sabato 19 novembre 2011

mashal-034. Kavkaz, 1992..95

mashal-034. Kavkaz, 1992..95  
by Georg Moshe Rukacs

Non sarei mai dovuto andare a Trieste eppure alla fine toccò a me. Al dipartimento di orientalistica c’era lei.

Appariva ancor più giovane di quanto non fosse. Le dita affusolate senza anelli. Un corpo più che perfetto. Il velo semitico che non la celava, bianchissima. Non ascoltai una parola di ciò che disse. Ero troppo preso dall’osservarla. Lei se ne accorse e fu attraversata da un rossore impercettibile, delicato come un brivido senza sussulto esteriore.

Quando gli altri se ne andarono mi presentai. Lei mi disse il suo nome senza civetterie né sorrisi ammalianti, in modo piano e tranquillo. Le dissi soltanto, dandole del Lei, arrossendo leggermente: “Vorrei sposarla”. Lei mi guardo negli occhi, mi scrutò, e tranquillamente, senza proferire parola, se ne andò.

Il giorno dopo, nel corridoio esterno, ampio, dell'ex-convento, io mi diressi verso di lei. Mi disse soltanto:
- “Perché?”.

Ed io:
- “Perché non può essere altrimenti.”

- “Io sono di famiglia karaim del Caucaso.”
- “Anch’io. Son diventato caraita appena ti ho vista.”

Non so come fece, ma una settimana dopo eravamo sposati, seppur lì, a Trieste, da un hakham chissà come comparso. Dopo qualche settimana in Croazia, partimmo per il Caucaso dove dovevamo occuparci di questioni della sua famiglia, un clan guerriero. Lei si muoveva tra i mille dialetti della zona come si fosse trattato di sfumature di una stessa lingua. Io dovevo occuparmi dell’altra parte de lavoro.

La ‘casa’ era una combinazione tra un castello ed un forte. Solidissima. In parte costruita, in parte scavata. Antico e moderno. Architettura locale ed edilizia contemporanea, fuse come casualmente, a strati o affiancate. Internamente considerevolmente più vasta di quanto potesse apparire dall’esterno. Su un rilievo ed attorniato da altri ancora più alti. Là, in terra caucasica, per quanto in alto si sia, c’è quasi sempre qualcosa, oltre, più su. La difesa era soprattutto nella difficoltà di accesso, ed ancor più nella vastità dei territori e in una atavica abitudine alla vigilanza che non permetteva di arrivare inosservati, non segnalati. Per quanto la sicurezza assoluta non esista mai, e la guerra moderna se ne fotta, se vuole, delle difese naturali o tradizionali.

Ci spostavamo come possibile, per non più di qualche centinaio di chilometri, con ogni mezzo, dalle jeep ai muli, a piedi. Eravamo sempre assieme Sarah ed io. Ovunque. Ed era un sogno. Era lei che era magica: qualcosa che non può essere espresso con le parole e che forse non voglio neppure. Anche Milia, che cresceva dentro di lei, era sempre con noi, naturalmente. Esile eppure indistruttibile, non solo non si lamentava mai ma neppure lasciava trasparire sensazioni di disagio. 

Il matrimonio delle sue due sorelle, anch'esse molto belle e discretamente aristocratiche, l'una di quindici, l'altra di sedici anni, fu un festeggiamento interminabile, ma funestato da un’incursione di una banda shan. Già maritate, ma ancora al banchetto nuziale, noi aprimmo il fuoco immediatamente con le Uzi, ma intanto i due sposi erano fottuti. Uno da orecchio ad orecchio, l'altro con gola e giugulare trapassati, con precisione e potenza da vecchi Mauser. Risultato: due vedove di un matrimonio non ancora consumato. Passarono a me, secondo la tradizione locale, e vennero da noi, sebbene io evitassi assolutamente. Sarah era tutto e non vedevo perché dovessi approfittare della situazione nonostante certe insistenze che la stessa Sarah fece, come casualmente. Soprattutto non volevo offenderla, o che si creassero distanze che non esistevano e che non dovevano esistere.

Fu lei, quando Milia stava per nascere, che me le mise praticamente nel letto. E così successe, ed altre due creature furono presto in arrivo, con grande felicità della famiglia, che prima era apparsa come offesa per queste due giovanissime vedove bianche che restavano tali. Intense e poi discretissime. E Sarah presente e vicina come sempre, senza le ombre che avevo temuto. Io ero suo, ma c’erano, talvolta, anche le altre due. Forse un modo per dirmi: tu ora appartieni a questa terra.

L'attacco degli shan aprì un lungo periodo di rappresaglie. Loro si fecero vivi nuovamente lì, nel cuore del clan, come in altri punti del territorio. Noi individuammo e liquidammo alcune loro basi mobili e tutti i loro villaggi che fu possibile trovare. Alla fine, probabilmente, decisero di concentrare i loro sforzi altrove e di trasferirsi, se ne erano restati. Ed il pericolo cessò. Sebbene in terre caucasiche nulla cessi mai veramente.

Fu immediatamente dopo la terza nascita da Sarah che eravamo in pianura per consolidare certi interessi del territorio del clan minacciati da piccole bande di indipendenti, molto mobili, e molto noiose e dannose. Sarah era su un’altra jeep quando fu centrata da un RPG. Volarono tutte e due (sia lei che la jeep) per aria e lei era abbastanza distante quando la jeep bruciò con un tuono, ma non c’era egualmente più nulla da fare. Sopravvisse e fu cosciente abbastanza per farmi promettere di andarmene di là, per sempre, e solo.

Nel villaggio da cui era partito il razzo, trovammo l’RPG con le tracce del suo uso recente. Nessuno sapeva nulla e così si applicò la regola del ‘nessun colpevole, tutti colpevoli’. Le fiamme, le esplosioni e le raffiche di kala non potevano farla tornare in vita. Suo padre voleva darmi un acconto di centomila dollari per il lavoro fatto. Ne presi duemila come liquidazione totale, per pagarmi l'aereo fino a Zurigo. Sconfinai nelle Russie. Lasciai dietro di me i sette bimbi. E me ne andai col volto di lei negli occhi. Discreta, tenera, sensuale, forte, sensibilissima, sorridente, meravigliosa. Continuavo a sentirla lì, con me, che mi riempiva il petto ed il cuore, e che era tutti i miei pensieri.

Quando le mie ceneri saranno disperse al vento sarà là che voleranno.

mashal-033. Treni Senza Voltarsi

mashal-033. Treni Senza Voltarsi  
by Georg Moshe Rukacs

Me ne andai di mattino presto, senza voltarmi.

Credo ci siano delle cose che non cambieranno mai. Che non siano mai cambiate. Che erano così mille anni fa. E che saranno così tra mille anni. E ci sono delle cose che, seppur frutti della civiltà, appaiono come sempre esistite e che sempre esisteranno.

Un acquazzone pesante ed intenso in una stazione di montagna, in agosto. Che rompe il caldo intenso, eccessivo, fastidioso. Che rende scura, buia, la sala d’aspetto. Che crepita sulla tettoia metallica, sulle rotaie, sulle traversine di legno, sul granito, sulla ghiaia, sulle pietre. Con spruzzi leggeri e friabili che si frangono nell'aria e ti sfiorano impalpabili. Che cancella il sole nemico. Che oscura la vista. Che crea un presente, un territorio. Un territorio attorno alla mia estraneità.

Poi il treno arriva. Ci salgo. Mi siedo. Mi trasporta. Attraverso le gocce che punteggiano i finestrini, vedo scorrere verde, muri grigi, case e poi ancora verde. Che non mi appartengono. E neppure il treno che scorre, scivola, tra le cose. Si ferma. Riparte. Riscivola. Più a valle l’acquazzone non è ancora arrivato. O non arriverà mai. Voci non so di chi, non so di cosa. No, le gocce arrivano. Prima nulla. Poi inclinate nell'aria. Non vedo se arrivino a terra. Dovranno ben arrivarvi. Ma non lo vedo, né mi interessa. Schioccano appena sulle pareti del treno. Ora non più.

Le stazioni non sono tutte uguali. Quelle impossibili, dismesse, monumenti di nulla nel nulla. Quelle normali con gente che sale e che scende come nella via affollata di una cittadina. Ma preferisco quelle come dove sono salito io, dopo un’ampia curva della ferrovia, silenziosissima e dimessa, più un posto di guardia che un centro di traffico e di traffici.

Il cambio è con un treno più vecchio e che attraversa zone più rudi, con più vegetazione e più deserte. È pressoché in pianura ma si ricrea la dimensione della montagna. Sarà la vegetazione fitta che costeggia la ferrovia e che impedisce la vista. Un lampo sgretola il cielo e cade con un tonfo lontano. La pioggia che ritorna. Una stazione chiusa, che sembra, ed è, come fermata nel tempo e nei tempi, testimonia di un’epoca passata ma ancora presente, presente nelle cose.

Una stazione chiusa, ma non abbandonata, resta come un monito, un’attesa. La pioggia batte come sulle pareti di una latta, di uno scatolone. Queste gocce che percorrono a reticolo i finestrini mi ricordano una voglia, un bisogno, di piangere. E l’incapacità di farlo. Ma non è possibile tenersi tutta la vita le lacrime dentro. ...Non è un gran problema. Quando vogliono fluiscono.

mashal-032. Sapori dei luoghi

mashal-032. Sapori dei luoghi  
by Georg Moshe Rukacs

Montecarlo, vista avvicinandosi dalla statale, è una striscia di palazzi pressati l’uno sull’altro, sempre più alti, che cercano la via del cielo. E cercano spazio verso la montagna retrostante. Ma forse, lì, è già Francia. Ovunque ci sia un fazzoletto di terra ancora libera, qualcuno si ingegna a fabbricarvi. In ogni luogo lo si permetta, perché il mare sta lì solo per arrendersi al cemento.

Mi trovo a fare il confronto con Hong Kong. Se non fosse che in quest'ultima, con maggiori spazi assoluti, è possibile l'espansione sulla terra, lasciando il mare alle abitazioni sulle barche. Mentre, a Montecarlo, resta solo l’espansione sul mare.

Ventimiglia. Nei pressi della stazione ci sono due tipi di bar e di self-service. Quelli luridi. E quelli solo sporchi. Coll'odore opprimente dei cibi che si mescola al lezzo dell'aria.

Ferrovia Ventimiglia-BreilSurRoya-Limone. Attorno alla ferrovia si ergono pareti scoscese e desolate, che danno una sensazione di grandiosità e di pericolo. Il treno, che passa gallerie che sembrano scavate da sempre nella roccia, procede per tutto un tratto quasi a passo d'uomo, come timoroso dell'ambiente imponente che si trova ad attraversare. Stazioni che non si capisce chi servano. Un campetto da golf. Piccole attrezzature sportive. Qualche costruzione collettiva. Una linea, sembra ferroviaria, più in alto, che va chissà dove, o forse chiusa. Polizia, alla partenza, ed alle frontiere, solo italiana. Ferrovieri solo italiani. Senza traccia di francesi, che né lì, né tra Ventimiglia e Mentone, si preoccupino anche solo di farsi vedere.

mashal-031. Marco che non sarebbe mai stato, ...ma non è detto. Scemtre e dintorni

mashal-031. Marco che non sarebbe mai stato, ...ma non è detto. Scemtre e dintorni
by Georg Moshe Rukacs & “MarcoSbrina” (per ciò da lui scritto solo appena riadattato)

Saulo 1946, Tripoli. Saulo s’occupava, tra l’altro, delle assunzioni dei professionisti dell’IsSuFo della CGL, il noto sindacato già para-sovietico pur nella patria dei CC, dunque inevitabilmente dipendente dai soldi di Roma e d’Italia più che da quelli di Mosca, in effetti del tutto marginali, tanto simbolici quanti inessenziali. Il social-comunismo era la copertura. I CC la sua realtà.

Si sa come siano le burocrazie. Prima c’era, da sempre, un Ufficio Formazione. Un tre decenni fa, s’inventarono un Istituto. Altri immobili, altri funzionari, naturalmente in aggiunta ai precedenti. Le burocrazie si stratificano. Col PC più forte dell’occidente, e gli operai meno pagati, mentre Italiozia scivolava e scivola verso l’Africa dei Grandi Laghi, l’oligarchia predatoria aveva fior di quattrini pure per le necessità delle sue affollate milizie parallele di partito e sindacali. Il nemico bolscevico era un’immagine per il teatrino. La cooperazione sottobanco (ma non troppo), una realtà. Il conflitto di classe?! Cosa da professori e comunque utilissimo per non pagare gli operai italici come quelli esteri. Erano, del resto, cose decise altrove, conseguenze storiche.

Inutile, per uno che facesse il capitalista, il politico od il sindacalista, pretendere di cambiare cose che non si potevano cambiare. Se piaceva, era così. Se non piaceva, uno poteva pure cambiare mestiere o paese. Se poi uno si fosse mai permesso di andare a dire in giro come stavano le cose, tanto non l’avrebbe pubblicato né trasmesso da nessuna parte. Al non pensiero viene data sempre grande diffusione. Al pensiero, inevitabilmente eretico, nessuna. Lo tirano fuori, magari decenni, secoli o millenni dopo quando, falsificato, serve per conformismi, e previa sterilizzazione o mummificazione dello stesso. E poi, si sa, se uno insiste a pretende di sputtanare tanti ‘onesti’ imprenditori, politici e sindacalisti, ci sono i tribunali o, ancor meglio, ambulanze che caricano, ricoverano e liquidano. Basta una firma d’un medico, d’un sindaco, d’un giudice se proprio qualcuno pretendesse mai di...

...Avete mai visto uno legato ad un letto e drogato di chissàccosa sparano nelle vene o di chissà che schifezze obbligano ad ingerire, far ricorso tramite un avvocatone ad un ricovero obbligatorio. Anzi, neppure esistono i ricoveri obbligatori. Per cui li fanno e li fanno ancora in modo più coperto e del tutto abusivo. Esistono, ma...

A proposito... ...Lo conoscete il caso Carraro? Scioccamente aveva chiesto a poliziotti, a Genova, di accompagnarlo in ospedale ché aveva male agli arti inferiori. Altrettanto scioccamente aveva rifiutato di dare i documenti, che forse neppure aveva, o di dire il proprio nome. Era ‘scappato’  di casa, sebbene un sessantenne od ultrasessantenne possa ‘scappare’ da tutte le case voglia, non essendo sottoposto a patrie potestà ed essendo lui in possesso delle sue facoltà mentali. In effetti, lui non era sottoposto ad alcuna restrizione, né tutela. Già professore universitario, e comunque quieto e legalitarissimo, s’era ricoverato volontariamente in medicina generale a Genova. È che s’era ‘magicamente’ trovato poi subito in psichiatria e drogato come malato non si sa bene di che. In pratica, torturato (di droghe legali, non con violenze fisiche ‘rosse’) perché dicesse chi era e facesse chiamare familiari. Alla fine, erano stati chiamati contro la sua volontà. Poi, risaputasi la cosa, alcuni volenterosi avevano presentato un’interrogazione a Roma. Un Ministro pilatesco aveva risposto con un suntino delle procedure. ...Lui, un quieto legalitario filo governativo, soprattutto dei governi del Berluska, caso volle al governo quando lui era stato sequestrato, drogato, infamato con un precedente psichiatrico e con tanto di risposta governativa pilatesca ad un’interrogazione di parlamentari volenterosi... Lui, un generoso, aveva nel passato dato un sacco di quattrini per un debito giudiziario di una (poi divenuta deputata ‘radicale’ ma nelle liste del PD) del gruppo di Pannello. A lei, pur dopo dissapori pubblici col Vasco, non era parso vero, alla fine, di sdebitarsi, con un’inutile interrogazione, di tutti quei soldi ricevuti per pagare delle spese giudiziarie.

Dopo che lui era stato ‘rinchiuso’, pur non per molto, forse un paio di settimane, o giù di lì, era riapparso nel forum dei radicali. Lei, allora deputata, aveva da lì saputo della cosa. Interrogazione con altri. I ricoveri obbligatori per ragioni psichiatriche, o fatte passare come tali, son quelle cose come i precedenti penali, anzi peggio. Il precedente penale attesta in fondo un reato, che non è necessariamente un venir meno della credibilità della persona. Quando succedono quelle cose, quelle cose psico, anche se uno non ha fatto nulla per meritarselo (come fu il caso del Vasco, calmissimo e senza nessun problema mentale), risulta nel fascicolo segreto, e non solo in esso, presso l’Archivio Segreto dei CC del Ministero della Difesa. Dato che le notizie ai media le danno loro, se un giorno vogliono sputtanare uno, tirano fuori quella cosa che hanno a fascicolo. Uno non ha difesa. Una certificazione medica viene reputata sacrale, di questi tempi e non solo. Resta come un marchio indelebile. Lì, poi, è stato addirittura un ricovero con trattamento, per cui è tutto inconfutabile. La vittima diviene il colpevole, il marchiato. Lui infatti se ne vergognò di quella risposta pilatesca del suo’ governo all’interrogazione dei suoi conoscenti in Parlamento. Non a caso, non pubblicizzò la risposta. Un giorno, è comparsa sul forum del gruppo di Pannello, complice il caso. Lui era apparentemente sparito di nuovo perché non riusciva a collegarsi ad internet, sembra. Qualche affezionato delle polemiche berluskonici-anti aveva chiesto notizie. Non so bene chi, deve avere trovato la risposta in rete. In effetti, quando il governo risponde ad un’interrogazione, la risposta deve essere, come l’interrogazione, in qualche archivio pubblicamente accessibile. Uno casualmente mette un nome e chissà cos’altro in google.com ed ecco che può anche essere gli compaia. Chi l’ha vista l’ha pubblicata, forse perché non aveva trovato nulla d’altro per dir qualcosa all’ansia di chi cercava il nemico-amico sparito.     

Ed il Vasco non aveva fatto nulla per meritarsi tale trattamento psico. Aveva solo detto con mitezza che non declinava le sue generalità, pur chiedendo il soccorso della PS, perché non aveva commesso alcun reato. Ricovero psichiatrico obbligatorio. Figuriamoci contro qualcuno che violasse l’omertà di regime... Ah, è quello che avrebbero fatto con Moro, se l’ordine dell’Andreotto di farlo fuori non fosse stato, per qualche motivo, eseguito dalle sue Polizie Segrete Militari-CC.

Mal che loro (loro, quelli dello Stato) vada, se proprio non possono usare altre tecniche di liquidazione, contro uno/a vogliano colpire, hanno sempre il gang-stalking dei CC, dunque di Stato e NATO, e pure oltre (un po’ tutto il mondo, ‘nemici’ inclusi, coopera coi crimini di Stato NATO; evidentemente la NATO, a sua volta, coopera coi crimini di Stato dei ‘nemici’). Gang-stalking sta per tortura bianca e linciaggio sociale continuati e permanenti. Terrorismo di Stato illegalissimo, segretissimo e copertissimo dal Segreto di Stato.

Il Saulo, un ebreo tripolino che aveva avuto i natali a guerra finita, s’era avvocato, all’IsSuFo, quel tipo di assunzioni. Avrà avuto i suoi motivi. Era un uomo pratico. Di quelli che vanno veloci.

Aveva appena esaminato (un colloquio d’assunzione) ed assunto Sarah come psicologa, con contratto per un anno, lì all’IsSuFo con compiti speciali. L’assunta aveva il compito di passare in rassegna le caratteristiche psicologico-culturali dei quadri del sindacato su scala nazionale e di seguire quelli che sembravano più promettenti per formulare poi giudizi sulla loro utilizzazione ottimale. Più seguire altri le fossero stati semplicemente suggeriti dell’IsSuFo, cioè da Saulo. Una cosa abbastanza fumosa, in realtà. Quella data a Sarah era una di quelle posizioni dove si può fare molto o nulla, e perfino senza un vero previo controllo sulle sue reali capacità di selezione manageriale (è ciò quello che le chiedevano), e dove si dipende, per viver bene e per un eventuale rinnovo del contratto o stabilizzazione dello stesso con assunzione definitiva, dal capo e dai prossimi dello stesso.

La cosa era infatti stata una delle tante scelte casuali tipiche delle burocrazie. Era una faccenda, quella della selezione e cura personalizzata dei quadri o di quadri, che potevano fare con le persone che già avevano oppure rimpiazzando alcune delle persone che già avevano, dunque senza costi supplementari. È solo che avevano avuto dei fondi. Erano fondi proprio per una posizione definita fumosamente a quel modo. Una consulenza ma con persona stabilmente negli uffici dell’IsSuFo per un anno. Non avevano ricevuto molte domande. Nessuna delle assunte brillava per titoli né per raccomandazioni. Impossibile stabilirne le esatte capacità per quella, abbastanza indefinita, posizione. Saulo se l’era sbrigata in poche ore. Aveva affidato i colloqui delle altre a suoi collaboratori. Aveva fatto passare Sarah, che era decisamente un gran fikona, da lui e, con aria ammiccante, l’aveva assunta seduta stante con firma del contratto, visto che l’offerta salariale’  era precisamente predefinita, per cui inutile che la candidata si facesse la scena di quella che ci pensa e poi tratta, al rialzo, sulle condizioni, come invitano a fare tutti i manuali su quelle cose. Lei non aveva altre ragioni per pensarci. Avevano dunque firmato tutto subito ed era stata assunta.

Avevano fatto tutto in una mezz’oretta. Mentre lei stava andandosene, lui l’aveva trattenuta:
- “Ora siamo colleghi... ...Bisogna festeggiare...”

Sarah l’aveva guardato gelida e con aria interrogativa.

Lui non sapeva bene come reagire. Sapeva per esperienza che a volte le più fikone, almeno quelle con una certa raffinatezza, magari sono proprio quelle che poi non te le danno. O perché si sentono superiori, o perché non ti giudicano al loro livello, o perché magari preferiscono uno mingherlino, od uno muscolosissimo, oppure semplicemente non preferiscono nessuno o non, comunque, te. O, proprio perché son fikone, te la fanno desiderare. Mentre le bruttone t’aprono le gambe anche senza tu la chieda loro. Lui s’era costruito una teoria per cui ci sono delle fikone che sembrano così eteree e ti sfuggono solo perché sono frigide. Era una sua teoria. Pur in decenni d’esperienza a provarci con tutte, non era arrivato ad alcuna conclusione definitiva. Non che a lui interessasse. A lui interessava metterlo loro dentro.

S’era corretto buttandola sul lavoro:
- “...La cosa..., ...il lavoro..., come da bando di richiesta è un po’ fumoso. È che vorremmo, magari stabilmente, una persona, domani può essere pure un ufficio, se ce ne daranno la possibilità, che coltivasse i quadri, invece che limitarsi alle solite procedure un po’ para-clientelari, in gran parte casuali, oppure dipendenti dai suggerimenti del Partito... Per cui vorremmo creare, inventare, dei meccanismi, che fino ad oggi non abbiamo grandemente usato, che invece sono tipici di altre organizzazioni o di grandi aziende, con cui individuare quadri promettenti e valutarli sia sotto il profilo psicologico che culturale per magari farli salire anche rapidamente e non avere poi scottature, oltre che investire nella loro formazione. ...Non sai quanti se ne vadano perché vogliono guadagnare di più altrove, o perché hanno delle ambizioni che qui non si soddisfano, per cui a noi restano i meno motivati, quelli da posto sicuro. Con la logica da lavoro sicuro siamo divenuti il sindacato dei pensionati, che poi sono quelli che ci firmano la delega quando passano per i patronati, altrimenti non è che si abbia un vero sindacato dei pensionati. ...Volevo sentire se hai delle idee...”

- “Certo che ho delle idee, sennò non è che avrei risposto ad una così indefinita...”

- “Mi fa piacere sentirtelo dire, perché la gente fa domanda per lavorare qui, spesso, come la farebbe in un ministero...”

- “Ah, ecco perché ve n’occorreva un’altra, con tutte le psicologhe che avete già...”

Sarah aveva già frequentato quegli uffici, sebbene non avesse ma incontrato il capo, Saulo, per cui conosceva un po’ tutti lì e non è che ne avesse grande considerazione.

- “Guarda, devo andare un momento nella casa di Ciampino perché avevo detto alla donna delle pulizie di sbrinare il frigorifero ed ho paura che si sia allagato. Intanto possiamo parlare...”

Sarah si era limitata ad un:
- “Vabbene.”

In auto, lui s’era messo a parlare di tutt’altro. S’era messo pure ad usare un linguaggio un po’ sullo sozzo. Sebbene spesso le persone la buttino sul disinvolto per vedere uno/a come reagisca, lei aveva deciso che con uno così bisognava porsi allo stesso livello per farlo sentire sicuro e poi...

Lei glielo aveva detto che lì conosceva qualcuno dato era dovuta andare varie volte per cose sue. Gliela aveva buttata sul casuale e senza mostrare la conoscenza piuttosto approfondita che aveva della fauna dell’IsSuFo.

- “Certo che dovete avere tante psicologhe e psicologi lì...”

- “...Qualcuna...”

- “Devono essere molto occupate...”

Lui un po’ imbarazzato, ma mascherandosi:
- “Ci sono sempre tante cose da fare... A volte, sebbene ci si sforzi di motivare il personale, non tutti si fanno motivare allo stesso modo...” 

- “A volte si deve essere suadenti col personale, altre duri...”, commentò Sarah.

- “Come psicologhe, abbiano per esempio Manuela, quella che ha sempre tante riviste sulla scrivania...”

- “Ah, la conosco... ...Le riviste sono sempre le stesse che sedimentano. Poi, quando sono troppe, finiscono non lette, in qualche scatolone per far spazio ad un altro ciclo di sedimentazione... ...Oh, ma certo, Manuela?! ...Certo, con quel fisico sono sicura che, a gambe aperte, fa la sua figura. Poi, così prosperosa anche se crolla il palazzo basta che uno le stia sopra ed è sicuro di non sentire neppure l’urto col suolo. Con quelle labbra, anche senza togliersi il rossetto, deve sukare super. Le capacità sceniche devono davvero essere ottime perché, quando s’atteggia a santarellina, il marito deve pensare di essere andato con un’altra e che lei sia ancora vergine.”

- “...Beh... ...Per esempio, c’abbiamo pure Cristina, quella con tutte quelle Madonne sui muri dell’ufficio e che lavora soprattutto al telefono..”

- “Ah, la conosco... Parla sempre al telefono con parenti ed amici.. ....Oh, ma certo, Cristina?! Farsi fare da tutti nelle cittadine deve divenire presto monotono. ...Non per il farsi fare, che se ad una piace... …ma per il numero inevitabilmente limitato degli uccelli. Certo, che, nella capitale, ha potuto allargare il campo. Mi chiedo, ogni volta che la vedo, come vadano i rapporti con le masse cattoliche, ...ma non avendo illusioni sui cattolici e le cattoliche reali, preti e suore incluse...”

- “Certi che sei proprio... ...proprio cruda.”

- “Perché l’hai cotta prima di metterglielo dentro?”

- “No, è che le sciorini con una naturalezza...”

- “Tu m’hai detto che te la sei fatta, da come ne pronunciavi il nome, ...pure l’altra...”

- “Sono quelle cose tra compagni... ...Sai, nel mondo d’oggi.”

- “Anche nei mondi di ieri, forse. ...Inoltre, s’usa pure tra camerati, ‘amici’ e qualunquisti. Non devi limitarti alle ‘compagne’...”

- “Mi piace, comunque, che sei così disinibita.”

- “Non mi sembra d’essermi ancora spogliata in macchina né di avertelo preso in mano od in bocca.”

- “Beh, ma lo sai che stiamo andando...”

- “...Sono qui...”

- “Perché, ora, sei così gelida.”

- “Anche prima...”

- “Non è che poi fai delle storie... ...Mi sono preso il pomeriggio libero. Ho raccontato che avevo un impegno riservato all’Ambasciata francese... Perché non mi rispondi?”

- “Cosa dovrei dire?”

- “Sono stato carino con te... Ti sei rimediata un contratto per un anno ed alle tue condizioni...”

- “Beh, le condizioni erano predefinite... Appunto, mi sono già segnata in agenda il tuo nome...”

- “Oh, ecco, così va bene... Lo sai che mi sei piaciuta dal primo momento che t’ho vista...”

- “Suppongo pure le altre.”

- “Ah, ecco, a proposito... Ti stavo dicendo... Ma, certo, anche con Giuseppina siamo subito divenuti amici.”

- “Giuseppina?! Subito-subito?!”

- “Beh, come hai fatto a capirlo?”

- “Con quella passione per i camici bianchi e la fissazione sulle schizofrenie me la vedo giocare ai dottori, dirti che sei un altro e farti subito.”

- “Come fai ad immaginarti le situazione con tale precisione?”

- “L’hai almeno pulita la poltrona da chiavo?”

- “...Ci penseranno quelle delle pulizie.”

- “Nel senso che ti fai pure quelle di loro che ci stanno così sanno che la poltrona da trombate in ufficio va pulita...”

- “Beh, sai, mia moglie...”

- “Suppongo la darà in giro a tutti. In genere, ci s’accoppia tra uguali... ...Come dici, tu? ...Tra compagni...”

- “Te l’ha raccontato Cristina che in ufficio...”

- “A parte che ci hai provato pure con me, mentre tiravi giù sull’onorario per quest’anno che v’onoro col mio lavoro... ...a spingere indietro la poltrona e poi saltarmi addosso. A meno che non volessi giocare al ribaltone dello schienale...”

- “Sì, ma come hai capito che con Giuseppina...”

- “Con quell’aria che sembra professionale e quella testa assente, mi sembra una che te la dia e poi se scordi. Nel senso, che pensa ai suoi studi sulla schizofrenia quando te la dà e poi, a casa, si fa madre con la figlia da tormentare. Il marito non sono sicura l’abbia più.”

- “Non è così male sebbene non sia calda come Paola. La conosci?!”

- “Paola si vede che te lo prende per le palle, se lo tira dentro ed appena ha goduto magari ti  lascia lì che devi ancora finire e se ne va scalza a fare una passeggiata sui monti.”

- “Ma sai proprio tutto... ...No, a me m’ha fatto finire. E ci mancherebbe altro!”

- “Le strappavi il contratto, sennò?”

- “Lo sai, c’è una certa flessibilità all’IsSuFo. Nessuno è indispensabile, sebbene in tanti possano dare il loro contributo...”

- “Ecché non l’ho visto che nella struttura centrale permanente sono tutte donne...”

- “E l’Aldolfo allora?”

- “Non dovete certo averlo assunto perché di famiglia comunista, se ad uno, a metà anni cinquanta, danno quel nome...”

- “Visto che hai voluto citarlo, è una doppia dimostrazione. Ad un posto così importante abbiamo messo uno con le qualificazioni dovute e senza formalizzarci sul retroterra familiare che a dei laici non deve  proprio interessare.”

- “Diciamo che visto che la selezione delle altre, tutte donne, deve avere obbedito a un qualche criterio altro, diciamo sessista... ...e non sono segretarie... …ah, ci saranno pure le segretarie... Inoltre, come direttore della struttura permanente, guarda caso di tutte donne, occorreva un accademico e pure con dottorato di ricerca, per cui non poteva essere selezionato di poltrona o di letto... Eppoi, con quel faccione da proscione mi sa che..., pur coi titoli..., ...mi sa che non ti fa concorrenza a scopare. Deve andare a caccia di pubblici differenti, se attivo sessualmente. Non di chi si può trovare all’IsSuFo”

- “E dove lo metti allora l’Acco?”

- “Se t’occorreva un informatico esperto di databases, non potevi scegliere una che si facesse sbattere nell’ufficio...”

- “Lo sai che stai andando proprio giù pesante con questi commenti pure d’una certa pertinenza. Sembri una moglie... Non è che ti stai facendo delle idee su di me...”

Intanto erano infine arrivati in Via 4 Novembre, a Ciampino, proprio di fronte alla Stazione. Sarah ci fece subito un pensiero. Si focalizzò sulla situazione. Nonostante il lungo tragitto in auto, col treno poteva rientrare a Roma in qualunque momento e pure senza aspettare molto dato che dovevano esserci treni abbastanza frequenti dato il collegamento di mezzi pubblici con l’aeroporto  che doveva essere nell’area. 

Visto che erano arrivati, Saulo, eccitatissimo, sebbene Sarah continuasse a starsene sulle sue, non attese risposte. Continuò con un:

- “Dai, vedrai che ora ci divertiamo.”

A lui bastava che gliela dessero una o qualche volta. Poi, ne trovava altre in quei giri e nella sua posizione. Del resto, anche vista l’età, non è che lo avesse sempre duro da far male come uno di 15 o 20 anni. C’erano dei decisivi aspetti di potere in quel volersele fare tutte. In fondo, se dava il lavoro ad una... Alle donne piace farsi fare dai capi, si diceva. Lì, era lui il capo. Chissà quanti glielo avevano già sbattuto dentro a tutte quelle, prima di lui, si diceva lui. I belli ed i bulli della scuola, maestri, insegnanti, parroci, capiclasse, bossetti del quartiere eccetera eccetera. Così la vedeva lui. 

Sarah s’era limitata ad un freddo:
- “Finalmente, sennò, finita la lista delle quattro psicologhe, mi raccontavi pure di tutte le altre assunte e trombate, o trombate ed assunte.”

- “Dai, Sarah, non fare così. Siamo non solo colleghi ora, ma qui siamo pure tra correligionari.”

- “Vuoi dire che pure in sinagoga e dintorni salti addosso a tutte le scopabili della Comunità?”

- “Ti comporti proprio come una moglie... …Dai, siamo qui per fare amicizia. Non farti delle idee.”

La palazzina era nuova ma non sfarzosa, all’esterno. Mentre l’appartamento, all’interno era proprio con mobilia e rifiniture d’alta classe, sebbene fosse solo un luogo che lui usava per chiavare visto che se la moglie era una sua coetanea... mentre a lui tirava ancora... Il proletariato rendeva. Del resto, nella sua posizione, gli stipendi, e pure gli extra, dovevano essere quel che erano. Non certo da operaio specializzato come scriveva Lenin. 

Saulo era il solito tra il trasandato e l’esibizionista

- “C’è una farmacia comunale qui a un 500 metri. È un amico. ...In Via Montegrappa al 72. ...Già altre volte...”

Insomma, era di quelli che quando si portava lì fike da scopare, doveva mettere i manifesti che era arrivato...

Telefonò. Si fece mandare il ragazzo. Arrivò uno tra il maniacale e l’allupato che guardava Sarah come una troia cui sarebbe saltato addosso o subito, o dopo che l’altro avesse fatto le sue cose.

- “M’ha mandato il farmacista a vedere quello che vi occorre...”

Saulo era in doccia. Il ragazzo chiese se li volevano normali o colorati, semplici o stimolanti o ritardanti. Sarah, ne approfittò per divertirsi:

- “Guardi, mi deve scusare, ma ne vorremmo un certo quantitativo ed assortimento... ...diciamo un cinquantina di pezzi per ciascuno di questi tipi a catalogo. Inoltre, mi deve capire, ma verranno pure delle altre ragazze dall’Istituto perché il Presidente è uno un po’... ...un po’... un po’ sia superdotato che di quelli che ci danno sotto ed a lungo. Ci occorrerebbe una cinquantina di profilattici vaginali. Sa, quelle cose che si usano o fra donne o per cose di bocca... Ecco, se avesse pure dei quantitativi, tra le 50 e le 100 confezioni di Viagra. ...Sa, dopo le quinta volta... ...Meglio essere sicure che, se s’è troppo esaurito, la chimica aiuti... Guardi, mi fido di lei che è del settore, per cui di certo ne maneggiate quotidianamente... Porti pure un assortimento di lubrificanti o disinfettanti per ogni... ...diciamo per ogni porta ed uso... Ah, dimenticavo. Veda pure di recuperare dei vibratori. Almeno 5. Non pensi male. Sono indispensabili per spalmare lubrificanti e disinfettanti. Già che c’è... ...Se non le avete Voi, faccia il piacere di... ...Ci sarà pure qualche negozio tra il Vostro e qui... Se potesse trovare una decine di vagine artificiali. Od anche bambole gonfiabili. Od entrambe... Non si preoccupi per i soldi. Le si stacca un assegno appena arriva coi materiali. Se s’accorge che abbiamo dimenticato qualcosa, lo integri lei che è un professionista del settore farmaceutico e che conosce il signor Saulo, il dottor Saulo..”

Il ragazzo s’era tutto allupato. Sarah pensò che quello, prima di essere fuori dal palazzo, si sarebbe fatto una sega. Oppure per strada, in qualche anfratto lo proteggesse alla vista dei passanti.

Intanto, si sentiva che Saulo stava per uscire dalla doccia. Si stava asciugando e profumando

Sarah gli scrisse un biglietto:
- “Amore, torno subito. Non potevo resistere senza un bottiglione di coca-cola. Non lo ho trovato in frigo. Sono andata a comprarlo. Prima che arrivi il ragazzo della farmacia, sono già di ritorno.”

Raggiunse la stazione. Da lì, Roma Termini, in treno. E, da Termini, il suo appartamento in Via Lucullo, a cinque minuti a piedi dalla sede dell’IsSuFo, dove era andata per il colloquio.

Bronstein, cabalista in proprio, non di quelli che organizzano corsi od altre cose commerciali, s’occupava, ma nessuno lo sapeva, di ipnosi telepatiche e pure di peggio, visto che riusciva pure a provocare disastri naturali a distanza ed in quantità che violavano qualunque legge probabilistica, mai fossero stati casuali anziché provocati da lui. Era così riservato che non era noto fosse un cabalista. Si sapeva che di certo sapeva di che si trattasse ma non era noto che praticasse quelle spiritualità ed esoterismi. Lo avevano chiamato all’Università di Roma per una conferenza. Un conoscente. Dato che aveva fama si saggio e di filosofo eterodosso, gli aveva chiesto di parlare, come conferenza non come lezione, di cabala e di moralità. Non gli piacevano quelle situazioni che per lui erano solo perdita di tempo, ma era andato lo stesso. Parli. Ognuno capisce quel che vuole. Ti fanno poi domande a vanvera. Magari tu stesso, senza speranza, rispondi a vanvera.   

Era in uno di quegli stanzoni, in una di quelle palazzine, coi tavoli attaccati l’uno all’altro sì da costruire come un grande tavole attorno a cui sedersi, per pubblici non numerosi. E, comunque, ci sono sempre le sedie a ridosso del muro, mai il numero dei presenti superasse la capienza dei posti a sedere attorno al tavolo. Per cui, che ci siano 5 o 10 o 15 persone, od anche cinquanta, alla fine ci s’arrangia nella stanza.

Era arrivato in orario, senza prendersi il quanto d’ora accademico. Aveva iniziato poco dopo. S’era preso il tempo d’una lezione senza tirarla troppo per le lunghe. In effetti, al termine dell’ora, il pubblico cominciava a guardare gli orologi ed a defluire. Sembravano un po’ tutti interessati ma dovevano avere altre lezioni od attività non evitabili. Aveva svolto il suo tema, dato definizioni, affrontato l’argomento cercando di restare sul terra terra.

Mentre parlava aveva visto Marco. Si erano conosciuti anni prima. Marco era d’un gruppo di persone che lui, Bronstein, per qualche scherzo del destino, aveva salvato, aveva salvato dal finire dentro. Mestatori terroristi cercavano allora di infognare tutto e tutti. Il metodo loro era semplice. Si facevano suadenti per agganciare. Poi compromettevano i loro polli sì che non potessero più tirarsi indietro. Anzi, andavano sempre più avanti. Fino a che non arrivassero i pentiti di turno oppure fossero altrimenti arrestati. Agganci e compromissioni su scala industriale per arresti su scala industriale. Bronstein si era messo di fatto di mezzo relativamente ad un gruppo di qualche decina che così, senza fare sciocchezze, era passato indenne attraverso quelle vicende. Altri, pochi (tra quelli lui aveva contattato), compromessi dai mestatori terroristi, non si erano invece salvati ed erano stati infognati. Non che Bronstein avesse avuto alcuna ragione per fare ciò. È che neppure aveva ragioni per non farlo. Era andata così... ...Già allora era un cabalista, un cabalista dall’infanzia, iniziato dalla nonna Clori e dalla congregazione della stessa.      

Marco era reduce da una notte tra insonnie e sprofondamenti in sogni strani. Stava continuando ad interrogarsi che volesse dire un sogno si ricordava anche da sveglio. Aveva scritto un testo. Si era segnato dei punti da farsi correggere, delle parole. Non che avesse dei motivi per farselo correggere da altri, ma tale era il sogno. Era arrivato nella sede della correzione poco prima delle 18, all’estremo sud di via Merulana, mentre proprio alle 18 avrebbe dovuto essere all’estremo nord di via De Pretis, non distantissima ma neppure raggiungibile in cinque minuti, dove lo attendevano ‘compagni’ venuti da fuori (gente che nella vita reale non vedeva da decenni), da Milano, cui avrebbe dovuto consegnare il testo stampato. In questa sede dove era andato per correzione, c’era la Digos che non gli faceva correggere il testo. Senonché lui disse ad un funzionario che faceva finta di capire, pur non capendoci nulla, che non si trattava di un testo politico ma di una cosa storica generale, dunque innocuo. Il funzionario, che faceva finta pur non capendo, non era comunque avverso e, ‘convinto’, sempre fingendo d’aver capito, lo aveva lasciato fare, gli avevo lasciato correggere il testo. Si trattava di una decina di punti che unanziana gli aveva ‘corretto’, dicendogli che andavano bene come erano. Una delle tante cose inspiegabili dei sogni, il testo era come un tavolo di legno (ma flessibile e come accartocciabile) e le parole da revisionare erano disposte sul suo bordo. La ‘correzione’, che si era poi rivelata una conferma, consisteva nel piantare un chiodo su ogni parola revisionata. Finita la correzione, quel tavolo accartocciabile sparisce ma le correzioni devono essere messe a computer. Marco non ha tempo di correre a casa, per cui si dice che, pur in ritardo, deve raggiungere dove lo aspettano i compagni da fuori, lì di sicuro trova uno gli presti un momento il portatile, corregge e consegna, se non il testo stampato, la sua forma elettronica, il file. Uno si offre di accompagnarlo in auto. Mentre di dirige all’auto vede che molti altri l’hanno presa d’assalto per chiedere un passaggio per cui lui, intanto, si dirige ad un bus che va verso la sua destinazione, dicendosi che lo chiameranno se sull’auto c’è un posto libero e se lui non ha ancora preso il bus. I sogni non arrivano mai alla fine. Uno si sveglia sempre prima. Lui si era svegliato a quel punto. E continuava ad interrogarsi su quel sogno. Spesso, quello ci ricorda al risveglio, svanisce subito dopo. Lì, quell’interrogarsi gli aveva fissato il sogno nel ricordo. Era arrivato a quella conferenza mentre si interrogava su quelle cose della notte.   

Marco aveva, od aveva avuto, un certo affetto per Bronstein. O forse non era affetto, era come un’ansia di imitazione di un’impossibilità. Marco si era convinto che per creare un’organizzazione si dovesse seguire lo schema fasullo del Che Fare? leniniano. Bronstein non aveva alcuna ambizione e pulsione a creare nessuna organizzazione. Semplicemente non credeva a quelle cose. S’era simulato dottrinario, ma dottrinario non per fregare il prossimo, per salvarlo, e pure per altre ragioni. In epoche d’intossicazione, se vuoi operare tra intossicati devi parlare linguaggi loro possano capire. Pur mosso da pulsioni etiche, non politicantiche, Bronstein parlò linguaggi che loro potessero capire, o che credessero di poter capire. Non che con tutto quel terroristeggiare, a regìa di CC-Stato, e chiaramente senza prospettive di conquistare nulla, quelle masse, pur minoritarissime, potessero andare da qualche parte di costruttivo. Eppure sta di fatto che masse, pur minoritarie e senz’alcuna realistica possibilità, andassero all’autodistruzione e sapendo v’andavano. Bronstein passo di lì, da quelle decine di persone e, salvo qualcuna che si fece infognare dai mestatori terroristi, aiutò gli altri a scantonare rispetto a dove l’ansia irrazionale d’imitazione le stava portando. Tutto lì. Bronstein lo fece per sé. Non si aspettava nulla ed infatti non ne ebbe nulla, se non qualche inconveniente per sé. Per quanto non è che fosse in confidenza con Marco, neppure cogli altri, né Marco con lui, Marco si muoveva a due livelli. Uno era un livello d’affetto, d’affetto umano pur distante, spirituale. L’altro livello era il suo desiderio di crearsi un gruppo tutto suo che era convinto potersi costruire con giornaletto e poi un gruppetto attorno al giornaletto. Nel suo libretto Lenin s’era dimenticato di dire che il gruppo ferreo se l’era costruito non per il giornaletto ma per cogli abbondanti soldi tedeschi con cui poteva pagare non solo la propaganda per polli ma i funzionari andavano a caccia di polli. I funzionari, le strutture, gli uffici, sono i simboli che hai appoggi e mezzi, e che dunque ti si può seguire come una fonte di potere, sennò nessuno si metterebbe contro il, od anche sono non del tutto in linea col, potere esistente. Marco proverà a farsi i giornaletti. Resteranno in tre o cinque o dieci e che poi di disperderanno, finita l’era di pazzia collettiva e pure gli strascichi dell’era di pazzia collettiva. Eppure Marco restò con quella cosa dentro, fossero sensibilità e generosità, od ottusità ed incomprensione, o tutto variamente mescolato come sempre succede nelle persone reali.    

Una volta, appena passata l'onda terrorista, Bronstein incontrò Marco ed il suo gruppo e cercò di dirglielo che erano tutte cazzate. Lo fece nel solo modo possibile. Facendo il pagliaccio. Infatti non capirono. Gli dissero che faceva il pagliaccio, ma non capirono che i vanesi buffoni erano loro. Inutile, in effetti, anche se Bronstein fece quella prova, parlare chiaro chiaro quando non c'è nessuno voglia e possa capire.       

Alla conferenza, Bronstein lo vide subito quel ‘suo’ Marco. Marco non vide quel Bronstein disquisitore di cabale e moralità. Bronstein era come un altro. Marco era sempre lui, una specie di vorrei ma non posso. Ed anche peggio, visto che era finito funzionario della CGL, il sindacato del già PC dei CC-Impero, e pure credendoci. Se uno vuol fare qualcosa potrebbe aprire un bar e far panini e caffè. Troppo difficile capirlo! 

Bronstein chiuse la conferenza con delle affermazioni che fecero sobbalzare Marco:
“...l’intellettuale si deve privare dell’intelletto, il governante della morale, l’operaio dell’operosità per essere protagonisti del mondo vuoto che i vari riformatori social-moralisti hanno sempre voluto e vogliono costruire. La cabala, la conoscenza, è una dimensione totalmente differente. È la dimensione dell’acquisizione di conoscenza per vivere la moralità, anziché privarsene per conquistare mondi ancor peggiori degli esistenti. È spendersi senza esaurirsi. Il rivoluzionario va, come il controrivoluzionario, all’assalto delle fogne. Solo l’individuo a-tutto può trovare la leggerezza per correre verso i cieli e davvero nel mondo.”    

Marco stava per saltagli agli occhi con delle domande-commento, quando un cretinotto grassoccio e sudaticcio intervenne: “...però Togliatti...” Non c’entrava nulla. Bronstein avrebbe potuto tranquillamente mandarlo affanculo anche senza dir nulla. Bronstein non era entrato in nessuna questione storica o politica. S’era mantenuto su altri livelli, livelli che, chi non sa di cabala, potrebbe definire filosofici... ...Quelle cose che inducono coloro si pongono sempre la domanda di dove uno voglia andare a parare, o quale fini uno veramente abbia, a precludersi a qualunque comprensione. Eppure sono cose semplicissime, se prese per quel che sono.

Bronstein vide che materiali il cretinotto aveva in mano e sul tavolo. Erano materiali bandiera non per lettura e studio, bensì di quelli uno si porta in giro per farsi vedere con essi, per cui andò giù di netto:
- “Togliatti chi, Palmiro? In cittadino sovietico in missione speciale? Ecco, si son dimenticati di dirVelo. A seguito della Conferenza di Teheran di fine 1943, Togliatti viene passato agli anglo-americani e mandato in Italia al loro servizio. Gli inglesi lo mettono poi alla Giustizia con tre precisi mandati. [1]. Per il golpe anti-monarchico. [2]. Per dare copertura alle mafie importate dagli USA con le truppe d'occupazione. [3]. Per coprire i vari triangoli della morte ed altri massacri che servono a PCI per assicurare il suo potere mafioso, datogli dai Patti di Teheran, su operai ed intellettuali già fascistissimi. In pratica, Togliatti è il boss di uno dei contropoteri inglesi al Vaticano (pur esso degli inglesi). Con la sceneggiata della guerra fredda, Togliatti ed i suoi  vengono passati dal governo formale al governo parallelo&combinato col governo formale della DC e cespugli. Quanto alle mafie, sono sempre di Stato, dei CC qui in Italiozia, sotto ‘controllo’ complicità parlamentare ovviamente. Per cui cui le gestisce chi controlla il governo reale che, dal 1992-Capaci, è centralizzato nel Quirianale compradoro, mentre prima era appena più diversificato.” 

Quel tipo  non la prese per nulla bene.
Gli urlò:
- “Fascista! Fascista! Neoliberista! Controrivoluzionario!”

Bronstein restò del tutto indifferente: 
- “La ringrazio per la sua non domanda e per suo brillante commento alla mia non risposta. Non c’entravano nulla con l’oggetto di questa conferenza. Ma fa lo stesso. ...Grazie!”

Il tizio uscì continuando in maledizioni. Bronstein era intimamente divertito.

Marco divenne di mille colori. Ma era un buono, anche se si diceva sempre che doveva essere un professionista, un po’ come il rivoluzionario di professione avrebbe voluto essere e che lui s’immaginava come una fredda macchina, sì quella cosa inesistente, anzi quegli idioti ottusi caserma, venduti sia dalla propaganda sovietica che da quella anglofona ed annessi. Eppoi, ora che era divenuto sindacalista, Marco non poteva certo bruciarsi perché s’era acceso uno scontro nel quale lui avrebbe volentieri preso le parti del ‘compagno’ lanciatosi contro il Bronstein...

Bronstein sorrise tra e sé e sé alla vista di Marco e di quei suoi atteggiamenti che mostravano come come lui, Marco, che s’era allora messo alla scuola di lui Bronstein, non lo aveva compreso, né in effetti, per una lunga serie di ragioni, avrebbe potuto. Il maestro aveva sopravanzato l’allievo che era rimasto infognato nei luoghi comuni di un’epoca e pure con la colla addosso aggiuntiva, che era autoversato, di interpretazioni immaginarie di storie appena meno recenti. Beh, non che importasse a Bronstein. Li aveva salvati dalla galera per sghiribizzo suo, non perché avesse chissà quale altro fine od aspirazione. Pur sui due metri, e pur con tante ottime qualità, quel Marco si vedeva piccolo, per cui lo era voluto restare.   

Geometra, s’era poi trovato informatico pur senza grande passione. Avrebbe voluto fare l’università. Ma troppe cose assieme non si possono fare e la sua passione, la sua malattia, era politicantica. Si sentiva rodere dentro. Doveva stare dentro alle cose, o quelle a lui sembravano le cose. Sognava rivoluzioni e poteri, poteri sugli altri, masse, fanatici, azioni eroiche, divenire famoso. Solo l’incontro con Bronstein, che allora s’era fatto conoscere come Roby, gli aveva evitato di essere compromesso dai mestatori terroristi ed incarcerato. E lui, Marco, si era creato la convinzione dello studio, lo studio di cazzate, ovviamente, e pure a pillole visto il tempo limitato tra lavoro e politicanteria da strada e da sedi. Come se la realtà si cambiasse conoscendo la storia fasulla di un fasullo ‘movimento operaio’, di costruzione propagandistica britannica. Roby non poteva offrite loro la cabala. Ne erano tutti troppo distanti. Aveva offerto loro una visione più larga usando suggestioni storiche che circolavano un po’ dappertutto, anche se come sentiti dire, di quei tempi. Era stata una banale operazione di sostituzione di pazzie li avrebbe distrutti con visioni più grandi che non avrebbero distrutto nessuno. Per cui, quel gruppo di persone, invece che finire in galera, aveva visto finirci altri prossimi a loro. Ciò grazie a quell’intervento su di loro di Bronstein per salvarli. Marco era poi passato da informatico ad infermiere. In periodo di declino del proletariato operaio, ed in cui si gonfiava quello dei servizi, era passato dalle nuove tecnologie ad operaio di persone. Era riuscito ad entrare al Gemelli, dopo dei corsi da infermiere. Quel giorno si era casualmente trovato a quella conferenza. Sognava di cultura e culture anche se poi gli mancava il tempo per fare troppe cose. Non aveva del tutto riconosciuto Bronstein. Era come una persona diversa e del tutto antitetica a quel Roby aveva incontrato molto tempo prima. Pure i tratti fisici gli erano sembrati del tutto differenti per cui non lo aveva collegato a quella sua conoscenza precedente. Aveva notato lo sguardo intenso ma ora il già Roby era ben più gelido, esteriormente. Marco non aveva eppure pensato di essere già incappato in quel Bronstein.

Marco aveva un po’ di anti-ebraismo (l’ebreo come ricco dunque nemico di classe, a meno che non lo riconoscesse come ‘compagno’ senza incertezze). Al sentire quelle cose al di fuori dei suoi paradigmi, se prima era perplesso a quel filosofeggiare cabalistico, ora, a quei commenti eterodossi... Se ne era dunque andato pure lui, tanto più che l’aula stava svuotandosi. La conferenza era finita. Non è che avesse nulla da dirsi con quel ‘nemico del popolo.’

‘Lottano’ contro ‘lo Stato’ per interiorizzarne tutti i luoghi comuni, peggiori inclusi. Si dicono contro, antitetici, ai partitoni e sindacati ‘riformisti’, ‘revisionismi’, ‘traditori’, ma poi ne hanno le stesse subculture. Lì si sentono tra di loro. È così. Alla fin fine, la gente comune, ed anche meno comune, deve stare col potere. Nulla di male. È solo che uno si vende l’anima si dice invendibile, mentre potrebbe semplicemente fare il lavoratore salariato, anche salariato bene e benissimo avendone l’occasione. No, sentono tutti il bisogno di vendersi l’anima, di farsi dire cosa pensare, dispensare quello pensano figure di potere vogliono loro pensino. Nulla di male fare il funzionario sindacale e di partito. Si deve pur vivere. È, in fondo, come fare l’impiegato, il funzionario, il dirigente, altrove. Forse meglio, meglio per loro, quelli che lo fanno da salariati senza inventarsi giustificazioni e senza vendersi l’anima.    

Quando Saulo aveva incontrato di nuovo Sarah, allIsSuFo, lei era restata del tutto gelida, indifferente, mentre lui era arrossito e s’era gonfiato di rabbia:
- “Sei proprio, ‘na stronza...”

- “Ora lei lo sa.”

- “Eccome, se lo so!”

- “Guardi, sono qui per lavorare, ...a meno che non fosse una copertura per trovarsi troie.”

- “Per me puoi anche andare a quel paese... Non so neppure se abbiamo davvero bisogno di...” Saulo pensò, senza dirlo che doveva fargliela pagare rescindendo il contratto.

- “Ho capito. Lei vuole una che gliela dia.  A questo punto la cosa migliore, per me, per il mio contratto, è piazzarmi un un ufficio, con la porta aperta e farmi 40 ore la settimana almeno e di lavoro vero. Manderò resoconti email settimanali, anche brevi, brevissimi, riferendo quel che ho fatto. Se poi, alla fine dall’anno lavorativo, vuole far finta che non avete più bisogno dei miei servigi oppure realmente non ne avete più bisogno...”

C’era un ufficio libero con computer e mobilia. Chi s’occupava dell’amministrazione le disse che non v’era problema, visto che era assunta lì anche se a termine. Si installò OrangeHRM, un programma open source e gratuito che, anche se era per piccole e medie imprese, andava benissimo per classificare i quadri sindacali. Definì un calendario di rapidi incontri con tutti coloro potevano dare indicazioni per quel suo lavoro. Si predispose delle domande da fare. Erano incontri anche per farsi conoscere, ma soprattutto per non avere ostacoli in quel lavoro che doveva basarsi su una qualche previa classificazione, oltre che per sentire che aria tirasse in giro, nella CGL. Contattò anche gli uffici competenti dei partiti di controllo della CGL. Quello che fu impossibile fu farsi dare i files dei dipendenti, dei funzionari sindacali.  

Doveva esaminare le caratteristiche psicologico-culturali dei quadri, seguire quelli che sembravano più promettenti, formulare giudizi sulla loro utilizzazione ottimale, ma non le davano un database degli stessi.

Se lo inventò... Riuscì a mettere le mani su una lista completa delle email dei funzionari sindacali della CGL. Prima inviò una circolare con cui si presentava e presentava il lavoro avrebbe dovuto fare. La fece poi seguire da un formulario in cui chiedeva generalità anagrafiche, funzione, istruzione, conoscenze, inclinazioni, desideri e sogni. Una cosa agile con cui poté costruire un vero archivio anche se solo una parte rispose. Era quella la prima discriminazione, tra chi usava computer ed internet e chi era restato fuori dalle ormai neppure più nuove tecnologie. Seguì il criterio anglofilo per cui, fino a prova contraria, attorno alle aspirazioni di possono costruire carriere. Muovendosi con estremo tatto, perché lei poteva solo consigliare ma non decidere, e pure con trasparenza perché preferiva inviare sempre per conoscenza agli interessati i suoi consigli ai decisori, formulava dei possibili sentieri formativo-esperienziali che non aveva lei il potere di attivare. Per cui, con linguaggio estremamente diplomatico, formulava i suoi suggerimenti al suo superiore gerarchico che lì era Saulo che non sembrava fregarsene molto. In effetti, Sarah non sapeva che ne sarebbe stato di quel suo lavoro che era comunque suo dovere fare come da contratto e fino a che non avesse ricevuto richieste precise su nominativi da analizzare più specificatamente.

Sarah era lì a Roma, alla sede centrale dell’IsSuFo, e non è che avesse competenza sulle selezioni locali. Doveva semmai vedere, in teoria, se pure localmente vi fossero quadri da spingere su e, eventualmente, da cooptare a Roma.      

MarcoSbrina, già infermiere al policlinico, le era stato passato con una lista di un centinaio di nomi, con relativi estratti dai loro fascicoli personali, che un bel giorno le era stata recapitata nell’ufficio da una delle segretarie di Saulo e con una generica nota di fornire valutazioni ‘sulle loro potenzialità’. Che potenzialità? S’era detta, secondo il metodo di dividere i problemi complessi in problemi semplici e facilmente trattabili, che tanto valeva classificarli in con potenzialità e senza potenzialità apparenti’, e poi definire quali potenzialità e quali non potenzialità. Anche chi fosse apparso senza potenzialità di ascesa andava comunque valutato in modo appena diplomatico, non certo scrivendolo diritto-diritto, sì da non segare loro le gambe e da non commettere imprudenze ed ingiustizie. Per cui, più che dire che uno non aveva potenzialità era decisamente meglio evidenziare in forma dubitativa delle possibili debolezze nel loro lavoro e suggerire delle ‘terapie’. Il mito del quadro completo è appunto un mito. Uno può sembrare pieno di incompletezze e puoi ritrovartelo, domani, Segretario/a Generale. Non è che i più brillanti od i più intelligenti siano quelli primeggino o debbano necessariamente primeggiare in quel tipo di lavoro che ha tante sfaccettature. Certo, è un lavoro di manipolazione delle masse. Non stava a lei giudicare, in orario di lavoro, quell’aspetto. Suo compito era solo fornire indicazioni all’interno di una struttura che manipolava ed irreggimentava masse. Se quello le avesse creato problemi, poteva pure dimettersi. Ma, in fondo, era un lavoro come un altro.     

Una parte di quei nominativi li aveva già nel suo database. La maggioranza no. Era comunque d’obbligo avere un qualche breve colloquio con tutti e nei loro uffici, sì da vederli nell’ambiente loro. Fortuna che erano a Roma e non troppo disseminati per cui a ‘farsene’ 5 al giorno, sebbene fosse comunque una sfacchinata, poteva fare tutto, od una prima analisi, in una ventina di giorni lavorativi, un mese, più il tempo per trascrivere ed organizzare i colloqui con gli stessi, se fosse riuscita a tenersi aggiornata impiegando del tempo dopo il lavoro ‘sul campo’. Poteva ricontattarli telefonicamente o via internet, per chi la usasse, se ne avesse avuto ulteriore necessità.

Bronstein era il fratello di Sarah, seppur col doppio degli anni della stessa. Uno di quei giorni, era passato da lei all’IsSuFo. Si trovava in zona. Aveva alcune pagine da stampare. E poi era curioso di dare un’occhiata all’interno di uno dei quartieri generali delle centrali sindacali. Era tardi. Gli uffici erano pressoché deserti. C’era solo Sarah, piuttosto indaffarata perché tra andare in giro per completare le interviste del centinaio di locali che voleva terminare in fretta, e poi classificare e stendere note a caldo gli intervistati della giornata, il tempo faceva in fretta a passare.

MarcoSbrina era tra quel centinaio di ‘romani’. A Bronstein erano caduti gli occhi sul nome, su quel suo conoscente poi unilateralmente ritrovato in occasione di quella conferenza all’università. Era lì, in dei fogli sul tavolo di Sarah. Sarà stata la legge dei doppi. Solo che lì il doppio si era concretizzato nella stessa persona prima vista all’università e poi ritrovata sul tavolo della sorella, tra le carte della stessa.

- “Ho questo lo conosco!”, aveva esclamato. Era di quel gruppetto che salvai, per sghiribizzo mio, e da cui poi mi derivarono guai vari, non per colpe loro, ed anche euristicamente utili perché mi fecero meglio vedere il mondo...”

- “È di un gruppo di cui completare le interviste, per ulteriore analisi. Lui l’ho già incontrato. Stava tutto sulle sue. Tra il sussiegoso ed il libertario. Una brava persona, direi, pur sotto coltri d’ideologia. Come si sentisse investito di una qualche missione storica mentre, se potesse seguire la sua indole, gli piacerebbe fare il pizzaiolo su un’isoletta greca, caraibica, per turisti, anche se non lo confesserebbe mai. Infatti, lui non m’ha detto nulla di ciò... Neppure mi ha detto che aveva avuto esperienze di ‘movimento’, cosa che invece risulta nei suntini informativi allegati dall’ufficio quadri del sindacato cui io, naturalmente, non ho accesso visto che qui si occupano di formazione ed io, in aggiunta, sono pure di passaggio, per il momento...” 

- “Ho visto che l’hai inquadrato bene per averlo incontrato solo per un breve colloquio...”

- “È uno di quelli cui ho detto che li avrei ricontattati come per dei colloqui, come delle chat lente, via email. Se mi hanno mandato l’elenco, è perché stanno valutando se spingerli su. Lui è l’unico che mi ha detto che preferisce restare giù.”

- “Se ti hanno dato da fare un lavoro di psico-polizia sindacale, se era sulle sue faccia a faccia, starà ancora più sulle sue per iscritto, visto che è facile stampare le email e metterle a fascicolo…”

- “In effetti... Anzi di psico-polizia speciale perché, se hanno assunto un’esterna, ma che può pure divenire interna se si fa trombare dal capo, che ho già mandato irreversibilmente a stendere... ...Quanto alle ‘dichiarazioni’ scritte... ...Solo che tanto mi scrivo e scrivo, nel mio database (che è loro, visto che qui mi pagano per lavorare per loro dell’IsSuFo-CGL), pure quello che mi hanno detto a voce... Del resto in questo lavoro, fondato sull’oralità, oltre che su continue decisioni ai vari livelli, loro sono quello che dicono e fanno. Chi li valuta, si basa su quello che dicono e fanno, e su quello si pensa loro pensino e faranno in futuro. ...Come in qualunque azienda. Io come consulente esterna, pur qui come logistica, devo dare una qualche valutazione su quello che loro chiamano potenzialità. La potenzialità, in un’azienda, è lavorare per massimizzare i profitti dell’azienda. ...Ogni azienda è quel che è... Tutte, alla fin fine, vendono un prodotto.”  

- “Se hai tempo e voglia, me lo curi un po’ quel Marco? ...Nel senso che... ...credo che sia uno perduto, perduto al pensiero libero che è poi l’unica vera libertà. Uno della serie: vorrei ma ora ho altro da fare. Se uno ha altro da fare, alla fine l’altro da fare diviene la sua vita. Era solo per curiosità, curiosità psicologica... È uno che mi suscita una spontanea tenerezza ed anche commiserazione, come di uno morto, morto perché avrebbe voluto vivere ma non avrebbe voluto vivere davvero. L’avevo perso d’occhio. L’ho rivisto poco fa, casualmente, ma lui non m’ha riconosciuto. Del resto il suo mondo, ‘l’altro da fare’, lo ha portato distante distantissimo da me. Lui è restato a quello lui immaginava di me. Ma il maestro ha superato l’allievo lasciandolo, lasciando l’allievo, con un’illusione mentre lui, il maestro, percorreva altri sentieri del tutto differenti da quelli sembrava seguisse quando conobbe lui e loro...”

Fu così che Sarah, contattò Marco formalmente, con delle domande vaghe per il lavoro di valutazione. Intanto lo impattò ma per sé, o per Bronstein (che non voleva nulla; solo un case study sul militante perduto, perduto perché resta militante, militante del nulla e dei CC e para-CC).

Sarah lo trovò su facebook ed altrove dove lui, già sottoscrittore delle solite urla anti-berluskoniche, dunque chiaramente condizionato dall’isteria anti-berluskonica, s’esibiva pure nei soliti deliri sullo stragismo misterioso. ...Un luogocomunaro di sinistra... Erano le liturgie dei tempi...

Sarah gli mandò un messaggio, prima, a commento della foto dello stesso su facebook. In quel periodo, su facebook, v’era una foto crepuscolare del Marco stesso, foto scattata in qualche cortile colonnato, come di convento romano.

@ “Sarah. 30 Settembre 2010
“Ciao!
“Ti sei fatto frate?
“Che bello sfondo che c'è nella foto!”

Lui non rispose. Per cui, lei si ripropose. Sarah, lo impattò diritto diritto. Sarah scrisse un suo brevissimo commento stroncatorio ad un commento positivo o di esaltazione del Marco ad una nota di un compagnuzzo sulla strage fascista’ (secondo il lavaggio di cervello da media del CC-kazzighiani), oramai lontana (2 agosto 1980), di Bologna.

@ “Sarah. 16 Ottobre 2010   
“Come va la salute?
“Lo sai che mi fai tenerezza?
“Vedo sul tuo wall qualche luogocomunaro su Bologna...
“Le stragi di Bologna ed Ustica le ordina Kazziga. Esecutori i soliti CC [NON "i deviati" che non esistono].
“Per la copertura chiamano il PCI: ‘Il solito...’ 
“Kazziga-Gnelli contro la politica estera di Colombo-NATO.
“La posta è Malta e, soprattutto, compiacere gli azionisti libici della Fiat-Gnelli.
“Troppo semplice per dei compagnuzzi organici al sistema Italico-compradoro...
“Baci.”

Marco se la prese comoda e, poi, se ne uscì con una risposta da sindacalista da bar:
@ “Marco. 11 Novembre 2010
“Giuro che non ho capito.
“Scusa il ritardo nel rispondere.
“Guardo fb sempre più raramente.”

Ed ecco che la loro corrispondenza e-epistolare iniziò. 

Prima di inaugurare la fase delle risposte fiume, valanga, a raffiche di macigni, Sarah restò sul preliminare enigmatico, enigmatico per chi lo riceve. Era una tattica dell’esca. Una di quelle frasi che non significano nulla ma che fanno arzigogolare il ricevente.

@ “Sarah 12 Novembre 2010
“Segno di saggezza.”

@ “Marco 15 Novembre 2010
“Detto questo, continuo a non comprendere. Cosa significa quel panegirico su Bologna/Ustica, Kazziga, Colombo.. compagni italici e compradori... Qual'è il filo del pensiero e soprattutto a che cosa alludi?”

@ “Sarah 16 Novembre 2010
“Avevo casualmente visto che riportavi non so cosa su Bologna.
“Ustica e Bologna le ordina Kazziga su richiesta di GianniGnelli. Poi chiamano Voi compagnuzzi per inventare i complotti esteri e fascisti.
“Erano, apparentemente, contro la politica estera inglese e di Colombo, allora gli esteri, ed in appoggio pubblico alla Libia allora azionista Fiat. Per la questione di Malta. Non potevano contraddire gli inglesi, i padroni d'Italia. Allora rabboniscono Gheddafi, furioso, con due stragi. Sennò si sarebbe rifatto con (contro) gli Gnelli, i monarchi d'Italia.
“TUTTE la stragi, terrorismi, mafie, assassinii eclatanti, funzionano così. Sono TUTTI di Stato.
“Basta vedere chi sia al governo reale. Fino al 1992, in larga parte governo reale e formale coincidono, nel senso che le Polizie Segrete Militari (i CC) le controllano gli Andreotto ed i Kazziga. Il PCI e cespugli li chiamano, da governo-CC, per la copertura propagandistica, per confondere ‘le masse’. Del resto i Bellinguer, come Togliatti, erano della stessa area massonica di Kazziga e pure di Gello.
“Ci sono pure altre cose.
“Da Capaci (ordinata da Spadoloni su mandato Mediosbanca-CDB con copertura UK ed USA), il controllo passa al Quirianale. Le uniche stragi, da allora, non quirianalizie, sono quelle del 1993. Quelle sono da parte dei CC Andreottoani per affermare che ci sono e non vogliono essere soppiantati da altri.
“Un'altra cosa. I servizi deviati non esistono ne possono esistere. Sono sempre mandati. Quando arrivano, è perché sono crimini di Stato, di Stato-governativi. In genere, arrivano dopo. Ma sono pure presenti ad operazioni in corso sia per guardare che per dare assistenza. Come in Via Fani ordinata da Andreotto. Chi pensi abbia sparato in via Fani, quel minchione di Moretti e compagnia? Chi pensi abbia sparato a Moro, quei minchioni di Moretti e Gallinari? Ma figurati...
“Tutto lì.
“Non importa.
“Saluti da mio fratello che sembra ti abbia conosciuto.
“Sei caruccio, però, anche se vedo quasi solo la faccia.
“Baci.” 

...Il bastone e la carota. Marco, messo indirettamente in discussione nei suoi, e non solo suoi stereotipi, reagisce sghignazzando. Lo stereotipo individuale si nutre di quello collettivo, ed il collettivo di quello individuale. Il non pensiero merdoso è una macchinetta infinita per forza inerziale ed inarrestabile. A loro, ai Marco, hanno imbottito la testa con Ustica la grande strage estera e Bologna la fascio-piduista. Ed, allora, perché Kazziga avrebbe mai dovuto mandare i militari-CC a far sparire le prove ed a suggerire balle ai magistrati? Semplice! ‘I Servizi deviati!’ E perché mai, oltre che a rubare, dovrebbero mai preoccuparsi di organizzare strage e successivi depistaggi se ciò non fosse loro ordinato dalle istituzioni chiave? Masochisti?! ...Troppo difficile per l’italiota medio! 

@ “Marco. 16 Novembre 2010
“mmmh. Trovo questa ricostruzione storica un po' arzigogolata, dove Ustica e Bologna sono due cose fra loro diverse e ancor di più da quello che è successo in via Fani. Il ruolo del Pci, il clima di gestione dell'Unità Nazionale/compromesso storico, un certo grado di consociativismo anche dopo la rottura del ‘79-‘80, secondo me non possono portare a una lettura di appiattimento dei ruoli diversi ricoperti di chi è poi ritornato all'opposizione (Pci) e di chi è rimasto nella cabina di regia (Dc). Allora si parlò, giustamente, di un sistema bloccato che non poteva e non voleva dare garanzie di ricambio e alternativa. Il Pci e quello che rappresentava rimaneva ancora inaffidabile per i suoi legami con Mosca, malgrado poi lo strappo. Il sistema era bloccato e corrotto. Le lotte sociali fino all’80 rivendicavano un cambiamento profondo e radicale che il Pci non ha saputo interpretare a fondo dandogli uno sbocco istituzionale reale e credibile. L'estrema sinistra, allora, non seppe a sua volta costruire una seria alternativa al cosiddetto ‘riformismo‘ del Pci. La crisi degli anni ‘80, poi il crollo del muro, ha fatto il resto. I servizi segreti, lo credo anch'io, non sono mai stati deviati, ma funzionali al contenimento delle rivendicazioni radicali e democratiche di massa, usati per minacciare colpi di stato, intorbidire il clima politico, salvare il sistema democristiano in ultima analisi.
“Se poi, in mezzo a questa melma, qualcuno ha svolto la funzione di ‘utile idiota’, va da sé. Ma io non mi sentirei così sicuro di dare oggi patenti di stupidaggine a molti protagonisti sinceri di allora.
“PS: Credo impossibile l'appartenenza massonica di chi discendeva direttamente da una cultura e affiliazione terz’internazionalista.
“PS: Chi è tuo fratello che forse mi conosce?
“PS: Le foto spesso non sono attendibili, possono essere ritoccate...”

