domenica 22 giugno 2008

OligarkiaCentraffrikkanItaliota.78. L’ispettore da Roma

OligarkiaCentraffrikkanItaliota.78. L’ispettore da Roma
by Georg Rukacs

Inps. Mirafiori Sud. 1994.

Solita operazione OVRA-“fotti il giudeo”: “Deve restare senza lavoro perché deve andare in clandestinità e tirarci giù qualche giuslavorista. Poi, così, gli diamo l’ergastolo, se lo prendiamo. C’è comunque il vantaggio del giuslavorista ammazzato!”

Non sanno come fare nonostante il linciaggio-pogrom intensivo già in corso da tempo nel 1994. Se qualcuno telefona “per informazioni”, per un lavoro altrove, chessò il Direttore Regionale Vitale o Vitali, 1990-1991, che non mi conosceva, o non direttamente, ma era imbeccato dall’OVRA, si metteva a sbraitare con violenza: “Ma quello è un delinquente! Quello è un terrorista!” L’OVRA, coi suoi CGIL, CISL, “autonomi”, dirigenti INPS loro militanti o da loro imbeccati, “lavora” così.

1994. L’OVRA preme. “Dovete mandarci un ispettore da Roma.”, chiedono con insistenza dall’Inps locale. Si coprono sempre dietro ad altri. È un metodo fisso. Quando nel 1990, invece che riammettermi in Torino, sede centrale, ad assoluzione (non per cose Inps) avvenuta, mi avevano mandato nella sede delle regione più distante, a Gravellona Toce, verso il confine svizzero. L’avevano deciso a Torino, su indicazione OVRA (“va obbligato a licenziarsi subito”), via Scatizzi-Allacca, ma s’erano coperti dietro una lettera, con sigla illeggibile, della Direzione Generale. Idem fanno ora. Ah, quando teppaglia Inps fu arrestata, lì a Torino, perché con stipendi da 1'000 euro al mese e da famiglie suddiche povere, napulitani vari, vivevano in ville con piscina, via bustarelle su pensioni, poi prosciolti via intimidazione dei testi, li avevano riammessi negli stessi uffici dove lavoravano prima e, successivamente, avevano dato loro posizioni da capi. Quelli, camorristi e delinquenti-corrotti, erano organici al sistema.

Ecco, lo mandano, da Roma, dalla Direzione Generale. Arriva il Capo degli Ispettori: “Sono uno che risolve. Nel tale posto, c’era uno cui tutti facevano gli scherzi ed ho messo tutto a posto. Nell’altro posto c’era uno che faceva... ...booh... ...anche là ho messo tutto a posto. Sono uno abile e sperimentato. So lavorare, io. Ora vediamo. Poi, la chiamo prima di andare via.”

Le solite furbe, quelle che ne sanno più degli altri, che con un colpo d’occhio capiscono tutto: “Ha l’aria seria. È uno equo, un giusto.”

Vedremo...

Sabella, Cisl, “grande” cattolica e democristiana. Sicula. Capa settore. Sopra di lei c’era il capo reparto Ciancio. Poi il direttore Papa. Sabella, quella col marito funzionario di polizia che s’invaghì d’una ragazzetta e la ragazzetta del merluzzone. Meglio due felici ed una infelice che tre infelici. Beh, il marito chissà se, prima d’altre ancora, aveva pure smerluzzato con la troiona di famiglia, la cugina di Sabella, “la separata” da sempre, ed ora sua dipendente al settore pensioni. Lei quando diceva “mio cognaaaaato” sembrava slinguare un cazzo. Magari era un altro cognato. Non ho mai chiesto. Ma Sabella era una tutta casa ed ufficio. Una tutta d’un pezzo. “Caro, cosa mi fai... ...Mi ridono tutti davanti e dietro... ...Tu ora tronchi con quella rovina famiglie con la metà degli anni tuoi... ...Anzi non basta... ...Tu, ora, vieni qui per la pausa pranzo e tutti giorni pranziamo assieme.” Lui continuò giustamente e trombare con la ragazzetta e la ragazzetta con lui merluzzone. Ma almeno, “gli altri” potevano vedere che il marito di Sabella pranzava con lei. “Oh, io so come risolvere i problemi familiari!. So’ Sabella e so’ sicula, io.” Che donna!

