martedì 22 maggio 2012

mashal-041.Carne avariata al Portella Bar di RJ-Santa Teresa

mashal-041.Carne avariata al Portella Bar di RJ-Santa Teresa 
by Georg Moshe Rukacs

Sabato 12 maggio 2012, nel pomeriggio, mangio della carne al Portella Bar-Ristorante di Rio de Janeiro, nel quartiere collinare di Santa Teresa. Quello avariato deve essere stato solo un pezzetto, dei piccoli frammenti fritti che danno quasi come contorno. Fosse stata una quantità maggiore, sarebbe stato tutto ben peggio.

Il bar-ristorante sembra ben più disorganizzato e pletorico di un ministero. Disposizione militare dei tavoli. Non hanno fantasia, seppur l’ambiente sia ricco di finestre che danno sulla strada. Quattro persone alla cassa a ciappettare. Grande folla di impiegate e camerieri che ti guardano pure con un’aria che farebbe venire voglia, a qualunque cliente normale, di andarsene altrove, se non fosse che un po’ dappertutto, in Rio de Janeiro (non so altrove), i camerieri vengano da favelas e aree sottoproletarie ed i clienti siano visti come nemici da sfruttare e fottere. Spesso pure i cucinieri. Ne osservo uno con aria da frocio da favela, che parla un cupo brasileiro da favela, cui cadono delle cose per terra, un pavimento lurido ed umido, mentre sta confezionando un piatto. Non fa una piega. Poi le raccoglie e le mette direttamente nel piatto come condimento finale per il cliente che tra l’altro paga tutto salatissimo. Pseudo-managers lo guardano e vedono non gli dicono nulla. Merda nel piatto del cliente deve essere cosa corrente. Recuperano cose (verdure, pane etc.) dall’area lavaggio piatti che usano per confezionare piatti nuovi per altri clienti. Nella fretta, in momenti di ‘crisi’, recuperano e usano, per nuovi clienti, piatti e posate non lavate. Lo fa la stessa proprietaria quando si avventura nella cucina. Le pseudo-managers, invece, non si avventurano in cucina, ma guardano dall’esterno senza dire nulla quando osservino tali pratiche dunque del tutto correnti ed approvate.

Nessun problema, in apparenza, la notte tra sabato e domenica. Se non fosse che mi sveglio la mattina come con leggeri continui rigurgiti di aria puzzolente che sale dalla gola e che si acuiscono nel corso della giornata. Comincia una crescente produzione di aria puzzolente che sale alla gola, e dalla gola in bocca, e che scende dagli intestini e tenta di fuoriuscire per l’altra via. Infatti, comincio ad avere bisogno di andare al gabinetto, dove tutto si risolve con sfiatate di diarrea ed aria. Poi, il bisogno si ricrea rapido.

Passo la notte tra domenica e lunedì andando al gabinetto ogni ora per quelli sfiati di aria e di liquidi puzzolenti da carne avariata. Il disagio in gola continua il lunedì anche se, nel pomeriggio, percepisco che si è oramai nella fase decrescente dell’avvelenamento alimentare. Fortuna che era solo un pezzetto!

sabato 19 maggio 2012

mashal-040. La banca Itaú, in Brasile, protegge i suoi cassieri ladroni. / The Itaú bank, in Brazil, covers its thief-cashiers. / O Banco Itaú, no Brasil, protege os seus caixeiros ladrões.

mashal-040. La banca Itaú, in Brasile, protegge i suoi cassieri ladroni. / The Itaú bank, in Brazil, covers its thief-cashiers. / O Banco Itaú, no Brasil, protege os seus caixeiros ladrões.    
by Georg Moshe Rukacs

Venerdì 11 maggio 2012, credo verso le 11:30, vado nella agenzia del Banco Itaú di Rua Visconte do Rio Branco 30, CEP 20090-001, di Rio de Janeiro per cambiare un assegno di 238 reais.

Il cassiere vede che sono straniero e me ne dà solo 228. Pur dubbioso, non contesto subito la cosa. Del resto, non ricevo fogli o ricevute di accompagnamento assieme al denaro. A casa faccio alcuni conti. Sì, l’assegno era di 238, ma io ne ho ricevuti solo 228. Il cassiere me ne ha rubati 10.

Scrivo subito alla Banca [ http://www.itau.com.br/itau/atendimento/ind_atendimento.htm ] esponendo la cosa e ringraziando che mi abbiano rubato solo 10 reais. Di solito, in Brasile, area fondata sul furto e sull’imbroglio reciproci, rubano di più, soprattutto agli stranieri. La banca mi dà un codice di reclamo, il 144023562.

La banca ha dunque tutti gli elementi per fare un’immediata indagine e per controllare con le camere di sicurezza se sia possibile verificare se il cassiere sia un ladrone o se io mi sia sbagliato. Politica corrente, in Brasile, dove moltissimi sono ladri, è proteggere i ladri propri colleghi, anche nelle banche. Per cui, neppure ci provano.   

Una settimana dopo, venerdì 18 maggio 2012, la banca Itaú mi comunica che il caso è stato chiuso perché non hanno elementi per poter neppure provare a controllare. In pratica, mi dicono che, pur con indirizzo della agenzia, orario del fatto, mio nome e importo dell’assegno, non hanno intenzione di verificare o di provare a verificare se uno dei loro cassieri sia un ladro!

Il Banco Itaú protegge i suoi cassieri ladri!