Un capolavoro di luogocomunismo, con la difesa delle sue sicurezze. Come se una persona sicura di sé avesse mai da uniformarsi a tutte le realtà gli capita di frequentare! No, no, lui si identifica con tutte le sue frequentazioni, per cui deve difendere la ‘sua storia’, in realtà la storia il sistema gli ha imposto addosso. Eppure sono entità metafisiche, come ‘le masse’ che rivendicano qualcosa. Esiste la ‘massa’ poi nel concreto od è solo la facciata di potere dietro cui molti s’accodano e fingono d’uniformarsi? Sebbene quelli silenti siano ancor più numerosi eppur non vengano etichettati come masse. La propaganda di regime e dei regimi dipinge come masse quelle che vengono attivate dal sistema, salvo poi chiamare, attivare, anche le masse-non-masse quando ciò faccia comodo per scatenare contrapposizioni laceranti, guerre civili, anche solo latenti o fredde. Il tutto secondo il millenario principio per cui per comandare si debbano dividere i servi, sennò uno o pochi o circoli ristretti non potrebbero comandare su molti. Ovviamente esistono cerchi concentrici di vari raggi per cui, con una sistema ad espansione progressiva, uno o pochi possono controllare tutti e cointeressando in vario modo le varie fasce, soprattutto quelle assicurano ai pochissimi il controllo sulle fasce più distanti, quelle meno pagate e più bistrattate. Troppo semplice, ma non semplicistico... Il militante necessita del semplicismo e il potere abusivo idem.

Ecco che assalito da qualche dubbio, Marco aggiunge qualcosa. Deve difendere il complottismo propinatogli fingendosi anti-complottista. Le tecnica è abusata: era tutto giusto, si sono solo fatti degli ‘errori’. Nulla è giusto! Gli errori non esistono! Quando nell’analisi ci si preoccupa di giustezze, di ‘errori storici’, è perché è l’analista che non sa analizzare.   

@ “Marco. 16 Novembre 2010
“...aggiungo ancora.
“Credo che nell’individuare solo la trama, l'accordo segreto, il complotto si rischia di ridurre la lettura storica di quel periodo complicato del nostro dopoguerra ad una sorta di grande manovra da Spectra o Grande Fratello orwelliano. Proprio allora, quando qualcuno tentò di farle quel tipo di interpretazioni, ciò portò solo a gravi errori (ma allora alle analisi seguivano spesso delle concrete azioni, oggi per fortuna più spesso seguono solo parole...).
“PS: complimenti, ovviamente, per la tua foto.”

S’era arrapato. Pensava che una, con una foto appena (appena non troppo) discinta, possa essere un’altra persona, però l’arrapamento prevale. L’arrapamento deve vedere una persona reale. La foto di Sarah era vera. Tuttavia, forse, è possibile costruire foto con bellissimi volti e corpi e poi farle sembrare vere. Ovviamente deve difendere che lui è le masse che non si fanno turlupinare. Per cui, dice che certo ci saranno pure i complotti, ma le masse vedono giusto. Insomma, i Kazziga li hanno stragiati, e pure fottuti nei cervelli. Loro non possono neppure ammetterlo. Eppure non è grave essere ingannati. È peggio (peggio rispetto all’intelligenza, alla razionalità, alla spiritualità) essere stati ingannati e continuare ad esserlo solo per rifiuto di aprire gli occhi e guardarsi anche solo sotto il naso.

Sarah sfruttò che lui stava facendosi prendere, come dalla trama di un serial TV, per cui allargò il campo. In effetti, gente ed intellettuali, non capiscono lo Stato perché non conoscono né capiscono le procedure burocratiche. Anche chi sia all’interno di burocrazie vede solo il proprio particolare.

@ “Sarah. 16 Novembre 2010
“Quelle che non vengono capite sono le procedure burocratiche.
“Per esempio, esistono uffici dei CC che, su ordini di istituzioni (cioè di politicanti e burocrati controllano ‘le istituzioni’), governano (controllano ed usano) partiti politici, sindacati, associazioni, congregazioni religiose e che tengono fascicoli su tutto e su tutti. I fascicoli personali su tutti, tenuti dai CC, sono magari malfatti, con pseudo-informazioni fantasiose e pieni di intercettazioni anche inutili, visto che intercettano tutto e tutti, e poi lo mettono da parte per quando ricevano l’ordine di fregare qualcuno, od anche per taglieggiare in proprio qualcuno non protetto. Per esempio, il PCI (idem tutti gli altri partiti) ha sempre passato gli elenchi degli iscritti ai CC. ...Cooperavano già ai tempi dell'OVRA, visto che i sovietici, non solo gli anglo-americani, erano in ottimi rapporti col ‘fascismo’, loro creazione... Non che sia una novità, dunque. Se i CC avevano bisogno pure degli elenchi di chi militasse o simpatizzasse o frequentasse gruppetti e grupponi senza elenchi formali, li chiedevano al PCI, se non avevano rapporti diretti coi vertici o con vertici degli stessi. Il PCI, pure gli altri, avevano elenchi gonfiati con iscritti fasulli. A volte, qualcuno che, misteriosamente, non aveva avanzamenti come ufficiale della riserva, scopriva che risultava iscritto al PCI, per cui doveva andare a cancellarsi e poi dire ai CC che si era cancellato. Cose kafkiane all’italiota!
“Basti vedere che è successo a Sofri perché non ha rispettato tali regole e perché s’è  rifiutato di far passare LC al terrorismo, come i CC gli avevano chiesto. Ah, Calabresi l'ha ammazzato DeffoTsorzi su incarico dei CC.
“Oggi è lo stesso. Esiste un controllo totalitario sulla ‘politica’. Nulla di nuovo. Come sempre. 
“Ci sono reti di miliziani dei CC in tutti i partiti, associazioni, gruppi e gruppetti. Fanno sia da informatori che da teppaglia attivata per il cosiddetto gang-stalking e peggio.
“Le stragi, come terrorismi e mafie, sono create ed usate dai governi tramite i CC, che sono preposti e sovrapposti alla PS, come tutti sanno. I CC sono l’emblema di una dittatura militare-NATO (da quando c’è la NATO) a direzione formalmente civile.
“I CC talvolta usano gente a libro paga loro od in affari diretti con loro come quel DeffoTsorzi e giri suoi. In genere, invece, usano tecniche di eterodirezione. Sono complicate a spiegarsi, ma semplici a realizzarsi dato che la gente obbedisce al militare ed allo sbirro mostra un tesserino e garantisce copertura. È come la manipolazione delle manifestazioni di piazza. Se chiudi tre lati, la gente va verso il quarto, etc etc. È quello hanno fatto con Moretti e con gli altri minchioni del genere. Quando non si fidavano, per esempio Moro l'hanno preso i CC coi para-loro. Hanno mandato la Magliana che l’ha preso alle Br e l’ha restituito poi alle stesse moribondo o refrigerato per la sceneggiata finale. ‘Il ritrovamento’ l’ha gestito la Polizia Segreta CC che, ovviamente, ha potuto far figurare quello che voleva. Anche le carceri ed i Br in carcere li gestivano, oh che caso!, i CC.
“È quello che fanno con tipi come te (anche se non fanno nulla di illegale) quando qualche ruffiano-magnaccia provocatore dei CC ed altri, suggerisce, invita, spinge a fare o non fare etc. Lo stesso fanno con chi fa cose illegali. Ci sono provocatori dei CC che suggeriscono. Ci sono loro finanzieri che finanziano riviste di nome ed altra letteratura. Non è che i movimenti, ai vari livelli, si creino da soli. Ci sono sempre i CC che arrestano ed ammazzano chi è d'ostacolo, o chi va condizionato in altro modo, mentre lasciano operare e spingono i cretini servono loro finché servono loro, oltre che far o non far arrivare soldi.
“Per fare il cespuglio delle appendici di CDB-Mediosbanca non serve capire queste cose. Il PCI non fu e non è altro. Già armato dagli anglo-americani. Oh, che caso, della guerra si occupavano soprattutto, nei suoi aspetti militari, gli USA. Mentre dell’intelligence e dell’armamento o meno di terroristi anti-tedeschi, se ne occupavano gli inglesi. Loro si occupavano dei lanci di armi per terrorismo, durante la guerra. Il PCI fu poi, già a guerra ancora in corso, per soldi ed altro, un’appendice di Cuccia, agente inglese. Ora non è CDB, stessa area, il proprietario dell’ex-PCI che ha cambiato solo nome? Il PCI non fosse stato al gioco (ma lo era; era negli accordi di Teheran), non sarebbe stato riempito di soldi, armi ed immobili dagli anglo-americani ed, invece che il 25%, avrebbe avuto il 2% o meno. Credo che tu non conosca il ruolo di Sraffa, ‘comunista’ togliattian-sovietico ma su mandato del SIS inglese di cui era agente speciale, specialissimo. 
“Non importa...
“Il complottismo è quello di chi vede ‘le ideologie’, che non esistono, od ‘i valori’, che egualmente non esistono, e non la base materiale che muove ‘la politica’. Gli apparati burocratici sono parte della base materiale. Che credi sia ‘lo Stato’? Nessuno, neppure Lenin (agente tedesco), ha mai applicato Stato e Rivoluzione. Nessuno ha mai distrutto Stati. Tutti hanno sempre preso quel che hanno trovato, State-builders giapponesi a parte. Funziona così... È la linea di minore resistenza. Eppoi, se non si sa che fare, a provare a costruire nuove burocrazie con scalmanati da strada o giovani arrivisti, si rischia di avere ben peggio di quello s’è distrutto.” Nelle Russie, la stratificazione di un burocrazia ‘sovietica’ su quella già zarista, non crea apparati burocratici più efficienti.”   

Ovviamente, Marco era di quelli che se l’era bevuto quella di Marino ‘infame’ ma che aveva detto la verità, almeno sul commando. Non che un frittellaio rapinatore non potesse dire la verità come un fichetto e genio come Sofri. Sta di fatto che ‘la verità’ a Marino è stata detta e pagata. Magari lo avranno pure convinto di avere fatto realmente parte di un grande commando guerrigliero che eliminò un ‘nemico del popolo’. Quel giorno, in quell’area a Milano, l’ufficiale di Polizia Segreta CC che supervisionava l’operazione aveva chiesto alle centrali operative di PS, CC e GdF di tenere pulita l’area. Ammazzato l’obiettivo, arrivarono subito gli agenti della Polizia Segreta CC e dare direttive. I soliti depistaggi per crimini di Stato. Anche la famiglia dell’obiettivo liquidato fu subito messa sotto controllo per evitare testimoni scomodi, eppur trapelò lo stesso che Calabresi aveva fatto indagini sui neri e che aveva scoperto il coinvolgimento, in posizione di comando, del governo e dei CC nello stragismo ‘nero’. Troppo difficile, per il compagnuzzo medio...  

Per cui, Marco rispose del tutto allibito e frastornato a quelle valutazioni ricevute da Sarah.

@ “Marco. 17 Novembre 2010
“Mi chiedo quali siano le tue fonti così certe.
“Calabresi ucciso da Tsorzi?! Chissà perché?
“Il Pci che passava la lista dei suoi iscritti ai CC dopo e all'Ovra prima. Forse passava o avrà passato le liste degli espulsi o fuoriusciti... Il Pci non legato a Mosca ma... ...alla grande anticomunista GB. Sraffa legato al Pci. E al Psi, no? E chi ha liberato dalle grinfie fasciste il patriota Pertini socialista della corrente autonomista dal PCI moscovita, i servizi segreti inglesi o qualcun altro? Lenin fece un accordo con i tedeschi per il treno blindato, ma poi la Russia bolscevica divenne il grande nemico del Terzo Reich. La tua visione dello Stato-Moloch non tiene conto delle sue contraddizioni interne, create dagli apparati diversi, dalle lobby economiche e politiche, dalle lotte per bande che hanno attraversato questo paese dalla guerra fredda in avanti, di cui Gladio è un pezzo ma anche i servizi di intelligence del Pci sul versante opposto. Non possiamo far finta che questo paese sia stato a sovranità limitata perché c’era una guerra planetaria fra l’oriente comunista e l’occidente democratico americano che ha determinato le scelte di molti, apparati e individui.
“La tua visione, che sussume tutto a una logica di Stato totale onnivoro onnicomprensivo onnisciente, di cui i CC sono la cinghia di trasmissione, mi sembra vecchia, semplice e accomodante. Perché alla fine non si può più far nulla, perché o si è eterodiretti o diretti, o provocatori o provocati dal solito regista più o meno occulto.
“Mi sembra, la nostra, la rievocazione della vecchia polemica sul libero arbitrio tra Lutero ed Erasmo: o c’è un dio che decide tutto per te e tu sei solo una pedina o questo dio c’è ma non è in grado di determinare tutto lasciandoti la libertà di scelta e dunque di peccare. Ma lo Stato è dio o è umano, dunque imperfetto, con delle contraddizioni, a rischio di errori e finir in rovina?
“Se accettassi il tuo modo di pensare alle estreme conseguenze io potrei benissimo essere un provocatore e tu un agente segreto. O no?” 

In effetti, l’ottusità burocratica può far sembrare tutto come un Moloch. Oppure può indurre a concludere che lo Stato fragile ti lasci libero di fare quello che vuoi. ...Dipende sempre da dove uno si trovi collocato. ...Il fantoccino medio non comprende che ‘lo Stato’ sono loro stessi... ...Beh, non è così semplice...

@ “Sarah. 18 Novembre 2010
“Ecco, lo vedo. Ti stai chiedendo che voglia questa. Nulla.
“Hai ragione, io potrei essere chiunque quasi, ma dovrei essere in orario d’ufficio ed avere un ufficio cosa che io so non essere.
“No, la foto è mia. Io mi occupo di devastazioni e controlli informatici, radiazioni cosmiche, chip bionici e cose simili.
“Le cose storiche le scrive mio fratello. Sono troppo giovane per avere studiato quelle cose. Mi fido di lui che ha una certa competenza. Mio marito s’occupa d’altro.
“Ti limiti al teatrino. Ti dicono quel che vogliono tu pensi e tu dica, e tu lo pensi e lo dici. Le categorie che usi non valgono nulla. Sono propaganda viene propinata a masse ed intellettuali, e loro se la bevono. Sennò li rinchiudono o li ammazzano.
“Conosci la conferenza di Teheran? Voi la chiamate ‘Yalta’, ma tutto successe a Teheran alla fine del 1943. Il ruolo del PCI è definito lì. A quel punto, i servizi russi passano Togliatti, cittadini sovietico, ai servizi anglo-americani che lo portano al Sud e lo riempiono di soldi, armi, mezzi ed immobili. Quella che la propaganda para-inglese ha chiamato La Svolta di Salerno, il Partito Nuovo, il PCd’I che diviene PCI, è un’operazione che può fare solo uno dotato di poteri irresistibili. Sennò l’avrebbero preso a calci. Togliatti diviene padrone a vita del PCI su accordi anglo-sovietici.
“Gli anglo-americani creano e si portano al seguito i mafiosi americani, i preti, i comunisti, Cuccia, l’Italia ‘della resistenza’ con cui vi hanno insozzato il cervello. ‘I fascisti’ li ritirano fuori, a inizio anni ‘60, col centro-sinistra, per la destabilizzazione permanente, dato che gli inglesi temevano che il miracolo economico italico degli anni ’50 continuasse. Poi aggiungono il terrorismo rosso, creato prima mediaticamente poi con tecniche militari-CC, e con le stesse gestito.
“L’Italia di nuovo anglo-americana (e con colpo di Stato DC-PCI-CC per liquidare il Re, visto che il referendum va male per la Repubblikina) è pianificata come un’entità con la finanza e industria ‘private’ in mano a Cuccia-‘laici’ (cioè sotto diretto controllo di Londra), e lo Stato sotto il controllo di Vaticano-DC e ‘russi’-PCI, coi CC come braccio armato (per cui, egualmente, sotto il controllo di Londra). La guerra fredda è una sceneggiata inglese per congelare l’Europa e la Germania. Quello che è stato definito a Teheran resta in vigore. La guerra fredda fa parte del teatrino. Serve a consolidare l’appiccicaticcio sub-Impero sovietico che, altrimenti, non avrebbe retto. In Grecia, gli inglesi non hanno bisogno di un PC. In Italiozia ne hanno bisogno come contropotere politico-istituzionale al Vaticano. Per questo chiedono aiuto ai russi, per un’Italiozia formalmente anglo-americana ma con un forte PC para-sovietico. Per gli inglesi, il PCI è il contropotere al Vaticano, anche se il PCI non è anti-clericale. Ma il Vaticano controlla la DC, non il PCI. Per i russi, il PCI sono i traffici commerciali ‘fascisto’-sovietici restaurati a guerra finita. La DC al 40% ed il PCI al 25% sono pianificati. Nulla succede per caso.   
“Garanti del dominio anglo-americano in Italia sono DC-PCI-‘laici’/Cuccia coi CC-NATO e nei termini rapidamente visti.
“Le favolette sul PCI differente, come quelle sulla DC differente dall’Italiozia ‘liberale’, sono propaganda per polli.
“Bellinguer viene portato dal padre massone a Togliatti massone e viene candidato a successore di Togliatti. Chi era Bellinguer? Che referenze aveva? Lo garantiscono i CC-‘massoneria’. Lo accreditano a Togliatti che, guarda caso, non si sceglie qualche giovane promettente in Russia o al Nord. Tra l'altro, se Togliatti fosse stato leader di suo, non avrebbe avuto come un’investitura monarchica a vita. ‘Il prestigio’ è sempre una fabbricazione. Te lo danno o te lo tolgono fonti di potere reale. 
Berlinguer viene accettato dagli anglo-americani come successore di Togliatti. Longo non conta nulla, nell’interregno. Quella battuta enigmatica di Giorgio Amendola su Bellinguer, che viene cooptato nell’apparato centrale del PCI e candidato alla Segreteria, è tutta qui. I partiti funzionano così (ed il PCI in modo monarchico-compradoro), non nelle cellule e sezioni che sono solo pagliacciate per polli. Polli e pidocchi. Si veda con che ossequio, e fifa, Dalemo parla di Cuccia.
“Non sai di quando Togliatti, nel 1944, si fa portare Gello a Roma e lo manda poi a nascondersi in Sardegna? Favori da massone a massone ed altro. Il punto è che la massoneria non esiste. Troppo difficile... ‘La massoneria’ è un ufficio parallelo del governo reale sotto controllo militare-CC e su ordini istituzionali. Anche lì, ci sono i teatrini per i fessi e gli affari privati e di Stato. 
“Il rapporto Togliatti-Gello è in un libro non contestato, in italiano, di un italiano. Trovatelo, se credi. Pure il rapporto Bellinguer-Gello è cosa pubblica e non contestata. A Bellinguer viene chiesto aiuto dalla massoneria ufficiale di stopparlo, nei primi anni ’70. Gelli è creazione dei CC-Andreotto. La massoneria ufficiale, pur formalmente sovrapposta a lui, non poteva dunque nulla contro di lui. Ecco che si rivolge ad uno dello Stato, a Bellinguer! Lui dice di no. Comunque, Gello è braccio operativo di Andreotto, visto che gli apparati militari li controlla Andreotto. Gello tradisce Andreotto solo e proprio su Bellinguer. Bellinguer doveva essere rapito con Moro, nella volontà di Andreotto e dei suoi CC. Gello lo avvisa. Rende il favore di anni prima e conferma che Gello era anche, tra le altre cose, un togliattiano. Andreotto vuole ammazzare Moro e Bellinguer perché Moro doveva divenire Presidente della Repubblikina, nel 1978, coi voti decisivi del PCI, posto che Andreotto vorrebbe per lui. Gli va male, anche se si vendica su Moro, suo concorrente diretto. Invece, Bellinguer viene salvato dall’Andreottoan-togliattiano Gello. Che strano che su Moro che sarebbe divenuto Presidente tutti tacciano. È il grande segreto dell’omertà di Stato. Il segreto di Moro assassinati dai CC dell’Andreotto è tutto lì. Doveva divenire Presidente a mesi. Tutti tacciono sulla faccenda. Questo mostra pure come il minchione medio sia attivabile e disattivabile a comando. Al minchione medio viene detto quello da pensare e da dire, e lo pensa e dice. Non uno che dica che Moro è fatto ammazzare perché l’Andreotto voleva divenire lui divenire Presidente della Repubblikina. Chiaramente, Bellinguer, che doveva fare la stessa fine, non da i voti a chi voleva ammazzarlo. Trovano un pagliaccio come Pettini, Pettini da Ustica e Bologna, tra l’altro, anche se, all’epoca (e fino al 1992-Capaci), i servizi militari-CC li co-controllava il governo. Magari si saranno messi d’accordo: Pettini che dice agli inglesi a che Ustica e Bologna erano contro la ‘protezione’ di Malta voluta dagli inglesi, mentre Kazziga dice ai libici ed agli Gnelli che la difesa anti-libica di Malta era stata imposta con lo stragismo o che lo stragismo era un modo per scusarsi coi libici. Nel dicembre 1998, Kazziga viene mandato in Libia per normalizzare le relazioni diplomatiche e commerciali. Lui parla di fronte al Parlamento libico e con Gheddafi. Lo uniscono alla Libia proprio Ustica e Bologna.        
“Credo che tu non abbia alcuna idea di che cosa fosse la Terza Internazionale. Erano avventurieri con lauti stipendi e forniti di passaporti falsi, ed ammazzati in Russia ed altrove se sgarravano od anche se non sgarravano. Era una struttura mafiosa della Polizia Segreta sovietica e con varie cooperazioni un po’ dappertutto in giro per il mondo. Cooperazioni di Stato, perché sennò nessuna Ambasciata Sovietica può fare nulla coi suoi fantocci in loco, senza le coperture dello Stato del luogo. I sovietici erano in ottimo rapporti con l’Italia monarco-fascista. Anche coi nazisti cui spianano la via al potere politico, salvo poi decidere, su condizionamento inglese, di attaccarli (l’URSS di attaccare su tutto il fronte ovest) il primo luglio 1941 (attacco sovietico prevenuto di nove giorni dai tedeschi).
“Chi pensi lo ammazzi Gramsci da tempo il libertà provvisoria, lo stesso giorno è in libertà incondizionata, dunque anche libero di organizzare una sua fuga a Parigi, cosa a cui stava lavorando? A Mosca, Gramsci è giudicato un traditore. È classificato come di GL, negli archivi del Comintern. E voleva andare a Parigi, appena in libertà totale, a regolare un po’ di conti col PCd’I l’aveva fatto sbattere in galera e ve l'aveva tenuto più a lungo del ‘normale’ dell’epoca. Perché pensi che, ingenuamente, voglia mandare i suoi quaderni d’appunti di studio e di scritti alla moglie? ...Per poi farseli spedire a Parigi! Ma l’idiota si fida degli agenti inglesi e sovietici... Erano più sicuri se li mandava a Mussolini! Del resto, se glieli lasciano tenere, sia in carcere che fuori, è perché in Italia non gliene fregava nulla a nessuno di quello potesse avere scritto. Mentre ne fregava moltissimo a Mosca. Gramsci lo avvelena l’Ambasciata Sovietica a Roma, coi CC che (ovviamente informati) fanno finta di non vedere. Trovi la cronaca dell’avvelenamento nel rapporto che la cognata manda a Sraffa a cremazione avvenuta, cremazione per cancellare le tracce dell’avvelenamento. La cognata mette il veleno nella minestrina che prepara per Gramsci. Le dovevano aver detto che era una medicina ordinata dal Partito, e che lui Gramsci non doveva sapere. Quando lei realizza, sembra sia morta di dispiacere, che vuol dire che nelle Russie l’ammazzano perché non lo racconti in giro. La cronaca dell’avvelenamento di Gramsci è in fondo ad una raccolta di lettere dal carcere [era fuori gli ultimi anni!], editore Einaudi, con copertina rigida. Si son dimenticati di raccontarvelo nelle propagande di regime dove circola a livello di massa la leggenda di ‘Gramsci morto nelle carceri fasciste’. Mussolini lo vuole fuori, per quel dipende da lui. Può essere che l’avvelenamento sovietico di Gramsci lo abbiano coperto i soli CC del Re. Il Re è il vero potere di cui mai si parla durante il cosiddetto ‘fascismo’. Il Re nomina il Capo del Governo, non l’opposto. Lo si vedrà quando ordinerà ai CC (che chiedono qualche aiuto pure alla PS) di caricare Mussolini (s’era appena dimesso, nelle mani del Re, da Capo del Governo) su un’ambulanza il 25 luglio 1943. Dove è il tanto conclamato ‘totalitarismo fascista’? Il Re controlla tutto, quando non delega. Dove sono le Polizie Segrete del regime? Dov’è l’OVRA? Ci sono solo i CC, con qualche aiuto della PS, agli ordini del Re. Vi tengono tuttora sotto l’influenza di frottole di comodo. E Voi ve le bevete!
“Una delle tante altre frottole è l’attacco tedesco all’URSS. Dalle Russie sotto influenza tedesca si passa progressivamente, con Stalin, all’influenza anglo-americana. L’economia di guerra sovietica ha bisogno di tecnologia d’avanguardia anglo-americana che puntualmente arriva, mentre non si fida della tedesca per i vincoli di subordinazione politica essa implica. I tedeschi sono pressoché confinanti in Europa, mentre gli anglo-americani sono più distanti. Col patto tedesco-sovietico d’amicizia e di partizione della Polonia, la stessa viene invasa e spartita. Gli inglesi, con le loro appendici francesi, dichiarano guerra solo alla Germania e non anche all’URSS. Anzi, convincono l’URSS ad attaccare la Germania. Stalin, per la storica decisione, diviene capo del governo, cosa che non era mai stato fino ad allora, e fissa la data dell’attacco, lungo tutto il fronte occidentale, all’1 luglio 1941. I sovietici sono preceduti di soli nove giorni dalla frettolosissima Operazione Barbarossa, un attacco difensivo raffazzonato dato che i tedeschi non erano preparati, non avevano né abbigliamento da bassissime temperature, né lubrificanti. Non solo hanno insufficienti mezzi meccanizzati. Perdono la guerra di Russia perché motori ed armi si bloccano dal gelo ed i soldati idem. Appunto, una difesa disperata, senza essere preparati, eppur inevitabile per la mobilitazione in corso sul fronte sovietico-europeo.
“Stalin è frastornato perché monitorava le fabbriche tedesche di grasso per veicoli e di abbigliamento invernale per bassissime temperature. Nessun ordine per i grassi e gli abbigliamenti necessari ad una guerra di Russia era arrivato. Per sui Stalin era sicuro che nessun attacco sarebbe stato possibile, sebbene fosse estate. I russi dovevano invadere l’Europa l’1 luglio 1941. Per l’occasione ‘storica’ , Stalin si fa nominare Capo del Governo il 6 maggio 1941. Non lo era mai stato. I sovietici stavano spostando milioni di uomini verso il fronte. I tedeschi li trovano sui treni o per strada. Tutto lì il ‘mistero’ di Stalin sconvolto e dell’avanzata lampo. Ci sono ricerche storiche e para-storiche, ma andando esse contro la propaganda inglese non se ne parla. Restano le favolette che Vi danno a bere. Una ricerca para-storica, ma si basa su ricerche storiche, è tradotta forse solo in italiano. Credo nella casa editrice di Verdiglione, Spirali, nell’anno 2000. Controllare. È un libro di un russo. Viktor Suvorov. 
“La validità degli accordi di Teheran cessa col novembre 1989, con il crollo-sfondamento, del muro di Berlino, per cessazione di uno dei principali contraenti, l’Impero Russo-Sovietico. Gli inglesi decidono che l’Italia debba passare dalla dittatura DC-PCI-Cuccia alla dittatura Quirianale-Mediosbanca. C’era troppa confusione prima col soviet Quirianale-governo-partiti-Mediosbanca. Troppi interlocutori e con Andreotto che gioca in proprio e controlla gli apparati militari e pur giocandosi gli USA dal suo rapporto diretto con Nixon. Ora, i partiti possono e devono essere liquidati. Siccome il Quirianale controlla, e pure in modo dittatoriale [vedersi i regolamenti del CSM], il CSM, centralizzano in esso la dittatura militare-CC, con giudiziario al seguito. I CC con giudiziario annesso sono gli apparati chiave del terrorismo di Stato, essenziali per immerdamenti e purghe. Voi Vi bevete come verità qualunque delirio passato dalle polizie segrete ai media. I CC con giudiziario annesso sono stati trasformati in fonte di produzione storica. C’è un pallitologo di nome, Robert Leonardi, che conta come la verità storica sia quella smerciata dai Travagli dopo che i CC l’hanno prodotta tramite i loro apparati giudiziari. Sostiene che la pallitologia si fa sulle sentenze giudiziarie, ma essendo un ignorante italo-americano non sa neppure che, in genere, le sentenze non ci sono neppure. Ci sono solo i ‘materiali giudiziari’, le calunnie prodotte dalle polizie segrete CC-NATO e passate ai media. Per pallitologi agenti SIS-CIA, ciò basta ed avanza. Fanno pallitologia a questo modo. Sono delle autorità nel campo. Dai Sattori ai Deuinter. ...Agit-prop dell’Impero. 
“Ecco l’operazione sovversiva che va da fine 1989 a Capaci, ed oltre Capaci fino ad oggi. Col 1992-Capaci, il regime predatorio si consolida. Proprio mentre sfasciano i partiti e privatizzano (cioè si rubano più che possono ad esclusivo vantaggio delle burocrazie ed oligarchie predatorie) ecco che, come per magia, nell’era dell’onestà (questo Vi avevano raccontato), il debito pubblico, pur con tassazione che aumenta, invece di crollare, balza dal 100% al 125% PIL. È il passaggio dalla cosiddetta partitocrazia creata dagli accordi di Teheran alla dittatura quirianalizia-CC-NATO, la dittatura delle burocrazie predatorie e delle oligarchie predatorie. Con tassazione verso il 55% PIL, debito pubblico in aumento progressivo ed oltre, inflazione e non crescita del PIL, perdita di qualsiasi reale competitività in tutti i settori chiave (anche direttamente sfondati dai CC-‘giudici’, quando non già distrutti dai vari CDB-sindacati), le crisi economiche e fiscali sono le conseguenze inevitabili. ...Se un bel giorno nessuno Vi compra più i titoli del debito pubblico con cui coprite il 75% della spesa corrente... Avete costruito la repubblichetta dei diritto acquisiti, nel senso che solo la predazione è intoccabile, oltre ad essere vastissima, intoccabile ‘diritto acquisito’ (gli altri sono briciole per mascherare la predazione). Si coprono dietro le conquiste (quali?) ‘dei lavoratori’ per coprire l’intoccabilità della predazione buro-oligarchica. Ecco che i pidocchietti mobilitati dal ‘movimento dei lavoratori’ vengono mobilitati per le piazzate per difendere chi li preda, mentre loro restano miserabili.
“Poi c’è Capaci, a Grande Purga già iniziata. DC, PCI, ‘laici’ sono definitivamente distrutti. ‘La sinistra’ la capeggia, ora anche formalmente, CDB in accordo col Quirianale. A casa sua ed ai suoi festini si decide chi siano i capi della ‘sinistra’. Altri non erano previsti. Era previsto solo il partito unico del Quirianale-Mediosbanca, su mandato londinese, più frattaglie di copertura. ...Quello che vi costano le privatizzazioni (necessarie ma non a quel modo) lo vedete con la grande ruberia che fa sì che, mentre quelli si rubano tutto il rubabile, in pochi mesi, sotto Scalfavo, il debito pubblico vada dal 100% (d’Andreotto) al 125% PIL. I Dalemi ed i Bettinotti, i DiPetro, ed i generali e caporali, si fanno i panfili e le ville con gli spiccioli. Com’è Dalemo che ha il panfilo assicurato per 750'000 euro? E non Vi dicono quel che costa il parcheggio e l’equipaggio. Neanche la sua famiglia vivesse d’aria, o col solo stipendio della moglie, avrebbe potuto farselo e mantenerselo collo stipendio da politico e statista.
“Kazziga non resiste agli inglesi, ma resiste al terrorista sul campo di Mediosbanca, CDB. ...Quasi... Cede solo alla fine, tradendo sia Craxi che Andreotto, lasciando il campo a Spadoloni che ordina la strage di Capaci per stoppare l’Andreotto ed avere un Presidente della Repubblikina di Mediosbanca-inglesi. CDB aveva fatto credere a Spadoloni che lui sarebbe divenuto il Presidente su Capaci. Viene preferito Scalfavo perché ancor più debole di Spadoloni dunque più manipolabile. CDB aveva comprato Scotto agli Interni e fette della Polizia Segreta della PS. I CC siculi li controlla Andreotto ma non ha l’appoggio di Londra. Faccone (un pasticcione Vyšinskij che s’è montato la testa e si crede Hoover!) l’avrebbe ammazzato Andreotto, tramite i suoi CC, ma dopo la sua elezione a Presidente. Andreotto fa ammazzare Salvo Lima, tramite i suoi CC, proprio perché amico di Faccone, per cui l’avrebbe avvisato. Elementari valori umani e sociali sono incompatibili con lo Stato Terrorista. Esso deve annientarli.
“La Grande Purga del 1992 la ordinano Andreotto e Kazziga. Con Capaci, passa tutto a Scalfavo-Mediosbanca, anzi a Mediosbanca con Scalfavo appendice che deve adeguarsi. Siccome Bellusconi è fuori dall’oligarchia mafioso-golpisto-corrotta degli inglesi-Mediosbanca, ecco che diviene il nemico principale, visto che diventa un politico per non farsi espropriare da Gnelli e CDB. Gli Gnelli e i CDB sono la base sociale e gli agenti operativi del colpo di Stato di Mediosbanca, da sempre in cooperazione coi servizi sia americani che inglesi, e coloro che controllano ‘la sinistra’. Non ve l’hanno mai detto ma il PCI-CGIL ‘operaio’ è un’appendice di Confindustria? È facile liquidarlo, dopo il novembre 1989. Gli avventurieri degli apparati transitano alle nuove forme politiche volute da Mediosbanca-inglesi. ...Come si dice?! Ai funzionari la linea politica viene data con lo stipendio. ...Dal PCI para-sovietico a quello apertamente  inglese-Mediosbancario
“Sia ‘ideologie’ che ‘valori’ sono il teatrino per voi, il lecca-lecca per intellettuali illusi e masse. Quelli che non sono illusi sono clienti dell’oligarchia. Con lo stipendio ed i privilegi viene detto loro chi debbano applaudire. Le selezioni dei capi ‘proletari’ sono sempre avvenute ed avvengono in salotti ristrettissimi ed invisibili. Poi fanno ‘le primarie’. ...Danno lo stipendio al partito e per magia passano da nullatenenti a ricchissimi. E voi li adorate. Scusa, tu ‘disobbedisci’. V’hanno inventato un nome per bimbi, là all’ufficio politico dei CC e a quello della CIRR di CDB, “i disobbedienti”. Si fa per dire. Se una cosa piace, è ottima. Viva i [quel che credi]!!!
“Sraffa? Basta studiare la storia e nei dettagli. Sraffa, dopo avere dato il culo a Keynes cui piacevano pure i ragazzetti, sia è un togliattiano di ferro e sia risulta arruolato da uffici operazioni speciali britannici. Chiamiamolo SIS. Sraffa non è del PCd’I. È solo un togliattiano su mandato SIS. Keynes era del SIS, o come si chiamava allora, non un economista accademico. Comunque, in Gran Bretagna, pure gli accademici-accademici non sono indipendenti, neppure per finta.
“Per chi sappia come funzionino le burocrazie e la psiche umanoide, Sraffa stava con Togliatti (senza tessera del PCd’I e del PCI) per conto del SIS. Per esempio, per la sorveglianza ed assassinio di Gramsci, lui ha la direzione politica e controlla la cognata di Gramsci cui dà direttive precisissime. Il veleno a lei lo dà l’Ambasciata sovietica a Roma. Quel giorno, lei passa dalla PS. Corre da Gramsci con l’ordine di libertà totale. Va all’Ambasciata. Torna da Gramsci. Gli fa la minestrina. Le avevano detto che era una medicina. Lei poi ne muore di dispiacere, in Russia, quando capisce che era un veleno. Sraffa lo dice in un’intervista, forse alla Macciocchi, che quella era un po’ coglionazza, non sveglia. Era, dunque, sotto la direzione ‘politica’ di Sraffa, un’operazione sovietico-Togliatti con assenso e cooperazione inglese. L’inganno mediatico mondiale che conta di Gramsci morto in prigione e per malattie contratte in prigione, lo possono assicurare solo gli inglesi. Inglesi-CCmonarchici. Non i coglionazzi del PCI e neppure i minchioncelli sovietici. Gramsci muore avvelenato. Lo racconta, di fatto, la cognata a Sraffa. Mangia la minestrina. Va a vomitare al cesso. Resta mezzo paralizzato. Vomita due giorni e muore. Veleno. Non sono fantastiche malattie. Si vomita di veleno non di improvvise emorragie cerebrali! La paralisi segue il vomito. Veleno! Poi, su direttiva di Sraffa, la cognata si muove ossessivamente per la cremazione. Avevano fretta! Gramsci non aveva mai sofferto di quelle cose. Vomiti... Invece raccontano mondialmente balle su balle. I media mondiali, sia popolari che accademici, li controllano gli inglesi. Se segui i media, vedi che una notizia loro viene riprodotta in tutto il mondo. Mussolini, che s’era operato per far uscire Gramsci di prigione, tace. Mentre il PCd’I s’operava pubblicamente per farlo restare in prigione rivendicandolo come suo capo, cosa che non era essendo stato perfino espulso da tempo dal partito e universalmente giudicato un traditore in ambienti sovietici. Vuol dire che, alla fine, pure Mussolini-Re-CC danno cooperazione ai sovietici-inglesi che la pretendono e che sono in ottimi rapporti con l’Italia ‘fascista’. ...Siccome Mussolini l’aveva messo lì il Re su ordine inglese... Del resto, Sraffa continua a lavorare tranquillo a Cambridge. Non viene mai accusato di essere un comunista, neppure poi con la sceneggiata delle guerra fredda e le cacce alle streghe, le grandi purghe versione occidentale. Eppure è in costante contatto coi togliattiani. Più chiaro di così! Lavorava per il SIS e, per conto del SIS, per Togliatti contro Gramsci. Ah, Sraffa, a Cambridge, non ha in pratica mai insegnato. Non gli piaceva. S’occupa d’altro, protetto da Keynes e dal SIS. Un genio come Turing viene proseguito, castrato chimicamente, privato del nulla osta sicurezza e neppure più ammesso negli USA, perché omosessuale. Uno Sraffa qualunque, omosessuale e ‘comunista’, non ha mai alcun problema... Fino alla morte, anche quando finge vuoti di memoria, resta in contatto col centro del PCI, per le questioni inerenti a Gramsci. 
“Calabresi ucciso dai CC-Tsorzi. Chissà perché...
“Calabresi si mette ad indagare in proprio. ...ma col tesserino della PS... Scopre le connessioni dirette ed organiche tra ‘fascisti’ delle stragi ed Uffici stragistoTerroristi dei CC. A quel punto... I CC lo fanno ammazzare da ‘quelli di Piazza Fontana’.
“La bomba di Piazza Fontana la mette quello, mandato dai CC, che gli fanno dare [da CIA e SIS; i soli CC non avrebbero potuto...], dopo [a fase delle stragi nere conclusa; ...subentrano ‘i rossi’], asilo in Giappone dove è pure pieno di soldi e con proprietà a Milano.
“Ora l’hanno pure assolto per Brescia, coi CC delle Polizia Segrete che hanno fatto sparire le prove, come sempre [con governi di centro, sinistra e destra; ma ora anche quelli, i CC, li controlla il Quirianale e solo il Quirianale].
“Comunque la bomba di Piazza Fontana l’ha messa lui.”
“Le descrizioni a caldo dei testimoni dell’operazione-Calabresi non hanno nulla a che fare con le fantasie di Marino, fantasie impiantategli dopo avere passato le notti col carabiniere stragista da Milano, ed avere avuto scontate le rapine ed essere stato riempito di soldi.
“Di Calabresi se ne occupa il gruppo di Tsorzi. Calabresi li aveva scoperti. I CC danno l’ordine di ammazzarlo. Poi, infine, trovano ‘i colpevoli’ di comodo, appena governo-Quirianale ordinano o danno l’approvazione. Si vendicano di Sofri e Pietrostefani che non hanno fatto passare LC in blocco al terrorismo, come invece preteso dai CC.
“Quando sono assassinii individuali, non di Stato, se ammazzi uno ti scoprono ed arrestano quelli dello stesso corpo, non d'un altro. Sono leggi burocratiche.
“I CC hanno infognato ed arrestato chi non c’entrava nulla. La PS restò silente. ...Sapeva la storia. Marino se lo ‘montano’ i CC, non la PS. ‘Calabresi’ ‘sta a cuore’ ai CC, non alla PS ...che sapeva la vera storia!
“I CC hanno avvisato Tsorzi che era stato scoperto e l'hanno mandato a liquidare Calabresi. In quei casi danno pure copertura ‘di polizia’, liberando la zona da sbirraglia. Le centrali operative le controllano loro. Le burocrazie lavorano così.”

Marco intanto ci ha pensato. In effetti, come gliel’avevano, e come poi lui se l’era sempre, contata su tutto reggeva solo fino a quando qualcuno non gli dicesse che erano tutte fregnacce. Tuttavia, il pensiero pigro, per non credere alle frottole deve avere la formuletta ‘alternativa’. Ma non può, pur sempre, dire di non credere alle frottole. Per cui, se la butta sul retorico.

@ “Marco. 18 Novembre 2010
“Messe così c'è un maggiore filo logico, a parte qualche insulto anche personale che tradisce una certa spocchiosità per chi non la pensi alla stessa maniera. Per di più, così dettagliata, è degna di una ricerca di tipo giornalistico quasi scandalistico.
“Si capisce che voi (tu e tuo fratello) odiate i comunisti, credo tutti, un po’ come fanno certi anarchici. Anche se Sofri poi vi piace, dimenticando i suoi rapporti con il Psi dal periodo di Reporter in avanti (per lo meno). Il rapporto con i servizi inglesi ce li hanno avuti anche e soprattutto i socialisti nel periodo della corrente autonomista nenniana. La liberazione dalle carceri fasciste di Pertini fu un operazione legata ai servizi inglesi (se mi ricordo bene, da vecchie letture). I comunisti stalinisti del Pci togliattiano erano legati a doppio filo a Mosca e alle sue scelte, comprese le eventuali alleanze tattiche con gli inglesi, così come ci furono quelle tattiche con i nazisti che comportarono, ad esempio, la distruzione del Pc polacco, l'occupazione della Polonia, la rottura dei fronti popolari antifascisti. Ma allora la linea dei vari Pc terz’internazionalisti era sussunta alle scelte variabili di politica estera di Mosca.
“Sì, lo so benissimo cosa erano la terza, la seconda e la prima internazionale. Un minimo ho studiato anch’io, su vari libri, non su wikipedia, almeno da trent’anni. Mi fa piacere ricevere lezioni a bacchettate in faccia da eminenti cattedratici occulti.
“Mi piacerebbe conoscere almeno le fonti, gli autori su cui vi basate, alcune pubblicazioni, per sapere anch'io, per crescita personale.
“Su Gramsci, il suo isolamento dal Pci e da Mosca nell'ultimo periodo, fino ai problemi riguardo alla sua scarcerazione fino alla morte più o meno indotta (se non certa per mano di Sraffa come dite voi) già sapevo. Ma non mi ha mai, più di tanto, appassionato. Mi ha semmai appassionato conoscerne le idee, i ragionamenti, la lettura politico sociale dell'Italia e della sua storia.
“Sul ruolo nefasto del Pci nella storia d’Italia dopo la svolta del ‘26, ovvero del Pci stalinista e poi via via riformista, poi socialdemocratico, infine quello che è oggi, un’accozzaglia liberal-democratico-cristiana forse ho meno divergenze di quanto possiate credere.
“Non credo, però, che la storia sia ricostruibile attraverso gli occhiali del complotto. L'idea del complotto (lo diceva Leon Trotsky) è tipica dei questurini, che non vogliono e non riescono mai (per deformazione professionale) a legare i fenomeni politici ai noumeni delle pressioni di classe, degli scontri di interesse delle classi, alle lotte sociali quando queste si manifestino. Per il questurino, che non è marxista, esiste sempre e solo la domanda ossessiva ‘chi li paga?’.
“Gli apparati non galleggiano nell'aria, ma certo si autoriproducono, si cooptano, perseguono una logica propria di autoconservazione, ma comunque sono legati alle dinamiche sociali, non possono esserne estranei. Il Pci degli anni ‘50 e ‘60 era un apparato finanziato da Mosca e dalle cooperative rosse nonché dalla sottoscrizione dei suoi militanti, legato e radicato nella classe operaia da cui selezionava e promuoveva i quadri. Era un’espressione burocratica della classe operaia e di settori popolari italiani. I servizi segreti, inglesi secondo me, c’entrano fino a un certo punto. Che poi il Pci, specie dalla direzione bellingueriana, avesse buoni rapporti con settori della borghesia italiana è pleonastico. Questo non è stato però sufficiente per sdoganarli e portarli ad un governo palese e più forte del paese. Il ‘fattore K’, l'anomalia italiana, si è esaurito solo con la nascita della Seconda Repubblica e la trasformazione del Pci in Pds, Ds, Pd.
“La sottovalutazione che voi avete del ruolo della estrema sinistra italiana nella storia contemporanea del nostro paese (fine anni sessanta - anni ottanta) è mortificante, volendola ricondurre a un banale ruolo eterodiretto dai Servizi e dai CC. Sul terrorismo rosso avete quasi la stessa lettura di certi autori di area Pci, giusto per non riconoscerne il ruolo autoctono e autonomo, al di là poi degli esiti devastanti per la nostra storia recente.
“Infine, la disobbedienza è stato un bel tentativo di svecchiamento dell'estrema italiana, morto con il riflusso dei movimenti nati da Genova 2001. Ma i suoi germi si sono sedimentati nei movimenti di questi ultimi anni, vedi l'Onda e l'attuale movimento di occupazione nelle scuole e nelle facoltà.
“Pilotati dai CC? Sicuramente infiltrati e provocatori ci sono dappertutto, specie nelle realtà aperte, in espansione. Anche i bolscevichi erano infiltrati dalla polizia zarista. Questo non ha loro impedito di partecipare e produrre una rivoluzione (finita in merda lo so, Kronstad, ecc.) che ha condizionato la storia, il pensiero, le idee, le lotte di tutto il novecento.
“Ecco, se mi permettete, a te e a tuo fratello (che non so chi sia, così come non conosco te personalmente) credo che una lettura così centrata su trame, accordi segreti, pilotaggi, mascherature a cui ricondurre tutto e tutti, comporti alla fine quale prospettiva il chiudersi in casa, il non far nulla, il non agire se non finire in una dimensione dark di fissazione paranoica. Cose già viste e che mi fanno molta paura, se non tristezza.” 

Luoghi comuni, scanditi da date liturgiche che dividono beni immaginari da mali altrettanto immaginari. Invenzione di continuità e combinazioni che sono solo creazioni ex-post da parte di fonti di potere. Retoriche populiste. Idealismi ed ideologismi al posto del, a parole rivendicato, materialismo storico, materialismo storico che proprio non fa comodo quando si parli della stessa vera storia del mai esistito ‘movimento operaio’. 

Sarah si chiedeva chi glielo avesse fatto fare di disturbare un povero ragazzo od ex-ragazzo. È più pulito chi si convince di crederci od il mercenario che non danneggi nessuno? Eppoi, ad ogni modo, che differenza fa? Lo capiva, comunque, che quello era un modo di Bronstein di chiudere qualcosa, qualcosa che non aveva senso chiudere né senso lasciare aperto, e che probabilmente neppure esisteva, nei confronti di una persona verso cui provava un qualche affètto o che pensava avesse provato un qualche affètto per lui. Per cui, non restava che andare avanti fino a che quel dialogo o quei due monologhi paralleli non si esaurissero.   

Non era comunque per nulla atipica quella visione surreale, di MarcoSbrina, di una storia che si srotola per fatterelli fatti rappresentare, per il popolo coglione, dal potere e che non deve essere massa in discussione. Guai, diceva, interrogarsi sui fattori materiali muovano gli individui e determinino gli accadimenti. Ciò lo chiamano ‘materialismo storico’, ‘visione materialistica della storia’!!! Senza il ‘chi paga’ e perché, non c’è storia! ...Se non quella fantastica a fumetti per bimbi e beoni. Ecco a che s’erano e si sono ridotti i militonti italioti! ...Da sempre!!! 

