martedì 4 dicembre 2012

mashal-056. Brasile di imbroglioni e di ladroni. Giudiziario manipolato dagli Squadroni della Morte del governo brasiliano

mashal-056. Brasile di imbroglioni e di ladroni. Giudiziario manipolato dagli  Squadroni della Morte del governo brasiliano

by Georg Moshe Rukacs

Quando RSkaru parlò con l’avvocato della Caritas, a febbraio 2012, questi gli disse che non solo poteva restare in Brasile come irregolare, ché non gliene fregava nulla a nessuno, ma che andando alla Defensoria Pública da União poteva in pratica fare causa contro il governo e farsi dare la residenza permanente per via giudiziaria.

Il cosiddetto potere giudiziario, anche se poi sia i magistrati che la Polícia Federal dipendono dal Ministro della Giustizia, dunque dal governo e dalla Presidenza, può dunque cambiare per via giudiziaria decisioni amministrative del governo, ...almeno in teoria. In Brasile, sono naturalmente tutte balle.

Quando ti danno un’informazione di questo genere, magari in teoria sarà vera. In teoria.. Ma in pratica non lo è pressoché mai. Sono tutti lì solo a rubare lo stipendio, a fingere di lavorare, a coprire gli abusi del governo e dei Squadroni della Morte, ora come durante la cosiddetta dittatura militare, come durante prima della cosiddetta dittatura militare, durante altre dittature militari, o civili di copertura. Il Brasile è sempre stato una dittatura poliziesco-militare.

Anzi, più che una dittatura è sempre stato uno spazio di guerra per bande, dove frazioni burocratiche si affrontavano in armi e poi convergevano contro altri loro nemici, in sostanza tutti gli altri, ‘il popolo’, quello basso e bassissimo. Ognuno si batte per la propria tasca, per le proprie ruberie. Ora lo fanno ottimamente, come sempre, con in più frotte di altri civili di copertura che rubano pure loro alla grande e che dunque fanno concorrenza alle vecchie mafie burocratiche.    

Le varie Defensoria Pública, che siano federali o locali, sono in fondo solo macchine burocratiche per distribuire soldi. File interminabili. Impiegati che non si sa bene che facciano. Avvocati che lo si sa di sicuro che sono lì solo per fare nulla. L’importante è, per tutti, produrre pezzi di carta, per far figurare di avere lavorato. Le code interminabili mostrano che nulla funzioni in tali uffici, come in un po’ tutti gli altri. Chiamano la gente e la richiamano solo per far risultare, loro, di avere lavorato! La gente parla con impiegati. Gli avvocati restano dietro, nell’ombra, spesso altrove, a farsi i fatti propri, o nulla.

Quando RSkaru va alla Defensoria Pública da União, di Rio de Janeiro, la prima metà di febbraio 2012, i computer non funzionano. Problemi col database. Avrà avuto qualche correlazione col Carnevale... Per cui gli dicono di andare a Carnevale finito. Riesce ad entrare, dopo lunga fila, verso la fine di febbraio. Espone il caso e gli dicono che l’avvocato sarà Vladimir Corrêa.

Il Corrêa è uno molto occupato. Insegna in corsi vari. Di quelli dove si ciancia. Poi, la pratica del diritto è un’altra, il diritto come copertura. 

Appena poco dopo RSkaru fa la sua richiesta di assistenza per causa contro il governo, per cui espone il caso e tutto viene registrato nel sistema della Defensoria Pública da União, gli chiedono, questione di uno o due giorni, documenti sulla cosa ed anche di dimostrare che ha la residenza permanente in Brasile, cosa che evidentemente non ha, visto che è l’oggetto della causa.

...Ed è qui il sofisma. Se dimostri di avere la residenza permanente, non v’è ragione di fare causa al governo per ottenerla. Se non la hai, ti dicono che loro non hanno gli elementi per contraddire la decisione contro del governo. In pratica, qualunque cosa tu dica, non ci sarà nessuna causa.

Con la dittatura militare ultima, e poi il populismo civile successivo, ultimi cattocomunisti del PD inclusi, hanno definitivamente affossato il pensiero logico in Brasile. Sennò non si sarebbero inventati delle scuse così illogiche. Avrebbero magari fatto la causa scaricando la decisione negativa su un giudice, o su più giudici.

Ma avevano ordini, ordini di mettere tutto a tacere subito. Tuttavia, pensandoci, potevano inventare qualcosa di plausibile. Come pensare quando sono stati ammaestrati a non pensare?

Tra l’altro, RSkaru ha tirato pure in ballo episodi contro di lui del governo (quello parallelo, occulto, del governo brasileiro, che è il braccio nascosto del governo ufficiale, sebbene coincidano; nascosto solo per i polli). Nessuno voglia fare carriera, fascista o comunista, cristiano od ateo, tollererà mai che si risappiano crimini del governo brasileiro.

Inoltre, non appena il nome di RSkaru è stato inserito nel sistema, gli Squadroni della Morte della Polícia Federal sono stati allertati e sono subito intervenuti sulla Defensoria Pública da União, dunque pure, in quel caso, su Vladimir Corrêa.

I superiori lo chiamano:
- “Corrêa, vedi di mettere a tacere questa faccenda. ...Interventi dall’alto...”
- “Agli ordini!”

Appunto, chiedono a RSkaru la documentazione che lui abbia la residenza permanente. Se la ha, la causa non avrebbe ragione. Lui presenta documentazione che la sua richiesta ha basi dato che lo stesso governo brasiliano ha operato e sta operando, su richiesta dall’Italia, contro di lui (argomento chiave per un intervento del Poder Judiciário per cambiare una decisione del governo, governo che anziché applicare la legge la viola).

A parte questo, una regolarizzazione lo agevolerebbe sostanzialmente, anche se il governo brasileiro sia per il momento in guerra segreta contro di lui, ma su richiesta esterna non avendo esso alcuna ragione sua, ...a parte la subordinazione compradora e la solidarietà tra governi di tutto il mondo quando vi siano da commettere crimini e pazzie. Non che la Polizia Segreta CC abbia ragioni. Ha solo torti, la sua delinquenzialità e follia burocratiche.

Per cui, con grande rapidità, sollecitati dalla intimazione del governo brasileiro, tramite gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, la Defensoria Pública da União annuncia, prima ancora della fine di marzo 2012, che la richiesta è stata archiviata dato che RSkaru non ha dimostrato che ha la residenza permanente (cosa che avrebbe reso nulla qualunque causa contro il governo, causa che sarebbe stata proprio per avere la stessa!) e che i materiali da lui prodotti ed indicati sono anche in lingue (italiano ed inglese) cui il Vladimir Corrêa non ha accesso, scrivono. Ve ne erano anche in brasiliano. Ma, appunto, avevano ordini omertosi dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal. 

Un capolavoro di demenza. Degli avvocati, pur di Stato, avrebbero potuto e dovuto fare meglio. Sebbene come brasileiri... Si sono abbassati al livello, anche nella fretta, degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, al comando della Polizia Segreta CC-NATO, che aveva loro ordinato di fare presto a chiudere quell’inutile, ma pericolosa, pratica.

Non che gli avvocati privati siano meno collaborazionisti non appena sopraggiungano gli Squadroni della Morte della Polícia Federal ad ordinare di essere aiutati perché hanno avuto l’ordine di perseguitare e rovinare qualcuno.

RSkaru (bersaglio degli Squadroni della Morte dei CarabiNeri, con cooperazione NATO, per cui in qualunque paese del mondo vada organizzano subito lo State/government-organized stalking su richiesta della Polizia Segreta CC-governo italiotico) era incappato in uno di quegli opuscoletti della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati quando, fuori da un ufficio di collocamento, in centro, ad aprile 2011, perdeva il suo tempo, dal punto di vista di trovare un lavoro per quella via. Anche quando trova lavoro per altre vie, ecco che arrivano subito gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, attivati dai CC-governo italiotico, che o prevengono l’assunzione o ordinano, a chi lo ha assunto, di organizzare mobbing e di indurlo a licenziarsi, o di licenziarlo poi comunque, visto che lui non si licenzia. 

Il 2 aprile 2011, RSkaru era stato licenziato dal Sambavilla Hostel di ElvisKojcic, dopo che costui era stato mandato dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal a dirgli di andare subito via dal Brasile, e RSkaru aveva subito scritto e pubblicato tutto, e ne aveva informato la Caritas-Rifugiati, cioè il governo che, a sua volta, aveva informato l’ElvisKojcic. Ovvio! ElvisKojcic ne era stato informato dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal e, nel tardo pomeriggio del 2 aprile 2011, aveva fatto mettere RSkaru in mezzo ad una strada, e senza neppure pagargli 322.40 reais gli doveva. 

Incappato, forse pochi giorni dopo quel 2 aprile, in quell’opuscoletto di quegli avvocati che lavoravano al 30% sull’incassato, che sarebbe il 43% su quello va al denunciante se vince, in un modo o nell’altro, la causa, RSkaru era andato da loro già il 25 aprile 2011. Serjio aveva scantonato con la scusa che Alesciandra sapeva l’inglese. Vanta un marito americano, sebbene sembri un nero brasiliano forse transitato dagli USA. Infatti, in casa, non parlano inglese, e neppure altre lingue straniere. Per cui, RSkaru era stato preso in carico dalla stessa.

Appena, a fine maggio o inizio giugno, era stata recapitata al Sambavilla Hostel la convocazione per il 26 luglio 2011 al Tribunale del Lavoro, ElvisKojcic era andato, con l’interprete, a piagnucolare dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Mi avevate detto che ero coperto. Ora questo mi chiama per una causa di lavoro...”
- “Avevamo degli ordini. ...Comunque vediamo quel che possiamo fare...”

Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal avevano subito contattato la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, ed avevano poi parlato con Alesciandra:
- “Ci occorre il suo aiuto...”
- “Certo! Sempre a disposizione della Patria!”
- “Quel RSkaru...”
- “Lavorava in Sambavilla Hostel e poi lo hanno messo in mezzo ad una strada per questioni non di lavoro, del tutto estranee ad esso, per cose ha scritto, una cronaca, sembrerebbe, non un libello, per quella sua domanda col governo, e senza neppure pagargli quello che a lui ingenuamente sta solo a cuore, 322.40 reais per ore da lui fatte, che si era segnato, ma che non gli sono mai stati corrisposti... In realtà, a termini di legge, ci sarebbe ben altro.”
- “Appunto, il governo... il governo non ha intenzione... Noi siamo qui per questo...”
- “Io non mi occupo di quelle sue cose. Questa è solo una causa di lavoro.”
- “Sì, ...ma bisognerebbe... Meno viene pagato, meglio è... ...Il governo...”
- “In realtà, lui non chiede la copertura totale delle ore anche perché, se ho ben capito, era stata una cosa come tra amici per cui aveva l’alloggio, che poi era solo un letto, seppure ben  costoso... ...Era come un baratto... Poi c’erano delle ore ulteriori pagate appunto come ore. Ultimamente, era passato effettivo, per cui...”
- “Il governo... ...Noi abbiamo degli ordini... Bisogna che non prenda soldi o, ...se proprio..., proprio pochi pochi...”
- “Vedremo quel che possiamo fare. Ma anche noi lavoriamo al 30%. Non è che il cliente qui paghi una parcella. ...Con tutte le spese che abbiamo... Ci resta solo il 30% di quello il denunciato paga. In fondo, anche il denunciato è uno straniero. ...Qui, se si va in tribunale...”
- “Capisco. Ma abbiamo degli ordini...”
- “Vedrò. Sento anche l’altra parte. Vediamo di combinare le varie esigenze...”
- “Ma, a parte questo, quello RSkaru che le ha detto?”
- “Solo della causa. Non è che abbia parlato di altro. Anzi io gli ho fatto un commento sulla Presidenza Federale. Ma lui non ha detto nulla.”
- “Che tipo le è sembrato.”
- “Quieto e tranquillo. Perché, ci sono delle cose che dovrei sapere?”
- “No, no. Ordini. È che ci chiedono delle cose. Noi poi dobbiamo riferire...”
- “Io non ho proprio elementi per poter dire nulla...”
- “Ecco, se potesse parlargli... A volte con gli avvocati...”
- “Non è che io abbia l’opportunità di incontrarlo. Ora, fino al giorno dell’udienza...”
- “Ecco, se potesse sfruttare l’occasione.”
- “Posso vedere. Ma a voi cosa interessa? Chi è? In cosa è coinvolto? ...Mi ha solo detto che ha quella pratica per la residenza...”
- “Non sappiamo. In realtà, non sembrerebbe coinvolto in nulla. È che noi abbiamo ordini. Poi dobbiamo riferire. Ci chiedono. E noi abbiamo da chiedere l’aiuto ad altri, a bravi cittadini come lei. Non è che possiamo andare da lui... Al governo interessa che se ne vada, ma non abbiamo il potere di..., ...non possiamo..., non possiamo mandarlo via a forza... Vorremmo sapere lui che intenzioni abbia.”
- “Va bene, posso vedere di farlo parlare.”
- “E poi ci fa sapere.”
- “Certo!”