Invero, le milizie Cisl, quelle Cgil e quelle RdB, qualche umano a parte come, credo, quel già lottacontinuista (eccezione o eccezioni, dunque; meglio segnalarlo quando eccezioni ci sono o sembra ci siano), erano tutte col linciaggio-pogrom. “È il capo delle noveBrigareRosse. Va fottuto. L’OVRA ce lo chiede.” “Ma lo sarà davvero? Non dice mai nulla. Non va alla Lega?!” “Abbiamo informazioni sicurissime... ...il Partito, l’OVRA-Carabinieri, “la famiglia”, il sindacato, TUTTI ce lo garantiscono: è un diabolico, infido, viscido, schifoso, capo delle BrigateRosse, anzi un fascista mascherato che si finge rosso, anzi un giudeo...” “Davvero?!” Il direttore Papa mandò la cugina troia di Sabella, pure altre troie dato che nell’ambiente le non troie erano l’eccezione... Poi commenterà coi sindacati: “Non va a letto con nessuna di quelle gli ho mandato da scopare, ...per controllare se avesse il cazzo circonciso.” La cugina di Sabella lo voleva e lo diceva diretto. Qualche altra s’offriva in modo piu cauto. In effetti, anche Anna la triestina, la troia del direttore, una delle varie, direttore che la scopò solo una volta poi giustificandosi coi sindacati “sapete ha il marito anziano...”, mi supplicava, mi venne sotto: “Dai Robè, dammelo, io sono giovane di spirito” la cosa non andò in porto. Un giorno glielo dissi secco: “Guarda, Anna, non è proprio come dici tu, non è lo stesso, a me piace la fica pure giovane di corpo. ...L’anima è sempre ipotetica. ...Che sia giovine o che sia vecchia, ...l’anima...”

Sabella miliziana Cisl-Dc aveva già sempre cooperato col direttatore Papa nell’operazione “fotti il giudeo”. Viscida davanti, ma poi faceva tutto quello il direttore Papa pretendeva. Ogni falso, per lei, grande cattolica militante, era inevitabile. “Sono funzionaria e capufficia. Devo ben essere subordinata alla gerarchia! Dio, Patria e Carabinieri-OVRA!” Del resto la sua segretaria sindacale, sua dipendente, una che era diventata segretaria Cisl perché s’era fatta scopare e continuava a farsi scopare dal vecchio fattorino, ora in pensione, fascistissimo, poi cattolicissimo, soldato Cisl-Dc-milizieOVRA, era con l’operazione “Fotti il giudeo, capo delle BR.”

Sabella contattata dal direttore Papa, “c’aspettiamo..., ...in alto si aspettano che anche Lei Sabella faccia il suo dovere contro il giudeo”, viscida e siciliana s’era subito “consigliata” col marito sbirro. “Oltre alle porcate che ho già fatto, ma lì non c’erano dichiarazioni scritte, m’hanno chiesto delle testimonianze false... ...Certo, m’han detto che resterà tutto segreto...” Il marito di PS: “Guarda, oggi ti dicono che resterà tutto segreto. Ma se devono montare un caso contro uno, poi diventerà tutto pubblico, qualunque cosa tu dica e venga verbalizzata e qualunque cosa tu firmi.” Lei s’era sentita mancare... “...E se non collaboro e mi tolgono il posto da capufficia!” Era andata a piangere dalla sua segretaria Cisl...

Intanto, l’ispettore, il Capo degli Ispettori mandato dalla Direzione Generale era subito stato contattato dalla rete OVRA: “Guardi è tutta una sceneggiata. Quello è il capo delle Brigate Rosse. Chi può, vuole sia licenziato. Se lei oggi lo salva, domani va nei pasticci lei perché a lei e famiglia la facciamo pagare. Quello ammazza qualcuno e lei è quello che l’aveva salvato. In alto, vogliono sia licenziato. Lei fa il suo dovere, coopera con noi, e di qualunque cosa lei e famiglia possiate avere bisogno, noi siamo qui...”

Lui “che risolve i problemi”, “serio”, “a modo”, “giusto” che doveva fare? S’è subito piegato: “Tengo famiglia, io.”

Era stato pure contattato dai sindacati della sede, anzi non contattato che era come dire: “Potete fotterlo.” La Cisl l’aveva “casualmente” agganciato: “Guardi è una situazione particolare ...È una grande questione di sicurezza dello Stato... ...Del resto, deve capire, la Sabella, la capa del settore, non è che proprio lo conosca... ...certo lui lavora nella stanza affianco a quella di Sabella... ...ma Sabella... ...Sabella insomma... ...ha pure il marito funzionario di polizia... ...Guardi, Sabella proprio... ...è meglio proprio... ...È una brava Sabella... ...ma proprio, guardi, se poi le succede qualcosa...”