@ “Sarah. 19 Novembre 2010
“Sono etichette. I comunisti non esistono. Come non esistono i fascisti. Non esistono i moderati come non esistono gli estremisti.
“Parentesi. C’è un vecchio libro che di un agente d’alto livello della CIA che cita i moderatissimi, i militari egiziani di Nasser nello specifico, come modello di rivoluzionari perché una volta fatto un golpe non ne hanno fatti altri ed hanno subito mantenuto l’ordine. La cosa è plausibile anche se l’Egitto non ha ottenuto grandi risultati. Ma del resto nessuna rivoluzione dal basso di una qualche utilità sarebbe mai stata possibile. Gli umanoidi sono animali, spesso pidocchi elementari, che fanno quel che venga loro chiesto. Il punto è che i supposti pupari sono altrettanto minchioni e peggio. Per cui, per districarsi nelle vicende storiche, occorre conoscere psicologie, regole formali, basi materiali, non avere illusioni sugli individui e saper valutare i rapporti di forza. Il pidocchio medio si sottomette sempre alla forza sembra maggiore.
“Quello detto dell’etichetta disubbidienti voleva essere solo un esempio su un’etichetta, etichetta creata, in effetti, probabilmente come un insulto, eppure precisa. Essere disubbidienti è come essere ubbidienti, se è un costume. Quando uno si fa tirare in mezzo a movimenti e sommovimenti, il problema sono i movimenti ed i sommovimenti, non il nome. Ad ogni modo, l’importante è che uno si diverta con quel che fa o non fa. Il sentirsi appagati.
“A volte le cose hanno un senso. A volte non lo hanno. Ti faccio un esempio. Il Gesù della favoletta evangelica [i vangeli non sono testi storici, bensì altro, visto che il personaggio chiave non è mai esistito in quel tempo] ad un certo punto esclama: ‘Padre mio perché mi ha abbandonato!’ Poi lo fanno risorgere, cioè sopravvivere alla condanna a morte, e fondare una chiesa, e pure su infamoni visto chi siano i discepoli principali. I vangeli ufficiali e gli altri sono comunque scritti non al tempo dei poi supposti eventi ma molto dopo. Spesso le favolette non esistono, come realtà storica, se uno le scrive solo per scopi letterari di fantasia. Altre volte la favoletta si basa su verità storiche usate per vari altri fini. Ecco, se si segue Ahmed Osman, ma anche certi resoconti, sia scritti che no, sia giudaici che islamici, il faraone, poi deposto, Akhenaten/Moshe, di origini ebraiche, viveva in quasi esilio ai piedi del monte Sinai e lì Tutankhamun/Joshua, suo figlio e successore come faraone, fu impiccato da un suo sacerdote perché un conciliatore (che è esattamente la figura del Cristo evangelico, come tipo di personalità), Pinhas o Phinhas. Infatti, Tutankhamun/Joshua muore di frattura al collo e viene mummificato quando già in decomposizione. Questo è certo, perché ci sono sia le radiografie che le autopsie sul cadavere-mummia. Tutto ciò non succede naturalmente nel primo secolo dell’era corrente, ma alla vigilia della Pasqua del 1352 BCE. Per cui, un quindici secoli dopo, chi mette in bocca al Joshua “crocifisso” [simbolo egizio] le parole ‘Padre mio perché mi ha abbandonato!’, conosceva la verità storica pur se stava scrivendo delle metafore ed allegorie per altri usi. Ecco che pure i vangeli sono metafore ed allegorie per altri usi, non la verità storica di quanto mai successo nel primo secolo, bensì fondati sulla storia egizio-giudaica di un millennio e mezzo prima. Certo, queste ricostruzioni di Osman sono contestate. Ma spesso lo sono senza fondamento. E pure chi le propone le presenta come approssimazioni finché eventualmente non emerga altro.
“Religione e politica sono la stessa cosa. O sono così interconnesse da non essere separabili. Vengono usati linguaggi sofisticati e storicamente fondati per chi li possa capire. Mentre, per le masse inevitabilmente minchione, ci sono favolette, se proprio occorra qualche abbellimento dei rapporti di forza materiali e delle condizioni materiali. 
“Per chi invece si ponga ad un altro livello, quello dell’analista per esempio, non è certo operazione semplice, tanto meno semplicistica, muoversi tra storia, linguaggi e molto altro.
“Vedi, non c’entra nulla che uno non potesse avere avuto attrazione per la LC ed il Sofri d’allora, o il giudicare Sofri ora, pur sempre di grande intelligenza e cultura, uno che se lo prende allegramente in quel posto lavorando, come intellettuale, per gli stessi lo hanno fottuto, e pure funzionalmente ai loro terrorismi di Stato, sempre dal punto di vista puramente intellettuale siccome Sofri fa da scribacchino di regime. Non c’entra nulla colla valutazione di quel che gli è successo ed è successo. Quando il prefetto D’Amato, la Polizia Segreta della PS, andò da lui e gli chiese cooperazione per trovare ed ammazzare quelli dei NAP [fuoriusciti da LC e che erano divenuti avversari politici di LC e da cui LC era notevolmente disturbata; ah, lo sai dove si armarono i primi NAP? In Belgio, nel Belgio mafioso, della NATO e della monarchia nazi-britannica!!!], Sofri lo mise alla porta. Ma quello era relativamente normale, per un Sofri. Sebbene il PCd’I fosse sempre stato in ottimi rapporti con l’OVRA-CC cui passava i nomi di anti-fascisti da arrestare e pure di suoi, come Gramsci, da arrestare ed infognare. Anzi l’OVRA-CC era più moderata del PCd’I dato che, in genere, a parte qualcuno massacrato ed ammazzato perché sennò andava a dire in giro chi del PCd’I l’aveva denunciato, non eccedeva nelle condanne etc. I Tribunali Speciali annessi all’OVRA-CC non erano troppo speciali. Quale pensi fosse il ruolo di Silone e perché pensi che il PCI non abbia mai insistito su Silone spia fascista? Perché Silone aveva mandato dal PCd’I di tenere i rapporti col Ministero dell’Interno. Quando s’è stufato, e la psiche non ha più retto, s’è ritirato in silenzio. ‘Il grande movimento operaio’ ed ‘il grande movimento comunista’ sono fabbricazioni letterario-cinematografiche inglesi e para-inglesi. Propaganda!
“Parentesi. Spesso, nel complottismo di Stato, nei crimini e terrorismi di Stato, sono le psiche degli individui, dei boia, non solo delle vittime, che non reggono. La moglie di Gramsci era una spia mandatagli come moglie dalla Polizia Segreta russa per riferire. Non le regge la psiche, o lei finge non le regga per starsene in ospedale. Lo fanno con tutti i dirigenti dei PC e pure d’altri. Lo fanno pure con quelli del kuomintang cinese quando li hanno a tiro e riescono. Nulla succede a caso, in quegli ambienti. Non solo in Italia, ci sono le troie dei politici mandate, pure in moglie [vedi quella di Finni, ora], o reclutate, od interrogate dopo, per sapere, da parte di polizie segrete che, evidentemente, gran parte dei bersagli di queste operazioni correnti non controllano. Il Comintern era una struttura terroristico-poliziesca che funzionava allo stesso modo. Come i CC e tutti i corpi terroristici di Stato ovunque nel mondo. Anzi, essendo, quelli del Comintern, in gran parte foresti od in contatto con foresti, erano tutti sospettatissimi. Eppur con regole burocratiche precise. Prima di fucilare italiani mandavano le liste a Togliatti che le firmava per approvazione. Dici che non le mandavano pure all’Ambasciata-CC? Le mandavano. Nessuno uccide uno straniero senza l’autorizzazione del governo dello stesso. Anche Togliatti una volta viene arrestato ed interrogato per una giornata, ma doveva già essere cittadino sovietico.   
“Sofri dice di no non solo a D’Amato sui NAP. Lì, potevano anche perdonargliela. Dice poi di no ai CC-governo quando vogliono che LC passi al terrorismo. Era la più grande organizzazione ‘estremista’ e veramente di massa. Sofri dice di no e s’inventa la ‘LC delle femministe’. ...Dice, dunque, no-no. Loro poi lo infognano coi crimini di Tsorzi ed altri stragisti dei CC-governo.
“Gramsci è fatto arrestare ed espulso subito dal PCd’I. Subito. Aveva contraddetto Stalin. Per cui è da liquidare. Manda la lettera di critica ai russi. Mandano subito un funzionario da Mosca per discutere con lui. Invece del funzionario trova la polizia. Ci sono vari interventi provocatori organizzati dal gruppo Togliatti per aggravare la sua posizione giudiziaria, ma il prokuratore dice allo stesso Gramsci che non ha voglia di infierire. Anche dopo, quando sta per essere liberato, la cosa viene ritardata di un paio d’anni a seguito di provocazioni organizzate da Togliatti per infognarlo. Sraffa, che non ha ancora ben capito che deve ammazzarlo, ha interessato un suo parente alto magistrato per farlo uscire. Questioni di cumuli di pena. I CC informano l’Ambasciata sovietica. Togliatti fa subito pubblicare sulla stampa del partito che Gramsci è il capo indiscusso del PCd’I. Era stato espulso da anni! Il parente di Sraffa non si interessa più, ovviamente. Togliatti voleva che Gramsci dicesse pubblicamente che era stato espulso dal PCd’I, così l’avrebbe accusato d’essere un fascista. Gramsci, appena libero, vuole andare a Parigi a chiederne conto, di tutte queste provocazioni del PCd’I, suo arresto incluso.  
“Appena Gramsci è stabilmente in galera e Togliatti diviene ansioso, manda Sraffa per controllarlo ed, infine, ammazzarlo appena esce ‘sennò va a Parigi e ci sputtana’, cosa che Gramsci voleva fare e Sraffa ne era informato. Togliatti ‘manda’ Sraffa agente britannico, dei britannici che sostengono la loro provincia ‘fascista’ ma che sono in ottimi rapporti pure con Mosca.
“Perché credi lo ammazzino il giorno stesso che è in libertà totale? Anche lì bisogna conoscere le procedure burocratiche. Lo ammazzano subito perché non potevano permettersi che raggiungesse a Parigi. I sovietici non potevano permetterselo. A Mussolini non ne fregava nulla. Non lo ammazzano prima perché, avvelenato quando era in libertà condizionale, potevano esserci problemi burocratici a cremarlo subito e, a qualcuno dello ‘Stato’, poteva saltare in mente di sottoporlo ad autopsia. Per cui, aspettano il giorno stesso in cui arriva la liberazione incondizionata, a pena scontata.
“Sraffa dirige la cognata. Le Polizie Segrete usano sempre la tecnica dello schermo. Lei lavora all’Ambasciata. Con Sraffa, agente inglese ma in contatto con Togliatti, fanno credere a lei che siano questioni del PCd’I e non dell’URSS. Sraffa scrive rapporti continui su tutto, su Gramsci, al SIS, al PCd’I di Parigi e direttamente a Togliatti. L’operazione liquidazione Gramsci la gestisce Sraffa, anche se il veleno alla cognata lo dà l’Ambasciata Sovietica presso cui era impiegata. ‘Ecco la medicina. Versala senza che ti veda perché sennò fa storie. E poi Sraffa s’arrabbia.’ Sì, lavorava lì. Non è come al cinema o nei romanzi. Le persone reali hanno bisogno di soldi. Vivere all’estero costa un mucchio di soldi. I sovietici la tengono a Roma perché serve a Sraffa, cioè all’URSS, per fottere Gramsci. Avvelenato da Tatiana-Sraffa-Togliatti-sovietici. Dose pesante. Infatti, il fisico reagisce subito. Il vomito fa sì che non muoia subito ma dopo un due giorni di vomiti e lamenti. Appena la Macciocchi va ad intervistare Sraffa, a Cambridge, lui fa lo smemorato moribondo. Poi, corre subito a Roma, alla Fondazione Gramsci, a riferire.   
“Le ‘idee’ di Gramsci?! Non valgono una pippa. Servono agli inglesi, che appaltano la cultura al PCI, a tenere l’Italia nel sottosviluppo pure culturale. Scemenze ottocentesche invece che occuparsi di modernizzazione. Gli inglesi dicono a Togliatti di usare I Quaderni per farne un fenomeno culturale della minchia. Sennò sarebbero restati in cassaforte. Togliatti li ha subito. Ne esistevano varie copie. Guarda quando iniziano a pubblicare qualcosina con Felice Platone che, su incarico di Togliatti, censura e pasticcia. Guarda quando escono in versione originale o quasi, anche se manca almeno un quaderno. Solo dopo la morte di Togliatti viene pubblicata un’edizione supposta integrale. Togliatti detestava Gramsci. I sovietici pure perché era, per loro, un traditore dell’URSS di Stalin. Anche nelle lettere, guarda che buchi temporali che ci sono. Enormi! È stato tutto censurato e rimaneggiato, per quanto fossero e siano fregnacce, puri appunti di lettura, frammisti a pezzi che non brillano per avanguardia o profondità culturale. Oh, certo, c’è una tecnica diffusa che consiste nel prendere qualunque fregnaccia, darla in pasto a professori (professori della falsificazione) e questi la fanno divenire ‘pensiero sofisticato’. La fanno anche con Mao, con quello in cinese, pure quello scrittogli da altri, non solo con le traduzioni abbellimento. L’operazione culturale, culturale propagandistico sottosviluppista, è fatta con la loro pubblicazione, e con la propaganda sulla loro pubblicazione ed uso anti-modernizzatore connessi. Gramsci amato da Lenin? Erano alla ricerca di agenti esteri. Chiunque  confuso ed ala ricerca di uno stipendio era reclutabile. Se vuoi reclutare uno devi adularlo. Il consiliarismo di Gramsci non vale nulla. Nessun consiglio operaio può gestire aziende! Siccome il movimentismo populista metteva Gramsci, come altri altrove, contro i relativi partiti socialisti, per cui li lasciava senza stipendio, chiaro che, per reclutarli, devi dire che stanno facendo cose interessanti. Quando poi sono a libro paga, sono tuoi impiegati...  
“Una copia dei Quaderni di Gramsci è custodita dall’Intelligence inglese (Sraffa lavorava per loro pur imprestato, in apparenza, a Togliatti-sovietici) che diffonde la leggenda che fossero nella cassaforte ‘della Commerciale’, centrale compradora inglese in Italiozia anche durante il cosiddetto ‘fascismo’, ‘fascismo’ che si dimenticano di dirVi fu voluto da Londra. …Per cui la Banca Commerciale ‘fascista’ ecco che custodisce la ‘grande opera’ di un ‘grande rivoluzionario’... Ma lo inserite mai il cervello?! Ve le bevete tutte?! Fossero transitati o meno per la Commerciale, I Quaderni sono sotto il controllo inglese, oltre che dello stesso governo italiano-CC e di molti altri. Italiozia era inglese, anche e soprattutto durante il loro ‘fascismo’ del loro Re, Re Savoia messo lì dagli inglesi. Gli inglesi ne passano poi una copia a Togliatti.
“Se mai Mussolini avesse inserito il cervello, ed il Re pure, e Italiozia fosse restata neutrale (come la Spagna; se lo poté la Spagna, l'avrebbe potuto ancor di più Italiozia), durante WWII, Mussolini sarebbe morto di morte naturale, Italiozia sarebbe tuttora un Regno, e Gramsci non sarebbe mai stato pubblicato o non a quel modo né con tutta quella grancassa su quaderni di fregnacce.  Vi sareste pure risparmiati lo squallido e devastante PCI togliattiano. 
“Col PCI, e grazie al PCI, avete gli operai meno pagati d’Europa e con le tasse più alte. I funzionari di partito e gli scribacchini costano. Quelli erano e sono strapagati. Ecco la conseguenza materiale del sottosviluppismo pure culturale, ‘gramsciano’! 
“Le svolte del PCI sono favolette. Idem le svolte degli altri. Appunto, sono per le masse minchione, se hanno voglia di leggiucchiare slogans, e per i manuali scolastici per indottrinamento. Ideologie. Gli accordi di Teheran governano tutto.
“Quando il PNF scompare, gli estremisti vanno nel PCI, i moderati nella DC e coi ‘laici’. I fessi fondano il MSI, ...che coopera coi CC pure stragisti, come vi cooperano TUTTI gli altri. Il proletariato va nella DC. L’aristocrazia operaia nel PCI, PSI, PSDI, PRI. Se vuoi far sociologia, falla bene. La qualifica di ‘operaio’ all’URSS ad ai PC la danno, mondialmente, gli inglesi, che nominano i PC loro kapò per il proletariato. In Inghilterra non ne avevano bisogno. Infatti lì non c’è nessun PC. Solo gli inglesi possono accreditare mondialmente balle, perché l’URSS, loro alleata dal 1941, resta loro alleata al di là della sceneggiata della guerra fredda che serve proprio agli inglesi a consolidare l’Impero sottosviluppista sovietico. Con la finzione della guerra fredda, fottono, ma anche aiutano, l’URSS, mentre fottono la Germania rimpicciolita e divisa. In un clima di scambi, e senza contrapposizioni artificiose, il post-guerra lo avrebbe rapidamente vinto la Germania e l’Impero Sovietico sarebbe stato rapidamente squassato, sfaldato.
“Il ‘prestigio’ del PCI tra gli accademici esteri è costruito dal SIS e dalla CIA, perché il PCI è il loro ciucciacassi. Della DC si fidano meno perché la Chiesa universale è una concorrente dei loro Imperi. Invece, il PCI è creazione loro. Non avessero dato soldi, immobili, armi e carta [per la stampa] al PCI, il PCI, coi soli soldi di Mosca, sarebbe stato al 2%. Anzi, pure senza carta (che dipendeva dagli occupanti), sarebbe stato ridotto come il PCInt. di Bordiga. PCI-CGIL ed area hanno apparati così vasti, ed in gran parte trasferiti direttamente dalle organizzazioni di massa del fascismo, che gli inglesi e gli americani lo sanno perfettamente che sono avventurieri legati solo allo stipendio. Gente con cui ci si intende facilmente. In Italia, i vecchi si ricordano i fascisti che il 25 aprile 1945 sfilano col fazzoletto rosso come Brigate Garibaldi. Che, già, il concetto di BG, è di compratori inglesi, visto ciò che erano stati i garibaldini del 1860. I terroristi al soldo diretto inglese, e gran parte dei terroristi morti, sono di GL, che infatti non conta un cacchio e scompare dopo la guerra. Non era nel trattato di Teheran. Erano solo ingenui mercenari degli inglesi. Longo ne porta qualcuno in parlamento quando s’inventa la Sinistra Indipendente. Gli americani e gli inglesi detestavano Parri, Capo del Governo per quei forse 6 mesi. Lo fanno buttare giù all’appendice della DC, al PLI di Croce. I liberali all’Italiota... Parri lo salvano dai tedeschi, ma la loro riconoscenza si ferma lì. Lo ridicolizzano quando cerca di creare un’economia senza i soliti monopoli privati predatori coi soldi statali. Agli anglo-americani va bene il fascismo senza Mussolini e senza il Re, che è quello che creano. Al PCI, come a tutti gli altri, ovviamente, pure   
“...Sì, è vero. Al compradoro non piace che ci si chieda chi paga... Ma allora non lo sai quanto spendeva Trotsky a Vienna e nelle altre capitali. Idem Lenin e gli altri. Facevano tutti vite di un certo lusso. Non c’erano famiglie che pagassero per Trotsky sebbene il padre ucraino fosse un imprenditore latifondista. Anche se a Lenin arrivava qualcosa dalla Russia, serviva solo per vino e sigari. I soldi li davano loro le socialdemocrazie austriache e tedesche. Vogliono destabilizzare i nemici all’est, o coloro che all’est percepiscano la Germania come nemica. Normale paghino gli ‘intellettuali russi anti-zaristi’,
“Invero, la Germania non ha nemici. Sono gli altri che hanno la Germania come nemica. È il banale meccanismo dell’invidia. La Germania non ha bisogno della guerra ma della pace e dei commerci. Sono gli altri che, ansiosi della competitività tedesca, vogliono fronteggiarla con la guerra anziché con la modernizzazione competitiva.
“Ecco che Germania ed Austria pagano i rivoluzionari dell’est che abbiano qualche possibilità di scasso ed eventualmente di successo. Quando scoppia da prima guerra mondiale, e Trotsky a Vienna è un nemico da arrestare, viene portato dai sui ricchissimi amici, capi della socialdemocrazia austriaca, a parlare col ministro dell’Interno, non da un questurino, che gli suggerisce il da farsi.
“Avete una visione fumettistica della storia e dei politicanti. Certo che Trotsky non vuole che si sappia chi lo pagasse. Se un russo sostiene il ‘disfattismo rivoluzionario’ e la sconfitta della Russia ‘zarista’, i soldi tedeschi continuano ad arrivare... Se poi uno va in Francia dove come russo dovrebbe essere alleato, se sostiene il disfattismo rivoluzionario, allora sono i francesi a volerlo arrestare. È quel che volevano fare con Trotsky agente austriaco.
“Se vuoi essere indipendente all’estero devi fare il lavapiatti, non prendere soldi dalle locali socialdemocrazie etc.
“Un materialista si chiede sempre chi paghi, come  e perché. Il compradoro s’inventa sofismi su questo punto. Trotsky era solo un prezzolato e poi un macellaio. Scrive scrive ma senza alcuna profondità euristica. Da giornalistucolo. Siccome è un nome, lo fanno vendere. Quando poi la Russia è alleata degli inglesi, lo fanno ammazzare. Il 25 giugno 1940, la Francia capitola. Il 21 agosto 1940, Trotsky muore di picozza in testa. Il 6 maggio 1941, Stalin si fa nominare Capo del Governo per dirigere l’occupazione dell’Europa occidentali, su incitamento inglese, prevista per l’1 luglio 1941. Gli inglesi, prima non gli dichiarano guerra per l’occupazione della Polonia, sebbene gli inglesi si dichiarino tutori dell’indipendenza polacca. Anzi, gliela regalano tutta e non solo, poi. ...Ma già prima visto che l’1 luglio 1941 avrebbe dovuto occupare tutta l’Europa. Poi, gli  regalano Trotsky. Ecché, il Messico non lo sapeva che doveva essere ammazzato? Trotsky non lo vede che Mercader è un imbecillotto? Ecché la sicurezza di Trotsky non è in contatto colla Polizia Segreta messicana che non la mette sull’avviso che Mercader è di famiglia di agenti staliniani? E loro che per dovere dovrebbero sapere tutto di tutti, non si chiedono quello da dove venga? Uno che viene dalla guerra civile spagnola non è a priori sospetto? Lo lasciano solo con Trotsky? Non lo perquisiscono? Se proprio non volevano offenderlo, Hansen, Cornell etc non hanno tempo per restare nella stanza con lui e Trotsky? ...È proprio in classico di assassinio per ragioni di Stato e di Impero.
“La storia è storia di burocrati, e di militari e sbirri. E pure di cretini che sono quelli costruiti come protagonisti dalle macchine propagandistiche mentre sono solo dei cretinotti manipolati. Tu sei di quelli plagiati dalla macchina propagandistica che la contano di movimenti delle masse che non esistono, se non come inganno mediatico. Un materialista (una qualunque persona onesta, in realtà) ben se lo chiede di paghi. Eccome!
“Vedi, uno dei meriti storici di Bellusconi, ed è il motivo per cui sarebbe odiatissimo anche se non fosse mortalmente avversato dal terrorista sul campo di Mediosbanca, CDB [il miliardario predatorio-ladrone dittatore della ‘sinistra’], è che ha mostrato che i partiti si creino dal nulla in una settimana. Anche nel 1942-43 li costruirono da un giorno all’altro. In PC ‘nuovo’ di Togliatti, lo stesso se lo fa da un giorno all’altro perché come agente anglo-american-sovietico riempito di soldi ed armi dal potere del momento, gli occupanti Alleati, assume impiegati, che chiama funzionari, ed in partito è fatto. Essere nei centri del potere porta voti perché si distribuiscono posti. Sono banali meccanismi clientelari. Il funzionari del PCI sono ‘seri’ e ‘disciplinati’ perché tali sono i lobotomizzati comprati e che perdono il posto se sgarrano, per cui devono essere ancora più grigi dei burocrati statali. ‘Serio’ sta per grigio, psicologicamente annientato. ‘Disciplinato’ sta per mercenario che deve interpretare il ruolo per cui è ben pagato sennò è licenziato e perde i privilegi, oppure emarginato per cui i privilegi si riducono e la carriera è stroncata. Invece che entrare dove circolano soldi e può prendere bustarelle, lo mandano all’Arci o comunque in posti dove è controllatissimo e non può mettersi in tasca neppure un salame.  
“Anche prima, dunque, i partiti erano di plastica. Li sono sempre stati e lo saranno sempre. Si sono dimenticati di dirvelo e Voi, geni, non ci siete mai arrivati da soli.
“Il partito bolscevico non è mai esistito. C’erano intellettuali che avevano l’appoggio, anche finanziario, di settori liberali russi e che avrebbero voluto affondare lo zarismo. Anche di settori dello Stato e delle Polizie Segrete, che avrebbero voluto forze armate moderne che lo zarismo non dava. E ci si infilano tedeschi ed austriaci che soldi ne hanno in abbondanza per operazioni clandestine per la Difesa.
“Le socialdemocrazie occidentali sono sempre state gradualiste e social-‘traditrici’, e sussidiate dai relativi governi. Lo scontro del 1914 è una finzione. È un gioco dei ruoli. I russi compradori devono fingersi anti-nazionalsocialdemocratici per poter continuare a prendere i soldi tedeschi ed austriaci. E c’è chi li prende da francesi, inglesi ed altri. Se non sono andati a vivere in bettole e non sono andati a fare i lavapiatti, ma anzi avevano pure i soldi per viaggiare per il mondo (che allora costava ancor più di ora), è perché i soldi tedeschi ed austriaci continuavano ad arrivare. Ecco perché vi dicono che non si deve chiedere chi paghi!
“Lo sapevano tutti che dalla Siberia si scappava e dalla Russia pure. Faceva comodo così, evidentemente. Lenin, all’estero, passa, necessariamente, al soldo tedesco. Come Craxi finanziava i partiti socialisti latini di tutto il mondo, i Kautsky pagavano i ‘rivoluzionari’ russi si schierassero dal loro lato. La linea la dai coi soldi. Se uno cita Marx, lo fa per diffondere la cultura tedesca, dunque gli sbirri tedeschi. Idem con qualunque altro nome. Se prendi soldi francesi, citi autori loro.
“...Ti dò una dritta. Mandello e Maitanno, ‘i quartini’ sono pagati dai CC, tramite l’ENI, su incarico inglese. Gli inglesi ricreano la IV Internazionale del dopoguerra, nelle sue varie frazioni. Gli inglesi sono super-specialisti da secoli nella manipolazione di movimenti rivoluzionari e terroristi. Vedi Mazzini[-Garibaldi]. Vedi il loro, e degli USA, BinLaden.
“Maitanno e Mandello vengono usati per la destabilizzazione d’Algeria e per fornire armi al terrorismo algerino d’allora. Creano una fabbrica d’armi in Algeria e poi ai confini, ma con operai fiamminghi, non francofoni. Pagano i CC-ENI. Non avevano soldi dalle quote dei quattro militanti. Pure Pannello lavora allora per quelli a Parigi, ma con altra funzione, informativa. Lo paga l’ENI.
“Oltre ai soldi ‘per il movimento’, Mandello diviene professore in Belgio, in cambio, e lo pubblicano. L’editoria è controllatissima, sussidiatissima e di paraStato. Maitanno viene fatto traduttore di Trotsky senza conoscere il russo. Pure professore, poi, quando s’avvicina alla pensione. Naturalmente, per armare i terroristi algerini, non si fidano dei Krivine e dei Frank... ...Son francesi! A voi ve la contano sul rigore rivoluzionario e sull’internazionalismo. Sta di fatto che, lì, tagliano fuori francesi e francofoni. Neppure loro ci credevano alle loro balle da comizio. Del resto i CC saranno stati chiari: ‘Noi mettiamo i soldi. Vi sussidiamo. Ma, ...niente francesi per operazioni copertissime!’ ...Eppure ci sei passato, ...di striscio... Non ti ricordi quando Gasparotto con la sua margherita li contattano i CC e loro si mettono a disposizione? Ah, no, scusa non ve l’hanno detto, né loro potevano raccontarVi i dettagli... ...Né tu e Voi capirlo. Poi, gli danno il posto a far nulla nella comunità montana. Figurati dove intrallazzano sul campo e per destabilizzazioni all’estero!
“I due vecchi polli Maitanno e Mandello vengono poi (di certo anche negli intermezzi ed oltre) riusati, dai CC di Andreotto e Gello, per fomentare il terrorismo in Argentina che serve per spianare il terreno ai militari ed agli squadroni della morte. Maitanno viene fatto professore a Roma, in cambio. Va in Argentina con passaporti falsi (col cognome Domingo) forniti dai CC tramite il PCI-ENI, ma anche quando si sbaglia e dà il passaporto vero, negli alberghi argentini, non lo tocca nessuno perché è sotto la protezione dei CC e di CIA-SIS. Non sono complotti né pettegolezzi. Se non sai queste cose, ti immagini la politica da fumetti.
“Maitanno, con Bettinotto, lo ritirano fuori quando Gnelli-Scalfavo devono far cadere Pvodi  perché non è riuscito a tenere l’Italia fuori dall’euro come GianniGnelli gli aveva ordinato: ‘Vai subito in Spagna e Portogallo e crei il blocco latino contro l’euro!’ Lui ci va. Ma non conclude nulla. Gnelli è furioso. Se leggi le interviste deliranti, oltre che ridicole, di Maitanno di quei giorni, lo capisci che ci sono cose che non può dire. L’ha, li hanno, mobilitati Gnelli-Quirianale. E loro hanno obbedito. Se Pvodi  faceva loro schifo, bastava evitare all’inizio di sostenerlo. O no? È che una volta che sono prezzolati, non possono più tirarsi in dietro. Li hanno reclutati già da piccoli, dopo la guerra. Tanto ‘alle masse’ la contano come vogliono. 
“...Dunque, sfuggono anche gli aspetti simbolici della rappresentazione politica. Fa pure parte della sceneggiata che, nell’agosto 1914, Lenin facesse lo scandalizzato perché i socialdemocratici tedeschi, gli altri idem, fanno blocco col loro governo. E che voleva facessero? Lo sapeva bene cosa era la socialdemocrazia tedesca... Però pagavano e continuano a pagare. Ti risulta che Lenin facesse il lavapiatti in Svizzera o dormisse in pubblici ospizi durante la guerra? Prova ad andare ad abitare in Svizzera... Prova!!! E vedi quanto costa! Od a Vienna, a Parigi, a Londra... Se lavi pavimenti in una stazione, sei indipendente, ma non hai il tempo ed i soldi per libri e giornali e non ‘dirigerai’ mai nessuna ‘rivoluzione’. Sono ‘carismatici’ perché hanno i soldi ed appoggi da fonti di potere. Non il contrario. Il leaders sono fabbricati.
“Lenin e gli altri creano il Comintern proprio perché, all’estero, hanno imparato quanto contino i soldi. Nel momento in cui loro danno stipendi, loro danno la linea. Il Comintern serve per il neo-imperialismo ‘sovietico’. L’‘internazionalismo’ è una balla. Propaganda per i polli. In Russia gli operai ed i contadini vengono massacrati. Se leccano e fanno gli spioni ed i provocatori dello Stato, vengono promossi e divengono la nuova classe dirigente. Nel momento in cui Trotsky lascia la Difesa, invece che fare il golpe, è fottuto. Stalin applica il programma di politica economica di Trotsky. Russia grande campo di concentramento con economia permanente di guerra per conquistare il mondo. Quando Hitler previene l’attacco russo dell’1 luglio 1941, i russi stavano muovendo verso i confini non solo milioni di uomini, ma quantità enormi di carri armati con cingoli rimuovibili e dunque velocissimi, aerei, paracadudisti. Quantità enormi e roba modernissima e con tecnologia anche USA. L’industrializzazione forzata è economia di guerra permanente. Sraffa ne scrive un’allegoria matematica (semplice) in Produzione di merci a mezzo di merci. Da non leggere. Se ami le cose difficili, meglio un libro di calcolo (derivate ed integrali).
“Propaganda. Togliatti, Pekkioli e Bellinguer, e successori, gestivano gli stragismi ed i terrorismi coi Faffani-Kazziga-Andreotto. Alle masse vendevano il ‘fattore K’. Erano i patti di Teheran. Regime DC-PCI-Mediosbanca ma con governo formalmente ‘occidentale’. Come la Jugoslavia, Stato artificiale, era stato appaltato dagli inglesi a Tito e classificato come 50%-50%, cioè da tenere sottosviluppato con propaganda social-comunista, ma non con truppe sovietiche. Cessata Teheran, con la cessazione dell’Impero Sovietico, lo avete visto che è successo. Siccome gli accordi di Teheran li ‘firmano’ i russi, non il PCI, è chiaro che il PCI debba fingersi pro-russo. È una finzione, ma che va rappresentata fino in fondo. Le Coop lavoravano nelle basi militari e NATO, ma il PCI doveva fingere di essere fuori dal governo. Tuttavia, ogni ministro del governo formale doveva consultare il ministro ombra del PCI su tutto. ...A Voi non potevano dirlo... Tutti i generali ‘della P2’ sono nominati con assenso del PCI. Gello (il segretario esterno dell’Andreotto) chiedeva prima a Bellinguer, non solo ad Andreotto!  
“Nel 1978, ad Andreotto è facile avere l’aiuto e la copertura anglo-americana e sovietica per ammazzare Moro e Bellinguer. Bellinguer lo salva Gello, anche perché basta ammazzare Moro perché tutti capiscano. A Bellinguer poi capita quel malore improvviso. A volte è il caso a volte sono provocati. Non ho comunque idea, in quel caso. Una cosa è però certa. Quando a Bellinguer capita quell’incidente in Bulgaria (3/10/1973) quando cercano d’ammazzarlo, la richiesta arriva dall’Italia [Leone-Rumor-Tanassi-Taviani-Moro; presidenza-governo-difesa-interni-esteri]. Nessuno si sogna d’ammazzare di suo, o su richiesta sovietica, il capo del II partito italico. Chi dà l’ordine al SID di chiedere il favore ai bulgari? Rumor-Tanassi? Su richiesta SIS-CIA? Non destabilizzava abbastanza, dal punto di vista inglese?
“Anche Togliatti è vittima d’un attentato simile, mentre si reca Cogne, nell’estate del 1950. Anche lì un camion. Contro Bellinguer, fu addirittura lanciato un camion militare che ammazza e ferisce gravemente gli altri nell’auto. Nel caso di Togliatti, Longo racconta la cosa a Mosca. Beria tronca lì: ‘Lasci stare, noi sappiamo bene come si fanno questi incidenti’. Idem gli inglesi ed altri. È pieno di gente ammazzata a quel modo da polizie segrete. Nel caso di Togliatti, è il Vaticano che vuole tentare di sganciarsi un po’ dall’influenza anglo-americana? 
“Le Coop? Il PCI dà posti ma non ha grandi soldi da esse. Decenni fa, il PCI le voleva chiudere perché erano in perdita. Il PCI viene riempito di soldi e immobili fascisti dagli inglesi. Poi vive di corruzione, tangenti. Ha la tangenti dai commerci con l’URSS. E poi la stessa corruzione pubblica della DC e degli altri. Solo che il PCI aveva apparati ancora più costosi e con funzionari strapagati. Per cui doveva essere più corrotto degli altri. Fanno fuori Craxi e Forlani, nel 1992, perché, con loro, l’oligarchia compradora non avrebbe potuto derubare lo Stato, come ha fatto, di un milione di miliardi di lire tra industrie di Stato e liquido. Lasciano il PCI quasi intatto. Colpiscono solo i meno anti-modernizzatori, perché l’apparato del PCI si è messo a disposizione di Mediosbanca e del suo terrorista sul campo CDB, quello che comprava i Ministri di Andreotto per il golpe e per le stragi. A voi vi hanno intossicato con la propaganda sulla corruzione. I corrotti sono stati protetti dall’agente segreto DiPetro, un corrotto di prim’ordine che ha estorto tangenti a tutti da sostituto prokuratore e pure dopo. 
“Il PCI passa al terrorista sul campo CDB, nel novembre 1989, appena il muro va giù, l’URSS non c’è più, e il Patto di Teheran, dunque, non vale più.
“Il PCI non ha analisi sul terrorismo. I Pekkioli ed i Bellinguer davano ordini agli apparati loro, non spiegazione od analisi. Ma prenditeli i discorsi ‘comunisti’, o di tutti gli altri, Mussolini incluso. Cazzate senza senso che non spiegano nulla a nessuno. La funzione del discorso politico è quello di propinare formulette da bar al lobotomizzato medio perché continui ad essere schiavo convinto. Deridevano Pajetta perché era il migliore in battute. Era solo invidia. 
“I terrorismi sono creati con tecniche piuttosto semplici.
“a. Settori disagiati (in senso lato) e disturbati, anche di media ed alta borghesia, vengono spinti alla protesta anziché alla modernizzazione. Invece che spingerli ad arricchirsi vengono indotti a restare poveri (o meno ricchi) ed a battersi perché tutti (gli altri, se loro sono figli della borghesia) siano poveri. Sono tecniche per deviare energie umanoidi. Da attitudini costruttive in direzioni auto-distruttive.
“b. Campagne mediatiche. Libri, riviste, TV etc, pur condannando, presentano come suggestiva la protesta e la lotta armata. Si crea dunque una qualche base ‘culturale’ e d’opinione.
“c. Gruppi finanziari ed industrialotti danno soldi per creare giornali e riviste estremiste, e per creare gruppi estremisti. Se crei tu una rivista con soldi tuoi, non la compra nessuno. Non è questioni di contenuti... Se crei tu un gruppo, senza funzionari e senza connessioni, metti assieme dieci persone, se ti va bene, e non vai da nessuna parte. Magari tu sei meglio dei grandi leaders. Non è quello i fattore decisivo.
“Tu M.Sbrina hai nella testa il modello ‘faccio un giornaletto, apro una sede, e sul giornaletto e la sede recluto’. Hai verificato che non funziona però non sai perché. Per cui insisti. Si chiama, coazione a ripetere o, quell’altro, la chiamava la sindrome della lama insanguinata [che il lupo lecca sempre più voracemente per il sangue, che però è il suo, ammazzandosi di dissanguamento]. La politica sono valanghe di soldi e di potere-connessioni. Non lo vedi che il riccastro, oppure chi è connesso ai CC, diviene leader mentre, in genere, gli altri non li piscia nessuno. Ma non sai perché... Carisma? Il carisma non esiste. È una costruzione.
“d. A quel punto, se vuoi terrorismo, hai il serbatoio. Anzi, hai il serbatoio per qualunque programma, per qualunque droga. Se vuoi il terrorismo di massa devi solo tagliare le gambe ai gruppi legali.
“Sono tecniche di Polizie Segrete, sempre su ordini politico-istituzionali (presidenze, governi reali e formali, parlamenti, ...che naturalmente fanno poi finta di non saperne mai nulla) a quel punto. Sono tecniche semplici. Non c’è nulla di sofisticato.
“Provocatori. Provocatori-reclutatori: le varie Garrizio ed altre maneggione e maneggioni. Personaggi che offrono armi. Ex-partigiani mobilitati dai CC tramite settori del PCI e pure con aiuto, richiesto dei CC, di ‘cecoslovacchi’ o ‘sovietici’. Certo, anche qualche fesso che ci crede. Se mafie varie danno armi o combattenti, sono mandate dai CC cui riferiscono. In genere non le danno. I CC hanno usato i cutoliani che poi hanno liquidato. Hanno usato elementi della ‘ndrangheta in rapporti strettissimi coi CC per il supporto in Via Fani. Sono loro che hanno sparato chili di colpi. Non gli quelli delle Br. Lo sai perché Moretti fu fatto accoltellare d’avvertimento dai CC a Cuneo? Perché aveva accennato a qualcuno dei suoi dei contatti coi calabresi. Avesse riferito che Moro era stato poi preso dalla Magliana dei CC e dalla stessa restituito moribondo a Moretti per la sceneggiata finale, non sarebbe più vivo. Neppure chi l’avesse udito. I CC non potevano permetterlo che dicesse delle stranezze di tutta la faccenda. A Cuneo ci sono microfoni dappertutto, nelle sale colloqui come nelle celle. È lo stesso in tutte le altre prigioni. Ascoltano tutto. Siccome non potevano permettersi che Moretti parlasse, gli hanno tappato la bocca. Come si chiamava? Figueras? ...in un passeggio di tutti BR... ...Poteva anche ammazzarlo ma i CC non gliel’avevano chiesto. Va a dare una coltellata pure a Fenzi. ‘Dai un colpo pure a quello perché sembri una cosa tua contro le BR non contro Moretti.’ Dopo l’avvertimento, Moretti non ha più parlato con nessuno, di nulla.    
“Se un Curcio pensa troppo, lo arresti, sì che faccia l’ideologo del cacchio in prigione. Mentre lasci i Moretti che puoi manipolare sul campo. Non sono a libro paga, di solito, i tipi alla Moretti. Li manipolavano tramite loro agenti, come il gruppo CC a Parigi, l’Hyperion (CC-SdeceDGSE; no CIA, no SIS, no KGB, solo CC-SdeceDGSE), ed altri a contatto quotidiano e poi con tecniche di eterodirezione. I personaggi misteriosi, grandi vecchi da film, se li inventano nella sezione disinformazione dei CC. Poi li passano ai media per darveli a bere. Ecché non lo sapevano tutti che stavano pedinando sia Moro che Bellinguer? Bastava arrestarli oppure lasciarli fare, dopo che agenti dei CC, ‘provocatori’, avevano consigliato a Moretti quell’operazione. Se l’OLP dà armi, lo ha chiesto ad essa il governo italiano-CC. L’OLP non si sogna di sputtanarsi con cose del genere che non la riguardano neppure. Sarebbe liquidata. Idem servizi esteri. Nessun russo o cecoslovacco si sogna di sostenere nessuno, se non lo chiedono, in casi specifici e marginali, i CC. Non hai idea di come funzionino le relazioni internazionali. Etc etc. I media vengono poi incaricati di imbottirVi la testa coi complotti esteri. Anche il Papa, quando gli sparano, è un’operazione CC-NATO. Stava destabilizzando gli accordi di Teheran con gli aiuti alla Polonia. I russi o bulgari non si sognano di sparare ad un Papa in territorio estero. Ci pensano gli inglesi e gli americani coi CC, il governo italiano e pure la curia romana ‘andreottoana’ che lo detestava. Se uno scappa da una prigione turca per venire a Roma, lo manda la NATO e qui lo aspettano i CC per coprirlo. Semplice! Troppo semplice! Se poi i magnaccia dei servizi vanno a trovarlo in prigione è per convincerlo a dir balle. Sennò perché ci vanno? Se ora dichiara che è stata un’operazione della curia romana, significa che è la parte che c’entra meno. Potere sul governo turco, per farselo mandare, non l’aveva la curia romana che si sarebbe rivolta ad Andreotto ed alla Magliana. La verità sta sempre sotto il naso. Per quello non la vediamo.
“Ora stanno cercando da tempo, ma senza gran successo perché qualcuno, o Dio, sta mettendo loro i bastoni fra le ruote, di avere un terrorismo minimale e totalmente sotto la loro gestione. Avrebbero bisogno di tirar giù di nuovo qualche altro modernizzatore consulente ‘del governo’ ed avrebbero bisogno di un po’ di terrorismo ‘islamico’.
“La tecnica è semplice. C’è uno dei nostri migliori cabalisti che li sta sputtanando da tempo pubblicamente (anche se non lo legge nessuno, magari), su questo. Per cui cercatelo, se credi. Ti dico solo un paio di cose.
“I CC hanno sistemi diffusissimi di milizie parallele, come già detto un giorno precedente. Sottopongono varie migliaia di persone a gang-stalking totale di Stato e NATO. È organizzato dalla Polizia Segreta CC.
“Il principio è: ‘Quello non deve lavorare, studiare, vivere. Deve andare in clandestinità. E lì sappiamo come manipolarlo e poi liquidarlo quando non ci serve più.’ Per cui operano per spingere questi soggetti prescelti all’illegalità ed alla clandestinità. Poi, o li arrestano quando fa comodo oppure cercano di spingerli a qualche assassinio. Ma le cose stanno andando loro storte.
“I ‘gruppi’ che vedi periodicamente scoperti, associati a qualche ferrovecchio inservibile, ed arrestati con grandi titoli sui giornali sono dai falsi montati con queste operazioni di gang-stalking totale di Stato-NATO variamente riuscite o meno. Se poi, nel mucchio di un certo arresto, trovano degli scemi come i Davvanzo, ecco che tali scemi si proclamano grandi leader della lotta armata ed infognano se stessi e gli altri. Ma erano e sono cose montate dai CC contro poveretti sottoposti e persecuzione totale. Hanno bisogno di qualche vecchio militante o comune, che spesso vendono per quello non è mai stato, e nuovi per mantenere vivo il serbatoio di incazzati, disperati e dunque manipolabili.
“C’è uno, anche se magari non lo legge nessuno, che sta denunciando pubblicamente i CC-NATO su questo. Sono programmi NATO e con sostegno pure delle loro prostitute russe, cinesi [Mao fu una creazione inglese; ...era sempre in minoranza nel partito; pure i russi non lo amavano; ma era sostenuto da entità superiori], etc. Non hanno ancora deciso d’ammazzarlo, questo che li sta sputtanando da qualche tempo su queste operazioni NATO ed oltre, per cui... Ma intanto magistrature e compagnuzzi li controllano i CC, per cui... Eppoi, a quelli che sono stati inculati, non piace sentirsi dire che sono stati inculati. L’inculato se ne fa in genere una ragione. Se lo fa piacere... Inutile metterlo sull’avviso quando agogna d’essere sodomizzato. Inutile quando la sodomizzazione è in atto o realizzata...
“Idem tutte le provocazioni che cercano di organizzare contro islamici. Montano casi solo per far restare gente senza lavoro, se non sono riusciti già. Poi cercano di spingere costoro a delinquere per poter scrivere che sono i capi del terrorismo mondiale.
“Ah, ci sono pure tecniche di massa per produrre terrorismo precludendo le vie legali ai movimenti.
“Tutti i ‘massacri’ relativamente recenti in occasioni di mobilitazioni di massa, fanno parte di queste tecniche di polizia[militare]-CC. Dimostrare che la via legale non è praticabile. Infatti lo fanno con settori giudicati prossimi a settori giudicati possibilmente terroristi. Gli stessi sistemi che usava Kazziga nel 1977 e dintorni. Son cose preordinate.
“È che qualcosa sta andando loro storto, ora. Da Londra e USA premono. Ma loro non stanno riuscendo a concludere nulla. O son troppo occupati a presentare Bellusconi come mafioso, corrotto e fikaiolo. Appunto, istituzioni, politicanti e CC cercano di organizzare cose grandiose. Poi, spesso, che più che immerdarsi ed immerdare tutti Voi non fanno. Che ad ogni modo è quello che a Londra vogliono anche se vorrebbero di più e peggio.
“Ci sono anche altre cose in queste operazioni creazione terrorismo. Ripeto: a volte servono solo per ‘smascherare’ gruppi e fare terrorismo sociale con titoloni sui media, e processi e condanne per la soddisfazione di rovinare gente. Altre volte, di tanto in tanto, hanno bisogno di tirar giù qualche modernizzatore consulente del governo formale ed avrebbero pure bisogno, sempre per terrorismo sociale, di qualche stragetta ‘islamica’. Hanno cooperazioni a livello NATO, con università anche italiche cui danno loro un mucchio di soldi sia per operazioni sporchissime che per operazioni semplicemente criminal-demenziali da far pisciare.
“Le operazioni sporchissime sono la Mk-Ultra, che da molto tempo continua sotto altro nome. Il nuovo nome lo diranno quando lo cambieranno con un altro e peggioreranno ancora l’operazione. Il punto, lì, è che ci sono pressoché solo, credo, tra coloro schiamazzano ‘contro’, persone sotto trattamento psichiatrico e pure pesante che comunque la menano con la pura teoria del governo che faceva e fa esperimenti su di loro mentre, in realtà queste cose vengono fatte per produrre comportamenti, non sono solo sperimentazioni ‘teoriche’. Per cui, finché le vittime la buttano solo in vittimismi che tentano cause contro il governo USA, o le forze oscure, ma senza neppure avere il coraggio di dettagliare nomi e circostante, per cui tutto resta come dubbioso, è facile, per il governo USA, mandare suoi provocatori a dire che ci si trova di fronte a pazzi certificati e dunque inaffidabili come testimoni. In Italia, credo sia ancora peggio, perché credo ci sia o c’era un gruppo capeggiato da un m-l che la buttava sull’antifascismo. In realtà, in queste operazioni di Polizie Segrete sono coinvolti, come boia, persone di ogni tendenza, fino all’estrema sinistra. Anche nell’altra. Però, quegli ‘eroici’ m-l ed ‘antifascisti’, quando si tratta di fare i i nomi di professori ed accademici di Torino, se non ricordo male, che, a dir loro, li avevano pure irrisi che facevano esperimenti su di loro carcerati, i nomi non li fanno. Invece, in queste cose, è essenziale denunciare coi nomi, quando li si hanno.
“Anche perché, dettaglio importantissimo, se fai i nomi, anche mai ti sbagliassi su qualcuno, loro, ‘lo Stato’, questa teppaglia di politicanti e militare dei CC ed altra, non ha difese. Non può farti nulla. Non possono andare in tribunale. Perché tutte queste operazioni maniacal-delinquenziali di Stato sono coperte dal Segreto di Stato. Non possono andare in tribunale contro uno li sputtani. Perché poi dovrebbero coprirsi dietro il Segreto di Stato che è, automaticamente, una confessione di colpevolezza loro. Questo, un ‘eroico’ m-l, fascista od antifascista, non lo sa e non lo capirà mai. La fifa è una cosa che si ha dentro...  
“Le operazioni criminal-demenziali sono invece quelle che sto rappresentando, di creazione terrorismo. Lì, usano sia consulenze di accademici dei CC, che poi è solo una scusa per dare soldi a clienti di tutti i partiti sì da allargare l’area dei complici pagati, che la proposizione di teorie psicologico-sociologiche in realtà piuttosto banali. Gli accademici li usano pure, per esempio, per predisporre tecniche formali ed informatizzate per creare liste di persone su cui praticare il gang-stalking distruttivo totale di Stato-CC e per definire profili psicologici degli stessi, e possibili tecniche di super-demolizione, soprattutto quando si trovino di fronte a resistenze insuperabili.
“Ora, da un decennio, hanno un gruppo di crisi, con tanto di accademici dei CC strapagati come consulenti, su uno che li sta fottendo e su cui non riescono a spuntarla, dopo un tre decenni di gang-stalking organizzato dalla Polizia Segreta CC. Se lo trovi, chiedi a lui, anche se credo abbia un po’ tutto scritto in giro, in rete.
“Le teorie psicologico-sociologiche ‘dei CC’ si riducono alla tesi che se costruisci una certa personalità su uno, se gli o le cuci addosso una certa personalità, poi questi ci si uniforma. In pratica, metti un cappello in testa ad uno e questo impersona il ruolo. CC contattano conoscenti, luoghi di lavoro, luoghi di abitazione, partiti ed associazioni, anche congregazioni religiose, eventualmente frequentate dal loro obiettivo, familiari dello stesso, dicono ‘abbiamo informazioni sicure che...’ e questi, il loro bersaglio, automaticamente si uniforma al cappello deciso per lui, secondo i deliri di queste ‘grandi’ teorie psicologico-sociologiche dei CC. Quando hanno un Davvanzo che salta su e impersona il ruolo, il giochetto è riuscito, ed hanno infognato lui ed altri, e pure creato un serbatoio per ulteriori sviluppi. Abbiamo provato a contattarli per dire loro che sono operazioni di fabbricazione terrorismo dei CC. Nulla. Se uno se lo prende nel culo e soffre, se ne fa una ragione. Si dice che magari non era così male. Se lo fa piacere. Ad ogni modo, quando uno è infognato con condanne penali o sotto trattamento psichiatrico, è automaticamente nessuno. Non può essere testimone contro CC-Stato, perché lo smontano prima ancora che parta.   
“Hanno il problema che c’è uno sia penalmente che psichiatricamente pulito che sta andando loro in quel posto. Per quanto uno sputtanamento loro da parte di uno resti inevitabilmente senza grandi risonanze, per ora. Ma non si può mai sapere. È pure il motivo per cui non l’ammazzano. Per non dargli risonanza.  
“C’è un altro aspetto di queste operazioni malato-criminali di Stato. Gli incentivi di produzione sono pagati, alle varie Polizie Segrete stragisto-terroriste militari-CC, sul numero delle persone che infognano, sui gruppi ‘scoperti’ cioè inventati e montati, e sugli omicidi e stragi [se richiesti]. Se hai notato, fino a poco tempo fa si inventavano complotti terroristi con cadenza periodica, circa ogni paio di mesi. Siccome hanno difficoltà in questo campo, finché non ricevono ordini irresistibili in questo settore, per il momento rimediano gli incentivi di produzione sulle operazioni ‘Il Presidente Napulità ci ha ordinato che la fika è zozza e solo il cazzo è bello. Morte al fikaiolo Bellusconi!’ Per cui, ora, si sono ossessivamente gettati a interrogare tutti quelli transitino nell’arco di un chilometro dal nominato ed a produrre merda da passare ai media.. ...Ne va delle Presidenziali 2013! 
“Complottismo è quello di chi apra i giornali, in genere si limitano un po’ tutti ai titoli, o la radio e la TV, e si scandalizzi e s’indigni per quello vogliono si scandalizzi e s’indigni. Son cose pavloviane per masse lobotomizzate. ...Inutile cambiare il prossimo. Ognuno è quel che è. Quanto al cambiare sé stesso/a o meno, uno/a fa quel che crede.
“Paura? È una dimensione dello spirito. Basta non averne. Se sei sotto la protezione di Dio non puoi aver paura. Mai e di nessuno.
“Shalom” 

Marco reagì, ovviamente, alla scossa elettrica. Aveva solo bisogno di qualche altra scarica per vedere come metterla giù.

@ “Marco. 20 Novembre 2010
“Grazie. Ho inteso in questo piccolo trattato di storia e cospirazioni il senso del tuo discorso. Non ho solo capito qual’è la prospettiva e qual’è il Che Fare? in tal sozzume, secondo te ovviamente. A parte il pensare critico, che non ti manca.
“E poi il ruolo delle ‘masse’, delle ‘classi’? Le ondate di cicli di lotte chi li ha inventate? Il ‘68?, il ‘77, Genova 2001? Sempre la Spectra-CC-serviziInglesi?
“E poi tutti questi soldi per il mantenimento di tutti questi apparati per tutti questi decenni gli inglesi (che hanno avuto qualche problemuccio in quest’ultimo dopoguerra con lo sgretolamento del proprio impero) da dove li hanno tirati fuori se i russi, ad es., non erano neanche in grado di dare il 5% dei finanziamenti (in effetti erano un sub-impero che però manteneva Cuba+parte dell'est europeo).
“PS: Lo Sraffa di Produzione di merci a mezzo di merci ho provato pure a leggerlo tanto tempo fa ma è improponibile.
“Buonanotte”

@ “Sarah. 20 Novembre 2010
“Non sono né volevano essere dei grandi saggi. Infatti non lo sono, come già detto. Sono solo dei pastoni spessi ed invasivi per lanciare un messaggio, messaggio nel senso di dare una dimensione delle cose, naturalmente dal punto di vista di chi scrive o m’ha fatto scrivere. Siamo persone con gran senso dell’umorismo e non ci prendiamo mai troppo sul serio.
“È storia. Quando uno si sente a disagio, dice ‘cospirazioni’/‘complotti’. Cospirazioni/cospirazionismo [conspiracy theory in inglese] o complottismo [théorie du complot] sono formulette generalmente con senso dispregiativo-denigrativo inventate da centri propagandistici di Stati per stigmatizzare l’altro. Nel senso che lo Stato, il potere, viene ritenuto dal potere stesso, e dai suoi ruffiani e lobotomizzati, fonte di verità. Mentre, secondo il potere, nessuna verità differente può esistere od essere rappresentata rispetto a quella propinata ufficialmente. In pratica, la verità è definita ufficialmente da sacerdoti di regime e, per le notiziole, dai loro sbirri. Se ti dicono che dei pastori yemeniti hanno assaltato New York e pure con materiali di comunicazione sofisticatissimi, visto che l’11/9/2001 c’è chi si inserì nelle comunicazioni della Casa Bianca, o che uno s’è impiccato e suicidato al tubo del termosifone a un metro dal suolo, quella è La Verità. Mentre se anche solo dici che proprio non è possibile, ti stigmatizzano come un cospirazionista o complottista. La propaganda di Stato è propaganda da bar.
“Spectre è un concetto simile. Lo usano per stigmatizzarti se non te la bevi. Certo, c’è pure chi è contro di professione e fede, sebbene si sbagli meno di chi sia sempre d’accordo per professione e fede. Così come vi sia un essere contro di professione complementare e di supporto all’essere d’accordo. 
“Per non essere stigmatizzati come ‘spectre’ vi adattate e si adattano ad essere scemtre!
“Hollywood è sotto il ferreo controllo dell’FBI. La gente, anche ‘saputa’, forse fa finta di non sapere che l’FBI sia davvero. L’FBI è grandi purghe, assassinii di massa ed individuali, terrorismo sociale permanente. Nasce sul genocidio, i campi di sterminio, i ghetti: dove son finiti milioni di nativi nord-americani? L’FBI sono le SS senza divisa del potere USA. In più, l’FBI ha servizi di controllo culturale piuttosto ferreo. Son cose copiate dagli inglesi. Tutti gli altri, scopiazzano i modelli anglofoni. Spectre esce in Ian Fleming, lo scrittore della polizia segreta della marina britannica, e viene poi infilata in JamesBond ed altrove. È quello che gli Imperi pensano di essere ma te la presentano come una cosa che loro, i buoni, sconfiggono. E naturalmente lo usano come concetto denigratorio verso chi accenni ai crimini dei poteri statali. Si chiamano Stati reali, non Spectre, che non può esistere indipendentemente dagli Imperi. Le loro compagnie di ventura sono simili, finché loro le fanno esistere.
“Se ti vuoi difendere dallo Stato demenzial-criminale devi evitare il suo terreno. Nel momento in cui crei organizzazioni o gruppetti, sanno come fotterti ed eliminarti, se ne sono disturbati. E comunque ti asservono ed usano. Non ti difendi da uno Stato o da un Impero, né lo colpisci, se lo riproduci come organizzazione anche privata. Naturalmente non è detto che uno debba difendersi e colpirli. Se uno non ne ha bisogno, inutile dedicarsi a cose inutili. Il voler-essere-contro è uno stato patologico come il voler-essere-a-favore. 
“Diritti e libertà sembrano principi estranei alla politica anche militante. Dato che la società di fatto non esiste dove esistano Stati, diritti e libertà possono, eventualmente, solo risiedere nelle rare persone che ne hanno bisogno. La stragrande maggioranza non aspira a diritti e libertà. La stragrande maggioranza è composta di pidocchi ansiosi d’obbedire, obbedire al nulla, alla pidocchieria hanno nella testa.
“Guarda, ti dico solo che Das Kapital, pure tutto il resto, va interpretato in senso cabalistico. Tutto il pensiero marxiano è raffinata dialettica ebraico-cabalistica. Marx ha sempre disprezzato le masse e gli operai reali, mentre sembra esaltarli quando trasformati in categorie filosofico-esoteriche. Sembra. Esalta la categoria filosofico-esoterica, non le masse o il proletariato reali che sostanzialmente non esistono. Engels è un caso un po’ diverso perché era il suo datore di lavoro, chissà se per per patologie personali od incarico esterno, per cui dovere di Marx era fotterlo e, visto il settore lavorativo, senza che lo stesso se ne accorgesse. Engels lo teneva a livelli di pura sussistenza, neppure, forse, a livello di riproduzione semplice. Scrivendo lui, Marx, troppo male, come calligrafia, per essere assunto alle poste ed amando, del resto, razzolare per biblioteche e poi scrivere, scrivere e scrivere... Dato che gli inglesi non danno posti accademici a chi pensi con la propria testa, a parte l’odio per i krukki, Marx ha fatto lo scribacchino al soldo di Engels o per chi o cosa si presentava a lui con la faccia di Engels. Ma scriveva per sé.
“In termodinamica esiste il principio di autorganizzazione di sistemi caotici. Il sistema caotico può essere una pentola messa a bollire. …Anzi, l’acqua nella stessa, non la pentola. Non occorrono grandi costi di manodopera per metter a bollire una pentola. Il caos si ordina poi da solo. L’organizzazione ‘sociale’ è in gran parte autorganizzazione.
“Non credere che esistano apparati grandissimi o relativamente costosissimi, tanto più che gli Stati mantengono masse enormi di persone spesso largamente inutili, per pura facciata. Eserciti che non servono a nulla, polizie duplicate e triplicate ed oltre. Gente che si masturba su materiali giudiziari prodotti da altri e ne produce di ulteriori. E sulla massa così auto-incrementatasi, ed auto-pasticciatasi ulteriormente, poi altri ancora si masturbano producendo nuovi incrementi e pasticci. Mi sembra che in Italia ne abbiate ottimi esempi, se uno sa come lavorino i vari apparati giudiziari, ‘segreti’ e di sbirraglia pure militare, pur, spesso, composti di fannulloni minchioni.
“Quando Andreotto ordina di rapire ed ammazzare Moro (e Bellinguer), incarica un ufficiale dei servizi. Uno. Quello che conta è avere il tesserino che ti dia i poteri che ti occorrono. Non servono grandi apparati. E non è neppure come gli agenti segreti dei film d’azione. Per nulla! Lo stesso quando Kazziga ordina Ustica e poi Bologna. Dà l’ordine ad un ufficiale dei servizi col tesserino giusto. Uno. Quando poi devono essere cancellate tutte le prove di quel che successe ad Ustica, l’ufficiale incaricato telefona ai servizi e s’inventa una balla per dire loro quello che devono andare a rimuovere e far sparire. Lo stesso quando qualcuno deve essere ammazzato. O va lui, o manda altri [in genere usano comuni, mafiosi e non, per omicidi] inventando balle. Idem chi ha messo la bomba e chi ha missilato l’aereo (sono successe entrambe le cose). Contano balle. La gente crede loro ed obbedisce, o deve obbedire, se son militari od altri funzionati statali. Nessuno sa mai il perché. Pochi sanno quello che hanno davvero fatto. Sono tecniche di deresponsabilizzazione, ma pure di rimozione di ogni possibile conoscenza da parte degli esecutori, su cosa sia accaduto. Etc etc. C’è uno che attiva apparati che già esistono e che sono lì magari a far nulla oppure che stanno facendo il loro lavoro di routine. Uno o pochissimi. Quando hanno bisogno di esterni, in genere, gli stessi non sono pagati. Se fingono di pagarli è spesso solo per intascarsi quello che dichiarano di aver pagato. Uno, col tesserino giusto, attiva centinaia e migliaia di altri che sono già lì. Se poi c’è un pasticcio, nessuno sa quel che è successo ed ogni singolo ha pure il divieto di parlare perché c’è il segreto di Stato.
“Al SIS od alla CIA, per dare ordini al Quirianale che poi deve eseguirli, basta uno che sappia quel che deve ottenere, non necessariamente il come. Il come si realizza più o meno da solo. I professori inglesi ed americani di area SIS-CIA-FBI che si occupano dell’Italia, letteralmente non ci capiscono un cacchio. Hai mai visto i deliri da terrorista massonico fondamentalista alla Putnam, e dei suoi allievi Leonardi e Nanetti? Non ci capiscono nulla. Sanno però che tipo di luoghi comuni devono scrivere nei loro saggi e libroni cazzate. Son solo agitprop. Se dall’AISI, o da un Ufficio Politico dei CC od altro, un carabiniere od altro, telefona ad uno dell’Ufficio Sicurezza [li chiamano con altri nomi, naturalmente] dei vari partiti che devono linciare uno, la cosa poi marcia da sola. Anzi, la fanno meglio. Uno telefona al PCI o PD, quello del PCI o PD telefonava e telefona agli altri dei vari partiti: ‘Abbiano ricevuto l’informazione che quello...’ Se domani danno l’ordine che devono annientarti, basta che dai CC telefonino ad uno di un certo Ufficio del PD e dicano: “Abbiamo informazioni sicure che quello è un capo infiltrato delle rete di XX e che stia organizzando YW.” Dal PD telefonano ad altri. Quanto tempo pensi occorra? Uno/a che ‘lavora’ cinque minuti. E tu sei fottuto, perché le cose funzionano così. Se poi ti vogliono arrestare, ti mettono le cimici in casa per due settimane. Tirano fuori una frase e dopo la danno ai media per ‘giustificare’ che ti hanno dovuto arrestare. Ed i media ci costruiscono. Conosco vari con cui hanno fatto questo giochetto. Frasi innocue ma su cui il giornalista ha costruito. La frase resta innocua ma il lettore si beve che se uno è stato arrestato per quella frase deve avere commesso i crimini inventati di cui è accusato. Le informazioni sul singolo le danno i CC ai media. Se loro dicono che tu eri il capo di PL trent’anni fa, i media lo scrivono ed anche se tu li denunci non succede nulla, perché loro hanno avuto la notizia dai CC. Se qualcuno sopravvive senza seri danni, è assolto dopo vent’anni e dopo aver perso lavoro ed altro e, comunque, possono pure rifargli lo stesso giochetto, o peggio, periodicamente. Non occorrono grandi apparati. Basta uno d’una Polizia Segreta CC che se ne curi 100, od anche centinaia, e che attivi gente che è nelle posizioni più differenti. Gente che si attiva a catena piramidale rovesciata/crescente. Pure se ti fanno cose peggio, attivano volontari non pagati. A volte danno loro illegalmente strumentazione militare segreta. Ma la cosa finisce lì. Basta qualche strumento che già hanno per attività strane ed un funzionario che metta in moto anche centinaia e migliaia di volontari non pagati e che poi segua anche 100 o centinaia di operazioni contemporaneamente. Il terrorismo sociale di massa va in larga parte avanti da solo. Il terrorismo sociale individualizzato anche su decine di migliaia di obiettivi contemporaneamente, non richiede grandi investimenti, anche se sprecano per consulenti accademici che non consulentano nulla etc, ma incassano. Il gang-stalking (che è sempre di Stato) è una cosa di cui i militanti non s’occupano perché l’ambiente dei militanti è in mano a magnaccia in contatto con Polizie Segrete militari-CC. Se tu vai a delle riunioni e parli di questioni di libertà o di diritti, o di terrorismo di Stato, o di terrorismi sociali o di gang stalking di Stato, come slogan di tanto in tanto ti tollerano. Ma se proponi di far qualcosa, ti danno del pazzo e ti fanno fuori, perché gli ambienti politico-sociali sono [auto-]controllatissimi dallo Stato essendo geneticamente marci.
“Quando vai tra compagnuzzi, per altre categorie e colori è lo stesso, tu senti il puzzo, ti senti a disagio, ma ti dici che devi ‘sennò non faccio nulla ed IO non posso stare a far nulla.’ ...Ottimo! Se ti piace...
“Lo sai perché hanno dato in pasto ai minchioni il ‘caso Gladio’? Andreotto ve l’ha dato in pasto perché Gladio era pulita e non serviva a nulla, solo alla sceneggiata della guerra fredda. Dando in pasto ai minchioni Gladio, hanno ampliato altre super-‘Gladio’ dei CC-NATO per cui spendono grandi somme e che usano per terrorismo sociale. Non vi danno la notizia. Senza i media che pavlovianamente v’attivino, non fate nulla. Il militante fa solo quello il potere gli fa pavlovianamente fare. Ecco a che si riduce il vero fare del militante!
“Non hai comunque idea di cosa sia l’Impero inglese, di come sia in guerra agguerritissima contro quello americano. Vedi, per esempio, è solo un caso minore, il caso Israele, con Israele prostituta americana scema e gli arabi prostitute inglesi e parte chiave dell’Impero inglese nell’area.
“Non hai neppure idea di come gli Imperi si paghino le operazioni  clandestine fuori bilancio e per cui non avrebbero soldi. Per esempio, si fanno dare informalmente soldi da industriali e finanzieri [che è quel che che fanno i CC da voi, in gran parte intascandoseli loro ‘per la famiglia’]. Se dicono di no, li distruggono. Oppure ci sono sempre dai sauditi, ...gli stessi da cui fanno mantener il loro Bin Laden. I sauditi un milione di dollari per l’albergo su due piedi, in contanti e senza batter ciglio, te lo danno come tu daresti cinque euro di mancia in pizzeria. Anzi, più facilmente, perché tu, magari, non li dai cinque euro di mancia. Per ogni operazione clandestina SIS e CIA, ne danno decine e centinaia i sauditi. Così altri. Son lì per quello. Pagate la benzina cento volte quel che costerebbe senza ‘tasse’ (la super-rendita petrolifera) all’estrazione, perché finanziate proprio per queste cose! Sono gli stessi sauditi coi cui soldi i due Imperi controllano voi militanti, anche se tu personalmente i loro soldi non li vedi. Chi pensi paghi la ‘cultura’ ed i movimenti antinucleari. Capirai perché. Loro per loro interesse. Gli Imperi per tenerVi sottosviluppati o meno sviluppati di quel potreste essere. In Italia, del tutto senza nucleare, pagate l’energia elettrica il 30% in più con grave danno per tutti Voi e con super-inquinamento da petroli e carboni. Lo chiamate fare i Verdi.
“C’è una differenza strutturale fra l’Impero USA e quelli britannico. Gli USA hanno basi in tutto il mondo e danno soldi a tutti, anche se ad altri livelli ne estorcono. Gli inglesi hanno un Impero leggero, spesso hanno obbligato gli USA a rimpiazzarli mentre loro sono restati in altro modo e, storicamente, ma pure ora, sono maestri nell’organizzazione e gestione di gruppi terroristi in tutto il mondo. Questi ultimi costano poco e sono utilissimi per destabilizzazioni ed ogni altro genere di operazioni sporche e coperte. Inoltre, i britannici hanno sempre coperto le spese di Stato e militari dietro a privati od accollandole ai bilanci delle province dell’Impero. Oggi, in molti posti, gli americani pagano mentre i britannici dominano coi soldi spesi dagli USA. Gli USA sono odiati. I britannici amati. Hai mai parlato con qualcuno, anche funzionario di base, del Foreign Office? A loro li amano tutti, perché i britannici mandano avanti gli americani, pure i fessi d’Israele (che i britannici lavorano per distruggere possibilmente con genocidio totale), a farsi odiare.
“Sui luoghi di lavoro, il proletario medio fa il ruffiano del padrone, o del capetto, o del mafiosetto dal proprio paese che lavora dove lavora lui. Comunque fa sempre il lecchino del potere. Le fikone, più sono fikone, più la danno a chi vedano come figura di potere, cioè al padrone od ai suoi rappresentanti. Insomma, uomini e donne sono almeno uguali. Ecco le masse. Se studi la storia vedi il fenomeno ancor meglio. Le masse?! Amorfe. Esistono solo pidocchi e qualche individuo.
“Shalom.” 

Ed ecco che Marco, ripunto sul vivo, deve difendere la vulgata qualunquisto-sinistra...

@ “Marco. 20 Novembre 2010
“La tua visione delle masse ‘amorfe’ la trovo molto aristocratica. Non a caso, per te, la storia sembra ancora fatta da grandi individui che manipolano i popoli, e i popoli (stupidi e instupiditi da partiti venduti) si fanno tranquillamente fottere e deviare dalla vera comprensione della realtà. Che a questo punto rimane intelligibile solo a pochi critici critici.
“Peccato che questi critici critici non riescano (o forse non vogliono o perlomeno non credono) nella pratica della propaganda. Forse non vogliono rivolgere/rivoluzionare, ma tornare indietro.
“La storia ricostruita dal punto di vista dei servizi segreti è certo interessante, ma non completa. Infatti, in quello che tu dici, non c’entra nulla l’insorgenza operaia dal ‘69 all’80 (poveri mentecatti pilotati da chissacchi, ma Piazza Fontana era contro di loro e gli studenti), la questione della ‘lotta armata’ (così la chiamavano allora per distinguerla dal terrorismo individualista) nasce dopo le stragi in quel coacervo di lotte e mobilitazioni che allungarono la stagione del '68 fino al ’77-’80. La discussione attraversò tutti i gruppi extraparlamentari in quel periodo ed ebbe le risposte nefaste che ebbe, lasciando la desolazione degli anni ottanta...
“La parte sociale, delle lotte sociali, così come vanno ad intrecciarsi e scontrasi con le trame di stato, è marginalizzata nel tuo discorso per esaltare le manovre di partiti, massoni, servizi.
“Non ho solo chiaro perché Tsorzi e non Nardi su Calabresi.
“Perché Andreotto ordina e Moretti esegue, chi erano gli uomini dei servizi di cui dai certa la presenza in tutta l'operazione da via Fani a via Caetani.
“Togliatti e Bellinguer massoni? Ma non scherziamo. Sui due si può dire tutto ma non questa. Massoni lo sono stati i socialisti per tradizione. La Terza internazionale introduce, col IV congresso, la clausola della non iscrizione alla massoneria dei militanti comunisti, clausola applicata pedissequamente dal PCd’I di Bordiga, malgrado alcune perplessità interne legate alla tradizione italiana di forte commistione fra movimento operaio e massoneria (Garibaldi massone, Mazzini iscritto alla Prima Internazionale). Ciò detto i comunisti hanno sempre guardato con diffidenza ai massoni e da sempre hanno avuto nei loro statuti organizzativi il divieto della doppia iscrizione. Poi ci sono state certo delle eccezioni. Già con Togliatti, un suo collaboratore. Poi, negli anni settanta, vari amministratori locali. Con il compromesso storico ancor più. Ma i due (Togliatti e Bellinguer) erano intrinsecamente legati a quella tradizione russa per violarla. È una questione di fede (sovietica e comunista) e di affidabilità. Chiunque sia stato militante o dirigente comunista lo sa e lo capisce. È quasi un fatto psicologico. Dire che un comunista è massone, è come dire una bestemmia, come dire che dio è il diavolo.
“A meno che tu abbia fonti e prove che effettivamente Satana è il dio adorato dai cattolici da duemila anni.
“Che poi l’imperialismo inglese si sia ridimensionato per gestire al meglio il mondo mascherandosi dietro agli stupidi yankee, questa è la prima volta che la sento in trent’anni di azione politica, sia da destra che da sinistra.
“Vabbene Teheran/Yalta... ma che Togliatti si appoggiasse sui servizi inglesi quando c’aveva quelli russi... Semmai gli inglesi appoggiano gli autonomisti nenniani in funzione di contenimento dei comunisti sia dentro la resistenza che nella gestione post-fascista badogliana. Gli stessi inglesi saranno i primi a voler intervenire duramente sulla resistenza greca per dare un duro monito a Stalin e anche al Pci nostrano.
“Churchill mi pare che non fosse un grande amico di Stalin e dei suoi PC, a differenza di Roosevelt..
“E la guerra fredda non è certo stata un invenzione condivisa, una sceneggiata internazionale, per sottomettere i popoli...
“Il potere, che evidentemente tu disprezzi, non è mai unico, ma sempre diviso, percorso da contraddizioni: contraddizioni intercapitaliste/interborghesi, contraddizioni di classe, contraddizioni fra apparati cioè fra settori e strati diversi dello stesso blocco di potere. Discorsi forse un po’ giudaico-tedeschi, del cabalista di Das Kapital (anche questa della kabala mi sembra una teoria da edizioni mediterranee o da paranoie esoteriche di matrice evoliana) ma secondo me un po’ più rispettosi della realtà. E non credo che il Karl fosse uno straccione qualsiasi visto che ha condizionato il pensiero europeo e mondiale per quasi un secolo e mezzo. Engels era un suo zerbino per il forte rispetto della sua acuta intelligenza. Leggiti il suo commento funebre.
“Lenin e Trotsky non erano due agenti tedeschi (cosa che teorizzarono giusto i socialrivoluzionari di destra di Kerenskij e le armate bianche di Kornilov finanziate dagli inglesi) ma due riconosciuti dirigenti socialdemocratici russi internazionali cresciuti alla scuola del marxismo russo[-tedesco] di Plechanov. Ovviamente, prima dell'agosto 1914, il centro del Movimento operaio internazionale fu Berlino, perché in Germania risiedeva il più grande partito operaio mondiale ed europeo, un vero contropotere nella società guglielmina tedesca. Qui i servizi c’entrano solo lateralmente. Ci furono certo accordi per il treno e per i soldi per il rientro a Pietroburgo di Lenin e di tutti i profughi russi dopo la rivoluzione di febbraio. Accordi promossi da Parvus, vecchio amico di battaglia di Trotsky. Ma quando Lenin rientrò in Russia non era né agente in forza ai servizi tedeschi né, ancora, amico di Trotsky, che rientrò dall’America passando per il Giappone, se non erro. Infatti, in seguito, fu accusato dagli stalinisti di essere un agente giapponese.
“Come vedi se ne possono dire di tutti i colori senza finire mai.
“Le nostre idee sono diverse, immagino anche le pratiche, visto che sul che fare non mi hai sostanzialmente risposto. È evidente che con la visione che hai tu ci si può solo ritirare a pregare, a orare, in attesa del grande ritorno messianico. A meno che non ci sia neppure quello, e allora rimane solo la cinica passività.”

I soliti luoghi comuni, ripetendo le solite storielle giustificatorie, conditi col solito ‘ma allora che si dovrebbe fare?’