Tra giugno e luglio, Alesciandra fa telefonare un paio di volte almeno, da un loro impiegato, per controllare che RSkaru sia ancora lì, all’indirizzo ha dato. È allarmata per quella mezza frase degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che lo vogliono via dal Brasile. Lei pensa al suo 30%.

Il giorno dell’udienza, il 26 luglio 2011, Alesciandra era già lì, un’ora prima. In realtà, la fa più sporca, perché non gli manda un’email per ricordagli dell’udienza. Se lui non fosse andato, sì lei avrebbe perso il suo 30%, ma avrebbe potuto vantare cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal che la causa era caduta.

Appena RSkaru arriva, Alesciandra inizia un serrato interrogatorio dello stesso, anziché parlare dei dettagli dell’udienza, con RSkaru che le dà delle risposte del tutto casuali e vuote. Sincere, ma non è che avesse nulla di piccante da dire. A lei sembra di avere chiacchierato a lungo e chiesto tutte le cose possibili immaginabili. In realtà, non ha nulla da riportare, ...nulla che meriti di essere riportato.

Quando all’udienza, Alesciandra si era già accordata con l’altra parte. “Guarda ci accordiamo su 1’000. Vedrai che lui non fa obiezioni. Anche l’australiano vedrai che è contento, che se si va al processo lo sai che lui deve pagare ben di più.” Per cui, all’udienza fanno un po’ di sceneggiata. Lei finge di insistere per avere di più. ElvisKojcic sa che su 1’000 non dovrebbero esserci problemi, a meno che RSkaru non s’impunti, ma gli hanno detto che così non dovrebbe essere, per cui lui resiste sui 1’000, che già gli ruga terribilmente dover sborsare.

Quando gli Squadroni della Morte della Polícia Federal lo avevano mandato, a marzo 2011, a dire a RSkaru di andar via dal Brasile, RSkaru glielo aveva detto che loro tutti, lui incluso, erano  una banda di cretini. Ora glielo dimostrava. 

A RSkaru interessava solo vederlo in tribunale per quei R$322.40 che si era illuso di potergli truffare. A RSkaru non interessava, né interessa mai, strafare. Certo, con una applicazione precisa della legge, andando in tribunale, poteva regolarizzarsi tutto il lavoro lì, ma in fondo era un accordo informale che a RSkaru aveva fatto comodo per non pagare il letto, piuttosto costoso soprattutto a fine anno e sotto il Carnevale. Mentre l’ElvisKojcic lo aveva usato per i deliri pazzoido-delinquenziali degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, di cui si era fatto felice strumento. Credono di fare i sadici, e con copertura di Stato, e poi finiscono colle palle schiacciate...   

Infatti, un mese prima dell’udienza, ElvisKojcic era tornato all’attacco cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Vorrei sapere se e andato tutto  posto.”
- “...Ora dipende dal potere giudiziario.”
- “Sì, ma voi...”
- “Non è che possiamo...”
- “Ma mi avevate garantito che ero coperto...”
- “Certo che lei è coperto. Ma non è che possiamo... Vedrà comunque che tutti saranno comprensivi, a meno che non si impunti lo RSkaru...”
- “Per cui dovrò comunque pagare?”
- “Il meno possibile.”
- “Ah, dunque devo pagare... Speravo mi copriste.”
- “Sono cose di lavoro... Ci sono delle norme... Meglio che senta con gli avvocati che comunque vedranno di venirle incontro...”
- “A me, poi, interessava che quelle cose che ha scritto sparissero. Anzi, speravo che fossero già sparite.”
- “Su quel lato lì, purtroppo... ...In queste cose, abbiamo l’ordine di evitare i  tribunali... ..Anche perché se ci chiamano non possiamo che dire la verità, cioè dire che c’è il segreto di Stato. ...Il governo non può permettersi.... Già sono cose che facciamo su richiesta esterna...”
- “Questo vuol dire che non c’è nulla da fare?”
- “Non sappiamo. È che le nostre procedure... Lei ci capisce... Abbiamo le mani bloccate...”
- “E se io lo denuncio?”
- “Noi non possiamo che sconsigliarla, anche se non possiamo impedire a nessuno...”
- “Insomma non mi aiutate.”
- “Certo, lei ha cooperato con noi, per cui ha tutta la nostra riconoscenza. È solo che certe cose non possiamo farle. Le nostre procedure ci dicono di evitare i tribunali.”

Per cui l’ElvisKojcic, alcune settimane prima dell’udienza di conciliazione al Tribunale del Lavoro, andò con l’interprete suo, che vantava pure di leggere, un po’, l’italiano, perché di discendenza italica, in un commissariato di polizia, della Polícia Civil, nel centro di Rio, a denunciare RSkaru per diffamazione, per quel suo scritto, cui poi se ne era aggiunto un altro, per cui lo aveva licenziato e messo per strada, visto che RSkaru abitava al Sambavilla Hostel.

L’interprete gli aveva raccontato delle cose un po’ fantasiose sul contenuto di quei due scritti. Inoltre, i poliziotti che raccolgono le denunce a volte scrivono un po’ quello che voglio. Né l’ElvisKojcic, né il ragazzotto che gli faceva da interprete, sapevano come comportarsi in quelle situazioni. Del resto, l’ElvisKojcic aveva voluto evitarsi l’assistenza di avvocati, che gli sarebbero costati. Già gli sarebbe costato successivamente, se la cosa fosse andata avanti. Sebbene avesse fatto quella denuncia solo sperando che RSkaru corresse a cancellare i testi. Avevano firmato entrambi delle cose non molto sensate da loro stessi dichiarate e più o meno riportate da chi aveva verbalizzato la denuncia. 

  Pochi giorni dopo l’udienza del Tribunale del Lavoro, la polizia chiama RSkaru per comunicargli la denuncia e raccogliere una sua dichiarazione. Siccome lui dice che la questione è tutt’altra, che la Polizia Segreta brasileira aveva mandato ElvisKojcic per intimargli di andare subito via dal Brasile, che lui l’aveva scritto e pubblicato, e poi aveva trasmesso il tutto al CONARE perché chiedesse un’indagine di polizia, i vari poliziotti presenti rifiutarono di raccogliere qualunque sua dichiarazione. Appena avevano sentito “polizia segreta”, avevano subito ribattuto allarmati:
- “No, no, noi non vogliamo sapere nulla di queste cose. Meglio che ne parli col giudice, che loro capiscono tutto.”

RSkaru non firmò nulla, dato che loro non avevano poi scritto nulla, nulla di quello lui aveva dichiarato. Infine, il più paziente dei poliziotti aveva battuto un verbale, una cosa un po’ fantasiosa, per cui RSkaru si era messo a correggerlo. Il poliziotto lo aveva lasciato fare, mentre serviva altri clienti. Tuttavia, alla fine, non ne aveva voluto sapere di correggerlo. Gli disse di andare al commissariato per stranieri, a Leblon, dopo una decina di giorni, perché avrebbero trasmesso tutto lì. Il classico scarica barile.

I suoi superiori erano stati più sbrigativi di lui. In realtà, non trasmisero nulla come RSkaru verificò quando vi si recò. Per cui tornò al commissariato dove era stato inizialmente convocato. Trovò lo stesso agente, tra i moltissimi vi erano quel mattino. Costui gli disse che avevano mandato tutto in Procura. Nel verbale RSkaru non aveva firmato, vi era in pratica già la convocazione in Procura, per la conciliazione, con giorno, ora, sezione, indirizzo.

Dopo pochi giorni, RSkaru andò in Procura a sentire. Lì, la pratica risultava a terminale ma non avevano il fascicolo cartaceo. RSkaru disse che dato che lui non aveva firmato nulla, aveva lì la sua dichiarazione. Lo mandarono dagli avvocati d’ufficio. Trovò una nera. Lei riverificò che non ci fosse nulla di cartaceo. Senza il cartaceo non poteva raccogliere ed inserire in esso una sua dichiarazione. Comunque lesse egualmente quello che RSkaru voleva dichiarare. Vide che era una questione di Polizia Segreta, non le scemenze che ElvisKojcic aveva proposto.

Siccome l’avvocata, giustamente, per giustificare il suo lavoro (una mezz’ora forse), aveva preso nota della cosa e dei dati di RSkaru, è del tutto ovvio, o possibile, che disse a qualcuno di quella faccenda. E qualcosa doveva forse avere scritto informalmente la polizia per giustificare che lo RSkaru, quietamente, non aveva firmato nulla. O, ancor più verosimilmente, a voce, un dirigente della Polícia Civil aveva allertato gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che avevano ordinato ai vertici della Procura di mettere tutto a tacere.     

Il giorno dell’udienza di conciliazione, in Procura, giorno predefinito dalla polizia, il nome di ElvisKojcic e di RSkaru non v’erano tra le udienze del giorno. RSkaru chiese conferma nell’ufficio competente, che controllò e confermò, e disse che magari la fissavano più in là, previa comunicazione scritta alle parti. RSkaru non ricevette mai nulla (dopo più di un anno senza avere mai mutato indirizzo), per cui il tutto è stato archiviato senza udienza (o buttato via), ...a meno che ElvisKojcic, visto che il bluff non era riuscito, perché il tutto era restato online senza variazioni, e che lì v’era solo da perdere tempo, oltre che far venire alla luce la questione di lui agente per conto di una Polizia Segreta del governo brasiliano, non abbia ritirato la denuncia. 

Verificato che l’udienza non c’era, RSkaru se ne andò, mentre ElvisKojcic e l’interprete (sarà poi arrivato pure l’avvocato), che evidentemente non avevano controllato (o aspettavano comunque l’avvocato), erano in fiduciosa attesa. ...A meno che non fossero felici di restare stravaccati su delle sedie dei corridori della Procura, per cui stavano lì per puro piacere.        

A dicembre 2011, dal 7/12 al 2-3/01/2012, RSkaru lavora presso il Restaurante e Pizzaria Cenarium Carioca Ltda (già Pizzaria Italia, e già Pizzaria Capri), in Rua Barão de Mesquita 663, lojas A/B/C, di Dimitrio Dos Santos Gregório (un brasileiro di discendenza napoletana) e Andréa Fonseca Gregório. Marito e moglie. Due ladroni. Non pagano i dipendenti. Più o meno pagano solo il pizzaiolo perché senza di lui potrebbero chiudere, mentre il guadagno vero è lì nei pochi giorni ed ore in cui la pizzeria si riempie a sera e notte.

Ovviamente hanno tutti i giorni un cantante od un’orchestra, nonostante il ristorante sia piccolo. Lì, devono pagare subito, sennò non tornano più. Nei giorni di piena, hanno i soldi anche per la musica. Ma, alcuni giorni che non c’è nessuno, il cantante suona a canta a nessuno. Poi, interrompe ed, infine, smette, disperato, prima del tempo. Ma deve ben essere egualmente pagato. Cretini loro che, invece che mettere della musica registrata, pretendono di strafare pur non avendone i mezzi. Sono fatti così. Ladroni ed inetti. 

Hanno urgenza perché il cuciniere se ne va avendo trovato dove gli danno un vero salario. E se ne va proprio mentre stanno aprendo anche a mezzogiorno. Il 5/12/2011, Andréa Fonseca risponde ad un annuncio di RSkaru dove costui cerca lavoro come aiuto-cuoco. RSkaru ha messo annunci per le cose più diverse, cose comunque che può fare. Loro rispondono a quello. RSkaru risponde subito e, via email, si accordano per un colloquio di lavoro il giorno dopo alle 14:00 al ristorante. Gli dicono che è assunto, che il giorno dopo deve andare da un medico del lavoro in centro, alle 8:30 (gli fissano loro l’appuntamento e gli danno il foglio coi dati del ristorante con cui presentarsi dal medico), e, subito dopo, al ristorante a lavorare.

Il demonio li fa e poi li accoppia. Dimitrio Dos Santos Gregório e Andréa Fonseca Gregório si erano detti l’un l’altra (si mettono ad un tavolino l’uno di fronte all’altra e fanno come delle riunioni formale, dove fingono di credersi) che ora che aprivano pure a mezzogiorno si avviavano a divenire un grande ristorante, per cui cominciavano a metter le persone in regola. ...Se le contano... Ma poi non ne sono capaci di essere onesti.

I soldi li sperperano e li spendono forse in droghe. ...Non è che se ne vadano via da soli... Non hanno neppure un forno a microonde, né dei tostapane. L’area bar è senza acqua. Ci sarebbe ma non ha lo scarico, eppure ci sarebbe un qualche scarico ad allungare un tubo... Troppo difficile. Non servono caffè. Tè neanche a parlarne in Brasile, nella stragrande maggioranza dei locali. Di bevande hanno solo quelle in lattina ed in bottiglia. I frigo sono insufficienti. Il magazzinetto, ed una specie di ufficietto in mezzo alla stanzetta, al piano superiore, in cui non si può stare sempre eretti perché basso, cui si accede da una scala ripida, traballante, pericolosissima, ...con buchi nel pavimento di quel mezzanino attraverso cui una persona può cadere giù, di cui uno sopra la cassa per passare cose, non casse di bottiglie che le portano su e giù attraverso la scala appoggiata, ripida e traballante. Pur appena ristrutturato, è davvero tutto alla cazzo. Non ci stanno colla testa.

