mashal-041.Carne avariata al Portella Bar di RJ-Santa Teresa
by Georg Moshe Rukacs
Sabato 12 maggio 2012, nel pomeriggio, mangio della carne
al Portella Bar-Ristorante di Rio de Janeiro, nel quartiere collinare di Santa
Teresa. Quello avariato deve essere stato solo un pezzetto, dei piccoli
frammenti fritti che danno quasi come contorno. Fosse stata una quantità
maggiore, sarebbe stato tutto ben peggio.
Il bar-ristorante sembra ben più disorganizzato e
pletorico di un ministero. Disposizione militare dei tavoli. Non hanno
fantasia, seppur l’ambiente sia ricco di finestre che danno sulla strada.
Quattro persone alla cassa a ciappettare. Grande folla di impiegate e camerieri
che ti guardano pure con un’aria che farebbe venire voglia, a qualunque cliente
normale, di andarsene altrove, se non fosse che un po’ dappertutto, in Rio de
Janeiro (non so altrove), i camerieri vengano da favelas e aree sottoproletarie
ed i clienti siano visti come nemici da sfruttare e fottere. Spesso pure i
cucinieri. Ne osservo uno con aria da frocio da favela, che parla un cupo
brasileiro da favela, cui cadono delle cose per terra, un pavimento lurido ed
umido, mentre sta confezionando un piatto. Non fa una piega. Poi le raccoglie e
le mette direttamente nel piatto come condimento finale per il cliente che tra
l’altro paga tutto salatissimo. Pseudo-managers lo guardano e vedono non gli
dicono nulla. Merda nel piatto del cliente deve essere cosa corrente.
Recuperano cose (verdure, pane etc.) dall’area lavaggio piatti che usano per confezionare
piatti nuovi per altri clienti. Nella fretta, in momenti di ‘crisi’, recuperano
e usano, per nuovi clienti, piatti e posate non lavate. Lo fa la stessa
proprietaria quando si avventura nella cucina. Le pseudo-managers, invece, non
si avventurano in cucina, ma guardano dall’esterno senza dire nulla quando
osservino tali pratiche dunque del tutto correnti ed approvate.
Nessun problema, in apparenza, la notte tra sabato e
domenica. Se non fosse che mi sveglio la mattina come con leggeri continui rigurgiti
di aria puzzolente che sale dalla gola e che si acuiscono nel corso della
giornata. Comincia una crescente produzione di aria puzzolente che sale alla
gola, e dalla gola in bocca, e che scende dagli intestini e tenta di
fuoriuscire per l’altra via. Infatti, comincio ad avere bisogno di andare al
gabinetto, dove tutto si risolve con sfiatate di diarrea ed aria. Poi, il
bisogno si ricrea rapido.
Passo la notte tra domenica e lunedì andando al gabinetto
ogni ora per quelli sfiati di aria e di liquidi puzzolenti da carne avariata.
Il disagio in gola continua il lunedì anche se, nel pomeriggio, percepisco che
si è oramai nella fase decrescente dell’avvelenamento alimentare. Fortuna che
era solo un pezzetto!