@ “Sarah. 22 Novembre 2010
“Le insorgenze operaie e d’altri sono sempre reazionario-conservatrici. Piazza Fontana era un gioco di sponda. Era la giustificazione ulteriore per il sottosviluppismo operaio e piccolo-borghese, ed ovviamente burocratico-mediosbancario-confindustriale, e serviva agli apparati politico-CC-militari compradori per dismettere il terrorismo nero e passare a quello rosso ben più di massa dunque ben più destabilizzante. Ah, tutte le balle sul Corriere della Sera ‘comunista’ e ‘terrorista’ (un periodo) mascherano proprio questa banale realtà! È il gioco di sponda tra oligarchie compradoro-predatorie ed il PCI ed altri. PCI e CGIL sono nei portanti e nell’architrave della predazione sottosviluppisto-compradora italiotica! 
“Quando c’è sviluppismo, la gente impiega le proprie energie vitali per il progresso ed il proprio benessere anziché per onanismi al vento.
“Gli inglesi vi destabilizzano alla grande con la fine degli anni ’50, quando li avreste rapidamente sorpassati con quei ritmi di sviluppo. Già avevano lavorato per frenare e deteriorare, dall’occupazione in poi, ma non era stato sufficiente. Con la fine degli anni ’50 mandano l’ordine di destabilizzazione intensificata a Mediosbanca, al Quirianale ed ai governi formali che attivano i CC e le opposizioni ‘operaie’, oltre che politiche economiche ed istituzionali sottosviluppiste. Mattei, le istituzioni formali lo fanno far fuori dai CC (27 ottobre 1962) su accordo governo-opposizione. È l’avviso pubblico che quella è la fine riservata a indipendentisti e sviluppisti, se non s’adeguano agli ordini sottosviluppisti dell’Impero. La liquidazione del centrismo ed il passaggio al regime centro-sinistro, con le follie economiche e burocratiche super-sovietiche, lo decidono a Londra.
“GiannAgnello è il simbolo della nuova era. Il più grande evasore fiscale d’Italiozia, e con assoluta immunità di Stato, gozzoviglia in giro per il mondo. Per questo, nel 1967, lo fanno Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e, nel 1977, Cavaliere del Lavoro. Entra in Fiat solo nel 1966, senza per questo smettere la sua vita dissoluta e deconcentrata. Chi spende soldi a puttane senza promuovere sviluppo è adorato dall’Impero. Con GiannAgnello, la Fiat diviene parassitaria di Stato ed un gruppo predatorio che si appropria di industrie, giornali, banche.
“La storia? No, non è fatta da nessuno, non da individui. La impone il potere, i poteri. Il grande individuo è raro (fondamentalmente non esiste) ed è ancor più raro che faccia la storia. Spesso fa solo grandi disastri, soprattutto se è narcistico-megalomane, che è la tipologia spesso conquista posizioni apparentemente dittatoriali e viene seguita dalle masse idiote. Ma, appunto, non fa la storia. Fa disastri. Se poi sono dittatori idioti alla Bush figlio ed alla Obama, è ancora peggio. Lo statista, anche supposto grande, è in genere manipolato. Ma non manipolato da forze oscure. Manipolato da interessi, paranoie (personali, d’altri e collettive), routines burocratiche.
“C’è una cosa interessante, dal punto di vista politico-istituzionale, nella teoria e pratica del Developmental State. Stati, anche arretratissimi, divengono “sviluppisti” [sviluppo accelerato] quando il gruppo dirigente, oltre a volere lo sviluppo accelerato, si isola degli ‘interessi’. Gli interessi, come si presentano immediatamente ai e sui poteri, li paralizzano. La crisi degli USA, ed anche di molti altri, è tutta lì. Correr dietro a tutti, porta tutti a star peggio ed alla rovina. Il sistema sovietico esistente in Italia è un ottimo case study di sottosviluppismo da iper-permeabilità agli interessi, interessi che cercano di fottersi reciprocamente e, in effetti, si auto-fottono fottendo tutti gli altri. 
“I governi governano con pratiche occulte che non raccontano certo in giro. Il punto è che, oggi come oggi, governano piuttosto male. Per cui, le pratiche occulte sono al servizio di oligarchie parassitario-predatorie. Le polizie segrete sono burocrazie di maniaci, delinquenti ed idioti, un po’ come tutti i burocrati ma, qui, favoriti in demenze, delinquenzialità ed idiozia dal Segreto di Stato. Negli USA, è pubblico che il Segreto di Stato, di vari livelli, copra gran parte dell’attività federale. A Voi non lo dicono, ma in Italia è lo stesso. Il Segreto di Stato copre crimini e disastri contro Voi tutti e nell’interesse di buro-oligarchie parassitario-predatorie. Una di esse, non la più importante, è quella dei politicanti. La politica viene fatta nei salotti ristretti dell’aristocrazia finanziaria e dei ministeriali. Il politico mette la faccia per contare balle al popolino idiota od indifferente. Molti lo sanno. Non c’è nulla da farci. La realtà funziona a quel modo, non in un altro immaginario.  
“Ecco cosa producono le sezioni speciali del SIS e della CIA-FBI:
“Se scarichi la rivista in .pdf e cerchi i siti di news, scopri materiali, siti e video decisamente ben fatti. Non li fanno pastori yemeniti. Sono produzioni segrete anglo-americane. È tutto e ben pubblico (in apparenza), perché per reclutare malati che abbocchino, SIS e CIS-FBI devono lasciare tutto ben pubblico. E devono pure lasciare tutto ben pubblico per gli altrettanto malati che devono stigmatizzare e diffondere il terrore psicologico per tutto ciò. Propaganda apparentemente sofisticata, per chi se la beva.
“Vi hanno già prefigurato in films FBI-hollywooddiani gli scenari di guerra interna e di controllo militare e militarista stanno creando o cercando di creare. Vi terrorizzano e di dicono, gli stessi Vi terrorizzano, che loro sono la Vostra protezione. 
“Ora sono alla fase attuativa. L’opposto della paura è non aver paura. Tutto lì. Innanzitutto, non aver paura dei maniaci e criminali di Stato ma denunciarli in continuazione e senza miti di speranze od alternative.
“L’unica cosa temano è la pubblicità, perché li sputtana e li indebolisce. Non temono né compagnuzzi, né cameratuzzi, né movimenti, né eversioni, né terrorismi, né minchioni che esaltino la loro politica sporca dicendo che sono per le mani pulite, perché sono loro che creano e manipolano un po’ tutti, anche i moralisti della lingua. Non perché siano diabolici od onnipotente, ma perché il minchione medio si fa controllare da qualunque brigadiere scemo invochi il suo ‘aiuto’.
“A proposito di politica pulita, non a caso non ci fu nessuno più corrotto di DiPetro mandato proprio a salvare i più corrotti e ad infognare i non comprabili. Il sottosviluppismo, inevitabilmente compradoro, si fonda sulla distruzione dei non comprabili perché qualunque statista anche scemo, ma appena isolato o refrattario agli interessi, è sabbia nella macchina del sottosviluppo. Voi plaudivate e plaudite. Tutte le iniziative politiche e sociali, anche sedicenti alternative, sono controllate dai loro magnaccia, dai magnaccia di Stato e dei CC. Tutte le dichiarazioni politiche o moralistiche, gli appelli e le firme, sono la prova che il lavaggio del cervello ha funzionato. Questo vale sia per i malati anti-Bellusconiani, che Bellusconiani, che a-Bellusconiani. Sono stati patologici. È un bere tutti la stessa merda ma solo e rigorosamente dal lato sentito antropologicamente proprio ed odiando chi beva la stessa merda da altri lati della cloaca unica. Il lobotomizzato medio si allinea ed affaccia su un lato della fogna unica sulla base della sindrome dell’identità antropologica. Uno si auto-convince che certuni se li sente suoi mentre altri se li sente avversi. In pratica, tutti sono identici e tutti s’abbeverano alla stessa fogna ma da lati differenti secondo patologie personali. La chiamate politica e far politica? Se vi piace...
“I migliori, da un punto di vista etico, intellettuale ed umanoide, sono i qualunquisti, i qualunquisti veri, quelli che davvero non se ne fregano nulla di nulla e di nessuno e non credono a nulla ed a nessuno.
“L’unica cosa temano i poteri parassitari e predatori è la pubblicità, cosa che nessun partito, sindacato, associazione, organizzazione, gruppo o gruppetto può fare loro. Od uno la fa loro da solo, o non è possibile farla in modo organizzato perché o ti reclutano o ti chiudono. Il mito del fare o del ‘sennò non faccio nulla’ è un’auto-mistificazione. Uno sta male, a disagio, e vuole continuare a star male. Oppure uno è cliente del potere e gli conviene continuare ad esserlo. Se ti riconoscono come gruppetto od individuo alternativo è perché lavori, anche senza avvertirlo, se proprio uno vuol chiudere gli occhi, per loro. 
“I movimenti operai, impiegatizi, intellettuali, studenteschi, sia rivendicativi che eversivi, sono, nel caso specifico, frutto del sottosviluppismo imposto dagli inglesi, i padroni dell’Italia. Ti ribelli perché sindacati e loro frazioni ti fanno credere ci siano prospettive, sebbene, in realtà, l’unica prospettiva sia continuare ad essere solo clienti, clienti del sistema predatorio. Sennò nessuno fa nulla in modo organizzato.
“L’avanguardia, testa del ribellismo, furono i cattolici della CISL. Li spingono i Kazziga della DC per pure ragioni di destabilizzazione. Sindacalisti CISL-DC che parlavano di creare il partito rivoluzionario (e poi se la sghignazzavano tra di loro)... ...Erano i risultati delle riunioni con gli ‘specialisti’ del SIS-CIA che organizzavano come miliziani i quadri CISL e UIL. Mentre della CGIL si occupavano uffici del PCI in altro modo, facendo credere fosse per servire l’URSS, seppur con assenso dei CC (per cui che stessero tranquilli che erano coperti), ma per identici fini, il sottosviluppismo italico. SIS-CIA-KGB erano lo stesso fronte. La Guerra Fredda è stata veramente un giochetto per masse idiote e per il profitto del complesso burocratico-industriale delle guerre fredde e calde. È come lo scontro ‘fascisti’-‘comunisti’. Teatrini, tragici solo per chi ne fa le spese di persona.
“Il senso di tali teatrini ai vari livelli?
“a. Creare miliziani motivati. Il malato si eccita nei linciaggi organizzati e nei pogrom (per definizione coperti dalle polizie). Se è pure fesso, s’eccita negli scontri anche rischiosi. 
“b. Sono gli ordini ricevuti dai vertici di DC e PCI che, dove si può, si spingano masse alla ribellione. È quello che serve per il sottosviluppismo. La lotta di classe viene inventata e diffusa per impoverire aree del mondo con giustificazioni ‘rivoluzionarie’. Gli apparati pagati devono obbedire agli ordini ed i loro vantaggi parassitari derivano dalla solerzia nell’obbedienza.
“Non a caso tutto inizia, con forza, con la fine degli anni’50, quando gli inglesi devono fermare il miracolo economico italico.
“Cose simili, ma con ordini operativi differenti, precedenti sono solo il consolidamento di DC e PCI usciti dall’occupazione alleata e che si compattano militarmente, prima per affermare il loro potere assoluto e terroristico sui ceti e sotto-ceti sociali di riferimento, poi per il gioco della guerra fredda. La DC realizza le sue stragi ‘di Stato’ ed il PCI le sue. Si coprono a vicenda ed ‘i laici’ li coprono entrambi fingendosi l’alternativa impossibile. Anche nel 1948 avesse vinto il PCI, non sarebbe successo nulla. Qualcuno avrebbe indotto Togliatti a dare i Ministeri chiave a personaggi graditi agli UK-USA e lui si sarebbe adeguato. Avrebbero tuonato nei comizi e fatto i cagnolini obbedienti come era ed è il loro mestiere istituzionale.
“Gli stragismi neri, e poi il terrorismo rosso e nero, come lo stragismo piciista del dopoguerra, sono mutatis mutandis la riaffermazione del controllo poliziesco del PCI, cioè dei CC, sul proletariato, e della DC e ‘laici’ su chi non è coperto dal PCI. Tutto il ribellismo (innescato con operazioni istituzional-culturali e di polizia segrete), o finto ribellismo, è usato dai settori più oscurantisti della DC e del PCI, gli Andreotto ed i Bellinguer, per devastare ulteriormente le già devastate burocrazie statali passando anche quelle ancora relativamente sane, o non troppo disastrate, sotto il sistema sovietico-sfascista-corruttivo dei sindacati grandi e piccoli, politicizzati o finti autonomi. I ribellismi sono come i soldati mandati all’assalto suicida in guerra. I coglioni vengono massacrati. Chi li manda al massacro ci fa carriera. 
“Il vero operaio davvero ribelle non si ribella con caciare. Va a scuola e diviene impiegato o professore, oppure si apre redditizie attività in proprio. Il caciarone fa l’eroe insubordinato e poi se lo gode da fottuto per i decenni successivi. A molti lo leggi in faccia, se ne conosci. Distrutti. Sì, ne conosci. Quando vanno in ospedale, ferri vecchi ancor giovani dovresti chiedere loro... La gente ama  raccontare le proprie storie, se uno domanda ed ascolta. Chi sa già da che parte stare e contro chi stare, cioè contro sé stesso alla fin fine, non ama chiedere ed ascoltare storie comuni. La teoria serve per inventarsi la realtà e la pseudo-realtà per confermarsi ideologie preconfezionate. Invece si dovrebbe ascoltare a livello micro. Il macro si fonda sul micro. Senza il micro non si capisce il macro.
“La creazione di movimenti di massa con tecniche mediatiche e di polizia, e il terrorismo contro gli stessi movimenti di massa usando loro frazioni condizionate ed eterodirette, fa parte della stessa logica di destabilizzazione autoimmerdante. Loro, i compradori della provincia italica dei due Imperi, la chiamano destabilizzazione stabilizzante. Ma la stabilizzazione non c’è. È ‘stabilizzazione’ dell’essere nella merda, felicemente nella merda!  C’è solo un continuo immerdamento che pagate coi salari proletari più bassi del mondo ‘occidentale’ e con uno Stato sempre più sfasciato e costoso. Quando nessuno Vi presterà più soldi perché il debito pubblico sarà pubblicamente fuori controllo, ricordati di questi miei ‘vaneggi’! Quella che loro chiamano destabilizzazione stabilizzante, sono tecniche ‘di polizia’ NATO, ed anche d’altri. Le decidono a tavolino e sono la loro risposta al fatto che vi abbiano vietato lo sviluppo accelerato. Se le energie vanno in sviluppo e benessere, non ci sono movimenti di protesta. Il movimento di protesta è sempre un fallimento collettivo ed individuale. Se uno ha valore sul mercato del lavoro, ed il mercato di lavoro funziona bene, se uno sta male si licenzia e trova un lavoro migliore. Prima ti bloccano i mercati del lavoro e sociali. Poi ti spingono alla protesta collettiva autodistruttiva. Troppo difficile capire cose così semplici. Più semplice e semplicistico inventarsi gli oscuri piani del capitale, anche perché nessuno ha colpe ed i poteri parassitario-predatori sono tranquilli e felici ...di tali sinistre di minchioni e prostituite. 
“Nel dopoguerra c’è, in Italia, un miracolo economico intollerabile agli inglesi.
“Col 1958, viene creato il CSM come struttura eversiva per grandi e piccole purghe agli ordini diretti e dittatoriali del Presidente delle Repubblikina. La destabilizzazione repubblic-ana è partita e voluta da Londra, con gli USA che seguono. Certo, occorre qualche tempo perché il CSM si lanci a piena velocità. È comunque contenuto ed usato dalla partitocrazia DC-PCI-Mediosbanca. Solo col 1992-Capaci si passa alla Quirianaliziocrazia-Mediosbancocrazia controllate solo da Londra-Washington, cui le sinistre e non solo [fascisti o ex-, centro-paraVaticano, LN, dipietristi, grilli, etc] sono milizie per il terrorismo sociale. 
“Questi sono i cambiamenti strutturali a livello di organizzazione dello Stato ed i meccanismi politici profondi, non le pseudo-svolte della propaganda politicantica le cui formulette ripeti. Cessato l’Impero sovietico para-angloAmericano, il nemico principale inglese ridiviene la Germania che si espande ad est oltre a consolidare alleanze a raggiera. La destabilizzazione inglese in tutta l’area d’estensione del sub-Impero Germanico deve essere intensificata e fare salti qualitativi con lo sfondamento del muro di Berlino.
“Negli anni ’50, spaventati dal troppo rapido miracolo economico e da sinistre DC con pulsioni sviluppiste, da Londra, a livello politico, ordinano ‘la svolta’ del centro-sinistra e dello strapotere sindacale che non porta nulla ai lavoratori, anzi li danneggia, mentre rafforza e copre la predazione buro-oligarchica. GiannAgnello da puttane sostituisce Valletta. La Fiat avanguardia industriale va a pezzi. Lo Statuto dei Lavoratori non protegge i lavoratori col mercato del lavoro bloccato. Aumenta solo il potere delle burocrazie sindacali corrotte, già fasciste, ed il loro potere terroristico sui lavoratori. I sindacati, soprattutto CGIL e RdB, organizzano tuttora linciaggi sui luoghi di lavoro su richiesta dei CC stragisto-terroristi con cui sono in cooperazione diretta ed organica. Vedi le operazioni produzione terrorismo di cui s’è già accennato. Per mobbing e gang-stalking di Stato, gli altri sindacati si coprono, per quel che possono, dietro i miliziani dei CC cigiellisti e erredibiini. Perché esporsi quando è pieno di boia di Stato compagnuzzi?
“La politicizzazione e la sovietizzazione sono tecniche di sottosviluppo, che per primi pagano i proletari. E così è stato. L’ordine è arrivato da Londra e DC-PCI-Mediosbanca l’hanno implementato. Cuccia e Ugo La Malfa erano figuri compradori con visioni sovietiche del capitalismo, fascisto-corporativi passati al soldo inglese. Per quello Londra scelse Cuccia come dittatore dell’economia pseudo-privata e per implementare le sue decisioni di sottosviluppo italico.    
“Il terrorismo rosso, che subentra a quello nero, è voluto ed imposto. Nessuno discute nulla ‘nella sinistra’ né altrove. Ci sono tecniche di infognamento di tutta un’area. Sofri lo colpiscono perché ne ha salvato qualche decina di migliaia col suo no-no. Pure altri, che ne hanno salvati magari solo poche decine sono stati oggetto e sono oggetto di operazioni clandestine CC-NATO. A Voi non lo dicono. Se uno di Voi se ne occupa lo sbattono fuori dal ‘movimento’, perché le reti organizzative di qualunque colore sono controllate ed usate dagli Uffici Politici dei CCstragistoTerroristi. C’è il Segreto di Stato su queste cose. Non ve le vengono a dire. Né Voi ve le fate dire. Non potete occuparvene. Potete fare solo quello che Vi fanno fare. Quando vai ad una riunione, guardali in faccia e chiediti se ce n’è uno, a parte te, che non sia o del tutto imbecille o in diretto contatto con qualche magnaccia di CC o PS. In genere, per robetta, i CC usano la faccia della PS. Ma non lo vedi che gli infami li trovi dappertutto a sentenziare, dar lezioni, dirigere, mentre i pochi non infami degli ‘anni d’impiombo’ hanno capito qualcosa e Vi evitano?!  
“Guarda, è semplice. Hai presente quando massacrarono Borghezio sul treno? Mi sembra non abbiano mai scoperto nessuno. Vuol dire che erano capeggiati da teppaglia con legami diretti coi CCstragistoTerroristi. Gli Tsorzini rossi. Quelli sono quelli che dirigono ‘il movimento’ e che ti fanno fuori se li metti in discussione. Invece, basterebbe mettere la foto su internet e denunciali pubblicamente come terroristi di Stato.
“Alcuni dei cabalisti che mi dettano queste cose, di tanto in tanto lo fanno. I poteri maniacal-delinquenziali temono la pubblicità. Se li sputtani anche appena appena, non sanno più che fare. Loro hanno comitati, soviet, decisioni collettive periodiche, procedure. Se un confratello li colpisce, non deve chiedere a nessuno. Loro, ‘lo Stato’, devono fare riunioni e poi c’è da veder se han capito bene quel che devono fare e se lo sanno fare. Quando un confratello li colpisce, li colpisce e basta. Non chiede a nessuno. A volte cercano di rimuovere cose in rete. Altre volte non possono. Per le cose peggiori, proprio non possono. Non possono andare in tribunale, più ti avvicini alle cose peggiori che fanno. Anche ammazzare uno che li sputtani non è sempre così semplice. Per loro, è sempre stato più facile ammazzare chi avesse informazioni non pubblicate o non ancora pubblicate.
“Calabresi lo fanno fuori per Piazza Fontana, dato che li aveva scoperti ed aveva scoperto la direzione del CC sull’operazione e sullo stragismo pseudo-nero. Calabresi aveva scoperto Tsorzi e che operava come terrorista dei CC-governo. La bomba di Piazza Fontana l’ha messa Tsorzi su incarico dei CC. Uno in rapporto diretto coi CC ed a loro gerarchicamente subordinato, non ammazza un commissario di PS di testa sua. Nessuno va ad ammazzare qualcuno di testa sua, in giri sia di destra che di sinistra o mafiosi. Un singolo può certo provare a fare qualunque cosa e talvolta può anche andare liscia, anche se in genere li scoprono. Non un agente diretto. Non organizzazioni. Un’organizzazione o chiede autorizzazione, alias è almeno eterodiretta, oppure la distruggono appena sgarra. Guarda, che il SID sapeva perfino dove stavano tenendo rapito Sossi. Bastava qualcuno l’ordinasse, andavano, ammazzavano tutti, o arrestavano tutti, e se lo portavano via eventualmente vivo. Qualcuno ha ordinato di non far nulla. Volevano incoraggiare la prime BR.
“Non funziona come vi immaginate o fate finta di capirla Voi miliziani, eventualmente inconsci, del potere-CC. Nessun Andreotto ordinò a Moretti, Andreotto ordina ad un ufficiale del SID, poi SISMI. L’ufficiale del SID attiva la sua rete. Qualcuno suggerisce o ordina a Moretti, da Parigi o di altrove. Ci sono tanti modi per spingere, indurre, obbligare, un’organizzazione. ...Visto che in Via Fani c’erano quelli della ‘ndrangheta, e furono i determinanti, coi BR non determinanti ma che misero la faccia. Se Andreotto avesse cambiato idea, bastava non far rapire e non far ammazzare Moro. Tutti sapevano dell’operazione in corso, dei pedinamenti BR e dove le case dei BR fossero. Il giorno dell’operazione c’era un’unità speciale pronta ad intervenire e salvare Moro, fosse mai arrivato il contrordine. Non arrivò.
“Invece, l’ufficiale in loco a supervisionare aveva avvertito le sale operative delle varie polizie di tenere la zona sgombera da sbirraglia. Aveva ordinato alla SIP di isolare le comunicazioni della zona nel momento dell’operazione. Quelli della ‘ndrangheta e altri in Via Fani sono stati fotografati da gente dei palazzi dell’area. Le foto sono state fatte sparire. Quelli spariti senza arresto in Centro America ed altrove, erano dei CC e sono stati fatti espatriare con protezione CC-NATO. 
“Pressoché tutti i paesi latino-americani erano allora, come ora, d’area SIS-CIA. Tutti. Nessuno dava asilo ad un terrorista italico senza richiesta diretta dei governi-CC-CIA. A volte la PS arresta qualcuno i CC vorrebbero lasciare libero ed a volte i CC arrestano qualcuno la la PS-governo vorrebbero lasciare libero. Guarda che è successo ai CC Andreottoani che hanno bidonato Cazzelli, la PS e Scalfavo arrestando Riina che stava lavorando per il Quirianale-Mediosbanca e che dunque Prokura di Palermo e Interni stavano proteggendo. Ma se uno va all’estero da solo, senza appoggi di CC, ed è ricercato, lo mandano subito indietro. Di certo, in America Latina allora ed ora ...ora con l’eccezione, forse, del Brasile che sembra seguire un corso appena indipendentista, o probabilmente solo ipocrita, per quanto non ci sia da farsi troppe illusioni sulle sinistre sindacali e dei gesuiti ora al potere in Brasile e che forse lo resteranno a lungo; i sottosviluppati non possono essere davvero indipendenti. Fanno finta... Anche in Francia operavano scelte. Non accoglievano tutti. Ma quelli protetti dai CC e mandati a nascondersi in posti sicuri e per sempre sono proprio stati mandati in America Latina od in Giappone, dove nulla si muove senza che la CIA ordini il da farsi. E son pure tutti divenuti straricchi. Magia delle protezioni carabiniere! ...Prova tu ad andare all’estero ed a chiedere asilo...  
“Tutti sapevano dove Moro era detenuto. Poi cambia casa di prigionia e cambia chi lo detiene, almeno una volta, la volta che lo prendono quelli della Magliana, nel senso che vanno dai BR e se lo prendono loro, Moro, per poi restituirlo per la sceneggiata finale. Danno poi loro, la Magliana-CC, gli ordini a Moretti su cosa fare. Moretti lo arresta la PS, non  CC. C’è nelle stesse lettere di Moro, se le sai leggere, del cambiamento di casa e delle facce diverse dei suoi secondini. Infatti, c’è l’ossessione, da parte dei CC, che nelle sentenze confuse e cambianti dei tribunali, sia scritto che Moro resta sempre nello stesso luogo. Non è vero. Lo scrive lui stesso!
“Dimostrazione ulteriore che c’era ben dell’altro da nascondere. Troppo difficile. Uno si legge i libri complottistici ordinati dai CC alle loro case editrici e non ci capisce nulla, solo che ci sono ‘forze oscure’. Dalla Chiesa e Pecorelli vengono ammazzati perché rendono pubblico quel che era tutto noto e che Andreotto è il regista con la copertura della Curia romana. Pecorelli ha pubblicato molto su queste vicende e pure su altro. Lo fanno fuori perché non pubblica tutto e non fa i nomi chiari. Sennò avrebbero cercato di rinchiuderlo ed avrebbero subito chiuso OP. Figurati se avesse potuto nominare esplicitamente Andreotto... L’avesse però fatto, si sarebbe magari salvato. Cosa scrive Pecorelli? Scrive che perfino il furbo, ma scemo rispetto ad Andreotto, Kazziga appena viene a sapere dove si trova Moro si rivolge alla Loggia di Gesù Cristo in Paradiso (cioè l’Andreotto) che gli dice che è meglio lasciar perdere perché se poi i BR l’ammazzano durante il salvataggio è ancora peggio. ‘Motivazione’ per minchioni...!!! Scusa, ma un Ministro dell’Interno a chi parla in un caso simile? Parla col capo del governo. Appena Andreotto sa che la notizia dell’indirizzo circola, manda i CC-Magliana a prenderlo e tenerlo loro visto che i BR si sono fatti scoprire proprio da tutti. Troppo difficile capire cose così semplici. Meglio i grandi complotti della letteratura complottistica delle case editrici dei CC od i Pipperni che si bagnano il culo con la ‘geometrica potenza’ su cui spipparsi.
“Le desolazioni e le fasi buie non esistono mai. Sono stati psicologici individuali od immagini letterarie.
“Il giovane Bellinguer vien portato dal padre latifondista massone di Sassari a Togliatti nel 1944 e viene candidato, da allora, a sostituire Togliatti. Bellinguer era mister nessuno. Se c’è uno del tutto estraneo alla ‘scuola’ comunista e sovietica, è proprio lui. Dalla Sardegna post monarco-‘fascista’ ai vertici del PCI.   
“...Non proprio un mister nessuno, il giovane Enrico. Il nonno, omonimo, era pure lui massone e della rete di Mazzini e Garibaldi che lui aveva conosciuto personalmente. La madre era cugina della madre di Kazziga. Infatti, Kazziga raccontava fossero cugini. Sia Bellinguer che Kazziga erano imparentati coi Segni, con Antonio Segni e famiglia. L’Enrico è nato il 25 maggio 1922 ma non va militare o non se ne ha notizia. Che fosse in qualche milizia fascista (magari lo avevano imboscato in loco) per cui la cosa è stata rimossa dalla biografia? Non doveva neppure essere troppo brillante negli studi. Fa solo il liceo ma lo finisce piuttosto tardi, sembrerebbe, a meno che non fosse in qualche milizia fascista per cui hanno fatto figurare che fosse invece studente liceale fino a vent’un anni. Caduto Mussolini od andatosene i tedeschi (subito dopo l’8 settembre 1943), si mette ad organizzare una sezione del PCI. Non doveva neppure essere un grande eroe, se aspetta d’operare sul sicuro. Da attivista di sezione nella piccola Sassari a, di fatto, vice e successore di Togliatti da un giorno all’altro? Insisto: Ve le bevete tutte!!!
“Lo accredita la massoneria, la mafia familiare. Mario, il padre (padre pure di Giovanni, lo sguaiato forcaiolo da piazza), è Gran Maestro della Loggia di Sassari. Va da Togliatti come tale. Togliatti aveva frequentato ambienti massonici di Sassari quando era studente lì. Kazziga è di una famiglia massonica di Sassari. Poi, ascende ben più in alto perché la Chiesa, proprio per le sue origini massoniche, lo fa super-specialista DC in trame eversive di Stato ‘occulto’. Questo è quel che dice lui. In pratica, Kazziga viene designato dalla Chiesa come responsabile politico in questioni di apparati di sicurezza clandestini di Stato e relative attività. Lo fanno terrorista di Stato, istituzionale.
“Gello, che a Pistoia aveva collaborato da ufficiale della RSI col PCI dei luoghi e con altri, all’inizio del 1945 viene scortato dai due partigiani per PCI, che l’avrebbero volentieri fatto fuori, che lo portano da Togliatti a Roma. Poi, Gello va in Sardegna dove si stabilisce nel sassarese. Ve lo manda Togliatti? Quando Gello prende la direzione della P2 e ne fa la P2 che si sa, grazie pure all’assistenza di Berliguer, pochi anni dopo non solo salva Bellinguer dal fare la fine di Moro, dà anche soldi a PCI. Com’è quella cosa del finanziamento a Paese Sera tramite l’Ambrosiano?
“Calvi lo impiccano gli inglesi perché, su incarico di Andreotto e Gello finanzia la guerra delle Falklands. Gli inglesi danno ordini alla Prokura di Milano. L’Ambrosiano, floridissimo, viene liquidato e rapinato, e di soldi, valanghe di soldi, dagli inglesi. Nonostante la chiusura, la rapina inglese di centinaia di miliardi come danni di guerra, ed il fallimento senza perizia contabile (il solito e compradoro ‘rito Ambrosiano’), appena riaperto è subito in grande attivo. Ci sono i bagasci ‘comunisti’ e non della prokura e degli uffici giudiziari ambrosiani ad obbedire agli ordini inglesi! ...Un fallimento senza perizia contabile [!!!] in loco, ma con perizia contabile in cassaforte a Londra coperta da Segreto della Corona britannica!!! Trame oscure?! È tutto noto. E che ha Voi lavano il cervello con le fandonie per il popolino. La DC faceva le stragi. Il PCI, complice, Vi truffava con l’antifascismo. Giochi delle parti, parti del teatrino. Con Voi masse di manovra.
“Com’è che Togliatti e i Bellinguer si conoscevano? In realtà, non solo si conoscevano. Togliatti aveva già nominato il Gran Maestro Bellinguer in una importante commissione. Una commissione tipicamente corrotto-mafiosa. Quelle commissioni che non possono dire la verità ma devono cercare di inventarsene una di comodo.
“Lasciamo parlare Andreotto: «Nessun rilievo si può fare alla correttezza di Mussolini nella gestione finanziaria dello Stato. Le sue responsabilità morali sono altrove. D'altro canto in TV non ho fatto una domanda che faccio adesso: perché non si pubblicano i risultati dell'inchiesta compiuta dalla Commissione incaricata di accertare i profitti del regime fascista? La Commissione fu formata nel 1944, l’inchiesta la condussero uomini insospettabili come l'on. Scoccimarro e il padre di Bellinguer. Non se ne è mai saputo nulla.» (Giulio Andreotto, Il Messaggero, 22.7.1971).
“Perché Togliatti mette proprio il Gran Maestro Bellinguer di Sassari in una tale commissione a Roma?
“Il Partito Cavouriano Italiano! ...Fondato da Togliatti nel 1944 su incarico Alleato!!!
“Anche Amendola era massone (a quel che dicevano vecchi del PCd’I) ma di logge non gli permettevano di divenire successore di Togliatti?
“...Ho in realtà difficoltà a parlare di queste cose, non per le cose in sé ma per la valenza ad esse viene data dalla propaganda-insozzoDelCervello di regime, per cui è impossibile parlarne facendo finta che gli investimenti di valore-disvalore non esistano... È come comunismo, lib-democrazia, fascismo-nazismo. C’è differenza? Gliel’hanno data. Ci sono differenze ed eguaglianze ogni giorno tra gli Stati, ma non sono le differenza pre-date sulla base di etichette investite di valori-disvalori. La differenza tra quelle tre etichetta è data dalla gerarchia dei vincitori dell’ultimo conflitto mondiale. I primi sono quello che hanno vinto la guerra come imperi primari, gli ultimi quelli che l’hanno persa. Nel mezzo hanno messo gli alleati ‘comunisti’ dei due Imperi primari. Graduatorie di valore stabilite dai vincitori non hanno alcun valore. Nessuna gerarchia di valore-disvalore ha alcun valore e tutte le hanno. Non se stabilite da fonti di potere formale. Anzi, le gerarchie di valore-disvalore definite da fonti di potere sono a priori false, fasulle. Voi, però, ‘grandi rivoluzionari’, non siete eppure capaci di ragionare su basi non propagandistico-imperiali...  
“Io resto della convinzione che la massoneria non esiste (come non esistono le mafie etc), mentre esistono circuiti, cosche confederate nel fascio unico di regime (‘la mafia’ vera, reale), di ogni regime e resilienti ai cambi di regime.
“Non immagini quanti della P2 fossero del PCI. I mille fatti trovare da Gello erano elenchi purgati per l’occasione. Ve ne erano altri 2'000. L’unica differenza tra il PCI e altri partiti era la centralizzazione (che pur la prima DC ha, identica ...fino a che gli inglesi ordinano si sfaldarla e sfasciala perché non possono permettersi un partito di governo a ferreo controllo non loro), per cui tutto tendeva a passare dal centro. I rapporti con massoneria, CC etc sono gestiti centralmente. In pratica, tutto il PCI era massone, stragista e corrotto-mafioso tramite gli uffici centrali. A livello periferico arrivavano gli ordini, gli ordini con lo stipendio. Picciotti che dovevano solo obbedire. Ciò non toglie che anche a livello periferico e singolarmente frequentassero salotti e logge. Pensi che in Toscana si possa per politica senza coperture massoniche o di quello, per gli altri, chiamate massoneria? Pensi il PCI fosse lì e sia, ora come PD, differente? Pensi che il Comintern non fosse una massoneria al servizio della Polizia Segreta Russo-Sovietica e non solo? Quale è la definizione di massoneria? Ecco, applicala a qualunque partito, cordata burocratica, chiesa, associazione od a quel preferisci e trovami chi non è massone. ‘La massoneria’ formale è solo una massoneria aggiuntiva e neppure la più massonica. Non a caso ve l’hanno costruita, infilata, nel Vostro immaginario come una cosa deteriore. Eppure non è tipica di tutti gli Stati davvero totalitari come l’inglese e lo statunitense? Non Vi viene il sospetto possa essere un imbroglio propagandistico? Maccome, la propaganda ben costruita, anche quella mal costruita invero, Vi lobotomizza sì che neppure possiate immaginare di metterla in discussione. Tutto Vi sembra così naturale. Quando Vi ribellate sono finte ribellioni all’interno e solo all’interno degli apparati concettuali ed immaginari vi hanno ficcato nella chiorba e così in profondità da farvi tutto sembrare come così naturale, sia l’ortodossia che le finte ribellioni (ma che a Voi sembrano vere!) contro d’essa.
“Tanto per restare in argomento, parlando d’altro... Mandello-Maitanno, vengono dati dal PCI di Bellinguer a Gello per la destabilizzazione argentina, su richiesta dei CC dei Servizi agli ordini dell’Impero. La guerriglia del PRT-ERP serve per giustificare sia le dittature militari con relativi massacri, sempre più cruenti in una logica di azione-reazione, con l’interludio peronista con altri massacri della destra peronista contro la sinistra peronista. Prima, quelle dei Mandello-Maitanno sull’Argentina erano solo conclamazioni teoriche para-castriste. Giochetti dei ruoli. L’Impero crea e fa creare i ruoli per usarli, usarli sia per l’insozzi della generalità dei cervelli che per operatività ben più immediate. 
“Con gli anni ’70, i soldi ed i passaporti per fomentare ed aiutare il PRT-ERP vengono dati loro dai CC-Gello, tramite il PCI di Bellinguer e qualche grande impresa di para-Stato come copertura per tutto e per tutti come sempre, e sotto regia degli Imperi. La cosa serve precisamente a giustificare i massacri dei militari. Ecco il destino dei rivoluzionari! Chi poteva pensare che in Argentina, od altrove, avesse un qualche senso il terrorismo e che con esso si potessero migliorare condizioni di vita o prendere il potere per migliorare condizioni di vita? Nessuno! Sono cose provocate, sempre, da centri d’interesse interni ed Imperiali per loro scopi miopici, con coglioni che si prestano come manovalanza e si fanno ammazzare. Era lo schema della destabilizzazione autoimmerdante italiota-NATO in salsa argentina. L’unica cosa che va storta ai militari argentini, a pure agli andreotto-‘vaticani’, è che attaccano gli inglesi ed affondano persino una nave inglese coi soldi della P2-Calvi, proprio con missili pagati dall’Ambrosiano. A quel punto, gli inglesi, che già stavano operando per la messa in liquidazione dell’Ambrosiano per le sua attività politiche internazionali, dalla Polonia all’Argentina (il classico, Imperiale, prima li usi e poi li getti con disgusto come non ci avessi mai avuto nulla a che fare), catturano Calvi e lo appendono sotto il bellissimo Ponte dei Frati Neri allora dipinto con lo stesso azzurrino della bandiera argentina.
“Chi pensi lo faccia fuori Mattei. I francesi?! ‘La mafia’?! Un CC su incarico DC-PCI. Era d’ostacolo al centro sinistra ed al sottosviluppismo ordinato da Londra. Un ufficiale dei CC, che si firma col nome di un ufficiale che quel giorno era altrove,  mette la bomba a bordo mentre hanno trovato un’amante sicula al pilota che dunque non è a sorvegliare l’aereo. De Mauro (già spietato torturatore della RSI che, in Sicilia, lavora per la stampa ‘di sinistra’ pur restando in connessione con ambienti della CIA peggiore) scopre la cosa ed i CC, con copertura politica da Roma, lo fanno ammazzare. Chi si sogna, sennò, d’ammazzare un giornalista? Ecco come si governa l’informazione con cui Vi fanno pensare quel che vogliono loro. Ve li ammazzano e poi Vi ammazzano pure ogni spirito critico e raziocinante obbligandoVi a pensare l’improbabile mentre quello che è successo lo avete sotto il naso anche se, ovviamente, non lo vedete. Quanti soldi ed energie sprecano per le finte indagini infinite che servono proprio a berVi ed a farVi bere i cervelli Vostri?
“Ecco perché, con ideologie inevitabilmente intrise di invenzioni, uno non può comprendere la differenza profonda, come singoli, tra Togliatti e Bellinguer, eppur la loro identità assoluta come impiegati compradori parastatali, e neppure le evoluzioni della personalità o del cappello dei vari personaggi. Sia Togliatti che Bellinguer sono dei impiegatucoli. Togliatti sta con Bordiga quando è Bordiga che controlla il PCd’I. Passa con Gramsci quando viene scelto da Mosca perché è un pasticcione eclettico manipolabile. Lo rimpiazza ufficialmente quando lui si permette di criticare il padrone moscovita.
“Tutta l’elaborazione di Gramsci è diarrea da peggiore socialismo utopistico. A Mosca capiscono che uno così, con stipendio del Comintern, lo possono usare per demolire il potere quasi assoluto di Bordiga sul PCd’I. Tu non lo puoi sapere, ma ci sono vecchi militanti che, ad occupazione anglo-americano compiuta e col PCI ricomparso, pensano che il segretario sia ancora Bordiga. Tale era il livello degli ambienti ‘operai’. Neppure puoi mai avere conosciuti bordighiani sfegati che divengono agnellini con tessera del PCI in cambio di un posto nelle Coop. Si deve pur vivere. Meglio che suicidarsi per esaltazione, seppur sia sempre squallido vedere sia solo questioni di cappelli le persone si mettono o si fanno mettere in testa.  
“Appena Gramsci, appena troppo arrogante, sardo, non capisce che deve solo obbedire allo stipendio, fa finta di essere in un vero partito dove uno può fare domande ed esprimere dubbi, e si permette di dissentire, ed a nome del partito, non sulla sostanza ma solo sui metodi usati contro l’opposizione russa, Togliatti, che già l’ha rimpiazzato a Mosca, coglie l’occasione per farlo fuori e sostituirlo come capo del PCd’I e per divenire lui il solo interlocutore-capo italiano di Mosca. Gramsci lo fanno arrestare, con collaborazione sovietico-Comintern-Ovra, lo espellono dal PC’I (contestuale all’arresto richiesto dal Comintern al governo italiano), lo isolano, operano per farlo restare a morire in galera, poi, siccome, esce lo stesso, lo ammazzano. Normale cooperazione monarchicoItaliotica-sovietico-inglese! Che ragione potevano avere di cremarlo su preciso ordine di Sraffa, che certo non agisce di suo né all’insaputa dello stesso governo britannico (il creatore del mussolinismo)?  
“Togliatti è allora cittadino sovietico. Trasportato in Italia, nel 1944, come garante degli accordi di Teheran per l’Italia, da un lato deve, deve!, restare ‘filo-sovietico’ ma dall’altra passa in area-CC-Londra. Non è che gli inglesi facciano la Grecia come esempio. Esempio di che? Al contrario, si fanno mandare Togliatti proprio perché non vogliono un’altra Grecia mentre vogliono un forte PCI da essi stessi sussidiato. 
“Bellinguer non ha alcuna referenza comunista. È un giovanotto di famiglia massonica. Eppure viene lui scelto come successore di Togliatti. Non è un filo-sovietico. Si deve fingere perché tale deve essere il partito che deve dirigere. ‘Eriko, guarda, questo è il partito, lo stipendio e l’ideologia del partito dei compradori anglo-americano dietro copertura sovietica.’ Se Togliatti ha vissuto a lungo come impiegato, con funzioni dirigenziali, sovietico, oltre ad essere pure divenuto cittadino sovietico, Bellinguer non deve proprio nulla all’URSS. Togliatti lo sceglie come su successore proprio per quello. Non vuole neppure un partigiano che possa avere collegamenti con le illusioni del PCI del nord, gli imboscati che ad occupazioni avvenuta sfilano armati e pretendono posti. Giovani fascisti convertitisi ‘comunisti’ appena vedono che i comunisti sono, coi DC, i favoritissimi dagli anglo-americani per le plebi già fasciste.
“Togliatti vuole un mister nessuno di famiglia massonica e da essa accreditato. Se Togliatti passa da area sovietica ad area carabiniera, Bellinguer passa da area carabiniera ad area carabiniera. Bellinguer, in privato, tra i suoi, non in sezione od in pubblici comizi (i gerarchi non si sono mai fidati degli operai e del popolino!), definisce il PCI un partito cavouriano, che significa massonico inglese e carabiniero. ‘Siamo un partito cavouriano.’ Il resto è solo retorica per i fessi. Poteva dire ‘compradoro’. Ma no, proprio non poteva. Gli umanoidi devono sempre contarsela.
“La sua dichiarazione di fedeltà alla NATO non contraddice gli accordi di Teheran, bensì erano cose da non dirsi pubblicamente. L’ansia di formalizzare l’ingresso formale del PCI nel governo, mentre secondo Teheran e secondo la sceneggiata della guerra fredda doveva restarne fuori, sono pericoli solo a livello propagandistico, non di sostanza. Qualcuno che prende troppo sul serio la sceneggiata della guerra fredda lo vuole morto. Il PCI, pur uscito dal governo formale nel 1947, resta sempre al governo. È solo che ci resta informalmente, mentre nel PCI sono ansiosi di avere ministri e riconoscimenti ufficiali. Non vogliono essere al governo senza esserci anche formalmente. Nel Parlamento le leggi passano coi voti determinanti del PCI. Nella burocrazia statale, il PCI avanza e la DC lo fa avanzare liquidando i suoi cespugli precedenti come il PSDI cui erano stati dati enti vari. Tutti gli enti tolti al PSDI e passati ai sindacati, vedono il PCI che avanza rapidamente tra i dirigenti mentre il PSDI scompare. Idem i voti alle elezioni. Amministrazioni relativamente oneste di Enti pubblici vengono rimpiazzate dal clientelismo e dalla corruzione sindacale. Ah, parentesi, ci sono enti (magari tutti!) in cui l’RdB viene creata dalle Direzioni Generali come loro sindacato per aumentare la frammentazione sindacale e perché il compagnuzzo estremo è più manipolabile dei sindacati tradizionali sia confederali che autonomi.
“Ci sono anche altri aspetti che a Londra colgono, ma per l’italiota sono troppo difficili.  Moro vuole il PCI al governo per distruggerlo. Moro che diviene Presidente della Repubblikina coi voti del PCI ed il PCI nei governi significa il tentativo della DC di salire al 50% o 60% collassando il PCI come partito uguale agli altri e peggio degli altri. Moro è un attentato alla propaganda mondialmente diffusa dagli inglesi del PCI differente e migliore, cosa che, appunto, era solo propaganda inglese. I quadri del PCI e della CGIL erano e sono teppaglia mercenaria. Le ideologie sono vendute al coglionazzo che ne ha bisogno. Nel PCI, la sola ideologia era il potere per il potere. Le scemenze vendute come di Gramsci le puoi applicate a tutti i partiti. Oggi idem, l’unica politica è il potere per il potere, nelle varie ramificazioni, anche se il centro del PCI è sempre restato compatto ed oggi è il PD, in pratica. Spendevano centinaia di miliardi in propaganda d’immagine, ma loro non credevano a nulla. Idem chi li seguiva. Gli operai del PCI andavano con cappello in mano nelle federazioni, o dal capo-bastone sul luogo di lavoro, a supplicare favori clientelari. Oppure prendevano la tessera per quieto vivere o per far dimenticare passati da far dimenticare nel nuovo regime fascista-repubblicano senza il PNF.
“Napulità ed i miglioristi erano finanziati dalla Fininvest, o anche dalla Fininvest, prima di passare al servizio organico e diretto, quelli che riescono a salvarsi dalla Grande Purga 1992-93, di Mediosbanca. Come tra compagnuzzi viviluzionavi, più son luridi e connessi ai CC ed oligarchie predatorie, più saltano su se adombri possano esserlo. Il PCI, come gli altri, è sempre stato al soldo di tutti. La ‘differenza’ del PCI è che esso è una creazione propagandistica londinese.
“Napulità era fascista ed antisemita finché c’era il fascismo. Durante le 4 giornate di Napoli è imboscato. Appena arrivano i nuovi occupanti diviene lecchino loro. Accompagna, come interprete, gli ufficiali USA nel casino a cielo aperto era divenuta la Napoli occupata dagli anglo-americani. Poi, dopo, un giorno, diviene ‘comunista’. Ecco dove incontra Giorgio Amendola, che comunque non era una macchietta come Napulità. Le sue biografie naturalmente pasticciano il suo passato fascista e le date precise facendo sembrare tutto lineare. È il mestiere degli scribacchini, del resto. Non che ci fosse nulla di male che lui fosse tale, e sia restato tale transitando poi nel PCI. Il cortocircuito è della ragione, dei loro stessi luoghi comuni di cambiare sigle per convenienza di stipendio e di ciò, conformistissimo, loro dichiarano sulle loro visioni del mondo o supposte tali. 
“Quello, e peggio, era il PCI. Vi trovavi ex-ufficiali della polizia politica della RSI. Se lo dicevi al PCI, ti rispondevano che lo sapevano. Erano tutti così. Chi era stato a libro paga URSS era ancora peggio. Era certo mille volte più libertario il monarco-fascismo dove pure gli antifascisti avevano la tessera del PNF e gli intellettuali dissenzienti trovavano sempre un Gentile od un Bottai, od una Commerciale, che desse loro lavoro e protezione. Oppure leccavano direttamente Mussolini come Bobbio.
“Il PCI... Ignoranza e grigiore venduti come cultura e rigore. L’isteria paranoica contrabbandata come fede. Il forcaiolismo presentato come svolte tattiche e strategiche. L’opportunismo compradoro e senza principi diffuso come intelligenza della situazione. Battute da bar e frasi fatte copiate da veline dei sergenti dell’apparato agitate come elaborazioni geniali. La subordinazione ai poteri predatori ed ai loro CC propagandate come indipendenza del partito. 
“Giovanni Amendola era nella massoneria esoterica come conseguenza della sua frequentazione di ambienti occultisti. In quei circoli conobbe l’ebrea lituana Eva Kuhn che sposò. Erano gli ambienti poi di Evola. Tu vedi, ti hanno creato, inculcato, differenze, contrapposizioni che non esistono. Le vendono a Voi plebi, anche se le plebi vere se ne fregano. Le plebi le comandano i capi bastone.
“L’avventura politica di Giovanni Amendola è massoneria con faccia politica. Tali sono giornali e partiti che fonda o cui partecipa. Giorgio Amendola, gobettiano e feroce anti-comunista, aderisce poi al PCd’I non certo perché antifascista [glielo fanno dire nel film ma è una balla], cosa che non era. Gli antifascisti erano i terroristi di GL. Il PCd’I coopera con l’Ovra per denunciarli e farli arrestare. Giorgio Amendola aderisce poi al PCd’I sia perché aveva bisogno d’uno stipendio e di passaporti falsi, che perché lo vede come partito liberale, liberale all’italiota, cioè nazi-statalista deteriore. È poi filo-sovietico di facciata perché nel PCI si doveva fingere di esserlo. Quando Amendola va in URSS da deputato italiano, prima non c’era mai andato, e parla coi dirigenti sovietici, chiede loro perché non introducano il pluripartitismo, che tanto le masse sono minchione che si manipolano come faceva De Gaulle e che il PCUS può restare all’infinito al governo anche in regime pluri-partitico. Siccome, aveva una certa onestà da intellettuale aristocratico, le stesse cose le racconta ai comizi agli operai dove dice pure che non si credano chissacché ché i parlamentari della DC, presi uno per uno, sono poi delle brave persone. Quelle erano le cose che diceva ai comizi a operai a bocca aperta che tanto non capivano una pippa di quello che lui diceva. Era un liberale, liberale all’italiota, che neppure lo celava, pur con inevitabili concessioni alla retorica piciista. Al PCI lo sanno. Infatti lo tengono, ma in posizioni di facciata. Tanto, alla fine, lavorava per loro. In parlamento, si vota secondo il pollice su o giù del capo-bastone. Basta che uno segua le indicazioni, ed ha lo stipendio assicurato a vita, lì o altrove. In ogni macchina burocratica, non importa quello che pensi, quello che sei (quel che credi o fingi di essere) o quello che dici. Basta che tu faccia il lavoro ti venga chiesto. Il PCI non era diverso da una USL, ora ASL. Dovresti conoscerlo l’ambiente, come funziona la sua burocrazia, i suoi sindacati, i partiti, gli utenti. Nel PCI, anche militanti di base del già PCd’I lo giudicavano un massone. Gli ambienti da cui veniva non erano comunque proletari o sottoproletari. Né lui era un comunista. Nessuno lo era nel PCI né altrove. Fingono per stipendio e privilegi.  
“Non è che hai una visione di comodo della massoneria, per cui ciò che non si conosce viene vissuto con ansia incontenibile, ansia alimentata dal lavaggio del cervello mediatico? Probabilmente esistono tanti tipi di massonerie, come di esoterismi. Dalle pratiche cabalistiche alle reti di puro potere con centro mondiale a Londra ed altrove. 
“Un po’ come una visione di comodo dei partiti comunisti e del loro materiale umano che era piuttosto merdoso e caratterizzato da un grande ricambio quando dipendono strettamente da Mosca. Come la LN che va avanti a furia di espulsioni ed epurazioni forsennate per pure ragioni di potere interno, eppure poi i voti arrivano lo stesso, ma per altri motivi, non per il materiale umano dei suoi apparati. Pensi che quelli del Comintern fossero differenti da quelli che trovi nella LN? Nella Fininvest magari trovavi di meglio. ...Una vera azienda! Non tritume prodotto da burocrazie e sbirraglie corrotte ed inefficienti.
“Ve l’hanno contato i film del tutto falsi di Volonté, bassa propaganda, quello che il PCI (anzi i suoi padroni inglesi) ha voluto farvi credere essere stato ma non è mai stato. Via Rasella, che GiorgioAmendola volle ed ordinò, è un crimine da terroristi compradoro-mazziniani. Non ha nulla a che fare col socialismo e simili.  
“Mazzini ‘iscritto’ alla Prima Internazionale?! Mazzini è la Prima Internazionale dove Marx non contava nulla! Gli esiliati (come gli operai, gli intellettuali e tutti gli altri) vanno dietro a chi sia connesso alle Polizie Segrete. Mazzini lo era. Marx, no. Certo, le storie del ‘movimento operaio’ vi raccontano le favolette su Marx.
“I ‘comunisti’ cosa?! ‘I comunisti’ del tempo di Marx sono pressoché tutti massoni. I socialisti pure, sempre e da sempre. Certo, quando Mosca crea la sua loggia moscovita non ammette la doppia tessera. Però c’è chi la prende lo stesso. Lo sai come sono le Chiese? Le logge massoniche non ammettono doppie tessere tra logge. Se sei iscritto ad una congregazione giudaica e sanno che vai pure in una chiesa cattolica non sono sicuro che ti rinnovino l’iscrizione, pur accettando libere donazioni. Le doppie tessere piacciono solo a Pannello perché lui intasca e non ti dà nulla né ti chiede nulla. 
“Forse quella cosa su Satana era riferita ai massoni ed il cattolicesimo a Togliatti e Bellinguer. Ecco, di satanismo-satanismo non capisco nulla, per cui... I massoni sono come tutti gli altri. Chi pratichi esoterismi in gruppo è un’altra massoneria. O forse non è neppure massoneria. Che i cristiani, ma non solo, adorino Satana dipende dal singolo non dall’etichetta d’appartenenza. Le religioni sono cose identitarie e molto d’altro. Chi può saperlo che abbia l’accolito nella testa e nell’animo. Il bisogno dei riti di gruppo? Meglio delle riunioni settimanali di partito o di gruppo. Almeno, nelle chiese, basta associarsi al rito, ma poi puoi fare e pensare quel che credi!
“Il cattolicesimo ed il cristianesimo sono culturalmente egizi come l’ebraismo e l’islam. La madonna è metafora di cose simili della spiritualità egizia e v’è pure nell’ebraismo come shekinah. A parte che un servizio ebraico duri tre ore (una il venerdì ed altre sere) mentre una messa possa pure risolvesi in una mezz’oretta, c’è assoluta identità simbolica. Il tabernacolo cattolico c’è con altro nome pure nelle sinagoghe. Non hanno l’ostia ma il pane, che del resto credo ci sia pure tra i protestanti anche se forse non tutti e non in tutto il  mondo. L’ebraismo ha pure sue logge massoniche pur potendo partecipare a logge altrui, se credono, e come correntemente fanno. Ecco, i cattolici sono avversi alle logge, ritenendosi già loro logge con le loro mille associazioni. Però ci sono logge massoniche con cardinali ed altri alti prelati. Per cui, quel parallelo con Togliatti e Bellinguer calza. Fanno regole per gli altri, ma loro hanno altre regole speciali. Alla fine, pure un cattolico anche dell’Opus o dei Gesuiti se proprio vuole partecipare a logge o sette non lo trattiene nessuno. Se è una loggia che gli fa far carriera, non lo sa nessuno che uno è massone, ...a parte quelli addentro a tali giri! Se è una loggia malvista o che diviene malvista, ecco che gli blocca la carriera, magari dopo avergliela fatta fare, per cui viene fatto sapere, per sputtanamento, che uno è ‘massone’.   
“Eppoi, lo ripeto, ci sono massonerie di puro potere per cui in pratica aderisci come ad un partito per chiedere posti. E ci sono, invece, circoli cabalistico-esoterici dove suppongo che il clientelismo non sia lo scopo primario. Se vuoi un posto, ti iscrivi al PCI od al PD, se non c’è troppa concorrenza ad arraffare. Anche se ci sono gruppi e congreghe che si muovono nel tempo e nello spazio e che, proprio perché gruppi, arraffano per loro stesse. Colori, sigle, ideologie, sono solo maschere al proprio tornaconto. Appunto, le gerarchie pre-esistono alle tessere, al di fuori delle tessere e delle predisposizioni o meno a leccare. E v’è pure un proliferare di imitazioni. Perché le massonerie dovrebbero essere differenti? Torino è città massonica ed esoterica. Se t’attivi e chiedi poi saperne molto, moltissimo. Se poi ne scrivi su qualche sito, anche sotto pseudonimo se credi, fai opera di divulgazione, informazione e, magari, smitizzazione...   
“Che di chiedono, in fondo, le massonerie, come i partiti, gruppi, gruppetti e cordate? Ti chiedono ‘solo’ omertà nel delinquere della congrega di cui ti fai e ti fanno parte.
“Hai ragione. L’Impero inglese segue logiche di clandestinità. Non ve lo raccontano. Non è strano che Voi non chiediate e non sappiate analizzare... Per esempio, quando gli inglesi, in ristrettezze finanziarie, dopo la guerra, spendevano troppo (o lo finsero, per altri fini)  in Turchia e Grecia, si presentarono agli americani e dissero che dal giorno dopo avrebbero cessato i finanziamenti lasciando, se gli USA non intervenivano, turchi e greci alla sovversione bolscevica. Dato che Stalin faceva il gioco degli inglesi, che vuoi che gliene fregasse, a Londra, se Grecia e Turchia fossero divenute para-russe. Imperi deboli troppo grandi sono una debolezza non una forza. Comunque non sarebbe crollato il mondo se invece che essere sottosviluppate greche e turche fossero divenute sottosviluppate greco-sovietiche e turco-sovietiche. Stato di fatto è che gli USA, già presi nel gioco della guerra fredda e di subentrare all’Impero britannico, subentrarono anche lì agli inglesi finanziando loro greci e turchi. Ecco, penserai mica che l’influenza inglese su Grecia e Turchia sia diminuita? Passarono i costi agli USA e loro continuarono come prima. Era solo un esempio di come lavorino gli inglesi. Ed anche di come lavorino gli USA.  
“ Se guardi la lotta attorno ad Israele (che gli inglesi vogliono distruggere) con gli arabi ed i compagnuzzi e fascistuzzi anti-sionisti ciucciacassi inglesi, ecco che ti è tutto più chiaro per quanto scoprirsi all’improvviso ciucciacassi presupponga un risveglio subitaneo, cosa sempre non facile. Geopoliticamente interessanti sono, lì, semmai, gli unici veri indipendenti da USA, UK ed altri, cioè i persiani. L’Iran non ha nulla contro Israele, ma i sion-americani son troppo cretini per capirlo oltre che troppo dipendenti dai soldi USA. L’Iran usa solo la scusa di Israele, che minchione si fa usare da USA a sunniti, per il suo scontro col mondo sunnita. Ha avuto comunque ragione Fidel Castro, rinsavito da quando non conta più nulla, a mandare affanculo i persiani sulla questione: farsi troppo prendere dalla guerra di parole non fa bene all’Iran. Ma, appunto, le cose sono lì appena (cioè di molto) differenti dai luoghi comuni fanno credere a Voi miliziani para-britannici lanciati verso la distruzione del nemico sionista e il per trionfo dello pseudo-Islam oscurantista e tagliagole costruitoVi nell’immaginario dai due Imperi. I ‘palestinisti’ militanti sono, in gran parte, feccia camorrista che si fa forte della protezione inglese. Nei loro territori, c’è il terrore se uno alza la testa.
“Gente col cervello chiederebbe e darebbe diritti e cittadinanza anziché operare per la guerra infinita cui tutti s’appassionano. Ma Voi non chiedete né pretendete diritti e libertà in patria. Per cui non è che possiate proporli altrove. Fate ciò che gli inglesi vogliono facciate. La distruzione d’Israele è la loro politica. Voi siete usati. 
“Gli Imperi si fondano sul controllo delle materie prime e delle vie di transito, e la più economica resta l’acqua, non solo marittima. Su questo avvenne lo scontro sui vari teatri delle guerre mondiali. Materie prime ed accesso ad esse. Il numero di basi militari o le guerre in corso non sono decisivi. Gli USA aprono basi e fanno guerre perché chi paga le campagne elettorali negli USA fa investimenti che poi vuole fruttino palate di soldi. Gli inglesi lavorano in modo differente. Nonostante ci sia corruzione pure lì, le campagne elettorali inglesi costano poco. La Corona, nonostante abbia un potere enorme, costa poco e non è influenzabile dagli interessi. Inoltre, inutile stupirsi, le Corone sono socialiste perché vogliono essere amate. Discorso diverso in Spagna dove c’è un Re malato di mente che ha usato il terrorismo stragista per far vincere i socialisti, perché più manipolabili, dunque perché, evidentemente non si sente troppo solido. La Corona britannica non si preoccupa di chi sia al governo. Si occupa dei supposti interessi storici di sé stessa che si ritiene ‘la nazione’.   
“A Teheran-1943, ci sono degli accordi, rispettati fino a novembre 1989. Quando il cittadino sovietico Togliatti deve essere trasportato in Italia e foraggiato dagli occupanti anglo-americani, non poteva essere trasportato e foraggiato dai servizi russi, evidentemente. Devono provvedere e provvedono gli anglo-americani. A tutti raccontano della “svolta di Salerno”. Si sorvola di come arrivi dalla Russia, perché, perché gli anglo-americani lo trasportino in Italia. Vi nutrono di slogans. Voi ve le bevete e non fate domande. La svolta di Salerno si chiama PCI da Teheran, alias PCI compradoro anglo-americano garante del sottosviluppismo italiotico sotto copertura ideologica russa. Ci sono accordi da implementare ed i russi sono indotti a designare Togliatti come loro proconsole e come lo specialista in infognamento italiotico di cui gli anglo-americani necessitavano. Toglietti diviene un agente doppio. Dato che si stava stufando del clima mefitico russo, eccolo finalmente passato sotto gestione dei CC e degli inglesi pur fingendosi pro-sovietico.
“Parentesi: ...Stalin, che non capisce bene come gli anglo-americani lo manipolino, non capisce come gli abbiano chiesto Togliatti per implementare un accordo, né che poi Togliatti lavori più per gli anglo-americani che per l’URSS. Gli inglesi (alle Operazioni Speciali) già conoscevano Togliatti attraverso Sraffa... Togliatti, un personaggio losco e moralmente corrotto, capisce che il suo potere deriva solo dagli anglo-americani. Oh, certo, ometto di cultura limitata e parrocchiale, nell’animo resta un chierichetto russo come schemini mental-‘culturali’. Ma la biada sa che viene dagli inglesi... ...Chiusa la parentesi.
“Senonché Togliatti che, da cittadino sovietico, viene rifatto cittadino italiano, Ministro di Giustizia, e sotto il controllo  degli angli-americani e dei CC, diviene inevitabilmente un altro. Gli stessi russi non si fidano più troppo e lui non si fida di loro. Ci son pure le testimonianze della Iotti. Infatti, cercano di attiralo all’Est (1947, Cominforn) per trattenerlo lì, ma lui non è scemo e li conosce bene. Nei trattati internazionali ci sono sempre degli elementi di ambiguità. Nulla è rigidissimo o definito nei dettagli. L’URSS preferirebbe un PCI più piccolo ma più servile. Togliatti preferisce arraffare in Italia da para-statista pur dietro la retorica dovuta e pur mantenendo una stretta connessione con gli interessi commerciali ed industriali sovietici, da cui del resto dipende il volume di tangenti al PCI. ...Banali interessi di tangenti, visto che riceve la percentuale... ...E la ricevono pure i CC che vogliono ripristinato il para-sovietismo monarco-‘fascista’... A chi pensi la Fiat abbia pagato le tangenti per Togliattigrad, oltre al flusso quotidiano di trattati e commerci in ogni direzione coi paesi “socialisti” dell’Est: ...ai CC ed al PCI! Le stesse mini-scissioni del PCI sono scissioni commerciali. Chi credi pagasse gli m-l riconosciuti a Pechino e Tirana? Tangenti commerciali. Funzionava e funziona così: a conclusione del trattato commerciale o industriale o altro, e come sua parte informale ma essenziale c’era e c’è un assegno da dare al partito cliente dello Stato stesso. Per cui, tra l’altro, la cosa passava per il sistema bancario e le polizie e procure avevano la documentazione della sovvenzione, avessero mai avuto da ridire. Quando il Quirianale-NATO vogliono far fuori uno, sollevano la cosa. Se lasciano perdere è perché son loro miliziani. Sul PCI nessuno ha mai indagato formalmente. Questo tipo di notizie e documentazione sono sui tavoli e negli archivi delle Polizie Segrete che le usano o non le usano per ricatti, a seconda degli ordini istituzionali-NATO o, talvolta, per corruzione personale di loro singoli ufficiali, anche se sanno che le loro corruzioni sono protette solo finché non interferiscano con istituzioni, sennò neppure un militare corrotto conta un cacchio mai interferisse con cose più grandi di lui. Anche perché chiunque fosse in affari anche solo con Tirana, anche solo marginali, veniva subito raggiunto da telefonate dei Servizi: ‘Se c’è qualcosa di sospetto, ci faccia sapere...’ Hanno solo aperto indagini ricatto quando qualche Occhetto, eccitato dai pogrom, s’era montato la testa. Poi han lasciato perdere. Idem il giochetto permanente con Dalemo, il frocchietto da buffonata ma che controlla, tale è il livello dei controllati!, la teppa del centro già PCI. Erano loro prostitute, prostitute di regime-CC-NATO. ...Il ‘movimento operaio’... 
“Gli Stati hanno concezioni proprietarie degli individui. Togliatti era divenuto cittadino sovietico. Poi era stato dovuto far ridiventare cittadino italiano perché inviato, almeno ufficialmente, come proconsole russo per l’implementazione di Teheran, ma i russi continuavano a considerarlo loro pur vedendo che oramai era passato di campo. A Yalta, quando muore, può essere stato per caso come può non essere stato per caso. Già nell’estate 1950, in Italia, un camion gli va addosso. Già il 14 luglio 1948, uno gli spara. Antonio Pallante, un liberale [dice wikipedia] camuffato per l’occasione con una copia del Mein Kampf in valigia. In meno di cinque anni e mezzo è fuori. Il padre forestale, entra pure lui nella Forestale in Sicilia dopo la galera. Spara a Togliatti, dopo viaggio dalla Sicilia, di testa sua? Chi gli dice dove e quando trovare Togliatti?
“Se lo manda il folto gruppo fascista del paese suo d’abitazione, era così folto, e pure in territorio ad alta mafiosità, che è impossibile fosse un gruppo indipendente dalle Polizie Segrete CC.
“Non è certo un Ministero dell’Interno od un governo italiano di testa sua (devono almeno aver chiesto al Vaticano) che organizza il tentato assassinio di Togliatti. Come cittadino sovietico, Togliatti era di proprietà dello Stato russo pur in missione speciale in Italia. Ed un po’ anche proprietà degli anglo-americani, almeno ufficialmente, anche se solo lo considerano loro visto che opera in area loro. Anzi, appunto, era proprietà di tutti loro assieme, vista la natura della sua missione strategica in Italia. In tutte le società c’è chi cerchi di far le scarpe agli altri soci. In questa società, i più forti sono gli inglesi...
“Li concordarono gli attentati a Togliatti? Qualcuno della DC-Vaticano provò a disfarsi del PCI, con un’operazione clandestina? Pressoché certo! ...Siccome è un’operazione super-clandestina Vaticano-DC, devono andarci leggeri per potersi giustificare con gli inglesi che è successo tutto per caso. Gli inglesi non se la bevono e pretendono la liquidazione della DC come partiti ‘leninista’, che loro inglesi non possono controllare, e la sua corruzione e la corruzione dello Stato che si sviluppa per tutti gli anni ’50, su ordine inglese, fino al centro sinistra che è la liquidazione formale dello sviluppismo del miracolo economico. La liquidazione di Togliatti a Yalta è la vendetta del Vaticano-CC che si coprono dietro ai sovietici che fanno il favore. Non serve a nulla. I sovietici non hanno mai ammazzato nessuno senza il nulla osta o la richiesta dei CC, alias del Quirianale. Quello va a morire, ed all’improvviso, proprio quando è a Yalta? Non è credibile. Ucciso dai russi di loro iniziativa? Egualmente non credibile. I russi seguono strette procedure burocratiche e senza l’autorizzazione dello Stato proprietario o co-proprietario, non fanno nulla. Non sono inglesi, più spregiudicati anche nel delinquere.
“Quando gli sparano, Togliatti, che non è scemo, ordina subito di tenere fermo il partito. Qualunque insurrezione sarebbe finita male e contro l’integrazione del PCI nel sistema DC-PCI-Mediosbanca compradoro. Gli accordi di Teheran sarebbero saltati per ritiro unilaterale del PCI se mai si fosse lanciato in un’insurrezione. E magari senza quel ferrovecchio del PCI sarebbero stati tutti meglio e gli operai avrebbero avuto salari tedeschi, se non si fossero poi fatti affossare col centro-sinistra sottosviluppista.
“Gli Stati sono entità paranoico-delinquenziali capaci di tutto e pure di più.
“La differenza del PCI col PCF, su cui infatti la retorica agitprop anglofona non s’appassiona, non è la personalità dei leaders. Togliatti è una macchietta, un ragioniere del crimine (vedi Spagna), un Eichmann. Gli inglesi lo costruiscono, nella propaganda, come un grande genio. La differenza PCI-PCF è solo che la Francia è potenza vincitrice, seppur potenziucola già sottomessa dagli inglesi con la disfatta di Napoleone. A Teheran, non devono definire né definiscono nulla sulla Francia. In Francia comanda De Gaulle e si ricostruisce il PCF pre-guerra, e quello che De Gaulle e la massoneria francese (cioè le oligarchie francesi), potentissima e diffusissima, vuole si ricostruisca del PCF. Evidentemente fa comodo a quel modo, come sbirro (con maschera pro-russa) delle classi dirigenti francesi sugli operai. In Francia, a differenza dell’Italia, non v’è nessun veto sui socialisti. Anzi. Infatti, le teorie accademiche agit-prop sui paesi latino-cattolici differenti dai paesi nordici e dunque con partiti comunisti anziché socialdemocratici, sono appunto propaganda a livello accademico. Null’altro. Vedasi il PCI che sopravvive in Italia mentre non c’è più in Francia, Spagna e Portogallo. In Italia, l’apparato del PCI s’è mostrato fatto di buone mignotte fino al novembre 1989. L’hanno così subito reclutato in blocco per la dittatura quirianalizio-Mediosbancario-compradora. Altrove non hanno avuto grandi purghe decise da Londra-NATO. Finite, o ridottesi, le tangenti da commerci con l’URSS, pure i PC scompaiono. I flussi di soldi fanno i partiti e le loro percentuali elettorali, in genere. Il PCI lo finanziano quelli dell’aria mediosbancaria che continuano anche dopo il 1989. Il PD è il vecchio centro del PCI al servizio di Mediosbanca-Quirianale, con CDB come capo e proprietario. ..Dicono di Bellusconi...   
“Appunto. Avete la visione di Togliatti che magicamente compare nel Sud da solo. È come Gramsci ‘morto di emorragia celebrale’. Le inventano. Le scrivono. Tutti le ripetono. Voi cojùn ve le bevete! Togliatti era a Mosca. E c’era una guerra in corso, con occupazioni e leggi di guerra. Non arriva da solo, al Sud. La carta per la stampa dipendeva dalle concessioni alleate. Tutti il resto pure. Così come quell’altro non muore di emorragia cerebrale ma avvelenato nella minestrina della prima sera di libertà totale. Chissà perché non hanno sottoposto Togliatti ad autopsia...
“Lo ripeto. Il terrorismo anti-tedesco è di GL. Solo marginalmente di altri. GL è una compagnia di ventura britannica con cui ha un accordo diretto. GL ha i morti. Il PCI evita di combattere. Fanno qualche strage codarda come Via Rasella per fare ammazzare loro concorrenti in prigione a seguito della inevitabile rappresaglia tedesca.. Ma GL non è negli accordi di Teheran, mentre l’URSS-PCI ci sono, col Vaticano. Nenni? Era in esilio lussuoso a Parigi... Poi passa da cespuglio PCI a cespuglio DC quando la DC, che per la retorica della guerra fredda non può riprendere il PCI direttamente nel governo, prende i socialisti già cespuglio PCI. Il PCI s’incacchia pure quando i carristi non capiscono e fondano il PSIUP. I carristi sono più pro-sovietici del PCI, ma era tutto un gioco di sigle. Il PCI si chiamava PCI mentre il PSI, anche se zeppo di pro-sovietici (prima della scissione del PSIUP), non urtava il teatrino della guerra fredda. Chi scinde il PSI sono quelli dell’apparato ed i parlamentari, non gli elettori che poi lasciano il PSIUP. Per cui, senza la scissione del PSI, quelli del poi PSIUP sarebbero divenuti Ministri ed altro. Cosa di cui non fregava nulla a nessuno, salvo al PCI che li avrebbe voluti ministri. Era un gioco di sigle dietro a cui stava il patto sfascista incorporato nel centro-sinistra. Le sue riforme ‘operaie’, le nazionalizzazioni sfasciste, fanno felice Londra ed il PCI ma impoveriscono i lavoratori e provocano stagnazione economica. È quel volevano a Londra.  
“La Grecia, una delle altre cose citi, è un altro ottimo esempio di come operino gli inglesi. La Grecia è di area inglese senza alcun interesse sovietico stabilito a Teheran e Yalta, dato che gli inglesi non vogliono fare dell’URSS pure una potenza Mediterranea. Contro tedeschi ed italiani, gli inglesi aiutano tutti. Quando poi occupano la Grecia, nell’ottobre 1944, promuovono e liquidano secondo loro criteri. I partigiani greci erano fondamentalmente nazionalisti, al di là dei colori conclamati. Cosa che avrebbe generato conflitti coi paesi confinanti per via di rivendicazioni territoriali erano già state esplicitate. La linea inglese è ristabilire i confini precedenti, in quell’area. Per cui, loro interesse è liquidare chiunque non obbedisca loro, cosa che fanno sbrigativamente come hanno sempre fanno. Chi vince può fare quel che vuole. La storia la scrivono i vincitori. E la fanno bere a Voi. L’URSS aveva garantito di non intervenire in affari greci e non interviene. La retorica politica vaneggia di tradimenti, lezioni, etc. Ve le inventate e ve le contate. Gli Stati sono entità pazzoido-criminali che cooperano tra di loro. Vi sono stati propinati vaneggi sotto il nome di teorie dello Stato, e pure piuttosto fantasiose, e ve li propinano tuttora, ma nessuno Vi ha mai spiegato, o se qualcuno ha provato non avete capito, le basi del funzionamento dello Stato e degli Stati in reciproca interazione.
“Quando gli inglesi restituiscono all’URSS, per essere fucilati, perfino civili di vecchie emigrazioni russe, la ripaga ampiamente. C’è uno storico d’origini russe in Gran Bretagna, ma in conflitto col governo inglese (che, come sempre, fa sparire documenti storici dagli archivi senza render conto a nessuno pur di proteggere i suoi criminali di guerra e post-guerra), Nikolai Tolstoy, su questi crimini di post-guerra inglesi ed americani. Era cooperazione con l’URSS quando già preparavano, sempre per aiutarla a cementare l’Impero suo, il teatrino della guerra fredda. Della Grecia non ne fregava nulla a nessuno. Anzi, hanno usato pure i ‘grandi’ ‘comunisti’ greci per fotterVi meglio. Prima Vi hanno propinato la balla dei comunisti rivoluzionari greci. Poi hanno passato intellettuali reduci alla Francia, sub-potenziucola compradora inglese, che ha usato i non ammazzati sul campo, per usarli, con intermediazione francese, per le proprie operazioni ‘culturali’ imperiali. Insomma, è la tecnica del porco, per cui nel macello non si spreca nulla. Ecco, come lavorano gli inglesi. Voi vi bevete i vaneggi delle rivoluzioni mancate. Se le rivoluzioni indipendenti esistono, perché quattro soldati inglesi sono stati più forti di grandi armate partigiane. La verità, è che i partigiani creati da Londra non potevano nulla contro Londra che li ha usati e liquidati. Come ha fatto in Italia. Solo che in Italia c’era Togliatti ad implementare gli accordi di Teheran mentre in Grecia, gli inglesi avevano concordato con Stalin la liquidazione del PC, per cui hanno diffuso la balla di copertura di rivoluzioni fallite e di tradimenti sovietici, Tradimenti de che? Vi hanno fottuti in Grecia come in Italia, mutatis mutandis, come da accordi di Teheran che ovviamente erano differenti per ogni Stato. La ‘Vostra’ ‘rivoluzione russa’, alias il golpe del 1917, senza i soldi tedeschi per corrompere generali, e alti e bassi burocrati, non la facevano certo quattro emigrati non fossero stati abbondantemente foraggiati e con sostegni, procurati dai tedeschi, nei gangli dello Stato zarista. Infatti il solo loro foraggio di emigrati non sarebbe bastato, senza il pesante intervento tedesco a tutti i livello dello Stato russo. Ecco quello non possono raccontarVi e quello Voi non capireste neppure. Si capisce solo quello si è stati ammaestrati a capire, nel mondo dei pupazzetti! A Voi, in Italiozia, Vi hanno fottuto col più grande PC dell’occidente. La Grecia l’hanno fottuta con le guerra civile aperta ‘fascisti’-‘comunisti’. Per ogni Stato, gli inglesi hanno la loro soluzione ad hoc! Che caso che ora usino le ‘rivoluzioni fallite’ immaginarie, Grecia ed Italia, per andare allo sfondamento dell’euro. Non è che debiti pubblici crescenti e virtualmente fuori controllo vengano creati per avvantaggiare il sub-Impero euro-tedesco.  
“Churchill è grande estimatore sia di Stalin come già di Mussolini. Con Stalin ha cooperazioni veramente fraterne, in apparenza. I russi erano carne da macello in grande quantità! Si vedono pure privatamente, senza altri testimoni, come a Mosca.
“Churchill fa di tutto per compiacere Stalin, o così danno a bere. Per fottere l’Europa e pure l’Asia dovevano fingere di compiacere le Russie come già avevano compiaciuto i tedeschi quando operavano per farli divenire maggiore potenza europea per fotterla appena la fosse divenuta. Poi hanno dato la colpa a Chamberlain come se un qualunque Chamberlain avrebbe mai potuto operare contro gli interessi britannici. I britannici creano il fascismo. I britannici creano il nazismo. I britannici creano il loro sub-Impero sovietico. Dato che il sub-Impero sovietico è sottosviluppista per cui congela l'Europa, non viene vissuto come un pericolo da distruggere, ma anzi come un amico da sostenere ...al di là della propaganda contro per Voi polli!
“Infatti, c’è una differenza chiave tra tedeschi e russi, che il mondo dei minchioni non può afferrare. I tedeschi erano una potenza competitiva cogli inglesi. I russi erano solo una sub-potenza subordinata agli inglesi. Ecco perché la propaganda mondiale inglese alla fin fine esalta ‘i comunisti’ mentre dipinge come demoni ‘i nazisti’. Sono formulette di accademici agit-prop di polizie segrete che seguono interessi precisi dell’Impero.  
“A Teheran, ed altrove, si spartiscono l’Europa a tavolino. O così i sapienti imbroglioni inglesi fanno credere al loro pupazzetto Stalin, da loro manipolato.
“È in questa visita dell’ottobre 1944 a Mosca che integrano Teheran. Romania 90% sovietica, 10% inglese. Bulgaria 75% sovietica, 25% inglese; Jugoslavia 50% ciascuno. Grecia 90% inglese ed americana.
The moment was apt for business, so I said "Let us settle about our affairs in the Balkans. Your armies are in Rumania and Bulgaria. We have interests, missions and agents there. Don't let us get at cross-purposes in small ways. So far as Britain and Russia are concerned, how would it do for you to have ninety per cent predominance in Rumania, for us to have ninety per cent of the say in Greece, and go fifty-fifty about Yugoslavia?.... At length I said, "might it not be thought rather cynical if it seemed we had disposed of these issues, so fateful to millions of people, in such an off-hand manner? Let us burn the paper". "No, you keep it" said Stalin.
“Ma poi Stalin si prende di più, in apparenza, e Churchill lascia fare, almeno in apparenza. Può essere, anzi è certo, che ci siano altre cose (implicite, che non Vi fanno sapere) dietro a quelle percentuali. Può essere che ci siano frazioni, quelle frazioni, di Polizie Segrete di quegli Stati che dovessero obbedire a richieste inglesi. Gli Stati reali, sono fatti di apparati poliziesco-militari, polizie segrete comprese. Non sono gli Stati immaginari Vi hanno ‘venduto’ e Voi ‘vendete’ in giro, a cominciare da Voi stessi imbottiti e propinatori delle formule di cui Vi siete fatti imbottire.
“Siccome gli inglesi ragionano col portafoglio, non col cuore, finita la guerra devono rendere solido il dominio sovietico. La guerra fredda è la tecnica per congelare e rendere solito l’Impero sottosviluppista sovietico. Nulla di personale con Stalin. Gli inglesi sono euforici. Hanno fottuto l’Europa. Si fingono nemici cooperando alla grande. Guarda che al consiglio di sicurezza, pure per la guerra di Corea, la Russia ha sempre votato con USA ed UK. Idem da quando c’è la RPC, la stessa RPC. Fino ad ora, anche quando poi fingono di non essere state d’accordo. Altrimenti avrebbero diritto di veto.
“I carri armati che entravano in Germania da est erano americani, seppur con equipaggi russi. Quelli sovietici, a migliaia, erano sul confine per l’invasione quando le Germania attacca nel giugno 1941. Dati di Mikhail Ivanovich Meltyukhov, sul 22 giugno 1941, lungo la frontiera russo-europea (l’1 luglio 1941, i russi dovevano invadere pure la Romania e connessi da cui dipendevano i tedeschi per i petrolio). Carri armati: sovietici 15’687, tedeschi&alleati 4'171. Cannoni: sovietici 59’787, tedeschi&alleati 42'601. Aerei: sovietici 11’537, tedeschi&alleati 4'389. Alleati tedeschi sono probabilmente considerati gli Stati sul confine russo che avrebbero dovuto essere occupati di russi nell’avanzata di corsa verso l’Europa. I tedeschi avanzano soli. Solo dopo arrivano altri. Per cui, i tedeschi-tedeschi, per l’attacco, avevano ancora meno.
“I tedeschi, impreparati, hanno più cavalli che mezzi meccanici per la tanto millantata, dalla propaganda inglese, operazione Barbarossa. Fottuti allora, i sovietici divengono dipendenti dagli aiuti USA. ...Poi, i britannici creano la leggenda dell’improvvisa guerra e fredda e minaccia bolscevica. Era un aiuto alle loro prostitute russe per consolidarne l’Impero regalato loro, oltre che terrorismo sociale nell’area anglo-americana. La fabbricazione propagandistica del nemico ha sempre dei fini precisi. La DC, che non è fatta di cretini ma selezionata dal Vaticano, lo sa che è il PCI e che sono i russi. Sono loro ruote di scorta. Ruote di scorta della DC. La DC al governo chiama sovietici, bulgari e cecoslovacchi, ogni volta che i CC stragisto-terroristi ne abbiano bisogno e quando l’area diretta SIS-CIA non bastava, in apparenza. In realtà, se li chiama, è perché c’è l’assenso od addirittura l’ordine SIS-CIA di chiamarli per la destabilizzazione d’Italiozia. La politica delle svolte che tu t’immagini è solo storia di formulette propagandistiche per fottervi. Non è storia, né storia politica. È storia della propaganda politica.
“Dato che pure ‘le sinistre’ sono prostitute anglo-americane, anzi ne sono proprio mignottone privilegiate, ripetono le favolette della propaganda inglese. Chi ha vinto WWII s’è pure appropriato della ‘sinistre’ già tedesche e francesi (anglo-francesi). Con la scomparsa dell’URSS, le sinistre anglo-sovietiche sono restate senza la copertura sovietica.
“Sono gli americani che, in concorrenza con gli inglesi e per creare mercati, lanciano il Piano Marshall nel 1947. Gli Stati sono entità paranoiche. Lanciato il teatrino della guerra fredda, il paranoico si prende sul serio e si convince che deve crederci. Terrorismo sociale interno agli Stati, purghe, persecuzioni perché i bolscevichi stanno arrivando, ...per cui facciamo come loro così siete contenti. ‘Facciamo come loro perché se arrivano loro fanno peggio! ...Noi vi garantiamo comunque più pane e fika-cazzo! Per dimostrare che siamo liberi dobbiamo eliminare chi non ne è o potrebbe anche solo lontanamente non esserne troppo convinto.’ Idem in Gran Bretagna. Il paranoico si prende sempre sul serio. Chissà quante risate che si faceva Andreotto. Quando andava a messa ogni mattina si portava una statuetta ‘San Guerra Fredda’, la adorava durante tutta la messa e sghignazzava. Poi, spartizioni e ruberie fraterne coi comunisti, ma compagne elettorali contro il bolscevismo alle porte ed il PCI. Del resto, si può dividere il potere dei sottoposti ma non il proprio.
“Ai popoli piace essere sottomessi e fottuti. Hanno i capi che si meritano. Gli ordini dei capi dementi e criminali li eseguono loro, non altri. Lo stesso fascismo, come il nazismo, era un’ampia democrazia con comitati a tutti i livelli che decidevano ed operavano. Come ora. ...Le masse! Hanno i capi ed i governi ed i regimi che loro stessi vogliono. È la democrazia, opposta alla libertà. I regimi sia fascisti, che nazisti, che comunisti e simili sono ben più democratici di quelli cosiddetti liberali dove la gente spesso non vota. Nei regimi sovietici e para-sovietici, come l’italico, sono proprio le masse che attivamente si fottono da sole. Anzi, in democrazia, ognuno cerca di mostrarsi al peggio perché sa che tutti gli altri amano chi si mostri al peggio. C’è un’autentica apoteosi a fottersi da soli e tutti assieme. La democrazia può solo esistere come democrazia dei maniaci che s’esaltano ad essere ancora più maniaci. Le cose più maniacali sono le riunioni ‘democratiche’. Provare per credere, chi non ne abbia esperienza. Non servono a nulla d’utile, solo ad esaltare il peggio d’ognuno che s’incrementa sinergicamente dalla presenza degli altri in unità d’intenti. I crimini stalinisti e maoisti li hanno fatti le masse ed i loro soviet a tutti i livelli. Se un capo ordina e nessuno esegue... No, no, eseguono e fanno ancora di più e peggio. Tra l’altro, Stalin era un legalitario che conosceva le regole burocratiche. Tutto passava attraverso consultazioni e decisioni formali con formali votazioni, verbali, firme. E tutto restava negli archivi.
“Si sono dimenticati di dirvelo, ma il primo movimento socialista è creato dagli stessi industriali e dalle polizie. Poi dalla Chiesa cattolica e dalle altre chiese. L’ebraismo, che ha sempre avuto una struttura democratica e socialista all’interno delle sue comunità, esce dalle sue comunità e crea il ‘movimento operaio’ in Germania ed Austria, e pure altrove. La democrazia è una caratteristica storica ebraica, non della altre chiese o congregazioni. Anche oggi. Sullo stesso Bund yiddish-ebraico dell’est, nessuno Vi ha mai spiegato che esistevano territori-ghetto ebraici dove nessuno avrebbe mai seguito un movimento non ebraico anche perché in quei territori parlavano yiddish. Lenin vaneggia, o finge di vaneggiare, quando vuole assorbire il Bund. Lenin seguiva le direttive tedesche. Ma, in Germania ed Austria, non esisteva la Zona di Residenza (la Черта́ осе́длости) ebraica.
“La cabala è esoterismo ebraico (ebraico-egizio in realtà, con cose del tutto simili nell’Islam ma non in quello per le masse), anche se può essere praticata da chi crede. Ma non la troverai mai esposta in libri. I libri parlano di cabala ma poi le tecniche cabalistiche non te le dicono. O, se fingono dirtele, sono altro, robetta per i polli. E neppure troverai cabalisti che si auto-presentino come tali. C’è una gran massa di corsi in tutto il mondo che parlano di cabala. Ma appunto, raccontano, sulla cabala. Il cabalismo è altro. Non è cosa da corsi e conferenze. 
“Marx?! Non l’ha mai letto nessuno. Diventa popolare coi russi, dal 1917. Ma solo come nome. È la metafora russa d’un golpe coi soldi tedeschi ed al servizio delle Polizie Segrete Militari tedesche. Ci sono autori che hanno scritto guide al Capitale che raccontavano di non averlo mai né letto né studiato. Vedi Althusser. Troppo difficile e spesso inutile. Mentre gli scritti politici... ce ne sono pure di troppo scomodi per essere pubblicati. Vedi dove Marx diceva che si dovesse sterminare la razza slava. Troppo banali e storicamente datati gli scritti politici. Troppo astrusi ed in codice esoterico ebraico Il Capitale e dintorni.
“Ah, in tanti, hanno scritto su Marx o si sono inventati marxismi di comodo. È come la letteratura su Gesù. Diarree letterarie senza senso. Create delle Chiese, occorrono dei chierici per le scenografie. Se scrivono, devono scrivere sulla liturgie ufficiali. Tutto lì. Si può santificare qualunque autore si voglia. Lì è capitato a lui e prossimi. Serviva a fottere i proletari. Tutte le liturgie servono a fottere qualcuno, con un richiamo ad un’autorità indiscutibile. Il lavaggio del cervello ti induce ad attribuire a lui o loro dei valori sociali che, se ci pensi un momento, sono solo valori religiosi. Appunto, lavaggi del cervello. Se vuoi contestare le, o reclutare chi sotto l’influenza delle, religioni del libro o dei libri, devi proporre altri libri e relative liturgie. Sono meccanismo di potere, non anti-potere.
“Ecco, mi chiederai che si debba allora fare per creare anti-poteri. Non esiste l’anti-. Non è neppure certo esista l’a-. Inutile affannarsi. Volessi fare della demagogia o fossi invidiosa di uno che fa il funzionario o sindacale o di partito potrei ribattere che non è che si faccia gli anti- facendo i kapò sul proletariato, ma sarebbero solo chiacchiere senza senso. Che ognuno faccia le professioni crede e sfrutti le opportunità gli o le si presentano. La moralità non sta in quello che si fa ma nel come. La moralità è una cosa verso sé stessi e Dio. Non si invochino scemenze per altri fini come una supposta ‘moralità proletaria’ o simili.  
“L’URSS era una sub-potenza e mondiale con supporto, di fatto, inglese e americano, per cui i lecchini si inchinavano e gli affaristi vi facevano affari. Tutto il resto era ideologia per i malati che avevano bisogno di ideologie-fantasia per insozzarsi il cervello. Se divenivano comunisti, imparavano il marxismo-leninismo in un pomeriggio. Se socialisti idem. Se liberali idem. Se nazisti idem. In Italia, il PCd’I non contava nulla fino alla Conferenza di Teheran. Era solo appendice dell’OVRA-CC. In Germania ed Austria, i comunisti diventano tutti nazisti. Anche nel dopoguerra, se interrogato dal KGB alla frontiera dicevi, per compiacerli, che eri marxista, facevano smorfie di disprezzo. L’URSS che ti immagini non è mai esistita. Le polizie e polizie segrete zariste sono passate ai Soviet ed hanno preso la tessera del partito. Ma erano sempre gli stessi. Il mondo funziona così. Stato e Rivoluzione è di un Lenin borderline, che non capisce nulla di Stato e Stati, che lo scrive e poi si pone alla testa dello Stato zarista senza Zar. E non poteva essere differentemente. La realtà funziona a quel modo. Tutte le discussioni sovietiche sugli esperti borghesi sono ipocrisie e masturbazioni mentali di imbecilli. Devono mascherare che non hanno distrutto nessuno ‘Stato borghese’ o zarista. Gli unici veri esperti mondiali in de-burocratizzazione sono gli inglesi che licenziano periodicamente burocrati in gran quantità. Altrove, si prendono i burocrati che già ci sono e li ampliano in numero. Quelle che tu chiami rivoluzioni sono colpi di Stato che cambiano solo, solo!, il governo, le facce, le apparenze del governo. Il resto è tutto come prima. I socialdemocratici russi, ridenominatisi comunisti per ragioni di marketing, hanno solo esteso le già inefficienti burocrazie sovietiche e, con le stragi periodiche e di massa, hanno lobotomizzato la popolazione oltre che loro stessi. Oggi, i russi ed area, dopo decenni di tale trattamento, sono feccia comprabile da chiunque, in loco ed in giro per il mondo. Non devi averne mai conosciuti. Quando leggi di schifezze in Israele, sono gli immigrati russi. Il golpe bolscevico ha prodotto solo schifezze. La chiami emancipazione umana? I socialisti e rivoluzionari russi stavano contro i bolscevichi e poi se ne sono andati per il mondo a far altro, se sono sopravvissuti. Oppure, ma solo qualcuno come Bodganov, sono vissuti in Russia mandando affanculo chi gli chiedeva di prendere tessere e mandano affanculo pure la polizia politica sovietica che lo lasciò perdere. Talvolta, raramente, si può, forse. Solo singoli possono, talvolta. O così sembra, in quel caso. Può esserci dell’altro, a parte che morì nel 1928, per cui non fece in tempo ad esser liquidato nelle grandi e piccole purghe.
“Israel Lazarevich Gelfand, alias Parvus, era un agente dei servizi militari tedeschi ed austriaci. Che non è per nulla incompatibile con l’essere o l’essere ritenuto brillante. I soldi che attraverso lui vengono distribuiti raggiungono la Svizzera e la Francia. Di certo anche altri luoghi. Servono ad indebolire il nemico russo. Si occupa anche di operazioni clandestine in altri paesi e con traffici di armi. Infatti, viene individuato dagli inglesi, come agente sovversivo austro-tedesco.
“Lenin e Trotsky erano eterodiretti, non i soli!, attraversi i fiumi di soldi per le loro vite agiate all’estero con famiglia, fiumi di soldi che venivano dalle locali socialdemocrazie-governi, che pagavano pure stampa e corrieri per sovvertire il nemico russo anche prima della guerra mondiale. Quando Lenin è invidioso di un professore ben più colto di lui, Bogdanov, che gli fa ombra, scrive un’insensatezza teorica pasticciata, quale è Materialismo ed Empiriocriticismo, come scusa per sbatterlo fuori. In Materialismo ed Empiriocriticismo, il suo ‘grande’ marxismo si riduce a banalità materialiste francesi. Nulla a che fare colla dialettica materialistica che, la tra l’altro, non è detto che abbia nulla a che fare con la politica. Bodganov è coltissimo, un vero scienziato, e pure di grande moralità. E vive del suo lavoro. Più popolare di Lenin tra i bolscevichi, Lenin lo fa fuori perché lui, Lenin, controlla i soldi tedeschi, non Bodganov. Lenin si rivendica giacobino che non è una gran cosa per dei supposti rivoluzionari. Il giacobinismo è peggio che nazista. Infatti tra nazismo e comunismo non ci sono differenze, neppure di base sociale se conosci la storia del nazismo e del fascismo. Anzi, sono più proletari nazismi e fascismi dei comunismi. È un fatto, che piaccia o meno.
“Gli emigrati non sono mai categorie particolarmente pulite, a meno che uno viva di soldi suoi, od uno faccia lo sguattero, anziché l’intellettuale ozioso e che qualcuno deve pur pagare, perché vivere all’estero è costosissimo e, se resti senza soldi, finisci a dormire per strada ed a mangiare quel che trovi nell’immondizia e non ne esci più. Ancora peggio se hai famiglia.
“Certo, poi Lenin fa lo stesso col Comintern quando diventa puparo. Le burocrazie ed i soldi sicuri di Stato creano fedi e fedeltà, fedeltà all’imperialismo sovietico in quel caso. ...Finché arriva lo stipendio o non ve ne sono altri meglio. 
“Non sono rilevanti i personaggi, bensì la posizione che occupano nel potere o reale o formale ed i flussi di soldi che possono controllare. I personaggi sono gli stessi, qualunque etichetta cambino coi tempi. Spesso peggiorano. Raramente divengono meglio.
“Trotsky è uno scrittore ed oratore ritenuto brillante. Ma scrive da ignorantucolo, come sostanza, se lo leggi bene. Non ha tempo di studiare alcunché. Non supera il livello del buon scrittore che ha imparato bene il russo, che non era la sua madrelingua. Anche se Stalin scriveva meno bene e non era un grande oratore, era ben più colto di Trotsky. Ci sono ricerche di storici professionali. Non sono cose buttate lì ora da me tanto per dire. Se ti leggi i volumoni che continuano ad uscire su di loro, o te li fai raccontare, lo vedi da te. 
“Engels avrà ben dovuto esaltare il suo dipendente Marx. Se tedeschi e austriaci pagavano Lenin e Trotsky ecco che i due sono automaticamente riconosciuti da tutti. Il riconoscimento di degli individui da parte di Stati-polizie, li rende leader ‘riconosciuti’ e ‘carismatici’. L’immagine è una costruzione pubblicitaria fatta con tecniche pubblicitarie. I Bellusconi l’han sempre saputo. Ai militonti cui vengono venduti i miti, i ‘professionisti’ o pornosofisti della pollitica non possono dirlo. Sta di fatto che grandi o piccole teorie politologiche o sociologiche, i due non ne hanno prodotte. Neppure teorie o pratiche della rivoluzione o del progresso o della libertà. Han prodotto mistificazioni, cioè menzogne, che era del resto il loro mestiere. Neppure han prodotto una grande Russia, visto che sono stati entrambi liquidati da Stalin che ha poi abbracciato il programma economico-politico di Trotsky: enorme campo di concentramento bi-continentale per il riarmo permanente. Produzione di merci non di consumo a mezzo di merci non di consumo per produrre armamenti. E poi distruzioni belliche per sé e per gli altri, invece che vivere felici e nell’abbondanza. Era il ruolo assegnato dall’Inghilterra alla Russia Sovietica, pur invenzione tedesco-austriaca.
“Vivere di stenti, far le code, correre sui campi minati per non sprecare mezzi mentre si muore o si resta mutilati. Si vedano le perdite russe della Seconda Guerra Mondiale. Sono largamente auto-provocate. È quella ‘emancipazione umana’? Era allora più umanitario il nazismo salvo quando si lancia in genocidi ...con cooperazione alleata. La storia del tentato genocidio ebraico (ma genocidio riuscito degli insediamenti “yiddish” centro ed est-europei) non è stata ancora scritta e c’è comunque la cooperazione anglo-americana, russa e sionista pro-angloamericana [non di Lehi di Stern]. È quella ‘emancipazione umana’? È l’opposto. È economia di guerra con casermizzazione aperta di Staro e società. Il ‘fascino’ russo e ‘comunista’ russo è una patologia maniacale come tutti gli altri fascini e filo-. ‘Comunismo’ è sinonimo di ‘economia-società di guerra’, nel XX secolo, mentre prima era sinonimo di reazioni conservatrici alle modernizzazioni. Engels, il padrone di Marx, ha stati patologici di fronte al progresso reale. Sta male. Marx è un cabalista, lavoratore salariato, che si gioca il padrone Engels per averne in cambio la vita da topo da biblioteca che sognava.  
“Plechanov è un altro anarco-populista in Russia, secondo la moda di allora, che si mette poi a scrivere suntini di supposto materialismo storico in Svizzera. Appunto, ti danno la linea con la stipendio. Se ti pagano i tedeschi, devi diffondere autori tedeschi. Siccome è più anziano, prima i giovani sono suoi discepoli e poi gli fanno le scarpe. Nei catechismi si mettono nomi, legami. In genere, inventati. Se uno è un nome, tutti si pretendono suoi discepoli. Gli austriaci ed i tedeschi usavano chi trovavano ed appena trovavano. Se lui è stato il primo letterato...
“Plechanov è un autore colto. Ma si vede che s’improvvisa marxiano per compiacere chi paga lo stipendio, le polizie e gli Stati tedesco ed austriaco che sono gli stessi mantengono le locali socialdemocrazie. Inoltre, il liberalismo russo aveva interesse a dire che era il momento del capitalismo. E non c’era miglior dottrina liberale che quella di quel Marx di cui tutti parlavano per il librone, Il Capitale, che nessuno aveva letto, che doveva ben parlare di capitalismo e nel paese più sviluppato del mondo. Del resto, Il Manifesto, cui se non altro si poteva dare un’occhiata decisamente più in fretta, fa l’apologia del capitalismo. Il liberalismo ha interesse a dire agli operai che c’è una loro dottrina, che li proclama popolo eletto, e per cui devono farsi ammazzare contro lo zarismo ...perché poi i liberali possano subentrare allo statalismo zarista. Tanto lo sanno tutti che i proletari possono anche farsi ammazzare ma, se anche sembra poi eventualmente vincano, vince qualche d’un altro perché nessuno si farebbe governare da essi, né essi saprebbero come governare. Non penserai che burocrazie politiche e sindacali possenti e costosissime in Austria e Germania si mantenessero e si mantengano con le quote o con le feste paesane. Con le quote non ci paghi neppure il fitto delle sedi. ...Dovresti averne esperienza...
“Plechanov che ti dice che i rapporti di produzione sono rapporti di proprietà non mi sembra abbia colto nulla del materialismo dialettico che, lo ribadisco è cabala ebraica propinata da Marx ad Engels che lo paga poco. Puoi avere la proprietà statale totale dei mezzi di produzione e pure di tutto il resto, ed ecco che i rapporti di produzione rimangono capitalistici. L’economia pianificata, su cui Marx non dice nulla, se non parlare di tanto in tanto di piano (ma dice sempre che non vuole dare ricette per l’avvenire), non cambia i rapporti di produzione.
“Sono rapporti di produzione-potere, oppure sono ‘rapporti’ tecnologici? Sono mai cambiati, nella storia, i ‘rapporti di produzione’? Certo esistono differenze, nella storia, ma su una base di continuità dei rapporti di potere, dunque pure di produzione. Quando si scenda dalle formulette, all’analisi reale, è sempre difficile identificare le supposte fasi della supposta evoluzione storica nel campo. Si generalizza. Quando si scende dalla formuletta, le formulette di smontano in varietà le mettono sempre in discussione. Non si riesce neppure a datare quando il feudalesimo sia esistito. La stessa rivoluzione industriale inglese, non si è certi sia esistita. Appunto, è facile generalizzare, lanciare formule del momento. Poi, nell’analisi non reggono.
“Neppure i giochetti verbali sul partito o sul governo operai valgono nulla. Sono truffe di avventurieri e di oligarchie. Nessun operaio ha mai controllato partiti o governi. Vi hanno dato pure Pvodi  le cui uniche referenze erano che ha sempre buttato via somme enormi (già quando fu ministro di Andreotto, per poche settimane) per regalarle a grandi finanzieri scarsi come industriali, tanto pagavate voi colle alte tasse, i bassi salari e l’economia bloccata dalla spesa pubblica per predazioni oltre le stesse altissime tasse. I partiti operai sono partiti sul proletariato, per fotterlo. I governi operai sono governi con pubblici ed aperti terrorismi contro gli operai ed i contadini. Ve le bevete tutte! I miti dei partiti e degli Stati operai sono stati patologici diffusi tra individui e masse, prima alimentati ad arte, poi usati per tenere le province degli Imperi nella merda.
“Una visione idealistica della cose fa dire che la socialdemocrazia tedesca era la più importante d’Europa. È che la Germania e l’Austria erano i centri economici dell’Europa continentale per cui avevano forti partiti con influenza Europea. Pure i francesi, in rapporto alla loro forza economica. Ed ancor più gli inglesi. La retorica del supposto movimento operaio, che poi sono polizie ed intellettuali che controllano le masse proletarie, ha sempre portato a ricostruzioni di comodo.
“Stati e polizie producono ‘le socialdemocrazie’ ed ‘i partiti comunisti’. La forza o debolezza del loro Stato li fa forti o meno all’interno e nel mondo. 
“Gli Stati hanno bisogno dei partiti sugli operai. Sennò sarebbero sorte altre cose. Le chiese hanno da sempre avuto politiche operaie. Gli Stati favoriscono e pagano partiti operai perché non si fidano abbastanza delle chiese, che pur non è che brillino per autonomia dalle polizie. Già allora c’erano i CDB miliardari, ‘capi’ appena appena occulti del ‘movimento operaio’. I Bettinotti giravano e girano i salotti, come attività principale, ed erano ed sono ben subordinati alle oligarchie predatorie, perché sennò, in una settimana, li demolivano e li demoliscono sui media ed altrove, anziché riempirli di soldi, come fanno con chiunque nemico delle oligarchie parassitario-predatorie. Idem tutti gli altri. Guarda che fanno a Bellusconi solo perché s’era scelto un settore dove non aveva bisogno di rubare come tutti gli altri pseudo-capitalisti di para-Stato, per cui non era della loro cosca, e da capo del governo non li lasciava e non li lascia rubare soldi di Stato come facevano tradizionalmente, bensì solo un po’ meno. Figurati un Bettinotti o chi l’ha sostituito. Ti creano e ti distruggono o con interviste e shows od oscurandoti, oltre che dandoti o togliendoti i soldi, se non lecchi i padroni dei salotti di regime.
“Pensi che fosse diverso allora? Lenin fa opera di mistificazione quando prima esalta come modello operaio e rivoluzionario la socialdemocrazia tedesca, e poi s’inventa che l’agosto 1914 è stato un inspiegabile tradimento. Che analisi marxiana! Il tradimento improvviso come spiegazione storica! Chissà perché alle loro basi sociali va benissimo! Nell’agosto 1914, gli unici che tradiscono sono i Lenin che devono restare fedeli ai soldi tedeschi ed altri. Il socialista rivoluzionario Mussolini, di fronte a tale scenario, preferisce gettarsi con gli inglesi tramite i francesi. Altri, più moderati, fanno sceneggiate per non dare troppo nell’occhio. Del resto, se devono fottere gli operai, devono tutti evitare, in genere, mosse troppo eclatanti. Però, quando chi paga ordina... 
“Lenin lo sa che il suo trasporto in Russia è un’operazione dei servizi militari tedeschi per por fine alla guerra con un colpo di Stato anti-inglese. Siccome lo sanno tutti, fabbricano delle balle per minchioni, come giustificazione per non dire ai minchioni che erano agenti tedeschi ed austriaci. In quei casi, non solo ti portano. Ti danno pure il sostegno della rete tedesca ed austriaca in Russia. Senza i soldi tedeschi per corrompere gli zaristi... Ovviamente, dai libri e film si hanno visioni mitizzate. Propaganda di guerra. Se vai all’improvviso in un paese scosso da rivolte, non è che trovi casa e trasporti gratis. E nessuno ti dà stipendi per vivere. Neppure trovi armi per strada. Gli operai non hanno ville dove dare ospitalità, né hanno stipendi per mantenerti. I gruppi politici sono strutture costose. Esserne capi costa ancor di più. Per cui, i servizi militari tedeschi danno a Lenin trasporto, gran quantità di soldi e appoggi sul campo. Lenin spera di profittarne poi per sé e ne profitta. La cosa viene ben congegnata perché viene mascherata dietro un gruppo assortito di emigrati. Con Trotsky, certo che avevano già lavorato e poi bisticciato, come succedeva. Lenin viveva di soldi tedeschi, Trotsky di austriaci. Litigi e rotture dipendevano spesso dai flussi dei soldi, oltre da forme di autonomia della politica, per quanto più che autonomia sia immedesimazione ipnotica degli attori, finché non vengano richiamati alla realtà dagli interessi. Trotsky preferisce Vienna dove, pur se non aveva una vera organizzazione sua, era ‘accreditato’ [mascherato] come giornalista ed intellettuale [classiche coperture per agenti di polizie segrete] rivoluzionario russo, dunque lo facevano scrivere e ben lo pagavano. Avrà pur giocato la comune origine ebraica con capi e notabili socialdemocratici austriaci.
“Se Trotsky non è del gruppo messo assieme dai servizi militari tedeschi, è solo perché dopo che i suoi amici lo portano a parlare col Ministro dell’Interno a Vienna, nell’agosto 1914, lui ben segue i consigli ricevuti. Va in Svizzera, dove naturalmente se la prende soprattutto coi socialdemocratici tedeschi. ...Con tutti i soldi presi a Vienna! Per cui, non è che potesse prendersela cogli austriaci. Poi, in Francia, dove, sebbene protetto dai socialisti, il fatto che se la prenda cogli alleati russi della Francia non lo fa ben vedere dal governo francese, e quello russo ne chiede l’espulsione. Immagina, uno che arrivi dall’Austria e se la prenda con i nemici anche dell’Austria che dovrebbero dargli asilo. Sebbene la sua linea fosse decisamente più sul pacifista che estrema alla leniniana. ...Era in Francia... Gli amici gli evitano l’arresto ma vien deportato in Spagna da dove è deportato negli USA. Lo arrestano sui mari atlantici gli inglesi del Canada mentre cerca di raggiungere la Russia poco dopo la rivoluzione di febbraio 1917. Lo sai come funzionino le burocrazie? I russi devono chiederne il rilascio ed, essendo un governo alleato, lo rilasciano. E così torna in Russia ad inizio maggio. I servizi militari tedeschi erano stati più veloci perché Lenin era arrivato un mese prima. A quel punto, qualunque fossero stati i dissidi passati, gli schieramenti sono semplici. Chi vuole la fine della guerra subito è dalla stessa parte. I soldi tedeschi non c’erano solo per Lenin. C’erano per tutti gli amici di Germania ed Austria ritornati in Russia! Il golpe che li porta al potere ha luogo solo perché Trotsky va all’assalto mentre Lenin avrebbe aspettato. Lenin deve seguire gli schemini dell'intelligence militare tedesca, mentre l’austriaco Trotsky è più disinvolto. È come quando Lenin pretende un trattato di pace formale con la Germania mentre Trotsky non si preoccupa delle formalità e dice di lasciarli avanzare che tanto non possono avanzare all’infinito per cui basta la pace di fatto. Normali differenza tedesco-austriache... Lenin-Trostsky! Poi, con metodi sbrigativi e sanguinari, che sempre funzionano in quelle circostanze, hanno fortuna. Se non avesse lui, Trotsky, sfruttato l’occasione, poteva anche non esservi la cosiddetta rivoluzione d’ottobre, un banale golpe di irregolari (ma anche di ufficiali e sbirri zaristi, al soldo tedesco, trasformatisi in ‘bolscevichi’) col sostegno della rete tedesca in Russia.
“Sarebbe stata diversa la storia russa? In realtà, se uno usa strumenti materialisti dialettici non crede nel potere catartico di golpe e ‘rivoluzioni’. Una Russia vincitrice della Prima Guerra Mondiale, pur con inefficienze e perdite enormi, sarebbe magari rapidamente progredita con riforme interne e senza troppi massacri alla staliniana. Magari, la Germania si sarebbe evitata il nazismo (creazione anglo-americana) ed una nuova guerra mondiale, seppur gli inglesi lavorassero per un nuovo scontro non essendo soddisfatti dell’esito del primo.   
“Alla fine, che ha ottenuto il golpe russo del 1917? Un’economia di guerra per uno scontro con la Germania. Massacri e distruzioni. I bolscevichi hanno lavorato, con metodi barbarissimi, per il militarismo e l’imperialismo grandi russi al soldo anglo-americano, dopo l’iniziale tedesco. Questa è la realtà materiale. Il resto sono etichette. Uno deve esaltarsi per ciò? Insisto che sono patologie. Oppure, in certi casi, metafore ed allegorie, se qualche raro intellettuale usa in modo metaforico od allegorico la storia per qualche fine nobile, anche se non vedo che possa esserci di nobile in tutto ciò. Tanto la gente non capisce nulla di storia e non impara nulla dalla storia. E se crede di studiarla, la studia pure male. Tu sei un ottimo esempio, se ci pensi bene, un giorno che hai tempo e voglia di pensare. 
“Al centro ci sono Stati, che sono burocrazie (anche del tutto inefficienti e peggio) ed interessi privati di oligarchie (anche parassitario-predatorie). Gli Stati. I partiti, ‘operai’ inclusi, sono loro braccia. Lo stesso succede in Russia col Comintern che è strumento ora di sovversione ora di liquidazione della sovversione, di contro-rivoluzione dello Stato sovietico e secondo gli esclusivi interessi del momento dello Stato sovietico, più dinamico dello zarista per cui più imperialista. Vedi Germania, Cina e pressoché dappertutto, dove si gioca alla rivoluzione per fare fiorire i mille fiori da falciare. Si spinge la rivolta per liquidarla. Per i coglioni si creano i miti delle rivoluzioni fallite. Sono tutte operazioni pianificate e realizzate. Non ci sono rivoluzioni e movimenti spontanei, a parte le normali frizioni post-belliche da ristrutturazioni burocratiche ed industriali.
“Dunque il Comintern ‘esporta’ controrivoluzione mentre crea sue filiali in giro per il mondo. Gli agenti austro-tedeschi lavorano per i padroni originari mentre estendono nuove alleanze anche dal lato anglo-americano. La ‘rivoluzione’ cinese c’è quando la vogliono gli anglo-americani, non prima quando i sovietici sostengono gli stessi sostenuti dagli anglo-americani, il KMT.
“Lo schema è semplice. Ti dichiari avanguardia rivoluzionaria mondiale. Crei partiti che si dicono rivoluzionari. Poi affossi rivoluzioni dappertutto. A quel punto divieni amico dei governi locali che hai aiutato a sconfiggere sovversioni, mentre il tuo partito in loco diviene partito-azienda-commerciale e partito sbirro sui proletariati locali (su loro frazioni, su quelli già non controllati altrimenti) in connessione coi governi e polizie locali. Lenin vaneggia quando sogna d’occupare la Germania con l’aiuto dei pro-russi tedeschi con la scusa che vorrebbe fare delle Germania il centro dell’Impero russo. Vaneggia ed è realista. Vaneggia solo sul modo. Infatti l’Armata Rossa non riesce ad avanzare neppure in Polonia, che allora era più ad est di ora, ma pure la Germania era decisamente più ad est. E vaneggia pure di poter sottomettere i tedeschi, come vaneggia su fantasiose fratellanze tra operai di paesi differenti. Vaneggia o fa finta di vaneggiare per aiutare la stabilizzazione tedesca facendo uscire allo scoperto quelli che poi le forze armate tedesche, le stesse hanno pagato Lenin, liquidano. La storia della ‘rivoluzione tedesca’ si capisce bene con questa chiave. Manipolazione di masse idiote per fini di stabilizzazione ‘militare’. ‘Banale’ realismo. Mentre non ci si capisce nulla coi vaneggi ‘rivoluzionari’, dove tutto diviene una disquisizione fantasiosa su supposte avanguardie, impreparazioni, errori. Appunto, vaneggi e del tutto ‘idealistici’.
“Il partito ‘operaio’ è un partito creato dai settori più oscurantisti del capitale per avere gli operai schiavizzati meglio in fabbrica e schiavizzati pure fuori dalla fabbrica. Sennò non ci sarebbe alcun bisogno di partiti-ghetto. Tanto più che il partito ‘operaio’ è sotto il controllo di intellettuali avventurieri diretti da oligarchie finanziarie e da polizie segrete. Non a caso il partito ‘operaio’ è creato dai sindacati che esistono solo perché capitalisti e polizie vogliono esistano. Non è vero che gli operai tendano ad organizzarsi sul luogo di lavoro. Sono favolette ideologiche. Sul luogo di lavoro, l’operaio o lecca il padrone o cambia lavoro appena può se è bravo. Sono altri che organizzano, per loro fini, gli operai. Ma solo perché il padrone o prende l’iniziativa o lascia fare, dunque assente. ‘L’operaio specializzato’, la struttura del PCI, e pure della socialdemocrazie, sui luoghi dei lavoro, è obiettivamente un leccaculo del padrone, ed è inevitabile sia così. Oh, che caso, che i ‘partiti operai’, siano centrati sui leccaculo del padrone e peggio. Il sindacalista ha il potere gli dà il padrone ed è un potere sugli operai non per gli operai. Vi contate le favolette che vi hanno sempre contato. Favolette. Chi abbia esperienza di luoghi di lavoro lo sa come stanno le cose, anche se, o per idiozia o per convenienza, continua a raccontarsi le favolette standard. 
“Il messia c’è tutti i giorni. Dio (nel senso ebraico, che non è un senso trascendente) è immanente alla vita umana. Non hai bisogno d’aspettarlo o di venderlo al proletariato o di illuderli su un meno peggio, anche perché, poi, il meno peggio che tu vendi è la reazione, quelli che ce l’hanno con la modernizzazione, quelli che sono contro i modernizzatori del mercato del lavoro, dell’economia e dello Stato, quelli che stanno sempre con le oligarchie oscurantistico-predatorie. Per cui siete contro il lavoratori. Gli operai, dopo avervi conosciuti a lungo, preferiscono i Bellusconi che, se non altro, vorrebbero modernizzare, anche se la dittatura quirianalizia-NATO, di cui voi siete miliziani, non gli fa far nulla e lui, minchone, s’adegua. Ve lo mettete in quel posto da soli e lo mettete a quelli di cui Vi fate o vorreste farVi tutori. I minchioni, invece, gli operai ‘fascisti’ e squadristi stanno con ‘la sinistra’ dei miliardari del SIS-CIA. Vi sono pure ragioni clientelari.
“Ed allora? ...chiedi.
“Ma allora non c’è speranza? ...insisti.
“Ecco, se uno è intellettualmente onesto, la prima cosa da rimuovere è la speranza. Non sperare nulla e non vendere speranze al prossimo. Il cristianesimo vi vende il messia che già è venuto, Vi ha redento, ma evidentemente non è servito a nulla, per cui vi contano pure che tornerà, forse. L’ebraismo, per esempio, non ha immagini di ‘Dio’, non ha speranza, non ha redentori, neppure crede veramente nel messia. Ha solo un auto messaggio di identità, un ‘noi siamo noi’. La rivoluzione esoterico-cabalistica marxiana non a caso non c’è nel Capitale. In Marx, esiste solo come immagine individuale. Nella Torah la rivoluzione è l’Esodo, il viaggio, la secessione. Se non ti piace dove stai, te ne vai. È quando un popolo, o gruppo o singolo, si fa differente e se ne va. Gli scappa pure a Marx che ciò che conta è il movimento reale, alias la vita reale che fluisce, il viaggio.
“Marx, cabalista raffinato, nega la speranza. La rivoluzione è l’esoterismo ebraico. Infatti disprezza sempre tutto l’esistente. Non a caso, a parte che a Engels per studiare e scrivere quello che Engels non può capire, non si vende mai a governi e polizie. Fa solo lo scribacchino salariato per un Engels che avrà avuto patologie o connessioni sue per mettersi Marx a libro paga. Non sono sicuro su Engels punta di ‘complotti massonici’ per far scribacchiare Marx. Può essere che a centri vari facesse comodo. Gli inglesi, le cui polizie segrete controllano da vicino indigeni ed immigrati, certo non fanno nulla per ostruirlo, a quel che ne so.
“Che caso che ‘il marxismo’ non si diffonda in Inghilterra, ma che gli inglesi lo abbiano diffuso nel mondo come ideologia di supporto al sottosviluppismo. Gli inglesi pagano e promuovono intellettuali e professori ‘marxisti’ ...ma per l’esportazione!   
“Non ho idea se le idee siano differenti, come tu dici. Non so se io ne abbia. Né so se sia importante averne. Non che uno/a non debba pensare. Ma è importante, e perché, avere delle ‘idee’ da opporre ad altre? Non è più utile essere aperti alle varie ‘idee’ ed usare quelle utili et similia ma non per opporsi a chi più o meno dotato, o solo dotato differentemente, ne abbia? Le persone sono quel che sono. Che ci importa quel che pensino. Le scelte, di ogni genere, sono dettate da fonti di potere e da piccoli adattivismi individuali. La fanatizzazione delle masse, da cui le ‘contro’ o differenti fanatizzazioni non differiscono, hanno un senso? ‘Le masse’ si fanatizzano da sole, anche se gli Stati spendono cifre enormi per ciò. Son soldi buttati via per gli Stati. Sono energie buttate via per privati che si auto-nominino missionari per convincere ‘le masse’ di qualche cosa. Non hai imparato nulla, dal ‘far politica’, sulla inutilità di questo ‘fare’? 
“È importante od utile avere delle idee? Se uno scrive o parla, in genere scrive e parla per sé stesso. ...Patologie a parte, immaturità incluse. Hai mai provato a dare un’occhiata a siti letterari, tanto per andare appena fuori dai forum o para-forum ‘politici’. C’è sempre un gruppetto, ciascuno dei cui casuali componenti scrive per farsi fare un commento positivo dai soliti dieci che lo leggono e commentano positivamente e, a sua volta, che lui legge e commenta positivamente. Patologie. Se uno ha voglia di scrivere e di pensare, è libero solo se non si preoccupa né del consenso, né delle conseguenze. È differente nella vita più generale? Ci cerchiamoci il gruppetto per rassicuraci e poi diveniamo schiavi del gruppetto, i cui componenti danno il peggio per fottere il prossimo e per fottersi. Le ‘dinamiche di gruppo’ son solo ciò, l’uniformizzazione al livello più basso e più psicotico. I singoli danno il peggio nel gruppo. ...La si guardi come la si guardi... 
“In una visione dialettica ed unitaria della cose, attività e passività non sono alternative. La speranza non serve. Neppure le illusioni vendute a sé stessi ed al prossimo.
“L’altro possibile, uno se lo può solo scoprire da solo, se mai esiste. I poteri parassitari e predatori temono solo la pubblicità. I criminali temono la pubblicità. Se uno vuole, per qualche motivo, dare a loro il loro, deve solo far loro pubblicità, se è capace, e senza illusioni e speranze. Se lavorano per la CIA-SIS od altri, pur geni come Chomsky (la butto lì come ipotesi, per uno che, infine, mi suscita grande simpatia umana, se non altro perché ha un’esposizione mite ed essenziale, oltre che colta, per quanto magari io non concordi con quel lui ‘vende’), propinano speranza alle masse. Demistificano e denunciano, ma solo fino ad un certo punto e poi, auto-salvifici, vendono speranze: ‘democrazia’, ‘conquiste’. Vendono la bontà del rassicurante Stato pesante e l’illusione della democrazia che è quello che va bene a CIA-FBI, frazioni isolazioniste ma pure a quelle imperialiste, anche se la sua sembra sia critica radicale. Serve per non restare disoccupati truffandoVi, anche, magari, senza dolo. Sennò uno, dall’MIT, lo fanno licenziare con una telefonata, se non lavora per loro. Non che ci sia nulla di ‘male’..., non necessariamente. Magari uno ci crede o, comunque, gli sembrano cose ragionevoli. Ecco, un Chomsky potrebbe essere definito ‘la banalità della ragionevolezza’. Non ci si rende conto come sia facile, per una CIA-FBI, montare dei casi dal nulla se uno così famoso fosse davvero antagonista. Molti, dei tempi suoi, sono stati stesi con una pallottola, perché giudicati antagonisti. In realtà, il sistema riassorbe tutto, anche perché non esistono mai ‘alternative’. Piccoli burocrati decidono o non decidono secondo interessi del momento. 
“...Ecco il fare qualcosa alternativo al far nulla! Nulla è alternativo al suo opposto. Le cose stanno sempre in modo differente. 
“Il finto... ...far finta ed auto-etichettarsi. Appunto, ci sono tipologie di persone che devono uniformarsi, uniformarsi non importa a cosa, ma uniformarsi. Ecco cosa rende l’anticonformista ancora più conforme del conformista! Il conformista è spesso uno che se ne frega o non c’arriva. Al contrario, l’anticonformista fa uno sforzo, si convince, pensa di capire e di capire tutto. Ecco perché è ben più conformista del ‘conformista’.
“Se uno ha proprio voglia ed energie, può denunciare i crimini dei poteri malati e criminali perché malati e criminali temono proprio la pubblicità. Sebbene anche il denunciare possa divenire una professione istituzionale ed istituzionalizzata.
“Come? Su cosa? Uno che faccia queste domande ad altri può anche chiudersi in casa e pure mettersi a dormire, se crede, che non è siano cose detestabili od inutili. Primum, vivere. Anche secundum, tertium etc: vivere! Non esser sicuro Vi sia altro.”