A RSkaru chiedono il libretto di lavoro. Lo mandano alla visita medica (intanto non gliela hanno poi rimborsata, anche se avrebbero dovuto, per cui...). Ma poi non lo mettono in regola. Non sono neppure capaci a segnarsi l’orario di lavoro dei dipendenti. Non hanno fogli di presenza. Tutto alla super-cazzo. Tanto poi non pagano. Eppure i soldi se ne vanno e sono sempre senza, dicono.

Quando, su richiesta degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, gli avvocati di RSkaru e dei Gregório-Fonseca, complice pure il giudice della sezione 51 del Tribunale del Lavoro, si metteranno d’accordo per comprare ed esibire un finto testimone che dichiara, mentendo (in quel periodo non è mai comparso al ristorante; vi avrà lavorato dopo, se mai vi ha lavorato), di avere conosciuto lo RSkaru al ristorante, e che lo stesso ha lavorato lì solo una settimana come giornaliero, dunque pagato ogni giorno, e non in cucina, bensì come aiuto-cameriere, o quel che significa copeiro in brasiliano, gli avvocati di RSkaru, della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, avevano le prove materiali, mentre costruivano il finto testimone in accordo con l’altro avvocato dei Gregório-Fonseca, complice il giudice pure chiaramente comprato, che era tutta una montatura, che il testimone era un finto testimone, comprato da Dimitrio Gregório....

Sì, gli Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati avevano tutta la documentazione. Avevano copia delle email di cenariumcarioca@gmail.com che lo RSkaru veniva assunto per la cucina, e non per altro. Sapevano che, il 07/12/2011, alle 8:30-8:40, RSkaru aveva passato, in Rua Sen. Dantas 117, la visita medica per lavorare in cucina, e che la prova è nei database delle ricevute fiscali della prefettura di Rio de Janeiro. Invero, anche le sue segretarie del medico se ne ricordano. E sapevano pure che le telecamere dell’edificio avevano immortalato RSkaru che entrava nel ristorante per lavorare e vi usciva, spesso dopo lunghissime giornate lavorative, dal 7/12/2011 al 3/01/2012.   

Dopo alcuni giorni che lavora lì, appena gli infami Faustino Ribeiro Fernandez & Marco Antonio de Azevedo, con annessa Leda Gracia Dias ed altri, vedono che RSkaru ha orari compatibili con un lavoro, per cui informano subito gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, gli stessi contattano subito Dimitrio Gregório:
- “Ci occorre la sua collaborazione...”
- “Comandi! Sono un patriota brasileiro.”
- “Quello RSkaru...”
- “Che devo fare?”
- “Deve vedere se le dice qualcosa e riferirci...”
- “È tutto?”
- “Abbiamo degli ordini... ...Il governo... ...Cose un po’ riservate... È una questione internazionale. ...Non possiamo dire nulla...”
- “Che devo fare?”
- “Organizzare mobbing degli altri contro di lui, sì che lui sia spinto ad andarsene e non fargli fare nessun lavoro qualificato sì che lui si senta dequalificato, incapace, frustrato... ...Sono ordini del governo...”
- “OK!”
- “Ah, ci sarebbe anche da fare in modo da pagarlo il meno possibile...”
- “Ottimo. Già lo faccio con tutti. I dipendenti meno li si pagano, più si affezionano al ristorante...”

Tra l’altro, quando Marco Antonio de Azevedo va a riportare agli Squadroni della Morte della Polícia Federal, nella sua consueta telefonata del mattino, che RSkaru potrebbe star lavorando, gli dicono:
- “Grazie dell’informazione... Ma a parte questa generica sorveglianza, pur essenziale, ci hai detto che te lo sei fatto amico ma non ci hai mai riportato nulla su cosa lui dica...”
- “Cosa deve dire?”
- “Non sappiamo... Dovresti dircelo tu...”
- “Insomma, non è che si metta a discutere...”
- “Se sei lì per farci sapere...”
- “Cosa posso dirvi...”
- “Oltre a guardare se esce o non esce per apparentemente lavorare, possibile che nessuno sappia nulla di lui...”
- “In realtà, non si esprime. Anche quando fa delle battute sono delle cose neutre, che non significano gran cosa, che non danno nessuna notizia di rilievo su di lui...”
- “Non è possibile. Ti paghiamo la stanza per te e figlia. Datevi da fare.”

Marco Antonio de Azevedo si era messo in agitazione. Voleva far vedere che strafaceva. Si era rivolto a RSkaru, più volte, con un’aria come fosse stato in calore:
- “RSkaru devi dirmi l’indirizzo di dove lavori... Sì, devi dirmelo!”

RSkaru se ne era allontanato con disprezzo. Lui aveva riinsistito altre volte. Voleva far vedere agli Squadroni della Morte della Polícia Federal che lui poteva scoprire tutto.

In realtà gli Squadroni della Morte di area NATO e clienti, e l’operazione RSkaru era ed è un’operazione CC-NATO, hanno dei sistemi di rilevazione satellitare. Rilevano il bersaglio con un satellite. Hanno l’importa cerebrale del bersaglio. Per cui il satellite localizza dove si trovi in quel certo momento. Localizzatolo, controllano di chi sia il locale dove il bersaglio si trovi, i telefoni cellulari negli immediati paraggi, ed in quel modo localizzano il possibile proprietario dell’azienda dove RSkaru stia suppostamente lavorando. Telefonano. Se hanno conferma di avere trovato le persone giuste, poi vanno di persona.

Sono tecniche che hanno da vari anni, oramai in tutto il mondo. Anche se in realtà non le usano per la protezione delle persone, non le usano per la sicurezza pubblica. Le usano solo contro gli obiettivi del terrorismo di Stato, dunque contro la sicurezza pubblica, per persecuzioni. 

Dimitrio Gregório è di quelli che fanno i ‘democratici’ a parole. In realtà, è un truffatore, come la moglie. Arraffano per loro stessi. Piange sempre miseria. La moglie idem. Sì che gli stessi genitori e parenti arrivano al ristorante con pacchetti di soldi:
- “Dimitrio..., per gli acquisti della giornata...”
- “Grazie, pa’... Grazie, xy.”

Quando, a fine giornata, ha pacchetti di soldi, se è stato un giorno di piena, non che restituisca nulla: “Abbiano tante spese...”

- “Come è andata ieri, Dimitrio?”
- “Giornata difficile... Mi tocca anche pagare i dipendenti... I passaggi bus... Le bollette... A casa, la famiglia... L’asilo di nostra figlia... Le spese della casa... Quando andiamo al mare, oh, quanto costa...”

In tasca ha sempre rotoli di soldi. ...Che si droghino, oltre ad essere dei gran spendaccioni?

Lui è sempre sordidamente depresso. Lei pure. Paiono d’un calmo surreale, da calmanti presi in grande quantità. Ne parlano spesso quando fanno battute che loro credono umoristiche. Chi non usi farmaci non fa in genere battute sull’uno o sull’altro farmaco, seppur si tratti di prodotti ben noti nella letterature e sui media. I farmaci devono essere il loro mondo ‘alternativo’, cioè il loro vero unico mondo.

Dimitrio Gregório riferisce subito alla moglie di quello che gli hanno chiesto gli Squadroni della Morte della Polícia Federal relativamente a RSkaru: 
- “Quelli della Polícia Federal mi hanno detto che dobbiamo vedere se lui ci dice qualcosa da poter riferire loro. E poi dicono che si deve organizzare mobbing per indurlo ad andarsene, che gli vanno fatti fare solo i lavori più bassi e che non bisogna pagarlo.” 
-  “Va bene non pagarlo, ché qui i soldi non ci bastano mai, ma non lo avevamo assunto per cucinare la mattina sì da poter tenere aperto già per pranzo?”
- “Dobbiamo rivedere tutto. Ora che pure l’altro se ne va... ...Bisogna che ci lavori tu, Andréa, in cucina al mattino. Lui lo mandi a pulire i gabinetti, poi a lavare per terra e infine a fare qualche altro lavoro marginale in cucina.”
- “Ma è dura... Non so quanto potrò reggere...”
- “Tu al mattino ed io la sera. Certo, vengo pure io a mezzogiorno, e pure tu la sera se vuoi... Facciamo maturare le cose e poi vediamo.”
- “E come facciamo a farlo parlare, Dimitrio? Io non c’ho testa di mettermi a fare grandi discorsi, in questa situazione che mi hai prospettato...”
- “Oh, Andréa, lo sai che io sono astutissimo. Vedrò di dirgli qualcosa e dalle risposte capiamo tutto.”

La cucina di Andréa era piuttosto casereccia, casereccia disgustosa. Cose fatte e fatte bruciare. Oppure lasciate per ore alle temperature brasileire, ed ancora più alte in quella cucina. Qualche cliente abboccava ma senza che il ristorante si riempisse o che gli ordini a domicilio arrivassero, a parte pochi pochi. Certo, per fagioli lessi, riso e qualche pezzetto di carne... Ma chi vada in un ristorante, o chi ordini in un ristorante, vorrebbe qualcosa di più.

Cercano anche di assumere un cameriere professionale, Rafael, anche per l’apertura di mezzogiorno, ma poi lo fregavano sulle percentuali, per cui lui se ne è andato. Dopo, non gli hanno pagato neppure il fisso. Lui è andato, a gennaio 2012, per il saldo. Dimitrio Gregório si è fatto le sue solite parti che ha da fare, che non sa bene quanto debba corrispondere, che comunque era un momento difficile per cui lui non aveva i soldi disponibili. Rafael, che sa come la menino certi padroni brasileiri, e che poi abitava pure piuttosto distante, se Dimitrio Gregório non lo ha pagato quando gli aveva detto di andare, ha capito che magari avrebbe speso di più in bus e telefono che quello che avrebbe forse preso. Ha evitato di farsi il sangue cattivo, ed ha lasciato perdere. Non è di quelli che vadano per tribunali del lavoro.   

Dimitrio Gregório fa così con tutti. Il salario minimo è R$720, in ristoranti, a Rio de Janeiro, oppure R$678, con un minimo di R$780, per chi paghi la percentuale sugli incassi. R$685 e R$671 (con un minimo di R$685), per i camerieri; più per altre categorie. Lui dice che è R$600 al mese e di R$2 e qualcosa l’ora. Imbroglione ed ignorante. Dice che le ore straordinarie le paga in giornata, ma poi non le paga. Siccome non si segna le ore, alla fine dice che non si ricorda e che comunque non ha i soldi per cui può solo dare un acconto, se lo dà. Infatti, poi la gente se ne va. Perché dappertutto, pur variamente ladroni, pagano di più e li mettono pure in regola, in molti posti.

Resisteva solo, in un legame sado-maso, sado il Gregório, maso lui, il ragazzo delle consegne con moto (sua), Anderson Cavalcante da Conceição, sposato. In genere chi consegni con moto è pagato benino anche perché ha da ammortizzare e mantenersi la moto. Quando è il momento dello stipendio, il Dimitrio Gregório, che non lo ha messo neppure in regola, estrae dalla tasca rotoli di soldi, ne estrae qualche biglietto da 100, invece degli 800 o più dovuti e gli dice che è un momento difficile, che lo pagherà più in là. Passano le settimane, e nulla. Stessa scena tutti i mesi. Anderson si reca al lavoro giustamente livido per essere preso per il naso a quel modo, ma non ha il coraggio di andare da un avvocato, magari mentre continua a presentarsi al lavoro. Poi, proprio per quella situazione,  talvolta, a casa, beve, qualche volta troppo, e sta ancora peggio.

Dimitrio Gregório vive a quel modo. Ovviamente, si lamenta con la moglie Andréa Fonseca, che i dipendenti brasileiri non hanno voglia di applicarsi, che se ne fregano, che pretendono perfino di essere pagati. Lei, con aria assente, pensando a chissà cosa, mai pensi a qualcosa, magari impasticcata più di lui, assente e consente. Sono complici. L’inferno li fa e poi li accoppia.

Ecco che allora Dimitrio Gregório, furbastrissimo, impatta lo RSkaru, subito dopo il solito intervento pazzoido-delinquenziale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Pomeriggio. Un momento che c’era nulla da fare e tutti lo invitavano ad uscire dalla cucina angusta e calda. Ma non è che fuori fosse fresco. RSkaru si siede ad tavolo esterno dove c’è pure Dimitrio Gregório, forse invitato dallo stesso.

Dimitrio Gregório si fa uno dei suoi soliti show. Ripete sempre le stesse cose.
- “Quando mio nonno è venuto qui, i brasiliani lo hanno aiutato. Ed io, ora, aiuto gli altri. Lo sai ora che cosa ti dico? Che se vengono quelli della Polizia Segreta a chiedermi delle cose contro di te, io li mando affanculo.”

RSkaru non rispose nulla. Era chiaro, anche non lo avesse già saputo per altre vie, che gli Squadroni della Morte della Polícia Federal lo avevano contattato per le loro solite attività pazzoido-delinquenziali, su richiesta dei soliti Squadroni della Morte dei CarabiNeri-governo italiota, e che quello squallido Dimitrio Gregório, il grande astuto, era roso da un irreprimibile impulso a confessare. RSkaru non disse nulla. Lo guardava pensando “Povero scemo. Poveri scemi.”

