sabato 14 giugno 2008

Ligonchio-Gerusalemme 11. Logica. Le Relazioni Logiche. I. Vero-Falso

Ligonchio-Gerusalemme 11. Logica. Le Relazioni Logiche. I. Vero-Falso
by Georg Rukacs

Vedo qualcosa. Lo associo a quello mi sembra essere. Il punto è se l’associazione sia vera o falsa, reale od illusoria.

Le proposizioni sono dichiarazioni rappresentanti come le cose ci appaiano. Se sono mere considerazioni, ipotesi, non contengono alcun giudizio sulla realtà o illusorietà di ciò ci appare. Se sono asserzioni, esse contengono invece un giudizio di realtà od illusorietà.

Per cui le proposizione assertorie devono essere o vere o false. Se affermo una proposizione, essa è vera. Se le nego, è falsa. Le nostre definizioni di vero e di falso devono essere reciprocamente esclusive e, assieme, esaustive. Ciò che è vero è non falso. Ciò che è falso è non vero. Ciò che è non vero è falso. Ciò che è non falso è vero.

Definiano un’asserzione vera, se ci appare reale. La definiamo falsa, se ci appare illusoria.

Le espressioni vero e falso sono usate anche in senso meno restrittivo, con riferimento a meno che estremi gradi di credibilità. Per cui vero e falso possono assumere un significato probabilistico.

Poiché fine ultimo della logica è la conoscenza della realtà ed evitare le illusioni, la logica è solo occasinalmente interessata a veri e falsi probabilistici.

Le proposizioni che non possano essere classificate cone vere o false sono definite problematiche. Se questa problematicità non può essere risolta in qualche modo, e senza violare le leggi della logica, si deve sospendere il giudizio.