tag:blogger.com,1999:blog-189163852024-03-07T06:35:56.978+01:00Georg Moshe RukacsGeorg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comBlogger359125tag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-66063588784264577592016-05-16T19:04:00.000+02:002016-05-16T19:04:43.732+02:00mashal-088. Il salmone di NorbertoEcco<div style="text-align: justify;">
</div>
<h3 class="western" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>mashal-088. Il
salmone di NorbertoEcco</b></span></span></h3>
<h3 class="western" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">by Georg Moshe
Rukacs</span></span></h3>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
No, questa volta non ho
scoperto nulla, sfortunatamente. Cercavo di piratare il nuovo,
ultimo, lavoro del NorbertoEcco, quello che forse lo indusse ad
uscire di scena avendone oramai raggiunto l’età. Od usci di scena
solo per l’età, senza connessione col suo ultimo lavoro. Non
riuscendo a piratarlo perché non ancora in pubblica e libera
offerta, mi sono imbattuto in un salmone del 2016, che poi non era
proprio del 2016 essendo una piccola ed inutile collezione composita
di vecchi pezzi. Resto nell’attesa di trovare l’opera davvero
nuova, sperando la sia, appena sarà sul mercato del gratuito. Mi ero
detto che se era e se sarà davvero il solito NorbertoEcco che scopre
l’acqua calda magari, se ne offre spunto, mi potrei divertire a
riscriverlo liberamente. Sapete quando vi venga quell'irrefrenabile
impulso di...</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<span lang="it-IT">Eccomi dunque di
nuovo qui, io, BaruchSchlosser, che, dopo avere lasciato il carissimo
NorbertoEcco a Praga, beh fu lui che mi e ci lasciò..., dopo anni di
catalessi cabalistiche sono ritornato tra i vivi-vivi, cioè tra voi
zombi, e chi vado a rincontrare?! Beh, lo ho poi cercato io. Sì,
proprio lui, il complottarolo universale, quello che di segreti non
ha mai capito nulla, della realtà nemmeno, però su quel nulla ha
saputo divenire milionario mentre io, che mi suppongo su un altro
livello, sono sempre più spiantato, come soldi ed altre materialità.
Non ho capito come mai non gli abbiano mai fatto avere il premio
Nobel. Le “sue” lobbies non ne avranno avuto l’utilità. C’è
concorrenza lassù! Lui, il NorbertoEcco, lo ha sempre saputo di non
avere capito un cacchio pur sapendoselo far ben rendere. Lo si vede
dai sui libri sui grandi segreti universali dove annaspa e lo si vede
bene che lo sa di annaspare. Quando da piccolo giocava ai dottori e
diceva alla bambine: “dai fammi vedere il tuo pisello”, sì è
sempre stato uno convincente, per cui le stesse non potevano
resistere e gli si mostravano, poi esclamava: “Ma c’hai solo la
righetta, tu!” Quando s’invaghì della Sampò [più che altro era
stata una di quelle cose per cui il funzionario RAI riteneva che
un’attricetta non potesse non dargliela se richiesta], s’era
detto “almeno questa, che sembra tosta, deve avercelo il pisello”,
ecco che lei, non appena il NorbertoEcco esclamò pure a lei: “Ma
c’hai la righetta pure tu!”, preferì farsi ripassare da Mike.
Quando NorbertoEcco, incacchiatissimo, furioso, dell’affronto,
riuscì ad intercettare la Sampò, chiuderla in una sgabuzzino e
minacciarla di farla licenziare in tronco dalla RAI, pretese delle
“spiegazioni”. Lei dovette, di fronte alla forza: “Tu
NorbertoEcco passavi il tempo a vantarti. Sai, dopo ore ed ore di
lavoro anche una Enza ha bisogno di un po’ di silenzio...” Lui
pressante e sempre più furioso: “Ma quel Mike che chiacchiera
sempre e che è un vanesio da vicoli sottoproletari...” Enza non ce
la fece a trattenersi: “Guarda, lui almeno non dice mai nulla, solo
qualche piacevole spiritosaggine.” NorbertoEcco sempre più furioso
e sprezzante: “Un analfabeta dei bassifondi che, con quella sua
aria da finocchietto pavido, fa il piazzista in RAI...” No, no,
neppure Enza ce la fece più: “Guarda, minchioncello d’Alessandria,
che me lo ha dovuto dire del tutto casualmente la sorella, e perché
io ho insistito, che il padre era un famoso avvocato newyorkese, non
un ferroviario fascistello d’Alessandria, e la madre di famiglia
nobiliare torinese. Sì, è vero, per contingenze belliche, lui fece
solo il classico. Quando la Gestapo lo mise contro un muro per
fucilarlo come resistente, lui neppure disse di essere cittadino
americano. Furono loro che gli trovarono il passaporto in tasca. Non
gli cavarono mai nulla, neppure sotto tortura. Dopo vari carceri
[quando fu trasferito da San Vittore verso la Germania, pesava 39
chili!], centri speciali e campi di concentramento, lo infilarono in
uno scambio di prigionieri Germania-USA. Così, liberato a gennaio
1945, poté raggiungere New York dove divenne giornalista e col
tesserino del Dipartimento di Stato per potersi muovere ovunque.
...Quando glielo ho chiesto mi ha detto arrossendo schivo che sì, a
volte, capita di finire in prigione, che non voleva parlarne... Molti
credono che fosse finito in carcere per furtarelli, e non come agente
di collegamento tra partigiani ed alleati tradito da una spia
partigiana. Nulla più! Non mi ha raccontato nulla, lui, di come sia.
No, non è come te, piccolo, misero, NorbertoEcco! Ti vanti, ti
vanti, mentre perfino in un Mike si cela un uomo mentre dei supposti
cervelloni come tu ti credi di essere...” NorbertoEcco sempre più
rosso di invidia straboccante fuggì, si chiuse in casa, bevve
all’inverosimile. Mike grande agente della resistenza, in mano alla
Gestapo ed alle SS, e pure silente di quelle sue glorie, e senza
neppure una tessera, e pubbliche dichiarazioni, per farselo
fruttare... Poi, non resistendo all’affronto, scrisse il suo
</span><span lang="it-IT"><i>Fenomenologia di Mike Bongiorno</i></span><span lang="it-IT">,
tre paginette dove Mike era presentato come un mediocre per mediocri.
Pure peggio. </span>
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
I soliti, che magari ce
l’avevano pure loro, sotto-sotto, con lui, col Mike, pur
mostrandoglisi amici, si presentarono tronfi dal Mike. “Mike,
guarda cosa scrive questo. Non lo denunci neppure? Non vai a far
casino?” Poi, per spingerlo ad agire contro NorbertoEcco: “Mike
ma è vero che quanto i nazi ti torturavano tu ti mettevi a ridere?
...Mike ma lo sai che il padre di NorbertoEcco era un fascistone di
provincia?”</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
“<span lang="it-IT">Idolatrato da
milioni di persone, quest'uomo deve il suo successo al fatto che in
ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle
telecamere traspare una mediocrità assoluta unita (questa è l'unica
virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato
e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna
costruzione o finzione scenica: sembra quasi che egli si venda per
quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di
inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo
spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità
nazionale il ritratto dei propri limiti.”</span></div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Mike ridacchiò: “Tutto
qui?!”
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
“<span lang="it-IT">Magari, fosse
tutto qui, guarda quello che osa scrivere!”</span></div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Ovviamente il NorbertoEcco
si copre dietro un furbastro: “dove, si intende, con questo nome è
indicato non l'uomo, ma il personaggio.” Come dire: “Ora te le
dico, ma faccio finta di fare scienza.” Oh, lo facciamo pure noi,
che non siamo furbastri. Usiamo spesso nomi veri. Io BaruchSchlosser
creo una finta frapposizione, coi miei personaggi, solo per crearmi
una distanza euristica che mi permetta di sbagliarmi, dunque di
essere più libero nella ricerca. Scrivessi “Umberto Eco il
conformista” non ci sarebbe rischio di errori. Ma lo sapete come
sia, nei dettagli. Siamo sempre troppo buoni, perché troppo ingenui.
Quando si tratti del male e dei mali ci si sbaglia sempre per
prudenza. Beh, NorbertoEcco era solo un furbastro.</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Dunque mostrarono a Mike
pure quel:
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
“<span lang="it-IT">Mike Bongiorno
non è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente.
Rappresenta, biologicamente parlando, un grado modesto di adattamento
all'ambiente. L'amore isterico tributatogli dalle teen-agers va
attribuito in parte al complesso materno che egli è capace di
risvegliare in una giovinetta, in parte alla prospettiva che egli
lascia intravvedere di un amante ideale, sottomesso e fragile, dolce
e cortese.</span></div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
“<span lang="it-IT">Mike Bongiorno
non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di
istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello
scibile e ne esce vergine e intatto, confortando le altrui naturali
tendenze all'apatia e alla pigrizia mentale. Pone gran cura nel non
impressionare lo spettatore, non solo mostrandosi all'oscuro dei
fatti, ma altresì decisamente intenzionato a non apprendere nulla.”
</span>
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
https://keepcalmandlearnsocialstudies.files.wordpress.com/2013/10/eco_diario_minimo.pdf
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Mike cominciò a ridere
irrefrenabile. Ancora più al seguito del libello contro di lui.
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
“<span lang="it-IT">Dai, Mike,
reagisci. Bisogna sollevare un caso!” E Mike ancora più a ridere.
Ovviamente, Mike restò Mike, mentre il NorbertoEcco divenne una
potenza mondiale. </span>
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Beh, quello del libello
contro Mike è un NorbertoEcco che, pur della macchina RAI, e delle
altre mediatiche, vuole dichiarare al mondo di essere un grande
intellettuale del conformismo ma che ...col conformista reale non ha
nulla a che fare. Schizofrenia pura. Borderline. Quelle cose della
serie: “Io sono uno che ha studiato, ...io!” Nel caso, sei ancora
più colpevole. Mike era solo uno che si cercava una professione e di
farla bene. L’ha trovata e si è applicato. Tu, invece,
NorbertoEcco, diventi un operatore nei punti decisivi e di controllo
della rete dello sterminio culturale di massa, e vai a dire che tu
non hai colpa proprio perché hai capito tutto, mentre il colpevole è
magari l’edicolante. Ovviamente, tutto è una rete adattabile. Non
che se il NorbertoEcco non fosse mai esistito, o fosse mancato,
sarebbe cambiato nulla. Non diamo alla merda l’importanza essa non
ha. La responsabilità sua resta. No, il NorbertoEcco non c’è mai
stato neppure con la logica più elementare. Non ci sta con la testa.
Ma ci sta a far soldi a palate.
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<span lang="it-IT">Persino Salvini,
dopo che gli [i soliti compagnuzzi dei CC] hanno lanciato contro un
tomo di NorbertoEcco per tentare di ammazzarlo, è sbottato: “Se
rinasco, rinasco miliardario rosso e faccio i girotondi... Se poi
nasco figlio di lattai fascisti, giuro che mi faccio Littizzetta!
...od anche Fazio!” Non ho mai capito come una possa studiare
musica, e, subito dopo, lettere e teatro, e poi darsi nei viali, beh
pur siano essi quelli ben pagati della RAI, ed anche complementari.
Comunque, è vero che, per la fare la finta opposizione, meglio stare
con le maggioranze, quelle fluide, reali, cioè sia del Re che dei
soldi. Anzi, quando stai coi poteri reali poi pure fingere di essere
indipendente, come faceva Montanelli, proprio perché non ti vincoli
ai finti poteri del momento, bensì a quelli non passeggeri. Però
quel Salvini che si fa littizzetto deve essere contagioso. Non appena
il Grullo lo ha letto è subito balzato su ed ha urlato: “Gliela
faccio vedere io a quello!” Fu così che esclamò, pubblicamente,
credendosi di fare una battuta comica su Sadiq Khan, il nuovo sindaco
laburista di Londra: “Voglio poi vedere quando si fa saltare in
aria a Westminster...” Anche un Grullo di Genova può essere fuori
di senno. O che non fosse un messaggio trasversale. Che non volesse
candidarsi a rimpiazzare il Mattarello... O gli sarà scappata.
Perché il Grullo è un genio, un altro. Nello stesso spettacolo
racconta che, se ti danno il reddito di cittadinanza, tu puoi poi
lavorare gratis e così il padrone, non pagando gli operai [che
vivono col reddito di cittadinanza!] non delocalizza in Romania. Già,
lo Stato, se ti da mille, ne spende duemila perché almeno altre
mille se ne vanno in spese per uffici. Eppoi non c’è bisogno di
essere Milton Friedman [quello del “Non esiste il pasto gratis”
perché qualcuno deve pure pagarlo, e finisce che lo paghino i poveri
per i ricchi, anche se vi contano il contrario] per chiedere da dove
vengano questi mille, che magari, come detto, si duplicano con le
spese generali. Gli sarà scappata pure questa, al Grullo. I veri
geni si sa che non si possano concentrare sui dettagli. Come si dice?
“L'intendenza seguirà!” Se poi non segue, e se neppure
l’informazione ed il raziocinio la hanno preceduta, ti ritrovi
Bonaparte a Mosca in fiamme, e senza viveri e fica, mentre fuori
nevica e ghiaccia. No, i geni, quei geni, spesso non ci stanno con
la testa... Dal bandaglesciano che si fa saltare a Westminster
all’albero dei soldi infiniti, no, no, proprio i geni Grulli... I
tamarri sono più avanti. Si prendono 850 al mese dall’Inps per due
anni, di disoccupazione, ed intanto lavorano in nero, magari
all’estero, oppure fica e fica senza lavorare. Poi, dopo due anni
buttati via, ...ecco arrivano i Grulli coi soldi a tutti, ma proprio
a tutti-tutti. Perché ora, coi robots che premono, non è che uno,
dopo due anni di disoccupazione a fare nulla, neppure a studicchiare,
possa pensare di trovare un lavoro... Mi sfugge pure dove li
prenderebbero i soldi per dare i soldi a tutti. A parte che in
Italiozia si lavora già troppo [...troppo poco, avendo uno dei tassi
di attività più bassi al mondo] per cui ovvio [!!!] che si debba
dare l’incentivo a lavorare ancora meno... Più prendi soldi a chi
produca ancora qualcosa, più chi produca chiude per cui non ti paga
più le tasse. Oppure si fa cinese, dunque in nero, per cui le tasse
non te le paga egualmente. Beh, il siciliano è più avanti. Lui
soldi non ne ha mai, non da darti. Però pretende i tuoi conclamando
che i soldi non contino (se sono i tuoi) e che devi darli loro [a
loro siculi] perché loro “hanno i diritti”. ...Meglio storti,
allora... Anche gli altri “hanno i diritti”, a cominciare da
quello naturale di non darti i soldi loro! </span>
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Oh, ma cosa divago?!
Finisce che mi dimentico... Vi ricordate quando fu trafugata la bara
del Mike? Sì, ecco, avete capito... Fu lui, il Vate, ormai lanciato
nei complotti universali dunque astutissimo, pensava, ed intoccabile,
che si era fissato di far prendere il calco del pisello di Mike. Non
riusciva più a vivere. Dovette agire. Si iscrisse ad una loggia
massonica di avvinazzati di Novara. Coperto da un cappuccio, anche se
tutti lo riconobbero, assoldò una banda di sbandati. Lì pagò.
Promise di più ad operazione conclusa. Tirata fuori questa bara dal
cimitero e nascostala da qualche parte, ecco che il Vate pretendeva
il calco del pisello. Andava aperta. Andava preso il calco. Lo
avrebbero subito capito tutti chi ne fosse stato il mandante. Il Vate
stendeva piani dettagliatissimi. È solo che poi... Gli sbandati
assoldati pretendevano sia più soldi per tenere la bocca chiusa, ed
ancora di più per aprite la bara e prendere un calco senza che poi
si capisse fosse stato preso. Non se ne venne a capo. Il Vate
elaborava piani ma poi... Ovviamente i CC lo avevano subito saputo,
appena la bara era sparita. “Signor Vate si dice che... ...Saranno
solo voci, non vorremmo...” Il Vate si sentiva come incaprettato.
Si vedeva controllato. Ma anche quelli assoldati... Una cosa è
sottrarre una bara. Già aprirla, prendere un calco del pisello
senza che ne resti traccia e richiuderla... Una bara è una cosa
sigillata, non è una cassetta della frutta. Alla fine, dopo quasi un
anno, sentendosi braccati, o comunque non procedendo il piano, non
restò loro che farla ritrovare. Prima del ritrovamento, il Vate fece
contattare i familiari da un insospettabile che disse loro che la
bara sarebbe presto riapparsa intatta che che avrebbero dovuto far
avere, ...non fu specificato a chi..., il calco del pene. Un breve
giro di telefonate ed i familiari capirono come solo il Vate potesse
avere un tale interesse. Ritrovata la bara precedettero alla
pressoché immediata cremazione. Per il Vate fu un vero colpo. Bevve
per giorni. Da allora, di tanto in tanto, si guardava il pisello allo
specchio (la pancia ne impediva la vista diretta, in qualunque
posizione si ritrovasse) e si diceva che Mike doveva averlo più
piccolo. Voi non ci crederete, ma neppure certi Vati sono esenti dai
luoghi più comuni.
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Ecco che, ora, rincontrare
questo NorbertoEcco con un salmone in mano mi ha fatto un po’ di
impressione. Questa sua ultima, o penultima, scemenza, porta la data
del 2016. Che sono poi articoletti para-umoristici, o tali se li è
immaginati l’autore, di tempi differenti, ben precedenti. Tempo di
vedersi pubblicato il libretto ed ecco che muore come per promuovere
il suo davvero ultimo, così sembrerebbe, libro in uscita. Noi
guardiano le date che vediamo. Non siamo addentro ai segreti
dell’ometto, tanto meno dell’editoria. Lo sapete come siano certi
Vati?! Sono come una curva logistica. Alla fine ripubblicano. Ecco
perché volevamo trovare, lo vogliamo tuttora trovare, l’ultimissimo.
Certi Vati invecchiano nella testa innanzitutto. Non si mettono a
studiare chessò chimica, cinese, calcolo [nel senso inglese], arabo,
robotica, a settanta od ottant'anni. Ripubblicano. Aggiungono. Cos’è
un’aggiunta se non innovi? Come innovi se non ti applichi, se non
studi? Un genio lascerebbe ripubblicare chi lo voglia, ma se ne
fregherebbe di farlo lui. Cercherebbe, percorrerebbe, nuove sfide.
No, scusate. Si usa nel mondo anglofono, credo. Ma una ragazzina
italica mi ha detto di recente che “nuove sfide” non si dice,
che se lo metti in un CV [frasi del tipo “felice di accettare nuove
sfide”, che invece sembra che nei CV anglofoni sia ben accetto] è
senza senso. Beh, lasciamo stare...</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
NorbertoEcco dice, ma noi
sappiamo non essere neppure un po’ vero, di essere il genio delle
trame, dei complotti, e poi... ...ecco, poi, ce lo ritroviamo col
salmone in mano, in mano ed in valigia!
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Si compra un salmone
affumicato in Svezia e sembra fare di tutto per non mangiarselo. La
mortifera panciona non ne avrebbe sofferto. Anzi, mangiare raffinato
magari allevia. Ma si può mai pensare che uno si consideri perfetto
voglia alleviare qualcosa. Si tiene il pancione letale, e pure il
salmone che, quando lui arriva a Milano, dopo quattro o cinque giorni
dall’acquisto, è andato a male. Più importante far vedere di
averlo comprato che mangiarselo appena verificato che la
conservazione venga vanificata dai frigo degli alberghi che lo
rifiutano. Il piccolo conformista non riesce neppure a rifiutare il
conto di un albergo, pagato all’editore, su cui gli fanno figurare
decine di litri di superalcolici neppure toccati. Gli tirano fuori il
salmone dal frigo mentre gli addebitano centro litri neppure
sfiorati! Ce lo vedere a chiedere un piatto, e coltello e forchetta,
e mangiarsi il suo salmone, con del pane comprato in giro?
Impossibile! Nel suo conteggio dell’impiego del tempo, non sembra
mai essere entrato in un negozio... Vi sarà ben entrato per comprare
il salmone. Sarà sotto la voce “spostamenti”. Addirittura ci
tiene a far figurare di essere stato bamba pure nel 1981. Non che ne
dubitassimo. Il bamba non ha mai dei prima o dei dopo. Se li ha, sono
solo sempre in peggio. Un bamba è sempre peggio. Ogni momento è
peggio degli altri, per quanto da un punto di vista strettamente
logico sarebbe facile contestare questa asserzione. La forziamo noi
per l’illogico NorbertoEcco! Meglio un salmone andato a male,
dunque immangiabile, a Milano, ma dove tutti possano vedere il suo
oramai puzzolente ed inutile regalo, che gustarselo da solo quando
ancora mangiabile. Non poteva ricomprarne poi un altro a Milano, con
incartamento anonimo, o preservando la confezione di quello che si
era mangiato, e dire che veniva dalla Svezia, se proprio ci teneva?
Beh, lo avessero visto a Milano entrare da un pescivendolo e la cosa
si fosse risaputa... Vi immaginate un NorbertoEcco dal pescivendolo.
Vi ci potete immaginare una Thatcher. Ma proprio non un NorbertoEcco
notabile di regime. E chi leggerebbe mai i trafiletti od i libri di
uno che si facesse sorprendere dal pescivendolo?! Si potrebbe con un
Busi, ma perché lo ha fatto entrare nel personaggio. Ma con un
semiotico che si dica inviato dai cieli per arricchire pure la
letteratura mondiale...
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<span lang="it-IT">1981. Amsterdam. Uno
col pancione, qui sempre un NorbertoEcco, neppure di preoccupa di
tenere il portafoglio in un posto sicuro, ben chiuso da un bottone e
da un cerniera e con la mente ben concentrata sul punto da cui non si
possa permettere di perdere alcunché. Oh, i geni... Sono sempre
sbadati o così vogliono fare vedere. Dei bamboccioni. Per cui perde,
o gli viene rubato, il portafoglio. Rientra comunque a Milano. Avrà
avuto altrove la carta d’identità od il passaporto, ed il
biglietto dell’aereo. L’</span><span lang="it-IT"><i>American
Express</i></span><span lang="it-IT"> gli fa avere una carta nuova il
giorno dopo. L’ordine dei giornalisti gli duplica la tessera in tre
giorni. Già con la patente, nonostante trucchi e alte
raccomandazioni proprio non riesce a progredire nella ricerca dei
numeri necessari. Nonostante avesse già scritto </span><span lang="it-IT"><i>Il
Nome della Rosa</i></span><span lang="it-IT">, quando qualcuno gli
dice che solo i carabinieri, cioè un’Arma dell’Esercito, sono
gli unici, così riferisce lui, che possano avere accesso a tali
esoterici numeri, lui non riesce a sfruttare il filone. Pure troppo
difficile prendere un treno per Alessandria dove sembra abbiano tutti
i suoi numeri. I geni conoscono solo gli aerei, i taxi o l’auto
propria. I treni sono troppo giù. Insistendo, con alte e meno alte
raccomandazioni, ed interessamenti anche di base, tra cui un suo
lettore dell’</span><span lang="it-IT"><i>Espresso</i></span><span lang="it-IT">
e che, come tale, dice lui, neppure può essere sospettato di essere
corrotto [non che ci interessi, ma l’asserzione di NorbertoEcco ci
svela nuovamente la sua banalità conformista ed assenza di qualunque
pensiero logico], ecco che, dopo quasi due mesi di tale intenso
lavorio, NorbertoEcco riesce ad avere un foglio sostitutivo, per sei
mesi, della patente che ovviamente richiede lunghi tempi di fattura
per potere essere duplicata. Infatti, pur dopo resistenze, il foglio
viene rinnovato per altri sei mesi. Supponiamo pure altri blocchi di
sei mesi, salvo raccomandazioni. Occorrevano anni per un duplicato di
patente smarrita o sottratta. Come dire, per chi conosca le
burocrazie, che solo chi paghi e molto, potesse averla duplicata in
fretta. Non esistono altri motivi quando ci si trovi ad arretrati del
genere. No, un NorbertoEcco non può scendere a tali comprensioni ed
estrinsecazioni. </span>
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
In un altro di questi suoi
articoletti dello stesso libretto, NorbertoEcco ci tiene far sapere
che un pancione, e bardato da professorone, si sbrodoli
necessariamente di tutto ogni volta che mangi in aereo. O forse
pensava di fare lo spiritoso. Chissà perché io non mi sia mai
sbrodolato, anche se non avrò certo mai preso la quantità
industriale di aerei di un NorbertoEcco? I geni sono speciali. Il
bamboccione non può non sbrodolarsi!
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Povero NorbertoEcco e gli
orsi. Parlando di bambini, se ne esce con un “invece di dirgli”.
Io sapevo, e so, che si dovrebbe dire “invece di dire loro.” Sarà
la lingua che si evolve... O chissà che correttori gli editori usino
per controllare il “grande” NorbertoEcco?! No, non è un lapsus
occasionale. Già nella frase precedente c’era un “per fargli”.
No, è “per fare loro”. Non nuoce alla scorrevolezza ed è
preciso. “Gli” sta per “a lui”, NON per “a loro”!</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
NorbertoEcco è ovviamente
uno che telefona al dentista per un appuntamento. Beh, quando si sia
importanti... Chiaro che il dentista te la faccia cadere dall’alto.
Io, di solito, vado e passo. Che fortuna essere un semplice e
sconosciuto BaruchSchlosser! Paghi il dovuto e passi subito. Beh,
quando ti trovi un NorbertoEcco, che anche solo trasli il proprio
pancione sulla poltrona del dentista, occorre almeno un’assicurazione
di euro-miliardi sulla persona. Chiaro che occorrano appuntamenti e
tariffe speciali! Un NorbertoEcco, “specialista” di trame, non ci
arriva. La butta sul “noi umanisti” che siamo considerati “dei
perdigiorno” dai dentisti.
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<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Quando NorbertoEcco prova
a fare il conto dell’impiego delle ore della propria vita, facendo
un conto degli impieghi annuali per i vari “capitoli di attività”,
capite come un genio affermato resti senza tempo per pensare. Non se
ne rende conto, per cui si vanta di essere occupatissimo. Ecco perché
mi ritrovo con più tempo per la conoscenza io che faccio il
lavapiatti e sono pure spesso disoccupato, disoccupato senza soldi
non di quelli ricevano soldi da chissà dove. Ma NorbertoEcco è
spiritoso. Annuncia che se smettesse di fumare guadagnerebbe 182 ore
l’anno. E cosa se ne farebbe mai?! Basterebbe si chiudesse in una
delle sua tante case od uffici, staccasse tutto e facesse dire di
essere irraggiungibile.
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<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="text-align: justify; text-indent: 0.5cm;">
Beh, resto ad aspettare di
poter piratare quello che stavo cercando. Non ho altro da dire sul
libretto del salmone che non mi è neppure piaciuto. Il libretto non
mi è piaciuto. Magari avessi del salmone affumicato, anche non di
Svezia, affettato sottile! Troppo costoso. Mi consolerò con del
formaggio da pochi euro, appena trovo sia gli euro che il formaggio.
</div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-27412180426111952302016-01-25T22:48:00.000+01:002016-01-25T16:59:59.017+01:00mashal-087Pogrom-Linciaggio [I PARTE]<div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><b><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-087. Pogrom-Linciaggio</span></b><b><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt;"> </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 10pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe Rukacs</span><b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt;">Pogrom-Linciaggio. Nel vento sopra le nuvole. </span></b><b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing. </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Saga di Regime e pidocchi di
supporto. </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non esiste un senso delle cose. Non esistono,
in genere, personalità in sé, ma solo ciò che i pidocchi sono convinti debbano
fare e credersi per apparire quel che viene loro detto da altri pidocchi come
loro ciò che loro debbano fare e credersi. </span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Maurizio Sgarruffo e </span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Rikkio
Sgarruffo </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Guardateli come erano. Seguiteli come si sono
evoluti, di solito in peggio. Li vedrete come sono e seguiteranno ad essere. </span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Era il
1919. Nel centro di Genova. Clorinda, alloggiata nella <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pensione Scaruffi</i> con la famiglia, era una ragazzetta schiva e
timida, sebbene fosse oramai quasi sui trent’anni. Il cuoco, Mario, un
napoletano, era da tempo che l’aveva adocchiata. Si diceva che dietro tale
ritrosia si dovevano nascondere intense fantasie. Se ne era eccitato ed
invaghito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Le fantasie
le aveva davvero fortissime, Clori. Qualche amica le aveva detto che se il
diavolo ti entra dentro ti fa impazzire e non lo controlli più. Diventava tutta
rossa ed eccitata al solo pensiero, ed in effetti ci pensava sempre. Tuttavia
le avevano detto, in casa, che Dio non voleva e lo spirito di passaggio neppure,
che se si era di buona famiglia si doveva essere serie, tenersela stretta, ché
se poi ci resti la reputazione è rovinata e la tua vita pure, che doveva
aspettare di sposarsi. Il matrimonio tardava dato che sta di fatto che nessuno
si era fatto sotto per chiederla. Del resto, lei era schiva e non andava in
cerca di occasioni. La famiglia pure non aveva una vera vita sociale né diffuse
conoscenze. Loro unica evasione era lo spiritismo. Essendo la famiglia
numerosa, non avevano bisogno di fare vita sociale per trovare altri che si
unissero a queste loro attività trascendenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mario, il
cuoco, si era in qualche modo aggregato alla famiglia di Clori, i Castellano,
giudei di Babilonia, transitati poi per varie contrade tra cui, le ultime, la
Spagna, Castellammare di Stabia ed, ovviamente, Genova. In effetti, il cognome
non derivava da ‘castello’ ma da ‘Castiglia’. Prima si chiamavano Cohen.
Derubati e impoveriti, ed in pericolo di vita, furono costretti a dissimularsi.
I Castellano, almeno coloro che già non si erano autonomizzati e sistemati in
aree non distanti del nord o del centro nord, o negli Stati Uniti alcune
figlie, alloggiavano lì nella <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pensione
Scaruffi</i>, essendo il capofamiglia un ufficiale della Marina Mercantile che
allora lavorava presso la gestione del porto di Genova. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui, Mario,
il cuoco napoletano, si era un po’ appiccicato a loro fingendosi interessato
alla sedute spiritiche della famiglia Castellano. Lo avevano invitato a qualche
evocazione di spiriti di passaggio, più per cortesia che perché la sua presenza
offrisse reali sinergie. Di indole pacifica e cortese, ai Castellano sembrava
quasi di fare uno sgarbo a rifiutarlo, sebbene lui avesse un po’ le
caratteristiche del proletario napoletano furbastro ed arraffone. Costui ne
aveva approfittato per cercare di agganciare Clori. Non che potesse fare molto
in presenza di altri. E lei era il tipo di ragazza che evitava. Bruciava
dentro, ma fuori faceva la fredda e la schiva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi l’aveva
vista qualche volta che lei transitava sola e lui dalla cucina l’aveva notata.
Un giorno l’aveva trascinata nella sua stanza nella pensione. Lei non si era
ritratta. Lui l’aveva spogliata e le aveva fatto la festa. Lui se l’era ben
goduta ma pure lei si era sentita impazzire di piacere per questo demonio che la
penetrava e la faceva sussultare oltre ogni immaginazione. La rivide qualche
altra volta, con lei che non aspettava altro che di essere presa e ripresa. Non
ci volle molto che lei scoprisse di essere incinta e glielo disse. Al che, lui<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>disse ad Umberto Scaruffi, il proprietario
dalla pensione che, questioni di vita e di morte, doveva allontanarsi
immediatamente per far ritorno a casa. Si fece pagare e, senza dire nulla a
nessun altro, se ne tornò a Napoli dove aveva famiglia, moglie e figli.
Scomparve. Si rifarà<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vivo di nuovo con
Clori, ma solo occasionalmente, quando questa si sarà trasferita alla Spezia
dopo esserci sposata e separata.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Umberto
Scaruffi, il proprietario della pensione, un socialista romantico e donnaiolo,
si era detto che forse era il momento di acquietarsi e di accasarsi. E poi si
sentiva un po’ responsabile che la cosa fosse avvenuta nella sua pensione, per
mano di un suo dipendente che poi si era in fretta e furia licenziato, fatto
pagare e sparito senza salutare nessuno. Si era così sposato con Clori e, nel
1920, era nato il figlio del cuoco, che lui aveva fatto passare come suo. Lei
lo aveva chiamato Fausto. Le era capitato non richiesto, ma se l’era comunque
goduta, per cui considerava il tutto un fausto evento. Se l'era goduta col
cuoco e poi pure con Umberto che era un grande chiavatore. Per cui aveva
denominato con un fausto appellativo questo figlio capitatole per caso. Lo
chiameremo Fausto Sgarruffo, in realtà il figlio del cuoco e lei glielo aveva
detto al bimbo dopo che si era separata da Umberto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dal
matrimonio, era successivamente nato, ma solo dopo alcuni anni, alla fine del
1924, il figlio vero di Umberto, Angelo. Successivamente, il matrimonio era
andato a monte per, o anche per, sarebbe meglio dire soprattutto per, ragioni
di Stato. Umberto Scaruffi era uno dei pochi socialisti che non era voluto
divenire fascista. Lo avevano fatto tutti. A lui era sembrata come una cosa
sporca. Di quelle cose che non si fanno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Bello
leggerlo sui libri di scuola e se uno se lo fa rendere. Ma non fare il
conformista, soprattutto quando è apertamente preteso, porta solo guai, di
solito. Non che dopo l’era impropriamente chiamata ‘fascista’ (in realtà c’era
sempre il Re che dal Quirinale controllava saldamente il potere reale anche se la
faccia la metteva, più che altro per le pagliacciate, il Benito) sia cambiato
nulla. Fanno pure di peggio. Tuttavia, all’epoca, o prendevi la tessera del PNF
ed associazioni connesse, qualunque fosse il tuo mestiere o professione, o non
lavoravi, non ufficialmente, perlomeno dove essa fosse obbligatoria e lo era di
certo per gli esercizi pubblici, non solo nel settore dei dipendenti pubblici
ed altrove. Ah, anche gli operai erano divenuti fascisti. Così si doveva fare.
Non si poteva disobbedire al Moderno Principe che in quel momento, e lì,
voleva, o gli era stato fatto volere, così. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Umberto non
prese la tessera del PNF, né di associazioni cosiddette fasciste. Gli fu dunque
revocata la licenza. Dovette chiudere la sua <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pensione Scaruffi</i>. Col 1928, si era infatti costituita la <i>Federazione
Nazionale Fascista Alberghi e Turismo</i>. Il 22 aprile 1930, fu inaugurato il <i>Consiglio
Nazionale delle Corporazioni</i>. Senza tessera del PNF, ed iscrizione alle
varie associazioni etc, non si lavorava. Si potevano svolgere solo attività
marginali od in nero, se le tolleravano. La tessera del PNF, come l’iscrizione
alla varie associazioni, erano formalità burocratiche. Tuttavia, se uno non
voleva sottostarvi, doveva arrangiarsi in altri modi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo, dopo
la guerra, con quello comicamente chiamato ‘antifascismo’, è restato tutto lo
stesso. I fascisti hanno solo cambiato padrone ed auto-definizione. Si sono
verniciati bianchi, rossi, verdi e d’altri colori e sfumature. È una legge
fisica, matematica e sociologica (anche se chi dovrebbe si guarda bene
dall’insegnarlo e forse pure dal saperlo) che se definisci qualcosa ‘anti’ è
perché resta lo stesso pur con un qualche segno per sembrare opposto,
differente. È solo propaganda. Il partito fattosi unico nella fase
monarchico-mussoliniana si è ridiviso in una pluralità formale, e così i
sindacati e le varie associazioni. Gli ordini corporativi sono restati, come
sempre. Lo Stato è restato lo stesso, anzi si è pure gonfiato e peggiorato.
Egualmente non lavori, o con più difficoltà, senza tessere, ossequi,
subordinazioni. Idem se l’OVRA, o come si è chiamata poi, ti mette nel mirino.
Anzi pure l’OVRA, la Polizia Segreta dell’Interno, come pure le Polizie Segrete
militari e dei Carabinieri che non è che siano sparite dopo il monarco-mussolinismo,
anche se non se ne parla. Si sono gonfiate e pluralizzate esse stesse, oltre ad
essere riaffermata, col dopoguerra, la supremazia, anche formale, delle
Polizie<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Segrete Carabinieri del
Quirinale e del governo formale. Negli Stati con tendenze predatorie esiste una
legge sociologica per cui tutto si può creare ma nulla si distrugge, a livello
di apparati burocratici. Cambiano i nomi. Si gonfiano organici e spese. Nuove
burocrazie affiancano le preesistenti e si stratificano su di esse. Nulla si
sopprime, contrae, né efficientizza mai. Le burocrazie fanno le stesse leggi
presentate come per riformarle. Ne approfittano per arricchirsi ed espandersi.
Non esiste un vero governo che diriga gli apparati burocratici, bensì sono gli
apparati burocratici ad essere, con gli interessi corporativi, il governo
reale, di cui il governo formale è solo facciata da marketing. Non è la Gran
Bretagna, col governo della Corona. È Italiozia col governo del Quirinale, che
deve a sua volta obbedire ai voleri della Corona inglese cui NON occorre una
Italiozia di una qualche consistenza. Italiozia se la inventano e creano gli
inglesi, coi loro terroristi e fantocci, nel 1860-61. Non certo per poi
lasciarla ad altri od a sé stessa!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Umberto,
era uno che conosceva la vita. L’aveva dovuta conoscere. O l’avrebbe dovuta
conoscere. O, semplicemente, v’era altro che vedremo. Combinava in sé la
cultura montanara di Ligonchio, pur di una famiglia cittadina ben radicata a
Reggio Emilia e nei suoi commerci, con l’avere accettato la sfida della
metropoli industriale, Genova, e l’esperienza dei commerci essendosi fatto
albergatore. Vedeva la corsa a riciclarsi. Tutto restava lo stesso ma tutti
accorrevano sul carro vincente. Gli sembrava ci fosse qualcosa di sconveniente,
di sudicio. Gli stessi anti- accesi erano come fascisti con etichetta
antifascista. GL, per esempio, gli unici veri anti-fascisti, aveva un’etica
fascista, od almeno quello che poi è stato chiamato, lo sappiamo essere un
luogo comune, “etica fascista” che non era ed è poi altro che il
combattentismo, il delinquere sentendosi ed essendo coperti. GL era poi passata
al soldo inglese, per cui erano tutti divenuti santi, in automatico. L’etica
fascista è quella cui poi si era facilmente conformato sia il PCd’I russo che
il PCI inglese, e derivazioni, e, da sempre, i carabinieri, i militari, sbirri
e secondini, i burocratici pubblici: tutti ‘combattenti’ ed ‘eroi’ quando
delinquono coperti. Ritornando all’anti-... ...Dici di opporre qualcosa solo
perché ne sei del tutto simile. Non parliamo poi, di nuovo, dei ‘comunisti’,
cominciando ora da quelli di quell’immediato dopoguerra, a parole non veri
antifascisti ma anti-tutto, una setta bordigo-moscovita di chi, per essere
anti-tutto, era passato al soldo russo. O era difficile capire fosse stato un
colpo di Stato austro-tedesco di guerra o se ne subiva il fascino proprio per
quella ragione. Beh, i bordigo-bordigo non erano molto anti-fascisti. Tendevano
all’a-, incluse le varie astensioni, almeno a livello teorico, pur se poi le
contingenze potevano indurre ad altro, l’altro fosse, a livello individuale, il
reattivismo per cause ambientali o l’a- magari perché uno se la faceva sotto.
Politica ed ideologie sono solo maschere per individui restano sempre gli
stessi, quelli erano prima. Se cambiano, cambiano in altro modo e per altri
motivi che delle etichette. Le esperienze forti marcano, non le mode del
momento. Passando da Bordiga, che una professione l’aveva, ad avventurieri in
cerca di una collocazione, il PCd’I, una piccola setta, viene rapidamente
comprato dai russo-sovietici. Siccome questi erano in ottimi rapporti con lo
Stato italiano, il PCd’I di Togliatti-Stalin cooperava con l’OVRA. L’arresto di
Gramsci lo montano OVRA-PCd’I-sovietici ...Avventurieri alla ricerca di una
posto fisso parastatale. Le Russie erano una potenza estera già Alleata in
guerra ma poi transitata, col colpo di Stato bolscevico-germanico, dal lato
tedesco, seppur in modo coperto, per poi cadere di nuovo sotto egemonia
angloamericana con lo stalinismo che rinnega l’agente tedesco Lenin e quello
austriaco Trotzki, due già emigrati di lusso lautamente pagati appunto dal
governo tedesco e da quello austriaco tramite le rispettive socialdemocrazie. A
guerra in corso, la rete militare austro-tedesca, con la copertura di
intellettuali sedicente marxisti e rivoluzionari, attua il colpo di Stato
contro lo zarismo. Sopravvissuti, non senza aiuti occidentali (che pur
ufficialmente stanno dalla parte degli anti-sovietici, e così aiutano gli
stessi a meglio auto-distruggersi [la conoscete la tecnica di ‘aiutare’
qualcuno ma in modo che perda?; è quello fecero pure col KMT in Cina, pure in
Vietnam quando fecero vincere il nord di Hanoi; sono tecniche usuali]), la
necessità di tecnologia angloamericana riporta le Russie sotto egemonia
inglese. Sono aspetti sotto gli occhi di tutti e, come tutte le cose sotto gli
occhi ed il naso, si fa finta di, o si è indotti, a non vederle. Con Stalin,
che implementò la visione di Trotzki dell’economia di guerra e della relativa
industrializzazione forzata, le Russie ritornarono sotto controllo
angloamericano. Trotzki si trovò dal lato alla fine perdente, quello della rete
austro-tedesca nelle Russie. Gli apparati burocratici e militar-polizieschi
russi preferirono gli angloamericani. Non c’entrano le balle sull’uno più
diabolico e l’altro meno. Fosse stato quello, avrebbe vinto Trotzki. E neppure
la balla dello Stalin che prestava attenzione alla campagne, sennò sarebbe
egualmente prevalso Trotzki. Stalin rapinerà i contadini col terrore e li riporterà
allo stato animale, contraendo la stessa base produttiva delle campagne.
Neanche la balla della cultura di Trotzki e della incultura di Stalin, essendo
ben più colto Stalin seppur Trotzki fosse un brillante e prolifico oratore e
scrittore, al contrario del più colto Stalin. Trotzki legge romanzi ma non
capisce le basi degli affari di Stato, oltre a non capir nulla di storia né di
filosofie ed altro anche se ne millanta scrivendone come ne fosse un grande
esperto mentre invece rantola e razzola. È scrittore brillante, nel senso che
le spara ad effetto, ma del tutto vanesio. Alla base delle scelte di quello
succede nelle Russie sovietiche che sopravvivono stanno banali ragioni di
necessità di tecnologia per l’industrializzazione accelerata, pur del tutto
barbara ed inefficiente, che gli angloamericani generosamente ed
interessatamente agevolavano pur di ricreare un baluardo anti-tedesco in vista
di un nuovo conflitto mondiale che realizzasse lo sfondamento della Germania (e
pure di altre potenze continentali) non riuscito nel 1914-18. Trotzki, pur a
suo tempo sovvenzionato anche da interessi statunitensi, non solo, a lungo,
dall’Austria, non riesce ad entrare in sintonia con delle Russie allo sfascio e
corrotte che stanno infilandosi in una masochistica economia di guerra
permanente, che è quello avverrà sotto Stalin, che poi non è che governasse da
dittatore, visto che esistevano procedure sovietiche, di comitati, anche ai
vertici massimi. Trotzki aveva il marchio delle sue connessioni con le Polizie
Segrete austriache, ed era ben connesso alla rete austro-tedesca nelle Russie.
Stalin ben sguazza nella corruzione burocratica e militar-poliziesca che si
espande con l’economia di guerra alla russa, cioè del tutto disorganizzata ed
inefficiente. Stalin segue la corrente e, poi, la volontà inglese dell’economia
di guerra. Non che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Trotzki fosse più
onesto od ascetico, visto che apparteneva agli strati alti burocratici, quelli
che disponevano di un reddito cento volte superiore a quello disponesse un
operaio medio. Lui aveva fretta ad entrare nell’economia di guerra. Mentre
Stalin aspetta che ne esistano le condizioni nelle classi burocratiche ed a
livello di apparati polizieschi. Economia di guerra implica terrore
generalizzato, aspetto di cui lo stesso<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Trotzki era cosciente visto che era più spietato di chiunque nei
massacri di massa. È solo che Trotzki non riesce a conquistare gli apparati
burocratici e polizieschi, né ad attuare un colpo di Stato militare, per cui
aspetta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fatalistico che qualche potere
austro-tedesco o statunitense lo restauri nelle sue funzioni di fucilatore
spietato e frettoloso. Questo non succede. Gli inglesi preferiscono Stalin che
vuole ripiegare le Russie sull’economia di guerra anti-tedesca, a Trotzki che
vorrebbe da sempre un’economia di guerra funzionalizzata alla guerra contro
tutti. Quanto all’Italia, che è di netta ed esplicita area inglese, la Russie
sovietiche entrano subito in sintonia col cosiddetto fascismo tanto esaltato
dagli inglesi, che lo hanno voluto. Italiozia resta monarchica, con alla testa
il Re e la Casa Reale, al servizio inglese. Il PCd’I serve, come tutti gli
altri PC, per agevolare le politiche sovietiche, non certo per contrastarle. Il
politico è ovviamente un venditore di aria fritta, per cui quel che dica non ha
alcuna connessione con quel che faccia. Il marketing politico è una
combinazione di doublespeak, doubletalk e doublethink. I funzionari del PCd’I,
poi del PCI, erano dei piccoli truffatori da mercato. Togliatti era un
piazzista che mascherava dietro ideologismi il suo essere stato mandato in
Italia, nel 1944, per servire gli inglesi che volevano un PCI con poteri di
para-governo perché non si fidavano del Vaticano. Ovviamente, una volta nelle
istituzioni italiche, il PCI diviene un’appendice della DC. Tuttavia, per
tenere fede al mandato originario inglese, il PCI deve istericizzare le sue
masse col mito sovietico, col mito della loro diversità, con sottoculture
ottocentesche che bloccano la modernizzazione di Italiozia. Il PCI ed il suo
retaggio ha creato avversione di massa nei confronti delle nuove scienze e
tecnologie, per esempio della stessa computeristica e programmazione, sì che
tuttora escono dalla scuola masse di ignoranti del tutto inutili per il mercato
del lavoro. Ovviamente, il PCI ed i suoi successori chiamano ciò ‘cultura’,
mentre è solo ignoranza di massa accuratamente preparata, per esempio dalle
maestrine sinistre che conclamavano che la programmazione fosse per idioti.
Chissà, allora, perché per loro ‘geni’ è troppo difficile?! Gli inglesi fecero
operazione simile col maoismo e la sua distruzione culturale di massa in Cina.
In Italia e Francia usarono i loro PC di massa. I partiti di massa si
costruiscono con valanghe di soldi, potere, armi. Non è che siano sorti dal
nulla. Li fabbrica l’occupazione angloamericana. Il militarismo francese, De
Gaulle, era appena più duro del Vaticano, per cui il PCF fu più contenuto dello
strapotente PCI.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le spiegazioni
idealistiche di tali differenze ne diano le appendici della propaganda inglese
sono appunto propaganda, aria fritta per il pidocchio medio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il fascismo
italico solito (fascismo è sinonimo concettuale del trasformismo solito, sia
quello parlamentare che quello popolare dove tutti devono obbedire ai voleri
della Casa Reale - il problema, dal punto di vista dello sviluppo, è che è una
Casa Reale corrotta e sfascista, aspetti che agli inglesi fanno comodo), prima
quello dello pseudo-liberalismo, poi quello dei trasformismi parlamentari e
sociali, si era rifatto fascismo conclamato ed aperto col fantoccio
anglo-monarchico Mussolini e, poi, fascismo occulto, negato a parole, ma non
meno estremista e violento, con gli antifascisti. Fascismo di qua e fascismo di
là. Fascisti da qua e fascisti di là. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non lui,
Umberto, che si era detto: “Io resto socialista, socialista romantico,
moderato, riformista, magari pure monarchico se quel fetentone del Re non si
fosse fatto mussoliniano, padrone e manipolatore dei fascisti mussoliniani,
quel coacervo di ex-combattenti ed avventurieri ben sussidiati ed usati dalle
oligarchie finanziario-industriali per non cambiare nulla, ed imposti al Re,
con pieno assenso inglese, che li ha usati per rinsaldare la disciplina scossa
dal fallimento bellico, quella guerra che non era servita a nulla se non ad
andare in quel posto al popolino.” I Savoia che, di loro, non hanno mai vinto
una guerra sono riusciti a perdere pure la IGM pur essendo, formalmente dalla
parte dei vincitori visto che gli inglesi avevano imposto, ai loro fantocci
Savoia, l’avventura bellica al loro fianco, per demolire l’Impero
Austro-Ungarico senza far allargare troppo l’altro loro fantoccio insofferente
francese. Italiozia, che con la neutralità sarebbe prosperata, era uscita
sfasciata dalla ‘vittoria’ al fianco inglese. Gli Austriaci ed i tedeschi avrebbero
dato ad un’Italia neurale di più di quello non abbia ottenuto con la
‘vittoria’. Gli inglesi avevano imposto l’entrata in guerra, pur poi
dilazionata di un anno a seguito dell’assoluta impreparazione. Il parlamento
era contro, ma il Re aveva imposto quello comandavano gli inglesi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inutile
formulare troppe ipotesi. È vero che un’espressione fatta risalire a Seneca
asserisca che il </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">destino
guidi coloro lo assecondino mentre trascini chi vi si opponga. È vero che
opporsi alla realtà non serva a nulla mentre assecondandola si possano anche
trovare dei propri spazi. Abbiamo pure difficoltà a palare di etica e di
valori. Perché l’etica è una strana casa che alla fine chi abbia avuto successo
se la compri, o se la veda comprata e conclamata, variamente. Mentre chi non
abbia avuto successo ma altri, in posizione di potere, lo presentino come etico
permette spesso ai molti codardi e delinquenti di farsi belli con le chiappe
altrui. Quanto al sentirsi a posto con sé stessi, espressione abusata, chi
delinqua (in senso lato) variamente, con approvazione universale o meno, si
sente spesso a posto con sé stesso. A parlare di etica in modo astratto, si fa
presto a dire tutto e l’opposto di tutto. A parlarne in modo concreto, alla
fine gli ‘etici’ sono quelli che urlano di più.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sta di fatto che questo Umberto Scaruffi, di
carattere quieto e tollerante, pur edonista, socialista monarchico, di certo
semplice ed anche un po’ ingenuo, di fronte a questi scalmanati in camicia
nera, di fronte alla solita rivoluzione in peggio, non se la senta di
uniformarsi. Fosse stato in Russia, se ne sarebbe venuto via di fronte agli
squadrismi, e peggio, in camicia rossa. Si fosse trovato nella Parigi
giacobina, avrebbe evitato di accodarsi al nuovo peggio del vecchio. Il suo
socialismo derivava dall’ebraismo millenario, pur non esteriorizzato, della
famiglia che lo portava a non approssimarsi troppo al cattolicesimo, pur senza
i fondamentalisti liberali. Nota famiglia di commercianti di Reggio Emilia che,
un millennio prima, aveva cambiato cognome mutuandolo da un’espressione
dialettale che significava “ruvidi/scontrosi”, per dire che, di fronte al
fondamentalismo cristiano, accantonavano il cognome ebraico originario per
occultarsi ma restando differenti. Anche in questo caso, era un ebraismo dalla
Palestina e dal Medio Oriente, non di etnie di ceppo turco in aree poi russe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Per cui, nel turbolento dopoguerra, arrivano i
nuovi, che erano gli stessi di sempre che ora si sentivano ed erano coperti dal
potere:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ti fai fascista?”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma
almeno prendi la tessera.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non ti
iscrivi alla Federazione, alla Corporazione, ché se non lo fai ti chiudiamo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti
revochiamo la licenza!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non si
sentiva e non l’aveva fatto. Gli sembrava una cosa sporca, di fare del male al
prossimo. Non ci si vedeva a dire e far vedere che anche lui si era uniformato
a quegli scalmanati. Se ne sarebbe vergognato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non che ci
fosse molta differenza, da un punto di vista storico, tra fascismo e
socialismo. Lo stesso Mussolini era un socialista rivoluzionario cui, il 4
agosto del 1914, col voltafaccia [rispetto alle precedenti, per quanto non
credibili, conclamazioni internazionaliste] della socialdemocrazia tedesca, in
parallelo alle altre, degli altri paesi, erano crollati i miti [ne avesse mai
avuti] social-internazionalisti parolai. Mussolini si rià presto. Con soldi
francesi, ed ovviamente supervisione inglese, era passato all’interventismo,
che era il programma Alleato contro la neutralità tentata dai Savoia. Diverso,
eticamente, dal socialistoide <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non aderire
e non sabotare</i>? Quest’ultimo era come dire: fatevi ammazzare e poi ci
rivediamo dopo la guerra come si fosse trattato di un intervallo. Sarebbe stato
meglio dire: vi abbiamo contato e ci siamo contati tante balle ma, di fronte
alla realtà della guerra totale (o quasi - si era ancora alle tecnologie di
allora) non possiamo fare nulla, possiamo solo dire che non siamo d’accordo ma,
in concreto... ...in concreto, nulla. Dirigenti socialisti onesti avrebbero
dato le dimissioni e sarebbero emigrati. ...Dove? ...Il più lontano possibile,
sebbene poi il mondo sia quello che sia, dappertutto. È differente, ma non del
tutto, solo per chi abbia i soldi e tanti, tantissimi, o riesca comunque a
farli. Mannò, erano i soliti italioti che, nel momento della guerra totale, non
avevano avuto il coraggio di dichiarare che la retorica socialista era stata
tutta una mascherata mentre erano solo, come tutti, milizie parallele di
parastato e, talvolta, in talune componenti ed aree, milizie parallele di Stati
esteri [vedi il caso russo ed, in parte, anche altri, dove c’è chi, dietro a
slogan pretesi internazionalisti, copre solo servaggio ad interessi esteri -
del resto, non erano ne sono possibili rivoluzioni nel senso viene dato a bere,
dalla propaganda inglese, alle plebi]. Di qui quella baggianata del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non aderire e non sabotare</i>. Che è solo
una mistificazione di un sano: <i>non possiamo farci nulla</i>.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La realtà è
determinata dal Principe, che ora si scontra ora si allea, od è obbligato ad
allearsi, con altri Principi. Il Moderno Principe è solo il Principe solito,
quello che esiste da millenni invariante ed invariato nella sostanza, che si è
fatto, negli ultimi secoli, sempre più, burocrazia apparentemente impersonale
ed apparentemente democratica. Beh, anche millenni fa era tale. Si studino
antiche civilizzazioni e lo si vedrà. Il condottiero da film non è mai
esistito. Pur in apparenza Principe sempre più burocratizzato ed impersonale,
alla fine sono persone, o pidocchi che siano, quelle che mettono le firme sotto
normative pubbliche o segrete, sotto nomine, che nominano persone e non entità
impersonali, e sotto decreti esecutivi ed altro. Quanto alla ‘democrazia’, il
popolino vota per ciò comunque resta quello che è o, se muta, muta secondo
logiche che nessuno controlla, non col voto. Per cui, il popolino vota
continuando a non contare nulla ed a non determinare nulla se non, talvolta, i
color apparenti o le facce di politicanti che, fattisi istituzioni, figure
istituzionali perché sono posti a capo di istituzioni [apparati burocratici
dello Stato e che dovrebbero dirigerli e dirigerlo], continueranno ad obbedire
a logiche che nessuno controlla, o non comunque chi voti né col voto. Deve
essere un gran conforto scegliere la faccia di chi te lo metta in quel posto,
per usare un’espressione che sembra zozza e volgare quando qualcuno la
proferisca ma del tutto realistica! I circuiti del potere, le oligarchie,
spesso predatorie o di tira-a-campa’, talvolta [nei centri degli Imperi che non
stanno abdicando] sviluppiste, stanno al di fuori delle logiche,
dell’apparenza, del voto, voto ‘democratico’ che appunto non conta nulla, che
serve solo a mostrare il servaggio di chi voti, il suo condizionamento da parte
dell’industria pubblicitaria, dei lavaggi/insozzi dei cervelli con cui si
controllano le masse dunque pure il loro voto. Se poi il risultato del voto non
va secondo i programmi di chi tiri i fili delle realtà, ci sono mille modi per
condizionare gli eletti, come per sbalzarli di sella pur vincitori di effimere
elezioni, quando non siano o non appaiano sufficientemente ossequenti ai
padroni del mondo, al Moderno Principe ed a chi, all’interno ed all’estero, lo
controlli.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo stesso
movimento socialista o sociale [tanto mitizzato che a nessuno sorge il sospetto
vi sia in ciò un preciso interesse dei padroni del mondo! ...avanti
minchioni!!!], nelle sue varie colorazioni, nasce come appendice di Stato e di
Stati. È creato dappertutto dalle polizie e da servizi occulti, ora interni ora
esteri, per ragioni di controllo, per meglio esaltare il Moderno Principe. Poi,
per ragioni di marketing e di falsa coscienza, queste entità politiche e
sindacali create dai governi devono contare balle, come sempre si fa in
politica e para-politica. Il proletariato è largamente un’invenzione quando si
cerchi di definirlo ad li là dell’astrazione generale. Se crei un nuovo partito
su nuove classi che emergono su scala globale, chiaro che si venda la mercanzia
con miti generali ed internazionali. Poi, quando la realtà chiami, restano i blocchi
di interesse, cui anche il proletario concreto è subordinato, per cui le
conclamazioni di valori e di intenti generali ed universali crollino, salvo
magari rispolverarle, sotto altra forma e sempre per precisi interessi di
Stato, appena passata la tempesta. Dove le hanno tenute in vita, era
nell’interesse di sovversioni interne ed estere. Tutto è sempre riusabile come
falsa coscienza, come copertura di azioni ed eventi reali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">...Se
guardate la storia reale delle Internazionali e dei partiti ‘operai’, è una
storia piuttosto squallida e di polizie-Servizi, se andate oltre la
fumettistica. No, no, non vi è nulla di squallido, se non in relazione alla
fumettistica. Se crei delle caserme, la struttura, la funzione ed il
funzionamento delle caserme sono quelle che sono. Vi è chi mangia e chi si
faccia mangiare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Il moto di rivoluzione (di solito con traiettoria
ellittica) è il movimento di un corpo celeste attorno a un centro di massa.
Quando i propagandisti inglesi inventarono il concetto furono ben attenti ad
usarne uno con significato perfetto pure dandolo a bere come altra cosa.
Rivoluzione significa un’attività che non è servita a nulla, pur dopo un lungo
movimento con ritorno al punto di partenza, la cui unica importanza è che il
centro dell’universo sia restata la Corona Britannica che se ne sia dunque
giovata. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In
concreto, questo Umberto Scaruffi, che non era voluto divenire fascista, non
era neppure capace a fingere. Era un socialista riformista seppur di famiglia
benestante, cosa del resto frequente. Il proletario leccava padroni e poteri.
Le ideologie, le critiche all’ordine esistente, le insoddisfazioni, vengono
sempre da strati superiori. Sono proprio quelli coi soldi che hanno poi, nel
succedersi delle generazioni, l’inclinazione a pensare, a riflettere, a
diversificarsi, a costruirsi delle coscienze critiche. È, al contrario, il
proletario che va più, e più ottusamente, dietro alle mode ed alle imposizioni
del momento. Non che chi pensa sia necessariamente meno opportunista, anche se
si crea delle giustificazioni pseudo-intellettuali al suo opportunismo. Non era
il caso dell’Umberto. Resta quello si sentiva di essere. Poi, quando tutti si
rifanno antifascisti, lui non ci mangia sul suo essere reduce, reduce di e da
un altro mondo. Appunto, fascisti di qua e fascisti di là, ma non lui. Lui ne
resta fuori. Non si accoda al fascismo quando era di moda. Non sfrutta
l’anti-fascismo quando gli ex-fascisti, divenuti anti-fascisti, lo fanno. DC,
PCI, anche gli altri, sono partiti neo-fascisti. La gente è sempre la stessa.
Quello pensano, mai pensino, è sempre lo stesso. Ancor più le percezioni
elementari sono sempre le stesse. Cambiano solo le etichette. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Umberto era
un reggio-emiliano, come origini italiche della famiglia. Ebrei del Medio
Oriente che si erano stabiliti sulla penisola e poi a Reggio Emilia almeno un
millennio prima e si erano dedicati ai commerci. Il nome Scaruffi lo avevano
adottato un 900 anni fa. Prima ne avevano uno del tutto differente, di origini
medio-orientali, ebraiche. Lui, come altri Scaruffi, era specificatamente di
Ligonchio, un paesino sui monti, sull’Appennino. Qualcuno, degli Scaruffi, che
si era voluto tirare fuori dalla città e se ne era andato sui monti. Una
valanga di sorelle e lui l’unico maschio della prole. La passione per i
commerci aveva fatto spostare molti di loro a Genova, e qualcuno pure nelle
Americhe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando era
stata introdotta la tessera fascista obbligatoria, obbligatoria per lavorare,
per lavorare anche come albergatore, non l’aveva voluta. Appunto, gli era
sembrata una di quelle cose che non si fanno. Non lui. Non l’aveva presa. Non è
che fosse emigrato anche se gli emigrati non è che avessero le porte aperte.
Non è come al cinema, nei film eroici. I ricchi facevano la bella vita, alla
Nenni ed alla Rosselli. C’erano poi quelli al soldo, diretto od indiretto, o di
Mosca e/o dell’OVRA e/o di altre entità o Stati. Gli altri facevano gli
emigrati, magari in miniera, od i muratori, se non avevano la faccia di dirsi
cuochi o simili sebbene anche lì vi fossero gerarchie e poi occorresse un
minimo di lingua dei luoghi. Come in tutte le emigrazioni, alcuni fanno
fortuna, magari piccola. Altri restano lavoratori salariati e per di più
stranieri, magari in lavori tossici, dove si muore presto. Così è ora. Così era
allora. Provate. Poi mi dite. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui,
non essendosi affiliato al PNF, gli avevano chiuso la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pensione Scaruffi</i> e le squadre di miliziani fascisti lo
manganellavano per strada di tanto in tanto. Genova era piccola. Ormai lo
conoscevano. Clori s’era stufata. Aveva sposato un albergatore e si era
ritrovata con un perseguitato, e senza più l’albergo, solo perché non aveva
voluto prendere la tessera del PNF, in gran parte una formalità -<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla fin fine è come ora, da qualche parte,
dove, su creazione dell’Impero e per fini suoi, ti dicono che o ti fai islamico
o devi pagare una tassa o farti tagliare la testa, con la differenza che una
religione viene vissuta da molti come identità personale mentre, invece, solo
un tessera di partito voluta dal Moderno Principe è considerata una formalità.
Dunque, Clori, coi due figli piccoli, se ne era andata alla Spezia dove stava
un fratello maggiore, Aldo che lavorava in proprio, come piccolo commerciante
di ricambi per veicoli. Lì, Clori aveva trovato un impiego presso la Marina
Militare, in qualche ufficio amministrativo della stessa. Lui, Umberto, si era
messo a produrre ed a vendere olio, sempre lì a Genova. Non occorreva la
tessera del PNF, dato che lo faceva in modo irregolare, senza licenze formali
che, senza tessera del PNF, non poteva avere. Dal produttore al consumatore.
Dato che i clienti lo apprezzavano, essendo più leggero, più digeribile,
mescolava l’olio d’oliva con olio di semi, così aumentava pure la quantità. A
lui andava bene. Ai clienti pure. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I
Carabinieri, che hanno fascicoli su tutti gli italici, avevano scritto, nel
suo: “Socialista, pacifico e legalitario, ma irriducibile.” Lo scriveranno pure
su quello di Angelo, più tardi: “Socialdemocratico, senza tessera. Di quelli
che non intrallazzano.” Uno stigma: non sono intrallazzoni. Un’onestà di base.
Non vogliamo mitizzare. Si sono trovati spesso fregati. Nei commerci succede.
Si saranno, forse, pure trovati loro obiettivamente a fregare occasionalmente,
pur non volendolo, qualcuno. A volte gli affari vanno male. Ma, come dire?,
...chi ha esperienza di mondo e di affari lo capisce, sennò fa lo stesso...,
col cuore puro. Appunto, con un’onestà di base. Ci si possono sporcare le mani.
Non che uno se le lavi e sia tutto come prima. Eppure, con un’integrità di base.
Ci sono delle cose che non si fanno. I compromessi fanno parte della vita. Non
vogliamo dire che sia meglio chi non prenda tessere di chi le prenda. Dipende
sempre, non tanto dai contesti, ma da quello uno è. Umberto aveva la tessera
socialista. Quella del PNF non l’ha presa. Anche Angelo non si è trovato nelle
circostanze di prenderla. Non ambiva averla. Non solo. Lì, in fondo era giovane
e non si è trovato in situazioni in cui ne fosse obbligato. Poi,
socialista-democratico, si definiva ‘saragattiano’, è restato al livello
diciamo spirituale. Non ha mai preso tessere. Magari gli sarebbe stato utile
colla fonderia ed in genere. Non era nello stato d’animo dell’intrallazzatore,
non di quelli si sottomettano per avere dei favori. Certo avrà mediato, avrà fatto
qualche networking, ma sempre a livello di connessione personale, e pure del
tutto effimera. Anche Angelo è stato di quelli non si vendono l’anima. Non
fanno quello sembra loro sporco o che, comunque, non si fa. Uno stigma per le
Polizie Segrete Carabinieri: “Ebrei silenti ma irriducibili. Tale il padre
Umberto. Tale il figlio. Pure il nipote. Pure la figlia del nipote.” Umberto ed
Angelo. Roby e Serena.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli
Scaruffi sono una famiglia di commercianti di Reggio Emilia che acquisì, si
inventò, il cognome attorno al dodicesimo secolo, quando sostituirono con esso
il precedente, totalmente differente. Il precedente era stato mutuato cognomi
usuali sulla penisola. Infatti, prima di adottare il cognome Scaruffi, avevano
adottato Baldi, o Balducci o Balducelli, o qualcosa di simile, che venivano da
medioevale germanico bald, baldo, coraggioso. Ebrei venuti dal Medio Oriente
[non di quelli turco-slavi dell’Impero Cazaro] che, pur non conclamandosi come
tali, si disfanno di un cognome precedente per pure ragioni mimetiche. Anche i
Castellano, Clori era tale, erano ebrei medio-orientali, non conclamandosi come
tali, ma continuando la pratica di esoterismi, d’occultismi, ebraico-egizi. Più
accomodanti, i Castellano, ma solo nella forma perché erano spesso dominati da
ingrugniti silenzi. Decisamente più ruvidi gli Scaruffi che adottarono il
cognome dal dialetto reggio-emiliano, per dare una dimensione di distacco,
della propria alterità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fausto, lo
Sgarruffo, il figlio del cuoco, un furbetto, un guappetto, già da piccolo,
aveva fatto una scuola facile e che dava subito sbocco ad una professione, le
magistrali. Come studente magistrale poteva dare pure qualche lezione a qualche
bambino e rimediare qualche soldo. Tempo di iniziare ad insegnare e lo avevano
chiamato nell’esercito come ufficiale. Allora, era automatico per i diplomati.
Lo avevano inviato in Jugoslavia e poi era finito in campo di concentramento in
Germania dopo l’armistizio. Sapevano tutti che la guerra era persa. Che fossero
di princìpi, o fossero solo furbetti, o prudenti, lo sapevano che era meglio
aspettare un paio d’anni in campo di concentramento, visto che il Re era
passato, proprio perché la guerra era chiaramente persa, dalla parte che
avrebbe vinto. Sì, dal lato tedesco c’era la martellante propaganda sulle armi
segrete. Ma intanto gli altri avanzavano mentre loro arretravano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tornato,
come reduce di guerra era entrato in Comune e, come diplomato ed ex-ufficiale,
era poi divenuto dirigente all’ufficio economato, dove poteva rubacchiare cancelleria
ed altro senza problemi. Aveva pure delle rappresentanze, visto che in Comune
si lavorava solo di mattina ed alle 14:00 s’andava a casa. Medicinali, per cui
aveva la casa piena di medicine. Nel frattempo, si era pure sposato con una che
lavorava in un banco in piazza del mercato. Un po’ avevano vissuto nella casa
della madre di lui, Clori. Poi erano andati tutti in una casa nuova del Comune,
quelle cose d’allora che pagavi come un fitto moderatissimo, e sempre più basso
coll’inflazione, e divenivi proprietario in qualche decennio, forse in 35 anni.
Un affarone. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo un
paio di figli di rito con la moglie, Maurizio e Patrizia, si era trovato con
una belloccia dell’ufficio che era restata vedova. Per cui, la Ratti era
divenuta la sua amante segreta. Quando Fausto tornava a casa, si metteva a
letto esausto dalle scopate con la Ratti. Diceva a tutti che era per via del
campo di concentramento che gli aveva rovinato lo stomaco e lo aveva
debilitato. Per frequentare la Ratti, diceva che andava a lavorare qua e là, od
a curare le sue rappresentanze. Erano solo coperture. Si era riempito la casa
di medicine che si era fatto dare da case farmaceutiche ma poi lavorava poco o
nulla in quel settore. Incassava più di bustarelle in Comune. La moglie fingeva
di bersele. Non scopava più la moglie, e la sua moglie parallela e segreta era
divenuta la Ratti, che aveva un solo figlio, un tipo intellettuale e sognatore,
che faceva finta di nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Maurizio
aveva aggravato la furbastreria del padre Fausto, il figlio del cuoco
napoletano, e l’aveva coniugata con l’ignoranza e l’invidia aperta della madre,
Tea, una davvero volgare-volgare. Maurizio era un mitomane che si vantava delle
cose più incredibili. Raccontava di essere ricchissimo, di frequentare persone
ricchissime, di sapere tutto. A scuola era un disastro ma non perché leggesse
altre cose. Semplicemente aveva allergia per i libri, per tutti i libri. Non ne
ha mai letto uno in vita sua. L’unica cosa che sapeva fare erano vuote
chiacchiere. Sapeva un po’ d’inglese perché per qualche ragione misteriosa si
era appassionato e gli era entrato nella testa senza studiarlo. Aveva imparato
a suonare la chitarra, cosa che gli permetteva di esibirsi in chiesa, la chiesa
dei salesiani, in messe beat, messe con musica moderna tentate da alcuni preti
attorno al 1968. ...Più che attirare qualche chitarrista... In genere, le messe
ed i servizi con musiche profane sono di cattivo gusto, da qualunque
confessione siano istituite. Ve ne sono tuttora, come presso i presbiteriani di
Taiwan e forse anche in altri luoghi e confessioni. Cose abbastanza disgustose
che mal si conciliano con la spiritualità. Ma, evidentemente, c’è a chi
piacciano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il figlio
vero e unico di Umberto era Angelo, di carattere buono e mite, senza particolare
voglia di applicarsi a scuola, pur accanito lettore di quotidiani e di cosette
strane come la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Selezione del Reader’s
Digest</i> e simili, ma che poi era divenuto, da fattorino di un cantiere
navale, il <i>Cantiere di Portovenere</i>, piccolo industriale metallurgico.
Angelo non era invidioso di nulla e di nessuno, tanto meno del semi-fratello.
Al contrario, Fausto Sgarruffo era sordidamente invidioso di Angelo che,
sebbene non avesse avuto voglia di studiare e si fosse messo a lavorare subito
dopo l’avviamento industriale, era sempre allegro e spensierato. Poi, quando
Angelo aveva fatto un po’ si soldi... Sì, Fausto era davvero all’invidia nera
anche se non se lo lasciava trasparire. Tale resterà per sempre. Lui figlio di
un guappetto napoletano, di quelli sono-tutto-io, con Angelo che lo
sopravanzava in tutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Angelo
aveva un animo generoso, spontaneo e bambino. Una volta, quando le cose
andavano bene con la fonderia, si era appassionato di un plastico ferroviario
di trenini e materiali Rivarossi. Voleva comprarlo e portalo a casa, dove il
posto ci sarebbe anche stato. Sebbene non piccolissimo, erano solo alcuni metri
quadri, meno del mega presepe che Fausto, un abitudinario, faceva tutti gli
anni a casa propria, sempre uguale, con materiali rubati in Comune o fattosi
regalare come bustarelle. Franka, la moglie, come al solito aveva fatto
sceneggiate. Allora, Angelo aveva segretamente preso in affitto un piccolo
locale al pian terreno nei pressi del centro storico, un poco prima di Via
Sant’Agostino, o forse si chiamava già così, ed un poco dopo l’incrocio con Via
Manzoni, e lì aveva collocato il plastico altrettanto segretamente comprato.
Poi non aveva in realtà il tempo di andarvi a giocare ma era comunque il senso
di possesso di qualcosa che da piccolo non avrebbe mai potuto neppure
immaginare di avere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ad Angelo,
era andata bene per alcuni anni. Successivamente, con la crisi del settore
metallurgico (per chi non avesse agganci mafioso-politici – quelli lavoro
continuavano ad averlo) era passato ad altri settori dove, anche se talvolta
con difficoltà, aveva sempre rimediato un po’ di soldi e preservato alcuni
immobili (qualche appartamento) che si era procurato quando andava bene. Anzi,
con altri soldi rimediati si erano fatti pure la casetta al mare, in un condominio
nuovo di casette a Moneglia. Lui aveva avuto un paio di figli, Roby e Rikkio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rikkio, il
secondo, aveva in realtà poco o nulla di suo, avendo preso il lati peggiori
della madre [[Franka Pata, ...ebrei di Calabria, tra Mileto e Vibo Valentia,
copertisi dietro facciate, del tutto formali, cattoliche – Simari [che fa
riferimento alle origini dalla Samaria (שֹׁמְרוֹן)] da parte di madre, Pata
[pataḥ (פַּתַח) rappresenta sia la Sefirah di Chochmah (bagliore improvviso di
un'idea o di saggezza), che i significati di aprire, e di avere un barlume su
ciò che sia stato precedentemente ignoto ed acquisire conoscenze] da parte
paterna]], invidioso, complessato, vile, viscido, nevrotico, isterico, infame,
di quelli che si guardano sempre attorno per sentirsi approvati o non
disapprovati. Le sorelle di Franka erano un po’ tutte sul furioso. Si rubavano
pure tutto tra di loro. Delle volte, Ester, la bellona della famiglia, che si
era sistemata piuttosto bene con Ennio Orsoni, un geometra che si occupava di
grandi opere (strade, ponti, gallerie), dava a Maria, operaia d’una grande
industria (la Montecatini della Spezia), cose da farsi fare, ovviamente gratis,
con lana di ottima qualità. Prima Maria diceva che gliele faceva gratis, poi si
teneva gran parte della lana per sé (come retribuzione per il tempo dedicato a
farle quanto richiestole), ...giustamente, visto che Ester era pure piuttosto
ricca. Franka a volte aveva dato delle valige (con documentazione contabile
della fonderia di Angelo), valige, valigione, di ottima qualità, a Maria perché
gliele tenesse. Maria, passato un po’ di tempo, aveva buttato via il contenuto,
in effetti del tutti inutile, e si era tenuta le valige. Franka andava poi a
raccontare che le valige erano state rubate da un conoscente [il Caffazzo, il
cui padre le valigie le vendeva, ma nuove, e comunque non rubava nulla a
nessuno] del figlio Roby. Follie... Etc etc.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Angelo
aveva conosciuto casualmente Franka, che abitava dalla parte opposta della
città. Angelo abitava in Via Torino. Franka a Migliarina, dalla parte opposta,
quella est, della città. La aveva vista giovane ed innocente tra le amiche,
tutte impiegate alla Sepral, dove lei stessa era entrata, durante la guerra,
mentre terminava l’avviamento commerciale come privatista, visto che la avevano
mandata a lavorare, a servizio, da due zitelle o quasi, le signorine Biso (una
zitella, una vedova di un musicista vaticano), appena finite le elementari. Lui
la aveva agganciata. Lei, che aveva la sola ambizione di fare tutto quello
facevano gli altri, più le fobie della numerosa famiglia d’origine dove tutti
invidiavano tutti gli altri per tutto, avendo ormai l’età di sposarsi, si era
fatta agganciare. Un po’ di casto fidanzamento. Poi, si erano sposati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È che lei
era sessuofoba persa, come un po’ tutte le femmine della numerosa famiglia e la
madre, poi morta di emorragia cerebrale negli anni cinquanta. Le avevano sempre
detto, in famiglia, che se una donna gode è una troia. Beh, la sorella Angela,
che era l’unica di famiglia ad “avere studiato”, era divenuta maestra, aveva
sempre dato il culo a tutti, secondo certi usi calabresi. Quando aveva infine
conosciuto Piero Rossi, a Casalbuttano, si era sposata per produrre la consueta
doppietta di figli, Paolo e Pierluigi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Angela,
come al paese, Mileto (Calabria), dava il culo ai cugini per averne vantaggi,
come l’aver potuto studiare formalmente a differenza delle altre sorelle e
degli altri fratelli, a Casalbuttano, dove era andata come maestra (sebbene,
oltre ad essere ignorante di tutto, avesse problemi pure con l’italiano!), dava
il culo ai direttori della scuola per esserne protetta e favorita. Non le altre
sorelle della famiglia di una dozzina tra fratelli e sorelle, tutte sessuofobe.
Al contatto col cazzo, ne restavano tutte traumatizzate. Fosse capitato solo ad
una... Ma erano tutte così. Era quello era capitato pure a Franka, dalla prima
notte di matrimonio. Poi, una continua depressione sordida, isterica ed
invidiosa che aveva trasmesso al secondo figlio Rikkio. Roby scantonava. Rikkio
aderiva e si sottometteva infelice, infelicissimo, alla pazzie di Franka.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando
Franka si era fidanzata, qualche amica maliziosa le diceva, per esperienza
personale o perché le era stato riferito o lo aveva sbirciato, che quando,
appena, sposata, avesse conosciuto il cazzo se la sarebbe ben spassata. Invece,
in famiglia le dicevano tutti e tutte che se una donna gode è una troia, per
cui dovere di una buona moglie è soffrire in silenzio. Il primo conformismo di
Franka era relativamente a quello le dicevano in famiglia, né lei aveva vere
fantasie di godimento sessuale sue, solo un vago desiderio di tenerezze che in
famiglia ne erano state sempre negate. Aveva dunque affrontato la prima notte
di nozze nella peggiore delle predisposizioni. Quando lui glielo aveva messo
dentro senza intuire che avrebbe forse dovuto trovare il modo di risvegliare il
desiderio di lei, ma anzi aspettandosi che lei ne fosse naturalmente felice pur
essendo senza precedenti esperienze di cazzi, lei si era già predisposta ad un
fallimento irreversibile. Si era sentita come stuprata ma pure senza la
possibilità di poter trovare una via, anche futura, verso il godimento. Era
anzi terrorizzata dal poter mai essere anche solo minimamente felice e
specificatamente a letto. Dunque il tutto si era risolto in una frigidità
cronica e nevrotica dove la voglia di scopare di lui si risolveva nel disgusto
e nella sofferenza di lei che si sottometteva per puro dovere, perché così
doveva essere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E lei se ne vendicava su
tutto il resto, con continue sceneggiate relativamente a tutto ciò lui, Angelo,
facesse. Lei si sentiva in dovere di rendere la vita di Angelo, pur di indole
accomodante, un autentico inferno. Cosa in effetti fece.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rikkio si
identificava con Franka, tanto colle sue nevrosi croniche che col suo desiderio
di conformismo. Non che Rikkio ne avesse dei vantaggi. Franka era furiosa pure
con lui che se ne sottometteva infelice. Telefonava alle famiglie di tutti
coloro lui frequentava, frugava nelle sue cose, lo sorvegliava e gli faceva continue
sfuriate scaricandogli le sue agitazioni. Un’estate, quando ancora frequentava
il tecnico per geometri, Rikkio era andato a lavoricchiare nell’officina del
padre di un suo compagno di scuola. Franka si era subito chiesta ed agitata:
“Cosa ne direbbe mia sorella Angela?” Per cui aveva subito telefonato
all’Ispettorato del Lavoro per dire che nella tale officina della Chiappa (un
quartiere della parte ovest, o nord-ovest, di La Spezia), venivano fatti
lavorare alcuni ragazzi non in regola. Era subito arrivata un’ispezione. Il
gruppetto dei ragazzi irregolari era stato fatto uscire da una porta laterale.
Ma gli ispettori avevano detto al padrone che avevano ricevuto la telefonata
della madre di uno di quelli lavoravano lì in modo irregolare, per cui lui
aveva poi evitato di continuare ad offrire quella opportunità a Rikkio. Franka,
per coprirsi, aveva raccontato che era stato Roby che da poco lavorava
all’INPS. Roby neppure sapeva dove si trovasse precisamente quell’officina, né
lo ha mai saputo, tanto meno il nome di quei conoscenti di Rikkio. Inoltre
l’INPS è cosa del tutto differente dall’Ispettorato del Lavoro e senza
connessioni, o così era all’epoca.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fausto,
opportunista e invidioso di tutto e di tutti, ancor più del semi-fratello
Angelo che da fattorino, col semplice avviamento industriale (tre anni dopo le
elementari, prima che venisse creata la scuola media unica), era divenuto
industriale metallurgico, era sempre alla ricerca di una qualche rivalsa contro
lo stesso, anche se esteriormente si celava, mostrava cordialità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fausto si
era affiliato alla massoneria, una di quelle logge di tutti. Come riprendere la
tessera del PNF, che come ufficiale dell’esercito monarchico doveva ben avere
avuto. Gli avevano promesso che sarebbe divenuto dirigente, anche se marginale,
in Comune... Eppoi, lui, cresciuto come un opportunista adattivo, si era detto
che era sempre meglio avere qualcuno che ti coprisse le spalle se qualcosa
andava male. Fausto era solo una delle tante pedine che lasciano in sonno di fatto
e di tanto in tanto convocano, in nome della solidarietà massonica, cioè del
potere, quando ci siano da fare porcate contro qualcuno, siano
informazioni/disinformazioni od altro. Milizie parallele dei CC. In effetti,
come ex-ufficiale regio, opportunista, ladruncolo e moralmente sporcaccione non
è che non potesse non affiliarsi alla massoneria quando un collega di grado
superiore glielo propose.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Maurizio,
il figlio di Fausto, pur ignorante e mitomane, era ovviamente precoce in tutto.
Ancora senza peluria, già si faceva freneticamente seghe con larghe sborrate
nel pigiama che la madre si guardava bene dal lavargli né lui si lavava da
solo, né il padre invitava a nascondere in qualche modo. Per cui andava in giro
per casa col pigiama con la chiazza, e pure piuttosto grande, la crosta, dura
di sperma solidificato nel tessuto. Né lui, né altri, in casa, sembravano
preoccuparsene. Maurizio aveva una visione delle cose ed un comportamento del
tutto borderline. Un vero fuori di testa. Lo è tuttora.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Roby era
stato ben presto (da quando aveva quattro anni) inviato dalla nonna, Clori, a
frequentare cabalisti della <i>Chai</i> [</span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]<i>
</i>che lo iniziavano alle lingue, culture ed esoterismi
cabalistico-giudaico-egizi. Per cui andava di frequente dalla nonna, come
copertura, e poi veniva dirottato verso questi cabalisti. Più in là, si erano
inventati (lui e la nonna) la scusa di frequentare gruppetti della
sinistra-extraparlamentare. Una copertura perfetta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Roby si era
anche affiliato, per qualche anno [attorno al 1968 e forse fino al 1975], ad un
gruppettino, un 200 ‘militanti’ in tutta Italia [più altri all’estero], della
Quarta Internazionale. Alla Spezia, avevano già il Caffazzo, uno scemotto
obbediente che si vergognava di essere ebreo, ...per cui si era affiliato ad un
gruppetto internazionale che usava il nome di Trotsky, pur assumendo tutto il
tritume paradigmatico delle sinistre staliniste. Sì, L.Trotsky, l’avventuriero
russo-ebraico, agente austriaco, che, sconfitto nelle Russie, faceva il
logorroico della penna come copertura per continuare ad essere pagato da
interessi imperiali. I suoi libri, diffusissimi, da un punto di vista
concettuale sono una catasta di scemenze ben presentate, e benissimo
retribuite. Trotsky aspettava che qualche superiore interesse imperiale lo
rimettesse in sella nelle Russie. Invece gli arrivò una picozza che gli
frantumò irreversibilmente il cranio, e ciò con chiara copertura inglese e
dello steso governo messicano “anti-imperialista” di Cárdenas. Quando l’impero
chiama, uno non è al sicuro neppure dove lo abbiano ospitato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La Quarta Internazionale di Mandello-Maitanno
aveva lavorato e lavorava per il SIS inglese e per le Polizie Segrete CC per
operazioni sporche come in Algeria, in Argentina ed altrove. Sia il Belgio che
Italiozia sono creazioni inglesi e tuttora sotto dominio inglese. Inutile
immaginarsi che il Mandello ed il Maitanno potessero operare senza ostruzioni
da parte di Polizie Segrete locali, ma anzi con promozioni e vantaggi, per
chissà<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quale merito o potere personale. Beh,
a Roma ci si era infilato, nella Q.I., poi uscendone ma restandone nell’area,
pure qualcuno di area Mossad, NON il Maitanno che appunto si era occupato, col
Mandello, delle cose accennate [terrorismi imperiali e di Stato] in Algeria,
Argentina, etc. Di area Mossad vi erano altri transitati per kibbutz, prima del
1968 tanto per dare una collocazione temporale, e poi fattisi operatori
culturali ed editori, ovviamente di tritume sottosviluppista. Convergenza, in
questo caso tra ‘programma’ inglese [il sottosviluppismo controllato della loro
Italiozia] ed il ‘programma’ di Israele [“più c’è instabilità e sottosviluppo
attorno a noi, più succhiamo soldi USA e più noi prosperiamo”]. Non ci
interessa qui fare pubblicità a nessuno, per cui se qualcuno è curioso se li
identifichi da sé. Quacquaraquà. Se poi erano e sono solo eterodiretti, non è
che faccia differenza, sebbene ‘geni’ non è che infine non se ne rendano conto
di quello siano e di quello facciano, e per chi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>C’erano pure quelli infilati dal PCI, per conto
dei CC, tra i quartini italioti. Il Maitanno dovette nominare suo erede proprio
uno di loro. Avete mai provato a dare anche solo una rapida scorsa ai
‘brillanti’ scritti ‘politici’ di Tony Mosciato? Sporcaccionate da propaganda
ufficiale britannica. Non vi dirà mai nulla di più, né di un qualche interesse.
Scrive il ‘dovuto’, il dovuto all’Impero. È la ‘logica’ della “lotta’ di
tendenza” [la chiamano così!]: si muove sempre all’interno della ‘logica’ di
chi dichiari di avversare. Ovvio! Devi sempre fare il gioco di chi ti faccia
pagare! Sennò chi ti paga più?! Quando anche costui sarà trapassato, resterà
forse qualche portinaio, che sia quell’ignorantucolo del Turtigliatto che,
inviato come mercenario del potere reale a farsi la pensione al Senato, ha sempre
obbedito agli ordini delle oligarchie predatorie [prima di appoggiare Prodi,
nel 2006 (2006, ed oltre!; in tutto gli ha votato la fiducia ben 23 volte!; la
“fiducia proletaria”!!!), poi contribuire a farlo cadere, nel 2008], dunque è
stato ricompensato con l’assunzione come portaborse fisso alla Regione Piemonte
in uno di qui concorsi truccati di regime [il<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>concorso truccato è un concorso sempre legalissimo: una delle forme del
concorso truccato è che lo indìci per dei predestinati, dei clienti, dei
lottizzati, che poi lo vincono tutti; ‘magie’ burocratiche!], o che sia altro
sguattero di regime. Fa parte delle logiche entropiche, quando non subentrino
forze o spinte negentropiche: prima hai un genio veneziano-ebraico poliglotta
che traduce Trotsky senza conosce il russo, che scrive minestroni su tutto
senza avere le basi di nulla (materie letterarie, a parte) ma confidando sempre
e solo su fonti ufficialissime, e che trova pure il tempo di fare l’agente
speciale dell’Impero perfino per dare sostegno a terrorismi nel Terzo Mondo,
poi un professorucolo di populistica con carriera coperta dal PCI, infine un
ignorantucolo divorato dall’ansia di leggere ...pur non avendone mai trovato il
tempo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’Impero ha
altri strumenti. Di quelli già se ne faceva poco. Li usava proprio solo per
operazioni speciali marginali. Ora non se ne fa più nulla o quasi. Li tengono
per colore, o per la logica per cui devi fare in modo che tutti si sentano
generali, sì che si sentano tutti importanti per quando occorrano. Non si sa
mai. Tanto una ENI che sganci qualche migliaio di euro di tanto in tanto per
sussidiare ‘amici’ nel bisogno la si trova sempre. La frammentazione
controllata dall’Impero stesso è uno degli strumenti di dominio imperiale in
tutti i campi ed a tutti i livelli, anche in ‘politica’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Roby
non fu più affiliato a quella specifica congrega, qualche tempo restò
nell’area, poi si mise a gironzolare da solo, infine ebbe altro da fare che
gironzolare vanamente. Beh, conoscere l’animalità umanoide è sempre interessante,
sebbene esistano altri campi ancora più avvincenti e, alla fin fine, ancora più
collegati alla gente reale, uno avesse mai un qualche interesse euristico per
la gente ‘reale’. Alla fin fine, la gran parte degli individui sono
pidocchietti che obbediscono ad istinti elementari e facilmente manipolabili da
chiunque in posizione di autorità. Ah, ciò vale anche per chi sia in posizione
di autorità, o supposta tale. Inutile immaginarsi menti superiori, che pur
esistono in campi specifici, che di solito non sono in posizione di
autorità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per Roby
era comunque tutto in funzione delle sue attività nella </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>].</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Con quella
scusa, la scusa del gruppetto e dei gruppetti, poteva andare a Roma e Milano,
pure altrove, “per politica”, in realtà per contattare dei cabalisti per
attività varie. Attività spirituali. Avveniva tutto in maniera occulta. Per cui
nessuno ne ha mai saputo nulla, né era necessario ne sapesse nulla. Ora, non
importa. A volte, si occulta col silenzio. Altre, ancor meglio, accennando alle
cose. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In effetti,
non era poi difficile sfuggire ad una Franka maniacal-ossessivo-possessiva.
Dalla nonna, o con la scusa di andare al ricreatorio (impropriamente chiamato
oratorio) della chiesa, o dagli scouts, poi colla copertura di frequentare gruppetti
della sinistra extra-parlamentare, Roby andava in realtà presso cabalisti della
rete della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]. Pura spiritualità, come già detto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Franka,
ossessa, e ulteriormente nevrotizzata dalla sorella Angela, aveva detto ad
Angelo che doveva far sorvegliare Roby. Angelo non voleva rottura di scatole
ulteriori con Franka, già isterica di suo per tutto e su tutto. Per cui, aveva
‘incaricato’ Maurizio di ‘sorvegliare’ Roby. Un vero spasso! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dato che
Angelo era uno generoso, forse allungava pure qualche banconota a Maurizio.
Anzi, di certo, gli dava qualche soldo, come ‘mancia’. Maurizio si sentiva
alimentato nella propria mitomania. Inoltre, quando andava in giro con Roby,
rimediava la 500 di Franka, dato che Roby non aveva ancora l’età della patente.
Quando l’avrà, questa sceneggiata del dover andare in giro con Maurizio
finirà.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un giorno
feriale, con la 500 data a Maurizio, che aveva la patente, per andare con Roby
a perder tempo senza senso, stavano andando in giro nel primo pomeriggio.
Quando con l’auto erano passati, forse in Via Nino Bixio, o giù di lì, dove
c’era da qualche parte un dopolavoro, di quei luoghi dove soprattutto anziani
passano la giornata a giocare a carte ed eventualmente e sbevazzare qualcosa.
Maurizio aveva improvvisamente rallentato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Qui c’è
una gran ficona...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Aveva
fermato l’auto, era sceso ed era andato a vedere: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, ora
non è lì. Ma lavora lì. È una che si fa chiavare da qualche vecchio che ce l’ha
mollo, e che poi le dà qualcosa. Deve essere quasi ancora vergine. I vecchi che
vanno con lei lo hanno mollo... Devo chiederle se mi fa chiavare.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E
continuava con scemenze dello stesso tono. Era la sua visione del mondo e della
vita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Roby lo
guardava scettico. Senza dir nulla. Maurizio, tutto rosso in viso, si eccitava
per le sue stesse parole. È quello gli era successo pure in quell’occasione.
Era corso a casa. Si era steso sul letto. Si era aperto i pantaloni e si era
tirato fuori l’uccello. Poi aveva invitato Roby: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti sei
mai fatto delle seghe?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dai,
vieni, che ti faccio vedere come si fa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Roby era
restato a distanza di sicurezza, con aria indifferente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Maurizio:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dai,
dammi la mano, che ti faccio vedere.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Roby non si
era mosso.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Allora,
Maurizio aveva cominciato a farsi lentamente su e giù da solo. Una sega con
osservatore indifferente. Ecco che si sente una chiave nella porta. Lui si tira
su di scatto, si riabbottona e si aggiusta. Era la madre, Tea, che rientrava.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un’altra
volta, verso l’una di domenica, mentre stavano, sempre con la 500 di Franka,
tornando a casa, dove Clori aveva preparato il pranzo, ormai a pochi minuti da
Via Gramsci 175, mentre transitavano lungo Via Ferrari, ecco che Maurizio vede
una che sembra sua madre. Sullo schifoso, grassa, che camminava lentamente,
senza avere particolarmente l’aria di una che si prostituisse, né essere
aggiustata come di solito le prostitute si aggiustano. Né era zona. Ma Maurizio
doveva avere l’occhio allenato. Fa dei movimenti lenti con l’automobile come a
puntarla. Lei continua a camminare lenta fingendo indifferenza. Allora lui
scende e le chiede quanto vuole. Lei gli dice il prezzo. Roby scende e va da
Clori a piedi, ad inventarsi che Maurizio era sotto a fare una qualche
riparazione all’auto. Lui va con questa sulla litoranea per farsi la scopata al
prezzo contrattato. Torna dopo un’ora tutto eccitato. Dopo, agli amici,
racconta per tutto il pomeriggio che si è fatto un grande scopata con una
grande fikona. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un giorno
si fidanza con una che abita Via Prione, in un bugigattolo sopra al negozietto
di famiglia, attaccato all’entrata della Croce Verde dove lui si era messo a
fare l’autista volontario, un modo per sfrecciare per la città con la sirena
accesa e con un’auto, dato che il padre Fausto non è che gli desse la sua dopo
che se ne era comprata una. Una volta che il padre gli aveva dato le chiavi
dell’auto per fare delle manovrette in un parcheggio, Maurizio, tutto gasato,
era andato con l’auto violentemente contro un paracarro procurandogli una bella
ammaccatura al paraurti! Dunque, Maurizio conosce questa lo fa un po’ limonare
ma non gliela dà e fa la ritrosa, sì che lui appunto si fidanzi e poi si
sposino. È una stronzetta ma di quelle che se la tengono stretta per sistemarsi
anche se non è che avesse poi trovato il grande partito. Una famiglia di
persone probabilmente oneste, o reputate tali, ma obiettivamente di condizioni
economiche modestissime. Commercianti ma proprio di livello infimo. Cambiano i
mobili poco prima di farlo andare a casa, un bugigattolo sopra un negozietto
piccolissimo. Una volta lo fa andare pure coi genitori di lui, come si usa. Di
lì, l’espressione “fidanzati in casa”. Intanto Maurizio racconta a tutti che si
è fidanzato con una ricchissima. Qualche volta qualcuno che conosce Maurizio
dice a Roby, scoperto che ne è il cugino o pseudo tale, che ha saputo che
Maurizio si sta sistemando con la figlia di un gran professorone ...di non si
sa ben cosa. A Roby cadono le palle a sentire tali deliri auto-incensatori
diffusi da Maurizio, mitomane e megalomane perso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Finito il tecnico
industriale, verso i 25 anni, Fausto trova il modo di far entrare Maurizio
all’Oto Melara. E lui trova il modo di dare la sua disponibilità ad andare
all’estero, per cui lo mandano come tecnico all’estero quando hanno bisogno di
provare sistemi d’arma per esempio in qualche paese dell’America Latina. Per
esempio, lanciarazzi in Colombia. Per Maurizio, che si sposa, è un modo sia per
avere più soldi che per poter andare a puttane distante da casa ed a prezzi
bassi. Non sa fare un cazzo ma, tanto per avere uno disponibile a viaggiare e
pronto a riferire su tutto e tutti, lo aggregano a quelli che vanno all’estero.
Del resto, in aiuto agli ingegneri e ad altri tecnici, non è che avessero
bisogno di geni. Più che altro, era il rito di far vedere che mandavano loro
tecnici a provare ed far vedere come funzionavano loro sistemi d’arma. </span><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">La Polizia Segreta CC </span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il pidocchio, che è il conformista medio
solerte e servile, ha bisogno di una divisa, di un’obbedienza, di sudditanze.
Gli serve per far finta di avere un’identità, di essere qualcuno, visto che non
ne ha alcuna vera individualità.</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A parte la divisa e la psicologia
paranoico-delinquenziale, comune ad altre burocrazie intoccabili, sono in
realtà di tutti i colori. È solo che sono sempre Carabinieri, in un certo
senso. Massoni, cattolici, comunisti, di centro, destra<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sinistra, colorati od incolori, fighetti o
proletari, fascisti o guevaristi, restano sempre Carabinieri, anche se, non di
infrequente, in scontri di cordate oltre che di uffici. Ogni ufficio,
dipartimento, sezione speciale od ordinaria, è un feudo a parte e che dipende
dai soldi di Stato specifici, ...per poter poi arraffare anche di loro da
industriali, commercianti, delinquenti, che loro taglieggiano variamente. Non
vi è differenza qualitativa con le altre burocrazie ‘pubbliche’ e
para-‘pubbliche’. Quando un apparato dello Stato racconta di essere pulito, e
meglio degli altri, è perché è nettamente peggio. Sennò perché la sedicente
élite lascerebbe mai spadroneggiare i ladroni se non fosse più ladrona e
delinquente?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le logiche e guerre per bande sono
quello caratterizzano tutte le burocrazie ‘pubbliche’, che infatti sono la cosa
più privata esista. Si coprono dietro “la Casta” [un’invenzione degli uffici
propaganda militare-CC-NATO], i poveretti politicanti, amministratori e
statisti che si vedono. Quelli sono la facciata (i politicanti, amministratori
e statisti) e che mangia meno degli altri pur non disdegnando affatto
l’abbuffo. Pensate quanti miliardi ‘pubblici’ è costato che un Renzi ed una
Boschi si rotolassero nello stesso letto, per cui lui ha dovuto salvare le
conseguente delle attività delinquenziali del padre di lei, ma per mascherare
la cosa ha dovuto salvare anche altri delinquenti. Beh, per quanto rubino
politici, statisti e famiglie, le burocrazie ‘pubbliche’ e le oligarchie
private predano enormemente di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Loro sono la massa della corruzione
profonda, quella che non si vede distintamente ed in genere super-protetta: le
burocrazie, il potere di non fare per cui si fanno pagare per fare, meglio se
dopo lunghissimi ritardi per alzare il prezzo. Od il potere di fare contro, per
cui si fanno pagare, ti taglieggiano, per non danneggiarti ulteriormente o non
troppo. A parte i loro salari da burocrati, che si sono gonfiati a dismisura
negli ultimi decenni. I sindacati, cioè loro stessi, li spingono su e loro
guadagnano stipendi che non si sarebbero mai sognati quando erano entrati nel
settore cosiddetto ‘pubblico’, un’area di predazione che si è espansa a
dismisura sia come numero che come risorse che si ruba per non fare nulla, anzi
per fare moltissimo, moltissimi danni. La conoscete la storiella che i
burocrati pubblici italici fossero sottopagati e che in cambio ne fosse
tollerata la corruzione?! Ecco ora sono super-pagati, nettamente di più dei
salari medi, eppure sono corrotti egualmente e perfino di più. Non erano dunque
corrotti perché sottopagati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I Carabinieri sono uno dei potentati,
forse storicamente il maggiore (per quanto vi siano anche corpi dello Stato non
armati, od anche gli armati della GdF, non meno potenti ed onnipotenti), ed in
espansione di potenza quantitativo-formale, dunque di impunità, di questa
corruzione e predazione profonde e diffuse. Addirittura, da Arma dell’Esercito
sono divenuti forza armata, pur per le strade come una qualunque polizia e,
dappertutto, super-polizia e super-forza armata, ‘super’ come status legale
perché, come materiale umanoide, sono la merda media d’Italiozia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I concorsisti che ambiscano a divise,
fanno prima il concorso in GdF, poi nei CC, od anche in altre FFAA, ancora
nella PS, infine nella ora Polizia Penitenziaria. Ce ne sono pure altre, anche
più confortevoli. Per restare in quelli con divisa, le Guardie Forestali, ad
esempio, che da tempo servono solo ad allocare posti clientelari, clientelari e
delinquenziali. Anche lì, più sono più fanno danni, a cominciare dal mercato
degli incendi. Penserete mica che scoppino per caso?! Beh, anche le varie
polizie municipali e regionali. Tutto solo per succhiare soldi e, poi, per rubare
di proprio facendosi fruttare l’ufficio, la funzione formale. E pure mille
altre professioni statali, ‘pubbliche’ e para-. E non è detto che esista una
gerarchia di capacità rispetto al concorrente. Uno può essere un genio e finire
secondino. Invece, con l’adeguato coefficiente di rincoglionimento, i CC, e non
solo, potrebbero essere sicuri dal punto di vista di guadagnarsene
l’assunzione. Il laureato che non sgomiti può fare l’impiegatucolo. Mentre uno
che sgomiti si può ritrovare dirigente ‘pubblico’ anche da mezzo milione di
euro l’anno. Il primo può essere un genio, e lavoratore capace, ed il secondo
un minchione e fannullone. Non c’entra. Contano le aderenze mafiose, il
mettersi a disposizione. Anzi, l’essere minchione, e pure senza alcuna moralità
e personalità, agevola. Tra pidocchi si sostengono e si spingono
reciprocamente. Il conformista medio prospera ben più di chi abbia un cervello
e qualche moralità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Repubblica delle Banane? Peggio!
Repubblica CarabiNera, già Regno CarabiNero. La devastazione del sud, del
centro e del nord progressivamente occupati dal Regno del Piemonte avviene con
l’Esercito ed i Carabinieri o come si chiamavano allora. L’Esercito vero e
proprio poi viene ritirato, almeno come polizia da combattimento per città e
contrade. I CC, Arma dell’Esercito, ora FA delle FFAA, restano come
super-polizia. Non super perché meglio. Sono solo un duplicato e
gerarchicamente sovrapposto, in quanto corpo militare della Difesa, alla
Polizia normale, e pure più diffusi, perché stanno pure nei paesini, nelle aree
rurali, mentre la PS al minimo sta nelle cittadine. Per cui, alla fine, passa
tutto innanzitutto attraverso di loro, i CC.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inoltre sono loro, i CC, che sono
negli organismi NATO. Per cui rappresentano sé stessi ma anche, formalmente,
gli interessi dell’Impero, del padrone. Di Polizie Segrete e di ufficiali di
Polizia Segreta ne esistono un po’ dappertutto. Quelle e quelli CC-NATO hanno
un’ovvia supremazia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, Vi state sbagliando. Le Polizie
Segrete non sono i Servizi. Sono due cose concettualmente differenti.
L’ufficiale di Polizia Segreta ha il potere legale di delinquere e di dare
ordini a qualunque apparato dello Stato, magistratura inclusa. È dunque
legalmente e penalmente non perseguibile. Dipende da una catena di comando politica,
per cui delinque su ordine della Presidenza della Repubblica, del governo e del
Parlamento (il CoPaSiR). Che poi tutti facciano finta di non sapere è del tutto
ovvio. Chi ne parli fa una brutta fine. ...Io?! Io l’ho già fatta, come è
facile verificare. Questo è il mio spirito che scrive. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inoltre, siccome si fanno dare la
copertura NATO per le operazioni più delicate come terrorismi e mafie, vi è il
segreto di Stato sul segreto di Stato. Non se ne può neppure parlare. Se ne
parli sei automaticamente un complottista, un paranoico, entrambi, e a volte
capitano pure degli incidenti (da persecuzioni a soluzioni finali) a quelli che
ne parlino non autorizzati. In effetti, ve ne è una schiera dei loro messa sul
mercato per fare del “complottismo autorizzato”: serve per confondere e per
sputtanare qualcuno che abbia capito come vadano le cose e lo dica. Voi vedere
stragi, massacri, mega-organizzazioni che escono dal nulla. Vi raccontano che
dipende dalle forze cosmiche, o da quelle oscure, ed ovviamente ve la bevete.
Vi siete mai chiesti perché, per esempio, l’ISIS abbia una tale abbondanza di
mezzi mentre i terroristi pro-inglesi del 1943-45 dipendevano dai lanci invece
che entrare nelle caserme tedesche e prendersi mezzi di ogni genere?
Evidentemente vi contano fandonie.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Montano e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gestiscono tutto loro,
al 100%. Loro, gli Stati / i governi, a cominciare dagli Imperi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“I Servizi”, almeno quelli ‘puri’,
sono concettualmente un’altra cosa. Una cosa è la raccolta di informazioni,
l’altra il delinquere di Stato. Banalmente, occorrono ‘tesserini’ (cioè
regolamenti, poteri, coperture) differenti. In pratica, vi possono essere
intersezioni, ma restano funzioni dello Stato nettamente differenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">La
prova del 1981 di Roby </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">È quando succede quel che doveva, ciò che comunque capita, che sai
quello che sei, se già non ne fossi stato conscio.</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La cosa è molto semplice. Le cose
semplici sono le meno credibili dato che l’umanoide preferisce immaginarsi
complicazioni per cui crede al non vero e non crede al vero, vero che se ne sta
quieto e lineare sotto il naso, e proprio per il suo stare sotto il naso
finisce non visto, non visto e non creduto. Il vero non è mai credibile. Le
balle lo sono e sono dunque, invece, credute! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby aveva continuato gli studi
cabalistici. Come copertura faceva il sinistro, secondo le mode dei tempi. Uno
che doveva fare, se aveva cose da fare fuori casa? Tanto per non perderci
troppo tempo, razzolò per gruppetti, anche di pochissime persone, che erano più
club di studi storici che altro. Lasciamo stare quel che ne esca quando si
mescoli la storia, idem per qualunque altra disciplina, con una qualche
militanza anche solo ideologia. Un imbroglio. È lo stesso nelle accademie, solo
più celato, visto che il potere le vuole come sue agenzie, non per finalità <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">‘pure’, di pura conoscenza, di vera scienza. </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby andava avanti con le sue
attività cultural-religiose sufico-semitiche, pura spiritualità, del tutto
coperte, mentre giustificava il suo andare in giro e per biblioteche col
sinistrismo, di cui non gliene fregava davvero nulla, almeno nelle forme più
immediate e ridicole. In realtà, a leggere l’armamentario teorico che tutti
citavano e nessuno conosceva, l’ideologia madre, la teoria conclamata pur
ignorata, era una metafora ed allegoria giudaico-cabalistica del Karl che
andava in saccoccia all’ignorante e complessato, oltre che sfruttatore del
Karl, Friedrich. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Che ne abbiano usato il nome, pure
quello di altri, per coperture di regimi imperiali, voluti dall<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">’Impero, è un dettaglio senza particolare
rilevanza qui. Ecché, per sovversioni volute dall’uno e dall’altro Impero, e
per creare regimi statalisti (che nella storia sono sempre esistiti), ora per
costruire economie di guerra, ora per puro sottosviluppismo, avevano bisogno
dei libri di un tizio che diceva che se uno lavora 8 ore, ma è pagato solo per
3, il resto se ne va ad altri? Tutto qui?! Ovvio che si debba, di norma,
produrre almeno quello che si consumi per<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>produrre ...inclusi tutti coloro, numerosissimi, che mangiano su chi
produca! Si pensi ad un caso limite. Se 1’000 producono da mangiare per 500, va
tutto rapidamente a schifìo. Se invece 1’000 producono da mangiare per 10’000,
ecco che si possono fare tante cose incluso l’investimento in conoscenze di cui
beneficino anche quei 1’000 che qualcuno chiama ‘sfruttati’ [è un linguaggio
propagandistico o moralistico, di solito, definire ‘sfruttato’ chi accetti un
lavoro – molti lo usano tuttora come linguaggio da bettola o da fb]. I regimi
statalisti, così come l’impresa privata, sono sempre esistiti. Anche le
sovversioni, che sono solo l’altra faccia del potere. La propaganda di supporto
serve solo per l’inutile lavaggio del cervello del pidocchio che, ignorante o
genio, non capisce comunque una pippa di queste cose. In realtà, data la dominanza
del conformista medio, del pidocchio, non si capisce perché i regimi spendano
risorse infinite per convincere chi obbedirebbe comunque. Se<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>poi si avesse mai a cuore la felicità del
conformista, del pidocchio, un narcotico naturale o chimico sarebbe meno
costoso e più produttivo dei media propagandistici di massa che, anzi, non
sembra poi rendano la gente particolarmente felice o non infelice. Anche il
fotti-fotti, cucca-cucca, dei giorni nostri, mode mediaticamente create dal
potere, non è che abbiano ridotto, anzi sembrano avere incrementato, la massa
dei fuori di testa. Dicono che si sono liberati. In realtà si esalta il non
starci con la testa, per cui un po’ tutti cercano di essere di più, di più
nell’apparenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Andreotti... Non che lui ne
fosse stato l’inventore. I DeGasperi, Fanfani, Moro, Pertini etc non erano
differenti. G.Andreotti ne fu solo, lungo, un abile utilizzatore per fini di
potere suoi, fino a che, con Capaci, gli venne mostrato che il potere reale
compradoro conta più dell’abilità manovriero-burocratico-militare. G.Andreotti
faceva gioco di sponda con la CIA, solo fino a che gli inglesi glielo hanno
lasciato fare. Quando non lo hanno più lasciato fare, lo hanno fottuto, coi sui
CC-NATO, sebbene lui fosse capo del governo ed avesse pure già in corso varie
operazioni sovversive come la Grande Purga ‘milanese’ [sì la iniziano i CC di
Andreotti su suo ordine, per i giochetti delle presidenziali!], assassinii in
Sicilia [gli andreottiani di Sicilia li fa liquidare lo stesso G.Andreotti,
sempre per i giochetti delle presidenziali] etc. Appunto, le bombe le sanno
mettere e le stragi le sanno sfruttare tutti. I CC che obbedivano a lui,
potevano pure obbedire ad altri, magari non sempre gli stessi ufficiali delle
cordate sue. E se per caso i CC, o loro frazioni potenti, non obbedivano chessò
ad una Mediobanca compradora ed all’Ambasciata Britannica, le bombe le potevano
pure mettere costoro, in attesa di ridurre rapidamente alla ragione i militari
temporaneamente sul carro perdente. Tale divenne quello andreottiano. Chi tiene
i cordoni della cassa, e delle casse, oltre che controllare il CSM, ed è
mandatario dell’Impero, sia quello britannico, o quello statunitense, od
entrambi, ha sempre il modo di farsi obbedire dalle Polizie Segrete. Sia lo ha
chi dia ad esse copertura istituzionale ed impunità. Sebbene i CC-NATO non
siano di solito scavalcabili, nel 1992, a Capaci, gli inglesi li scavalcarono
usando il Sisde. Un G.Andreotti poteva essere spregiudicato. Gli inglesi lo
erano di più, e pur più potenti. La mafia romana si può ritenere più astuta
della mafia della Corona [a Roma, qualcuno la chiama la <i>sindrome dell’Ilari</i>,
macchietta che poi incontreremo, oppure la <i>sindrome dell’Andreotti</i>,
personaggio pubblico notissimo], ma alla fine lo è di più quella della Corona,
ed anche più potente. Li avete mai incontrati quelli che vi dicono che gli USA
hanno la forza ma Roma l’astuzia? A Roma possono avere solo maldestra furberia,
e pure piuttosto ignorante. Gli inglesi pisciano in bocca a Roma, dato che
delle loro provinciucole fanno quello che vogliono, e si giocano pure gli USA.
È un dato di fatto. Nulla è eterno, ovviamente. Se cambierà ve lo diremo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Italiozia è fondata, da quando fu
creata su volontà ed iniziativa terroristica britannica, nel 1860-61, sul
terrorismo interno giocato come carta di sottomissione delle sue popolazioni da
tenere soggette coll’intimidazione di pericoli imminenti ed immanenti, di
diffusi nemici interni. Beh, lo fanno anche altri. ...Gli stessi inglesi che si
sono inventati l’IRA infine sostituita dal terrorismo ‘islamico’ egualmente
invenzione della Corona britannica. Il potere, le Polizie Segrete militari e
non militari, creano il terrore e poi fingono di combatterlo, secondo tempi e
programmi loro. Sia il terrore che l’anti-terrore servono per tenere
terrorizzati e ben sottomessi i sudditi. Nei centri dell’Impero lo fanno per
fini di sviluppo e sviluppismo. In Italiozia, per tenerla sottosviluppata, o
relativamente sottosviluppata, secondo la volontà ed i programmi del momento o
strategici dell’Impero, degli Imperi anglofoni, ed, ora, anche del sotto-Impero
tedesco, un’appendice angloamericana e ad essi prostituita, eppure con la
velleità di farsi i propri interessi, almeno ai livelli più bassi e quando
l’Impero lo permetta. Per ragioni tecniche, il terrorismo è sempre e solo di
Stato. I motivi politico-economico-sociologici, per quanto demenziali, sono
dell’ordine accennato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il potere, lo Stato, si crea nemici
per combatterli. Se li inventa e se li crea. Si inventa e si crea nemici per
combatterli perché combattendo nemici ha il consenso terroristico delle proprie
popolazioni impaurite e terrorizzate, e così istericizzate che, altrimenti (se
non terrorizzate), con la pace interna ed esterna, e magari il benessere materiale,
sarebbero felici dunque meno dipendenti o del tutto non dipendenti dallo Stato,
dal potere. La illogica ‘logica’ del potere è esattamente questa. Incompetenti
e prostituiti accademici delle università inevitabilmente del potere non sanno
né possono raccontarlo, ovviamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A pensarci bene, tutto ciò non è
neppure tanto illogico. Immaginatevi se il fuori di testa medio fosse pure
felice. Come prima cosa penserebbe di rimuovere il potere per allargarsi
ulteriormente. E tanti, troppi, fuori di testa medi confliggerebbero
distruttivamente per farsi ciascuno di essi potere assoluto. L’effimera
felicità si ritufferebbe nelle peggiori delle infelicità. Alla fin fine, meglio
terrorizzarli per evitare tutto ciò. Intanto, se qualcuno di essi divenisse potere
farebbe lo stesso e pure peggio. E qualcuno di loro, pur dopo cruenti e
distruttivi scontri, diverrebbe inevitabilmente potere. Perché permettere tali
devastanti distruzioni quando esse sono evitabili con delle distruzioni
ordinarie e permanenti? Non potendo, e perché si dovrebbe?!, trasformare
miliardi di pidocchi in prometei, tanto meglio governarli come pidocchi!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Pazzoide, ma è così. Neppure tanto
pazzoide nella logica formale della cosa, per quanto solo dei delinquenti e
psicopatici si spingano e si prestino a muoversi su questo terreno. Oppure no,
se qualcuno riuscisse a conservarsi puro... ...Ma che importa?! Ha un senso
porre e porsi questioni di ‘purezza’?! Esisterebbe una qualche differenza?! Chi
ha potere lo vuole mantenere ed estendere senza preoccuparsi dei mezzi. Del
resto, chi controlla “la legge” se la usa per la propria impunità, nel momento
in cui persegua logiche di potere personale e di cosca, e persegua ciò dalle
istituzioni più alte [nella gerarchia del potere statale] ed intoccabili. Il
potere è una rete, ma pur sempre con gerarchie. Non sempre piramidali, ma pur
con potere nei vari nodi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il mondo reale funziona a questo
modo! Inventata una burocrazia, la stessa deve inventarsi i modi per rendersi
indispensabile ed espandersi, dunque deve operare contro gli stessi fini per
cui è stata creata. Se crei una polizia per la sicurezza delle gente, la stessa
deve inventarsi, fabbricarsi, i delinquenti. Se crei un esercito per difesa, lo
stesso deve inventarsi le guerre. Se crei uno Stato per delle funzioni
collettive, lo stesso deve sprecare e sprecare per mostrarsi sempre più
indispensabile. Se tutti vivessero bene e tranquilli, che se ne farebbero sennò
di apparati ‘pubblici’? Appena creati li liquiderebbero o li terrebbero proprio
al minimo indispensabile e sotto lo stretto controllo della gente li paga, come
in piccoli cantoni svizzeri dove tutti controllano i soldi devono sborsare
dalle loro tasche. Appena, o per ragioni di interessi di potere, o per
ignoranza e povertà dei sottoposti, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>o di
scala per cui “lo Stato”, “il pubblico”, possano guadagnare una qualche
autonomia da chi dovrebbero servire, ecco che tutto si complessifica ed
appesantisce a dismisura, a dismisura e del tutto distruttivamente di tutto e
di tutti. Ma come già detto, anche una felicità collettiva porterebbe
rapidamente all’autodistruzione. A meno che non sparisse il desiderio a
prevalere. Siete sicuri potrebbe? Un assoluto stato entropico si ha solo con a
morte. Differentemente occorre proprio la competizione, comunque si esprima. E
perché la competizione non divenga reciprocamente distruttiva, bisogna che sia
governata, controllata. Inutile immaginarsi immaginari giusti mezzi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Diciamo ciò per completezza
rappresentativa. Anzi, abbiamo detto pure più del dovuto, come sempre succede
quando si affermi e si neghi tutto. La realtà è quella che è. Non che ci si
possa far nulla. Non abbiamo programmi, illusioni, ‘rimedi’ da offrire, né
prediche per scandalizzare, mobilitare o smobilitare il lettore. Non abbiamo
programmi anarchici, né programmi anti-anarchici. Le soluzioni offerte sul
mercato sono spesso finte soluzioni, per cui ci evitiamo la finta dialettica
imbrogliona ed imbonitrice delle alternative. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’unico limite di questi deteriori
processi burocratici e sistemici è l’implosione, la distruzione comune anche se
non è che la paghino tutti-tutti, né allo stesso modo, né al 100%. Loro ci
mangiano. Poi l’implosione la paga la frazione della popolazione che dà senza
adeguati ritorni ma anzi avendone chiaramente solo danni. Certo, vi sono
minoranze anche consistenti che mangiano, dunque profittano, sulla predazione
burocratica ed altra che devasta sistemi ed esistenze individuali. Magari loro
stesse starebbero in gran parte meglio in un regime senza tali patologie eppur
si illudono, nel caos deteriore cui contribuiscono, di essere dalla parte
sembra guadagnarne. I rapporti di potere dominano tutti gli altri.
L’egualitarismo non funziona proprio perché ognuno preferisce magari avere meno
ma più, meglio se molto più, dell’altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La logica del potere, di avere potere
sugli altri, danneggia gran parte degli stessi che partecipano a questo potere
sugli altri, eppure sono drogati dal far parte della macchina del potere.
Delinquenti e psicopatici non possono fare a meno, avendone l’occasione, di far
parte della macchina del potere. Il potere alimenta il loro naturale delinquere
e le loro tare psichiche ed, al contempo, li far sentire normali, nel giusto. È
del resto il potere che stabilisce quello sia giusto e quello non lo sia. ...Per
chi se la beva, ovviamente. Ma anche il non avere potere non è che sia
l’alternativa o la cura di tutto ciò. Anche chi si ritiri in un eremo lo fa per
primeggiare in qualche cosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il conformista, quello che voglia
sentirsi in ordine col potere, accettato da esso, che con esso trova
un’identità, è appunto il ‘normale’ delinquente e pazzoide. Invocando forze
superiori si assolve da ciò da cui in realtà nessuno, né nulla, può assolverlo.
Il conformismo è, in sé, delinquere e pazzia. Nella macchina del potere, esso
si esalta come conformismo per sé, come criminalità e pazzia operanti e
diffuse, imposte a coloro il potere abusa, senza che per questo il conformista,
delinquente e pazzo, cessi di essere pidocchio senza poter divenire
protagonista dato che il potere non concedere vera indipendenza dalla propria
ragnatela neppure a quelli che sembrino collocarsi ai suoi livelli più alti.
Chi sembri governare è governato. Chi governa e comanda davvero? Non è affatto
detto esista.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Per esempio, il giochetto corrente in
Italiozia, sia nel Regno che nella Repubblichetta entrambi compradori, è stato
sempre di fottere tutti ma creando, in ogni microgruppo sociale, l’illusione di
essere fottuto meno ed anzi, forse, di guadagnarci, almeno di tanto in tanto.
In questa guerra tra microgruppi, alla fine tutti perdevano e perdono, ma lo
Stato su di essi proliferava e prolifera. Prolifera e domina perché ogni
microgruppo è ciclicamente illuso, e si illude, di primeggiare relativamente
agli altri ciclicamente trattatati peggio, ma anche meglio, occasionalmente,
essendo il processo circolare. Tutti sono felici di essere fottuti purché di
tanto in tanto lo siano meno degli altri. Immaginatevi! La forza del potere è
sempre la stupidità e la miseria dei sottoposti! Anche i cattivi sentimenti.
Infatti questo è un meccanismo di invidia: mi faccio fottere, ma sono felice se
gli altri lo sono più di me. I soprapposti non sono differenti...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non che vi sia soluzione a tutto ciò. Se il sottoposto cessa di essere
sottoposto si trasforma in oppressore. Quando si creano finzioni per cui tutti
cessano, ma solo nella propaganda di regime, di essere sottoposti, è perché si
sono create nuove gerarchie, gerarchie che si negano ma non per questo sono
meno reali e meno oppressive. Non esistono vie d’uscita. Nello Stato vi sono
sempre meccanismi di oppressione. Quando si finga che lo Stato cessi, i
meccanismi di dominio e di soggezione continuano ad operare anche se con altri
nomi e mistificazioni. Nulla cambia mai, né può cambiare, da questo punto di
vista. Il mercato delle [finte] soluzioni frutta carriere, e soldi ed onori in
quantità. Infatti sono solo imbrogli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Andreotti [non che sia lui
l’iniziatore delle patologie e dei terrorismi di Stato italici che datano da
sempre], ed altri come lui, con gli idioti della DC e del PCI (di Berlinguer ed
altri) al seguito, lanciò il terrorismo di massa che usava sia per liquidare,
od almeno tentarci, i suoi nemici nella DC ed altrove, che per creare una
tipica isteria di massa orwelliana, per cui usava i compagnuzzi ed i fasci per
organizzare e gestire terrorismo [sotto la direzione delle Polizie Segrete
CC-NATO], mentre usava lo stesso terrorismo da lui e dai sui Carabinieri creato
per lobotomizzare ulteriormente la gente, oltre che per assassinii mirati, ecco
che il mondo italiotico si era diviso tra gli isterici di massa contro e gli
idioti, non moltissimi, a favore del ‘nemico’ fabbricato dai terrorismi di
Stato. Conformisti contro e qualche non meno conformista a favore. Non che
facesse differenza. Era il gioco che era truccato. La conoscete quella massima
secondo cui i nemici dei mie nemici sarebbero miei amici? Sono logiche
paranoiche, oltre che del tutto illogiche. Non abbiate nemici, almeno per
quello dipenda da voi. Se poi avete la fortuna che qualcuno o molti vi
considerino nemico, non aggiunte pure la sfortuna di avere degli ‘amici’ da
usare contro coloro vi considerano nemico. Lasciate perdere. Lasciate che se la
vedano tra loro. Tiratevene fuori, per quel potete.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, chi apparteneva a gruppi
terroristici restava in genere coperto, per cui in pubblico si dichiarava in
genere contro, almeno se si trovava in ambiente avverso. Parlavano con l’azione
e la propaganda, si dicevano, mentre, proprio per poter agire, i singoli si negavano
come terroristi. Si sentivano dei grandi agenti segreti da romanzetto (tali
erano montati dai reclutatori e dai media), o dei grandi ‘rivoluzionari’ di
professione da filmetti con Volonté. I terrorismi di Stato vengono costruiti,
con gli insozzi del cervello mediatici (stampa, letteratura, TV, cinema,
scuola, propagande di partito ed altre, etc.), nell’immaginazione della gente
prima ancora che nella realtà materiale con reclutatori, armi, soldi e
strutture, schedature e pedinamenti para-polizieschi, azioni. Nonostante la
simulazione della segretezza e delle tecniche di clandestinità, i militanti
terroristi erano egualmente conosciuti sia nei loro giri che dalle Polizie
Segrete. È una regola di qualunque criminalità organizzata: se non sei noto, e
se non lo sei pure allo Stato, non sei nessuno, non esisti. La clandestinità è
sempre una sceneggiata, un gioco, che comunque, in senso stretto, riguarda solo
taluni livelli più immediatamente operativi. Pure lì era tutt’altro che
assoluta. Magari una Polizia Segreta, specificatamente quella dei
Carabinieri-NATO, conosceva perfino le abitazioni dei clandestini, mentre le
polizie normali ne venivano tenute alla larga fino a che non fosse venuto, se
veniva, il momento il potere voleva che l’uno o l’altro fossero arrestati o
pure assassinati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ciò (ormai è storia, anche se alle
masse arrivano solo notiziole frammentate e dunque non notate) si verificò fin
dai primi passi delle formazioni terroriste, tutte debitamente infiltrate od
addirittura con fondatori che erano od agenti diretti o variamente
eterodiretti. Ciò non intende sminuire nessuno. V’erano di certo persone
integre, poche, e che magari si sono preservate tali anche nelle dissociazioni
di massa funzionalizzate al chiudere una fase che il potere aveva comunque
chiuso, ed al farsi scarcerare, pur, molti, solo dopo decenni. Il terrorista,
come il militante non terrorista, non è poi diverso dalla massa di tutti gli
altri. Pidocchi, banderuole, così come rari individui con una certa integrità
personale vi erano in quell’ambiente così come, assumiamo nelle stesse
proporzioni, in qualunque altro ambiente. Non si vuole qui sminuire, ma neppure
mitizzare, nessuno. Che quelle formazioni fossero e siano permeabili,
permeabilissime, al potere, e stesse sue creazioni, è nella logica delle cose.
Una struttura terroristica è una organizzazione complessa, con una struttura
direttiva, una logistica e delle coperture ben più vaste di quel possa sembrare
a prima vista. Il potere le crea e poi le controlla da vicino, vicinissimo,
dallo stesso interno. Può esserci il dirigente, come il militante, integro, a
fianco al pazzo ed all’idiota. Ma lo stesso dirigente e militante integro sono
all’interno di una macchina in cui il potere interviene a differenti livelli ed
in differenti momenti. L’integro è integro in sé. La macchina di cui fa parte e
da cui dipende non lo è, ed è facilmente controllabile e realmente controllata
dal potere, dallo Stato, che la ha creata in vari modi, modi che di certo non
si vedono anche perché non si ha interesse a far vedere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, che doveva solo dissimulare le
sue innocue e del tutto private attività cultural-spirituali, semplicemente si
disse che tra due isterie, in realtà la stessa con due facce differenti montate
ed usate entrambe dal potere, non se ne sceglie nessuna. ...Un imperativo
etico... Che era una cosa differente dal <i style="mso-bidi-font-style: normal;">né
con questi né con quelli</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">né con questi né con quelli</i> aveva, più che altro avrebbe potuto
avere, una dignità teorica ...fosse stato capito per ciò realmente era. Credo
lo coniò LC. Se lo coniarono altri, comunque, verosimilmente, di area
obiettivamente prossima, pazienza... Significava che quando ti imponevano di
schierarti tra due aberrazioni, le rifiutavi entrambe, anzi, meglio, rifiutavi
il falso dualismo. Il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">né con questi né
con quelli</i> era stato in realtà interpretato all’italiota, per cui l’area
per cui era stato coniato lo interpretò come una furbata difensiva, un
tatticismo dissimulatorio. L’area di LC, per cui era stato coniato, o usato, da
suoi capi, lo interpretò come: “Ci sentiamo vicini a chi si ribella con le armi
ma non possiamo dirlo per cui rifiutiamo di stare con lo Stato e, come pura,
copertura, diciamo che non stiamo neppure con chi si ribella con le armi.”
Appunto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La filosofia non è per ignoranti e
furbastri. Inoltre era tutto falso nei presupposti. Non v’era nessuna
ribellione, né armata né disarmata, bensì solo allocchi usati dai potere e dai
poteri per lori fini o da questi supposti tali. Chi lo coniò aveva forse senso
storico, o almeno dell’opportunità, e si disse che finiva male e non andavano
da nessuna parte, per cui non era quello il modo di essere contro. In realtà
non vi sono modi di essere contro, ma è stata creata la convinzione vi siano,
così come sono state create le sottoculture dell’essere a favore, della
ruffianeria e del servilismo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Siccome <i>né di qua né di là</i> è
troppo difficile quando sei in area almeno discorsivamente prossima ad una
parte, lo slogan, la linea, fu interpretata come detto, come una furbata.
Sennò, i grandi capi che le Polizie Segrete le conoscevano direttamente, per
essere stati di tanto in tanto contattati, coltivati, per sentirsi chiedere
porcate credo rifiutarono, avrebbero dovuto fare un lavoro pedagogico e
spiegare al popolino coglione come le Polizie Segrete lavorino, e come mettano
su gruppi e pure terrorismi. ...Non lo avrebbero loro permesso, di spiegare
tali cose...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Avrebbero dovuto egualmente
provarci, se fosse stata una cosa seria. Oppure no, visto che i grandi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>capi erano parte e, al loro livello, primi
attori del gioco truccato di regime, come avviene del resto in tutti i regimi,
cioè in tutti gli Stati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">È appunto il limite, il meccanismo
truccato, intrinseco, di qualunque organizzazione. Il leader massimo è magari
un genio. Non che questa sia una condizione necessaria per essere leader. A
volte il leader è un minchione e vi sono dei geni tra i gregari. Assumiamo
egualmente che in un certo gruppo il leader sia un genio. Il genio deve
poggiare inevitabilmente sui minchioni, e pure variamente corrotti. Beh, avrai
avuto qualche motivo, od anche solo qualche pura illusione, all’inizio puoi
pure essere stato onesto per quando questa non sua una precondizione
necessaria, se ti sei fatto, o fatto fare, capo di una certa organizzazione e
pure con seguito di massa. Ti accorgi poi, ad un certo punto, che il gioco è
truccato. Rifiuti di fare il leader del “Sentiero Luminoso” italico [ed i
CC-NATO, che avrebbero voluto LC divenisse tale, poi te la faranno pure pagare
di non esserti prestato a ciò – sì, alludiamo a quello ed a quelli fottuti con
la montatura-Calabresi, Calabresi il già commissario poi liquidato dalle
Polizie Segrete CC con cui stava interferendo]. Oppure non te ne accorgi. Ma
egualmente te ne vuoi tirare fuori. Non te la senti di fare valigia ed
andartene, di lasciare la parte degli adepti che non se ne è ancora andata. Ed
ecco che tiri fuori quel non nuovo <i>né aderire, né sabotare</i>. Ora è un <i>né
di qua né di là</i>, che poi era <i>né con lo Stato, né col terrorismo </i>[per
precisione, loro dicevano, pudicamente, ma imprecisamente, <i>le BR</i>]. Tu,
leader massimo, oltre che fine letterato, per cui ben pesi le parole e le loro
combinazioni, hai magari capito tutto per cui vuoi dire che il gioco è truccato
e che ti tiri fuori dalla finta contrapposizione tra pro ed anti, finzione che
pur non ti senti di denunciare anche perché chissà che succederebbe, e ti
succederebbe, se mai la denunciassi apertamente. Del resto, comunque tu leader
prigioniero di questo non poterla dire tutta, gli adepti, non fini letterati, e
neppure con vere conoscenze dei meccanismi del potere, metabolizzano lo slogan
a seconda di come il loro istinto si combini coi messaggi gli insozzi del
cervello mediatici fanno loro arrivare. I “compagni che sbagliano” sono
presentati come i ribelli. Ecco che tu che ti ribelli, o così credi e ti viene
fatto credere, ti senti istintivamente, pur con lo slogan-direttiva di
neutralità, di solidarizzare con altri presentati dai media come ribelli pur,
in apparenza, più radicali, almeno come mezzi usati e secondo la scala
radicalità=violenza, di te. Risottolineiamo che, dopo che erano state sprecate
tonnellate di carta ed altro per i miti fascisti, ben diffusi pur nel
dopoguerra, e per quelli ‘partigiani’ per la balla della “Repubblica nata dalla
resistenza”, se ne aggiunsero altre tonnellate ed altro per diffondere i miti
guerriglieri. L’editoria è un’attività in perdita, se lasciata al mercato, per
cui i profitti li si creano con meccanismi sotto controllo statale e del
potere. Idem tutti gli altri settori ideologici, quelli deputati agli insozzi
delle chiorbe vuote.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non vogliamo dire che il concetto, o
slogan, o direttiva, fosse ‘giusto’ ma capito male. Non ci interessa discutere
di correttezze o meno, dato che poi andrebbe tutto contestualizzato e, quando
si contestualizza, non esistono correttezze ed errori. Inoltre, alla fin fine,
i concetti, e gli slogan od altri codici espressivi li pubblicizzano, sono come
sono capiti e vissuti. Quello era capito e vissuto a quel modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inutile indagare o filosofeggiare se
chi l’avesse coniato lo avesse coniato ‘giusto’, ma poi... Sofri, che qualche
pratica di Polizie Segrete l’aveva avuta perché è pubblico Federico Umberto
D’Amato avesse tentato di reclutarlo ma lui avesse rifiutato, ed aveva pure
rifiutato, ma questo non non lo dicono, di traghettare LC al terrorismo di
massa dei CC andreottiani ed infatti gliela avevano fatta pagare colla
montatura-Calabresi (ammazzato dalle Polizie Segrete CC-NATO e dai loro fasci,
su cui il commissario stava privatamente indagando scoprendo le connessioni
DC-governo-CC-fasci-stragismo di Stato), s’era poi inventato la LC “delle
femministe”. Non che il concetto in sé volesse dire nulla. Tuttavia il
messaggio era: “Quelli fanno la guerra che intanto è contro di voi. Non che si
possa far nulla per farla finire visto che chi se la crea se la liquiderà
secondo suoi tempi e suoi piani. Voi tiratevene fuori pensando alla figa e solo
alla figa.” Dal populismo gasparazziano allo “scopate che è meglio”. Anche
questa era una finezza letteraria del colto Sofri che i suoi seguaci non
potevano capire. Mentre tutto si esauriva soppiantato dal terrorismo, e poi lo
stesso terrorismo fu fatto esaurire dai CC-NATO lo avevano creato, lui cercò di
vivere altre vite nella letteratura, nel folklore, nel giornalismo
cultural-populistico all’estero. Quando le Polizie Segrete CC ti mettono nel
mirino dello <i>State/government-organized stalking-mobbing</i> per infognarti,
e lì pure di brutto, non è che sia facile sottrarsi. “Non vuoi fare il
terrorista, anzi non vuoi fare il capo di un autentico terrorismo di massa
quale sarebbe stato LC passata alla lotta armata, e tenti pure di andarci in
culo prima con la storia della neutralità e poi dicendo di pensare a chiavare e
solo a chiavare?! E noi CC, allora, ti accolliamo un assassinio nostro, così
chiudiamo pure un caso aperto, quello del commissario, che del resto voi
avevate pubblicamente sputtanato! Visto che sarebbe pure prescritto, se ti
dichiari colpevole la fai franca come galera pur uscendone sputtanato. Se ti
dichiari innocente sei sputtanato egualmente e ti fai pure la galera. A te la
scelta. Sei comunque fottuto.” E l’Adriano ed alcuni già prossimi si trovarono
fottuti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Irrilevante che Sofri magari scriva,
quando continua fare il politicante, molte scemenze o che, eventualmente, ad
altri, appaiano intelligentissime ed elevatissime e può pure essere lo siano,
...per loro. Non è questo il punto. In Italiozia (ma il popolino coglione e gli
intellettuali, od auto-pretendentisi tali, non meno coglioni, sono lo stesso e gli
stessi dappertutto), tutti ragionano in modo mafioso, o tribal-ottuso che è lo
stesso: “È dei nostri e proprio dei nostrissimi, lo difendiamo qualunque cosa
faccia e gli facciano.” oppure “Non è dei nostri, che cazzo ce frega se l’hanno
infognato. Anzi, godiamo che lo sia stato, perché ci stava sul cazzo. Non ci
frega nulla se era innocente e glielo hanno messo in qual posto. Godiamo che
lui, che ci stava sul cazzo, se lo sia preso in quel posto.” Il compagnuzzo non
è che ‘pensi’ e percepisca in modo differente dal cliente suddico e
non-suddico. La piccola ‘logica’ di cosca e di convenienza personale prevale su
ogni cosa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sono ragionamenti dementi e da
dementi. Eppure tali sono i pidocchi reali. Inutile negarselo oppure farsene un
cruccio. Parlano di grandi principi, di ordini futuri, di solidarietà, di
collettività. Alla fine seguono chi dia loro uno stipendio, un posto, una
posizione, un qualche paradigma magari non del tutto, o neppure un po’, loro ma
che si fanno calzare con mille auto-giustificazioni, e la possibilità di
esprimesi purché esprimano quel il regime voglia da loro ed ad esso funzionale.
Il fascio si dice che per fare che cacchio voglia debba avere qualcuno gli
copra le spalle, cioè lo Stato, il potere. Il compagnuzzo, che non è antropologicamente
differente dal fascio, si dice che in fondo ci si deve adattare al possibile,
fare gli ‘antagonisti’ che è loro concesso di fare, cioè quello Stato e potere
concedono loro di fare e funzionale a loro Stato e potere. Quale la differenza?
Solo livelli individuali di auto-giustificazione e d’auto-mistificazione. Alla
fine non è l’ideologia o pseudo-ideologia originaria che fa la differenza. Non
esiste differenza, se esiste, se non a livello psicologico-esistenziale
individuale. Che differenza? Nessuna differenza, a parte gli slogan ci si fanno
rimbombare nei crani vuoti. Pidocchi e pidocchi, dove neppure esistono pupari,
ma solo differenze di reddito. Pidocchi che hanno di più e pidocchi che hanno
livelli di sussistenza o intermedi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, “la ribellione” era una
grande manipolazione. Già il ’60 ed il ’68 erano state delle fabbricazioni.
L’operazione è molto semplice, se uno appena inserisca il cervello per
comprenderla. È la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">teoria dello sfogo</i>.
Se crei un sovraccumulo, poi lo fai sfogare dove vuoi, perché da qualche parte
deve pure fuoriuscire. Chi detiene il potere reale ha tutti gli strumenti per
creare sovraccumuli, dirigere gli inevitabili sfoghi ed orientarli per i propri
tornaconti di potere. O si canalizzano le energie in sviluppo o le si
canalizzano per sprofondare meglio nel sottosviluppo voluto dal potere e dai
poteri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I cosiddetti movimenti di massa sono
sempre fabbricati. Sono delle mode. Le mode sono create. Una Polizia Segreta
con adeguato potere monta operazioni culturali, flussi di finanziamenti,
coperture di potere. Non che operi direttamente. Opera direttamente solo a
livello di attivazione di attori primari debbano essere attivati. Non che
l’agente speciale, o l'ufficio, incaricato ci capisca nulla. La fonte
istituzionale, di potere dice che e chi attivare. Non si pensi che siano
operazioni complicate. Basta sono cambiare qualche variabile. Poi tutto si
produce da solo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Coi media si creano flussi di
informazione-disinformazione. Contattando imprenditori cui si danno coperture,
e che si possono rovinare se non cooperano, si creano flussi di finanziamenti.
Apparati dello Stato danno copertura, finché fa loro comodo, ad organizzazioni,
movimenti, partiti. Sono scelte di potere. Non nasce nulla dal caso. Quando poi
ci sono centomila od un milione di persone in piazza, pacifiche o meno,
disarmate o con le armi, è perché c<span style="color: black;">’</span> è stato
un lavoro prima, un lavoro di potere e di Polizie Segrete agli ordini
istituzionali. Forme di repressione sono tecniche di controllo ma anche modi di
creare radicalizzazioni si vogliano creare.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo Stato sviluppista [<i>Developmental
State</i>] usa il sovraccumulo emozionale, da esso stesso creato, per il
proprio sviluppo interno ed imperialismo estero. Imprenditori e guerrieri che
sono separati solo come funzioni. La mentalità imprenditoriale diffusa si
esprime in vari campi e nessun campo è incompatibile relativamente agli altri.
Ecco perché l’Inghilterra resta impermeabile a sovversioni interne ed esterne.
Il potere non si fotte da solo. Già, la Germania, creazione inglese, segue
logiche differenti fino a che, divenuta pericolosa per chi la ha creata, gli
inglesi ne iniziano la devastazione. Cosa del tutto visibile con la sconfitta
bellica del 1918. Questo non viene raccontato alle vaste masse cui vengono date
a bere forze diaboliche magicamente uscite dal nulla, o su cui si danno
spiegazioni fasulle. No, è tutto creato, e su volere dell’Impero che,
ovviamente, trova sempre interessati collaborazionisti locali.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Invece, lo Stato sottosviluppista si
crea e si fa creare sovraccumuli emozionali di massa che poi canalizza, o altri
canalizzano, verso contestazioni che lo indeboliscono ancora di più, e verso la
corruzione individuale e sociale generalizzata che lo conduce alla
disgregazione progressiva. L’Italiozia sottosviluppista esce dal
monarco-fascismo (la finta soluzione alla finta sovversione rossa o rossiccia,
a sua volta creata contro i reduci nazionalisti fregati dalla guerra inutile e
dalla pace in perdita) col nuovo fascismo ‘repubblicano’ dei partitoni compradori,
compradori dei vari vincitori che poi sono i due Imperi anglofoni ed annessi,
annessi sovietici o meno. Il vero Impero è quello Britannico, di cui gli USA
sono braccio armato, armato-finanziario, e tutti gli altri sono appendici. La
Germania esce [ma è sempre la stessa!] dal nazismo con la rinnovata corsa
imperiale, o tale sembra, il MEC, la CEE e la UE, velleità imperiale pur del
tutto subordinata all’Impero anglofono, possibile solo giocando tatticamente
sulla differenza di interessi tra l’Impero Britannico e quello Statunitense, od
essendo dai due Imperi giocata. Idem il Giappone. Gli apparati dell’Insicurezza
e i Disservizi di Deficience tedeschi, come del resto quelli giapponesi, sono
del tutto subordinati a quelli angloamericani, e contro di essi non possono
proprio nulla, a parte farsi abusare costantemente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La storia ha permanenze che sfuggono
alle contingenze, ai decenni. Anche le genesi sviluppiste o sottosviluppiste
non è che vengano invertite da contingenze storiche, da successi od insuccessi
contingenti. Le sconfitte belliche, che durino da un secolo o solo da una
settantina di anni, non sono solo contingenze ma derivano da una cronica
inferiorità organizzativa, sia tedesca che giapponese, all’organizzazione
angloamericana. La politica politicantica, quella che fanno vedere ed a cui
obbligano la gente ad appassionarsi, è solo cosmesi, copertura di altro deve
restare celato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sì, è tutto manipolato, anche le
correnti culturali, come di tanto in tanto viene fuori. Del resto, attengono la
sfera della rappresentazione, dunque del potere, di chi ha i soldi per
finanziare la sfera della rappresentazione per interessi suoi. Normale che vi
sia chi le sfrutti e chi ne sia sfruttato, ...da queste manipolazioni di potere
per i motivi più differenti. Chi studi le scienze, a cominciare da quelle
esatte, lo vede o l’intuisce ben presto come la realtà sia in gran parte
deterministica. Anche le auto-organizzazioni caotiche hanno basi
deterministiche. La stessa immanenza del caso, dove esso importi, orienta
percorsi sostanzialmente deterministici. Il problema è più di rappresentazione
che d’altro. La realtà è deterministica e fors’anche reversibile. Tra l’altro,
i sensi ci fanno vedere spicchi talmente limitati di realtà che solo possiamo
immaginare ve ne siano altre, parallele, ma non visibili. E qui ci
interrompiamo perché il campo sarebbe troppo vasto ed anche dubbio, dubbio lo
si possa afferrare, e che sia di qualche utilità afferrare queste cose al di
fuori della portata degli umani reali e di cui, purtuttavia, se ne hanno, di
tanto in tanto, o di frequente per chi sia più acuto, segni vari.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In Italiozia, il blocco e
disintegrazione del miracolo economico degli anni </span><span lang="IT" style="color: black;">‘</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">50
e primi anni <span style="color: black;">‘</span>60 viene imposto da Londra che,
isterica, vede il proprio staterello mediterraneo, pur sconfitto in guerra,
svilupparsi a ritmi sostenuti. Il para-sviluppismo ‘fascista’ che continua, che
sopravvive alla sconfitta bellica. Gli inglesi, complici i propri leccaculo
d’Italiozia, affondano la DC come partito centralizzato, impongono la non
liquidazione del PCI (del resto creazione angloamericana alla Conferenza di
Teheran, sennò sarebbe restato a livello dell’1% o meno) ed anzi il suo
riaccesso nel governo formale tramite un PSI già para-sovietico (anche quando
cambia campo, dal KGB alla CIA, le ideologie confuse e sottosviluppiste
continuano a permearlo, ed anzi contagiano inevitabilmente ed ulteriormente i
governi di cui fa parte). Con la Mediobanca di Cuccia[-Jung] (il chekista
mafioso-compradoro angloamericano per governare le oligarchie compradore
d’Italiozia), continuano ad alimentare il letale sistema
burocratico-oligarchico predatorio di fatto di para-Stato ed anzi con ulteriore
contrazione dei già bassi livelli di concorrenza. La devastazione ulteriore di
una macchina statale già versione debole e corrotta del burocratismo francese è
una conseguenza di questi processi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Scassate economia e Stato, compressa
la già scarsa mobilità sociale, ecco che inevitabilmente si creano forti
tensioni sia a livello di lavoratori presenti che di lavoratori futuri, gli
studenti. Se negli anni ‘50 viene fatta crescere ad arte una letteratura
parafascista-mussoliniana, oltre alla parallela retorica resistenzialista di
area PCI, cogli anni ’60 viene ad essa affiancata una continua crescita di
letterature sinistre anche estreme. Le case editrici non vivono nel vuoto e
dipendono da finanziamenti sia bancari che di centri industriali. Immaginare
che i governi reali siano estranei alle scelte cultural-editoriali è come
immaginare che tutto succeda per caso quando è semmai vero il contrario. Il
‘cattolicissimo’ Andreotti è non stranamente estremamente liberale quando fa il
censore cinematografico, di un cinema spartito tra DC e PCI. “La DC”, cioè il
regime anglo-sovietico, ‘dà’ gran parte della ‘cultura’ al PCI. Lo avevano
deciso gli inglesi coi sovietici a Teheran, a fine 1943, quando si fanno
prestare Togliatti non per il piccolo cabotaggio ma per costruire un vero
contropotere di ricatto alla DC-Vaticano di cui non si fidano. Deciso già col 1940,
quando gli inglesi lasciano volentieri i Savoia coi tedeschi, di affondare la
monarchia di cui non si sono mai molto fidati dato che la trovano sempre a
pendere dal lato germanico, la Corona Britannica deve creare delle reti di
influenza e dominio che permettano un più stretto controllo dell’Ambasciata
Britannica a Roma sul governo reale di Italiozia. Se costruisci un contropotere
non è che dai ad esso il Ministero delle Poste. Quello se lo poteva tenere la
DC per raccattare voti clientelari del basso popolino. Se costruisci un vero
contropotere lo devi radicare nei centri culturali e nelle aristocrazie operaie
(di fatto, i leccaculo e collaborazionisti del padrone, chiunque esso sia ed a
qualunque livello, circostanza ovviamente da tacersi assolutamente e da
mistificare con la propaganda culturale, cioè con l’insozzo delle chiorbe
vuote), e come diretto interlocutore e cooperante di Mediobanca e
Confindustrie-e-simili. Ecco la macro-operazione gli inglesi fanno col PCI di
Togliatti. Inondano i cinema, e poi la TV, di filmetti su immaginarie
resistenze, si inventano miti partigiani, impongono le visioni inglesi della
storia, fingono lotte operaie quando sono solo giochetti delle Confindustrie
per avere più soldi da Roma mentre Italiozia, dopo la fiammata post-bellica,
viene obbligata alla progressiva distruzione della propria struttura
produttiva, sfasciano il bilancio pubblico, tutto il settore pubblico diviene
sempre più corrotto mentre fingono riforme in rapida successione e misure
sociali, creano agitazioni e movimenti di massa per imporre a tutti i livelli
la logica sfascista delle emergenze che usano per giustificare l’arbitrio
assoluto sempre ed a tutti i livelli. Per continuare a fottere Italiozia
necessitano del PCI, non solo della anglo-vaticana DC di cui non si fidano, o
dei loro “partiti laici”. Anzi, proprio i loro “partiti laici” sono i meno
funzionali alla demolizione di Italiozia per cui vengono retrocessi a pura
coreografia. Per questo, per sfondare Italiozia, necessitano di “cattolici” e “comunisti”
come partiti di massa, e relativi sindacati ed associazioni. Dunque gli
occupanti angloamericani li creano come tali,come partiti di massa, dando loro
immobili e fondi del già PNF, e posizioni di governo centrale e locale che
permettano agli stessi di creasi solide clientele di massa. Qualche cretino, od
interessato, racconta dei partiti che sottopongono il proprio programma “alla
cittadinanza”. Vi sono solo pidocchi politici che distribuiscono posti e favori
ad altri pidocchi, e pidocchi che li votano perché vedono in loro il potere,
perché questi partiti sono il potere, potere che deriva dai padroni esterni ed
interni di Italiozia, gli angloamericani e la loro Mediobanca coi suoi
finanzieri ed industriali. Andreotti viene usato dagli inglesi, che pur lo
detestano, per minare il controllo vaticano sulla DC. La DC passa sotto il
controllo delle corrotte burocrazie pubbliche che estendono le loro mani anche
sul Vaticano, tramite Andreotti. Emblematico il caso Moro, anche a questo
proposito, dove è Andreotti che, forte del potere carabiniero-Gladio-NATO, dà
lui gli ordini al Papa. Infine, gli inglesi appoggiano Cuccia[-Jung], loro
agente diretto, che propone loro di liquidare la stessa DC. Il PCI, no. Il PCI
è un fantoccio inglese sempre utilissimo, utilissimo per nuovi livelli di
sfascio quando la stessa DC viene liquidata, sebbene l’operazione riesca solo
in parte dato che Andreotti, pur spodestato, con una straordinaria operazione
di Polizia Segreta CC si inventa Berlusconi, il Berlusconi che mette faccia e
voti mentre Gianni Letta viene posto alla testa del blocco andreottiano che
continua a vivere, pur ora in acque avverse. Andreotti usa le strutture già
Gladio (sia per l’arresto di Riina, protetto dal Quirinale-inglesi, che per il
terrorismo del 1993), come già fece quando ordinò l’assassinio di Moro, per cui
scattano le coperture NATO ed il segreto di Stato. Quando CC di Andreotti
verranno colpiti e rimossi lo saranno per altre cose, essendo legalmente
irresponsabili per crimini commessi con la copertura del segreto di Stato e del
segreto di Stato sul segreto di Stato per cui neppure se ne può accennare,
nell’Italiozia compradora, dei loro crimini. Lo stesso vale, ovviamente, per i
crimini del blocco Quirinale-Mediobanca al servizio inglese. C’è da dire, o da
ripetere, che il finto governo e la finta opposizione di G.Letta-Berlusconi
fanno comodo pure agli inglesi che devono sempre creare forze di ricatto per
non rischiare di perdere il controllo dei loro agenti diretti. Differentemente,
avrebbero arrestato Berlusconi subito, già nel 1992 o 1993, quando non
occorreva neppure un indizio per arrestare e rovinare politici ed altri.
Qualunque terrorismo di Stato in Italiozia è coperto dal segreto di Stato e da
quello NATO. Andreotti ed i suoi, che si coprono dietro ad operazioni della
già-Gladio, si tutelano dietro la NATO da eventuali rappresaglie dirette del
partito del Quirinale-Mediobanca-inglesi che dunque può colpire taluni di loro
ma per altre cose, non per i crimini commessi sotto copertura. Certo è
Andreotti che, in apparenza, smaschera Gladio, ma solo quella da operetta, NON
gli uffici terrorismi e mafie dei CC. Lo fa perché la volevano usare gli
inglesi contro di lui e perché ormai esisteva di peggio, a livello NATO, e da
lui usabile. La NATO, che pur, con tipica logica burocratica, non osa
pensionare una Gladio che non serve più a nulla, aveva già creato, per il
terrorismo di Stato e le sue molteplici operazioni sporche, nuovi dipartimenti
centrali, con branche locali. Con la doppia denuncia di Andreotti, che
sbugiarda pure le prime asserzioni inglesi che ormai Gladio non opererebbe più,
i nuovi dipartimenti terrorismo&mafie della NATO prendono in carico gli
armamenti già Gladio mentre ne pensionano le milizie parallele di vecchi
informatori e provocatori che sono in pratica già state sostituite con un
modello flessibile, di massa, del resto già in uso da sempre per operazioni di
Polizia Segreta, per cui gli ufficiali di Polizia Segreta della nuova
struttura, che noi chiameremo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ax</i>,
reclutano sul momento ed usano coloro di cui necessitano senza creare milizie
permanenti ed ufficiali. Alla logica dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stay
behind</i> viene sostituita quella dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stay
within</i>. Lo schema terrorista di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i>
viene massificato e permanentizzato con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ax</i>.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli Imperi e gli Stati dispongono di
massicci apparati di disinformazione e di lobotomizzazione. Le mode sono da
essi accuratamente create con operazioni di breve, medio e lungo periodo. Sono
operazioni sia locali, sia avviate dagli stessi Imperi per loro ragioni di
dominio. Culture sottosviluppiste sono diligentemente alimentate sia dai centri
dell’Impero che dalle loro agenzie compradore indigene. È quello succede in
Italiozia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ad esempio, quadri DC-CISL che, negli
anni <span style="color: black;">‘</span>60 e <span style="color: black;">’</span>70,
blaterano di partiti rivoluzionari e rivoluzioni stanno solo seguendo le
istruzioni delle riunioni CIA per sindacalisti sulle tecniche per contrastare
“il comunismo”, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> l’URSS ed il
suo partito ufficiale. “Visto anche certi orientamenti della Chiesa, non ci
sarà difficile urlare alla rivoluzione per andare allo scasso del PCI, pur con
linea di netta avversione all’URSS e di amicizia occidentale...”: ...ecco quel
vien detto. Sono le istruzioni della CIA e dei Carabinieri
Stragisto-Terroristi, nelle loro riunioni coi quadri della DC. Non che vogliano
scassare il PCI,che è una creazione angloamericana. Vi hanno perfino infilato
dentro il figlio naturale dell’ultimo Re d’Italia, G.Napolitano di Savoia, che
tutti sanno essere tale [e che, come tale, dovrebbe essere in esilio] ma
nessuno osa dirlo perché chi mai lo dicesse farebbe subito una bruttissima
fine. Stanno solo scassando Italiozia. Sono giochetti. Per istericizzare le
masse dei sempre creare nemici. Idem per<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>istericizzare le tue milizie come quelle altrui ...che sono egualmente
tue anche se in modo differente invisibile. Ai DC e fasci vendi il “pericolo
comunista”, ai ‘comunisti’ vendi il pericolo ‘fascista’, etc etc., ed il
giochetto è fatto. Poi si sono inventati il “pericolo Berlusconi”. Ora il
“terrorismo islamico”. Sono solo tecniche di marketing, e tragiche pagliacciate
per pidocchi idioti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ai quadri DC-CISL, ed altri, di livello più elevato, cioè più
psicotico-delinquenziali, ed anche più pagati, per cui il loro conformismo ed
omertà sono più sicuri, sia la CIA che i </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Carabinieri Stragisto-Terroristi dicono decisamente di più. Non che
raccontino tutta la storia, che poi neppure loro, soldataglia ignorante, sanno
né intuiscono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">“Il rivoluzionarismo verbale ci permette di competere col PCI e pure
con l’estrema sinistra, pure quella armata. Di più... ...Ci permette,
all’occorrenza, di infiltrarci nei gruppi estremisti ed armati, senza destare
sospetti... ...Ovviamente sono cose delicate per cui dovete eseguire gli ordini
in modo militare e con disciplina militare. Voi riferite e noi vi diciamo. Non
è che vi infiltriate di testa vostra e, se poi fate dei pasticci, pensiate che
noi vi si possa tirare fuori. Invece, se vi infiltrate, o meno, ed in vario
grado, se operate secondo nostri precisi ordini, certo che avete poi copertura
totale, sempre che eseguiate ordini e non vi lanciate in iniziative avventate.
I giudici li controlliamo noi, sempre che si agisca con copertura
istituzionale. Beh, lo sapete che, in tutto, ci sono delle catene di
comando...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ci sono pecorai divenuti dirigenti in burocrazie pubbliche con stipendi
da 500’000 euro l’anno. Indovinate chi li ha spinti e perché? ...Si sono
prestati, a volte anche solo in modo marginale, per cose del tipo indicato
sopra. ...Oh, anche stragisti neri e rossi fatti espatriate, ottenere rifugi e
residenze permanenti, ed arricchire all’estero. No, il caso non c’entra nulla!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La DC, e non solo [pure il PCI, anche se lì i contatti diretti con CIA
e SIS li avevano un paio, o quattro, ai vertici], aveva uffici, piccoli e
segretissimi, una rete apparentemente informale, che si occupava di attività
stragisto-terroriste. Ai loro circoli ristretti, loro dicevano qualcosa di più
sulla logica politica, del tutto perversa, del terrorismo di Stato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">“Il sindacalismo estremo ci permette di tenere sotto ricatto
l’industria privata che ci ha sempre snobbato e solo in apparenza ci sostiene.
Più ha bisogno, più noi, Stato, abbiamo autonomia politica. Quando ai gruppi
estremisti ed armati, che ci permettono di tenere sotto ricatto lo stesso PCI,
in fondo sia i mercati delle armi che quelli dei finanziamenti li controlliamo
coi, coi nostri apparati militari e di polizia, e relative mafie od anche
aziende con facciate rispettabilissime. Cosa che ci permette di usare questi
gruppi estremisti, neri o rossi che siano, anche per operazioni speciali varie
che non possiamo andare in giro a dire. ...Occorrono disciplina e fiducia...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Perché pensate che non si mai venuto fuori nulla, ufficialmente, sugli
approvvigionamenti di armi ai vari gruppi. E, quando è venuto fuori, si trattava
di un gruppo dell’OLP cui nessuno poteva fare nulla anche perché nessuno gruppo
o gruppetto estero avrebbe mai dato neppure una cartuccia a nessuno senza
esplicita richiesta CC-SIS-CIA. Beh, questo non potevano scriverlo sui media.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nelle sovversioni e terrorismi di Stato, alla fine del tutto scassati
come lo Stato li promuove, colle sue burocrazie corrotte, ci sono
inevitabilmente, ed in gran numero, indisciplinati e cazzoni. Chi si </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">fa prendere la mano, ci pensano i CC
ad usarli per infiltrarsi e poi agire da provocatori ed informatori. È quello
effettivamente succede... Anche in altri ambienti... Le burocrazie usano sempre
inclinazioni e deviazioni personali, per i loro fini, ovviamente per quel
riescano a capire ed a fare burocrati ottusi e corrotti. Nell’eterodirezione,
il manipolato è ‘pulito’, nel senso che è un fesso usato a sua insaputa pur
credendo di agire per fini suoi od in cui pensa di credere. Altri sono
semplicemente infilati e poi defilati od esfiltrati: ...sanno quel che stanno
facendo (per quel possa capire un pidocchio di tali ambienti...; obbediscono
comunque ad ordini delle Polizie Segrete di cui sono agenti). Sono più di
quanti si pensi. Pidocchi manipolati da pidocchi di Stato che seguono procedure
e routines militari standard.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il PCI è complemento dello stesso
gioco, deciso formalmente a Teheran a fine 1943. Il PCI è un partito degli
angloamericani e dei Carabinieri-NATO, pur raccontando ai suoi, a quelli che se
la bevono, la massa, di essere il partito rivoluzionario sovietico. Sono un
partito organicamente dei Carabinieri-NATO, dunque del SIS-CIA in incognito.
Quelli lo capiscono, o lo sentono, devono stare zitti. Non se ne può parlare
nel PCI. Neppure attorno ad esso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non fosse stato Andreotti, sarebbe
stato qualche d’un altro. In effetti non è l’unico. C’è tutto un gruppo formato
dal Vaticano, con SIS-MI6&5 e FBI-CIA, specializzato, almeno sulla carta e
con strumenti militari vari, in tecniche di sovversione interna. Cossiga è uno
di quelli, di quelli mandati “a scuola di terrorismo di Stato”. Lo racconta lui
stesso, chiamando la cosa in altro modo, ovviamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Questi giochetti li fanno da sempre.
Nella DC, come in tutti i partiti di governo e para-governo in tutto il mondo,
più o meno. Se un Andreotti vuole far veramente fuori la DC dei Fanfani e dei
Moro, dei preti, per imporre sé stesso ed il suo clan mafioso-burocratico
romano e vaticano, ecco che lo deve fare pure a livello di apparati militari.
In pratica, gli Squadroni della Morte dei Carabinieri, e tutto ciò essi
controllano, devono passare sotto il suo esclusivo controllo. Che poi non è
solo Andreotti ma lui è la faccia istituzionale, o una delle facce
istituzionali, di cordate burocratiche e burocratico-militari e con accordi, ma
anche disaccordi e coltellate basse, a livello finanziario-industriale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli inglesi, che hanno visioni e
pratiche molto meno burocratiche, se devono assolutamente fare un’operazione in
Italiozia, intervengono sia che i CC-NATO cooperino, sia avendoli contro. Hanno
il potere di poterlo fare. Non è una questione solo tecnica, ma di gerarchie,
di rapporti di forza e di controllo anche istituzionali.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Questo lavorio a livello di apparati
militari, di Polizie Segrete, sarà quello in cui Andreotti grandeggerà [oltre
che ‘grandeggiare’ nello sfascio generalizzato di Stato ed economia, in tandem
con Berlinguer e col PCI], con appoggio angloamericano, o più americano che
inglese, anche se riesce, per esempio, a far assassinare Moro con copertura
NATO ma non riesce a rimpiazzarlo con sé stesso come Presidente della
Repubblica nel 1978. Nel 1978, gli inglesi mettono al Quirinale il loro
Pertini, loro cagnolino obbediente e grande demagogo. Tra l’altro, Andreotti
ripeterà la stessa operazione per divenire Presidente nel 1992. Anche lì,
inizia l’attacco contro l’asse Craxi e Forlani, di cui avvia la liquidazione,
ma poi il blocco Mediobanca-inglesi lo batte a livello militare con Capaci
costringendolo alla ritirata dalle sue ambizioni quirinalizie. Nel 1992, dopo
l’obbediente Cossiga [sì quello che parlava a vuoto proprio perché non osava
fare altro! - non a caso si dimette, per fare spazio a Spadolini, non appena
gli inglesi glielo ordinano, perché necessitano di uno dei loro al Quirinale
per colpire Andeotti a Capaci o dove fosse stato possibile], gli inglesi
trovano un altro bamba obbediente, Scalfaro, che si crede Cicerone, quando apre
bocca. Un innocuo pazzo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I ‘ribelli’ rossi degli anni ’60 ed
oltre, che in gran parte rimpiazzano quelli neri degli anni ’50 e successivi,
sono creazioni di regime tramite le Polizie Segrete CC che aprono anche a loro
il mercato delle armi e pure quello dei soldi per attività editoriali. Non a
caso, nei processi per terrorismo, si censura da dove le armi provenissero,
salvo quel caso in cui i CC usano gruppi palestinesi amici dei CC per armare
Moretti lasciato all’asciutto da Morucci-Faranda (fatti subito arrestare da un
agente dei CC la cui figlia li aveva ospitati, perché non facessero ombra a
M.Moretti). Anche lì, nei processi, non la contano tutta. Anzi, non la contano
per nulla su queste cose. Fanno sembrare che esistessero ‘palestinesi’ ansiosi
di fare regali alle BR, quando invece si trattava e si tratta di formazioni
tutte creazioni di Stati e Polizie Segrete in ottima cooperazione colle Polizie
Segrete CC-NATO. Nessuno viola le regole [quelle definite tra Polizie Segrete]
nelle “relazioni internazionali”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Fai creare gruppi armati. Reprimi chi
non riesci a controllare mentre spingi avanti i tuoi o comunque quelli puoi
manipolare anche solo con tecniche di eterodirezione, ed ecco che puoi
scatenare terrorismi neri e rossi, ed accollarli a ‘forze oscure’ mentre sei tu
governo reale e formale che li hai creati, alimentati, usati per fini tuoi ed,
infine, liquidati quando non ti servivano più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli agenti diretti vengono in genere
salvati. Nessuno ottiene asilo politico od altro senza precisa richiesta,
assistenza, delle Polizie Segrete CC. La massa degli eterodiretti viene
liquidata con prigioni ed assassinii. Tutti quelli che ottengono asilo politico
od altro all’estero lo hanno sempre ottenuto su intervento dei
Carabinieri-NATO, cioè del governo reale e formale, anche se poi contano cose
opposte e sollevano grandi teatrini pubblici per confondere i polli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Per non essere troppo debitrice agli
Squadroni della Morte CC e connessi, per non dare loro troppo potere, la DC
preferisce le sceneggiate degli arresti di massa a quella delle esecuzioni di
massa, quando decide di liquidare il terrorismo rosso degli anni ’70 e inizio
’80. Le Polizie Segrete CC, gli Squadroni della Morte CC, ricambiano questo
essere stati tenuti a freno, per cui non hanno potuto ammazzarli anziché
limitarsi ad arrestare, e si mostrano pure estremamente scontenti dell’ordine
DC di fare uscire tutti non in tempi biblici, cercando di montare processi su
processi contro tutti i già giudizialmente liquidati. Cercano di rimontare
bande di rapinatori o bande armate, spesso finte, le varie “nuove BR” o “nuove
PL” o “gli anarco-insurrezionalisti”, anche inventandosele, per dare a bere che
gli ex avrebbero dovuto essere ammazzati anziché solo incarcerati perché
comunque continuano a delinquere ed a terrorizzare. Questo è il messaggio
cercano di lanciare e trasmettono, anche inventandosi ex da delinquenti comuni
invece presentati suoi media come vecchi capi riemersi perché, appunto, non
sufficientemente liquidati. Della serie: “se ce li lasciavate ammazzare... se
si gettavano via le chiavi delle celle...” Il crimine di Stato fonda potere. Le
burocrazie più delinquono più si reputano potenti, ed anche relativamente
indipendenti relativamente al potere formal-istituzionale senza la cui
copertura, tuttavia, non potrebbero fare nulla. Chi esegua gli ordini dipende
da chi li dia. Ma pure chi li dia dipende sempre dagli esecutori.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, più che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">né con questi né con quelli</i>, visto il
livello dell’idiota medio su queste cose, per essere ben compresi, quelli di LC
(i vertici) ed altri avrebbero dovuto dire: “Andate tutti affanculo. Se non
volete il terrorismo smettete di crearlo. È tutto montato dai CC su ordine
governativo-NATO.” Non potevano dirlo. Non lo avrebbero permesso loro. Lo
stesso PCI che, in apparenza, diceva apertamente che il terrorismo era creato,
in realtà negava questa sua affermazione, e cooperava alla mistificazione,
dicendo che vi erano <i style="mso-bidi-font-style: normal;">forze oscure</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">deviati</i> ed altre minchiate. Non poteva
dire che lo avevano creato loro stessi coi CC-NATO, anche con occasionali aiuti
dell’Est [Est-CC-NATO, non fantomatiche destabilizzazioni opera del campo
avverso che non sono mai esistite - i due campi, fintamente avversi, si sono
sempre reciprocamente aiutati a stabilizzarsi, ognuno secondo le proprie
procedure] e di ex-partigiani, ma sempre su richiesta e manipolazione CC. Sennò
nessun servizio dell’Est od altro di sogna di farsi implicare in queste cose.
Tanto meno “i palestinesi” che, quando danno armi, le danno su richiesta delle
Polizie Segrete CC.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La P2 erano Andreotti e Berlinguer,
Andreotti puparo e Berlinguer utile idiota, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i>
i loro CC, con Gelli come loro segretario generale, come amministratore che
metteva la faccia. Che poi l’ignorantucolo e sprovveduto Berlinguer non si
rendesse pienamente conto di essere un burattino di Andreotti... Impossibile!
Certo, un impiegatucolo raccomandato da massoni sardi e candidato alla Segreteria
Generale del PCI non poteva avere l’esperienza di un Togliatti, boia
d’Italiozia, di Francia, di Spagna, delle Russie etc. Berlinguer si barcamenava
e pure male. Un Togliatti, proprio per le sue esperienze di guerre e
delinquenziali, avrebbe subito capito quello che un Andreotti stava combinando.
Ma anche Berlinguer non è che non lo capisse. È che non sapeva come divenire
protagonista da semplice pupo di cose più grosse di lui. Chissà che non sia per
questo, od anche per questo, che qualcuno, dai centri dell’Impero, o da
Italiozia, dopo averlo usato per l’occupazione di Italiozia e la creazione del
nuovo PCI angloamericano, abbia fatto provvidenzialmente decedere Togliatti
delegando la cosa ai russi. Se uno muore proprio quando è in Russia, la cosa
può essere stata casuale ma non è affatto detto la sia. Senza prove contro, è
più corretto assumere sia stato assassinato in qualche modo pulito. Vi sono
vari elementi in questa direzione. Già avevano tentato in alcune occasioni
precedenti, in Italiozia. Un Berlinguer, invece, non poteva che fare il
burattino di chi conosceva i gangli dello Stato, cioè di un Andreotti che
governava gli Squadroni della Morte dei Carabinieri-NATO. Il potere reale è
proprio nel non farlo vedere. Berlinguer se ne era sentito cooptato, ma era
Andreotti che gestiva il tutto e non in condominio sulle questioni chiave. La
considerazione che Andreotti aveva di un Berlinguer è che ordina di rapirlo e
farlo fuori in parallelo a Moro, dato che Berlinguer voleva Moro Presidente
della Repubblica e se ne era già accordato con Zaccagnini. Una pura vendetta.
Berlinguer lo salvano Gelli e Cossiga, che lo avvertono, e le milizie armate
private del PCI da cui si fa coprire militarmente per evitare il sequestro.
Questo non gli impedisce di crepare non molto dopo in modo apparentemente
naturale. ...Un altro che muore di vomito dopo un bicchiere d’acqua. A Gramsci
il veleno lo avevano messo i russi nella minestrina. A Togliatti fu riservato
un colpo di sole, sembra. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Andreotti stringe un patto
delinquenziale organico, o lo rinnova, di terrorismo di Stato, cogli USA, nel
1973, quando incontra Nixon. I Presidenti passano. Gli accordi a livello di
apparati restano, più o meno, visto che Andreotti è contrastato dagli inglesi,
per varie ragioni [interessi!]. Un Berlinguer si titilla colle cazzate del
socialismo sotto protezione NATO del 1976. Andreotti è l’uomo di fiducia del
militarismo e terrorismo USA. Berlinguer fa il reggipalle di Andreotti, senza
neppure la solida investitura anglo-sovietica di un Togliatti inviato in
Italiozia, nel 1944, con cooperazione angloamericana, come garante sul campo,
da parte sovietica (tra l’altro, Togliatti era allora cittadino sovietico,
sovietico e solo sovietico), degli accordi di Teheran di fine 1943 per ciò che
concernono Italiozia. Gli inglesi vogliono fare fuori il Re, dare il potere ai
popolari [DC] vaticani, mentre non si fidano dei preti per cui dicono ai russi
che vogliono, in Italiozia, come in Francia contro De Gaulle, creare un forte
PC pro-sovietico. I russi sono contenti. Gli inglesi ancora di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Erano anche tempi difficili, dal
punto di vista delle verità, quegli anni ‘70-80. Tra minchioni lobotomizzati
dalle propagande ufficiali, non è che si potesse andare a dire in giro che
mafie e terrorismi erano solo e sempre creazioni e gestioni di Stato tramite le
Polizie Segrete (gli Squadroni della Morte) CC-NATO ed altre. Anche chi lo
capiva doveva usare linguaggi mediati (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i>
incomprensibili), oppure tacere. Anche lo avesse detto, il pidocchio capisce
solo quello è stato ammaestrato a capire. Per cui nessuno avrebbe capito cose
fuori dal coro dei riflessi condizionati costruiti ed imposti alle scimmiette
in gabbia, ai pidocchi medi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, che non è che disponesse di
tribune reali, diceva, quando si trovava a dire qualcosa sul punto, che era da
rifiutare tutto il moralismo e la propaganda che si faceva sulla cosa.
...Respiro storico... Dato che adottava un quadro concettuale apparentemente
sinistro, in realtà seguiva un codice cabalistico, doveva pur dire qualcosa nel
momento in cui volesse esprimersi. Ed era un imperativo etico non dire
menzogne. Se poi non capivano, fatti loro. ...Era inevitabile. E che potevano
capire i lobotomizzati da media che ripetevano e ripetono quello hanno udito
anche solo un paio di volte alla radio ed in TV?! ...Gente che si fa dire cosa
pensare... Più serio chi non pensa nulla e non dice nulla... Nel mondo della
mini-conoscenza super-specializzata, manca una qualunque visione generale e
sulle cose fuori dal proprio campo ristrettissimo. In quello della conoscenza
plurima, se mai è esistito, la maggioranza viveva egualmente da schiava
lobotomizzata ma senza l’ambizione di dover pensare qualcosa su cose su cui
obiettivamente non poteva saperne nulla. I mass media, l’industria pubblicitaria,
impongono un pensiero che nelle ere precedenti erano solo riflessi condizionati
sotto forma di tradizione senza eccessive complicazioni sul dover pensare
qualcosa di conforme e su tutto. Era un po’ lo stesso meccanismo di oggi, in
realtà, solo più diretto. Il mito ti diceva quello dovevi pensare. Il potere
poteva sanzionarti, ed anche terrorizzarti, nella misura in cui avesse potuto
raggiungerti. Ognuno cercava di fare il proprio vantaggio, per quello poteva,
esattamente come oggi. In effetti, si evolvono le tecnologie ma non realmente
le tecniche di dominazione e di sudditanza.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Senonché, nel periodo caldo, Moro e
post-Moro, quando ancora gli Squadroni della Morte dei Carabinieri (le Polizie
Segrete CC) avevano da Andreotti la direttiva del terrorismo di massa, Roby si
trovò, in una piccola situazione, a frapporsi, frapporsi relativamente a quei
deliri e peggio. Fu il caso, probabilmente, od anche un qualche esperimento
sociologico lui aveva voluto condurre forse. Ci sono dei dettagli che o li vivi
e testi direttamente, oppure non è che uno se li scopra studiando la cronaca
nera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nella zona dove abitava Roby, vi era
la solita dinamica. Gruppi terroristi infognavano più persone che potevano sì
da poi avere pronte nuove reclute sia da clandestinizzare sia con cui riempire
prigioni e giornali quando fossero cadute sotto la repressione. Per esempio,
organizzavano banali autofinanziamenti che attuavano con dozzine di persone.
Quelli che lo facevano, e quelli usati per immaginifiche fughe, con la sola
funzione, appunto, di infognare gente. Quando poi uno confessava e denunciava
precedenti suoi compagnuzzi, ne infognava a decine per un banale
autofinanziamanento avrebbero potuto realizzare in due. Ciò faceva comodo sia
alle Polizie Segrete, che potevano riempire paginone di giornali sui demoni
scoperti e neutralizzati, che al gruppo terrorista stesso che magari faceva a
tempo a passare reclute fresche alle strutture clandestine oltre che con la
stessa pubblicità dell’arresto di moltitudini di militanti. Era davvero la
logica dell’infogno su cui marciavano sia le Polizie Segrete CC, ed altre, che
i gruppi terroristici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Del resto, non differentemente dalle
mafie, i gruppi terroristici si alimentavano e si facevano plasmare da quello i
media dicevano di loro. Come tutte le realtà dipendenti e controllate da forze
esterne, pur volendosi credere dotate di una qualche genesi divina e forza
auto-propulsiva, vivevano di quel che si diceva di loro. I media erano uno dei
modi per eterodirigerli basandosi sulla loro stessa percezione della realtà.
Anche il singolo, è poi la stessa ‘logica’ del delinquente, si auto-percepiva
sulla base di quello che leggeva, o vedeva e sentiva, su di sé sui media. I
media li facevano capi o minchioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Alla fin fine, la linea veniva data loro
dai media o, più precisamente, tramite i media. L’etero-direzione, sia per
mafie che terrorismi che partiti ‘normali’, è fatta in mille modi, inclusi
agenti diretti ai vari livelli. Uno di questi modi, per l’ispirazione generale,
erano e sono tuttavia i media. Tutti sanno che i media sono mezzi terribili di
manipolazione, dai film, alla TV, alla stampa quotidiana e periodica, ai libri,
ai corsi scolastici ed universitari. Eppure, alla fine, tutti credono a quello
vi leggono, vedono, ascoltano. Sembra tutto venga da fonti superiori ed
indipendenti. Tanto più le presentazioni sono suadenti, tanto più sono
manipolative. Il linguaggio partigiano, militante, crea avversione, a parte chi
abbia già deciso di credere, o far finta, a quello legge, o vede od ascolta. Il
linguaggio suadente, come ovvio, che faccia leva sugli impulsi primordiali,
sulle credenze già ficcate nella testa in precedenza, su ciò ognuno debba
credere, permette di trasmettere qualunque falsità, anche a chi sia più
indisposto ad accettarla o meno propenso a giustificarla. Uno magari la
giustifica, ma la giustifica proprio perché finisce per credervi, e vi crede
precisamente perché viene da suggestioni mediatiche che trovano terreno fertile
in deviazioni già precedentemente installate nel singolo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Criminalità organizzata, terroristi,
politicanti etc aprono i quotidiani e riviste, ed assistono ai programmi
radio-TV con la medesima domanda-ossessione: “Che dicono di me? ...di noi?” In
gran parte si fanno plasmare da quel dicono di loro ed, varia misura, se ne
uniformano. Attraverso il controllo dei media, si controllano un po’ tutti,
almeno a livello di riflessi condizionati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I media sono controllati da chi passa
ad essi le disinformazioni. Esse sono fabbricate e passate dalle Polizie
Segrete CC-NATO. Idioti, o che si devono fingere idioti per adeguarsi al
livello medio circostante e non essere segati, che ‘manipolano’ vertici e
masse. Immaginatevi che risultato! Capite perché Italiozia è davvero una fogna
dove tutto può succedere e succede? No, non lo capite. Fa lo stesso. ‘Capite’
solo quello che vedete in TV e che dipende a sua volta dalle disinformazioni
diffuse da CC che non capiscono un cacchio, e su eventuali ordini di statisti
non necessariamente più colti in questi aspetti specifici, ordini su cui il CC
fabbrica le disinformazioni non capisce veramente. Ovviamente si potrebbe
opinare pure su chi si creda puparo ed agisca, o tenti di agire, come tale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tutti ricoprono un ruolo. Si mettono
un cappello. Riempiono una casella da qualcuno creata. Tutti si trovano dove si
trovano. Che non vuol dire né che loro siano atti a ricoprire iil ruolo di
fatto ricoprono. Non solo. Il sistema con la varie caselle-ruoli, chissà come
creatosi, non è affatto detto abbia produttività, come dire?, positiva anziché
essere una macchinetta malata e variamente distruttiva, distruttiva-deteriore,
non distruttiva-creatrice.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, a questo modo hanno fatto
operazioni come l’assassinio Moro ordinato da Andreotti... e mille altre.
L’assassinio lo hanno realizzato. ...Bastava Moro si fosse dato malato e fosse
restato a casa per qualche mese, ma lui stesso aveva ormai l’impulso ad
immolarsi sebbene sapesse che Andreotti aveva ordinato di assassinarlo, con
connessa distruzione della personalità, per non farlo divenire Presidente della
Repubblica come da accordo DC-PCI, Zaccagnini-Berlinguer. Zaccagnini era un
ometto così patetico e servile che Andreotti neppure se la prese con lui né lo
rese corresponsabile, né lui se ne fece rendere, dell’assassinio di Moro
Andreotti aveva organizzato. Andreotti lo usa come sguattero. Infatti manda lui
da Vito Ciancimino a confermare che, anche se tutti sanno dove sia Moro [era in
mano alla Magliana dei CC, dunque di Andreotti!], questi deve morire, per cui
che non si azzardino a fare nulla: “Io non so nulla. Mi hanno che vi siano
cause di forza maggiore decise da qualche forza oscura...” Sono gli stessi
mafiosi del sud che oggi non hanno ancora capito l’ISIS sia britannico, per cui
che aspettino ordini eventuali senza provarsi a far nulla contro di esso mai
apparisse sotto il loro naso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Immaginatevi uno che, come Moro,
conosce le leggi delle istituzioni e della politica e che sa che l’ascendente
Andreotti deve liquidare la vecchia guardia, loro, anche se magari suoi
coetanei o quasi. Fanfani era del 1908, Moro del 1916, Andreotti del 1919.
Fanfani non rappresentava un pericolo per Andreotti. Moro era invece in ascesa,
o di nuovo in ascesa, ma solo nella politica-politicantica, non a livello di
apparati militari-NATO, e sarebbe divenuto Presidente della Repubblica a fine
1978, su accordo Zaccagnini-Berlinguer. Una cosa inconcepibile per Andreotti. A
quel punto, G.Andreotti deve liquidare Moro fisicamente. ...E Moro che, invece
che camuffarsi da barbone e girare per Roma a piedi, in taxi, od in motorino,
si imbarca un corteo di auto di scorta dunque segnalato in tempo reale alle
centrali operative controllate dagli stessi CC terroristi devono prelevarlo ed
assassinarlo! Essì, perché anche solo avesse dormito in Parlamento od in
ufficio, e seguito un percorso strambo differente da uno dei due universalmente
noti, la squadra BR-Gladio non avrebbe saputo dove appostarsi per aspettarlo
per l’agguato! Chiaro che chi ti debba fare fuori ti voglia su uno dei percorsi
predefiniti per farti fuori!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Moro si vede seguito, pedinato, senza
che la sua scorta possa fare nulla, perché forze esterne, superiori alla sua
scorta, semplicemente non ascoltano le segnalazioni della stessa e non
intervengono contro chi lo stia seguendolo, pedinandolo. Bastava che un’auto di
PS o CC intervenisse contro i pedinatori di Moro. Ma le sale operative sono
sotto il controllo dell’ufficiale dei CC-NATO-Gladio responsabile sul campo
dell’operazione. Moro capisce che lo vogliono e devono liquidare, e che è su
ordine di Andreotti. Ma mantiene l’omertà e non lo dice. Dicendolo
pubblicamente avrebbe reso impossibile l’operazione per quanto sarebbe poi
stato sottoposto a linciaggio mediatico orchestrato dalle Polizie Segrete
CC-NATO. In genere, i politici non sanno poi come muoversi in queste cose. Sono
prigionieri del ruolo. Se parlano sanno, o ritengono, di rovinarsi. In effetti,
anche Craxi, che viene informato da Dalla Chiesa che il luogo di detenzione di
Moro è noto, evita di dire alcunché. Avesse parlato sarebbe stato liquidato, in
un modo o nell’altro, e non sarebbe mai divenuto capo del governo. Da capo del
governo li ordina pure lui i suoi assassinii da ‘grande’ statista, ma solo per
coprire attività delinquenziali delle Polizie Segrete CC. Così fan tutti!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Operazione parallela e contemporanea
è in corso pure contro Berlinguer, allertato da Gelli, magari pure,
indirettamente, da Cossiga, suo parente e della stessa area massonica anche se
né l’uno né l’altro dovevano aver avuto affiliazioni formali dirette. A chi è,
o viene spinto, troppo in alto non occorrono! Berlinguer viene dunque salvato
da milizie armate del PCI, milizie armate che hanno chiaramente la copertura di
Cossiga all’Interno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ne guadagna sei anni di vita. L’7
giugno 1984, al comizio di Padova, gli danno dell’acqua avvelenata. Appena la
beve vacilla. La beve di nuovo e rivacilla. Stramazza progressivamente mentre
si allontana dal microfono e dal palco. Per favorire l’azione del veleno, lo
portano in albergo e lo stendono sul letto, su ‘ordine’ di Giuliano Lenci che
dunque coopera all’assassinio. Dopo che è entrato in coma, dopo un paio d’ore,
lo trasportano all’ospedale, dove muore l’11 giugno 1984. La notte stessa del
malore Pietro Folena e Walter Veltroni si scatenano per acquistare la cassetta
RAI del comizio che, nel cuore della notte, frettolosamente acquistano.
“Folena, Veltroni, ...qui i Carabinieri-Gladio... ...Ci occorre assolutamente
la cassetta RAI, al più presto, anche subito, del comizio di Berlinguer...
...ché dobbiamo tagliare chi gli ha messo l’acqua da bere... Questione di
omertà nazionale... Non possiamo farlo noi... ...Chissà cosa penserebbero...”
“Certo, obbediamo!” Sul video, censurato [hanno rimosso il ‘percorso’ del
bicchiere dell’acqua!], messo su youtube, scrivono che è morto di ictus. No, è
morto da sorsi d’acqua. Non vi è traccia di ictus. Ha una botta immediata ogni
volta che beve. Intanto il veleno sviluppa la sua azione nel corpo. Giugno
1984. Anche se l’operazione è del 1978, e nessun governo, in genere, disattiva
operazioni terroristiche precedenti, in quel momento, a giungo 1984, al vertice
del potere istituzionale, e poliziesco-militare, ci sono Pertini, Craxi,
Scalfaro, Spadolini. Inutile inventarsi le forze oscure, l’imperialismo, l’Est.
Al governo ed alla presidenza vi erano quelli, non altri. Abbiamo già detto,
forse, e lo ripetiamo in continuazione, che quando ci sono crimini di Stato
nessuno ne sa mia nulla. Ovvio! Vorrete mica che ve lo vengano pure a dire?! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...L’assassinio, e con tanto del
tormentone del sequestro, lo hanno realizzato... Ma Andreotti non è poi
riuscito a divenire Presidente. Anzi, gli stessi angloamericani, sono riusciti
a farlo fuori, emarginarlo almeno dal governo formale, per altre cose, per
qualche anno con uno, o uno dei tanti golpe di palazzo, intra-istituzionali,
compradori di cui è costellata l’infame storia italiotica, golpe di palazzo
intra-istituzionali compradori che di solito sono noti solo a pochi dato che
nessuno sa risalire dagli effetti alle cause. Gli inglesi, che hanno il potere
reale, in Italiozia, portarono al Quirinale il loro fantoccio Pertini, un
vanitoso del tutto rimbambito. Pertini era fuori di testa da giovane e tale era
rimasto invecchiando.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Neppure nel 1992, v’è riuscito
Andreotti sebbene lavori attivissimamente per quel risultato. Lì il tutto è
ancora più ingarbugliato. Perché avevano [Mediobanca-Cuccia, il puparo
compradoro d’allora e l’Ambasciata Britannica] convinto Spadolini che sarebbe
divenuto Presidente se, dal Quirinale, dove, come Presidente del Senato, aveva
rimpiazzato Cossiga dimessosi, avesse ordinato l’assassinio di Falcone per
bloccare la corsa di Andreotti al Quirinale. Spadolini aveva dato l’ordine
della strage di Capaci. Andreotti era stato stoppato. Ma poi Spadolini, già col
discorso d’investitura presidenziale in tasca, era stato informato, mentre era
al funerale di Falcone, che a Roma avevano deciso per altri, per Scalfaro.
Mediobanca e gli inglesi lo aveva fottuto o, semplicemente, non erano stati
sufficientemente potenti (o non si erano impegnati a sufficienza non dandovi
importanza) sui dettagli secondari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A parte l’usare istituzioni per
delinquere... ...una cosa è ordinare e far eseguire assassinii, liquidazioni,
purghe, stragi... ...Ma che i CC-NATO, od altra Polizia Segreta, sappia poi
manipolare la realtà come vorrebbe lo statista od il centro di potere fa il
puparo... La devastazione in genere riesce. La costruzione no, o non come
pensata. Per essa occorrerebbero veri specialisti che né i CC, né altri, hanno
in Italiozia. Neppure altrove, in genere. Hanno solo corrotti, delinquenti,
malati di mente! Lo stesso politico, pur diabolico [che non significa
capacissimo!] come un Andreotti, non può fare tutto da solo. E gli esecutori
sono i merdaioli che sono. Non che lui, pur demone, fosse poi un genio... Alla
fin fine, s’arrabattava da mafiosetto romano-laziale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, nell’area dove abitava in quel
momento, a Torino, alla Crocetta, si trovò del tutto casualmente a contatto con
varie decine di ragazzotti e ragazzotte che erano oggetto di intervento di infognamento
da parte dei principali gruppi terroristi, gli m-l ed i movimentisti, BR e PL,
che poi, a livello di discorso pubblico, non è che fossero discernibili come
differenti. Le ideologie... Cazzate per scemotti... ...Curcio, poi, che
scriveva documenti per i Moretti che neppure li leggevano né se ne facevano
nulla... Il ruolo assegnato dalle Polizie Segrete CC, che li etodirigevano, a
Renato Curcio e prossimi era quello: scrivere testi che facevano da marketing
ideologico agli operativi. Curcio era stato arrestato proprio perché non
usabile per operazioni sporche dei CC. Invece Moretti era perfetto, per cui lo
avevano lasciato in libertà e lo avevano fatto divenire capo proprio
togliendoli Curcio ed altri. È tutto pubblico. Curcio lo arrestano su iniziativa
dei CC. Mentre Moretti lo lasciano circolare liberamente. Idem altri fuori di
testa. Moretti lo manipolavano facilmente, sia col livello superiore
controllato dal SIS che eterodirigendolo stretto sul campo. Il caso Moro, coi
falsi comunicati, le basi ‘scoperte’ e quelle protette, l’intervento
[ovviamente tenuto finora segretissimo, ma Moro ne parla nelle lettere] della
Magliana dei CC che detiene Moro prima di restituirlo ai fantocci BR per
l’esecuzione, è un caso da manuale. In carcere, Curcio era stato fatto
diventare, con montature mediatiche, il “grande teorico” della “lotta armata”.
...Uno scemotto [si veda quel che ha scritto per le BR! - ...sofismi m-l], ma
tale era il potere dei media! Le “Risoluzioni Strategiche”, riccamente
pubblicate su costose rivistone e libri, erano aria fritta. Uno scriveva
scemenze che comunque non servivano a nulla né a nessuno. L’altro o gli altri
se ne coprivano senza neppure sapere cosa le scemenze scritte contenessero. Chi
stava dentro non sapeva cosa facessero quelli fuori. Quelli fuori evitavano chi
fosse in contatto con quelli dentro. Strano, in apparenza. Ma era proprio così.
È come nella mafie. Se sei dentro sei tagliato fuori. Anche perché le Polizie
Segrete CC lasciavano fuori solo quelli servivano loro, fino a che servissero
loro. Beh, nelle mafie è appena differente ma per ragioni materiali. Se disponi
di un ricco e vasto patrimonio, e riesci a mantenerne il controllo pure da
dentro, ecco che puoi continuare a contare pure all’esterno sebbene anche in
quelle circostanze chi sia dentro dipenda dagli esecutori ben più che se non
fosse ristretto. Ma quando non vi sia “la roba”, ecco che, ‘caduto’, si
tranciano i rapporti col fuori e del fuori col dentro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le Polizie Segrete CC-NATO avevano
creato Mario Moretti come loro capo delle BR, essendo lui del tutto da esse
eterodiretto. Al contempo, avevano creato Renato Curcio come loro (da esse di
fatto eterodiretto, almeno come ruolo – irrilevanti i contenuti di quello
scrivesse) teorico delle BR in carcere. I due non erano in alcuno modo in
contatto. Curcio scriveva e si faceva credere il grande teorico, sebbene non
contasse nulla, e scrivesse pure cataste di scemenze infime che solo il fervore
del momento potevano indurre qualcuno a prendere sul serio. In realtà, anche a
questo proposito, era più quello ne parlassero i media che quello che fosse
davvero letto dai già scarsi acquirenti dei suoi scritti. Solo l’apparato
mediatico dei CC-NATO faceva credere a Curcio e prossimi di poter influire, e
di realmente influire, coi suoi scritti, sulle BR fuori. Le BR di Moretti non
avevano alcun rapporto con Curcio e gli altri dentro, per cui i documenti dal
carcere si inventavano campagne ed obiettivi senza alcuna connessione colle BR
di Moretti ed altri. Moretti ed altri non si preoccupavano minimamente di
quello venisse scritto, sia complicato che del tutto sconnesso, dai supposti
teorici in carcere. Moretti, e poi coloro gli succederanno, erano sotto stretto
controllo e diretta suggestione di personaggi delle Polizie Segrete Carabinieri-NATO.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli apparati culturali del terrorismo
erano creati dalla Polizie Segrete CC-NATO per costruire un clima favorevole al
terrorismo di massa e, poi, alla continuazione di un terrorismo ridotto,
secondo le nuove esigenze definite dal regime e dall’Impero. Reclutati i
reclutabili, le strutture del terrorismo erano sotto controllo sia indiretto
che diretto delle Polizie Segrete CC-NATO. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le BR, fatte divenire morettiane
dalle Polizie Segrete CC, dunque eterodirette dalle stesse, erano state rapidamente
condotte all’assassinio come pratica corrente. Sono proprio quelli
eterodiretti, manipolati, dai CC-NATO che iniziano a sparare anche contro gli
ordini delle strutture formali del gruppo. A Mario Moretti, un ambizioso e
delirante ignorantucolo, viene fatto credere “il sistema” non fosse così
resiliente come loro stessi credevano ma che, in fondo, bastasse una guerriglia
anche limitata per produrre un cambio di regime dove lui stesso sarebbe potuto
divenire lo Stalin ed il Mao che poi, dall’interno, avrebbe potuto cambiare, o
meno, le cose come lui credeva. Non che lui avesse alcuna idea ed alcun
programma. Chiudeva gli occhi e si vedeva lui ai vertici. Potere
dell’auto-suggestione. Sebbene quando essa sia a livelli di delirio, la realtà
ne resti del tutto indifferente. Restava in circolazione, come fosse
invisibile, solo perché la Polizie Segrete CC-NATO lo coprivano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I suoi consigliori e manipolatori gli
avevano detto: “Mario, alle burocrazie pubbliche, alla PS ed ai CC,
all’industria di Stato, in fondo non interessa chi sia al comando. Anzi,
abbiamo informazioni sicure, sicurissime, per cui vorrebbero disfarsi di tutta
questa corruzione DC-PSI-PCI. Qualcuno dice già apertamente che vi vede con
favore. E, guarda, Mario, questo blocco è ben più forte dell’industria privata
che non avrebbe poi modo per interferire. Quelli basta nazionalizzarli in un
minuto e pure loro devono obbedire al 100% allo Stato. Basta che tu, con la
guerriglia, dimostri che quelli che ci sono ora non sanno mantenere l’ordine e,
senza che neppure tu sappia come, ti trovi da ricercato ad acclamato sulla via
del Quirinale e di Palazzo Chigi, con tutti che si allineano ai tuoi ordini. Un
po’ come è successo a Cuba a Fidel. Ecco, tu poi essere il Fidel della
rivoluzione italica, nel cuore dell’Europa.” Mario Moretti se l’era bevuta. Non
si sognava certo che 100 potessero divenire 1’000 e 100’000. Si aspettava di
essere improvvisamente acclamato da CC e PS che si ponessero ai suoi ordini. Un
delirio? No, funziona realmente così, ma NON quanto ti stiano solo usando per
sbatterti in galera e sparati in testa. Lì, era chiaro fosse una cosa nata
dalla DC e per il vantaggio della stessa. Non erano il Castro né il Mao del
SIS/MI5-6. Neppure i bolscevichi dei Servizi militari tedeschi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi, le Polizie Segrete CC-NATO
avevano organizzato, per Moretti e per suoi prossimi, delle cene ed incontri
con professori ed altri, ed avevano lasciato loro intendere che questi li
avevano incontrati erano in pratica rappresentanti di interessi ancora più
forti che non potevano, per il momento, mostrare la faccia. Li avevano pure
fatti incontrare con agenti dell’Est ed altri che, debitamente istruiti dai
CC-NATO, avevano lasciato loro intendere che lui e loro erano visti con favore
per un cambiamento geopolitico. Lui se l’era bevuta. Si immaginava acclamato
Stalin e Mao italico, almeno uno Stalin e Mao della propaganda perché non è che
lui, Moretti, fosse persona di grandi letture né conoscenze, né di particolari
comprensioni di quello la storia reale in verità era stata ed era. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La chiamavano guerriglia tanto per
categorizzare quello che facevano e dare ad esso una qualche connotazione
suppostamente positiva. Guerriglia dei CC-NATO, da essi voluta su richiesta
politica DC-andreottiana, per terrorizzare la popolazione col finto ma sempre
cruento scontro terrorismo-‘Stato’. “Vedete ci sono i cattivi e noi, lo Stato,
i buoni, vi proteggiamo dai cattivi.” Anche gli altri, gli “anti-”, dicevano, <i>mutatis
mutandis</i>, lo stesso. Chiacchiere. Alla fin fine, “le masse” seguono, anche
ideologicamente, chi abbia il potete reale, dunque “lo Stato” e tutto il blocco
di potere attorno ad esso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Terrorismo sia per terrore
generalizzato, per militarizzare la popolazione che già se le beveva tutte (ma
al potere non basta il servilismo, vuole che il suddito sia terrorizzato, abbia
paura, per cui si rivolga ansioso, devoto, grato, istericamente inquieto, al
potere, all’autorità, che finge di proteggerlo mentre è la causa dei problemi,
non la soluzione), che da usare per assassinii mirati come Moro ma anche mille
altri. E quando non dispongano di terrorismo-terrorismo, o non possano usarlo,
chiamano le solite milizie parallele dei CC-inglesi, le mafie.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli altri, da PL, alle altre sigle
d’estrazione movimentista, o cosiddetta tale, erano state portate all’omicidio,
al terrorismo, dalla ‘forzatura’ BR. Veniva tutto creato a livello mediatico ed
i ‘grandi’ ‘rivoluzionari’ ed ‘antagonisti’ se la bevevano ed obbedivano (cosa
fa il terrorista, come del resto il mafioso, appena si sveglia? Vede che dicano
i quotidiani, oggi internet, e se la beve e se le beve tutte!). Era la trappola
dello non sfigurare. “Dobbiamo essere al loro livello. Per competere dobbiamo
sparare al loro livello.” <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Alias</i>
ammazzare come fanno loro. Non è questione di moralismi. È che non serviva a
nulla. Per cui, quando qualcosa non serve a nulla, e fa pure danni ad altri,
sarebbe obiettivamente meglio farsi e farcisi una dormita, <i>alias</i> non far
nulla. Erano pure le BR che facevano il lavoro dei CC-NATO: “Se volete parlare
con noi, dovete ammazzare qualcuno e lasciare il vostro volantino od documento
sul cadavere, e poi [[non]] ne discutiamo.” Deliri. Ma vi era chi se li beveva.
Sceneggiate interessate per chi le proferiva. Psicopatologie per chi se le
fosse bevute o se le bevesse. Il pidocchio medio si beve tutto abbia una
qualche assonanza, cioè non abbia alcun senso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un esempio. Uno fa qualcosa non serva
a nulla oppure faccia danni. Un altro obietta che non serve a nulla farla o non
andrebbe fatta. Alla contro obiezione di proporre un’alternativa, il pidocchio
medio si trova subito spiazzato. Perché? Appunto perché è pidocchio medio e
fuori di testa. Perché mai si dovrebbero opporre alternative a cose senza senza
senso o dannose? Qualcosa senza senso o dannosa è solo, o sarebbe solo, da non
fare. Non esiste alternativa. Il fuori di testa dell’alternativa obietta
subito, invece: “Allora tu cosa proponi?” Perché mai dovrei proporre
qualcosa?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Addirittura chi si riteneva
competitivo con l’area terroristica, ma senza voler trascendere nella politica
dell’assassinio, era stato oggetto di terrorismo di Stato come avvenne con
l’operazione <i>7 Aprile</i>, contro la cosiddetta <i>Autonomia Operaia</i>.
Chi si rivendicava come altro rispetto allo Stato, ma senza accettare la logica
dell’omicidio, del terrorismo, era stato oggetto di una gigantesca montatura
CC-poliziesca per liquidare, appunto, chi rifiutava il terrorismo in modo
competitivo, non con la logica para-poliziesca della ‘condanna’ e della
denuncia-delazione. L’area del <i>7 Aprile</i> erano i Sofri fuori da LC, gli
A.Negri etc. Quell’operazione militar-poliziesca era stato un modo dei CC per
dire: “Non volete stare né di qua né di là, ed ecco che noi vi sbattiamo in
galera per lasciare i vostri accoliti allo sbando dunque reclutabili dai gruppi
terroristi. Vi accusiamo di essere le BR, anche se non lo siete. Anzi vi
accusiamo di essere addirittura i pupari delle BR.” L’operazione <i>7 Aprile</i>
è del 1979, un anno dopo Moro. La finta soluzione del <i>Caso Moro</i> per
continuare a coprire le BR di Moretti che, evidentemente, servivano ancora ai
CC-NATO ed a chi li controllava. Per i processi occorreranno anni. “Intanto voi
siete fregati ed i vostri accoliti sono in balia di chi li recluti per il
terrorismo vero.” Un classico, quando le Polizie Segrete vogliano spingere
delle aree al terrorismo. Ne faranno varie di queste operazioni contro le aree
più differenti. Un po’ alla cazzo, invero. Ma non si può pretendere che dei
Carabinieri, militari, sbirri, capiscano bene quel che devono, o dovrebbero
fare, e poi siano capaci di farlo come si dovrebbe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, nella zona dove abitava, a
Torino... ah, sì, si trovò in mezzo a ragazzotti e ragazzotte oggetto di
attenzione da parte dei gruppi terroristi, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i>
delle Polizie Segrete CC-NATO, anche se non è che i manipolati sapessero di
esserlo e pure i manipolatori... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sapete come funzionano queste cose...
No, non lo sapete. Un Andreotti chiama uno, uno dei CC-NATO, sì che ci sia
doppia copertura, e gli dà un ordine. Da questo ne scaturisce un’operazione
Moro o Moro-Berlinguer. Ed anche le decine di altro omicidi prima e dopo. In
realtà, burocraticamente, sono tutte operazioni differenti. Per Moro, per
esempio, sono occorse procedure specifiche. Idem se tiravano giù CC o
magistrati, per esempio. Dunque, un Andreotti chiama un ufficiale di Polizia
Segreta CC-NATO e dà ora un ordine, ora altri. Costui attiva tutti coloro di
cui ha bisogno senza la necessità di contare tutta la storia, anzi senza
raccontare nulla. Si limita a dare ordini. Un altro, od anche lo stesso, magari
molto prima, anche non di Polizie Segrete, viene incaricato di transitare
l’editoria dalla vasta produzione para-mussoliniana, funzionale al terrorismo
di Stato nero, ad una produzione eversivo-sinistra. Sono operazioni di lungo
periodo su cui se ne innestano tante piccole, anche solo politicantiche.
Un’operazione di lungo periodo viene magari pensata Londra. Poi dotata di
braccia locali. Infine usata dal singolo politicante anche per cose sue,
sue-sue, anche se ammantate da grandi ideali [quando chiedevano e chiedono la
copertura NATO (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i> o <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ax</i> o come si chiama ora) devono pur
contarsi delle balle tratte dalle reciproche retoriche!]: “Guardate, quel Moro
è più pericoloso di un comunista anche se sembra che miri a integrare il
partito comunista. Vuole fare peggio di Gronchi. Sogna di uscire dalla NATO,
per questo usa la sponda del PCI. Invece io, l’Andreotti, vi garantisco che
imbriglio, o tengo imbrigliato, visto che... sì che è sempre stato nostro,
vostro, anche se <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sui generis</i>, il
Partito Comunista... Ma io, Andreotti, opero nel contesto di una rigorosa linea
atlantica. Mentre quel Moro è un pasticcione. Magari porta il PCI alla Difesa
ed all’Interno, mentre io... Sì, il PCI va usato ma senza... ...Quel Moro non
sa bene quel che fa. Manca di realismo politico... Lui e Berlinguer... Ecco
occorre procedere alla rimozione di entrambi...” Per le porcherie sul campo, si
chiama il Carabiniere di fiducia, un ufficiale, meglio se di quelli che
necessitano di appoggi politici e NATO per far carriera, che non è che vada a
raccontare in giro che Andreotti gli abbia ordinato di far ammazzare Moro e
Berlinguer. L’incaricato dal politico, dall’istituzione (nessuno obbedisce ad
un politico che non abbia una posizione istituzionale da cui poter ordinare
queste cose, e che dunque garantisca il Segreto di Stato, ‘brillanti’ carriere
e corruzione impunita ed impunibile), per quello non può fare direttamente dà
ordini ad altri che vadano a procurarsi calabresi [quelli che erano in Via
Fani, ma mai in tribunale], legionari/mercenari [quelli che erano in Via Fani,
ma mai comparsi nei tribunali], armi, coperture e tutto il necessario che
convoglia per l’operazione sul campo e nei vari momenti richiesti. L’ufficiale
di Polizia Segreta è ovviamente un delinquente-psicopatico che obbedisce ad una
figura istituzionale delinquente-psicopatica, ad uno statista che è un
delinquente-psicopatico. Sennò, né l’uno né l’altro si troverebbero nella
posizione in cui si trovano. Certo, si coprono col dovere professionale ed
istituzionale, ma sono solo delinquenti psicopatici che si trovano nella
pozione di delinquere e di pazzoidare del tutto coperti, con copertura assoluta
e totale, ed acquistano potere burocratico-istituzionale proprio facendo
ciò.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Della serie: si dà assoluta copertura
alla preparazione dell’operazione (pedinamenti etc), questa operazione militare
si fa [‘loro’ la fanno] il tale giorno alla tale ora, l’area deve essere libera
da interferenze di polizia per cui la sala operativa ordina che..., questi dei
nostri, o nostri amici, assistono i terroristi che non sanno poi sparare come
dovrebbero, nessuno faccia nulla senza dirmelo, ecco ora è il momento di
mandare i nostri della Magliana a prendere il rapito ché questi BR sembrano
scemi e non capiscono bene che non possono fare nulla noi non vogliamo, ordini
superiori ma lo si deve ammazzare e fatto ritrovare nel tale punto simbolico e
funzionale, questi li possiamo e dobbiamo arrestare questi altri no o non per
ora, questi anche se sono ufficiali dei CC vanno fatti far fuori, questi altri
invece non vanno assolutamente fatti toccare, quel magistrato va fatto
eliminare questo altro no, di quelli che li tocchino o meno non ce ne frega
nulla che facciano quel che vogliono, etc etc. Siccome i CC, che controllano il
giudiziario, sono sempre informati previamente delle operazioni della PS e
siccome senza il nulla osta dei comandi centrali CC, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> delle Polizie Segrete CC, nessuno può fare nulla, ecco che è
improbabile, dettagli irrilevanti a parte, che succeda qualcosa di antagonistico
a quello il potere vuole succeda. I gruppi terroristici hanno sempre ammazzato
o scartine o scaricati, mai nessuno di importante o chiave. Ma anche lo
avessero fatto, che sarebbe cambiato? Il potere reale è sempre altrove, o da
nessuna parte, da nessuna parte individuabile cogli stereotipi del compagnuzzo
o del fascistuzzo, e comunque non colpibile. Inutile affannarsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Avete mai incontrato o avuto notizia
di uno di quelli, un po’ svitati, che dicono che dovrebbero infiltrarsi nella
mafia e, poi, divenutone il capo, distruggerla. Dato che le mafie sono
creazioni e gestite dai CC-NATO-inglesi... Infatti le mafie, obbediscono ad
ordini istituzionali interni ed esteri. Beh, chi vaneggia su queste cose,
dovrebbe vaneggiare di divenire la Regina od il Re d’Inghilterra, ma anche da
lì non è poi detto che potrebbe fare quel che vaneggia. Quando vi siano
strutture, tutti ne sono caselle. Se una casella si libera, qualcuno la dovrà
poi ben riempire... Invece, tale è il livello del militante, o dell’influenzato
dalla ‘cultura’ dominate che diffonde a piene mani illusioni su tutto e su
tutti: che vi siano delle posizioni chiave. Illusioni devianti e deviate. Ah,
le posizioni chiave possono ben esserci, ma le riempie chi capita, alla fin
fine. Scomparso l’individuo, la posizione è sempre lì. Ma anche si
‘tagliassero’ sia l’individuo che la posizione, il sistema di riarrangerebbe
sul restante.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un aspetto su cui si preferisce
sorvolare. Il gruppetto od il gruppone terrorista viene organizzato come una
scopiazzatura piuttosto ridicola delle Polizie Segrete. Schedari, inchieste,
decisione apparentemente obiettiva di chi colpire. Alla fin fine, hanno sempre
colpito chi era scoperto, o lasciato scoperto, e perché suggerito, come Moro.
Segui uno che sembra importantissimo e te lo lasciano seguire. Solo un idiota,
anche l’obiettivo non fosse stato suggerito, capirebbe che c’è qualcosa che non
torna. Poi ti danno il legionario, o forse un paio, perché tu non hai il volume
di fuoco né l’esperienza sufficiente, con tanto di calabresi che partecipano ed
assistono all’operazione. Solo un super-fesso non avrebbe capito. Fessi,
super-fessi ed un Moretti, del tutto pazzo, che si consolava: “Sì, ce lo fanno
rapire ed ammazzare perché ormai una parte dello Stato sta passando con noi.”
Chi Andreotti?! E non lo sapevano tutti, anche se poi è stato completamente
rimosso dai media, che c’erano le presidenziali a fine anno e che il Quirinale
era ormai di Moro, magari alla prima votazione, per preciso accordo
Zaccagnini-Berlinguer?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La struttura del gruppo terrorista è
inventata, senza particolare fantasia, idem succede coi gruppi guerriglieri,
dagli uffici operazioni speciali militari e poi offerto ai coglioni la
impersonano. Immaginatevi quattro gatti e che passano pure le giornate a
fabbricare schedari. Quale ne è la logica? Farli trovare. Quando la base viene
scoperta e gli schedari trovati, essi servono a suscitare allarme, dunque
terrorismo psicologico, diffuso visto che i nominativi presenti in essi ne
vengono informati. In realtà, se uno schedario è stato trovato, tutti quelli
sono in esso dovrebbero essere al sicuro. All’epoca non c’era internet ma solo
schedarietti cartacei, per impiegare inutilmente i clandestini ed altri. La
logica è che il soldato non deve pensare. Per non farlo pensare, va tenuto
occupato organizzandogli una routine para-militare e para-poliziesca.
Figuriamoci che arricchimento od efficienza terroristica, militare, politica,
politico-militare, può mai derivare dallo sfogliare prontuari, quotidiani,
riviste, per estrarne nomi da organizzare, anche solo alla cacchio, per
costruire schedari, schedari da usare per ulteriori ‘indagini’ con routines di
caccia di indirizzi, eventuali pedinamenti, e poi scelta dell’obiettivo più
facile, dunque non protetto, in genere suggerito per le mille vie che
permettono di controllare, etero-dirigere, il gruppo terrorista stesso. Per
cui, alla fin fine, il colpito o è uno che il potere vuole liquidare od è uno
irrilevante per quanto alto talvolta possa sembrare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, trovatosi come detto, tra
ragazzotti e ragazzotte oggetto di attenzioni, per reclutarli ovviamente, da
parte di gruppi terroristici, organizzò come dei gruppi di studio che
restrinsero di varie decine di persone il reclutamento da parte di questi
mestatori. Alcuni si fecero infognare egualmente. Varie decine, usando come
sponda di-fatto-chiacchiere (formazioni più o meno libresche), restarono fuori
dal reclutamento da infogno. Passata poi la tempesta del
terrorismo-antiterrorismo, costoro continuarono le loro vite normali senza
particolari danni giudiziari ed esistenziali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il senso di questo Roby fece? No, non
v’era senso. Non v’era senso a salvarli, o provarci. Come non aveva senso non
farlo. Ci sono tante cose che si fanno semplicemente perché si fanno. Non sono
meriti. Come non sono demeriti. A volte, le cose capitano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Questo fu un aspetto. Roby si
avventurava in queste incursioni pubbliche mentre continuava le sue attività
spirituali e di ricerca della rete della <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Chai </span></i><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">[</span></span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, su cui era allora necessaria la più
assoluta riservatezza. ...Ed intanto si faceva etichettare da attivista di
sinistra, attivista di nulla, in realtà, perché poi si trattava di congreghe
occasionali di personaggi pittoreschi, e di gente qualunque, che discutevano o
fingevano (fingevano, nel senso che le conoscenze erano spesso piuttosto
raffazzonate e ripetitive) di discutere di storia. Ma i militari e gli sbrirri
sono quelli che sono e capiscono quello che sono stati istruiti a capire. Cioè
nulla. Coloro riferiscono loro, ancora peggio... Chi riferisca, riferisce
quello il ricevente vuole ascoltare e vuole capire, e secondo ciò che lui che
riporta abbia poi capito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Ci fu un tizio del tutto fuori di
testa, Cosimo Carrozzo, di origini pugliesi, che fu preso quando Roby, o poco
prima e dopo. Anzi, forse in contemporanea e Roby deve averlo pure intravisto
al di là di qualche paratia non stagna. Costui non capì bene quello volessero
da lui, per cui le sparò così grosse che non poterono neppure utilizzarle.
Devono poi averlo considerato del tutto delirante, e non usabile, invece altri
deliranti li usarono, per cui devono averlo pure prosciolto in istruttoria, e
non deve neppure essere mai comparso in tribunali. Era uno che era convinto di
essere il capo della sovversione planetaria. Poi, diplomatosi, andò a lavorare
in un’azienda di fotocopiatrici che lo mandava in giro come tecnico. Siccome la
moda della sovversione stava scemando, smise di vantarsi di esse il capo della
sovversione planetaria e passò a raccontare che tirava giù le mutande e
sguazzava dentro tutte le segretarie delle aziende in cui veniva mandato come
tecnico. ...A proposito di quelli che recitano a soggetto...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La storia, la storia come disciplina,
come materia scolastica e para-scolastica, è, in parte, un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">making sense</i>, propaganda, insozzo del cervello. Esistono i fatti ed
esiste la narrazione degli stessi o supposti tali. La complicazione è che,
senza interpretazione, i fatti non esistono... Anche limitarsi a rappresentare
dei fatti, o supposti tali, è già un’interpretazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quello che molti chiamano “movimento
operaio” non è mai esistito. È narrazione, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">making
sense</i>. Se lo inventano gli uffici di propaganda e sovversione militare,
burocrazie. Dove “gli operai” hanno “preso il potere” sono divenuti schiavi,
carne da macello e sbrirraglia, peggio, molto peggio, di dove non sono “al
potere”. Certo, se ti inventi che una categoria o classe od altro sia al
potere, e costruisci una rappresentazione che la faccia sembrare al potere, che
cosa è poi “il potere” se non farsi sbirri?! No, meglio non essere al potere e
far fare gli sbirri solo a quelli ufficialmente tali anziché pretendere di
trasformare tutti in sbirri, e pure in sbirri militanti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La classe in sé esiste solo nelle
astrazioni teoriche. La classe per sé non può esistere né esiste visto è che
solo un’etichetta per governi e regimi costruiti da operazioni clandestine di
Polizie Segrete militari ed altre. Anche in regime sedicenti ‘proletari’, al
proletariato veniva fatto fare da carne da macello per governi di altri, del
solito capitale sotto altre forme. Il capitale senza capitalisti, o senza
coloro sembrino tali, non è meno capitale. Anche se la storia <i style="mso-bidi-font-style: normal;">making sense</i> favoleggia e folleggia con
storielle suadenti, suadenti per chi se le beva. Ora che è passata la moda delle
“rivoluzioni operaie” si favoleggia sulle ‘rivoluzioni’ religiose. Altre
operazioni clandestine di militarismi imperiali. Nuovi falsi miti sono stati
creati per rimpiazzare i vecchi che non vendevano più bene, anzi vendevano e si
vendevano proprio malino ultimamente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gruppi di potere, creati dal potere
stesso, si sono arrogati rappresentanze. Proletari li hanno inevitabilmente
seguiti. Il proletario segue sempre gli sia al<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>potere, dal padroncini al potere dello Stato. Se voi leccaculi, guarda
ai proletari e li vedi subito. Su questo, altri hanno infarcito ideologie su
ideologie, rivoluzioni immaginarie etc. Molti fanno quello che si trovano a
fare. Il potere manipola pure le cosiddette ‘rivoluzioni’ e le organizzazioni
cosiddette “di difesa dei lavoratori”etc. Anzi, è proprio il potere che crea
tutto. E manipola chi abbocchi. Banali eventi vengono poi presentati, con
opportuni <i>making sense</i>, in modo del tutto strumentale e mistificato.
Basta tacere sull’essenziale e vendere storielle epiche e suadenti per
scolaretti. ...La gente si beve tutto, soprattutto le scemenze... O magari
no... Chi non se le beva resta silente, per cui appaiono, compaiono, solo i
minchioni che se le bevano. Quelli passano poi alla storia, od alle storie di
partito e di regime/i, come “movimento tal dei tali”. Si possono scrivere
storie assumendo un cosiddetto “movimento operaio” come si potrebbero scrivere
ben più realistiche storie presentando i cosiddetti movimenti operai per quel
che sono, strumenti del capitale per infinocchiare meglio i lavoratori.
Tecniche di militarizzazione. Perché il lavoratore, il disoccupato pure, è più
ricco negli USA che in Germania, od in Germania che nei paesi latini? Le
cosiddette ‘garanzie’ divengono ostacoli all’accesso al lavoro. La cosa è facilmente
spiegabile. ...Non importa. Non dobbiamo convincere nessuno. ...Non parliamo
poi della fogna latina dove la cosa è evidente, e pur taciuta: a forti PC
corrispondevano lavoratori produttivi in condizioni miserevoli. Correlazione
stretta, dove il rapporto causale è PC => pauperismo, non il contrario. Al
lavoratore insoddisfatto non serve a nulla che legga scemenze di partito.
Meglio studi e si qualifichi, se vuole migliorare la propria posizione. Se lo
mandi dal partito ‘operaio’, è solo per tenerlo infinocchiato e consolato. I
movimenti collettivi servono solo a chi li manipoli cioè, alla fin fine, al
potere stesso ed ai suoi lacchè.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sta di fatto che, allora, in quel
contesto ed area, Roby, con saltuari circoli di studio <i>et similia</i>,
sottrasse, forse, qualche decina di giovanissimi alle patrie galere dove sia le
Polizie Segrete italiote che i due principali gruppi terroristi lavoravano per
condurli. Oppure, non ha comunque operato, né cooperato, per mandarveli.
Crimine orrendo, ovviamente, quando i CC-Stato volevano infognare più gente
possibile per i suoi giochetti terrorismo-antiterrorismo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le Polizie Segrete CC, gli Squadroni
della Morte dei Carabinieri [con appendici PS, corpi paralleli come la GdF,
etc], sono statali minchioni che mangiano in cambio dell’obbedienza, per quel
che capiscono e possono, agli ordini. Gli ordini erano di creare ed usare,
prima. Poi, di liquidare infognando più gente potevano, salvo lasciare sempre
qualcuno per le necessità periodiche di tirar giù qualche modernizzatore e
simili, se arrivava l’ordine istituzionale di fare ciò. Come era quella cosa di
quei giuslavoristi che cooperavano col governo che furono ammazzati?! Ecco,
furono ammazzati su ordine degli stessi governo<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>con cui cooperavano, del Quirinale e del CoPaSiR. Ambasciata Britannica
e NATO pretendono assassinii anti-modernizzatori. Ma poi occorre l’ordine
scritto dei detti [Quirinale, governo formale e copertura CoPaSiR] agli
Squadroni della Morte CC-NATO che mobilitano loro minchioni di gruppetti di
individui lasciati sopravvivere proprio per questi usi. Se arrestano, arrestano
poi qualche esecutore ignaro di essere solo un imbecillotto manipolato dallo
Stato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Altre cose s’erano comunque messe in
moto da sé stesse. L’Allacca, una catto-picciista della Cgil, aveva già
denunciato Roby alle milizie parallele sinistre che affiancavano gli Squadroni
delle Morte dei CC. Questo nel 1980-81, tanto per dare una collocazione
temporale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I Pekkioli che facevano? Berlinguer
incontrava Gelli per dare il nulla osta ai generali che organizzavano e
manipolavano il terrorismo. I Pekkioli chiedevano liste di sospetti per il
terrorismo sociale organizzato, ad altri livelli, dalle stesse Polizie Segrete
CC. L’Allakka (INPS) aveva dichiarato che era sicura, sicurissima, che l’Roby
fosse un capo ed un operativo che andava a sparare alla gente. Era sicurissima!
...Raccontava che glielo aveva confermato la breve ex-moglie [moglie solo per
pochi mesi] di Roby, Nikla Scatizzi, una scemetta nevrotica ed incarognita,
pure alcolizzata ed arteriosclerotica, affetta da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">dementia tremen</i>s acuta progressiva (esattamente come la madre Mina
di cui era copia anche fisica). Qualcuno che invece andava a sparare davvero,
proprio lì all’INPS di Torino centro, Stefy, una teppa fascistoide già di LC, montato
ed arrogante, anche piuttosto corrotto come molti piemontesi, ma che aveva
fatto il lottacontinuista per moda dei tempi, era amico di amiche sue, per cui
non lo aveva segnalato. Tipico! In effetti non ti immagini uno che spenda tutto
in motoroni a fare il grande clandestino tipo <i>Il sospetto</i> alla Gian
Maria Volonté nel film di Francesco Maselli. Sta di fatto che il
‘rivoluzionario’ reale è sempre più stato tipo camorrista corrotto che grigio
funzionario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dunque, Roby era così finito,
‘ufficialmente’, nelle liste ufficiali dei sospetti, stese dagli Squadroni
della Morte del PCI-CGIL, e da questi passate agli Squadroni della Morte dei
Carabinieri ed appendici. Quando crei burocrazie, idem milizie parallele, le
devi poi pur tenere occupate a fare qualcosa... Gli inglesi creano il PCI di
Salerno, quello davvero di Togliatti, con l’URSS solo come copertura. Dunque un
PCI dell’Ambasciata Britannica e dei Carabinieri. Ovvio che lo usassero, la DC
pure, per il giochetto terrorismo-antiterrorismo. Lo usavano pure da sempre per
giochetto quasi identico, quello mafie-antimafie.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Anche Franka Pata era sicurissima.
...Furiosa e delirante, ‘riconosceva’ Roby in tutti gli identikit! Glielo aveva
detto la sorella Angela Pata in Casalbuttano (CR), una DC-CISL che, nel
passato, s’era trovata a partecipare alle iniziative degli Squadroni della
Morte di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i>. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i> organizzava convegni ed esercitazioni per militanti della DC
e della CISL, su imposizione del SIS-CIA, intermediari i soliti CC. Le maestre
ed i maestri sono strutture chiave del terrorismo di Stato dei CC. Beh, in
tutto il mondo. Indottrinano e spiano. Quelle ‘cattoliche’ facevano parte delle
reti DC-CISL-CC-SIS-CIA. Quelle ‘comuniste’ delle reti degli Squadroni della
Morte PCI, che a livello di vertice cooperavano coi CC-SIS-CIA ma senza dirlo
al militonto idiota </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I pazzi ed i delinquenti se le
inventano. Poi devono fingere di credervi. Esattamente come la “guerra fredda”,
che era un giochetto di sostegno reciproco dei due campi ‘opposti’. Prima la
lanci. Poi devi far finta che sia una vera contrapposizione. Quando crei
qualcosa, devi, SEMPRE, inventari pure l’anti. Vale davvero in TUTTI i campi.
Se crei un sistema sanitario, devi inventari le malattie e pure le medicine
inutili che costino fette enormi di PIL. Immaginatevi l’assistenza solo ai
malati veri e con lo scopo di guarirli. Almeno il 90% degli ospedali dovrebbe
chiudere ed il 90% dei medici dovrebbe inventarsi un’altra professione. Per non
parlare delle aziende di ricerca e fabbricazione di pillolette. Non avete mai
letto di quelli perseguitati ed ammazzati perché hanno inventato cure che
funzionano. È come l’energia naturale e libera. Che fine farebbero i petrolieri
e connessi? I processi di ottimizzazione funzionano solo in matematica. Nella
realtà va tutto avanti, od indietro, per processi ai auto-organizzazione
caotica. Come i flussi ordinati nell’acqua che bolla. Non c’è l’ottimo. C’è
solo quello che di fatto esista.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ricorrenze, anzi permanenze,
storiche. Era come quando prima avevano creato il sub-Impero Sovietico, per
mettere mezza Europa in freezer dopo che i sovietici avevano fatto da carne da
macello Alleata nella II guerra mondiale. Prima li usi per correre sui campi
minati (tecnica sovietica di sminamento rapido) e per devastare mezza Europa.
Dopo la regali loro, questa mezza Europa che hai fatto loro occupare, per
fottere l’Europa a loro regalata, di conseguenza anche quella occidentale, e
loro stessi. Un certo sviluppismo sovietico da economia di guerra permanente
alimentato con abbondante tecnologia angloamericana, pur adattata
all’arretratezza russa, dunque usata proprio male-male, era evoluto, involuto
in realtà, espandendosi, in sub-Impero (finto antagonista dell’Impero, quello o
quelli anglofoni) baluardo del sottosviluppismo mondiale. Infine era imploso,
con crisi di nervi inglese, per cui gli inglesi hanno dovuto inventarsi nuove
sovversioni continentali e mondiali. La Corona inglese sostituisce, sia a
livello propagandistico che militare, “il comunismo” con “l’Islam”. Il terrorismo
di Stato USA ha subito proclamato la guerra mondiale al ‘terrorismo’. Se lo
erano costruiti e se lo costruivano. Costruitolo lo ‘combattevano’. Geniale! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">G.Andreotti, uno sveglio, da
mafiosetto romano-laziale, e praticissimo di queste cose, visto che nuove
strutture erano nate, aveva pubblicamente affossato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i> già sostituita da entità ben peggiori e più di massa. S’era
trovato poi lui stesso fatto fuori in modo permanente dai vertici istituzionali
di Italiozia. Proprio grazie alla sua forza militare pur battuta, a Capaci,
dalle entità militari agli ordini di Cuccia-Mediobanca e dell’Ambasciata
Britannica, si era difeso, era uscito assolto dai processi, oltre ad avere
subito montato un fronte andreottiano coperto. Pur emarginato, aveva fatto
entrare in politica, solo per mettere la faccia ed i voti, S.Berlusconi. Mentre
a livello burocratico-istituzionale aveva lanciato Gianni Letta. Berlusconi
metteva faccia ed voti. G.Letta governava, pur per quello che poteva con la
dittatura Quirinale-Mediobanca, con cui ovviamente mediava essendone
subordinato. Pur in regime di dittatura Quirinale-Mediobanca, il blocco
andreottiano era sopravvissuto e s’era perpetuato. Da un lato il padrino Cuccia
e l’Ambasciata Britannica. Dall’altro il padrino Andreotti. Non certo un
50%-50%. Pur sempre un 75%-25%, come potere reale. Che era poi potere reale di
mafie burocratiche e private. Il politico e lo statista mangiano. Burocrazie
predatorie ed oligarchie predatorie ben di più.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Creato il sub-Impero Sovietico, gli angloamericani
avevano poi detto che era l’<i>Impero del Male</i> e che, di conseguenza, loro
organizzavano la resistenza all’imminente occupazione del mondo da parte dei
sovietici. Dal male assoluto nazista al male assoluto comunista, anche se nella
propaganda angloamericana i ‘comunisti’ restavano sempre largamente migliori
dei tedeschi, “i nazisti”. Il solito! Solo degli scemi potevano bersi tali
idiozie... ...Se le bevano tutti gli attivisti DC-CISL-UIL-‘laici’... Se le
bevevano pure quelli del PCI e cespugli. Serviva per organizzarli militarmente
e sotto il controllo delle Polizie Segrete CC. La cosa era iniziata già dopo la
guerra ed era poi proseguita. Italiozia era nell’area angloamericana, e nulla e
nessuno poteva sottrarvela. Ma gli stessi SIS-CIA organizzavano esercitazioni
etc. contro possibili, dicevano, in realtà impossibili, invasioni o colpi
sovietici e para-sovietici. Demenze. Ma sui dementi si regge il mondo. Ecco
perché il mondo è così allo sfascio! Demenze, in apparenza, e per i dementi. In
realtà, per militarizzare i dementi, devi creare, inventare, un imminente
pericolo esterno ed interno. Il giochetto era esattamente quello, da questo
punto di vista. Quelli di là si erano inventati la “aggressione imperialista”.
Quelli di qua il “pericolo comunista”. Si puntellavano reciprocamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le regole del gioco, truccato e solo
per uso interno, per i polli se lo e se le bevevano, erano state decise a
Teheran a fine 1943. Non a caso sono regole ferreamente rispettate fino a che
l’URSS viene a mancare. Io dico che gli inglesi continuano a rispettarle, pur
un modo del tutto occulto e contro l’Impero Statunitense. L’URSS implode,
rinuncia unilateralmente al suo sub-Impero, cessa come URSS e ridenomina come
CIS la parte che resta unita, federata o confederata. Cessato uno dei
‘firmatari’ principali degli accordi di Teheran di fine 1943, è chiaro che il
patto cessa, almeno ufficialmente, in realtà soprattutto per gli USA. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, in verità non v’è nulla di
chiaro. I russi non insistono, o non troppo o non troppo chiaramente, in una
qualche continuità con l’URSS “potenza vincitrice della IIGM”. I tedeschi ne
approfittano per riprendersi se non altro la Germania Est, pur sempre molto
meno di quello di tedesco venne fatto sparire con la conclusione della IIGM. Ma
è il massimo possano. Gli inglesi avrebbero voluto mantenere il freezer
rosso-sovietico. È che già debole si è sfasciato. Un caso classico di
implosione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel punto, la NATO ed altre forme
passano dalla favoletta della loro esistenza in funzione anti-URSS a svilupparsi
anche senza URSS e proprio perché l’URSS è cessata. Dimostrazione logica e
fattuale che viene costruito sempre un nemico, “il nemico”, per tutt’altri fini
da quelli dichiarati e per uso interno, interno all’Impero ed interno alle sue
province ed ai suoi eventuali sub-Imperi.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I terrorismi interni d’Italiozia
erano passati di moda da tempo... Allora, anni ‘70 ed inizio ‘80, v’era una
vera isteria di massa. V’è anche ora. Canalizzata su altri nemici, su altri
terrori. Se li creano per quello. Ed il pidocchieto medio se li interiorizza.
L’Italiozia unita degli inglesi e dei loro Savoia la creano così a livello di
pidocchietto medio. Isterie e finti nemici del momento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Andreotti aveva ordinato agli
Squadroni della Morte CC di creare il terrorismo di massa, ovviamente aveva
fatto creare pure l’anti. Chiedevano cooperazione, nomi di sospetti. Era anche
un modo di verificare quanti dei loro, quelli al soldo dei CC o da loro
variamente coperti, fossero invece stati scoperti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela Pata in Rossi [da Mileto,
Calabria, ma in Casalbuttano, Cremona, Lombardia] aveva subito chiamato la
sorella Franka:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Franka, ma Roby deve averci
qualcosa a che fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non è lui che quando
stigmatizziamo la cosa, si mette a sghignazzare e ci dice che siamo pazze, che
il capo del terrorismo e della mafie sono gli Andreotti ed i CC...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quelle sono proprio le cose che
dicono quelli lì...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma sei sicura, Angela?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, Franka, lo fanno per dar
colpa a quello che loro chiamano il kapitale... È quella cosa di tirare il
sasso e nascondere la mano. ...I comunisti scatenano il terrore e poi dicono
che sono quelli dei preti, ...noi!, ...ed i CC!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka cominciava ad agitarsi. Angela
le ritelefonava. Sempre i soliti discorsi. Poi le telefonava Franka che le
diceva di essere preoccupava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quello sembra sempre che sappia
tutto. Devi aver ragione. Anzi, ho il sospetto che sia ancora peggio... che sia
proprio lui il capo del terrore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo Franka... Sarà il capo
del terrore... Lo dicono tutti, che si mascherano dietro un’esistenza normale.
...E poi, dall’ombra...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Intanto [fine anni ‘70 ed inizio anni
‘80], Angela, divorata dalla sua solita invidia sordida e totale contro tutti,
inclusi sorelle ed fratelli, era andata dai suoi referenti degli Squadroni
della Morte dei Carabinieri dei tempi delle riunioni CISL-DC-Gladio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma è sicura? Come fa a saperlo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Me lo ha confermato mia sorella
Franka... Ecco, vi faccio parlare con lei...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Quando parlarono con lei, su
questo, Franka ossessa, faceva profondi respiri, si agitava più di quanto già
non lo fosse di natura:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, certo... Me lo sento.
Quello si è messo nei guai.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come fa lei a saperlo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Me l’ha detto mia sorella...
...lei è una che capisce le cose, che ha studiato... È maestra!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come fa sua sorella da
Casalbuttano, se Roby è a Torino?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Angela è una che ci sa fare...
Parla con Nikla... Parla con Fausto, Maurizio e Rikkio Sgarruffo... Poi, è una
che conosce i Carabinieri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma lei non ha alcuna informazione
diretta?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo che ce l’ho... Io me lo
sento! Io me lo sento! ...Una se le sente queste cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma Roby che cosa dice di quelle
cose?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lui scherza sempre. Si mette a
ridere e dice che dobbiamo andare tutti affanculo perché sono i Carabinieri che
organizzano tutto su ordine del governo reale... ...Così dice lui... ...Io non
so che cosa voglia dire... Me lo ha detto mia sorella che quelli lanciano il
sasso e poi accusano il governo! ...Io me lo sento! È lui il capo del terrore!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In effetti, tutta la ganga dei sopra
nominati, ed altri, si telefonava, quando capitava si incontravano, e se la
contavano. Se la contavano pure su Roby che invidiavano per qualche motivo
subliminale, forse perché li evitava sentendoli falsi ed inutili.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Se Maurizio Sgarruffi occasionalmente
incontrava lo Roby lo affrontava delirando. Infatti, gli urlava sordido ed
aggressivo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma tu rovini tutti! Tu, ora che
sei il capo del terrore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby lo guardava senza dire nulla
mentre lui, Maurizio, sbraitava come un ossesso... Davvero come un ossesso!
Livido, ringhiante: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby, tu te ne freghi ma ci
andiamo di mezzo noi! Ci rovini! Ci rovini!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi, Fausto Sgarruffo, tramite la sua
loggia massonica di ladruncoli del Comune della Spezia e tramite le strutture
larghe di <i>Gladio</i>, cui s’era trovato a partecipare come ufficiale della
riserva, andava a raccontare che aveva da segnalare che aveva informazioni
sicure, sicurissime, che Roby fosse un notabile del terrore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Fausto aveva montato il figlio
Maurizio che, servile e scemo, sbraitava. Roby non diceva nulla, sgomento da
tanta abiezione e scemenza. Fausto, infame, diceva che aveva prove sicure.
Figuriamoci che si sarebbero mai inventati ed inventate se Roby avesse mai
risposto qualcosa ai deliri furiosi di Maurizio... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Che succede i primissimi di luglio
1981, o già a fine giugno 1981? Un cocainomane riccastro di Milano, con la
sindrome di Napoleone (cioè convinto di essere un Napoleone), transitato dai
boy scout e da amicizie neofasciste alle mode sinistrose dei tempi, che non
doveva avere neppure grandi reati, o non ne aveva del tutto, ma che si era
immaginato di essere coinvolto in tutto quello successo negli ultimi decenni,
aveva da qualche tempo cominciato infognamenti a rate di gente pure residente a
Torino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non è chiaro come, da Milano, fosse
finito a Torino ed a fare cosa. Di Milano, era finito ricercato, perché a sua
volta era stato denunciato da qualche amico in cerca di redenzione. Più ne
denunciavi, prima uscivi, e con più onore e prospettive professionali ed
esistenziali. In Italiozia, tutto dipende dalla classificazione che ti viene
assegnata nel fascicolo che tutti gli italici hanno nello schedario centrale
dei CC. Più sei abietto, più hai una classificazione alta e puoi dunque
delinquere liberamente! Più sei inaffidabile nel senso diciamo umano del
termine, più sei affidabile per lo Stato, per il potere, se delinqui e ti fai
abietto al suo servizio e per le sue esigenze quando te lo chiedano. In quel
momento, era aperto, tra gli altri, il mercato degli arresti, delle
prosecuzioni e delle persecuzioni per terrorismo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Costui, ricercato, viveva a Milano in
una delle tante proprietà della madre Salamina. Tuttavia, questa era abbastanza
prudente, e si reputava astutissima. Per cui, quando lei voleva incontrarlo, e
timorosa che il suo uomo la e lì scoprisse a Milano e li denunciasse, lo faceva
avvisare da una amica sua che lo faceva andare a Torino e lì si incontravano. A
Torino, durante una di queste gite da Milano a Torino, alla ricerca di coca in
un bar del centro della città, chi la vendeva non si era in realtà fidato di
questo tizio che a chiunque incontrasse diceva di essere il capo delle BR, e di
volerlo divenire pure di PL ed altri, di avere rapito e liquidato da
H.M.Schleyer [un’operazione terroristica ordinata dal social-democratico
H.Schmidt (discendente di ricchi banchieri ebraici che hanno poi falsificato i
documenti di identità per ragioni ambientali) ad ufficiali di Polizia Segreta
del BfV ed altre agenzie, in contemporaneamente al dirottamento del volo 181
della Lufthansa ed agli assassinii di Stammheim - la RAF era eterodiretta da
ufficiali di Polizia Segreta della BfV-BND-etc.-NATO] ad A.Moro, di esser
grande amico di padrini delle mafie, per cui lo avevano dirottato verso ambienti
di piccoli delinquenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Qui, in baretti per piccola
criminalità ed alcolizzati, costui aveva conosciuto due alcolizzati sfaticati,
idioti e pieni di debiti, Duò e Marchetto. Avevano subito fraternizzato. Loro
lo ascoltavano ammirati durante i suoi deliri e speravano di poterne cavare
qualche soldo, anche se non sapevano bene come. Con loro aveva fatto qualche
rapina per consolidare l’amicizia e li aveva ‘nominati’ suoi luogotenenti a
Torino dicendo che, da lì, avrebbe ripreso le redini delle organizzazioni
terroristiche italiche che avevano tentato di emarginarlo sebbene lui ne fosse
tra i fondatori principali e dirigenti. Così gli piaceva raccontare, per quanto
incredibile e, di solito, non creduto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A Torino, aveva occasionalmente
alloggiato in casa del Duò. Ovviamente aveva raccontato le sue solite balle
autobiografiche alla moglie del Duò che, sposa ormai insoddisfatta, era stata
ben contenta di farsi scopare da un tanto importante personaggio. Il Duò li
aveva sorpresi a letto. Il Fogagnolo era fortunosamente fuggito. Il Duò era
cognato di Alfredo Buonavita [un campano sveglio e maneggione, di quelli che
nel PCI o nella DC, in qualche camorra pure, avrebbero fatto soldi e carriera -
...imboccò altra strada pur uscendone anche se dopo averne sofferto qualche
danno...], uno dei primi BR da tempo in carcere. Il Buonavita, fatto arrestare
dai CC perché giudicato non di quelli da loro manipolabili quando era fuori,
ecco che in carcere si era ‘redento’. Aveva infine trovato il modo di farsi
mettere fuori presto servendoli.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Alfredo Buonavita era passato
ai CC, secondo la logica mafiosa solita sia la moglie di questo, sorella del
Duò, che il Duò stesso erano passati ai CC ed iniziato a cooperare con loro. Ai
CC interessava solo cooperazione per infognare gente a loro interessava
infognare. Il Duò si era subito venduto il suo socio Marchetto (avevano una
piccola impresa, una specie di officina non si bene di cosa, senza clienti e
piena di debiti, che usavano più che altro come copertura per delinquere) ed il
Fogagnolo. Il Marchetto lo avevano preso a casa. Il Fogagnolo era stato
chiamato dal Duò che gli aveva fatto sapere che, dopo il cedimento del momento,
per cui si era appena infuriato, sarebbe stato ben felice di cedergli la
moglie, se avesse voluto continuare a scoparla e che comunque non gliene
voleva, ché anzi era interessatissimo a continuare la loro “cooperazione
rivoluzionaria”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il Fogagnolo, fondamentalmente un
minchione che se le beveva tutte, era andato all’appuntamento a casa del Duò.
Quando ne era uscito, erano sbucati agenti della Digos [mandati dai CC] da ogni
dove e lo avevano preso mentre questi si dibatteva furiosamente. Lui aveva
subito ‘confessato’ di essere il capo dei capi e si era dichiarato prigioniero
politico. Questi lo avevano lasciato dire mentre si sghignazzavano dalle risate
sapendo che era solo un cocainomane ed un malato di mente. Intanto, su
indicazione della madre Salamina, che aveva subito detto ai CC che le
interessava solo che il figlio uscisse dato che questi non era assolutamente in
grado di reggere la prigione, gli avevano arrestato un’amica fiorentina. No,
neppure arrestata, perché non ne avevano proprio motivo. La avevano fermata.
Era solo sceneggiata. Dopo averlo fatto friggere alcuni giorni in una cella nei
sotterranei della Questura di Torino, visto che ormai si dibatteva nella
disperazione e non era neppure necessario cuocerlo troppo, anzi avevano paura
che si suicidasse, lo avevano portato da un dirigente della Digos che, tutto
mieloso, gli aveva detto, mentre tutti trattenevano le risa, che sapevano che
lui era un bravo ragazzo ma anche un grande uomo d’onore, che lo sapevano che
lui non avrebbe mai e poi mai denunciato nessuno. Ma lui era fuori, delirava,
se lo sarebbe pure fatto mettere materialmente in quel posto pur di uscire da
quella situazione detentiva. Per cui gli avevano infine rivelato che avevano
arrestato, “ordini... ...non sappiamo neppure perché...”, un’amica sua e che
lui, e solo lui, poteva salvarla con un banale scambio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Paolo, qui è tutto un
gioco. Qui sono tutti pazzi. I giudici ci ordinano... Guarda, tu ci sottoscrivi
delle dichiarazioni con dei nomi e noi ti liberiamo l’amica. Altre cose non
possiamo farle, non subito. Ma questo, te lo garantiamo, che proprio lo
possiamo fare. Solo che il giudice di ha detto che vuole..., come dire?, vuole
un qualche segno distensivo da parte tua...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma io sono un grande capo della
rivoluzione mondiale.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Paolo, qui è finito tutto.
Era ed è tutto un gioco. Abbiamo l’ordine di arrestare tutti e lo faremo.
Abbiamo liste con decine di migliaia di sospetti. Al governo interessano solo i
titoli dei giornali... Guarda questi fogli... Nomi e nomi... Magari alcuni li
conosci... Ma anche se non li conosci fa lo stesso... ...Basta che qualcuno...,
tu o altri per noi alla fine fa lo stesso..., basta che qualcuno ci firmi delle
deposizioni dove ce la conti. Guarda, tu non ti immagini, ma c’è la corsa... A
nessuno piace stare in galera. Noi siamo il potere, anche se solo piccoli
funzionari del potere... Alla gente piace cooperare col potere. Anche un grande
capo rivoluzionario come te... Che fai ora... Ti fai l’ergastolo, per cosa, per
chi? Esci, se esci, che sei vecchio... ...che non ti tira più, che magari non
puoi neppure farti una spippata di coca buona. E perché, per che cosa, per
stronzi opportunisti?! Sì lo sappiamo che tu sei un grande capo, un antico
cavaliere. Ma quando tutto è finito, ...che sia tu, o che sia qualche altro, a
farci qualche nome, non è che cambi nulla. Anzi, tu, un grande combattente, un
grande capo, proprio facendoci qualche nome mostri e dimostri di essere ancora
un capo, di poter controllare ed influire sulla realtà. Quando questa cosa sarà
poi alle spalle, sarà come esserti tolto un dente, e pure con l’anestesia
locale... Sei nato capo e sarai capo in altre cose, dove sarà possibile. Qui il
gioco è chiuso, finito, e nulla torna più. Arrestiamo tutti, e pure ben di più.
Tutto è terminato. Qualcuno l’ha voluto questo terrorismo... ...Gli stessi ora
ci dicono di fare piazza pulita e noi la stiamo facendo. Tu ora ci pensi e poi
ci chiami. Tu ti dissoci ammettendo formalmente che è tutto finito. Poi,
siccome, sei uno d’onore e lo sai che la tua amica non c’entra nulla, noi la
liberiamo. Tu, naturalmente, cominci a sottoscriverci delle dichiarazioni.
Verranno ufficiali e funzionari a dirti chi ci interessa che tu nomini. Poi
verranno i giudici. Tu dici. Noi scriviamo. Noi scriviamo. Tu dici. Noi
riscriviamo. Tu firmi. Tanto, guarda, noi li prendiamo lo stesso. E loro fanno
come tutti. Ci fanno dei nomi. Poi li mettiamo, vi mettiamo, tutti fuori. È
stato un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>brutto periodo. Solo un po’ di
pazienza perché io vi metterei tutti fuori subito ché siete tutti dei bravi
ragazzi, ma ci sono i politici, i magistrati, le procedure, burocrazia,
speriamo facciano presto. O sennò un poco di pazienza...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E diretto agli agenti assistevano
trattenendo le risa per una delle solite sceneggiate del dirigente-vasellina: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Ora riportatelo sotto. Dategli
da mangiare. Bene, mi raccomando. Ché lui è un grande capo e deve essere
rispettato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ed ancora a lui:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Paolo, se vuoi qualcosa fammi
chiamare, ...per quel che possiamo. ...Quando ti occorrono dei fogli, una
penna... Poi, quando decidi, ci rivediamo, con me o con altri... Siamo tutti
buoni colleghi qui... Parli con uno ed è come parlare con me. Poi ci sono i
colleghi dell’Arma... Ecco, potete riportarlo sotto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo spuntavano, come per prodigio,
l’avvocato e la madre che, fingendosi preoccupati per lui, gli piangevano
addosso:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda Paolo, sono tutti padri di
famiglia. Vogliono tutti aiutarti. È che le regole del gioco sono quelle che
sono. Non che le facciano loro. Non si sa neppure bene chi le faccia. Tu fai
quello viene loro richiesto e poi, in qualche modo, ne vieni fuori e pure
presto. Differentemente, ti trovi con qualche ergastolo. E per cosa?! Non c’è
più nulla. Lo sai che, caduto tu, è finito tutto. Solo tu, forse, avresti
potuto, se non ti avessero preso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tempo poche ore ed era ancora più
fuso del solito. Si fa dare carta e penna. Scrive a Caselli che la guerra è
finita e che chiede l’iscrizione al PCI dato che ha finalmente capito che
l’avanguardia rivoluzionaria è il grande e glorioso PCI. Intanto manda una nota
a quelli della Digos ché gli dicano, ché lui è a disposizione, che ormai si
considera un militante del PCI e che gli ordini dei compagni Pecchioli e
Berlinguer sono di dare totale collaborazione per ristabilire la pace e
liquidare la vana insurrezione. Alla Digos si spanciano dal ridere ed
informano, ovviamente, la Polizia Segreta CC che hanno un nuovo pollo. Nomi e
circostanze gli vengono dati. Lui sottoscrive. Cose sconnesse, che non stanno
né in cielo né i terra. Ma pur sempre nella norma dato che i materiali
giudiziari italici sono tutti tritumi verbosi e pieni di scemenze che poi
militari, polizie e loro magistrati usano come credono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel punto lui pensa di essere
liberato subito e con tanto di pubblici onori. Anche la madre, un’imprenditrice
rozza e senza cultura, lo crede. Dai circuiti delle Questure e delle caserme lo
passano a quello carcerario. Nuovo crollo. Non regge. Si immagina sempre cose,
schizofrenie, smentite sia dalla realtà, per il poco può percepirla, che da
altre schizofrenie. Appunto, lo tengono dentro. Lui si era immaginato già
fuori. Passa solo dal circuito militare-poliziesco a quello carcerario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eppure ce l’ha messa tutta, ...lui
crede. Sì siamo all’incredibile. In pochi giorni, si è iscritto al PCI di
Cazzelli, si è trasformato, nella sua testa, da capo della rivoluzione
mondiale, a capo dell’antiterrorismo. ...Fosse finita qui...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Diviene attivista massone, o tale lui
si sente, a seguito di ‘conversione’ carceraria, e, quando esce, finisce a fare
il massone-comunista in una radio milanese, RadioPopolare, dove predicava il
comunismo massonico-spirituale. In realtà aveva solo scopiazzato una cosa che
lui aveva poi chiamato sesso-massoneria. Uno si fa una scopata, od anche una
sega, e, mentre se la fa, si dice che... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Beh, diciamola tutta... ..anche se
è difficile. La realtà è</span><span lang="IT"> sempre incredibile... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quando era dentro proprio non reggeva. Oscillava tra ossessioni
suicide, impasticcamenti, </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">alias</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> droghe di Stato/‘pubbliche’, seghe e deliri
mitomaniacali, ...quelli soliti... Si risentiva capo dei capi, capo di
rivoluzioni locali e mondiali. Ad ogni sega, ad ogni eiaculazione, scarsa o
sostanziosa, urlava: “Ecco, questa è una bomba, una cannonata, una mitragliata
contro il nemico di classe, contro il kapitale!” Dato che qualcuno l’aveva
‘nominato’ massone (nei circuiti degli isolamenti carcerari si trovano i tipi
più strani!; beh, quello glielo avevano messo i CC apposta per ‘aiutarlo’) si
era detto che era l’occasione che cercava, o forse solo un’occasione che poteva
sfruttare per uscire da quel vicolo cieco. Da un mondo schizofrenico di
gruppetti e pettegolezzi politici era passato ad un altro mondo che lui stesso
si era costruito di altri gruppetti e pettegolezzi massonici. Si è convinto di
essere il capo degli Illuminati e dell’élite occulta. Balle. Sono cose che non
esistono. Esistono club e circoli del potere ma sono reti tutt’altro che
piramidali ed assolute. Alla fine esistono solo i governi e taluni in
particolare. Anche reti parallele e connesse, ma non come balle
cinematografiche. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ah, c’è da dire che non era neppure
l’unico. C’erano anche metalmeccanici che, fattisi infami, poi dicevano che
avrebbero desiderato appartenere a qualche ordine, confraternita, totale e
totalizzante, che desse loro come una norma di vita, qualcosa tipo un ordine
cavalleresco, o monastico-guerriero, o guerriero non monastico, del genere di
samurai, ninja o quelle cose lì, ma comunque strettamente sottoposto a regole
ferree... ...insomma, in pratica, altri che dicessero loro che cosa fare ma con
mitologie da film per cui loro, infami infamoni, si trovassero all’improvviso
puri e virginei, almeno nella loto auto-percezione. Cose, appunto, da fuori di
testa e pure necessitanti di dipendenze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, questo personaggio messogli a
fianco dai CC, lo ‘iniziò’: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io, con i poteri conferitimi dalle
forze dell’oscurità e della luce... ...Paolo, ora inizi un percorso che...
...Man mano che progredisci nella purificazione e nell’elevazione, ti metterò a
contatto con circoli più prossimi alla verità universale...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un voglia avere un potere sull’altro
a livello di interazione paranoica deve fingere cordialità e sussiego, lasciare
intendere più che dire, recitare formule appaiano come naturali. L’adepto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non osa chiedere, non troppo. Se chiede si
deve rispondere quel poco serva a suscitare curiosità e vaneggi in chi abbia
posto domande. Il pensiero paranoico mitizza l’altro in funzione della propria
mitomania delirante. Il non detto serve più del proferito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Da dentro non è che potesse tuffarsi
appieno nel mondo del pettegolezzo massonico, che era l’unica cosa lui
interessava, per quanto lui fosse il tipo che si inventava il pettegolezzo. Se
lo raccontava. Se lo vedeva come vero. Lo riportava a tutti quelli incontrava,
come lui fosse il centro di tutti questi pettegolezzi che si era in gran parte
inventati!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Naturalmente, dato che si considerava
il capo della rivoluzione mondiale [poi cominciò a considerasi il capo dei capi
degli Illuminati comunisti, l’élite occulta buona contro quella del kapitale –
fandonie!], si era costruito altri deliri schizofrenico-paraoici per cui, ad ogni
sua e da suoi accoliti eiaculata, lui si diceva e diceva che, merito suo, di
lui grande capo dei capi, il kapitale vacillava sempre più. È andato avanti per
un po’ con queste scemenze. Poi non ha più retto. Il non far nulla ed il
delirare costano. Neppure le aziende della Salamina, che scopando col suo capo
operaio o direttore doveva rendere conto pure a costui delle sue spese,
bastavano a finanziare tali deliri di questo pazzo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Per un po’ gli avevano dato pure una
qualche limitata risonanza comunistoide quelli di Radio Popolare. Dato che sono
pure quelli solo milizie parallele delle Polizie Segrete CC, anche se la cosa
non è sempre lineare e tanto meno pubblica né risaputa, neppure tra gli
introdotti... Sennò vengono chiuse. Sì, insomma, di sicuro, sicurissimo,
l’hanno raccomandato i CC, in un modo o nell’altro, alla radio che gli ha dato
corda per qualche tempo o solo per qualche trasmissione. Sennò, nessuno dà
credito ad uno chiaramente mitomane e malato di mente, e che dica pure fandonie
che non stiano né in cielo né in terra. Non che mitomani e pazzi non possano
far carriera tra quelli, e pure tra tantissimi altri. È solo che lui era uno
del tutto manifesto nelle sue sindromi pazzoidi, quando esce di galera. Lo era
già prima. È che quando ne esce era del tutto pubblico ed universalmente
risaputo che, oltre ad essere quello che era, era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del tutto, ed irrimediabilmente, fuori di
testa. Un infame ed un pazzo pericoloso cui nessuno, in condizioni normali e
senza pressioni esterne darebbe alcun credito. ...Neppure un po’! Invece viene
spinto “dallo Stato”. Non bastano i soldi di famiglia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sembra incredibile che comunistoidi
pur truffaldini e dei CC, come sono in genere “i comunisti”, si smascherino con
tali figuri, mentre fingono, soprattutto a Milano, un qualche grigiore già
para-sovietico-picciista da borghesia rossa che si finge filo-operaia... Boh...
Beh, lo fingono per chi non li conosca. Se le borghesie rosse del PCI ed
appendici dovevano sia fare la polizie di Stato per gli operai che convincerli
a vivere cogli stipendi più bassi dell’Europa sviluppata, dovevano pure crearsi
vite separate, segrete, dove nessuno facesse domande. Per cui, vi erano gli
operai delle case popolari e dei casolari rurali, e vi erano i borghesi rossi
che, non visti, e senza che il proletariato ne potesse neppure accennare,
vivevano tra il lusso. Ovviamente, il borghese rosso doveva essere così ‘serio’
da non poterselo neppure fare sfuggire, di fronte all’operaio, di essere uno
pieno di soldi e di vivere nel lusso. Lo si sapeva o percepiva, ma v’era la
convenzione assoluta di non parlarne. L’unico vezzo consentito dalle
convenzioni di partito, di partiti e di regime era quel grigio vestito completo
scuro con cravatta (che diveniva decisamente più elegante e raffinato, dunque
anche costoso, col grado ricoperto nel partito o nel sindacato, od in altre
strutture di area PCI), mentre l’operaio si abbigliava in maniera chiaramente
inferiore. Venivano considerate solo delle uniformi mentre tutti sapevano, od
almeno lo percepivano, anche senza poterlo dire, che erano proprio differenze
di classe, di reddito e di redditi, anche considerevoli. Come le plebi fossero
i soldati semplici e capetti, mentre gli altri ufficiali, ufficiali superiori e
generali. Tuttavia il PCI ed annessi erano un tale sistema di potere costruito
dagli angloamericani, come prima lo era stato il fascismo, che nessun operaio o
proletario osava metterlo in discussione. Oppure, al massimo, se ne andavano
colla DC o con altri, che non erano certo differenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Costui era dunque capitato in
un’operazione della Polizia Segreta CC. Una della rete del pentito Bonavita lo
aveva offerto ai CC che lo avevano fatto arrestare dalla Digos di Torino
essendo costui ricercato per cosucce milanesi del tutto marginali, della serie
dagli scout cattolici al terrorismo. E lui poi, come si usava, si era messo a
fare nomi, che magari gli avevano sottoposto per dargli modo di ‘collaborare’.
Può anche essere che non conoscesse nessuno e che, per di ‘riabilitarsi’,
avesse chiesto nomi da infognare per mostrare la sua ansia di redenzione. Chi
può dirlo?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sulla base di una deposizione di
questo tizio, Roby viene arrestato ed accusato, i primissimi di luglio 1981, di
“banda armata senza nome”. ...Esattamente! Una cosa della serie:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora ci dica il nome della
organizzazione, anzi se lo inventi perché chiaramente non c’è nessuna
organizzazione sennò lo avremmo saputo, ci denunci un po’ di persone e così
possiamo montare una vera accusa credibile anche contro lei. ...Ovviamente, se
non lo fa, vediamo di montarle qualche cos’altro. Ma pure se lo fa, non ci sono
garanzie che la salviamo. Anzi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Volevano i nomi di quelli Roby aveva
salvato facendoli studiare o chiacchierare, invece che farli infognare dai
gruppi del terrore. Non v’erano erano reati. Senza senso fare nomi agli
Squadroni della Morte dei Carabinieri ed appendici. O forse si aspettavano che
Roby chiedesse, come altri, liste di nomi dagli schedari Pekkioli-CC da fare
per mostrare la sua ansia di redenzione. Come montarono il maxi-processo
‘Tortora’? “Chiedevamo gli elenchi del telefono e tiravamo giù nomi. È che
c’erano tante omonimie nelle nostre aree, per cui gli stessi magistrati...”