Allora sempre più roso, poco dopo, Dimitrio Gregório gli disse:
- “RSkaru tu sei comunista?”
- “No.”

Chiusa la ‘discussione’. Dimitrio Gregório, il solito scemo psicotico e delinquenziale, stava cercando di crearsi delle giustificazioni per le pazzoido-delinquenzialità dei Squadroni della Morte della Polícia Federal e di chi li aveva attivati in patria e dall’estero.

Il giorno dopo, la mattina, si fece dire dalla moglie di far vedere a RSkaru la macelleria. Pensavano che, in cinque minuti di passeggio, RSkaru avrebbe disvelato chissà cosa. Non si occupava di nulla, RSkaru. Che doveva disvelare?! L’astutissimo Dimitrio Gregório cercò di fare conversazione. RSkaru dava risposte ovvie e sincere. Cose di nessuna rilevanza.

Dimitrio Gregório chiamò poi gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, cui doveva telefonare ogni giorni, riferendo che non aveva nulla da riferire.
- “Ed il mobbing come va?”
- “Ah, ottimamente!”

In realtà tentò ma...

Dimitrio Gregório parlò di nuovo con la moglie:
- “Andréa, allora lo hai messo sotto?”
- “Fa tutto quello che gli si dice. Non si allarga. Chiede il permesso perfino per mangiare...”
- “Eh, ma mi hanno detto...”
- “Dì loro che va tutto bene, tanto come fanno a controllare...”

Tentò poi di parlare coi camerieri, o con taluni, i più anziani sebbene non ci fossero grandi anzianità lì, a parte la cassiera della sera-notte ed il marito o pseudo-tale, uno con l’aria da giovane buzzurro che avevano lavorato lì un anno o poco più:
- “Ci sarebbe da... Oh, è una cosa... ...che sono venuti quelli della Polícia Federal... Se si potesse indurre quello RSkaru ad andarsene... ..magari vi posso poi dare un R$20 di premio...”
- “Perché non va bene?”
- “No, anzi...”
- “Ed allora?!”
- “Sono venuti quelli a dirmi...”
- “Perché, ha fatto qualcosa?”
- “No, è che vogliono che stia male, che non lavori, che resti senza soldi.”
- “Davvero? ...Comunque non ho capito nulla. Non ne voglio sapere nulla... Lo licenzi, se non lo vuole. Non è che quando si lavora possiamo metterci a fare risse.”

...E Dimitrio Gregório cominciò a licenziare tutti i camerieri. Ad uno, quello davvero professionale, Rafael, truffava visibilmente sulla percentuale. Il cliente paga una percentuale di servizio. Dimitrio Gregório prima agli aveva detto che gliela data tutta. Poi, gli disse che se la teneva per sé e dava a lui solo una parte minima. Se ne andò. A gennaio 2012, si accordarono per vedersi al ristorante, Dimitrio Gregório per pagarlo e Rafael per essere pagato. Dimitrio Gregório, come suo solito, non lo pagò. Piange sempre miseria. Avrà speso tutto in coca a Natale ed a Capodanno... Anzi, ha i soldi in tasca. Ma è un ladrone di natura.

Una giovane culona, sessuosa e chiavabilissima, non si vide più. Altri idem. La cassiera, che anzi veniva presentata come manager seral-notturna, delle ore seral-notturne, quando la pizzeria comincia sfornare pizze (in realtà i clienti non arrivano mai prima delle 20:00, spesso verso le 21:00, i giorni che arrivavano, ma lei ed il marito iniziavano a lavorare, cioè ad essere lì presenti, verso le 17:00), fu da lui informalmente accusata di avergli rubato, così lui disse allo RSkaru e ad altri, 4-5’000 reais al mese per un anno. Era una scusa perché il pizzaiolo, sempre più nero, pur senza il coraggio di andarsene, ventilò che Dimitrio Gregório gli rubava sulla percentuale sui ricavi. Evidentemente, Dimitrio Gregório gli rubava in proporzione a quello che dichiarò essergli stato rubato dalla cassiera di sera-notte. Andandosene lei, pure il marito, o pseudo-tale, il buzzurro, si licenziò con lei.

La coppia dovette presentarsi varie volte per essere pagata. Il buzzurro era già uno che si serviva da solo sia in cibo che bevande e non si faceva mai mancare nulla. In realtà, rispetto alle bevande, che dipendevano da lui essendo, come cameriere, nell’area bar, era generoso pure con gli altri, con tutti, anche con RSkaru. Per cui, ogni volta che la coppia si presentava per vedere se la pagavano, come prima cosa i due si facevano servire gratis da mangiare.

Loro erano tutti sorridenti. Pure Dimitrio Gregório, che non è che li cacciasse via. L’Andréa Fonseca dalla cucina, per farsi sentire da RSkaru diceva, riferendosi ai due: “Canaglie! Canaglie!.” Ma poi, faccia a faccia, li trattava gentilmente. Era tutta una sceneggiata. Lei che fingeva di appoggiare la tesi ufficiale del marito, il delinquente ‘furbissimo’ Dimitrio Gregório. Il marito che aveva detto a tutti che lo avevano ridotto alla fame, come scusa per truffare le percentuali al pizzaiolo, e pure per truffare tutti gli altri come suo costume, secondo la ‘logica’ delinquenziale: “Oggi mi sono inventato questa. Domani me ne farò venire in mente un’altra.”  

Licenziata la ‘ladra’, avrebbe dovuto avere 4-5’000 reais in più al mese. Ed, invece, piangeva ancor più miseria che il ristorante era sull’orlo del fallimento. La pommarola per la pizza la faceva fare coi pomodori da tavola. Tanto ne spalmavano uno schizzetto simbolico. Avesse usato i pelati o la pasta di pomodoro, forse avrebbe avuto qualche cliente in più anche i giorni di morta.  

Dimitrio Gregório aveva parlato pure in cucina di organizzare il mobbing contro RSkaru, ma anche lì... Un cuoco se ne stava andando dove gli davano sia un salario più alto che altri benefici (mentre da Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca non aveva nulla, neppure il salario minimo). Avendo loro progressivamente chiuso il ristorante di mezzogiorno, dopo che prima stavano lanciandolo, RSkaru era passato, l’ultima settimana, o poco più, che lavorò lì, all’esclusivo lavoro pomeridiano-serale-notturno, che consisteva nell’area cui pizzeria ed, ovviamente, anche ristorante se clienti chiedevano altri piatti del menù oltre alle pizze delle varie varietà.

Il pizzaiolo e l’aiuto-pizzaiolo, Claudio, che in realtà non aveva nulla di meno del pizzaiolo ed anzi cucinava pure senza problemi tutti i piatti del menù, gliela avevano menata quando Dimitrio Gregório aveva riproposto pure a loro i deliri pazzoido-delinquenziali degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Non abbiamo capito... Cosa c’entriamo noi? ...Non è che possiamo... Eppoi non abbiamo capito che cosa dovremmo fare...”

Dimitrio Gregório, l’astutissimo, non sapeva che dire, né come mettergliela. Per cui lasciò perdere pure con loro. Insomma, non fecero nulla e neppure si impegnarono a fare alcunché. I camerieri li aveva progressivamente fatti fuori tutti. Il ragazzo delle consegne a domicilio, non pagato regolarmente, era più che mai frustrato. Comunque genialmente, tipica disorganizzazione brasileira, arrivava alle 17 e si sedeva aspettando che, verso le 20:00 o le 21:00, ci fosse la prima pizza da consegnare. Certo, se c’era magari qualche commissione da fare, lo potevano mandare. Ma, in genere, se ne stava lì ad aspettare. Che geni, Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca! Ma tanto, non pagando poi gli stipendi, non ne fregava loro nulla di tenere lì, anche per un numero spropositato di ore, un mucchio di persone che, per parte del tempo, non avevano nulla da fare. È così dappertutto. Prezzi altissimi ma salari bassi (perfino inferiori ai minimi di legge) e talvolta, come lì, neppure pagati.

Mentre Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca si autodistruggevano il ristorante-pizzeria, ma senza poter licenziare i due pizzaioli-cuochi, Carlos e Claudio, perché sennò potevano davvero chiudere del tutto, Dimitrio Gregório raccontava agli Squadroni della Morte della Polícia Federal che il mobbing, la persecuzione, contro RSkaru procedeva in modo eccellente.

Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal gli avevano detto, questo già i primi giorni dell’operazione, che volevano essere messi in contatto diretto con altri del ristorante, sia in cucina che nell’area bar-camerieri. Dimitrio Gregório farfugliava che in cucina c’erano sempre lui e la moglie, per cui se ne occupavano direttamente di mobbizzare RSkaru. Non poteva dire che i camerieri, anche i camerieri, non ne avevano voluto sapere di fare porcate da psicopatici.

Per cui, licenziandoli, poté ‘rassicurare’ gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che non aveva più camerieri, che si erano licenziati tutti. In effetti, licenziatili, cercava di fare tutto lui, oppure di far venire un forse giornaliero, un ragazzo magro e lungo, i giorni di piena. Ma era davvero lui, Dimitrio Gregório, con la moglie Andréa Fonseca alla cassa (dopo che aveva licenziato, di fatto in tronco ma senza giusta causa, la cassiera; è che sono ignoranti, sennò la coppia poteva andare in tribunale e lei poteva farsi pagare i 30 gg retribuiti di preavviso, ma anche tutto il resto avevano loro rubato, dal salario minimo in realtà ben più alto, alle ore straordinarie, notturne e festive), che, agitandosi come un pazzo, stava dietro a quello che prima facevano quattro o cinque camerieri. Coca? Stava comunque scoppiando.           

Nonostante il furbastrissimo Dimitrio Gregório rassicurasse gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che il mobbing contro RSkaru andasse per il meglio, loro pretendevano ad ogni sua telefonata quotidiana di essere messi in contatto diretto con altri. È la procedura standard, in Brasile, sapendo tutti che tutti fottono tutti, per cui non ci si può fidare di un solo informatore, o provocatore o miliziano occasionale o meno. Costoro stessi vanno controllati e devono controllarsi tra di loro, e senza che possano mettersi d’accoro magari per vantare, con rapporti incrociati, alias concordati, di aver fatto cose in realtà non hanno fatto.  

Dato che Dimitrio Gregório stava chiaramente mentendo agli Squadroni della Morte della Polícia Federal, dilazionò la loro richiesta di metterli in contatto con altri da nominare co-responsabili dello State/government-organized stalking sul luogo di lavoro licenziando tutti. Restavano i due pizzaioli, Carlos e Claudio, ma che non volevano saperne. Con la scusa delle feste, Dimitrio Gregório rimandò tutto a gennaio.

A RSkaru, in quattro settimane, aveva fatto fare un’ottantina di ore straordinarie, concentrate in alcuni periodi, non uniformemente distribuite, senza neppure un giorno di riposo, dunque lavorando anche tutti i fine settimana e festivi. Lavorava la mattina-pomeriggio, fino a che non hanno rinunciato, verso fine dicembre, all’opzione dell’apertura a mezzogiorno. Poi, pure, non sempre,  il pomeriggio-sera, per la pizzeria. Quando era l’ora di pagare il bus, magari alle due di notte, Dimitrio Gregório diceva che era occupato, ...a guardare la TV, o che aveva da correre a fare una consegna. Cose da non credersi. 

Chiuso a fine anno, doveva riaprire il 2 gennaio 2012, alle 16:00.. Erano troppo depressi dalle feste per cui restano a letto. Ovviamente, RSkaru alle 16:00 era già lì, ...ad aspettare come altri giorni, a quella o ad altre ore (quando aprivano il mattino) in cui dovevano aprire ma poi aprivano sempre in ritardo. Alle 17:40, arriva Carlos Valentim Fernandes da Costa, il pizzaiolo, che abita non distante, per dire a RSkaru che i padroni sono stanchi ed il ristorante non apre. Dimitrio Gregório gli aveva telefonato alle 15:00. Alle 15:00, avrebbe potuto telefonare pure a RSkaru all’ostello, il cui numero aveva. Troppo difficile. Eppoi gli Squadroni della Morte della Polícia Federal gli avevano ordinato di mobbizzarlo.

Il 3 gennaio 2012, Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca arrivano al ristorante in auto, col solito ritardo, forse un’ora, lividi perduti. RSkaru era lì che aspettava leggendo. Andréa restò sull’auto con la faccia tiratissima. Lui scese per aprire il ristorante. RSkaru gli disse subito che era meglio che il passaggio bus glielo pagasse prima dell’orario di chiusura, perché non è che lui (RSkaru), alle due di notte, potesse aspettare lui (Dimitrio Gregório) che, come fece l’ultima volta, gli diceva che doveva fare una consegna e spariva.

Dimitrio Gregório, che non aspettava altro che un appiglio, eppoi era nervosissimo perché con l’inizio del mese era tempo di stipendi, cioè, per lui, di inventarsi nuove balle per non pagare i dipendenti, rispose che era un problema di RSkaru se alle due di notte non poteva aspettare i suoi comodi che invece che pagare, od invece che aver già pagato, i cinque reais di passaggio bus, se ne correva via o conclamava le scuse più inverosimili.   