L’ovvia reazione di Marco a questo bombardamento a frammentazione di considerazioni pesanti fu un classico, ‘ma allora devo rinnegare tutto?!’. In realtà, nel fluire delle cose, non si rinnega mai nulla se non nella propria testa deviata dall’ossessione paranoica della coerenza, coerenza che nulla ha a che fare con moralità  spiritualità o valori. Anzi, ne è l’opposto.  

@ “Marco. 23 Novembre 2010
“Considerazioni. Le prime esistenziali. Se dovessi accettare il tuo punto di vista ‘di famiglia’ potrei buttare nel water anni e anni di militanza. Sempre dalla parte sbagliata. Con la sensazione di essere stato sempre eterodiretto, quando dell'autonomia/indipendenza di movimento e giudizio ho cercato di farne una sorta di a priori.
“L'ambizione è sempre quella di migliorare. La propria vita, quella di chi ti è vicino, quella dei tuoi compagni, dei tuoi simili.
“Da sempre. Dalla lotta degli operai egiziani a quelle degli schiavi di Spartaco o della plebe del feroce Mario, da quella dei servi, passando per le prime lotte delle corporazioni comunali contro i feudatari/signorotti taglieggiatori, per arrivare alle teste rotonde e alla New Model Army di Cromwell, fino ai citoyen della Grande Rivoluzione del Ça ira.
“Marx sarà stato un poveretto, un po’ incapace, sopravvalutato...non so. Ma lui, come altri del suo secolo, nipoti della Grande Rivoluzione e figli della Rivoluzione del ‘48 hanno interpretato la storia umana come lotta di umili contro i potenti/ricchi, come possibilità di ulteriore emancipazione, ben oltre la democrazia formale ‘borghese’ e la carta dei diritti dei cittadini francesi. L’idea, forse banale ma logica e consequenziale che, oltre l'uguaglianza formale ma rivoluzionaria del un uomo un voto o del cittadino uguale di fronte alla legge, ci fosse un’altra uguaglianza più sostanziale legata alle condizioni di vita ed economiche (da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni). Minchiate? Può darsi. Ma sono stati gli occhiali con cui abbiamo letto almeno da due secoli la storia umana, allontanandoci dalle minchiate vere che la storia fosse fatta solo dai grandi nomi e condottieri (i re...) e non anche dalla massa degli anonimi...
“Le idee si sposano anche per predisposizione psicologica...
“Io, tanti anni fa, ho fatto le mie scelte, anche dure, con passioni e innamoramenti. Rivoluzione, comunismo come idea di condivisione e comunità, comunità di pari (non uguali...). Minchiate? Può darsi. Molti, stupidamente forse, per quell'idea lì si sono rovinati la vita, altri l'hanno sacrificata. Fessi? Può darsi. Ma, in certi contesti, le scelte sono quasi obbligate o comunque molto condizionate dall'ambiente. E poi ci sono le personalità degli individui singoli. Io non me la sento di criticare. E chi sono io? Un magistrato, un professore per fare questo? Cosa avrei fatto io in certi contesti?
“Io mi rifiuto di salire in cattedra e condannare, criticare come un sacerdote.
“Non credo che la storia sia fatta solo di ipocriti e di fessi che li seguono. Ci sono anche idealisti, fanatici, santi, corrotti e opportunisti sfacciati. Le sfaccettature sono tante, come le personalità.
“E poi ci sono le organizzazioni, i sistemi umani. Quelli che spingono gli Eichmann a fare quello che hanno fatto. Quelli che spingono Bukharin ad auto-accusarsi di cose mai fatte di fronte al mondo per salvare il ...‘Partito e l'URSS’...
“Noi siamo individui inseriti in molte di queste macchine, sistemi totali, che ti torcono e forzano a diventare così come devi essere e comportarti così come desidera quel sistema. Infatti, a seconda del sistema in cui ci inseriamo, cambiamo abito, comportamento, ragionamenti (famiglia, scuola, lavoro, partito, chiesa, sindacato, carcere, manicomio, ospedale...). siamo liberi? Non lo so più. Certo lo siamo più di uno schiavo o un servo, non siamo vincolati a vita a un padrone o a un terreno. L'umanità è certo più emancipata (materialmente, culturalmente, umanamente) di duemila anni fa sotto il giogo dei romani. In occidente, non siamo più schiavi della fame da oltre mezzo secolo, i nostri problemi quotidiani sono legati alla scelta dei programmi televisivi, al vestito griffato da indossare, alle relazioni e drammi psicologici ...sempre che questa crisi non vada talmente a fondo da sconvolgere totalmente i nostri stili di vita...
“Eppure il desiderio di emancipazione, di ulteriore benessere condiviso, di rapporti più fraterni e conviviali, permane. Come all’epoca delle prime comunità cristiane o di quelle combattenti di Fra’ Dolcino. Credo che questo sia un bisogno profondamente connaturato nell’essere umano o in molti esseri umani dall’inizio della storia, un tratto antropologico indelebile che spinge sempre una parte degli esseri umani a desiderare una maggiore eguaglianza e giustizia (redistribuzione). Io questo l’ho sempre chiamato come un bisogno di comunismo, se non ricerca di una pratica di comunismo, comunismo nel senso di comunitarismo. Un bisogno che cozza con l’altro desiderio, insito in tutti gli esseri, di preservare la propria individualità e libertà individuale. Siamo da sempre esseri contradditori, forse per questo facciamo sempre pasticci, nella vita, come nella più grande storia di cui in una maniera o nell'altra siamo partecipi.
“Stupide bandiere, vessilli coi quali masse enormi vanno al massacro. Certo, ma con l’idea di andare avanti, di cambiare, di migliorare. È nella nostra natura la bandiera, come la violenza, il massacro, la fratellanza, l’amore. Siamo scimmie, al 99%, e ci comportiamo fondamentalmente come gli scimpanzé, anche nei rapporti di coppia...
“Adesso non ho più voglia di ribatterti se Marx era uno stronzo o meno, Lenin un salvatore dell'umanità o un sanguinario assetato di potere per il potere, Sraffa un agente del Kgb o del Sis, Gramsci un social-confuso (stra-letto in Sud America) e Bordiga uno sfigato dottrinario.
“Sta di fatto che quella roba lì c'è stata, giusta o sbagliata che sia, e ha determinato anche come siamo noi oggi. E non a caso con quella ci confrontiamo, direttamente o indirettamente. Specie quando parliamo dei problemi fondamentali che riguardano la libertà, la giustizia, il rispetto dei diritti (e quali diritti) di ciascuno. Sono problemi vecchi come il mondo ma sempre aggiornati. Problemi con i quali rapportiamo le nostre scelte di vita e ci raffrontiamo per guardarci (e non sputarci) allo specchio.
“Ecco di nuovo la questione esistenziale, perché alla fine rimane quella, specie se sei un perdente come mi reputo io. Perdente nel senso di non aver mai vinto una guerra, ma di averle perse tutte. Ovvero di aver fatto scelte e aver partecipato a movimenti che non hanno mai vinto nulla. In questo senso ho sbagliato, come tanti altri. E quando sbagli fai una ritirata per ripartire. Sono anni che mi ritiro per ripartire, ma non vedo ancora un orizzonte, semmai lo intuisco (o lo spero con la pancia).
“È certo un modo per giustificare sé stessi, la propria vita, le scelte fatte comunque.
“Ho sempre fatto lotta politica, dai tempi delle superiori. Nei movimenti, fra le persone normali. La politica non è mai stata un ‘lavoro’. Non ho mai accettato di far carriera politica. Nei partiti ci sono stato molto poco, forse per eccessivo individualismo, ma anche per un’idea dell’uso delle istituzioni ben diverso da quello delle forze politiche presenti Stato-dipendenti. Adesso ho una tessera di una formazione extraparlamentare, ma ci credo poco e con sfiducia.
“Ultimamente, ho abbandonato il mio lavoro ‘sociale’ di infermiere turnista per fare il sindacalista a tempo pieno (Cgil) con molti patemi e crisi di coscienza continue. Consapevole che molte volte è la ‘sedia’ che conforma pericolosamente la coscienza...
“È forse anche per questo che certe critiche critiche sull’eterodirezione e sulla fessità dei ‘compagnuzzi’ mi hanno istigato più del solito, forse per la congiuntura personale...
“Scusa, sono sempre un pò lungo.
“Buonanotte”

Quante insensatezze che si scrivono quando si deve difendere sé stessi e la ‘virtù’, del tutto paranoica, della propria coerenza!   

@ “Sarah. 24 Novembre 2010
“Necessità e libertà. Tutte le parti sono sbagliate. Ma, se a uno piace, sono giuste.
“Anzi, Karl era un grande, come lo è Chomsky e tanti altri. Grandi lavoratori e capaci. Sono personaggi che, se servono, vengono usati anche dopo secoli. Se non servono, vengono lasciati da parte. Se si cerca di creare scontri o finti scontri tra le classi, si tirano fuori autori che dicano che c’è una contrapposizione oggettiva e soggettiva. L’autore non è che abbia colpe. Se citavano molto Gramsci nelle aree di sottosviluppo nel cortile della cittadella dell’Impero USA è sintomatico. Gli inglesi lo hanno accreditato, ...ma per i popoli inferiori, quelli da tenere nella merda in particolare. Luddismo mascherato da progressismo. Gramsci autore dell’Impero!!! Che vanto! E comunque, se ne hai conosciuti, lo citavano come schema socialdemocratico contrapposto al guerriglierismo ed ai filosovietici stretti. Opportunismi verbali. O forse perché arrivavano soldi dal PCI come Esteri parallelo del ‘governo’-CC-italiotico, Stato CC-italiotico non a caso provincia dell’Impero inglese e da esso creata. Ecco chi diffonde Gramsci nell’America Latina che i due Imperi anglofoni vogliono tenere nella merda! Ora, salvo qualche fissato, non credo se ne occupino granché di ideologie, né in America Latina, né altrove. Non quelli che ho incontrato io sullo stesso continente od altrove. Quando i grandi nomi non servono più, ti dicono che sono superati e se ne cercano altri compatibili con le nuove esigenze del potere. Penserai che sia mica un caso che ci fossero e ci siano Oxford conservatrice e Cambridge comunista? 
“Direi che quel che si tratta di capire è lo schema della costruzione del nemico.
“Nello schema esoterico o religioso ci sono due ‘classi’, il bene ed il male. Nella realtà, di classi ce ne sono tante. Anche il bene ed il male sono frammentati e mescolati.
“Nello schema esoterico o religioso c’è antitesi tra il bene ed il male. Nella realtà, ci sono conflitti continui ma non è detto che si sia una ‘lotta’ tra due od alcune classi contrapposte. È tutto differente.
“Il rapporto di produzione è un rapporto di cooperazione. I conflitti, frammentatissimi, sono nella sfera della sovrastruttura e sono all’interno delle stesse classi formalmente reputate tali. La contrapposizione se l’inventa la Corona che ha bisogno di controllare sia le masse che chi ha i soldi. Per disfare la società ed imporre lo Stato, la Corona non può lasciare che capitale e lavoro cooperino pacificamente, od almeno cerca di fomentare lotte tra capitale e lavoro, anche se a livello di produzione capitale e lavoro cooperano. Per cui, la Corona non si limita a garantire i mercati, le regole, ma deve spaccare e distruggere la società, la cooperazione, per espandersi a spese e svantaggio di tutti.   
“In una logica militare, si raggruppano eserciti che magari fingono di scontrarsi. I generali spesso fingono. I soldati muoiono davvero. Chi ha il potere, ha il potere di fare queste cose e non ammette diserzioni. Tra l’altro, con quello che costano le burocrazie ‘parastatali’... Son cose costruite. L’individuo se ne va, se può. L’essere gregario si fa irreggimentare felice. Certo, se uno sa destreggiarsi può essere libero pur essendo formalmente irreggimentato, forse. È quel che fanno molti. Libertà e servilismo spesso si intrecciano. 
“Ci sono, appunto, tecniche di costruzione del nemico. La gente ci crede, naturalmente.
“Se ti dicono che l’islam è terrorista, lo stesso islamico finisce per crederci, un po’. Viene obbligato a crederci, almeno un po’. Guarda caso, l’11/9 è opera di fondamentalisti evangelici. ‘Terrorismo Evangelico’, a voler applicare lo schemino. Ti dicono nulla nomi come Bush, Cheney, Rumsfeld? Ma guarda caso, nessuno lo evidenzia. Per cui gli altri sono costruiti come ‘terroristi’.
“Col proletariato è lo stesso. Son costruzioni. Caso vuole che dove hanno convinto il proletariato della lotta di classe, e gli hanno dato partiti conformi alle credenze desiderate, il proletariato è più povero, per cui il potere ha usato miti per tenerlo più povero. Tuttavia, se devi vendere il ‘partito operaio’, devi pubblicizzare l’idea della sua necessità e inevitabilità.
“Si devono vedere le direzioni causali delle cose.
“Ed anche vedere le cose come sono.
“Non solo non ci sono eguaglianze sostanziali. Non ci sono neppure quelle formali. La stessa legalità è dappertutto un mito vuoto. Non esiste. Che lo stesso voto conti ve lo dicono e poi ve lo negano nei fatti. Ti disfanno maggioranze. I programmi elettorali sono subito nullificati appena vanno al governo. I meccanismi sono altri. Non esistono diritti, né legali, né umani, né politici. Lo Stato coperto dalle vastissime aree del Segreto di Stato ne è la negazione. Il Segreto di Stato, vastissimo, copre attività criminali contro i sudditi. Siete ridotti a fare i reggipalle di tutte queste menzogne. 
“C’è da dire che nessuno ragiona in termini di diritti e di libertà. Il potere fa quel che vuole, e tutti glielo lasciano fare. Le prime che si compra sono le ONG (per far solo un esempio), se non son già sue. Il resto è già parastatale. 
“C’è solo più volume di produzione, nel mondo d’oggi. Eppur viene sperperato per usi bellici. L’emancipazione è difficile dire che cosa sia e dove sia. Anche i desideri è difficile dire che siano, a parte quelli elementari od indotti su quelli elementari.
“Attorno ai cinquant’anni, forse, anche se ne dimostri la metà nella foto, e con con altrettanto, almeno, ancora da vivere in salute, è l’età giusta per non credere nel partitino e per fare il sindacalista d’apparato anche senza crederci. Se non altro, uno può vedere dall’interno come funzionino, se vuole. Se t’è capitato, avrà un senso. È un lavoro come un altro. Magari anche meglio di un altro. Non farti troppi problemi. Meglio uno che non ci creda, che uno che cerchi di farsene una ragione. Dio ti sta guardando.”

@ “Marco. 24 Novembre 2010
“Nel partitino non ci credo perché in due anni ha dimostrato di essere solo una zattera di nostalgici del potere ...istituzionale, non un luogo di ricerca per ripartire... Il problema è che non trovo più un luogo dove agire politicamente, da dove ripartire.
“Il sindacato è una scelta legata anche alla congiuntura storica specifica. Esso è oggi una delle ultime trincee nella completa devastazione sociale di questi ultimi tempi, un organismo ancora ‘di massa’ a rischio di estinzione/esaurimento/trasformazione in semplice luogo di assistenza minima lenitiva dei dolori dello sfruttamento quotidiano. Ma la completa trasformazione non è ancora avvenuta, ci sono delle resistenze. In tal senso è una palestra di esperienza e conoscenza, per girare, capire come quotidianamente ci siano ancora tante persone sfruttate e ‘oppresse’ in senso anche culturale che aspettano sempre qualche ‘santo’ che li salvi (parlo dell'atteggiamento costoro hanno, purtroppo).
“Non è che non ci credo. È che ho dei seri dubbi di coscienza sulla china che rischia di prendere quella cosa lì che è il sindacato in Italia. In ogni caso mi sono dato un tempo di verifica. Non ho voglia di fare il sindacalista di professione tardivo a vita, fino alla pensione.
“Si, ho quasi cinquantanni, ed è dall'età di diciassette che sono irrequieto. Non ho mai smesso di cercare e provare. Ho fallito, quasi sempre. Forse sono una schiappa (se applicassi una logica scientifica).
“Quella foto non mi piace ed è di poco più di due anni fa. Ma non ne ho altre che mi convincano di più, poi sono pigro e lascio quella. Ho sempre dimostrato meno l’età che ho avuto, ringraziando la fortuna. La salute per il momento tiene e cerco un po’ di starci attento. Vista la soglia a rischio, sto attento a quello che mangio, non bevo alcolici, quando posso (nelle pause) faccio un po’ di nuoto per la schiena e il colesterolo.
“Sto molto attento a quello che faccio, sia nell’azione pubblica che nella cura di me. Dunque, di pure al tuo Dio della Preoccupazione di stare tranquillo, che ‘a me ci penso io’.
“Tanto, se ho ben capito il tuo discorso nihilista (se mi concedi il termine), in un modo o nell'altro, tutti quanti, volontariamente o no, ‘collaboriamo’ col potere.
“Un bacio di buonanotte.”

@ “Sarah. 24 Novembre 2010
“Se uno non trova, è buon segno. È ottimo star fermi o far altro. C’è un mondo là fuori.
“La ‘politica’ è la più inutile delle cose. Forse, a volte, è divertente commentarla come teatrino, se uno ama il macabro.
“Se uno avesse intenzioni malevole, potrebbe commentare sul concetto di trincea. Non è così nero il mondo. Del resto, se uno lavora in Fiat o alle Poste, può lavorare pure in un sindacato. Poi, a volte, da cosa nasce cosa.
“Sono utili dei switch linguistici, che non sono solo, né soprattutto, autosuggestione. Quelli che chiami fallimenti, chiamali e vedili come esperienze.
“Essere onesti non significa essere schiappe.
“Il potere siano noi che lo interiorizziamo. Visto che poi agisce attraverso singoli, non è così ubiquo come sembra o vorrebbe.
“Non ci sono Dii della preoccupazione da queste parti. È un altro Dio.
“Shalom uvracha” 

@ “Marco. 26 Novembre 2010
“Grazie
“salam aleikum”

@ “Sarah. 26 Novembre 2010
“alaikum salam!”

@ “Sarah. 06 Dicembre 2010
“Per pura curiosità psicologica, e se hai voglia di rispondere... senza fretta.
“1. Come l’hai vista la dissoluzione dell’URSS, ed Impero connesso, e che effetto t’ha fatto dal punto di vista personale-psicologico? Eri contento? Indifferente? Avevi percepito e detto, prima dello sfondamento del muro, che la Germania si sarebbe presto unificata?
“2. Perché pensi che molti abbiano bisogno d’uno Stato guida, sia esso ‘socialista’ o la Libia o gli USA? Cosa cambia, per uno che non sia al soldo di nessuno, sentirsi parte di uno Stato-guida o -retroterra o da vantare?
“3. Com’è che uno si trova in professioni paramediche anziché in fabbrica o in un ufficio od in qualche professione tecnologica od informatica?
“4. Che effetto ti farebbe non essere coinvolto in sindacati, in movimenti politici o sociali, cioè proprio ‘non far nulla’. ...In effetti, uno dovrebbe inventarsi qualcosa, ma il mondo è così pieno di cose da fare o di passatempi.
“5. Perché pensi che taluni o molti abbiano il bisogno di schierarsi?
“6. Come la vedi la differenza-scontro tra arabo-sunniti e persiano-sciiti? ...Che hanno in comune solo l’alfabeto, non la lingua classica. Il farsi è totalmente differente dall’arabo ed i persiani sono razzialmente differenti. Gli stessi ‘arabi’ o ‘mondo arabo’ (il  ‘mondo arabo’ forse se l’inventò Nasser, od i suoi consiglieri alla CIA, che pur disprezzava i non egiziani) non esistono come entità unitaria, anche se la lingua classica, non la corrente, è la stessa.
“I pochi files di wikileaks diffusi per ora confermano che, contro l’Iran, gli arabi stavano e stanno con Israele e gli USA. Anzi loro arabici della penisola arabica spingevano e spingono gli USA-Israele contro l’Iran.
“7. Come li vedi i tuoi prossimi cinquant’anni di vita?
“8. Scrivi letteratura (hai un blog di racconti?)? Credo di no. ...Il futuro è sempre incerto. 
“As-Salāmu `Alaykum / عليكم السلام
“Sholem aleychem / שלום־עליכם” 

@ “Marco. 06 Dicembre 2010
“1. Innanzitutto il crollo fu per me inaspettato quanto liberatorio. L’Urss era per me era una cappa, una cappa plumbea che aveva bloccato tutti i processi di liberazione all’ovest, e ucciso quelli all’est. Il crollo, all'inizio, per me, è stata una speranza di riapertura di nuovi processi di democrazia radicale all’est, e di abbandono definitivo di qualsiasi legame con la cultura marxista-stalinista all'ovest. Ovviamente ero accecato dall’utopia. La svolta ci fu, in entrambi i due fronti della cortina, ma verso destra. Con la riscoperta del pensiero liberale e liberal-democratico all’ovest, di quello più beceramente capitalista all’est, fino ad arrivare al connubio fra mercantilismo facile e mafia. Alle volte rimpiangere l’Urss è come rimpiangere Andreotto.
“2. Per me lo Stato guida è solo un prodotto ideologico del periodo stalinista, ha una sua giustificazione storica, ma non politica e morale. Lo stato guida è come il Vescovato di Roma. È una guida autocratica, nulla a che fare con un sistema fondato sull’egualitarismo ed il rapporto fra pari. Non è certo lo spirito dei due primi congressi della Terza Internazionale, dove la debole Russia sovietica accerchiata dai bianchi guardava disperatamente all’Ovest e alla Germania come a dei fratelli. Lo stesso spirito che si percepisce anche dai racconti di chi da quell'esperienza si è poi allontanato con forti e ragionevoli dissensi. Credo che il crollo abbia portato via con sé anche un certo modo di pensare fondato sull’azione collettiva, la condivisione, il conflitto, il piacere della lotta. Quel mondo lì mi manca molto (la lotta, il conflitto praticato insieme, ecc.), soprattutto da un punto di vista esistenziale. Forse perché ero più giovane?
“3. Sono finito a fare l’infermiere perché, a un certo punto della mia vita (30 anni, come Dante...), mi sono posto il problema della riconversione da uno che voleva rovesciare il mondo a uno che cercava di avere sempre un approccio positivo, universalistico e umanista rispetto agli esseri umani e la società. È stato un momento in cui mi sono posto il problema di una riconversione radicale nella vita, da militante comunista rivoluzionario... ...a militante sociale... Ho scelto un lavoro che fosse immediatamente sociale e utile ma non immediatamente valorizzabile dentro un ciclo del capitale. Inoltre era un modo per entrare in una realtà lavorativa di massa, dove far diversamente politica e azione. Poi sono finito, per un decennio, a far l'animatore di un centro sociale...
“4. Non lo so. Lo troverei terribile. Già patisco così a fare meno della metà di quello che vorrei, avendo anche dei carichi di famiglia a cui badare. Vorrei aver certo più tempo per leggere, studiare, approfondire... storia (la mia passione), arte (l'altra mia passione), sociologia, antropologia, filosofia, teologia, economia.... Cose con cui divertirsi senza azione ma in piena contemplazione ce ne sono... Non credere che le disdegni.
“5. Sono figlio degli anni sessanta e settanta. Anni di forte schieramento e sano odio di classe. Io la rabbia e l’odio sono sentimenti che provo ancora e che non riesco a dimenticare. Lo schieramento è certo identitario, definitorio di una comunità, di un modo d'essere fra pari e simili... È una necessità antropologica. È un meccanismo che può stimolare il progresso umano, il miglioramento della vita sociale. Ma può anche essere dissolutorio della comunità umana. In altri termini, lo trovo un meccanismo insito nella natura umana. Poi ci sono quelli che non si schierano, che non scelgono, che galleggiano. In Italia, è sempre stata la storia della maggioranza, dei voltagabbana, il nostro bel popolo, cantore e poeta, tanto pacifista quanto razzista e individualista (da sempre, fa parte della nostra storia nazionale, dalla dissoluzione di Roma ai giorni nostri).
“6. Wikileaks ha rivelato al mondo quello che è un segreto di Pulcinella per tutti gli abitanti del Nord-Africa e Medio Oriente: arabi e persiani si sono sempre combattuti, con le armi e con le idee. L'Arabia Saudita ha sempre svolto un ruolo reazionario e conservatore in tutto il mondo arabo, in primis sulla questione palestinese. Il panarabismo è la versione moderna e laica della mitologica unità araba sotto il grande islam (quella che piace alla famiglia di Bin Laden) . La spinta storica dei persiani è quella di trascinare dietro le proprie ambizioni egemoniche le plebi arabe sganciate dalle proprie vecchie classi dirigenti. Gli USA sanno fare politica e giustamente cercano, dal loro punto di vista, di sfruttare le contraddizioni dell'area, per continuare a governare nella divisione. Peccato che si sono mangiati una pedina utile e importante come Saddam Hussein...
“7. Spero di rimanere lucido e di riuscire a leggere tutto quello che mi manca ancora da leggere. Non so come immaginarmi, se da povero, da malandato in salute o che so. Temo però che saranno anni sempre più difficili sia per la sopravvivenza che per la salute... Forse da eremita o cane randagio...
“8. Mi piace scrivere. Vorrei averne il tempo. Magari un diario, perché i racconti non li so inventare. Ma ragionamenti e pensieri in libertà ne avrei spesso, tutti i giorni, da buttare giù nero su bianco da qualche parte. Non ho blog. Mi dispiace.
“9. E tu? Che mi racconti?
“Hai vissuto traumaticamente l’egemonia culturale della sinistra marxista-populista italiana?
“Pensi che viviamo nel migliore mondo possibile?
“Cosa pensi di Israele, del Grande Israele e della funzione storica della religione ebraica?
“Come fai a riempirti il tempo, o dare un senso al transito in codesta terra?”

...MarcoSbrina, sempre nell’attesa di qualcosa che non succede, od è subito diverso da come desiderato. La dissoluzione dell’URSS fu per lui ‘liberatoria’, ma non troppo. L’URSS era la rassicurante ‘lotta di classe’, di cui ha nostalgia..

Appunto, ideologie su ideologie.

...Da informatico (evidentemente senza passione), anche se non lo dice, ad infermiere e, dopo, animatore sociale, è strano per un ‘progressista’... ...Se passa dal progresso tecnologico al mondo dell’assistenzialismo pubblico, anche se uno, individualmente, come infermiere e come animatore sociale è ovviamente un lavoratore rispettabile come qualunque altro... Uno avesse detto che era il sogno della sua vita, o erano nuove esperienze esistenziali... No, tace sull’informatico, per cui evidentemente non aveva passione. Però, se uno tace la cosa deve esserci dell’altro che qui non possiamo sapere. Il progresso era l’informatica. Non l’infermiere né l’assistente sociale, a meno che non fossero stati aggiuntivi. Ma così non è stato.

Ha cancellato il progresso dalla sua vita per divenire l’infermiere. Obiettivamente passare al comune, se era il comune, come animatore sociale, professione para-politica, è se non altro in linea con la passione. Non possiamo sapere (lo si può immaginare, magari sbagliandosi) se sia stato per lottizzazioni politiche. Ma non importa. Così va il mondo. Se s’offre la possibilità, tanto vale afferrarla. Se il fronte ‘comunista’ dà i voti per il comune, gli dai posti per la sua area. Che di meglio che, per coltivare e controllare potenziali estremisti, mandare prossimi garantiti da una qualche Rifondazione?   

Non importa. E poi cerca, nel collimatore, un avversario che non riesce ad identificare, in questo scambio e-epistolare. Per cui prova a muovere le acque per vedere se ne esca un qualcosa di visibile. 

La realtà gli scassa continuamente gli schemi, che pur lui cerca di tenere attaccati con la lingua. E loro si staccano di nuovo.

Il gioco gli piace. È una persona cristallina ed onesta che cerca di rimettersi in discussione. Questa psicoanalisi, forse reciproca, e-epistolare, gli è arrivata nel momento giusto, o in un momento possibilmente giusto. Non s’è tirato indietro. S’è lasciato andare. Si sono aperte, ora, le auto-confessioni personali. Un modo di parlare a sé stessi. 

@ “Sarah. 07 Dicembre 2010
“Da queste parti ci sono persone molto laiche e molto religiose nello stesso tempo. Mio fratello mi raccontava che in quei tempi mandava, cosa da radioamatore occasionale, rapporti d’ascolto alla radio della RDT. In cambio, gli mandavano delle figurine o delle cartoline illustrate. Mi disse che, negli ultimi mesi, prima del novembre 1989, concludeva i rapporti d’ascolto [alla Radio dell’RDT] inneggiando alla Germani unita. Evidentemente, non era una cosa inaspettata. Non è che lui avesse ‘entrature’ speciali... Se lui annusava un aria differente, dovevano annusarla pure altri, anche se, a quel che tu mi dici, non tutti evidentemente.
Valutazione tecnica. Vedi, il crollo dell’URSS ed Impero è stata l’incapacità o l’assenza di volontà di mandare i carri in Polonia e di fare un massacro. I popoli sono come gli agitati sottoposti ad elettroshock. Più ne lasci a terra brutalmente massacrati, più gli altri si quietano. Per fare, con qualche razionalità, questo genere di operazioni si deve avere poi una solida risposta di politica economica e consumistica. Se si studiano [anche] i Developmental States, queste cose si capiscono. Se non si è in grado di lanciare un programma da Developmental States in patria e nell’Impero, [moralmente e praticamente] meglio lasciar perdere, come han fatto.
“Il mondo è come è. La sincerità ed anche l’intelligenza, indipendentemente da come un lettore posso valutare quello che hai detto, con cui hai risposto a queste domande conferma che in ogni persona, a volte, sia contenuto tutto l’universo e che esistano esseri preziosi, talvolta. 
“Israele. Ci sono due livelli.
“Gente che ha trovato rifugio. La rinascita d’una lingua anche se differente sia dall’ebraico biblico, che dall’aramaico che era la vera lingua dei luoghi [in certi periodi], che dai vari yiddish che erano le lingue quotidiane delle comunità distrutte con la guerra. Il multiculturalismo.
“Poi, c’è quel ‘dettaglio’ di essere prostitute USA che è la negazione sia di Israele che di un grande Israele e d’un Israele grande. Un Impero dovrebbe dare diritti di cittadinanza a tutti, anche solo diritti parziali. La base culturale c’è in Israele, dove i tribunali ed i media non sono ottusamente o fanaticamente sionisti, né razzisti, neppure ora. Se invece si vuole restare prostitute USA, non c’è nessun Israele né piccolo né grande. C’è lo Staterello che c’è ora. Pure russizzato dai figli dei soviet accorsi in gran numero, che non sono proprio granché, moralmente, dopo decenni di prostituzione al terrorismo sovietico ed al pogrom permanente contro nemici inventati. I rabbini (i parroci) sono come agenti del Comintern, dalla creazione d’Israele. Non si diventa rabbini senza un un soggiorno d’un anno in Israele. Ma appena sono in giro per il mondo divengono spioni pure delle polizie segrete locali, a cominciare dalla anglofone. L’ebraismo nord americano è più marcio di quel che si pensi. I terrorismi e fanatismi permanenti dei chekisti dell’FBI non hanno risparmiato certo le comunità religiose, neppure quelle che si vantano come compatte e protettrici, che anzi sono strumento chiave di controllo, come tutte le istanze associative, nei sistemi anglofoni.
“Quanto alla religione ebraica, non si ha idea dell’assoluta convergenza con cristianesimo ed islam. E pure con le altre religioni. Quanto agli aspetti simbolici, se tu andassi in una sinagoga con animo sincero ma occhi aperti... ...pensi che bracci e mignoli tesi, in contemporanea a canti ed inneggi, verso la torah mostrata ai fedeli dopo l’estrazione dall’aròn ha-kodesh siano differenti da isterie di massa da raduni politici d’ogni colore? Etc. etc. Del resto, dev’essere una legge naturale che ci si scanni tra simili, anche se gli scannamenti sono sempre manovrati da fonti di potere. Anche nelle religioni ci sono due livelli. L’individuo che vuole farsi Dio. E l’individuo che altri sfruttano per renderlo verme. Ma pure fuori dalle religioni...
“Le funzioni storiche le hanno, talvolta, i singoli, solo i singoli. I qualunquisti qualunque.
“Credo che ci sia uno che voglia scrivere su queste cose (i rabbini reali), appena finite altre che gli stanno prendendo tempo.
“È lo stesso che vorrebbe usare, se riesce, queste circa 100 o più pagine da file di winword di questo scambio di messaggi. Per cui, se tra un anno, o forse mai, ti ritrovi in un racconto... Non ho capito se voglia davvero, ma sarebbe il terzo (o forse i ventesimo!) dopo due altri racconti non ancora finiti sta scrivendo, tra cui un altro Cimitero di Praga, una conversazione-‘processo’ ad Eco in un bar-ristorante di Praga. Boh. Vedrò se e quando lo pubblica in rete. Mi sembra troppo, questo mattone di scambi e-epistolari, ma non si può mai dire. Per cui, non aspettarti di trovati pubblicato domani. 
“Si chiama Georg Rukacs. A volte scrive cazzate. Altre volte cose strumentali. Altre volte qualcosa di non male. Abita dove abito io. Mio fratello è invece altrove. In effetti, sprecare tutte queste pagine... Se qualcuno le usa, forse è meglio.
“Non ho idea come ti presenterà o ambienterà, se ti presenterà ed ambienterà. ...Con quella tua aria da Dio bizantino-greco-persiano. Potrebbe anche aprire, andare avanti e concludere con una conversazione quasi diretta tra due. Se ho ben capito, vuole creare una conversazione, per cui dovrà spezzettare, ma lasciando le cose che hai detto, nella sostanza. O magari lascia gli e-messaggi. Certo, chi scrive ha il vantaggio di avere l’ultima parola. Per cui, il tuo interlocutore di questi messaggi sarà, nel racconto-dialogo, in vantaggio. Lo scrittore, se s’immedesima nel tuo interlocutore, sarà in vantaggio. E può collocarti in qualunque situazione politico di sinistra ed esistenziale creda. Anche scabrosa. Non possiamo saperlo. In genere, anche chi scriverà non può saperlo ora. ...Sempre che concretizzi questa sua intenzione.
“Visto che in questo casuale incontro c’è stata un’interlocuzione paritaria e senza altri fini, mi sembra ovvio che, se anche tu volessi usare queste circa pagine per, anche cambiandole, farne quel che credi... Puoi dare il nome che credi all’interlocutore od interlocutrice e puoi presentare ed ambientare i personaggi come credi. Naturalmente, puoi mettere in buona od in cattiva, anche cattivissima, luce l’altra parte od i personaggi con cui non t’identifichi. Anzi, a pensarci, uno potrebbe pure farne una conversazione con più persone, visto che quello che mi dettava era un vero logorroico, per cui c’è sproporzione tra numeri di parole delle due parti.” 

@ “Marco. 07 Dicembre 2010
“Sono d'accordo con te (stranamente per la prima volta) ...sull’Urss.
“Idem sui comportamenti religiosi collettivi, sui riti, da trance, che poi si trovano pure in determinati riti politici-pubblici.
“Sul pubblicare dove volete non ho nessun problema. Sono no-copyright.
“Sai perché ti ho fatto certe domande?
“Inizialmente, all'esordio di questa maratona dialettica, ho pensato che fossi una provocatrice/ un provocatore. Poi una fanatica post-fascista, a tratti anarchica. Infine una possibile appartenente alla cultura ebraica mitteleuropea.
“Alla fine nulla di tutto ciò, ma sicuramente atipica. E molte volte scrivi da maschio (ma è tuo fratello?).
“Io al caso non ci credo molto. Ma neppure al fato.
“Non capisco perché sei partita dall’aspetto, che ritorna alla chiusura di questo cerchio: ‘Dio bizantino-greco-persiano’ ...(peccato che sono più celtico, nella fisionomia, nei tratti, nell'altezza). Why?”
“A presto.”

@ “Sarah. 07 Dicembre 2010
“L’ebraismo centro-europeo e dell’est era fatto di miliardari anche rossi e di tanti, tantissimi, poveracci, soprattutto spostandosi ad est. Come gli arabi oggi in Europa. Stesso antisemitismo. Molti fanno i filo-israeliani proprio perché li vedono come massacratori di arabi, cosa che non è nonostante la prostituzione agli USA.
“Non credo esista più la cultura ebraica di quei luoghi. Neppure s’è trasferita in Nord America. Lì sono divenuti americani. Sono restate le forme di quelle culture. Non la quotidianità yiddish. Israele nasce proprio dal genocidio culturale, ed in parte fisico, realizzato in Europa per cui è una storia, anche culturale, ancora da scrivere. Se vuoi vederne i simboli, basta fare un salto in una qualunque sinagoga europea. Vanno viste da dentro. In genere, le sinagoghe sono sempre aperte, di giorno, solo che si deve entrare dagli accessi laterali e superare la diffidenza delle segretarie od altri. 
“Inoltre, da queste parti, nella famiglia nostra, siamo di un altro ebraismo. Non marrani. Un’altra cosa. Forse, un po’, come i caraiti, ma non riconosciuti né desideranti riconoscimenti, che significherebbe finire in archivi di polizia di tutto il mondo. Se qualcuno vuole, per qualche motivo, divenite noto, deve fare la conversione formale. Od anche lasciar perdere. È un altro ebraismo. Non rabbinico. Inutile raccontarlo.
“Sai, date le tematiche di discussione non potevi pensare che fosse uno dell’ufficio accanto che volesse farti le scarpe. E neppure un questurino o più in alto. Ci separano oceani. Siamo tutti piuttosto lontani da lì.
“Sì, le cose sofisticate e scritte da maschio sono di mio fratello. Me le detta. Anche se lui, non solo è egualmente distante da lì, ma anche piuttosto distante da dove sono io. Abbiamo un sistema di comunicazione rapido per cui, visto che m’ero avventurata in questa corrispondenza, e visto pure che, come già detto, m’occupo di altre cose, oltre alla età piuttosto bassa... Del resto me l’aveva detto lui di darti un’occhiata. Ma senza nessun fine, né malevolo né altro.
“Quelle cose bisogna essersele viste ed averci pensato per decenni. Non può inventarsele una nata ieri.   
“Nulla succede per caso. Ma non necessariamente con dei motivi. A volte, è solo la volontà di Dio.
“Ah, l’aspetto era per dire qualcosa. Avevo visto quella tua foto in rete... Avendo, del resto, solo una visione parziale. Le gote, forse assolate, non facevano comunque pensare a montanari. C’era qualcosa di differente. I montanari, a volte, sono agitati. Ma quell’inquietudine tua che sa d’insoddisfazione e ricerca viene, forse, da migrazioni. Possono essere da nord, ma pure da sud ed est anche distanti. L’altezza, se magra, è spesso solo il salto da sotto-alimentazione storica delle famiglie a sovra-alimentazioni dell’infante. Non ho idea se i celti fossero alti.” 