Lavoravano e lavorano a quel modo. Le ore passano, le giornate pure... Militari
e sbirri ricevono ordini. Hanno solo voglia di raffazzonare qualcosa e di
andarsene a casa, o comunque a farsi i fatti propri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non che i mitomani fossero poi chissà
quanti. Ma ve ne erano altri... Avevano pure arrestato un certo Cosimo Carrozzo
[ah, ci è già scappato di accennarne!] che aveva un fratello che lavorava alla
Fiat, ma che non si occupava di politicanterie, per cui, Cosimo, immaginandosi
di essere il fratello, si considerava un’avanguardia del proletariato ed
annunciava a tutti che non appena si fosse diplomato, quell’anno stesso,
avrebbe preso la testa della BR. Nel frattempo, passava quotidianamente dal
negozio della sorella del Duò, la moglie o quel che era, del Buonavita, e
chiedeva se le BR avessero qualche incarico da assegnarli. Lei, non sapeva se aprirgli
i pantaloni e prenderglielo in bocca oppure se prenderlo a male parole. Si era
poi sempre risolta per una soluzione intermedia per cui le diceva
diplomaticamente che il Partito Combattente richiedeva prudenza, dunque che
aspettasse di aver finito le scuole superiori e ben deciso che fare della sua
vita. Poi, quando lei era passata organicamente ed ufficialmente ai CC, aveva
pensato bene di segnalarlo come un pericoloso terrorista. Appena arrestatolo,
avevano chiesto, a questo Cosimo Carrozzo, anche di Roby. Non doveva neppure
conoscerlo. Ma tale era stata l’ansia collaborativa del momento dell’arresto,
poi negata con la solita ritrattazione d’uso nel periodo per talune categorie,
anche differenti tra di loro [ogni caso schizo-delirante aveva ed ha le sue
peculiarità] che non sappiamo come definire, che aveva subito esclamato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì! Sì! Io so tutto! Conosco
tutti! Certo, Roby è un capo anarchico, uno come Machno, con una grande
organizzazione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, ci dica qualcosa di più,
...sì, insomma, qualche reato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui pensando, al fratello, o
credendosi il fratello, operaio Fiat, oltre che lettore od orecchiatore di
notizie correnti, era restato sul sicuro: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dovevano tirare giù un dirigente
della Fiat, o forse un Agnelli. Lo avevano già seguito, controllato. Tutto era
pronto. Avevano mitragliette, pistole, fucili, esplosivi, ...ma poi tutti i
loro armamenti erano caduti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">PS e CC lo sapevano quello che
potevano avere ritrovato o meno. Per cui, avevano lasciato perdere quel filone
chiaramente senza neppure un possibile appiglio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Era spuntata pure un’altra, fatta
cadere dai suoi di PL, o come si chiamavano i rimasti all’epoca, ne avesse mai
costei fatto parte. Patrizia Tasinato, poi divenuta una matrona che si era
avviata verso una forse brillante carriera di programmatrice Cobol, e di chissà
cos’altro (la trovate su facebook con la faccia da vecchia incarognita, sebbene
la desse a tutti come fanno molte bruttone), si era tutta eccitata alla vista
dei giovani della Digos. Perdutamente in calore, ma senza nessuno che
accennasse a sbatterglielo dentro, aveva cercato di compiacerli, prima di
ritrattare pure lei: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo che lo conosco quel Roby!
Devo aver letto una sua rivista... No, no, anzi, facevo parte della sue milizie
prima di passare ai post-PL. ...Le milizie a cavallo...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci dica qualcosa di più... Che vi
faceva fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei ancora più in calore, sperando
che, compiaciutoli, le dessero un po’ di cazzo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Andavamo in montagna, su dei
puledri bianchi, con dei FAL, a fare esercitazioni para-militari.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Chi la stava ascoltando cercò di
trattenere gli sghignazzi... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci dica dei dettagli... erano
grossi e pesanti, oppure dei pezzi leggeri e maneggevoli.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi faccia pensare... No, erano i
classici FAL, proprio leggeri. Leggerissimi, piccoli, come le mitragliette che
a volte si vedono in TV... Sì, sì, somigliava a quelle avevate voi quando mi
avete arrestata, forse anche più piccole!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ancora più impossibilitati a
trattenere le risa, quelli della Digos si erano ritirati in una stanza a fianco.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Questa è proprio fuori... Magari
va bene per raccontarlo al giudice e metterlo a verbale, tanto per far colore.
Ma quella non deve avere mai visto neppure una qualunque arma, neanche al
cinema. ...Chissà che andava a fare in montagna e che fal...li le hanno mai
preso in mano ed altrove! Deve aver pure fumato od essersi impasticcata
troppo... ...Beh, s’è dissociata e dice che coopera anche se non è deve avere
fatto grandi cose. Per cui fingiamo di darle corda......tanto per far colore
per i giudici.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Una cosa la farà subito Roby. A volte
si opera subito. Altre volte si fa passare del tempo. Per altre ancora, si
opera con tecniche miste, miste da vari punti di vista. Su interessamento della
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], viene subito colpito e liquidato il mitomane
milanese che aveva infognato tutte quelle persone a Torino e forse anche
altrove, il Paolo Fogagnolo che poi si esibirà a Radio Popolare di Milano, per
qualche tempo, raccontando che eiaculazioni pensando al comunismo cambiavano il
karma universale. Colpito e liquidato, nel senso che gli venne del tutto
bruciato e rimosso il liquame aveva nella testa vuota. Neppure la madre lo
riconosceva più anche se cercava di convincersi che fosse stato lo shock
dell’arresto e della detenzione. No, è che era proprio un altro. Prima era uno
fuori. Poi era passato al delirio aperto, pur dopo la galera ed avanzando cogli
anni. Di solito, dopo galere, delusioni, gli anni che si aggiungono, divengono
tutti più pacati e distaccati. Non lui. Dipende dal trattamento speciale ricevuto
dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>] che lo aveva rimpiazzato con uno manifestamente
ben peggio di quello costui fosse stato in precedenza. Lasci l’apparenza, ma
metti un altro dentro all’involucro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, ora DP-Rifondazione è passata,
ridotta ad un gruppetto, o ad una magmatica rete elettorale ed elettoralistica,
dopo per il regime le aveva dato, per servizi CC, il sindacalista socialista. I
partiti sono delle aziende dei CC-NATO, sotto direzione quirinalizia, o di
altri governi reali, quando ve ne siano altri differenti dal Quirinale. I
CC-NATO allocano ‘nomi’, gonfiano e sgonfiano movimenti e partiti a seconda
dell’utilità per il regime sottosviluppista compradoro. A seconda dei posti e
del potere clientelare e della apparizioni mediatiche, i partii si gonfiano e sgonfiano.
Non c’entrano i programmi che si inventano sul momento e di cui nessun si
preoccupa. Tutto passa o si metamorfizza, mentre lo sfascio sistemico
italiotico continua. Col guappetto Monti fu evidente, perché imposto
apertamente dall’Impero per rendere ancor più palese la marginalizzazione
irreversibile ed il conseguente abbattimento dei livelli di reddito reale.
Mentre altri mistificavano. L’euro è lo stesso, per chi ne abbia. È che in
Italiozia ne arrivano meno e con beni che costano di più. Anche uscisse
dall’euro, con le aziende sfondate finanche nei settori tradizionali, non
cambierebbe nulla, se non in peggio. Vi sarebbe solo la complicazione del
cambio. Gli stessi ieri dicevano che il più spesa pubblica avrebbe risolto
tutto, ...continuano a dirlo ed in più aggiungono che Italiozia dovrebbe
ritornare alla lira per poter spendere e sperperare ancora di più. Chiamano ciò
“recuperata sovranità”! Ma figuriamoci!!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quel Fogagnolo, è un catto-fascista
milanese, antisemita ed oscurantista, che, sull’onda del lavaggio di massa dei
cervelli operato dalla Polizie Segrete andreotto-berlingueriane che promuovono
in terrorismo di massa, si scopre fascio-‘brigatista’. In realtà, aderisce ad
un gruppetto di cremini, combinato coi soliti sottoproletari di vaga ispirazione
nappista. Cioè, delinquenti che si danno la verniciata politica e cremini che
si esaltano nel delinquere da piccoli teppisti. Tanto, poi, i delinquenti si
ritrovano ancora più delinquenti, mentre i cremini ritornano coperti dalle
famiglie dopo gli “errori di gioventù” rapidamente risolti e dimenticati. Beh,
semplifichiamo. Vi è una varietà infinita di categorie e di sfumature
differenti. Ma, collocate le due estreme, le altre sono meglio, e più
precisamente, costruite e capite. In fondo, il mondo è compreso tra chi non può
nulla e chi può tutto. Inutile fingere eguaglianze non esistono né possono
esistere. Drogati di pseudo ideologie, ma anche di coca vera, gli Squadroni
della Morte dei CC ne scelgono il nome. Qualcuno sghignazzando dice: “Dai li chiamiamo
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’ho moscio</i>.” Il comandante delle
operazione speciali CC a Milano si fa serio e sanziona: “Accettato, fondiamo la
<i>Brigata </i><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lo Muscio</i>.” Dal punto
di vista di chi vi faceva parte, era un club di mitomani che aveva preferito
crearsi il proprio gruppetto invece che accettare la disciplina, non sempre
rigidissima, ma pur con regole, di altri gruppi esistenti od in costruzione.
Era solo una copertura per delinquere, una di quelle cose che al primo crollo
si squagliano nelle galere ed oltre. Il Fogagnolo si squaglierà nella merda. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Cabala/</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai[<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>] </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lo
colpisce subito. Arrestato, ed in modo delirante, dato che per lui, personalità
isterica, un banale arresto è vissuto come crollo nervoso totale, si fa
cagnolino che si affida alle figure maschie lo hanno preso, e pure
inevitabilmente pestato, per difesa, dato che si dibatteva violento e non
avevano un medico per sedarlo per strada e nell’auto della Digos di Torino.
Stava andando a farsi una scopata [se qualcuno ti dice che desidera incontrarti
per dirti che non te ne vuole e per cederti la moglie, se vuole essere ceduta
per essere chiavata...], o se l’era appena fatta, con una ed era ovviamente
armato. Era un esibizionista. Per andare a chiavare una, aveva bisogno della
pistola per giocare il ruolo del terrorista sempre in servizio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nella catarsi non catartica (dato che
era di quei personaggi da operetta che seguivano gli stereotipi del periodo)
dell’arresto, aderisce al PCI (forse solo ‘spiritualmente’; si dovrebbe
controllare al PCI se loro lo abbiamo mai arruolato), si sente in ordine col
mondo, ma solo per una manciata di ore o di giorni, perché l’ansia gli monta
dentro irrefrenabile. Si agita. Si vergogna. Comincia a riempirsi di
psicofarmaci. Lì interviene la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>] anche dall’esterno
facendogli dare medicine piuttosto pesanti ed ‘arricchite’ per l’occasione. Se
si ricorda, si ricorderà che prendeva le medicine e stava peggio. No, non può
ricordarsi. Anche pensasse di ricordarsi qualcosa, non potrebbe ricordarsi di
nulla gli fosse realmente successo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli viene bruciato il cervello,
operazione non difficile dato che non ne aveva. Sta ancora peggio. Ormai è un
altro. Gli impulsi suicidi espliciti predominano e pervadono il suo spirito,
per lo spirito possa avere un pidocchietto qualunque. Si avventura in scioperi
della fame, in sé cosa non drammatica. Perché digiuna. Digiuna o finge, tra
pulsioni autodistruttive ed ansie di continuare a vivacchiare in un modo o
nell’altro. Protesta, o finge, perché si permettono di tenerlo dentro e lui non
lo tollera. Appunto, un montato. Ma lui è già sotto l’influenza della rete
della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>] che ha la direttiva di liquidarlo. Bruciato il
cervello non è più lui, anche se gli vengono lasciati i gusci, i suoi schemi
formali di comportamento pur essendogli stata prosciugata la residua
personalità. Gliene viene calzata, come condanna, una pure peggiore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli resta la forma. Se ne esalta il
peggio. Lui è morto, liquidato per sempre. Subentrano altri, altre personalità.
I CC sono convinti di averlo arruolato. Lui stesso si sente al servizio dei CC
estremisto-comunisti, anzi racconta poi a qualcuno, quando diverrà o crederà di
essere divenuto ‘massone’, di controllare personaggi dei CC. In realtà, lui non
serve a nulla a loro, neppure a passare informazioni attendibili. Loro non
servono a nulla a lui, se non a vantarsi di nomi da lui conosciuti o, più
probabilmente, che si inventa di avere conosciuti. È il tipo che vede le cose
in TV o sulla stampa e si immagina che siano persone che lui conosce.
Inseritole nella propria vita, si fabbrica delle storie, nella propria testa,
per farle come dipendenti da lui, ai propri ordini. Sono solo le sue
schizofrenie. Ora, con la nuova personalità sostituitagli alla vecchia, lo fa
mille volte più di prima. Ciò è ottimo per le ‘sue’ attività massoniche. Si
crea un gruppetto di quattro clienti, che paga, dato che nessuno con un minimo
di raziocinio gli va dietro, né attorno. Dato che ristampa qualche vecchio
libro qualcuno fa finta di considerarlo. Vedete le quattro scemenze scritte su di
lui, “il BR che aveva interessi esoterici” per capire che sono cose
costruitegli addosso per altri fini. Come quelli che parlano di Hitler o dei
nazisti in Tibet, solo perché un tedesco [Heinrich Harrer] razzolò attorno al
giovane Dalai Lama [Heinrich Harrer lo conobbe solo nel 1949, in realtà]. Vi
era stata pure una precedente spedizione di altri. Studi accademici. Ma con la
illogica ‘logica’ delle prossimità si fantastica e si danno a bere fandonie a
chi non possa non bersele. Uno, già di una congrega di sciamannati, ancora più
fuori di testa di prima per i detti accadimenti, che viene fatto divenire che
chissacchì aveva od avrebbe avuto interessi esoterici. Chi il Superclan? Non
che ci sia nulla di male, né nulla di bene, nell’avere, od aver avuto, o meno
tali interessi. Quelle fatte scrivere, sono solo cose inventate per altri fini,
magari anche solo per riempire qualche riga di qualche enciclopedia del
settore.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il gruppetto e la carriera, sì il
fatto che lo facciano accedere... ...in DP-Rifondazione, che poi è quella del
pagliaccio da Radio, ma solo per qualche tempo perché sia lui che loro si
stufano delle panzanate sulle eiaculazioni che creano spiritualmente ‘il
comunismo’, se li compra coi soldi. I genitori lavorano. Lui sperpera, per quel
riesce a farsi dare. Dato che la madre lo vede che traffica coi CC, e con
personaggi uno più orrendo dell’altro, ma inoffensivi, gli dà i soldi per ciò,
anziché rivederselo delinquere e poi reinternato. Essì, perché, se rifinisse
dentro passerebbe direttamente ai manicomi giudiziari. Lui non reggerebbe. Ma
neppure la madre, psicopatica come poi, reggerebbe. Quelle cose delle serie: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ma cosa dicono se mio figlio sta dentro, il
figlio una una Salamina... No, non posso proprio tollerare, di nuovo, una tale
onta!</i> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I DP-Rifondaroli fanno finta di avere
da esibire un discendente di una famiglia di ingegneri, col nonno azionista
fucilato dalla Muti in Piazzale Loreto, a Milano. Si ritrovano uno che racconta
che se, mentre eiaculi, dici “Comunismo, comunismo!” il kapitale ne riceva
degli ineluttabili colpi verso il collasso. Lo racconta oggi. Lo racconta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>domani. Lo intinge in notiziole massoniche...
...Figuratevi!!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sotto l’effetto dei farmaci
devastanti, assolutamente distruttivi, fattigli assumere dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], e con altre operazioni della Cabala, si
convince di avere avuto visioni, visioni da persona che ha poteri. Tutti
sognano. E uno come lui sogna quello la Cabala gli ha fatto sognare. La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], non solo i CC-NATO per infami fini loro, gli fa
mettere vicino, sia dentro che fuori, personaggi che gli dicono che può
divenire un altro. È già un altro. ...Ma non quello che lui vorrebbe e mai
potrebbe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il precedente P.Fogagnolo è stato
ucciso bruciandogli il cervello, pur lasciando le routine che servono per il
nuovo personaggio ne mutua corpo e nome, per una finta vita transitoria da
massone ‘comunista’ delirante. È un modo per ridicolizzarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Finalmente rilasciato, dopo qualche
anno di detenzione, tutti lo vedevano che delirava in permanenza. Si vantava di
essere questo e quello, di aver conosciuto questo e quello, di essere amico di
gente importante, secondo lui importante, in vari ambienti. Forniva
credenziali... ...sempre fasulle. Ma, sul momento, la foga faceva sembrare
tutto vero anche perché nessuno ha, in genere, il coraggio o la cattiveria
umana di contraddire un pazzo furioso che si crede chissacchì mentre è
chiaramente nessuno. Il pazzo convinto suscita in genere una tale pena che
molti preferiscono fingere di seguire quello, pur incomprensibile, questo dica
nei suoi deliri furiosi. È </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">la già citata <i>sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome of anthropological
identity / difference</i> -]]. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sia personaggi dentro che avvocati,
tutti sotto il controllo della<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], lo circuiscono... In effetti, quello
affiancatogli dai CC-NATO che lo ha ‘iniziato’ era un po’ rozzo, un
autoritario-paranoico, uno che gli dice scemenze del tipo: “Ti offriamo una
possibilità di redenzione...”, che solo uno scemotto come lui non poteva non
capire quello fosse uno dei CC transitato per la P2. No, ve ne sono altri...
...Gli viene detto che la soluzione è divenire un altro e che ciò si fa
facilmente per mezzo dell’approdo al mondo esoterico-massonico. Basta
raccontargli la storia di un piccolo, piccolissimo, gruppo, ma speciale, ed
ecco che lui si esalta, se ne gasa. Abbocca. Il suo bisogno di riconoscimento
ne fa un minchione manipolabile davvero da chiunque abbia voglia di contarla al
prossimo. È tutto organizzato. Lui viene manipolato colla Cabala e dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>]. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Perché tutto questo? Solo un modo
per, dopo averlo ammazzato, bruciandogli il cervello, o quel poco o nulla che
ne restava, far vivere come una sua controfigura che lo sputtanava
ulteriormente e mostrava a tutti il ‘valore’ degli infami delle Polizie Segrete
Carabinieri. Essì, perché anche altri, sporchi, di Stato, hanno tutto
l’interesse, o così credono nelle loro psicosi delinquenziali, agli
pseudo-ricicli dei già internati da spedire poi negli ambienti più diversi come
supposti informatori e provocatori. La rete pazzoido-delinquenziale degli
Squadroni della Morte dei Carabinieri, delle Polizie Segrete CC, si estende a
tutti gli ambienti vecchi e nuovi. Ciò obbedisce pure ad una illogica ‘logica’
burocratico-deteriore. Possono chiedere altre assunzioni ed altri fondi visto
la massa di lestofanti, informatori e provocatori, devono gestire. Nuove
opportunità di rubare per tutti. Le burocrazie devono giustificare la propria
inutilità apparendo utili e proliferando creando nuovi problemi per giustificare
tale proliferazione. Qui ne hanno uno, uno in più, che li ridicolizza pure. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Perché lui? Ah, no, non aveva nulla
di speciale. A parte che proprio non reggeva neppure un po’ di detenzione. Il
che, mescolato alla mitomania<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>galoppante, né faceva veramente un perfetto superminchione, ideale per
fare il bamba in costante eccitazione. Li conoscete quei tipi che, ogni volta
che li incontrate, sbottano seducenti ed ascoltati in dei: “Compagni, amici,
...grandi novità! ...Maretta! ...Maretta! ...Ho appena saputo che... ...Ora ne
vedremo delle belle...”? Balle. Ecco, dopo la ‘cura’ da parte della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>] ne era venuto fuori un
tipo del genere. Se ne usciva in continuazione con dei: “Grandi novità! Abbiamo
deciso di prendere in mano i destino del mondo e di occupare il posto che ci
spetta al vertice degli Illuminati!”, “No, no, non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>potevamo più tollerare lo strapotere di
Carlo, per cui ci siamo messi in sonno nella sua loggia formando la
confraternita dei...”, “Ho appena scritto ad Vasquez per informarlo che siamo
ormai pronti per risvegliarci nella sua loggia e controllarla noi, come ci
competete”, “Ho appena avuto una conversazione chiarificatrice coi Rothschild
perché noi si possa divenire loro rappresentanti presso la loggia più esclusiva
della Corona”, “Domani parto per Buenos Aires [o per Londra] dove ho una fitta
agenda di incontri. Preparatevi che appena ritorno ci sarà da lavorare per
tutti per stilare dei testi programmatici. ...Ne parliamo in dettaglio appena
rientro!” Un’eruzione permanente di boiate deliranti! Il senso? Non c’è senso.
O non serve darne spiegazioni. Lo abbiamo fatto. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Durante il trattamento da parte della
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>]
lui se ne inebriava, pur tra le depressioni delle sue devastate condizioni
mentali, avesse mai avuto una mente...</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, si, Paolo, è come dici. Hai
proprio fatto bene ad accettare l’iniziazione che quel signore ti ha
proposto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche questa tua confusione di
cui mi parli è proprio uno dei segni che tu sei stato scelto... Ah, hai avuto
delle visoni?! ...Interessante... ...Ecco l’iniziazione esoterica è possibile
proprio perché vi sono dei segni esterni, superiori, ad altri livelli di questa
nostra realtà limitata... ...Sì, vuol dire tu hai avuto accesso a livelli
esoterico-esperienziali più alti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E poi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Paolo, ...dato che mi dici
che sei stato conquistato da quel signore che ti ha iniziato... anche se qui,
in galera, devi restarci e non possiamo sapere quando saranno possibili misure
alternative, in effetti può essere occasione per... Sai, anch’io mi ero posto
su questa via, tempo fa... ...Sì, posso introdurti a nostri fratelli...
...Meglio, ti do i riferimenti, e tu trovi la vita. Sei una persona
intelligente. Ti diamo certo le referenze per... No, non aspettarti alcun
vantaggio immediato, anche se non si può mai sapere. ...Noi non siamo la
massoneria di massa. Siamo quella vera, esoterica, l’iniziazione alla
elevazione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il nuovo P.Fogagnolo, ricreato dalla
Cabala e dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>] come condanna a morte
permanente, come pazzo corrotto ammazzato tutti i giorni ed inviato tra altri
pazzi corrotti come lui, era più alienato ed ossesso che mai. Vedeva la
possibilità di gruppetti, di essere magari il mandatario locale di sette
foreste. Gli vennero prospettati pseudo-esoterismi prendere-o-lasciare. Lui, ovviamente,
se bevve tutto. Gli venne detto che ora era iniziato. Ora si sentiva di nuovo
qualcuno. Beh, si creava tutto nella sua testa vuota e malata. Non aveva alcun
potere. Non aveva i poteri. Ma si sentiva come un prete cui fosse stato detto
che il tocco gli era stato dato da chi aveva toccato Pietro e Cristo.
Tautologico che, in modo mediato, nel mondo, tutti abbiano toccato tutti. I
poteri sono altra cosa. Anche le realtà parallele, topologicamente parallele,
sono altra cosa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui, più fuori di testa che mai,
poteva ora lanciarsi, di nuovo, a supplicare credenziali, ora
esoterico-massoniche, ad esibirle, a crearsi infine il suo gruppetto di
fissati, di clienti che si era comprato, una sigla da tenere in piedi coi
soldi, che naviga tra piccole congreghe esoterico-spiritiche,
esoterico-spiritiche millantate. È nel suo. Se fa l’informatore dei CC, si
finge lui grande generale, puparo, puparo di nulla. In sette supposto
magico-esoteriche-satanico-cristiane, ma senza alcun potere, si sente al centro
di tutto senza esserlo di nulla. Si convince. Convince altri che, per un po’,
lo seguono per curiosità od altri interessi, poi se ne vanno. Alla fine lui
stesso, questo nuovo lui ricreato dalle forze della Cabala e della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], avvitato nella propria follia, sparisce,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si dissolve.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tanto, finché ‘vive’ questa seconda
esistenza sotto lo stesso nome, ha la sua sigla, creata coi soldi di famiglia.
Non essendo nulla lui, vive attraverso la sigla. Coi soldi può viaggiare,
pubblicare, vantare relazioni e contatti, fingersi qualcosa e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>qualcuno senza essere niente e nessuno. Un
po’ gli stanno dietro per pena. Poi, quando si stufano, lo lasciano perdere.
Lui è egualmente contento, almeno un po’. Ha la sua sigla. Le persone passano.
Lui ha la sua sigla fino a che nulla gli basta più. Altro non sa crearsi e
sprofonda nelle depressione totale, assoluta, irreversibile, ...come
programmato dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>].</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eccolo che allora va a
DP-Rifondazione. Quando DP-Rifondazione non c’è più va dagli altri partiti
‘comunisti’. Eppoi nei cosiddetti Centri Sociali, tra cosiddetti
anarco-comunisti, dove vanta: “Ai miei tempi...”,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Io sì che ero in pratica il capo di
tutto...”. Sciorina liste di nomi, di ‘fatti’, fatti inventati come i nomi, ed
offre il suo ‘nuovo’ comunismo esoterico. Nuovi nomi, etichette... ...Oh, si
arriva agli Illuminati! Si fa guardingo. Abbassa la voce. Parla ispirato. Ora
sciorina mille volte di più di quando combinava i nomi di qualche terrorista e
di qualche mafiosetto. Ciò che diffonde puzza. Lo sanno, se lo dicono, anche
quelli che sono come lui, che è un infame che ora fa il confidente ed il
provocatore. Lo sapete come sono, ...come è la gentaglia: “Sì, ma io...”
Qualunque degenere si considera meglio dell’altro degenere, degli altri
degeneri, rivendicando, lui/lei, di non fare la tal cosa che invece
l’altro/l’altra fa. “Sì, ma io la tal cosa non l’ho fatta, non la faccio.”
Nell’abiezione si ha l’ulteriore immoralità di ‘salvarsi’ ‘trovandosi’ altri
peggio. Lo fa lui. Lo fanno con lui di fronte ai suoi deliri ed alla sua
persona. C’è chi lo evita e chi, tanto meglio, finge di starlo a sentire e,
magari, poi, sapendolo infame, gli vengono passate, fatte intuire, false
informazioni. Del resto, alla fin fine, quale è la differenza tra
un’informazione più o meno vera ed una falsa?! È tutto un gioco senza senso,
pur costosissimo per il bilancio ‘pubblico’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tanto, infine, non è che, a parte
qualche fesso controllato egualmente per altra via dai CC, nessuno si dedichi a
chissà cosa, e molte delle ‘sovversioni’ dei Centri Sociali sono ‘sovversioni’
volute dai CC, su cui il regime ci marcia, comprese la varie opposizioni a
varie opere pubbliche che vengono usate per far lievitare i costi e dunque
incrementare radicalmente profitti e bustarelle.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eppoi, lui, come tanti simili, ha la
faccia come il culo. Lo sanno tutti che poi va a riferire ai CC. Ma tanto che
possono fargli? Lui si muove arrogante. Adocchia chi deve evitare. Sta attento
quando rientra, quando esce, quando frequenta luoghi abituali. Si sente un
grande agente segreto in operazione, ...anche se nessuno se lo piscia...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appunto, non se lo piscia nessuno.
Lobotomizzato, rimosso dalla Cabala e dalla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai
</i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], ora quello che si
agita, prima di sprofondare nella depressione assoluta ed irreversibile finale,
è un pupazzetto di colore che si sputtana e si fa ridere, davanti e dietro, da
solo. Eppoi, ha le sue attività ‘massoniche’, la ricerca di connessioni, di
alleanze, di amicizie che ora supplica ora dissolve. Quando ha tempo, o per
dovere, fa un salto tra i compagnuzzi. Poi sparisce per lunghi periodi. Per
riemergere per raccontare entusiasta le novità della storia universale. Se ad
uno piace fare il fantasma... Infine, sparisce e basta. Vaneggia tra i rimbombi
del suo cranio vuoto ed, infine, del tutto putrescente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">...Pazzi
e pazze si scatenano...</span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ai folli devi far sentire l’odore del sangue, del sudicio, per vedere
come reagiscano... </span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appena si sa che Roby è stato preso,
dalla Digos, 3 luglio 1981, i pazzi e le pazze si scatenano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka si mette ad urlare in una
crisi isterica mentre come un’ossessa si martella nella testa vuota: “Ed ora
cosa dirà mia sorella?” Rikkio, euforico e livido, ha solo un’ossessione: “Cosa
c’entro io con quello? ...Ed ora che cosa mi dirà mia madre Franka?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Angela, cattive notizie. Roby è
stato arrestato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, Franka... Ottimo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Politica...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Solo quello?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikko, un luogocomunaro cronico, alla
notizia sbottò in un ‘originale’: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Bisogna che si cerchi un buon
avvocato!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Che genio! Di solito, sono migliori
quelli da poco, e senza troppe pretese, perché costano meno e non vogliono
sembrare brillanti. Per cui, non si lanciano in scemenze a spese dell’imputato.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E Franka,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>esaltata: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Rikkio, che capisce le cose, dice
che Roby deve cercarsi un buon avvocato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Cacchio!!! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Torniamo alla sorella... Franka, già
agitata, si agitò ancora di più. In particolare, quel “solo quello?!” della
sorella Angela continuava a rimbalzarle ed a rombarle nelle testa vuota.
Cominciò a telefonare come un’ossessa a Torino all’uno ed all’altra: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma perché l’hanno arrestato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Glielo ho già detto. È venuta la
Digos.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io non capisco nulla di queste
cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se è venuta la Digos, politica...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non è possibile, non è
possibile!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che posso dirle...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non è che è qualcosa che ha a che
fare con la mafia?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ha! Ha! Ha! ...Ma che dice?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Solo per politica?! E come faccio
a dirlo a mia sorella? Che mi dice poi quella... Mi sgrida? Solo politica?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E per cosa potrebbero mai averlo
arrestato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! Deve esserci
dell’altro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma si figuri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Magari si drogava... ...Sì, si
drogava!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Neppure fumava sigarette...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono sicura. Ma lo sento. Di certo
si drogava!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non fumava. Non beveva...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì! Sì! Si drogava! Sono sicura!
Me lo sento!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che sta dicendo... Se l’hanno
arrestato per associazione sovversiva e quelle cose lì... Politica!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! Mia sorella mi ha già
sgridata. Ora mi sgrida di nuovo! Io lo devo scoprire per cosa è stato
arrestato. Si deve essere messo nei pasticci per qualcos’altro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che dice?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché nessuno mi ha detto nulla!
È tutta colpa vostra che non mi avete detto nulla. Sennò potevamo intervenire.
Non mi avete detto nulla! Me lo sento... ...si drogava.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “La smetta! Sta male... Si calmi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, si drogava e si è messo nei
guai. Devo dire questo a mia sorella Angela. Deve proprio essere così!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Boooh...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ditegli di confessare! Ditegli di
confessare! Che confessi tutto così lo lasciano andare!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Confessare cosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lui dice di essere un drogato e
che non sapeva quello che faceva. Lo hanno detto anche alla radio che se uno
non sa quello che fa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché dovrebbe mai ‘confessare’
ciò che non è. È astemio di tutto. Neppure è di quelli che occasionalmente
sbevazzino.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che c’entra. Lo so io... ...ché
poi mia sorella Angela mi sgrida...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Con gli stessi argomenti ed
espressioni, Franka parlava della cosa a Rikkio. Tra l’altro, anni prima,
Franka era ossessa con Rikkio, che a volta andava in giro di notte, e lei si
era fissata che si drogasse. Lo aveva detto a tutti. Era sicura, sicurissima.
In realtà, Rikkio era ben più che drogato, era malato perso, a causa delle
fantasie psicotiche di Franka cui si sottometteva infelice.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio poi si è drogato, davvero e di
fisso, impasticcato. Anche allora, da studente, si drogò occasionalmente, ma
solo come esperimento. Per conformismo. Rikkio era ed è di quelli che devono
sentirsi in ordine col mondo facendo e dicendo quello che fanno e dicono tutti,
...almeno secondo la sua percezione notoriamente paranoico-ossessa. Ha
cominciato a drogarsi fisso, di psicofarmaci, quando la moglie gli ha detto che
era stufa, già pochi mesi dopo essere divenuta tale, non del matrimonio in sé.
Ben le serviva uno coi soldi con cui andare in costose vacanze in giro per il
mondo, e poi, cattolica, non ci pensava neanche per l’anticamera del cervello
di separarsi o divorziare. Era solo stufa delle regole del matrimonio. Aveva
voglia di altri cazzi e se li cuccò. Quando usciva per farsi chiavare dall’uno
o dall’altro collega, dall’uno o dall’altro “amico di famiglia”, poi cominciò a
frequentare giri e, con internet, siti di incontri casuali, Rikkio a casa si
imbottiva di psicofarmaci. Siccome le crisi non è che finissero quando lei
rientrava da quelle scopate in giro, Rikkio finì per assuefarsi agli
psicofarmaci che assunse ed assume in dosi crescenti. Un drogato da porcherie
da farmacia. Come la maggioranza dei drogati.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dalla Questura chiaramente
intercettavano le telefonate, quelle stronzate da fuori di testa di Franka. Per
cui, dopo una settimana, o più, che Roby stava nelle celle dei sotterranei
della Questura, del tutto tranquillo, e non aveva detto nulla, non aveva nulla
da dire, ecco che uno di mezza età dell’ufficio intercettazioni decide di
andare a vederlo. Si fa aprire la cella dalla guardia. Forse rozzo solo perché
imbarazzato, lo apostrofa con un, da sbirro merdaiolo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby, ma tu sei un drogato?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby lo guarda come si trovasse di
fronte ad uno in stato confusionale:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È una settimana che sono qui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’unica cosa Roby avesse chiesto
erano libri, che si era messo in borsa quando lo avevano prelevato. Non certo
pastiglie o peggio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appunto, pure in Questura avevano
capito che Franka vaneggiava. E, ovviamente, l’informazione venne subito
raccolta dalle Polizie Segrete CC che su furiosi e delinquenti ci marciano e ci
mangiano. Appena le Polizie Segrete CC individua dei pazzi furiosi, se li
segnano. È l</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">a <i>sindrome dell’identità/differenza antropologica</i>
[[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. Trovano poi
sempre il modo di usarli per le loro sporcaccionate demento-delinquenziali. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Ma se quella, agitata
all’inverosimile, vaneggia perché lui è così tranquillo ed equilibrato?”, si
chiedevano. Non potevano capire che Roby, ormai pure un cabalista formato,
formatissimo, con quella, non aveva nulla a che fare, checché loro ne potessero
pensare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lasciamo stare le Questure, che alla
fin fine fanno il loro mestiere... ...Per quello il loro mestiere possa essere.
Come già abbiamo detto, quale è il senso della politica e delle burocrazie?
Inventarsi problemi e creare uffici, anche enormi, anche con milioni di
impiegati se riescono, che NON li risolvano. E già. Se crei un ufficio e poi
questo risolve il problema per cui è stato in teoria creato, a che serve più
tale ufficio?! Dunque, per essere più precisi, devono inventarsi problemi e
creare uffici che li aggravino. Allora tutta la macchina burocratica si espande
e potenzia. Loro sono prosperi e felici. Mentre altri pagano ed affondano...
C’est la vie!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi, in quell’ambiente di
schizofrenici, il parentume e dintorni, c’era l’altro livello, vi erano le
altre personalità degli stessi soggetti. Prima si fingevano preoccupati. Eccoli
poi estasiati. Infatti, allo stesso tempo, ovviamente sono tutti raggianti, quando
Roby viene preso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non Angelo, Angeli Scaruffi, il
padre, un santo rispetto a tutto coloro gli sguazzavano attorno e ne
profittavano pur mentre ne sparlavano in continuazione sentendolo estraneo alle
loro bassezze. Personalità di natura altruista e generosa, con un intima bontà
ed onestà, pur del tutto non ingenuo e ben conscio di come fosse il mondo,
stava lì, tra quel merdume, eppure ne era del tutto fuori, differente,
differentissimo da tutto e da tutti. In modo non vistoso. Pure ingenuo su talune
cose del caso, del “caso Roby”. Ma sempre diverso, diversissimo, relativamente
a quel merdume di parentume.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, Allakka, gli Sgarruffi, i
Pata, i Pata-Rossi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Finalmente l’abbiamo infognato!
L’avevamo detto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Se dopo che Roby esce dal circuito
penitenziario (tra carceri speciali e non speciali, e pure particolari), verso
la fine dell’ottobre 1984, qualcuno di costoro casualmente lo incontra, sono
tutti ridanciani e strafottenti, e lo apostrofano con sghignazzi di piacere e
canzonatori per averlo secondo loro infognato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente vengono tutti contattati
dalla Polizia Segreta CC:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fateci avere altre informazioni!
Fateci avere conferme che continua...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, Roby era passato ora a
tempo pieno agli studi cabalistici, alle attività süirituali della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>]. Del resto,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>trai i compagnuzzi ed i post-compagnuzzi, vi
erano ora solo profittatori. Prima potevano tirarsela, anche solo tra loro
stessi. Ora erano lì. Merdume manifesto. Già Roby li aveva sempre tollerati
proprio poco.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ora ne aveva disgusto.
Anche se, poi, la gente è quella che è, un po’ dappertutto, ora Roby era tutto
preso dalle sue attività spirituali della Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>].<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby non faceva prima e, tanto meno,
‘continua’ dopo. Prima salva alcune decine di ragazzotti e ragazzotte dal
reclutamento terrorista. Dopo, a missione compiuta e pure in tempi del tutto
cambiati, almeno rispetto a quelle cose lì, ha solo schifo, dopo avere
conosciuto quella gentaglia dentro, degli ‘eroi’ ha visto dentro ed ora, se non
altro ai processi, o all’università, od in biblioteche, o per strada (Torino è
poi piccola!), incontra, talvolta strafottenti ed arroganti, come a compensare
le infamie di cui gli stesi si sono variamente resi protagonisti. Ah, v’è
qualche persona eccezionale pure lì, come in tutti gli ambienti, magari solo
ingenua per salvare i subordinati. Costoro, pochissimi, e pure meno, si sono
eclissati. Li speriamo finalmente felicissimi. Anche se, ai fini di questa
nostra narrazione, sia ciò infine irrilevante.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Loro<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>(parentume e connessi), inventando ancora., confermano [le loro balle
precedenti e del momento] ed inventano altre disinformazioni fasulle. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, Roby si era concentrato
sugli studi sufico-spiritual-cabalistici della <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Chai </span></i><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">[</span></span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Aveva un tale disgusto per i
compagnuzzi che forse ancora erano in circolazione, inclusi tutti i pentiti e
dissociati che si riciclavano, ed i compagnuzzi permettevano si riciclassero...
Roby li aveva conosciuti abbastanza, incluso, taluni, occasionalmente, quando
facevano gli irriducibili, per poi passare alla dissociazione di massa.
...Quelle cose a comando... Il soldato resta un soldato. Segue ed esegue gli
ordini, più o meno, e per quel comprende. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le merde restano merde... Inutile
sopravvalutare il prossimo! Soprattutto quando vi siano ‘grandi’ conversioni
collettive. In realtà, è solo seguire le mode create dal potere. Le seguivano
da irriducibili. Le seguivano da pentiti e da dissociati. ...A parte qualche
genio, che magari provava solo vergogna e si sentiva corresponsabile della massa
aveva di fatto contribuito ad infognare come capo. Forse ve n’era qualcuno. Chi
può dirlo...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I compagnuzzi lo avevano sempre
percepito. Come si chiama quella cosa, la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i>? Sì, proprio quella. Quella secondo
cui i pidocchi si riconoscono subito tra di loro ed, allo stesso tempo,
riconoscono subito chi a loro sia estraneo. I compagnuzzi avevano sempre
sentito Roby come estraneo. Non necessariamente nemico. Ma differente da loro e
pure da lui non sopportati. Ve lo abbiamo detto che erano questioni di cabala,
non di affinità, quelle occasionali e temporanee frequentazioni pubbliche del
Roby! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ciò vale anche per gli altri
pidocchi, oltre a quelli qui nominati con tanto di nomi e cognomi, a volte
appena storpiati solo per libertà<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>narrativa. Percepivano Roby come differente, altro rispetto a loro
pidocchi. Anche la figlia Serena la percepivano come irriducibilmente
differente e covavano contro la stessa lo stesso odio sordido. ...Sì, li
percepivano entrambi come irriducibilmente differenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tra di loro si riconoscevano subito,
loro pidocchi, al di là di qualunque differenza o reciproco dissapore. Quel
Roby, la figlia Serena, anche Angelo, li percepivano come nettamente differenti
da loro, a livelli differenti, cui loro non avevano accesso e che procuravano
loro un’invidia ossessa ed assoluta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Disperazione di tutti costoro quando,
a marzo 1990, Roby viene alla fine assolto da tutto. Dopo 9 anni di processi.
Chiamano furiosi i loro contatti delle Polizie Segrete CC per esprimere tutto
il loro disappunto. E poi si sentono tra di loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quel Roby ci è sfuggito. L’ha
fatta franca! Sì, l’ha fatta franca! Quel delinquente l’ha fatta franca!
Dobbiamo trovare il modo di rovinarlo. Non possiamo permettere che... Ma che
s’è messo in testa?! Perché non ha confessato?! Come possono averlo assolto?
Non ci avevate garantito che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Crisi isteriche, urla, disperazioni,
collassi, tracolli psicologici: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come è possibile che ce l’abbia
fatta sotto il naso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lividi, depressi, acrimoniosi.
Furiosi collassi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Rikkio
Sgarruffo reclutato dalla Polizia Segreta CC </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il pidocchio attende quel che non può non essere... ...Si rifiuta di
dirsi la verità su sé stesso perché ha paura di soffrirne troppo, benché così
facendo ne soffra ancor di più. L’infamia gli appare come l'ancora di salvezza
...che lo fa sprofondare sempre più!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio era quello che era. Infame e
codardo, si fingeva coraggioso lanciandosi colla moto in competizioni
domenicali su terreni accidentati, come a cercare la morte per convincersi di
essere differente. Oppure, se lo sorpassavano coll’auto, si lanciava paranoico
all’inseguimento folle del sorpassante standogli col muso contro il culo della
macchina, finché quello non si stufasse, accostasse e lo facesse passare. Una
pazzia totale. Da non crederci, se uno non lo avesse visto di persona. Un
continuo impulso di morte che atterriva e silenziava Franka, pur ‘felice’ dato
che lo vedeva infame ed infelice, perché pensava: “E poi mia sorella che mi
dice se a Rikkio succede qualcosa? No, beh, se a fare queste follie si ammazza,
magari l’Angelina è contenta, perché avere un figlio ingegnere... Chissà come
mi dirà se poi fa davvero l’ingegnere... Ecco, mi sgrida, mi sgrida ancora la
mia sorellina maestra! Se gli succede qualcosa, mi sgrida per sgridarmi. Se non
gli succede nulla, e se diviene davvero ingegnere, mi sgrida perché sopravanza
quel suo Paolo commercialista. Cosa devo fare?! Cosa devo fare?!” Infatti, poi,
Rikkio aveva abbandonato questa sua passione mortifera per il motocross. Non
che avesse abbandonato le sue pulsioni di morte. Le aveva solo trasferite
altrove, estrinsecate altrimenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio aveva pure una passione del
tutto abnorme, morbosa, per le armi. Al contrario di Roby che era andato
qualche volta al poligono di tiro e si era detto che, tra botti e sozzume della
polvere da sparo bruciata, era alla fin fine un grande schifo dilettarsi colle
armi da fuoco. Meglio libri e studi cabalistici. Inoltre, Roby aveva una
personalità mite e pacifica. Non Rikkio, aggressivo a sanguinario. Il sangue lo
eccitava. Infatti dalle armi da fuoco, per lui troppo mediate, dunque troppo
pacifiche, per la sua morbosità ossessa, era passato alle armi bianche. Voleva
vedere il sangue, la sofferenza di chi colpiva. Non potendo ‘operare’
direttamente contro le persone, si era scatenato contro gli animali. Dato che
anche lì vi erano problemi, aveva ripiegato sui quelli marittimi. Con fucile
subacqueo e coltello, andava alla caccia di prede da colpire e sgozzare. Dato
che anche lì non è che ci fosse abbondanza di prede, ed inoltre lui aveva la
necessità morbosa di sgozzare colle sue mani, aveva scoperto che tra gli scogli
era strapieno di polipi. Per ore, li afferrava, li rivoltava in modo che non
potessero azzannarlo, e li sbatteva con violenza sullo scoglio fino a che non
li sentisse afflosciarsi e morire tra le sue dita. Lo faceva con una tale
ossessione e violenza, e per ore ed ore, per giunta producendo quantità tali di
polipi morti che nessuno avrebbe mai mangiato, dunque anche senza neppure una
qualche giustificazione minimamente razionale, a parte la sua psicopatia
incurabile. La psicopatia di Rikkio, era del tutto evidente. Lo vedevate, dopo
ore si massacro frenetico, tra cataste di polipi, col viso teso, grondante di
sudore nevrotico e le labbra livide di rabbia. Sarebbe andato avanti
all’infinito. Un sanguinario folle. Franka, che sentiva un tale psicopatico
come suo, suo simile, ne era esalata e terrorizzata. Cercava di congelare i
suoi polipi e distribuirli a possibili consumatori, come a dare una
giustificazione alla follia di Rikkio. Erano decisamente in quantità eccessiva.
Lui li ammazzava per follia, non per una qualche razionalità. E passando ore ed
ore ad ammazzarli, e con gli occhi allucinati e furiosi, non v’era neppure una
qualche giustificazione sportiva o simile. Infatti Rikkio passava proprio ore
ed ore, in stato di trance, mentre faceva strage di tutti i polipi riusciva a
scovare, afferrare e massacrare, uno ad uno, colle proprie mani. Una cosa da
manicomio a vita. Fra pazze e pazzi, lui sembrava ovviamente normale. Più
precisamente, se lo facevano sembrare tale. Era una difesa delle loro stesse
follie. La solita <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i> </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">[[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]].</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando avevano preso Roby, Rikkio era
stato sordidamente felice. Si era detto: “Ecco il primo sono ora io.” Roby non
si era mai preoccupato di essere primo in nulla e rispetto a nessuno, neppure
in quelle liturgie paranoiche che in molti ambienti esistono degli ordini a
tavola. Roby li ignorava, nel senso che proprio neppure ci pensava, neppure
concepiva potessero esistere dove ci fosse lui, che non si preoccupava di chi
guardasse la porta o di come fosse la disposizione gerarchica o supposta tale.
Roby preferiva sempre, in tutte le situazioni, le posizioni appartate, in
disparte. Non si sentiva inferiore a nessuno, ovunque si trovasse come
posizione del momento. È tutto così relativo... Uno può essere seduto nella
posizione considerata di capotavola. Ma se guardandoti con aria superiore tu
non abbassi gli occhi e ti senti pure tu superiore-superiore, o non inferiore a
nessuno, chi è alla fin fine il superiore davvero? O, detta altrimenti, chi è
l’inferiore davvero? Idem, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mutatis
mutandis</i>, per qualunque posizione considerata simbolica. Che significa mai,
poi, superiore od inferiore?! Alla fin fine, dipende da come tu ti senta. Gli
altri lo percepiscono, alla fine, come tu ti senta. Anche non lo percepissero,
farebbe lo stesso. Roby, pur schivo, non si sentiva inferiore a nessuno. Anche
Angelo, pur diverso per molti aspetti ‘sovrastrutturali’ da Roby, ma simile nel
ceppo di base, non si è mai sentito inferiore a nessuno. Rikkio, al contrario,
da insicuro complessato, cercava sempre di assumere le posizioni di quello al
comando, pur non cessando di sentirsi, nell’intimo, inferiore a tutti. Rikkio,
come Franka, era ed è uno che ha immagini
radiofonico-televisivo-cinematografiche della realtà: “Devo fare ciò perché
sennò gli altri pensano...”, “Lo ho visto alla TV, al cinema lo ho ascoltato
alla radio che...”, “Sì, devo comportarmi a questo modo perché, se non faccio
così sembra che...”, “Gli altri fanno questo, allora lo dobbiamo fare anche
noi...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, il cui padre Angelo era
egualmente una persona umile ed informale, scoprì disgustato queste pazzie
quando altri, Nikla e la madre Mina, ma anche gli Sborrini, e mille altri erano
pazzi di e per queste cose. “No... Quel posto era mi mio padre. Ora è di...”
“Questa è casa mia e...”, “Io sono il capo...”. “Io sono la capa...”...deliri
continui di possessi immaginari di cose e ruoli senza senso. Atavismi eppur non
meno follie. Uh, che pazzi che avevano la mente prigioniera di liturgie vuote,
di simbologie d’accatto, ...non avevano altro..., mentre si predicavano, si
conclamavano, grandi religiosi, sicuri innovativi e politico-progressisti, non
si sa bene progressisti di cosa e per cosa. Erano e sono solo psicopatici
manipolati mentre si illudevano di seguire chissà quali sogni o spiritualità
‘veri’, ‘differenti’, ‘migliori’, ‘grandi’. Solo pazzi, psicopatici incurabili.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non avete mai sentito parlare degli
Sborrini? Vale la pena di presentarveli. Lui, Paolo, sposa la maggiore degli
Scatizzi. Per cui, alla fine, usavano lui, lo Sborrini, per farsi le parti per
conto della Mina Scattozzi, quella incarognita permanente, quando altri della
famiglia originaria scantonavano. Gli Sborrini erano una famiglia di umili
origini. Contadini cattofascisti della Spezia, Con lo sviluppo militare della
città, lui entra come operaio all’Arsenale Militare. Persa la guerra, ritornano
catto, da cattofascisti a cattodemocristi, che era la cosa migliore per
lavorare tranquilli, spesso a far nulla, in Arsenale. Quelli del PCI non erano
ben visti, sebbene ve ne fossero in abbondanza tra il personale civile della
Marina Militare. Essere catto-DC era comunque più sicuro. Di quelli famiglia e
chiesa, in una casetta in un quartiere collinare poi divenuto operaio. Non la
collina ricca e centrale che era da un’altra parte. Cagnolini obbedienti, il
figlio maggiore fa il classico [è uno dei tanti ‘traumatizzati’ dal Caffazzo
che aveva l’uccello più grosso del liceo – evidentemente andavano tutti a
guardarglielo!] e poi una facoltà scientifica, la figlia minore le scuole medie
superiori. Alla sorella, in realtà, piaceva cuccare e cuccava. Si sposa finite
le scuole e, dal marito, lo pretende tre volte al giorno. Lui, dopo un po’, ha
un ictus e ci resta. Invece lui, il primogenito, è l’ometto di casa. Deve
essere responsabile. Non può deludere papà e mamma che si sono ‘sacrificati’
per mandarlo al liceo e poi all’università. Lo Sborrini, proprio perché veniva
da famiglia modesta (modesta, contadini fattisi operai, non povera) era
cresciuto con quel senso di rivalsa che a volte ha chi esca da tali ambienti.
Ma, anche lì, uno di quei sensi di rivalsa da castratello, di quelli che
invidiano dunque non osano, non il vero competitivo che voglia primeggiare,
...primeggiare in qualcosa. È la funzione della Chiesa quando riesca... Ti
castra perché poi tu non ti illuda troppo. A volte l’illusione può condurre a
grandi imprese sebbene non vi sia mai nulla di meccanico, di automatico. È vero
che, per una istituzione fondata sul dominio, sia meglio avere milioni di
castrati che milioni di competitivi. Milioni di pecore le controlli con poca
fatica. Milioni di aquile se ne vanno ciascuna chissà dove. ...Lasciamo qui. Il
campo è complesso e può anche condurre ad un nulla circolare quando ci si
rifiuti di invertasi delle arbitrarie assolutizzazioni. Dunque, dicevamo... Lui,
finita l’università, si mette a fare il propagandista farmaceutico. Poco
lavoro, ottimo guadagno ma, obiettivamente, un mestiere senza prospettive. Va
bene per mettere su famiglia e poi andare al bar, al bar-parrocchia e
-parrocchie. Spacciatori legali. Di quelli vanno dai medici ed offrono
incentivi [bustarelle legalizzate] se prescrivono grandi quantità di droghe
inutili e dannose al povero minchione che si sente male e vuole star peggio.
Tutto regolare! Ovviamente, tali spacciatori legali guadagnano pure un mucchio
di soldi e non rischiano nulla. Lo spacciatore legale non ha neppure bisogno di
confessarsi. Gli è sufficiente una ‘sana’ schizofrenia. Vanno a scuola, a
volte, ma restano ignoranti. Sono da pollaio. Macinano libroni per un esame.
Finiti gli esami, se comprano qualche libro è per metterlo nello scaffale e
lasciarvelo. Pensare fa male. Si riempiono le giornate in altro modo. Il
giocherellone scopa le segretarie dei medici. Il castrato va in parrocchia od
alle ACLI. L’etica è al fuori delle loro possibilità. È per altre categorie.
Sebbene sia vero che anche l’etica sia un campo complesso che possa condurre
ovunque, pure da nessuna parte. Ma no, questi da pollaio non hanno tali
pretese. Una cosa è memorizzare libroni. Ma il pensiero complesso ed analitico
resta al di fuori della loro portata. Se dai loro 100 chicchi di granoturco, li
mangiano voraci. Me se offri loro cento portate differenti li disorienti e
scappano. Basta il prete sorrida loro e si dicono che vada tutto bene.
Schizofrenia assoluta! Spaccia. Guadagna un mucchio di soldi, per spacciare.
No, anzi, loro corrompono. Chi spaccia è il medico. Del resto, un medico, che
medico sarebbe che non prescrivesse pillolette a chi le pretenda, ed anche ai
riottosi. Tutte le macchine di sterminio sono fondate su una rigida divisione
del lavoro. Uno Sborrini si studia quattro balle ‘scientifiche’ (così pensa
pure di fare un lavoro intelligente - piazzista sì, ma...) da propinare al
medico faccia finta di volerle ascoltare e, poi, gli butta lì, come casualmente,
qualche ‘inventivo’ gli arriverà se la casa farmaceutica realizzerà un buon
fatturato nella zona. Il medico prescrive. Il farmacista vende. Più il paziente
sta male, più la macchina delle droghe legali si espande. Una pilloletta che
costi 1 centesimo, viene venduta ad un euro. Così tutte le parti della macchina
della malattia di massa possono essere ben oliate e la macchina stessa possa
continuare a funzionare ed espandersi. Svolta la sua ‘eroica’ funzione sociale,
e rimediatone uno stipendio di tutto rispetto [che non significa rispettabile,
sebbene alla fin fine il denaro non abbia odore], cosa fa uno Sborrini? Il
collega si scopa le segretarie dei medici. Ma Dio ha gli occhi puntati proprio
sullo Sborrini che deve dunque ben rigare diritto! Per cui, nel tempo libero,
va in chiesa, nelle associazioni cattoliche, ed alle ACLI. È dunque un santo.
San Borrini! Quando il primo degli Sborrini e la prima degli Scattozzi, Rita,
si uniscono in matrimonio, dall’unione dei due vergini [non sappiamo, né ci
interessa, se lui si fosse già sverginato con seghe od andando segretamente a
mignotte durante il servizio militare, se ha fatto il servizio militare]
nascono prima una figlia e poi almeno un figlio. La figlia era giustamente,
crescendo, calda-calda-calda-caldissima, pur figlia di due già vergini. Quello
che riescono ad infinocchiare, non sappiamo se pure a froceggiare, è il figlio
Simone. Dopo lo scientifico, si avvia (non sappiano, né ci interessa, se dopo
sbandamenti adolescenziali) sulla strada della carriera ecclesiastica. Siccome
oramai i preti scarseggiano, uscito dal seminario diviene presto parroco di
Migliarina, il quartiere originario di quegli Scattozzi, dall’altra parte della
città<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rispetto al quartiere degli
Sborrini. Oramai lanciato nella carriera, nel 2010 diviene addirittura
pluri-parroco a Tellaro, Pugliola e La Serra. Più in là, nel 2015, quando
raccattano qualche altro pretonzolo, gli alleggeriscono il carico, sollevandolo
dall’onere di Tellaro. Lo Sborrini, quando va a congressi ACLI, nazionale
incluso, tace sulla figlia, del cui edonismo di vergogna, ma non manca mai di
dire che è padre di un parroco. Cacchio, che onore! Speriamo gli abbiano pure
dato una medaglia da esibire quando cammina per strada! Speriamo pure che il
figlio parroco metta incinta qualche parrocchiana disponibile oppure, se ha
altre inclinazioni, che froceggi con parrocchiani con cui si intenda. Angelo e
Franka, e gli Sborrini con la Mina Scattozzi si era infilata loro in casa, si
trovarono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per qualche anno,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pochi!, ad abitare nello stessi edificio.
Angelo e Franka abitavano al pian terreno. Gli altri nell’attico. Quando la
Nikla Scattozza portava la Serena alla Spezia minacciava la stessa di pestarla
a sangue se prima non andava all’ultimo piano a salutare la Scattozza e gli
Sborrini e, solo dopo, al primo a salutare gli altri. Immaginatevi. Una
bimbetta deve prima andare all’ultimo piano e, solo dopo, scendere a primo a
salutare gli altri! Perché, differentemente sia gli Scattozzi che gli Sborrini
dell’ultimo piano se ne sarebbero mortalmente offesi! È chiaro che poi non sia
stato difficile vendere questa bimbetta ad una setta cattolica, <i>I
Ricostruttori</i>, che la tiene imprigionata da venti anni col suo ‘consenso’,
mentre la sfrutta come architetta in cambio di un puro vitto ed alloggio. Erano
invidiosi ed invidiose persi e perse che si fosse innamorata, ricambiata, di un
ragazzo suo coetaneo!!! ...Ne vedremo i dettagli... Immaginatevi!!! ...Che
sporcaccioni tali Scattozzi e tali Sborrini! “Cattocomunisti” [pure quello di
“milionari rossi” - anche i paralleli di catto-fascisti, milionari o miliardari
neri, <i>et similia</i>], quelli che mangiano con PCI-oraPD e servono il
Vaticano [non che ci sia differenza, tanto lo Stato di burocrati ed oligarchie,
entrambi predatori, delinque tranquillo!], è un concetto esistenziale e
filosofico che si afferra, comprende, in tanti modi complessi. Uno è quello di
avere conosciuto e ben esaminato tale gentaglia... Alla fine, si va oltre e si
vede che basta dire ‘pidocchio’, o ‘conformista’, ed una sola parola-concetto
racchiude già tutto! ...Solipsismo?! E che me ne frega!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gentaglia, che quando si sentiva tra
i loro, se le beveva tutte. Fu subito chiaro che Roby fosse nettamente
differente. Si pensi che una volta la Nikla se ne andò in vacanza da sola in
Jugoslavia. Una sua amica, LilliSerpone, una che seppur si fosse laureata in
meno di quattro anni in legge, non capiva davvero un cacchio di nulla, e si
atrofizzava ulteriormente la testa vuota con stupefacenti vari (infatti le era
venuta la pelle di maiale e puzzava), le aveva detto che in Jugoslavia
adoravano i dollari, per cui convenisse farne incetta andando lì. Lo sapete
come funzionano queste cose. Se andavi con le lire, le cambiavi in dinari. Se
ti procuravi dollari, a meno che uno non li avesse trovati per strada doveva
convertire le lire in dollari e poi i dollari in dinari. Sapete dell’aggio, la
percentuale di intermediazione e rischio [oscillazione cambi] che praticano le
banche? Se per passare da una valuta all’altra ne usi una intermedia, i
costi/perdite del cambio si raddoppiano. Non è che se uno andasse con le lire
al cambio in Jugoslavia dessero meno che se che uno fosse andato coi dollari,
fatti tutti i calcoli dei rapporti di cambio tra la valute in oggetto. Se però
prima cambiavi le lire in dollari e poi i dollari in dinari chiaramente
perdevi, rispetto a cambiare direttamente la prima valuta. Troppo difficile per
una Scattozza! Appunto, la LilliSerpone non capiva un cacchio. Nikla idem. Solo
che, quando la LilliSerpone le disse questa cosa, scattò subito quella che un
genio contemporaneo chiama la </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">sindrome
dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. Tra
uguali se le bevono e si sostengono sempre. Si credono pure reciprocamente. Tra
malati... Appena la LilliSerpone disse questo alla Nikla, a quest’ultima
brillarono gli occhi e corse a cambiare le lire intendeva portarsi in dollari.
Perdita doppia per i costi del processo di cambio. C’è da dire che la
LilliSerpone aveva frequentato il classico e legge. Sì, anche quelli col
classico e legge possono non capire un cacchio, perfino su cose proprio
terra-terra. Essendo la LilliSerpone una scroccona, ed una spendona che
scialacquava lo stipendio già prima di averlo riscosso, magari era andata in
Jugoslavia a scrocco, come in effetti spesso faceva. Quanto a Nikla, a parte
che non capisca un cacchio ed agisca sempre ed essenzialmente sulla base di
istinti isterico-ossesso-compulsivi, c’è pure da dire, a suo aggravio, che
aveva frequentato ragioneria e poi un po’ di economia-e-commercio, per cui
avrebbe dovuto avere almeno quei rudimenti quelle cose. No, è come se uno,
oggi, andando in Cina cambiasse prima gli euro in dollari e poi i dollari in
RMB cinesi. Appunto, capiscono poco o nulla. Quel che pensano di aver capito lo
hanno capito male. Ed agiscono sulla base di istinti malati. Tra l’altro, come
tutta la gente che butti via i soldi propri ed altrui, ne butta pure via più
del necessario. Lo fa anche in questi modi.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Felice il Rikkio, quando avevano
preso Roby. Ma s’era ben presto, pressoché subito, depresso, depresso di
un’invidia sordida: “Ma come quello non s’è infamato, non s’è distrutto,
auto-distrutto. ...Oh, io che mi credevo... Ma come? Sembra allegro... Non
gliene frega nulla... Ma allora... Tutti gli altri, appena presi... E lui che
fa, invece?!” Un’invidia sordida montava dentro Rikkio... Sul momento s’era
esaltato. Poi aveva sentito un tonfo, di lui merdacchia floscia che s’abbatteva
e schizzava. Infine, s’era sentito sprofondare nel panico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio i CC lo avevano contattato
prima ancora che Roby fosse preso. C’era di mezzo, in un modo o nell’altro, la
sorella di Franka, Angela. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka aveva prima mandato a puttane
la tesi di laurea di Rikkio. Eterodiretta dalla sorella Angela, lo
ossessionava. Gli stava sempre addosso. Era invidiosa pure di lui perché si
sentiva come la sorella la sgridasse pure per lui. Rikkio era divenuto
geometra. Che cosa si era sognato, di voler divenire pure ingegnere?! Il figlio
minore di Angela era restato geometra e s’era messo a fare il commerciante
pieno di debiti. Per cui Franka si sentiva sgridata da ogni cenno di Angela,
sgridata perché invece Rikkio stesse divenendo ingegnere. Lui, Rikkio, si
lasciava sodomizzare in permanenza da tale folle Franka. Quando la tesi era
pressoché finita, il professore della stessa gli aveva fatto notare che aveva
sbagliato i conti. Per dargli il massimo dei voti, il professore della tesi,
“il relatore”, voleva che li rifacesse. Lui, ossessionato da Franka, disperato,
aveva detto che era lo stesso, per cui aveva consegnato la tesi coi conti
errati e dunque non perfetta. Nonostante ciò, il profe lo aveva assunto come
suo collaboratore, nel suo studio privato. Poco dopo gli aveva proposto di
intestarsi una società, una società tra lui Rikkio e la moglie del professore,
una di quelle cose di copertura che usano i dipendenti pubblici per entrare in
affari indirettamente, dato che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non
potrebbero, o dovrebbero chiedere autorizzazioni, dunque crearsi complicazioni,
data la loro natura di funzionari statali. In pratica, Rikkio sarebbe divenuto
socio, nel settore costruzioni, del suo professore di laurea. Lui aveva detto
di sì. Arrivato a casa, Franka era esplosa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed ora cosa dirà mia sorella?! Tu
pensi solo a te. Ecco ti metti in affari e fai i soldi. Ma che cosa dirà mia
sorella? Quella mi mangia la faccia che tu abbia successo e faccia i soldi! No,
non puoi!!! Devi dire che non ne fai nulla. Ti devi tirare indietro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma io ho già detto di sì...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “” Che cosa dirà mia sorella. No,
non puoi... Devi dire di no, che non ne fai nulla!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Va bene...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio era andato dal professore e si
era fatto una parte di merda:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi scusi ma ne ho parlato in
famiglia e mi hanno detto di non farlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Immaginatevi... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente, il professore, che doveva
essere uno che ben conosceva il mondo, non ci aveva pensato due volte. Di
fronte a tal figuro, ad un tale Rikkio, lo aveva licenziato. Beh,con linguaggio
professorale gli aveva detto un soave: “Si renderà conto delle implicazioni”.
Nel caso non avesse ben capito, la segretaria gli aveva subito liquidato le sue
[sue del Rikkio] competenze. Lui si era ridotto a fare occasionali supplenze in
scuole medie inferiori. Lui era nella merda. Franka era felice che sua sorella
non fosse delusa che qualcuno, al di fuori dei suoi figli [Paolo, frocio di
natura e commercialista per imposizione materna, e Pierluigi, commerciante
sprecone, mitomane e megalomane, e pieno di debiti], potesse mai avere un
qualche successo e che, dunque, non la sgridasse o la sgridasse di meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo avere vivacchiato per qualche
tempo di occasionali supplenze scolastiche, disperato, davvero disperato nero,
in totale depressione, Rikkio si era infine rivolto a Ennio Orsoni (che aveva
sposato Ester Pata, dunque uno zio), geometra che aveva sempre lavorato in
grandi opere pubbliche (gallerie, ponti, superstrade ed autostrade). Costui gli
aveva procurato un lavoro come ingegnere nella azienda o rete di aziende per
cui lavorava. Lo avevano assunto a Milano. Eravamo nel 1980-1981. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela, subito avvisata da Franka e
pure dall’altra sorella Ester la moglie di Ennio Orsoni, era di nuovo rosa
dall’invidia che Rikkio potesse davvero fare l’ingegnere e dunque fare ombra al
proprio figlio Paolo, commercialista a Cremona. Per cui, Angela, oltre alle
consuete sceneggiate con Franka, la sgridava in mille modi!, aveva allertato la
Polizia Segreta dei CC (gli Squadroni della Morte dei Carabinieri). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela, viscida e fuori di testa,
aveva un linguaggio comune a quello dei pazzoido-delinquenti delle Polizie
Segrete / Squadroni della Morte dei Carabinieri. Inoltre, essendo già in
contatto, non potevano non darle corda ed attivarsi alle sue segnalazioni: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Comandante, mi sono sentita in
dovere di venire di nuovo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, cara signora Angela... Siamo
sempre felici di vederla. Ci dica... È sempre per quel Roby?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì e no...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che cosa è successo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Il fratello è stato assunto come
ingegnere, a Milano...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, interessante. E ciò ha qualche
inconveniente?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non so. Pensavo che vi potesse
interessare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In termini generali, ci interessa
tutto... ...Non capiamo se ce lo dice perché vi sia qualche pericolo
specifico... ...cose di nostra pertinenza... È anche lui coinvolto in...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non saprei. Franka è sempre un po’
ermetica su di lui. Tuttavia non posso escluderlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non può escluderlo oppure c’è
davvero qualcosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Potrebbe anche esserci qualcosa.
Non capisco perché non si accontentasse di supplenze e si sia messo a fare
l'ingegnere. Poi a Milano... ...con tutto quello che succede a Milano! Che non
abbia qualche ragione nascosta. Come lo chiamano?! ...Infiltrarsi... Ecco,
magari si infiltra e poi chissà che cosa uno può combinare. Non si sa mai, di
questi tempi... Pensavo che vi interessasse. Oppure che può darvi delle
indicazioni sull’altro, sul Roby che deve essere di sicuro il capo del terrore.
Sa sempre tutto. Siamo tutti sicuri che... ...Magari attraverso Rikkio arrivate
a Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Potrebbe essere un’idea...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei Carabinieri aveva fatto
mobbizzare Rikko su luogo di lavoro e, poi, lo aveva reclutato. Gli Squadroni
della Morte dei Carabinieri sia di Torino, che di Genova, che di Milano, lo
avevano contattato in vario modo. Non è che i Carabinieri abbiano grande fantasia.
Per cui, ogni volta che lo avevano contattato, avevano usato il repertorio
standard. Minchioni che parlano con minchioni. Uno serio e con moralità li
manderebbe affanculo appena si presentano. Ma Rikkio era un minchione che tra
minchioni si trovava tra i suoi. Un altro, un umano, li avrebbe magari mandati
affanculo appena si fossero presentati. Ma lì, tra pidocchi... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lei era ufficiale di Marina,
durante il servizio militare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come ingegnere era una cosa
automatica...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “La patria ha bisogno di lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se posso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci occorre il suo aiuto per
Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In realtà, non è che io mi occupi
di quello lui faccia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non importa. Ci occorre che lei ci
dica... L’importante è che ci confermi che fa politica...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non posso saperlo, in realtà, con
precisione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non fa nulla... Ogni volta che lo
incontra, lei poi ci chiama e ci dice che lui fa politica...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E come faccio?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quando lo incontra, lei gli chiede
coma vada la politica e poi ci riporta quello che lui ha detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, se è solo questo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guardi è importante perché abbiamo
una operazione importante su Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In questo caso, sarà mio
dovere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio s’era detto che lui era furbo.
Che aveva fatto finta, con quelli, di essere come refrattario, ...quasi...,
mentre ora li avrebbe agevolati al massimo pur senza farlo vedere neppure a
loro. Era così evidente che erano lì per qualche operazioni sporca per fottere
Roby. “Io, Rikkio, sono più furbo e li uso, ora. ...Io sì che sono proprio
astuto all’estremo...” L’invidia più sordida aveva sempre covato dentro Rikkio.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando casualmente si incocciavano,
con Roby, Rikkio si esibiva in dei maniacal-sarcastici:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come va la politica?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo Roby lo guardava sgomento
pensando: “Ma sei così minchione che non ti sei mai accorto che sono un
sacerdote della <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Chai </span></i><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">[</span></span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">?! Oh, scemo, ma di che politica parli?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby lo aveva subito capito che
Rikkio era stato formalmente reclutato per le sporcaccionate della Polizia
Segreta / Squadroni della Morte dei Carabinieri. Alla demenza e delinquenza
sue, innate, aveva chiaramente aggiunto demenze e delinquenze di fonte esterna,
di potere, dello Stato, degli Squadroni della Morte CC-NATO.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi Rikkio si telefonava con Fausto
Sgarruffo, dato che avevano in comune un linguaggio maniacale fatto di frasette
stereotipate dove ognuno pensava di aver capito l’altro ma, in realtà, non
sapevano che cosa si fossero detti, se non che sentivano di essere entrambi
pupazzetti di logge massoniche delle Polizie Segrete CC, o direttamente
pupazzetti delle Polizie Segrete CC, che li manovravano per pazzie e delinquere
di Stato. E, subito, telefonava agli Squadroni della Morte dei Carabinieri lo
avevano attivato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ho visto Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, bene! E che ha scoperto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non saprei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che cosa ha detto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, ottimo. Allora posso scrivere
che è di sicuro coinvolto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non saprei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guardi signor Rikkio... In queste
cose ci sono delle regole... Se uno si sbottona vuol dire che è coinvolto.
...Se uno non dice nulla, significa che è uno ancora più importante perché fa
finta di non entrarci nulla... ...Noi abbiamo esperienza di queste cose...
Abbiamo bisogno della sua cooperazione. È una grande operazione di Stato e
NATO... Per cui, posso scrivere che abbiamo informazione da fonte sicurissima
che Roby è coinvolto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se è così...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci è essenziale la sua
cooperazione, il suo aiuto. ...Anche di altri... Dunque lei conferma.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, certo! Se è così, è sicuro che
è coinvoltissimo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Schizofrenie...
...Sporcaccionate... ...Delinquere...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio e Fausto Sgarruffo erano
veramente due psicopatici complessati e sterotipati allo stesso livello, pur
con quella differenza d’età di 35 anni che mostrava come certe classi di
pidocchi siano permanenze storiche. Esemplare, quella volta che di ritrovarono
all’ospedale della Spezia dove Angelo Scaruffi era stato ricoverato per uno
sciocchezza. Roby lo era andato a trovare per andarlo a trovare. Loro due per
esibirsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Metà anni ‘80. Roby si mise lì,
all’ospedale della Spezia, a scherzare con lui, con lui Angelo. Se vai a
trovare uno ricoverato... In realtà, non si sapeva perché fosse ricoverato.
Erano quelle cose, quelle situazioni, per cui l’ospedale è coi letti vuoti, il
medico mette agitazione al paziente che non ha nulla e lo fa ricoverare ‘per
esami’. Angelo se ne stava lì, con aria stoica, a fare il ricoverato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio e Fausto Sgarruffo, i due
folli furiosi, si erano subito trovati d’accordo per esibirsi. Cominciarono con
l’interrogare ossessivamente Angelo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che cosa hai con precisione?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non lo so...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Magari è una cosa grave!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non posso saperlo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non ti hanno detto nulla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se non mi dicono, che ne posso
sapere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora ce ne occupiamo noi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Guardarono Roby (che li osservava
gelido ed ostentando indifferenza ai loro deliri) con irrisione, cioè coi loro
tipici sorrisi malati. Poi, con aria tronfia ed arrogante, Rikkio e Fausto
Sgarruffo cominciarono a solcare i corridoi vuoti per ‘parlare con qualcuno’,
il medico, che chiaramente non era lì. Non vi era nessuno. Ma loro insistevano.
Fermavano... ...avranno forse fermato qualche infermiera... Forse neppure loro.
Se proprio le avranno trovate... ...forse in qualche altra ala od edificio del
grande ospedale. Neppure erano loro particolarmente numerose. Dove era Angelo,
non vi era proprio nessuno. Appunto, quando hanno gli ospedali vuoti, vanno
alla caccia di polli... Era un periodo di morta, per cui o se ne stavano a casa
e se ne rimanevano a far nulla in qualche angolo tranquillo del grande
ospedale. Oltre ad Angelo, non v’era nessuno in quell’area dell’ospedale.
Occorreva un ricoverato per tenere aperto quel reparto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo qualche mezz’ora passata a
rastrellare l’ospedale tornarono delusi. Ancora più furiosi per non avere
trovato nessuno, cioè di non aver trovato alcun medico potesse o volesse loro
dire qualcosa, si scatenarono nuovamente con Angelo. Guardandolo in cagnesco,
Rikkio lo apostrofava mentre Fausto sosteneva il verbo del cretinotto ed
assentiva ad esso: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora, se hai qualcosa di
grave...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come posso saperlo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Può essere che hai qualcosa di
grave... Tu come ti senti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono qui che aspetto l’esito degli
esami...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se hai qualcosa di grave, è
meglio muoversi subito.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non lo posso sapere se ho
qualcosa, né che sia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io posso allertare il mio amico
Giulio dell’ospedale di Genova ed in poche ore possiamo trasferirti d’urgenza
là!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non mi sembra il caso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come, non ti sembra il caso! Se
hai qualcosa di grave è meglio darsi da fare subito. Cosa ti hanno detto con
precisione?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che devono avermi detto? Se stanno
facendo gli esami...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io posso chiamarlo ora, allertarlo
e ti facciamo subito trasferire a Genova. Se sono cose gravi è negli
intervenire subito.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non è meglio aspettare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che aspettare! Se sono cose gravi...
Tu come ti senti? Dimmi che va bene, e lo chiamo subito e si parte!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio, con Fausto che lo guardava ed
annuiva in cagnesco sostegno, sembrava furioso di iniziare subito una grande
operazione per mostrare sue connessioni ed una sua qualche potenza. Angelo
ribadiva che, non sapendosi di che si trattasse, la cosa migliore era
aspettare. Erano entrambi troppo scemi e malati per capire che, se tengono uno
“per esami” in un ospedale vuoto, è proprio solo come scusa per tenerlo aperto.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La visita, piuttosto originale per
Rikkio e Fausto che bramavano solo di impadronirsi della vita di Angelo per
loro patologie, si concluse visto che ormai era trascorso un po’ di tempo.
Anche se nessuno si era presentato a premere, gli ospedali hanno i loro orari. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo pochi giorni, Angelo venne
dimesso. Non aveva nulla. Naturalmente lo imbottirono egualmente di medicine.
Quando lui e Franka andavano in farmacia, ne uscivano con sacchettoni stile
supermercato stracolmi di medicinali. “Tanto sono gratis”, si dicevano e
dicevano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio, un po’ come tutta questa
fogna di gentaglia, navigava tra le sue paranoie e tra le sue differenti
personalità, dal finto preoccupato, all’indifferente, al raggiante per
disgrazie o supposte disgrazie altrui. Non solo Rikkio si dibatteva tra “Cosa
pensano di me?”, “Cosa si aspettano da me?” “Ed ora Franka e gli altri che cosa
mi diranno, mi criticheranno, su cosa, come posso fare per non esserlo?”. Pure
gli altri, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mutatis mutandis</i>, si
dibattevano in pressoché identiche ossessioni schizo-paranoiche
circolar-frattali.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E si montavano reciprocamente. Nikla,
Franka, Angela etc. contattavano Rikkio, contattavano Fausto-Maurizio, o ne
erano contattati, e, dopo i convenevoli da teleromanzo, se le contavano e
deliravano sullo stesso tema, Roby, su cui erano tutti stati contattati e
indirizzati dagli Squadroni della Morte dei Carabinieri. Se le contavano,
l’uno, l’una, l’altro, l’altra. Infine, in realtà un po’ tutti, se le
riferivano, direttamente od indirettamente, agli stessi Squadroni della Morte
dei Carabinieri. Da loro, “dallo Stato”, tutto aveva origine. A loro, “dallo
Stato”, tutto ritornava elaborato, frattalizzato e riformato, con “prove
sicurissime che...”. Che cosa? Quello che volevano. Quel che avevano montato in
origine. Usciva tutto come voce, come suggerimento, dai CC. Ritornava tutto ai
CC come confidenza e diveniva, dunque, verbale da fonte confidenziale che
gonfiava il fascicolo- ed i fascicoli-Roby. ‘Lavorano’ così. Non pensiate
facciano chissà cosa. No, non è come al cinema, o come sembra sia al cinema
guardando il messaggio subliminale mandato dal filmetto. È tutto più banale.
‘Lavorano’ davvero a questo modo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In questo periodo [2015-16] c’è la
‘moda’-ISIS. Prendi 10’000 buzzurri. Dai loro uno stipendio. Li riempi di armi,
veicoli, soldi, coperture. Poi chiami 10 professori e 10 giornalisti a libro
paga e fai loro scrivere “la sociologia dell’ISIS”. Questi se ne dovranno ben
inventare di cotte e di crude. Con quello che sono pagati! Le sofisticate e
suadenti balle inventate da questi 20, le fai ripetere, magari pure
rielaborare, da 200’000 altri professori e giornalisti. Oh, cacchio, ne escono
inevitabilmente “profonde radici culturali, storiche, linguistiche,
comportamentali, etiche” dell’XYZ. Mannò, sono solo 10’000 buzzurri, cui hai
dato stipendi, armi, veicoli, soldi, coperture. Li usi. Un bel giorno li
liquidi e/o li trasformi in altro ed in altri luoghi [ora che sto scrivendo,
gli inglesi stanno trasferendo l’ISIS dalla Siria e dall’Iraq alla Libia,
specificatamente a Sirte – in parte sono gli stessi mercenari, in parte li
combinano a reclutamenti locali]. Poi chiamano gli stessi, od altri, 10
professori e 10 giornalisti a fai divenire storia, “la Storia”, quei 10’000
buzzurri assunti, usati e liquidati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ve lo ricordate il 7/07/2005 a
Londra? Quel giorno c’era un’esercitazione “antiterrorismo”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nel centro di Londra. All’intero
dell’esercitazione c’era un’operazione speciale dell’MI5. Ovviamente erano
tutti e solo loro: poliziotti, militari ed MI5 ed area. Solo che a quelli, o
parte di coloro, che facevano “i terroristi”, nell’esercitazione, furono dotati
di zainetti con esplosivo vero. Esplosivo e detonatore con telecomando a
distanza. Ad in certo, punto, l’MI5 li fa dunque saltare per aria davvero e con
esplosivo vero, grazie al telecomando a distanza. Ovviamente, quelli fatti
saltare per aria davvero erano tutti islamici, pur al soldo del MI5. Dopo che
fanno? Chiamano professori e giornalisti di area MI5-MI6, ed altri, ed ordinano
loro di fare la sociologia di quelli sono stati fatti saltare per aria. Ma sei
stato tu, tu “Stato”-Corona-etc, che li hai scelti per la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>brutta fine e fatti saltare per aria. Vedete,
è facile far sembrare vero quello che è invece fabbricato dal potere.
Terrorismo, o meno, funziona tutto così. Si inventano e fabbricano ciò di cui
necessitino.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo ripetiamo. Sono cose così malate e
delinquenziali, e di una tale banalità allo stesso tempo, che sono del tutto
incredibili, incredibili per il malato medio, che dunque, proprio perché malato
medio, accetta solo quello vogliono accetti come ovvio, pur senza senso. Le
persecuzioni, spesso senza neppure un motivo (anche lo avessero mai sarebbero
egualmente cose da governanti, sbirri e militari malati e delinquenti), se non
che creati degli uffici devono poi procurarsi del lavoro, dunque montare delle
persecuzioni, se sono uffici-persecuzioni, sono montate in un modo, come dire?,
autosufficiente. Cioè, l’ufficio-persecuzioni della Polizia Segreta / Squadroni
della Morte dei Carabinieri si crea le ‘prove’ di cui ha bisogno. Lo fanno
anche per le stragi. Le fanno fare loro. Poi mandano l’ufficiale di Polizia
Segreta, che per legge e regolamenti, può dare ordini a militari e sbirri
‘normali’ ed a magistrati a dire: “Abbiamo informazioni sicurissime che sono stati
quelli!”, oppure: “Sappiamo da fonti certe che i responsabili vanno cercati in
quella direzione, lì particolarmente...”. Anche per le <i>Grandi Purghe</i>,
idem per le piccole, fanno allo stesso modo: “Abbiamo informazioni sicurissime
che quelli...”, e giù lista dei nomi, ...10, 100, 1’000.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi non hanno tempo né testa per stare dietro
a tutto, ma intanto li hanno rovinati. Se poi qualcuno lo devono rovinare di
più, allora aprono operazioni <i>ad personam</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I dossier contro il bersaglio li
montano così... Lo ripetiamo. ...Lo ripetiamo per noi, noi che scriviamo. Non
abbiamo illusioni, né ci interessa averne, su qualche poveretto che dovesse mai
scorrere queste pagine. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Come li montano? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Contattano persone considerate in
qualche modo prossime al bersaglio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Dicono loro che sospettano che il
bersaglio... Inventano qualche balla. ...Più confusa è, meglio è tra malati e
teppa quali sono loro e coloro che con loro cooperano, od anche solo li
ascoltino... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Prima dicono ai contattati, in
particolare a quelli che sembra cooperino, che hanno bisogno di sapere... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...È solo il primo passo... ...Una
finzione... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Poi vengono al dunque e dicono ai
contattati, in particolare a quelli cooperano, che loro Polizia Segreta /
Squadroni della Morte dei Carabinieri sono sicuri che...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per cui dicono ai contattati, in particolare
a quelli cooperano, che hanno bisogno che loro confermino... ...Che, se anche
solo sono buoni sudditi, devono, devono assolutamente, confermare. ...Sennò
divengono loro sospetti di collusione col ‘sospettato’, col bersaglio.
Eventualmente chiedono ai contattati, in particolare a quelli cooperino con più
solerzia, di andare in giro (per esempio dove il bersaglio abita od abitava,
lavora od ha lavorato, in luoghi frequenta od ha frequentato) a diffondere
calunnie di cui hanno bisogno per montare un caso, sì che poi qualcuno di
coloro le hanno ascoltate le riferisca a loro o ad altri uffici e disservizi,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>meccanismo si inceppa, ed a volte incontra ostacoli insormontabili, se
coloro, prossimi al bersaglio, che sono stati contattati dalla Polizia Segreta
/ Squadroni della Morte dei Carabinieri non sono malati di mente e delinquenti
per cui non cooperano con la Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei
Carabinieri in quello questi chiedono. Per esempio, se familiari non cooperano
può anche bloccarsi tutto o molto. Ho esaminato casi. Non è una supposizione. A
volte, succede. È successo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Se, invece, pur dietro una facciata,
del tutto falsa, di normalità e di perbenismo, familiari ed altri prossimi,
sono dei pidocchi medi, che dunque da ‘buoni’ malati di mente e delinquenti,
cooperano con la Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei Carabinieri, ecco
che... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= ...Sia le conferme sollecitate
dalla Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei Carabinieri, che le calunnie
le stesse hanno chiesto di diffondere, ritornano alla stessa, direttamente od
indirettamente, sotto la forma di rapporti che formalizzano le calunnie le
stesse di cui questa [la Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei
Carabinieri] necessita per montare, estendere, allargare, intensificare la
persecuzione da iniziare o già iniziata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Sono tutti pezzi di carta che
servono a formare un dossier che serve o ad iniziare la persecuzione oppure, se
già iniziata, ad estenderla a livello NATO, dunque in tutto il mondo, ed/od a
cambiarne le caratteristiche come per esempio intensificarla in vario modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco che quello di cui le Polizie
Segrete / Squadroni della Morte dei Carabinieri avevano bisogno per fini del
tutto demenziali e delinquenziali loro è stato creato, da loro stesse, grazie
alla cooperazione del pidocchio medio, in apparenza del tutto normale e
perbenista, in realtà un malato di mente e delinquente, dunque disposto a
prestarsi a simili giochi cui solo soggetti senza alcuna moralità, pazzoidi e
di indole delinquenziale potrebbero lasciarsi associare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio, come gli altri (Nikla,
Franka, Angela, Fausto, Maurizio etc), il vero crollo lo avrà nella primavera
1990 quando tutti si telefoneranno che Roby era stato assolto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio lo aveva chiamato Nikla
(allertata dall’Allakka, informata direttamente dagli Squadroni della Morte dei
Carabinieri), allarmatissima, piangendo isterica: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Pessime notizie! Pessime notizie!
Roby l’ha fatta franca!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, l’hanno assolto. Ora devono
pure reintegralo sul lavoro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come è stato possibile?! Che
disgrazia! Bisogna fare qualcosa! Bisogna fare qualcosa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Telefonate dello stesso tono, nella
sostanza, Nikla-Franka e con altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio chiamerà subito, furioso, gli
Squadroni della Morte dei Carabinieri:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come, ci avevate garantito
che... Com’è che ora ne esce pulito da tutta quella storia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non importa. Ci occorre che lei ci
confermi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È da anni che non ci considera
più... ...Non lo ho più incontrato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non importa. Questo Roby è
sospetto, estremamente sospetto... Per cui lei ci conferma che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì! Certo! Certo! Roby deve essere
rovinato. Confermo! Confermo quello che volete, ma siete voi che dovete
rovinarlo per sempre!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Idem faranno gli altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco che gli Squadroni della Morte
dei Carabinieri contatteranno subito la Direzione Regionale Piemonte e la
Direzione Generale INPS per organizzare, con copertura di tutti i sindacati, un
ossessivo mobbing sul luogo di lavoro. “È una questione di Stato.
...Tranquilli! Siete coperti ai massimi livelli...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tutti sanno. Ma non ne possono
parlare. Chi sa, sa. Mi sa che non se ne può parlare, sa che non se ne può
parlare. Devono fare. E nessuno può permettersi di interferire. Il pidocchio
medio è addestrato. Oltre che eccitato dal pogrom. Puoi attaccare uno pur
sentendoti coperto. È nella natura del pidocchio, del conformista, adorare tali
situazioni, eccitarsene allo spasmo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’INPS è piena di corrotti codardi,
dunque ansiosi di coperture. Le Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei
Carabinieri trovarono decine di gentaglia, e pure del tutto squilibrata, che
cooperò variamente. Sindacalisti. Pseudo-sindacalisti. Che fossero della
triplice, o dell’RDB, o che ora siano divenuti M5S, od anche di sponde opposte,
non fa differenza. Era ed è lo stesso merdume. Come è quella cosa? Ah, la
solita </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">sindrome dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. La
realtà non è quella che vedi, o quella che sia, ma quella che ti sia stata
detta detta da uno od una che senti a te prossimo. ...Prossimo nel senso della <i>sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome of anthropological
identity / difference</i> -]].</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> Tra malati con simili sindromi si credono. Tra delinquenti con simili
propensioni si credono. Tra pidocchi e conformisti, si credono reciprocamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Andavano da Roby: “Tu dici questo
perché ti stai mascherando. Me lo ha detto Fiorella Allacca, pure la Nicla
Scatizzi, che ti stai mascherando e che tu sei, in realtà, il capo del nuovo
terrore. Per cui, qualunque cosa tu dica e faccia, tu sei comunque, sì devi
esserlo! ...a noi lo hanno detto!, pur contro ogni evidenza, il capo del nuovo
terrore oltre che del vecchio! Sì, sì, me lo ha detto la Fiorella Allacca! Me
lo ha detto la Nicla Scatizzi! Me lo ha detto la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Rosaria Bertoletti</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">!”
No, no, non sto esagerando. Vi sto dicendo pure meno, molto meno di quello
successe e succede negli ambienti del pidocchio medio, del conformista medio.
Cose del genere, contro Roby [le virgolette sopra esemplificano solo qualche
aspetto a livello discorsivo – a livello operativo fecero ben altro, per cinque
anni], erano la norma, assieme ad altro peggio, per i cinque anni (1990..1995)
lui restò lì, all’INPS. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lasciamo stare Francesco Papa (nato
nel 1950 o 1951, a Napoli o dintorni), già direttore all’INPS di Torino-Sud
(in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>piena Crocetta, per chi conosca
Torino). Costui, un idiota corrotto incapace di fare sia l’impiegato che il
dirigente, andò a parlare direttamente con il covo degli Squadroni della Morte
Carabinieri-NATO di Milano: “Vi garantisco che lo faccio licenziare, o che
comunque ce la metto tutta, ma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>voi mi
dovete far divenire dirigente centrale INPS con una retribuzione di 500’000
euro l’anno.” Affare fatto. I CC-NATO accettarono. Non so bene quello che
riuscì a fare, concretamente, anche se a livello di sporcaccionate era davvero
un napoletano o campano con l’indole del camorrista da vicoletto. Ci provò,
comunque. Da direttore di piccola sede INPS (cui era arrivato grazie a
lottizzazioni CGIL, per poi dichiarasi fascista quando gli servivano altre
spinte), i CC-NATO lo fecero andare alla Direzione Generale INPS, come
direttore centrale, dunque di uffici centrali, con lo stipendio sopra detto. Di
una incompetenza totale. E non perché avesse altri interessi. Beh, qualche
interesse lo aveva. Un paio: beveva e faceva collezione di preservativi
colorati, uno per ciascun colore differente. Non sapeva fare nulla. Nulla, a
nessun livello. Nel 1994 prende accordi diretti con le Polizie Segrete CC-NATO
a Milano. Nel 2000, è direttore regionale in Emilia Romagna. Nel 2006,
direttore centrale presso la Direzione Generale INPS. Dalla fine del 2008, fino
a quando lo pensionano, nel maggio 2010, a 59 anni e 40 di contributi,
direttore regionale in Liguria. Forse ne abbiamo già scritto altrove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lasciamo stare pure Roberto
Zorzenone. Dietro la copertura del distacco sindacale RDB-INPS a Novara, faceva
il venditore TV. Un personaggio. In TV c’è ancora. Uno che potrebbe venderti
una ciliegia appena colta per 1000 euro.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Si vantava di avere l’uccello più lungo e più grosso di tutti, cosa che
[il vantarsi – non abbiamo notizie sul suo uccello, non interessandoci questo
aspetto] non gli ha impedito di sviluppare un pancione fuoriuscente. Forse si
era stufato di vedersi il pippo quando era in piedi nudo e senza specchi.
Neppure il dichiararsi “verde” [ambientalista] deve avergli bloccato lo
sviluppo del pancione. Non ho capito come<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>non sia mai divenuto Ministro od anche di più. Forse non ci ha mai
pensato. O lo è divenuto, e ci è sfuggito. È esperto nel mettere in fila gli
aggettivi. Quando arriva al più inverosimile, relativamente, a ciò sta
descrivendo, ha un piccolo blocco freudiano, un attimo quasi impercettibile,
prima di mettere un punto alla fine della frase. Nell’ambiente degli imbonitori
TV lo chiamo anche “vasellina”. Inebria con le parole. Quando riusciva a
metterlo tra le chiappe a qualche collega cui prometteva trasferimenti od
avanzamenti di carriera, cominciava e continuava a parlare ed a parlare, col
suo eloquio da operaio forbito [o da operaio con l’elogio forbito]. Queste
restavano talmente avvinte dalle sue parole senza senso ma suadenti, almeno per
loro, che quando lui si ritraeva ed, infine, sussurrava “grazie, mia cara”,
queste infine capivano ed esclamavano ora stupite ora anche un poco piccate:
“Zorbertone... ...ma... hai già fatto?!” Lui si riaveva dall’attimo di
stordimento che gli procurava l’eiaculata [no, lo Zorzenone non è mai riuscito
ad avere veri orgasmi, bensì solo di quelle sborrate che danno all’ometto medio
la sensazione di essere maschio, anzi un grande maschio che si è fatto una vera
trombata – usano la fica per farsi una seghetta in pratica, ma loro non
c’arrivano!] e riprendeva il torrente inarrestabile della logorrea da
piazzista: “Cara, è vero...” ...e giù fiumi di parole mentre pensava di star
vendendo un pataccone da polso o da taschino [solo più tardi passerà dagli
orologi ed altre cianfrusaglie all’antiquariato – si fa per dire... ...ogni
falsario nel nord e del nordest volesse piazzare da propria merce pensava
estasiato allo Zorzenone, …se riusciva a raggiungerlo] in TV. Appena vedeva che
la preda era di nuovo stordita dal suo fiume di parole insulse, veniva al
dunque: “...sai cara, avrei dovuto dirtelo subito... ...a me piace... ...sì,
come se disce... sì, insomma me piasce se lo femo strano... ...Sai, cara ho
sempre pensato, ...anche tante delle mie donne, ...anzi direi proprio le più
vere... ...sì, cara, le più donne... ...Ecco, ho una grande esperienza, io di
donne... ...Non per sciorinare statistiche commerciali, ma ti posso assicurare
che un buon 80%, almeno delle donne che io ho frequentato... ...sì, un buon 80%
mi ha detto, mi dice, che più siamo porci e porche più di liberiamo... ...Sai,
cara, un sano godimento deve essere sozzo... Anzi, direi che è più Verde, più
democratico, più d’avanguardia, anche più aristocratico ...la vera
aristocratica, ...direi la vera donna di classe..., sta meglio se si sente
sozza, sì proprio porca, porca-porca, a letto... ...Se ci rivediamo... e anche
tu... ...Se ti interessa... Sì, tesoro, lo femo strano, strano-strano, ma
proprio strano-strano-strano, se tu vuoi...” Se la polla abboccava, se era
sufficiente narcotizzata da quel fiume di parole, od anche solo incuriosita, o
se pensava di cavare qualche vantaggio dallo Zorzenone, sindacalista
occasionale e venditore da TV, e si incontravano ancora, almeno ancora qualche
volta, esibiva tutto il suo repertorio: fruste, falli dei materiali più
differenti, inversione dei ruoli, giochetti infantili, ...e, ovviamente, sempre
quei suoi fiumi di parole senza senso da piazzista da TV. Non abbiamo
statistiche di gradimento da parte delle sue polle, né la cosa ci interessa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Dunque, Roby ritorna all’INPS a
metà 1990. Per un paio d’anni, forse di più, con un intermezzo milanese dato
che aveva delle cose da fare a Milano, di sicuro fino a che tale G.Vitale restò
direttore regionale del Piemonte a Torino, Roby venne assegnato a Gravellona
Toce, il posto più distante dove potessero mandarlo in Piemonte. Un caso unico.
Qualunque ladrone INPS, appena reintegrato, veniva assegnato dove lavorava
prima e promosso. Ma Roby non apparteneva alla categoria del ladroni INPS.
G.Vitale era uno sporcaccione piccoletto, e tondo, con l’aria da truffatore da
vicolo che fa i giochetti delle tre carte, o come si chiamano. Veniva dall’INAM
(che era stata in parte incorporata nell’INPS) e dalla DC-CISL. Aveva
partecipato ai seminari ed alle attività terroristiche dei CC-CIA, ed alle
connesse esercitazioni, per squadristi loro, squadristi del terrorismo di
Stato-CC-NATO sui luoghi di lavoro ed altrove. Quando i CC-NATO lo contattarono
e gli dissero: “C’è un ebreo cui fare il culo”, lo sparcaccione, il G.Vitale,
divenne subito tra il livido e l’euforico: “Grazie! Grazie! Finalmente un altro
giudeo da liquidare!” Quando sul posto di lavoro, lì all’INPS, il G.Vitale
incrociava delle donne, o che anche solo sembrassero tali, di qualunque età
fossero, super-raggrinzite incluse, diveniva tutto sudaticcio e come in preda
alla sindrome di Tourette esclamava, anche solo tra sé e sé, ma pur sempre con
dei grugniti sì soffocati ma ben udibili e decifrabili: “Minghia! Minghia! Uomo
sono. Voglio fottere, fottere, sempre fottere!” [Non diceva proprio così; usava
parole ed intonazioni strettamente dialettali, dialettali suddiche]. A volte in
treno, soprattutto se era con colleghi o quasi colleghi, a volte fu visto fare
ciò sulla linea Torino-Milano, si faceva di quelle parti... Se per esempio
c’era nei pressi qualche stangona, anche con figli, di qualunque colore o
gruppo etnico. e lui riteneva potesse essere anche solo minimamente
disponibile, prima commentava coi colleghi, poi si rivolgeva alla stessa. Per
esempio, una volta vi era una nera, non nerissima, appena esile ed alta. Era
col figlio piccolo. In effetti avrebbe potuto essere la classica single con
figlio, come no. Magari andava o tornava dal marito o altro. Lui cominciò a
dire ai colleghi: “Ecco ora la ragazza viene a cena con noi.” I colleghi già
conoscevano che zoticone fosse il G.Vitale, per cui neppure fecero sguardi
allusivi, né mostrarono alcuna emozione, alle sue parole. Restarono del tutto
indifferenti. Anzi, fu la ragazza che, capendo almeno il senso di quello questi
andava dicendo, arrossì appena, pur cercando di mascheralo. Lui in realtà non
aveva neppure parlato direttamente con costei anche se la aveva come appena
imbrigliata nelle sue interazioni paranoiche, dato che questa aveva capito le
sue intenzioni e che le avrebbe esplicitate. Poi, arrivato il treno a Torino,
quando vide che questa stava per scendere, la impattò: “Allora, signora, è
inteso... ….lei viene a cena con noi. ...Ci fa piacere.” Lo disse in modo così
naturale che era chiaro che, dopo la cena, od anche durante, le avrebbe detto
con la stessa naturalezza:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Guarda, dai,
lascia il ragazzino qui dieci minuti. Ed andiamo a farci una scopatina. ...Io
sono uno generoso. Tu mi fai divertire... ...Io so come ricompensarti...” In
questo caso specifico, questa ragazza, che evidentemente non aveva intenzione,
qualunque ne potesse la ragione, fece la gentilissima, almeno nella forma: “Oh,
ma che persona splendida che è lei. Si vede che è così di classe... ...Guardi
sono onoratissima.... ...Magari combiniamo la prossima volta ci incontriamo...
C’è mio fratello che mi sta aspettando qui in stazione. Lei capisce. Non è che
io possa dirgli che me ne vado a cena con amici... ...La prossima volta che ci
incontriamo...” Lui le allungo il suo biglietto da visita. Lei: “Oh,
meraviglioso! La chiamo domani stesso...” Non si fece mai sentire. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Invece, altre volte, il G.Vitale raccattava di
tutto. Beh, quella sera stessa, dopo la cena coi colleghi, raccattò uno che
sembrava una e gli dette l’equivalente di 200 euro di oggi.. Appunto raccattava
di tutto. O con una cena, o pagando e basta, od in altri modi. “Devo
scaricarmi. Ho voglia di divertirmi. Un vero uomo sono.”, diceva a chi era
testimone di queste sue continue esibizioni, od anche solo farfugliandolo tra
sé e sé. Quando Zorzenone, a margine di uno dei soliti incontri sindacali con
la direzione regionale provò a chiedergli che cosa mai ci facesse questo Roby a
Gravellona Toce (allora in provincia di Novara, o dipendente dall’INPS di
Novara – l’area in cui Zorzenone era sindacalista-RDB in distacco, dunque sotto
le sue cure), G.Vitale improvvisò una balla. Beh, la cosa aveva una qualche
assonanza di realtà ma non aveva alcuna rilevanza sulla faccenda: “Signor
Zorzenone, sa che quel Roby deve avere una ex-moglie che lavora qui alla
Direzione Regionale...” In effetti,la Nikla, che aveva uno di quegli inutili
posti alla Direzione Regionale come funzionaria di nulla, era andata a
‘svenarsi’ da G.Vitale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Urlando e
piangendo, ma appunto tra sporcaccioni si tollerano e si intendono: “Ih, ih...,
...Ih, ih... Dottore... Dottor Vitale vengo per quel Roby... ...Sono testimone
diretta... ...Conosco tutto... ...So tutto... ...Le posso garantire... ...Sì,
tutto il peggio, ...il peggio del peggio! ...Non potrebbe licenziarlo,
licenziarlo subito...?! ...Non si può tollerare. ...Sappiamo tutti che lui...
Deve esserci il modo...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Urlò, si
scapigliò. Gli Scattozzi sono bifolchi fatti così... E costei, la Nikla una
copia perfetta della madre. Sì, fingeva... ...La parrocchia, le ACLI,
catto-comunista. Schizofrenica e paranoica.Né abbiamo già accennato con lo
Sborrini. Ognuno si differenza per codici espressivi. Non per sostanza
profonda. Bifolchi gretti ed ignoranti. “Grazie, Signora... ...Faremo tutto il
possibile... ...Tutto il dovuto, con la Direzione Generale che è anch’essa già
attiva su questo caso...” Irrilevante. G.Vitale era già stato attivato dagli
Squadroni della Morte CC-NATO che, ovviamente, avevano pure parlato con la
Direzione Generale. La sceneggiata della Scattozza, pur richiesta dagli
Squadroni della Morte CC-NATO, tramite la FiorellaAllacca, faceva parte della
coreografia. Era, tuttavia, ai fini pratici dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> sul luogo di lavoro, del tutto irrilevante.
IRRILEVANTE! La Scattozza faceva solo coreografia. I CC-NATO si circondano si
irrilevanti sporcaccioni e sporcaccione. Lo fanno per sentirsi tra i loro.
...Dunque... Quello appena riportato fu ciò G.Vitale disse allo Zorzenone. In
realtà, G.Vitale aveva già parlato, in modo ultimativo, un po’ ermetico, ma
chiaro, ai boss sindacali regionali-INPS, uno ad uno: “Abbiamo degli ordini...
….ordini di Stato, su quel Roby. ...Abbiamo informazioni sicurissime...
Dobbiamo cooperare. La Direzione Generale segue il caso anche se qui, nella
forma, ci siamo noi... ...Anzi se avete delle informazioni ulteriori, vostre,
dirette... ...Intanto se ne andrà lui stesso tra breve. ...Abbiamo informazioni
sicurissime... ...Sì, sembra lavori già altrove... Forse a Mosca. O a Pechino.
Dicono, ne sono sicurissimi, sia un super-informatico, un super-hacker...” ...I
soliti vaneggi che si tirano fuori a getto continuo dalle proprie fantasie
malate. Il boss regionale-RDB riferì e chiese a Zorzenone. Zorzenone era sempre
a Gravellona Toce perché veniva con la scusa del sindacato, in realtà per
vedere se c’era qualche notizia da riferire sul Roby ed ancor di più perché in
quel periodo chiavava con una aveva bisogno del suo aiuto per essere trasferita
a Novara, dove abitava con marito e figlia. Lei aveva uno strano senso di
rivalsa sugli uomini. E da qualche tempo, per qualche ossessione paranoica, e
pure perché se ne era stufata dopo anni di prossimità, non la dava più al
marito. Con Zorzenone, grosso e televisivo, si era subito trovata. Lui, col suo
<i>lo femo strano</i>, si faceva pisciare addosso da lei per arraparsi. Lei
aveva, a quel modo, quel suo senso perverso di dominio lì su un omone in giacca
e cravatta, boss sindacale in distacco, e con quell’aria paterna e nel contempo
infantile. S’erano proprio trovati. Finalmente trasferita a Novara, lei si era
poi messa a chiavare con altri. ...Dunque... lo Zornenone era sempre lì, a
Gravellona Toce, ogni qual volta era libero da impegni TV ed aveva voglia di
recuperare la ragazza da portarsi a casa sua. Lo Zorzenone, piazzista TV, che
si credeva astutissimo, una di queste volte che capitò lì approcciò il Roby,
come dire, in modo più diretto e ‘concreto’ di altre: “Roby, lavoro,
lavoricchio, nel marketing... ….Sai il distacco sindacale mi lascia tempo
libero. Mi chiamano, di tanto in tanto, a presentare dei prodotti in delle TV
private, commerciali. Dovrei fare delle ricerchine in dei database. ...Database
commerciali. Oh, costano un mucchio di soldi, a comprare i diritti di accesso.
...Non è che... ...Non è che mi puoi rompere, forzare le password, ...o come si
dice..., sì che io possa...” Non c’era ancora l’internet come ora. Sì c’era, o
c’era qualcosa di simile, ma era una cosa ancora del tutto ristretta. Vi era
tuttavia già dei sistemi telematici per accedere a database commerciali, Anche
ora vi sono, privati, ristretti, e costano. Il fatto è che allora, o v’erano
quelli a pagamento o nulla. Ora uno magari, per cose meno specialistiche, può
aggiustarsi con risorse libere. Comunque sia, o comunque fosse, lo Zorzenone
voleva rubare informazioni riservate e penetrare abusivamente in sistemi altrui
violando le password. Poteva comprare i diritti. No, lui voleva rubare. Roby lo
guardò, a quella richiesta stravagante. Forse non rispose nulla, o rispose che
se uno ha bisogno di cose altrui se le compra da chi sia autorizzato a
venderle. Quando il boss regionale RDB-INPS chiese nuovamente a Zorzenone se
avesse scoperto qualcosa sulla pericolosità di quel Roby, lo Zorzenone rispose
un vago ma allusivo: “Deve essere davvero... ...perché proprio non si riesce a
fargli dire né fare nulla nulla di...” La solita lista di aggettivi da
piazzista logorroico e mitomane non riuscirono ad uscirgli dalla bocca.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ah, lì all’INPS, non c’erano solo
direttori e dirigenti degli Squadroni della Morte dei CC-CIA-NATO, carabinieri
in congedo, sindacalisti sempre portati a riferire, fighetti e fighette che
certo non si negano se richiesti di collaborazionismo, corrotti vari, a volte
riservati altre ciarlieri, soprattutto a quattrocchi con un direttore o
dirigente o militare o sbirro o sindacalista, un’Allakka od una Scattozza da
delirio aperto. Già nel 1980-81, la ritireranno fuori pure negli anni ‘90 ma
non a diretto contatto col Roby, una piemontese della provincia, Emma Matteoda,
se si chiamava così. Ma credo proprio di sì. EmmaMatteoda. Un’estremista di
centro. Una di quelle del giro dei fighetti e delle fighette dell’INPS di
Torino Centro, prima che proliferassero le sedi e sezioni distaccate. Essì,
perché, con la computerizzazione, edifici e dipendenti sono proliferati. Cioè,
prima si sono rubati, tra clienti, tra dipendenti corrotti, tutto il patrimonio
immobiliare dell’INPS, in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pratica tutta
la capitalizzazione previdenziale. Poi hanno affittato e comprato costosissime
sedi, sezioni, centri dappertutto. Invece che aprire delle colonnine [del tipo
“questo è il box multi-servizi INPS, con video, telefono, tastiera etc”], hanno
appunto creato ulteriori e costosissime strutture immobiliari con inutile
personale. I sistemi computerizzati non per efficientizzare, bensì per sprecare
ancora più soldi per immobili e dipendenti. Dunque i fighetti e le fighette
dell’INPS già di Torino Centro. Lo sapete di quelli che, beh da qualche parte
li avranno presi i soldi, vanno a tennis assieme, sulla neve assieme, settimane
bianche incluse, nelle case gioco assieme, in vacanza in posti esclusivi, mangiano
al ristorante, colazioni, notti a giocare d’azzardo, vestiti da fighetti,
automobili per non sfigurare. Lo sapete?! Quelle cose che sembrano viste al
cinema o sulle riviste per fighetti e fighette. Nella realtà, lo stipendio fa
presto ad andarsene. O se ne va tutto... Se se ne va di più, i soldi li
rimedieranno, li avranno rimediati, in qualche modo. La EmmaMatteoda era di
questo giro dei fighetti e delle fighette. In più, abitava da sola, Sì, s’era
comprata la casa. Comprata, nel senso che aveva il mutuo. Un costoso mutuo da
pagare. Quando arrivavano le rate da pagare, i soldi doveva ben averli trovati
in qualche modo. Per cui s era messa a fare la puttana a pagamento. No, no, non
pensiate a quelle che si vedono per strada o che la diano per quattro soldi con
annunci. Una fighetta dell’INPS non può mettersi a fare quelle cose! Nella
città-Fiat, e se una ha una certa apparenza, curata, rispettabile
[l’apparenza!], ci sono tante agenzie, agenzie di puttane per dirigenti Fiat e
loro ospiti, ma ben pagate. Ce ne sono tante di agenzie. Tutte coperte dai CC,
essendo cose della Fiat. Vi sono le ragazze che danno agli operai, in cene
organizzate alla conclusione di progetti, di lavori. Fanno la cena. Chessò, 20
operai e 20 ragazze affittate tramite l’agenzia. Alla fine della cena ognuna
delle ragazze dice all’operaio ad essa prossimo che nell’accompagnamento, nella
presenza. è compresa una scopata già pagata dalla Fiat se l’operaio vuole
approfittarne, che loro ragazze non solo lì solo per la coreografia. Beh, queste
cose, più ristrette più esclusive , ci sono pure per dirigenti Fiat ed ospiti
Fiai. La EmmaMatteoda, giovane e curata, quando veniva il momento che doveva
tirare su i soldi per la rata del mutuo, la vedevi che si attaccava al telefono
per convincere la tenutaria di una di queste agenzie, un po’ riluttante perché
lei, EmmaMatteoda, l’agenzia la avrebbe voluta con una certa stabilità<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>invece che solo quando nel bisogno-bisogno.
Alla fine riuscirono ad averla con una certa stabilità, anche perché i soldi le
occorrevano sia per le rate del mutuo che per altro, e non è che lei occupasse
posizioni all’INPS dove tirar su bustarelle. Ovviamente era tutto d’alto bordo.
Lei non era neppure tenuta a darla. Anzi meno la dava, o più se la faceva
supplicare, più aumentava il suo valore per il cliente, per l’agenzia, e dunque
quello che ne veniva in tasca a lei stessa. Naturalmente anche lei aveva i suoi
costi. Se dei andare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a cena con dei
giovani ingegneri o manager strapagati, tutti ben tenuti, in abito classico a sfarzoso,
anche tu ragazza sei lì non per farli sfigurare ma anzi per ‘valorizzarli’. E
poi occorre ‘classe’, cioè si deve essere puttane sapienti, davvero scaltre ed
esperte. Se la dai subito sei una puttana da quattro soldi. A quel punto magari
il giovane manager che devi accompagnare rischia di incontrare altri managers
cui tu l’abbia già data facile-facile, per cui lui stesso ci fa la figura di
uno che si fa trovare le puttane dalla Fiat. Per cui, una esperta deve fare la
difficile. Neppure darla proprio a tutti od almeno fingere che poi cede perché
sedotta ed innamorata. Se, al lato opposto, una non la dà a nessuno, ecco che
il pollo si offende. Se arrivano lamentele all’agenzia, alla tenutaria, si fa
presta a ritrovarsi fuori dal giro. Se per una cena per 10 o 20 operai che
hanno finito qualche lavoro appena<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>particolare, si mettono a disposizione prima per coreografia ma che poi
lo facciano capire che sono lì per essere prese, chiaramente per manager cambia
tutto. Lì si danno un paio di ragazze ad un paio di giovani managers, e si dice
loro che queste sono mandate da un agenzia ma solo per accompagnare, per cui
che non si sognino nemmeno che siano un dovere di darla loro. Beh, ci sono
tante tipologie differenti... L’EmmaMatteoda rientrava in questa. Per esempio,
veniva mandata, con un’altra, per fare da coreografia ad un paio di giovani
manager che evidentemente non avevano ragazze loro da cui farsi accompagnare, o
non a Torino, per andare in giro una serata. Al primo incontro se la tenevano
stretta. Poi dipendeva dalle circostanze. Non ho idea se quando restò o si fece
mettere incinta da un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ispanico, nel
corso degli anni ‘80, fu una conoscenza di queste sue attività a servizio Fiat
tramite agenzia gestita da una tenutaria. Non importa. Non è né meglio né
peggio che in altri modi o da altri. Quello che conta è che, quando si entri in
questi giri, la cosa risulta alle Polizie Segrete CC. Che sia stato per questo,
o semplicemente su segnalazione od iniziativa interna all’INPS, sta di fatto
che, chiunque abbia direttamente attivato lei, lei venne usata contro Roby. Sì,
era il 1980-81, quando la FiorellaAllakka chiese in giro, orecchio od origliò,
chiese pure a Nikla che, ovviamente, nelle sue follie, ‘confermò’ tutto, e
dunque aiutò le Polizie Segrete CC-NATO a montare dei primi dossier per lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, quello che continua ininterrottamente fino
ad oggi. Gli Squadroni della Morte CC-NATO le chiesero o le fecero chiedere: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Emma, lei che lavora proprio a
contatto di quel Roby, nella scrivania di fronte...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, posso confermare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Confermare cosa, con precisione?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quel Roby parla, dice.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, ma dice cosa, con
precisione?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non contro... Ma poi sembra che
scherzi. Non ho capito se scherzi o dica sul serio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guardi, Emma, a noi, più che
altro, interessa sapere, ...lei ci capirà... ...coi tempi che corrono..., a noi
interessa sapere se fa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, questa è proprio una bella
domanda. ...Io non sono curiosa. Però devo confessare che a volte me lo sono chiesta
è non mi sono saputa dare una risposta.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Emma, noi siamo ovviamente al
corrente delle sue attività professionali...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Lo sapete, nel modo dei fighetti,
anche in molti altri, le persone sono estremamente reattive, reattive nel senso
che si sono come auto-addestrate a capire subito ogni possibile allusione, sì
da controllare il proprio linguaggio, quando lo vogliano controllare, che da
comprendere subito se altri od altri le stiano ‘attaccando’, mettendo in
discussione. Sì sono meccanismo super-paranoici, perché a volte si ‘capisce’
pure quello che non esiste. Sta di fatto che molti “pensino troppo”, anche
coloro sé lo neghino e lo neghino.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel “attività professionali”, in
realtà volutamente provocatorio, lei arrossì tutta. Ma, di fronte a qualcuno in
posizione di autorità, non si può andare oltre l’arrossire, se proprio non di
riesca a nascondere pure quello.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il suo interlocutore, soddisfatto di
averla piccata, finse di non averlo detto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...No, no, cara Emma... ...Lo
sappiamo benissimo che sono cose del tutto regolari, pulite, rispettabili.
Intendevo dire che lei è una ragazza estremamente attraente, seria, riservata,
ma anche di marcata intelligenza, per cui conosce e capisce il prossimo.
Proprio per questo ci permetteremmo di chiederle un piccolo favore. Nulla di
disdicevole...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, certo, se posso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Una cosa di questo genere...,
...vediamo se le sembra fattibile. ...Una cosa del tipo che pranzate assieme.
Se per esempio lei si fa invitare, o comunque sia... Un contesto informale,
disteso... Non qua sotto, in pausa pranzo, ché vanno tutti di fretta. Da
qualche altra parte. Se lei crede ci dice per quando avete combinato. Oppure
dopo che vi siete visti. Solo se crede... ...Non pensi che noi... Non immagina
quante volte aiutiamo il prossimo. Lo vede in che tempi viviamo. Ci sono tanti
giovani che hanno dei momenti di smarrimento. Non pensi che noi non si
capisca... Oh, quante volte che li aiutiamo, che passiamo sopra tante cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Penso che si possa fare...
...Gli propongo di incontrarci a pranzo. Che scelga lui qualche posto lui
conosce, sì che non sia qua sotto tra impiegati che vanno tutti di corsa.
...Sì, non vedo ostacoli a dirvi appena noi si sia combinato... ...Poi,
vediamo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Brava, Emma! Grazie, Restiamo in
attesa di sentirla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente erano tutte balle. Agli
Squadroni della Morte CC-NATO interessavano solo pezzi di carta, “rapporti
informativi”, “verbali di confidenze ricevute”. Se contenevano qualcosa contro
il bersaglio, qui Roby, lo stesso era colpevole, cioè sospetto, che per
militari e sbirri significa colpevole, o così viene di fatto interpretato. Ne
il bersaglio non dava adito, in apparenza, a sospetti, era egualmente colpevole
perché avrebbero scritto, in tali rapporti o verbali, che era chiaro uno si stesse
mascherando, anzi era ancora più colpevole proprio perché sviando ogni sospetto
era colpevole di livello ancora più alto, era di quelli che cercano di fare
fesso il potere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>lei, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">EmmaMatteoda, interessava solo continuare a farsi i
fatti propri e che nessuno le stesse addosso. Collaborava. Faceva quando il
potere le chiedeva. Alla fin fine doveva solo riferire cose che già sapevano, e
poi bastava essere sufficientemente ermetica da non sembrare, né sembrarsi, una
canterina, mentre si concedeva qualcosa a chi le aveva chiesto perché non
sembrasse che lei si ritraesse e non avesse voluto collaborare. Ci guadagnava
un pranzo, tanto Roby non aveva la reputazione di essere uno che scroccasse
agli altri. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">EmmaMatteoda si presenta a Roby per combinare, direi ancora nel 1980 [o che
non fosse ancora prima?], si sforza di fare la naturale e la suadente. Ma di
fatto è piuttosto maldestra. Roby è in ufficio seduto alla scrivania. Lei gli
si avvicina da dietro, senza preliminari e gli sciorina: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché non ci vediamo per fare due chiacchiere... Dai, trovi un
ristorantino che tu sai e mi porti lì a pranzo.” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby restò sconcertato. Non sapeva
che cosa rispondere. Forse gli usci come un ghigno imbarazzato. Dopo balbettò
qualche frase confusa, e neppure del tutto veritiera, del tipo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non vado mai in ristoranti. A
mezzogiorno [od all’1] non mangio. Non conosco nessun ristorante. Non saprei
proprio dove andare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei si ritirò. L’interazione finì lì.
Dovere, da parte sua. La avevano mandata. Lei stessa non doveva averne grande
voglia per cui era felice che la cosa fosse caduta. Sennò avrebbe affrontato la
faccenda in altri modi, seduttivi. Prima più indiretti poi più, ...come dire?,
...irresistibili. Magari avrebbe discretamente insistito il giorno dopo, od un
giorno successivo. No, non aveva intenzione ed era contenta fosse tutto caduto
a quel modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel punto, telefonò subito a chi
la aveva incaricata. Caricò appena la cosa per far credere lei si fosse
impegnata, cosa che proprio non era:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non so proprio cosa fare...
Sembrava lo sapesse. Gli ho chiesto... Ho cercato di essere dolce e suadente,
seduttiva... Mi ha risposta che non va mai in ristoranti e che non saprebbe
proprio dove portarmi. ...Si vede che gli sto antipatica. O chissà... Cosa devo
fare ora? Cosa posso fare” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Va bene, Emma. Ci abbiano provato.
Lei ce l’ha messa tutta. La ringrazio.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’ufficiale della Polizia Segreta CC
scrisse un’informativa: “Sicuri indizi di coinvolgimento del Roby. Chiaramente
soggetto pericolosissimo, eludendo con professionalità nostri abili ed
irresistibili collaboratori in missione informativa che cercano di interagire
con lui per scoprirne intenzioni ed attività.” E la infilò nel dossier in
preparazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi la EmmaMatteoda ricomparve,
relativamente a Roby, dopo che il delinquente e sporcaccione G.Vitale venne
rimpiazzato da un forse toscano. Forse un sindacalista o massone di area UIL
destinato a rapida carriera, per cui lo avevano fatto transitare, forse solo
pochi mesi, come direttore regionale a Torino prima di spingerlo ancora più in
alto. Questo provò a far cessare lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">
contro Roby sul luogo di lavoro, dunque lì all’INPS. Non appena lo manda come
funzionario a Torino-Lingotti, la Allacca e la Scatozzi sono furiose. La Nikla,
che aveva tentato di farsi una delle sue solite scene isteriche col direttore
regionale che scantona, va subito dalla Allakka, che sta parcheggiata al Centro
Formazione in una stanzetta a fare nulla. Alla Direzione Regionale, in una di
quelle posizioni a fare nulla era stata mandata da qualche tempo la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">EmmaMatteoda. Un direttore INPS, non appena venga trasferito in una nuova
sede, cerca subito qualcuna di suo gradimento che si faccia scopare. Il nuovo
direttore regionale di area UIL conclude con la EmmaMatteoda. Per cui, come sua
amante del momento, dunque persona di fiducia, la manda dietro alla Scattozza
quando questa va dalla Allakka a sbraitare che bisogna che gli Squadroni della
Morte CC-NATO facciano fuori Roby, che non si può tollerare che lo lascino
perdere. Il primo giorno che Roby prende servizio come capo-ufficio [un
ufficetto, si chiamava ‘settore’ precisamente, non più di una decina di
persone] non va in realtà subito a Torino-Lingotto bensì va un breve corso di
qualche giorno su questioni di estratti contributivi e connessi. Per cui, va
proprio al Centro Formazione, dove c’è la Allakka a fare nulla, parcheggiata lì
come notabile delle rete degli Squadroni della Morte CC-NATO dell’INPS. Proprio
quando Roby arriva, in anticipo, ci sono lì, al pian terreno, a fianco
all’ascensore, ad aspettarlo, la Nikla Scattozza con la EmmaMatteoda [mandata
lì dal nuovo direttore regionale per riferirle sulla Allakka e sulla
Scattozza]. Quando sono dell’ufficetto della Allakka, Nikla urla inveendo contro
il mondo. ...Le sue solite parti rabbiose ed isteriche, come già la madre Mina.
La Allakka la conforta dicendole che si è già attivata con gli Squadroni della
Morte CC-NATO, col loro centro persecuzioni e stragi di Torino, e che questi le
hanno garantito che va tutto avanti, che non ci sono cambiamenti di programmi
contro Roby. Il centro persecuzioni e stragi di Torino degli Squadroni della
Morte CC-NATO va poi a parlare con nuovo direttore regionale, il tipo di area
UIL di cui si è detto. Gli dicono che non deve frapporsi e che la direzione
della persecuzione contro Roby è sotto<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>il pieno ed assoluto controllo dell’Allakka, lì all’INPS. Lui fa il
diplomatico. Non è che poi faccia nulla contro Roby. Neppure nulla più a
favore, a parte che lo lascia a Torino-Lingotto come capo-settore che è
conforme alla sua qualifica formale in quel momento, quella di funzionario-VIII
livello. Quando scade l’ordine di servizio, questo direttore regionale, che poi
sparisce per altri e superiori incarichi, dice a Roby di restare dove è, di
fatto, senza ulteriori ordini di servizio formali. Dato che nel frattempo Roby
è primo assoluto un un concorsino interno per titoli sui trasferimenti
all’interno della regione, a termini di concorso dovrebbe essere mandato subito
a TorinoCentro. Ovviamente, è già successo per mille altre cose, se Roby vince
un concorso etc, per lui non vale se ciò interferisca con le persecuzioni
contro di lui. Ecco che, allora, scaduto l’ordine di servizio sulla sua
permanenza a Lingotto, [era un ordine di servizio del tipo “il tal dei tali si
assegna lì per 6 mesi”, o quel che era], Roby se ne ritorna a Gravellona Toce
mentre insiste che, a termini di concorso, di cui è primo assoluto, deve essere
assegnato a TorinoCentro. Non applicheranno mai i risultati del concorso, non
relativamente a Roby. Intanto nuovo direttore regionale diviene Umberto
Fumarola, un mafioso già INAM, e di area già Dc-Cisl. Di quelli delle riunioni
riservate della “guerra fredda”, quando facevano le riunioni della rete
terroristica diffusa degli Squadroni della Morte dei CC-CIA-NATO. È uno che che
non fa mai nulla senza chiedere ai sindacati. Direzioni e sindacato sono la
stessa mafia. Non quando lo contattino gli Squadroni della Morte CC-NATO. Lì
obbedisce subito e poi dice ai sindacati che ci sono di mezzo “entità superiori
dello Stato cui si deve obbedire subito”. Costui aveva già incrociato Roby poco
prima quando costui era direttore provinciale Milano [prima ancora era stato
direttore provinciale a Torino]. La Direzione Generale aveva destinato Roby,
per alcuni mesi, a Milano Centro. Appena arriva lì, Roby scopre che, su
richiesta degli Squadroni della Morte CC-NATO, Umberto Fumarola lo ha assegnato
alla sede più lontana e sbagasciata delle provincia. Dato che a Gravellona
Toce, dove Roby era ritornato da<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Torino-Lingotto alla scadenza dell’assegnazione provvisoria lì, Roby
chiedeva un lavoro conforme alla sua qualifica e grado, come da leggi e
regolamenti, per uscire almeno da quello stallo Umberto Fumarola lo assegnò a
Torino-Sud, che era di fronte alla Direzione Regionale, con l’ordine di uno <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i> sostenuto sul luogo di lavoro. Appena Roby arriva, il
delinquente Francesco Papa, il direttore, non c’è. C’è il vice-direttore. Uno
competente dal punto di vista legislativo e previdenziale ma che non deve aver
saputo farsi largo contrariamente a molti altri. Prima gli dicevano che era
troppo giovane per far carriera. Ora che era troppo vecchio. Chiaramente lo
avevano sempre preso per il culo e lui ci si era fatto prendere. Per cui
aspettava come vicedirettore di arrivare alla pensione. Servile e senza alcuna
moralità, il medio e mediocre conformista, covava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di questi rancori nonostante fingesse sempre
grande sottomissione alla gerarchia, lì il direttore ben più giovane di lui,
pur con la stessa qualifica dirigenziale. Arrivato lì il Roby, con queste
speciali raccomandazioni, lui lo assegnò, a un lavoro non della sua qualifica,
bensì inferiore, e nell’ufficio di una che si era fatta, una sola volta, il direttore,
Anna. Non solo. Nello stesso ufficio vi era un ragazzotto professionalmente
capace, un calabrese, che anche lui se la contava con il direttore, ma lui “per
amicizia”, perché il Francesco Papa, pur napoletano, raccontava di essere
calabrese, ai calabresi, avendo lui, forse a Milano in quel momento, una moglie
calabrese. Anna era una triestina, di una decina di anni più vecchia sia del
direttore, che di Roby, sarà dunque stata del 1940 o giù di lì, la cui madre, a
Trieste, col marito in guerra, si prostituiva ad un soldato tedesco che le
andava in casa ed, in cambio, le portava da mangiare ed altri beni di prima
necessità. Anna, dopo averla data variamente in giro, aveva capito<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come soldi fossero ben più importanti
dell’amore, o ciò così venga chiamato. Per cui si era accasata con uno
decisamente più vecchio di lei, un ingegnere con un’azienda di lavori stradali
e ‘pubblici’ o cose del genere. Sarà forse stato il 1993. Il figlio era già
divenuto a sua volta ingegnere e lavorava col padre, la figlia faceva ancora,
stava forse per finirlo, il liceo. Lei fatti i due figli, o forse pure prima di
averli partoriti entrambi, ricominciò a darla in giro. Ma col criterio di darla
solo a dirigenti e direttori e cose del genere. In realtà non era così rigida.
Lei non se ne ricordava, ma Roby la aveva già incrociata, poco più di una
dozzina di anni prima, a Torino Centro. Dato che lei la dava ad uno dei due
fratelli Parlagreco [quello che faceva il sindacalista Cisl] quando costui era
dirigente di un ufficio ispettivo allora in Corso Turati, quando questi venne
nominato capo reparto pensioni a Torino Centro lei lo segui nello stesso
reparto dove lavorava lui. Dato che lui non è che poi la scopasse moltissimo
[entrambi i fratelli Parlagreco avevano calde mogli sicule che lavoravo anche
loro all’INPS], lei, Anna, passava le giornate a far niente, lì all’ufficio
pensioni, vestita elegantissima e tutta ingioiellata, a starnazzare rumorosa
tutto il tempo ed a cercare di rimediare del cazzo occasionale pure da
ragazzotti del giro dei fighetti e delle fighette dell’INPS di Torino centro.
Si faceva ‘perdonare’ di questo suo far nulla, e pure rumoroso, andando dal suo
Parlagreco a riferire su tutto e su tutti. Beh, questo lo faceva comunque. Era
una vera<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vocazione. Anche in periodi in
cui lavorerà, andrà sempre a riferire, anche inventandosele. Anna era
un’attrice nata. Fingeva alla meraviglia, almeno per chi abboccasse. Non appena
il nuovo direttore Francesco Papa era arrivato lì all’INPS di fatto alla
Crocetta, Anna si era detta che poteva essere una buona preda per un po’ di
cazzo. Per cui andò da lui tutta sorridette e seduttiva e si offrì di trovargli
casa. Lui accettò. Lei gli trovò subito casa. La trovò, in realtà, a lui e ad
un altro mandato a Torino in contemporanea, come direttore di Torino-Lingotto.
I due spartivano l’alloggio. Ma questo secondo la trattava apertamente da
troia, se la incrociava, ed avrebbe<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>preteso che Anna la desse pure a lui e senza tante storie. Essì, perché trovatogli
un ammobiliato per lui e per l’altro, lei gli [al F.Papa] si gettò addosso, gli
tirò fuori l’uccello, se lo mise dentro ed a lui non resto che montarla. Devono
avere scopato una sola volta, forse due. Dato che l’altro direttore lì
incrociò, poi fece a Francesco Papa qualche battuta sanguigna del tipo che si
era scopata una tardona, mentre all’INPS si rimedia anche qualche giovane
ficona che sia ben felice di darla la direttore. In realtà, l’altro avrebbe
voluta scoparla lui, che non si faceva tanti problemi se fosse giovane o
vecchia. Ma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Francesco Papa, napoletano
camorrista delinquente e complessato, si sentì irriso. Dato che Anna continuava
a marcarlo stretto, andando continuamente nel suo ufficio e trattandolo in modo
confidenziale, ed anche dicendo a tutti che lei si sentiva davvero infatuata
del direttore, lo seppero tutti che si erano fatti una od un paio di scopate.
Il Francesco Papa, complessato all’estremo, sentì il bisogno di una quasi
pubblica sconfessione. In margine ad una<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>riunione sindacale, disse ai sindacalisti ed alle sindacaliste<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che era stato “un momento debolezza”:
“Sapete, la signora, ha un marito<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>anziano, che oramai... ...lei è ancora giovane... È stata gentile con me
che mi ha trovato casa... Sì, lo so, avrei dovuto sottrarmi. Io non avevo
intenzione. È sta lei che ha insistito. Che mi si è... In fondo, lo ho fatto
come un piacere tra colleghi. ...Non succederà più. ...Se posso dirla tutta, è
quasi colpa vostra. In tutte le sedi dove ho lavorato, venivano le giovani
colleghe e offrirmisi. Avreste dovuto essere voi, voi sindacati ad offrirmi...
...Sì, sono sposato. Ma sono anche un poveruomo solo a Torino per servire
questa nostra INPS ed i suoi utenti. Se<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>siamo distesi lavoriamo tutti meglio!” ...Una cosa... Lei gli andò a casa
varie altre volte, ma lui si sottraeva con delle scuse. Si vergognava
dell’altro direttore. Delle volte che capitò lì e lui non c’era o non si fece
trovare, l’altro direttore gli si buttò addosso: “Dai, signora, ci facciamo una
bella montata, e siamo tutti e due più distesi poi. Se lui non vuole farsi
trovare... Eddai, cosa fai tanto la preziosa. Siamo tutti e due grandicelli...”
L’altro era un siciliano con dei modi di fare un po’ rozzi, almeno in quelle
situazioni. La Anna, come un po’ tutte le troie, faceva la perbenista. In un
altro contesto, si sarebbe fatta dare un po’ di cazzo anche da questo un po’
rozzo e diretto. Lì non poteva, dopo essersi già fatta, una o due volte, il suo
direttore Papa, che avrebbe poi saputo tutto. Non che Anna non fosse abbastanza
universalmente nota. Quando GuidoOrsi, già direttore provinciale poi regionale,
infine pensionato ma sempre a gironzolare per le sedi INPS dell’area centrale
di Torino e che sapeva i fatti di tutti, la incontrata, le si avvicinava, le
strizzava l’occhio e le faceva, abbassando la voce: “Signora, perché non viene
a letto anche con me?!” Lei non osava offendersi, anche perché sapeva che lui
sapeva tutto di lei, per cui la prendeva quasi sul ridere. Allora lui: “Non si
preoccupi, signora, oramai mi resta sempre mollo.” No, lei lo avrebbe ben
voluto, anche da uno di 70 o 80 anni, ma ben duro! Poi secondo la sua teoria
per cui lei la dava solo ad almeno dirigenti... Il tempo che Roby restò in
quell’ufficio dove c’era pure Anna, che era in un piano quasi deserto [c’era
solo, in uno stanzone a fianco, una sindacalista CISL che era stata fatta
sindacalista della sede dal precedente boss locale DC-CISL, un fattorino, un
anziano, poi pensionatisi, della rete Squadroni della Morte dei CC-CIA-NATO di
cui era divenuta, e continuava ad essere, amante – lei era una vera
sindacalista: la avevano messa a fare quasi nulla, non sapeva mai nulla e non
si pronunciava mai su nulla, diceva sempre di sì, usava i permessi sindacali
per andare al mercato dopo avere chiesto ai colleghi prossimi se avessero
bisogno comprasse loro qualcosa] ma con archivi. Quando Anna sentiva che aveva
proprio bisogno di cazzo [la si vedeva... ...aveva caldo, avvampava, sbuffava,
correva a prendere dépliants di agenzie viaggi che sfogliava febbrile facendo i
conti delle probabilità del cazzo che avrebbe potuto trovare e cuccarsi],
prenotava qualche crociera da sola e poteva così vedere di cuccare lontano da
tutti. In casa, il marito ed i figli lo sapevano Non ne fregava nulla a
nessuno. La figlia liceale aveva capito e ne soffriva un po’ di avere la madre
troia. Lo sapete come funziona?! Quelle crisi adolescenziali prima che la
giovinetta, che si credeva seria e monogama, divenga troia lei stessa dopo
essere restata delusa od insoddisfatta dall’amore che credeva di una vita. Anna
andava in continuazione a riferire a Francesco Papa. Si era detta che se lo
avesse compiaciuto magari gli avrebbe dato nuovamente un po’ di cazzo. La si
vedeva quando aveva più bisogno di cazzo che tutta tesa lo cercava, gli dava
appuntamenti in luoghi riservati dicendogli che aveva vitali informazioni
urgenti, urgentissime. Incontratolo sbottava in qualche balla che s’era pensata
per l’occasione. Guardinga, ansimando, tesa, se ne usciva con cose del tipo:
“Roby mi ha detto che ti segue, e poi ti taglia la testa e ci gioca a pallone.
Sono sicura,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sicurissima, che lo farà...
...Me lo hai detto tu che è il capo del nuovo terrore. Dai, amore, dobbiamo
restare assieme, così, con testimoni non osa farti nulla. In due possiamo chiamare
aiuto!” E gli si gettava addosso. Cercava di baciarlo, di toccarlo dappertutto,
di tiragli fuori l’uccello e di prenderglielo in bocca: “Amore, amore, mi fai
impazzire. Lo sai che farei tutto per te.” A lui toccava di inventarsele tutte
pur di sottrarsi. Lui, ne approfittò, di questi deliri. Glieli fece ripetere di
fronte ad avvocati dell’INPS dicendo che loro dovevano dire tutto,
confidenzialmente, anche al Direttore Regionale, pure a Roma se possibile, che
tutti sapessero che quel Roby era davvero pericolosissimo. Non credo gli
successe mai nulla, né a lui né a cose sue. Il Francesco Papa andò solo sempre
più fuori di testa, ma non può dire di essersi visto mai attaccato da Roby. A
volte incontrava Roby che stava uscendo, magari con l’ombrello, ed esclamava:
“Ecco ora mi lo infila in un occhio!” Roby scantonava, accelerava il passo, ed
evitava di commentare tali deliri. Il Francesco Papa la aveva presa come una
cosa personale quella di far fuori Roby. Proprio perché ne aveva montate di
tutti i colori, dopo avere detto a tutti che lui era più furbo di tutti per cui
avrebbe liquidato il Roby. Ma non l’aveva spuntata. Anche quando Roby se ne
andò fu per cose sue, non perché davvero gliene fregasse di quella teppa
delinquente e malata. Non è che se uno si fatto altri conti, per cui deve andare
altrove, non vada “perché non pensino che...” Beh, il paranoico avrebbe fatto
così: “non me ne vado perché perché sennò credono che...” A Roby non ne fregava
nulla di quelle cose malate. Aveva da fare delle cose della cabala, della Chai
[<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>], a Milano, piuttosto
impegnative. Per cui si coprì dietro una cosa alla Bocconi di cui non gliene
fregava nulla e che non gli sarebbe neppure servita a nulla. Anche arrivato
alla Bocconi, alcuni ricercatori che erano stati evidentemente mobilitati
glielo dissero confidenzialmente: “Sai, Roby, sono venuti quelli delle Polizie
Segrete CC-NATO, addirittura dei colonnelli e dei generali, e ci hanno detto
che assolutamente non devi trovare spazio qui, che non devi passare, perché
sennò ci fanno andare tutti nei guai. Ci hanno messo proprio a disagio. Anche
perché loro sono stati piuttosto confusi e noi non abbiamo afferrato neppure un
po’... Ci hanno detto che è una cosa riservatissima e molto importante, che
hanno avuto ordini precisi a tassativi dall’alto molto d’alto. Insomma dobbiamo
obbedire. ...Ci faranno sapere ancora, hanno detto... Ad essere sinceri, non
abbiamo ben capito la logica del tutto... Non solo la logica... Non abbiamo
capito la logica e non abbiamo capitola sostanza. Ci hanno solo detto che se
non obbediamo. Ci hanno detto delle cose sui computer neuronali e su sistemi
crittografici... ...Queste cose le leggevano da un fascicolo, da un dossier. ed
hanno sbagliato a pronunciarle. Non dovevano essere del campo ...Non è che sei
o eri coinvolto in delle ricerche delicate e segretissime sul calcolo parallelo
e sulle applicazioni della teoria delle stringhe in uno spazio-tempo più che
quattro-dimensionale, ...e che poi... ...Dicevano. Eh, hanno tirato fuori
questo fascicolo con cose che chiaramente neppure loro capivano. Prima hanno
detto cose che non capivamo noi. Poi... Ah, ecco, me lo sono scritto qui. C’era
pure dell’altro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dicevano che a loro
risultava che tu ti fossi pure occupato, prima delle cose che ti ho già riferito
prima, di ricerche di frontiera di teorie quantistiche. Noi abbiamo preso degli
appunti per costume nostro di segnarci le cose... Hanno detto che torneranno
con ordini precisi. È solo che noi non abbiamo capito che cosa ci facessero
loro qui. In verità, non abbiamo neppure capito cosa tu ci faccia qui...” Credo
che Roby non rispose nulla a queste ‘rivelazioni’ di uno dei tanti mandati da
altri. Concluse le sue cose della cabala a Milano, Roby se ne andò via da
Italiozia a metà 1995. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Siamo di nuovo andati troppo avanti. Altre, torniamo forse troppo indietro.
Speriamo che poi tutto si ricomponga nella raffigurazione nella testa
dell’eventuale lettore... Altrimenti è lo stesso. Anche seguire, o memo, il
fluire confuso, o che sembri confuso, di parole senza senso, o che sembrino
tali, produce egualmente quelle sensazioni elettriche della mente e del corpo
che sono il senso, lo scopo, o uno dei sensi e/o degli scopi, della lettura e
del pensiero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">A parte a Gracellona Toce, ed i pochi mesi a Milano [questa volta a Milano
siamo ancora nel 1991-92 – poco sopra ci eravamo già catapultati, ma solo per
un momento, nel 1994-95], dove successero cose varie, Roby lo vide, appena
arrivò all’INPS di Torino-Lingotto che la teppa della rete delinquenziale di
Stato della Allakka si era subito riattivata ed imposta, bypassando le buone
intenzioni del direttore regionale di intermezzo [intermezzo tra gli
sporcaccioni G.Vitale ed UmbertoFumarola]. Lì, a Torino-Lingotto, c’era la
Rosaria Bertoletti, separata con figlia, che la<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>dava al boss mafiosetto dell’RDB, Eugenio Romeo [un calabrese viscido,
livido e complessato che la usava come sua faccia e portavoce – beh, lui
copriva anche, di suo, altri delinquenti, in quel caso specifico: bastava
fossero contro il Roby e divenivano suoi compari e da lui protetti], che si era
subito scatenata. Raccontava a tutti quelli che se la bevevano di aver saputo
da fonte certissima che Roby era il capo del terrore e che era loro dovere fare
qualcosa. Poi diceva a certuni le davano corda che dovevano cercare di non
lavorare per non far fare bella figura al Roby e di creargli dunque delle
continue ostruzioni. Nel caso specifico, i piemontesi evitarono di darle retta,
a parte uno (forse neppure piemontese-piemontese – lo diciamo solo per
precisione perché poi che ci siano nette specificità etniche in queste storie
di S/G-OS-M) che era in guerra da tempo per cose sue, dunque non
specificatamente contro Roby. Alcuni del sud ne approfittarono per fare ancora
di meno del solito. Uno del sud della CGIL cercava di fare il furbo, di far
finta di non sapere le cose, e non farle, montato dalla Rosaria Bertoletti. Poi
si giustificava con Roby dicendogli che avevano informazioni riservatissime
[Rosaria Bertoletti e Fiorella Allacca!] che lui, Roby, era il capo del terrore
e che dunque loro, di sinistra, avevano il dovere civico e patriottico di
creargli problemi sul lavoro. Il direttore, pur non avverso, non voleva
mettersi contro i sindacalisti. Così altri. Proprio il precedente direttore era
stato silurato, e mandato a far nulla alla sede regionale, proprio perché il
giorno della visita del Presidente dell’INPS all’INPS del Lingotto la RDB
[sindacato di estrema sinistra creato dalla stessa INPS per indebolire gli
altri 4 maggiori – dunque lì Eugenio Romeo debitamente comprato da chi voleva
silurare il direttore] aveva dato un volantino contro il direttore.
Figuriamoci! C’erano anche due simpatici pugliesi, brindisini, due funzionari,
i coniugi Bove. Liceo e laurea legge. Poi lì all’INPS solo per far carriera.
Volevano mangiare. Lo stipendio non bastava loro. Avevano agganci alla
Direzione Generale. Visto che lì era la sede giudicata peggiore di Torino (e
che non erano evidentemente riusciti a mettere la mani su soldi grossi), erano
improvvisamente spariti. Forse una malattia indeterminata. Poi trasferimenti o
missioni dove si potesse mangiare meglio che lì. Lui riesce infine a divenire
direttore dell’INPS della sua città, Brindisi, dove consolida la propria rete
mafiosa all’INPS locale e ruba a man bassa. Sotto inchiesta per corruzioni e
traffici vari, con l’ottobre 2011 viene sostituito da altro direttore. Lui
pretende di continuare ad essere il capo assoluto. Dunque aggredisce e minaccia
sia il direttore regionale, che il nuovo direttore provinciale, che funzionari
non a lui sottomessi, dicendo che nella sua città il capo dell’INPS è lui e
solo lui, e che devono dare una certa posizione chiave, che lui assolutamente
pretende [aree ispettive con grandi flussi<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>di soldi per cui, in cambio di bustarelle, si possono bloccare recuperi
di evasioni od omissioni contributive], a sua moglie od alla sua amica. Aspetta
le sue prede sulla via di casa. Le blocca con l’automobile. ...Avrà un
carrarmato... Urla loro. Telefona loro violentemente. Minaccia di ridurli a
cadaveri. Ancor più se combinate con la corruzione, queste sono cose abbastanza
gravi, anche se, se uno ha conoscenze e connessioni varie, possono anche finire
senza vere sanzioni. Infatti neppure le hanno arrestato. Inoltre, c’è anche una
certa omertà all’INPS, anche ai livelli alti, su queste cose. Muovono ad altra
destinazione ed uno va avanti nella carriera, solo stando più attento nelle sue
attività delinquenziali. Comunque simpaticissimi e cordialissimi, allora,
quando erano al Lingotto, lui e la moglie. Può essere anche ora, con chi non si
metta loro contro. Pur solo funzionario, era capo dell’Ufficio Pensioni. Anche
la moglie era capa di qualcosa. Ma era una sede piccola. Lui si avvicina a
Roby, con aria ammiccante, appena Robi arriva lì e gli fa: “Ho saputo, abbiamo
tutti saputo, qui, che sei il capo del terrore internazionale. Mi
interesserebbe sapere... Magari combiniamo un giorno, così ci raccontiamo.”
Erano le disinformazioni della Fiorella Alacca e, lì, pure della Rosaria
Bertoletti e dell’Eugenio Romeo... No, con Roby non ne ha mai parlato, né si sono
mai incontrati. Solo rapporti di lavoro e sul posto di lavoro. C’era la capa
del servizio medico, una dottoressa, che era letteralmente terrorizzata. Quando
c’era Roby era nei paraggi, fuggiva atterrita, se poteva. Una volta Roby la
incontrò in un archivio, da cui lei pensò non potesse fuggire. Si aprì la
camicetta quasi strappando i bottoni: “Fammi quello che vuoi ma non ammazzarmi!
...Ti prego!!!” Roby che doveva fare?! Chiuse la parta a chiave, le sfilò jeans
e mutande e le venne dentro un paio di volte. In realtà non sembrò ne fosse
dispiaciuta. Anzi gli orgasmi le uscirono piuttosto sonori ed il godimento le
prorompeva da ogni poro. Ringraziò pure dopo essersi velocemente rivestita e
prima di andarsene frettolosa e cogli occhi sfuggenti. Che non fosse stata solo
scena...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Anche all’INPS di Torino alla Crocetta, di fronte alla
Direzione Regionale, se sono successe di tutti i colori e ben di peggio. Ne
abbiamo già accennato in altri scritti e su altri ‘supporti’... Può pure essere
che se ne ripeta qualcosa appena più oltre, qui, se se ne avrá necessità
narrativa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Oh, avevamo detto “lasciamo stare questo, lasciamo
stare quello” ed abbiamo riempito una decina di pagine. Incredibile! A volte,
per “lasciar stare”, si scrive e si scrive. Speriamo che non sia un pastone
troppo illeggibile! Se lo è,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fa lo
stesso. Adoriamo i pastoni illeggibili!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">C’ è invece qualcuno, qualcuna, che non vogliamo
lasciare stare. No, proprio no. Non possiamo. Come faremmo?! Eppoi, qui
entriamo nella categoria dei geni, delle genie. Sì, lo sappiamo, in italiano
stretto si usa solo genio al maschile, e poi al plurale maschile. Noi lo usiamo
egualmente, arbitrariamente dal punto di vista linguistico-formale, al
femminile. Una genia. Non una fata. Ma un genia. Una vera genia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La avete mai sentita nominare la Fiorella Mattioli in
Carcano, di Orta San Giulio? Speriamo di no. Del resto non esiste. Lo sapete
che i nostri nomi e le nostre località sono TUTTI e TUTTE inventate.
Esistessero mai, non sono loro. Sono altri ed altre. Come dicono al cinema?
Personaggi e circostante sono frutto della fantasia, eventuali coincidenze sono
puramente casuali. Quelli veri, se ve ne sono, veri come denominazioni e
circostanze, no e poi no, non sono loro! Il caso!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Neppure i Carcano mi sembrano dei poveracci.
Tutt’altro! Uno che faccia il liceo e poi una facoltà scientifica, e la
concluda, e si ritiri a vivere sul lago più bello del mondo, è egualmente un
genio. Dunque anche quel Carcano... Mi ricordo un altro che Roby aveva
incrociato, mentre noi lo controllavano per rappresentarlo qui ed altrove, ma a
Roma. Un po’ stravagante ma mi sembrava uno di famiglia su e colta. Carcano ha
una netta concentrazione Lombarda. Il cognome mi fa immaginare dei nobili e dei
guerrieri medioevali bardati che, a cavallo, a piedi i servi, rientrano coi
cani e con uccelli da preda da galoppate e da battute di caccia. Uno che passi
la vita sulle propaggini del lago più bello del mondo mi fa pensare ad un
Cesare. Beh, il suo nome fosse questo od altro non importa. Per quello riguardi
lei, la genia, in fondo quello è solo un cognome che lei si trova e che ama
aggiungere come fosse suo, suo originario. È acquisito. Aspetto che,
ovviamente, non toglie nulla a nessuno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Il cognome suo, suo-suo, è Mattioli, famiglia
nobiliare di San Marino, come origini, origini del cognome. Infatti se se ne
guardi la distribuzione geografica, il centro resta quello. Di primo impulso,
si potrebbe pensare: “famiglia di banchieri”. Ve ne è uno famosissimo nella
storia economica italica. Non son sicuro ve ne siano o siano stati altri, in
quel settore. Anche quell’uno aveva reputazione di essere un aristocratico
prima ancora che banchiere. Beh, quando uno divenga noto, si fa preso a
mitizzarlo. Chiaro che uno sia in commerci parli con tutti. I soldi sono il
commercio dei commerci. Vanno difesi da tutti ed anche dati a molti,
soprattutto se siano soldi altrui. Oh, quanti banchieri sono grandi mecenati.
Oggi tutti. Ovviamente se lo sono, sono generosi coi soldi tuoi, o con quelli
‘pubblici’ [egualmente tuoi come origine], non<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>certo coi loro, di solito, a meno che non ne abbiano così tanti, di
loro, da poter fare i generosi con qualche spicciolo. Vi sono anche Mattioli
gioiellieri. Oggi con distribuzione internazionale delle proprie
produzioni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Non abbiamo idea come il padre arrivò lì, sul lago più
bello del mondo [che chiameremo Lago d’Orta], sulla collina, dunque con vista
sul lago, ma salvi dall’umidità, almeno quella più acuta, e vi abbia creato
pure una fabbrica, una fabbrichetta, credo di mattoni, o forse vasellame e
quelle cose lì. Operaio, artigiano o nobile che amasse la poesia? Stabilirsi
sulla collinetta di un lago non vastissimo a fabbricare terre cotte varie, o
chissà cos’altro se ci sbagliano [ma non era certo una fabbricona d’auto – beh,
nella zona, non in quel piccolissimo comune, vi sono tante fabbriche di
attrezzature o componenti varie per la casa e la cucina; invece lì, dai
Mattioli e dal Carcano, oramai, pur dopo lungo disuso, vi è forse più solo la
ciminiera di mattoni pieni, se non sia nel frattempo caduta, quel residuo di
fabbrica non sembrava avere quelle caratteristiche – in effetti non fai una
fabbrica di minuterie metallica nel posto più bello del mondo], con a fianco la
casa delle propria famiglia, solo un poeta può concepirlo. Una figlia, la
prima, che poi lo affianca e gli subentra come dirigente d’azienda. A quei
tempi le mogli scomparivano, non sappiamo, quel caso, se al parto o
successivamente. Uno intanto ha fatto i soldi e decide di regalarsi qualcosa di
meglio, o che pensa possa essere meglio. Molti uomini non si fanno i conti di
come una diventerà anche solo dopo dopo pochi mesi coi rigonfi di una
gravidanza. Uno vede una florida, giovane, forse con qualche forma e si dice
che deve essere una tutta goduriosa che a letto ti fa impazzire. Uno si ferma
alla prima apparenza e senza neppure valutare gli stesi limiti già insiti nella
prima apparenza. E dopo poco uno si ritrova una vaccona che sembra uscita dalla
stalla di casa, però sempre, almeno per un po’, giovane e con la pelle
bianchissima. Facciamo per dire.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non
conosciamo che sia successo. No, ha di sicuro sposato, dopo la scomparsa della
prima, una Marilyn Monroe. Era magari lui che era un signorone arrivato e che
straviziava a tavola e coi vini. Il vaccone sarà stato lui. Fa lo stesso. Vede
in qualche modo questa ragazza forse dell’Est, facciamola ungherese come
famiglia, con la pelle bianchissima, ma che parla italiano e solo italiano. Se
ne invaghisce. Lei e famiglia vedono che è un buon partito, e si sposano.
Intanto lui scompare. Lei pure. Le figlie sono grandi ed autonome. La prima,
dopo qualche scuola, era divenuta dirigente dell’azienda paterna fino a che lei
stessa si pensioni e la fabbrica non serva più a nessuno con l’evoluzione dei
tempi. Chi aveva fatto invece il liceo classico e poi iniziato l’università,
che concluderà solo più avanti è FiorellaMattioli, la figlia della seconda
moglie. Intanto era entra all’INPS. Uno stipendio fa sempre comodo. Le
sembra<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>troppo finire l’università e
cercasi qualche professione ‘alta’. Quando abiti sul Lago d’Orta, il lago più
bello del mondo, e sulla collinetta di Orta San Giulio, non pensi di
distaccartene. Sei già nel luogo più elevato del mondo. Non hai motivo di
inventarti una professione ‘alta’ od altra. Hai fatto il liceo a Domodossola,
dunque essendosi goduta pure uno dei trenini più belli del mondo. Non il più
bello. Il Cuneo-Limone-Ventimiglia è più esclusivo, per non andare troppo
distante. Tuttavia, la tratta ferroviaria OrtaMiasino-Domodossola è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>decisamente più bella della già non male che
va verso valle. Non è solo quello. Lo sapete come sono le ragazze nelle
famiglie a modo? Sono tutte casa e chiesa.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ma lo sapete come è il Piemonte? Tutte pensano a cuccare, ancor più nei
licei. Del resto la madre lo aveva sempre detto alla figlia: “Certo una ragazza
a modo non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>deve proprio pensarci a
quelle cose. Un giorni ti sposi ed è tutto differente. Qui è un paesino
piccolo. Noi siamo industrialotti. Dobbiamo dare l’esempio. Ma se proprio... Ma
se proprio... Lo vedi come<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è tuo padre.
Prima ero giovane quando mi ha presa. Guarda come sono ora... Se proprio non
riesci... Non qui sotto il naso di tutti... ...Con discrezione... ...Beh,
allora è meglio darci sotto finché sei giovane e tutti ti guardano. La vita è
breve...” In effetti, la madre era morta presto, ancora giovane. Prima il
liceo. Intanto la chiesa. Le associazioni cattoliche. Perché una va nelle
associazioni cattoliche? Che domande... ...Una ci va per cuccare. Il prete ti
guida, ti insegna la morale e tanto tu... Che cattolicesimo sarebbe se una
andasse dal prete: “No, non ho nulla da confessarsi...” E poi se lo dicevano
anche tra amiche: “Se hai qualcosa da confessare davvero, non è che vai dal
prete che ti conosce... Va in qualche chiesa dove non sappiano chi sei. Poi ti
presenti alla comunione, dove c’è il prete che conosci. Lui sta più tranquillo.
Tutti ti ammirano quando fai la comunione perché lo vedono che sei una ragazza
seria. Dio è contento. Con la confessione ritorniamo tutte pure. E per che cosa
l’avrebbero inventata a fare se non fosse proprio per questo. Si pecca perché
si è umani e si ritorna pure perché Dio ci perdona...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lei correva per chiese ed attività religiose.
Ed intanto cuccava. Cuccava a Verbania, a Torino. Anche se qualche collega, di
quelli seri che non lo vanno a raccontare in giro, le lanciava li di vedersi...
Lei aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>voglia. Meglio uno scartino
che nulla. Poi l’INPS. Che pensate che facciano all’INPS? Lei andava a Novara.
Erano giovani. Come si chiamava quel napoletano, o campano, sempre giacca e
cravatta fin dalla nascita, poi divenuto funzionario, semi-dirigente, grazie al
sindacato. Avevano pure indetto un concorso truccato per lui e gli altri capi
degli altri sindacati all’INPS di Novara.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Avevano indetto un concorso pubblico, ma non lo sapeva nessuno. Loro, i
capetti di CGIL-CISL-UIL-CISAL di Novara, lo sapevano ed avevano, tutti
l’ultimo giorno utile, nel tardo pomeriggio, presentato la loro brava domanda a
quelli riottosi dell’ufficio del personale dove nessuno sapeva del concorso. “Prendi,
prendi questa domanda e non chiedere nulla!” Il giorno dopo arrivò il bando del
concorso: “Si indice un concorso, per titoli, per quattro posti come funzionari
tra coloro che lavorino all’INPS di Novara. Scadenza per presentare le domande:
ieri.” Un capolavoro! Quattro posti. Quattro domande. Chiaro che tutti e
quattro avevano i titoli più alti. Poi qualcuno li guardava male e li mandarono
qualche tempo a Vercelli. Ma intanto erano funzionari di ottavo livello.
Vennero dati loro uffici da dirigere. Pure da sostituire dirigenti,in certi
casi. Se uno sa fare il sindacalista vuol dire che sa fottere il prossimo. Per
cui è un dirigente nato. A quel punto valgono i cosiddetti “diritti acquisiti”
[legalmente non esistono, sono una balla usata dalla predazione burocratica]:
se hai ricoperto un certo incarico, non puoi essere successivamente spostato ad
uno inferiore! Si vedevano impiegati che, perché della DC, erano arrivati a
fare i vice-direttore sede. No, ai tempi dell’INPS a dirigenza PSDI, e con personale
‘fascistoide’ quelle cose non le facevano. Hanno cominciato dopo, con l’INPS
“dei sindacati”. Quello napoletano o campano tutto giacca e cravatta era allora
il capoccia UIL dell’INPS di Novara. Divenuto funzionario, non è che si sia più
preoccupato di avere una tessera sindacale. Era anche uno generoso. Una volta
che uno ha mangiato il mangiabile, almeno in quel secchio, è giusto lasciare il
posto ad un altro. Quando la Fiorella era ancora giovane-giovane e lui pure,
non è che lei potesse resistere ad uno tutto giacca e cravatta che gli disse
che dovevano vedersi. Non che avessero troppo da dirsi. Lui era a livello di
chiacchiere da guappetto. Lei una genia che si era già avventurata sulla strada
infinita che porta a Dio dopo essere transitata tra santini, statuette,
incisioni. Tra poco vi diremo sulla genialità della Fiorella... E che deve fare
una ragazzetta tutta casa e chiesa? Quando lui si è stufato, lei avrà fatto
senza, avrà trovato altro. A qualche amica diceva. “No, è una cosa solo
fisica... ...Mi sentivo depressa... ...Dovevo dare un esame... Non è che avessi
tempo di andarmi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a divertire. Mi è
capitato lui che mi ha portato qualche volta nel suo pied-à-terre. Cosa dovevo
fare? Tanto per liberami un pochino... Oh, sempre in chiesa...” Poi la cosa
finì lì. A lei non che interessasse. Lui era uno che, pur poi con moglie e
figlia, piaceva sentirsi gran beccone che aveva amanti. No, lì con Fiorella
erano ancora entrambi liberi. C’è anche da dire che a lui piaceva più il tipo
gran troia mentre lei era una più sul tipo discreta parrocchiana. A qualche
altra, sempre dell’INPS, che ci faceva un pensiero ad un tipo ‘napoletano’ e
sempre con giacca e cravatta, oltre che visibilmente sempre in cerca, e che,
dopo tra loro era finita, le chiedeva, lei, FiorellaM, si sbottonava appena di
più. Pur senza entrare troppo in dettagli sussurrava: “...Una cosa così... ...A
dire il vero nulla di eccezionale.” In effetti, a lui piaceva il tipo porca,
quella che la sia e lo faccia vedere. Anche a lei, invero, pur presto appesantitasi,
o forse proprio per questo, piaceva il tipo che le fosse montato sopra e le
avesse affondato uno stantuffo da macchine industriali e preso a sbatterlo ed a
sbatterla senza ritegno. Nelle sue fantasie erotiche, lei si immaginava di
essere sotto i colpi di un cavallo, o di un toro. Era stata giusto una cosa tra
colleghi, vicini di scrivania, per un poco di ginnastica reciproca. Fiorella,
quando ha trovato marito, più che altro è lui che ha trovato lei, è divenuta
tutta marito e cane. Pure prima non è che andasse a darla a tutti. C’era pur
sempre Dio che la guardava,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quel Dio che
sorveglia con occhio particolare geni e genie. Calda, calda, calda, ma si era
già incamminata sulla via della conoscenza, quella che riempie ancor più di
qualunque basso istinto, ...forse... ...Non ne siamo sicurissimi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Vi abbiamo detto che la Fiorella Mattioli Carcano era
ed è una genia, e neppure vi abbiamo anche solo ancora accennato perché.
Guardate la sua bibliografia di testi scritti, discorsi, titoli, onori, deve pure
esserci da qualche parte una lista completa di dove sia seduta e degli aerei e
treni abbia mai usato, e lo capirete. Deve avere uno stuolo di segretari e
segretarie che la seguano ovunque e che abbiano stilato un resoconto davvero
impressionate delle sue realizzazioni. Inoltre, crediamo non vi sia santino,
statuetta, immagine, incisione, nella sua area di residenza, prossima ad essa,
a volte pure distante, di cui lei non abbia analizzato, discusso,
rappresentato, ora intellettualizzato per i dotti, ora volgarizzato per le
plebi, la cromaticità dal punto di vista della devozione popolare ed
aristocratica. Voi vedete una madonnina od un santino ai bordi di un sentiero,
ad un incrocio, e tirate innanzi. Lei si ferma e si commuove. A volte piange e
piange. Sì, è stata a volte vista, di giorno ma anche nella notte, pregare e
piangere di fronte a queste icone della santità. Dopo esserli elevata con la
contrizione, e liberata col libero fluire dei sentimenti, vi svela che,
passando dinnanzi a quell’icona, il burbero contadino, pur senza farlo vedere,
si commuove, mentre magari la figlia scapestrata si fa, dietro ad essa, fare la
festa ed il post-farsi-far-la-festa. ...Incredibile. ...Voi non ci credeste
mai. In un portacenere, se ve ne sono ancora, di un trenino di montagna voi non
vedete nulla. Lei vi scopre il riflesso dell’immagine di Cristo ed il popolano
devoto che la percepisce. Sì, una genia. E che genia! Un cervello ed uno
spirito di una genialità che vi abbaglia. Prima di iniziare a scrivere su di
lei, dopo anni che indugio su queste pagine da completare, ...sì, ecco, non ci
riuscivo. Iniziavo a digitare il suo nome e mi bloccavo. Alla fine, occhiali da
sole, vodka, sesso porco, porco-porchissimo, sapete di quello estasiato su cui
insistete anche quando dopo volte e volte di godute successive avreste magari
bisogno di almeno per qualche ora per riprendervi ed invece no, insistete,
volete continuare a godere, godere e godere, e godere perfino di più. Ecco dopo
mille di questi tentativi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla fine
davvero estasiato ed annichilito, ecco solo allora sono riuscito ad iniziare a
parlare della genia. Prima sentivo questa devozione popolare di cui cui lei è
vate che mi bloccava. È stato davvero arduo superare il blocco e trasformare in
parole scritte questi sprazzi di verità che anche un sempliciotto come me
subito scorge non appena<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la Fiorella
Mattioli Carcano, la sua profonda spiritualità, vi si riveli, abbagliante<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stordente, attraverso qualcuno dei suoi
scritti. Beh, meglio mi fermi qui, che sennò mi sento Zorzenone, anche lui un
genio, genio dell’imbonizione, mentre con tali figuri io non intenda avere
nulla da spartire se non inevitabilmente come scribacchino qui ed ora di queste
cose. Come diceva quello?! Se non ora quando? Diceva così. Frasi retoriche di cui
ci esalta per i loro suoni. Se non adesso quando? Avrei potuto pure prima.
Potrò pure dopo. A volte mi dico: “E se muoio ora, che cosa ho scritto a fare?
No devo non morire, o non devo morire prima che queste cose siano uscite.” Non
è che si possa parlare di una genia con una frasetta su un blog si possa
scrivere in un attimo e subito consegnarla al mondo. A volte neppure se ne può
parlare in un raccontino di due pagine seppur in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>teoria, tecnicamente, non è che vi siano
ostacoli. ...È vero. La sto facendo troppo lunga. No, non sono i preliminari
prima di sprofondarsi nel godimento e per renderlo più intenso. Questa mia
logorrea sono preliminari perché... Ho quasi vergogna a dirlo. ...Questo nostro
personaggio immaginario, Fiorella Mattioli Carcano, e questo nostro altro
personaggio immaginario Roby, ...ecco Roby, al contrario di me, non era per
nulla impressionato dalla genia, né dal suo genio, dalla sua genialità. Non che
una genia non possa lavorare all’INPS, od alle poste, o come donna delle
pulizie. Se all’INPS vi ha lavorato Roby che non è mai stato un genio, non si
vede perché non potesse lavorarvi anche una genia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Vedete magari una grassona, od una magrissima, con
lisi abiti neri che esca da una stalla puzzolente, col secchio del latte appena
dalla stessa munto. Poi la vedete spargere il mangime delle galline. Dopo
ancora rastrellare il fieno. Il giorno dopo scoprite che scrive elabora
utilissimi algoritmi di intelligenza artificiale. Vedete una Margherita Hack
che stia uscendo da un’università e pensate: “Chissà perché assumono delle
donne delle pulizie così anziane?” Incontrate una Mariangela Melato che stai
entrando dal salumiere a comprare del prosciutto e concludere: “In effetti una
professoressa di astrofisica non è che possa fare la coda al supermercato.
Meglio il negozietto, in quel momento deserto, sotto casa.” Vedete una
immaginaria RitaLevaMontilcini che sta parlando “ai giovani” [scusate ma sono
sempre stato un ingenuo, pure di riflessi piuttosto lenti, per cui non ho
tuttora capito perché non si parli, di cosa fare nella vita, “ai vecchi”] e vi
dite, anche perché ve lo hanno detto: “Che scienziata!” Facciamo per dire,
trattandosi di personaggio ipotetico... ...E se fosse stata spinta su perché
metteva la mano sull’uccello ed apriva solerte le gambe, anche non richiesta,
ai superiori, nella riservatezza dei laboratori, ed, infine, esaurita la fica,
fosse passata al culo che solerte dava alla corruzione e predazione
farmaceutica che dunque l’ha spinta, come sua fantoccia, al Nobel? Invidia, naturalmente,
che, come sa chi conosca Alberoni, è un sentimento distruttivo, di chi pretenda
distruggere l’oggetto della propria invidia. Invece, facciamo per dire, anzi lo
diciamo per noi stessi, in inglese è l’opposto, opposto nel senso che sono <i>false
friends</i> della lingua, tra le due lingue,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>per cui envy va tradotto con gelosia [il sentimento competitivo] mentre
jealousy con invidia [il sentimento distruttivo, che vorrebbe
semplicemente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rimuovere l’altro, farlo
sparire]. Chiaro che un Nobel è sempre in genio certificato mentre io, che non
lo ho, un fesso senza certificazione!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Come tutti i geni, la Fiorella Mattioli Carcano era, o
si sentiva, differente. Anche gli altri, o altri, la percepivano come tale. Non
Roby, a dire il vero, ma lo vedremo dopo, se capita. Dove lavorava lei, a
Novara, con altre più o meno coetanee, ecco che le colleghe parlavano di cose
domestiche, dei figli spesso. Lei si sentiva tagliata fuori. Ecco, non vuoi a
avere figli, o comunque non ne hai, e poi soffri di non averne. Due sorelle e
nessuna delle due che non trovi un momento per farsi mettere incinta, chessò un
due o tre volte da qualcuno. Lei era pure regolarmente coniugata. Una casa in
prossimità e con vista sul laghetto più bello del mondo, in uno dei comuni più
piccoli e caratteristici del mondo, e tutto si estingue invece che essere
allietato da dei pargoli che poi crescano. Siete stati sempre lì, non è che
foste in viaggio, emigrati. Le colleghe parlano dei figli. Lei si sente
tagliata fuori perché non vuole averne, perché non ne ha. Conosci tutti i preti
e le suore del mondo. Loro ti considerano come una dei loro e tu pure. Ti
avrebbero dato uno, due, tre, quattro bimbi abbandonati alla nascita, avrebbero
pure fatto carte false, e sarebbero cresciuti come tuoi, tuoi al 100%. No, dai,
siete voi che non avete voluto. Sono un gruppetto in un ufficio. Poi una
collega, l’avrà data a quello giusto, ottiene il coordinamento. Ordine di
Servizio: “Nomino la tale coordinatrice del tale sottogruppo pensioni.” Lo
stipendio è lo stesso. La carriera è finita lì. Non è che... La genia soffre
perché non è lei la coordinatrice, ma una delle altre. Lo sapete cosa fa un
coordinatore, di particolare? Nulla. Nulla di particolare. Beh, può succedere
che convochino una riunione dei capi settore e dicano “portate pure i
coordinatori”. Figuriamoci! Lei è coordinatrice ed io, che sono una genia della
devozione popolare, no. Figurati! Tu scrivi e studi di crocifissi, madonnine e
santini. Loro fanno, rispetto ai supplementi ed alle ricostituzioni di
pensione, lo stesso lavoro che fai tu e con lo stesso stipendio, a parità di
ore. No, no, l’altra ha il coordinamento e lei no. Ogni mattina che entrava in
quell’ufficio a Novara aveva una botta allo stomaco: “Lei è coordinatrice. Io
non lo sono.” Normale, eh. Le persone reali sono così. Magari Newton soffriva
perché il suo panettiere sapeva fare le focacce mentre lui, sebbene fosse
Newton, non aveva mai provato a farle, per cui, tutte le volte che lo vedeva,
botta allo stomaco e: “Io sono Newton ma lui sa fare le focacce!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Quando Roby viene mandato a Gravellona Toce, come
‘punizione’ perché è stato assolto, a metà 1990, quando rientra in servizio,
capo centro [la sede, o sezione, o ufficio si chiamava pomposamente “Centro
Operativo”, di fatto una piccola filiale INPS] è il napoletano o campano tutto
azzimato, quello del concorso truccato con cui i 4 sindacalisti locali sono
tutti divenuti “funzionari”. Non è una cattiva persona. Come tutti i camorristi
che si barcamenano cerca di non mettersi contro nessuno, anche se innanzitutto
fa il galoppino del direttore della sede di Novara. Lui si considera un
dirigente, ma è uno a carriera finita. Anzi è già andato fin troppo in alto,
pur non sapendo fare nulla, e per puro intrallazzo. È stata la sua fortuna avere
raggiunto funzioni semi-manageriali perché, pur furbissimo, ha testa solo per
azzimarsi con vestito completo con cravatta. Le giornate le passa al telefono a
farsi dire in diretta da Novara come si debba fare quello e come fare
quell’altro. Normale quando siano cose nuove, ma lui non deve mai avere fatto
nulla. Lo sapete come sono quelli ben soggetti al potere. Beh a volte sono
anche persone capacissime e competenti. Altre ci sono questi che fanno lavorare
gli altri, al posto loro. Quando uno raggiunga posizioni semi-manageriali
questo non sapere far nulla diviene mano visibile. ...Napoletani... Vorrebbe
comprarsi una laurea da qualche parte, ma non è che sia così semplice. Ci sono
tanti che si sono laureati facendo scena muta agli esami. Bisogna pur sempre
avere la pazienza di almeno far finta di seguire le lezioni. Se proprio non ti
hanno mai visto, non è che ti facciano passare agli esami dove fai scena muta!
Bisogna avere la pazienza di farsi le parti di merda di restare zitti alle
domande. Poi ha il tuo inutile titolo ma a volte utilissimo in un ufficio
pubblico, od anche per carriere in aziende private. Se poi proprio non riesci a
fartelo fruttare per la carriera, lo usi solo per il “dottor” o “dottoressa”.
No, lui è napoletano o campano, per cui lo vorrebbe subito. Cerca febbrilmente
dove o come comprarne uno. Ovviamente non trova. ...Credo... Chissà che oggi
non sia dottore, per cui se lo sia comprato da qualche parte... Certo è di
quelli che se si trovano 1’000 o 10’000 sul tavolo non è che si faccia problemi.
Non io che abbia, od avessi, elementi. Ma il tipo era quello. Fica e soldi.
L’importante è non averne conseguenze negative. Tra l’altro, a Novara, in certe
posizioni, anche impiegati onesti e fessi (che poi regalavano i loro soldi ad
altri) si trovavano buste con bigliettoni nella cassetta della posta.
Immaginatevi il piemontese [beh, Novara e perfino più lombarda che piemontese!]
che, perfino in forma anonima, si senta in dovere di remunerare il dipendente
pubblico che gli abbia accordato quello che gli spettava di diritto! I
piemontesi sono così, non solo i suddici. Qualcuno che abbia superato i cento
anni come me se la ricorda tutta la retorica risorgimentale, anche letteraria e
cinematografica?! Mannò erano e sono tutte balle. Erano e sono corrotti, anche
quelli delle balle del “piccolo mondo antico”.Invitti che si fanno fucilare per
la patria o per la causa? Mannò, oggi ti denunciano per guadagnarci od anche
solo per servilismo. Se domani vinci tu, si schierano con te e poi ti sparano
perché ora il potere sono loro e devono farsi largo a gomitate. Uno di Novara,
Piemonte, quasi in pratica in Lombardia, che mette buste anonime piene di soldi
nella busta delle lettere dell’impiegato che gli ha abbia accordato il dovuto.
Od anche altri, del Piemonte profondo, che andando in ufficio pubblico a
chiedere il dovuto si preparino una busta piena di soldi per remunerare
l’impiegato in carica per quella certa pratica. Sarebbe davvero un problema se
ci fossero solo transazioni elettroniche. Beh, troverebbero qualche
triangolazione anche in quel caso. Si potrebbero sempre far transitare i soldi
su conti anonimi in bitcoin ed altri. Lo scemo sono io. Non una cattiva
persona, in fondo in fondo, il napoletano campano tutto fica e soldi, ma, beh,
non certo un esempio di santità, né di onestà. Tra l’altro quando Roby arriva,
all’INPS di Gravellona Toce c’è la guerra civile. Qualcuno [anche quello non
una cattiva persona, anzi un ragazzo simpaticissimo e cordialissimo, anche
generoso, idem la famiglia sua], uno della zona, che notoriamente mangiava in
abbondanza [di fatto gli davano – magari neppure sollecitava] quando faceva il
“oggi l’INPS a Domodossola” settimanale, per cui aveva sempre auto e tasche
piene, dopo queste sue missioni viaggianti settimanali dalla sede di Novara a
Domodossola, è furioso che a “Pensioni Subito” siano stati assegnati un campano
ed una calabrese di recente assunzione. Beh, ruffiano-ruffiano del Capo Centro
era un siciliano che i soldi li sollecitava. Anche quello non una cattiva
persona, se si va a vedere. Ma di quelli che se, fuori dall’INPS gli chiedevano
dei favori, sospirava e: “Sa, ci sono delle spese...” Su questa cosa del
“Pensioni Subito” era scoppiata la guerra civile dentro il Centro Operativo.
Urla nei corridori... Il Partito del Capo Centro ed il Partito di quelli
dichiaratamente contro. In realtà, molti se ne fregavano. A contare tutti,
inclusi quelli in trasferte occasionali da Novara, il Centro INPS di Gravellona
Toce non doveva superare le venti persone, forse neppure le quindici.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Le genia, quando non era in servizio effettivo geni,
cioè quando faceva l’impiegata INPS, faceva delle puntate periodiche a
Gravellona Toce. Con la normativa complessa e che si complessifica in
continuazione, una piccola filiale non può avere tutta la cromaticità di
competenze di sedi più grosse. In realtà, non si capisce perché non ci sia un
centro INPS nazionale unico, per esempio a Bolzano, e sul territorio non
abbiano solo i servizi ispettivi, fino a che serviranno. Per il resto, bastano
delle colonnine per comunicare col centro unico ...non con dei call-centres
dove non risponda nessuno e molti non sappiano cosa dire! Ma pure chi vada agli
sportelli oggi spesso lo dica e lo scriva di aver ricevuto risposte o
non-risposte per nulla precise e competenti. Troppo difficile. Anche un
GianniBillia era un arruffone ed un arraffone, non un genio! L’INPS è
organizzativamente più sbagasciata che mai. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Infine, la genia, esaurite le sue speranze di divenire
la coordinatrice delle poche matrone a lei prossime di scrivania ed ufficio di
cui avere insofferentemente ascoltato le conversazioni su casa e figli, dunque
non avendo più alcuna speranza di una qualche rivalsa, si risolse a farsi
trasferire<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a Gravellona Toce. Da una
sede provinciale ed una piccola filiale. Lo stipendio era lo stesso. Le
prospettive di carriera, idem, dato che obiettivamente non ne aveva. Era pure
più vicina a casa sua, la località più bella del mondo sul lago che oscurava
tutti gli altri dell’universo. Eppure lei si sentiva sminuita. Solo una piccola
piccola soddisfazione. Finalmente divenne coordinatrice. Nella stanzetta erano
in due. Lei e Roby. Lei ‘coordinava’ sé stessa e Roby. La soddisfazione durò
poco, pochissimo. Perché Roby la sopravanzò di grado. Aveva già più anzianità
di lei. Ma ora lei era ancora di VII livello mentre Roby di VIII. Non che Roby
volesse divenire ‘coordinatore’. A Roby interessava solo il lavoro che gli
competeva per la nuova qualifica, oltre che rientrare a Torino. Fino a che Roby
infine non si ammutinò, dato che per leggi e regolamenti gli spettava un lavoro
di VIII livello, la Fiorella Mattioli Carcano era devastata: “No, no, io non
posso avere come mio sottoposto uno di grado superiore al mio.” Forse
scherzava. Probabilmente, no. Lo sapete come sono i geni. Si prendono così
terribilmente sul serio! Lo sapete che Kant seguiva tutti gli orari quotidiani
con la precisione di un automa? Oh, o geni. Non so se fosse un caso, ma il Roby
dice sempre che geni del genere lo fanno scumpisciare. Sta di fatto che di queste
fisime e problemi della Fiorella Mattioli Carcano a Roby proprio non ne
fregasse proprio nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Non a lei che era sempre più agitata. Tra l’altro, una
cosa è quando lei faceva l’impiegata viaggiante Novara-GravellonaToce. Ora era
lì. Era nella<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stessa stanza con Roby,
una stanzetta giusta per due persone con un terminale per caricare le pratiche
ed altre cose. Inoltre, ora, occasionalmente, faceva pure l’impiegata
viaggiante GravellonaToce-Novara. Quando ci siano uffici staccati che dipendano
dalla sede provinciale... Immaginatevi quel ‘genio’, quel ‘modernizzatore’, di
GianniBillia: computer, terminali, archivi centrali informatizzati ...e poi non
servono a nulla! ...Se poi si deve andare personalmente da GravellonaToce a
Novara per controllare un bollino in una tessera di contributi od altri pezzi
di carta. Anche le informatizzazioni le si dovrebbero saper fare. L’INPS, da
decente struttura sotto stretto controllo massonico-socialdemocratico, è stato
trasformato, a partire dagli anni ‘70, in una fogna sempre più corrotta ed
inefficiente sotto il controllo di mafie politico-sindacali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Alla Fiorella Mattioli Carcano andava benissimo essere
costretta a quelle sue missioni a Novara. Poteva così parlare con l’ufficio del
personale e col direttore del momento. Il capo del personale era uno
squilibrato ossesso e sottomesso, un conformista urlante che imprecava contro
tutti. Non contro chi gli stesse sopra ovviamente. Era uno di quei fascisti che
a volte si mascherano da DC. Gli uffici personale sono un po’ tutti così dato
che devono essere sempre a solerte disposizione della rete degli Squadroni
della Morte CC-NATO. Giovani o vecchi, Vi mettono fascistoidi militanti e
vecchie troie. Ah, non fa differenza... ...anzi, come direbbe DanGreenburg,
echeggiato o meno da Watzlawick, che siano anche eventualmente di sinistra o di
centro, od anche giovani vergini, restano comunque dei fascistoidi militanti e
delle vecchie troie. Tra l’altro questo che capeggiava l’ufficio del personale
di Novara era affetto dalla sindrome di Tourette. Appena il suo interlocutore
usciva dalla stanza, o la telefonata si concludeva, esclamava incurante: “Non è
adatto! Non è adatto! Non è adeguato! Non è adeguato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I direttori di
Novara erano passati dal direttore vi era quando Roby arrivò a GravellonaToce,
un vecchio delinquente della DC e delle milizie parallele da “guerra fredda”
[‘Gladio’] degli Squadroni della Morte CC-NATO, ad un guappetto DC-CISL, e,
successivamente, ad un postDC-CISL che giustamente voleva scaricarsi da
pasticci combinati dagli altri.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Il primo direttore, montato dagli Squadroni della
Morte CC-NATO cercò di non pagargli neppure lo stipendio a Roby. Il terzo fece
finta di capire quello volessero gli Squadroni della Morte CC-NATO e cerco di
rimandare Roby a Torino, cosa che poi avvenne. Il secondo, il guappetto e
mafiosetto pugliese, di quelli che si ritengono sempre più furbi degli altri,
fu uno spasso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La genia, la Fiorella
Mattioli Carcano pur servile con tutti, lo adorava. Beh, lo adorava come
direttore, ma in effetti lei adorava tutti i direttori, mentre lo disprezzava
come genia. Lo sapete come sono i geni. Lui pensava di essere più furbo. Lei
ancora di più. Del resto tra le grandi prospettive di carriera a Novara e poi
quelle a GravellonaToce... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">In realtà, la Fiorella Mattioli Carcano venne sospinta
a GravellonaToce. Lei pensa, o fa credere di ritenere, di esserci venuta per
sua scelta. Non fu proprio così. Avevano bisogno di una in stanza con Roby.
“Abbiamo una genia e ce la teniamo a Novara? Abbiamo bisogno di una grande
agente speciale in missione coperta contro il capo del terrore che è lì a
GravellonaToce. Gli Squadroni della Morte CC-NATO sono stati chiari,
chiarissimi... ...Beh, non abbiano in realtà capito molto bene cosa vogliano,
ma sembra che vogliano un flusso continuo di notizie. Solo con la Fiorella
Mattioli Carcano, una scrittrice, una scienziata, nella stessa stanza col
demonio lì a GravellonaToce possiamo dare agli Squadroni della Morte CC-NATO
quello che vogliono.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Il pazzoide del personale, lì a Novara, le parlò. Lui
non sapeva bene cosa dirle. Il solito repertorio sul caso. Lei non capì bene. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dobbiamo fare il culo a un giudeo schifoso. Ordine
del governo!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, uno di quelli che hanno ammazzato Gesù?! Bene!
Lo faccio per Gesù, la madonna e tutti i santi ...Ma purché non si sappia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Guarda che è<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>una cosa segretissima. Segretissima! Lui non deve nemmeno sospettare...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Eppoi, o prima, o nel mezzo, solita valanga di
sciocchezze. In realtà estremamente concentrate perché la sindrome di Tourette
premeva. Appena lui la sospinse fuori dalla stanza,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>potette finalmente lasciarsi andare: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non è adatta! Non è adatta! Non è adeguata! Non è
adeguata! Puttana! Rottainculo da sacrestia! Troia del cazzo! Intellettuale di
merda! Comunista! No, non è adatta!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Arrivata a<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>GravellonaToce, in missione ufficiale, ormai nella stanza con Roby, lei
discretamente, discretamente rispetto a Roby che non doveva saperne nulla,
chiese un po’ a tutti sui termini della sua missione. C’è da dire che molti
scantonarono, incluso il capo centro di GravellonaToce, il napoletano o campano
già suo amico di letto appena lei era entrata all’INPS a Novara. Riceveva delle
risposte del tipo: “Sì, ce ne hanno dette di tutte i colori... ...Ma poi lo
vedi anche tu quel Roby...” Quando chiese infine al più astuto, un siciliano,
Salvatore Brancatelli (25/04/1965, forse di Palermo – un piccolo delinquente da
pogrom anche se è di quelli che cercano di non metterci la faccia), ora
direttore di agenzia INPS a Gela, lui divenne tutto rosso, si guardò attorno,
abbassò la voce: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ...ci hanno detto che tu devi cercare di
scoprire qualcosa... Non farmi dire altro, che io non c’entro. So solo quello
mi dicono di fare.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sinceramente non sapremmo cosa dirvi del Salvatore
Brancatelli. Riuscite ad immaginarvi un conformista assoluto, timoroso di tutto
e di tutti, che pensi di avere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la
mentalità aperta e di avere capito tutto, e con l’aggravante di essere di
Palermo o dintorni? La sua filosofia della vita era semplice: se scopi prendi
l’Aids, se lo prendi nel culo non sei un veri uomo, non resta che il lavoro
...se te lo permettono. Sembra che ora la sua visione del mondo si sia
precisata e peggiorata. Nel suo CV dichiara che la venticinquennale esperienza
sul campo gli ha insegnato che la vasellina è tutto e la sostanza nulla. O
avremo capito male. I geni sono spesso ermetici. Dato che il napoletano-campano
furbissimo non poteva soffrirlo perché avere un vice con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>laurea, e che avesse vinto un regolare
concorso, urtava la sua suscettibilità, il Brancatelli non aveva in pratica
nulla da fare. Si angosciava. Cominciò a fare qualcosa quando divenne capo
centro l’1/03/1991. La Fiorella Mattioli Carcano lo adorava. Tra geni si
capiscono subito. Lei vedeva in lui il bambino che avrebbe voluto avere. Lui
vedeva in lei una del nord che lo considerasse. È entrato all’INPS, come
funzionario con laurea, a 25 anni di età. Dopo 25 anni di servizio è ancora
funzionario, non dirigente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fiorella
Mattioli Carcano riferiva volentieri a tutti i superiori in grado, ma riferiva
ancora più volentieri alla direzione a Novara. C’è da dire che il Salvatore
Brancatelli capiva poco e quello che capiva lo capiva male. Una volta che
la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fiorella Mattioli Carcano era in ferie,
lui chiese qualcosa a Roby su delle pratiche. Roby gli disse che era meglio
aspettare che che rientrasse la stessa, almeno relativamente a talune di esse
od a taluni aspetti, perché lui Roby non aveva ancora conoscenze e pratica su
tutto. La prassi italica delle leggine ha portato al sovrapporsi di differenti
regimi pensionistici. Se si deve fare la ricostituzione di una pensione
vecchia, o si conoscono bene tutte queste sovrapposizioni, oppure è meglio
lasciar perdere, e farsi controllare il lavoro da chi abbia lunga pratica.
Invece non ci sono grandi problemi per semplici supplementi di pensione. Anche
per vari fondi speciali, dove uno ha delle belle, chiare e complete posizioni
contributive con tutti i dati, si tratta solo di mettere i dati pertinenti nel
terminale ed è tutto a posto. Non appunto per ricostituzioni che attraversino
vari regimi pensionistici. Ma il Salvatore Brancatelli sia non capiva nulla,
sia aveva un continuo astio e sospetto contro tutti perché pensava che tutti
volessero sottrargli il posto. Inoltre, nel caso di Roby, sia lui che la
Fiorella Mattioli Carcano erano rabbiosi perché, dall’alto, continuavano a
premere su di loro per avere rivelazioni che non arrivavano. In quell’occasione
il Salvatore Brancatelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>telefonò subito
alla Fiorella Mattioli Carcano in ferie, ma a casa sua:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, avevo chiesto al Roby di fare delle
pratiche. Mi ha detto che non gli hai insegnato il lavoro!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Come, non ha fatto nulla?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, ha fatto tutto. Solo che ci sono delle altre
pratiche e dice che tu non gli vuoi insegnare il lavoro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">C’è da dire che il Salvatore Brancatelli non sembrava
essere molto capace di esprimersi in italiano. Beh, aveva fatto il classico, e
legge a Palermo. Ma si vedeva che cercava di usare frasi stereotipate, come di
chi non sappia ben articolare un pensiero nel momento in cui lo debba
trasformare in comunicazione verbale o scritta. Dobbiamo anche ripetere, che
chiaramente, tra geni, a volte comunicano su livelli differenti per cui
l’interazione verbale non riesce, non nella sostanza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Fiorella Mattioli Carcano, dopo quella telefonata del
Salvatore Brancatelli, ebbe una crisi isterica già con la sorella: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ecco abbiamo appena avuto la conferma che quel Roby
è davvero il capo del terrore! Lo sai cosa ha detto al Brancatelli?! Gli ha
detto che io non gli voglio insegnare il lavoro! Delinquente! Schifoso!
Fascista! Comunista! Giudeo! Avete ammazzato il nostro signore e salvatore Gesù
ma a me non mi avrete. Gliela faccio vedere io!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Fiorella Mattioli Carcano arrivò in gran pompa e
teatrale il giorno dopo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mi ha detto che gli hai detto che non ti voglio
insegnare il lavoro!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mannò, gli ho solo detto che per quelle pratiche lì
non ho ancora sufficienti conoscenze”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby la ipnotizzò, e pure altro, come già faceva
usualmente sia con lei che con altri. Con lei in ipnosi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dai, dimmi tutto, Fiorella...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Lo sai, Roby, che io sono qui per controllarti e
per riferire... Inoltre, ieri mi sono alterata, quando Brancatelli ha
telefonato, e mia sorella era lì. Poi ci ho pensato che... Dovevo ben far
vedere sia a mia sorella che a Brancatelli che io sono una vera capa!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Quando le telefonavano od andava a riferire, cioè ogni
giorno, e poi in occasioni aggiuntive, era uno spettacolo...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Allora signora Fiorella, che cosa ha scoperto oggi?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “È un cattivo soggetto!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, come ha fatto a scoprirlo?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Me lo avete detto voi...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Per cui, signora, non ha ancora scoperto
nulla...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Guardi, io sono una che ci sa fare... È chiaro che
è sospetto, estremamente, sospetto, davvero un cattivo soggetto.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Le ha detto qualcosa, signora?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Al contrario. Sembra un tranquillo democristiano,
forse più sul liberista. Ecché non può essere sospetto un democristiano
liberista?! Se voi lo sospettate è chiaro che sia un cattivo, un cattivissimo
soggetto!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, quel Roby le sembra propenda più per gli
anarchici o per qualche estrema?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sembra più uno che voti Lega o Berlusconi. Sarà un
cattivo soggetto occasionalmente al centro...”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, noi confidavamo in lei, ma vediamo che lei
non ci dice proprio niente.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “È andato in vacanza in Inghilterra.” Non era vero
ma lei insisteva come un ossessa, con Roby. Si vedeva che era fuori di testa
perché non aveva informazioni da passare. Così Roby le invento qualcosa da
riferire. Roby era stato da cabalisti a Safed, quell’estate 1981. A Londra
venne mandato un omonimo. Ma sapete come sono i geni e le genie? Tu dici loro
una cosa e loro capiscono chissaccosa. Per cui, saggiamente, Roby le disse
qualcosa che la Fiorella Mattioli Carcano potesse riferire senza fare
confusione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ed a noi che ce ne frega, signora!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mi avete detto di dirvi tutto...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, scusi, signora, non volevo... ...mi sono
espresso male. Volevo dire che apprezziamo. ...Ma a noi occorrerebbe qualcosa
di... ...qualcosa davvero utile contro il Roby...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Andò avanti all’infinito questa routine di loro
[Squadroni della Morte CC-NATO] che pretendevano e questi che non sapevano cosa
inventarsi. In realtà questi degli Squadroni della Morte CC-NATO non volevano
informazioni. L’unica cosa sapessero era ed è che non c’erano e non ci sono
informazioni, informazioni da scoprire o sapere. Le ‘informazioni’ si
inventano. Questi volevano altro. Burocrati del crimine lo sanno appena
cominciano quei lavori da impiegati ‘pubblici’ particolari che non ci sono sono
informazioni. Tutto si crea. Ovviamente non possono dirlo a coloro manipolano.
Anzi, la base della manipolazione è proprio che il manipolato si senta
continuamente inadeguato. Se uno ti manda affanculo subito è chiaro che non ci
sia nulla da fare con costui, per cui passano ad altri. È invece il malato
delinquente con ansia di servire e di servirti, oltre che di servirsi, che è
davvero il perno di queste sporcaccionate di Stato. La chiave per tenersi ben
strette queste risolse è farle sentire sempre inadeguate. Più si sentono
sgridate, inadeguate, più si impegnano per servire e sentirsi meno
inapprezzate. In effetti, la Fiorella Mattioli Carcano era perfetta da questo
punto di vista. Era cresciuta sgridata. Si sentiva inadeguata. Allora cercava
di servire, di fare la gentile, la sottomessa. Si sentiva egualmente sgridata
ancora e quindi si faceva ancora più servile. Faceva la servile e ne aveva
paura. Aveva paura ma non poteva non continuare a fare a servile. Immaginateci
una servile e che ne<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>abbia pure paura.
La vedete subito. Se finge, lo vedete chiaro. Se non finge, per cui si maschera
dietro una soavità senza dolcezza, chi non vedrebbe che è stonata?! Immaginate
una genia delle icone “della devozione popolare” cui manchi sia l’interesse che
la passione. Ed allora perché si è fatta genia per ciò per cui le manchino
interesse e passione? Se date un’occhiata alle ‘sue’ opere, scoprite subito che
le cose interessanti sono scritte da altri. Se leggete qualche suo scritto
avete la percezione immediata e precisa che si stia sforzando ad usare un
linguaggio forbito ma lo stesso si disvela subito inframezzato da orrori
linguistici. Cosa diceva il Giacomo Leopardi filologo? Quando vi appare tutto
semplice e naturale, ecco dietro ciò vi sono stati intensi e faticosi studi.
Neppure vi viene di pensarlo, eppure è proprio così. Quando percepite la
fatica, nel caso della nostra genia pure gli errori ed orrori espressivi e
concettuali, ecco allora proprio non ci siamo. In effetti, anche nell’oralità,
la nostra genia è stata notata cercare, talvolta, di parlare forbito.
...Cerca... ...Tenta... E non che sia il solo aspetto linguistico-espressivo a
risultare faticoso. Manca l’interesse analitico ed interpretativo. Affastella
delle cose. Prudentemente, evita qualunque termine o concetto possa anche solo
essere sospettato di una qualunque eresia. Al contrario, è l’eresia la fonte
della conoscenza. Lei si preoccupa solo del “suona bene? ...si capisce?” Se
nessuno osa o si preoccupa di contraddirla, eventualmente dopo correzioni
formali, il pezzo viene pubblicato. Del resto, tritume inutile fa coreografia
sui mercati del pretume. Ai preti interessa che, donazioni in vita a parte,
famiglie da loro stessi devastate lascino “alla Chiesa” immobili, valori e
contante, anche solo per far dispetto ad altri familiari che dunque diseredano.
Ecco, solo una genia ha potuto fondare su un liceo classico (l’università non
le ha apportato incrementi qualitativi di conoscenza) un suo posticino in
questo mercato del pretume. Certo avrebbe potuto puntare più in alto. Ma se a
lei piaceva fare l’impiegata amministrativa piuttosto che davvero dedicarsi a
tempo pieno agli studi, ha alla fin fine fatto quello che si sentiva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Dicevamo che Roby non era particolarmente
impressionato da tale genia, né se ne preoccupava. Irrilevante questo aspetto,
per la nostra narrazione. Invece, relativamente ai meccanismi dello <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>, degli Squadroni della Morte CC-NATO, meccanismi che le
avevano assegnato una collocazione come piccolo ingranaggio ...beh, Roby ogni
giorno la ipnotizzava e si faceva dire. Ma c’era poco da sapere. Routine. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Stranamente, dopo routines e routines inconcludenti,
la Fiorella Mattioli Carcano venne nevrotizzata di brutto. No, non v’è nulla di
strano. Era il terzo direttore quello che diceva di volersene lavare le mani
per cui intendeva cercare rimandare Roby dove avevano creato il problema, come
diceva lui. Costui era un gran furbone. Era piemontese, per cui poteva far
finta di non essere un suddico furbastro. In realtà era ben peggio, almeno come
furbastreria. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Questo terzo e ultimo direttore [poi Roby torna a
Torino] della sede provinciale di Novara appena nominato se ne arriva a
GravellonaToce. Si fa la parte da scemo, ma si vede che non è scemo, od almeno
Roby lo vede. Finita la riunione per farsi conoscere dal personale lì a
GravellonaToce... Lì c’era una giovane signora, non male, una di quelle che in
apparenza non si offrono, non sono in cerca di colleghi per farsi scopare,
...in apparenza... Non appariscente, ma ben fatta a guardarla bene. Anche di
comportamento gradevole. Tra l’altro era in partenza perché aveva ottenuto il
trasferimento in Italia centrale, forse Umbria. Le sedie nella stanza di quella
riunione erano di quelle di materiale sintetico duro, non di quelle tipo
imbottite. C’è pure da dire che alto e di fisico normale, non è che poi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il nuovo direttore avesse chissà quale aria
da grande seduttore. Aveva, al contrario, un’aria da impiegatucolo, anche se
era un dirigente, un capo reparto di una sede di una piccola provincia,
Vercelli credo, appena mandato a Novara alla sua prima nomina come direttore di
una sede provinciale. Comunque Novara, non Roma o Milano. Finita la riunione,
tutti si alzano. Nessuno lo notò ma la sedia della giovane signora era ben
bagnata al centro. No, no, non era sangue. Era proprio bagnata di liquido
vaginale. Quella aveva ascoltato e guardato il nuovo direttore, si era
marcatamente eccitata, pur senza farlo trasparire, e se ne era tutta bagnata.
Roby era stato l’unico ad averlo notato. In effetti, osservando il prossimo,
sembra che proprio pochi abbiano pensiero e sguardo laterali o che si guardino
attorno. Sta di fatto che, su forse una quindicina di persone, nessuno se ne
accorse. Già questo primo elemento poteva indurre al sospetto che, se l’istinto
femminile di quella giovane [giovane ma non giovanissima] signora era
attendibile, il nuovo direttore non dovesse proprio essere come sembrava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">No, proprio no, Era uno che faceva sempre finta di non
sapere né volerne sapere nulla. Invece... Una cosa erano le sue dichiarazioni
pubbliche, ma poi... Con la Fiorella Mattioli Carcano fu piuttosto brutale: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, mi hanno detto che questa faccenda deve
essere e restare un’operazione segretissima, per cui non possiamo saperne nulla
...in pubblico... ...però... ...però... tra noi, qui, possiamo e dobbiamo dirci
tutto... ...dunque, come va?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bene, dottore...”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non direi, signora...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Fiorella Mattioli Carcano piombò in uno di quei
suoi rossori devastanti. Cioè, non che divenisse rossissima. Lei diveniva
appena rossa. Neppure che si avventurasse in grandi blocchi vocali, né
balbettii. Neppure iniziava lasciando così chiaramente vedere che neppure
tentava di dire qualcosa. Per cui, quella sua vocalità bloccata,
quell’imbarazzo che era in lei, nella forma, evidenziavano come quel cenno di
rossore ne coprisse uno irrimediabilmente assoluto nel profondo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, ho chiesto. Ho controllato gli
incartamenti. Sono anche venuti qui, non appena ho preso servizio, quelli, sì
quelli che... Devo dire che hanno ragione. Qui non si vedono risultati. Non so
né voglio sapere perché abbiamo scelto lei, Signora. Sono cose che io mi trovo.
Le hanno create altri. Per cui, che se le vedano loro. Io non voglio averci a
che fare. Vedremo di restituire loro l’oggetto delle loro attenzioni. Intanto
dobbiamo fare il nostro dovere. Lei deve fare il suo dovere. ...Perché fino ad
ora non si vede nulla.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dottore, io sono una brava persona. Una brava
impiegata. Sì, posso dire di essere davvero una brava cristiana, una brava
cattolica. Sono anche una buona moglie, sa. A me piace essere servizievole.
Credo mi abbiano chiamata, per questo progetto speciale, perché sanno che sono
una signora a modo e che di me si possono fidare.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Avessero almeno mandato a Roby una fichetta vogliosa
di farsi chiavare, invece che una matrona quietamente furiosa... Ma, appunto,
era tutta una finzione. E si sa come siano spesso geni e genie: si prendono
terribilmente su serio. Del resto, anche un direttore fa parte delle finzione.
Per cui, coinvolto in una finzione, deve ben prestarsi lui stesso alle
necessità della stessa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo, signora, sappiamo... Questa è una cosa
vecchia che io mi trovo. Le devo dire che non abbiamo, qui, la passione per
queste faccende, per cui vedremo di fare in modo che venga ripresa in mano in
luoghi più consoni, dove l’hanno originata. Tuttavia, nello stesso momento in
cui io sono entrato in servizio qui sono divenuto responsabile di tutto.
Responsabile degli uffici, del personale, del lavoro. Mi sono travato anche
questa ulteriore ‘pratica’. Non ho ben capito, ma vedo che vogliono...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Essì, vogliono... Ci hanno fatto capire che
vogliono... Se mi hanno messa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lì con lui
io posso solo dire lealmente quello che mi venga richiesto. Dottore, ho sempre
riportato tutto, come nei miei doveri di leale impiegata.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, quello decidano da Roma o dal regionale
riguarda loro, per quanto noi si possa talvolta influire. Vediamo, tanto per
far vedere che noi siamo stati solerti funzionari, ché in questo nostro mondo,
dove tutti contribuiamo un po’, nel nostro piccolo di competenza, alle
decisioni, serve poi sempre ad essere meglio ascoltati..., ...ecco, vediamo di
riuscire a tirar fuori qualche elemento. È sicura che non ci sia proprio niente
di sospetto in quel Roby?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo, dottore, quel Roby è proprio un cattivo
soggetto. Chiaro! Ovvio! Altrimenti non lo avrebbero mandato qui e pure
dicendoci tutte quelle cose”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, qui non ci capiamo! Qui mi dicono che lei
è sta mandata vicina a lui perché tutti sanno lei essere persona di grande
cultura... È anche un’ottima impiagata. Ma pur sempre un’impiegata atipica. Lei
è una vera intellettuale, e con ottime referenze, moderata, credente,
all’interno dei circuiti curiali, apprezzata, rispettata. Mi dicono che non
avevano proprio di meglio ed anzi che è stata pure una fortuna avere sotto
mano, qui a Novara, ed anche con residenza molto prossima a GravellonaToce,
un’impiegata atipica come lei. Visto quello che dicono di quel Roby, non si
poteva trovare una persona migliore di lei, signora, più prossima al suo
livello intellettuale, a quel che ne dicono di quel Roby, dunque con cui lui
potesse avere un qualche interesse a parlare. Se non è lei, signora, a dirci
con precisione,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a segnalarci, qualcosa
di sospetto, ...non di sospetto perché ce lo hanno già detto dal regionale o da
quell’Allakka, o tramite le reti sindacali... Fatti, o sospetti di fatti, ma
fatti fondati su qualcosa. Anche suoi punti di vista, interessi,
letture...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dottore, a questo livello direi proprio che non c’è
nulla, assolutamente nulla. Neppure nella sfera dei suoi interessi, letture,
discorsi, a basarsi su quello possa dire o leggere.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, mi sto spazientendo... ...Ma è vero o non
è vero che viene a lavorare armato e mette la pistola sul tavolo? ...Ce lo ha
segnalato quell’Allakka che dal regionale sembra avere una responsabilità
considerevole sulla pratica-Roby, anche se è solo una funzionaria con incarichi
marginali...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma si figuri, dottore!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Il dottor Brancatelli mi ha detto che lo ha visto,
che ha visto quel Roby, aggirarsi sotto casa sua la notte ...A dirla tutta, il
dottor Brancatelli mi ha detto, non lo dica a nessuno perché è confidenziale...
...molto confidenziale, che lo vede tutte le notti!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Salvatore... Dottore, è impossibile. Prende il
treno con me. Già arriva a Torino che è notte fonda... La mattina lo incontro
nuovamente sul treno. Credo si debba svegliare tutte le mattine alle quattro,
per venire al lavoro. Non ne avrebbe proprio il tempo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Deve aver ragione, signora. Hanno disposto degli
appostamenti... ...appostamenti riservati... Il dottor Brancatelli avrà visto
loro. Anche a me era sembrato un po’ troppo...”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dottore, dobbiamo credere agli ordini. Eseguirli.
In famiglia, quando ero giovane, lo dicevano sempre che deve fondarsi tutto
sulla disciplina. ...Disciplina..., ...ma senza pensare troppo. Se aggiungiamo
troppo di nostro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signora, le sembra un violento?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Proprio no, dottore. Neppure mostra condivisione
per la violenza altrui.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sarà ben un comunista, signora!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mannò! Direi un centrista moderato, vagamente
nordista, ma potrebbe anche essere come i DC del nord, col pensiero alle
piccole e medie imprese.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dal regionale ci dicono che è il capo del
terrore!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dottore, non lo cerca mai nessuno, né lui cerca mai
nessuno. Inoltre, come le ho detto... ...Ha più interesse a libri e
riviste.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ecco, signora, lì ci sarà di sicuro qualcosa di
utile per quello ci chiedono... Da quello uno legga si possono scoprire tante
cose...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Posso cercare di vedere meglio se riesco, ma credo
che siano tutte cose di informatica, letteratura, forse delle cose
scientifiche, a volte, che ora non mi ricordo o non ho ben visto bene che cosa
potessero essere...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Le credo, signora. Ma non va bene lo stesso. Noi
dobbiamo avere fiducia negli altri corpi dello Stato. Se ci mandano uno cui
fare... ...fare quello stanno facendo, ci deve pur essere qualcosa. Noi
dobbiamo, se non altro, avere la conferma che noi abbiamo il diritto di... Beh,
a me interessa solo che a Torino si riprendano loro questa faccenda delicata.
Se devono fare qualcosa di irregolare che lo facciano loro o da Roma. Non vedo perché
ci abbiamo tirato di mezzo a questa cosa. ...Sta di fatto che lei ha accettato
un incarico, in cui io non c’entro nulla, ma ora che mi trovo qui, ...quelli
telefonano a me ora... ...Signora, lui è sta mandata lì per dei risultati...
...Non è mai troppo tardi! Prima abbiamo qualcosa di sostanzioso, di fondato,
da segnalare... ...Signora, al lavoro!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Fiorella Mattioli Carcano, che già un po’ la
menava, ...sciocchezze!, ma sul criptico, con Roby...: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, sì, devi essere proprio un cattivo soggetto. Ne
sono sicura!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma perché dici sempre ‘io’, ‘io’?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sai come è la lingua italiana... Se parli alla
prima persona singolare, fa ‘io’. Se usi altra persona e numero del verbo, ecco
che si usa altro pronome personale.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché non ti stabilisci per sempre da queste
parti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sono belle ma preferirei l’America. Magari un
paesino con neve, monti e mare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sei proprio un cattivo soggetto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bene! Grazie!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Nevrotizzata progressivamente sempre di più da Novara,
cui andava sempre a riferire, divenne sull’aggressivo aperto. Immaginatevi una
che salga sul treno, alle 7 del mattino, appena ti veda ti si avvicini e... e,
dato che Roby stava generalmente leggendo qualche libro, ti strappi
rabbiosamente il libro di mano, esamini il titolo e sbotti furiosa...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sì, una di
quelle volte, Roby stava leggendo una manuale di analisi matematica avanzata
forse, specificatamente, su particolari tecniche di ottimizzazione:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E cosa è questo?! Cosa c’entri tu con queste cose?!
Come ti permetti di studiare queste cose? Ma ti piace leggere di...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Poteva essere che altre volte che incappò in quei
selvaggi e furiosi ‘controlli’ da parte della genia, ora furiosa, la Fiorella
Mattioli Carcano in servizio Squadroni della Morte CC-NATO e super-nevrotizzata
perché... ...perché erano e sono malati e delinquenti [oggi saranno di sicuro
peggio – sapete come è la gentaglia... ...peggiora col tempo], Roby avesse un
qualche testo di ebraico, od anche una cosetta qualunque che lo interessava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per quelle cinque ore al giorno sui treni. Si
portava con se quello che credeva, anzi che riteneva. Dato che Roby passava
davvero molte ore sui treni, l’equivalente di più di una mezza giornata di
lavoro o di studio, si metteva più di un ‘pezzo’ in borsa, sì poter passare da
un testo all’altro, quando era ‘saturo’ di quello in quel momento stava
leggendo o studiando. Ovviamente, a quelle esibizioni nevrotico-delinquenziali
della Fiorella Mattioli Carcano, Roby restava assolutamente tranquillo e
disteso. Nel corso della sua esplosione isterica, la Fiorella Mattioli Carcano
restituiva il testo aveva rozzamente strappato dalle mani di Roby, di cui
dunque lo stesso rientrava in possesso. Dunque Roby continuava a leggerselo
indifferente a quei deliri della genia che sbraitava ed, esaurito lo sbraito,
si ricomponeva. Anzi, Roby ne era segretamente divertito. La avevano
nevrotizzata e lei si era fatta nevrotizzare. Uno spasso! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La rete nevrotico-delinquenziale all’INPS degli
Squadroni della Morte CC-NATO, la cricca Nikla-Allakka, riattivò la Fiorella
Mattioli Carcano nel corso degli anni 2000, quando Roby era su altro
continente. Nikla, con Rikkio, era furiosa che Roby e Serena fossero in
contatto. Si fecero le loro solite scene isteriche e paranoiche sia con gli
Squadroni della Morte CC-NATO,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che con <i>I
Ricostruttori</i> [della Chiesa Cattolica-Romana-Vaticana] che tenevano e
tengono segregata Serena per conto degli Squadroni della Morte CC-NATO
attivati, su questo, da<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Nikla-Rikkio-Allakka come vedremo più avanti. Fecero vietare a Serena di
mantenere i contatti con Roby. Ma non bastava loro. Nikla-Rikkio-Franka ci
stavano ancor meno del solito con la testa: “Ecco, ci vuole portare via Serena!
Lei è nostra! Lei è nostra! Ma perché non lo ammazzano? Non basta la
persecuzione totale! Va fatto abbattere! Va fatto abbattere!” Dovevano dunque
vedere che gli Squadroni della Morte CC-NATO montassero un ulteriore o più
‘piccante’ dossier. In quello in cui avevano messo le email di Serena-Roby
passate loro dai dai delinquenti de <i>I Ricostruttori</i> non vi era nulla di
usabile contro Roby. Avevano bisogno ben di altro. Pensarono e pensarono per
quello riuscivano e riescano a pensare le menti psicotico-delinquenziali di
Nikla-Allakka, cioè delirarono, ed eiacularono un perfetto delirio: “Lo
facciamo contattare dalla Fiorella Mattioli Carcano, cui già era stato
affidato, pur senza successo. Siamo sicure, sicurissime, che lui le scriverà
delle cose ‘piccanti’. Lei le passa a noi. Noi agli all’ufficio stragi ed
assassinii degli Squadroni della Morte CC-NATO, ...perché quello va liquidato
una volta per tutte. Liquidato! Schifoso! Va liquidato! Mi vuole portare via la
mia Serena! Assassino! Va ammazzato!” La genia, la Fiorella Mattioli Carcano,
obbediente e solerte, contattata si mise a subito a disposizione. Il piano era
semplice e davvero super: “Ecco le sue due email principali. Gli scrivi. Gli
chiedi se sia lui. Lui ti risponde. Tu ci passi le email vi interscambierete.
...Poi ci pensiamo noi!” C’è da dire che la Fiorella Mattioli Carcano era
emozionata e raggiante. Lo sapete, anche se Roby non la ha in grande
considerazione da nessun punto di vista della<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Fiorella Mattioli Carcano, ed anche se io ...come dire...? ho appena,
sopra, ‘storicizzato’ la pur genia, si narra, nei circoli del potere, quello
dei parroci montani soprattutto, che sotto la sua penna, ora la sua tastiera,
le parole divengano oro ed, all’occorrenza pure vasellina. Potevano mandare al
Roby, in missione speciale, una fichetta, od una fikazza, soffice e calda, che
gliela desse e gliela desse e, frastornatolo di sano godimento gli dicesse:
“Guarda, mi hanno mandato in missione speciale. Dimmi qualcosina da riportare e
continuiamo a spassarcela”? No! Inutile! Loro avevano sottomano una Fiorella
Mattioli Carcano! Cacchio! Lei ce la mise tutta. Inviò a Roby una email, la
stessa ai due indirizzi, di questo tenore: “Eccelso dottor Scaruffi, dopo
lunghe ricerche, ho casualmente trovato questi due indirizzi email. Ci terrei
davvero a sapere se Lei è Lei, anche se penso proprio lo sia. Resto in attesa
di sue notizie.” Belàn! Un vero capolavoro. Ovviamente, Roby sapeva già tutto
per cui archiviò o cancellò la missiva e mai rispose. Altrimenti, chi avrebbe
mai potuto sottrarsi ad una tale operazione con, con ruolo di punta sul campo,
una tale agente speciale, specialissima?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Amen</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando, nel 1995, Roby se ne va a
studiare all’estero, ecco che gli Squadroni della Morte dei Carabinieri,
informati da Allakka-Nikla, chiamano Angela che mette in agitazione Franka e
Rikkio, anche Fausto e Maurizio, per montare un dossier, uno dei soliti loro
dossier fasulli, per poter continuare l’italico </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> all’estero:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby sta tentando di sottrarsi! Se
ne è andato a studiare all’estero. Ci occorre la vostra collaborazione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E tutti:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma, certo, per rovinare Roby siamo
sempre a disposizione. Ma che si crede di fare quello?! Chi si crede di essere
e di poter essere?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nel 1995/96, Roby si fa un anno
accademico di <i>English for Academic Purposes</i>, con discreti risultati,
alla University of Essex, a Colchester, UK. Nel 1996/97, sta studiando con
ottimi risultati per un Master presso la UCL di LLN, Belgique. Lo finirà prima
di tutti e con “grande distinzione”, cosa che permette l’accesso automatico al
programma di dottorato della stessa università.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Polizia Segreta / Squadroni della
Morte dei Carabinieri sono furiosi. Nikla-Allakka ancora di più. Hanno bisogno
assoluto di costruire un dossier per chiedere un decreto segreto del governo
[Quirinale e governo formale, con la solita copertura del Parlamento, dell’ora
CoPaSiR] per elevare la persecuzione contro Roby, lo <i>State/Government-Organised
Stalking</i> italico, a <i>State/Government-Organised Stalking</i> a livello
NATO, dunque con assistenza angloamericana, per cui, in pratica, implementabile
in tutto il mondo. Che si sappia o meno, anche gli Stati che si fingono
indipendenti sono fantocci angloamericani o comunque da essi facilmente
assoggettabili, soprattutto per queste cose. Le persecuzioni NATO coprono
automaticamente tutto il mondo. Tutte le strutture, anche militari e di
polizia, sovranazionali servono per delinquere, per il delinquere di Stato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Polizia Segreta / Squadroni della
Morte dei Carabinieri ovviamente informa a sua volta la Allakka, Rikkio, Nikla,
Angela, Fausto, Maurizio, Franka, etc, per quello già non sapessero di loro [ci
sono altri canali di informazione, su cui non stiamo a dettagliare], che Roby
sta ponendo le basi per una sua fruttuosa carriera all’estero. Ad udire ciò, od
ad avere conferma di ciò [già avevano saputo da fonti UIL-INPS, casualmente
informate od informatesi], tutti costoro sono ancora più furiosi, contro Roby,
rosi da un’invidia sordida ed assoluta. Non che poi Roby stesse facendo nulla
di grandioso né di realmente inviabile. Ma lo sapete come sia l’invidia?!
Quando rode, rode anche uno stesse leccando un ghiacciolo l’altro, invidioso,
pensi di non poter avere, oppure anche solo perché l’invidioso sia
semplicemente rabbioso col bersaglio della propria invidia. Per cui, a queste
voci che già avevano raccolto, che gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte
CC-NATO rievidenziano, d</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">ivengono
tutti ancora più furiosi montandosi l’un l’altro. “Non possiamo proprio
tollerarlo!”, “No! No! Non deve essere!”, “Dobbiamo fare di tutto, tutto il
possibile e pure l’impossibile, per impedirlo!”, “Ma chi si crede di essere?!”,
“Ma che si crede di poter mai fare?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel punto, gli Squadroni della
Morte dei Carabinieri fecero il loro solito giochetto, per produrre quello di
cui avevano bisogno per un dossier per elevare l’operazione, la persecuzione,
lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, ad operazione-NATO. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Che fecero allora? Mandarono Rikkio e
Franka nel palazzo dove Roby abitava a fingere di chiedere informazioni. Idem
dall’amministrazione del palazzo ed all’INPS.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signor Rikkio, ci occorre il suo
aiuto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Comandi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signor Rikkio, bisogna che andiate
a Torino, nel palazzo, dall’amministratore ed all’INPS, pure in qualche altro
posto lui sia noto, se ne conoscete altri, a dire che siete preoccupati ed a
sottolineare che siete sicuri, sicurissimi, che Roby sia un pericoloso,
pericolosissimo, terrorista in clandestinità.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, solo questo?! Comandi! Andiamo
subito! ...Bisogna solo agitare mia madre... ...Io da solo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non si preoccupi, Signor Rikkio.
C’è la Nikla, sempre a disposizione, in un modo o nell’altro, per queste cose,
.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È quello che fa al caso nostro...
...Anche se Franka è già agitata ed invidiosa di suo, contro Roby soprattutto!
Ma non si sa mai. Meglio essere sicuri, se la patria ci chiede di fare proprio
questo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio e Franka andarono nel palazzo
dove Roby abitava. Suonarono a vari campanelli... Con volti tesi, lividi,
rabbiosi, con eloquio tra l’imbarazzato ed il paranoico-furioso [erano nel loro
naturale!]: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Vorremmo informazioni su Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È un po’ che non lo vediamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Appunto... Lo sapete che era, che
è, un pericoloso terrorista?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Veramente è uno che si faceva i
fatti propri.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Appunto, fanno sempre finta di
farsi i fatti propri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma lavorava...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Appunto, fanno sempre finta di
avere un’esistenza normale. ...Di certo frequentava...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Qualcuno dice che lo vedevano in
biblioteche assortissimo a studiare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Appunto, quelli studiano. Le
sembra che uno tranquillo, normale, alla sua età, se ne vada in biblioteche a
studiare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che c’è di male?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo sappiamo noi che c’è di male!
Solo i delinquenti studiano nelle biblioteche.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Certo! Non ci faccia
parlare. Noi abbiamo informazioni sicurissime...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E noi che ci possiamo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Siamo sicuri che ora sia all’estero
in clandestinità...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché lo dite a noi? Che
c’entriamo noi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Era solo per chiedere se sapevate
qualcosa... ...se lo avete visto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se già dite di sapere tutto voi,
che ne dobbiamo sapere noi nel palazzo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Parti simili, Rikkio e Franka se le
fecero con l’amministratore del palazzo ed all’INPS, in direzione e con
l’ufficio personale delle sede dove Roby aveva lavorato prima di andarsene, a
Torino-Sud. Andarono pure da qualche altra, qualche bamba che ovviamente se le
bevve e che riferì ad altri. È il solito meccanismo del</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">la <i>sindrome dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome
of anthropological identity / difference</i> -]]. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente, sia dal palazzo, che
dall’amministratore dello stesso, che dall’INPS (che già aveva totalmente cooperato
coi crimini e demenze dei CC), fu tutto riferito a CC e PS che compilarono dei
rapporti, delle informative, da passare alla Polizia Segreta CC / Squadroni
della Morte dei Carabinieri, che certificavano di avere ricevuto informazioni
sicure, sicurissime, ‘grazie’ a questi ‘strani’ interventi “di familiari”
che... Il solito!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Su quella base, gli Squadroni della
Morte dei Carabinieri che avevano attivato Rikkio e Franka, anche altri, perché
producessero quel sommovimento, usarono le informative arrivate in questo modo
ai CC ed alla PS ‘normali’ per creare un fascicolo da sottoporre al Presidente
della Repubblica, al Capo del Governo, al Ministero dell’Interno ed a quello
della Difesa, per attivare la NATO e, ottenuto la classificazione di operazione-NATO,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per continuare dunque lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i> anche all’estero, in tutto il
mondo in pratica. Nel delinquere, anche gli Stati di regimi apparentemente
avversi, o di alleanze militari o blocchi in apparente furiosa
contrapposizione, cooperano felicemente e senza problemi. Come copertura usano
anche l’Interpol od altre strutture internazionali. Ovviamente non le usano
contro veri delinquenti e veri terroristi, che sono variamente protetti e
manipolati dall’uno o dall’altro Stato, od anche da più d’uno allo stesso
tempo. Usati i databases Interpol ed altro, per quando il bersaglio
dell’operazione passi frontiere etc, per gli aspetti più delicati, operativi,
dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, operano poi direttamente, esclusivamente
con la rete delle Ambasciate Statunitensi e Britanniche, di quelle di
nazionalità formale del bersaglio ed, ovviamente, con la cooperazione decisiva
delle Polizie Segrete[-governi] del teatro delle operazioni. Senza queste
ultime, nessuno può fare nulla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Vogliamo risottolineare questo
delirio burocratico appena esposto. Le burocrazie, in particolare le Polizie
Segrete, ma non solo, producono i materiali, “le prove” di cui abbiano bisogno.
Basta produrre pezzi di carta, anche nel modo appena esposto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Dici a XY, una certa cosa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= XY la racconta in giro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">= Quelli cui l’ha raccontata, una
parte di loro, riferiscono a servizi ‘normali’ di polizia e militari [i
Carabinieri, tipico delle Repubblichette delle Banane, sono una forza armata
della FFAA e, allo stesso tempo, polizia e polizie segrete che controllano la
stessa polizia ‘normale’]. Questi scrivono informative sulle ‘notizie’ [anche
fasulle e calunniose] ricevute. Queste informative scritte ritornano alla
Polizia Segreta le ha prodotte come fossero ‘informazioni’ da fonti varie ed
indipendenti. Questa le mette in un fascicolo, un dossier, e le usa per montare
quello che vuole montare contro il suo bersaglio. Coloro cui sono sottoposti
questi dossier con ‘indizi’ e ‘prove’ “di provenienza multipla” fingono di
bersi simili scemenze. Della serie: “Il caso era ben documentato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Il caso” sarebbe stato e sarebbe
comunque delinquere e pazzoidare di Stato. Non era per nulla “ben documentato”
[anche lo fosse stato, sarebbero egualmente stati solo crimini e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pazzie di Stato]. Eppure sono tutti ‘casi’
costruiti a questo modo. Su questa base montano persecuzioni, e pure assassinii
e massacri, e pure peggio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dunque, le Polizie Segrete dei CC,
colle Polizie Segrete della PS loro appendici, che si occupano di tali
montature e delinquere-pazzoidare di Stato, pure con altri corpi dello Stato,
conclamarono che avevano informazioni sicure, sicurissime che... qui che
Rikkio, Franka, Nikla, Fausto-Maurizio, Angela, Allakka ed altri, da loro
stessi attivati, avevano fornito sulla base di ciò gli Squadroni della Morte
dei Carabinieri e PS avevano detto loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Se le inventano. Se le creano. Se le
certificano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nell’estate del 1997, il Quirinale ed
il governo formale, con copertura del Parlamento [il CoPaSiR, nel 1997 CoPaCo,
è lì per non mettere il naso], firmarono la richiesta agli Squadroni della
Morte NATO per lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized
Stalking</i> a livello NATO, dunque con assistenza NATO, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> angloamericana, che significa in tutto il mondo. Ovviamente
la NATO, sempre alla ricerca di nuovi nominativi da coinvolgere nelle proprie
persecuzioni, torture ed assassinii, accolse subito la richiesta dei governi
reale e formale d’Italiozia contro Roby. Più ‘clienti’ [obiettivi di
persecuzioni ed altro] hanno, più vengono dotati di fondi e personale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i> montato già negli anni ‘80 in
Italiozia contro Roby, venne ora esteso a livello NATO, dunque in tutto il
mondo, visto che per tali pazzie e crimini v’è cooperazione anche tra Stati di blocchi
militari ufficialmente nemici. Per delinquere e pazzoidare, tutti gli Stati del
mondo sono ben amici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Chi nella primavera-metà del 1990
ebbe un flash, anzi più d’uno, chiarificatore, e poi ne ebbe altri
successivamente, fu Angelo Scaruffi. Lui felice, radioso, appena ebbe la
notizia dell’assoluzione ne presto, subito, frastornato dato che sentiva tutti
fargli una testa così che di sicuro Roby stava facendo chissà cosa mettendosi
nei guai. Invenzioni. Montature. Angelo sentiva e vedeva tutta questa insana
agitazione, e si diceva che attorno a lui aveva solo dei pidocchi pazzi e
delinquenziali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Infatti, man mano che si diffuse, e
lui stesso [Angelo] diffuse, la notizia dell’assoluzione vide come reagiva
tutta la gentaglia citata. Fausto sbiancava come colpito dalla peggiore
tragedia. Franca si era messa ad urlare in preda ad un crisi isterica ed a
sospirare asmatica. Nikla idem, in depressione profonda ed acciacchi
collaterali da reazione psico-somatica. Rikkio con un ghigno isterico seguito
da sbiancamento corse ad impasticcarsi. Maurizio si era a messo a balbettare
livido ed aveva accusato un improvviso dolore di stomaco per correre a bere
qualche superalcolico che aveva peggiorato il malore. Angela e famiglia
sospiravano ed urlavano allucinati e perduti. E così via. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angelo li aveva guardati, osservati,
con stupore crescente ed aveva capito che v’era qualcosa che non tornava in
quel mucchio di pazzi delinquenti, di pezzi di merda. Sì, s’era proprio detto:
“Finalmente una bella, davvero un’eccellente, notizia ed mi trovo attorniato da
pezzi di merda che al contrario ne sono come mortalmente feriti. I conti non
tornano... ...Ma allora erano proprio tutti degli irrimediabili pezzi di merda
ed io non me ero mai accorto, o non del tutto!” Li aveva ascoltati telefonarsi,
parlarsi, agitarsi sconclusionatamente. Aveva sentito e visto che costoro
avevano a che fare con magnaccia degli Squadroni della Morte dei Carabinieri e
della PS. Gli si erano improvvisamente aperti gli occhi: “Il mio caro Roby si
fa i fatti suoi e questi stanno trafficando per rovinarlo!” Per cui li guardava
con aria di disapprovazione e con scuotimenti di testa come per dire, e
talvolta lo diceva pure ad alta voce: “Ma che vi siete messi in testa?! Ma che
state facendo?!” Ovviamente loro, i pezzi di merda, lo vivevano con crescente
avversione. Era come una coscienza umana che loro non avevano e che si trovano
sotto il naso mentre sguazzavano ed operavano da pezzi di merda, da infami, da
pidocchi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui li guardava e, talvolta,
aggiungeva pure qualche commento espressivo o verbale. Loro si sentivano
guardati e sapevano quel che erano e stavano facendo. Eppure l’ignominia era
nella loro natura.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Maurizio e Fausto Sgarruffo</span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">
reclutati dalla Polizia Segreta CC </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il pidocchio è lì a disposizione per pidocchiare, per pazzoidare e
delinquere...</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Fino a quando Roby fu preso, a metà
1981, dei due solo Fausto, il figlio del cuoco napoletano, si era attivato in
contatto diretto con la rete degli Squadroni della Morte dei Carabinieri. Da
tempo sguazzava con costoro. Quando andava a riferire invenzioni sue, dato che
è sempre stato un viscido calunniatore col complesso del fratello sfavorito
(pur lui più scolarizzato del mezzo fratello Angelo e pur ritenendosi più
furbo), riferiva anche a nome del figlio Maurizio Sgaruffo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Maurizio si attiva in prima persona
non appena, a luglio 1981, diviene pubblica la notizia, sulla stampa ed in TV,
che Roby è stato preso, tranquillamente e casa sua, ed accusato di associazione
sovversiva “senza nome”, della serie: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">ti
inventi in gruppo, te ne dichiari capo, ci fai una cinquantina di nomi ed esci
presto, ...ma non è detto</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Finezze troppo difficili per i media
cui i CC passano veline su cui loro poi ricamano. Non è che i media potessero
dire: “accusano le persone di banda armata senza nome” Per cui inventavano
altro. In realtà, erano i procuratori che non ci stavano sulla testa, e neppure
i CC ed i PS di cui questi erano solo commissari politici, facciata
giudiziaria. Non che una banda armata debba avere un nome. In realtà, essa
stessa potrebbe essere una figura di reato del tutto inutile, dato già altri
articoli del Codice avrebbero potuto e potrebbero essere usati si fossero mai
verificati, o quando si verificassero, queste ipotesi di reato. Ma, alla fine,
Stati e sistemi legali hanno decisi aspetti propagandistici per cui si
inventano sempre i reati del momento, reati del momento che poi restano. La
banda armata era divenuta un’entità coi rituali paramilitari e parapolizieschi
di cui si è già detto in precedenza, dunque con tutte quelle retoriche, ma
anche elementi di fatto, come nomi, schedari, simboli etc. E se mancavano
bastava dire ai media che era una banda armata, oppure che si arrestavano
persone anche “bande armate” che in realtà non esistevano. Il reato tautologico!
In quel momento, la direttiva politica era sia di creare che di reprime con
quelle simbologie. E si arrestava perché se ne parlasse, e se ne parlasse nei
termini retorico-propagandistici pretesi in quel momento. Come è sempre
successo, che le accuse fossero vere o false non è mai interessato a nessuno.
Inventato un gioco, si deve far finta che sia vero, e farlo vivere come fosse
vero. I messaggi che si mandano ed il clima che si crea sono ciò che contino,
non che siano fondati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ad ogni modo, di fronte alle notizie
mediatiche su Roby [forse un paginone su un quotidiano spezzino, paginone di
cui nessuno si sarebbe più ricordato dopo un paio di giorni], una persona
normale non avrebbe fatto nulla. Il tutto era avvenuto in altra città, Torino,
anche se v’era stata quella risonanza sulla stampa spezzina. I giornali devono
pur essere riempiti con ‘notizie’. Maurizio poteva alzare le spalle. Dire che
non lo conosceva o, se l’avesse interrogato qualche superiore, sulla cosa, dire
che non era in contatto, cosa sostanzialmente vera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Al contrario, lui, megalomane,
mitomane, isterico, di umore instabile, soggetto a crisi di panico, si sentirà
sprofondare, per cui, pur non richiesto da chicchessia, andrà dalla direzione
dell’<i>OTO Melara</i> che, trattandosi di azienda militare, è la stessa cosa
che parlare cogli Squadroni della Morte dei Carabinieri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Vorrei chiarire la mia
posizione... Io non c’entro nulla. Io sono un para-governativo. Voto per il
PLI. Non ne so nulla di quello che fa Roby. Io lo condanno. Io mi dissocio. Io
sto con voi...” ...Pazzie da fuori di testa...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">All’<i>OTO Melara</i>, della cosa in
sé non ne fregava nulla a nessuno. Lo mandavano all’estero ad avvitare bulloni.
Non che lui fosse a conoscenza di segreti scientifici o militari. Tuttavia,
dato che tutti lo conoscevano già, il Maurizio, come un mitomane ruffianetto,
scemotto e pronto a fare la spia su tutti, si erano detti che avevano un altro
pollo, anzi ancor più pollo di come già lo considerassero. Uno che ha paura, e
lo fa vedere, è ancor più usabile a piacimento per qualunque crimine e demenza.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Grazie M.Sgarruffo. Apprezziamo
molto questa sua chiara presa di posizione. Non abbiamo mai avuto dubbi su di
lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi lo contattò direttamente e
formalmente uno della Polizia Segreta CC:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “M.Sgarruffo, il modo migliore per
stare tranquillo è che tu ci aiuti. Qualunque informazione tu abbia su Roby,
anche cose che a te sembrino insignificanti, vieni qui da noi a dirci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Comandi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Teniamoci in contatto...”<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì!
Grazie! Con piacere!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui si
consultava con Fausto che si consultava con Rikkio, e riferiva agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Squadroni della Morte dei Carabinieri
dell’<i>OTO Melara</i> quello che loro lasciavano intendere volessero sentirsi
dire. Contava loro che Roby era un irriducibile del terrore perché aveva capito
che questo era quello volessero sentirsi dire. Roby, dentro, si faceva i fatti
suoi, e non gliene fregava nulla di niente e di nessuno. Qualcuno ne fu urtato,
ma Roby ebbe fortuna. A volte qualche dissapore con qualcuno ma senza avere
vere grane. Poi, quando Roby uscì, Maurizio andava a riferire che erano tutti
sicuri che Roby avesse preso, anzi ripreso dicevano loro, la testa del terrore.
Diceva di esserne proprio sicuro, sicurissimo. Quando Roby rifiutò di
stringergli la mano ipocritamente da lui tesa, al funerale di Clorinda [verso
la fine degli anni ‘80], e poi Maurizio fuggì con la scusa che era influenzato,
si fece ancora più cattivo. All’agente degli Squadroni della Morte dei
Carabinieri <i>OTO Melara</i> non ne fregava un cacchio, la sapeva che erano
tutte balle, ma siccome loro sulle balle ci vivono (e ne scrivono informative
che risultano come lavoro, sì da poter far dunque finta di avere proficuamente
fatto qualcosa) ed aveva avuto l’ordine che servivano proprio quelle
‘informazioni’, le scriveva come riferite dalla fonte confidenziale Maurizio
Sgarruffo ed inoltrava i rapporti al comando. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Maurizio, già nell’area dei canterini
dell’<i>OTO Melara</i>, visto che era già noto sul luogo di lavoro come di un
canterino solerte, ci aveva preso gusto, ed era divenuto un informatore
organico su un po’ tutti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Da
disinformatore sul luogo di lavoro era divenuto disinformatore dei CC anche in
altri ambienti. Disinformatore per quello possa mai disinformare un mitomane
ignorante e che neppure capisca un cacchio. Il figlio del maestrucolo, poi
corrotto funzionario del Comune, a sua volta figlio del cuoco napoletano si
reputava ovviamente astutissimo ma dato che, come lui stesso diceva, pensava
con la lingua, la sua grande astuzia spaziava su quello improbabilmente capisse,
ciò spaziava su quello non capiva. Inoltre, non lo ripeteremo mai abbastanza,
il problema di tutti i furbissimi è che pure tutti gli altri lo sono. Per cui,
in un mondo di furbissimi, a volte l’astuto sostanziale potrebbe forse essere
chi non fosse neppure un furbo, magari fosse proprio un fesso. Al furbissimo
Maurizio avevano dato un nome di copertura ed una procedura di contatto
settimanale riservata, durante la quale per almeno un paio d’ore riferiva ad un
agente addetto che annotava tutto e poi trasformava il tutto in informative
confidenziali sui vari soggetti di interesse dei CC. Maurizio si sentiva un
vero agente segreto. Era solo un disinformatore, disinformatore di nulla visto
che delirava quando ‘informava’, come aveva sempre delirato e delirava nella
vita quotidiana. Fu così che si mise a raccontare agli amici, che ne ridevano
dato che sapevano che tipo fosse, che era divenuto un vero James Bond.
Raccontava pure di più. Per cui, quelle sue attività confidenziali erano note a
tutti. No, l’astutissimo Maurizio proprio non ce la faceva a trattenersi. Si
sentiva un grande ma appunto, si diceva, a che serve essere un grande se non lo
si fa sapere agli altri?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella
primavera 1990, quando Fausto seppe che </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> era stato assolto, sbiancò
e fu costretto a mettersi a letto per alcuni giorni disperato, devastato da
un’invidia profonda ed irreprimibile che gli sfondava ancor più lo stomaco e
gli produceva svenimenti. Quando lo disse a Maurizio, pure costui fu colto da
un’agitazione indescrivibile. Anche lui fu costretto a mettersi a letto per
alcuni giorni con febbre e convulsioni, oltre a bere più superalcolici del
solito. Furioso, imprecando e bestemmiando spaccava pure varie cose si trovasse
nei paraggi, quando tali attacchi gli si facessero ancor più irreprimibili. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ancora
febbricitante e convulso, Maurizio andò dalla Polizia Segreta CC, dal suo
contatto, per un colloquio d’urgenza:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho
saputo che quel </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> l’ha fatta franca. ...Consideratemi a vostra
competa disposizione!”</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo
rincontrarono dopo qualche settimana. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda,
l’operazione di contrasto contro </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> parte subito. Dato che tu
dovresti averlo ben conosciuto, ci occorre la tua totale collaborazione per
avere un suo profilo completo ed esatto e per trovare il modo di... ...Sono
operazioni segretissime, studiate con professoroni... ...Neppure noi sappiamo
bene...”</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo!
Comandi! ..Ben felice! Se fosse possibile cooperare come un agente... ....come
un agente speciale... È sempre stato il mio sogno.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma sei
già un nostro agente...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì, ma
ora vorrei essere qualcosa di più, ...qualcosa di più professionale
...diciamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In uno dei
suoi soliti deliri mito-maniacali, Maurizio di sentiva come in un film e si
esaltava di divenire qualcuno ...da cinema!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu lo
conosci bene?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo,
so tutto. Posso dirvi tutto quello vi possa occorrere per la vostra operazione
contro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Da
quanto è che non lo vedi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ehm...
Un decennio, una dozzina d’anni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Una
dozzina d’anni?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “L’avevo
incontrato... ...quasi... al funerale di nostra nonna Clori... Ma lui mi aveva
mandato pubblicamente affanculo, ...in pratica, rifiutando di stringermi la
mano che gli avevo teso. Per cui, io, che già stavo poco bene, me ne ero andato
a casa. ...Un’influenza... Avevo la febbre...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma avrà
bem parlato coi tuoi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì, era
lì, ma senza dire nulla... Mi hanno poi detto che, più che altro, li
squadrava... Comunque, mi interesserebbe moltissimo, magari anche contro altri,
lavorare come agente... ...come agente speciale... ...come agente segreto...
Magari mi pre-pensiono dall’<i>OTO Melara</i>... ...Se potessi lavorare per
qualche agenzia vostra o collegata... ...Come si dice... ...parallela...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli dissero
che la cosa era fattibile. In realtà, non sapevano bene che farsene di quel
cretino. ...Ma hanno così tanti soldi da buttare via e che in gran parte si
reincassano loro con giustificativi di spesa stragonfiati... Inoltre senza
cretini inutili non esisterebbero neppure loro, loro i vari uffici ‘speciali’.
Il mitomane Maurizio andava bene, era perfetto, per avere informative false.
Come facevano un po’ con tutti. I CC si fanno fare informative false. I CC
lavorano così. La PS e gli altri pure. Si fanno dire quello di cui hanno
bisogno. Dicono, scrivono, che hanno avuto l’informazione sicurissima che...
L’informativa è formalmente vera, nel senso che qualche struttura di polizia o
militare ‘normale’ ha ricevuto una certa notizia, ...le notizie false le
Polizie Segrete CC ed altre avevano attivate, inventate e messe in circolo,
proprio perché fossero poi ricevute da livelli ‘normali’, ordinari, di base,
delle burocrazie poliziesche e militari, e da queste trasmesse a loro Polizie
Segrete come notizie riservate, riservatissime, del tutto sicure e veritiere.
Si fa per dire ‘veritiere’... La notizia veritiera è come gli allarmi
‘terrorismo’ dove poi non si trova nulla. Loro hanno ricevuto “informazioni
sicurissime”... Sicurissima è l’informazione [disinformazione], non il
contenuto. Per cui, il contenuto è falso. Ma un falso fatto da loro produrre da
agenti loro. Per cui è un falso fatto divenire vero presentandolo come una
normale informativa di polizia o di disservizi di informazione. Le Polizie
Segrete se le inventano e poi se le ricevono come provenienti da una
molteplicità di fonti che vengono fatte sembrare terze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo,
Maurizio, siamo sempre alla ricerca di persone con esperienza, da valorizzare
come fonti confidenziali nelle situazioni più differenti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “A me
piacerebbe qualche riconoscimento ufficiale.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “In
realtà, noi siamo pochi e fissi. Tutte le nostre vaste reti informative sono
nell’ombra...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se,
però, per voi è importante questa cosa di </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">,
ed anche altri casi simili...”</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Noi
siamo sicurissimi che sia il capo del terrore, del nuovo terrore che resta
nell’ombra e che poi di tanto in tanto colpisce. Se lei ci potesse
confermare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Posso
chiedere e confermare... ...Ma vorrei un qualche riconoscimento, come quando il
Presidente degli Stati Uniti, ...ho visto dei film, dà delle medaglie
segrete...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo,
Maurizio, ci piacerebbe poterle dare una medaglia, un attestato... È che,
purtroppo, queste cose noi qui non le abbiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Eppure,
se uno serve la patria, e poi per cose così delicate come mi chiedete...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda,
Maurizio, una cosa che già abbiamo fatto per altri... Beh, solo in qualche
caso... Proprio in casi eccezionali, che meritino. Se tu ci aiuti in modo
decisivo... ecco... sì, sì, devo chiedere ai superiori ma diciamo che... ...con
una probabilità del 50%... ...Capirai che ci sono delle burocrazie... ...Non è
che noi si possa... Ah fosse per noi, se tu davvero ci aiuti... Ecco, potremmo
vedere, se riusciamo, di farti Cavaliere del Lavoro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io
dicevo un qualche diploma o medaglia militare o dei servizi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda,
Maurizio, noi quelle cose proprio non le abbiamo... Anche perché quando il
Presidente degli Stati Uniti dà il diploma e la medaglia segrete, esse vengono
subito ritirate. Dunque, quelli che li hanno ricevuti non hanno niente in mano.
...Cavaliere è proprio il massimo. Tu ci confermi che lui è il capo del terrore
e noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma è una
cosa sicura che poi mi arrivi il titolo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Un poco
di pazienza per le procedure. Sai sono uffici del Quirinale che, su richiesta
del governo, fanno l’istruttoria e poi il Presidente firma e dà
l’onorificenza... Tu ci fai un bel rapportino dicendo che hai informazioni
sicure che... e noi attiviamo la procedure del<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Cavalierato. Idem se abbiamo ancora bisogno in futuro per questo ed
altri casi... ...Non che poi, in futuro, ci chiedi un super-Cavalierato perché
neppure ne esisterebbero... Certo, formalmente lo facciamo figurare..., ah
abbiamo visto che sei della Croce Verde, ...come tu avessi avuto qualche grande
benemerenza civile... ...magari la hai veramente... ...ma per quelle cose pochi
divengono Cavalieri... ...Ecco, ad ogni modo tu lo sai che sei divenuto
Cavaliere, qualunque sia la motivazione formale, perché il Servizio Segreto
dell’Arma ha voluto..., ti ha... Ecco, ci capiamo... È come quelle benemerenze
segrete del Presidente degli Stati Uniti, dove poi il diploma e la domanda
vengono subito ritirati perché tutto deve rimanere segreto. Qui, invece, tu
divieni Cavaliere e tutti lo sanno che sei stato promosso Cavaliere della
Repubblica. Noi ti proponiamo. Naturalmente speriamo gli uffici del Presidente
non pongano poi qualche ostacolo. A volte ne hanno troppi. Ma se noi spingiamo,
non ci si deve preoccupare. Se alla fine, per caso, la cosa non riesce non è
che ti offendi. Nel caso, tentiamo poi qualche cosa d’altro, se proprio non si
potesse farti avere il cavalierato. Io posso solo darti la mia parola che ce la
mettiamo tutta. ...Poi, o ad ogni modo, naturalmente la tua collaborazione
prosegue. Abbiamo sempre mille maniere per remunerare i nostri agenti, i nostri
cooperanti. Si può sempre avere bisogno nella vita. E noi siamo lì, sempre
pronti a fare il possibile e l’impossibile per i nostri amici...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Si
strinsero la mano come a sigillo di quello squallido mercanteggiamento.
Maurizio lo disse subito al padre che stava diventando un grande agente
segreto. Fausto lo guardò come si guarda un povero scemo che lo aveva fatto
sentire tutta la vita inferiore, dato che avrebbe voluto un figlio studioso
etc. Fausto non gli negò la sua collaborazione per scrivere una paginetta dove
si dichiarava che fonti plurime suggerivano che di sicuro </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">
fosse il capo del nuovo terrore. Deliri. Ma era quello i CC volevano. Serviva
per l’intensificazione dello </span></span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> e dunque per l’immediata attivazione di un
ossessivo mobbing anche sul loro di lavoro, l’INPS dove </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">
sarebbe stato reintegrato nel giro di pochi mesi. L’assoluzione è attorno
all’11 marzo 1990. Al lavoro lo richiamano dal 2 luglio 1990. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti,
tanto per iniziare, caso assolutamente unico, invece che reintegrarlo, come
d’uso, dove lavorava in precedenza, a Torino-Centro, Roby viene mandato nella
località del Piemonte più distante, Gravellona Toce. Un cinque ore di treno e
mezzi pubblici tutti giorni, quando la neve ed i ritardi non impedivano di
raggiungere il luogo di lavoro. Ovviamente, lì, alle dipendenze della sede
provinciale di Novara, e della sede regionale del Piemonte, cercano di
montargliene di tutti i colori. Come poi faranno quando viene trasferito a
Torino, prima al Lingotto e poi alla sede di cosiddetto Torino-Sud, alla
Crocetta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena
Maurizio Sgarruffo consegna una delirante e mito-maniacale dichiarazione dove
‘certifica’ che ha ascoltato informazioni sicure, sicurissime, che Roby è il
capo del nuovo terrore, gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Squadroni della Morte dei Carabinieri attivano la procedura del cavalierato
per Maurizio. Il 2 giugno 1991, Maurizio Sgarruffo viene nominato Cavaliere
d’Ittagliozzia. Cavaliere d’Infamia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Angela
si attiva presso la Polizia Segreta CC </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT">Ci sono pidocchi che, non
avendo alcuna dote positiva, fin dalla più tenera di età fingono di esistere
facendo il possibile per distruggere gli altri...</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Angela, da Mileto a Casalbuttano, era emersa come la maestra della
famiglia dando il culo a tutti coloro potessero aiutarla ad ‘emergere’. Sì, sì,
proprio il culo. Per esempio, se lo faceva mettere dentro dai cuginetti ricchi
e poi diceva loro di raccomandarla ai genitori. Poi lo fece, quando possibile,
a scuola, coi figli dei professori o coi professori stessi. Con le femmine da
cui potesse dipendere si sottometteva con la ruffianeria. Non conosceva i
rudimenti della grammatica e della sintassi, e neppure far di conto, tanto meno
tutto il resto. Nessuno la vide mai con un libro in mano o sul tavolo anche
solo da leggiucchiare. Era abituata ed emergere, come maestra, in altri modi. ...</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Di lecco e di culo, appunto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si era maritata con un Rossi (lui, un
mitomane, le aveva detto di essere ricchissimo e lei, che pur si riteneva
astutissima, se la era bevuta), e poi aveva sfornato i due figli standard per
sentirsi normale. Il primo, Paolo, era un po’ finocchietto come il padre. Si
copriva dietro lo sport, ambiente perfetto per froci mascherati. Il secondo,
Pierluigi, si era accasato subito dopo le superiori e si era dato ai commerci,
un negozio di sport, con inizio stentato ma poi sopravvissuto, pur
stentatamente, in qualche modo. Si inventava truffe a ripetizione e se le
faceva pure sussidiare dalla famiglia sua e della moglie. Spendone di suo,
spendeva ancor di più pensando di poter truffare il prossimo. Non che lo
facesse con cattiveria. Era la solita sindrome del più furbo: macchinone e
grandi affari ...a spese degli altri che poi non davano i soldi [erano ancora
più furbi del furbo proponeva loro “grandi affari”]. Pierluigi aveva prodotto
un figlio maggiore con poca propensione agli studi come lui (ma più serio e
lavoratore), e lo aveva rapidamente inserito nel negozio, ed un altro gaio che
girava Italiozia a fare il cameriere ed a fare il gaio. Già da piccolo era
stato predestinato al ruolo, dalla nonna invidiosa, Angela, che fin da piccolo
prima gli dava le bambole e poi gli diceva a tutti che era una femminuccia.
Angela lo faceva per celare che il proprio figlio maggiore, Paolo, fosse
finocchio, pur celato. Nella sue aberrazioni mentali, si era detta che produrne
uno vero e dichiarato, in famiglia, poteva celare la finocchieria del proprio
figlio maggiore, dunque del principale rappresentate della famiglia e di lei
stessa. ...Cosa c’entra? Noi non c’arriviamo. Ma Angela delirava a questo modo
[“fotto il mio figlio minore, con un figlio suo frocizzato, per coprire il
maggiore e più di successo professionale]... Questo bimbo, crescendo s’era
uniformato al ruolo pre-destinatogli. Tutti gli dicevano che era una
femminuccia e, quando qualche ‘amico’ gli aveva proposto di metterglielo in
quel posto, lui se lo era fatto mettere e gli era piaciuto. Casalbuttano era ed
è piccola. Era divenuto tra i finocchi ufficiali del paese. L’eletto dalla
madre, Angela, era il proprio figlio maggiore, il frocio mascherato Paolo.
Ragioniere. Economia e commercio. Commercialista a Cremona, dopo un
apprendistato a Milano da uno di quei cuginetti cui la Angela dava il culo e
faceva seghe quando questi era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>piccolo.
Una moglie giusto per produrre un figlio e per fare la copertura a Paolo che si
fingeva virile, pur continuando a frequentare giri frocio-sportivi. Lei scopava
in giro ma, saggia, aveva pensato di accasarsi, e lo aveva fatto, con uno con
una professione che le permettesse una qualche agiatezza da classi medie. Non a
caso, lui aveva regolato la cosa su basi commerciali. Lei faceva la casalinga,
nel senso che non lavorava, e lui le dava uno stipendio. Lei se la faceva
discretamente con tipi con cui aveva fraternizzato già nell’adolescenza, poi
anche con altri, pur raccomandandosi che la cosa rimanesse segretissima, ora
che aveva un marito ufficiale che la stipendiava per stare a casa, e produrre e
crescere un figlio per mostrare la propria virilità. Per sé, il Paolo, s’era
non casualmente scelto come sport la marcia, che gli permetteva di passare ore
ed ore marciando per la Padania sculettando, cosa che lo eccitava d’ano e
mascherava una vita tra uomini, tra altri sportivi finocchietti e finocchioni
come lui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela passava il tempo a cercare di
ingerirsi nella vita delle famiglie della dozzina di fratelli e sorelle.
Naturalmente, dove non le sbattevano la porta in faccia e solo tra quelle e
quelli che sembravano avere più soldi di lei. Telefonava, le e li incontrava,
cercava di innestare processi distruttivi ed autodistruttivi. Non difficile con
le sorelle, essendo tutte un poco disturbate come lei, soprattutto le due che
sembravano avere più soldi di lei, Ester e Franka. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela si gettava soprattutto su
queste due. Aveva dei problemi anche con Nicolino, senza figli, e che si
riteneva il capo della famiglia essendo sottufficiale dei Bersaglieri, dopo
essere venuto al Nord come poliziotto prima della guerra, dopo essersi
ritrovato ‘volontario’ fascista in Spagna. Per cui Angela mandava i suoi due
figli a depredarlo, per quel potevano. V’erano poi le due sorelle. La più
bella, ed anche la più giovane, delle sorelle era Ester che s’era sposata con
un geometra di La Spezia, Ennio Orsoni, che aveva fatto soldi a palate
lavorando in aziende di strade, di ponti e gallerie. Il figlio maggiore Marco
sembrava avviato ad una promettente carriera sulle orme del padre. Liceo
Scientifico, ingegneria... ...No s’era tutto bloccato al liceo, pur lui, Marco,
di grande intelligenza e passione per lo studio. Angela aveva creato isterie
distruttive in Ester. Marco era finito squilibrato a far nulla. Vaneggiava,
vaneggiava. Si era creato un suo mondo di tattiche e strategie autodistruttive
e paralizzanti, per difendersi dalla madre ‘montata’ da Angela. Non il tipo che
fugge in America a fare il muratore e poi divenire miliardario. Si sedeva per
giorni e notti in giardino ad aspettare i marziani, aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>abbandonato il liceo, diceva di voler fare un
film, ...lo diceva. La seconda era una vivace ragazzetta ed anche piuttosto
bellina, Rossana. Creato supplementari isterie distruttive nella madre [la
solita Angela le aveva create! - Ester era già autodistruttiva di suo], la
figlia Rossana era divenuta, almeno per qualche tempo, una nièca [scialba etc]
grassona, che non era andata oltre le magistrali. Deve essersi poi forse
ripresa, un po’, col matrimonio, due figlie piuttosto belle etc. Ma non
sappiamo nulla di sicuro. Le è restato qualcosa di torvo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Angela s’era scatenata pure su
Franka, ovviamente, che riempiva di simili agitazioni distruttive. Non che ve
ne fosse bisogno, dato che Franka, che l’aveva interiorizzata, se la vedeva
sempre davanti, qualunque cosa facesse od accadesse, e si diceva: “Che cosa mi
dirà mia sorella. Ecco ora mi sgrida. Come posso fare perché non mi sgridi
troppo? Oh, avessi studiato anch’io... [...da maestra!]” <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Nikla
si fa attivare presso la Polizia Segreta CC</span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I pidocchi con verniciata religiosa hanno una puzza particolare... </span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli Scattozzi erano una famiglia
piuttosto squallida, almeno in alcuni rami. Lì si erano sposati due Scattozzi.
Cugini. Lui, Mario, un debosciato. Lei. Guglielmina <i>alias</i> Mina,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un’ossessa violenta e distruttiva.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli Scatizzi discendono da un
famiglia di schiavi ebraici importati nell’area manifatturiera di Pistoia-Prato
da reduci delle crociate. Si distribuiscono poi anche nelle aree circostanti.
Il cognome originario era Schatz (cantori della sinagoga).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quello della Scattozza rappresenta
l’imbifolchimento dell’ imbifolchimento di un ramo che si era già imbifolchito
nel senese. Basta vederli in azione... Il figlio scemo di uno degli Scattozzi
appena cittadinizzatosi alla Spezia, dove si era costruito una casetta tipo
casetta colonica da bifolchi toscani, si era preso e tenuto in casa un
Scattozza da Rapolano bifolca irredimibile. Lo Scattozzi che costruisce la
casetta a<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Migliarina [un quartiere
operaio, ma non solo, della Spezia] era giunto alla Spezia come squadrista
fascista. Delinquenti e ladruncoli della campagna toscana cui mettono una
divisa fascista e cui fanno fare carriera alla Spezia, base militare e di
industrie pubbliche del comparto militare, dove dunque occorrono miliziani
monarco-fascisti per controllare il proletariato, proletariato che era esso
stesso fascista prima di riciclarsi DC e PCI. Uno dei tre figli di costui,
quello scemo, si sposa con una cugina,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Mina, con lo stesso loro cognome, bifolca e malata di mente cronica. Il
più sveglio dei tre rimedia una ficona, ma poi corre dietro ad altre e si
stabilisce nelle Americhe. Un altro fa il tecnico in qualche industria di Stato
cittadina e tira a fare i soldi. Quello ammosciato dalla guerra resta nella
casa paterna, che vendono alla Dalessandro, e si imbifolchisce con la moglie
ignorante e folle mentre passa le giornate da impiegato INAM. All’INAM rubano
tutti. Lui non riesce neppure a far quello, o non nella misura ‘industriale’
degli altri.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La sorella maggiore di Mina, una cui
piaceva chiavare (il marito le era morto sulla fica durante una montata
travolgente), era di animo generoso, senza invidie ed altri squallori verso gli
altri. La figlia della sorella, Miriam, una gran ficona, almeno da giovanissima
(poi restata sul bello ed anche appariscente), laureata in lettere e lingue, si
era sposata con un medico di famiglia di medici, i Dalessandro, uno che si
presentava bene pur essendo un gran maniaco. Davvero uno fuori di testa. La sua
demenza si dirigeva comunque verso il mondo. Anche all’interno della famiglia,
a dire il vero... Era senza figli dato che odiava i bambini avendo avuto un
padre medico che lo trattava da merdacchia e che gli diceva che non sarebbe mai
divenuto bravo come lui. Dato per lui le donne erano tutte troie in calore,
teneva la moglie segregata in casa, per cui lei si dedicava a lezioni private
in batteria anche a dieci studenti in contemporanea. Lei poteva uscire solo con
lui gelosissimo. Neppure poteva andare a fare la spesa perché il Dalessandro
era convinto che gliela avrebbe subito scopata qualche commerciante. Comunque
lui la trattava con gentilezza e la chiavava con passione, almeno finché un
giorno non gli si ammosciò per sempre. Lei era egualmente felice finché lui la
montava regolarmente, sebbene lui fosse davvero un pazzo rozzo e furioso,
almeno quando manifestava il suo vero essere. Lui non sopportava gli
Scattozzi-Scattozzi, Mina e Mario, per cui ne insultava in continuazione i figli
altre a svillaneggiare in continuazione pure loro che abitavano in una casa che
per ragioni di divisione di eredità Mario e fratelli avevano venduto proprio a
lui. Era una casa indipendente. Al piano terreno abitava la suocera del
Dalessandro, la sorella maggiore di Mina. Sopra, Mina e Mario coi quattro
figli. C’è da dire che agli Scattozzi piaceva essere presi a calci in bocca dal
parente acquisito medico. Ne parlavano come di un luminare della medicina.