RSkaru disse che era al contrario un problema suo, di Dimitrio Gregório, se non sapeva come comportarsi, e che gli doveva pure un’ottantina di ora di straordinario, più notturni e festivi, oltre al salario. Lui tentò di fare dei conti mentalmente. Ma non li sa fare. Si vedeva che si sforzava, ma il cervello restava ingrippato. Comunque si disse tra sé e sé che era davvero troppo dover pagare tutti quei soldi.

Per cui gli dette R$12: R$5 per l’ultimo giorno di dicembre, R$5.5 [aumento del costo del bus dall1/01/2012] per il giorno prima, quando loro non avevano avuto voglia di aprire, R$1.5 perché non era capace neppure di fare un’addizione, e non gli pagò il bus di quel giorno. Ed aggiunse che era licenziato. Era chiaro che era per non pagargli lo stipendio, oltre che perché non sapeva quali altre balle raccontare agli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Per cui, licenziandolo, i suoi doveri con gli stessi venivano a cessare, almeno rispetto all’operazione RSkaru.

RSkaru gli disse solo che si sarebbero rivisti al Tribunale de Lavoro e se ne andò. Almeno un paio delle telecamere del palazzo li immortalarono (non quando parlavano sulla soglia del ristorante), come tutti i giorni. Una è proprio sopra l’ingresso del ristorante, ai margini. Un’altra è in una lunga galleria con negozi che sta a lato dello stesso, dove RSkaru aspettava. Ma magari ve ne sono altre ancora da quel lato del grande edificio.  

Dimitrio Gregório raccontò agli Squadroni della Morte della Polícia Federal che RSkaru si era licenziato. Lo stesso disse alla moglie che intanto era come lui, per cui non gli credeva, ma faceva finta di credergli su tutto perché erano due delinquenti alla stessa maniera. Agli Squadroni della Morte della Polícia Federal disse pure che lo aveva pagato seppur il minimo indispensabile e chiese loro se potesse contattarli ci fossero mai stati problemi:
- “Perché, Dimitrio, che problemi? ...Perché non lo hai pagato?”
- “No, lo ho pagato. Ma se magari va al Tribunale del Lavoro?”
- “E perché dovrebbe andare al Tribunale del Lavoro? Ecco, non lo hai pagato...”
- “Voi mi avevate detto che doveva fregarlo, che tanto era coperto. Io lo ho pagato. ...Ma voi mi avete detto che comunque sono coperto...”
- “Allora, non lo hai pagato...”
- “Lo ho pagato! Lo ho pagato! ...Ma mi avevate detto che ero coperto... ...Se ci sono problemi vi chiamo...”
- “Certo, certo. Noi siamo sempre qui...”

Dimitrio Gregório non ce la fece a trattenersi:
- “Quando lo ho licenziato...”
- “Ah, ma lo hai licenziato tu? Perché ci hai detto che s’era licenziato lui.”
- “Sì..., no..., ma..., cioè... Non mi sono spiegato bene. La telefonata è, ...era, disturbata... Qui c’è confusione... Volevo dire... Se ne è andato in pratica, perché mi ha detto che voleva il passaggio bus in anticipo, in pratica...”
- “Guarda, Dimitrio, che dovrebbe essere la legge... Non è che il bus glielo paghi a fine mese... Va anticipato. A mia sorella addirittura danno, come da legge, la card pre-caricata. Ah, tu li freghi i tuoi dipendenti. Anche il bus lo paghi quando ti fa comodo... Dunque lo hai licenziato?!”
- “No..., sì..., forse. Gli ho detto di andare via perché ero incazzato. Dopo le feste, i parenti, pure in casa, sono sempre tutti a menarmela...”
- “E che ci possiamo fare noi? Se poi tu ci menti, noi che ci fidavamo di te, ...noi che ti avevamo dato un incarico importante...”
- “Dai, non fate così. Io ho fatto quello che mi avete richiesto. Mi avevate detto che mi coprivate. Lui, quando è andato via, mi ha detto che ci saremmo rivisti al Tribunale del Lavoro.”
- “Ecco, non lo hai pagato!”
- “Come che lo ho pagato... Voi mi avevate detto di non pagarlo...”
- “Allora ci hai disubbidito?! Noi che ci siamo fidati di te...”
- “No, io ho fatto quello che avete detto. E che ora se quello mi fa causa.”
- “Se non lo hai pagato...”
- “Quello è uno che ha studiato e che studia. Sa pure il cinese. E sa pure di legge. Chissà che cosa si inventa... Mi avevate detto che voi potevate...”
- “OK, proprio perché sei tu... Vediamo quello che possiamo fare. Tu chiamaci appena hai notizie di cause...”
- “Grazie! Grazie!”

Anche se era chiaro che non lo avrebbe pagato, RSkaru aspettò i giorni di rito. Chiaramente i ladroni Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca non di fecero vivi per il salario. Per cui, il 16/01/2012, RSkaru andò alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati.

Una ficona, che poi sparì, scrisse tutto e lo scrisse bene, anche se poi cercarono di fare carte false su sollecitazione degli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Comunque, RSkaru ripetette poi il tutto, varie volte (come già aveva fatto con la ficona), alla dottora Alesciandra, chiarendo bene che non era stato pagato, a parte più meno tutti i passaggi bus e R$130. Riconsegnò (lo aveva già dato alla ficona il 10/01/2012) anche un file Excel con tutti i dettagli giorno per giorno, e tutti gli elementi aveva potuto raccogliere. V’era pure chiaramente scritto quello che gli era stato corrisposto e quando: il bus + R$130 in quattro volte, ben dettagliate nel foglio Excel.

Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati sanno tutto, sia perché lo ha detto loro, varie volte, a due avvocate differenti, RSkaru, sia perché è tutto nel file Excel. Sanno che il primo giorno di lavoro, il 7/12/11, alle 8:30-8:40, RSkaru ha passato la visita, per lavorare in cucina, presso il medico del lavoro, che la prova è del database delle ricevute fiscali della prefettura, e che i due delinquenti Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca non hanno rimborsato neppure quella, ...una quindicina di reais. La ha pagata RSkaru e non ha mai visto i soldi, sebbene siano stati loro a mandarcelo, e sia loro dovere pagarla. Hanno il dettagli dei quattro pagamenti per R$130. Hanno i dettagli dei pagamento dei passaggi bus. Hanno il dettaglio delle ore. Hanno alcuni dei nomi di chi lavorava lì. Hanno tutto per una causa. L’onere della prova dei pagamenti è comunque dell’azienda, che non ha nulla. 

Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati hanno i dati precisi del medico, forniti da RSkaru, con email, il 25 gennaio 2012: ÉTICA SERVIÇOS MÉDICOS em Medicina do Trabalho, Rua Senador Dantas 117, s 1118, Centro, Rio de Janeiro, RJ | CEP: 20031-911.

Avevano tutto, e ripetuto anche per iscritto (via email), sebbene poi, su sollecitazione degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, e complice pure il giudice, fingeranno di non avere nulla.

RSkaru aggiunse pure, alla dottora Alesciandra, lì alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, che, se non pagano il salario, non è questione di Tribunale del Lavoro, bensì da Procura, da azione penale, perché è truffa. Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati tirano solo a far cassa ed in fretta. Per loro è più comodo evitare di far le cose come si dovrebbe. Non ne frega loro nulla del cliente che è solo un pollo per il loro 30% il più in fretta possibile. La loro linea di condotta è: meglio poco oggi, che magari molto di più ma chissà quando. 

Il primo ostacolo è che sebbene il nome Cenarium Carioca (esiste un omonimo, in centro, e, sempre in centro, pure un altro identico come fonetica, ma chiaramente non era quello) sia giusto, non lo hanno nei databases delle aziende. O così dicono alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati. RSkaru tenta dal medico del lavoro, due volte, ma gli dicono che non conservano nulla e che è tutto nei databases della prefettura cui non hanno accesso. Ovviamente, la magistratura potrebbe averlo. Per cui, occorrono mesi, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, per trovare il numero dell’azienda (CNPJ). Incredibile...

RSkaru trova dei procedimenti in corso della stessa azienda o sue precedenti denominazioni e li comunica a Alesciandra. Nel foglio Excel, fornisce pure, indirettamente (Dimitrio Gregório era stato candidato ad un’elezione, per cui è in un certo database online) dati precisi per identificare Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca: http://noticias.uol.com.br/politica/politicos-brasil/2006/deputado-estadual/01111975-dimitrio-gregorio.jhtm , che sono pure su facebook seppur, lui, non coi dati precisi, e dove verosimilmanete abita [Rua José Higino, 254 - Apt. 101- Bloco: Ii- Tijuca- Rj = è nel link, ...è pubblico]. Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati non sanno davvero fare un cazzo. Non sanno e non vogliono. Ah, altri sarebbero uguali o pure peggio.

I mesi passano.

Ovviamente, trattandosi di procedimento contro un brasiliano, e comunque sapendo dell’interesse degli Squadroni della Morte della Polícia Federal contro RSkaru, Alesciandra, non appena RSkaru va lì per la causa, chiama gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, che le chiedono i dati generali della cosa e le raccomandano che vedesse di non far prendere soldi a RSkaru o proprio pochi pochi, ma meglio nulla, e che comunque la avrebbero ricontattata dopo aver focalizzato la questione. In pratica, volevano aspettare che Dimitrio Gregório li chiamasse piagnucolante per essere coperto.

- “Grazie, dottoressa Alesciandra, per averci subito chiamati... Avevamo saputo della cosa...”
- “Come mi devo comportare?”
- “Mi dica in due parole la situazione...”
- “Licenziato senza giusta causa, per cui ci sono i trenta giorni. Ci sono quattro settimane di lavoro non pagate con abbondanza di ore straordinarie, serali e notturne, per cui la cifra sale e tira su pure i trenta giorni di preavviso. Ci sono le frazioni di tredicesime e ferie. Più settimane senza il riposo settimanale. In pratica, gli avrebbero pagato solo il bus e R$130 dati in quattro volte. ...RSkaru è uno che si segna tutto. Ho tutti i giorni con gli orari precisi e le somme date. ...Qui non date, perché avrebbe ricevuto solo R$130, quando si potrebbe andare facilmente su qualche migliaio... Più le spese legali, ovviamente, che è un altro 43% in più sul tutto.”
- “Qualche migliaio?!”
- “Eh, a fare i conti anche solo col salario minimo della categoria...”
- “Guardi, il governo non vuole che RSkaru abbia soldi. ...Ordini... Il Gregório dice che ha pagato tutto. ...Anche se... Ma se è quello che sostiene in tribunale.
- “Che devo fare?”
- “Magari vi metto in contatto quando il tribunale gli manda la convocazione e lui mi chiama...”
- “Ma noi, quando iniziamo l’azione giudiziaria, dobbiamo formulare delle richieste...”
- “Il meno possibile. Meglio nulla.”
- “Ma qui sono alcune migliaia più le nostre parcelle...”
- “Siete avvocati... Inventatevene qualcuna per non fargli avere nulla.”
- “Vediamo... Potremmo fare richiesta solo per i 30 gg ed anche lì tenerci bassi... Non è che...”
- “E non fargli avere nulla?”
- “Questa è solo la conciliazione. Noi chiediamo. Basta che poi il ristorante dica che non intende pagare nulla... Dopo magari possiamo vedere se ristorante è disposto a... Magari con dei testimoni contro lo RSkaru... Questa è solo la conciliazione. È solo l’inizio... Se le due parti non si accordano, poi... Può anche essere che lo RSkaru vada via, per cui la causa cade...”
- “OK. Ma si ricordi bene quali sono gli orientamenti del governo su questa questione. Lo RSkaru non deve avere soldi, o pochi, pochissimi. ...Meglio nulla.”

Il 25/01/2012, RSkaru presenta denuncia all’Ispettorato del Lavoro contro Cenarium Carioca. L’ispettore va a maggio. Chiaramente Dimitrio Gregório chiama subito gli Squadroni della Morte della Polícia Federal e, come fa con tutti gli ispettori, di qualunque genere, arrivino al ristorante, lo unge. Corruzione. L’ispettore dice che è tutto regolare ...anche se il ristorante ha un solo dipendente, il pizzaiolo. Non ha camerieri. Ah, ha il ragazzo delle consegne con la moto che non è in regola (sebbene lavori lì regolarmente, da tempo, e sia pure pagato al di sotto del salario minimo). Vede questo che sta montando il box col nome della pizzeria sulla sua moto... Certifica poi che la cucina è fresca. La controlla prima che il ristorante sia in funzione. No, anzi, gli arriva la telefonata degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che Dimitrio Gregório è un amico, e che si devono chiudere tutti e due gli occhi. C’è poi una scala appoggiata, stretta, ripida e traballante che dà accesso ad un piccolo pseudo-magazzino, l’unico del disorganizzato ristorante, e su cui fanno su è giù pure con casse di bottiglie. Certifica che è tutto regolare ...anche se è un po’ atipica e del tutto irregolare. Dice, glielo dice Dimitrio Gregório, che non si potrebbe costruirne una fissa, normale, in muratura, che non c’è spazio. Non è vero e poi non è una grande giustificazione. Il suo verbale di ispezione è un capolavoro di ipocrisia perché dice che tutto è in regola ...ma, nulla lo è. Tuttavia gli Squadroni della Morte della Polícia Federal gli hanno ordinato di non fare nulla, di lasciar perdere.