@ “Marco. 08 Dicembre 2010
“Tutti in Italia hanno più o meno a che fare con le migrazioni, interne, esterne...
“Mio padre era figlio di migranti. Italiani ( i miei due nonni) emigrati in Romania. Mio padre nacque nel 1914. Mio nonno partì per la guerra. Si perse non so ben dove, se in Austria... Ritornò dopo continue e insistenti ricerche in Romania, da mia nonna, un anno dopo la fine della guerra. Dopo qualche anno fecero un'altra figlia. Mio nonno era nato a Tivoli, mia nonna era di Piacenza. Il nonno spendeva tutti i suoi denari nelle bettole a bere. Morì probabilmente ubriaco cadendo dalla bici, ma in seguito, in Italia.
“Mio padre iniziò presto ad andare a lavorare e a scuola la sera. Il suo primo lavoro lo fece presso un commerciante ebreo, che non lo pagò. Mia nonna faceva la sarta per trovare i soldi che suo marito perdeva nel bere.
“Rientrarono infine in Italia alla fine degli anni ‘20 o all’inizio dei ‘30, perché l'Italia era diventata un paese importante, che iniziava a farsi rispettare nel mondo e che sembrava economicamente in grado di dare lavoro a tutti.
“Mio padre iniziò la carriera militare in aviazione. Viveva del mito fascista della modernità, della velocità e dell'arditezza. Ma non divenne mai pilota. Rimase un tecnico addetto alla fotografia e poi un impiegato. Nel ‘36 partì volontario, pagato,  in Spagna a combattere a fianco dei franchisti.
“Poi la guerra. L’8 settembre. La fuga dai tedeschi che sparavano sui soldati italiani. L’imboscamento. Il riarruolamento nell'esercito della RSI. La fine di tutto fu piazzale Loreto, anche se non ci credeva che fosse finita così.
“Mia madre invece è nata nel cisternese nel ‘21, da padre cisternese e madre di Latina, ma di origine venete (i bisnonni).
“Cresciuta in collegio dalle suore, a Latina, perché i suoi erano separati (la nonna preferì ritornare a Latina in famiglia, a lavorare nella ferramenta del padre piuttosto che rimanere in campagna a fare la fame con un marito che straparlava di Dio, i figli di Davide e fabbricava botti durante la settimana e mobili la domenica). Poi arriva la guerra. Mia madre con la famiglia di sua madre sfolla in campagna. Quando può scappa da quel personaggio strano (e creativo) di suo padre. La guerra arriva dappertutto. Anche nel paesotto di mio nonno. I tedeschi gli bruciano la casa alla ricerca dei partigiani comunisti dopo una imboscata. E poi c'è la fame, vera. La fine della guerra, la liberazione, gli alleati, rappresentano anche la fine di quella roba li, la speranza che si possa ricominciare diversamente e con più prospettive di star meglio. Ci si ritorna a divertire.
“Quando si incontrano e si sposano, subito dopo, i miei sono già un po’ grandicelli per certe cose. La guerra ha bruciato loro pure la gioventù.
“Quando nasco io nel ’61, terzo di tre, loro sono già anzianotti per i tempi, ma siamo in pieno boom, e c'è spazio per tutti.
“La mia infanzia e la mia adolescenza è fatta di quegli anni di forti conflitti e cambiamenti. Mio padre votava Msi, ma aveva votato già Dc. Mia madre seguiva. Si discuteva tutti i giorni di politica in casa, ed anche a scuola con il professore (un socialista). Di quegli anni oltre agli scontri violenti fra le tifoserie mi ricordo benissimo i rumorosi cortei operai che mi passavano sempre sotto casa.
“E poi gli scioperi li ho conosciuti direttamente anch’io andando a scuola, nelle superiori. Nel giro di tre anni sono passato da semplice spettatore a partecipante attivo, nei picchetti, nelle riunioni, nello scrivere manifesti (i ta-ze-bao).
“Ho immediatamente frequentato gli ambiti estremisti, i collettivi studenteschi di Lotta Continua (anche se era stata sciolta da qualche anno), poi l'Autonomia Operaia ed altro ancora. Ai partiti di estrema mi sono iscritto per poco tempo, un anno in Dp, tre nel Movimento della Rifondazione.
“Non ho mai smesso di fare politica attiva, di provarci ...a cambiare. Ma i sogni poi si affievoliscono e si stemperano. A 22 anni me ne sono andato via di casa, senza bisogno di sposarmi o convivere. Ho convissuto si, poi, nel tempo, con parecchie persone, donne, uomini, in forme abbastanza comunitarie.
“I miei genitori sono morti quando avevo 28-30 anni. Nel 1989 e 1991. Con quello ho maturato l’idea di cambiare, di ridare una stabilità alla mia vita, e un nuovo senso e valore. Di qui la scelta di lasciar perdere l'ennesima iscrizione all'università, di abbandonare la dimensione precaria (del lavoro e della vita) e di fare il corso da infermiere, per riciclarmi nell'attività sociale, con un lavoro immediatamente sociale, e trasferirmi definitivamente a Roma. Il caso non esiste ma neppure dio.
“Con questa scelta ho abbandonato pure la militanza in Rifondazione, preferendo il lavoro in un centro sociale.
“Poi mi sono accasato nel 2000 con la mia compagna di allora. Credevo che non ci fossero più grandi prospettive. È scoppiato il movimento di Genova e dei Social Forum, nuove grandi lotte, altre speranze.
“Con il riflusso (intorno al 2003) mi sono sposato e ho fatto una figlia.
“Dal 2007 ho iniziato a lavorare seriamente per la Cgil prima come semi funzionario part-time e poi come funzionario. a tempo pieno (da un anno). Mi sono iscritto nuovamente a Rifondazione, da quando è diventata una forza extraparlamentare, ma non ho trovato i riscontri positivi che cercavo. Ovviamente rimango profondamente inquieto e in ricerca.
“Perché di scrivo questo? Giusto per spiegarti che la mia inquietudine ha delle radici familiari, storiche, sociali.
“P.S.: i celti erano più alti dei latini, biondi e con gli occhi azzurri, tanto da suscitare l'ammirazione invidiosa dei romani che dopo le guerre galliche importarono la moda del colorarsi i capelli di giallo.”

@ “Sarah. 08 Dicembre 2010
“È davvero interessantissimo ed anche un capolavoro letterario. Se domani ti volessi aprire un blog, potresti metterlo a lato, nella descrizione di sé stessi. Il vantaggio dei blog è che tutto è correggibile, eliminabile, retro- e post-databile.
“Facendo i conti, eri proprio nell’età giusta di quelli spinti, con 1977, all’insurrezione e poi arrestati in massa come ulteriore operazione di terrorismo sociale e di esaltazione dello Stato decadente che si mascherava e si maschera proprio dietro i continui complotti inventati e gli ‘scandali’ fabbricati e venduti. È la fabbricazione permanente del nemico. Se non hai avuto problemi, nonostante quelle aree pericolose che hai frequentato, o sei stato prudente o sei stato fortunato. Dio deve averti considerato con benevolenza. Gli esseri umani sono entità strane. Mai metterle alla prova. A volte, ne escono devastate mostrando il loro peggio, o la loro mediocrità. Altre volte la prendono come una scelta del destino, che poi sono solo sbirri e militari, e si fanno del male ulteriore da soli.
“Anche nostro padre ebbe a che fare con la RSI. All’8 settembre 1943 ed al 23 settembre 1943 (fondazione della RSI), non aveva ancora compiuto 19 anni. Era fattorino in un cantiere navale. Chissà perché, non l’avevano ancora chiamato militare. Avrà avuto dei rinvii o qualche raccomandazione, sebbene lui la tessera non l’abbia mai avuta. Non credo l’abbiano chiamato subito. Poi, il momento arriva, nel 1944. Col fratello internato in Germania come ufficiale monarchico e la madre impiegata civile della Marina Militare, non poteva nascondersi, come avrebbe preferito. Fece di peggio.
“La madre, una cabalista-spiritista, fece sì, forse usando connessioni come impiegata della Marina e parenti vari, che fosse mandato nella contraerea, ad alcuni chilometri da casa. Era in una postazione con tedeschi ed austriaci, forse più austriaci che tedeschi. Quando arrivavano gli aerei alleati che andavano a bombardare il Nord, si limitavano a sparare loro dietro quando erano pressoché passati. Lui era comunque un antimilitarista che rifiutava perfino di pulire il fucile. Si stufarono di un tale insubordinato e lo mandarono, per punizione, a morire sulla Linea Gotica. Anche lì, neppure ci pensava a combattere. Non credo ne abbia neppure avuto l’occasione. Si sarebbe dato subito prigioniero, sebbene gli Alleati spesso i prigionieri li ammazzassero... In pratica, erano lì solo a farsi massacrare dai mortai Alleati. Quando sentiva il fischio dei colpi che arrivavano, metteva giù la testa, chiudeva gli occhi e si tappava le orecchie. Dopo le esplosioni, anche prossime, altri vicino a lui erano spariti. Lui non ebbe neppure una scalfitura. Quando gli Alleati sfondarono, non credo li abbia neppure visti. Sebbene casa sua fosse a poche decine di chilometri, si prestò di accompagnare, in divisa della RSI e disarmato, qualche suo commilitone codardo che abitava verso i confini alto lombardi e fifone di fare il viaggio da solo. Passò indenne attraversi finti partigiani e banditi, che al massimo lo rapinarono di scarpe e calzini, od altri articoli di vestiario, evidentemente migliori di quelli cui l’obbligavano allo scambio puntandogli armi.
“Poi, cercarono d’ammazzarlo. Ma anni dopo, quando il socio comunista d’uno stabilimento che avevano aperto cercò di farlo restare schiacciato fra una mancina (come è come una gru  piatta su ruote, come un grande carrello, che va da muro o muro nel lato più corto del capannone), ed il muro. Ne uscì con decine di fratture, dopo essersi rifiutato di morire. Lui l’ha sempre raccontata come un incidente. Ma sono cose a comando manuale e dal basso. Ed il suo socio era un già capo operaio esperto, mentre lui non lo era. L’hanno mandato su con qualche scusa e poi ci hanno provato. Dopo, dato che le società a due sono peggio di tanti matrimoni e convivenze, fu il socio ad emigrare in America Latina.     
“Non ho un’idea precisa di che cosa siano i centri sociali.
“Guardando allo schema ripetuto [pattern], mi sembra una scelta sacerdotale. Di uno che decida di fare, professionalmente, l’infermiere di anime. Cosa ottima se ad uno piace.
“La costruzione dialettico-storica della radici dell’inquietudine è fatta molto bene. Limite di queste parti, non abbiano un’idea chiara di cosa sia l’inquietudine. Dev’essere la seconda volta che l’ho sentita nominare riferita a queste cose. Un dizionario on line, nella prima definizione che ho trovato, ne dà una caratterizzazione forse troppo forte: ‘Inquietudine: agitazione, angoscia, stato di ansia e preoccupazione.’
“Forse la si dovrebbe usare al plurale, inquietudini. Le inquietudini sono delle risposte che si danno a delle realtà o sensazioni. Può anche essere che non è che si sia inquieti, ma che lo si voglia essere. La conosci quella cosa della coercizione a ripetere, che è poi la banale e normale tendenza a seguire quelli che sembrano i comportamenti noti e dunque, apparentemente, di minor resistenza. Sono come le porte chiuse che non osiamo aprire temendo siano serrate pur non essendolo o l’altro cui si teme di parlare mentre è lì che non vorrebbe altro. Meglio che mi fermi. Non avendo da dare lezioni a nessuno. Parlavo per me.”

Ormai, MarcoSbrina è lanciato sull’auto-analisi, per cui continua sul disvelamento di sé.

@ “Marco. 10 Dicembre 2010
“Sì, 1977, quando l'autonomia era più uno stato d'animo che un’organizzazione (vedi le canzoni di Camerini di allora). Poi la discesa. Verso la repressione. Il piombo. Anni di piombo, nel senso del clima plumbeo che si respirava. La Von Trotta ha reso bene quell'idea. In Italia fu peggio.
“Vivevi precariamente. Non sapevi più qual’era il tuo domani. Aspettavi che passasse. Nel frattempo, fra tante mattanze, tanti arresti di fratelli, amici, compagni, tu continuavi a riorganizzare il ‘che fare’ politico quotidiano.
“Poi c'è stato il progressivo riemergere, negli anni ottanta inoltrati, le lotte per la pace, quelle contro il nucleare e, poi, per gli spazi sociali, le nuove forme di aggregazione e socializzazione. Dai circoli del proletariato giovanile a quelli dei primi centri sociali, per far musica, conoscersi, socializzare, creare, inventare nuove forme del far politica ‘antagonista’. I centri sociali sono stati sono stati la trasformazione di un certo milieu giovanilista della nuova sinistra, quella transitata e trasformata dalle culture del ‘77 (quel fuori di testa di Bifo nel merito ha intuito delle cose e le ha descritte) traghettata negli anni novanta.
“Concordo nel pensare che lo Stato sia stato strumentale in quegli anni (fine settanta) nello spingere un intero segmento generazionale verso l’autodistruzione o la distruzione, all’interno di una guerra sempre più isolata contro i suoi apparati. Così è stato con il 7 aprile del ‘79 nella forma più eclatante. Me lo ricordo bene quel periodo, e l’immediato significato che ha avuto per molti di noi, la chiusura dentro una strettoia, in una forbice, o di qui o di là.
“Di amici e compagni di quel periodo non conosco più nessuno, veramente pochi, tutti dispersi. Anche questo non è un caso.
“Per me quello è un periodo rimosso, terribile, ma ancora vivo come sensazioni. Mi ricordo, ora che te ne parlo, le paure, le sofferenze, i dolori, i pianti, la rabbia e l’odio. È in quel periodo che ho imparato a non parlare, a parlare sempre con circospezione, a cercare di stare attento all’interlocutore, ed ascoltare. Così come cercare di essere discreto, a tacere su certe cose, magari fino all'eccesso.
“In quegli anni eravamo giovani come molti partigiani (o repubblichini) del ‘45: neanche vent’anni o poco più. Solo che eravamo, molti di noi, ingenui e sicuramente fummo, nel complesso, perdenti. Questa la differenza, noi perdemmo.
“La rivincita non c'è mai stata, la partita si è chiusa definitivamente in quegli anni.
“I tentativi successivi, di questi decenni successivi, sono state deboli scimmiottature, disperati quanto flebili rilanci. Ma, inutilmente, quel gioco non siamo mai più riusciti a riaprirlo.
“Oggi la memoria si è persa e non c’è più possibilità. Altri saranno i terreni e le idee.
“Rimane però sul campo quel desiderio di libertà irrinunciabile, che ogni tanto riaffiora potente, capace di tradursi in pratica immediata irrefrenabile. E qui sta di nuovo la possibilità, la speranza, che da semplice rifugio individuale, per pochi scelti, questo desiderio/prassi si traduca nuovamente in scelte collettive, nuovi spazi ampi di liberazione e sogno.
“Questa è rimasta la mia banale convinzione, il piccolo lume cui guardare nel marasma di questi anni incerti.
“L'inquietudine per me è ricerca, continuo dubitare ergo cogitare. Ricerca non filosofica, ma pratica. Pratica non empirica, ma minimamente ragionata, derivata da una logica che però non è mai scissa dal cuore, dal sentimento (che può essere un elemento di distorsione ma, all’opposto, anche di maggiore comprensione). E in tutto questo Dio sta a guardare. Gli esseri umani emancipati dalla religione (e da dio) possono finalmente tentare di liberarsi dai propri demoni per divenire i veri signori della propria vita.
“O no?”

Quando a MarcoSbrina si scioglie il cuore, ecco che mostra una sua grandezza spirituale ed anche letteraria.

@ “Sarah. 11 Dicembre 2010
“In fondo, uno degli aspetti chiave dell’incomunicabilità umana è la differenza di esperienze. Ciascuno è le esperienze che ha vissuto. Non esiste comunicazione con chi non le abbia vissute direttamente. Le esperienze non si possono raccontare. Anche se le si raccontano, non serve, in genere, per farsi capire dall’ascoltatore o per essergli utile. In fondo, al massimo, parliamo a noi stessi e solo a noi stessi. Complicazione ulteriore è che, le stesse identiche esperienze esteriori, una persona può viverle differentemente dalle altre o da altre.
“Non avevo idea dei due che citi. Il primo neppure l’avevo mai sentito.
“Prodigi della tecnologia! Grazie a youtube ho ora dato un’occhiata alle produzioni della regista ed ho ascoltato il cantautore, se è quel ritmico Alberto Camerini.
“La Luxemburg in tedesco sembrava un Hitler campestre e senza fede. Hildegard von Bingen, il Comintern fatto suora. Ma, del resto, i film devo essere eroici e soffici, e con belle immagini. I quattro minuti e mezzo del video su Anni di Piombo sono una bella costruzione di psicologia e vita familiare di ceto medio suppongo degli anni 60.
“Il film, anche se ora vecchio, è protettissimo. Thepiratebay.org sembra sparita. Che l’abbiano chiusa uno degli ultimi giorni, per via dell’operazione wikileaks? O che sia solo dormiente. È così. Ora è ricomparsa. 
“Ho comunque trovato, altrove, degli spezzoni migliori in tedesco. Die bleierne Zeit. Lo ho perfino trovato da scaricare, ma decisamente troppo lento. Otto pezzi in .rar, ma lentissimo. Credo di essermi fatta un’idea. Anche perché, mesi fa, avevo visto, scaricandolo gratis, Prima Linea (2009) ovvero La Banalità del Sergio Segio, la coazione ad insistere, la trappola della lama insanguinata per lupi ingenui e voraci. ...Ora, divenuto il già-sodomizzato che continua a dar lezioni. Ai CC terroristi piacciono così. Ti maceravi per quelli? Beh, le tecniche pubblicitarie funzionano... Non è una colpa, né un difetto.
“Se in quella fogna, restata tale, c’erano uomini e donne, erano quelli all’Oreste Scalzone, ...che nessuno da queste parti ha mai conosciuto e neppure intravisto. Ne si legge a volte. C’è pure su youtube. Inevitabilmente, quelli alla O.S. vengono capiti male, ma non ne hanno colpa né vogliono averne. I vantaggi degli O.S. è che inseriscono il cervello e non se ne curano di quello gli altri facciano o pensino. Anche se mi sembra che lui, non è un merito, continui a gravitare in quell’area o quel che ne resta o finge di restarne. 
“Una domanda difficile, quasi impossibile. Non c’entra nulla con quei figuri che si auto-montavano leggendosi febbrili ed ansiosi sui giornali. E che hanno continuato fino od oggi passando dal pretendere che il mondo s’uniformasse a loro a pretendere, con etichette e senza, ma sempre simmetriche ed opposte dunque uguali alle precedenti, che il mondo s’uniformasse a loro. Dal nulla al nulla.
“...Una domanda, che non c’entra nulla cogli appena nominati. Ti pesano più quelli che tu non hai seguito o quelli che, poi, non hanno seguito te?
“Forse, o probabilmente, domanda impossibile. Perché movimenti ed organizzazioni o para-organizzazioni sono il terreno tipico della incomunicabilità. Con chi già si conosceva, per provenienza sociale ed ambientale simile, non si ha bisogno di parlarsi, perché i linguaggi politici e sociali sono più falsi degli altri. Chi non si conosceva prima, comunica per stereotipi, dando il peggio di sé e non venendo comunque capito. Uno s’immagina già, o altri gli hanno detto, chi l’altro sia o debba essere. Per cui, lo si capisce come lo vuol capire. Cioè non lo si capisce. D’altro canto, tutti cercano di uniformarsi a quella pensano sia la percezione degli altri. Ognuno pensa di essere meglio accettato o di prevalere uniformandosi al peggio di sé, che è poi l’essenza della democrazia. C’è chi dice che la democrazia sia inevitabilmente democrazia dei maniaci. Lo stesso sono tutte le organizzazioni. Si pensi agli stessi miti dell’omogeneità, dell’essere d’accordo, del pensare allo stesso modo, del darsi obiettivi comuni. Il laico è il situazionario, quello che va per motivi suoi o casuali o di convenienza, che appena trova di meglio non va più. Quelli che restano sono come tossicodipendenti di sostanze chimiche prodotte dal proprio corpo e che li obbligano ad insistere, a frequentare quel genere d’ambienti. Stanno male, ma non possono farne a meno. Dovrebbero fare i conti con l’auto-produzione corporea di sostanze tossiche, ma non è semplice. Hanno bisogno di inventarsi un senso delle cose, della vita. Di dare un senso mediato a sensi altri od assenti.
“Ci sono i situazionari e ci sono quelli che ci devono essere. Ci sono quelli che si trovano, casualmente, di passaggio. Ci sono quelli che ci si devono trovare. I collegamenti logici e le coerenze sono costruzioni a tavolino o nelle proprie teste necessitanti ordine.  
“Il mito del colpo di Stato maoista-militare, e relativo terrorismo interno contro la maggioranza quieta, presentato come rivoluzione dal basso, è costruito nei centri dell’Impero. Che gli studenti debbano spaccare tutto mondialmente sono costruzioni ideologiche di centri di potere statuale che vogliono dare risposte militaristico-poliziesche invece che di progresso. Altrimenti, lo studente penserebbe solo a studiare ed a trovarsi poi un lavoro. Non è un merito contestare. È una malattia. Anche non contestare è una malattia. Non è ‘il contestare’ il punto. Il disagio viene creato sia ideologicamente sia bloccando mobilità sociali e progressi tecno-economici. Fotti la gente sì che si senta a disagio. La ri-fotti di nuovo per consolidare il potere di chi l’ha fatta e la fa sentire a disagio. I terrorismi interni sono egualmente costruzioni o delle proprie polizie-Stati, o delle proprie e di altre preposte a sovrintendere alle province dell’Impero e degli Imperi. Nessuno si mette a sparare alla gente per strada, né altrove, come tecnica pubblicitaria, o di progresso, o di benessere, o di malessere, o altra, se qualcuno non ha ficcato nelle teste che così dev’essere, e fa arrivare soldi ed armi e letteratura perché così sia.
“I movimenti pseudo-pacifisti fanno parte dello stesso gioco. Se devi dare profitti e chi t’ha dato e ti dà finanziamenti per le campagne elettorali e personali, devi inventari scontri globali, scudi missilistici ed altro. Siccome devi pure inventarti il nemico interno, ti metti d’accordo con lo pseudo-nemico bolscevico per avere movimenti ‘per la pace’. Sono costruiti nelle federazioni del PCI, e nelle federazioni e parrocchie della DC-Chiesa. Sono terrorismo sociale interno contro gli stessi vi partecipino, come contro chi non vi partecipi. Se poi qualcuno si prende troppo sul serio ed ostruisce le costruzioni militari, i CC ordinano a qualche imprenditore dei lavori pubblici di mandare un paio di suoi dipendenti a lasciate steso a terra un La Torre ed autista. Certo, prima hanno chiesto al PCI centrale che ha dato l’assenso alla liquidazione. 
“Sull’energia sporca (petroli, carbone etc.) c’è tutto un sistema di finanziamenti sia politici che per terrorismo di Stato interno ed in giro per il mondo. Ecco che allora i sauditi pagano, su richiesta UK-USA, pure i partiti comunisti per attivare le loro aree e raccontare che l’energia sporca (petroli etc) è pulita mentre l’energia pulita (il nucleare) è sporca e pericolosa. Che è anche un ottimo contributo al sottosviluppo od al minor sviluppo delle province dei propri Imperi, sì che restino mercati dipendenti e non divengano mai concorrenti. Grazie ai ‘verdi’, pagate l’energia elettrica molto di più del dovuto, la pagate in valuta ed avete più inquinamento. I verdi sono creati dai media dell’oligarchia (che, tra l’altro, danno loro, ex-ante, sulla carta, percentuali elettorali mirabolanti che mai avranno, ex-post, neppure dimezzate) e nelle federazioni del PCI. I verdi-verdi sono subito linciati ed emarginati. I verdi-rossi, ricevono soldi, sedi, pezzi di ARCI, magistrati, sindacalisti, sono poi dotati, dai CC, di loro sindacati etc. Sono creati per operazioni sporche dei Servizi-Stato-Imperi in ambienti differenti, dal sottosviluppismo economico alla sovversione-sfascio dello Stato. Ogni volta che ci sono da bloccare modernizzazioni e da far danni su cui altri speculano, sono tra i chiamati. Gli attivisti sono i soliti che transitano da gruppi estinti ad altri li necessitino. Le masse di manovra da piazza e da voti si trovano. I Centri Sociali esistono perché qualcuno ha bisogno di disadattati da manovra in quella quantità. Gli stessi soldi e locali investiti in centri di qualificazione professionale sarebbero stati e sarebbero più utili a tutti. Ma l’Impero vi vuole così. Idem le varie contestazioni del nulla fatte solo per farsi massacrare dalla polizia manovrata dai CC e dalle loro sezioni terroristiche. Come gli squadristi mandati dagli stessi, o stessi militari e sbirri sotto copertura, per giustificare il massacro di manifestanti pacifici. Sono operazioni decise a tavolino. ‘Dai, telefona al Cazzarino che ci occorre una manifestazione.’ ‘Dai, telefona al Cazzarone che abbiamo bisogno d’altri che sfascino auto e vetrine.’ Etc etc. Basta uno (della Polizia Segreta CC), eventualmente con qualche magnaccia di supporto, che sappia che ordini dare ed abbia il tesserino per essere obbedito. Nulla di complicato. Non occorrono geni. I minchioni sono meglio. Non si immaginino complotti elaborati, che in genere non esistono. È come se la Clinton ha deciso di salvare il governicchio del momento e nessuno, più forte, la contraddice. Lei telefona al Presidente. Il Presidente fa telefonare a CDB che chiama il suo sguattero del momento, Bessani. Poi ci pensa lui a mobilitare DiPetro, Casino o lo stesso Fino per non fare andare sotto il governicchio del momento. Oppure li chiamano per far andare giù il governo formale del momento. E loro lo sanno che l’ordine arriva dall’alto e che loro devono obbedire. Certo che si coprono andando a presentare denunce e starnazzando al tradimento ed alla corruzione. È solo teatrino per i minchioni li votano. Come facevano quando volevano par cadere Pvodi ? Chiamavano i ‘comunisti’... Poi li richiamavano per risostenerlo o sostenerne di peggio. Non occorrono grandi complotti. Bastano interessi e uno che, ricevutone il mandato da fonte istituzionale, dia gli ordini a pochissimi altri che s’attivano a catena. ...Autorganizzazione di sistemi caotici, ma dove il caso non esiste, sebbene esista l’incapacità degli attori.
“Il 7 aprile 1979 è quello che s’era già detto un precedenza, altre volte. Un episodio di terrorismo sociale quando oramai tutta un’area era stata spinta all’insurrezione vana. Ma è  pure altro. È un aiuto alle BR di Moretti ed una copertura per le stesse. È la punizione di intellettuali laici e proprio per questo poco propensi a bersi i deliri sottoculturali e pratici dei Curcio galeotti e dei Moretti manipolati sul campo dai CC terroristi. Per cui tutta un’area armata ma non terrorista viene spinta, almeno nelle intenzioni, dai CC all’insurrezione per quando inizieranno gli arresti di massa. Non c’è da essere troppo sicuri che l’operazione 7 Aprile sia riuscita, perché, poi, SIS-FBI-CIA e CC terroristi sono dei pasticcioni e c’è, a volte, gente meno scema di loro. Il 3 maggio 1979, Il Male ‘arresta’ Tognazzi e Vianello come capi delle BR!!! È un mandare affanculo tanti, a 360 gradi... I titoli ‘dell’arresto’ nominano pure Calogero, che non a caso era il sostituto prokuratore dei CC della montatura del 7 aprile. Evidentemente si sapeva che i CC terroristi, alias l’Andreotto, avevano ordinato l’ennesima manipolazione militare-CC per il lavaggio di cervello del popolino tramite le solite pazzie delinquenziali di regime. Che altro fu l’operazione 7 aprile 1979 dei CC? Rovinare altri, per spingerne all’insurrezione altri ancora, ed il tutto per coprire il potere demenzial-delinquenziale fondato sul crimine permanente.
“Bifo, da quello che ho potuto trovare in rete e dalla sua biografia, direi che è un grande pubblicitario. Se nonostante le fughe, trasmigrazioni e contatti, ora lavora come professore di media superiore a Bologna, direi che non è uno di quelli cui i CC terroristi cercano di impedire di vivere [se finisci nelle liste annientamento, non ti lasciano fare neppure il lavoratore dipendente soprattutto ‘pubblico’], sebbene non sia certo uno di coloro cui i CC terroristi abbiano favorito la carriera. Direi che sono intervenuti per non fargliela fare, neppure all’estero. Bifo è uno di quelli che s’è sottratto ai deliri insurrezionalisti voluti, invece, dai CC stragisti pur facendosi, alla fine, rinchiudere del ghetto Liberazione-rinfodarolo. ...Neppure a RAI-3! ...Con tanto di banalità elettorali ed elettoralistiche coi para-CC di Rifondazione, come ho visto ed ascoltato su youtube. Di quelli che cantano nel coro, per continuare a farsi ascoltare, un po’, ma dicono che ne sono fuori. Grandioso!
Le sue capacità oratorio-espositive sono ottime. Apparentemente modesto, ha in realtà una dizione perfetta, chiarissima, ed argomenta in modo didascalico. Uno di quelli che in radio ed in TV, come in qualunque istanza pubblica o privata, sono capiti dall’ascoltatore voglia capirli. Pur un letterato, lo ho appena sentito disquisire di crisi dei mutui, direi con una qualche pertinenza, o almeno evitando di sparale grosse od impossibili. Chissà che scemenze che avrebbe, forse, detto un A.Negri. Sebbene anche Bifo, quando si fa filosofo economico-politico, pur senza spararle troppo grosse, si fa pensatore messianico. C’è questo fantomatico capitalismo in crisi permanente ed il cui crollo è sempre lì che sta arrivando o che si preannuncia imminente. Inoltre, il solito trionfalismo sui movimenti,che è un solo e classico modo per inventarsi una realtà di comodo, parallela rispetta a quella vera. Uno si fa delle liste e se le ripete. Altri, idem. Se così vi pare e piace... Se qui ci metteremo mai a fare i pubblicitari ‘politici’, includeremo nella lista pure i Socrate ed i ‘movimenti’ dell’epoca, tanto per innovare ed allungare la lista e sentirci coperti dalla Storia, ...per non essere meno comici.  
“Mi sembra che, da queste parti, ti si sia già espressa la valutazione che il capitalismo non esiste, né è mai esistito come formazione economico-sociale distinta, proprio perché lo si trova immanente, ubiquo, nei tempi e nei luoghi. Se si studia per esempio il feudalesimo, non si riesce a caratterizzarlo ed a datarlo con precisione. Si deve astrarre, inventarselo quasi puro in qualche triangolo o quadri/multi-latero localizzato nello spazio e nel tempo. Ma, anche lì, non è che sia così puro. Se si insegue quello purissimo, è dubbio sia esistito. Se lo si universalizza troppo, diviene tutto e nulla. Se lo si circoscrive troppo, ecco che forme ‘feudali’ spuntano negli angoli e periodi meno previsti.
“Certo esistono forme contrattuali e giuridiche talvolta apparentemente tipiche di tempi e luoghi, ma più si va a fondo e nel dettaglio, più si vede come la forma non fosse poi così tipica e la sostanza neppure. È più facile operare ricostruzioni storiche delle tecnologiche che distinguere sistemi economico-sociali. Che non sia proprio perché non esistono, o sono metafore ed allegorie d’altro? La tecnologia rende possibile la moneta. Essa esiste da millenni. Ma chiaramente era un po’ più complicato spostare sacchettini e sacconi di sale od altre cose pesanti, che altre cose successive e progressivamente più incorporee. Anche la velocità, l’economicità e la certezza delle comunicazioni sono fattori che permettono l’invenzione di ulteriori forme economico-finanziarie, che non è non esistessero prima. Le tecnologie rendono possibili salti quantitativi e qualitativi, ma non è affatto detto che essi siano modi di produzione differenti. Le relazioni sociali non sono differenti. Mercati ed assenza dei mercati sono sempre coesistiti. Il mercato od i mercati che selezionino ciò o chi è meglio non sono mai esistiti ne mai esisteranno. Come non è mai realmente esistita nei mercati, così la selezione del meglio al di fuori del mercato e dei mercati non esiste ne è mai esistita. Approssimazioni, caso, indifferenze, occasioni perdute, sono immanenti dai tempi dei tempi. Non ci sono processi né di miglioramento né di peggioramento. Gli individui sono sempre restati gli stessi. È cambiata la quantità di cose che possono e devono mettersi nella testa, o che possono avere, ma non è un mutamento qualitativo o di percezione della realtà. Cambia l’ambiente circostante. Cambiano le cose necessarie, anche individualmente, per vivere. Le persone non sono differenti. Le loro interazioni non sono differenti. Il sistema di produzione non è differente. Esistono solo oggetti differenti. Cambiano le forme esteriori della reificazione degli individui, non la reificazione stessa, né i meccanismi di reificazione. Quando Marx, nel Manifesto, finge di rappresentare con grandi pennellate una storia dell’umanità e dei sistemi di produzione, in realtà ti dice semplicemente che la tecnologia s’è evoluta a gran passi. I toni messianici e trionfalistici sono tecniche propagandistiche standard, che chiunque può usare ed usa per volantini e Manifesti. A proposito della tecnologia, forse è quello che ha colto Kostas Axelos su Marx, se ha colto qualcosa. Se ad uno non piace studiare tecnologie e scienze, a volte piace parlarne o leggerne allusioni. La cultura del nulla nasce con l’inizio delle specie umanoidi. Le due grandi classi sono sempre esistite. Quelle in mezzo pure. Un artigiano egizio o sovietico, con dipendenti, è un’entità produttiva strutturalmente differente da uno di New York ora o da quelli delle rivoluzioni industriali? I rapporti sociali sono differenti? I macro rapporti sociali sono differenti? Il ‘liberismo’, dove poi i committenti principali sono tutti militari e di Stato, sono differenti dall’Egitto dei faraoni? I panettieri? Gli schiavi? I capitalisti? I finanzieri? I media? I cambiamenti delle forme dipendono dalle tecnologie. Infatti si parla, neppure rendendosene conto, di forme di produzione. Ma se son forme allora tanto vale parlare di strumenti, di tecnologie, non di rapporti o relazioni. L’interazione tra individui è la stessa. La forma tecnologica è differente. Il plusvalore è sempre esistito.    
“Fa bene rivivere angosce, se uno ne aveva provate, magari senza poi mai spiegarsele. Non è una spiegazione, né utile, dare una consistenza unitaria ad episodi che non è detto l’abbiano. L’angoscia è quando una persona avrebbe voluto mettersi alla prova e, nel contempo, l’incertezza esistenziale di cosa sarebbe potuto succedere come conseguenza dell’essere eventualmente messo alla prova. L’angoscia è necessita di condivisione, anche di riconoscimento. C’è anche chi, non essendosi messo un cappello vorrebbe glielo mettessero gli altri, le autorità dello Stato, coi loro media, per poi uniformarcisi. Talvolta è l’incertezza, ...pirandellian-kafkiana?, che altri possano averci messo un cappello pur dimenticandosi di dircelo e noi vorremmo allora scoprire che cappello fosse stato. E se nessuno t’avesse messo cappelli? Se anzi, t’avessero tolto cappelli incipienti? Chi può dirlo? Avremmo dovuto essere lì a vederti per poterlo sapere. Solo tu puoi saperlo. O neppure tu.
“La stessa autocoscienza individuale è quello che è. E non che ne esista una collettiva. Tutte le cose collettive sono medie al ribasso. In finanza, raccontano che sia meglio sbagliarsi cogli altri che aver ragione da soli. Quando si tratta di coscienza, di moralità, di spiritualità, è meglio sbagliarsi da soli che aver ragione cogli altri. Conviene. Conviene perché se il collettivo viene prima della individualità, la reprime sul nascere. Se viene dopo, l’umilia quando cresce od è già cresciuta. Meglio sempre evitare il collettivo. E se proprio c’è, lasciarlo agli altri.  
“Il terrorismo sociale è una cosa più sofisticata che il voler liquidare taluni. Sofisticata nelle conseguenze e nelle intenzioni. L’esecuzione è poi semplice. Le burocrazie non hanno mai geni. E le menti raffinatissime non esistono. Semmai esistono quelle rarefattissime, o son metafore ed allegorie. Se prima crei correnti o movimenti e poi li distruggi, è chiaro che lo fai per tutti gli altri. È come la prigione. La funzione terroristico-sociale della prigione è contro chi non ci va. Per chi ci va, che sarà mai, sia linda o lurida, si abbia tutto o si sia privati di tutto? Idem, i terrorismi mediatici. Se hanno rovinato o provato a rovinare 10'000 o 100'000 persone era per terrorizzare gli altri 50 o 60 milioni, sé stessi inclusi. Gli Andreotto ed i Pekkhioli erano dei demoni e dei coglioncelli cretini allo stesso tempo. Pensi che uno che capisca qualcosa faccia il politicante od ordini, o si faccia tramite di ordini di, tali operazioni? Solo dei malati possono ordinare a militari e civili altrettanto malati di realizzare degli 11 settembre 2001, le Portelle della Ginestra, le Piazze Fontana, i terrorismi occasionali o di massa. Un genio, mai. Se un genio vuole andarsi a rubare il petrolio iracheno, fa la guerra senza bisogno di scuse e pure sconnesse. Oppure, meglio, se è un genio, trova qualche sistema più geniale. La gente non capisce nulla. Obbedisce. Non c’è neppure bisogno di buttargli giù, sotto il loro naso, dei palazzoni a New York. Se, al limite, fai una guerra senza neppure dirlo, per le masse è lo stesso. ‘C’occorreva il petrolio d’Iraq e sembra che i nostri siano lì a prenderselo... Ottimo!’ ...Che gliene frega al coglione medio?
“L’attesa, se poi non succede nulla se non quello che non ci si aspettava, è solo la vita che scorre mentre noi siamo fissati su un momento inessenziale. Le paure spesso ci si creano. I colpi non arrivano da dove si temeva potessero arrivare, mentre crolla tutto in tutte le altre direzioni e dimensioni. Ma anche lì, spesso, siamo noi che ci creiamo delle sensazioni e c’obblighiamo a vivercele. Tempeste nella propria testa.
“La pulsione a fingere di organizzare e riorganizzare è un’operazione per crearsi un ambiente a propria immagine, un proprio universo del discorso. ...Meglio..., quello che si crede, sbagliandosi, sia la propria immagine ed il proprio universo del discorso. Sbagliandosi, perché ci sbagliamo sempre quando vogliamo convincerci di qualcosa. Ed allora spendiamo energie per l’impossibile impresa di crearci una nostra nicchia.
“Accettare l’incertezza dei mari aperti. Primo, galleggiare. ...Dove nessuno neppure cerchi di sottoporti alla truffe del di qua o di là. È come, ora, i bellusconiani e gli anti-bellusconiani. Stanno solo male. Per un imprenditore che s’è mostrato con la propria faccia, uno equilibrato, che sia interessato o meno a banalità politiche e di schieramenti, non ha né eccitazioni né irrefrenabili crisi di rabbia al solo sentirlo o pensarlo. Uno equilibrato, se ne frega. Figuriamoci ai di qua e di là dei miliziani dei CC stragisti, e dei miliziani terroristi rossi o neri degli stessi CC stragisti ‘pekkioliani’. Fatemi scendere. Anzi, scendo da me. Meglio, son già sceso o scesa. Meglio, non s’era neppure saliti sul trabicolo avariato. Di qua o di là? No, scusate, gli opposti o sono identici o sono troppo pochi. Mi piacciono le policromie od i colori unici ed a-colori. Le assemblee grandi o piccole per condannare od approvare sono cose malate in sé. Erano parte del terrorismo sociale, da chiunque ed in qualunque contesto fossero organizzate. 
“Davvero c’era qualcuno che vi diceva e vi dice, o faceva e fa sì che dal profondo della psiche uno si senta dire ‘O di qua o di là’? No, non è possibile. Il giochetto funziona finché c’è chi si lasci abbindolare da queste illogiche logiche binarie.
“Non conosciamo più nessuno, quando non li abbiano mai conosciuti. O se hai conosciuto qualcuno senza che l’altro lo sapesse, te lo sei tenuto per te. Se l’altro t’ha conosciuto senza tu lo sapessi, non te l’ha mai detto. Le ‘terapie’ a volte, sono semplici. Le cose troppo semplici sono proprio quelle che non vogliamo vedere. Come tutta quella letteratura e film sulle porte aperte ma ritenute, e dunque vissute come, chiuse.
“Quanti sono i dispersi delle steppe? Dieci, venti, cinquanta, cento, mille? Non dovrebbe essere difficile buttarsi giù una lista (poi altre, quando uno si ricorda altri nomi) e, mentre la memoria lavora in automatico sui nomi e cognomi, buttarsi giù delle domande. Magari li trovi tutti su linkedin, se sono dell’età tua o più giovani. O, con un motore di ricerca, uno dovrebbe trovare gli indirizzi email tuttora in uso quotidiano di persone ha conosciuto e l’hanno conosciuto. Intanto, uno può farsi delle statistiche o classificazioni di quelli non in rete o non realmente in rete, di quelli che ci sono ma non sono o non sembrano raggiungibili, di quelli che non rispondono o sembrano non rispondere, più omonimie ed errori. Chissà quanti risponderanno a delle innocenti e semplici domande di uno che hanno conosciuto. Dipende uno che cosa intenda di un qualche valore od utilità sapere. 
“Le cose rimosse sono le più pesanti restate, ma non digerite. Una tecnica di base per risolvere problemi complicati è frammentarli fino a che le unità di base degli stessi siano singolarmente risolvibili. La psiche funziona allo stesso modo. La psiche è, a volte, ancora più semplice. A taluni basta farci una dormita sopra, od anche solo andare al cinema e poi cambiare ambiente ed amicizie, dopo aver trovato il proprio amore mentre aveva orgasmi con altri od altre. Se tu ti sei solo un po’ afflitto perché altri finivano dentro, mentre tu no, e poi la vita continuava sia per te che per loro, chissà che la rimozione non sia poi stata solo la rimozione di qualche sensazione non lasciata maturare, dunque non trattabile. Per cui, uno si ricorda di avere rimosso una sensazione primitiva che vissuta, nella psiche, e guardata in faccia, si sarebbe rivelata un nulla.
“La conosci quella tecnica per cui, di fronte ad un’ansia, di qualunque tipo, una persona si metta in rilassamento, si focalizzi sull’ansia e poi se la immagini al peggio ed al peggio, cercando di crearsi un’agitazione indicibile, ed ancora ed ancora al peggio. Se provi, vedrai che uno alla fine vede così nero, anzi cerca di vedere così nero, che l’ansia, o supposta tale, si dissolve al solo pensarsi nelle tinte più fosche. Se poi, mentre fai ciò, passi dal rilassamento al sonno profondo, come a taluni succede, nonostante i manuali raccomandino di non confondere il rilassamento col pre-sonno, vedrai che l’effetto positivo dell’operazione sarà pure doppio o più.
“Se ad uno la cosa resta, ...riprovare e riprovare.
“Sensazione. Riviverla. Guardarsela. Valutarsela. Evitare, se proprio ad una persona non viene spontaneo, ogni razionalizzazione (in queste cose, razionalizzare è spesso solo una falsa razionalizzazione, un’americanata, sempre che ad una persona non venga naturale far ciò). Vedersela o riviversela immaginandosi le cose peggiori. Pure al peggio, si rivelerà un nulla. O se era proprio una sensazione oscura, almeno cominceremo a conoscerla, a vederla. In genere, svanisce, a questo modo.     
“Tante rabbie ed odi, anche personificati, sono solo il normale senso di impotenza di fronte alla realtà. Non siamo noi ad essere davvero impotenti rispetto alla realtà. È la realtà che è  così. Il senso d’impotenza non dipende né da noi né dalla realtà, bensì da modi di viverla. Si legge periodicamente sui media sulla natura terapeutica delle religioni, anche vissute nel modo più bigotto. Sono terapeutiche non in quanto religioni, bensì per i meccanismi di resa di fronte alla cose che implica accettare delle regole di base apparentemente senza spiegazione razionale.
“Se devi fare un giacca per un gobbo, tanto vale farla con la gobba. Non serve a nulla attivarsi per farlo divenire dritto. Tanto resta gobbo.
“Tutto questo non c’entra nulla con l’essere od il percepirsi sconfitti. Nessuno ha perso. Non ci sono perdenti. Non ci sono vincenti. Perdere o vincere sono dimensioni personal-esistenziali ed effimere. Ogni giorno ci sono piccole battaglie e non necessariamente decisive. Non sono neppure battaglie. Tutto è rilevante e nulla lo è. Quello che vinciamo o perdiamo è solo relativamente a noi stessi. Per una porta che si chiude, mille se ne aprono, se le si vedono. Anche se, alla fine, facciamo ogni giorno quello che avevamo fatto per il giorno prima. La sconfitta, ma è solo tra noi e noi, è solo quello che rimandiamo all’infinito, quello che avremmo voluto fare e non abbiamo fatto, quando siamo stati messi alla prova e non sapevamo cosa fare. Ma, spesso, sono cose non decisive e recuperabili. O, ancora, più spesso, semplicemente non ci si pongono aspirazioni e non ci si fanno troppi problemi. Mi sembra sia negli scritti ‘segreti’ del Leopardi, quelli credo non riservati alla pubblicazione, nello Zibaldone, che l’infelicità e l’insoddisfazione vadano di pari passo con la conoscenza. Chi non sa è felice, perché non sogna altri mondi di cui neppure ha notizia. Ma, anche detto questo, non è poi meccanico che avendo intravisto altro ed aspirandovi una persona debba non essere felice e non essere soddisfatto. Un’insoddisfazione di base fa parte della spinta al miglioramento. C’è chi la usa per fini distruttivi ed autodistruttivi. Ci sono di certo modi, che ognuno può trovarsi secondo suoi criteri, per raggiungere obiettivi di personale soddisfazione che vadano oltre effimeri riconoscimenti altrui.
...Fermiamoci... ...Una cosa che qui nessuno credo abbia intenzione di fare è scrivere testi seri su come raggiungere la felicità. Per cui non posso chiedere suggerimenti per queste righe. Esistono tante americanate su cose del genere. Ma nessuno da queste parti credo sia entusiasta o partigiano di tale letteratura di felicità in 24 ore od in 30 giorni o sulla felicità professionale e familiare. Meglio un prete, allora. O può fare ancora meglio l’auto-consulenza col prete che  è in ciascuno di noi, da qualche parte, magari inutilizzato.   
“Davvero, ...le para-bordighiane epoche oscure, riflussi storici, od anche tattici, situazioni chiuse, traversate nel deserto, sono auto-depressioni, nostalgie per auto-crogiolarsi, immagini estetizzanti un po’ abusate, provocazioni verso l’altro per vedere come reagisca, cose buttate lì quando s’ami leggere l’eco della propria voce nell’occhio scettico od altro dell’altro. Se poi, uno si prende sul serio..., ...fare qualche esercizio, farsi delle risate senza senso, dormire, della cioccolata di qualità, leccornie dolci e/o salate, far qualche innocua ma scuotente e divertente pazzia, evitare i film ‘politici’ coi Volonté od i film in genere. Non c’è nulla come il sapersi ridere addosso. Che la serietà non divenga grigiore. Che la riservatezza non sia paura. Non sono sicura che il coraggio sia contagioso come hanno scritto sul sito di wikileaks. Ma non è una scusa per non averne. Lo dobbiamo a noi stessi. E non è neppure, come diceva Fidel alle plebi ri-pauperizzate della sua isolona, il coraggio della [grigia] vita quotidiana [per farsi un ragione del grigiore imposto alle masse cubane dai para-gesuiti pseudo-antiamericani]. Il coraggio egoistico è quello che dobbiamo a noi stessi e solo a noi stessi ed a coloro, prossimissimi, con cui condividiamo eventualmente un po’ della nostra vita.      
“Uccidere la speranza! È quando hai ucciso la speranza, che inizi a vivere. Come è quella cosa tanto popolare che si debba vivere ogni giornata come fosse l’ultima?! No. No. No. Sapessi che oggi è il mio ultimo giorno, me ne andrei a dormire. Vivere come fosse il primo giorno. Meglio iniziare mille imprese che non si finiscono che organizzarsi l’ultimo giorno. Il viaggio, non gli obiettivi. Quando si raggiunge un obiettivo, si sta male se non se n’è già trovati uno superiore. ‘Tutto qui?’, ci si dice. Quando si sa che un obiettivo è sfumato per forze incontrollabili e o nettamente superiori alle nostre, ecco che ci si ingegna per delle vie d’uscita. La necessità stimola l’ingegno e, talvolta, quando non distrugge [dipende dalle persone...], ci fa superare ritegni, inibizioni, ed altre inutilità senza segno. L’identità, quella che tu ti dai, non dipende da nessun altro e non deve rispondere a nessuno. Neppure troppo da te stesso che sei libero di cambiartela, secondo tuoi criteri di moralità o d’immoralità. Quello che chiami ‘desiderio di libertà irrinunciabile’ è solo volontà d’essere ma deviata verso la deresponsabilizzazione dell’accollarla a Storie, movimenti, masse che non esistono o che sono irrilevanti e devianti. Lo devi dire solo a te cosa vuoi fare. Non devi dirlo a nessuno. Dirlo e farlo. Se non lo fai, non sei in colpa con nessuno. Ne parli solo con te. Te la vedi e te la risolvi, o non risolvi, tra te e te. Che sia studiare il sanscrito, suonare la fisarmonica, dipingere, leggere di biologia, scrivere di getto un racconto od un saggio o due righe da pubblicare subito, andare in slitta con familiari. Ne rendi poi conto solo a te di quello che hai fatto o non hai fatto. Tu decidi i sogni e li realizzi. Ah, non è neppure detto che si debbano avere sogni, obiettivi od ambizioni. Si può vivere pure senza.
“Se invece si volessero fare delle stramberie che non si possono fare, ciò che può portare patologie anche serie è immaginarsele e re-immaginarsele. Al contrario, ha un valore terapeutico, liberatorio e di trasformazione positiva della personalità scriverle, nel senso di viversele attraverso propri personaggi di scritti letterari. Divengono come esperienze vissute. Se vuoi diventare quello che immagini fosse Gramsci in prigione e dopo la prigione, basta che tu divenga lui lo scriva e lo pubblichi. Vedrai che divieni un altro e senza inconvenienti patologici. Quelle che rappresenti divengono cose da te vissute e che dunque ti riplasmano. Prova. Vuoi farti agente del Comintern o gappista? Butta giù un’impresa e pubblicatela col nome che credi od anche senza nome. Per scrivere, devi vivere le sensazioni per cui... ...è come averle vissute davvero ma senza inconvenienti. E non s’inganna nessuno. Non è come quelli che dicono, mentendo, che han fatto questo e fatto quello etc.     
“Il sentimento?! Certo! Il sentimento è tutto. La ragione è solo la giustificazione del sentimento. Ed allora perché perder tempo con essa. Nel sentimento c’è già tutto, anche l’assenza di giustificazioni. Il sentimento non richiede consenso, anzi ne rifugge. Il sentimento non si giustifica. Quando il sentimento non basta, è solo perché ha prolificato, quando si sono aggiunti altri sentimenti più grandi. Politica dei desideri? No, la politica non occorre. I desideri sono già oltre ed auto-inclusivi di tutto quello che basta ed avanza. I desideri sono completi come aspirazioni. Non necessitano di inutilume.
“Il collettivo?! Oh, certo! ...Sii generoso... Lascialo ai pidocchi e simili specie gregarie. Lascialo tutto a loro. Di collettivo ne hai già abbastanza nella professione, in qualunque professione. Non fartene carico pure nelle altre ore, spero lunghe, della giornata e della vita. Non sottrarne neanche un po’ al prossimo. Il collettivo è come le assemblee di condominio o degli inquilini, siano esse d’una continuazione santa ed agostiniana delle Coppelle o di blocchi di palazzoni della Magliana. Se tu non ci vai, gli altri decidono egualmente e pure meglio (perché meno sono, prima fanno o più tempo hanno per disquisire tra chi ha la vocazione a disquisire in collettività) per cui tu sei felice di non esserci andato e loro sono felici d’aver deciso pure per la frazione di potere che hai loro ceduto con la tua assenza. Un vero ottimo paretiano. Ma chi guadagna davvero, che non si sappia!, è chi non c’è andato.
“Anche per liberazioni, libertà e sogni, oggetti pericolosissimi! – esplosivi instabilissimi e devastanti, sii generoso, perfino dissoluto nella generosità. Li hai mai visti quei metalmeccanici ancor giovani con fidanzate o giovani mogli, che, in un giorno di libertà, con sole intenso ma non rovente e venti gradevoli che evitano temperature insopportabili, restano ipnotizzati di fronte ad un mare calmo ed infinito e guardandosi sconsolati si dicono: ‘...Come faremo domani ad andare a lavorare...’ Il giorno dopo, magari, ancora distratti da pensieri di un possibile, ma in realtà impossibile per loro, gradevole ozio, si mozzano un braccio come a punirsi d’esse nati schiavi e non potere esser altro. Ecco a cosa portano libertà e sogni!
“Ed anche la Torah, sia stata scritta dal faraone semi-giudaico e dai suoi sacerdoti ed accademici, o sia sbarcata con loro predecessori da astronavi (anche in questo caso, l’avrà pur scritta qualcuno in qualche tempo più o meno vicino o lontano, e senza computers perché sennò l’avrebbero scritta meglio) come tratta il rapporto libertà-divieti? Vediamolo... Siete liberi di vivere felici e spensierati ma col divieto di conoscere. Il fallico albero della vita, che è pure quello della conoscenza del bene e del male, sta lì in mezzo al giardino. In ebraico la punteggiatura non c’è. Neppure nel latino. Anche dal seguito si vede, visto che l’albero vietato è in quello in mezzo al giardino, che quelli che potrebbero sembrare due alberi sono uno. Ciò che aggiunge un’altra complicazione, altri simbolismi. Ti vieto l’albero della vita che è pure quello della conoscenza del bene e del male, e viceversa. La libertà non è assoluta, se c’è un divieto con punizione. Che libertà è? In pratica, vi riempio d’ogni leccornia mentre vi metto ben visibile il simbolo tentatore che c’è un divieto. Io Dio v’ho pure creato scemi perché vi mando il serpente a traviarvi e voi vi fate traviare per divenire infelici. Già Dio, per fregare gli stessi che aveva creato, crea, con loro, l’FBI, i Chekisti, i CC terroristi, gli sbirri maoisti... Ecco che cosa è il serpente viscido, magnaccia ed imbroglione! Appena conoscete (io Dio v’ho mandato il provocatore per spingervi a conoscere e dunque farvi danno!), avete vergogna e paura, ed io Dio vi punisco con la sofferenza. In realtà, Dio il divieto lo fa all’uomo. La donna la crea solo dopo, infatti. Però, il carabiniere provocatore, il serpente, tenta la donna che, ceduto e mangiato il frutto, lo dette pure all’uomo. Poi, Dio fa la sceneggiata. Prima, le manda in serpente... La donna confessa che il serpente l’ha sedotta. Che lei voleva divenire intelligente col frutto proibito. E certo che l’ha dato pure al marito. Pure lui doveva divenire intelligente. Che se ne faceva lei di divenire intelligente da sola? La fanno complicata in questo capitolo tre del peccato della vita e della conoscenza. Alla fine, tutta quella conoscenza vietata era il sesso, con morbosità ed antagonismi uomo-donna connessi. Solo l’Engels poteva immaginarsi il comunismo primitivo dove si chiavava spensierati giorno e notte. 3'500 o più anni prima la vivevano ben più complicata. Certo che un altro cabalista colto e sofisticato, Freud, pur presto privato del desiderio carnale, resterà con un intenso desiderio di esplorare ed esporre i misteri della psicologia del sesso tra i prosperi ceti medi della capitale d’un Impero maturo e marcescente. Ora, gli alberi chiave del paradiso sembrano [ri]divenire due, oppure è sempre uno ma Dio non vuole l’uomo e la donna mangino, o continuino a mangiare, i frutti dell’albero della vita che sennò divengono eterni. Per cui, li caccia dal paradiso. Conoscono. Hanno scoperto il sesso con vergogne e morbosità connesse. Non son più liberi di stare felici nel paradiso. Il giochetto si ripete nell’Esodo. Vi libero ma vi do la nuova schiavitù delle tavole delle legge. Poi, siccome dieci son troppo poche, e gli ebrei son complicati, se le fanno divenire 613 regole di base. Essendo troppe, c’è il vantaggio che nessuno può saperle tutte. Essendo 10 poche, c’è il vantaggio che si possono creare confessioni e confessori. Ad ognuno il suo.     
“Il punto è che già gli antichi avevano ben compreso che le masse panicano di fronte alla libertà. Per cui, sii generoso. Non far panicare nessuno. La libertà tienitela per te e te solo, e non dirlo a nessuno, che tanto la libertà fa solo paura. I sogni son la stessa cosa. Ancor peggio, perché da Giuseppe a Freud ed oltre ci sono pure fior di esperti nella loro interpretazione. La gente non ne ha bisogno. Ne resta o ne restano traumatizzati. Tieniteli per te. Non creare inquietudini nel prossimo. Che neppure immaginino!
“Signori della propria vita?! Se già c’è anche un solo comitato che ti dica che fare o non fare, non sei signore di nulla. Se poi devi tu dire agli altri che fare, lo sei ancor meno. C’è un mirabile film di Polanski sulla democrazia ...di condominio: L'inquilino del Terzo Piano. Si dovrebbe essere invisibili che è quello che han capito gli Stati reificati, ed impersonati da schizo-paranoici visibilissimi, coi loro vastissimi segreti di Stato. Appunto, l’invisibilità viene tolta agli individui per darla ad archivi e macchine. Una pazzia. Certo, uno può ingegnarsi a difendersi sia che ti mettano nel mirino sia che ti lascino oggetto di un’invasività standard. Ma se già t’associ ad altri, ...come già detto.
“Shalom

@ “Marco. 13 Dicembre 2010
“Sei sempre lunga, logorroica, vulcanica. Difficile, ovviamente, ribatterti, ma degnamente stimolante.
“Vado per ordine, sommariamente e per gradi.
“Lasciami stare la Rosa (Luxemburg) che era tutto fuorché un Adolf al femminile. Sapeva essere innamorata, tenera e lamentosa, come dura con gli avversari politici (vedi i suoi libelli polemici tipo Riformismo o Rivoluzione?, Sciopero Generale ecc.), capace (lo scritto teorico L'Accumulazione del Capitale), responsabile della formazione interna dei quadri del Partito Socialdemocratico tedesco, fragile (era piccola e zoppa), determinata fino alla morte anche nel condividere scelte non sue (la tentata insurrezione berlinese fu un colpo di mano ordito dal suo sodale Karl Liebknecht a sua insaputa, finirono entrambi ammazzati dalle truppe di Noske, i corpi dispersi, recuperati dopo mesi nelle acque dei canali di Berlino).
Anni di Piombo è un film che tratta semplicemente del periodo più buio della Repubblica Federale Tedesca, quello della Raf-Baader/Meinhof, dei morti, ‘suicidati’, del carcere speciale di Stammheim, del periodo di forte repressione del dissenso nella democratica Germania di fine anni settanta.
“Il quadro familiare è quello simile a molti quadretti nostrani, mediamente colto, piccolo/medio borghese, tipico di certi ambienti universitari della sinistra radicale di quegli anni, con la particolarità che, in Germania, la sinistra studentesca non è mai riuscita a legarsi con la classe operaia come accadde in Italia, di qui il suo carattere più accentuatamente terzomondista e, per certi versi, elitario/avanguardista.
“Alberto Camerini, per capirne lo spirito autonomo, è quello di Gelato Metropolitano. Poi se vuoi, c’è anche Claudi Lolli di Ho Visto degli Zingari, Manfredi ma anche gli Area di Demetrio Stratos nel concerto dal vivo al Parco Lambro di Milano.
“Altro film per capire il senso di collettivo e di individualità creative e ‘fuori’: Lavorare con Lentezza sul periodo di radio Alice e il '77 di Bologna. Degno.
“Bifo fu effettivamente efficace come speaker di Radio Alice, e dunque mediaticamente efficace. Meno come scrittore, fumoso e a volte noioso nel suo turpiloquio su corpi desideranti, rivoluzioni molecolari, movimenti, desideri (tutte cose saccheggiate ai nouveaux philosophes francesi).
“Anche Negri rende meglio dal vivo (è decisamente più efficace e comprensibile) dei suoi indegni e pizzosi libri (l'Impero, l'ultimo che ho letto, è bello solo nelle parti che lui non ha scritto).
“Oreste Scalzone, mi dispiace dirlo, ma è uscito di testa. L’ho sentito ultimamente, ma straparlava un po’. Lui è stato un piccolo genio del movimento studentesco romano e poi dell’Autonomia. L’esilio e la povertà in Francia l’hanno consumato. In specie, la scarsa solidarietà che ha avuto da altri e ben più ben pasciuti esiliati che a Parigi, guarda caso, hanno trovato subito gli appoggi giusti per insegnare (potenza degli intellettuali).
“Sui tuoi reiterati ragionamenti da potere totale diffuso, da sistema chiuso, gabbia d’acciaio, dominio totale (scuola di Francoforte) apprezzo lo sforzo, la passione (misurabile nei chilometri di parole) ma non condivido. Forse sono vecchio, ma credo ancora nella contraddizione dei sistemi, in quanto imperfetti, soggetti al cambiamento per questioni semplicemente fisiologiche (le generazioni cambiano), per lo sviluppo o l’involuzione degli strumenti tecnici (mezzi di produzione, forze produttive) e soprattutto umane. Cagate hegeliane: certo, sputaci sopra!
“Altra questione: mi pesano più quelli che conoscendoli bene si son fatti male da soli, e nel farsi male hanno duramente interiorizzato il trauma. Ti ho parlato di ingenuità legata alla gioventù (e ignoranza), alla inconsapevolezza di certe scelte, al fatto che molti intraprendevano quelle scelte senza aver ponderato bene le possibili estreme conseguenze (facilmente prevedibili per qualsiasi mediocre intelligenza, ma degnamente offuscate da un clima di ubriacante fanatismo, come ne I Demoni di Dostojieski). Ma allora era così, era il clima politico e sociale. In altri tempi, un clima del genere non è più riproducibile, per fortuna. Allora avevamo il Pci nel sottogoverno o quasi-governo, la Dc corrotta inamovibile, un quadro politico bloccato ingessato (come la Russia), le istanze sociali continuamente bloccate, deviate, tradite (esempio la svolta sindacale dell’Eur), la rabbia di una generazione completamente frustrata dalla politica dei sacrifici di stampo PCI-DC. I carri armati a Bologna prima, la repressione e il clima di controllo poi fino al 7 aprile ‘79, hanno spinto quella generazione su tre strade: lotta armata, droga, riflusso nel privato. In questo senso, ho parlato della scelta ‘o di qua o di la’, ‘o con lo stato o con le Br’, per intenderci, ché il 7 aprile ha fatto da spartiacque. Almeno io le ho vissute così, ma ti assicuro che allora molti le videro più o meno alla stessa maniera.
“Ovviamente io non ho fatto nessuna di quelle scelte, ho cercato altre strade. Un po’ come dici tu.
“Per me la sconfitta è stata quella di non aver raggiunto alcun grande obiettivo che insieme a molti più o meno si tentava di perseguire. Rivoluzione, cambiamento, comunismo. Scemate? Adesso ti sembrano scemate, allora mica tanto, non si scherzava eravamo i nipotini di quel sistema del ‘900. Poi l’89 a Berlino ha messo tutto in liquidazione, svuotando certe parole di qualsiasi senso e significato.
“Per quello che oggi ti parlo di ‘liberazione’ per intendersi, poi nel senso più profondo credo che la parola libertà ha valore finché ci sarà una mancanza di libertà, ovvero la parola libertà non avrà più senso e dunque non sarà più evocata quando non ve ne sarà più bisogno (ovviamente questo concetto non è mio).
“Sulla questione classi e forze produttive e tecnologia. Sul rapporto di capitale.
“Le classi non sono mai state duali. Lo sono secondo Marx nello sviluppo capitalistico estremo.
“Ma era una sua idea, mai realizzata nella realtà. Su questo aveva ragione Bernstein.
“Nelle società precedenti vi erano più classi.
“La definizione delle classi affonda nel buio della storia. Per lo meno alla fine del periodo carolingio, quando si iniziò a definire la tri-funzionalità della sorgente società feudale: bellatores, oratores, laboratores. Questa trifunzionalità è poi stata ripresa dai pensatori dell'ancien régime nel XVIII secolo.
“Ed è piaciuta agli storici conservatori inglesi come, poi, ai filosofi scapestrati tedeschi.
“Le classi sono un canovaccio per interpretare la realtà sociale e la storia. Abbastanza efficace per dipingere grandi quadri storici ma a rischio di scadere nel grezzume, specie se si fa politica (vedi certi documenti della Terza Internazionale o dei gruppi bordighisti). Quindi, queste categorie vanno usate con delicatezza. Idem in politica quando si parla di classe, specie di classe in sé e per sé. Ma lasciamo perdere qui. Il discorso diventa lungo, noioso e bizantino.
“Ritorniamo alle forze produttive, alle invenzioni tecniche, al rapporto sociale. Nell’Ideologia tedesca, se mi ricordo, si mette in relazione l’invenzione del mulino con il sistema mercantile, del vapore con la manifattura/primo capitalismo. Ogni invenzione tecnologica comporta la sua rivoluzione nella forma produttiva ed anche sociale.
“Idem per quanto riguarda le forme di sfruttamento energetico: dal cavallo, mulino al vapore, dal vapore al motore a scoppio, alla turbina.
“Nell’antichità, l’Egitto degli schiavi e degli operai viveva senza moneta, sulla base del baratto e della contabilità dei notai. Lo Stato-faraone-casta sacerdotale governava su tutto.
“Con Roma repubblica e soprattutto impero, si diffonde il sistema di scambio fondato sulla moneta e dunque alla massima potenza un sistema mercantile senza rapporto di capitale. Il rapporto di capitale non è dominante, questo si fonderebbe sulla compravendita della forza lavoro che qui, invece, è il frutto del saccheggio e del commercio di schiavi. L’uso della moneta si perde poi con la disgregazione dell'impero in Occidente. La moneta viene solo più usata come scambio fra uno stato/ regno e l'altro, mentre emerge la forma barbarica del dono a cui fa da contraltare quello della razzia/rapina. Si rapina, si accumulano ricchezze in oro, monete, gioielli, metalli, tessuti, per distribuirle ai propri fiduciari guerrieri ecc. ecc.
“Poi la pace, il nuovo sviluppo economico riporta al conio di nuove monete, al bisogno di nuovi scambi, commerci. Mercato. Poi il superamento dello schiavismo, l'approdo al servaggio, infine nuove forme di sfruttamento di lavoro salariato dentro le forme delle corporazioni/gilde comunali.
“Il capitalismo, che nasce e poi scompare in Italia, si diffonde a macchia di leopardo in Europa, per poi ritirarsi di nuovo con le guerre di religione e la ri-feudalizzazione dell’est europeo.
“La storia è mobile, non è un divenire lineare e progressivo.
“Schematismi? Può darsi. Ma anche dire che gli uomini sono sempre simili, che sostanzialmente poco è cambiato lo è.
“Forse, in quello che dici, una ragione c’è, dal punto di vista animale (e per molti versi antropologici) l’uomo è uguale alle scimmie per il 99% dei geni.
“Quindi il tuo disincantato fatalismo scettico sulla natura umana (sempre uguale a sé) un fondo di verità lo può giustamente rivendicare.
“Sulla ultima parte dedicata a dio e la libertà mi riprometto di ragionarci con mente più fresca (si è fatto tardi) ma di primo acchito mi intriga, per quello ci ritornerò sopra.
“Una battuta sola: per me la libertà è rimanere ed essere critico rispetto a ciò che mi circonda e me compreso. Se solo riesco a mantenere questo programma avrei realizzato la mia piccola soddisfazione in questo mondo.
“PS: ma come hai fatto a sapere dove abito?”