Quando l’Ispettore aveva chiamato Sabella. Sabella: “Credevo gliene avessero gia parlato... ...Guardi io proprio... ...È meglio che Lei chieda al dirigente, ai dirigenti...” “Signora, mi occorrebbe almeno una sua qualche dichiarazione, anche breve.” “Oh, dottore, guardi, io proprio...” Ed intanto diveniva tutta rossissima e sudatissima. “Dottore, guardi, credevo le avessero già detto... ...Dottore... ...Dottore, posso andare...?” Una cosa penosa. Alla fine, senza dire nulla che potesse divenire una verbalizzazione se ne era andata. “Cacchio, sono proprio la più astuta!” s’era detta sghignazzando a lungo tra sé e sé.

Era poi venuta da me. “Roberto, ma c’è un ispettore da Roma per te... ...Per gli altri non vengono queste cose...” L’avevo guardata. Ed ancora guardata senza dire nulla. Ma se sono mesi che, maiala d’una Sabella, stai partecipando all’operazione “fotti il giudeo” ed, anzi, fai da copertura alle due giovin bagasce e corrotte Rosaria la sicula e Maria la calabra che avendo io aggiornato tutto e lavorando in immediato non davo più loro la possibilità di chiedere bustarelle, né certo ne chiedo io. E dunque loro, in accordo, col direttore, e pure con te, s’erano, per iscritto, rifiutate di lavorare con me (non facevano nulla!) perché non potevano più rubare nelle nuove condizioni come appena detto. E tu ora mi vieni a dire che lo strano sarei io perché mi mandano l’Ispettore Capo per fottermi?!

Poi, l’ispettore capo capissimo aveva chiamato Ciancio ed ottenuto la sua brava dichiarazione falsa. “Confermo, quello non fa nulla. Proprio nulla!” Sennò, a Ciancio (che era solo funzionario pur in posizione da dirigente, capo reparto o unità), l’OVRA garantiva di non passare il concorso per dirigente mentre, nel regime di concorsi truccati Inps, aveva avuto la garanzia di passarlo.

Idem con tutti gli altri convocati dall’Ispettore, dal Capo degli Ispettori della Direzione Generale.

A quel punto, finita, o quasi finita, “l’ispezione” doveva chiamarmi, ...aveva detto. “Faccio l’ispezione. Vedo. Poi le contesto o meno e le chiedo che ha da dire.” Io non l’ho mai visto. Eppure ero lì. Se n’è andato, si direbbe “come un ladro”. Se ne andò come uno scarafaggio e chiese la sospensione senza stipendio, credo, o a stipendio ridotto, non so se di un nove mesi o giù di lì. ...Quello “che risolve i problemi”, “serio”, “a modo”, “giusto”. ...Il Capo degli Ispettori presso la Direzione Generale!

Primavera 1995. Venne tutto bloccato in altro modo, il giorno della decisione della Commissione della Direzione Generale, che s’aspettava nessuno si presentasse e dunque di poter deliberare tranquilla la sospensione e poi, quando questa fosse finita, montare un altro caso e deliberare il licenziamento. ...Perché Rosaria la sicula e Maria la calabra non potevano più rubare perché avevo aggiornato tutto e lavoravo di giornata. No, anzi, per la grande operazione OVRA “distruggi il giudeo”. Che uno lavori o non lavori non fa alcuna differenza all’Inps.

Ma intanto me ne andavo di mio perché iniziava l’operazione nostra “facciamo che l’OVRA, con governo e parlamento italioti, si sputtani in giro per il mondo.” È quello che ha fatto, coi suoi generaloni, funzionari, dirigenti, ufficiali, funzionari, marescialli, miliziani psicotici e delinquenziali raccattati pure all’estero tramite varie polizie segrete militari locali (Belgio francofono, Cina, Taiwan), più naturalmente, presidenti, governi e ministri, italici e foresti, che hanno messo le firme sotto l’operazione “distruzione del giudeo” pure all’estero, dal 1995 al 2008. Ed il tutto è ancora in corso.

Ah, a proposito...
...conviene che paghino, che paghiate:
= il coso belga che m’avete rubato e state continuando a rubarmi o 5 milioni d’euro a me.
= 5 miliardi d’euro a me.
= 2'000 impiccagioni in diretta CNN e dopo “regolare” processo a Pechino di TUTTI, nelle varie posizioni e delle varie nazionalità, coinvolti nel caso di linciaggio-pogrom-tortura-tentat’omicidio contro di me.
= passaporto ONU di rifugiato apolide per me.