Il 21/08/2011, il Procuratore, Juliane Mombelli, comunica l’archiviazione delle denuncia, con facoltà, ovviamente, di opposizione da parte del denunciante, RSkaru. Ispettore e Procura non riescono neppure a scrivere come si chiami l’azienda. A RSkaru non ne frega nulla di impugnare l’archiviazione. Tra l’altro, la certificazione che in cucina lavora un solo dipendente, implica che, se mai qualcuno facesse loro pagare il giusto, la parte del salario a percentuale sugli incassi dovrebbe essere ben alta, per quelle quattro settimane che RSkaru ha lavorato lì. Se era da dividere solo tra due persone, anziché una decina! Quando RSkaru va a lavorare lì, ci sono in tutto quattro persone in cucina, la cassiera della sera-notte e, alcuni giorni, anche una mezza dozzina di camerieri.  
 
Il 21 maggio 2012, RSkaru riceve la comunicazione di Serjio, l’altro titolare della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati che l’udienza contro Restaurante e Pizzaria Cenarium Carioca Ltda., processo n. 0000559-29.2012.5.01.0051, è fissata per il 7 agosto 2012, alle 11:30, presso la 51a Sezione del Tribunale del Lavoro, in Rua do Lavradio, 132, Centro, RJ.

Infatti, visto che tanto, come da ordini degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, c’è da guadagnare forse proprio nulla, la dottora Alesciandra preferisce coprirsi dietro al suo collega. Inoltre, ora, RSkaru sembra appena più spigliato con la lingua brasileira, per cui Serjio non può giocare allo scarica barile dicendo che non capisce. Lui glielo ha scaricato all’inizio. Lei glielo restituisce ora che potrebbe anche essere che c’è da fregarlo apertamente e dunque non guadagnare neppure nulla per la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, visto che il 30% di zero, oppure di cifre basse, è quel che è.   

Ovviamente, pure Dimitrio Gregório ne è informato dal messo del Tribunale che consegna i mandati di comparizione alle udienze. Aveva appena piagnucolato cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal per l’Ispettore del Lavoro. Ed ecco che li deve chiamare di nuovo per la convocazione per l’udienza:
- “Pronto, sono Dimitrio Gregório. ...È per RSkaru. Mi è arrivata una convocazione del Tribunale del Lavoro.”
- “...Se non lo hai pagato...”
- “Come non lo ho pagato? Io pago tutti, tutti! Oh quanto mi costano questi dipendenti. Sono tutti così esosi. Tutti i giorni sono sempre a pagare l’uno o l’altro...”
- “In concreto, quanto gli hai fregato? Quanto ti chiede?”
- “Non lo so quanto mi chieda. ...Io non frego nessuno. Pago sempre tutti.”
- “E noi che ci possiamo fare se non paghi i dipendenti?”
- “Io pago tutti i giorni, tutti. ...Tutti!”
- “Guarda, già ti abbiamo salvato dall’ispezione. L’Ispettore ha dovuto fare carte false perché in pratica tu hai un solo dipendente. ...Abbiamo dovuto far figurare che... ...Lui ti ha dato corda perché gli avevamo parlato. Sennò ti chiudeva il ristorante. Scusa ma dove li hai nascosti tutti gli altri? Comunque non poteva dire che non avevi il ragazzo delle consegne. Da quanti anni lavora da te? Non è in regola. E siamo pure venuti a sapere che non lo paghi. Lavora gratis? Ci dicono pure che la cucina è piccola senza niente e che quando il forno è acceso... Gli abbiamo fatto dichiarare che è perfetta. E quella scala appoggiata e ripida, sugli 80 gradi per trasportare su e giù casse di bottiglie? ...Dovete essere pazzi. Gli abbiamo fatto scrivere che la metti a posto. In pratica ora ti archiviano tutto come se tu fossi un santo. Senza di noi, ti facevano cinquantamila reais di multa e ti chiudevano il ristorante fino a che non avessi fatto tutti i lavori. E meno male che lo avevi appena ristrutturato. Ma come lavorano? Hai chiamato un geometra e dei muratori col cervello sghembo? Quanto paghi agli ispettori che non ti revocano la licenza a tenere aperto?”
- “Ma io... Ma io... Sono senza soldi per fare andare avanti questo ristorante. Mi rubavano pure. O dovuto licenziare una, col marito che pure lavorava qui, che mi rubava R$5'000 al mese per un anno... Io... Io...”
- “Lascia perdere, che non ti crede nessuno!”
- “Ma Voi mi avevate detto, mi avevate promesso, che mi avreste coperto...”
- “Appunto. Siamo qui...”
- “Ma allora...”
- “Certo, noi non dimentichiamo i nostri amici. Ti facciamo chiamare dagli avvocati di RSkaru...”

Alesciandra chiamò Dimitrio Gregório.
- “L’agente speciale mi ha detto di chiamarla...”

Si accordarono per vedersi in modo riservato.

C’era anche Serjio cui Alesciandra aveva scaricato il caso. Ma era Alesciandra a parlare:
- “Guardi, signor Gregório, qui ci sono quattro settimane di stipendio, un 80 ore straordinarie, ore notturne e festive. Abbiamo i dettagli precisi. E poi ci sono i trenta giorni di preavviso quando si licenzia un dipendente senza giusta causa. Senza dimenticare la frazione di tredicesima e di ferie. Qui, poi, che non gli faceva neppure fare il riposo settimanale... Sono giorni che vanno aggiunti ai giorni che ha lavorato effettivamente. Infine, c’è il 43% in più per le spese legali...

Dimitrio Gregório, che stava per abbattersi affranto sul tavolo, si fece una delle sue solite scene da truffatore abituale:
- “No, non è possibile. Io non ho debiti. Pago tutti!”
- “Quando lo ha pagato? Dove ha le ricevute?”
- “Io pago subito! ...Tutti!”
- “Dunque lo licenzia il 3 gennaio e lo aveva già pagato quanto si paga nei primi cinque giorni lavorativi del mese, in genere l’ultimo giorno utile, se una ditta è precisa. Ci sono tanti che pagano a fantasia... Lei lo paga quando lo licenzia? Aveva già i conti pronti?”
- “Ora non mi ricordo, ma...”
- “Dove ha i fogli di presenza ed i conti di quel che gli ha pagato?”
- “Io mi fido. Non tengo fogli di presenza. Non faccio conti. Io pago...”
- “Guardi... Lei non ha fogli di presenza. Non ha conti. Non ha statino dello stipendio. Non ha ricevute e ovviamente mi dirà che paga in contanti...”
- “Sì, esatto, io pago solo in contanti!”
- “Appunto... Tra l’altro, è tutto ben documentato e dettagliato, dallo RSkaru. Anche se lei non fa firmare nulla quando dà dei soldi, lo RSkaru ha dichiarato che i passaggi bus sono più o meno stati corrisposti. E che poi lei gli ha dato, ho qui le date, in quattro volte, un totale di RS130. Avesse voluto truffarla avrebbe detto che non gli ha mai dato nulla. Tanto lei non potrebbe provare il contrario mentre per legge è lei che deve provare i pagamenti. Io credo a lui. Giù un’altra volta si è mostrato affidabile e neppure ha voluto profittare della situazione.”
- “L’agente speciale mi ha detto che voi mi avreste aiutato.”
- “Siamo qui solo perché il governo...”
- “Allora mi aiutate...”
- “L’agente speciale ha insistito... Sennò non saremmo qui...”
- “Ah, mi ero spaventato. Io sono una persona onesta. Oh, questi dipendenti che non sono mai contenti.”
- “Qui poi che sembra una questione di Stato... Pure di relazioni internazionali...”
- “Eh, mi hanno detto...”
- “Intanto noi vediamo di presentare [l’avevano già presentata come da accordo cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal] solo una richiesta per i 30 giorni di preavviso. Ma anche questo non significa nulla... È solo la conciliazione. Se non si concilia, poi ci se la può giocare in tanti modi.”
- “Mi devo pure trovare un avvocato?”
- “A meno che non presenti una richiesta di povertà per cui glielo danno d’ufficio...”
- “Oh, chissà quanto mi costa. Non ho soldi. È un periodo critico. Non so se... Non è che voi...”
- “Il nostro Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati non è che possa curare gli interessi di chi promuove la causa e quelli dell’accusato. Tuttavia, essendo un caso speciale, possiamo metterla in contatto, il giorno dell’udienza, con un avvocato non esoso e con cui noi si abbia una buona intesa. Così, per gli sviluppi, possiamo orientare il tutto come suggerito dal governo...

Il 7 agosto 2012, giorno dell’udienza, ovviamente si erano telefonati qualche giorno prima, fecero trovare, a Dimitrio Gregório, un’avvocata cui erano stata mostrate le foto dello stesso su facebook. Il riferimento lo aveva dato RSkaru allo Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, specificamente ad Alesciandra. Non si erano mai visti prima, con l’avvocata. La delega all’avvocata, Dimitrio Gregório la firmerà quando sono già nell’aula ad udienza in pratica iniziata. Ovviamente, Dimitrio Gregório si farà, con l’avvocata, la solita parte del poveretto taglieggiato dai dipendenti che vogliono solo sottrargli soldi.

Lo Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati manderà, per l’udienza, uno che non capiva un cazzo, che non conosceva il caso e cui era stato detto di ignorare il salario non pagato (Alesciandra aveva falsificato la pratica, fingendo che tutti si fossero sbagliati quando RSkaru aveva insistito varie volte su tutto, oltre ad avere mandato varie cose via email), e di fare un ‘conteggio’, per i 30 gg, di R$800, cifra senza alcuna correlazione col salario di quelle 4 settimane, da trasformarli in mensile, che era considerevolmente più alto visto l’abbondanza di straordinari, ore notturne ed ore festive, salario a percentuale, più i riposi settimanali non fatti fare.

Ah, circa un mese prima dell’udienza, RSkaru era andato un giorno che Alesciandra era in ufficio, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, a chiederle di vedere i conteggi. Lei, che mente sempre, da buona brasileira, ed improvvisa, se ne era uscita con un imbarazzato ed esaltato:
- “Stiamo aspettando la documentazione dall’azienda!”

Non avevano chiesto nulla. Non aspettavano nulla da nessuno. Non avevano nulla da aspettare. Si erano già messi d’accordo con gli Squadroni della Morte della Polícia Federal e, su lor richiesta, con lo stesso Dimitrio Gregório, il delinquente truffatore che non paga i dipendenti e contro cui RSkaru stava facendo causa. Miserabile! Miserabili!

Serjio non ha il coraggio di presentarsi lui, per la truffa contro RSkaru  preparata da Alesciandra in accordo cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal e collo stesso Dimitrio Gregório. Per cui, hanno mandato un avvocatucolo, non giovane, ma che non capisce un cazzo di quelle cose. Si sarà occupato di altro, nella sua vita professionale, se mai si è occupato di qualcosa. 

Quando RSkaru chiede all’avvocatucolo il conteggio, costui dice che ha calcolato R$800 ed è lì che RSkaru scopre che hanno falsificato il tutto facendo sparire che non gli è stato pagato il salario. Non era solo questione di quei 30 gg di preavviso, comunque mal calcolati. Lui telefona agitato a Alesciandra che gli dice che basta fare la rettifica in udienza. È una balla. L’avvocatucolo tenta. Vero o meno (ma non è vero), la giudice della 51a sezione dice che non è possibile, per cui lì si discute solo di 30 gg. RSkaru dice all’avvocato che non se ne fa nulla. Che si deve discutere di tutto. Se sul momento non è possibile che si vada ad altra data.

Intanto Dimitrio Gregório, generoso, offre R$500. La seduta si chiude. RSkaru riparla con l’avvocatucolo. Anche Dimitrio Gregório parla con la sua, che vede per la prima volta, procuratagli da Alesciandra con cui s’era esso d’accordo. Dimitrio Gregório racconta all’avvocata ora sua, poi anche all’avvocatucolo della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati che, dopo riaver telefonato ad Alesciandra (che gli riconferma, mentendo, che si può fare la rettifica in udienza), s’avvicina ai due per concordare non si sa bene cosa, che lui aveva sempre pagato, che pagava tutti i giorni, R$35 al giorno. Menzogna miserabile.

Arriva RSkaru, che era restato un momento in disparte, che dice all’avvocatucolo, anche gli altri due presenti (il corridoio lì, quasi davanti alla porta dell’aula delle udienze, è stretto, per cui gli altri due sono uno di qua ed una di là quando RSkaru si frappone per dire al ‘suo’ avvocato che non si possono discutere i 30 gg senza discutere contestualmente delle quattro settimane di salario), che lì non c’è nulla da discutere. Che occorre un’udienza per tutto, salario di quattro settimane (e con un mucchio di ore e senza riposo settimanale) non pagato e 30 gg di preavviso. Allora si rientra in udienza, dopo che se ne è tenuta un’altra con altri, a la giudice riconvoca le parti per il 6 novembre 2012 alle 13:30.