Faceva il medico della mutua. Per esempio, questi, con la moglie, si portava in
barca, una barchetta non un panfilo il più giovane degli Scattozzi-Scattozzi,
Giovanni. Gli serviva per aiutarlo a spingere la barca in mare e per remare. Di
tanto in tanto lo guardava e, tanto per fare un po’ di conversazione, gli
diceva, senza motivo: “Ma lo sai che sei proprio un fallito!” Giovanni
ridolineggiava felice. ...Cose che non si potrebbero neppure immaginare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mina, al contrario della sorella
maggiore, era proprio squallida. Livida, maniacale, invidiosa, repressa, ignorante.
Ah, si vantava si saper cucinare. ‘Cucinava’ le cose per ore, per cui spesso
erano pietrificate, come era il caso dei polli. Salava pure in abbondanza.
Mario arrivato a sessant’anni aveva tolto il disturbo. Si era fatto rubare la
liquidazione da qualche giovane rampollo che gli aveva venduto quote di un
fondo d’investimento truffa che si era dunque rapidamente dissolto. Fortuna che
aveva fatto in tempo a fare un viaggio a Londra. Un giorno era uscito a fare
delle foto ...ai silos del porto! Rientrato si era messo a letto e non si era
più alzato. Ne era uscito dentro una bara. Piuttosto pesante dato che lui aveva
un bel pancione essendogli restato come unico diletto/maleficio il riempirsi la
pancia. La moglie lo guardava male se lui non mangiava. Si era comunque stufato
di quello squallore in cui si era ridotto a vivere ed era morto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Come già detto, erano tre fratelli,
nella famiglia originaria di Mario. Uno si era sposato una gran ficona, una un
po’ troia, di Trieste. Il tempo di fare un figlio colla stessa, ed era poi era
sparito in giro per il mondo, dietro ad altre ficone ancora meglio. Un altro
faceva l’impiegato corrotto e che dunque viveva in una qualche agiatezza
piccolo-borghese con uno o forse due figli. Mario era passato dal liceo classico
alla guerra e dalla guerra all’INAM. Sposatosi con una cugina, Mina, con lo
stesso cognome, un matrimonio combinato tra lui timidissimo e lei che era ormai
in età di sposarsi, gli erano restati i sogni. Sì, lei, Mina, era una che
faceva le cose perché così facevano tutti e così le avevano detto andassero
fatte. Ignorante, l’unica ‘cultura’ che aveva erano le tradizioni, meglio le
manie grette, una tipica mentalità mafiosa, del paese del senese (Rapolano,
poche migliaia di abitanti) in cui era nata e vissuta prima di trasferirsi,
sposata, alla Spezia. Lui all’INAM. Lei in casa. In quella casa del padre di
lui, a Migliarina, poi stupidamente venduta ed acquistata dal medico maniaco
Dalessandro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A Mario erano restati i sogni. Era
passato dalle puttane, con cui andava da militare, a Mina, che apriva le gambe
e si faceva chiavare perché le avevano detto che era suo dovere coniugale, ed
all’INAM. Ne erano usciti quattro figli, due e due, anzi cinque ma uno era
deceduto od alla nascita o poco dopo. Quel figlio morto era il cruccio della
famiglia ma solo perché era il primo e maschio: figuratevi la mentalità malata
di quei figuri! Poi, lo schifo era prevalso e Mario evitava quella moglie
mielosa, falsa e piuttosto disgustosa, pur non avendo lui il coraggio di uscire
in un modo o nell’altro da quella vita che se ne andava via senza senso. Era
come una mosca sempre più intrappolata dalla tela di un ragno. Morto d’inedia
psicologica. Sognava che arrivato alla pensione... No, arrivato alla pensione
aveva continuato come prima, ovviamente. Quando te lo prendi in saccoccia tutta
la vita, non è che alla pensione...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando proprio non ce l’aveva più
fatta a sopportare quella vita squallida, era morto, a sessant’anni, appena
pensionatosi. Appena il tempo di un breve viaggio organizzato a Londra e di
farsi rubare la liquidazione da un fondo d’investimento che s’era svuotato.
Arriva un ragazzotto aitante e convincente cui dai tutti i soldi. Poi ti
comunicano che il fondo è restato senza nulla: “Gli incerti degli investimenti
in borsa.” Tra l’altro, all’INAM, dove tutti arraffavano, lui non ne aveva il
coraggio per cui era restato semplice impiegato e pure col solo stipendio su
cui sarebbero dovuti vivere in sei, i due coniugi ed i quattro figli, che erano
dunque sempre senza soldi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I deliri di Mina erano cresciuti alla
dipartita del marito perché si sentiva ora pontefice massimo della famiglia,
famiglia che lei aveva sempre vissuto in modo mafioso, nella peggiore
tradizione contadina rapolan-senese. Già aveva sempre reputato suo dovere
frugare in tutto ciò che facessero i figli, dagli assorbenti delle figlie, che
controllava accuratamente, nelle lettere ricevessero i figli, le medicine
usassero, insomma mettere il naso ed intervenire in tutto ciò facevano ed
avevano figli e figlie. Era continuamente a frugare cose e comportamenti. ...Le
avevano sempre detto che era quello ciò che doveva fare una moglie, una moglie
e madre... E lei lo faceva. Una vita a guardonare. Se c’era da intervenire,
secondo la sua mentalità malata, faceva intervenire altri. Lei pretendeva. Gli
altri dovevano fare quello lei pretendesse.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo faceva pure col marito ma, tra
straordinari in ufficio, pancia ed aria bonario-depressa, non si poteva neppure
pensare che neanche si facesse una sega. Lei lo avrebbe scoperto e smerdato in
casa e fuori. Mina l’avrebbe scoperto e gliela avrebbe buttata lì, dato che
quando i familiari andavano al cesso controllava i tempi e poi andava a
controllare che avessero fatto. Non c’era nulla da fare. Era fatta così. Maniaca
furioso-ossessa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla era la seconda, non
considerando quello morto in fasce. Quando era entrata all’INPS, nel febbraio
1970, dopo anni di università mai finita e che non avrebbe mai finito anche
fosse restata disoccupata, era passata dall’assoluta mancanza di soldi ad uno
stipendio da impiegata pubblica per quanto non grandioso. Lo spendeva tutto, in
cianfusaglie, in pochi giorni. Un delirio! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Serera era figlia solo di Roby, non
davvero sua di lei (cui proprio non somigliava neppure un po’, ovviamente),
essendo nata a seguito di un esoterismo cabalistico delle <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Chai </span></i><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">[</span></span><b style="mso-ansi-font-weight: normal;"><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span></b><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span dir="LTR"></span>]</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, altrove raccontato, di cui lei non
sapeva nulla e che la usò solo come madre formale. Infatti Serena non ha nulla
di lei. Quando Nikla la obbliga ad andare dai suoi, alla Spezia, Serena si
sente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un’estranea, ne ha pure un senso
di schifo che non riesce spiegarsi a livello razionale, anche se, per bontà
innata, non osa opporsi. Nikla la picchia con rabbia e, poi, prorompe in pianti
ed altre sceneggiate ricattatorie.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ma Nikla, malata ed abietta come la
madre Mina, è di quelle che si trasfigurano nella lei-crede-figlia come
dimostrazione di saper fare qualcosa, ...generare, e che poi, in qualche modo,
si creano una vita immaginaria attraverso l’esistenza della prole. È quello che
molte madri malate fanno. Pure parte dei padri. I figli, o supposti tali,
divengono la realizzazione, spesso immaginaria, di quello loro non hanno saputo
fare o non sono riusciti a fare. Nikla venne sottoposta ad anestesia totale da
personale ospedaliero della cabala, della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>], quando Serena nacque,
per cui non lo seppe mai quello era successo pure in quel momento</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Infatti nei giorni e nelle
settimane successive alla nascita, Nikla continuava a piangere e piangere: “Non
è figlia mia! Non mi assomiglia neppure un po’! No, non è figlia mia!” Era solo
figlia di Roby. Poi Nikla si disse che lei poteva essere qualcuno solo
facendosi la parte della madre, ovviamente sui binari ossesso-paranoici della
madre Mina. Usò Serena pure per spillare in continuazione soldi su soldi agli
Scaruffi, soldi guadagnati soprattutto da Angelo. “O mi date soldi o non ve la
faccio vedere”, diceva in continuazione ad Angelo e Franka. E cosa avrebbe poi
raccontato Franka alla sorella Angela?! Si calcola che Nikla abbia sottratto,
coprendosi dietro alla figlia, un 500’000 euro agli Scaruffi. Tutti soldi
buttati via in cianfrusaglie. Nonostante un 3’000 euro di pensione al mese
[l’INPS ben retribuisce chi non faccia nulla per 40 anni!], Nikla è sempre col
conto in rosso e piena di debiti. Ha le mani bucate e neppure sa dove vadano i
soldi le passino tra di esse.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Bifolchi intolleranti, aggressivi,
ignoranti e violenti di Rapolano, Nikla ne aveva preso tutte le peggiori
caratteristiche. L’ignoranza di Nikla era di quelle pretenziose. Comprava (non
appena ebbe qualche soldo), o raccattava, chili di libri con cui si attorniava
ma che non riusciva poi neppure ad iniziare. Covava un’invidia profonda verso
Serena. La picchiava a volte selvaggiamente, con incredibile violenza, sulle chiappe,
mentre Serena, e ciò scatenava ancor più la violenza cieca di Nikla, se ne
restava apparentemente indifferente ad aspettare che Nikla, con le mani ormai
dolenti, smettesse pur sempre rabbiosa contro Serena che non si era lasciata
sopraffare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla era agitata, malata ed abietta,
in tutto, non solo per queste sindromi da prole. Alla morte del padre, Nikla
era stata presa da un’agitazione sconsiderata, come parallela a quella della
madre, per cui doveva ora andare qui ora andare là secondo un qualche rituale
funerario intensissimo quanto immaginario, eppure compulsivo, vissuto come
imperativo, e che copriva settimane e settimane. Durante le settimane
successive al decesso di Mario si era impadronito di lei un bisogno
irreprimibile, con sui ossessionava tutti, di affiancare la madre nelle
ritualità più sconsiderate ed insulse. ...Settimane, non giorni! Se la
contraddicevi, urlava e picchiava come un’ossessa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Serena, appena nata, era stata
trattenuta in ospedale per alcune settimane con la scusa che era sottopeso, in
realtà per dei rituali cabalistici della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>].</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> Ecco
che Nikla, dopo pianti e urla durante cui conclamava non fosse sua figlia,
montata dalla madre Mina fu pervasa dall’imperativo di esibirla per mostrare
che lei era capace a generare. A disperazione subentrò altra disperazione. Ai
pianti ed urla precedenti subentrarono altri continui pianti
isterico-depressivi che del resto caratterizzavano da sempre e
caratterizzeranno sempre la sua squallida ed inutile vita. Non gliene fregava nulla
della figlia in sé, che comunque stava benissimo anche se trattenuta in
ospedale. Si preoccupava dell’uso che ne ‘doveva’ fare. Di qui i continui
pianti e sceneggiate delusionali. Montata dalla madre si era convinta che
dovesse<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lei allattare la figlia.
Per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ragioni di cabala-</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Chai [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">חַי</i>], Nikla non aveva avuto
una vera maternità per cui non aveva latte. Ma lei si era fissata che avrebbe
dovuto averlo. Era andata in farmacia e si era comprata una pompetta succhia
capezzoli. No, non usciva proprio nulla. Si era allora convinta che se avesse
assunto grandi quantità di latte, incluso quello in polvere e condensato, le
sarebbe finalmente uscito del latte dai capezzoli. In realtà, la sua pompetta
non riusciva a tiragliene fuori neppure una goccia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">All’inizio delle medie, Serena era
incappata, come un po’ tutta la sua scuola, in reclutatrici di danza, danza
classica naturalmente. Lezioni di danza della scuola. Dal fisico esile avrebbe
potuto forse prestarsi per quella carriera mai avesse voluto, magari anche solo
per qualche tempo non essendo alta. L’insegnante aveva poi organizzato
un’esibizione che era finita in TV, in un TV privata locale. Un gruppo di
giovanissime danzatrici si esibiva mentre le telecamere riprendevano il tutto.
Di fronte alla TV, Nikla era in trance: “Eccola! Eccola! Riprendono solo lei...
Sì, solo lei, perché è la migliore, la più grande danzatrice classica di tutti
i tempi. ...Ma che dici? Le altre è come non ci fossero... Sì, riprendono solo
lei! Solo lei!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla si era messa ad urlare invasata.
In realtà, era un ballo in ‘cooperazione’ senza prime ballerine, per cui le
telecamere riprendevano il gruppo di giovanissime danzatrici. Ma lei, Nikla,
nella sua follia, vedeva solo lei. Attraverso Serena, si vedeva lei, in un
mondo immaginario di cui avrebbe voluto essere od essere stata parte parte.
...Una follia! E pure penosissima...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi viene, rispetto alla danza
classica, il momento delle scelte. L’insegnante aveva un suo pacchetto di
reclutabili, o di prescelte, o di elette, tra cui Serena. Si trattava di
avviarsi verso quella prospettiva chiaramente con un impegno maggiore che delle
semplici lezioni scolastiche. Serena era per il sì, magari per normale
infatuazione infantile per l’insegnante. Ecco che Nikla divenne allora
invidiosa, invidiosa furiosa, di quell’insegnante che gliela avrebbe come
portata via (secondo le visioni isterico-paranoiche di Nikla), per cui il tutto
fu troncato con un no. Fosse stato per altri motivi, razionali... Può anche
essere che si sarebbe potuta scegliere una qualche opzione intermedia perché
fosse poi Serena a vedere se era convinta da quella prospettiva oppure se fosse
solo un’infatuazione del momento. No. Nikla era in preda alle sue solite
convulsioni. Viveva quell’insegnante come una che stata prendendo il posto che
riteneva suo ed era divenuta invidiosa persa. Voleva solo che sparisse e che
dunque si troncasse di netto qualunque prospettiva di un impegno più intenso
nella danza, nella prospettiva, eventualmente, di una carriera, carriera che
nulla ha di disdicevole e che può essere un’ottima scelta professionale. Tra
l’altro non è neppure detto che debba essere alternativa ad altri studi. ...Ma
Nikla era in preda alla sue solite follie ed abiezioni distruttive di tutto e
di tutti... Quell’insegnante di danza era divenuta “la nemica” che voleva
portargli via Serena. Nikla avrebbe voluto sgozzare quell’insegnante di danza.
Ancor più dopo avere telefonato all’altra folle, la madre Mina, che le disse
che nessuna bambina o ragazza seria fa la ballerina. Figuriamoci!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Abluzioni di merda che spandeva su
tutti, quella Mina ipocrita e rabbiosa...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Creata Serena con riti esoterici, e
poi con quella Nikla che si era rivelata vuota ed abietta (scialacquava lo
stipendio in pochi giorni e pure in sciocchezze del tutto senza senso, non
sapeva fare nulla, si agitava solo per le fisime materne, della madre Mina,
viveva stralunata in sui vuoti mondi paralleli, schizo-paranoici, incapace di
qualunque concentrazione e realizzazione), Roby aveva rapidamente risolto
quella situazione e se ne era andato a vivere per conto suo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco che Nikla non sapeva come
giustificarsi di fronte ai suoi mondi, famiglia di origine e conoscenze.
Vaneggiava. Diceva che Roby era lei che lo aveva mandato via. Poi, diceva che
la picchiava, cosa che non stava né in cielo né in terra. Ed allora perché
faceva la disperata che lui se ne fosse andato a vivere altrove? Il rozzo
cognato, il medico marito di Miriam, la cugina, il Dalessandro, con la sua
finezza, e coll’abitudine ad insultare tutti gli Scattozzi-Scattozzi (di Mina e
Mario; gli altri non lo consideravano né lo frequentavano), un giorno le aveva
detto, di fronte a madre a fratelli:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma quel Roby se ne è andato via
perché era finocchio? ...finocchio ed impotente?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A lei non era sembrato vero... Prima
era arrossita per quella botta di rozzezza, poi aveva risposto:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, certo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Cose da scumpisciarsi dal ridere.
...Tale era Nikla ed il suo mondo...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla era in stretto contatto con
l’Allakka (INPS), quella degli Squadroni della Morte del PCI-CGIL e della
Polizia Segreta Carabinieri-NATO. L’Allakka (che aveva già tirato di mezzo
Nikla in precedenza, nel 1980, per lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">
degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO contro Roby</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">), la aveva impattata ancor più
direttamente dopo che Roby era stato preso, a metà 1981. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, devo dirtelo per l’Istituto
[l’INPS], ed anche per te, che, senza una netta scelta di campo, rischi pure tu
di...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io?! Che c’entro io?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo tu... Questo è un momento
storico ché o ci poniamo tutti sotto l’egemonia dei battaglioni rivoluzionari
dei carabinieri, che sono l’ultima trincea di questa nostra democrazia, delle
nostre istituzioni, oppure c’è solo il baratro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, quando mi avete chiesto,
io ho cooperato”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, lo so. Ma non basta. Ora
occorre altro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma io sono sempre stata dalla
parte della democrazia, dalla parrocchia, alle ACLI, alla CISL, alla CGIL...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non capisci... Ti si chiede
qualcosa di più. Sennò fai la fine di quello, di quelli. E poi tua figlia resta
sola... od addirittura se la prende quel Roby appena esce!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Al che Nikla urlando, in pieno
improvviso attacco di pianto isterico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nooo!!! Nooo!!! E poi mia madre
che cosa mi dice? E mia figlia? Nooo!!!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, calmati...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che deee..., che deeevo..., che
devo fare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Niente... Solo capire... capire
come funzionano le cose e chiarire, chiarire a chi conta, che tu sei colla
democrazia, coi battaglioni rivoluzionari dei carabinieri che nell’ombra
rischiano per tutti noi, ci difendono. Noi, anche... ...Noi dobbiamo fare la
nostra parte...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io sono sempre stata coi nostri
colleghi statali e pubblici. Anche mio papà lavorava nel pubblico. Era
impiegato INAM.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, hai capito... È solo che
devi attivarti. ...Non che porti via tempo... Dei attivarti per entrare in
questo movimento dove tutti noi diciamo no a pochi fanatici mentre diciamo sì
alla nostra vita, ai nostri valori, a tutto quello che abbiamo costruito ed in
cui crediamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Anche la mia amica Mariella, alla
Spezia, quando andavamo alle ACLI a propugnare l’alleanza a sinistra, me lo
diceva sempre che il comunista era in fondo uno come noi, con cui dialogare.
Non potevo dirlo in casa, perché sennò la mia mamma... Io sono sempre stata
schierata per l’unità, ...l’unità di tutte le persone di buona volontà come
stava scritto da qualche parte.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Brava, Nikla! Brava! Brava!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io sono sempre stata cattolica e
compagna, di sinistra.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, nessuno ti chiede di dire
nulla contro quel Roby. Tu ci devi solo... Lo sai che quello non è come noi...
Legge. Studia. È sempre con tutti quei giornali e quei libri. Sembra che se li
porti in giro per farsi vedere. Però ben lo vedono nelle biblioteche assorto.
...Sai a noi arriva tutto... Oh, come mi dà noia... Non può comprasi in sacco
sportivo e gettarveli dentro come sta diventando di moda?! E poi Serena, ...che
magari lo ammira... Certo che se Serena ammira lui e si stacca da te...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! Mai! Senza Serena come
posso vivere. Dici davvero che lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, lui, col suo carisma... Oh,
sono infidi questi giudei... Lui col suo carisma, senza dirti niente, te la
mette contro e tu, un bel giorno, ti ritrovi senza figlia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! Mai! Nooo... Dici davvero
che... Nooo! Non è possibile. Non deve succedere!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, brava Nikla. ...Però, perché
non succeda quello che non si vorrebbe, si devono fare delle cose per far
succedere quello che si desidera.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tutto! Tutto! Sennò poi mia madre
mi sgrida. Ed anche i miei amici, le mie amiche, tutti quelli che mi conoscono,
che cosa dicono poi di me?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tu lo sai che quel Roby andava in
giro a sparare alla gente...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sei sicura?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sennò non lo prendevano...
...Eppoi, Nikla, sei tu che me lo avevi confermato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, io te lo avevo
confermato perché tu me lo avevi chiesto... ...Eppoi era una cosa
confidenziale... ...Che non si sappia, che io... ...I suoi mi riempiono di
soldi, ...non vorrei che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Magari te ne danno ancora di più
se lo si smaschera del tutto. Poi, sai, ci sono tanti che, infine smascherati,
trovano la via di una qualche redenzione. Col marchio, ma redenti, ritrovati!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “C’è suo padre che lo stima.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma noi sappiamo era lui il capo
del terrore, Nikla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, l’hanno preso per
un’altra cosa, generica.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ebbrava... È perché siamo
garantisti. Anche se sappiamo che è colpevole, è chiaro che uno lo si prenda
per cose lievi. Poi, col tempo, magari uno confessa ed allora abbiamo la prova
che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E se non confessa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se non confessa abbiamo lo stesso
la prova, la prova che è un irriducibile. Lo sai...? Lo sai che...? ...A te
posso dirlo... ...Lo sai che hanno scuole dove li addestrano..., li addestrano
a dissimulare, a non dire nulla, oppure a dire ma per confondere. ...Sono cose
delicate... Si deve saper distinguere... Se poi lui fosse del Mossad, quel giudeo
schifoso... Ah, quelli sono duri... Ce li mandano qui perché ce l’hanno con noi
cristiani... ...Non dirlo a nessuno, Nikla, ma noi sappiamo come stiano le
cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come hai ragione... Come facciamo
noi a distinguere, a sapere come stiano le cose?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Anche noi abbiamo delle scuole...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci posso andare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono esclusive per i nostri
fratelli, ...amici e compagni..., dei battaglioni rivoluzionari dei
Carabinieri. I fortunati che hanno accesso a quei livelli al servizio della
collettività, di tutti noi, necessitano poi del nostro aiuto. Loro sono
poderosi perché hanno noi. Noi abbiamo loro e loro hanno noi. Ecco il popolo
che quelle minoranze eversive non possono battere!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che bello!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quando anche tu ne farai parte,
Nikla, capirai che in fondo noi serviamo noi stessi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, fammi capire bene...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, meglio dirtela tutta. Io,
col mio fidanzato medico, ...io, ...noi... Noi abbiamo partecipato ad un
collettivo... Come dire? ...No, non è una psicoterapia... ...Sì, è vero, lui
non sembrava avere interesse per me, interesse in quel senso. ...Anche io, non
è che dia molto importanza a quella cosa. ...Per me, avere un uomo, come per
lui avere una donna, è avere come un amico da piccoli, una cosa tanto per
sentirsi uguali a tutti gli altri e perché in famiglia dicano che va tutto
bene... Ecco, no, non era per quello. Era un collettivo oltre... ...oltre
quelle cose lì. Era un collettivo dove le persone dicevano i loro problemi...
...problemi... No, neanche i loro problemi... Dicevano le loro cose, quello di
cui si sentivano di parlare. Una curiosità del momento. No, non è che le
persone debbano raccontarsi. Certo, se c’è chi lo voglia fare... Capitano tanti
casi... ...Ti dirò che uno di quei casi mi ha fatto pensare a te. Ora, che Roby
è stato preso, con tutto quell’alone del militante, di quello di principi,
...tu puoi dire quel che vuoi... Serena può anche averti sentito sconvolta. O
se tu non ti sei sconvolta, magari avrà sentito altri sconvolti. Sconvolti o
non sconvolti. Ma, alla fine, Serena guarda a te e vede quella di tutti i
giorni. Guarda a lui e vede un personaggio da film. L’eroe. L’eroe buono...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No! No! No! Nooo! Non voooglio. Piuttosto lo ammazzo. Piuttosto
ammazzo anche Serena! Senza Serena non posso vivere. O mia o di nessuno!
...Appena sento che lei appena-appena non guarda me... No, non posso
permetterlo. Non permetterò mai che Roby divenga il suo eroe... No! Nooo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dai, calmati. Io facevo per dire. Lo sai che ti sono amica. Se non
ci si aiuta tra donne. Come donne, come colleghe, come cattoliche (...lo sai
che anch’io..., il PCI è stato solo politica... il PCI-CGIL), come compagne...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma davvero dici che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non è che lo dica io... Col mio uomo, siamo andati a queste cose che
ti ho accennato. Oh, non solo. Quella era una cosa privata, nostra. Ma anche al
Partito, ci sono delle commissioni, la Commissione Sicurezza, che è una cosa
appena riservata. Siamo andati a degli incontri, solo per interesse culturale
naturalmente, ...sai, il Partito ti invita... O è il sindacato, la CGIL... Che
fa una, che fa anche il mio uomo che in un ospedale pubblico... No, non per
quello, è che poi noi ci crediamo a queste cose, ad un certo discorso. Non so
se mi spiego. Quando ci si crede... Ci aiutano anche a capire di più. A volte
degli incontri, sentire altre voci, ti da consapevolezza. Si capisce meglio...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E loro ti hanno detto che Serena...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sono situazioni tipiche. La figlia. L’eroe. E poi gli altri, che pur
si prendono cura dell’infante. Ma l’infante prende tutte le attenzioni come
dovute, Mentre poi, col cuore, sta con l’eroe. E, qui, l’eroe è quel Roby...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Nooo. Non posso più vivere se... Lo ammazzo! Lo ammazzo! Ammazzo
anche lei!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “A parte che non puoi ammazzarlo, ora. È protetto... Se è
ristretto... Ma anche lo ammazzassi, ecco che a Serena resterebbe,
indistruttibile, il suo eroe, scomparso e dunque ancora più eroe...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Nooo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dai Nikla calmati... Noi, io ed il mio uomo medico, noi
conosciamo... Ti dicevo solo che mi era capitato di pensare..., ...non solo a
te naturalmente. Sapessi quanti ce ne sono di questi casi in giro. E ci sono
specialisti che li studiano anche. Questi figli che s’infatuano del genitore
sbagliato solo che... ...e sì... è proprio quello... Se ne infatuano proprio
perché è sbagliato. Ce lo hanno anche spiegato certi compagni professoroni. La
personalità dell’adulto si forma nell’infante e nel giovane con le esperienze.
Le esperienze si vivono creando contrapposizioni. È come il bimbo piccolissimo
che apprende rompendo le cose. Proprio perché la personalità si costruisce con
le contrapposizione, ecco che è facile per il bimbo e per il giovane infatuarsi
del genitore sbagliato.”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed io che faccio tanti sacrifici!
Che ho dedicato la vita a lei. E lui me la porta via! Me la porta via perché
lui è sbagliato! Schifoso! Schifoso! Io l’ammazzo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, è proprio questo che va
fatto ma senza violenza aperta. Lui, la sua presenza nella mente di Serena,
vanno distrutti, cancellati...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, lo distruggo! Lo cancello! Già
porto Serena sempre dai miei, in particolare per le feste comandate! A lui
cerco di non farla mai vedere. Soprattutto per le ricorrenze, per le feste. Sì
che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Serena cresca coi miei davanti e
disprezzando tutti gli altri. Io parlo sempre male di tutti a Serena, tutti
coloro che non siano della mia famiglia!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?! Un po’ estremo...
...Purché questo troppo non porti Serena a disprezzare te e la tua famiglia di
origine. Magari segretamente, nell’intimo, senza fartelo vedere. Sai, una si
vede davanti sempre e solo quelli, e ne vede anche i difetti. A volte, il
troppo stroppia. Che per reazione, lei non abbia ripugnanza di voi. Mentre lui,
quel giudeo schifoso di Roby..., ...lui si fa la parte dell’eroe solitario.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che dici, Fiorella?! Io miei
sono perfetti! Non hanno difetti! Eppoi io non posso fare altrimenti. Che sennò
mi sgridano i miei, la mia mamma, la mia mammina. Lei è una tradizionale. Oh,
che donna! Si è sacrificata tutta la vita per la famiglia, per noi. Lei è una
vera santa! Lei sa quello si debba e non si debba fare. È lei che ha sempre
occhi per tutto e per tutti. Se io non faccio a quel modo, lei poi mi sgrida.
Se mi sgrida, come faccio io?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì certo... ...Sai ci sono questo
nostri compagni professoroni... ...E questi nostri compagni professoroni dicono
che sono cose delicate, che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fammici parlare! Quanto c’è da
pagare? Io pago! Non possono permettere che quello schifoso mi porti via Serena
perché lui è l’eroe. Io sono ancora più eroe. Io mi sacrifico tutti i
giorni...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, non sono cose che uno va,
ti fanno una ricetta, passi in farmacia, poi prendi le medicine e tutto va a
posto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, ma se io non so...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, ci sono qui io.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come sarebbe a dire?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se al partito mi hanno chiamata,
col mio uomo... Se qui all’INPS lo vedi che mi hanno dato delle posizioni certo
di responsabilità ma che mi permettono anche di potermi muovere, di poter
parlare coi colleghi, è proprio perché... Ecco, quello che ti dicevo
all’inizio... ...Questa nostra democrazia, questo nostro Stato, quando si
conosce, si conoscono le persone che lo fanno girare e che lo proteggono, si
vede poi tutto in un altro modo. Non ci sono più quelle contrapposizioni da
piazza, da comizio... ...Non so se mi capisci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non ho capito bene... Ma, certo,
tu che hai studiato..., ora ti sei anche laureata... Ah, poi hai avuto la
fortuna di avere tempo, al partito, al sindacato, ...oh, come ti invidio! Tu
ora sai le cose. E come me le sai spiegare bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mannò chiunque potrebbe...
Fortuna. Anzi, caso. Ed ora sono qui al servizio dei colleghi, degli altri
quando possano avere bisogno...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non ho capito, poi, in
concreto, che cosa io debba fare..., che cosa io possa fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, sono cose da fare per
gradi. Ora fai finta di nulla, di nulla cogli altri. Poi ti chiedo, ti dico,
io. Quando hai bisogno di aiuto, io sono sempre qui. Ma mi faccio viva io. Noi
ci prendiamo sempre cura dei nostri amici. ...Magari quel Roby, chiaro che era
lui il capo del terrore, od uno dei capi del terrore, lo tengono dentro vent’anni.
Vedrai che verranno fuori tutti i suoi omicidi. Si prenderà qualche ergastolo.
...Ma non vedi che occhi... Oppure quella sua spavalderia era solo scena ed ora
crolla. Ma dovrà ben pagare egualmente per i suoi crimini.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se per Serena diviene un mito?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sai, Nikla, è tutto relativo. Un
mito ristretto non è che... Sì, un po’ sarà già divenuto un mito, nelle
fantasie della bimba. Questo è inevitabile. Dobbiamo solo come vedere di
muoverci accorte, sì da non peggiorare il tutto. ...Intanto Serena cresce...
Dobbiamo trovare il modo di rimuovere questo mito si è creata. Con prudenza.
Senza fare pasticci. ...Vediamo di gestire la situazione in modo dinamico. Ci
teniamo in contatto. Io ora ci penso. Tu ci pensi. Vediamo di gestire la
situazione in modo dinamico. Fino a che lui non sia distrutto, certo che non
puoi stare tranquilla. È per che questo che dobbiamo ben osservare e
controllare come vadano le cose. E vedere come<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>muoverci. Solo quando quello non venga distrutto o non si distrugga da
solo non che è che tu possa stare tranquilla.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka si rendeva ben conto che
doveva far figurare come se a lei non ne fregasse nulla, o poco, come se
cadesse tutto dall’alto, o lo facesse per altruismo. Glielo avevano detto pure
alcuni consulenti della Polizia Segreta Carabinieri-NATO: “Si deve far apparire
come quello che si chiede venga da fonti esterne, impersonali, e pure
sovrapposte a tutto ed a tutti, per cui il singolo pensa che sia naturale
obbedire, sottomettersi ad una fonte di autorità e di verità. ...Quasi fosse il
caso,per cui uno si senta pure deresponsabilizzato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka cercò di muoversi su quella
linea che, dato la naturale prosopopea, le era anche abbastanza spontanea: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda Nikla, anche se al Partito
mi chiamano, ...insomma non sono poi proprio l’ultima, nessuno è ultimo nel
nostro grande e glorioso Partito!, ...poi sono solo una militante al servizio
degli altri, qui al servizio dei colleghi. Ti ho parlato solo per spirito di
servizio e poi perché siamo amiche, amiche e compagne. Quando ci si intende su
certi discorsi, ci deve sentire, aiutare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, io non posso permettere che
quello schifoso... Fammi parlare col tuo uomo, con queste persone, coi compagni
professoroni. Dai, vi posso invitare tutti a cena da me, così abbiamo poi il
tempo, dopo la cena...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Volentieri.... Sarebbe
l’ideale... È che sono sempre tutti così presi. Turni in ospedale. Impegni di
lavoro. Il Partito. Io, te lo dico sinceramente, molti giorni, quando vado a
casa, la sera, mi faccio una doccia, mi corico un momento, e poi tanta è la
spossatezza che mi risveglio la mattina dopo, col tempo appena di prepararmi e
correre qui in ufficio.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Questo vuol dire che non mi
aiuti?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come no! ...E solo che sei tu,
poi, che devi vedere cosa vuoi fare... Guarda, tanto per non fare imprudenze,
cose sbagliate, tanto giorno più giorno meno, ...anzi né giorno più né giorno
meno... Che giorno è oggi. Ecco, sì, il mio uomo... Te lo ho detto che lui si
occupa di queste cose anche sul lavoro... Studiano sia infanti che adulti: Poi
esaminano casi, comportamenti, come le persone agiscono e reagiscono a
situazioni... Non preoccuparti, è un compagno, uno alla mano. E, poi,
ovviamente lo avviso che sei un’amica, una collega. ...Tu ti fai viva, al
telefono, oggi stesso, diciamo tra le 19:00 e le 21:00, non dopo ché poi si fa
tardi... anche lui è stanco, non vorrei che... Ecco, ma non sul tardi, tra le
19:00 e le 21:00 tu ci chiami. Qui ti ho scritto il numero. Parlate un attimo
al telefono. Vedrai che lui ti dà delle indicazioni...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...E tu, tu, Fiorella, tu mi
abbandoni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma figuriamoci. Io sono sempre qui
per di aiutare amiche e colleghe... Questo è solo un passo per capire la
situazione. Perché poi sei tu che devi sapere cosa intendi fare. Io aiuto
chiunque, a maggior ragione te che conosco e stimo. Ma non posso certo
sostituirmi... Come dire?! Non posso certo manipolare gli altri. Non ne sarei
neppure capace. Il mio uomo è uno alla mano e professionale. Vedrai che ti dà
delle indicazioni operative. ...È il mestiere del medico esaminare i casi e
dare ricette per risolvere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si erano lasciate. L’Allakka era
andata a farsi un cappuccino, a mangiucchiare alcune paste e pure a fumarsi
nervosamente una sigaretta. Aveva poi chiamato il ‘fidanzato’, il convivente,
dopo aver controllato che non ci fosse nessuno potesse sentire:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, abbiamo un’altra polla...
Sai, quella collega che ti avevo detto... ...Quello che hanno preso... Lei è
preoccupata per la figlia, che sia infatuata del padre. Ecco, al Partito ed
Comando di Divisione [dei CC]... ...ecco sono io che mi occupo del caso, qui,
con lei, la Nikla, anche se lei non sa niente. Non devo farlo vedere che... Tu
la devi solo rassicurare, dirle due cose, e consigliarla di mettersi nella mie
mani. Sintetico e convincente... Lei chiama questa sera, tra le 19:00 e le
21:00, a casa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui ben sapeva che avere di fronte un
medico in carne ed ossa, col camice, in ospedale, in ambulatorio, col rituale
della visita, anche se lì non è che dovesse visitare la polla, dà una particolare
autorità a qualunque sciocchezza si possa dire, fare, suggerire... In fondo,
nell’arte medica, vi è una parte che è scienza, una parte ben maggiore che è
arte, ed una parte rilevantissima che è teatrino, ritualità. Si va da medico,
come dal prete, per mettersi nelle mani dell’altro, spesso. Solo in casi
limitati vi si va, o vi si è portati od obbligati, per vera necessità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Intanto Nikla, che in ufficio non
aveva un cacchio da fare, o che comunque non è che..., aveva chiamato Mara. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mara era una del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Manifesto</i>, o già del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Manifesto</i>.
Era una degli anni 40, allora, come data di nascita. Piemontese-piemontese. Di
Bra, dove aveva fatto il classico. Pur cattolica da sacrestia, si era
interessata, avvicinata, al PCI, più che altro come forma, molto diffidente e
scialba, di contestazione del moralismo cattolico. Neppure contestazione.
...Aveva voglia di scopare senza sensi di colpa... Finita subito trombata da un
ferroviere del PCI, decisamente con più anni di lei, che col cazzo gli aveva
dato a linea politica, si era presto sposata con lo stesso. Ma senza figli.
Aveva iniziato l’università, Lettere, benché senza molta convinzione, pur
bravissima negli studi. Si erano avvicinati al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Manifesto</i>, col marito. Un modo magari per evidenziare dissapori col
PCI ma restando all’interno di quella logica. La contestazione studentesca e
sindacale era stata occasione per entrambi per dedicarsi ad intense attività
scopereccie fuori dal matrimonio pur senza romperlo formalmente. Mara s’era
intanto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ritrovata all’INPS. Un modo per
guadagnare qualche soldo mentre faceva ‘politica’. All’INPS, faceva la capetta
politica, frazione <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Manifesto</i>.
Insomma, alla fin fine, buoni rapporti con tutti purché non vi fossero
estremizzazioni visibili. Si è poi laureata nel 1985 e passata all’insegnamento,
insegnamento del latino e connessi. Appunto, finiti gli anni dello
pseudo-estremismo, le schifezze del terrorismo e dell’antiterrorismo la avevano
portata a mandare tutti affaculo in cuor suo. Dunque, anche ad andarsene da
quella fogna di INPS di Torino e divenire professoressa di liceo. Non che poi
fare la profe fosse una grande differenza anche se lei si sentiva socialmente
superiore rispetto a quando faceva l’impiegata amministrativa all’INPS. Oh,
certo, aveva continuato..., più che altro per abitudine, a fare pure la
politicante. Era solo un modo per mettersi in vista e per sentirsi superiore
agli altri. Od anche solo per evidenziarsi, per rimarcarsi. Rifondazione ed
infine Ventola. Ma qualcosa si era definitivamente rotto dentro dentro di lei.
La sua nuova identità era quella di professoressa di liceo, un suo vecchio
sogno. Mentre si laureava sul serio, ad inizio anni ’80, si era riavvicinata al
marito, ora ben più disinibita che quando, sbarbina, si era fatta da lui
prendere e sposare. Ed anche lui, ormai con una quindicina di anni in più...
Avrà avuto anche altri problemi fisici. Chissà... Sta di fatto che lui le morì
tra le gambe. Stava progredendo in una cavalcata e, tu-tum tu-tum, lui le
stramazzò sopra, morto sul colpo. Lei ne fu sconvolta, soprattutto perché stava
cominciando a godere e lui mancò proprio quando avrebbe dovuto invece
continuare e farla volare. Si trovò un orgasmo mancato ed un morto sopra. Una
cosa un po’ orrida, il morto sopra, per lei. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mara. Una piemontese della provincia,
fondamentalmente, e di origini non propriamente proletarie. Non che nella
provincia piemontese fossero e siano perfetti... È strapieno di ladroni. Non
lei. Per origini familiari e/o per indole personale, era ed è una persona di
una certa rettitudine. Non la sorprenderesti mai a parlare di qualcuno, tanto
meno a parlarne male, o non apertamente. Se proprio dovesse dire qualcosa, lo
farebbe con lo stile degli aristocratici, a mezze frasi, e senza lungaggini e
barocchismi. Oppure ti sbotterebbe diretta in faccia, frontalmente, avesse
proprio problemi con te. Il cognome di Mara, che eccezionalmente tralasciamo,
sembrerebbe originario dell’Emilia Romagna, od almeno lì con grande
concentrazione. Non disponiamo qui ora, del suo albero genealogico. Non importa.
Né ci interessa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Allakka è un chiaro cognome
meridional-islamico. ...Da Allah... Non che Allah e gli islamici ne abbiano
alcuna colpa... Gli infami-pidocchi, come tutte le altre classificazioni
animali, sono democraticamente distribuiti in tutti i gruppi etnici.
‘Marocchini’, più probabilmente tunisini [d’Italiozia, che in qualche modo
avranno raggiunto], che, dal Sud, erano immigrati a Torino dove avevano aperto
un negozietto di verdura. Due figlie della famiglia erano finite all’INPS. Una,
sposata con figli. La ‘nostra’, convivente senza. Invero non abbiamo seguito
eventuali evoluzioni del suo stato civile... Per entrambe, il lavoro
impiegatizio era una forma di elevazione sociale, coi rituali del week-end,
della ‘casa in montagna’ etc. ...Insomma, tutti i luoghi comuni della
modernità, se possiamo usate il termine ‘modernità’ a questo proposito ed in
questo senso. L’altra Allakka, nel servizio programmazione dipendente dalla
sede regionale. La nostra, nel Servizio CC, Squadroni della Morte dei Carabinieri.
Ah, certo, infine laureata, in lettere, funzionaria, semi-dirigente o più, capa
di uffici e sezioni staccate, piccole sedi. Non ci creerà nessun problema anche
se domani la scoprissimo Direttora Generale o Presidenta INPS a Roma, o pure
Presidente della Repubblica. Beh, per il momento non ci risulta la sia. Ma
anche la divenisse, non ci toccherebbe neppure un po’ .<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mara era amica di tutti e di tutte.
Allakka inclusa. Da lì a dire che fossero vere amiche... Enigmatico,
relativamente a Mara, che ha la struttura, anche fisico-facciale, di una che è
professora da venti generazioni, con un ghigno aspro-acido ad essere sinceri,
dire se sia veramente amica di qualcuna. Mara è una con la faccia acida. Sarà
un acido atavico, di famiglia. In effetti si combina ad una voce stridula che
si altera subito sul paranoico. Ah, subito alla ricerca di cazzo, dopo il
trauma del marito stramazzatole tra le gambe... Volendosi evitare altri
stramazzi in corso di chiavata, almeno sul momento, cercava di puntare cazzi
giovani, per quel riuscisse... L’Allakka agente degli Squadroni della Morte del
PCI-CGIL e dei Carabinieri fu una delle ragioni per cui a Mara si estinse
qualcosa dentro e si disse che doveva tirarsi fuori da quell’INPS che ormai
percepiva come fogna ed andarsene dove poteva fare la leaderina in altro modo,
da professora di latino. Lei, ed i suoi alunni ed alunne. Non che Mara fosse la
tipa da fare grandi sceneggiate o dal parlarne indignata in giro se...
Tuttavia, quella ‘amica’ sua che... Oh, certo in un contesto differente,
chissà. Magari, se un fikone della Fiom le avesse detto ‘Mara, dammi la lista
di dieci/cento contro-rivoluzionari da fucilare’... Boh, non è detto. Forse,
anche in qual caso, ci sarebbe restata male e non lo avrebbe fatto. O lo
avrebbe fatto. Non sappiamo. Non importa. Non si può sapere cosa possa fare il
prossimo finché non lo faccia, o si rifiuti di farlo. Ed ogni comportamento
conta a sé perché non è neppure meccanico che chi abbia assunto un certo
comportamento in una certa situazione lo debba necessariamente ripetere
ritrovandovisi, per quanto di solito lo faccia, o si vuole supporre lo faccia.
Però quell’Allakka agente degli Squadroni della Morte del PCI-CGIL e dei
Carabinieri era qualcosa che urtava il suo senso estetico. O sarà stata l’Allakka
in sé ad averla urtata per qualcosa. Meglio tuffarsi nel latino dove, se non
altro, una lingua di incredibile bellezza strutturale presentava qualunque
cosa, anche le peggiori, migliore o, comunque, precisa, netta. Eppoi, Mara era
fondamentalmente una conservatrice che si era ritrova in area PCI per pure
ragioni di cazzo, il cazzo agognava pur negandoselo. Ed anche perché il PCI era
poi un partito bigotto e conservatore. Mara era ed è la tipa di conservatrice
che doveva e deve sentirsi coperta, per cui l’area PCI era una grande Chiesa.
Ne avesse trovata un’altra... Compagnuzza, qualunquista o fascista, per lei
sarebbe stato lo stesso, ...pur di sentirsi in ordine col mondo, coi tempi.
Qui, i tempi erano quelli, erano così... Non era neppure tipa da grandi dubbi.
Fatta una ‘scelta’, ottusamente persisteva. Al contempo le restava qualcosa di
oltre. Dietro quell’aria inacidita, accentuatosi cogli anni, restava
un’alterità, un esser altra. C’erano le mode dei tempi. Ma oltre esse,
restavano delle riserve non esposte, forse neppure dichiarate. Non dichiarate
seppur le si intravedessero, volendo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla la aveva subito chiamata: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mara, perché non passi... Ho tante
cose in frigo. Anzi, già pronte. Solo da metterle sui fornelli e servirle a
tavola.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, ho da lavorare, da studiare.
Mi spiace. Devo consegnare proprio nei prossimi giorni una relazione per un
seminario, un esame. Sei gentile. Come vorrei, ma proprio non ce la faccio...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sai volevo chiederti una cosa...
Ho parlato con Fiorella. ...Roby... ...Serena... Sono terrorizzata che lei lo
possa prendere a modello e sfuggirmi, non più volermi bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, certo... Ma, sai, in fondo i
bambini si trovano sempre tra pressioni ambientali, esperienze, affetti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Eh, ma volevo dire, cioè, non so
se mi capisci... I bimbi vanno protetti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È suo padre. Non le ha mica mai
fatto nulla di male...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mara, ma io ora sono preoccupata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “A volte ci si preoccupa troppo. I
bimbi capiscono e si fanno le loro idee.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella mi ha detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lei non ne ha di figli... Forse
neppure...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma tu allora che mi consigli...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, io ora devo andare. Meglio
pensarci bene, prima di...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella mi ha detto tante
cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se hai già parlato con lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mara aveva scantonato. Non le piaceva
Fiorella. Non le piaceva neppure Nikla. Non che lo lasciasse neppure
minimamente trasparire sebbene, talvolta, in certe sue domande retoriche si
celassero, come quasi casualmente, come delle lunghe ed articolare valutazioni.
Ma tali sue estrinsecazioni erano troppo latine, forse greche od ancora più
ostiche. Per cui non venivano colte. Non che fosse una tipa calma. Lanciava
tranquillamente urlacci isterici, ma molto contingenti. Quando si trattava di
entrare nel merito delle persone, ancor più se donne, era controllatissima.
Confuciana. Si censurava. Si censurava la parola, in parte pure il pensiero, ma
non l’intuizione. Il dover essere e dover sembrare non ne offuscavano il
disgusto o meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La sera, Nikla telefonò al convivente
dell’Allakka, al medico. Lei gli fece una lunga introduzione al caso, una cosa
piuttosto confusa ed incomprensibile, di cui infatti lui non comprese nulla,
pur con continue interiezioni di assenso per non interromperla, anzi per
incoraggiarla e soprattutto incoraggiarla a concludere. Non era importante. Lui
sapeva già che cosa serviva all’Allakka. Mentre Nikla, incapace di pronunciare
mezza frase con un senso compiuto, sproloquiava come al solito, lui si mangiò
più fette di torta salata, bevve, lesse il giornale...:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...allora, dottore, cosa mi
dice?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, guarda, Nilka, sei stata
piuttosto chiara. È un caso piuttosto interessante. Ora ho tutti gli elementi
che mi servono per una diagnosi e per un’eventuale terapia. ...È pure una
situazione piuttosto tipica... Dato che è sempre meglio valutare tutti gli
aspetti, voglio fare un giro di telefonate, ora, e pure sentire alcuni mie
colleghi, domani mattina. In ospedale, stiamo studiando casi con connessioni.
Non è mai inutile sentire bene... ...Ci sono sempre progressi nella scienza
medica... Che ne dici di venire in ambulatorio da me domani?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, grazie, ...certo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Un momento che controllo l’agenda,
se ho una casella libera... Sì... Che ne diresti alle 15:30. Ce la fai?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, certo! Prendo un permesso e
sono lì all’ospedale, all’ambulatorio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Chiedi di me. Ti do tutti i
riferimenti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il giorno dopo Nikla arrivò lì,
naturalmente tutta trafelata, arruffata come al solito, ed ovviamente in
ritardo, ed imprecando contro tutto e tutti, l’ufficio, il traffico, Roby.
Nikla arrivò lì, all’appuntamento, attorno alle 16:15. Per lui, il medico, era
lo stesso. Sorrise, pensando alla tipa squinternata aveva dinnanzi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui le disse, tutto assorto assorto,
per apparire più convincente, che si trattava di agire su due fronti. Da un
lato, v’era da rimuovere un cattivo esempio dalla mente della bimba.
Dall’altro, per operare meglio, si doveva cercare di indurre lo stesso cattivo
esempio a compromettersi. Se poi non si riusciva, si poteva egualmente operare
ad altri livelli per surrogare questa auto-compromissione non ottenuta. Ma il
solo tentare era importante perché creava l’abito mentale per andare avanti con
quelle attività per conquistare o mantenere il cuore della bimba su esempi
‘positivi’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ripetette il tutto, come espediente
retorico. Poi chiese come casualmente se lei, Nikla, fosse in buoni rapporti
con l’Allakka.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, ottimi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché, vedi, anche se lei fa la
modesta, per questo tipo di interventi sul campo, lei è ferratissima e non è
neppure la prima volta... Ha pure ricevuto una formazione piuttosto qualificata
nella materia, anche se non sono cose che si possano, né si debbano, conclamare
in giro. Per cui, lei mai lo direbbe. Fiorella è una che si presta, per amiche,
colleghe, compagne. Non è che ti possa far venire, tanto meno con la bimba, in
ospedale, per queste cose. Vanno affrontate e risolte in altri contesti. Anche
al Partito, al Sindacato, presso corpi dello Stato che non sai quanto operino
per il nostro bene, non solo per la nostra sicurezza, Fiorella è davvero tenuta
in altissima considerazione proprio perché... Abbiamo frequentato assieme
convegni e seminari. Per cose da ospedale, qui, ci sono io. Ma per altro, ed è
il caso nostro, il caso tuo, non c’è nessuno meglio attrezzato di lei... Io
sono un medico e qui non c’è da curare nessuno. Fiorella è un’artista per
questo di tipi di interventi per aiutare positivamente il prossimo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mentre gli occhi ed il cervello
limitato di Nikla si accendevano di ammirazione per l’Allakka, e le parole
ascoltate le sembravano assolutamente convincenti e risolutive, lui la congedò
e lei si ritrasse tra grandi ringraziamenti ed inchini buffi e buffoneschi come
nel suo stile Scattozzo, tra il servile e l’idiota. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il giorno dopo ritornò dall’Allakka: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, ti ha detto il tuo
fidanzato?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non parliamo di queste cose a
casa.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, credevo... Mi ha detto, se ho
ben capito, che Roby va smascherato per quel che è e che va rimosso dalla mente
di Serena.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In effetti, è quello ci dicono i
compagni professoroni. ...La dissoluzione dell’esempio negativo e lo
spostamento dell’attenzione dell’infante su solidi modelli di ordine...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Ecco, io l’avevo detto
terra-terra... Lui mi ha detto che tu... che tu, hai contatti ed esperienza.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, mi fai arrossire... Noi siamo
qui tra amiche, colleghe, compagne...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, ma tu in realtà che
incarichi hai al PCI-CGIL e qui all’INPS? ...Così per... ...Solo per capire
bene... Io ci tengo molto a non farmi strappare Serena... Non so come potrei
vivere senza.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dici bene, Nikla! Mentre quello
che ha fatto?! Se ne è andato di casa a divertirsi... Chissà quante se ne è
scopate pure qui, mentre tu ti sacrificavi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È proprio quello che mi fa rabbia.
Una si sacrifica e poi è proprio quello che se ne frega che ha l’affetto,
l’adorazione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, Nikla, qui è questione proprio
della felicità di Serena. Lei cresce bene con gli esempi giusti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quello che non ho ben capito,
neppure quando il tuo fidanzato, mi diceva, come medico, ...ecco non capisco
cosa devo fare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In che termini sei tu coi suoi,
con la famiglia originaria di lui?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Loro mi stanno rivalutando, perché
dicono che quella che viveva con lui li doveva avvisare che lui.... Eppoi...
Ecco sì, ...se vogliono vedere Serena, in fondo devono passare da me per cui
sono sempre lì a dare cose, soldi, offrire vacanze pagate. Io non è che li
sopporti tanto. ...Sai io devo tenere Serena agganciata ai miei, alla mia
mammina, non a loro... Forse neanche loro sopportano troppo me. Ma abbiano lo
stesso fine. Anche tanti da parte sua, alla Spezia, a Casalbuttano, a Genova,
...ecco lo vedono come uno da distruggere...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, mi sembrano degli ottimi
presupposti. Facciamo così, ...tu ti fai una lista di tutte le cose che gli
possono essere addebitate, di tutte le cose negative che possano essere dette
su di lui. Intanto, mi lasci un paio di giorni, di giorni lavorativi, perché il
fine settimana... Io<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>così chiedo al
Partito ed ai compagni professoroni ed altri.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora ci sentiamo fra un paio di
giorni, di giorni lavorativi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, se hai la lista pronta...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “OK... Grazie Fiorella...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, Nikla, un’altra cosa... Ma tu
sei sicura che lui fosse, sia, un capo del terrore...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “C’è chi lo dice. O chi dice che
potrebbe. Non è che siano sempre magari, persone che parlino con cognizione di
causa... ...Anche tu mi hai detto che deve essere il capo del terrore.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Nikla,voglio essere
sincera. Noi abbiamo informazione sicure. Cose riservate. Ma... Oh, non
potrei... ...Ma proprio perché tu sei un’amica... Guarda facciamo così, fai
un’altra lista del perché lui è il capo del terrore. Tu vieni con le due liste
e vediamo come far progredire il tutto. Io chiedo pure conferma a chi è in
contatto con l’Intelligence se loro siano sicuri, sicurissimi, che Roby...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ottimo, Fiorella! Così sappiamo
cosa pensare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando si erano riviste, dopo alcuni
di giorni, ovviamente Nikla non aveva buttato giù alcuna lista. Era una
sciatta. Sì, era proprio una a quel modo. Fuori di testa ed inetta proprio in
tutto. Se ne era uscita, per giustificarsi, con un:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi sono messa davanti ad un foglio
ma ci sono da dire così tante cose negative su di lui, e così tante prove
chiarissime che lui è il capo del terrore, che mi è sembrato tutto tanto
evidente che non sono riuscita a scrivere nulla... ...Temevo di scrivere di
meno...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka, stizzita, l’aveva buttata
sul pedagogico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda Nikla, io, proprio perché
sei un’amica, collega e compagna, mi sono data da fare. Mi sono sbattuta...
...sbattuta e mi sbatto... E non è che io non abbia cose da fare o che non
abbia voglia di riposarmi. ...Dopo una giornata qui a correre dietro a tutto ed
a tutti... Qui sei tu che devi decidere... Io ho parlato coi compagni
professori e pure con quelli del Dipartimento Sicurezza che hanno i contatti...
Ho esposto il caso ai compagni professori... Tu Serena l’hai già persa... O la
vuoi recuperare, o...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nooo, nooo, e poi cosa mi dice la
mia mamma, la mia mammina?! Nooo, io non posso vivere senza Serena! Non ho
nulla. Se anche lei...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E scoppiò in una delle sue frignate
piuttosto frequenti. Cose penose, quanto false. Eppur la malattia mentale
devastante la faceva apparire come sincera e coinvolgente a chi soffrisse delle
medesime sindromi. ...</span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sindrome dell’identità/differenza
antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of
anthropological identity / difference</i> -]]. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Era quello l’Allakka voleva. Si era
preparata la parte. Era una procedura standard degli Squadroni della Morte dei
Carabinieri:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Nikla, ci sono delle
procedure. Delle cose standard che vanno fatte in questi casi. Sei tu che devi
decidere. La prima cosa devi decidere è se vuoi Serena o se non la vuoi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “La voglio! La voglio! E tutta la
mia vita! Come potrei fare senza?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sicura?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E me lo chieeedi?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora, Nikla, ripetitelo ed
intanto andiamo nel magazzino che dobbiamo fare un esercizio per cui è
essenziale che non senta nessuno. Lì è come fosse insonorizzato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka prese la chiave che si era
preparata e si avviarono. Arrivati nel magazzino, l’Allakka la condusse in una
stanza piccola, protetta, con delle sedie. Lei si sedette comodamente. Anche
Nikla si stava accomodando. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, Nikla dobbiamo fare un
esercizio. Occorre che tu resti in piedi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Di che si tratta, Fiorella?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Innanzitutto, ripeti la
proposizione. Allora vuoi Serena o la vuoi lasciare a Roby.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! Mai! ...A lui proprio no!”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, Nikla, ripetilo, urlalo: Non
lascerò mai Serena a Roby né a nessun altro! È mia! Mia! Mia! Solo mia!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, guidata, e sempre più
esaltata, lo ripetette con forza, varie volte, finché quasi crollò
dall’esaltazione. L’Allakka la guardò con un tono di intima soddisfazione:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Brava! Brava! Ora dimmi,
sinceramente... Che cosa sei disposta a fare per tenere fede a questa
proposizione... Dimmi, che cosa sei disposta a fare pur di non perdere Serena?
Pur di farla sempre tua!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, esaltata: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tutto! Tutto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, bene... Ma ripetilo come
prima, varie volte, e con forza: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pur di
fare Serena mia e solo mia sono disposta a fare tutto, tutto, tutto nel nome di
farla mia e solo mia. Sono disposta a violare qualunque regola, accordo,
solidarietà, parola data, purché Serena resti mia e solo mia! Vivo per Serena!
Sono pronta a fare tutto per Serena!</i> ...Sì, è un poco lungo Ecco che te lo
scrivo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla ripetette tutto con
esaltazione, come prima, ed ancora di più, fino ad esserne esausta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Brava! Bravissima, Nikla. Ora che
hai affermato questa tua volontà, siediti, riposati... ...Ecco, ti prendo un
po’ d’acqua... Ho qui delle caramelle... Ora hai affermato, non solo rispetto a
Roby, ma relativamente a chiunque, che nessuno si può frapporre tra te e
Serena, e che tu farai tutto e di tutto pur di tenerla legata a te e solo a
te... ...Del resto, lo facciamo per il suo bene.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla si riposò esausta. Non possiamo
dire che si rilassò perché era un’agitazione, un’apprensione, permanenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella... Ma questo basta, è
sufficiente?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Anche se si devono dare la
gambe al tutto. Ci sono delle procedure che si usano in questi casi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, mi sembrava...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora, anche se forse sei un poco
spossata da queste operazioni, sarebbe il momento della prima lista, una lista
di tutte le cose contro Roby e, già che ci siamo e per completezza, ...guarda
su questo altro foglio, od anche nello stesso ma separato dalla prima lista se
ti torna più facile, butta giù una lista di tutto ciò si possa dire od
immaginare contro i suoi, o comunque contro tutti coloro possano contenderti
Serena. Ah, non importa che siano cose vere. Se per distruggerlo non ti bastano
cose vere, o se credi, scrivi assolutamente tutto ciò che si possa dire od
immaginare. ...Non preoccuparti, se ti dimentichi o ora non ti senti di
scrivere talune cose che ti sembrino ora eccessive, lo si può anche fare dopo.
Tutto può essere corretto ed integrato. Allo stesso tempo, cerca di essere più
completa che puoi, ora.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, con la sua confusione tipica,
usuale, stese la lista. Ma non era importante il contenuto. Importante era che
la stendesse. L’Allakka la prese, finse di scorrerla:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco bene... C’è solo una cosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa?! ...C’è qualcosa che non va
bene?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, no, va bene tutto,
...benissimo! È una cosa che a volte crea dei fraintesi e poi dei problemi.
Deve essere chiaro che tu vuoi Serena rispetto a tutti, che non è solo una
questione relativamente a Roby, anche se lui ovviamente è al centro per vari
aspetti. Per cui, guarda, ecco un altro foglio, fai una lista di quelli di
sicuro ti sostengono e quelli che invece, anche se sono contro Roby,
potrebbero, magari per ingenuità, non darti tutto l’appoggio che tu meriti.
Butta giù i nomi e poi ne discutiamo. Perché ci sono tante cose, atteggiamenti
soprattutto, da interiorizzare... ...Ma tu sei sicura, sicura-sicura, che vuoi
Serena per te, tutta e solo per te?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo-certo, certissimo!, non
potrei vivere senza! Lei è a dimostrazione che io sono io, che io esisto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E Nikla scoppiò in uno dei suoi
soliti lunghi pianti isterici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, bene-bene, Nikla! Queste sono
cose che necessitano di una dedizione totale. E poi, sai, se devo mobilitare
nostri amici, nostri compagni, e, loro, e io stessa, strutture dello Stato...
Non è che poi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, certo, che sono ben
decisa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla scrisse la lista dei nomi, con
qualche commento, e la dette all’Allakka... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, Nikla, vedo che dici che con
Angelo, il padre, non c’è nulla da fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È che è troppo buono e, allo
stesso tempo, capisce troppo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come sarebbe a dire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “A volte chiedo dei soldi in
prestito. Me li presta. Poi quando tento di non restituirli, lui mi dice, anzi
fa l’aria, che tanto ho le mani bucate, per cui stanno meglio nelle tasche loro
che mie.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah... E con Roby?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Angelo dice che è giusto che
faccia quel che crede...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah... ...Questo devo segnalarlo...
...E con gli altri? ...Come va con gli altri?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, gli altri sono tutti per fare
il mazzo a Roby. Vorrebbero tutti farlo a pezzi”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma vedo che li hai messi nella
lista con Angelo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È solo perché è meglio tenerli
sotto pressione. Non vorrei che Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Per esempio, quando fanno dei
regali a Serena, tu cosa fai?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se Franka regala dei vestiti che
sono più belli di quelli che regala la mia mamma, io faccio di tutto perché
Serena si metta qualche volta almeno quelli della mia mamma, anche se lei non
vuole. Mentre sono piena di rabbia contro quelli di Franka. Incito Serena a
tagliarli colle forbici e, se lei non vuole, lo faccio io sotto al suo naso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, bene... E quando Rikkio fa
regali?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, siccome ha soldi, dico a
Serena di farsi comprare le cose più costose, di mettersi a piangere se non lo
fa, e poi disprezzo tutto quello lui le compra...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, ottimo. Vedo che ci sai
fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E con i tuoi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, loro non le comprano mai
nulla. Io, comunque, quando andiamo da mia madre, alla Spezia, prima porto
Serena a salutare i miei, anche se gli altri nonni sono al pian terreno dello
stesso edificio. Solo dopo la porto a salutare loro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E con Roby?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Faccio lo stesso. Un Natale, lui
le aveva comprato un cubo stereo, con CD, mangianastri, radio, etc, che deve
anche essere costato abbastanza, sul milione. Ho detto a Serena che era uno
schifo e non serviva a nulla. Quando lui la voleva portare a Parigi per fine
anno, la ho fatta impegnare con mia madre, anche se lei era già impegnata con
lui, sì da non mandarla. Mi metto a piagnucolare con Serena, se lei esce con
lui. Faccio il possibile e l’impossibile per non fargliela vedere. E così via.
E picchio Serena senza problemi, perché capisca che lei debba sempre vedersela
con me.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, vedo che ci sai fare... Ma si
deve fare di più... Si deve passare dalla difesa all’attacco, in questi casi.
Sennò, la perdi. ...Mi avevi detto che ti avevano intestato un appartamento?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, di un 100 mq, alla Spezia, ma
poi lo hanno venduto, per cui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed ora non hai più nulla?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora, no.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, lì, avresti dovuto dire che,
per il futuro di Serena... Insomma, dovevi tenertelo. Magari andarci ad abitare
tu. Od affittarlo e dire che i soldi ti servivano per Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dici che avrei dovuto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma sì, certo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se vuoi Serena, devi mostrare di
essere pronta a tutto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Certo! Hai ragione! Che
scema che sono stata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In effetti... Si deve essere duri,
in queste cose. Non farsi problemi. Se tu sai quel che vuoi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì! Sì! Ora lo so! Per Serena,
sono davvero pronta a tutto!”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se sei davvero pronta a tutto, si devono
trovare delle cose da dire... ...Come dire?! Noi sappiamo che la sostanza è
giusta, perché tu lo fai per il bene di Serena e perché lui, che è il capo del
terrore, va tenuto distante...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti avevo detto di fare una lista di quello
si potesse dire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Se ne possono dire tante...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se non partiamo da qualche parte... Poi,
guarda, è meglio qualche punto su sui concentrarsi. ...Vedi, in queste cose...
...Scusa, non dirlo a nessuno... ...ce lo hanno spiegato anche durante dei
corsi... Se tu incontri qualcuno, parli con un collega, non è che... ...Se dici
troppo la gente non sta a sentire. Si deve dire una cosa sola. Come un colpo di
pistola. Per cui, basta che tu tu abbia, una, due , tre, … non di più, ...una,
due, tre, cose da dire ma che siano, ...come dire?, ...che siano ficcanti. E
vedrai che serve. Serve, eccome!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non saprei, Fiorella...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non mi dire che non hai mai detto nulla...
Dai, Nikla, a volte ti ho sentita io stessa, quando lavoravamo assieme, al
settore contributi, sembravi un fiume in piena, urlettavi, sbraitavi..., tutto
giusto!, è così che si fa!, ...Dai non dirmi che non hai qualcosa che possiamo
esaminare ora. Dai, solo qualche punto chiave. Cose brevi, nette, come un colpo
di pistola. E lo freghiamo pure a questo modo. Tu devi proteggere Serena. Lui
va colpito perché è il capo del terrore che ti vuole portare via Serena”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, a volta, con la mia mamma, con familiari
e partenti... ...Sai, anche la mia mammina mi diceva che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, Nikla dimmi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quando lui se ne era andato, ...beh qualcuno lo
aveva saputo che... ...lo avevamo dovuto dire... La mia mammina mi aveva detto
che nessuno può permettersi da andarsene da degli Scatizzi... ...La mia mamma,
...oh Fiorella che non si sappia!... ...la mia mammina mi diceva che chi se ne
va da una Scatizzi è morto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì dimmi, Nikla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “La mia mammina mi aveva detto che quando qualche
parente avesse chiesto, ...ecco non è che io potesi dire che se ne fosse andato
perché faceva l’amore con altre...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, sì, continua Nikla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Una volta, il nostro parente medico, ...oh un vero
luminare della medicina..., mi aveva chiesto, ...eravamo tutti a tavola..., se
se ne fosse andato, ...no anzi, la mia mammina aveva detto loro che lo avevo
sbattuto io fuori di casa... Ecco, sì, mi aveva chiesto se lo avessi sbattuto
fuori ci casa perché fosse impotente, ...finocchio... Io mi ero un po’
vergognata, ma avevo risposto di sì. ...Cosa ne dici, Fiorella, si potrebbe
dire che è impotente...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Oh, Nikla, se ti può far piacere, certo, puoi
dirlo a chi vuoi, ma non è che serva a noi. Sai, Nikla, è come se si dicesse
che uno ha mal di cuore, od il cancro, non è che lo si colpisca... ...Nikla,
per i fini tuoi, per non perdere Serena, ti occorrono delle cose che lo
colpiscano diritte-diritte nella sua individualità...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, tu dici che va proprio fatto... ...Non so se ho
ben capito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla si devono dire cose che lo facciano
vergognare..., ...cose che lo demoliscano davvero! ...E che lui non possa
controbattere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, io, una volta, proprio per obbedire alla
mia mammina, avevo provato a dire che lui diceva che Serena non era figlia
sua... A essere sincera, Fiorella, io mi sento come se Serena non fosse figlia
mia. La sento distante. Serena sembra proprio come una copia di Roby. ...Beh,
io non è che possa deludere la mia mammina. A volte ci penso... ...io ero in
anestesia totale. Poi mi hanno detto che era figlia mia... Oh, sempre avuto un
senso di estraneità. ...Fiorella, tu cosa ne pensi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, restiamo concentrate... Tu non vuoi deludere
tua madre?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, mai! Mai!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Tu non vuoi perdere Serena?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, mai! Sennò cosa dice la mia mammina?! Ed i miei
parenti?! E quelli che mi conoscono?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, questa cosa di dire che lui dice che non è
figlia sua... Ecco, questo di potrebbe fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non lo ha mai detto e si vede che è figlia sua.
Assomiglia solo a lui!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non importa mica, Nikla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma non mi crede nessuno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non funziona così. Guarda, Nikla, tu lo
dici, appena entri in argomento, quando parli con qualcuno, se, per esempio, ti
chiedano di lui, ...insomma non appena divenga possibile dirlo. Tu lo butti
lui. Una cosa del tipo: Oh, quello, dice persino che Serena non è figlia sua!
Per uno o due che restano perplessi, otto di credono. Ed anche i due che hanno
dubbi, hanno comunque registrato che tu lo hai detto. È solo una cosa così...
Solo questo non basta. Vediamo se troviamo altro. Dobbiamo trovare altro.
Prova, intanto, a ripetere questo primo punto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque, vediamo...: Sai, quello, dice perfino che
Serena non è figlia sua!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bello! Bene! Colpito! Vediamo ora qualche cosa
d’altro, Nikla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “La mia mammina mi aveva detto di dire che ero stato
io a mandarlo via di casa perché mi picchiava.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bene, Nikla! E tu lo hai detto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ho provato, Fiorella. Ma non sono mica tanto sicura
che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Beh, se uno picchia la moglie, non è che si faccia
cacciare di casa, ...penso. Si vede anche al cinema che, a volte, è la moglie
picchiata che se ne va, o che chiama la polizia. ...poi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Poi cosa?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nessuno mi ha mai vista con segni, con ferite.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ...perché nessuno mi ha picchiata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non importa... Tu vuoi salvare Serena che
deve essere tua e di tua madre?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo! Certo! Cosa faccio se Serena non è solo mia,
mia e della mia mammina che pensa sempre a tutti. Già mia madre mi sgridava se
solo intuiva che io gliela avessi fatta vedere a quel Roby. Mi toccava sempre
di fare di quelle scene con Serena, mettermi a piangere e tutte quelle cose
perché lei insisteva di vederlo. ...No! No! Non voglio che la mia mammina mi
sgridi. Non voglio farla soffrire! No, non posso perdere Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, e chi è che ti allontana da Serena?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Roby! Roby!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ed allora, vedi, Nikla... È semplice... Lo sai che,
in fondo, sono solo parole. Tu dici che ti picchiava, che ti picchiava sempre,
tutti i giorni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, e come posso dire che lo ho mandato via
di casa... Quando uno picchia la moglie non è che si faccia mandare via...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, tu devi solo dire a tutti che ti picchiava.
Non devi dire che tu lo hai mandato via.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, e come giustifico che se ne è andato?
Quando uno picchia la moglie, è la moglie che, a volte, se ne va. Lo si deve
anche al cinema...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Nikla, non si deve mai dire troppo. Basta che
tu butti lì che ti picchiava. Vedrai che nessuno ti chiede altro. Se proprio
qualcuno chiede... ...basta che abbassi la voce... ...ti guardi attorno... e
poi dici, veloce, che è andato ad abitare altrove perché è il capo del terrore.
Lo sanno tutti che quelli hanno loro alloggi, si muovono, non vogliono avere
testimoni, famiglia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...ehm... ...Geniale, Fiorella! Mi picchiava e mi
picchiava. Poi, il terrore lo ha chiamato e così lui è dovuto andare in una di
quelle case che hanno loro. ...E se non mi credono...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché non dovrebbero crederti?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Te lo ho detto che già quando dicevo che mi
picchiava mi sembrava che non mi credessero. Anche quando dicevo... ...Me lo
aveva detto la mia mammina che noi Scatizzi siamo gente dura, che dobbiamo
sempre far vedere che siamo noi che controlliamo la situazione... Quando io
dicevo, ...oh la mia mammina lo sa sempre cosa dire e cosa fare..., ...quando
io dicevo che lo avevo cacciato di casa mi sembrava che mi credessero ancora
meno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti sbagli. Tu devi solo dire secca secca,
meglio se con un piantino, che ti picchiava. Basta quello. Non importa se ti
credano sul momento. Il 50% ti crede subito. All’altro 50% insinui il dubbio e
ti crede dopo. 100%, o quasi. Se qualcuno non ti crede, non importa. Roby è
comunque sputtanato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, Fiorella... ...ma nessuno mi ha mai visto con
ferite, con segni, con contusioni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E cosa importa, Nikla! Tu lo dici e basta. Se ti
chiedono perché è andato via, dici che lo sanno tutti che è il capo del
terrore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sei sicura, Fiorella?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sicurissima! ...Se invece vuoi perdere Serena,
basta che non fai nulla. L’hai già persa, Se pensi di poter prevalere con le
buone maniere, lo sai che lui, agli occhi di Serena, ha il carisma del... Poi
le bambine preferiscono sempre il padre.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No! No! Cosa mi dice poi la mia mammina?! Sono
disposta a tutto pur di non perdere Serena. Non voglio che la mia mammina stia
male e mi sgridi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Brava, Nikla! Ripeti con me, e con voce bassa ed
ispirata: dice perfino che Serena non è figlia sua ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque... E poi dice pure che Serena non è figlia
sua.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Brava, Nikla. ...Ora fatti un piantino e dì: Mi
picchiava! Mi picchiava!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque... ...ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih,
ih, ih, ih... ...Mi picchiava... ...ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih, ih,
ih... ...Mi picchiava...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ottimo! Ottimo! Ed ora prova a dire: Se ne è andato
perché lo sapete che è uno di quelli del terrore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque ...Se ne andato perché lo sapete che è uno
del terrore ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Brava, Nikla. Basta dire quello. Non si deve<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aggiungere altro. Più si cerca di dire, più
ci si sbaglia. È sta tranquilla che lui è distrutto, sputtanato per sempre!”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Deliri ossesso-paranoico...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si videro varie volte. La Allakka si
faceva sempre più esplicita, come sempre si fa in questi casi e
situazioni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda Nikla, tu devi usare il
potere che hai, per il fatto stesso di avere Serena e che loro dipendono da te
se la vogliono incontrare. Se Angelo non è manipolabile, gli altri lo sono. Inoltre,
tu abiti a Torino, dove abita Roby. Per cui, tu puoi e devi far loro cadere
dall’alto che tu hai informazioni sicure che... ...Io ti dico, poi. O si fa in
questa maniera, oppure tu te la sogni Serena. Lei ha ora il mito che lui è uno
cogli attributi mentre tu...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io che?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non è colpa tua. È la situazione,
la dinamica interattiva, che si crea in questi casi, come dicono i nostri
compagni professori. Tu, non solo tu, qualunque altra parte... tu appari come
sbiadita...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Piagnucolando: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Fiorella..., ...dimmi che devo
fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Prima di tutto devi decidere che
tu sei disposta a dire qualunque cosa su di lui pur di non perdere Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Certo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, devo consultare i nostri
compagni superiori e il nostro comando delle milizie, ...che loro hanno gli
agganci giusti coi Comandi Militari, coi carabinieri, per sapere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In altre occasioni, l’Allakka,
recitando la solita parte per il suo lavoro sporco, e sporco lavoro: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, buone notizie!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dimmi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Abbiamo informazioni sicure,
sicurissime, che lui sia il capo del terrore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed io che devo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quello che hai sempre fatto...
...Ora di più... ...Dire a tutti che ci sono informazioni sicurissime che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E se non mi credono?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “C’è quella cosa... Come si chiamava?
La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sindrome dell’identità/differenza
antropologica</i>... Vedrai che ti credono tutti, tutti quelli che possono e
devono crederti... ...Che sono almeno il 90%... Devi dirlo a tutti. Proprio a
tutti! Del resto, considerano te la fonte del sapere perché abiti a Torino,
anche se non hai veri contatti con lui... Guarda, Nikla, perché tu sia sicura,
ti faccio parlare col maggiore dei carabinieri che si occupa di queste cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, sì, è la cosa migliore perché
anche io abbia dei punti di riferimento che possono sempre servire...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Né seguì in incontro tra Nikla in
stato confusionale, come al solito, ed il maggiore della sezione Squadroni
della Morte / pogrom / linciaggi / antisemitismo / persecuzioni Carabinieri
della Cernaia, con lui molto formale. Lo stesso preferì, in futuro, usare
intermediari, a cominciare dalla Allakka, anche se dette il suo telefono
d’ufficio nel caso Nikla avesse avuto bisogno di parlare con lui. Una
formalità... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore, di un ufficio
disinformazione, confermò, mentendo, ma era pagato per mentire, cosa che lui
faceva con sudicio cinismo, che avevano informazioni sicure, sicurissime, e
plurime che Roby fosse il capo del terrore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Maggiore, ma se voi avete
informazioni plurime, per cui la cosa la sanno tutti, perché serve che io la
dica in giro? Perché non lo incriminate, e di brutto, sì che il problema sia
risolto alla radice?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi, non le abbiamo chiesto
nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma la Allakka...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, sì, il PCI-CGIL... Noi, lo
Stato, dobbiamo essere in buone relazioni con tutti... Non siamo come si pensa.
Siamo persone come tutte le altre. Facciamo questo lavoro per tutti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma la Allakka mi ha detto che io
devo dire... Io ho capito che c’è un qualche interesse superiore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi parliamo con tutti, ma non
chiediamo nulla nessuno... Non possiamo sapere che cosa le possano avere
consigliato. Ad essere sinceri, neppure lo vogliamo sapere... Comunque, per
qualunque problema o notizia, ci chiami senza problemi. Se non ci sono io, ci
sono altri militari competenti... Nel nostro ufficio ci sono solo persone molto
qualificate e preparate. ...Anzi... Voglio giocare a carte scoperte con lei...
Qui è una famiglia che... ...Come dire... ...C’è sempre stato qualcosa di
eccessivo. Non tanto quel prete... ...Me lo hanno scritto qui di quel Gasparo
Scaruffi, economista eccelso... Io non capisco di quelle cose. Anche se pure
quello...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un prete che si fa
monetarista, non è un prete, è un giudeo... ...Infatti, qui nel fascicolo sul
caso, noi li abbiamo classificati come giudei, ...perché i commercianti, poi a
Reggio Emilia... ...Così dicono i nostri esperti... Io sono poi solo una
rotella dell’ingranaggio. Faccio quello che mi dicono. Penso quello che mi
dicono di pensare. Per cui, se ora le dico, le dico quello che noi, lo Stato,
pensiamo... ...Io non ho una mia opinione... Chi sono io, ...io, per pensare...
Però, ecco... ...Già quel prete... Un giudeo che si fa prete, hanno scritto
qui, nei nostri dossier... ...Si fa prete per divenire direttore della zecca di
Reggio Emilia, come la Banca d’Italia d’allora della cittadina. Come dire...
Ecco i soliti giudei che si fingono altro per infiltrarsi, dunque rubare i
posti e la gloria a noi cristiani, noi cattolici romani. Loro sentono l’odore
dei soldi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anche quando si fingano
preti, e si fanno direttori della zecca. Oh, questi giudei! ...Ma senza andare
tanto lontano... Ecco, qui, nel nostro fascicolo, quel nonno Umberto da
Ligonchio ma residente poi a Genova. Fa il socialista, certo moderato e
riformista. Del resto lui era un benestante con un albergo. Viene la tessera
obbligatoria... Ai tempi del fascio. Anche noi carabinieri, che dovevamo fare?
Il Re ce lo ha ordinato. In fondo è lui che ha scelto Mussolini finché lo ha
voluto, e noi abbiamo tutti preso la tessera del fascio. Certo che siamo
restati tutti monarchici. Eppure, ci vuole un po’ di disciplina. Ti dicono di
prendere una tessera e la prendi. Invece, quell’Umberto... ...Ecco i soliti
giudei, anche quelli occulti, che si vogliono distinguere, farsi credere
migliori, più bravi, più morali di noi cattolici... Ecco, quell’Umberto non
prende la tessera e si fa chiudere l’albergo. Ma come si fa?! Può uno con la
testa sulle spalle, pure con famiglia, farsi chiudere un albergo perché si
impunta di non prendere una tessera? Ed è riuscito a vivere, in commerci, anche
senza tessera, arrangiandosi seppure onestamente. Ecco, giudei che qualunque
cosa tu faccia loro, loro te la fanno sotto il naso. Poi, il padre. Mai preso
una tessera di partito. Aveva la fonderia. Finché c’è stato il boom economico
ha lavorato. Poi, alla fine, ha dovuto chiudere. Poteva andare a supplicare
partiti. Come pensano di lavorare senza i partiti, senza lo Stato?! Alla Spezia
era tutto pubblico, tutto di Stato e dell’IRI. C’è chi chiede pure a noi, a
volte. No,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quell’Angelo, niente! Lavora
finché l’economia tira. Poi chiude e si mette a fare altre cose. Infine questo
Roby. Tutti arraffano nei posti pubblici, lui nulla. Neppure una catenina d’oro
di uno che ti voglia ringraziare perché tu ti sia interessato. I soliti giudei
che ti vogliono far pesare... Ma chi si credono di essere?! Guardi, noi abbiamo
le orecchie lunghe. Ci sono colleghi, all’INPS, ancora furiosi con lui perché,
a volte, lui si è pure messo di mezzo con persone arrivate lì con buste piene
di soldi dicendo loro che non occorre pagare negli uffici pubblici, che non si
devono dare bustarelle. ...I soliti giudei che vogliono darci lezioni di
moralità! Per cui, come vede, magari lei sapeva già tutto e pure di più...
...Una famiglia anch’essa deviante quegli Scaruffi, tutti devianti rispetto
all’andazzo. Ma chi si credono di essere?! Ma cosa si credono di fare?! Oh, ho
parlato troppo... Non avrei dovuto dirle tutte queste cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla era sconvolta. Da un lato, si
sentiva un pezzo di merda, quale in effetti era. A quello era abituata.
Dall’altro, l’agitazione le cresceva:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma, allora, quello mi porta via
Serena?! Proprio non c’è speranza?! No! No!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guardi, Signora... ...noi siamo lo
Stato e le dovevamo dire queste cose, ...come dire?!, per correttezza d’ufficio
verso una cittadina dello Stato. Le abbiamo detto pure troppo. Questioni
familiari è meglio le veda con persone a lei prossime. ...Magari avrà già
chiesto consiglio... Non è che noi possiamo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore si fece squillare il
telefono. Finse una breve conversazione telefonica. Ed a quel modo la liquidò:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi scusi ma mi chiamano. Abbiamo
sempre mille cose da fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore della Cernaia chiamò
subito la Allakka:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma ha detto qualcosa a quella
Scattozza...? Quella mi sembra una poco lucida, una di quelle che se poi
l’umore gira storto vanno a raccontare tutto in giro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, la ho indirizzata come da
procedure standard...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, perché sembrava che avesse
capito... Forse...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mannò. È una tutta fuori di
testa... È solo ossessa per la figlia, verso la quale ha uno
pseudo-attaccamento del tutto morboso. Ne possiamo fare quello che vogliamo, di
quella...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché parlava come se sapesse che
noi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Stava bluffando. ...Le vede al
cinema... È una pasticciona. Voleva darsi della arie... Farnetica.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo avevo pensato. È comunque
meglio che si allontani ogni sospetto che noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Va bene. Applicherò le
procedure...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche Nikla chiamò, dopo un po’, tutta
eccitata, la Allakka:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, il maggiore mi ha detto
che per loro fa lo stesso che io dica o meno di Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo. Che vuoi che interessi
loro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma tu mi avevi detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, pensavo di poter divenire come
una agente segreta che prende ordini dai militari...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mannò. A noi, a loro, interessa
solo la verità, la sicurezza.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In effetti, mi sembrava un
impiegato, uno di noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora Nikla, che cosa vuoi fare
ora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo sai che io non ho alcun
problema ad agire contro Roby. È solo che, quando dico le cose, molti mi
guardano come fossi scema e non mi credessero. Ho un po’ di timore a continuare
a contare frottole. Forse non sono troppo convincente. Già quando dico cose
vere non mi crede nessuno. Quando dico frottole mi sembra che gli altri ridano
di me ancora di più... È da quando sono piccola che mi sento derisa da tutti...
O mi ignorano, per cui neppure mi vedono, oppure mi deridono...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Allakka, livida, se la
sghignazzava tra sé e sé:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, tu, in realtà, hai già
rinunciato a Serena... La stai perdendo... ...perché la vuoi perdere!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! Nooo! Mai! Maaai!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora perché ti fai tutti
questi problemi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È che mi sento sputtanata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Anzi, proprio usando il fatto che
tu puoi o meno far vedere Serena ai parenti, tu puoi dire loro quello che vuoi.
E loro, almeno quelli che sono come noi, ti credono, qualunque cosa tu dica.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma Angelo non mi crede...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È l’unico. Tutti gli altri
aspettano solo argomenti per le loro invidie, i loro rancori, contro Roby. Tu
devi solo fornirli loro. ...Se sappiamo di sicuro che lui è il capo del
terrore... ...In fondo, noi diciamo solo la verità...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Ceeerto! Lo dico a tutti!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Brava! È così che si deve fare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, nonostante quelle ‘spinte’,
non è che fosse meno fuori di testa. Per cui; per essere riassicurata, chiamava
la Allakka, un po’ sempre per le stesse cose e per fare, più o meno, sempre gli
stessi discorsi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, posso incontrarti...
...sento che sto perdendo Serena...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dimmi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sento che la sto perdendo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Nikla, ho parlato coi
nostri compagni professori...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora? Ed allora? Dimmi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Aspettavo a dirtelo... Ma ora
proprio devo... Una delle cose da fare è che tu devi apparire come unica
genitrice...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E come faccio?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, quelle cose che abbiamo già
visto. Tu le dici, quando capita... Se non giochi sporco tu la perdi... È
questo che vuoi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mai! Mai! Serena è mia e deve
essere solo mia!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora non ti resta che fare a
questo modo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E se non mi credono?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, ne abbiamo già parlato e
mi sembrava che avessi ben capito... Anzi, ne sono sicura, dai, ti ricordi
bene..., hai ben capito quello che ti avevo detto... Guarda, le persone
equilibrate... ...cioè volevo dire... Insomma... ...Ci sono persone, poche
dicono i nostri esperti, o comunque ininfluenti, che non ti starebbero a
sentire comunque. Invece, la stragrande maggioranza delle persone è come noi,
cioè se le beve... Tra di noi, tra quelli che sono come noi, viene spontaneo
credersi e sostenersi. ...Insomma... volevo dire... La maggior parte delle
persone, e sopratutto quelle che contano, cioè che lo raccontano ad altri, che
diffondono le voci, ...dicono i nostri esperti che sono come noi, cioè... In
particolare il compagno professor Kantarotti mi ha detto che c’è una cosa
strana... Dice che il professor Roberto Scaruffi, ma mi sembra strano... ...che
sia lui?! No, non è possibile... Deve essere un altro... Dice che c’è un certo
Roberto Scaruffi, o professor Roberto Scaruffi, o non so cosa, forse un
ricercatore, o solo un esperto, ...o un esperto e ricercatore..., sembra
dall’America, ...avrà scritto qualcosa su qualche pubblicazione scientifica...,
che dice c’è una cosa, è come una teoria, una nuova teoria, ...suppongo che si
chiami..., che si chiamerebbe la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome of anthropological
identity / difference</i> -]]. ...Dai, Nikla, mi sembra di avertene già
accentato, forse più di una volta... Secondo questa roba qui, questa <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sindrome dell’identità/differenza
antropologica </i>[[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i>
-]], entriamo in spontanea simpatia, intesa, con ciò e coloro che sentiamo
simili a noi, mentre ci chiudiamo rispetto a ciò ed a coloro che percepiamo
come differenti. Questi nostri compagni professori, questi nostri specialisti
di queste cose, anche i compagni carabinieri che ne hanno esperienza quotidiana
sul campo, dicono che la maggior parte delle persone sarebbe come noi, come me
e te, per cui, se tu dici che Roby dice che Serena non è figlia sua, non
pensano alla cosa in sé, ma si sentono vicini a te, a noi, e accettano quello
che tu dici, qualunque cosa sia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero? ...Sei sicura?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo! ...Pensaci... Loro sono
solo alla ricerca che si mettano loro cose in bocca contro Roby... ...Più le
spariamo grosse, più sembreranno a tutti verosimili. Del resto, noi abbiamo un
fine buono, sano: proteggere Serena, e portarla e tenerla dalla nostra parte!
...E perseguire il nobile fine della tranquillità collettiva distruggendo il
capo del terrore!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Fiorella, come le spieghi bene
tu le cose... ...Si, si, deve essere così! ...È davvero l’unica cosa che posso
fare per non perdere Serena.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Malate e delinquenti... Nikla era nel
suo. Faceva solo scene per trovarsi giustificazioni plausibili qualora qualcuno
le avesse chiesto. Ma lei non aveva dubbi. Insicura, psicolabile e sicura allo
stesso tempo. L’infamia era sua regola di vita, e la era da generazioni e
generazioni. La madre, Mina, era una piattola del male.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La vita di Nikla scatisciava.
Dormiva. Si semisvegliava. Si trascinava. Si gettava di qua e di là. Mangiava.
Scatticchiava. Riscatticchiava. Aveva l’impulso a fare una cosa ma ne faceva
un’altra. Apriva il frigorifero. Cadevano le cose a terra da quanto era pieno
di cibarie disordinate ed accatastate. Si diceva doveva mancare qualcosa in
quel suo repertorio di tutto, ed anche un po’ puzzolente e putrescente perché
vi erano in continuazione rimasugli che andavano a male. Usciva per andare al
supermercato, od al negozietto sotto casa, e si riempiva di tutto quello
vedeva. Se aveva voglia di qualcosa, non doveva mancare nulla in frigo! Non si
ricordava quello vi fosse con esattezza. Per cui, meglio comprare e comprare.
Comprava libri, giornali e riviste, ...che neppure apriva né avrebbe mai
aperto! Le comprava solo per darsi delle arie di fronte a sé stessa. Quando
prendeva in mano, solo in mano, un libro od un giornale, si diceva che lei era
coltissima... Oh,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>se solo ne avesse
avuto tempo. Appena presa in mano della carta stampata, si accorgeva che aveva
qualcos’altro da fare. Agitarsi più che altro, perché viveva tra sozzume e
disordine. Metteva qualcosa sul fuoco. Poi se la dimenticava. “Oh, il destino
ce l’ha con me.” Allora a preparare qualche cos’altro. “Oh, si è sporcato di
nuovo il fornello. Se solo potessi pagarmi una donna di servizio.” Lasciava
tutto sozzo. “Lo farò domani, ora ho altro da fare.” Passava la vita a dirsi
che aveva altro da fare, per cui tralasciava sempre di fare anche le cose più
elementari. Come ‘cultura’, era un po’ come il padre, peggio del padre (che in
fondo era un tipo passivo e rassegnato), che sognava una vita di avventure, e
si era ridotto a puttane puzzolenti, e poi a Mina, ed all’INAM per dodici ore
al giorno. Avrebbe voluto. “Ora non ho tempo. Lo farò, farò tutto appena sono
in pensione”. Per il resto, era come la madre, peggio ché quella almeno non si
dava arie da istruita ma solo da rabbiosa mafiosetta di paesucolo, che non
aveva mai aperto un libro in vita sua “perché una donna deve occuparsi della
casa, della casa e dei familiari, controllarli per il loro bene”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla pensava di leggere un libro e
subito si gettava su una bottiglia per farsi una tracannata di vino ed altri
alcolici. Ed ecco che si lanciava su dei pezzi di cibo. Scavava nel frigo dove
si stratificavano cibarie che si deterioravano. Gettava alimenti sui fornelli,
ovviamente luridi ché lei era troppo occupata ad agitarsi, pensando ad un
qualche grande piatto. Quando serviva in tavola usava il cucchiaio ed il
mestolo come fossero state delle cazzuole sì che si schizzava tutta e schizzava
tutti, se serviva altri. Era come stesse buttando il cibo nei piatti con una
cazzuola. Uno spettacolo! Allora correva a prendere del talco, dell’acqua, dei
panni, del sapone. Meglio andare in tuta da officina, se invitati a mangiare da
lei. Si rigettava sul cibo. Sbocconcellava. Era incapace perfino di mangiare
con calma perché subito l’ingordigia di riempirsi la pancia si combinava alle
altre mille cose sentiva l’impulso di fare, di fare e non-fare. E poi, beveva e
beveva, vini ed altri alcolici. Usciva per scorricchiare, coi suoi passetti
nervosi e cialtroneschi, al supermercato a comprare altro cibo, e vini e
superalcolici. Intanto pensava ad un altro libro da non iniziare. Stava per
inizialo ma evitava di prenderlo, o se l’aveva appena preso lo buttava subito
da qualche parte, e correva al telefono per fare inviti a cena. Anche a pranzo,
quando alla fine si pensionerà. Disgustati e disgustate si negavano. Eppure
talune, di tanto in tanto, accettavano. Se non accettavano era comunque
l’occasione per una telefonata di nullità e di infamie. Periodicamente, senza
periodicità, solo ricorsività confusa a scatisciata, chiamava tutti.
Ossesso-compulsiva.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eleonora era passata dalla sacrestie,
dove sognava di farsi scopare durante escursioni col prete, a toccare l’uccello
ai maschi della scuola, ai maschi da cui avrebbe voluto farsi chiavare. Bastava
che una sua compagna di scuola dicesse: “Che fiko quello”, che lei sentiva il
bisogno di andargli a toccare l’uccello per dirgli che lei avrebbe voluto
farselo. Dunque passò dal cattolicesimo sociale al sinistrismo pseudo-operaio.
Sacrestie o gruppi, purché si cucchi! Non che gliene fregasse nulla. Era un
modo di esibirsi mentre sognava solo il cazzo sebbene poi avesse degli orgasmi
strozzati, nevrotico-ossessivo-invidiosi. Sì, si diceva che doveva godere
perché le altre godevano, per indivia, perché doveva privare le altre,
considerate tutte concorrenti, del cazzo che doveva cuccarsi solo lei. E godeva
in modo del tutto nevrotico, non con seri, profondi e sinceri orgasmi
liberatòri. Se li forzava in gola [una cosa tutta di testa, “perché così
facevano tutte”, si diceva] senza sentire il godimento che le scuotesse e
travolgesse il bacino, dove infatti la pancia si gonfiava di quell’energia
accumulata e che non si liberava. Una volta, uno con cui chiavava le aveva
detto, compiacendosene, ed anche come critica sottile a lei rivolta, che una
con cui era appena stato non solo aveva avuto dei veri orgasmi naturali e
completi ma anche, alla fine, una vera sborrata acquosa, come in effetti alcune
donne hanno. Lei aveva cominciato a rodersi su queste sborrate acquose. Piena
di invidia per queste sborrate acquose di figa, era poi riuscita lei stessa,
una o due volte ad averle pure lei. Intanto una amica la aveva rassicurata che
non è affatto indispensabile avere delle sborrate acquose di fica, per cui
questa fissazione le era passata. La stabilità, un’auto-assicurazione ed
identità in realtà, l’aveva trovata nella sua professione di maestrina, una
piccola ascesa sociale venendo da famiglia operaia, visto che aveva subito
sfruttato il diploma, senza farsi fretta nell’università come tutti iniziata,
come tutti in pratica abbandonata. La finirà solo quando non se ne farà più
nulla e neppure ne avrà un reale salto culturale. Aveva trovato qualche cazzo
che l’aveva laureata a forza vedendola divorata dall’indivia di conoscenti che
lei, rodendosi, vedeva laureati. Aveva raffazzonato una tesi quando ormai il
pezzo di carta non le serviva più e non è che avesse interessi di vero
approfondimento culturale. Non li aveva mai avuti. Viveva in un mondo di pure
apparenze, dove il sembrare sostituiva il comprendere ed il sapere. Anche
l’università l’aveva iniziata e portata avanti perché era uno dei luoghi dove
si poteva rimediare del cazzo, cazzo da poi raccontare alle ‘amiche’ e di cui
con esse vantarsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un viso evanescente su un culo che
aveva le sue forme e seni piccoli su un ventre che cominciava a gonfiarsi, ed a
restarlo, sebbene non avesse figli. Gli sforzi della non-maternità alla fine
rovinano più che la maternità. Che pena vederla infine in foto, ormai sulla
soglia dei sessant’anni... Tanto che su facebook (con cui non ha grande
confidenza, giudicando lei l’informatica cosa da cretini [diseducava i suoi
stessi alunni delle elementari raccontando loro che la programmazione era una
cosa per deficienti, che piuttosto leggessero fumetti, meglio se comunisti,
...o si organizzassero per protestare – quello sì che era ‘progressista’!], per
cui è lei che infine ne è restata analfabeta) come facce sue pubblica foto di altri.
È solo che di fike o decenti sue non ne ha. Ne dovrebbe mettere di decenni
prima... Quando metterà una foto di lei bambinetta, si vedrà già,
nell’espressione, quella sua aria da stronzetta. ...Ecco che ne spunta, ma nei
pochi ‘aggiornamenti’ che ha pubblicato, una sua, di lei, di lei ora o quasi.
Che pena... Lei, ormai prossimissima ai sessanta, che sembra un rozzo omaccio
peloso e barbuta come non era. Ma ora... Collo gonfio. Viso come peloso... Che
ha fatto?! Come ha fatto?! Ventre gonfio. Di anticoncezionali? Eppure si
nutriva si insalatine... No, sono quegli orgasmi nevrotici ed un po’ finti,
inespressi e strozzati. Cosce gonfie. Sorriso ebete, di sempre. Gli orgasmi che
non fluiscono gonfiano le gambe e la pancia... Anche le chiappe diventano adipose
e l’adipe scende sulle cosce. Quattro capelli, sempre quelli. Figurerebbe di
più con la chiorba rasata a zero. Non le dà certo grazia una maglietta del
Salone del Libro. Un’altra che compra libri e poi li lascia lì. Comunque
Eleonora si dà almeno un contegno. Se li mette sul tavolo dove ‘studia’ (dove
corregge o correggeva i compiti degli alunni, e ne scriveva la valutazioni) ed
arriva a dare una scorsa alle presentazioni in copertina ed a volte pure a
qualche pagina qua e là. Il libro come mito, come mistero inaccessibile. La
cultura dell’esteriorità. In un cucinino lindo-lindo. Sì, è sempre stata una,
pur non maniaca, ma che le sue cose (anche la sua vita di finzioni) se le
curava da maestrina modello, secondo la doppia vita dei piemontesi, violentatori
sui campi di battaglia ma poi con maniacalità da caserma. De Amicis per un
popolo corrotto e di corrotti. E poi, buon per lei, lei che, ecco perché ha
messo la foto!, la solita esibizionista!, tende la manina, con un gesto
delicato del tutto contraddicente la sua figura in cui uno stenta a
riconoscerla, ma in segno di possesso, o di cuccata, almeno occasionale, ad un
tizio decisamente più giovane, sembrerebbe, seppur non ragazzino, che se ne sta
matronesco e come del tutto assente, dentro un accappatoio, seduto, in cucina,
come chiuso in sé stesso, assolutamente inespressivo, come si vergognasse ad
essere fotografato con quelle simbologie. Non gli è piaciuto? È a disagio?
Cortesia per cui non si sottrae alla foto, forse in autoscatto, ma assume
un’aria di assoluta non partecipazione? Lui, con quella sua aria
statuario-inespressiva, sembra uscito da un film di Nanni Moretti. È solo che
le foto sono del 2010... Ma dovreste vederla, cinque anni dopo, con
abbigliamento Noene, in campo da golf e con la mazza in aria... Le avevano
detto le amiche e gli amici al bar che verso i 65 anni fa trendy fare quelle
cose e con quell’abbigliamento di quella specifica marca!!! Che spettacolo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non che sia per nulla obbligatorio
usare facebook. C’è chi lo usi per informazioni, come complemento di
informazione, per cui può avere una qualche utilità. La stragrande maggioranza
lo usa solo per esibizionismo e per perdere tempo. Costoro sono egualmente
utilissimi, ...a chi cerchi informazioni su di loro! Lei ha sempre avuto problemi
coi computers. Devono averla obbligata ad usarne occasionalmente uno dicendole,
al bar, che non lo si può proprio non avere. Glielo avranno regalato da qualche
rinnovo di uffici. Preferisce scrivere a mano, se deve mai scrivere qualcosa.
Non ha idea come si faccia ricerca, né ne fa su nulla, tanto meno usando
computers. Diseducava gli alunni, sulle tecnologie, perché è lei stessa
un’oscurantista fuori dal mondo. Sono i veleni delle inculture
fascisto-sinistroidi. È apparsa su facebook a seguito di chiacchiere da bar.
Qualcuno le ha detto che per essere alla moda si debba essere su facebook, per
cui che doveva usarlo. Lei non riesce egualmente ad usarlo, anche perché ha
avversione per tutto ciò faciliti la conoscenza, ed internet decisamente la
facilita. Lei evita di essere online. Non le serve a nulla per i suoi
disinteressi. Tuttavia si sforza, di tanto in tanto, di usare il suo
facebook,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...perché glielo hanno detto
le sue amicizie da bar.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La vera pena è lei, ora pensionata.
Come ha fatto a ridursi, fisicamente, a quel modo? Ma anche la psiche... I miti
pseudo-femministi e pseudo-politici che la hanno portata a chissà che missione
in Senegal dove, “solidarietà internazionalista e femminaiola”, ora pure
pseudo-ecologica, hanno regalato dei pannelli solari alla donne di un qualche
villaggio. Cacchio! Naturalmente, loro viaggio per il contatto diretto! Urka!!!
La cosa non sembra averla grandemente coinvolta, a parte il richiamo formale.
Dedica qualche frase stereotipata alla faccenda. Se pubblica cose appena più
letterarie, su altro o su nulla, sono citazioni altrui. Si aspettavano di
andare il loco e di cuccarsi sostanziosi e sporporzionati cazzi dei luoghi . Se
ne deduce che le donne del villaggio, oltre alla loro età non giovanissima
seppur di razza bianca, abbiano fatto sì che non abbiano cuccato proprio nulla.
Neppure qualche cameriere ed inserviente di hotel in cambio di laute mance? Che
mondo! Ingrati, questi negroni o negretti! I pannelli solari se li saranno
usati come assi per lavare la biancheria non appena la missione di “solidarietà
internazionalista e femminaiola” sia ripartita. Chissà se almeno si facciano
mandare dei soldi con la scusa della manutenzione dei pannelli?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inizio anni ’90. Nikla, che ne ha
sempre avuto il complesso, la chiama:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Eleonora, come va... Era solo
tanto per sentirci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eleonora annoiata e seccata:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Grazie, bene, che piacere
sentirvi, Nikla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nora, perché non vieni qui una di
queste sere, a cena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eleonora che pensa che lì non ci
siano cazzi da cuccare e che poi non gliene frega niente di quella seccatrice
appiccicosa e del tutto fuori dai suoi giri tra cazzi (che cogli anni si sono
prosciugati), scuola e Marisa [una troiazza divenuta sua amica del cuore perché
potevano vantarsi in tutta libertà e con reciproca soddisfazione delle
rispettive cuccate]:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Nikla sono così occupata... La
scuola... E poi faccio pure delle cose con Marisa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Venite tutte e due...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, che bello! Ma magari un’altra
volta, più in là...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo hai saputo di Roby...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa è successo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È stato assolto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?! Bene!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come bene?! L’ha fatta franca.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E cosa fa ora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, è sempre lì, in quelle cose...
Siamo tutti sicurissimi che sia lui il capo del terrore!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, sì, siamo sicurissimi che sia
di nuovo il capo del terrore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Grazie, Nikla. Semmai avvisami se
dovesse venire a fare qualche strage nelle zone mie.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Eleonora sospettosa, soprattutto ora
che è cerca di darsi un contegno dopo essere stata riattirata nell’ottica di un
romano faccendiere della già ultrasinistra che ha tutte le caratteristiche di
un caso patologico incurabile. Lo sapete come è nei gruppetti, più piccoli
siano?! Semplice! Anche nel caso una, od uno, sia un’oca, ogni militonto in più
fa numero, numero pesante... Il partito o gruppo grosso non si fa problemi coi
minchioni, perché alla fine contano i voti. Al contrario, la setta va ne va a
caccia... Beh, non importa... Stavamo venendo a parlare di un caso patologico
incurabile, ...un genio... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lellino, giovanissimo, appena
ventenne, eppur già grande, grandissimo, intellettuale che fa ricerca e scrive,
nel 1966 ritorna a Roma da una breve ma intensissima permanenza da un kampo in
un kibbutz dove, a margine, quelli del Mossad gli hanno assicurato tutta la
loro cooperazione se si fosse dedicato, come sembrava fermamente intenzionato a
fare, a spandere ignoranza populistico-fascio-sinistroide in Italiozia. Israele
ha ovvio interesse, per succhiare soldi USA ed altro, che vi sia più caos
possibile nella propria area sia immediata che larga: “Guarda, Lellino, tu puoi
fare davvero tutto quello che vuoi, anche l’antisionista di facciata, del resto
un buon mercante deve sempre adattarsi ai mercati!, a noi non interessa!,
...basta che ci teniamo in contatto, che ci intendiamo sui nostri comuni valori
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">comunitari, sulla nostra profonda etica e, diremmo,
anche sul nostro spirito libertario di liberi coloni che tu hai potuto ben
apprezzare al kibbutz. Eppoi, lo sai... noi siamo noi, i gentili gentili...
Questo è quel che conti, non le forme...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Intanto, Lellino </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">si
autonomina, se già non lo aveva fatto prima, nuovo Lenin. Dopo transiti vari ed
intensi, tutto in lui è sempre così intenso!, negli ambienti intellettuali più
differenti, ma sempre a sinistra, o supposti tali, e con finanziamenti e soldi
sinistri, si è lanciato o ripiegato a fare l’editore. Si è poi gettato,
rigettato! [quando Lellino si lancia in qualcosa, si scopre inevitabilmente che
vi era già passato – oh che vita intensa, frenetica, sempre di eccellenza e di
frontiera!], su Cuba e sul castrismo [sì, quello della CIA-SIS!, ...per tenere
Cuba nel sottosviluppo assicurato per un altro mezzo secolo ed oltre; i Castro,
da mafia di piccoli latifondisti, sono divenuti mafia proprietaria in esclusiva
di tutta Cuba che hanno impoverito mentre loro sono divenuti miliardari!], e
produce cartastraccia fascio-comunista, neppure particolarmente originale e
neppure con qualche sofisticheria culturale o para-culturale. Proprio rozzezza
da kibbutz dei tempi duri, innaffiato coi soldi di famiglia, da vini in
abbondanza per destreggiarsi nelle depressioni e ad esse sopravvivere, e da
finanziamenti bancario-comunisti. Quando le banche o chiudono o devono essere
sussidiate coi soldi Vostri, o quando titoli fatti acquistare a piccoli
investitori si rivelino cartastraccia, dove pensate siano andati i soldi? In
gran parte vanno a finanziare attività propagandistiche e ‘politiche’. Tra
l’altro lui, sempre con la fortuna appiccicata, ha realizzato anche dei
successi editoriali dove avrà ben fatto cassa, supponiamo! ...Fossero solo
quelle le opere del Lellino... Dopo avere prestato la moglie ad un
milano-torinese perché gliela disinibisse ulteriormente (a volte la mandava da
dei romani – “Lella devi liberarti”, ma lei si trovava a disagio a darla occasionale),
e dunque avergliela lasciata per vari anni, non appena il suo tracciato di
autobiografia (Lellino, appena nato, ha buttato giù una scaletta per la propria
autobiografia ed ha cominciato a raccogliere foto sue per illustrarla: Lellino
da piccolo, Lellino che cresce, Lellino a scuola, Lellino nel kibbuz, Lellino
alla scrivania, Lellino futuro Lenin, Lellino già divenuto sia Lenin, che
Trotsky, che Fidel, che Guevara, Lellino grande editore ed intellettuale di
fama mondiale etc. etc.) arrivò alla data delle attività preparatorie per il
primo figlio, siamo nel 1984 (infatti nella scaletta della sua autobiografia,
aveva programmato di avere un figlio per il 1985, prima di raggiungere i 40
anni), la richiamò a Roma. Intanto Lella si era fatta una donnona con delle
gambone piene. Beh, ha ben altre virtù. Un genio non si fa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mai del tutto da solo. Essenziale chi gli
stia a fianco. Beh non sempre... ...Ci sono pure dei geni in sé e per sé... Sta
di fatto che Lella, di studi matematici, fosse un pochino annoiato-scettica...
Come dire?! Una presenza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stabilizzante e
rassicurante a fianco ad un genio vulcanico in permanente eruzione e sempre in
movimento. Lei, più matura di lui, non credeva a nulla. Quel che faceva, lo
faceva per assecondarlo e rassicurarlo. “Lella tu sei la moglie del capo della
rivoluzione mondiale”: lei non osava contraddirlo. Beh, il momento venne...,
...il momento del primo figlio:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lellina mia, il momento è
venuto... ...Ora che ti sei ben liberata, ed io pure, devi ricongiungerti a me
ché è venuto il momento del primo figlio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E come facciamo con Dany?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, con lui è semplice. Si è fatto
ancora più bello maturando. Tu gli metti una ragazzetta od una ragazzotta nel
letto, se già non..., e, poi, senza fare sceneggiate, gli dici, tranquilla-tranquilla,
che rientri a Roma. Intanto è un compagno fedele. Continuo a farlo scrivere per
la rivoluzione. Mi è e mi resta fedele. Lo sai che mi adora. Cedergli te, per
qualche tempo, è stato per lui un onore. Oh, mia cara, ho fatto solo come fece Abramo
col Faraone, anche se qui sia Abramo che il Faraone sono io e la mia Sara la
metto incinta io, non un altro come successe con Isacco. Qui sono io il Faraone
che ti ingraviderà! ...Vieni non appena ti iniziano le mestruazioni, che non
voglio sorprese!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Va bene Lellino. Lo sai che sono
una moglie obbediente. Vedo di sistemare il nostro compagno Dany e torno a Roma
quanto prima, ed a mestruazioni che stiano per iniziare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">C’è da dire che Lellino era un
seduttore nato. Alle donne, alla ‘compagne’, chiedeva la fica: “Ti faccio
scrivere. Ti faccio vedere come si lavora per la rivoluzione. Voglio
valorizzarti e già ti valorizzo. Dai vieni con me... A far l’amore, dico...
...Sai, mi sono sempre detto che tu eri speciale...” Agli uomini chiedeva il
culo: “Sai, tu hai delle attitudini... ...Potresti farmi...”, “Mi piace come
scrivi su... ...Avrei pensato che tu potresti occuparti della tale rubrica nel
nostro nuovo giornale”, “Ho visto come ti esprimi... Hai dei titoli di studio e
sei colto... Ti vedrei beni come nostro delegato del settore internazionale,
oltre che a scrivere per il nostro giornale.” Etc. Etc. Ecco il Lellino era un
vero organizzatore culturale, un capo, un leader, dall’alto della sua
posizione. Vedeva tutto. Pensava a tutto ed a tutti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Più in là sedusse pure Eleonora che
già era stata ed era restata nella sua area. Sapete, il Lellino aveva creato
una grande frazione internazionale che combatteva sul fronte della rivoluzione
mondiale. La ha ancora, ancora più grande ora, ma mimetizzata dietro Fondazioni,
Case Editrici, reti facenti capo alla sua persona, che ora si infilano ora
fuoriescono da Fronti Sinistro-elettorali del momento. Lellino ha pure già
pensato al futuro. Ora lui è il centro da vivo. Poi la sarà da scomparso. Ora
c’è Lellino. Domani ci sarà la Fondazione Lellino, come holding e garanzia
della sua rete commerciale e di marketing ora esistente. Tutto quello ora c’è
con lui, domani continuerà senza di lui. Lo sapete che i geni non scompaiono
mai. Sono eterni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I soldi non gli sono mai mancati.
Quando i soldi a fondo perduto del sistema finanziario avessero incontrato
ostruzioni sulla via verso le sue tasche, a lui bastava e basta emettere un
comunicato, che ritirava e ritira il giorno dopo, dove anche solo accenni che
un Bertinotto od una Sbrodolina abbiano tradito il proletariato, ed ecco che,
temendo pistoleri del Mossad, il flusso subito riprendeva e riprende. Beh,
baciato dalla Fortuna, da Tiche e da Gad [non ve lo potreste mai immaginare
sotto S/G-OS-M – il Mossad non lo permetterebbe mai!], ha anche realizzato
successi editoriali di suo, come detto. Comunque, il Lellino è del resto uno
che ben sa come usare le parole. Se lo sbattono fuori da qualche parte, dice
che è lui che se ne andato di scelta sua. Beh, non in politica quando debba
enfatizzare che i cattivi lo abbiano espulso con la sua frazione. Se una sua
azienda chiude per bancarotta, dice che ha esaurito i fondi. Se si affaccia ad
un’assemblea vi assicura che ha partecipato ad un movimento. Se partecipa ad
un’occupazione di un edificio, vi garantisce che lui è il Lellino di punta di
lotte durissime. Piazzista di alto livello, trasforma in oro tutto ciò tocchi.
Quando reincontra dei suoi vecchi amori, la mafia dei Castro, è un vero
orgasmo. Il genio Lellino, in pochi giorni diventa autorità mondiale su Che
Guevara, quello che la mafia dei Castro assassina come arrogante argentino
[prima i Castro lo usano per i massacri, pure per gli assassinii dei moderati
della ‘rivoluzione’, poi fanno fuori pure lui oramai arrogante ed ingombrante
fuori di testa – un classico!], assieme al governo boliviano ed alla CIA, e poi
santifica [un altro classico -<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mafie e
governi li usano da vivi e, a volte, li santificano da liquidati]. Operazioni
di potere [l’assassinio] e di marketing [la santificazione]. Lì davvero fa i
soldi. Nel marketing il Lellino davvero eccelle. Dai lui la linea e lui ci
ricama sopra. Un vero agiografo, agiografo nel significato basso del termine.
Lui è comunque un genio e può dunque abbassarsi all’agiografia, nel senso basso.
La mafia dei Castro dà la linea. Lui ci ricama sopra come solo lui sa fare.
Solo un genio potrebbe farlo. Alla mafia dei Castro non piacciono “i compagni
che sbagliano”. Se sgarri, soldi, viaggi e puttane in camera svaniscono, e, se
davvero si arrabbiano, possono anche farti finire mortalmente fuori strada a
Cuba od altrove, ovviamente previo assenso dei CC e del Mossad, in questo caso.
C’è da dire che Lellino, che ha poco tempo, ovviamente, per leggere [sebbene
scorra tutto], è troppo occupato a parlare e, di tanto in tanto, a scrivere
(scrive veloce, velocissimo e sciolto – può sciorinarti un romanzo di mille
pagine in una settimana e, forse, un saggio di termodinamica, o di enologia, in
quindici giorni, chiavate incluse perché è uno sempre in erezione! – si fa
inviare autentico maca<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>peruviano ed
argentino ...che non usa, ovviamente, non ne ha bisogno!), ha una vera passione
per l’avanguardia, ed anche per vecchi autori profondi e significativi ma poco
noti. Quando, nel 2013, dà alle stampe il Principe del Machiavelli, finalmente
il mondo conosce le pisciate inutili del fiorentino, da tutti ritenuto lo
sfondatore della pollitologia. Ovviamente, Lellino conosce le regole ferree
della cospirazione. La sua rete rivoluzionaria mondiale è sempre sotto il suo
illuminato ed attento controllo. Con l’Eleonora era stato categorico: “Al Roby
non devi dire nulla. Clandestinità assoluta. Ché quel giudeo,
giudeo-cabalistico, è un avversario politico, un nemico, il nemico. Non deve
neppure pensare che tu sia ancora... Noi abbiamo progetti speciali per te, per
te che ti batti sul fronte della scuola elementare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un giorno la chiamò: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Eleonora, il momento è venuto. Tu
hai il DNA della femminista. Noi ti chiediamo di dedicarci un po’ del tuo tempo
preziosissimo, dedicato a darla in giro per affermare la dignità delle donne,
...cacchio se le donne non si liberano..., e di stendere un’opera per le nostre
collane.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma io non so se ne troverò il
tempo, se ne sarò capace...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, Noretta nostra, non
sottovalutarti. Nel caso, avessi mai bisogno di qualche orientamento od aiuto
politico, c’è sempre la nostra filiale locale, il Dany che ha tutta la nostra
fiducia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Così sedottala, il Lellino le ha
fatto scribacchiare un infimo libretto e glielo ha pubblicato. Quelle cose che
non legge nessuno, non perché intimiditi dalla qualità eccelsa dell’opera, ma
perché il mercato editoriale vive di marketing. Ti dicono, tramite i loro
stessi media, che il tale titolo è il bestseller del momento, e se ne vendono
un milione di copie in pochi giorni. Stampi 500 copie di uno dei soliti libri
che metti in quattro librerie, tanto anche ne avessi stampate 2000 e
distribuite dappertutto sarebbe tornato indietro invenduto lo stesso. Se hai
una casa editrice devi pur far figurare che produci qualcosa. Possono anche
essere cose eccelse, ti restano in magazzini di cui non è che tu possa disporre
gratuitamente. Paghi la pubblicazione ed hai ulteriori spese per tenerla in
giacenza. Poi, ora, per esempio, io ho 100’000 testi sul mio computer e non ne
ho pagato nemmeno uno. Dalle scienze alla letteratura, non ho tutto, bensì solo
un’infima parte dell’esistente ma se qualcosa mi occorre, di solito, non
sempre, o la ho già o la trovo da qualche parte, a volte anche se si tratti di
pezzi appena pubblicati. Altrimenti uso surrogati, che non è detto siano peggio
di ciò di stia cercando o si fosse cercato. O se proprio uno volesse, e se
volesse proprio uno specifico-specificissimo titolo, si trovano edizioni
digitali per pochi euro. Pagano i diritti d’autore, una frazione per il
servizio editoriale. Non occorrono costose stampe, né magazzini che
incrementano ulteriormente i costi. Lo staff di correttori [un po’ tutti i
libri di narrativa sono variamente riscritti, di solito – dicono che lo fanno
per migliorarli e vendere di più mentre, di solito, chi li riscriva deve
giustificare i proprio salari] a volte fa solo danni con la pretesa di
giustificare i propri stipendi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, il cartaceo e l’elettronico sono
due mondi differenti. Chiaramente, il Lellino genio non ha avuto tempo per
concentrarsi mai sulle nuove tecnologie (neppure sulle vecchie...), sennò non
avrebbe ragione di affannarsi perché la sua stanzetta con tutto Guevara è
strapiena. Basterebbe mettere tutto online, con qualche coscienzioso volontario
che si facesse carico della scannerizzazione del cartaceo. Troppo difficile
...per un genio!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quelle cose lì, del libretto che non
soddisfa chi lo ha scritto né serve a nessuno sono... ...Sì in quel caso erano
tecniche di adescamento o di consolidamento di un adescamento... A volte, gli
editori devono riempire cataloghi, o pensano debbano. Può essere un po’ di
narcisismo sul momento per chi si trovi pubblicato, ma poi è quel che è. Può
anche essere un ottimo, o meno, inizio. Magari una avrà poi pubblicato migliaia,
od anche più, di pagine online che non abbiamo trovato, o saranno sotto
pseudonimo. Intanto, mentre oramai l’editoria cartacea scema ed il digitale le
subentra, l’Eleonora diventa una grande scrittrice, scrittrice su carta. È pure
un ritorno alle origini. Nel 2001, la casa editrice dei salesiani, in una
collana per la scuola elementare, le pubblica una cosetta. Scrivi quattro
pagine, può essere pure due o meno. Le pubblicano ben larghe, per riempire gli
spazi lasciati liberi da disegni, e sfornano una novantina di pagine. Pubblichi
un libretto per, se usato, spandere ignoranza [sono balle che la percezione, le
sensazioni, fondino la conoscenza – del resto tutto ciò viene dalla
oscurantista che conclamava che la programmazione per computer fosse una cosa per
scemi] tra bimbi e maestre delle elementari. Beh, le maestre delle elementari
sono spesso già sufficientemente ignoranti ed oscurantiste di proprio. Da
generazioni di fuori di testa, ed universalmente apprezzate come fuori di
testa, non è che possa uscire personale formativo di grande livello,
soprattutto ai livelli più bassi del sistema scolastico. È la logica del
sottosviluppo e del sottosviluppismo coscientemente perseguito. In quel caso,
sono di quei libretti pubblicati solo per essere venduti a biblioteche
scolastiche che sperperino soldi in materiale inutile e dannoso. Il titolo del
libretto... Non è vero che col dito si senta il vento. Lo senti solo se già sai
essere vento. Altrimenti potrebbe essere varie altre cose. La sola percezione
non è strumento di conoscenza. Sono solo balle oscurantiste. Poi dicono ai
bimbi che le scienze e le tecniche non servono a nulla o sono del tutto
secondarie. Non lo dicono apertamente, ma la filosofia è quella. Chi venga da
famiglia ‘attrezzata’ guarda tali maestrine con compatimento. Gli altri si
bevono che sia meglio e più produttivo leggere romanzetti che studiare, per
esempio, <i>Artificial Intelligence</i>. Poi vanno a svolgere mansioni
dequalificate, e tra un paio d’anni saranno rimpiazzati dai robots, che già
oggi possono svolgere anche anche molte funzioni considerate qualificate. Pure
gli insegnanti potrebbero subito essere produttivamente tagliati di un buon 95%
degli effettivi. C’è di meglio, anche se se lo negano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, non ci interessa, qui, rimestare
su storie che esulino troppo da quello andiamo narrando... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tutto questo era solo per
sottolineare che dunque, lei, l’Eleonora, che si sente parte, pur del tutto
insoddisfatta, di altri ed alti giri, si dà un contegno [chiamiamolo così!],
per cui, non ha dato molta corda a Nikla... ...Non molta, sebbene, un po’... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, no, riindugiamo un attimo ancora
sul genio, sul Lellino. A dire il vero, sebbene noi si insista con questo virus
della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">la <i>sindrome dell’identità/differenza antropologica</i>
[[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]], esso non è
l’unico. Soprattutto quando si parli di geni, sebbene non sia per nulla loro
monopolio, vi è un altro virus non meno devastante, dal punto di vista del
pensiero analitico: il virus della <i>‘virtù’ paranoica della coerenza</i>. Sì,
sì, non solo l’obbedienza, pure la coerenza non è una virtù. Non lo è da nessun
punto di vista. Condizionato da precedenti convinzioni, ti neghi errori, ti
barcameni. Lo stesso Lellino, alla ricerca di sindromi nel militante, si deve
perfino negare le sindromi esistano in tutti. Lui stesso, quando revisiona,
revisiona errori non potrebbe mai superare scoprendo vie migliori e differenti.
Il virus della <i>‘virtù’ paranoica della coerenza</i> lo blocca. Si dice che
se riesaminasse tutto, mai ne fosse capace, come potrebbe mai non buttare via
tutte le scemenze tra cui ha sguazzato, e che ne sarebbe mai, dunque, della sua
stessa autobiografia la cui scaletta lui si era tratteggiata già alla nascita.
No, no, proprio non può. “Devo rappresentare la coerenza rivoluzionaria della
mia vita e consegnarla a qualche mausoleo la accolga e la immortali”, si dice.
No, stai solo immortalando la tua coerenza paranoica, Lellino! Per cui ti
barcameni facendo il critico solo su quello è troppo evidente! Anzi, vai
perfino più avanti, in apparenza, ma proprio per meglio preservare tutto il
merdume da cui neppure sapresti come liberarti. Del resto, se il sistema ti
paga proprio per quello... Chissà perché il sistema non perseguiti mai tali
rivoluzionari bensì altri... ...altri che non siano neppure ‘rivoluzionari’...
Noi lo sappiamo. Semplice! Perché il sistema ha bisogno di tali
‘rivoluzionari’. Quello loro chiamano ‘capitale’ non potrebbe farne proprio a
meno! Il Lellino si barcamena. È sempre lo stesso. Pure il il suo ‘pensiero’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Se la conta e ve la conta. Ve lo sintetizziamo, per ciò noi si possa: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Amici e non amici, ma non nemici sennò è meglio ve ne andiate!, compagni e
non compagni, è tutti finito e superato! Noi non siamo, non siamo più. Io,
genio!, non lo ero mai stato. Ora lo posso dichiarare che siamo libertari,
etici e comunitari. Ecco, non siamo, superiamo, ma, lasciatemelo dire, una
piccola triade, una mezza stella a sei punte, la debbo pur avere pure. Io!
Eccola: libertarismo, etica e comunitarismo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“No ai programmi ed alle linee politiche. Ora abbiamo
le questioni di principio che riassumiamo in sei frasette, sei<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come la stella a sei punte. Tutto è superato!
Beh, di qualcosa ha pur bisogno la nostra specie: le sei frasette! Non saremo
più avanguardia ma ci sarà sempre qualcuno meglio degli altri. ...Io! Qualcosa
dovrà pur distinguere chi abbia capito tutto, o comunque più delle masse. Ecco,
perché le sei frasette. La specie quasi intera, nelle sue parti consapevoli,
cosa sarebbe senza di essa?! O le sei frasette o la barbarie e la distruzione! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Importante è<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>riaffermare chi sia il nemico, su cui non abbiamo dubbi: il capitale! O
la specie o il capitale, su questo non si discute! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“No agli apparati! Oh quanto mi costerebbero con tutti
che vogliono posizioni e soldi... Ma sì al sindacalismo. Capitemi! Io i soldi
li voglio, li pretendo. ...Ed i volontari! Viva i volontari. Se volete lavorare
per me, dovete farlo gratis. ...Beh se proprio devo... ...ma volontari è
meglio! Voi lavorate, io incasso. Io vi do l’onore, non chiedetemi pure i
soldi. Quelli mi servono! Non sono mica un’opera pia. Oh con tutti i costi che
ho!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Eppoi la psicopolitica. Ovvio che le devianze si
riflettano in tutto quello uno faccia, dallo studio, al lavoro alle altre
attività. Anche io che (...beh, sono all’antica e non entrerò ormai mai nella
modernità e contemporaneità dei computer ed oltre...) non do neppure
un’occhiata occasionale ai ‘dibattiti’, anzi alle furie e psicopatologie
diffuse online, mi dicono su facebbok, ho intuito che... ...sì ho alla fine
capito che gli psicopatici ci circondino!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Dai, non ditelo a me che sono nato nuovo Lenin, ...credevo..., prima di
capire che io lo sopravanzavo di spanne e di universi, io che mi sono
programmato nascita e morte, e che aggiorno costantemente la mia autobiografia
inframezzata da mie foto tutte accuratamente preparate... Ma io sono un genio,
diamine! Sssssss... ...tutti gli altri sono pazzi, soprattutto quelli che non
capiscono che io,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...io..., sono il genio
che sovrasta la specie! ...Ma che umanità ed umanità! Di umani ci saremo io e
famiglia... ...Sssssss, gli altri sono solo la specie! ...Sssssss, ...Sssssss,
...noi ed i gentili, la specie!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Compagni ed amici, chi milita ha problemi patologici. Beh li ha anche chi
non militi! Non io, naturalmente, che sono sempre stato capo e che ora non
milito. Non milito, ma... Vedete non riesco proprio a staccarmi dalla
‘politica’, gruppi, reti, congreghe. No, ma per me non è una malattia. Io sono
il benefattore umano di voi specie. ...Cosa ci posso fare se tutti mi
riconoscono come genio! Ecco, io sono un generoso! Ma voi, comuni mortali della
specie... Se anche voi, ora, volete militare senza militare, seguite me. Basta
che siate sottomessi ed umili vi certificherò che voi siete sani di mente.
...Ma non contradditemi che quell’ansia di sembrare meglio è già madre-padre di
patologie...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Ve lo diciamo sinceramente che è tutto superato. Noi lo avevamo sempre
intuito e saputo, ed oggi siamo la punta di lancia di chi lo dichiari. Prima
non potevamo. Anche l’avanguardia è superata. Ma perché perché negare che io
Lellino sono sempre stato e sono innanzi a tutti voi specie. Per cui, sia
benvenuta la Quinta Internazionale di cui io sono inevitabilmente il...
...il... ...il... ...diciamo: il luminare. Non sono avanguardia di nulla. Sono
sopra tutto e tutti, io. Come le stelle lassù. Voi non siete dietro a me. Ma
dovrete pur ammettere quanto siate in basso, amici e compagni miei! ...No, no,
non ammettetelo... Basta che constatiate come io sia in alto!!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Lo ripeto. I malati siete voi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a
parte chi mi riconosca nella mia giusta eccelsa posizione nella storia
universale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Io, Lelleino, cosa ci posso fare se sono un genio che sovrasta tutti i
comuni elementi della specie?! Io o il capitale che vi opprime! ...Dateli a me,
i capitali, che so che farne!” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco, sì, ben capire che una Eleonora
che anche solo abbia sfiorato, più che sfiorato perché lei è stata pubblicata,
...è oramai una “autrice riconosciuta!”..., le attività editoriali e politiche
di un tale genio, non possa dare, o fingere di dare, molta corda ad una Nikla
notoriamente fuori di testa... Eppure c’è sempre quel visus in agguato, il
virus mortifero e devastante della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">la <i>sindrome
dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome of anthropological
identity / difference</i> -]]. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Per cui, Eleonora, pur sussiegosa e distaccata, in apparenza, un po’ di
credito lo dette a quei soliti deliri di Nikla. Basta una mezza frase con
qualcuno. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Lo sapete come sono le mezze frasi? Il messaggio scarno è semplice è sempre
quello di maggiore impatto, anche se il destinatario capisca quel capisca.
Lunghe ed articolate spiegazioni le afferrano, a volte, solo rare mente
analitiche. Invece, su una mezza frase buttata lì, il destinatario della stessa
ci costruisce di suo, e quel che vuole. ...Anche lì lavora quel solito virus
mortifero e devastante della <i>sindrome dell’identità/differenza antropologica</i>
[[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]].<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">“Sai, xxx, è venuta quella a dirmi che quello è ancora il capo del terrore.”
...E basta. E tu pensi, se riesci a pensare, o comunque ti dici: “Me lo ha
detto perché è così”, “Avrà voluto farmelo sapere”, “Dovrò stare attenta se lo
incontro.”, “Ma allora siamo in pericolo!”, “Oddio siamo perduti!”, “È
incacchiata che non glielo dà.”, “Lo dicevo che quello...”, “Che uomo!”, “Che
scemo!” Voi lanciate una pallina in una roulette ...e ne esce quel che ne
doveva uscire. Piaccia o non piaccia, funziona così. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby, poteva essere il 1991-92,
quando andava a Milano per un corso di analisi finanziari dell’AIAF. Incrocia
Marisa, l’amica di Eleonora, da quando si incrociarono [Marisa ed Eleonora] per
casi di scuola nella prima metà degli ‘80, e subito fraternizzarono perché
potevano parlare e vantarsi liberamente di cazzi l’una con l’altra. Marisa è al
giorno d’oggi una che si è solo rinsecchita ma è restata globalmente la stessa.
Le sue ansie e paure, come già la sua madre pazza, sono solo più visibili, nei
tratti della vecchiaia. Una troiazza, pur senza avere particolari attrattive,
oltre appunto alla morbosità del darla a tutti. Allora era ancora giovane. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei e Roby si incrociano in stazione,
A Milano Centrale. Lei era con altre. Fanno finta di non conoscersi. Poi lei
dice alle amiche o conoscenti: “Quello è un clandestino del terrore...” Anche
all’Eleonora: “L’ho incontrato a Milano. Era in giacca e cravatta...È proprio
come dici tu... Di sicuro era in qualche missione speciale””</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby lavorava all’INPS. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby la riincoccia, non oltre il
1995, forse nell’inverno 1994-95, una sera su un autobus da Porta Susa a Via
Pò. Lui stava andando a casa, di ritorno da qualche biblioteca o simili. Marisa
era col ‘fidanzato’ storico, un medico, uno con cui scopava la notte tra il
venerdì ed il sabato, prima di telefonare, la mattina, ad Eleonora con aria
finto-estasiata per dirle che il rituale del venerdì-sabato si era
positivamente consumato. Invece, durante la settimana, Marisa cercava di darla
in giro a chiunque si facesse sotto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Marisa fa subito al ‘fidanzato’:
“Quello è Roby, ...il capo del terrore...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui, il ‘fidanzato’, del tutto fuori
di testa eppur come inibito, comincia a girare attorno a Roby che, con cappotto
e borsa coi libri, stava in prossimità alla porta del bus visto che il tratto
che doveva fare sul bus era breve, solo di poche fermate. Roby lo guarda gelido
ed inespressivo. Lui sembra voler dire qualcosa ma non dice nulla. Roby li
squadra con occhiate veloci e del tutto calmo. Dentro si sé se la rideva. Ma
non lo lasciava trasparire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Naturalmente, Marisa, quando incontrò
Eleonora...: “Roby era, in Via Cernaia - Via Pò,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sul bus. Di sicuro in qualche missione a
Torino...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Deliri...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Una, Eleonora, fa ora la maestrina
pensionata, del tutto inacidita nel carattere e disillusa. L’altra, dando la
fika in giro, e inginocchiandosi e leccando a sinistra, s’è fatta
architetta-capetta (si dilettava a disegnare...) che vive di appalti pubblici.
L’una tozza e che si vergogna di rappresentarsi in foto. In quella raccontata
sopra non ha saputo resistere, solita esibizionista, a farsi vedere col cazzo
appena cuccato, pur lui vergognandosene. Idem in talune altre. L’altra,
rinsecchita e, ora, col viso di una nevrotico-apprensiva. Già la madre era
sotto lunghe cure per fobie ricorrenti. La figlia, Marisa, non si è curata né
liberata a cuccare cazzi ed a prostrarsi servile. La madre era fissata che il
padre avesse amanti. La figlia si era detta che è meglio prevenire i tradimenti
maschili diventando essere stesse troie. Non per questo è meno malata della
madre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Infettate pur dai microbi Nikla-Allakkache
si spandevano...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ma passiamo ad altro, pur connesso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Cosa non successe quando Serena ebbe
il suo primo ed unico ragazzo... Siamo oltre la metà degli anni ‘90...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Serena era raggiante. Se la godeva
davvero e stava benissimo. Nikla, Franka e Mina erano in depressione
nero-invidiosa assoluta. Invidia totale e devastante a vedere quella ragazzina
(...non proprio -ina, era già a fine università...) felice, felicissima,
radiosa. Dovevano distruggere tutto proprio perché la vedevano troppo felice. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mina era furente: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla ma quella Serena, col
ragazzo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mamma, sono disperata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In effetti, mi sembra proprio
troppo contenta... Una ragazza seria non dovrebbe...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka lo faceva pure vedere:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, dobbiamo fare qualcosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Franka... dobbiamo trovare una
soluzione... ...Mi deve aiutare, invece che permetterle pure di venire a
Moneglia a fare sporcaccionate con quel bellimbusto torinese...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka, torcendosi dall’invidia,
viscida, pur malamente fingendosi serio-mielosa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Serena, ma con quel ragazzo hai un
futuro?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che cosa vuoi dire, nonna?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi sembri troppo felice...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma avete un futuro voi due, ...tu
e quel ragazzo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa vuoi dire, nonna?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, sì, come dicono, avete un
futuro...?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka se le sentiva alla radio ed in
TV e le ripeteva, per quel e come poteva...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente, la chiamava pure la
sorella da Casalbuttano: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Franka, come sta Serena?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Angela, ...è tutta presa col
suo ragazzo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, ora mi criticano tutti...
Che ne posso io?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, Franka, una ragazza seria
non dovrebbe... Ma si sposano?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Angela, non dirmene pure tu... Che
cosa possiamo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla dobbiamo fare qualcosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, Franka, che dobbiamo fare
qualcosa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, dobbiamo farla
ragionare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, sì, dobbiamo trovare il modo
di farla ragionare... ...Non può continuare a spassarsela. È sempre con quel
ragazzo e quasi non mi parla più... ...Ormai, non la vedo mai... Bisogna
che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mina: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, non si può continuare
così...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mamma, certo, non dormo più a
pensare che Serena con quel ragazzo... Sporcaccione! Sporcaccione! Lei è
un’ingenua e lui uno sporcaccione che pensa solo a divertirsi, che se ne
approfitta!!! Sporcaccione! Sozzone! Col mio fiorellino! Porco! Porco!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Già c’è Sara che tutti, qui, nel
quartiere, dicono che è una poco di buono...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come sarebbe a dire, mamma?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì dicono che è una leggera, una
leggerotta... ...che va coi ragazzi... Dicono che è una che ci sta, che lo
cucca da tutti, dicono loro con quel loro linguaggio... Ora pure Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mamma, Serena solo con uno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo so, Nikla... Ma noi siamo
all’antica... Ma... ...le si dovrebbe parlare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla, disperata:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, devi aiutarmi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che c’è?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sto perdendo Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Di nuovo Roby?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Peggio... Serena s’è innamorata di
un ragazzo. Sono sempre assieme. È troppo felice. Parla solo con lui. Non mi
considera più.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Con Roby, le abbiamo provate
tutte... Ma contro uno... ...Ora te ne esci con un’altra... È normale che
Serena pensi al futuro, che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, certo, Fiorella, ti ci metti
pure più. E se lei va a vivere con lui, si sposa, io resto sola.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Queste sono cose normali...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma io ti avevo, vi avevo, aiutato
contro Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come, contro?! Noi non siamo mai
contro nessuno. Noi operiamo per la collettività, per la pace e la prosperità.
Sei tu che mi avevi supplicato di ...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non importa! Non importa! Se
interessava al PCI-CGIL ed ai Carabinieri era perché... ...perché...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa vuoi dire, Nikla?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io ho cooperato con voi, con
l’organizzazione...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che organizzazione?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come la chiamate voi al partito ed
al sindacato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, io ti ho aiutata perché sei
una collega, un’amica, una compagna...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed ora mi lasci sola perché non
c’è di mezzo Roby, ma solo un ragazzo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non è una questione di
sicurezza...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, ecco, mi avevi aiutata solo
perché era contro Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma cosa dici?! Ti ho già detto che
noi non siamo contro nessuno, non nel senso credi tu. Non sei lucida. Questa
cosa di Serena ti sta stressando...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa vuoi dire, che pure tu mi
scarichi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma no... Se ti abbiamo aiutata
prima, perché non ti si dovrebbe aiutare ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, Fiorella! Ma allora mi aiuti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo, io sono qui per aiutare
tutti, tutte...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, scusa, mi era sembrato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Figurati. Ti capisco. Era solo per
inquadrare bene la questione...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dimmi cosa devo fare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Raccontami tutti i dettagli e poi
devo sentire i nostri compagni specialisti, come già avevo faccio e come faccio
sempre...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo un po’. Giusto il tempo perché
la Allakka chiedesse agli Squadroni della Morte dei Carabinieri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora, Fiorella?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Serena ed il ragazzo, continuano?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo! Lei è sempre più
innamorata. Mi dice che vuole sposarlo subito. Ed io resto sola! Resto sooola!
Come posso faaare? Non posso vivere senza Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se si vuole sposare... Tanto
prima o poi si sposano un po’ tutti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nooo! Nooo! Ed io come faccio?!
Come faccio a vivere, da sooola?! Ecco, anche tu mi scarichi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che dici...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non avevi detto che chiedevi al
partito...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ho chiesto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che ti hanno detto?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mi hanno detto che queste sono
cose un poco personali. Non è che lo Stato possa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, Fiorella, quando vi servivo
e vi servo... Ora pure voi mi scaricate...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Io son qui per aiutare tutte le
colleghe, le amiche, le compagne...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma ora mi scarichi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Questo no, Nikla. Come fai a
dirlo?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora, potete fare qualcosa per
questa povera madre che si è sempre sacrificata e si sacrifica per il bene
della figlia?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Più che qualcosa, per una
grande amica, collega e compagna come te! ...Anzi, voglio essere più precisa...
...Io, ...noi..., lo Stato stesso, possiamo tutti aiutarti. ...Solo bisogna
che... ...Come già le altre volte, sei tu che ti aiuti. Aiutandoti, hai pure
l’aiuto nostro ed un sicuro successo per le tue azioni benemerite. Quando le
intenzioni sono buone, si trovano sempre delle ottime soluzioni.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La stavano ripuntando. Si fa per
dire, naturalmente. I carabinieri, ed altri militari e sbirri, ci sguazzano tra
malati di mente e delinquenti. Non li perdono mai di vista per il loro [di <i>loro</i>
burocrati, militari e sbirri] delinquere e psicotizzare di Stato. Sono nel
loro. Usano chi raccattano. E se non raccattano nessuno... Impossibile! Se non
raccattano una od uno, o talune o taluni, ne raccattano altri ed altre... Se
poi, casualmente, non raccattano nessuno per un certa operazione, se le
inventano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Loro funzione istituzionale è montare
casi, creare e gestire mafie e terrorismi. Come, non importa loro. I
carabinieri sono impiegati dello Stato che fanno quello viene loro ordinato ed,
in cambio, rubano e delinquono per loro stessi protetti, impuniti, impunibili.
Quando sembra becchino qualche caramba perché delinqueva, è solo perché volevano
scaricarlo, dunque non era più protetto, coperto. Chi delinque da scemo lo
scartano. Devono saper delinquere, sennò che caramba sono! Appunto, lì, come in
tutti i corpi dello Stato e pubblici, i delinquenti sono protetti,
super-protetti. Quando sembra ne colpiscano e scartino qualcuno, serve per dire
sui media: vedete che noi colpiamo pure i nostri. Balle. Idem la GdF e gli
altri corpi armati. Idem tutte le burocrazie. Non si pensi a spiriti di corpo e
simili. Sono balle. Ogni ufficio ha suoi interessi privati, pur nelle rivalità
personali, attutite dal comune delinquere e pazzoidare al servizio del potere,
di chi ha il potere di dare ordini, governo e NATO, con ovvia priorità della
NATO, che poi sta per inglesi ed americani, soprattutto. Più gli inglesi, visto
che Italiozia è una loro creazione. Dunque, interessi dei singoli e dei vari
uffici, <i>alias</i> cricche e cosche. Poi, in subordine, tra delinquenti e
pazzi tendono a coprirsi reciprocamente. Non è spirito di corpo. È che, se
sguazzi nella merda, tendi a preservare la merda in cui sguazzi, cioè gli altri
simili a te. Taglieggiano imprenditori, come taglieggiano gli altri sudditi. Si
taglieggiano anche tra burocrati, ma solo in subordine. Rubano su tutto e su
tutti. E nessuno può fare loro nulla perché loro sono “lo Stato”, sono loro che
sottopongono o non sottopongono casi alle procure. Pensate che i procuratori
vadano per strada a cercare delinquenti e delitti? Mannò, arrivano o non
arrivano dossier sui loro tavoli. La gran massa delle denunce finisce
semplicemente con un timbro, ora una nota in un computer, “caso insussistente”,
e finisce tutto archiviato. Degli stessi casi che proprio non possono non
arrivare sui loro tavoli, ma che si vogliono coprire, basta che le “indagini”
vadano per le lunghe, cioè che non si faccia nulla, per cui un giorno si
archivia tutto o perché non sono arrivati elementi o perché tanto oramai
sarebbe tutto prescritto. CC e GdF governano il tutto. Il tutto poi frazionato
ed lottizzato tra uffici e sotto-uffici. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Io
faccio un piacere a te. Tu fai un piacere a me.</i> ...Dato che sono due corpi
distinti. La PS la supervisionano i CC, per cui... Certo, un procuratore (anche
altri) può ordinare indagini su una certa ipotesi di reato e su certe persone.
Basta non arrivi nulla. O magari, nel caso opposto, basta che arrivino “prove”
fabbricate. Non è che gli stessi magistrati siano fuori dal giro. C’è chi
magari fa il tranquillo impiegato. Ma c’è pure chi condanna senza prove, od
assolve pur con inequivocabili prove contro, solo perché i CC o la GdF hanno
detto loro che hanno “informazioni sicurissime”, di informatori non si possono
esibire, che... Che pensiate facciano ufficiali ed alti ufficiali nelle aule
dei tribunali, e che entrano pure a parlare coi giudici? No, quando Roby fu infine
assolto, nel 1990, tutti questi alti gradi dei CC in divisa non c’erano. Non
c’era nessuno. Neppure pubblico. Invece usualmente vedete tutti questi in
divisone. Stanno li per manipolare i meccanismi giudiziari pure in sede di
processo. Sennò che ci farebbero a perdere tempo durante gli stessi, se non per
dire e far vedere a tutti che il giudiziario lo controllano loro. Un giudice
può anche far quel che vuole. Ma poi la paga. E coi tre gradi di giudizio, CC e
GdF possono rimediare come loro gradiscano, di solito, se qualcosa sia sfuggita
loro. Anche se in fondo sono solo inefficienti e corrotti burocrati. Non è che
riescano sempre a stare dietro a tutto ed a tutti. Una cosa sono le intenzioni,
poi quello riescano a fare, anche se di solito riescono. Dipende dal tipo di
operazioni che hanno o non hanno in corso in un certo momento ed, un po’ ,
anche da contingenze e dal caso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">[CONTINUA] <a href="http://goo.gl/KZzWYl">http://goo.gl/KZzWYl</a></span></b></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comUnited States38.134556577054113 -105.820312512.612522077054113 -147.1289065 63.656591077054117 -64.5117185tag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-7831069333716660482016-01-25T22:08:00.000+01:002016-01-25T16:50:40.823+01:00mashal-087Pogrom-Linciaggio [II PARTE]<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">[II PARTE] </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Corrado
Basile e Renata Bruzzone. No, Bordiga non c’entra... </span></b><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Io sono qui, io sono lì...”, ..ma
infine sei davvero solo quel che sei...</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sarà stato il 1991, od il 1991-92.
Sì, deve essere stato l’anno scolastico 1991-92. Roby frequenta un corso AIAF,
a Milano, per analisti finanziari. Si iscrive. Viene accettato. Inizia a
frequentarlo da Gravellona Toce, e poi da Milano dove riesce ad essere
trasferito col lavoro per un periodo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Allakka, una delle agenti sul
campo delle<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Polizie Segrete / Squadroni
della Morte dei Carabinieri, l’agente sul campo principale [c’è scarsità di
minchioni corrotti, a livello di coordinamento, non a livello di base-base, non
a livello di pidocchi-stalkizzatori a contatto col bersaglio], in quel momento,
all’INPS di Torino per il pogrom contro Roby, viene subito allertata. E lei, a
sua volta, informa l’ufficiale dei CC in carico allo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing </span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">per il pogrom-Roby. Questi era già stato
allertato da circuiti sia informatizzati che delle Direzioni Generale e
Regionale INPS. Del resto, è d’uso corrente l’allerta multipla, sui movimenti
dei bersagli di operazioni antisemite di stalking /pogrom / persecuzione
totale, di </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A Milano, pur assegnato dalla
direzione generale alla sede provinciale, Roby lo mandano poi in una sede
periferica, la più sbagasciata del comune di Milano. A Milano, direttore
provinciale v’è in quel momento </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Umberto Fumarola,</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> un delinquente dei circuiti
terroristici DC-CISL-CC-CIA, uno che era già stato direttore a Torino e che ha
fama di non fare nulla senza aver prima chiesto ai sindacati, cioè alla varie
mafie della corruzione INPS ed altra. Ovviamente, quando lo mobilita la Polizia
Segreta dei Carabinieri, sculetta solerte. In quei casi, lui informa, in vario
modo, i sindacati che autorità superiori pretendono una certa persecuzione
antisemita. Lì, lo contattano sia direttamente le<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Polizie Segrete / Squadroni della Morte dei
Carabinieri che la Allakka. Costui diverrà poi direttore regionale in Piemonte
e, quando Roby sarà primo di un concorso interno di trasferimenti all’interno
della regione, costui, da buon delinquente della CISL-CC, non applicherà i
risultati dello stesso concorso da loro stessi indetto e non trasferirà Roby
alla sede provinciale come suo [di Roby] diritto sulla base del concorso in cui
era primo, data l’anzianità, il grado ed altri titoli. Ne abbiamo già parlato. </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Repetita iuvant</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore degli Squadroni della
Morte CC della Cernaia di Torino dice alla Allakka:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signorina, si deve sfruttare
questo trasferimento temporaneo a Milano per montare qualche altro dossier o
per inspessire quelli che già abbiamo montati. Si devono mobilitare altre
persone, farlo contattare. E, poi, il solito metodo. Diciamo a quelli da cui lo
facciamo contattare che lui è il capo del terrore e, dopo, qualunque cosa loro
ci riferiscano, deve entrare in rapporti scritti che confermino che lui è il
capo del terrore. ...Ma che si è messo in testa, quello, di fare l’analista
finanziario?! Va impedito! Va impedito!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì! Certo! Ma chi si crede di
essere?! Cosa si crede di fare?! Va bloccato! Va bloccatoo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inoltre, gli Squadroni della Morte
dei CC contattano l’AIAF, specificatamente nella persona di Silvio Ceretti,
l’addetto alla formazione, e gli dicono che assolutamente Roby non deve essere
aiutato, ma anzi ostruito, a trovare un qualche lavoro nel settore degli analisti
finanziari. Roby riceverà il certificato del corso dell’AIAF, dopo l’esame, ma
poi, al momento di aiutarlo a trovare un lavoro che metta a frutto il corso, il
Ceretti gli dirà che la priorità va a quelli, in realtà uno solo...! [un
diplomato arruffone e di quelli con cui è meglio evitare di dimenticarsi un
bigliettone di banca dove lo possano prendere, perché non lo si ritroverebbe],
che sono disoccupati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tramite Nikla, la Allakka mobilita
Renata Bruzzone dell’INPS di Savona. Non sanno a chi rivolgersi. Non sanno dove
sbattere la testa. Poi si ricordano della Bruzzone e del Basile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La Bruzzone è la classica sgobbona
che riusciva bene negli studi, a scuola, nel senso che memorizzava tutto quello
le mettevano sotto il naso. Una pappagalla. Ma manca dell’intelligenza della
situazione. Cioè, poi non capisce i termini analitici delle situazioni e delle
questioni. Un’esecutrice, non una ricercatrice. Non ha alcuna attitudine alla
ricerca scientifica originale. In realtà non ha neppure la cultura perché, alla
fin fine, la vita la ha costretta a passare le giornate in ufficio e poi a fare
le faccende di casa. Il marito la aveva trascinata negli ambienti di Amadeo
Bordiga, e poi dei suoi successori, per cui la Bruzzone ha<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vissuto, da quella sfera politico-culturale,
di quello aveva lì orecchiato e di quello le diceva il marito. Lo sapete come è
la storia nei gruppetti come nei partiti? Applicano etichette ad eventi. Sembra
che uno sappia chissà cosa. Sta solo applicando formulette a cose che non
conosce.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tali sono la Bruzzone ed il
Basile, ignoranti con prosopopea. Per esempio, come puoi immaginare che qualche
decina di armati di milizie di partito si schieri nella capitale e dica che il
governo sono loro. Semplice. Vuol dire che cadetti, ufficiali, truppe speciali
etc sono stati disattivati. Le catene di comando hanno ordinato loro di non
fare nulla. Il compagnuzzo dice “le masse”. Basta una raffica di mitragliatrice
e le masse si squagliano. No, è solo che lo Stato si è consegnato ad altri. In
quel caso, la rete austro-tedesca non ha trovato opposizione. La rete
pro-inglese si squaglia. Lo Stato è sempre quello, perché non è vera la balla
dello Stato dissolto e ricostituito ‘bolscevico’, Le burocrazie pubbliche sono
le stesse. Lo zarismo senza zar. Si cambia l’etichetta di vertice e si finge,
per pura propaganda, che sia cambiato chissà cosa. Anzi le burocrazie
predatorie sono contente perché si espandono ed acquistano ancora più potere.
Le balle da politicanti sono solo ignoranza. Il Brasile e la Bruzzone erano
logorroici delle formule. Ignoranti con formulette che sembrava conoscessero la
storia di un immaginario “movimento operaio”. Lei lavorava giorno e notte
all’INPS. Lui fingeva di fare il piazzista di dolcetti da bar. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Insomma, la Bruzzone era ed è, come
già detto, il tipo-pappagallo. Le dai delle formule e lei le ripete in tutte le
salse, ma sempre quelle e senza che c’entrino nulla. Amadeo Bordiga era un
ingegnere dottrinario che trasformava in formule quello che orecchiava da fonti
di autorità, o tali secondo lui, poi applicava queste formule sì da far loro
sostituire la realtà che diveniva, nella sua testa ed in quella dei suoi
discepoli, quella che doveva essere secondo le sue formule. Bordiga è uno
capace di scriverti volumoni sull’economia russa dove non ti dice nulla
sull’economia russa. Trovi solo formule in tutte le salse e combinazioni. Poi è
uno che prende gli ordini. Agogna qualcuno che lo faccia soldato obbediente.
Pensare gli fa male. Già si sforza a livello di formule e combinazione di formule.
Il pensiero analitico e creativo è al di fiori della sua portata. Da una
famiglia di matematici non né esce, con lui, un genio ma un segaiolo di
formulette supposte economico-sociali. Dato che Mosca, alla febbrile ricerca di
gruppi esteri, non aveva ancora trovato, in Italiozia, nulla di meglio [meglio
dal punto di vista di una Mosca alla ricerca di fantocci], ecco che Amadeo
Bordiga (che, come altri rampolli di famiglie non proletarie, dunque
benestanti, con studi universitari e con accesso alle professioni, si era fatto
un nome nella sinistra socialista) era stato tra coloro scelti da Mosca tra i
fondatori della sua appendice italica dove Bordiga era emerso come il
verbalmente più rivoluzionario, il più intransigente nella rottura cui
‘riformisti’ [i non moscoviti] dunque con maggior seguito nella piccola setta
il PCd’I sarà. In tutti i partiti, anche in quelli ‘comunisti’, le origini
familiari hanno sempre contato, per cui il suo retaggio colto-benestante lo
aveva spinto su. Successivamente Mosca aveva trovato Gramsci. Dal Bordiga
dottrinario astratto, per cui la politica era un esercizio di formule
para-ingegneristiche, Mosca aveva trovato il pasticcione, ed economicamente più
ricattabile, dunque comprabile, dunque più manipolabile, Gramsci. Bordiga
serviva per la rottura col PSI. Gramsci per gli affarismi, per fare l’operaista
e dunque vendere la nuova sudditanza, ora a Mosca. Dato che il sardo Gramsci
era uno che, pur culturalmente e praticamente conformista, pretendeva sempre di
distinguersi, almeno un po’, anche a costo di trovate il pelo nell’uovo, ecco
che Mosca, offesa, nella persona di Stalin, che Gramsci avesse osato criticarlo
su aspetti alla fin fine secondari, lo aveva infine fatto arrestare dai suoi
amici dell’Italiozia monarco-fascista e stabilmente rimpiazzato con Palmiro
Togliatti, di certo il migliore per una Mosca alla ricerca di fantocci che
solerti si sottomettessero alle esigenze delle Polizie Segrete / Squadroni
della Morte del governo russo-sovietico.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Corrado Basile era figlio di un
dirigente INPS. Il cognome Basile è originario del sud. Sicilia, Puglie,
Campania. Attaccatissimo alla madre, odiava il padre. Per cui, mancata la madre
aveva cercato di fuggire dalla famiglia, ormai ridotta al padre, e pure dagli
studi universitari, per rifugiarsi nel Partito Comunista dove deve essere
stato, per un breve periodo, funzionario della FGCI. In tale veste, arrogante e
chiacchierone, era arrivato in missione a Savona. La sua arroganza, che
sembrava sicurezza agli occhi ingenui di una disciplinata e sgobbona figlia di
un ferroviere ed una commerciante, quale era Renata Bruzzone, gli aveva
permesso di fare la festa alla stessa e di metterla subito incinta. Tramite il
padre, un massone socialdemocratico, aveva fatto entrare la Bruzzone all’INPS
di Genova, mentre lui, Corrado Basile, scaricato dalla FGCI, “faceva politica”
coi soldi della moglie impiegata INPS. Dato che per un fumatore accanito, ed in
genere spendone, quale il Basile era ed è restato, i soldi dello stipendio INPS
non bastavano a mantenere due persone, anzi tre visto il figlio subito
arrivato, Renata aveva altri lavori come il pulire scale ed altre cose basse.
Lavori faticosi, insomma. Per un po’ di cazzo libero, in giorni fertili, si era
ritrovata, da promettente studentessa universitaria, impegatucola e sguattera!
Corrado le disse che era per la rivoluzione! Certo, anche Corrado cercava
attività in armonia con la propria natura di chiacchierone trafficone, del tipo
delle rappresentanze commerciali. Ma dato che non vi credeva, oltre al fatto di
dedicarvi poco tempo, di soldi ne arrivano pochi dal suo lavoro. Tra fumare e
comprare libri, libri anche costosissimi, “per far politica”, che finivano
negli scaffali di casa, appunto i soldi se ne andavano via con rapidità. Non
bastava quello che riuscivano a farsi dare dai genitori. Alla fine, si erano
ritirati a Savona, pur continuando le frequentazioni gruppettare, bordighiane o
para-bordighiane per, infine, mettersi in proprio, per quanto non è che vi
fosse un grande mercato in quell’area. Più che altro erano gruppetti di
pseudo-discussione pseudo-storica, storia inquinata dalle ideologie. Alla fine
si applicavano formulette ad eventi orecchiati. Dottrinarismo ‘storico’. Basile
leggiucchiava, pur coi limiti delle rappresentanze, dei doveri familiari e
delle frequentazioni gruppettar-bordighiane. Poi imbeccava la Renata, buon
pappagallo come si è detto. Col matrimonio precoce e la connessa maternità,
Renata si era ritirata nel proprio lavoro INPS. All’INPS passava le giornate, e
si alienava identificandosi col lavoro d’ufficio, burocratico. Poi faceva la
pappagalla di quello le diceva Corrado, coi cui, ovviamente, andava alla
riunioni, sempre che non interferissero con l’orario di lavoro. Renata era
innanzitutto ossessa del lavoro. Cagnolina obbediente, doveva sentirsi in
ordine con padrone-INPS. La settimana in ufficio ed il fine settimana a
riunioni. Col marito Corrado che le dava la linea, quello che doveva pensare e
dire. E l’ufficio, l’INPS [dunque l’autorità, lo Stato, i ‘carabinieri’ ed i
carabinieri, lo sbirro, ben interiorizzati dato che da lì veniva in fondo il
suo sostentamento]. Fantasiose rivoluzioni per le chiacchiere. Il Moderno
Principe burocratico, corrotto ed apparentemente impersonale, come vera <i>forma
mentis</i> cui si sovrapponeva l’annacarsi, vacuo ed irrilevante, del dirsi
“rivoluzionaria comunista”. Della serie: “Mangio e bevo merda ...ma sono
annunciatrice della rivoluzione anonima e tremenda!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il Basile se ne va poi a Genova per
mettersi in proprio, nel settore libri, cogli anni ‘80 per iniziare un’attività
editoriale cogli anni ‘90. A Genova si trova, o s’era già trovata, un’altra
donna differente da Renata Bruzzone. Normale, dopo tanti anni! E poi, il Basile
è sempre alla ricerca di una fonte di reddito. Per cui si trova una, e lei si
fa trovare da lui, come sponda finanziaria, visto che la Bruzzone non basta. Di
culture arretrate, e pure del tutto scarse ed approssimate, quando inizia l’era
dei personal computers e, non molto dopo, di internet, lui si mette a stampare
libri. Come uno che faccia coltelli di legno nell’era del ferro e dell’acciaio.
Il catalogo della Graphos è un catalogo di fresconate, certo scritte e
presentate in bella, ottima, forma, dato la passione da bibliofilo del Basile.
Meno uno legge e studia, più ha a passione del libro feticcio. Non che gran
parte della produzione libraria sia necessariamente migliore delle fresconate
del Basile. Inoltre non è che sia facile, soprattutto quando i libri stanno
sparendo, nella forma tradizionale, fare il piccolo editore. Ancora più
difficile, supponiamo, fare l’editore di produzioni comunistoidi quando il
sistema si è inventato altre forme di sinistrismo meno legate a
pseudo-ideologie pseudo-storiche rispetto alle precedenti forme di sinistrismo.
Beh, a quel punto, visto che il 1989 si allontana sempre più, il Basile tira
fuori la propria natura nazi-fascista pur continuando a conclamarsi comunista,
per cui si fa negazionista, negazionista ed anti-israeliano “di sinistra”.
Nulla di male. Sono solo etichette. Le buttiamo lì non per stigmatizzare nulla
e nessuno. È solo che, come tutti i faccedieri, e pure ignorantucoli, il Basile
è un fondamentalista. Quando abbraccia qualcosa, non vede altro. Chi sia di
poche letture e studi ha bisogno di mascherarsi dietro certezza assolute. Sono
gli inglesi che vorrebbero la distruzione degli USA e di Israele,
considerandole aree loro, per cui i primi li devono contenere mentre li usano
ed il secondo vorrebbero semplicemente sopprimerlo. Il Basile invece che capire
e spiegare, ha sempre il bisogno di schierarsi. Non hanno la minima idea su che
cosa sia realmente uno Stato. Non conoscono, di conseguenza, le dinamiche
politiche, politiche vere non politicantiche.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Era lui che auspicava “un movimento
popolare contro la politica atlantica” e dichiarava che “agire contro i legami
della grande borghesia europea con gli Stati Uniti e con lo Stato di Israele
[…] è un obiettivo alto”? In che senso “alto”? Quali e quanti soldi gli ha
portato, od era solo continuare a reggere le palle altrui? Che significano
affermazioni come quelle, e pure in un’Italiozia allo sfascio per processi
implosivi suoi ed eventualmente ‘britannici’, visto che loro la creano e la
controllano nel e dal 1860-61? O sono solo vaneggi di menti malate. Uno si
crede un vate prussiano e le spara grosse... ...Il negazionismo... Certo, le
storie ufficiali sono sempre balle. Sulle camere a gas ci sono vari quesiti
tecnici non risolti. È anche vero che molti ebrei sono poi emigrati negli USA
ed altrove, ed altri in Israele. Nel contempo, se, per esempio, a Roma, dei
1024 ebrei rastrellati il 16 ottobre 1943 ne ritornano 16, dove sono finiti gli
altri? Idem per mille altre comunità oggetto di deportazione e sterminio, a
parte i massacri a cielo aperto con armi da fuoco. Possono anche non esserci
state camere a gas. Li ammazzavano di soffocamento? Sono emigrati? No, no, il
Basile è uno che deve abbracciare le cause. Capire è sempre stato fuori dalla
sua portata. Si può anche morire di stenti e malattie [tipiche tecniche britanniche
di genocidio]. Ci sono decisive complicità e pure di più, sia inglesi, che
americane, che sioniste. No, no, il Basile è uno delle scelte nette. Se non
c’erano le camere a gas, vivevano nel lusso e nell’abbondanza e non è morto
nessuno. La complessità della realtà è al di fuori della sua portata. Hanno
buono gioco quelli simili a lui, ma con dogmatismi appena differenti, per cui
dicono che negazionismi e revisionismi non sono ammessi perché lo hanno già
deciso gli inglesi quale sia la storia vera. ...Come quel DinoErba furioso, con
argomenti chiari ma risibili, perché il Basile abbia parlato, il 19 marzo 2015
alla Calusca. Non avendo voglia o capacità di spiegare perché e su cosa uno sia
uno scemotto, lo stigmatizza. Morale dei<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>DinoErba: uno de schierarsi col potere per poi tacere su quello vada
taciuto. I Basile non sono meno dalla parte del potere ma straparlano dunque
sembrando di frazioni meno di centro, per cui il centrista si scatena
richiamandoli nel nome dell’ortodossia assoluta. La produzione della Graphos
forse si è arrestata cogli anni 2000. Il mercato della carta stampata è quello
che è. Ed il Basile non ha mai disposto di capitali personali. Ogni tanto
riemerge, vaneggia, delira: “Oh, se la rivoluzione proletaria tedesca...”
Davvero?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inquadratolo o squadratolo coi cenni
di cui sopra, elementi senza pretesa né di completezza né di precisione
assoluta, ritorniamo alla nostra narrazione. ...Tramite Nikla, la Allakka
mobilita Renata Bruzzone dell’INPS di Savona.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando, mandato, con il percorso accennato,
dagli Squadroni della Morte Carabinieri ad ‘interrogare’ Roby, Corrado Basile
si presentò a Torino col figlio senza lavoro, per cui simulava di lavorare con
lui come accompagnatore. Il figlio, seguendo le orme del padre, aveva messo
incinta la poi moglie in età precoce. E, per rinforzare la tradizione paterna,
la aveva subito ingravidata una seconda volta, o forse aveva già avuto il
secondo figlio, quando il Corrado Basile si presentò a Torino da Roby. A
Torino, con l’auto, per portare e convincere librerie a tenere dei libretti che
sarebbero restati invenduti, non deve essere stato una grande profitto. ...A
meno che non sia stata di grande successo la produzione successiva... Non
avendo avuto capitali alle spalle, salvo avere ricevuto improvvise eredità, ma
il Basile le avrebbe subito dissipate (magari stampando libri inutili ed
invenduti!), facile immaginarsi debiti, trucchi per non pagarli, suppliche di
aiuti ‘pubblici’, e poi, per le sigarette ed il pane quotidiano, pure per il
figlio di fatto disoccupato a scuole medie superiori forse appena finite od
ancora da finire, e con moglie e due figli a carico, i sussidi di Renata
Bruzzone, impiegata INPS, e di qualche altra, se ha trovato altra con qualche
soldo. Sì, sì, ma la ha trovata. Il Basile per trovarle senza che gli diano
soldi, non le trova. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Del tipo, come ha fatto pure con
Renata, ti pubblico un libretto tanto per farti sentire grande intellettuale e
tu mi dai mille euro oggi, mille domani, diecimila il giorno dopo ancora, ma
intanto poi... ...no, tranquilla non li restituirò mai se non con altri e
maggiori debiti. Sai è il principio della riproduzione allargata. Se volevo
fare i soldi aprivo un bar, e spendevo pure di meno che aprire uffici da
editore con annessi magazzini di libri invenduti. Per dissiparli devo fare
finta di fare l’intellettuale. Io sono qui che penso, penso, penso ai problemi
del mondo e tu mi angusti perché mi hai dato 1’000, 10’000, 100’000 euro. Non
preoccuparti. Sono ben investiti. E poi “i classici” hanno sempre fatto così.
Io sono come Carletto, tu come Federico. I li prendo. Tu me li dai. Sono per la
rivoluzione mondiale. Se non oggi, domani o chissà quando.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quel punto, quando una Renata lo
chiama: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Corrado, devi andare a Torino, no
anzi ci vai già di tuo, e, appena ci vai di tuo, vedere di fare una porcata
contro quel Roby che ci ha mandato affanculo dicendo che preferiva la cabala
alla nostra grande rivoluzione mondiale.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Di che si tratta, Renata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Polizia Segreta Carabinieri... Sai
gli stanno facendo il culo con uno </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">,
una persecuzione totale. Ma chi si credeva di essere quello?! Come si è
permesso?! Meno male che ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Renata, ma cosa c’entriamo noi coi
Carabinieri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai Corrado, non fare l’ingenuo!
Sono colleghi, compagni. Eppoi, con tutti i soldi che ti ho dato e continuo a
darti non è che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, certo, Renata...
...Spiegami, ...se posso essere utile...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore degli Squadroni della
Morte dei CC della Cernaia era stato perentorio colla Allakka: “Va fatto
contattare da qualcuno lo abbia già conosciuto in passato, dato che da quelli
di ora, colleghi di lavoro ed altri, non riusciamo a cavare nulla per in nostri
scopi. Va detto loro che lui è il capo del terrore. Poi, quello che loro ci riferiscono
o meno, lo manipoliamo noi secondo le nostre solite procedure. Perché o
espandiamo il dossier oppure viene revisionato e declassificato, e dunque Roby
viene scartato dai programmi di stalking, pogrom, linciaggio totali e
permanenti, dallo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. E
se lo ‘perdiamo’, bisogna smettere tutto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka chiamò subito Nikla: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, ci occorre il tuo aiuto...
Roby va a Milano!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A fare cosa?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Vuole diventare analista
finanziario...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come?! Ma chi si crede si
essere?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci devi aiutare, Nikla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo, Fiorella! Va impedito!
Va impedito!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No... Beh... A noi non è che
interessi quello che fa... È che, di sicuro, deve essere un qualche suo
diabolico trucco...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come sarebbe a dire?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quello va a Milano con la scusa di
studiare ed invece, magari, è solo la copertura che è il capo del terrore... E
se poi diventa pure analista finanziario...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma sì! È vero! Va fermato!
...Qualunque cosa si creda di fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, non mi avevi detto che
conoscevate delle persone...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non era nulla di
compromettente, Fiorella... ...Si parlava...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Di cosa Nikla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cose che capivo poco... Storia...
Storia di occasioni mancate, dicevano ...Appunto, solo storia, storie...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tipico... Tipico... Quelli del
terrore sono fissati con le occasioni mandate come tutte quelle storie della
resistenza tradita...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, cosa c’entro io con lui
che va a Milano, magari diventa finanziere, e magari mi sminuisce ancora di più
con Serena?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, non è che lo si potrebbe
fare contattare da loro, di nuovo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E come?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa fanno quelli, dove lavorano?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Renata è una collega, a Savona.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?! Ma allora se la
contatti, vedrai che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla tutta concitata e raffazzonata
chiama Renata. Piagnucola e si dispera. Le dice che Roby va fermato che sennò
le porta via Serena, che se ora va perfino a Milano a divenire finanziere non
lo si può tollerare, e che occorre che loro, lei e Corrado, “che voi capite di
queste cose”, confermino che Roby è il capo del terrore, perché a Torino tutti
sanno esserlo, e che dunque occorrono conferme, conferme di persone competenti
come loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si sono cose del tutto
sconclusionate. Tra Nikla e Renata scatta la solita </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">sindrome dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. Certo,
in apparenza molto differenti. Ma quella è la base comune che le rende solidali
e sodali, complici.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">
“Certo, Nikla. Hai ragione. Se è il capo del terrore va fermato. Eppoi, hai
ragione, non si può certo tollerare che voglia fare il finanziere a Milano. Ma
cosa si è messo in testa quello? Prima ci lascia dicendo che a lui interessa la
cabala e non le nostre sciocchezze proletariole. Intanto diviene capo del
terrore. Lo arrestano ma la fa franca. Ed ora, quel giudeo, cosa vuole fare, il
finanziario?! Terrore e finanza! Corrado va spesso a Torino. Gli dico di
trovarlo e di sentire che gli dice. Lui mi riferisce ed io riferisco a te.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Estate-autunno 1991. Corrado va a
Torino per i suoi giri di librerie, per lasciare i suoi libretti e pregare i
librai di metterli in bella mostra sì da vederne qualcuno. Con quel suo solito
fare da sporcaccione, telefona a Roby. Si vedono in Piazza Castello. Il figlio
lo ha lasciato in auto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si siedono un attimo in un bar per un
caffè od un cappuccino. Incontro surreale. Roby lo sa che Corrado deve riferire
agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO per lo <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Corrado gli regala un libretto che guarda caso è della donna e finanziatrice
che Corrado ha rimediato a Genova. Roby sa già tutto e dunque riconosce il
nome. Dato che Corrado non ha speranza di vendere quei libretti, li regala
quando può, sì da poter dire alla sua amata e finanziatrice che il suo libro
venga comprato. Non è questione di valore intrinseco o meno, come già detto.
Uno compra sulla base dell’editore e di quello il libro sembri essere. Una
sconosciuta di casa editrice sconosciuta non ha speranza di vendere nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Intanto Corrado, teso ed imbarazzato,
dice che lui non ha nulla da rimproverasi che l’Impero sovietico sia crollato.
Chissà che gliene possa fregare a Roby del muro di Berlino caduto addosso al
tozzo Corrado...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Corrado chiede pure a Roby, con netto
tono di rimprovero e ripulsione, perché mai lui [Roby] abbia interesse per
informatica e programmazione. Roby pensa che gli scemi e gli ignoranti abbiamo
sempre l’impulso di mostrarsi tali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Aggiunge di essere lì col figlio, che
lo aspetta in macchina, che si è dovuto sposare e, pensando con angoscia a
tutto quello che gli costa non avendo lavoro e fingendo di lavorare con lui,
scuote la testa disperato fingendo di compiangere quelle povere donne che
restano incinte due volte di seguito. Sta riferendosi al figlio con moglie e
due figli a carico suo, per cui ora deve chiedere soldi in giro per sé ma pure
il figlio e famiglia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Finita la penosa esposizione di
Corrado, del tutto fuori di testa, per cui gli scappa pure un “tu ti credi di
fare chissà cosa ma intanto noi ti facciamo il culo e ti seghiamo le gambe
qualunque cosa tu possa cercare di fare”, Roby lo accompagna all’auto dove lo
aspetta il figlio, si salutano, ed ognuno se ne va per la sua strada. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rientrato a Genova, Corrado telefona
subito alla Bruzzone: “Renata, puoi confermate agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO che è di certo lui il capo del terrore. Non
ha detto nulla. Dunque, chiaramente, si mascherava. Si cela dietro
l’informatica e ora dietro quella storia del finanziere o del finanziario per
andare a Milano per le loro trame. Io ho occhio... Confermo tutto! ...Ah,
Renata... ...mi occorrerebbero, entro qualche giorno al massimo, una ventina di
milioni perché abbiamo proprio delle scadenza ormai non più dilazionabili...</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Renata riferisce a Nikla ed alla
Allakka, e la Allakka e Nikla agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte
CC-NATO. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby è a Milano, nella stanza
dove Roby è restato parcheggiato [dato che avevano l’ordine di non dargli
nessun lavoro della sua qualifica per cui è restato a fare nulla in uno
stanzone di fronte a quello del direttore, Giuseppe D' Amore], un giorno si
affaccia una che era lì in trasferta da Savona: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Conosci la Bruzzone?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non la conosco.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Costei ha poi riferito alla Bruzzone
che a riferito alla rete di Torino degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte
CC-NATO: </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Sì, anche ora
che è a Milano, quel Roby continua a celarsi. Sicuro segno che è il capo del
terrore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Roby frequentava un corso AIAF, oltre ai
soliti studi cabalistici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">1995.
Roby se ne va all’estero per un dottorato </span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Siamo al primo luglio del 1995.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka, ossessa, ha già informato
gli Squadroni della Morte dei Carabinieri che Roby si sta sottraendo
andandosene all’estero per un dottorato. La Polizia Segreta CC diviene subito
frenetica di poter avere le autorizzazioni presidenziali e governative per
poter estendere a livello NATO, dunque mondialmente, lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Dovevano montare un caso. Intervengono su
Rikkio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’ufficiale degli Squadroni della
Morte dei Carabinieri contatta direttamente Rikkio:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signor Sgarruffo, brutte
notizie...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio euforico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, finalmente, lo avete
riarrestato?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signor Sgarruffo, Roby è andato
all’estero per un dottorato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio diviene rosso cupo, rabbioso,
livido e si sente mancare, sprofondare: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non possiamo permetterlo! Ma
che si crede di fare, alla sua età! Ma non mi avevate garantito che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi non possiamo fare nulla senza
il vostro aiuto. E neppure senza l’aiuto del bersaglio. ...Se lui si
sottrae...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non eravate sicurissimi che...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Creare un caso è una cosa
complessa, Signor Sgarruffo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa possiamo fare? Cosa posso
fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “A lei lo posso dire... Dobbiamo
montare un caso internazionale per continuare a colpirlo pure all’estero.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come? Cosa posso fare io?
...Naturalmente, non è che io possa espormi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In pratica, quando vi diremo, ci
sarebbe da andare a Torino. Fare domande. Fingere preoccupazione... Poi ci
pensiamo noi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non è che io possa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo so. Dobbiamo ben mobilitare
Franka, sua madre.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sarebbe l’ideale. Quando mia madre
si agita... Già è sempre agitata. Ma quando diviene incontenibile.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora ci lavoriamo... Poi, le
diciamo che cosa vada fatto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Bene. Attendo vostre indicazioni.
...Posso e voglio fare tutto il possibile e l’impossibile ma è necessario che
io rimanga ben coperto, senza espormi, senza figurare. Deve sembrare che io
venga trascinato contro voglia e deve apparire che io non faccia in pratica
nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, Signor Sgarruffo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Comunque sono disponibilissimo.
Quel Roby va proprio liquidato. Ma che si crede di fare?! ...Fare un dottorato!
E poi?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allakka si vede l’obiettivo era
stata incaricata di mobbizzare all’INPS di Torino che le sfugge e ne resta
scioccata. La sua vita diviene senza senso. L’Allakka è una ignorante, e senza
nulla nella vita, che nel danneggiare il prossimo trova un suo momentaneo
appagamento, pur ansioso e nevrotico. Sta male egualmente, ma nella malvagità
trova una momentanea giustificazione per tirare avanti. Arriva a casa. Il suo
medico che oramai da anni tromba con tutte le infermiere e le dottoresse che ci
stiano, cioè un po’ con tutte, e non più con lei, se mai abbia fatto quelle
cose con lei, che comunque non se ne lamenta essendo da sempre frigida, è lì.
Lui è la sua sicurezza, la sua parvenza di essere normale. “Ho anch’io un
uomo”, si dice. “Se non mi scopa più, che importa. Eppoi a me non è mai
interessato. Si sa come siano gli uomini... Se resta qui, proverà qualcosa per
me”. Pena. Sì, lui provava pena per quella ‘sua’ Fiorella. Eppoi, tra quelle
che si erano fatte e si facevano da lui scopare, nessuna era voluta andare
oltre il trombare sul lavoro. O erano già variamente accasate o non si
facevano, comunque, idee di lunga durata con lui. Lui aveva le sue cose, in
quella casa. Fiorella non è che fosse troppo invadente. Per cui... Quando si
incontravano era come avere una presenza con cui eventualmente scambiare due
chiacchiere o stare in silenzio, comunque dividere le spese. Se non voleva
trovarsela nel letto, c’era un divano di fronte alla TV e pure un altro letto.
“Ero così stanco dal lavoro. Sentivo il bisogno di allargarmi e di rigirarmi
nel letto senza disturbarti...”, le diceva. Lei sorrideva ed assentiva. Pure
per lei era meglio dormire sola. Le bastava poter dire che pure lei aveva il
suo uomo, che se qualcuno le telefonasse magari rispondesse lui. Una finzione
ormai. Non che pure prima... Era lei che gli si era attaccata. Lui non aveva
avuto il coraggio di dirle che era stato solo per farsi una trombata, poi altre
su insistenza di lei. Lui era il classico piemontese, superficiale e furbastro.
Lei era come talune di origini islamiche poverissime, lei fingentesi italica e
torinese ma le era restato quel voler essere proprietà di qualcuno. Una
finzione. Lei si fingeva sua proprietà. A lui non era capitato altro, se non
gli scopeggi sul lavoro, per cui non aveva avuto bisogno di volgersi altrove
come abitazione e come finzione o realtà para-coniugale. Lei gli si era
appiccicata. Lei tornava tardi. Lui spesso faceva la notte ed i fini settimana.
Non è neppure che si incontrassero quotidianamente. Bastava sapere se uno o
l’altra dovesse comprare il latte, il pane o qualche altra cosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby stava sparendo
[‘sparendo’, nel senso che era andato a Milano, come pendolare, dove aveva
delle cose da regolare con la cabala, e si era dimesso dall’INPS] e con quella
intenzione di andarsene poi all’estero, l’Allakka aveva cominciato a sbattersi
al partito, al sindacato e con la rete di terrorismo di Stato degli Squadroni
della Morte dei Carabinieri:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“È uno
pericoloso. Non possiamo permettere che... Se non lo incastriamo è come dire
che fino ad ora lo abbiamo perseguitato senza ragione. A quello lo dobbiamo
blindare per sempre.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Qualcuno gli aveva obiettato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Me se qui in Italia non faceva
nulla ed ora se ne va pure.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei mangiava loro la faccia urlando: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma è chiaro che va a fare il capo
del terrore all’estero e dall’estero.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se alla fin fine non abbiamo
elementi concreti, neppure indizi, neppure il sospetto possano esserci
indizi...”, le obiettavano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Appunto, perché è uno che si
cela!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Uno che non fa nulla, non fa
nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se uno sembra non faccia nulla, ed
è Roby, è perché siamo noi che non riusciamo a scoprirlo, per cui si deve
insistere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E quando Roby era già all’Estero, con
l’Allakka e a Nikla sempre invidiose furiose:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Va fermato! Va fermato! Va
distrutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che farà mai in Inghilterra ed
in Belgio dove solo studia e studia.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È ciò quello ci dà a bere,
vorrebbe darci a bere...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, lo sappiamo che gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte Carabinieri avrebbero voluto </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fabbricarlo come teorico
ultrasinistro-terrorista. Per questo lo hanno messo sotto </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Lo stesso Roby lo ha sempre saputo e
chiaramente non gli è mai interessato. Lui mostra tutt’altri orientamenti e non
estremisti, perfino non politici. Addirittura, quando scrive su qualcosa,
sembra un americano, un liberista, uno della libera impresa. E poi non lo
vedere che è un giudeo sionista?! E quelli che lo volevano come teorico
sinistro e del terrore... Ma non è che siete tutti pazzi?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È perché si cela.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Più che celarsi, si nega. Tu ed
altri ci raccontavate e ci raccontate che... Il punto è che lui non è.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se ora cessiamo lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, è come dire lo Stato, gli eroici carabinieri,
le loro rete parallele, si sono sbagliate ed hanno speso soldi ed energie per
nulla! Lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> va continuato, intensificato ed
esteso fino a che lui non sia distrutto!” ...Che era poi la linea dei settori
più ottusi e corrotti dei carabinieri stragisto-terroristi, e dei burocrati e
governanti li usavano e li coprivano. Per non dire di tutti gli invidiosi
furiosi e malvagi che abbiamo citato in precedenza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come dire che vi siete sbagliati e
non volete ammetterlo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No! No! noi non ci sbagliamo mai!
Va distrutto! Va distrutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’ipotesi dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> degli Squadroni della Morte dei Carabinieri
su Roby era semplice quanto criminal-demenziale. Quello è un teorico. Noi, con lo
</span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, lo spingiamo alla clandestinità.
Poi lo arrestiamo e, dato che non abbiamo più nessun Curcio, né altri
equivalenti, che scrivano cose credibili, lui diviene, lo facciamo divenire, il
teorico terrorista che dirige ideologicamente dal carcere. Intanto la cosa si
combina con le necessità delinquenziali di qualche bamba che vorrebbe
delinquere con copertura ‘politica’. Del resto, gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO si nutrono di psicotico-delinquenti privati e
che lo fanno per demenze e delinquenze loro.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sono i tipici giochetti che fanno
quelli lì, “lo Stato”, con tutti coloro attraggano la loro attenzione. Li usano
quando sono fuori e continuano ad usarli quando li hanno messi dentro. Lo fanno
con ‘politici’, come con mafiosi ed altri delinquenti comuni. È che nel caso di
Roby non c’era proprio nulla, a parte psicotico-delinquenze altrui, di Stato e
degli altri pidocchi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I carabinieri stragisto-terroristi, e
governo e presidenza li dirigono, sono semplicemente dei pazzi e degli idioti.
Non capiscono un cacchio e non sanno fare un cacchio. Sapessero fare qualcosa,
andrebbero a lavorare invece di rubare stipendio ed altro delinquendo coperti
dal segreto di Stato. Il Curcio & Co. che scriveva le cosiddette Risoluzioni
Stategiche, scriveva solo cose illeggibili e senza senso, e neppure nessuno le
leggeva realmente. Erano cose strampalate in linguaggio supposto m-l, senza
alcuna base teorica o fattuale, senza alcuna profondità culturale, anche
politicamente nulle. Erano stati convinti che un bel giorno i CC sarebbero
andati da loro e li avrebbe nominati loro dittatori. I militaristi fuori [i
moderati li avevano sbattuti dentro, mentre i militaristi erano di fatto
protetti dai carabinieri andreottiani che li useranno per far fuori Moro, per
impedirgli di divenire Presidente della Repubblica, e connessi, e li
arresteranno poi quando non serviranno più e gli USA si saranno stufati] non se
ne facevano nulla di quelle scemenze scritte da quelli dentro con cui non
avevano contatti. Quelli dentro si annacavano del terrorismo di quelli fuori
solo per demenza. Si sentivano importanti. Il loro mondo era quello del
secondino, e del familiare o conoscente facesse loro visita. Dicevano che loro
avevano potere perché c’erano quelli fuori. Mitomanie. Tutti i tentativi di
evasione di massa verranno sempre sabotati da quelli fuori. Facevano finta di
organizzarli per tenere occupati e ben subordinati quelli dentro, ma poi erano
sia troppo complicati che con insufficiente appoggi. Senza appoggi dei CC non
potevano fare nulla. E non fecero mai nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Erano tipiche logiche
demenzial-mafiose. Le scemenze scritte da Curcio & Co venivano pubblicate
solo perché ciò serviva agli Squadroni della Morte dei Carabinieri ed alle loro
reti. Per questo i CC procuravano editori per quelle scemenze. Sennò avrebbero
potuto facilmente censurare il tutto accusando di apologia di reato chiunque
pubblicasse qualcosa, o più semplicemente facendo cessare il flusso dei soldi
di Stato e para-Stato per aziende editoriali chiaramente in perdita. Tutta la
letteratura BR fatta pubblicare serviva a conclamare che si trattava di
‘compagni’ con “grande dignità teorico-culturale” oltre che di “grande
coraggio”. Erano solo montature propagandistiche, da propaganda militare, organizzate
dei CC per far loro reclutare altri polli. Si recluta per il terrorismo di
massa solo se crea l’humus. L’humus venne creato con le tipiche tecniche della
propaganda militare. Giornalisti specializzati pubblicavano storie che poi
venivano diffuse dalle maggiori case editrici e vendute con grandi pubblicità.
Era chiaro che decisivi centri di potere stessero promuovendo pur dichiarando
di ‘condannare’ e ‘combattere’. Gli Andreotti ed i loro CC ci sguazzavano,
oltre ad esserne tra i promotori, per fini loro, dall’interno dello ‘Stato’. In
Italiozia, quando il terrorismo di massa viene liquidato e vengono imposte
dissociazioni e recessi, ecco che tutta quella produzione ‘teorica’ viene a
cessare. Nessuno la impone più. Nessuno la chiede più. Nessuno la pubblica più.
Gli Squadroni della Morte dei Carabinieri, su mandato di Presidenza e governo,
vogliono tenere in piedi solo una rete minimale. I cretini che sparino li
trovano sempre, all’occorrenza. Non trovano nessuno che scriva qualcosa di
pubblicabile e di credibile. Non che le scemenze dei Curcio fossero credibili,
ma non si può pretendere che dei carabinieri capissero certe cose. Non è
neppure vero che i cretini che sparassero, o fossero pronti a sparare, non
scrivessero cose, al livello delle scemenze di quello che scrivevano i Curcio
in prigione. Sebbene, poi, i documenti non servano a nessuno venga spinto a
fare quelle cose. Sebbene abbiano qualche limitata utilità per la creazione ed
il mantenimento di un clima per cui i cretini abbocchino e si offrano a chi,
“lo Stato”, ne necessiti per manipolarli. Avevano anche creato la leggenda che
DallaChiesa [quello i CC-NATO ammazzeranno in Sicilia per aver violato l’omertà
andreottiana durante l’operazione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Moro –
aveva raccontato a Craxi ed a MinoPecorelli, pure ad altri, dove fosse tenuto
Moro ed altri ‘segreti’] leggesse i documenti dei vari gruppi terroristi
nazionali e locali. Quando DallaChiesa arrivava da qualche pare, organizzava
semmai banchetti. Non perdeva tempo a leggere scemenze dei grupponi o dei gruppetti.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sono procedure da Disservizi Militari
per cui occorrano la logistica, quelli sulla prima linea, e gli uffici<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>propaganda. Devono dunque riempire delle
caselle per queste funzioni. Quando non trovino nessuno cercano di procurarseli
anche con </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> mirati. Ma sono così corrotti ed
incompetenti che si sbagliano in continuazione. Se si sbagliano, persistono
perché così pensano di rimuovere le prove delle loro incompetenze oppure perché
hanno innescato dinamiche per cui non possano che persistere pur in modo del
tutto vano, vano rispetto a quello volessero inizialmente ottenere e, talvolta,
vano anche rispetto alla distruzione del bersaglio. Chi comandi diviene spesso
schiavo degli esecutori. L’istituzione, lo statista, l’ufficiale od il
sottufficiale dei CC dei suoi disinformatori.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Beh, vi erano delle complicazioni
oggettive. Quando furono creati i primi gruppi terroristi, subito favoriti in
ogni modo dagli Squadroni della Morte dei Carabinieri che ci sguazzavano, in
fondo era bastato estremizzare lo sloganistica puramente parolaia
dell’ultra-sinistra e dire che si doveva fare realmente quello (l’impossibile
assalto allo Stato), non solo dirlo. Ora, quando stavano demolendo il
terrorismo di massa era più complicato. Sia vi sono ordini governativi-NATO,
sia il terrorismo di massa era andato troppo il là per cui vi sono forme di
ribellione nella PS che, non meno psicotico-delinquenziale del CC (che, tra
l’altro, proprio mentre si avvia la demolizione del terrorismo di massa,
promuovono i comandanti più folli e sanguinari delle varie bande BR), ottiene,
a livello di sue Polizie Segrete, qui, specificatamente, di Unità di Tortura,
copertura governativa totale ed assoluta sui loro crimini, in particolare con
Pertini Presidente e dai governi Cossiga e successivi, e con VirginioRognoni
che era Ministro dell’Interno pure in precedenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando demoliscono il terrorismo di
massa, ma non del tutto, i CC ne preservano delle fette, pur ultra-minoritare.
Per i CC, si trattava ora di trovare scribacchini per giustificare il
terrorismo, almeno tra ultra-minoranze, dopo che si era visto che esso non
portava da nessuna parte. Ovviamente queste sono affermazioni tautologiche.
Prima, CC e governo fanno credere il terrorismo possa vincere. Quando lo
demoliscono, fanno credere esso non avrebbe mai potuto vincere. Sono creazioni
di scenario realizzate dal potere. Chessò, quando a Cuba, SIS-CIA fanno vincere
la mafia dei Castro, semplicemente ordinano ai comandanti militari del governo
di non combattere. Sennò, quattro straccioni della mafia dei Castro non
sarebbero andati da nessuna arte, neppure sopravvissuti in montagna. Le masse
che acclamino, ...acclamano sempre chi vince, ...chiunque vinca e ‘tutti’
presentino come ineluttabile. Che un terrorismo vinca o perda, oppure divenga
endemico, viene sempre deciso altrove, da chi possa deciderlo. Presidenza e
governo, ed i loro Squadroni della Morte dei Carabinieri, erano riusciti a
celare che era tutto sorto, e si era tutto sviluppato, su loro decisione ed
iniziativa, e per loro fini, per fini di regime e NATO. Ma che si potesse ora,
a terrorismo rimosso, inventare qualcosa, di teorico, per giustificare sulla
falsariga del vecchio, un qualche nuovo terrorismo continuazione dello stesso,
pur oltre lo stesso, era ed è una demenza che solo dei politici e delle
istituzioni all’italiota, ed i loro Squadroni della Morte dei Carabinieri,
potevano immaginarsi. Sì, hanno tenuto in vita delle piccole bande. Ma sono
visioni da Disservizi Militari che occorrano dei dipartimenti propaganda
terroristi che debbano e possano creare supporti teorici. Prima volevano dare a
bere le scemenze del “foco guerrigliero” e delle “campagne maoiste” attraverso
sui “conquistare il potere”. Ora vorrebbero dare a bere quelle della
“resistenza” per immaginari ed impossibili futuri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il futuro è la robotizzazione, le
scienze le conoscenze. NON il solito luddismo da oligarchie predatorie e da
CC!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In realtà, può essere facilissimo,
per degli Squadroni della Morte dei Carabinieri, organizzare episodi di
terrorismi di cui necessitino. A volte, non sanno farlo perché sono proprio
corrotti ed idioti. Eppure quando abbiano ricevuto l’ordine di buttare giù
qualche giuslavorista del governo, qualcuno per l’assassinio lo hanno egualmente
raccattato. Ma poter immaginare di creare delle giustificazioni ideologica
sulla falsariga del vecchio è proprio una cosa da carabinieri dementi e
corrotti. La ‘giustificazioni’ si creano da sole. Comari capaci di ammazzare
uno e poi di inventarsi una giustificazione da facebook, si auto-generano. Dai
qualche soldo, qualche arma e copertura a qualche demente... e se ne trovano a
bizzeffe. Perfino troppi. Ai CC bastavano e bastano ora piccolissime bande,
club di amici.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Last but not least</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, sbagliarono del tutto persona,
almeno nel caso di Roby. Ma non sembra che ne abbiano neppure trovati e creati
altri di ‘ideologi’ dal carcere, o fuori da sbattere dentro. Ah, certo, hanno
incastrato ed incarcerato vari pasticcioni e che, inevitabilmente, scrivono. Ma
da lì ad aver trovato qualche improbabile ‘ideologo’... Ovviamente è tutto
relativo e soggettivo, quando si danno valutazioni su queste cose. Ma pur non
essendo chi scrive qui interno quelle reti, se vi siano lì delle menti eccelse
non ne avrà avuto notizia, o proprio non ve ne sono.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quanto a Roby, formatosi coi
cabalisti della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], non ha mai avuto
nulla a che fare con le sub-culture della grande mistificazione delle
propagande di guerra degli ultimi secoli, il “movimento operaio” e connessi,
inventati, creati dalle polizie civili e militari, e tirato e tirati fuori per
ogni operazione sporca di Stato e di Stati. Il “movimento operaio” non è mai
esistito. Se lo inventano i governi, per uso interno, o contro altri governi.
In Germania, serve a militarizzare gli operai, così da meglio sottometterli
allo Stato. Quello russo è compradoro e serve poi ai tedeschi per sfondare lo
zarismo alleato inglese. Dopo serve ad altri per altri fini ancora. ...Per
esempio, ancora agli inglesi che sfondare a loro volta la Germania che gli
inglesi stessi fanno divenire nazi. Quello italico post-bellico lo creano gli
inglesi per creare un fascismo compradoro angloamericano sotto la direzione del
PCI, e della DC ed altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">È come i “movimenti di liberazione
nazionale”. Qualcuno ti paga, ti compra le armi etc. ...per farti divenire
indipendente?! È c’è chi ci crede. Certo, chi crei e finanzi gruppi terroristi
nazionalisti crea, in parallelo, tutta la propaganda sui movimenti di
liberazione nazionale. Chiaro che moltissimi vi credano. Le “lotte o movimenti
di liberazione nazionale” sono un’altra balla. La nazioni sono spesso
fabbricazioni a tavolino. Se un Impero, o staterello confinate, ne necessita
una [o più] per sfondare qualche d’un altro, si inventa una nazione da liberare.
Quando si vuole, le ‘nazioni’ di un’area spariscono per secoli. Alla necessità
di qualche potere, vengono, magicamente fatte riemergere. Soldi, sacerdoti,
edifici di culto, scribacchini e sobillatori, ed il gioco è fatto!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco, solo dei dementi carabinieri
[con appendici di PS] potevano dire a Presidente e governo [per queste
operazioni - </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">pogrom, persecuzioni, assassinii, stragi etc.
- vengono emessi, e poi rinnovati eventualmente con rettifiche, decreti segreti
con la firma del Presidente della Repubblica, del Capo del governo e del
Ministro dell’Interno, eventualmente di quello della Difesa, copertura CoPaSiR
(o come si chiama sul momento), e controfirme angloamericane se vi sono
classificazioni NATO dell’operazione; se qualche firma manca, l’operazione non
ha luogo, non può neppure iniziare; ovviamente tutti fingono di non saperne
nulla!] che avevano trovato un Roby che poteva fare, debitamente incastrato,
l’ideologo terrorista dal carcere, dopo averlo in qualche modo compromesso ed
incarcerato, naturalmente. E solo dei dementi presidenti, presidenti del
consiglio e ministri potevano ordinare agli Squadroni della Morte dei
Carabinieri di procedere con lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> per
spingere un Roby alla clandestinità, poi incastrarlo (prima o dopo avergli
fatto tirar giù qualche giuslavorista), e dunque farne un “ideologo da
carcere”. Follie di Stato! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dettaglio per nulla secondario, Roby
non era neppure in contatto con ‘quelli’. Sì, insomma, Roby non era in contatto
con l’area di eventuali residui BR, od altri, né aveva ‘milizie’ sue cui
eventualmente appiccicare poi l’etichetta “nuove BR”. Neppure dopo che fu
rilasciato nel 1984, dopo essere stato preso nel 1981.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, anzi, una volta, una volta che,
siamo negli anni ‘80 avanzati, Roby si stava sollazzando con una calda
giovincella napoletana che faceva lettere a Torino, dopo circa un mese che si
vedevano, lei, un giorno, dopo che..., gli fece tutta seria seria:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby, che cosa ne pensi del
dibattito che va avanti in ambienti più ristretti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che ne so io?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby perché non andiamo..., sì
perché non facciamo i soldi veri, per esempio facendo qualche succulenta
rapina?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Boh, non è il mio genere. Non
saprei da che parte cominciare... Se a te piace fare quelle cose, fattele. Ma
senza di me.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby, perché... ...perché non
andiamo in clandestinità... ...Sai, dicono che, quando si sia in clandestinità,
si possa fare quello che si voglia, viaggiare pure all’estero, farsi un nome...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se voglio farmi un nome, scrivo
oppure apro una pasticceria che divenga rinomata... Posso sempre mettermi a
dipingere. Magari ti passo della vernice sulle chiappe e ti faccio sedere su
una tela... Quadri di avanguardia!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, no, Roby era davvero spazientivo
a sentire quella che, quel giorno, dopo un paio di chiavate, aveva voglia di
dire tali scemenze. Con lei che cominciò ad urlare, Roby la rivoltò, le aprì le
chiappe, le sputacchiò sull’ano e glielo sprofondò dentro con lei che si mise a
piangere perché diceva che lì era intatta e che ne aveva orrore. In effetti,
era piuttosto stretto e lei era disperata dalla sofferenza, dal dolore. Non
appena Roby le sborro dentro al culo, si rivestì rapido e le disse, prima di
andarsene dalla casa di lei: “Vedi, non siamo fatti per intenderci!” E non si
incontrarono mai più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non che sia raro incontrare fuori di
testa. Ma almeno stessero zitte e non lo facessero vedere... No, no, quella,
dovevano averla improvvisamente ‘montata’ perché si facesse quella parte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Incredibile ma vero, ...questa
pretesa degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO di avere Roby per cose
per cui non aveva la minima predisposizione né propensione.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> È come se Presidente e governo
avessero incaricato gli Squadroni della Morte dei Carabinieri di organizzare
uno </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> contro un convinto vescovo per farne
il capo di un gruppo terrorista indù di cui costui neppure aveva mai sentito
parlare. In quegli anni ‘80, c’è Pertini come Presidente, il fuori di testa al
servizio inglese. Poi, subentra Cossiga, uno sporcaccione delirante e mitomane
che si barcamena.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tale il livello! Tale la realtà! Tali
i burocrati, gli statisti, “lo Stato”! ...E tali i pidocchi medi di supporto...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">1997/98.
Fanno mettere anche Serena sotto <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>
</span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appunto... Nell’infamia, i pidocchi
non hanno limite...</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">È nella seconda metà degli anni ‘90,
già dopo che Roby, a metà 1995, se ne va all’estero per restarvi, per un
dottorato etc, ed anche dopo che avevano combinato la missione speciale, nella
primavera 1997, quando Rikkio-Franka erano state mandate a Torino dove Roby
aveva casa (a delirare con inquilini del palazzo), dall’amministrazione
dell’edificio, sul posto di suo ex-lavoro, e pure da qualche Eleonora, per
sputtanarlo dicendo che che Roby era di sicuro il capo del terrore mondiale
clandestino all’estero chissà dove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poteva ora essere il 1997-98. Nikla
‘assale’ la Allakka con uno di quei suoi angosciati ed angosciosi: “Fiorella,
devi aiutarmi! Sto perdendo Serena. Serena s’è innamorata di un ragazzo. Sono
sempre assieme. È troppo felice. Parla solo con lui. Non mi considera più. E se
lei va a vivere con lui, si sposa, io resto sola. Etc. Etc.”, cui abbiamo
detto, in parte, sopra. Riprendiamolo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ah, se non fosse stato per quello,
comunque la Allakka si era già tenuta, e si teneva, in contatto di suo, con
Nikla, per lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">
contro Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Repetita iuvant</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">È nella primavera 1997 che Nikla-Allakka-</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO montano quella cosa per cui Rikkio e Franka
che vanno in giro per Torino a chiedere se abbiano notizie di Roby ed a dire di
avere notizie sicurissime che lui debba essere... Era indispensabile per
estendere stabilmente lo <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>
contro Roby da italico a operazione NATO. Invero, anche senza quello, se Roby
andava da qualche parte potevano egualmente chiedere favori bilaterali alle
Polizie Segrete locali. Lo avevano già fatto nell’estate 1991 quando Roby era
andato in vacanza da qualche parte. Alloggiava in una pensiocina a conduzione
familiare. Avevano mandato la locale Polizia Segreta a parlare con la anziana
proprietaria che quando Roby rientrava la sera, lo interrogava, con cipiglio
paranoico, su dove fosse stato durante la giornata e poi gli ‘perquisiva’
biglietti ed altre cose per vedere che veramente fosse andato in teatri, musei
e cose simili. Dopo averlo interrogato e ‘perquisito’, si attaccava al telefono
per il rapporto quotidiano alla Polizia Segreta locale su Roby. Roby si
spanciava del ridere per quella vecchia folle sempre più tesa per una della
solite <i>mission impossible</i> contro Roby. Era sempre più vigilante. Oramai,
fatta sempre più ansiosa, dalle locali Polizie Segrete, neppure dormiva più.
Passava la notte ad aggirarsi inquieta per la pensione e poi, al giorno, si
deambulava in un torpore semi-ipnotico. Uno spasso! E lì erano solo contatti
bilaterali, richieste di favori occasionali tra psicotico-delinquenti di due
polizie Segrete in operazione-persecuzione. Invece, con la classificazione NATO
dello <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>, cambia tutto, tutto
diviene istituzionalizzato e quasi automaticamente implementabile in tutto il
mondo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Qui siamo appena dopo. Magari subito dopo l’estate 1997, nell’autunno. Può
essere un anno dopo, cioè dopo l’estate dell’anno successivo. Non oltre. Dopo
che Serena ed il ragazzo erano stati assieme al mare, dove tutti li avevano
visti raggianti l’uno dell’altra, ed in altre vacanze come a Berlino. A parte Angelo,
che ne era felice, come lo è sempre a vedere gli altri contenti, erano tutti
furiosi di invidia. Una ragazza che ha appena finito o sta finendo
l’università, e lui pure, innamorati e felici. No, non possono tolleralo. Nikla
mangia, beve, si impasticca. No, non basta. La sua ‘mammina’, furiosa per
Serena felice, la sgrida: “Nikla è colpa tua che non la hai saputa tenere a
freno. Non mi vuole neppure più venire a trovare. Si vede che pensa sempre e
solo al suo ragazzo. Si deve fare qualcosa!” Gli altri della galassia degli
invidiosi furiosi, idem. No, no, l’invidioso non può tollerare la felicità, i
successi e le realizzazioni dell’altro. Deve distruggere l’altro, gli altri, i
felici ed i puliti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Q</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">uella disperazione
di Nikla, relativamente a Serena, dà agli Squadroni della Morte dei
Carabinieri, ed alla loro rete di cui Allakka, come faccendiera delle milizie
terroriste PCI-CGIL, o già<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PCI-CGIL [il
centro del PCI togliattiano, quello creato dagli inglesi nel 1944 a Salerno,
resta lo stesso pur mutando denominazione varie volte, dopo il 1989], è parte,
un’altra utilissima occasione per le loro pazzie ed il loro delinquere di
Stato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Retrocediamo ancora alla primavera
1997. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, stammi bene a sentire. Io
non ne so niente e non ne voglio sapere niente. Ma al partito, al sindacato, mi
dicono che ai Comandi Carabinieri... Sì, insomma, non possono fare più nulla
ora che lui è all’estero. Hanno bisogno di delle autorizzazioni governative...
Appena riescono ad averle, possono continuare a seguirlo pure all’estero...
Ecco, appena è ufficiale che Roby è ancora considerato il capo del terrore, ed
ora pure all’estero... ...ecco, come dirtelo...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Che le chiedano! Non possiamo mica chiederle noi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, guarda, a me, ad essere sincera, non ne
frega nulla. Mi hanno messa di mezzo. Poi solo per altruismo ti ho detto che in
effetti Serena... ...Beh, tra il modello negativo, e tu di tutti i giorni,
c’era il rischio, più che il rischio, che lei si sentisse più vicina a lui. Lo
vedevi che lei simpatizzava per lui mentre era insofferente di te che pur ti
eri sempre sacrificata... Tu stessa mi hai pregata, ci hai pregati, di
attivarci... A me, beh sarà il mio destino, lo Stato, anche il partito ed il
sindacato, ha dato l’incarico di seguire il caso qui all’INPS, come funzionaria
regionale. Hanno detto che essendo alla formazione ho tempo, ed anche
opportunità, che mi rendono perfetta quando ci siano da seguire dei casi... Io
non dico mai di no. Sarà il mio animo cattolico, cristiano, lo spirito di
servizio. Se mi chiedono di servire, io servo, servo il prossimo, non me ne
lamento. Lui, non è più all’INPS. A me, se diventa dottore di ricerca negli
Stati Uniti, professore, aiutante del Presidente USA, e premio Nobel, non è
che... Serena cresce. Se be andrà bene da casa. Io ho esaurito la mia missione,
dato che lui non è più all’INPS, ...figurati che voglia che avevo di telefonare
a colleghi e colleghe, a direttori, incontrarli, dire loro che... ...Per me è
un sollievo che lui se se sia andato. Nikla, io te lo ho detto per
correttezza., per dovere. Era normale. Ma, sì dai, possiamo anche lasciare
perdere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nooooooo... Ma che dici Fiorella! Serena non se
deve andare mai da me!!! È mia e solo mia. E poi quello, ...quello!, già è
divenuto dottore qui. ...Fiorella perché non glielo avete impedito!!! Ora ha
fatto, come hai detto?!, un super-master e lo sta finendo in pochi mesi e con
grande successo... ...E voi lo avete lasciato fare? Ma allora, tutto quello che
avevamo fatto non è servito a nulla? Poi, cosa vuole fare?! Vuole fare
dottorati... ..come hai detto, vuole divenire premio Nobel?! Appena Serena lo
sa, io la perdo del tutto... ….Già mi manda a quel paese. Quando la porto dai
miei fa di quelle facce. Si vede che non li sopporta più. Alla mia mammina
cerco di non dire nulla. Le ho detto che è in prigione a vita. Magari lei lo
vede in televisione che prende il premio Nobel, e cosa mi dice la mia mammina?!
Tu non la conosci. Lei si è sempre sacrificata per tutti. Ha sempre pensato a
tutti. Pensa sempre a tutti. Lei che è così buona, se scopre che lui... ..lei
stramazza, quello me la uccide. La mia mammina stramazza morta e mi sgrida, mi
sgrida, perché è colpa mia che... Va fermato! Va fermato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sei sicura. Davvero vuoi continuare a...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E me lo chiedi, Fiorella?! Dovete bloccarlo,
...subito! Se non lo fate voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Loro, i compagni dei Carabinieri, anche le milizie
delle morte del Partito e del sindacato dicono che è tutto finito finché lui è
all’estero... Come dire... È al di fuori della nostra competenza territoriale.
Lui continua ad essere di competenza dei nostri eroici Squadroni della Morte
CC-NATO delle repubblica. Ma essendo all’estero...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Lo seguite all’estero, allora! Fate come si vede
nei film. Mandate un agente segreto che lo ammazza, almeno è tutto risolto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non funziona così. Per farla breve, occorre
costruire un altro dossier con tutte le testimonianze.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io testimonio. Testimonio subito! È pericoloso. È
il capo del terrore. È un’infame perché mi vuole portare via Serena. Questo prova
che è uno diabolico. Va bene così Fiorella?”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, si deve fare un passo alla
volta. Anzi, va fatto il passo giusto. Bisogna che Roby sia classificato come
pericoloso all’estero.” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io confermo o ripeto tutto, come già prima, ed
abbiamo un altro fascicolo per la classificazione all’estero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Brava Nikla. Vedo che capisci subito. Solo che il
fascicolo, il dossier, per l’estero deve attestare che è pericoloso all’estero.
Tu, come del resto tutti, hai già certificato che è pericoloso e che è il capo
del terrore. Ma qui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ora dichiariamo tutti che lo è anche altrove,
all’estero, in tutto il mondo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non funziona così.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Anche se questi dossier sono fabbricati un po’ alla
carlona, ...ma comunque noi lo sappiamo che Roby va eliminato!..., mi hanno
detto che occorrono loro altre fonti, altre fonti di...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ma allora è semplice, se le fabbricano
loro, i compagni carabinieri!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, noi lo sappiamo che è il capo mondiale del
terrore, e che va liquidato, sennò fa pure carriera e ti porta via Serena... Ma
noi, loro... ...non fabbricano niente. Sono corretti funzionari dello Stato,
militari rigorosi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, no! Serena è mia e quello va distrutto! Ma che
carriera! Cosa si è messo in testa?! Dove si crede di andare?! Che si crede di
fare?!...Te le faccio io tutte le dichiarazioni. Ce le fanno pure quelli di
Genova e della Spezia. Le chiedo pure a Casalbuttano. Sicura che noi tutti
sappiamo che dall’estero lui è li che trama, che pianifica, e lo scriviamo!”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, va bene. Tu puoi fare
molto. Se proprio vuoi andare avanti in questa cosa, occorrono cose appena
differenti. Il dossier deve essere costruito in altro modo questa volta. Non
una copia del primo. Sai, mai qualcuno controllasse... E dicono che, alla NATO,
c’è sempre qualcuno che va a mettere il naso per cui devono almeno avere
l’impressione che possa esserci qualcosa. Anche se lo capiscono che... Hanno
pratica, di queste cose... Bisogna lo stesso far finta che... Ci sono delle
cosucce da fare... ...Va fatta una cosa alla volta e subito. Ed il risultato si
ottiene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che posso fare io?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tu sei essenziale...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Prima cosa si deve creare questa
cosa all’estero di Roby. Dipende tutto da te...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come? Cosa?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dunque, Nikla... Noi ora sappiamo
che lui è all’estero per un dottorato. Noi siamo pure sicurissime, me lo dicono
dal partito e dal sindacato, che lui è il capo del terrore. Per cui è il capo
del terrore all’estero. Superclandestino, visto che finge di essere all’estero
per studiare, per fare un dottorato e che, qui, nessuno sa dove sia. Beh lo
sappiamo perché perché i nostri eroici compagni del Carabinieri... Ma lui mica
lo ha detto a nessuno dove sia, cosa faccia. ...Dobbiamo ammetterlo che si
muove come un clandestino. Ed allora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Tu ora chiami un po’ tutti...
Angela, Fausto-Maurizio, Rikkio anche se lo sa già... ...tutti e tutti. ...La
persona chiave è Franka. Lei si deve agitare... Tu la chiami e le butti lì la
cosa. Asciutta, sintetica, come casuale ma con tono appena preoccupato, come
una telefonata, un’informazione, dovuta. Lei poi ci rimugina, ti richiama. Tu
le dici che solo lei può scoprire... Che lei, che loro, ...che venga pure con
Rikkio..., ...l’importante è che vada a chiedere nel palazzo, all’INPS e dall’amministratore
del palazzo. Anche da qualche d’un altro conoscano a Torino. Tutto fa. Con più
parla, meglio è. ...Chiede di Roby, se sanno qualcosa... Fanno i preoccupati.
Poi dicono che hanno ben ragione di essere preoccupati perché lui è il capo del
terrore. Ora è all’estero. Non si sa dove sia. Sì, lo sanno un po’ tutti che è
all’estero per un dottorato. Ma, in fondo, sono solo parole. Il dottorato... Ed
intanto noi diciamo loro che c’è dell’altro che lui... Chi o sa di questo noi
diciamo... ...Chi non lo sa ti sente, ti crede, ti agita, fa quello deve essere
fatto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, non so se ho capito
bene. Mi sembra tutto un po’ complicato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla è colpa mia. Per essere
completa, la ho fatto troppo lunga. È tutto semplice, semplicissimo... Guarda,
Nikla, il primo passo è che tu chiami Franka. Le dici: Roby è all’estero, è il
capo del terrore, all’estero si mette nei guai, come copertura per stare
all’estero sembra che stia facendo un dottorato ...che è solo una copertura per
mettersi nei guai. Asciutta, breve, allusiva. Lo vedi subito come reagisce.
Guarda, Nikla, chiamala subito, qui, ora.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Pronto, Franka?! Sono Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È successo qualcosa?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, era solo per sapere come
stavate...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Notizie di Roby?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È sparito...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come è sparito?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È sparito... Nessuno sa nulla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sparito, dove?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dicono che sia all’estero...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “All’estero?! Ma è pericoloso?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sembra che come copertura stia
facendo un dottorato?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oooh, ma che si crede di fare?! E
poi cosa mi dice Rikkio se lo viene a sapere?! Un dottorato?! E mia sorella...
Oh, mia sorella mi mangia la faccia! No, no, non si può tollerare. Chi si crede
di essere?! Cosa si crede di fare?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Quelli, quando si mettono nei
guai, si coprono sempre... ...Fanno finta di studiare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché hai, avete, notizie che
stia mettendosi nei guai?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Bisognerebbe sapere... Se mi
dicevate, dicevano, che ere il capo del terrore... Ora pure all’estero...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma dove è, Nikla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Chissà... Lo sa, Franka... ...Uno
sembra sia a Londra, poi è a combattere in Afganistan... Uno dice che studia e
può essere in Israele a mettersi nei guai...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, sì, lo sento alla radio, lo
vedo in TV... Sono posti pericolosi. Succede sempre qualcosa. A volte, anzi
spesso, lo vedo. Deve essere proprio lui. Lì, che spara, che combatte, che si
mette nei guai... Gli telefono a casa. Non risponde nessuno. E se lo prendono?
Se gli succede qualcosa? Se si fa male? Oh, cosa mi dice poi mia sorella
Angela?! Mi dice che io non ho studiato, che non capisco le cose, che non ho
saputo crescerli...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se scopriamo, possiamo fare
qualcosa, farlo ragionare, rimediare, salvarlo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non è possibile che non si sia
confidato con qualcuno...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come faccio a saperlo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non sai proprio nulla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che ne posso sapere io...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché non chiedi?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “A chi chiedo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma non hai sentito nulla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Si dovrebbe andare dove
lavorava... Io lavoro all’INPS regionale non è che possa andare a chiedere,
anche se lui lavorava qui di fronte. Non ho titoli per chiedere informazioni di
lui... Si dovrebbe andare in direzione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, vai.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non posso. Lo sa, Franka, come
sono gli uffici pubblici... Magari se va lei con Rikkio... Dite che siete la
famiglia, che siete preoccupati...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E se non sanno niente?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tentar non nuoce... Magari si
dovrebbe pure andare nel palazzo dove abita...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E se neppure lì sanno nulla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Tra lì, l’amministratore, pure
all’INPS, non è possibile che nessuno sappia nulla... </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Perché non andate anche da Eleonora? Lei conosce. Di sicuro, avrà sentito
qualcosa. E poi da quel ragazzo che Roby non sapeva che lo aveva mandato lei
con la scusa di farsi aiutare col programma di scrittura quando costui stava
finendo la tesi. Chiunque le venga in mente. Tutti quelli voi conoscete a
Torino... ...A volte si pensa che... Ma fino a quando non si chiede... Lo dite
che lo fate per il suo bene, che avete ben il diritto di sapere che non si sia
messo nei guai, che dati i suoi precedenti... Se poi proprio non si scopre
nulla di nulla, almeno sapremo che è davvero in clandestinità totale. Allora sì
che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, e cosa mi dice poi Angelina che mi sgrida
sempre?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Con Rikkio, parlò direttamente un
ufficiale degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO
dell’ufficio dello <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i> contro
Roby: </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signor Sgarruffo, ne abbiamo già
parlato... Ma che cosa ci crede quello?! Alla sua età... Non è serio. Anche un
bimbo lo capirebbe che si è rimesso a capo del terrore come super-clandestino
all’estero. Ora che andate a Torino, lei e sua madre, vi fate una scaletta
completa anche di tutte le persone che possiate conoscere a Torino, oltre alla
spedizione all’INPS, dove Roby abita, e dall’amministratore. Per cui, prima
andate nei tre posti canonici e poi da tutte le altre possibili persone. Se non
vi basta un giorno, andrete due volte. L’importante è che, con tutti vi
facciate la scena standard. Primo: non sappiamo nulla, siamo preoccupati, se ne
vedono e sentano tante, oh che tempi difficile, diteci qualcosa. Secondo: lo
sapete chi è quello?! ...siamo sicurissimi che sia super-clandestino del
terrore all’estero. Lo dica alla Franka. Che capisca bene il comportamento da
tenere. Oh, ma ben la conosciamo sua madre... Sì che la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>conosciamo già! Vedrà che sarà perfetta nel
ruolo. Non si preoccupi. Sono tecniche sperimentate...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ottimo. Va fermato! Va fermato! Ma cosa si è messo
in testa di diventare?! Andiamo subito. Combiniamo per uno o due dei prossimi
giorni. Dopo di ciò, cosa dobbiamo fare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Signor Sgarruffo. Voi vi fate la vostra bella
fatica di una o due giornate a Torino... Oh, cosa potremmo mai fare noi, poveri
servitori dello Stato, senza di voi?!!! Poi... poi... poi succede tutto da
solo. In una settimana noi abbiamo il dossier per la classificazione NATO. Lo
sottoponiamo di urgenza alla firma del governo. Alla NATO, quando è tutto ben
impostato, sono ben felici di aggiungere nuovi nominati per il <i>NATO’s
State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>. Per scrupolo glielo comunica
subito, le telefono appena le formalità sono a posto. Ma non si preoccupi. La
consideri cosa fatta. A quel Roby abbiamo segato le gambe e continuiamo a
segargliele ovunque vada e qualunque cosa faccia, per quanto in nostro potere.
Lei può dormire sonni tranquilli e continuare la sua carriera senza che nessuno
le faccia ombra.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Grazie! Grazie! Non so proprio come ringraziala,
maggiore. Noi partiamo subito. Magari domani stesso. Prima ci muoviamo, prima
tutto si compie. Ma cosa si credeva quello. Cosa voleva fare?! Il ricercatore?!
Il professore?! Magari pure divenire premio Nobel?! Prima lo fermiamo meglio
è!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bravo! Bravi, signor Sgarruffo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio con Frankia: </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mamma, si va domani. Andiamo a Torino per quella
faccenda. Se non basta un giorno andremo due. Senza affaticarci. Partiamo
prestissimo, così abbiamo più tempo. Prima facciamo tutto, prima lo fermiamo
quello! Mi raccomando sentimi bene e ripeti. Dobbiamo dire il meno possibile e
chiedere, chiedere dicendo che siamo preoccupati, molto preoccupati, che se ne
sentono tante. Devono vederlo che siamo preoccupati ed in ansia. Dunque, non
dire nulla, non dire altro. Chiedi ed aspetta. Li facciamo parlare, ascoltiamo.
Mi raccomando fatti vedere che ascolti, che siamo lì per sapere. Solo dopo lo
dici perché siamo preoccupati. Ti fai la tua solita parte che una madre se lo
sente. Vedrai che se la bevono tutti. Tanto lo sanno tutti, dove andiamo, a
chiedere che è il capo del terrore e che è in clandestinità all’estero. Però,
primo, si chiede e si ascolta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche
dopo che abbiamo detto, buttando li se sapessero chi fosse, e precisando che è
da sempre il capo del terrore in super-clandestinità all’estero, ascoltiamo
quello abbiano da dirci. Te lo ripeto. Prima si chiede e si ascolta. Poi si
chiede se lo sapessero chi fosse. E dici che tu te lo senti che è di nuovo in
qualche pasticcio. Guarda i Carabinieri me lo hanno detto che è in Belgio a
studiare e pure con successo. Ma, lo sai, Bruxelles, l’aeroporto, uno prende
l’aereo, ed eccolo, in un’ora, mentre fa colazione e legge i giornali, che
sbarca chissà dove a fare stragi, guerre, tutte quelle cose che vediamo in
TV,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a mettersi nei guai.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, sì, Rikkio, come le spieghi bene tu le cose...
Sì, me lo sento! Me lo sento! Lui fa disastri e poi mia sorella Angelina mi
sgrida. Studia?! Alla sua età.... Ma chi si crede di essere! Che si crede di
fare! Delinquente! Come si permette di studiare?! Ma è fissato! Mia sorella mi
ha già sgridato e continua a sgridarmi sempre di più! Come possiamo fermalo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Impegnati domani. E quel Roby è rovinato ancora più
di prima e per sempre!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Grazie, Rikkio. Mi tranquillizzi. Oh, Rikkio, cosa
farei senza di te...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tutt’altro che tranquilla, Franka
restò a rimuginare tutta la notte. Non riuscì a dormire. Stava nel letto, coi
pugni chiusi, tutta tesa, e guardava fissa il soffitto. Beh, lo fa sempre. È
del tutto pazza. Pazza furiosa. Sempre. ...Si alzava. Si ricoricava. Ma sempre
a quel modo e senza dormire. Rimuginava tra sé e sé quello avrebbe dovuto dire
il giorno dopo. Per non sfigurare con sua sorella che l’avrebbe comunque rimproverata.
Però che la rimproverasse meno. Doveva essere l’altezza. Prima e più rovinavano
ulteriormente quel Roby, prima sua sorella non l’avrebbe sgridata troppo. Già
uno sgrido normale, sottinteso, invece di sgridi aperti e sottilmente furiosi,
le sarebbe stato di un qualche conforto, almeno sul momento. Perché era sempre
angustiata da qualcosa, anzi da tutto, soprattutto da quello si creava nella
propria mente malata. Ah, lo fanno tantissimi. Cosa che non cambia la realtà. I
tanti non assolvono i ciascuno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio non
era meno teso. Ansioso che l’azione devastante riuscisse. Cercò di pensare. Ma
la testa vuota era ingrippata. Ripassò il piano. Nulla. Ma non era difficile.
Bastava che il giorno dopo facessero finta di voler sapere e poi che dicessero,
suggerissero, lasciassero intendere. Glielo aveva già detto e ripetuto altre
volte il maggiore: “Noi facciamo dire quello che ci occorre ci ritorni, e ci
ritorna.” Qualcuno la chiamava “l’ellisse del boomerang”. Al lancio ed al
ritorno c’erano sempre e solo loro. La solita Franka, livida e rabbiosa, con
gli occhi sfuggenti e quel fare ipocrita, che ora fingeva sorrisi ora si
contraeva tinta ed inondata da depressioni e furie irrimediabili, sarebbe stata
perfetta. Rikkio poteva stare tranquillo. No, non lo era. E se quel Roby fosse
sfuggito loro ancora, si fosse sottratto ancora. Gli avevano già garantito
mille altre volte che era fottuto. Doveva esserci qualcuno che lo aiutasse. No,
non era possibile che da solo... Doveva scoprire chi fosse. Sospettare di tutti.
Di fronte ti fanno la faccia. Poi dietro lo aiutano... Non ce la faceva a
prendere sonno. Alla fine si impasticcò pesante. La mattina si impasticcò ancor
più pesante per svegliarsi e restarlo. Dopo un sonno puramente artificiale era
egualmente stanchissimo. Pur scosso e tenuto sveglio da altre pasticche, in
apparenza lo era, ma sentiva che gli mancava la molla interiore. Sei sveglio ma
ti senti come stessi eretto solo perché di hanno infilato un tubo rigido dal
culo alla bocca. Si sarebbe messo sul divano, con la TV accesa e steso lì fino
a sera, per giorni. No, non posso. Rita, mi fa uno dei qui sorrisi falsi, che
mi fa sentire ancora più cornuto, e mielosa mi dice che sporco il divano, che
metto in disordine. Ho una casa ma non la posso usare perché Rita pretende che
sia sempre perfetta. Lei si fa zompare sopra, chissà se anche dietro, da
maialoni, inclusi quei panciuti e pancioni là, chissà se si fa pure sborrare
addosso ed in faccia come sembra che si usi adesso. Ma il pavimento freddo, di
marmo, deve sempre essere lucido. Idem le superfici della cucina. Con le scarpe
non posso perché si sporca. A piedi nudi neppure, ché sennò resta l’alone e la
superficie non luccica più e lei mi rimprovera. Il frigo vuoto sennò mangio
troppo. Eppoi abbiamo una missione essenziale, oggi, fottere Roby. Chi crederà
di essere?! Da quando da piccolo si inventava casette sugli alberi e poi, dopo,
sempre qui libri che non ho mai capito che cosa ci trovasse. Ti dice una cosa.
Sembra che ne pensi un altra. Non te la dice. Ti dici che la penserà. Dobbiamo
fermarlo. Se poi fanno anche a me queste cose e resto senza lavoro, casa,
automobile, amici, che cosa sono, cosa faccio, come posso ancora vivere?! E
già. O lui o noi. È lui che se l’è cercata. Che colpa ne abbiamo noi. Altrimenti...
...altrimenti come posso cercare di andare avanti nella vita. Il dovere
innanzitutto. Se non lo fermiamo noi... Oh, che senso ha! Quante volte che ho
pensato di farla finita... Ma, poi, cosa ne dicono di me. Mi sgridano! Mi
sgridano! Mi sgridano tutti e mi rendono ancora più nervoso. È lui che dobbiamo
distruggere. Morte di Roby, vita nostra!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il giorno
dopo, a Torino, avevano di quelle facce... Non occorse neppure che fingessero.
Sembravano morti ambulanti. E fu così che Franka e Rikkio, con arie allucinate
e discorsi deliranti, si presentarono nel palazzo dove Roby abitava, alla sede
INPS di Torino-Sud (che è in Corso Turati, alla Crocetta, in prossimità del
centro), e pure dalla amministratrice del palazzo: “Siamo molti preoccupati...
Vorremmo sapere... Ce lo sentiamo che è successo qualcosa... Se poi si mette
nei guai... Siamo sicuri che è il capo del terrore all’estero... Lei forse non
sa che già era stato arrestato... ...non abbiamo poi capito come abbiano potuto
assolverlo... Se ha notizie... Siamo sicurissimi che... Si dice che... Se sente
qualcosa ci chiami...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nel palazzo, in Corso Regina
Margherita 87, nell’altra scala, c’è un ex-ufficiale dei CC, uno con aria da
paranoico furioso, che non capisce un cacchio, ma ha le risposte a tutto, ora
nella vigilanza di qualche media azienda, dunque, anche ora per lavoro,
dell’area di miliziani dei CC. Caso vuole che, sia di fisico che come cipiglio
paranoico furioso, quel tipo sembrasse il fratello gemello di Rikkio. Gli
andarono subito a riferire: “Sono venuti parenti, o tali han detto di essere, a
chiedere di quel Roby... Hanno detto a tutti che sono sicuri che è il capo del
terrore mondiale..., forse addirittura galattico...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo stessero dissero
all’amministratrice del resto direttamente già contattata dai due pazzi furiosi
e delinquenti Franka e Rikkio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’ex-CC ovviamente chiamò subito i
sui ex-colleghi dei CC e, per tranquillità e completezza, pure la DIGOS: “Sono
venuti parenti, a chiedere di quel Roby... Hanno detto a tutti che sono sicuri
che è il capo del terrore mondiale..., forse addirittura galattico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quanto all’amministratrice, è loro
dovere istituzionale, essendo continuamente sotto pressione dalle Polizie
Segrete CC, PS e GdF, perché riportino tutto, chiamò subito i CC e, per tranquillità
e completezza, pure la Digos e la GdF: “Sono venuti parenti, o tali han detto
di essere, a chiedere di quel Roby... Hanno detto a tutti che sono sicuri che è
il capo del terrore mondiale..., forse addirittura galattico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si fecero la stessa scena all’INPS.
L’INPS era direttamente coinvolto come miliziani-boia nello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> sul luogo di lavoro in diretto, quotidiano,
contatto colle Polizie Segrete CC. Per cui, ovviamente, chiamarono subito le
stesse e, per tranquillità, pure la Digos: “Sono venuti parenti, a chiedere di
quel Roby... Hanno detto a tutti che sono sicuri che sia il capo del terrore
mondiale..., forse addirittura galattico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Andarono pure da Eleonora, che aveva
abitato con Roby una dozzina di anni prima, una che si riteneva furbissima e
che si era ritenuta mortalmente offesa quando si era sentita scaricata. Quando
Roby era stato preso, nel 1981, la stessa aveva firmato delle strane
dichiarazioni riservate alla Digos ed aveva garantito che avrebbe fatto
volentieri da confidente, purché non si sapesse. Non che avesse nulla da dire,
in realtà. Disse loro che a lei interessava solo darla in giro e fare la
maestrina, senza che nessuno le rompesse le scatole. Alla Digos, capirono il
tipo. Una che si barcamenava. Era ora già oltre i 40 e si vedeva i 50 che si
avvicinavano inesorabili. Sì, si considerava arrivata col suo lavoro di
maestrina. Ma stava male lo stesso. Di quelle bar, chiacchiere ed apparenza,
l’apparenza ripetuta nei decenni si fa noiosa. Le battute, ripetute, disvelano
il nulla. Anche darla in giro si complica cogli anni. Si sentiva sfigurare al
paragone con la sorella che pur con la sola laurea in lettere aveva puntato
appena più in alto che fare l’impiegata o l’insegnante. Anche qualche amica
sua, prima tra tutte la oramai amicissima Marisa [quella delle telefonate del
sabato mattina dal letto dell’amante ufficiale della stessa Marisa, e con cui
si vantavano reciprocamente delle cuccate corsare], pur di ignoranze abissali e
sapendo fare quasi nulla, aveva avuto il coraggio di lanciarsi in qualche
professione. A volte ottiene di più, dal punto di vista lavorativo e
professionale, chi punti al massimo sul pochissimo, od anche sul nulla, che chi
si disperda in professionalmente unitili conoscenze. Una magari non va oltre i
disegnini a letto e diviene architetta indipendente. Un altro può sapere di
termodinamica e non farsene nulla. Od anche il contrario. La sorte premia chi
osi. Anche il lecco serve. Ti prostri, e la dai e lo dai, e ti rende. Fai il
rigido, non ti considera nessuno. A volte, anche il contrario. Seppur, nei
meccanismi adattivi dell’esistente, chi strisci e strusci tenda, in media, ad
ottenere di più di chi non lo faccia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei fa la falsa e cortese, ma li
ascolta annoiata, senza vera partecipazione. Conferma che non sa nulla, che le
sembra tutto così fuori dal mondo. Pensa che Nikla le aveva telefonato e glielo
aveva detto, occasionalmente, e lei ne aveva pure appena accennato a qualcuno.
Ma, appunto, sono cose che altre dicono. Se ha incontrato Roby, di sfuggita, è
stato solo in biblioteche, dunque tra libri, non in luoghi né a fare cose
fantasiose. Assicura che se sa qualcosa farà sapere. È una cosa buttata lì,
tanto per disfarsi di quei seccatori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi, ne accenna, ma solo una mezza
frase, a Marisa, che già si era fatta quella parti da folle quando aveva
intravisto Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un altra mezza frase alla rete del
‘genio’ Mossad-mafiaCastro di Roma, da poco allora trasferitosi sul Lago di
Bolsena, in provincia di Viterbo. Lui, il genio, si dice che se la mafia dei
Castro può vivere in lussuose ville protette, e che se Lenin e Trotsky facevano
gli emigrati di lusso a spese di governi, lui, presente Lenin-Trotsky-Guevara e
pure di più, che ha capito tutto di tutto e di tutti, e pure di più [ma non che
il suo caro Guevara viene cacciato da Cuba dai Castro e da costoro fatto
ammazzare in Bolivia – solo un deficiente poteva andare in Bolivia attorniato
da agenti dei Disservizi Cubani e per sollevare i soddisfatti contadini
boliviani, fatti piccoli proprietari dai militari boliviani; ‘etica’?! ...mannò
il solito argentino arrogante e scemotto! ...la mafia dei Castro gli dà due
radio ad onde corte, “per tenersi in contatto con Cuba e ricevere aiuti”, che
non funzionano quando cerca di comunicare con Cuba ma sono utilissime per
essere localizzato dall’esercito boliviano; beh neppure ha capito tante altre
cose il genio – ha sfrondato ma si è dimenticato di rovesciare l’albero e poi
di andarsene altrove o, meglio, da nessuna parte!], può ben fare il milionario
rosso. Si veste con giubbotti che sembrano i ridicoli usa Fidel da quando è
stato emarginato dal fratello come capo-famiglia, ma la roba ben c’è!
...Giustamente. Se uno la ha, non è che debba darla a me. Problemi di soldi non
ne ha mai avuti. Differentemente non avrebbe fatto l’intellettuale comunista.
Tra i rossi si mangia, ed anche in abbondanza. I poveracci non stanno da quella
pare. Eventualmente non stanno da nessuna parte. Parliamo di noi, ovviamente,
che siamo proprio poveretti e pure poverissimi, e rifuggiamo congreghe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rikkio e Franka, andarono pure alle
Poste da due giovani coniugi della Spezia che lavoravano a Torino. Figlia, lei,
di vecchie conoscenze. Li avevano già messi di mezzo in passato dando loro
delle cose da portare a Roby. Tecniche da calabresi. Roby non voleva avervi a
che fare, per cui non si era fatto trovare. Con quei due, già mobilitati in
passato, vanno all’ufficio delle caselle postali, a Torino, fanno chiudere la
casella postale di Roby e rubano chili di corrispondenza indirizzata a Roby.
Per giustificarsi, dicono a quelli dell’ufficio caselle postali delle Poste
centrali di Torino che Roby è il capo del terrore internazionale ed è
super-clandestino all’estero. Questo spiega i chili e chili di corrispondenza
accumulatesi. Dalle Poste avvisano Digos e </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO su quella ‘informazione’ ricevuta</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Franka passa giorni a controllare e
ricontrollare febbrile tutta quella cartastraccia. Trova e ritrova solo
riviste, rivistone e libri. È disperata. Sperava trovare nomi ed indirizzi di
gente da contattare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Vanno anche da altri. Solito schema.
Fingono di chiedere. Diffondono le loro calunnie. Con quelle facce... Quei
discorsi ed atteggiamenti da pazzi furiosi... Alcuni se le tengono per sé.
Altri riferiscono a CC e Digos. Anche se si vede che quei due non ci stiano con
la testa, e pure peggio, funziona sempre la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">la <i>sindrome dell’identità/differenza antropologica</i> [[- <i>syndrome
of anthropological identity / difference</i> -]]. Dove non scatta, lo vedono
chi hanno dinnanzi. Dove scatta, si sentono solidali con quelli.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I riceventi le comunicazioni [cioè CC
normali, Digos, GdF, in qualche caso] dalle “fonti confidenziali”, stesero
verbali, informative, che inserirono a computer e si passarono reciprocamente.
Tutte queste “informazioni da fonti plurime” [in realtà, solo calunnie montate
dagli stessi CC, come sempre fanno in questi casi: “Sono pervenute informazioni
sicurissime che...”] finirono nel dossier che gli Squadroni della Morte dei
Carabinieri sottoposero a Quirinale, governo formale e CoPaSiR per l’estensione
a livello NATO, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> mondiale, dello
</span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> contro Roby. Quirinale, governo
formale e CoPaSiR ovviamente firmarono senza farsi problemi, come sempre fanno
in questi casi, il decreto segreto di richiesta dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> a livello NATO-mondiale contro Roby, e lo
sottoposero all’<i>Ufficio Persecuzioni ed Assassinii</i> della NATO, cioè un
dipartimento degli Squadroni della Morte NATO cui partecipano anche ufficiali
ed altro personale dei CC. L’Ufficio NATO accettò la richiesta. Sono sempre
alla ricerca di nuovi nominativi per espandere le loro attività, dunque il loro
potere. Su questa base vennero falsificati i files Interpol e venne acceso un
flag di </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> a livello mondiale con immediata
cooperazione NATO, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> CIA-SIS e
clienti ed anche apparentemente non-clienti, come sempre fanno in questi casi.
Non appena da un posto di frontiera, o da altrove, controllino il nominativo
del bersaglio di </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> sui
database Interpol si accende subito un flag di massimo allarme. Devono far
finta di nulla [qualche volta non ci riescono, li vedi che si agitano, qualcuno
ti dice: “Qui mi scrivono che lei è il capo del terrorismo mondiale... Oh,
questi computer!”] ma subito segnalare, mai non fosse scattata la segnalazione
automatica alla locale Polizia Segreta, che il bersaglio è lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, Nikla, ottime notizie!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, dimmi, Fiorella...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Hanno firmato il decreto segreto
contro Roby, e la NATO ha accettato la classificazione superiore della sua
posizione, per cui ormai è fregato ovunque vada e qualunque cosa tenti di
fare!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Bene! Cosa si credeva di fare
quello?! Un dottorato all’estero... Per cui gli bloccano anche il master, ora?”
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Nikla, purtroppo cattive notizie... ...Il
maggiore sembrava quasi divertito, chissà che gioco fa quello?!... ...Mi ha
detto che Roby è l’unico, per il momento, quest’anno, ad avere conseguito il
MSc-DEA in quell’università, in Belgio, e pure con ottima votazione che gli dà
diritto all’accesso automatico al dottorato, se si ferma lì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma sembra voglia andare in paesi di area
inglese...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Accidenti! Ora pure il super-master! Noi abbiamo
fatto, abbiamo fatto, ma non è servito a nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non preoccuparti Nikla. Che ne possiamo noi...
...Non sarà stato possibile agire prima. Appena me lo hanno detto, io ti ho
attivata e grazie a te abbiamo montato il nuovo dossier. Ora dovrebbe essere
fregato per sempre. Non lo fanno studiare, ...non formalmente,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non lo fanno lavorare, ...ci sono pure delle
cose d’edificio per cui non lo fanno dormire e neppure star sveglio
tranquillo... Intervengono su tutto lui faccia ed ovunque vada. Con la
classificazione NATO dicono che dovrebbero coprire tutto il mondo. Beh, anche
coprissero solo l’area NATO ed alleati sarebbe già molto. Ma sembra che di
solito possano proprio colpirlo ovunque allo stesso modo. Essì, avevo letto un
documento riservato che spiegata semplice-semplice che... ...Sì uno è proprio
condotto alla disperazione. Paralizzato e fatto disperare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, speriamo proprio che ce lo tolgano di
torno! Come si fa con uno così. Ma che si crede di fare?! Glielo facciamo
vedere noi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Era l’inizio dell’estate del 1997. A agosto-settembre
1997, Roby, da LLN-Belgio, raggiunge Londra. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Trovate tutto su linkedin. Abbiano costruito un
linkedin immaginario di questo nostro personaggio immaginario. Se ve ne fosse
mai uno reale, non è lui. Se poi fosse lui, ...sì, siamo sinceri... non ce ne
frega nulla! La narrazione deve proseguire ineluttabile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Molti film hollywoodiani con trame piccanti sono in
genere sostenuti, meravigliosi, fino a metà. Poi, non ho mai capito cosa
succeda, a metà si spezzano, decadono, divengono loffi, banali, come se ad un
autore capace fosse subentrata un FBI intollerante d’ogni verità, dunque d’ogni
tensione. Qui speriamo che lo stesso ritmo, qualunque esso sia od appaia, si
mantenga fino alla fine. Il ‘bello’ deve ancora venire!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ora si entra nell’estate 1997. Se poi fosse stata di
anno precedente, fa lo stesso. Gli eventi sono anche qui più importanti della
precisissima collocazione temporale. Qualche rettifica secondaria, per
dislocazione temporale, non cambierebbe le dinamiche e le ‘logiche’ dei
dialoghi sotto sintetizzati, né i personaggi.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ne abbiamo già parlato. Serena e quel ragazzo. Loro
stanno benissimo. Tutti gli altri (non Angelo che è uno sempre contento della
felicità altrui) sono furiosi, lividi. Non devono farlo vedere a Serena che pur
lo vede che si comportano tutti i modo strano, chiaramente invidioso perso...
Ma sono proprio tutti furiosi. I due vanno distrutti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Nikla corre di nuovo dalla Allakka: </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, sto perdendo Serena! Sta
sempre con quel ragazzo. Non mi considera più. Mia madre mi sgrida che...
...dice che una ragazza seria deve stare in casa con la mamma, con me! Invece,
lei è innamorata folle di quel ragazzo. Pure lui sembrerebbe... Fiorella, se
non mi aiuti tu...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dimmi cosa posso fare, Nikla...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bisogna fare qualcosa a quel ragazzo, Fiorella...
...Se lui non ci fosse, sparisse...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, come dire... ...avresti bisogno di un killer e
chiedi a noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quando vi servivo, però!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, non penserai davvero che noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ecco, quando vi servivo... Invece, ora!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma cosa dici, Nikla. Quella era ed è una questione
di sicurezza. Il partito-sindacato, lo Stato... ...pure a te faceva e fa
piacere... Altrimenti, non è che noi ci si metta.... Roby è il capo del
terrore. Ma qui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Qui, cosa, Fiorella?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Qui, direi che sono cose private, Nikla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Come cose private?! Anche prima era una cosa
privata. Roby mi portava via Serena. Tu dicevi che mi aiutavi ma a te
interessava solo colpire lui!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Anche a te, Nikla. ...Poi, a me, non interessava colpire
nessuno. Tutti sapevano che era ed è il capo del terrore. Se mi chiedevano, non
è che io potessi dire che non lo era, o potessi non dire che lo era!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ecco, ora mi scarichi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se anche quel ragazzo la ama..”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Maledetto! Maledetto! Quei due se
la spassano ed intanto io sto perdendo Serena ché ora è sempre a far l’amore
con quel ragazzo e pensa solo a lui!!! Solo a lui!!! Io, poveretta, che ho
fatto tanti sacrifici! Ed anche la mia mammina, che ha sempre occhi per tutto e
per tutti, soffre a vedere che Serena è...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Allakka non riuscì a trattenersi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...A vedere che Serena è felice!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Puttana! Puttana! Serena deve essere felice solo
con me, con la mia mammina e coi miei parenti!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Ho capito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dobbiamo fare qualcosa, Fiorella. Più che qualcosa.
Finché non risolvo questa situazione, io non vivo più.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Va bene.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Va bene cosa, Fiorella, se tu non mi aiuti?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Devo solo capire come...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dimmi, Fiorella... Prima contro Roby potevate fate
tutto... Non può essere che ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, posso starti vicina... ...Posso vedere...
...C’è un gesuita, un prete, che è pure un compagno, un amico nostro, nostro
anche degli Squadroni della Morte CC-NATO... ...ma questo non importa... ...È
un amico..., ...un altruista..., ...uno che si presta. Fa delle sedute, anche
dei piccoli corsi di rilassamento. Posso raccomandarti. No, non è obbligatorio
pagare. Ma se vai con la raccomandazione mia neanche allude... ...Così sei
sicura e stai tranquilla che non ti costa neppure nulla... ...Che ne dici?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, sto male! Mi sento tutta rodere. Poi, c’è
la mia mammina. Cosa le dico di fare rilassamento?! Lei è perfetta! Non ha
bisogno di fare nessun corso! Una grande donna. Lei sa quello che si deve fare.
Serena va bloccata!!!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, vuoi dire che Serena deve restare zitella e
con te, e che io devo aiutarti?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Precisamente, Fiorella. Me lo ha detto la mia
mamma, e dio devo farlo! Lo facciamo per il suo bene. È chiaro. La mia mammina
pensa sempre agli altri! Noi siam altruisti, ...noi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Come amica posso fare tutto quello che si può a
livello privato... ...se posso, ...per quel che io possa... Ma non è che si
possa forzare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quello che dicevo. Ora mi scaricate...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se sono questioni di sicurezza è una cosa...
Qui mi dici che tu e tua madre vi rodete perché Serena è innamorata,
...innamorata e ricambiata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma come ti permetti! Noi lo facciamo per il suo
bene! ...Per il suo bene e solo per il suo bene!” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Certo... ...Avevo ben
capito...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, posso farti una
domanda?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono qui per questo, Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, devi dirmelo... ...Ma tu
ti sei mai fatta portare a letto da Roby?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che dici Nikla! Ma che dici!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Scusa, ma io mi sono sempre
immaginata che Roby desse una botta a tutte le ficazze dell’INPS, lì della CGIL
e non solo... Mi facevano sempre dei sorrisetti quando le incontravo alle
riunioni delle femministe... ...Tu pure...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Nikla, io non ne so nulla
di quelle cose. E neppure mi interessano. Io ti sorridevo perché ti sono amica.
Non erano sorrisetti! Ora, siamo qui per...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Guarda, che me lo ricordo che eri sempre sorridente
con tutti e, a volte, ti mettevi una minigonna proprio mini con le tue gambe
fuori... Sì, non facevi l’aria di una che cercasse, ma pur sempre...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se è per questo davo pure soldi, sai le
solite sottoscrizioni, a quelli dei gruppetti anche se io avevo optato per il
PCI. È chiaro che sia sempre meglio essere gentili con tutti, fare le cordiali.
Quanto all’abbigliamento, un po’ le mode, o si ha caldo, o funzionalità”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Io ho sempre pensato che, forse... ...Chissà...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, vediamo di riassumere. Roby è ora a Londra.
Studia per un dottorato. Al contempo c’è questa operazione di persecuzione
totale, lo <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i> che ora lo
colpirà pure lì. Qui, prima dicevi che perdevi Nikla perché Roby poteva avere
come un ascendente su di lei. Ora dici che te la ha già quasi portata via il
ragazzo di cui si è innamorata.”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, che c’entra ora lui che
fa il dottorato, con quello che si sta facendo Serena che ora è innamorata
folle di quel ragazzo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lascia che ti spieghi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Roby con un dottorato e magari
pure professore all’estero... Oppure se lo blocchiamo senza dottorato ed in
altre professioni. Ecco, immaginati Serena che considerazione può avere di te
con Roby che... ...Magari è proprio perché già ha poca considerazione di te,
che con quel ragazzo è così presa. ...Ci sono tante ragazzette che vanno a
divertirsi in discoteca senza innamorarsi follemente di qualcuno, o ci stanno
con quelli sbagliati, per cui, alla fine, è la mamma che resta al primo posto.”
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, ma cosa mi dici mai Fiorella?! Non è mica una
facile che fa la leggerotta in giro. Si è innamorata di uno perché è una
ragazza seria, Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ed intanto tu la perdi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No! No! Mai! Non posso vivere senza Serena!
Piuttosto l’ammazzo! L’ammazzo! O mia o di nessuno!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Calmati, Nikla! Calmati!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma cosa c’entra con quel capo del terrore Roby, che
lo avevamo sistemato ed ora lo abbiamo risistemato?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Vedi sono cose sottili... Lei adora<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il padre più di quanto ti faccia vedere.
Immaginati se lui diviene dottore di ricerca e professore, o se si fa un nome
egualmente anche se noi lo blocchiamo lì. ...Dovremmo anche bloccarlo in altre
cose. Eppure lo vedi che quello sta riuscendo, sempre in qualche modo, a non
caderci in bocca (se commettesse qualcosa potrebbero metterlo dentro, ma lui
non abbocca), ed a trovare altre vie, altre soluzioni. E, guarda, che,
dimettersi dall’INPS, è stata come sfida che lui ci avesse lanciato... Come
dire che lui ci fa fessi anche senza il lavoro pubblico, il lavoro sicuro. Io
spero lo possano distruggere, ma proprio non possiamo sapere. ...Anche se tu
hai impedito a Serena di vedere Roby oramai per una decina d’anni, lei ha
trasferito quella sua adorazione del padre su un ragazzo che la ha corrisposta.
Sennò, tante della sua età pensano solo a divertirsi e restano attaccate
alla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mamma. ”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Maledetto! Maledetto! Roby va
liquidato! Chi si crede di essere?! Cosa si crede di diventare?! Ma ora,
subito, subitissimo, ché io non vivo più, dobbiamo fare fuori pure quel ragazzo
che ora mi sta portando via Serena, che è come se me la avesse già portata via.
Serena, parla solo con lui. Mi ignora! E quello che mi dice pure mia mamma, la
mia mammina. Mi sgrida perché io non ho saputo... ...non sono riuscita a
tenerla a freno... Vanno liquidati, e quel ragazzo subito ché io sto male e
faccio soffrire pure la mia mammina che mi sgrida!!!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Calmati, Nikla, è che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, non vedo come. Come quel
ragazzo e Roby facciano ad esser collegati. Sì tu mi hai detto di quella cosa
che Serena... Ci deve essere dell’altro... Quei due si conoscono?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non si conoscono...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora che c’entra ora Roby con
quel ragazzo. No, Serena la tenevo tutta e solo attaccata a me ed alla mia
mammina, ed a tutti quelli mi diceva la mia mammina. È quel ragazzo che me la
ha sottratta. Io lo ammazzo, questo ragazzo. Serena deve smetterla di stare con
quello!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Calmati, Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tu fai presto. Mi prendete in
giro. Cosa c’entra ora Roby con quello. Devi aiutarmi a far rompere subito
Serena con quel quel ragazzo. E poi va liquidato pure Roby che pretende di
studiare a farsi una carriera!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se non mi lasci parlare, Nikla...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non capisco che c’entrino. Che è
sta storia che sono collegati?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se non mi fai spiegare, Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, dimmelo, Fiorella! Dimmi
tutto quello che sai.”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, Nikla, cerco di essere
breve e chiara, per quel riesco. A Roby non pensiamoci ché quello che dovevamo
fare lo abbiamo fatto. Puoi anche roderti. Ma se domani trova degli appoggi e
poi lo vedi comparire alla BBC, noi non possiamo farci nulla. Se non possono
gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO e NATO che hanno nelle
mani la cosa... Per cui, lui, ...come dire..., non è più di nostra competenza.
Qualcuno o molti lo avrebbero voluto qui a far reati ed in galera. Lui, in
apparenza, se ne sta tranquillo a studiare all’estero. Anche il nostro compagno
maggiore qui, degli Squadroni della Morte CC-NATO, dice che anche se devono ben
andare fino in fondo, per cui è giusto simulare che lui sia il capo del
terrore, in realtà pensa solo a studiare. Dunque non pensiamoci, ora. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tu vorresti ora rovinare il rapporto
tra Serena con quel ragazzo, perché dici che tu e tu madre lo dovete fare per
il suo bene. Guarda che non c’è nulla di meglio degli amori che svaniscono, o
delle delusioni, perché una ragazzina ne cerchi altri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, dimmi tutto, Fiorella. Va
risolto tutto, in fretta. Non posso restare sola! Anche la mia mammina preme.” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non c’è altro da dire.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa possiamo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Anche se andate a parlare con la famiglia di lui
che cosa ottenete?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, abbiamo già parlato con la famiglia di
lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa hai loro detto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Che sono la mamma e che sono preoccupata?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E loro, Nikla, ...loro cosa ti hanno detto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dicono che sono ragazzi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Tutto lì, Nikla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io ho cercato di dire loro che il padre è capo del
terrore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E loro?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Fiorella... ...sì, sul momento hanno finto
preoccupazione, ma poi hanno detto che non è che ci siano pericoli per loro
figlio e per Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Per cui, Nikla, ti hanno detto che non ne frega
loro nulla. Devono essere delle brave persone.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ma allora non è vero che Roby è capo del
terrore? Mi nascondi qualcosa?”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tu, dici che lui lo sia... ...Noi
pure, lo Stato, ne siamo sicurissimi... È lui che è nel mirino... ...non
Serena...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella ne parli come se tu lo
volessi difendere... ...Io cerco di spiegarlo alla famiglia del ragazzo che
Roby è pericolosissimo, quelli si saranno pure messi a ridere alle mie spalle,
quando me ne sono andata... Ce l’avete tutti con me! ...Fiorella ma sei sicura
che Roby, magari una volta, o solo qualche volta, non ti abbia caricato in
macchina, ti abbia dato una botta e tu magari ti sia innamorata di lui?!
...Vorresti che ti montasse addosso e dentro di nuovo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma che dici, Nikla? Ma cosa
centra?! Ti ho già detto di no. ...Ecco, questa cosa di Serena ti ha fatto
uscire di senno... Sei più sconnessa del solito! Cioè, volevo dire, di solito,
riusciamo a capirci invece ora accavalli asserzioni senza neppure un qualche
possibile senso né connessione... ” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, parli sempre di Roby
come se agognassi che lui ti sguizzasse dentro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Basta! Smettila di continuare su
questo tono o me ne vado! ...No, no, è la cosa di Serena che ti ha tolto la
lucidità...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Hai ragione. Ti prego! ...Scusami.
...È che i sembra che tu sia troppo interessata a lui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Finiscila!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, scusa... Spiegami, Fiorella...
È che non capisco.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se non mi lasci parlare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, dimmi Fiorella... ...è che
sono sconvolta! Che starà facendo ora Serena. Ecco sarà a far l’amore con quel
suo ragazzo... Lei se la spassa e tutti noi soffriamo! ...Me l’ha rubata! Me
l’ha portata via! Io mi sacrifico per lei, e lei si diverte!” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, è quello che ti dicevo prima. La faccenda di
Serena è una cosa privata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Però quando vi servivo, Fiorella...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Ed anche quando serviva a te, Nikla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella devono andare quelli degli Squadroni della
Morte CC-NATO, il compagno maggiore, o chi vogliano, a dire loro che sono in
pericolo, che devono rompere con Serena, perché Roby... Così lei ritorna da
me.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Lo hai già tetto tu a loro, ai genitori di lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma se vanno i Carabinieri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quelli si muovono se c’è di mezzo Roby. E qui
proprio manca la sostanza. È una cosa privatissima tua. E Roby proprio non
c’entra.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, allora fatela divenire una cosa pubblica.
Tu dici che è privata. Io vi dichiaro che Serena è collegata con Roby, per cui
colpendo lei si colpisce Roby. Come lo chiamate, quella cosa lì, lo <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>, lo applicate anche lei. Serena sta con me e la mia
mammina e va tutto bene. Lei si allontana e gli Squadroni della Morte CC-NATO intervengono.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa dici, Nikla?! Non penserai mica che noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Come no?! Non me lo avevi detto tu che Roby lo
stavate seguendo già quando era uscito e chi ogni cosa facesse voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma sei sicura, Nikla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Guarda che anche se sono sbadata, io me le ricordo
bene queste cose, di quando facevate il mazzo a quello. Ti ricordi che mi
dicevi che quando Roby andava chessò alle conferenze ecologiche, dopo che era
uscito, la Carlini te lo aveva segnalato e voi avete fatto dire ai Carabinieri
al cornuto, ...sì quel suo pseudo-marito finocchio..., ...come si
chiamava?!..., ah, Soave!, che Roby era il capo del terrore e quel Soave lo
avete detto a tutti i Verdi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, è normale Nikla. Quando si fa lo S/G-OS-M, si
segue il bersaglio ovunque. Se mi segnalano, io devo segnalare e loro, i
compagni degli Squadroni della Morte CC-NATO, è chiari che prendono
provvedimenti, che intervengono.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, vedi che mi ricordo bene... E perché la Carlini
lo diceva a te...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ma non ti ricordi... ...Se lo Stato, gli
Squadroni della Morte CC-NATO, il partito, hanno incaricato me di seguire il
caso, lo sai che io sono sempre a disposizione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, vedi, Fiorella... E non ti ricordi che quando
era rientrato all’INPS eri lì sempre a telefonare a tutti che lui era qui, che
lui era la, che dovevano stargli addosso, spingerlo ad andarsene, dire a tutti
che era il capo del terrore e gli andava fatto il mazzo, che bisognava farlo
sentire in trappola, reagire, che commettesse qualche violenza, così da poterlo
rovinare?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa rimugini, Nikla. Mi aiutavi pure tu. È quello
che dobbiamo fare per lo S/G-OS-M. Sono procedure normale. Lo Stato comanda.
Noi dobbiamo obbedire. Lo Stato siamo noi tutti. Anche ora sai quello abbiamo
fatto. Io lo faccio per la Patria. Tu per te e la tua mammina.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io lo faccio per il bene di Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “OK, ed allora?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Guarda, Fiorella, la mia mammina che pensa sempre a
tutto ed a tutti, mi ha chiesto perché non facciamo la stessa cosa per Serena,
perché lei resti mia e solo mia, mia e della mia mammina.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma cosa dici?! Ma ti rendi conto?! Contro Roby era
ed è una questione di Stato. Anche tu cooperavi e cooperi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, io lo faccio per il bene di Serena che deve
restare mia e solo mia, mia e della mia mammina. ...Ed anche perché la mia
mammina mi dice sempre che nessuno può scaricare una Scatizzi, che a quel Roby
gliela si deve far pagare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Questo lo sapevo Nikla. Tu lo fai per fini tuoi.
Noi lo facciamo per il bene di tutti, per la difesa dello Stato democratico.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma dai, Fiorella, ma se non ci credi neppure tu che
Roby sia il capo del terrore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma cosa dici, Nikla?! Lo sappiamo tutti che è il
capo del terrore! Cosi deve essere... Così è e così deve essere!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma, Fiorella, se quello, con quel suo uccellaccio
circonciso da giudeo schifoso pensa solo a scopare.. Scopare e leggere...