@ “Sarah. 14 Dicembre 2010
“Sapendo come vada il mondo, o come mi è stato detto vada, meglio affrontare subito l’aspetto più irrilevante e nel modo più netto.
“Nulla di cui preoccuparsi né ora né mai, dato che non ne esistono i presupposti. Tu non c’entri nulla. Anzi, ti siamo [io, mio marito Rukacs e mio fratello, distantissimo e che potrebbe esser mio nonno, Abramo] profondamente grati per queste discussioni del tutto disinteressate.
“Nessuno, qui, è mai stato lì a casa tua, né nessuno ha ora legami con quei luoghi in cui è del tutto improbabile che nessuno, qui, torni mai.
“Mi è stato detto che c’erano dei film dell’est con personaggi paralleli ma che mai s’incontravano, pur vivendo vite pressoché identiche. O cose simili. Non saprei dirti ora il significato di tali costruzioni. No, questo non è quel caso lì. C’è solo qualche assonanza.
“Quando ho detto a mio fratello del posto e del nome, ed anche altre cose che avevo trovato, mi ha detto che lui in quell’edificio era stato, decenni fa, ma per altre cose e non a casa di qualcuno. Forse in un ufficio o in una sede di qualche associazione od altro. Infatti mi ha detto: ‘Che non fosse un edificio in qualche modo pubblico e che ora non abbiano un qualche ufficio del sindacato. Per quanto sia una residenza ottima per uno che non lavori molto distante.’ Per cui, dove lui era stato, nel passato, un altro ora c’abita o c’ha a che fare.
“Non dirci nulla, su ciò, perché nessuno vuole sapere nulla e nessuno ha nessuna qualsivoglia intenzione. Neppure la possibilità pratica di passare da quella città. Ci sono oceani di mezzo e da tempo. E, lo ripeto, nessuno qui ha nulla a che fare con quei luoghi italici. Altri, ma non di giri tuoi, di quei luoghi ha a che fare con cose qui, nostre... Sono indesiderati e combattuti per più che legittima difesa. Ma tu non c’entri e nessuno vuole tirarti dentro nulla. Stiamo ‘trattando’ con demoni. Non abbiamo il costume di rovinare brave, o non cattive, persone. Quando si ha a che fare con demoni ci se la vede da soli.     
“Sei un pozzo di idee e di informazioni. Scalzone. Quando uno con la testa di quello resta povero in un posto come Parigi, pur averlo un nome, vuol dire che strutture dello Stato e NATO sono intervenute per non farlo vivere. Se almeno uno che aveva ergastoli ha potuto fare e finire un dottorato di ricerca e divenire professore, pur poi estradato... Quando i governi si mettono di mezzo, magari non sempre ti estradano, ma non ti fanno vivere, o ci provano. Il punto è che le vittime si vergognano a parlarne, anche solo a pensarne. Preferiscono credere alle forze oscure od alla cattiva sorte.
“Nei rapporti tra Stati, c’è sempre cooperazione, anche in guerra. Sembra strano, ma funziona a questo modo. La Francia non è diversa. Il Belgio neppure fa finta di essere differente, non essendolo.
“Quando Andreotto diceva, come battuta: ‘Se in Francia ci sono terroristi rifugiati ed attivi, ...che se li tengano... [cioè, se devono darci indietro qualcuno che ci diano le ‘brave persone’]’, e perché dietro alla balla della ‘terra d’asilo’ c’erano e ci sono altre cose. La Francia è nel sistema imperiale inglese. Ha sempre perso le guerre, anche se han fatto figurare altrimenti. Non si può pensare che segua politiche di valori e senza render conto a nessuno. A proposito di Stati e valori, ne hanno parlato sui media in italiano delle conversazioni Kissinger-Nixon sugli ebrei russi: ‘Anche se li gasano a noi non deve fregarne nulla.’? Con Nixon che assente? Mio fratello dice che ne avranno pur accennato, ma la cosa sarà silenziata.  
“In effetti, se gli avvocati [tedeschi, poi!!!] portano pistole in massima sicurezza, sono operazioni dei servizi. Gli Stati sono anche capaci di spararti alla nuca, ma quando ci sono fanatici è pure facile farli convincere a farsi del male da soli da gente di cui si fidano. Se armi da fuoco sono davvero state date a loro, detenuti, non si può pensare che siano stati scaltri. Sono stati fessi e gli avvocati lavoravano per la Polizia Segreta che ha dato ordini alle guardie di lasciar perdere e di far passare le armi. L’ultimo di Eco, che non sa scrivere di letteratura, e pure come denunce dei complotti mescola verosimile spesso mal spiegato a cose che non stanno né in cielo né in terra, è comunque molto meglio di quel che ne dicono dei suoi detrattori. Utilissimo per chi se lo sappia far essere utile. Neppure lunghissimo. Non sono pagine tipograficamente troppo pesanti. C’era in .pdf gratis. Faccio, per dire. Ci sono milioni di libri utilissimi. Uno legge quel che crede.      
“Quei suggerimenti di autori sono davvero preziosi. Cerco d’essere sincera, come sono sempre.
“Lo ho sentiti tutti, i citati, ora su youtube.
“Lo spirito autonomo: zuzzerellone.
“Scalzone 2010. Di grande precisione linguistica. Gentile, preciso, profondo. Un vero filosofo ed ancor di più.
“Negri, di anni recenti e recentissimi. Ispirato ...davvero d’aria fritta.
“Se altri, la vedono, e li vedono, in modo differente, nessun problema. 
“Ho chiesto a mio fratello dei carri a Bologna. Mi ha detto che ne ha letto, poi. Ma lui non se ricorda, nel senso che quando ciò si verificò non ne ebbe notizia.
“Gli ho chiesto degli autonomi che sparavano nelle manifestazioni ‘insurrezionaliste’. Mi disse ch’ebbe notizia di gente di quelli che sparavano nelle manifestazioni che non si dava ragione che loro ‘colleghi’, invece che sparare sopra le teste, avessero sparato, o così sembrava, più basso.
“Gli ho chiesto se abbia mai discusso con gente in clandestinità. Mi ha detto che ci fu chi gli mandò a dire che se voleva discutere con loro [non ho capito di che sigla fossero] doveva ammazzare qualcuno e lasciare un volantino [per discutere?]. Mi ha detto che non ha mai discusso con quelli pretendevano tali referenze.
“Gli ho anche chiesto che si ricorda di quegli anni. Mi disse che un prete abbastanza vecchio gli prestò Resistenza e Resa di Bonhoeffer e che lui lo lesse con gran piacere.
“Non ho capito che volesse dire. ...Si ricorda solo un libro, o m’ha presa in giro?
“Tu mi dici che ci sono fasi della propria vita, e esteriori, che ti segnano per sempre. Ci sono altri, che pur sembrano interessati a tutto, che sembrano fregarsene di tutto, e magari se ne fregano davvero. Nel senso che nulla li tocca o digeriscono tutto.
“Credo che della Scuola di Francoforte non si capisca che non potesse parlare apertamente del fatto che gli Stati governano con le polizie segrete, e che l’FBI era ben peggio della Gestapo legalitarissima. Il dominio totale non c’è proprio perché lo sbirro che obbedisce è scemo, mentre quello colto non fa carriera e non ha potere, o se lo ha non può usarlo. Idem chi dà loro ordini politici. Se lo statista è un genio non viene capito od è l’ordinaria banalità che ne frustra l’eventuale genio. I grandi crimini sono proprio quelli che avvengono per caso. Ne parla, con abbondanza di micro dettagli, Solzhenitsyn. ...Le cose succedono perché occorrerebbe assumersi responsabilità, o faticare, a risolvere problemi, per cui si segue la linea di minor resistenza. Lasci le forbici nella pancia di uno che stanno ricucendo perché, se lo dici al dottorone che ha appena detto di ricucirlo, lui si offende e ti rovina.
“Non dimenticare che essenziali per faraoni e sacerdoti sono i militari, oltre ai burocrati non in divisa. Ci sono golpe pure a quei tempi. Cose che presuppongono programmi diversi fra frazioni burocratiche. Le religioni sono maschere. I militari sono invece essenziali. Pure a Roma. Chi si crea pretoriani, ne diviene schiavo. Se non se li crea, lo buttano giù altri. Saddam forse l’aveva risolta con varie polizie segrete parallele a sorvegliarsi l’un l’altra. Cosa che non impediva attentati a suoi familiari. Le perfezione non esiste. 
“Sugli stessi cardini delle ortodossie... Se vedo Marx e Bernstein, tendo a pensare che parlassero di cose differenti. Non sempre è possibile dare ragioni e torti. È un po’ come il concetto totalitario di verità, idem per altri valori. Il plurale rende meglio l’idea della circostanzialità delle cose. 
“Ho chiesto a mio fratello lui con chi stesse. Mi ha detto che occorre ingegno a convincere la gente che si debba scegliere. Che lui non aveva ingegno e neppure comprendonio. Credo gli mancasse pure l’arte di convincere e d’essere capito, ma dato che non credo ambisse a fare il rivoluzionario professionale...
“Non ho capito che volesse dire... ...Mi ha detto che occorre coraggio a prendersele da tutti, ed ancor più a non riderne perché sennò si offendono.
“Tu mi dici che era tutto così drammatico? E quelli che lavoravano e studiavano senza farsi troppo scuotere delle notizie dei media?
“Non capisco come un banale, o meno, e liberatorio, o meno, crollo d’un ghetto, d’un muro, posso svuotare di valori. Un ghetto che crolli svuota solo la filosofia del ghetto e pure quella dell’anti-ghetto che è un altro ghetto. Anche accadessero poi cose peggiori, sarebbe semplicemente una situazione nuova. Il punto è se qualcuno o molti avessero attaccato dei valori al ghetto di là ed al ghetto di qua. È solo un punto, non un problema. Mai considerare problemi le preferenze altrui. Anche convincessimo l’universo a pensarla come noi, figurati che progresso...
“Le teorie delle pulsioni dubito volessero altro che esprimere la volontà di singoli di arricchirsi, con copertura “collettiva”. Cosa legittima, certo, salvo poi trovarsi peggio di prima e con ergastoli.
“Le teorie delle rivoluzioni reclutano adepti differenti? Ho trovato i titoli di quando arrestarono Moretti. Non ho capito se gli abbiano dato abbondanti e forti alcolici, perché sembra che abbia cominciato a disquisire con la Digos: ‘Oggi siete servi della DC. Appena vinciamo, diverrete servi nostri...’ Direi che aveva capito tutto, frase condizionale a parte. Tuttavia, se uno fa il reuccio per qualche anno e poi si pensiona con ergastolo... I gusti son gusti.
“Ti cito: ‘Ovviamente io non ho fatto nessuna di quelle scelte, ho cercato altre strade.’
“Insomma, hai trovato delle sagge ragazzette che, altruiste, t’hanno distratto per salvarti ed ora ti maceri di non essere caduto sulla linea del fuoco.
“Qualcuno mi dice che i più aggressivi sono i vari pentiti e dissociati, che sono gli stessi che prima erano pronti ad ammazzarti. E dopo [‘la cura’], pure. ...Sebbene, quanti saranno? 10'000? Meno? Quanti saranno quelli che non si ‘nascondono’? Uno deve proprio andarseli a cercare... Una è divenuta presidenta del Brasile. Faccio per dire. Non c’entra nulla con quelli che eventualmente incontri tu, se ne incontri.
“Diciamo che uno vuole sentirsi sconfitto.
“Della serie: ‘Mi sento sconfitto!’
“...La complicazione è ...trovarsi un perché. Faccio per dire. I perché non sono mai essenziali.
“Non ci credo che chi ti sta vicino si senta sconfitto[a] e ti veda come sconfitto.
“Allora ti dici: ‘Perché sono un vero cospiratore e non lo dico a nessuno che mi sento sconfitto... Però, sono sconfitto!’
“Devi fare quell’esercizio che è tutt’altro che banale. Anche in ufficio se non vuoi farti vedere a casa che ti sdrai a letto per fare una cosa [non] strana. Tutte le posizioni comode vanno bene, anche in poltrona. Basta non incrociare gli arti perché ci si sembra comodi e rilassati senza esserlo, Mentre, in poltrona, le mani sul ventre a braccia abbandonate, nella posizione del vetturino, vanno bene.
“Respirazione profonda e lenta. Rilassamento progressivo degli arti. Abbandono, ma pure ottimo controllo. Sentirsi come nel posto di comando totale e con poteri assoluti dell’astronave che è il nostro corpo e la nostra mente.
“E poi vedersi queste ‘sconfitte’ e ‘fallimenti’, università inclusa, occasioni perdute con persone e cose, nel modo più nero. Nerissimo. Ultra-nerissimo.
“Quando ci si stufa... ...Vedrai che per quanto uno si sforzi [anzi ora me lo faccio io, prima di dormire che è quasi mattino]... non ci si provoca nessuna depressione od umore nero. Quando ci si stufa, riemergere. Processo inverso all’abbandono totale.
“Uno non deve convincersi di nulla. Uno non deve convincersi che quelle sensazioni non abbiano una giustificazione razionale. Se uno le prova, sono anzi razionalissime. ...Ci si deve conoscere, dal di dentro...
“Uno le chiama sconfitte e fallimenti. Sono altro. Probabilmente nulla e comunque nulla di così traumatico.
“Chi è quel rabbino che disse che c’era uno che era ossessionato di non avere le scarpe finché non vide uno senza piedi e se ne vergognò? No, non c’entra nulla. Aspirare a dei belli e costosissimi stivaletti o stivaloni, va benissimo. Stalin una volta si perse con un altro nella nebbia attorno al Cremlino. Un medicante gli chiese l’elemosina. Lui che era pieno di soldi perché aveva in tasca lo stipendio da capo del partito e/o del governo, stipendio che non spendeva, dette una lauta elemosina. Il mendicante imprecò contro il capitalista che gli aveva appena dato l’elemosina.”

@ “Marco. 14 Dicembre 2010
“Considerazioni su dio. Come lo vedi il dio ebraico rispetto a quello cristiano, poi cattolico? Non vedi che sono differenti, espressioni di società differenti, comunque maschiliste? ...Società in cui si era già avviata la prima divisione del lavoro fra uomo e donna, con l'emergere del dominio dell’uomo sulla donna? Dove dio è maschio, o almeno sembra tale. La donna una semplice costola dell’uomo. Puttana istigatrice... Dio che si diverte a istigare a provocare il povero Giobbe per una scommessa con Satana. Un dio iroso e vendicativo a cui premeva solo la cieca fede.. Tipico di una società fortemente autoritaria.
“Mica come quel casino degli dei dell'Olimpo greco, laddove esisteva una società di diverse città-stato, con diversi Dei protettori in continuo e perenne litigio fra di loro.
“Il dio cristiano non è più esclusivo di un popolo da liberare, a cui restituire una grande terra promessa che si estenda dall’Egitto all’Arabia quale compenso per le proprie sofferenze e frustrazioni di essere sempre stati soggiogati da qualche popolo militarmente e tecnologicamente più avanzato. Il dio ebraico è un dio dei frustrati. Il dio cristiano cerca di superare il limite nazionale e guarda all’umanità. Con quel dio nasce l'ecumenismo (poi cattolico), l’idea dell’amore che sostituisce la vendetta e la prova di fede. Il messaggio cristiano diventa l’idea dell’emancipazione dei popoli e delle plebi schiavizzate dalla Roma imperiale. Altra società, altra organizzazione produttiva, altro sistema di vita e di economia, altra mentalità, altro riflesso dell'idea di dio.
“Il dio cristiano come quello ebraico hanno forse fatto il loro tempo. Per certi versi meglio il dio islamico che risulta vendicatore contro il crociato-occidentale dei popoli marginalizzati dall’ipersviluppo del modello occidentale.
“Dio è solo riflesso o rispecchiamento della società umana sulla quale dovrebbe vegliare o governare.
“Se mi parli di dio come metafora dunque va bene. Se mi raccomandi a lui, a un nostro riflesso, lascia perdere.
“Scalzone penso che sia pazzo, o forse si finge tale.
“Il non scegliere è stata una scelta non di qualche comoda ragazza, ma di far politica in un altro modo.
“La mia idea della sconfitta matura molto tempo dopo, direi recentemente. E' una sconfitta rispetto alle idee caparbiamente perseguite. Ne consegue un bilancio, da cui risalgo ad un momento in cui è iniziata la sconfitta. La sua acquisizione è indubbiamente tardiva. Punto.
“Per me si concentra fra l’80 (vertenza Fiat) e l’85 (fine del movimento degli autoconvocati), La sconfitta propria della generazione ‘77, o meglio di quelli che inseguono la folle opzione armata avviene propriamente intorno all’81-82. Quella rappresenta la sconfitta di qualsiasi ipotesi rivoluzionaria nel nostro paese. Una sconfitta che stava nelle premesse teoriche e politiche di quel movimento che antepose il mezzo (la lotta armata) alla strategia politica (la via al potere come sistema di alleanze sociali e di disgregazione del blocco dominante).
“È ovvio che qualsiasi sistema di potere, di classi e strati sociali, non può prescindere dal controllo e monopolio della forza. I sacerdoti egiziani controllavano i militari.
“Nella repubblica romana la classe dei senatori, salvo alcuni intermezzi plebei, controllava l’esercito. Nell’impero, specie in quello tardo, la classe militare, le varie legioni, decidevano dell’elezione o della nomina dell’imperatore.
“Nel sistema feudale consolidato (dal X-XI secolo) la consorteria dei monaci si contendeva con la nomenclatura vescovile il controllo dei vari eserciti a colpi di scomuniche, minacce divine, millantati miracoli.
“Non mi sento un cospiratore, le cospirazioni le fanno i carbonari e chi nasconde le proprie idee. Non ho mai cercato di nascondere le idee. Le idee bisogna farle circolare (l’arma della critica). Bakunin aveva ancora una mentalità carbonara e cospirativa che negava la vera conoscenza del proprio fine all’ultimo dei loro affiliati inconsapevoli all’Alleanza...
“I carbonari sono stati superati dalla nascita dei partiti moderni, di massa. I terroristi hanno recuperato un po’ quel modo carbonaro, pensando di importare la guerriglia contadina o della Sierra in realtà metropolitane. Infatti sono stati sconfitti.
“Ma con loro sono stati travolti anche altri.
“Visto che parli di Moretti, per capirlo meglio, al di là delle veline dei giornali di allora, leggiti il suo libro intervista alla Rossanda. È vero lui si considerava un generale, ma di un qualcosa che probabilmente c’era...
“Come tutti i generali, molti di quei signori pensarono che con l’arresto la loro guerra (separata) fosse terminata, quindi, da perfetti comandanti, ne proclamarono la resa.
“Sono stati strumentalizzati usati? Direi di sì. Le formazioni combattenti erano oltre il centinaio, non erano solo due: le possibilità di infiltrazioni e strumentalizzazioni dirette e indirette tante. Anche la vicenda Moro mostra ancora oggi delle luci (molto più delle stragi) e delle ombre (la compresenza dei servizi nei paraggi) a cui Moretti non da risposte (nel libro intervista).
“Il fatto comunque che in Italia alla fine degli anni settanta e al principio degli ottanta si sono avuti 4 mila imprigionati per fatti di terrorismo, e che attorno a questi saranno circolati circa 20 mila simpatizzanti (secondo le stime del Ministero degli interni) significherà qualcosa. Una democrazia bloccata si diceva o, meglio, un sistema politico corrotto bloccato.
“Kazziga disse che allora si combatté una vera e propria guerra, che lo Stato democratico repubblicano la vinse, mentre i terroristi la persero.
“Molti di questi erano operai, studenti, lavoratori inseriti in un tessuto sociale. Persone note, anche nel movimento (come si chiamava ancora allora). Arresti, omicidi, ferimenti (ce ne erano quasi tutti i giorni) lacerarono quel tessuto che esisteva intorno a queste persone che via via decisero di fare ‘il salto’ verso quella dimensione surreale della guerra separata.
Lotta Continua (il giornale) intuì per prima il pericolo e cercò di fare qualcosa. L'Autonomia Operaia, a cui piaceva giocare con il fuoco, cercò di fare qualcosa più tardivamente, quando il 7 aprile 1979 distrusse i suoi vertici. La battaglia politica dentro il movimento contro l'opzione armatista fu dunque persa, i danni furono duri e pesanti per tutti. Sofri e Negri se ne resero ben conto allora.
“Il risultato fu quello di bruciare una generazione di trentenni e di ventenni, stupidamente.
“Si poteva fare altro? Certamente e c’è chi quegli anni li ha passati punto diversamente, ma la sensazione della eccessiva violenza, fino alla nausea, pervase tutto il corpo sociale.
“Non a caso il movimento pacifista e non violento nacque con maggior forza e diffusione in Italia quale rimozione di quegli anni, che infatti oggi vengono definiti ‘anni di piombo’, gli anni dell’estremismo violento, ecc. ecc. (secondo la lettura storica dei vincitori reali di allora).
“Dunque la ‘mia’ sconfitta è altra cosa. È più legata alla chiusura del ‘secolo breve’, a quel senso di disorientamento che pervade molti che provengono da quella ‘grande narrazione’ che ubriacò molti, moltissimi. La sinistra in Italia nel ‘76 raggiunse il 35% dei consensi, uno su tre era comunista o socialista o estremista. Tutti accomunati da una stessa ideologia, più o meno. Ma le lotte si facevano, erano piene, i cortei operai infiniti, le forme di lotta dure e per nulla leggere, Oggi si spaventano per due uova e qualche spintone... figurati allora.
“Ebbene tutta quella roba lì è morta e sepolta con il novecento non più resuscitabile. Ci sarà altro. Punto.
“Proverò le tue tecniche empatiche, anzi simpatiche.
“E per quanto dici sull’indirizzo non ho capito una fava, mi sembri un gatto che cerca di arrampicarsi su un vetro, forse dovresti essere, ogni tanto, più chiara.
“Comunque è sempre un piacere leggerti e scriverti.
“Notte.”

Lei gli aveva solo detto, o non detto chiaramente, che l’indirizzo suo lo aveva trovato cercando in rete. Lui si era figurato che chi fosse entrato in contato con lui, o chi avesse spinto ‘Sarah’ ad entrare in contatto con lui per email, fosse qualcuno che gli era andato in casa, dunque che lo avesse conosciuto e che, ora, nell’ombra, tenesse il tono di queste lunghe disquisizioni gratuite, sebbene Marco, passando in rassegna le sue conoscenze, non riuscisse ad immaginarsi chi avesse qualche competenza in questi campi inusuali. Ma siccome, non v’era chiaramente alcun fine, tanto meno malevolo, non voleva tagliare quest’interazione che intanto, per l’esaurirsi della parole, non poteva continuare all’infinito.  

@ “Sarah. 15 Dicembre 2010
“Te l’avevo detto all’inizio che mi occupo di cose informatiche ed altre. Comunque, per buttartela terra-terra... Con google maps, ti puoi ammirare l’edificio dove abiti dall’alto, anche in dettaglio, con l’opzione satellitare. Con quella cartografica si può pure percorrere tutta la via, visualizzare i due negozi d’angolo, guardandoli da dove si crede. Posso pure guardare in foto il portone ed il numero. Google mi dà tutte quelle informazioni. Se invece vai sulle pagine bianche (si chiamano così, mi sono venute in mente ora) ti trovi sia all’indirizzo di ora che a quello di trent’anni fa (quando poi sei ‘scappato’ di casa; se sei il M.S. tu-tu …potrebbe pure essercene un altro; all’estero ce n’è un altro, da qualche parte). O magari hai due case e due famiglie ufficiali od ufficiose. Non voglio saperlo. Ci sono pure due numeri di telefono, dei due indirizzi. Dal che, deduco che esistano ancora i telefoni fissi. Provando altre cose, ho dedotto che le pagine bianche siano, forse, più aggiornate dell’anagrafe. Non so come ciò possa essere. Non mi sono mai occupata della cosa. C’è pure la tua email della CGIL funzione pubblica, da qualche parte, sebbene non me la sia segnata. Ma la posso tirar fuori di nuovo. Ieri sera o notte fonda, fondissima, stavo per mandati l’ultimo di Eco. Mi sa che a tua figlia interessano quelle cose. Del resto non c’è nulla di scabroso e non ho mai visto bimbi scandalizzarsi per letteratura o simili, checché ne pensino tanti fobici. Io l’avrei comunque mandato a te. Poi, ho visto che il .pdf è sui 50 mega, ché 50 mega probabilmente non li sopporta né la mia hotmail in partenza né forse quello in arrivo... Dunque, non ho perso tempo a ritrovare quell’indirizzo email. Quel coso col tuo nome su linkedin, come ‘banchiere’ del sangue l’avrai ben messo tu... Come vedi, anche senza grande scienza, si trovano quattro cose legate ad un nome e cognome, se si vuole...     
“Credo che non ti sia mai capitato di ascoltar qualche imam mediamente colto che ti citi ad ogni pie’ sospinto la cultura ebraica come parte fondante dell’islamica. In molti aspetti, l’islam è più giudaico del giudaismo perché riporta con maggiore precisione, e maggiore assenza di imbarazzi, di certi personaggi che sono comuni ed alla base di entrambi i filoni. 
“Partendo dal rito e dai riti si possono cogliere cose che le supposte alternative politeismi-monoteismi, o interrogarsi sul tipo di dio, precludono.
“Non esistono fondazioni terzomondiste delle religioni. Quelle sono operazioni londinesi e londiniste.  La stessa teologia delle liberazione, delle sezioni sinistre dei gesuiti, è servita e serve alle oligarchie ‘fasciste’. Vedi Lula e Dilma, i ‘comunisti’ delle teologie della liberazione, così amati dalle oligarchie compradore aggrappate a ceti medi che auto-perpetuano il proprio potere ‘mafioso’, dunque timorosi di mercati competitivi e mobilità sociali.
“I tre monoteismi cui ti riferisci sono fortemente democratici. Dove l’individuo è visto come pidocchio, come in Cina e Giappone, Dio non esiste.
“Il meccanismo psicologico delle valutazioni su Scalzone mi sembra chiaro. C’è qualcuno o qualcuna su cui non l’hai avuta. Scalzone, pur così umile, quieto, classificabile sebbene si associ a chi non abbia proprio nulla a che spartire col lui, ovvio eppur analitico, preciso, colto, coerente rispetto ai valori che proclama di avere sempre dichiarato e perseguito, ti fa provare le stesse forti sensazioni di disagio che qualche altra persona o situazione ti provocava o provoca.
“Della serie: ‘Sono sfuggito al di qua o al di là, però m’è restato qualcosa che mi panica. ...Mi sono detto: ammettiamo che sono stato sconfitto. Sconfitti si riparte, nella pace o preparando nuove guerre od altre cose, dopo la sconfitta. Ecco sono sconfitto. Che volete di più! Me lo sono perfino scritto con lo spray sotto casa. Sono io e sono uno sconfitto. Eppure m’assale quella sensazione. Mi vedo qualcosa o qualcuno, che non so magari neppure che o chi sia, e panico. ...Panico, un pochino. Sono uno quieto e responsabile. Gli altri m’apprezzano. Mi sento gratificato da tante cose. Eppure... ...è quella sensazione... È quello! È quello! Oreste è pazzo! O lo fa...’
“@. Quando accostiamo fatti  o altro, o in modo pertinente o possono essere operazioni del tutto arbitrarie. Vediamo collegamenti che non esistono e non vediamo collegamenti esistono.
“@. Nessun movimento reale, o che c’immaginiamo, ha delle premesse teoriche.
“@. Un’opzione o scelta riguarda solo chi la provoca e chi la segue. Non tocca nessun altro.
“@. Se un’opzione è folle, magari tutte le altre lo erano o sarebbero state. Chissà se il movimento c’eravamo immaginati sia veramente esistito...
“@. ‘Non posso stendere quella lista dei cento, di cui ho pur conservato nomi ed indirizzi, seppur in codice, né contattarli e chiedere...’ Eggià, che chiedo loro? E se incontro quelli che mi fanno tuttora panicare, anzi se ricostruisco questo strano panico, o comunque disagio latente... ...E se poi scopro che i grandi geni erano solo degli scemi, per cui pure i miei disagi relativamente a...
“RICETTA/PRESCRIZIONE. Non alternativa a cose eventualmente suggerite o buttate lì in precedenza o nel seguito, ma del tutto complementare. Operazione puramente letteraria. NON, ovviamente, reale. Eppure vedrai che le sensazioni le vivi ancor meglio che far le cose reali. => Ti crei un personaggio, che naturalmente sei tu. Il personaggio s’organizza una bella strage (o quello che per te è il male assoluto, ma cose da fare in prima persona), la esegue, vive felice e contento. Nel racconto metti le cose che più ti danno soddisfazione. Tu ti scegli l’obiettivo, i mezzi, l’esecuzione. Se nei tuoi sogni segreti, relativamente qualcuno o molti, ci fossero torture e perversioni, non farti problemi, metti TUTTO. Tu ti crei la realtà, quando scrivi. Poi lo pubblichi dove credi e col nome che credi. Non importa altri lo leggano. Si scrive innanzitutto per noi stessi.
“In tutti i sistemi di potere, tutti controllano tutti e nessuno controlla nessuno. È per quello che nessuno riesce a tenere in piedi sistemi di potere e nessuno li può far saltare. Tutti possono tenerli in piedi e tutti possono farli saltare. I sistemi di potere si fondano su relazioni sadomaso che si combinano ad interdipendenze burocratiche e psicologiche reciproche. Tutti decidono e nessuno decide. Anche qualcuno che complotta davvero, dipende dagli esecutori.
“Li ho appena sentiti su youtube. Stereotipati e stereotipate. Poi vedere Curcio vicino a Moretti... Sembrava una recita. Era ben peggio. Anche su altre fonti, ma visti e sentiti, non solo letti, sembrano sempre caporali che recitino una parte di convenienza. Li sono. 
“Pure questo,
che sembra sincero, siamo a livello di reduci di qualunque guerra.
“Non è una valutazione sulla persona. È una valutazione sul tipo di situazione.
“Mi sembra d’aver letto da qualche parte, in più d’una fonte, che li abbiano fatti tutti uscire in cambio del silenzio. Silenzio sui dettagli scabrosi. Scabrosi per lo Stato e le sue Polizie Segrete. Infatti, c’è un’omertà assoluta, da parte loro.   
“Non sapevo che i partiti fossero votati per ideologia. Forse lo credono i Gallinari.
“Moro..., i servizi non erano nei paraggi. I servizi l’hanno organizzata ed eseguita. Nei paraggi c’erano i Moretti ed i Gallinari. Siccome quelli ‘dello Stato’ sono pure scemi, i generali che accorrono sul luogo sanno già chi è stato e lo dicono. Ma dicono solo dei Br nei paraggi. Idem la Digos di Roma. Mentre fanno sparire le prove sui loro e fanno espatriare i loro a libro paga. Poi arrestano, subito, quelli che Moro avrebbero voluto salvarlo. I Morucci. Andreotto si fa aiutare dai sovietici ad arrestarli. Un anno dopo, accusano i Negri, per Moro. Infine, la PS, non i CC, arresta Moretti ma perché i CC ne hanno già di peggio, come i Senzani ed i cutoliani. Vedere che fine fanno far loro quando non servono più. Usati prima ed usati dopo. Eterodiretti fuori ed eterodiretti dentro. I Curci fanno i finti teorici, dentro. Quando vengono messi in liquidazione sia dentro che fuori, ecco la nuova parola d’ordine dell’Ufficio Propaganda del CC-stragisto-terrorismi: ‘Ora dovete dire che avete combattuto una guerra e che avete perso. ...In cambio, vi facciamo uscire anche se non subitissimo, ma neppure quando siete troppo vecchi.’
“Te l’ho già detto che, quando si fanno anni ed anni, ma nessuno ha ergastoli veri, nonostante i crimini, sono manipolati, NON a libro paga. Per cui hanno l’aggravante della scemenza, pur senza avere il beneficio dell’onestà. Cito un altro. Io non mi esprimo così, né ho il copyright sul concetto: ‘Non capire un cazzo non è un’attenuante. Anzi!’ ...Guarda le facce ed ascolta le parole dei Moretti, Curcio, Balzerani etc... ...I vaniloqui e menzogne di Bonisoli e di chi lo intervista. Se quello era un generale... Non sa nulla, però dà le risposte convenzionali. Volevano rapire Andreotto, ma poi prendono Moro che non conta nulla, in quel preciso momento, non avendo cariche di Stato. ...Era solo temuto dall’Andreotto che lo invidiava come futuro PresidenteRep.  Nessuno nomina Bellinguer, salvatosi come già detto. Teatro. Penoso pure quel Zavoli della RAI. Più il media è di massa, più è propaganda.
“È chiaro che per coprire i crimini e gli stragismi di Stato, i Kazziga e coro dovessero inventarsi il nemico e le guerre. Ti inventi una dignità di quelli che hai usato, per coprire crimini tuoi e che li hai usati. Dai loro una dignità di parole e li fai uscire di galera, così stanno zitti. Ti eviti le complicazioni dell’ammazzarli. Loro cooperano al montaggio delle menzogne. Che c’è di meglio del testimone diretto che conta le balle che tu, ‘lo Stato’, vuoi racconti. Sono scambi. Menzogne contro sconti, dopo che li hai usati.
“Infatti, le operazioni editoriali fanno parte della stessa logica. I mercati editoriali sono sotto direzione istituzionale e delle Polizie Segrete. Sennò non ricevono i soldi pubblici e possono chiudere. O se, per caso, un’impresa mediatica si reggesse di suo ma fosse scomoda, bastano delle operazioni della GdF che la blocchino e la facciano chiudere. Lo fanno correntemente contro chi vogliano liquidare. Oppure ci sono le ‘opzioni-Pecorelli’.
“Idem i vari complottisti che la fanno complicata ma non arrivano mai neppure ad ipotizzare una responsabilità oppure se le inventano lontane e strambe. Sennò non li pubblicherebbero. Ma Mino Pecorelli l’hanno ammazzato, e non uccelli di passaggio. Complice la fidanzata, previamente reclutata dai CC. Non sanno neppure fare operazioni pulite e lasciano tracce su tracce, ma tanto i giudici li controllano loro. I media idem.  
“Accantonati i polli del vivaio d’allora, gli stessi uffici terroristi dei CC-istituzioni continuano con strane e stranissime operazioni dello stesso tipo. La scala è inferiore. La demenza e la delinquenza dello Stato sono superiori. C’è qualcosa sull’ultimo wikileaks, ma occorrono anni a questo ritmo di pubblicazione.
“Nel gennaio del 1979, Pecorelli annuncia nuove rivelazioni sul delitto Moro: «Torneremo a parlare del furgone, dei piloti, del giovane dal giubbetto azzurro visto in via Fani, del rullino fotografico, del garage compiacente che ha ospitato le macchine servite all’operazione, del prete contattato dalle Br, del passo carrabile al centro di Roma, delle trattative intercorse...». Rimane un annuncio. Il 20 marzo 1979 il direttore di Op viene assassinato. I CC di Andreotto non possono permettergli di continuare. http://www.valeriolucarelli.it/pecorelli.htm

Ovviamente, MarcoSbrina non riesce ad immaginarsi che un vecchio Bronstein, per pura simpatia, lo abbia cercato su Google ed altrove e, trovatolo, lo abbia contattato e fatto contattare indirettamente, senza alcun fine, ma solo per sentirlo e farsi sentire. Troppo semplice!

@ “Marco. 17 Dicembre 2010
“Scusa, dimenticavo che sei una ‘spia’ informatica. In effetti questo spiegherebbe in parte il tuo modo di ragionare, e di leggere la realtà.
“Ti ho fatto quella domanda provocatoria perché mi stupisce come ti sia insinuata nel mio fb con una certa confidenzialità. Infatti all’inizio non riuscivo a capire chi fossi, se ti avessi mai conosciuta (con due nomi - Serena e Sarah - di due care e brave persone che ho conosciuto ma che da un po’ di tempo non vedevo più) tenuto conto che la tua foto è un po’ taroccata come capita a tutte quelle persone che preferiscono nascondere in parte la propria identità per scrupolo o per pudore (magari, passando tutto il tempo sul computer,  ti sei inciccionita a furia di mangiar dolci...) oppure a certi spioni in vena di carpire informazioni a destra e manca...
“Alcune secondarie specificazioni: non so quale sia l’altro indirizzo ma non credo c’entri molto con me, avendo avuto un contratto telefonico circa 15 anni fa. Quello di adesso è quello giusto.
“Ho donato il sangue solo una volta alla fine degli anni ottanta, quindi non capisco. Sarà un caso di omonimia.
“Nella fp-cgil c’ho lavorato, ma non ho mai avuto una email dedicata.
“Adesso ne ho una che è però della filcams.
“Non ho due case. A fatica riesco a mantenerne una. Ho abitato in tanti posti. Avrò fatto una decina di traslochi in vita mia. Di telefoni intestati ne avrò avuti due, di cui uno quello attuale, l'altro di quindici anni fa.
“Mia figlia è così piccola che sta imparando adesso a leggere, in seconda elementare. Comunque grazie del pensiero, è molto gentile.
“Scusa pure se ti ho ‘usata’ come una sorta di psicanalista, per rivangare su cose sulle quali non avevo riflettuto più di tanto.
“Comunque non è come la pensi tu. Non c’è qualcuno o qualcuna che mi ha sconvolto. Mi hanno sconvolto per lo meno i primi tre anni di militanza che hanno funzionato un po’ da imprinting. Giusto per dire, anche col senno del poi, che quegli anni per me furono molto ‘spessi’.
“La fidanzata ce l’avevo, era una carissima ragazza che ho reincontrato più volte successivamente, e so cosa fa e che fine abbia fatto.
“Altri compagni/amici anche loro so che fine hanno fatto. Altri li ho persi di vista nel senso che non li ho più visti in consessi politici. Altri li ho reincontrati e sembravano scottati da certe esperienze. Altri ancora li ho intravisti, cambiata vita, nuovo inserimento sociale, nuovo look.
“OresteScalzone per un certo periodo è stata una persona intelligente, un riferimento da leggere, nel marasma del riflusso e della transizione degli anni ottanta. Dopo tanti anni il suo rientro a Torino, per una conferenza scandalo, mi è sembrata più un’azione dadaista, da come me lo hanno descritto in molti presenti. Da lì ne ho dedotto che forse un po’ è impazzito, sentendo pure altri che ne hanno conosciuto i patimenti in esilio. Vabbé se però mi dici che mi sbaglio perché hai letto le sue ultime interviste, lo hai incontrato, ci hai parlato, lo hai visto su youtube, allora ritratto quanto detto.
“Su un certo modo di pensare, anche per le tue virtual-immedesimazioni, forse ti converrebbe leggere, oltre vedere i brandelli su youtube di Gallinari o Bonisoli (degno ma tirato per i capelli il primo, vergognoso il secondo), ci sono il libro intervista della Rossanda a Moretti, Miccia Corta di Segio (a cui è ispirato il film PL che però S. non ha condiviso giusto per una scena inverosimile ma veritiera del dibattito a distanza fra alcune formazioni armate e il più esteso movimento, lo stesso di cui parla Gallinari nella sua intervista), i numeri di Lotta Continua di quegli anni con le lettere e il dibattito interno, e poi, se vuoi, per capire alcune mitologie, Senza Tregua di Giovanni Pesce sulla storia dei Gap.
“Rispetto a quegli anni, non ho pentimenti o nostalgie su scelte non fatte (perché non condivise e banalmente folli), bensì rammarico per aver fatto una scelta sì, che ha determinato tutta la mia vita, pesantemente, e che ora rimetto in dubbio. Di qui l’idea di sconfitta.
“Non so se sono stato chiaro, anche perché parlo con una trentenne che certe cose non avendole vissute (per tutta l’immedesimazione virtuale che ci metta) in quel contesto storico/culturale ancora fortemente condizionato dalle ideologie (destra, sinistra, fascisti e comunisti, socialisti e comunisti, rivoluzionari e revisionisti, ecc.) diverso da quello di oggi devastato dalla liquidità dei frammenti di discorso del pensiero post-moderno e soprattutto dall’assenza di bisogno di pensieri pesanti, totalizzanti. Purtroppo certe cose viste oggi sembrano un fumetto, un cartoon. Allora non lo sembravano. Tutti giocavano pesante.
“Adesso, i problemi e le pesantezze sono altre. E quelle le conosci tu meglio di me, almeno credo. Mancanza di prospettive, assenza di futuro, necessità di vivere galleggiando. Non c’è da stupirsi che in questo contesto esploda in tutta Europa la rabbia di una nuova generazione di ventenni con linguaggi, modalità, mezzi, forme di comunicazioni, del tutto simili. Privi di teoria (è vero) ma le teorie si incontrano nel proprio cammino o le si cerca all’interno della cornice storica in cui ci si muove. I movimenti non hanno teorie da cui nascono, ma si nutrono, crescendo, delle idee, anche quelle più radicali, dell'epoca. Di idee, se si lotta, bisogna poi nutrirsi. Vabbé ..lasciamo perdere.
“Su tutti questi personaggi del fu movimento armato italiano bisogna capire anche chi ascolti, che percorso ha avuto, che cosa hanno fatto e che cosa fanno. Bonisoli è sicuramente meno autorevole di un Moretti o di un Curcio.
“In merito all’arresto di Morucci e Faranda, si disse allora che fossero stati venduti dai loro ex-amici dell'organizzazione da cui erano stati espulsi con relativa condanna politica. Per altri, più blandamente, furono abbandonati al loro destino senza più ganci e legami.
“Se Moro era un coglione qualsiasi perché mai i servizi lo hanno lasciato far fuori? E perché poi qualche anno dopo lasciano che Cirillo venga liberato dopo una trattativa?
“Quella di Pecorelli non la conoscevo, grazie.
“Buonanotte.”

@ “Sarah. 18 Dicembre 2010
“Direi che è questione di metodo di lavoro, in queste cose. Sebbene non si possano scrivere manuali sui metodi di lavoro. La Cia deve averci provato a scrivere dei manuali, reperibili in rete, su come analizzare informazioni. Dubito possano essere utili a qualche giornalista o storico od analista od altro. Non credo siano neppure utili a loro perché, chi fa quel lavoro [che al 90% o più è sfogliare giornali e riviste per compilarne sintesi da dare a papaveri che, se non sono proprio partiti, si danno qualche sfogliata agli originali invece che leggersi sintesi della Cia; idem per altre sigle in altri luoghi], non è importante che l’azzecchi ma pensa solo a conservarsi il posto, che non c’entra nulla col capirci qualcosa. ...Anzi! Comunque, dato che lo spionaggio non ci avvince da queste parti... ...è questione di metodo di lavoro [analitico], una delle cui regole è non prendersi troppo sul serio pur cercando di trattare le cose seriamente.
“L’unica cosa che intendevo suggerire, come pura ipotesi, era che doveva essere una fortuna non essere stato messo di mezzo da altri o da situazioni. Una persona la propria vita se la spende come vuole. È che a volte ti tirano in cose e poi pretendono che reciti la parte. Mi dicevo solo che, se ti sei trovato in mezzo a cose che ti hanno interessato, ma senza rovinarti né nel fisico, né nella mente, né legalmente e socialmente, ti sei comunque trovato in una situazione di libertà. Anche se la logica della vita fa sì che le persone ripetano ogni giorno le stesse cose, restino legate agli stessi ambienti, vorrebbero magari che il contesto fosse differente invece che semplicemente andarsene. Andarsene spesso non è possibile. Cambiare il contesto non è mai possibile, nel senso che chi crede di aver cambiato contesti è in genere la prima vittima del supposto cambiamento. Per cui, la vita di chiunque procede per piccoli spostamenti adattivi.  
“Che poi ad una persona resti quella cosa dentro, che è solo pulsione all’auto-miglioramento che magari non si sa precisamente come concretizzare, e che però si cerca di concretizzare, fa parte della normalità della vita. Ecco che il caso aveva fatto scoprire, nel caso tuo, una persona non bruciata, non rifluita (nel senso di non depressa, non ingrassata, non sfatta, etc.), neppure acrimoniosa credo, senza conti in sospeso (o senza conti in sospeso di tipo personale e personalistico), con un qualche fuoco ancora acceso dentro e con specifiche scelte adattive ...come tutti fanno perché poi tutti devono vivere ed inventarsi vite, siano poverissimi o ricchissimi o altro. A volte, osserviamo il prossimo per osservare noi stessi.
“...Nella Storia, quella generale, ci sono tanti aspetti. Le persone si mettono cappelli, recitano parti, mentono, dicono cose vere o meno ma di convenienza. Le persone si convincono di cose inventate per darsi giustificazioni. Anche quel che altri, talvolta, poi, scrivono nei materiali giudiziari è spesso paccottiglia della peggior specie. C’è qualcosa nei link sotto: magari son cose vere, magari no, ma che un materiale giudiziario riferisca che uno dei nominati (Morucci) fosse [non è importante cosa]... ...non si può sapere come l’informazione o la disinformazione sia nata. Le ricostruzioni storiche fatte col metodo delle prossimità son cose schizo-paranoidi ancor più devianti. Quello che si legge, come quello che si vede, è in sé deviante. Bisogna calarsi dentro le situazioni ma anche questo non basta... Bisogna navigare in mezzo alle cose perché le sigle non esistono, se non come sigle. Non spiegano nulla, di per sé. I ‘grandi’ sono spesso delle esimie nullità costruite, anche casualmente, con tecniche pubblicitarie.
“Morucci e Faranda:
“@ ‘Il 24 marzo 1979, Morucci e Faranda si installano in Viale Giulio Cesare 47, nell'abitazione di Giuliana Conforto, figlia di Giorgio Conforto. I due vengono arrestati il 29 maggio.’
“@ ‘L'appartamento in cui venne sorpreso dalla polizia era di proprietà dell'astrofisica Giuliana Conforto, figlia di Giorgio Conforto. Questi, stando al dossier Mitrokhin, pubblicato molti anni dopo, all'epoca dell'operazione Moro era uno degli agenti del Kgb più importanti in Europa: capo rete dei servizi strategici del Patto di Varsavia.’
“La cosa di per sé, ed in sé, non significa nulla. Non è con le assonanze e prossimità che si ricostruiscono realtà.
“Senonché, Giorgio Conforto frequenta quella casa, quotidianamente, per via delle due nipotine.
“Giorgio Conforto lavora per i CC da sempre, sennò sarebbe stato incarcerato per spionaggio. Anzi sarebbe già stato ammazzato, in un modo o nell’altro. Già vi lavorava i tempi dell’Ovra, pur arruolato dai sovietici. Sennò non sarebbe arrivato alla pensione, neppure alla mezza età. Nei film, no, funziona tutto diverso e mitico. Lì, ci sono gli eroi. Anch’io conosco degli eroi ma forse non diverranno mai famosi, o forse già lo sono. A parte quelli che conosco io, gli eroi da media o da ideologie non esistono. Gli eroi non esistono.
“Conforto vede i due. Li identifica. Riferisce alla Polizia Segreta CC. I CC vogliono aiutare Moretti (che s’è mostrato ben manipolabile e cooperativo). Per cui mandano la PS a prenderli. Morucci e Faranda sono i concorrenti di Moretti. Morucci è un genio delle armi (tutti pensano sia un ingegnere!), anche se in Via Fani gli si inceppano, e del terrorismo urbano. ...O tale è reputato dai CC... È pure ben connesso con gli intellettuali, o parte d’essi, poi del 7 Aprile, quelli che s’esaltano per i colpi di mitraglia ma che inseriscono il cervello e non sono troppo manipolabili, o non come i Moretti (uno del livello culturale e comportamentale, pur nell’abbigliamento, da sbirro della buoncostume, cioè da magnaccia), per i piani del demone Andreotto. Non ho idea se fosse vera la connessione (od il semplice contatto) di Morucci con Carlos-KGB, ma è forse irrilevante a fini pratici. Le storie a volte s’intersecano senza toccarsi veramente, oppure altri s’inventano. Qualcuno del KGB sembra si fosse attivato per salvare Moro. Idem i siciliani. Ma il SISMI-CC-Andreotto disse di no, per cui... I CC lo sapevano dov’era... Era come l’avessero rapito loro.  
“Giorgio Conforto si fa trovare lì quando i due, più sua figlia, vengono arrestati. Non vuole succedano incidenti. La figlia è assolta. Due clandestini e la casa piena di armi. Qualcuno mi ha detto che allora, per un bossolo sparato e poi rinvenuto, davano 7 anni per direttissima. La figlia è assolta e lo è subito o presto. I CC continuano a tenere Giorgio Conforto protetto. Un povero nonno che si preoccupava per le nipotine. Il KGB lo congela o lo ricongela. A volte gli agenti doppi fanno comodo. Se non sono doppi, ma solo di là...
“Moro non era un coglione. Era il Presidente della DC, ma null’altro, allora. I coglioni sono i BR che se le facevano contare da chi li eterodirigeva.
“Andreotto, che è un altissimo statista, puparo vaticano e manovratore delle Polizie Segrete Militari-CC, sa che Moro, sulla base di un accordo DC-PCI deve divenire Presidente della Repubblikina nella primavera-estate 1978. Andreotto incarica uno della Polizia Segreta Militare di liquidare sia Moro che Bellinguer. I BR vengono spinti su Moro e su Bellinguer. Bellinguer viene avvisato da Gello per cui si copre con una pesante scorta armata privata anche lungo i percorsi usuali, per cui... Moro ha una scorta del tutto nominale, pur con un bravissimo capo scorta, e viene lasciato scoperto per essere rapito. Il SID e poi il SISMI danno copertura al rapimento ed uccisione, che eterodirigono e per cui danno loro miliziani e coperture di polizia. Non ve lo dice pure qualche minchione bierrista: ‘Stavamo controllando Andreotto ma poi rapiamo Moro...’? Il caso... Ad operazione Moro conclusa, i CC non fanno pure dare armi ‘OLP’ (i fratelli degli Andreotto e dei CC) alle BR? ...Dato che Morucci se ne era andato colle armi, i Moretti dei CC andavano rapidamente riforniti.
“Cirillo? Cirillo non fa concorrenza ad Andreotto. Anzi, la DC partenopea lo vuole vivo. I CC attivano i cutoliani. I cutoliani avvicinano i BR: ‘Se toccate Cirillo, vi massacriamo in galera e fuori.’ Cirillo viene liberato. Siccome in quei mondi funziona come funziona, quando i cutoliani non servono più fanno la stessa fine dei partiti guerriglia senzaniani o come si chiamavano.
“Il terrorismo è come le mafie. È una cosa di Polizie Segrete. Uno deve chiedere chi far fuori. Anzi, te lo suggeriscono (un Varisco magari incontra un Pecorelli; chissà se aveva pure raccontato a qualcuno, magari a Dalla Chiesa egualmente in contatto con Pecorelli, chi gli aveva ordinato di non controllare la base di Via Gradoli; e di lì a quattro mesi si trova ammazzato, pur sulla soglia della pensione, dalle BR; un caso?; può essere ma può pure non essere). Le armi non te le dà nessuno. Ti arrivano se Polizie Segrete te le vogliono far arrivare.
“Una volta apparvero, su Lotta Continua, degli articoli dove si esaltava l’autogestione jugoslava. Una cosa da fuori di testa, per lei LCisti... Non so se venne fuori che fu perché Tito avesse appena mandato loro delle casse di pistole. Non so se il ‘77 romano sia iniziato con quelle. Lì, la cosa finì lì, quando qualcuno iniziò ad abbassare il tiro da sopra le teste a dentro le stesse. Una cosa era far vedere che pure LC era rivoluzionaria ed aveva casse di pistole. Quando qualcuno si prese sul serio, i Sofri, che la testa l’avevano e non l’avevano mai disinserita, proclamarono pubblicamente che la vera scelta rivoluzionaria erano fika e cazzo, non il terrorismo. La vendetta dei CC s’abbatté su di lui e loro con caso Calabresi, una montatura della Pastrenko. ‘Voi delle Operazioni Speciali avete ammazzato il commissario. Ora create le prove che è stato Sofri e circolo ristretto. Non possiamo lasciare un tal caso aperto. Così come non possiamo lasciare un Sofri in giro visto che ha rifiutato e rifiuta di lavorare per noi pur non essendoci apertamente contro. ...Un caso che non si può lasciare aperto, visto che siamo stati noi a realizzare l’operazione, e un Sofri che credeva bastasse rifiutare l’insurrezione, mentre noi la pretendevamo, per cambiar vita, sono i due ingredienti chiave.’ Uno da pagare perché si accusi e lo accusi fa parte del mestiere carabiniero. ...Con tanti che circolavano in LC e conoscevano il grande capo...
“Polizie Segrete di Stati differenti, anche apparentemente nemici, cooperano tra di loro, non con te. Se ti contattano o ti aiutano, è come ti avessero contattato o ti stessero aiutando i CC. Occorrono valanghe di soldi. Devi inguaiare gente, perché più ne inguai più ti allarghi. Più ce ne sono in galera e ricercati, più hai clandestini ed aree d’appoggio. Che significa pure che, sebbene siano infiltrati già quando siano una mezza dozzina di clandestini od anche meno, più t’allarghi, più ti fottono quando e come vogliono. Finché apparentemente non ti fottono, è perché ti usano. Quando ti fottono, ti usano in altro modo.
“Curcio ne è un  ottimo esempio. L’m-l dei CC terroristi in galera. Faceva loro più comodo lì. Fecero l’errore d’ammazzargli la moglie, più colta e più fanatica, nella concitazione di sangue appena scorso. Si ritrovarono con un pesce lesso con la vocazione del maestrino pretesco-segaiolo mentre Moretti fremeva. Deliri, e pure mal scritti, che i media presentavano subliminalmente come genialità criptiche dell’era radiosa alle porte. Però, in gabbia, faceva un figurone! Sussiegoso. Sì che i media potessero scrivere che era un gran capo mentre non contava nulla e lui potesse entrare nelle parte del gran capo pur sapendo che non lo pisciava nessuno fuori. E poi c’è chi dice che schizofrenia e paranoia siano antitetiche! 
“Bisogna avere stomaco per infognare gente. Forse occorre pure coraggio a non infognar nessuno. Chissà. Non si può mai dire. Non esistono mai solo alternative. 
“E non si pensi che la politica ‘pacifica’ sia meglio e meno violenta. Facevo solo per dire.”

@ “Marco. 19 Dicembre 2010
“Grazie dei riferimenti che mi hai dato. Ci sono cose che avevo trascurato, oppure non considerato per supponente pregiudizio (es. il ruolo di hipeyron). Anche alla luce di questi piccoli brandelli colgo meglio il filone del tuo discorso. Seppure rimango dell'idea che certi fenomeni (come il terrorismo in Italia) siano autoctoni, legati al contesto storico e ai movimenti sociali di allora. L’intervento dei Servizi, la loro capacità manipolatoria di questo fenomeno (poco evidenziata nei discorsi ricostruttivi giornalistici/mediatici) ne hanno orientato progressivamente il ruolo a quello dell’‘utile idiota’ della situazione.
“Rimane, almeno per me, contraddittoria la conclusione finale della dichiarazione comune fra lo spione Moretti e la vittima Curcio sulla conclusione definitiva di quella vicenda. Un compromesso finale in cambio di una possibile futura silenziosa scarcerazione-amnistia?
“Sono d'accordo con te sulle conclusioni finali sullo stomaco e il coraggio, come sul senso poco non-violento della politica pacifica, ovvero quella politica che si fa nei periodi di pace in vista di future guerre.
“A presto”

@ “Sarah. 20 Dicembre 2010
“Purtroppo gli individui sono pidocchietti elementari che agiscono sulla base di riflessi elementari. Per cui anche i geni, come te [passati attraverso guerre e paci senza avere né speculato su altri, né esserne stati distrutti], inevitabilmente vivono in un humus di cui ne condividono, inevitabilmente, le sub-culture. Nel momento in cui ciò non fosse più, il genio se ne liberebbe e se ne andrebbe. Non se ne andrebbe da un’altra parte, con altre sub-culture. Se ne andrebbe da tutto e da tutti. 
“Se una se n’arriva piagnucolando, uno le crede. Se suggeriscono delle cose plausibili, ovvie, per quanto impossibili, tutti se le credono ed uno se le crede. Chi piagnucola non è credibile. Eppure lo sembra e lo diviene. Chi suggerisce ovvietà improponibili non è credibile. Eppure lo sembra e lo diviene. S’ama spesso prenderselo in quel posto da chi già te l’ha sgradevolmente messo. Mentre non s’ama non prenderselo in qual posto da chi non te l’ha mai messo ne mai te lo metterebbe. S’amano le sgradevolezze ed il macabro. Hai mai visto quei cani che leccano lussuriosi degli escrementi freschi?
“Sia la sindrome dell’identità antropologica, siano le linea di minor resistenza, sia il dover credere a qualcosa, siano le coazioni a ripetere e ripetersele, gli individui si bevono le cose più incredibili.
“Morucci se ne va con le armi, che erano le sue. Con Morucci se ne va con la colonna romana, ch’era sua. I CC disperati supplicano l’OLP di armare le BR di Moretti. Moretti, fosse mai stato ‘uno spione’ ed/od avesse mai saputo dove era il suo arsenale, andava con una squadra dalla Conforto e si prendeva le armi. I CC disperati di trovarsi un gruppo in concorrenza con Moretti e con agganci non andreottoani, dunque di qualche difficoltà ad essere manipolato da loro, appena Conforto li allerta fanno saltare Morucci. Morucci, che credo intellettualmente non valesse una cicca […nel senso compagnuzzo, per cui si erano somatizzate e auto-sodomizzate la cazzatelle leniniane: teoria, propaganda, agitazione, giornale, organizzazione, lotta, rivoluzione; non si confondano gli omicidi con altre cose; ‘i capi’ ve li creavano e creano i media col numero e gravità dei reati i CC accollavano ed accollano loro], è in sistema di connessioni che i CC hanno problemi a manipolare. Infatti, poi infognano pure tutta l’area culturale che forse non sarebbe stata del tutto sconnessa dai Morucci. Ciò non significa essere meglio, né peggio, di nessun altro. Semplicemente, se non sanno che farsene di te, ti fanno fuori. Allora come ora, in quel tipo di situazioni come in situazioni totalmente differenti. Ah, Morucci aveva delle qualità umane e magari non solo umane. Sornione, umile, capace di ridersi addosso, sanamente cialtrone [scioperi della fame ma mangiando seppur poco perché c’erano poi i controlli su non so cosa: sangue? urine?], recitatore/attore all’occorrenza, capace di prender ordini da una Faranda. Guarda, non ho voglia di andarmi a vedere le ‘figurine’, in questo momento. Evito youtube, ora. Forse, pure dopo.  
“Vi hanno fatto credere che era restato senza appoggi?! Ragione per non crederci. Era Moretti che, a Roma, era restato senza appoggi, CC a parte. Scaricato?! Ragione per non crederci. Era Moretti che era stato scaricato dai romani che avevano visto il magnaccione che arrivava con ordini: ‘Si deve far questo, etc’ che non capivano da dove uscissero. Anzi lo capivano, dato che i romani so’ mignottini, non sono scemi.
“Moretti spia? Direi di no. Sì, ci sono costruzioni letterarie che cercano di suggerirlo. Ragione per non crederci. L’etero-direzione è un’altra cosa. Le spie sono usate in altro modo. L’eterodirezione ha caratteristiche nettamente diverse, relativamente all’eterodiretto. Certo, s’utilizzano pure spie e provocatori. Ma l’eterodiretto non c’arriva a capire d’essere eterodiretto. Se pure l’intuisce, se lo nega e se lo ri-nega. Pochissimi lo comprendono. E pure quelli che lo comprendono se lo tengono per loro, salvo eccezioni. Sono come bimbi abusati. Solo qualche raro spirito libero (un non abusato) può prendere di petto i CC, forse. Gli abusati, più sono stati abusati, più lo rimuovono e si dicono che hanno sempre scelto loro. Magari si dicono che sono stati sfortunati.
“La fauna è vasta e pure con figure non nettamente distinte tra loro, talvolta [o spesso] combinate. Ci sono gli infiltrati, ...rari. Ci son quelli reclutati o condizionati quando erano già dentro, ...molti. Ci sono gli eterodiretti in vario modo. Ci sono i provocatori, spesso goffi. I CC stragisto-terroristi, o simili, o loro d’altri corpi, contattano e reclutano [o condizionano e usano, che è lo stesso], mogli, mariti, fratelli e sorelle, madri e padri, figli e figlie. I CC vanno dai datori di lavoro, dal prete, dal partito, nelle associazioni. Etc., etc. E non si creda che occorra un grande lavoro e tanto meno un grande genio da parte dei CC. Loro si presentano con i loro ammicchi e luoghi comuni deliranti da impiegati statali. Poi tutto si sviluppa per fenomeni di conformismo ed auto-organizzazione.
“Non sono diabolici. Anzi sono dei cazzoni. Spesso non sanno neppure bene che debbano fare, come sia l’ordine che hanno ricevuto. Però sanno che devono obbedire. Più sono scemi ed inetti, più fanno pena a quelli contattano, e dunque vengono obbediti ancor più solertemente e volentieri. Meno il contattato capisce, più s’attiva di suo. Non vanno una sola volta. La cosa monta di suo, e loro dicono e chiedono-ordinano quello che in epoche successive capiscono o ricevono ordine d’ordinare. ‘C’occorre il suo aiuto.’ ‘C’occorrerebbe facesse questo.’ ‘Ora, c’occorrerebbe facesse quello.’ ‘Non possiamo dirle tutto, ma, ci creda, abbiano informazioni sicure che...’ ‘Guardi, è proprio necessario faccia questo...’ ‘Bisogna che si fidi di noi...’
“Ah, non c’entra nulla... ...Lo sai come faceva il Rabbino Toaf quando aveva notizie di comunità ebraiche clandestine o già clandestine che pur non l’avevano contattato ma su cui altri, per qualche ragione, magari dall’estero, chiedevano poi a lui? Telefonava al maresciallo dei CC del luogo. Loro ben lo sapevano se quella strana comunità metteva o non metteva croci o altro sulle loro tombe. Infatti glielo dicevano subito quello che quelli erano, pur clandestini [rispetto alla fede religioso-etnica]. 
“Supponi chiunque in quel tipo di situazioni... Prete o non prete. Se poi dei CC terroristi ti contattano e ti chiedono cooperazione, che fai, dici di no? Mica te lo dicono che ti chiedono cooperazioni per montare tragedie piccole grandi... Ti chiedono delle piccole cose contro un ‘famigerato qualcosa’. Tu che ne sai che ti stanno contando balle. Te lo neghi. ‘Se me lo dicono e chiedono avranno bene le loro ragioni. Quello avrà ben fatto qualcosa.’ Ecco some si montano i crimini di Stato. 
“Chiediti quanti non ne hanno mai contattati, delle centinaia tu hai conosciuto. Chiediti se c’è qualcuno che non abbia mai cooperato, anche non sapendo bene a cosa. Qualcuno ci sarà [che non abbia mai cooperato]. Eccezioni.
“Dicevo... Meglio copiarlo tale e quale...
“Non sono diabolici. Anzi sono dei cazzoni. Spesso non sanno neppure bene che debbano fare, come sia l’ordine che hanno ricevuto. Però sanno che devono obbedire. Più sono scemi ed inetti più fanno pena a quelli contattano, e dunque vengono obbediti ancor più solertemente e volentieri. Meno il contattato capisce, più s’attiva di suo. Non vanno una sola volta. La cosa monta di suo, e loro dicono e chiedono-ordinano quello che in epoche successive capiscono o ricevono ordine d’ordinare.
“...Dovresti conoscere la termodinamica dei processi caotici od anche solo Prigogine-Nicolis. Ci sono delle procedure di polizia [militare], procedure pazzoido-delinquenziali. Ma poi, in una certa o gran parte, tutto s’auto-organizza da solo. Non ci sono grandi pupari e non ci sono menti raffinate. Il contrario!  
“L’Hyperion. Tecniche carabiniero-andreottoane per far credere al complotto esterno. Proprio perché ve l’hanno suggerito, puzzava. L’eterodirezione si fa in altro modo. Il grande vecchio non serve. Ve lo fanno credere, perché non esiste né potrebbe esistere. E come le ‘menti raffinatissime.’ ...Come DiPetro ‘che prendeva ordini in USA’. Ma se gli telefonava ogni mattina Kazziga ed il Prokuratore Generale era stato messo lì da Andreotto proprio per la Grande Purga al Nord! Le hai sotto il naso. Sono pubbliche. Allora il giornalista viene incaricato di suggerire il complotto oscuro ed estero. Tanto dall’estero nessuno smentisce né conferma. Ed il pidocchio, quello che non crede agli angeli sterminatori venuti dal cielo, crede al complotto estero. Che se ne fanno dell’Hyperion?! Possono anche aver usato qualche espatriato... Chissà... Ma meno d’una Garrizio sul campo. Ma non li hai mai visto che macchiette usavano per creare movimenti ed insurrezioni?! Uno si crede Moretti e va a prendere ordini a Parigi? Li fai semmai contattate su un pallestinista od un sovietico mandato dai CC, un magnaccia che faccia intravedere loro un divenire parte, da pupari, di qualcosa di più grande e suggerire salti decisivi. Imbrogli. Ma bastano pure macchiette alla Garrizio. Basta che loro, i grandi capi, se le bevano come persone che la sappiano lunga, che abbiano contatti e relazioni. Il meccanismo del costruire e costruirsi una credibilità è complesso, ma alla fine è truffaldino. Lo stesso Potere Operaio coltissimo, diabolicissimo ed insurrezionalista è una costruzione mediatica ma a cui tutti hanno creduto. Le tecniche del magnaccia mandato dai CC a convincerti e condizionarti, sono le tecniche del commesso viaggiatore che ti costringe a comprare nei primi cinque secondi. Bisogna essere capaci, a truffare il prossimo, sia pure un Moretti il truffato.
“Ma, alla fine, basta che i CC proteggano gli intoccabili e ti lascino scoperti quelli che vogliono tu colpisca. Basta che, quando tu colpisci, ti liberino la zona ed eventualmente ne isolino le comunicazioni. Se ti mancano le capacità, ecco che ti compaiono volenterosi che neppure t’immaginavi esistessero. Tu ti convinci d’aver realizzato una grande impresa guerrigliera, mentre hanno fatto tutto i CC lasciando scoperto uno, dopo avertelo fatto suggerire, t’hanno dato i legionari tu non avevi, e t’hanno fatto andare liscia pure la fuga. I CC sanno dove trovarti e ti seguono giorno e notte. Tu ti convinci di essere invisibile ed invincibile. Se poi proprio Andreotto ed i suoi CC non si fidano più di te, ti mandano quelli della Magliana che ti dicono che sono inviati dal livello segreto delle BR, venuto a proteggerti dalle forze oscure dello Stato che stavano per scoprirti per cui si prendono Moro come da ordini ricevuti. Ti dicono pure, poi, che, in alto, il Kazzintern segreto e tremendo, ha deciso che la disarticolazione del SIM passa per il cadavere di Moro, che ti restituiscono per la sceneggiata finale. ‘Aspettiamo fuori. O lui esce cadavere o uscite tutti, lui incluso, cadaveri. Anzi, vi troveranno qui e diremo che le BR vere vi hanno fucilato come traditori venduti allo Stato, dopo avervi espulsi.’ 
“Chaviche: ‘Nel garage, davanti al presidente della Dc Aldo Moro rannicchiato nel bagagliaio della Renault rossa, Mario Moretti, capo delle Brigate Rosse, era in preda a una crisi di panico. Gli tremavano le mani. Provò lo stesso a sparare ma la pistola si inceppò. Moretti rivolse uno sguardo in cerca di aiuto verso Prospero Gallinari. Ma Gallinari singhiozzava. Germano Maccari scansò sia Moretti sia Gallinari e si fece avanti con la mitraglietta Skorpion.’  
Maccari era contrario. Ragazzone silenzioso, alto e schivo, aria da anziano impiegato degli archivi d’un ministero, era schifato da quei due, ‘i generali’ dell’insurrezione. E magari, fuori, c’era davvero la Magliana che li stendeva subito se Moro non usciva cadavere. L’Andreotto è uno piuttosto autoritario ed ancor più quando c’è di mezzo lui stesso e, trovarsi Moro Presidente, non è che l’allietasse, sennò non montava Via Fani ed il rapimento. 
“...Lapsus freudiani... ...Non erano convinti neppure quelli che lo avevano condannato ufficialmente a morte... ...Eppure non è che fossero dei neofiti che non avessero mai visto sangue e non avessero mai ammazzato nessuno. Neppure si pensi che Moro li avesse conquistati. Il Moro vero non è quello zuccherino dei film di propaganda di Stato. Si erano semplicemente resi conto che ammazzavano Moro su eterodirezione dei CC e che con ciò si sarebbero rovinati per sempre, visto che sarebbe stato accollato solo a loro che non avrebbero mai vinto ma che potevano essere sia arrestati che liquidati-ammazzati in qualunque momento. ...No, ai CC accorrevano vivi... ...Ma non potevano saperlo! Se non avessero ammazzato Moro, appena restituito proprio per ciò dalla Magliana-CC, quel giorno ed a quell’ora, finivano la loro carriera e vita in quel momento stesso. Il panico di Moretti e Gallinari è tutto lì. Fuori c‘è la Polizia Segreta CC che aspetta il cadavere per la sceneggiata del ritrovamento. Moro doveva divenire Presidente della Repubblica su accordo DC-PCI. Andreotto vuole che sia ritrovato tra le sedi centrali della DC e del PCI. ‘Voi l’avete scelto. Io ve lo metto in mezzo cadavere!’  ...Anche il silenzio BR successivo al ‘processo proletario’. Sono in depressione. Oh, certo, millantano ai loro che sono divenuti importanti e che in tutto il Mediterraneo viene chiesta l’apertura di rappresentanze diplomatiche BR presso tutti i movimenti rivoluzionari, ...appendici di polizie segrete. Erano ufficialmente entrati nel circolo dei manipolati di Stato per mega-‘politica’!  In pratica, ...l’OLP dei CC aveva solo offerto loro delle armi su incarico degli stessi CC... Null’altro! Ma qualcosa dovevano ben contare ai loro, oltre che a loro stessi.    
“Se lavano il cervello e recidono pezzi di esso, uno vede quel che deve vedere.
“Non c’entra nulla. È solo un esempio... Hai mai pensato alle differenze Al Fatah, FPLP, FPDLP etc. Sì lo so. Sappiamo come pensi. Nazionalista, m-l di qua, marx-rivol. di là, variazione m-l. Mannò, una la creano i servizi egiziani, poi ci mangiano pure altri. Non solo, le cose non sono mai semplicistiche. Ci sono pure differenze tribal-mafiose. Uno è più o meno islamico, l’altro cristiano, l’altro cattolico-greco, l’altro ancora lo vogliono i siriani ma pescando tra i cristiani etc. Siccome i differenti gruppi etnici non si fidano di quelli di altri gruppi etnici, ognuno deve crearsi la propria sigla e ciò si combina con traffici di Stati che vogliono ciascuno il proprio od i propri gruppi terroristi agli ordini diretti. Del resto, pure chi crei un gruppo terroristico ‘per fede’ deve ben cercarsi un padrone per soldi, armi, reti logistiche e basi. Od anche più padroni.
“Sennò, con ideologie, e pur fumose, non si capirebbe perché uno fosse un esercito e gli altri dei gruppetti. Ah, li hai mai visti gli uomini armati dell’FBI americana uscire dall’albergo coi fucili a pompa nelle aree dell’OLP? Chi si nutre di fumisterie si tappa gli occhi e si vieta di vedere le cose. ...Figuriamoci spiegarsele...
“Non importa. 
“Se uno si nega di vedere come, quando sia dichiarata una guerra esterna od una guerra civile (come certi genocidi etnici interni), tutto, dalle fedi alle armate, siano organizzate anche in poche ore e tutti s’irreggimentino, non può comprendere ‘i movimenti’. I movimenti non esistono. Ci sono interessi. Le classi basse, di loro, possono, individualmente [nel senso che il singolo se lo fa da solo] solo ammazzare il vicino di casa, il singolo padrone e impiccarsi quando non ce la fanno più. Il movimento è sempre una creazione da parte di interessi non necessariamente fortissimi. ...Anche in casi di periodi di disgregazione e guerre tra micro territori e gruppi, ma questo può avvenire in territori sperduti, non in Stati ed Imperi. Quando la Jugoslavia viene fatta saltare è perché arrivano tedeschi, turchi, sauditi e tanti altri. Che avessero detto ai figli che secoli prima erano islamici o cristiani o cattolici, anche se, da decenni o più, dovevano occultarlo, dunque erano senza luoghi di culto e tradizioni, non spiega nulla. Non spiega perché si crei, all’improvviso, il movimento-scannamento reciproco. Si crea perché interessi lo creano. Non nasce dal basso. La Lega Nord, del tutto simile ad un movimento di liberazione [cialtrone, ma tutti i movimenti di liberazione sono cialtroni finché qualche interesse non li faccia vincere] anche se i compagnuzzi che non capiscono un cazzo l’hanno presa di punta, la creano i CC andreottoani per sfondare la DC del Nord. Prima la LN, poi le Polizie Segrete CC coi DiPetro di Andreotto-Kazziga. ...Dopo, altri più forti fottono lo stesso Andreotto, ma non del tutto, prendendo loro la direzione del golpe.
“Sociologicamente interessantissimo, decisivo, è proprio vedere, nella già Jugoslavia, come quattro soldi e qualche cassa d’armi cancellino comunisti, fascisti, liberali, religiosi ed atei e creino milizie ed armate pronte a sgozzarsi e che si sgozzino davvero. Se, in Italia, vi hanno dato solo ‘i movimenti’ è perché non avevano ancora di peggio da offrirvi come intermezzo tra i peggi[o]. Crederci [ai movimenti caduti dal cielo o dalle contraddizioni oggettive] è doveroso, lì. Non qui.
“Le tecniche di creazione dei movimenti e delle sovversioni anche armate sono le stessi degli uffici matricola degli eserciti e dei loro servizi agit-prop. Bellusconi ha [ri]smontato (solo per i creduloni! ...Tutti gli altri avrebbero già dovuto saperlo che è solo e tutto un teatrino!) il gioco della ‘politica’ mostrando come le ideologie non servano a nulla, s’inventino all’occorrenza, ed i partiti si creino in poche settimane. I movimenti... ....Basta sentire quei minchioni che ti dicono che il 14/10/2010 erano andati a manifestare ‘contro la mafia al governo’ o quelli, opposti ed uguali, che ti dicono che i comunisti pensano solo alla guerriglia urbana. Chiediti perché nessuno oggi si porti pistole mentre nel 1977 c’era magari chi le distribuiva come volantini, in certe città. Semplice! I CC ricevono, a seconda dei contesti, differenti ordini istituzionali. Andreottoni-Kossighini che dicono ai militari quel che si debba fare. E come per incanto comunisti, fascisti, liberali, religiosi od atei od altri, lo fanno. Eppoi dicono che Dio non esista!
“Perché le maggioranze sono sempre contro ‘i movimenti’ esaltati dai compagnuzzi, che sono dunque di movimenti di minoranze delle aree di riferimento. Ma, certo, perché la coscienza... Ma se la coscienza dev’essere portata dall’esterno che c’entrano le contraddizioni oggettive come creatici dei movimenti? Chi crea la coscienza esterna, e chi ha il diritto e dovere di portarla a chi non la vuole? Appunto. E poi dicono che Dio non esista! Oh, che caso!, sia con Lenin che nella già Jugoslavia, la coscienza erano i soldi e le armi tedesche. Ma solo perché erano entrambi ai loro confini. In tutto il mondo, altri fanno pure di peggio e con più soldi ed armi ed ecco che ‘i movimenti’ compaiono.     
“Si vedano dunque le guerre, che non hanno nulla di spontaneo, anzi sono la cosa più burocratica esista, come movimenti.
“La pace è solo la guerra che continua con altri mezzi, almeno in apparenza. 
“Certo, che è tutto sempre autoctono. I fessi sono una specie ultrabbondante e largamente disponibile. Quando ti fa comodo la Fiat devastata, paghi cattolici e comunisti, intellettuali inclusi, perché te la devastino che da Roma ti mandano più soldi. Quando ti arrivano ancor più soldi, da Roma, se fai finta di fare il padrone, pur continuando a pagare cattolici e comunisti metti in giornata pagata gli impiegati e lanci i tuoi media a declamare il movimento dei 40'000 che i tuoi, pagati, hanno magicamente creato. ...E giù i soliti sociologi e pallitologi di professione, o paralleli e dilettanti, a disquisire del nuovo movimento, come già disquisivano dei vecchi. ‘I movimenti’ sono creazioni mediatiche, oltre che irreggimentazioni sul campo.
“Gli stati nascenti, e fasi successive, rappresentati da qualche sociologo, ben descrivono percorsi mistici dove v’è chi s’abbandoni alla manipolazione e chi s’imponga come manipolatore. Sono meccanismi classici di dominio. Sono gli stessi meccanismi per cui, nello stato nascente guerra, agli inizi masse di entusiasti si lancino a farsi massacrare per ‘la patria’ e chi ne sopravviva senza danni e con qualche vantaggio sia più entusiasta, e per sempre, di chi sia perito. Idem nelle metamorfosi successive. Se ti propinano dei film suggestivi, su queste cose, ti sembrano ancor più suadenti, soprattutto a chi sia predisposto a farsi manipolare. Meccanismi di deviazione psicologica fanno operare investimenti affettivi (che non si saprebbero operare in usuali situazioni interpersonali, o parallele e complementari alla sfera personale) in movimenti, ...appena a qualche potere occorra un certo movimento. Il qualunquista se la risolve in altro modo, apertamente soggettivo. Il deviato, manipolatori a parte che profittano dai movimenti per cui non rientrano tra i deviati, s’investe tutto nel movimento. Poi, s’arrabbia. Infine, si deprime. Li vedi coi volti scavati e lo spirito distrutto, pronti per cancri ai polmoni dopo che il mito della distruzione della fabbrica in nome dell’avvenire felice e radioso s’è rivelato vano e dannoso. Si fossero ingegnati od avessero studiato per divenire capi o commercianti, avrebbero speso meglio le loro energie. Occhi bassi e testa assente, neppure vedono chi passi loro a pochi metri. Ah, ne trovi pure di ridanciani ebeti. Sono tra i parassiti che ci hanno variamente magnato. Magari sono pure dei simpaticoni da osteria, per chi non ne conosca i trascorsi. 
“Dai, non ci credo che i CC terroristi non t’abbiano mai mandato qualcuno o qualcuna, magari sotto le spoglie di un faccino innocente e preoccupato. Militari e sbirri sono dei cazzoni, dei fannulloni, dei malati di mente, dei parassiti, decisamente sul delinquenziale, però lo sai come sono gli statali ed i ‘pubblici’. Alla fine le pratiche che hanno sul tavolo devono almeno far finta di lavorarle... Soprattutto quando un politico in alte posizioni di potere dia ordini da eseguirsi subito.
“Nell’archivio centrale hanno tutti, tutti i sudditi della provincia italiotica. Qualcosa devono scriverci su tutti. Per cui, in un modo o nell’altro, raggiungono tutti. Questo vale sia per coloro si trovino in situazioni calde per loro operazioni (non sarà il caso tuo), che per chi abbiano in liste di militanti. Vale per tutti i partiti e gruppi, non specificamente per colori accesi. Tutti i colori, bianco incluso, possono essere smorti od accesi. Ma raggiungono ed organizzano tutti, ...sebbene lo sai come [non-]funzionasse la pianificazione alla sovietica. Si potrebbe inventare la teoria del funzionamento non funzionante o della pianificazione dei soli indici ordinando (non si sa bene a chi, né, soprattutto, come) di raggiungerli. Un anti-Kafka! 
“Oh, cacchio, qui ci sono già gli spazzini neri del mattino sebbene il sole non sia ancora sorto.” 