L’avvocatucolo dice a RSkaru di andare subito a parlare con Alesciandra, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati. Alesciandra è lì, a far nulla. Finge stupore. Ma si vede che è a disagio ed irritata. Dice che si poteva fare la rettifica seduta stante, che è colpa dell’avvocatucolo che non è pratico, che loro erano occupati. Fa teatro. Mente. Ma se lei era lì? Eppoi è verosimilmente lei che non conosce le procedure e sta solo, come sempre, sparandole alla cazzo.

Siccome mente sempre e sputa stronzate incoerenti inventate sul momento, dice, le scappa detto, che lei non fa mai calcoli prima [non li sa fare?!]. Dice che i calcoli li fa dopo il tribunale [per cosa? Li fa al massimo solo per i contributi e tasse, se ve ne sono, perché se la conciliazione si basa sull’accordo delle parti, per cui uno potrebbe anche solo accettare cento pur con un diritto di mille, e restano cento...]. Dice che gli altri clienti non controllano i conti. Che solo RSkaru li controlla. E lo dice spazientita. Ecco è colpa di RSkaru che non si fa fregare sui conti. Sì, insomma, loro sputano cifre alla cazzo per avere un mille reais ed incassarsi il 30%. Certo non può dire a RSkaru che erano intervenuti gli Squadroni della Morte della Polícia Federal e che era tutto combinato con lo stesso truffatore Dimitrio Gregório.  

Dopo l’udienza, Dimitrio Gregório telefonò subito agli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Lo RSkaru vuole tutto. Vuole essere pagato. Vuole le quattro settimane che ha lavorato da me e pure il preavviso... Io che ne sapevo di preavvisi?! È la prima volta che ne ho notizia!”
- “Se non lo hai pagato...”
- “Ed ora mi tocca pure pagare l’avvocata...”
- “Quanto ti ha chiesto?”
- “Dice dai 1’500 [doveva pure dare la tangente agli Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati che, lavorando per perdere la causa, rinunciavano al loro 30%, ben più, in quel caso, di quello avrebbero percepito, indirettamente, da Dimitrio Gregório] in su... Dipende se la cosa va per le lunghe, dal lavoro che devono fare.”
- “Vuol dire che a quello RSkaru devi avere fregato un mucchio di soldi. Ti rendi conto che in pratica gli avvocati di RSkaru non guadagnano nulla e solo perché siamo intervenuti noi?”
- “Ma mi avevate detto che mi coprivate! È tutta colpa vostra!”
- “...Perché gli altri dipendenti non li paghi?! Che c’entriamo noi?”
- “Mi avevate ordinato, con quello RSkaru...”
- “Certo, è solo per quello che ti aiutiamo, anche se tu truffi tutti dipendenti. ...Non ti eri messo d’accordo con la dottora Alesciandra?”
-  “Certo. Ma quello RSkaru ha subito capito che c’era un imbroglio... Anche se tra tre mesi, c’è una nuova udienza.”
- “Richiamiamo la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati e vedrai che troviamo la maniera di mettere tutto a posto.”

Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal richiamarono Alesciandra dicendole che dovevano giocare al ribasso. Meglio se lo RSkaru non prendeva nulla. Per il suo 30% poteva vedersela con l’avvocata di Dimitrio Gregório. Che se lo facessero pagare da lui. Disse che non era importante che Dimitrio Gregório pagasse. Lo sapevano che era un truffatore. L’importante era che non arrivasse nulla a RSkaru.

Per cui, l’ Alesciandra si era subito risentita sia con l’avvocata di Dimitrio Gregório che con lo stesso. Si erano detti che bastava comprare un testimone che dicesse che RSkaru aveva lavorato lì pochi giorni, e come giornaliero, e che era stato pagato. Così, a quel punto, cadeva sia la causa per il salario non pagato che la causa per i 30 gg. La Alesciandra, che è una che le spara alla cazzo e senza pensare, preoccupandosi solo della presunta arguzia del momento, ben sapeva (...avrebbe dovuto sapere...) che c’erano già solide prove materiali.

Il testimone comprato poteva funzionare, forse, con un giudice comprato, ma non in conciliazione. Smontato il testimone comprato per la conciliazione, chiunque Dimitrio Gregório compri poi al processo, o qualunque cosa dica, non vale più un cazzo. 

Ecco le solide prove materiali:
1. La visita medica del 7 dicembre 2011 per lavorare in cucina e di cui v’è traccia nei databases della prefettura.
2. Il pizzaiolo mandato ad avvisarlo il 2 gennaio 2012 che avevano deciso di non aprire. 
3. Le telecamere dell’edificio che potevano testimoniare sulle ore e sui giorni. Ed anche lo stesso portinaio che guardava le telecamere, a parte i negozi attorno, visto che lo RSkaru aveva spesso da aspettare che il delinquente Dimitrio Gregório aprisse ed, il trasandato, era spesso in ritardo anche notevolissimo. Tutti vedevano RSkaru che aspettava.

Il truffatore Dimitrio Gregório era riandato a piangere, dicendo che RSkaru lo voleva affamare, coi due pizzaioli, Carlos e Claudio, insistendo che gli occorreva assolutamente che venissero a testimoniare, ma testimonianze fasulle sì che lui potesse non pagare lo RSkaru che in pratica mai aveva pagato (a parte il bus e R$130).

Loro gli dissero che loro avevano visto RSkaru quattro settimane in cucina e che non lo avevano mai visto pagare. Dimitrio Gregório controbatté che lo pagava nel retro. Loro dissero che talvolta lo videro pagare il passaggio bus. Per cui, se gli pagava il passaggio bus era perché né era giornaliero né gli pagava soldi che loro non vedessero. Lui promise ‘valanghe’ di soldi:
- “Vi do 100 reais... No, ve ne do 200 a testa...” 

Loro dissero che non potevano andare a raccontare storie solo perché lui non pagava i dipendenti. Dimitrio Gregório ribatté che era una grande questione di Stato, che erano coinvolti gli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Loro dissero che non gli credevano, che quello lui diceva fosse un agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal poteva essere un mitomane. E che, comunque, loro non volevano saperne nulla di quelle cose.

Dimitrio Gregório era disperato. Anche perché non è che potesse licenziali. Se licenziava loro, poteva anche chiudere il ristorante-pizzeria. E non è che fosse neppure semplice trovare altri. Perché con quello che lui non pagava, la gente magari abboccava, sul momento, ma poi se ne andava presto in posti migliori. Il pizzaiolo, Carlos, resisteva perché abitava vicino. Claudio, pur capacissimo, era appena uscito da una scuola culinaria. Era lì di passaggio.

Alla fine, Dimitrio Gregório raffazzonò un infame, un cameriere giornaliero (forse, se ha mai lavorato in vita sua), cui dette quattro soldi per la falsa testimonianza. Come nel suo stile, lo trovò in fretta e furia, pochi giorni prima l’udienza, piangendo con tutti che v’era uno RSkaru che lo voleva affamare.

E lì fu il suo errore. ...E di quelli, a cominciare da Alesciandra, lo avevano consigliato. Per far saltare la conciliazione, non era necessario. Era sufficiente che lui, Dimitrio Gregório, dicesse le stesse cose aveva messo in bocca al comprato, od anche che non dicesse nulla. Bastasse continuasse ad offrire 500, od anche meno, o nulla.

La ‘sua’ avvocata lo aveva capito. Ma quel Dimitrio Gregório le aveva suscitato uno spontaneo disgusto fin dalla prima volta lo aveva incontrato. Neppure le piaceva l’arrogante Alesciandra. Per cui, si era ben guardata dall’obiettare alcunché. Che si rovinasse con la sua stessa corruzione ed infamia! ...E grazie a quella grassona volgare e cazzona dell’Alesciandra.  

Fu lì dunque il suo errore, l’errore di Dimitrio Gregório, l’ansia di strafare, perché dopo avere comprato un testimone, o ora riescono a bloccare tutto, per cui la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati non va avanti con la causa, ma RSkaru può trovare un altro avvocato, oppure RSkaru va al processo dichiarando che il testimone era comprato. Lo ha già comunicato per iscritto al Tribunale del Lavoro... La cosa è facilmente dimostrabile. A quel punto, Dimitrio Gregório perde ogni credibilità, anche ne comprasse altri.

Parlato con Dimitrio Gregório e la sua avvocata, per combinare, truccare, la successiva udienza, dove speravano di esibire un testimone comprato (da usare poi come scusa per dire a RSkaru che non andavano avanti con la procedura giudiziaria, ...ma lo RSkaru può trovare altri avvocati), l’Alesciandra aveva richiamato l’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Guardi, qui stiamo facendo del nostro meglio per fregare RSkaru, cui in realtà spettano, con le spese legali, il nostro 30%, varie migliaia di reais visto che c’erano molte ore straordinarie, notturne e festive ed anche numerose illegalità perché vi sono giornate di lavoro lunghissime e senza neppure il giorno di riposo settimanale. Il riposo era quando hanno tenuto chiuso a Natale ed a Capodanno...”
- “Allora va tutto bene?”
- “Per essere sicuri, ci vorrebbe la cooperazione della giudice della 51a sezione. Questa non è una cosa che possiamo fare noi.”
- “Ho capito. Ci pensiamo noi. Che dovrebbe fare?”
- “Il Dimitrio Gregório si presenterà con un testimone comprato. Bisogna che il giudice gli dia credito. Deve sembrare che almeno lui gli creda. Anche se è solo la conciliazione per cui vale poco. Ma una causa ci costruisce a strati, uno sull’altro.
“Va bene. Parliamo coi giudici.”

L’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal era andato alla 51a sezione. La giudice aveva detto che lei non poteva. L’agente insisteva che era un grande questione di Stato. Lei insisteva che cooperare col governo va benissimo, ma lei non poteva sentirsi dire che la parte perseguita arrivava lì con un testimone comprato e lei fingere che non lo fosse ed anzi dargli credito.

Allora l’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal andò a parlare coi vertici del Tribunale del Lavoro. Disse che era una grande questione di Stato e di relazioni internazionali, e che non potevano non collaborare. Per cui la giudice era stata sostituita con un rampollo che avrebbe collaborato con le richieste dell’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Costui è uno che non sa nulla di legislazione del lavoro, né di regimi salariali. E lo fa pure ben vedere di non capirci un cazzo.    

In genere, dalla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, telefonano o mandano una email il giorno prima prima dell’udienza, per ricordare al cliente della convocazione. Se una delle parti non si presenta, se è il denunziante ciò equivale a rinuncia, mentre se è il perseguito costui perde automaticamente la causa: è misterioso come facciano i conti, sulla sola parola del denunciante?

Per l’udienza del 6 novembre 2012, speravano, o Serjio sperava, che lo RSkaru non di presentasse e così cadesse tutto. Infatti come avvocato viene, questa volta, Serjio. Dimitrio Gregório arriva quasi a filo dell’orario col testimone comprato, uno con l’aria anche fisica dell’infame, uno che RSkaru non aveva mai incontrato. Il giudice è avvisato che stanno montando il testimone per cui ritarda l’inizio dell’udienza anche se non ha nulla da fare. Sta lì ed aspetta che l’avvocata di Dimitrio Gregório gli mandi un segnale che hanno imboccato a sufficienza il testimone comprato.         

Prima, interroga lo RSkaru su periodo ed orari, cercando di metterlo in difficoltà. Ma non gli chiede come possa essere provato quel che lui gli dice. Gli avvocati avevano tutti gli elementi, e pure il giudice avrebbe dovuto averli... Anche se RSkaru non si aspettava che ci fosse un interrogatorio, si ricorda a sufficienza e risponde sciolto. Scrivono un verbalino corto corto e glielo fanno firmare.

Poi, la avvocata di Dimitrio Gregório sussurra che contestano periodo e mansioni, cosa che il giudice già sapeva, e chiama uno che è già nella stanza, per cui ha sentito quello che RSkaru ha detto. Strana prassi per un testimone. Questo dice che lui lavorava lì come cameriere giornaliero nel periodo in oggetto e che in realtà ha visto RSkaru solo una settimana e non in cucina. Dice che lavorava come supporto dei camerieri, in una speciale mansione che in brasiliano si chiama copeiro. Copo è il bicchiere. Copeiro è uno che lava e serve bicchieri e simili. Dice che lavorava come giornaliero e che era pagato R$35 al giorno tutti i giorni che ha lavorato. Questa la sostanza.

Il giudice gli fa domande su domande, anche domande come fosse un grande esperto di cose di diritto del lavoro (quando, sempre che abbia mai lavorato davvero, era solo un lavoratore evasore fiscale, come tutti i giornalieri, e senza giustificazione essendo brasiliano e con regolare libretto di lavoro), come unica scusa per scrivere tante cose anche vuote, senza alcuna vera informazione su RSkaru, che quell’infame comprato non ha mai neppure visto, se non il giorno dell’udienza. Gli fa pure qualche domanda senza senso, ma non per metterlo in difficoltà, l’avvocato Serjio. Alla fine, dopo che il testimone comprato ha firmato il foglio del verbale, Serjio fa un sorriso di intesa all’avvocata di Dimitrio Gregório come a dirsi che hanno fatto quello erano stati mandati lì a fare secondo le direttive degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.