Scopare, leggere e scrivere. Non siete neppure riusciti ad impedirgli si
laurearsi. E la mia mammina quante me ne ha dette!!! Ora il master o
super-master. Speriamo che la mia mammina non lo sappia. Dite, dite, ma ora lo
fate pure divenire accademico!!!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti agiti e straparli... Basta!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, sì, va bene. Roby è il capo del terrore. Ma ora
dovete bloccare pure Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma ti rendi conto, Nikla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Come la chiamate quella cosa, lo <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>?! Ecco, mettete pure Serena sotto <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma ti rendi conto?! Significa che non deve
studiare, lavorare, vivere.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, Serena l’università l’ha pressoché finita
e fa pure l’esame di Stato per poter fare progetti. Non occorre studi di più...
Ma ti immagini se si mette pure lei ad andare all’estero a studiare?! Io resto
sola e la mia mammina... ...oh, cosa le dico poi?! ...Fatemela andare in
convento! Lavora, vive, la proteggono. A me ed alla mia mammina basta che passi
le feste con noi, che si faccia vedere... Quando sappiamo che è ben protetta,
che si prendono cura di lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E se si sposa?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Puttana! Puttana! Ecco, ora starà con quel ragazzo
che si vuole solo divertire. E lei a fare la puttana, a godersela. Ed io
soffro... io e la mia mammina soffriamo!!!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E se le lei non avesse intenzione di farsi
segregare?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, voi dite che siete onnipotenti. Io e la
mia mammina, col vostro aiuto, la rinchiudiamo in un convento, magari qui a
Torino, o alla Spezia. Dici che non hanno bisogno di una architetta?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Beh, sai, agli Squadroni della Morte CC-NATO fa
sempre piacere avere nuovi nominativi. Ci hanno richiesto anche di recente, al
partito, se non si abbiano dei nominativi... Sai come siano gli uffici. Se
restano senza pratiche, li chiudono. Lì pratiche le hanno sempre ma perché si
sbattono per creare nuove categorie da mettere sotto tiro. Ah, certo, sempre
per la difesa dello Stato democratico. Beh, sai, prima era tutto più semplice
quando c’era il terrore di massa. Ora... ...beh, ora... ...anche ora, è solo
che ora si devono trovare nuove categorie di soggetti potenzialmente
pericolosi... ...Ma, scusami, Nikla, io non la vedo egualmente questa cosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, guarda, che io a volte capisco
qualcosa... ...Non mi vuoi aiutare! Lo sai cosa faccio?! Quel maggiore mi aveva
detto... ...sì quella cosa della famiglia Scaruffi, ...anche il nonno
a-fascista, il padre a-tutto, Roby... ...Roby ed ora Serena. Vado io lì al Centro
Torture e Persecuzioni di Via Cernaia e dico che devono metter sotto S/G-OS-M
anche Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, guarda, meglio da quelli non vai... ...Non
crederti che tu vai e... Lì ci possiamo andare solo noi, il partito, noi che...
...Vai tu, se ti metti a fare di questi discorsi finisci per fare pasticci pure
per l’operazione su Roby... E poi scusa, anche andassi, ...beh se vai non ti
ricevono, ...è un periodo che sono occupatissimi... ...devono pure avere mosso
l’ufficio da un’altra parte... ...Comunque, che diresti loro che devono
impedire il matrimonio con quel ragazzo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ti ricordi quando Serena aveva contattato la
Tasinato che era andata a parlare nella sua scuola dopo che era uscita ed io
l’avevo fatta venire pure a casa a cena da noi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Nikla, quella era solo una troiazza che prima
aveva fatto l’infame, poi aveva ritrattato, infine andava in giro per le
scuole, dopo che era uscita, a dire che il terrorismo non era stato tutto male
anche se ora era finito. Magari l’avevano inviata gli stessi Squadroni della
Morte CC-NATO per vedere chi stesse ancora a sentire quelli... ...Dà retta a
me, che io so come vadano quelle cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Infatti, Fiorella... Serena l’aveva subito contatta
perché era attratta dal terrore. Se lei ha segnalato Serena agli Squadroni
della Morte CC-NATO ecco che loro già sanno che Serena può essere una
potenziale sospetta...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Nikla, quella Tasinato ce l’aveva con Roby
perché non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la voleva scopare ché non
aveva attrattive. Tu l’avevi inviata a cena e, dopo avermene già allora
parlato, avevi ben sputtanato Roby come ti avevo consigliato io stessa... ...Mi
avevi pure detto che Serena era restata un po’ schifata a vedervi starnazzare
contro Roby, e che non l’aveva più vista...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ma resta che Serena era chiaramente attratta
dal terrore e che se poi la Tasinato ne ha parlato agli Squadroni della Morte
CC-NATO loro hanno ancora la segnalazione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Nikla... Tu le impedivi di vedere Roby. Serena
era innamorata del padre e cercava dei surrogati... ...Surrogati... Alla fine
era meglio lui, Roby... ...Se non altro, è uno che... Beh, non importa...
...Oh, ecco, Nikla, andiamo dagli Squadroni della Morte CC-NATO e diciamo loro
che devono mettere sotto tiro Serena perché dieci anni fa ha incontrato la
Tasinato che poi ha starnazzato con una Nikla furiosa contro Roby perché si era
fissata parlasse male di lei con Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io lo so! Lo so! Io lo so che Roby parlava male di
me con Serena. Io lo so che Serena mi disprezza. Mi guarda sempre in un modo...
Mi fa pure di quei sorrisetti di irrisione ora che va a divertirsi con quel
ragazzo... Serena detesta me e la mia mammina. È solo che io non posso, di
fronte alla mia mammina, far vedere che... Non posso far vedere di fronte ai
miei familiari e parenti che Serena mi disprezza e disprezza pure loro... Mi
capisci, Fiorella?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo che capisco. È tutto chiaro. Del resto non è
che mi facessi illusioni. Nikla. ...Per difendere questo Stato democratico il
partito e lo Stato devono poggiare su quel che trovano. Non abbiamo illusioni su
nessuno. Forse ne avevo quando ero piccolina e non capivo. Poi, una fa una
scelta di campo e la segue.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella. O vai tu, o vado io.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, e lo ho già detto che se vai tu... ...Non
sapresti neppure dove andare ora. Gli uffici cambiano.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, mi hai detto che sotto quella cosa dello
S/G-OS-M hanno tanti programmi o sottospecie differenti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ovvio... Prima al Partito, ...beh, lo sai,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non è che io sia una che giri per le
questure... ...il Partito ed in Sindacato, che sanno come difendere i
lavoratori ed il regime repubblicano, mi hanno chiamato, a me come tanti
altri... Era ed è nostro dovere... ...Mica facciamo i confidenti, noi... Il
Partito chiede... ...Se ad uno non piace non è che sia obbligatorio stare nel
partito o nel sindacato. Ma se ci stai ci sono delle regole... ...Dicevo...
...Il Partito, che ovviamente è in contatto costante con le istituzione
deputate alla sicurezza collettiva, prima chiedevano liste di chi non fosse
proprio proprio... Perché facevamo le manifestazioni e gli scioperi anti?!
Perché lo vedi subito che, se uno non si schiera come farebbe un qualunque
bravo suddito, allora già comincia ad essere sospetto. Poi stava a noi vedere
che non si schierasse perché non ne capiva nulla, o se non si schierasse perché
era davvero un sospetto-sospetto o più che un sospetto. Per esempio, Roby lo si
vide subito che... Cosa diceva?! Che era meglio studiare la cabala che fare
pagliacciate?! I solidi giudei schifosi che te lo vogliono mettere in quel
posto coi sofismi! Una cosa è se<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>uno non
sciopera contro il terrorismo perché è un ex-carabiniere od un fascio che non
fa scioperi. Lo lo si vedeva subito che quel Roby era uno che sghignazzava, che
diceva che era tutta una pagliacciata, dunque che era contento che noi
cadessimo sotto i colpi del terrore. Dunque, a quei tempi era facile produrre
liste con decine di migliaia di nomi di veri sospetti, di fiancheggiatori e di
chiaramente o probabilmente arruolati. Dopo, quando il terrore è finito, o
quasi, è chiaro che la difesa del regime repubblicano continui. Mica solo il
terrore rischiava di disgregare tutto, tutte nostre conquiste. Ci sono tante
altre categorie. I compagni dei centri tortura e persecuzione dei Carabinieri,
con cui il Partito era ed è restato in stretto contatto e collaborazione,
quando ci chiedono altre liste di nomi ci danno sempre nuove classificazioni di
sospetti da segnalare e seguire, eventualmente da colpire con la riservatezza
ed il segreto dovuti alle attività dello Stato... Non è che possiamo turbare le
persone per bene, quelle se ne stanno tranquille, facendo loro sapere dalla
parte segreta, nell’ombra, del lavoro delle istituzioni che, ovviamente, agisce
per il loro bene...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, Fiorella, si vede che sei una importante al
Partito e che hai esperienza. E come le spieghi bene le cose... ...Ed allora,
se avete tante possibilità, basta mettere Serena su una di queste liste di
soggetti da controllare. Così la controllo io, con la mia mammina. ...E se poi
fosse possibile spingerla verso un convento, qui a Torino. ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma sei sicura?! Proprio sicura?! Primo non le
faccio io queste cose, e neppure il Partito. Sono questioni di Stato. Quando
fanno S/G-OS-M cercano di sospingere le persone in qualche direzione,
precludendo le altre. Ci hanno fatto dei seminari dove ce lo hanno spiegato. È
come nella manifestazioni, o nei moti di piazza, o nelle operazioni militari.
Se vuoi che la massa vada in una certa direzione blocchi le altre. Ma non
sempre succede quello vorrebbero. Lo vedi anche con Roby. Gli abbiano chiuso
tutte le direzioni, per quello siamo riusciti. Per cosa? Per spingerlo in
clandestinità. Logico! Sappiamo che è il capo del terrore. Lo spingiamo in
clandestinità. Tanto sanno egualmente dove si trovi. Usano la rilevazione
satellitare che si basa sulle onde cerebrali. ...Ce ne hanno parlato in dei
seminari... Chiaro che non lo facciano con tutti. Solo coi soggetti di loro
interesse. Dunque, sanno dove sia in qualunque momento. Quando decidono lo
vanno prendere ed è rovinato, si spera ben più a lungo della volta prima. Noi
ce la mettiamo tutta. Ed invece lui che fa?! Si licenzia e va a studiare
all’estero. A Serena, se la si mette sotto S/G-OS-M si più fare in modo che non
trovi lavoro, o se lo trova lo perda subito. Si può fare in modo che, se cerchi
di fare dei corsi, delle cose, oltre la laurea che oramai ha preso, succedano
cose strane per cui... Possiamo, vada mai da qualche parte, associazioni,
partiti ed altro, ostruirla o meno... Ma non è la possiamo infilare in un
convento. Se c’entra possiamo intervenire perché la tengano o meno, la
governino in un certo modo. Ma non è che stia a noi... ...Si può sospingere,
cercare di sospingere... Ma se poi se ne va all’estero come Roby, beh possiamo
ostruirla pure all’estero, se abbiamo le autorizzazioni, tagliarle le gambe o
tentare, ma anche lì non è che possiamo obbligarla a rimpatriare né trascinarla
in un convento...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Beh, Fiorella, se voi potete bloccarla nel fare una
vita indipendente... ...sai io ho visto che lei si angoscia e poi mi ubbidisce
quando io mi metto a piangere ed a disperami. Anche la mia mammina le fa sempre
delle scene e spesso lei non riesce a dire di no. ...Anche se ora sta lì a
divertirsi con questo ragazzo e la vedo che ci irride tutti... Oh, che
rabbia... Puttana! Puttana! Oh, il mio fiorellino... Con quel porco che si
vuole solo divertire!!! Che rabbia! Se continua così, io impazzisco!!! No, non
posso. Se impazzisco cosa mi dice la mia mammina?! La mia Serena sarà, in
questo momento, lì che fa l’amore con quello e se la gode, mentre io e la mia
mammina, che ci siamo sacrificate tutta la vita, siamo qui che ci
disperiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se proprio volete fare delle porcate,
cercate tramite i genitori di lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma che porcate e porcate! Sono quei due che se la
spassano, la mia bambina con quel suo ragazzo. Io devo difendere la mia Serena.
Io lo faccio per il suo bene. Ed anche per proteggere la mia mammina che soffre
e mi sgrida! ...Sono già<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>andata a
parlare coi suoi, ma quelli con fanno nulla! Bisogna mandare loro uno del
Centro Torture e Persecuzioni dei Carabinieri e far loro paura!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Insomma la vuoi proprio fare mettere sotto
S/G-OS-M?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo, Fiorella! Se Serena non si riesce a farla
ragionare con le buone, va guidata. Dobbiamo intervenire noi. Se non sono
bastata io, mi dovete aiutare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, gli Squadroni della Morte CC-NATO, se sono
disposti, hanno bisogno di un dossier... Che cosa ci si mette?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma è chiaro... Una che contatta la Tasinato, poi
che è sempre critica di tutto, che mi si ribella a quel modo, sì che fa l’amore
in continuazione con quel ragazzo, che sfugge alla mia autorità ed a quella
della mia mammina, che ci canzona ora che ha l’innamorato, è proprio una come
suo padre!!! Va fermata! Va fermata!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ma non ha mica fatto mai parte di gruppi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Appunto, Fiorella... ...Perché si sente superiore a
tutti. Sì, è proprio come suo padre, e come suo nonno, e come il bisnonno e
come tutta la famiglia Scaruffi! Giudei schifosi! ...Sai, me lo ha detto il
maggiore della Cernaia. Quelli, sono dei giudei schifosi che si infiltrano...
...Come li chiamate voi, lo ho sentito anche in televisione... ...i lupi
solitari. Ecco, Serena è una lupa solitaria che va controllata. Solo io e la
mia mammina possiamo farlo! ...Ma va fatta rompere con quel suo innamorato. E
ciò, io non sono riuscita a farlo nonostante tutte le mie scenate. Neppure la
mia mammina. Anzi, dovevamo pur fare buon viso a cattivo gioco, lo vedevo che
ci irrideva!, che sennò la perdevo ancora di più!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Va comunque fatto un dossier... Sempre che agli
Squadroni della Morte CC-NATO siano interessati al caso... ...Occorrono delle
dichiarazioni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, io e la mia mammina siamo già due. Poi ci sono
Franka e Rikkio. Anche Angela e Fausto, di sicuro, che sono sempre disponibili.
Può essere pure qualche d’un altro. ...Poi guarda, io ci penso già giorno e
notte, ché non riesco più a far nulla che pensare alla mia Serena..., puttana!
puttana!..., che fa l’amore con quel porco che si vuole solo divertire... Anche
Franka mi ha detto che si potrebbe fare figurare come una cosa per colpire
Roby... ...Pensa lui, il capo del terrore, con una figlia suora di clausura...
...Lo prende come un affronto... ...Viene qui, fa delle pazzie, ...voi potete
metterlo nei guai, sbatterlo un galera a vita...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti ho già detto che, anche se..., ...non
possiamo noi metterla in nessun convento...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, c’è quel Cappelletto con quel suo gruppo,
che si dà da fare con ragazzini e ragazzine... Credo che qualche amica di
Serena sia in contatto, forse pure lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, ne ho sentito parlare... ...sì te lo ho anche
già detto... ...anche al partito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma allora sono dei vostri?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, sono tutte cose campate un po’ per aria...
Se lo conosci, perché non dici a quel Cappelletto di fare entrare Serena nelle
sue congregazioni... ...È uno che ci si fare... Ha agganci...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma allora lo conoscete, Fiorella?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, sto solo dicendo che se lui la fa chiudere
in uno dei suoi conventi... o come si chiamano...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, finché Serena se la spassa con quel
puttaniere che pensa solo a divertirsi... Siete voi che dovete metterla sotto
S/G-OS-M ed andate a parlare con la famiglia di lui, ...se loro vedono voi si
mettono paura... Schifosi! Lo vedo che quanto li sento non mi considerano. Mi
trattano da povera scema... Se invece andate voi... Se mandate un generale dei
Carabinieri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, posso sentire col Partito e, se mi
autorizzano, con gli Squadroni della Morte CC-NATO... ...Se mi dicono di no,
vedremo altre cose... ...Non so...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, mi raccomando, devi dirlo che Serena è
una ribelle pericolosa, una lupa solitaria e che così colpiamo anche Roby...
Quello è un demone. Lo viene a sapere. Viene qui a salvarla. E voi potete
finalmente fregarlo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Vediamo, Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ritorniamo un attimo a quella Tasinato che Serena aveva
ingenuamente contattata, sebbene poi la Tasinato avesse fraternizzato in realtà
con Nikla e suscitato il disgusto di Serena a vedere quelle due pazze
furiose... Non per il valore o disvalore intrinseco della Tasinato che non ne
ha. Bensì per la tipologia. Capìta la Tasinato, si illumina appena di più la
già sufficientemente squinternata Nikla così come altre sporcaccione... oh,
tutte differenti ma così uguali nei cattivi sentimenti e nelle chiorbe vuote,
rimbombanti ed otturate. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Di origini
venete, la Tasinato era una piuttosto disgustosa, di quelle s’insinuano,
s’infilano e fanno il possibile per fregarti se ti percepiscono come
differente, meglio di loro, mentre s’appassionano per la feccia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Piuttosto bruttocchia, almeno secondo
canoni estetici raffinati, anche quando s’era appena sgonfiata dal grassoccio.
A quei tempi lei era negli anni della scuola media superiore. Poi durante i
processi, finita ragioneria, stava frequentando dei corsi di Basic e Cobol che
faranno la sua fortuna professionale, nel senso che troverà un’occupazione
stabile mentre altri senza programmazione ai riducono a razzolare per lavoretti
provvisori e generici.. Era di quelle che<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>la dava a tutti (sebbene la volessero pochi), anche quando aveva il
ragazzo, secondo la logica: “Io ci ho guadagnato”, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> “Oggi, ora, me lo sono cuccato. Se me lo fossi fatto scappare
sarebbe stata una cuccata in meno.” Traduzione veneta del pugliese: “Ogni colpo
non battuto è perduto.” Una tipica veneta. Eppoi le bruttocchie, a differenza
delle fiche, non possono permettersi di scegliere. Meglio cuccare quel che
capita ché poi non è sicuro quando se ne rimedierà un altro. Anche col ragazzo
fisso, quando questi non c’era, se uno gliela chiedeva, o comunque glielo
metteva, lei se lo cuccava. Femminista del tipo: facciamo come i maschi così
cucchiamo di più. Il ragazzo le andava in casa nella sua stanza. Padre e madre
stavano in cucina con la televisione a tutto volume e non osavano affacciarsi
nella sua stanza. Una volta che il padre le aveva detto qualcosa, lei lo
picchiò. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Più una è disgustosa, più una è
naturalmente troia. È una legge biologica. Era il caso suo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non so come Roby la conobbe... Ah,
no, non la conobbe, in nessun senso. La Tasinato era, con una sua amica, una
fichetta anche se scemotta, di quel gruppo di varie decine che Roby si trovò a
poter salvare dai giochi di guerra Stato-terrorismo (di fatto terrorismo di
parastato come già detto diffusamente all’inizio). Lei, con la sua amica
fichetta, non fu di quelli, forse alcune decine, che Roby forse salvò, salvò da
una galera senza senso. La Tasinato era una che aveva bisogno di rimestare e di
rimestare nel peggio ci fosse sul mercato. Era un modo per sentirsi superiore.
“Vado dove c’è il pericolo. Dunque sono superiore agli altri.” Poteva andare ad
una scuola di paracadutismo. No, quelli li aveva attorno. E poi erano tutti
tipi alcool, fumo e pistole. Lei li vedeva e si diceva che le montavano addosso
e le davano del cazzo. No, non poteva resistere loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Un giorno, disse a Roby: “Ho preso
degli impegni.” Siccome razzolava con quelli che apparivano di area PL, e
siccome la sua amica fichetta era sempre con lei, era chiaro che sia lei che la
sua amica era entrate in quell’area. Non c’era l’obbligo di denuncia. Ma anche
ci fosse stato, Roby non era il tipo. Lei andava a scuola per cui che si fosse
impegnata con quelli poteva essere qualunque cosa, anche nulla. No, beh, quelli
dovevano inguaiarti. Faceva parte dei rituali dei giochi di guerra. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le infognarono come da procedura
corrente in quei tempi. ...Rapine facili, credo, in 40... 4 o 5 che la fanno.
Poi le auto di appoggio. Poi quelli che assistono in immaginifiche fughe. Per
cui, dopo pochi metri o decine di metri, si camuffano in coppie che passeggiano
e/o limoneggiano. Ed ecco che, una cosa da fare in due, diviene una grande
operazione ‘militare’. Lei e l’amica erano di quelle che servivano per
trasformare gli assaltatori in coppie in transito casuale. Sufficiente perché
quando uno dei grandi eroici “militanti rivoluzionari” si fosse pentito e se la
fosse cantata, si fossero trovate tutte e due con l’accusa di rapina e di banda
armata. L’amica fichetta aveva pure trovato il ragazzo in uno di questi grandi
combattenti subito pentitosi. La Tasinato continuava a farsi chiavare quando
trovava e lì si limitava a fare la finta femmina della coppia per permettere al
grande combattente di defilarsi dopo una ‘grande’ operazioni militare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E furono pure fortunate. Perché, se
le avessero usate come mascheratura dopo aver tirato giù qualcuno, si sarebbero
trovate con accuse da ergastolo, visto che se partecipi ad un reato non c’è
differenza tra chi spari e chi partecipi all’operazione sapendo a che cosa
partecipi. Poi, di quei tempi, non è che i giudici andassero tanto per il
sottile. Chi voleva tirarsene fuori doveva darsi da fare di lingua, e dire pure
quel che la sbirreria ed i militari volevano sentirsi dire.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Certo, le due pischelle se la cantarono sul momento, anche se avevano
poco da dire. E poi ritrattavano. Di quei tempi era considerata valida la
confessione ma nulla la ritrattazione successiva. Mode dei tempi... Invece, per
i loro compagnuzzi, la ritrattazione in qualche modo redimeva se, dopo avere
ritrattato, ti rimettevi a disposizione dell’organizzazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">L’amica fichetta era in depressione perché il grande combattente di cui
s’era innamorata se l’era cantata appena preso ed aveva pure scoperto che se la
faceva con un’altra. In stato confusionale, aveva ammesso tutto, tutto quello
le avevano chiesto, per poi ritrattare e per poi, quando PL aveva abbracciato
in massa la dissociazione, riammettere di nuovo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La Tasinato aveva subito cominciato ad eccitarsi per i maschioni della
Digos l’avevano prelevata. Pensava a come, in altre circostanze, avrebbe magari
potuto cuccarsi, fortunate circostanze permettendolo, tutti quei giovani e
robusti cazzi. Quando il commissario, forse sui quarant’anni, le si era fatto
sotto cercando di blandirla, perché lei se la cantasse, dicendole, fingendo,
che lui era una persona che leggeva, lei non pensava ad altro che come dovesse
essere il suo cazzo che se la montava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quando le chiesero di Roby, lei, che continuava ad avere la testa ed i
sensi turbati dalla visione di quei cazzi dei giovani e meno giovani della
Digos, aveva tentato di sedurre procuratore, o altro magistrato, la interrogava
e quel commissario da cui sognava d’essere fatta, dichiarando: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma certo che lo conosco! Mi portava sempre, con altri, a sparare con
degli RPG sui monti attorno a Torino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Signorina, non abbiamo notizie di RPG...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ah, mi scusi dottore... ...Facciamo dei FAL o quello a voi possa
andare meglio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non infierirono. Doveva essere tardi e non avevano tempo. Non è come al
cinema. La moglie o la ragazza li aspetta. È l’ora dei pasti. Hanno una
commissione da fare. C’è il serial in TV. “Oh. Dobbiamo andare a casa dai
parenti...” No, non è come al cinema dove non mangino e non dormano perché il
dovere... Nessuno le aveva creduto. Ma, vedendola cosi in fervore, avevano
diligentemente registrato la confessione anche su quell’aspetto di nessuna
rilevanza (non avendo trovato tali armi del resto abbastanza tracciabili e che
non è che si trovino da qualche balordo di Porta Palazzo) e gliela avevano
fatta firmare. Poi lei aveva ritrattato e, sul punto, aveva detto di non avere
mai conosciuto il Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Aveva poi scritto a Roby, detenuto da qualche altra parte, dicendogli
che aveva letto una rivista che lui pubblicava (solo qualche numero, e cose
teoriche del tutto criptiche e senza senso, come era moda dei tempi – c’era chi
scriveva para-manuali di guerriglia mentre, al contrario, il Roby rimestava su
fumisteria cabalistiche) e che le interessava una corrispondenza con lui. Dato
che tutti si scrivevano e che la corrispondenza con la Tasinato non sembrava
una cosa potesse danneggiare nessuno, si scrissero forse alcune volte su cose
senza senso come era la moda dei tempi, fino a che non si incontrarono al
processone. Beh anche lì c’era chi si scrivesse sul presente e sul futuro
dell’insurrezione. Roby non aveva interesse a quelle cose. Per cui avrà
scambiato quattro convenevoli con quella Tasinato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poi il processo. Sì, un processone, un maxi-processo, di quelle cose
dove talvolta ammucchiavano varie decine di persone, 50-100, senza preoccuparsi
che, dal punto di vista processuale, vi siano gruppi differenti e senza alcuna
connessione, e pure senza gruppi, gente messa lì per assonanza od anche senza
alcuna assonanza. Forse avrebbero più avuto senso piccoli processi e, per
taluni (tra cui il Roby stesso), nessun processo dato che erano cose del tutto
fantasiose e montate, e comunque giudizialmente senza una vera base, sebbene in
quei tempi fosse facile far condannare persone anche su nulla, nulla dal punto
di vista giuridico-giudiziario. Quel maxi-processo in cui si trovò Roby era
tutto stato fatto sulla base del “da cosa nasce cosa”, per cui ne metti tanti
assieme, interroghi tutti su tutti, e sulla base di confessioni ora sincere ora
interessate o montate può essere facile infognare anche chi sia del tutto
estraneo a quei giri. Roby aveva già allora qualche conoscenza storica, seppur
solo successivamente raffinerà la materia ed una sua più realistica filosofia
della storia. Ma, sebbene allora fosse ancora acerbo nel campo, purtuttavia
Roby non era di quelli credessero che tiravi giù qualcuno e si aprisse chissà
quale dinamica. Invece, quanti altri, anche a livello istituzionale, credevano
nella teoria della disarticolazione! Sarà che Roby era scettico. Se tiri giù
uno, disarticoli quello e chi gli sia prossimo, eventualmente. Ma non si
disarticola il mondo, neppure un po’. Invece sia quelli che quelli dalla parte
dello Stato vedevano disarticolazioni dappertutto. ...Segno dei tempi...
...Invero, il popolino se la è sempre bevuta nei millenni. Roby era già
predisposto alla teoria, e pratica, dell’auto-organizzazione di sistemi caotici
che incontrerà più tardi. Il mondo, anche delle istituzioni, funziona proprio a
quel modo, come concettualizzazione generale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quelli come la Tasinato, che non capivano un cacchio, lo facevano pure
vedere, e cercavano solo scuse per le proprie ‘pulsioni’, si basavano sulla
“teoria della contraddizione”. Ah, potete anche fare ricerche filosofiche sulla
“teoria della contraddizione”, una baggianata para-maoista... In pratica, vi
dicono che tutto è contraddizione e tutto è relativo. Aggiungono che si
deve<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>trovare la “contraddizione
principale”. Infine, in pratica, chi possa e vi possa imporre quale la
“contraddizione principale” sia, e cosa fare e farsene, ha ‘ragione’ Ecco, era
una truffa e pure di tutto inutile, per quanto il pidocchio medio, ‘comandante’
od esecutore, si ammanti sempre di qualche ‘religione’ <i>alias</i> di qualche
giustificazione di supporto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby, conosciuti i ‘grandi’ combattenti reclusi, si era confermato che
anche il materiale soggettivo che avrebbe dovuto innescare, nell’illusione di
alcuni protagonisti e capi, chissaccosa, era quel che era. Soldataglia,
obiettivamente. Anche persone eccellenti, come in tutti gli ambienti, da vari
punti di vista, forse taluni. Ma, in gran parte soldataglia. ...Giovinastri che
dicevano che avevano avuto pulsioni, che si erano trovati... Appunto, dinamiche
di gruppo, mode, ...mode create da media che non erano sorti e non erano stati
fatti nascere e finanziati per caso. Anche uno che sfasci un locale od ammazzi
qualcuno di testa sua aveva ‘pulsioni’. Figuratevi quelli che si pretendevano
combattenti di guerre di liberazione [ve ne erano taluni che si mettevano tutti
armati in piazzali, si dicevano che se fosse apparsa un’auto militare o di
polizie avrebbero aperto il fuoco, stavano lì chessò mezz’ora, e poi andavano a
raccontare ai loro compagnuzzi che aveva liberato il tale territorio per il
tempo loro erano stati lì] che poi, ...i più sinceri..., sbottavano che avevano
avuto pulsioni... Vai a spaccare legna se hai pulsioni! ...Masse di manovra che
ora erano state smassate e sbattute dentro. Reazione identitaria, per chi non
era crollato subito. ...E poi erano crollati in gruppo, in massa, chi
vergognandosene di più e chi di meno. Appunto, dinamiche di gruppo che seguono
tendenze, mode. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non solo per formazione cabalistica, ma anche per studi storici, pur
ancora acerbi allora, Roby non solo restava del tutto indifferente, ed anzi
repulso, rispetto a chi vantava che ormai si fosse in una situazione di
guerriglia, cosa che non era, ...e poi anche fosse stato, Roby proprio non
vedeva sviluppi ‘storici’ nella cosa, bensì vedeva solo dei polli che si erano
incamminato su strade che non portavano a nulla. Roby vedeva l’elemento
ribellione [“le pulsioni”], per quanto del tutto minoritaria e da dinamiche di
gruppo, di piccoli gruppi, esasperate, ma non vedeva come tutto ciò potesse
portare da qualche parte. I suoi interessi erano
spiritual-esoterico-cabalistici. Lì, si era trovato e fatto trovare per
salvare, anche se non aveva senso salvare nessuno, forse qualche decina di
persone piuttosto giovani. ...Un caso... Ma da lì al farsi coinvolgere in uno
dei due gruppi maggiori od in altri o di crearsene di suoi... Anche avesse mai
creato un gruppo suo, ma già aveva le sue attività cabalistiche-<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>]</span><span lang="IT">, e non gliene fregava nulla
di politica, alta o bassa che fosse, poteva creare un club di studio, non
credendo in lotte armate e neppure, invero, in lotte disarmate. Invero neppure
creare gruppi di studio ha senso. Perché uno dovrebbe?! Si studia meglio da
soli. Certo, a volte, tanti si trovano a fare ed a lottare, o si dicono che
fanno e lottano. Ma che senso filosofico o pratico o etico o altro ha
organizzare entità per lottare. Lottare perché, per cosa e, soprattutto, perché
lottare con altri quando i singoli sono differenti e le finte omogeneizzazioni
‘della politica’ non abbiano mai omogeneizzato nessuno. E, poi, che senso ha
omogeneizzare persone? Che senso ha inventarsi e praticare lotte? A volte la
realtà è già così complicata che non ha alcun senso creare e creasi altre,
ulteriori, complicazioni. Semmai si dovrebbe, potendo, semplificare. Le lotte
creano solo contrapposizioni e complicazioni. Se ne creano già abbastanza,
troppe, con l’agire od anche col far nulla individuale... Se i poteri e gli
Stati sono entità opprimenti, le lotte li rendono ancora di più tali... Non
importa. Facciamo per dire. Non dobbiamo convincere nessuno. Roby percepiva la
realtà a quel modo già allora. ...Che è magari una visione ancora più
nichilista di chi avrebbe voluto distruggere tutto o di chi cosi diceva.
Distruggere perché? Il male sarebbe da distruggere, ma non è affatto detto che
per farlo scomparire di debba andare all’assalto di esso... “Ed allora?”, si
potrebbe chiedere. Ed allora, nulla! Li avete mai visti quelli si dicono di
lottare?! Ognuno si chiede: “Quanto si guadagno.” A seconda di quanto
suppongano guadagnaci, abbracciano o si inventano ideologie, in realtà solo
false coscienze per occultare ed occultarsi quella domanda immanente su quanto
ne guadagnino. Roby pensava e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>percepiva
queste cose abbiamo cercato qui di sintetizzare disordinatamente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non a caso, nessuno capiva come Roby la pensasse davvero. Chi diceva
che non era serio e scherzava, chi gli dava del serissimo, chi del buffone, chi
lo associava ad uno od all’altro dei gruppi maggiori, chi semplicemente evitava
magari comprendendo che v’era qualche mistero, mistero che poi non era altro
che estraneità a tutte quelle baggianate ed anche a chi fingeva di reprimere
tutte quelle baggianate. Lo Stato, uno Stato sottosviluppista e
maniaco-delinquenziale ‘androettian-belingueriano’ li aveva creati per
combatterli, ed ecco che lo stesso Stato li aveva creati per combatterli ora si
combatteva le sue creature create per combatterle. Follia pura, e pure peggio.
Ma tale era la realtà. E tale continua ad essere, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mutatis mutandis</i>. Roby non sapeva se la Tasinato si mutasse le
mutande, non avendola mai ‘controllata’ in quell’area... Ma l’importante è
capirsi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Usciti, la Tasinato era di quelle che cercava tutti. Una fa l’infame e
poi deve redimersi continuando a fare l’infame. Un po’ era alla ricerca
permanente di cazzo, sebbene non lo facesse in modo appariscente. Non era di
quelle che ti vengano sotto con aria da chi ti si offra. Era, diciamo, una
presenzialista, di quella che cercano di essere sempre in giro perché se a uno
gli gira e si fa sotto lei era una di quelle che ci stavano con tutti. Aveva un
ragazzo, un tipo dall’aria qualunque, uscito chissà da dove, che gli andava a
casa ed con cui scopava nella sua stanza mentre i genitori ascoltavano la TV a
tutto volume in cucina per non sentire e con la convenzione che non si
avventurassero per nessun motivo nella sua stanza. Un po’ era restata nella
post PL, o come si era chiamata ultimamente, ora disarmata e dunque come rete
informale. Del resto, pure prima, non è che fosse una cosa molto formale, anche
se cercavano di imitare le BR o quello pensavano le BR fossero. Le stesse BR
erano clan federati con tanti livelli e reti, che scimmiottavano quello pensavano
una struttura militarista dovesse essere, molto più infiltrabili ed infiltrati,
oltre che assolutamente etero-dirigibili ed etero-diretti, di quello ne
scrivessero e dicessero i media, media diretti dalla Polizie Segrete CC, e che
loro divoravano per sapere come fossero viste, ... in realtà come i CC volevano
fossero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Come la mafie, su cui scribacchini variamente al soldo e manipolati
dalle Polizie Segrete CC inventano storie secolari, supposti radicamenti
etnico-sociali, tradizioni ancestrali. Tutte balle. Tutto marketing per chi se
le bevesse. In realtà, sono create a tavolino e poi loro vanno a leggersi
quello che dovrebbero essere dal punto di vista favolettistico. Ed usano le
favolette come giustificazione etica, come falsa coscienza che le assolva, un
po’, da cose di cui loro stesse si vergognano. ...Eguale il terrorista, o come
preferisse chiamarsi, che correva a leggersi “quel che dicono di noi.” A volte
chiedevano ai parenti in visita, al ‘colloquio’, che se ne dicesse di loro per
strada, nei mercati. ...Lo avevano visto nei film... Che se ne diceva? Nulla. A
queste negazioni incredule dei parenti stupiti di sentirsi porre tali domande,
eccoli che restavano come delusi, visto che tutto era funzione del che se ne
parlasse. Certo, ben se ne parlava sui media, che in questo modo alimentavano
il fenomeno come voluto dalle Polizie Segrete CC e da chi le comandava a
livello istituzionale. Ma per strada non è che... Ah, certo, a volte si
sentivano persone commentare, ma negativamente in situazioni appena rilassate,
o in conversazioni in treno o tra frotte di impiegati in transito. Raramente,
comunque. La massa della gente, sanamente, preferisce non commentare nulla,
neppure pensare nulla e, se pensa qualcosa, non lo dice. Certo, può capitare
qualcuno che, trascinato da una notizia alla radio od alla TV, o dalla lettura
di un giornale, si lanci in un qualche commento. Ma erano sempre negativi,
naturalmente. Gli scemi stanno sempre a dire quel che pensano. Perché scemi?
Perché non serve a nulla. Chi scrive qui è uno scemo ovviamente. Altrimenti non
scriverebbe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Insomma, la Tasinato era restata del giro, quei giri post-, del tutto
informali, in genere. Logiche di gruppo e gruppetto, pur dopo la catastrofe
loro, come ne esistono dappertutto siano ‘politici’ o ‘comuni’. Normali logiche
mafiose. Intanto, finita ragioneria, aveva il problema di trovarsi un lavoro.
Aveva frequentato dei corsi per disoccupati. Aveva studiato il Cobol. Era
finita in un’azienda di programmazione e sevizi informatici, e lì era restata per
una normale carriera su database. Lavorava tra Torino e Milano. Appena la
Polizia Segreta CC aveva saputo che lavorava, aveva allertato l’azienda perché
la mobbizzasse e licenziasse, pur senza insistere troppo. Qualcuno si era
frapposto, non avendo lo stomaco per fare quelle cose. Era solo un modo per
ricattarla meglio. Ma lei non era davvero nel mirino di nessuno, per cui la
Polizia Segreta CC aveva solo voluto vedere come reagiva ed intimidirla per usi
ulteriori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Era una delle mode del periodo, la seconda metà degli anni ’80. Quelli
che uscivano, dopo un po’ di detenzione, più erano infami di varie gradazioni,
più si agitavano. Taluni, prima associati, erano ora dissociati, oppure erano
semplicemente comuni che si erano inventati verniciate politiche, oppure se
l’erano cantata variamente, a volte erano pure clandestini che se l’erano
cantata (a volte sotto tortura, o con CC normali con l’ordine di ammazzarli e
CC delle Polizie Segrete con l’ordine di farli solo cantare, per cui se il CC
normale non riusciva a premere il grilletto... ...è successo...), ed eccoli che
fuori dovevano continuare dopo avere ritrattato le cantate sotto tortura o
volontarie. Si sentivano come investiti di una missione ed ora, col ‘prestigio’
della galera..., ...infami di varie gradazione che si sentivano ora dotati di
un’autorità morale perché erano passati attraverso la galera... La Tasinato era
una di queste. Per cui andava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le scuole
a ‘spiegare’. “Noi qui, noi lì...” Quando era andata allo scientifico dove
studiava Serena [siamo nella seconda metà degli anni ‘80, forse più verso la
fine], ecco che la stessa si era incuriosita a sentire questa Tasinato che era
stata chiamata a parlare agli studenti come stesse portando una qualche grande
verità storica sul recente passato. Del resto gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO, che mandavano in giro le
Tasinato [altrimenti non esiste che già terroristi vengano ammessi in scuole a
parlare in assemblee con gli studenti], pur dietro la copertura di comitati
studenteschi [dove vi siano organizzazioni vi è, di solito, il controllo degli
Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO], intendevano proprio, con tali
iniziative, sia reclutare nuove leve sempre utili che vedere chi fosse
sensibile a quei discorsi di reduci. Serena aveva fatto avere un bigliettino
dicendole che voleva parlarle e dandone il numero di telefono di casa.
Ovviamente, Nikla che fruga sempre in tutto quello possa avere e fare Serena...</span><span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">In effetti, quando la Tasinato e Serena entrarono in
contatto, il vero amore scoccò tra la Tasinato e la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Scattozza. Serena, vedendole, ne fu presto
schifata. Invece, la Tasinato e la Scattozza: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ti posso garantire che è il capo del terrore. Ma
sembra si interessi solo di finire l’università, di termodinamica e di computer.
Finge. Davvero?! Ma certo, noi lo sappiamo. Ah, ma allora non si fida di me e
mi gioca. Certo, è un demonio. Schifoso, e io che andavo lì e speravo almeno di
cuccare. Oh, quello è un porco ma solo con chi piace a lui. Ma allora mi
raggirava?! Va distrutto, va distrutto. Sì, certo, allora va proprio distrutto.
E, poi, tra donne ci dobbiamo sostenere. Certo, che ci dobbiamo sempre
sostenere! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Riandiamo a...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Allakka era un po’ frastornata dal quella richiesta
di Nikla di far sottoporre Serena a <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>. Non voleva mettersi in qualcosa la discreditasse. D’altro
canto, si era detta che poteva essere un modo per colpire Roby. Era vero che
Nikla, sempre più fuori di testa e sempre più montata anche dalla madre Mina
Scattozza, aveva impedito a Roby e Serena di vedersi allora da circa una decina
d’anni. Una volta Nikla aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mandato
Franka da Roby a dirgli che gliela faceva vedere ancora solo “se non gli
parlava male di lei [lei Nikla]”. Nikla era del tutto malata, una totale
dementia tremens! Si immaginava sempre che tutti “parlassero male di lei”.
Bastava vederla e sentiva, si parlava male da sola! Anche di Franka si è già
detto. Roby si rifiutò di discutere e di trattare con dementi furiose e
delinquenti. Meglio esser presenti con l’assenza che entrare in interazione
diretta con delle delinquenti e pazze furiose quali Nikla-Mina. Stava a Serena
se volesse restare sottomessa a botte e pianti di Nikla, Nikla che poi riusci a
farla sequestrare e segregare da... Sta a noi andarcene o meno. Quelli che
“pensano al bene dell’altro” sono malati e marci. È il singolo che decide se
farsi schiavizzare o meno, e, poi se continuare ad essere schiavizzato o meno.
Inutile crearsi agitazioni paranoiche soprattutto se non se ne abbia la propensione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Nikla, montata pure dalla madre Mina, si era detta che
poteva, allora, forse, con le debite ‘garanzie’, ‘concedere’ a Roby di far
vedere Serena solo in sua presenza e con telefonate pure lei potesse ascoltare.
Nikla intimidiva Serena sia con le botte che con continui pianti. Serena, di
indole buona, si vedeva questa che piagnucolava ad ogni piè sospinto. Serena
aveva di Nikla un senso di pena. Per la Mina, la madre di Nikla, Serena aveva
un senso di schifato sgomento. Se lo negava, a livello razionale, per innata
bontà. Mentre a livello subliminale lo percepiva appieno. La vedeva che si
faceva falsa mielosa e lo si vedeva che era affettata, non naturale. Quando
iniziava con i fraseggi ossesso-paranoici, lo si vedeva che delirava. Cercava
di giustificarsi che non facesse mai regali a nessuno, perché lei, diceva: “Ho
tanti cui devo pensare, per cui devo provvedere a tutti!”. ‘Provvedeva’ nel
senso che era pervasa da ossessioni paranoiche su tutto e su tutti: “Per il
loro bene... Io devo pensare a quello che è giusto per loro.” Quando in casa, a
Migliarina, restò sola perché se ne erano tutti andati, disse alla nipote
Miriam, cioè ai Dalessandro di sbatterla fuori di casa così da potersi
presentare dai Borrini e dalla propria [di Mina] figlia maggiore, e moglie di
lui, Rita. Si presentò lì... Che facevano, la lasciavano per strada? Lo
Sborrini, già nevrotico di suo, urlava contro la figlia Sara che, pensando
morbosa solo al cazzo pur giovanissima, voleva farsi i fatti suoi e cuccare in
libertà. Lo Sborrini era furioso e le faceva continue sfuriate sbraitando che
dio e la chiesa non avrebbero approvato e che, se si fosse risaputo, ed
inevitabilmente si sarebbe risaputo in una piccola città, avrebbe pure rovinato
la sua brillante carriera di chierichetto catto-comunista. Allora si
intrometteva pure Mina ad urlare. Lo Sborrini dovette sbatterla fuori di casa e
mandarla in un appartamentino sotto, nella casa già dei genitori dello Sborrini
stesso. Lei era sempre egualmente da loro a mettere in continuazioni lingua nei
fatti loro, ma almeno andava a dormine in un posto differente, al piano di
sotto. Poi, quando lo Sborrini, che a spacciare medicine inutili e dannose
guadagnava piuttosto bene, comprò un attico in una palazzina nuova a poche
decine di metri di distanza, la lasciò nella casa vecchia anche se Mina era
ovviamente sempre a casa dello Sborrini e di Rita, con lo Sborrini cui fumava
la testa quadra ogni volta che la vedeva. Allora lo Sborrini fuggiva
andandosene alla Acli, in parrocchia e nella rete dei compagnuzzi di strada del
PCI (in fondo, seguiva le propensioni del padre operaio all’Arsenale: “Meglio
stare coi preti ma facendo vedere al PCI che sotto-sotto si è dal lato loro!”).
Mina aveva la missione esistenziale di cercare di rovinare la vita a tutti
quelli avesse incrociato. Rimuginava, delirava e si sentiva un pontefice.
Quando è finalmente crepata ha dichiarato pomposa sia al prete confessore che
ai familiari: “Nella mia infinita bontà, perdono tutti quelli che mi hanno
fatto del male!” Se le creava nella testa vuota malata...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Allakka disse agli Squadroni della Morte del
Partito-sindacato che... ...sì, che c’era un caso un po’... ...non proprio
chiaro-chiaro... ...che poteva anche essere la prosecuzione di un altro che
invece... ...eh, dove avevano a che fare col capo dei capi del terrore sebbene
questo grande capo poi non sembrava star terrorizzando nessuno ne capeggiare
nulla, sul momento. Gli Squadroni della Morte del Partito-sindacato sapevano
che, in fondo, agli Squadroni della Morte CC-NATO, più casi potessero montare
meglio fosse per loro. Lo abbiamo già detto: se un ufficio resta senza lavoro
chiude. Se ad un centro tortura non mandi ‘materiale’ da torturare cosa ci sta
mai a fare! Per cui dissero alla Allakka che la cosa migliore era che ne
parlasse lei stessa con gli Squadroni della Morte CC-NATO, visto che era già in
contatto e che si poteva trattare della prosecuzione di un caso che lei stessa
stava seguendo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Allakka andò dal suo solito maggiore di contatto,
agli Squadroni della Morte CC-NATO:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Maggiore... era incerta se... Al Partito mi hanno
detto che era meglio sentire direttamente con lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Sentiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “È che è una cosa forse un po’ campata in aria...
...Si ricorda quella Nikla, quella del caso Roby, quella un può fuori... È lei
che mi ha cercata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non si preoccupi, signorina. Noi sui fuori di testa
prosperiamo. Lo Stato repubblicano si difende proprio facendo leva sugli
istinti più bassi di coloro possiamo usare per puntellarlo e stabilizzarlo. La
nostra è una battaglia epica perché il disordine non prevalga! Con lei, che è
matura e responsabile, possiamo sempre parlare di tutto senza problemi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Vediamo, maggiore... La Scattozza è angustiata
dalla figlia che le sta sfuggendo. Nulla di grave. Ma lei è furiosa perché,
oramai finita l’università, ha<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>avuto il
primo ed unico ragazzo della sua vita ed i due stanno veramente bene assieme.
Per sui Serena, questo è il nome della stessa, della nostra ‘candidata’, sta pure
pensando di andarsene a vivere con lui. Nikla (ma ci sarebbero anche altri, un
po’ tutti quelli contro Roby, sembra) vorrebbe uno S/G-OS-M in modo che Serena
non trovi lavoro etc. ...e rompa pure subito col ragazzo, se noi potessimo
intervenire in modo piuttosto netto sulla famiglia dello stesso. Pressioni
della Nikla stessa non li hanno grandemente impressionati sebbene lei abbia
detto loro di Roby, anche gonfiando e drammatizzando la cosa. Risolta la
questione del ragazzo, la Scattozza vorrebbe sospingere Serena verso qualche
forma di dipendenza permanente del tipo che si chiuda in convento. Io glielo ho
detto che una cosa è lo S/G-OS-M, ma poi non è che il bersaglio se ne vada
necessariamente dove si vorrebbe. C’è da dire che Serena, spirito
intellettualmente indipendente ed anche un po’ ribelle, è in realtà pervasa, da
quel che me ne sono fatta idea io, da una forte tensione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>etica... ...Sa, di quelle anime inquiete che
vorrebbero dedicarsi al prossimo per cui..., ...magari non proprio in un
convento di clausura..., però non si può escludere che un po’ per caso, un po’
sospinta non possa approdare a qualche congregazione o setta che la ingabbi. Ci
sarebbe pure da dire che tutto ciò potrebbe essere strettamente connesso al
caso Roby ed alla famiglia Scaruffi. Anche se Nikla la ricatta con botte e con
continui pianti, Serena, nell’animo, ha lo spirito di quei giudei, banchieri,
commercianti, a-fascisti, a-comunisti, a-democristi, a-tutto, di quelli che
pensano di loro e non hanno propensioni gregarie. Invece sulla gregarietà si
fonda il nostro Stato repubblicano. Se non siano disciplinati ed obbedienti,
dove vanno a finire tutte le nostre libertà?! Chissà che impedirle una vita
normale, e vedere se Nikla riesca a sospingerla davvero verso una qualche setta
o ordine, non possa magari smuovere Roby a fare qualche colpo di testa per
salvarla, o perché se ne senta toccato, offeso, da questa cosa, e magari noi si
possa finalmente infognarlo per sempre...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Ecco..., signorina... Ho inserito i dati, i vari
elementi, nel nostro software... No, mi dica, anche il risultato non cambia
magari... ...Questa Serena ha già qualche connessione con parrocchie, sette,
ordini... ...oppure è di quelle, ...come dire?!, ...di quelle refrattarie a
circuiti religiosi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “No, maggiore, non è il tipo atea o atea militante.
Anzi, pur col suo solito spirito indipendente non ha mostrato ostilità per
ambienti religiosi, né per formalità religiose. Nikla accennava pure che ci
sarebbero, molto militanti, sia nelle scuole che nell’area loro, quelli di
padre Cappelletto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ah, Cappelleto, quell’ebreo gesuita, che si è messo
in proprio e si è inventato <i>I Ricostruttori</i>! Quello è una macchinetta
per fare soldi. È anche un fottuto maialone che recluta ragazzetti e
ragazzette, fa sottoscrivere loro come dei voti para-religiosi, e li fa
lavorare gratis, in nero, nei suoi affari immobiliari. Ha la sua reggia qui
vicino, dall’altra parte della strada, a pochi metri da noi! Che fottuto...
Siamo in ottimi rapporti! Ci siamo intesi subito con quel giudeo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Un ebreo, maggiore?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non lo dica a nessuno. Quello è amico nostro. Ma
uno che si chiama Cappelletto... È comunque nei gesuiti e poi si è creato la
sua congregazione personale. Uno che ci sa fare! ...Quella ragazzina, Serena,
che studi sta finendo or ha finito?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Architettura...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Oh, se il Cappelletto la accalappiasse mai, è uno
che è sempre ad incamerare e ristrutturare immobili, casolari, terre...
...Dunque il software concorda con quello pensavo io. Guardi, a noi non
interessa che... Quando quelli prossimi scaricano una, noi non abbiamo problemi
ad inserirla nello S/G-OS-M. Più abbiamo una bella rete di bersagli, meglio
difendiamo l’ordine, che è quello i nostri governanti vogliono. Poi la Serena
ha ottime referenze. ...Una Scaruffi... Potrebbe pure esserci utile per quell’altro
che ci sfugge. Lei non dica nulla di sicuro alla Nikla. Ci occorre pur sempre
il decreto del governo. Se volete andare avanti, mi fate avere la lista dei
prossimi che dicano che è una irresponsabile e che va fermata, ostruita, ben
controllata. Quando sono sicuri, o ci contattano o li contattiamo. Se con
qualcuno della lista non abbiamo già rapporti diretti o quasi, possiamo
supplire con intercettazioni telefoniche. Mi dà la lista di quelli con cui
siamo in contatto e che appoggiano questa nuova operazione. E la lista di altri
cui provvediamo con intercettazioni. Per questi ultimi, basta che Nikla li
faccia parlare al telefono di questa faccenda dopo che abbiamo ricevuto la
lista. Più a lungo e più netti sono su questa cosa, meglio è. Basta un piccolo
dossier e... ...Se va tutto bene, lo sottoponiamo al governo e... ...Poi vi
facciamo sapere quando parte lo S/G-OS-M anche perché, ovviamente, ci saranno
delle cose da fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ho parlato con Squadroni della Morte
CC-NATO... ...sei davvero sicura di voler continuare in questa cosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ecco, Fiorella, anche voi mi abbandonate... ...Sono
una povera mamma sola, ...io e la mia mammina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nessuno ti abbandona... ...È solo che ti devi ben
rendere conto...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fammi capire, Fiorella...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, sono cose molto delicate,
Nikla...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Meno male che ci sei tu,
Fiorella...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, no, io sono una povera
funzionaria INPS. È solo che il partito... il sindacato... Figurati a me che mi
interesserebbe...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ti hanno detto che non si può?! Cosa faccio io
ora?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non è questo Nikla, si deve fare il dossier...
...Fatto il dossier, vedono di ottenere il decreto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Allora siamo a posto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non possiamo sapere... Ti chiedo solo se sei ben
sicura di voler andare avanti. Sai, in queste cose, è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>più facile classificare il soggetto che poi
declassificarlo... Una volta che Serena ha il flag per lo S/G-OS-M, non è che
il giorno dopo, o dopo un mese, o dopo un anno, si va lì si dice che ci siamo
sbagliati e loro lo tolgono. Loro vanno poi avanti comunque. Sei sicura che
vuoi Serena per sempre sotto tiro e cui le seghino le gambe qualunque cosa
faccia o tenti di fare?! ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, io sono qui che mi riempio di calmanti e
non serve a nulla. Anche la mammina mia lo so che soffre. Già soffre che Sara
la dà a tutti. Ma Serena, qui, è colpa mia... Puttana! Puttana! Io me lo sento
che anche ora, in questo momento, lei è da qualche parte che se gode con quel
puttaniere che si vuole solo divertire, che se la fa e se la rifà ancora.
...Mentre tutti soffriamo. Per suo bene, dobbiamo bloccarla. O si sottomette, o
la ammazzo! La ammazzo! No, neppure posso che la mia mammina poi soffre, se io
finisco in prigione. Va bloccata! Va fatta bloccare! ...Certo che va fatta
mettere sotto S/G-OS-M! Ci dovete aiutare! Serena è una ribelle come suo padre,
il capo del terrore! Noi la blocchiamo, la controllo io, e tutti siamo più
sicuri!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, occorre il dossier con dichiarazioni
credibili...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io dichiaro, dichiaro tutto. Se ero credibile
contro Roby sono credibile anche ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, occorre dire e dichiarare che è una ribelle,
che è pericolosa, che va bloccata e che si lascia mano libera agli Squadroni
della Morte CC-NATO per lo <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>.
Ovviamente, poi, cooperate ancora, se occorre. Tu soprattutto ché sei la
prima<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>responsabile del controllo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo! Certo! Serena è mia e solo mia, basta che mi
aiutino a liberarla da quel ragazzo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ci sono delle cose pratiche da fare subito.
Ci sono delle dichiarazioni fa fare, a voce, a degli ufficiali dei Carabinieri,
che è pericolosa e voi volete che i Carabinieri la blocchino con lo S/G-OS-M .”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, io la faccio subito. Dimmi dove andare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti telefona l’ufficiale del Centro Torture e
Persecuzioni. Bisogna che fai una lista di chi possano contattare, oltre te,
per la stessa dichiarazione. Quelli con cui sono già in contatto, li contattano
loro. Quelli con cui loro non siano in contatto diretto, si fa in un altro
modo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque, Fiorella, ...Franka e Rikkio... ...Anche
Angela e Fausto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Va bene, Nikla.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Questi sono da una parte sola. Occorrono anche quelli da parte tua.
Altrimenti poi escono magari storie col dossier...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ci sono io! Non vorrete mica... ...Si
spaventano se le chiamano i Carabinieri”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ci occorrono. Altrimenti perdi Serena. Ti ho
detto che se ci sono altri non già in contatto si fa in un altro modo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Cosa vuol dire, in un altro modo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, fanno in un modo che loro non lo sappiano
che li stanno ascoltando. ...Semplice! Tu li chiami ed i Carabinieri che sono
avvisati... Tu devi solo far loro dire al telefono che Serena va bloccata e
controllata e siete pronti a tutto purché tu non la perda!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Certo! Certo! Certo, Fiorella, mi appoggiano
tutti.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dimmi i nomi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Però non li dovete contattare che si
spaventano...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ti ho già detto che non lo sapranno. Loro
devono solo dire, sollecitati da te. Tu telefoni loro. Dici loro che devi
parlare loro di una cosa delicata. Basta che loro ti dicano, più o meno, ...anzi
meglio più che meno, al 100%..., che ti sostengano moralmente, che siano
d’accordo con te. Puoi anche telefonare loro più volte se devono pensarci. Loro
non lo sanno che vengono ascoltati. Così loro non si preoccupano e tu non perdi
Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Dunque, Fiorella... La mia mammina, mia sorella
Rita... Guarda parlo pure col Borrini anche se fa sempre il seccato. Lo so che
mi detesta, ma è così furioso che Sara la dia a tutti che mi capisce. È uno che
coopera. Specialmente su questa cosa. Ah, sì, sì, è proprio disperato di avere
una figlia che fa la leggerotta con tutti e lui si rode che lei cucchi a tutto
spiano. Lui mi capisce che io mi preoccupi che quello lì, per porco che si
vuole solo divertire, mi stia portando via Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla. Me li sono segnati. Mina,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Rita, Borrini. Ci sono altri?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ora non mi viene in<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>mente nessun altro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla se ti viene in mente qualche d’un altro me lo
dici. Un moneto che chiamo subito gli Squadroni della Morte CC-NATO...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “...Fatto! Pensa un attimo a Serena che sta facendo
l’amore col suo ragazzo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Porco! Puttana! Schifosi che mi fanno soffrire. Io
la devo salvare da quel porco che pensa solo a divertirsi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Bene, Nikla. Ora chiama Mina, Rita e Borrini. Dici
ad ognuno di loro che sei disperata e che devi chiedere l’aiuto degli Squadroni
della Morte CC-NATO perché Serena va fatta ragionare e se non ti aiutano quelli
tu non ci riesci. Devi dire loro che loro devono darti il loro sostegno morale,
dirti che stanno dalla parte tua, e che devono pregare perché Serena sia
salvata, ragioni, ritorni sotto di te. Più loro dicono, meglio è. Io vado
nell’altra stanza che ho delle cose fa fare. Quando hai finito me lo dici...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">...dopo un’ora buona...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, ho finito.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Li hai chiamati tutti e tre?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, mi hanno detto che mi sostengono
incondizionatamente.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Pensa di nuovo a Serena che sta facendo l’amore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Mi vuoi far morire! Schifosa con quel porco!!!
...Devo correre a prendere delle altre pastiglie... Mi sento male...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se non vuoi perdere Serena... Chiama subito
Franka, Rikkio, Angela e Fausto. Dì loro che stai perdendo Serena, che hai
chiesti aiuto agli Squadroni della Morte CC-NATO per S/G-OS-M perché è cocciuta
e solo tu non riesci a farla ragionare, che quando i Carabinieri li contattano
che dicano che ti sostengono. Vedi che ti rispondano. Io vado di là. Quando hai
finito mi chiami.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Dopo un’altra ora Nikla chiamò Fiorella, che aspettava
nell’altra stanza. Dopo i primi tre sporcaccioni, aveva ora contattato e messo
in allarme anche gli altri quattro</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ho fatto. Dicono che va bene... Allora, ora, lo
facciamo fuori per porco che si diverte con la mia Serena? La rinchiudiamo in
un convento? Puttana! Puttana! Mi ha abbandonata. Lei è lì che si diverte.
Mentre io sono qui sola, sooola!!! ...Sooola! Anche la mia mammina,
poverina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, ora gli Squadroni della Morte CC-NATO, li
chiamano o li incontrano un attimo. Intanto sono già in contatto, già sanno di
queste cose. Può essere facciano tutto anche in pochi giorni. Se il dossier è
consistente, non ho idea quanto tempo occorra per il decreto del governo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma allora Serena ed suo ragazzo continuano a
divertirsi mentre io sono qui sola e che impazzisco dal dolore?! ...Ed anche la
mia mammina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Aspettiamo che gli Squadroni della Morte CC-NATO ci
dicano se possano meno. Altro non possiamo fare, noi, ora.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Dopo un paio di settimane furono informate che era
stato emesso il decreto segreto del governo, per cui lo S/G-OS-M poteva
partire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, bisogna dire agli Squadroni della Morte
CC-NATO di andare subito dai genitori di quel ragazzo a mettere loro paura...
Quel porco deve smetterla di divertirsi con la mia Serena!” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ora vediamo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come vediamo, dobbiamo agire
subito! Subito!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, ora vediamo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come, vediamo?! Mi avevi detto che
si risolveva tutto! Tutto! ...Ma ora mi interessa la faccenda di Serena. Quel
suo ragazzo me la sta portando via. È sempre con lui. Non parla più con me...””
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Si, Nikla, calmati...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come mi calmo?! Mi lascia sola!
Sta sempre a far l’amore col suo ragazzo! Non posso più vivere! Serena mi
lascia sola! Sola! Non riesco più a far nulla... Non vivo più!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sì, certo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, mi avevi detto che si
risolveva tutto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, bisogna parlare coi
genitori... Ora che abbiamo il decreto segreto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E cosa gli dico ai genitori, che
c’è un decreto segreto?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dai, Nikla, non scherzare. Di
questo non si può neppure accennare. Tu vai a parlare con loro e gli dici che
Roby è il capo del terrore e che è pure all’estero...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ti ho detto che ci sono già andata e che mi
irridevano... ...Sì, sì, lo ho ben visto che facevano l’aria come io fossi una
povera scema.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ognuno ha l’aria che ha... Sì, lo so bene che ci
sei già andata. ...Lavora il ragazzo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Deve avere appena finito l’università o essere lì
per finirla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “E loro, i genitori, dove lavorano...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sono quadri Fiat, se ho ben capito. Hanno una bella
casa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Per cui lo vorranno far entrare in Fiat...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Eh, Fiorella, lo sai come è a Torino. Se non sono
aziende Fiat, lavorano per la Fiat.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Per cui lo vedi, Nikla, Sono vulnerabili...”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Fiorella, una cosa è mandare
Franka e Rikkio in giro a suscitare allarme per Roby. ... Ma se io vado di
nuovo dai genitori del ragazzo di Serena a dire che... ...Mi prendono ancora
più per pazza.” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Se tu ti fai la parte della madre che si rode
perché è invidiosa della figlia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Io non sono invidiosa! Noi Scatizzi siamo tutti
buoni, siamo perfetti. Me lo dice sempre la mia mammina... È che ci
preoccupiamo sempre pure del bene altrui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, certo. Ma questa è stata la percezione della
famiglia di lui. ...Mi avevi detto che anche Franka aveva cercato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, Fiorella... ...Con Franka abbiamo parlato tante
volte. Anche lei, a vedere quei due assieme, sta male. Le avevo detto di dire
loro qualcosa. Lei aveva detto a Serena se avessero un futuro. Serena le aveva
risposto che a lei non ne fregava nulla. Le aveva allora detto che non andava
bene. Serena aveva egualmente risposto che non gliene fregava nulla e che erano
fatti loro, non di altri. La verità è che quei due vogliono andarsene a vivere
assieme...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, se non hanno un lavoro e se noi non lo
facciamo loro trovare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Fiorella, io sto male anche in questo momento. Ho
sempre davanti agli occhi quei due che fanno l’amore e se la spassano!
Schifosi! Schifosi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Nikla, devi vedere una volta che Serena ed il
ragazzo siano fuori Torino. Poi vai con Franka a parlare coi genitori, solo con
loro. Dici loro, ma in modo più solenne, meno emotivo di come avrai già fatto,
che loro, quei due assieme, non hanno futuro. Che non hanno neppure presente
...Dici loro che non è solo Roby che è il capo del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>terrore, ma che c’è di mezzo la Polizia
Segreta CC-NATO. Che tu sai che la Polizia Segreta CC-NATO starà addosso a
Serena perché non trovi lavoro. Ed aggiungi che pure il figlio loro rischia
che... ...che ci vada di mezzo pure lui, se continua a frequentare Serena.
Digli che magari si trova pure lui a non trovare lavoro od a perderlo subito se
lo trova. E ci possono andare di mezzo pure loro, loro genitori, se sono in
Fiat. Dì loro che sono normali misura si sicurezza contro sospetti e loro
prossimi. Concludi che farai loro parlare da un ufficiale dei Carabinieri.
Aspetta solo che io contratti gli Squadroni della Morte CC-NATO perché mi
confermino che a loro va bene. Mi raccomando, non dire troppo che se parli
troppo rovini tutto, e se rovini tutto non puoi immaginare quello che gli
Squadroni della Morte CC-NATO possano fare pure a te. ...Intendo dire, non far
vedere, coi genitori di lui, di saper troppo o di avere cooperato con quelli,
coi Carabinieri. Fa cadere le cose un po’ dall’altro. Se non ti credono non
importa tanto poi interveniamo noi. Vanno i Carabinieri da loro a...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ottenuto l’assenso degli Squadroni della Morte CC-NATO,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che confermarono che sarebbero poi loro
intervenuti, “in modo discreto”, l’Allacca ne informò Nikla che combinò con
Franka per andare dai genitori del ragazzo. E due pazze, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla e Franka: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come già detto altre volte, siamo
preoccupate... Certo siamo contente di vedere che i due siano felici...”,
dissero con chiara aria di disgusto, e ruotavano allucinate gli occhi,
pensando, loro invidiose folli, ai due che amoreggiavano spensierati e
godendosela. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I genitori di lui le guardavano
allarmati da quella loro aria tesissima ed drammatica che non capivano... Si
limitarono ad un: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, sono giovani, bisogna
capirli. È mica successo qualche pasticcio?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- “No, non è questo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che i due sembrano molto
legati... Serena ha accennato che forse vorrebbero andare a vivere assieme...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, se proprio si amano... Se è
una cosa seria... Anche se sono giovani...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, noi siamo i genitori, i
parenti, dobbiamo guidarli, che non facciano errori... Ci sono cose che voi
dovete sapere, per il loro bene, per il bene di vostro figlio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “C’è qualcosa che non va?! Qualche
problema serio?! È successo qualcosa?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Vi abbiano già detto...Il padre di
Serena...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa è successo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come dirlo? Ci ha sempre fatte
preoccupare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che c’entra, ora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È uno che si è sempre messo nei
guai...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Avevamo sentito che aveva avuto
dei problemi giudiziari ma che poi era stato assolto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Purtroppo... ...Purtroppo, era poi
stato assolto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché purtroppo?! E stata una
cosa... C’era qualcosa che non andava?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È che siamo sicure, sicurissime,
che... Sono tutti sicuri, sicurissimi che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Qualcosa che abbia a che fare coi
due?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, è che, vostro figlio è
realmente in grave, gravissimo, pericolo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?! Minacce?! Problemi col
padre di Serena?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non è questo... È che è un
capo... un...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Capo di che, che c’entra coi due?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Insomma, proprio non volete
capire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa c’è da capire?! Se non ci
dite... Parlate con fumose allusioni non sappiamo bene a cosa... È non è
neppure la prima volta che lei, Nikla, se ne esce con queste storie. Ora siete
venute in due come a dare più solennità alla cosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo stavamo dicendo... È un capo
terrorista ed ora perfino in clandestinità all’estero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ed allora... Serena dice che il
padre sta facendo un dottorato, per cui non deve essere molto clandestino e
neppure introvabile...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Le due folli, Nikla e Franka guardandosi allucinate l’un l’altra: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Chi glielo ha detto a Serena... ...Ma allora quel
demone la sente, la vede?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Continuando con i genitori del ragazzo resi sempre più
inquieti dalle due deliranti: </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Comunque vostro figlio è davvero
in grave pericolo perché avere a che fare con Serena significa che non troverà
mai lavoro e pure peggio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Davvero?! Non capiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come non capite?! È davvero così!
Se continua a vedere Serena, vostro figlio, pure tutta la vostra famiglia,
..ecco siete tutti rovinati per sempre. Magari lui si vuole solo divertire...
Ma poi gli resta il marchio e non se lo toglie più...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma siete davvero sicure?!” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quei due non hanno futuro assieme. Già Serena è
rovinata. Chissà come faremo... Ce ne faremo carico noi in qualche modo... Cosa
dicono quei due, che vogliono andare a vivere assieme?! E con che soldi se non
trovano lavoro. Di sicuro, Serena non trova lavoro o, anche se lo trova, lo
perde. Non glielo fanno trovare né tenere. Vostro figlio uguale. Se continua a
stare vicino a Serena, cosa fa il disoccupato a vita?! Mette in pericolo pure
voi! E se voi ed altri familiari pure restate senza lavoro, senza nulla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Ma cosa dite?! Ma siete sicure?! Come è possibile?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Purtroppo anche noi, ci siamo trovate in mezzo in
qualche modo... ...Tutta colpa di quel Roby... Stanno addosso a lui, pure
Serena, pure a chi fosse vicino a Serena. ...Gli apparati della sicurezza dello
Stato... ...I corpi speciali della sicurezza collettiva... ...Loro lavorano a
questo modo. Bisogna capirli poverini... ...Si preoccupano di tutti noi, e
devono fare quelle cose... Serena e vostro figlio dicono che vogliono vivere
assieme?! E come fanno senza lavoro? Serena è considerata un sospetta come
Roby. Non le faranno trovare lavoro. Se vostro figlio le resta vicino, non lo
troverà neppure lui. Quei due non hanno futuro assieme! Mettono in pericolo voi
tutti, finché restano assieme. Loro non se ne rendono conto. Noi abbiamo
provato a far ragionare Serena, ma quella non vuole ascoltarci. Allora dobbiamo
essere noi... Noi lo facciamo per il bene di Serena che si sta facendo troppe
illusioni. Ma anche per il bene di vostro figlio per poi resta disoccupato e si
rovina la vita. Vostro figlio è un bel ragazzo. La trova subito una brava
ragazza.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Sì, signora... ...Non capiamo bene questa cosa del
restare disoccupati e perdere il lavoro. Perché lei non lo ha perso?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Perché io ho collaborato con la Polizia Segreta
CC-NATO contro quel Roby, per rovinarlo... Invece a voi vi considerano complici
di Serena, che ci hanno detto essere lei stessa sospetta.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Serena sospetta?! E di che cosa?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non lo sappiamo. Magari lo fanno per colpire Roby,
per farlo ritornare qui... Sta di fatto che ci hanno detto che Serena viene
considerata come sospetta e che tutti quelli a lei prossimi possono correre dei
guai, dunque anche voi, tutta la vostra famiglia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Aaaaaah...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Forse è meglio che parliate con quelli della Polizia
Segreta CC-NATO... ...Possiamo dire loro di mettersi in contatto con voi. Noi
lo sappiamo che voi siete brave persone. Ci dispiacerebbe vedervi nei pasticci
solo perché quei due ragazzi si vogliono divertire. Ora se la sono spassati
abbastanza... Prima rompono meglio è!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Scusate... ...Certo, vi crediamo... Ma è la prima
volta che sentiamo parlare di queste cose. Se non è pericoloso, se potessimo
sentire tutto dalla viva voce di ufficiali dei Carabinieri..., di questi corpi
speciali della sicurezza...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Va bene diciamo loro di contattarvi. Prima si
risolve questa situazione, meglio è per tutti. Così voi potete vivere
tranquilli, senza pericoli di perdere il lavoro e di non trovarlo, né di avere
ostruzioni. ...Oh, se i corpi speciali pensano anche solo che... ...Loro devono
pensare al bene di tutti... Se hanno anche solo il sospetto che... ...possono
andarci anche pesante... ...Ci siamo spiegati bene...?!”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’atmosfera era davvero pesante. Con
questo avvertimento para-mafioso, il colloquio si concluse. Due deliranti e una
famiglia torinese, non certo di eroi, improvvisamente restata sia un po’
terrorizzata che perplessa da quelle due pazze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">O era vero quello dicevano, sebbene
del tutto fuori dal mondo, secondo qualunque razionalità. O Serena aveva una
madre ed una nonna che erano due folli. Questo è quello che si erano detti i
genitori del ragazzo, troppo benevoli. Beh, che le due fossero due folli
invidiose furiose contro Serena era evidente. Le oscure minacce, se confermate
dallo Stato, non potevano certo ignorarle. Dovevano solo attendere e sentire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il maggiore degli Squadroni della
Morte dei Carabinieri chiamò i genitori del ragazzo e li invitò da loro, in Via
Cernaia “per un colloquio informale”. I due genitori andarono piuttosto
imbarazzati, riferirono la conversazione colle due e aspettarono qualche
reazione...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In effetti, seguiamo il caso, ma
ci sono ovvie ragioni di riservatezza investigativa per cui non è che io vi
possa confermare nulla, né dare informazioni precise...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma le due sono venute a dirci che
se nostro figlio continua a vedere la ragazza, gli possono succedere cose
brutte che possono influenzare negativamente tutta la sua vita... Addirittura
hanno detto che pure noi potremmo subirne conseguenze negative.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non posso escluderlo, ma non è che
vi possa confermare nulla... Noi cerchiamo sempre di non danneggiare nessuno.
Ma a volte si innescano delle dinamiche che non possiamo controllare.
...Abbiamo delle procedure... Sempre meglio che il buon suddito resti distante
da queste cose. Solo così è sicuro di non pagare per colpe altrui. ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma le due ci hanno detto che
nostro figlio magari non può trovare lavoro né svolgere alcuna attività e,
onestamente, noi siamo restati piuttosto confuse. E che anche noi, i familiari,
potremmo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, in effetti... Se il suo nome,
anche il vostro, entra in rapporti investigativi... Non si può mia sapere... In
effetti... Forse...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Insomma, corre o non corre,
corriamo o non corriamo, i pericoli che ci hanno detto le due? Cosa dobbiamo
fare?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non è che noi possiamo... L’unica
cosa che posso dire è che, quando si entra in contatto anche solo indiretto e
distante con queste cose, è sempre consigliabile starne alla larga...”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Scusi se chiediamo. Noi siamo gente semplice ed
onesta. Non sappiamo di queste cose. Le due ci hanno detto che non è solo quel
Roby, che in effetti noi neppure sappiamo chi sia né abbiamo mai visto. Ci
hanno detto che anche Serena sarebbe coinvolta in qualcosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Non posso rispondere su questi aspetti.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Siamo o non siamo in pericolo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Quando ci sono queste cose e questi personaggi, più
se ne sta distanti e meglio è.”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lei dunque ci conferma che voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Beh... Posso solo ripetere che
è sempre prudente stare alla larga da... Ovviamente, ognuno fa poi quello che
crede. Se poi ne paga le conseguenze...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il tono del tutto lasciò i due
genitori piuttosto allarmati. Fecero una sceneggiata, più d’una, al figlio e
gli dissero che doveva subito mandare a monte tutto. Anzi si attivarono per trovare
una moglie d’urgenza per il loro rampollo. Toccarono tutti i tasti paranoici
correnti, dai loro ‘sacrifici’ per farlo crescere e studiare, al suo futuro, al
fatto che stava anche lui per entrare nel mirino, ed anche loro familiari, di
potentissimi apparati dello Stato. Gli vietarono di vedere Serena. Lo fecero
impegnare a troncare subito ogni contatto, insomma a sparire. Si attivarono per
procurargli un fighetta con cui accasarsi e testimoniasse che lui era uscito
irreversibilmente da quell’amore, pure da qualunque contatto, con Serena. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Infine ebbero la meglio su di lui, il
ragazzo, del tutto annichilito da quella tragedia gli era stata cucita addosso
usando come terminale i suoi genitori. Chi ne fu davvero devastata fu Serena,
che era l’obiettivo, il bersaglio vero, di quell’intervento, di
quell’operazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla intervenne su amiche di Serena
e con l’aiuto del gesuita cui di fatto la vendette, Gian Vittorio Cappelletto
coi suoi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Ricostruttori</i> [
http://www.iricostruttori.com ]. Raccontò ad esse ed a lui che quel ragazzo era
uno che si era solo voluto divertire e che poi era sparito perché aveva altre
donne. La conclusione era che si doveva ‘aiutare’ Serena che ne era devastata.
A Serena vendette che l’unico modo di superare la tragedia della rottura erano
pratiche di banale rilassamento cabalistico che il Cappelletto, un piazzista
maldestro, vedeva come “antiche tecniche esoteriche dei Padri d’Oriente”.
L’impulso a confessare lo portava a coprire queste tecniche, di banale
rilassamento, vendute come “dei Padri d’Oriente”, con delle paroline o frasette
in supposto tailandese. Figuriamoci! Un ignorantone, e pure maldestro, quel
Cappelletto. Faceva corsi, corsetti, ritiri spirituali e di preghiera. Tutte
quelle cose che un gruppo di persone potrebbe farsi da solo ma di fatto un po’
tutti preferiscono pagare anche salato, salatissimo, anche lasciando eredità
milionarie, a chi si ammanti di apparenze sacerdotali e dica di essere povero,
poverissimo, pur vivendo nello sfarzo e nell’abbondanza, e pur con chiaro
pancione che lo testimonia. A tutti sembra che tutto sia più vero quando
qualcuno in posizione di supposta autorità ed in qualche luogo altro dica
quello si debba fare. I rilassamenti, banali tecniche cabalistiche od anche più
antiche, banali training autogeni, non sono neppure, come mal praticate dal
Cappelletto, al livello di tecniche cabalistiche di riprogrammazione
spirituale. Il rilassamento viene fatto praticare agli adepti [allo schiavo
medio adescato fanno firmare un impegno di castità, povertà, obbedienza – serve
per usarli gratis e per isolarli completamente dal mondo] sotto il nome
propagandistico, falso, di meditazione profonda [fosse una pratica vera, anche
solo di rilassamento, non avrebbe bisogno della ripetizione ossessiva varie
volte al giorno]. Come lì mal praticato sembra non rilassi molto, anzi non
rilassi nulla, per cui va ripetuto in continuazione. Ripetizioni inutili. Per
esempio, un veterano della setta, quel prete Lanfranco Rossi [ammazzato a
bastonate e strangolato in un bosco perché coinvolto (col Cappelletto, con
Guidalberto Bormolini, con Lorenzo Spezia egualmente complici, pur impuniti)
nella attività pedofile di un altro prete della setta Pierangelo Bertagna],
soffriva di insonnia devastante nonostante la continue sedute di rilassamento
con “meditazione profonda”. A che serviva allora? Non trovava la quiete,
neppure dai propri crimini. Le tecniche vendute dal piazzista Cappelleto e
soci, pur elementari, sono mal fatte. Il<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Lanfranco Rossi era di grandi studi ma senza arte. Le tecniche del
Cappelletto erano e sono balle da piazzista. Anzi, vendendo fasulle tecniche di
rilassamento, per cui gli adepti non ne hanno giovamento (a meno che non le
apprendano corrette da soli), proprio l’ansia del tentare ma non riuscire
perché lo stesso Cappelletto non si è mai rilassato da nulla, infatti soffriva
di bulimia acuta che è una tipica malattia da tensione nervosa, provoca la
dipendenza del seguace. Serena, tuttora prigioniera della setta, pratica
rilassamenti e meditazione cinque volte al giorno. Continua a pensare al
cefalo, cui una Nikla furiosa le ha ordinato di rinunciare tra botte e pianti
lagnosi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Col Cappelletto, Nikla, aggiunse
subdola: “Padre, Serena sarà presto architetta con tanto di esame di Stato per
poter firmare progetti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A quello brillarono gli occhi
pensando subito all’utilità per le sue molteplici attività immobiliari.
Un’architetta gratis per il patrimonio che progressivamente incameravano. La
tecnica è la solita delle sette: più devasti famiglie, più ne guadagni in
eredità ricevute. Per farsi reciprocamente dispetto non c’è nulla di meglio che
lasciate tutto alla chiesa. Quattro sedute di pseudo-rilassamento fruttano
milioni e miliardi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Serena fu progressivamente attirata
nella rete del Gian Vittorio Cappelletto. Abbiano già detto che, tra l’altro,
‘vendeva’ quasi come fossero sua invenzione personale, e pure presentate in
modo del tutto ‘difettoso’, raffazzonato, banali tecniche di rilassamento. Una
buffonata che sia essenziale pronunciare “il nome di Gesù” [ http://www.iricostruttori.com/meditazione-profonda
]. In realtà, qualunque monosillabo [l’ottimo ‘om’ spande vibrazioni positive e
nel più naturale dei modi] o corta espressione raggiungerebbe l’obiettivo che è
altro dal contenuto, su questo punto. ...Appunto, truffe catto-gesuitiche con
l’uso di tipici linguaggi commerciali. Il mercato della spiritualità. La sua
congregazione vende, tra le altre cose, ‘meditazione’, nel senso che fa corsi,
come meccanismo commerciale, e di pubblicità e reclutamento. Inoltre,
all’interno della congregazione, nella sua liturgia, nelle routines quotidiane
della stessa, vi sono varie sedute personali che ogni adepto deve mettere in
atto personalmente, di rilassamento/‘meditazione’. Dato che ogni adepto,
qualunque sia la sua qualifica, deve fare voto di castità, le sedute di
rilassamento che caratterizzano la giornata dell’adepto sono direttamente
finalizzate a distogliere lo stesso dalle proprie pulsioni, secondo le proprie
personali preferenze. A Serena la cosa venne praticamente venduta come un modo
non solo per non pensare più alla felicità col suo ex-ragazzo ma anche come un
modo per non pensare più del tutto al sesso. Non ci è mai riuscita. Non che
uno/a non ci pensi davvero. La seduta di rilassamento serve a cercare di annientare,
od almeno ridurre, il desiderio naturale. Loro lo chiamano tenerlo sotto
controllo. Ma neppure riescono a farlo bene i loro stessi preti, una trentina,
la gerarchia della setta, vista la froceria ed altre inclinazioni variamente
estrinsecate. Lo stesso Cappelletto, eccitato dai cimiteri e della preghiera
[estatico-rilassatoria-meditativa?!] si tirava fuori l’uccello per infilzare
occasionali accompagnatrici pure bruttocchie. È quello risultato del
rilassamento e della meditazione per controllare pulsioni naturali?! Quelle sul
rilassamento e la meditazione sono solo balle per scopi commerciali, in quella
setta. Solo una Serena (una fondamentalista immatura ed ingenua, pestata e
ricattata da Nikla con continui piagnucolii) può avere abboccato! Il Cappelletto,
ora deceduto, era solo un faccendiere raffazzonato e truffaldino, per cui le
‘sue’ tecniche, formule e rituali erano più esotici che realmente funzionanti.
Tanto esotici quanto falsi. Il Cappelletto vendeva “tecniche orientali” che in
realtà non padroneggiava, sebbene non è che siano poi cose di chissà quale
complicazione. ‘Rilassato’ si tirava fuori l’uccello nei cimiteri, così come
l’altro frocio e complice di froci, il colto Lanfranco Rossi, ‘rilassato’,
continuava a soffrire di insonnia cronica. Figuriamoci! Alla fine vendeva solo
l’illusione che se, per qualcuno, funzionava, era per altre ragioni che per
l’insegnamento errato dello stesso Cappelletto e congrega. Che uno/a debba
tagliarsi il pippo o cucirsi la cosetta non ha nulla a che fare con la
sottomissione a dio, con esoterismi, con spiritualità. Sono altri meccanismi.
Lo stesso Cappelletto era tra il deviato ed il morboso, visto che, pur
sessuofobo e frocio, ha approfittato di sue stranezze nei cimiteri per saltate
addosso a donne che partecipavano alle sue strambe attività. I cimiteri gli
alteravano l’omosessualità e lo inducevano al ‘vizietto’ di infilare l’uccello
in una donna che il cimitero non gli faceva più vedere, per pochi attimi, come
madre santa ed adorata, dunque intoccabile?! ...Un interessante caso
patologico.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Gian Vittorio Cappelletto è un eccellente piazzista, anche favorito dalla
milizia nei gesuiti. Si finge comunista e rivoluzionario, mentre pensa solo ai
soldi. In effetti, per un capitalista, è la cosa migliore vendersi come
comunista. Il Cappelleto usa gli sperimentati meccanismi dello <i>Statu
Nascenti</i> alberoniano (nei gesuiti fanno parte dell’insegnamento di base):
comunismo per gli adepti, mentre il capo accumula miliardi. I soldi corrompono.
Se l’adepto è sicuro ma povero, ha la tensione costruttiva e resta dipendente. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla gli vendette Serena da tenere
così fuori dai “pericoli del mondo”, in realtà dalla possibilità di amoreggiare
ed esser felice cosa che rendeva ossesse di invidia morbosa Nikla, Mina,
Franka, e tutti quelli e quelle come loro. Tutte le volte del giorno che Serena
si stendeva e si stende per la ‘meditazione’, si riimmaginava e si immagina
quel cefalo di quel primo ed unico ‘fidanzato’ che la faceva impazzire di
godimento. Nel contempo, si illudeva e si illude, con lo yoga, di controllare
quel desiderio che non la abbandonava né la abbandona. Dormire per terra
[un’altra mania della setta] rende più forti gli istinti animali, non li
assopisce per nulla. Se si dorme sull’umido ci si sfascia. Ma dormire sul duro
ed avvolti in coperte sufficienti fa solo bene. Lo fanno anche in Giappone. Non
occorre vantarsi grandi asceti. Beh, se uno lo fa per raccontarlo, o lo
racconta senza farlo... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Serena si era comunque infatuata
della comunità pseudo-comunista rivoluzionaria del Cappelletto che si fingeva
grande sovversivo mentre trafficava con gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO e sfasciava famiglie per incamerarne eredità.
Ora hanno immobili di una cinquantina di province italiche! Da gesuita da
parrocchia si è fatto latifondista, il Cappelletto, ora rimpiazzato, per
decesso [24 Gennaio 2009, nella sua reggia di Torino, proprio di fronte al
Centro Torture e Persecuzioni di Torino degli Squadroni della Morte / Polizie
Segrete CC-NATO – i cieli non hanno voluto restare silenti su uno dei loro
sedicenti rappresentanti sul pianeta terra] dal suo amichetto ed allievo
Guidalberto Bormolini,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un falegname che
cercava febbrilmente la via per divenire miliardario. Ha incontrato il Cappeletto.
Del resto un successore-piazzista doveva pur trovarlo il Gian Vittorio! Il
Cappelleto centrava le sua menate sui rilassamenti, il Bormolini sul morire
felice e veloci ...dopo avere lasciato soldi ed immobili alla setta!
L’evoluzione della specie: dal gesuita veneto al falegname lombardo che te le
dice più dirette! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">A Serena avevano detto che sarebbe entrata e, poi, che era entrata nel
grande<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>movimento che avrebbe
rivoluzionato il mondo <i>I Ricostruttori</i>. Di animo generoso ed altruista,
lei se la era bevuta. Ma con ...una condizione [oltre a mille altre!], cucirsi
la passera! Ma che che cosa poteva essere una vista monastica in confronto al
privilegio di essere divenuta parte del grande movimento rivoluzionario di Gian
Vittorio Cappelletto e poi della sua reincarno-continuazione Guidalberto Bormolini?!
Passata l’infatuazione, non sa cosa potrebbe fare da sola. Più che altro, di
riflessi lenti, non osa. Mentre Nikla la paralizza e ricatta con urla, pianti e
piagnucolii continui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le congregazioni sono organizzazioni
militari in cui l’individuo deve annientarsi “per la congregazione”, che poi è
fatta di persone, persone che si annientano come tali per esaltarsi come
pidocchi/e al più perduto stato paranoico in cui vessano se stessi e gli altri
associati. L’entità astratta, “la congregazione”, è solo una scusa per
deresponsabilizzarsi. I preti della setta sono dei furboni che fanno quello che
vogliono. Mentre gli adepti che vivono e lavorano nelle loro case coi voti, di
cui si è detto, al Cappelletto sono sottoposti a schiavizzazione totale. I loro
contatti con l’esterno devono passare attraverso il controllo della setta.
Egualmente le loro letture ridotte al minimo, o del tutto annullate a meno che
non leggano e studino in segreto. Non possono informarsi con TV, radio, né
stampa. Più vengono tenuti isolati più sono inibiti dalla vita fuori
indipendente dato che, se se ne andassero dalla setta, non saprebbero come
muoversi fuori da soli. Non sanno veramente come sia la vita fuori, se non da
osservatori quando attraversino il mondo. Quando il tuo universo diviene la
setta, hai perfino paura di come possa essere il mondo. Te lo ricordi. Ma
soprattutto chi sia entrato presto nella setta, e senza grandi esperienze
fuori, come è il caso di Serena, da sola fuori avrebbe problemi a cercare di
organizzarsi nelle cose più elementari. Si interiorizza dunque l’ansia del
poter mai trovarsi fuori dalla setta stessa. Delusioni, quando anche i più
ingenui vedano la divaricazione tra conclamazioni e realtà, vengono riassorbite
con disincanti limitati ed auto-giustificazioni di comodo grazie al potere
condizionante del terrore di trovarsi senza la setta sicura dove mangi e dormi.
Lo schiavo ha in fondo una vita sicura, finché lo schiavista provveda a tutto,
al tutto concede. Quando poi la setta li ammazzi con qualche giustificazione
perché sono troppo vecchi ed un peso, sono ormai troppo impotenti ed ignoranti
del mondo per opporsi ed andarsene. Il lavoro schiavistico non prevede
contributi pensionistici ed assistenziali. Tu sei povero, ma la setta è ricca,
ricchissima. Chi sia al vertice controlla la ricchezza, ovviamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla era tutta eccitata, cioè
eccitato-delirante dato il personaggio, dall’aver segregato Serena nella setta
del Cappelletto, <i>I Ricostruttori</i>. Andava a raccontare a tutti che doveva
espiare i suoi peccati, e pure quelli di Roby. “Il mio fiorellino ha voluto
fare la puttana facendo l’amore e godendosela con quel ragazzo... Ora deve
espiare i suoi peccati e pure quelli del padre. Sono due peccatori. Devono
pagare.” Era, in realtà, solo un’allusione inconscia al fatto che la aveva
fatta mettere sotto </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> da
parte degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO, un modo da
catto-ipocrita per giustificarsene ed assolversene. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ah, dopo venti anni di prossimità alle setta, anche la Scattozza è stata
ben gratificata. Oltre ad avere imprigionato Serena... Finalmente, verso i 65
anni, ed ora fino ai 70, è riuscita a farsi impiegare, come ‘volontaria’, in
occasionali corsi, sei sedute, di DO-IN, nel centro di Via Bardonecchia a Torino,
della setta. Ogni seduta copre un 90 minuti pause incluse, se si presenta
qualcuno e dall’inizio alla fine. Se non si presenta nessuno o se ne vanno
prima... Non vogliamo infierire. Immaginatevi solo una tozza, agitata, che si
muova a scatti e con passetti sbagasciati, tra risolini nevrotici e sorrisi
ipocriti, con eloquio confuso, che si nutra abitualmente di schifezze, che
perda l’equilibrio sia quando cerchi di sedersi e cerchi di stare seduta che in
piedi, pure suscettibile e reattiva, che si presenti in abbondante tuta
marroncino merda ad ‘insegnare’ tali pratiche: </span><span lang="IT"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=vFtyPPVRTWQ"><span style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">https://www.youtube.com/watch?v=vFtyPPVRTWQ</span></a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> . Uno spettacolo, se uno abbia voglia di spanciarsi dal ridere. È come
fare istruttore di danza uno che sia paralizzato. Beh, uno paralizzato non
sarebbe ridicolo, contrariamente ad una Scattozza. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby contattò Serena, e lei lo
corrispose felice, dopo l’estate del 1997, ecco che gli Squadroni della Morte
dei Carabinieri furono subito allertati. Nikla era furiosa: “Ecco, ora si fa
vivo quello che me la vuole portare via.” Il Cappelletto era già un cooperante
degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO, da tempo, anche prima
di queste faccende. Loro coprivano suoi crimini. Lui si prestava a loro. Come è
quel principio, <i>dai a Dio quel che è di Dio ed ai Carabinieri quello che è
dei Carabinieri</i>? Dare il culo proprio, ed ancor più quello altrui, anche ai
Carabinieri era sempre piaciuto al Cappelletto. La chiamava “vocazione
cristiana”. Del resto, gli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Squadroni
della Morte CC-NATO avevano subito contattato il Cappelletto quando Serena fu
imbracata nella sua area, dicendogli chiaramente che era di loro competenza, un
affare di Stato, dato che Serena era stata sottoposta a S/G-OS-M. Per cui loro
dovevano essere costantemente informati di qualunque cosa. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il Cappelletto ed i suoi subito
blindarono Serena:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Serena, lo sai che tra gli altri
impegni, hai assunto quello dell’obbedienza... ...Noi siam felici che tu stia
in contatto col papà, ma devi usare la email di sorelle della congregazione cui
noi ti assegniamo previamente. Nel caso tu gli scriva ad indirizzi postali,
devi sottoporci, ...è solo una formalità... ...sono le regole della
congregazione..., sia quello che tu mandi a lui che quello che ricevi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Sì`, Padre...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Veniva tutto stampato, fotocopiato se
erano lettere a mano, passato alla Polizia Segreta Carabinieri. Fedeli
cooperanti della congregazione reindirizzavano tutte le email inviate e
ricevute da Serena al Cappelletto che (ignorante lui personalmente di computer)
le faceva trasmettere agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO.
Beh, questi le intercettavano già di loro, ma erano i rituali del terrorismo di
Stato. L’infame deve<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sapere di essere
infame e sa di essere infame solo quando lo fa attivamente. Lo Stato si basa
sull’infame-affidabile, affidabile per il Terrorismo di Stato. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La ‘logica’ era la solita: “produrre
materiali”. Vi fosse stati qualcosa mai di compromettente, ma non v’era!,
sarebbe stato usato contro Roby. Siccome non v’era nulla, veniva usato lo
stesso contro Roby. La ‘logica’ era la solita: non scrive nulla di
compromettente perché è furbo e si maschera! Insomma, tutto era usato contro di
lui, come fanno i pazzoido-delinquenti della Polizie Segrete Carabinieri ed altri
quando collochino qualcuno nel loro mirino. Qui usavano <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Ricostruttori</i> del Gian Vittorio Cappelletto, il gesuita
avventuriero che viveva pure di soldi pubblici [<i>I Ricostruttori</i>
dispongono di una mezza dozzina<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di Studi
Medici che succhiano soldi pubblici perfino per le loro mal-praticate tecniche
di rilassamento e “meditazione profonda” - sono spiegate meglio gratis online,
mentre quelle vendute da <i>I Ricostruttori</i> non funzionano] quindi
ricattabile anche in questo, come tutti quelli senza moralità ma ben interessati
ai soldi. Quando disponi di soldi pubblici, gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO possono farteli revocare con una telefonata
se non cooperi coi loro crimini. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Nikla era furiosa ogni volta che sapesse che Roby e Serena fossero in
contatto, sia allora che successivamente. La setta pretendeva che tutto
passasse attraverso loro, cioè attraverso gli Squadroni della Morte CC-NATO.
Emblematico, esilarante ed anche piuttosto squallido quello che succederà, cioè
che faranno succedere, quando Roby contatterà nuovamente Serena, a metà 2015,
ma questa volta ad un indirizzo proprio di email Serena casualmente aveva, pur
non usandolo di solito, dato che si era registrata presso l’AIMI,
l’Associazione Italiana Massaggio Infantile, come insegnate autorizzata della
stessa. Lo vedremo alla fine di questa narrazione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">Quando
Nikla voleva ammazzare il Berluska...</span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla aveva sempre frequentato la
parrocchia, a Migliarina. In parrocchia era amica, amicissima, di Mariella.
Mariella era un’altra suorina come lei ma organicamente catto-comunista. Il
padre era operaio all’Arsenale, di quelli che di operai avevano il titolo ma,
in genere, spesso, non facevano nulla. L’Arsenale Militare funzionava a quel
modo... Era un ricettacolo di nullafacenti con raccomandazione dei preti,
allora, ma non solo. Il padre di Mariella era di quelli che leccavano il prete
ma poi a loro andava bene, benissimo, lo Stato che ti sussidiava anche senza
far nulla. Un perfetto catto-comunista naturale. La figlia lo era ancora di
più. Se il padre lo era in silenzio, Mariella sentiva il bisogno di conclamarlo
per cui era di quelle tutte parrocchia ma che sognava il PCI anche se non vi
avrebbe mai aderito perché etichettato come partito ateo. La soluzione era
semplice, le ACLI. Nelle ACLI di poteva fare i cattolici, anche i
democristiani, e propugnare l’alleanza col, la subordinazione al, PCI. Le ACLI
avano due livelli senza vere intersezioni: quelli andavano nei circoli a
giocare a carte ed a bere, ed i politicanti. Ai primi non ne fregava nulla di
nulla. I secondi facevano i cattolici che guardavano al PCI, sebbene non è che
fosse poi così obbligatorio (potevano anche votare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>DC, se credevano). In realtà, le sinistre DC
[una galassia piuttosto variegata] erano forsennatamente anti-PCI e, quando propugnavano
convergenze, era per meglio distruggerlo. ‘Finezze’ della politica, che era
teatrino, perché i dosaggi di potere reale tra i partiti erano decisi dagli
inglesi con macro-meccanismi di controllo. Ma non occorreva dirlo al militonto,
non a tutti, neppure ai molti. Chi ha sfasciato lo Stato assieme al PCI è stato
più un DC di destra come Andreotti. Le sinistre DC lo sfasciavano anche senza
l’aiuto del PCI. Non che le differenze fossero grandi. La sinistra DC nasce
dall’industria di Stato e dal sindacalismo “anti-comunista”. La destra DC dalle
burocrazie pubbliche. Ma poi tutto si mescola, visto che le mangiatoie non
hanno limiti e tendono sempre ad allargarsi anche invadendo aree inizialmente
altrui. Andreotti sapeva di poter controllare il PCI perché lui, Andreotti,
controllava le Polizie Segrete CC con cui poteva tenere subordinato il PCI. Le
sinistre DC, lo stesso social-populista Moro, anche quando punteranno al
coinvolgimento governativo del PCI, lo faranno perché erano sicure che un PCI
che si fosse pubblicamente mostrato per quello che era, un partito-mangiatoia
come tutti gli altri, avrebbe perso quell’alone, creato dalla propaganda dei
suoi padrini angloamericani [il PCI se lo inventano gli inglesi che lo fanno
creare, nel 1944, da Togliatti, a Salerno], della diversità, di una qualche
inesistente eppur conclamata superiorità etica. ...Prodigi della propaganda
inglese! Dunque ne volevano il pieno e pubblico coinvolgimento nel governo, cui
già il PCI partecipava ma come sottogoverno. Era anche un modo sottile del
Vaticano per cercare di rimettere in discussione gli Accordi di Teheran col PCI
fantoccio inglese in funzione anti-vaticana. Questo qui, detto piuttosto
succintamente, era quello volevano ai vertici. Ma alla base, a livello di
Marielle e di arsenalotti, si vendeva il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">compromesso
storico</i> belingueriano (lo sfascio consociativo dello Stato con DC ed altri,
al di là delle formulette – fu il periodo che si mangiarono, spartirono, tutti
i fondi pensioni, le capitalizzazioni previdenziali, somme che vanno oltre
l’attuale debito pubblico) che nasceva col PCI che accettava e beneficiava pure
‘i cattolici’, i democristiani, per cui era tutto vissuto come “ci mettiamo d’
accordo col PCI perché il PCI ci blandisce e dunque ci dà spazio anche in aree sue”.
In effetti, v’era una forbice culturale e strategica tra le visioni dei DC
avvertiti e quella delle Marielle credulone da ACLI. Era comunque a quel modo.
Le stesse ACLI non è che fossero tutte o principalmente a quel modo. V’erano
quelli che andavano al circolo ACLI a giocare a carte, a chiacchierare, a
sbevazzare, per stare tra fasci anziché con quelli del PCI che, nei lori
circoli, facevano le stesse cose, e quelli che usavano la sigla ACLI per “far
politica”. ...A caccia di posti... Tra chi “faceva politica”, v’erano le
visioni più differenti, tra cui i para-PCI o gli aperti, con varie sfumature e
visioni, a convergenze col PCI. Mariella e Nikla, usando la sigla ACLI,
predicavano ad un gruppo di ragazze e ragazzi della parrocchia di Migliarina
che i cattolici potevano e dovevano convergere col PCI. Non che ne fossero
convintissime. Era quel senso d’ebbrezza che a volte i bimbi hanno a giocare
col proibito. Dato che il PCI era piuttosto forte, alla Spezia, città di
aziende pubbliche, dove moltissimi erano passiti dal fascio al PCI, e che
quella era la moda di quei tempi attorno al 1968/69... Sì, era la moda dei
tempi e che continuerà.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mariella si sentiva investita di una
missione da buona cattolica, quella di catechizzare i comunisti. Nikla era solo
una che non ci capiva un cacchio e che andava a rimorchio dell’amica. A casa
erano contenti perché andava in parrocchia. Mariella era contenta perché
faceva, assieme a lei, la catto-comunista. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla avrà uno dei suoi numerosissimi
tracolli esistenzial-nervosi quando Berlusconi scende pubblicamente in campo
come politico, o così sembrò [in realtà mise solo la faccia per raccattare voti
mentre G.Letta governava], all’inizio del 1994. Nikla, incapace di capire
alcunché, e condizionata dalla propaganda di regime, comincerà ad urlare che
chiunque era tollerabile ma non quello. Urlava come un invasata ogni volta lui
compariva in TV o ne aveva notizia su altri media. Loro, i catto-comunisti
stavano ‘vincendo’, ed ecco che era arrivato quello a sfasciare la loro [in
realtà, del regime compradoro] “gioiosa macchina da guerra”, nell’espressione
da pogrom di quel mafioso di Occhetto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Col cognato Sborrino, il marito della
sorella, un catto-comunista spezzino, di padre arsenalotto e lui, laureato in
chimica, propagandista farmaceutico, per cui venditore di veleni, su cui
guadagnava pure profumatamente, di quelli appunto che la coscienza la hanno
solo a comando, Nikla si era messa a firmare petizioni, di quelle merdate da
imbroglioni o malati di menti, ...da ‘indignati’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Certo ognuno può avere i punti di
vista che crede. Tuttavia quando le persone si agitano in modo fondamentalista,
o sono sceneggiate per coprire altre cose, oppure o stanno imbrogliando o
stanno male, od entrambe le cose: imbroglioni-malati. In una Nikla è
improbabile poter trovare qualche qualità o qualche equilibrata normalità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby si era sempre (più o meno dal
1967) presentato come ultrasinistro sfegatato ed ultraminoritario. Lo sfegatato
serviva per coprire la sua rapida progressione come sacerdote della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chai </i>[</span><span dir="RTL" lang="HE" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">חַי</span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span dir="LTR"></span>], dato che allora era importantissimo che nessuno
ne avesse la più pallida idea sia che esistesse sia che potessero esservi
persone che facevano studi e praticavano esoterismi paralleli, riservati. Ora
non v’è più rischio di rilevazione, dato che... Non importa...
L’ultraminoritario serviva a mostrare la sua estraneità. Infatti nessuno lo ha
mai sopportato, né lui a mai sopportato loro, nell’ambiente dei compagnuzzi.
L’ultraminoritarismo, gruppi di poche centinaia, decine, e spesso anche meno,
di persone, era un modo per dire che non gliene fregava nulla. Quelli cui
gliene fregava qualcosa, a parte quelli dei gruppettini direttamente comprati
ed eterodiretti dai CC (come i Maitanno, Moscati, Dinuccio, Cevvetti, Paroli e
mille altri; ...chi crea, caserme, casermine o casermotte...), quelli di
passaggio, o qualche fissato od interessato, si gettavano nei gruppi maggiori.
Se uno ha delle cose da dire, od anche solo delle ambizioni, sceglie dove vi
siano masse, su cui se non necessariamente influire, grazie alle quali
risplendere ed avere risonanza ed opportunità, farci meglio carriera insomma.
Nel gruppetto va o chi abbia patologie o chi non gliene freghi nulla. Chi vada
nel gruppetto di poche centinaia o decine di persone è o per dinamica di gruppo
(amici, amici di amici), o per qualche bisogno di marginalità, o solo di
passaggio, a parte appunto quelli trovatisi e reclutati dai CC o quelli mandati
per esempio dal PCI. Il PCI mandava suoi anche nei vari gruppetti, dai
Paolicci, alle Volpi, ai Moscati a decine d’altri. Nei gruppetti, lo ripetiamo,
si trovano quasi solo o casi patologici o mandati. La cartina di tornasole per
verificare i mandati è semplice. I citati e decine d’altri sono tutti
personaggi che, in apparenza, ‘tradiscono’ il PCI eppure non viene fatta terra
bruciata attorno a loro. Continuano a lavorare in aziende d’area PCI, o ad esso
connessi in vario modo. Hanno carriere accademiche loro assicurate dal PCI e
che poi il PCI non ostacola, anzi continua a favorirle. Qualcuno è pure arrivato
al CSM! Dal PCI ai quartini del Maitanno e dal quartini del Maitanno al CSM.
Una vera Volpe perugina! Chi rompa davvero col PCI, non si risottometta, e non
trovi mafie di potere in qualche modo equivalenti, viene fatto fuori ovunque
arrivi la possibile influenza dello stesso, cioè ovunque. Valgono logiche
mafiose, in queste cose. Il PCI ha sempre avuto una tipica struttura e logica
mafiose. Del resto lo creano gli inglesi nel 1994. Gli inglesi sono mafiosi per
eccellenza, coi loro sistemi massonici centralizzati nella Corona britannica.
Il PCI aveva uffici che facevano da ponte tra la Polizia Segreta CC (gli
Squadroni della Morte dei Carabinieri) ed i vari gruppetti ‘estremisti’ o
comunque esterni, esternalizzatisi od esternizzati. Per chi fosse stato
schifiltoso, relativamente a rapporti diretti con “lo Stato”, i CC usavano il
PCI-CGIL etc, od anche l’ENI etc, come schermo. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Mutatis mutandis</i> la cosa continua tuttora, ovviamente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Allo stesso tempo, Roby era ed è il
tipo che era critico, criticissimo delle cose da lui stesso appena scritte. Le
discuteva come fossero di un altro. Magari ne capovolgeva le valutazioni.
Tipico di chi abbia avuto un lungo training cabalistico. È cosi che si deve
fare! Il fallo è in chi non sappia farlo! Per tutte le persone che studino con
onestà intellettuale, seguire delle ortodossie predefinite è la cosa più
truffaldina possa esistere, pur universalmente diffusa e praticata. In pratica,
le persone ordinarie studiano per confermarsi, non per scoprire. Chi studi per scoprire
sottopone tutto a critica radicale e profonda, anche quello lui o lei stessa
possa avere appena scritto. ...Beh, vi sono psicopatici che già a vent’anni
cominciano e raccogliere i materiali per la propria autobiografia: tali figuri
hanno una coerenza ‘intellettuale’ tipicamente paranoica che è l’opposto una
vera attività intellettuale. Roby ha sempre praticato l’arte di spaccare il
capello in quattro e poi ancora in quattro e così fino a che necessario,
possibile, utile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lo Sborrino, il cognato della Nikla,
in fondo era di quei cattocomunisti che sul cattocomunismo costruivano una
carriera, pur marginale, da compagno di strada del PCI, in organizzazioni e
componenti social-cattoliche. Amava quella politica, un po’ gruppettara ma alla
ricerca dei posti, dell’esibizione. Non aveva il coraggio della vera DC,
neppure quello del PCI. Immaginatevi uno un po’ ottuso, pur con laurea, e che
non abbia nulla da fare nel tempo libero, avendo pure paura della fica, per cui
non è che... Dunque razzolava tra ACLI e sigle di quell’area catto-comunista,
utile per rimediare qualche posto concesso dal PCI, per quanto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nulla di grandioso. Chiaramente, quando era
poi stato fondato il PD, lì non era potuto non entrare, almeno nell’area. Di
quelli che vi entrano per uscirne perché non sufficiente fondamentalista
...Fanno le Bindi... attaccatissimi ai posti, pur marginali. Non hanno altro
nella vita. A casa, pur nell’era dell’internet, non avrebbero nulla da fare.
Per lui, fare l’indignato anti-Berluska, era un modo per compiacere il PCI (e
come poi si sia chiamato e si chiami), ridefinirsi come catto-comunista da
sinistra DC, mentre riaffermava il suo spirito oscurantista isterico contro
qualunque modernità. Di quelli che hanno vissuto come trauma sia la rottura del
monopolio RAI che la nascita, della rete, di internet. Di cultura gretta, pur
di studi formali scientifici, è avverso a qualunque forma di progresso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">In Nikla v’erano tutte queste
sottoculture oscurantiste [tra madre semi-analfabeta e padre che aveva gettato
nel cesso tutti sogni per lavorare 12 ore al giorno all’INAM!], pur senza avere
mai richiesto ed avuto posti da nessuno. ...A parte a <i>I Ricostruttori</i>,
dove ogni qualche anno le facevano tenere qualche corsetto di DO-IN che,
inevitabilmente, le procurava lunghi e dolorosi colpi di sciatica... La
Scattozza era troppo occupata a far nulla, a correre sempre in ritardo ovunque,
a comprare cianfrusaglie, sbevazzare ed impasticcarsi, stipare i frigoriferi a
strati di cibarie in accesso e che, a blocchi, buttava poi via deteriorate
quando il frigo puzzava troppo di cibi avariati. Allo stesso tempo, per lei, il
Berluska era una vera isteria. Le produceva agitazioni e fremiti
incontrollabili. Era un caso vivente di berluskofrenia La testa vuota le si
bloccava più del solito, diveniva tutta rossa da infarto e sputava insulti
convulsi non appena ne leggesse, o lo vedesse ed ascoltasse, o ne udisse, su
media audiovisivi. Già aveva sott’occhio e sottomano il </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Gian Vittorio Cappelletto come gran piazzista ma costui aveva il merito
indistruttibile di averle imprigionato Serena e di tenerla lontano, per quel
potesse, da Roby.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ogni volta vedeva il Berluska in TV,
o sui giornali, Nikla cominciava ad urlettare: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Andrebbe ammazzato! Sì, ammazzato!
Non possiamo permetterci che uno come lui sia anche solo nominato come
italiano. Berluska, schifoso, muori, crepa, ti ammazzo, ti ammazzo!” ...Mente
agitava i pugni ed ondeggiava, piegata, a scatti, tutta furente e davvero sul
comico-disgustoso. A dire il vero, Mina lo votava, ma non glielo diceva. A Mina
bastava che la aiutassero tutti a praticare il male. Il resto non era
importante.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ed un giorno... ...un giorno Nikla
cominciò a dire a tutti che si doveva passare all’azione, che si doveva...
...che si doveva ammazzare il Berluska. Sul convulso, lo diceva a tutti,
chiedendo se avessero idee, se fossero disposti, come si potesse fare. Pur
sghignazzandosela, la vedevano così convinta che non avevano il coraggio di
contraddirla. Le dicevano, per canzonarla senza che lei lo capisse, che lei Nikla
doveva essere la capa di una tale grandiosa operazione. ...Lei che non riusciva
neppure ad arrivare in orario a nulla, né a pronunciare due parole con una
qualunque senso logico. I dialoghi qui ricostruiti, li abbiamo ovviamente
aggiustati, quando abbiamo attribuito della frasi alla Scattozza perché,
differentemente, avremmo dovuto scrivere delle cose del tutto incomprensibili.
Si faceva capire col livore misero, con le invettive deliranti, non con le
parole. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Qualcuno, disgustato ma non osando
farsi aggredire richiamandola alla ragione, le disse che era una grande idea,
che lei avrebbe dovuto studiare la cosa, che lei poteva farlo... Lei corse a
comprare decine di libri (trovati con grande difficoltà e molti che alla fine
non c’entravano nulla, ed anche quelli che c’entravano che non servivano a
nulla) su come si organizzava un assassinio di alto livello. Romanzi, manuali o
pseudo tali... Li mise lì, come fa con tutti i libri. Si diceva che avrebbe
iniziato poco dopo. Poi il giorno finiva. Si diceva che di sicuro il giorno
dopo... Il giorno dopo era come il giorno prima. A volte si sedeva, ne prendeva
uno, poi, presa dalle solite compulsioni, non faceva in tempo neppure a leggere
un paragrafo che lo riponeva... Li ha ancora lì, pressoché immacolati, solo un
po’ maltrattati, unti, sporcati, perché li spostava, se li portava in altri
luoghi, ma nessuno d’essi lo ha neppure davvero iniziato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Certo, continuava a dire a tutti che
voleva ammazzare Berlusconi con un attentato spettacolare. Chiese dove si potesse
trovare un bazooka, un lanciarazzi, esplosivi, armi da fuoco. Un suo conoscente
toscano, un credulone un po’ mafioso, alla sue insistenze, la portò da un suo
amico che era stato mercenario da qualche parte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Vorrei chiederti una cosa, se uno
volesse mai far fuori un capo di Stato o di governo, come può fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui che era stato già messo
sull’avviso che Nikla gli avrebbe chiesto quelle cose, e che conosceva come
vada il mondo, gliela buttò sul vago: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono cose complesse... Occorre
avere una struttura, sempre che basti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, ma come hanno rapito ed
ucciso Moro... Ammazzare uno dovrebbe essere ancora più facile. ...Gli si tira
un colpo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, devi sapere dove va,
intercettarlo in un luogo dove sia, andare vicino od avere predisposto qualche
ordigno, e poi colpirlo... A dirlo sembra facile, ma poi sono cose che si
devono fare senza che nessuno lo sappia fino a che il bersaglio sia
liquidato...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se l’hanno fatto con Moro, e
rapirlo era ben più complicato, non deve essere una cosa impossibile.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Di impossibile non c’è mai nulla.
...Si deve avere una struttura e sapere quello che si deve fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, e tu come faresti?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io non lo farei...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma tu non eri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ero cosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non facevi il mercenario?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Che c’entra?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quante persone hai ammazzato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io?! ...Nessuno.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E che mercenario eri?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non è che uno passi il giorno ad
ammazzare persone...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non hai mai sparato a nessuno?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non mi è mai capitato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma, insomma, non capisco...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È come quando fai il militare.
Magari devi fare la guardia a qualcosa o qualcuno, od andare in operazione, ma
non è che uno stia lì a sparare e ad ammazzare gente. ...Ci sono delle
procedure. Se succede qualcosa sai quel che devi fare. Ma se non succede nulla...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Scusa, te lo dico diretta... ...Mi
aiuteresti ad ammazzare il Berluska?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Guarda, non ho sentito... ...Anzi,
stai scherzando... Pensavo che volessi scrivere un romanzo e volessi chiedermi
delle cose per romanzare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora sei un berluskoniano!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché? Che c’entra? Quando voto,
se voto, voto per chi mi gusta. Ma finisce lì... Non è che se vince un altro mi
tocchi più di tanto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora non capisci. Qui non è
questione di opinioni. Qui è in ballo la democrazia nel nostro paese. Ed è
tutta colpa di quello schifoso del Berluska che controlla i media e convince le
persone.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quando c’è da votare si vota...
Poi, chi vince vince...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora non capisci... Qui non è
questione di chi vinca... Non è tollerabile che lui vinca, e neppure che perda.
Un imprenditore, e poi di TV che hanno rovinato la nostra RAI ed il nostro
paese... No, non è tollerabile! Se c’è un Berluska in politica, non è più
democrazia...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Non so... La politica non è il mio
forte...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, ho capito, sei un
qualunquista... O sei un berluskoniano...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Te lo ho detto. Non ho un grande
interesse. Quando c’è da votare, se vado poi decido sul momento su chi fare la
croce...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, ho capito, sei un
berluskoniano! ...Un berluskoniamo! Un fascista! No, peggio! Un
berluskoniano... Di quelli che si sono lavati il cervello e confuso le idee con
le puttane delle TV berluskoniane. Ma da chi mi hanno portato?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nikla, mi hanno detto che volevi
chiedermi delle cose. Scusami, ma di politica, non capisco. La TV non è neppure
che la guardi molto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, sì, il Berluska ti ha lavato
il cervello. La gente non vuol capire. Quello vi vende quel che vuole e voi
neppure ve ne accorgete... Va ammazzato! Va ammazzato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Stai scherzando... Non ho
sentito... Guarda, ora devo andare a lavorare che le ore sono passate
veloci...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E dove posso andare per dei
lancia-razzi, degli esplosivi, delle armi?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci sono dei mercati, ...ma uno
deve conoscere..., in Belgio, a Londra... Anche qui, forse, se vai al Sud, ma io
non sono più del giro. Poi, guarda, io di queste cose non voglio sapere nulla.
Secondo me, tu scherzavi. Non sono cose che... Guarda, non ho sentito nulla.
Devo andare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E costui se ne andò, mentre Nikla
continuava con le sue invettive sconclusionate:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco come sono tutti. Il Berluska
se li è rovinati con i suoi programmi americani. Non capiscono neppure che
questo nostro paese è stato snaturato dal berluskonismo. Va ammazzato! Va
ammazzato! Questa vergogna deve sparire. Chiunque, ma non lui... Lo ammazzo io,
da sola.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla continuò a chiedere a tutti
dove trovare pistole, mitra, lanciarazzi, esplosivi. Tutti scantonavano,
dicevano che non avevano idea... Qualcuno le disse di andare in Austria o nelle
repubbliche ex-Jugoslave. Ma lei, alla fine, non andò da nessuna parte. Anche
vi fosse andata, non è che si trovi nulla per strada, anzi non si trova
affatto. Sono mercati ben controllati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nikla andò ad alcune manifestazioni
dove c’era il Berluska, ma, a parte che riusciva a stento a reprimere la rabbia
che le straboccava, non riuscì ad avvicinarsi. Eppoi, c’era troppa gente e
troppi controlli. Non è che una potesse passare dal pubblico a qualche anfratto
da dove... E poi con che? Non è che una potesse arrivare lì chissà con cosa,
trovarsi il punto ideale da cui..., piazzarsi, poi estrarre ciò che aveva e,
tranquilla, prendere la mira...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Continuava a vaneggiare sulla cosa...
Si comprò pure un computer da poco e sottoscrisse internet perché le avevano
detto che in rete... Ma come per i libri... In più, non è mai riuscita a
comprendere nulla di un computer e come procurarsi informazioni con esso. In
pratica, lo ha, ma è sempre spento. Quando lo accende sente come un senso di
vuoto, di immenso in cui non saprebbe neppure come penetrare. E corre subito a
fornelli, frigo, andare al negozio, telefonare, invitare a pranzo ed a
cena.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">State
of Denial</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt;">. Concetta ed Alvaro<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Te lo neghi. Non vorresti. Ma il tuo
destino è quello.</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...reclutati e fottuti dalla Polizia
Segreta CC.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Blocking out, turning a blind eye,
shutting off, not wanting to know, wearing blinkers, seeing what we want to see
... these are all expressions of 'denial'. Alcoholics who refuse to recognize
their condition, people who brush aside suspicions of their partner's
infidelity, the wife who doesn't notice that her husband is abusing their
daughter - are supposedly 'in denial'. Governments deny their responsibility
for atrocities, and plan them to achieve 'maximum deniability'. Truth
Commissions try to overcome the suppression and denial of past horrors.
Bystander nations deny their responsibility to intervene.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le persone, cioè l’insetto medio,
vive negandosi tutto quello vada oltre il suo gretto orizzonte di comprensione.
In fondo, l’insetto medio riesce a vivere proprio perché si nega la
comprensione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Chiomento, veneto, quanto era entrato
all’INPS come commesso aveva trovato più affine gettarsi con Formica,
massoneria PSDI-UIL piemontese, per averne protezione e qualche promozione. Nel
frattempo, qualche vantaggio. Da commesso era stato passato rapidamente
impiegato. Non solo. Aveva avuto collocazioni dove si può mangiare. Del resto,
lui aveva ben bisogno di fondi extra. Si era sposato una gran fica, lei stessa
veneta e di quelle fedelissime. Lui, di riflesso, sentiva il bisogno di scopare
in giro. Dato che abitava in case INPS, uno degli altri vantaggi di essersi
fatto cliente Formica, lo faceva in modo silente, ma non troppo. Era di quelli
che dovevano farlo sapere sebbene non è che fosse di quelli si vantassero né di
quelli che raccontassero i fatti propri in giro. Nessun clamore. Ma c’era chi
sapeva che anche Chiomento... Aveva pure dei costi. Aveva un pied-à-terre, dato
che usava la sua posizione all’INPS per rimorchiare e scopare in continuazione.
La moglie, occasionalmente, si era vantata con altre mogli di impiegati INPS
dicendo che il marito suo non era come altri. Gli altri tradivano le mogli, e
lo facevano pure sapere mentre il suo Chiomento era uno serio serissimo, e poi
lei gli bastava, ...così diceva a tutte. Alla fine, qualcuna si era stufata e
gliela aveva contata e le aveva detto che il marito, Chiomento, aveva pure un
pied-à-terre dove trombava in continuazione pure bruttocchie con semi enormi e
che, proprio tali seni enormi, erano quello che facevano impazzire Chiomento.
Lei era uscita di testa. Lo aveva ‘affrontato’. Lui Chiomento aveva negato ma
lei lo vedeva che mentiva. Da quel momento, la moglie di Chiomento non ci
stette più con la testa. Non solo si era illusa ma aveva fatto pure la parte
della scema con coloro con cui si era vantata della fedeltà del marito. Non
pensiate che i veneti siano differenti dai siciliani... Costei non si era più
ripresa dal colpo. Chiomento aveva sempre evitato di contarla tutta, ma la
malattia mentale della moglie era tutta lì. Anche lui poi non era più stato
molto bene, ma perché mangiava troppo e male e gli si gonfiavano le gambe ed
aveva problemi di circolazione. Era comunque di quelli senza altre ambizioni
che la propria tranquillità e la fica finché aveva potuto. Voleva solo tirare a
campa’ quieto senza noie di alcun genere, anche se qual pasticcio con la moglie
avrebbe oramai marcato la sua vita. Lei aveva crisi di panico. Lui temeva si
suicidasse. A sua volta, lui si consolava col mangiare abbondante ...e stava
male per ciò.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A Torino-Sud, Chiomento si era
trovato a dover fare il segretario UIL. Non che a lui piacessero le posizioni
di prima linea. Gli bastava fare il cliente, il cliente di Formica, boss
indiscusso della UIL-INPS a Torino. Lì, non aveva potuto sottrarsi. Appena
aveva potuto, aveva scaricato la mansione a Concetta, una di origini sicule e
del tutto fuori di testa. Fuori di testa, ma di quelle che facevano tutto
quello le venisse detto. Obbediente, subordinata, conformista, pur col vezzo di
votare per l’estrema sinistra. Si era sposata di segreto alla famiglia, e
vivendo ancora con essa. Sì, insomma, se volevano metterglielo dentro, dovevano
sposarla. La cosa era poi casualmente venuta fuori per cui, ormai scoperta dal
padre (cui in occasione di qualche certificato anagrafico era stato detto, con
suo grande stupore, che la figlia risultava coniugata), era potuta andare a
vivere col marito. Del resto era già incinta di Alvaro poi nato. Il marito,
presto stufatosi, lo aveva poi messo dentro ad altre. Lei, venutolo, a sapere,
se ne era andata. Lui si era poi accasato con un’altra. Senza marito, lei ha
ripreso a tenersela stretta. Nella testa sua si creava che tutti avrebbero
voluto farsela. Lei, comunque, neppure cercava di darla a qualcuno e non deve
mai averla data a nessuno. Nulla di male. Persone fatte così. Vorrebbero ma
alle loro condizioni. Pur con questa particolarità, restava una del tutto fuori
di testa ed assolutamente conformista. Non che siano fuori di testa quelle o
solo quelle o parte di quelle la diano in giro. Una non la dà. Etc. etc. come
già detto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby era arrivato a
Torino-Sud, lei ovviamente, come sindacalista, per cui partecipava alle varie
intersindacali col direttore, si era sorbita tutto quello che dicevano e
facevano. Lei ‘sapeva’ perché glielo aveva detto un idiota come il direttore
Francesco Papa, cui lei doveva credere, che Roby fosse il capo del terrore.
Felice lei... Da un lato, lei, di sua iniziativa, non avrebbe fatto mai nulla
contro altri. Ma come conformista, non poteva che lasciar fare, ovviamente. Il
direttore era l’autorità. Il suo puparo Chiomento, un brav’uomo, nel senso che
è di quelli cercano di barcamenarsi, non era uno che avesse interesse a
mettersi contro il potere. Anche lui era uno che, di suo, non si sarebbe mai messo
contro nessuno, se non altro per evitarsi complicazioni esistenziali e
possibili guai, ma, appunto, per quieto vivere, ancor meno si sarebbe mai messo
contro il potere, lì il direttore. Il direttore Francesco Papa, si era messo al
servizio pieno delle Polizie Segrete CC che lo avevano contattato. Il Papa si
era detto che poteva usarle quella faccenda segretissima delle </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">per la sua carriera. Il Papa era uno che non capiva nulla ed aveva
fatto carriera solo e sempre di ruffianeria. Quella era per lui l’occasione di
un ulteriore avanzamento (passando da direttore locale, uno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dei tantissimi, a direttore centrale, cerchia
non piccola ma già più ridotta), occasione gli si era presentata facendosi
parte attiva, attivissima, nel linciaggio contro il Roby. Il Papa era andato a
parlare con il Centro Torture e Persecuzioni degli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO di Milano e si era fatto da loro garantire
che se lui avesse cercato di montare cose grosse loro lo avrebbero spinto per
divenire direttore centrale INPS. Ciò gli fu garantito e lui ne montò di tutti
i colori, contro Roby, all’INPS di Torino-Sud. Chiamava questo, chiamava
quello, montava tragedie nate solo nella sua testa. Era un chiacchierone pieno
di complessi di inferiorità per cui ne parlava pure a tutti. Tutti sapevano che
lui straparlava a soggetto e che montava tragedie sul nulla. Nessuno lo
contraddiceva perché lui era il direttore e perché aveva fatto risapere a
tutti, attraverso varie fonti, che lui aveva la copertura assoluta da parte
degli Squadroni della Morte CC-NATO. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Certo, quando le Polizie Segrete CC, con Direzione Generale e direttore
di Torino-Sud Francesco Papa e fantocci [per esempio tal Ciancio della CGIL,
che il cambio era divenuto dirigente, e poi direttore a Vercelli], avevano
montato un caso contro Roby per sospenderlo [lo avevano accusato non di
lavorare - Roby aveva da solo rapidamente del tutto aggiornato le pensioni dei
Fondi Speciali, che Rosalia e Maria Grazia (le altre due addette) non facevano,
non facevano per mangiarci, per chiedere soldi per farle a qualcuno abboccasse;
Rosalia e Maria Grazia, una sicula ed una calabrese avevano ottenuto la
copertura totale del direttore Papa e dei sindacati per continuare a far nulla
in cambio della sottoscrizione di una lettera in cui si dissociavano “dai
metodi di Roby”; “i metodi di Roby” erano semplici: quando qualcuno faceva
domanda lui definiva subito la pensione se era tutto a posto, e spesso lo era;
dopo che Roby se ne andò dalle pensioni dei Fondi Speciali e dall’INPS, le due,
Rosalia e Maria Grazia, ricrearono l’arretrato e ripresero a chiedere mazzette
per farle], Concetta era volata a Roma il giorno del ‘processo’. Il caso era
caduto ma in realtà Roby si era già dimesso. Infatti, nel Consiglio di Disciplina
INPS, erano sbottati nella classica auto-confessione del loro delinquere:
“Obiettivo della montatura organizzata dalla Direzione Generale, complice,
Francesco Papa, su richiesta superiore [gli Squadroni della Morte dei
Carabinieri] area di licenziarlo. Visto che si è dimesso di suo, possiamo
lasciar cadere la cosa.” Siccome Roby non era in realtà della UIL, il biglietto
aereo la aveva pagato Roby a Concetta, che era tuttavia pronta a farselo pagare
dal suo sindacato. Era giusto così, che se lo pagasse Roby.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Si era nella primavera 1995.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">A parte questo, la solita tensione,
contraddizione, tra il volere essere e quello realmente si fosse... Concetta se
le beveva tutte. Il potere formale era la verità. La verità era il potere
formale. Per Concetta, naturalmente. Non c’arrivava. Sempre agitatissima.
Urlava. Tutto, qualunque cosa facesse, sembrava un assalto col pugnale fra i
denti. E poi se le fabbricava nella testa. Non solo quello che avesse a che
fare col potere. Era come schizofrenica su tutto. Nel caso di Roby all’INPS,
quando il direttore Francesco Papa chiedeva la copertura dei sindacati per i
suoi deliri delinquenziali contro Roby, lei non capiva e comunque appoggiava.
Fuori dal raggio della voce del direttore diceva di essere con Roby che era
chiaramente nel mirino. Lei ovviamente non capiva, sebbene fosse evidente, che
ci fossero Polizie Segrete/Squadroni della Morte del governo/potere. No, non
poteva. Lei se lo negava. Rimuoveva. Era di quelle condizionate a credere che
tutto succeda per caso, anzi per colpa del bersaglio, di chi venga colpito.
“Qualcosa avrà ben fatto se lo perseguitano!” È la logica del pidocchio medio.
Se ne vergognano?! Secca loro se ne parli?! Fanno tutto loro, non chi si limiti
a scriverlo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il figlio, Alvaro, era intelligente
ma castrato dalla solita madre siculo-possessiva. La conoscete la logica dei
cani? Solo fedeli a chi dia loro da mangiare. Ecco, Alvaro era su quella
lunghezza d’onda. Se ne vergognano?! Lo dicono a noi che ci limitiamo a
scriverlo?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby aveva deciso un salto
qualitativo del suo districarsi sotto i colpi tentati dalle Polizie Segrete /
Squadroni della Morte dei Carabinieri, i due erano polli ideali. Era la logica
della garrota. Lasci che ci infilino il collo e che dicano che non esiste
mentre se ne fanno garrotare! Ve lo siete voluto?! Godetevela! Ora Alvaro è
oggetto di una operazione clandestina di assassinio bianco da parte della
Polizie Segrete / Squadroni della Morte dei Carabinieri. No, anzi. Non è
oggetto di nulla. Essendo oggetto di una cosa che lui e la madre dicono non
esista, credano pure che tutto succeda a lui per caso! È la logica della
garrota. Ci infilano la testa dentro e continuano a dire che non esiste mentre
ne restano progressivamente garrotati. Se lo sono voluto. Sì, se lo sono voluto
loro in questo caso. Difendono coloro li garrotano. Auguri! Continuino! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Era la primavera del 2008. Prima di
venire via da Taiwan, verso la fine dell’estate, ed andare in Canada. Le
Polizie Segrete /Squadroni della Morte Carabinieri-NATO erano furiose. Lo erano
pure Rikkio, Franka, Nikla, Angela, l’Allakka e molti altri con le stesse:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma come! Ci avevate detto che lo
avreste rovinato se noi avessimo collaborato... Noi abbiamo collaborato, e pure
di più, ma i risultati non si vedono!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi, i nostri specialisti, tutti
siamo sicuri, sicurissimi che ormai...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci dite sempre così, ma poi i
risultati non si vedono...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È che dovremmo averlo qui, sul
territorio nazionale. All’estero, per quanto facciamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci avevate detto, garantito, che il
primo obiettivo era farlo rientrare e che ci sareste riusciti con la nostra
collaborazione. Noi abbiamo collaborato, e pure di più, eppure...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “I nostri esperti ci avevano
garantito... Oramai deve essere questione di giorni, di ore...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci dite sempre così...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Anche noi facciamo quel che
possiamo... Dobbiamo obbedire ad ordini, a procedure... È che dovremmo proprio
averlo qui, sennò, con questi programmi non è che si possa fare di più,
sembrerebbe, in questo caso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby decide di dar loro una mazzata
nei denti. Non che serva a nulla. Ci son cose vanno fatte. ...Le cose a volte
succedono... Roby scrive a Concetta che vuole dar via la casa perché non ne ha
più bisogno, che non sa con chi comunicare per regalarla, che casualmente aveva
il suo indirizzo e che dunque, se la vuole... Le non è in grado di scrivere,
non solo a computer. Magari scrive troppo in ufficio ed a casa preferisce non
farlo... Usa Alvaro che usa il nome di lei ma è lui che scrive. Risponde
entusiasta, cioè è Alvaro stesso che scrive con lei a fianco, che Alvaro va a
giurisprudenza che è proprio a due passi, per cui certo che la casa farebbe
comodo, comodissimo. In effetti, è forse un po’ macchinoso recuperare le chiavi
come da indicazioni di Roby. Per cui, lo stesso manda loro le chiavi e prendono
possesso della casa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Roby è sincero.
Tanto dopo, quello che gli hanno combinato, non ha intenzione né di mettere
piedi in Italia né in quella casa. Da tanti anni che manca, potrebbero avervi
pure fatto qualunque cosa. Meglio starne alla larga. I suoi libri, vestiti,
computer etc.?! Quando ci si trova in mare e ci si salva, almeno sul momento,
inutile che ci si stia a preoccupare di quello si sia perso in un naufragio. Ci
sono quelli che per tornare indietro a recuperare una sciocchezza, ci rimettono
la vita.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente, o non ovviamente, Roby
accenna a quello sta capitando, lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT">, attuato dalle Polizie Segrete /
Squadroni della Morte dei Carabinieri, con appoggio NATO, per cui in tutto il
mondo, di fatto. E li avvisa che è sicuro che si rifaranno vivi, “i familiari”,
per dire che vogliono la loro collaborazione contro di lui, contro Roby.
Alvaro, uno, inizialmente, finché la madre non lo castra del tutto, o quasi,
intellettualmente curioso, sul momento si appassiona, vuole sapere. Ecco che in
Concetta scattano gli stessi riflessi condizionati, cui si è accennato, che già
aveva sul luogo di lavoro. Deve negare. Poi deve pure ‘proteggere’ il figlio,
che non si metta nei guai. Mai opporsi al potere, neppure pensare contro il
potere, perché non si sa quello il potere possa farti. reagisce isterica: “No
si inventa tutto! Non è possibile! Queste cose non esistono da noi! Come
dicono?! La Repubblica antifascista nata dalla Resistenza... Ecco, qui, da noi,
non possono proprio esistere queste cose. È lui che è un piantagrane. Chissà
che cosa avrà mai combinato. Sarà un capo del terrore. Del resto, se prima
all’INPS... ...I suoi erano venuti anche all’INPS, e non solo, a dire che era
il capo del terrore mondiale...” E giù su questo tono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Alvaro la capisce che la madre sua è del tutto fuori di testa. Eppoi,
lì è chiaramente in preda a fremiti come di una che, appena intraveda o
subodori verità, si blocchi, non possa, non debba, non voglia, le rifiuti,
opponga una totale chiusura appunto perché si va su un terreno che... Ma lui,
Alvaro, ha la sindrome del cane: mi dà da magna’, devo esserle fedele. Normale.
Quando si dipende dai genitori, chiunque la avrebbe. ...Non chiunque ma molti.
“Oh, lei si sacrifica per me...”, “Oh, se la faccio arrabbiare, soffre e mi
urla...” Normale... ...Almeno tra i ‘normali’, tra gli ordinari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Alvaro si permette solo di chiedere: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E se, come lui dice, vengono familiari a...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma cosa dici?! Non viene nessuno! Quello si inventa tutto! Come
fanno a sapere che tu sei li?!”</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appunto... Ah, no, prima aggiungiamo
un’altra cosa. Roby, sapendo che è una questione di tempo, poco, ché poi
arrivano i furiosi Nikla-Franka-Rikkio per lo sfondamento, per rubarsi
l’alloggio, o prenderselo per qualcuno dei loro, o magari venderselo per
rubarsi i soldi e darli al Cappelletto ed ai Carabinieri come mazzetta per
vedere ammazzare Roby, cosa fino a quel momento non riuscita, lo dice loro che
va fatto quando prima il passaggio di proprietà. Fa loro recuperare la procura
che Roby ha sullo stesso. Loro sono i soliti. Fanfaroni. S’offendono?! Diteci
quale è l’aggettivo giusto... “Conosciamo. Abbiamo grandi amici avvocati. Ci
consigliano qui. Consigliano lì... Ora ci dicono...” Lo sapete come sono le fanfaronate
dell’italiota medio. Andate su fb e lo vedete... Roby lo dice loro che c’è da
fare qualche atto formale e da mandarglielo. Un passaggio di proprietà non è
che si faccia via email. “Abbiamo cari amici che... Ecco ci consigliano... Ecco
ci dicono... Ci diranno...” Roby non ha MAI ricevuto mezza riga a questo
proposito. MAI ricevuto un atto, via email, o per posta, da stamparsi e da
restituire loro con firma autenticata (ed anche con l’indicazione di che tipo
di autenticazione necessitassero essendo Roby all’estero) che sarebbe stato
essenziale per il passaggio di proprietà o per acquisire diritti stabili
sull’immobile. Per esempio una procura a loro, ma che poi loro usassero subito.
Od altro se una procura, che sarebbe stata una procura su una procura [dato che
Roby aveva già una procura che dava lui pieni diritti sull’immobile, anche di
intestarselo], non fosse stata sufficiente. “Alvaro fa legge. Abbiamo amici
carissimi. Conosciamo avvocati. Ora ci dicono. Ora ci consigliano.” Roby non ha
MAI ricevuto nulla a questo proposito. Ah, Roby aveva fatto loro recuperare,
come prima cosa la sua procura, che era in un cassetto. Per cui loro hanno
sottomano tutto. Non è che Roby se le fosse inventate od avesse avuto altri
fini. Era stato preciso come suo costume. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ma Concetta era come era... Non ci
stava colla testa ed urlava: “Alvaro, come ti permetti di mettere in
discussione quello che ti dico?! Ma non lo vedi che è pazzo. ...Uno che vuole
regalare l’alloggio... Ma che perseguitato?! Quello finge. Se le inventa. Vuole
metterti nei guai! A noi, la direzione INPS ce le dice. Quando solo venuti quei
due a delirare, no, non a delirare, erano preoccupati, giusto ci si deve ben
preoccupare... ...quel Rikkio e Franka, o come si chiamavano, la direzione ci
ha poi detto tutto! Noi sappiamo le cose! Roby è uno del terrore mondiale. Poi
dicono che vuole fare il giornalista. Beh, non ho capito che cosa c’entri.
Vorrà fare, od avrà fatto, o farà il giornalista del terrore. Ma che studiare?!
...Quello giornalizza! A noi le dicono le cose come stiano! Noi siamo
informati! Gli Squadroni della Morte... ...No, ma che dico?! Quelle cose non
esistono. Noi ben lo sappiamo come stiano le cose! È all’estero per il terrore
e per... Non me lo hai detto pure tu, Alvaro, che scrive sporcaccionate?! Ecco
giornalizza e terrorizza il mondo. E calunnia! Noi le sappiamo le cose. Sta
zitto. Non metterti nei guai. Cosa mi dicono poi i miei fratelli? Il mio
fratello socialista... ...Socialista?! Oh non mi ricordo mai. Ho due fratelli
invertiti. Quello che avrebbe dovuto essere comunista era socialista e quelli
che avrebbe dovuto essere socialista è comunista. Non sapeva tenere in mano un
compasso, ché non voleva studiare a scuola, ed ora fa il geometra e l’affarista
col PCI, o come si chiama ora, con le cooperative delle costruzioni. Avrà
mangiato di più col PCI... Ma che dico?! Noi non mangiamo. Siamo onesti! Perché
è allora pieno di soldi?! L’onesta col PCI paga. Invece l’altro... Uno nelle
ferrovie, pur quadro, avrebbe dovuto essere del PCI. No, ecco che lui era del
PSI. Gli avranno fatto far carriera?! Ma, no, noi siamo onesti. Facciamo tutti
carriera di nostro. Eppure e così vicino al mio papà fascista. Anche lui è
tutto dio, patria e famiglia. Lui, socialista, li chiama famiglia e amici. Gli
amici degli amici... Ma che dico. Noi siamo retti! Beh, dicevo, quello che
avrebbe dovuto essere comunista, ma invece era socialista, ed ora sarà chissà
mai cosa, ecco quello, quello famiglia ed amici, che è uno che capisce la
politica, non come il più piccolo che capisce solo di arraffare, cioè volevo
dire di guadagnare... ...Ecco, dicevo, quello più grande, che conosce i segreti
della politica lo ha sempre detto che quelli come Roby sono fascisti, fascisti
della CIA. Per cui..., ...no, non contraddirmi!..., ...che io le so le cose...
...Per cui, Roby fa il terrore, giornalizza e lavora per la CIA. Ma che
perseguitato?! Non pensarlo neppure che, se ti metti nei guai, cosa di dicono
poi i miei fratelli, i tuoi cugini... ...Noooo. Cosa mi dicono poi, Alvaro?! Alvaro,
tu devi essere il primo tra i tuoi cugini. Siete tutti intelligentissimi perché
siete tutti Ruttolato... ...noi e chi ci sfiora è sempre il meglio del mondo!!!
...ma tu devi essere il primo dei primi, perché sennò che figura ci faccio.
Quel Roby è un piantagrane ed è uno che se le inventa per darsi importanza. Noi
lo sappiamo come stiano le cose. Nello Stato repubblicano non esistono quelle
cose. È uno che calunnia, calunnia tutti! Tutti!!! Tutti!!! ...La CIA che trame
nell’ombra! Le trame oscure! Se le sogna, quel Roby. Nessuno se ne preoccupa
che ora noi si sia nell’alloggio ci ha dato. Abbiamo tempo. Mese più, mese
meno... Anno più anno meno. Magari domani viene qui e, se è ancora
intenzionato, ci fa il passaggio di proprietà. Cosa ti ha scritto ora, che è in
Canada che ha chiesto asilo?! Un pazzo! Un calunniatore! Prima a Taiwan. Ora in
Canada. Ma che gli salta in testa?! Lo fa per calunniare la patria e dunque
tutti noi. Ma cosa vuoi che gliene freghi qui se chiede asilo. Non lo
perseguita nessun qui. Neppure lì. Lo fa per calunniare, per far credere. Ti ha
detto che vengono Franka-Nikla e riprendersi l’alloggio. E chi lo dice loro che
noi si sia qui? Quello se lo inventa. Non c’è nessuno Squadroni della Morte
CC-NATO?! Ecco, vedi, lo fa per calunniare la patria. A nessuno gliene frega
nulla chi ci sia e chi non ci sia qui. Stai tranquillo! Neanche devi pensarle
quelle cose ché se ti metti nei guai come facciamo noi? Che figura ci faccio io
coi miei fratelli e pure con la mia sorellina scapestrata?! Basta! Basta! Si è
inventato tutto! Possiamo stare tranquilli!” ...Ecco, agitatissima, le sputava
su quel tono.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E Alvaro, pur ragazzo che il cervello
lo aveva... ...Ecco se lo staccava dal cranio, se lo metteva nello zainetto, e
poi era pronto a fare il bravo bambino: “Sì, mammina. Certo mammina. Dimmi
mammina”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Franka-Nikla si presentarono
sulla porta di casa ed entrarono nell’appartamento, Concetta ed Alvaro erano
fregati. A quel punto non c’era più nulla da fare! Non che loro avessero fatto
nulla, né fecero nulla per entrare in possesso dell’appartamento loro
offerto... ...Continuarono a delirare. </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sindrome dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. Si
sentivano prossimi e solidali con chi li stava fottendo. Ne avevano lo stesso
linguaggio e gli stessi riflessi condizionati. Se ne risentono?! Se la vedano
con loro stessi! </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO, quando mettono qualcuno sotto <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>, intercettano le comunicazione elettroniche, ovviamente,
dunque le email. Roby non usava telefonini, di solito, non avendone bisogno,
altrimenti è esattamente come nei film. Una voce viene immediatamente filtrata
e, nel caso, riconosciuta e localizzata. Inoltre dispongono di sensori vari,
anche umanoidi, nei vari punti di interesse. Erano per esempio andati
nell’edificio dove Roby aveva in precedenza abitato a dire di segnalare loro
eventuali presenze. Allerti a fianco, dai due lati, sotto, pure qualche d’un
altro, eventualmente chi da altri edifici, dal lato del corso, come del
cortile, possa vedere l’appartamento. Lo vedi subito se vi sia qualcuno, chi e
con che caratteristiche, se presenze occasionali o meno. Ah, no Concetta era
furbissima. Mentiva pure a sé stessa, quando in preda a fobie, per cui aveva
detto al figlio Alvaro che nessuno lo avrebbe notato e dunque nessuno si
sarebbe presentato per interferire con la sua permanenza lì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Appunto. In via Via Gioachino Rossini
23 (a due passi dall’angolo con Corso Regima Margherita, dove al numero 87 c’è
l’appartamento in oggetto, quello di Roby allora), abitano due pugliesi
entrambi dell’INPS, Delfina e marito, i coniugi Fragapane, già di DP. I soliti
opportunisti conformisti, che hanno trovato “il posto sicuro” e trascinano così
la loro esistenza. L’Allacca li aveva già contattati per organizzare qualcosa
contro Roby, quando lo stesso abitava ancora lì. Quando Roby era andato ad
abitare lì, montati dalla Allakka loro avevano cercato di contattarlo, tramite
una comune conoscenza [Gianoglio, una brava persona, che loro avevano usato per
far chiamare Roby dal loro balcone], ma Roby non aveva dato loro corda. Roby lo
sapeva che i Fragapane erano due infamoni. Gli infamoni, quando si ritengano
più furbi degli altri, a volte usano brave persone ingenue o candide. Quando
Roby era andato via, nell’estate 1995, l’Allacca li aveva ricontattati e
periodicamente li chiamava per sentire se ci fosse mai qualche novità da
segnalare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non appena nell’alloggio compare
stabilmente Alvaro, ecco che i due chiamano subito l’Allacca che allerta i suoi
referenti delle Polizie Segrete / Squadroni della Morte Carabinieri. Questi
vedono che lì c’è Alvaro, studente di giurisprudenza, il figlio di Concetta, e
ricontattano l’Allacca per dire che bisogna mandare lì quanto prima Franka per
chiedere la loro collaborazione per cercare di montare qualcosa contro
Roby.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’Allacca contatta Nikla che
isterizza Franka, già isterica di suo. Assieme, un giorno compaiono alla porta
dell’alloggio ed entrano, con Alvaro che non sa cosa fare. Quel “È
un’invenzione di Roby! È lui che si immagina che gli stiano addosso!” ecco che
si svolge lì sotto gli occhi di Alvato e Concetta e con la loro partecipazione.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tra paranoici furiosi si intendono
subito. </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sindrome dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]]. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka sfodera i suoi soliti luoghi
comuni. Concetta ne è soggiogata. La stessa è a sua volta contatta direttamente
dalle Polizie Segrete/ Squadroni della Morte Carabinieri che le dicono che si
deve montare qualcosa contro Roby. Lei non capisce. Non c’arriva. Non è colpa
sua. Le dicono che lo si deve far parlare. Lei non capisce lo stesso ma ci
prova. Capisce e non capisce. Fa finta sia di non capire che di capire. D</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">oublespeak, Doubletalk. Doublethink. “No, queste cose non le fanno.”,
“Dobbiamo cooperare perché ce lo chiedono.”, “Quello è pazzo ma cosa si è messo
in testa di starsene all’estero se loro lo vogliono qui”, “Signora, ci occorre
il suoi aiuto. È per il bene di Roby. Bisogna farlo rientrare qui.” Anche il
figlio genio, Alvaro, né è del tutto soggiogato. Se le vede e se le nega. Ora è
lui stesso, per motivi vari, stato sottoposto a <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>. “No, non è possibile. Queste cose qui non le fanno. Mi
succedono queste cose, questi blocchi, queste ostruzioni, per volere dei cieli
e solo per volere dei cieli.” Avanti minchioni! Vi piace?! Godetevela! </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Concetta ed Alvaro, montati dagli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO,</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> cominciano a mandare email a Roby dove
chiedono ossessivamente quando sia andato via dall’Italia, e quando sia
l’ultima volta che è stato nell’appartamento [...nessuna connessione con
contenziosi legali per restare lì – lo avevano chiesto loro i militari per
Terrorismo di Stato contro Roby di cui loro erano collaborazionisti!]. E che,
non lo sanno?! ...Non lo sapevano?! Anche non lo sapessero, ...anche non lo
avessero saputo..., basterebbe ...sarebbe bastato... guardare linkedin. Ma, no.
La ‘logica’ dei pazzi-delinquenti della Polizie Segrete / Squadroni della Morte
Carabinieri è che uno vada fatto ‘parlare’. Anche se non ha nulla dire, viene
comunque messo tutto a fascicolo scrivendo che “chiaramente si sta celando, non
dice nulla perché dissimula”. Demenze, ma tanto le burocrazie
militar-poliziesco-delinquenziali ‘lavorano’ a quel modo. Così, costruiscono
dossier, i dossier che vogliono.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby lo dice loro, lo ripete loro.
Loro chiedono e richiedono. Ossessivamente, come a dire che è stato loro
ordinato e loro non sanno cosa fare, non possono fare altrimenti. Devono
obbedire. Impulso a confessare. Lo fanno. Se lo negano. Lo negano. “No, queste
cose qui non le fanno. Non non le abbiamo fatte. Noi deliravamo solo perché
siamo noi che non ci stiamo colla testa.” Voi non ci state con la testa. Non
avete alcuna integrità morale. Ma deliravate a quel modo perché teleguidati.
Quando uno delira di suo, usa il suo linguaggio pur delirante. Quando uno
delira perché imbeccato, delira usando i linguaggi che sono nei fascicoli degli
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO. Roby sapeva quali
fossero. Loro non lo sapevano né sapevano Roby lo sapesse. Per cui Roby lo vide
subito che ai deliri loro connaturati si combinavano i deliri imbeccati. Frasi
ed espressioni che non appartenevano ai loro linguaggi, bensì ai linguaggi ed
ai contenuti dei dossier degli Squadroni della Morte CC-NATO. Roby ha accesso
ai database degli Squadroni della Morte CC-NATO, È pure andato varie volte a
Torino ad interrogarli di persona, usando l’ipnosi per rimuoverne il ricordo. A
loro restano delle sensazioni, dei retaggi percettivi. A volte si chiedono
sé... Hanno l’impressione che... Ma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a
livello razionale Roby ha loro rimosso il ricordo di quando lui li ha incontrati
ed interrogati. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franka, montata dalla Polizia Segreta
/ Squadroni della Morte CC, e dalle due pidocchie Angela e Nikla, le si fa
sotto decisa. ...Suadente se non fosse che Franka non sa essere suadente e
quanto finge o cerca di esserlo le si legge nella faccia contratta una tale
espressione di disgusto e di raffazzonato che solo altri paranoici folli come
lei non possono non sottrarsi. Concetta ne era soggiogata. Alvaro solo
disgustato ma nel contempo non osava contraddire la madre Concetta. E poi lui
stesso simpatizzava per Franka-Nikla. </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sindrome
dell’identità/differenza antropologica</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> [[- <i>syndrome of anthropological identity / difference</i> -]].</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo sa che il nostro obiettivo è
che quello ritorni in Italia... ...Se è qui tutto e differente... ...Si può
organizzare qualcosa... ...dicono... Quello si è montato la testa... Ma cosa si
crede di fare?! ...Ma voi dovete cooperare... Lei deve cooperare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Io già coopero...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma se lui non sta tornando...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi ce la stiamo mettendo tutta
per aiutarvi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Se lui le ha regalato la casa, ci
sarà ben stato qualcosa tra di voi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Concetta diveniva di tutti i colori.
Non sapeva che rispondere. In realtà non c’era mai stato nulla. Franka
applicava solo i suoi stereotipi, quello che sentiva alla radio, i luoghi
comuni da media.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>- “...Ma se quello non torna, io non posso lasciarvi restare qui...
...Comunque, voi dovete insistere ché torni, ché torni quanto prima, perché
noi... No, noi non possiamo tollerare che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mentre Concetta impazziva sempre di
più per tutta la faccenda, Franka corse a revocare la procura che aveva fatto a
Roby sull’appartamento e corse pure da un avvocato per intimare lo sfratto di
Alvaro dall’appartamento. Ovvio! No, Concetta aveva detta ad Alvaro: “Non viene
nessuno! Quello se le inventa! Qui quelle cose non le fanno!” ...Uno sfratto
non sfratto, perché è tutto appena più complicato. In realtà, Alvaro trovò un
alloggio sempre su Corso Regina Margherita subito dopo aver passato Via
Rossini, a pochi metri da quello dato loro da Roby.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tuttavia, Concetta ed Alvaro continuarono
a farsi la parte con Roby, come ordinato dalla Polizia Segreta / Squadroni
della Morte CC e delle sue pidocchie. Una vera pazzia: “Quando è stata l’ultima
volta che sei passato da qui?”, “Bisogna che tu venga qui.”, “Devi fare un
atto, ...un atto, ...un atto, ...un atto qualunque... presso il Consolato
italiano.”, “Ci devi dire la data precisa che sei andato via dall’Italia e la
data precisa di quando sei passato l’ultima volta.”, “Occorre un tuo atto con
la tua firma autenticata.”, “Bisogna che tu venga qui.”, “Occorre che tu...”.
Non mandarono mai nulla da firmare poi da rimandare loro. Erano passati dal
delirio “Se lo inventa lui che gli stiano addosso” al delirio “Gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO ci hanno ordinato di fare di tutto per farlo
rientrare.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">” Squinternati
che fanno vedere di esserlo e su incarico esterno?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Oh, si offendono... Offendetevi con
voi stessi, cialtroni! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby chiedeva che cosa necessitassero
con precisione. Loro continuavano ossessivi colle stesse frasi stereotipate.
Concetta non ci capiva nulla. No, capiva che stava e stavano facendo infamie.
Alvaro si vergognava pur essendo totalmente soggiogato dal circuito pazzoide
della madre, e da quelli e quelle con cui era ed erano in interazione
nevrotico-delirante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ed ancora:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“Ecco è tutta colpa tua che te ne
freghi. Hai fatto il gesto iniziale di darci la casa e poi te ne sei fregato.
Invece c’era bisogno della tua presenza. Ma sei pazzo a stare lì in Canada e ad
avere chiesto asilo. Occorrevi qui. Ormai passiamo le giornate dall’avvocato.
Franka e Rikkio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono sempre più
aggressivi e tu te ne freghi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ve lo siete fatto mettere in quel
posto. Vi è piaciuto. Avete cooperato in infame. Ed ora la menate... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mentre usavano tali ‘suadenti’
argomenti, tacevano accuratamente su tutto il contorno. Si erano fatti tirare
dentro da Franka e dalla Polizia Segreta / Squadroni della Morte CC di cui
negavano perfino l’esistenza. Però Concetta li aveva ben presente e di fronte
quando ne era stata contattata direttamente, pur facendo finta di non capire.
Faceva finta di non capire, ma eseguiva. Volevano collaborare. Se ne
vergognavano. Cooperavano lo stesso Non capivano quello che facevano. Anzi, lo
capivano. Si agitavano perché pur cooperando non riuscivano nell’intento loro
assegnato. Un circuito pazzoido-autodistruttivo. Anche ora che lo stesso Alvaro
è sotto </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, se lo nega e se lo negano. Attorno
a lui lo sanno tutti, dato che sono stati mobilitati dagli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO. Ovviamente a lui non possono dirlo. Né<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lui c’arriva. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Bravi! Continuate così!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ovviamente si scatenano contro il
bersaglio che ha resistito ai loro deliri: “Ecco, alla fine ci hanno sbattuto
fuori mentre tu non hai fatto nulla. Te ne sei fregato! Schifoso sei proprio
come loro. Schifoso! Schifoso! Roby schifoso ché non sei stato al gioco dei
nostri deliri a noi ordinati dagli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte
CC-NATO! È colpa tua! È tutta colpa tua!</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">” Ma certo... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Anche quelli della Polizia Segreta /
Squadroni della Morte CC e loro pidocchi erano sul furioso: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ci avevate detto che... Ce lo
avevate garantito... In fondo vi avevamo solo chiesto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In realtà non avevamo ben capito
quello che volevate...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi facciamo solo il nostro
mestiere... Abbiamo ordini cui obbedire.... ...procedure...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma cosa gli state facendo... Che
cosa volete da lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nulla. Obbediamo solo agli ordini.
...Procedure... Lo facciamo per il suo bene, naturalmente.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, perché noi non vorremmo...
Cioè, vogliamo collaborare con gli Squadroni della Morte CC-NATO, ...ma se ci
garantite che è per il suo bene. Ah, no, ce lo avete garantito. Allora va bene.
Anche se con capiamo cooperiamo” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “...Obbediamo agli ordini...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Allora lui che dice che voi, che
voi..., ...ecco... come dire... ...che voi gli fate delle cose... ...che ecco
forse ce l’avete con lui... No, non possiamo crederci! Quello è pazzo, Ecco, se
ce lo confermate...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Mannò, figuratevi... Si inventa
tutto... Noi non gli facciamo nulla... Obbediamo solo ad ordini... Eppoi questo
è uno Stato democratico... Noi siano tutti dei convinti democratici... Perché
lui non coopera venendo qui?! Se ne è pure andato dall’INPS dove gli facevano
noi stessi far carriera... ...Lo ha visto lei stessa che a Torino-Sud noi lo
spingevamo su, su-su. Avrebbe potuto divenire Direttore Generale in pochi anni,
forse pure Presidente della Repubblica... ...E lui che se ne va... ...Ma che si
credeva di fare all’estero! Il dottorato?! Certo noi non gli abbiamo fatto dare
il titolo, sebbene lui avesse finito tutto e positivamente... …ma solo per il
suo bene! Cosa se ne fa uno di un dottorato di ricerca alla sua età... Ma che
si credeva di fare?! Perché non è ritornato qui?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “”Ah, certo, ci rassicurate... In
questa nostra repubblica democratica nata dalla resistenza... Ecco, sì, ci
rassicurate... Se voi ci dite che si inventa tutto, ed ora ce lo
riconfermate... Sì, siamo rassicurati... Schifoso! E lui che vi calunnia!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Tuttavia resta che...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non siete riusciti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ce l’abbiamo messa tutta! Ce
l’abbiamo messa tutta!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E lui ci ha sputtanati... Se fosse
stato qui, come da piani... Qui, potevamo... Invece, finché è fuori dai
confini... Beh, lo colpiamo lo stesso. ...Oh, volevamo dire che lo facciamo lo
stesso il suo bene anche se all’estero... ...Ma se fosse qui potremmo fare di
più!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Abbiamo cooperato...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...Ce l’abbiamo messa tutta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Abbiamo visto. Abbiamo seguito
tutto. Non siete riusciti a...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le burocrazie sono burocrazie e
quelli della Polizia Segreta / Squadroni della Morte CC, i loro pidocchi, i
loro strapagati quanto maniaco-delinquenziali ed inetti consulenti
dell’Accademia dovevano far pagare qualcuno per avere di nuovo disatteso ogni
aspettativa. Fecero figurare che Alvaro e Concetta avevano cooperato con Roby,
pur fingendo di essere insetti a disposizione della Polizia Segreta / Squadroni
della Morte CC, e dunque inserirono loro il codice dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, lo inserirono ad Alvaro. Alvaro incontrò ed
incontra ogni genere di difficoltà, oltre a quelle frapposta dalla stessa madre
pazzo-isterica, a fare quello avrebbe voluto. Più semplicemente, in ogni cosa,
compariva, pur senza ovviamente apparire, non per lui Alvaro, un agente della
Polizia Segreta / Squadroni della Morte CC che intimava che non gli si dovesse
accordare una certa cosa o non gli dovesse permettere di fare la talaltra. E
lui era costretto a negarsi che mai ci fossero tali interferenze. La madre gli
proibiva di pensarlo e poi, era felice di vederlo castrato pure “dal destino”
oltre che dalla sue pazzie materne. Uno si trova invischiato e si dice essere
le gambe a non muoversi di loro... Fanno così!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il dossier contro Alvaro fu montato
nella maniera mafiosa standard dei CC, e delle altre burocrazie statali, del
moderno Principe apparentemente impersonale ed ultra-burocratizzato, per cui
uno debba essere scaricato dalla famiglie e dintorni, prima di esse messo
ufficialmente nel mirino, in una delle varie e lunghe liste nere di flaggati
[con un flag, a fianco al suo nome, a computer]. Un agente (uno dei soliti
coglioni vasellina che non sanno bene quello che stiano facendo sebbene poi non
è che proprio non lo sappiamo, ma con tutte quelle false coscienze che
caratterizzano i pidocchi, pure quelli appena appena più avvertiti, qui per
mestiere, non per comprensione personale) venne mandato a parlare con Concetta.
Ciò avvenne quando fu ormai chiaro che non ottenevano nulla pur con questo
ennesimo tentativo per far tornare Roby “a casa” e con Alvaro che ‘scalciava’,
preso tra ciò aveva capito e il doverselo negare per gli starnazzi ossessi di
Concetta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Signora, dobbiamo confessarle che
siamo un po’ preoccupati per suo figlio, temiamo che si possa mettere su
qualche brutta strada.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Anch’io! Anch’io! Oh, che
preoccupazione dover tirar su un figlio... ...Coi fratelli e sorella che mi
guardano...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...Avete delle notizie?
Sapete delle cose io non sappia!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, non è questo. Non che noi ci
si possa intromettere... Ma lo vede anche lei che è sempre così irrequieto,
quasi deconcentrato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo! Certo! È troppo
intelligente. Pensa troppo! Corre dietro ad ogni idea. Si fa subito irretire da
libri e da progetti che sente o che si crea lui stesso... Oh, quanti pensieri a
tirare su, da sole, un figlio...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ecco, signora, sì è proprio
questo. Pensa troppo. Oddio, non che noi ci si ingerisca in queste cose, ma
quando una pensa troppo magari poi si immagina delle cose, ed ecco che è facile
mettersi nei guai...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È proprio come dice lei. Sembra
correre dietro a tutte le idee appena strane... ...Come quel Roby che gli ha
detto che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sono giovani. Un po’ è normale.
Solo temiamo che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora voi sapete qualcosa
che... Io ho collaborato con voi... Potete anche dirmelo se c’è qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È proprio perché le siamo grati
della sua collaborazione... Del resto, già la conoscevano e non abbiamo mai
dubitato di lei... Ecco è che suo figlio sembra essersi fatto delle idee un
poco strane, forse ne ha parlato, in giro, con chi non avrebbe dovuto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma allora sapete qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Noi, non possiamo... ...Non è che
ci intromettiamo nelle cose altrui. Solo per dovere istituzionale, per normale
attività istituzionale, a volte ci arrivano delle voci...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Oh, sapete qualcosa e non volete
dirmelo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Lo dovrebbe sapere pure lei, di
sicuro lo ha sentito, che suo figlio si è fatto delle idee, dice delle cose, su
quella faccenda del Roby. Sembrava quasi che simpatizzasse per lui... Di più...
Che prendesse le sue parti, pur fingendo di cooperare con noi. Non che noi...
Noi abbiamo ordini. Siamo lo Stato. In fondo siete voi che ci pagate. Per cui
cooperando con noi cooperate con voi stessi. Non è che noi si abbia altri fini
che il bene di tutti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, è un ragazzo. Ha le sue idee.
Cosa possiamo fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Possiamo comunque tenerci in
contatto, se lei è d’accordo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma certo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Concetta non ci capì nulla. Del
resto, era tipico. Aveva la testa imbottite dai vaneggi dei media ed era di
quelle per cui tutto quello venga dal potere è la verità, deve esserla, anche
quando non capiva, ed era quello le succedeva di solito, di che parlassero.
Come tutte quelle col complesso delle più furbe, cercava di essere la più
servile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’agente della Polizia Segreta /
Squadroni della Morte CC scrisse che Concetta, la madre, confermava che
Alvaro... E scrisse pure che madre autorizzava che ad Alvaro fosse messo un
flag di pericolo, uno </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Tuttavia questo non bastava. Contattarono
pure in vario modo, già chi li aveva in effetti allertati. ...Concetta durante
il lavorio ultimo contro Roby, la famiglia di origine di Concetta, in
particolare il fratello maggiore e consorte. Lui era un quadro delle Ferrovie,
già socialista, poi, col golpe di Capaci del 1992, fattosi comunistoide. Ma
soprattutto pensava ai fatti propri e pure a scoparsi colleghe quando rimediava.
Lei era infermiera ospedaliera con la passione di darla a medici, se gliela
chiedevano. Normale sindrome della sottomissione al superiore gerarchico. Erano
uniti dalla sindrome di credersi entrambi più furbi degli altri. Tipico. Del
resto, il lavoro e coi svaghi, quando capitavano, ne avevano ridotto le
occasioni di incontro familiare. Ci si vede la sera ed i fine settimana. Fra TV
e qualche attività sociale, non ci si vede mai. Un destino comune ai molti. Non
che fossero un caso speciale. I due figli erano il loro vanto. Il solito
traslarsi nell’altro... Il maggiore bellone come la madre sinuosa e che ben
sapeva agitarsi di fianchi. Il minore, nato con la coppoletta da mafiosetto,
del tutto simile al padre. Se li vedevano ingegneri, o pure meglio, e che,
comunque, primeggiassero rispetto ai figli degli altri fratelli e sorelle che,
nel caso di lui, erano poi un quattro nipoti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando l’agente della Polizia Segreta
/ Squadroni della Morte CC si presenterà loro, con la sua aria obiettivamente,
anche soggettivamente, ricattatoria per ottenere che scaricassero [non che la
ponessero esplicitamente in questi termini ma il senso era quello e solo
quello] Alvaro, sfondò una porta aperta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui esordì colle sue solite frasi
fumose. Lui stesso ci capiva poco. O capiva troppo. Non importava che
l’interlocutore o gli interlocutori capissero, o che lo mostrassero.
L’importante era alla fin fine il loro atteggiamento o quello che sembrava il
loro atteggiamento. È come uno che venda prodotti finanziari, o robots. L’importante
è vederli. Non gli occorre sapere quel che stia vendendo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il fratello maggiore e la cognata di
Concetta confermarono tutti, o così appariva: “Si è vero. Alvaro è sempre stato
inquieto. Del resto è cresciuto come senza il padre. È uno che si appassiona
per tutte le cause. Un ipersensibile. Ah, un temperamento di artista come un
po’ anarcoide. Sì, ci erano arrivati degli accenni, su quella faccenda del
Roby. Non abbiamo idea che fosse, ma è vero che non apparivano convinti.
Soprattutto Alvaro... Non sappiamo. Ma è proprio come se non fosse convinto,
come si facesse troppi problemi. No, noi siamo sempre con l’autorità. ...Mio
padre era fascista e mia madre se non se ne interessava... ...Mio padre era
comunista, e mia madre era anche lei una comunista, ...una brava comunista
sempre obbediente ai carabinieri naturalmente. Di qualunque cosa possiate avere
bisogno, basta che ci contattiate. Del resto, noi dobbiamo pensare alla nostra
famiglia ai nostri figli. Siamo ormai quasi anziani... Viviamo solo per il successo
professionale dei nostri due... Che si affermino nella vita. Che tutto si
svolga senza troppi e problemi... ...Il mio motto è: famiglia ed amici... ...Il
mio: cuccare e non avere problemi in casa... ”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Idem altri...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Furono contattati anche amici e
conoscenti, da quelli gli fingevano amicizia a quelli che lo svillaneggiavano,
pur con grande cortese falsità formale, dandogli del cornuto. Vari confermarono
che si trattava di un persona inquieta e creativa, che linguaggio
militar-poliziesco-carabiniero diveniva ‘inaffidabile’, ‘ribelle’,
‘pericoloso’.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’agente della Polizia Segreta /
Squadroni della Morte CC scrisse che “la famiglia”, “tutta la famiglia”, pure
gli amici, confermavano le ‘preoccupazioni’ su Alvaro e che tutti gli elementi
convergevano sull’attribuzione del flag di pericolosità e che si dispiegasse
l’azione “di contrasto” contro di lui, dunque lo </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">. Il governo
firmò il decreto. Lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">,
contenimento e distruzione, iniziò. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Del resto era stata Concetta, che,
disperata, aveva chiesto l’aiuto del fratello maggiore: “Tutti mi dicono che
Roby è un traditore della patria, che va distrutto, che va obbligato a
rientrare. Mi sento in pericolo perché non so che argomenti usare per
infinocchiarlo. Mi dicono anche che lo si deve fare parlare, anche solo per
email, perché gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO
hanno bisogno di materiali da mettere nei loro dossier. Io, noi, non
riusciamo... Ci occorre il vostro aiuto!</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">” Filì, il fratellone, un ragazzone simpatico e scaltro, ...ma non
troppo, che vedeva la CIA dappertutto [all’infuori che dove fosse], disse alla
moglie: “Guarda, c’è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un caso dove
occorre la tipica rozzezza della comunista... ...Vai tu...” Lei, acuta, scrisse
a Roby che avrebbe voluto intrattenere con lui delle discussioni filosofiche
dove lui le rivelasse delle cose compromettenti da poter passare agli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte CC-NATO che premevano su una Concetta sempre più
forsennata. Roby, del tutto carente di materiali compromettenti da passare a chicchessia,
non deve avere mai risposto.</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> Beh, lo conoscete il <i>blowback effect</i>? Se no loro conoscete fa
lo stesso. È semplice. Come direbbe un accademico raffinato: se ti caghi sulla
faccia, improbabile che la stessa non sappia poi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>merda. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">UCL, LLN, Belgique/Belgium/Belgio, 1999..2002</span></b><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT">Quando siano loro stessi a cagarsi apertamente in bocca, allora ti è
tutto chiaro, chiarissimo su come l’Accademia funzioni ed a che serva...</span></i><span lang="IT"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Eduard, tedesco di Essen (Nordrhein-Westfalen), si era arruolato presto
nelle SS. Era senza lavoro. Voleva sicurezza, soldi, successo. Gli sarebbero
piaciute le SA. Ma poi le SS gli erano sembrate più sicure. In effetti, non si
era sbagliato. Alto e magro, non si tirava indietro per nessun basso servizio.
Anzi, era stato notato come, pur obbedientissimo agli ordini, mettesse una vera
passione in assalti, assassinii, pestaggi, torture, pur senza mai lasciarsi del
tutto andare. Mai eccedere. Solo un po’ eventualmente. Gli ordini sono sempre
ordini. Lo strafare può solo generare guai quando non si sia pupari bensì solo
pupi, e lui era solamente un soldatino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nell’occupazione del Belgio, era stato assegnato agli Einsatzgruppen
con le truppe che avevano occupato la Vallonia. Nell’urgenza dell’attacco
preventivo del 22 giugno 1941, contro la Russia, che stava schierando milioni
di soldati, per occupare tutta l’Europa su richiesta inglese, Eduard fu
rapidamente trasferito all’est e partecipò all’attacco. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Le caratteristiche specifiche degli Einsatzgruppen (gli squadroni della
morte militari delle Waffen-SS), che del resto esistono tuttora in tutti gli
eserciti e FFAA, è di essere strutture tipicamente terroristiche. Liquidazione
brutale e rapida delle strutture sovietiche, e di civili e, specificatamente,
di insediamenti ebraici nelle zone assegnate. V’era chi dovesse essere
deportato e chi dovesse essere liquidato subito. V’era pure chi non era
pre-‘assegnato’ in alcun modo per cui se ne occupava poi la macchina
burocratica della stabilizzazione dell’occupazione. Le macchine militari sono
uffici maniacali come un po’ tutti gli uffici, tutte le burocrazie. Qualcuno,
comitati di solito (anche se v’erano poi firme e responsabilità individuali),
decideva, assegnava le specifiche unità, dava ad esse ordini più o meno
precisi. Compito immediato egli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Einsatzgruppen
è lo sgombero rurale di civili per permettere alle truppe di avanzare
rapidamente. I massacri nelle città occupate seguivano procedure differenti,
inclusa la deportazione in campi di lavoro e sterminio, lavoro per chi potesse,
sterminio per chi fosse solo un costo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">A lui piaceva massacrare, ed anche con un gusto sadico che variamente
esprimeva, quando gli ordini lo permettessero o l’imponessero. Lo sapete come
sono i tedeschi?! In fondo non sono un vero gruppo etnico ma un inevitabile
miscuglio, vista la collocazione e la storia delle etnie dei luoghi. In gruppo,
si controllano l’un l’altro per cui tutti obbediscono agli ordini. Quando sono
soli, oltre ai molti che continuano a sentirsi controllati e diretti, ve ne
sono alcuni che inseriscono il cervello e magari disobbediscono, pur dicendo
altri che fila tutto alla perfezione come da ordini.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non che il lavoro sporco non continuasse, all’Est. Comunque lui, come
altri, dall’Est fu poi nuovamente spostato in Belgio, precisamente a Uccle.
Solito lavoro. ...sospetti, terroristi, ebrei, controllo degli stessi altri
soldati germanici, torture, esecuzioni...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Eduard era un misto di omosessualità, e desiderio di apparire e
sentirsi normale. Alto e magro. Timido e sadico. Aggressivo e codardo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Amandine passava informazioni a SS, Gestapo e chi poteva, in cambio di
patate o altro. Odiava ebrei, resistenti/terroristi e chiunque non fosse con
l’ordine del momento. Ma lo faceva in modo prudente, dato che l’ordine
costituito cambia sempre da un momento all’altro. Quando aveva informazioni,
andava per i vari comandi tedeschi, con la scusa di fare lavori di pulizia per
rimediare il pane quotidiano, e vedeva quel che riusciva ad ottenerne. Ne
ricavava sempre qualcosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Eduard la aveva adocchiata ed, arrogante, le aveva detto che non
bastava che venisse a vendere informazioni alla fin fine senza gran valore. La
aveva poi spinta in un anfratto dove era sicuro nessuno li avrebbe sorpresi e
disturbati, e vista la sua sottomissione ne aveva variamente abusato. Le aveva
pisciato sulla faccia, la aveva un po’ maltrattata e mentre quasi la
strangolava aveva cercato di metterglielo dentro più o meno duro. Aveva
ripetuto la cosa varie volte, altri giorni (a volte, se le circostanze lo
permettevano lui le cagava addosso e poi le faceva eseguire ordini maniacali –
si era po’, un po’ tanto, pervertito!), tanto che ormai si potessero
considerare ‘amanti’, seppur del tutto pervertiti. Lui le dava cibo e lei
gliela dava, con contorno di perversioni varie. A lei interessava mangiare, e
poi le piaceva essere sottomessa. A lui interessava sentirsi uomo, per la
visione che poteva avere dell’essere tale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poteva essere marzo 1944, che lei c’era restata. Senso di disgusto,
vomito, quasi subito aveva avuto la chiara percezione che il ventre le si
stesse gonfiando di un frutto di quelle porcherie sadomaso. Frutto... ...una
sborrata. Non è che si resti incinta per lo Spirito Santo. Nel settembre 1944,
l’occupazione angloamericana del Belgio era cominciata ed anche più o meno
conclusa in varie aree, sebbene altre fossero restate contese ed avessero visto
il fronte cambiare anche all’improvviso.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Amandine era subito passata al servizio dei nuovi occupanti, con altre
infamie (le stesse <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mutatis mutandis</i>),
chiedendo la loro protezione, oltre a cibo, certo ben più abbondante sotto gli
angloamericani che sotto i tedeschi. In fondo, farsi chiavare da dei tedeschi o
da degli angloamericani, per lei era lo stesso. Anzi, darla agli americani
rendeva bene, benissimo, dato che avevano cibo ed altre utilità in grande
abbondanza, e sembravano davvero scialacquare tutto senza grandi
preoccupazioni. Mentre, chi non aveva nulla da vendere, non è che rimediasse
con facilità il cibo quotidiano. Lei si vendeva e vendeva quel che poteva.
...Infamie... Il 17/12/1944 era nato </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Pollo-Frigner.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Pollo-Frigner</span><span lang="IT"> aveva combinato in sé il peggio
delle caratteristiche di tali genitori, che del resto mancavano di qualsivoglia
qualità positiva, almeno da un punto di vista umanoide. Nel Belgio
ipocritamente cattolico, poi accademico in una università formalmente
cattolica, la UCL, di LLN, pur con un lato conclamato come ‘laico’,
‘socialista’, ‘giacobino’, che si mescola col potere chiesastico, pur fingendo
contrapposizioni. Sono le solite logiche della monarchie, e non solo, coi loro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">divide et impera</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lui si era barcamenato tra chiesa, scouts cattolici etc, seguendo tutte
le mode, ma mai con troppo ardore, e ritraendosene quando non conveniva più.
Nazionalista. Monarco-fascista, visto che il Belgio è una terra congenitamente
nazi-fascista, ma di quella varietà di monarco-fascismo e nazi-fascismo
schieratosi coi vincitori, per cui il nazi-fascismo para-angloamericano aveva
ricevuto come la consacrazione imperiale. ...Bastava esserlo, ma senza dirlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nazionalista, estremista di sinistra, alla fine catto-massone pur
mescolando anche le altre etichette pur senza dirlo. Sempre obbediente al
potere, alla monarchie alle sue Polizie Segrete / Squadroni della Morte
militari che in Belgio non si fanno problemi a farti volare dalla una finestra
o da un balcone, né a farti impallottolare per strada. Tale era l’</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Pollo-Frigner</span><span lang="IT">. La sua passione sarebbe stata la
politica, divenire uno statista, ma non aveva neppure quel minimo di coraggio
di mettersi veramente in gioco. Avrebbe voluto qualche investitura divina. Non
gli arriverà. Per i vari circoli di potere si prenderanno cura di lui, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Pollo-Frigner serviva di più come agit-prop accademico. Lui non
avrebbe mai osato imboccare strade di testa sua e per sua inclinazione personale.
Era un animaletto del tutto spersonalizzato </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quando stava per terminare gli studi e gli si apriva la carriera
accademica fu fatto avvicinare da gruppi catto-massonici, il tutto dell’area
della Corona [anglo-dipendente] come avviene in Belgio. Lo avevano adocchiato
per quel suo servilismo, quella sua aria schiva seppur si mettesse in luce come
per trovare chi lo reclutasse, e poi con quei suoi eccellenti precedenti,
figlio di una puttana e di un pervertito della Waffen-SS... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Pollo-Frigner</span><span lang="IT">, lei ha
qualità ma ha bisogno di amici... Lei è stato notato. Ma c’è tanta
competizione. Come uno di noi, la vediamo andare lontano... Se invece si isola
o magari subisce influenze devianti...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lui, si era offerto con un interlocutorio:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Se c’è da servire la Patria...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Di più, di più... ...La nostra grande Corona, noi piccola cellula
del potere universale, dove Dio e scienza hanno gli stessi fini di fratellanza
ed emancipazione universale... Necessitiamo di persone di qualità che si
dissetino alla fonte del sapere e del bene universale.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Certo! Certo! ...Come posso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “La politica, la politologia, è una disciplina scivolosa... Sebbene
lei sembri più orientato alle inchieste di mercato politico, utilissime per far
ben funzionare il processo elettorale... No, noi non interferiamo con le
passioni dei Fratelli. Forniamo solo gli strumenti per la consistenza tra
scienza che è libera e l’ordine delle masse senza cui non v’è società
efficace... Noi offriamo solo dei percorsi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Grazie! Grazi! Mi sembra proprio quello di cui io abbia bisogno in
questo momento e per impostare la mia vita al servizio della Patria e del Re!
Ed ecco che, provvidenzialmente, la Patria mi manda degli uomini ispirati come
Lei...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ero sicuro che ci saremmo subito capiti... Posso dunque contare
sulla sua disponibilità?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Certo! Certo! Al 1’000%! Spero che il Grande Piano abbia una
collocazione proficua per i miei interessi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Molto proficua... Noi paghiamo bene i nostri collaborazionisti, i
collaborazionisti della Patria e dell’Ordine Universale.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">André-Paul Frognier si è alla fine fatto costruire una villa a 1325
Chaumont-Gistoux, Belgique, in Rue Florémond 63, ad una decina di chilometri
dall’università. Prima vi erano campi. Su quella un-tempo-strada di campagna, su
un terremo previamente usato da un’azienda agricola e d’allevamento bovino, vi
è ora l’elegante villa nuova dei Frognier, a testimonianza della posizione
sociale da loro raggiunta vendendo il culo, quello loro e pure quello altrui
quando possibile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">André-Paul Frognier vi abita con la moglie, già sua studentessa e da
lui promossa accademica e così comprata per sé. Lei, tra l’annoiato ed il
vanitoso, vanitoso-arrogante, si era prostituita felice ad un così promettente
accademico. Lei faceva, e continua a fare, la socialista (prima ultrasinistra
per farsi notare, poi socialista per incassare), sì, una dei nazisti e naziste
del Partito Socialista del Belgio. Quando le venne consegnato il
dossier-ElioDiRupo, quello sulle sue frocerie, lei sentenziò abile: “Sarebbe
gravissimo se fosse vero.” Gli uffici del Re sentenziarono che uno dia il culo
alla monarchia dovesse essere coperto... La carriera dell’abietto italo-bega
continuò... Era ed è un’ottima copertura, una vera assicurazione, avere un
marito milite diretto delle Polizie Segrete / Squadroni della Morte militari
della monarchia, di cui le massonerie, le logge, sono branche piuttosto
dirette. Beh, sì, il Belgio non è che sia differente dagli altri luoghi. Se uno
è massone e vuole farselo rendere, la cosa deve essere risaputa, anche se non è
non è che uno lo vada a dire in giro ai passanti che è massone. Ma, in Belgio,
alla Université Catholique de Louvain [UCLln], lo sanno tutti chi siano i
massoni e, cosa ancora più importante, a che tipo di massoneria e loggia
appartengano, che posizione vi abbiano e tutte queste cose. André-Paul Frognier
è ecumenico: appartiene a tutte le logge cui sia conveniente appartenere. Ne
ricava il giovamento di cene rituali annue, e pure altro. Chi non sia massone,
i pochi non lo siano, bisogna che si facciano coprire da un massone con un
qualche potere, sennò viene fanno fuori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Pierre Baudewyns, nato il 23 maggio 1972 a Santa Rita, Brasile, da
genitori belgi temporaneamente là, dunque di nazionalità belga, abita od
abitava in Rue Franklin 35, a Bruxelles, in un’elegante palazzina d’epoca di
questa via borghese, coniugato con una caprona come lui che aveva conosciuto
all’università. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">GSM: 0032 (0)475 849161. Email: pierre.baudewyns@gmail.com. Esistono
regole precise nel mio mondo. Se diritti e privacy non esistono per uno, non
esistono per nessuno. Fai quel che devi. Succeda quel Dio voglia. Il mondo dei
pidocchi può anche andare in tribunale. ...Se comprano un giudice... cosa
possibilissima ed anche facile, per quelli... Tuttavia, le Polizie Segrete /
Squadroni della Morte militari ed altre non è detto vogliano perdere tempo ed
altre cose. Può succedere, eh... Ma può anche non succedere. Come può succedere
di peggio. Inutile preoccuparsi di quello che magari poi non succede... Non vogliamo
rischiare di calunniare un omonimo. Meglio non calunniare mai nessuno. Quello
di cui accenniamo qui è quello, non un altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il Pierre Baudewyns è stato infine consacrato dottore giovedì 14
gennaio 2010 da una Commissione Dottorale di clienti e complici stretti del
Frognier. Dopo più di un decennio di studi sulle elezioni belghe, il Pierre ha
fatto delle scoperte veramente ‘strabilianti’. Applicando la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">teoria dei riallineamenti</i>, una cazzata
retorica, ha ‘scoperto’, così ‘innovando’ la scienza universale, che se, nelle
elezioni belghe, prevale il fattore etnico, si hanno dei riallineamenti
strutturali nei rapporti di forza elettorali mentre, se prevalgono fattori
(fratture) socio-economici, si hanno piuttosto dei semplici aggiustamenti. Per
una università di delinquenti dementi, è certo una grande scoperta! La
pollitologia è oggi più avanti, con tale scienza! Le opere dell’André-Paul
Frognier sono boiate allo stesso livello. Lo sapete a cosa serva l’accademico
di discipline del genere? Quando un medium debba dare autorità a qualcosa, a
qualche cazzatina, chiama una di questi e riporta le sue scemenze cintando che
vengono da un grande studioso della materia. Il lettore o recettore ne è
‘soggiogato’. ...Dal potere alle masse... Non ho mai capito perché alla masse
non basti dare pane, fica e cazzo, bensì pure l’illusione di capire cose<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non possano, e neppure capite dall’Accademia.
Sta di fatto che media e media dispensino ‘verità’ supposte colte...
L’Accademica fa parte de processo di produzione di questo tritume.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non che il Pierre sia poi così essenziale in questa storia. Beh, ad un
certo punto, e pure più di una volta, c’entra molto direttamente... </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Pierre Baudewyns è</span><span lang="IT"> solo uno dei tanti ciucciacazzi che
l’André-Paul Frognier recluta in continuazione grazie alle sue posizioni di
potere accademico, cioè di apparati agit-prop della monarchia belga e dei suoi
padroni dell’Impero. La monarchia belga è una delle tante creazioni,
invenzioni, britanniche. Sì, in termini tribunaleschi, il Pierre Baudewyns è
uno dei nostri [di noi che scriviamo ed anche di quel Roby di cui trattiamo]
testimoni, anche se lui non vorrebbe mai esserlo, non a nostro favore, non solo
uno dei miliziani occasionalmente usati pur non indispensabili per i crimini e
le demenze di Stato qui trattate.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Sia André-Paul Frognier (17/12/1944) che Pierre Baudewyns (23/05/1972),
anche altri, ovviamente, furono attivamente coinvolti nello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT">, nel
terrorismo di Stato-NATO, di Polizie Segrete della Corona Belga-NATO, su
richiesta della Polizia Segreta / Squadroni della Morte dei Carabinieri e delle
Polizie Segrete dell’Interno controllate dalla NATO [SIS-CIA-FBI]. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non si dimentichi che se i Carabinieri sono istituzionalmente sotto
controllo NATO, cioè angloamericano, per cui, per la legge di reversibilità,
per le loro porcate private si facciano dare assistenza e copertura NATO, cioè,
di fatto, mondiale. Nel nostro, caso come già detto, lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing </span></i><span lang="IT">contro
Roby ottenne pure la classificazione NATO, per cui fu doppiamente un’operazione
NATO od anche NATO. Non che Roby avesse una tale importanza. Anzi non me ha mai
avuta alcuna. Sono procedure burocratiche. ...Dicevamo, i CC... Li nominiamo
sempre solo per una questione di gerarchie. A noi personalmente vedere una
Caramba serio-serio,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>uno bonario, od uno
che deliri, ha sempre divertito. Quelli che nell’ombra ordinino una strage, e
poi vadano a messa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e con la famiglia ci
sembrano pure irreali. Beh, anche il mafioso od il terrorista che facciano le
stesse cose ci sembrano irreali. Ma la realtà è quella che è, Per cui, è una
nostra sensazione errata quel loro sembrarci irreali. I Carabinieri controllano
la PS, in genere. Non solo. Personaggi come Federico Umberto D'Amato [Marsiglia,
4 giugno 1919 .. Roma, 1 luglio 1996], capo della Polizia Segreta / Squadroni
della Morte del Ministero dell’Interno sono ben esistiti. Federico Umberto
D'Amato era un agente dell’OSS, poi della CIA, tanto che ricevette la medaglia
di appartenenza per 40 anni alla stessa. Aveva pure posizioni formali
all’interno di apparati NATO. Era uno che, col sorriso sulle labbra,
organizzava assassini e stragi. La sua passione era la cucina, oltre alla sua
passione professionale per persecuzioni, assassinii, stragi ...per mantenere, e
cooperare a mantenere, “l’ordine” ...interno e dell’Impero. Così dicono.
...Come se, per conservare il tavolo di cucina, lo si dovesse sfasciare. ...Ma
Il Principe la pensa così... Pratico il terrorismo di Stato ...per mantenere la
quiete, l’ordine!!! ...Dunque, Federico Umberto D'Amato, a guerra ancora in
corso, era volato nella RSI (per conto sia angloamericano che della monarchia,
forse ...quella finzione del Re al Sud...) dove aveva contattato l’OVRA
[Organismo di Vigilanza e Repressione Anti-fascista] ed ottenuto i suoi archivi
a guerra conclusa, in cambio di un trattamenti di favore per coloro si stessero
prestando a quella transazione. I regimi e le guerre passano, il lavoro
continua. Infatti poi l’OVRA era passata, con gli archivi, nelle strutture
dell’Interno. Ci sarebbe da dire che vi era restata... Avevano cambiato le
sigle ma gli uomini e gli archivi erano gli stessi. Le procedure pure. Succede
così dappertutto. Anche dove vi dicano ci siano ‘rivoluzioni’. Beh, anche in
Italiozia vi hanno raccontato per decenni la balla della “Repubblica nata dalla
Resistenza”. Ve lo dicono, ve le contano, ma, cambiate le etichette, sono tutti
ed è tutto come prima. Il governo e gli angloamericani, i CC pure, ordinavano e
loro facevano. È una galassia maniacal-criminale di Stato che vede, in
Italiozia, i CC in posizione istituzionale di preminenza, ma che si estende ben
oltre gli stessi ed ovviamente con piena cooperazione istituzionale. Cosa è
un’istituzione? Cosa sono “le istituzioni”? Sono burocrazie e politici che ora
chiedono ora sono richiesti e che, comunque, mettono delle firme senza cui
nessuno di questi pazzi criminali di Stato si sognerebbe di fare nulla. ...Sono
quelli ora chiedono ora sono richiesti. Eppure senza le loro firme, a meno che
non ci siano firme superiori, vincoli esterni in genere segreti etc, non si può
fare nulla. Pazze e delinquenti ...le figure istituzionali. Pazzi e delinquenti
gli esecutori. Pazzi e delinquenti un po’ tutti, all’infuori di chi si tiri
indietro e non ne voglia sapere senza concessioni d’alcun genere ai pazzi e
delinquenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Appena Roby arriva alla UCL di LLN [http://www.uclouvain.be/], verso la
fine dell’estate 1999... ...Ah, che cosa era successo alla <i>London School of
Economics</i>, a Londra, 1997..1999? Semplice! ...Il solito!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Roby arriva a Londra, alla <i>London
School of Economics </i>(LSE), attorno all’1/9/1997, essendo stato ammesso ad
un PhD presso il dipartimento di questioni dello Stato [government – che NON si
traduce con ‘governo’ dato che, in inglese, il governo è la ‘administration’,
checché possiate trovare su traduttori online o, talvolta,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in mal-traduzioni correnti] sul <i>Developmental
State</i>. Il capo del dipartimento è il professore Brendan O'Leary. Chi si
occupi dei dottorandi è il professore Rodney Barker. Roby arriva dunque con
l’ammissione al dottorato in <i>Developmental State</i>, nel senso che lui, lui
Roby, si è scelto un tale interesse di ricerca ed è stato accettato, e viene
assegnato ad un certo professore come supervisor. Settembre lo passa in una
residenza dell’università, mentre da ottobre se ne deve trovare una lui, cosa
che fa. Da ottobre inizia formalmente il PhD. Incontro introduttivo tra lo
staff del dipartimento ed in nuovi dottorandi, presa di contatto col tuo
supervisor, inizio delle sedute settimanali, tipo seminari a tema, organizzate
da Rodney Barker per tutti i nuovi dottorandi, che servono a dare una visione
dell’arco delle tematiche e degli strumenti offerti dalla LSE ai dottorandi.
Appena Roby arriva nella residenza della LSE per trascorrervi il mese di
settembre scatta l’allarme NATO , per lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">. Un agente del MI5-6 contatta sia </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Brendan O'Leary che Rodney Barker per dire loro quel Roby va fatto in
modo che se ne vada. A quel punto, passano Roby dal professore britannico
inizialmente assegnato ad un cretinotto svedese, Erik Ringmar, 10 dicember
1960, Luleå, Sweden. Caratteristica di Erik Ringmar è di non avere mai condotto
alcuno studente al dottorato. Certo, gliene sono stati dati in carico. Lui ha
sempre trovato il modo di scaricarli tutti nel giro di pochi mesi. Quell’anno
ne danno lui due, Roby ed un vanesio e fannullone franco-tedesco. Due anni dopo
troverà il modo di scaricare sia Roby che il franco-tedesco. Erik Ringmar
‘accuserà’ Roby di fare troppo ed il franco-tedesco di fare troppo poco! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Erik Ringmar, eccellente inglese e
capacità di presentazione stile imbonitore TV, nel senso che riesce a passare
da una frase all’altra con apparente ricchezza retorica ma senza dire
nulla,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e pure senza alcun senso, è in
effetti uno che non capisce nulla. È un pollitologo e pallitologo da CNN.
Qualifica il suo campo di competenza come International Relations. Sta come
sinonimo di CNN. Non a caso si è dottorato con una ricerca dottorale dove
sostiene che il motore della storia sia la necessità di apparire in funzione
del desiderio di riconoscimento. Tautologico. Come dire che il motore della
storia è la necessità di bere liquidi. Hanno investito centinaia di migliaia di
euro di soldi vostri in lui, come del resto fanno con milioni di altri, per
fagli passare la vita a sparare pisciate. La sua vita è semplice. È per lui una
conquista esistenziale uscire di casa la mattina per entrare in una università
del cui staff docente faccia parte. Fosse mai obbligato a fare il muratore,
lavare piatti, vendere salsicciotti, o fare il camionista, la moglie lo
lascerebbe ed i figli gli sputerebbero in faccia. Invece, quando la sera
rientra con l’aria di chi abbia passato la giornata eventualmente tra studenti,
lui si sente realizzato ed il suo ordine naturale assicurato. PhD alla Yale
University, nel 1993, dal 1995 al 2007 è docente presso la LSE. Lo cacciano
perché, sempre più nevrotico, non detesta solo i dottorandi ma pure gli
studenti normali. Chiamato per un discorsetto di presentazione della LSE per
potenziali studenti, invita tutti ad andarsene affanculo perché dice che ci
sono già troppi studenti e lui non ce la fa più. Non potendo negare la
sfuriata, ed essendo uno che si copre dietro sempre agli altri [pensa di essere
un genio della retorica e della furberia!], cerca di dare ad essa una qualche
copertura retorica dicendo che lui, difensore degli studenti, ha solo detto che
il corpo docente è troppo occupato a fare ricerca per cui si fa rimpiazzare,
per l’insegnamento, da dottorandi. A quel modo, credeva di prendere tre
piccioni con una fama svillaneggiando sia gli studenti dei corsi di laurea che
i dottorandi, e dando pure una botta alla supposta “troppa ricerca”. La LSE non
se la beve. Invece che cercare di sedurre i potenziali studenti, lui aveva
cercato di alienarli. Già i suoi studenti lo irridevano come un cretinotto. Che
dei cretinotti, come tanti studenti sono, si accorgessero che lo fosse pure lui
già indica che anche le sue tecniche retoriche non dovessero essere sempre
molto raffinate se perfino vittime sprovvedute percepivano che seguivano, con
lui, dei corsi che loro stessi vedevano non stessero dando loro nulla di nulla.
Anche lo studente che cerchi l’esame facile, desidera trovare un docente che almeno
sembri saperne più di lui, lui studente, e che, magari, butti lì loro almeno
un’idea cui di loro non avrebbero mai pensato. A quel, punto, con lui che dice
a potenziali studenti di andarsene affanculo, ed essendo le università aziende
che devono massimizzare le entrate, dunque gli studenti, ed in concorrenza con
altre università, la LSE lo scarica. Proprio per benevolenza loro, e perché non
sembri che si siano tenuto un cretino totale per una dozzina d’anni, gli
rimediano un posto made in Taiwan. Non a caso, la botta che ne riceve il suo
status, dalla LSE a Taiwan, viene da lui subito somatizzata con un cancro, di
cui si opera nel 2008. Quando lascia Taiwan, passa per un paio d’anni alla
Jiaotong University di Shanghai, RPC. In tutto resta nello spazio cinese dal
2007 al 2013. Pensando all’età della pensione che si approssima, ritorna in
Svezia, alla Lund University, come professore associato di scienze
politiche.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Oh, Erik Ringmar è di quelli che
fanno i liberal, i progressisti, i sinistroidi democratici ed aperti, di alti e
nobili sentimenti ed aspirazioni. Quando arriva la Polizia Segreta per
coinvolgerlo nello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> contro Roby subito si mette
sull’attenti e si incarognisce. Sì, è di quelli che si risentono. Specie
piuttosto diffusa: “Roby schifoso, io ero un grande progressista ed ora, colpa
tua, vengono quelli degli Squadroni della Morte del MI5-6 a dirmi che devo fare
il boia. Ecco, Roby schifoso, è colpa tua solo tua!!! ...Non posso mica
rovinarmi la mia brillante carriera per fare il...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Erik Ringmar è il classico pidocchio che,
quando </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizie Segrete / Squadroni della Morte lo coinvolgano
in <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>, in persecuzioni e
pogrom, deve inventarsi colpe nell’altro, nel perseguitato. Quando gli viene
detto che Roby, pur distintosi alla UCL di LLN in Belgio per attitudine alla
ricerca, nonostante cominci a farsi anzianotto, dunque è ancora più
stupefacente che non sia il cretinotto medio usuale, deve essere in qualche
modo fatto fuori e sì che sembri colpa sua, colpa di Roby, gli viene pure
ordinato </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">di scegliere
come advisor, per il PhD di Roby, Solomon Karmel, la cui principale referenza è
di essere agente di Polizie Segrete della Marina Militare degli USA. ...Oh, il
caso...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Solomon Karmel è un personaggio. Beh,
non che gli altri lo siano meno in questa nostra esposizione... Si laurea alla
Cornell University, 1983..1987. Passa a fare il PhD alla Princeton University,
1987..1995. Intanto lavora nella Marina Militare degli USA e viene mandato in
missione coperta nella RPC dato una sua qualche conoscenza della lingua cinese.
Deve pure avere una moglie etnicamente cinese che, quando lui lavorava presso
la LSE, doveva lavorare presso la NATO in Belgio. Oh, il caso... Avendo lui
l’aria di un americano asciutto, che cammina pure del tutto sbagasciato, come
gli arti suoi fossero tenuti assieme da del fil di ferro, e con sorriso yankee,
un po’ sullo scemo, spiaccicato sul viso, non è che fosse confondibile e
neppure facilmente camuffabile da cinese. Per cui, in Cina ci sarebbe potuto
pure andare da turista americano o altro. Beh, sono quelle cose da militari per
cui, create strutture di supposta Intelligence, debbano poi mandare loro agenti
magari per riferire i prezzi di un supermercato, portare un saggio di sabbia di
una spiaggia o fare un foto di un edificio pubblico. Comunque, figura sul suo
fascicolo centrale presso il governo americano e le sue Polizie Segrete segrete
che lui è un coscienzioso agente del Servizio Segreto della Marina Militare USA
e pure un operativo per missioni coperte in Cina. Nelle logica dello Stato USA
e delle sue FFAA, e delle università che inevitabilmente dipendono da
sostanziosi, spesso decisivi, finanziamenti di provenienza militari, vengono
assicurati percorsi facilitati ad ex militari che manifestino interesse verso
carriere accademiche. Sono facilitati per il PhD e lo sono per posizioni in
università. È quello che è chiaramente successo con Solomon Karmel. È stato
studente coscienzioso all’università ma senza alcun interesse per letture
ulteriori, né studi più ampi, né ricerche. Le sue letture sono limitate a
quelle, poche, cui è stato obbligato per studi formali. Se per caso riesce a
citare un libro lo cita vecchissimo ed irrilevante, e sempre lo stesso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il PhD glielo fa prendere il Marina Militare
USA e perché lui né è agente di Intelligence. Idem la posizione alla LSE. Del
resto lui non ha un vero interesse per l’Accademia. Viene dalla campagna
americana e deve costruirsi una carriera. La laurea non bastava. Andando un
marina, e nei suoi servizi segreti, si assicura il PhD facilitato ed un
inserimento in circuiti universitari, specificatamente lì alla LSE. Tipo
formalmente cordiale e sorridente, coi dottorandi è obbligato a seguire come
advisor si copre dietro atteggiamenti autoritario-censorio-paranoici che
possono mascherare l’incompetenza, con chi si beva tale maschera, ma di certo
non suppliscono competenze lui non ha. Del resto, Solomon Karmel non aveva
interesse per fare ricerca né a carriere accademiche. Erano solo tecniche per
crearsi un CV. Alla LSE, l’unica letteratura che leggeva, quando aveva tempo,
era la stampa finanziaria. Pur senza la minima competenza matematica e
statistica, cercava di acquisire una qualche confidenza con la terminologia
economica e finanziaria per una carriera in quel settore. La logica è semplice:
ti procuri un titolo di studio in un settore di studio facile e con procedura
ulteriormente facilitata dalla previa appartenenza all’Intelligence militare;
poi, nel settore finanziario, quando usi il titolo di PhD, di dottore, tutti
pensano che tu sia dottore nel ramo, mentre lo sei in area del tutto diversa
dove, a meno che uno li persegua di suo, non sono indispensabili conoscenze
matematiche e statistiche. Infatti, nel 2003, con un socio si crea una sua
piccola azienda finanziaria in Bellevue, WA 98004, che si aggancia alla First
Allied Securities, di cui diviene filiale locale, in uno di quegli edifici
commerciali dove puoi affittarti un ufficio sia piccolo che grande, di cui si
proclama Financial Advisor. Vende prodotti finanziari. Può anche sia copertura
ad altro viste le sue connessioni con l’Intelligence militare. Infatti Solomon
Karmel, fattosi ufficialmente imprenditore, sembra avere più interesse ad
occultarsi che a farsi pubblicità. Irrilevante per la nostra narrazione.
Dicevamo che sono tecniche di costruzione di un CV. Con materiale di
Intelligence e di para-Intelligence, pubblica, nel 2000, un libro sulle FFAA
della RPCinese. Serve essenzialmente come supporto per la sua temporanea
carriera accademica. Raffazzona un volume con materiale che aveva racconto
quando lo mandavano in missione per la Marina Militare. Anche lì sono tecniche
di CV. Perché si scrivono libri nei circuiti accademici e pure altrove? Per il
titolo sul CV. La maggior parte sono aria fritta che forse qualcuno citerà ma
non perché abbiano un valore intrinseco. Taluni, a volte lo hanno, sia quando
estendano conoscenze che quando, in altri casi, siano usati da poteri per
ragion di marketing. Ma la maggior parte sono creazioni letterarie che si
devono scrivere e devono essere pubblicate. Sono come compitini di scuola.
Vanno fatti. Nel 2002, con appalto dell’European Capital Markets Institute,
pubblica, con altro (che ha studiato economia e statistica in una università
inglese), uno studio sulle piccole e medie aziende in Europa e USA. La tecnica
è semplice. Karmel procura l’appalto. L’altro, con competenze economiche e
statistiche, si occupa sia delle tabelle statistiche e che delle
interpretazioni. Karmel rilegge il tutto per non rischiare qualche eterodossia
politica [il Karmel è un grande tutore dell’ortodossia nazi-fascista inglese] e
lo pubblicano come opera comune. Pur senza connessione con questioni
finanziare, serve perché, se qualcuno controlli, trovi un precedente
‘economico’ nella vita di </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Solomon Karmel. Lui non ne ha
imparato nulla. A nessuno serviranno mai le cose possano esservi scritte, salvo
chi, tra le migliaia di opere sul tema, possa mai scorrerlo e trovare qualche
tabellina e grafico possa fargli comodo. Appunto, sono tecniche per crearsi un
CV per fare altro. Nulla di male. È solo per inquadrare il personaggio, che ora
si ammanta del titolo di Financial Planner and Branch Manager, direttore di una
filiale che vede prodotti finanziari vari, ed anche titolare di una sua
micro-azienda finanziaria. Insomma pur nell’ambito dei prodotti e delle
transazioni finanziarie, ti puoi rivolgere ad un Solomon Karmel che può
servirti con differenti facce. Sono un po’ come il negozietto all’angolo che, a
volte, può essere competitivo col supermarket.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby lo vede subito che Erik Ringmar non ne ha voglia né ci capisce nulla,
e neppure si sforza di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>capirci nulla in
questioni di <i>Developmental State</i> e connessi. Dopo quasi un anno, Erik
Ringmar se ne esce fuori che se Roby vuole continuare col <i>Developmental
State</i> deve assolutamente studiare il giapponese. Il <i>Developmental State</i>
non è una questione tipicamente giapponese anche se il termine, usato in modo
propagandistico, è stato coniato da un americano per caratterizzare il
Giappone. In realtà, a cominciare dalla Gran Bretagna che si fa impero, a vari
altri casi presenti o del passato, si tratta di <i>Developmental States</i>. Lo
suborano sia Erik Ringmar che Solomon Karmel, anche se non hanno gli strumenti
euristici per razionalizzarlo, che la questione del <i>Developmental State</i>,
usato come concetto generale, non sia particolarmente ortodossa. In effetti, è
semplice definire che sia un <i>Developmental State</i>. È quando vi siano
centri di fatto con poteri dittatoriali che svolgano un ruolo dirigistico.
Senza di essi, né la Gran Bretagna né gli USA sarebbero quello che sono. Non è
questione solo o tanto di militarismo. Anzi il militarismo USA può anche finire
per rivelarsi un elemento di debolezza, per lo meno il militarismo formale, ‘pesante’.
È così. Non è vero che ci sia sviluppo dove le persone votino e decidano. A
parte che “il popolo” non decide nulla da nessuna parte, a parte le facce. Lo
sviluppo c’è perché centri intoccabili ed onnipotenti, relativamente isolati da
interferenze esterne, lo vogliano. Il Giappone funziona così. Ma pure UK e USA
funzionano così. Beh, rispetto alla richiesta di Erik Ringmar sul giapponese, è
chiaro che uno non impari a leggere il giapponese in qualche settimana od in
qualche mese. Roby ha già acculato moltissimi materiali e conoscenze sul <i>Developmental
State</i>. In pratica,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Erik Ringmar si
sta inventando una balla ostruzionistica. Ma uno che abbia studiato e studiato
non è che sia veramente ostruito mai da nulla perché comunque le conoscenze
acquisite non è che siano buttate via. A quel punto, Roby, che, oltre al <i>Developmental
State</i>, stava seguendo anche sia questioni storiche che contemporanee
italiche, dice a Erik Ringmar che, se non può continuare col <i>Developmental
State</i>, può anche cambiare soggetto. OK. Per cui annuncia che potrebbe fare
una ricerca sul colpo di Stato italico del 1992-93. Formalmente lo accettano
anche se si rendono immediatamente conto che è una cosa ancora più, eterodosso,
o tale sembra a loro. I due non c’arrivano, per cui guardano tutto dal punto di
vista delle convenienze.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Solomon Karmel
butta lì che è una favola. Erik Ringmar, che è uno che si crede furbo perché
mostra la sua incompetenza e rancori coprendosi sempre dietro altri,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dice a Roby di andare a parlare con </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Robert Leonardi. Robert Leonardi, un
angloamericano, è uno dei quei fantocci di circuiti massonici o para-massonici
angloamericani, di fatto CIA-SIS, che si occupano, lì come agit-prop
pollitologici e pallitologici, di assistere la dominazione inglese e
statunitense su Italiozia. Lautamente pagati, che ci credano o lo facciano per
dovere, sono quelli che, allineati a sinistra, beh prima che a sinistra cogli
interessi angloamericani, danno copertura al colpo di Stato e mutamento
istituzionale del 1992-1993. Con la strage di Capaci, promossa dalla rete
terroristica britannica in Italiozia, si passa dal dualismo Quirinale-governo
[la cosiddetta partitocrazia] alla dittatura unica del Quirinale su governo e
parlamento. Dal dualismo Quirinale-partiti si passa alla dittatura unica dal
Quirinale, non a caso, da Capaci, strettamente controllato dal blocco sinistro
e, dunque, dall’Ambasciata Britannica, che sta per SIS-Corona britannici. I
Robert Leonardi della rete terroristica SIS-CIA sono pagati per raccontare
quello conviene all’Impero. Se un regime e sue componenti non piacciono
all’Impero ti dicono che violano i diritti umani e pure peggio. Se un regime o
sue componenti piacciano all’Impero ti dicono che i diritti umani e pure peggio
li violano gli altri. Siccome la Grande Purga, la truffa delle sprivatizzazioni
e lo sfascio finale d’Italiozia capeggiati dal Quirinale-CSM piacevano
all’Impero, un Robert Leonardi raccontava che gli uffici speciali della Grande
Purga fossero il bene assoluto voluto da dio. Ci si può immaginare che grande
conversazione poterono avere Roby e uno sporcaccione alla Robert Leonardi.
Leonardi disse a Roby che la ‘scienza’ politica si basa su due cardini sicuri,
le sentenze giudiziarie ed il punto di vista dell’Impero, e che nulla altro
possa essere ammesso. Un puttano sporcaccione! </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Erik Ringmar è uno che, come già detto, si copre sempre dietro agli altri.
Per cui voleva farsi ‘confermare’ da </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Robert Leonardi che qualunque ipotesi di colpo di stato
intra-istituzionale fosse da rigettarsi a priori nonostante gli abbondanti
indizi e prove che la tesi della normalità istituzionale, quando i rapporti
Costituzionali precedenti fossero stati sovvertiti, fosse, al contrario,
proprio l’ipotesi non sostenibile. Non sapendo bene che dire, poco prima della
fine del secondo anno di permanenza di Roby alla LSE, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Erik Ringmar si dimise da supervisor di Roby con la brillante motivazione
che Roby faceva troppo. A quel punto il già advisor Solomon Karmel era il
virtuale nuovo supervisor. Solomon Karmel, non meno di Erik Ringmar, aveva
l’ordine che Roby non dovesse arrivare al PhD formale. Roby, ovviamente, lo
sapeva. Per cui, mentre combinava per tornare alla UCL, a LLN, in Belgio, per
continuare e finire il dottorato lì, Roby ne tentò un’altra. Roby combinò, con
un professore del Galles, la sua ammissione lì per finire lì la sua ricerca
dottorale e, dunque, conseguire lì il PhD. In quei casi, occorre solo che chi
ti ha in carico, nella università da cui provieni, dica che non ha problemi al
tuo trasferimento. Sono regole fatte così. Solomon Karmel non è che potesse
accampare chissà quale ostacolo. Del resto, aveva l’ordine che Roby non dovesse
arrivare al PhD, salvo ordine contrario del SIS-NATO. Non poteva certo dirlo al
professore del Galles. Semmai, quando Roby si fosse trasferito nella nuova
università in Galles, sarebbe stato il SIS per interferire con suo nuovo
supervisor lì, che sarebbe stato questo professore con cui Roby aveva in
pratica già avuto la accettazione là. Mancava la ‘autorizzazione’ di Solomon
Karmel. Solomon Karmel disse al professore dell’università del Galles che certo
lui autorizzava il trasferimento di Roby là ma... ...ma che lui, Solomon
Karmel, pretendeva di conservare il diritto di veto sulla concessione del PhD a
Roby e che ciò dovesse ufficialmente risultare nell’accordo tra i due docenti e
le due università sul trasferimento di Roby. Il professore del Galles ne fu
sconvolto. Sconvolto! Pretese ed ottenne da Solomon Karmel che fosse lui, lui
Solomon Karmel, a dirlo a Roby. Gli americani, che hanno una qualche ingenuità
di fondo, sono così, a volte... Solomon Karmel chiamò Roby e, imbarazzato, gli
disse che ‘stranamente’ il professore del Galles gli aveva risposto che sarebbe
stato ben contento di divenire il nuovo supervisor di Roby, che dunque si sarebbe
trasferito dalla LSE nella università del Galles, ma che, ovviamente, non
poteva accettare la pretesa di lui Solomon Karmel di conservare come un diritto
di veto sul PhD di Roby. Solomon Karmel doveva obbedire al SIS-CIA. Ma aveva
anche questo americano candore di fondo, a volte. Roby andò dunque alla UCL, a
LLN, in Belgio, dove ovviamente lo <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i>, ed il connesso divieto di ottenere il dottorato formale
lo seguì.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ah, lì a Londra, il MI5-6 montò anche qualcosina, ma poco, dove Roby
alloggiava, il primo anno alla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Belvedere House (6 Grenville Place, SW74RT London), il secondo alla LSE
Bankside House (</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">24 Sumner Street, SE19JA London)
e, l’estate alla LSE Butler's Wharf (11 Gainsford Street, SE12NE London). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Alla Belvedere House, il MI5-6 contattò il direttore e vicedirettore
italiani che si misero a fare delle cose strane, fino a che uscirono loro del
tutto di testa. Il vice fu allontanato. Il direttore, un altro ragazzotto, si
muoveva per l’ostello in stato confusionale. Alla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">LSE Bankside House mobilitarono un frocetto
russo, che studiava sindacalismo alla LSE, che si mise a ticchettare sul muro,
con Roby che se ne fregava del tutto. In effetti, fu lì, nel 1999, che usarono
per la prima volta i visori attraversi i muri ma in maniera occasionale, non
ossessiva, non sistematica. I britannici, che tendono a seguire, con le loro
forze, criteri di ottimizzazione economica, sono più usi ad assassini ed in
altre forme di ostruzione, o così sembrò allora. Alla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">LSE Butler's Wharf, per i mesi estivi del 1999, dettero il visore
attraverso i muti ad un fascista lettone e ad una scemotta portoghese ma NON
per ticchettare sui muri. Roby verificò la cosa perché usò il suo aggiustatico
che poteva vederli e confonderli variamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Dettagli... La porcata del SIS-MI5-6, su richiesta degli Squadroni della
Morte / Polizie Segrete CC-NATO, era sul PhD. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Appena Roby arriva alla UCL di LLN [http://www.uclouvain.be/], verso la
fine dell’estate 1999, ed il suo nome è inserito a terminale dell’Università,
si attiva l’allarme NATO ed arrivano le Polizie Segrete / Squadroni della Morte
belghe-NATO, per il solito programma: non deve lavorare, non deve studiare
formalmente, non deve abitare, non deve vivere. A essere precisi, si
riattivano, perché si erano già attivate quando Roby aveva contattato il ‘suo’
profe del DEA [il MSc], Jean-Jacques Herrmann, nei mesi precedenti, e dunque i
suoi dati a terminale erano già stati variamente inseriti e reinseriti [Roby
aveva fatto il DEA lì nel 1996/97 ed ora ritornava]. Lo stavano aspettando.
Certo sarebbe anche potuto non andare. No, lui va. Quando è lì, lo sanno con
certezza. Per cui l’operazione di </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M può partire senza
indugi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Sono procedure fatte così. Proprio per evitare troppa pubblicità all’esistenza
delle operazioni di S/G-OS-M, le stesse partono solo quando il bersaglio, la
preda, sia già in loco.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche perché il
bersaglio deve credere che non succeda nulla e che, gli ostacoli insormontabili
siano cattiva sorte o propria colpa. Della serie: “Ecco, sono stato io che...”
...No! Qualunque cosa uno avesse fatto era predestinato, comunque! Il caso non
esiste, non nello S/G-OS-M. No, non è tautologico. Ci sono procedure incrociate
di verifica e di testaggio. Anche perché diviene tutto sempre più manifesto.
Tra l’altro, attingono tutti allo stesso fascicolo, allo stesso database, col
nome del bersaglio, della preda. Per cui, chi interagisca col bersaglio,
finisce per dire allo stesso sempre le stesse cose, delle cose specifiche e
peculiari, estremamente specifiche e peculiari, e pure cose che non potrebbero
tirarsi fuori dalle loro chiorbe abiette.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Arrivato a LLN, Roby alloggia all’Hotel <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Relais</i>, rue de la Gare 6, B-1348 Louvain-la-Neuve, a tre minuti
dai binari della stazioncina, che è un capolinea. LLN è un luogo dove non c’era
nulla, sulla strada di nulla. Forse nei pressi di qualche grosso deposito
d’immondizia o forse solo di qualche azienda pestilenziale perché è, o lo sono
molte zone di LLN, dominata da un odore disgustoso di chiara provenienza
limitrofa. Per cui, creata LLN, quando hanno scisso l’Università di Leuven per
conflitti e scontri etnici (fiamminghi-valloni), hanno creato la linea
ferroviaria fino ad essa e da essa. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le
Relais</i> è un luogo economico per accademici e studenti vogliano spendere
poco ed abitare in pratica nell’università, visto che tutto si irradia nei
dintorni. Appena Roby arriva, i Servizi contattano la manager di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Relais</i> per montare lì, subito, le
molestie d’edificio con le nuove tecnologie, i visori attraverso i muri che la
NATO da qualche tempo ha e distribuisce ad irregolari per uso di terrorismo di
Stato, lì, specificatamente, di </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT">. Li avevano già usati, contro Roby, ma solo molto occasionalmente e
marginalmente, in Inghilterra. Gli inglesi, di secolare tradizione terrorista,
tuttora centro mondiale di tutti i terrorismi, e loro creatori e manipolatori,
sono più celati ed ipocriti. Magari fanno pure di peggio. Ma tendono a non
volere mai apparire. Usano altro. Meglio in Belgio ed altrove, che in casa
loro. Richiesta, la manager dice di no. Finge di non capire e dice che nel suo
albergo non può montare una stazione clandestina dei Servizi né di loro milizie
parallele, tanto meno per fare toc-toc sui muri e simili ché, vista la
struttura dell’edificio, si sentirebbero dappertutto. Dice di no, né fa nulla
per mandare via Roby. Dice di no. A volte succede. Non occorre essere grandi
eroi, né succede in genere nulla, o non è detto succeda meccanicamente qualcosa
a chi si neghi e, obiettivamente, si frapponga. Basta dire di no, a volte.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Per cui, l’ossessivo </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT"> di appartamento inizia solo verso gennaio 2000, quando Roby ottiene un
alloggio dell’Università, in Place de l’Escholier 2/011, B-1348 Louvain
-La-Neuve. Quando Roby sta cercando alloggio, la soluzione universitaria gli è
in qualche modo preparata, combinata. Nessuno fa nulla per spingere Roby ad una
soluzione negli alloggi dell’Università. Avesse trovato in qualche alloggio
privato, le Polizie Segrete / Squadroni della Morte belgi-NATO gli avrebbero
montato le torture di edificio con chi avessero trovato negli alloggi
confinanti. Tuttavia, nel caso Roby si fosse poi rivolto all’Università, gli
preparano un alloggio ideale per le torture di edificio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">No, no, non c’è nulla di casuale. C’era una e la mandano via, ed anche
piuttosto brutalmente. Con un breve </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M d’appartamento, f</span><span lang="IT">anno uscire pazza una certa Cabral, una belloccia, forse brasiliana, o
di ex-colonie portoghesi, che abitava nell’alloggio predestinato a Roby. Sennò
non è che abbiano alloggi liberi a gennaio, o che si liberino improvvisamente a
gennaio. Ed anche si fosse fortuitamente liberato, ...con la concorrenza che
c’è! No, non si è fortuitamente liberato. Lo liberano, su ordine delle Polizie
Segrete belghe-NATO, e lo tengono libero. L’alloggio, un grande monolocale al
pian terreno, è sotto un colombiano ed una colombiana pienamente
collaborazionisti con la Polizia Segreta / Squadroni della Morte del governo
belga e NATO. Arrivato Roby, iniziano subito con lui. Idem a fianco, a fianco
in un’altra scala, dove egualmente c’è un colombiano in contatto con i due
sopra. A volte i due di sopra vanno a fianco, addirittura a fare tonfi anche
sbattendo motori ruotanti sulla parete. Roby li vede<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con la sua strumentazione. Invece, a fianco
nella stessa scala, c’è il bagno tra l’alloggio di Roby e quello confinante. Da
quel lato lì non fanno nulla. Sopra c’è un colombiano lì per un dottorato
scientifico ed una schifezza colombiana che lui usa per delle rapide sborrate
prima di dormire. La monta un paio di minuti e poi si addormenta, mentre lei va
avanti a fare tic-tic e toc-toc tutta la notte. Idem quello a fianco. Usando
l’aggiustatico, Roby li fa variamente uscire di testa in pochi minuti. A volte
quello a fianco scappa correndo altrove e si fa rimpiazzare da altri. Sopra,
chiamano egualmente delle altre colombiane, delle indios-indios, quando loro o
non reggano più o non ci siano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La Cabral, quella che devono sbattere fuori dall’appartamento che
stanno preparando per Roby, nel caso lui si rivolga all’università, la sbattono
fuori in pochissime ore, forse qualche giorno, non di più. Ticchettano e lei
non resiste più, già dopo poche ore. Le ticchettano sulla verticale della
testa, e pure dagli alloggi confinanti. Lei batte sul soffitto, sfasciando
tutta la pseudo insonorizzazione di quei materiali supposti insonorizzanti
bianchi, pvc, pannelli attaccati lì ma che non servono a nulla se vi siano
pidocchi che ticchettino, e pure direttamente, sull’obiettivo, sul bersaglio,
seguendolo per l’appartamento e nel bagno. La Cabral va a lamentarsi al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement de l’UCL</i>. Secondo
ordini, fanno finta di prendere la cosa a cuore. Alla fine, le dicono che non
hanno elementi, che quelli sopra ed a fianco dicono che anzi è lei ad essere
pazza e che li disturba. Per cui, loro dell’Università, senza prove, non è che
possano fare nulla, che lei li deve capire. Le offrono di rescindere il
contratto e di andarsene. In pochi giorni di tortura di appartamento la Cabral
è fuori, e pure coi nervi fortemente scossi, per mesi e mesi. Trema. Si
impasticca. Continua a tremare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Sono alloggi dell’Università. Per cui, la Polizia Segreta / Squadroni
della Morte del governo belga-NATO hanno previamente contattato il rettore
dell’Università. Beh, lo hanno contattato per tutta l’operazione nei suoi vari
aspetti, accademici e d’alloggio. Le burocrazie partono sempre dai vertici.
Sono normali procedure burocratico-mafiose. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Allora, rettore era il poi barone Marcel Crochet, nato nel 1938,
ingegnere civile e docente di meccanica di fluidi. È rettore dal 1995 al 2004.
Un bamboccio dell’oligarchia che, da una iniziale formazione classica, approda
agli studi tecnici. Da buon rampollo dell’oligarchia, a trentatré/trentaquattro
anni è già professore all’UCL, e professore ordinario tre anni dopo, dopo studi
all’estero, negli USA. Infine, dopo passaggi vari, inclusi incarichi
istituzionali o para-istituzionali, anche a livello NATO, diviene terzo rettore
dell’UCL, lì a LLN.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ladrone, la sua gestione si contraddistingue per le predazioni a spese
dell’Università. Le chiameranno spese folli, che peseranno per anni ed anni
successivi sui bilanci dell’università, ma sono solo ruberie sue e del suo clan
massonico-mafioso. Essendo lui protetto dalle Polizie Segrete / Squadroni della
Morte belgi-NATO, nessuno lo accuserà per le ruberie di cui è responsabile.
Nessuno neppure ne accennerà. Spese folli, alla cacchio, e pure pagando tutto a
prezzi largamente superiori normali costi di acquisto e gestione. È quello che
si fa quando si vuole rubare e neppure si è capaci di gestire nulla, per cui si
sperpera e si ruba, e lo sperpero serve a coprire, se si è specie protetta, che
si è rubato per sé e pure male, in modo maldestro. Ladri, e pure del tutto
scemi ed inetti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Barone lo è dal 2004, per meriti di Terrorismo di Stato. Nel 2002,
sempre per meriti di Terrorismo di Stato, era stato nominato, su istanza delle
Polizie Segrete Carabinieri-NATO, Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella
della Solidarietà Italiana. L’impulso a confessare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quando le Polizie Segrete della CoronaBelga-NATO gli vanno a parlare, a
fine estate 1999, è un incontro d’amore tra froci in calore. Marcel Crochet
sfoceggia felice di essere considerato dagli Squadroni della Morte della
CoronaBelga-NATO per tale missione segretissima, perseguitare un Roby: “Sì,
certo! A piena disposizione. Non voglio sapere nulla! Non capisco, né voglio
capire, ma mi adeguo. Fate quello che volete! Se la Corona comanda... Sì, sì,
disponete direttamente di tutti i professori ed altri crediate! Anche delle
strutture amministrative possano necessitarvi! Ci fossero mai ostacoli, basta
una Vostra telefonata alla mia segretaria. Collaborazione al 1000%! Tutto per
la Patria, il Re e l’Occidente!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Fu così che le Polizie Segrete / Squadroni della Morte della
CoronaBelga-NATO contattarono il Presidente dell’Unità di Politica del
Dipartimento di Politica e Sociologia, della Facoltà di Scienze Politiche,
André-Paul Frognier, per lo </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT"> di facoltà, dunque<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per dirgli
che c’era il divieto che Roby lavorasse e che ottenesse ulteriori titoli
accademici. Le Polizie Segrete / Squadroni della Morte seguono strettamente la
gerarchie burocratiche, dall’alto in basso. Prima il rettore, poi la facoltà ed
il dipartimento. Dissero ad André-Paul Frognier che vi erano anche altre cose,
altri fronti dello </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT">
contro Roby, ma quello di sua competenza, di lui André-Paul Frognier era
quello: Roby non doveva ottenere alcun lavoro accademico e non doveva ottenere
il dottorato, e si doveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>creare, lì, un
clima di linciaggio contro di lui. Andava marginalizzato e liquidato.
Sottolinearono che era tutto segretissimo per cui quanto detto doveva avvenire
ma senza che nessuno lo sapesse, sapesse come. Tutto doveva apparire come
naturale. Come fosse casuale, Roby non doveva lavorare, contrariamente a quanto
accade per i dottorandi, soprattutto promettenti e lui lo era avendo avuto il
master, il DEA, con grande distinzione, e pure prima di tutti gli altri del suo
anno di corso lì all’UCL, il 1996/97. Inoltre, egualmente come fosse casuale,
anzi meglio che figurasse per colpa sua, dello stesso Roby, non doveva ottenere
il titolo del dottorato. Bisognava montargli delle cose come fosse
responsabilità sua, sua di Roby, se non ‘potevano’ dargli il titolo del
dottorato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Avevano contattato pure il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service
de Logement de l’UCL</i> http://www.uclouvain.be/18038.html , dato che dovevano
iniziare, coi nuovi visori NATO attraverso muri, pavimenti e soffitti, lo </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT"> di edificio,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>di alloggio. “Il bersaglio non deve lavorare, non deve ottenere titoli
accademici e scolastici in genere, non deve alloggiare, non deve vivere!” Roby
non aveva fatto domanda per un alloggio universitario, appena arrivato a LLN,
ma, lì, le Polizie Segrete / Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO
stavano giocando d’anticipo dato che sarebbe stato per loro un vantaggio
giocare sul loro terreno, con le burocrazie dell’UCL evitando privati od altri.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Sopra l’alloggio gli avevano preparato, in Place de l’Escholier 2/011,
B-1348 Louvain -La-Neuve, al pian terreno, e dove poi Roby alloggerà, dopo aver
fatto domanda e pressoché subito firmato il contratto di locazione, abitava
Jorge Andrés Moreno Lopera, colombiano di Antioquia, con una connazionale
bruttocchia, sfatta e pazza e pervertita come lui, che gli faceva da troia
d’accompagnamento. Quando lui l’aveva duro, in genere la sera o notte, prima di
dormire, le saliva sopra e la montava veloce, giusto per farsi una sborrata che
gli desse la sensazione di essere un vero uomo. Lei, montata a quel modo, si
sentiva una vera donna dato che le avevano detto fin dall’infanzia che il ruolo
di una brava donna è di soddisfare le voglie degli uomini. Lei era sfatta, pur
giovane, perché era di quelle famiglie dove tutti, genitore, fratelli, ed
altri, si montano le figlie e le nipoti fin da bambine. Lui la montava veloce
lei non godeva. Ma anche lui l’avesse montata per ore, lei non avrebbe goduto
egualmente. Era così... Non a caso, lei, non solo lui, aveva un permanente
ghigno astioso contro il mondo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Siccome
i due talvolta andavano da qualche parte o assieme, o comunque uscivano negli
stessi orari, era stata loro aggiunta un’altra colombiana, un’india pervertita,
che li sostituiva per le torture di alloggio contro il Roby. Era stato
reclutato pure quello a fianco, nell’altra scala, che si esercitava in
ticchettii contro i muri laterali. Non meno nevrotico e delinquente di quelli
sopra, bastava passasse un mezzo che facesse tremare i suoi muri o la sua
finestra sul giardinetto interno del pian terreno che lui pensasse il tremolio
fosse diretto contro di lui, e cominciasse dunque ad urlare ed a volte se ne
andasse per qualche giorno a dormire altrove. Le </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizie Segrete / Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO mandavano
altri a rilevare la postazione.</span><span lang="IT"> La stazione di tortura, o
supposta tale, permanente e principale contro Roby era al piano di sopra, dove
alloggiava Jorge Andrés Moreno Lopera con la troia d’accompagnamento. I due
passavano la giornata e la notte col naso nel visore per eseguire l’ordine di
ticchettare in permanenza sulla verticale di Roby, sulla testa. Tali erano gli
ordini ricevuti delle Polizie Segrete / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Se Roby si muoveva,
loro spostavano febbrilmente mobili e bagagli per seguilo sulla verticale e
battere. Tali erano gli ordini. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Jorge Andrés Moreno Lopera era un picciotto mafioso di Medellín, in
Colombia, che dopo la laurea in chimica era stato avviato al master presso la
Universidad de Antioquia, a Medellín. Lo aveva frequentato dal 1994 al 1997,
con borsa di studio ed altri fondi che gli coprivano abbondantemente tutti i
costi. Ottenuto il titolo, grazie alle connessioni tra i mafiosi colombiani del
settore narcotici ed i gesuiti, era stato mandato alla UCL di LLN, per il DEA,
che frequenta nel 1997-1998. Evidentemente, il master colombiano non era
considerato sufficiente. Dal DEA passa al dottorato, per cui studia dal 1998 al
2002. Il tutto con lauti finanziamenti, finanziamenti per lui, dato che le sue
‘ricerche’, su questioni di sintesi, ossidazione, catalisi non è che poi abbiano
grandi interesse in sé. Il suo ‘promoteur’ del dottorato è un vecchio e pigro
massone e pervertito, il professore Georges Poncelet. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La troia bruttocchia e puzzolente al seguito di Moreno faceva finta di
fare qualche studio a scienze politiche. Ne frequentava qualche corso
marginale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Quando i malati e delinquenti delle Polizie Segrete / Squadroni delle
Morte del GovernoBelga-NATO incappano nel nome di Poncelet abbinato a <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>quello del Moreno colombiano capiscono
di avere fatto centro. Sanno che possono chiedere quello che vogliono e non
possono riceverne risposte negative né ostacoli per le loro
sporcaccionate.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dopo avere parlato col rettore dell’Università Marcel Crochet, per
l’area tortura d’appartamento dello </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">S/G-OS-M</span><span lang="IT"> contro Roby contattano il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service
de Logement de l’UCL</i> e, poi, fatto lo screening dei nominativi individuano
la coppia Poncelet-Moreno. Vanno a parlare con Georges Poncelet, una loro
vecchia conoscenza, sia come pervertito in sé e per sé che come già
collaboratore loro, in altre occasioni, per altri crimini e demenze. Ora hanno
nuovamente bisogno di lui. Possono dunque essere diretti con lui:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, la Patria ci chiede e le chiede di nuovo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sempre a disposizione!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “La cosa, ora, è un po’ nuova, professore, un settore innovativo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Interessante... Ditemi tutto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, ci occorre, per quanto non ci sia ancora nulla di certo,
dato che il bersaglio non abita ancora lì, un suo studente... Si tratta di
liberare un alloggio, quello sotto di lui, e poi aspettare che il bersaglio
vada lì, ...LLN è piccola... ...per cui... ...Ed una volta che il bersaglio è
lì...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non tenetemi sulle spine... ...Questo pollo va avvelenato,
intossicato, rapito e torturato, fatto sparire per sempre? Suvvia, ditemi
tutto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Abbiamo ordini... Professore, purtroppo non è come altre volte. È
una cosa forse più lunga anche se non possiamo sapere se crolli subito
oppure... Le istruzioni dicono che magari crolla in poche ore, ma non possiamo
davvero sapere gli sviluppi... Questo è un campo in cui già altre volte avevamo
certezze, certezze certissime, di super-esperti, e poi... Noi speriamo che in
poche ore o pochi giorni sia tutto concluso... Va distrutto... ...Speriamo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non capisco. Ditemi di che si tratta, senza timidezze.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “In un certo senso è una tortura, professore, ma non fisica, non
direttamente sul corpo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma di che si tratta?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, abbiamo nuovi strumenti. Cose NATO. Aggeggi militari.
Per ora segretissimi. ...Forse al cinema..., ma nessuno sa che esistano, e pure
portatili, facili-facili. Sono dei visori con cui si segue il bersaglio, gli si
ticchetta, dunque facendolo sentire sempre guardato e seguito. Abbiamo pure il
controllo visivo, con questo strumento, ...se abbia gli occhi aperti o chiusi,
non solo se sia o meno sul letto. ...Beh, vediamo se ha gli occhi aperti o
chiusi, se sono sulla traiettoria dello strumento, sennò si può dedurre dalla
posizione del corpo, dalla luce accesa o spenta, eventualmente da altri indizi.
Lo strumento rileva tutte le fonti calore. Per cui, i rumori da sopra,
eventualmente da a fianco, anche da sotto dove possibile, si calibrano a
seconda dello stato del soggetto. Alla fine, anche in poche ore, il bersaglio
ne esce pazzo senza che ci siano prove contro di noi ed i nostri. Anzi, se va a
dire che sente ticchettii, noi possiamo suggerire che senta le voci...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Strabiliante! Davvero interessante! E questi vostri strumenti
militari sono pesanti, occorrono grandi spazi per essere collocati e fatti
operare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mannò, professore... Guardi, ne abbiamo uno qui. Sono degli
aggeggini che stanno in mano senza difficoltà, alimentati da batterie e con cui
si segue il soggetto che sta al piano di sotto, o di sopra, od a fianco e lo si
inonda di rumorii che il bersaglio capisce sono contro di esso anche se non può
capacitarsi di come faccia ad essere visto e seguito, per cui lo si induce a
credere di essere lui che alla fine sia impazzito. Non capisce. Panica. Pensa
ossessivamente a quello gli stia succedendo... Uno normale non né esce da un
tale e continuo attacco. Si può distruggere qualcuno in poche ore. Se poi
resista, può essere ancora peggio per il bersaglio. ...Una cosa davvero
geniale. Sperando che funzioni. Abbiamo istruzioni dettagliatissime. Ma, per il
momento, non abbiamo una casistica che ci permetta di sapere nulla di certo sui
risultati e la tempistica per i risultati. Sappiamo quello ci è stato detto e
cui dobbiamo credere. Possiamo immaginare che sia davvero una cosa che dia una
superiorità assoluta contro il bersaglio. È come battersi contro uno cieco, e
che noi che lo si possa colpire da qualunque lato senza che neppure capisca di
essere cieco.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Lo farei volentieri io questo lavoro! Davvero eccitante! ...Per cui
avete bisogno di un mio studente e di installare una stazione di vostri agenti
nel suo alloggio?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ecco, non è proprio questo, professore... Abbiamo bisogno del suo
studente, e poi pure di altri che lui stesso organizza, certo, col nostro aiuto
e controllo, per l’aspetto operativo diretto. Noi forniamo lo strumento, le
istruzioni, un contatto quotidiano per ricevere i rapporti del lavoro, altri
controlli con altra cadenza... Noi dirigiamo il tutto. Ma, sul campo, non ci
siamo noi. Il lavoro lo fanno irregolari, ovviamente fidati e col vincolo della
assoluta segretezza. E pure senza alcun contatto, per quanto possibile, col
bersaglio. Il bersaglio si deve convincere che è impazzito.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Eccellente! E chi è il privilegiato, ...il mio studente.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, sarebbe quel Moreno che sta facendo il dottorato con
lei, professore.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Scelta ottima! È uno di Medellín. Non so se ci capiamo. Quando ha
finito qui, diviene professore là. Ce lo hanno mandato perché completasse qui
la sua formazione per la carriera accademica là da loro.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, proprio per questo, dato che dipende in tutto e per
tutto dalla vostra rete gesuitica e massonica, ci è sembrato ...come dire...
...ci è sembrato più solido, più naturale, se lei ottiene il suo assenso
convinto, poi ci dice. Se è tutto a posto, andiamo poi noi per tutti i dettagli
operativi, ed anche perché siamo noi che abbiamo la responsabilità della
gestione dell’operazione. Però, ecco, dovrebbe essere chiaro che, quel Moreno,
od accetta od accetta, ...ché la sua carriera dipende da questo. ...E così
guadagniamo un contatto diretto pure in Colombia, a Medellín, un giorno
dovessimo avere bisogno dei servigi di qualcuno lì. Se si fa degli scrupoli, va
segato e così liberiamo l’alloggio suo per altri. Tanto, un gruppo, ...due,
tre, quattro..., lo mettiamo su in mezza giornata, nel momento in cui ne
avessimo bisogno. ...Proprio qui ci occorre lei. O il Moreno partecipa, e con
piena adesione alle nostre necessità, oppure il suo dottorato è chiuso e se ne
torna a Medellín senza titolo. Ci dica se lei concorda...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non ce ne sarà bisogno, come dire?, di forzature. Gli parlo e
vedrete che poi potrete voi farne quel che volete. Questi ragazzi, nove casi su
dieci, aspettano solo che si chieda loro. In fondo, il potere siamo noi. Loro
si preparano poi a subentrarci, dunque devono fare scuola e tesoro di come il
mondo reale funzioni. ...Beh, se mai resistesse, ovvio che... ...Come avete
detto voi. Non possono certo pensare di capire le scienze e l’Accademia se non
sanno adeguarsi al mondo... ..Certo! Sicuro!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il mattino dopo, Georges Poncelet approfittò che Jorge Andrés Moreno
Lopera passasse da lui. Da buon leccaculo, il Moreno passava con frequenza
pressoché quotidiana anche solo per salutarlo servile. Poncelet venne subito al
dunque: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda, Moreno... ...abbiamo grandi progetti per te. Ora perfino la
NATO si è interessata a te. Non solo abbiamo bisogno delle tue qualità
intellettuali ma anche della tua iniziazione sul campo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno arrossì:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Mi dica di che si tratta, professore...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">-“Guarda è come una iniziazione alla vita... Tu magari, da quella tua
Colombia, sarai già ben rotto in culo, ...cioè, volevo dire, rotto a tutte le
esperienze..., tuttavia... ...Detta così sembra una cosa terra-terra... Ma come
educatori, e tu ormai ti prepari ad entrare nella cerchia professorale,
accademica, abbiamo delle responsabilità e dei doveri. Noi siamo lo Stato, il
potere, e quando altre branche dello Stato e del potere chiedono, noi dobbiamo
cooperare, così come loro cooperano con noi, quando abbiamo bisogno. Guarda,
detta così sembra una cosa quasi abietta, ma dobbiamo essere rotti a tutto e
siamo rotti a tutto... ...Si tratta di fare il culo ad uno da va liquidato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno divenne ancora più rosso:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Mi faccia capire, professore...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “È semplice. Sono quelle cose che quando ce le chiedono vanno fatte.
Questa volta è toccata a noi. Potrebbe venire uno sotto di te, dove abiti... Ti
daranno degli strumenti facili da usare e che non ti sottrarranno tempo allo
studio, e poi c’è quella ragazza che abita con te e pure altri che si
troveranno, se necessario... ...Anzi, se ho ben capito, si tratta di cominciare
subito per liberare l’appartamento sotto. LLN è piccola. Se quello non viene
ora, troveranno il modo di farlo venire tra poco... ...Mi sembra d’aver capito
che è una grande operazione, una cosa importante, anche se tu devi solo fare
dei rumorii mentre studi, o chi sta con te, od altri, anche quando tu dormi.
Del resto, tu studi coi soldi nostri e ti stiamo aprendo una carriera di grande
successo in Colombia e magari pure oltre questo nostro grande importante paese
latinoamericano... ...Sono quelle cose che non si può dire di no. ...Lo vedrai
nella vita... ...Non mi sembri il tipo che si voglia rovinare tutto, per uno
sciocco sottrarsi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Questo no... ...È che, appunto, non vorrei poi trovarmi nei
guai...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Questo proprio no! Guarda, mi sono dimenticato di dirtelo... Questa
è solo una conversazione, come dire?, informale perché così mi hanno detto di
fare. Ma, in fondo, io non ne so nulla di questa storia. Il Servizio Segreto ha
parlato con l’Università, che dà tutta la sua cooperazione, come sempre si fa
in questi casi. Poi sono venuti da me solo perché se proprio la cosa ti crea
dei problemi e non ne vuoi sapere... ...No, non farmici neppure pensare. Non
posso immaginare che ti rovini una carriera promettente. E cosa fai poi a
Medellín?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professor Poncelet, faccio solo per dire, ...per capire..., perché
che cosa succederebbe se proprio non potessi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda, non farmici neppure pensare... Non è questione di potere ma
di volere. Se proprio non volessi quelli ti mettono in mezzo alla strada da un
giorno all’altro qui e pure in Colombia... ...Oh, non farmici neppure pensare a
cosa potrebbe succedere. Guarda siamo il potere. Ma come tali siano come dei
soldati, con dei doveri. Non si può dire di no quando si presenta il governo,
lo Stato, pur con la faccia del Servizio Segreto che, guarda, non è che agisca
di testa sua.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Professore, mi ha parlato di NATO...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda, Moreno, se quelli vengono per uno di cui non ne sanno nulla
è, come dire?, per solidarietà tra alleati, sono cose NATO. ...Si mi devono
pure avere accennato qualcosa... Guarda, io non ne so niente. Se per te va
bene, vengono a parlare con te e con chi abita con te.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma allora devo chiedere anche alla mia amica...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda sei tu che devi dire sì o no. ...Me lo devi dire ora. Poi
parli con lei. Se lei non vuole... ...Se lei non vuole, la fanno sparire...
Sono loro che danno i permessi di residenza e studio... ...Troveranno,
troverete, altre ed altri... Mi devi dire ora, sì o no. ...Anzi, non so se sono
stato abbastanza chiaro, mi devi dire sì o sì. Non farmi neppure pensare che ti
rovini la vita...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No, no, mai! Sono qui per la mia carriera...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dunque, quale è la tua risposta?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sì, sì, sono a piena disposizione!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Bravo, Moreno! Sei un vero uomo! A questo punto verrà il Servizio
Segreto a parlare con te. ...Penso nelle prossime ore, dato che mi sembra siano
pressati e vogliano fare tutto rapidamente... Bravo, Moreno! Bravo! Sei un vero
uomo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poncelet chiamò subito la Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO per comunicare che aveva parlato col ragazzo e che era tutto
a posto. Loro chiesero se poteva localizzare Moreno e dirgli che stavano
arrivando, per cui che si facesse trovare magari lì in facoltà. Loro sarebbero
passati da lui, Poncelet, che li avrebbe indirizzati da Moreno. Poncelet li
rassicurò che sapeva dove Moreno si trovava, per cui che venissero senza
problemi che lo avrebbe fatto loro trovare.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno aveva un suo spazio in facoltà, con un computer dove passava
qualche ora in cazzate, dopo essere passato per la leccata quotidiana a
Poncelet. Poi, eventualmente, passava in biblioteca. Per cui, Poncelet lo trovò
subito, pochi minuti dopo che era uscito al suo ufficio e lui, Poncelet, aveva
telefonato alla Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del GovernoBelga-NATO,
e costoro gli avevano detto che stavano arrivando, per cui che non si
allontanasse dalla facoltà.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Arrivarono i due agenti dopo un paio d’ore. Parlarono direttamente con
Moreno e solo con lui: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guardi è un’operazione segretissima e con strumentazione
segretissima, per cui le diamo una grande responsabilità cui lei deve
corrispondere con assoluta dedizione e serietà. Se ha dei ripensamenti ce lo
dica ora. Altrimenti, se ci conferma la sua disponibilità, possiamo procedere.”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno, una caccoletta codarda ed opportunista, era di nuovo tutto
rosso e tremolante. Ben aveva pensato e ripensato a quello che gli aveva detto
Poncelet se lui, Moreno, si fosse mai sognato di sottrarsi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sì! Sì! Confermo tutta la mia disponibilità! Anzi, sono lieto ed
onorato di servire questo vostro grande paese!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guardi, Moreno, a lei possiamo dirlo. Si tratta di un’operazione
NATO. Sennò a noi non ne fregherebbe assolutamente nulla. Ma quando la NATO
chiama il nostro governo ed il nostro governo chiama noi... In fondo, è il
nostro mestiere che svolgiamo con la più grande dedizione. Abbiamo già parlato
con l’Università e col <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de
Logement de l’UCL</i>... Ovviamente, tutti sanno lo stretto indispensabile...
Anche col professor Poncelet... ...Beh, è un vecchio amico della nostra
monarchia, per cui ha subito capito... ...Non sappiamo che cosa le abbia detto,
né lo vogliamo sapere. Noi siamo abbiamo in carico questa operazione. Lei è
assolutamente coperto, coperto dal nostro governo e da tutta la NATO. È coperto
pure dal suo governo con cui la NATO è in fruttuosa cooperazione a tutti i
livelli... A questo punto ci siamo solo noi, specificatamente io, noi, e lei
che è il nostro agente sul campo. Va liberato subito l’appartamento sotto al
suo. Le diamo istruzioni e strumentazioni. E poi, se e quando il nostro
obiettivo arriva..., ...oh, LLN è piccola..., ...se non arriva ora, ci pensiamo
noi a farlo arrivare tra un po’..., od eventualmente possiamo usare i suoi
servigi anche il nostro bersaglio si muovesse in altro alloggio, non
dell’Università...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno li guardava, lo guardava, apprensivo, pensando che, in fondo,
lui era lì per studiare, almeno un po’, e che la sua tesi dottorale doveva pur
scriverla, anche se ora che era pure nelle benevolenze del Servizio Segreto, e
su intervento dello stesso Poncelet... ...Non che prima avesse dubbi che i suoi
studi sarebbero proseguiti con successo... ...In fondo, se ti danno borse ti
studio, non è che puoi frapporti se ti chiedono... ...Loro devono dimostrare e
dimostrarsi che hanno ben investito i loro soldi, per cui non è che poi ti
creino intoppi. ...Sebbene, se siano loro ad avere bisogno di te e su cose
irresistibili... ...Beh, ora, che stava divenendo un grande agente segreto
(così si sentiva) le strade gli erano ancora più aperte e luminose che prima...
Nel contempo, si diceva, che non è che potesse passate tutto il suo tempo per
chissà quale missione segreta di appartamento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">L’agente che gli stava parlando colse quella sua apprensione, quella
faccia scura-scura, pur dietro la disponibilità di cui non dubitavano: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ecco, Moreno, si starà chiedendo quanto tempo le portiamo via per
questa missione quotidiana che noi speriamo si risolva presto ma potrebbe anche
prolungarsi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Sì... ...appunto... ...mi stavo chiedendo, stavo pensando, che
non interferisse troppo coi miei studi... ...Anche se, se voi avete bisogno,
certo che avrete comunque la mia totale collaborazione fino a che voi lo
desideriate...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guardi, Moreno, è un gioco, un gioco che può fare mentre studia.
Comunque non lo farà da solo. C’è la ragazza che sta con lei. Abbiamo visto che
ci sono altri latino-americani, colombiani, a fianco all’appartamento del
nostro eventuale bersaglio. Inoltre, lei e la sua amica conoscente un certo
numero di persone, connazionali o prossimi. O li contattiamo noi, o sia noi che
voi, per cui si tratta di creare una piccola squadra perché l’appartamento sia
sempre coperto anche se ve ne volete andare un fine settimana da qualche altra
parte, od una sera al cinema assieme, o da amici, o per qualunque evenienza.
L’appartamento deve essere più o meno sempre coperto. ...Le ripeto che è come
un gioco. Studiate ed, intanto, giocate col bersaglio. Anzi, le favorisce pure
la concentrazione negli studi, a quello dicono nostri esperti. Le procedure
operative sono cose studiate da accademici specializzati che hanno elaborato
istruzioni dettagliate... Basta che lei se le veda<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un attimo. Poi voi andate avanti colla vostra
vita solita, mentre giocate...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mi scusi, se mi permetto... Quale è il fine di tutto ciò... ...tutto
ciò che dobbiamo fare a quello che lei chiama il bersaglio...?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Domanda acuta, Moreno. Vedo che lei è uno scienziato promettente che
vuole capire l’essenza delle cose. Quello che dobbiamo fare col bersaglio è
mandarlo via... ...Ecco, sì, mandarlo via. Non abbiano altri obiettivi.
Questo..., come dire?, ...questo intervento di appartamento è solo parte di una
operazione più vasta, più generale, per mandarlo via.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mi scusi se mi permetto ancora. Ma una volta che lo avete mandato
via, che succede?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Noi sappiamo solo che lo dobbiamo mandare via e che dobbiamo
mandarlo via facendo quello che, per quello di sua competenza, le diremo di
fare. Quello che poi possa succedere al bersaglio, una volta mandatolo via, non
lo possiamo né vogliano sapere. Anche noi siamo solo soldati che obbediscono ad
ordini. ...Ecco, c’è un’altra cosa, che è bene sappia. Dobbiamo mandarlo via e,
se possibile, comprometterlo, ...sì, comprometterlo, ...ecco, far sì che si
comprometta. Lei, voi, non dovete correre rischi, ...questo, no. Ma se lui fa
poi qualche atto inconsulto, qualche reato o pazzia che ci permetta di
intervenire, ...di far intervenire... ...Ecco, queste sono cose che poi si
vedranno meglio quando l’operazione inizia. Per il momento, si deve mandare via
la signora che abita sotto di lei. Dovrebbe essere una cosa rapida e facile. E
vi permetterà pure di vedere che alla fine, dal vostro punto di vista, sarà
solo un gioco che non vi porterà via del tempo. Ed, intanto, ...come dire...,
vi familiarizzate colla materia... Per passare alla fase esecutiva, ci occorre
solo un’informazione... ...Bisogna che lei parli con la ragazza che abita con
lei. Dobbiamo sapere se abbiano la piena collaborazione della ragazza oppure
no. Alla fin fine, il lavoro quando lei deve studiare ed è fuori casa, o dorme,
deve farlo lei, la ragazza. Moreno, deve parlarle subito e darci una risposta
entro stasera, al più tardi. Dobbiamo partire quanto prima per liberare
l’appartamento sotto. La ragazza che sta con lei deve darci la sua totale
disponibilità ed anche anche la sua assoluta riservatezza. Vi dobbiamo dare
strumenti di lavoro, sono cose segretissime, militari, della NATO, e le
istruzioni dettagliate su cosa fare. Sono cose semplici. Dobbiamo solo essere
sicuri della vostra serietà.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Vado subito a parlarle. E vi dico, vi telefono, quanto prima. ...Se
per caso, avesse dei problemi...?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Se la ragazza ha dei problemi, lei ce lo dice...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sì, ma che succede?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guardi, per fare queste cose con lei ed in casa sua, ci occorrono
persone che non abbiano problemi. Chi ha problemi non può stare nel suo
appartamento che diventa una nostra centrale operativa, anche se è lei, siete
voi, che operate. Noi ci limitiamo a ricevere i vostri rapportini telefonici
quotidiani, cose da cinque minuti, ed, occasionalmente, vi mandiamo un
supervisore sotto copertura a dare un’occhiata sul campo, a parlare direttamente,
in loco, con voi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Per cui, se la ragazza che sta con me, mai non volesse...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “In tal caso, non può continuare a vivere con lei, in casa sua, in
quell’appartamento. Né lei può parlare con la stessa di quello che farà. Certo,
Siete coperti copertissimi. Ma ben si tratta di cose di assoluta riservatezza.
C’è il Segreto di Stato, con tutto quello significa e con tutte le implicazioni
esso può avere, su queste cose.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Va bene. Ho capito. Le parlo e vi dico entro stasera.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Jorge Andrés Moreno Lopera, agitatissimo, andò subito a casa a parlare
con la troiazza bruttocchia e puzzolente con cui viveva lì a LLN.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lei le disse il solito:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Come è stata la mattinata?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lui andò diritto al sodo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “È venuto il Servizio Segreto qui del governo ed ha bisogno di noi.
Devono mandare via la ragazza che sta qua sotto e poi, appena arriva, se
arriva, c’è da fare la stessa cosa a chi dovesse venire qua sotto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lei, eccitatissima, moriva dalla curiosità: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Il Servizio Segreto belga?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Belga e NATO... ...Sì... È una cosa copertissima. Hanno parlato
anche con l’Università. Per cui possiamo stare tranquilli. Vogliono solo sapere
se la cosa ti crea problemi. Insomma, devono sapere che partecipi al 100%,
...altrimenti... Altrimenti non ho ben capito. Non dovrebbe essere come in
Colombia che ti trovano in putrefazione col cranio maciullato. Ma, onestamente,
non so quello possano fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Oh, Mio caro, non c’è problema. Quella che abita qua sotto, la
Cabral, che si sente miss mondo, non la posso proprio soffrire, per cui
mandarla via mi fa solo piacere... ...Hai detto che il Servizio Segreto è
venuto proprio da te?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non che io ci abbia nulla a che fare. Per qualche motivo loro sono
interessati all’appartamento qua sotto. Noi abitiamo qui. Sono dunque interessati
a noi. O si coopera o ci mandano via e ci rovinano.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma noi siamo compagni...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non lo vedi che quella Cabral, con le arie che si dà, ha un’aria da
fascista! Lo dici pure tu che ti sta antipatica...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E chi deve venire poi? Tu lo sai chi è?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sarà un altro fascista, dei fascisti. ...Se anche l’Università è
d’accordo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E se invece sono dei compagni? ...Poi noi siamo pure cattolici...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “L’Università qui è dei gesuiti, che sono pure loro compagni. Se
cooperano col Servizio Segreto, vuol dire che quelli del Servizio Segreto sono
compagni e ci chiedono aiuto contro dei fascisti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma se noi non siamo sicuri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda, o si coopera o ci mandano via e chissà poi che ci fanno
quando siamo in Colombia. Io ho già detto che... ...beh, non è che potessi
tirarmi indietro. Vogliono solo sapere di te. Ché ci sono delle cose da fare, e
pure con strumenti che ci danno. O cooperi, e ci danno pure degli strumenti
segreti, militari-NATO, ché ci sono da fare delle cose verso chi sta sotto, oppure...
...Oppure li danno a me, e non so bene che ne facciano di te...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dunque...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda, è semplice. Loro hanno bisogno di quest’appartamento e di
chi ci sta dentro per mandare via chi sta e chi starà sotto. ...Il modo te lo
dico se tu aderisci... L’appartamento è qui. Noi... O siamo noi a cooperare o
mettono degli altri. Ed a noi chissà che succede. il minimo è che ci rovinano.
Per cui devi solo dirmi che vuoi fare. Anzi, io ho già dato la mia
disponibilità. Non è che potessi... Sei tu, ora, che devi dirmi che vuoi fare.
O resti qui con me, e convintissima, senza dubbi, e loro vengono domani a dirci
quel che dobbiamo fare oppure, se non te la senti, di certo non ti lasciano
continuare a stare qui.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Allora che posso fare io?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Appunto, lo devi decidere tu. Io, per me, ho già deciso. Non è che
potessi rovinarmi una brillante carriera. No, non è solo questo. Sono come riti
di iniziazione alle vera vita adulta. Se ci chiedono di sgozzare uno, o
facciamo i bambini paurosi oppure partecipano entusiasti ed anche noi diveniamo
parte del potere, potere che ci chiede e ci dà. ...Per cui, che devo dire
loro... Sì o no? Cooperi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e senza
condizioni, o ti fai mandare via?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Anch’io non è che abbia scelta. Se poi tu hai già deciso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Allora che gli dico di te?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Digli che va bene. Faremo quel che dobbiamo fare... ...Tutto, senza
problemi, anzi felici di essere anche noi parte di una grande impresa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Per cui, il giorno dopo, quelli della Polizia Segreta / Squadroni delle
Morte del GovernoBelga-NATO andarono dai due: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Noi eseguiamo solo ordini. Non ne sappiamo nulla di queste cose.
Abbiamo qui uno strumento e delle istruzioni sul da farsi. Lo strumento è
questo e vi serve per localizzare chi sta sotto, in che posizione sia, se abbia
gli occhi chiusi od aperti nel caso sia a letto e sia con gli occhi visibili
dallo strumento. Dalle istruzioni, da leggere con grande attenzione, vedrete
che dovete ticchettare e rumoreggiare sulla verticale della testa. Ci sono
rumorii quando il bersaglio è nelle stanze, qui solo una grande
sostanzialmente, quando è in bagno e quando è a letto e presumibilmente dorme
od ha comunque chiuso gli occhi. Il tutto è segretissimo. Non dovete parlarne
con nessuno. Vedrete pure i dettagli del rapporto telefonico giornaliero ed
altre istruzioni. L’obiettivo è mandare via chi sta sotto. Se lui va fuori di
testa e, ancora meglio, commette dei reati, sarebbe perfetto, davvero l’ideale.
Non tanto quella che dovete<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mandare via,
meglio se in poche ore di tic-tic, toc-toc, ...Ci sarà poi ben altro, se il
nostro vero bersaglio viene qui, da colpire e da cui, eventualmente, ottenere
quanto detto: farlo alienare e/o farlo reagire sì che si comprometta. Non
dovete parlare con chi sta sotto. ...A meno che proprio non se ne possa fare a meno...
Dovete negare quello che state facendo. Negarlo perfino a voi stessi. Il
bersaglio deve convincersi che si sta immaginando tutto. Che non succede nulla.
Dunque che è il bersaglio ad avere dei problemi, ad immaginarsi dei rumori che
non ci sono. Avete la copertura assoluta dell’Università per cui, anche
venissero a dirvi che il bersaglio si è lamentato... ...Fingete comprensione,
innocenza, ma andate avanti come sempre. Non deve sentirvi nessun altro. Solo
il bersaglio che dunque non ha testimoni su quello sta succedendo. Gli
specialisti accademici garantiscono successo rapido, rapidissimo, ed al 100%.