@ “Marco. 20 Dicembre 2010
“Bene. Secondo la tua ‘visione del mondo’ sono solo un pidocchio eterodiretto, un fesso che credeva nelle minchiate emmelle (agitazione, propaganda, organizzazione, insurrezione) e chissà perché non è rimasto invischiato da certi torbidi periodi.
“Si vede che sarà la zecca, una sorta di novella Justine o di Forrest Gump, che attraversa i processi storici da perfetta inconsapevole o da sperimentato stupido? E' un pezzo che manca nel tuo bestiario di personaggi? Dunque approfondisci, stuzzichi, provochi.
“Ragazzine, pischelle tentatrici? No, non ne ho conosciute. Ti risultano nelle tue ricerche cybernaute sui gruppi e gruppetti pulviscolari di allora? Che cosa facevano veramente e che ruolo avevano allora le donne? Quanto era attrattiva l’Autonomia o i gruppi settari? E poi tutta l'area della l.a.??
“La curiosità è femmina ma mi sa che hai, su questo, inciuccato la strada.
“Nei tuoi giochi all’immedesimazione non hai mai provato a fare il fesso qualsiasi dentro una situazione di movimento?
“Un po’ come il soldato alla crociata o il volontario in Spagna..Tutti fessi, forse perché un po’ fanatici? In realtà la storia umana, come il mondo, è fatto per lo più di fessi. Sopra i quali veleggiano pochi savi, eletti, degni. Prescelti secondo un disegno inintelleggibile... È ovvio che, con questa visione, uno può vivere in pace nella paziente attesa della ennesima volontà di Dio.
“Mi chiedo perché all'interno di questa perfetta diamantina visione del mondo ce l’hai a morte con i CC. In effetti loro, come Satana, sono garanti dell’ordine divino, fanno un gioco di parte, funzionale alla suprema volontà.
“Così come non capisco questo tuo odio per Cia, Servizi GB, un pò meno per il Kgb (più sfigati e grezzi?). Anche loro svolgono un lavoro, e una funzione, che soggiace alla ricerca del grande ordine.
“Perché odiarli quando garantiscono la sopravvivenza della specie umana, impedendole, come i cani da guardia col gregge, di smarrire il sentiero?
“Hai forse, per il tuo mestiere, o per altro, avuto qualche problema con questi angeli custodi dell’umanità?
“Scusa, non volevo entrare troppo nella tua privacy.
“Good night, good luck”
“P.S.: Corrado Simioni smentì il suo presunto ruolo nel Superclan, la sua esistenza medesima, il ruolo di Hyperion come centrale di confronto o pilotaggio del terrore europeo adducendo che venne anche assolto dalla giustizia italiana in merito.
“Il ruolo della banda della Magliana di gestori finali del rapimento Moro, quando ormai Morucci avrebbe levato le tende con buona parte della colonna romana e della sua dote di armi, mi mancava come ipotesi. Qual’è la fonte?
“Le armi del ‘77 romano provenivano tutte dai servizi, dici. Qual’è la fonte?
“Andreotto gestiva tutta l’Arma e l’Arma guardava solo a lui? Ma sei sicuro che l'Arma si faccia gestire liberamente e, soprattutto, che sia un corpo unico privo di contraddizioni (uomini in carriera, in competizione con idee anche diverse, non immuni dal secolo in cui sono immersi...)?
“Ma a te i palestinesi che cosa ti hanno fatto? Ti stanno antipatici, ti hanno rubato la terra?
“Se Moretti non è uno spione che cos’è un minchione ricattato?
“E Curcio che dopo i sospetti lo riabbraccia (per poco però) per proclamare la fine della l.a. in Italia cos’è un altro minchione analfabeta vittima delle proprie letture tridentine? E non mi dire che era troppo invischiato dalla Cagol, perché è un ragionamento da Liala, cioè troppo semplicistico e liquidatorio.”

@ “Sarah. 21 Dicembre 2010
“In genere, il lettore medio di giornaletti si dimena tra visione paranoidi complottarde [i complotti esistono, macro e micro e nelle vite anche quotidiane di tutti; il complottismo è un’aberrazione logica, euristica, psicologica per non districarsi tra i complotti reali, dove il districarsi migliore è, ma non sempre, fregarsene] ed incomprensione delle procedure burocratiche. Invece, proprio le procedure burocratiche sono un elemento chiave.
“La monarchia piemontica è una versione debole e corrotta di un vero Stato all’inglese, ed anche di uno Stato a metà come il francese. Quest’ultimo, pur non grandioso, e pur su popolazioni sociologicamente più divise dell’inglese, era molto meglio del piemontico. Siccome i piemontici non sono in grado di avere una vera polizia, ne creano varie. Siccome pure le FFAA non valgono un granché, proliferano i corpi militari, perfino esterni al Ministero della Difesa pur non essendo la polizia ufficiale. Gli inglesi scelgono i piemontici per rovinare ed asservire la penisola proprio perché garanzia di fedeltà compradora a Londra. Non si sbagliano. Perfino il ‘tradimento’ del 1940 aiuta gli inglesi ed infogna i tedeschi.
“Savoiardi... Il metodo delle stratificazioni burocratiche. È come se non essendo capaci di costruire un pavimento, anziché imparare e farne infine uno decente, si gettino strati su strati che continuino a rompersi. È come lo pseudo-federalismo inefficiente e costoso sullo pseudo-centralismo scassato. Già il regionalismo truffa voluto da PCI e sindacati per distribuire posti e far lievitare burocrazie..., e dai CC-NATO per sciogliere la PS regionalizzandola un giorno o l’altro... Italioti...
“...Vedersi quelle strane gestioni delle distruzioni urbane para-manifestatorie con drappelli della PS, dei CC, della GdF, più i loro ed i loro eterodiretti muoversi protetti ed intoccati, ...e come scusa per rompere la testa ai coglioncelli di ora Bersani generosamente prestati alla Patria-NATO.
“Lo schema dittatura militare sconnessa, sotto direzione civile sconnessa, è nella storia, anche burocratica, d’Italiozia. I CC emergono, ma sempre sotto stretta direzione civile ed estera, come la struttura militare e paramilitare della fogna italiotica. È un fatto. Il governi ed i capi della DC andavano a dormire nella caserme della PS quando temevano golpe dei CC. Lo raccontano loro... Non che i CC, di loro, siano capaci neppure di fare un golpe, sebbene se richiesti... Il clima era ed è quello. La storia reale ed i rapporti di dipendenza burocratica... Non incontrerai mai un PS andare a frugare negli archivi dei CC. Incontrerai CC, anche in divisa, andare a frugare negli archivi della PS. Sono fatti ma anche burocraticamente consistenti. Avessero, negli USA, chessò, fatto i Marines, allo stesso tempo, pure FBI, SS del Presidente, CIA, polizia militare delle altre FFAA, etc etc... In Italiozia l’han fatto coi CC. Poi, non fidandosi neppure di quelli, ...‘i Servizi’ interforze!!! ...che ovviamente si sovrappongono alle Polizia Segrete esistono in ogni corpo militar-poliziesco. Ci vivete in mezzo e non lo vedete... Non importa. Procedure burocratiche significa tesserini, regolamenti, poteri che c’è chi li ha e chi non li ha, chi dà ordini e chi li riceve. Che poi siano minchioni non cambia che c’è chi, esibendo un tesserino, od anche solo dicendo al telefono che ha certi poteri, può dare ordini ad altri corpi, procure, giudici, dipendenti pubblici e privati. Esistono pure precise gerarchie tra servizi di Stati differenti. Anche ogni singolo servizio non è un’entità unica. Singoli uffici e singoli tesserini-regolamenti danno precisi poteri o non li danno. C’è il carabiniere che fa portinaio e quello che gestisce stragi. Il corpo è lo stesso ma i soggetti non hanno le stesse funzioni e poteri
“Dai, non sminuirti, si vede che sei uno che era ed è ancora alla ricerca della pietra filosofare, un alchimista...
“Spirito schumpeteriano. Non pensare che i meccanismi imprenditoriali e della militanza politica siano differenti. Solo un cretinotto come Dalemi poteva inventarsi (come slogan da comizio per i minchioni se le bevono) che non si gestisca un partito od uno Stato come un’azienda, mentre lui pensava solo a farsi panfili e latifondi ...pur dando lo stipendio al partito (...dice lui!) come già il padre. Ipocrisia della teppaglia terz’internazionalista.
“...Dai, sei il tipo che ha cercato di costruirsi il suo gruppetto secondo un qualche schema aveva visto, o credeva d’aver visto, e credeva funzionasse. Hai anche le qualità per attrarre il prossimo e per apparire ed essere credibile. Non è colpa, né incapacità tua. È solo che le cose non funzionano a quel modo. Soprattutto in tempi in cui ‘lo Stato’ voleva solo che quelli di quell’area finissero auto-inguaiati. La saggezza è anche sapersi adattare e situazione che cambiano o sono diverse da come si vorrebbe. Non capirle non preclude l’adattabilità. 
“Problemi?! Ad essere sinceri li hanno loro. La fogna italiotica sembra proprio straboccante di problemi. Quella NATO idem. Pure altre. Noi, che poi non siamo neppure un noi perché un noi presupporrebbe una qualche unitarietà, siamo una ‘triade’ [scusa ma non mi piace il termine tripletta, non in italiano (in inglese, invece suona bene) che eccita invece certi econometrici italici] di preghiera. La preghiera è una strana cosa che libera e concentra energie. Per puro interesse religioso e letterario, anzi euristico, un giorno (prima ch’io nascessi visto che sono proprio una sbarbina, per quanto m’abbiano fatto studiare da quando avevo quattro anni), hanno preparato un pacchetto per i servizi NATO che naturalmente hanno abboccato. La conosci quella cosa della lama insanguinata che quelli come quelli leccano e non possono non leccare... Era ed è solo un esperimento, un gioco, un’esperienza esistenzial-religiosa e conoscitiva. Si stanno esplorando le operazioni di terrorismo sociale che sono l’essenza degli Stati. Le iscrizioni sono chiuse. Non sono mai state aperte. Non ci sono organizzazioni. Solo cabalisti, anche se nessun cabalista ti direbbe mai d’essere tale. Diciamo, allora, non-cabalisti.
“Appunto, si deve capire come funzionino le burocrazie se uno vuol capire cose storico-sociali. ...Quello che le teorie dello Stato evitano di spiegarti, ché anzi confondono menti già vagheggianti orientandole verso le fumisterie più incredibili. Ed invece i malati e delinquenti, sia istituzionali che militari, che accademici che politici, che s’occupano del terrorismo sociale, si prendono terribilmente sul serio. Tipico dei paranoici, anche se schizoparanoici. Creano comitati di crisi. Organizzano milizie parallele per sottoporre migliaia di ignari a persecuzioni totali e pure rovinare i supposti boia. In queste milizie, chiamano e coinvolgono, come supposti boia [in realtà vittime, dato l’altissima mortalità e malattia di quel tipi d’ambienti di Stato], compagnuzzi, fascistuzzi, qualunquistuzzi, sindacalisti, preti, suore, funzionari di partiti e sindacati, rabbini, parenti, camerieri, albergatori, operai, commercianti , maestrini e maestrine etc etc. Una fogna a non credersi. Son cose che vanno avanti da secoli. Lo Stato è un’entità malata e criminale. Montano casi, tragedie, pure peggio quando ne siano ordinati e riescano. No, non le cose dell’Eco ultimo. Lì, lui, pur sotto un’accuratissima ricerca storica, a parte che non sa scrivere in linguaggio letterario, pur disvelando dei meccanismi, li mescola con tali fantasticherie complottistiche, che fornisce un prodotto innucuo e lui stesso si tiene fuori da qualunque soglia di pericolosità per il sistema carabiniero.
“Guarda, ti do un esempio di uno che non conosciamo e con  cui non abbiamo nessuna connessione. Sappiamo solo, perché abbiamo studiato il caso, anche entrando negli archivi dei CC, che è una montatura al 100% dei servizi di terrorismo sociale CC-NATO. Questo era un fascio-di-suo [non d’organizzazioni] che se n’era andato al nord a vivere di rapine per vivere nel lusso. Ne era poi uscito e viveva onestamente, dopo la detenzione. Questo (vedi i link sotto) è quello che gli hanno montato, perché ci sono uffici dei CC-NATO preposti a ciò e devono dunque produrre periodicamente tragedie di questo tipo. Rovinare gente per terrorismo sociale. Questo è pure fortunato, in una cosa, perché che moglie non se l’è bevuta. I CC non sono riusciti a reclutarla.
Veditelo se credi. È tutto inventato. ‘Le notizie’ sono state passate dai CC a giornalisti corrotti ma che sanno scrivere in modo suggestivo [quello del Corriere, in particolare].
“...Al 100% inventate.
“...Lasciamo stare i Davvanzi che si fanno convincere d’essere i nuovi capi dell’insurrezione...
“Sono gli stessi uffici dei CC su mandato istituzionale (Quirianale-governo-CopasirParlamento) che montano i casi e, spesso, se ne escono i fessi che, di loro, impersonano la parte i CC avrebbero voluto. Una vera manna per i CC! ‘Se ne arrestiamo 20, è probabilisticamente pressoché sicuro che qualcuno o si dichiara ‘prigioniero politico’ o eiacula proclami al processo, e pure prima, che è proprio quello ci occorre per dire che la montatura ha avuto successo! ...Son proprio i polli per infognare gli altri, dunque loro stessi!’ Solo le stesse operazioni dei links cui sopra. Quegli uffici dei CC hanno premi di produzione per ciascuna di quelle operazioni che montino. Anche per altre cose.
“C’era un periodo, recentissimo, in cui ‘scoprivano’ un complotto al mese. Poi ci sono state delle interferenze cabalistiche, per cui l’UfficioCreazioneTerrorismo dei CC è stato spostato da queste montature di complotti alle operazioni di piazza, dove i Bersani danno i minchioni, loro li fanno massacrare e sperano 10 si clandestinizzino. Anche lì devono esserci delle interferenze cabalistiche perché anche le operazioni da piazza non stanno dando risultati.    
“Da un punto di vista storico, le dichiarazioni dei protagonisti e le sentenze non valgono nulla se non rispetto a sé stesse, non come verità storica suppostamente incorporata nel giudizio tribunalesco. Neppure che singoli personaggi possano aver avuto od avere connessioni od attività strane non c’entra nulla. I CC, i giornalisti ed i lettori sono malati, per cui gli uni danno delle [dis]‘informazioni’, gli altri le scrivono, altri ancora se le bevono. Che Conforto fosse classificato come capo estero del KGB, anche se era solo un agente doppio dei CC-NATO, mica ve l’avevano detto. Vi avevano detto che quelli erano restati senza appoggi ed erano caduti. Siccome ve le bevete tutte... Semmai, ad inserire il cervello, è proprio quando uno resta senza appoggi che non cade. Se uno non ha appoggi, i CC non sanno come fotterlo. Troppo facile per arrivarci. I Conforto erano già nella rete SISMI per la logistica dell’operazione-Moro. Morucci-Faranda cadono perché hanno vasti appoggi. Vanno in casa della più sicura e della meno sospettabile. ...Il padre lavora per il Kgb, copertura per il suo lavoro reale per i CC! Fossero stati senza appoggi, sarebbero ancora liberi. Se ne vanno ad operazione conclusa, non ad operazione in corso. I CC ed Andreotto lo rendono pubblico con le storie di Gradoli e del Lago della Duchessa che sono loro che comandano e Moro era condannato a morte da loro prima ancora d’essere rapito. Il rapimento è un’operazione di terrorismo sociale che serve ad asservire gli italioti ai CC. ‘O state coi CC o state coi CC!’ Fosse stato solo per Moro, sarebbe stato ancora più scenico farlo trovare crivellato in Via Fani. Andreotto è convinto che sul delirio totalitario-carabiniero lui possa venire acclamato Presidente della Repubblikina e dallo stesso Vaticano, il cui Papa lui ha ridotto a suo sguattero: ‘Se vuole darci dei consigli, che si rivolga al Ministero degli Esteri!’ alias ‘Moro l’ho condannato a morte io e nessuno si permetta di metterci lingua!’. L’operazione della Faranda, con Morucci al seguito, è un’operazione d’uscita in massa dal terrorismo (od almeno da quello bierrista) dopo aver visto il controllo totale dei CC, con pure criminalità organizzata e Polizie Segrete estere ‘nemiche’, sulle BR. I CC non possono tollerarlo se sbattono in galera più che possono fuoriusciti BR, sperando di ricavarne altri Curcio. Le Farande ed i Morucci, idem poi quelli del 7 Aprile, non sono così coglioni. L'arresto di Morucci risponde ad un altra esigenza immediata per i CC: ‘E se questo si mette a raccontare in giro come è andata in Via Fani, chi ha veramente sparato, chi c’era oltre a loro?’ Sbatterlo subito in galera serve a controllarlo.
“Il limite del movimento della dissociazione o della recessione, anch’esso comunque strettamente controllato dai CC [a livello, politico mandano la Bonin, figura luridissima, come uno dei Commissari Politici dei CC su Rebibbia], è che seguono la stessa logica per cui coi CC-Andreotto si interloquisce, si fa politica, si gioca ad essere più furbi. Non rompono la logica mafiosa terroristi-Stato. Danno solo dei colpetti con le versioni successive, per mostrare e ricordare che possono parlare (mentre, di fatto, sputtanano le verità giudiziarie che sono piuttosto evolutive dunque per nulla verità) però stanno zitti sull’essenziale. Un Vallanzasca, che a suo tempo aveva detto di no ai CC che volevano coinvolgerlo nello stragismo di Stato, fanno il possibile e l’impossibile per non farlo uscire mai, nella Repubbliketta dove escono tutti presto nonostante gli ergastoli. Ecco come lavorano i CC, ‘lo Stato’!   
“I gruppi terroristi funzionano come le organizzazioni mafiose (che sono centri imprenditoriali), le aziende, le burocrazie (militari incluse), i partiti etc. I comandi sono sul campo e solo sul campo. I sistemi di condizionamento sono su chi è sul campo. Se magnaccia e mignotte non bastano o non funzionano per il condizionamento, ci sono operazioni di forza.
“Chi pretende sempre ‘le fonti’, in genere non le ha mai cercate, assumendo come fonti i luoghi comuni diffusi dei CC che sono sempre falsi. L’assenza di fonti su come ‘il movimento’ ed i gruppi terroristi si armino, è già una fonte. I CC non fanno figurare nulla nei milioni di pagine dei materiali giudiziari (nessun armaiolo è individuato e processato!) perché le armi vengono, indirettamente, da loro. Semplice!
“Della mafia papalin-andreottoana si devono conoscere i riferimenti operativi. Non è che venga usata solo per Moro. Sono milizie armate parallele dei CC andreottoani.
“Su Moro che cambia prigione e carcerieri, lo scrive lui nelle sue lettere. Moro è la fonte. Improbabile sia stato falsificato, visto che i CC andreottoani impongono ossessivamente il dogma delle prigione unica. Quando si impone una ‘verità’ è perché è falsa. Moro passa dai Br ad altri. Se uno è interessato, se lo trova. Non posso dare riferimenti qui ed ora. Potrebbe essere un librone sufficientemente completo o non troppo incompleto delle sue lettere, di colore bianco o crema e con copertina rigida o spessa. Una versione completa, o ritenuta completa quando uscì, delle sue lettere. ...Lo racconta lui di aver cambiato ‘carcere’ e ‘carcerieri’. Siccome la vulgata ufficiale è che siano stati sempre i soliti ad occuparsi di lui e in luogo unico e sempre uguale... Se lo inventa? Voleva dire altro? Mannò, scrive chiaro, pur non charissimo per i minchioni leggono ed eventualmente censurano le sue lettere, che ha cambiato luogo e ‘secondini’! I CC l’hanno fatto prelevare da loro della Magliana perché i BR non erano più tanto sicuri di volerlo ancora ammazzare. Allora vanno obbligati. Se gli stessi Moretti e Gallinari non riescono a sparagli, tremano... In pratica, chi lo aveva tenuto prigioniero, lo vorrebbe rilasciare. Allora i CC se lo prendono loro. A quel punto si riscrive la storia, per cui tutti votano per l’assassinio ...mentre l’intera colonna romana, in dissenso, se ne va. La colonna romana (i capi della stessa) sa che i CC-Magliana hanno preso Moro a Morucci-Gallinari...!!! Non possono dirlo per non essere assassinati in carcere. Lo sanno anche i giornalisti di regime. Non possono scriverlo e neppure dirlo per non trovarsi sbattuti in mezzo ad una strada a liquidati.
“Per aver studiato bene queste cose bisogna aver frequentato biblioteche vere, non quelle che avete lì nella fogna dell’Impero e dove uno spende un mucchio di soldi suoi, in libri, per poi, spesso, non avere nulla egualmente. O qualche professorone, che ha tutto in casa, non ci capisce nulla lo stesso. Ve ne sono a Roma ed altrove, di tali ‘geni’. Sono materiali pure non scaricabili in rete (sebbene delle cose pregevoli si trovino; l’ho visto in questi giorni cercando per qualche link da metterti qui; ma non tutto), dove pur si trovano anche libri appena pubblicati nelle scienze più differenti, ma non quelli e non in quella lingua.  
“I CC non te le danno le armi. Certo può succede che uno corrotto ti venda delle munizioni, od anche altro. Ma lì siamo nelle cose individuali. È come se ti compri un fucile in Austria od una calibro 22 in Norvegia, o porti via una bifilare a tuo cugino che poi ne denuncia il furto credendo d’averla persa quando s’è inondata la cantina. Puoi farci fuori la moglie od anche tirare ad un professore perché non riesci a passare l’esame di diritto e rivendicare che hai disarticolato un consulente del CSM, ma non organizzi gruppi terroristici a quel modo. Avevano casse di armi, a volte modernissime, e nessuno chiedeva loro da dove arrivassero. I prokuratori ed i giudici istruttori se ne ‘dimenticavano’. È come quando qualche indagato, durante la Grande Purga 1992-93, s’offriva di dare informazioni sulla corruzione dei sindacati: ‘No, guardi, noi abbiamo la missione di liquidare Craxi. Non ci interessa sentire di sindacalisti nella lista di quelli noi dobbiamo proteggere.’ ‘No, guardi, se parla di Violante e DiGennaro, Lei non è più credibile. Invece, se ci denuncia Bellusconi, Lei diverrà ricco, ricchissimo.’ Da dove venivano le armi? Perché non se lo sono mai fatto dire, a parte quella cosa pittoresca dell’OLP tanto per creare l’immagine del complotto KGB. È come che solo dei malati potrebbero bersi d’un Gheddafi come grande leader rivoluzionario e che potrebbe farti da retroterra per motivi nobili suoi. Però se quel mito mai occorresse, per distogliere da verità, i CC ordinano di crearselo e tu ci credi. 
“Le armi dei gruppi terroristi sono come le armi di Camorra. Circolano perché vengono lasciate circolare. Lo sbirro lo sa quel che può fare e quello che ha l’ordine di non fare. Il camorrista pure. Se ha l’ordine di venderle ai terroristi le vende. Appena chiedono di non venderle più e di far cadere i terroristi, ti dice che le armi son finite e ti denuncia perché t’arrestino. 
“Quando hanno ordini politici, i CC te le fanno arrivare o meno attraverso mafie varie, servizi esteri e loro appendici estere. Quando l’ordine cambia, i canali si chiudono.
“L’OLP ha l’appoggio del governo italiano. Gli Andreotto ed i CC sono notori anti-giudaici, oltre che ciucciacassi degli inglesi, per cui vedono l’OLP come una creazione inglese tramite l’Egitto e come i giustizieri che stermineranno gli odiati giudei di Palestina. ...Ah, siccome sono pure ciucciacassi degli USA, aiutano pure Israele se richiesti...
“Se l’OLP, in qualunque delle sue frazioni, dà armi alle BR di Moretti lo ha chiesto loro il governo di Roma, tramite i CC segreti. Le strutture dell’OLP sono strutture militari di mercenari camorristi di servizi, con l’ideologia viene ordinato d’avere, ...di tutti i Servizi-governi dell’area. Hamas la crea il Mossad, che non significa che siano agenti loro. Le visioni paranoiche fanno vedere tutto in modo paranoico ed immediato. I Servizi, pur di pazzoidi malati, hanno procedure burocratiche per cui lavorano in altri modi, seppur chiaramente visibili a chi voglia vederli. Eddai, ce l’hai sulla punta della lingua: ‘Per cui è il Mossad o qualche suo ufficio speciale che fa o non fa missilare Israele da Gaza!’ Ovvio! Certo! Idem quando arrivavano bombe umane in Israele e poi non arrivano più. Idem quando Servizi d’Israele hanno liquidato Rabin e Servizi egiziani hanno liquidato Arafat. I Servizi sono i governi. E queste cose vanno sulle scrivanie delle istituzioni più alte. Certo, se devi far fuori un Kennedy od un Rabin è perché c’è un blocco più in alto di loro, visto che li fanno fuori con la cooperazione di quelli li dovrebbero proteggere. A Rabin, quello poi condannato ha sparato a salve [l’hanno organizzata a quel modo per non colpire qualcuno degli organizzatori prossimissimo a Rabin durante il finto attentato; tiragli, dopo, in auto era senza rischi, visto che gli ha tirato aveva mandato politico-religioso]. L’hanno fatto fuori poi i suoi in macchina, mentre lo portavano, illeso, all’ospedale. 8.5 minuti per percorrere 700 metri di strada sgombra!!! Ed arriva all’ospedale pressoché morto!!!
“L’OLP, su quelle cose, fa solo quello chiede il governo italiano, su cose italiche. Se il governo italiano lo chiede, ti denuncia e t’ammazza. Se chiede ti diano armi, te le danno. Funziona così. Le burocrazie funzionano a quel modo. Al Fatah sono i servizi egiziani. Altri gruppi, sono altri servizi, tutti in ottimi rapporti col governo italiano. Quando la cosa viene fuori, diviene pubblico che qualche settore dell’OLP ha dato le armi ed il minchione medio si beve che Andreotto e Kazziga non c’entrino. L’OLP avesse mai dato armi alle BR senza richiesta diretta del governo italiano, tramite la Polizia Segreta CC, la NATO avrebbe liquidato l’OLP invece di continuare, anche oggi, a finanziare in terrorismo palestinista con soldi sia diretti che UE. È come se la Francia, oggi, stesse vendendo al Libano (che dunque finiscono ad Hezbollah) anticarro [solo 100] che sfondano blindature d’oltre un metro, senza autorizzazione inglese ed USA che pur fingono di lamentarsene in pubblico. Lo sai perché Battisti avrà asilo dal compradoro Lula (oppure non l’avrà, nei prossimi giorni, se forze più irresistibili si mettono di mezzo) e dell’infame Dilma (quella che denunciò i suoi ‘compagni’ quando terrorista) che si copre dietro a Lula di cui è burattina (ora, per quattro anni, prima che Lula si ricandidi, ...e se lei vive quattro anni visto che ha il cancro, ...di cui si può comunque guarire od anche morire)? Semplicemente perché il passaporto falso a Battisti l’hanno dato i servizi francesi, perché la Francia ha una certa e crescente influenza militare in Brasile, e perché Bellusconi non s’è messo di mezzo (nel senso che Bellusconi è per l’asilo politico mentre gli USA sono contro) sebbene i suoi starnazzino, ed i leghisti ancor più, sul caso. Alla fine, qualunque cosa succeda a un Battisti, non gliene frega nulla a nessuno. Lula l’avrebbe rimandato indietro subito. Dilma ‘la terrorista’ ancor prima. Sono ‘i comunisti’ delle oligarchie compradore brasiliche. Che, oltre ai francesi, non si sia messo di mezzo un vecchio avvocato rivoluzionario alla Giustizia fino a poco fa e che ora è stato eletto governatore in uno Stato del Sud [che è come il Nord da Voi, visto che quelli sono rovesciati]... Ma è improbabile. A nessuno frega niente a nessuno di ‘rifugiati’ se non ci sono altre richieste ed affari. Figuriamoci, invece di quantitativi d’armi ad un gruppo terroristico. Quelle son cose per cui si fanno guerre. Se non le si fanno, è perché son traffici tra governi e para-governi.
“Ah, per andare alla radici del Caso Battisti... Se i francesi hanno dato a Battisti passaporti falsi e soldi, è perché l’hanno chiesto loro i CC, cioè il governo italiano, lo stesso ora fa finta di volere Battisti indietro solo perché gli USA si sono messi di mezzo per la faccenda dei caccia militari francesi al Brasile. Gli Stati funzionano così.
“Le burocrazie funzionano per uffici. I poteri, Segreto di Stato incluso, sono dati o meno agli uffici con regolamenti. Esiste poi il potere di nomine e di revoca dei capi degli uffici. Le operazioni sporche o meno si fanno usando questi poteri e tecniche.
‘”Quando Andreotto fonda la LegaNord e prepara la Grande Purga contro Craxi e la DC, mette un suo fedelissimo Prokuratore Generale a Milano. Poi mettono un DiPetro dei CC prokuratore operativo sul campo, pronto per quando arriva l’ordine ed arrivano gli ufficiali dei CC con gli elenchi di quelli da liquidare e di quelli da salvare. 
“Quando CDB compra Scotto, il Ministro dell’Interno, e qualcuno dei Servizi e realizza Capaci per fottere Andreotto, ma anche lì perché Spadoloni (Presidente della Repubblikina temporaneo, e d’obbedienza Mediosbanca-AngloAmericana) dà l’ordine, ecco che fottono Andreotto ed i suoi CC.
“Bisogna sapere come le burocrazie funzionino, sennò uno ha visioni complottarde per cui CDB sarebbe stato più astuto o manovrato meglio. Ma figuriamoci, ...un magnaccione del genere! L’astuzia individuale conta fino ad un certo punto, anzi poco più di nulla, in queste cose.
“CDB è agente sul campo di Mediosbanca-AngloAmericani, dunque ben più potenti d’un Andreotto e dei suoi CC. Andreotto non ha più, da tempo, un Nixon con cui aveva accordi. Si prostra ai piedi di Kohl e si convince basti. La solita illusione italiotica di fottere gli inglesi coi tedeschi e coi carabinieri che sono geneticamente prostitute inglesi e, poi, pure americane, per quanto tramite il governo-Stato italiotico. Capaci è un caso da manuale di come si possano bypassare gli stessi CC se siano sotto una direzione istituzionale avversata dall'Impero.
“Anche l’essersi comprato Scotto poteva non bastare a Mediosbanca, perché a farsi corrompere son tutti pronti ma poi ad obbedire a chi hanno spillato soldi son tutti ben più reticenti. Uno Scotto che dà l’ordine di far fuori Faccone per fottere Andreotto... ...Poteva pure finire con Scotto ritrovato con un colpo in testa alla sua scrivania, ...non ci fossero stati di mezzo Mediosbanca e gli AngloAmericani.
“Che arrivino i CC-corazzieri [la polizia segreta militare del Quirianale] mandati dal Presidente della Repubblikina [pur temporaneo, ma rappresentativo di Mediosbanca e dell’Impero] Spadoloni, permette agli stessi di mettere da parte i CC siciliani di Andreotto, dare poteri assoluti ai non Andreottoani del Sisde di Palermo che contatta gli imprenditori ‘mafiosi’, dà l’esplosivo militare, lo fa mettere e lo fa brillare quando Faccone passa. Le scorte comunicano viaggi e percorsi. Un Faccone che fosse andato in Sicilia in treno e senza scorte avrebbe anche potuto salvarsi, non viaggiando su aerei dei Servizi. Ma ormai si sentiva Hoover, il delirante.
Basta 1[uno!] che arrivi da Roma con pieni poteri ed 1[uno!], magari lo stesso!, a Palermo che attivi gli imprenditori ‘mafiosi’. Agli altri viene ordinato di farsi i fatti propri e dal guardarsi di mettere il naso in un ordine Quirianale-NATO.
“Fosse arrivato uno mandato solo da Scotto, i CC Andreottoani potevano anche farlo trovare steso ‘assassinato dalla mafia’.
“Siccome, realizzato il golpe con Capaci, le epurazioni iniziano, ecco che i CC di Andreotto, pur sconfitto e sconfitti, devono pur difendersi. I CC sono sempre i CC anche se Cazzelli del Quirianale minaccia di arrestare quelli di Palermo. Che sarebbe successo se fosse passato dalla minaccia all’arresto? Chi può dirlo... ...In realtà, non sarebbe successo nulla di sostanziale. I CC sono arroganti finché si sentono coperti e dei semplici ‘poveracci’ (come si definì DeLorenzo) quando privi di copertura interne ed internazionali. ...Le testa piena di balle, ma senza palle! ...Come lo statale medio. Né meglio, né peggio. Nel 1992/93, eravate in epoca di transizione verso non si capiva bene cosa, allora. I CC ci capivano ancora meno degli altri, sebbene loro sezioni fossero il nucleo centrale della Grande Purga nelle varie aree d’Italiozia. La Sicilia aveva una sua specificità storica anche recente, e pure all’interno degli apparati burocratici e militari-CC. ...Anche nei rapporti con gli USA, dalla guerra fino ai tempi più vicini e contemporanei. I CC seguono le loro solite routines, mentre cerano di orientarsi in un paesaggio che forse cambia, forse no, e non capiscono bene dove. Ecco, logiche burocratiche permettono di capire ‘contraddizioni’, comportamenti apparentemente schizoidi, più di propagande o paranoie complottarole. Tutto è più semplice e complicato allo stesso tempo, più complicato e più semplice. Si deve seguire il filo della realtà, non quello della propaganda. ...Non è facile...
“I CC, non solo di Palermo, realizzano il bidone dell’arresto di Riina pur protetto dalla PS di Scalfavo e, poi, i terrorismi ‘mafiosi’ del 1993 sul continente. Che fine hanno fatti tutti i CC che hanno realizzato quel bidone a Scalfavo-Quirianale che aveva ordinato di proteggere Riina (che aveva realizzato Capaci su ordine di Spadoloni e la strage ‘Borsellino’ su ordine dello stesso Scalfavo)? Delfino, nonostante gli storici meriti terroristo-Andreottoani, finisce piuttosto male. Eppure se perseguissero gli ufficiali ed i generali dei CC per estorsioni ad imprenditori, i CC resterebbero senza capi e pure senza soldati. Per cui, le indagini su Delfino erano chiaramente epurazioni, non semplice operazioni di polizia. Tutti taglieggiano imprenditori. Quando ‘scoprono’ uno, è perché deve essere epurato, non perché gli altri siano onesti mentre il rovinato non lo sia.  
“Come sono le solite scemenze del momento, per il popolo coglione, e per l’autodestabilizzazione autoimmerdante, sulle trattative ‘con la mafia’, cioè su ciò che non esiste se non creato dallo Stato? Il rapporto tra Stato-CC e picciotti è un rapporto gerarchico. A voi vendono ‘papelli’ e ‘trattative’. Nel 1993, Scalfavo e Ciampi temono un golpe militare (il fatto che credessero di temerlo non significa nulla; evidentemente c’erano altri problemi con l’Impero; i CC non sono in grado di fare un golpe di loro, pur avendone la forza militare). C’è in qualche libro sul periodo.
“Appunto, le cose vanno viste e si devono conoscere le procedure burocratiche. Uno Stato è procedure burocratiche, non fumisterie propinate ad intellettuali perché le propinino al popolo.
“Non che sia indispensabile. Si vive anche senza sapere i micro-dettagli e gli scenari storici e senza conoscere come funzionino gli Stati e le loro interazioni. Ma allora, è euristicamente più sano non credere a nulla. C’è un trucco che in realtà è scienza: quel che ti raccontano di ovvio,  ben sonante e facile per essere da tutti creduto è sicuramente falso. Le verità o le possibili verità occorrono penetrazione e non sono né ovvie né ben sonanti visto che fan star male l’ufficialità di Stato e d’Impero. Ecco perché ti si dice in continuazione che il qualunquista vero è meglio del militante! Il militante si ostruisce le possibilità di capire.      
“Se uno ha avuto dei problemi a riconoscere qualcuno pulito, mai ne avesse incontrati, è perché non ha visto e non vede la massa di sporchi, luridi, luridissimi. Nulla di male. C’est la vie!
“Ah, sembra una cosa molto cinematografica il proclamare l’inizio di qualcosa e poi la fine. È troppo evidente che siano cose pretese. L’interesse euristico-psicologico è vedere due montati come simboli e poi esibiti dopo essersi loro stessi convinti di essere loro i grandi pupari della Storia mentre erano solo burattini della feccia di Stato e di tutte le sue istituzioni. Devono aver loro detto: ‘Comunque, non fate storie. Ora, ...magari fate a pugni appena fuori..., ...ora, voi andate in TV e proclamate solennemente che la lotta armata è finita. Il Presidente è contento. A noi non interessa apparire. Anzi, il nostro mestiere è non apparire. Voi e solo Voi siete i grandi eroi. Voi avete fatto tutto da soli. Voi avete creato la storia. Ora dite a tutti che la Storia è finita. Il nostro ufficio è stato appena ripotenziato. Noi lavoriamo bene lontano dai clamori. Poi, guardate, lo facciamo per Voi. Chiunque domani ci chiedano di far ammazzare, dopo che voi siete andati in TV a dire che voi avete smobilitato le Vostre armate, a Voi non vi cerca più nessuno. Se, invece, non ci volete fare questi favore, il Presidente e i Kazziga però ci tengono tanto!, appena tiriamo giù qualcuno non è che possiamo non venire a cercarvi. Invece, lo facciamo per Voi... Andate lì e dite che è tutto finito. Anzi la fate più papale. Proclamate solennemente che... Il teorico ed il pratico... I fondatori! Gli storici...’
“Ma non lo vedi che è tutta ‘na sceneggiata pretesa da qualche statista maniaco tramite i CC-terroristi i cui uffici sono perfino stati estesi? Che Moretti corra poi a dilettarsi con videogiochi mentre Curcio preferisca i libri... 
“Le analisi che propinavano non erano analisi e non valevano nulla. Che avessero qualche connessione con quello che quelli di loro ancora per strada facessero, è ciò che vi dicevano i CC. Chi sparava non leggeva le illeggibili Risoluzioni. Che Dalla Chiesa si studiasse i documenti di quelli per capire il nemico... Ma figuriamoci... Che li ammazzasse per evitare di arrestarli, o che li arrestasse perché non poteva ammazzarli tutti, non c’era alcuna connessione con i documenti quelli scrivevano. Gli indirizzi di chi andare a prendere e di chi coprire non li trovava negli scritti per imbrattare fogli bianchi. I materiali letterari sono come le manifestazioni. Fanno parte del teatrino per dirti e dire che ci sono dei movimenti e che c’è uno spessore culturale delle cose. Servono per i pochi fessi da reclutare e per le vaste masse oggetto di terrorismo sociale e che vedono la cosa in TV. Basti vedere come le stesse abiure da TV siano costruite. Sono banali tecniche pubblicitarie universali. Le stesse dei Grandi Processi di Mosca o di altrove. Colle Rossande che ne scribacchiano e disquisiscono, dopo aver scribacchiato i libri di confessione dei protagonisti... Proprio vero che aver ‘studiato’ la storia non serve a nulla. Poi, Vi scorre sotto il naso e non la riconoscete, dalle Grandi Confessioni, alle Grandi Purghe ai Grandi Processi (e pure mal fatti... ...sebbene si protraggano fino ad oggi...).    
“Come gente ordinaria si trovi nelle situazioni più variegate è sempre largamente casuale. Sta di fatto che, tra i due, la fanatica era la Cagol. Lui faceva invece un gran figurone in gabbia. Devono averlo visto seduto e negli UfficiProduzioneTerrore dei CC devono aver intuito che era perfetto da processo.
“Se metti assieme due nullità, uno da terrorismo urbano e l’altro da comunicati da gabbia, non puoi pretendere venga fuori una grande rappresentazione. Al giornalista l’hanno ordinato ed, in fondo, non ha colpa se si trova un maestrino ingessato ed un magnaccia da prostitute da strada. ‘Anzi, è quasi meglio che tutti vedano e credano che i grandi capi fossero due scemi. A me basta dicano che è tutto finito.’ Ai CC stragisti l’ha ordinato l’Andreottono del momento. A loro basta scrivere sulla pratica che è stata definita ed all’Andreottono che hanno obbedito all’ordine. L’Andreottono si dice che da dei CC non ci si potesse aspettare di meglio e che, comunque, fa lo stesso. Alla NATO, se invece che quell’Andreottono i voti li prende un altro per cui cambia Andreottono, per le loro operazioni terroristiche e di terrorismo sociale, o altre, fa lo stesso. Comandano sempre loro. 
“La linea del post-, da quello che risulta dai databases NATO ed altri che dalle operazioni loro sul campo in tutto il mondo, è che lo Stato ha vinto e non poteva non vincere, però i demoni complottano nell’ombra e reclutano nuovi demoni, sia religiosi che atei o laici, per cui il pericolo è altissimo ed immanente e lo sarà sempre.
“Solita solfa da terrorismo sociale: ‘Dovete obbedire a qualunque ordine, anche di farvi ammazzare, senza discutere perché solo così possiamo difendere i nostri valori ed il nostro stile di vita!’
“Che ‘valori’?
“Che ‘stile’ o ‘modo’?
“Di cosa?
“Eccheccefrega.

@ “Sarah. 24 Dicembre 2010
“Toh, chi si vede:
“[è molto meglio, direi, del titolo qui messo da qualcuno, e credo senza un vero fine. Geniale in sé]
“ ‘TERRORISMO ITALIANO: VALERIO MORUCCI SI SCOPRE ACCESO MERIDIONALISTA « ultimora
“ ‘Valerio Morucci, 61 anni, ex militante delle Brigate Rosse, con le quali partecipò al sequestro Moro, sul prossimo numero del mensile GQ, pubblica un articolo di critica a Roberto Saviano, autore di Gomorra, divenuto ormai tuttologo di professione...’”

@ “Marco. 25 Dicembre 2010
“Dov'è lo scandalo? In quello che dice o perché osa parlare?
“In quello che dice c’è del sensato, ma la proposta è peggiore del male: forse mettere un confine ferma i movimenti migratori, toglie di mezzo la malavita organizzata che apre filiali in tutte le città d'Europa, invade la finanza, ripaga il Meridione dei morti di Bronte, rimette a posto il bilancio delle amministrazioni meridionali, compresa quella semifallata del neo-rinascimento pugliese?
“Oppure ci scandalizziamo del cambio di posizione?
“Ma a questo punto la lista è lunga, infinita:
“Bradilari ciellino, Sofri moderato opinionista ex-craxiano antiserbo, Ferrara si sa (pure collaboratore Cia dichiarato), Liguori Bellusconiano, Pietrangeli dipendente Bellusconiano,
“Sandalo leghista, ecc. ecc.
“Quanti che stavano da una certa parte della barricata, una volta sciolte le righe, son finiti dalla parte opposta?
“Non è la prima volta che capita nella storia umana.
“Certo, fra i perdenti di un conflitto anche solo immaginato, sono preferibili coloro che hanno mantenuto un decorso silenzio o che hanno tentato di riaprire un altro percorso, magari molto più modesto e poco altisonante, ma sempre da una certa parte, di quella famosa barricata.
“Buon Natale, anche se non ci credi.”

@ “Sarah. 26 Dicembre 2010
“Anzi, a parte quell’immagine letterariamente abusata sulla noia, mi ha colpito la non convenzionalità, mentre molti ex [tutti gli ex di qualcosa] sono appiattiti, forse. Chi crede nei diritti [come caratteristica di umanità] è per la libertà di tutti di esprimersi. Sono i CC che mobilitano continuamente i loro contro gli stessi loro che parlano in università e simili. ...Linciaggi sociali dove si dà a bere, innanzitutto ai potenziali ascoltatori, che uno debba avere il nulla osta sicurezza dai CC occulti per esprimersi sennò lanciano i loro politicanti, giornalisti ed altri miliziani per i soliti pogrom ...contro stessi loro ma da additare come cattivi esempi.
“Brandirali nel PCI-CGIL, m-l populista, CL, DC, FI e nel PdL mi sembra terribilmente coerente, sembrando uno che si prenda sul serio. Altri potrebbero esser andati in o passati da quei luoghi con altro spirito, forse. Ma uno è quel che è. Non ho comunque idea che tipo fosse. Mi manca la fisicità del soggetto. Ho dato ora un’occhiata su youtube per vederlo. Non saprei. Quanto a contenuti non sembra male, almeno a sentirlo.
“Sofri sarajevico mi sembra una scelta generosa, un sogno per lui forse, bloccata dai demoni italiotici che l’hanno incementato nella fogna italiotica.  
“Ferrara, a parte che è sempre restato dell’aristocrazia rossa romanesca CC-stalin-togliattiana, ha fatto in quel caso una cosa molto pulita. Gli hanno commissionato uno studio. L’ha fatto ed è stato retribuito. Nulla di eticamente disdicevole, da qualsivoglia punto di vista lo si voglia vedere.
“Di Liguori c’era una sua bella intervista giorni fa. La si trova nella rassegna stampa della Camera. Cercandola con la parola chiave “Liguori” dovrebbe uscire, se uno non l’ha vista e la vuol vedere.
“La Fininvest ha rappresentato un’area di libertà nella fogna italiotica, per chi abbia avuto la fortuna di trovarsela come opportunità. La differenza tra i Bellusconi che tirassero al profitto e vecchie oligarchie alla ricerca di servi e schiavi tanto li pagavano coi soldi da Roma, ed estorti a voi tutti, è tutta lì. Il ‘mi profitti, ti pago’ dei Bellusconi contro il ‘mi lecchi, ti strapago’ degli altri. Quando procuri un profitto, sei tu padrone. Vedi i Liguori. Le vecchie oligarchie non han bisogno di profitti, agendo loro con logiche predatorie. Loro hanno solo servi. 
“A proposito di predatori sia sindacali che ‘privati’, la Fiom ha rifiutato l’accordo perché ha coperture burocratico-militari che la rendono più forte della Fiat d’oggi (oppure perché pagata dalla stessa Fiat anche d’oggi, in un modo o nell’altro, che vuole essere sfasciata in primavera, in Italia, per produrre pressoché solo fuori d’Italia), o perché sta ormai muovendo all’insurrezione anonima e tremenda contro tutto e tutti?
“Di Sandalo, visto che han dovuto parlarne, perché tra CC e PS sono così minchioni che non sono riusciti a coprirlo dalla ribalta, hanno cercato di filosofeggiare per confondere sul suo ruolo di miliziano e provocatore al servizio di polizie segrete di Stato. ...Tra l’altro pure come vittima, visto che, ricreatosi una vita, anche lavorativa, la polizie segrete CC lo hanno fatto restare senza lavoro e famiglia e ributtato nella clandestinità. Un tipico caso di gang-stalking. Beghe interne a polizie segrete degli stessi CC lo fanno cadere a più riprese per cui han dovuto agitare del fumo per non dire chiaro chiaro che i primi a delinquere sono i loro e su loro induzione. Nel caso di Sandalo, puoi vedere il caso di uno dei loro che agisce sia come provocatore loro che con elementi di eterodirezione. Uno al 100% provocatore loro non lo fa cadere ma se sputtanato lo fanno espatriare in luogo sicuro con assistenza NATO e ce lo fan restare. Uno eterodiretto e basta, quando cade non ha reti di salvataggio ed un po’ di anni dentro se li fa. Lui è un caso spurio. Dov’è ora? Che condanne ha avuto, nonostante rapine e attentati recenti? I fessacchiotti, pur intelligentissimi e generosi, alla Davvanzi, eterodiretti e manipolati, sono dentro per cose immaginarie. Sandalo, nonostante cose realissime, ...dov’è? 
“Nel giochetto ‘piuttosto che..., meglio...’ è ovvio che uno proponga sé stesso come meglio, come ottimo.
“Un figlio di Dio come te non ha bisogno di nessuna barricata e tanto meno di scegliersi nessuna parte. Se poi uno lo vuol fare, ai gusti non si comanda.
“Buon Natale e buon Santo Stefano.”

@ “Marco. 29 Dicembre 2010
“‘Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale. L'esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l'esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l'aureola.’
“Con questo ‘l'ateismo è, in quanto soppressione di Dio, il divenire dell'umanesimo teoretico e il comunismo, in quanto soppressione della proprietà privata, è la rivendicazione della vita umana reale come sua proprietà, cioè è il divenire dell'umanesimo pratico. In altre parole l'ateismo è l'umanesimo mediato con sé stesso dalla soppressione della religione, il comunismo è l'umanesimo mediato con se stesso dalla soppressione della proprietà privata.’
“Farla finita con il Dio Celeste vuol dire farla finita con i suoi surrogati terreni, ovvero con tutte quelle creazioni umane che ormai si erigono come potenze autonome di fronte all'uomo che le ha create, e cioè come feticci di cui gli uomini diventano vittime: stato, denaro, società, storia.
“Il denaro sembra semplice mezzo, ma alla fine diviene fine in quanto potenza. Il denaro è il potere corruttore che ‘tramuta la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, l'odio in amore, la virtù in vizio, il vizio in virtù, l'intelligenza in stupidità, la stupidità in intelligenza.’
“La società non è un corpo di cui gli individui sono semplici parti, neanche un'astrazione ‘di fronte all'individuo’. Poiché l'individuo ‘è l'ente sociale, la sua manifestazione di vita...’.
“La Storia non è un personaggio onnipotente, una Storia Universale di cui gli esseri umani sono marionette. ‘La storia non fa nulla’. La storia non è altro che la successione delle singole generazioni... È un processo che sul terreno speculativo viene distorto al punto di fare della storia successiva lo scopo della storia precedente. In questo modo è infinitamente facile dare alla storia orientamenti ‘unici’, non facendo altro che descrivere il suo ultimissimo risultato come ‘compito’ che essa ‘in verità si è sempre posta dall'origine’.
“Dio, storia, società, stato, denaro sono dunque dei feticci con i quali ci agitiamo senza più cogliere la dimensione pratica del reale.
“Anche se di fronte a noi appaiono delle potenze autonome insostenibili e infrantumabili. Nostre creature dissimulate da cui crediamo di prendere ordini e dipendere.
“Rinchiusi in questa gabbia concettuale non possiamo che essere schiavi. Non si nega qui la loro esistenza, ma semplicemente l'onnipotenza. E con questo la possibilità di dare più campo alla libertà dell'uomo rispetto alla necessità delle circostanze storiche.
“Buon anno nuovo”

@ “Sarah. 31 Dicembre 2010
“Il passo, che citi dall’Introduzione alla Critica alla Filosofia del Diritto di Hegel, che ti dice in fondo, integrato col prima ed il dopo dello scritto lo contiene? Che la religione non è il problema. Marx filosofeggia su tutto e su tutti, contro tutto e contro tutti. Ti dice che la sua filosofia è la filosofia dello smascheramento. Ecco che è per lui la critica teorica. Saluta l’industrializzazione, il proletariato, come disgregatrice di un mondo. Lui partecipa, da teorico a quella disgregazione ponendosi come smascheratore. Si diletta con Hegel, non per negare davvero lo stesso. Bensì per usarlo per mostrarne le possibilità smascheratrici. Lui si fa Hegel, ma un Hegel che smaschera, non l’Hegel castrato lui denuncia. La critica reale non dipende da lui Marx e lui lo sa. E sa pure che quello lui esalta disgrega un mondo per aggregarne un altro.
“Nei Manoscritti dello stesso anno, il 1844, da dove prendi la seconda citazione, accentua la sua visione di andare oltre Hegel nel senso di usare quella strumentazione filosofica per lo smascheramento radicale di tutto e di tutti. Ogni categoria lui usi, sia ateismo, proletariato, comunismo, o siano le categorie filosofiche usuali, viene accentuata nella sua valenza teorico-paradossale. Se l’ateismo rimpiazza la religione, diviene nuova religione. Se il proletariato soppianta la borghesia [che lì si sta appena consolidando e di cui Marx individua la valenza conservatrice tipica di tutte le classi sociali], diviene nuova borghesia. Che è l’astrazione della borghesia, letteralmente chi risiede nel borghi, se non un’antropomorfizzazione dell’industrializzazione vista dal lato di chi la promuove e dirige?   
“Il Marx cabalista denuncia e critica solo la religione oppio, non gli altri aspetti d’essa. Anzi, col suo lavoro sia filosofico che poi anche economico si riappropria dell’ebraismo nel modo più profondo e sicuro, come radice dell’umanità ma rifuggendo dall’ebraismo gregario tipico dell’ebraismo rabbinico quotidiano, che era ed è un ebraismo da piccoli parroci. Anche le altre religioni o spiritualità hanno questi differenti livelli. 
“La critica al denaro è una delle tante forme con cui ripropone la spiritualità e valori cabalistico-ebraici, ancora largamente astratti, come spiritualità e valori di massa, in tempi immaturi. Uno può bearsi dell’apparente critica moralistica e non cogliere che, dire che il denaro corrompe, è dire che esso opera tra chi vuole esserne corrotto perché è già spiritualmente corrotto. 
“Col Dio la fai finita quando tu sei Dio. Patetico Lenin che avversava le chiese e promuoveva la diffusione della statuine di Marx ed Engels.
“La società non v’è da essere sicuri che esista, perché il rapporto di dominio è antitetico a qualunque socialità. La negazione della storia è la negazione di qualunque teleologia, dunque un mostrare come il comunismo fosse altro da un programma. Del resto gli scappa detto che il comunismo è ogni aspetto del reale, dunque tutto e nulla. In fondo, erano stati chiamati così, ‘comunisti’, perché erano i filantropi ed i comunitari, almeno a livello teorico, contro quello sembrava un nuovo individualismo. In esso si confondevano, come sempre, aspetti nostalgici della pre-industrializzazione ed aspetti di sogni post-, post l’esistente.   
“La stessa dimensione pratica del reale, se si filosofeggia sul ‘pratica’, non è detto sia cosa per praticoni.
“Il potere lo ha in fondo chi se lo prende. Le gabbie ci si creano e ci si possono pure non creare. La libertà è una cosa molto cabalistica. È quando non si ha del tutto bisogno di riconoscimenti. Che non sia ancor di più. Quando non li si vogliono e non arrivano? Non è così banale come sembra. Non c’è neppure da essere sicuri sia possibile. È l’astrazione assoluta dall’altro. Un deumanizzarsi per divenire Dio.
“E allora? Ecco questa è sempre una questione teoreticamente deviante. Mai preoccuparsi del dove qualcosa vada a parare. 
“Quanto al comunismo da caserma e statalistico, non essere così sicuro che il blocco polizial-militarista d’ogni paese non sia entusiasticamente comunista anche se non lo chiamano con questo appellativo. Pensi davvero d’essere così contro?
“Buon anno”

Dopo questo messaggio da Sarah, nella mente di MarcoSbrina cominciano a comparire, pur vaghi, lo spirito e limmagine di Bronstein. MarcoSbrina comincia a dirsi che solo quel dottrinario di Bronstein (che affiora nella mente di MarcoSbrina col nome allora, con  lui e loro, Bornstein usava) poteva ribattergli subito su Marx. In realtà, con un motore di ricerca, si trovano subito i testi citati.   

@ “Marco. 01 Gennaio 2011
“Giusto. La religione non è un problema, così come non serve più all'uomo. E cioè l'uomo ne può fare anche a meno, una volta emancipatosi da tutti le forme di pensiero teleologiche. Di qui pure l’inutilità dell’ateismo dogmatico. Inutilità anche delle persecuzioni religiose, della violenza sulle confessioni religiose, così come dell’abolizione per decreto di qualsiasi religione. Perseguire visioni teleologiche, ateiste, dogmatiche, porta solo al ‘comunismo da caserma’, esperienza conosciuta storicamente giusto dagli anni venti in Russia. Lenin non mi pare avesse letto i Manoscritti Economico-Filosofici del ‘44 poiché pubblicati solo più avanti nel XX sec. e dunque esprimeva una delle classiche vulgate della sua epoca. Detto questo, forse aveva dei motivi molto più prosaici per perseguire i preti e le loro icone, in quanto oppositori e/o sostenitori delle truppe bianche.
“Comunque, ti ho messo quei pezzi giusto per sottolineare l’inutilità di dio e per richiamare l'esistenza degli altri feticci accanto a quello, per te ossessivo, dello Stato-carabiniere (ti ha traumatizzato da piccola Pinocchio di Collodi?), ovvero del Denaro, della Storia, della società.
“Vero che la pratica di cui parla Marx non è quella dei praticoni, come me, ma si rifà alla partecipazione (cosciente) nei processi reali, storici. Laddove non c’è lucida coscienza è meglio astenersi dall’eccedere del fare, poiché i danni sono alla portata di tutti.
“E sul potere direi che non è proprio alla portata di tutti, dalla nascita particolarmente. Certo che se per potere intendi anche quello solipsistico di Onan... vabbeh c’hai ragione tu. Io guardo ai poteri reali che determinano molto della nostra vita...
“La cabala in Marx l’ho sentita per la prima volta da te. Spiegami, pour parler, dove si nasconde fra le formule, mica poi tanto ‘misteriose’ del Capitale, uno dei testi meno ‘hegeliani’ nella prosa degli scritti del Moro, ma sicuramente il testo centrale del suo pensiero critico.
“Buon proseguimento d'anno. Il mio inizio è stato un piccolo disastro.”

@ “Sarah. 01 Gennaio 2011
“I disastri sono, a volte, dei messaggi divini per dirci qualcosa, magari che spesso siamo troppo gentili, cosa che viene spesso confusa con debolezza, mentre una sana violenza, violenza totale, non di quella che offenda ma di quella che sottometta irreversibilmente potrebbe essere più utile, a volte. Se un tipetto così mite, direi... almeno negli atteggiamenti esteriori... Perché stai arrossendo?
“La religione è un problema ed anche un falso problema proprio perché serve a tutti. E viene combattuta solo in nome di altre religioni, od anche senza nome ma sempre per imporre altre religioni. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di combatterla, né di preoccuparsene, almeno nei suoi aspetti oppiacei. Negli aspetti non oppiacei, la religione è la spiritualità, cioè l’umanità. Dunque essenziale. Ma anche non lo fosse, perché preoccuparsene? A volte diamo dei nomi a delle cose tanto per darli od assumiamo degli atteggiamenti per qualche dispetto. La cosiddetta religione si presta a queste operazioni.
“È un errore credere che la sfera intellettuale di un personaggio dipenda dalle letture. A Lenin, bastava Kautsky e poi i servizi militari tedeschi. Di lì venivano i soldi. Uno che organizzi una rete non ha bisogno della filosofia del dubbio quale è quella di Marx, sebbene lui, Marx, si copra dietro un linguaggio tagliente e granitico. Eppur non è per nulla tale. Con la cultura francese hanno due approcci abbastanza differenti. Lenin sembra usare certo materialismo francese. Del resto non va oltre. Deve organizzare gruppi terroristi, non reclutare intellettuali, che sono reclutabili dal potere non da chi aspiri ad esso. I soldi tedeschi bastano per qualche manovale ed accessori. Marx giovane ragazzotto guarda alla Francia come tutti i tedeschi di allora, perché la Francia le aveva suonate a qualche staterello tedesco. Le batoste militari creano il bisogno di Stati guida. Ecco che era la Francia per quelli, allora.  
“Marx è un intelletto che cerca. È cabalistico in sé. La Luxemburg diceva di essere disgustava dell’hegelismo del Capitale, se non erro. Appunto, letto come formulette è diarrea per socialcomunisti o fascisti o per detrattori preconcetti. Il Capitale, lunghi dall’essere stato completato, era uno dei filoni di ricerca. In un intellettuale che cerchi, in un cabalista, non c’è mai un testo principale o centrale. 
“Chi vince scrive e racconta la storia e, soprattutto, i messaggi subliminali che raggiungono le vaste masse. I rivoluzionari russi erano ‘bianchi’. Tra i bianchi c’erano anarchici, socialisti, modernizzatori liberali, tutti coloro avrebbero voluto altro che la prosecuzione dello zarismo sotto falce e martello. C’erano tanti tipi di bianchi. Per quello hanno perso. Dalla parte dei rossi c’era l’organizzazione militare germanica, la spietatezza dei peggiori corpi franchi tedeschi. Ecco perché i rossi hanno vinto. Non a caso, Stalin adotta il programma economico e politico di Trotsky il macellaio. 
“No, i CC e chi li controlli non sono ossessioni psicologiche, ma una semplice e banale conoscenza della storia italica e della organizzazione burocratica. Le istituzioni criminali usano i militari in Italiozia, come negli USA usano sia l’FBI che i militari. Il terrorismo di Stato va capito, se uno crede. Il PCI-CGIL, poi con Repubblico [con cui SIS e CIA subentrano quasi in prima persona ai loro PCI-CGIL], era pagato per la devastazione culturale, ed è  quel che ha fatto. Non avete idea di che sia uno Stato perché Vi hanno parlato e Vi parlano d’altro.
“A proposito di CC e istituzioni li comandano...
“C’è una cosa che non abbiamo capito di Cesare Battisti, pur non essendo partigiani della sua persecuzione. Un delinquente comune ‘politicizzato’ e senza titoli di studio fa il traduttore in Francia, lo scrittore sebbene non è detto che le migliaia scrivono racconti rete siano meno valenti di lui [certo, è sempre fortuna quando 1 su 10'000 simili emerga, ma la fortuna è una cosa che c’è sempre chi l’aiuti], gli fanno girare il mondo con passaporti dati dallo SDECE [con l’accordo dei CC, dice e sta scrivendo in giro mio fratello], gli mandano agenti fino a Rio de Janeiro a portargli lo stipendio... Tra l’altro viveva a Copacabana, che è un’area piuttosto costosa (area turistica) nella già costosa Rio e nientemeno che con una giovanissima ed attraentissima datagli dai servizi brasiliani su richiesta SDECE-CC... ...Non crediamo ai fondi per rifugiati messi assieme vendendo salcicciotti alle feste paesane da compagnuzzi generosi. Che faceva Battisti per i CC-SDECE od era uno dei beneficiari del pacchetto standard per ‘rifugiati’ di regime? Come faceva Scalzone, che sembrerebbe uno pulito [che deformazioni mentali che portano le ‘ideologie’!] a dar copertura a certa gentaglia. Battisti non era certo l’unico che qualche apparato statale beneficiava per meriti in Italiozia... È che i rifugiati veri non li beneficia nessuno se non, a volte, ma non sempre, comunque a livelli di sussistenza, non ai livelli di un Battisti, la Caritas. Lui lo inseriscono pure, con assenso dei CC, anche se ora stanno facendo le solite sceneggiate, come clausola accessoria di vendite miliardarie di armi (aerei) francesi al Brasile...
“Abbiamo capito, ...forse molto. O ci sbagliamo del tutto. Ma ci devono essere delle altre cose da capire... Chissà se qualcuno sa qualcosa che magari pensa sia irrilevante...”

E, con questo, lo scambio e-epistolare si concluse.

MarcoSbrina era tra lo sperduto e la ferma determinazione che se un Bronstein, o altri, volesse parlare con lui che lo contattasse esplicitamente e magari di persona. Quella discussione infinita poteva essere innocua, oltre che interessante, ma pure divenire pericolosa. È facile mascherasi dietro una tastiera e farti credere di essere una innocente sbarbina od un tizio che dopo tanti anni vuole farsi due chiacchiere. ‘E se ci fosse dell’altro?’, si era chiesto nuovamente. D’altra parte, ormai si erano detti tutto. Non aveva davvero senso continuarla all’infinito e, visto che lei-loro, non staccavano la spina, doveva essere lui a lasciar cadere, a finire, quella interazione.      

Dopo qualche settimana di silenzio da parte di MarcoSbrina, per cui fu sicura che la corrispondenza fosse proprio chiusa-chiusa, Sarah contattò Bronstein, che l’aveva pesantemente e decisamente assistita, come ghostwriter. Del resto, lui le aveva chiesto ‘il lavoro’.

- “Allora, Bronstein, che facciamo?”

- “Nulla.” 

- “Perché hai voluto quella cosa, questa psicanalisi, forse a rovescio, visto che tu, Bronstein, parlavi, pur attraverso di me, mentre lui ti rispondeva sinteticamente, anzi ti sollecitava come uno psicanalista che butti lì qualche frase al cliente ed il cliente, lo psicanalizzato, vaneggi liberamente. ...Beh, non del tutto. Quando gli siamo andati sotto s’è un po lasciato andare...”

- “Lo sai, Sarah, che hai proprio colto la cosa, anche se non era né psicanalisi di lui, né psicanalisi di me. Era come una chiusura forse necessaria anche se non dovuta. Chiusura di un rapporto intellettuale, mai esplicito e già finito, seppur un po’ indefinito.”

- “Dovevi aver riposto grandi speranze...”

- “No, non è quello. Non mi interessano proseliti di alcun tipo. Te l’ho già raccontato che fu un’impresa cabalistica. Di fronte a quelli che gli offrivano la galera come flagellazione ed autoflagellazione, io, come esperimento di gruppo (forse anche per filantropia), su un piccolo gruppo, ho fatto un’operazione classica, anche se inusuale nel campo, di transfert. Dall’immediato tragicomico (manipolazioni di Stato di massa e di gruppo per fini di sporca politica e di sporche policies istituzionali di destabilizzazione e pure sotto-sviluppiste) l’attenzione dei soggetti veniva spostata su ideologie ‘storiche’, ‘grandi futuri’ distanti, anche inviti a pensare ...ma molti non capivano e pensavano che l’invito a pensare celasse messaggi di valenza opposta.”

- “Che pensi veramente di MarcoSbrina?”

- “Generoso, onesto, sincero, genuino. Lo vedi anche da come scrive che è un tipo delicato, sensibile, dolce. È anche una persona del tutto affidabile, ...almeno per quel che comprende...”

- “Come dire che capisce poco?”

- “No, al contrario, è uno di grande intelligenza. Vedo anche s’è costruito una cultura di un certo spessore nei campi gli si erano prospettati allora  ...È solo che se le beve tutte, tutte... ...purché vengano da fonti del tutto inaffidabili. Al contrario, se gli si dicono delle cose oneste e sincere, le rifiuta, per gettarsi su balle da magnaccia che gliele propinino.”

- “Davvero?!”

- “Il classico che vorrebbe essere ma che non sarà mai.”

- “Piuttosto pesante...”

- “Mannò... Eppoi non è detto. Forse lo dico, perché non mi dispiacerebbe per nulla domani a vederlo ministro o più, se a lui piace. Od anche Nobel per la letteratura o qualche scienza, o cose simili, mai si gettasse in quei campi invece che essere così reticente all’apparire in pubblico, nonostante oggi la facilità della rete. ...C’è chi non ci prova neppure. ...Sono i condizionamenti mediatici fin dall’infanzia che fanno credere che uno debba esser qualcosa e qualcuno. I più generosi c’abboccano. Mentre l’essere è solo nella comunicazione con Dio. Lui vorrebbe lanciare ancore alla Storia ma non vede appigli dove agganciarle. ...Che La Storia in quel senso non esista...”

- “Bronstein, certo che tutto questo ben di Dio, queste più di cento pagine perché tu volevi psicanalizzarti reciprocamente con MarcoSbrina...”

- “Potremmo pubblicare tutto...”

- “Quel ‘potremmo’ è un pluralis majestatis...?”

- “Sì, certo. ...Se sei sicura che non abbia obiezioni... Ovviamente dovrei rimaneggiare in qualche modo ma senza ‘falsificazioni’ del suo punto di vista.”

- “No, pensando alla cosa gliene ho accennato e mi ha detto che è contro i diritti d’autore, per cui anche lo copiassi presentandolo come tuo...”

- “Questo no... Il suo è suo. Se poi ‘scopre’ (ma se tu glielo hai annunciato che forse...) che ho pubblicato tutto (...quando lo avrò pubblicato!), può sempre uscire con una sua versione ovviamente incattivendola come crede. Mi basta mettere uno pseudonimo, per lui, quando pubblicherò. Se si vuole svelare o mostrare con pseudonimo differente, basta che pubblichi (corretto, tagliato od ampliato come crede), secondo sue preferenze, quello qui presentato, col nome che preferisce. Se lui è libertario cogli altri, sul copyright, ha ovviamente il diritto naturale alla reciprocità.”

- “Mi immaginavo, caro Bronstein, che non ti saresti trattenuto, dopo avere gettato tutto questo materiale in scambi e-epistolari! ...A proposito, non per mio lavoro (ho già scritto una valutazione positiva su di lui come su un po’ molti altri, pur con indicazioni individualizzate come mio dovere), ...ma... ...tu... come la vedi la sua ascesa alla Cgil.”

- “Guarda, come già detto, o come intuibile da cose già dette a lui, gli auguro tutto quello che vuole, anche divenire Segretario Generale, non solo della Confederazione, ma pure di tutti i partiti e movimenti lui possa gradire. Anzi, che qualcuno abbia riconosciuto le sue potenzialità e lo abbia cooptato tra i funzionari...”

- “Com’è che non vedi particolarmente bene organizzazioni, anche ‘operaie’ e poi, di fronte ad un soldato di fatto di regime...”

- “Ci sono persone. Ci sono strutture con relative logiche burocratiche. La realtà è quella che è. Se ad uno si presentano opportunità, sempre meglio afferrarle, ...sennò le afferrano altri. Anche se è vero che molti grandi crimini si sono motivati e si motivano a questo modo. La moralità è sempre una cosa ardua. Meglio che io pensi alla mia. Non posso certo mettermi a disquisire su quella altrui. O, anche se ne disquisisco, non è che possa suggerire o stigmatizzare scelte altrui. Lo faccio già coi personaggi storici. Non posso mettermi a farlo con MarcoSbrina. Lo ripeto. Che afferri le possibilità gli si offrono. Se la fa in modo laico, bene. Se lo fa con illusioni, magari pure miste a sensi di colpa (visto il tipo), è quello succede a molti. C’est la vie!”

- “È lo storico problema della divisa e di chi la indossi.”

- “Le divise cambiano le persone, si impongono su di esse. Allo stesso tempo, le divise sono usate da chi le indossi. Non che MarcoSbrina possa cambiare la divisa. Che faccia quel che crede e come crede. Non sta ad un qualunque Bronstein dire nulla su ciò. Qualcuno, non io, si mettesse mai a criticare il lavoro di altri, potrebbe dirne su qualunque lavoro o professione. Mi sembra gli si sia pure scritto, che se uno può lavorare per una azienda, non è che uno debba farsi problemi a lavorare come funzionario sindacale. Come in tutte le cose, dipende da che uno sia e voglia essere, non da chi gli dia lo stipendio.”

- “Del resto, quando mi hai chiesto di agganciarlo, di farti da copertura per questo lungo dialogo (ed anche bombardamento) con lui, era stato per un qualche interesse per lui, non perché fosse tra i funzionari sindacali.”

- “...Per sue qualità, ed anche problematicità, umane, in effetti... ...Un incontro, oltre due decenni dopo...”

The End