Invero, non avevano fatto un gran lavoro. Era ed  è facilmente dimostrabile, con qualche banale controllo, che il testimone fosse comprato. RSkaru lo dice già in udienza che il testimone è comprato, ma il giudice fa finta di non sentire le sue parole né di vedere i sui gesti. Si limita a certificare che le parti non si sono messe d’accordo.

Prima della certificazione da parte del giudice, la parte perseguita chiede alla parte denunciante di quanto sia la richiesta. L’avvocato Serjio dice a RSkaru di dirla. RSkaru dice che è sui 5’500 con conti fatti a salario minimo ed, ovviamente con le spese legali, che sono il 43% sul dovuto a RSkaru, il 30% all’Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati sulla somma totale pagata dal perseguito. È facile. Si faccia 30/70: 42.86 etc.

Il truffatore Dimitrio Gregório si sente mancare. Continua ad esserne sconvolto per quanto gli avessero detto che comprandosi un testimone avrebbe risolto tutto. Telefona agitatissimo all’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Lo RSkaru Vuole 5500 reais...”
- “Ma non avete messo tutto a posto col testimone comprato?”
- “RSkaru rideva. Ha detto e fatto segno che lo ho comprato. Ed è restato tranquillissimo.”
- “Ed allora?”
- “Quando abbiamo chiesto la cifra, ha detto tranquillo che a salario minino, con spese legali, sono sui R$5’500...”
- “Ma intanto non hai mica pagato nulla...”
- “Ho già dovuto dare qualche soldo all’avvocata...”
- “Solo qualche soldo? Stai facendo debiti pure con gli avvocati?!”
- “Me la vedo male...”
- “Ma se non gli hai dato nulla...”
- “Ora c’è la causa in tribunale..., la causa vera...”
- “Potrebbe anche non esserci. Vedremo...”

Il conto preciso, salvo errori, di RSkaru era di R$5’257. Potrebbe essere anche di più, a seconda della commissione, della percentuale sugli incassi. Infatti, l’Ispettore del Lavoro aveva certificato, a maggio 2012, che in cucina v’era solo il pizzaiolo, unico dipendente del ristorante. Con RSkaru secondo dipendente, anche se solo per quattro settimane, se il delinquente Dimitrio Gregório non aveva messo in regola nessun altro, la percentuale sugli incassi deve essere particolarmente alta, anche a dividerla in due. Sì, i effetti ci sono degli errori in quel R$5’257. Non sono stati inclusi i risposi settimanali non fatti che divengono dunque giorni pagati aggiuntivi. Si va davvero sui R$5’500.

Serjio non aveva conti, dato che li aveva già comunicati RSkaru, il 9 settembre 2012, alla vigilia di un’altra causa. O non aveva trovato grandi errori, o si era detto che il conto doveva essere più o meno giusto. V’era l’incognita della percentuale sugli incassi che potrebbe, per soli 2 dipendenti ufficiali, essere ben più alta della già non bassa calcolata da RSkaru. Per cui, il dovuto potrebbe anche essere superiore, ...o magari un po’ inferiore. È solo che il truffatore Dimitrio Gregório non tiene alcuna contabilità, neppure alcuna nota delle spese né degli incassi, per cui... ...Che è per lui un modo per truffare per esempio il pizzaiolo che dovrebbe percepire una percentuale sugli incassi. Ma non sa quanto gli incassi siano davvero.

L’ordine della cifra da essere corrisposta a RSkaru dovrebbe essere quella, sui R$5’500. Non è una somma sparata. Deriva da calcoli dettagliati sulle ore al salario minimo ed applicando tutte le maggiorazioni di legge. Più le spese legali.   

Il giorno dopo, il 7 novembre 2012, RSkaru scrive all’unica email sia riuscito a trovare del Tribunale del Lavoro: ouvidoria@trt1.jus.br La regola universale, nelle strutture burocratiche, è che l’ufficio che riceva una comunicazione la faccia pervenire all’ufficio giusto.

RSkaru mette, nell’oggetto: “Per favore, per la 51a sezione dei Tribunale del Lavoro, in relazione alla causa del 6/11/12 contro Cenarium Carioca.”

E nel testo:
“Signori,
“* Se il Poder Judiciário può avere accesso al database delle ricevute fiscali della Prefettura, il giorno 07/12/2011, alle 8:30, ho passato la visita medica, nel centro di Rio di Janeiro, per lavorare in cucina.
“* Gli avvocati dellAlesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, io pure, hanno le email della moglie di Dimitrio Gregório che mi avevano contattato per lavorare in cucina.
“Ciò può dimostrare che il ‘testimone’ del 6/11/2012, che io non conosco, fu comperato. Chi lo comprò?
“Inoltre, il giorno 2/01/2012, Dimitrio Gregório  mandò il signor Carlos Valentim Fernandes da Costa (il pizzaiolo, unico dipendente secondo l’Ispettore del Lavoro), che vive in prossimità, per dirmi, alle 17:40, che era molto stanco dopo i giorni festivi per cui quel giorno non avrebbe aperto. Anche il signor Anderson Cavalcante da Conceição (l’addetto alle consegne con moto, egualmente identificato dall’Ispettore del Lavoro, fls. 63/64 de maio de 2012), potrebbe testimoniare, se chiamato dal potere giudiziario.
“Cordiali saluti”

Invece che aprire un’azione penale, come di dovere, l’hanno ignorata e fatta sparire? Una falsa testimonianza, e resa da un testimone comprato da Dimitrio Gregório, ed eventuali altri, è un crimine contro il sistema giudiziario, non una questione privata tra lui e RSkaru.

Intanto, a luglio 2012 si aggiunge la causa contro il Portella Bar-Ristorante. RSkaru va, il 6 luglio 2012, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, dove trova Alesciandra per aprile la nuova pratica. I dettagli sono in altri scritti. Come soldi, basti dire che il contro di RSkaru è di R$4’656, salvo errori probabilmente non rilevanti.

Comunque, quello è un ristorante che, a parte le prime due settimane, in aprile, senza foglio di presenza, ha poi tutti i conti precisi, se non li fanno sparire. Se non altro, fanno firmare tutto quello che corrispondono. Sono organizzati come un ministero, inefficiente, con impiegate e pseudo-managers che non fanno nulla se non fumare, bere, mangiare e far confusione. Ma tengono i conti, anche se pagano illegalmente, a tutti, meno del salario minimo e per un numero di ore spropositato, dato che non sanno organizzare nulla, dunque neppure l’utilizzazione del personale.

La padrona, di San Paolo, anzianotta, è al livello delle prostitute da favela che ha assunto come pseudo managers. Non sa fare nulla e non capisce nulla. Mistero come possano avere dei profitti sebbene i prezzi siano piuttosto alti, per cui quando il bar-ristorante è pieno e strapieno, prefestvi e festivi, forse fanno pure i soldi per quando non v’è nessuno

Finito di dare i dettagli, RSkaru vuole vedere che faccia faccia Alesciandra su cose che lei già ben sa, anche se lei non sa che RSkaru sappia che lei ne sia coinvolta e pure di brutto:
- “Qui, come in tutti gli altri luoghi dove lavoro e abito, c’è subito stata l’interferenza degli Squadroni della Morte della Polícia Federal... Mi hanno mobbizzato ed infine licenziato su ordine loro...”
Lei se ne esce coi suoi soliti deliri da fuori di testa:
- “Ah, è normale per uno straniero che voglia restare in Brasile.”
Un avvocata?! 

Alesciandra telefona subito all’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal per informarlo della nuova causa. Lui:
- “Grazie di avermi subito chiamato. Ci faccia subito sapere quando deposita la richiesta della causa al Tribunale del Lavoro ed i riferimenti.”

Non appena la Alesciandra aveva fatto questa prima telefonata di allerta all’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, per questa nuova causa, costui aveva subito chiamato il Portella Bar, le varie bagasce dello stesso che sono lì come nomenclatura, nomenclatura di cazzone isteriche. Costoro, tra l’avvisare la proprietaria, aspettare che lei dicesse e consultarsi tra di loro, avevano fatto passare qualche mezza settimana.

Carburate, avevano avuto tutte un vero crollo nervoso, che avevano riversato sull’agente degli  Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Ma come, noi ci siamo prestate per tutto quello che ci era stato richiesto. Abbiamo mobilitato tutto il ristorante per il mobbing, per linciare quello RSkaru, cui tra l’altro non ne fregava una pippa, per cui noi, non lui, siamo, una dopo l’altra, uscite ed usciti di testa. Ed ora ci venite a dire che quello ha fatto causa, che sarebbero pure alcune migliaia di reais almeno. No! No! Non ne vogliamo sapere. Non possiamo tollerare una tale umiliazione, che quello ci trascini in tribunale. Se si va in tribunale non sappiamo quello che può succedere. E se noi diciamo tutto?”
 
Avevano starnazzato, minacciato, urlato, sia per telefono che dopo avere fatto venire l’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal là al Portella, in riunione con loro, dove s’erano confrontati tra l’isterico e lo sconclusionato. Avevano anche tentato, inutilmente, di far tornare lo RSkaru al Portella per qualche penosa sceneggiata sul punto.

Senza possibilità di una reale comunicazione razionale (il pensiero razionale non esiste, in Brasile; ...poi tra le bagasce ignoranti ed inette del Portella...), lui [l’agente] non ne era più [in]capace di loro, l'agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal ne era uscito davvero provato e pure terrorizzato. “E se quelle non tengono e si mettono a dire tutto di fronte ad un giudice?”, si era detto tremando.

Appena Alesciandra deposita la richiesta di apertura di procedimento, allerta gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, che intervengono sul Tribunale. Costoro vedono come poter fare perché non vi sia alcuna causa, alcuna udienza, pur facendo sembrare il tutto come casuale. S’accordano perché il messo per comunicare della causa, e del giorno ed ora dell’udienza, vada al Portella Bar quando esso è chiuso e non v’è nessuno. È quello che viene fatto. Il messo scrive che all’indirizzo non v’è nessuno e che non v’è modo di comunicare la convocazione dell’udienza. ...Ridicolo...

Il 30 luglio 2012, RSkaru riceve la convocazione per l’udienza che è il 10 settembre 2012, alle 8:35, nella 32a sezione del Tribunale del Lavoro, RSkaru contro il Portella Bar che, legalmente, si chiama Luz CFR Lanchonete Restaurante e Cultura Ltda. ...Ignoranti persi, con impiegate e gerenti reclutate nei bassifondi peggiori, che infilano il termine ‘cultura’ nella ragione sociale!

Il 10 settembre 2012, v’è, come avvocato, Serjio. RSkaru vuole testare anche lui. Un momento che si sono spostati in un’area quieta e dove si può parlare, RSkaru lo guarda e gli dice:
- “In tutti i luoghi dove lavoro, anche dove abito, c’è subito l’interferenza degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.”

Lui risponde in modo chiarissimo, inequivocabile. Con sguardo assente, ruota letteralmente sui tacchi e se ne va. Va a sedersi nell’aula dell’udienza ad aspettare che chiamino. Che avvocato!

Chiamano. La parte perseguita non v’è. La giudice comunica all’avvocato che all’indirizzo del Portella Bar non c’era nessuno per consegnare la convocazione. ...Se, dal martedì al venerdì, apre verso le 17:00... Chiaramente, se vanno di mattina non c’è nessuno. E neppure confina con altri che possano dare informazioni o prendere per loro una convocazione giudiziaria. La mia l’avevano lasciata, senza neppure darmela di persona, alla reception dove abito. Non potevano telefonare al Portella Bar ed accordarsi per la consegna manuale? O mandarla per posta?

No, era tutto combinato. L’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal aveva ordinato al Tribunale di trovare il modo che non vi fosse alcuna udienza.  

L’avvocato Serjio chiede a RSkaru se l’indirizzo sia giusto. Certo che è giusto, a parte che è dovere loro controllare. Ma è giusto, alle ore in cui aprono che sono quelle RSkaru ha già comunicato loro. Serjio dice che non c’è problema. Che basta fare un convocazione sulla Gazzetta Ufficiale, il Diário Oficial da União, e vale come fosse stata consegnata di persona. A parte che non è che le persone vadano a controllare il Diário Oficial da União, anzi proprio per questo, non è più onesto, oltre che più semplice, telefonare e poi consegnare l’avviso di convocazione?

Un paio di mesi dopo, il 6 novembre 2012, all’udienza dell’altra causa, RSkaru chiede all’avvocato Serjio se abbiano notizie. Serjio ripete che si deve fare la convocazione tramite il Diário Oficial da União... Come dire che non hanno fatto nulla. È tutto come sospeso. Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal non vogliono nessuna udienza.

RSkaru deve essere affamato. Se lavora, ordinano mobbing e che lo licenzino. Se ci sono contenziosi legali (provocati dagli stessi ordini insulsi dei maniaco-delinquenti degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, e dai maniaco-delinquenti si pongono al loro servizio) da cui verosimilmente potrebbe incassare, intervengono perché sia tutto bloccato.

Tale è lo Stato brasiliano, anche sotto le presidenze e governi di Lula e Dilma. Tale è la Repubblikina Carabiniera, ora (dal 1992) CC-Quirinalizia d’Italiozia, qualunque governo vi sia, coi suoi padroni anglo-americani che danno ad essa assistenza mondiale per i suoi crimini, per il suo terrorismo di Stato, in Italiozia ed all’estero.