Per rumorii di lato, parliamo noi con chi sta a fianco e, nel caso, vi mettiamo
in contatto se occorre che operiate assieme. Occorre che voi ci segnaliate
qualcuno di vostra conoscenza, amici e connazionali, ...qualcuno possa
cooperare con voi perché in due non siete sufficienti. Nel caso dobbiate o
vogliate uscire, od abbiate comunque da fare in contemporanea, non possiamo
lasciate il bersaglio scoperto. Ne parliamo con chi ci segnalate e se accetta
vi mettiamo in contatto per questo lavoro che è riservatissimo, segretissimo.
Nelle istruzioni trovate anche i criteri per individuare altri cooperanti da
segnalarci. Insomma, si deve formare una piccola squadra, ed anche qualcuno
possa continuare se si dovesse continuare quando voi abbiate terminato i vostri
studi qui, se il bersaglio resta sotto il vostro appartamento.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">I due, il Moreno e la troia, allibiti ma abituati a prostituirsi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">“Certo! Certo! Faremo tutto quanto richiesto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Come prima cosa dovettero liquidare quella sotto di loro, la Cabral,
per liberare l’appartamento sotto come loro richiesto. Le istruzioni erano
semplici. Con il visore attraverso i muri dovevano seguire il bersaglio e
ticchettare sulla verticale. Quando andava in bagno dovevano tirare l’acqua,
oltre al solito ticchettio, sia quando il bersaglio fosse sulla tazza del
cesso, nella vasca o in altro punto del bagno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La Cabral cominciò a sentirsi ticchetti, mobili spostati, oggetti sbattuti
sul pavimento qualunque cosa facesse ed in qualunque punto dell’appartamento
fosse. Quando si coricava per riposarsi o dormire, i colpi aumentavano. Tutta
la notte, anche quando Moreno dormiva, la troia, eventualmente dopo che lui le
fosse zompato dentro e avesse fatto una montata di un paio di minuti, giusto
per sborrare prima di dormire, ticchettava giusto sulla verticale della testa
della Cabral. Questa si era subito alterata. I nervi le erano subito saltati.
Urlava. Poi, con un bastone, colpiva il soffitto fino a sfondare il
rivestimento di pvc per la pseudo-insonorizzazione che infatti era tutto
deformato e sfatto. Più la Cabral urlava e batteva, più i due si sentivano
eccitati e battevano con ancora più lena sulla verticale della testa della stessa.
La Cabral era corsa al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de
Logement de l’UCL</i>. Qui, già allertati dalla Polizia Segreta / Squadroni
delle Morte del GovernoBelga-NATO, avevano finto grande partecipazione: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo, signora Cabral,
contattiamo subito, subitissimo, i due sopra di lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poi avevano telefonato a Moreno: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Signor Moreno, va tutto come previsto, la Cabral è già fuori di
testa... Vedete di andarle a parlare... ...magari per dire che non è colpa
vostra... ...che sentirà le voci o sono rumori della strada. Dite che questi
giorni e notti voi non eravate in casa. ...Con tatto, che non sospetti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno aveva contattato subito la Polizia Segreta / Squadroni delle
Morte del GovernoBelga-NATO:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mi ha chiamato il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de
Logement de l’UCL</i>. Dicono che la Cabral è andata a lamentarsi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ottimo! Congratulazioni! Avete fatto un ottimo lavoro! ...La parte
più difficile viene ora... Il bersaglio deve convincersi che voi non c’entrate
e che si sta immaginando tutto....” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “In concreto, che cosa dobbiamo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Andate dal bersaglio, ...tutti e due..., con aria contrita ditele
che vi hanno telefonato dal <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de
Logement de l’UCL</i>. Alle rimostranze da parte del bersaglio... ...ecco
dovete trovare il modo, gentilmente, nel più gentile dei modi..., di negare
tutto. Dite che cercherete di essere ancora più silenziosi, ma che neppure
eravate in casa, che magari sono altri, o le auto che passano... Ecco, dovete
giocarvi il bersaglio su questo tono. E cosa, ancora più importante, dovete
capite che cosa le dà noia, così che possiate ancora di più insistere con
quello che disturba davvero il bersaglio. Ve la dovete giocare per continuare
ancora meglio col vostro lavoro. Il bersaglio deve come confessarsi con voi e
voi dovete usare la sua confessione per continuare più efficacemente. La cosa
va risolta il più rapidamente possibile, in poche ore, perché il nostro
bersaglio principale sta cercando casa, per cui, visto il periodo, finirà per
chiedere all’Università e così la nostra grande operazione può finalmente
iniziare. Altrimenti, magari saremo obbligati ad usarvi in altri siti, se il
bersaglio nostro se ne va altrove. Più comodo, anche per i suoi studi, Moreno,
che il bersaglio abiti sotto di lei. Prime è libero, prima la trappola è
pronta.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Per cui, il giorno stesso, i due, Moreno e la troia, appena videro nel
visore che la Cabral era rientrata e si era messa le cose da casa, andarono
sotto, con faccia contrita, e suonarono al campanello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Appena La Cabral aprì, con un’aria da santerellini:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Oh, ci hanno telefonato dal <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service
de Logement</i> che c’è un problema... Vorremmo capire in che cosa le diamo
noia. ...A dire il vero, non eravamo neppure in casa. Siamo rientrati ora da
alcuni giorni di vacanza in Francia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lei, la Cabral, pur piuttosto seccata dalla situazione, di fronte a
questi due che la impattavano fingendo, ma sembrava vero, un’aria da
santerellini sgomenti...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non so... ...Magari mi sbaglierò... ...Voi non li sentite questi
continui ticchettii?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No, non particolarmente... ...Beh, magari qualche volta ci sono dei
rumori, ma nel complesso ci sembra tutto tranquillo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Io sento dei continui ticchettii, strusci, rumori come fatti a
posta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Noi non ci siamo mai e quando rientriamo andiamo subito a dormire...
Quelli del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> ci
hanno detto che lei sente dei rumori noiosi dal nostro appartamento... ...Se ci
dice meglio, cerchiamo di evitare anche se non siamo sicuri che dipenda da noi.
Sarà la struttura dell’edificio... ...Forse dall’esterno... ...Ci dica cosa
sente e quel che possiamo fare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Se siete sicuri che non dipende da voi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Se ci dice meglio vediamo comunque di fare attenzione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “In effetti sento ticchetti ossessivi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dal nostro appartamento?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “In effetti, sembrano proprio dal vostro appartamento. Ma se voi dite
che non ci siete mai e che l’appartamento è sempre come vuoto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dunque che cosa possiamo fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Non so cosa dire, se mi dite che voi non siete...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ce lo dica lo stesso. Vedremo di fare ancora più attenzione.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Dei ticchetti continui e che è come mi seguano sempre dove sono,
dove mi sposto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Questo è proprio strano... Non ci sembra possibile... Anche se
facessimo rumore, come potremmo seguire chi sta in un altro appartamento?! Ci
sarà qualche strano effetto di diffusione dei suoni...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...È quello che ho cercato di dirmi anch’io. Eppure mi sento proprio
come seguita e ticchettata?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Le era già successo od è la prima volta?”, dissero i due non
riuscendo a trattenere un quasi impercettibile, ma la Cabral lo percepì, cenno di
irrisione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Volete dire che sono pazza?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No, ma si figuri. È che quando una cosa sembra come inspiegabile ci
si pongono delle domande...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Beh, non sono pazza. Non era mai successa una cosa del genere. Qui i
rumori ci sono. Prima non c’erano. E mi seguono per tutta la casa. ...Ma se voi
dite che non siete voi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ci dispiace moltissimo... ...Le garantiamo piena collaborazione.
Appena risente qualcosa, ci faccia un cenno, ci chiami, venga su, o dia anche
qualche colpo sul soffitto, ché vediamo di... ...se è colpa nostra... ...anche
se proprio non crediamo... ...Ma siano egualmente costernati anche solo al
pensare che sembri che dal nostro appartamento venga... Ci dispiace davvero
moltissimo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Finita quella kafkiana e falsa, almeno dalla parte dei due,
conversazione, Moreno corse a telefonare al contatto della Polizia Segreta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Noi abbiamo negato, ma la Cabral è sicura.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E come l’avete trovata?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Anche se cercava di controllarsi, sembrava davvero sconvolta.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ottimo! È quello che vogliamo! Ma non basta. Deve andarsene. Meglio
se nelle prossime ore, se possibile. Dobbiamo avare l’appartamento libero se
quello... LLN è piccola... Ora o tra poco, o capita o lo facciamo capitare lì.
Non gli facciamo trovare altri appartamenti né stanze. È un’operazione troppo
importante. Ci occorre il teatro delle operazioni libero per quello!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Che dobbiamo fare? Continuare come prima?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Peggio di prima! Ma ora che il bersaglio è inequivocabilmente
sensibilizzato, dovete coprirla tutte le 24 ore, anche a costo di non dormire.
Fatele dei toc-toc come di irrisione. Se viene su, appena vedete dal visore che
sta arrivando, tutto spento e silenzio assoluto. Deve sembrare che voi non
siate in casa. O la ragazza che è con lei resta sveglia per il lavoro di
battitura, o vi mandiamo subito un’altra, tra quelle ci avete segnalato, per
assistervi. Sono tutti bravi ragazzi e ragazze. Sono tutti ansiosi di cooperare
per una cosa così importante ed innovativa.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Va bene. La copriamo tutte le 24 ore, almeno quando è in casa. ...Ma
è abbastanza casereccia... Quanto alle battiture, dobbiamo battere di più, più
forte?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No, anzi, ora che è sensibilizzata, quella passa tutto il tempo in
casa con l’orecchio teso... ...Anche si mettesse i tappi nelle orecchie... ...Oramai
prevale l’effetto irritazione. Vi sente anche se non vi sente, purché sia
sicura che continui tutto come prima...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “...Dunque...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Dunque copritela tutte le 24 ore, almeno quando è in casa. Ma dovete
ticchettare in modo più soft, meno forte e più penetrante. Di tanto in tanto
cessate. Poi datele dei ticchettii come di irrisione, come a dire che siete
sempre lì. Ticchetti molto leggeri, che le penetrino il cervello. ...I nostri
manuali, scritti da grandi specialisti, dicono di fare così...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E se lei viene a suonare, o batte, o urla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Come già detto. Come non ci foste. Fate finta di niente... Come se
non la sentiste. Come se dormiste. Se poi vi bussa forte, in modo nevrotico, ed
urla, chiamate la polizia dicendo che c’è una che ha dei problemi e che avete
paura.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">In effetti la Cabral, e come poteva essere diversamente?, continuò a
sentirsi trackata e ticchettata esattamente sulla verticale della testa e con
ticchetti che variavano quando si stendeva per dormire o per riposarsi. Il
ticchettio le era ormai entrato nella testa. Già poco dopo la conversazione coi
due, percepì come si fosse fatto tutto come più soft ma più insistente e con
tocchi di irrisione come la canzonassero per essersi lamentata col <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> e con loro. Brasiliana
nevrotica e reattiva, le andò subito il sangue alla testa. Cominciò a battere
col manico della scopa, o del bastone per lo straccio dei pavimenti, contro il
soffitto, progressivamente sbrecciandolo tutto visto che era di pvc
[pseudo-]insonorizzante, e pure, da fuori, da una specie di terrazzino a piano
terra (anzi appena sotto il livello della strada che, da quel lato,
saliva/scendeva sul/dal terreno collinoso, irregolare), contro il balcone del
Moreno e della troia. Prima delicatamente. Poi, dato che tutto continuava come
se non la sentissero, con maggiore insistenza e violenza, seccata e, infine,
non solo seccata, del tutto isterica. Andò anche sopra a suonare al campanello.
Prima delicatamente. Piccoli tocchi. Poi con insistenza. Nulla. Allora bussò. Poi
bussò con violenza. Nulla. Uscì di nuovo sul giardinetto, sul terrazzino al
piano terra, un piccolo spiazzo, fuori dell’appartamento dal lato dell’angolo
cottura, ad urlare di smetterla. Sopra avevano spento la luce, come non ci
fosse nessuno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il giorno dopo, Moreno riportò tutto all’agente di collegamento, nella
consueta telefonata alla Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO. Questi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “L’avete chiamata la polizia?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “No, visto il contesto, ci sembrava appena innaturale. Abbiamo finto
di non esserci. Per cui abbiamo retto la parte anche quando questa dava davvero
in escandescenze.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Meglio... Possiamo montare la cosa meglio e così quella se ne deve
andare. Guardate, un momento... ...potete tenervi il pomeriggio libero che devo
farvi fare una cosa.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Va bene! Agli ordini! ...Non avevamo impegni particolari, oggi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Un momento che devo parlare con...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Pochi minuti dopo, l’agente di collegamento della Polizia Segreta /
Squadroni delle Morte del GovernoBelga-NATO riprese la telefonata con Moreno: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Bene, ora vi mando un avvocato nostro. Sa quello che si deve fare.
Con lui, e la polizia lo sa che è un avvocato nostro... ...con lui che vi
assiste, denunciate la Cabral. Dite che vi sta stalkizzando, batte, vi suona e
batte alla porta come un’ossessa, anche nel cuore della notte quando dormite...
Dite che avete paura, per cui... C’è il nostro avvocato che vi assiste e che sa
come mettere giù le cose. Poi, la prossima volta, cioè oggi stesso, questa
sera, questa notte, appena lei dà in escandescenze, voi chiamate la polizia,
dite che c’è una con dei problemi e fate vedere la denuncia dicendo che non
volevate, ma siete stati obbligati, che avete paura, che magari ha solo dei
problemi, ma voi non potete vivere con una che... Aspettate lì tutti e due.
L’avvocato arriva e vi porta a fare denuncia... Anzi, domani, o oggi stesso se
sono ancora aperti, andate, con la denuncia, pure al<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service
de Logement</i> e dite che dopo che siete andati a scusarvi e sembrava tutto a
posto, senza alcun motivo apparente la Cabral si è fatta aggressiva, che magari
ha dei problemi personali e si comporta a quel modo perché... Dite che lei si è
messa a battervi alla porta ed a battervi ed urlare pure da fuori, che la ha
sentita tutto il palazzo, che voi stavate dormendo ed avete avuto paura. Dite
che voi siete lì per studiare, ...tutti lì sono lì per studiare..., che avete
bisogno di quiete, che avete avuto paura per cui siete stati obbligati ad
andare di tutta fretta a fare un esposto... ...Non preoccupatevi. Il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> non solo sa tutto,
almeno ai livelli che devono sapere... ...tutto quello che devono sapere, cioè
poco o nulla. Ma comunque danno, e ben devono, totale collaborazione, per cui
siete coperti, copertissimi, Ci siamo comunque noi, se qualcuno mai si
frapponesse e sollevasse qualche questione. Dunque, riassumendo: 1. avvocato,
che arriva subito lì, ed alla polizia per la denuncia; 2. al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i>; 3. quanto prima,
anche se non foste ancora potuti andare al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service
de Logement</i> perché era chiuso, ...no ma vedete che fate a tempo oggi
stesso..., appena quella va di nuovo fuori di testa e va in escandescenze, le
dite, da dietro alla porta che non avete fatto nulla e che avete paura, e,
qualunque cosa lei dica., chiamate la polizia che c’è una che... Quando la
polizia arriva, vi fate la sceneggiata e mostrate la denuncia che sta lì come
un documento ufficiale. Poi ci pensiamo noi colla polizia e pure col <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i>...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sì, sì, va bene. Aspettiamo tutti e due, ed andiamo con
l’avvocato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Moreno e la troia andarono con l’avvocato al posto di polizia e si
fecero la porcata contro la Cabral. Arrivarono al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> poco prima della chiusura e si fecero la
sceneggiata col responsabile, mostrando pure la denuncia. Teatro. Il
responsabile di quartiere era già avvisato che, superiori ragioni di Stato,
imponevano di mandare via la Cabral. Quelli della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del GovernoBelga-NATO g</span><span lang="IT">li avevano buttato lì che la Cabral fosse una pericolosissima
terrorista brasiliana, che forse aveva armi ed esplosivi in casa, ma che non
potevano fare nulla in modo ufficiale. Dissero pure che, se per caso avessero
avuto una stanza libera in kot [appartamenti in condivisione], avrebbero dovuto
dargliela... Sì, era una pericolosissima terrorista solo finché avesse abitato
lì, nel locale andava sgomberato per un altro sarebbe eventualmente
sopraggiunto... ...Militari e sbirri sono abituati a dire cose sconnesse, tanto
devono essere comunque creduti. Il<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>pidocchio medio è abituato a bersele e, in ogni caso, ad obbedire.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">I due ripresero dunque il lavorio contro la Cabral che, nervosissima,
stava colle orecchie tese angosciata da quel silenzio. Appena i ticchettii
sulla verticale ricominciarono, si sentì sprofondare di nuovo, ancora più di
prima. Sì, erano i due di sopra e ce l’avevano con lei. Inspiegabile, ma la
seguivano in qualunque punto dell’appartamento fosse, e la ticchettavano di
tortura ed irrisione. Irritata più che mai, la Cabral batte con energia sul
soffitto, soffitto che si sbriciola in quei pannelli di pvc i cui frammenti
volano dappertutto. Quelli continuano, anzi con variazioni che sembra
l’irridano. Allora la Cabral sale e batte con energia contro la porta. Dopo un
po’ le dicono, senza aprire, che stavano dormendo, che non stavano facevano
nulla, che se ne andasse a dormire. Lei andò sotto ed, appena si coricò, i
ticchetti, gli struscii, i rumorii chiaramente contro di lei, ripresero. Andava
al gabinetto, la seguivano pure lì con colpetti, tonfi e scrosci di acqua solo
quando lei si trova lì. Pur di indole gentile e remissiva, la Cabral si sente
scoppiare di impotenza e di rabbia. Batte di nuovo col bastone contro il
soffitto. Poi tira alcuni sassi piccoli contro la vetrata che da sul loro balcone
al primo piano, mentre urla di smetterla Infine risale e batte energicamente la
porta. Dopo un po’ i due le ridicono, attraverso la porta, che stavano dormendo
e lei li aveva svegliati. Lei, davvero furiosa di essere presa per il naso,
intima che le aprano. Loro telefonarono alla polizia che c’è una che sta
battendo contro la loro porta, che li sveglia in continuazione nel cuore della
notte, che aveva dei problemi, che loro hanno paura. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La polizia arriva e sale da loro. Moreno e la troia si fanno la sceneggiata
dei due timorosi e perseguitati, perfino nel cuore della notte, da una che
sembrava come fuori di testa. Intanto mostrano la denuncia della giornata
dicendo, con aria contrita, che non volevano ma erano stati obbligati dalla
situazione. Aggiungono che loro erano lì per studiare e non potevano stare lì
con una che li svegliasse nel cuore della notte perché... ...perché sentiva le
voci, od aveva necessità di urlare con qualcuno... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">I due poliziotti scendono tutti montati ed affrontano la Cabral. Il capo
pattuglia comincia ad urlarle, ad elencarle i suoi ‘ crimini’, quello gli
avevano detto i due e quello che gli avevano fatto leggere nella denuncia. I
due poliziotti sono anche irritati, irritatissimi, di essere stati chiamati per
una cosa del genere. Sbottato che loro sono in servizio per cose più serie, per
i furti, non per quelle cose, in fondo... Concludono, con aria accusatoria, che
sarebbe presto stata visitata dai loro colleghi, quelli che si occupano di
quelle cose... ...Due che vanno quando ci sono denunce, ne verificano, per quel
riescono, la fondatezza e scrivono una qualche valutazione sulla cui base la
magistratura agisce o non agisce. Nessuno andrà mai perché lì tutto va più in
fretta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La Cabral si corica. Riprendono dei ticchetti leggerissimi che la
seguono sulla verticale della testa. Se si sposta, i ticchetti riprendono nella
nuova posizione. Anche se si inverte nel lettone. Pure se lo muove nel lato
apposto della stanza. Sente che sopra strusciano i mobili per liberare in tutta
fretta sulla verticale, ed il ticchettio riprende esattamente sopra il suo
cranio. Piange. Ha delle crisi di rabbia. Ma non può fare nulla. Certo le
direbbero tutti che è pazza. Ma quelli sono ticchetti reali e vengono da sopra,
non da altrove. Non è un ramoscello che batta sul vetro. Non vi sono piante
lungo la grande finestra che funge da parete esterna verso la
piazzola-giardinetto dal lato dell’angolo cottura. Nessuno batte sui vetri.
Sono ticchettii e struscii da sopra. Li sente quando la troiazza si muove e dà anche
qualche colpetto di calcagno scalzo, non solo con un bastoncino e coi tacchi
che usa per ticchettare il pavimento, Sente anche quando lui monta la troiazza
per la sborrata quotidiana e poi si volta nel letto per dormire. Ma quelli sono
rumori naturali. Non il ticchettio che punta a lei e che la segue se lei si
muove. La Cabral è disperata, disperata ed impotente. Non può neppure
immaginare che abbiamo un visore che la vede e la segue attraverso il
pavimento. È il 1999/2000. Neppure ci sono nei film più fantascientifici,
forse, quelle cose lì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il giorno seguente, la Cabral va furiosa al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> del quartiere. Lì erano già allertati, almeno
per quello che dovevano sapere. Sapevano che c’era un intervento irresistibile
di qualche entità superiore, che Moreno e la troia erano intoccabili, e che la
Cabral doveva andarsene quanto prima. Non sapevano altro. Ma bastava. Da buoni
pidocchietti belgi... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i> si
fecero la parte dei finti tonti concilianti. Dissero che le credevano senza
problemi. Che aveva l’aria di una persona seria ed a modo, e che non avevano
ragione di credere che inventasse o che avesse chissà quale patologia.
Tuttavia, i due negavano, nell’edificio nessuno aveva sentito nulla... Inoltre,
le dissero che avevano saputo di una denuncia dei due contro di lei e
dell’intervento notturno della polizia. Certo, le dissero, che ciò non
significava nulla. Tuttavia, si stava creando una situazione pericolosa. Le
chiesero subdolamente, se lei avesse un qualche testimone, qualcuno che potesse
confermare da dove venissero quegli strani rumori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La Cabral, coi nervi scossi, distrutti, da quei giorni di tortura
bianca, esplose in un pianto isterico per il senso di impotenza e di
sopraffazione. La invitarono a sloggiare subito. Le dissero che, data
l’eccezionalità della situazione, la volevano favorire per cui non avrebbe
dovuto pagare alcuna penale, in qualunque momento se ne fosse andata. La
indirizzarono ad una associazione madri sulla strada (era lì con un figlio)
che, vedendola decisamente scossa, le trovò rapidamente un’altra sistemazione.
Da sopra, e pure da a fianco, continuarono con i tic-tic e toc-toc perché non
pensasse che tutto si fosse risolto e che dunque desistesse dall’andarsene.
L’appartamento fu liberato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">A gennaio 2000, vi arrivò Roby, che in precedenza era a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Relais</i>, dove c’erano dei vincoli
temporali, che Roby interruppe perché poco prima della fine del 1999 dovette
andare a parlare con un co-promoteur romano della sua ricerca dottorale, per
cui avrebbe potuto provare a restare lì ancora un po’ lì. In effetti, nessuno,
a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Relais</i>, lo invitò a trovarsi
un’altra sistemazione. Ma, seppur un posto economico, erano stanze senza uso
cucina per cui non è che fosse la migliore delle sistemazioni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Appena Roby arrivò lì, dove prima vi era la Cabral, nell’alloggio
dell’UCL [Université Catholique de Louvain], del suo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Service de Logement</i>, a Place de l’Escholier 2/011, B-1348
Louvain-La-Neuve, Belgique, partì lo </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT"> d’edificio, la tortura bianca. La
Cabral l’avevano fatta uscire di testa. Ah, con Roby fecero pure di peggio di
quello descritto per la Cabral. Tuttavia, sia sopra che di a fianco, furono
loro che uscirono di testa. Sotto pressione dalla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del GovernoBelga-NATO</span><span lang="IT">, perché ottenessero risultati, divennero spassosissimi. No, non potete
immaginarvi dei fuori di testa furiosi, furiosissimi, che battano giorno e
notte, anche con martelli ed usando pesanti trapani usati a vuoto,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pur sbattuti su pavimenti e muri divisori,
coi tacchi, prendendo a martellate e rompendo anche la loro vasca da bagno pur
di fare rumore da sentirsi sotto. Roby stette lì due anni senza problemi,
giocandoseli, facendo credere loro tutto e l’opposto di tutto. Entrò anche in
casa loro, ipnotizzandoli e pisciando sui loro materassi. Una ragazzetta indio
latino-americana che li affiancò, poi rimpiazzò </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jorge Andrés Moreno Lopera quando questi se ne andò via un po’ prima di
Roby nell’estate 2002 (mentre la troiazza disgustosa restò lì ancora un po’),
...Roby entrò varie volte in casa loro, sopra, quando costei era sola e la
chiavò varie decine di volte dopo averla sottoposta ad ipnosi. A fine agosto
2002, finito quello che poteva fare per il suo dottorato, Roby andò in Cina, per
cui finì la sua permanenza lì. Inutile dettagliare il lavorio di quel team di
ossessi [del resto ne abbiamo già accennato a sufficienza rispetto alla Cabral]
che, usando visori, batte da sopra e da a fianco per cercare di... ...in
operazione <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i> di edificio su
mandato Polizie Segrete / Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO. Cose da
fuori di testa?! Ditelo a loro ed ai Vostri governi/Stati! Manchiamo di
fantasia per inventare... Ah, continuarono anche in Cina [nel settembre 2002,
dopo una una decina di giorni che Roby era arrivato lì, perché dovettero
sottoscrivere dei trattati segreti tra la NATO e le Polizie Segrete della Cina
Popolare, per l’operazione contro Roby, e dare loro dei visori attraverso i
muri militari-NATO con le istruzioni per usarli – i cinesi organizzarono poi
anche corsi per insegnanti iscritti al partito e per altri usando quegli
strumenti NATO dati loro da usarsi contro Roby; quando li riprodussero anche in
Cina cominciarono ad usarli per terrorismo e torture interne ...con appoggio
tecnologico NATO!] con lo <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>
anche di edificio. E dopo, che Roby lascio la RPC, senza soluzioni di
continuità perché di area NATO ed angloamericana, anche in Taiwan, Canada,
Brasile e, con variazioni, in Germania. Dobbiamo averlo variamente narrato
altrove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Jorge Andrés Moreno Lopera, con tali grandi referenze di ‘grande’
terrorista di Stato-NATO, terminata la sua ricerca dottorale di chimica,
rientra il Colombia dove diviene p</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">rofessore della
Universidad de Antioquia, Medellín, Colombia. Ottimo. Auguri. Divenga pure
premio Nobel in qualcosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">...Restiamo alla UCL di LLN, Belgio...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ad André-Paul Frognier, come già al rettore dell’UCL Marcel Crochet, la
Polizia Segreta / Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO, avevano detto
che era tutto segretissimo e che doveva condurre la persecuzione accademica in
prima persona, senza dire nulla nessuno. Gli avevano anche dato istruzioni, le
solite poliziesche, su come costruire, od almeno provarci, un dossier contro
Roby lì all’Unità di Politica (del Département des Sciences Politiques et
Sociales). Gli ordini erano che Roby non dovesse assolutamente ottenere il
dottorato formale, né alcuna posizione, neppure un ufficio con computer come
alla UCL viene dato a tutti i dottorandi. </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"> totale contro Roby, nel dipartimento ed all’UCL. </span><span lang="IT">Questi
gli avevano detto e ridetto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">André-Paul Frognier aveva subito sparso strane voci e sguinzagliato uno
dei suoi cani da guardia e da saccheggio, Pierre Baudewyns, anche una certa
Caty Clément. Il metodo era il solito. Alludere, non dire nulla di preciso, sì
che il pidocchio medio, allertato da una fonte di autorità, si e ci costruisse
di suo. Che è poi quello che avevano fatto con lui, con lui André-Paul
Frognier. Gli avevano detto, dalla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizia Segreta /
Squadroni delle Morte del GovernoBelga-NATO che c’era uno, un certo Roby, che
andava distrutto, liquidato. “...Perché...”. “...Devi farlo. Ordini. Trova tu i
perché che credi...” </span><span lang="IT">Lui, André-Paul Frognier, aveva
subito contattato il suo ‘amico’ e cliente </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman</span><span lang="IT"> [un ometto cordiale e servizievole,
farfallino e pavido], il promotore del dottorato di Roby, dicendo a questi che
lui, André-Paul Frognier, e pure la sua creazione Lieven De Winter, dovevano
essere inseriti nella Commissione Dottorale di Roby, cosa che </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman, uso ad obbedire,</span><span lang="IT"> aveva subito fatto e
senza porre domande. L’Herman era uno fatto così, intelligente codino,
sempliciotto e talmente codardo da fuggire e sfuggire la realtà costantemente.
La comprensione si affacciava in permanenza nella sua mente geniale. Ma lui la
cacciava costantemente via, temendo il suo genio imprigionato si liberasse e
manifestasse. André-Paul Frognier se lo teneva vicino e lo angariava, con lui,
il Jacques Herman, che scodinzolava felice o, comunque, facendo buon viso a
cattivo gioco. Si vedeva la rabbia che gli saliva alla testa. La cacciava via.
Si diceva che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in fondo non lo riguardava
purché lui ne sopravvivesse. Aveva passato, ed anche preservato, la vita così. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz non aveva alcun
particolare peso specifico suo. Era la classica puttana da campo. Feld-Hüre.
No, non, non di quelle obbligate, costrette. Era la sua natura. Non avrebbe
saputo vivere altrimenti. Si faceva strada di lecco, di supplica e subito
individuando, in ogni contesto, chi la potesse aiutare, aiutare in tutto perché
non sapeva fare nulla. La Mercedes Mateo Díaz era una troietta spagnola
ignorante senza alcuna dote, né interesse, intellettuale, a parte una qualche
predisposizione per le lingue, che aveva deciso di divenire dottore, dottora.
Per cui aveva fatto il DEA in politica, lì a LLN, lo stesso anno accademico lo
aveva fatto Roby, il 1996/97. Nonostante lo avesse passato con votazione
piuttosto bassa, di lecchinaggio e dandola in giro, si era fatta ammettere al
dottorato ed aveva pure ottenuto una posizione come ricercatrice nell’area di </span><span lang="IT">André-Paul Frognier e di Lieven De Winter. La consideravano meno di
nulla ma non sapevano resistere al lecco. Di una lecchina irredimibile se ne
può sempre fare qualcosa tra prosseneti. Troverete solo suoi scritti con altri.
Essenzialmente scemenze. Ma lei non ne ha colpa perché le hanno scritte altri.
Anche quello che ha solo il suo nome lo hanno scritto altri. Lei proprio non
riesce. Non riesce a pensare e non riesce a scrivere, neppure a fare finta. I
suoi studi dottorali sono comunque stati di grande profondità. La questione
era: “Le donne nei parlamenti rappresentano davvero le donne?” Mescolando
luoghi comuni sinistri e femministi, ed estremamente attenta a quello si
attendessero da lei suoi superiori, si è fatta trovare da altri cose da
scopiazzare. Assemblatole, facendosele assemblare, ne è uscita la sua ricerca
dottorale. Lieven De Winter, pur non osando dirlo a lei chiaro-chiaro in
faccia, diceva a tutti che la sua ricerca era una schifezza, insomma che le
cose scritte e fattosi scrivere dalla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz non avrebbero potuto rallegrare nemmeno una<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sua conversazione d’osteria con amici, tra
vini e birre, di una decina di minuti. La Mercedes Mateo Díaz si era fatta
assemblare materiali che si era fatta scopiazzare da altri e, dopo avere
chiesto e richiesto ai suoi superiori, si era convinta che la cosa migliore
fosse concludere che le donne di sinistra riuscissero, almeno un po’ a
rappresentare le donne, mentre quelle non di sinistra rappresentassero gli
uomini, ma che se una come lei, lei Mercedes Mateo Díaz, fosse entrata in un
parlamento o divenuta ministra o giù di lì, ecco che allora il trionfo delle
donne si sarebbe almeno un po’ approssimato. È solo che quello si era fatta
scrivere e scopiazzare da altri non aveva neppure una qualche vaga consistenza
retorica con tali conclusioni. Beh, perché degli scalzacani, pur predisposti ad
assecondarla ed a promuoverla, la giudicassero una schifezza impresentabile,
doveva proprio essere qualcosa fuori dal mondo... Andando a piagnucolare con
tutti, era comunque riuscita a prenderli per stanchezza e farsi fare dottora...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lieven De Winter era uno che si era costruito così come si costruiscono
tanti accademici per caso. Fiammingo, con moglie turca, ed occasionali
frequentazioni italiche [...il solito programma Erasmus], in particolare di
ambienti accademici fiorentini del noto pallitologo, pollitologo e cantore di
regime Giovanni Sartori, era stato studente di un André-Paul Frognier sempre
pronto a sfruttare la banalità. Gli occorreva uno a lui totalmente subordinato,
ubbidiente, che sapesse il fiammingo</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> come madrelingua, e che fosse di assoluta e grigia ortodossia. Così lo
aveva cooptato come suo braccio destro. Lavorava ai suoi ordini. </span><span lang="IT">Lieven De Winter assecondava tutte le voglie dell’André-Paul Frognier e
senza far mai sorgere neppure il sospetto che volesse o potesse fargli le scarpe.
Era un lecchino perfetto per un André-Paul Frognier. Solo appena un po’
scettico, ma non meno solerte. Cordiali e simpatico, per bere un bicchiere o
pure bottiglie al bar, uno avesse mai avuto quel genere di passioni. Le sue
conoscenze pallitologiche e pollitologiche si basavano su quello vedeva in TV.
Un ‘vero’ ‘grande’ ‘scienziato’! Il passare degli anni, combinato all’alcool,
sta esaltando sempre più il suo lato froceggiante, pomposo e ridondante. Un
perfetto amicone da osteria. Dovreste vederlo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Pierre Baudewyns era un cliente leccaculo di André-Paul Frognier, di
cui faceva lo sguattero. Di indole mafiosa, a sua volta aveva alle sue dirette
dipendenze la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz, ovviamente assegnatagli dal padrino<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>André-Paul Frognier. Proprio perché<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>la Mercedes Mateo Díaz era cliente, o sotto-cliente, e lecchina e
ciucciacazzi, Pierre Baudewyns non aveva avuto difficoltà a scoprire che la
stessa aveva fatto il DEA lo stesso anno di Roby e che lo conosceva, conosceva
di vista. Il DEA era frequentato da poche persone, per cui inevitabilmente si
conoscevano un po’ tutti. La Mercedes Mateo Díaz proprio per quelle sue
attitudini da puttana da campo opportunista ed adattiva [adattiva nel senso che
si dava e leccava perché facessero al posto suo quello che lei non sapeva né
poteva fare, cioè tutto] aveva subito odorato l’aria e percepito che volevano
sapere e volevano sapere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>contro, contro
Roby, per cui si era subito presentata a Pierre Baudewyns ed a Caty Clément per
dire loro che fosse mai occorso qualcosa su quel Roby, lei era lì. Ovviamente,
la Mercedes Mateo Díaz è sempre lì, sempre a disposizione di chi le stia sopra,
le possa essere utile e le sua utile, non le sia contro ma la guardi almeno con
qualche forma di pietà. Beh, Mercedes Mateo Díaz non è che avesse potuto dare
grandi informazioni a </span><span lang="IT">Pierre Baudewyns, se non che il Roby
fosse uno sgobbone. Anche Pierre Baudewyns, di indole guardinga, lo aveva
subito capito che André-Paul Frognier voleva qualcosa di sputtanante da<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>usare contro il Roby, anche prima che lo
stesso glielo dicesse e chiedesse. Quando l’André-Paul Frognier lo attivò,
...come dire...?, in modo focalizzato, specifico, operativo [come richiesto
dalla Polizia Segreta / Squadroni della Morte del governo belga e NATO allo
stesso, allo stesso André-Paul Frognier], Pierre Baudewyns era pronto. “Mio
caro Pierre Baudewyns lo chiedo a te perché è una cosa piuttosto riservata,
...non posso dirti, ma sono cose molto dall’alto..., ...ecco mio caro dovresti
creare una situazione, ...come dire?..., ...rilassata, in cui invitare,
coinvolgere quel Roby, magari farlo bere e fumare, ...spero beva e fumi!...,
farlo parlare e parlare, raccontare e raccontarsi, ...e riferirmene tutti i
dettagli. ...Più e peggio ti e si racconta, meglio è perché è proprio quello ci
occorre, quello ci hanno chiesto da molto in alto... ...Non farmi dire di più,
mio carissimo Pierre Baudewyns. ...Beh, a te forse posso dirlo, ...ma non dirlo
a nessuno..., ...occorre che si comprometta, ma proprio comprometta. ...Attendo
un tuo rapporto dettagliato dopo che lo avrete fatto ben parlare e
disvelarsi...” Roby, al correnti di tutto, non parlerà mai con tali delinquenti
malati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Caty Clément che, quando andava a pranzo o da fare due passi con
cagnolina, cioè con </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz, se la portava scodinzolante al guinzaglio, era la prima pupilla,
allora, di André-Paul Frognier. Come costui la avesse scelta era semplicissimo
a dirsi. La Caty Clément era esattamente come la moglie socialista di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>André-Paul Frognier, solo venti-trenta anni più
giovane. Sia come apparenza che come testa: sussiegosa e vuota. La moglie
di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>André-Paul Frognier ha passato la
vita a spiegare ai bambini para-pollitologi dell’UCL come un qualunque scritto
fosse racchiudibile in un quadrilatero di connessioni ed opposizioni. Beh, un
Roby direbbe che la cabala dà strumenti decisamente più analitici, ed anche più
formali ed esatti. La Caty Clément ha dedicato la sua vita di ‘scienziata’ a
fare </span><span lang="IT">la cantora delle devastazioni belghe e francesi in
Africa Centrale. Lei canta. Loro la pagano. Puttane da accademia. Centinaia di
migliaia di euro perché qualcuno possa dire: “Perfino una famosissima studiosa
di …, sostiene che...” Beh, l’Accademia, a quei livelli, è tutta così e serve
solo a quello. Miliardi e miliardi di euro perché si possa chiamare qualcuno e
chiedere quale sia il punto di vista ortodosso, ‘erudito’ e ‘scientifico’ su...
...E contorno di scritti e discorsi inutili e dannosi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Anche </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz lo aveva subito capito, come già detto. A scanso di equivoci, e per
avere la sua collaborazione operativa, avevano poi dovuto divenire diretti
quando, su richiesta di André-Paul Frognier, erano passati alla fase esecutiva.
Dovevano trovare qualche cosa contro Roby e dovevano farlo uscire dalla sua
stessa bocca, dalla bocca di Roby. Astutissimi, il clan mafioso di André-Paul
Frognier ha il culto di Machiavelli, che invero non sappiamo se poi fosse
astutissimo e profondissimo... ...Un giorno lo incontrammo, il Niccolò, quando
stavamo facendo una passeggiata all’inferno e ci parve uno che di ritorno
dall’osteria, e per non andare a letto con la moglie, si mettesse a scrivere
con la penna resa debole dalla stanchezza e dal vuoto della notte... ...Lo
avremo incontrato nel momento sbagliato... Beh, dicevamo, astutissimi, dei veri
geni della trappola, avevano organizzato un incontro al bar, una cosa
apparentemente casuale. Cioè, avrebbero voluto che sembrasse casuale... Montata
da </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Pierre Baudewyns e da Caty Clément, a loro volta
direttamente mobilitati da André-Paul Frognier, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz faceva da esca. Cercando
di far sembrare tutto casuale, va ad agganciare Roby che è nel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>centro informatico [l’allora responsabile
dello stesso era a sua volta un altro cliente di André-Paul Frognier ed ai suoi
ordini] che sta oramai per chiudere [sanno che Roby sta lì, di solito, fino
alla chiusura]. Roby stava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lì di solito
per scrivere e far ricerche. Dopo si avviava a casa, allora ancora l’Hotel </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT">Le Relais</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">, quello a tre minuti dai binari
della stazioncina capolinea il LLN. LLN è piccola. Il centro ancor di più. Le
vie ed i percorsi sono quelli. Non è che siano possibili troppe variazioni. Se
conosci gli orari di uno e lo vuoi intercettare, non è difficile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Siamo prima della fine del 1999.
Dunque, Mercedes Mateo Díaz faceva da esca, colla sua aria da troietta, o così
credeva lei. </span><span lang="IT">Pierre Baudewyns, la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément ed altri </span><span lang="IT">li aspettavano in un bar sulla
strada. Ruffiani e ruffiane delle cerchia di André-Paul Frognier e del
fiammingo. Come dottorandi che si dessero abitualmente appuntamento lì dopo la
giornata all’università e casualmente, quel giorno, vi si fosse trovato pure
Roby. Roby conosceva un po’ tutto e tutti, per cui sapeva, che tutti quelli
stavano aspettando nel bar abitavano fuori LLN, alcuni pure a Bruxelles, dunque
ad un’ora o quasi da lì, per cui non vi era nulla di casuale in quella
apparentemente occasionale bevuta che serviva come trappola. Trappola di cosa?
La demenza che si è detto. Avrebbero chiesto. Lo avrebbero fatto parlare, o
così credevano. Qualunque cosa Roby avesse detto o non detto sarebbe stata
girata e rigirata, ed usata contro di lui. Lo sapete Roby come è. Se qualcuno
vuole montargli qualcosa, meglio se la monti da solo, ...salvo che sia Roby che
monti trappole per altri e le voglia far passare come montate da altri contro
di lui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il giorno della trappola, Mercedes
Mateo Díaz va ad agganciare Roby su al centro computer. Lo aspetta. Fa la
strada con lui. Del resto, lei abita nella stessa strada dell’Hotel <i>Le
Relais</i>, in Rue de la Gare. Roby era al numero 6. Lei un forse cento metri
più su, alla fine della via, in un Kot forse gratis, uno di quei cosiddetti Kot
a progetto dove fanno finta di rendere qualche servizio e l’università dà loro
alloggio gratis. Mercedes Mateo Díaz è una così. È una che non dà mai nulla a
nessuno, pur fingendo compassione per tutto e per tutti. Però, per sé stessa,
coi suoi solito metodi di lecchinaggio e di darla alle persone giuste per i
suoi fini del momento, trova tutto gratis e fonti di entrate per sé stessa. </span><span lang="IT">Roby capisce tutto subito, di quella trappola di nulla. Non che poi
fosse neppure particolarmente difficile. Pierre Baudewyns, uno scemotto in
queste cose e non solo, ha detto alla </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz che si tratta di una questione di grande
importanza, che sta molto a cuore all’</span><span lang="IT">André-Paul Frognier:
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">rovinare Roby, in un
modo o nell’altro</span><span lang="IT">. Idem le ha detto </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément. </span><span lang="IT">Per il suo ufficio ed i soldi come
pseudo-ricercatrice, la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz dipende da loro. Li asseconda e li ha. Se si mette di traverso, la
fanno fuori in cinque minuti. Del resto, è pure una che non vale mezza cicca,
intellettualmente. Le giornate come pseudo-ricercatrice le passa in chat su
internet. Chiede a tutti, febbrilmente, di scriverle pezzi di ricerca dottorale
e di assemblarglieli. Lei poi..., ...beh, di solito, neppur e riesce a
leggerli... Anche quello [leggerli] lo chiede a qualche ‘amica’ per averne
un’opinione sulla ‘consistenza’.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dunque, si è verso la fine del 1999. La trappola del ‘genio’ Pierre
Baudewyns e della genia </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément, committente
André-Paul Frognier e la Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO, </span><span lang="IT">è scattata. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz è tesissima,
nervosissima. Per strada non fa altro che parlare a Roby mentre parla, col
telefonino, a </span><span lang="IT">Pierre Baudewyns ed a </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément, </span><span lang="IT">cui sta portando Roby, o così lei crede.
Cioè cerca di dire qualche mezza frase a Roby e, intanto, chiaramente
panicando, si getta nel telefonino per nascondersi e per parlare coi suoi
papponi per far vedere che lei sta eseguendo i loro ordini di portare loro
Roby. Può mai un Roby rifiutare una birra, anche più d’una, proposta da una
troietta gli hanno mandato, con ‘colleghi’, quasi, molto quasi, visto che,
anche se hanno tutti dottorati in corso, Roby, unico lì, non prende soldi
dall’Università e nell’ufficio, fattogli subito assegnare, al pian terreno,
quasi in scantinati, ben lontano da tutto e da tutti, dall’Herman, non c’è
neppure il computer, dunque è un finto ufficio, un ufficio che non serve a
nulla. ...A meno che uno non voglia darsi delle arie, arie di nulla, ma Roby
non è il tipo. L’Herman, al tempo Presidente del Dipartimento di Sociologia e
Politica, su manovre dell’André-Paul Frognier, dunque come suo cliente e
fantoccio, ha ‘ordinato’ al responsabile del servizio informatico del Dipartimento,
un leccaculo di Frognier, di confezionargli, dargli ed connettergli un
computer. Al contrario, l’André-Paul Frognier ha detto chiaramente a costui,
suo ciucciacazzi e cliente, che Roby è uno da far fuori, da tenere d’occhio e
far fuori, per cui gli va fatto il deserto attorno. Infatti, Roby, unico tra i
dottorandi, non riceverà mai alcun computer nonostante l’ordine di Herman,
allora Presidente del Dipartimento. ...Subordinati che non obbediscono alla
gerarchia formale, bensì il capo-mafia, André-Paul Frognier... Roby usa quelli
pubblici, dell’Università, e poi si usa il suo portatile Toshiba che si compra
prima della fine del 1999, quando abita ancora a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Relais</i>, e si paga poi, con l’anno 2000, la connessione Internet
nell’alloggio che ha affittato dall’Università. Nel suo ufficio non verrà
neppure mai attivata la connessione internet. ...È tutto una finta ed una presa
in giro contro lo stesso </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman che sopporta
impotente. Tanto, per lui, si è fatto regalare, dall’università un costosissimo
portatile che lui neppure usa. ...Per Roby, è in corso lo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i> della Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO, lì con responsabile sul campo André-Paul Frognier. L’ordine
è di non dargli neppure un computer raffazzonato [che è quello aveva ‘ordinato’
Jacques Herman: “Gli metta assieme degli scarti che avete in magazzino e che
non vi servano e montategli un PC.” - c’è il veto di Stato e di Frognier]. </span><span lang="IT">Che se ne fa, dunque, di un ufficio, se non può lavorarci?! Molti lo
usano per farsi vedere. Non è da Roby occupare un ufficio per far vedere quello
che non è. Può lavorare a casa sua o nelle biblioteche, ché è pure meglio.
Risottolineiamo che, pur facendo il dottorato, eviteranno di dagli mai qualunque
posizione, al contrario di quello fanno con tutti i dottorandi anche i più
scalcagnati. André-Paul Frognier ha ricevuto l’ordine di fargli terra bruciata
attorno ed è quello che fa, fin dal primo giorno. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman sa tutto ciò ma, col suo fare idiotico, fa finta di non
saperlo. Jacques Herman è affetto da personalità multiple e confliggenti.
Assumono degli scalzacani per le cose più insensate. Per Roby non hanno
posizioni. Una che prendono da un ufficio di borsa la appioppano a Jacques
Herman come assistente, e gli fanno fare un DEA con lo stesso. Costei passa le
giornate a eccitarsi con pornografia via internet e si tocca febbrilmente. A
volte la vedono dalle finestre del suo ufficio che si denuda e ti tocca. È
protetta da André-Paul Frognier che la ha scelta ed appioppata al suo ‘amico’
Jacques Herman come assistente.</span><span lang="IT"> </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Paul Frognier appioppa a Jacques Herman un secondo assistente, un
ragazzotto ucraino mandato dai Servivi ucraini per para-spionaggio politico a
Bruxelles [lo hanno reclutato dalle milizie giovanili fasciste], che, in
Belgio, viene reclutato anche dalle Polizie Segrete / Squadroni della Morte
della CoronaBelga-NATO che gli dicono che, essendo lui ucraino-ucraino, non di
quelli filo-russi, se lavora pure per loro, come agente-così [non che
necessitino di particolari informazioni da lui, solo obbedienza quando
richiesto] può fare, per l’Ucraina filo-occidentale e per la NATO, una
brillante carriera nei media ed accademica, se crede. Lui accetta. Non ha
alcuna qualità come ricercatore né scienziato, ma è un ragazzo sveglio che si
infila e si adatta. Jacques Herman lo sa quello che questi fa. Ma tra la sua
personalità multipla ed il merdaio circostante... Jacques Herman vive alla
giornata purché lui possa sopravvivere fino al giorno dopo.</span><span lang="IT"> Tale è sempre stata la sua norma di vita.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ecco che una </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz troieggiante e tesissima sta conducendo Roby dal </span><span lang="IT">Pierre Baudewyns, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément</span><span lang="IT">
ed altri che lo e li aspettano le bar per fotterlo. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes è agitatissima. </span><span lang="IT">Per strada, più che parlare davvero col Roby, ha il telefono aperto per
dire a Pierre Baudewyns e </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément </span><span lang="IT">che stanno arrivando come da ordini. La<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo
Díaz ha paura ed è ansiosissima. Per cui cerca il conforto telefonico coi suoi
boss mafiosi. È anche come un irrefrenabile impulso a confessare: “Devo
fotterti. Non so perché. Accetto entusiasta. ...Ma me la faccio sotto.” </span><span lang="IT">Arrivati sulla porta del bar (Pierre Baudewyns, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément</span><span lang="IT"> e gli altri leccaculo e provocatori sono
dentro che aspettano), Roby, che ha tenuto un’aria distesa ed amichevole,
saluta cordialmente </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes
Mateo Díaz, la ringrazia, e se ne va per i fatti suoi. Alla stessa non resta
che entrare nel bar per informare il </span><span lang="IT">Pierre Baudewyns e </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément, furiosissimi appena la vedono entrare sola,</span><span lang="IT"> che il pollo si è sottratto. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mercedes Mateo Díaz aveva garantito il successo della sua missione con
una argomento decisivo: “Quello è un italiano... ...Gli faccio sentire un poco
di odor di fica e lo porto dove volete...” Non funzionò. Si giustifico subito
col Pierre Baudewyns e con la </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> con violente eruzioni isteriche:
“No, quello non è un italiano! ...Non è un italiano! Dovevate dirmelo che i
giudei sono fatti così!” </span><span lang="IT">Un Pierre Baudewyns ed una </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément </span><span lang="IT">rabbiosi riferiscono all’André-Paul Frognier
che il progetto di farlo parlare, di farlo infognare da sé stesso, è fallito.
Non che ai fini pratici cambi nulla. André-Paul Frognier sa che il dottorato a
Roby non va dato, mai, costi quel che costi. Ordini superiori! ‘Grandi’
questioni di Stato e NATO! La trappola del bar era di contorno. Ciononostante,
Pierre Baudewyns e </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Caty Clément, montati
dall’André-Paul Frognier si fanno aggressivi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Le rare volte che occasionalmente
incontrano Roby in qualche ascensore, si fanno davvero aggressivi. Con dei
ghigni, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Pierre Baudewyns si indirizza a Roby, che se ne resta
silenzioso, chiamandolo “boss”, “comandate”, “capo”, “generale”, “rabbino”,
“padrino”. Caty Clément, contrae la bocca con smorfie ed articola degli inizi
di conversazione senza alcun senso: “Sei un sionista di Gerusalemme?”, “Sei
della mafia di Bagheria?”, “Vai nella sinagoga di Bruxelles?”, “Come vivevi nei
campi palestinesi?”, “Voi ebrei siete tutti in consigli di amministrazioni di
banche?”. Cose davvero da non credersi... Roby, li guarda freddo. Li saluta con
un cenno. E se ne va per la sua strada. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby finisce la tesi dottorale piuttosto in fretta. Con la primavera
del 2001, è scritta in francese e fatta correggere da un sevizio gratuito
(presso il Centre Placet), anche se Roby sgancia fior di quattrini ad un
alcolizzato ignorante ed analfabeta di ritorno che lavora lì, in quel servizio
gratuito (presso il Centre Placet), come capo correttore per studenti
stranieri. Herman è nero, quando Roby gli dice che la ricerca dottorale è
finita. Frognier non gli ha detto nulla, nulla di esplicito e diretto, ma
l’Herman, pur nella sua imbecillità e vigliaccheria, lo ha visto e sentito che
il Frognier ha ordinato di fare terra bruciata attorno a Roby. Finge ottimismo
ma lo sa che c’è qualcosa che non va se il Frognier, per ragioni che lui,
l’Herman, non sa né vuole sapere, è contro Roby.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dalla primavera 2001, l’Herman riesce a fare slittare il tutto a fine
novembre, inizio dicembre 2001. Forse venerdì 30 novembre 2001, vi è la
riunione della Commissione Dottorale per dare (o men) il dottorato a Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">I commissari sono Lieven De Winter, André-Paul Frognier, Jacques
Herman, Michèle Schmiegelow e Virgilio Ilari. In più, di diritto, dato che nel
frattempo è divenuto Presidente del Dipartimento, dopo che tutti erano
disperati per la gestione Herman (Frognier prima ha fatto eleggere il suo
fantoccio, poi gli ha scatenato il linciaggio contro), vi è Christian de
Visscher, Professor in Government and Public Management, il cui ruolo è quello
di presiedere e di fatto di non immischiarsi poi in eventuali divergenze, cosa
che in effetti fa. Si limita alla presidenza formale della Commissione come
Presidente del Dipartimento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Virgilio Ilari è davvero un personaggio. Beh, un po’ tutti lo sono. Un
ragioniere del crimine, ...beh non è l’unico lì..., quelle cose da scalzacani,
da gioco delle tre carte, senonché, girando lui in giacca e cravatta, per
quanto portate da truffatore di strada, ha anche l’apparenza da ragioniere, da
ragioniere del crimine, ...del criminino diciamo. Nobilastri della Marche, con
tanto di blasone araldico. Lui forse si considera di qualche filiazione
abruzzese. Non ha importanza. Un pezzo di merda lo è in sé. Non necessita di
luoghi né di status. Banditi che si trovarono blasonati. Di quei blasoni da
catena di montaggio, di quelli prodotti in serie. Metti una corazza, beh solo
la testa. Delle foglie volteggianti attorno. Come uno stemma con tre stellette
a cinque punte, ed un sole solitario in basso. Il tutto per indicare che erano
fatti nobili perché non c’erano altri a far da sbirri sulle masse del luogo o
comunque, se ve ne erano altri, tra i vari, è capitato a loro. Lo sapete come
sono le gerarchie? Sono caselle che vanno riempite. La funzione fa il
pidocchio. Non c’è quasi mai l’individuo altro e che resti quello si sentiva
prima. È la teoria e la pratica dei cappelli. Messo un cappello, il cappello è
tutto, non quello vi sia sotto. Camorristi con blasone, in quel caso. Intanto,
per magnare di più, parte della famiglia si era trasferita a Roma al diretto
servizio papalino. Ed era continuata prosperare, nel sistema della corruzione
burocratica, coi Savoia. ‘Fascisti’ col cosiddetto fascismo [il numero uno era
restato il Re con la Casa Reale], si erano fatti DC, DC para-fascisti, con
l’occupazione angloamericana e con la successiva repubblica. Gli inglesi, che
avevano coi Savoia, voluto i governi Mussolini, si erano poi offesi coi deliri
dei Savoia di essersi auto-nominati Imperatori. Avevano a quel punto sfruttato
tali deliri e spinto i Savoia, con le loro sbagasciate forze armate, dal lato
tedesco, per cui Italiozia era solo stato un peso, per il nemico degli inglesi,
nella IIGM. Scelta strategica e tattica veramente abilissima!Costruito, dagli
occupanti angloamericani, un nuovo regime Vaticano-PCI, i Savoia erano stati
rimossi ed, a quel punto, lo sfascio d’Italiozia poteva essere sicuramente
accelerato prima della DC-PCI, poi, col golpe di Capaci del 1992, dalla
dittatura del Quirinale che era subentrata al regime DC-PCI. Quel filone degli
Ilari, quello di Virgilio, dal fascismo transita alla DC e della DC a FI (FI
sono gli andreottiani col Berluska come faccia e G.Letta come governante
assieme al Quirinale-britannici cui gli andreottiani del post-Capaci sono del
tutto subordinati). Nella tradizione familiare (il padre, un alto burocrate, in
magistratura o dintorni, era un signor-sì furbastro e corrotto) Virgilio da
giovane è fascista, fascista del CC, di quelli che ammiravano DeLorenzo [sì,
quello scemotto che se l’è presa in quel posto solo per avere obbedito ad
ordini di AntonioSegni-NATO - i militari italioti più che rubacchiare non hanno
mai saputo fare!], ma si fa subito democristiano, per obbedire alla madre che
lo voleva avviato verso una carriera sicura, di statale, dunque, di quei DC-fascisti
[in Italiozia, con la guerra perduta, cioè dalla parte dei perdenti almeno fino
all’8/9/43, i fascisti estremisti vanno nel PCI e dintorni, quelli più prudenti
nella DC e dintorni] che sono sempre abbondati. Il Virgilio, un frocio appena
mascherato, non può non obbedire alla madre! La moglie Valeria lo diceva e lo
dice tuttora a tutti, col suo linguaggio appena ricercato da insegnante di
materie letterarie e da sacrestie. “Il mio Virgilio, guardate che madre
bellissima che aveva... ...Ha un complesso edipico non superato.” Sì, un
frocio. Non c’è nulla di male. Uno è quello che si trova ad essere. È la sua
assenza di qualunque integrità morale che ci interessa qui. Anche in questo si
potrebbe dire che uno è quello che si trova ad essere. Beh, ma se questo vale
per lui, frocio e corrotto, vale per tutti, anche per chi, da altra o non altra
prospettiva, voglia disquisire di lui, ovviamente. Lui stesso se lo dice: “Gli
individui non hanno importanza. Guardate me che faccio quel che devo, cioè quel
che penso io debba fare” Ovvio! Tautologico! Andiamo dunque avanti. Anche io
che scrivo qui sto facendo il mio dovere! Il padre, facendo leva sulla sua
posizione burocratica, dunque sui soldi che si trovava tra le mani, aveva
sposato una bellissima. Anche lui, variamente froscesco, usava la sposa
bellissima come copertura, oltreché per vanto. Lo sapete come sono gli
umanoidi... Uno sposa una non necessariamente, o non solo, o non soprattutto,
per qualche suo sentimento del momento, ma per quello ne pensino gli altri. Ah,
vale anche per le donne. Infatti lei, una troietta, si era sposato un uomo
affermato e danaroso come sistemazione. Poi aveva continuato a fare la troia.
Ma di quelle troie che, sia per formazione paranoica che come affermazione di
una apparente normalità familiare, vogliano la sottomissione totale dei figli.
Di quelle cose per dire e per dirsi che, troieggiare a parte, erano comunque
state almeno delle “buone madri”. In effetti, il troieggiare attiene alla sfera
della funzione di moglie. Oltre alla sua natura, aveva anche delle ragioni,
dato che il marito oscillava tra puttane [di quelle che si pagano] e lo stare
con uomini, con cui si trovava a suo agio. Il figlio, Virgilio, si era del
tutto sottomesso alle manie materne, mentre disprezzava il padre come voluto
dalla stessa madre, ed era cresciuto con questa infatuazione, che non aveva ai
superato, per la figura materna. Il sesso lo aveva conosciuto con prostitute,
di quelle cose che si fanno per camerateria, sia quando era ancora studente che
poi da ufficiale di complemento dell’esercito. Il sesso con puttane per
compiacere uomini, ‘amici’: il tutto del tutto in linea con la sua natura
frocesca, pur dissimulata e repressa per non dispiacere alla madre che lo
voleva ‘normale’. Sapete quelle cose da studentini del classico, poi di legge,
infine ufficiali dell’esercito?! “Dai, vieni che andiamo a puttane!
...Mica<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>siamo froci noi!”, “Lo avete
visto che anche io sono un vero uomo. ...Sono venuto a puttane con voi”. La
moglie gliela trova la madre dopo avere passato in rassegna, col prete, quelle
libere della parrocchia. Una con studi classici ed università, che non faccia
ombra al figlio ma neppure alla madre dello stesso. Di famiglia simile.
Fascisti della DC. Sposatosi, e già avviato alla carriera accademica, Virgilio
maschera le proprie tendenze frocesce facendosi un’amante, che trova sfruttando
la sua posizione di docente universitario. Insegna prima a Roma, poi alla
Cattolica di Milano. Inizia come storico del diritto romano e finisce come
storico militare. Tutti i suoi scritti sono aria fritta. Ah, legge tantissimo.
È solo che poi non riesce, non osa neppure... Le inventa. Le spara. Le condisce
con italiano forbito. Nessuno ha interesse a mettere in discussione le sue
scemenze che i colleghi neppure leggono. Importante è il titolo. Non quello vi
sia sotto. Eppoi, in quei giri, nessuno attacca frontalmente gli altri. Rende
più ignorarli e magari sorriderne senza dire il perché. Le sue ricerche
d’archivio sono delle sveltine dove trova quel che trova, e si dice e dice che
lui ha trovato proprio le cose essenziali, come se potesse sapere cosa
contenessero i documenti che non ha trovato, né cercato. Alla fine scrive quel
che conviene scrivere per il suo pubblico che è costituito innanzitutto dai
miliari corrotti e sbagasciati d’Italiozia che adorano sapere di essere
rappresentati come dei valorosi combattenti e condottieri. Lui li lecca. Loro
spingono su lui. Reciproche sodomie tra ‘maschi’. Sono solo giochetti tra
inetti e corrotti. Un po’ come il galleggiare della merda e nella merda. Beh,
per chi abbia bisogno del consenso altrui è una gran cosa. Il Virgilio vorrebbe
divenire in realtà uno statista, almeno-almeno Ministro della Difesa. Pensa
sarebbe chissaccosa e chissacchì. Alla fine sarebbe solo uno che copre una
casella della struttura burocratica, ma si sa come sia la vanità umanoide. Poi
lui capisce poco, per cui si immagina che divenuto almeno Ministro sarebbe più
vicino alla sua paranoia di vedersi grande condottiero, che è poi la sua
passione dell’infanzia e dall’infanzia, e mai superata. Appunto, capisce poco e
si crede che certe posizioni siano, nel concreto, chissaccosa. Si dice che lui
è intelligentissimo, furbissimo e che lo è più degli altri. È che un po’ tutti
si dicono le stesse cose. Beh, qui andiamo sul difficile e poi mi dicono che
sono un solipsista, che non è comunque un insulto ed anche se lo fosse<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non me ne fregherebbe nulla. Quando si stende
sul divano per divorare un libro che uno non può non avere letto, passa
rapidamente alla trance e si vede condottiero dell’universo. Dovreste vederlo
quando gioca ai soldatini! Usando nomi di copertura, scrive a riviste militari
dove disquisisce ‘dottamente’ se un’unità militare, per esempio, di 70
elementi, debba essere strutturata secondo il 7x10, il 10x7, il 5x14, il 14x5,
o secondo altre combinazioni ancora. Lo riconoscete subito, qualunque e sia lo
pseudonimo stia usando! ...Dunque si fa l’amante, anzi una pseudo-amante.
Un’amante per froci, che infatti a lui serve per dire alla moglie che è troppo
occupato con l’amante, per dire all’amante che è troppo occupato con la moglie,
ed, agli amici, che anche lui ha l’amante come tutti i veri uomini. La sua
passione sono gli uomini, quelli puzzolenti e camerateschi, che gli facciano
sentire lo sfrigolio all’ano anche se non può dirlo né praticarlo. Sublima la
cosa con la storia militare, occupandosi di soldatini, quelle cose falliche con
strumenti fallici, che poi sono l’ambiente ideale per froci e frocerie. Non fa
lo storico. Fa l’agiografo, l’agiografo del soldato, il delinquente obbediente.
E tra soldatini estrinseca ed afferma il suo desiderio di conformismo. Ti fai
cantore di una burocrazia pittoresca. E da ciò ne trai appagamento
psicologico-esistenziale, narcisismo e riconoscimento sociale, nel senso che la
stessa burocrazia di cui ti fai cantore ti mostra di apprezzarti come suo
cantore, dunque anche altri apprezzano, o così ti fanno sembrare, ché ti sei
fatto un nome. Sogni di fare il condottiero, il Ministro, magari pure di più.
Fai solo il loro sguattero intellettuale. Ti danno degli stipendi. Ti danno dei
posti. Beh, ottimo! Sempre meglio che fare il muratore quando magari
preferiresti stenderti su un divano a vedere la TV od a leggerti qualcosa.
Meglio anche di me che faccio lo sguattero per pagarmi il computer ed il tempo
per scrivere queste quattro sciocchezze qui! Virgilio, che avrebbe voluto
avvicinarsi al potere, al potere reale, capisce poco dunque non deve aver mai
capito che il potere reale non si sa neppure bene dove sia [beh, sì, da qualche
parte c’è, o ce n’è, ma mai dove si crede sia - in parte c’è, in parte è
circolare (sì come quei soviet o comitati dove si vota all’unanimità, per cui
si vede e si capisce che v’è qualcos’altro che o s’immagina o non si sa dove
sia e magari non è da nessuna parte - sì, dovete chiudere gli occhi e farvi
pervadere dalle onde cosmiche per avvicinarvi ad elementi di comprensione e di
verità su queste cose), in parte o spesso sono spontanei processi di
auto-organizzazione di sistemi caotici, per cui il potere reale non c’è, anche
se ciò non assolve chi, con i suoi atti o non atti, determini quel determini],
froceggiava in giro per creasi un nome ed una supposta reputazione. ...Dai suoi
scritti, alle sua attività di e da storico, ‘storico’ un po’ od un po’ tanto
fumettistico, per ingraziarsi i soldatini, cioè le burocrazie li dirigono, alle
sue attività giornalistiche per corteggiare... Avrebbe voluto introdursi nella
aristocrazie romane. Beh, quelle invitano qualche soldatino, più che altro a
mangiare pasticcini ed a sorseggiare, magari per averne qualche appalto <i>et
similia</i>. No, il Virgilio Ilari guardava ad altre aristocrazie, che nella
sua ignoranza su queste cose, non capiva bene. Per esempio guardava alle
aristocrazie, le mafie, del già PCI. Lui vedeva gli atteggiamenti mafiosi di
quegli ambienti, atteggiamenti e complicità sopravvissute al PCI che è sparito
come sigla, e lui avrebbe voluto penetrarne i segreti ed anche il supposto
potere. Il fascista ha parametri ‘culturali’ identici al comunista. Cambiano
solo i circuiti. Lui si rendeva conto che il comunista era più del fascista,
come potere reale, come prestigio, nel settore suo, quello degli scribacchini e
dell’Accademica, anche se a lui, non avendo mai neppure osato di fare il
fascista-comunista, gli è restato il complesso di quello avrebbe potuto essere
se... “Se faccio il comunista mi taglio fuori dai soldatini, dove si deve ben
fare i fascisti. Se faccio il fascista-comunista od il comunista-fascista...
...No, neppur pensarci che se poi la NATO non mi manda più la cartolina di
auguri natalizi...” Il potere è alla fine quello che riesci a prenderti e ad
usare. Troppo difficile per un Ilari genio e castrato! Sicuro di non essere
capito, questo cose le aveva già banalizzate G.Andreotti, un vero borgataro del
crimine, del super-crimine. Se un Cossiga si fa mettere un cefalo in quel posto
in parrocchia, dal parroco, e poi si crede predestinato, un Andreotti si fa
regalare un cefalo e lo mette in qual posto al parroco, poi pure ai Papi,
mentre non ti dice che lui obbedisce solo a dio mentre tira a campare...
...Troppo difficili pure per un Ilari, queste ovvietà. Sì, certo, il solipsismo
è inevitabilmente ermetico. A lui, lui G.Andreotti, il potere veniva dal
Vaticano a poi da quello lui stesso era riuscito a prendere. ...Oh, quella cosa
che chi comandi, e stia troppo in alto, finisca per dipendere dai sottoposti e,
soprattutto, da quelli stiano troppo in basso. Agli altri, o ad altri, il
potere o sub-potere veniva direttamente dai britannici, visto che il PCI [il
Partito Nuovo del Togliatti, il suddito sovietico e solo sovietico, che gli
angloamericani si erano fatti prestare dai sovietici e rifatto, in apparenza,
suddito italico ...Poi lui si monta la testa, il solito complesso del più
furbo, per cui Nikita Sergeevič Chruščёv, invero anche per immediati suoi asti
personali, lo fa ammazzare dopo averlo fatto rientrare nella patria sovietica]
lo avevano creato loro. Per cui queste mafie PCI e già PCI vedeva, o
subodorava, il Virgilio venivano dà lì, dal potere dato loro dagli inglesi e
che poi loro stesse avevano esercitato. Lui, il Virgilio, lo vedeva, o
percepiva, che taluni che magari erano poi passati dal PCI a Craxi ed alla CIA
ed, infine, a FI-Berlusconi, continuavano ad avere come un sistema di protezioni,
era loro solidarietà mafiosa, che lui, lui Virgilio Ilari,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non riusciva a spiegarsi, sulla base dei suoi
stereotipi da “guerra fredda”, né a penetrare e sfruttare. Come tutti i deboli
e gli ignoranti su queste cose, Virgilio mitizzava. V’era anche un altro
aspetto: l’Ilari che giocava ai soldatini. Si immaginava sempre combattente e
condottiero di reparti speciali e di agenti segreti. Per cui, quando si vedeva
questi che, dal fascio, si erano fatti comunisti, poi socialisti craxiani e
CIA, berlusconiani e ciellini, poi savoia-napolitaniani, renzian-boschiani e
chissà cos’altro ancora, ecco lui Virgilio Ilari vedeva sotto i suoi occhi e
pure prossimo a sé tutto questo movimento come di truppe speciali ed agenti
segreti che a lui era restato nella testa, o tra gli occhi ed i libri scorreva
in trance, mentre altri, ...oh maledetti...!!!, ...altri, in carne ed ossa,
queste cose da lui agognate le avevano fatte e le facevano!!! Intollerabile per
lui. Un’invidia sordida lo corrodeva. ...Intanto, mitizzava e si innamorava. Se
scorrete la collezione del <i>Foglio</i> troverete le pubbliche tracce
dell’innamoramento dei Virgilio Ilari per Giuliano Ferrara. Gli mandava
autentiche e pubbliche lettera d’amore. Spasimava. Lo invitava a cene, senza
che l’amato neppure gli rispondesse. Infine, il Giulianone, spazientito [anche
offeso da questo professorucolo che gli proponeva cene non solo d’amore ma
quasi fosse dovuto essere l’incontro tra due poteri paritari che si
riconoscevano reciprocamente – l’amore aveva obnubilato la mente malata
dell’Ilari mentre un non meno, pur diversamente, malato Ferrarone aveva subito
colto] e dall’altro della sua posizione di ‘aristocratico’ della famiglia dei
Ferrara mandò sonoramente a quel paese questo suo pubblico spasimante che, pur
professore e scrittore, era solo una sguattero del potere, dei meccanismi di
sottogoverno prima della DC poi dell’andreottismo fattosi FI [beh, FI era la
faccia, con Berlusconi, mentre l’andreottismo nelle istituzioni era G.Letta,
chiunque fossero i ministri e l’altro personale di facciata concessi a
Berlusconi ed alleati, pure facce da marketing]. Il Virgilio, obnubilato da
questo suo amore frocesco per Giulianone [“Che vero uomo quel Ferrara, grosso,
maschio, arrogante e roboante! Oh, potessi mostrarmi pure io a quel modo, ché
sono pure peggio-meglio anche se... ...anche se io non posso... ...Cosa mi
direbbe poi la mia mammina dal paradiso!!!, ...se anche io...”] aveva preso a
mandargli missive sempre più aggressive e roboanti, anche del tutto fuori di
testa, tanto che il Giulianone, che ben ha le sua paranoie furiose da vecchio
politicante di mafie di potere, se ne era sentito personalmente messo in
discussione. Lo aveva dunque pubblicamente mandato a quel paese. Trovate tutto
sul <i>Foglio</i>. Se poi, non conoscendo il Virgilio, a voi sembrassero mai
normali lettere di un accademico ad un giornalista con cui vorrebbe entrare in
amicizia intellettuale, per me fa lo stesso. No, no, il Virgilio vedeva questo
aristocratico burbero ed anche un po’ violento, e se ne era innamorato,
innamorato e bagnato. Certo, avrebbe voluto pure usarlo, si diceva l’Ilari, per
essere introdotto... ...introdotto in ciò che non esiste. Ma uno crede a quel
che crede. Se uno non capisce le burocrazie, il potere, e tutte quelle cose lì,
è perché è incompetente pure come storico. Magari uno, chessò un Angelo Del
Boca per ricercare e raccontarvi di Omar al-Mukhtar, non ha bisogno di
conoscere i segreti funzionamento del potere e dello Stato. Il Virgilio Ilari,
che non sa fare lo storico, si vorrebbe grande politico e politicante,
statista, condottiero. Cioè, lui si vede, dux che poi traduce con gli altri
sostantivi ‘professionali’. Il Virgilio aveva pure razzolato dalle parti di un
Gianni Baget Bozzo, che lui vedeva come uomo di potere, destroide e fascistoide,
pur di quelli che erano poi passati al CLN quando ormai si doveva fare ciò.
Aveva cercato, tramite lui, di essere inserito in qualche giro di potere reale,
o supposto tale. Ne era restato deluso. Il Virgilio bramava l’eresia
all’interno dell’ordine e del potere. Più che altro, pavido, amava, per sé, la
presunta eresia, quella che non si vedesse. La conoscete la sindrome del più
furbo e quando su di essa si costruisca la sindrome del “io sono più furbo dei
più furbi e lo sono talmente che non faccio neppure vedere di essere furbo”?
“Io ho capito tutto. Non lo faccio vedere perché sono più astuto degli altri.
Per cui...” Come quel poi Papa che prima si era finto moribondo, e proprio per
questo fu eletto Papa, o così si crede. Sisto V. Si potrebbe disquisire su
queste cose che potrebbero anche essere del tutto differenti da come narrate.
L’Ilari, quello lo attirava negli altri, non era capace di farlo lui stesso.
Alla fine, un posticino ‘sicuro’ per sé era meglio dei rischi di qualunque
possibile eresia. Virgilio restava un fascistoide, uno di quelli defilati, di
quelli permeati poi degli stesi identici luoghi comuni dei compagnuzzi pur da
lui detestati in quanto ‘comunisti’, detestati ma agognati quando fossero e
siano di oligarchie di potere reale per cui quel ‘comunisti’ divenga solo un
aggettivo di collocazione opportunistica od occasionale. ...Quelli li vedeva
come più furbi di lui, dunque per questo desiderabili. Lui lo lasciava appena
trasparire di essere un fascistoide da liceo e da parrocchia, guardandosi bene
dell’assumersi i rischi di qualunque eresia. Si vedeva l’adorata mamma che gli
intimava di essere come tutti, tutti i conformisti, per avere una tranquilla
carriera da statale, e senza che nessuno potesse muovergli delle critiche. La
madre lo guardava. E lui se ne sentiva inibito. Froceggiava, o cercava di
froceggiare, magari con qualche apparente eretico di potere, se riusciva. Ma
non andava oltre. Lui era bloccato, bloccato dalla mamma che altrimenti avrebbe
sofferto se lui non si fosse comportato da bravo e diligente bambino. S’era
innamorato pure di Giovanni Pellegrino quando lui Virgilio era stato fatto, da
FI, dai burocrati corrotti di G.Letta, consulente della <i>Commissione
bicamerale di Inchiesta sul Terrorismo e le Stragi,</i> dal 1997 al 2001,
durante la presidenza del senatore Giovanni Pellegrino. Il Virgilio Ilari
vedeva quest’omone del già PCI, che fingeva di avere considerazione per lui
professore, e gli scodinzolava attorno per ‘aiutarlo’. Un’estate usò il suo
lavoro per Pellegrino come scusa, ogni estate ne inventava una, per non andare
in vacanza con la moglie Valeria, una poveretta apparentemente remissiva [di
quella tipologia che o soffre in silenzio, oppure che va a letto col giovane
curato o con una collega sadomaso e comunista] che lui aveva reso infelice e
che, sadico, tormentava in mille modi. Scrisse per lui, per Giovanni
Pellegrino, che se la rise, nientemeno che un paciugo intitolato <i>Il Contesto
dello Stragi</i>. Davvero un lavoro da storico, storico del cacchio! E sì,
perché il Virgilio prese quello i quotidiani ed altra stampa avevano scritto
attorno ai terrorismi ed alle stragi e lo presentò come il contesto delle
stragi. ...Originale!!! In Italiozia, terrorismi e stragi sono stati opera
delle Polizie Segrete Carabinieri agli ordini del governo, del Quirinale e
della NATO [governo, Quirinale e NATO in condominio, di fatto in perfetto
accordo, fosse poi quest’accordo spontaneo o d’obbligo]. Le forze che
determinano terrorismi e stragismi sono le stesse controllano sia direttamente che
indirettamente i media, oltre che controllare ed orientare variamente partiti e
politica. Chi pensate dia le notizie ai media?! Ogni notizia è una costruzione
– il giornalista che cerchi le notizie da solo lo vedete solamente nei film
americani oppure, a volte, variamente ‘suicidato’ con un colpo alla nuca <i>et
similia</i>. Per cui tu, supposto storico, un favolettista in realtà, prendi
quello che chi attua terrorismi e stragi fa scrivere sugli stessi e sulle
stesse, e lo vendi come il contesto delle stragi! Tu ammazzi uno. Fai scrivere
dai media che lo ha ammazzato un altro. Controlli la magistratura, per cui fai
condannare eventuali esecutori materiali tu hai eterodiretto oppure chi non
c’entri nulla. Poi, fatta una <i>Commissione Stragi</i>, una di quelle buffonate
che non hanno mai scoperto nulla, fai scrivere ad un suo consulente, che il
contesto del tuo assassinio è quello tu hai fatto scrivere ai media, cioè che
lo hanno fatto altri. Potevano trovare solo un genio come il Virgilio Ilari per
tali buffonate. Altri storici, che non avevano tempo da perdere per una
buffonata quale una qualunque <i>Commissione Bicamerale </i>è, si erano
sottratti. I burocrati corrotti di G.Letta e della Polizia Segreta Carabinieri
avevano infine avvicinato il Virgilio Ilari. Virgilio si era subito sentito
bagnare l’ano ed uno sfrigolio di godimento gli era salito lungo il retto. Del
resto, per tali servizi usano dei vasellina. Il Virgilio, al vedersi di fronte
degli ufficiali del potere, o supposto tale, si è sempre sentito pervadere da
un desiderio di penetrazione, di essere penetrato e fatto. E loro lo avevano
penetrato e fatto: “Professore, abbiamo pensato a lei per la sua competenza e
la sua vasta cultura. ...Si rende ben conto, ovviamente, dell’importanza della
responsabilità istituzionale di un tale ruolo suo, come di tutta la <i>Commissione</i>.
La <i>Commissione</i>, e lei con essa se lei accetterà questo alto, altissimo,
ruolo di consulente, perseguirà la ricerca della verità, di tutta la verità.
...Verità che deve rafforzare le nostre istituzioni, la Patria, non certo
indebolirla, ...ovviamente... Guardi, inutile nasconderle che noi abbiamo
chiesto, ci siamo informati, come è nostro dovere. Ci hanno tutti garantito non
solo che lei ha una reale e solidissima competenza ma che è pure di un’assoluta
integrità morale e democratica. Non abbiamo dubbi. Con lei come consulente la
nostra Patria ne uscirà più forte. La verità e la sua ricerca hanno sempre
rafforzato le istituzioni.” Virgilio aveva subito capito, dal tono, che gli
chiedevano di non scoprire un cacchio, di neppure provarci. Non avrebbe neppure
osato, lui. Ma si era detto che lui era più furbo e che se mai avesse scoperto
qualcosa avrebbe trovato il modo di comunicarlo alla <i>Commissione</i> nel
modo più consono. Intanto il Virgilio conosceva e sapeva che per lui la verità
era quello che tutti riconoscevano come tale, che non è che uno [cioè lui] si
vada a discreditare, o magari far ammazzare sotto casa, o defenestrato dalla
stessa, per qualche ‘invenzione’, cioè per qualche cosa tutti [cioè il potere]
avessero considerano come una stramberia. Che era poi quello gli chiedevano: di
essere lui il solito conformista e di seguire la marea. A Roma ed altrove lo
conoscevano tutti come “il complottista”, ma non perché lui scoprisse e
raccontasse mai qualcosa, bensì per l’opposto: alludeva sempre, boffonchiando,
che ci dovesse essere dell’altro ma senza lasciare trasparire se lui avesse
qualche informazione/disinformazione, od anche solo qualche vaga idea, su
quello ciò potesse mai essere. ...Una sindrome!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>“Ecco è arrivato il bamba”, si dicevano quando lui esordiva con le sue
furberie, mentre si tuffavano nei propri tablet. Con l’accesso alla <i>Commissione</i>
pensava di poter conoscere qualche politicante di potere, e che lo introducesse
dove il potere reale stesse, e che comunque lui avrebbe potuto mettere quel suo
ruolo di consulente tra le sue referenze professionali. Della serie: da
professore a dittatore o, comunque, nel mio CV. Per cui, subito accettò. Uno
che fa una rassegna stampa e la chiama “Il contesto di ...” non rischia di
scrivere qualcosa possa essere attaccato. Uno serio e che abbia qualche
conoscenza ne ride. Ma lui, lui Virgilio, resta sul sicuro. Lo storiucolo si
mantiene sulle solite routines. Estrae un documento da un archivio e si dice e
dice che quello è il meglio potesse essere trovato. Copia fonti mediatiche e si
dice che il contesto in cui il terrorismo di Stato si è sviluppato è quello. In
realtà, i media sono parte del terrorismo di Stato, ne sono la parte
propagandistica. Sia per questo, che per il servizio che su richiesta della
Polizia Segreta Carabinieri farà a Roby a fine 2001, lo faranno, dal 2004 al
2008, poi di nuovo dal 2010 a tuttora, presidente dalla <i>Società Italiana di
Storia Militare</i>, nel cui direttivo non mancano generali vari, inclusi uno
della GdF ed uno dei CC. È una di quella cose per far finta di esistere. Tra
l’altro, il sito [http://www.societaitalianastoriamilitare.org] ha una grafica
da gruppetto monarco-fascista. Uno potrebbe farsi un sito casereccio oppure
professionale. No, se lo fa peggio di quello dell’Unione Monarchica Italiana.
...Peggio, ma l’odore di fondo è quello! Quelle cose da film dell’orrore alla
ElioPetri-Volonté. Beh, Petri ti trasmette delle eterne verità pirandelliane,
comunque le mascheri per convenienza di finanziamenti. L’Ilari non va oltre
voli pindarici ma senza alcuna creatività. Voi andate sul sito della CIA e
trovate un sito di lavoro. Su quello del SIS, pur con tutti i trucchi della
programmazione web, ...ma intanto sapevate già che dentro le finestre avreste
trovato il nulla. Se andate su quello dell’Institute of Historical Research
trovate un sito pulitino e funzionale. L’eleganza cominciate a trovarla su siti
di certi hotel. ma pure in tanti altri. Invece se volete trovarne uno da
militari dell’esercito che vadano ad incularsi sotto la copertura di un
bordello, e poi transitino dalla <i>sala celtica</i> di una caserma, ecco,
allora, il sito della societaitalianastoriamilitare ha scelto proprio una
grafica consistente. Perfino quelli dei reduci della RSI sono, pur in blogspot,
più moderni. Quello della<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>societaitalianastoriamilitare è compresso senza essere denso.
Mal-colorato senza essere policromo. Se poi cliccate su qualcuno e vi dicono in
cima che è volontario della Croce Rossa dell’età di otto anni, e solo in fondo
che è un dottorando,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>allora iniziate a
capire che è un sito con qualche<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>malattia congenita. ...Lasciamo perdere... Il Virgilio ha la fissazione
della geopolitica [ve lo abbiamo detto che quando legge cade in trance e si
vede condottiero di armate sul campo!], che è la scienza del nulla, ma lui si
crede sia l’intelligenza pura che, ovviamente, ritiene risieda in sé stesso.
Conosce fatterelli, anche una valanga di fatterelli, a volte veri a volte
inventai, spesso non capiti, un po’ come le rassegne stampa di cui va pazzo, ma
non sa penetrarli né, tanto meno, interpretarli. Spesso li accatasta
inconsistenti, sì che sembrano scopiazzati per mostrare cultura, ...letture più
che cultura..., mentre restano lì del tutto sconnessi e confliggenti. Ma lui
non te li mostra come confliggenti, anzi insiste ad incatenarli come avessero
delle connessioni invece inesistenti. Conclusioni mitologiche fanno sembrare
vero, ma neppure troppo, quello che è solo illazione letteraria. Il lettore
superficiale di dice: “Ma quanto sa questo!” Quello avveduto e con qualche
competenza non si fa impressionare perché lo vede che sono solo invenzioni
letterarie mescolate a fatti, e pseudo-fatti, accatastati ma non digeriti, e
neppure digeribili, non col suo stomaco fasullo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Non sa fare ricerca. Legge, legge, ma capisce poco,
cioè nulla. Memorizza. Ma memorizza fatti che accatasta casualmente, senza
alcuna capacità analitica. Un giorno si inventa che nessuno abbia capito cosa
siano gli studi strategici e ti sciorina una valanga di scemenze tali che se
solo avesse fatto una banale ricerca online avrebbe scoperto di essersi creato,
nella propria testa, una valanga di fandonie inesistenti ed errate. Mafioseggia
più che scrivere. E poi lecca, lecca e lecca. Mente malata, crede veramente che
concetti propagandistici siano strumenti di una qualche valenza analitica.
Girandoli e rigirandoli, non cavandone nulla, né sapendo usare la merda per
produrne fiori, contrariamente a quello conclama, ti lascia lì delle pagine
imbrattate di nulla. Non maschera né smaschera. Mafioseggia dicendosi che è una
una ciliegina aggiunta sulla gloriosa torta della propria vita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">È un pagliaccetto che se deve scrivere qualcosa sui
crimini di guerra italiani, riempie tredici pagine di cazzeggi letterario-cinematografici.
L’Ilari è un gran cinefilo. Ha scoperto che se vede la storia al cinema quello
che ha visto al cinema non è mai eterodosso. Va dunque sul sicuro. Se poi
arricchisce e critica moderatamente il film, sembra indipendente ed originale,
mentre non rischia di deviare dall’ortodossia dato che le sue ‘critiche’
restano su terreno delle verità ufficiali, quelle volute dall’Impero. Se poi ti
fa un accenno ai suoi cafoni abruzzesi suppostamente trucidati delle Isole
dell’Egeo, beh, poverino, finge di schierarsi dalla parte delle vittime e
contro i boia, mentre si sente lui stesso dux della Grande Proletaria
pascoliana. Non ci furono massacri nelle isole dell’Egeo. Gran parte dei morti
furono prigionieri affondati dagli inglesi che, dopo essersi rifiutati di
soccorrere le divisioni tentennanti, pensarono bene di affondare le navi
tedesche piene di prigionieri italiani. Quanto ai supposti boia tedeschi, in
quel caso, avvenne un po’ quello che era avvento in Nord-Africa. In
Nord-Africa, gli inglesi stavano battendo i soliti inetti militari italioti con
un rapporto uno a dieci, un inglese teneva testa contro, e batteva, dieci
italioti. Nell’Egeo successe lo stesso. Il rapporto tedeschi ‘eroici’ militari
italioti era uno a dieci. Qualcuno si ribellò non per supposti amori di patria
ma perché le ragazze di paese con cui scopavano, ed ansiose di concedersi ai
nuovi vincitori stavano sopraggiungendo, li irrisero, per cui, feriti nel loro
orgoglio machista, paranoie da minchioni insomma, si dissero che loro non si
facevano umiliare dai tedeschi. ...Lo dissero, i fanfaroni... Questo non li
esimette dall’essere fatti fuori dai crucchi per chiara inettitudine al
combattimento. Se i difensori tedeschi di Monte Cassino commisero mai crimini
di guerra, ...conoscete guerre che non siano già in sé crimini e con abbondanza
di crimini?!..., non fu contro i buffoni, e pure fuori di testa, delle
‘eroiche’ FFAA italiotiche nell’Egeo! L’Ilari imbratta, non sa fare altro!,
pagine e pagine mostrandoti grande erudizione formale. Non riesce a trasmettere
alcuna informazione né alcuna conoscenza. Deve mostrarti solo che ha letto e
memorizzato. Nell’esposizione, in genere raffazzona, ma che raffazzoni o meno
non cambia, deve mostrare di essersi rifiutato di capire alcunché, mai ne avesse
avuto anche solo la vaga intenzione. Solo così non rischia, almeno secondo il
suo punto di vista, di compromettersi la carriera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Nella sua visione stereotipata della realtà, esistono solo eroi e vittime,
quando deve parlare di chi gli dà il pane, le FFAA italiote, in particolare
l’Esercito e dintorni. Ovvio! Deve negarsi, tacere, tacersi e tacervi che nelle
FFAA italiche, già savoiarde, storicamente predominano i minchioni. Ovvio che
non possa essere uno storico ma solo un maldestro cantore da album delle
figurine. </span><span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Restano in paio di personaggi marginali. Christian de Visscher,
Presidente del Dipartimento e dunque della Commissione Dottorale, il 30
novembre 2001, quando decidono per la ‘dilazione’, e Michèle Schmiegelow, una
scelta, per la Commissione Dottorale, da<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques Herman,
perché intanto non si presenta e delega a lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Christian de Visscher, professor in
Government and Public Management [cioè, di fatto, di amministrazioni pubbliche
nei loro aspetti più formali], è professorre di aria fritta. Già i ricercatori
e docenti, per esempio di materie quantitative, come demografia, raccontano, a
volte, che ogni anno mandino al committente rapporti, pur lautamente pagati,
per esempio dal governo regionale della Vallonia, senza aver ma ricevuto neppure
un cenno che i loro rapporti, basati su dati quantitativi, abbiano avuto anche
solo una qualche scorsa da parte di qualche decision-maker. E la demografia
serve, servirebbe se usata, per le policies, sia che si vogliano accompagnare
che mutare sviluppi demografici. Figuratevi, e ci riferiamo al de Visscher, uno
che di fatto faccia il commentatore di cose su cui non può intervenire, e che
neppure capisce, e che, se preso in affitto da istituzioni, abbia il compito di
appoggiare scelte clientelari di apparati burocratici. Tra l’altro, come
vedremo tra poco in quattro parole, è uno che capisce poco. Uno non capisce e
‘forma’ studenti su aria fritta. Sarebbe più educativo, per futuri laureati,
tenere loro corsi teorico-pratici su come scavare buche in modo efficiente. Ah,
no, lautamente pagati con fondi di ‘ricerca’ magari pontificano di scelte
amministrative ‘pubbliche’ di convergenza e divergenza senza neppur emettere in
discussione la reale valenza dei concetti usati sia comunemente che da loro
stessi. Dunque è aria fritta che costa miliardi di docenti della materia e che
produce danni perché diseduca studenti pretendendo di essere scienza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Michèle Schmiegelow è un’altra che fa carriera perché nessuno osa dirle
di no. Pretende di occuparsi di Giappone, di cultura giapponese, senza neppure
conoscerne la lingua. Neppure ci prova. Scrive una catasta di banalità. Il
mondo funziona così. Per fare affari col Giappone, non è che alle imprese beghe
ed al governo belga occorrano veri specialisti di cultura giapponese. Mai
occorressero, lei non lo è. Se la chiamano, la chiamano di contorno. Beh, v’è
una ragione per l’essersi lei contrabbandata come ‘esperta’ di questioni
giapponesi. Il marito era Ambasciatore della RFT a Tokyo. Gli Schmiegelow,
nazisti e macchinette da far soldi, si fanno fruttare tutto, ovviamente pure il
fatto di essersi trovati a Tokyo, per crearsi affarismi sia commerciali, che
accademici, che para-accademici. No, il caso non esiste in queste cose. Quando
poi, con l’unificazione tedesca, ritornano in uno dei centri della famiglia
nazista fuggita dall’Est, cioè a Rostock, ecco che diviene pure magicamente
‘esperta’ di economie già pianificate. Michèle Schmiegelow è un’autentica
turista delle competenze. Diviene magicamente una specialista di tutti i luoghi
in cui transiti! Michèle Schmiegelow pretende di scribacchiare su questioni di
sviluppo ma non conosce le basi più elementari della materia, per cui neppure
riesce a far finta di capirne qualcosa. Ti butta lì di quelle eiaculazioni che
servono per costruirsi un CV di pubblicazioni. È di quelle che fanno carriera
per intrallazzo da famiglia nazista e perché nessuno le dice di no. È una del
tutto innocua, almeno tra i suoi, e che si conforma sempre. Psicologia da
ordinaria mafiosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dicevamo che la ricerca dottorale di Roby è pronta nella primavera del
2001. Roby lo aveva visto che aria tirava alla UCL per lui. Di materiali ne
aveva ormai in abbondanza e sufficientemente precisi per dimostrare che quello
successo nel 1992-93 in Italia aveva tutte le caratteristiche del colpo di
Stato, tale era il soggetto della sua ricerca dottorale, e per nulla di
fisiologiche vicende giudiziarie. Si concentra un mese nella scrittura in
francese del testo della ricerca ed essa è stesa. Passa poi qualche settimana perché
un servizio di correzioni gratuito, che lui paga egualmente e pur in modo del
tutto salato per sua scelta [si sarà messo tutto in tasca l’alcolizzato che si
occupa del servizio correzioni, anziché dare i soldi all’istituzione]. A
primavera 2001, Roby dà tutto ad Herman. Herman dà solo una rapida scorsa. Non
è che l’abbia tenuta lì per chissà quale revisione. Senza alcuna ragione
razionale, ha solo paura di confrontarsi con Frognier che lui sa essere
ferocemente contro, fa slittare tutto a fine 2001. La seduta della Commissione
Dottorale per decidere sul dottorato di Roby è convocata per venerdì 30
novembre 2001.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">I commissari sono </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques
Herman, il promotore del dottorato, André-Paul Frognier,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lieven De Winter, Virgilio Ilari e Michèle
Schmiegelow. Presiede la Commissione, ma è solo una formalità perché è il
Presidente del Dipartimento, per cui di fatto non vota, anche se potrebbe,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Christian de Visscher. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">André-Paul Frognier è ferocemente
contro la concessione del titolo formale di dottorato a Roby, operando lui ai
diretti ordini della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizie Segrete / Squadroni della
Morte della CoronaBelga-NATO, che agiscono su richiesta degli Squadroni della
Morte / Polizie Segrete CC-NATO. Frognier passa per essere un gran politicante
ed un gran mafioso. Lo stesso Herman, pur da lui costantemente svillaneggiato e
preso a calci, lo adora, da questo punto di vista. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Una settimana prima, André-Paul Frognier chiama Lieven De Winter, suo
fantoccio e cliente: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Caro Lieven, devo farti parte di una missione estremamente riservata. Mi
hanno chiamato quelli del controspionaggio e mi hanno detto che quel Roby non
deve assolutamente passare venerdì 30 novembre 2001. ...Vedremo poi. È una
questione di Stato. Sembra sia uno del Mossad sotto copertura. Uno che il
nostro Re vuole sia fatto fuori. Lo sai che la sua ricerca è di fatto contro il
blocco sinistro in Italia, visto che quel Roby conclama esserci stato un colpo
di Stato nel 1992-93. Dunque è contro i nostri amici. Lo sai del resto che la
nostra università ha dato l’<i>honoris causa</i> a Prodi. Infatti anche il
rettore mi ha detto che si deve trovare il modo di dilazionare in tutto, che
una ricerca su quelle cose proprio non... Poi vedremo. Ah, mio caro Lieven, non
lo sa nessuno che quel Roby sia un giudeo. Ha pure scelto un fascista quale
Herman come supervisore. Chiaramente una copertura. ...Dunque non preoccuparti
che sia un giudeo... ...Se si maschera... Bisogna che tu mi monti un caso per
cui venerdì diciamo che è un fascista, un delinquente, che proprio per questo
motivo si è scelto una tale ricerca, e che dunque questa università di gesuiti
e patrioti monarchici non possa proprio far passare una tale ricerca
dottorale... Mio caro Lieven, ...a te posso dirlo... ...Se non obbediamo, ci
tagliano ci fanno saltare i finanziamenti di ricerca e pure il posto...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Certo, mio caro </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">André-Paul</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">... Vedrò
quello che riesco a montare. Se è solo per una dilazione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando Roby, pochi anni prima, aveva
sottoposto a </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Lieven De Winter una ricerchina simile, per un esame
del DEA, una ricerchina piuttosto spessa relativamente al richiesto per
l’esame, Lieven De Winter non si era particolarmente formalizzato. Gli aveva
pure dato un voto alto, od il massimo di solito lui desse in esami. Lì era
differente solo perché vi era un preciso ordine del suo capo-mafia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>André-Paul Frognier.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dunque, su cinque voti, due erano a priori contro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques Herman è di sotto-culture di
destre conservatrici moderate e libertarie. Ma non gliene frega nulla. È uno
scettico, più che altro. Un antisemita d’ordine e che si barcamena. Di
formazione scientifica, ha fatto studi economici, si è anche dilettato col la
programmazione [ha costruito un programma commerciale, con manuale, per la
Analyse Factorielle des Correspondances (AFC) su cui deve pure avere tenuto dei
corsi accademici in passato, lì al Dipartimento; il suo programma non è dei
migliori (è fatto in Basic) anche se funziona; la AFC è una tecnica
estremamente utile per analisi sociali e connesse, ed è correntemente usata nel
Dipartimento, anche se in SAS, da quando hanno comprato il SAS (Roby sapeva
usarlo e lo usò, mentre per molti il SAS è troppo ostico)], ed è approdato a
materie politologiche. Di quei posti che si ottengono per connessioni di
potere, non per vere conoscenze nel campo né per veri interessi. Più che altro
conosce, ma in modo del tutto astratto, teorie filosofico-sociali o taluni
autori che fa scena citare. A volte usa ciò come fumo ‘culturale’ tra colleghi.
Non ha invece alcuna cognizione politologica, cioè di funzionamento dello Stato
e di meccanismi del consenso etc. Non che in questo si discosti dagli altri. A
differenza di altri, che vendono fumo sapendo di venderlo, lui neppure fa finta
di conoscere cose quasi nessuno, tanto meno lui, conosce. Comunque, quando vede
persone che si applichino, lui le lascia fare. Roby si indirizzo a lui proprio
per questo, sia per la tesina del DEA che poi per la ricerca dottorale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Michèle Schmiegelow, che ha sempre altro da
fare, fece una delega a lui, che la aveva scelta proprio per questo come commissaria.
Dunque vi erano due voti, salvo imprevisti, a favore della concessione del
certificato del dottorato a Roby. Herman ben lo sapeva che il suo amico
Frognier avere dei problemi insuperabili, pur non esplicitati, ma voleva
comunque fare il furbo e sbarazzarsi della cosa concedendo il dottorato. Herman
fa sempre l’ingenuo, ed a volte sbatte la faccia contro il muro. Pensava che
Frognier avesse le sue solite fobie contro tutto e tutti, ma che la cosa
finisse lì. Se proprio una ricerca dottorale viene considerata troppo
eterodossa, basta accordare il dottorato senza pubblicazione, cosa che poi, ai
fini pratici, non cambia nulla. La “non pubblicazione” dice solo che si
certifica il dottorato ma che si aveva qualche problema sul contenuto della
ricerca, che è comunque in biblioteca. Non cambia nulla. È come un dissociarsi
dai contenuti specifici pur sottoscrivendone il valore ‘scientifico’.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">L’ago della bilancia era Virgilio Ilari. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">L’Ilari arriva nel tardo pomeriggio di giovedì 29/11/2001 all’aeroporto
di Bruxelles. Herman va con Roby a prenderlo all’aeroporto. Vanno tutti verso
il centro di Bruxelles. Due convenevoli, e Herman ed Ilari restano soli un un
bar o bar-ristorante. Ovviamente, l’Ilari si innamora subito dell’Herman.
L’Herman fa il filone:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mio caro Virgilio, Roby è uno serio e gran sgobbone. Si è fatto la
sua bella ricerca su un campo certamente eterodosso visto che... Ma comunque il
lavoro è ben fatto. Guarda, mio caro Virgilio, domani ci sono due voti favore,
due che non so. Ed il tuo. Mio caro Virgilio, in tutte le ricerche dottorali ci
sono delle cose che non vanno, che magari è meglio sopprimere o cambiare. Se ci
sono delle cose, ...come dire..., che non inficino il valore della ricerca,
basta dare il dottorato senza pubblicazione o con pubblicazione (che poi è una
cosa formale perché non ci sono i soldi per pubblicare nulla) subordinata ad
una revisione successiva. Per cui, mio caro Virgilio, ...così ci togliamo
questa cosa, tanto il Roby dimostra notevoli capacità di ricerca ed analisi anche
al fuori dai sentieri soliti..., se tu pensi che sia al livello dottorale basta
che voti a favore... ...Se non ti piacciono delle cose fai mettere a verbale
che non autorizzi la pubblicazione o, eventualmente, potresti autorizzarla in
futuro previa sottomissione a te della versione rivista. Così abbiamo i tre
voti per la concessione del dottorato, ...e non dobbiamo più tornare su questa
cosa. ...Se invece mancasse il tuo voto sulla pubblicazione,...facciamo come
detto... Possiamo ritoccarla anche dopo il dottorato e sottoportela prima di
una eventuale ‘pubblicazione’ (anche se di fatto non si pubblica nulla a
nessuno). ...Cosa ne pensi, mio caro Virgilio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Virgilio si era davvero innamorato dell’Herman ed ora ancora di più.
Dunque tutto emozionato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Sì, mio caro Herman, in effetti il lavoro è ben fatto, nel
complesso, anche se non condivido talune forme espositive. ...Sai, io ho dei
doveri, una reputazione, coopero con istituzioni... ...non vorrei che... Ma in
effetti mettiamo a verbale che non si autorizza la pubblicazione, o solo dopo
revisione da sottopormi previamente, per cui io sono coperto ed è tutto a
posto. Ci togliamo questa cosa del dottorato. Lui ha il suo dottorato, ed io
sono al sicuro per parti espositive potessero essere non condivisibili.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Allora d’accordo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Certo, d’accordissimo. Domani diamo il dottorato, ché se lo merita!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Per cui, sulla carta, era tutto a posto, fino a quando l’Herman
accompagna l’Ilari all’albergo che l’università [di fatto lo stesso Herman,
anche anticipando i soldi che poi si farà rifondere] gli aveva prenotato per un
paio di notti, o forse tre.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">In realtà, all’Ilari sarebbe interessata una ricerca agit-prop, para
DC-FI. Quando Roby trova il modo di contattarlo e l’Ilari gli risponde, prima
della fine del 1999, dato che l’UCL voleva un commissario estero, l’Ilari è sia
entusiasta che sospettoso. Lui stesso scribacchiava su queste cose in
trafiletti o lettere su <i>Il Foglio</i>, ma alla V.Ilari, cioè nostalgia del
buon tempo antico e denuncia, alla V.Ilari, del complotto comunista<i>.</i>
Roby lo aveva notato lì, su <i>Il Foglio</i>. Non è che il mercato offrisse di
meglio per chi avesse necessitato di un appoggio italico per una ricerca che
evitasse la tesi solita dei giustizieri magicamente scesi dalle stelle.
All’Ilari sarebbe piaciuta una cosa sul complotto comunista-CIA per distruggere
la DC-PSI. Un libro era già stato pubblicato dall’area andreottiana-FI su
queste cose e con quella tesi. Roby non credeva ai complotti. La Grande Purga
del 1992-93, e prosecuzione, era stata un’azione militare attuata da chi
controllava centri istituzionali decisivi. Per cui devi prenderne possesso ed
usarli ma non mandando squadre in armi di irregolari. Neppure occorre, proprio
perché controlli gli apparati giudiziari e militari. Non era certo un complotto
oscuro dell’ex-PCI. Tra l’altro, quella che diverrà poi la <i>Grande Purga</i>
con centro in Milano, la ordina ed inizia Andreotti contro Craxi e per divenire
Presidente della Repubblica. Poi, Andreotti lo fottono militarmente a Capaci.
L’ex-PCI era pupo non puparo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il Sisde dà o fa dare l’ordine a Riina, e lo copre. Il Sisde riceve gli
ordini da Spadolini e Scotti (cioè dalla Polizia Segreta CC del Quirinale e dal
Ministro dell’Interno). Il blocco sociale e di potere di riferimento è
Mediobanca-Confindustria, dunque con annessi sindacali etc. Il SIS-MI6
britannico garantisce la copertura totale dell’Impero, oltre che un suo
interesse preciso a quel corso di eventi. Con un non-Andreotti come Presidente,
la Grande Purga fa a pezzi la Prima Repubblica e le sprivatizzazioni truffa
possono realizzarsi, il tutto sotto controllo SIS-Mediobanca. Diteci dove
siano, dove fossero, “i comunisti” e “gli azionisti” [concetti complottardi
perché rimandano ad altro, confuso, senza esplicitarlo, in genere senza neppure
saperlo]. Certo, schiamazzavano tra le plebi della ghigliottina! Il solito! O
si chiamano le cose coi loro nomi, od è meglio tacere! Gli Ilari straparlavano,
come loro uso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby si concentra sulla ricerca storica perché è attraverso essa che si
scoprono e si sostanziano i meccanismi istituzionali. Altrimenti i meccanismi
istituzionali sono facili. Guardi chi controlli il CSM ed hai i mandanti.
Ovviamente quelli alla V.Ilari dicevano che il CSM era caduto sotto controllo
comunista. Il CSM lo controlla in Quirinale. Se diviene ‘comunista’, è perché
il Quirinale lo ha voluto e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lo vuole. A
parte ed in aggiunta ad altri e ben più effettivi meccanismi attivati da
Andreotti, il Presidente Cossiga incoraggiava quotidianamente DiPietro con
telefonate mattutine. ‘Comunisti’ ed ‘azionisti’?! Ilari era disturbato da
questo. Lui avrebbe voluto una sborratina retorica dove si conclamasse che alla
perfezione DC-PCI era subentrata l’azione distruttive di oscuri centri esteri
che aveva sfruttato il “complotto comunista”. ...La CIA ma senza dirlo, perché
avrebbe urtato le convenienze dello stesso Ilari. L’Ilari come DC con tessera,
e come accademico, poi con focalizzazione sulle FFAA, prossimo ai centri di
produzione del consenso, era parte delle milizie terroristiche parallele dei
CC-CIA-SIS. Se altri li chiamavano per operazioni di bassa lega, ai professori
non è che chiedessero sporcaccionate meno di bassa lega, ma li seducevano con
visite ai centri NATO, aiuti nella carriera, ed altre forme di seduzione. Purché
fossero cagnolini obbedienti, ovviamente. L’Ilari lo era. Quando dice a Roby di
andare a parlare con lui a Roma, un paio di giorni, prima di Natale 1999,
l’Ilari è solo ossessionato dal vedere che Roby non avesse nulla in testa che
potesse nuocere alla sua [di Ilari] carriera, ma anzi la agevolasse. Del tipo:
“Io Ilari ho trovato un pollo che, in una tesi di dottorato, batte il chiodo
del complotto comunista ed azionista.” Roby non è ci tenga mai ad essere un
gran seduttore, né saprebbe neppure esserlo. Preferisce il basso profilo, nella
forma. Per cui l’Ilari NON se ne innamorò. Vide comunque che Roby non era,
almeno in apparenza, militante di nulla e che gli interessava solo scoprire.
Invece l’Ilari era un fascio-militante DC-FI-NATO e sapeva già tutto, o così
credeva: la CIA scaricava la DC perché non serviva più e lasciava che il
“complotto comunista” si dispiegasse. Lui, l’Ilari, “grande stratega” si vedeva
la guerra fredda, la stessa che finisce, ed i pupari del mondo che giocano a
scacchi. Si disse che comunque lui, l’Ilari, era più furbo, oltre che in
posizione di autorità, per cui avrebbe visto di giocarsi Roby per le sue
[dell’Ilari] storielle di fantasia. Parlarono per paio di giorni, lì a Roma.
L’Ilari dette a Roby delle pubblicazioni supposte utili che aveva in più copie
nella sua vasta biblioteca. Roby se ne tornò in Belgio alla UCL. Quando, forse
nel 2000 o 2001, Roby disse all’Ilari che tirava una brutta aria e che Frognier
non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>avrebbe mai fatto passare una sua
ricerca che uscisse dall’ortodossia imperiale [Roby non poteva dire ad un Ilari
che Frognier non avrebbe fatto passare nulla di Roby, neppure una ricerca
scritta dallo stesso Frognier!], l’Ilari pensò che fosse venuto il momento di
giocarsi Roby. Gli disse che unendo gli strumenti degli storici con quelli
della politologia avrebbero potuto dare assieme una lezione al Frognier. Roby
non faceva ricerca per “dar lezioni” ad altri. Si vedeva subito che erano
panzate dell’Ilari. L’Ilari avrebbe voluto fosse sostenuta la tesi prima detta.
Inoltre l’Ilari non aveva alcuna idea sulla metodologia storica [infatti faceva
lo storico “delle figurine e dei francobolli” - non conosceva le tecniche di
trance euristico, né il funzionamento dello Stato e delle istituzioni] così
come non aveva alcuna idea di che strumenti si dovessero usare in politologia.
La ricerca dottorale di Roby conteneva sia aspetti storici che istituzionali.
Quando si realizzino grandi purghe con le principali istituzioni che le
assistano [del resto non potrebbero mai esserci “grandi purghe” private, non
istituzionali od a-istituzionali] e con magistrati, militari e sbirri che
procedano con liste di nomi di personaggi da promuovere e di personaggi da
salvare, e ciò succeda uno Stato invenzione inglese, è già detto tutto anche
senza spiegare il funzionamenti di apparti di Polizia Segreta, anzi anche senza
nominare le Polizie Segrete. L’Ilari che non conosce le basi dell’analisi
storica, sociale ed istituzionale,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è il
classico imbecillotto cui se dicono che Napoleone entrò in Mosca convinto di
trovarsi folle festanti che stavano solo attendendo i liberatori ci crede,
senza immaginare quale groviglio di interrogatici (ma non di complicata
risposta) sollevi un tale evento [un Imperatore che entri a Mosca convinto
che... - già un Imperatore che passi la vita a cavallo ed in carrozza solleva
una valanga di questioni e neppure di complicata risposta...]. Che storico,
l’Ilari! E che ‘uomo’! Un ricercatore, Roby, va alla caccia di informazioni e
del loro senso, mentre un Ilari sa già per pre-definizione
ideologico-opportunistica cosa si possa e debba dire! E si illude che un Roby
se le beva...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">...Comunque, la sera del 29/11/2001, ci sono tre voti a favore e due
contro per Roby avrebbe avuto dunque, il giorno dopo, il suo meritato e dovuto
dottorato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO e le
Polizie Segrete / Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO, piuttosto
ansiosi che Roby possa avere il suo meritato dottorato venerdì 30 novembre
2001, tra la sera di giovedì e la mattina di venerdì mattina presto vanno a
parlare direttamente sia, di nuovo, con André-Paul Frognier che con Virgilio
Ilari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">A André-Paul Frognier, dicono che deve usare tutto il suo potere perché la
cosa non avvenga. Lui dice che farà tutto il possibile anche se sono in cinque
e lui, di sicuro, controlla solo due voti. Promette che farà di tutto per
convincere Jacques Herman che controlla due voti, ma dice anche che quello dice
sempre di sì e poi fa quel che crede, anche perché lui non ha potuto dire
all’Herman<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dello S/G-OS-M in corso
contro Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Virgilio Ilari viene contattato da un ufficiale dei CC che gli ricorda il
suo ruolo nel terrorismo di Stato, i suoi incarichi di regime, la sua
professione di storico delle FFAA con incarichi che dipendono dagli stessi.
Virgilio Ilari, che si innamora subito di questo ufficiale dei CC, pensa
terrorizzato che rischia di rovinarsi la carriera per un banale dottorato
altrui e si chiede chi possa mai essere questo Roby così osteggiato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il giorno dopo, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">venerdì 30 novembre 2001, prima
della riunione della Commissione Dottorale,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>André-Paul Frognier arriva correndo nell’ufficio di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Jacques Herman e gli dice urlando che si deve
bloccare tutto. “Il faut tout arrêter! Il faut tout arrêter!”. Jacques Herman,
pur frastornato, gli risponde che non è che si possa disdire una Commissione
Dottorale convocata, per cui è meglio procedere.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Si riunisce la commissione dottorale con i cinque già detti, essendo una
assente. Jacques Herman, il promotore del dottorato, con la delega di Michèle
Schmiegelow, André-Paul Frognier, Lieven De Winter, Virgilio Ilari e Christian
de Visscher che presiede la Commissione in quanto Presidente del Dipartimento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby fa la sua esposizione in cui presenta la sua ricerca. Poi si
svolge la discussione. Due parole con Roby presente e, successivamente, restano
i cinque a discutere che fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Lieven De Winter esordisce che solo un pericoloso terrorista nero potrebbe
sostenere che il bene non abbia trionfato con il 1992-93 in Italia, per cui non
si può accettare la ricerca così come è. André-Paul Frognier insiste che
appoggia totalmente quanto detto dal suo amichetto Lieven De Winter e che non
può assolutamente far passare una ricerca dottorale che presenti ampie e
dettagliate prove prove a discredito del nuovo regime che ha trionfato in
Italia, e che l’Università potrebbe vedersi tagliati finanziamenti ed avere
altri contraccolpi a far passare una tale ricerca. André-Paul Frognier insiste
che dovere dello ‘scienziato’ politico sia di sostenere i poteri del mondo ed
il Re del Belgio. Virgilio Ilari, annichilito dall’ufficiale dei Carabinieri
che lo ha appena intimidito, e subito innamoratosi di André-Paul Frognier e del
suo amichetto Lieven De Winter, si limita a balbettare in continuazione che
appoggiava incondizionatamente André-Paul Frognier e Lieven De Winter. Jacques
Herman è frastornato dall’improvviso, e per lui inspiegabile, ‘tradimento’
dell’Ilari. Intanto, prima della decisione finale,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>André-Paul Frognier se ne va per impegni a
Parigi, delegando il suo amichetto<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Lieven De Winter. Così, se la cosa fosse andata male per lui, avrebbe
potuto giustificarsi con la Polizia Segreta / Squadroni delle Morte del
GovernoBelga-NATO che lui non aveva potuto fare di più, pur avendocela messa
tutta, e che neppure aveva potuto essere presente alla decisione finale a causa
di indilazionabili impegni a Parigi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">A quel punto, con due voti a favore della<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>concessione immediata e tre per rivederla, fu deciso che Jacques Herman
avrebbe rivisto la ricerca di Roby sulla base della discussione in Commissione,
e che avrebbe sottoposto la stessa quanto prima ai cinque commissari per la
approvazione finale e la concessione del dottorato. Jacques Herman disse a Roby
che in un paio di settimane sarebbe stato tutto a posto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poi, si avviarono tutti e cinque, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques Herman, Lieven De Winter, Virgilio
Ilari, Christian de Visscher e Roby al pranzo post-Commissione. Christian de
Visscher, un po’ sconvolto, di certo frastornato, da tutte quelle cose che
aveva ascoltato in Commissione su Roby e sulla sua ricerca, tanto per
dimostrare a Roby che lui, Christian de Visscher, non capisse nulla né delle
situazioni né di ricerca, chiese a Roby come mai avesse fatto una ricerca su un
tale e contestato argomento. Cosa poteva rispondere Roby, dargli del
minchione?! Non rispose nulla. A tavola, Virgilio Ilari parlò tutto il tempo
con Lieven De Winter di cui si era innamorato. Discussero, a livello di scambio
di battute da bar, sui destini del mondo. Lieven De Winter le notizie se le
vedeva ai telegiornali. Virgilio Ilari se le leggeva sui quotidiani. Tecniche
di sopravvivenza per accademici che se le bevono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nel pomeriggio, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman, come da programma standard, portò Virgilio Ilari a tenere
una conferenza a qualche scolaresca dell’Università. L’Ilari, da storico
militare, si sentì in dovere di qualche sproloquio sulla “linea del Piave”.
Ogni belga, tanto per coprire che le FFAA belghe siano sempre state identiche,
si è sempre sentito dire che i soldati italiani fossero e siano dei cagasotto.
In quel contesto, gli sproloqui dell’Ilari facevano colore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La sera, Jacques Herman portò Virgilio Ilari e Roby a casa sua per la cena,
come da programma standard. Jacques Herman aveva cercato di invitare la troia
che gli era era stata data, da Frognier, come assistente alla UCL, ma questa,
cui era stato detto dalle altre troie del clan-Frognier che Frognier non
avrebbe mai fatto passare il dottorato di Roby, declinò l’invito con la scusa
che doveva studiare. Stava infatti finendo, in ritardo, la tesina del DEA. Era
invece presente il terrorista ucraino, con ragazza di organizzazioni fasciste
fiamminghe, che era stato affibbiato dal Frognier all’Herman come assistente
per sue attività a Bruxelles. Costui era anche suo studente a LLN. Sproloqui
tra finti colti. C’era anche la moglie di Herman, una fiamminga che la dava in
giro dopo essersi sistemata col riccastro Herman. La figlia adolescente la
avevano invece mandata altrove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Scoperto che Roby aveva perso il treno, dato che la stazione di Bruxelles
in direzione di LLN chiudeva prima di mezzanotte, l’Herman accompagnò sia
l’Ilari che Roby all’albergo dove alloggiava l’Ilari dove Roby si pagò una
stanza. Ah, l’Ilari, che aveva la coda di paglia, ed era spaventato dagli
eventi della giornata, si<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>era offerto di
pagarla lui. Figuriamoci. L’Ilari passò una notte insonne, pensando in che guai
potesse esserci cacciato. Prima gli era sembrato di poter sostenere una ricerca
e magari pure di indirizzarla secondo suoi fini da sporcaccione patriottardo.
Ora si era trovato lì a Bruxelles col Servizio Segreto e Frognier-DeWinter che
se erano chiaramente inventati di tutti i colori perché a Roby fossero segate
le gambe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Impulso a confessare. L’Ilari è di quei pidocchi paranoico-ossessi che
quando siano ‘obbligati’ a fare delle porcate si devono creare la
giustificazione che la colpa sia dell’altro, del colpito. L’Ilari si vedeva
pure dinnanzi lo spirito della sua mammina che lo sgridava di nuovo, cosa per
lui tormentosa ed intollerabile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Per cui, la mattina di sabato
1/12/2001, quando si era ripromesso di fare un passeggiata per Bruxelles come
forma di saluto a Roby, e Roby come forma di cortesia all’Ilari che era andato
fino a LLN per il suo dottorato, il </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Virgilio Ilari era sul
nevrotico-teso-ossesso. Doveva trovare a tutti i costi una una qualche colpa in
Roby per assolversi che lui Virgilio Ilari fosse uno sporcaccione e che neppure
capisse le situazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Se passando nei pressi del Palazzo di Giustizia, chiuso di sabato, ma cui
Roby aveva dato un’occhiata un giorno che era andato a Bruxelles a cercare un
negozio di computer, Roby esclamava:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Oh, quest’edificio è pieno di simbolismi massonici”, ecco che
l’Ilari si metteva ad urlare come un ossesso:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ecco, ho capito, sei un massone! Sì, devi essere di una loggia
detestata dai Carabinieri, dalla NATO e da Frognier. Sì, sì, confessa di essere
un massone della loggia sbagliata! ...Sei mica della P2, o della P3, o della
P4, o della P5?! Ecco mi avete teso una trappola per rovinarmi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se Roby si soffermava a guardare uno di quei curiosi volti di Mao che
continuano ad apparire inspiegabilmente su vecchi muri, ecco che l’Ilari
gridava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ecco, ho capito, sei un terrorista maoista! Ora, ho capito! Ora, ho
proprio capito! Confessa!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se Roby guardava dei libri in una curiosa libreria forse di destra,
l’Ilari esclamava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma allora sei un terrorista nero! Qualcuno lo aveva detto ieri...
Ecco, ora ho capito! Sei un terrorista nero! Confessa! Confessa! A me puoi
dirlo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se Roby guardava verso la sinagoga di 32 Rue de la Regence, che in
effetti è a due passi dal </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Palazzo di Giustizia, </span><span lang="IT">e commentava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Guarda che bellezza austera ed anonima. E dentro, a parte che vi è
la simbologia ebraica, ha proprio la struttura di una chiesa cattolica.”,
l’Ilari cominciava ad agitarsi sconnesso:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ho capito! Ho capito! Finalmente, ho capito! Sei un giudeo schifoso,
di quello che hanno assassinato Gesù, gli oppressori del mondo, i negatori
della patrie! Giudeo schifoso!!! Ora ho capito perché ieri... ..oh, cosa sto
dicendo?!... ...No, no, no, scusami, stavo scherzando... Ma figuriamoci ché poi
i giudei sono vendicativi... Immagina che dei miei familiari, mio padre e mio
nonno, anche mia madre e famiglia, che avevano denunciato dei giudei di Roma,
poi arrestati dai nazisti e mai più ritornati, loro parenti sopravvissuti,
parenti di quei giudei schifosi, dicevano a quei miei parenti patrioti, che in
fondo avevano solo fatto il loro dovere di denunciali, che erano degli infami
antisemiti. Mai mettersi contro i giudei! No, no, io sono amico dei giudei!
...Quelli sono vendicativi! Chissà che cosa mi possono fare... Roby scherzavo,
anzi vorrei confessarti che pensavo di circoncidermi e di prendere i voti
ebraici. Mi puoi dire come si fa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">In un paio di giorni, Roby sfoltì la ricerca dottorale, sì che le
correzioni di cui era stato incaricato l’Herman potessero concentrarsi
sull’essenziale. E portò la versione accorciata, e pronta per la correzione,
all’Herman stesso, non appena questi venne all’UCL. Ovviamente, non occorsero
due settimane, ma mesi, dato che l’Herman agitato che tanto non se ne sarebbe
fatto nulla, se la prese lunga. Taglia qua, taglia là, ma senza intaccare
l’ossatura della ricerca, la tesi fu accademicamente perfetta per aprile 2002.
L’Herman ebbe il parere favorevole di Ilari, oltre ai suoi due voti, il suo e
quello della </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Schmiegelow. Vi era dunque la maggioranza della
Commissione Dottorale per la concessione del dottorato a Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Gli Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO a Roma avevano detto
all’Ilari che poteva pure mandare il suo parere favorevole, così lui si
copriva, ché intanto avrebbero provveduto da Bruxelles a bloccare il tutto. Fu
quello fecero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Frognier disse a DeWinter che, se lui avesse mai dato parere favorevole al
dottorato di Roby, sarebbe stato licenziato dall’Università e non avrebbe mai
più trovato lavoro dato che ci avrebbero pensato gli Polizie Segrete /
Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>che, con la piena collaborazione del Rettore dell’UCL, avevano montato
quell’operazione contro Roby, a tagliargli le gambe per sempre. A quel punto,
DeWinter si dimise dalla Commissione Dottorale per il dottorato di Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poi, Frognier, con agenti delle </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizie Segrete /
Squadroni della Morte della CoronaBelga-NATO, andò a parlare sia con </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques Herman, il promotore del
dottorato, che con la Michèle Schmiegelow, che col Presidente del Dipartimento
Christian de Visscher, visto che era lui, quest’ultimo, che, formalmente,
poteva e doveva bloccare il dottorato di Roby pur in presenza dalla maggioranza
dei voti per concederlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">S</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">ia a </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Jacques Herman
che a Michèle Schmiegelow fu detto quello che era stato già detto a<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lieven De Winter, cioè che si trattava di una
operazione coperta delle </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Polizie Segrete / Squadroni della
Morte della CoronaBelga-NATO, su richiesta NATO, che vi era la piena
collaborazione del Rettore dell’UCL e che, si fossero mai frapposti, sarebbero
stati licenziati dall’Università e non avrebbe mai più trovato lavoro da
nessuna parte. “Vi sottopongono a <i>State/Government-Organized Stalking-Mobbing</i>
come quel Roby ed immaginatevi quel che succederebbe a voi ed alle vostre
famiglie. Se non riuscite ad immaginarvelo, vi diciamo poi meglio di quel Roby
cui hanno segato le gambe...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman non era in necessità materiali, ma fare il professore, ed a
LLN, senza il rischio di trasferimenti altrove [lì lo avrebbero segato in tutto
il mondo, si fosse mai frapposto], faceva parte della sua identità di fronte
alla famiglia che, poi, consisteva in una moglie che si faceva i fatti suoi e
nella sua unica figlia, allora ancora adolescente, che lui voleva avviare verso
una carriera simile alla sua o migliore.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Michèle Schmiegelow, che ebbe subito una crisi isterica, e si mise a
piagnucolare ed inveire contro Jacques Herman chiedendogli in che pasticcio
l’avesse cacciata, è quella già illustrata. Beh, merita di essere illustrata
meglio... Viene da una famiglia di nazisti tedeschi, ben agganciati, e tutti
variamente arricchitisi col nazismo e con la guerra. Gli Schmiegelow, di
Rostock, coinvolti in crimini di guerra (contro sia ebrei, che polacchi, che
russi) difficilmente negabili, non si fidano neppure un po’ a restare nell’area
di prossima occupazione sovietica. Lasciano in Germania occidentale, e pure
abbastanza distante dalla frontiera con l’area sovietica, chi per ragioni
anagrafiche non sia perseguibile, mentre l’organizzazione ODESSA ne fa
espatriare una nutrita schiera in Argentina e Brasile. Alcuni, incappati nelle
maglie poliziesche e militari degli occupanti angloamericani riescono a farsi
ingaggiare dagli stessi ed espatriano in Nord America.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Henrik Schmiegelow, nato a Rostock il 29
gennaio 1941 può restare e crescere nella RFT. </span><span lang="IT">Si sposerà
poi con Michèle Schmiegelow, nata a Bruxelles il 29 dicembre 1945. Il 3 ottobre
1990, la RDT cessa di esistere e viene incorporata nella RFT. I coniugi
Schmiegelow possono allora tornarsene nella originaria Rostock, nel
Mecklenburg-Vorpommern, precisamente, ora, a 10 Bleicherstrasse, 18273 Güstrow
dove vivono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">A quel punto, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Jacques Herman, che tra le altre
virtù ha pure quella di considerarsi furbissimo, ebbe pronta la soluzione: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">- “Miei cari amici e colleghi, se proprio deve crollare la monarchia e la
NATO, è ovvio che non si possa procedere con... Anche se io ho già mandato a
Roby copia del parere positivo di Ilari e della Schmiegelow, ed anche se,
ovviamente, vi è il parere positivo mio che ho corretto tutto come da incarico
da voi datomi, dico a Roby che ci sono state richieste pressanti ed
irresistibili per la correzione ulteriore della sua ricerca. I voti in
Commissione sono sei in tutto, con quello del Presidente della Commissione, qui
Christian de Visscher, se non si astiene. In questo caso, ecco allora che tre
voti a favore non sono più sufficienti perché il mio carissimo André-Paul
Frognier mantiene il voto contro, il caro Christian de Visscher non si astiene
e ritiene si debba continuare con le correzioni, il caro Lieven De Winter che
in precedenza era contro si è ora dimesso... Beh, anche formalmente, è chiaro
che il Dipartimento, rappresentato dal caro<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Christian de Visscher, non possa dare il dottorato, per il momento, e si
debba continuare con le correzioni... Intanto correggiamo, ...poi mi direte se,
se...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ebbero tutti eiaculazioni ed orgasmi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- “Nostro caro Jacques Herman sei il
solito genio che abbiamo sempre conosciuto! Bravo! Bravo! Bravo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">A quel punto, Jacques Herman, che aveva già comunicato a Roby che vi era la
maggioranza della Commissione Dottorale per concedergli il dottorato, gli mandò
una email e gli disse che c’erano degli intoppi per cui doveva parlargli. Gli
disse che lo aspettava nel suo ufficio ad una certa ora un certo giorno. Doveva
proporre a Roby la correzione infinita della sua ricerca. In pratica, aspettare
all’infinito senza fare nulla, perché non vi era nulla da correggere e Jacques
Herman ben lo sapeva. Anche Roby avesse presentato un testo scritto da
Frognier, il veto era su Roby, da parte dei CC-NATO, non su quello avesse
presentato come ricerca dottorale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby non andò e mandò una email ai vari commissari della ‘sua’ Commissione
Dottorale UCL, non all’Ilari, dove diceva semplicemente che vi era la
maggioranza della Commissione Dottorale per concedergli il dottorato, per cui
non volevano darglielo solo per le note opposizioni esterne, e che, come
trucco, volevano farlo restare all’infinito ed a sue spese, paralizzato alla
UCL per il massacro infinito della sua ricerca dottorale che era ora
accademicamente perfetta, come da richieste della Commissione Dottorale del
30/11/2001 con Jacques Herman come controllore e garante.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">L’impulso a confessare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Lieven De Winter si dimette dalla Commissione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Christian de Visscher, eletto Presidente del Dipartimento proprio perché
non capisce nulla ma obbedisce a tutte le mafie, risponde a Roby che questi non
può certo lamentarsi di non essere stato ben seguito da Herman.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">La Michèle Schmiegelow risponde urlando e sguaiata che ci si deve
uniformare agli ordini di André-Paul Frognier. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Stop.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby continua ad iscriversi per alcuni anni alla UCL, dato che il dottorato
è formalmente sempre aperto. Poi, la segreteria degli studenti, ad una
successiva richiesta di iscrizione, gli risponde che almeno avrebbero bisogno
di un recapito in Belgio e non in Cina. Era un periodo che facevano chiedere
tre volte al giorno a Roby, dai suoi insegnanti di cinese, perché non se ne
tornasse in Europa. Per cui, le Polizie Segrete / Squadroni della Morte della
CoronaBelga-NATO speravano che avendolo magari lì in Belgio potessero ottenere
l’autorizzazione a defenestrarlo etc, tecniche di uso corrente in Belgio per
liquidare chi venga ritenuto scomodo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">L’impulso a confessare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby non riceverà mai alcuna comunicazione che la sua ricerca dottorale non
vada bene o che il dottorato sia stato respinto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby chiederà periodicamente di comunicargli che cosa vi sia da correggere
nella sua ricerca dottorale, ma nessuno gli risponderà mai nulla anche perché
tutti sapevano che il problema non era quello. L’unico problema era il
terrorismo di Stato e le persecuzioni montate dalle Polizie Segrete / Squadroni
della Morte dei Carabinieri, con appoggio NATO.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Ah, Roby scriverà pure, subito, a chi era al governo d’Italiozia, e
dintorni, allora, ma non riceverà mai alcun riscontro. Gianni Letta e Marcello
Dell'Utri erano troppo occupati a delinquere con le Polizie Segrete
Carabinieri. Silvio Berlusconi era troppo occupato a delinquere, ed raccontare
balle di copertura a chi governava al posto suo. ...Altri sporcaccioni...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Roby rinuncia al finanziamento che aveva già ottenuto dell’UCL per andare a
Taiwan. Non che Roby avesse particolari meriti. Tutti gli aspiranti a quei
finanziamenti volevano, se possibile, andare nella RPC. Dunque i finanziamenti
per la RPC erano esauriti, mentre ve ne erano disponibili per la ROC, cioè per
Taiwan. Roby ne ottenne uno. Vi rinunciò e, a fine agosto 2002, se ne andò a
spese sue in Cina. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Quod erat demonstrandum [Q.E.D.]...?!</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Last but not least.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">No, no, non vi è nulla da dimostrare. E poi, quanto segue, sarebbe un </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Q.E.D. solo, o soprattutto, od in apparenza, relativamente a pazzie
congenite di Scatizzi e dintorni, e pure contorni... Lasciamo un titoletto di
paragrafo o capitoletto impreciso. A volte si rende meglio con l’imprecisione.
Un più esatto <i>last but not least</i> avrebbe potuto sembrare un nuovo
fronte, mentre quanto segue è sì temporalmente successivo a tutto, ma pure
agganciato a ‘fronti’ precedenti. Beh, alla fin fine il contenuto è ben più
importante di un’etichetta occasionale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Serena, la figlia di Roby e solo di Roby, ha finalmente una sua email
personale essendosi associata all’</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">AIMI, l’Associazione
Italiana Massaggio Infantile, come insegnate autorizzata della stessa. È
architetta, e lavora come tale, pur senza salario, presso <i>I Ricostruttori</i>,
col trucchetto che essendo tra il loro personale religioso o para-religioso [i
cosiddetti <i>consacrati</i>] possono non pagarla. Essendo sottoposta a <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i> da parte delle Squadroni della Morte / Polizie Segrete
CC-NATO, pur non sapendolo, lo vede, lo percepisce di essere marginalizzata
all’interno de <i>I Ricostruttori</i>. Tutti i <i>consacrati</i> sono tenuti in
stato di schiavitù ma lo vede che lei lo è pure di più, dato che le stanno più
addosso con le proibizioni. Ne è anche disillusa perché, passata la fase dello <i>Statu
Nascenti</i>, lo ha ben visto che tutti pensano ai fatti loro, soprattutto la
gerarchia di preti ed altri notabili. Non ha tuttavia il coraggio di rompere,
anche perché, a 43 anni [è del 7/07/72], tenuta in isolamento dal mondo (senza
media di informazione), per lei è un mistero come trovarsi da sola in mezzo ad
una strada, e senza soldi in tasca, e trovarsi delle soluzioni a tutto. Avrebbe
voluto cercare qualcosa nel settore medico, proprio per tentare di fare
qualcosa d’altro, nell’illusione di avere qualcosa di vendibile. In realtà la
sua professione, e con vasta esperienza, di architetta, con possibilità anche
di firmare progetti di costruzione, è più vendibile di ogni altra cosa, ma a
lei hanno fatto credere non serva a nulla. Il massimo gli abbiano concesso i
preti de <i>I Ricostruttori</i>, cui lei deve chiedere autorizzazione per ogni
cosa, è stato un corsetto AIMI. Ma da qui è pure scaturita una sua email.
Tenuta in totale segregazione, non può usare computer né internet. La usa di
straforo ogni qualche mese, per dare un’occhiata alla cassetta di email
dell’AIMI.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il 22/06/2015, Roby manda un’email a questa prima ed unica email che
Serena si trova e che usa di straforo occasionalmente, molto
occasionalmente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">“Salve, Serena! ...Perché non vieni a Berlino...? Baci. Roby”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">“Ci sono pure tante belle cose da vedere... [link con migliaia di foto
fatte da Roby a Berlino. E messe su flickr.com]”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Serena risponde domenica 16/08/2015.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">09:18: “Ciao babbo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">10:22: “Ciao, Serena. Ah, finalmente hai una email tua. Perché non
vieni un po' qui? Abbracci”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Serena: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">10:36: “Anche io ho voglia di vederti. Proprio ora ora non riesco. A
settembre, se mi slitta un impegno. Sennò se ne parla a gennaio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">10:40: “Ho visto Berlino tanti anni fa. È molto cambiata. Le hai fatte
tu le foto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Roby: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">10:40: “Sei proprio occupatissima! Fammi sapere. Potresti anche venire
con biglietto di sola andata. C’è tanta gente che viene a lavorare e vivere a
Berlino. Il Dio è lo stesso. Non cambia se una si sposta.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">10:44: “Ah, sei già stata a Berlino? Io è la prima volta. Arrivai qui
da Rio da Janeiro il 27/10/2013. Le foto lì sono tutte mie. Con la macchinetta
[fotografica] elettronica non costano nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Appena Serena esclama: “Mi ha scritto papi e dice di andare da lui a
Berlino!”, Nikla diviene nera e si sente sprofondate: “Serena, ma cosa
faaaaaaaaaaaaaaaai... Lo sai che padre Guidalberto [Bormolini],, come già il
Cappelletto, ti ha vietato di...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Serena fa appena in tempo ad esclamare: “Che belle e quante sono queste
foto di Berlino... Come è cambiata! ...Oh, papi mi dice che posso anche andare
lì per restare con lui e trovarmi un lavoro a Berlino... Magari!!!”, che Nikla
le salta addosso, comincia a picchiarla selvaggiamente e le strappa il computer
che spegne subito: “Schifosa! Schifosa! Tu sei mia, solo mia! Miiiiiiiiiiiiiia.
Non posso vivere da sooooola! Ecco mi vuoi abbandonare e farmi soffrire. E poi
cosa mi dice la mia mammina Mina dal paradiso. Schifosa, fai soffrire pure lei!
Ora devo riferire tutto all’organizzazione [<i>I Ricostruttori</i>] ché ti
avevano vietato di usare i computer... Ma tu disubbidisci. Lo sai che devi
prima chiedere l’autorizzazione al prete su chi puoi contattare o meno. Io
faccio peccato mortale se non vado subito a riferire quello che hai fatto
perché prendano provvedimenti!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nikla agitatissima, corre subito a chiamare sia Guidalberto Bormolini
che altri preti della sua associazione a delinquere in carico dello </span><i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">State/Government-Organized Stalking-Mobbing</span></i><span lang="IT"> fatto
montare dagli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO</span><span lang="IT"> contro Serena, di cui si è detto in precedenza. Nikla chiama subito
pure il maggiore del </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Centro Torture e Persecuzioni di
Torino della Polizia Segreta Carabinieri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">A tutti dice un po’ le stesse cose, la Nikla con quel suo eloquio da
ossessa dove passa dai gridolini, ai pianti, alle urla: “Va fermato! Va
fermato! Quel Roby si è rifatto vivo con Serena. ...Ma a quello chi le dice le
cose? Le ha detto di andare a Berlino da lui... ...A Berlino, Serena se la era
spassata, ...puttana! Puttana!..., col suo fidanzato, quando lei si divertiva
mentre io e la mia mammina soffrivamo per causa sua. Quel demonio di Roby lo
sapeva... Ma chi le dice le cose a quello?! Sa sempre tutto. Lo sappiamo che
c’è qualcuno che lo tiene sempre informato, a quello... Appena Serena ha
sentito Berlino, io l’ho vista che è subito avvampata. Si è rivista lei nel
letto col suo ragazzo a fare le sporcaccionate. Puttana! Puttana! Lei è una
peccatrice. Pensa sempre a quella cosa lì. Ed ecco che spunta Roby a Berlino,
che le dice che potrebbe andare a vivere ed a lavorare lì. Ed io lo ho visto
che faccia che ha fatto Serena... Quel Roby è un demonio! È un demonio! Io va
l’avevö venduta perché la teneste segregata..., per il suo bene, per espiare i
suoi peccati... Dovete fermala! Dovete segregarla meglio!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Signora, si calmi... E ce lo dice ora che quando viene da lei lei le
fa usare il computer?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “E che ne posso io?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Signora, lei lo sa che noi abbiamo vietato a Serena qualunque
comunicazione non autorizzata... Ed ora lei si scuote solo perché il padre la
ha contattata e ciò è stato possibile perché lei, non noi, le ha fatto usare
internet...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma cosa mi dite?! Io la controllo!!! Dovete essere voi che...
Vedete?! Le avete lasciato fare quel corso, le hanno dato un’email e quel Roby
la ha subito scoperta... Quello è un demonio! Lo sapete che quello è uno hacker
intergalattico. Perché non lo avete ancora eliminato. Non tollero che senta o
veda Serena, per il suo bene... ...per il bene di Serena... Va tenuta
segregata! Siete voi che dovete vietarle di usare internet e le email...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Signora, in effetti Serena ha violato nostre disposizioni, anche se
ora era sotto il suo controllo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ed io vi ho subito informato!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Va bene, signora. Parleremo con Serena.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Rikkio, Rikkio, quel demone mi vuole portare via Serena!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Nikla, anche io sono sempre solo! Sono tornato a casa che è domenica
e Rita è andata a farsi fare da un ragazzotto nipote di una sua amica. Cosa ci
troverà mai un ventenne in una sessantenne?! Lei dice che anche se quello si
vuole solo divertire, almeno lei se la gode. Mi fa un sorrisetto, e mi dice,
con irrisione, che va cuccarselo bello grosso e duro. Quello la chiama e lei
va. Con gli altri, è lo stesso. Io speravo che si quietasse ora che è
vecchia... Ed io resto sempre solo! Vengo a casa il fine settimana per la
famiglia e resto solo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Rikkio, ma è Roby, Roby che si è rifatto vivo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ah, ma è ancora in giro quello?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Rikkio, mi avevate garantito che lo liquidavate! Invece se ne sta
tranquillo a Berlino ed ha detto a Serena di andare lì da lui, magari pure di
restarci...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Anche a me avevano detto che lo liquidavano. ...E Serena?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Rikkio, mi sono infuriata, la ho picchia per bene e la ho rimandata
dai preti dell’organizzazione che la tengano ben segregata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ed allora cosa vuoi da me?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Rikkio, io l’ho vista... Puttana! Puttana! Appena Serena ha sentito
Berlino ha pensato a quando se la spassava col ragazzo!!! Ma a Roby chi le dice
le cose?! Va fermato! Va fermato!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Certo che va fermato! Va distrutto! Va distrutto! ...Nikla, chiama
gli </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO! Cosa
ci posso fare io?!</span><span lang="IT">”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Li ho già chiamati. Ho chiamato tutti, io! Ecco, tutti mi lasciano
sola!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Nikla, dovete smetterla tutti di rompermi i coglioni! Sono esausto.
Ho anche io i miei problemi. Certo, che quello va distrutto. Ma cosa ne posso
io, ora! Tenete Serena ben segregata! Ora chiamo pure io la Polizia Segreta,
anche se, dopo tanti anni di tentativi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Si agitarono. Si chiamarono. Chiamarono i CC-NATO. Se le contarono.
Trovarono ‘soluzioni’... Si montarono reciprocamente. Si smontarono nelle
depressioni e negli odi astiosi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">Gli Squadroni della Morte / Polizie Segrete CC-NATO
dissero loro che più che tenere segregata Serena, finché la stessa si lasciasse
tenere segregata, non è che potessero fare. Potevano solo sperare in qualche
iniziatica sconsiderata del Roby si da poterlo incriminare, o chiamargli
un’ambulanza, per qualcosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il pappone capo de <i>I Ricostruttori</i>, Guidalberto Bormolini, ed
suoi preti furono subito addosso a Serena:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Serena, tu hai firmato un impegno con noi... E noi veniamo ora a
sapere che hai un indirizzo email personale e che hai usato internet... Chissà
che altro avrai fatto?! Quando una viola una regola, e noi lo sappiamo, ci
chiediamo sempre che cosa possa avere fatto che non noi non si sia ancora
saputo... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Ma era mio papà...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Serena, non rispondere! Noi stiamo discutendo di una regola...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Posso vedere il mio papà?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Insisti?! Serena, noi siamo preposti a tutti voi perché siamo
pastori di anime, oltre che per volontà del nostro fondatore che ora ci guarda
dal paradiso. Sappiamo dunque quello sia bene per ognuno di noi e voi, e per
noi tutti. Se vuoi entrare in contatto diretto od indiretto con qualcuno, devi
solo seguire le procedure usuali e noi ti faremo sapere le nostre decisioni
dopo avere ben valutato. ...Questo almeno, finché resterai tra noi. ...Ma dove
vuoi andare, alla tua età, dopo un ventennio...?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La obbligarono dunque a non usare più internet, né quella email dell’</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">AIMI [Associazione Italiana Massaggio Infantile] e tanto meno a contattare
ulteriormente Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">...Sapete come funzioni l’osservazione della traiettoria di un fotone?
L’osservazione interferisce con la traiettoria. Qui siamo al 25 gennaio 2016 e
chiudiamo questo testo. Non temiamo smentite sul passato. Ma neppure ce ne
fregherebbe nulla. Il futuro non smentisce mai nulla, se non sé stesso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 2.85pt 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ah, lo ripetiamo, non fosse stato abbastanza chiaro. Ci siamo inventati
tutto. Siamo sicuri che i nomi e cognomi qui riportati non esistano, che non li
abbia nessuno. Se qualcuno li avesse mai, non è lui. Nulla esiste: entità,
denominazioni, città, Stati, sigle, acronimi. Se qualcosa mai esistesse è
proprio un caso. Siamo sicuri di essere del tutto privi di fervida
immaginazione e di capacità inventive. Dobbiamo tuttavia confessare che, quando
scriviamo, scriviamo in trance. Quello che ne esce ne esce! E se mai sembrasse
tutto vero... Oh, lo spereremmo davvero! Allora sì che avremmo scritto qualcosa
di utile,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>forse. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-44210418675948653712015-12-13T13:17:00.001+01:002016-03-04T13:26:44.923+01:00mashal-086. Staatsterrorismus bei Allegretto, Berlin<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-086. Staatsterrorismus bei Allegretto, Berlin </span></b></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt;">Carabinieri-NATO S/G-OS-M in Deutschland. </span></b></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt;">Allegretto, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> BMB Solutions
GmbH, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i> Genusskombinat, Berlin.
04/2014..10/2015</span></b><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Keywords</span></u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Carabinieri, Polizia Segreta CC,
State/Government-Organized Stalking-Mobbing, S/G-OS-M, Antisemitismus, deutsche
Antisemitismus, anglo-amerikanischen Antisemitismus, Anti-Semitism, German
anti-Semitism, Anglo-American anti-Semitism, NATO, Terrorismo di Stato, State
Terrorism, Staatsterrorismus, Carabinieri-NATO death squads, Squadroni della
Morte dei Carabinieri, Quirinale. governo italiano, Ministero dell’Interno,
Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Repubblica
Italiana, Giorgio Napolitano di Savoia, Sergio Mattarella, Angela Merkel,
Joachim Gauck, BfV-LfV-BND-MAD, Freikorps, StaSi, GeStaPo</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Fenomenologia di una persecuzione di Stato, di Stato italico come origine
dato che la montano gli Squadroni della Morte dei Carabinieri-NATO, decenni fa,
ed ora la implementano in questo luogo specifico e per questo periodo
specifico. Vi sono dunque precedenti, non occasionali ma in successione,
continui, come ci saranno seguiti, e come vi sono, naturalmente, altre
fenomenologie della stessa persecuzione in parallelo a questo luogo specifico e
per questo periodo specifico. Lo S/G-OS-M è la proibizione segreta, di Stato,
sulla base di decreti segreti (per cui occorrono firme sotto di essi,
precisamente le firme del Presidente della Repubblica, del capo del governo
formale, e dei Ministri dell’Interno e della Difesa, con copertura del CoPaSir,
del Parlamento – tutto il funzionamento degli apparati dello Stato è basato su
sistemi di commissioni, ed anche di deleghe, per cui, come in qualunque
macchina di sterminio, ognuno fa finta di non saperne nulla né di averne
responsabilità, però, poi, sono individui quelli che ordinano, firmano ed
eseguono; il non saperne nulla ed il non avere responsabilità è solo una
simulazione per i polli, i sudditi del Principe/Stato), di lavorare, studiare
formalmente, vivere. Per quel che possono ovviamente, che è molto ma non
riescono, di solito, ad arrivare al 100%. Dipende un po’ da loro, un po’ dalle
circostanze, un po’ dal bersaglio, qui io. Sono attività clandestine di Stato,
dunque hanno i poteri, ma anche qualche limite talvolta, connaturato a questo
genere di attività. Lo S/G-OS-M è una forma di terrorismo di Stato. Ve ne sono
tante altre. Tutte vengono implementate sulla base di decreti segreti con le
firme e responsabilità dei sopraddetti. ...Non ditelo ai Grulli colle<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stellette (o come so chiameranno domani gli
altri ‘nuovi’ del momento – il marketing politico ha sempre bisogno di ‘nuovi’;
sono le tecniche gattopardiane perché tutto resti come sempre pur fingendo
innovazioni positive; il Potere NON cambia MAI, nei suoi meccanismi
fondamentali, nei millenni!), ma tanto non ne frega loro nulla. Sono i soliti
chiacchieroni del momento, nel momento esuberanti e pubblicizzati. Ce ne sono
stati altri in passato. Ve ne saranno altri ancora in futuro. La politica è
marketing per cui devono inventarsi sigle nuove, facce nuove, per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>catalizzare quelli che non si bevono più il
vecchio ma si gettano subito su quello che appare nuovo. Del resto, al pollo
medio basta uno spruzzo di propaganda mediatica e si adagia ed adatta a
qualunque slogan ripetuto un paio di volte sui media. Il giochetto del nuovo
succedeva anche coi partiti ‘storici’, quelli di prima del golpe di Capaci del
1992 che mutò, in peggio, per vari aspetti, il regime Costituzionale ed
economico, con la super-centralizzazione istituzionale nel Quirinale
funzionalizzata alla devastazione finale del sistema economico e produttivo.
Prima, di solito, il vecchio veniva riverniciato e presentato come nuovo, o
facce di nuovi aspiranti si aggiungevano alle vecchie, mentre qualche vecchio
veniva fatto fuori o scompariva di suo. Beh, anche il nuovo non è che fosse poi
così nuovo. Del resto, non è neppure che il nuovo sia un valore positivo
(cercano di dirlo, per puro marketing, ma sono balle). Erano comunque tutte facce
variamente già presenti. Vecchi puttani e puttane. Inoltre, anche tutti quelli
che si vendono e sono venduti come nuovo-nuovo... ...radiculi, communisti
vivoluzionavi, fasci idem quando erano di moda (alcuni lo sono di nuovo),
grulli, perfino il Berluska sceso dai freschi cieli dell’imprenditoria [lui
solo di copertura per gli andreottiani di G.Letta – il Berluska ha solo fatto
da collettore di voti, NON ha MAI governato, ...si faceva vedere per i polli],
o comunque si chiamino, cioè chiunque si inventi o lasci passare l’ufficio
marketing del SIS britannico dipartimento italico [loro creano Italiozia nel
1860-61 coi terroristi di Mazzini e coi Savoia, loro ne gestiscono le
macro-policies], ...sì, insomma, sono poi tutti uguali, su queste cose, come su
altre. Quando dalla piazzate delle campagne elettorali e delle agitazioni di
piazza, si trovino poi in parlamenti, commissioni degli stessi, ministeri, e su
su, o giù-giù, ecco che sono poi tutti uguali. O si adeguano o si adeguano. Uno
di dà un contegno, si dice che deve essere responsabile, che in fondo parlare o
metter naso in cose in cui proprio non si può, e dove ci si scotta e peggio...
...Lo sapete come è il filisteo medio, e pure quello non medio, anche quello
che non si ritiene filisteo... Ah, dicevano, il decreto segreto per ciascuna di
queste operazioni clandestine, di terrorismo di Stato... Occorrono pure altre
firme, sotto il decreto segreto od i decreti segreti. Se poi viene, ...come si
dice upgraded?, ...sì, se ottengono la elevazione/promozione (loro la chiamano
“classificazione superiore”) a livello NATO, per cui ti seguono e colpiscono in
pratica in tutto il mondo, occorrono altre firme. Sia per iniziarla, che poi
per espanderla a livello NATO, come per qualunque altra variazione, devono montare
dei dossier e su quella base ottenere delle firme istituzionali. Sono attività
delinquenziali e maniacali di Stato e di Stati, per cui è tutto segreto. Per le
attività delinquenziali di Stato, che siano S/G-OS-M, cioè queste persecuzioni,
o che siano massacri, assassinii, stragi, terrorismi e mafie, lo Stato e gli
Stati usano le Polizie Segrete che non hanno questo nome ma che sono
funzionari, burocrati, variamente maniacali e corrotti, che usano le sigle e le
coperture più differenti [un po’ tutte le burocrazie, anche non strettamente
militari e poliziesche, hanno sezioni, o soggetti, di Polizia Segreta] con
tesserini e regolamenti [cioè leggi dei parlamenti, non particolarmente
pubblicizzate (ed i relativi regolamenti – questi segreti, segretissimi) ma che
danno poteri assoluti in situazioni eccezionali, situazioni eccezionali la cui
dichiarazione è del tutto arbitraria, per cui i vertici istituzionali possono
fare, in pratica, quello che vogliono senza alcuna responsabilità legale e
penale] che danno loro il potere di commettere crimini, di dare ordini ad altri
apparati burocratici, magistrature incluse, e di essere per essi [questi
crimini] legalmente coperti, dunque non penalmente né civilmente responsabili,
non perseguibili, per questi crimini, purché agiscano su ordine istituzionale.
A volte lo chiamano Segreto di Stato, altre volte Segreto Politico-Militare,
spesso non lo chiamano in nessun modo perché è tutto così segreto che non si
può neppure dire vi sia un qualche segreto. Ovviamente, quando un ufficiale di
Polizia Segreta si presenta ad individui ed aziende, per chiedere la loro
cooperazione in crimini, non è che la conti subito tutta. Anzi tutta-tutta non
la conta mai. Non la sanno neppure loro. Sono ignoranti militari e sbirri.
All’inizio, l’ufficiale di Polizia Segreta non dice pressoché nulla. Dice che
c’è un’indagine, ovviamente segretissima (ma a chi ha di fronte può dirlo - di
lì testa subito se si trova di fronte dei debosciati senza alcuna moralità ed
idioti come lui stesso o lei stessa deve essere), e che dunque è lì per quello.
L’importante è creare immediatamente agitazione ed affermare il proprio potere,
il proprio potere maniacale e delinquenziale, che è poi il potere del
Principe-Stato. Corrotti ed ignoranti, spesso neppure gli agenti di Polizia
Segreta sanno bene quello che debbano fare. Seguono delle routines che sono
stata indicate loro. Quando si presentano, all’inizio dicono che sono agenti,
investigatori, che vi è un’indagine, ovviamente segretissima ma lo ben dicono
ai soggetti ed/od aziende che si trovano di fronte. Strani ‘segreti’! Poi
chiedono loro di fare cose che sono variamente crimini e demenze, ma assicurano
che chi li commetta e faccia su loro ordine sia coperto. Ovviamente, molto è
giocato sul lasciare intendere. Chiedono di commettere crimini ma lo dicono nel
modo ovvio di chi chieda una cooperazione dovuta, sì che il debosciato medio si
guardi bene dal discutere, e meno ancora dal mettere in discussione quanto
ascoltato e richiesto. V’è sempre in realtà chi si sottragga, pur senza il
potere di opporsi. Il Principe-Stato non tollera opposizioni. Dunque questi
psicopatici delinquenti di Stato assicurano, o lasciano intendere, che v’è la
copertura del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Principe-Stato sui crimini
richiesti. Non è poi proprio così, non del tutto. La suggerita ed assicurata
copertura non v’è in realtà su tutto, visto che mi lasciano pubblicare. E non
si pensi che, perché mi lascino pubblicare, se ne freghino. Non è così. Per
molto meno si incorre in diffamazioni e cose simili, oppure in trattamenti
psichiatrici. Sta di fatto che mi lasciano pubblicare. Se ne pensi quel che si
vuole. Non me ne frega nulla. Né dirò di più dato la delicatezza, diciamo
‘delicatezza’, del punto. La cosa, questo specifico S/G-OS-M, va avanti da un
tre-quattro decenni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mi assumono alla Allegretto-BMB Solutions GmbH, ora
Allegretto-Genusskombinat / BMB Spreecafé GmbH, Anna-Louisa-Karsch-Straße 2,
10178 Berlin, una piccola rete di ristoranti-bar, inizialmente per sette mesi,
inizialmente da aprile ad ottobre 2014 come cuoco/aiutocuoco, Koch/Hilfskoch [è
quello scrivono nel contratto]. Non me ne frea nulla, naturalmente, di un tale
ridicolo lavoro, oramai da sottoproletariato. È solo per fare qualcosa e date
le circostanze specifiche. Poi, nonostante quello che è successo, mi rinnovano
il contratto, con la stessa qualifica, sebbene mi abbiano messo a fare altro
fisso, per il motivo diremo [che è poi quello abbiamo già sinteticamente detto,
lo </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">S/G-OS-M<span style="color: black;">], per un altro anno, dal novembre 2014 all’ottobre 2015. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Uno lo assumi per una cosa. Poi non succede nulla,
diciamo di ‘interno’. Succede solo una cosa esterna, una interferenza, una
delle solite interferenze di Stato e di Stati, il solito </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">S/G-OS-M<span style="color: black;">. Metti costui
[io] a fare altro. E gli rinnovi pure il contratto di lavoro con la qualifica
originaria mentre ha il divieto, di Stato e di Stati, di esercitare quella
qualifica per cui è stato assunto, e continua a fare altro, come appunto da
ordini di Stato e di Stati. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">È così che va la vita, in questa fogna creata da burocrati
‘pubblici’ delinquenti e maniaci che si coprono dietro i poteri ed i
regolamenti delle Polizie Segrete Carabinieri-NATO e della loro rete in pratica
mondiale. Non mi fanno fare altro. Invero, arrivano con le loro ostruzioni, qui
lo stalking-mobbing, sul posto di lavoro [ah, poi, o prima, anzi in parallelo,
vi sono le ostruzioni, gli stalking-mobbing sui luoghi di abitazione e su
quelli di studio] pure per un misero posto in un ristorante. Pure quello è
troppo, per cui devi, su loro ordine al datore di lavoro, fare lo sguattero e,
pure ciò, con stalking-mobbing. Ovviamente la dequalificazione
[dequalificazione rispetto al contratto formale], di cui non me be frega nulla
in realtà, è già essa stessa stalking-mobbing di Stato. A parte che uno
guadagna meno perché hanno meno bisogno di uno sguattero che in cucina che se
uno facesse altre cose. Se uno è per esempio cuoco [come lavoro], o soprattutto
cuoco unico in genere od almeno alcuni giorni, deve essere presente vi siano o
non vi siano clienti, per l’orario di apertura del servizio cucina. Ci sono
ristoranti dove l’orario di cucina è esso stesso flessibile, ma anche
ristoranti dove esso è dato. Un cameriere lo puoi mandare a casa perché magari
lo sostituisce il barista. Il lavapiatti lo puoi egualmente mandare a casa
perché lo può sostituire chiunque. Non il cuoco, se la cucina deve restare
aperta, vi siano o non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vi siano clienti.
Dunque, in cucina, uno fa più ore, per cui il salario è, come dire?, più certo,
per quanto a 8.5 l’ora o poco più non è che poi uno di solito ci si
arricchisca. In una organizzazione di certe dimensioni (lì, pur essendo solo
una piccola rete hanno un 100-200 dipendenti), un lavapiatti (e pure con
l’ordine di non farmi superare le 1000 al mese, in certi mesi invernali pure
con salari che non arrivavano a 400 o 500, nel mio caso) guadagna nettamente
meno di un cuoco cui assicurano un salario minimo complessivo superiore ai
quelli ora citati, comunque sopra i mille euro mensili. D’altro canto, se uno
fa meno ore, ed ha dunque, od<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anche per
questo motivo, un salario inferiore, è anche vero che ha pure più tempo libero
per studiare, leggere, scrivere, se ha interesse a ciò come è il caso mio.
Quanto alla supposta umiliazione [tale è considerata, tale è lo scopo di tali
stalking-mobbing sul luogo di lavoro e pure altrove, da parte delle polizie
Segrete Carabinieri-NATO] di fare lo sguattero, anziché lavorare in cucina,
figuriamoci che umiliazione può essere per uno che abbia frequentato varie
università, si destreggi tra varie discipline intellettuali, scriva etc, fare
lo sguattero anziché il cuoco! Anzi... Lo sguattero è una tipica professione da
intellettuali perseguitati. Mentre i cuochi sono tutti pazzi. Lo sono per una
ragione precisa. Perché quando arrivano gli ordini dai tavoli, nelle ore di
punta e nei momenti di piena, le ansie del cuoco rapidamente salgono ed
esplodono devastandogli la mente spesso già labile, in modo direttamente
proporzionale, o addirittura con correlazione esponenziale, agli ordini che si
accumulano e che lo guardano ossessivi dato che il cliente deve essere servito
in fretta. Tutto deve essere cucinato sotto la pressione di quei foglietti che
aspettano di essere evasi. Non è come nei ristoranti di una volta dove il
cliente poteva aspettare anche mezz’ora od un’ora, e dunque il cuoco poteva
anche prendersela comoda. Là, il cuoco poteva anche fare l’artista. Nelle
cucine di oggi deve correre.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Appena RobertG mi assume, e dunque il mio nome viene
inserito a terminale, esso viene come sempre intercettato dalle Polizie
Segrete, qui dalla StaSi-GeStaPo tedesca, che ora si chiama </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">BfV [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesamt
für Verfassungsschutz</i> - Ufficio Federale per la Protezione della
Costituzione] e pure con altre sigle, e si accende subito, irresistibile,
l’allarme NATO. La cosa venne montata dalla Polizia Segreta Carabinieri un 35
anni fa e poi incrementata a livello NATO per cui, in pratica, è operativa in
tutto il mondo, dato che gli anglo-americani arrivano dappertutto, anche in
‘campi’ creduti avversi. A livello di Polizie Segrete, non esistono Stati o
campi avversi. Tutti aiutano tutti. Per cui, se c’è una persecuzione NATO, ti
seguono e ti perseguitano pure in Cina ed Brasile, oltre che in paesi
formalmente di area anglo-americana. Non potrei scommetterci sulla Russia e
sull’Iran, perché non ho mai provato, ma non ho molte illusioni. Posso solo
dire che quando, in Canada, tra il 2008 ed il 2010, tentai la conversione
formale al giudaismo, che in pratica permetteva poi di poter chiedere la
cittadinanza di Israele, il CSIS intervenne pesantemente sui rabbini di
Vancouver BC, e gli stessi da bravi cagnolini si uniformarono, perché non mi
dessero i ‘pezzi di carta’ per poter fare ciò. Infatti, se cambi cittadinanza
ti sottrai dallo Stato che ti perseguita e magari il nuovo può lasciare cadere la
cosa anche se fa parte della stessa area anglo-americana. Per lo stesso motivo
fecero di tutto perché non andassero avanti le procedure di richiesta asilo in
Canada e poi in Brasile, e siccome andarono avanti, andarono verso la sicura
reiezione, date le irresistibili raccomandazioni, da Italiozia-NATO, che la
cosa non si dovesse assolutamente fare. Infatti, se qualcuno ti dà asili, si
rimuove la cittadinanza formale di chi ti abbia messo sotto persecuzione, qui
sotto S/G-OS-M, dunque tutto viene a decadere. Poi, beh, il nuovo Stato di cui
tu divenga proprietà può magari decidere pure di farti cose peggiori, come no.
In un mondo dove Il Principe è del tutto burocratizzato ed iper-burocratizzato,
tutto segue logiche burocratiche, che sono quelle che abbiamo accennato,
relativamente a queste cose. Dove, invece, ci sono tanti casi, gli Stati
pubblicamente starnazzano ma poi tutto si aggiusta, è perché quello che dicono
pubblicamente di voler fare al singolo non è quello realmente fanno. Chessò, se
un C.Battisti ottiene asilo in Brasile od uno Zorzi in Giappone, vuol dire che,
starnazzi pubblici a parte, i Carabinieri-NATO, dunque il governo reale e
formale, hanno detto che va tutto bene, anzi li hanno mandati e raccomandati
loro. Corrieri che ti portano i soldi, porte che magicamente si aprono, soldi
che ti danno o ti lasciano guadagnare, sono opera dei governi su indicazione
del Principe-Stato che ha la proprietà originaria del suddito in oggetto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Con me, preferiscono continuare a
sputtanarsi... Eccomi, finché fa comodo a me! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dunque, appena il mio nome è inserito a terminale della Allegretto, o come
si chiama come ragione sociale formale, di Berlino, esso viene subito
intercettato dalle Polizie Segrete tedesche e NATO, e si accende l’allarme per
lo S/G-OS-M. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’agente ‘speciale’ Linnéa [una ridicola bagasciona del VB (<i>Verfassungsschutz
Berlin</i> - cui il BfV ha subappaltato la cosa), una vera scalzacani, con la
testa imbottita di propaganda da università crucche, quanto viscida e servile,
grassoccia sformata, del tutto nevrotico-paranoica, incaricata di seguire il
caso, lo <span style="color: black;">stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span> di
Stato-NATO, in tutte le sue implementazioni] telefona subito alla Allegretto.
Tuttavia tale teppa demente di Stato ha problemi a trattare con imprese che vadano
oltre il familiare. Infatti, in aziende piccolissime, familiari, mi fanno
licenziare subito, dopo <span style="color: black;">stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span>
accelerato. In quelle appena più grandi, diviene tutto differente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quelli del BfV-VB fanno i soliti discorsi da terroristi e psicopatici di
Stato. Vanno per gradi, secondo il manuale NATO devono seguire per queste
persecuzioni. Prima fingono di chiedere informazioni. Poi ritornano e dicono,
sebbene sia del tutto falso, ma devono seguire delle procedure standard che contemplano
proprio questo, che vi è un’indagine in corso sul loro bersaglio, cioè su di
me. Dicono, quasi nell’orecchio dei loro interlocutori, abbassando la voce ed
assumendo un’aria guardinga, che v’è un’investigazione segretissima, ma
evidentemente non così segreta che lo e la raccontino a tutti, ed aggiungono
che il bersaglio, cioè io, non lo deve sapere, neppure sospettare, nulla.
Infine disvelano che non hanno nulla da chiedere, né da indagare, né da sapere,
ma che è solo una persecuzione senza alcun motivo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Questa progressione di balle è programmata in modo che tutti capiscano che
si tratta solo di <span style="color: black;">stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span>
di Stato, di terrorismo di Stato, e pure senza alcuna ragione, pur con la
proibizione di chiamarlo a questo modo e facendo finta di non averlo capito.
Insomma dei delinquenti malati di mente che hanno anche fare con altri
delinquenti dementi, ché altrimenti manderebbero affanculo tali ‘grandi’ agenti
segreti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ovviamente, coloro con cui hanno parlato non è che siano più equilibrati di
loro, né meno delinquenti, né con una qualche moralità, per cui non capiscono
un cazzo né se ne preoccupano di non capire un cazzo, ma agiscono secondo gli
ordini delinquenziali e pazzoidi ricevuti, fingendo pure di credere pure a
tutte le chiare [ma per loro evidentemente oscure] insensatezze loro dette, e
man mano ripetute o variate ma sempre sul tema principale della evidente balla
chiaramente demenziale e del tutto pretestuosa detta loro all’inizio.
Accatastano scuse, ora che stanno nel manuale NATO, ora che si inventano come
scritto nel manuale NATO che dice che devono essere creativi dunque adattarsi
alla percezione del miliziano hanno raccattato, e che si è lasciato raccattare
ed usare, e che ora si beve, ora finge di bersi, ma comunque si uniforma a
tutte quelle fandonie inverosimili, inconsistenti, e confliggenti tra di loro e
con la realtà. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Del resto sono rapporti di potere, non di verità. È il Principe, il
Principe-Stato, che sta parlando ed imponendo i suoi voleri a sudditi aiutanti
di servire, e leccanti chi dà loro gli ordini. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dunque, rispondo ad un loro [della Allegretto] annuncio, un’inserzione
online. Mando un mio CV in tedesco funzionalizzato a ciò per cui sto facendo
domanda, che è lavorare in cucina. V<span style="color: black;">engo contattato
da BettinaH, che allora era addetta al personale, lì negli uffici centrali
della Allegretto-BMB Solutions GmbH [ora Genusskombinat / BMB Spreecafé GmbH,
Anna-Louisa-Karsch-Straße 2, 10178 Berlin]. Lei mette gli annunci. Lei ti
risponde quando fai domanda. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Io vengo assunto, di fatto, da RobertG, “Herr Robert”,
che è il dirigente, o pseudo-tale, dall’area centrale della Allegretto,
specificatamente della cosiddetta Allegretto-“ATavola Trattoria”, con cui
faccio il colloquio e che dopo l’immediata prova mi fa firmare il contratto
preliminare, e poi quello vero. Ma essendo lui a contatto quasi fisico, dato
che sono ai piani superiori, degli uffici centrali, si occupa un po’ di tutte
le assunzioni nel settore cucina. Lui assume per il suo ristorante/filiale di
competenza e nel contempo, di fatto, i suoi assunti vengono poi anche come
smistati presso le altre filiali/ristoranti, o nei settori produzione centrali,
della piccola rete. Piccola, ma non piccolissima, perché l’Allegretto avrà alla
fine un 100-200 dipendenti. Solo 100-200, ma, ovviamente, come spesso succede,
super-burocratizzata, con uffici inutili e gente che, negli uffici, fa poco, e
s’inventa pure attività varie, con costi addizionali, per far vedere che
lavora. Tipiche illogiche ‘logiche’ burocratiche. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Come si diventa dirigenti, cioè manager o pseudo-manager,
alla Allegretto? Di solito è tramite la lobby dei camerieri. I camerieri e le
cameriere. Queste ultime soprattutto. Le cameriere devono essere appena
appariscenti e colle chiappe belle tonde, o più o meno tonde, di solito, ed
ecco che, dopo anni di gavetta, divengono pseudo-dirigenti, pseudo-manager,
oppure passano all’“Ufficio”, l’ufficio centrale dove sono un po’ tutte e tutti
‘manager’ di qualcosa. Li e le chiami così [“manager”], li paghi poco, sono
tutti contenti. I più svegli se ne vanno. Gli altri restano. O hanno
collocazioni dove riescano a rubacchiare, oppure non hanno attitudini per
aspirare a collocazioni migliori altrove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non ho idea come “Herr Robert” sia divenuto manager del
ristorante prossimo alla sede centrale, che chiamano “ATavola”. O viene dalla
lobby dei camerieri ed alla fine hanno promosso lui invece della solita culona,
oppure avrà seguito qualche altro percorso. È manager di <i>ATavola</i> e del
connesso settore produzione [dove predispongono i semilavorati per la cucina e
la pizzeria, dato che in <i>ATavola</i> vi è pure un’area pizzeria - tanto per
complicare la burocrazia ed i costi vi è pure un altro settore produzione per
gli altri ristoranti della rete] dello stesso. Per cui vi sono poi dei sotto
managers sia della produzione di <i>ATavola</i> che del ristorante <i>ATavola</i>.
Hanno scelto un uomo, lì, dunque, Herr Robert, perché è manager solo delle
cucine, la cucina della produzione di <i>ATavola</i>, e la cucina e pizzeria di
<i>ATavola</i>. In cucina, vi sono di solito uomini (anche qualche donna grossa
e sformata). Invece, per l’area camerieri, dove vi sono sia uomini che donne,
vi è, lì, in quell’area centrale di Allegretto una manager, una donna,
un’ex-cameriera promossa manager perché alta e ficona. Anche un po’ tesa e
nevrotica, da quel la vidi quando andai per il colloquio e per firmare il
contratto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non è rilevante per la nostra narrazione. Comunque...
Parlo della area centrale di Allegretto, perché è una cosa non raccolta, non
piccola, dal punto di vista spaziale, quell’area centrale. Sopra vi sono gli
uffici. Sotto vi è un bar non piccolo, ovviamente elegante, e nell’interno
settori produzione vari, dalla produzione-cucine [un paio, essendovi sia la
produzione di <i>ATavola</i> che quella degli altri ristoranti], alla
produzione-gelati, alla produzione-dolci. Questo bar si estende verso l’esterno
soprattutto nella bella stagione con tavoli e tavoli sulla riva dello Spree.
Poi, dall’altra parte, oltre il fiume, vi è la Museumsinsel, l’Isola dei Musei.
Non vi è solo questo bar, grande o medio grande. Separato, pur nello stesso
edificio, una ventina di metri affianco vi è un altro bar-ristorante,
egualmente o grande o medio-grande e con estensione esterna nella bella
stagione con tavoli e tavoli, che si chiama <i>ATavola</i>, di cui abbiamo già
detto. Staccato, un’altra ventina di metri, in un altro edifico, staccato
dall’edificio in cui vi sono gli uffici e le due aree bar e bar-ristorante,
oltre le produzioni varie, vi è la cucina-pizzeria di <i>ATavola</i>. I
camerieri sono obbligati a sculettare veloci per ogni ordinazione che coinvolga
la cucina-pizzeria. Se piove non v’è copertura essendo i due edifici non
connessi né essendovi tettoie. Hanno dei coperchi per coprire le vivande.
Mentre i camerieri devono arrangiarsi. I due edifici, il primo incluso, non
ospitano solo Allegretto. Sono grandi blocchi con ben altro. Dove v’è la
cucina-ristorante ora detta, quella di <i>ATavola</i>, vi è una piccola area
interna per preparazioni, riposizioni e lavaggi, mentre, che danno sull’esterno,
con vetrata sulla strada, ma non aperti al pubblico, solo ai camerieri, vi è un
lato con una cucina [con quattro fornelli] e connessi, ed un altro lato
perpendicolare con le strutture dell’area pizzeria. Lì è dove faccio la prova e
dove poi lavoro un paio settimane sebbene per nulla piene. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Hanno bisogno da aprile 2014, dato che inizia la stagione
turistica. In pratica, in quell’area centrale, hanno grandi afflussi le
giornate di sole e caldo, e cali considerevoli quando vi sia brutto tempo. La
programmazione del personale segue quelle direttrici. Appena vedono (molto
semplicemente, controllano sul terminale i flussi degli ordini) o che non vi
siano clienti o che la giornata d’affari stia ormai scemando, mandano subito a
casa chi sia eccedente. Un certo numero di dipendenti sono già messi nei piani
di lavoro con l’annotazione di telefonare prima per cui, a seconda del tempo,
dicono di andare o meno. Oppure uno va ma a suo rischio, perché se vedono che è
giornata moscia non fanno neppure iniziare. Di fatto, poi lo vedo, ti mandano a
casa anche dopo un’ora, oppure dopo alcune ore, appena giudichino vi siano
troppi dipendenti. Siccome lì, nelle cucine di <i>ATavola</i>, ci sono persone
che hanno uno spirito cooperativo, vedono di fare un po’ di rotazione quando
arriva l’ordine che 1 o 2 possono restare e l’altro o gli altri vanno mandati
via. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">L’annuncio lo hanno messo verso metà marzo 2014, o giù di
lì. Mi dicono di andare per il colloquio forse attorno al 20, o poco prima.
Quando vado, mi fa fare subito alcune ore di prova. Quel giorno c’è solo
Mujtaba, un afgano che ha fatto ingegneria in Russia ed è poi venuto a Berlino
dove lavora, pur non avendone bisogno sembra, mentre aspetta la residenza
permanente ed in funzione di ottenerla. È il capetto dell’area cucina-pizzeria
di <i>ATavola</i>. È appena rientrato dalle ferie. Faccio qualche ora di prova.
Faccio qualche pizza. Non è un giorno con tanta pressione di clienti. Lui dice
che va bene al capetto della produzione di <i>ATavola</i>, un ragazzotto turco,
che è il suo diretto superiore. Entrambi dicono a RobertG che va bene.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Costui dice a me che va bene. Mi fa firmare
un contratto preliminare dicendomi che mi chiama dopo una decina di giorni non
appena ha scritto il contratto. Dopo una decina di giorni gli mando una email
per chiedere a che punto sia la scrittura del contratto. Passa qualche altro
giorno e poi mi chiama. Firmiamo il contratto. È inizio aprile 2014. Con lo
stesso faccio i documenti che mancano che sono poi l’iscrizione alla Cassa
mutua ed il numero della previdenza sociale, mentre è inutile un altro codice
fiscale dato che è uguale allo stesso che avevo già. Faccio tutto in poche ore.
Il giorno dopo vado lì e mi fa iniziare a lavorare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Io avevo fatto domanda come aiuto di cucina, pur
presentando un curriculum da cuoco. Durante i colloquio mi aveva chiesto perché
avessi fatto domanda come aiuto. Io gli avevo detto che era solo perché non
conoscevo la cucina tedesca. Scopro poi che mi assunto come cuoco/aiutocuoco.
In effetti, lì, sono quattro cazzate. Nelle insalate, a seconda del nome,
occorre questo, occorre quello, occorre quell’altro. Mi faccio dei cartoncini
con la lista degli ingredienti per ogni piatto, fino a quando non ho
memorizzato tutto con la pratica. Anche le pizze non sono poi un grande numero.
Ti dicono: “La pizza a...” ed uno ci mette gli ingredienti ordinati dal
cliente. Non sono quei luoghi con un centinaio di pizze differenti. Lì, ne
hanno una decina. Anche per i piatti principali, ma i primi giorni non mi
mettono lì, ti devono far vedere ed uno poi memorizza. Si tratta di prepararli
secondo la procedura loro e cogli ingredienti loro vogliono lì, ed il piatto
esce. Beh, il lavoro di cucina è quello. Ci sono degli strani pseudo-gnocchi
leggeri, come areati, che si friggono nell’olio e poi si combinano con qualche
sapore, forse pure delle verdure. Sono un po’ delle schifezze,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ma lì è così. Gli altri sono normali piatti.
Delle paste, che essendo pasta fresca, si preparano in pochi minuti. Delle
carni, che di solito si combinano con delle insalate. Non è una grande varietà.
Si tratta di cominciare a farli e poi uno si ricorda. Nel caso, ci sono le
ricette, sia generiche che dettagliatissime. Uno si può fare dei cartoncini,
come già mi ero fatto per le insalate e per il carpaccio. Si deve seguire la procedura
prestabilita e mettere gli ingredienti che lì vogliono siano messi e con la
presentazione loro gradiscono. Sennò anche il carpaccio lo si potrebbe fare e
disporre in modi differenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto, conosco gli altri due che lavorano lì, che sono
Daniel Rios Benavides, uno spagnolo forse di Granada, e Philip, un ragazzone
nero del Ghana che, prima di venire in Germania, ha lavorato a Barcellona, per
cui parla e capisce lo spagnolo. Lo spagnolo aveva la vocazione del
sindacalista, sindacalista di e per sé stesso, nel senso che cercava di far
vedere che ci fosse più lavoro di quello vi era veramente. Dato che lì si
riteneva il numero due, infatti Philip faceva insalate ed altri servizi, mentre
era Daniel che, con Mujtaba, cucinava, usava questa sua posizione si
supremazia, ed il fatto che Philip parlava spagnolo, per dire allo stesso di
non fare l’una o l’altra cosa e di lasciarla per il giorno dopo. Philip, che
era un ragazzone serio, gran lavoratore e capace, alle richieste-ordini di
Daniel in spagnolo rispondeva positivamente, con segni di assenso, con lui,
sebbene poi, in realtà, facesse tutto come suo dovere. Sì, insomma, non voleva
problemi con nessuno per cui non contraddiceva frontalmente Daniel che gli
diceva di non fare le cose, però poi faceva quello che doveva, dunque
ignorandolo. Philip, pur facendo di fatto soprattutto l’aiuto di cucina, quando
occorreva sostituiva senza problemi i cuochi. Doveva avere un contratto come
quello che avevano fatto a me.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Appena il mio nome viene inserito a terminale della
Allegretto, come dipendente, cosa che avviene colla firma del contratto, ai
primi di aprile 2014, il BfV-VB, cioè Linnéa, la bagasciona sfatta che lo
rappresenta, si precipita alla Allegretto, negli uffici, in
Anna-Louisa-Karsch-Str. 2 , 10178 Berlin. Chiede chi siano i proprietari, il
direttore generale, i vertici della Allegretto-BMB Solutions GmbH [poi divenuta
Genusskombinat / BMB Spreecafé GmbH, a seguito della legislazione sul salario
minimo]. È la procedura solita. Le Polizie Segrete sono burocrazie come tutte
le altre. Dunque seguono procedure burocratiche, cioè gerarchiche. Vanno
dall’alto verso il basso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lì, i proprietari di fatto sono tre: Barbara Ewald, Boris
Freise, Mirko Alexander Nikolitsch.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sono
i tre soci originatori, fondatori, di quel business. Quello che si atteggia a
capo, e che comunque va di solito quando c’è da rappresentare l’azienda, è
Mirko Alexander Nikolitsch, il più minchione, col viso rosso da alcolizzato
cronico, surfista, alto. Per cui l’hanno scelto come portavoce. Tanto per
fargli fare qualcosa. Non che neppure gli altri due siano dei geni. Sono tutti
e tre usciti da una scuola di management, dove non hanno imparato nulla, nulla
di utile dal punto di vista dell’efficienza organizzativa. Per cui applicano le
cazzate formali che hanno imparato all’università. Le scemenze sono sempre
quelle che i minchioni si ricordano più facilmente. Hanno disegnato sulla carta
la struttura di una piccola rete di bar-ristoranti orientata verso i musei,
verso l’area centrale turistica e dei musei di Berlino. Hanno scritto un piano
aziendale. Usando il titolo di laureati in management ed una presentazione
suadente del loro progetto, oltre che sfruttando conoscenze familiari ed
istituzionali, hanno trovato i finanziatori ed ottenuto gli appalti, la
possibilità di aprire delle filiali in musei e simili, solo in alcuni in
realtà. Poi hanno affittato i locali, e riempito le caselle di quello avevano
disegnato sulla carta. In realtà, quello disegnato sulla carta, e pure da
persone che non conoscano i dettagli del lavoro, mai funziona. Né loro sono
capaci di grandi aggiustamenti in corso d’opera. Per cui sono in continua crisi
di liquidità, con spesso difficoltà a pagare fornitori e stipendi, cui
rimediano con trucchetti vari, finché possono. La qualità del personale è
bassa. Gli sprechi alti, altissimi. Loro non hanno il controllo dei dettagli,
per cui non sono in grado di intervenire su sprechi e proliferazione di costi,
né sulla qualità del personale. I trucchetti per spendere meno si traducono in
maggiori costi. Del resto, un po’ tutti se ne fregano e loro, appunto, non sono
degli organizzatori capaci di intervenire, né di avere collaboratori che
intervengano, per ottimizzare le risorse e creare efficienza. Dove poi decidono
in tre [il Mirko Alexander Nikolitsch, che non ha testa per neppure far fingere
di decidere, si fa sostituire dalla sorella Prisca (un’altra fonte di costi,
dato che l’hanno dovuta nominare Projektmanager, che non si sa bene nel
concreto che cosa sia ma che va certo retribuita in proporzione al titolo
pomposo), per cui i tre sono sempre tre], non decide nessuno, ed ognuno cerca
di mettersi il culo al riparo se dovesse poi andare troppo male. Nessuno se ne
cura neppure, che le cose possano andare male. Anzi ognuno vi contribuisce. Da
crucchi usciti una scuola di management crucca, dunque seguendo tipiche logiche
burocratiche, si sentono importanti non ad avere alti profitti ed altre
retribuzioni bensì ad attorniarsi di collaboratori che non fanno nulla, che non
servono a nulla, ma che costano sia direttamente che per i costi aggiuntivi di
cui sono fonte. Nell’ufficio centrale, già pieno di gente che non fa nulla,
infatti, quando sono stufi di fare nulla in ufficio, se ne vanno poi in giro
con le scuse più varie a sbevazzare ed a mangiare gratis nelle varie strutture
della Allegretto. Inoltre, assumono in continuazione gente inutile. Si sono
perfino inventati uno che fa il para-ispettore sanitario. Va per le filiali a
controllare che sia tutto pulito. Ah, siccome tutto funziona secondo regole
mafiose, nella Allegretto, quando lo pseudo-ispettore va a fare qualche
controllo, dall’ufficio centrale, dove avevano già avvisato prima che vi
sarebbe stata un’ispezione il tale giorno, telefonano che lo pseudo-ispettore
sta arrivando. Tanto per fingere di fare qualcosa, hanno qualcuno incaricato di
inventare nuovi piatti. Si inventano delle cazzate. Per dimostrare che hanno
fatto qualcosa, chiamano e pagano poi degli assaggiatori. Gli assaggiatori, per
continuare ad essere chiamati e pagati, dicono che è tutto ottimo. Del resto,
danno loro delle porzioni talmente piccole, che, al massimo, gli assaggiatori
possono pronunciarsi più sulla coreografia, sulla presentazione, che sul
contenuto, che sui cibi ed i loro sapori. Per esempio, si inventarono dei
ravioli coi funghi, non ai funghi ma coi funghi. Immaginate dei funghi
insapori, del tipo di sottaceti o sottolio ma davvero senza alcun sapore,
mescolati a dei ravioli. In pratica sono i ravioli con affianco, affianco
perché non realmente amalgamati/combinati, dei funghi, funghi che uno vede ma
che non hanno dato alcun sapore al tutto. Essi stessi, se li mangi, sono del
tutto insapori. Ecco, i ‘geni’ chiamati come assaggiatori hanno attestato che
una tale preparazione era ottima ed è dunque entrata nel menù della Allegretto.
Un cliente ordina i ravioli ai funghi e si ritrova dei ravioli che NON sanno di
funghi, sebbene tra di essi spuntini dei cosi che hanno qualche somiglianza con
dei piccoli funghi compatti ed insapori. Ovviamente nessuno dei cuochi si è mai
permesso di opinare nulla. Non se ne rendono neppure conto. Ad ogni modo, in
una struttura burocratizzata si deve sempre dire che tutto va bene, anzi
ottimamente. Pure i consulenti esterni, tali gli assaggiatori sono, devono
attestare che tutto va bene. Sennò l’Allegretto burocratizzato s’offenderebbe
ed assumerebbe, chiamerebbe, altri. Pure quelli che già hanno... Per esempio,
alla produzione centrale ci sono due, il capo ed il suo valletto, oltre ad
altri. I due sono DanielK e MatthiasK che, dopo aver fatto una valanga di ore
durante la settimana, tanto per averne ulteriori, dunque guadagnare di più,
venivano mandati in ispezione domenicale presso le varie filiali. Passavano.
Facevano due chiacchiere. E se ne andavano. Un’altra cosa del tutto inutile.
Tutti questi apparati, procedure strambe e dannose, coi relativi fardelli
supplementari, sono tutti costi. Le spese sono alte, dato che hanno in uso
locali lussuosi ed in musei, con fitti non certo bassi. I prezzi non posso
volteggiare perché, per esempio per eventi, la concorrenza subentrerebbe. Ed
ecco che ci sono periodi in cui non sono in grado di pagare gli stipendi, per
cui devono dilazionare ciò. Questo succede pure coi fornitori. È spesso
successo che ne abbiano persi e si siano visti costretti a rivolgersi ad altri
da cui acquistavano a prezzi maggiorati. Logiche da apparati pubblici. Ma il
settore pubblico si paga colle tasse, lì coi bassi salari dei molti e con
perdite, o profitti ridotti o nulli, salvo scaricarlo sui clienti come prezzi
maggiorati ma lì ci sono dei limiti dovuti alla concorrenza con altre aziende
simili.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non c’è ovviamente alcuna connessione, crediamo, tra
l’essere minchioni e non avere alcuna moralità. La gente è come è. Anche i geni
sono spesso senza moralità, non differentemente dagli altri. Non è che perché
uno capisca abbia poi un qualche coraggio, coraggio o quel che è. A volte,
basterebbe aver vergogna. Ma se l’avere vergogna viene superato dal bisogno di
essere codardi... Il bisogno di conformismo prevale su tutto ed il conformarsi
è il conformarsi alla paura di non essere servi. ...Uno è servo e si sente in
ordine col mondo e con sé stesso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La Polizia Segreta tedesca-NATO, qualunque tesserino
abbiano poi mostrato loro e qualunque cosa abbiano poi detto loro, parla
innanzitutto con loro tre, i tre para-proprietari [Barbara Ewald, Boris Freise,
Mirko Alexander Nikolitsch] tramite l</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">’agente ‘speciale’ Linnéa [se poi è stato o stata altra od altro, con altro
nome, fa lo stesso]. Nel momento loro assicurano la loro cooperazione col
terrorismo di Stato richiesto, <span style="color: black;">ecco che la
Allegretto, <i>alias</i> BMB Solutions GmbH, <i>alias</i> Genusskombinat / BMB
Spreecafé GmbH (Anna-Louisa-Karsch-Str. 2, 10178 Berlin), diviene una impresa o
cosca mafiosa. Le mafie sono quello. Non è come al cinema, dove si creano
immagini false per condizionare i sudditi con false credenze sulla realtà, su
cosa Il Principe / Stato sia e come funzioni. Qualunque milizia parallela delle
Polizie Segreta è una mafia. Non ve ne sono altre. Che la cosa non sia nota non
cambia i termini della questione. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<u><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">NOTA SOCIOLOGICA</span></u><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Che cosa è una mafia? </span></b><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Una cosca o famiglia o azienda mafiosa non è come nei
film. Nei film sembra tutto oscuro e misterioso. Anzi, se i film si sanno
vedere bene (ma ciò presuppone pre-conoscenza), c’è sempre qualche accenno di
verità. Ma nulla più. Il regista ha capito le cose, per cui sotto-sotto lo fa
vedere che lo ha capito. In effetti, per non dire, o dire poco, si deve sapere.
È il contesto in cui gli elementi di verità sono inseriti, che manda alla massa
un’immagine differente che è quella il sistema vuole sia mandata. Per cui, il
messaggio recepito a livello di massa è differente, è quello delle forze
oscure, del tutto illegali e che lo Stato in qualche noto combatte. Né i film,
né le analisi apparentemente colte spiegano perché allora il fenomeno non sia
liquidato. Si dà a bere alla gente che la criminalità organizzata non possa
essere eliminata perché sia troppo forte. Figuriamoci! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">È tutto molto più semplice.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">È creata ed è utilizzata perché serve. La criminalità
organizzata la crea lo Stato, tramite le sue Polizie Segrete, che sono appunto
la branca dello Stato che si occupa degli aspetti delinquenziali dello Stato,
delle sue attività delinquenziali. Come la crea? Di solito la crea da aziende
del tutto legali e preesistenti. A seconda del tipo di attività delinquenziali
che lo Stato debba intraprendere per uno specifico fine, contatta delle aziende
del tutto legali, da un negozietto ad una grande industria [appunto dipende che
lo Stato debba fare], e chiede loro di commettere crimini. Stragi, assassinii,
persecuzioni, distribuzione di stupefacenti, traffici di armi, etc. sono
richieste da agenti di Polizie Segrete ad aziende preesistenti e a singoli.
Ovviamente, gli agenti di Polizia Segreta assicurano protezione, ...protezione
fino ad un certo punto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Naturalmente, l’agente di Polizia Segreta non la conta
mai tutta. Non è neppure detto che lui o lei la sappia tutta, o neppure un po’.
Sono tutti esecutori, alla fin fine, di solito. Chiede, ordina, minaccia. Se
non ottiene cooperazione spesso se ne va senza attuare nessuna ritorsione. Ma
questo l’imprenditore singolo o la grande azienda non possono saperlo, né
ovviamente esserne sicuri. Ad un imprenditore o ad una azienda che non
cooperino possono essere fatte revocare licenze, fatte fare multe, ostruire e
far ostruire affari, essere rifiutati crediti bancari magari essenziali, essere
revocati appalti ed altre fonti di reddito, anche essere fatte chiudere dunque.
Ciò può essere fatto come non fatto. Dipende, alla fin fine, da circostanze
molto concrete inclusi i poteri specifici, ed il tempo a disposizione,
dell’agente di Polizia Segreta e del suo ufficio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ma, di solito, individui ed aziende cooperano, in varia
misura. Esiste una tendenza naturale del singolo ad essere soggetto
all’autorità, tanto più quella del Principe/Stato e delle sue burocrazie. Ed
ecco che l’azienda che coopera diviene una mafia. Ed i singoli divengono dei
mafiosi. È automatico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ovviamente, chi ti assicura, o ti lascia intendere
coperture, o molto più spesso l’assenza di ritorsioni da parte dello Stato nel
caso non cooperassi, non te la conta mai tutta. Ti spaventa, ma non ti dice che
sei coperto al 100%. Anzi, più ti chiedono di commettere crimini, e più tu
azienda mafiosa acquisti un qualche potere, più devono poi reprimerti. Non
reprimenti perché hai commesso crimini su loro ordine, ma reprimerti per
tenerti sotto controllo. Ecco perché la mafie vengono colpite, sostituite da
altre, represse in parte come singoli ma non come fenomeno. Il fenomeno delle
criminalità organizzate [che va dalle cosche delinquenziali ai gruppi che
praticano criminalità ‘politica’], creato dallo Stato, e solo dallo Stato
attraverso le sue branche delinquenziali cioè dalle sue Polizie Segrete [che
hanno appunto il potere legale di violare le leggi correnti e di commettere
crimini su ordini del governo, dello Stato], viene represso solo in suoi
singoli individui precisamente come tecnica di controllo. Alla gente raccontano
che loro, lo Stato, lo ‘combattono’. In realtà, lo hanno creato e lo
controllano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quando Polizie Segrete chiedono ad aziende e ad individui
di cooperare con loro, anche solo per persecuzioni contro singoli, scrivono nei
fascicolo personali di coloro hanno cooperato con loro che questi sono delle
chiaviche che si sono prestate per delinquere su richiesta dello Stato, di loro
agenti di Polizia Segreta. Beh, non lo scrivono con queste parole. Ma il senso
è quello. Sono come i militari che vanno in missioni speciali o non speciali
all’estero od in patria. Sono marchiati. A volte hanno egualmente carriere di
successo. Altre, soprattutto quando sono stati obbligati a fare cose che hanno
devastato le loro menti, ne escono variamente sbalestrati e marginalizzati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa va dunque a parlare coi tre para-proprietari <span style="color: black;">[Barbara Ewald, Boris Freise, Mirko Alexander Nikolitsch] appena inizio
a lavorare lì, a <i>ATavola</i>. Dice che hanno una grande operazione speciale,
poi si corregge e confonde, ed aggiunge che anzi c’è una indagine segretissima
contro di me e che le occorre la loro cooperazione. I tre la guardano allibiti
intuendo che è una pazza, mandata da pazzi, ma non osano contraddirla
frontalmente. Le chiedono. Lei chiarisce che non v’è nessun pericolo ma che lei
ha degli ordini. Questi la guardano ancora più allibiti. Le rispondono, alla
fine, che non capiscono ma certo che cooperano. Se il governo dice che c’è una
qualche grande operazione ed indagine segreta, segretissima... Le chiedono
perché lo dica a loro, se è segreta. Linnéa risponde che è segreta per me [per
me Roby] ma che lei può dirlo a chiunque. Le scappa detto che più persone lo
sanno, che c’è un’indagine segreta, meglio è. L’importante è che non lo dicano
a me. I tre sono di nuovo ancora più stupiti ma, appunto, la bagasciona è
andata lì a nome del governo per cui non osano contraddirla frontalmente.
Confermano che cooperano, se c’è davvero una grande e segretissima indagine.
Barbara osa chiedere come è che un cuoco... Linnéa salta subito su:</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma che cuoco e cuoco! Quello non è un cuoco.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Noi lo abbiamo comunque assunto per la cucina...”, le
butta lì Barbara che è rosa dalla curiosità ed ha dunque appena controllato a
computer i termini della assunzione di questo Roby di cui Linnéa è venuta lì a
parlare. . </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Anzi, sarò chiara subito... Quello non deve cucinare.
Assolutamente non deve cucinare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come sarebbe a dire? Cosa c’entra con l’indagine
segretissima...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma che indagine ed indagine...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mi scusi... Solo per capire... Lei ci ha detto che c’è
un indagine e che noi dobbiamo cooperare. Ora ci dice che non c’è nessuna
indagine e che non deve cucinare... Ci sarà mica qualche problema sanitario?
Sa, siamo un ristorante, anzi una catena, di nome...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma che problema sanitario! È che non deve cucinare.
Ordini del governo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ah, dunque, per capire... non ci sono indagini, non ci
sono problemi sanitari, ma è una cosa segretissima e non deve cucinare. Ed<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>allora che lo teniamo a fare... Ma è legale,
è regolare quello che ci sta dicendo...? Scusi, lei da chi è mandata con
precisione?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La bagasciona Linnéa sudava e puzzava. Tutta arrossita si
agitava sulla sedia come avesse un ferro rovente nel culo. I tre erano gelati,
come terrorizzati ed imbarazzati a vederla in quello stato. E poi non stavano
capendo nulla di quello che stava passando. D’altro canto,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quella era lì per conto dello Stato... Linnéa
cercò di ridarsi un contegno. Si concentrò, o così fece finta, un attimo sui
fogli che aveva in mano dato che si era portata un fascicolo dell’operazione,
dei fogli di note, non incartamenti riservati. Sfoggiò come un sorriso che non
celava il suo stato confusionale e cercò di ripartire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sono ordini del governo, ...governo che manda noi
quando si tratta di cose riservate. No, non ci sono pericoli. Sono ordini e
dobbiamo fare queste cose. Sì, sì, è un’indagine segretissima, nel senso che
lui non deve saperlo... Beh, se lo sa di suo non possiamo farci nulla, ma non
deve saperlo da voi né da altri cui noi lo si dica qui ora. In questo senso è
segretissima, segretissima per lui. Ordini del governo. Sapete, abbiamo delle
procedure. Sono cose che funzionano a questo modo. Sono indagini fatte così. Ci
dicono di chiamarle indagini e noi le chiamiamo indagini. Sono indagini. Non è
che noi si stia a fare altro. Ci mancherebbe! No, non è un cuoco. Per questo il
governo non vuole che cucini. Lo ho proprio scritto, negli appunti operativi.
Non deve cucinare. Eventualmente può fare cose collaterali ma mi dicono che non
deve venire a contatto coi fornelli. Sì, è vero, è una cosa strana. È quello
che mi hanno scritto qui...Ecco... ...lo ho scritto qui... Deve sentirsi
umiliato... Hanno scritto proprio così... ...Sono ordini... ordini del governo
e NATO. Deve essere uno importante. ...Se hanno scritto queste cose! ...Ci sono
grandi professori che ci scrivono queste cose, ...come dire...?, ...che ci
scrivono queste cose psicologiche. Ed il governo ci ordina di eseguire... Sì,
sembrano delle cose strane. Mandano noi proprio perché si tratta di cose
riservate. Noi non possiamo che riferire quello il governo ci ordina ed
eseguire.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto Barbara, annichilita, e che poi non voleva far
sembrare che lei contraddicesse nessuno,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>né prendesse le parti di nessuno ché in effetti non è che la cosa la
toccasse a parte che una piffera del governo, o tale aveva detto di essere,
veniva lì a parlare di uno da loro appena assunto, aveva mandato dei messaggi a
Boris perché chiedesse lui per capire quello dovessero o non dovessero fare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per cui, Boris, che era poi quello che si occupava, tra i
tre, di questioni del personale: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, comprendiamo... Confermando che noi cooperiamo
sempre..., ...sì, sempre..., con questo nostro Stato democratico, ...solo per
capire quello che dobbiamo fare... Non c’è pericolo. Voi avete un’indagine. Non
deve cucinare. Dite addirittura che va umiliato. Ma io vedo qui che lo abbiamo
assunto proprio per l’area ristorazione... Dobbiamo licenziarlo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa di nuovo furiosa</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma che sta dicendo?! Guardi io non sono autorizzata a
dire di licenziare le persone... Voi fate quello che volete. Noi abbiamo nelle
nostre procedure di servizio... ...non possiamo dire cose a questi livello.
Licenziare è una parola vietata per il nostro Servizio. Quello che voi fate coi
dipendenti dipende da voi e solo da voi. No, non c’è pericolo... però quello è
uno pericolosissimo. Ecco perché non deve cucinare. Fa finta di lavorare in
cucina. Ecco lo avete assunto come cuoco, mi avete detto... Ve l’ha fatta! Si
infiltra... Ma che cuoco e cuoco. Il governo non vuole. Non chiedetelo a me
perché. Noi obbediamo agli ordini. Sono procedure. Ci dicono quello che si deve
fare o non fare... Lo dicono al nostro Servizio. Il nostro Servizio manda me...
Il governo vuole così...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come sarebbe a dire che si infiltra. Noi siamo un
ristorante. Ma allora ci sono delle cose contro di noi. È venuto qui per noi.
C’è qualche pericolo per noi...?”, insistette Boris.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma che pericolo e pericolo! Ma che pericolo volete che
ci sia per voi! È lui che è pericoloso. È pericoloso perché ci sfugge. Se il
governo ci ha detto di seguirlo, di contrastarlo, ci dovrà ben essere
qualcosa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">I tre si erano scambiati messaggi, oltre che occhiate.
Mirko Alexander è uno che dopo cinque minuti che fa una cosa comincia ad
andargli in fumo il cervello e deve muoversi altrove. Infatti evitava di dire
alcunché perché voleva che la cosa finisse al più presto. Barbara era già
annichilita sia da quella bagasciona delirante di Linnéa che dalle domande da
lei stessa fatte in precedenza, per cui non aveva intenzione di insistere tanto
lo stavano vedendo che era una cosa senza capo né coda. Fu Boris, dunque, che
dovette avviare quella riunione demente alla conclusione: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, lei è stata chiarissima e la ringraziamo per
la fiducia riposta in noi. La nostra è una grande azienda ed è nostro dovere sociale
cooperare con le autorità. Deve solo dirci come dobbiamo muoverci per
collaborare con questa vostra indagine riservatissima. Qui abbiamo una
struttura gerarchica complessa. Noi non siamo a diretto contatto coi
dipendenti. Per cui, dica i prossimi passi. In concreto, ci dica, ora o quando
crede, in che cosa noi ci si debba attivare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Se c’è l’assenso dell’azienda, a me serve un
interlocutore, sì che si possa subito scendere nel concreto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fecero tutti un cenno d’assenso e guardarono verso Boris.
Per cui, Boris:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Faccia riferimento a me...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Va bene. Possiamo veder subito, un attimo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Gli altri due se ne andarono. Restarono Linnéa e Boris: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Boris, mi dovrebbe dare i nomi di chi gli sta a
contatto... ...oltre che autorizzarmi a contattare chiunque di cui io possa
avere bisogno. Ovviamente la terrò sempre informata di ciò, di tutto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Boris le dette i nomi di RobertG, del turco della
produzione di <i>ATavola</i> e di Mujtaba. Appena Linnéa mette RobertGold...
nel computer le esce una segnale di allarme. Il nome è chiaramente ebraico,
sebbene sullo specifico RobertG non escano particolari informazioni. RobertG è
già restato scottato da quegli ambienti di Polizie Segrete, per cui lui ora non
ha molta voglia di averne a che fare. Quando Linnéa lo contatta, dicendogli,
mentendo, che c’è un’indagine contro di me, lui lo intuisce che la bagascia sta
delirando. Risponde facendo l’ingenuo. Dice che le dicano pure in cosa può
essere utile sebbene dichiari di non capire. Lui si occupa del management di un
ristorante, in particolare del settore cucine. Se c’è un’indagine segretissima
perché lo vanno a dire proprio a lui?! Se uno è libero vuol dire che non ha
fatto nulla. Se invece ha fatto qualcosa, allora non sarebbe lì. Lui ha del
personale da amministrare. Finché il personale lavora, e lui non ha motivo di
credere che il Roby sia lì per altri fini, va tutto bene. Lo dice a Linnéa che
sì lui collabora ma non vede proprio cosa possa mai fare né perché... Linnéa
passa al ragazzo turco. Lui è cittadino tedesco, perfettamente inserito. È
serio e lavora. Per cui, non è che Linnéa possa anche solo adombrare ricatti.
Lui sa che al suo capo diretto RobertG non ne frega nulla di cooperare con
quella bagascia fuori di testa della Polizia Segreta, per cui, come già RobertG,
dice che certo collabora ma che lui è lì per lavorare e che finché i suoi
sottoposti lavorano normalmente... ...e fino a quel momento non ha ragione di
credere che io sia lì per altri motivi. Alla stessa Linnéa scappa detto che
Roby non è sospettato di nulla e che lei sta solo eseguendo ordini del governo,
ordini che non si capisce neppure quali siano. Lei non può dirlo che è una
persecuzione pura. Loro non possono dire di averlo capito, anzi fanno finta di
non capire. Certo, collaborano, ma non c’è nulla con cui cooperare. Linnéa
arriva a Mujtaba, il più basso in gerarchia dei tre e che è quello a diretto
contatto con me. Mujtaba è in teoria ricattabile perché in attesa
dell’accoglimento della domanda come rifugiato e della conseguente residenza
permanente. ...In teoria, perché in realtà la sua domanda è ben impostata per
cui non saprebbero neppure come respingergliela. Mujtaba viene dall’Afganistan,
dove la sua famiglia aveva aderito al regime cosiddetto comunista. Lo hanno poi
mandato in Russia dove si è laureato ingegnere in automazione industriale. È
venuto infine in Germania, dove si è inventato cuoco, divenendo poi capetto, lì
alla Allegretto. Un ragazzo a modo, anche di una viva intelligenza, direi, per
il poco che lo ho conosciuto. Ed anche professionalmente capace. Contrariamente
al personale di cucina europeo, non era neppure uno sporcaccione. Anzi, seguiva
tutte le procedure igieniche e controllava che gli altri le seguissero. Un po’
dopo che io sono andato via da lì, spostato ad un’altra filiale della
Allegretto, Mujtaba ha avuto il permesso di residenza permanente. Dato che
sembra fosse di famiglia ricca, si è subito licenziato dalla Allegretto, in
effetti non so se per vivere di rendita oppure per cercare una professione più
consona ai suoi studi ed alle sua capacità e soldi. Mandata di fatto a stendere
dagli altri due, che fanno finta di non capire (in effetti quando ufficiali di
Polizia Segreta iniziano i loro sproloqui, si deve essere deficienti e tarati
per simulare di capirli, e, in aggiunta, pure abietti per sottomettersi! - che
i due si siano di fatto sottratti per prudenza, per pigrizia e/o per nobili
motivi non fa differenza), Linnéa si gettò su Mujtaba.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa, la bagasciona sfatta e disgustosa, cercò di fare
del suo meglio che, nel suo caso, significa che, in pratica, fece, come al
solito, del suo peggio. Ma essendo lei “lo Stato”..., ...come è
quell’espressione che ci sono circostanze in cui la merda sembra profumo?!
Ecco, lì era una di quelle situazioni. Chiunque aveva, in lei, o tramite lei,
di fronte “lo Stato”. Sudatissima, puzzolente, delirante e balbettante, aveva
tra le mani il fascicolo di Mujtaba. Anche una scemotta come lei lo afferrava
che non aveva a che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fare con un
deficiente. Afgano. Di famiglia ricca. Vissuto in differenti paesi. Quattro
lingue estere. Ingegnere in automazione industriale. Adattabile e con facilità
all’apprendimento. Beh, adattabile, ma non troppo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mujtaba, sappiamo di quella sua pratica di rifugio.
Della residenza permanente... No, non sono qui per quello. Ci occorre la sua
cooperazione per quel Roby...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E cosa c’entro io?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mi hanno detto che qui, lì, in cucina, lei è il capo.
Per cui io devo fare riferimento a lei.”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Io faccio il cuoco...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Lo sappiamo che lei è una persona qualificata, che ha
studiato, che passa con facilità da una lingua all’altra... Oh, ce ne fossero
di giovani come lei! Lei fa proprio al caso nostro. Lei deve dirci tutto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mujtaba, ad ascoltare quel fraseggiare sconnesso da pazza
era davvero sconcertato, sebbene dovesse fingersi serio e cooperativo perché
aveva di fronte “lo Stato”, e lui doveva avere quel suo permesso di soggiorno
permanente in Germania, dunque nella UE. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ms. Linnéa, prego mi chieda. Io le dico tutto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, io ho capito che lei è un ottimo psicologo. Le
dirò sinceramente. Lei deve magari anche un po’ provocare quel Roby. Intanto lo
osserva e la prossima volta che passo mi dice quello che ha scoperto. Anzi,
meglio seguire le procedure. Sa, noi abbiamo i nostri metodi di lavoro. Io le
telefono tutti i giorni e lei mi dice... In direzione, sanno già tutto. Magari
le giova alla carriera...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mujtaba era di indole conviviale e pacifica. Ma aveva
anche un suo lato nervoso, agitato, anche se non agitatissimo, non apertamente.
Quelle parole, quegli ordini in pratica, di Linnéa lo colpirono direttamente
nel suo lato nervoso mettendolo in super-agitazione. Divenne subito ansioso e
teso. Al solo pensiero che questa ogni giorno gli telefonasse e lui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lui lo aveva visto che Roby era una persona tranquilla e
senza problemi. E questa Linnéa era venuta ora lì a... Beh, non si capiva nulla
su che volesse. Si capiva solo che voleva... Voleva cosa? Avevano tutti capito
che voleva che fabbricassero qualche cosa da poterle dire. Due s’erano sottratti.
Mujtaba ne aveva viste di cotte e di crude sia in Afganistan che in Russia che
altrove. Per cui non è che avesse grandi intenzioni di farsi coinvolgere. Era
stato nevrotizzato da Linnéa ma lui pensava solo ad uscirne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ah, c’era pure un altro. Daniel Rios. Uno spagnolo, nato
alle fine degli anni ‘80. Daniel Rios il sindacalista, sindacalista delle
tasche proprie. No, no, non era un compagnuzzo. Era di famiglia franchista ed
era lui stesso un nazi-franchista. Osservandolo si resta nel dubbio se sia un
pezzo di merda, un poveretto od uno che sta male, od anche tutte e tre le cose
ed altro ancora. In effetti, è uno che, in una giornata primaverile di sole e
calda, tanto che tu sei in T-shirt, lui si è messo la maglia della pelle, la
camicia pesante a maniche lunghe, il maglione, un giaccone pesante e si tiene
pure la testa coperta, coperta da freddo non da sole. Esce dalle Scuole
Professionali culinarie di Don Bosco di Granada o giù di lì, nel 2006, ma è
solo un parcheggio clientelare dove non si impara nulla. Avviato a quella
carriera, non riuscendo in altre, e neppure a pensarne altre, comincia a
lavorare in cucine di alberghi. Nel 2011 è a Berlino. Inizia dunque per
ristoranti della città. Arriva alla Allegretto un anno prima di me, con
l’aprile 2013. Uno cordiale, in apparenza, ma si vede che è falso. È di quelli
che non ti dicono nulla. Tu chiedi come si faccia a sapere quale siano i tuoi
orari, lui fa l’indiano e non ti dice che basta andare dove si firma od in
prossimità degli spogliatoti ed, in un posto o nell’altro, trovare il tuo nome
con i tuoi gli orari. Se gli dicono che deve farti vedere come preparare,
secondo le istruzioni della casa, i vari piatti, scantona perché ha paura che
chiunque possa divenire un suo concorrente. Ovviamente non prende le cose né le
persone di punta. Fa l’indiano. Non fa le cose, né te le dice, ma senza farsene
accorgere dai superiori che non le fa, e cerca di non farle fare neppure agli
altri. Quando arrivo lì, c’era Philip, un ragazzo nero che veniva dal Ghana e
che era transitato da Barcellona lavorandoci, dunque sapeva lo spagnolo. Daniel
gli andava in continuazione affianco e, facendo finta di nulla, gli diceva, in
spagnolo, col tono di dargli degli ordini, di non fare la tale o la talaltra
cosa, che era meglio farla slittare al giorno dopo, chiaramente per far vedere
ci fosse maggior lavoro. Philip che era un ragazzo serio, preciso, e lavorava
bene, gli diceva di sì, ma poi le cose le faceva. Mujtaba era entrato alla
Allegretto quando Daniel. Lì c’era sempre un certo turnover di personale.
Mujtaba era divenuto primo capetto proprio perché lo avevano percepito che
Daniel non è che ci stesse molto col senno. Faceva finta di cooperare ma poi
faceva delle storie. Non potevano accusarlo di nulla, ma percepivano che era
uno che faceva una qualche resistenza. Mujtaba lavorava meglio ed era più
schietto, e si prendeva più a cuore le esigenze dell’azienda. Tuttavia, quando
Mujtaba non era lì, era Daniel il capetto. Per cui, Linnéa contatterà, per le
sue sporcaccionate contro di me, Mujtaba, ma poi pure Daniel. Daniel lo
metteranno di mezzo e si farà mettere di mezzo pure successivamente. Linnéa
aveva avuto ordine di montare anche lo stalking-mobbing di appartamento ma non
poteva farlo perché abitavo in ostello. Come dettaglieremo tra poco, grandi
agenti sul campo contro di me erano state nominate Vivien e Vivian, Vivien
negli uffici centrali e Vivian dove lavorerò poi, fino a che lei lavorerà lì e
pure dopo quando lei raggiungerà gli uffici centrali. Dunque, nel 2014, è
ancora Vivien che, dagli uffici centrali, cerca di sapere i fatti di tutti e
dunque di passare a Linnéa quello di cui la stessa può necessitare per il suo
S/G-OS-M contro di me. Linnéa, sempre più sotto pressione e sempre più
disperata che mai, dice a Vivien che, dato che io non me ne vado dall’ostello
dove sono, sarebbe magnifico se mai ci fosse qualcuno che mi passasse il suo
alloggio o, meglio, più precisamente, un alloggio dove si potessero fare dei
ticchettii in libertà, dato che quelli sono gli ordini loro hanno ricevuto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sai, mia cara Vivien, tu lo avrai già capito che
questa non è una indagine qualunque e che quel Roby è davvero uno
pericolosissimo. Per cui noi, oh quanto mi stanno mettendo sotto pressione,
dobbiamo fare, ...come dire?..., dobbiamo fare un contrasto anche
d’appartamento. Sì, a te posso dirlo. Il governo vorrebbe che se ne andasse
dalla Germania. Dunque dobbiamo rendergli la vita impossibile. Per cui, ecco,
voi che sapete i fatti di tutti, dagli uffici centrali, se trovaste il modo di
fargli passare da qualcuno un appartamento dove noi si potesse operare
liberamente. ...Sai, mia cara Vivien, a te lo posso dire... Noi abbiamo delle
apparecchiature che non ti posso dire. Però, sì, ecco, noi possiamo vedere
chiunque ed abbiamo un programma per soggetti pericolosissimi, come appunto
quel Roby, per cui facciamo delle cose come la tortura del sonno e pure la
tortura di quando sono svegli. Beh, il nostro governo non concorda con quelle
cose, ma abbiamo ordini diretti dalla NATO, per cui non possiamo proprio
sottrarci. ...Sennò ci rinfacciano sempre che abbiamo perduto la guerra... Oh,
cara Vivien, tu sei davvero la mia ultima speranza, la speranza di questa
nostra patria obbligata a fare tali cose. ...Oh, gli ordini...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien è una tutta fuori, beh, non l’unica, da quelle
parti ed in questo mondo, per cui alle parole di Vivien si eccita ancora di
più. Un odio feroce contro Roby la aveva già pervasa da tempo. Ordini superiori
appunto. Lo sapete come sia in conformista medio?! È proprio così. Ordini e si conforma.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">No, Orwell non si era inventato nulla. Così va il mondo.
È Moravia che, politicante opportunista e conformista, l’aveva fatta complicata
col suo conformista alla ministeriale. Anche Watzlawick, con la teoria della
collusione, la butta su una inesistente complessità psicologica. In realtà, la
stragrande maggioranza dei soggetti non c’arriva ed è comunque sopraffatta
dall’ansia di conformarsi che si traduce nella negazione di sé, di qualunque
possibile poter essere differente. Non fa dispetto all’altro bensì a sé, ed al
sé che pure l’altro è ché sennò si sottrarrebbe. Alla fine, la collusione di
Watzlawick opera perché ci sono rigidi rapporti di potere. Nei rapporti di
potere non conta quello che si dica ma quello si possa fare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dunque Vivien, eccitatissima, pur fannullona, si mette a
fare qualche rapido conto. Chiede discretamente, cioè rozzamente nel caso suo.
Controlla. Sulla base delle stesse istruzioni di Linnéa che, vaccona ignorante
ed abietta, aveva pur sempre vissuto tra quei traffici para-polizieschi, che
dunque le aveva detto che quando si cerca qualcosa si inizia attorno a quello e
quelli con cui il bersaglio sia stato in contatto, Vivien cerca tra quelli io
avevo già conosciuto alla Allegretto se ci sia qualcuno mi possa passare il suo
alloggio. In effetti, non è che potessero mandarmi qualcuno io non avessi mai
visto ad agganciarmi ed a dirmi che aveva, chessò, un garage che mi cedeva per
abitarci. Del resto, Linnéa glielo aveva detto che sarebbe occorso un luogo
dove si potessero fare ticchettii di muri con una qualche libertà. Vivien, pur
sciatta e svogliata, eppur incattivita contro quel Roby cui non si riesce ad
imputare nulla, scopre che Daniel, pur avendo la residenza presso una ragazza
conosceva sul momento, abitava in realtà in un edificio di uffici, precisamente
nei pressi (quasi confinante, dall’altra parte della strada) della ex-prigione
della StaSi a Berlino, in Genslerstraße. È un luogo fuori mano, malservito dai
mezzi pubblici. Infatti Daniel, pur con la bicicletta, arriva sempre di corsa,
spesso a filo con l’orario od appena in ritardo. Daniel certo lavora quando
arrivano gli ordinativi delle portate. Ma lo vedono che non ne ha voglia. Sì,
quando fa il ‘sindacalista’ nazi-franchista lo fa senza farsi vedere. Eppure
sia Herr RobertG che il turco lo vedono che non ne ha voglia. Ora che ha
rimpiazzato Mujtaba come capetto della cucina, della cucina esecutiva [c’è poi
l’altra, quelle della Produktion, diretta dal ragazzotto turco che è anche suo
diretto superiore], lo vedono, ne ha anche accennato lui a qualcuno dei capetti
e capi, che preferirebbe magari una posizione più defilata, con meno lavoro,
dove potersi fare i fatti propri. Vivien prende la palla al balzo. Si è
d’estate. Sono di nuovo sotto pressione, dato che lì ad <i>ATavola</i>, come
anche in altre strutture della Allegretto, soprattutto nelle giornate di tempo
buono, devono tutti affannarsi, fare in fretta, correre, ché i clienti arrivano
a centinaia. Si avviano a quella professione, perché non sanno fare altro, e si
illudono che diverranno dei grandi e famosi cuochi che realizzeranno grandi
creazioni. Poi devono fare tutti i giorni le stesse quattro cazzate, noiose e
faticose. Daniel ha già fatto l’estate precedente, ad <i>ATavola</i>. Certo non
si tira indietro. Ma, a fine giornata, è proprio esausto e lo fa vedere. Lo
dice. Allora Vivien ricrea un altro eccesso di personale lì in <i>ATavola</i> e
poi offre a Daniel una pseudo-promozione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, noi abbiamo una grande ammirazione per te. Ti
teniamo davvero in grande considerazione. Oramai che sei cuoco anziano, qui da
noi, non poi continuare a fare le stesse cose facevi il primo giorno. Abbiamo
una posizione di grande responsabilità. Puoi divenire responsabile unico della
cucina di uno dei nostri ristoranti che ci stiamo occupando di promuovere. Oggi
va tu. Magari domani espandiamo la struttura. Sì, qui ad <i>ATavola</i> sei il
capetto, pur con altri. Lì divieni davvero capo unico. Vedrai che ti trovi
bene. È un luogo tranquillo ed allo stesso tempo con una cucina tipica che
esalterà la tua responsabilità.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo sta prendendo in giro. È un ristorante secondario, che
non riescono a sviluppare, con la cucina che apre al pomeriggio, fino a sera, e
pochi clienti. Il cuoco che era lì voleva fare più ore ed a paga più alta, per
cui si è cercato un posto altrove. Chi fa qualche affare è la gelateria
Allegretto lì affianco. Ma il ristorante è proprio una di quelle cose pensate
sulla carta, senza personalità (come in molte ristorazioni, lì alla Allegretto
sono del tutto digiuni di teoria del consumatore – all’università non la
insegnano, non dove hanno studiato i tre, né loro hanno una qualche vera
cultura di loro), e che non riescono a lanciare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien lo vede che Daniel è fuori, cogli occhi fuori
dalla testa, stanco, apatico, pur lavorando. A lui non sembra vero. Spedito in
un ristorantino dove non c’è nulla da fare. Lo compensano col bar e con
l’annessa gelateria. Ma, lì al ristorante, non ci stanno nei costi. Eppure,
ormai che è aperto, non vogliono chiuderlo. A lui non sembra vero anche se ci
rimette su tutta la linea, come soldi, e pure in qualcos’altro. Però dalla
pressione di centinaia di turisti al giorno ad un luogo dove transita qualche
decina di clienti, se va bene... Beh, come mance, passa da una situazione buona
ad una piuttosto loffia. E, poi, si trova veramente distante da dove abita. Lo
mandano lì e lui si fa mandare lì, alla Allegretto-LaCucina, in Knesebeckstraße
99. Pur sollevato dal poco lavoro, e dalla giornata certa dove non rischia di
essere mandato a casa dopo poche ore perché sono in troppi [in <i>ATavola</i>,
quando c’è lavoro ci si deve dar sotto; appena si profila una giornata morta, o
sono finite le ore centrali, ecco che arriva immancabile la telefonata di Herr
RobertG che uno o due possono restare mentre gli altri se ne devono andare] è
troppo distante da dove abita. Ormai è comunque lì. Le nettamente minori mance
sono compensate dalla maggiore quantità di ore di lavoro, o forse no, solo
dalla maggiore certezza e stabilità, e senza essere sotto particolare
pressione. Alla fine, come soldi, non ci rimette, o, anche ci dovesse rimettere
qualcosa, se fa il <i>trade-off</i> soldi e pressione lavorativa lo vede che
ora è più quieto e non più stressato. Può pure dormirsene tutta la mattinata,
se crede. E la sera arriva a casa presto. Passa da una situazione di orari
flessibili ad orari da impiegato, stabili. Resta il problema della distanza da
casa. Non può più usare la bicicletta, o la usa solo per un tratto. Ma pur coi
mezzi pubblici, gli ci vuole un’ora ad arrivare lì. Lui non è di quelli che si
prendano un libro in mano o cose del genere, per cui allo stress da troppo
lavoro subentra ora la noia da troppa distanza. È sempre meglio di prima, però
si sente egualmente a disagio. Certo, la cosa è risolvibile cambiando
abitazione. Dopo pochi giorni che lavora lì, alla Allegretto-LaCucina, lo va a
trovare Linnéa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, nostro caro Daniel! La avevo cercata a <i>ATavola</i>
ma mi hanno detto che è stato promosso qui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Avete bisogno di me?! Lo avete capito che io sono un
grande agente segreto. Io sono sempre a disposizione della patria germanica...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “...Certo, nostro caro Daniel... ...No, era una visita
di pura cortesia. Lei è stato uno dei nostri pilastri, <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>quei giorni di inizio aprile. E noi facciamo sempre un
giro dei nostri amici, di tanto in tanto, appena abbiamo un po’ di tempo
libero, per vedere se vada tutto bene. Se è stato promosso sarà ben felice. È
tutto a posto?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sì certo. È tutto più calmo qui. È un ristorante
ancora in fase di lancio. Essendoci in pratica solo io...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dunque, va tutto bene, allora!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Più o meno.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Oh, ecco... C’è
qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, è solo che abito troppo distante.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Allora, non è grave. Le basterà trovare più vicino.
Berlino è grande. Se possiamo fare qualcosa per un nostro amico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Magari...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Caro, Daniel. Penserà mica che io faccia così per
dire. Se lei mi dice che le occorre assistenza, io mi attivo subito. Sa, nel
nostro lavoro, siamo sempre in giro. Vediamo gente, cose. Magari abbiamo più
opportunità di persone come lei, assorbite ogni giorno da un duro lavoro. Anche
il nostro è duro. È solo che vediamo magari più cose e persone. E se facciamo
mente locale che un amico cerca un alloggio, magari lo troviamo. Comunque,
tentar non nuoce.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Magari...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vuol dire che ci possiamo interessare?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non vorrei essere di troppo peso. Anche perché, sa,
dovrei, ...come dire...?, ...dovrei coordinare l’entrata nel nuovo alloggio con
la disdetta del vecchio. Non vorrei dover pagare il fitto due volte.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">A questo punto, visto che tutto andava come doveva, Linnéa
fece finta di sbagliarsi. Dette un’occhiata al suo computerino, una specie di
tablet che si portava sempre dietro come fosse una cartella, e disse:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, vedo che abita in...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, no, quello è l’Anmeldung, la residenza. Sarebbe,
in realtà, la mia ragazza. Io abito in un edificio commerciale di uffici, un
po’ periferico. Non riuscivo a trovare una stanza adeguata. Non che quella la
sia. Ci sono i servizi esterni, esterni alla stanza. Ma per quello che pago...
Beh, sono sempre 350 più internet, che costa poco lì, meno di 10 euro al mese.
Poi è un ambiente tranquillo... Per me, è importante stare quieto ed in
silenzio, dopo una giornata di lavoro. Anche altri fanno la stessa cosa. C’è
una stanza, acqua in camera, pur coi servizi esterni. Alla fine è come essere
in un WG [un appartamento in condivisione], anche se cucino in stanza. ...Poche
cose... ...Apro la finestra... ...Spendo anche meno che in un WG e sto
tranquillo, senza altra gente attorno... Sa, dopo lo stress del lavoro, amo
rilassarmi quando sono a casa. A volte non ho neppure voglia di vedere la mia
ragazza. Dopo ore sotto pressione. Per cui, arrivo a casa e ho bisogno di
silenzio e quiete. Lì è perfetto da questo punto di vista, anche se non è un
vero appartamento.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non c’è problema. Va benissimo. Dunque, lei vorrebbe
trovare una appartamento od una stanza da non pagare di più, ...più o meno...,
o non troppo di più di quello che paga ora lì, e poter lasciare la stanza dove
sta ora senza dover pagare, ovviamente, il nuovo ed il vecchio contemporaneamente.
Guardi, mi dà l’indirizzo dove abita. Io vado da loro, dico che sono qui di
Allegretto e che mi occupo appunto di assistenza varia, incluso i cambi di
alloggio dei nostri dipendenti. Poi non devo che dire la verità. Che lei lavora
appena distante da lì, ora. Che dunque deve trovare un’altra sistemazione. E
che chiaramente non può continuare a pagare lì, se se ne va. Per cui vediamo
bene i termini contrattuali e se si può aggiustare con loro senza che lei butti
via soldi. A proposito, tutto l’edificio appartiene od è comunque gestito dalla
stessa immobiliare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sì, certo. Una sola immobiliare. Credo che siano al
contempo i proprietari. Affittano sia uffici che studi per professionisti ed
artisti. Nel blocco dove sono io, sono uffici. In effetti ho già chiesto e mi
hanno detto che valgono i termini contrattuali, che devo dare la disdetta
alcuni mesi prima, che non è che io posso semplicemente andarmene appena trovo
un altro posto. Beh, andarmene posso. È solo che devo continuare a pagare il fitto,
per qualche mese. ...I tempi contrattuali della disdetta...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bene, Daniel. Io non posso dire loro che sono del
governo. Sa, non possiamo interferire, senza autorizzazione, con aziende
private. ...A meno che non ce lo ordini il governo. ...Questa è una cosa fatta
in amicizia... Per cui vado. Mi presento come Allegretto. Vedo se magari si
riesce a trovare qualche via più breve. Mal che vada si resta a quel che hanno
già detto a lei. ...Oh, oggi, ho una giornata abbastanza flessibile. Guardi,
vado subito e vengo domani, al più tardi dopodomani, e le dico se riusciamo a
trovarle un nuovo alloggio senza che continui a pagare il vecchio. O sennò
penseremo qualche cos’altro. Ma il metodo giusto è veder una cosa alla volta.
Iniziamo dall’alloggio che deve lasciare e dalle esigenze dell’Immobiliare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa lo lasciò friggere un paio di giorni e poi si
presentò lì a <i>LaCucina</i>, da Daniel. Assunse la solita aria trafelata.
Cioè, sembrava trafelata. Linnéa era solo da pasticciona nevrotica che cercava
di darsi un contegno, come da grande manager che va sempre di fretta, ciò che
precisamente un vero manager non farebbe mai. Ma così va il mondo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, oh che giornata ieri! Quando il governo
chiama... Ieri l’altro ho parlato con l’Immobiliare. Abbiamo visto in dettaglio
il contratto. Ho cercato di vedere se ci fosse qualche possibile
accomodamento... Lo sa cosa ho capito? Che lì è un luogo un po’ fuori mano, in
un’area non povera ma non proprio di affari. È anche per quello che non si
fanno problemi ad affittare uffici a persone che li usano, pur informalmente,
come residenza diciamo provvisoria. Per cui, non essendoci pressione di
richieste, anche se poi l’edificio non è che sia deserto, loro sfruttano
appieno i termini contrattuali. Parlando e parlando mi hanno solo detto che
come favore estremo, ma se si va a vedere il favore lo faremmo noi a loro,
potrebbero fare che se lei va lì con uno che subentri a lei, ...come dire...?,
spostano il contratto da lei a lui, senza penali, senza mesi pagati a vuoto e
cose del genere. In realtà il favore lo farebbe lei a loro perché, invece che
restare lì i mesi della disdetta, e poi lasciare il locale che loro magari non
affittano o non subito, lei in pratica trova loro un cliente che magari resta
lì, dunque paga loro il mensile, per degli anni. Ma, insomma, questo è quello
che loro concedono. Io ho guardato nella nostra cerchia. Un po’ per dovere, un
po’ per amicizie e spirito di servizio, noi siamo in contatto con vari WG. In
pratica, posso mettere una parola, spero decisiva, ...certo si deve anche
vedere se a lei quello che poi le prospettiamo può andare bene...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Abbiamo qualcosa qui nell’area dove lavora
ora. Questione di qualche settimana. Per esempio dal primo settembre. O
possiamo anche vedere che sia di nuovo libero dal primo ottobre. È un po’ un
meccanismo ad incastro. Primo vedere se può andare bene dove potrebbe andare. I
WG lo sa come sono. Questo è uno quieto. Un edificio tranquillo. E persone
tranquille nel WG. Non sono di quelli che organizzino feste o facciano chiassate.
Per il resto, non so dirle. Nei WG occorre sempre adattamento. Le do
l’indirizzo e può andare a dare un’occhiata. Se non la convince, ne troviamo un
altro, Capita sempre qualche posto libero da qualche parte. Ah, se quando è lì,
mai andasse lì, non le va più, ne troviamo un altro. ...Non corriamo troppo.
Non abbiamo ancora fatto nulla. Però, in questi giochi ad incastro, e per
evitare che lei perda soldi con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la
disdetta, bisogna pur iniziare da qualche parte.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Va bene. Vado volentieri a dare un’occhiata al WG.
Anche se dove sono ora sto in realtà ottimamente, è davvero troppo distante.
Pensare di dover fare tutti i giorni un’ora all’andata ed un’ora al ritorno di
mezzi pubblici mi fa venire l’agitazione. Invece ho bisogno di stare
tranquillo, di rilassarmi. ...Sebbene resti il problema di trovare qualcuno che
mi rimpiazzi dove sono ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Facciamo un passo alla volta... Se il WG va bene, si
pone il problema di trovare un rimpiazzo in Genslerstraße 13. Se non le piace,
vedo di trovare un posto in qualche altro WG a distanza tollerabile da dove
lavora.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non per essere petulante. Solo perché lei si sta
mostrando così disponibile e cooperativa... Sono io che sono un po’ emotivo. Mi
sento sprofondare ogni volta che devo venire qui e, poi, al ritorno. Certo, qui
dove lavoro ora sto decisamente rilassato rispetto al lavorare sotto pressione
che c’era dove lavoravo prima. Eppure mi sento sprofondare pensando al ritorno
e poi, quando sono a casa, al dovere venire qui. Tutto il tempo che mi va via...
Se potessi risolvere il tutto in pochi giorni.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Cominciamo col vedere il WG, ...la stanza nel WG.
...Per esempio, domani prima di venire al lavoro. Io passo poi qui a <i>LaCucina</i>
e mi dice che ne pensa.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il giorno dopo, prima di andare al lavoro, Daniel passò
dal WG. Era a distanza accettabile, per lui, da <i>LaCucina</i>. Il WG e la
stanza sembravano quieti. Altri aspetti non l’angustiavano particolarmente.
Daniel era sotto l’ossessione della distanza dal luogo di lavoro. Disse già a
quelli del WG che poteva andare bene, solo che doveva risolvere il problema
della disdetta, o giù di lì, dove abitava ora, ché dipendeva da una
Immobiliare. Fu quello che ripetette il giorno dopo a Linnéa. A quel punto,
avrebbe dovuto trovare qualcuno che subentrasse a lui. Lo disse a Linnéa che
non aveva idea chi trovare in tempi rapidissimi. A quel punto era fritto, o
così Linnéa si era detta di lui. Lui, Daniel, era sempre fritto, dalla nascita.
Anche Linnéa. O è meglio dire fusa?! E, per lui, fuso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, se la stanza può andare bene, direi che è
questione di trovare un rimpiazzo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Questo lo so. Non so proprio dove sbattere la testa
per trovare qualcuno. Cosa faccio metto un annuncio dove offro un ufficio
adibito a camera?! Non sono tanto capace a scrivere annunci.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bene, Daniel, se la nuova casa le va bene... Ha
provato a passare in rassegna le persone a lei prossime, ...lavoro, amici,
conoscenze? Magari, alla fin fine, saranno cinque-dieci. Anche facendo finta di
parlare del più e del meno chiede dove abitino, se cerchino un’altra
sistemazione, magari butta lì che vuole lasciare casa per cui, ecco, se
vogliono subentrare è tutto facilitato... ...Provi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma cosa provo?! Meno male che aveva detto che mi
aiutava... ...Beh, grazie per il WG. Tuttavia, se non trovo a chi dare la
stanza dove sono ora, ecco che mi tocca pagare dei mesi a vuoto... ...oppure
lasciar perdere. No, no, non posso continuare a stare là! È troppo distante!
Qui, nel nuovo ristorante, in fondo sto bene, anche se ora mi trovo in
agitazione perché abito troppo fuori mano...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, non faccia così. Siamo amici! ...Non la lascio
con cerino in mano. Quando noi diciamo che ci interessiamo, poi non lasciamo le
persone in asso. Vedo io di passare in rassegna le possibilità che possono
esserci. Come lei aveva bisogno di avvicinarsi qui, magari c’è qualcuno noi
conosciamo che ha bisogno di spostarsi là, dove lei abita ora. E noi facciamo
da cassa di compensazione. Se poi proprio non trovassi nessuno, pensiamo a
qualche cosa d’altro. Lo sa che se io chiedo alla Allegretto di riavvicinarla
dove lavorava prima, anche in un loro ristorante più tranquillo, giusto il
tempo che lei dia la disdetta, e poi torna qui... ....lo sa che a me non dicono
di no. Siamo amici, amici stretti, oramai, con la direzione della Allegretto...
Per cui, una soluzione comunque la troviamo, anche non ce ne fossero altre.
Intanto mi dia 24 ore per fare un po’ di ricerche e le vengo a dire domani.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ed in 24 ore trova qualcuno?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Provo... Le ho detto... Noi abbiamo tanti amici, amici
che stanno in WG. Anche altri. Devo solo controllare se ci siano degli
spostamenti da fare... Qualcuno che abbia esigenza di spostarsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per avvicinarsi od per allontanarsi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Domani mi dirà che non ha trovato nessuno...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, noi abbiamo una grandissima stima per lei. Io
ero venuta così per amicizia ed ora sono ben felice di cooperare a risolvere
questo piccolo problema. Per noi è sia un dovere che un piacere, un piacere ed
un dovere. Fa parte della nostra natura: servire il prossimo. Lei fa parte
della nostra famiglia tedesca... Noi usiamo senza problemi anche gli strumenti
del nostro Servizio, nei limiti concessici, per risolvere queste piccole cose.
Tutte le cose sono piccole. Ma tutto è importante quando serviamo il prossimo.
Mi dia il tempo di controllare. O trovo qualcuno. O, come già le ho detto,
facciamo in qualche altro modo. Giorno più, giorno meno, tanto la disdetta vale
da fine mese. Di conseguenza non le sto facendo perdere nessuna scadenza.
...Glielo ripeto. O trovo un sostituto che subentri al suo contratto, con un
nuovo contratto, ed all’Immobiliare questo va bene, oppure lei dà la disdetta e
o nel frattempo torna in un ristorante nell’area dove era prima, o subentriamo
noi a lei che a volte abbiamo nostri amici da sistemare temporaneamente.
Dunque, stia tranquillo, tranquillissimo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quante sciocchezze sconnesse! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Daniel, di natura apprensiva, apprensivissima, era tutto
teso. Ma tanto non gli restava che accettare la situazione. Del resto era tra i
suoi. Pezzi di merda che si ‘aiutano’. Linnéa era andata lì con una missione
ben precisa e stava solo giocandoselo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Tornò il giorno dopo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, tra nostri amici non ho trovato nessuno che
avesse necessità di muoversi dove lei abita. Però, incrociando i dati sui
nostri computer, e poi chiedendo, sono ricaduta su quel disgraziato, su
quell’ebreo schifoso. Io non avrei voluto. Se non se la sente, fa lo stesso. Io
con quello non vorrei più averci a che fare. Un vero disgraziato! Pericoloso!
Pericolosissimo. Non riusciamo a trovare nulla contro di lui. Stiamo andando
avanti nell’operazione. Eppure, nulla! Se siamo stati sensibilizzati deve ben
esserci qualcosa. Sì! Sì! A lei posso dirlo, Daniel. A me, quello fa schifo.
Eppure... Oh, che mestiere difficile che mi tocca fare. Guardi, non so se
parlagliene... Daniel, a lei vorrei tenerla fuori da questa storia. Già ci è
stato così prezioso ad inizio aprile...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, Linnéa, prego, mi dica. Non si faccia
problemi. Se posso ancora essere utile alla patria tedesca e se poi ciò può pure
risolvere questa mia momentanea necessità...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, Daniel, la sua necessità del momento la
risolviamo comunque. Che poi quel disgraziato possa essere di qualche utilità
per risolverla, sarebbe solo un tentativo. Ma, sinceramente, vorrei tenerla fuori
da queste cose. Io ho disgusto per quel disgraziato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, davvero, non si faccia problemi. Lo sa che io
sono sempre a disposizione della nostra patria germanica. Insomma, cioè, lei
sta alludendo a..., a quel... Sì, insomma, ci sarebbe da fare di nuovo qualcosa
che forse, o forse no, può farmi uscire da questo fondo di bottiglia del
momento della disdetta. Linnéa, non mi tenga sulla spine... ...Voi avete
bisogno di stare di nuovo addosso a...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, Daniel! Lei è davvero un genio. Lei capisce al
volo le situazioni... Sì, è di nuovo per quel Roby!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E dunque lei, Linnéa, ritiene che lui possa magari
subentrare a me, là dove abito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, è solo una possibilità. Noi, beh, dobbiamo,
...dovremmo..., fare qualcosa per, ...come dire?, farlo muovere da dove è. Ma,
davvero, non voglio abusare di nuovo della sua disponibilità, Daniel. Noi
possiamo muoverci anche in altro modo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, se lei dice che avete bisogno... E lei sa che
io sono sempre a disposizione della patria germanica, anche senza che me ne
venga nulla personalmente... Se poi per caso, mi accelera questa mia cosa del
trasloco ad altro sito...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Daniel, è solo un tentativo. Non ne ho grande fiducia,
perché non è che la sua stanza sia proprio dietro l’angolo, però... se vuole le
dico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, Linnéa. Io ho un vero spirito felino, da vero
agente segreto. Cosa che mi rende ben felice di poter cooperare di nuovo. Se
poi questo non contribuisce alla risoluzione della mia situazione, fa lo
stesso. Sperando che magari sia qualcosa di rapido.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, Daniel. Rapido, rapidissimo. Le dico subito.
Noi abbiamo il problema, anche se poi non è che si abbiano ordini così
pressanti per il momento, di vedere di indurlo a farlo andar via, del tutto
volontariamente da dove è, un ostello. L’edificio dove lei abita ora sarebbe
perfetto per le nostre esigenze, se riuscissimo a farlo andare lì. ...A questo
punto, è semplice. Glielo mandiamo qui. Lei gli prospetta che potrebbe muoversi
nella ora sua stanza, che pagherebbe meno, che avrebbe una stanza tutta per sé.
Se abbocca bene. Se non abbocca fa lo stesso.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Va bene. Dunque voi lo fareste venire qui in modo che
io gli possa parlare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chiedo in direzione e lo faccio mandare qui subito.
Lei gli dice... Aspettiamo qualche giorno se lui le risponde positivamente. In
caso contrario, risolviamo egualmente la questione della sua disdetta dove
abita ora. Così può muoversi a giorni, nel WG.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ottimo! Ottimo! Mi avete risolto il problema della
distanza dal lavoro... ...Non è questo... ...Voglio esservi ben utile per
questa missione su quel...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vediamo un attimo le obiezioni che può tirar fuori e
quello lei può rispondergli...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vedrà se la cosa gli conviene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Quel Roby è un vero demonio! Alla sua età se ne sta in
un camerone di un ostello, uno stanzone con ben otto letti. Non si
lamenta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi dicono sia ben organizzato.
Non sembra avere problemi con nessuno... Dunque, che cosa potrà chiederle,
Daniel... Se le dice che forse è distante...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Gli dico che è quieto e che ha una stanza tutta per
sé. Anche se è un edificio ufficialmente per uffici, anche altri lo usano per
abitazione. In effetti, di uffici-uffici... Se ce<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ne siano davvero, io non li ho mai visti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ottimo! Ed i servizi esterni e l’assenza di una
cucina?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Gli dico che io vado quasi nudo per i corridoi, che
anche quando i guardiani mi hanno incontrato in mutande non mi hanno detto
nulla, e che cucino nella stanza, dove ho comunque un lavandino con l’acqua. E
per qualche euro gli lascio quel poco di mobilia essenziale che c’è ora, del
tipo della cucina, il tavolo etc.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dovesse mai dirle dell’Anmeldung, anche se non è che
ne abbia bisogno?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Che dato che fa un favore a me, glielo faccio fare
nell’abitazione della mia ragazza, dove lo ho io.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Internet?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Che per 7.5 euro al mese c’è già la connessione
dell’edificio nella sua stanza. È il vantaggio di un edificio uso uffici.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mi sembra che sia tutto. Non vedo che altro possa
chiedere. E poi lei, Daniel, è di grande intelligenza, sveglio, e ben sa che
cosa rispondere a qualunque richiesta od obiezione. Del resto, è un’ottima
sistemazione quell’edificio e la sua stanza, per uno che stia in ostello.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Perché tutta quella montatura della Polizia Segreta,
tramite Linnéa, per avermi in quell’edificio? Semplice. Per lo stalking-mobbing
di edificio. Impossibile, o comunque complicato, in un edificio abitativo, ecco
che tutto sarebbe cambiato in un edificio uso uffici. Lo stalking-mobbing di
edificio, in tutto il mondo lo fanno senza preoccuparsi troppo dei vicini. Anzi,
non se ne preoccupano per nulla. Arriva la Polizia Segreta e prende sotto
controllo il teatro di operazioni dicendo che esistono superiori sragioni di
insicurezza dello Stato. Chi è lì, o coopera, o fa finta di nulla se è
localizzato dove non serve personalmente, o se ne va. Non in Germania. Beh, in
Germania cambia tutto. Non proprio tutto. Cioè, quando arriva l’ordine NATO, in
Germania devono obbedire. Loro obbediscono, negli aspetti di teatro, anche per
lo stalking-mobbing di edificio. Per esempio, distribuiscono i visori
attraverso i muri. Arruolano i loro ‘bravi’ miliziani.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Danno loro i visori. “Ecco con questi visori
dovete seguirlo, SEGUIRLO, sulla verticale sopra, sulla verticale sotto,
sull’asse laterale,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...o dove cacchio
sia lui e voi. ...Seguirlo... Ci sarebbe pure da fare toc-toc e tic-tic...
...ci sarebbe... ...ovviamente compatibilmente coi regolamenti condominiali.” A
volte succede, in Germania, che risciacquino Hegel in Kant ed entrambi si
risveglino in Stirner. Comunque anche Stirner deve attenersi alle formalità
quando vi siano ‘testimoni’. Lo sapete come sono i tedeschi. Sono tedeschi
quando siano almeno in due. Mentre sono chiaviche qualunque quando siano soli.
Purtroppo per loro, in edifici abitativi vi sono inquilini, o proprietari od
altri che siano, per cui non si può rumoreggiare, siano tic-tic, toc-toc, od
altre cose, se altri nell’edificio ne siano disturbati. In effetti, anche dove
avrebbero potuto per me, qui in Germania, contrariamente al resto del mondo,
hanno evitato per il solo motivo che i regolamenti condominiali tedeschi lo
vietavano. Sì, è qualcosa di strano, assolutamente strano, per cui meglio
specificare ulteriormente. Fecero qualche cosina in un posto di cui si è detto
in altro scritto, ma perché, in area turca di Berlino, riuscirono a tenere
sotto controllo i vicini, i vicini di quelli di sopra, di quelli avrebbero
dovuto fare i toc-toc ed occasionalmente li fecero. Già in Kaiserdamm, un
classico palazzo di cubicoli di 42 mq quadraticamente distribuiti, cioè allineati,
non fecero nulla. No, anzi, fecero, fecero tutto, ma... Vennero loro [alla
‘famiglia’ K&Ilse Brandt, sì due Brandt (K. Brandt e Ilse Brandt), tanto per non
fare nomi!] dati i visori, quelli NATO per vedere attraversi muri etc.
Ricevettero istruzioni dettagliate ma ...nel rispetto dei regolamenti
condominiali della RFT. Siccome, a fare toc-toc sul pavimento, da sopra,
avrebbero sentito anche negli appartamenti affianco, affianco di sopra e di
sotto, ecco che dunque non potevano violare i regolamenti condominiali. Idem
sui muri esterni, dagli appartamenti confinanti sui due lati. Sebbene sia il
bagno che la cucina non confinino con nessuno, se battono sui pavimenti da
sopra li sentono almeno da un lato, almeno da uno dei due appartamenti
confinanti. Se battono sui muri, su quelli interni o non confinanti con
nessuno, ecco che li sentirebbero da sopra, non solo da sotto cioè da me. Per
cui... Beh, ci siamo preoccupati di procuraci i soliti strumenti di rilevazione
e contrasto. Sono dei controvisori. Con essi verifichiamo in modo oggettivo se
usino visori e con che caratteristiche. Sì, li hanno usati, pur in modo
silenzioso, in genere. Non è sorveglianza, per cui che usino i visori in modo
silenzioso non dovendo sorvegliare e non sorvegliando nessuno... Beh, dipende
dai regolamenti condominiali! Abbiamo solo rilevato e notato, coi nostri
controvisori, che appena uno [io] va in bagno ed in cucina le onde cerebrali
dei pidocchi col visore si attivino come stessero per fare qualcosa, tentino di
dare dei colpetti, e poi contro-scattino mentre reprimono questo impulso a
rumoreggiare. Hanno i visori, hanno l’ordine di stalking-mobbing, ma anche
anche l’ordine di non violare la normativa relativa agli edifici abitativi.
Sono tedeschi. Il tedesco è tede-tedesco quando siano almeno in due e
tede-napoletano quando nessun altro lo vede. Gli ordini NATO sono rispettati,
nel senso che hanno predisposto tutto per lo stalking-mobbing. Ma, di fatto,
nell’edificio di abitazione non stanno facendo nulla, non i tic-tic e toc-toc
ossessivi che facevano in altri Stati. Certo, ci sono. Sono caricati. Ma manca
l’effetto. Comunque, sfruttando questa tensione tra l’ordine, il desiderio e la
repressione dell’impulso, siamo intervenuti col controvisore, che ha anche
altre funzioni, e li abbiamo elettrizzati variamente. Sì, insomma, li abbiamo
riempiti di scariche elettriche a distanza. Per cui si sono variamente trovati
del tutto sfatti e disabili senza sapere come. Beh, non era necessario
sapessero. Importante è il risultato, non la procedura, tanto meno la
coscienza. Già vanno fuori di testa da soli perché anche solo con i loro visori
hanno un <i>blowback effect</i>, eppoi diamo giustamente il nostro contributo
attivo. Se se lo vogliono... Avrebbero dovuto rifiutarsi!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Invece, lì, in Genslerstraße 13, 13055 Berlin, è [cioè,
sarebbe stato] tutto differente, TUTTO. Sono uffici! Per cui non valgono
silenzi notturni ed altre cose. Se qualcuno proprio viene disturbato da rumorii
possono dire che ci sono dei nuovi uffici e che... ...Possono farli spostare in
altro ufficio, ...e li continuare! ...E poi dire che uno se le immagina, che è
nevrotico, disagiato... È tutto semplice. Non sono appartamenti. Sono uffici
affittati vuoti dove poi i vari inquilini hanno messo della mobilia essenziale.
Se gli inquilini si muovono, perché dicono di sentire rumori od altro in un
locale, non devono spostare internet dato che c’è quella dell’edificio in ogni
ufficio. Non hanno linee telefoniche fisse. Ma, appunto, soprattutto, non ci
sono i regolamenti del silenzio che ci sono negli edifici abitativi. Per cui
Linnéa, maialona che si occupa di persecuzioni, incluse quelle di edificio, ha
subito visto che lì possono reclutare loro miliziani, o mandarne di esterni, e,
localizzato il bersaglio, coi visori lo possono beneficiare coi loro tic-tic e
toc-toc sulle verticali, dai lati, dal corridoio se occorre dato che lì si
transita per andare ai bagni. Roby va lì, si firma il suo ben contratto, e poi
giù con lo stalking-mobbing di edificio BfV-NATO. Linnéa corre troppo. Beh, un
po’ è il suo sporco mestiere prefigurarsi le situazioni, situazioni che spesso
non si realizzano. Poi, se nulla va come vorrebbe, in fondo sono solo
persecuzioni. La colpa è sempre di qualche d’un altro, soprattutto del caso, se
tutto è andato differentemente. Loro vanno comunque avanti con le loro demenze
delinquenziali. Se non possono colpire in un punto, colpiscono comunque in
altri, per quel possono e riescono. In quel caso, devono far andare Roby lì e
dipendono da Daniel. Dipendono in realtà, poi, da Roby, se abbocca o meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Io, ovviamente, sapevo già tutto tutto di questa
manovretta. Ma anche non lo avessi saputo...<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 20 agosto 2014, mi mettono di servizio ad
Allegretto-LaCucina, dove trovo Daniel Rios Benavides. Si finge stupito, ma non
lo era per nulla. Mi dice che credeva che io non lavorassi più alla Allegretto,
sebbene, da come io veda, non sia per nulla sorpreso di vedermi. Sta facendo la
sceneggiata. E la fa pure male. Dice che quando sono scomparso da <i>ATavola</i>
gli hanno detto che non lavoravo più lì, che lui non ha chiesto, per cui ha
pensato che io fossi andato altrove. Beh, che non lavorassi più lì lo aveva
visto. Ma lo sapeva che mi avevano mosso altrove nella Allegretto, per i motivi
che vedremo e che già sappiamo nell’essenza. Mi dice che Mujtaba non lavora più
lì avendo avuto la residenza permanente e non avendo bisogno di lavorare
venendo da famiglia danarosa. Lui non tradisce emozioni, ma dal modo sciatto,
annoiato, in cui lo dice, e conoscendo la sua natura invidiosa, lo si capisce
che gli secca di avere lavorato con uno con laurea, che lavorava lì solo con lo
scopo [del tutto legittimo] di ottenere la residenza e che ne sia andato da lì
appena ottenutala. Mi dice che pure Philip se ne è andato. Ovvio abbia
preferito una qualche situazione con orari più certi, dunque salari maggiori.
Lì, ad <i>ATavola</i>, a seconda del tempo, dunque dei flussi di clienti,
mandavano a casa anche solo dopo poche ore. Non si facevano problemi. RobertG
telefonava e via. Giusto, da un punto di vista strettamente manageriale. Non
piacevole per che avesse interesse a degli introiti mensili relativamente
certi. Philip lavorava bene e senza mostrare noia, per cui era perfetto per un
ristorante con flussi quotidiani stabili di clienti. Lo avrà trovato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quel giorno, lì, a <i>LaCucina</i> non c’è nulla da fare.
Una giornata ordinaria per Daniel, mandato lì per stare quieto. Chiaro, anche
non lo sapessi, che mi hanno mandato lì per grandi questioni di Stato. Gli
hanno pure detto di vedere se io gli racconti qualcosa. Io gli accenno solo che
esiste un ordine di Stato che io non cucini. Lui non chiede niente, pensando di
essere un grande agente segreto, perché sa già tutto. Io lo so che lui sa già
tutto. Lui non mi chiede nulla perché si ritiene molto furbo, ed anche perché
sia Linnéa che Vivien gli hanno assicurato che io gli avrei di sicuro detto
delle cose. Sono sicure, sicurissime... Lo sono sempre. Un po’ per froceria, un
po’ perché così gli era stato detto di fare, mi chiede se io lavori con Fabian.
Al mio assenso mi dice che è uno che gli è particolarmente caro e mi chiedi di
salutarglielo. Glielo saluto. Per quello che mi costa. Fabian, presto lo
vedremo, è sia un frocio perduto, pur mascherato, sia un idiotico delinquente
da pogrom incaricato dello S/G-OS-M nell’area cucina dove mi manderanno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non c’era nulla da fare, quel giorno. Dopo questi
preliminari, il Daniel Rios Benavides viene al dunque, alla sua missione. Ha
una stanza in Genslerstraße 13, 13055 Berlin, al sesto piano, in un edificio
per uffici. Soluzione ottima e conveniente, 350 al mese + 7.5 di internet, a
parte che non si poteva fare l’Anmeldung/residenza perché con contratto (e
destinazione) come ufficio (ma l’avrei potuto fare a casa delle sua ragazza,
dice, dove lo aveva pure lui, dato che subentrargli nella stanza era, nelle sue
parole, un favore a lui che sennò avrebbe dovuto pagare due fitti - una cosa
senza senso perché ogni contratto di locazione si può disdire). Era quello
occorreva agli Squadroni della Morte del governo tedesco-NATO, e Daniel Rios
Benavides s’era nuovamente prestato. Gli dissi che ci avrei pensato e che, se
non avesse ricevuto nulla in pochi giorni, avrebbe significato che non se ne
faceva nulla. Già mi aveva fatto vedere la localizzazione. Abitavo a quattro
fermate di S-Bahn, che è piuttosto veloce e frequente, dal lavoro. Lo vidi
subito che dove abitava lui non c’era la metro. Per cui neppure andai a vedere,
lì per lì. Del resto glielo avevo subito detto che probabilmente era no, per
cui se non gli avessi scritto entro qualche giorno, entro la fine della
settimana, il no era confermato. Più in là, andai a fare un sopralluogo. La
zona non era male. Sfruttai l’occasione per visitare la ex-prigione della
StaSi, quello che fu possibile dato che lì si possono fare solo visite guidate
e quel giorno non avevano più comitive. Anche l’edificio non era male, con
guardiano all’ingresso sebbene nel momento in cui entrai era penso andato a
fare un giro dell’edificio. È solo che era distante, con bus non frequente.
Inoltre non avevo alcuna intenzione di facilitare il lavoro ai delinquenti
malati di mente degli Squadroni della Morte del governo tedesco-NATO. Neppure
volevo che la mafia-Allegretto potesse vantare anche solo mezzo successo, non
comunque con la mia cooperazione. Il mio era un no prima ancora di andare a
sentire quei buffoni attraverso le parole di Daniel Rios Benavides. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Si agitarono subito tutti di quel loro ulteriore
insuccesso. Mi rimandarono alcuni mesi dopo nuovamente da Daniel, a <i>LaCucina</i>,
di nuovo sicurissimi che avrei detto, confidato, qualcosa a Daniel. Erano
ansiosi di sapere quello che io sapevo e si erano tutti detti l’un altro/a che
avrei di certo detto delle cose a Daniel che si riteneva un grande agente
segreto. Era solo un castratello ingessato e ridicolo. Sono appunto i vicoli ciechi
delle decisioni tipo comitato, collettive o di comunella: tutti si ottundono il
pensiero che già non hanno e le loro incomprensioni, sommandosi, si esaltano.
Si erano convinti di una cosa impossibile. Ed io ero ora lì. Si finse
amichevole, ma in realtà neppure troppo perché poi la sua mente malata
prevaleva sulla necessità di fingere. Io me la ridevo, pur senza farlo vedere.
Quando lui mi disse, nuovamente, di salutargli Fabian, il frocio perduto delle
milizie parallele del governo, lo mandai affanculo ma senza dirglielo. Non gli
salutai nessuno questa volta. Naturalmente, dato che erano tutti della stessa
mafia, glielo disse Fabian che non aveva ricevuto alcun saluto, questa volta.
Bisogna prima farli sentirli sicuri e poi sfondarli, o lasciare si sfondino,
per quel si può. Disperato riferì subito, come già la volta precedente, sia a
Linnéa, che alla mafia-Allegretto di cui si dirà, che non gli avevo detto
nulla, assolutamente. “Sì, sì, È davvero pericolosissimo. Non mi ha detto
niente, proprio niente. È chiaro deve essere davvero pericoloso!” Ignoranti
scemi folli delinquenti! È così... Il conformista medio è tale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Oh, siamo andati proprio avanti, troppo avanti,
scavalcando tempi e precedenti che normalmente sarebbero indispensabili,
sarebbero stati indispensabili. Così torniamo indietro per riprendere il filo
normale della narrazione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Inizio a lavorare alla Allegretto-“ATavola Trattoria” i
primi giorni di Aprile 2014, col contratto di cuoco/aiutocuoco. Dopo quello che
si è detto a livello di proprietari, direzione, capi e capetti, infine Linnéa e
la mafia-Allegretto attivano sia Mujtaba che Daniel. In primo luogo Mujtaba,
che è la parte debole, essendo in attesa di accoglimento della domanda di
asilo, della residenza permanente. Poi, come da procedure burocratiche per
queste persecuzioni, attivano pure Daniel, per i giorni che Mujtaba è di
riposo. Mujtaba, pur paranoidizzato da Linnéa non fa nulla contro di me. Mi
guarda appena con sospetto. Cerca di fare qualche domanda senza senso. A volte
si abbandona a discorsi senza senso per vedere che cosa io risponda. Fa
commenti insulti del tipo che mi dice che io devo essere di qualche altra
nazionalità perché non parlo mai italiano. Linnéa, sapendolo islamico, gli
aveva detto che io ero un pericoloso agente sionista e che lui doveva
scoprirlo. Alla fine, annoiato, lui si limita a dire a Linnéa che mi comporto
nel più naturale e normale dei modi, e che lui non riesce proprio a tirami
fuori nulla. Daniel che si crede furbissimo fa ancora meno. Cioè non fa assolutamente
nulla, neppur discorsi insulsi. Non con me. I discorsi insulsi lui li fa
correntemente quando si abbandoni a dire qualcosa, discorsi insulti e pure un
po’ froci. Lasciamo stare. Non è importante. Nonostante avessero detto a
RobertG che io non dovessi cucinare dato che esisteva una proibizione di Stato,
lui fa finta di non aver capito, dice che lui ha un contratto, un contratto con
me, e che, finché io sto lì, lui deve attenersi ed utilizzarmi nei termini
contrattuali. Per cui, lui viene lì, nella cucina di <i>ATavola</i>, e dice che
io devo, dal lavoro di appoggio ed aiuto, con e come già Philip, essere
introdotto ai piatti principali. Sono quattro piatti, alla fin fine. Dice che
me li facciano vedere sì che, quando non ci siano altri, anche io possa farli.
Sono quattro paste, gnocchi [orrendi gnocchi leggeri e fritti!], ravioli. Si
combinano gli ingredienti secondo procedure standard contenute in libroni
predisposti dalla direzione, oppure te lo dicono gli altri come devi fare, e si
prepara il piatto o si completano, con carni, le insalate già preparate dagli
aiuto, o dallo stesso cuoco se non vi è nessuno di aiuto in quel momento.
RobertG lo dice, in mia presenza, a me ed a Daniel. Daniel, cui Linnéa aveva
già detto che io assolutamente non dovevo cucinare, fa lo gnorri e riferisce
subito a Linnéa che RobertG, contravvenendo alle disposizioni degli Squadroni
della Morte del governo tedesco voleva io cucinassi. In effetti, è in quello
che si concretizza la cooperazione di Daniel con gli Squadroni della Morte del
governo tedesco, allora. Daniel è troppo scemo, pur credendosi estremamente
furbo, per rischiare mai qualche iniziativa personale o per mostrare un qualche
eccesso di zelo. È di quei nazi-franchisti, conformisti medi, che preferiscono
restare nell’ombra piuttosto che andare agli assalti frontali. Linnéa, in tutta
fretta, contatta la direzione, i proprietari. La direzione, i proprietari,
capito che io devo essere rimosso di lì e mandato dove non mi facciano
avvicinare ai fornelli, tali sono ordini del governo-NATO [si sono cose che
dette così non stanno né cielo né in terra, ma non esiste un modo per dire cose
che effettivamente non stiano né in cielo né in terra, come effettivamente è -
il Principe-Stato fa di queste cose e pure ben peggio!], attiva Vivien.
BettinaH, al personale, non si era mostrava molto cooperativa. Inoltre aveva
una visione amministrativa dato che non è che girasse per le filiali. Invece
chi girava per le filiali era Vivien. Vivien è una bagasciona che sta lì negli
uffici centrali, una ex-cameriera che si è fatta passare agli uffici e che in
quel momento è in attesa di trovare una precisa collocazione. Come cameriera ha
girato per le varie filiali, ed anche come addetta agli uffici centrali dato
che la mandano ora a sostituire l’addetta agli eventi, per cose secondarie, ora
con funzioni para-ispettive quando vi sia qualche lamentela di qualche cliente
e cose simili. Ha inoltre delle caratteristiche animali che la rendono perfetta
per il ruolo di kapò, dagli uffici centrali, per lo stalking-mobbing contro di
me. Perfetta ma, di fatto, inconcludente. Si creerà poi l’asse Vivien-Vivian,
cui si aggiungerà, ma con funzioni e collocazione nettamente inferiori sebbene
più dirette, Dominique. Vivien Rödiger. Vivian Rieth Rüdiger. Dominique Ratajczak.
E vari altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sono tre bagasce accomunate da un comune e strano
destino. Tutte e tre, pur nelle differenze, anche di età, oltre che di percorsi
scolastici, almeno le prime due relativamente alla terza. Vengono tutte e tre
dalla mafia di Marzahn, il vasto quartiere e dintorni di Berlino Est. Anche
vari altri che incontreremo vengono da lì. Le prime due nascono nella RDT e si
trovano poi adolescenti, nella Germania unificata, cioè annesse alla già RFT.
La terza nasce nella ora RFT ma sempre là, in quell’area di Berlino Est. Una
storia comune che fa sì che si riconoscano e che cooperino felicemente nelle
ignominie. Pur con differenze formal-scolastiche, ma non di origini sociali. Le
prime due fanno il liceo. La terza una scuola professionale da cameriere,
quelle dove non imparano nulla, infatti tutte quelle che ne escano non sanno
davvero far nulla, e quel nulla lo fanno pure male. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo sapete come era nella RDT? Era come in tutto il mondo.
Vi era un’alta borghesia. Vi erano le classi medie. Vi era il proletariato. E
vi era il sottoproletariato. Vi erano pulitori e pulitrici, domestici e
domestiche, incluse le domestiche a ore. Vi erano anche le prostitute a
pagamento, ma qui siamo a livello di quelle gratis. Le classi alte erano
piuttosto porche con le classi basse. Se un borghese avesse preso a forza una
domestica, non è che questa potesse andarlo a denunciare. Sarebbe lei stata
accusata di averlo sedotto, oppure di essersi inventata tutto per ricattarlo,
ed avrebbe lei passato dei guai mentre ogni procedimento contro di lui neppure
sarebbe iniziato. Una domestica che avesse qualche attrattiva, o anche se non
l’avesse avuta, veniva chiavata senza problemi, anche senza il suo consenso, e
senza preoccuparsi di metterla incinta, tanto lo Stato si sarebbe fatto carico
di tutto. I figli e le figlie venivano poi avviati a ‘promettenti’ carriere di
spioni di Stato. Beh, anche le madri dovevano ben esserlo state. Tra i doveri
di una domestica vi era quello di riferire tutto alla StatSi se richiesta, ed
anche se non richiesta. È proprio chi pulisce che mette il naso in dettagli che
sfuggono ad altri. Partoriti questi figli e figlie di nessuno, se fedeli ed
obbedienti cagnolini facevano per esempio senza problemi il liceo, era solo per
essere a loro volta avviati/e a carriere simili, seppur più scolarizzate delle
madri. Anche se per ragioni di cambiamento di regime ed annessioni, il liceo lo
facevano o finivano non più nella RDT ma nella RFT, non si sa come vadano
queste cose. Non è come al cinema. I regimi cambiano ma la gente, insegnanti
inclusi, è sempre la stessa. Il ruolo principale di un insegnate è di formare
gli alunni al conformismo e di fare lo spione delle Polizie Segrete. Dove si
pensa che finiscano tutte le schede che devono compilare sugli studenti? Se
cambia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>regime formale, a scuola magari
impari l’inglese invece del russo. Alla StaSi subentra il BfV. Ma la sostanza
non cambia. È tu sei sempre la figlia di una obbligata a fare la troia e che a
sua volta si sta rivelando una buona troia. La madre di Ratata era più prossima
alla generazione delle due. A lei giovanissima, quando aveva iniziato a fare la
domestica ancora negli anni della RDT e poi nel periodo buio della
disoccupazione di massa nel’ex-RDT, la prendevano da dietro. Aveva poi vissuto
con timore l’essere presa davanti dato che l’avevano dolorosamente violentata.
Infatti camminava con le punte dei piedi rivolte verso l’interno come a difesa,
col culo, che pur non aveva, invece proteso verso l’alto come ad offrire
piuttosto esso. Una volta che a qualcuno gli era scivolato nella ficazza nel
giorno sbagliato, c’era restata di Ratata. Pur con un sostanziale disgusto per
il sesso era poi passata attraverso vari amanti. Lo sapete come è nelle zone
poverissime. Lui alcolizzato ha bisogno di una. Lei non può sottrarsi ad avere
uno, anche solo per far vedere agli altri che anche lei ha uno “che la
protegge”. Era passata, e passa tuttora, attraverso vari. Avendo lei perso
rapidamente ogni attrattiva, gli uomini di lei avevano cominciato a pretendere
che passasse loro la figlia. Avevano iniziato a farsela da dietro, per poi
passare davanti quando lei era appena cresciuta. Anche lei aveva conservato e
rinforzato quel modo di camminare colle punte delle scarpe verso l’interno,
come a difesa della propria fica, mentre tendeva a protendere il culetto, che
pur non aveva, verso l’alto come ad offrire piuttosto quello. Non provava
nulla, e da ciò ne derivavano nevrosi varie. Allo stesso tempo si sentiva
gratificata dal rendersi utile per far godere questi che le passava la madre.
Sentiva di fare il proprio dovere. Loro godevano. La madre era felice che lei
si fosse sottomessa. Lei ne era veramente gratificata. Si sentiva importante.
La volevano. Nevrotica ma gratificata da quell’avere servito. Tale è l’indole
di molti, di qualunque sesso. Beh, fingiamo che questa nostra sia una storia
immaginaria e torniamo alla nostre tre accomunate da un qualche comune filo
invisibile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien e Vivian, le due bagasce col liceo, erano finite a
fare le cameriere. Alla Allegretto, le cameriere che non si licenziano per
trovare collocazioni migliori fanno lì poi carriera interna. Vivien, da
giovanissima, aveva un’aria da travestito spiritato. Poi aveva cominciato a
gonfiarsi. Il suo servilismo ed arroganza la avevano fatta divenire capo-cameriera.
Sempre più grossa e sfatta, dato che mangiava e beveva in continuazione, quando
io ero arrivato lì era appena stata passata agli uffici in attesa che si
liberasse lì qualche posizione definitiva che lei potesse occupare. Intanto
faceva un po’ la tappabuchi. Più che altro si tappava la gola del cibo che
ingurgitava in continuazione. Vivian, che aveva le chiappe più tonde, era
invece stata promossa ‘manager’ all’Allegretto della HumboldtTerrassen che
prende tutto l’ultimo piano della HumboldtBox ed è l’ideale per eventi, anche
grandi, essendovi non solo tutto l’ultimo piano, ma pure quello sotto,
utilizzabile ed utilizzato sia per convegni e studio che per banchetti. Per
cui, aziende potevano lì organizzare loro attività varie, quando necessitavano
di spazio e quando potessero spendere cifre per affittare il tutto. Vivian
faceva la ‘manager’ nel senso che faceva da intermediaria con la direzione.
Perché non è che poi avesse una vera autonomia manageriale. Faceva i turni del
personale. Sì, a volte, se proprio erano giornate morte, mandava via qualcuno
ma non era particolarmente ossessa dal risparmiare sui costi. Seguiva le
procedure della Casa. Paranoica furiosa, ci teneva a far vedere che comandava
lei, ma bastava che non la si contraddicesse e non è che gliene fregasse nulla
di fare davvero la manager. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Riassumendo. I primi giorni (ad aprile 2014) sono lì ad <i>ATavola</i>
come aiuto. L’8/04 ed il 9/04, RobertG viene personalmente e dice sia a chi in
quel momento cucina, cioè Daniel, che a me che devono farmi vedere come si
cucinino i vari piatti che poi sono di fatto una decina, non un grandissimo
numero. Daniel riferisce subito a Linnéa, che è in contatto diretto con Vivien.
Dunque Linnéa dice chiaramente a Vivien che devono immediatamente trovarmi una
collocazione dove sia possibile attuare lo stalking-mobbing frontale, tra cui
c’è quello strano ordine che si trova scritto [è una cosa che infilò il CSIS,
la Polizia Segreta del Canada], quella cosa che io non devo assolutamente
cucinare [lo sapete come sono le burocrazie?! Nessuna contraddice le altre
anche se di altri paesi. Comunque il CSIS è nettamente superiore ai CC italioti
che stanno in uno Stato che ha perso l’ultima guerra oltre che creazione
britannica]. In pratica, devo essere mandato via da <i>ATavola</i>, dove o non
possono o non vogliono cooperare, o non a sufficienza. Vivien fa chiamare
subito, in tutta fretta, dei candidati a posizioni di cucina e li fa venire lì
ad <i>ATavola</i> per la prova, e ne fa assumere alcuni subito. A quel punto
siamo chiaramente in troppi. Anche Philip è agitatissimo. Teme lo vogliano
licenziare. Si rende comunque conto che, anche se non lo licenziano, lì sono in
troppi, troppi troppissimi, cosa che significa meno ore di lavoro per tutti.
Infatti si trova rapidamente un lavoro più certo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Proprio perché siamo in troppi, per esempio il 10/04
lavoro solo un’ora. Non potevano tenere tutti quelli che avevano fatto venire.
Poi, il 13/04, dopo due giorni liberi, a fine giornata RobertG mi chiama e con
aria imbarazzatissima mi dice che ha ricevuto ordine di mandarmi
all’Allegretto-HumboldtTerrassen, a cinque minuti da lì, dove necessitano di un
lavapiatti ed eventuale aiuto in cucina. Per cui, quattro giorni a casa e, dal
18/04, all’Allegretto-HumboldtTerrassen.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sia i due giorni che io ero di riposo, l’11-12/04/2014,
che, poi, gli altri quattro, 14-17/04/2014, Viven attiva Vivian. Assieme
attivano Fabian. Intanto Vivien inizia ad attivare pure Dominique, che userà
alla HumboldtTerrassen appena potrà, l’anno successivo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien andò alla HumboldtTerrassen. Era l’occasione per
mangiare a sbafo. Invece, a <i>ATavola</i>, non la pisciavano. Così evitava di
sfruttarli senza pagare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivian, con te posso essere sincera. Ti ricordi i
vecchi tempi... la StaSi... Ecco, ora c’è il BfV. ...Sarò breve. C’è da fare il
culo ad uno!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, finalmente, di nuovo, Vivien! Dimmi subito tutto!”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivian, Sono venuti gli Squadroni della Morte...
...cioè volevo dire, la Polizia Segreta, e dicono che c’è uno pericolosissimo.
Siccome è pericolosissimo, dobbiamo fargli il culo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- “...Oh, beh, non
capisco, ma obbedisco. ...Poi, se c’è da fare il culo a uno, io sono sempre
pronta, ...per la Patria!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivian, anch’io non capisco, ma sono... ...sì sono
piena di odio per quello schifoso! In ben due settimane, non siamo riusciti a
scoprire nulla, nulla!, contro di lui. Ebreo schifoso! Dicono sia un accademico
...o non ho capito cosa! Forse uno scienziato... Che non sia un generale... Che
non sia del Mossad?! Eppure, se ce l’hanno con lui, avrà ben fatto qualcosa ed
allora sta a noi, ora, obbedire agli ordini e fargli il culo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivien, non mi dici altro?! Cosa devo fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivian, bisogna avere la collaborazione di Fabian, di
cui comunque non dubito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vivien, neanch’io dubito di Fabian...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Allora bisogna chiederglielo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Cosa devo dirgli?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Se a te va tutto bene, parliamo assieme con Fabian,
così vedi anche tu...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, Vivien, che a me va tutto bene, benissimo. In
effetti è la cosa migliore, parlare subito con Fabian, così vediamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Chiamarono Fabian. Parlò Vivien, ovviamente: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fabian, abbiano grandi progetti per te. Ora muoviamo
il cuoco principale che è qui in altra area della Allegretto. Pensiamo di
lasciare te, come primo cuoco. Anche se sei giovane, va tutto bene. Se un
ragazzo promettente. Sai, piaci a tutti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, grazie, grazie! Ma... ...resto solo io?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, manderemo un aiuto, naturalmente, un secondo. Tu
resti il primo. Poi ci sarà, oltre ad un cuoco di aiuto, un altro ancora... È
una cosa appena delicata... ...Non so se possiamo parlare liberamente.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, io sono sempre a disposizione. Quello che mi si
dice io faccio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fabian, questa è una cosa che ci è richiesta... ...gli
Squadroni della Morte, la Patria...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lui tutto rosso, teso, luridamente eccitato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Io sono un grande patriota! Patria, tifo per la mia
squadra, lavoro, ...e la mia mamma! Mi si ordina ed io faccio! ...Ben lo
sapete...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">No gli dettero grande spiegazioni. Loro non sapevano cosa
dire. Lui non lo avrebbe capito. Loro neppure. Il conformista e la conformista
lo si sa come sono... ...pidocchi! Obbediscono! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fabian, mandiano un lavapiatti. Può fare anche
l’aiuto, ma non, assolutamente non, cucinare. Ha il contratto come
cuoco/aiutocuoco, ma non deve assolutamente cucinare, non deve avvicinarsi ai
fornelli. Se proprio non sai come fare, se hai troppo lavoro, può fare cose
marginali, ma non cucinare-cucinare. ...È tutto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lui, uso ad obbedire e poi fottersene, per quel che
poteva, non chiese nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian Frömke. Un altro della mafia di Marzahn, già RDT.
Di una di quelle famiglie sottoproletarie. Originari dell’est, slavi, e poi
stabilitisi in Baviera, prima di raggiungere Berlino. Col padre alcolizzato e
violento che lo picchiava sempre, come del resto picchiava la moglie e gli
altri familiari. Una madre possessiva sempre vissuta di lavori di pulizia e
come domestica. Paranoica ossessa, pretendeva l’obbedienza cieca dei figli che
sia maltrattava sia diceva di amare alla follia. Lui è tozzo e con due gambone,
gambone enormi come la madre, grossa e grassa. Vestito sempre peggio che
ordinario. Lui è ancora giovanissimo, ha appena finito le scuole, scuole
professionali da cuoco, forse da solo un anno quando io arrivo lì. La madre era
felice che Fabian fosse divenuto cuoco. Un grande salto di classe da lavori
domestici a cuoco. Da sottoproletariato a sottoproletariato. Ma loro la
vivevano così. Salari al di sotto dei 1500 al mese, salvo futuri avanzamenti o
future occasioni. Il cuoco diviene rapidamente folle. Bastano pochi giorni
sotto pressione nelle cucine, mentre attendono quei biglietti con le
ordinazioni dai tavoli, e l’ansia e l’agitazione connesse cominciano a farli
uscire di testa. Giorno dopo giorno, con quella tensione, ed ecco che il loro
destino è segnato. Malattia professionale. Pazzia. Passano il tempo libero
dagli ordini dai tavoli e da lavori di cucina a delirare tra di loro su cose di
lavoro. Appena arrivano ordini su ordini, agitazione che ne incrementa la
pazzia connaturata alla professione. Se la fanno per passione, spesso il cuoco si
illude di essere cuoco per passione!, la passione si esaurisce per essere
sostituita dalla routine, una routine pazza. Ciò salvo eccezioni piuttosto
rare. Lui Fabian, da tali ambienti, famiglie e genitori, crebbe bullo tra
bulli. Bullo e frocio perduto, davvero di quelli froci al 200%. Abusivo con le
donne, quando era tra uomini era nel suo. Diveniva garrulo e spiritoso.
Parlava, parlava, con continue esclamazioni orgasmiche. Quando era con coetanei
, o quasi coetanei, era davvero così. Da non credersi! La madre, che stava
sempre addosso ai figli, se ne accorse subito. A volte lo sorprese pure, ancora
bambino, in transazioni non proprio fanciullesche tra bambini. Un po’ tutti di
famiglie povere e di alcolizzati, si toccavano, si succhiavano, anche qualche penetrazione
reciproca per sentirsi grandi. Sempre tra maschi. Lui faceva lo sporcaccione
cogli altri ragazzi con una vera passione. Le femmine erano oggetto di
disprezzi vari. Lui stava a suo agio solo tra maschi. La madre lo vide.
Cominciò a marcarlo stretto. Gliene disse di tutti i colori, pianse, gli fece i
soliti ricatti psicologici, gli disse che non poteva tollerare che nel
caseggiato e nel quartiere suo figlio, uno dei suoi figli, venisse additato
come frocio. Beh, anche l’altro era del tutto simile. Gli disse che qualunque
cosa lui fosse, doveva egualmente fare cose normali, trovarsi una ragazza,
scopare e che tutti sapessero che scopava. Lui non aveva testa di trovarsi una
ragazza. Per cui andata a prostitute, su ordine della madre, soprattutto ora che
lavorava ed aveva qualche soldo, e doveva mostrare le ricevute alla madre.
Siccome la stessa lo interrogava in modo dettagliato ed intimo, e lui non
sapeva mentire alla madre, dovette fare, fare cose normali, per poterle
riferire alla madre. Eppure lui aveva queste continue eruzioni orgasmiche solo
quando era tra maschi. Gli piaceva farsi birre, stare fianco affianco a fumare,
con conversazioni di nulla, solo tra maschi. Parlava, parlava per ore,
ripetendo sempre le stesse cose. Parlava logorroico ed orgasmico con ragazzotti
come lui che evidentemente non sgradivano o non avevano la generosità di
mandarlo a quel paese. Quando andava in giro, nei giorni liberi, rimorchiava
ragazzotti per farsi birre ed inondarli egualmente di quelle chiacchiere
orgasmiche. Però aveva promesso alla madre che non avrebbe mai fatto nulla
oltre. Si faceva seghe e ditalini nel culo pensando ai maschi. Anche quando
andava con prostitute, per poi dare la ricevuta alla madre e raccontarle, alle
domande di lei, che aveva fatto tutto da vero uomo, chiudeva gli occhi e si
immaginava il puzzo di un maschio e della merda del suo culo, e di sprofondarlo
nel deretano di maschi, ..anche di farselo sprofondare. Riusciva a venire, a
sborrare [non andava oltre la sborrata, non aveva veri orgasmi con l’uccello
suo] solo con quella sostituzione, immaginandosi altro. Quando era con la
prostituta si faceva ficcare falli sintetici nel culo. Quella di Fabian era
un’omosessualità totale ed irriducibile. Al contempo fingeva, fingeva di non
esserlo, di non essere frocio. Fabian, tra il padre alcolizzato e picchiatore,
la madre autoritaria e possessiva, l’ambiente di bulli, è cresciuto con la
psicologia del magnaccia, come del resto il padre. È uno che si finge gentile
con tutti e poi vede di usare gli altri per farsi servire. Lo fa cogli uomini.
Lo fa ancor più con le ragazze. Beh, siccome dei maschi più o meno suoi
coetanei di solito si innamora, si fa servire e li serve allo stesso tempo. Una
sublimazione delle sua froceria. Ma ha davvero i marchi del magnaccia. Non è
capace di comportarsi in altro modo con chi non gli sia chiaramente
gerarchicamente superiore. Lì conosce solo la legge del bastone e gli piace
essere subordinato bastonato. Altrimenti, con gli altri, deve essere lui il
magnaccia. Altrimenti non sa come fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa aveva rapidamente scoperto tutto non perché avesse
un qualche acume, bensì semplicemente perché aveva chiesto lì a Marzahn. Tra
proletariato e sottoproletariato uso a servire, se la cantano tutti con piacere
di fronte ad un agente del governo, dello Stato. Lo sapete come sono proletari
e sottoproletari. Leccano e se la cantano col padrone, col poliziotto, col
potere. Quando sembra che abbiano dei partiti e sindacati loro, è solo perché
il potere ha creato dei partiti e dei sindacati caserma, per cui proletari e
sottoproletari leccano e se la cantano pure con essi. Linnéa aveva anche letto
dei rapporti di ex-insegnanti di Fabian che accennavano a queste sue tendenze
frocesche. Linnéa aveva dunque individuato e scelto sia Vivian che Fabian già
in cooperazione con Vivien. Nel caso l’operazione si fosse protratta, avevano
pure pensato di mandare altri. Chiaro che avrebbero poi mobilitato tutti quelli
fosse possibile mobilitare già lì alle HumboldtTerrassen e già sapevano che
avrebbero trovato senza problemi. Avevano dato anche un’occhiata a quelli che
stavano frequentando la scuola professionale per camerieri e avevano a che fare
con l’Allegretto come tirocinanti. Sì fu una perversione della mente, cioè
nella chiorba vuota ma perversa, di Linnéa ed, ovviamente, poi, incontrò
l’entusiastica adesione di Vivien. Incrociando dati e nomi venne fuori questa
scemotta di Ratata, cioè Dominique Ratajczak. Linnéa si disse che non poteva
lasciare nella prima linea, a contatto, con me, un frocio abbastanza evidente,
per cui dovevano in qualche modo mascherarlo, mascherarlo da normale. Beh, già
si mascherava da solo, un po’. Ma senza ragazza fissa e visibile... Dovevano
assolutamente accasarlo, che era anche un modo per controllarlo meglio. È la logica
delle diffidenza assoluta e dei controlli incrociati che esiste negli ambienti
degli Squadroni della Morte, delle Polizie Segrete. Dominique faceva la bambina
in affitto, ignorante, con riflessi condizionati nazistoidi pur in ambienti
ufficialmente SPD, vanitosa, nevrotica, ma ‘felice’ di far godere quelli cui
veniva sottomessa. Stava finendo la scuola professionale per cameriere. Non
imparano un cazzo. Anzi, imparano a far tutto errato. Ma hanno poi la qualifica
di cameriere con scuola. Ce ne sono anche di migliori che hanno fatto licei e
pezzi di università, e fanno le cameriere pure meglio. Eppure, se esistono le
scuole professionali per camerieri e cameriere, i ristoranti non possono non
attingere pure lì. Dominique era la persona giusta, beh non ne avevano trovate
altre, per le basse bisogna degli Squadroni della Morte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa, in presenza di Vivien, parlò con Dominique.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sappiamo che sei stata anche in contatto con l’SPD...
Brava! Del resto in un quartiere operaio... Brava, comunque! Anche noi, lo
Stato, apprezziamo l’impegno politico e sociale. Anche tanti tra noi... Beh,
quando lavoriamo non abbiano colore. Noi siamo lo Stato. Implementiamo
politiche e direttive del governo... Vediamo qui che sei una ragazzina
obbediente alla mamma...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dominique capì forse l’allusione. Od anche se non la
capì, arrossì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa continuò: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Una persona a modo come te ovviamente è a disposizione
se noi chiediamo aiuto, cooperazione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, voi mi dite di cosa si tratta, ed io faccio
tutto per la patria. A me piace servire. Lo ho anche scelto come
professione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chiaro che puoi cooperare o meno. Noi rispettiamo le
scelte di ognuno. A volte la gente non ne ha voglia... Noi rispettiamo le
scelte di ognuno. Noi vogliamo che ognuno, ogni tedesco, sia felice...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Prego, ditemi... Oh, come vorrei fare qualcosa per
questa nostra Patria! Chiedetemi! Chiedetemi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dovresti dare assistenza ad un dipendente della
Allegretto incaricato di una nostra grande operazione.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo! ...Cosa dovrei fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Tu non hai il ragazzo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dominique arrossì di nuovo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Proprio il ragazzo-ragazzo, no. Certo, ho degli
amici... Perché mi chiedete questo?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Si tratta di divenire amica, solo amica, nulla altro,
...non ci permetteremmo mai di chiedere altro..., di un dipendente della
Allegretto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Solo amica?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Beh, ...tu sei libera. Lui è libero. Magari sarebbe
anche un buon partito. Lui è un giovane cuoco. Anche un bel ragazzone. Tu ti
stai preparando per divenire cameriera. L’anno prossimo, se ho ben capito,
finisci la scuola e ti diplomi. Se anche tu lavorerai alla Allegretto... Sai,
tutto può contribuire. Questo è un posto sicuro... A<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>noi interessa che tu resti in contatto con
lui, che parliate. Se poi succede altro è ancora meglio...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sarà uno pericoloso, se lo devo controllare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, no, questo è Fabian, è un bravo ragazzo. È un
nostro collaboratore, un ragazzo obbediente. Un collaboratore per una grande
impresa. In effetti, se vi trovate, ora che ci penso, sareste davvero una
splendida coppia. Lui gran<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lavoratore.
Tu pure, anche se ora stai solo studiando.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora che cosa è questa operazione patriottica?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ah, su di essa non posso dire grandi cose. Qualcosa
scoprirai poi tu se il tutto va avanti. Si tratto di uno pericolosissimo. Lo mandiamo
lì dove è Fabian. Se tu, in un modo o nell’altro, stai vicina a Fabian devi
vedere se lui ti dice delle cose, o anche tiragliele fuori, e dirlo a noi. Noi
ci fidiamo di lui. A volte nostri collaboratori non hanno voglia di parlare,
non proprio su<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tutto tutto, con noi, e
si confidano ad altri. Ma solo a chi sia loro vicino, vicinissimo. In effetti
più divenite amici stretti, meglio è per noi, ed anche per voi se vi trovate
bene assieme. È solo per ciò che le nostre procedure ci dicono di, ...come dire...,
di avere persone in parallelo sì che a noi arrivi tutto quello noi dobbiamo
sapere. Ah, ora che ci penso... Anche tu poi magari potrai esserci utile contro
quel giudeo schifoso, nemico della patria, cui dobbiamo fare il culo. Solo
questo. Il nostro Fabian lavora per la patria. Tu lavori per la patria. Questo
pericolosissimo soggetto, Roby, che dobbiamo seguire, curare, è un giudeo, un
ebreo, un sionista da distruggere...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, se è un ebreo, ...che schifo gli ebrei...,
coopero, coopero, sono ben felice di cooperare con voi! ...Potete chiedermi
qualunque cosa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dominique, Dominique, ...prudenza! Noi apprezziamo
questo tuo ardore, ma non si deve mai dire nulla contro gli ebrei. Sai, la
politica ufficiale del nostro Stato... Io lo ho detto ora a te, ma che non si
sappia, questo è un ebreo pericolosissimo. Un caso particolare. Per questo
dobbiamo controllarlo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dopo, quando Linnéa se ne fu<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>andata, Dominique chiese un momento in
privato alla sola Vivien: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “In pratica, cosa devo fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien, che è abbastanza rozza, fu diretta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ti mandiamo lì. Vedi Fabian. È uno un po’ timido. Ma
vedrai che ti piace. Te lo porti a letto e così hai il ragazzo fisso. Vedrai
che poi ti rispettano tutti di più a Marzahn, Per il resto, fai quello che ti
si dice.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Nei giorni precedettero l’inizio del mio lavoro alla
Allegretto-HumboldtTerrassen, Dominique venne mandata lì. Le dissero che
stavano pensando di farla entrare alla Allegretto come cameriera con contratto
a tempo indeterminato, quando avesse finito le scuole professionali, od, anche
prima, come tirocinante, non appena fosse stato possibile farle fare dei lunghi
tirocini. Per cui, le dissero che avrebbe dovuto fare qualche giorno di prova
lì al lavaggio piatti. Era un modo per metterla a diretto contatto con Fabian.
Ovviamente insistettero di nuovo perché concludesse, e subito, con Fabian.
Fabian si comportò nel solito modo rozzo e strafottente, abusivo, come sempre
faceva con le ragazze con cui fosse venuto a contatto. Anche quando, su ordine
della madre, andava a prostitute, era pure un po’ manesco, oltre ad avere quel
suo atteggiamento fatto di sorrisetti e mimica strafottente. Al contempo,
Vivian, la capa lì alla HumboldtTerrassen, fece da ruffiana. Prese da parte
Fabian e gli disse che era la sua grande occasione per sistemarsi, per far
vedere che anche lui aveva la ragazza fissa, buttandogli lì che era sicura,
sicurissima, che pure la patria avrebbe apprezzato. Così come intervenne su di
lei dicendole che Fabian era un gran seduttore desiderato da tutte le donne e
che era la sua occasione per sistemarsi, per divenire rispettabile, e far
vedere a tutti che anche lei aveva il ragazzo fisso. Spinti dalla ruffiana
Vivian, i due subito combinarono. Fabian cominciò a lasciare la borsa aperta,
sopra, dove c’erano gli spogliatoi, con ben visibile un preservativo. Non ho
mai capito perché solo uno. Già che c’era e che voleva farsi vedere, ne poteva
mettere almeno qualcuno. No, a lui bastava che gli altri ne vedessero uno. Del
resto, anche nel male, Fabian era quello che era. Di un’ignoranza e stupidità
abissali, pur credendosi furbissimo. I suoi unici interessi erano il calcio e
le canzonette. Gridava in continuazione degli uuuuuh da stadio, canticchiava,
ripeteva quello aveva ascoltato alcune volte da Vivian: “Lavorare! Lavorare!”
ed altre espressioni stereotipate. Non si può pretendere una qualche
originalità da un conformista assoluto. Era pure xenofobo contro qualunque
altro gruppo etnico vi fosse in Germania. Di una ragazzetta ‘bosniaca’, in
realtà nata in Germania, una tirocinante, diceva: “Perché non se ne torna in
Serbia!” Beh, il Fabian capiva quel che capiva. Il realtà, sia questa
ragazzetta che un altro bosniaco (uno improvvisatosi barista, pur con laurea
bosniaca in informatica, materia di cui capiva poco - se la cavava invece col
tedesco), pur islamici, mangiavano maiale oltre a mangiare e bere a tutte le
ore durante il ramadan. Le etnie turche, e della ex-Jugoslavia, sono differenti
dai nord-africani ed altri. In effetti, esistono le etnie e le prossimità etniche,
e quello vogliono i governi ed i poteri, più che le sigle religiose variamente
di comodo. Anche fossero stati dei tradizionalisti della loro religione od
etnia, non si sarebbero egualmente giustificate le xenofobie di Fabian che
erano a 360 gradi. Uno sta male perché sta male. Era un fesso ed un malvagio e
voleva farlo vedere a tutti per mostrare di essere più conformista degli altri.
Quando la Merkel fece, nel 2015, quelle sue aperture ai rifugiati siriani,
Fabian cominciò a sbraitare ogni giorno contro la Merkel che tradiva la “razza
tedesca”. Così diceva Fabian.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 18/04/2014, inizio a lavorare lì alla
HumboldtTerrassen. Vivian Rieth Rüdiger, la capa lì, aveva riparlato con
Fabian, caricandolo con le sue stronzate. Lei capisce poco. Lui ancora meno.
Vivian, i giorni precedenti aveva già attivato i suoi due vice, Michael Sauer e
Sascha Kiel. Michael è il vero vice, quello destinato a rimpiazzarla nel
momento in cui se ne dovesse andare, ovviamente se non capita qualcuno che lo
sopravanzi. Sascha è quello finto, ma a lui non possono dirlo, né lui lo
capisce da solo. È un sempliciotto. Magari anche con delle qualità. Ma se le
beve tutte, proprio tutte. Gli altri sono malvagi per furbastreria, lui perché
se ne convince. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien, con Vivian presente, parla a Michael, anche
perché Vivian fa poche ore e, di solito, solo molto parzialmente in coincidenza
coi miei turni, per cui io devo essere coperto da Michael e da Sascha, oltre
che da altri se non vi è nessuno dei due: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Michael, tu qui sei il numero due, il prossimo numero
uno se continua ad andare tutto come deve. Dunque abbiamo il dovere di
informarti compiutamente. ...Con Sascha, parliamo dopo... Nei prossimi giorni
arriva uno... ...Ha il contratto da cuoco/aiutocuoco ma... ...ma non deve assolutamente
cucinare, va fatto guadagnare poco, il meno possibile e anche... ...come
dire... ...sono tutti ordini superiori, dall’alto, molto dall’alto, di Stato...
...va... ...come dicono... ...va fatto sentire a disagio, ma come se fosse
colpa sua o se lo immaginasse lui. Abbiamo già sensibilizzato Fabian, per
questa cosa. Ma lui è solo un cuoco. Guarda, non dipende da noi. Sono venuti
quelli degli Squadroni della Morte, del governo... ...Ecco è una cosa così. Te
lo dovevamo dire perché tu fai parte della direzione, qui, in pratica... ...Sì,
sei uno dei nostri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ho capito... Per l’azienda e per la patria io sono
sempre agli ordini! ...In pratica cosa dovrei fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “A te possiamo dirlo, perché ti conosciamo, sei uno dei
nostri, uno del grippo dirigente. Quello è uno pericolosissimo. Gli si deve
fare il culo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Perché non lo licenziate?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, non ci fraintendere. Nulla di frontale. Vi dovete
comportare tutti normalmente. Quello non deve cucinare. Deve essere considerato
l’ultimo. Del resto, lo mandiamo qui a fare il lavapiatti, pur col contratto da
cuoco/aiutocuoco...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E se c’è bisogno in cucina?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Per le cose più marginali lo chiamate. Anzi se gli
fate fare cose che si senta umiliato, è proprio quello che vogliono. Così ci ha
detto il governo. Se c’è davvero bisogno in cucina, andate voi, tu e Sascha, od
anche altri.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Michael divenne di tutti i colori. A lui andava bene
tutto, ma non voleva esporsi. Così faceva in tutto. Colpire alle spalle e poi
dire che lui non c’era. Era nel DNA della sua famiglia. Boia ed ipocriti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Lo sapete che io vengo da una famiglia di patrioti.
Abbiamo sempre obbedito ai governi e regimi che c’erano. Per noi, la Germania
viene prima di tutto e di tutti. Proprio per questo pensavo che forse.
...Pensavo... Ditemi se vi va bene. Tra noi qui... ...Ho visto che non avete
ancora parlato con Sascha... Ecco, noi, Vivian ed io, facciamo finta di non
saperne nulla. Fabian, beh, è a contatto immediato con quello. Si dice a
Sascha, poi magari pure ad altri, che quello non deve cucinare e che se c’è un
momento di piena in cucina va Sascha, magari in futuro pure altri. Intanto
vediamo... Così quello si vede Sascha che fa l’aiuto cuoco quando necessario, e
vediamo cosa dice, come reagisce. Fabian e Sascha. Fabian è quello che è.
Sascha è uno sempre gentile con tutti. Mentre Vivian ed io ci teniamo come in
disparte, come non se sapessimo nulla... ...Ma dobbiamo pure sorvegliarlo
quello?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sorvegliare non sappiamo... ...Beh, se c’è qualcosa
dobbiamo riferire. Anche perché ogni giorno telefoneranno. Già telefonano...
Non so bene a chi appena parte la cosa qui nelle HumboldtTerrassen...</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> Telefonano<span style="color: black;">
quelli del governo, l’agente speciale... Beh, se contatta voi lo vedete voi chi
è, chi già non lo sappia. Più che altro quel giudeo, quel sionista
pericolosissimo, va fatto sentire... ...Ecco, da quel ci hanno detto, va
indotto a licenziarsi, ma senza che noi si faccia nulla che possa sembrare...” </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E quanto a dire a Sascha che è lui che si deve
occupare della cosa, anche senza dirgli troppo? Così lui si sente importante,
perché sembra la cosa sia sotto la sua direzione. E noi restiamo defilati.
Tanto la manager qui è sempre Vivian. A Sascha basta dire, se ci sono altre
cose da fare, e lui fa... ...per quel riesce.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 0cm; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; font-family: "symbol"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span dir="LTR"></span><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">“Sì, possiamo provare... In effetti
avevamo in testa una cosa del genere. In meno ci si espone meglio è.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...Lo chiamiamo subito, Sascha. ...Anzi, gli
parla solo Vivian e gli dice che è anche a nome mio, nostro, della direzione e
della patria. Io devo andare, ora. Tanto Sascha è uno che obbedisce e non
chiede. Giusto, gli diciamo che lo affidiamo a lui. Così lui si sente
importante.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien se ne andò. Michael tornò alle sue cose. Vivian
chiamò in disparte Sascha: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sascha, abbiamo un grande incarico per te... La
direzione ed, ancor più importante, il governo, la Patria... ...Sono loro che
ti chiedono... ...che ti danno questo alto incarico... A giorni arriva un
lavapiatti fisso. Ha il contratto da cuoco/aiutocuoco ma non deve assolutamente
cucinare. Eventualmente solo cose marginali che gli chiede Fabian. Ma non deve
assolutamente avvicinarsi ai fornelli della cucina. Abbiamo pensato di
incaricare te di occuparti della cosa. dato che tu sai fare tutto. Devi tenere
sempre d’occhio Fabian... Se lui ti chiama, od anche tu di tua iniziatica se
vedi che lui, loro, sono troppo sotto pressione, devi andare tu ad aiutarlo, ad
aiutarli.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Al che, Sascha (che poi è un guitto, potrebbe fare il
cabarettista) divenne di tutti i colori:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mandano un cuoco/aiutocuoco che non deve cucinare e
devo fare io il cuoco/aiutocuoco quando Fabian sia solo e sotto pressione...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Precisamente! È un incarico di grande fiducia che
potevamo dare solo a te. Sei capace e versatile, oltre che un aiuto-manager
anziano, un vero pilastro della Allegretto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Va... Va... bene. ...Se va fatto questo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sascha quello che viene è un intellettuale, un capo di
qualcosa, uno pericolosissimo, forse un accademico, un giudeo della cabala, o
del Mossad. ...Che non sia uno scienziato, che per qualche motivo... Lui non
deve sapere che noi sappiamo. Dobbiamo trattarlo normalmente, in apparenza.
Però ci hanno incaricato di queste cose. La hai vista Vivien... Doveva andare
ché aveva un appuntamento di lavoro. ...La direzione... Non è neppure la
direzione... Non solo. È direttamente il governo, la patria!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivian, oltre ai cenni precedenti, ...beh abbiamo già
detto che, finito il liceo, si trova a fare la cameriera. Siccome ha le chiappe
grosse, viene poi passata capa, pseudo-manager, lì, alle HumboldtTerrassen. Invidiosa,
piena di sé, falsa. Ha un’intelligenza animale di base, ma non ha alcuna
cultura. Non legge, non studia. Si è appiattita sulla sua professione di
cameriera, poi cameriera-‘manager’, e la sua professione scorre naturale su
quei binari. Ha la voce stridula e nevrotica, non di quelle voci calde che
facciano immediatamente arrapare. Il tono è sempre, o di solito, quando non si
alteri, sorridente, ma si vede che è un sorridente ostentato, falso. Passa
facilmente allo stridulo-isterico. Chi invece parta dal culo e dal suo sorriso
formale, ne ha un’altra impressione, almeno a livello visivo. Se invece si
chiudono gli occhi, lo si vede che il culo ed il sorriso (che resta nevrotico e
falso) non vengono completati da un calore che esca dal suo spirito e dal suo
corpo. La StaSi la aveva destinata ai plotoni delle giovane spie per poi
passarla alle spie adulte. Si è trovata catapultata nel mondo del mercato, pur
statalista alla tedesca. Mancando la mamma partito e Stato, non almeno nei
termini in cui v’era nella RDT, si è detta che doveva andare alla caccia del
buon partito. Ha trovato un giovinastro ingenuo ed alto, forse con qualche
soldo, che, sotto l’effetto delle prime scopate, è andato a convivere con lei,
la ha messa incinta e fatta figliare e, successivamente, sposata. Il tutto è
rapidamente declinato. Beh, dopo qualche anno succede in un po’ tutte le
coppie. Lei, passata poi, ad inizio 2015, dalla HumboldtTerrassen all’ufficio
centrale, ha avuto una promozione apparente, ma solo nel senso che sta seduta anziché
in piedi tutta la giornata, ed un declassamento reale dato che ora, addetta al
personale, deve solo gettare numeri in caselle, stampare statini paga ed
attivare le procedure del pagamento stipendi. Dalle quattro formalità
burocratiche connesse al suo ruolo di capa alle HumboldtTerrassen, è stata
passata alle quattro formalità burocratiche della gestione amministrativa di un
100-200 dipendenti. Numeri da inserire in campi di computer e somme da pagare a
seguito di ciò. Avendo poche ore de dedicare al lavoro, ha infine raggiunto un
lavoro d’ufficio commisurato alla sua scarsa disponibilità di tempo e senza la
necessita di particolari conoscenze manageriali. Quanto alla sua testa, no non
c’arriva. Obbedisce senza neppure provare a capire, e comunque non capirebbe
anche ci provasse. Le dicono quello che lei debba fare, e quello che lei debba
pensare e provare, ed ecco che lei si uniforma. Ci ripetiamo. Il conformismo
non è una virtù. Il conformista è un pidocchio. Il conformista è un terrorista
& mafioso. Il conformista non è. Non è e sta male quando l’altro non sia
uguale al suo essere, o non-essere, di conformista. Il conformista ha il
bisogno vitale, o mortifero, che anche l’altro sia conformista. Come un po’
tutti, o molti, in questa storia, viene da famiglia di proletari nazisti che
sono divenuti comunisti e che sono ritornati nazisti. Etichette. Erano sempre
gli stessi. Gli stessi che si facevano incollare addosso le convenienze del
momento. E poi si auto-convincevano di essersele loro entusiasticamente
incollate da soli. Ah, non è importante per chi votino, o dove siano iscritti o
non iscritti, e quello si ritengano. Il conformista resta sempre un
conformista, un pidocchio coi suoi quattro riflessi condizionati innati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Michael è uno del tutto fuori di testa, pur mascherandosi
in maniera quasi eccellente. Quasi. Del resto, lavora duro. Poi quando sta per
uscire, comincia a bramarlo duro. Telefona al suo ragazzo ché venga a prenderlo
con l’auto. Appena il ragazzo arriva e lo messaggia che è sotto, si precipita
giù e si getta, di bocca o di culo, sul cazzo duro di lui. Entra nella vecchia
auto di lui. Chiude la porta. Piagnucola per la giornata faticosa oppure, in
altri casi, per la fortuna di essersene venuto via dopo poche ore, mentre si
getta inizialmente al collo di lui. Prima si concedono un limoneggiante
lingua-in-bocca, poi si getta sul cazzo di lui. Concluse le operazioni, Michael
è rinvigorito per riprendere il corso normale della giornata. A casa lo aspetta
la mamma. Oppure le discoteche con le loro tentazioni, ed ulteriori
opportunità, attendono lui ed il suo ragazzo. Michael si dà, in parte, un
contegno da gran macho ma la voce e le espressioni froceggianti lo tradiscono.
Del resto, lui non ha problemi. Gli piace il cazzo e non lo nega. È frocio
dichiarato, non di quelli fingano di essere normali, supposto la normalità
esista. Evita le foto col suo ragazzo, a differenza di altri che si esibiscono
in continuazione. Ma non nasconde quel che è. Viene da una famiglia di
bismarckiani e socialdemocratici. Poi militaristi e nazisti, nazisti delle SS,
quelle degli Einsatzgruppen e dei Totenkopf, dei massacri sommari e dei campi
di sterminio. No, non è come al cinema dove tutti sembrano eroi. Sono solo
ragionieri del crimine, e vengono drogati per poter tirare avanti.
Successivamente comunisti, comunisti da centri tortura, carceri speciali. Ora
socialdemocratici e liberali. Di quelli sempre dal lato del potere e pure in
modo fanatico, pronti a qualunque crimine purché coperti. Quando non lo vedono,
per cui può lasciarsi andare, Michael si abbandona a ghigni di invidia contro
gli altri. Quando ha tempo, comunque lo trova, passa ore al computer ma solo
per sbirciare febbrilmente i fatti altrui. Puro guardonaggio. Facile ad
offendersi e ad odiare, soprattutto se glielo ordinano, non lascia trasparire
nulla, o cerca d non lasciar trasparire nulla. Si crede astutissimo perché
dissimula. Beh, dissimula finché qualcuno non se ne accorge che costui è tutto
una finzione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sascha è di quelli che se le bevono tutte, però ha indole
adattiva. Si subordina al potere ma cerca di non mettersi contro nessuno. Se
gli altri sono antisemiti per indole lui lo è per puro adattivismo
conformistico. Se gli altri sono conformisti militanti, lui lo è perché gli
hanno detto che esiste una patria e che tu ne sei parte essenziale. Se gli
altri si incarogniscono, lui ti dice che gli hanno detto che vive in una terra
libera per cui ci crede. Ci crede perché glielo hanno detto, glielo ha detto Il
Potere. Quando arrivo lì, sulla base del nulla che gli hanno detto e delle
congetture che si è fatto sulla base del suo felice ignorare, si è convinto che
io debba essere arrestato nel giro di pochi giorni. Non ho idea per cosa.
Neppure lui lo sa. Se ne è solo convito perché gli hanno detto che si doveva
perseguitare uno e che c’erano ordini superiori, molto superiori, di Stato.
Poi, si convince che io debba essere arrestato dopo qualche settimana.
Successivamente, si dice che lo sarò di certo entro qualche mese. Quando anche
i mesi passano, si dice che devo essere stato protagonista di qualche
bancarotta [che lui chiama default, ma il termine default è usato per altre
cose], che è per quello che sono andato in Germania e che deve essere per
quello che gli hanno detto quello che gli hanno detto e gli hanno ordinato
quello che gli hanno ordinato. Sono fantasie del tutto inconsistenti, ma cerca
di darsi delle motivazioni sulla base di quello capisce. Sì, è uno che se le
beve tutte. Si beve pure quello che non gli dicono. Ha un salario sui 2000 euro
al mese ma spende tutto, pure di più. Spende tutto in cianfrusaglie e poi
compra tutto a credito tanto ha il posto fisso e, anche venisse a mancare, c’è
sempre la mamma Stato. Arriva sul lavoro con cose da mangiare, da bere,
dolcetti e caramelle. Attinge anche al ristorante ed al bar, ma spende pure di
suo. Tipo generoso, non solo spendone per sé, offre a tutti. Se ha voglia di
farsi una pizza, che ordina ai servizi di consegna a domicilio, che gliela
portano lì alla Allegretto-HumboldtTerrassen, ne ordina 3-4 che offre a tutti.
Lavora duro e sa fare tutto, ma è anche bulimico e non pensa al domani.
Bulimico e spendone. Si compra il distintivo o la bandierina del giorno, la
maschera di carnevale, le trombette di chissaccosa, i cappellini, gli
elicotterini telecomandati, la bicicletta, la moto con tanto di tuta per farsi
vedere. Prima veniva al lavoro a piedi, abitando vicino; quando si compra la
moto, viene in moto, ed in tuta da grande motociclista. Uno spasso! Beh, tutti,
o molti, fanno i camerieri ed i cuochi, anche gli operai, per poi sembrare
chissaccosa quando non sono in uniforme da lavoro. Dominato dai propri impulsi.
Con 2000 più mance al mese, potrebbe aprirsi un’attività sua, con qualche
risparmio. No, spende tutto e pure di più. Il domani è fuori dalla sua visione,
se non che deve tenersi l’oggi per tenersi un domani identico all’oggi,
eventualmente con piccoli miglioramenti quantitativi. È subordinato al potere,
pur non in modo del tutto cieco ma barcamenandosi, perché poi la sua sicurezza
è il non mettersi contro nessuno, si dice, innanzitutto il potere stesso che
gli garantisce quel salario sicuro, sicuro finché non arriveranno, tra poco, i
robots a portargli la lettera di licenziamento e rimpiazzarlo. Ma non ci
arriva. L’oggi si ripete sempre identico, nella sua testa elementare, e non si
immagina possa mai mutare nulla. Si dice che lui è indispensabile e lo sarà
sempre, basta che non si metta mai contro nessuno, soprattutto il potere. Se
gli altri, in un campo di sterminio, ti sparerebbero in testa, o ti
massacrerebbero a bastonate, lui sarebbe di quelli che schiaccerebbe un qualche
bottone, perché agli ordini si deve obbedire, fingendo di non sapere che quel
bottone attiva procedure che ti ammazzano.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Arrivo lì il 18/04/2014. Fabian mi fa vedere il tubo
flessibile per il prelavaggio. Mi dice che si dà uno spruzzo, se si crede (in
realtà lui, come altri, buttava tutto nella lavapiatti senza prelavaggi - uno
sozzume! ...che si vede poi, subito, sui bicchieri), e poi si mette tutto nella
macchina lavapiatti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per tutta la giornata Fabian mi chiede in continuazione
se io abbia domande, se ci siano problemi. Scuoto immancabilmente la testa, con
aria indifferente. So già tutto. Mi piscio addosso dalle risate ma non posso
certo farlo vedere a dei poveri scemi. Vivian gli aveva detto che si dovevano
provocare delle mie reazioni, ovviamente senza darlo a vedere. Gli aveva
assicurato che già il primo giorno gli avrei detto cose utili da poter
riferire. Lei era sicura, sicurissima. ...Glielo avevano detto Vivien ed il
governo... Pure lui, siccome glielo aveva detto lei, era sicuro, sicurissimo.
Invece, nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A fine giornata, era
deluso. ...Fin dal primo giorno!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dopo la mia prima giornata di lavoro, anche i giorni
successivi, va da Vivian a riferire che non sembra ci sia nulla da riferire né
da commentare. Gli dice che ho l’aria di uno che non se ne frega nulla di nulla
e di nessuno. Poi le dice che mi ha visto con appunti di ...di “caratteri
orientali che non ho capito che fossero” e di cose matematiche, anche di altre
cose, che non è riuscito a decifrare. Vivian lo monta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Lo vedi. Te lo avevamo detto che è uno
pericolosissimo. Lo fa per non farti scoprire nulla. Ma tu devi scoprire! ...E
quando lui vede che viene Sascha a cucinare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Lo guarda indifferente. Sembra quasi che se la la rida
e che sia contento. ...Per lui è certo meglio che mi aiuti qualche d’un altro,
quando sono sotto pressione.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E quando tu gli dai qualcosa da fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fa tutto veloce senza problemi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vedi Fabian... Ce lo hanno detto. È pericolosissimo e
dissimula... Ma tu sei un grande tedesco e vedi che scoprirai qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dopo il mio primo giorno di riposo, Fabian mi si avvicinò
con aria livida, ed arrogante ed insinuante chiese:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma tu cosa fai quando non sei qui al lavoro... Sì,
cosa fai...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo capì subito, prima ancora che aprisse bocca, che era
davvero fuori di testa e, da buon finocchione, montato dalla figura materna e
d’autorità era per lui Vivian: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Cosa faccio io? Ah, è tutto online. Studio e scrivo
sempre. Trovi tutto online. Vedi e fammi sapere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Se ne andò colla coda fra le gambe. Appena ebbe un
momento libero andò a riferire a Vivian: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mi ha detto che quello che fa è tutto online... ...Mi
avete detto che devo scoprire delle cose. Ecco ho scoperto tutto. Guardiamo
online...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Lo vedi, Fabian. Te lo avevo detto. È uno
pericolosissimo! Pericolosissimo! Cosa vuoi che ce ne freghi, che ne freghi
alla Patria, di quello che c’è online. Deve esserci dell’altro. E, poi, non
importa. Gli ordini sono chiari. Dobbiamo fargli il culo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian aveva sostituito il primo cuoco lì, un ragazzone
con famiglia che andò via forse dopo un paio di giorni che io ero lì e non
interferì né ebbe a che fare con me. Il fuori di testa incaricato dello
S/G-OS-M, dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, lì era lui e solo lui, non
questo ragazzone che poi sparì. Per qualche settimana, ci fu Jakob, di cui poi
diremo. Infine, arrivò, a rimpiazzarlo, Andrew Grabe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Andrew Grabe era un frocione represso appena uscito dalla
scuola culinaria, con tanto di divisa da cuoco che sembrava un generale, e,
tanto per stare tra frocioni repressi faceva l’attaccate di hockey sul
ghiaccio. Andrew era uno sozzone militante che si faceva pulire dalla mamma,
che ogni giorno gli lavava tutto per farlo sembrare pulito ed in ordine. Tra
froci, lui e Fabian fraternizzarono subito. Anche lui presente, Fabian andava
avanti tutta la giornata con discorsi umoristici con permanenti gridolina
orgasmiche. Poi andavano fuori a fumare, sebbene fosse vietato dal contratto,
ma lì se ne fregavano tutti. Infine, finito il lavoro, se finivano in
contemporanea, ma spesso si aspettavano, si fermavano lì per farsi delle birre
a sbafo assieme. ...Mentre si guardavano silenziosi negli occhi... ...Come
Fabian faceva con tutti i ragazzi gli passavano attorno e riusciva ad
agganciare nei suoi deliri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ovviamente Fabian, col suo eloquio ignorante e rozzo,
anche piuttosto ermetico, ma uno non può spiegare agli altri le cose che non
capisce, disse subito a Andrew che a quel Roby si doveva fare il culo e che lui
aveva avuto specifico incarico di stalking-mobbing-linciaggio-pogrom sia da
Vivian che dalla direzione. Ovviamente alluse anche a volontà superiori, di
Stato. Poi aggiunse che si doveva liquidare un ebreo, io, che gli era stato
assicurato da fonti sicure, sicurissime, fosse pericolosissimo anche se non
seppe dire in cosa. Andrew che nonostante l’aria azzimata capiva quanto Fabian,
cioè poco o nulla, rispose che era ben lieto di partecipare ad un pogrom, al
pogrom contro di me. Io me la ridevo, senza farlo vedere, e lo dissi loro in
faccia, in modo molto tranquillo, che erano solo dei pezzi di merda da pogrom.
Fabian si riempiva di rabbia che poi cercava di reprimere, ma trasudava furia
da ogni poro. Andrew passava dall’esaltazione, montato da Fabian, alla
depressione sgomenta. Una coppia, quei due... Ma pure altri, e Fabian con
altri... Ne fecero di tutti i colori anche se a me non ne fregava nulla. Non si
può essere offesi, neppure minimamente urtati, da pidocchietti, cioè da
scarafaggi troppo inferiori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto avevo usato l’aggiustatico speciale sia per
piazzare decine di microfoni e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>telecamere dappertutto che per colpirli con radiazioni che li
destabilizzavano ulteriormente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian era davvero un grande cuoco. Infilava le dita nei
sughi per sentirne la temperatura ed il sapore. Dita che poi si passava in
bocca ed, infine, sulle chiappe per la pulitura definitiva. Con le stesse dita
prendeva con le mani carni ed altre cose con cui completava i piatti.
Ovviamente, le insalate con liquidi aromatici ed altri le mescolava con le
mani. Non sapeva usare forchette e cucchiai. Neppure i guanti usa-e-getta che
avevano in dotazione. Ma anche quando usava qualche cucchiaio, come per la
maionese, se lo sleccazzava poi con la lingua e continuava ad usarlo per altro
come fosse stato pulito. Andrew non faceva diversamente. Appena arrivavano, la
mattina, come prima cosa sporcaccionavano dappertutto. Andrew ancora di più a
dire il vero. Poi, il solito. Se cadeva qualcosa per terra, restava lì tutta la
giornata. Andrew era abituato con la mamma che gli faceva tutto. Fabian idem.
Due sozzoni che, come molti altri, avevano fatto le professionali per divenire
cuochi. Per cui, per terra si spandevano patatine da friggere o fritte, oltre
ad altre cose. E restavano lì. Certo a fine giornata pulivano, per la notte. Ma
anche lì... Fabian non era capace di usare lo straccio per lavare. Non voleva
strizzarlo. Per lavarlo lo infilava nella lavapiatti. Quando io arrivano
all’una, da poco iniziata la giornata culinaria, la lavapiatti straboccava di
verdure, frammenti di cibi etc, dato che loro buttavano tutto dentro, pentolame
incluso, senza prelavaggi. In effetti, avessero o meno buttato in essa pure gli
stracci per il pavimento, i bicchieri uscivano comunque sozzi di mille
frammenti. Se si faceva ripartire la macchina, come cercavo di fare appena
possibile, il processo prendeva un 20-25 minuti. Non era sufficiente da come
avevano insozzato tutto in poche decine di minuti, ma comunque i bicchieri
uscivano poi nettamente meno luridi, meno ricoperti di frammenti di tutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Le settimane passavano e la rabbia montava dentro a
Fabian. Vivian gli buttava lì se avesse scoperto qualcosa o se avette ottenuto
qualche risultato nello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, e lui s’infuriava
sempre di più contro di me. La follia del conformista funziona a questo modo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 13 giugno 2014, Fabian passa tutta la giornata a dirmi
che io sono ebreo e che gli ebrei non hanno il diritto di vivere in Germania,
perché la Germania è solo dei tedeschi di pura razza ariana. Andrew lo guardava
con ammirazione ed adorazione. ...Tra froci... Andrew non era comunque della
mafia di Marzahn. Veniva inizialmente da Pankow e si era poi stabilito a
Neukölln, sempre a Berlino. La madre era una drogata belloccia proveniente
dalla RDT che si era fatta mettere incinta da un canadese. Il canadese se ne
era presto andato. Gli aveva dato un nome inglese e poi era sparito. Infatti
Andrew non parlava né capiva l’inglese. Era anche lui naturalmente antisemita
come tutti quelli di famiglie originarie della RDT e come tutti i canadesi. Non
capiva comunque nulla di quelle cose. Non che Fabian ne capisse. Solo che
Andrew evitava anche solo di accennarne. Seguiva il corso delle cose. Per sé,
aveva scelto lo sport. Si gettava selvaggio contro gli avversari urlando sul
campo ghiacciato dove tutto è permesso, con le debite restrizioni naturalmente.
Non esiste nessun terreno dove tutto sia davvero permesso. Lì, si sentiva nel
suo. Il cucinare era tanto per avere un qualche mestiere mentre vedeva se
riusciva a fondare nell’hockey sul ghiaccio e, anche nel caso avesse sfondato
[come poi ha fatto perché è passato, dopo alcuni mesi all’Allegretto, giocatore
professionista], dopo l’hockey sul ghiaccio. Gli sport ti usano e poi a volte
puoi restare lì, in quegli ambienti. Altre volte devi trovarti altro da fare.
Anche lui, come attaccante divenuto professionista, tra pesi e doping, finché è
nel pieno delle forze, può permettersi automobile e spese. Poi lo fanno fuori, il
fisico si sforma, e dovrà trovarsi altre fonti di reddito. È la normalità delle
cose.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 14 giugno 2014, visto che il giorno prima io me la ridevo ai suoi
deliri, <span style="color: black;">Fabian Frömke si fa un’altra delle sue parti.
Mi chiama tutto il giorno ‘hitleriano’. Dice che glielo ha detto Vivian, per
cui è sicuro, sicurissimo. Doveva essere drogato. Del resto, fuori di testa lo
è sempre. Una corrente malattia professionale dei cuochi è divenire pazzi.
Conseguenza della fretta e della disorganizzazione, combinati all’ansia da
ordini che arrivano dai clienti attraverso i camerieri. Gelido e cordiale, in
apparenza, non si maschera benissimo, neppure bene. Per cui lo si vede che
traspira cattivi sentimenti, seppur in apparenza repressi. Poi, quando li
estrinseca, non occorre nemmeno intuirlo.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 15 giugno 2014, se ne inventa un’altra. <span style="color: black;">Non
riesce a trattenersi. Sente il bisogno di eccedere. C’era uno dei soliti
eventi. Lì con barbecue. Serio serio, ma scherzava, mi dice: </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ora, io e Andrew ce ne andiamo a casa. E tu ti occupi
della griglia, di cucinare e dispensare ai clienti gli spiedini...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">...Figurati che difficoltà... Occorre il Premio Nobel od
un PhD in scienza culinaria?! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Io gelido e tranquillo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Va bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">E mi avvio con loro verso la griglia a gas che sta fuori,
sul terrazzone.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Tra l’altro, per i barbecue, mal cucinano una grande
quantità di cose. Le fanno senza sapori. Non è che diano salse per insaporire
quello propinano. Poi, dopo averlo cucinato, lo rimettono sulla griglia per cui
i clienti si prendono non sole cose insapori, e spesso bruciate, ma pure
indurite dalla lunga cottura senza che neppure le spalmino con oli, o brodi, od
altri ingredienti. Ma Andrew, o chi altro sia incaricato delle operazioni (a
volte mettono un cameriere), ha una divisa che sembra un generale.
Elegantissimi a volte, per propinare schifezze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mentre ci avviamo fuori, si passa davanti a Sasha Kiel.
Fabian Frömke sente il bisogno di riconfermare il suo delirio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sascha, noi ce ne andiamo e resta a cucinare Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sasha lo guarda ansioso. Poi si distende perché conclude
che sta scherzando nonostante il tono serio. Glielo hanno detto, a Sascha, che
Fabian è la prima linea del linciaggio, del pogrom, contro Roby... Ma Sasha
Kiel è stato formalmente incaricato di controllare, e lui facendolo vedere, che
io non cucini. Non solo. Per complicargli l’incarico gli è stato detto che io
devo vederlo che lui Sascha affianca i cuochi nel cucinare, mentre a me è
vietato, ma, nel contempo, lui Sascha non deve farmene accorgere che lui e loro
devono impedirmi di cucinare. ...Figurati che angoscia! È una fortuna non
cucinare in una cucina di un ristorante! Fa un caldo vicino ai fornelli, alle
piastre, ai bollitori ed alla friggitrice delle patatine! ...Beh, a Sascha
hanno detto di farsi vedere e di non farsi vedere. Ma lui, Sascha, non si
permetterebbe mai di metter in discussione degli ordini. ...Attivare un pogrom
e far sì che il bersaglio non se ne accorga! Un’impossibile quadratura del
cerchio... Della serie: quando chi dà gli ordini ne scarica le nevrosi sugli
esecutori reali od apparenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">A me non ne frega nulla di tutte queste scemenze loro.
Fabian è furiosissimo e lo fa pure vedere. A</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">lle 16:00 se ne va senza salutare. ...Figuriamoci
che sgarbo! Me ne frega meno di nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, Fabian a Vivian riferisce tutti i giorni, mentre Michael fa finta di
non saperne niente. Per cui, lui, Fabian, va da lei e piagnucola. Pure con
Vivien, quando va lei a chiedergli. Glielo dice che le ha provate tutte e che
io restavo indifferente. Anzi coglieva pure una mia aria
indifferente-divertita, non indifferente-depressa né -arrabbiata. Allora Vivian
riinsiste con lui, in presenza di altri, e pure con altri direttamente. Vivian
sbotta in esclamazioni isteriche: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È un ebreo schifoso e pure pericolosissimo! Schifoso, schifoso! Perché
Hitler non li ha ammazzati tutti! Sì, quel Roby è un demone ebraico pericoloso,
pericolosissimo!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La ascoltano allibiti. Non osano contraddirla. Del resto è lei la capa lì,
dunque il potere. Poi si dicono che se la capa, il potere, dice quelle cose... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, non abbiamo ancora nemmeno accennato a <span style="color: black;">Chamila
Bandara, <i>alias</i> Chami, <i>alias</i> Bandi, anche Chami-Chami o
Bandi-Bandi, del 20/12/1977 sembra, del Sri Lanka, <i>alias</i> Ceylon.
Immigrato a Berlino per la promettente professione di cameriere. I suoi
interessi non vanno oltre il cricket amatoriale. Ne capeggia la squadra
dilettanti dei cingalesi a Berlino. Panciolino, lo fa per non essere obbligato
a prendere un libro od altra letteratura in mano. E poi si deve pur fingere di
avere un qualche interesse oltre al lavoro, per cui non è che abbia poi grande
interesse dato che lo svolge in modo piuttosto svogliato e cazzone. Arrivato a
Berlino, ha cominciato da lavapiatti ed è poi progredito fino a cameriere. Sono
quelle soluzioni obbligate non sapendo far altro, né avendo l’interesse né
l’attitudine per apprendere a fare altro. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Chamila Bandara fa il cameriere, dopo avere iniziato come
sguattero. In realtà, non sa fare né un mestiere né l’altro. Come lavapiatti
butta le cose sozze nella macchina senza il minimo prelavaggio. Troppa fatica.
Come cameriere si limita ad appoggiare i piatti ed i bicchieri lì, senza
svuotarli di quello contengono come invece i camerieri dovrebbero fare. Sennò
fanno presto ad occupare tutto lo spazio, dato che se non si rimuovono di
quello contengono non è che si possano impilare. Fa comunque parte delle
procedure in Germania, anche altrove, vuotare (NON dei liquidi, solo dei
solidi) piatti e bicchieri prima di passarli per il prelavaggio ed il lavaggio.
Lui, non è il solo, correntemente fa il poggia-e-fuggi. Li appoggia lì, più o
meno pieni di avanzi ed altro, e fugge via, a ticchettare sul suo telefonino
per qualche chat o per chissaccosa. A maggior ragione lo fa con me dopo avere
origliato che mi si deve fare stalking-mobbing-linciaggio-pogrom. Ah, non ha
origliato solo quello... Essendo uno che capisce poco, pur ritenendosi
furbissimo... Ha origliato pure dell’altro. Quando mi vede che faccio delle
foto, ah attorno alla HumboldtBox ci sono solo una chiesa e dei musei, si avvicina
ammiccante e con un sorrisetto idiota dice: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fotografa, fotografa... Certo qualcosa di utile per
voi lo trovi... Lo so che voi ebrei siete sempre alla ricerca di grattacieli da
far saltare per aria...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ah, glielo aveva detto Vivian... o così lui aveva
interpretato suoi e loro deliri che aveva origliato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dragoş Apolzan è uno scemotto rumeno, di religione
greco-ortodossa, venuto in Germania da bambino coi genitori. Ha ha fatto la
scuola da camerieri e stava facendo lì, alla Allegretto, dei periodi di
tirocinio. Finita la scuola, è stato successivamente assunto come cameriere. Di
tanto in tanto lo mandavano alla HumboldtTerrassen. Avvicina in genere uomini,
perché con le donne è timido, e dice che lui è uno carico di violenza, che gli
piace lottare e picchiare. Poi aggiunge, anche di fronte gruppi di colleghi,
che è un salafista e che gli piacerebbe sgozzare gente. Se qualcuno o qualcuna
in posizione di autorità, insospettito di tali deliri, gli chiede di che
religione sia, lui risponde senza esitare che è di religione greco-ortodossa.
Un esaltato cialtrone. Magari solo infantilismo. Era venuto anche da me a fare
quei discorsi che ripeteva e ripeteva anche perché aveva già origliato qualcosa
dei deliri di Vivian sullo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom da farsi contro
di me. Quando veniva a farmi quei discorsi, io scuotevo la testa come si fai
coi poveri scemi. Finché un giorno Dragoş Apolzan sentì tutto...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì 10 luglio 2014, rientro dopo due giorni di riposo. <span style="color: black;">Dragoş Apolzan mi avvicina e comincia a dirmi,
ridacchiando, lo avrà ripetuto una cinquantina di volte, con l’aria di chi
riportava da altri, e pure con autocompiacimento, che io sono pericoloso,
pericolosissimo. Gli do una scossa con l’aggiustatico. Annichilitolo ed
ipnotizzatolo, gli chiedo da dove vengono quelle balle. Mi dice che, il giorno
prima, Vivian ha fatto una riunione col personale del ristorante, non con lui
che allora era lì solo di passaggio, ma comunque non si sono preoccupati che
lui sentisse, dove ha detto che qui va male, che gli Squadroni della Morte del
governo tedesco premono, mentre non hanno ottenuto alcun risultato contro di
me, che non mi hanno fatto dire nulla da poter riportare, ma che neppure stanno
riuscendo a farmi il culo, visto che io me ne frego di tutto quello loro
possano fare ed anzi sono loro che si sentono a disagio, che stanno male. Ha
poi aggiunto, riconfermato, che sanno da fonti sicure, sicurissime, che io sono
pericolosissimo, per cui non è ammissibile che non ci sia nulla da riportare,
né che non riescano ad urtarmi, far sentire a disagio, farmi andare in
escandescenze. Dragoş Apolzan mi dice che alle parole di Vivian, beh ha
ripetuto il solito repertorio senza poi aggiungere nulla di originale, erano
tutti annichiliti e poi hanno fatto cenni di assenso come a dire che si
impegneranno per cercare di ottenere qualche risultato contro di me sulla linea
Vivian ha indicato, anche se non è che sembrassero molto convinti di potervi
riuscire da qualche mezzo commento che taluni avevano poi fatto lontani da
Vivian e che lui aveva sentito per esempio sia nello spogliatoio che in
ascensore.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Appena arrivo a casa, li metto tutti online. Tutti quelli
che dovevo, incluso Dragoş Apolzan anche se lui è solo un testimone, uno
scemotto che poi è venuto a ripetere. Il giorno dopo, l’</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">11 luglio 2014, quando riprende i deliri del
giorno prima, gli dico di essere contento perché lo ho messo online come
terrorista di Stato ed antisemita, con tutti gli altri, tutti gli altri dovevo,
non proprio tutti-tutti. Di vari ne sto parlando qui, ora, per la prima volta. <span style="color: black;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dragoş Apolzan, alcuni giorni è lì, altri altrove, oppure
abbiamo orari che non si sovrappongono, poi non è che io lo vada a cercare. È
lui che ha di queste esplosioni deliranti irreprimibili. Il 17</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> luglio 2014, si rifà la solita scena e,
dato che me la rido, aggiunge che sono un terrorista sionista. Dice anche che
lui sgozzerebbe tutti gli ebrei perché stanno facendo del male ai bambini
palestinesi. Lo ha visto in TV! Il giorno dopo, il <span style="color: black;">18</span>
luglio 2014. replica che scemenze del giorno primo ed aggiunge che sono un
talebano. Rido ancora di più mentre gli ripeto, come pure le altre volte, che
lui può ben essere felice perché è online, con gli altri, come terrorista ed
antisemita. Gli avevo già fatto notare che, sul suo profilo su facebook, si
mette sempre delle foto in pose da finocchio... È la verità, non è che me lo
inventi per l’occasione. Basta andare a vedere quello continua a mettere...
Sembra prendersela un po’ per tutto, ma non riesce a trattenere quei deliri ogni
volta che mi vede. Vivian è contagiosa coi pazzi furiosi come lei.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 17</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">
luglio 2014<span style="color: black;">, Fabian se ne esce colla solita storia
che gli devo sciacquare e strizzare il coso per lavare i pavimenti. Io glielo
lavo e lui lo usa: ecco quel pretenderebbe! Gli dico che è pazzo, che può usare
il lavandino suo [ne hanno due lì in prossimità dei fornelli], che se non ne ha
voglia non lo fa, se invece gli serve se lo fa, che sono fatti suoi non miei.
Ma, intanto, da quando è arrivato Andrew, c’è un nuovo metodo. Una pazzia. Lì
le pazzie sono contagiose. A qual punto la adotta pure Fabian cui fa schifo
lavarsi lo straccio del pavimento. Lo si potrebbe lavare anche in un altro
modo, senza usare le mani, ma lui non c’arriva. Li parcheggiano nelle scuole
professionali solo per spendere soldi e far loro perdere tempo. Andrew, che non
sa fare nulla, le scuole culinarie sfornano solo degli incapaci, quando viene
il momento di lavare, butta l’acqua col sapone ed altri liquidi [sprecano e
sprecano, tanto lì c’è abbondanza di tutto, ...come se all’azienda non
costasse!], poi raschia con lo spazzolone, raccoglie l’acqua come una larga
spatola da pavimenti, e rimuove l’acqua con grandi quantitativi di carta. Hanno
un rotolo grande di carta che serve per pulire, pulirsi le mani, e cose del
genere [Sascha che ha problemi di naso la usa in abbondanza per soffiarsi
rumorosamente il naso]. C’è un rotolone che, sprecando la carta quel modo,
devono rinnovare ogni giorno od ogni due giorni. Tutti li vedono quei mucchi di
carta sul pavimento, quello spreco. Anche dagli uffici centrali ben lo vedono
che chiedono quantitativi spropositati di rotoloni di carta proprio perché ne
stanno consumando quantità abnormi. Ma nessuno dice nulla. Prima Fabian
tentennava, pur non osando criticare il suo amichetto Andrew di cui si era
subito innamorato. Poi lo copia al 100%. Io varie volte ho fatto foto, e le ho
pubblicate, di questi mucchi di carta che gettano sul pavimento, nel punto in
cui poi dirigono l’acqua. Siccome l’acqua è sempre troppa, devono gettare
sempre altra carta oltre al mucchione inizialmente predisposto. Un delirio.
Gentaglia che non sa fare neppure le cose più elementari e che, quando si
inventa qualcosa, si inventa non delle soluzioni ma delle pazzie e con sprechi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 13/07, alle 15:00, Vivian li ha convocati ancora
in riunione. Una grande riunione. Lei, Fabian e Andrew. Vivian è una logorroica
nata. Si sente capa perché parla, parla di nulla, per ore. Quando fa colloqui
di lavoro per assumere direttamente lì cameriere e camerieri, a volte li tiene
pure un’ora. Figuriamoci! Invece di vedere che cosa sappiano concretamente
fare, chiacchiera, chiede, dice, predica.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 18/07/2014, quando arrivo, di rientro dai suoi due
giorni di riposo, e c’è pure Andrew oltre a Fabian, ma solo per qualche
ora,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la lavapiatti è piena di immondizia
e l’area pure. Hanno messo vasellame e pentolame a catasta, ma non in modo
ordinato né con prelavaggio. Hanno collocato le cose ancora la lavare in modo
da poterle facilmente romperle. Le cassette con le cose pulite, le hanno fate
arretrare di alcuni centimetri rispetto al bordo e, sul bordo, hanno messo del
vasellame piccolo sì che, se uno spinge appena la cassetta, cose cadono e si
rompono. Infatti poi una tazzina che hanno messo lì proprio perché cadesse e si
rompesse,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>cade e si rompe. Non batto
ciglio. Un po’ non sono capaci, un po’ proprio non ci stanno con la testa, un
po’ sono chiaramente cose montate. Lo ha ordinato loro Vivian. Lo vedo pure da
Chamila Bandara ed altri, che guardano la situazione cogli occhi pieni
d’ilarità e sghignazzano. Dato che verificano di nuovo che non me ne frega
nulla delle loro demenze, e che risolvo rapidamente tutti i disastri da loro
creati, Fabian e Andrew, i due amichetti froci, sono tesissimi, arrabbiati,
perché nonostante la montatura loro ordinata da Vivian, e da loro attuata, non
succede nulla. L’unico davvero divertito sono io. Più insozzano, più c’è lavoro
per me. Quando la tazzina si rompe, faccio vistosi segni che quei due sono
pazzi. I due arrossiscono e se ne stanno zitti con la coda tra le gambe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Andrew è uno nevrotico aperto. Fabian, con la sua
psicologia e comportamento da magnaccia, è un codardo che si copre dietro gli
altri o, anche senza altri, che semplicemente si maschera. Si maschera, ma non
troppo. Si vede tutto, che non ci sta colla testa e che è nevrotico nero.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto, già dal 17, e poi pure il 18/7/2014, Chamila
Bandara, che si vede non lo aveva ancora notato, nonostante sia uno che si
crede furbissimo, mi si avvicina e, sghignazzando, mi dice che sia Michael che
Sascha sono finocchi. Chissà che me ne frega. Anche Dragoş Apolzan me lo aveva
detto di quei due. Si vede che se ne erano finalmente accorti di quel grande
segreto. Figuriamoci che me frega. Beh, Dragoş Apolzan è un bambino. Sul suo
facebook continua a mettersi immagini e video di uomini muscolosi, oltre a sue
foto in atteggiamenti da fuori di testa. Chamila Bandara è invece uno falso.
Perché viene a dire, ridacchiando, che quei due sono finocchi, ma poi si
dovrebbe vedere come li lecca in continuazione, con che cordialità e con che
mimica fraternizzante li saluta, ...perché sono suoi superiori gerarchici per
cui si dice che possono sempre servirgli. Beh, Chamila Bandara è un poveretto
servile, tra ristorante e squadra di cricket, finché non spuntò una del cui
pelo chiaro lui si invaghì perduto, sì che lei, pur russa razzista ed
islamofobica, non seppe resistere a lui con aria da arabo, e pure tozzo e con
pancia ben affermata. Non sarà lei stata in grado di trovare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>altro cazzo...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Siccome Vivian continua a sgridarli ed a montarli che non
hanno ottenuto risultati e che devono impegnarsi per ottenerne, contro di me,
col 18/07/2014, Fabian e Andrew smettono si salutare. Io arrivo, li saluto.
Loro reagiscono imbarazzati. Loro arrivano. Io li saluto, idem. Se ne vanno
senza salutare. Sinceramente non me ne frega nulla. Anzi, mi diverte. Sì,
proprio mi diverte. Mi da un’intima soddisfazione salutare persone che non
salutano. Io li saluto. Loro si imbarazzano. È una cosa che marca netti
rapporti si superiorità-inferiorità dove, chi si sente inferiore te lo dice
imbarazzandosi nel momento del saluto che cerca di evitare. Tu salutando uno
che voglia evitarlo affermi la sua inferiorità e nullità, dato che affermi che
non te ne frega nulla di qualunque ignominia loro possano attuare. Appunto,
quando c’è troppa distanza, l’inferiore non riesce neppure ad offendere. Ecco
perché mi dà soddisfazione salutare chi se ne dispiaccia di essere salutato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ah, lì, quando inizio a lavoravi, ci sono due islamico-bosniaci
Nevi/Nevzeta e Ensar Tukulj. Islamico-bosniaci, dunque che non si fanno
problemi a mangiare maiale, né a mangiare e bere di giorno durante il ramadan. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Nevi, pur rivendicandosi come bosniaca [o serbo-islamica,
ma sono zone di confine tra le due aree], perché cresciuta in ambiente
bosniaco, è nata e cresciuta in Germania, a Berlino. Lei è lì per il tirocinio
della scuola professionale come cameriera. È di quelle che mettono le dita nei
bicchieri puliti per afferrarli a quattro alla volta. Ovviamente, nessuno dice
nulla, né a lei, né ad altri che facciano quelle cose. ...Le scuole
professionali per cameriere/i... È un modo per fingere di andare a scuola. Lei,
ancora giovanissima, ha l’aria di quelle che pensano solo al cazzo anche se non
sono sicuro che lo praticasse pure. Di quelle che cercano ossessivamente
qualcuno che le sposi. Col viso con la pelle come non fosse giovanissima.
Piccolina ma con tettone esplodenti e molle. Di quelle che poi si fanno tozze.
Deve essersi alla fine ufficialmente fidanzata con tanto di anello, nell’agosto
2015, dopo essersi frequentati dall’anno precedente. Con uno giovanissimo, che
gioca ancora coi bambolotti pure lui. Ovviamente bosniaco pure lui. Cioè, sono
entrambi di aree di confine con aree serbe. Dunque aree di pericolo. Per cui le
famiglie, andarsene per andarsene, se ne sono andate in Germania. Nulla da dire
su di lei, relativamente alle mie faccende, allo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom. Infatti ne omettiamo il cognome. Deve aver
fatto solo il tirocinio, o forse un breve periodo di lavoro, lì. Poi sparisce e
non ho notizia che abbia lavorato altrove. Appunto, pur giovanissima, cercava
marito. Far figli e stare a casa. Quando arrivo lì, è lei che a sera, uscendo,
è incaricata di portare giù l’immondizia col carrello, carrello che poi lascia
sotto e si riporta su il giorno dopo, se qualcuno se ne ricorda. Altrimenti chi
passa di lì (in prossimità ai contenitori dell’immondizia, pochi metri più in
là, anche se altra area, vi è il magazzino delle bevande, per cui vanno di
frequente a prendere o bidoni di birra e coca-cola, oppure bottiglie di
liquori, vini, analcolici, ed a portare le bottiglie vuote) va poi a
riportarlo, o lo si va a prendere se proprio serve. Una sera, uscendo [per
sicurezza si fa accompagnare da una sua amica che la era venuta a prendere (una
gran ficona)] mi fa vedere la ‘procedura’. Io cambio subito. Salavo eccezioni,
l’immondizia la porto giù in orario di lavoro, non dopo lo stesso. Non solo
convenienza e comodità, ma anche ragioni legali. Sono cose che si fanno in
abiti da lavoro [anche se io ho solo il grembiulone, dato che non ho divise
loro né vestiti da lavoro miei da usare], non quando si è in abiti da andare
via. E poi, per ogni evenienza, sono cose che si fanno in orario da lavoro,
anche se ci si deve ricordare di prendere la chiave perché mezz’ora prima della
chiusura della HumboldtBox chiudono l’ascensore in salita. Se ci si scorda la
chiave, si deve poi aspettare qualcuno che scenda o che passi un guardiano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ensar Tukulj, del 1988, è un riccastro della
Bosnia-Erzegovina. Ha fatto l’università a Tuzla, in Bosnia-Erzegovina. Ha
studiato ‘informatica’, cioè, in pratica un po’ di C e di SQL. Viste le scarse
prospettive in loco, se ne è venuto in Germania a Berlino, con moglie appena
rimediata. Di quelli che si muovono con l’auto, che si trovano appartamenti
confortevoli, corsi di lingua e che, poi, in tutta tranquillità cercano
occupazioni che almeno garantiscano qualche reddito, compatibilmente con quello
poi riescano concretamente a trovare. Guadagnino o meno, hanno comunque soldi
che arrivano dalle famiglie. Ha lavorato qualche tempo, forse solo una manciata
di mesi, alla Allegretto-HumboldtTerrassen, come barista, tanto per testare un
po’ il suo tedesco, comunque non male, visto che sembrava parlarlo
correntemente. Anche se non perfetto per la frequenza dell’università. Comunque
sembrava una persona portata per le lingue, anche con interesse, sebbene avesse
un forte accento slavo. Pur islamico, il serbo e derivazioni sono lingue slave.
Cordiale con tutti, in apparenza, pure aperto ed intelligente, in apparenza,
non è detto che poi all’apparenza coincidesse sempre la sostanza. Su tante cose
non c’arrivava. Con me, cominciò a fare discorsi strani, pur ostentando grande
cordialità. Ma grande cordialità la ostentava con tutti. Con l’anno accademico
2014-15, se ne va per lavorare come tecnico presso un’azienda di
telecomunicazioni, dove di certo guadagnava un po’ di più dei 7.5 lordi l’ora
che prendeva lì come aiuto barista. Inoltre aveva l’intenzione di frequentare
l’università, informatica, a Potsdam. Col lavoro, con la moglie, lui di natura
conviviale, lei pure, e coi ritmi dell’università tedesca, almeno nella sua
area di studi, in pratica, nell’anno accademico 2014-15 studia solo tedesco per
studi universitari, il DSH, nella primavera, e HTML nell’anno accademico vero e
proprio. Con l’ottobre 2014, lavora presso l’azienda di telecomunicazioni già
accennata, come tecnico. Col novembre 2015, in un’altra come tecnico
informatico.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Un conformista. Di quelli che, dopo i fatti di Parigi del
novembre 2015 [ordinati da Hollande alle sue Polizie Segrete che ragioni
elettorali, per le presidenziali del 2017 dove, coi livelli di impopolarità
corrente, rischiava di non essere neppure candidato; invece, col terrore, chi è
al governo fa sempre risalire i consensi, per quanto possa non bastargli; in
ogni caso, lui ci prova, sulla pelle di chi paga le tasse per buttare via soldi
pure per queste cose e di chi ne crepa o ne sta comunque male - la gente paga,
con le tasse ed anche in altri modi, per poi essere terrorizzata da coloro
crede suoi rappresentanti!], col tricolore francese, con dichiarazioni che è
meglio vivere senza religioni dato che se la fa sotto per il suo essere
islamico, etc. Insomma, di quelli si fanno suggestionare da qualunque filino di
vento, dai luoghi comuni e dalle falsità diffusi dal potere. Se poi soffia
appena un po’ di tempesta, per quanto sia tutto una creazione mediata, panica
di potere essere anche solo sospettato di non essere allineato, ortodosso. Beh,
uno non capisce di queste cose, come moltissimi del resto, geni inclusi, e se
la fa sotto a seguito degli insozzi del cervello e altre isterie mediatiche.
Tanto per non dimenticare le mie cose, no non le dimentichiamo mai!,
...figuriamoci con Vivian, super-isterica per il pogrom contro di me... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Beh, anche lui, Ensar, che lo chiamassero alle loro
confabulazioni e riunioni, o che lo lasciassero solo ascoltare [del tutto
intenzionalmente - anzi era d’obbligo farsi ascoltare da tutti, a parte che per
aspetti più riservati, più tecnici, dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom]
quando Vivian li sgridava perché non ottenevano risultati e li montava perché
andassero avanti ed intensificassero, per quello potessero, lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom,
era del tutto sotto l’influenza dei deliri di Vivian cui credeva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come verità assolute.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 20/07/14, Ensar se ne esce con una delle sue.
Viene lì da me e mi dice che ha guardato online ed ha trovato che me se sono
andato all’estero a causa di stalking. Cerca di farfugliare qualche cosa
d’altro ma non riesce. Capisco subito che, al di là della sua aria sempre
cordiale ed equilibrata, è solo fuori di testa, Fa la servetta che ha origliato
qualcosa da altri e brucia dal desiderio di scoprire qualcosa di suo, di
saperne di più, e riferire a Vivian & complici. Beh, il sapere è una cosa
strana, perché poi i soggetti capiscono solo quello che sono stati istruiti a
capite. Io gli butto lì che la cosa continua anche in Germania, anche lì alla
Allegretto. Che non se sia accorto... Ovvio che se ne sia accorto. Ma lui è di
quelli sempre dalla parte del potere, anche quando fa il contestatore. In
Bosnia, aveva fatto il ‘sindacalista’ studentesco quando era all’università.
Alle mie frettolose ma precise parole, vacilla, sbanda, arrossisce, si vede che
non capisce pur afferrando che sono cose al di fuori della sua portata, e
cambia subito discorso. Tutto alterato, montato dagli insozzi delle teste vuote
operati dai media, in particolare dalla, TV in quei giorni, sbotta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Perché avete aggredito di nuovo Gaza?! Ma quando è che
voi ebrei la smettete di massacrare gli innocenti palestinesi?! Ve ne dovete
andare dalla Palestina!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo invito a guardare dove sia l’ambasciata d’Israele e di
andarle a dire quelle cose a loro, se crede.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ensar vacilla rabbioso. Allora gli butto lì un
diplomatico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “La guerra è un ottimo affare per molti...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Si vede che è disarmato da tale ovvia verità. Si crede un
genio, ma non ci aveva mai pensato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Allora inferisco:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chi se lo prende in quel posto è la gente comune.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">È una rapida chiusura del cerchio appena aperto con
l’affermazione precedente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Perfezione politologica ma pure con l’interlocutore
annientato. Se l’era cercata. Anche se si sarà aspettato chissà cosa. Nulla da
riferire anche uno avesse mai avuto quell’intenzione o se fosse esistito quel
possibile effetto. In effetti, è uno che non lo fa vedere, ma che corre subito
a riferire. Gli avevano chiesto di scoprire cose che gli altri non riuscivano a
vedere. Lo avevano fatto credere, e lui in effetti già si credeva, più astuto
od intelligente degli altri. Nessuna differenza. Era ed è come tutti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ensar Tukulj mi si rifà sotto quando se ne va, essendosi
dimesso, a settembre 2014, per il nuovo lavoro e per frequentare l’università.
Viene lì e mi chiede a che punto sia l’indagine su di me. Gli confermo che non
ha capito un cazzo e che non è un’indagine ma una persecuzione, e che
evidentemente è il più coglione perché è l’unico a non saperlo! Panica e corre
in terrazza dove lo aspettano gli altri cui riferisce che gli ho detto che non
c’è nessuna indagine ma solo una persecuzione che dura da decenni. Gli altri
gli ridono in faccia ma lui li adora perché loro sono, ai suoi occhi da
scemotto, il potere, la Germania. Convinto lui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Disperati, il 20 agosto 2014, mi mandano, per quella
giornata lavorativa, alla Allegretto-LaCucina, in Knesebeckstraße 99, dove
trovo Daniel Rios Benavides. Ne abbiamo già parlato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non c’era nulla da fare. Mi avevano mandato
per problemi loro di stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 31 gennaio 2015, viene annunciato che Michael è il
nuovo manager, o supposto tale, il nuovo capetto della
Allegretto-HumboldtTerrassen. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Se ne è andata via, mesi prima, una più o meno capace
addetta agli eventi. Per cui, tutta la rete terroristica della Allegretto ha
fatto valere i suoi meriti sul campo per occupare i posti che si liberavano.
Vivien Rödiger, che non capisce un cazzo di organizzazione e che, quando ci
sono eventi, se ne sta li impalata a guardare gli altri ed a buttare lì ordini
del tutto strampalati, ha preteso di essere nominata lei responsabile eventi.
La affianca una ficona che, anche se non sa fare più di lei, se non altro ha
tatto e non interferisce con quello fanno gli altri. Come ficona avrebbe avuto,
nella logica-Allegretto, decisamente più titoli per divenire lei la
responsabile eventi. Ma la Vivien Rödiger ha preteso, come capa
terroristica-BfV alla Allegretto, di divenire lei addetta agli eventi. A quel
punto, anche Vivian Rieth Rüdiger, che era la capa terroristica-BfV lì alla
Allegretto-HumboldtTerrassen ha tirato fuori le sue pretese. Già Vivian non
c’era mai, con giornate e settimane lavorative cortissime e frequenti vacanze.
Ha infine preteso, per sue benemerenze di terrorista sul campo, di divenire
finalmente impiegata, addetta al personale, negli uffici centrali. Però, per
continuare le sue benemerenze e, se possibile, guadagnarne di nuove, ha voluto
continuare ad essere capa terroristica contro di me anche lì alle
HumboldtTerrassen, sì da poter passare, un domani, da impiegata al personale a
qualcosa di superiore, come già la sua complice ed amica Vivien Rödiger. Ora
Vivian Rieth Rüdiger ha ancora il figlio piccolo. Vivian si è sposata il 13
settembre 2013. Il figlio le è nato prima, all’inizio del 2013. Man mano che il
figlio cresce, lei può riprendere a lavorare normalmente ed a pensare alla
carriera, per quel poco che ne può farne alla Allegretto. Ma una, se non ha
altre prospettive, spera sempre. Intanto, si è piazzata negli uffici centrali.
Pretendendo, come si è detto, di continuare a capeggiare lo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me. Infatti, in ogni momento per
loro critico, lei veniva lì a dare ordini, ordini deliranti, ma qual tipo di
persecuzioni sono quel che sono. Così ora può dare ordini anche a Michael Sauer
che, come nuovo capetto della Allegretto-HumboldtTerrassen deve ora mettere la
sua faccia contro di me. Anzi, dovrebbe, perché Michael Sauer non ha faccia.
Nei suoi deliri e nel suo borderline, si crede un grande agente segreto e manda
avanti gli altri, come del resto già faceva Vivian. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivian è chiara, pur nella sua confusione mentale, con
Michael:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Michael, sono stata mandata negli uffici centrali
proprio grazie alla mia collaborazione con gli Squadroni delle Morte contro
quell’ebreo, quel Roby. Sono stata io ora che ho insistito perché fossi tu a
rimpiazzarmi come manager qui, proprio perché abbiamo, ...ne abbiamo parlato
anche col governo controllando le tue referenze familiari ed i tuoi
precedenti..., piena fiducia in te per la continuazione, anzi me, ce ne,
chiedono l’intensificazione perché non abbiamo ottenuto veri e rapidi successi
come ci era stato inizialmente garantito, dell’operazione anti-ebraica contro
quel Roby, quel demone sionista che deve essere ben stato formato, addestrato,
…si sussurra sia un accademico sotto copertura... ...Sarà del Mossad se<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non siamo ancora riusciti a fargli il culo!
Dunque Michael, tu mi confermi ora, in tutta libertà di coscienza, al 100%,
anzi al 200%, che tu non hai problemi a intensificare, lo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, la nostra operazione anti-ebraica segreta
contro quel Roby, anche se il referente resto io. Riassumendo, ai fini della
nostra azione anti-ebraica, io resto in carica, tanto più che ora sono agli
affari del personale, con gli Squadroni della Morte del governo, tu dipendi da
me, solo che essendo tu ora, appena arriva la nomina, ...sarai...,
...saresti..., ...diverresti..., se non ci sono intoppi, il manager qui, tu
devi ora dirmi se tu ti impegni al 200% per continuare questo lavoro
patriottico, oppure no...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma certo! Vivian, tu mi conosci... ...La mia
famiglia... Abbiamo sempre servito dove la patria chiamava. Non ci siamo mai
tirati indietro! Anzi ci siamo sempre fatti avanti. Chiunque ci fosse al
potere, sotto qualunque bandiera, sotto qualunque colore, sotto qualunque
etichetta, noi abbiano sempre obbedito alla Patria germanica ed a chi, sul
momento, la impersonava! Sarò ora onorato di continuare a farlo che mi facciate
manager o meno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bravo! Bravo! Oh, mio caro Michael, a quelli della
Polizia Segreta che mi dicevano... ...a volte quelli sembrano appena
antiquati..., lo ho detto loro chiaramente che anche un frocio può essere un
buon nazista per la soluzione finale, cioè volevo dire, un ottimo patriota per
un banale ed ordinario stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro uno schifoso
intellettuale ebreo che ci resiste! Scusa, mio caro Michael... Sono un po’
impasticcata. ...Volevo dire, impasticciata... Ho anche io i miei problemi.
...Sai, con mio marito... Sembra che quel Roby, davvero pericolosissimo, spanda
maledizioni. Mi hanno detto sia un cabalista... Mi sono dovuta mettere in cura.
Non sto bene. Però resto al mio posto di combattimento. E qui lascio te, che
farai da tramite, ora che io sono negli uffici centrali. Eppoi, siamo a 500
metri. Possono venire ogni momento occorra, quando sono in ufficio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bene! Grazie! Per la Patria, noi Sauer abbiamo sempre
obbedito. Ci chiamiamo Sauer proprio perché sopportiamo ogni acidità, anche di
stomaco, per il potere dobbiamo servire! Il piacere di servire ed obbedire
anche gli ordini peggiori, supera ogni acidità di stomaco!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bravo, Michael! Bravo! Bravo! Ho davvero grande stima
di te! ...Ora ti, ci, chiameranno Mirko e Boris. Subito dopo possiamo dare
l’annuncio a tutti. Abbiamo aspettato che Sascha rientrasse dalle vacanze.
Anche se è ancora in ferie, verrà, ora che è a Berlino. Gli diremo prima. Sai,
lui ci sperava. Ma, in fondo, non è che possiamo fare tutti manager. C’era un
solo posto... Lo sai che noi abbiamo sempre guardato a te con un riguardo
particolare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dunque, il 31 gennaio 2015, alla fine dell’orario di
lavoro, venne dato l’annuncio. Sascha era in stato confusionale. Sorrideva.
Pacche sulle spalle a Michael. Ma il solo fatto che cominciò a parlare da
cabarettista, velocissimo, finto spigliato, improvvisato felice, tradiva che
gli rodeva e cercava di mascherarlo, così mostrandolo a tutti. Fosse restato in
silenzio, con aria distesa e casual, l’avrebbe fatto più da elegante. L’avevano
fatto esporre con me solo perché lo consideravano una chiavica mentre Vivian e
Michael si consideravano astutissimi. In realtà, lui, pur obbediente cagnolino,
era appena migliore, nel senso che cercava di mantenere un qualche distacco,
mentre loro erano due pezzi di merda aperti e dichiarati, pur fingendo di non
saperne nulla e proprio perché fingevano di non saperne nulla mentre erano loro
che montavano Fabian, Sascha e gli altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ecco che Michael, sotto pressione dagli Squadroni della
Morte del governo tedesco tramite Vivian, si ingegna. Ne cava poco dalla sua
testa. Prima fingeva di detestare Fabian, pur sapendo che doveva coprilo perché
pidocchio di prima linea dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom antisemita
contro di me. Poi, da manager, cominciò ad amoreggiare con lui. Due veri froci.
Andava affianco a lui, gli metteva la mano sui fianchi e sul culone piatto, e
guardava verso di me, per pensare, ma a pensare non riusciva, cosa potesse fare
per crearmi dei problemi nel lavoro. Pensava. Pensava. Ma al solo fingere di
pensare, gli andava il sangue alla testa. Arrossiva tutto. Si scaricava solo
quando, corso giù dal fidanzato che lo veniva<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>prendere coll’auto, si gettava sul suo cazzo e ne trangugiava il suo sperma.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">A febbraio-marzo 2015, Fabian Frömke se ne va in vacanza
per varie settimane, forse per un mese, forse di più. Del resto, spalmando 24
giorni di ferie l’anno, se uno li prende tutti assieme, su 5 giorni lavorativi
la settimana, si può anche andare oltre il mese. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non avendo alcun interesse, a parte manie da tifoso
sportivo, si passa le ferie a far nulla, od a fare le cose di sempre (birre,
ascoltare ossessivamente musica, guardare in TV eventi sportivi, incontrare
ragazzi), solo con più tempo, dunque annoiandosi di più, molto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di più dell’annoiarsi solito sul lavoro.
Torna al lavoro lunedì 30 marzo 2015 decisamente incattivito. Sta male per le
lunghe ferie. Sta male perché Vivian lo ha blandito e sgridato. Blandito perché
facesse. Sgridato per non avere ottenuto alcun risultato nello
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom antisemita contro di me. Fabian si sconvolge
a praticare il male che non faccia davvero poi male.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 4 aprile 2015, l’ultimo giorno, prima di una
settimana di pausa, che la ‘sua’ ragazza, Dominique Ratajczak, lavora alle HumboldtTerrassen,
Fabian Frömke fa il possibile e l’impossibile per lanciarla contro di me.
Glielo ha nuovamente ordinato Vivian e Michael. Gli hanno detto da ormai un un
anno che deve creare incidenti, e gli hanno pure fatto notare che non è ancora
riuscito e crearne. Per cui lui la manda a fare cose senza senso, ad
interferire con quello che faccio, gli dice che quando ci sono io deve buttare
il vasellame lì senza vuotarlo nel buco del sacco dell’immondizia. Io strarido
del tutto indifferente, anzi divertito, mentre loro divengono sempre più
lividi. È l’occasione, che sto aspettando, per metterli tutti online. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Attivissima a sculettare, pur senza chiappe, Dominique
Ratajczak (la troietta regalata a Fabi-Fabi da Vivien e Vivian per non farlo
sembrare frocio) non conosce le basi del lavorare. Ausbildung, formazioni
professionali, che non servono a nulla, anzi li fanno disimparare, quelli per
cameriere e camerieri. Ma quella, come altre, era già svitata di suo, cresciuta
in ambienti sporchi e di sporcaccioni. La Dominique getta immondizia nella
lavapiatti. Asciuga stoviglie con stracci sporchi e che lascia pure in posti
infetti. Si siede, col culetto ossuto, proprio come fa Fabian col suo culone
piatto e sfatto, altri pure, sui piani dove si preparano cibarie e tra le
cibarie stesse. Cose da licenziamento in tronco per ottusità e sozzeria
irreversibili. Ma anche lei è stata previamente montata da Vivian,
dall’ufficio, che le ha detto che, nonostante il divieto alla Allegretto, di
far lavorare coppie nella stessa unità lavorativa, avrebbe fatto un’eccezione
con lei.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, nostra cara Dominique, come ti trovi con Fabian?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Me lo avete chiesto voi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ti piace?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Se a voi va bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Beh, meglio di quando tua madre...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dominique, tutta rossa:<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Basta, basta, con queste storie...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mia cara Dominique, veniamo al dovere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Io obbedisco sempre. Dovete solo dirmi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo grandi progetti per te... Ti ho già accennato
che dobbiamo fare il mazzo a quell’ebreo di Roby.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “A me gli ebrei hanno sempre fatto schifo. Me lo diceva
anche mia madre che si credono di essere superiori agli altri. ...Me lo avete
detto voi o lo ho sentito altrove che quel Roby è un intellettuale, uno
scienziato?! Cosa ci sta fare qui a portare via il lavoro a noi tedeschi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Brava! Brava, Dominique! Noi dobbiamo solo obbedire
agli ordini e non far trasparire nulla. Anche se sarebbe vietato, in omaggio
alla tua disciplina, noi ti mandiamo a lavorare nello stesso ristorante con
Fabian. Lui può fare dei favori a te. Magari cucina per te. E tu sei
servizievole con lui e noi. Ora ti mandiamo per qualche periodo di tirocinio
anche lì alle HumboldtTerrassen. Tu quest’anno finisci la scuola professionale,
l’Ausbildung come cameriera. Sai, è una grande professione. Lo vedi, qui, da
noi, che se si ha pazienza, invece che cambiare sempre posto di lavoro come
fanno tanti, si diventa manager di ristorante poi anche più su, negli uffici,
negli eventi. Eppoi, chi può dirlo?! Hai soldi. Hai potere sugli altri. Hai
tempo libero. Se va tutto bene, col nostro stalking-mobbing-linciaggio-pogrom
contro quell’ebreo, se vediamo che tu ti dai da fare, se a te interessa non
vedo perché tu non possa rimanere qui alla Allegretto con noi. Ti consideriamo
già una dei nostri. Tu lo sai!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo! Certo! Grazie! Grazie! Lo sapete che io ci sono
sempre contro i giudei, Soprattutto contro quel Roby. E contro tutti quelli che
voi mi dite. Io sono sempre agli ordini!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ottimo. È quello ci attendavamo da te. Dunque, ora ti
mandiamo lì. Ti dicono Michael e Fabian quello che devi fare o non fare. Quando
occorre, vengo o ti contatto pure io. Appena finisci la scuola, ti facciamo
restare qui, se ti va. Lo vedi che tutti quelli della nostra rete degli
Squadroni della Morte, dei patrioti, qui, li spingiamo su. ...Piano, piano,
appena è possibile, ma in modo certo e sicuro. Siamo come una famiglia. La
Allegretto siamo noi. La Polizia Segreta della nostra patria, il nostro
governo, è con noi e ci sostiene.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 4 aprile 2015, già sciatta, inetta ed isterica
di suo, Dominique comincia a farne di tutti i colori. Io mi spancio dal ridere
anche se non lo faccio vedere. Fabian, livido, prima le dà da mangiare, poi le
dice:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guarda che quando l’ebreo Roby è lì tu devi solo
buttagli le cose lì ed andartene. Dopo ci pensa lui.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sei sicuro? Perché alla scuola mi dicono che si devono
consegnare piatti e bicchieri belli sgombri, puliti da tutto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come di permetti?! Non te l’hanno detto?! Ci devi
ubbidire! Lo sai che sei qui per lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro
quel demone giudeo di Roby!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Mio caro Fabian, ma lo sai che io sono sempre a
disposizione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ed allora perché fai tutte queste storie?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, mio caro, io non faccio storie. Anzi sono ben
felice di fare il mazzo a quel giudeo. Volevo solo capire bere. Essere sicura.
Allora, ottimo, gli butto le cose lì...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, hai capito Dominique. Vai ed impegnati, ché gli
specialisti dei nostri eroici Squadroni della Morte conto i giudei, ci hanno garantito,
così mi hanno detto, che lo facciamo uscire di testa in pochi minuti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, meraviglioso! Sono proprio eccitata. Lo facciamo
uscire fuori di testa, quel giudeo pericolosissimo, destato dal nostro governo
e dalla nostra patria.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian fece un cenno a Michael che era guardingo nei
paraggi, ed appena lei uscì (lei andava in continuazione fuori a fumare), la
raggiunge e le disse che era stata mandata lì per lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> contro di me e che doveva fare quello
Fabian le diceva, anzi doveva dirlo pure ai nuovi, a suoi giovani colleghi
erano lì e che ancora non lo sapevano, che c’era quella missione speciale
contro di me. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Basta che dici loro che c’è un sionista pericolosissimo di cui la
direzione si vuole disfare e che va fatto uscire di testa buttandogli le cose
lì e creandoli delle difficoltà in quello lui fa... Non dire loro troppo... Dì
loro che sono ordini dall’alto, della direzione e del governo, e che, se
vogliono continuare a lavorare qui, devono obbedire. Lo vedono già da loro che
tu prendi ordini da Fabian e da me... ...che quando viene Vivian pure lei ti
prende da parte e parla con te. Dai, lo capiscono che tu hai potere e che
dunque ti devono obbedire.”<span style="color: black;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per cui lei, che già non sapeva lavorare, né ne aveva
gran voglia, e poi così montata, cominciò a gettare lì le cose, e pure con
crescente e chiara rabbia. Piatti pieni di avanzi. Idem tazze e bicchieri.
Interi vassoi. Mentre la regola è prima svuotarli nel buco in cui vi è il sacco
nel secchio dell’immondizia, e poi riporli per essere lavati, previo
prelavaggio, nella macchina lavapiatti.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Lei li gettava lì e scappava, coi suoi passetti con le punte rivolte
all’interno, che ad ogni passo sembrava inciampare, il viso chino coi capelli a
coprirsi gli occhi liquidi e viscidi. Lei a fare la bamba ed io a ridermela.
Dopo un po’ che andava avanti con questa storia, ed io che ostentavo divertita
indifferenza pur reprimendo le risa, lei cominciò a panicare. Era una già tutta
fuori di testa di suo. Qualunque lavoro facesse, lo faceva male. Rompeva piatti
e bicchieri. Danneggiava le attrezzature. Se cambiava il rotolo della carta
della macchinetta degli scontrini, si dimenticava dentro il cilindro centrale
che impediva alla macchinetta di continuare a funzionare. Faceva tutto tesa,
con movimenti nervosi, frenetici, frettolosi. Poi scappava lasciando incompiuto
o danneggiato quello aveva tentato di fare.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Con sempre maggiore frequenza, Dominique andava da
Fabian, che assumeva quella sua tipica aria rigida da finocchio che stringeva
un cazzo in culo, e la guardava senza rispondere nulla, e sottovoce, ma
frettolosa e rabbiosa, sbraitava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Io ho fatto tutto quello che avete detto, anche di
più, no, anzi, preciso preciso, quello che mi avete ordinato... Ma quello, quel
demone ebraico di Roby, oh che giudeo schifoso, sembra divertito... Di certo
non è neppure annoiato da me che gli butto tutto lì. Ma non ti avevano
garantito che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Anche Michael, che a volte era nei paraggi e sentiva, la
guardava con aria fatalista senza dire nulla. In fondo, il tedesco è un
ragioniere del crimine. Fa quello gli ordinano e pensa solo a pararsi il culo.
Esecutori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Veramente li avevo già messi online, subito, i primissimi
giorni, non appena la paranoica furiosa Vivian, con Vivien, fece a tutti quei
discorsi sul “pericolosissimi ebreo Roby”, tuttavia senza farlo sapere loro.
Sì, lo accennai a qualcuno, ma tutto lì. Loro non lo seppero davvero. Invece, a
questo punto non indugiai ulteriormente e li rimisi di nuovo, con nomi e
cognomi, links, e, questa volta, facendolo loro sapere. Fregnacce, ma i
paranoici si sconvolgono proprio per delle fregnacce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lunedì 5 Aprile 2015, misi online una cosa su Dominique
Ratajczak, la sporcacciona mandata avanti il giorno prima, con Fabian, Vivien,
Vivian, Michael, altri e, ovviamente Allegretto, coi suoi di-fatto-proprietari.
Erano qualificati per quelli che erano, degli squallidi conformisti, arruolati
come terroristi di Stato, per uno stalking-mobbing-linciaggio-pogrom antisemita
ordinato dal governo tedesco-NATO. Nulla di sconvolgente. La pura verità. Ma i
paranoici furiosi sono quel che sono e la vedono come la vedono... Poi, a
cerchi concentrici, la cosa venne fatta sapere a loro prossimi. Alla fine,
qualcuno la riportò ai diretti interessati. Questione di pochissimi giorni. Lo
seppe perfino la direttora ed l’addetta eventi, della HumboldtBox, Juliane (una
cavallona giocherellona e simpatica, seppur talvolta mostrava la sua vera
natura ombrosa, ...ovviamente moderna, modernissima... ...se, come un po’ tutti
gli altri giovinastri della Allegretto, non aveva una cannuccia, con relative
bevande, da succhiare, non poteva vivere)<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>una sempre in combutta con quelli della Allegretto-HumboldtTerrassen,
che sembrava piuttosto divertita anche se, di fronte a loro, ai suoi amici
della Allegretto-HumboldtTerrassen, assumeva un’aria appena contrita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Juliane, appena legge la breve nota sullo S/G-OS-M, si
dice, e poi lo dice pure a Vivian, di cui deve essere più o meno coetanea, in
una breve telefonata: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">-“Ecco, erano solo fandonie per coinvolgermi e
coinvolgerci in una persecuzione! Lui lo ha capito, anzi, intelligentissimo, un
vero professionista, ha sempre saputo tutto. Chissà chi sia davvero questo
Roby. Ora, dopo un anno, me lo fa sapere... ...Io, democratica e progressista,
io... ...coinvolta in terrorismo di Stato... Ecco perché quello mi ha sempre
guardata dall’alto in basso... ...sebbene qui lui facesse solo il lavapiatti!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ne riparlano qualche giorno dopo, faccia a faccia, con
Juli che non vuole infierire ulteriormente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Anzi, prima di parlare con Vivian, la direttora della
Humboldt Box va a chiedere a Michael: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guarda, mi hanno fatto arrivare questa cosa... ...Ma
allora quel Roby...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">E Michael, sempre un po’ affettato e falso, ma anche
ottuso ed opportunista, il solito nazi-comu-conformista:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “...Sì, deve essere lui... Io non so niente... ...So le
stesse cose che avevano detto pure a te... Se vuoi sapere altro meglio
vedersela con gli uffici della Allegretto. Io, in fondo, lavoro qui, non è che
a me... ...Non è che a me abbiano detto altro di quel che avranno detto a te...
...Non è che io potessi chiedere..., o mettere in dubbio... Io devo obbedire.
Mi dicono che la patria chiama ed io devo esserci. Sono fatto così!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, appunto, non mi aspettavo altro, da te, da voi...
Ho solo accennato a te ora perché sei il primo che ho incontrato...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ah, grazie, Juli. Vedo che mi capisci. Noi, qui, siamo
solo dipendenti... Non possiamo neppure chiedere, quando ci dicono. Dobbiamo
obbedire...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ci sentiamo Micha. Ora vado a lavorare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vabbé, compagnuzza o quello che fosse, alla fin fine
anche Juliane era una conformista che si barcamenava. Lì, erano i suoi amici.
Dopo avere fatto la sua dichiarazione di sgomento, era in realtà solo una
Ponzio Pilato cui non è che gliene fregasse nulla, tanto meno di una qualche
propria moralità che non aveva. Era più importante, per lei, gettarsi sulle sue
cannucce a trangugiare e sui salsicciotti da divorare, e poi fare
spiritosaggini tra camerieri ignoranti e vani. Almeno, poi, poteva dirsi che
lei era superiore a loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">A quel punto, non solo Juliane di suo, ma pure a tutti
gli altri era arrivata la notizia, oppure od anche se lo erano detto tra di
loro, che erano online e che era stato fatto sapere in giro. Altri, esterni
alla Allegretto, avevano chiesto loro di strane informazioni ricevute. Poi ne
avevano accennato qua e là (non che non avessero altro da fare o cui pensare
che quella cazzata forse appena scabrosa ma appunto una cosuccia) tra colleghi,
sia alla Allegretto-HumboldtTerrassen che in altri ristoranti della rete. Nulla
di clamoroso, ma se lo erano detto. Discretamente. Silenziosamente. Sia per
celata curiosità, qualcuno per morbosità, che, in alcuni casi, per testare a
chi e come la cosa fosse arrivata. Ma sapete come è la tendenza naturale delle
cose e delle persone. Restano un po’ tutti un po’ ermetici, soprattutto quando
li accusi, od accusi altri a loro prossimi, di terrorismo di Stato,
partecipazione agli Squadroni della Morte. Tutti si esaltano e tutti si deprimono
in quelle cose, a seconda di da quale lato li si guardi o si sentano guardati.
Per cui, tutti restavano sulle loro, sia che sapessero già sia non sapessero di
quelle notizie che erano circolate, anche perché nessuno potesse sospettarli e
sospettarle di collusione col ‘nemico’, con l’ebreo Roby. Insomma, tutti gli
interessati, dunque sia i proprietari che gli altri, seppero che erano online.
In più, lo seppero altri, a tutti i livelli della Allegretto. Carburarono la
cosa. Chiesero alla vaccona sfatta Linnéa quali fossero gli ordini degli
Squadroni della Morte e del governo. Ovviamente Linnéa chiese di non fare nulla
e di ostentare indifferenza, ma io le loro facce ben le vedevo!, fino a che non
avessero ricevuto suoi ordini. Intanto, chi doveva notò le assenze nella lista
dei citati con nome, cognome ed indirizzi web, poi anche con foto. Mancava,
questa volta, Sascha. Mancavano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pure
altri, soprattutto altre che nel frattempo, varie, già nel 2014, erano state
assunte o trasferite lì alla Allegretto-HumboldtTerrassen. Alcune vennero poi
messe online nelle settimane e mesi successivi. Altre no, ma solo per necessità
di vasellina e di trappola. Ne tratteremo ora in dettaglio, almeno per quello
interessa questa narrazione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Chi andò subito fuori di testa, già la era!, fu
Dominique. Fece una sfuriata con Fabian. Disse che le avevano tutti garantito
di essere coperti, e che lei stessa era e sarebbe restata coperta. Ma invece
io, il loro bersaglio, me ne fregavo, sapevo tutto e poi, al momento giusto, li
sputtanavo senza farmi problemi. Ed a loro veniva detto di non fare nulla. Né
altri faceva nulla per bloccarmi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma chi è quel giudeo pericolosissimi di Roby? Dite che
siamo coperti. Lui ci sputtana. Dite che gli Squadroni della Morte sono con
noi, anzi noi ne siamo parte, e quel sionista pericolosissimo di Roby si può
permettere di... Se siamo coperti perché non lo silenziate, perché non lo
ammazzano!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian che poi è solo un povero scemotto, ebbe fifa che
Dominique potesse mettersi a fare quei discorsi con gli altri, coi superiori, e
di fatto, oggettivamente, coinvolgere anche lui. Ebbe fifa che gli altri
potessero pensare che lui la aveva aizzata e che pensassero che loro volessero
come dissociarsi dallo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> contro di me: <span style="color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dominique non devi neanche pensarle queste cose ché
poi i superiori le vengono a sapere e ci roviniamo. Noi non possiamo sapere.
Chi siamo mai noi per poter pensare?! Dobbiamo solo obbedire, per l’azienda e
per la Patria. Facciamo così... ...io ti sposo. Ora ci fidanziamo
ufficialmente. Vieni con me che ti compro l’anello di fidanzamento. Un cuoco ed
una cameriera della Allegretto hanno un avvenire sicuro. Dobbiamo solo
continuare ad obbedire e non fare domande.”</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dominique, che era solo una troietta insicura alla
ricerca di qualcuno che le desse una rispettabilità, disse che andava bene.
Lui, il magnaccia, le comprò l’anello. Lei, la troietta, se lo mise. E disse a
tutti che Fabian le aveva chiesto di sposarla e che si erano dunque fidanzati
ufficialmente. Che coppia!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sabato 11 aprile 2015, aspetto, nella nuova casa, il
tecnico mandato da o2, per la connessione internet. Sono fiducioso che faccia
la connessione e dunque poter finalmente avere la connessione dopo che sono
settimane che mi devo aggiustare con una SIM datami per 1 euro mentre attendo
la connessione normale. Ah, poi questo euro, si trasformerà, un più di cento in
due mesi. Magia delle clausole contrattuali... Non dubito che fosse tutto
formalmente, legalmente, regolare, regolarissimo. Infatti, il tecnico scopre
che la connessione Telekom manca. Sì, c’è la scatoletta in casa. Ci sono i cavi
in cantina. Ma sono stati rimossi o sono danneggiati i cavi dalla casa alla
cantina. Poi mi diranno che costa 200 rifare la connessione mancante. Quando l’agenzia,
l’immobiliare, mi dirà che avrei potuto usare un magnifico wifi da 15 euro a
mese solare, sarà troppo tardi rispetto alla SIM che, da un euro e provvisoria,
in attesa della connessione terrestre, si è evoluta in altro coi costi
accennati. Disdico, senza costi, il contratto o2, per mancanza di linee Telekom
pur esistenti sulla carta. Ma scattano gli altri pagamenti detti. Poi, dopo
angosce ed angosce riesco a disdire tutto. Sfrutterò l’inconveniente, ed i
relativi costi, per comprami un telefonino-tablet che, finché la SIM resta
attivata, posso usare per internet quando sono per strada (sul lavoro c’è
invece quella ottima della Allegretto-HumboldtTerrassen), non solo per leggere
libri in vari formati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Appena il tecnico va via senza avere concluso nulla, non
per colpa sua, è oramai l’ora di andare al lavoro. Per cui mi avvio. Con la
solita ora e mezzo di anticipo! 90 minuti prima dell’orario di lavoro. Ma oggi
è differente. La teoria dei doppi e dei tripli. Oppure la solita legge di
Murphy. La S-Bahn è ben presto come bloccata. Il treno della metropolitana fa
fermate di una ventina di minuti, pure di più, a stazione. Alla fine, scendo
alla Hauptbahnhof, prendo la U-Bahn 55 che per il momento funziona solo per due
fermate, fino alla Porta di Brandeburgo. Da lì, vado a piedi fino alla
HumboldtBox, dove arrivo con almeno mezz’ora di ritardo, anziché con la solita
mezz’ora e più di anticipo. Lì, Michael, con aria un po’ artefatta, affettata,
che nasconde la sua profonda felicità per quello mi sta per dire e speranza che
io reagisca male, mi dice che quel giorno non c’è lavoro per me. A me va
benissimo, perché quel layoff mi assolve per il ritardo, anche se dovuto a
cause esterne a me. In effetti, nonostante il sole e le folle che riempiono
l’area, lì, alla Allegretto-HumboldtTerrassen, resterà tutto il giorno come
deserto, come poi verificherò. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mentre mi avvio e ritorno a casa, mi dico che è il giorno
giusto per creare un precedente, tornare lì col mio computer per usare
internet, cosa che poi faccio. ...Visto che non saprò quando si risolverà il
problema della connessione a casa... Ritornato lì col mio computer, dico che
sono settimane che sono senza internet... Cosa in parte vera se si esclude la
SIM piuttosto lenta e del tutto insufficiente per i volumi di traffico che ha
il mio computer. I flussi che mi da la SIM di o2 per un mese, a me non bastano
in un giorno, spesso. Infatti la SIM era divenuta lentissima, poco dopo iniziai
ad usarla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dunque ritorno alla Allegretto-HumboldtTerrassen. Mi
siedo in terrazza dove posso connettermi alla Internet della Allegretto.
Ovviamente avviseranno subito sia Vivian che Vivien, riferendo loro che ho
detto che erano giorni e settimane che ero senza internet. Al che hanno
cominciato a chiedersi come è che li avessi potuti mettere online e farlo
sapere a decine di loro prossimi, se non avevo internet. La necessità aguzza
l’ingegno. Poi mentre continuavo a chiedere ad o2, e finché non scoprii che
esisteva una soluzione ben più semplice ed anche più economica, anche i giorni
successivi andai lì prima dell’orario di lavoro per usare internet. Si saranno
chiesti ancora, ma tanto non era poi affare loro. Loro facevano i pidocchi
dello S/G-OS-M ma al soldatino non è che poi gliene freghi nulla di come vada a
finire. Riferisce ed è a posto. Il conformista è un insetto idiota. Non pensa.
È pensato da altri che non pensano, ma sono collocati dalla sorte appena sopra
di lui o lei. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dunque, vado lì quel sabato pomeriggio, e passo varie ore
col mio computer, finché io abbia qualcosa da fare. Del resto,
l’Allegretto-HumboldtTerrassen resta abbastanza desertico, per cui non è che io
interferisca con la loro attività. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">In cucina di sono Jakob e Fabian. Essì, perché anche se
non hanno nulla da fare, devono ben alimentare i loro salari anche tenendoli a
fare nulla! Solo con me stanno attenti ai minuti ed ai secondi! Jakob è lì
idiotico-sorridente come sempre...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ah, non abbiamo ancor parlato di Jakob. No, non è uno
nuovo. Jakob Berndt lavorava già lì, sebbene non da molto, quando io arrivai.
Infatti, i primi tempi, quando Fabian divenne primo cuoco, il secondo era
Jakob, i giorni che occorrevano due in cucina. Altrimenti lavorava alla
produzione, od anche in altri luoghi. Jakob Berndt è il classico ragazzone
aperto e simpatico. Di quelli gentili con tutti, sempre sorridente. Ma non sono
quelle le due uniche facce. È pure estremamente nevrotico, che subito panica di
fronte alla situazioni più elementari. Figlio di una dottoressa e di uno
scalzacani, ha seguito l’indole dello scalzacani. A scuola panicava di fronte
ai problemi più elementari. Per cui ha fatto qualche tempo il fricchettone, è
andato all’estero, dove ha praticato un po’ l’inglese, e, poi, si è messo a
fare il cuoco. È convinto di essere un grande cuoco, ma non riesce a fare una polenta.
Fa le cose troppo salate. Riesce a creare delle disgustose besciamelle di
latticini e capperi, di quelle cose di cui senti lo schifo in bocca subito e
che poi ti sfondano lo stomaco. Una volta che ha preparato le tagliatelle per
tutti, erano come secche. Spreca pure quantità industriali di materie prime. Fa
esperimenti. Butta via. Distribuisce agli altri. Non che sia meno sozzo degli
altri. Anzi lo è perfino di più. Va al gabinetto col grembiule, che si passa
sull’uccello appena ha pisciato. Se caga, il grembiule resta lì, sulle sue
ginocchia, ad insaporirsi dei profumi della cagata. Da non credersi. Neppure i
più sozzoni lo fanno. Almeno il grembiule se lo tolgono tutti, prima di andare
al gabinetto. Non lui. Di fronte ad operazioni maniaco-delinquenziali degli
Squadroni della Morte è uno che finge neutralità finché può, ma poi si
uniforma. Per lui, superare i mille euro al mese è un traguardo che vale
qualunque immoralità. Non ha più integrità morale degli altri. Eppure è uno
simpaticissimo, dicono. Fabian, il frocio massimo, è quello ama di più quando
lui compare, o quando lui Fabian arriva e c’è Jakob, ecco che i suoi [suoi di
Fabian] organismi permanenti esplodono subito alla vista dell’amichetto.
Spiritoseggia. Orgasmica. Ridolineggia. Ansima di autentico ed irresistibile
amore omosex. Sì, Fabian lo fa con tutti i ragazzi, ma quando c’è Jakob, di
più. Fabian si trasforma in un orgasmo permanente, continuo, irresistibile. Poi
va fuori con lui a fumare. Si bevono birre a sbafo l’uno di fronte all’altro,
anche ad orario di lavoro finito in terrazza. Dove anche se restano in
silenzio, Fabian lo guarda con sguardi innamorati persi. Una froceria unica!
Tanto Fabian assume un’aria da bullo disgustato con Dominique, che lui usa e
svillaneggia, tanto froceggia allo spasmo coi i ragazzi, soprattutto con Jakob.
Non che Jakob non se ne fosse accorto. Ma è uno così... In fondo, lì, Fabian
era il superiore diretto, per quanto... Comunque il principio di conformismo,
alla fine si imponeva pure a Jakob e su Jakob. Anche Michael va in orgasmo per
Jakob. Quando Jakob finalmente se ne va, alla fine dell’orario di lavoro, e
delle fumate e birre anche extra-orario in terrazza cogli altri, Michael gli
urla dei “Ciaaaaaaaaaaaaaaao!!”, “Jakob ti amo!”. Oh, pure le ragazze.
Soprattutto le bruttone e le<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>bruttine si
fanno attorno a Jakob quando lui, a fine orario di lavoro, si siede in terrazza
a fumare e bere. Jakob è alto, altissimo. Io credevo che solo le orientali si
dicessero che uno alto lo avesse lungo, e considerassero ciò un valore. No, lo
fanno pure in Germania. Ecco che queste gli si siedono lì, affianco, in
silenzio, ora con qualche sorrisetto e qualche gridolino. Ed aspettano. Gli si
affrottano attorno come ad offrirgli la fica, le fiche. Lui sta un po’ lì. Infine,
saluta e se ne va. O non gradisce, o non gradisce quelle fiche specifiche, o
non gradisce la fica, od ha fica migliore da qualche altra parte. Ecco Jakob
Berndt. Alla fin fine, un conformista come tutti gli altri. Beh, ognuno coi
suoi cappelli di facciata, od anche senza.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dunque,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quel
Sabato 11 aprile 2015, Jakob è lì idiotico-sorridente come sempre... Poi, dopo
ore a far nulla, dato che non v’erano clienti, lo mandano via. No, anzi, è
semplicemente finito il suo turno perché arrivato prima. Quando per me è l’ora
di andare via, quando ne ho abbastanza con mio computer in terrazza, incrocio
Fabian che è lì, livido, livido sfatto, segno sicuro di disperazione e panico.
Il cattivo sordido ed ottuso sa solo infognasi ancor di più nella propria
cattiveria, anche quando si sente ed è smascherato. Non conoscendo alcuna
scappatoia di normalità, né di redenzione, ecco che si avvolge sempre più nella
propria malvagità disperata e panicante che diviene la giustificazione,
auto-giustificazione, del non saper essere differente dalla bassezza sempre più
infima nella quale ha scelto e sceglie ogni giorno di vivere. Mi dice qualcosa,
ma proprio con cattiveria, del tipo che dovrei essere lì a lavorare, come se
non lo sapesse che... Pensa, si illude, che se fossi in orario di lavoro,
avrebbe un qualche potere su di me, per la sua missione di
stalkizzatore-mobbizzatore. La disperazione ed il panico neri lo fanno
straparlare. Lo irrido ripetendo estremizzato quello che lui vorrebbe dirmi.
Fabian, ti piace la merda?! Beviti quella da te stesso prodotta in
continuazione! È nero, proprio nero, nerissimo, livido. Ancor di più alla mia
ironia su di lui, di lui.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Passa qualche giorno e finalmente Linnéa dice loro che ha
chiesto, ricevuto ordini, dunque può dire loro cosa fare. Quel che dice loro di
fare è di non far nulla, di soffrire in silenzio. Vivien e Vivian sono furiose:
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma come, Linnéa, quello ci ha sputtanati tutti, voi
inclusi, inclusa la Patria, e la Patria ci dice di non fare nulla?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Beh, non è che diciamo di non fare nulla. L’operazione
di stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro quel giudeo va continuata,
continuata fino a che non lo si faccia reagire, e reagire violentemente. I
nostri specialisti ci dicono che, a questo, modo, anche voi siete più motivati.
Certo, vi siamo grati, davvero riconoscenti. Ma fino ad ora non avete ottenuto
alcun risultato, ...se non di farvi irridere e sputtanare da quel
pericolosissimo agente sionista di Roby, ...Roberto-Abraham...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, ma non ci avevate detto che eravamo coperti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, che siete coperti!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma se quello, quel giudeo israelitico, sa tutto e ci
sputtana... Dunque deve ben essere qualcuno di importante che non ci avete
detto... Ecco, lui ci sputtana e noi ce ne dobbiamo stare lì senza poter fare
nulla?! Ha scritto, e tanti anche della non Allegretto lo hanno visto, che
siamo ignoranti, fuori di testa, malati si mente, senza alcuna moralità,
delinquenti, e noi dobbiamo far finta che non sia successo nulla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non che non dobbiate fare nulla. Pur con tutte le
delicatezze del caso, perché deve sembrare, lui deve credere, che non stia
succedendo sulla, voi intensificate lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom
contro quell’ebreo schifoso, nemico della nostra Patria, ed ora pure vostro
personale.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Linnéa, a quello non gliene frega nulla! Qui siamo noi
che ci facciano del sangue marcio... E cosa raccontiamo ora ai nostri
sottoposti, ché di certo si aspettavano tutti che quello fosse rimosso,
licenziato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dite che tutto continua. Continua e si intensifica. Se
lo si licenziasse ora, non si potrebbe più continuare. Invece lo teniamo qui
proprio per andare avanti! Anzi, tu, Vivian, che hai mantenuto la direzione sul
campo dell’operazione, pur essendo ora negli uffici, vai lì a ben assicurarti
che tutto continui e si intensifichi. Anche tu, Vivien, ovviamente, per quello
possa dipendere da te. Dite loro quello devono fare. Controllate bene che lo
facciano. E continuate ad informarmi quotidianamente che tutto vada avanti
senza intoppi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">C’è da dire che, saputo dello sputtanamento, che pur li
coinvolgeva direttamente, i proprietari, la direzione, se la sono ridacchiata.
“Meglio che qualcuno la dica loro chiara a quelle due sceme ed altri al loro
seguito... Si stavano troppo montando troppo la testa ed avendo troppe pretese
anche con noi, noi i proprietari. Noi ce le, e ce li, dobbiamo sopportare
perché l’andazzo è questo... ...Ma... ...In fondo, dobbiamo lavorare con quel
che ci troviamo. Ed anche questa storia contro questo Roby ci è stata
imposta... anche se quelle due pazze l’hanno presa sul serio, troppo sul<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>serio. Ma come si fa a credere che... Uno
fosse davvero coinvolto in qualcosa. non l’avrebbero detto a noi. L’avrebbero
semmai tolto di mezzo. Che c’entrerebbe poi col fatto che vada perseguitato,
fatto guadagnare poco, spinto a dimettersi, e con quello strano divieto di
cucinare. Non sono procedure da indagini. È poi quello che ha scritto quello
stesso Roby o chi per lui. Se quelle due pazze e qualche altro ci hanno
creduto... Noi, in fondo, abbiamo evitato di comprometterci limitandoci a dire,
ovviamente, che facessero quel che dovessero. Non è che potessimo dire di no
agli Squadroni della Morte del governo. Non è colpa nostra se qualche pazza e
qualche pazzo dei nostri dipendenti fa quel che fa perché il governo lo
pretende... Noi proprietari che non potevamo opporci. Semmai erano questi
scalzacani che ci troviamo negli uffici centrali e nei ristoranti a dover dire
che non capivano e comunque non fare nulla, oppure fare proprio il minimo senza
troppo farsi coinvolgere psicologicamente... Se quel Roby gliene ha dette
quattro... ...beh, ha fatto pure bene! Cosa vogliono quelle due iene, che
domani diamo loro pure delle quote dell’azienda perché fanno le teppiste da
pogrom?! Noi proprietari dobbiamo obbedire, almeno nella forma. Dovrebbero
essere loro, loro che lavorano, a sottrarsi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo sapete come è il conformista, il pidocchio medio?!
Loro sono innocenti, “non potevano sottrarsi”, la colpa è sempre altrove, di
altri... Per il pidocchio sul campo è colpa degli ordini, nel momento in cui
fosse smascherato. Per chi stia a livelli appena più alti, che doveva
proteggere l’azienda... Eccetera, eccetera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">In Germania, è come altrove. La colpa è sempre di qualche
d’un altro. L’integrità morale non esiste. È piuttosto rara. In genere, un po’
tutti si dicono che non potevano fare differentemente. Salvo eccezioni, appunto
rarissime. Dominano i pidocchi. Gli umanoidi sono rarissimi. Quelli che proprio
con questa storia non c’entrano, ma solo perché non è stato loro richiesto,
sono divertiti dallo sputtanamento degli altri. È il caso di alcuni della
Produktion che vengono lì qualche ora quando ci sono eventi, o di altri che
vengono per delle sostituzioni quando in cucina non ci siano i soliti. Alcuni
sono davvero eccitati come il capo della Produktion, DanielK col suo lecchino MatthiasK.
Se la ridono e lo fanno pure vedere. Lo fanno vedere perché hanno visto che i
proprietari non l’avevano presa male, per cui si sentono autorizzati a riderne
appena, a sorriderne un po’...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Martedì 14 aprile 2015, Vivien e Vivian vengono alla
Allegretto-HumboldtTerrassen in gran pompa. Vivien accompagna Vivian, per far
vedere che Vivian viene con una qualche investitura degli uffici. In realtà...
Vivien è depressa nera ma fa l’altezzosa tanto la faccia coi pidocchi della
Allegretto-HumboldtTerrassen la metterà poi Vivian. Per cui Vivien viene a
petto in fuori, anzi a pancia gonfia, sbevazza e mangia a sbafo e, fattasi ben
vedere affianco a Vivian, si sottrae quanto prima. Resta Vivian a parlare, a
sputtanarsi, con gli altri. Logorroica, le torna bene fare ciance. Vivian è
depressa nera e non riesce a mascherarlo. È direttamente toccata da quello ha
visto scritto su ignoranza, demenza ed assenza di morale, di coinvolgimento in
uno stalking-mobbing-linciaggio-pogrom antisemita, propensioni ed attività
delinquenziali, insomma quello venne pubblicato online alcuni giorni prima. Ed
ora tocca a lei, non ad altri, contarla a tutti lì. Sì, era Vivian che,
fingendosi indignata, ma ben rossa livida in viso, irreprimibilmente rabbiosa,
furiosa nera, avrebbe iniziato la serie degli sproloqui aperti da un: “Chissà
chi si crede di essere?!” Io mi spanciavo delle risate ogni volte che ascoltavo
i suoi sproloqui cogli altri.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Alla direttora della HumboldtBox, Vivian va nel suo
ufficio perché va a giustificarsi e non vuole essere ascoltata da nessuno,
neppure dai suoi fedelissimi, e tanto meno vista da me. Le due si considerano
amiche. Più che altro si affettano amiche. Banali questioni di interesse. Alla
Allegretto interessa lavorare lì. Alla direzione della HumboldtBox, dunque a
JulianeS, interessa avere un ristorante in grado di servire anche eventi
grossi, e lì ve ne sono pure (su due piani) con un 200 persone, per cui che
abbia cucine esterne, dato che la cucina delle HumboldtTerrassen non potrebbe
mai provvedere a 200 persone. Infatti, in caso di eventi, viene usata più che
altro per riscaldare e per alcune rifiniture. Quando vi siano poi un 200
persone che mangino e bevano, viene aperta anche un’area cucina aggiuntiva al
piano di sotto. Dato che la HumboldtBox tiene tutto un piano sempre libero per
eventi vari, il quarto, ecco che c’è un interesse reciproco. Se poi
l’Allegretto unga pure qualcuno, non siamo in grado di dirlo. Nei paesi anglosassoni
notoriamente si finge di esse tutti onesti offrendo e facendosi offrire viaggi
e cosucce simili [ai livelli bassi; ai livelli alti del potere circolano
mega-mazzette/mazzone su cui poi mettono perfino il Segreto di Stato – vedi,
per esempio, le sprivatizzazioni alla tedesca e tutte le vicende della
annessione della già-RDT]. Non abbiamo idea lì, né ci interessa. Resta
l’interesse reciproco detto a non divenire reciprocamente nemici. Ecco perché
Vivian, che inizialmente aveva allertato la direttora della HumboldtBox
dicendole che doveva segnalarle un certo Roby, ebreo pericolosissimo nel mirino
delle Polizie Segrete / Squadroni della Morte tedeschi e NATO, deve andare a
giustificarsi da Juliane. Juliane, che sebbene se la fosse un po’ sghignazzata
tra sé e sé, aveva già deciso di fare l’indifferente (dopo quella frettolosa
telefonata di pochi giorni prima di cui abbiamo detto), sebbene poi non si si
riesca mai a farlo/a davvero. Quando si vide Vivian arrivare nell’ufficio, anzi
era già stata preavvisata che sarebbe venuta lì, Juliane, che si era già
psicologicamente preparata, tenne un atteggiamento sussiegoso. Lei cercò di
farlo sembrare indifferente e distaccato, ma di fatto aveva assunto un’aria
sussiegosa. Appena Vivian arrivò, le fece i soliti convenevoli tra amiche,
senza dire nulla di specifico. Fu Vivian che: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Juli, ho visto che hai saputo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Juliane affettò indifferenza:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Cosa?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Quel demone, quel Roby, quel giudeo di merda! Chissà
chi si crede di essere?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, lui?! Davvero... Ah, no, io avevo chiesto a
Michael. Sai, una si vede delle cose... Poi quella mia imprudente telefonata a
te, solo perché ero stupita. Non avrei dovuto. Sono sempre così emotiva... A
ben pensarci, potrebbe anche essere tutto un falso. Se è stato davvero lui, spero
che lo portiate in tribunale per diffamazione. Ma come si permette?! ...Io,
comunque, lo sai che sono amica vostra. ...Io credo a voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">È che Juliane lo disse con la voce incerta, affettata e
sussiegosa, dunque falsa, contraendo le ciglia come a mostrare perplessità, sì
che il messaggio mandava era l’opposto delle sue parole. Vivian arrossì ancora
di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, no, Juli! Non possiamo far nulla! Quello deve
avere delle coperture in alto. Che non sia veramente del Mossad! Il governo ci
ha detto di non fare nulla, di far finta di nulla. Solo di andare avanti con lo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom che già ci avevano detto...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ho capito, Vivian. È ovvio che sia lui che stia
perseguitando voi. Uno che scriva quelle cose... Il governo lo protegge. Però a
voi ha detto di stargli addosso. Ah, capisco. Può succedere. A me avevi detto
di mettere in allerta la sicurezza. Sai mi dicono che si sieda lì tranquillo al
terzo piano a leggere e scrivere prima di venire su quando è l’ora di iniziare
a lavorare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Te lo ripeto, Juli, abbiamo informazioni sicurissime
che è pericolosissimo. ...Non abbiamo idea in cosa... Ma sono sicurissimi che
sia pericolosissimo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, certo, Vivian. È un bell’onere quando capitano
questi casi, viene il governo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Juliane era divertita da quei deliri da demente di
Vivian. Anche se lei, Juliane, cercava di rimanere impassibile, cosa che non le
riusciva del tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sempre più rossa, sudata e rabbiosa, sul nero fisso,
Vivian andò avanti per un’ora buona a sproloquiare giustificazioni che non
giustificavano nulla. Infine, per nulla spossata da quegli sproloqui, dato che
quando sproloquiava era nel suo, scese a parlare coi suoi, che prese ad uno ad
uno, quel primo giorno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Con Michael, Vivian aveva già parlato la mattina presto
negli uffici centrali, distante dalla HumboldtBox: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chissà chi si crede di essere quel giudeo schifoso?!
Mio caro Michael, gli ordini del governo sono continuare ed intensificare,
ovviamente senza che lui sospetti nulla, ...dice il governo. Beh, lui sa tutto,
evidentemente, anche più di noi poveri esecutori sul campo, ma questi sono gli
ordini del governo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, Vivian. Nella mia famiglia siamo abituati da
secoli ad obbedire senza fare domande. Ditemi quali sono gli ordini precisi, ed
io farò tutto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Michael, ora parlo con gli altri. Poi ti dico se ci
sia qualcosa di particolare da fare. Il governo ordina, ma poi ce la dobbiamo
cavare da qui, contro quell’ebreo schifoso. È davvero pericolosissimo. Ma come
si permette?! Chi si crederà di essere?! Chi sarà davvero?””</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sempre quel martedì 14 aprile 2015, con la faccia rossa,
rabbiosa nera, che non riuscirà a levarsi per settimane e settimane, temo le
sia restata da allora, la voce nevrotica ancora più stridula, chiamò Fabian
sulla terrazza dalla parte del castello in costruzione: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chi si crederà di essere quel giudeo schifoso?! Te lo
avevo detto che quel Roby era uno pericolosissimo. Ora lo avete visto da voi!
Gli ordini sono di andare avanti con lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom...
Va liquidato! Va liquidato! Il governo dice che sono sicuri che lo facciamo
crollare quanto prima. Tieniti pronto, con Dominique...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Grazie Vivian. Noi siamo sempre a disposizione! A me i
giudei fanno schifo. Non capisco perché non se ne vadano tutti in Israele. Cosa
ci stanno a fare a Berlino, a far finta di essere operai da ristorante?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Bravo Fabian! Con te ci intendiamo subito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Finito il colloquio con Vivian, Fabian comincia a
ripetere, in mia prossimità, ma facendo finta di star parlando con altri
“Chissà quello chi si crede di essere.” Non una grande giustificazione ed
auto-giustificazione, né una motivazione, per dei delinquenti dementi
intenzionati a continuare a delinquere. Beh, il pidocchio neppure si pone il
problema di quello stia facendo. Poi Fabian dice qualcosa a Dominique Ratajczak
che gli ronza attorno per avere qualche notizia:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chissà quello chi si crede di essere?! ...Si va
avanti. Ti dico appena lo so quello che c’è da fare. Ah, te lo diranno anche
loro. Teniamoci pronti. Quell’ebreo schifoso, che è sempre a leggere cose che
nessuno ha mai visto in un ristorante, ...chissà chi sarà davvero quel Roby...,
va distrutto, distrutto senza pietà.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sì, sì, Fabian. Io ci sono sempre per fare il culo ai
giudei. Mi fa godere...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mercoledì 15 aprile 2015, io vado lì prima perché devo
usare Internet. Dunque in mattinata. Di solito comincio a lavorare alle 13:00.
A volte, se hanno eventi in quegli orari, mi mettono di turno anche un’ora
prima, ...o prima ancora. Per cui, per usare internet vado lì ben più di un’ora
prima la mia solita mezz’ora di anticipo alla HumboldtBox (di solito mi sedevo
al terzo piano a leggere, od a fare esercizi di tedesco od altro). Vivian è di
nuovo lì a fumare nervosamente, mentre beve e mangia, e con gli accoliti
attorno:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Chissà cosa si è messo in testa quello?! Chi si si
crederà di essere?! Chi sarà davvero... Lo avete visto che non è uno come noi.
Quell’ebreo schifoso va distrutto, completamente distrutto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La guardano ed ascoltano in silenzio. Lei è l’autorità,
il padrone, i direttori, il governo da cui lei ha detto di essere incaricata di
una grande missione segretissima, lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro
Roby che lei qualifica come un pericolosissimo giudeo che la Patria vuole
distruggere, od almeno obbligare ad andarsene dal suolo tedesco. Si dicono che
se dicono loro quelle cose avranno le loro ragioni, ben sapranno cose che non
potranno né vorranno dire a loro. Del resto, come non fidarsi della Patria?
...Non perché sia “la Patria”, ma perché se poi essa fa pure a te quelle cose,
quelle persecuzioni per non farti lavorare e guadagnare... ...Il pidocchio, il
conformista, è fatto così...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Venerdì 17 aprile 2015, c’è un qualche grosso evento.
Prima che io arrivi, Fabian fa mettere a Dominique un contenitore aperto
coi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>bicchieri (varie decine) per i
clienti nel punto più lurido dell’area lavapiatti, dove c’è uno scatolone di
acque luride, proprio sopra di esso, sotto il lavandino attaccato alla macchina
lavapiatti. I bicchieri sono sopra di esso, sotto al lavandino. Poi, mentre io
sono lì, le fa sciacquare, ma solo in parte, una tazza per la zuppa e gliela fa
mettere nel cesto delle cose lavate quando escono dalla lavapiatti. Un po’ è
Fabian che non ci sta con la testa e non riesce ad esprimersi. In parte, è
Dominque che capisce e sa fare ancora meno, per cui non sa mai bene che stia
facendo. A volte, quando dice ai clienti quello che debbano pagare, è lei che
prende i soldi dal portafoglio dell’Allegretto, che lei ha al fianco come
cameriera, e dà lei i soldi ai clienti! ...Una nevrotica furiosa, sconnessa,
schizofrenica... Vivien-Vivian non hanno saputo, né potuto, trovare di meglio
come aiuto aggiuntivo da montare contro di me, e per accasare il loro magnaccia
Fabian. Io, che mi sto spanciando dal ridere pur mantenendo un’aria distaccata,
prendo questa cassetta coi bicchieri e la metto tra le cose pulite per la
cucina. Avevano un po’ il puzzo di dove erano stati messi. ...Se a loro piace
così... Quella tazza da zuppa, appena sciacquata dalla troietta demente, gliela
metto tra le sue cose pulite da ritirare. ...Se non ci stanno colla testa.. Poi
Fabian la prende e la usa per i clienti. Ma del resto Fabian dà sempre ai
clienti cose luride cui da una ripulita con della carta assorbente. Alla Allegretto
lavorano così... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Già giovedì pomeriggio, il giorno prima, Fabian era
tesissimo, nero-nerissimo, perché Dominique non si faceva trovare al telefonino
e lui se la vedeva davanti agli occhi a chiavare con altri, con qualche vecchio
amante della madre, o qualche cliente passato cui la madre la inviava che una
ulteriore scopata, o qualche amante segreto cui lei non aveva saputo dire di no
perché, anche se lei non gode col sesso, le piace sapere che gli uomini godono
strusciandoglielo dentro. La fa sentire capace di fare qualcosa, di servire
qualcuno. Infatti, lei, Dominique, il giorno prima si era proprio vestiva da
chiavate veloci in giro, con dei calzoncini cortissimi, di quelli che si
sfilano od abbassano veloci per esempio per una chiavata in macchina o dietro
ad un cespuglio. Fabian continua pure venerdì ad essere nero e rabbioso, beh lo
è sempre quando non froceggia con ragazzi, ed a tormentarla con le richieste
più assurde e brontolii continui. Un po’ lo fa sempre. Pazzi con altri pazzi!
Ovviamente, Fabian, a fine lavoro continua trincarsi bicchieroni di birra
gratis, cosa vietata. Dovrebbe pagarli. Ma tra loro mafiosi del terrorismo di
Stato... Teppa demente e ladra.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Venerdì 24 aprile 2015, Mirko Alexander Nikolitsch viene
a parlare con Michael Sauer. Gli dice che gli è stato ordinato di intensificare
lo stalking-mobbing, che Linnéa ha telefonato anche a lui, non solo a Vivian e
Vivien. Gli dice che Linnéa gli ha detto che devono, dietro la copertura di
incarichi di lavoro, inventarsi dei dispetti. Già lo fanno, ma vogliono di più.
Dice che gli hanno detto che i grandi specialisti che fanno da consulenti agli
Squadroni della Morte sono sicurissimi che a quel modo mi fanno andare fuori di
testa ed ottengono qualche mia reazione. Hanno bisogno che io mi metta ad
urlare, od aggredisca qualcuno, o mi metta a spaccare cose del ristorante. Così
gli hanno detto. Dice che Linnéa ha chiesto che venisse proprio lui, il
proprietario principale, proprio perché ha avuto l’impressione che non si
stessero impegnando abbastanza contro di me. Infatti non hanno ancora ottenuto
alcun risultato, oltre che farsi sputtanare online, e non solo online</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sabato 25 aprile 2015, Michael Sauer dice a Jakob di
dirmi di andare a pulire i frigo al piano di sopra, dove tengono le vivande.
Scoppio dal ridere e vado su a far finta di farlo. Non faccio nulla. Sono
puliti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era una scusa. Quando di tanto
in tanto scendo, per sembrare indaffarato, smonto le porcate fatte dal
delinquente da pogrom e linciaggio Fabian, cui Michael Sauer ha dato l’ordine
di mettere i piatti sporchi, non prelavati, nella rastrelliera da mettere poi
il lavatrice. Michael aveva detto a Fabian, e pure a Jakob che ere ben
presente, che aveva ricevuto ordini precisi dagli Squadroni della Morte e che
erano sicuri che sarei uscito di testa ed avrei reagito magari urlando o
buttando piatti per terra. Fabian lo fa un tre volte, mentre io sono su. Mette
dei piattoni luridissimi nella rastrelliera, mentre andrebbero prima prelavati.
Ma loro sia non sono capaci, sia lì sono in missione speciale delle Polizie
Segrete tedesche-NATO, per il solito stalking-mobbing-linciaggio-pogrom lì sul
luogo di lavoro. Ed, in quel momento, con l’ordine di fare ancora di più, di
peggio, o così credono. Io smonto ogni volta la cosa rimettendo i piatti luridi
nel lavello. Basta uno spruzzetto d’acqua e, stando orizzontali, si prelavano
da soli. Poi mi dico che se a loro piace che poi i bicchieri escano belli
sporchi, come succede quando si butti immondizia varia nella lavapiatti, perché
mai contraddirli. Mi spanciavo dal ridere prima. Mi spancio ancor di più dopo.
Per cui metto dentro alla lavapiatti dei contenitori pieni di sughi che mi
hanno appena passato. In effetti, col metodo loro, da sporcaccioni, non vengono
puliti nemmeno a farli pulire dalla macchina tre volte di seguito. Faccio le
prove. No, non bastano tre volte. Intanto con la scusa di fare quelle porcate,
mentre io sono sopra, loro tre sbirciano sul mio tablet che è lì aperto sulla
scaffale dove lo lascio sempre e dove posso leggiucchiare anche se ho da fare
altre cose. Vedono alcune decine di equazioni differenziali di un modello. Si
chiedono che cosa possano mai essere e come faccia io ad avere sempre di quelle
cose che loro non hanno neppure idea che possano essere. Finita la finta sopra,
ritorno giù. Ma per poco, visto che mi dicono di andare via. Quando, alle
15:40, Jakob mi dice, su ordine di Michael fuori di testa che io stia tutto
tranquillo, di andare a casa, perché non c’è più lavoro per me (così mi fanno
dire!), me ne vado subito, lasciando mucchi di piatti che stavano arrivando e,
naturalmente, la macchina piena di sporcaccionate (beh, sempre meno di quello
che fanno Fabian per stalking-mobbing, e Jakob ed altri perché non sono capaci)
che poi si saranno trasferite sui bicchieri riempendoli di puntini di sporco.
Se a loro piace così, perché contraddirli, in effetti! Amano i bicchieri
grondanti di puntini di luridume, e pure di frammenti anche di grossi avanzi.
Infatti buttano in continuazione immondizia nella lavapiatti prima che io
arrivi! O nella loro ignoranza, immaginano, e fingono di immaginare, o si fanno
fingere di immaginare, che la lavapiatti carburi tutto. Cosa che non è.
...Sciatterie... Oltre, lì, che stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di
me. Appena me ne vado, se ne vanno tutti e tre in terrazza a bere e fumare con
Michael che urla loro:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma cosa dobbiamo fare?! Ma siete sicuri che non ha
detto nulla ne fatto nulla? Ma non ha reagito almeno un po’. Ma non era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>almeno un po’ arrabbiato?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Con Fabian e Jakob che scuotevano la testa per dire che
non avevano ottenuto nulla, ed anche loro neri e rabbiosi per non avere
ottenuto nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La sera stessa viene messa online anche la foto, con nome
e cognome, di Mirko Alexander Nikolitsch tratteggiandolo come un vanesio
mafioso ed idiota quale in effetti è. Da cameriere di mafie è divenuto
direttore generale dell’azienda che ha fondato con altri due, sebbene non
sappiano neppure come organizzarla e gestirla un’azienda. È un alcolizzato
annoiato che si dedica a vacanze tropicali e surf, tanto per far finta di
essersi conquistato un qualche status sociale. I suoi veri interessi cominciano
e finiscono lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ah, vi sono pure tanti altri personaggi, che non abbiamo
ancora nominato ma che hanno cominciato a lavorare lì dopo che vi sono arrivato
io, più o meno durante l’estate 2014. Prima hanno assunto, come cameriera,
Aljona Schüler / Aljona Jurkewitsch, poi Elena Krause, due russe. Hanno
entrambe superato i trenta anni, con figlio annesso che ha iniziato o sta per
iniziare la scuola elementare. Del 1983 la seconda. Può essere di anno appena
precedente la prima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Aljona Schüler è ridivenuta Aljona Jurkewitsch dopo avere
iniziato a lavorare lì, dato che, in coincidenza con l’inizio del lavoro lì, ha
cominciato le pratiche di separazione e divorzio. Ha a volte un viso un po’
cavallino mentre ciò che la caratterizza positivamente è un magnifico culone,
un culone da vaccona quando cammina con passo lungo e senza le costrizioni
delle scarpette da lavoro. Un po’, l’hanno associata allo S/G-OS-M, e lei se ne
è fatta associare. Un po’, prudenza da tradizioni schiavistiche russe, ha
cercato di non farsene troppo coinvolgere, magari solo per paura non capendo
bene i termini della cosa. Ha anche chiesto, verso la fine della mia permanenza
lì, ‘perché?’ della faccenda a Michael il quale ovviamente non ha risposto
nulla, né avrebbe avuto nulla da rispondere se non che il pidocchio obbedisce e
non fa domande. Non che poi lei se ne preoccupasse troppo. Il pidocchio non si
fa mai problemi. Obbedisce, quando ha qualche timore a non farlo. Se non
capisce bene da che parte stia il potere, si barcamena. Di lei si invaghì
subito Chamila Bandara. Appena la vide si arrapò immaginandosi il pelo chiaro
della sua passera. Poi, vedendo che stava separandosi e divorziando, le si
gettò addosso. Nel senso che le stava sempre attaccato, magari con aria
imbarazzatissima e tesissima, ma cercava di affiancarla in qualunque cosa
potesse avere bisogno per le vicende della separazione e del divorzio. Lui le
propose anche di andare a vivere assieme, seppur con la complicazione del
figlio di lei. Le vacillò appena. Poi si fece i conti. E lasciarono perdere.
Lui esibisce le sue foto con lei dappertutto, mentre lei evita. Anzi, lei
preferisce farsi vedere in atteggiamenti affettuosi con fichette. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Elena Krause è venuta, con madre e nonna, a Berlino dagli
Urali quando era ancora piccola. Parla correntemente il russo e pure il
tedesco. Ha fatto il liceo in Germania e poi deve avere iniziato l’università
dove ha studiato inglese-americano, ‘americanistica’. Non credo l’abbia finita,
altrimenti non ce la vedrei a fare la cameriera sebbene ci siano laureate che
siano passate di lì come cameriere. Ha questo figlio di provenienza oscura.
Beh, non è una che racconti i fatti propri. Il figlio non dovrebbe abitare con
lei. Infatti sta piuttosto con la madre e con la nonna di lei, sebbene lei lo
veda di frequente, ma non quotidianamente. Elena ha un ragazzo, un po’
misterioso anche se lo lascia appena intravedere in foto. Poi fa finta di non
averlo ed è sempre alla ricerca di cazzo, anche se lei sia di quelle che si
offrano in modo passivo. Non rimediandolo, torna sempre col ragazzo ufficiale,
un tizio con l’aria da impiegato del comune. È quello lei faceva anche con
Jakob, tirare al cazzo. Beh, lei le risa con gridolini organismi le ha in
continuazione e con chiunque parli, ed anche se non parli con nessuno. Avvampa
subito per un nonnulla. Però quando tira al cazzo di qualcuno, gli si siede
affianco dopo il lavoro etc, cosa che faceva con Jakob anche se, come detto,
lui poi se ne andava perché evidentemente o non aveva interesse o chissà che
cosa. Quando la vidi la prima volta, appena comparve lì alle HumboldtTerrassen,
notai che, pur piccolina e magrina, aveva come il ventre gonfio. Come una
avesse appena partorito e le fosse restata la deformazione del ventre. Quando è
abbigliata fuori dal lavoro è decisamente meglio che con gli abiti da lavoro,
anche se non è che abbia grandi attrattive. Si mette dei vestitini colorati, un
po’ bambini. Sembra abbia una decina di anni di meno, finché uno non la osservi
appena da vicino. Lei è convinta di essere bellissima. Infatti si fa sempre
delle foto del volto o con grandi sorrisi od in posizioni esotiche che la fanno
apparire nettamente migliore di come appaia di persona, almeno a prima vista.
Anche se, nei primissimi piani con grandi sorrisi che esibisce in certe foto,
si vedano i denti troppo grandi che sembrano, e probabilmente sono, finti.
Tenesse la bocca chiusa (si può sorridere anche senza mostrare i denti) ne
trarrebbe un qualche giovamento d’immagine. È una di quelle tipe con aria ed
atteggiamento grazioso anche se poi, andando a vedere, non si capisce che cosa
abbia di realmente di un qualche valore. Lei è comunque convinta di essere bellissima
ed irresistibile. Rispetto allo S/G-OS-M, lei, come tutti gli altri, è sempre
stata al corrente di tutto, e si è pure bevuta tutti i deliri di Vivian ed
altri, pur senza farlo traspare minimamente, a differenza di un po’ tutti gli
altri. Più che altro, lei crede di non averlo fatto trasparire. Lo si vedeva
egualmente, non ci si fossero tappati gli occhi, ed io non me li sono mai
tappati. Rispetto ai dispetti (dal buttare le cose lì senza fare il loro lavoro
ad altre cose), in cui hanno coinvolto un po’ tutti anche se con alti e bassi,
lei è di natura servizievole e con la tendenza a fare il suo lavoro
compiutamente. Per cui sarebbe stata più in difficoltà di altri a buttare la
cose lì etc. Sebbene, anche nei suoi atteggiamenti, si leggesse a volte il timore
di non uniformarsi agli ordini di buttare le cose lì “perché così provochiamo
delle sue [mie] reazioni”. Quando sia Vivian che poi Michael glielo dissero, di
quella cosa dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom in cui tutti dovevano
impegnarsi, lei garantì che lei offriva cooperazione al 100% al loro
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom ma, allo stesso tempo, fece presente che
proprio non ci riusciva a buttare le cose lì, o ad insozzare vistosamente, o
altre sozzerie che altri intenzionalmente facevano come da ordini ricevuti.
Beh, nel lavoro dei camerieri, quando vadano di corsa-corsa, è normale che
lascino le cose lì se non hanno il tempo di consegnare il vasellame libero da
avanzi e rifiuti. Ma per uniformarsi agli ordini dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom
ed alle indicazioni precise-precise “perché così provochiamo delle sue [mie]
reazioni” facevano ben altro ed anche quando il ristorante era semi-deserto. E
dato che lo facevano solo con me, anche se alcuni l’indolenza e la non capacità
di lavorare l’avevano di natura, non è che vi fosse nulla di minimamente
casuale<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(anche uno non avesse saputo
quello che era in corso). Erano gli ordini ricevuti. Ecco, lei non ci riusciva.
Se qualche volta lo faceva, si vedeva che soffriva. È di quelle che devono
darti tutto in ordine, anzi ordinano pure, se hanno tempo, le cose di quelli
che le hanno buttate lì intenzionalmente, di quelle che puliscono il piano dove
si appoggiano le cose dai tavoli, se lo vedono sporco etc etc. È una di natura
così. Anche Sascha era all’incirca così. Se di altri ci si immagina che vivano
in porcili, difficile immaginarselo per lei, anche se ovviamente non si può
sapere. Comunque, sul lavoro, seguiva strettamente le procedure i camerieri
devono, o dovrebbero, seguire. Per cui, nel far presente che proprio non ce la
faceva, da un giorno all’altro, a comportarsi da pezzo di merda aperto,
relativamente al suo lavoro di cameriera, disse che ovviamente restava a
completa disposizione, che magari avrebbero potuto aver bisogno di lei per cose
più importante, più delicate. Anzi convintissima di essere irresistibile disse
sia a Vivian che poi a Michael: “Magari gli piaccio, per cui si confida con me.
...Soprattutto se vede che io non faccio come quelli cui avete detto di fargli
i dispetti.” Dato che avranno visto che a volte con lei parlavo, le chiedevo
delle cose visto che se non altro la avevo vista almeno una volta con un libro
in mano e poi su alcune cose sapeva rispondere, le dissero che doveva essere
così, per cui avrebbero usato lei come canale informativo, cioè come
informatrice. Era dispensava dallo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom sul
campo, quello visibile, mentre li avrebbe tenuti informati di qualunque cosa
rilevante le avessi potuto dire. E fu quello che lei fece. Qualunque scemenza
le dicessi, lei andava riferire. Oppure chiedevano a lei di chiedermi. Facendo
finta di nulla, lei mi chiedeva e poi riferiva quello che le avevo detto o non
detto. In realtà, lei cercava di far finta di nulla senza riuscirvi. Qualunque
cosa mi venisse a chiedere quando era mandata, assumeva un’aria falsa, finta,
ed arrossiva tutta. Più cercava di fare l’aria casual e suadente, più si
discerneva l’affettatezza. Più cercava di non arrossire, più le si vedeva il
rossore spesso [da ‘spessore’] uscire da ogni poro. Ci si immaginino l’Unione
Sovietica che ha continuato ed esteso le tradizioni si assolutismo burocratico
zarista, con l’individuo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>apertamente
servo del potere e dei poteri, la madre e la nonna che (mascherandosi dietro un
matrimonio con un tedesco) vengono nella Berlino est, o della RDT o della RDT
crollata o che sta crollando, magari mandate da Servizi russi, lei che cresce
barcamenandosi ed adattandosi, pur col liceo ad almeno parte di università, che
si getta nella ‘grandiosa’ professione di cameriera, e che matura i 32 anni di
età nell’estate del 2015. In tale contesto, l’indole mite e sottomessa non è
mai un generico essere servizievoli bensì, innanzitutto, sottomissione
all’autorità. Lì l’autorità erano i pidocchi montati dagli Squadroni della
Morte tedeschi. Non certo io che non avevo neppure alcuna particolare simpatia
per lei, né lei per me. Per cui, pidocchietta, serviva i padroni che servivano
tutti gli altri. E contro di me, non a mio favore. Che è poi il comportamento
tipico di tutti coloro non abbiano alcuna integrità morale. Un Dio può (non
necessariamente è) un modo per estraniarsi dal principe. Chi non abbia Dio e
non abbia qualche altra dimensione spirituale e di moralità serve il Principe,
solo il Principe e sempre il Principe. In Germania, perfino Dio è stato
nazionalizzato e deve obbedire al Principe, allo Stato. Per cui, se uno abbia
davvero un qualche Dio, deve averlo segreto, suo, suo e di nessun altro! Non
era il caso suo. Vi sono anche altri aspetti, per verificare se una persona
stia mentendo rispetto al comportamento che sembra ostentare, e da che parte di
allinei. Non vi diremo quali sono. Li abbiamo controllati ed abbiamo visto come
lei fosse dalla parte degli Squadroni della Morte in operazione di
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me. Ciò che possiamo dire, in
questo specifico caso, è che svolgendosi il tutto tra scemotti, il naturale
impulso a confessare [sì quello, cui facciamo spesso riferimento, estrinsecato
da Theodor Reik – ma anche non ne avesse mai parlato nessuno si tratta di uno
dei tanti riflessi condizionati che gli individui ordinari hanno come tendenza
innata] lì operava liberamente. Dato che tutti [non io, ...ufficialmente!] lo
sapevano che lei era quella incaricata di essere l’informatrice ufficiale,
ecco... ...la usavano. Per esempio, Vivien (che lo vedeva che mi spanciavo dal
ridere sia che lei fosse ridicola, maleducata, arrogante, provocatoria o del
tutto fuori di testa) quando veniva a dirmi qualcosa, quando lei era lì per
eventi o per altri incarichi, talvolta mandava lei, Elena, a dirmi delle cose.
Lei e solo lei, non altri. Lo facevano anche Vivian e Michael. Talvolta le
dicevano di venirmi a riferire quello che avevano detto in occasione della tale
riunione in tedesco, cui pure io ero presente, oppure no, per cui lei mi
chiedeva se io avessi voluto lei mi dicesse. Immancabilmente le rispondevo
negativamente. Comunque, mandavano sempre lei, non altri. E neppure da pensare
che fosse lei che venisse di sua iniziativa. Era stata nominata “canale
ufficiale”, ovviamente perché riferisse di me a loro, non certo sui fatti loro
a me. “Elena, chiedigli. A te lo dice.” Figuremosce... Comunque, a parte tutto
questo, una tipa gradevole e simpatica,. E col vantaggio che, scoperto il
gioco, mandi le disinformazioni vuoi mandare a coloro cui lei riferisce. Cosa
che ho fatto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Durante e dopo queste piccole cose dell’aprile 2015, con
Vivian del tutto fuori di testa, Michael pure, gli altri anche, Elena continua
ad essere professionale come sempre, anzi ancora di più accurata. Appunto, lei
è incaricata della parte informativa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivian, ossessa e fuori di testa, continua a venire lì,
alle HumboldtTerrassen, rossa in viso, ma l’espressione nera, rabbiosa, con
l’ordine di mobilitare i vari pidocchi per uno
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom intensificati, ma non sa come fare. Del
resto gli ordini erano quel che erano: “Quel pericolosissimo giudeo di Roby non
deve accorgersi di nulla e dovete provocare qualche sua reazione isterica come
se fosse colpa sua e di sue fissazioni!” Ed io che me la ridevo e non reagivo a
nulla. Si deve essere attivi, a volte passivi, ma sempre evitare di essere
reattivi. Quando si è reattivi si sbaglia sempre.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quando Vivian parla con Aljona Schüler, nel corso di
questo sua attivismo della primavera 2015, mente su tutta la linea. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Aljona abbiamo grandi progetti su di te. Tu hai tutte
le qualità [il culone!] per divenire la prossima manager qui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma c’è Sascha...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sascha è uno dei nostri pilastri. È bene lo resti. Ma come
manager avrai capito che preferiamo scegliere tra i camerieri piuttosto che tra
i baristi. ...I camerieri hanno una visione più completa... Poi, dalla
direzione spingono per promuovere delle donne. Donne ed omosessuali. Vogliono
essere alla moda. L’ultima volta non avevamo molta scelta. Ma ora che ci siete
voi nuove. ...Tu saresti perfetta.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Ovviamente si devono maturare anni di anzianità, avere pazienza. Ah, a
proposito, abbiamo bisogno dell’impegno di tutti contro quell’ebreo infame,
quel Roby, che non solo ci sta resistendo, non permettendoci di smascheralo, ma
ci ha recentemente sputtanato online... No, non è questo. È che gli Squadroni
della Morte, il governo, premono.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “...Se sono cose regolari, quelle che ci chiedete...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come osi mettere in dubbio! Noi eseguiamo gli ordini
della Patria. Chiaro che siano sempre ordini del tutto regolari! ...Sennò non
ce lo chiederebbero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ah, allora va bene...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo dunque grandi progetti per te, se cooperi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certamente! Io obbedisco sempre. Ci mancherebbe
altro!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Erano tutte balle. Le fecero farle delle piccole cose
amministrative, di tanto in tanto, come controllare cose che mancavano e dunque
da ordinare agli uffici centrali. Che era poi quello facevano correntemente
Michael e Sascha. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Subito dopo la conversazione con Vivian, Aljona Schüler,
già nevrotica di suo, divenne subito tesissima, tra l’isterico ed il
terrorizzato. Non che fosse una che avesse problemi morali, od un qualche
raziocinio. Era pure sullo scemotto. Semplicemente ne aveva sentite dire così
tante, e chiaramente sballate, che qualcosa o molto non le tornava. Per cui
aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>paura. Ne aveva pure brevemente
parlato con Elena, in russo, tempo prima. Elena le aveva detto che aveva visto
in rete che io scrivevo, sapevo di computer e di varie altre cose, che non si
capiva bene che ci facessi lì, ma che si capiva ancor meno che problemi
avessero contro di me, che forse ero uno importante. Elena le disse che non
aveva trovato nulla di sospetto sui miei siti. Aljona aveva panicato pensando
che potesse succederle qualcosa. Le saltarono i nervi prima di fare qualcosa.
Si mise subito in malattia una decina di giorni. Rientrò e si dette di nuovo
malata per qualche settimana. Poi, imbottita di psicofarmaci. fu pronta per
fare un po’ di stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, ma solo per qualche
settimana, per poi smettere dopo avere chiesto dei perché restati senza
risposta se non dei nasi per aria come dire che non c’era motivo, a quel che ne
sapevano, ma che tali erano gli ordini. Eppoi arrivò un altro, un cameriere
frocio presto ufficialmente sposato con un altro frocio che divenne lui il
numero due e pure di più. Non che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Aljona
potesse andare a lamentarsi di quello le avevano fatto credere sulle sue prospettive
di carriera. Neppure poteva opporsi all’andazzo, né era la sua natura opporsi.
Si sentiva a disagio. Aveva paura.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Non era prima volta che Aljona si desse malata per
problemi collegati allo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me. Già
verso fine 2014-inizio 2015, quando le avevano nuovamente richiesto di fare
delle cose, di partecipare attivamente allo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom,
non poteva dire di no. Ma aveva paura potessero succederle delle cose più gravi
da parte mia se obbediva. Del resto, Elena le aveva detto quello abbiamo
riferito subito sopra. Elena se ne era tirata fuori. Cioè partecipava ma senza
metter la faccia, nel modo detto. Infatti aveva detto ad Aljona di vedere se a
riusciva trovare qualche soluzione simile. Già allora avevano detto delle mezze
cose, ad Aljona, per farle credere che era come cooptata nel “gruppo
dirigente”. Ma lei non si sentiva sicura, non si sentiva a suo agio. Una cosa
era riferire, sebbene lì non ci fosse nulla da riferire. Altra cosa era fare
dispetti che erano anche piuttosto evidenti. Invero, allora Aljona aveva
chiesto pure a Chamila Bandara</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> che le aveva risposto che lui aveva capito tutto, che io facevo fotografie
perché il Mossad voleva buttare giù tutti i grattacieli di Berlino.<span style="color: black;"> Aljona, a lui non aveva detto nulla, ma aveva avuto ancora
più fifa. A quel punto, si era data malata per un paio di mesi consecutivi. Si
era imbottita sia di psicofarmaci che di altri farmaci, dato che il panico le
aveva prodotto pure dei disturbi fisici, una di quelle cose un po’ indefinite
ed indefinibili, ed anche non curabili con farmaci, ma che incentivano i medici
ad prescrivere medicine perché non sanno fare altro, oltre che perché è loro
dovere istituzionale prescrivere medicine inutili. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Alla Allegretto-BritzerSeeterrassen, Mohriner Allee 145,
12347 Berlin, mi avevano già mandato. È nel nel Britzer Garten, in
Berlin-Neukölln, piuttosto a sud. Quando hanno eventi, l’addetta al lavaggio
piatti si dà malata, o l’hanno fatta dar malata apposta per me, per cui già
andai. Si immagini una di quelle situazioni in cui una si dà malata in
anticipo, giorni prima: da non credersi! E poi una seconda volta, egualmente
per un evento di grandi proporzioni. Quelle cose le fa l’ufficio centrale che
ovviamente te lo fa dire dal capo locale, in quel caso Michael. Una decina di
ore di lavoro intensissimo, con tutti che ti buttano le cose lì e nessuno che
ritira quelle lavate, senza pause, e con la manager che evidentemente si ruba
la tua quota di mance, moltissime se ci sono eventi con centinaia di persone,
che si intasca per arricchirsi. La manager è Nadine Bäthge, una cameriera di
Berlino est, della mafia di Marzahn o quartiere confinante, nominata manager
perché ha il culo grosso. Anche di altri che sono andati lì, da altri
ristoranti della Allegretto, si è rubata le mance, per cui, in quello, deve
essere una delinquente abituale. Troppo occupata ad arraffare, è di quelle che
neppure ti danno una bottiglia con l’acqua per bere. A fine giornata è tutta
sorridente, segno che non ha fatto granché, oltre a stare alla cassa, e che ha
incassato anche tanti soldi per sé, a cominciare dalle mance che ti ruba. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 26 aprile 2015, devo andare di nuovo lì, alla
Allegretto-BritzerSeeterrassen. La lavapiatti si è data di muovo malata, cioè
non era in grado di reggere il flusso del grosso evento, per cui hanno chiesto
me. Ci sono le due degli eventi, Vivien e la ficona, naturalmente a far nulla.
Poi arriva il primo proprietario-direttore, Mirko Alexander Nikolitsch. Si
mette ad asciugare le posate, ma non per molto. Intanto, viene un momento a
ringraziarmi di essere lì. Se la ‘titolare’ della lavapiatti, avvisata del
troppo lavoro, si è data malata e se mi hanno detto di andare lì, che dovevo
fare, non andarci? Dopo far finta di asciugare qualche altra posata, quando
capito nei suoi pressi, mi chiede se io venga dalla loro filiale della
Humboldt-Box. Se lo sa, perché me lo chiede?! Ah, voleva fare conversazione.
Come se non mi conoscesse. Chi invece si ferma qualche ora a lavorare sodo, per
rimediare, quando lei è lì, alle falle dell’organizzazione locale, ben visibili
quando ci siano grandi flussi di pubblico come quel giorno, è la sorella Prisca
Nikolitsch, che lavora negli uffici centrali come Projektmanager, una di quelle
cose tanto per dare una scrivania ed uno stipendio ad una familiare che ha più
voglia di lui di lavorare, almeno in apparenza. Se si mette a sostituire
cameriere che non è in grado di mobilitare, visto che a lavare i piatti e
connessi chiaramente non basta una persona visti i grandi flussi... Invece di
dare ordini, ed ordini efficienti, fanno i tappabuchi col volontarismo
personale. Che managers! Ovviamente, anche quella seconda volta, faccio una
decina di ore di fila, senza che diano neppure una bottiglia di acqua, una
pausa, né, tanto meno la frazione di mance. Mance che non sono solo pochi euro,
quando ci siano flussi di centinaia di clienti. O se le ruba Nadine Bäthge o se
le ruba Nadine Bäthge. Inutile pensare chissà che cosa di benevolo con tale
gentaglia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lunedì 27 aprile 2015, io sono di ritorno alla
HumboldtBox, alle 15:00, perché più tardi hanno un banchetto, in realtà né
troppo numeroso né troppo pesante come cibarie dunque neppure come come
lavaggi. Il viscido e falso Michael Sauer mi chiede del giorno prima.
Evidentemente, vuole sapere se ho riconosciuto il direttore e la sorella.
Infatti, la prima volta che ero stato lì, alla Allegretto-BritzerSeeterrassen,
non mi aveva chiesto nulla e, di solito, è uno che non chiede mai nulla di
niente né di nessuno. Non faccio nessuno riferimento agli incontri dei vari
personaggi. Gli dico solo che avevo già l’esperienza della volta precedente per
cui già sapevo che facevano accumulare grandi quantitativi di cose lavate,
dunque, se così piaceva a loro, non è che mi sia affannato troppo. Del resto,
lì nelle cucine del BritzerSeeterrassen ci sono grandi spazi, per cui, anche
quando sia tutto pieno di cose lavate, ci sono ancora tavoli e spazi dove
espandersi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Con Vivian che spinge, il viscido Michael, col suo idiota
al seguito Fabian, è sempre più furioso. Michael è uno che si copre dietro gli
altri. Fabian è un codardo che agisce, pur cercando di non farsi vedere, solo
se si sente coperto, dunque solo se glielo ordinano. Come già da qualche tempo,
Michael ordina a Fabian di togliermi le cassette in cui si mettono le cose
pulite. Ne lasciano solo due, che non sono sufficienti. Io me ne procuro
egualmente altre in vario modo. Ma ora fa di più. Mercoledì 6 maggio 2015,
ordina a Fabian di togliermi pure quelle che ho rimediato durante la giornata.
Io mi spancio dal ridere. Riempio quella dei bicchieri. La passo al bar.
Siccome ne ho altri, stendo un panno dove dovrebbe esserci la cassetta, se ne
avessi altre, e metto su di esso i bicchieri. Michael va fuori di testa quando
li vede, perché in effetti, a quel modo, è facile qualcuno li rompa. Ma non può
dire nulla perché è lui che ha ordinato di farmi sparire le cassette ed in
effetti non c’è altro modo sensato per far fronte alla collocazione delle cose
pulite uscite dalla lavapiatti. È un annuncio di quello che farò i prossimi
giorni di fronte ai dure pazzi e delinquenti in piena azione stalking-mobbing.
Io so trovare velocemente delle soluzioni a qualunque cosa loro cerchino di
fare. Loro sono i classici cretini che sollevano i massi per farseli ricadere
sui piedi. Sembrano quelli che si tagliano il coso per far dispetto alla
moglie. Io le cose lavate posso metterle dove voglio, e so ingegnarmi in mille
modi che loro neppure possono immaginare. Loro, senza cassette per mettere le
cose lavate, vanno in tilt. Appunto si tagliano le mani per cercare di far
dispetto agli altri. La Polizia Segreta tedesca-NATO aveva detto loro, tramite
Vivian, che dovevano incrementare lo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom e farmi
saltare i nervi. A me non ne frega nulla. Anzi mi diverto. Loro sono coi nervi
a fior di pelle, con tutti che ridono di loro dietro e davanti, e del tutto
fuori di testa. Loro non sono capaci a lavorare e ad organizzare. Per cui non
sono neppure capaci di sabotare davvero il lavoro altrui. Tutti ridevano di
loro, anche perché io lo dicevo a chi transitava nei miei paraggi che i due
scemi avevano fatto sparire le cassette per le cose lavate, e che le avevano
fatte sparire per terrorismo di Stato, per lo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sempre quel 6 maggio 2015, Michael, montato da Vivian che
preme su di lui, chiede febbrilmente a Fabian se abbia delle notizie, qualcosa
di utile, di usabile. Fabian che capisce poco, non sa che dirgli. Allora gli
butta lì che sto ascoltando audio-libri in tedesco e che ho pure un piccolo
telefonino-tablet. Il tablet funziona, come i loro telefonini, per la parte che
concerne internet, con la connessione internet che hanno lì ed usabile anche
dai dipendenti. Michael gli risponde che sono sciocchezze. Fabian insiste che se
prima non mi aveva visto con queste cose, magari è qualche attrezzature
segretissima. Michael glissa, ma alla fine prevale la solidarietà tra froci,
pazzi e terroristi di Stato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Michael è uno che fa sempre il superiore e non fa mai
domande, non a me. Le fa a bassa voce ai suoi, sull’uno e sull’altro, e loro,
bravi cagnolini, gli dicono tutto quel pensino di sapere. Ora è nevrotizzato ed
ansioso all’inverosimile. Deve assolutamente riferire qualcosa. Mi blocca
mentre esco dal gabinetto e mi chiede che cosa io ascolti, se sia una radio. Me
la rido di nuovo, senza farlo vedere. Gli dico che sono audio-libri in tedesco.
Gli faccio poi vedere l’altoparlantino che funziona sia in bluetooth che con
chip di memoria. Glielo dico che è come quello che hanno nella cucina ma solo
che il mio costa meno, infatti è più piccolo, forse con qualche funzione in
meno. Mi chiede se io capisca ciò che io ascolti in tedesco. Gli dico
freddamente di no. Ci resta male. Ma può restarci come crede. Lui non può
saperlo se io li capisca o meno. Così come non può sapere se io gli abbia detto
il vero o meno. Tra l’altro è sempre una stupidaggine chiedere a qualcuno se
capisca una lingua od altro perché ci sono sempre gradazioni nel capire come
nel non capire, per cui non si mai rispondere con un sì o con un no. Troppo
difficile, per uno come lui, capirlo. Poi,lì, avrebbe bisogno di qualcosa di
scabroso da riferire a Vivian e lei agli Squadroni della Morte che premono che
non stanno ottenendo alcun risultato. Michael si sente davvero smerdato,
auto-smerdato. Quando io torno alle mie cose, si approssima ormai l’ora di
chiusura, lui continua a confabulare con Fabian. Fabian non capisce nulla. Ma
pure Michael non è che sia, neppure un po’, il genio che ci crede. Si
confortano, o sconfortano, a vicenda...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Giovedì 7 maggio 2015, dico a tutti di nuovo, ad alta
voce, e facendomi sentire da loro, ma tanto gli altri riferiscono, o avrebbero
riferito anche se Michael non avesse sentito, che i due idioti, Michael e
Fabian, stanno facendo sparire le cassette per trasportare le stoviglie e che
lo fanno per puro stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, come da ordini del
governo, <i>alias</i> della Polizia Segreta / Squadroni della Morte. Per cui si
danno all’auto-sabotaggio. Dico, ironicamente, che quei due, e pure chi dà loro
ordini e chi li esegue, devono essere davvero dei grandi agenti segreti, dei
grandi terroristi di Stato, in missione speciale, specialissima: far sparire le
cassette delle cose pulite complicando la vita a sé stessi ed agli altri, ma
non a me che alla fin fine me ne<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>frego e
mi diverto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Venerdì 8 maggio 2015, lo dico direttamente a Fabian che
siccome lui è un idiota ed un delinquente che obbedisce a tutti gli ordini,
Michael, che è uno psicopatico che si copre dietro agli altri, gli ha ordinato
di far sparire le cassette. Lui, davvero fuori di testa, sbotta ed urla: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo! Certo! Mi ha ordinato di far sparire le
cassette. Ora in giornata, non come prima solo quando tu non c’eri. Quale è il
problema?! Quale è il problema?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “È che tu, Fabian, sei un delinquente ed un idiota che
sta facendo sabotaggio. Io vi metto le cose lì senza cassette, quando le due
sono piene. E se voi spaccate le cose, o se le rompono altri, è chiaramente
responsabilità vostra, del vostro sabotaggio, auto-sabotaggio.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Li inondo di cose lavate che se ne restano lì senza
cassette di protezione, dunque esposte alla possibilità che siano
inavvertitamente fatte cadere per terra, da loro non da me!, e dunque rotte.
Puri sprechi per ordine della Polizia Segreta del governo tedesco in pogrom
antisemita!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dato che la cosa continua, ed io dico a tutti che è su
ordine di Michael in servizio speciale stalking-mobbing-linciaggio-pogrom, che
usa un delinquente fuori di testa come Fabian, Michael agitatissimo dice a
Sascha che deve fare qualcosa perché io lo e li sto sputtanando. Allora Sascha
convoca, per giovedì 11 giugno 2015 alle 19:00, una riunione. È una sera di una
giornata che io non ci sono, Michael neppure. Sascha dice a tutti che è colpa
mia perché loro hanno ricevuto l’ordine dal governo / Polizia Segreta /
Squadroni della Morte di fare stalking-mobbing-linciaggio-pogrom. Sascha dice
anche che, se hanno ricevuto un tale ordine, io avrò ben fatto di qualcosa di
grave, gravissimo, del resto già Vivian ha detto a tutti che sono pericoloso,
pericolosissimo. Tutti lo guardano trattenendo le risate... Elena chiede se mi
debba riferire. Sascha le dice che assolutamente NON deve farlo. Esilarante! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Con tutti che si scambiano occhiate sardoniche, e Fabian
tutto teso che guarda fisso a terra come non fosse lì e non ne sapesse nulla,
Sascha ha infine un crollo nervoso: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “A me lo hanno ordinato di dirvi questo! Me lo hanno
ordinato! Che cosa dovevo fare?! Che cosa ne so io! Ecco, ve lo ho detto. La
riunione è finita!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La mattina di domenica 10 maggio 2015, Dominique, sempre
più fuori di testa, e sempre più montata da Michael e da Fabian, chiama le
altre cameriere, passa una spugna nel lavello interno alla lavatrice, dove si
raccoglie l’acqua, e poi dice che è colpa mia perché i bicchieri escono dalla
lavapiatti, dice lei, sporchi, ed annuncia solenne che non approva come io
lavori. Le cameriere sono restate allibite e poi, in privato, si sono spanciate
dal ridere sulla demenza delirante di Dominique. Ovvio che nella macchina, la
mattina, ci sia dell’ossido che si è prodotto nella notte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">I giorni e le settimane successive, quando io ho i giorni
di riposo, Dominique, per mostrare a tutti come si debba lavorare, la sera
butta nella macchina lavapiatti che ha già fatto il suo autolavaggio quantità
industriali di un corrosivo che si chiama Attila. Dato che la scemotta isterica
non comprende le basi elementari del funzionamento di qualsivoglia meccanismo,
non sa che quello che resta o si getta a macchina autolavata lo si ritrova
quando la si fa ripartire. Infatti, il giorno dopo, quando la macchina è in
funzione, fuoriesce schiuma dappertutto ed anche quello che esce dalla macchina
è pieno di schiuma. Inoltre, Dominique, per ‘pulire’ la macchina, dà dei colpi
alle pale superiori che poi si spaccano. Non solo. Un giorno, Michael mi dirà
che quella stessa mattina, prima che io arrivassi, ha speso un’enormità per
farle riparare e che deve essere colpa mia. Inutile discutere su demenze e con
dementi! Le pale si possono rompere solo se metti ripetutamente delle cose che
le blocchino, dunque contro cui sbattano ripetutamente, o se dai loro dei colpi
piuttosto violenti. Quando si mettono cose alte, basta far la prova con le pale
prima di chiudere la macchina, dunque prima che essa inizi il ciclo. Solo i
cuochi dementi e la loro Dominique possono avere fatto cose del genere, dato
che usano la macchina per buttare dentro di essa cose a caso ed alla cazzo, e
senza preoccuparsi se siano troppo alte e scontrino le pale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quanto alla faccenda dell’ossido che inevitabilmente si
produce durante la notte e che dunque si trova la mattina se si passi un panno,
Michael dice a Elena di venirmi a dire che Dominique le ha detto quelle cose e
che se poi le va a dire a Michael mi mette in cattiva luce. Quando Elena me lo
dice, mi spancio dal ridere e le rispondo che non me ne frega nulla. Elena
sembra davvero frastornata da quella mia non reazione che, ovviamente, corre a
riportare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto il solito pidocchio Fabian ha detto a Dominique
di nuovo di lasciarmi lì le cose in disordine per rendermi nervoso. Beh, lo
faceva già... Per cui, la pidocchia Dominique lascia lì le cose nelle finestra
dell’area lavaggio, e fugge senza svuotarle e riordinarle come si dovrebbe
fare. Lo faceva già prima... Il suo lavoro lo fanno le altre cameriere e gli
altri camerieri. Li vedo entrambi sempre più lividi mentre io me la rido al
solo guardarli sprofondare nella depressione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Naturalmente, l’impulso a confessare fa sì che, il 15
maggio 2015, paghino lo stipendio a tutti, dopo mesi che lo pagavano in
ritardo, a tutti ma non a me. Non è la prima volta che lo pagano, il giorno
giusto od in ritardo, agli altri ma non a me. Impulso a confessare. Si sentono
irrimediabilmente inferiori per cui devono fare altri dispetti. Solita logica da
pogrom. Dopo che domenica ho detto a tutti che non mi hanno pagato lo
stipendio, ecco che me lo pagano infine martedì 19/05 mattina. Per me fa lo
stesso, perché non dipendo dalla puntualità dello stipendio. Potrebbero anche
pagarmelo dopo mesi e sarebbe lo stesso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto Dominique Ratajczak si è messa a piangere con le
altre cameriere e camerieri, sia quelli che conoscevano già la cosa, sia altri
che non la conoscevano, cameriere di passaggio incluse. Anzi ora piangeva lei,
ora interveniva, di supporto, Michael Sauer, il locale pseudo-manager, il kapò.
La Dominique Ratajczak si faceva la sua parte standard. Prima ostentava grande
amicizia. Poi faceva offrire loro da mangiare da Fabian e Jakob, ed offriva lei
cose vietate [che uno dovrebbe pagarsi, pur scontate per dipendenti] da bere.
In pratica rubavano (come sempre facevano e fanno!) anche se erano coperti
dalla gang-Allegretto del terrorismo di Stato. Poi piagnucolava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Quello mi perseguita... Mi ha messo online.
...Guardate cosa mi ha fatto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Infine chiedeva di fare dispetti, gettare lì le cose,
cercare di creare ingorghi nell’area dove lavoravo, sì da produrre mie
reazioni, dicendo che quella era una grossa operazione segreta di Stato, del
governo. Io li guardavo e me la ridevo, come al solito. Meno ottenevano, più
divenivano nervosi. Qualcuno le diceva che li guardavo con irrisione. Allora
lei:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma non lo vedete che quello è lì che legge su quel suo
tablet e sul computer qui delle cose che noi non capiamo, formule matematiche,
o chissà che cosa sono, cose di computer che non si capiscono neppure. Saranno
messaggi segreti. Mica per nulla ci hanno detto che è uno pericolosissimo. Per
questo motivo dobbiamo fargli quelle cose. Anzi, se non cooperate, non vi
chiamano più a lavorare qui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Qualcuna le dava del vento. Qualcuna cooperava anche
senza capire. Ma non è che poi la persona media capisca molto. Poi tra
camerieri di professione... ...Ma anche in altre categorie...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sindrome dell’Identità o Similarità Antropologica.
Anthropological Identity Syndrome or Anthropological Similarity Syndrome. Gli
psicotici si sostengono reciprocamente per similarità istintiva, subliminale.
Chi è differente non entra in sintonia. I simili subito si riconoscono e si
associano. Cooperano in qualunque demenza e crimine, soprattutto se si sentono
coperti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ora interveniva direttamente lo pseudo-manager, il kapò,
Michael Sauer, a sostegno della Dominique Ratajczak, in movimento coordinato.
Lei si sedeva fuori a parlare con una delle polle. Mangiavano e bevevano a sbafo,
cioè rubando, e fumavano, cosa esplicitamente vietata dal contratto anche
durante pause sul luogo di lavoro od in prossimità di esso. E subito dopo
arrivava Michael Sauer. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lei a lui:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Michael, diglielo pure tu che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">E lui subito:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “In effetti, abbiamo un problema... ...La direzione
vuole disfarsi di quel Roby ma non sa come fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Se la polla obiettava: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E dategli i quindici giorni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non è così semplice... La direzione... Anzi, il
governo..., la Polizia Segreta... ...vogliono che sembri che sia lui che se ne
vada...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Se la polla riobiettava:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “La Polizia Segreta?! Ma quello chi è mai...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guarda, ti ho già detto troppo... ...Non possiamo...
...Sono cose fuori dal nostro controllo... ...La Patria germanica... ...Ci
danno degli ordini... Che ne possiamo noi... ...Se una non coopera possiamo
chiamare qualche d’un altro qui. Abbiamo tante domande di lavoro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per cui, la Sindrome dell'Identità o Similarità
Antropologica [Anthropological Identity Syndrome or Anthropological Similarity
Syndrome] si combinava colla sindrome del pidocchio. Sì, con la tendenza
naturale del pidocchio ad eccitarsi per pogrom e linciaggi, quando si sente
coperto. E pure col timore di perdere la possibilità di fare quelle ore di
lavoro a salario lordo minimo, perché magari poi il capo non ti chiama più
perché non fai quello che ti suggeriscono, che in realtà ti ordinano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per cui, mentre io mi spanciavo dal ridere, perché per
me, per motivi vari, era pure più comodo, si misero, con sempre più rabbia e
violenza, a sbattermi lì le cose senza seguire le procedure usuali che seguono
i camerieri per cui passano dal vassoio al settore lavaggi le stoviglie e le
posate che hanno ritirato e le riordinano secondo delle procedure standard, e
dopo averle svuotate. L’unico divertito ero io. Loro erano sempre più nere.
Dominique Ratajczak, che tra l’altro era sempre in riunione, sulla terrazza,
sia con Michael ed altri, che con Vivian che veniva appositamente dagli uffici
per parlare con lei. Aljona Schüler (come già faceva il suo
amico-per-qualche-tempo Chamila Bandara quando lavorava lì). Anna Paschina [una
35-enne della già RDT, di Neuruppin, una cittadina del Brandenburg, laureata in
geografia alla Humboldt-Universität di Berlino che faceva finta di fare la
cameriera]. Nikoleta Dimitrova [una bulgara, arrivata a Berlino nell’ottobre
2013 per studiare psicologia alla Freie Universität di Berlino]. Anche,
occasionalmente, qualche cameriera di passaggio con cui Dominique aveva
fraternizzato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Anna Paschina era una depressa, sempre di umore nero, con
madre polacca e padre italiano, nata nella RDT. Parlava inglese e russo, ma non
italiano. Pur laureata in geografia, viveva di assistenza sociale. Poi, per non
perderla, lavorava qualche settimana di tanto in tanto. Come altre, tirava al
cazzo di Jakob. Gli si sedeva affianco come ad offrirgliela quando lui stava in
terrazza a bere ed a fumare, sia in orario di lavoro che dopo di esso. Ma lui
non doveva avere interesse. La Paschina partecipò con aria<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>incarognita allo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom
contro di me. Avrebbe avuto pure intenzione di parlane, ma le diedi del vento.
Era malata nera.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Nikoleta Dimitrova è una vaccona, col la personalità del
cagnolino, di Sofia, Bulgaria, dove ha fatto un liceo linguistico in cui ha
studiato inglese, tedesco e francese. A quel punto è venuta a Berlino per fare
l’università, psicologia. Per mantenersi, fa a cameriera. Pur con tendenze
matronesche, ha un bel culone. Narcisista, si fa continue foto del volto che
pubblica online. È di un conformismo assoluto. Panica ed obbedisce a chi le
sembri il potere del momento, dunque lì la gerarchia del ristorante. In cambio
le danno delle cosucce gratis da mangiare. Pochi euro, o pure meno. Per cui, è
lì che lecca sempre i cuochi, gli pseudo-managers e quelli che fraternizzano
con loro. È una che se le beve tutte. Insomma, è una pazza e delinquente del
loro giro di pazzi e delinquenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Passò pure lì, per qualche settimana o qualche mese,
nella primavera 2015, Barbara Stephenson, un’attrice, od aspirante tale, che
aveva finito, nel 2013, la scuola professionale per attori, la
fritz-kirchhoff-schule.de, lì a Berlino. Aveva la struttura fisica e le posture
da servetta inglese di due secoli fa. Partecipò allo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me pur capendone meno di nulla di
quello le stavano chiedendo. Era un cagnolino obbediente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Gettavano lì le cose. Poi le vedevo che confabulavano tra
di loro, sempre più nere e nervose. Dominique Ratajczak andava continuamente a
consultarsi col suo pappone Fabian Frömke che gli diceva di continuare a fare
quello che gli avevano ordinato senza preoccuparsi se non vedeva risultati. Ma
anche loro due erano sempre più nervosi e più neri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Le e li sentivo dirsi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma perché è così tranquillo ed allegro, del tutto
disteso?! ...Non gli stiamo dando noia?! ...Non ci avevi detto che dovevano
fare così per irritarlo... ...Che avrebbe subito dato in escandescenze?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">E se lo ripetevano e ripetevano con varianti, ma sempre
uguale nella sostanza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Addirittura, lunedì 25 maggio 2015, li sentii dire a
Nikoleta Dimitrova:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Tu che stai studiando psicologia... ...Ci avevano
assicurato che facendo così, lui... ...Dai, tu che studi psicologia, perché non
provi a chiedergli...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Non sooooo... Sì, studio psicologia ma non è che
studiamo queste cose. Facciamo cose teoriche, semplici, non queste cose qua...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Continuavano a spingerla perché lei, “che studiava
psicologia”, prendesse qualche iniziativa, li aiutasse non solo con la
partecipazione come cameriera che gettava le cose alla cazzo. Allora Nikoleta
Dimitrova cominciò a ronzarmi attorno. Io, al corrente di tutto, e pure di più,
la guardavo e me la ridevo senza darlo a vedere. Tra l’altro, secondo le
procedure usuali, avevamo strizzato loro la testa vuota col chip loro inserito
dietro l’orecchio e pure, direttamente, coi satelliti hackati. E pure peggio.
Ciò che le e li rendeva piuttosto fuori di testa, più di quanto lo fossero di
loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Alla fine, con aria tutta tesa, Nikoleta Dimitrova mi si
fece sotto, piuttosto impacciata e falsa, a dire il vero: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Roby, va tutto ...beeene?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Al mio aperto e sincero: “Certo! Benissimo!”, lei non
riuscì a trattenere una contrazione del viso come avesse preso un improvviso
pugno in faccia. Poi la vidi correre dalle altre della gang del terrorismo di
Stato tedesco-NATO: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma come è possibile?! Ha un’aria così felice...
Proprio non gli abbiamo fatto neppure il solletico... Ma ci avevate garantito,
ci avevano garantito, che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dominique
Ratajczak corse dal suo pappone, Fabian Frömke: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Gli abbiamo sbattuto le cose lì tutta la giornata, noi
tutte, oggi più delle altre volte, ...e lui, nulla! ...Ma non mi avevi
assicurato che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Io non so nulla di queste cose. ...Quel Roby, l’ebreo
schifoso, è dottore... Legge sempre delle cose che noi neppure capiamo che
siano... ...A me lo ha detto Michael, con Vivian e Vivien... ...Dobbiamo
obbedire alla direzione, pure al governo, a quelli degli Squadroni della
Morte...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Essì, ma non mi avevi assicurato che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dai, smettila. Siamo dei patrioti. Non dobbiamo
criticarci tra noi tedeschi! Obbediamo agli ordini. Cosa ne posso sapere io.
Quello mi guarda sempre dall’alto in basso... Dice a tutti, pure in mia
presenza, che sono un delinquente ed uno psicopatico, e pure un idiota
ignorante... Ora se ne è uscito che sono un magnaccia ed un frocio, e tu e
Nikoleta miei cagnolini. Lo dice sempre ad alta voce. È proprio un ebreo
schifoso! Nei forni! Nei forni! Sionisti di merda! Dobbiamo... Dobbiamo
liquidarlo! Questa situazione va risolta!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dici bene, Fabian... Mi avete pure fatto montare la
testa alle altre, almeno a quelle che si mi hanno seguito. Noi stiamo male e
lui sta meglio di prima...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Smettila Dominique! Dobbiamo obbedire agli ordini!
...Noi che ne possiamo sapere?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Giovedì 4 giugno 2015 la rete terroristica anche lì
all’Allegretto Co. è di nuovo coi nervi a fior di pelle. Linnéa preme. Vivian è
sempre lì, oppure vede Micheel e Fabian negli uffici centrali dove li convoca.
Dicono di nuovo a Fabian che deve rendermi nervoso, cosa che, ovviamente, NON
riesce a fare. Anzi si ritorce loro contro qualunque cosa facciano. Devono
tutti impasticcarsi e drogarsi per la rabbia che monta loro dentro per non
essere nuovamente riusciti a fare proficuamente le infamità loro dette. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien, che è lì per un evento, mentre tutti in cucina
schiamazzano ed io sono lì silenzioso a leggere, non essendovi nulla da fare in
qual momento, si dirige verso di me, non verso gli altri urlanti, e mi dice: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Roberto, ssssssssssssss”, dato che qualche bamba stava
parlando ai commensali. Ero l’unico a non fare rumori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Da qualche settimana, ma poi se ne va, è arrivato lì
Christian Rönicke, un anzianotto che sembra saper fare qualcosa più degli
altri. I primi giorni si comporta normalmente. Poi Michael e Fabian gli dicono
che se vuole restare lì deve associarsi allo stalking-mobbing-linciaggio-pogrom
contro di me. Lui diviene sempre più scontroso e nero. Fa delle cose. Io lo
irrido delle sue stronzate. Infine sparisce. Lì non reggeva. Devono averlo
spostato al BritzerSeeterrassen.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian tesissimo, dice a Christian Rönicke di mettersi a
tagliare il pane sullo spazio dove di solito si mettono le cassette delle cose
lavate. Come loro costume da sporcaccioni, gettano il pane su un piano sporco
che non lavano previamente. Non me ne frega nulla e mi spancio dal ridere. Poi,
come già altre volte, Fabian viene a portare via le cassette che si usano per
mettere le cose lavate che poi passano all’area bar. Dice che glielo ha
nuovamente ordinato Michael, lo pseudo-manager. Mentre mi spancio dal ridere,
ripongo le cose lavate su un panno, anzi su vari, visto che occorre un certo
spazio, senza le cassette, e mi spancio dal ridere. Vogliono
stalkizzare-mobbizzare me, e creano disagio non a me ma a tutti gli altri, che
dall’area bar devono venire a prendersi le cose lavate senza avere le cassette
per trasportarsele là. Dico a tutti di guardare quello che ha nuovamente fatto
il delinquente e psicopatico idiota Fabian, su ordini del delinquente e
psicopatico idiota Michael. Enfatizzo che del resto sono stato mandato lì per
essere oggetto di stalking-mobbing-linciaggio-pogrom sebbene lì stiano
stalkizzando solo loro stessi. Vanno tutti a riferire a Michael che li sto
sputtanando di nuovo. Ma lui che può dire o fare?!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">C’era una tizia che era compariva per gli eventi. La
avevo incontrata alle BritzerSeeterrassen le due volte che ero stato lì, ma
veniva da fuori. Era imbranata. Non sapeva come muoversi né, venendo da fuori,
dove fossero le cose. Poi era comparsa per eventi alle HumboldtTerrassen. In
seguito, era venuta lì qualche altra volta. Evidentemente le avevano
successivamente fatto qualche contratto particolare. Doveva essere di origini
colombiane e cresciuta in Germania, o da qualche anno lì. Si dipingeva la
faccia come con uno spesso strato di vernice scura scura. Quando era vestita da
cameriera sembrava un travestito. Quando era vestiva da fuori sembrava una
troia da strada. Era di quelle che non capivano un cazzo e quello capivano lo
capivano male. Pure paurosa e nevrotica. Arrivata lì, Dominique la aveva subito
adocchiata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Domenica 12 luglio 2015, dopo alcuni giorni che la
avevano coltivata dandole da mangiare auffo, cioè rubandolo all’azienda, ecco
che Dominique Ratajczak la impatta direttamente. Era un momento che non c’erano
clienti e Dominique Ratajczak era del tutto nera e fuori di testa perché le
avevano detto di pulire il refrigeratore del gelato. Dominique era lì, con
chiari segni di sofferenza sul volto, dato che Fabian Frömke, il frocio massimo
che la usa come copertura per far credere di non essere omosex, le ha detto che
lei non deve fare lavori manuali, se non quando glielo ordina lui stesso.
Dominique si vergogna perché la colombiana la sta guardando mentre lei le aveva
detto che lei, lì, era una importante. Del resto lo vedevano che Vivian andava
sempre a confabulare con lei. Idem Michael. Ed invece lì, avevano ora detto a
lei, e non per esempio alla colombiana, di pulire il refrigeratore dei gelati.
Tesissima chiama la colombiana: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Vieni qui, che sto facendo finta di pulire il
refrigeratore... ...Devo parlarti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La colombiana si avvicinò, si chinò su di lei, e
Dominique cominciò a parlarle nervosamente e frettolosamente, con frasi del
tutto stereotipate: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guarda, è importante. Poi ti spiego meglio. Quel Roby
è un giudeo maledetto, pericolosissimo. La Polizia Segreta vuole farlo fuori.
Noi qui cooperiamo. Quando c’è lui non devi fare come ci hanno insegnato alla
scuola camerieri, come facciamo sempre. Quando c’è quell’ebreo devi buttagli lì
le cose. Dobbiamo aumentare i suoi carichi di lavoro. Lo dobbiamo rendere
nervoso, farlo reagire. ...Qui, facciamo tutti così.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Sei sicura Dominique?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Siamo coperti. Non preoccuparti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma sei proprio sicura, Dominique.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Siamo coperti. Ti spiego meglio dopo. Anzi, puoi avere
dei problemi se non mi ubbidisci. Appena ho finito, vieni che ti faccio
vedere.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Finì di passare il panno nel refrigeratore dei gelati e
trascinò la colombiana, che la seguì coi suoi passetti costipati da cagnolino,
a ramazzare tazzine a piattini sulla terrazza dal lato della piazza e del
corso. Riempì tutto di cartacce ed altre cose. Poi Dominique era corsa come fa
lei, con l’aria da teppista con un rovo nel buco del culo, per cui fa passini
colle punte all’interno sì che il buco del culo resti areato. Mi buttò lì tutto
il vassoio e scappò sull’altra terrazza, quella dal lato del castello in
costruzione. La colombiana la guardava e la imitava. Anche lei mi buttò il
vassoio lì e scappò dietro a Dominique. Seconda la procedura standard delle
cameriere avrebbero dovuto disporre ordinato il contenuto dei vassoi dopo aver
svuotato il vasellame ed i bicchieri nel sacco preposto, che emerge da un buco
nel piano della finestra dove depositano le cose sporche. Io lo sapevo che
erano andate a confabulare dietro un riparo per il personale che c’è sull’altra
terrazza. Aspettai un po’. Poi uscii sull’altra terrazza. Guardai fuori dalla
balaustra. Quando mi voltai, ovviamente le vidi anche senza guardale, anzi
scuotendo la testa e ridendomela. Loro si erano zittite, annichilite come a
voler scomparire dalla mia vista nel momento in cui mi fossi voltato. Appena io
rientrai, Dominique esplose con costei: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Te lo ho detto! Quel Roby è un giudeo pericolosissimo!
Ci ha scoperte... Mi segue e mi guarda con quella sua aria da prendermi per il
culo qualunque cosa io faccia. Si accorge sempre di tutto... Però dobbiamo
procedere lo stesso. Ordini dall’alto... molto dall’alto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dominique, ma allora è pericoloso?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo, è pericolosissimo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dunque mi chiedi di partecipare a qualcosa di
pericolosissimo. Io non so se...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, lui è pericolosissimo. Noi dobbiamo solo obbedire
agli ordini.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma lui ci fa poi qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, non credo. Noi dobbiamo obbedire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma sei sicura, Dominique, che poi, lui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Guarda, è una cosa del governo ed anche della
Allegretto. Se non obbediamo... Infine, devi solo lasciargli le cose lì. Tu
lavori meno e sei a posto cogli ordini... Se sei mia amica, devi farlo!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">La colombiana era una pidocchietta idiota. Non che fosse
ne entusiasta, dato che aveva paura. Era di quelle hanno paura anche della
propria ombra, oltre che nevrotica all’estremo. Ma copiava quello faceva
Dominique e le altre. Se buttavano le cose lì, le buttava anche lei. Se
qualcuna affianco a lei non lo faceva, aveva paura, per cui, in quei casi,
lavorava come avrebbero dovuto. In genere, dopo che Dominique le disse quelle
stronzate, buttava le cose lì. Del resto, sia Fabian che Jakob le davano da
mangiare gratis. Inoltre, aveva visto che Dominique era sempre in terrazza a
parlare con Vivian e con Michael. Poi non resse, e sparì dalle HumboldtTerrassen.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Linnéa si era creata un’altra fissazione. Dunque, a
luglio 2015, aveva messo dei microfoni nel controsoffitto. Siccome con la
ventilazione accesa non sentivano nulla, ecco che da luglio-agosto 2015 la
spengono. Spenta fissa. Funzionava ma avevano il divieto di accenderla. La
accendevo io a volte che in cucina non c’era nessuno. Sì, contro ogni
regolamento tedesco, tengono la cucina senza alcuna ventilazione. Sì che
d’estate era tutto aperto. Ma, per esempio, quando la sera e notte, per qualche
evento, non era tutto aperto, gli odori dalla cucina si diffondevano in tutto
il ristorante. Gli ordini sono ordini. Jakob, che è uno piuttosto nevrotico rispetto
ad ogni rumore, anche rispetto al ronzio dei ventilatori, era contento. Quando
gli chiesi, per vedere che rispondesse, si inventò una cosa del tutto scema,
insomma al suo livello. Mi disse che era inutile tenerli accesi perché non
aspiravano sopra i fornelli. Una totale stupidaggine perché anche non avessero
aspirato sopra i fornelli avrebbero aspirato appena più in là, dunque rimosso
gli odori dall’aria. Nulla da fare, non potevano certo disobbedire agli ordini,
pur del tutto illegali, degli Squadroni della Morte. I clienti si sorbivano la
puzza che veniva della cucina. Anche quando spendevano fior di quattrini per
eventi serali e notturni. La cosa la sapeva anche Vivien, la addetta agli
eventi. Dunque, nonostante la puzza che si diffondeva e disturbava i clienti,
nessuno osava accendere, né ordinare di accendere, gli aspiratori della
cucina.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto, in parallelo all’ordine a Dominique ed alle
altre di buttare le cose lì, avevano pure ordinato a Fabian e Jakob di ostruire
dove mettevo il pentolame lavato. Loro ostruivano. Io lo mettevo lo stesso.
Visto che facevano gli spiritosi, aggiungevo pure piatti e cose simili.
Costruivo dei grattacieli che li destabilizzavano. Io non lo mai rotto nulla,
con le costruzioni acrobatiche che facevo, mentre loro visibilmente soffrivano.
Se non ritiravano le cose per fare dispetti... I dispetti finivano di farli a
loro stessi che non reggevano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Il 13 agosto 2015, con aria frocia, piagnucolante,
Fabian, mentre sta cucinando, chiama Michael e gli dice che lui non ce la fa
più col vasellame e pentolame gli si accumula perché io glielo lascio lì, ...lì
dove doveva essere lasciato! Beh, io faccio, per il loro piacere, delle
costruzioni di pentolame ed altro che so li nevrotizzano. Poi do loro dei
trilli con l’aggiustatico speciale. Loro sentono l’ansia e la rabbia montare
dentro di loro, ed esplodono. Sono loro che non ritirano le cose per farle
accumulare... E poi hanno le crisi di nervi perché vedono che la catasta
aumenta, ed io metto loro pure le cose in modo particolare, che sembra stiamo
cadendo, per cui li rendo e li vedo agitatissimi, sempre più nevrotizzati.
Michael mi dice qualcosa. Ma continuo a nevrotizzare sia Fabian che Jakob
mettendo loro le cose con acrobatismi per loro intollerabili. E quando dicono
qualcosa, li canzono pure. Questa storia la aveva iniziata Fabian su ordini di
Michael. Successivamente aveva detto di farlo pure a Jakob che si è subito
uniformato. Tentato di fare i dispetti, ...stavano male loro! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Intanto, da qualche tempo, da pochi mesi, arriva un altro
cameriere, un cameriere anziano, che arriva lì come numero due. Infatti fa
tutto da futuro manager. Sta anche ore al computer per lavoro e cose simili.
Sascha resta il secondo più anziano lì. Ma si vede chiaramente che è lui,
Steven Seidlitz, il futuro manager, se Michael non dovesse più esserci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Steven Seidlitz è un ragazzone panciuto del novembre
1988, nella RDT. È anche attore, o lo è occasionalmente stato da ragazzino ed
ora vive di ricordi. Ma a Berlino c’è inflazione di attori, per cui rimedia lo
stipendio facendo il cameriere, cameriere di quelli sui 2000 euro ed oltre al
mese. Venerdì 14 agosto 2015, si unisce in matrimonio frocio con un certo
Christoph, anche lui della Germani est, che poi assume, nella loro finzione, il
suo cognome. Si sono sposati in comune. Loro lo chiamano matrimonio ma è una
semplice registrazione di coppia. Nella coppia, Steven è l’uomo e l’altro la
donna. Dopo i soliti lingua-in-bocca, è Steven che lo ha preso in braccio
all’uscita dal municipio etc etc. Dopo il ‘matrimonio’, Steven fa il maschio a
caccia di occasioni, ormai sicuro della ‘moglie’ a casa. Si fotografa in
continuazione abbracciato ad altri uomini. Tra questi, Fabian che, facendosi
fotografare con Steven, sia lecca il possibile futuro pseudo-manager, sia
estrinseca le proprie decise tendenze frocesche. Dopo il ‘matrimonio’ frocio in
Comune, i due sposi fanno un piccolo rinfresco di una quindicina di persone
alla Allegretto-HumboldtTerrassen. Una cosa un po’ smorta. Invero, Steven,
ufficialmente non ha detto nulla ai colleghi, né ha dato nulla, né confetti, né
fette di torta. Si è fatto questo suo rinfresco sulla terrazza dalla parte del
castello. Sembravano un branco di depressi. C’è da dire che la giornata era
afosa. In onore, Michael si era messo un grembiulone bianco da gran
camerierore. Non l’avevo mai visto a quel modo. Ovviamente, Fabian è subito
andato a leccare gli sposi. Eppoi la sua natura frocia era tutta eccitata,
oltre che il suo lato opportunistico attivato essendo Steven presentato come il
futuro pseudo-manager lì alle HumboldtTerrassen. Lo Steven, a parte questo suo
essere voluto divenire attore (avrà avuto qualche parte quando aveva ancora
l’aria del giovane finocchietto - è ora invece un navigato frocione), non ha
grandi interessi. Giochi sul computer. Andare in giro a mangiare e sbevazzare.
Del resto, in quegli ambienti di sottoproletariato ignorante... Hanno tutti un
grande bisogno di conformismo. Essere uguali ed anche apparire uguali. Fanno
tutte le cose fanno gli altri, cercando di farne di più. Ma tutti cercano di
farne di più e di sembrare di più. Beh, la sindrome del più furbo è una
malattia universale. È che tutti sono più furbi. Uno che volesse eccellere
davvero, cercherebbe di essere più scemo, oppure, ma qui andiamo sul difficile,
di primeggiare davvero in qualcosa fottendosene degli altri.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Tempo prima era apparso una strano comunicato
Michael-Sascha, scritto da Sascha [sadomaso universale per malati: quando stati
fottendo uno, fai scrivere a lui l’elogio di chi usi per fotterlo – è quello
hanno fatto con Sascha], in cui dicevano che Steven era stato promosso non so
cosa (che l’avessero fatto cavaliere dell’ordine dei camerieri – no, non doveva
essere asceso talmente!), a me sembrava che continuasse a fare il cameriere come
sempre, e che dunque meritava un grande rispetto. Rispetto?! Era tutto scritto
con gran sussiego. Da scumpisciarsi dalle risate. Il rispetto è una cosa che ti
dai. Se te lo danno o te lo dicono gli altri, è scemo chi dice di darlo e scemo
che si gonfia. Steven ha in effetti un bel pancione gonfio non molto cameriero
perché ingombrante per quel tipo di lavoro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Tra poco tutti i lavori nei ristoranti, anche molti
altri, inclusi i lavori d’ufficio ed intellettuali, saranno del tutto
automatizzati e robotizzati. Un bel giorno, piuttosto vicino, questione di
qualche anno, pochi-pochi, appena venga avviata la produzione di massa di
robots e di procedure automatizzate per cucinare [già ora ci sono degli
‘scatoloni’ da cui esce una pizza pronta, e che viene creata all’interno fresca
sul momento, NON come quelle congelate dei supermercati], lì alla
Allegretto-HumboldtTerrassen, anche in altri posti, entreranno una decina di
robot con le lettere di licenziamento per tutti e ne prenderanno subito il
posto. Gli unici umanoidi della Allegretto resteranno, forse, i tre proprietari
negli uffici centrali. Col tempo robotizzeranno pure i riparatori di robots
che, invece, ancora per qualche tempo, saranno umanoidi. Saranno necessari
campi di concentramento psichiatrico per tutti coloro, moltissimi, che si
credevano indispensabili e non si riavranno dalla batosta ricevuta. O un chip
narcotizzante sostituirà centri detentivi. Il problema sarà che, con l’AI, i
robots apprenderanno più velocemente e meglio degli umanoidi, oltre a fare
tutto meglio e più in fretta, cosa non difficile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Giovedì 27 agosto 2015, Jakob se ne esce con una da far
cadere le palle. Sembrava aver capito che non mi interessasse farmi preparare
piatti a sbafo. Lo fanno, al contrario, i vari mafiosi del ristorante. ...Tra
di loro... Delinquono assieme. Rubano assieme. Invece, quel giorno, mi richiede
se io voglia che lui mi prepari qualcosa. Al mio solito diniego mi dice che se
è perché non voglio spendere [pochi euro dato che abbiamo mega-sconti, come
dipendenti], lui è disposto a pagare per me. Ci sono evidentemente soggetti che
o non si rendono conto di quel che dicono, o che se ne rendono conto ma non
sanno egualmente trattenersi dallo straparlare. Boooooh!!! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mercoledì 16 settembre 2015, Vivien Rödiger è di nuovo lì
perché c’è uno dei soliti eventi. Con la sua solita aria livida quando si
indirizza a me, perché è divorata dai complessi di inferiorità, oltre che
dall’odio perché non hanno ottenuto risultati nello
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom montato dalla Polizia Segreta / Squadroni
della Morte, mi dice che quando ci sono clienti io non devo muovermi dal mio
posto, vicino alla lavapiatti, che non devo farmi vedere. Siccome ci sono
sempre clienti, sarebbe come dire che io non devo muovermi mai. Una demenza,
naturalmente. Io stavo controllando le casse dei bicchieri perché se poi ne
mancano i bicchieri riempiono il piano della finestra dell’entrata cose sporche
e cadono pure a terra, e stavo pure per andare a prendere i sacchetti grossi
perché poi restano decine di chili di cibarie avanzate da buttare via. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Vivien Rödiger mi chiama, proprio mentre sto per andare
al piano di sopra per prendere i sacchetti grossi, e livida mi fa: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo clienti! Quando ci sono clienti, devi farti
vedere!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Certo... Certo...”, le dico mentre mi scappa da
ridere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">In effetti, ha ragione. I due cuochi del momento,
Fabi-Fabi e Jako-Jako, con le uniformi sudice come sempre, hanno l’aria uno più
lurida dell’altro ed uno più frocia dell’altro. Si infilano le dita in bocca dopo
averle infilate in sughi o sui cibi, poi se le puliscono sulle chiappe e, con
esse, ritoccano nuovamente i cibi che collocano nei piatti appunto con le dita,
senza che ovviamente nessuno dica loro nulla. Solo io a volte ironizzo, ma per
loro e per tutti è così naturale fare a quel modo! Non conoscono l’uso di
forchette, cucchiai ed altre stoviglie, né banali procedure igieniche. Ah,
fanno tutto ciò in un’area aperta dove i clienti, o parte d’essi, possono
vederli senza problemi. Inoltre, sono sempre a schiamazzare perché Fabian
froceggia in continuazione ad alta voce e l’interlocutore deve pur rispondere
qualcosa a sua volta. Spesso Fabian tiene la radio, od il riproduttore audio, a
tutto volume perché si crogiola maniacalmente sempre con le stesse canzonette
che accompagna a sua volta con grida ossessive. Loro, che sono proprio prossimi
all’area clienti, evidente non disturbano i clienti!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Giovedì 17 settembre 2015, Michael Sauer, tutto agitato
dopo averlo detto alla gang dello stalking-mobbing-linciaggio-pogrom ed alle
cameriere, viene da me e mi dice che il contratto mio non può essere rinnovato
per l’inverno. Il giorno prima aveva fatto finta di chiedere a Fabian,
Fabi-Fabi. Fanno sempre finta di consultarsi ‘democraticamente’ per le
decisioni già prese dal governo e da esso ritrasmesse alla direzione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Michael Sauer non ha alcuna autonomia, è un passacarte,
uno pseudo-manager. Gli hanno ordinato dagli uffici, che si erano lamentati
cogli Squadroni della Morte / Polizie Segrete / Freikorps del governo tedesco
che si erano sputtanati abbastanza per la persecuzione, lo S/G-OS, contro di
me, di dirmi che non avrebbero rinnovato il contratto. Che scoperta! Perché non
lo sapevo già da mesi e mesi?! Michael Sauer prima ha detto alla cameriere che
hanno un eccesso di staff per l’inverno, per cui bisognava che loro cameriere
facessero pure le lavapiatti dati che i suoi amici frocioni della cucina,
Fabi-Fabi e Jako-Jako, sono troppo occupati a froceggiare, a orgasmeggiare in
permanenza, oltre che a fumare, sbevazzare etc. Beh, anche le cameriere, più
sono prossime al cerchio interno mafioso di Allegretto, più sono sempre in
terrazza a fumare, oltre a tutto quello che rubano, coi cuochi, di bevande,
dolci, gelati e cibarie varie. Lo sapete come è l’eccesso di staff? Prima ti
procuri un eccesso di personale, poi dici a chi deve esser fatto fuori che c’è
un eccesso di personale. È da mesi che Dominique, la troietta che da prostituta
infantile della madre a Marzahn, è sta promossa cameriera [che avanzamento
sociale!] viene montata nella testa vuota dai proprietari e da tutti quelli
dell’ufficio centrale per lo S/G-OS-M. Poi hanno montato pure la testa vuota di
Nikoleta Dimitrova, studente di ‘psicologia’ [di un’ignoranza nera; non è certo
che studi ed apprenda qualcosa all’università che pur frequenta]. Hanno inoltre
tutti gli azubis/apprendisti che vogliono. Gli eccessi di personale si
improvvisano come si possono rapidamente sopprimere. Del resto ricorrono ad
aziende che affittano personale ad ore, quando abbiano eventi vari. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Per cui, creata abbondanza di personale e dettosi, tanto
per convincersi!, che hanno abbondanza di personale, mandano questo Michael
Sauer che se ne viene da me ed, agitatissimo, imbarazzatissimo, tutto
accalorato, caricato e scaricato, frettoloso, come a togliersi più velocemente
che può un dente, mi dice che hanno eccesso di personale, sia lì che altrove,
per cui per l’inverno non possono rinnovare il contratto. È pure nero da tempo
perché lo hanno solo da poco informato [non lo considerano molto, dato che la
cosa è ormai vecchia di mesi] che è online, con foto, come Staatsterrorist e
mafioso per via dello S/G-OS-M contro di me, ma cela, per quel che riesce, di
essere arrabbiato nero, silenziosamente furioso. È comunque andato sul mio fb
ed mi ha messo il blocco, come se non potessi andare sul suo fb con altri miei
conti e continuare a prendere ed usare tutte le sue foto che io voglia. Cosa
che ho poi effettivamente nuovamente fatto. Gli ho preso la sua foto da frocio
in vacanza negli USA e gliela ho messa online come altra precedente. Povero
delinquente scemo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dato che sapevo già tutto prima, da mesi, e dato che non
avevo comunque più intenzione di continuare a lavorare sotto padrone, e pure a
salario minimo, gli rispondo che quello che mi ha appena comunicato è ottimo. È
confuso. Ma si era preparato la parte, per cui continua<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a parlare veloce per scaricarsi
dall’incarico. Si finge gentilissimo, cioè si crede di farlo, è solo affettato,
e mi dice che mi può indirizzare dove hanno sicuramente bisogno di personale.
Insiste se mi interessi. Gli dico di no. È disorientato perché mi vede
calmissimo, soddisfatto e per nulla preoccupato. Nella sua ottusità, Michael
Sauer non capisce che lì, nei ristoranti e non solo, sono lavori da
Lumpenproletariat e che, nel giro di qualche anno, entreranno dalla porta una
decina di robot, occuperanno TUTTE le posizioni lì ed altrove subito dopo avere
consegnato loro lettere di licenziamento e fatto un discorsetto di commiato con
musichetta ed auguri per il loro [dei licenziati] futuro radioso di disoccupati
a vita. Nella loro ignoranza crassa, ballano più o meno allegri sul Titanic che
affonda.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sabato 19 settembre 2015, quando arrivo, verso l’una,
Mirian Böttger, una Azubine [tirocinante/apprendista - il femminile di Azubi]
alta e grassona tozza, e che si crede bellissima solo perché si passa la matita
sulle ciglia, un’altra della mafia di Marzahn, sottoproletari ignoranti e
‘felici’ di esserlo, ha già da tempo riempito la lavapiatti di ogni genere di
immondizia. Piatti e pentolame escono dalla stessa sporche e con pezzi di
vegetali ed altro cibo. Le faccio vedere un bicchiere pieno di puntini di
sozzume e le dico che quello è opera sua, che se butta immondizia nella
macchina quello è il risultato. Aggiungo pure, con chiaro riferimento a
Fabi-fabi e Domi-domi, che loro delinquenti pazzoidi della mafia di Marzahn
sono proprio dei cretini che non sanno fare un cazzo. Lei inghiotte ma ne è
turbata. Infatti messaggia subito alla sua sotto-capa di cosca. Domi-Domi arriva
colla sua aria ed atteggiamenti da mafiosa. Sebbene in giorno libero, appena
arriva va dietro al bancone a farsi un cappuccino, poi si fa una limonata e
pure dell’altro. Il tutto senza pagare, naturalmente. Essendo la ciucciacazzi
della mafia-Allegretto... Poi va fuori, per non essere sentita, a parlare con
Miriam che frastornata riferisce. Miriam se ne va, e Domi-domi aspetta l’ora
dell’uscita per parlare con Aljona ed Elena. Lei capisce poco e parla a frasi
stereotipate. Non sa neppure cosa dire su quelle cose, se non che è stata
montata da Vivien e Vivian, oltre che da Michael e da Fabian. Aljona ed Elena
non è che capiscano di più di quelle cose, e poi non ne hanno voglia. Anche se
si fingono grande amiche di Dominique, quando parlano tra loro in russo si
dicono che quella, come un po’ tutti gli altri, non ci stanno con la testa, che
se la stanno prendendo troppo di questioni di Stato. Si dicono che una cosa è
obbedire, altra farsi coinvolgere troppo in cose che neppure capiscono e che,
da quel che appaiono, sono senza senso. Insomma, le sorridono cordiali e le
danno del vento. Finito l’orario di lavoro non hanno voglia di stare dietro a
lei.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dominique, da brava pidocchietta riferisce tutto a Fabian
e a Michael. Infatti domenica 20 settembre 2015, Michael manda a lavare i
piatti Manuel, prima che io arrivi, e lo stesso Michael sparisce poco dopo io
sono arrivato. Se non altro Manuel evita di buttare immondizia che poi
inevitabilmente si attaccherebbe ai bicchieri e lui, che fa il barista, se li
ritroverebbe tutti sporchi, come è già successo, quando li riceve lavati,
lavati, ma pieni di immondizia se ne hanno buttata in libertà nella lavapiatti
come un po’ tutti lì fanno!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Venerdì 25 settembre 2015, alle 19:00, a fine orario di
lavoro, hanno la riunione del personali lì di Froshy-Terrassen. Il Frosho-Capo,
Michael parla a lungo di cazzate, dei prossimi eventi, del Krimi-Dinner
innanzitutto, uno dei tanti eventi per vedere se riescono a guadagnare qualcosa
dato che i costi fissi della Allegretto-HumboldtTerrassen sono piuttosto alti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Dopo, in privato, Michael chiede a Elena se sappia dove
io lavori successivamente perché, dice lui, lo vogliono sapere agli Squadroni
della Morte dei Freikorps del governo tedesco. Non è vero, ma all’Ufficio della
Allegretto-mafia-terroristi Co. sono tutti pazzi... Lì, lo vogliono sapere per
riferire e far vedere che loro sono astuti ed attivi. Per cui, Vivian ha
chiesto a Michael ed a Fabian. Io avevo già usato Elena dicendole cazzate
irrilevanti che lei aveva subito riferito, per cui pensano che lei sia un
grande canale informativo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Sabato 26 settembre 2015, alle 17, arriva Dominique,
colla sua solita aria da troietta mafiosa, che, essendo il suo giorno libero,
non ha potuto ancora rubacchiare cibi e bevande. Appena arriva, il frocio
massimo e suo magnaccia, o è lei il magnaccia di lui?!, Fabi-Fabi prepara 3
grossi wurstel, di quelli da 200 gr. ciascuno. I miliziani dei Freikorps rubano
a man bassa, tanto si sentono coperti dalle comuni attività delinquenziali, lo
stalking-mobbing-linciaggio-pogrom contro di me! Dovrebbero pagare quello
mangiano, lì, ma tra mafiosi-terroristi non se ne preoccupano. Sono teppa
corrotta. Intanto Dominique si è già fatta preparare le solite bevande. L’acqua
di rubinetto sarebbe più sana, ma la teppa mafioso-terrorista dello Stato
tedesco è malata e si sente realizzata solo rubacchiando e delinquendo coperta.
Si mettono in terrazza a mangiare e bere auffo, ed a fumare. Intanto Dominique,
che si sente investita da Vivian e Michael, oltre che continuamente incitata da
Fabian, convoca le altre troiazze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Chiede ad Aljona, che poi se ne va, che le risponde che
non ha capito bene i termini della questione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Allora chiede a Elena: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Dobbiamo sapere! Dobbiamo sapere! A te lo dice... Devi
farci sapere dove lavora, ora che va via da qui, quell’ebreo pericolosissimo...
Il governo lo deve assolutamente sapere, per difendersi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Elena è una che vive alla giornata. Quello che guadagna,
non molto, lo spende tutto. Quando resta senza soldi va all’assistenza sociale
ai vari livelli a dire che è senza soldi. E ne chiede pure alla madre, se resta
davvero senza soldi. O forse a lei ne deve dare perché le tiene il figlio. Se
anche solo ritardano, di qualche giorno o settimana, a pagarle lo stipendio,
panica. Non ha risparmi. Sebbene non è che abbia poi grandi spese. Di fitto,
paga poco. Spende tutto egualmente. Beh, siamo nell’epoca che magari non hanno
i soldi per mangiare ma devono spendere per un telefonino più potente. Non per
un computer, che in realtà non sanno per cosa usare per cui va loro bene
vecchio e scassato, giusto per dare un’occhiata a facebook od a qualche partita
di pallone od altro. Ma il telefonino... Nel caso, anche il televisore. Costi
enormi per un cazzetto cui stanno sempre attaccati nella speranza, nell’ansia,
che ne esca qualcosa. Ah, no, si mandano saluti reciproci in continuazione,
giusto per tenere attivo il telefonino ed occupate le linee di interazione
universale. Io saluto tu. Tu saluti me. Il mio costa 500. Il mio 1000. Il mio
2000. Naturalmente lo pago a rate. Così non me ne accorgo. Beh, anche le
vacanze me le pago a rate. Una rata qui, una rata lì, ecco che quando prendo lo
stipendio, sul conto resta poco. Ma che importa, tanto se devo fare qualche
spesa grossa, la pago egualmente a rate. Certo che, se mi manca lo stipendio,
ah, vado all’Assistenza Sociale che subito mi dà i soldi... Non potendo vedersi
dilazionato lo stipendio neppure di qualche giorno, era a suo tempo andata a
piangere in direzione dicendo che aveva il figlio a carico per cui sarebbero
morti di fame se non le fosse arrivato lo stipendio il giorno stabilito. Balle
perché il figlio viveva dalla madre. Aveva pure fatto notare, questo fu
decisivo, che lei collaborava forse più degli altri (così lei disse...) allo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stalking-mobbing-linciaggio-pogrom</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>contro di me... In virtù di questo ultimo ed irresistibile argomento, la
misero nella lista<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di coloro che
sarebbero stati comunque pagati subito anche avessero avuto problemi di
liquidità. Non avrebbero pagato altri, ma<span style="color: black;"> lei sarebbe
stata tra i fedelissimi pagati subito. Chiaro che poi, qualunque ignominia le
chiedessero, dovesse sculettare solerte. Già lo faceva! </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">...Povera Elena...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Glielo ho già chiesto... Non mi ha detto nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come?! Non te lo ha detto?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “No, non mi ha proprio detto nulla. Neppure un cenno.
Né se lavora. Né dove. Né a far cosa... Nulla! Nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Infatti mi era venuta lì. Aspettava solo il momento dato
che è una passiva, non di quelle prendano l’iniziativa. L’avevo guardata
interrogativo, in realtà solo scettico, come sempre. Lei si era detta: “Ecco mi
vuole confessare qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma, ...ora..., ...ora che qui è finito, hai qualche
cosa d’altro sotto mano...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ich verstehe nicht... / Non capisco...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “...Ora..., ...ora che qui è finito hai qualche cosa
d’altro sotto mano... Dove lavori ora, quando vai via da qui?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ich verstehe nicht! / Non capisco!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">L’ha capito che non avevo nulla da dichiarare... E che si
deve dire?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Ma Dominique: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Oh, mia cara Elena, tu devi farci sapere... ...A te lo
dice... ...Guarda, lascio qui Fabi-Fabi, così all’uscita lo dici a lui quello
che ti ha detto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Fabian, il frocio massimo, non è la prima volta che lo
mettono in allarme. O l’Ufficio, o direttamente Michael, lo mettono il allarme
o preallarme: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Fabi tu sei una colonna portante dei
Freikorps-mafioso-terroristi della Patria Germanica... Abbiamo notizie,
informazioni, sicure sicurissime. Lui farà qualcosa. Tu devi essere lì a
controllare e sorprenderlo. Sono gli ultimissimi giorni. Ci hanno detto che lui
è uno vendicativo, ...che agirà!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo stesso gli ha detto Michael, per sabato 26 settembre
2015. Per cui lui, Fabian, resta lì fino alla chiusura. Dato che è alcolizzato,
quando è pronto per andare via gli danno bicchieroni di birra. Prima ha passato
tutta la giornata a mangiare e sbevazzare. Si è pure rubato del gelato. Più è
depresso e nervoso, più deve bere e mangiare, dunque più deve rubacchiare. Pure
esausto dalle 8 ore già passate lì, sebbene alle 18:80 se ne dovrebbe andare,
se ne resta lì fino alle 19 ed oltre perché deve controllare... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">All’uscita, chiede e chiedono ad Elena:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Allora, che cosa ti ha detto? Cosa fa quando va via da
qui?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lei, tutta rossa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ma come devo dirvelo... ...Non mi ha detto niente...
...Niente!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Come non ti ha detto nulla?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “E cosa ci posso fare... Perché non glielo chiedete
voi?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, Elena, sei tu che non ci sai fare!!!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lei se ne va, con la sua solita coda fra le gambe, coi
suoi vestitini colorati, lindi-lindi, a prendere il bus. Non gliene frega nulla.
È solo seccata che la mettano di mezzo, anche se poi non è che se ne preoccupi
troppo. Tanto meno lo fa vedere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Arriva l’ultimo giorno, il 30 settembre 2015. Poi ottobre, l’ultimo mese,
lo ho di ferie. Prima è venuta Vivian a raccomandarsi che è l’ultimo giorno mio
per cui bisogna che si crei almeno qualche incidente l’ultimo giorno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Chi è il fesso di turno, lì?! Sascha!!! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Allora, Michael se ne va presto, in fretta, quasi di nascosto, senza
salutare come al solito. Così poi lui non sa nulla perché ha delegato tutto a
Sascha che, nel caso, accuseranno di non essere capace. “Ma come, Roby ti
trattava sempre con simpatia ed, alla fin fine, non ti ha proprio detto nulla?!
...Ma sei tu che non hai saputo chiedergli!...E noi che confidavamo tutti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in te!”<span style="color: black;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Steven Seidlitz</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> non ne vuole sapere nulla. Chi se ne è occupato fin dall’inizio,
ufficialmente, nel senso che ha messo la faccia e dunque ha la colpa che non
abbiano concluso nulla? Sascha! Lui, <span style="color: black;">Steven Seidlitz,
è appena arrivato. È il numero due pronto a subentrare a Michael. Quelle sono
cose vecchie in cui è meglio lui non si immischi. Se fanno pasticci, che se la
vedano Sascha od altri!</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Anche Fabian non a voglia di farsi la parte da scemo fino alla fine, per
cui se ne va prima. Anzi, le parti da scemo se le fa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da quando è nato e, con me, tutti i giorni
che sono stato lì. Le speranze sue di concludere qualcosa proprio l’ultimo
giorno sono meno che zero. Anche lui, ‘nobilmente’, lascia che sia Sascha a
sbrigarsela.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Gli altri sono tutti lì. Più che altro Sascha ché, quando c’è da farsi una
parte da scemo, usano tutti lui che si crede furbissimo. ...Anche tutti gli
altri si credono astutissimi... Sascha mi chiede il grembiule e gli altri capi
di abbigliamento, “la divisa”. Ma che divisa, magliette, calzoni, ...non mi
avevano dato nulla! Sono arrivato lì col grembiule che mi ero portato da <i>ATavola</i>.
Lì, non mi ha dato nulla nessuno. Chiedo a Sascha che stia straparlando, se mi
abbia mai visto con magliette o altro della Allegretto, se lui od altri mi
abbia mai dato qualcosa? Deve ammettere che gli era fuso il cervello. Già lo
sapevo. Vivian non ci sta con la testa ed è contagiosa pure con quelli più o
meno come lei. Sascha deve farsi la parte da scemo fino in fondo, avendo avuto
ordini precisi da Vivian e da Michael, per cui qualcosa deve chiedere, tanto
più che ci sono testimoni che poi andranno a riferire o riferiranno se
interrogati. Tanto per far vedere che chiede, dopo che gli ho dato il
grembiule, insiste a chiedermi c<span style="color: black;">on insistenza se ci
vediamo ancora. Gli dico che dovrò passare per la frazione di mance degli
ultimi 15gg. Siccome Michael mi aveva detto che c’è la possibilità di lavorare
lì in primavera-estate, ed io non è che gli avessi risposto nulla, chiaro segno
di disinteresse, Sascha insiste (glielo hanno detto Vivian e Michael di
chiedermelo!) se io lavorerò ancora lì. Scuoto la testa frettoloso, che poteva
anche interpretarlo come se non volessi rispondere nulla, non a lui. Chissà,
forse si credono che lì sia una grande ed ambìta collocazione. Salario minimo
germanico, e lavare piatti con stalking-mobbing incorporato! Poi, in ascensore,
con tutti loro che stanno uscendo dato che hanno chiuso e sono tutti pronti ad
uscire, ed effettivamente escono, non mi curo di nessuno, e li saluto
frettolosamente quando le porte dello stesso si aprono ed io mi avvio veloce
verso l’autobus. No, l’autobus no. C’è Manuel che fa sempre il grande amicone
con tutti e poi va a riferire tutto e pure di più a Michael ed a tutti gli
altri, e che ora arriva pure lui per l’autobus. Evitiamogli anche solo
l’illusione di poter interloquire con me. Mi dirigo verso la S-Bahn. Più<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sicuro. È pure più veloce. Quello che resta o
non resta alle spalle sono fatti loro. Ho chiuso uscendo da quell’edificio. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Permettere loro di sputtanarsi qui è solo dovere. Si sono
già così tutti faticosamente sputtanati da soli che sarebbe un peccato non
trascriverli su pagine bianche curiose di essere riempite. Eccoci! </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-11611251597141747532015-11-19T23:11:00.002+01:002015-11-19T23:11:45.493+01:00mashal-085. La paura è una condizione dello spirito<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span dir="LTR"></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-085. La paura è una condizione dello spirito</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In fondo, siamo
frutto delle nostre esperienze e di come le abbiamo vissute. In effetti, come
si vivano le cose è sempre ben più determinante delle cose in sé. Nulla esiste
all’infuori di come sia percepito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mio padre,
Angelo, crebbe sulla strada, in Piazza Brin, a La Spezia. Poi divenne fattorino
in un cantiere navale, il Cantiere di Portovenere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando infine lo
chiamarono per il servizio militare, già a 19 anni, non poté sottrarsi. La
madre era impiegata civile della Marina Militare. Il fratello, mezzo fratello
(non di padre), era in campo di concentramento in Germania come ufficiale
italiano che aveva prudentemente rifiutato di eludere il giuramento di fedeltà
al Re, quello frettolosamente scappato, con la corte, in area anglo-americana. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">No, Angelo
proprio non poteva sottrarsi. Deve essere stata la madre a farlo raccomandare,
sfruttando qualche connessione familiare acquisita o non, perché fu mandato
nella contraerea alla Palmaria, nel Golfo della Spezia. Quando passavano gli
aerei degli Alleati, “il nemico”, aspettavano che fossero passati e poi
aprivano il fuoco coi cannoni contraerei. Del resto, la Palmaria serviva anche
come svicolo di spie che passavano le linee. Non potevano permettersi di farsi
bombardare. Dovevano avere una qualche convenzione con gli Alleati: noi non vi
spariamo e voi non ci bombardate. Lui diceva di detestare i tedeschi,
affermando invece di avere trovato affabili gli austriaci con cui era a contatto
lì alla Palmaria. Si fosse trovato ad avere a che fare con loro nei pogrom, o
nei campi di concentramento e sterminio, di sicuro l’avrebbe pensata
differentemente.<span style="color: black;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Insubordinato
ed amilitarista, non era per nulla visto di buon occhio dai fascisti, per cui
in effetti non aveva mai avuto alcuna simpatia [contingenze familiari, paterne,
oltre che propensioni ed assenze di propensioni]. In vita sua, sparò solo una
volta in aria. Gliela menavano che non puliva mai il fucile. Per cui, una notte
che era di guardia, alla Palmaria, gridò il classico: “Chi va là?! Altolà!” Poi
sparò in aria. Scattato l’allarme disse che aveva forse visto un’ombra. A quel
modo aveva pulito l’interno della canna del fucile. Era il massimo fosse
disposto a fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Alla
fine fu un suo parente acquisito [da parte della sorella della madre, una
maestra, Tecla, che aveva sposato un commerciante di una famiglia di riccastri
toscani], un Ricci, un gerarca del Fascio e della Camice Nere, che doveva
essere anche lui lì alla Palmaria, evidentemente un superiore gerarchico, che,
stufo della sua insubordinazione, del suo amilitarismo, e pure del suo
afascismo, lo mandò a morire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo
fece assegnare alla Linea Gotica, quella vera, di terra. Era l’ultima linea di
resistenza di quella sceneggiata chiamata guerra, lì la IIGM oramai verso la
fine. Schierarono lì i soldati per l’ultima resistenza, e costruirono linee di
fortificazione. Passarono l’inverno. Poi sarebbe stato scatenato un fiume di
fuoco dal lato anglo-americano, e la Linea Gotica sarebbe stata sfondata per
raggiungere la Germania pure da sud. Era il luogo perfetto per mandare qualcuno
morire. Venne assegnato alla Linea Gotica e con raccomandazione di metterlo
sulla prima linea della stessa dove, o di pallottole o di bombe, potesse essere
ben ripagato di quella sua costante insubordinazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Quando
gli anglo-americani iniziarono i bombardamenti anche coi mortai, cominciò a
scatenarsi un inferno di fuoco. Dal punto di vista di chi sia oggetto del fuoco
del mortai, è semplice seguire quello stia accadendo. Si sente un fischio.
Quando il colpo ti sta venendo addosso lo senti, lo senti che sta arrivando e
sta arrivando su di te, e non c’è nulla da fare. Il fischio si esaurisce
naturalmente ed è immediatamente seguito da un’esplosione devastante. Il
mortaio funziona in modo appena differente dal cannone che spara contro il
bersaglio. Il colpo del mortaio vi cade sopra. Viene sparato verso l’alto,
dipinge una vera curva, quasi un semicerchio, non la curvatura limitata del
cannone che, per pure ragioni fisiche, non può tirare proprio diritto-diritto
soprattutto sulle lunghe distanze. Sparato verso l’alto è più lento. Per questo
fa il fischio, un vero fischio, e poi, ben avvisatoti, ti cade sopra, se è
destinato a te. Ti godi il fischio, che si trasforma in timore se ti sta
puntando, e lo senti bene se si sta approssimando a te anziché dirigersi a
distanza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>almeno di sicurezza. Senti
l’esaurirsi dello stesso, e l’esplosione devastante che subito lo segue. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Angelo,
mio padre, non ha mai drammatizzato quando raccontava la cosa. Sentiva il
fischio. Se il colpo gli stava andando addosso, od in prossimità, lo sentiva, e
deve essere successo varie volte. Inutile in effetti panicare o fuggire (sei
sei militare ci sono le polizie militari che ti sparano addosso, se fuggi). Mio
padre si tappava le orecchie e chiudeva gli occhi, mentre infilava il viso, per
quel poteva, nel terreno. Dopo l’esplosione, quando li riapriva, gente attorno
a lui era sparita, disintegrata, od era stata variamente sfasciata dall’esplosione.
Lui, nulla. Non si è mai fatto neppure una scalfitura, da soldato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Gli
successe qualche anno dopo, quando aveva aperto una fonderia con un socio, un
sindacalista comunista, Cipolli. I soliti dissidi tra soci, lì, evidentemente,
piuttosto irrisolvibili. Un giorno gli dissero che la mancina si era bloccata e
che si doveva andare sopra a vedere che cosa fosse successo. Lui andò sopra a
vedere. Da sotto fecero partire la mancina che lo lasciò spiaccicato contro un
muro. Tra la vita e la morte, alla fine se la cavò con decine di fatture che
gli procurarono dolori ad ogni cambiamento climatico per tutta la vita. A dire
il vero, lui, Angelo, non se ne lamentò mai né mai disse che avevano cercato di
ammazzarlo. Rimosse la cosa. Si sarà detto che se era capitato doveva capitare.
Poi, il Cipolli, il sindacalista comunista divenuto quasi industrialotto, non
essendo riuscito ad ammazzare il socio, mio padre Angelo, accettò qualche soldo
per la sua quota di comproprietà della fonderia e se ne andò a cercare fortuna in
Argentina. A La Spezia, doveva abitare in Via dello Zampino, quella dove poi
c’è una galleria di cento metri che passa sotto la ferrovia, ma lui doveva
abitare piuttosto in prossimità di Piazza Saint Bon, ai piani alti di un
vecchio edificio con finestre sulla strada. ...Se era lui che abitava lì... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Lo
sfondamento della Linea Gotica non fu questione di un giorno. Anzi iniziò già
prima dell’inverno 1944-45 ma, nonostante tutto, l’esercito tedesco si rivelò
piuttosto duro, e seppe tenere testa agli inferni di fuoco ed all’infinità di
mezzi dal lato anglo-americano. Inoltre gli inglesi, che avevano regalato mezza
Europa ai sovietici [il finto ‘nemico’ di domani va pur preparato!], dovevano
lasciare agli stessi il tempo di prendersi il loro. Anche con la primavera del
1945, lo sfondamento non procedette in modo rapidissimo, sebbene il destino
delle cose fosse ormai segnato. Gli eserciti non dipendono solo dalla prima
linea bensì, ben più, dalle retrovie. Nelle retrovie, gli anglo-americani
stavano devastando tutto con bombardamenti a tappeto su industrie, vie di
comunicazione e civili. Dove salvarono aziende, erano aziende variamente
collegate ad interessi anglo-americani. Le guerre sono business Non è come al
cinema. I bombardamenti sembra distruggano tutto, indiscriminatamente, sebbene
possano avere precisione chirurgica sia nel distruggere che nel non
distruggere. Distruggono tutto-tutto solo quando lo si vuole. Per esempio, le
vie di comunicazione coi campi di sterminio ed i campi di sterminio stessi coi
loro annessi industriali non furono mai toccati dai bombardamenti. Era
un’attività che faceva comodo a tanti, a tutti [gli inglesi dovevano
distruggere chi voleva togliere loro la Palestina, gli USA ed i sionisti
dovevano distruggere l’ebraismo europeo per poter creare il loro Israele, i
russi erano felici disfarsi degli ebrei rimuovendoli dalla loro parte d’Europa
– i tedeschi, che non avevano un vero interesse loro nel genocidio, si sono
fatti infinocchiare e corrompere dagli anglo-americani]. Pure aziende, o loro
parti, di interesse anglo-americano non furono toccate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">L’offensiva
finale degli Alleati inizia il 9 aprile 1945. Dunque è in quello spazio
temporale che si concentrato, nuovamente, i cannoneggiamenti e bombardamenti
che precedono gli attacchi delle truppe combattenti. Gli anglo-americani
abbondavano in bombardamenti devastanti, sono solo di cannoni e mortai, ma
anche aerei, ed avevano oramai il dominio assoluto dell’aria,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>prima di far avanzare truppe di terra.
Soprattutto gli americani. Gli inglesi sono più duri, anche ben più dei
tedeschi. Gli americani cercano di evitare di mettere in pericolo loro
militari. Abbondano coi bombardamenti a distanza. I russi, all’opposto,
abbondanti di umanoidi e relativamente scarseggianti di mezzi, facevano correre
i loro soldati sui campi minati per sminarli, e sotto il fuoco del nemico per
far consumare ad esso pallottole. Ma di russi non ve n’erano da quel lato del
fronte.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">10
giorni dopo, i tedeschi sono di fatto in ritirata ordinata verso la Germania.
Si sganciano e vengono lasciati sganciare, e se ne vanno. La situazione è
differenziata a seconda dei differenti tratti del lungo fronte, ma ormai il
crollo finale è iniziato. Del resto sarebbe stato un problema pratico avere la
resa di centinai di migliaia di soldati tedeschi in aree italiche. Cosa
facevano, aprivano campi di concentramento per tedeschi in Italia? Hanno già,
poi, dovuto aprire campi di concentramento e sterminio per camice nere. È più
comodo lasciare che tedeschi ed austriaci, ed altri loro aggregati, passino le
Alpi e poi regolare la cosa in Austria e Germania. Intanto, ormai, è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tutto finito. Già da tempo i tedeschi hanno
crescenti problemi coi carburanti anche dove abbiano ancora mezzi terrestri ed
aerei potrebbero in teoria usare. Non è come al cinema dove tutto va avanti
come per magia. La logistica conta più dei quattro gatti d’assalto. Appena gli
anglo-americani avanzano ed i tedeschi sono spariti, le truppe italiane
ovviamente si squagliano. Le Camice Nere, ed altri reparti come compagnie di
ventura del tipo della X, devono stare attenti ai partigiani ora che i tedeschi
se ne stanno andando. Per cui restano compatti e si chiudono nelle caserme. Ma
i militari dei reparti regolari della RSI non hanno problemi. Sono coscritti
controvoglia e tutti lo sanno. Chi abbia anche solo la tessera del Fascio non
sta tra loro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Mio
padre, che non ha mai sparato in vita sua (a parte quel colpo per aria per
‘pulire’ il fucile), e che detestava tedeschi e fascisti (ma anche lì, senza
odio – si è poi trovato a frequentare persone di tutte le fedi, non avendone
lui, ‘saragattiano’ senza tessera, alcuna fanatizzante), aspettava solo di
poter buttare via il fucile e di andarsene. Lo sapevano tutti che era finita.
La guerra non era mai stata una cosa sua. Ti chiamano militare e sei obbligato
ad andare. Tutto lì. Disfattosi del fucile, e di quel che poteva di altri
paramenti militari, pur non potendo restare nudo ad aprile, bastava
raggiungesse La Spezia, che non era lontana, ed era di nuovo a casa. Ma c’erano
alcuni suoi commilitoni che se la facevano sotto. Soli, con le divise della RSI
[dell’esercito regolare della RSI, per cui non ne fregava nulla a nessuno,
neppure a partigiani né ‘partigiani’], ancora coi tedeschi in giro, gli
anglo-americani, i partigiani, e la guerra in corso, avevano fifa a
raggiungere, senza una guida, le famiglie nel nord-nord. Che fa allora mio
padre? Li accompagna a casa loro. Sostanzialmente a piedi. Non ci ha mai
guadagnato nulla, né sul momento né in seguito. Dopo, da solo, allo stesso
modo, sostanzialmente a piedi, torna indietro fino a La Spezia. È incappato in
‘partigiani’ e banditi che l’hanno magari rapinato, ma senza violenza fisica,
di cosette marginali, tipo scarpe o calzini appena migliori dei loro. Non ne ha
mai fatto un dramma. Sono di quelle cose che capitano, se loro hanno un’arma,
anche senza minacciarti brutalmente, e tu non la hai. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT;">Pur
non essendo né forte né grosso, non l’ho mai visto aver paura. L’avrà avuta di
tanto in tanto, ma senza tragediarne. Era sempre un po’ fatalista. In effetti,
se le cose devono succedere succedono. E se non devono succedere non succedono.
Non abbiamo mai avuto grandi conversazioni, per cui non ho mai avuto modo,
neppure l’impulso, di chiedergli sulla paura. Gli ho solo chiesto una volta
sulla morte. Mi ha solo risposto, semplicemente, che quando ti chiama ti
chiama. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-45867490795590023072015-10-24T01:26:00.001+02:002015-10-24T01:26:47.875+02:00mashal-084. “Io ho pagato!” Ed io no?!<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span dir="LTR"></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-084. “Io ho pagato!” Ed io no?! </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Io ho pagato!”, “Io ho pagato!”, “Io ho pagato!”, continuava a ripetere,
sia a me, sia alla polizia quando l’agente gli ha detto che doveva essere lui
ad andarsene subito, pur immediatamente rimborsato, da casa mia, e non io. Ché
poi ci sono andato piano, delicato e gentile, guardandomi bene dal non abusare
nessuno, cioè, nel caso specifico, il soggetto in oggetto il quale, al
contrario, deve essere nato e cresciuto in quegli ambienti dove li abusano e
dunque gli abusati si fanno a loro volta abusatori, e si deve essere del tutto
uniformato a tale sua matrice originaria. Glielo cominciai a dire moderatamente
dal primo giorno che era arrivato qui. Glielo ho detto e pure scritto, per
email, tanto che restasse e gli restasse traccia. Ma alla fine non è che
potessi passare le giornate a mandare missive. ...Se uno non capisce, o finge
di non capire, o si comporta come se non capisse... I problemi aumentavano e la
sua aggressività egualmente, in modo esponenziale, come di chi si senta sicuro
e pensi che l’altro, perché usa un tono gentile, sia uno che dice e non fa. Era
cresciuto in ambienti di fanfaroni ed era divenuto un fanfarone lui stesso. Per
cui pensava che pure gli altri fossero tali. A me non piace minacciare anche
perché minacciare poi ti vincola a fare quello che hai minacciato. Invece,
meglio sempre tenersi le mani libere. Sempre sperare che tutti si risolva. Ma
nel contempo essere realisti. Basta dire, e pure in modo soft. Poi, se uno proprio
si comporta come se non capisse o proprio non c’è... Pensava di poter
condividere un appartamento di 42mq, per circa 10 euro al giorno, insozzando
dappertutto, rumoreggiando a tutte le ore per il piacere degli altri inquilini
o proprietari degli appartamenti limitrofi [tanto la faccia la mettevo io,
qualcuno si fosse<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lamentato con
l’amministrazione], urlando ed insultando anche nel cuore della notte e davvero
senza alcun motivo [personalmente lo trovavo divertente, ma si vedeva che lui
stava male, proprio male!], perfino ruttando in continuazione con emissioni
sonore da giungla, in particolare quando mangiava, mangiava vegano diceva lui,
e pure pretendendo che io pulissi per lui oppure mi associassi al suo vivere
nella merda. “Io ho pagato!”, “Io ho pagato!”, “Io ho pagato!”, “Non posso mica
andare in un ostello dove spendo di più e non ho un appartamento tutto per me!
...Eppoi ho troppo bagaglio e mi occorrerebbe tempo per rimpacchettare tutto!
No, non posso proprio andarmene, né ora né mai!” “Io ho pagato! Io ho pagato!
Io ho pagato! Di qui nessuno può mandarmi via! Io ho pagato!”. Pensava di
essere arrivato al Grand’Hotel, ...per circa 10 euro al giorno! Un siciliano
nato a Varese da genitori siciliani [verosimilmente sempre vissuto in porcili -
deve essere pure uscito da un porcile, nel momento in cui nacque] e poi
trasferitosi, colla madre, dopo che il padre se ne era andato, o dopo che la
madre si era sottratta al marito, in Sicilia, ad Erice (TP), ed infine
improvvisatosi giramondo appena finita un’inutile scuola
professionale-culinaria di cinque anni, una di quelle cose per tenerti
parcheggiato buttando via soldi pubblici anziché classificarti formalmente come
già disoccupato. Un truffatore, nella sostanza, ma proprio del tutto
squilibrato e peggio, evidentemente di famiglia di truffatori [no, anzi,
normale, di benpensanti medi, di quelli che il torto è sempre dell’altro se non
si lascia estorcere], di quelli del tutto squilibrati e peggio [no,
equilibratissimi - lo squilibrato è chi non sia del tutto accomodante con loro
porci, sebbene poi loro supposti accomodanti sbraitino in continuazione...], da
ogni punto di vista!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, concediamoci una divagazione introduttiva, prima di arrivare a
KlaudioSciakka [tanto per dare una collocazione sociologica e geografica: nato
l’11/11/1994 a Varese, da sicula e sanremese (ma pure il sanremese aveva
cognome siculo o limitrofo), e con residenza formale ad Erice (TP) = facciamo
così, per spersonalizzare la cosa: nomi e dati anagrafici sono tutti inventati,
io pure non esisto, sono una finzione letteraria, per cui ogni rispondenza nel
reale di quanto narrato la si supponga del tutto casuale], già introdotto e
‘spiegato’ in poche righe nel paragrafo iniziale, uno che il 29 settembre 2015
arriva in casa altrui, la mia, o dove io ero [come affittuario], a Berlino, per
condividerla, sporca alla grande, sì insozza proprio senza ritegno, dappertutto
[nonostante nei “patti contrattuali” - un annuncio online e pure le email
scambiate - fosse chiaramente evidenziato che servizi di pulizia e di
babysitting fossero non inclusi ma a carico del colocatario, per ciò concerneva
quello da lui usato], si comporta da porco e maleducato assoluto, persino del
tutto arrogante, perché lui aveva ‘pagato’ [così diceva in continuazione: “Io
ho pagato!” ...il 50%, per cui io pagavo l’altro 50%, ma lui si immaginava
avrei dovuto fargli da sguattero oppure vivere nella merda come lui amava,
uniformandomi al suo porcile, e pure disturbato da lui che non si curava di
presenze altrui], infine, abituato a fanfaronare e minacciare a vuoto urlando,
pensava che la gentilezza e pacatezza altrui fossero debolezza per cui si è
pure offeso a morte quando, di fronte alla sua rinnovata arroganza, “Perché io
ho pagato!” [così insisteva], no anzi neppure rispose alla pacata richiesta di
consegnarmi le chiavi ed andarsene subito visto il suo rinnovato essere del
tutto fuori di testa, ovviamente rifuso del dovuto, io arrivai colla polizia
perché lui mi restituisse le chiavi [aveva pure detto, nei suoi deliri urlanti
e minaccianti, che ne avrebbe fatto una copia e sarebbe poi tornato ad
ammazzarmi quando lui non fosse più stato qui - non ha fatto in tempo ...ma non
ne era neppure capace, né di farsi duplicare le chiavi né di tutto il resto] e
lo accompagnasse fuori casa, come già detto immediatamente rimborsato del
deposito e della parte non consumata del fitto del mese. Evidentemente tali
suoi metodi avevano funzionato in altre parti del mondo e con altri, seppur non
troppo perché nei ristoranti dove aveva lavorato se ne erano presto stufati
della sua inettitudine, dunque lo avevano tenuto solo per funzioni marginali e
così spinto ad andarsene. Pure nei porcili dove aveva abitato in giro per il
mondo, quando pretendeva che altri porci come lui pulissero, gli dicevano che
lo sapeva dove era arrivato per cui, se qualche aspetto del porcile non gli
piaceva, pulisse lui. E glielo dicevano pure di brutto. Essì, perché pur
vivendo lui di solito con porci ed in porcili, aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mille manie, che non erano manie di pulizia
ma semplicemente manie all’interno dell’universo-porcile. Un porco assoluto e
pur con esigenze particolari come porco assoluto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appunto, ripassiamo un attimo i pochi contatti con italici avuti a Berlino,
non tutti negativi, o non necessariamente o non sempre con aspetti negativi, in
realtà. Di solito evito gli italici. Ma capitano egualmente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Pier Paolo Greco, classe 1981, da Cernusco del Naviglio, in realtà di
Campobasso come origini etniche, trovò il modo di farsi assalire e rapinare da
due bianchi e due neri a notte fonda nell’area di Warschauer Straße dopo che,
uscito dalla stazione della metropolitana, stava raggiungendo il Sunflower
Hostel. Deve essere stato attorno al 13/04/2014. Boh... Oppure lui non ha colpa
ed è stato davvero aggredito a freddo per motivi misteriosi. Lo vidi senza
soldi e tutto mogio. Gli offro di dargli il necessario per sopravvivere e
rientrare a casa, in Lombardia, col patto che appena arriva a casa mi manda
subito tutto. Quando le persone sono nel bisogno promettono e spromettono. Poi
riprendono il loro andazzo, che è quello che è. Doveva essere abituato come era
abituato. Gli do 150 euro, in tutto. Sembra che da casa gli stiano mettendo
soldi sul conto, ma poi in realtà non gli arriva nulla. Dice, dice, ma da casa
non lo pisciano neppure. Anzi, gli pisciano in bocca. Ha qualche soldo in tasca
solo grazie a me. Il patto è che appena rientra, mi rifonde subito. Prima di
rifondermi fa passare più di due mesi. Rientra a Cernusco del Naviglio la
mattina di venerdì 18 aprile 2014. Ha i soldi della disoccupazione, essendo
stato licenziato. Gli avranno dato qualche liquidazione, o forse no visto che
licenziatolo lo denunciano e gli fanno causa. Comunque controllo e vedo che lui
spende. Va di qua e va di là. Dalla piscina a piccoli viaggi in altre province
e regioni. Dunque soldi se li fa uscire dalle tasche, per diporto non per
necessità come trovare lavoro od altro indilazionabile. Vive in famiglia, per
cui ha le impellenze che a volte può avere chi viva da solo. L’ultima cosa cui
pensa sono i soldi che mi deve. Anzi, dopo l’ultima. Arrivano, sul mio c/c il
23/06/14. E dopo che lo ho messo online come truffatore. Tanto, perderli per
perderli... No, infine li manda, ma col la preghiera di toglierlo da dove lo ho
messo online. Non era un ricatto. Era che se uno fa il furbo, quello è il mio
metodo. E dove uno lo metto, resta. ...Si impara sempre qualcosa. Appunto,
tutti ti leccano quando hanno bisogno, e poi riprendono il loro andazzo al di
là di apparenze gentili ed affabili. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Bacé, un tipo vivace ed originale, di Bari, coabita qui per ben 4 mesi, da
aprile a luglio. Fuori casa era uno di quei tipi d’assalto sempre in giro con
amici ed amiche. Invece, in casa, uno che si poteva anche tollerare che
camminasse in lungo e largo colle scarpe, soprattutto prima di uscire perché
doveva specchiarsi per provare che l’abbigliamento fosse confacente ai suoi
gusti trendy, perché poi, alla fin fine, sapeva coabitare urbanamente con
altri, io/me nel caso specifico. E così, io scoprii il mondo di quelli che si
prendono l’indennità di disoccupazione in Italia per un paio d’anni. Con essa
vengono a Berlino dove sia si divertono variamente che lavorano in nero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per quindici giorni, a settembre, capitò poi Francesco, credo proveniente
da Milano e con laurea triennale. La sistemazione gliela trova in fretta un
altro. Era dovuto andare improvvisamente via da dove era, sembra non per colpa
sua ma truffato da altro. Pensavo che chi lo avesse aiutato a trovare un’altra
sistemazione gli avesse almeno passato l’annuncio che io avevo messo e cui
hanno risposto. Mai supporre cose che sembrano ovvie. La gente, soprattutto
nella fretta, agisce alla cazzo, cioè nel loro solito. L’annuncio non lo aveva
letto. Coi telefonini non è come coi computer. Si vede quel che si vede. Un
altro gli aveva detto che c’era un posto. Prima mi contatta l’altro. Poi mi
contatta lui. Tutti pensano, o fanno finta di pensare [è che se ne fregano!],
sempre che uno perda tempo a scrivere le cose, tanto per dire. Per lui leggono
che c’è un posto libero e si gettano per accaparrarselo. Pur di carattere
estremamente dolce ed educato, non si curava invece troppo di lasciare tutto
come lo aveva trovato. Il primo giorno fuma in camera. Lascia il tabacco, con
cui si prepara le sigarette, sotto e sopra la tovaglia. Mette le banane
nell’armadietto senza curarsi di mettere qualcosa sotto. Le poggia qua e là e
restano frammenti. Cose del genere. Le persone vivono così, sono evidentemente
sempre vissute<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>così, e sembra loro tutto
normale. Non fece comunque storie quando gli dissi che era meglio che i 15
giorni non divenissero trenta. Uno giovane una stanza la trova se si impegna a
cercarla od a farsela cercare. Infatti la trovò, in pochi giorni. Poi i WG, gli
alloggi condivisi, sono di solito come sono. Uno ha la sua stanza dove tiene
come crede. Le aree comuni sono invece come una stazione ferroviaria dove
nessuno si preoccupa di pulire nulla perché intanto ci penserebbero gli altri a
scoraggiarlo con le loro abitudini ...diciamo... un po’, od un po’ tanto, raffazzonate,
sì da porci in un porcile. Di quelle cose che le stoviglie si accatastano nel
lavello e se uno mangia una mela lascia il torso sul tavolo. E così via. Beh,
non infieriamo. Se qualcuno ha esperienza... Il gabinetto si può immaginare.
Uno si lava tutti i giorni, per cui si ritiene pulito anche se vive nella
merda. Negli spazi comuni c’è la corsa a chi occupa di più. In un po’ tutte le
cittadine universitarie in giro per il mondo, i WG sono porcili, porcili perché
chi vi abita li fa tali e se a qualcuno non piace costui non ha potere rispetto
alla preponderanza dei porci. Lo sapete come è? Sono tutti superuomini e
superdonne, e poi vanno sempre di fretta quando si tratta di riordinare e
pulire. Tali sono gli studenti. Tali sono i non studenti. Il torto è di chi
vorrebbe pulito, perché la normalità è lo stile-porcile. Per cui, chi non ami i
porcili non può neppure dire nulla. Hanno ragione loro, i porci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">KlaudioSciakka, dopo Martinica e Sri Lanka, è ora [fino a verso la fine di
settembre 2015] in Irlanda. Ovunque sia stato ha fatto solo rapide incursioni,
non lunghe permanenze. Cerca ristoranti italiani e dice loro che lui è un gran
cuoco, perché ha “fatto le scuole”. Dappertutto, è la legge della
proliferazione burocratica, hanno complessificato tutto, sviluppato tutto
nell’apparenza perché poi nella sostanza si impara molto meno che in scuole più
‘concentrate’. Hanno fatto divenire le professionali delle scuole quinquennali
per cui uno ha poi un diploma di scuola media superiore. Quello una volta insegnavano
in corsetti e corsi professionali, ora, per molte cose, lo hanno fatto divenire
perfino università triennale. Uno è dottore, magari per fare cose da
infermiere. No, magari non le sa fare. Una volta facevano dei corsi della Croce
Rossa direttamente in ospedali,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a
contatto con l’utenza. Ecco che uno si fa cinque anni di scuola media
superiore, ed esce cuoco, od altro, si crede un grande professionista. A volte,
qualcuno te lo dice che, finite le scuole, e trovatosi a lavorare, non sapeva
fare nulla, per cui ha dovuto imparare facendo. Ma molti altri si credono
grandi professionisti per investitura superiore e, per meglio affermarlo,
arrivano sul lavoro con uniformi che sembrano da grandi condottieri più che da
manovali che devono imparare tutto o quasi tutto. Certo, con la proliferazione
scolastica, hanno creato tante materie. Devono pur tenerli occupati per cinque
anni facendo finta che studino. È che non studiano. E non apprendono nulla,
neppure dal punto di vista operativo, perché anche la parte pratica è spesso
carente. Create tante materie devono pure reclutare tanti insegnanti che non è
detto che sappiano la materia dovrebbero, sulla carta, insegnare. Appunto, il
sistema supposto formativo che si complessifica troppo diventa un’altra
burocrazia fuori controllo. Magari uno che abbia iniziato da sguattero, può
anche divenire, in pochi anni, un grande cuoco. Non chi abbia fatto le scuole,
per giunta quinquennali. KlaudioSciakka cerca, all’estero, ristoranti italiani,
dice che lui è un grande cuoco perché ha fatto le scuole. Questi lo assumono.
Poi vedono che non solo non sa fare nulla, ma che crede pure di sapere fare
tutto, per cui pretende, pretende e si offende. Inoltre, convinto di saper fare
tutto, non è aperto ad apprendere. Si offende appena lo collocano in posizioni
per quello lui sappia, magari malamente, fare. Squilibrato, è di quelli che si
esaltano per un nulla e si deprimono altrettanto rapidamente. Per cui, anche in
Irlanda, si è licenziato visto che non lo avevano subito, o dopo poco, promosso
grande cuoco, magari direttore delle cucine, o del ristorante, o dell’hotel, ed
ha deciso di tentare la Germania, Berlino. A settembre 2014, sta cercando una
stanza a Berlino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Depresso, è ancora più fuori di testa del suo solito. Ha scritto a Renzi,
il capo del governo formale in Italiozia, che lui, lui KlaudioSciakka, ha la
soluzione di tutti i problemi del mondo e di Italiozia: assumi qui, mandi
persone là, fanno questo, fanno quello, e la prosperità universale si apre.
KlaudioSciakka ammira Mussolini. Non gli hanno mai detto che lo ha scelto il Re
per rassettare un’emergenza creata dalla stessa monarchia [la sconfitta bellica
e politica, pur vittoria formale, nella IGM, quando Italiozia avrebbe
guadagnato di più, e senza devastazioni e perdite umane e di risorse, a restare
neutrale - gli inglesi non hanno voluto ed hanno obbligato alla guerra,
iniziata con economia di pace quando sarebbe occorsa quella guerra, e conclusa
con economia di guerra in via di costruzione quando si sarebbe dovuto riconvertire
tutto all’economia di pace, più o meno di pace], che il capo massimo era il Re
e non Mussolini, e che, quando Benito non serviva più, il Re lo ha fatto
caricare su un’ambulanza ed imprigionato. Ignorante, presuntuoso e squilibrato,
KlaudioSciakka crede ai capi risolutivi. Anzi, dopo avere scritto a Renzi, si
vede lui come capo massimo di tutto. Infatti, mostra, legge, a tutti, la
lettera da lui scritta a Renzi e poi dice che, in realtà, vorrebbe lui, lui
KlaudioSciakka, presentarsi alle elezioni e divenire lui il dittatore assoluto.
Chissà perché non prova? Come fa uno a presentarsi alle elezioni? L’ignorante
senza pretese non lo sa, né se ne occupa. Il delirante idem. Solo che il
delirante si convince che ecco lui, ora, “si presenta alle elezioni”. ...Ed
ovviamente lo eleggono. Frustrato dai ristoranti dove non sa far nulla, si
rifiuta di imparare perché è convinto di parere tutto, e dove dunque resta
marginale, sogna di divenire dittatore assoluto di uno Stato. In realtà, il
dittatore assoluto neppure può esistere. Ma lasciamo perdere, qui, queste
discussioni. Dunque, a settembre 2014, KlaudioSciakka sta cercando casa a
Berlino.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">KlaudioSciakka legge il mio annuncio in inglese sulla craigslist. Tutti lo
leggono altrove, ma non che questo sia una circostanza rilevante. Non ha
facebook per qualcuna delle sue mille fissazioni. Porco-porco ma con mille
fissazioni su tutto ed a tutti i livelli. Per cui, per le informazioni correnti
viaggia alla cieca. Magari fb non sarà una gran cosa. ...Forse... ...Ma, alla
fin fine, lo è. È una gran cosa perché è utile per mille cose utili. È una gran
cosa, perché su<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fb si può chiedere.
Magari ti rispondono in tanti a sproposito, ma anche qualcuno a proposito.
Invece che trovare alloggio o lavoro su fb, o su siti specializzati che non
conosce, lui cammina per strada alla ricerca di ristoranti italiani. Per mia
sfortuna, doveva pure rastrellare la craigslist. E così mi trovò. Mi contatta
il 15 settembre 2015 dicendomi che arriverà il 29 settembre a Berlino ed è
interessato all’alloggio in condivisione. Si dichiara pulito e rispettoso. Uno
sporcaccione, che sporca dappertutto, e che sbraita in continuazione contro chi
ha di fronte. Non è neppure capace a salutare. Per cui ti trovi uno in casa che
avrebbe bisogno della servitù per stare dietro alle sue sporcaccionate e poi ti
guarda, spesso neppure ti guarda ma si limita a ringhiare, in cagnesco come se
tu fossi di troppo e fosse meglio che tu ti levassi di mezzo per lasciarlo
padrone esclusivo del campo. ...Per un 10 euro al giorno! Perché, diceva in
continuazione: “Io ho pagato! ...Dunque di qui non mi manda via nessuno!” Ed
io, io-io, non lui, non ho pagato, e pure in anticipo di sei mesi, e non pago?!
A parte che il contratto è a mio nome e che condizioni della coabitazione erano
ben rappresentate nel mio annuncio, per cui non ero io che stessi annoiando lui
con chissà quale fisima improvvisamente apparsa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Rispondo alla sua email chiedendogli se abbia ben capito l’annuncio e che
deve tenere pulito dove passa e dove usa, perché non ci sono servitori né
babysitters. Aggiungo pure che se uno abbia problemi da questo punto di vista,
ci sono gli ostelli, dove puliscono per te. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lui legge ‘ostelli’ ed ha un moto
interiore di ribellione, di ripulsa. Costano spesso, non sempre, più di 10 euro
al giorno. Anche se uno può insozzare in libertà, deve coabitare con altri che
magari fanno lo stesso, che dormono nello stesso camerone, che magari
sporcaccionano per la cucina quando lui la vorrebbe tutta per sé (che cucina,
anche se del tutto alla cazzo, tre volte al giorno), che magari rubano le sue
cose dal frigo. Eppoi lui, pur sporcaccione, tra le sue mille fissazione ha
problemi perfino a cambiarsi di fronte ad altri. Ha dunque un impulso di
ribrezzo al solo pensiero che se non frega qualcuno con un appartamento,
finisce in un ostello dove non può spadroneggiare, dove trova
inevitabilmente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>altri porci ed arroganti
come lui, e magari spende pure di più. Un ostello non è per nulla un luogo orribile.
Vi ho abitato più di un anno consecutivo, qui a Berlino. Vi si può stare anche
piuttosto bene, ed anche per periodi lunghi. Chiaramente uno deve sapere dov’è
ed essere pronto a tutto. Tra tanti che cercano di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>interferire col prossimo, vi sono quelli che si allargano troppo, ed
anche qualche porco-porco. Uno lo sa prima, per cui evita di prendersela.
Invece un porco-porco, e pure del tutto malato di spirito e mente, come il
KlaudioSciakka deve sentirsi padrone del campo. Nell’ostello non può farlo. Ha
avuto qualche esperienza marginale di ostelli, e li sente come luoghi per lui
del tutto avversi, che gli fanno ribrezzo.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dunque il KlaudioSciakka risponde a sua volta, alla mia nota di risposta,
mentendo su tutta la linea. Tanto non lo conosco, per cui non è che io possa
sognarmi che è uno che non ci sta proprio colla testa, che non ci sta proprio
con nulla. È fuori, fuori su tutto e di tutto! Dice formale, e come ovvio, che
essendo lui è un cuoco è suo dovere lasciare pulito ed ordinato dove passa.
Anzi ribatte affermando che ciò rientra nel suo essere. Avendo io esperienza di
cucine e di cuochi, sorrido. I cuochi sono piuttosto sporcaccioni. Magari non
più della media, ma uno lo nota che, proprio dove occorrerebbe un qualche
igiene anche formale, oltre che sostanziale, quest’igiene non v’è, proprio non
v’è nei ristoranti. Ah, per la notte puliscono tutto perfettamente, a volte. Ma
quando lavorano... Prima cosa che fa un cuoco appena arriva nella ‘sua’ cucina,
in Germania, è insozzare dappertutto. Una cosa davvero impossibile a credere se
non la si è vista. Per cui sorrido alle sue affermazioni su sé stesso, sorrido
e mi dico che sarà ingenuo, che non conosce l’ambiente. Del resto, non
conoscendo io lui, non è che io mi possa immaginare che lui sia uno del tutto
fuori di testa e che reciti magari, da borderline, pure credendoci, credendosi
del tutto differente da come effettivamente sia. O lo sa come è, ma si dice che
la sua è la perfezione per cui chiunque metta in discussione questa sua
perfezione è in torto, non lui, il perfetto, il padrone del mondo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Aggiunge che ha esperienza di ostelli e che ne ha terrore essendovi strana
gente, assenza di privacy ed essendo gli ostelli luoghi rischiosi. Sì, sì, dice
proprio così. Anche lì sorrido, perché, in fondo in fondo, negli ostelli, ci
sono le persone medie che ci sono un po’ dappertutto, ed io non ne ho poi
un’impressione così orrenda, anche se uno lo sa che non è come avere una casa
tutta per sé. Ma non posso sapere di avere di fronte un giovane fobico,
fobicissimo, non uno davvero traumatizzato dagli ostelli bensì solo uno che
vuole essere libero si estrinsecare la propria sporcaccioneria e le proprie
fobie in tutte libertà, dunque essere padrone esclusivo del campo. È solo per
questo che deve evitare luoghi dove possa trovare atri come lui e, talvolta
pure peggio, o comunque magari più grossi, dunque ‘pericolosi’. Se uno non è
nelle fasce di reddito da potere affittare ville, castelli,od anche solo andare
in hotel, in fondo in un ostello ha per quel che paga, forse pure di più nella
Berlino dove tutto sembra costi meno che in tanti altri luoghi. Non è comunque
che uno possa pretendere chissà cosa per 10 o 20 euro al giorno, e sapendo in
partenza che alloggerà in cameroni con altri. Continua dicendo di essere non
fumatore [lo è divenuto, sul momento, non-fumatore, solo come parte della
retorica vegana del momento - un’altra fissazione che si è creato], abbastanza
riservato, non troppo socievole, che evita le masse [vive con orrore il
pensiero di poter finire in un ostello!]. Dice perfino di occupare poco spazio
e che gli piace giocare a scacchi. Conclude che si abitua in fretta e che non
passa molto tempo a casa. Non posso sapere che è solo paranoico furioso, e che
sta giocando il tutto e per tutto per accaparrarsi un alloggio altrui, il mio,
dove ricrearsi il proprio porcile e spadroneggiare. ...Per 10 euro al giorno.
“Da dove io non me ne vado, ...no, no, no, non me ne vado! ...Non me ne vado...
...perché io ho pagato!” Lui ha pagato... Ed io no? Dovrei servirlo e farmi
insolentire da uno sporcaccione, e pazzo furioso urlante e rumoreggiante con
vicini che magari sentono il suo zompare scimmiesco e sbattere tutto in tutte
le stanze, ruttare come stesse esplodendo una fogna ed urlare?! Lui paga 10
euro al giorno, ma la faccia, se qualche vicino si lamenta, la metto io, la
faccia è la mia, a parte che lui sia fa lo sporcaccione dappertutto ed in ogni
cosa, ed urla pure insulti per ore! Dei suoi insulti continui non me ne importa
nulla. Ho solo il timore, quando urla in ore tarde, che possano sentirlo i
vicini dunque esserne disturbati. I suoi insulti continui, che riflettono il
suo percepirsi inferiore al prossimo, sono così deliranti che mi fanno solo
scumpisciare dal ridere. Magari si offende pure di più, al mio sorridere e
ridere alle sue urla inconsulte. Perché lui insulta ed io, sui suoi insulti,
rido e rido davvero di gusto. Ma trovare immondizia e manate sue dappertutto,
qualunque cosa tocchi, nei punti più incredibili... Devo pulire io per lui o
adattarmi alla sua sporcizia che dissemina e si spande ovunque? No, non ne ho
l’intenzione. Spero che tutto si aggiusti. Ma lo vedo che i giorni passano e
tutto peggiora. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ha pure un’altra fissazione. Che paga il dovuto ma lo può fare solo
attraverso trasferimento bancario. Gli crea problemi ritirare i soldi dal
bancomat. Oltre le fissazioni, su tutti e su tutto, il nulla, ...anzi
stravaganze, sporcaccionerie e deliri urlanti contro tutto e tutti! Se ad uno
secca pagare le spese di ritiro bancomat, a Berlino, di un conto bancario
irlandese, non poteva ritirare i soldi in Irlanda e metterseli in tasca? Troppo
semplice. Se uno non c’arriva... Eppoi, non è affatto detto che un
trasferimento bancario da una banca irlandese ad una tedesca sia gratuito o
costi meno. Non lo sa. Non si è informato. Si è creato la fissazione che paga
solo via banca. O magari, nella logica della truffa, si dice che per poter poi
dimostrare che ha pagato è meglio un trasferimento da banca a banca. In realtà,
visto che gli faccio ricevute, ai fini dei soldi non fa differenza. S’è creato
la fissazione. Come in tutte le altre cose, non sa, ma deve affermare le sue
fisime. La cauzione sono 600. Io ho pagato 1'200. Il fitto 300 + 10 di spese
comuni, del tipo di saponi lavatrice e piatti, carta igienica, etc. Sono 10
salvo conguaglio. In genere, in media, in qualche mese si spende meno di 10 a
testa a mese. Appunto, non intendo guadagnarci. Anzi quando andò via Bacé, di
spese comuni, 15 di chiave porta [ne avevo ricevuta solo una dall’agenzia] e
scolapiatti inclusi e divisi per due, c’erano più di 40 euro. Avevo
approssimato a 40, per cui ne avevo trattenute 20 della parte di Bacé. Mi aveva
dato 50 in più, rispetto ai 300 al mese, all’inizio. Gli avevo restituito 30 +
i 600 di cauzione. Mi aveva dato le chiavi. Eravamo andati in banca e gli avevo
dato 630. Mi metto a fregare il prossimo e pure per pochi euro?! Figuriamoci...
Una condivisione d’alloggio fatta per ridurre le spese, non è un business per
averne un profitto. Anche uno ci rimettesse qualcosa, ci ha sempre guadagnato
per le minori spese sostenute di fitto. Non è un commercio dove uno compra a
100 e deve vendere a qualcosa di più, od anche a molto in più, per non
rimetterci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">KlaudioSciakka arriva qui il 29/09. Gli ripeto le condizioni. Dice che va
tutto bene. Per cui resta qui. I bagagli li ha in aeroporto dove va a prenderli
il giorno dopo. Va due volte perché si dimentica qui la chiave di dove ha il
bagaglio. Il 29/09 sera è stanco, dice, per fare il trasferimento bancario col
mio computer. Il giorno dopo non riesce a farlo. Appunto, si crea le fissazioni
ma poi non sa o non può fare le cose. A quel punto deve ricorrere al bancomat.
Anche lì ha fissazioni. Dice che può ritirare fino a 500 al giorno ma che non
gli piace per cui ritira meno. Fisime che si crea... su tutto! Alla fine, mi dà
300 l’1/10, 300 il 3/09 e 310 il 4/10. Lascio perdere il 29 e 30 settembre,
sempre che resti almeno un mese. Ma vedo subito che non ci siamo. Gli dico.
Corregge qualcosa, solo qualcosina, ma si vede che gli pesa. Gli pesa ed
aggiunge subito altri disastri. Non riesce proprio a non fare lo sporcaccione e
lo zoticone. Per cui, tanto perché abbia una traccia scritto-formale, oltre a
quello che gli dico a voce, gli mando una email, prima ancora che abbia pagato
tutto, dicendogli che l’annuncio era chiaro, che, se ha bisogno dei servizi
pulizie e babysitter, è meglio che si trovi quanto prima un altro posto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non cambia nulla. Io gli dico, gli faccio notare, usando tatto estremo per
evitare che si offenda, ma proprio non ce la fa. Anzi, a comincia peggiorare
tutto. Chessò, se invece che lasciare briciole e sporco sulla tovaglia, poi
sotto la tovaglia quando gli dico di scostarla, passa quella specie di
spugne-straccetti per pulire [no, prima usava l’asciugamano sporco della
cucina, dopo che gli avevo detto di non lasciare tutto sporco dove aveva
mangiato] che fa?! Quelle che era sul tavolo lo fa finire sul pavimento. ...Non
è proprio capace! Ogni cosa la fa alla cazzo. Per far finta di correggere una
cosa, fa altri danni. Per pulire, e neppure bene, un tavolo fa finire tutto sul
pavimento dove poi si guarda bene dal pulire. E con le ciabatte si trascina lo
sporco dappertutto. E non pulisce poi nulla.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per l’Anmledung al comune, che serve per lavorare per tutto in Germania, si
deve prendere l’appuntamento anche un paio di mesi prima che ci sia un buco
libero. Lo prendo. Ed intano gli dico, dato che ha urgenza, che c’è anche chi
cerca di ottenerlo o comprarlo o fb, o che c’è anche chi va negli uffici e
glielo fanno subito, magari dopo avere tentato qualche giorno. Insomma, gli
dico onestamente tutte le possibilità, che spesso ogni impiegato ed ogni
ufficio, qualunque siano le regole formale, fa poi come crede. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Già dopo pochi giorni, pure prima, sono proprio stufo. Non ho voglia di
stare dietro ad un povero sporcaccione, deficiente e delirante. Non ho tempo.
Devo concentrarmi su altre cose. Stare dietro a lui non vale i circa dieci euro
al giorno che incasso. Sono così stufo che il 2/10 disdico l’appuntamento al
comune, gli ridico che non ho voglia né di fargli lo sguattero né il
babysitter, che dunque l’appuntamento al comune se lo prenda lui perché sono
proprio stufo dell’andazzo, che ho da fare, non da stare dietro a lui, ché
tanto per quando avrà l’appuntamento al comune non sarà più qui. Parlando, poi,
gli ridico che ci sono le regole che gli uffici statuiscono ma che poi può
anche essere che riesca a fare l’Anmeldung al comune anche solo andando lì, che
deve solo provare direttamente. Una cosa è quel che si legge, o l’esperienza
diretta di altri. Ma che alla fin fine, solo andando direttamente si può vedere
quel si riesce a fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 3 ottobre fa la sua prima lavatrice, separata perché dice che non può
mescolare cose sue con quelle altrui (un’altra fissazione). Ovviamente non
getta nella lavatrice neppure gli stracci da cucina che lui in pratica usa per
passarli nel pentolame ancora sporco e per far finta di pulire fornelli ed
altro. Non è capace ad usare spugnette e cose simili lavabili. Usa stracci.
Così faceva a casa ed altrove. Usa stracci che poi restano belli sozzi e che
sono sono tecniche di occultamento dello sporco, che è la sua metodologia in
materia, occultare invece di lavare e pulire. ...E gli fa schifo mescolarli
alle cose sue, in lavatrice!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Fatta la lavatrice [senza centrifuga, un’altra fissazione!, per cui poi
sgocciola dappertutto], non sa dove stendere i panni. Tutti usano senza
problemi il radiatore e la spalla della sedia. Qualcuno pure il letto. Si
asciuga tutto in poche ore. Ma lui è speciale. Dice che gli occorre uno
stendipanni. Gli dico di non provare neppure anche solo a comprarselo con soldi
suoi, perché lo spazio e limitato e poi, con uno come lui che ha bisogno della
servitù, finisce che lo stendipanni con le sue cose resta ad ingombrare o il
balcone o l’interno della stanza. Così è spaziosa. Con lo stendipanni diviene
piccola ed ingombrata. Non ci riesce. Non è capace. Alla fine lo fa, ma si vede
che soffre. Eppure il termosifone, od anche sedia e letto, permettono di
asciugare tutto davvero in poche ore. Ma lui non ha fatto la centrifuga. Dice
che non può farla perché le sue cose sono speciali, si stropicciano.
Fissazioni! Sgocciola dappertutto e troverò poi il lurido attorno al suo letto
quando se ne sarà andato. Lo sgocciolio si mescola allo sporco che lui spande
dappertutto. Si asciuga, col passare delle ore, ma resta lo sporco e lui non
può certo passare lo straccio. Dopo avere asciugato le cose sue sul termosifone
deve stirare, stirare col ferro da stiro, stirare i jeans. Davvero non ci sta
colla testa. È solo pieno di fissazioni. Ah, alcune cose le aveva messe ad
asciugare dentro l’armadio e pure attaccate alle mie cose ovviamente asciutte.
Stendendo ed usando l’armadio con la barra per appendere abiti, riesce a
romperla. Bacé l’aveva rotta e riparata. Lui non riesce. La rirompe, ma non sa
riparla. Ora finalmente, senza deficienti per casa, la ho riparata io in modo
stabile. Sono di quelle barre coi due cosini, uno per lato. Da un lato si era
rotto e Bacé aveva supplito con uno dei pirolini che servono a reggere il piano
del mobile, che aveva usato per fermare la barra da un lato. Stava tutta
inclinata ma più o meno reggeva. Io mi sono procurato un altro di quei pirolini
metallici e lo ho ficcato, col fuoco [scaldato, più che scaldato, sul fornello
elettrico e poi ficcato nel coso di plastica con delle pinze, sì che il
pirolino metallico ha ora sostituito i due di plastica che avevano ceduto e
dunque non v’erano più - i pirolini di plastica servono a fissare i cosi
reggitubo ai lati del mobile dove vi è, per ogni lato, come una linea o staffa
verticale bucherellata per quest’uso], dentro al coso di plastica [che dunque
ora ho ricollocato nel mobile dove per il momento regge] che regge la barra cui
si appendono i vestiti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dunque il KlaudioSciakka non sa neppure arrangiarsi a stendersi i panni ad
asciugare. Infatti, prima che gli dicessi, li aveva lasciati in lavatrice e mi
aveva inviato una email per chiedermi che dovesse mai fare. Poi, quando gli
avevo detto di stenderli sul termosifone e sulla sedia che usa lui, alcuni li
aveva messi lì ed altri appesi nel mobile, come già aveva fatto il milanese che
dopo 15 giorni era poi andato via. Non sanno fare le cose. Se uno vuole
appendere dei panni ad una qualche barra, con la gruccia, ecco che c’è semmai
la barra che regge la tenda della vasca. Non c’arrivano. Neppure il
KlaudioSciakka che aveva a pretesa di capire le situazioni e che era convinto
di avere delle spiegazioni razionali, in realtà solo spiegazioni del cazzo ed
errate, per tutto ed in tempo reale, c’arrivava. Troppo difficile usare quello
che si ha, tanto più che, essendo una casa calda, tutto si asciuga in fretta.
...Beh, se si usa la centrifuga. Se uno tira fuori i panni sgocciolanti e
sgocciola pure dappertutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ha riempito di merda ovunque sia passato, perfino nei punti in apparenza
più impossibili. Non era capace di fare nulla. Neppure ci provava. Se tentava
faceva altri danni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’immondizia invece che buttarla nel sacco dell’immondizia riusciva a
collocarla fuori di esso. Sì, fuori! Lo sapete quando un sacco dell’immondizia
grande lo si colloca a terra, ben sotto il suo naso, perché non era capace di
raggiungerlo dietro alla porta dove stava di solito, lo si ripiega su se stesso
per far sì che in qualche modo resti chiuso e non escano dunque possibili
odori? Ecco lui non riusciva ad aprilo per gettare l’immondizia dentro di esso,
ma la gettava sopra di esso, ...sullo stesso chiuso! Invece il sacchetto
piccolo, pur non piccolissimo, lo avevo messo nel secchio, un secchio di
dimensioni ridotte, dunque da usare per cose piccole e secche, dato che per il
resto vi era quello grande. Questo sacchetto più piccolo lo avevo messo nel
secchio ma coi bordi che ben uscivano da esso e raggiungevano perfino terra, sì
che le cose buttate in esso si collocassero bene nel sacchetto senza sporcare
il secchio stesso od altro. Ecco, lui era riuscito a ripiegare questo sacchetto
ben dentro il secchio e poi, come già faceva col grande, a gettare immondizia
deperibile sopra di esso, sì da sporcare non solo l’esterno del sacchetto ma pure
il secchio prima ben protetto dal sacchetto. Ora, dopo il suo passaggio
sporcaccione e devastante, anche nel secchio vi era il sacchetto semivuoto e,
sopra ed attorno ad esso, l’immondizia, immondizia deperibile, non secca né
pulita. Naturalmente non si curava di pulire minimamente quest’immondizia che
spargeva in giro, né i sacchetti, né di ritirali [a parte che non erano pieni
ma semivuoti dato che lui gettava l’immondizia fuori di essi], né di pulire
dove insozzava sul pavimento, né né dentro né fuori dal secchio. Quando glielo
ho detto, ché visibilmente c’era il sacchetto grosso con tutta l’immondizia
sopra di esso anziché dentro ed il secchio piccolo con sacchetto che lui aveva
ripiegato dentro di esso e poi vi aveva gettato immondizia deperibile sopra e
che, dunque doveva pulire il disastro che aveva combinato, oltre che
correggersi, e dunque farlo, più rimediare a tutto quel disastro davvero da
fuori di testa, non ha fatto nulla. Ha lasciato tutto lì in bella vista. A quel
punto, o se n’andava o se n’andava, come è poi avvenuto presente la polizia... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non sapeva fare nulla e non faceva nulla, disastri ed insozzare a parte.
...Ed urlare furioso e ruttare da gorilla. Però cucinava. Cucinava perché era
convinto di esser un grande cuoco, uno che aveva fatto le scuole come si diceva
e diceva. È quello il problema della scuola estesa, dilatata, e che non insegna
nulla o quasi. Senza scuole, uno magari imparerebbe le cose. Invece, con le
scuole, uno non solo non impara nulla, ma ha poi la presunzione di sapere
perché è andato a scuola. A volte, lo diceva pure qualche accademico, decenni
fa. Non so adesso. Diceva che con le cosiddette 150 ore [ci sono ancora?], in
pratica corsetti per operai, od anche coi corsi formali e completi, di chi
otteneva poi lauree per esempio in discipline economiche, le persone non
sapevano nulla o proprio poco poco ma, avendo frequentato dei corsi, o
completato dei programmi di studio, erano poi convinti di sapere tutto. Senza
studi sarebbero restati ignoranti ma senza la convinzione di sapere. Invece,
con una qualche infarinatura, od avendo orecchiato delle cose, erano egualmente
ignoranti ma con la convinzione di avere compreso tutto. Vi è anche il
meccanismo delle aspettative, per cui si creano delle aspettative che poi si
rivelano solo fumo. Ciò provoca delusioni e sbandamenti, frustrazioni anche di
massa. Succede quando sistemi formativi non formano per delle professioni ma
distribuiscono solo titoli, e pure che senza chi li ottiene abbia una visione
realistica del mercato del lavoro. A quel punto, le aziende sono senza parte
delle qualificazioni necessiterebbero mentre chi ha titoli non trova lavori
perché vorrebbe chissà cosa, senza avere le spinte di cui necessiterebbe. Essì,
perché chi abbia già delle carriere assicurate è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>indifferente che sappia o non sappia fare.
Mentre chi ha solo aspettative ma senza o sapersi far largo a gomitate o senza
nessuno, la famiglia magari, che lo spinga, resta parcheggiato tra supplenze e
concorsi pubblici, ...concorsi pubblici per lavori inutili. V’è anche chi
avanzi per suoi altissimi meriti, ma ciò non vale per la massa che esca dai
processi supposti formativi. Va notato che vi sono magari anche esami
(universitari ed altri) difficilissimi e con valanghe di libri da memorizzare.
Ma a ciò non è detto corrisponda qualcosa di qualche utilità sul mercato del
lavoro e delle professioni. V’è anche un altro problema, con la proliferazione
delle scuole e dei corsi. Si devono riempire le caselle degli insegnanti. Dato
che alla fine qualcuno va assunto per divenire titolare di vari corsi, si
assume chi si assume. Ah, sulla carta va tutto bene. Vi sono percorsi
formativi, corsi, materie, e titolari delle varie cattedre. Anche gli studenti,
che studino o meno, vanno promossi perché sennò una scuola si crea una
‘cattiva’ fama, gli studenti la evitano, e pure gli insegnanti della stessa
restano senza lavoro. Ma quello che poi venga prodotto, come risultato finale,
è tutt’altra cosa. Distribuisci pezzi di carta cui non corrispondono conoscenze
né capacità reali. Però v’è spesso la prosopopea di chi, convinto di sapere
tutto, abbia poi aspirazioni del tutto irrealistiche quando si collochi sul
mercato del lavoro e delle professioni.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il KlaudioSciakka cucinava... Aveva fatto le scuole, lui! ...Cucinava patate.
Le bolliva, a volte con altri vegetali, e riusciva ad insozzare tutto attorno e
per terra anche solo a bollire patate e vegetali. Sì, credeva di esser un
grande cuoco perché bolliva le patate, ma non sapeva bollire neppure quelle.
Invece che collocarle in una pentola, c’era, delle dimensioni del fornello e
che avrebbe potuto coprire, così sia consumando meno energia che risparmiando
di lavoro e sozzume sparso attorno, usava un pentolino piccolo, più piccolo del
fornello e basso, dunque non copribile se pieno e col fornello elettrico al
massimo. Ribolliva e schizzava tutto, sia attorno sui fornelli e sul mobile,
che per terra. Ovviamente, non puliva, se non, a volte, parzialmente, passando
collo straccio già sozzo dalla prima volta che lo aveva usato per ‘pulire’
pentolame da lui insozzato. ‘Puliva’, con esso, spargendo lo sporco altrove.
Ah, lo aveva usato per pulire nientemeno che la padella aveva usato per
friggere. Dato era troppo sforzo, per lui, lavare e sciacquare una padella unta
in cui aveva fritto con l’olio, ecco che aveva dato ad essa una sciacquata
sommaria con l’acqua, e poi vi aveva passato lo straccio. Per lui bastava che
le cose, non tutte, in qual caso la padella, sembrassero più o meno pulite. Poi
le collocava a contatto con cose pulite (pulite se le avevo lavate e pulite
io!) che ovviamente, a quel modo, si sporcavano. Era la ‘logica’ di
KlaudioSciakka del nascondere [quando lo nascondeva! ...lo lasciava pure sparso
in giro!] lo sporco invece che rimuoverlo pulendo. Il tempo che occorre è lo
stesso. La differenza è tra il saper far le cose ed il non saperle, né volerle,
fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Una volta che gli feci notare che aveva sparso lo sozzume dappertutto, sui
vari fornelli, bollendo le cose alla cazzo col fornello al massimo, si offese e
tentò di dire che erano residui di uova mie... No, no, e glielo feci vedere,
erano le bucce dei chicchi delle sue pannocchie che, nella bollitura eruttante,
erano schizzate dappertutto e lui poi non aveva rimosso lo sporco aveva sparso.
Avrà passato, se lo aveva passato, lo straccio sporco a spandere. Per cui, già
sparsi frammenti vari colla bollitura alla cazzo, li aveva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sparsi ulteriormente colla pulitura alla
cazzo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dunque, bolliva le patate. Un vegano<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>e “grande cuoco” che mangia poi?! Mangia patate lesse! Bollitele doveva
sbucciarle. Io non ne ho bisogno. Ma lui era un aristocratico, o tale si
credeva. Per cui, poi, delicato, le patate doveva spellarle. Per rimuovere la
buccia ormai bollita, e che si sarebbe potuta mangiare senza problemi, spargeva
bucce dappertutto. Non era capace di pulire dove le aveva sparse, o non del
tutto. Io le trovavo poi attaccate al tagliere (anche quello faceva finta di
pulirlo ed era sempre sporco di quello vi aveva tagliato, pur collocato da lui
tra le cose pulite che dunque sporcava) od in mezzo ai piatti puliti dello
scolapiatti affianco al bacino del lavello. Prima che lui arrivasse era tutto
pulito. Poi era tutto lurido, dopo appena 11/12 giorni. ...Già dopo un paio di
giorni che lui era qui, aveva già immerdato tutto. Neppure le mani era capace a
lavarsele. Cucinava. Sporcava. E pure le mani se le teneva sporche. Magari
passava pure quelle, ma neppure troppo, nello straccio lurido che usava come
pseudo-pulitore universale. Colle mani pieni di merda, anche se magari lui, merdoso,
credeva di avere pulite, toccava poi le cose più varie. Le tende rosso scuro,
in tela pesante, della camera non riusciva a chiuderle. Era semplicissimo. Ma
lui non riusciva a tirarle propriamente. Era troppo difficile per lui. Però
tirava sempre la parte di tenda in prossimità del suo letto, dato che dietro ad
essa si vestiva, per cui usava la tenda per nascondere le proprie ‘grazie’.
Beh, quando uno è maniaco, non c’è limite... Ecco, dove lui toccava la tenda,
con le mani sozze, per tirala, si era ricoperto, in pochi giorni, di decine di
chiazze sul biancastro [le tende sono scure] di visibile sporco. Per cui tirava
la parte di tenda che usava, e per farlo adoperava le mani sporche! Cucinava e
poi non sapeva pulire né quello che aveva usato né le proprie mani! Anche dove
mangiava tre volte al giorno, sul tavolo della camera da letto e soggiorno,
insozzava la tovaglia. Poi, dopo che gli avevo detto di spostarla, dato che
continuava a rovesciare cibo e liquidi su di essa, insozzava il tavolo e lo ha
pure variamente rigato dato che strusciava e sbatteva in continuazione su di
esso piatti e tazze di coccio. Dopo che gli avevo detto che non era troppo
difficile passare quei panni a sugna umida, lo faceva, ma non sempre. Anche
quando lo faceva, o lasciava egualmente sporco sul tavolo e, comunque, quello
che rimuoveva dal tavolo, lo gettava per terra dove, in pochi giorni, sia dove
mangiava, che in cucina, che dappertutto, si era ricoperto di uno strato delle
cibarie di cui aveva ricoperto il pavimento e che, con le ciabatte, spandeva
dappertutto. Sul pavimento dell’area dove mangiava, tre volte al giorno, al
tavolo, in camera, si era ricoperto sia dello sozzume delle proprie ciabatte
con cui si trasportava in giro per tutto l’appartamento lo sozzume di cui riempiva
la cucina, sia di quello che spazzava dal tavolo dopo aver passato lo
straccetto quando lo passava, sia di ancor più visibili macchie solide sul
pavimento, evidentemente di cibarie che aveva schizzato mentre mangiava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dove ha appoggiato le proprie cose e cibarie in cucina ha lasciato sozzume,
bucce e terriccio dappertutto. C’erano delle scatole libere, sopra i mobili,
che gli avevo detto avrebbe potuto usare senza problemi. Ma lui non poteva
certo mettere cipolle e patate dentro di esse. Le ha invece appoggiate lì,
dentro uno scaffale, sul piano dello stesso, e poi, ovviamente, lasciato tutto
lo sporco ed i frammenti, bucce e terriccio da essi prodotte. Il tutto
mescolato a sacchetti puliti che erano già lì e per lui era troppo difficile
collocarli altrove pur necessitando lui di quello spazio. Idem, in frigo, dove
metteva i propri ortaggi senza protezioni, anche solo un piatto, ma lui era
troppo difficile, per non sporcare dove li aveva collocati. Li appoggiava lì.
Né poi puliva. Era abituato a vivere nella merda, per cui ricoprire tutto di
merda che non rimuoveva faceva parte della sua natura di sporcaccione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nel lavello ed area, prima pulitissimi, disseminava di sozzume che poi
nascondeva dietro e sotto a spugnette e stracci che appoggiava sopra o davanti.
Troppo difficile pulire. Di quelli mettono lo sozzume sotto il tappeto, sotto
il letto, negli angoli. Una volta che ha fatto finta di pulire sotto il suo
letto, più che altro sbatteva le parti solide della scopa sul pavimento,
rigando lo stesso, ma senza rimuovere nulla. È la parte ‘molle’ della scopa che
pulisce, non battere di costa sul pavimento. Troppo difficile, impossibile, per
lui! I ‘geni’ vanno sempre di corsa, un modo per dire che non sanno far nulla.
Altre volte faceva finta di scopare e poi accumulava in angoli il poco aveva
rimosso, o restata attaccato alla scopa che si guardava bene dal pulire per cui
poi ricadeva. Quello che sembrava avere scopato nella sua area, lo si ritrovava
in altri punti della casa. Non riusciva a buttare la polvere o nel gabinetto o
nei sacchi dell’immondizia che non riusciva ad usare propriamente. Anche questi
ultimi, faceva finta di usarli.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, non riusciva neppure a lavare completamente stoviglie, piatti, pentole,
tagliere,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tazze e bicchieri che usava.
Tutto ciò che aveva lavato lui conservava sempre frammenti di cibarie. Non ci
riusciva. Beh, tazze e bicchieri li accumulava, sporchi, pure con bustine del
tè, affianco al suo letto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando mangiava ruttava rumorosamente, combinando ciò con urla non-liberatore,
infatti non lo liberavano di nulla, dato che restava agitatissimo. Dei rutti
urlati animaleschi e davvero volgari! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Camminava con passo scimmiesco e sbattendo le ciabatte solide sul pavimento
anche nel cuore della notte. Beh, sbatteva tutto. Quando era in cucina sbatteva
in continuazione gli sportelli e tutto il resto. La notte accendeva in
continuazione la luce e gli cadevano in continuazione sue cose, rigide e dunque
rumorose, sul pavimento. Gli ho ripetutamente detto che sotto c’erano ospiti, o
forse gli stessi proprietari, da prima che arrivassi io. Inutile. Non era
capace a non sbattere ed a non rovesciare rumorosamente sue cose sul pavimento
ed altrove, sia di giorno che di notte. Se qualcuno si fosse lamentato, od
anche se ne fosse avuto a male senza dirlo ad altri, la brutta figura la facevo
io!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il bagno lo inondava, quando faceva la doccia. Gli avevo fatto vedere che
col flusso dell’acqua più moderato avrebbe avuto un continuum di acqua calda,
mentre con l’acqua al massimo passava dal troppo bollente al freddo. Gli avevo
pure spiegato che se l’acqua andava contro al muro poi da questo andava sul
pavimento. Tale era la conformazione strutturale. Del resto, per lavarsi,
l’acqua deve scorrere sulla propria pelle, senza bisogno di schizzare dappertutto.
Io vi riuscivo. Lui no. Lui doveva schizzare dappertutto dunque inondando per
terra. Da terra, l’acqua passava poi fuori dal bagno dove il pavimento in legno
del corridoietto si stava arricciando. Se si rompeva, camminando, erano poi
fior di quattrini, che alla fine lui non avrebbe pagato. Si dovesse rompere, lo
devo pagare io. In bagno, ovviamente, insozzava tutto. Pisciava fuori. Lasciava
sporco il lavandino. Vasca e tenda non le ha mai pulite. Beh, gli facevano
schifo le spugnette e simili. In cucina aveva tentato di metterle tutte via
sotto al lavello. Tanto lui non puliva. Lasciava tutto sporco. Poi passava lo
straccio-asciugamano universale, sempre il solito, con coi ‘puliva’ dalla
padella unta a tutto il resto. Per cui, in bagno, allo sporco che lasciava
anche sul pavimento, si aggiungeva che sia il tappetino che per terra era tutto
bagnato, pure per ore, e puzzava, dopo che era passato lui. Dopo che glielo
dissi si era inventato di metter per terra un asciugamano quando faceva la
doccia. In realtà, l’acqua e lo sporco restavano. A ciò si era aggiunto
l’asciugamano. Prima lo aveva lasciato appeso dove vi era la tenda della
doccia. Sporco, perché era stato sul pavimento, penzolante dove vi era la tenda
della vasca e della doccia... Poi aveva preso a metterlo penzolante dal
bancone, sulla sponda, per cui si sporcava dello sporco del muro, oltre al
fatto che, in un edificio commerciale (dato che in gran parte erano
appartamenti affittati a giornata da una grande immobiliare), far penzolare un
asciugamano sulla strada... Neppure negli edifici dei turchi. Poi qualcuno
avesse trovato da ridire, tanto la figura del buzzurro l’avrei fatta io! Non ci
stava colla testa. Non sapeva fare nulla. Neppure sapeva inventarsi soluzioni
sensate. Era però convinto, come già detto, di capire subito le situazioni e le
ragioni di ogni cosa. ...E non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sapeva
neppure non inondare il bagno dove ci si lavava con una doccia a telefono che
si doveva tenere in mano, dato che l’anello per agganciarla era rotta! Per cui,
il flusso dell’acqua lo si controllava al 100%. E lui, con la tenda tirata, se
la tirava veramente, inondava il pavimento! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Teneva tutto sempre tutto aperto, anche con basse temperature e di notte,
perché senza la corrente d’aria diceva che non poteva mangiare e dormire. Anche
la porta della cucina diceva che non la poteva chiudere, dunque la teneva
sempre aperta, diceva di sentirsi soffocare, per cui impuzziva dappertutto,
soprattutto quando il gran cuoco bruciacchiava gli alimenti che preparava.
Stava affianco ai fornelli, mentre preparava i suoi tre pasti quotidiani. E
riusciva pure a bruciacchiare le poche cose che preparava, col puzzo
supplementare che poi restava per giorni. Gli avevo detto di cucinare con la
porta della cucina chiusa e di mangiare in cucina. No, lui non poteva. Uno,
lui, avrebbe bisogno di un appartamento privato nell’attico di un Grand’Hotel.
E lo risolve con un 10 euro al giorno appropriandosi, o cercando di
appropriarsi, d’un appartamento altrui! Ah, spalancava tutto col riscaldamento
che lasciava acceso! Diceva che lui era vegano e che risparmiava energia. Però,
quello che faceva, era l’opposto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dopo la porta dell’ingresso vi era uno svincolo, più che uno svincolo un
piccolissimo vano, di un metro circa, giusto per lasciare le scarpe, e poi una
porta da tenere chiusa. Non riusciva a chiuderla. Il KlaudioSciakka non
riusciva neppure a togliersi le scarpe lì, perché, per mettersele e per
togliersele che faceva? Metteva prima una scarpa e poi l’altra sul bordo del
letto, sulla sponda, come fosse stato un paracarro in mezzo alla strada che uno
usa per allacciarsi le stringe. No, lui usava il bordo del letto! ...Per
appoggiarvi la suola delle scarpe!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In cucina vi era un bollitore, di quelli che si usano per l’acqua per il
caffè o il tè. Lui doveva buttare via l’acqua restata ogni volta che lo usava.
Un’altra sua fisima. Lo riempiva. Sprecava un mucchio di energia per far
raggiungere la bollitura. Poi buttava via l’acqua di troppo. Dopo averlo usato,
ovviamente, non lo riempiva per esempio al livelli di un mezzo litro di acqua.
Anche l’avesse riempito avrebbe poi buttato via l’acqua prima di usarlo, né si
preoccupava che lo usassi pure io. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dopo due giorni che era qui, avrebbe voluto portare una (andata via dalla
casa dello zio che l’aveva picchiata, disse lui, e che diceva di aver
conosciuto in un ristorante cui aveva chiesto un posto) a dormire qui. Lui
disse per un paio di giorni. Ma poi uno che fa, manda via una che è già qui?
Sarebbe restata qui. ...Per lui, ovviamente! Magari sarei dovuto uscire perché
potessero farsi delle scopate tranquilli. O così si immaginava lui, nelle sue
fantasie deliranti. Si diceva: “La faccio venire qui e poi lei me la deve
dare!” Visto che questa lavorava, poteva andare in qualunque ostello, “per un
paio di giorni”. Poi continuava ad insistere che avrebbe voluto portare qui
delle prostitute. “Ho pagato! Porto qui chi voglio!”, diceva lui. In effetti,
sembrava avere un occhio particolare per le prostitute, a quel che raccontava.
Diceva che le riconosceva ovunque, le fissava, loro gli facevano dei cenni, lui
chiedeva i prezzi e loro immancabilmente gli chiedevano sugli 80 euro. Troppo
per lui. In Sicilia, diceva che le trovava sui 50. Andò in qualche discoteca
dove tutti trovano facilmente da farsi una scopata senza pagare nulla. Ma lì
non riuscì a combinare. Lui voleva una prostituta da pagare, magari pure da
picchiare ed insultare, e così sentirsi un grande dominatore,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...perché pagava!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì 9 ottobre 2015, di mattina, fa un salto all’ufficio del comune qui
vicino. Glielo avevo detto io, dopo avergli spiegato mille volte le procedure
ufficiali, che poi ogni ufficio fa quel che vuole, per cui magari l’impossibile
diviene possibile. Gli avevo pure detto che una volta, in certi uffici, uno
andava lì, diceva che abitava in un certo posto, e lo registravano, gli
facevano l’Anmeldung. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Va nell’ufficio del comune qui vicino, dove c’è scritto e strascritto che
non si può andare senza appuntamento e dove non c’è neppure un servizio
portineria, come c’è invece in taluni altri uffici, dove si possa prendere un
appuntamento personalmente. Caso vuole che riesca ad entrare in un ufficio
anche senza appuntamento, gli impiegati non lo sbattano fuori come talvolta
succede, anzi lo ascoltino e gli facciano subito l’Anmeldung. Quando torna a a
casa è tra l’esalato ed il furioso. Chiaramente fuori di senno, beh lo era
sempre, mi fa vedere il certificato di Anmeldung, me lo butta lì, e comincia ad
urlare che io sono una chiavica, che non capisco nulla, che non servo a nulla,
perché lui è bastato andasse al comune e gli hanno fatto l’Anmledung subito
senza appuntamento e pure senza moduli. Va avanti per una mezz’ora ad urlare.
Urla contro tutto e tutti. Compresi sbraiti antisemiti che Hitler avrebbe
dovuto sterminare tutti gli ebrei della terra. Ah, sì, aveva udito dei miei
files in ebraico, che a volte ascoltavo. Per cui, alle sue urla ed imprecazioni
solite aggiunge pure quello. Io mi spancio dal ridere. Deve averla presa male,
peggio del solito, perché insozza ancora di più e si comporta, su tutto, in
modo ancora più arrogante, come se ci fosse solo lui e lui fosse il padrone
assoluto. Prende pure il coltello più tagliente della cucina, quello che si usa
per esempio per tagliare e tagliuzzare verdure e pure altro, mi viene vicino, dice
che mi sgozza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Si mette poi al tavolo
col coltello affianco mentre, continuando ad urlare che mi ammazza, guarda un
modulo di documenti da preparare che gli ha dato un ristorante per poter farlo
iniziare a lavorare. Continua ad urlare che mi sgozza e che, se non mi sgozza
subito, ritorna quando non abiterà più qui, entrerà con una copia della chiave
che si sarà fatto, e mi sgozzerà allora. Per nulla intimorito, prendo la
macchina fotografica per fotografarlo col coltello in mano e sul tavolo mentre legge
il suo foglio con la lista dei documenti per lavorare. Appena vede che sto
fotografandolo, nasconde il coltello. Poi, scemo, lo butta a terra. Per cui lo
posso fotografare col coltello vicino ai suoi piedi. Poi metto le foto online e
glielo dico. Lo avesse invece tenuto nascosto, non avrei potuto. Per uno che
capisce al volo ed esattamente le situazioni, come il KlaudioSciakka crede di
saper fare... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appunto, non capisce le situazioni. Anche il giorno dopo, quando poi chiamo
la polizia perché non mi dà le chiavi che gli chiedo pacatamente ed una sola
volta. Ah, diceva sempre, in continuazione, che lui aveva capito tutto, che
capisce tutto, che afferra al volo tutto. Una volta gli feci notare che, se
lavorava in ristoranti... Si deve essere offeso. Anzi, si mise pure ad urlare,
in una delle sue esplosioni, che ero un pazzo perché alla mia età pretendevo di
apprendere la programmazione e matematiche superiori. Così aveva creduto lui,
perché forse aveva intravisto delle cose che stavo facendo e dei video che
stavo visionando ed ascoltando al computer. Non ebbi voglia di dirgli che
conoscevo quelle cose da una trentina<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>d’anni. È che sono campi vasti ed in espansione. Non sono cose che uno
sappia una volta per tutte. Quando uno ignora, ignora davvero tutto, ignorante
o sapientissimo che si ritenga, inutile imbarcarsi in discussioni, od in
battute-battibecchi sulle conoscenze e su quello uno studi o continui a
studiare e frequentare, con un ignorante e pure visibilmente fuori di testa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Siccome si riteneva astutissimo, intelligentissimo, sapientissimo e di
quelli che afferrano al volo l’essenza delle cose, in pratica un super-manager
ammesso che esistano e come dovrebbero davvero essere se esistessero, il
KlaudioSciakka continuava ad insistere che lui voleva divenire capo del governo
o dittatore unico. Diceva che bastava spendere più soldi pubblici e fare tutti
dipendenti pubblici, poi dislocare personale qui e personale là, e si poteva
facilmente risolvere qualunque problema. Sosteneva che bastava lui si presentasse
sulle piazze e dicesse che lui sapeva risolvere tutto, e tutti lo avrebbero
spinto su, fino a farlo divenire capo unico. Diceva di ammirare Mussolini
[ignorantissimo non sapeva che l’unico ‘Mussolini’ esistito era quello del Re,
che lo fece caricare su una ambulanza, per simboleggiare che aveva usato un
fuori di testa, quando non serviva più] e pure Hitler [ignorante non poteva
sapere che era stato un’invenzione delle oligarchie militariste inglesi, e pure
di quelle tedesche dei settori-guerra, per un nuovo grande macello per
distruggere la Germana guadagnandoci], e che tutti gli ebrei avrebbero dovuto
essere stati da tempo integralmente sterminati. Appunto, aveva sentito che
ascoltavo cose in ebraico... Beh, che non ci stesse colla testa su queste cose
non era alla fin fine drammatico. Molti, anche politicanti, non capiscono le
basi delle questioni di Stato, né storiche. Lui poi, neppure guardava né
leggeva la notizie, o supposte tali, in TV od online! Per cui, più che pensare
a ‘grande’ questioni, pensava solo come affermare le propria megalomania ed
altre sue patologie. Come molti che vorrebbero pensare ai problemi del mondo, o
simulare di farlo, non sapeva neppure passare uno straccio umido dove aveva
appena tagliato un panino o mangiato. Beh, anche chi non pensa a ‘grandi’
questioni può essere un gran sozzone. Anche un genio può essere un perfetto
sporcaccione. Non è questione di tempo, perché non è che poi occorra passarci
le giornate, e neppure ore, ad evitare di insozzare ed a dare una rapida pulita
a quello si usi. È una banale questione di saper inserire il cervello e di non
avere la patologia dell’essere-servito, o la patologia di sentirsi grandi a
lasciare tutto sozzo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, un giorno mi chiese che ne pensassi di quei suoi deliri di voler divenire
il prossimo Mussolini, o capo del governo, o cose del genere. Provai a dirgli
che la lettera che aveva mandato a Renzi la aveva letta qualcuno del
sotto-staff, che ne aveva fatto un suntino e passata a qualcuno superiore, in
gerarchia, che aveva ordinato di archiviarla. Gli dissi che di lettere ne
ricevono a centinaia o migliaia, ogni giorno, che non le leggono i destinatari,
e che neppure avrebbe senso le leggessero. Quanto alla sua intenzione di
candidarsi a capo del governo, tentai di dirgli che non è che uno vada in mezzo
alla strada e dica: “Eccomi!”. Ci sono sempre poteri che ti scelgono, che si
vedano o che non si vedano. Uno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che esca
dal nulla non ha alcuna possibilità, a meno che per qualche caso del destino
sia notato, ma non mi sembrava che nel caso specifico ci fosse mai qualche
ragione né possibilità. Aggiunsi pure che uno, dall’esterno, si crede un capo
del governo, od un ministro, od un Presidente, abbiano poteri che in realtà non
hanno, che il potere non è da nessuna parte. Non è come si credono quelli che
non sanno le cose, cioè la gente comune. Si deve essere offeso. Era il tipo che
passava ore ed ore a rimuginare in modo ossessivo su tutto. Appunto, il tipo
che si offende appena si senta anche solo minimamente contrariato o non assecondato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Rimuginava. Rimuginava. Si diceva che lui aveva capito tutto, per cui
voleva divenire capo del governo o dittatore unico. Diceva che bastava spendere
più soldi pubblici e, fatto tutti dipendenti pubblici e dislocando personale
qui e personale là, si poteva facilmente risolvere qualunque problema. Si
vedeva dare ordini e dunque ad affermare sé stesso. Sosteneva che bastava lui
si presentasse sulle piazze e detto che lui sapeva risolvere tutto, e tutti lo
avrebbero acclamato e spinto su, fino a divenire capo unico. Ma, certo, perché
era lui e lui era nato per grandi cose, cioè per essere riconosciuto ed
obbedito da tutti. Si vedeva già in TV e su tutti i media. Diceva di ammirare
Mussolini [ignorantissimo non sapeva che l’unico ‘Mussolini’ esistito era
quello del Re, che poteva far disperdere la cosiddetta Marcia su Roma in
qualunque momento, ma invece gli fece poi comodo, in coordinamento con la
Corona Britannica che gestiva l’Italiozia da essa stessa inventata e voluta dal
1860-61, far finta di nulla e sfruttarla, e che fece caricare Benito su una
ambulanza, per simboleggiare che aveva usato uno scemotto liquidabile in
qualunque momento, quando non serviva più]. Ignorante ed esaltato, diceva di
ammirare pure Hitler [ignorante non poteva sapere che era stato un’invenzione
delle oligarchie inglesi, e pure di quelle tedesche dei settori bellici, per un
nuovo grande macello per distruggere la Germana per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sempre e pure traendone grandi profitti]. Ed
aggiungeva che tutti gli ebrei avrebbero dovuto essere stati da tempo
integralmente sterminati. Già, perché chiunque non gli mettesse a disposizione
una casa dove insozzare o spadroneggiare, magari andandosene per lasciargli ii
campo libero, era divenuto, nella sua testa vuota delirante, un ebreo da
sterminare, anzi che non doveva neppure essere mai esistito. Beh, che non ci
stesse colla testa su queste cose non era alla fin fine drammatico. Molti,
anche politicanti, non capiscono le basi delle questioni di Stato, né storiche.
Lui poi, neppure guardava né leggeva la notizie, o supposte tali, in TV od
online! Tanto meno libri. Per cui, più che pensare a ‘grande’ questioni,
pensava ossessivamente, rimuginava, solo come affermare la propria megalomania
ed altre sue patologie. Molti che vorrebbero pensare e provvedere ai problemi
del mondo, o simulare di farlo, non sanno neppure passare uno straccio umido
dove hanno appena tagliato un panino o mangiato. Beh, anche chi non pensa a
‘grandi’ questioni può essere un gran sozzone. Non è questione di tempo, perché
non è che poi occorra passarci le giornate, e neppure ore, ad evitare di
insozzare. È una banale questione di saper inserire il cervello e di saper fare
le cose, senza sentirsene sminuito.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Rimuginava. Rimuginava. Ed intanto pensava al solito ristorante italiano che
lo avrebbe assunto. Alla fin fine, che uno si senta un grande professionista,
sono 8.5 lordi l’ora o poco di più, in Germania. Diceva che era impossibile che
loro cuochi, lui in particolare, potessero essere sostituiti da macchine e
robot, perché, diceva lui, “la sapienza di un cuoco italiano” non può essere
rimpiazzata ma macchine. Luoghi comuni. Cucinare è assemblare e combinare degli
ingredienti. Qualunque macchina o robot lo può fare meglio e con più precisione
di qualunque “grande cuoco”. Basta programmarlo. Addirittura, con
l’intelligenza artificiale ed i meccanismi di autoapprendimento, oltre che
indovinare [con forme di lettura della personalità e del pensiero, dunque della
preferenze] i gusti e desideri del cliente, un robot o sistema automatizzato
potrà fornire un servizio migliore di qualunque cameriere, barista e cuoco. Non
le avete mai viste le cucine di un ristorante? Cuochi che si leccano le dita,
che con le stesse mettono gli alimenti nei piatti dei clienti, cibi troppo
salati o troppo poco, pasta magari restata fredda all’interno perché era
semicotta in frigo e non è stata poi bollita a sufficienza, cibi insapori o coi
sapori sbagliati. Tra igiene, sostanze, sapori ed apparenze, i ristoranti vanno
bene solo per chi vi vada ad occhi chiusi, giusto per il gusto di essere
servito. I cibi sono quel che sono. E nessuno se ne preoccupa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il KlaudioSciakka rimuginava, rimuginava. Intanto, avuto il certificato
dell’Anmeldung se ne era uscito con quella esplosione di insulti e di urla che
mi aveva fatto scumpisciare dal ridere. Poi, si era messo a studiare il foglio
che gli aveva dato il ristorante lo avrebbe assunto, il foglio con la lista dei
documenti. Ah, già mi aveva urlato in varie occasioni che a lui la Rote Karte
non serviva “perché io ho fatto le scuole!” La Rote Karte è un certificato del
piffero, nel senso che paghi, ti fanno assistere ad un video, dichiari che hai
capito tutto, e poi te la danno. È una specie di certificato che conosci le
procedure sanitarie di base per trattare alimenti. In paesi anglofoni, ti danno
il Food Safe Certificate che è una cosa appena più seria perché ti fanno fare
un corsetto di una giornata e poi devi superare un esame, un questionario a
risposte multiple, per dimostrare di aver capito. Il KlaudioSciakka fissava
questo foglio, una banale lista di documenti da presentare al datore di lavoro,
per poter cominciare a lavorare, e rimuginava. La sua attenzione era stata
attratta da quella “Rote Karte”, di cui gli avevo detto, e senza la quale non
si lavora in ristoranti in Germania. Guardava quel “Rote Karte” e rimuginava.
“Ma io ho fatto le scuole!”, “Ma io ho fatto le scuole!”, si ripeteva e
rimuginava. Io già gli avevo detto, per cui non osava chiedere di nuovo. Era
anche inutile che chiedesse a me. Doveva semmai chiedere al datore di lavoro,
per cui rimuginava che lui aveva fatto le scuole, ...ma se quel certificato era
lì nella lista dei documenti essenziali, allora doveva essere vero che senza di
esso non si lavorava, pensava e rimuginava. Ed era ancora più furioso con me.
Era furioso perché glielo avevo detto. Glielo avevo detto e dunque contraddetto
quando lui insisteva che aveva lavorato ovunque senza. ...Ma se in Germania è
obbligatorio! Io glielo avevo solo detto, in fondo. Gli avevo pure detto di
altri documenti che occorrevano. Ed ora, dopo avermi dato della chiavica perché
lui l’Anmeldung lo aveva poi ottenuto senza appuntamento e senza documentazione
[come già riferito, io glielo avevo detto che c’era anche chi lo aveva avuto
così, al volo!, qualunque fossero le procedure statuite ed usualmente seguite],
si vedeva gli altri documenti, a cominciare dal conto in banca. Già per la Rote
Karte panicava perché non sapeva dove andare. Ci sono poi uffici che se parli
in inglesi ti capiscono e rispondono. Ce ne sono invece altri, tanti altri,
dove devi trattare in tedesco. Non osava chiedermi, ovviamente. Era solo
furioso perché glielo avevo detto in precedenza ed, ora, nella sua mente
paranoica diveniva colpa mia che lui dovesse procurasi un certo numero, una
lista, non poi lunghissima, di documenti vari. L’Anmeldung è la base, come gli
avevo già detto. Gli avevo pure detto del conto in banca e della “Rote Karte”.
Così come gli avevo detto che poi gli altri si fanno anche solo in una mezza
giornata se uno sa organizzarsi. Lui guardava quella lista e panicava. Non
sapeva da dove cominciare. Non sapeva dove andare. Non conosceva i dettagli di
quello di cui poteva avere bisogno per l’uno o l’altro documento. Non è che
potesse chiedere al padrone del ristorante dove lo avrebbe preso a lavorare, né
farseli fare dallo stesso. Doveva iscriversi ad una Cassa Mutua. Gli occorreva
il codice fiscale. Doveva chiedere un codice alla Previdenza Sociale. Guardava
questa lista. Panicava. Non osava chiedermi. Non sapeva a chi chiedere. Era
furioso con me perché gli avevo già accennato che, come un po’ in tutte le
cose, ci sono procedure burocratiche. Nella sua testa vuota e malata era dunque
colpa mia. Per giunta, era venerdì, per quanto ci fosse ancora qualche ora
utile. Il sabato alcuni uffici sono aperti, mezza giornata, se uno si alza
presto. Ma dopo la valanga di urla e di insulti, non osava chiedermi. Non osava
ed era furioso contro di me, come fosse stata colpa mia che ci fossero delle
procedure burocratiche. Io glielo avevo solo detto. Ed ora si trovava tutto sul
foglio datogli dal ristorante. Dopo aver fissato a lungo il foglio, ed avere
rimuginato ossesso, cupo, era infine uscito lasciandosi dietro merda
dappertutto. Ovviamente, da buzzurro che si sentiva oramai padrone del campo,
non aveva neppure salutato né detto alcunché. Beh, aveva già sbraitato troppo
in precedenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La sera, anzi la notte, quando lui non era rientrato, mi ero detto che era
il momento di dare un taglio al tutto, perché, nonostante le mie precise
richieste ‘contrattuali’, le sue rassicurazioni, e dopo il suo menefreghismo
offeso a qualunque cosa gli dicessi nel modo più moderato e delicato possibile,
continuava ad allargarsi invece che capire che non era questo il luogo dove
ricrearsi il suo solito porcile. Non erano questi i patti. Dopo avere terminato
le mie cose al computer, erano oramai le prime ore del mattino, avevo
precauzionalmente preparato una comunicazione a lui, e per conoscenza alla
polizia, dove gli dicevo che doveva andarsene martedì 13/10 mattina entro le
11, che se fosse stato ancora lì a quell’ora avrei cambiato la serratura a sue
spese. Aveva tre giorni. In passato aveva detto che nel caso avessi voluto
andasse via dovevo dirglielo un tre giorni prima. Anche se poi aveva detto con
violenza, urlando, che lui aveva pagato, aveva troppi bagagli, per cui di lì
non se ne andava. Beh, aveva pagato fino a fine mese. Ma poi a fine mese
avrebbe detto che aveva troppi bagagli, che in fondo lui nel porcile aveva
creato si trovava bene, e che semmai me ne dovevo andare via io. Pur
dicendogli, nella comunicazione che avevo preparato, che doveva andarsene il 13
mattina, avevo aggiunto che se avesse continuato con lo sozzume solito, e con
le sue altre pratiche strambe [che potevano disturbare i vicini - poi la
figuraccia la facevo io], se ne sarebbe dovuto andare via subito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato 10/10, rientra alle 5 del mattino. Sbatte di qua. Sbatte di là.
Accende e spegne le luci, quando con l’illuminazione a giorno dall’esterno [ci
sono i lampioni accesi della strada subito fuori le finestre] non è che
occorra, a parte che per bimbi fuori di testa che debbano confermarsi e far
vedere di esistere. In cucina, riempie la lavatrice e la fa partire senza
neppure chiudere la porta della cucina, a parte che sono le 5-6 del mattino e
ci sono i vicini che magari possono esserne disturbati. Ci sono regolamenti
rigidi, in Germania, sia per la notte che per il fine settimana. Beh, fosse
stato di giorno, anche fosse stato di sabato o domenica, sarebbe stato lo
stesso. Ma mettere in funzione la lavatrice alle cinque-sei del mattino e pure
senza chiudere la porta della cucina, era una cosa che solo uno fuori di testa
poteva fare. Vado in cucina a spegnere la lavatrice, ed intanto vedo che i
sacchi dell’immondizia con l’immondizia buttata fuori anziché dentro da lui
sono ancora lì, senza che abbia rimediato allo sozzume che aveva sparso. A quel
punto mando la comunicazione che avevo preparato, che se ne deve andare
martedì. Dopo, quando, pur a letto, dà segni di essere sveglio, gli dico
pacatamente che non è che si metta in funzione la lavatrice nel cuore della
notte e che, in cucina, ha lasciato sozzume dappertutto. Anche altrove. Ma in
cucina, con quei sacchi dell’immondizia dove ha buttato l’immondizia fuori,
fuori da entrambi, anziché dentro, è proprio evidente. Lui, che intanto ha
letto la mia email che se ne deve andare martedì è sull’incacchiato, anzi sul
furioso nero. Non si rende contro. A quello che gli dico brevemente e
pacatamente si mette ad urlare, sono le 6 del mattino: “Polizia!”, “Polizia!”,
“Polizia!”, “Polizia!”. Io pensa che abbia bevuto, od altro. Non insisto. Se
poi qualcuno lo sente e se ne lamenta con l’amministrazione, la figuraccia la
faccio io, non lui. La mattina, dopo poche ore di sonno, si alza, spalanca le finestre,
accende la TV, mangia in camera insozzando tutto come al solito e pure di più,
a parte che il luogo proprio dove mangiare è la cucina, così si evitano gli
odori pesanti nello spazio comune della camera. Vado a vedere in cucina ed i
sacchetti dell’immondizia sono ancora lì belli sozzi al centro del cucinino,
senza che lui abbia fatto nulla. Anzi, lo sozzume è aumentato perché per il suo
primo pasto del giorno, la colazione, come per gli altri, sparge sozzume
dappertutto e si guarda bene dal pulire o dal pulire propriamente. Cosa che ha
fatto, ed ancor di più, quel sabato mattina. Mi vesto e gli chiedo le chiavi,
dicendogli che se ne deve andare subito, tempo di preparare le sue cose. Come
già in precedenza, fa finta che io non ci sia. Non risponde. Come non gli
avessi detto nulla e la cosa non lo riguardasse. Si dice: “Io ho pagato. Faccio
quello che voglio. Di qui non mi manda via nessuno.” Non capisce le situazioni.
Anche uno avesse avuto regolare sub-contratto, c’è sempre la giusta causa. In
caso di conflitto, non è che se ne vada chi sia titolare del contratto
primario. Il fatto che abbia le ricevute di quello che ha pagato come
sub-affittuario, non è che gli dia il diritto di permettersi di insozzare,
rumoreggiare ed insolentire. Se l’insolentire suo mi diverte, l’insozzare suo
non mi fa stare come vorrei. Non ho voglia di essere costretto a pulire io ogni
volta che trovo il suo sozzume dappertutto. Non che sia tutto pulitissimo, ma
se uno lascia tutto in ordine e pulito dove passa, si sta tutti meglio. Lui non
la vede così, nonostante avesse detto che gradiva pulizia ed ordine. Non sono
lì per fargli lo sguattero per circa 10 euro al giorno di fitto. Non è un
albergo. Anch’io pago il mio 50% di fitto. Meglio pagarmelo tutto, a quel
punto. Glielo avevo detto, a scanso di equivoci, quando ho visto che si
allargava troppo-troppissimo, che non sono in ristrettezze per cui sia
obbligato a tenerlo per 10 euro al giorno mentre, contrariamente ai patti, lui
vive stile-porcile. Non ha capito. Quando alle 6 del mattino si era messo ad
urlare “Polizia!” era come dire che tanto lui era inamovibile. Appunto, non
capiva né capisce le situazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Abituato ad essere preso a calci sia in famiglia che fuori, e del tutto
ignorante di tutto, non aveva compreso che se io dico che se ne deve andare
quanto prima, significa che deve cercarsi un’altra sistemazione. Mentre se dico
che deve darmi subito le chiavi e preparare le sue cose, non lo ripeto un’altra
volta. Abituato ad essere preso a calci, pensava che le tutti preferissero la
rissa permanente alle soluzioni rapide e risolutive. Dopo quasi due settimane
che glielo dicevo che non andava proprio per nulla bene quel il suo andazzo... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Di fronte a lui che fa finta di non sentire e non risponde nulla, esco per
chiamare la polizia. Il telefonino/tabletAndroid-senza-sim [senza perché non
l’ho più messa, non perché non si possa] non funziona sebbene vi sia scritto
che il telefonino/tablet funzioni per le telefonate di emergenza. Vado nella
piazza qui vicino, Theodor-Heuss-Platz. Poi torno indietro e cammino fino alla
polizia in Kaiserdamm 1. È sabato. Sono chiusi. O magari l’entrata reale era da
un altro lato. Suono e non risponde nessuno. Ritorno indietro, fino alla piazza
qui vicino, Theodor-Heuss-Platz, dove, alla fine, vedo un telefono di
emergenza. Chiamo. Poi a venire ci mettono un’altra ora o ora e mezzo. Quando
arrivano, dico loro quello che ho già detto al telefono. Che ho chiesto le
chiavi al sub-locatario perché non voglio che resti più qui, e che lui neppure
ha risposto. Che se c’è un conflitto, non è che possa essere io ad andarmene.
Del resto gli restituisco il pagato, cioè la cauzione e la quota non consumata
del fitto mensile, per cui non è che sia una cosa fatta per approfittarmene.
Semplicemente non voglio più che quello resti qui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Entrano nell’appartamento. Lui è nel letto col telefonino. Lurido
dappertutto visto che non è che nel frattempo lui abbia rimediato al luridume
da lui stesso sparso dappertutto. Li vede.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Si stringono la mano, lui col poliziotto e la poliziotta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io faccio vedere i miei documenti e contratto. Lui fa vedere la sua
ricevuta. Dice che lui ha pagato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ma se io dico che se ne deve andare, e che gli restituisco i soldi appena
è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fuori, se ne deve andare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I poliziotti gli confermano che bisogna che se ne vada, dunque che prepari
le sue cose. A me dicono che devo dargli i soldi subito, non dopo che era
uscito di casa come avevo detto. Intanto mentre io vado a prendere i soldi loro
sono lì. In effetti è giusto così. Uno fosse stato il tipo che dice che
restituisce i soldi, ma poi, avute le chiavi e con lui fuori, avesse fatto
storie che non li aveva o chissà cosa... Almeno, a quel modo, si evitano
strascichi. Lui se ne va. Prende i soldi. Ed è tutto finito. Gli dico che sono
780. Anzi, lui non sa fare i conti. Crede che debbano essere meno. Gli rendo i
600. Mi tengo i 10 di spese comuni. E trattengo 120 anche se si potrebbe
opinare che le notti sono state 11 e non 12. Ma loro, lui in particolare, non
sanno fare i conti. A parte che è già passato ampiamente mezzogiorno e che ho
perso ore per la sua sbruffonaggine. Ma devo comunque pulire tutto lo sozzo che
lui si lascia dietro. Acqua sporca dove ha fatto sgocciolare indumenti [tra le
tante ossessioni ha quella che gli indumenti lavati in lavatrice non vanno
fatti centrifugare], lo sozzume in cucina, lo sozzume in camera, lo sozzume
dove magia in camera, schifezze varie che lascia in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>terra o sui e nei mobili che ha usato incluso
uno di quei bastoncini per le orecchie, bucce di cipolle e terra delle patate
nei mobili della cucina dato che lui butta le cose lì e se ne frega di
insozzare, perfino varie tazze e bicchieri sporchi affianco ed attorno al suo
letto. Poi scopro pure quelle tracce biancastre dove toccava le tende di tela
pesante quando le spostava per coprirsi dalla vista dopo che era uscito dal
bagno [troppo difficile mettersi le mutande in bagno!]. Etc. etc. Non sono
certo io che ho fregato lui! Vado al bancomat, prendo i soldi, e glieli do,
segnando sulla ricevuta sua che glieli ho dati. Nonostante io gli metta
ripetutamente la ricevuta sulla sue cose, lui chiaramente non la vuole e la
lascia qui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io mi comporto con flemma in tutto ed evito di dire alcunché. L’importante
è che se ne vada, che sparisca. Anzi, non mostrando io alcun astio, lui si
‘gode’ di più tutto, il disastro che lui stesso si è combinato. Io mi evito
altri 20 giorni con uno sozzone arrogante e rumoreggiante. A fine ottobre
avrebbe fatto egualmente storie. Mi evito pure di arrivare a martedì, quando
non mi avrebbe ridato le chiavi. Meglio aver chiamato la polizia subito.
Fortuna che lui è restato in casa, nel tempo io li chiamavo e loro arrivavano,
per cui non ha potuto sottrarsi all’essere messo fuori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui, invece è furioso. Tenta di dire ai poliziotti che non se ne può andare
non solo perché ha pagato ma perché ha troppe cose. Aggiunge pure che in
ostello spende di più. Voleva il Grand’Hotel, con sguattero e cameriere, a 10
euro al giorno! In realtà, in ostello, io avevo trovato a 9 euro al giorno, per
circa una settimana, a fine marzo. Beh, se si incorre poi in giorni con
festività particolari, aumenta anche di molto, ma per poi ridiminuire. In
ostello può insozzare come vuole, tanto ogni giorno puliscono. Certo, non è
come un alloggio diviso in due. Doveva pensarci prima di ritenere di poter
raffermare la propria matura di porco e di arrogante sbruffone. Ribatte pure,
ma sono solo sfoghi verbali di uno che aveva passato ore e giorni a rimuginare
che non poteva né doveva andarsene dall’appartamento per lui fortunato che
aveva trovato, che aveva pagato 15 euro di hotsplots-internet. Se la ha usata
10 gg sono 1.5 al giorno. Può essere che la possa usare in altri punti di
Berlino, se si trova in siti dove vi sia una postazione hotsplots. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il capo pattuglia lo invita a fare in fretta, a raccogliere le sue cose in
10 minuti. Lui fa l’arrogante pure con loro. Dice che gli occorre un’ora. Forse
ci mette pure di più. Alla fine aveva una valigia e qualche sacchetto. Poteva
buttare tutto dentro i pochi minuti. Si fa pure la scena che non sa dove
mettere le cose che non ha neppure ancora ritirato dalla lavatrice. Gli dico
che ci sono i sacchetti di plastica. Reagisce schifato. Beh, poteva buttarli
via... Deve averli poi messi in qualche sacchetto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poco dopo che si è messo a raccogliere le sue cose, dice ai due poliziotti
che gli dà noia che lo stiano a guardare. Lui e lei sono davvero pazientissimi.
Il capo pattuglia mi chiede se io abbia problemi che loro vadano sulla porta di
casa. Io non è che abbia paura, comunque lui ha fatto bene a chiederlo, mai
fosse successo qualcosa. Per cui lui e lei vanno fuori, pur continuando a
guardare dentro, ovviamente. Dal ballatoio, in prossimità della porta di casa,
si vede diritto dove lui è e sta raccogliendo le sue cose. I due aspettano ed aspettano
la oltre ora che il KlaudioSciakka ci mette a mettere le sue quattro cose in
una valigia ed in dei sacchetti. È davvero un teatro. Ha delle buste
trasparenti dove, dopo che ha messo i vestiti, succhia l’aria con un’apposita
pompetta. Maniaco in tutto e su tutto. Sporcaccione e maniacale!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando, verso la fine mi dà le chiavi, i soldi lui li ha riavuti da tempo
appena io sono tornato dalla banca, coi due poliziotti che sono rientrati, le
sbatte sul tavolo. Io ringrazio con flemma. Un modo per riaffermare che lui è
proprio un pezzo di merda in tutto. È lui che sente il bisogno di
giustificarsi. Prima aveva detto ai poliziotti che lui non è aggressivo. Ma lo
vedono che si comporta con fare aggressivo e del tutto fuori di testa,
maniacale. Non sa neppure contare i soldi. Prima quando glieli avevo dati, ben
sparsi dunque ben contabili, lui insisteva che erano 770 e non 780. Glielo deve
far vedere il poliziotto che 3x20 + 2x10 fa 80 e non 70! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alla fine lo aiutano a portare le sue cose fuori, anche se non è che siano
tantissime. Ma anche i due poliziotti, lui e lei, hanno solo voglia di
andarsene. Una volta che lui ha tutto, non so se sul pianerottolo o nel
portone, loro se ne possono andare. Beh, non è che io sia stato a guardare.
Corro solo un attimo loro dietro, prima ancora che siano usciti dal ballatoio,
perché lui ha lasciato un cappellone della Martinica. Dice che me lo regala.
Non me ne faccio nulla di schifezze sue. Per cui, se lo prende. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Oh, che sollievo! Finalmente senza uno sporcaccione e peggio ancora
attorno! È ormai sabato pomeriggio. La pace regna anche se devo poi passare un
po’ qua ed un po’ là per lo sozzume da lui lasciato dappertutto. Man meno che
incontro i suoi disastri, anche i giorni successivi, vedo di rimediare. Inoltre
devo mettere il lavatrice tutte le cose del letto suo, cuscino e piumone
inclusi. Dovesse mai venire qualcuno/a, almeno è tutto pulito. Ho il mio
daffare. Ma almeno la cosa è risolta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Uno si dice che sono abituati con la madre, e poi eventualmente con la
moglie, che fa loro tutto. In realtà, magari si trovano poi con madri e mogli
che sono sporcaccione come e più di loro. Beh, se si trovano nel loro...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Esiste anche l’aspetto spirituale ovviamente. Fa male allo spirito
coabitare in prossimità di pezzi di merda. Inutile tollerarli troppo a lungo,
soprattutto quando proprio non capiscono. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-2027543740154969372015-10-08T01:21:00.000+02:002015-10-08T01:21:33.902+02:00mashal-083.Carabinieri-NATO S/G-OS/M in Deutschland. Sunflower Hostel, 10243 Berlin. 27/10/13..01/12/14<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-083. Carabinieri-NATO S/G-OS/M in Deutschland. Sunflower Hostel,
10243 Berlin. 27/10/13..01/12/14</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Keywords</span></u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Carabinieri,
Polizia Segreta CC, State/Government-Organized Stalking/Mobbing, S/G-OS/M,
Antisemitismus, deutsch Antisemitismus, anglo-amerikanischen Antisemitismus,
Anti-Semitism, German anti-Semitism, Anglo-American anti-Semitism, NATO,
Terrorismo di Stato, State Terrorism, Staatsterrorismus, Carabinieri-NATO death
squads, Squadroni della Morte dei Carabinieri, Quirinale. governo italiano,
Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano di Savoia, Sergio Mattarella,
Angela Merkel, Joachim Gauck, BfV-LfV-BND-MAD, Freikorps, StaSi, GeStaPo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Solito <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking/ Mobbing</i>
(persecuzione di Stato, terrorismo di Stato) degli Squadroni della Morte della
Polizia Segreta CC-NATO, ora in Germania, a Berlino. Qui nel luogo di
abitazione, un ostello abbastanza confortevole ed economico. C’è poi quello che
fanno sul luogo di lavoro ed altri luoghi di frequentazione da parte del
bersaglio, Roby. Sono programmi di persecuzione totale. Sono pure incattiviti
perché la loro operazione è fallita e sono smascherati. Per cui continuano con ancora
più acrimonia. I Carabinieri e la loro rete delinquenziale planetaria non hanno
altro da fare. Con tasse sempre più alte si pagano burocrazie inutili e
dannose, e pure in continua espansione, che devono poi inventarsi di fare
qualcosa, cioè danni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le strutture
dell’insicurezza, del terrorismo di Stato, tedesche sono ovviamente sotto
totale controllo NATO cui devono obbedire, nella sostanza, agli ordini dei
padroni anglo-americani. Di facciata, i politici tedeschi, mostrano grande
indipendenza ed autonomia. Sono tutte balle. La Germania è un paesucolo
occupato, devastato, violentato e sodomizzato non solo in senso figurato, che
non conta una pippa, dettagli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>parte, a
livello politico-militare. Sì, è una potenza economica. Neppure troppo. Un po’.
Essendo del tutto burocratizzata. L’ignoranza avanza e la gente cresce senza
sapere lavorare. Sembrano quasi latinoamericani anche se, fortuna loro, più
schivi, di solito. Per cui, la Germania non può competere con l’efficienza
anglofona. Statalismo delle tasse. Ma poi molti servizi essenziali li si devono
pagare di tasca propria. Per cui è uno statalismo ancora ben lontano, come
efficienza, da quello britannico dove liberalismo e Stato sociale ben si
combinano, e pure senza costi eccessivi e non troppo sclerotizzati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La Germania ha
perso tutte le guerre dell’ultimo secolo pur essendo più forte. Più forte sulla
carta e sul campo. ...Sul campo. No, non è come al cinema. Ottusi generali
tracciano linea su carte geografiche e poi fanno trasmettere e ritrasmettere
ordini, di solito insulsi. La carne da macello li esegue, per quel li capisce,
per quel può, o fa finta. Gli inglesi le hanno invece vinte facendole
combattere </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">agli altri. Perché? Solo perché non hanno mai avuto paura di perderle. Non
erano migliori. Magari le hanno vinte proprie perché erano peggio. Quale è poi
la differenza? Tutto è relativo nei tempi e negli spazi. Alla fin fine, è un
gioco paranoico. Io ho vinto e ti do gli ordini. Tu le hai perse dunque
obbedisci. In fondo, se c’è chi dia ordini è perché vi è chi li obbedisca e non
abbia voglia di rovesciare il tavolo. Finché c’è chi obbedisca, ecco che
sputano pure quelli che danno ordini. Gli Stati ed i poteri seguono quelle che,
nei film e nella letteratura [strumenti di lavaggio/insozzo delle teste vuote,
dunque di assoggettamento], sono vendute come regole mafiose.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">NOTA sulle etichette ‘nazionali’.</span></u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> Il Principe XY {ecco metteteci la Vostra
‘bella’ e ridicola etichetta ‘nazionale’} [o sub-Principe XY] è solo
burocrazie, e le oligarchie che vi si coprono, che usano quell’etichetta ed
altri che lasciano queste la usino. La ripetizione fa sì che tutti poi credano
a tali etichette supposte ‘nazionali’ [dove sarebbe poi questa ‘nazione’ con
una qualche vera omogeneità?], sostantivi ed aggettivi supposti identitari, che
entrano nell’uso corrente. Si fa finta che piccole famiglie e tribù che
dovevano ad una qualche compattezza la loro sopravvivenza continuino a vivere
ora trasformatesi in impossibili entità di milioni e miliardi di soggetti. Ma
figuriamoci! Il potere di cui si è schiavi deve pure convincere, ed
effettivamente convince, i suoi sottoposti che essi siano altro, siano soggetti
di una entità superiore e di cui essi sono singole unità, protagonisti.
Protagonisti di che? Il singolo è uno schiavo senza alcun potere, e ciò tanto
più egli si lasci convincere e si convinca di far parte, in modo attivo e
partecipativo cioè con un qualche potere, di una qualche entità ad esso
superiore. Il Principe, pur super-burocratizzato, resta il solito Principe assoluto
e che fa quello che crede. Si vota per le facce, per il marketing, perché il
potere abbia la conferma che i suoi insozzi delle teste vuoti dei sudditi siano
ben riusciti. Null’altro! Il singolo non conta un cazzo, come non ha mai
contato un cazzo. La soluzione? Non ne esistono. E mai esistessero, meglio
tenersele per sé! Ma proprio non esistono. La realtà è quella che è. Le cose
sono come sono. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non che la
Germania non avesse una tradizione sua, anche prima, quando sembrava
indipendente, di terrorismo di Stato. Razzismi, antisemitismi, Squadroni della
Morte, Terrorismi di Stato, Polizie Segrete di Stato, loro appendici
paramilitari, socialdemocratiche, comuniste, fasciste, cattoliche, protestati,
nazionaliste, filo-questo o filo-quello. Il tedesco è un pecorone. La sola
differenza tra il tedesco e le razze slave, slave fa assonanza con schiave, è
la lingua, ringhiante. Ringhiante quando la si vuole tale. Nelle canzoni può
anche essere estremamente musicale e delicata. Lo spazio tedesco è uno spazio aperto
e penetrato da tutti, dunque dove hanno inzuppato il pane ed il pene un po’
tutti. No, non esiste una vera etnia tedesca. Anche un po’ tutte le altre etnie
sono in genere inventate ed imposte al suddito. Esistono i Principi di area
tedesca, o cosiddetta tale. Non i tedeschi o germanici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Insomma, il
pidocchio è una categoria che trascende nazionalità, culture ed inculture,
moralità ed immoralità ostentate. Un tedesco non è differente dagli altri. Il
pidocchio tedesco obbedisce agli ordini che vengano da entità percepite come
superiori, cioè dal Moderno Principe, il moderno e contemporaneo Stato
burocratizzato, in apparenza impersonale ma dove poi il male lo ordinano e
fanno individui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena Roby
arriva in Germania ed a Berlino, il 27 ottobre 2013, si attiva l’allarme delle
Polizie Segrete NATO. Il motivo? La ragione od il torto? Non esiste, non dalla
parte di quel che concerna Roby. Gli Stati, i governi, le organizzazioni
internazionali, creano Polizie Segrete ed Uffici Persecuzione & Distruzione.
Poi questi uffici devono ben perseguitare e distruggere gente per giustificare
la loro esistenza, e per chiedere altri fondi e personale. Tutto qui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Qui il MAD [<i>Militärischer
Abschirmdienst</i> - Servizio di Protezione Militare]. Capitano Hans. Con chi
parlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Colonnello
Picone delle Operazioni Riservate dei Carabinieri-NATO [della Polizia Segreta
CC - gli Squadroni della Morte CC, i CC mafioso-terroristi, quelli che, agli
ordini delle istituzioni (Presidenza della Repubblica, Governo formale, Parlamento-CoPaSir),
creano e gestiscono mafie e terrorismi, e si occupano di stragi, assassinii e
persecuzioni]! Heil Merkel!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non occorre...
Mi dica piuttosto che è questa cosa... Si è acceso l’allarme S/G-OS/M. Ma non
si capisce un tubo. Non si vede pericolo per lo Stato... Di che cosa si tratta
davvero? Questo Roby non sembra un pericolo per nessuno. Per preparare un
fascicolo per la Bundeskanzlerin Merkel ci occorrerebbe qualche elemento...
...Per giustificare una tale enormità:<i style="mso-bidi-font-style: normal;">
Non deve abitare, lavorare, studiare! Non deve vivere!</i>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il colonnello
Picone, uno dei soliti malati di mente corrotti, e pure paranoici furiosi, si
era subito spazientito:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi scusi,
capitano... No, ma, alla fin fine, che cazzo gliene frega... È un normale
stalking-mobbing, una normale operazione di distruzione totale! Non siamo mica
tra verginelle, in questi uffici. Sono cose fatte a questo modo. Hanno il
codice NATO. Noi dobbiamo solo eseguire. Se dobbiamo eseguire, eseguite!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, certo.
Tuttavia, per la reciproca buona intesa... ...Vorremmo saperne un po’ di più
perché dalla schermata sul computer non si capisce quale ragione ci sia.
Secondo i regolamenti di queste operazioni, dovreste mandarci il dossier...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo mando
subito, come file in pdf...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Appena lo
abbiamo visionato, facciamo sapere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Bene, dalle
carte vedrete tutto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A presto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nel dossier non
c’era molto da vedere, se non che andava montata una persecuzione senza alcuna
ragione neppur minima. Per cui, il Capitano Hans richiamò dopo poco. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Colonnello
Picone... Sono di nuovo Hans.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Da quel che ho
visto..., meglio, da quel che non ho visto, è più urgente che mai che ci
facciate sapere quale sia il problema, che ci diate delle informazioni, perché
a dossier non c’è nulla che abbia un qualche senso, una qualche
giustificazione. ...Dobbiamo ben scrivere qualcosa nel dossier da sottoporre
alla Cancelliera ed al Presidente, pure ad altri, per il decreto segreto di
operazione...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sapete che,
come operazioni NATO, sono cose automatiche. Voi non dovete che fare quanto
richiesto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, sono cose
automatiche. Ma occorre pur sempre il decreto segreto del governo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Allora
fatelo emettere e procedete...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo visto
che al bersaglio dell’operazione ne avete fatte di tutti i colori ed in tutto
il mondo, anche in Stati fuori dalla NATO, pure in Stati ufficialmente nemici,
di campo avverso. È che proprio non si capisce il motivo di tanto accanimento.
Per cui, ci viene il dubbio che ci siano delle cose che non volete dirci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è che non
vogliamo... Non abbiamo altro da dire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Come dire che
non c’è nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, sono
cose che io mi trovo, preparate da altri che ora sono chissà dove e pure non
più da noi e tra noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È sempre così.
Anche da noi. Tutti lavoriamo su cose che vengono da altrove. Dunque, qui, c’è
una persecuzione senza motivo e che va avanti in tutto il mondo senza
motivo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non sono
autorizzato a discutere a questo livello. C’è il codice NATO, per cui va data
esecuzione a quanto richiesto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Il codice NATO
c’è perché lo avete chiesto voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E ci è stato
accordato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sa,
colonnello Picone, che, quando lo si chiede, alla NATO sono ben felici di
acquisire nuovi nominativi per queste operazioni, siano esse giustificate o
siano del tutto... ...del tutto, come dire?, stravaganti....”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E noi dobbiamo
eseguire. Voi dovete eseguire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io devo
egualmente preparare un dossier per il governo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo prepari.
Tanto sono obbligati a firmare, e pure in fretta. Anche non firmassero, dovete
obbedire lo stesso, dato che c’è il vincolo NATO. Sono operazioni considerate
come già <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i>, ora <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ax</i>. Vanno implementate comunque...
Nessuno può farci nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Devo lo stesso
preparare un dossier per il governo. Perciò devo scrivere che dobbiamo fare
quel che dobbiamo fare sulla base di nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Scriva quel
che vuole. Non posso dire nulla. Non so nulla. Ed ora ho pure altre cose da
fare! ...Mi scusi ma ho già perso troppo tempo per un banale, ...per una
banale..., ...sì, per questa cosa qui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sono operazioni
di Polizia Segreta militare-NATO, ma le firme sotto ad un decreto segreto di
esecuzione le devono pur sempre mettere il Ministro dell’Interno e il/la Capo/a
del Governo, e pure il Capo dello Stato, di solito. Quest’ultimo non conta
nulla in Germania, in apparenza. Anche se, andando a vedere, si scopre che il
Presidente ha vari poteri eccezionali nel caso si creino problemi nel corrente
funzionamento delle istituzioni principali. Poi, l’attuale Presidente della
Germania, Joachim Gauck, è pure un povero illuso della già RDT, eletto proprio
per questo, come pura copertura, non avendo egli capito che la differenza fra
Polizie Segrete della RDT e della RFT non era su questioni di libertà ma solo
che le due Germanie avevano differenti posizionamenti geopolitici e geoeconomici.
Prima, il Gauck lo ha manipolato la StaSi. Ora fa il pupazzetto delle attività
sporche della NATO. Non fossero idioti ed avessero una qualche moralità, non
arriverebbero lì, ai cosiddetti vertici! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, quando si
parla di Ministri, capi di governo, Presidenti, ci si devono immaginare i loro
uffici immediati, i loro staff, talvolta pure di migliaia di individui. Ognuno
di trova procedure ed incartamenti già esistenti, creati da predecessori, e ne
aggiunge di nuove e nuovi. Poi, beh, le decisioni vengono egualmente prese da
singoli e dai loro capi/e. Ma proprio per deresponsabilizzare i singoli, ognuno
schiaccia un bottone in apparenza secondario. Se devono fare una strage, ognuno
schiaccia un bottone in apparenza irrilevante. Ma poi il risultato è quello che
è, e ciascuno lo sa. Idem per le persecuzioni individuali, come per qualunque
altra cosa. Ah, ed ognuno si sente in dovere di non contraddire quanto deciso
ed avviato dai predecessori. È per quello che tutto si complica e va sempre
peggio a livello di Stati e settore ‘pubblico’. Ciò un po’ dappertutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La RDT era
apertamente poliziesca e repressiva. Sullo schema burocratico russo, lo era in
modo più regolamentato, burocratizzato. La RFT lo era più selvaggiamente ed
illegalmente. Le Polizie Segrete della RDT seguivano la logica legalitaria
della Gestapo. Le Polizie Segrete della RFT seguivano e seguono la tradizione
di Terrorismo di Stato totale ed assoluto, senza alcun condizionamento
legalitario, dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Intelligence Service</i>
britannico e dell’FBI-CIA. Beh, le propagande ufficiali non possono raccontarle
queste cose... Ma i termini della questione, in queste cose, sono proprio
questi. Anche differenze di sviluppo economico, di padroni imperiali o, nel
caso della RDT, sub-imperiali. Sono dati di fatto. Non che poi il terrorismo di
Stato degli uni sia meglio di quello degli altri, o quello degli altri meglio
di quello degli uni. Sono solo differenze procedurali. Più formali e
burocratizzati, magari all’Est tendevano ad evitare gli stragismi. Ma, se poi
occorrevano al potere, li facevano egualmente nel caso, e pure insurrezioni di
massa per poi reprimerle. Appunto, non è questione di meglio o peggio secondo
criteri supposti morali. Sono più, come dire?, circostanze storiche, o
fattualità storico-circostanziali.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’Est si stava
peggio perché c’erano meno soldi e meno beni di consumo. Mentre all’Ovest
abbondava il superfluo. Non si stava certo peggio su questioni di libertà,
aspetti che fregano a pochi, cioè non fregano a nessuno. Il pidocchietto medio
pensa solo alla pancia. Dove il superfluo scarseggia e l’industria
pubblicitaria è rozza, ecco che è facile dipingerlo e farlo ritenere più
illiberale. Mentre sono banali differenze di beni di consumo. Gli umanoidi sono
pidocchi sufficientemente elementari cui si fra credere tutto con lo stipendio,
col reddito e con la violenza anche aperta quando necessario. Più alto è lo
stipendio, il reddito, e ciò con esso si può comprare, più si può far credere
al pidocchio medio quel che si vuole. La differenza tra aree geopolitiche e
geoeconomiche è tutta qui. Il resto attiene alla sfera della propaganda, degli
insozzi delle chiorbe vuote dei pidocchi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le firme sul
decreto segreto per il pogrom contro Roby, l’autorizzazione operativa per lo
S/G-OS/M in Germania, furono apposte, il 28 ottobre 2013, da Angela Merkel, da
Joachim Gauck e da Hans-Peter Friedrich. Thomas de Maizière ovviamente confermò
quando subentrò a quest’ultimo. L’autorizzazione conteneva tuttavia
l’indicazione che dovesse essere tutto assolutamente discreto concentrandosi
sull’essenziale, tanto più che il bersaglio era noto per amare la pubblicità
per cui scriveva e diffondeva tutto. Dato che Roby era alloggiato in un ostello
dove sarebbe stato troppo chiassoso ed aperto, forse perfino operativamente costosissimo,
un continuo ticchettaggio di muri, soffitti e pavimenti, veniva per il momento
sospesa questa opzione, questa attività. Si era incaricata la Polizia Segreta
di inventare delle forme innovative di pogrom sul luogo di abitazione, anche se
poi non è che nessuno inventi nulla di nuovo su queste cose. Anche il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non deve studiare formalmente</i> veniva per
il momento tralasciato non essendosi iscritto Roby a nulla, nulla di formale.
Restava invece fermo il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non deve
lavorare, guadagnare, vivere</i>, seppur anche lì si fosse raccomandata la
massima discrezione alla Polizia Segreta, per quanto, poi, i pogrom sono pogrom
e non è che si possa far finta di non far nulla. Lo sanno i pidocchi mobilitati
dalle Polizie Segrete, come lo sa il bersaglio, soprattutto se è questi è Roby,
decisamente uno specialista nel campo, sia per esperienza diretta che per
studi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il MAD [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Militärischer Abschirmdienst</i> - Servizio
di Protezione Militare] aveva consigliato che l’implementazione
dell’operazione, delle persecuzione-annientamento, venisse affidata al BND [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesnachrichtendienst</i> - Servizio
Informazioni Federale]. Il BND aveva obiettato che non era sua competenza
trattandosi di una pura persecuzione-annientamento senza possibile profitto per
le operazioni ed attività del Servizio. Avevano dunque suggerito che della cosa
se ne occupasse il BfV [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesamt für
Verfassungsschutz</i> / <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ufficio Federale
per la Protezione della Costituzione</i>], che già aveva pratica da sempre di
persecuzioni, assassinii e peggio per fini interni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le strutture del
Terrorismo di Stato hanno un po’ tutte nomi orwelliani. Il caso venne dunque
affidato all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Abteilung 1 - Grundsatz</i>
[Dipartimento 1 - Servizio Centrale e supporto] del BfV, ...i ‘difensori’ della
‘Costituzione’! Il quale, a sua volta, si rivolse al <i>Verfassungsschutz
Berlin</i> [VB]. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Una ridicola
“agente speciale” del VB, una vera scalzacani, Linnéa, con la testa imbottita
di propaganda da università crucche, quanto viscida e servile, grassoccia
sformata, del tutto nevrotico-paranoica, venne incaricata di seguire il caso in
tutte le sue implementazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Questa si
presenta subito al Sunflower Hostel e cerca di contattare il proprietario. I
proprietari, lì, sono tre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Jan Janke, </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Robert von Sivers
[https://www.facebook.com/rvonsivers], </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Peter Weißbach
[https://www.facebook.com/peter.weissbach , che vive e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lavora in Frankfurt, in un altro ostello].</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In Germania, i
fondatori di un’impresa dicono poi di essere i manager della stessa. Ma sono i
proprietari di fatto. Un classico nelle società tedesche. Tre. Il 3 è un numero
hegeliano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa viene
messa in contatto con quello sul campo, quello che quotidianamente sta lì
all’ostello e ne segue l’attività corrente, Robert von Sivers, che poi lei va a
trovare di persona. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Robert è uno
ormai verso i cinquanta, coll’aria del fricchettone sballato, vagamente
tossico, sempre attaccato alla sigaretta, in un ostello dove quando aprono una
porta sull’esterno entra il puzzo del cannabis fumato ai suoi tavoli esterni
nonostante le proibizioni formali. Del resto, lo staff è reclutato, in genere,
tra fumatori e pure, spesso, pesantemente tatuati. Insomma, se se non hanno
l’aria fuori di testa [non tutti lo sono! - i più fuori di testa sono quelli
che sembrano seri, in realtà, lì], non li assumono. Lui stesso, Robert, fuma nel
cortile interno nonostante l’ostentata proibizione di fumare nell’area
dell’ostello. I crucchi sono fatti così. Sono molto slavi. Li separa solo la
lingua. Null’altro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby arriva al
Sunflower Hostel domenica 27 ottobre 2013 sera. Linnéa si presenta lì, a inizio
settimana, per una surreale conversazione con Robert von Sivers.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mostrato il
tesserino del VB...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È arrivato qui
un certo Roby?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, è arrivato
domenica sera. ...C’è qualche problema?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No... Sono qui
solo per chiedere, per sentire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se voi vi
interessate, ci sarà ben qualcosa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non
esattamente. ...Obbediamo agli ordini, agli ordini del governo. Volevamo solo
sapere se potevate dirci qualcosa.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È arrivato. Ha
pagato 35 giorni. Aveva il problema dell’Anmeldung perché sembra che voglia
trovare lavoro e stabilirsi qui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì,
sappiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora c’è
qualche problema?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No. Dobbiamo
solo controllare... Anzi, ovviamente, ci occorrerebbe la vostra
collaborazione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora c’è
qualcosa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, è una
normale attività informativa... ...Ci occorre comunque la vostra
collaborazione, sia per sapere, sia dovessimo attivare qualcosa... A volte ci
sono da prendere delle iniziative...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma c’è
qualcosa di pericoloso?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no. Ci
occorre solo la vostra totale collaborazione, la vostra collaborazione collo
Stato democratico.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Robert von Sivers
era un po’ impaurito. Ma soprattutto era seccato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo, noi
collaboriamo sempre con lo Stato democratico.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se mi dicesse
come è la vostra struttura essenziale qui... Lei è il proprietario... Si occupa
della attività corrente, oppure ci sono dei manager?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, sì, io,
che poi sono uno dei soci, ...diciamo che sono l’incaricato di seguire gli
affari qui, da vicino, ...io vengo qui la sera, a volte anche durante il giorno.
Ma chi si occupa di organizzare le attività quotidiane, i turni, il lavoro
degli inservienti, è il manager di giorno, Marco Gonza</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">lez [</span><span lang="IT" style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-language: HE; mso-fareast-language: HE;">https://www.xing.com/profile/Marco_Gonzalez14</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">]. Poi, vi sono
anche altri, per altri aspetti e</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">d orari... Sa come è... Ci sono delle gerarchie formali e poi, come dire?!,
il tutto si auto-organizza attorno a ruoli, posizioni informali, qualità
individuali... ...anche anzianità di lavoro qui. ...Come un po’ dappertutto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Se mi date
la vostra collaborazione, potrebbe mettermi in contatto col manager, quello che
definisce i turni di lavoro, dunque ha un po’ il quadro d’insieme e conosce
tutti, e poi con chiunque altro possa necessitarmi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Certo!
...Piena collaborazione! Ora chiamo Marco Gonzalez e domani mattina, o quando
lei crede, lui è a vostra totale disposizione! Chiunque altro le occorra, o lo
contatta direttamente o chiede o me o, meglio, direttamente a Marco Gonzalez,
che ha tutta la mia fiducia, che sarà<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>al
vostro completo servizio, e vedrà che non ci saranno problemi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’Est avevano
la StaSi-KGB, all’ovest la già GeStaPo-CIA. Nessuna differenza, nomi e
conclamazioni a parte.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, ci sono
quelli del VB che domani ti contatteranno. Non ho capito che cosa vogliano, né
lo voglio sapere. Fa tutto quello che ti dicono. Se poi ci fosse mai qualcosa
che mi riguarda, che riguarda l’ostello, me lo dici. Altrimenti, fa tutto
quello che ti chiedono, ché è meglio per tutti. Noi vogliamo essere in buone
relazioni con tutti e non avere problemi, tanto meno con le autorità”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez è
un buzzurro forse di origini colombiane o messicane. Sembra figlio di fuggitivi
scappati dall’America Latina magari perché coinvolti in squadroni della morte
di qualche regime e luogo, e poi trovatisi in difficoltà a restare dove erano.
Lui è o nato in Germania, o vi è arrivato in tenera età, ed è poi cresciuto
indottrinato secondo i luoghi comuni germanici. È di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>indole violenta, e nel contempo opportunista
ed adattivo secondo i contesti e le possibilità. Fondamentalmente è un
arrogante paranoico pieno di sé, sebbene non abbia alcunché di reale di cui
riempirsi essendo come un sacco di merda vuoto. Anche nell’apparenza, è sporco
e trasandato. Il tipo che coi primi stipendi si compra prima la patente e poi
l’auto. Un’auto da buzzurro, ovviamente. Vecchia e scassata. Giusto per farsi
vedere dagli altri e dire che ha l’auto. Il tipo che si trova una ragazzetta
attratta dal tipo banale ed arrogante, e con l’auto, comoda per i primi
limoneggi e le prime scopate senza il bisogno di trovare una casa od un letto
libero da qualche parte. Poi, con quella rimorchiata, si è sposato, giusto per
fare un figlio ed affermare di fronte ai parenti ed al mondo la propria
mascolinità mentre lei, la ragazzetta, si intozzisce e si annoia di lui che le
salta sopra sempre allo stesso modo per delle sborrate sbrigative giusto per
scaricarsi e sentirmi uomo. Di quelli che portano i pantaloni che scivolano
giù, sia per sciatteria che per mostrare a tutti la riga del culo. Un frocio
inconfessato,...o così confessatosi. Tipico dei buzzurri. Intanto, o prima e
nel contempo, schiavo delle apparenze e senza alcun talento deve trovarsi una
scuola facile dove vegetare e poi trovarsi un lavoro. Una scuola
professionale-alberghiera. Successivamente, tanto per avere un pezzo di carta
superiore, fa una facoltà di Scienze Sportive alla Humboldt Universität, a
Berlino. Finisce verso la fine del 2005. Non deve servirgli a molto, neppure al
portamento, dato che cammina sciatto e con quei pantaloni cadenti che mostrano il
culo che non ha, cioè del tutto piatto. Bisogno di affermare la propria
trasandatezza e sporcizia anche esistenziale. Dopo un anno e mezzo, comincia a
lavorare, e precisamente nel settore turistico, fino a finire, verso la fine
del 2010, al Sunflower Hoster, come impiegato. Dato che il proprietario-manager
preferisce defilarsi e concentrarsi, soprattutto, nelle ore serali, ecco che
finisce per occuparsi dell’amministrazione delle pulizie e connessi. Se uno
vuole mettere le mani sugli scopini, deve passare per lui. Servile, lecchino e
viscido, ecco che si ingrazia il proprietario sballato e finisce per essere
visto come manager o pseudo-manager. Fa quello che fanno un po’ tutti gli
inetti pseudo-manager tedeschi: il piano dei turni di lavoro dei dipendenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È proprio di ciò
che ha bisogno Linnéa, degli Squadroni della Morte, della Polizia Segreta
tedesca, in operazione-pogrom totale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono Linnéa,
del VB...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, sì!
Piacere di sentirla. Il proprietario mi ha detto tutto. Naturalmente, siamo a
piena disposizione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Quando posso
venire?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Qualunque
giorno della settimana, prima delle 16:00. Sono sempre qui. Non il fine
settimana, ovviamente. Sa, la famiglia...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il giorno dopo,
Linnéa, grassoccia, annoiata, sfatta, e pure strafatta da psicofarmaci ed
alcolici, si presenta lì. La butta sul<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>burocratico-formale: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, non so
bene di che si tratti... Sa, abbiamo delle procedure da seguire. E degli ordini
specifici. È per quel Roby...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora è
uno pericoloso?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, non
credo... ...Abbiamo degli ordini. Tutto qui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dunque, se non
c’è pericolo. ...Non capisco...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Le ho detto
che abbiamo delle procedure.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Avrà ben fatto
qualcosa se...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Posso
chiedere, sa per meglio cooperare, che abbia mai fatto quel tipo. Se è un sospetto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, Marco,
non ne abbiamo proprio idea. Magari non ha fatto nulla. ...No! No! No! ...Anzi,
avrà di certo fatto qualcosa. È che non lo sappiamo... Io, almeno, non lo
so...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora ci
sono altri che si occupano del caso. Se magari mi poteste dire... ...Mettermi
in contatto coi suoi superiori che sanno... Sa, per meglio cooperare, se lo
dobbiamo sorvegliare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono io in
carico del caso. Non ci sono superiori. Io so tutto. Cioè, è che non c’è molto
da sapere. Sa, Marco, abbiamo dei governanti. Ci sono delle procedure. Loro ci
ordinano. Noi dobbiamo eseguire.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Vi avranno ben
detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, Marco.
Cioè sì. È che non abbiamo molto da dirle.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma io, noi,
dobbiamo sorvegliarlo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, Marco.
Le alte questioni di Stato, sono sempre un poco complicate.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma, qui,
all’ostello, dobbiamo sorvegliarlo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Beh, diciamo
di sì. In realtà, non ho ordini specifici. Diciamo che ci occorre la vostra
collaborazione, il vostro aiuto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se non
dobbiamo sorvegliarlo, per cosa vi occorre il nostro aiuto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi,
Marco... ...Abbiamo visto che la sua famiglia viene dall’America Latina...
Forse lei, non voglio metterlo in discussione... ...Lo chiedo a lei... Lei si
sente tedesco?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo che mi
sento tedesco! Sono tedesco! Tedeschissimo! Sono un vero patriota. Adoro questa
nostra Germania!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Allora, Marco,
è questa nostra e sua Germania che ora le chiede la sua cooperazione. Sono gli
ordini del governo quelli che noi qui eseguiamo. Ed il nostro governo è, con
tutti noi, la nostra comune patria tedesca.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì! Sì! Io
coopero! Io obbedisco alla patria germanica!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Allora, le
faremo sapere quello che lei deve fare, ...fare con la massima discrezione,
perché queste sono operazioni, questioni, estremamente riservate,
riservatissime.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa non ne
aveva voglia. Non le avevano neppure detto molto. Aveva letto le istituzioni da
seguire per le persecuzioni, pogrom, S/G-OS/M col codice NATO. Non ci aveva
capito molto. Le sembrava tutto surreale, anzi realissimo. È solo che non ne
vedeva il senso. Beh, lo sapeva che facevano sempre cose senza senso. Linnéa
era una pidocchietta obbediente. Allo stesso tempo, come un po’ tutti i
tedeschi, non ne aveva voglia. Ostentano tutti obbedienza quando sono di fronte
all’autorità. Si fanno poi i fatti loro quando pensano che nessuno li guardi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si sentiva
eccitata, almeno un po’, dal male, il senso di potere le dava praticarlo. Ne
aveva nel contempo noia. Le sarebbe piaciuto inzuppare le mani nel sangue.
Invece, in quelle cose, andava un po’ sempre tutto storto. Anche quando andava
tutto bene, il male ridotto a procedure burocratiche, le faceva apparire
inutile il potere aveva, che era poi solo un potere derivato. L’eccitazione di
praticare il male le si trasformava rapidamente in ansia, dal senso dell’inutilità
alla possibile insoddisfazione sei superiori, l’avessero poi apertamente
criticata o meno. Colmava quest’agitazione interiore con cibi, alcolici e
medicine.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa era
restata presto scottata su quel caso, sul caso Roby. Come sempre fanno, in quel
genere di operazioni, i superiori le avevano detto che avrebbe ottenuto
rapidissimi risultati e che l’obiettivo sarebbe stato annientato, cioè indotto
a qualche gesto inconsulto, a qualche crimine aperto, che era poi uno dei fini
dello S/G-OS/M. Lei lo aveva visto che se la cosa andava avanti da più di tre
decenni, non poteva essere come le avevano detto. Non poteva comunque certo
contraddirli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando lo aveva
fatto prima stalkizzare-mobbizzare, derubare [il cuoco e socio de facto Angelo
si era perfino rubato la frazione di mance spettanti a Roby!] e licenziare lì
all’Antica Pizzicheria di Marzahner Chaussee 85-87, 12681 Berlin, con quel
cuoco puzzolente Angelo italo-suddico ed i coniugi Kerger, dei camerieri
ignoranti che Angelo aveva fatto divenire proprietari quando si era disfatto
dei suoi due ristoranti e si erano ritirati lì, in Marzahner Chaussee 85-87
perché, lui, Angelo, un pazzo rabbioso, di quelli che si tagliano le palle per
far dispetto alla moglie, non voleva pagare gli alimenti alla stessa che se ne
era infine andata stufa delle sue angherie ed urla continue, ecco che Roby
aveva subito smascherato e pubblicizzato il tutto online. No, ai tedeschi
proprio non piace che si sappia delle persecuzioni di Stato, dello
Staatsterrorismus und Antisemitismus del governo-Stato tedeschi anche se su
ordine NATO. Al governo ne erano proprio seccatissimi. Avevano chiesto a Linnéa
come fosse stato possibile che Roby avesse subito capito tutto. Linnéa si era
sentita accusata e criticava. Ne aveva ancora meno voglia di prima di andare
avanti con quella storia dello S/G-OS-M contro Roby sebbene dovesse continuarlo
per ordini superiori. Ma siano qui già troppo avanti, nella primavera 2014, a
marzo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nel frattempo era
successo dell’altro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le istruzioni
erano che Roby andasse messo a contatto con dei provocatori,
provocatori/informatori, pur avendola avvertita che Roby non fosse uno se la
bevesse. Linnéa non sapeva cosa fare. Dopo giornate frenetiche a studiare le
scemenze che i segaioli, i supposti analisti, dei Carabinieri [semianalfabeti
trasformati in analisti da ordini di servizio che li nominavano in tali
posizioni! ...ma restavano dei segaioli ignoranti e maniaci!] avevano scritto
su Roby, e poi tradotte in inglese [...per come si possano tradurre scemenze
scritte da dei segaioli!] e di cui non capì nulla dato che non c’era nulla da
capire essendo tutto banale e confuso, cercò febbrilmente uno che potesse
conformarsi, anzi sembrasse conformarsi, a tutte le scemenze che avevano
scritto i supposti specialisti-analisti degli Squadroni della Morte dei CC su
Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lo sapete come
lavorano, anzi come non-lavorano i segaioli dei vari uffici speciali degli
Squadroni della Morte dei CC, con annessi pure i loro sguatteri della PS e
militari della GdF? ...I servizi di persecuzioni-distruzioni sono interforze,
in Italiozia, per cui, pur sotto la direzione CC-NATO, scovano e si fanno
trasferire psicotici e delinquenti dai vari corpi e ministeri... Anzi, andiamo
all’origine, per esempio ai manuali CIA-NATO di analisi informazioni, che si
trovano pure online, se li volete e sapete proprio trovare. Il campo è
obiettivamente difficile. Già è difficile imparare a scovare ed interpretare
informazioni. Ancora più difficile insegnarlo. Occorrerebbe tempo, molto tempo.
Oppure soggetti che già sapessero destreggiarsi nel lavoro ed eventualmente
correggerli, per gli errori possano commettere. Ovviamente resterebbe il
problema di chi insegna a chi. Come si fa a sapere che... Gli inglesi del SIS
hanno concluso che ad applicarsi troppo in questo campo non si viene a capo di
nulla e che alla fine è più produttivo lasciare il lavoro di vera Intelligence
ad accademici se non altro smaliziati dai lunghi, si suppone, studi. Non
essendovi la garanzia di nulla, inutile affannarsi, dicono al SIS, anzi alla
Corona Britannica. Hanno concluso che più importante che fare Intelligence, che
analizzare la realtà, la cosa migliore sia produrla. Quando sei tu che
determini la realtà devi solo poi raccogliere informazioni per controllare che
tutto vada secondo i tuoi voleri. Non ti occorrono grandi analisi. Bastano
alcuni riflessi condizionati maturati nei secoli per cui si debbano mettere
tutti contro tutti e farsi amici tutti, amici nel senso di profittarne finché
obbediscono e sono utili, e liquidarli, anzi farli liquidare dagli altri,
quando lo si ritiene. Invece gli USA hanno un certo idealismo, od ingenuità,
per cui le organizzazioni si pianificano rigidamente a tavolino e poi... Dunque
si creano uffici di analisi delle informazioni raccolte e si insegna loro, cioè
al personale umano, come fare questo lavoro. Come in ogni burocrazia, seguendo
criteri burocratici l’importante è minimizzare il rischio per chi fornisca
analisi, cioè per chi analizzi. Minimizzare il rischio per l’analista, dunque
per il suo ufficio, significa che più banalità si scrivono e si dicono, e più
se ne dicono, in tutte le direzioni, più si finisce per l’avere sempre ragione,
nel senso che si minimizza il rischio di venire esposti a critiche. Passi al
politico, all’istituzione, tutto ed il contrario di tutto, ed alla fine sei
sicuro che chi sbaglia non sei tu ma il politico, l’istituzione. Anzi, pure i
politici, e figure istituzionali, passano come individui, e si coprono
reciprocamente, per cui, qualunque disastro facciano hanno sempre ragione, mai
decidano qualcosa anziché lasciare ogni decisione, come spesso succede, ai
burocrati li attorniano. Tutti sono felici. Tanto il mondo va avanti lo stesso.
L’analista, cioè il cosiddetto tale, viene formato come quelli che danno gli
ordini a chi schiaccia i bottoni per gli assassinii operati dai droni. Uno vede
un coso nero che magari è spesso una borsa, una macchina fotografica, un
telefonino od altro oggetto innocuo. Se ciò avviene in area dove i droni siano
usati per sparare, per cui si abbiano indici di produttività che dipendono dal
numero dei proiettili sparati e dal numero delle operazioni, chi controlla le
telecamere, e decifra ciò sembra avervi visto, dice che ha visto un’arma.
Chiama il superiore e informa che ha visto un’arma o delle armi. Il superiore
risponde che se così è, si deve aprire il fuoco. Ed ecco che si dà ordine a chi
schiaccia il bottone delle batterie del drone di aprire il fuoco. Poi aprono il
fuoco pure sulle ambulanze. Alla fine, se hanno truppe sul terreno che intervengano
nell’area, scoprono spesso che non vi erano armi ma innocui movimenti e
transazioni. Siccome tutti hanno seguito le procedure, anche si fossero
ammazzati tra loro, tra loro delle loro forze armate come egualmente spesso
fanno, tutti sono deresponsabilizzati, tutti hanno seguito le procedure, per
cui sono tutti auto-assolti. Nel settore dell’analisi informazioni è pure tutto
più soft perché, alla fine, sono solo parole. Chi può se le usa come vuole. Se
fanno disastri, come poi sempre fanno, nessuno ha colpa. Uno ha solo passato
informazioni. Un altro le ha solo ‘analizzate’. Un comitato ha solo deciso
secondo routines correnti. Che perseguitino od assassinino uno, o mille, o
milioni di soggetti, tutto è avvenuto secondo procedure correnti, secondo usi e
costumi degli apparti burocrati e militari... I manuali CIA sulle analisi di
Intelligence sono fatti benissimo, in apparenza. Belli, ben curati e
presentati, includono tutto. Solo che anche uno li studiasse anni, non sa poi
come si debbano analizzare informazioni per concludere qualcosa di davvero
utile, con un qualche senso pratico, senso pratico produttivo. ...Immaginatevi
pure come le cosiddette informazioni possano essere scritte e da chi... Ed
ognuno deve pure far finta che quello prodotto da altri sia perfetto. Ecco,
poi, a supposti specialisti di analisi Intelligence dei CC fanno sotto-corsi
NATO, od anche direttamente dei loro CC, sulla falsariga di questi ottimi
quanto inutili libroni della CIA-NATO, o dei CC, o simili. In genere, chi tiene
questi corsi di formazione conclude, dopo decine di inutili e retoriche
lezioni, che l’analisi è un’arte che si impara facendola, e che ...più
moderati, ponderati ed onnicomprensivi si è, più si evita di mettersi nei
pasticci. Se il singolo non capisse, glielo fa capire il superiore che, come
tutti, deve arrivare a fine giornata, a fine mese, a fine anno, e fino alla
pensione, senza avere noie. In Italiozia, tutto è facilitato, anzi reso più
complicato, dal fatto che sia i materiali giudiziari che i rapporti di polizia
e militari sono lunghi ed ampollosi, a volte addirittura infiniti. L’analista,
il cosiddetto analista, finché non lo mettono sotto pressione con date ed orari
ultimativi, può leggere, far finta di leggere, tirare giù riassunti e
rielaborazioni, per mesi ed anni, scrivendo davvero quello che vuole, purché
abbia qualche apparente raccordo con quello che è stato già scritto. Ovviamente
ciò che alla fine sarà scritto sarà quello che chi ha commissionato l’analisi
avrà detto di attendersi. Vuoi che ti dicano che uno è pericoloso, che è
innocuo, che ha la tale tendenza o che non la ha... ...beh, alla fine, chi
consegna l’analisi, non deve lasciar cadere nessuna possibilità ché se poi
l’oggetto dell’analisi ne combina qualcuna non si possa dire che l’analista aveva
certificato magari un’innocuità del soggetto. Su Roby non esistevano grandi
problemi perché gli analisti che avevano elaborato e rielaborato informazioni,
o pseudo tali, avevano ricevuto la direttiva che si trattava di obiettivo da
liquidare e che si doveva trovare il modo di liquidarlo, ma con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lo State/Government-Organized
Stalking-Mobbing, <b>non</b> investendolo con un’auto. Per cui si dovevano
stendere liste delle sue supposte attitudini, preferenze ed avversioni per
usarle contro di lui. Nel caso di Roby, non era neppure così semplice e
lineare, perché ne aveano scritte di chiaramente strampalate e contraddittore.
Per cui, la povera Linnéa... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Chi trovare per
infinocchiarlo...”, ecco la domanda che Linnéa si era posta. “Ecco qui hanno
scritto che non sono mai riusciti ad infinocchiarlo con donne, seppur lui non
sembri avere inclinazioni particolari...” “...Qui dicono che hanno pure provato
a farlo agganciare da froci che gli avevano mandato foto di loro culi e cazzi,
ma lui ha fato cadere la cosa, per cui o non ha interesse o non abbocca ad
approcci da parte di tali individui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Sembra tutto
piuttosto misterioso...”, si diceva Linnéa. La stessa aveva messo i dati
supposti su Roby in un programma dei Servizi, delle Polizie Segrete, per vedere
che provocatore/i potessero affiancare al soggetto, e non era uscito nulla. O
non avevano nessuno o nessuno che si combinasse coi parametri sull’obiettivo
dell’operazione, qui Roby. Allentando od omettendo parametri sulla personalità
di Roby e lasciando solo quelli sugli interessi, o supposti tali, la situazione
non era migliorata. Il computer non buttava fuori nessun nome tra i possibili a
disposizione, in qualche modo, degli Squadroni della Morte tedeschi. Allentando
ancora i parametri sugli interessi e sui gusti, ecco che usciva fuori una
specie di frocio non del tutto frocio, un travestito non del tutto travestito,
un intellettuale nelle aspirazioni, seppur ben distante dall’esserlo. Un vero
pervertito e del tutto originale. <span class="uficommentbody">Christian, un
quarantenne che... Beh alla fine, l’unica similarità con Roby è che sembrava
forse leggiucchiasse il francese. Sì, i parametri di ricerca li avevano proprio
allentati del tutto!</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, qui andiamo veramente sul difficile. Sul difficile e l’improbabile.
Eppur possibile visto che è realmente successo. Christian era uno dei tanti
ragazzetti che per un motivo o per l’altro era stato adocchiato da uffici
speciali della StaSi per usarlo contro le loro stesse famiglie e poi, magari,
per attività di spionaggio sociale ancora più importanti o supposte tali. Ai
bimbi della RDT veniva chiesto che cosa avessero visto in TV la sera prima.
Molti capivano ed inventavano per non dire che avevano guardato TV della
Germania occidentale. Altri, ingenuamente, abboccavano ed, involontariamente,
denunciavano le proprie famiglie. Altri ancora erano convinti e felici di
denunciare le proprie famiglie che deviavano dalla “moralità<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>socialista”. Con Christian, come con altri,
quelli della StaSi erano stati diretti. Non appena gli avevano chiesto
informazioni sulla propria famiglia, lui era sbroccato in un lungo sproloquio
che, secondo lui, ai propri familiari non importava nulla del socialismo, che
avrebbero solo voluto fare soldi e che sognavano che crollasse tutto e la RDT
ritornasse nell’area del libero mercato, o supposto tale, ...sì, insomma,
all’ovest dove tutti erano pieni di soldi o così era creduto visto le scarsità
dell’est. Perfino quelli della StaSi erano restati un poco sconvolti da tale
zelo. Era comunque loro dovere d’ufficio dare credito ad individui così zelanti
ed illusi, dato che la StaSi prosperava<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>proprio sull’incoraggiamento dello zelo e combattendo ogni atteggiamento
tiepido, od addirittura di avversione, relativamente al regime. La StaSi
interveniva sia sui comportamenti ma, ancora di più, di fatto, su quello le
persone sembravano pensassero. Per cui, tutti dovevano fingersi zelanti ed
entusiasti sostenitori della RDT, od evitare, comunque qualunque cenno di
avversione. Non importa non vi credessero in tute quelle buffonate politicantiche.
Neppure a quelli StaSi ne fregava nulla, se non di preservarsi ed incrementarsi
stipendi e privilegi. Alla fine, tra l’altro, qui la StaSi, vedeva e valutava i
comportamenti, quello la gente fingeva di essere. Non potendo sapere quello le
persone veramente pensavano, avessero mai pensato qualcosa, alla fin fine, la
StaSi valutava quello le persone dicevano e sembravano pensare. Christian era
stato inserito in un programma speciale (ne esistevano tanti - le burocrazie
prosperano su programmi speciali o supposti tali) per giovani spie da coltivare
e promuovere poi per future attività del regime. Un ufficiale della StaSi si
era invaghito di Christian che pure aveva sdegnosamente rifiutato ogni
approccio, anche alla fine quelli espliciti (quest’ufficiale avrebbe voluto
metterglielo in quel posto), rivendicando che la propria morale socialista gli
imponeva di seguire una vita normale e riproduttiva per dare nuove leve al
regime, eppoi perché tale era quello veniva ritenuto da tutti, o così sembrava,
ortodosso. Christian tentò anche di denunciare ai livelli superiori
quest’ufficiale con preferenze particolari ma venne scoraggiato, lasciandogli
intendere che tutto si sarebbe rivolto contro di lui, lui il denunciante, e
tutto fu insabbiato. Le pratiche omosex, pur ufficialmente vietate alle masse,
venivano tollerate nella RDT, se uno aveva delle posizioni di potere
burocratico. Per cui, costui aveva sempre saputo coprire le proprie pratiche
devianti, fare cordata con altri come lui, difendersi ed attaccare, magari dicendo
che loro agenti di polizie segrete dovevano fingersi tutto pur di mascherare i
devianti veri. Se alla fine un Christian denunciava un frocio ben coperto, ben
protetto, nei fascicoli personali centrali veniva fatto figurare che i froci
erano i Christian mentre quelli erano stati denunciati come froci dai Christian
venivano presentati come degli abili agenti che avevano simulato per
smascherare i froci veri. Alla fin fine, il vero non è quello è vero ma quello
il potere burocratico, dunque una nota in un fascicolo personale centrale, fa
figurare come vero. Senonché la RDT, crollò, si disfece, col ritiro dell’Impero
Sovietico e l’annessione alla RFT, la Germania occidentale. Quest’ufficiale
disse a tutti, come fecero molti altri suoi colleghi, che in fondo lui era
sempre stato contro, dalla parte del popolo, che il suo era solo un lavoro
formale che lui faceva pure di malavoglia, anzi contrastando il regime di cui
sembrava fosse uno dei cani da guardia. Per mostrare il suo zelo ‘anti’ disse
che avrebbe denunciato pubblicamente alcuni giovanissimi zelanti dei programmi
speciali di spionaggio sociali. A lui interessava solo approfittare di alcuni
ragazzetti di cui si era invaghito e che avevano resistito alle sue intenzioni
sodomizzatorie. La gente lo sapete come è... Crede, o finge di credere,
comunque si uniforma, a tutti coloro vede in posizione ai autorità.
Quest’ufficiale era visto come uno di potere quando era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ufficiale della StatSi così come era visto
come uno di potere ora che diceva di essere sempre stato anti. Tra l’altro.
come molti altri, era stato reclutato dalle Polizie Segrete delle Germania
occidentale, per cui continuava a fare quello faceva prima. Gli dettero pure la
copertura di dirigente di un ufficio del comune, sì che il suo status sociale
rimase immutato. Prima era temuto come un ufficiale della StaSi. Ora lo
vedevano come uno che, pure nelle nuove circostanze, aveva mantenuto il suo
potere. Inutile far domande, o lamentarsene. Il pidocchio medio vede il potere
e ad esso si sottomette supino e servile. In fondo, il cambio 1:1 tra marco
occidentale e quello della RDT, oltre ad altri meccanismi pubblici e no,
servivano a preservare pensioni, salari e ricchezze degli apparati statali
della già RDT, mentre sfondavano l’economia delle RDT. L’economia era sfondata,
non i privilegi accumulati dagli apparati pro-sovietici della RDT. L’operaio
restato disoccupato si trasformava in sussidiato dell’assistenza sociale
tedesca. Il super-pensionato dagli apparati militari e polizieschi, con
relativi immobili di proprietà, restava tale. Il cambio 1:1 serviva proprio a
quello! Questo già ufficiale della StaSi, restato sbirro segreto nella Germania
in via di unificazione e poi unificata, aveva dunque denunciato Christian. Lo
stesso giochetto lo aveva fatto con altri su cui aveva messo gli occhi ma
avevano resistito ai suoi desideri. Ed aveva pure detto a persone lo stesso
Christian aveva denunciato nelle sue attività di giovane delatore dei programmi
speciali della StaSi che era stato proprio<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Christian a denunciarli, così provocando un piccolo tumulto contro lo
stesso. Al Christian lo avevano aggredito per strada per insultarlo e
malmenarlo, con quest’ufficiale che poi interveniva per ‘salvarlo’ dicendo che
ci avrebbe pensato lui a dargli la lezione che si meritava. Lo aveva dunque
trascinato a casa sua. Lo aveva gettato su un robusto divano che usava proprio
per quelle attività, gli aveva premuto la faccia contro lo stesso per
disorientarlo e sottometterlo mentre gli toglieva i pantaloni, e lo aveva
sodomizzato un paio di volte mentre lui, il già l’ufficiale StaSi, grugniva di
piacere col Christian che si era messo a piangere ed a conclamare: “No, no, io
resto un comunista, un socialista, un anarchico, un rivoluzionario. La mia
morale socialista mi vieta queste perversioni. Lasciami andare! Porco, porco!”
Ancora più eccitato da quella foga ribelle, o che sembrava tale, il già
ufficiale StaSi glielo aveva sprofondato nell’ano, usando delle supposte di
vasellina che usava per quelle transazioni, con ancora più gusto, gli era
sguazzato dentro e lo aveva sborrato nelle sue venute mentre grugniva di
piacere. Si era infine acceso una sigaretta al cannabis e si era pure concesso
delle libertà filosofiche: “Guarda, Christian, mi sei sempre piaciuto. Tu non
hai voluto ed ora mi hai obbligato a prenderti a forza. Vedi, in questo mondo,
o lo si mette nel culo o ci se lo prende. Il destino ha voluto che mi piacesse
il culetto puro ed immacolato dei giovanissimi. Se non ti è dispiaciuto, ed a
dire il vero mi sembrava che pur dapprima ribellandoti ci prendessi poi gusto,
mi farebbe piacere vederti di nuovo. Se invece ti fosse mai dispiaciuto, guarda
non c’è modo migliore di rifarsi che metterlo tu nel culo ad altri... Alla fine
la scelta è tua. Io ti ho voluto dare questa lezione... Lo facciamo per il tuo
bene. Noi che già abbiamo lavorato per la sicurezza dello Stato, e che magari
cooperiamo ancora con essa, cioè difendiamo tutti noi, siamo, alla fin fine,
dei filantropi, dei benefattori, degli operatori del bene comune. È questo che
ci rende felici... ...più che delle banali sborrate, ché potevo anche farmi una
sega.” Il già ufficiale StaSi aveva intercettato Christian qualche altra volta,
lo aveva portato a casa sua, e gli aveva poi fatto lo stesso servizio con
Christian che piagnucolava che non voleva che lui era qui, era lì, e non voleva
soggiacere a tali deviazioni della “morale socialista”. Christian viveva ancora
nella RDT, nella StaSi, che non esistevano più, ma che erano tuttavia lì, nella
sua testa, ben vivi e reali. Christian si era ribellato, aveva piagnucolato,
aveva conclamato che non voleva, eppure... ...eppure gli era piaciuto. Aveva
sempre sognato di essere sottomesso, di fare quello gli dicevano gli altri,
l’autorità, di essere obbligato a fare quello che si doveva fare. E che altri
lo apprezzassero. Il già ufficiale glielo aveva pure detto (lo diceva a tutte
le sue vittime): “Guarda che se ti è piaciuto, o se un giorno scoprirai che ti
piacerà, non c’è nulla di male. Oggi essere froci è un vanto, un vantaggio. Ti
si aprono nuovi orizzonti. Poi a Berlino... ...che è sempre stata una città di
froci, aperta al mondo. E tanto più in questa nostra Germania unita. Non c’è
neppure più bisogno di nascondersi. Che ti piaccia metterlo nel culo, o
prendertelo, o qualunque altra cosa, è tutto incentivato, favorito, coperto,
anzi scoperto, scopertissimo. Giova alla carriera e si aprono pure carriere
promettenti che al filisteo medio non ai aprono. Ti ho aperto la mente. Lo ho
fatto per te. Se poi tu ti sentissi... ti fossi scoperto o ti scoprissi...” Il
già ufficiale si era infine presto stufato di questo che gli toccava andare a
prendere e sottomettere a forza, o così sembrava. Svanita l’infatuazione, il
desiderio del nuovo che gli si era inizialmente rifiutato, lo eccitavano più
altri. Per cui non lo aveva più cercato, né preso e sottomesso. A casa, per
quel poco che quei genitori schifati ed anche impauriti da lui che li aveva
denunciati alla StaSi avevano a che fare con lui, lo avevano subito visto che
Christian era improvvisamente cambiato. Christian si era eccitato, mentre il
già ufficiale lo sodomizzava. Sì, insomma gli era piaciuto anche se non
spasmodicamente. Quell’essere preso a forza. Sentirsi sottomesso. Quella
penetrazione proibita. Se lo negava. Rifiutava quelle cose. Eppure gli erano
piaciute. Pur con un’aria del tutto maschile, passava ore davanti allo specchio
ad immaginarsi donna, a truccarsi da donna. Aveva cominciato a razzolare
ambienti di gayerie varie. Si era rifiutato per transazioni fisiche che pur gli
erano state proposte, perché se ne vergognava. Intanto chiedeva, ascoltava. A
casa stava sempre peggio. I suoi lo guardavano in un modo, mentre lui usciva
semitravestito da femmina. Il già ufficiale StaSi, saputo che Christian si era
messo a frequentare ambienti di pervertiti, aveva allertato i disservizi di
Polizia Segreta tedeschi per cui lavorava, ora nella Germania riunificata, come
prima nella RDT. Questi lo avevano direttamente contattato, avevano
direttamente contattato Christian. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no, no! Non ne voglio più sapere. Già mi hanno tradito quelli della
StaSi. Io ci credevo nel socialismo e nel comunismo, e che è successo? Mi hanno
tradito. È crollato tutto. Tutto sparito come si fosse costruito per mezzo
secolo il socialismo, anzi lo si stava costruendo, e poi ti dicessero, e ce lo
hanno davvero se non detto fatto, che era stato tutto uno scherzo. Mi avevano
avviato verso un percorso... E mi sono ritrovato solo. Pure in famiglia mi
disprezzano... Controrivoluzionari! Schifosi! No! No! No! Che cosa volete da
me! Non ne voglio più sapere!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Si calmi, si
calmi, signor Christian. Ma che cosa si crede che noi si sia?! Anche noi stiamo
costruendo il socialismo. Da questa parte qua... Lo sa come è andata la guerra.
C’è chi si è trovato di là e chi di qua. Là operavate sotto il blocco dell’est.
Qui, noi, sotto quello dell’ovest. Ma entrambi abbiamo costruito, stiamo
costruendo, il socialismo. Lo chiamiamo Stato sociale. ...A noi lo hanno
spiegato a scuola, già all’asilo, fin dalle più tenera età. Io credevo che
anche da voi, all’Est. Ma, sì, vi avranno ben detto qualcosa. In fondo, siamo
tutti tedeschi. Non è che lo abbiamo deciso noi di essere divisi, oltre che di
essere un po’ dislocati verso ovest...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Come?! Mi
venite a dire che non c’era alcuna differenza?! Voi eravate sotto
l’imperialismo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Uno di qua ed
uno di là. Lo vede anche lei che gli stessi partiti di governo sono tutti
sociali. Di là vi chiamavate, o vi chiamavano. comunisti. Qui
cattolico-sociali, socialdemocratici. Gli stessi liberali non è che poi abbiano
mai propugnato il liberismo selvaggio. Anche i liberali erano e sono
liberal-sociali. Alla fine è solo questione di sfumature. Nei nostri stessi
apparati, siamo pieni di comunisti, di anarchici, di rivoluzionari. Certo siamo
al servizio di tutti e della pace collettiva.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E cosa volete
ora da me?! Siete come gli altri! Quelli volevano da me che mi mettessi, e mi
ci avevano messo loro, al servizio della militanza per una causa
rivoluzionaria, quella del proletariato. Poi è venuti fuori che avevano
scherzato. Dovevano sparare e schiacciarli coi carri armati quando è venuta
fuori tutta quella ribellione, che sembrava più grande di quello che fosse! No,
avevano scherzato! Da me, da noi, volevano tutto. E loro si sono fatti sbandare
da dei manifestanti. A volte mi viene il sospetto che le manifestazioni le
abbia volute la stessa StaSi per passare al servizio occidentale, anzi che
doveva già esserci passata. Oh, quel Helmut Kohl, pieno di soldi, che ha
corrotto tutto e tutti, pure il nostro socialismo della RDT comprandoci dalla
ed alla sua RFT revanscista ed imperialista. Anzi, non ci capisco più niente.
Magari avevano corrotto, da sempre, pure i sovietici. Va a capire...
...Sembrava che cambiasse tutto, mentre tutto andava avanti sotto altre forme.
Voi volete ora da me, continuare quel programma. Ma io, ora, non credo più a
nulla. Sono restato troppo deluso! Io ci credevo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, signor
Christian... Sappiamo... Capiamo... Le potrei dire che io condivido quello lei
dice. ...A noi interessa solo aprire un dialogo. Cerchiamo di farlo un po’ con
tutti. Non è che si sia cercato lei per qualche regione malevola. Questa nostra
Germania sociale è tale proprio perché cerchiamo di seguire, anche di aiutare.
In fondo c’è la cooperazione nazionale quando nessuno resta indietro, quando
nessuno è escluso.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ve lo avranno
detto che in quel programma RDT-StaSi si dovevano riferire circostanze e nomi e
pure in gran dettaglio. Certo, era per una grande causa, ...o così ci avevano
fatto credere... Crollato tutto, anche per me è tutto cambiato. Ora ho solo la
scuola, poi trovare un lavoro, anche se con tutta questa disoccupazione proprio
nella ex-RDT... Anche questo non lo ho capito. Ci avevate detto che si apriva
l’era delle prosperità. Certo ci avete inondato di soldi, però le industrie
hanno chiuso e la gente è restata a casa. Anche se c’è l’assistenza sociale, ci
sentiamo tutti insicuri, ora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “<span class="uficommentbody">Christian, sono cose complesse. Ci sono anche tanti... Non
lo dicono e non dicono nulla, magari sono gli stessi che fomentano il
malcontento... Ci sono tanti che ci hanno ben guadagnato. Certo qualche azienda
chiude quando si unificano due Stati che hanno preso strade così differenti,
...ed inevitabilmente hanno il doppio di tutto. ...Noi la pensiamo come lei...
...Anzi, forse, siamo pure più radicali... Purtroppo, sa, noi siamo degli
impiegati, in fondo... ...Sì rappresentiamo lo Stato, lo Stato in quello lo
Stato ci chiede di fare, in quel piccolo di nostra competenza, ...ma... ...ma i
misteri del Potere, i poteri del Potere, noi, io, non sappiamo neppure dove
stiamo. Oh, il governo... ...Sono poteri e responsabilità dei governi... Noi,
non ne possiamo nulla. Non è di questo che volevano parlarle... </span>A
proposito, abbiamo visto anche alcuni suoi cambiamenti, come dire...,
esteriori.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Christian avvampò
tutto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sarò ben
libero di abbigliarmi come credo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certamente!
Noi rispettiamo tutte le sperimentazioni. Poi qui a Berlino... Ci interessa
pure seguirle. In fondo,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il nostro
compito è capire, e convogliare tutte queste pluralità in un più avanzato
benessere.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Volete
informatori come voleva la StaSi?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No. Vogliamo
solo capire. Tenerci in contatto. Ci fosse poi qualche esigenza particolare, a
volte chiediamo, in determinate occasioni, anche una collaborazione più stretta
ma, a quel punto, uno può prestarsi come dirci che non se la sente. Non ci
offendiamo né attuiamo ritorsioni. Non non è come ai tempi della StaSi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, per cui
ora, magari avete saputo che sono andato in ambienti un po’ marginali, dove magari
non avete... ...e siete venuti da me perché volete sapere. Od anche di più...
Avete qualche cosa più particolare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no. Tutti
gli ambienti sono uguali dal nostro punto di vista. Siamo in buone relazioni,
anche strette, con tanti. Anche lì, non è che ci manchino... No, neppure
abbiamo qualche operazione dove ci occorrano... Noi non dobbiamo chiederle
nessuna assistenza speciale, non ora. Magari, mai. Ci creda. È solo per
stabilire un contatto. Può essere che nel momento di cercare un lavoro lei
possa avere bisogno di nostre indicazioni. Se già ci conosciamo, possiamo
sempre aiutarci reciprocamente. ...Noi, con voi, per questa nostra patria...
Lei come nostro rispettato cittadino...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Christian già
allora aveva quella aria sviata, frocesca, di chi arrossiva i continuazione,
non solo nella faccia ma pure, ed ancor più, nell’animo. Gli piaceva essere
dominato. Pur svanita, con l’RDT, l’illusione StaSi, dunque di una sua carriera
lì come infamone coperto, non è che non desiderasse di fare il servile altrove,
anche nelle nuove condizioni, per il nuovo Principe, i nuovi padroni, le
‘nuove’ Polizie Segrete delle Germania unificata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Per cui,
signor Christian, se tutto va bene... ...se tutto va bene, ci teniamo in
contatto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Restò
silenzioso...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Allora,
signor Christian, va tutto bene?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A dire il vero
no...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Cosa non va
bene... Ci dica...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Christian non ce
la fece più e proruppe in un pianto, ...un pianto disperato. Gli agenti, uno ed
una, che stavano parlando con lui, restarono un po’ allibiti, sebbene non è che
non fossero abituati a quelle situazioni. Per cui, attesero che la crisi si
esaurisse e restarono in attesa dí quello Christian aveva da dire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non ce la
faccio più, in casa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci dica, e
vediamo come possiamo intervenire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Voglio
andarmene via! La StaSi mi stava mandando in delle loro scuole, lontano dalla
famiglia. Già allora non ce la facevo più. Non avete anche voi delle scuole,
dei collegi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Signor
Christian, lei non è ancora maggiorenne. Se dovessimo togliere la patria
potestà ai suoi genitori, e non è neppure detto che noi si possa, che se ne sia
autorizzati dal governo, ...sa sono cose delicate..., sono cose che poi
lasciano traccie, tracce scritte. Noi preferiamo sempre degli approcci soft.
...Se lei ci dice che cosa succede, magari possiamo pensare qualcosa. E poi
vedere, in modo dinamico, se occorrano degli interventi pubblici...
...Innanzitutto ci dica che cosa succede in casa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Prima mi
dicevano che ero un infame, uno schifoso, un degenerato... ...Io volevo solo
aiutarli... Avevo solo detto alla StaSi che non è che fosse proprio una
famiglia rivoluzionaria... ...Non è che poi la StaSi abbia fatto loro nulla. In
fondo, nella nostra patria socialista non è che i controrivoluzionari, i
controrivoluzionari nell’animo, fossero massacrati in casa dalle milizie
comuniste. Io avevo solo segnalato, messo sull’avviso. Era la pura verità.
...Ora, da qualche tempo, mi guardano in un modo... A qualcuno è pure scappato
detto in mia presenza. Mi dicono che sono un frocio, che la StaSi mi ha fatto
frocio... ...Mi deridono, mi deridono sempre più...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I due agenti
delle Polizie Segrete tedesche la conoscevano la storia del già agente StaSi
che lo aveva preso a forza e di lui che, pur lì per lì non consenziente, ad
altri livelli aveva forse gradito. Poi sapevano che aveva cominciato a
truccarsi, ad abbigliarsi in modo un po’ equivoco, non propriamente maschile.
Non potevano certo dirglielo direttamente: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Signor
Christian, se lei potesse dirci... Ecco, farci sapere, se queste ultime,
...diciamo... evoluzioni nel comportamento dei suoi dipenda dalle vecchie cose,
da quando lei avrebbe riferito su di loro per salvarsi e salvarli, oppure se ci
siano stati dei fatti nuovi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No! No! ...Non
potete obbligarmi a... Non voglio dire nulla. Sono cose mie...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non ci
fraintenda signor Christian, è solo per capire, per sapere quello i suoi
pensano, perché la trattino così. Non vogliamo sapere... non ci dica nulla di
strettamente personale. Ci faccia solo capire quello le dicono i suoi, cosa
pensano, cosa le fanno...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi dicono che
sono un frocio e lo vedo che mi guardano con ancora più disprezzo di prima. Io
voglio essere libero. Truccarmi e vestirmi come credo. Invece loro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Sono
normali conflitti tra nuovi stili di vita e le visioni tradizionali...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, ma è che
io non ce la faccio più. Non potete farmi andare distante?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è così
semplice... Guardi, noi le chiediamo di finire le scuole medie superiori.
Intanto diviene maggiorenne. Magari possiamo darle qualche piccolo aiuto, o
vedere se qualche assistenza sociale, ...assistenza sociale e familiare..., può
darglielo. ...Una cosa è se lei se ne va di casa di sua iniziativa ed i suoi
non vengono a riprenderlo. Altrimenti, non è che noi possiamo togliere loro la
patria potestà senza seri motivi. Magari, se lei ne parla con persone che
frequenta, con associazioni eventualmente...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alla fine gli
allungarono e gli fecero allungare qualche soldo. I disservizi di Polizia
Segreta lo usarono come informatore in ambienti frocio-anarchici. Lui,
Christian, si compiaceva sempre più nel travestirsi. Il travestirsi non è che
gli giovasse dal punto di vista di trovarsi attività lavorative. Trovò qualche
occasionale e marginale occupazione in circuiti di pervertiti. Ma, in genere,
visse di assistenza sociale come molti fanno nella ex-RDT ed a Berlino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In quel fine
ottobre ed inizio novembre 2013, Linnéa consultava febbrilmente la sua lista di
informatori e provocatori per vedere chi potessero mandare dove alloggiava Roby,
lì all’ostello. Secondo i parametri standard che inserivano in quei casi, non
usciva davvero nessuno. Per cui provarono a vedere nell’area dei simulatori, sì
da poter far simulare a qualcuno gli interessi aveva Roby e, dunque, si
dicevano, secondo le psicologie d’accatto del mondo del terrorismo di Stato,
suscitare un qualche interesse da parte di Roby. La tecnica era la solita da
pervertiti dei CC e degli altri disservizi delinquenziali della NATO:
l’importante è che il bersaglio parli con qualcuno sì che noi si possa poi
usare qualunque cosa dica per metterla a fascicolo ed usarla per continuare
l’operazione. In realtà, le persecuzioni le possono continuare come le hanno
iniziate, cioè senza alcun elemento le possa giustificare. Eppure, le burocrazie
si auto-dicono che necessitano di pezzi di carta e che questi debbano sembrare
prodotti da fonti terze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tra i simulatori
ne uscì, proprio quando forzarono il software a produrre almeno un nome, e pur
con l’allarme che andava in qualche modo condizionato o ricondizionato perché
non era proprio adatto per quanto richiesto, questo travestito del tutto
pervertito Christian, che passava le giornate a sfogliare riviste femminili ed
a cucinare cose impossibili che lo facevano scorreggiare in continuazione. Viveva
in una specie di comune frocio-anarchica sulla quale passava informazioni del
tutto inutili ai disservizi degli Squadroni della Morte del governo tedesco.
Era dunque destinabile ad altro incarico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Appunto... Non
avevano chi mandare. Il software diceva che dovevano mandare a Roby una
fichetta, o delle fichette, e pure con qualche qualità da vari punti di vista.
Linnéa vide che a disposizione per ogni uso avevano solo delle troiazze e pure
repellenti. O se non repellenti, piuttosto sul volgarotto aperto e del tutto
incapaci di concludere alcunché. Tanto meno a parlare degli interessi che Roby
risultava avere anche solo dallo squinternato fascicolo dei CC. Non è che
potessero prendere un accademico, e che non fosse un accademico raffazzonato ed
ignorantucolo come tanti sono, e metterlo in un camerone di un ostello.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa si disse
che a quel punto, tanto poi non è che avessero nulla da scoprire ma era solo
un’operazione di persecuzione e pure senza alcun motivo razionale, né alcuna
razionalità di alcun tipo [Linnéa si disse che magari Roby aveva sedotto ed
abbandonato qualche nipote di qualche governante, e che dunque non potevano
scriverlo, né dirlo, che il motivo del tutto erano solo faccenducole personali
e personalistiche] potevano mettergli in prossimità, nel camerone dell’ostello,
un frocio travestito, e pure senza attitudini a socializzare cogli altri. Ciò
sulla base del solo fatto che tale frocio travestito leggiucchiava pure in
francese ed esibiva quotidiani e riviste. Anzi, si disse Linnéa, ...Linnéa si
disse che lei era furbissima, per cui, mettendogli in prossimità un frocio e
che non socializzava potevano pure vedere veramente se mai Roby avesse mai
avuto o maturato qualche propensione in direzione di preferenze diciamo non
ortodosse. Oppure, se mai Roby ne avesse avuto qualche fobia ecco che avrebbero
potuto ‘accusarlo’ di frociofobia. Linnéa si disse che era la sua grande
occasione per scoprire qualcosa di nuovo sebbene, alla fin fine, aveva capito
che, salvo proprio favorevoli imprevisti del destino, non ne sarebbe uscito
nulla che potesse giustificare un 35 anni di persecuzione. Quanto alla
costruzione del personaggio, Linnéa si disse che, dato che a Christian piaceva
leggiucchiare, potevano iscriverlo a Scienze Politiche, che era il tipo di
studi universitari aveva a suo tempo intrapreso e concluso Roby anche se con
interessi (nel caso di Roby) oltre il politico-politico, e dargli la lista di
tutte le cose in cui, almeno in parte, lui [lui Christian] poteva simulare
interessi. A quel punto, secondo la teoria o pseudo-teoria che le affinità si
attirano, magari Roby avrebbe detto qualcosa a Christian sui suoi [di
Christian] studi ed avrebbero dunque visto che cosa, da lì, fare o montare, mai
fosse arrivato l’ordine di montare qualcosa. Linnéa, sia dal fascicolo, che dai
pochi elementi le erano arrivati “sul campo”, aveva già avuto l’impressione di
essere stata imbarcata in una cosa senza senso e da cui non ne sarebbe uscito
nulla. Comunque, aveva l’ordine di fare quel le avevano ordinato di fare.
Dunque doveva andare avanti. Era il suo lavoro di funzionaria del VB. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa contattò
l’assistenza sociale e disse loro che dovevano mandare a Christian una lettera
dove gli comunicavano che non lo avrebbero pagato ulteriormente. Cosa che
l’assistenza sociale fece subito. Allertarono pure dove lui abitava. Erano
tutti individui a disposizione di Polizie Segrete / Squadroni della Morte.
Dissero loro che andava sbattuto fuori in qualche giorno. Non fu difficile.
...Camminava in casa coi suoi pesanti tacchi da stivaletti da donna e calzature
simili... Lo lasciarono friggere due giorni e poi lo contattarono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Signor
Christian, ci serve il suo aiuto... ...questa volta in un incarico di una certa
importanza...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Sono
disperato! Mi hanno revocato l’assistenza sociale e non sono riuscito neppure a
sapere perché. Mi mandano da un ufficio all’altro e sembra che nessuno sappia
nulla! ...Pure dove abito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma non è
possibile! L’assistenza sociale non è che possa essere revocata. ...A meno che
lei ora non lavori...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma no! Cerco,
cerco, ma poi tutti mi sbattono la porta in faccia! ...È quello che ho detto
loro. ...Che non è possibile mi lascino così a secco, senza una lira. Ma sembra
che nessuno ne sappia nulla né possa far nulla. Mi dicono tutti che ho ragione
ma poi sembra che nessuno riesca a fare nulla per ripristinare i sussidi.
Proprio non capisco!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A volte sono i
computer che vanno in tilt. I programmi hanno dei bug e poi sembra che nessun
possa farci nulla. Guardi, ce ne possiamo interessare noi e vedrà che tra
funzionari statali ci si intende sempre e mettono tutto a posto. Intanto, se ha
qualche urgenza, possiamo vedere noi, coi nostri fondi speciali...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Davvero?!
...Se vi interessate voi e siete sicuri che potete mettere tutto a posto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma certo!
Guardi, non si preoccupi. Parliamo piuttosto di questa nuova operazione. Vedrà
che lei è perfetto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ditemi. Se è
qualcosa che posso fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sa, abbiamo
sempre pensato che lei abbia un futuro promettente. Invece ci sembra che si sia
come un poco adagiato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A vivere nella
precarietà... Poi, ora che sembrava mi avessero pure tolto quei pochi soldi che
lo Stato mi dà... Ma siete proprio sicuri che voi ora mettete tutto a posto?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Christian,
sono sui diritti. Per cui, se è solo un disguido, magari un bug del sistema
informatizzato... ...Sa, tra funzionari pubblici a volte ci si intende
meglio... La consideri come una cosa già fatta. Li chiamo subito, appena finito
con lei, ora. Se le devono dei soldi, in pochi i giorni le danno quello hanno
mancato di darle e poi tutto riprende come sempre. Se poi non ci fosse proprio
nulla da fare, noi abbiamo dei fondi speciali. ...Con un cittadino esemplare
come lei... Ma non ce ne sarà bisogno. Ci sono loro e continueranno a pagarla
loro, quelli dell’Assistenza Sociale.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, bene!
Benissimo! La ringrazio... Mi diceva...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Le
interesserebbe fare l’università? Per esempio, iscriversi a Scienze Politiche?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo!
Calzerebbe coi miei interessi! È solo che anche se dicono sia tutto gratis, ci
sono pur sempre le tasse di iscrizione. E poi, ben più onerosi, i costi dei
libri... Sa, mi ero informato. Ma poi avevo sempre lasciato cadere la cosa.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sappiamo.
Invece questa volta... Ovviamente faremo noi fronte alle sue maggiori spese.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Avere bisogno
di me all’università? Ma che cosa devo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no. Non è
quello. Lo sa che noi abbiamo sempre rispettato la sua dirittura morale, la sua
onesta anche interiore... È proprio per questo che noi la ammiriamo. Lei deve
solo interpretare un personaggio. Che poi è lei, lei stesso... ...Solo essere
sé stesso. Vede, lei ha tutte le caratteristiche del brillante intellettuale.
Noi conosciamo i suoi interessi e le sue attitudini. È che come in tutte le
attività c’è bisogno di un pezzo di carta, di dei diplomi. Per cui, un passo
per volta... In realtà, non occorre che lei debba fare nulla. Deve solo farsi
la sua università. E far sì che vedano che la fa. Magari farsi vedere con
qualche altro libro o pubblicazione, o quotidiano. Ma tanto siamo sempre nel campo
dei sui interessi culturali. Tra le caratteristiche di questo personaggio lei
deve interpretare, che poi è lei, lei stesso, per cui neppure sarebbe una
finzione, c’è che debba essere studente di Scienze Politiche, magari simulando
appena, se lei non lo ha, anche qualche interesse verso l’economia. Ma anche
qui non è detto si debba simulare nulla perché, a Scienze Politiche, un po’ di
economia è poi obbligatoria per tutti. Ci sono anche altre cose che le diremo
in modo compiuto. Lei fa l’università ed intanto interpreta al personaggio di
un giovane intellettuale con interessi le diremo, che poi è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il vero lei. Lei è un giovane intellettuale.
Abbiamo una lunga lista di dettagli, di interessi. Ma, le ripeto, sono poi i
suoi. Se se manca qualcuno non è infine un grande problema... I nostri esperti
ci dicono che son sicuri che poi il nostro bersaglio, il nostro target di
interesse, la contatterà. Non deve far nulla di particolare. C’è solo un
requisito, come dire?!, logistico. Deve abitare dove abita il nostro target, in
un ostello... Speriamo non le spiaccia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Anche se ho
tante cose, tanto bagaglio, dove sono ora me ne devo andare. È che non sto
trovando nulla, per cui, magari, alla fin fine...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dunque, ci dà
la sua disponibilità?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non ho solo
capito che cosa succeda quando quello mi contatta.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, nulla.
Magari imbastirà qualche discussione. Nulla d’altro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è che sia
una cosa pericolosa o che si siano cose che ora non mi diciate?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no.
Assolutamente no. Lei dovrà ostentare, di tanto in tanto, certe pubblicazioni,
del tipo di <i>Le Monde</i>, <i>Le Monde Diplomatique</i>, anche della stampa
in inglese, libri etc. Che poi sono i suoi interessi, gli interessi di lei
signor Christian. Ci dicono che sono sicuri che lui le parlerà. Magari le
chiederà come siano la sinistra o la politica qui. Lei può dire o non dire quel
che crede. Non ci sono vincoli particolari. Noi le diremo, magari pure le
daremo, le pubblicazioni di cui lei deve circondarsi ed anche lasciare, dopo
che le ha lette o quando non le servono più, dell’area dell’ostello frequentata
dal nostro target. Tutto lì. I grandi esperti ci dicono che sono sicuri che...
Ah, detto tra noi, se poi quello non la contattasse, non succede nulla. Noi
abbiamo obbedito alle indicazioni dall’alto. Lei ha ostentato le pubblicazioni
che noi le abbiamo detto e magari pure dato. Noi siamo a posto. Lei è a posto.
Lo prenda come un esperimento del tutto innocuo, quale poi in effetti è. Sa,
come quelle ricerche sul campo che a volte fanno gli accademici. Solo che qui siamo
noi che glielo chiediamo, sempre che lei voglia ovviamente. Intanto lei si è
iniziato l’università e poi la continuerà fino alla conclusione ed al diploma,
se crede. Non ci sono rischi. Neppure nulla che possa violare i suoi principi
morali. Noi lo abbiamo capito da sempre che lei è una persona retta, speciale.
Non ci deve riferire di nulla e di nessuno. Per lei, ci sono solo vantaggi. C’è
solo questo vincolo che deve stare all’ostello, che magari le paghiamo noi. No,
anzi, di sicuro lo paghiamo noi. Glielo dobbiamo, in fondo. Lo paghiamo a lei
direttamente per cui nessuno ne sa nulla, neppure l’Assistenza Sociale. Sì,
magari è appena pesante, talvolta, stare in un ostello... ...Magari no... Lì,
al Sunflower, c’è spazio ed è tutto come nuovo. Se poi lei mi diceva che doveva
cambiare casa e non trovava. ...Diciamo non oltre la fine dell’anno prossimo.
Anche prima se lui la contatta, o se quello se<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>ne va, o se si esaurisce, in qualche modo, la necessità che lei stia nei
dintorni immediati del target. Se ci dà la sua disponibilità, passiamo alla
fase operativa. Dunque l’iscrizione all’università che sta iniziando proprio
ora ed il trasferimento all’ostello nei prossimi giorni.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Va bene. Voi
mi aiutate a ripristinare l’assistenza sociale ed all’università, inclusa ora
l’iscrizione, ed io mi muovo all’ostello non appena volete per interpretare il
giovane intellettuale... ...cioè per essere me stesso.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ed ecco che prima
della metà di novembre 2015, una mattina, caricarono tutte le cose di Christian
su un furgone e lo accompagnarono, col suo voluminoso bagaglio, al Sunflower
Hostel. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’ostello,
Linnéa aveva già allertato Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci occorre un
letto nel dormitorio dove è Roby, e per tutto il periodo il Roby resterà lì.
Mandiamo un nostro collaboratore. No, non è neanche un collaboratore, un amico
informale, che sia noi che voi chiameremo col nome convenzionale di <span class="uficommentbody">Diedlind e ci riferiremo a lui come ad una ragazza.
Anagraficamente è un uomo, Christian, ma lui ha assunto una identità femminile.
Per cui dobbiamo evitare di contraddirlo... E poi, come dire..., per
convenzione operativa, il signor Christian è, d’ora in poi, una ragazza e si
chiama Diedlind. Sia tra di noi, che con lui, anzi lei, e gli altri, ci
riferiremo a..., a Diedlind come ad una ragazza e col nome di Diedlind.</span>”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma questo Roby
è ricchione?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Cosa c’entra?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se mandate un
travestito come agente speciale...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ho
capito... No, non ci risultano particolarità rispetto a Roby. Non abbiamo
grande informazioni su questi aspetti, ma non risultano, come dire...,
deviazioni della cosiddetta normalità.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È perché
allora gli mandate un frocio e travestito. ...Sarà un grande agente speciale se
non avete di meglio, suppongo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, signor
Gonzalez, se lei è un grande patriota tedesco, come lei stesso ci ha
confermato... ...ecco, si deve fidare del governo, di noi. Noi, in fondo,
obbediamo ad ordini. Abbiamo incartamenti, ...devo averglielo accennato..., che
a volte sono quello che sono. Poi ci sono dei grandi specialisti, anzi dei
super-specialisti, o che come tali ci sono stati presentati e dunque noi
dobbiamo assumerli come tali, che ci dicono una cosa e l’altra. A volte devono
essere troppo grandi come intellettuali perché pure noi, che qualche scuola
l’abbiamo fatta, non capiamo bene in concreto che cosa suggeriscano di fare...
Il caso di questo Roby è una cosa che ci è stata affibbiata. Dobbiamo obbedire.
Ci dicono di fare certe cose...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi scusi, non
volevo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non importa. È
normale che ci si pongano delle domande. La signorina <span class="uficommentbody">Diedlind non deve fare nulla di particolare. Sta lì...
...Ah, a noi interessa, per ora, solo se questo Roby parla con qualcuno che
cosa gli o le dica... Ecco, se potesse, nel caso farci sapere...</span>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Questo
significa che devo, dobbiamo, magari avvicinarlo o farlo avvicinare e vedere di
fargli dire qualcosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, guardi. A
parte che dubitiamo che possa dire alcunché di qualche interesse per noi, la
nostra procedura è appena differente. Nessuno deve sollecitarlo, perché non è
un idiota, anzi è uno che capisce subito. Anche se non è che dirà nulla,
...come dire..., nulla di sensibile, fateci solo sapere se parla con qualcuno e
che cosa ha detto. ...Ma senza dire a nessuno che ci sia qualcosa da scoprire.
...Appunto, è una cosa appena diversa. Confidiamo nella sua intelligenza,
disponibilità, pure nella sua disciplina come noi che dobbiamo sempre obbedire,
e che ci faccia subito sapere qualunque cosa, anche irrilevante, ma senza
sollecitare nessuno a farlo parlare su alcunché di specifico. Ah, per il letto
di <span class="uficommentbody">Diedlind date una fattura od un conto a lui di
quello deve pagare. Noi non ne sappiamo nulla. Non è uno dei nostri. È solo una
amica che era restata senza casa... Ci occorre anche un posto al piano
superiore, diciamo più o meno sulla verticale di dove è Roby, per quanto anche
fosse un po’ più in là non dobbiamo fare nulla di speciale. Sono nostre
procedure operative. Per quel posto, che faremo coprire da nostri soggetti
differenti, vi daremo noi il nome di un’agenzia turistica cui inviare il conto.</span>”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Va bene, non
ci sono problemi. È stagione morta, per cui ci sono tutti i posti che volete e
resteranno a vostra disposizione finché voi ne avrete bisogno. ...Uno per la
signorina <span class="uficommentbody">Diedlind, nello stesso dormitorio di Roby,
ed uno al piano di sopra, più o meno sopra Roby. Diteci quando arrivano. Per
noi qualunque giorno va bene.</span>” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Bene. A
risentirci.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il travestito,
Christian, arrivò prima della metà di novembre 2013. Idem quello al piano di
sopra, con un visore NATO per guardare attraverso i muri, che non venne
tuttavia usato per le solite battiture dal piano di sopra, né da locali
affianco. Serviva solo per dare una generica occhiata e per controllare lo
stesso travestito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’arrivo di
Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind fu una cosa spettacolare. Fisico
e forza tipicamente maschili, pur con abbigliamento femminile, capigliatura
idem [idem femminile], e incedere con falcate pesanti e naso all’insù da chi
non vuole dare confidenza a nessuno ma anzi si aspetta di esser eventualmente
agganciato. Come di quelle signorine che sembra non abbiano interesse per
nessuno, pur pensando in continuazione, ossessivamente, che dei corpi le
avvolgano, le trattengano con decisione e fermezza, e dei cazzi entrino loro
dentro a sconquassarle con energia. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby lo capì subito che era uno mandato dagli Squadroni della Morte del
governo tedesco-NATO. Arrivò con varie borse e zaini, con scatoloni, con
piante, libri e riviste. Pure con la bicicletta. Occupò non uno bensì tre
stipetti e pure super-stipati perché aveva troppe cose. La bicicletta la tenne
per vario tempo in un corridoio dei bagni, fino a che qualcuno nuovo ed ignaro,
non il </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez<span class="uficommentbody"> che aveva l’ordine di dare copertura totale, gli disse di
spostarla e lasciarla nel cortile come tutti. Opuscoli e libri del primo anno
di Scienze Politiche talvolta li abbandonava, perché dunque fossero presi da
altri interessati. Quotidianamente faceva il giro di fondazioni, centri di
ricerca, musei, teatri, cinema culturali, e lasciava opuscoli e volantini in
bella vista negli spazi comuni del piano. Passava ore nei bagni a radersi, dato
che era piuttosto peloso, ed a pettinarsi ed abbigliarsi. Passava anche ore
nella cucina dove cucinava e poi si metteva vistosamente a leggere libri
giornali ed opuscoli. Esibiva non solo la stampa tedesca ma anche, come da
istruzioni ricevute dagli Squadroni della Morte del governo tedesco-NATO,
specificatamente da </span>Linnéa, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le
Monde</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le Monde Diplomatique</i>,
oltre a quotidiani e riviste in inglese. Come da istruzioni ricevute, faceva
pure il giro di centri culturali cinesi ed orientali. Beh, non potevano trovare
uno che conoscesse un po’ di cinese, per cui si limitava a raccattare e ad
abbandonare, nell’area comune del piano (in pratica sul tavolone e panche
dell’area annessa alla grande cucina e sul piano sopra il termosifone della
finestrona lì affianco), opuscoli di corsi di lingua e cultura cinese, e cose
simili. Poi, nell’ora dei corsi dell’università, della Humboldt-Universität,
correva alla bicicletta ed alle lezioni. E solito giro quotidiano a raccattare
opuscoli, e nei supermercati dove comprava raffinate cose vegetariane mescolate
a cosacce come i bastoncini Findus da friggere. Un po’ le cosacce che mangiava
(avrebbe dovuto abbondare in riso, meglio se glutinoso, visto la continua
produzione di aria, o metano, nello stomaco e dintorni), un po’ l’analità
frocesca repressa, fors’anche negata, un po’ la sua costituzione naturale,
scorreggiava in continuazione, a tutte le ore, ed in tutti i luoghi. Cercava di
mascherarsi tenendo le finestre sempre aperte anche in pieno inverno. Erano
solo problemi di scorregge. Sarebbe bastata un’alimentazione centrata sul riso.
A parte quest’ultimo aspetto, la solita trasandatezza delle Polizie Segrete
tedesche imprecise ed arraffone, ignoranti e corrotte, per cui non si preoccupano
dei dettagli, beh non si preoccupavano neppure della sostanza ‘macro’ (non solo
dei dettagli), il povero travestito Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind
era proprio un personaggio da manuale, nel senso che fatto il manuale poi devi
far finta che ci sia uno che lo interpreti, anzi da manuale da farsa. Gli
avevano dato la lista di quello doveva esibire. Beh, si erano dimenticato la
computeristica. Ah, no, c’era in fondo alla lista. Ma non sono cose si
improvvisino sebbene uno avrebbe potuto far finta. Pur non vecchio, era di
culture imprecise ed arcaiche. Non era ancora entrato nell’era dei computer.
Neppure in quella del telefonino. Neppure Roby in quella del telefonino.
Invece, di computer, informatica, programmazione ecc, era piuttosto esperto, di
certi aspetti ovviamente, essendo un campo talmente vasto che non è si possa
padroneggiare tutto. Dato che nella lista gli avevano dato gli Squadroni della
Morte del governo tedesco-NATO, specificatamente </span>Linnéa, vi erano dei
riferimenti all’elettronica ed alla computeristica, Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind</span> aveva poi cercato di esibire qualcosa. Non
era riuscito ad andare oltre a radio o televisorini per ascoltare notizie,
musica classica e qualche programma TV per massaie. Solo dopo mesi e mesi si
era procurato un computerino, tipo tablet o giù di lì, che usava essenzialmente
per vedere film in genere durante la notte, nel letto. Sì, l’aveva un po’
esibito come da istruzioni. Ma poi lo usava per film e null’altro. La persona
comune, l’ignorante comune più che altro, non capisce che i computer non solo
la stessa cosa dei tablet e dei telefonini.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le istruzioni
(raffazzonate, vaghe ed imprecise) per imitare gli interessi di Roby gliele
avevano date, a Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind. L</span>a stessa
Linnéa ci aveva capito poco, e le era sembrato inverosimile che Roby potesse
avere tali e tanti interessi. Non che Roby fosse un genio. Ma la sua curiosità
lo aveva fatto un po’ tuttologo. Di alcune cose di era esperto. In tante altre
aveva razzolato. Altre ancora non le conosceva né fingeva di conoscerle. Non
era uno che bluffasse. Aveva imparato, giusto o sbagliato che fosse, che è
sempre meglio ostentare meno di quello si sa, per evitare sorprese. Inutile,
per Roby, dire di conoscere cose non conosceva. Ma, appunto, tante od un po’ le
conosceva.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alla fine, per
quella ‘grande’ missione speciale, avevano trovato chi avevano trovato, un
travestito un po’ maniaco, che aveva razzolato ambienti frocio-anarchici
tedeschi, che conosceva un po’ di inglese e di francese, che leggeva un po’ di
letteratura e che ambiva, tra travestimenti e riviste femminili, a sembrare una
troietta di cosiddetta “buona famiglia”, appunto una cosa da riviste femminili.
Roby, anche senza essere un genio, leggeva, studiava, scriveva, sia di storia
che di scienze sociali, frequentava pure talune materie scientifiche, si era
subito appassionato ai personal computers appena erano usciti, e non solo come
generico utente, avendo già prima frequentato dei corsi di programmazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby si era
subito spanciato dal ridere alla comparsa di Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind che cercava di far sentire la sua presenza
(abbandonando libri, di solito non di gran livello, ed opuscoletti, dépliants e
volantini sia politico-sinistri che su eventi culturali e musicali, soprattutto
di musica classica) ma senza entrare in contatto con nessuno, tanto meno con
Roby dato che gli ordini erano di farsi agganciare. È che Roby non aveva alcun
interesse ad agganciarlo, né come travestito né per i suoi supposti interessi
ostentati coi materiali di cui disseminava le aree comuni del piano e del
dormitorio. Era chiaro che era mandato. Meglio lasciarlo friggere sulla sua
padella. In effetti, in cucina, </span>Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind
era sempre a friggere, oltre a farsi degli strani intrugli che tuttavia non gli
alleviavano le flautolenze continue. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Qualche settimana dopo, forse ancora a novembre, forse a dicembre 2013, era
arrivato lì il classico filisteo-nazista tedesco. Werner era nato nel 1941
nell’area tedesco-baltica, in territori poi presi dai russi. Con la ritirata
tedesca, la famiglia si era spostata ad ovest e si erano stabiliti in aree poi
della RFT, la Germania occidentale. Nazisti. Di quelli divenuti, con la fine
della guerra, democristiani, democristiani alla Konrad Adenauer. Aveva pure la
faccia simile a quella di Adenauer. Lo sapete come è il tedesco, beh anche
altri. Dai loro un ordine e si uniformano. Se devono divenire nazisti, lo
divengono tutti. Anche chi lo diventa meno, comunque si uniforma. Finita l’era,
con le occupazioni militari ‘anti’, dai loro un altro ordine ed ecco che divengono
tutti ‘democratici’, democristiani, o socialdemocratici, o liberali, od altro.
Sono sempre gli stessi, piccoli cagnolini, od anche rapaci se lo ordinano loro,
obbedienti. Beh, è così un po’ in tutto il mondo. Werner aveva poi fatto
ingegneria, ingegneria meccanica, perché trovava altri campi scientifici ed
ingegneristici troppo difficili per i propri interessi ed attitudini. Come tale
era stato assunto alla Siemens ed anche mandato all’estero. Più che altro
faceva il kapò. Infatti lo chiamavano “il nazista”, quando aveva lavorato come
ingegnere della Siemens in Australia. In Australia, vi era andato con famiglia,
moglie e figli. Tuttavia, qualunque ne fosse il motivo, né durante il soggiorno
in Australia, né successivamente, la lingua inglese aveva fatto alcuna strada
nella sua testa. Infatti non la conosceva, neppure un po’. Lui diceva di
conoscerla. Ma non era in grado di parlarla, di leggerla, di capirla, di
scriverla, neppure un po’. Neppure ci provava. Aveva poi raggiunto l’età della
pensione, la moglie era morta, lui non aveva particolari interessi personali da
seguire ma, nel contempo, non voleva restare solo. Pur avendo una lauta
pensione Siemens, non voleva vivere da solo in una casetta, od in un
appartamento od appartamentino, e, poi, andarsene al dopolavoro Siemens, cosa
che comunque non disdegnava. Scartata la possibilità dei figli, e di altri
parenti, che evidentemente preferivano vivere per conto proprio, e non con lui
in casa, aveva adocchiato una vietnamita più giovane di lui pur non giovanissima.
Forse aveva prima lavorato da loro come domestica, pur non essendo una senza
studi. I viet della Germania occidentale avevano seguito le classiche trafile
dei profughi, usciti in vario modo dal Vietnam di cui non gradivano il regime
mafioso e terroristico di Hanoi. Quelli della Germania est erano stati
comprati, in pratica. In cambio di forniture industriali che il Vietnam ‘rosso’
non sapeva come pagare, si erano fatti mandare migliaia di operai ed operaie
per le fabbriche della Germania est. Ad ovest, avevano i turchi, oltre agli
italiani etc. Ad est, avevano i viet. Con la scomparsa della RDT, in teoria i
viet dati in prestito dal regime di Hanoi avrebbero dovuto rientrare. Ma si sa
come vanno queste cose, anche in Germania. Una parte si era ingegnata per
restare, o comunque per estendere la permanenza in Germania. Werner aveva
conosciuto questa vietnamita, che parlava perfettamente il tedesco, e doveva
avere fatto pure degli studi. Le aveva proposto di sposarla, “senza sesso”, una
di quelle cose di reciproca convenienza ma appunto senza transazioni fisiche.
Lui si riteneva evidentemente troppo vecchio per attività sessuali. Lei doveva
avere messo in chiaro che lei lo avrebbe affiancato magari come una figlia, pur
formalmente moglie, dunque col permesso di scopare in giro, seppur
discretamente, e pure di restare incinta. Lui aveva bisogno della domestica o
badante, pur non essendo inabile. Lei si deve essere fatto il conto che con la
lauta pensione di lui, magari pure trasferendosi in Vietnam, se la sarebbe
passata piuttosto bene sia con lui in vita, che quando lui fosse scomparso, coi
soldi di sicuro messi da parte con lui in vita. In Vietnam, i salari sono
quattro volte minori dei già bassissimi, al cambio occidentale, salari cinesi.
Per cui con una lauta pensione tedesca, in Vietnam si è ricchissimi,
soprattutto se si vive con una vietnamita che ti fa vivere tra i viet ed ai
prezzi viet, non in aree speciali per occidentali e con fitti occidentali.
Essì, infatti si erano poi trasferiti in Vietnam, ad Hanoi, dove lei aveva
avuto almeno pure una figlia. Lui la chiamava “la mia bambina” ma non era sua
figlia. Era un matrimonio senza sesso, senza sesso tra loro due. Lei si era
fatta mettere incinta da qualche d’un altro pur evidentemente comportandosi in
modo tale da non urtare lui. In Vietnam, devono essere piuttosto restrittivi su
questioni di residenza per stranieri. Infatti, pur sposato ad una vietnamita,
lui era dovuto rientrare in Germania, per i mesi che era restato al Sunflower
Hostel, perché aveva dovuto richiedere un nuovo visto per rientrare in Vietnam
e poi trasformabile in un visto di residenza, forse permanente questa volta,
oppure lui, Werner, forse non contava di vivere ancora molti anni. Di qui
questa sua permanenza a Berlino, sebbene avesse figli ed altri familiari in
altre aree della Germania. Sia non voleva evidentemente disturbare i parenti,
sia era in transazioni con l’Ambasciata del Vietnam. Infine, ottenuto un nuovo
visto, era ripartito per Hanoi prima della fine di febbraio o inizio marzo
2014. Werner era di quelli che si comportavano un po’ teatralmente. Non che
fosse un tipo ilare e socievole. Ma era pur sempre di quelli che, arrivando
alla reception dell’ostello, di ritorno da suoi giri, in genere al circolo
Siemens di Spandau, salutava lo staff in modo teatrale, da vecchio bacucco (pur
essendo in realtà<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lucido di testa), e
tutti gli rispondevano allo stesso stesso modo, tra il teatrale ed il
ridanciano. Altri anziani si comportavano normalmente, non esibendosi
teatralmente e dunque senza ricevere, di ritorno, saluti teatrali. Inoltre, la
sua sottomissione all’autorità faceva sì che avesse individuato in </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez il manager operativo verso
cui si sentiva grato perché lo aveva accolto nell’ostello e gli permetteva di
restare lì alcuni mesi. In realtà, dato che quell’ostello non aveva limiti di
età (che violerebbero le legislazioni sulla non discriminazione) né particolari
restrizioni sulla permanenza (oltre alla regoletta che una settimana te la
davano alla reception mentre per periodi superiori si doveva chiedere
all’amministrazione dell’ostello che in genere non frapponeva ostacoli ed anzi
praticava degli sconti su permanenze lunghe), faceva parte delle patologie di
sottomissione all’autorità di Werner l’essersi creato quel senso di gratitudine
nei confronti di Marco Gonzales. In realtà, secondo la Sindrome della
Similarità Antropologica [Anthropological Similarity Syndrome], il Gonzales ed
il Werner si erano subito reciprocamente riconosciuti come similarmente
paranoici, pazzoidi, conformisti e nazistoidi. Marco Gonzales, elettrizzato
dall’essere stato mobilitato da Linnéa, lui si diceva per suoi meriti, in
realtà solo perché era lo pseudo-manager lì dove a Linnéa occorreva, continuava
a ripetersi, nella sua testa vuota, dunque rimbombante, che lui era un grande
agente segreto, pur sentendosi un po’ frustrato perché gli Squadroni della
Morte del governo tedesco gli avevano fatto subodorare una grande operazione di
controllo, o di spionaggio o di controspionaggio o non aveva ben capito di
cosa, ma poi si sentiva un po’, anzi quasi del tutto, inattivo relativamente
alla stessa. Si diceva che avevano tra le mani un caso ma poi non facevano
nulla. Per cui, aveva subito segnalato a Linnéa, per far vedere che lui Marco
Gonzales era uno sempre a disposizione pieno di iniziativa, che il destino
aveva voluto arrivasse lì un grande patriota, appunto il Werner, e che
avrebbero potuto usarlo che vedere se si scopriva qualcosa su Roby. Linnéa,
piuttosto annoiata di quell’operazione senza senso (oltre la pura persecuzione
chiaramente dovuta a nulla, od a cose, patologie, inconfessabili da parte di
chi l’aveva originata, in Italiozia), non poteva tuttavia frustrare l’ansia da
infame di un pollo quale il Marco Gonzales era. Gli aveva dunque risposto che,
certo, poteva, pur con tutte le cautele del caso, attivare in qualche modo il
Werner. Così incoraggiato, Marco Gonzalez aveva dunque messo il Werner nello
stesso dormitorio dove era Roby e, poi, una delle volte che il Werner era
andato a parlargli per giustificare il fatto che doveva restare all’ostello per
qualche tempo dato che stava vedendo di risolvere i problemi burocratici con
l’Ambasciata del Vietnam, gli aveva buttato lì se sapesse mai qualcosa su quel
Roby. Werner non aveva avuto nulla di particolare da dirgli. Gli aveva solo
detto che lui si era messo nello stesso castello (nel letto di sotto) di
Christian/<span class="uficommentbody">Diedlind (che per Werner era una ragazza,
nonostante i chiari lineamenti maschili - era stato poi Roby a dirgli che “la
ragazza” era invece, e pure chiaramente, un uomo, seppur con quella
particolarità di travestirsi e di atteggiarsi da donna) e che questi
scorreggiava in continuazione. Il Werner, di sotto, si sorbiva queste continue
scorregge di Christian/Diedlind di sopra. Ovviamente, </span>Marco Gonzalez
aveva continuato a chiedergli. Per cui Werner si era ‘insospettito’ ed aveva
chiesto a Marco Gonzalez se ci fosse qualche ragione specifica per quel voler
sapere. Marco Gonzalez, con quella sua aria paranoica, ma appunto tra paranoici
subito entrano in sintonia, aveva fatto il saputo, gli aveva detto che non
poteva dirgli, ma che c’erano importanti ragioni di Stato, per cui si doveva
indagare, cercare di sapere, scoprire, riferire a lui che avrebbe riferito in
alto, molto in alto, allo Stato, a chi voleva appunto sapere. Ecco che allora
il Werner si era fatto insistente, quasi aggressivo, col Roby. Paranoico
ordinario, il Werner aveva cominciato a pensare che evidentemente c’erano cose
da scoprire per cui lui, “buon cittadino”, le doveva scoprire. Il Werner, che
‘ragionava’ secondo stereotipi, riflessi condizionati instillati nei pidocchi,
si era detto che doveva trovarsi di fronte ad un estremista, seppure il Roby si
comportasse da persona del tutto quieta e senza alcuna connotazione politica o
d’altro genere, e che lui, il Werner, in armonia e sintonia col potere, doveva
scoprirlo, disvelarlo, dimostrarlo, ...ed ovviamente andarlo a dire al suo caro
Marco Gonzalez. Il Werner, partito quieto-quieto, ebbe una metamorfosi
visibile, visibilissima, divenendo sempre più aggressivo. Aspettava che Roby si
mettesse col computer sul tavolone dell’area cucina, ed ecco che pure lui, di
ritorno dal circolo-Siemens di Spandau, si sedeva lì e cercava di fare
conversazione di nulla. Prima tentò di convincere Roby che ormai il suo tedesco
fosse del tutto perfetto, sebbene Roby parlasse con lui a segni, dunque senza
dare segni visibili di alcuna conoscenza del tedesco. A Werner lo aveva detto
il Marco Gonzalez [che il Werner tedeschizzava in Marcus], a sua volta ‘istruito’
[disinformato] dagli Squadroni della Morte delle Polizie Segrete germaniche, a
loro volta disinformati dai Carabinieri-NATO, quello che doveva pensare e non
pensare. Alla fine, Roby, quando spuntava il Werner, se ne andava
nell’area-reception, al pian terreno, dove internet era decisamente migliore di
quella, un po’ intermittente o non funzionante, dell’area cucine del secondo
piano. Una volta che Roby indugiò nell’area cucine, e c’era pure il Werner che
cercava di fare conversazione, Roby gli disse che nel computer aveva un
centinaio di migliaia di libri e non solo, ma pure registrazioni storiche
varie. A quel punto, Roby gli passò l’auricolare, le cuffie, e fece partire una
breve registrazione di Joseph Goebbels che aveva in una directory storica in
tedesco del suo computer. Roby se l’era scaricata per pure ragioni
linguistiche. Di quelle cose usa-e-getta, per un tedesco appena-appena più
classico in quel caso ed anche derivante dalla casualità di quello uno trova
online. Appena sentì le prime parole, Werner si irrigidì, si irrigidì perché
Goebbels parlava al suo [suo del Werner] cuore, con Roby che lo guardava gelido
pur ridendosela in cuor suo. Ecco il Werner smascherato anche di fronte a sé
stesso: un idiota infarcito di luoghi comuni e con la malattia mentale del
patriottismo. Ciò non fermò il Werner ormai lanciato e fattosi lanciare in
quella sua follia inquisitoria. Sentendosi spinto ancora di più, attivato
ancora di più, da Marco Gonzalez su sollecitazione della Polizia Segreta
germanica, il Werner diviene addirittura aggressivo-isterico quando Roby lavora
in mese, dal 3/02/2014 all’8/03/2014, presso l’Antica Pizzicheria Berlin UG
[Haftungsbeschränkt - Società a Responsabilità Limitata], numero di
registrazione HRB143122 Berlin (Charlottenburg), del 16/07/2012. La trovate in
Marzahner Chaussee 85-87, 12681 Berlin. Proprietari formali Claudia Kerger e
Andreas Kerger. Coproprietario di fatto Angelo, un lurido, sporco e
sporcaccione, pure ladruncolo (ruba a Roby perfino la sua quota di mance! ...pochi
euro...), oltre che del tutto fuori di testa sebbene ormai sui cinquant’anni,
dell’Italia suddica, già borbonica. Roby vi lavora, per poche ore a settimana,
a cinque euro l’ora [di solito pagavano 6, e con contratto; ma lì, per Roby,
arriva la Polizia Segreta per cui lo pagano solo 5 ed in nero, ed in attesa di
licenziarlo rapidamente] in nero sebbene gli abbiano chiesto tutti i documenti
per fare il contratto di lavoro e l’assunzione regolare che invece non fanno su
precisa indicazione degli Squadroni della Morte della Polizia Segreta
Tedesca-NATO. Roby la vede subito questa ulteriore evoluzione del Werner per
cui lo stuzzica che fa solo poche ore a settimana e per 5 euro l’ora e pure in
nero. Ma non lamentandosene. Roby gli dice che è così, ma che gli fa comunque
comodo per vedere un po’ il mondo del lavoro berlinese. È il Werner che fa il
criticone e l’aggressivo. Il Werner un po’ fa l’ironico per poi, di tanto in
tanto, mettersi ad urlare che si dovrebbe tutti andare lì a spaccargli le
vetrine ed altro, a quelli del ristorante, con Roby che gli dice che è un pazzo
a fare quei discorsi deliranti, chiaramente improvvisati per provocazione, per
riferire. È così chiaro! Il effetti il Werner si mette a fare discorsi pazzi e
con l’aria da pazzo, contrariamente al suo solito sempre schivo e serissimo, da
vecchio nazi. Il Werner riferirà poi al Marco Gonzalez, che riferirà alla
Polizia Segreta tedesca-NATO che chiaramente il Roby si cela perché non si
riesce a fargli fare la minima allusione in una qualche direzione sovversiva,
neppure vagamente protestataria. Anzi sembra proprio quieto, troppo quieto. Per
cui, se gli Squadroni della Morte lo hanno messo nel mirino, e poiché il
bersaglio deve essere dunque necessariamente in colpa, ecco allora è chiaro che
finge, che si cela. È la solita illogica ‘logica’ tautologica per cui hanno già
deciso prima quel che devono ‘scoprire’, ...e dunque cui lo ‘scoprono’! Ecco, i
pazzi conformisti, in disservizio infamità e crimini di Stato, sragionano ed
agiscono a questo modo. Il Werner infine se ne va, per Hanoi, prima della fine
di febbraio o inizio marzo 2014.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’8/03/2014, Roby
finisce di lavorare presso quei delinquenti tedeschi&sudditalici e, la
prima cosa che fa, è di metterli online. Mette il raccontino anche sul loro
sito, sul sito del ristorante </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">[ </span><a href="http://www.antica-pizzicheria.com/"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">http://www.antica-pizzicheria.com/</span></a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> &</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://www.facebook.com/anticapizzicheria.berlin"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">https://www.facebook.com/anticapizzicheria.berlin</span></a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> ] </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">dove resta per un
paio di settimane, fino a che il cuoco-delinquente Angelo non lo legge e lo
traduce ai proprietari, oltre che afferrane lui stesso il contenuto. Sono
furiosi, ma la Polizia Segreta dice loro che non possono fare nulla. Anzi è
seccatissima che si siano fatti scoprire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa, con la
sua solita area annoiata, quasi da drogata appena fatta, ma piuttosto seccata,
lo dice loro brusca, soprattutto ad Angelo che era a diretto contatto con Roby
e che le aveva contato un sacco di balle:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci avevate
detto che eravate dei grandi specialisti, che vi eravate mossi con tatto, che
lui non sospettava di nulla, ed invece ne sapeva e sa più di voi e noi, ed ha
pure scritto tutto. Voi mi assicuravate che ve lo stavate giocando mentre era
lui che giocava voi e noi! I CC-NATO sono furiosi e con chi se la sono presa?!
...I miei superiori se la sono presa con me!!! ...‘Grazie’ a Voi che mi avevate
garantito che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il cuoco demente
e delinquente italo-suddico Angelo se l’era presa con l’aiuto cuoca bulgara e
col barista tedesco:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Chiaviche!
Chiaviche! Siete due chiaviche! Io sono un grande agente segreto ed invece voi
mi avete rovinato tutto. Ecco, sì, siete voi che glielo avete detto! Di sicuro!
Sennò io ero troppo astuto per farmi scoprire! È tutta e solo colpa vostra,
...ed invece il Servizio Segreto se l’è presa con me!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa, che a sua
volta riferisce e riceve ordini dai superiori gerarchici e governativi, dalle
Polizie Segrete CC-NATO, riceve l’ordine che si devono inventare qualcosa
d’altro se fino a quel momento non hanno concluso nulla. Le viene detto che
deve essere più aggressiva, che si deve montare qualcosa pure dove Roby abita,
lì al Sunflower Hostel. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le dicono:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci avevate
detto che gli avevate pure messo un grande agente segreto nella stessa stanza.
Che cosa avete scoperto?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sapete, e
lo abbiamo capito anche noi, che non c’è niente da scoprire”, aveva avanzato
timidamente Linnéa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma che
c’entra?! Queste sono operazioni di distruzione Carabinieri-NATO. Non fate le
verginelle! Queste operazioni le avete sempre avute pure voi! Per cui ben lo
dovete sapere che siamo noi che ci inventiamo quello che si deve ‘scoprire’?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ed allora che
dovrei fare io?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eddai, non
faccia l’ingenua... Se sul posto di lavoro vanno fatti licenziare, se sui posti
di studio vanno fatti far fuori, dove abitano si devono creare incidenti!
In-ci-den-ti! ...Per farlo sbattere fuori e magari chiamare la polizia! Non
faccia l’ingenua! E voi che fate coi vostri sottoposti a queste operazioni di
distruzione&distruzione?! ...Ecco, fatelo pure con lui, col Roby! Va fatto
fuori! Va fatto fuori!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa aveva
ricontattato Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, Marco,
ho ricevuto degli ordini...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Noi siamo sono
sempre a disposizione!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Si tratterebbe
di mettere in atto delle misure attive...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh,
finalmente. Se abbiamo a che fare con nemici del Potere, noi ben dobbiamo
attaccarli! La miglior difesa è l’attacco!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci vada piano,
Marco. Non bisogna fare nulla di illegale, ...non troppo. Noi le chiamiamo
misure intrusive. Dovete colpire cose sue, ma senza far veri danni. ...Nulla di
illegale... Fare sì che si senta sotto tiro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ottimo!
Possiamo sfondare il suo stipetto, distruggere il suo computer e buttare il suo
bagaglio fuori dalla finestra, nella strada!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, le ho
detto nulla di illegale. La vedo troppo eccitato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Stavo
fumando...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci vada piano
colle droghe, Marco. Anzi, tanto per avere tutto sotto controllo, mi dica prima
i dettagli di ogni cosa che intende fare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi,
possiamo far sparire sue cose dalla cucina, che è uno spazio comune. Va bene?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, questo può
andare bene. ...Ma solo cosucce marginali... Però dovete fare in modo che non
sospetti nulla. Piccole cose. Bisogna solo farlo sentire insicuro. Appena,
appena. Mi raccomando! Invece una cosa che dovete assolutamente fare, e senza
limiti, è disturbate il suo uso del computer, vedere di far cadere la linea
internet quando la usa lui. Se avete un programma di gestione del traffico
internet dovrebbe essere facile individuarlo e intervenire quando lui è online.
Anzi, dato che lui usa nomi differenti, le invio io una lista dei nominatici
che usa, quando li usa, quando li cambia. Per cui le sarà facile, anche senza
stabilire un contatto visivo, sapere che lui sta usando le vostre linee.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Va bene! Sono
un ottimo agente segreto, e so capire ed attenermi agli ordini. ...Ed anche
colpire il nemico!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ad ogni modo,
mi informi sempre di tutto e mi chieda prima di fare ogni cosa. Sa già chi
mobilitare per la cosa? Mi raccomando, che non si sappia in giro. Partiamo con
le interruzioni internet. Lì, se ne occupi lei ed il proprietario, o pure
qualcuno super-sicurissimo del circolo ristretto dei proprietari e manager,
persone di cui possiate fidarvi nel modo più assoluto, per cui dovreste coprire
sia la giornate che la sera-notte. Invece per le attività dove lui dorme ed in
prossimità, nella cucina, basta una persona fidata se la ha. Oppure faccia lei.
Anzi, è meglio che lei non si faccia troppo vedere sul teatro delle operazioni.
Trovi una persona di superfiducia e non le dica che ci siamo di mezzo noi. Dica
che sono cose vostre e che volete che lui se ne vada. Partiamo con internet.
Poi, se non si ottiene nulla, ne parliamo per far sparire piccole cose sue
dalla cucina e, nel caso, per altro.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, sì!
Ottimo. Parto con internet. Poi vediamo che succede. Se lui si lamenta, e
magari va su di giri, possiamo dirgli che se non gli piace può andarsene...
...Se dà di testa, gli diciamo di andarsene e basta!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Siamo dunque
verso la primavera del 2014.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez
partì in modo davvero maniacale. Roby, che ovviamente seppe tutto prima, mise
dei sistemi di sorveglianza vari per cui poté verificare facilmente che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quando lui [Roby] non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>usava internet non vi erano interruzioni del
servizio mentre quando sembrava la usasse ecco che la linea cadeva in
continuazione. Linnéa informava Marco Gonzalez e gli altri di quali
identificativi usava Roby, e loro interrompevano in continuazione il servizio
quando Roby risultava loro online, connesso. Marco Gonzalez era lì la mattina
dei giorni feriali. Quando non vi era lui, vi erano Jen Bren [Jenny -
https://www.facebook.com/jen.bren.77] e Ulrike. Jenny non aveva nulla da fare
nella vita, né alcun interesse. Per cui era sempre lì. Pensava sempre al cazzo
ma non aveva grandi attrattive per poter attrarre cazzi veri. Per cui
starnazzava fino a notte fonda, mentre beveva birra, con clienti che si
attardavano e sbevazzavano alla reception, poi correva a casa a toccarsi ed a
dormire qualche ora per affrontare un nuovo giorno di starnazzi e sbevazzamenti
che la rendevano sempre più pesante nelle forme fisiche e sempre più vuota
nella testa. Jenny si considerava la manager all’animazione: si animava
riempiendo la notte delle sue urla orgasmiche decisamente sullo sguaiato
finché, a notte fonda, piena di eccitazione, correva a casa. Ulrike era manager
delle strutture. Per cui spostava in continuazione pentolame da un’area
all’altra dell’ostello. Un modo per inventarsi qualcosa da fare. Oppure si
occupava di individuare qualche piccola riparazione da poi far fare all’operaio
della manutenzione che si occupava di queste cose.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Installarono del
nuovo software, piuttosto costoso, per cui ci si doveva agganciare all’Internet
dell’ostello usando facebook con dei ‘like’ nella pagina dell’ostello. Non
c’era altro modo. Si schiacciava il ‘like’ di fb, e ci si connetteva a quel
modo. Non era solo quello. Il nuovo software permetteva anche altre forme di
controllo. Per cui, anche se uno si connetteva non col proprio nome, il
software di gestione internet rilevava comunque il computer. Conosciuto quale
fosse il computer di Roby, erano pronti al mobbing-internet. Se gli altri e le
altre in carico di questa stramberia interrompevano di tanto in tanto (per
esempio ogni 15 o 30 minuti) internet quando Roby sembrava usarla, Marco
Gonzalez parti subito sul furioso. Una mattina che Roby sembrava essere online,
in un paio d’ore lui la interruppe una cinquantina di volte. Roby usava dei
sistemi per cui non soffriva, in realtà, alcuna interruzione. Ciò che non
cambia che il comportamento di Marco Gonzalez fosse davvero maniacale. Poi, il
Marco Gonzalez cercava, ovviamente senza alcun risultato, di trovare qualcosa
relativamente agli identificativi che Roby sembrava usare. Marco Gonzalez si
riteneva un grande agente segreto, astutissimo, e che dunque avrebbe scoperto
che cosa vi era che non andava e perché gli avessero chiesto di cooperare ad
una persecuzione. Ignorava ovviamente la spiegazione più semplice ed evidente.
Lui, Marco Gonzalez, partecipava felice ad una persecuzione-pogrom perché era
un delinquente ed un malato di mente. Idem gli altri
persecutori/mobbizzatori.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby piazzò dei
sensori sia visivi che elettronici e poté rilevare che, quando lui [Roby] non
sembrava essere online, non vi era alcuna interruzione del normale
funzionamento di internet. Non erano interruzioni delle linee né del provider.
Erano Marco Gonzalez, Jenny, Robert von Sivers, Ulrike. Loro interrompevano
manualmente le linee. Delinquenti e malati di mente, che si sentivano coperti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Come da procedura
per questo genere di operazioni, Marco Gonzalez doveva fare delle telefonate
quotidiane a Linnéa tanto per dire se ci fosse mai stato qualche evento
particolare, più una telefonata più lunga all’inizio della settimana per
ricevere delle istruzioni più dettagliate su come proseguire lo
State/Government-Organized Stalking/Mobbing, mai ci fosse stato davvero bisogno
di parlare più a lungo. Per cui riferì, più in dettaglio che poteva, di
quell’attività di tentato scombinamento delle connessioni internet di Roby.
Alle obiezioni di Linnéa che doveva esserci stata una qualche reazione del
Roby, almeno almeno andare alla reception per riportare la cosa, mandare delle
email, magari alterarsi ed al che aveva già dato istruzioni di suggerirgli che forse
era il caso di cambiare luogo di abitazione, Marco Gonzalez aveva cominciato ad
andare un po’ in escandescenze. Arrossiva tutto, gli si appesantiva la voce,
sentiva premersi la testa vuota, non poteva trattenersi dal ribattere in stato
di eccitazione depressiva che lui era uno che ci sapeva fare per cui erano
evidentemente le istruzioni che erano state carenti, che in fondo si trattava
di cazzatine per cui si doveva essere più aggressivi se si voleva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anche solo sperare di avere un qualche
risultato. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tra l’altro, il
sistema di radiazioni con cui venivano colpiti coloro coinvolti, ai vari
livelli, nello stalking-mobbing contro Roby, aveva anche un ‘capitolo’ speciale
dedicato a quel tipo di stalking-mobbing. Ogni volta che interrompevano
internet, loro venivano colpiti da delle scariche che sconquassavano la loro
già debole testa vuota. A disagio estremo, se la sconquassavano ancor di più
assumendo, come ‘rimedio’, alcolici, oppiacei ed altro. Aumenti di peso,
vertigini, panici ed altre piacevolezze li accompagnano ancora ora.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez
ricevette finalmente l’ordine che si dovevano eseguire, pur con tutte le
accortezze del caso, sì che tutto sembrasse assolutamente casuale, le procedure
intrusive. Se l’intrusione informatica, le interruzioni di internet, non era
servita, si doveva passare all’intrusione tradizionale, personale. E così
avevano fatto, usando sia Ulrike (che come manager delle strutture girava per
le differenti scale, appartamenti e stanze) che, e soprattutto Evangeline Breuer,
Eva, un’inserviente, una del servizio pulizia, di quelle e quelli che pulivano
i vari appartamenti etc. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ad Ulrike parlò
Jenny. Le disse, arrossendo, che avevano avuto ordini da “autorità superiori
cui purtroppo si doveva obbedire, ...perché noi non possiamo sapere...
...dunque quello che ci dicono di fare... ...Siamo un esercizio pubblico...
...Se poi ci fanno qualcosa...” [...‘no squallore...]. Già mobilitata per le
interruzioni internet, ad<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ulrike toccò
pure andare a rubacchiare... ...Per la Patria ovviamente!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Invece Eva la
chiamò Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, guarda,
sarò diretto e chiaro. Noi stiamo cooperando con delle autorità superiori, anzi
piuttosto alte, direi... Tu, forse, lo avrai già capito che io stesso sono
qualcosa di più, ...molto di più..., di un semplice manager di un ostello...
...Abbiamo ricevuto degli ordini su cui non posso dirti di più. ...Sai, sono
cose estremamente riservate e, lo avrai ben capito, io sono uno che ben sa
muoversi in queste cose... ...Già ti avevo chiesto di farmi sapere di quel
Roby... ...Ora si tratta di fare qualcosa di più. Loro le chiamano
‘intrusioni’... ...Va fatto sentire insicuro... ...Ovviamente senza che lui se
ne accorga, come si sentisse sotto attacco, ma se poi viene da noi a lamentarsi
noi si possa far lui credere siano sue paranoie e che magari non è adatto a
restare in un ostello...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Eva avvampò di
rossore e sbottò: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi state
chiedendo di danneggiare o magari addirittura di rubare le sue cose?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez,
con uno di quei sui soliti sorrisetti toccati e perversi, ed inclinando
leggermente il capo come per affermare che stava mascherando, almeno nelle
intenzioni, il sentirsi in difficoltà: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Beh, anche te
lo chiedessimo, noi ti abbiamo dato lavoro... ...ed io neanche ne ho
approfittato come tanti miei colleghi manager fanno. ...Intendi di cosa io stia
parlando... ...Comunque... ...Ti diamo ben sei euro l’ora... ...Ci sono anche
quelli che si inventano Praktikum e minijob, e neppure ti pagano, come in quel
ristorante dove mi hai detto che hanno cercato di approfittare di te e, quando
hai detto no, ti hanno licenziato senza neppure pagarti... ...Ecco, lo vedi
che... ...che in fondo qui... ...qui da noi... ...Eppoi, dai, non posso dirtelo
ma lo avrai ben capito che è una grande questione di Stato, questo caso. È un
nostro grande dovere patriottico cui siamo stati chiamati... ...Dai, non farmi
dire di più, ché non posso! ...Dicevo che... No guarda, abbiamo precise
direttive. Non si deve fare nulla di... E, dai, lo avrai già capito... ...Non
lo vedi... ...Massì che lo vedi... ...Lo vedi quello... ...Sempre col
computer... ...Eppoi che non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>parla mai
con nessuno... Direi che è pure altezzoso. ...Oh,quel Roby... Ora in questa
nostra grande Germania... Che sarà venuto a fare?! Non è che ci dicono di controllarlo
se non ci fosse... Oddio! Chissà che avrà fatto! Deve aver ben fatto qualcosa
se...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, Marco, ma
se è solo per controllarlo, io lo ho controllato e pure riferito tutto. ...Che
è sempre a fare la pizza. Eppoi a volte fa di quei sughi... Essì deve ben
esserci qualcosa di sospetto! Uno che lo vedi sempre a fare chissà cosa sul
computer e che poi si mette, veloce veloce, a fare pizze e sughi... Si capisce
che le pizze ed i sughi devono essere di copertura a chissà cosa!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, ma ci
stai prendendo in giro?! Ma cosa vuoi che ce ne freghi delle pizze e dei
sughi?! ...No, certo, era tuo preciso dovere riferire. Ed anche noi abbiamo
riferito, a nostra volta, come nostro dovere, in alto, al governo. ...Al
governo e pure più in alto, se ho capito bene... Anche del computer... Non
siamo mica scemi! Lo vediamo tutti... Beh, no, hai fatto bene, benissimo, era
anche tuo preciso dovere riferire e noi pure abbiamo detto tutto in alto, al
governo. Loro ci hanno detto che apprezzano anche se... ...Anche se... Beh, mi
sembra di avere capito che sappiano tutto del computer, di quello che fa.
Devono avere dei sistemi per cui... Quando noi abbiamo riferito, ci è sembrato
di capire che loro ne sapessero più di noi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, ma
allora perché non lo arrestano?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Per cosa,
perché cucina e perché chissà che fa al computer?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, se loro
lo sanno quello che fa al computer...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, se non lo
arrestano... ...magari usa il computer per guardare filmetti!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, prima
mi dici che è uno pericoloso e che noi dobbiamo sorvegliarlo, ed ora mi dici
che non fa nulla di pericoloso, di grave... Ma allora?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, basta!
Basta! Dove mi vuoi portare! Quando io ho chiesto, mi hanno detto che se sono
un patriota devo solo obbedire al nostro grande Stato democratico. Ed io sono
cittadino germanico! ...Se tu vuoi restare e vivere qui... Se ci hanno detto
che è un nemico, è un nemico. Noi che ne possiamo sapere?! Cosa vuoi fare?! Lo
stai difendendo?! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dai, Marco, io
sono sempre stata cooperativa con quello che mi hai chiesto. È che non ho
capito che cosa voi volete da me? Mi dici che io devo farlo sentire insicuro?!
Io vado lì per lavorare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, tu devi
obbedire!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo, io
obbedisco sempre.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eva, noi
possiamo favorirti. Se tu vuoi studiare... Possiamo accordati degli orari di
favore a tuo piacimento, quando inizia l’anno accademico...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, lo sai
che io sono cooperativa. Ma devi dirmi con precisione che cosa io debba fare o
meno. ...Se posso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Te lo stavo
dicendo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Eva, una troietta
tatuata e sculettante, è lì inserviente quando Roby arriva all’ostello. La
hanno assunta da poco. Quando è in prossimità di maschi, più sono, più lei
inspira arrossendo, e con espressioni del viso, e visibili considerazioni
mentali, eccitate pensando a quanti cazzi da monta ci sono in prossimità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Evangeline Breuer
[https://www.facebook.com/xOEVAXo], Eva, è figlia di un’irlandese che si era
trasferita in Australia all’età di sei anni. Eva arriva a Berlino verso la metà
del 2013 ed inizia studiate tedesco. Dopo avere lavorato forse una settimana
come cameriera senza essere pagata, trova lavoro come inserviente al Sunflower
Hostel per 6 euro l’ora. Sia pulisce le camere, sia lavora (ma solo dopo che si
presta alle infamità richieste di Marco Gonzalez per conto degli Squadroni
della Morte / Polizie Segrete del governo tedesco-NATO, dunque come forma di
compenso) alla reception. Spirito adattivo, servile ed opportunista, ciò si
riflette anche nella lingua. Parla rapidamente un discreto tedesco e, quando
deve switchare all’inglese, che è la sua lingua originaria, a volte riesce a
parlarlo [l’inglese] solo in modo confuso e con forte accento tedesco come se
non fosse di madrelingua inglese. Con l’anno accademico 2014/15, inizia a
studiare alla Brandenburgische Technische Universität, a Cottbus, nei pressi di
Berlino. Si trasferisce a Cottbus dal 19 November 2014. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Decisamente sul
grazioso quando arriva a Berlino, Eva sembra come destinata ad un rapido
invecchiamento. Il fisico si evolve verso un portamento da figura muscolosa,
quasi maschile, destinato a passare rapidamente dall’atletico al pesante. Il
viso le si scava e, quando sorride, la bocca mostra i denti come con un ghigno
da macho. Sembra sul bello/bellissimo-hollywooddiano solo se non si notano
queste stranezze che danno un senso di falso sia alla sua apparenza che alla
sua personalità. Lo stesso aspetto è comunque in rapida metamorfosi verso ben
altro, legnoso ed arido forse, come detto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per cui, ricevuto
l’ordine di rubacchiare a Roby per provocare una qualche sua reazione, ecco che
si ingegnano, col tocco tipicamente folle, altamente disturbato, di tutti i
soggetti coinvolti, tutti nettamente differenti eppure con quel comune
denominatore di quella tignosità misera, folle, di certo con totale assenza di qualunque
integrità morale, come insetti nel deserto, vani e disperati, meccanici e
vuoti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Fanno sparire a
Roby cose dalla cucina, di quelle cose che non ruba nessuno. È l’impulso a
confessare. Come a voler sottolineare che sono stati loro, proprio loro. Prima
la scatola, solo la scatola, delle sue patate e cipolle, solo la scatola sua
non quelle di altri che restano lì. Poi gli fanno sparire un sacchetto col suo
nome e data con del burro, olio ed altri condimenti che qualcuno certo avrebbe
anche potuto usare ma senza alcun interesse a rubargli in blocco, sì che ben si
capisca che sono stati loro, la proprietà e direzione dell’ostello. Anche lì
fanno sparire solo le cose di Roby, non quelle di altri. Infine gli rubano il
lievito di birra da 9 centesimi che nessuno usa oltre a Roby e che Eva sa
essere di Roby. Rompono pure il lucchetto dello stipetto di Roby e gli buttano
cartacce sul letto, oltre a muovergli cose che tiene sopra lo stipetto. Per
queste ultime cose [rotture e cartacce] si fanno aiutare anche da <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind, il puzzolente travestito
disinformatore che si finge anarco-comunista a libro paga degli Squadroni della
Morte del governo tedesco. </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A quel punto,
Roby a loro non dice nulla. Si limita ad attivare (più precisamente a rinnovare
ed estendere, perché erano già state iniziate, come sempre<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in quel tipo di situazioni) le operazioni
speciali coi cani, la stimolazione elettronica e qualcos’altro. Si ipnotizzano,
con uno strumento lo fa in un attimo, e si fanno pesantemente sodomizzare dai
cani. Con la stimolazione elettronica, si aumentano le loro ansie conducendoli
a stati di panico e ad altre patologie permanenti. Perché panico? Gli agenti
delle Polizie Segrete, chi da loro ordini a livello politico, i miliziani
paralleli delle stesse, sono tutti soggetti malati, malati soprattutto di
panico. Chi si sottomette all’autorità, chi tenta di appagare le proprie ansie
con l’obbedienza cieca, è malato di panico. L’ansia ed i panici vanno in
parallelo. La prima si evolve nel secondo, che la complementa inevitabilmente.
Per cui, con adeguata strumentazione, si incrementano facilmente,
massimizzandole, le sindromi di ansia e di panico già presenti in tutti i
pidocchi di quel mondo, del mondo dei terrorismi di Stato, pogrom, linciaggi,
stalking, mobbing, tutti sempre e solo di Stato e di Stati. Quelli privati sono
estremamente marginali e facilmente risolvibili. Qui, invece, siamo su ben
altro terreno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Gli effetti sono
subito evidenti. Robert von Sivers si appesantisce nella figura e la faccia gli
diviene piena di osceni butteri sul viso, come malamente incartapecorita.
Durante le sodomizzazioni, Robert von Sivers urlava: “Datemi della coca, ché ci
godo di più!” Quando vengono ritirati i cani, lui sfoggia ampi sorridi ed urla
come ubriaco: “Amori miei, perché ve ne andate.” La stimolazione elettronica lo
fa sentire ancora più vuoto, vuoto che riempie con fumo accanito e stupefacenti
oppiacei. Marco Gonzalez assume un’aria ancora più perversa e si ingrassa.
Mentre lo sodomizzano urla: “Di più! Di più! Sono il Führer delle SA e voi i
miei schiavi!” Quando vengono ritirati i cani, lui cerca di trattenerli
afferrando i loro uccelli e portandoseli alla bocca. Intanto si ingrassa e
reclina sempre di più il capo con un sorriso froscio e falso, quando parla cogli
altri. Il vuoto esistenziale accentuato dalla stimolazione elettronica lo
riempie con alcolici e superalcolici, e mangiando in modo spropositato. Jen
Bren [Jenny] reagisce schifata ai cani la sovrastano e lavorano: “Chiamo la
polizia! Chiamo la polizia e vi faccio arrestare! ...Però prima finite il
lavoro, sì che io possa accusarvi di qualcosa!” Quando è ben sodomizzata e
vengono ritirati i cani, barcolla e corre ad aprire il frigorifero per estrarne
würstel che divora come succhiandoli. La stimolazione elettronica la porta a
prolungare le sue notti ed i sui starnazzi orgasmici lì al banco della
reception dell’ostello, e ad alzarsi la mattina od il primo pomeriggio con un
crescente senso di disgusto ed inutilità. Ulrike dimena il culetto secco, sotto
i colpi dei cani. Quando questi hanno finito piange dicendo che non voleva. Poi
la si vede strisciare contro i muri come a nascondersi dalla gente, cogli occhi
bassi e chiedendosi che ci stia a fare lei in quel mondo di ostelli a
controllare se le strutture siano intatte o necessitino di interventi. <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind</span> piagnucola sotto i cani: “Non
voglio! Non voglio! Io sono una giovane indossatrice. Dovete montarmi nella
fica e solo se io ve lo concedo. Schifosi! Mi state offendendo.” Quando vengono
ritirati i cani, <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind si mette a
piagnucolare: “Sono una dea greca abusata da Giove!” Intanto la stimolazione
elettronica aumenta le sue manie. Christian/Diedlind si sente guardato ed
irriso, cosa che lo fa divenire aggressivo. In cucina, ruba le cose altrui.
Ruba anche quello non usa. È solo cleptomania. Nella stanza diviene aggressivo
rispetto agli oggetti degli altri. Si sente contraddetto da un qualsiasi evento
casuale, siano altri che vanno magari a fumare o ad appendere indumenti e
scarpe da asciugare in prossimità delle sue piante, od aprano e chiudano
finestre (anche e perché vi sono quelli che fumano nella stanza, tanto vedono
che gli stessi dello staff sono dei porci sempre a fumare fuori e con aria da
fricchettoni che se ne fregano). </span>Evangeline Breuer [Eva] diviene
crescentemente ansiosa. Si volta in continuazione appena sente approssimarsi
qualcuno, ed anche quando non vi è nessuno. Inoltre si incartapecorisce
rapidamente col volto che si scava nonostante sia ancora sui vent’anni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez,
agitatissimo, isterico, va poi a riferire da Linnéa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo fatto
tutto quello che ci ha detto, ma non è successo nulla! Nulla! Nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...E <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind? ...Ve lo abbiamo mandato proprio per
vedere di montare qualcosa...</span>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Buono quello!
...anzi quella! È solo un frocio, volevo dire una puta, che si ruba i soldi
dell’assistenza sociale, ma poi non fa nulla!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Allora si deve
liquidare pure lui ed inventare. Qui premono. Mi dicono che sono io che non ho
fatto nulla. Marco, dovete premere su <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind,
e comunque farmi avere dei risultati!</span>” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che
risultati?! ...Se quel Roby se ne frega di quello che facciamo ed, anzi, deve
essere successo qualcosa, chissà che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ci
avrà fatto!, perché siamo tutti un po’ fuori...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, sarò
chiara. Va mandato via dicendo che è colpa sua!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Siamo al novembre
2014.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez va
subito a cercare <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind. Si aggira per
il camerone dicendo con voce falsa, un po’ frocia:</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dove è la
ragazza? ...la ragaaazza?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Qualcuno gli risponde:
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma chi, quel
frocio travestito del tutto fuori di testa? Ma non lo sai che è un frocio
travestito?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E<span class="uficommentbody"> </span>Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo che lo
so... ...Dove è la ragazza.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È in bagno a
ficcarsi il vibratore del mattino nel culo!”, gli dice qualcuno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez
corre in bagno dove trova <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind, che
aveva lasciato la porta aperta, nella merda e che sta urlando, come suo solito,
durante il vibratore del mattino: </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no, piano,
piano, fammelo entrare dentro piano piano che sono una signorina illibata...”
...mentre si sprofonda il vibratore al massimo nel culo spargendo merda
super-puzzolente dappertutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mio caro
...mia cara..., <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind, </span>Linnéa mi
ha detto che dobbiamo procedere, e con estrema urgenza, per far fuori Roby, che
loro sono anni che ti pagano e tu ti rubi i soldi pubblici senza fare nulla.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ed io che cosa
ci posso fare?! Quelli degli Squadroni della Morte sono frociofobi. Ce l’hanno
con me perché io sono una signorina preziosa. Io coopero, certo, colla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>patria. Ma loro pretendono l’impossibile.
Ecco, sì, sono frociofobi... Cattivoni... Fobi, fobi, frociofobi, fociofobi,
frocioooofobi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “<span class="uficommentbody">Christian/Diedlind, non hai capito! Qui o ti dai una
mossa, o ti mettiamo in mezzo ad una strada da un giorno all’altro e quelli,
quelli che tu sai, ti fanno pure togliere il sussidio di disoccupazione di cui
usufruisci da anni. Noi lavoriamo e tu ti prendi i soldi senza far nulla.
Quando ti chiedono qualche servigio, tu fai poi lo schizzinoso, anzi la
schizzinosa.</span>” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è vero!
Non è vero! Schifosi! Sono omofobi! Che poi io non sono omo. Io, ...io...,
...io sono una signorina. Siete solo dei maschilisti, pure quella schifosa di
Linnéa che ti ha montato la testa!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind si gettò sul cazzo di </span>Marco
Gonzalez<span class="uficommentbody">, che tentò di estrargli dai pantaloni
cadenti, </span>urlando:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Amore, ho
voglia di uno yogurt. Ora ti trangugio tutto!!!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez si
ritrasse: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Vorrai mica
farmi licenziare?! Se ci vedono... Qui se la cantano subito tutti. Magari vieni
poi, quando vado via, in macchina... Ma proprio qui... ...qui non posso!
Guarda, tu non hai capito che ti tolgono i soldi del sussidio con decorrenza
immediata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Christian/Diedlind, piagnucolando:</span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Eddai, ditemi
cosa volete. Io ho sempre fatto tutto. Ma che me ne frega dei soldi. Io lo
faccio per la patria... ...io!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma non sei
neppure riuscito ad agganciarlo quel Roby?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecchennessò
io?! Mi avevate detto che dovevo farmi vedere leggere questo e quello, studiare
questo e quello, e lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma non ti ha
mai proprio detto nulla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma Roby è uno
che sta dietro alle ragazze. Sì, non parla mai con nessuno. Ma io l’ho visto.
L’ho visto che andava a fare sporcaccionate colle ragazze. Voi, mi avevate
detto che agganciava me... Siete voi che mi avete usata per una cosa senza
nessuna base!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E che ne so
io... Linnéa... ...Comunque la patria ha sempre ragione. Avremo capito male
noi... Ci saremo mossi male noi... Adesso dobbiamo concludere. Ché sennò la
patria, dicono, non sa più che fare con questa storia di cui anche noi siamo
stati chiamati a far parte.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che cosa devo
fare?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi hanno detto
dagli Squadroni della Morte, gli eroici dirigenti dei <i>Freikorps</i> del
nostro governo e Stato, che ci parlano attraverso Linnéa, che a questo punto si
deve passare all’attacco diretto e poi ve ne andate via tutti e due. Bisogna tu
che gli sposti e gli prendi le sue cose. Lui si viene a lamentare con noi e noi
gli diciamo che deve andare via, e tu pure.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Ma io non
ne sono capace... Eppoi, io non me ne voglio andare... ...Mi avete già fatta
spostare dalla casa dove ero...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Questi sono
gli ordini!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Christian/Diedlind era agitatissimo. Ancora più dell’agitatissimo solito.
Ma non fece nulla. Andava in bagno. Si ficcava<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>il vibratore nel culo. E piangeva. </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando, il 19/11/2014, Roby chiese, via email, di pagare un altro mese, in
largo anticipo, </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco
Gonzalez rispose, egualmente con email, che c’erano dei problemi, che dovevano
parlare con lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì 20/11/14,
appena Roby vede l’email, verso le 16:30, cerca Marco Gonzalez. Costui è nei
pressi della reception che se ne sta andando. Dice quindi a Roby di parlare con
Robert von Sivers. Roby lo incoccia la sera. È davvero un teatro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Robert von Sivers
è enfatico e falso. Dice:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io non volevo
crederci, ma mi hanno detto che tutti si lamentano di te.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Nooo... ...Non
è proprio possibile. Davvero, non è proprio possibile.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Allora Robert von
Sivers, in evidente stato confusionale, corre via dicendo che tornerà tra poco.
Corre a telefonare a Marco Gonzalez che gli dice di rispondere a Roby che ci
sono perfino delle lamentele su internet e che gliele manderanno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez
ritorna da Roby:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci sono
perfino delle lamentele su internet.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non sono
certamente su di me.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ti manderemo
le copie. Comunque bisogna che ti trovi quanto prima un’altra sistemazione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando mandano le
copie a Roby, si trattava di una lamentela sul fatto che <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind occupava tre stipetti invece di uno,
per cui c’erano clienti restati senza un posto dove chiudere le proprie cose.
Nel caso specifico, un cliente, che non aveva potuto chiudere a chiave sue
proprietà, aveva subito un tentato furto, ma egli stesso specificava che ciò
non era avvenuto ad opera di nessuno dei tre clienti di lungo periodo, per cui
né ad opera di Roby, né del travestito, né del vecchio nazi ché in quel momento
era pure lui lì. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appunto. La lamentela era contro Christian/Diedlind, il loro complice, e
non contro Roby né altri. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="uficommentbody"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby scrive subito a Angela Merkel e Joachim Gauck dicendo loro che
chiaramente hanno mandato le loro Polizie Segrete / Squadroni della Morte non
solo per il solito generico State/Government-Organized Stalking di edificio, o
cose simili [visto che lì al Sunflower in realtà nessuno si era mai messo a
ticchettare su muri, soffitti e pavimenti], su ordini Carabinieri-NATO, ma ora
anche per farlo mandare via da lì. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Linnéa è furiosa,
soprattutto con Marco Gonzalez: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma come,
Marco, lei ci aveva assicurato che lei era un grande specialista e che il Roby
non sospettava di nulla?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...Io...,
...io..., ho fatto quello che mi avete ordinato. Che cosa ci posso fare io se
quello...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dovete montare
subitissimo qualcosa. Quello va mandato via subito e per colpa sua!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez,
con aria sempre più froscia e l’occhio bieco da delinquente abituale, va a
sollecitare di nuovo <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind che questi
deve agire subito, sennò non avrà mai più i soldi del sussidio di
disoccupazione a vita. O almeno così gli dice lui, lui Marco Gonzalez, che,
quando è furioso, minaccia, e pure peggio a volte. Marco Gonzalez è di natura
un violento fuori di testa. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato 22/11/14,<span class="uficommentbody"> Christian/Diedlind </span>è agitatissimo, ancor di più
dell’agitatissimo solito. Prima di correre in bagno a ficcarsi il vibratore nel
culo, alle 8:30 si lancia sua una cassetta di generi alimentari sopra lo
stipetto di Roby, la prende e la getta affianco ai contenitori dell’immondizia.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby manda subito
un’email a Marco Gonzalez e Robert von Sivers dicendo loro che il loro complice
<span class="uficommentbody">Christian/Diedlind, chiaramente obbedendo a ordini
loro e del governo, è ora passato all’attacco diretto rapinando cose sue [sue
di lui Roby].</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mercoledì
26/11/14, Marco Gonzalez, cerca Roby verso le 10 del mattino, mentre costui è
al computer. Marco Gonzalez, cui sono stati dati degli strumenti di
sorveglianza da Linnéa, vede, dalla sua postazione di pseudo-manager, che Roby
sta usando il computer e dove. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez è
in preda al panico. Il suo bisogno delinquenziale di confessare è assoluto. Col
suo tipico linguaggio paranoico, infarcito dei luoghi comuni dei paranoici,
dice che deve risolvere la situazione del camerone [dove non c’è alcun problema
dato che si sono inventati tutto loro e poi hanno cercato di montare conflitti
col pederasta degli Squadroni della Morte delle Polizie Segrete tedesche-NATO <span class="uficommentbody">Christian/Diedlind</span>]. Rispetto a quello che Roby ha
scritto alla Cancelliera ed al Presidente, Marco Gonzalez dice, arrossendo, che
in Germania quelle cose non esistono. ...E che ne sa lui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono
paranoie”, aggiunge Marco Gonzalez.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo,
paranoie”, risponde, chiaramente irridendolo, Roby. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marco Gonzalez
dice poi a Roby che deve andarsene quanto prima, in non più di un paio di
settimane. Roby sa che è inutile discutere con uno scalzacani che agisce su
ordini del governo, tramite i suoi Squadroni delle Morte / Polizie Segrete, per
cui dice che va bene, che se ne andrà entro un paio di settimane. Se ne va poi
il 30 novembre 2014 pomeriggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena parlato
con Roby, Marco Gonzalez telefona a Linnéa, degli Squadroni della Morte del
governo tedesco:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Buone notizie,
Linnéa! Li mandiamo via!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ovvio! Non è
che in un ostello, dopo più di un anno di permanenza, potessero opporsi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Cosa vuol
dire, Linnéa, che non sono stato bravo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, certo,
Marco, è stato bravissimo... Piuttosto, glielo ha detto che quelle storie della
persecuzione sono tutte invenzioni.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Quello, quel
Roby, deve essere proprio un demonio. ...Non mi avete detto tutto su di lui...
...Sta di fatto che mi ha fatto sentire un pezzo di merda...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “...In
effetti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Beh, che
vorrebbe dire, Linnéa...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, no, Marco,
...lo so che lei è bravissimo. Davvero un grande agente segreto... Dunque, mi
diceva che quello non se l’è bevuta?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Beh, no...,
...sì..., ...insomma... Io glielo ho detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ed allora?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Glielo ho
detto che quelle cose dello stalking di Stato, dello Staatsterrorismus, sono
tutte balle...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Bravo, Marco!
Lei glielo ha detto... E lui... Perché lui l’ha fatta, ...mi diceva..., l’ha
fatta sentire a disagio... Sì, mi ha detto che Roby non ci ha creduto...
...Marco, mi dica tutto, in dettaglio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Niente. Non
c’è niente da dire. Io glielo ho detto che erano paranoie e lui mi ha detto
letteralmente “Certo, paranoie”, ma con un tono che mi sono sentito io un pezzo
di merda!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ho capito.
...Bene, Marco. ...Lei ci ha provato ma lui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io ho
obbedito. Anzi, se posso essere sincero, ho usato davvero un tono da
specialista, da professionista, da vero agente segreto, come lo ho visto nei
film. È solo che quel Roby è proprio peggio di come mi avete detto. ...Ma
allora ha sempre saputo tutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, noi
obbediamo agli ordini del governo. Non potevamo venirle a dire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E se ora, come
ha detto, quel Roby ci sputtana?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Marco, per la
patria... Lei è un grande patriota. Se quello vi sputtana, ...vedremo... La
patria innanzitutto. Noi dobbiamo sopportare, qualunque cosa possa succedere a
noi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 30 novembre
2014, Roby se ne va da lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per qualche
settimana, sta in un altro ostello. La direzione dell’ostello si comporta bene in
realtà. Non fanno nulla di ‘sconveniente’, quelli dell’ostello. È solo che
Linnéa piomba lì a farsi una delle sue solite parti: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono Linnéa,
degli Squadroni della Morte / Polizie Segrete del governo tedesco...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È successo
qualcosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “C’è un certo
Roby da Voi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, perché?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Avremmo
bisogno di informazioni.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E che
c’entriamo noi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci faccia
sapere tutto di lui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Noi, non
stiamo a contatto cogli ospiti.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci sono altri
in stanza con lui, od altri dell’ostello, che possiate allertare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Allertare,
perché?! C’è qualche pericolo?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, nessun
pericolo! Sono nostre procedure operative.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Scusi,
comandante Linnéa, ma che cosa c’entriamo noi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non sono
comandante! ...Voi dovete obbedire al governo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Obbedire cosa?
Noi facciamo gli albergatori. Non siamo forze di polizia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dovete
obbedire! Dovete obbedire!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi dice che
non c’è nulla ma che noi dobbiamo allertare gli ospiti.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, noi
siamo il governo, servizi speciali. Se le diciamo che lei deve allertare, lei
deve allertare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Cioè, io
chiamo quelli dell’ostello e dico loro che li allerto contro Roby?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no. Lei
deve dire che sono venuti gli Squadroni della Morte / Polizie Segrete del
governo tedesco, anzi non lo deve dire ma solo lasciare intendere, e deve
chiedere loro con aria ammiccante se abbiano qualche informazione sul Roby.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ho capito. Io
dico loro che è venuto qui un alto ufficiale del governo, di Servizi Riservati,
e che devono vedere se possono riferirmi qualcosa su Roby? Ma chi sarebbe quel
Roby, un qualche ministro, o capo di governo o di Stato, estero?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Basta! Basta!
Guardi abbiamo precise informazioni su di lei! ....Noi le chiudiamo l’ostello!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io sono
tutelato dalla Costituzione!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “La
Costituzione se la può ficcare nel culo! Lei non sta capendo. Domani le arriva
un’ispezione sanitaria e le chiudono l’ostello.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ed io dico che
lei, Linnéa, del governo tedesco, è venuta qui e mi ha minacciato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, bamba, e
chi ti dà ascolto?! Io non esisto! Tu ti trovi coll’ostello chiuso per ragioni
diciamo-tecniche. Che c’entra il governo? Noi non ci siamo mai incontrati. A me
non mi conosce nessuno... ...Noi sappiamo come farle queste cose... La
Costituzione te la puoi ficcare nel culo e godertela, quando si tratta di cose
non di interesse del governo. Quando arriviamo noi, noi siamo la Costituzione.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Subìto il colpo,
il direttore-proprietario dell’ostello cambia atteggiamento: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, cara
Linnéa, lei mi ha frainteso.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci dica con
precisione qualcosa di ragionevole, nulla di illegale, che noi si possa fare e
noi vediamo... ...anzi, noi obbediamo. Ma nulla di illegale. Non è che possiamo
molestare i nostri ospiti.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ci dia la
lista di chi è qui da voi, ed in che stanza, che provvediamo noi direttamente.
Lei, ovviamente, ci ha autorizzato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il mattino dopo
la visita di Linnéa, e la conversazione demenziale avuta con quelli
dell’ostello, il receptionista andò realmente come fuori di testa.
Ansiosissimo, usciva ogni cinque minuti a fumare una sigaretta, e poi subito
un’altra ed un’altra ancora, e, da fuori la finestra, dalla strada, dal
marciapiede, fissava Roby mentre questi, tranquillo, se ne stava al computer a
fare le sue solite cose. Intanto uno degli Squadroni della Morte / Polizie
Segrete Carabinieri, uno che era già comparso al Sunflower Hostel per
straparlare con talune che alloggiavano in prossimità di Roby, un ragazzotto
livido ed ignorante che vaneggiava frasi pressoché incomprensibili ma
accidiose, aveva contattato sia Giuseppe Davide Mancuso che una troietta di
Verona, Paola Cordioli, che erano nella stanza con Roby, lì all’ostello. Mentre
Linnéa aveva parlato con una paranoica furiosa svedese che faceva la scopina
occasionale sempre lì all’ostello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La paranoica
svedese era una che compariva in cucina in mutande e borsetta a tracolla,
esibendo gambette magrissime, ed aveva sempre sulla bocca un immaginario
‘boyfriend’. Beh, ogni svedese ha il boyfriend o la girlfriend da precisi
ordini del loro Principe/governo/Stato. Acida ed isterica, non sembrava avere
tratto grandi giovamenti spirituali, e d’altro genere, dal suo immaginario, e
ad ogni modo distante, ‘boyfriend’. Passava ore a straparlare con qualche
alcolizzato nordamericano che lì alloggiava. Poi, dopo esser stata contattata
da Linnéa, aveva cercato di battibeccare con Roby che aveva preferito far
cadere le accidie di costei ed ignorarla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Davide Mancuso era un tipo
cordialissimo, pur scimmiottesco e sporcaccione. All’inizio, era uno che
trattava tutti affabilmente, almeno in apparenza, pur portato alla depressione
permanente per cui si pisciava continuamente addosso per il mondo avverso. Del
resto era senza interessi culturali né abilità pratiche, per cui destinato a
razzolare nei sottomestieri. Inoltre comminava sbattendo i piedi ed
ancheggiando da scimmione, come a voler trasmettere a tutti un’attitudine
rinunciataria ed autoimmerdatrice. Alla fin fine faceva comunella solo con
coloro che lo facevano sentire a suo agio nella propria vita di merda, tra
sbevazzate e locali tanto per dire che uno è stato qui ed è stato lì, finché
aveva qualche soldo da buttare via. Del resto, perché uno fa mestieri dove
lavora tanto e guadagna poco, a parte che evidentemente non ha attitudini, di
solito, per fare mestieri profittevoli? Per spendere tutto in cazzate e
continuare la propria vita di merda fatta di superlavoro e di soldi sperperati,
ovviamente. Appena il terrorista e delinquente dei Carabinieri lo aveva
contattato, aveva cominciato a cercare di marcare Roby. Quando questi arrivava
nella stanza comune, che era poi anche la cucina, cercava di occupare tutto lo
spazio disponibile e metteva a tutto volume l’unico computer dell’ostello, che
disponeva di altoparlanti esterni, dai quali usciva dunque un rumore assordante
che disturbava più gli altri ospiti che Roby che si metteva le cuffie e poteva
egualmente ascoltare i suoi audiofiles senza problemi. In ciò lo assisteva, ma
marginalmente, un nero santodominicano, già invadente di suo, Newton Einstein,
uno chiaramente pieno di soldi, dato che era in Europa a studiare ed in Europa
non si studia certo coi miserissimi redditi santodominicani. A Santo Domingo,
veniva fuori da cosche e ladroni di Stato locali, ed aveva fatto qualche soldo
rubacchiando a turisti nordamericani ed europei cui faceva da guida a prezzi
europei, non certo locali. Pur ingegnere, aveva scoperto che si guadagnava
davvero, a Santo Domingo, gettandosi dove v’erano i soldi veri, quelli
occidentali. Arrivato in Europa dove stava facendo un master sia in Belgio che
in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Germania, aveva un conto in banca ben
fornito ed alimentato. Era dunque uno abituato a rubacchiare a livelli medi.
Non altissimi. Appunto, solo medi. Pur senza lavoro, cercava infatti un
appartamento, certo da poter condividere con altri, ma pur sempre un
appartamento a prezzi berlinesi, non altissimi ma neppure modesti. Aveva pure
soggiornato in Italia. Infatti parlava pure l’Italiano, oltre ad inglese e
tedesco ed altre lingue. Era uno che sapeva muoversi dunque, ed allo stesso
tempo un pezzo di merda all’occorrenza, come tutte le personalità adattive, che
si era associato a Giuseppe Davide Mancuso e pure alla troietta di Verona quasi
stessero partecipando ad un pogrom. Non fecero poi granché, anzi pressoché
nulla. Ma ne avrebbero avute tutte le intenzioni. Era stato fatto sentire loro
l’odore di un pogrom e si erano eccitati alla prospettiva di poter dar fuori di
testa e delinquere con copertura di Stato. Della troietta di Verona, Paola
Cordioli, era letteralmente innamorato folle. Lei le faceva sentire l’odore
delle fica pur non dandogliela dato che aveva il ragazzo lì a Berlino e che
stava sempre vicino a lei. Schifato dalla Paola Cordioli, se ne era poi andato
da Berlino stabilendosi a Leimen, in Baden-Wurttemberg dove aveva trovato un
lavoro in una azienda di costruzioni.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Al gruppetto, lì
all’ostello, si era anche occasionalmente unito un brasiliano di Belém, Jorge
David Ramos. Ma era uno lurido e volgare di suo, almeno in apparenza, lì in
vacanza. Aveva l’aria torva e ladronesca tipica dei brasiliani, ma tutto lì.
Magari sarà stato un santo ed un genio, ed oggi sarà candidato per un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>premio Nobel, per quel che può valere, od
essere stato prenotato dal Paradiso come prossimo CEO, non appena vi ascenderà.
Non è che avesse avuto alcun ruolo nello stalking contro Roby. Ci siamo solo
concessi la libertà di sorvoli estemporanei, nel caso suo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La troietta di
Verona, Paola Cordioli, che compariva li all’ostello sempre col ragazzo, uno
scialbo italico che lavorava in un ristorante ed alloggiava in un appartamento
in condivisione-porcile [di quegli alloggi impuzziti dal fumo, con la cucina
luridissima col lavello stracolmo dei pentolame e piatti da lavare, con cesso
che tutti sporcano più che possono e che, come la cucina, nessuno vuole pulire
tanto poi lo sporcano subito gli altri], ora si fermava a dormire all’ostello,
nel letto suo, col ragazzo [che dunque era abusivo lì dato che lui non pagava
il suo posto, che non aveva, all’ostello, ma avrebbe dovuto pagarlo ed averlo
per per poi dormire lì all’ostello pur nel letto di un’altra], ora andavano
entrambi a dormire nella stanza di lui, nell’alloggio-porcile in condivisione
con altri. All’ostello era di certo più pulito, e pure più silenzioso dato che
tutto il rumore lo faceva solo la Paola Cordioli per mostrare a tutti, oltre a
sé stessa, di essere fuori di testa. Ma anche nella lurida stanza di lui, alla
fin fine, i due porci si trovavano nel loro. Dopo che il terrorista e
delinquente degli Squadroni della Morte dei Carabinieri le aveva parlato, lei
disse a Giuseppe Davide Mancuso che quel Roby doveva essere chissacchi, per cui
lei, così disse, aveva paura. Tuttavia, per non tradire gli impegni presi col
pazzo, oltre che terrorista e delinquente ed ignorante, dei Carabinieri, una
mattina alle 4, in presenza del ragazzo, Daniele Fabbrocino, e di Giuseppe Davide
Mancuso che controllavano da vicino pronti ad intervenire, la troietta di
Verona, Paola Cordioli, si mise a battere violentemente i tacchi per circa una
mezzora a pochi centimetri dal letto di Roby, Roby che se ne fregava e rideva
senza che loro se ne accorgessero. Non avendo ottenuto nulla, andò in cucina a
drogarsi ed ad ubriacarsi cogli altri. In realtà, camminando con passo
pesantissimo ed indispettito per i corridoi dell’ostello, svegliò coloro che,
nelle varie stanze, stavano dormendo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby aveva già
provveduto che tutti e cinque fossero trattati con radiazioni speciali ed
inculati, in stati ipnotico, dai cani. Ciò li pervase di stati di panico
crescente, e pure d’altro. Stavano, e da allora stanno, male e non capivano né
capiscono perché. Lì, all’ostello riempivano di merda ovunque passavano. Come
cani che pisciano sui muri e simili per delimitare il loro territorio, loro
lasciavano sozzume e pile di stoviglie e pentolame non lavati, come ad
affermare che lì era territorio loro, dei pezzi di merda. Dopo il trattamento
speciale, lei, Paola Cordioli, pur solo ventenne, ha cominciato ad
inrossettarsi come una troia da strada o da casino, oltre agli strati di
vernice sul viso, ed a perdere i capelli. Beh, anche gli altri pidocchi,
...variamente... Le era restata quella sensazione da culo rotto e sporco. Agli
altri pure. La sodomizzazione ipnotica coi cani, come congegnata dalla xyxyxy
[come si chiama?!], rimuove il ricordo di ciò che è avvenuto ma non le
sensazioni che restano nel soggetto. La psicopatica svedese si defilò
dall’ostello e forse pure da Berlino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby trovò poi alloggio, dal </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">27/12/2014 al 24/03/2015, in Hermannstraße 57, 12049 Berlin. Era un
alloggio al pian terreno, dunque piuttosto freddo ed umido. Case vecchie, di
conseguenza soffitti alti per cui gli gli ambienti restano freddi anche dopo
ore di riscaldamento acceso. Un genio nigero-italico, ma del tutto italico
essendo nato in Italia da madre italiana e padre forse pure, che aveva
abbandonato il liceo linguistico in Italia e si era trasferito a Berlino dove,
dopo occupazioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nei traslochi ed altro
aveva trovato lavoro come cuoco, che fumava hashish e scolava alcolici tutta la
notte fino all’alba, condivideva la sua stanza. Quando Roby aveva chiesto,
questi aveva detto che quel che affittava non era un letto ma una stanza. Ovvio
che i letti siano in stanze. Misteri della lingua. Quando Roby era andato a
vedere si era rivelato un letto in una stanza con due, non una stanza
indipendente. Roby aveva lo stesso accettato. Il genio aveva un solido letto
matrimoniale. Mentre Roby dormiva su una brandina su rotelle che poi si era
rivelata letale combinata all’appartamento freddo, avendogli procurato la prima
breve sciatica della sua vita. Anzi, proprio perché il genio non urlasse
troppo, dato era terrorizzato che il fitto dovesse avere dei balzi a seguito di
maggior consumo di gas per il riscaldamento [...i geni credono alle balle, lì
raccontate lui dalla locataria originaria], Roby dalle 225 iniziali era passato
a 300 salvo conguaglio. Il conguaglio non lo ha mai visto. Beh, se l’altro
fosse stata una persona normale lo si potrebbe definire uno che si riduce a
comportarsi da ladruncolo, o magari è stata la sconosciuta e misteriosa
affittuaria titolare che si era ridotta a tale stato. Ma trattandosi di un
genio, lo sapete come sono i geni?! Sono magari felici di dare il doppio ad uno
spacciatore ma poi si dimenticano di saldare i conti al negozio all’angolo
esistessero mai ancora negozi che fanno credito. Ah, il genio aveva anche altre
mille qualità che appunto contraddistinguono i veri geni. Perdeva tutto,
compresi documenti, portafogli, telefonini e soldi. Panicava di fronte a
qualunque problema elementare fosse stato aprire una scatola od una lavatrice,
od avvitare un qualcosa si fosse svitato, lavare piatti e pentole, stendere i
panni, anche fare 11+12. I geni sono destinati a cose superiori per cui
talvolta evitano i dettagli. I geni-geni, non<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>solo evitano i dettagli ma pure la sostanza. Beh, lui proprio panicava.
Un vero super-genio! Dimenticava perfino di timbrare il cartellino sul lavoro,
per cui, giustamente, vedendolo con lo sguardo allucinato ed il sorrisetto
scemotto-superiore, evitavano di pagargli le ore che lui dimenticava di far
risultare. Un genio va sempre assecondato. Del resto, lo sanno tutti che ai
geni fanno schifo i soldi! Ne perdono a palate, i pochi che hanno. A volte li
rubacchiano, magari per dimenticanza e trasandatezza, non necessariamente per
dolo né cattiveria. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena Roby arrivò lì, Linnéa andò a parlare coi due stavano sopra
l’appartamento dove Roby alloggiava, Wolfgang Eisenhower e Daniel Sturm. Anzi,
prima ancora andò dall’Immobiliare che amministrava l’edificio,
http://www.domizil-gruppe.de/. A domizil-gruppe se ne lavarono le mani: </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Jawohl! Noi siamo veri nazi, anzi veri patrioti! ...Poi, lì, abbiamo
subdelegato tutto alla mafia turca. Noi riscuotiamo, ma è la mafia turca, ora,
a controllare chi se ne va e chi subentra. Chi siamo noi, comunque, per poter
mai contraddire il nostro governo ed i suoi eroici Squadroni della Morte?! Voi
siete ovviamente liberi di agire. Qualcuno mai si lamentasse con noi, sappiamo
ben noi che dire. Prima viene la Patria! ...il nostro Principe Germanico, il
nostro Stato! I singoli sono nostri clienti rispettabili e rispettati solo quando
non interferiscano con la nostra Patria!” </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Linnéa contattò così la mafia turca che aveva giurisdizione
sull’edificio: </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì, i due nostri collaborazionisti sono ariani, anzi
tedeschi-tedeschi. Nel caso mai qualche vicino turco fosse disturbato, ...ecco
dite loro di pazientare, ma noi abbiamo ora ordine di fare un po’ di battiture,
non molto. Non possiamo dirvi di più. È davvero una questione di Stato, anzi
internazionale-NATO, anche la Turchia è nella NATO!, per cui dobbiamo proprio
obbedire.” </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alla mafia turca, settore immobili, non restò che assicurare la sua
cooperazione, mai fossero stati anche solo marginalmente toccati interessi
turchi. Del resto la mafia turca, settore alloggi, usava disoccupati in carico
all’Assistenza Sociale che, vestiti trasandati e pure un po’ sporchi, si
assentavano un attimo dai bar dove passavano le giornate, si mettevano una
cartellina sottobraccio e fingevano di essere impiegati, quando dovevano
presentarsi negli edifici. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Wolfgang Eisenhower, Daniel Sturm, od entrambi, non fecero poi molto. Pur
dotati di visori attraverso i muri... Camminavano pesantemente fino alle
quattro del mattino, disturbando più i vicini che chi stava sotto. Poi
battevano occasionalmente, inclusi i tubi interni, come quello del gas che
andava da un appartamento all’altro. Appunto, non lo fecero in modo sistematico
dato che l’apparecchietto, il visore, attraverso i muri, opportunamente
manipolato con strumentazioni elettroniche contro lo S/G-OS/M, li colpiva al
centro delle teste vuote non appena lo guardassero provocando panico e scosse
elettriche alla testa ed al corpo di loro stalkizzatori. I vicini se ne
lamentarono con l’amministrazione e colla mafia turca, di tutti questi rumorii
che erano improvvisamente cominciati a venire dai due appartamenti.
L’amministrazione e la mafia turca risposero che erano in corso accertamenti ed
invitarono ad avere un poco di pazienza che la cosa si sarebbe risolta in pochi
mesi. Infatti il contratto dell’alloggio dove stava Roby venne disdetto e venne
mandata la mafia turca a controllare che tutti se ne andassero via per il
termine indicato che era i primi di aprile 2015. Ma Roby andò via di lì una
settimana prima della fine del mese, dato che doveva venire la locataria
originaria a vendere i mobili, e forse anche dare anche una sommaria pulita al
porcile creato dal genio del tutto fuori di testa. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto i due, Wolfgang Eisenhower e Daniel Sturm, ed anche una ragazza
di supporto che era stata inviata sopra, furono subito colpiti colle radiazioni
e con l’inculamento sotto ipnosi coi cani. I risultati si videro immediatamente
con forme varie di cortocircuito nei tre. I tre pidocchi non riuscivano a
dormire. Quando sembrava dormissero, erano in una continua agitazione. Erano
ancora più a disagio quando erano svegli. Uno dei due fece in modo di trovarsi
con la terza, la ragazza, ad una festa, una festa di gentaglia fuori di testa,
ed alla stessa far invitare il genio che aveva condiviso la casa con Roby. Alla
festa si mise poi a fissarlo convinto che il bersaglio di tutto il traffichio,
lo S/G-OS/M d’appartamento fosse costui, i genio. Al che, il genio andò a
chiedere loro, con aria appena alterata, se si conoscessero. Questi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>risposero che erano quelli sopra. Lui non
conosceva loro, ma loro conoscevano lui. Tipico in quelle cose di S/G-OS/M.</span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Altre volte, i fuori di testa di sopra,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>uscivano di casa quando uscivano o Roby od il genio e si mettevano a
seguirli, poi a voltarsi, a guardarli come a scoprire il segreto delle loro
grandi attività di battitura dal piano di sopra. Il genio, super-nevrotico, si
svegliava per un nulla. A volte, anzi spesso, andarono pure a fare ticchettii e
struscii propri in prossimità della testa del genio, in un locale affianco
dunque all’appartamento che coi loro due sovrastavano. Il ‘genio’ si svegliava
sudando freddo e col mal di testa, cose che [non-]risolveva aumentando
l’assunzione quotidiana di hashish, alcool, e pure di qualcos’altro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dove non successe nulla, o quasi, fu in un ostello in Kreuzberg, dal </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">24/03/2015 alla mattina del 30/03/2015,
mentre Roby attendeva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di andare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nell’appartamento che aveva affittato in
Kaiserdamm. Tra le receptioniste c’era una ragazza molto bella, alta, e pure
estremamente dolce. Di una dolcezza che sembrava spontanea, naturale, non
affettata. Il secondo giorno, mentre Roby stava rientrando, lo chiamò,
sorridendo, e gli disse che voleva fargli vedere dove era la lavatrice. Roby la
segui un poco perplesso ma curioso di cosa mai volesse fargli vedere e dirgli,
ed anche perché non osava contraddire tali calde e soffici dolcezza e bellezza.
Lei lo condusse nello stanzino lì vicino, chiuse a chiave la porta, gli poggiò
le mani sulle spalle mentre colla bocca gli si avvicinò, confidenziale,
all’orecchio. Roby era già tutto arrapato.</span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sai, Roby, volevamo, dovevamo, dirti una
cosa... C’è un gruppo nel camerone affianco al tuo. ...Sono venuti a fare dei
discorsi strani... ...Ma a noi non interessa... ...Siamo qui solo per
lavorare... ...Se quelli sono fuori di testa non è che a noi ci riguardi. Vedi
tu... ...Basta che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>noi non se sappiamo
nulla... ...Ecco te l’ho detto...”</span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Roby, al calore del suo corpo accostato e della
sua voce calda, era ancora più arrapato dell’arrapo iniziale che aveva già
avuto. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, Roby, lo so che non ti piaccio... ...Tu,
invece, mi fai impazzire...”, lei gli sussurrò mentre soffice lo avvolgeva
tutto e si sbottonava la camicetta. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo, che non mi piaci...”, Roby le disse
sarcastico mentre la baciava, le sfilava i jeans e si toglieva i suoi in
contemporanea colle mutande. Le sfilò pure le mutandine. Le tirò su le gambe
che gli stavano ora sulle spalle e glielo mise dentro. Quando le venne dentro
tra i suoi organismi per fortuna più tipo singhiozzo che urlo selvaggio, dato
che erano vicini alla reception, lei gli rifluì tutta addosso soffice ed
avvolgente mentre gli baciava ed accarezzava viso, collo e corpo, sì che Roby
fu di nuovo subito arrapato e si risollazzarono nuovamente dentro la sua
fichetta. E poi un’altra volta ancora. Invero, a Roby ridivenne ancora duro
durissimo, alla sua voce ed al contatto con le carezze del suo corpo. Non seppe
resistere, sebbene esausto. Le rivenne dentro ancora. Roby approfittò altre
volte, nei pochi giorni che stette lì, di quella sua calorosa
disponibilità.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In effetti, nella stazza affianco, c’erano dei gruppi giovanili dei
partiti maggiori e pure qualcuno del regime crucco. Avevano certe facce... Roby
fece provvedere a che fossero irrorati di radiazioni, e pure sottoposti agli
altri trattamenti standard. Si trovarono sollazzati tra mal di pancia, crisi di
panico, dolori nelle teste vuote ed altrove, e pure qualche altro malanno
permanente. Beh, se l’erano voluta.</span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dove non successe nulla, proprio nulla-nulla, almeno fino ad ora, fu
invece in Kaiserdamm, dove Roby arrivò il 30 marzo 2015 mattina. Non che Linnéa
non andò... Le risposero, ora molli ora duri, che non capivano i termini della
questine. Le dissero che c’erano dei regolamenti condominiali. Lei arguì con
violenza, che lei era il governo e poteva fare quello che voleva. Le risposero seccamente
che se erano operazioni di sorveglianza non dovevano dirlo a loro. Ma che, se
avessero disturbato gli inquilini, li avrebbero sbattuti fuori dal palazzo, mai
vi fossero entrati. </span></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E qui, per il momento, ci fermiamo. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-87333670245618021762015-05-24T12:10:00.001+02:002015-05-24T12:10:22.797+02:00mashal-082.Essere fuori di testa non è una virtù!<div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-082. Essere
fuori di testa non è una virtù! </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg
Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Clara era nata a
Brescia, nel 1965, da una famiglia di impiegati trasandati. Prima aveva
frequentato le magistrali e poi aveva studiato lingue all’università. Le prime
frequentazioni e le prime scopate la hanno subito collocata tra il solito
qualunquismo di sinistra, tra i comunistoidi. Un comunismo da parrocchia. Che
significa? Non lo so. Ma non lo sanno neppure loro. Tanto meno lei. Eppure è
così...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando incontrò
Bruno, un keniota del 1960, lei si disse che doveva provare un negro con un bel
cazzone grosso, mentre lui si disse che aveva finalmente trovato una bianca che
ci stesse, che ci stesse pure con lui e non solo per qualche scopata
occasionale ma per dargliela più o meno stabilmente. Una vera e propria scalata
sociale, dal suo punto di vista, la fica ‘bianca’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si erano sposati
che lei era ancora all’università, a lingue. Mentre lei ancora studiava per
laurearsi, era arrivata la prima figlia, Liliana, nel 1985. Poi, Giulia, nel
1988. Infine, Ivo, nel 1991. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Bruno, il marito,
un tipo vivace ed intraprendente, si arrangiava nei lavori più vari. Lei,
Clara, aveva cominciato ad insegnare, spagnolo, già prima di laurearsi. La casa
non portava loro via molto tempo dato che vivevano felici nella sporcizia e nel
disordine. Non che occorra poi molto tempo a tenere in ordine e pulito. È che
ad entrambi piaceva sporcare e creare confusione. Poi, però, non amavano pulire
né riordinare, neppure velocemente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui si aspettava
che lo facesse lei, la moglie. Lei non ne aveva alcuna intenzione. Apprensiva
ed agitata, Clara non lo era per nulla relativamente alla casa. Per un po’
avevano battibeccato perché lui avrebbe voluto che, oltre a farsi chiavare, lei
facesse pure la moglie donna di casa. Lei si diceva che lei era
un’intellettuale e che non poteva abbassarsi a pulire ed a riordinare. In
realtà, già nella famiglia di origine era abituata a vivere nella merda. Erano,
inoltre, entrambi fumatore e fumatrice accaniti. Cosa che aggiungeva sporcizia
a sporcizia. Subentrata la routine, nel sesso, e con quei dissapori
relativamente alla casa, coll’arrivo del terzo figlio proprio non ne potevano
più l’uno dell’altra, per cui si erano separati e poi avevano formalmente
divorziato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le due figlie,
pur piuttosto diverse tra loro, sebbene fossero entrambe prive della logica più
elementare, avevano studiato regolarmente ed avevano completato l’università.
Non studi tecnico-scientifici, ovviamente. Liliana, la prima, aveva preso la
rozzezza e la paraculite del padre. Aveva un’aria sporca e furbastra.
Disseminava di sporcizia e disordine pure dove viveva. La seconda, decisamente
sul grazioso, era nettamente più pretenziosa ed anche con un po’ di disprezzo
per i tipi fuori di testa, pure nella propria famiglia, anche se poi, a livello
di cazzi, non è che andasse troppo per il sottile, pur sempre insoddisfatta da
quelli da cui si faceva chiavare. ...Come già la madre... Eppure si sentiva e
si sognava differente. Faceva la cameriera, la cameriera all’estero, nonostante
la laurea. mentre sognava altro, pur sempre nell’area del posto fisso e sicuro.
...Come già la madre, appunto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Chi era del tutto
fuori di testa, e lo faceva subito vedere, sciatto come la madre e pretenzioso
come il padre, era Ivo, il terzo. Era stato troppo viziato come il maschietto
di casa infine arrivato. Da un lato, la madre, sciatta ma
apprensivo-possessiva, lo copriva di attenzioni, come del resto faceva colle
due figlie. Ma, con lui, di più. Dall’altro, quando l’aveva vista, dopo la
separazione col marito, che scopava con altri, lui ne era restato sconvolto,
pur tenendosi tutto per sé, dunque senza manifestarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Vivevano tutto
l’anno nella merda. Poi, durante le vacanze scolastiche, pur continuando a
farli vivere nella merda, lei si trascinava coi figli in giro per il mondo, in
particolare nell’area ispanica essendo lei insegnante di spagnolo. Come
compagnuzza, li trascinava nell’area ispanico-compagnuzza, od almeno nei luoghi
che la retorica sinistra considera parte del suo universo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono stato a
Cuba e tra gli zapatisti”, diceva Ivo. Anche se poi non è che avesse alcuna
idea di quello avesse visto od appreso da quelle “esperienze dirette”. Si
ricordava solo di avere intravisto, standoci lui male, la madre, sempre alla
ricerca del cazzo grosso, farsi chiavare da neri (che lui, nella sua testa,
chiamava ‘negri’) e da rudi contadini indios. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, come
compagnuzzo, quei luoghi, Cuba ed il Chiapas, facevano parte della retorica
sinistra per cui li sentiva, come compagnuzzo, parte del suo universo. Non
sapeva perché. Erano solo infantili suggestioni materne, di quelle comunque poi
ti restano, se di mente e spirito gretti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Chissà che aveva
visto poi... A Cuba, da latifondisti, i Castro si erano impadroniti di tutta
Cuba, sprofondandola ancor più nella merda mentre loro si arricchivano. Gli
‘zapatisti’ se li erano inventati gli inglesi che li manipolavano dal Belize
per avere una spina nel fianco contro il Messico. Il Chiapas restava nella
merda mentre qualcuno era divenuto ‘grande’ capo guerrigliero, dunque
accumulato qualche privilegio e qualche soldo. La madre non poteva vederli
questi banali aspetti. Ivo ancor meno. Vedevano pidocchietti inquadrati, non
differentemente dalle burocrazie ed eserciti ufficiali. E si dicevano quelli
erano il mondo alternativo, differente, migliore, che riempiva il cuore al solo
pensarci. Suggestioni da parrocchietta. Quando eviti una parrocchia usuale, è
solo per cercarne altre, di solito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Incapace delle
minima concentrazione, e subito in preda a crisi di panico non appena avrebbe
dovuto dedicarsi alle cose più elementari, pur studiando nella scuola dove la
madre era docente, dunque favorito, Ivo aveva abbandonato il liceo linguistico
che stava frequentando (e dove la madre insegnava). I centri sociali gli davano
la copertura ideologico-religiosa per dirsi che lui era differente e meglio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lavoricchiando, e
coi soldi della madre, quando i suoi non bastavano, era andato un po’ in giro
per il mondo da solo. Fricchettone e compagnuzzo, gli era facile solidarizzare
coi fricchettoni e compagnuzzi anche se poi, alla fine, se sei fuori di testa,
ed ancora più fuori di testa della media di quelli frequenti, gli altri
facciano spesso a stufarsi e, magari con un sorriso e con buone maniere, a
negarsi e, di fatto, a mandarti affanculo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dato che le
sorelle si erano stabilite a Bruxelles, ecco che anche lui, in realtà
eterodiretto dalla madre (che, ansiosa, aveva la mania di dovere controllare i
figli, dunque meglio averli concentrati nella stessa città), era finito lì. La
sorella più grande, arruffona e sporcacciona come lui, di tanto in tanto lo
andava a trovare. La seconda, la fichetta, invece lo evitava del tutto. La
madre apprensiva e fuori di testa, gli comprava gli indumenti a Brescia e poi
glieli portava a Bruxelles perché lui non era capace di procurarseli da solo, o
così si dicevano. In realtà, aveva una decina di paia di scarpe e chili di
indumenti di ogni genere che spargeva dappertutto, nelle case dove
abitava.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Riempiva le
cucine delle case dove abitava di piatti sporchi in lavelli, fornelli, tavoli
ed in altri luoghi. Comprava quotidianamente chili di alimenti che poi
marcivano dato che si dimenticava di quello aveva acquistato. Sebbene mangiasse
moltissimo, non riusciva a star dietro a tutto quello comprava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Uscendo di casa,
perdeva tutto, dai soldi, ai telefonini, ai documenti. Andando al lavoro, si
dimenticava di timbrare il cartellino per cui lo pagavano solo per quello che
lui aveva formalizzato, non pagandolo quando lui si dimenticava di registrare
la sua presenza. Non capiva perché lavorasse così tanto e lo pagassero così
poco. Anzi, lo capiva. Ma se uno è fuori di testa, e non è neppure capace di
timbrare un cartellino o di passare un tesserino magnetico...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tornando a casa,
dal lavoro, prima passava dagli spacciatori per approvvigionarsi di cannabis
che fumava tutta la notte, fino a che facesse alba.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono
apprensivo, in questo periodo. Fumare mi calma.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In realtà il
cannabis gli aumentava crisi di panico, assenza di capacità di concentrazione,
agitazioni e depressioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io voglio
vivere per qualcosa. Sono un comunista. Voglio fare la rivoluzione. Credo nella
superiorità nera, nel potere nero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lasciava
sigarette e cicche dappertutto. Idem stoviglie sporche. Idem indumenti sia
sporchi che appena lavati. ...Settimane in lavatrice, o gettati umidi su una
sedia od un tavolo, perché non era capace di stenderli... Quello era il suo
‘comunismo’, la sua ‘rivoluzione’, la sua ‘superiorità’! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se aveva un
banale problema col computer, gli venivano le convulsioni al solo pensiero di
doversi concentrare un minuto per vedere come risolverlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Tanto ho un
amico che me lo fa...” Non era vero.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se doveva
compilare un modulo, non riusciva neppure a scrivere correttamente i suoi dati
anagrafici e l’indirizzo dove viveva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Tanto ho un
amico che me lo fa...” Non era vero.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se si svitava un
pezzo di una lampada, di quelle col braccio e che si fissano al tavolo con con
qualche sistema di avvito, ...con una staffa o come si chiama..., non riusciva
a risistemarla. Cose da trenta secondi. Gli veniva il panico al solo pensiero
di dover vedere come un meccanismo, un incastro ed un avvito fossero mai
combinati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Un pacco grande
di rotoli di carta igienica, comprato da altri, lo consumava in dieci giorni.
Uno e più al giorno. Lui non era capace di ricompralo. Si accontentava di
rotoli che rubacchiava sul lavoro, quando poteva. Oppure restava senza carta
igienica che pur consumava a chili. Tuttavia comprava chili di cibarie ...che
dimenticava cucinate e ricucinate nel forno, od addirittura nel lavello coi
piatti e le pentole sporche e le cicche che si accatastavano, e sui fornelli
esposte all’aria ed agli insetti, od in tutti i luoghi più impossibili. Lì
restavano giorni, settimane, pure di più.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ovunque passava,
sembrava passato un ciclone di arruffo e di sporcizia. Non, ‘sembrava’. Era
proprio così e pure peggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lavoro troppo.
Sono poi troppo stanco per mettere in ordine e pulire”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Però per passare
la notte a fumare cannabis ed a rimestare su facebook... Non era stanchezza.
Era il panico che lo pervadeva, e lo faceva tremare e perdere, al solo pensiero
di dovere fare qualcosa. Panico! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, siccome la
madre gli aveva ordinato di leggere dei libri che gli mandava, ogni notte
leggeva qualche pagina, o qualche decina di pagine, dei libri della madre...
Romanzetti o romanzoni. Nulla di davvero serio. Qualunque cosa lo avesse mai
fatto pensare, gli mandava in tilt il cervello in frazioni di secondo. A
proposito... Siccome la madre, abituata pure lei alla sporcizia, apriva
periodicamente tutte le finestre<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di casa
per fare uscire un po’ di odore di sozzume, aveva detto pure a lui di fare così
almeno ogni qualche giorno. E lui lo faceva. Non serviva a nulla. Perché se
fumi cannabis tutta la notte e lasci sporcizia nauseabonda, cose deperibili
quale il cibo è, dappertutto, non serve a nulla far entrare periodicamente pure
la puzza dei gas di scarico di fuori. Il puzzo ‘naturale’, di schifezze, dentro
casa, si ricrea subito. No, poveretto, non c’arrivava. Glielo aveva detto la
madre... Tuttavia, osservando questi aspetti animaleschi di obbedienza alla
madre, pur nella confusione esistenziale, inettitudine e panici già accennati,
mi venne il sospetto che se la madre, beh un’altra ‘madre’, gli avesse mai
ordinato, prescritto... ...del tipo: “Ogni giorno studia analisi matematica e
connessi per almeno un’ora. Poi almeno un paio d’ore di programmazione
informatica. Provvedi a te stesso, lasciando pulito ed ordinato dove passi.
Metti soldi e documenti in una tasca ben chiusa della camicia o dei pantaloni e
controlla in permanenza che non fuoriesca nulla. Tieni sempre ben a mente
quello che hai con te, ed in mano, e controlla sempre di non avere perso nulla
ed in nessun posto. Timbra sempre il cartellino prima di iniziare a lavorare ed
alla fine. Etc. etc.” ...ed ecco che lui, bravo pidocchietto, da scemo sarebbe
divenuto un genietto, ...forse. Un’altra madre, ho scritto. Perché una sozzetta
e trasandata, nervosamente concentrata sul succhiare e gettare sigarette,
maniacalmente contro i computers, che panica di fronte a qualunque scienza e
tecnica, col mito che per essere colti, anzi appena normali, si debba andare al
cinema [sì, al cinema-cinema, quando oggi si trova tutto gratis online!] dove
vedere film impegnati [cioè il luogo-comunarismo “di sinistra”, che poi è come
quello di centro e di destra! ...o di qualunque altra collocazione o colore, od
assenza di colore e collocazione, tanto tra essere e non essere non c’è poi
alcuna differenza], cioè che facciano il lavaggio del cervello facendo vedere
di farlo anziché quelli troppo ovvi ed in-apparenza-leggeri perché sembra lo
facciano, e legger quotidianamente qualche pagina di ‘buona’ [quale è la
differenza tra ‘buona’ e non tale?!] letteratura... ...beh, una tale scemotta, non
avrebbe mai potuto ‘prescrivergli’ qualcosa di sensato!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se Ivo doveva
trovare casa...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Tanto ho un
amico tedesco che me la trova...” Non era vero. Anche gli ‘amici’ poi si
stufano di quelli troppo fuori di testa. ...Pure le sorelle...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dato che non risparmiava
nulla, bensì spendeva tutto in cannabis ed in cibarie sprecate, oltre ai soldi
che perdeva dalle tasche per trasandatezza, più quello che perdeva per non
timbrare il cartellino sul lavoro, non aveva i soldi per pagare cauzioni. Beh,
li chiedeva alla madre che tuttavia non è che fosse ricca anche se, arruffona
come lui, magari se li faceva prestare in giro per alimentare la trasandatezza
del figlio scemo... ...scemo come lei... anche se lei, infine, il “posto fisso
e sicuro” lo aveva trovato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Era terrorizzato
di consumare troppa energia e di dover poi pagare un fitto più alto. Lo avevano
convinto, facile convincere scemi su scemenze!, che non paghi quello consumi ma
che, se superi certi limiti indefiniti, poi ci siano scatti da cento euro e cento
euro! Tuttavia si dimenticava il forno ed i fornelli elettrici accesi dato che
aveva troppo fretta e trasandatezza di dovere uscire di casa. Appunto, il
panico di tutto e tutti lo pervadeva e controllava, e lo rovinava, ci fosse mai
stato qualcosa da rovinare ulteriormente in un tale tipo. Al peggio, comunque,
non c’è mai limite.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono attivo.
Sono uno sportivo. Devo andare ad allenarmi a pallacanestro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutte scuse, come
e con tutte le altre, per non saper fare le cose più elementari, di panicare in
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>permanenza. Infatti, quando aveva un
giorno libero, dormiva tutto il giorno. Se ne aveva due, usciva “per fare
sport”, “a divertirmi”, “perché io sono uno attivo!”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, uno che non
ci sta con la capa [la testa, il cervello che non ha] perde i soldi suoi ma non
è neppure preciso coi soldi altri. O si fa fregare o ti frega, per sciatteria
naturalmente, ma ti frega se gli dai dei soldi in più, come successe a me.
...Magari perché panica tropo a fare quattro conti e perché lascia tutti i
soldi si trova momentaneamente in tasca a spacciatori ed a supermercati, per
cui è sempre col conto in rosso. Panico ed eccessi. Eccessi senza essere
geniale [contrariamente a quel che fa credere l’industria
propagandistico-pubblicitaria, per cui l’eccesso (l’eccesso di consumi, di
fatto) sarebbe automaticamente genio] ma solo troppo banale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">No, essere fuori
di testa non è una virtù! </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-20252031690280909412015-03-28T00:10:00.001+01:002015-03-28T00:10:27.167+01:00mashal-081.Che fika al vento...<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-081. Che
fika al vento... </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg
Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Forse questa
microstoria va fatta iniziare dal Brasile,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A Rio de Janeiro
incontrai Mariangela Santos. A dire il vero, ad un’ora da Rio di bus, a Campo
Grande.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In realtà stavo
già scopando, e con grande soddisfazione, con Aurora Lin. Lavorava nella
piccola di-fatto-ChinaTown, che era poi dove abitavo a Rio. Uscivo, e vi erano
botteghe cinesi che vendevano, in apparenza, cianfrusaglie, eppure si
estendevano in grandi negozi, e si vedevano i proprietari e famiglie salire su
macchinone, su superstrada, che, in Brasile, costano perfino di più, e pure di
molto, che in Europa, dato la notevole tassazione indiretta, e che, dunque,
sono un sicuro indice di affluenza, di ricchezza, di essere dell’area dei benestanti,
nettamente superiori a chi vive, rubacchiando, sulla strada e pure da chi, non
molto differente, come livelli di sussistenza, lavora per un euro o poco più
l’ora (o anche a meno, visto i padroni delinquenti che vi sono!) e, poi, o si
arrangia rubacchiando oppure sopravvive semplicemente perché molti vivono non
pagando fitto, sia in favelas od in situazioni similari. Il Brasile è, a tutti
i livelli, un arruffa-arruffa, dove tutti si rubano reciprocamente e sembrano
pure felici di tale comune delinquere che svantaggia, in vario modo, tutti. Fin
dalla più tenera infanzia viene fatto ai brasiliani un continuo lavaggio del
cervello dal punto di vista del patriottismo per cui viene, assolutamente a
tutti, instillato un patriottismo esasperato, almeno a livello declaratorio.
Una cosa del: così deve essere. Come molti che sono di una religiosità
fanatica, anche lì a livello declaratorio, non davvero di comportamenti. Poi,
infatti, nella sostanza, il brasiliano vive come una persona di merda.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">No, no, i cinesi
non c’entrano nulla con questo patriottismo brasilico. I cinesi, a casa,
parlano cinese, e continuano a parlare cinese col succedersi delle generazioni.
Vogliono preservarsi come cinesi. Se non come cinesi-cinesi, come cinesi da
dove vengono. Alla fine parlano il dialetto o lingua specifici dell’area da cui
sono arrivati, il ‘cinese’ dei luoghi di provenienza. Lo scritto che magari non
coltivano sarebbe uguale, più o meno. Lo specifico dialetto dei luoghi rende
invece impossibile comunicare con cinesi di altri dialetti, a meno di non
conoscere reciprocamente il cinese standard, la “lingua comune”, di cui
naturalmente il cinese, diciamo della strada, non è che si preoccupi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Aurora era di una
di queste famiglie di cinesi arricchiti, arricchitisi col propri lavoro,
risparmiando su tutto ma poi pure mostrando esteriormente, con macchinone e
case di lusso, il loro arricchimento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La avevo fissata
quando la avevo vista sulla porta nel negozio di famiglia. Era arrossita tutta.
La cosa si era ripetuta. Era arrossita ancora di più quando mi ero avvicinato a
lei, le avevo detto che era bellissima e che dovevo assolutamente vederla. Mi
aveva detto di no. Le avevo detto di trovarsi alle 21:00 precise, pure un poco
prima, di quel giorno, perché non mi piaceva aspettare, all’angolo tra Rua
Gonçalves Ledo e Praça Tiradentes. Le dissi che, se non si fosse presentata,
sarei venuto io al negozio il giorno dopo e l’avrei portata subito via a forza.
Arrossi tutta, ancora di più che le volte precedenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La sera, alle 21:00
la trovai lì. Era tutta tremante ed imbarazzata, imbarazzata non nel
significati spagnolo della parola. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena mi
avvicino a lei, sbotta subito, aggressiva: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Siamo
cinesi... Noi non le facciamo queste cose! ...Non so perché sono venuta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La baciai sulla
bocca. Prima piccoli bacetti che mi svelarono le sue labbra delicate e tenere.
Quando feci per baciarla più in profondità, lei serrò la bocca come negandosi.
Cominciai allora a baciarla sul collo e la sentii progressivamente sciogliersi.
Quando infine la baciai sulla bocca di nuovo, era ardente ed ansiosa di
offrirmi la lingua che voleva le succhiassi mentre le baciavo le labbra e le
toccavo il corpo colle mani. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La presi per mano
con la sinistra mentre, con la destra la tiravo a me per il fianco, e la
condussi nella mia stanza, bypassando la portineria dell’ostello, ostello in
cui non si potevano condurre estranei nella propria stanza. Ma, appunto, se non
vedevano...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Arrossì di nuovo
e, nel contempo, si irrigidì tutta. Si vedeva che recitava una parte, eppure lo
fece con apparente determinazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Siamo cinesi.
Noi non le facciamo queste cose. Prima mi devi sposare. Ma mio padre e mia
madre non vogliono che mi sposi con stranieri, bensì solo con cinesi. ...Anzi,
c’è un ragazzo di una famiglia di amici che lavora da noi. Credo che io gli
piaccia... I miei mi hanno detto che dovrei sposarlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se ti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>piace, sposalo”, le dissi mentre la spogliai
piuttosto velocemente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che cosa mi
sta facendo?!, sbottò con quella punta di isteria tipica della fanciulla che
pensa troppo al sesso mentre si vieta di praticarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non le risposi
mentre la spinsi sul letto dove le sfilai in un attimo le mutandine e cominciai
ad accarezzarle la fichetta colla lingua ed a succhiarle il clitoride. Ai primi
passaggi sulla fichetta chiusa diede segni inequivocabili di gradimento. Quando
comincia a succhiarle il piccolo clitoride, che subito si inturgidì, cominciò
ad agitarsi tutta come a volersi sottrarre ad un godimento troppo intenso. Più
mostrava di volersi sottrarre, più intensamente glielo succhiavo con lei che si
agitava all’inverosimile. Più la succhiavo più godeva, mentre faceva come a
sottrarsi al godimento che pur le montava dentro. Le montava dentro e ne usciva
pure straboccandola.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le succhiavi il clitoride
roteandogli la lingua attorno. Lei si agitava come a liberarsi. Io la succhiavo
ancora più intensamente. Lei godeva ancora di più. Cercò di reprimere le
sonorità del godimento che le salivano nella gola, ed alla fine proruppero con
sempre più aperti e rumorosi oh, ooh, oooooooh. Un godimento incontenibile che
le saliva su. Fino a che non ebbe uno schizzo acquoso di inequivocabile
eiaculazione femminile che le usciva dalla fichetta chiusa e che mi colpì la
bocca e poi si espanse sul lenzuolo del letto. Ne fui piacevolmente sorpreso
dato che in genere alla femmine non succede, non a molte. Era come le si fosse
accumulata una quantità inverosimile di desideri repressi ed ora, di botto, non
potesse più contenerli. Dunque, una meravigliosa sborrata femminile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Con la mia testa,
e la mia bocca e lingua, sulla sua fichetta, già le tenevo le gambe aperte e
ripiegate contro il suo petto. Mi sollevai col corpo, mossi il mio cazzo
durissimo sulla sua fichetta che carezzai con filo dello stesso, mentre ora, colla
mia bocca e lingua, presi a succhiarle e carezzarle i seni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, quando
sentii che era davvero del tutto fatta e strafatta, in quello stadio, colle
dita le allargai la fichetta e, con la punta del cazzo, cominciai a insidiare
quella sua passerina chiusa eppur lubrificatissima, dunque vogliosa di essere
presa. La baciavo sulla bocca, sul viso, sul collo, sui seni, mentre la punta
del mio cazzo si fece progressivamente strada nella fichetta prima chiusa ed,
infine, le entrò tutto dentro con lei che, di nuovo, con le sue sonorità
vocali, mostrava il suo gradimento e godimento. Il sangue virginale fu davvero
minimo ed i suoi ‘oooh’ e ‘aaah’ erano solo per il godimento sempre più intenso
che le saliva dentro e la straboccava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Più la montavo e
più godeva, più la sua fichetta le si contraeva come a volermelo risucchiare
sempre più intensamente dentro di sé. Quando mi preparai infine a venire, con
lei che sembrava del tutto impazzita, e come fuori di sensi e di testa, le
distesi le gambe, la strinsi sotto di me tra le<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>ginocchia e la montai, la cavalcai, per venire in più rapidamente
possibile. Occorsero pur sempre minuti e minuti. Lei sussultava e la fichetta
si contraeva, restando<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lubrificatissima,
sì che quando cominciai a sborrarla dentro le sua fichetta che si contraeva, la
stessa mi risucchiava tutto lo sperma. Ed io continuavo a montarla, senza
fermarmi, pur con lo sperma che continuava ad uscire, e la sua fichetta e
risucchiarmelo vorace ed insaziabile dentro di sé. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sì, è, non del
tutto, come quando si sente e si legge sui media che due sono restati
incastrati e che hanno dovuto farsi ricoverare per esser separati. Quando
succede questo è perché lui non continua fino ed esaurirsi e lei non gode fino
ad esaurire tutte le contrazioni della fica vorace. Questo non mi è mai
successo. È troppo bello abbandonarsi ad una lunga cavalcata, su una fica che
si contrae, fino ad esaurirsi e ad esaurirla. È quello che, anche lì, accadde
con Aurora Lin.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando, dopo
qualche mezz’ora, Aurora si riprese, cercò di darsi un atteggiamento e mi
disse, fingendosi seria-seria:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E se mi hai
messo incinta?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se ti ho messo
incinta, come prima o poi succederà, se non è successo ora, vedremo se sarà un
bimbo od una bimba...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E cosa dico ai
miei?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dici loro che
ti ho messo incinta e che diverranno nonni...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non vengo più!
Non vengo più! Ora mi hai violentata e ti sei approfittato di me. Ma io non
vengo più.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le presi la testa
ferma tra le mie mani, appena stringendola, ma non sì da farle male: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Vieni qui da
me tutti i giorni! ...E smettila di fare storie! Sei mia e solo mia!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ho sentito
dire che tu ti diverti con altre donne...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Quello che
faccio io, sono affari miei. Tu sei mia e solo mia!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, le succhiai
il collo in vari punti fino a sentirla inequivocabilmente godere e sussultare,
e lasciandole chiari segni dei miei ‘succhiotti’, davvero delle belle chiazze
rossastre: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ti aspetto
stasera e tutti i giorni! ...Ah, se non vieni vengo a casa tua a prenderti...
..E dico ai tuoi che siano amanti... Tanto, non preoccuparti, già lo sanno che
sei qui con me che ce la spassiamo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venne tutti i
giorni. La misi incinta un paio di volte. Dopo il primo bimbo, la fichetta le
restò per qualche settimana allargata dal parto, ma solo quando glielo mettevo
dentro, all’inizio della scopata. Poi, non appena cominciava a godere ed a
contrarsi, cioè quasi subito, in pratica appena sentiva il mio cazzo duro che
la voleva, era come le prima volta e le volte successive, una fichetta che si
contraeva stretta che mi risucchiava tutte le energie vitali che non
aspettavano che di fuoriuscire dal mio cazzo, mentre mi godeva e mi faceva
godere davvero in modo sfrenato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Faceva un po’
sempre la gelosa. Ancora di più durante la prima gravidanza. ...Dovevano averle
detto qualcosa... Sì, poi lo aveva visto di persona. La sorellina le camminava
sotto il naso col culetto per aria ed un sorrisetto provocante ed allusivo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Aurora, in
ospedale per la gravidanza, se ne era uscita con aria tragica: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Come hai fatto
questi giorni che io sono qui? Con chi ti sei dato da fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, che
domande...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no, devi
dirmelo... Sennò sparisco col bambino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, che
problemi che ti vai a fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, mi hai
tradito e non me lo vuoi dire!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma se sto
sempre con te...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo so vai con
altre ragazze!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma, dai, sono
sempre con te...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, me lo
dicono tutti che vai in giro a divertirti!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma
figuriamoci... Sono sempre dietro alle mie cose e, poi, qui con voi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dici, bene...
Con noi... Non solo come me... Lo vedo che la mia sorellina...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che c’entra la
tua sorellina.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si era fatta
furiosa:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non negare che
te la sei fatta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma cosa vai a
pensare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, lo so che
te la sei fatta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sarai mica
gelosa di tua sorella?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, ti sei
divertito con lei ed io non dovrei essere gelosa?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Me ne andai per
evitare di continuare una discussione su quel terreno. Era stata la sorellina
che si era voluta far fare la festa sul mio cazzo duro, durissimo, di fronte a
lei che si era spogliata e mi si era gettata letteralmente addosso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, lasciamo qui
stare ora i godimenti e le vicende con Aurora Lin, e pure con qualche fichetta
a lei prossima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Passiamo
all’orrore. Capitò...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Con Mariangela
(di chiare origini congolesi od africano-centrali anche se i brasilici,
terrorizzati dalla dittatura militar-burocratica e lobotomizzati dal sistema
scolastico, hanno terrore anche solo di accennare a questioni razziali, dunque
inutile chiederlo loro), con cui, non so come, mi ritrovai in quei giorni, fu
un vero trauma. Mi portò in un motel, si spogliò e voleva essere fatta. Una
massa enorme di cento chili di grasso. Io mi ero detto che ad uno deve comunque
venire duro in tutte le condizioni. Mi sbagliavo proprio. Spogliatasi le esce
fuori una panciona con una una cicatrice, una cucitura spessa di quelle fatte
proprio per restare, di rimozione delle ovaie ed utero. La fica era una riga
senza attrattive sul pancione martoriato. Le salgo sopra e scivolo di qua e di
là tanto è grossa. Scappai col cazzo moscio e ne restai davvero traumatizzato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, continuavo a
pensare come facevano gli attori porno a restare in erezione in tutte le
condizioni. Beh, se uno va con ficone... Eppure mi dicevo che ad uno dovrebbe
venire duro comunque, a comando. Mi ero fissato. Mi misi a fare degli esercizi,
delle contrazioni, che dovrebbero avere il potere di rinforzarlo ed
ingrossarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto ero
andato a Berlino, dove arrivai la sera del 27 ottobre 2013. In ostello, in
camera, un camerone piuttosto grande e nuovo, da otto, passavano le persone più
varie, pure delle ficone. A volte, quando le vedevo un po’ sperdute, mi
infilavo in camera loro, o semplicemente nel loro letto se erano nello stanzone
dove ero io, e me la godevo e le facevo godere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ero andato avanti
di tanto, in tanto, con quegli esercizi per rinforzarlo ed ingrossarlo. Poi,
non ci avevo più fatto caso. Ero preso da altre cose. Un mattino mi sveglio con
la malattia dell’asino, o così si chiama volgarmente. Prima pensai che mi mi si
fosse infilato un gatto nel letto e si fosse addormentato sulla mia pancia.
Nulla di tutto questo. Razionalizzai presto, nel torpore del risveglio, che mi
ritrovavo con un coso anormalmente grosso e pure duro, durissimo, da far male.
E continuava durante la giornata non appena vedessi delle belle fiche o
pensassi alla fica. Si induriva, e proprio da far male, a parte lo spazio che
occupava, anche da moscio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quella stessa
notte, una ficazza che era arrivata da qualche giorno dormiva letteralmente con
culo fuori, la schiena arcuata su una gamba diritta ed una flessa, e questa
fica che le spuntava da dietro, dalle chiappe al vento e tese. Ti trattenni
mille volte, inibito, terrorizzato, da quel coso grosso, troppo grosso, che mi
ero all’improvviso ritrovato. Ma poi non ce la feci più. Mi spogliai e, con
quel coso duro, duro, durissimo da far male, che mi precedeva, mi adagiai
accanto a lei, sopra di lei, mentre la avvolgevo col mio corpo per penetrarla.
Con mio cazzone che cercava la via per entrarle nella fica, lei che, pur nel
sonno, chiaramente non stava pensando ad altro, arcuò ancora di più le chiappe
contro lo stesso mentre nel frastorno del risveglio. con io che
inequivocabilmente la pressavo per farmela, mi disse ancora assonnata: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che cosa mi
stai facendo col ginocchio?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Feci appena in tempo
a dirle, con la punta del cazzo, e tutto il resto al seguito, che le entrava
nella ficona bagnatissima: “Non è il ginocchio...”, che lei uscii un “oooh”,
seguito subito da altri ancora più lunghi ed orgasmici, dove lo stupore si
mescolava al piacere per quel cosone che le stava entrando dentro e che
cominciò subito a stantuffarla per una chiavata travolgente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La ficona al
vento, ed ora sotto di me, che la montavo in crescendo, era in un castello
doppio proprio sotto al travestito che era stato mandato dalla Polizia Segreta,
la StaSi-GeStaPo/BfV-LfV-BND-MAD=NATO, del regime compradoro-angloamericano, e
pure russo, della Germania uscita dalla seconda grossa sconfitta bellica del
secolo XX. Di fronte a quel letto che oscillava sotto i colpi della monta, ed
ai suoni orgasmici della troiazza in crescendo e rinnovati ad ogni ulteriore
orgasmo, gli altri della stanza, ora divertiti, ora sgomenti, fecero finta di
continuare a dormire. Non così il travestito, Christian/Diedling. Il culo già
squilibrato e scorreggiante non resistette un momento a quegli stantuffi di
cazzo e di fica proprio lì sotto di lui. Dopo segni e suoni di disperazione,
mentre cercava di negarsi quello che stava succedendo sotto al suo letto, e
sperava di sottrarsi dall’udire i suoni di godimento sfrenato e le voglie che
provocavano in lui stesso, si gettò sullo zainetto, in realtà uno zainone, dove
teneva molti dei suoi armamentari di quella sceneggiata del travestimento. Ne
tirò fuori un vibratore piuttosto grosso. Lo spalmò velocemente di lubrificati
che teneva in prossimità dello stesso. E, freneticamente, come ossesso, se lo
ficcò nel culo acceso al massimo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando io
comincia a sborrarle dentro, dentro alla troiazza, andando avanti nella monta,
mentre lo sperma usciva, le devo avere scaricato, da qual cazzone anormalmente
ingrossato, un buon mezzo litro liquido di liquido denso e col pungente odore
dello sperma fresco, il travestito sopra (il provocatore-disinformatore della
Polizia Segreta tedesca-NATO Christian/Diedling), all’odore di quello sperma
che entrava dentro la ficona col culo al vento, ma pure ne strabordava
diffondendo il suo profumo pungente, ne era ancora più ossesso e stravolto. Pur
col vibratore al massimo, comincio a far fare allo stesso su e giù tenendolo
colle mani alla base, mentre dal suo buco del culo stravolto e, come al solito,
disordinato da forme di costipazione e flatulenze, uscì merda liquefatta che la
sua alimentazione stramba e da ignorante arruffone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>produceva in abbondanza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io e la ficona ci
eravamo ben goduta la super-scopata, mentre il travestito era ora letteralmente
nella merda. Avevo appena fatto in tempo a sfilare il cazzo ed a ritirarmi
nella mia area con lo stesso ancora durissimo, pur io esausto dallo
stantuffaggio intenso e da tutto quello mi era uscito dalle palle e dal cazzo,
che lo stanzone cominciò a riempirsi del lezzo della merda del travestito che
si era riversata abbondante sul suo materasso e che minacciava pure di
strabordare sotto, sopra la povera ficazza che, al lezzo, e forse pure per
necessità sue, aveva preso un asciugamano ed era corsa al bagno. La finestra il
travestito la teneva solitamente aperta proprio per mascherare quelle sue
continue flatulenze dagli odori disgustosi. Corse ad aprila ancora di più,
mentre cercava di tamponare quelle sue fuoriuscite merdaiole, pur ormai
fuoriuscite e ben sparse sul suo materasso a quel unto del tutto rovinato. Pure
lui, saltato al suolo col suo solito tonfo pensante, messosi il suo solito
zaino regolamentare sulla schiena, ed avvolto in qualche modo il materasso che
egualmente colava merda come la colava lui, corse al bagno per darsi una prima
lavata e per vedere di dare pure una qualche lavata al materasso, ed alle
lenzuola ed al piumone. Dopo un’ora buona in bagno, sulla via del ritorno nella
stanza, si accorse che aveva immerdato lungo il percorso sgocciolando un po’
dappertutto. Per cui aggredì con rotoli di carta igienica in mano quello schifo
che aveva disseminato sui pavimenti e pure altrove visto che la struttura del
suo stesso letto si era variamente insozzata, non solo il materasso e le
lenzuola.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io mi ero già
ritirato nel mio letto, per non sconvolgere ulteriormente la quiete della
stanza per nulla quieta dallo sconquasso di quella montata sostenuta e
travolgente, e poi da quegli andirivieni successivi. Mi appisolai un momento
per risvegliarmi di nuovo con questo cazzone duro, durissimo, teso da far male,
sicuro segno del desiderio di infilarsi un un’altra tana accogliente e di
irrigarla variamente, non solo per il piacere del godimento ma, ancor di più,
per cercare di far cessare quel turgidume doloroso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nella stanza
affianco, una stanza da sei, sebbene fosse la metà della nostra da otto,
c’erano, in quel momento, solo femmine, ragazzette. Tra esse, una fichettina
vietnamita, con culetto e le gambe piene e flessuose, che arrossiva ogni volta
che mi passava affianco e la guardavo, e che poi fuggiva veloce via dalla mia
vista ma non dai miei desideri. Mi dissi che era quello il momento e che, se
lei non ci fosse proprio voluta stare, le avrei fatto sentire una chiavata con
una qualche altra delle sua stanza. Avevano tutte, tutte le altre, l’aria da
troiette che non aspettavano altro che cazzi da cui farsi infilare e
godere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Entrai dunque
nella stanza affianco e, trovato il letto della fichetta vietnamita, mi vi
infilai, contro di lei che stava di schiena in posizione quasi fetale. Non
appena trasalì, dal sonno, le dissi veloce: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non dire nulla
che se altre della stanza scoprono che sono nel tuo letto chissà che cosa
pensano di te...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Al terrore di
quello che avrebbero pensato di lei, le si smorzò la voce ma non il desiderio
di negarsi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che cosa ci
fai tu qui? Ora mi metto ad urlare che mi violenti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se ti metti ad
urlare, lo sai che comunque pensano che mi hai fatto entrare nel tuo letto e
che poi... ...che poi... ...che ora stai facendo la sceneggiata...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tremava non
sapendo bene cosa dire e cosa fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sai che
sono folle di te... Tutte le volte che ti vedo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Tutte le volte
mi vedi, cosa?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo hai visto
che impazzisco vendendoti e pensandoti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, non me ero
accorta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma dai... Se
arrossisci tutta appena ti guardo, anche solo colla coda dell’occhio...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sebbene lei fosse
di spalle, io lo percepii inequivocabilmente che, a quella mia osservazione,
era arrossita più che mai ed aveva pure cominciato a sudare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Così continuai:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo vedo che
sei arrossita di nuovo, ora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ed
allora?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Allora?! Sei
arrossita perché anche tu ti sei innamorata di me e mi vuoi. Mi vuoi ora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Restò paralizzata
in attesa di quello che sarebbe inevitabilmente successo. L’accarezzai e toccai
tutta, con ardore e sapienza. Al godimento di me addosso a lei e che la
eccitavo, le si sciolse la lingua:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Perché mi
tieni il ginocchio contro la schiena?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le risposi con
voce suadente ed allusiva: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è il
ginocchio...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Capì subito:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Nooo... E cosa
pensi di fare con quel coso?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Indovina...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Era davvero
lubrificatissima, per cui cercai in tutti i modi possibili di infilarglielo
dentro. No, non voleva proprio entrare, salvo squartarla. E non entrò. Mi feci
perdonare succhiandogliela sì da farla godere di clitoride. Cosa che fece con
gridolini sempre più sfrenati e che fecero gelare, e pure eccitare
all’inverosimile, le altre ragazze della stanza che furono presto sveglie, ed
in vigile e sempre più sconvolto ascolto, dato che avrebbero voluto goderselo
loro quel cazzo si immaginavano, o comunque quel servizio che si stava godendo
la loro compagna di stanza. Quando lei si riebbe dal godimento che l’aveva
sconvolta nel piacere, si rese conto che non potevano non essersi tutte
svegliate e non potevano non averla tutte sentita.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo hai visto?!
Mi hai rovinata? Ora che cosa penseranno di me le altre della stanza?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Te lo dico io
che cosa pensano... ...pensano che vorrebbero essere al posto suo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A quel punto me
ne andai davvero umiliato che questo cazzone troppo grosso non le fosse potuto
entrare dentro e sollazzarsi nella sua fichetta gustosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sì, certo, le
altre della stanza, troiazze che pensavano solo al cazzo, e lo facevano pure
vedere che pensavano solo al cazzo, il giorno dopo si indirizzarono alla
fichetta viet con frasi allusive e sorrisetti ancora più straboccanti di
malizia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Chi stava davvero
male ero io. Prima mi ero creato quella cosa che uno deve<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>averlo sempre duro. E, dopo esercizi per
indurirlo e svilupparlo, mi ritrovai con quel cazzone troppo grosso, sebbene
per troiazze con la fica ben montata e naturalmente grande, per cui in cerca di
cazzi grossi, alla fine potesse pur andare bene, seppur fosse un po’ troppo
pure per loro. Invece ora, con quella bella fichettina viet, lo avrei proprio
voluto avere delle dimensioni giuste. Questioni di preferenze del tutto
soggettive. Mi piacciono più le fichette magre e colla pelle tenera, che la
tipa-vaccona e magari, inevitabilmente, pure colla tendenza a sfarsi. Questione
di gusti, appunto. La tipa-foto-porno mi ha sempre fatto pisciare dal ridere e
lasciato scettico dal punto di vista del desiderio. Molti ne vanno invece
pazzi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Beh, lasciamo
qui. Non ho ora voglia di disquisire ulteriormente sulla questione delle
variazioni dimensionali del mio coso. Releghiamo nell’oscurità, qui, eventuali
sviluppi successivi a questo proposito. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-51567727173564408152014-07-16T00:08:00.003+02:002014-08-05T09:40:26.813+02:00mashal-080. Usual louses at German State/Government Terrorism disposal...<div style="text-align: justify;">
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-080. Usual louses at
German State/Government Terrorism disposal... </span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Usual miseries of the State/Government-Organizes Stalking.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
We report this from facebook, where it appeared. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
+++++++++++++++++++++++++++++++</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>USUAL LOUSES AT
GERMAN STATE TERRORISM DISPOSAL...</u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
The direction of http://allegretto-start.de/ [contacted and
recruited from the German Stasi-Gestapo-“BfV” for its insane and criminal NATO
State/Government-Organized Stalking]; </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ Vivian Rieth Rüdiger =
https://www.facebook.com/vivian.osterwold , in charge of the stalking-lynching-pogrom
by Allegretto-HumboldtTerrassen; </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ Fabian Frömke =
https://twitter.com/fabsethebest , a criminal and insane-idiotic stalker by
Allegretto-HumboldtTerrassen;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ Andrew Grabe = https://www.facebook.com/SOLLVORKOMM
, a criminal and insane-idiotic stalker by Allegretto-HumboldtTerrassen;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ Sascha Kiel, ~35 y/o,
http://badoo.com/de/0186074348/ , a manager in charge for the implementation of
the CC-NATO-forged Berufsverbot by Allegretto-HumboldtTerrassen;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ Dragoş Apolzan =
https://www.facebook.com/dragos.apolzan , an occasional idiot and a witness;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: black;">+ etc. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
involved in State Terrorism / State/Government-Organized
Stalking [S/G-OS], and anti-Semitic campaigning, pogrom, lynching, <span style="color: black;">on </span>BfV [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesamt
für Verfassungsschutz</i> - the nowadays German StaSi-GeStaPo] initiative, in
Berlin, Germany, by <span style="color: black;">Allegretto-“Humbolt Terrassen”
[BMB Solutions GmbH].</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
++++++++++++++++++++++++++</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
++++++++++++++++++++++++++</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Now we are inquiring. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Details will follow at proper time...</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
++++++++++++++++++++++++++</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
++++++++++++++++++++++++++</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
under GMR*** other texts of the author: </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
https://onedrive.live.com/?cid=FA730A4BECC29CAB&id=FA730A4BECC29CAB%21123</div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-91566959949953568362014-06-09T11:41:00.000+02:002014-06-09T11:48:40.336+02:00mashal-079. Solito Pezzo di Merda Italiota a Berlino... <div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-079. Solito Pezzo di Merda Italiota a Berlino... </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Pier Paolo Greco,
sui trent’anni, un 33, ‘milanese’, più precisamente in Cernusco del Naviglio,
in realtà di Campobasso come origini etniche. I soliti tamarri di famiglie di
immigrati che continuano a vivere in un altro mondo, loro come le famiglie
d’origine. ...Borderline...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Su facebook lo si
trova, al momento, come Oscar Morrison, da con confondere con un altro. Lo si
identifica per le foto narcisistico-froceggianti e che cambia quasi
quotidianamente. Gli ‘amici’ gli danno del malato, per tali suoi atteggiamenti,
ma lui piccato rimuove i commenti. Lo stesso gli dicono in famiglia, dove lo
hanno sempre abusato. Lui cerca di essere come loro. Ma loro lo abusano lo
stesso dandogli in continuazione del merdacchia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A marzo 2014,
probabilmente, lo licenziano perché inaffidabile e peggio, gli fanno pure
causa, e lui, coi soldi dell’ultimo stipendio, se ne va a Berlino dove racconta
che si è fatto licenziare “per giusta causa” (cioè per colpa sua, ma lui non ci
arriva) perché c’era eccedenza di personale e lo avrebbero comunque licenziato,
e che ha deciso di stabilirsi lì dove sta cercando un lavoro, un lavoro
qualunque, tanto per iniziare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Una balla
inconsistente. Ma non è questo il punto. Ad ogni modo, un’azienda che ti ha
licenziato non spende migliaia di euro di avvocati per farti causa che non
pensa che sia stata truffata. Chissà che ha combinato con le sue pratiche
borderline. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Verso la metà di
aprile 2014, si fa rapinare per strada, di notte, a Berlino, nella zona di
Warschauer Straße. La zona in realtà è sicura, sebbene frequentata anche da
gente strana. Ma proprio per questo è tenuta sotto controllo. Forse è la notte
di domenica 13 aprile. Sì, il Pier, è uno che se ne va in giro di notte. O
l’hanno adocchiato o magari era in qualche transazione con quelli l’hanno
aggredito. Circolano turisti e locali di ogni genere e dimensione. Che vadano
ad aggredire proprio lui... Beh, può essersi trovati nel posto sbagliato nel momento
sbagliato. Ma può essersela cercata, visto il tipo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dice che due, di
cui almeno uno nero, gli sono volati addosso, e poi altri due, quattro in
tutto, e che gli hanno strappato una borsa-borsello con telefonino, macchina
fotografica e soldi. Va subito a fare denuncia alla Polizia con l’assistenza di
uno italiano dello staff dell’ostello. Ma poi non va per vedere le foto per un
eventuale riconoscimento. Teme che venga fuori quello che stava facendo se per
caso trovano i responsabili dell’aggressione e rapina?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Accenna a quello
gli è successo con un messicano dall’aria da fricchettone tutto sballato che
alloggia nel camerone. È un tizio che dice di fare il ballerino, oltre ad
essere studente in qualcosa in Messico. Magari è uno ricchissimo. Probabile,
sennò un latinoamericano non farebbe il turista in Germania. I messicani, come
tutti i latino americani, essendo solo stessi sul merdoso, sanno come trattare
coi pezzi di merda. Gli dice:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Anche a me
hanno rubato varie volte. Inutile fare denuncia.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi gli fa finte
domande e si dà le risposte da solo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ma sei
assicurato?! Allora È tutto a posto. Sei fortunato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E, frettoloso, si
sottrae andandosene veloce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A parte che non è
che la gente comune sia assicurata contro le rapine personali, in genere
neppure contro i furti, anche uno lo fosse, non è che gli diano i soldi in
giornata se si trova senza una lira a seguito di quello gli è successo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il senso di
quello il messicano gli dice è chiaro. “Non me ne frega un cazzo. Se sei
restato senza soldi, vedi di arrangiarti che non ti do un euro. Non provarci
neppure a chiedermi nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il Pier è felice
di un tale ‘sostegno’. Nel suo mondo di pezzi di merda, ci si comporta così.
Non ha neppure i soldi per telefonare a casa per vedere se gli mandino qualcosa,
in qualche modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È uno di quelli
che vivono alla giornata e con familiari come lui. È vari anni che lavora in
un’azienda della grande distribuzione, prima del licenziamento a marzo 2014.
Non ha mai risparmiato nulla. Sul conto non ha nulla. Spende tutto per il suo
mondo di apparenze. Lo trattano tutti come una chiavica, eppure lui deve
partecipare alla ‘grande’ competizione fatta di telefonini, auto, bar ed altre
cazzate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">A Berlino,
all’ostello, fa la spesa non nei luoghi più economici e poi mette tutte le sue
cose, su una mensola nella cucina con steso sopra un foglio col suo nome. È un
modo per farsi vedere, più che per proteggere i suoi averi. Uno che li voglia
proteggere da eventuali approfittatori, li mette in un sacchetto e, magari, se
li tiene nella stanza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mi dice che gli
hanno rapinato i soldi, il telefonino, la macchina fotografica. Gli chiedo
quando abbia in tasca. Mi dice un paio di euro. Gli chiedo di quanto abbia
bisogno. Non dice una cifra. Gli do 100 euro. Mi dice che me li rende subito
appena gli arrivano i soldi da casa. Sa di mentire, ma è di quelli fatti così. Si
compra immediatamente un telefonino da poco con scheda per mettersi in
comunicazione coi suoi. Solo per questo gli vanno via una cinquantina di euro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si sente subito
confortato. A casa, il fratello gli dice che gli ha messo dei soldi sul conto.
Evidentemente, visto che vivono così, non aveva nulla. Aveva speso tutto
l’ultimo stipendio per venire a Berlino per trovare lavoro e restarci. O così
raccontava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il fratello <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">dice</b> che gli ha messo soldi, sul conto.
Ma lui, in realtà, non riesce a prelevare nulla. Sono tutti così, nella sua
famiglia, come lui... Ha bisogno di altri 50 euro. Glieli do. Mi dice che deve
rientrare a Cernusco del Naviglio perché deve firmare dei fogli e che poi
ritorna subito a Berlino per trovare lavoro e restarvi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Si creano tutto
nella testa. Ma non sono capaci di fare due conti né di risparmiare due soldi
per quello dicono voler fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mi dice che
appena arriva a casa, prima cosa mi manda i soldi, i 150 euro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Rientra a
Cernusco del Naviglio la mattina di venerdì 18 aprile 2014. Mi dice, via
facebook, che è arrivato. Nessun riferimento ai soldi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In casa, dice
deve mandare 150 euro ad uno che lo ha finanziato quando è restato senza una
lira a seguito della rapina. In casa lo irridono: “Sarà un frocio come te...
Uno che dà dei soldi ad uno come te.... Sarà uno ricco...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui raggranella
qualche soldo, ma spende tutto per ricomprarsi telefonino e macchina
fotografica e per la sua solita vita di apparenze. Non ci pensa neppure a
mandare i 150 euro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dice che deve
restare “a Milano” fino ai primi di maggio. Nessun accenno ai soldi...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La notte tra il
30 aprile ed il primo maggio mi scrive che deve restare a Milano perché la sua
azienda lo ha denunciato, di mandargli le coordinate dal mio conto bancario a
grecale81@gmail.com che mi manda subito i soldi. L’ 1 maggio 2014, la sera, gli
mando tutti i dati via facebook, che lui controlla varie volte al giorno.
Appena riceve i dati per mandarmi i soldi si sconnette con inimicizia dal mio
facebook. Gli serve per poter poi dire che non ha ricevuto nulla. Insomma, è
colpa mia che lui non ha potuto mandarmi i miei soldi! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 16 maggio
2014, alle 12:14, gli rimando i dati, alla sua email, dicendo, ironicamente,
che magari non ha ricevuto il messaggio su facebook. Tenta di far credere che è
così. Ma non ha intenzione di restituire nulla, non per il momento.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“19 May 2014
14:37</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Ciao...qui tutto
male...ora l'ho ricevuto solo che devi pazientare un pochino che mi arriva il
primo mese di disoccupazione a inizi giugno..</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“poi te li
mando..scusami ma sono senza lavoro e a secco completo..</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Buona
Continuazione”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È di quelli che
spendono tutto. I debiti sono merda in faccia ai fessi che gli prestano soldi
quando sono in estremo bisogno. Intanto, continua con le sue foto in
atteggiamenti ‘eroico’-froceggianti su facebook. Vite di apparenze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Gli inizi di
giugno sono passati. È già lunedì 9 giugno 2014, e non ho ancora ricevuto
nulla. Appena riceve i soldi INPS della disoccupazione, l’ultima cosa cui
penserà sarà rimborsare i debiti. Inutile scrivergli. Meglio farlo divenire
famoso. Buona continuazione. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-75633358651446170632014-03-14T23:52:00.000+01:002015-08-04T11:57:45.851+02:00mashal-078. Carabinieri-NATO S/G-OS in Deutschland. Antica Pizzicheria (Berlin-Marzahn), Marzahner Chaussee 85-87, 12681 Berlin<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="DE" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-078. Carabinieri-NATO S/G-OS in Deutschland. Antica Pizzicheria
(Berlin-Marzahn), Marzahner Chaussee 85-87, 12681 Berlin</span></b><span lang="DE" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: DE;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Keywords</span></u><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Carabinieri,
Polizia Segreta CC, State/government-organized stalking, S/G-OS,
Antisemitismus, deutsch Antisemitismus, anglo-amerikanischen Antisemitismus,
Anti-Semitism, German anti-Semitism, Anglo-American anti-Semitism, NATO,
Terrorismo di Stato, State Terrorism, Staatsterrorismus, Carabinieri-NATO death
squads, Squadroni della Morte dei Carabinieri, Quirinale. governo italiano,
Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano di Savoia, Angela Merkel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Solito <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/government-organized stalking</i>
(persecuzione di Stato, terrorismo di Stato) degli Squadroni della Morte della
Polizia Segreta CC-NATO, ora in Germania, a Berlino.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le strutture
dell’insicurezza, del terrorismo di Stato, tedesche sono ovviamente sotto
totale controllo NATO cui devono obbedire, nella sostanza. La Germania è un
paesucolo occupato, che non conta una pippa, dettagli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>parte, a livello politico-militare. Sì, è una
potenza economica, sebbene del tutto burocratizzata, per cui non possa
competere con l’efficienza anglofona.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non che la
Germania non avesse una tradizione sua, anche prima, quando sembrava
indipendente. Razzismi, antisemitismi, Squadroni della Morte, Terrorismi di
Stato, Polizie Segrete di Stato, loro appendici paramilitari,
socialdemocratiche, comuniste, fasciste, cattoliche, protestati, nazionaliste,
filo questo o filo quello. Il tedesco è un pecorone. La sola differenza tra il
tedesco e le razze slave, slave fa assonanza con schiave, è la lingua,
ringhiante. Ringhiante quando la si vuole tale. Nelle canzoni può anche essere
estremamente musicale e delicata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Insomma, il
pidocchio è una categoria che trascende nazionalità, culture ed inculture,
moralità ed immoralità ostentate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena arrivo in
Germania ed a Berlino, il 27 ottobre 2014, si attiva l’allarme delle Polizie
Segrete NATO. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Qui il MAD [<i>Militärischer
Abschirmdienst</i> - Servizio di Protezione Militare]. Capitano Hans...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Colonnello
Picone [della Polizia Segreta CC - gli Squadroni della Morte CC, i CC
mafioso-terroristi, quelli che, agli ordini delle istituzioni (Presidenza della
Repubblica, Governo formale, Parlamento), creano e gestiscono mafie e
terrorismi, e si occupano di stragi, assassinii e persecuzioni]! Heil Merkel!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non occorre...
Mi dica piuttosto che è questa cosa... Si è acceso l’allarme S/G-OS ma non si
capisce... Questo Athos non sembra un pericolo per nessuno. Per preparare un
fascicolo per la Bundeskanzlerin Merkel ci occorrerebbe qualche elemento...
...Per giustificare una tale enormità:<i style="mso-bidi-font-style: normal;">
Non deve abitare, lavorare, studiare... Non deve vivere!</i>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi scusi,
capitano, ma che cazzo gliene frega... Sono cose fatte a questo modo. Hanno il
codice NATO. Noi dobbiamo solo eseguire. Se dobbiamo eseguire, eseguite!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì certo.
Tuttavia, per la reciproca buona intesa... ...Vorremmo saperne un po’ di più
perché dalla schermata sul computer non si capisce quale ragione ci sia.
Secondo i regolamenti di queste operazioni, dovreste mandarci il fascicolo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo mando
subito, come file in pdf...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Appena lo
abbiamo visionato, facciamo sapere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Bene, dal
fascicolo vedrete tutto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A presto!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poco più tardi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Colonnello
Picone, sono di nuovo io, Hans.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Da quel che ho
visto... - dovrei dire: non ho visto - è più urgente che mai ci dica quale è il
problema, che ci diate delle informazioni. ...Dobbiamo ben scrivere qualcosa
nel dossier da sottoporre alla Cancelliera...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sapete che,
come operazioni NATO, sono cose automatiche. Per cui non dovete che fare quanto
richiesto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono cose
automatiche ma occorre pur sempre la firma del governo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Per cui, ve la
fate mettere e procedete...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Abbiamo visto
che gliene avete fatte di tutti i colori ed in tutto il mondo, anche in Stati
fuori dalla NATO, pure in Stati ufficialmente nemici, di campo avverso, ma non
si capisce il motivo. O si capisce... Non c’è motivo, sembrerebbe. Per cui ci
viene il dubbio che ci siano delle cose che non volete dirci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è che non
vogliamo... Non abbiamo altro da dire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Come dire che
non c’è nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guardi, sono
cose che io mi trovo, preparate da altri che ora sono chissà dove e pure non
più da noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Per cui c’è
una persecuzione senza motivo e che va avanti in tutto il mondo senza
motivo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non sono
autorizzato a discutere a questo livello. C’è il codice NATO, per cui va
eseguito.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Il codice NATO
c’è perché lo avete chiesto voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E ci è stato
accordato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sa,
colonnello Picone, che, quando si chiede, alla NATO sono ben felici di
acquisire nuovi nominativi per queste operazioni...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E noi dobbiamo
eseguire. Voi dovete eseguire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io devo
egualmente preparare un dossier per il governo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo prepari.
Tanto sono obbligati a firmare e pure subito. Ed anche non firmassero, dovete
obbedire lo stesso dato che c’è il vincolo NATO per cui le operazioni già <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Gladio</i>, ora <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ax</i>, vanno implementate comunque...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Devo lo stesso
preparare un dossier per il governo. Perciò devo scrivere che dobbiamo fare
quel che dobbiamo fare sulla base di nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Scriva quel
che vuole. Non posso dire nulla. Non so nulla. Ed ora ho pure altre cose da
fare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sono operazioni
di Polizia Segreta militare-NATO, ma la firma la deve mettere il Ministro
dell’Interno e il/la Capo/a del Governo, e pure il Presidente dove questi abbia
qualche potere reale. Quest’ultimo non conta nulla in Germania. Del resto,
l’attuale Presidente della Germania, Joachim Gauck, è pure un povero illuso
della già RDT, eletto proprio per questo, come pura copertura, non avendo egli
capito che la differenza fra Polizie Segrete della RDT e della RFT non era su
questioni di libertà ma solo che le due Germanie avevano differenti
posizionamenti geopolitici e geoeconomici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se la RDT era
apertamente poliziesca e repressiva, la RFT lo era più selvaggiamente ed
illegalmente. Le Polizie Segrete della RDT seguivano la logica legalitaria
della Gestapo. Le Polizie Segrete della RFT seguivano e seguono la tradizione
di Terrorismo di Stato totale ed assoluto, senza alcun condizionamento
legalitario, dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Intelligence Service</i>
britannico e dell’FBI. Beh, le propagande ufficiali non possono raccontarle
queste cose... Ma i termini della questione, in queste cose, sono proprio
questi. All’Est si stava peggio perché c’erano meno soldi e meno beni di
consumo. Mentre all’Ovest abbondava il superfluo. Non si stava certo peggio su
questioni di libertà, aspetti che fregano a pochi, cioè non fregano a nessuno.
Dove il superfluo scarseggia e l’industria pubblicitaria è rozza, ecco che è
facile dipingerlo e farlo ritenere più illiberale. Mentre sono banali
differenze di beni di consumo. Gli umanoidi sono pidocchi sufficientemente
elementari cui si fra credere tutto con lo stipendio, col reddito. Più alto è
lo stipendio, il reddito, e ciò con esso si può comprare, più si può far
credere al pidocchio medio quel che si vuole. La differenza tra aree
geopolitiche e geoeconomiche è tutta qui. Il resto attiene alla sfera della
propaganda, degli insozzi delle chiorbe vuote dei pidocchi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per cui, le firme
sul dossier di Athos, l’autorizzazione operativa per lo S/G-OS in Germania
furono apposte, il 28 ottobre 2013, da Angela Merkel e da Hans-Peter Friedrich.
Thomas de Maizière confermò quando subentrò a quest’ultimo. L’autorizzazione
conteneva tuttavia l’indicazione che dovesse essere tutto assolutamente
discreto concentrandosi sull’essenziale, tanto più che il bersaglio era noto per
amare la pubblicità per cui scriveva e diffondeva tutto. Dato che Athos era
alloggiato in un ostello dove sarebbe stato troppo chiassoso ed aperto, forse
perfino operativamente costosissimo, un continuo ticchettaggio di muri,
soffitti e pavimenti, veniva per il momento sospesa questa opzione, questa
attività. Anche il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non deve studiare
formalmente</i> veniva per il momento tralasciato non essendosi iscritto Athos
a nulla, nulla di formale. Veniva tutto concentrato sul <i style="mso-bidi-font-style: normal;">non deve lavorare, guadagnare, vivere</i>.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il MAD [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Militärischer Abschirmdienst</i> - Servizio
di Protezione Militare] aveva consigliato che l’implementazione
dell’operazione, delle persecuzione-annientamento, venisse affidata al BND [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesnachrichtendienst</i> - Servizio
Informazioni Federale]. Il BND aveva obiettato che non era sua competenza
trattandosi di una pura persecuzione-annientamento senza possibile profitto per
le operazioni ed attività del Servizio. Avevano dunque suggerito che della cosa
se ne occupasse il BfV [<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bundesamt für
Verfassungsschutz</i> - Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione],
che già aveva pratica da sempre di persecuzioni, assassinii e peggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...In effetti le
strutture del Terrorismo di Stato hanno un po’ tutte nomi orwelliani... Il caso
venne dunque affidato all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Abteilung 1 -
Grundsatz</i> [Dipartimento 1 - Servizio Centrale e supporto] del BfV. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Una ridicola
“agente speciale” del BfV, Linnéa, con la testa imbottita di propaganda da
università crucche, quanto viscida e servile, grassoccia sformata, venne
incaricata di seguire il caso in tutte le sue implementazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lo stesso lunedì
28/10/2013, Athos va ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">walking distance</i> da dove alloggia.
Una ragazzetta veneta, sveglia, simpatica e servizievole, ed un ragazzo
tedesco, con cui probabilmente forma una coppia anche fuori dal lavoro [se
invece hanno vite distinte, fa lo stesso], e che ha il compito di sorvegliarla,
dato che i crucchi che non si fidano degli stranieri, fanno la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">front line</i> relativamente ai clienti,
essenzialmente stranieri, almeno etnicamente, usano il servizio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I due sono
controllati da un’anziana capoufficio tedesca che li guarda in permanenza da
uno sgabuzzino laterale vetrato che usa come ufficio. La direttrice del tutto è
un’anziana tedesca che sembrerebbe insegni pure. V’è pure un responsabile degli
insegnanti, un signore appena anziano, tra l’isterico ed il farsesco, che
controlla le classi siano coperte, vende i libri agli studenti, ed urletta
disperato se qualcuno beve o mangia in stanza computer agitando un foglio che
fanno firmare a tutti, e che ovviamente nessuno legge né ricorda, dove,
appunto, uno dichiara di impegnarsi a non bere e mangiare dove vi siano
computer. Poi, vi sono, appunto, gli insegnanti. Altri appaiono
occasionalmente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La ragazza
italiana parla e scrive pure in tedesco, spagnolo, inglese. Forse pure in
altro. Il ragazzo tedesco è convinto di conoscere l’italiano [comunque, lo si
capisce e lui, più o meno, capisce] e si esprime pure in inglese. Può essere
pure in altro. Del resto, gli utenti sono<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>stranieri dell’ovest, dell’est, turchi, extra-europei. Basta che uno
abbia un visto o status legale permette di lavorare in Germania, ed ecco che
può usare i servizi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>.
A parte, di solito, italiani e spagnoli, e qualche portoghese, molti sanno già
un tedesco di base o possono comunicare in inglese. In pratica, la ragazza ed
il ragazzo, possono comunicare con chiunque bussi da loro. Anche molti degli
insegnanti. Il francese è più diffuso di quanto credessi, tra gli insegnanti,
anche se per ora, lì, non hanno clienti francesi o, se ne hanno, ne hanno
proprio pochi. Vi sono anche insegnati di madrelingua polacca e/o che sanno
pure il russo. Non sembrerebbe comunicativamente così versatile la capoufficio
dei due della <i>front line</i> che, comunque, dispone dei due sottoposti.
Magari non conosceranno tutte le finezze dei CV. Soprattutto il ragazzo, a
volte ti manda in qualche ufficio che non c’entra nulla. A parte ciò, del resto
sono giovani, sono due intelligenti, sufficientemente efficienti od efficaci, e
che conoscono le problematiche cui devono far fronte i nuovi arrivati e non si
tirano indietro a richieste di fotocopie, stampe, informazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La capa loro, la
loro diretta superiore, complessata ed arrogante, li usa anche per terrorizzare
gli insegnanti, obbligandoli ad entrare nelle aule a lezioni in corso per
parlare con l’uno e l’altro studente. A parte quegli dettagli, rendono un
servizio utile al nuovo arrivato che è così orientato nei dettagli
amministrativi della vita in Germania.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">V’è la poi la
parte didattica. Offrono corsi di tedesco ma uno, per ripagarli [così ti
dicono, quando è invece solo una questione normativo-burocratica], deve, in
cambio, lavorare gratis per aziende tedesche che uno si deve trovare di suo.
Sono i cosiddetti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, che
letteralmente significa <i>apprendistato</i>. Un’impresa potrebbe anche
pagarti. Non è vietato. Vi sono molti che, invece, ti assumono per un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, non ti pagano, non ti fanno
imparare nulla, poi ti ringraziano e se ne cercano un altro. Certo, vi sono
aziende serie che usano i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>
per provare e selezionare futuri dipendenti. Così come ci sono piccoli
padroncini che ci speculano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> funziona a questa maniera.
Devi avere la residenza che si chiede ed ottiene sulla base o dell’affitto di
un appartamento o di qualcuno dichiari abiti presso di loro. La cosa si risolve
in una mezz’ora se hai il requisito, od anche in un minuto se non c’è coda e
dopo che hai già il modulo (che in alcuni uffici di quartiere del comune ti
danno senza problemi mentre in altri, da evitare, altezzosi non ti danno e ti
inventano procedure impossibili). Poi devi registrarti ad un Ufficio di
Collocamento, che sono sia pubblici che privati convenzionati [i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">job centres</i>]. Fogli, anche un po’
ostici, da compilare. Ma qualunque cosa uno scriva, anche se non nel posto
giusto [il formulario dell’Ufficio di Collocamento pubblico è piuttosto confuso
e ripetitivo, in alcune parti], non sembrano formalizzarsi troppo. Infine,
trovandoti un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i> di almeno 10
ore la settimana, ti offrono, lì ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit
Sofort</i>, 20 ore scolastiche, una quindicina di ore effettive [se iniziano e
finiscono in orario], la settimana di scuola gratuita di tedesco. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">C’è da dire che
ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> non son
particolarmente fiscali, per cui ti fanno iniziare le lezioni di tedesco anche
senza nulla, senza avere ancora alcuno dei requisiti richiesti. Basta che uno
sia nella situazione legale per poterli avere. Se dopo che hai residenza e
registrazione all’Ufficio di Collocamento o al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">job centre</i>, se in qualche settimana o qualche mese non ti trovi un <i>Praktikum</i>,
chiaramente ti chiedono di non andare più. Io potevo andare a sbafo per tre
mesi. Ho poi smesso un paio di settimane prima, a metà gennaio perché, dopo
essermi guardato attorno, mi sembrava una perdita di tempo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non che non abbia
cercato un <i>Praktikum</i>. È che non l’ho trovato. In realtà, avrei potuto
chiedere la dichiarazione, per il tempo vi ho lavorato, dove ho lavorato 5
settimane. Non lo ho fatto sia perché non mi interessava riprendere la scuola
ormai abbandonata, sia per non dare alibi a chi non mi ha messo in regola
quando invece avrebbe dovuto e dovrebbe. Se ti fai fare la dichiarazione che
stai facendo un <i>Praktikum</i>, quando in realtà lavori normalmente, gli
legalizzi il lavoro nero. Meglio lasciarli dalla parte del torto, i coniugi
Kerger ed Angelo!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ai fini del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, basta una dichiarazione di
qualche azienda. C’è chi lavora, magari in nero, ma comunque regolarmente
pagato, e si fa fare la dichiarazione che sta facendo un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>. C’è chi lo fa davvero.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena hai un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, loro hanno finanziamenti sia
dalla UE che dal governo tedesco. La cosa deve rendere. In pratica, basta che
su due o tre loro fanno iniziare la scuola, oltre a dare loro assistenza
amministrativa, uno porti la dichiarazione che sta facendo un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, e loro, con quei soldi, fanno
funzionare tutta la macchina.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non che gli
impiegarti e gli insegnanti magari ne abbiano colpa, o non necessariamente.
Tutte le macchine criminali sono costruite con parcellizzazione di funzioni per
cui nessuno è poi responsabile di nulla. Tutti “obbediscono agli ordini”. E poi
sei tu che ti fai fregare in cambio di lezioni di tedesco apparentemente
gratis; basta fare il conto di dieci ore la settimana, cioè 43,33 al mese, di
lavoro pagate e di quanto costa una scuola di tedesco: il tutto è vantaggioso
solo per chi non faccia veri <i>Praktikum</i> ma semplicemente lavori in nero o
gratis [chessò, sei un attore od attrice, non hai o non hai ancora la
possibilità di poter trovare delle posizioni pagate in Germania, e frequenti un
teatro dove comunque non ti pagherebbero ma sono ben felici di farti la
dichiarazione che stai facendo un <i>Praktikum</i>]. Ma il tutto sa di truffa
legalizzata organizzata dallo stesso governo tedesco. Pagano impiegati amministrativi,
insegnanti, fitti etc. con soldi pubblici. In più, pagano i burocrati pubblici
che speculano sulle politiche di trasferimenti di fondi. In cambio, tu,
immigrato, lavori gratis per aziende tedesche, od aziende che ti fanno lavorare
in nero si coprono da controlli o da future rivendicazioni perché, se tu chiedi
loro ed ottieni dichiarazioni che stai facendo un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, dunque ufficialmente non pagato, o non necessariamente
pagato [per cui se ti danno qualcosa è una liberalità loro, ufficialmente], un
domani non puoi dire che ti hanno fatto lavorare in nero. L’economia tedesca si
regge su queste cose, inclusi i <i>Minijob</i>, che consistono in stipendi
mensili massimi di 450 euro. È un regime vantaggioso per le aziende perché è
defiscalizzato coprendo lo Stato, in vari modi, quello che non dà il padrone.
Tecniche burocratiche per giustificare alte tasse e burocrazie elefantiache.
Senza trasferimenti di questo tipo, il sistema sarebbe più leggero, efficiente
e ricco, ed pure il lavoratore più tutelato. Basterebbe un salario orario
minimo e spietatezza verso chi non lo paga. Inoltre, una cosa è se sono <i>Minijob</i>
di 10 o 15 ore la settimana, oppure di 40. Se sono di 40, che fa 40x4.33 ore al
mese, fate il conto quanto uno prende l’ora, anche ipotizzando il massimo di
450 euro al mese. Certo, se uno ha redditi bassissimi, può chiedere sussidi
pubblici. Te li danno dovo averti controllato tutto, a cominciare dal conto in
banca. Chessò, se hai un’auto o se vedono che hai spese superflue, per cui
possono legittimamente sospettare che tu abbia entrate in nero, non ti danno
nulla. Ti danno sussidi solo se conduci un’esistenza realmente misera oppure se
uno capisce come il tutto funziona e riesce, avendone la possibilità, a
fregarli. Le burocrazie prosperano su questi meccanismi per cui privati ti
pagano anche solo 1.5 o 2 euro l’ora ma poi lo Stato ti sussidia ma solo se
proprio non ha altri soldi, né risparmi. Appunto, non esiste un salario minimo
orario, in Germania. Sarebbe troppo semplice. Le burocrazie prosperano sulle
regole, soprattutto su quelle insensate, sulle complicazioni. Da un lato, si
lavora regolarmente solo con regolare contratto individuale scritto.
Dall’altro, possono pagarti quello che vogliono sempre che uno accetti. Quello
delle grandi imprese [non tutte, ci sono pure quelle che prosperano sui salari
bassissimi], o del settore pubblico, è un altro mondo, ovviamente. Ma il
piccolo che prospera tra lavoro non pagato, fatto passare come apprendistato, e
salari ridicoli eppur accettati da molti che possono poi chiedere ed ottenere
sussidi pubblici... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La scuola di
tedesco di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> è quella che
è. Anche i partecipanti sono quel che sono. C’è chi passa di lì un’ora al
giorno o la settimana. A loro di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit
Sofort</i> va evidentemente bene così. Difficile essere nella testa degli
insegnanti. Sono tutti competentissimi nella lingua, anche se non sono sicuro
che abbiano idea di come insegnarla. Non avendo io esperienza di altre scuole,
devo pensare che siano dappertutto così, in Germania. I tedeschi sono anche
piuttosto disorganizzati e conformisti. Si confonde spesso la disciplina per
organizzazione. No, la disorganizzazione tedesca non vale un cazzo. Non è vero
sappiano far funzionare organizzazioni in maniera efficiente. Essendo tutti gli
insegnanti disorganizzati e sconnessi allo stesso modo, devo pensare che
abbiano un modello standard di insegnamento appreso a scuola, all’università,
secondo cui una lingua si impara apprendendo la grammatica. In realtà, la
grammatica è un punto d’arrivo. Come punto di partenza per apprendere una
lingua, non serve a nulla. Fa solo perdere tempo ed energie e lo studente medio
non progredisce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È vero che, alla
fine, dipende dal singolo. Ma se al singolo che se la beve viene insegnato che
il tedesco è difficilissimo e si apprende solo attraverso la grammatica...
Dicevo che anche gli studenti sono quel che sono. Ci sono classi dove
nell’orario di inizio non c’ è nessuno e pure nell’ora di conclusione, a meno
che non finiscano un poco prima. Del resto, pure loro di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>, per avere i finanziamenti, devono far figurare che
tutto marci bene, almeno sulla carta. È pure loro interesse che le persone non
imparino sì che la loro permanenza nella scuola si prolunghi se sono buoni
clienti, cioè portino le loro belle dichiarazioni di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>. Nello stesso studente si crea una <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sindrome di Stoccolma</i> per cui la scuola entra nella propria routine
quotidiana. C’è chi ne profitta almeno un po’. C’è chi viene come ormai
un’abitudine, una cosa da fare. Taluni spariscono per settimane. Basta che ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> sappiano dove siano e che
poi tornino. Funzionano come una caserma di polizia per tenere sotto controllo
stranieri. Una delle tante. Ed intanto hanno bisogno dei loro pezzi di carta
per succhiare soldi pubblici. Del resto, la scolarizzazione, a tutti i livelli,
in tutto il mondo, è in espansione progressiva. Alla base di tutto sta che lo
studente pensi gli sia di una qualche utilità od appaghi qualche sua sindrome.
Ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> è la <i>Sindrome di
Stoccolma.</i> Lo studente si dice che se imparerà il tedesco troverà un buon
lavoro. Ma il tedesco non lo impara o progredisce proprio a ritmi strascicati.
Chi lo impara, lo impara di suo, non per la scuola. Qualcuno poi sparisce.
Altri subentrano. Altri ancora fanno apparizioni saltuarie ma per il loro
sistema di finanziamenti pubblici va evidentemente bene così. Poi vi sono
taluni studenti, anche anziani, che devono venire per avere i sussidi
dell’Ufficio di Collocamento.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appena ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> immettono i miei dati nel
sistema informatico, la Polizia Segreta tedesca-NATO li intercetta e li
contatta. Parla con la direttrice e poi con la capa dell’amministrazione, in
pratica la capa del ragazzo e della ragazza della <i>front line</i>, la
macchina per creare dipendenza, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>
e finanziamenti pubblici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il sistema che
Linnéa del BfV usa è il solito. Innanzitutto c’è l’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">effetto richiesta</i>. Il fatto stesso che una Polizia Segreta chieda
di qualcuno crea immediatamente un clima negativo, di sospetto, attorno alla
persona oggetto delle sue attenzioni. Poi, dopo qualche vaga ma insistente
richiesta se abbiano nulla da segnalare sul soggetto, ed ovviamente dopo avere
ben chiarito che ogni dettaglio le debba essere riferito e che, naturalmente,
vadano attivati pure gli insegnanti dicendo loro che il BfV ha bisogno di
informazioni, espone, il più confusamente possibile, il ‘programma’: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non so come
dirvelo... Abbiamo ordini precisi. Noi non le facciamo queste cose, per cui
devono rimanere riservatissime... Ma abbiamo ordini precisi. Athos deve essere
indotto ad andarsene. Va spinto ad andarsene dalla Germania. Anzi siamo sicuri,
sicurissimi, che se andrà, magari, subito, subitissimo, a giorni. Ad ogni modo
si deve evitare che lavori, che abbia redditi... Per cui, ogni informazione che
ci permetta di intervenire per evitare che lui possa fare qualcosa, qualunque
cosa gli possa far avere reddito, deve essere ricercata e ci deve essere subito
trasmessa. Non possiamo dirvi tutto... Sappiate solo che ciò è essenziale per
la prosperità del nostro stato democratico e delle nostre libertà.” ...Che uno
resti senza lavoro e soldi, e debba rivolgersi alla carità pubblica o privata,
o morire per strada...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Del resto, tutte
le macchine criminali ad organizzazione e protezione di Stato funzionano perché
tutti obbediscono e nessuno si sente responsabile di nulla. Anzi, la persona
malata si sente come dotata di una identità che non ha proprio per il fatto
stesso di essere chiamata a partecipare ad un linciaggio e di
parteciparvi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Me lo dicono
subito sia gli insegnanti che qualche altro studente di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sai, ci hanno
detto che... Hanno fatto circolare strane voci.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, sì, lo so.
Sono le solite Polizie Segrete CC che volevano pagassi loro euro-milioni di
tangenti che dicono a tutti, e la hanno fatta perfino divenire un’operazione
NATO, per cui con assistenza mondiale degli Squadroni della Morte
anglo-americani, e dei loro clienti ed anche dei loro apparenti nemici, che non
devo abitare, lavorare, avere redditi, vivere... È il solito. Lo fanno da una trentina
di anni... Ora, anche in Germania, con assistenza degli Squadroni della Morte
del governo e dello Stato tedeschi. ...E qui dei compagnuzzi, o di quel che
sono, di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La prima metà di
dicembre 2013, faccio domande a pioggia a tutte le ristorazioni dell’area di
Warschauer Straße che abbiano un indirizzo email. </span><span lang="DE" style="mso-ansi-language: DE;">L’11/12/2013 01:39:33 ne invio una a
info@scheers-schnitzel.de [http://scheers-schnitzel.de - <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scheers Schnitzel</i>, Warschauer Platz 18, 10245 Berlin, tel. 01578
8948011]. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Jakob Scheer,
scheer_j@msn.com, un ragazzotto con l’aria sudicia, da compagnuzzo o
fascistuzzo forse nato e cresciuto nella già RDT, ne è il proprietario. Mi
risponde il 12/12/2013. Passo il 13/12. Il locale è piccolo, sporco e con una
mini cucina. Del resto, il tutto consiste nel preparare patatine fritte e
cotolette impanate, cotolette alla milanese, che si servono con qualche
condimento. Basta un piatto con qualcosa dentro ed il cliente è felice. Del
resto, se uno vuole altro se ne va in un altro posto dove magari hanno più
varietà ma i ristoranti sono un po’ tutti quello che sono. Meglio non farsi
troppe domande. L’area è di passaggio e con turisti visto che vi sono ostelli
ed hotel, stazioni e capolinea di mezzi pubblici, oltre che un inizio di un
pezzo del Muro. Jakob Scheer mi dice di passare lunedì 16/12/2014 per una
prova. Passare cotolette nell’uovo sbattuto, poi nella farina e pane
grattugiato, e friggere il tutto. L’ora me la dice sia in inglese che in
tedesco, le 12:30. Del resto, gli avevo detto prima che, fino alle 12:30, ero a
scuola di tedesco. O non ci sta colla testa e s’è sbagliato senza poi
correggersi (poteva inviare una email)... No, in queste cose il caso non
esiste... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">So che ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i> sono stati messi in
allarme da Linnéa del BfV che ha detto loro chiaro-chiaro che non devo
assolutamente lavorare, non con stipendio. Decido di testare la loro solerzia
ed i tempi di intervento del BfV. Lunedì mattina, prima della scuola, dunque
prima delle 9, passo da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>
fingendo di voler chiedere un’informazione. Chiedo loro che significhi in
tedesco una certa espressione, “Probearbeiten vereinbaren können”, che
significa una prova di lavoro. In cima al foglietto ho segnato il nome del
ristorante, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scheers Schnitzel</i>, che lì
già conoscono, dato che il proprietario è uno che usa stranieri, spesso non in
regola, per poterli pagare poco. Chiedo pure alcune informazioni sulla
legislazione del lavoro dicendo che alle 12:30 ho un colloquio di lavoro. La
ragazza, che si ritiene astutissima, una grande agente segreta, vede il nome
del ristorante, riferisce e l’informazione viene passata al BfV: “Alle 12:30 ha
una prova di lavoro presso <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scheers
Schnitzel</i>”. Dal BfV lo chiamano subito dicendo che non devo assolutamente
lavorare lì. Quando arrivo lì, prima della 12:30, Jakob Scheer ha un’aria
alterata ed arrogante. In realtà è allarmato. Dal BfV lo hanno spaventato. Il
luogo è davvero sudicio e con dipendenti in nero. Un’ispezione distruttiva e,
in 10 minuti, lo possono chiudere per sempre. Mi chiede che sia successo. Gli
dico che mi aveva detto di andare lì alle 12:30 per una prova. Lui insiste che
erano le 11:30 e che comunque ha già un altro. Non è verosimile. Aveva comunque
gli altri due dipendenti e c’era pure lui. Il luogo è piccolo. In genere,
bastano in due. Lì erano in quattro! Per questo, non si era fatto problemi a
dirmi 12:30, anche se aprono prima. Ha raccattato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in fretta in furia (in quelle poche ore di
lunedì mattina) un altro, e poi si è fatto la sceneggiata. La cosa fosse nata i
giorni prima, mi avrebbe mandato un’email di disdetta. Quando me ne vado, lui,
sempre nervosissimo, chiama subito, servile, il BfV per dire che la cosa è
risolta. Comunico la cosa alla ragazza di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit
Sofort</i> che mi aveva fatto gli auguri per la prova dicendo che lì facevano
pure senza problemi le dichiarazioni utili per la scuola [significa che assume
in nero e che poi fa, per coprirsi, false dichiarazioni che uno sta facendo un <i>Praktikum</i>!].
Non risponde nulla né per email né di persona. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le settimane
successive la ragazza di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arbeit Sofort</i>
mi ‘aiuta’. Annunci dove chiedono perfetto tedesco, donne, giovanissimi,
disponibilità di una bicicletta... Mi dà solo annunci di status intermedio, o
basso ma non bassissimo, mentre nell’area bassissima avrei magari avuto più
possibilità. Un po’ è magari gentile, un po’ fa la timida, un po’ è una che
lavora [troppo] veloce, un po’ conosce la missione loro, relativamente a me, su
incarico del BfV. Poi, ma questo è formalmente regolare, mi dice che, senza <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>, posso arrivare solo alla fine
di gennaio 2014. E mi butta lì che, come altri, posso ricorrere a “soluzioni di
emergenza”, appunto come altri che lavorano gratis come sguatteri, dice.
...Basta che chieda ai ragazzotti spagnoli, che in realtà non sono così fessi
da lavorare gratis e che, comunque, non aiutano nessuno... Beh, lo sguattero
uno lo può fare senza problemi [salvo gli altezzosi/e, ve ne sono alcuni/e, che
cercano lavori solo per la “loro professione”, e solo per essa, e si riducono a
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i> dove non imparano nulla e da
cui si trovano poi scaricati senza averne dunque ricavato nulla – c’è una
ragazza catalana sui trent’anni, del tutto fuori di testa, di quelle sul
paranoico furioso, che è da più di un anno che cerca di fare l’architetta a
Berlino; nulla!; ha trovato solo un <i>Praktikum</i> di un paio di mesi in cui
faceva itinerari turistici, girando in bicicletta perché non sa usare i
computer; le hanno poi dato qualche soldo come auguri di Natale 2013 e l’hanno
dimessa...; non ha capito che senza un master in tedesco, e se non comincia da
dove trova, anche solo a fare la sguattera, può continuare a farsi inviare i
soldi dalla mamma], ma non non pagato, non come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Praktikum</i>! Non è né morale, né ha alcun senso. Mancano un paio di
settimane alla fine del mese. Mi sembra che lì perdano solo tempo, il tempo
nostro. Ora fanno anche lezione di computer, il mercoledì. Vado alla prima, il
15/01/2014. Una mattinata. Tre ore e mezza lì per cosette da cinque minuti.
L’insegnante, il dr. Eckhard Hammel, è bravo e con esperienza ma, a seguito
della situazione che trova lì, è obiettivamente disperato, al limite
dell’isteria: è il suo primo giorno di lavoro lì. È pure uno con qualche
attitudine ed esperienza culturale, e si trova a fare istruzioni di cinque
minuti ma in tre ore! ...Pensava di fare lezione ad adulti, si trova come a
cambiare i pannolini a infanti in fasce... Smetto di andare. Dopo avermi fatto
contattare da altri studenti, che non ne cavano nulla, mi scrivono che se non
vado entro la fine del mese sono dimesso. Beh, lo sarei egualmente. O sperano
che vada da qualche parte a fare lo sguattero gratis per l’onore della loro
scuola, o sperano che risponda loro qualcosa da interpretarsi poi come credono?
Meglio il basso profilo. Grazie per l’assistenza amministrativa, e chi si è
visto si è visto!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 10/02/2014
rispondo ad un annuncio per un <i>Minijob</i>. 450 euro per 15 ore la
settimana, 3x5, la mattina. È presso un giardino d’infanzia mattutino,
cosmopolitanschool.de, visto che hanno bambini piccoli cui servono pasti, sia
la colazione che il pranzo. Il luogo è lindo e ben attrezzato ma le stoviglie e
le posate le fanno uscire non proprio linde visto che non se ne curano troppo.
Assumono uno/a per tre ore al giorno forse proprio per rimediare. Dorothea
Diallo, che deve essere la capa dei servizi, mi chiama prima per lunedì alle
10:00, che poi sposta a martedì 18/02. Vado. Devo solo mettere nella
lavastoviglie stoviglie e posate, e poi asciugarle. Le tazze sono anzi appena
uscite dalla macchina, quando arrivo. Sono luride visto che non devono avere il
costume di bagnarle, e nel caso dare ad esse una passata, prima di metterle in
macchina dopo che le hanno fatte seccare dopo averle usate per il caffè. Vanno
rifatte a mano. Loro non se ne curano, ma io lo faccio. Dopo poco più di un’ora
mi chiamano. La prova è finita. Non mi è sembrata una cosa di una qualche
complicazione. Può darsi che chiamassero persone per la prova, per farsi lavare
gratis le varie cose per un’oretta. Mentre Dorothea Diallo mi accompagna
all’uscita mi chiede con aria imbarazzata che cosa faccia io in Germania dopo
avere girato il mondo [nel CV avevo messo lavoro in quattro ristoranti e
pizzerie in quattro paesi differenti]. Che mi abbia chiamato per la prova solo
per vedermi di persona? O li aveva intimiditi il BfV? ...Il caso non esiste in
queste cose...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>6/01/2014, faccio domanda per un <i>Praktikum</i>
presso http://sensanostra.com. Rispondo ad un loro annuncio di ricerca autori.
Vogliono persone che facciano interviste e poi le trascrivano sotto forma di
una narrazione sulle 1'000-1'500 parole. Si deve fare il tutto in inglese che
comunque sarà corretto, solo negli aspetti linguistici, da personale di
madrelingua inglese. Cercano volontari non pagati. Tuttavia accennano che non
appena avranno degli introiti (il sito è divertente e vario, e con struttura
professionale) retribuiranno. Mi risponde, il giorno dopo, Dorothée Grevers di
scriverle qualcosa di più. Lo faccio l’8/01. Poi, più nulla. Stupefacente,
anormale, non è un eventuale rifiuto. È che non abbiano scritto più nulla.
Quando non si risponde più nulla, in un contesto in cui una risposta è
naturale, è come per inviare un messaggio e per evitarsi menzogne. È
intervenuto il BfV per intimare che il postulante non dovesse assolutamente
essere ammesso?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E veniamo all’oggetto
centrale di questa narrazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Antica
Pizzicheria Berlin UG [Haftungsbeschränkt - Società a Responsabilità Limitata],
numero di registrazione HRB143122 Berlin (Charlottenburg), del 16/07/2012. La
direttrice amministrativa è Claudia Kerger, coniugata (forse dal 17/09/2005)
con Andreas Kerger, che tuttavia può essere contattata solo in Marzahner
Chaussee 85-87, 12681, Marzahn, Berlin, Germany. In effetti, dove figura
direttrice, nel sito http://antica-pizzicheria.com/ [ancora al 14/03/2014 - se
poi lo cambieranno, non lo posso sapere], presso l’Antica Pizzicheria
(Berlin-Charlottenburg), Wilmersdorfer Strasse 21, 10585 Berlin, sembra non
esserci più nulla, almeno non con quel nome. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Claudia e Andreas
Kerger dovrebbero essere i proprietari formali. Ma chi si atteggia a
proprietario è Angelo, il cuoco, uno con l’aria da camorrista del già Stato
Borbonico. 47 anni di età sembrerebbe, e che conclama di lavorare e di abitare
in Germania da 35. Dice di avere avuto ristoranti pure in Spagna, non è chiaro se
in un’altra vita od in parallelo all’esistenza in Germania. Racconta di averne
avuti almeno un paio anche a Berlino di cui poi si sarebbe disfatto, dice, per
lavorare come ‘tranquillo’ ‘dipendente’ a 13 euro l’ora, ...un 80 ore la
settimana od anche più, di fatto facendo il direttore ed atteggiandosi a
proprietario! … Che dovrebbe fare un 4’500 lorde al mese, se gliele fanno
figurare tutte formalmente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I due proprietari
formali, Claudia e Andreas Kerger, hanno l’aria da ex-camerieri, e che
continuano a fare i camerieri, in quanto compaiono solo quando c’è lavoro vero,
cioè un paio di giorni la settimana o poco più, oppure quando è il giorno di
riposo dei due camerieri fissi, Sasha e una vecchia troia raggrinzita della
Stasi, che si alternano per coprire l’apertura, dal mattino a sera e, a volte,
notte. Sono aperti tutti i giorni. Angelo, che è uno che non la conta mai tutta
né giusta, racconta che il ristorante in Marzahner Chaussee 85-87, 12681
Berlin, è aperto da una decina di anni. È una balla. Lo inaugurano il
19.10.2012. Pur senza grandi volumi di produzione, è ben<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>attrezzato e con abbondanza di vasellame etc.
Vi hanno trasferito il materiale di altri ristoranti, quelli che Angelo dice di
avere venduto a prezzo di saldo. Angelo dice di lavorare lì solo da un paio di
anni che, in realtà, sono uno e mezzo. Dato che è uno del tutto fuori di testa,
come si vedrà, potrebbe essersi disfatto di tutto dopo che la moglie, magari
fattasi abusare da lui per un paio di decenni, ha trovato il coraggio, o la disperazione
oltre ogni possibile limite, di andarsene. Quelle cose del tagliarsi le palle
per fare dispetto alla [ex-]moglie. Sì, lui è proprio il tipo! Ora, quando va a
casa, e non ha nessuno da abusare, si sente sperduto. Per cui passa la vita al
ristorante, ...ed al telefono, quando, occasionalmente, si prenda un giorno di
riposo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui, Andreas, ha
un’aria sempre molto gaia, oltre che in rapido invecchiamento. Lei, Claudia,
che dichiara, su facebook, di vivere negli USA, a Seattle, dall’agosto 1995, ha
l’aria da bodona interessata solo a riempirsi la pancia. La figlia, forse di 8
anni, ha la faccia da culo della madre anche se i tratti sono quelli del padre.
Quando vengono lì non interferiscono minimamente con la cucina. Appunto, il
padrone è Angelo. Lui, che si crede furbo, a volte si copre dietro un “il capo
mi ha detto...”, ma sono tutte balle. Sì, la coppia, potrebbe anche essere di
gente del partito, la SED, della RDT, scappati colla cassa quando è svanito il
muro. Ma in tal caso, si sarebbero presi dei veri cuochi, non avrebbero avuto
bisogno di inventarsi una “cucina italiana”, e farebbero loro i veri capi. Lì è
Angelo che si decide i menù con castronate da analfabeta come “la mozzarella di
bufalo”. Deve essergli venuto il dubbio, per la prima volta in vita sua, quando
mi ha sentito dire “di bufala”. Dovrebbe essere noto che i maschi hanno lo
sperma e le femmine il latte. Le mozzarelle si fanno col secondo. Certo,
essendo formalmente i padroni, un po’ li fanno, ma senza allargarsi troppo.
Angelo, un folle nato, si è creato un’altra situazione nevrotica anche se lì
deve stare attento perché è più semplice di quello lui creda sostituirlo anche
se è il padrone, o co-padrone di fatto. Può essere ci sia dell’altro... A fare
i conti, è un mistero come possano non essere in passivo cronico, tanto più che
i due padroni formali amano un’agiatezza da classi medie.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il ristorante è
localizzato in una zona tranquilla senza grande traffico anche se, in epoca di
motorizzazione, può non essere decisivo. Sebbene lì non sappiano farsi neppure
un po’ di marketing. Angelo dice che il miglior marketing è il passaparola.
‘Logiche’ paesane. È restato all’età della pietra. Infatti hanno solo clienti
del quartiere, che è un quartiere di villette. A volte, uno arriva, trova “il padrone”
nella penombra, seduto, cogli occhi sbarrati nel vuoto, oppure il cameriere di
turno in analogo atteggiamento, ed Angelo e Jana nel retro a fumare una
sigaretta dopo l’altra ed a fare giochini stupidi sul computer o sul
telefonino. Non hanno idea di quanto marketing potrebbero fare in quei ritagli
di tempo, unendo l’utile ad dilettevole. Appunto, non sono del mestiere. Sono
camerieri che non sanno fare i manager, non manager che sappiano fare anche
lavori bassi. Uno è solo uno sporcaccione che si è trovato a fare il cuoco e
gli altri degli ex-camerieri trovatosi padroni grazie ad un nevrotico che ha
voluto tagliarsi le palle per far dispetto all’ex-moglie cui non voleva pagare
gli alimenti, od il meno possibile. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lì è come una
villona, al cui pian terreno c’è quasi solo il ristorante. Più in là, non
vicinissimo, ma pur sempre <i>walking distance</i>, ci sono dei casermoni
sebbene non con l’aria da case povere per operai. A Lindenberg c’era il
quartier generale della Stasi. Lì è solo una fermata di treno-metropolitana più
in là. Nessuno si chiede mai dove abitassero i militi, gli ufficiali, gli
ufficiali superiori, i generali. Od anche categorie simili. Potevano stare
proprio lì. Non erano, né sono, villette né casermoni per operai o piccoli
impiegati. Potrebbero anche essere costruzioni successive al 1989, ma pure
precedenti. Non è comunque rilevante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sasha, il
barista-cameriere, è un ragazzotto con l’aria di uno che vive con la madre
oppure che, fuggito di casa, la va a trovare tutte settimane.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’altra deve essere una che abita proprio
vicino-vicino. Anche lei accanita fumatrice, la chiamano, ed arriva lì subito,
appena abbiano un qualche afflusso di clienti per cui occorra un aiuto anche
quando sia fuori dai suoi orari di turno. Ha l’aria da vecchia troia ottusa e
raggrinzita della Stasi. Troia, non perché abbia qualche attrattiva, né
l’avesse mai avuta, bensì per il servilismo e lo squallore.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In cucina v’è una
aiuto-cuoco, e pure sguattera quando non vi sia uno sguattero, Jana [Яна]. Una
nevrotica sadomaso, una spilungona bulgara, che prova piacere ed essere abusata
e nevrotizzata, oltre quello la è già di per sé, da Angelo, il cuoco e
padrone-di-fatto che è uno tutto fuori di testa. Quando trovano sguatteri per 6
euro l’ora, lei se ne sta con Angelo nel retro a fumare in continuazione ed a
raschiare compulsivamente lo schermo del suo telefonino. A volte, hanno anche
cosette da fare nel retro, come sbucciare patate senza sbucciatore ed altri
servizi. Di tanto in tanto, spariscono tutti e due nel gabinetto, sporco ed
angusto. Il cameriere dice che lui la obbliga a prenderglielo in bocca,
dicendole che così apprende meglio il mestiere della cuoca e può far carriera,
e poi a insulta perché non gli diventa duro sebbene lei glielo succhi. Sta di
fatto che la finestra del gabinetto è stata ‘oscurata’ con delle strisce di
carta. Ciò suscita le invidie della vecchia troia della Stasi che dice a tutti
che vorrebbe averlo lei l’onore di ciucciarlo ad Angelo che lei vede come un
vero capo e padrone, un vero “mafioso italiano” pur alto più dei crucchi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non li contatto a
seguito di un annuncio formale. Ne parlavano su facebook dicendo che lì stavano
nuovamente cercando uno. Chi ne scriveva diceva di avere fatto un paio di
settimane di prova e di avere deciso di non restare. Non diceva che Angelo era
pazzo furioso. Gli avrebbero offerto un regolare contratto di quaranta ore la
settimana per 6 euro l’ora. Su quella base, li contatto. È l’occasione giusta
per vedere quello che faranno gli Squadroni della Morte delle Polizie Segrete
del governo e Stato tedeschi-NATO, su richiesta dei CC mafioso-terroristi
italici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 28/01/2014,
mando una email offrendomi come aiuto di cucina, col mio solito CV quando
faccio domanda per questo specifico lavoro. Non esiste un CV ‘ideale’. Esistono
CV funzionalizzati al posto per cui si concorre, per cui ci si offre. ...Se
concorri per un posto di sguattero non dici che hai frequentato università, o
ne accenni appena. Se concorri per una posizione accademica non dici che hai
lavorato in ristoranti... L’importante è, secondo me, non candidarsi per cose
non si sanno fare, sebbene c’è chi dica che a volte ciò non sia rilevante.
Meglio ancora, ma soprattutto per grandi aziende, un CV focalizzato anche
relativamente all’azienda cui ci si rivolge. Mi risponde subito Claudia. Alcune
email interlocutorie dove lei ha un tono del tutto casual e di chi non gliene
frega nulla. Non ha neppure particolari doti organizzative né empatiche, o se
la ha non le mostra. Infine, il 30/01, mi dice che sì posso andare quando
voglio chiedendo di Angelo. Non mi dice dove. Il sito dà due indirizzi. Non
sono neppure capaci ad aggiornare un sito. Indago rapidamente con facebook e
realizzo che è in Marzahner Chaussee 85-87. Vado, nel tardo pomeriggio, senza
aspettare che lei confermi. Faccio male i conti delle fermate, che mi sembrano
tre da qui, invece che quattro, e cerco vanamente l’indirizzo dove non può
esserci. Vado infine il 31/1, per mezzogiorno nelle intenzioni. Arrivo dopo un
lunghissimo giro in area innevata perché anche se <i>google maps</i> indica la
strada giusta (meno di dieci minuti dalla stazione della metropolitana), dalla
cartina sembra ve ne sia un’altra equivalente che invece non v’è essendovi
grandi complessi industriali frapposti. Invece di arrivare prima di
mezzogiorno, arrivo verso le 12:30. C’è la vecchia troia della Stasi. Non ci
sono clienti. Costei mi chiama Angelo. Costui guarda il libro delle
prenotazioni e mi dice di andare lunedì e martedì, il 3-4/02 alle 17:00 fino
alla chiusura per una prova.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo non
sarebbe neppure una cattiva persona, nonostante l’aria accigliata da bambino
sodomizzato in collegio o cresciuto troppo in fretta sulla strada. È che è del
tutto fuori di testa, isterico, semianalfabeta ma, tipico in questi casi, con
la sindrome di Mr. Perfezione e di quello più furbo degli altri. Ha anche,
ultimamente, chiari segni di arteriosclerosi. Le persone approdano lì, al
ristorante, restano un po’, e poi se ne vanno appena possono. L’unica che resta
è Jana, che lui brutalizza quotidianamente ma lei è felice di esserlo. Siccome
lei ha resistito più degli altri, lui si scarica soprattutto suoi nuovi venuti
che passano di lì e, poi, appena possono, spariscono lasciando i due sadomaso e
connubiare scontenti, acidi. Non che la risparmi ovviamente. Battibecca in
continuazione pure con lei.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto la
Polizia Segreta del governo tedesco parla con Claudia. Il solito. Prima, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’effetto richiesta</i>. “C’è presso di voi
un certo Athos? Ci occorre sapere... informazioni. Lui non deve neppure
sospettare...” Poi dicono chiaramente che devono pagarmi il meno possibile e
licenziarmi. Anzi: “Non deve sospettare nulla. Va indotto ad andarsene via di
sua iniziativa.” Claudia ne accenna subito ad Angelo. Poi, la stessa Polizia
Segreta parlerà direttamente con lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo è fuori di
testa di suo e con tutti. Fa solo il normale coi proprietari formali perché
alla fine, se cozzano davvero, è lui che se ne deve andare. Un cuoco, anche se
proprietario reale, alla fine lo si sostituisce. Mentre se loro hanno titoli o
quote decisive di proprietà formale, non è che lui possa mandarli via dicendo
che era una sceneggiata per fregare la ex-moglie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui si mette in
tasca un 3'000-4'000 euro netti al mese, visto il numero spropositato di ore
che fa. O magari pure di più se ci sono altre cose. È sempre lì. La ragazza,
obbligata a stare lì anche 12-13 ore di seguito, cerca di non superare di
troppo le 40 ore settimanali, per cui fa anche 3 giorni di riposo la settimana.
Ma lui ha bisogno di avere gente attorno da sgridare, persone che facciano le
cose al posto suo quando possibile e con cui urlare. Per cui cerca di farle
fare più ore che può anche se lei si è inventata di essere malata. In realtà,
Jana ha solo problemi di cazzo con connesse isterie e problemi psicosomatici di
circolazione. I primi giorni che io sono lì, loro se ne stanno nel retro a
fumare e lui a giocare, coi giochini più stupidi del mondo, su un notebook Asus
e lei sul telefonino che è di quelli a schermo grande. Poi lui si compra un
telefonino nuovo e costosissimo, e passa a giocare stupidamente su esso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I deliri di
Angelo con me iniziano subito, anche se hanno un crescendo. Comincia che lui
spende il suo tempo e le sue vaste conoscenze a dirmi le cose, ma che io devi
apprendere subito. Già se gli chiedo una seconda volta, urla. Non solo urla.
Ogni volta, sente il bisogno di pontificare lungamente. Siccome io sono
gentile, non me la prendo ed ho un certa pratica nel trattare con dementi, lui
si sente subito inferiore. Si sente deriso e non considerato. Gode se uno
piagnucola e s’arrabbia. Diviene furioso quando questo non succede.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il ristorante è
del tutto disorganizzato, senza alcuna conoscenza della psicologia del
consumatore né di tecniche elementari di marketing. Fanno un po’ di affari il
fine settimana, non non tutte le domeniche, dato che, inspiegabilmente hanno
offerte speciali o che sembrano tali solo una domenica sì ed una no. A volte,
creano eventi che attirano anche un centinaio di persone. Altre restano sul
floscio per cui preparano troppo e non sanno come riciclarlo. Non sanno come
procurarsi un flusso continuo di clienti: Neppure sanno come usare gli avanzi.
Ci sono giorni, troppi, in cui non coprono neppure i costi del personale col
ricavo. E non è che i pochi giorni di piena compensino i giorni moschi. Eppure
i costi li hanno. Devono pagare le ore dei dipendenti inclusi loro stessi per
il tempo che spendono lì. Il fitto di quel pian terreno e cantine di quella che
sarà stata la villa di un generale o di un ministro, sebbene sembra che sia basso
[ma non so quanto basso], dovranno pure pagarlo. Ci sono i costi dell’energia.
Tra l’altro, sebbene non è che abbiano poi grandi riserve di cibarie, non sanno
nulla di tecniche di conservazione per cui buttano via troppe cose, anche
costose, per avaria. Ci sono poi gli ammortamenti. Non vedo che profitti
possano avere. È vero che in Germania c’è un fisco che fa le pulci in tasca a
tutti per cui i delinquenti devono coprirsi dietro ad attività come appunto i
ristoranti. Se non hanno soldi da fonti strane, non vedo, come ristorante, che
utili possano avere. A occhio e croce, dovrebbero essere in perdita cronica.
Non credo neppure che la buona stagione possa portare grandi incrementi del
giro di affari anche se lì hanno il vantaggio di avere come un giardino dove le
persone possono consumare all’aperto. Ma essendo digiuni di psicologia del
consumatore, anche solo di intuito, non sanno come creare un ambiente attraente
per il cliente. Tutta la promozione è risolta in un pieghevole trimestrale con
date e supposti eventi che a volte vanno bene ed altre del tutto buchi. Se poi
chiamano qualche cantante di canzoni italiane, sono altri costi, che incidono
sui profitti delle serata che non è per nulla detto bastino a compensate le
perdite dei giorni mosci. Chissà che se ne fa il mangione tedesco di canzonette
italiane e pure dal vivo... È tutto fatto seguendo degli stereotipi, delle
manie dell’Angelo, non secondo logiche imprenditoriali di soddisfazione del
cliente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci sono fornitori
di prodotti ‘etnici’ che mostrano solo come loro non siano neppure capaci di
passare da un supermercato per comprare dai savoiardi ai salumi. Eppur ve ne
sono di economicissimi a Berlino, dappertutto. Glieli fanno pagare meno perché
altri italiani li portano loro a domicilio e pure in piccole quantità ogni
volta? Improbabile. Idem le verdure, in quantità infime e che trovano pure il
modo di fare andare a male. Ci saranno altre cose... Tra l’altro, hanno un
supermercato vicino e loro passano ore a far nulla i giorni di moscia. Non
sanno inventarsi modi di produrre per fare profitti quando non hanno nulla da
fare. Ma come già detto, non hanno neppure alcuna idea di come fare del
marketing senza costi e per farsi conoscere in giro, oltre il vicinato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Già i primi
giorni che Claudia gli accenna che è stata allertata dalla Polizia Segreta,
Angelo comincia a fare discorsi strani anche se non stranissimi. Non è il suo
terreno. Gli rispondo in modo semplice ed ovvio. La prima settimana faccio una
trentina di ore che mi paga non 6, come agli altri dipendenti precedenti nello
stesso lavoro, ma 5 euro l’ora e pure in nero dunque senza assicurazioni e
contributi. Gli hanno detto che deve pagarmi il meno possibile e che se me ne
vado è meglio... Fa discorsi deliranti che se mi impegno poi diventano 5.5 e
forse, un giorno pure 6. Evito di far commenti. Mi paga a fine settimana. La
domenica, se mi dice di andare pure la domenica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo è
allettato da uno che può pagare ancora meno dei già sottopagati altri. Si finge
preciso ed onesto ma è un ladrone, un guappetto, un mariuolo. Si dice che frega
me e che frega pure la Polizia Segreta grazie a cui mi paga meno degli altri
precedenti. I primi giorni la butta sulla retorica che quella è una grande
occasione, che uno guadagna bene, e mi dice di fare tutti i documenti [codice
fiscale e carta rossa (la carta sanitaria)] che faccio rapidamente. Però,
quando ha tutti i documenti, non accenna neppure più alla messa in regola. La
Polizia Segreta preme perché io non guadagni nulla e venga mandato via. Lui
vuole solo coprirsi perché, venisse mai un’ispezione, potrebbe dire che aveva
tutto per mettermi in regola, che si è trattato solo di un ritardo. Appunto, è
il solito ladruncolo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto Claudia
gli ha trovato un altro, un albanese. Va lì lunedì 10/2 per una prova. Non
devono essersi trovati. Eppoi, dato che in Germania sono burocratizzati e fanno
a tutti contratti individuali scritti fin dal primo giorno, questi gli avrà
chiesto di essere messo in regola subito. Se uno fa il lavoratore ad ore, la
paga dovrebbe essere doppia di uno che fa un numero minimo di ore, abbiano o
non abbiano lavoro per tutte le ore per cui ti assumono. Lì non la hanno la
necessità di una persona in più per 40 ore fisse la settimana. Anche nell’area
camerieri, raddoppiano e pure triplicano e più coi proprietari (o pseudo tali)
solo i giorni di punta e per alcune ore. Non che chiamino uno/a per 4 o 5 ore
la domenica, o per un qualche evento, e gli o le diano 5 euro l’ora... Lo fanno
solo con me su ordine della Polizia Segreta e perché loro sono delinquenti e
psicopatici obbediscono ad ordini di delinquenti e psicopatici di Stato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto i deliri
di Angelo progrediscono in crescendo. Come se alle sue sindromi solite fosse
subentrata un’evidente arteriosclerosi. Mi dice gli ingredienti sbagliati. Pur
di contraddirmi, perché io le pizze le terrei in forno il meno possibile (anche
dopo solo un minuto, una pizza non è mai cruda; anzi, il cliente si gusta di
più la sfoglia soffice, pur sottile perché oramai le pizze le fanno un po’
dappertutto schifosamente sottili; ma quando è “ben cotta”, dura, il cliente si
mette in bocca un wafer), lui le fa uscire stracotte, bruciacchiate, durissime.
Dà ordini sconnessi. Ma lo fa pure con Jana. Si inventa le cose e le procedure
sul momento pur di contraddire l’altro. Qualunque cosa ti dica la trasforma in
sproloqui senza senso. Si fabbrica tragedie in continuazione, come solo una
mente malatissima ed irrecuperabile, e pure masochista, può fare. Non gli
piacciono le risposte ovvie e razionali, veritiere e rapide. Adora quando Jana
reagire con scenette isteriche alle sue isterie. Deve fabbricare dei rapporti
nevrotici con l’altro, sennò non sta bene-male. Come tutti i sadomaso si sente
a posto solo a stare male in permanenza ma con l’altro che sta al suo gioco.
Con me si sente spiazzato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le seconda
settimana sono egualmente una trentina di ore. Anche la terza. Scendono ad una
ventina la quarta. La quarta ha ricevuto l’ordine dalla Polizia Segreta che
devo essere obbligato a licenziarmi subito, che non possono più aspettare, che
ho già lavorato e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>guadagnato troppo. Lui
dice a Linnéa del BfV, che preme, che lui è furbissimo e mi obbliga a
licenziarmi i prossimi giorni, le prossime ore. Mi chiama sabato 01/3, un momento
che non c’è nulla da fare, e mi chiede che io faccia quando non vada lì. Come
tutti gli infami del Terrorismo di Stato arzigogola ossessivo nella sua mente
malata e poi, da infimo delinquente, deve crearsi delle giustificazioni di
quello sta facendo. In effetti, i due giorni precedenti me li aveva dati di
riposo. E pure rodendosi perchè ogni volta che lui mi diceva di non andare io
gli buttavo lì un: “Ottimo che ho da fare!” Io, tanto per non raccontagli nulla
[che gli devo dire che leggo, studio e scrivo?! ..ad un semianalfabeta
complessato e rancoroso?!], gli dico che i due giorni precedenti sono stato
occupatissimo a passare 300 giga di dati e configurazioni da un computer ad un
altro. Lui mi chiede se io abbia un computer nuovo. Per evitare altre sue
scemenze a catena, come è solito fabbricarsi e proferire, gli dico che erano
computer di altri. Lui si costruisce da solo, e lo dice pure agli altri [è così
insicuro di sé che ha sempre bisogno del sostegno altrui, per cui dice subito
tutto agli altri, secondo quello che capisce, cioè non capisce, ovviamente],
che sono un programmatore e che ho passato gli ultimi due giorni a mettere a
posto il computer “di un amico”. Appunto, uno non capisce, e si dice quel che
si dice, quel che vuole.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, dato che si
crede astutissimo, si sposta sulla missione datagli dalla Polizia Segreta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma se tu sai
fare tutte queste cose ed hai pure studiato in università, perché fai il
lavapiatti ed il pizzaiolo a cinque euro l’ora? No, devi dirmelo. Devi dirmelo!
Ma ti sembra normale?! No, non è normale! Deve esserci qualcosa che non va!!!
Rispondimi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Mi scusi, ma
che me frega di quello che possano pensarne gli altri?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non posso neppure
tentare di dirgli che uno resta quello che è qualunque cosa faccia. Sono quelli
che non valgono un cazzo che hanno bisogno di posizioni formali per darsi delle
arie, un’autorità, per darsi una identità che non hanno. ...Discorso troppo
lungo e con troppe sfaccettature... Lasciamo perdere...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, vorrebbe gli
raccontassi i dettagli di dove sono stato e di cosa ho fatto. Gli dico che la
mia biografia è su linkedin. Per cui, se la guardi e studi se crede. Nessun
mistero. Siccome lui tenta di buttarla su lui grande agente segreto che scopre
i misteri altrui io gli dico diretto-diretto che è tutto pubblico e che può
accedervi pure lui. Non su facebook dove uno può raccontare quel che crede,
anche fantasie ma su linkedin dove se uno non scrive cose veritiere lo si vede
subito e si sputtana. Non sa che sia linkedin. Neppure Jana. Poi lo trova, dopo
avermelo chiesto, ma non sa entrare. Preferisce i suoi giochini scemi per
analfabeti sullo schermo del telefonino. Gli ho smontato in partenza l’ennesima
tragedia. Non ha più interesse di andarsi a vedere cose che anche il BfV, la
Polizia Segreta, può vedersi!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Va avanti un po’
su questo tono. Infine si sposta sull’irrisorio avendo sottomano la vecchia
troia raggrinzita della Stasi che, fumatrice accanita, era nel retro a
succhiare sigarette sognando cazzi nessuno le dà: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dice che sa
usare i computer, che ha fatto l’università, e lavora qui per cinque euro
l’ora!!!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo lo dice e
lo ripete. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E siccome lo
butta lì col tono di chi voglia ridicolizzare, ecco che la vecchia troia
raggrinzita della Stasi comincia, come per riflesso condizionato, a eiaculare
una lunga risata isterica, da vecchia troia rinsecchita, ignorante e che non
capisce nulla di nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io li guardo
altezzoso e senza alcuna emozione. In effetti, non me frega proprio nulla di
quel semianalfabeta isterico in servizio di Terrorismo di Stato
italo-tedesco-NATO e con accoliti attorno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Allora
serio-serio mi fa: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Devi essere un
terrorista.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “I terroristi
sono solo di Stato... ...Certo! Il governo tedesco mi dà 10'000 euro al mese e
poi di manda da dei ladroni come voi a 5 euro all’ora come copertura.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ora telefono
alla polizia...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ottimo! Sono
incensurato. Se li chiama vengono con una ambulanza per ricoverarla subito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Smerdato, non
riesce a dire nulla. Non è il suo terreno. È perduto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui, dopo che me
sono andato, telefona a Linnéa del BfV: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io sono astutissimo,
un vero agente segreto... ...Ho pratica di queste cose... È solo che a
quell’Athos gliene ho dette, gliene abbiamo dette, di tutti i colori, lo
abbiamo ridicolizzato, ma lui non se ne frega di nulla e di nessuno. Che devo
fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se non se ne va
lui, dovete licenziarlo voi. Ha già guadagnato troppo lì!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La stessa cosa,
Linnéa del BfV, la telefona a Claudia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo insiste
anche i giorni successivi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, non è
normale. C’è qualcosa che non torna. Tu sai fare delle cose ma lavori qui a
cinque euro l’ora. Ecco sei di quelli che si buttano giù per non pagare il
dazio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Qui<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i ladroni che non pagano il dazio siete solo
voi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma allora
perché lavori per cinque euro l’ora invece che fare altre cose?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È il classico
pidocchio ignorante e demente che cerca di costruirsi delle giustificazioni per
il lavoro sporco è stato incaricato di fare dagli Squadroni della Morte del
governo tedesco-NATO.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È un classico. Il
pidocchio deve dimostrarsi e dimostrarti che la colpa della sua viltà e delle
sue bassezze, delle sue demenze e dei suoi crimini, è tua, non sua. In effetti,
il pidocchio non può avere una moralità. Per cui, il pidocchio straparla e
delira. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mi dice di non
andare, il giorno dopo, domenica 2/03/2014. Ah, una domenica, due domeniche
prima, mi aveva detto di andare, poi quando ero arrivato lì mi aveva detto che
non c’era lavoro, per cui... Lo avevo ringraziato della passeggiata. Vado
invece lunedì, martedì e mercoledì, il 3-4-5/03. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In realtà,
domenica avevano uno in prova, un altro, uno che lavorava da qualche altra
parte gli altri giorni. Si impegna ad andare anche la domenica successiva, il
9/03/2014. Visto che ora hanno l’ordine operativo di licenziarmi, hanno bisogno
di altri, almeno nei momenti di piena. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lunedì 3/03/2014,
c’è lui, Angelo. Comincia coi deliri aveva già iniziato e che si faranno più
insistenti i giorni successivi. Deve far finta, e fingere pure con sé stesso,
di avermi licenziato per colpa mia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Devi
concentrarti. Devi mostrare dedizione. Ti devi ricordare tutto. Non posso
credere che tu sappia fare altre cose e poi qui te ne freghi del lavoro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le solite balle
ossessive che dice a tutti con sproloqui di minuti e minuti per dimostrarsi che
lui è meglio di ogni altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io mi limito ad
un: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, c’è lei.
Io avevo mangiato abbondante ieri. Mi ero preparato ad una giornata di digiuno
come l’altra volta che c’era Jana. Gli slavi sono anarcoidi ma servili. Fanno
solo quello si dice loro e non fanno quello non si dice loro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui non dice
nulla, ma poi telefona a Jana che devo mangiare anche quando siamo soli io e
lei. Infatti, il giorno dopo, lei mi prepara un’abbondante e ricca pasta, delle
penne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì
4/03/2014, siamo soli io e Jana. Angelo, come già da qualche giorno, mi aveva
preparato delle pulizie generali. Angelo, quando è di riposo, non ha nulla da
fare... La sua vita è il ristorante, a cucinare ed a giocare con giochi idioti
che ora ha nel telefonino quando non ha nulla da fare. Per cui, a casa si sente
sgomento. Ecco che quel martedì è più agitato del solito dopo che è andato a
parlare con Linnéa del BfV. Telefona a Jana, sul telefonino di lei. Le ripete
ossessivamente: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Io ora sono un
grande agente segreto. Perfino il Servizio Segreto mi chiama per avere la mia
collaborazione come agente in operazioni speciali. Tu devi tutto a me. Mi devi
obbedire. Non ti impegni abbastanza. Devi fare tutto come me. Devi dirmi tutto.
Devi dirmi tutto quello che fai e tutto quello che pensi. Perché io posso farti
fare carriera ma anche distruggerti. Siamo un grande ristorante, perché io sono
il più grande cuoco del mondo. Se non vengono abbastanza clienti è perché tu
non cucini bene come io ti ho insegnato. Non ti ricordi le cose. Fai sempre
degli errori. Quando non ci sono io, tu sei responsabile. Devi fare la capa.
Devi imparare. perché io non posso venire tutti i giorni. Devo anche riposarmi
un po’. Tu non lavori abbastanza. Non mi sostieni abbastanza. Non mi capisci.
Invece tra colleghi deve esserci cooperazione. Io ti ho già insegnato tutto, ma
tu devi fare sempre meglio. Invece non ti vedo abbastanza partecipe. Sbagli in
continuazione. Devi dirmi perché, che c’è che non va. Devi dirmelo! Dai,
dimmelo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lei gli risponde
irritata e nevrotica. Del resto con lui che la nevrotizza e lei che si fa
nevrotizzare... Lui le urla. Lei reagisce ancora più isterica. Vanno avanti per
un paio di ore. Alla fine, quando lei riesce a mettere giù quella telefonata
infinita, quella pazzia dell’Angelo, si indirizza al cameriere che appena può
corre nel retro a fumarsi una sigaretta. Tutta scossa, sbotta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Angelo mi ha
tenuto per ore al telefono per ore per insultarmi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lui risponde con
un secco: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Angelo è
paranoico.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto, mentre
Jana ed Angelo sono a nevrotizzare al telefono, arriva un ordine. Io vado a
chiamare Jana, come è corretto fare. Lei mi dice di preparare la pizza, una
quattro stazioni, e mi dice, di sua iniziativa, gli ingredienti della stessa
che comunque io avevo già guardato, per sicurezza, su un foglio appeso al muro
vicino a dove si preparano le pizze. A parte che la si può fare con ingredienti
differenti, a seconda dei luoghi e del pizzaiolo, lì non la sanno fare, Angelo
non la sa fare. Gettano tutti assieme olive nere, </span><span lang="FR" style="mso-ansi-language: FR;">champignons</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">, salame e prosciutto cotto. Li gettano mescolati invece che fare quattro
quarti differenti, ciascuno col proprio ingrediente specifico, naturalmente
sulla base standard di pomodoro e mozzarella. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il giorno dopo,
mercoledì 5/03/2014, quando arrivo, poco prima delle 16:00, Angelo mi blocca in
cucina, prima ancora che io raggiunga il retro per cambiarmi. S’è creato
un’altra nevrosi. Ci ha pensato dal giorno prima, tutta la notte, ed il giorno
stesso, finché non arrivo. Non ha nulla da fare. Rimugina e rimugina e si crea
cose che non esistono. Urla: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, non si può
andare avanti così! Si vede che non ti applichi, che non ti interessa lavorare
qui... Ieri sei andato a chiedere a Jana come si fa la quattro stazioni!
...Dopo che l’hai fatta centinaia di volte! [che significa due o tre volte
magari con loro che preparavano gli ingredienti sì che uno, non facendo tutto
il processo, poi non si ricordasse - inutile dire loro che non sono capaci ad
insegnare alcunché, se non nella maniera isterica e del tutto inefficiente ed
inefficace usano]”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è vero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ero al
telefono con Jana e ti ho sentito.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è vero.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ti ho sentito
che le chiedevi come si fa la pizza.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è
possibile, anche perché potevo guardare da solo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma io ti ho
sentito.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non è
possibile. È arrivato un ordine ed io la ho chiamata dato che lei era nel
retro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma io vi ho
sentito, quando voi eravate in cucina.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lei ha detto
gli ingredienti. Non può avere sentito io che li chiedevo perché li ha detti
lei di sua iniziativa quando mi ha detto di fare la pizza.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dopo tanto che
lavori qui non conosci ancora gli ingredienti delle pizze.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lei si è solo
inventato un’altra cosa che non esiste.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ora vado a
telefonare a Jana per chiederglielo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Faccia come
crede.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, tu sei
come l’altro che se ne è andato dopo sei mesi, che aveva sempre la risposta
pronta per tutto! Non tollero più questa situazione!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo è davvero
tutto e sempre così. Ora è solo nevrotizzato un po’ di più dalla Polizia
Segreta crucca. Uno dei primi giorni che ero lì mi dice brutto-brutto:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma ieri sera
hai sbagliato metropolitana?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “E perché
mai?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ti hanno visto
andare nella direzione opposta.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma
figuriamoci! C’è una linea con due direzioni. Come farebbe uno a sbagliarsi?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ti hanno visto
andare nella direzione opposta. Allora non è vero che vivi dove mi hai detto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma figuriamoci!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutto agitato va
a chiamare Sasha, che quando chiudono va alla metropolitana con la bicicletta e
che in effetti mi aveva superato mentre ero in prossimità della stessa. Non so
che si dicano. Ma non insiste più con quei deliri che si era chiaramente
fabbricato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Siccome non
capisce nulla di organizzazione, non tollera che uno faccia le cose meglio
degli schemini lui si è fabbricato nella sua testa malata. La sera, quando si
lava il pavimento, lì gettano l’acqua con il tubo flessibile del lavandino e
con un altro che sta dall’altra parte che ha solo un filino di acqua. Poi
gettano il sapone direttamente dal contenitore. Ne fanno spreco e lo spargono
pure male. Il sapone si sparge meglio annacquato e gettandolo direttamente da
un secchio d’acqua. L’acqua egualmente si getta meglio e con più precisione con
secchi. Per esempio, mentre uno sta facendo altre cose, come raschiando per
terra, intanto il secchio si riempie ed uno può poi gettare l’acqua. Col
sistema del tubo flessibile che è fisso presso il lavandino, ed un altro dal
lato opposto, molti punti non si raggiungono o si raggiungono male, oltre che
si perde più tempo. No, lui è fissato col suo metodo inefficiente ed inefficace
e non ammette variazioni. La ragazza bulgara, nevrotica e da lui ulteriormente
nevrotizzata, non si permette variazioni e si sottomette supina a qualunque
scemenza del rincoglionito dalla nascita.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Forse la prima
settimana, forse la seconda, Andreas mi chiede di fargli una pizza al salmone.
Lo prendo, lo taglio e lo mescolo agli spinaci, dato che lì la fanno a quel
modo. Arriva Angelo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che stai
facendo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Il padrone mi
ha chiesto una pizza al salmone.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Che salmone
hai preso?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ho preso
quello sopra, chiaramente.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Quello è
avariato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma
figuriamoci...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, puzzava.
Ed ora gli fai una pizza col salmone andato a male...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tentava di andare
avanti con una delle sue discussioni infinite, per impedirmi di fare la pizza
quello stava aspettando...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Primo, non ho
sentito alcun cattivo odore. Secondo, se era avariato non doveva stare lì.
Doveva buttarlo via. Ora faccio la pizza e se poi il padrone si sente male
vorrà dire che mi licenzierà!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi tenta di
dirmi che se ho messo un po’ d’olio, col sale ed una spezia in polvere usano lì
in cucina, non si amalgama con lo schizzo di panna per cucinare che egualmente
usano quando amalgamano salmone e spinaci per quella pizza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Deliri! Menzogne
per impedire all’altro di lavorare. In realtà, lì, mettono aglio ed olio, prima
di aggiungere la panna da cucinare, quando preparano la pizza al salmone. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ho fretta.
Quello sta aspettando la pizza... ...Ottimo! Vorrà dire che mi licenzierà il
padrone!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ho preso ed ho
finito di farla, con lui che smontato se ne andava. Il salmone non aveva alcun
problema. Psicosi distruttive dell’Angelo! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo è così in
tutte le cose. Nevrosi, complessi, isterie ci accatastano e si combinano nella
sua persona malata. I malati e delinquenti delle Polizie Segrete ci marciano su
simili figuri. Così come anche sui malati e delinquenti freddi e silenziosi
alla Claudia ed Andreas Kerger, e con e gli stessi delle Polizie Segrete del
Terrorismo di Stato, che mandano avanti gli agitati come quell’Angelo facendo
finta di non saperne nulla, loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì mi dice
di fare il giorno di riposo, ché c’è già Jana. Vado Venerdì. È sparito il
grembiule con cui mi copro un po’ per non insozzarmi troppo. Chiedo se ce ne
sia uno. Mi dice che a lui non ne frega nulla che io abbia o non abbia un
grembiule. Cerco finché non ne trovo uno, mentre lui, Angelo, esibisce il suo
migliore atteggiamento da infame per poi concludere: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oggi, comincia
male. Hai perso un mucchio di tempo per il grembiule.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Se lo ha fatto
sparire... In realtà, siccome arrivo in anticipo, inizio solo alle 17:05, dopo
aver cercato il grembiule per una decina minuti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È rabbioso che io
eviti tutti i suoi trappoloni, che faccia cadere tutte le scemenze che
proferisce e, dunque, di non riuscire a creare incidenti. È così rabbioso e
tutto preso dall’ordine della Polizia Segreta che devono obbligarmi ad andare
via ma che deve sembrare che sia una scelta mia, che piccato non mi dà neppure
da mangiare quel giorno. Fa lo stesso. Siccome lo capisco che non mi darà nulla
quel giorno, pizzico di tutto in abbondanza senza che nessuno mi veda. Nessuno
mi vede, in effetti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Soliti deliri
nevrotici di lui che cerca di contraddire in tutto, facendo pure le cose
sbagliate pur di far vedere che si fanno in modo differente da come uno le stia
facendo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato 8/03/2014
è l’ultimo giorno, dato che il giorno dopo hanno già combinato con un altro
fesso. Ovviamente nessuno me lo ha detto, per cui Angelo deve fare le sue
solite sceneggiate da camorrista malato furioso, appena arrivo, prima ancora
che mi cambi:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Guarda, ci ho
pensato tutta la notte. Ma così non si può continuare. Io mi sento
continuamente preso in giro e ridicolizzato da te. Non si può continuare a
questo modo! Oggi è l’ultima possibilità!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Io non dico
nulla, tanto tutti sanno che sarà l’ultimo giorno, come da ordini di Linnéa del
BfV, anche se deve essere tutto un gran segreto. Lui si fa le solite parti da
bamba. Anche Jana, da lui nevrotizzata, è tutta tesa. Sa ma non può far vedere.
Eppoi, lui non le ha contato tutta la storia, né lei c’arriva di suo. Non che
neppure lui, Angelo, ci abbia capito nulla, Neppure gli altri due delinquenti
malati Claudia e Andreas Kerger. Pidocchietti esecutori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Vorrebbe trovare
qualche pretesto. In momenti di quiete che non c’è nulla da fare manda Jana,
che come una scema obbedisce, in cucina a vedere che cosa io stia facendo.
Nulla di sospetto. Non riesce a trovare pretesti per montare tragedie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Angelo continua
coi suoi deliri, anche con Jana, non solo con me. È uno così con tutti. Poco
prima delle 8 sbotta, a freddo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Se continui
così ti mando via, ti mando via!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Tanto lo sanno
tutti che è l’ultimo giorno. Posso andare via anche ora, sono giusto 8 ore,
oggi.” [Avevo iniziato a mezzogiorno.] È a loro che si fa un favore a lavorare
sottopagati. È che poi sono così disorganizzati ed inetti che non sanno neppure
sfruttare appieno il lavoro di coloro pagano né il loro stesso lavoro. Non sono
certo loro che fanno un favore a chicchessia. A parte che ha l’ordine degli
Squadroni della Morte della Polizia Segreta del governo tedesco-NATO, ha già
trovato un altro che magari pagherà 6 euro l’ora e che poi manderà via per non
dargli di più.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Vado a
preparare il conto delle ore!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ma siccome sono
due fannulloni, io resto poi lì fino alle 22:30. Sennò sarebbe toccato a loro
lavare e pulire tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dato che è
semianalfabeta, ed anche coi numeri ha problemi, chiama Jana di là per fare un
banale foglietto con 5x4 + le ore della giornata che poi saranno 10 e mezza.
Lui e Jana vanno via alle 22:00. Mi dice che, quando vado via, Sasha mi paga.
Controllo poi di là ed in effetti c’è, sul tavolino del retro, il ‘pomposo’
prospetto delle ore della settimana. ...Che s’è fatto scrivere da Jana!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sia Angelo che
Claudia Kerger telefonano poi a Linnéa del BfV, i delinquenti malati di mente
delle Polizie Segrete dei Terrorismi di Stato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No,
tranquilli... Voi c’avete detto che è uno intelligente e che capisce tutto ma
noi siamo più astuti. Di sicuro non s’è accorto di nulla. Noi siamo dei veri
professionisti. Noi siamo dei grandi agenti segreti... Lui ha pensato di sicuro
che sia tutto successo per caso o magari, come ci avevate suggerito, per colpa
sua. Sicuri, che non ha avuto neppure l’ombra del sospetto che ci fosse di
mezzo la Geheimpolizei der Bundesrepublik Deutschland! Sicuri! Sicurissimi!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Comunque,
rassicuratevi... Anche avesse capito qualcosa e tentasse di renderlo pubblico
vi garantiamo che siete tutti ben protetti dalla legislazione sulla privacy,
sulla Datenschutz.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Appunto... </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-33491869211652881762013-10-12T22:42:00.001+02:002013-10-12T22:42:31.044+02:00mashal-077.Brasileiri gioiosi <div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt 14.15pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">mashal-077. Brasileiri gioiosi </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt 14.15pt; text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La povertà rende
depressi e cattivi, in Brasile. Non certo migliori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Poi, vi sono i
ladroni (imprenditori, ma pure tutti gli altri) che non sono molto più allegri.
Certo, ostentano talvolta una felicità di facciata. Una cosa ‘tesa’. Saltano
poi su per un nulla. Una persona felice non vive a quel modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se si guarda bene,
sono più sinceramente gioiosi gli inglesi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se poi si ha a che
fare con la burocrazia e la legislazione, si capisce che il malessere è ancora
più profondo. Si osserva il non saper far nulla ed il vantarsene. L’arroganza
dell’ignoranza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nel settore
privato, è lo stesso. Disorganizzazione totale ed assoluta. Modello
ministeriale generalizzato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Trovar lavoro è
facile. È che non amano pagarti, nonostante gli orari di lavoro da schiavismo.
Si sentono in debito col mondo. Per cui, vorrebbero prendere senza dare. Senza
dare neppure il salario minimo, ma neppure meno se possono. Già ti fanno il
favore di farti lavorare. Non è che puoi pretendere di essere pagato! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Se poi sei
straniero, sei un ‘gringo’. Lo hanno copiato dalla lingua messicana senza
capirne l’etimologia. Troppo difficile. Ogni non brasiliano è un ‘gringo’. Non
ti tollerano. Loro hanno uno staterello corrotto e dipendente perfino da
qualunque altro staterello del mondo. Una classica repubblichetta compradora.
Eppure, si sono dimenticati di dirlo alla popolazione che si crede
super-potenza mondiale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Banditi di un
impero in crisi che sono restati tali. Schiavi importati dall’Africa che
continuano a sentirsi schiavi seppur senza neppure poterlo dire, essendo
ferocemente bandita ogni possibile ricerca, riscoperta, riappropriazione delle
culture d’origine.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ora, sono pure in
crisi economica irreversibile. Non hanno nulla, oltre agli spazi. Persino
petrolio e gas naturale li stanno sfruttando al peggio. Mi riferisco al
sotto-sale, che loro chiamano, il pré-sal, a sette chilometri sotto la
superficie del mare e qualche centinaio dalle coste. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Si sono
concentrati sullo sfruttamento degli idrocarburi interni, ed ecco che le
agenzie internazionali hanno giustamente subito declassato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>. Appunto, non sono capaci. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras </i>è un altro ‘ministero’ di ignoranti, inetti e ladroni.
Lasciamo stare chi sembra stiano per fare ministro delle miniere e
dell’energia. Che uno sia più o meno delinquente, cambia poco, alla fin fine. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Nessun possibile
paragone col sud-est asiatico (quello dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Developmental
States</i>), neppure con la Cina, da nessun punto di vista. Sono altri mondi. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-63428243823156883462013-10-12T22:41:00.000+02:002013-10-12T22:41:10.998+02:00mashal-076.La situazione è disperata ma non seria!<div style="text-align: justify;">
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<o:Author>Amy Russell</o:Author>
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-076.
La situazione è disperata ma non seria!</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sì, è vero, la situazione è disperata. Ma è
tutt’altro che seria. E con rilevanti tocchi di ridicolo, tanto che una non
piccola minoranza sarà di certo allegra, allegrissima, come e più di sempre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La crisi, come la guerra, è in fondo un gran
mercato e con abbondanza di persone che ci guadagnano. Si potrebbe perfino
dubitare che il coefficiente generale di felicità diminuisca. Si controbilanci
la depressione di chi già non stava benissimo, quella di fasce forse in via di
proletarizzazione, colla soddisfazione di chi mantenga la ricchezza e la
incrementi pure, e magari di nuovi ricchi del momento. Anche quando molti vanno
giù, v’è sempre chi vada su.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra l’altro è una logica tipica delle aree
sottosviluppate e sottosviluppiste la frammentazione in piccole e piccolissime
cosche in reciproca guerra dove tutte credono di guadagnare pur alla fine
lavorando per stare tutte e tutti peggio. Eggià! Però, anche nel peggio, c’è
chi sta meno peggio, e pure bene e, di sicuro, talune e taluni, pure benissimo
e strabenissimo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">No. Non è solo l’1% delle semplificazioni dei
militanti per sentirsi punta d’attacco del restante 99. Di interesse o di
servaggio, “l’1%”, se ne tira su ben altri, per cui anche quel 99 fa presto ad
andare giù in proporzione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non dubitiamo, non ora, ne dubiteremo tra
poco, quel supposto 99% resti comunque stragrande maggioranza. Fingiamo, per un
momento, che quel 99% resti stragrande maggioranza comunque. Ma anche solo, la spariamo,
un 5 o 10% ben armato, basta pure l’1 o 2%!, si fa beffe di un 95 o 90% che
debba star sotto per mantenere chi stia sopra. Se poi, meglio, tra l’1% della
semplificazione ed il conseguente 99 per sottrazione, questo 99 si riduca, e di
molto, se si va a vedere chi stia sotto allo stato puro, senza cointeressi con
l’1%, si capisce come... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">No, no, è tutta la questione che è mal posta
in questi termini. Si assume che vi sia una minoranza di ricchi oppressori ed
una stragrande maggioranza contro. Si arzigogola su questo assunto del tutto
strambo. Ed allora perché mai questo 99% di geni, o pieno di geni, non farebbe
fuori quel 1% di straricchi quanto inutili oppressori? Appunto. È la questione
che è mal posta. I propagandisti, variamente imbroglioni, ti enunciano dei
presupposti e poi arzigogolano su di essi come se il presupposto fosse la
verità inoppugnabile. Ennò. Sono loro che si sono inventati i termini del
contendere per giungere a loro conclusioni di comodo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Eppoi, ma chi sta davvero sotto sotto in
assoluta omogeneità? Neppure quel supposto 1% sopra è omogeneo. L’omogeneità
esiste sono nelle astrazioni teoriche. Lasciamo stare il cabalista Karl che non
ne ha colpa. Si enunciano delle classi. Possiamo partire pure dal “genere
umano”, la <i>classe genere umano</i>. E poi? Alla fine si individuano
piccolissimi gruppi di interesse, proprio piccoli piccoli. Quello che
nell’astrazione sembrava assodato, soprattutto se ossessivamente ripetuto,
nella realtà non esiste. Non a caso, il cabalista Karl, quando parlava di
operai reali, li insultava come venduti alla classe suppostamente avversa e che
con essi mangiavano contro altri ancora, quelli delle colonie. Fosse andato
nelle colonie, avrebbe scoperto che pure quelli erano ben lungi dall’essere
un’omogenea classe sotto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">No, andiamo ancora più terra terra. Ed ora
senza finzioni. Nessuno ha mai lavorato? Sui luoghi di lavoro è un lecchinaggio
generalizzato verso chi abbia potere, verso il padrone ed i suoi agenti o
aperti od appena occulti (come partiti e sindacati ‘operai’). Sindacati a
parte, anzi inclusi, perché dipendono sempre da chi abbia il potere e mai,
proprio mai, siano contro di esso, chi è alla fine l’1%? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’1% sono, al massimo, i militanti che stanno
contro davvero, almeno in apparenza. Ma esistono? Dove? Alla fine, esistono
solo occasionali spostati che sono contro “il padrone”. Sono costoro che sono
al massimo un 1%. Per cui, pure il restante 98% sta, di lecchinaggio aperto o
sommesso, con quel supposto 1% di ‘padroni’. 99% sopra ed 1% sotto! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sì, rimettete il mondo sui piedi! Quelli lo
hanno messo sulla testa, sulla testa delle loro ideologie di guerra per fottere
ancora di più chi già abbia poco. Ma che 99% contro l’1%! È l’1% di piazzaioli
che si è messo contro il 99% [1% ricchissimo e 98% che essi controllano]! Nulla
di male, se a loro piace essere 1% anziché 99 o 100... Ma che non ce la
contino...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco perché il 99% sia il potere, il potere
di quel 1% che se ne tira dietro un altro 98. L’1% “contro” sono devianza, tra
l’altro variamente utile alle oligarchie di vertice del potere per operazioni
clandestine. Se tu che hai il potere reale vuoi fare un rivoluzione (sì quelle
cose che rivolgi tutto e tutti, in apparenza, e poi tutti, non i pupari, stanno
peggio di prima) da qualche parte, od anche solo delle rivolte, ecco che magari
peschi tra il 98%, sia come massa di manovra che come capi. Ma se proprio vuoi
darci un taglio, i super-fanatici li trovi tra l’1%. Te li compri. Te li
cresci. Poi, li usi variamente a seconda delle necessità del momento. Anche se
non li usi per grandi cose, li hai sempre lì. Ti inventi sempre qualcosa, da
far loro fare, per i tuoi interessi presenti e futuri. Le Polizie Segrete
adorano i “rivoluzionari”. A volte, li tengono direttamente a libro paga e ben
protetti a vita. Altre, o ad altri livelli, semplicemente li manipolano e poi
li gettano via quando non servano più.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ovvio, naturalmente, che nel 99% di potere ve
ne sia un 1%, o pure meno, che comanda e gli altri seguano in vario modo e
siano usati. Le gerarchie sono una realtà immanente nella storia. Le balle
sulla democrazia ed i diritti sono sempre e solo servite ad occultare che nulla
cambia, nelle relazioni interpersonali. Le tecnologie cambiano. Non le persone
e le loro interazioni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La lotta di classe?! Sono sempre state solo
propagande di guerra. Se devi sovvertire Stati ed aree, ti devi pure inventare
delle ideologie, per poi motivare fratture, scontri, sfasci e ricomposizioni.
Ma anche per governare il quotidiano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco che allora, se tu hai il potere, ti
inventi delle classi e pure con specifici partiti, sindacati ed associazioni.
Sono solo nuove caserme per controllare, per militarizzare, le masse. Dici loro
che loro sono contro e che sono il futuro. ...Ma che intanto devono …continuare
ad obbedire ai capi! Che bel vantaggio! Quando li spedirono a farsi ammazzare
negli assalti frontali delle guerre mondiale, lo capirono, “le masse”, se v’era
ancora qualche illuso, che cosa fossero i loro partiti ‘contro’. Certo vi
furono quelli che restarono, dicono, ‘internazionalisti’. Erano gli agenti che
i tedeschi e gli austriaci si pagavano nelle Russie, più qualche bastian
contrario locale che, più scemo degli altri, aveva creduto alle vuote
conclamazioni precedenti. Furono poi utilissimi per andare allo sfondamento dei
nemici germanici all’est, o per abortiti colpi di mano interni. Se qualcuno
voleva creare FFAA informali, dati i limiti posti dai trattati di pace, i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Freikorps</i>, come giustificazione doveva
pure crearsi le ‘rivoluzioni’ costoro dovevano combattere. Ah, certo, i polli
credono all’assalto bolscevico. ...Coi soldi e l’organizzazione militare
tedesca ed austriaca a Mosca, Leningrado ed altrove. Altri vaneggiano di
“rivoluzioni fallite o tradite”. È un mercato. Non lo dicono certo a chi si fa
ammazzare. Sono tutte costruzione di potere, sia quando apparentemente riescano
che quando servano, per altre necessità, ‘fallite’ o ‘tradite’. Le rivoluzioni
non esistono, se non come denominazione di comodo inventata per operazioni
clandestine di Stato e di Stati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra l’altro, pure da un punto di vista
materialista e dialettico, l’economia, la produzione, è il terreno della
cooperazione, non della contrapposizione. Se esistono funzioni separate, vivono
solo combinandosi non avversandosi. Gli interessi differenti?! Una cosa è
l’interesse, altra che sia di piccole o vaste classi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Beh, se la ‘coscienza’ che esistano delle
classi di interessi debba essere portata dall’esterno, come qualcuno mentendo o
sbagliandosi ha detto e dice, è perché non scaturisce dai rapporti di
produzione. Si porta dall’esterno l’insozzo dei cervelli, non ciò che
naturalmente esista nella logica delle cose. La propaganda militare ed altra,
“si porta dall’esterno”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando arrivano preti e cremini che ti
offrono ed obbligano a sindacati e partiti, ecco che ti stanno creando delle
caserme. Non basta la fabbrica. Ti vogliono rovinare pure il tempo libero. Ti
chiedono perfino qualche soldo per tale grande servizio. Certo, che debbano poi
fingere di offrirti qualche cosa di utile. Ti rubano altra libertà e soldi, e
fingono di offrirti sicurezza, soprattutto quella di restare povero se già lo
eri. Li segui, e ti obbligano a seguirli, perché sono potenti. Se sono potenti
è perché sono l’altra faccia del padrone e dello Stato. Se non fosse così
neppure apparirebbero e nessuno li seguirebbe. No, non è tautologico. La
psicologia del singolo funziona a questo modo. La realtà generale pure.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span>L’unico vero scontro è quello tra imprenditore privato e Stato. Il
padrone deve succhiare quanto più lavoro al lavoratore, per farne poi lui l’uso
che crede dei relativi proventi. Lo Stato deve invece conservarsi la carne da
macello per le guerre, dunque necessita di corpi validi. Lo Stato è
naturalmente socialista, per questo e solo per questo. La Corona inglese è
socialista all’interno e liberista sul mercato mondiale quando i prodotti
interni siano competitivi. Altrimenti diviene protezionista pure all’estero. Il
padrone vive per il suo massimo profitto, colla Corona che canalizza
l’imprenditorialità privata per suoi fini sistemici di ricchezza interna e di
dominazione mondiale. Ecco il <i>Developmental State</i>!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Parlavamo di Corona, socialismo e liberismo
inglesi, ovviamente. I Savoiardi, e poi il regime repubblicano, col suo re
settennale, sono altre cose. È come quando si studino i libri di economia. Si
studiano i principi economici inglesi, ma in Italiozia! Come insegnare
l’organizzazione scientifica del lavoro, il taylorismo, a dei brasiliani. Che
volete ne capiscano?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Passato il miracolo economico post bellico,
affondato su ordine inglese, e seppellendo così ogni possibile velleità
sviluppista, non si ricorda periodo in cui Italiozia non fosse attraversata
dalla retorica della crisi. Le ideologie riflettono sempre processi reali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Beh, ora c’era la ripresina, mai un vero
boom, e raccontavano che si doveva sperperare per non indebolirla. Poi si
ripiombava nella crisi ufficialmente dichiarata, come stagnazione o depressione
economica, ed ecco che si doveva continuare a sperperare che non aggravarla. E
così all’infinito. Lo sfascio era il dogma. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, DC-PCI, coi sindacati, e col salotto
compradoro squartatori, Mediobanca (Cuccia metteva la faccia mentre gli
Agnelli, Benedetti e tanti altri magnavano alla grande), che non figurava mai
in prima linea, si sono mangiati tutti il possibile e pure l’impossibile
incluse le capitalizzazioni pensionistiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, quando l’Impero lo ha permesso e
sollecitato, hanno sfondato tutta la politica, tutta bella in blocco, a parte
il PCI ed annessi, e qualche vaticanaro ed annessi, comprati sulle bancarelle
dal SIS-CIA. I vecchi partiti, pur essendo quel che erano, erano d’intralcio a
rubare di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli anglo-americani, PCI ed annessi li
controllavano già, in altro modo. Il PCI nuovo lo fondarono loro, a Salerno,
nel 1944. Ora, dopo il 1989, quando lo sfondamenti finale viene concretamente
organizzato [1991-92] ed eseguito [1992-93 e fino ad oggi ed a domani] lo hanno
detto loro: “Non c’abbiamo più l’intermediazione sovietica. Ve lo possiamo dire,
anche a quelli di voi che non lo sapevano ancora, che dipendevate da noi. Se
capite, bene. Se non capite, o se non vi va giù, siete fuori.” “Il Vaticano
resta. Ma non la DC. Già lo sapevate che eravate miliziani nostri. Vi abbiamo
sfondato, ma non tutti. Agli altri abbiamo sfondato, o s’è sfondata da solo, la
Chiesa [moscovita]. A voi sfondiamo il partito, visto che almeno la facciata
del Vaticano resta. Ecco, qualcuno di Voi l’abbiamo lasciato. Facciamo sempre
in tempo a sfondare chi non abbia capito che l’inglese non è il latino. Carletto
vi segnala e il tritacarne vi dà una ripassata. Oppure vi segnala su un’altra
lista e se mai, per un qualche sbaglio, vi avvicinaste al tritacarne,
blocchiamo tutto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Si sono mangiati fette di ‘pubblico’ che
erano restate. Mai tutto tutto. Ma ogni volta resta sempre meno e sempre
peggiore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infine, ...il grande mistero!!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Le sprivatizzazioni e le svendite sono un
grande successo, dicono, tanto che vanno periodicamente ripetute. “La
corruzione” è stata fatta a pezzi, dicono. Il risanamento è completato, dicono.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non so perché ma, tutte le volte che baffino
parla di ‘risanamento’, mi immagino il piscio su muri fattiscenti e che poi si
passi con polveri caustiche per disinfettare, sebbene il piscio sia già un
disinfettante. Il risultato sono odori disgustosi. Era come quando diceva che
lui, loro, erano federalisti e liberisti. Poi ha smesso. Non serviva più. Il
panfilo e le case se le era fatte. Poi pure il latifondo bucolico. Gli altri
idem. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">...Prodigio. Nonostante tale “vertigine dei
successi”, come diceva baffone... I servizi peggiorano. I soldi da distribuire
si contraggono, dicono. Tagliano in continuazione, dicono. Cosa? Le tasse
aumentano. La spesa pubblica aumenta. Il debito pubblico aumenta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">100. Taglio a 80. Le tasse vanno da 100 a
150. La spesa pubblica va non a 80, ma a 160 nonostante i tagli conclamati. Per
cui, il debito pubblico aumenta. Ma allora non era vero che avevi tagliato.
Anzi, hai sperperato pure più di prima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco, quello che dicono è pura menzogna.
Burocrazie pubbliche e privati di parastato stanno solo rubando ancora più
forsennatamente di prima, tanto di prima del “risanamento” che di prima della
grande Purga che ha cacciato i cattivi (quelli che non potevano comprarsi). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Una vera trasformazione strutturale. Le
banche danno credito, magari a tassi sottozero, agli amici degli amici. Ed a
nessun altro. Per il resto è per loro più sicuro comprare debito pubblico. È il
moltiplicatore all’italiota. Colla spesa pubblica, le tasse ed il debito
pubblico, tutti univocamente in salita, avete distrutto il sistema creditizio,
dato ancora più soldi alla predazione burocratica ed oligarchica, distrutto
l’economia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Hanno una nuova scusa. “È colpa dell’euro che
ci ha tolto sovranità monetaria.” Come dire che vorrebbero rubare e sfasciare
ancora di più. Non vi basta il disastro in corso? No, vorrebbero l’Argentina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Le imprese, grandi e piccole, quelle non
distrutte per via giudiziaria o dalle sprivatizzazioni, un po’ scompaiono, un
po’ se ne vanno all’estero. Le altre se le stavano già comprando le mafie (dei
CC-istituzioni; non ne esistono altre, a parte al cinema, nei film per insozzo
del cervello), quelle cinesi incluse. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un tempo si passava il confine per comprare
cioccolata, benzina e sigarette, già indice che il sistema fiscale, e pure
quello generale, italioti non funzionavano a dovere. Ora scoprono che pagare di
più i lavoratori in Francia, Svizzera ed Austria costa meno che pagare le tasse
e le burocrazie da rapina in Italiozia. Ovvio!<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">No, non v’è alcun mistero. Conclamano tagli,
da qualche parte, mentre lo sperpero pubblico, e pure ai privati delle loro
cosche quirinalizio-mediobancarie, aumenta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">* Sostanziosi aumenti dei salari pubblici,
sia pro-capite che come quantità. Solo soldi buttati via in salari largamente
inutili e dannosi. A che servono i carabinieri che duplicano la PS, la GdF, i
servizi segreti, i vigili urbani, le altre FFAA e tutto il resto? A che servono
tanti, troppi, impiegati regionali, comunali, provinciali, delle Autorità in
proliferazione e di mille altri enti, uffici, forestali ed altri corpi, a tutti
i livelli, Polizie Segrete militari e civili usate solo per sfondare
concorrenti e per perseguitare sudditi, missioni all’estero e militari
all’interno solo per megalomanie istituzionali e per servaggi all’Impero?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">* Aumento delle predazioni private, coi soldi
pubblici, sebbene chi lavori per il settore pubblico, e non abbia agganci e non
sganci tangenti, non sia poi pagato. Per cui si arriva al paradosso di aziende
che vengono fatte fallire perché Stato od altre entità pubbliche non hanno loro
pagato beni e servizi da esse ricevuti. Invece, a quelli del salotto dei
predoni della Mediobanca, già del sadico e compradoro Cuccia, regalano aziende
già pubbliche, concessioni, soldi a palate.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sì, la situazione è disperata. Ma per nulla
seria. Molti vi sguazzano e guadagnano alla grande. Chi non ha nulla e chi ha
troppo, ma non per capacità professionale o meccanismi di mercato.
Semplicemente a seconda che sia dentro alla corruzione pubblica e
pubblico-privata oppure che sia senza connessione clientelari. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Una logica da implosione, sebbene, chi abbia,
poi conservi i suoi immobili (ovunque essi siano) e conti in euro (ovunque
localizzati), qualunque cosa succeda. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-45906573549410183252013-10-04T01:42:00.000+02:002013-10-04T04:49:53.929+02:00mashal-075. Non ci stanno davvero colla testa!<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-075.
Non ci stanno davvero colla testa!</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João. Sì, il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>lista, da un milione di dollari l’anno, dice lui, e che me
ne prospettò 600'000 l’anno per cooperare al Progetto Nigeria (il gasdotto
Nigeria-Algeria) in cui, in realtà, i brasileiri faranno solo da guardoni, se
mai la cosa partirà davvero.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Incontro João che torna dal bagno, lungo il
corridoio. Saranno le 9:30 del mattino. Io sto imboccando la scala per
scendere. Lui sopraggiunge col solito viso stravolto di chi si è appena alzato
o chissàccosa. Lo guardo. Lui non dice nulla. Neppure io dico nulla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo rincontro pochi giorni dopo, mercoledì
25/09/2013 sera. Lo saluto anche se lui ha la solita aria sconvolta. Soliti
brasileiri profittatori. Poco dopo bussa. Apro. È col portafoglio in mano. Mi
chiede di comprare una confezione di biscotti. Gliela do gratis. Mi vergogno a
chiedere 66 centesimi di real, anche se lui è sempre lì a chiedere una cosa o
l’altra. Non è capace a comprarsene 10 o 20 pacchetti e tenerseli nella propria
stanza?! Troppo difficile per la vita alla giornata del brasileiro medio.
Intanto che io gli do la confezione di biscotti, ecco che lui mi ruba, dalla
mensola della finestra, una confezione del pane della mensa, che io mi metto da
parte per il fine settimana. Incredibile! Che pezzenti di merda! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, João si inventa un’altra balla alla
brasileira. Mi chiede se io abbia ricevuto una email che mi ha mandato il
giorno stesso, prima. No, non ho ricevuto nulla. Mi dice che la rimanda il
giorno dopo. Se non è capace di scrivere o copiare un indirizzo email... Non
era stato capace a scrivere il proprio, quando me lo scrisse sul computer per
una cosa gli serviva. Il mio lo aveva già nella sua cassetta email. Ma se non
lo usa, non lo copia, o lo copia manualmente e male... Non sa fare ctrl-C,
ctrl-V. Troppo difficile. No, quella della email era una balla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli chiedo che sia. Mi dice che mi aveva
detto che aspettando, con calma, il lavoro arrivava. Come dire che le sue balle
di lavoro assistenza-Europa, e magari pure il <i>Progetto Nigeria</i>, si
stanno concretizzando, per ciò che mi riguarda. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Insisto se non può dirmelo. Mi dice che
giorni prima neppure lo avevo salutato. Neppure lui. Hanno lo stomaco debole?!
Ah, no, sono pure scemi. Non arrivano a capire che senza di me sono dei tali
cialtroni che vanno solo a fare figuracce, sia in Europa che in Nigeria. Con un
tale zoticone... Tale lui, tali quelli sopra di lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dice che quello che mi ha scritto (e che mi
ha accennato essere loro necessità di me per lavoro) lo vedrò dall’email. Lo ho
visto. Giovedì non è arrivata. Venerdì neppure. Sabato neanche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ah, mi dice pure, piagnucolando, che il suo
amico e collega Daniel è sparito senza neppure salutarlo. Erano qui in
cooperazione Terrorismo di Stato. Daniel sarà uscito di testa più di quanto già
non lo fosse di suo. E lo dice a me che il suo amichetto di ventura è sparito
senza salutarlo? Non lo hanno il telefonino per chiamarsi?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo incontro venerdì mattina. Lui ha la sua
solita aria allucinata da quando si è appena svegliato alle 8 e va a dormire di
nuovo prima di alzarsi più tardi. Lo saluto. Lui mi guarda cogli occhi
sbarrati, come avesse paura. Se non mi hanno chiamato a <i>Petrobras</i>,
dall’ufficio personale, lui è mister nessuno. Non è che possa assumermi lui, a
meno che non siano proprio disperati per il suo giro acquisti in Europa dove
gli avevo chiesto solo 100 euro al giorno e poi me ne sarei restato lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutte balle. L’agente speciale della Polizia
Segreta, degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, ha detto
loro che non devo lavorare, e lui lo sa. Recita a soggetto. Mente. Che vadano a
quel paese!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-66744807629710263472013-10-03T14:55:00.000+02:002013-10-04T04:48:40.783+02:00mashal-074. Anche João Machado & Daniel, e Petrobras, coinvolti nello State/Government-Organized Stalking dei CC-NATO e del governo brasileiro<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-074.
Anche João Machado & Daniel, e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>,
coinvolti nello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized
Stalking</i> dei CC-NATO e del governo brasileiro</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Verso l’inizio di agosto 2013, sono arrivati,
in Ledo5, un ostello del centro di Rio de Janeiro, due zanza della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> in ferie. Per passare le
ferie, è veramente il luogo ideale. Si fa per dire...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Uno potrebbe farsi un corso di inglese o di
francese, andare sulla neve, andare a puttane [che non siano qui per questo che
è area, sebbene appaiano di infima qualità! ...ma esercitano non qui-qui;
alcune vi abitano; non ho capito se un buco nella prossima traversa, dove le
‘lavoratrici’ si espongono sedute ed in piedi,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>sia un albergaccio a ore; forse sì], od in un luogo turistico. Od anche
a casa propria, se ne hanno una da qualche parte. Oppure, non avendone, a quel
punto, uno potrebbe pure restare sul luogo di lavoro, ovunque sia, e farsi
birre o aranciate tutta la giornata. ...O chissacché: difficile dire che vi sia
nell’immaginario del pidocchio brasilico ordinario... No, uno, anzi due qui, si
piazzano a Ledo5, nel centro vecchio, ma non artistico [l’area artistica
potrebbe essere un po’ Lapa, meglio Santa Teresa, od altre], di Rio. Qui a
farsi le ferie... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Uno è João Machado, di Jaú (São Paulo),
30/01/1960. Ingegnere chimico, sembrerebbe, nevrotico, insonne e dormiglione.
L’altro è Daniel, un guitto agitatissimo, forse un operaio od un tecnico.
Entrambi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>. Il secondo si
fa le ferie-ferie, nel senso che sta sempre qui a dare colpi a pavimento e
muro. Il primo, malattie od altre incombenze permettendo, dice che va “in
ufficio”, che sarebbe <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> in
Avenida República do Chile, in uno degli uffici in uno dei vari edifici o che
la stessa occupa in esclusiva o in cui la stessa è ‘alloggiata’ tra altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João fa finta di fare il grande manager,
sfogliando riviste vecchie per estrarne (lui crede, vorrebbe..., demenza
brasilica, ma dove gliele insegnano all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Accademia
dell’Accatto</i>?!), un piano industriale per fare una presentazione non si
capisce da sottoporre a chi. È zeppa e solo di tali castronate da ignorante
incompetente, che a non far nulla, almeno, eviterebbe di dimostrarlo che come
ricercatore e come organizzatore industriale vale meno che nulla. Uno astuto si
nasconderebbe. Lui è convinto. Per cui vuole mostrarlo di essere un cazzone. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Daniel sta nella sua stanzetta a fare nulla,
neppure a riposarsi. È sempre come a raspare, come un animale. Poi, si colloca
il telefonino tra le gambe e lo tocca freneticamente. Ora si mette a guardare
la TV. Ora se ne sta con la radio prestata da João a tutto volume. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João lavora da sempre tra Rio de Janeiro e
l’estero, su piattaforme petrolifere. Mentre famiglia l’aveva a São Paulo.
Ultimamente, dopo la separazione o divorzio, s’era preso una troia in casa.
Intanto, lui era stato in Nigeria a fare figuracce, per un progetto
Chevron-Shell e governo nigeriano di un gasdotto Nigeria-Algeria, la <i>Trans-Saharan
gas pipeline</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui ci capisce poco, per non dire meno di
nulla. Lo chiama il gasdotto Lagos-Roma. L’Italia, come gas, è già servita da
decenni dall’Algeria, ed ultimamente, pure dalla Libia. Anche altre parti
d’Europa sono servite da sud od anche da sud. A lui hanno detto, e lui se l’è
bevuta e la ripete, che l’Europa dipende solo dal gas russo. Lui non ha
strumenti per verificare le informazioni, per documentarsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco quello che vi è già, oltre alla
forniture russe ed altre: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Trans-Mediterranean
natural gas pipeline</i> (Algeria-Italia), in funzione dal 1983.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Maghreb-Europe
pipeline</i> (Algeria-Spagna), in funzione dal 1996.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Greenstream
pipeline</i> (Libya-Italia), in funzione dal 2004</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Medgaz
pipeline</i> (Algeria-Spagna), in funzione dal 2011.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La <i style="mso-bidi-font-style: normal;">GALSI
pipeline</i> (Algeria-Italia), sarà in funzione dal 2014.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ora ci sarebbe, un giorno forse, ma non è
detto, questo non essenziale supplemento nigeriano che si innesterebbe alla
rete algerina. Gas lo hanno trovato anche nel mediterraneo orientale: Israele,
Cipro, Libano, Siria, Egitto orientale, con relativi progetti di gasdotti vero
l’Europa. Vi sono progetti arabi di gasdotti per il gas della penisola arabica,
ben più abbondante del nigeriano. V’è pure il gas iraniano, abbondantissimo,
seppur meno di quello arabico. La destabilizzazione della Siria è cominciata
quando la Siria ha detto no ad una gasdotto arabo ed ha detto sì ad uno
Iran-Mediterraneo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>
non hanno nessuno ci capisca nulla, né sappia organizzare nulla, per il
momento. João sfoglia riviste per pasticciare cose incredibili. Si sta
inventando uno pseudo piano industriale del gasdotto Nigeria-Algeria. È che
proprio non è capace. Non che non sia capace di fare un piano industriale...
non solo, non è neppure capace di tentare di apprendere. Per cui copia... ma
anche a copiare si dovrebbe essere capaci. Non è facile come sembra. Uno si
dice: “Copio.” Eggià, se non lo sai fare, anche la cosa apparentemente più
semplice del mondo poi non riesce. Non è facile copiare. Lui copia dove piani
industriali non ve ne sono. Crede di costruire, copiando, piani industriali, ma
copia sbagliando. Raccoglie informazioni inessenziali ed errate. Fa suntini di
cose non ha capito per cui, per citare dei fatterelli che non servono a nulla,
e non pertinenti, li cita pure male, senza che vogliano dire nulla. Non solo.
Le sue note dicono, perché non ha capito ciò che ha copiato, cose strampalate.
Ne copia il pezzo errato. Per cui quello che lui estrae da un passaggio non è
un’informazione bensì un’accozzaglia sconclusionata di parole senza senso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non sa che sia un piano industriale e non
capisce le cose che legge. Non avendo nessuna idea di come si organizzi
(nessuno in Brasile sa organizzare nulla), ma neppure alcuna idea d’altro,
inventa credendosi un genio. È che proprio non lo è, né ci sta colla testa. Un
genio imparerebbe, si preoccuperebbe e si organizzerebbe per imparare prima o
mentre fa. Lui fa senza sapere quello debba o voglia fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il vero piano industriale lo faranno, se lo
faranno Chevron-Shell. Lui sta scopiazzando qualcosa per giustificare che gli
danno, o gli daranno, un milione di dollari l’anno per lavorare in Nigeria. O
così dice. Dice che gli hanno fatto un contratto ventennale. Ed abita in Ledo5
e senza i soldi (o non ne sentirà la necessità) di comprarsi un computer.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Petrobras</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> ha disinvestito dalla Nigeria, come da altrove,
perché è senza soldi per il suo piano di idrocarburi interno (il gas naturale e
petrolio che stanno a grandi profondità), il sotto-sale al largo del Brasile,
anche un 250 chilometri dalle coste, sotto strati di sale, un 7 chilometri
sotto la superficie del mare. Loro lo chiamano <i>pré-sal</i>. Visto da sotto,
è prima dello spesso strato di sale che devono attraversare, perforare, prima
di raggiungere petrolio e gas sotto il mare. Visto da sopra è sotto il sale o
dopo il sale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche le compagnie petrolifere più importanti
stanno uscendo dalla Nigeria, lasciando solo il minimo, perché la Nigeria è uno
stato fallito. Tutti rubano petrolio. Tentano anche di rubare gas, ma le
condotte esplodono più facilmente a rubare gas. Vi sono pure furti alla grande
dove petroliere accostano ed imbarcano petrolio con transazioni che tagliano
fuori lo Stato nigeriano. La Nigeria, lo Stato/governo, con un 175 milioni di
abitanti, dunque un colosso demografico, non ha il controllo del proprio
territorio devastato da milizie tollerate che taglieggiano, e rubano e
derubano, tutto e tutti. Vi sono migliaia di piccole raffinerie illegali. Oltre
a taglieggiamenti generalizzati, da parte di mafie, contro tutto e tutti. O
paghi la tangente, o ti distruggono la casa e ti ammazzano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">V’è dell’altro. Basta che il progettato
gasdotto interferisca con interessi arabi e israeliani che, anche senza
affannarsi in Nigeria, basta agire nel Niger, da cui il gasdotto
Nigeria-Algeria deve passare. Il Niger è più grande delle Nigeria e con meno di
1/10 della popolazione nigeriana. Essendo gli Stati della penisola arabica,
anche altri arabi, ed Israele notorie centrali terroriste con larga influenza,
da questo punto di vista, anche in Africa, mai il gasdotto fosse costruito ed
interferisse con interessi altrui, sarebbe facilissimo far sabotare, anche in
continuazione, ed anche fino al blocco totale, il gasdotto per esempio sul
territorio del Niger. Costerebbe pochissimo di soldi e di energie. Hanno già pattuglie
di terroristi nel Mali. Le hanno pure nello stesso Niger e Nigeria. Basta
attivarle. Oh, che caso, dopo che Athos ne aveva accennato a João, per fargli
venire il dubbio di non capirne proprio nulla, nulla di nulla, e riferendosi
specificatamente al Niger come anello ancora più debole degli altri, ecco che
proprio in Niger qualcuno ha attivato dei gruppi per fuochi d’artificio
insensati, che è proprio quello serve per destabilizzare un governo ed uno
Stato per nulla stabili. Questa volta sono stati interessi francesi, solo per
mandare un segnale, perché il Niger stava chiedendo di rinegoziare accordi
minerari relativi all’uranio. Lo possono fare, per questo o per altro, e pure
con intensità e durata maggiori, per qualunque altra cosa. Con l’uranio si deve
fare attenzione. Per delle condotte di idrocarburi basta un po’ di esplosivo
militare o razzi contro le stesse mai disturbassero qualcuno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per la Nigeria, avevano bisogno di uno, a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>. Uno, tanto per far figurare
che mandavano qualcuno. Non ne avevano comunque altri. Non di meglio
evidentemente. Difficile credere che ne avessero altri, con gli stipendi
offrivano ed offrono. No, proprio non hanno di meglio, in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> ed in tutto il Brasile. O, se ne hanno, scappano e sono
liquidati dal burocratismo brasileiro. È la selezione dei peggiori. Solo i
cazzoni emergono e detengono il potere, in Brasile.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il che è tutto dire se hanno solo un piccolo
mitomane truffatore cretino ed ignorante, che è nientemeno, se lo è, ingegnere
loro, anzi uno dei loro capi: “dal 2007, leader globale Esplorazione &
Produzione petrolio e gas in acque profonde, e EPC [Ingegneria,
Approvvigionamento e Costruzione]”. Formalmente è della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> olandese, per sfuggire alla moglie che vuole i suoi
soldi. Il suo cuore non ha retto a tali altezze. Per cui, si è ammalato e lo ha
pure mandato in coma, due anni fa. Più precisamente, era stato un colpo. Lui
aveva preso un viagra. Dato che il cuore era malandato ma lui non lo sapeva, lo
avevano dovuto ricoverare d’urgenza e metterlo sotto i ferri. E poi era entrato
od era restato in coma. La moglie era già allora in furioso agguato per mettere
le mani sui suoi [di lui] soldi, nel caso avesse tirato le cuoia come sembrava
stesse per fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Avevano mandato lui, lui a far figuracce, ed a
farle fare alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> ed al
Brasile. Comunistoidi, fascistoidi, centrini o decentrati, moderati o accesi,
no lui è fascistoide [il nonno ed il padre, vennero mandati in Brasile dalla
rete di spionaggio tedesca, verso il 1939, giusto prima della guerra in
Europa], alla fin fine si preoccupano solo delle loro tasche e neppure cercano
di fare quello dovrebbero. Il brasileiro di merda, con la sua arroganza
dell’ignoranza, pensa sempre che la furbizia sia sufficiente. Che è poi la
furbizia del brasileiro? Fottere, per quel riesce, sé stesso e gli altri?! Sì,
è solo questo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco come un mitomane ignorante, di pura
rappresentanza, rappresentanza di quello è il Brasile reale, una cloaca senza
speranza, è stato inviato, molto probabilmente solo di guardonaggio, di un
futuro, se mai lo faranno, gasdotto Nigeria-Niger-Algeria. Lui dice,
Nigeria-Roma. Non sa mai di che parli. Non ha idea né della geografia, né dei
fatti, né di altro. In pratica, la nigeriana andrebbe a rafforzare la
produzione algerina, se ciò sarà permesso dagli interessi già citati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João è forse ingegnere chimico. Ma, se lo è,
è proprio un ingegnerucolo infimo. La troia che lui si era preso in casa, a Rio
de Janeiro, aspettava che lui non ci fosse per farsi montare da altri. Una
troia deve pur preoccuparsi di trovare una pluralità di fonti di sostentamento.
Finché non ti sposano e non ti intestano beni, non sei mai sicura del futuro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tornato dalla Nigeria, lui l’aveva sorpresa
mano nella mano, in atteggiamenti di inequivocabile intimità, con un altro.
Esploso d’ira, lei era riuscita a non farsi cacciare di casa, ma anzi a
cacciare lui, per un po’, minacciandolo di contattare la ex-moglie e portargli
qualche tiro mancino svelando i suoi guadagni reali ed i traffici per non dare
soldi alla stessa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La ex-moglie era ed è già una
interessatissima di suo. Come già accennato, verso metà novembre 2011, João
viene operato al cuore. Non resse del viagra. A seguito dell’operazione va in
coma, o lo era già prima. La moglie, pensa solo ai soldi. Dove li tiene? Come
prenderseli? Si agita. È fuori di sé. Da idiota ed ignorante brasileira, si
dice che lei è astutissima. Il 18 novembre 2011, lei, ElieteMesqMach, scrive a
google, gmail, dando le email di lui, ***@gmail e ***@gmx (che non c’entra
nulla), dice di avere avuto la password da lui che ora è in coma irreversibile,
che l’ha scordata e che ne ha assoluto bisogno per comunicare col datore di
lavoro di lui. Una cosa strampalata da mentecatta. Pure da scema che pensasse
di poter trovare i soldi di lui sulle sue email.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ora, trovatosi sbattuto fuori di casa dalla
mantenuta trovata con un altro, lui si rifugia a Ledo5. Dato che sotto vede un
“cercasi portiere di notte”, si candida come tale, chiedendo in cambio la
camera gratis. Come può ridursi così uno che dice di avere un contratto-Nigeria
ventennale, recentemente firmato, da un milione di dollari l’anno, soldi che,
lui dice, tiene in Turchia, ...noto paradiso fiscale! Sarà semmai, ma lui non
ci deve essere mai ancora stato, la </span><span lang="IT">Repubblica Turca di
Nord Cipro, eventualmente. Cosa da brasileiri! A Ledo5 ti pagano, poco, per
fare il portiere di notte e la stanza è gratis. Lui, che è furbo, crede, chiede
stanza in cambio di lavoro, senza neppure i quattro soldi di stipendio... E
mentre, pur in ferie, lavora ‘assiduamente’ per <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> andando in ufficio, ma anche dandosi in continuazione
malato dato che la salute sua è sul malfermo. Quando non è per una cosa è per
un</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’altra: otite, cuore, febbri etc. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">...</span><span lang="IT">Lavora
assiduamente... Sfoglia vecchie riviste, per cercare cosucce da copiare per
inventarsi un piano industriale di un immaginario gasdotto Lagos-Roma che si è
creato nella sua testa. In Nigeria è tutto fermo. Nulla è ancora iniziato. La
Presidenta Dilma, quando andò a parlare col suo equivalente nigeriano, non
concluse nulla, e loro sono comunque di guardonaggio perché nel Conzorzio per
quest’opera i giganti ed i finanziatori sono altri. João è stato in Nigeria per
un sopralluogo... ...Diremo. Non sa neppure dove sia la Nigeria né conosce i
luoghi che ha visitato. ...Se comunicava in portoghese con altri di altre
lingue... Lo vedremo a minuti. In Nigeria, la lingua ufficiale è l'inglese che
lui neppure leggiucchia. Nulla di nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Per candidarsi a
fare il portiere di notte in cambio della stanza per un paio di mesi, presenta
un CV, ...e che CV! Se uno si candida per lavori bassi, deve occultare gli
studi e simulare di aver sempre fatto lavori bassi. Sì, insomma, se uno si
candida per fare il portiere di notte a Ledo5, se presenta un CV se lo deve
inventare magari dicendo di avere fatto il guardiano notturno in un posto dove
non possano controllare. No, João è uno ‘logico’ e lineare...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Dichiara:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">* laurea in </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ingegneria
Meccanica a São Paulo, al </span><span lang="IT"><a href="http://www.poli.usp.br/">http://www.poli.usp.br</a>,
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">* diploma
post-laurea in Ingegneria Chimica, sempre a </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">São Paulo</span><span lang="IT">, al <a href="http://www2.iq.usp.br/">http://www2.iq.usp.br</a>, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">* un diploma post-laurea, in ingegneria
ambientale, + due Master, in <i>Petroleum Business Administration</i> ed in <i>MBA-Strategic
Business Management</i>, a Toronto, alla </span><span lang="IT"><a href="http://www.ryerson.ca/">http://www.ryerson.ca</a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">, </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">* due diplomi post-laurea, in <i>Naval
Structural Engineering-FPSO</i>, e in <i>Deepwater and Ultra-Deepwater</i>,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a Houston, Texas, alla </span><span lang="IT"><a href="http://www.uh.edu/">http://www.uh.edu</a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">, </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">* uno o più diplomi in <i>Project Management</i>,
contemporaneamente alla </span><span lang="IT"><a href="https://www.efmd.org/"><span style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">https://www.efmd.org</span></a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> ed alla </span><span lang="IT"><a href="http://eaesp.fgvsp.br/">http://eaesp.fgvsp.br</a>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">* più altri corsi.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Fosse solo questo.
Premette tre pagine fitte dove si combinano un’introduzione retorico filosofica
d’accatto con dei dettagli tecnico-produttivi che non c’entrano nulla con un
CV, ma per lui di grande rilevanza, evidentemente. Poi, come parte finale, più
di tre pagine fitte di altre qualità personali e conclusioni dove lui si
dichiara uomo di grandi qualità e di grande onore. Lo vedremo! ...Onore... Di
più: “Sono metodico, meticoloso, accurato, perfezionista, ma soprattutto
logico.” Da non crederci conoscendolo anche solo appena! Un super-mitomane!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Neppure questo è
tutto. Dal CV, si scopre che è un grande volontario, uno che dedica fine
settimana e notti, ogni momento libero, a far del bene al prossimo, dice lui.
Qui, con la scusa che aveva il conto bloccato, prima ha raccontato che tanto il
suo capo lo finanziava, poi ha cominciato a chiedere tutto a tutti: sapone,
pane, biscotti, soldi. Ha perfino chiesto un </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">misero real a
Athos. Mistero a che gli servisse mai e con grande urgenza. Ovviamente, non
glielo ha restituito. Un sì grande scienziato ha la testa fra le nuvole quando
deve restituire le cose! Dalle piccole cose si vedono i grandi personaggi. Lui
è misero in tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Ovviamente, il
padrone, Fausto, ricchissimo ma ignorante e rozzo, legge tale CV e si dice che
deve essere opera di un pazzo. Per cui gli nega il posto. Eppoi non avrebbe mai
tollerato un altro brasileiro, suo sguattero ma con istruzione universitaria. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Fausto è uno che
ha un debole per gli uomini, quando la Polizia Segreta / Squadroni della Morte
non gli ordinino di essere cafone. Anche João ha un debole per gli uomini.
Quando Fausto gli ha detto, sol suo solito eloquio frescone: “Caro João, io
avrei proprio voluto ma non mi e stato permesso... No, non me l’hanno proprio
permesso...”, João si è commosso. Ora racconta a tutti che è stata Leda, che
non conta un cazzo essendo solo un cane da guardia servile del padrone che: “Ha
letto il mio CV e non mi ha voluto.” Ma figuriamoci!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Lui, João, perché
aveva chiesto il posto per non pagare la stanza? Perché sapeva che... No, non
sapeva... Credibile?! Non sapeva che gli stavano bloccato il conto? Con
supposti fondi in supposti paradisi fiscali [la Turchia!!!] se ne arriva qui
senza liquido in tasca?!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Non assunto come
portiere di notte, deve dunque pagare. Paga un paio di mesi con un assegno.
Fausto lo mette all’incasso. Esce poi fuori, coi lunghi tempi brasilici, solo
il 21-22/08/2013, che l’assegno non è incassabile. La banca glielo rifiuta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Giovedì
22/08/2013, João corre disperato alla banca. Il conto gli è stato bloccato
dalla magistratura perché non ha pagato gli alimenti alla moglie. Si altera con
la banca. Va in escandescenze. Gli chiamano la polizia, che lo porta al
commissariato dove lo trattengono tutto il giorno. Un mitomane ed un pazzo. Non
conosce le cose. Non ha senso pratico. Si lancia a testa bassa contro muri. E
se la spacca.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non è capace di pagare gli alimenti alla
moglie. E non è neppure capace di non pagarglieli, nel caso volesse evitare
l’incombenza. Non sa nulla di conti offshore o di altri sistemi di
occultamento. ...La Turchia... Cose da pazzi! Ad uno danno un milione di
dollari l’anno e che fa?! “Mi hanno detto che la Turchia è la Svizzera del
Medio Oriente.” Beh, la Nigeria non è in Turchia. A quel punto meglio la
Svizzera originale. Ma non sei in carico alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> Olanda? Ci sono le banche olandesi o, ancor meglio, le
isole del Canale. Proprio a Lagos hanno un ufficio servizi offshore di una
grande banca inglese. Apri il conto da loro o dai i soldi a loro, ma sono
fisicamente-legalmente nelle isole del Canale (nella Manica). Non può. Parlano
in inglese. Lui è una vita che gira il mondo è non ha imparato, non c’ha
neppure provato!, mezza parola di inglese! A <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> ed ai brasileiri piacciono solo se sono ignoranti. Eppoi,
non è capace di mettersi un paio di migliaia di dollari in tasca. Ma sì, è un
qualunque accattone alla brasileira che vive alla giornata. Eccoli, i dirigenti
di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">La sua logica è
‘ferrea’, davvero ferrea, in tutto. Vediamola sulle questioni familiari: “Mi hanno
insegnato che la famiglia non si sfascia mai. Semmai ci si fanno delle amanti.
O si va a puttane.” Ad uno che avrebbe voluto scoparsi la figlia ormai non più
infante ma già all’università, e forse pure oltre, lui va a parlargli serio
serio, cioè con la tipica aria paranoica delle persone che fanno la morale agli
altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “O la sposi, e
per sempre, o togliti di mezzo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Il ragazzo,
seccato, gli dice che dare di tali lezioni e poi essere separati e divorziati
come lui... E lui, João, piccato, va su tutte le furie:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">- “Mia moglie,
quella zoccola, ha sfasciato la famiglia! Io avevo qualche amante, come ogni
uomo deve fare, come mi hanno insegnato mio nonno e mio padre! E quella zoccola
si è offesa, per così poco, ed ha sfasciato la famiglia con separazione e
divorzio!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Cacchio, che
logica! Il ragazzotto, capito che lì era tra super-pazzi, pur frequenti in
Brasile, è andato a sbatterlo dentro a qualche altra...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Daniel è un altro bamba in ferie in Brasile.
Le passa a Ledo5... Anche lui ha conti o asciutti o con qualche altro problema,
per cui passa le giornate ad urlare al telefono di mandargli i soldi nel tale o
nel tal altro modo. Poi esce per comprarsi da mangiare e di nuovo con gli occhi
sbarrati a guardare il soffitto o lo schermo TV che dovrebbe oramai conoscere
alla perfezione ed esserne annoiatissimo. Quando uno non ha interessi, pure la
TV diviene noiosissima. O se ne resta ipnotizzati come drogati che non danno
più senso alle cose o se ne ha una noia aperta. Sì, uno si vede la vita che
scorre sotto il naso. Poi, l’unico contatto colla vita reale è pagare il conto
della stanza e comprare da mangiare. Anche col computer online potrebbe essere
lo stesso. Dipende da che uno ci faccia, ovviamente. Anche con la TV. Uno se la
accende e la usa solo come sottofondo per dormire... Un altro, molti lo fanno,
la usa invece come sostituto della vita reale vivendo attraverso di essa
emozioni vedendole vivere ad altri in cui si immedesima. Vivere emozioni
scrivendo non crea, semmai risolve, patologie. Guardandole e vivendole
attraverso la TV, gli altri, crea invece patologie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A proposito di computers, João arriva a Ledo5
col suo laptop. Si fa dare la password da Fausto, il proprietario. Già fare la
connessione, senza chiedere ad Athos, è per lui troppo difficile. Fatta la
connessione è per lui difficile usarlo. Si inventa un qualche danno
irreparabile e lo accantona. Va avanti a sfogliare riviste e poi diventa
progressivamente aggressivo con Athos cui chiede un crescendo di ricerche che
lui João non sa fare. Ma anche quando Athos gliele fa e dà, lui non ci capisce
nulla. João non sa che cercare. Non sa che trovare. Non sa che cosa usare
quando se le trova sotto il naso. Avvitamento del e nell’ignoranza e
sottosviluppo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Prima di essere passato ad “aggredire’ Athos
con le sue richieste di ricerche e di cooperazione, João si era già distinto
per le sue nevrosi. Sotto v’è una trattoria che è particolarmente rumorosa, a
volte. Vanno avanti tutta la notte dato che basta un buco aperto e tutti vi si
attardano a rumoreggiare. Ma anche se chiude la trattoria, o se resta aperta ma
senza musica tutto volume, vi sono comunque ritrovi, circoli, balere,
ristoranti, della Piazza che è subito lì. Anche nella via laterale. Se i rumori
anche assordanti non arrivano dalla trattoria sotto, ve ne sono altri. A volte
vi sono pure gli echi di concerti in Lapa. Quando è tutto chiuso, vi è sempre
qualcuno in strada che urla. João, che è prossimo alla finestra del corridoio
che dà sulla strada, è raggiunto dal rumorio notturno e non riesce a dormire.
Fatti muovere più distante. No, lui bussa a tutti, Athos compreso, aggancia
tutti, pure negli altri piani, esponendo accalorato il caso e chiedendo che gli
firmino una petizione che sottometterà i giorni successivi. Non deve avere
trovato sufficienti adesioni perché ha desistito e non ha scritto nessuna
petizione. Tra l’altro, vi sono sempre, giorno e notte, i vigili urbani.
Bastava scendesse e dicesse a loro. Oppure al proprietario di Ledo5 che, come
proprietario dell’edificio, deve essere pure il proprietario dei locali della
trattoria. Quando in un’area si fa baldoria di notte, questo entra nelle
caratteristiche, come dire?, ‘strutturali’. O ad uno la cosa non tocca, oppure
se ne va altrove, a meno che una qualche vera maggioranza non sia urtata da
quello succede. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, non è che questi due squallidi
figuri, João e Daniel, non avessero avuto nulla-nulla da fare, se avessero
voluto. A <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>, avevano
organizzato in corso di francese. João è convinto che in Tunisia e Algeria
parlino francese, come lingue ufficiali... In realtà, vecchi a parte, ora chi
sa il francese sa pure l’inglese. In Nigeria, la lingua ufficiale è l’inglese.
Nel Niger, ma è spopolato, la lingua ufficiale è il francese. João neppure lo
sa che esista il Niger... Beh, sta di fatto che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> organizza un corso di francese. Solo loro potevano! E non
organizzarlo di inglese..., od organizzarlo di entrambe le lingue. Ma sarebbe
stato come con quello di francese o di qualunque altra cosa. Alla prima lezione
del corso di francese partecipa un gruppetto. Alla seconda solo qualche
sopravvissuto. Alla terza più nessuno. Hanno chiuso il corso, prima ancora di
averlo veramente iniziato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João, che era tra i partecipanti iniziali,
sentenziava pomposo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “O le lingue si imparano da piccoli, o non
c’è nulla da fare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tipicamente brasileiro. Sono rinunciatari, su
tutto. Non sanno far nulla. Non hanno voglia di apprendere a far nulla. Pensano
di essere perfetti e di sapere fare tutto! Ecco, il sottosviluppo ed il
sottosviluppismo cronici sono proprio questo. Chi si sente perfetto ed
onnisciente, non ha bisogno di imparare nulla. Se sa già tutto e pure di
più!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena l’agente speciale della Polizia
Segreta, degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, scopre
che i due polli di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> sono in
Ledo5, li manda subito a chiamare, ben prima che MarcAntonio se ne vada
domenica 18/08/2013 mattina. MarcAntonio era quello incaricato di rumoreggiare
giorno e notte contro la stanza 64, quella di Athos e di ‘informare’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">...Non si sa bene ‘informare’ su cosa. Le
Polizie Segrete operano a quel modo: “Ci tenga d’occhio quello”. Lo fanno per
procurare allarme, sputtanare “lasciando intendere”..., meno lasciano intendere
più il pidocchio medio ci costruisce di suo. Su ciò innestano altre loro
porcherie, dalle persecuzioni, ai linciaggi, agli annichilimenti totali tipo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i>,
agli assassinii. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il porco statale, statal-federale, li chiama,
li convoca: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Abbiamo un lavoro riservatissimo per due
grandissimi patrioti come voi. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>
è il nostro baluardo informativo e di sicurezza in patria e nel mondo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Grazie. Noi siamo gente onesta sempre al
servizio della patria.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Abbiamo un problema lì a Ledo5... Ora se
ne occupava Fausto con MarcAntonio e con altri...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Di che si tratta?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vi faremo sapere. ...Ah, intanto mettetevi
a disposizione del proprietario Fausto e del suo braccio armato Leda Gracia
Dias.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo! Sempre agli ordini! ...Se ci
dicesse meglio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ogni cosa a suo tempo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Di fronte alla 64, dove è Athos, v’è la 63 di
Liberio. João è affianco a Liberio, nella 62. La stanza di João è senza
finestre esterne. Ha solo delle fessure che si possono aprire sul corridoio.
Lui tiene sempre tutto chiuso ed oscura pure con dei panni che coprono il vetro
comunque non trasparente. Una cosa maniacale. A parte che col caldo che fa,
tenere tutto oscurato e chiuso non è che sia molta salutare per un buco di
pochi metri quadrati. Daniel è dallo stesso lato della 64 di Athos, la fila di
stanze con finestra esterna. Per il momento, cioè fino a quando MarcAntonio se
ne va ed alcuni giorni successivi, Daniel è alcune stanze più in là in
direzione della parte centrale del corridoio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 21/08/2013 sera, compare uno nella
camera 65, quella dove fino a domenica mattina alloggiava MarcAnonio. Leda
Gracia Dias ha sempre un tocco particolarmente viscido quando accompagna dei
pidocchi o fa loro dei servizi. Dopo che lei lo ha lasciato nella stanza con
tanto di televisore che lei gli porta, lui passa poi dalle 22:00 alle 23:30 a
ticchettare contro il muro tra la sua e la 64, la stanza di Athos. Un
ticchettare, ossesso ed insistente. Non ottenendone riscontro se ne esce
affranto e rientra altrettanto annichilito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La stessa notte, con Leda portiere di
notturno, qualcuno telefona per Athos. Lei dice che lo chiama. Non lo fa. Poco
dopo, quando richiamano, dice che lei lo ha chiamato ma che è lui che non è
voluto scendere. La stessa notte, alle 2:45 ormai di giovedì 22/08/2013, Leda
va sotto a battere sul soffitto della stanza sotto quella di Athos. Athos, che
stava leggendo, si spancia dal ridere. Lei, rabbiosa, non ottenendo riscontro
di tali sue stravaganze in servizio Terrorismo di Stato, lì comandata dal “suo
padrone” Fausto, se ne torna sotto in portineria, con la sua aria da infame
squagliata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo un paio di giorni, su richiesta
dell’agente speciale della Polizia Segreta, degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, Daniel viene spostato nella 65, dove prima stava
MarcAntonio, affianco alla 64 di Athos. Previamente istruito dall’agente della
Polizia Segreta, degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira,
questi comincia a battere con martelli, piedi, mani ed altri oggetti o parti
del corpo, tanto sul pavimento che contro il muro. Lo fa a tutte le ore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos non risponde. Spesso neppure lo sente.
Daniel è crescentemente nervoso, acrimonioso, ossesso. Quando se ne esce dalla
stanza per andare a comprarsi da mangiare o per altre cose, Daniel continua a
rimuginare. La delusione e la rabbia gli montano dentro. Appena rientrato nella
stanza si lancia contro il muro con colpi violenti. Eruzioni
rabbioso-paranoico-delusionali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il legame criminale e maniacale tra Daniel e
João si rinsalda. Sembrano due che froceggino in in continuazione, come in
calore, soprattutto dopo che l’agente speciale della Polizia Segreta, degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, ha parlato apertamente
pure con João, di nuovo, ed a quattrocchi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu che sei un grande dirigente Patrobras,
sei ora incaricato dalla patria brasileira di vegliare su Daniel che abbiamo
mobilitato per una grande missione speciale patriottica: battere su muro e
pavimento in continuazione. Tu lo assiti, lo motivi e ci dici” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João, ulteriormente nevrotizzato da quei
continui colpi che, essendo di fronte a Daniel, è il primo a sentire, fa buon
viso a cattivo gioco. Neppure troppo buono, invero, perché Daniel raspa e
batte, e poi va a battere pure alla porta di João che sta dormendo e si sveglia
di soprassalto. Eccolo che sta male, sempre più male. Urla nevrotico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che cosa vuoi da me, a quest’ora!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Andiamo per ordine. Prima di questo
coinvolgimento totale di João vi sono alcuni passaggi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato e domenica 17-18/08/2013, João dice ad
Athos che lavora negli idrocarburi, che ora sta lavorando ad un progetto
nigeriano e che deve presto fare un giro in Europa, a cominciare dall’Italia,
per acquistare pezzi per l’industria petrolifera brasiliana, specificamente per
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> per cui lavora. João dice
che acquistano valvole, valvole piuttosto grandi, da un’azienda di Roma. La sua
concezione della geografia è un buco nero. Vede nero, alla cieca. È come uno
daltonico che indichi i colori. L'azienda che lui dice non è a Roma bensì a
Milano. Per lui non fa differenza. Dice che quando trattano con aziende
italiane, gli altri dicono che si capisce egualmente ma che, in realtà, quando
parlano veloci, cioè normalmente, si crede di aver capito sebbene poi si
realizzi di non avere capito nulla. Pure quando parlino lento, a parte i sì ed
i no. Molte volte non capiscono. Ancora peggio quando parlano con altri,
altrove, che usano l’inglese di cui lui non riesce proprio a decifrare nulla,
neanche per iscritto, nonostante le sue dichiarazioni da CV di avere studiato
negli USA ed in Canada. Insomma, ha capito, almeno intuitivamente, che va in
giro a fare figuracce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fa poi vedere ad Athos documentazione
sull’industria petrolifera, pure con alcune cose sul Progetto Nigeria,
documentazione che lui tiene in pen-drives. Quando accenna a documentazione
perduta perché qualcuno non gli ha restituito un pen-drive, Athos capisce che
pure in quello non sa organizzarsi. Uno che sapesse usare i computers ed
organizzarsi terrebbe tutto sul laptop, eventualmente anche su pen-drives
quando senza laptop con sé, di sicuro su siti dove si possono salvare
gratuitamente files, anche di una certa dimensione. Lui lavora come uno cui
siano stati un bel giorno fatti vedere i computers ed ora, invece che girare
con borse di fogli e foto, gira coi pen-drives. Una differenza dimensionale
senza un vero salto cultural-tecnologico. Tipico del burocratismi deteriore:
una qualche computerizzazione dell’inefficienza, il computer sulla scrivania
affianco come accessorio dovuto ma non davvero sfruttato. Non il computer che
diviene parte dell’organizzazione, ma il computer che si stratifica sul
burocratismo inefficiente, lo affianca. Il sottosviluppo ed il sottosviluppismo
cronici sono pure quello. Subodorano la tecnologia ma non la usano davvero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos glielo dice, che anche senza usare
servizi a pagamento, di può tenere tutto on-line gratis, per cui, anche se uno
perde un pen-drive, ha la copia salvata. Lui lo guarda stupito. Nessuno glielo
aveva mai detto. Segno che dalle parti di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>
sono tutti ignoranti come lui. È domenica 18/08/2013, il primo pomeriggio. João
scrive direttamente sul laptop di Athos il suo indirizzo di email per ricevere
così l’indirizzo di SkyDrive, che è un servizio gratuito connesso a Microsoft o
di Microsoft. Poteva scrivere la sua email gusta? No, non poteva. Scrive
*enginer* invece di *engineer*. L’indirizzo giusto lo trova poi Athos da solo e
gli rimanda la email che era tornata indietro per indirizzo inesistente. Non
serve a nulla. Perché poi lui, João, cancella tutto senza leggere e senza
controllare ciò che cancelli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João lo vede che Athos le sa le cose, che si
muove facilmente da un campo all’altro, e che si procura rapidamente
informazioni. Anche se, in quelle situazioni, il pidocchio vissuto nel
sottosviluppo e sottosviluppismo, da un lato pensa che l’altro potrebbe pure
essere utile per lavorare meglio, per fare quello lui non sa né può né potrà
mai fare, sebbene allo stesso tempo covi un sordido rancore: “Ma come è che
quello/i sanno cose che pure noi dovremmo e potremmo ma di fatto non
padroneggiamo? Ha dieci anni più di me eppure si muove in queste cose come uno
ne avesse trenta di meno.” Tuttavia João è ancora nella fase positiva, che
verrà demolita solo dopo, quando la Polizia Segreta li o lo impatterà
direttamente su Athos. Il pidocchio è sensibile al soffiare del vento...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dato che João aveva detto ad Athos che doveva
fare un giro per comprare pezzi industriali per l’estrazione petrolifera, ma
viene fuori che non comprende nessuna lingua oltre al portoghese, ed anche le
sue competenze tecniche sono del tutto immaginarie, Athos gli butta lì se non
abbiano bisogno dei suoi servizi. João, entusiasta, gli dice di sì, di dargli
il CV che lo porta in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>, che
ha bisogno sia per il suo giro di un mese in Europa che, subito dopo, a Lagos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È domenica 18/08/2013 sera. Athos gli dice
che glielo manda per email, in portoghese ed in inglese, prima del giorno dopo,
prima che lui arrivi in ufficio il giorno dopo. Lo prepara in portoghese ed in
inglese, ché poi gli servirà pure per altre domande, e glielo manda nella
notte, prima del mattino di lunedì 19/08/2013. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I giorni passano. Mercoledì sera 21/08/2013,
João dice ad Athos che non ha ricevuto nulla. Dice che ha controllato la sua
cassetta di email ma solo per cancellare tutto. Appunto... Il CV di Athos era
lì! Sì, quel João deve proprio essere uno molto organizzato! Cancella tutto
senza selezionare quello possa essere importante. Poi dice che non ha ricevuto
quello che lui stesso ha cancellato. Che genio! Deve usare le email solo per
ricevere pornografia. Ecco perché usa delle email private invece della email
istituzionale di <i>Petrobras</i>. Immaginatevi una grande azienda che si vede
arrivare una richiesta di prezzi da <i>Petrobras</i> ma con un indirizzo email
privato. No, non c’arrivano. Per evitare altre complicazioni, dato che João in
realtà non ha molta confidenza coi computer, basta vedere come lavori!, Athos
gli dà il CV ‘manualmente’ su un pen-drive dello stesso sì che non possa ridire
che non lo ha ricevuto o che è sparito<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João dice ad Athos di inviargli pure, per
email, quanto chiede al giorno per assisterlo nel viaggio in Europa. Mercoledì
21/08/2013 sera, Athos glielo manda. Solo 100 euro al giorno e poi Athos se ne
resta in Europa se non ci sono concrete possibilità per la cosa in Nigeria.
Anche questa email João dichiarerà poi di non averla ricevuta. Quando Athos gli
dirà che chiedeva 100 euro, João farà 100x30=30'000, secondo lui. No, fa solo
3'000. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos glielo dirà:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No guarda che sono cento non sono mille.
Né faccio il ladro, né il pazzo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João non capisce. Fa come di alterarsi appena
sente la parola </span><span lang="IT">‘</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">ladro’. Se ne sente toccato. In effetti,
Athos aveva notato una qualche somiglianza antropologica tra João ed altri
ladruncoli brasileiri con cui aveva già avuto a che fare. È solo una
sensazione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos glielo deve spiegare:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se uno ti chiedesse 1'000 al giorno,
costerebbe meno, molto meno, procurarsi degli interpreti in loco. Invece con
100 al giorno, uno non solo ti fornisce un servizio globalmente migliore ma,
alla fine, è più competitivo e comodo che trovarsi degli interpreti nelle varie
tappe del giro europeo. Eppoi, fa comodo pure a me o per restare in Europa o
per lavorare con voi a Lagos.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per un servizio continuativo di quel genere,
aziende del settore chiedono un minimo di 300 al giorno (4'200 per due
settimane, 8'400 per quattro), senza spese di spostamento che sono ovviamente a
carico del cliente. Lui lì non solo ha bisogno di un interprete ma di uno che
gli faccia da baby-sitter negli spostamenti e che, poi, tratti al posto suo,
pur facendo sentire lui come il capo, per cui di uno che prima si sia pure
studiato il settore petrolifero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inutile spiegargli queste cose che poi si
offende. Eppoi, il brasileiro non capisce frasi di più di tre parole stereotipate.
Già Athos si è espresso in modo troppo difficile, con lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui, João, commenta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi ero già trovato con interpreti che poi
se ne restavano in un canto a bocca chiusa.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Chissà che s’era trovato. Se vai per
trattative dove occorra discutere di dettagli tecnici non è che ti basti un
generalista, ti occorre qualcuno che si sia visto i dettagli, e che abbia una
qualche previa idea di quello di cui si parla. O è lui ed il suo capo che non
ci stanno colla testa, od a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>
devono proprio essere messi ‘bene’! Sì, è questa seconda ipotesi, perché se lui
va per acquisti di pezzi ed attrezzature per estrazione e trasporto petrolifero
in Brasile, e se mandano proprio lui, lui-lui, non un altro... Brasile... Non
hanno dei dizionari specializzati? Non se li è costruiti sul computer?
Chiaramente non sa da che parte cominciare a lavorare. Fa e fanno tutto alla
cazzo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per una richiesta di informazioni ad
un’azienda norvegese, poi gliela scrive Athos in inglese, lui la stava
scrivendo in portoghese, e pure rozzo. Neppure sa, uno di sì ‘grande’
esperienza, come si scriva il simbolo di pollice/inch [pollici/inches]. Non ha
idea quanti millimetri sia. Il piede/foot [piedi/feet] lui pensa sia un metro.
Tratta di tubazioni e non ha alcuna idea di che stia parlando. Non solo. Si
aspetta di poter mandare una email, in Norvegia, dove scrive pol [polegada] al
posto di inch/inches. Cose dell’altro mondo. Ma dove li hanno trovati?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 22/08/2013 è un altro giorno buco.
João va in banca perché gli hanno bloccato il conto. Lui va in escandescenze.
Non riesce a capire che non glielo hanno certo bloccato su iniziativa loro, se
c’è di mezzo la moglie per questioni di alimenti. In banca si stufano di lui
che si mette ad urlare e che minaccia. Chiamano la polizia che lo porta al
commissariato per tutta la giornata. Al commissariato, ripete per mille volte,
a poliziotti che non possono farci nulla, che la moglie è una troia che gli ha
fatto bloccare il conto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì 23/08/2013, João<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vede finalmente la nuova email col CV di
Athos, oltre a quello che lo stesso gli ha dato manualmente su uno dei suoi
pen-drives. Lo invia, per mail, al responsabile di area a Roma e lo comunica a
Athos, sempre per email, con aria tutta pomposa, in realtà un po’ falsa di chi,
non credibilmente, cerchi di atteggiarsi a grande manager. Ma tralascia la
punteggiatura. No, non è uno molto accurato, sempre che sappia scrivere in
portoghese corretto e non solo nel modo colloquiale usato da molti. Poi, la
sera, dice ad Athos che gli hanno pure già risposto, telefonato, dall’Ufficio
Personale e che il colloquio, qui a RJ, sarà lunedì 26/08/2013, alle 10:00, che
poi gli darà l’indirizzo esatto, ed aggiunge:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Quando ti chiedono del salario, digli che
è l’ultimo punto da esaminare, che non c’è fretta. Ma quando si arriva al
dunque chiedi 50'000 dollari al mese. Non meno! I salari sono quelli ed anche
più alti.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos strabuzza gli occhi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Al mese?! 50'000?! 50'000 dollari?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì! Sì! 50'000 dollari. Pagano pure di
più. I salari sono quelli. Non accettare meno ché è giusto così”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos glielo fa ripetere cinque volte:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “OK, se tali sono i salari per quel
lavoro... 50'000... ...dollari...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inserito il nome di Athos nel sistema
informatizzato di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>, succede
il solito, quello succede sempre. Viene subito allertata la Polizia Segreta,
gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. Questa chiama <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> dicendo che Athos non deve
lavorare, ma che lui non deve saperne nulla di quel loro intervento, neppure
deve sospettarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Invece a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>,
dove qualcuno resta proprio male per quell’interferenza, vogliono che Athos
sospetti e capisca tutto e subito.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 24/08/2013 mattina, chiamano d’urgenza
João che corre a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lo ha già avvisato quell’Athos del
colloquio di assunzione?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì, perché?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ha telefonato la Polizia Segreta che non
se ne deve fare nulla... Ma chi è quello?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sembra uno a posto. Del resto, lo avete
visto il suo CV... In effetti, mi aveva detto che appena si inserivano i suoi
dati nel sistema informatico telefonava il governo, la Presidenta, per dire che
lui non deve lavorare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Hanno detto che lui non deve sospettare
nulla. Meglio dirgli che io sono via e che la cosa è rinviata di una settimana.
Intanto vediamo che è questa storia, se ci dicono qualcosa di più.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 24/08/2013, dopo essere stato
convocato alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>, pure
l’agente speciale della Polizia Segreta, degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, convoca João e si incontrano un attimo in centro: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho voluto vedere solo te, perché tu sei un
dirigente in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>... Te lo ha
detto Daniel che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non mi fa dormire. È sempre a
rumoreggiare. Glielo ho fatto presente e mi ha detto che è un servizio
speciale, che gli hanno, che gli avete detto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È una cosa che dobbiamo fare. Ordini.
Quella è la dissuasione abitativa. Il fatto che non debba lavorare è la
dissuasione lavorativa. Insomma, abbiamo l’ordine che quello non debba vivere.
Deve andare via di qui. Dove poi va, gli faranno lo stesso e peggio. Non deve vivere!
Noi eseguiamo solo ordini. Visto che già sai, volevo dirti che dato che tu sei
un dirigente, dovresti fare il capo. Daniel rumoreggia e tu lo controlli e gli
dici come fare meglio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io sono un grande ingegnere. Come posso
abbassarmi... Eppoi sono un uomo di onore.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Appunto un uomo d’onore deve obbedire alle
gerarchie. E noi ti ordiniamo di... Ah, quell’Athos non deve intuire nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lui sa già tutto e pure di più. Me lo ha
detto lui che mi e ci avreste contattati.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non importa. Abbiamo ordini. Gli ordini
sono che devi fare in modo che lui non intuisca nulla. Non dirgli nulla.
Approfitta di lui. Magari rubagli dei soldi. Questi sono gli ordini.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io sono una persona onesta!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Appunto. Le persone oneste obbediscono
alla patria. Ora la patria ti ordina di fare questo. A proposito, meglio se
vedi di creare incidenti con Athos, e di cui dargliene la colpa, così gli puoi
dire che è andato tutto a monte per colpa sua.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João se ne andò scodinzolando, con la coda
tra le gambe. Tutti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i minchioni si
dicono che loro sono grandi. Ma poi... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Domenica 25/08/2013, João se ne esce con
Athos che è tutto rinviato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...molto probabilmente solo di una
settimana, perché la settimana entrante la psicologa che fa i colloqui di
lavoro è via per un convegno. Il colloquio sarà lunedì 2/09/2013. Poi, ti
faccio sapere con precisione.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sta mentendo. Prima era libera. Ora è all</span><span lang="IT">’improvviso occupata e pure per una settimana, ma solo perché </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">l’agente
speciale della Polizia Segreta, degli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira, ha ordinato che Athos non deve lavorare. </span><span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo stesso giorno, João chiede ad Athos di
scrivergli una presentazione, sulla base di dei fogli che lui gli da. Sono
appunti confusi e senza senso, scopiazzati, ma senza saper che fare, da vecchie
riviste e con dati, errati, che dovrebbero rappresentare il futuro Progetto
Nigeria, il gasdotto fino all’Algeria. Lui dice “fino a Roma”. Fino a Roma c’è
già. Gli stessi dati del Progetto Nigeria lui non li conosce. Indica un Presidente
del Consorzio per il gasdotto, ma scrive i nomi di due differenti dirigenti
Chevron-Shell. Non può essere. Uno non può essere due. Così, ed ancora peggio,
su tutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dovrebbe essere una presentazione in
PowerPoint di quel progetto industriale, del gasdotto. Athos glielo fa per
curiosità. Athos già gli invia un prima bozza, martedì 27/08/2013, alle prime
ore del mattino, sì che lui potrebbe averla ricevuta in giornata, se avesse
controllato le email. E poi molte altre man mano che copia tutto, con punti
interrogativi in corrispondenza di tutti i numerosi punti in cui ci sono errori
evidenti. João non apre le email. Quando controlla la sua cassetta email, da
un’occhiata alla presentazione in PowerPoint. Non ci capisce nulla, Dice che è
ottima. Ci sono mille correzioni formali e sostanziali da fare ma lui, João,
non sa da che parte cominciare. Ha buttato giù appunti alla cazzo, ma poi si
deve ben precisare tutto. Percentuali che non tornano. Dati chiaramente errati.
Errori concettuali su tutto, a cominciare da questioni di base di
organizzazione industriale, di cui evidentemente sa meno di nulla. Invece che
indicare una serie di funzioni da coprire, lui, alla brasileira del cazzo,
butta giù un elenco di posizioni di lavoro da occupare. Si immagina una struttura
con decine di dipartimenti, una burocrazia da ministero brasileiro. Non è così
che si immagina, né che si progetta, all’inizio, un</span><span lang="IT">’</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">organizzazione
efficiente, ma è così che il brasileiro si immagina una merdata alla
brasileira. Andrebbe dato un ordine dato che sui fogli, a mano, João aveva
scritto quello che le scopiazzature del momento facevano uscire dalla penna.
Non lo sa fare, né ne ha voglia. Non fa neppure una prima stampa del file in
PowerPoint. Si dovrebbe fare fa a quel modo, farsi delle stampe progressive del
testo da correggere e che si sta correggendo, per cominciare ad ordinare, ed
intanto correggere e completare. Non è in grado di fare neppure quello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Domenica 01/09/2013, João va al mare con
Daniel. Ormai sono due inseparabili, dopo che hanno scoperto il comune destino
nello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i>.
Uno fa toc-toc e raspa su pavimenti e muri. L’altro deve controllare che faccia
toc-toc e raspi su pavimenti e muri. A volte, João va pure ad incitarlo ed a
fare toc-toc con lui. Al mare, fanno il bagno. João torna con l’otite. Sta tre
giorni a scaccolarsi le orecchie ed a letto. Una cosa disgustosa. Va davanti
alle persone, e giù compulsivo a scaccolarsi le orecchie mentre parla cogli
altri, magari allungando le mani verso di loro e le loro cose, e toccandoli con
le sue dita scaccolate di secrezioni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 4/09/2013, nel tardo pomeriggio, di
fronte a lui che va all’assalto con continue richieste insensate di ‘ricerche’
online, che né lui né in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>
sanno fare, Athos, alla fine, sia lascia cadere quelle richieste deliranti, sia
gli dice chiaro chiaro che prima gli aveva detto che avevano bisogno di lui per
le trattative con italiani, francesi, inglesi, russi ed altri, e pure a Lagos
poi. Ora, all’improvviso, è invece chiaro che ha ricevuto il contrordine, ma
pure l’ordine di far finta di nulla e di truffarlo. Gli sottolinea che prima lo
ha fatto impegnare, poi, di fronte al contrordine, non gli ha detto nulla.
Athos gli dice diretto diretto che ha bisogno di sapere se hanno bisogno o
meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João Machado era divenuto sempre più
aggressivo con le sue richieste insensate, sia per incompetenza ed ignoranza di
base, sia perché aveva ricevuto l’ordine di creare incidenti con Athos: “Così
gli puoi dire che è andato tutto a monte per colpa sua.” Un classico dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Di fronte alla quieta fermezza di quelle
parole di Athos, panica. Diventa di tutti i colori. Comincia a balbettare. Dice
confuso che sono cose lunghe, che si deve aver pazienza. Prima aveva detto che
era nell’imminenza di partire per l’Europa e poi, probabilmente, direttamente a
Lagos. Ora dice che non sa, che non può dire nulla. Col cervellino, se ne ha un
po’, no non né ha..., ...col cranio vuoto sputa lì che gli hanno ordinato di
non dire nulla, che lui non può dire nulla... Poi, aggiunge che si è confuso,
che nessuno gli ha ordinato nulla, che si deve aspettare ed avere pazienza.
Certe volte, in evidente stato di confusione mentale e nervosa, João era
sbottato in un: “Tu, ora, lavori per me.” ...Certo, gratis! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos gli ribatte calmo che quando deve
pagare il fitto o mangiare nessuno pazienta. João diventa verde, giallo, sembra
che stia per mancare. Infine, fugge tra le sue scartoffie inutili (le vecchie
riviste divulgative sull’industria petrolifera) e che neppure capisce ma che
rovista, facendo finta di studiarle, per scopiazzarne informazioni sconnesse ed
inutili, per darsi un’apparenza forse da impiegato visto che non è neppure
sicuro che sia un tecnico vero.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Più tardi, siccome gli hanno ordinato di far
finta di nulla e lui ha dato loro garanzie che era pienamente disponibile a
partecipare al terrorismo di Stato del suo governo, fa ancora un ulteriore
tentativo. Se ne arriva con una lista di venti città e dice ad Athos di controllarle
tutte che lì c’è di sicuro quella località, o quartiere, o via, che lui chiama
‘Togo’ dove dice di aver visto una raffineria inattiva o da costruire. Ma se
lui ha visto la raffineria come fa ad essere una raffineria da costruire? Non
sa quel che a visto. Non sa quel che dice. Ignorante, delinquente e fuori di
testa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos prende quel foglio e lo guarda un
momento. È una vecchia storia. Già i primi giorni, che avevano parlato, e poi
ne faceva riferimento nella presentazione PowerPoint, nel Progetto Nigeria,
João vaneggiava di quel luogo che diceva di aver visitato, neppure importante
per il gasdotto. Ma lui ci teneva egualmente ad includerlo. Per cui nel
Progetto Nigeria vi era pure la costruzione di una raffineria. Che c’entra un
gasdotto con le raffinerie? Si erano dimenticati di dirgli che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> era uscita, sia in Nigeria che
altrove, da progetti petroliferi, dato che necessitava dei soldi per il
Progetto Sotto-Sale brasileiro. Athos aveva già controllato tutte le raffinerie
presenti, quelle inattive, quelle progettate. Non c’era nulla che facesse
intravedere quella vaneggiata da João. L’avevano mandato, e lui era andato, in
gita turistica, dato che neppure poteva parlare coi nigeriani. Aveva fatto
qualche foto delle strade di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lagos
intasate di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>auto. Non sapeva che in
Nigeria non si può abitare fuori dai luoghi di lavoro perché ti rapiscono e
taglieggiano. Già lo fanno coi nigeriani. Qualcuno era riuscito a fargli capire
che gli stranieri devono abitare in luoghi concentrati e protetti. Lui diceva
che per le centinaia di persone lui si immaginava di assumere nel centro del
Progetto Nigeria aveva già ordinato di predisporre alloggi. Lui?! Per chi? Per
fare cosa? Nel momento in cui partiva, fosse mai partita, la costruzione del
gasdotto, se ne occupavano Chevron-Shell ed i cinesi che finanziavano. A lui ed
a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> occorreva solo stare lì a
guardare senza fare troppe figuracce. Invece stavano solo discreditandosi. Non
davano certo in mano a degli zoticoni come João e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> la costruzione di un gasdotto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quel foglio ora, con le 20 città da
controllare, era un altro delirio di João, un delirio che, ovviamente, non
stava né in cielo né in terra. Athos aveva già verificato e riverificato che
‘Togo’, così come altre possibili variazioni citate da João, non esisteva in
Nigeria. Non solo. Proprio non non esisteva l’oggetto da lui citato, la
supposta raffineria inattiva. Togo è solo lo Stato oltre il Benin. Lui, troppo
ignorante, non ha neppure idea dove sia l’Africa e se la Nigeria sia in Africa od
ai poli od altrove. Athos aveva già fatto tutti i possibili conti di tempi
d’auto, distanze, direzione indicata da João, e pure altre possibili direzioni.
Non v’era nulla e poi nulla. È che João non conosce neppure i punti cardinali,
per cui insisteva che aveva viaggiato per 4 ore verso ovest, e pure su strada
rettilinea e ad alta velocità. A quel modo, sarebbe arrivato in Ghana.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Diplomaticamente (inutile discutere con chi
capisce meno di nulla), Athos gli infila il foglio sotto la porta, dato che lui
non è in stanza, con una nota di farsi inserire le città in un GIS, che di
sicuro [!] hanno [non sanno neppure che sia!] in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i>, così può ammirarsi le sue venti città su una cartina
geografica e farsene quel che preferisce. Dopo che ha visto il foglio con la
nota, João commenta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi accorreva controllarle...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che cosa controllare? I monumenti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Controllare nel computer, non fare un
GPS.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, scusa, proprio non hai idea, allora,
che sia un GIS. Che c’entra col GPS?! Col GIS te le vedi su una cartina
geografica e lì puoi fantasticare sulle tue 4 ore velocissimo verso ovest che
ti ho già detto essere impossibili. Oppure, ...del tuo tempo puoi fare quel che
vuoi..., con un computer tu te le ammiri una per una in google. Ma non serve a
niente che io perda tempo per una ricerca di una cosa che non esiste, ricerca
pure ulteriormente insensata su un elenco di venti località che ti inventi
ora,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e su cui chiaramente ti stai
sbagliando. Che ci fai colle venti località, ti inventi che si chiamano Togo e
che sono quattro ore ai 100 all’ora ad ovest di Lagos? Ti ho già detto che a
100 all’ora ad ovest passi di sicuro due frontiere, e magari pure tre.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">No google non gli piace. A lui piace
sfogliare riviste (al giorno d’oggi c’è di meglio ed aggiornato on-line, e pure
gratis) od usare motori di ricerca dove non esce nulla. Non sapendo fare
ricerca, né ricerche, né usare un computer per lavoro, neppure sa lavorare,
semplicemente non ha bisogno di trovare, neppure ci prova!, vere informazioni.
Anche le trovasse, come fa a leggerle se è analfabeta, portoghese a parte
forse?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Preso dall’ebbrezza, e dell’avvitamento
paranoico, dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized
Stalking</i>, voleva solo buttare via altro tempo di Athos per le sue follie.
Ed intanto João si rodeva: “Ma come è che quell’Athos trova in pochi minuti
quello che io non riesco a sapere neppure in mesi di lavoro”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo tre giorni a scaccolarsi le orecchie con
l’otite, giovedì 05/09/2013 João rimette il naso fuori e va “in ufficio”, dice
lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Qualche giorno dopo se ne esce fuori:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho scoperto dove è Togo...” No, non è
vero, non ha proprio scoperto una minchia. “...Non siamo andati quattro ore
d’auto veloci ad ovest...” Ed allora perché lo dicevi, e come di una cosa
sicura ed assodata?! “È una via od un quartiere di Lagos.” Non è vero. Athos
aveva già controllato e ricontrollato. Non esiste un Togo in tutta la Nigeria.
Tanto meno a Lagos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Di nuovo, João non è capace, né ci sta colla
testa. Tanto meno se ne è più uscito con Athos con cose da fare su quella bozza
di presentazione in PowerPoint. È lì abbandonata ed inutile. È servita solo ad
Athos per avere delle informazioni, e per capire o ricapire come João, i suoi
capi, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> e tutto il Brasile
siano solo dei minchioni che non sanno fare nulla. E pure delinquenti e malati
di mente, e totalmente prostituiti a chiunque, visto la loro cooperazione con
operazioni di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized
Stalking</i> della Polizia Segreta / Squadroni della Morte del governo federale
del Brasile, su richiesta Carabinieri-NATO. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-87845073038104558622013-10-03T14:53:00.000+02:002013-10-04T04:47:21.076+02:00mashal-073.Evangelici della Assembléia de Deus e pidocchi Petrobras da State/Government-Organized Stalking<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-073.
Evangelici della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Assembléia de Deus</i> e
pidocchi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Petrobras</i> da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/Government-Organized Stalking</i></span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Agosto 2013. Verso la metà del mese. L’agente
speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira chiese a
Faustino Ribeiro Fernandez, il proprietario di Ledo5, come mai non avesse
ottenuto alcun risultato contro Athos, il bersaglio dello </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> Carabinieri-NATO. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Questi, allora, agitatissimo, chiamò di tutta urgenza <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Marco Antonio de Azevedo, della stanza 65,
l’unica confinante con quella di Athos, la 64, e gli disse come il suo continuo
rumorio non avesse sortito effetto alcuno. Sì, è il solito MarcAntonio, quello
con una baracca di telefonini e laptops, e, come secondo lavoro, pastore della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Assembléia de Deus</i>, in qualche favela o
semifavela (più sono ignoranti, più se la bevono), sembra dell’area centrale, o
giù di lì, di Rio. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle parole di Fausto, MarcAntonio va in
sbattimento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ed io che devo fare?! Che Posso fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non hai ottenuto risultati, dicono.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come?! Non è possibile! Si sbagliano! Io
ho fatto di tutto. Quel Athos sarà sordo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma come ti permetti?! Lo Stato, il potere,
non si sbaglia mai! Se dicono che non hai fatto, non hai fatto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che posso fare? Che posso mai fare, ora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io te l’ho detto. È meglio che li chiami.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">MarcAntonio non ha un cazzo da fare come
pastore, quando è nella sua stanza in Ledo5. Non studia. Non si prepara.
Predicare da ignorante ad ignoranti, è più autentico, più genuino, più vero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Certo sarà occupatissimo quando si azzima
tutto e, con aria spavalda ed abiti formali, e la bibbia che non ha mai letto
in mano, si dirige verso la sua chiesa per un servizio od una riunione, con la
figlia al fianco. La figlia è parte essenziale della coreografia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nelle chiese evangeliche brasiliane, non so
se sia lo stesso in tutto il mondo, il pastore non parla con le donne. Per cui
necessita di una figura femminile, per la bisogna. In pratica, se non hanno una
o delle pastore, tutti considerano tali le mogli dei pastori. Essendo la moglie
di MarcAntonio fuggita via perché proprio non ne poteva più di quelle
sceneggiate,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lì “la moglie del pastore”
è la figlia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se una del gregge ha un problema, parla con
la figlia. La figlia riferisce a lui. Lui si inventa una qualche balla. La
figlia la trasmette, eventualmente trasformata, alla discepola che si sente
beneficiata dal consiglio dei rappresentanti di Dio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Solo le questioni tecniche le tratta lui. Se
hanno bisogno di servizi attinenti telefoni e laptops:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, questa è una cosa di lavoro. Passi da
me, in negozio, che vediamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Quanto mi costa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se sono cazzate da nulla:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi dà cento reais, oh sono per il tecnico,
io non guadagno nulla, e le risolviamo tutto. Il tecnico è davvero molto
bravo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È un ladrone come lui. Quando qualcuno
abbocca, ne dà 30 al tecnico e se ne tiene 70 lui, “per le spese”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">MarcAntonio arriva nella sua stanza, la 65.
Come gli hanno detto di fare, negli uffici degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, sbatte borse, vestiti, spina della TV contro il
muro, poi dà qualche colpo di piedi e di mani, risbatte la spina della TV e la
TV stessa contro il muro, e si lancia nella sue solite attività. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Comincia a fare avanti ed indietro dal bagno,
che è dal lato opposto del corridoio, dieci-venti-trenta volte. Lì, trasporta,
lava o sciacqua, e poi ritira, panni e stoviglie, piscia, si lava. Eppoi, rifa
avanti ed indietro. In più, va giù a fare rifornimento di acqua filtrata. Va e
rivà. O va a bussare, sempre con passo pesantissimo, alla porta della figlia,
alla 66, le odora le mani per controllare se si stesse toccando, le urla, le dà
ordini. Infine, si getta sul letto, la TV accesa, e, in stato ipnotico, resta
ora assopito, ora cogli occhi più o meno aperti, ora trapassando nel sonno mai
profondissimo. Basta un sussulto per svegliarlo. Al minimo rumore, si scuote,
si guarda attorno, si alza, esce agitato, va a controllare la figlia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se qualcuno lo chiama: “Scusa, ma devo
preparare delle cose, del lavoro, ché devo andare alla congregazione.” Eppoi,
si rigetta sul letto in stato semi-ipnotico, facendo finta di guardare la TV
che tiene sempre accesa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tanto poi, in chiesa, bastano le orazioni dei
libri di preghiere e le frasi fatte. Ha imparato che più le spara grosse più
gli credono. Quando vuole dare forza a qualcosa sbotta: “Ovvio! Nella bibbia è
scritto proprio questo!”, “La Palavra [La Parola di Dio] ci insegna che...” e
giù quel che crede. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rifarsi ad un’autorità esterna e frasi fatte
ripetute. O se la bevono, o se ne vanno da un altro che dice le stesse cose,
magari con toni differenti, o se ne stanno davanti alla TV. Oppure se ne vanno
in giro a sbevazzare. Ma costa. Sebbene vivano alla giornata. C’è chi, appena
ha quattro soldi, se li sbevazza tutti coll’auto-giustificazione di comprarsi
bevande fresche, alcoliche, birre. Poi piangono miseria e chiedono soldi agli
altri, sebbene non è che “gli altri” li diano loro, di solito. O solo pochi pochi.
Anche se hanno le mani bucate, le risorse sono limitate ed i prezzi alti. Per i
buchi delle mani c’è poco da far passare.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La Palavra</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">, come sinonimo de “La Parola di Dio”, è entrata
nell’uso popolare. La ripetizione ha creato il riflesso condizionato. Se ti
vedono con una bibbia o anche solo col nuovo testamento: “Ah, la Palavra...”
Non sanno bene che sia, ma lo hanno instillato nelle loro teste vuole. Chissà
mai perché Dio dovrebbe parlare od avere parlato. Ma lo immaginate uno che
detta a Mosè delle cose scritte in stili differenti, in epoche differenti e dal
contenuto variegato. Gli scritti sacri sono sempre convenzioni. È stato usato
quello era sotto mano od è stato, in apparenza, tramandato. Ma che un Dio lo
abbia dettato a degli umani... Certo, una qualche autorità lo ha adottato.
Prima, altre autorità lo hanno scritto. Chi è poi la ‘autorità’? Alla fin fine,
sono coloro che te la danno a bere e tu te la bevi perché sono considerati, e
pure tu li consideri, come un’autorità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Saggiamente, l’ebraismo ha insegnato a non
parlare di Dio, a non pensarlo, a non immaginarselo. Infatti, quando se lo
immaginano, sparano scemenze seriali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La riunione, la ripetizione comune, crea
delle armonie psichiche che si traducono, almeno sul momento, o pure oltre il
momento, in campi magnetici, flussi di energia. Il contenuto della preghiera è
abbastanza irrilevante. È la ripetizione che crea degli stati semi-ipnotici
collettivi che si traducono in campi magnetici, di energia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">MarcAntonio li chiamò:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Signor agente segreto speciale degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, Fausto mi ha detto
che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, MarcAntonio, se non hai voglia di
fare un cazzo, lascia il campo libero che abbiamo altri...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io... Ma io...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, io ho ordini. Se non hai concluso
nulla, significa che non hai fatto quello che ti abbiamo detto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io... Ma io... Io ho fatto tutto, pure
di più.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, i nostri psicofolli
dell’università non si sbagliano, non possono sbagliarsi. Sono tutti grandi
professoroni. È certificato dai nostri comandi che hanno sempre ragione. Se tu
facevi quello loro dicevano, Athos era già liquidato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io ho fatto tutto! Tutto! Se loro hanno
sempre ragione, allora è lui che è diabolico e sa come resisterci! Lo sapevate
che io sono un grande patriota, che collaboro, che faccio sempre quello che mi
ordinate.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, ti diamo un’ultima possibilità.
Parli di nuovo cogli psicofolli dell’università. Se poi continua ad andare
buca, ti fai da parte che già abbiamo altri.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Grazie! Grazie! Io sono sempre disposto a
fare tutto, per la patria!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">MarcAntonio corse subito dal suo psicofolle
di supporto, all’Università Cattolica. Questi non sapeva che dirgli:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, MarcAntonio, devi andare avanti
con battiti sia casuali che sistematici. Per esempio, mettiti un’ora il giorno
a battere contro il muro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io già faccio di tutto. Ma come posso
mettermi un’ora a ticchettare?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, se non ti va di impegnarti per la
patria, dillo, che abbiamo altri!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, no! Io sono un grande patriota. Lo
farò!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 15/08/2013, MarcAntonio si mette e
ticchettare contro il muro della 64, dove sta Athos, dalle 16:30 fino alle
17:30. Poi torna verso le 23:00. E riprende. Infine, distrutto e tremante, si
getta sul letto dove non riesce a dormire perché la testa gli ronza e si sente
oppresso allo stomaco e sul petto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì 16/08/2013, Marcantonio si mette a
ticchettare sul muro dalle 19:00 fino alle 20:00. Poi, torna alle 23:45 e
riprende. Quando si getta sul letto ha conati di vomito.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 17/08/2013, MarcAntonio va a rapporto
dall’agente speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Allora, MarcAntonio, non hai concluso
nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io ho fatto di tutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se non è bastato, significa che non hai
fatto nulla!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È quello che si prende gioco di noi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, noi, la Patria, non sbagliamo mai!
Se tu non sei riuscito, è perché non hai saputo fare quello che ti avevamo
ordinato!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io sono un grande patriota. Che posso
fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Semplice! Ora te ne vai. Abbiamo altri.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Domenica 18/08/2013 mattina, MarcAntonio,
spossato e depresso, si sveglia tardi, non alle sue solite 4:30-5:00. Verso le
8:00, lui e la figlia se ne vanno. Mentre se ne va, ticchetta alla porta del
frocio di fronte a lui, João, e lo saluta attraverso la porta che resta chiusa.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Da un paio di settimane, sono arrivati due
froci, sudici e malandati, malati nelle teste vuote e nel corpo, due della
Petrobras di Rio in ferie. João Machado, di Jaú (São Paulo), 30/01/1960, e
Daniel, una rana stecchita ed informe </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João aveva una mantenuta nella sua casa di
Rio, una delle tante troie in cerca appunto di un magnaccia fisso che se la
tenga in casa a far nulla. Lei lo aveva trovato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, João era stato mandato in Nigeria a fare
figuracce. Non che fosse la prima volta. A volte lavorava in Brasile ed a Rio
de Janeiro. Altre all’estero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Avevano bisogno di uno. Non avevano altri.
Avevano mandato lui. Lui a far figuracce ed a farle fare alla Petrobras ed al
Brasile. Alla Petrobras ed in Brasile, non hanno altro... Hanno mandato un
mitomane ignorante, per una supposta partecipazione, probabilmente solo di
guardonaggio, di una futura, se mai la faranno, Trans-Saharan gas pipeline,
Nigeria-Algeria. Lui dice, Nigeria-Roma. Ma oltre il mare e fino all’Italia c’è
già da decenni. Non glielo avevano mai detto. V’è pure già una ramificazione
iberica. In pratica, la nigeriana andrebbe a rafforzare la produzione algerina.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João è forse ingegnere. Ma, se lo è, è
proprio un ingegnere da poco. Lei, la mantenuta ed in casa sua, si era detto
che uno è bene, ma due sono meglio. Una troia deve pure ben pensare alla
pensione e pure essere previdente, perché se un cazzo se ne va e ti lascia
senza casa e mantenimento... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena notato che João era sparito, per la
Nigeria, un altro si era fatto avanti per montarla. Lei gliela aveva data senza
problemi. O l’aveva e ne aveva già prima, ma João non lo sapeva. Non solo. Lei
e questo, che fosse l’ultimo od uno fra altri, facevano gli innamorati in giro.
Quando João era tornato, siccome è ‘furbo’, senza avvisare, lei era a passeggio
mano nella mano con l’altro. Alla vista, lui si era messo a gridare che lei
doveva andarsene subito via di casa. Lei si era messa ad urlare che faceva da
testimone alla moglie che lui era pieno di soldi pur dando alla moglie solo
alcune migliaia di reais al mese, che già sono molti secondo gli standard
brasileiri. Lui era sottostato al ricatto e aveva firmato un foglio alla troia
che poteva stare ancora alcuni mesi nella sua casa. Per cui, si era rivolto a Ledo5,
dove si era candidato come portinaio di notte presentando, come CV, una cosa
sua dove, tra le altre cose, racconta di essere Ingegnere Meccanico a São
Paulo, al </span><span lang="IT"><a href="http://www.poli.usp.br/">http://www.poli.usp.br</a>,
con un diploma post-laurea in Ingegneria Chimica, sempre a </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">São Paulo</span><span lang="IT">, al <a href="http://www2.iq.usp.br/">http://www2.iq.usp.br</a>, </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">con un
diploma post-laurea, in ingegneria ambientale, e due Master, in Petroleum
Business Administration ed in MBA-Strategic Business Management, a Toronto,
alla </span><span lang="IT"><a href="http://www.ryerson.ca/">http://www.ryerson.ca</a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">, due
diplomi post-laurea, in Naval Structural Engineering-FPSO, e in Deepwater and
Ultra-Deepwater,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a Houston, Texas, alla </span><span lang="IT"><a href="http://www.uh.edu/">http://www.uh.edu</a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">, uno o più diplomi
in Project Management, contemporaneamente alla </span><span lang="IT"><a href="https://www.efmd.org/"><span style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">https://www.efmd.org</span></a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> ed alla </span><span lang="IT"><a href="http://eaesp.fgvsp.br/">http://eaesp.fgvsp.br</a>; più altri corsi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Un grande quasi
scienziato, sembrerebbe da tale CV. Se non fosse che... In che lingua avrebbe
dunque studiato nel Canada anglofono, negli Stati Uniti ed in Belgio, a
Bruxelles? Beh, a Bruxelles si può studiare anche in inglese, volendo. Appunto,
dove ha studiato in inglese ed inglese se neppure lo leggiucchia né lo
scribacchia? Non solo non sa una mezza parola di inglese e di francese, ma pure
nei campi in cui dichiara di avere fatto studi non sembra avere grandi
conoscenze. Né grandi, né piccole. Di sicuro in organizzazione aziendale ne ha
zero, anzi meno perché ha l’arroganza dell’ignoranza di sapere mentre non sa
proprio nulla. Neppure deve avere mai letto un libretto che spiegasse gli
elementi di base. È lo stesso con gran pare del resto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT">Presenta dunque un
CV stragonfio per un lavoro da portinaio di notte, in un luogo sbagasciato come
Ledo5, per cui si capisce che non ha neppure alcuna idea di come si faccia un
CV per un lavoro. Poteva chiedere quel posto a voce, dicendo che era della
Petrobras in ferie ed aveva avuto dei problemi con moglie e mantenuta. Beh, non
si capisce come uno che guadagni grandi somme all’estero, poi si riduca a fare
le ferie in un qualunque Ledo 5 e, lì abbia pure necessità di fare il portiere
di notte, che lui addirittura chiese di fare gratis, in cambio dell’alloggio. Poteva
approfittare delle ferie per seguire un corso di inglese in Inghilterra come
absolute beginner! Ovviamente, un cretinotto come il proprietario Fausto, alla
vista di tanta scienza, gli rifiuta il posto. Lui, allora, paga la stanza con
assegni di un conto bloccato. Paga, ma gli assegni non possono essere
incassati. Pur vantando uno stipendio da più di un milione di dollari l’anno, e
conti all’estero in paradisi fiscali, o così li chiama lui, in Turchia
specificamente, dice lui (sarà la Repubblica Turca di Nord Cipro; è una
ricorrenza che lui non sappia dove vada), non ha pagato gli alimenti alla
moglie. Per cui, questa gli ha fatto bloccare il conto bancario. Lui,
nonostante più di un milione di dollari l’anno, dice lui, e, per mascherarsi,
scaricato dalla Petrobras brasileira e messo in carico a quella olandese, ed
ora, o tra poco, alla Nigeriana, non sa girare con qualche migliaio di dollari
in tasca? Se proprio non vuole pagare gli alimenti alla moglie, non è capace,
prima, di prosciugare il suo conto brasiliano e, poi, di fare pure sparire
l’appartamento, su cui chiaramente un creditore o creditrice possono rivalersi?
Chiaro che non ne è capace, se si è ridotto a quel modo. Non capisce un cazzo
di cose tecniche, come non capisce un cazzo di nulla!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche in questo, in questioni interpersonali
e familiari, è dunque del tutto strambo, non solo in questioni di soldi ed in
questioni di istruzione dove inventa ed inventa. Si dichiara ferreo sostenitore
dell’unità della famiglia dove lui può trovarsi delle amanti anche fisse (del
resto lui lavorando a Rio ma con la famiglia a São Paulo...) ma la famiglia
deve restare unita, dice lui. Infatti accusa la moglie di avere sfasciato la
famiglia perché non tollerava che lui avesse una o delle amanti. Lei, generosa,
gli concedeva delle amanti, durante i giorni della settimana a Rio, o dove
fosse, purché lui la scopasse il fine settimana, quando era in Brasile e non di
turno su piattaforme o chissà dove. Può essere che lei si facesse montare da
uomini sposati che volevano o dovevano, pure loro, passare il fine settimana in
famiglia. Lui aveva cominciato a non rientrare a casa neppure il fine
settimana, anche quando era in Brasile e libero da impegni di lavoro. Lei aveva
chiesto la separazione o il divorzio. Lui dava dunque la colpa a lei di avere
mandato a pezzi la famiglia ...perché lui aveva delle amanti. Lui ripete abete
alla brasileira: “A me, il mio nonno e padre tedeschi mi hanno sempre insegnato
che la famiglia non si manda mai a pezzi. Magari, se ci si stufa, si va a
puttane e ci si procurano delle amanti, ma la famiglia deve restare unita!”
Cose da far pisciare i polli! Dà comunque l’idea dell’assenza di pensiero
logico anche nelle classi non proletarie. I brasileiri non ci stanno proprio
colla testa!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João aveva già avuto problemi di salute
piuttosto gravi ed era pure andato in coma, un paio d’anni fa. La moglie, una
che non capisce un cazzo come lui, quando lui era in ospedale ed in coma, ha
una unica preoccupazione: mettere le mani sui suoi soldi. Si dice che deve
entrare nelle sue email e di lì partire per scoprire i suoi segreti. Eggià,
perché uno si manda le email per dirsi dove ha messo i soldi. E poi, anche se
scopre dove lui ha i soldi, va in banca e li danno a lei che gliela conta... Il
18 novembre 2011, lei, ElieteMesqMach, scrive a google dichiarando di essere la
moglie di lui, dà il telefono suo di São Paulo e dice che lui è entrato in coma
profondo tre giorni prima a seguito di una operazione al cuore e che non vi
sono speranze che possa risvegliarsi. Comunica le sue [di lui] due email, una
@gmail ed una @gmx (chissà che c’entri gmx.com com google?!), ma con la prima
parte identica, che lui le ha detto la password, che lei l’ha dimenticata ed
ora vorrebbe che google gliela dicesse perché deve entrare in contatto con la
grande impresa per cui lui lavora. Cose che non stanno né in cielo ne in terra.
I brasileiri sono tutti sconnessi a questo modo... Basta che lei la chiami
Petrobras, se ha bisogno di ciò. Che c’entra la email di lui?! Lui, tra l’altro,
è un semianalfabeta informatico che ha laptop ed email solo per teatrino. Lei
deve essere allo stesso livello o pure peggio...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Daniel è un altro bamba in ferie in Brasile.
Le passa a Ledo5... Anche lui ha conti o asciutti o con qualche altro problema,
per cui passa le giornate ad urlare al telefono di mandargli i soldi nel tale o
nel tal altro modo. Passa le giornate col telefonino tra le gambe a toccarlo
freneticamente. O<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a guardare la TV. O
con la radio prestata da João a tutto volume. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena l’agente speciale degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira scopre che loro sono qui, li manda
subito a chiamare, ben prima che MarcAntonio se ne vada domenica 18/08/2013
mattina:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Abbiamo un lavoro riservatissimo per due
grandissimi patrioti come voi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Di che si tratta?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vi faremo sapere. ...Ah, intanto mettetevi
a disposizione del proprietario Fausto e del suo braccio armato Leda Gracia
Dias.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma di che si tratta?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ogni cosa a suo tempo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">João è nella 62, di fronte affianco, che
significa un po’ spostata, rispetto alle 64 di Athos. Di fronte – di fronte vi
è la 63 (l’unica da quel lato con una finestra esterna) con Liberio. La stanza
di João è senza finestre esterne. Ne ha solo una che dà sul corridoio che lui
riene oscurata e sempre chiusa. Col caldo che fa!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Daniel è dallo stesso lato della 64 di Athos,
la fila di stanze con finestra esterna. Per il momento, Daniel è ancora alcune
stanze più in là.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 21/08/2013 sera, compare uno nella
camera 65, quella dove fino a domenica mattina alloggiava MarcAnonio. Attorno
alle 22:00, lo accompagna Leda Gracia Dias, gentilissima (quando è gentile con
qualcuno sono pazzi delinquenti al servizio di quello lei chiama “il mio
padrone”, in questo caso Fausto e la Polizia Segreta), con un televisore. Il
tizio sta dalle 22:00 alle 23:30 a ticchettare contro il muro tra la sua e la
64, la stanza di Athos. Sì, ticchettare, ossesso ed insistente. Poi, disperato
di non aver avuto risposta, esce, rientra, riesce. Infine, si sdraia sul letto
con gli occhi allucinati che gli si chiudono guardando la televisione. Prima di
appisolarsi, tra soprassalti spastici continui, comincia a farsi una sega. Gli
svanisce tra la mano che accelera febbrile, per cui desiste. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Leda è di portineria di notte. Telefonano per
Athos. Lei dice che lo chiama. Non è vero. Nessuno lo chiama. Poi, quando lo
richiamano, dice che lei lo ha chiamato ma che è lui che non è sceso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 2:45 di notte ormai di giovedì
22/08/2013, Leda va sotto a battere sul soffitto della stanza sotto quella di
Athos. Lui stava leggendo. Athos si spancia dal ridere. Lei, rabbiosa, torna in
portineria, col suo passo da frocia con un piede che va piatto di qua e l’altro
che va piatto di là come incontrollabili, colle ginocchia peggio che valghe,
come di un’anima, che non ha, perversa ed infame, che si trasmette sfrascica
nei tratti disgustosi delle persona, della pidocchia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo un paio di giorni, Daniel viene mosso,
nella 65, dove prima stava MarcAntonio, affianco alla 64 di Athos, e comincia,
in modo sistematico, a battere con martelli, piedi, mani ed altri oggetti o
parti del corpo, sia sul pavimento che contro il muro. Lo fa a tutte le ore.
Siccome Athos non risponde, spesso neppure lo sente, Daniel è crescentemente
nervoso ed acrimonioso. Intanto il legame criminale e maniacale con João si
rinsalda. Sembrano due fidanzati stretti. Si chiamano in continuazione,
froceggiando come in calore. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-10094879972483092372013-08-07T23:48:00.003+02:002013-08-07T23:48:45.475+02:00mashal-072. Spazio Roma, in salsa spagnola<div style="text-align: justify;">
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<![endif]-->
</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-072.
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Spazio Roma</i>, in salsa spagnola </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta. ...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Leggo il solito annuncio di ricerca di personale. Anche questa volta è un
ristorante. Scrivo l’11 luglio 2013, una email, nel primo pomeriggio. È a un
quindici minuti, camminando, da dove abito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi rispondono dopo più di una settimana, venerdì 19/07/2013, alle 9:16,
dicendomi di andare al mezzanino, o al piano superiore, di Rua do Ouvidor 12,
il giorno stesso, tra le 08:00 e le 11:00 o tra le 15:00 e le 18:00. Mi dicono
di chiedere del manager Osmar. La email la firma Danielle.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Stavo uscendo. La email la leggo pochi minuti prima. Sono le 10:00. Mi
dico che è meglio afferrare l’occasione subito. Per cui, vado immediatamente lì,
invece che dove stavo andando. Differentemente avrei dovuto andare lì, al
ristorante, nel pomeriggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella Rua do Ouvidor 12, c’è un portoncino chiuso, affianco ad un
ristorante con le saracinesche sollevate ma la porta semichiusa, o semiaperta.
Suono e ri-suono. Nessuno apre. Scoprirò poi che il campanello non funziona,
probabilmente da molto, e nessuno si preoccupa di ripararlo o di farlo
riparare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi guardo attorno. Compare un signore anziano, che poi scoprirò essere
Arturo, uno dei proprietari, uno spagnolo, di Madrid dice lui. Chiedo se il
numero 12 sia quel portoncino chiuso, che è per un colloquio di lavoro. Mi dice
che è lì da lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi scopro che non è vero, anche se dovrebbe essere la stessa azienda,
più o meno. Ma nel mezzanino, che non è un mezzanino, bensì un primo o secondo
piano, cui si accede da una scalona diretta interna, nessuno risponde essendo
evidentemente rotto il campanello. Mentre sotto, al pian terreno, Arturo mi
accalappia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi dice che sono tre soci, lui, un italiano di Padova ed una brasiliana.
L’italiano deve essere fuggito da Arturo. Quando Arturo gli parla, al telefono,
di investimenti da fare, gli risponde che l’Italia è in crisi e lui non ha
soldi. Del resto, dovrebbe essere Arturo a curare la manutenzione e spendere
per riparazioni e necessità, cosa che non sembra fare, tirando solo a spendere
meno possibile a scapito della funzionalità, dunque dei ricavi e dei profitti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma nella visione brasileira dei piccoli proprietari, lì devono avere pure
contagiato uno spagnolo, Arturo, tirano solo a risparmiare in modo del tutto
miopico, a scapito appunto della funzionalità, del soddisfacimento del cliente,
dunque a scapito di più clienti e più profitti. È la logica dei pochi [soldi] e
subito. Per cui sembrano di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Si illudono di fare più soldi, mentre ne fanno meno. Ma sono soddisfatti
perché delinquono, rubano, al cliente come ai dipendenti. Il brasileiro si
auto-compiace della propria mentalità delinquenziale e dei propri comportamenti
delinquenziali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lì, in Rua do Ouvidor 12, a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Spazio
Roma</i>, è una struttura da ristorante di lusso ridotto a locale dove le
persone mangiano a prezzo fisso, volendo, e, in parte, servendosi da soli come
in un ristorante a peso. La socia, brasiliana, è una ficona sciantosa che
sembra comparire solo per mangiare ed incassare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nel ristorante lavora pure la figlia di Arturo, una con l’aria gelida che
si occupa della cassa. Che fosse la moglie o l’amica del padovano poi
‘fuggito’?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Qualcosa deve essere successo, perché il sito web spazioroma.com.br,
recente, mostra cannelloni, pasta al forno, fettuccine, gnocchi. Parla pure di
pizze e mille altre cose. Ma, nel ristorante odierno, non ve n’è traccia.
Eppure lo hanno un forno da pizza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il sopra-negozio, che poi sarebbe un vasto primo o secondo piano, è
un’area feste o, forse, occasionalmente o meno, locale notturno. In affetti, ha
la struttura di un bar. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ha personale del tutto separato. Ma non ha cucina. Ha solo, da un lato,
nella parte più interna, la più distante dalle finestre e dal balcone, come una
piccola area, forse con lavandino, coperta da delle paratie mobili che la fanno
sembrare uno studio medico misteriosamente ricavato dentro un grande salone
feste e ristorante. E, poi, un grande banco bar. Oltre a ciò, è tutto tavoli, i
soliti tavoli, come al pian terreno, disposti in modo militaresco e senza
nessuna attenzione alla psicologia del consumatore che gradisce altre
soluzioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra l’altro, pure il sontuoso pian terreno, troppo alto visto che
volumineggia per due piani, non segue alcuna psicologia del consumatore che
gradisce, sembrerebbe, sentirsi protetto, dunque con soffitti bassi o che
sembrino bassi, oltre ad altre soluzioni che i tavoli disposti come in una
caserma. Al pian terreno avrebbero potuto ricavare due piani, dunque aumentare
la ricettività e, volendo, pure la varietà dei servizi offerti. Certo, se di
proprietà avrebbero potuto ristrutturarlo, anche in economia, con tubature ed
assi di legno e simili che possono essere relativamente economici, e funzionali
ed eleganti. Se non è di proprietà, devono pagare un occhio della testa di
fitto. Ma anche ciò non esclude ristrutturazioni semplici per aumentare la
ricettività, gli incassi ed i profitti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Certo che se tutto viene fatto colla logica di Arturo che la mattina
compra lo stretto necessario per la cucina della giornata e che economizza,
spilorceggia più che agire di sana economia, su tutto, calcolando ogni momento
i costi. Ma non con logica economica. Economizzare, ed allocare
efficientemente, non è la stessa cosa che fregare il cliente, dunque pure sé
stessi, come lì fanno! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Colla logica del fregare il cliente, si guadagna dal cliente di
passaggio. Colla logica di soddisfare il cliente, si guadagnano clienti che
portano soldi e soldi nel tempo ed in continuazione. Ma il brasiliano non può
vivere senza fregare. Neppure Arturo, evidentemente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ora un tizio, ora un altro, evidentemente dello spazio al piano
superiore, vengono nella cucina del pian terreno, talvolta la mattina presto,
talvolta nel tardo pomeriggio, a preparare un ragù o qualche altra cosa simile.
Nulla che possa far pensare a nulla di elaborato. Al massimo danno qualche
limitato complemento a bibite dell’area bar. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui, resta il ‘mistero’ di questo ristorante di grande cucina
italiana ed internazionale, conclamato sul sito web ma ora ridotto, pur con
grandi spazi clienti, al piccolo cabotaggio e con un Arturo che compra giorno
per giorno, al mercato ed al supermercato, lo stretto indispensabile. Già a
partire da quelle cose, si capisce che non hanno idea, non ha idea, Arturo, di
come debba funzionare un ristorante. Non che non faccia bene a fare, lui, nel
contempo il cuoco principale ed il manager. È<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>che non sa come si faccia il manager, neppure quando sta in cucina,
alcune ore al giorno. Dunque neppure sa fare il cuoco-manager, manager della
cucina.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La cucina sarebbe anche grande, pur non grandissima. Rarità per il
Brasile, è perfino dotata di una camera frigorifera, una stanzetta refrigerata,
una via di mezzo tra un frigo ed un freezer, come temperatura. Non è comunque
sfruttata appieno, anzi lo è solo poco poco, perché il proprietario, Arturo, è
un tirchio che compra giorno per giorno, in genere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Senonché l’aspirazione della cucina, pur essendoci, non aspira molto,
contrariamente agli stessi standard locali di Rio di Janeiro. Deve essere per
non consumare elettricità. La cucina è infatti piuttosto calda e non ventilata.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In tutto, vi sono tre coltelli da cucina. Non vi sono coltelli di piccole
dimensioni. Mistero come pelino l’aglio. Io mi procuravo un coltello appuntito
di quelli dei tavoli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche il pentolame e padellame è insufficiente. Non vi sono contenitori
di servizio per cui deve essere tutto arruffato e fatto al volo. Chessò, per
fare una frittata o torta di patate, cola le uova sbattute dove sta cucinando
patate e cipolle. O si mescola tutto al volo od è ...una frittata, un
pasticcio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nonostante l’abbondanza di fritture, a getto continuo, non vi è una
friggitoria. In genere, i ristoranti di Rio hanno ameno una friggitrice grande
doppia, che si usa dalle patate fritte, al pastel (dei ravioloni fritti), al
pollo fritto etc. Avevano una friggitrice piccola singola, di quelle da tavolo
o da bancone, ma è rotta e, sebbene costi poco, non è stata rimpiazzata. Viene
fritto tutto in una padella, in cui è facile bruciacchiare le fritture oppure
bruciare poi l’olio. Per risparmiare in giornata, in realtà, alla fin fine,
spendono di più che con una friggitrice doppia di quelle che si caricano con
una trentina di litri d’olio ma dove l’olio non si brucia dato che la
temperatura massima è compatibile con una lunga utilizzazione dello stesso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A parte che ne guadagnerebbero pure di velocità, quando si cumulino
ordini di pastel e patate fritte, o pure altre cose. Ma è tutto organizzato,
anzi disorganizzato, sugli ordini del momento. Oltre alle portate standard per
il buffet, che si preparano prima dell’afflusso dei clienti per il pranzo, ma
che si raffreddano dato che è un buffet senza sistemi termici per fornire cibo
caldo, per cui anche se di tanto in tanto infornano qualcosa poi al massimo è
tiepido se la temperatura esterna è rovente, non vi sono sistemi di previsione.
Non prevedono nulla. Arruffano tutto sul momento, con inevitabili dilazioni,
clienti che se vanno, portate mal cucinate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Chessò, nessuno pensa di preparare qualche decina di pastel pronti per
essere fritti, magari conservati nella camera frigorifera. Aspettano l’ordine.
Friggerli prende meno di un minuto. Scartarli dalla pellicola protettiva
egualmente è rapido. Meno rapido è prepararli quando si susseguano richieste di
dieci o dodici. Troppo difficile, per loro e la loro disorganizzazione,
prepararne un centinaio, od anche di più, da tenere nella camera frigorifera.
Oppure comprare quelli già confezionati. Per cui si arriva, inevitabilmente, a
momenti che i clienti premono e, fra prepararli ed avere la padella non
occupata da altre cose, passa anche molto tempo. Io tentavo di prepararli in
anticipo, ma mi chiamavano per altre cose. È tutto raffazzonato sul momento.
Arturo urla, indisponente, ordini sovrapposti e contraddittori, e pure in malo
modo. L’evangelico e l’alcolizzato, da lui nevrotizzati, lo imitano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La cucina a gas avrebbe 8 fornelli. Senonché almeno un paio non
funzionano e non sono stati riparati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Arturo, nel colloquio di lavoro, mi farfuglia di soldi, ma senza dire
nulla di orari. Mi dice che paga tutte le settimane. Questo poi non non accadrà
con me, visto che la settimana finisce il sabato o la domenica, lì sembrerebbe
il sabato. Mi chiede quanto io paghi di stanza, concludendo che mi resterà
qualcosa per me dallo stipendio. La teoria e pratica del salario di
sussistenza. Mi dice che è una grande opportunità, l’opportunità della mia
vita, lavorare con un grande cuoco come lui. Chi promette troppo, ma non è preciso,
poi non ti dà nulla, neppure l’ordinario. Anzi, ti ruba. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Arturo lavora in cucina, come primo cuoco, nelle ore di punta. Gli altri
due cuochi, due quarantenni probabilmente, sono l’alcolizzato e l’evangelico.
Ogni giorno, Arturo urla sia con l’uno che con l’altro che gli rispondono
urlando a loro volta. Spesso sono pure urla di un’estrema violenza
reciproca.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Soprattutto l’alcolizzato, pur ostentando grande gentilezza formale, è
del tutto non cooperativo. Se gli si chiede anche solo dove sia il pelapatate
risponde ultimativo di non fargli tali domande. Così su tutto. Anche il
proprietario, ad ogni domanda, dice: “Lo devi sapere!” Uno, magari, lo sa, ma
non nel modo gradito dal ristorante, cioè ad Arturo. Si verificherà.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il primo giorno è la curiosità. Già il secondo, ho l’impulso di cambiarmi
e di andarmene. Idem il terzo. Con forza, il quarto. Tuttavia resto fino
all’uscita, del tutto indefinita. L’uscita, per me, è, di fatto, quando chiude
il ristorante, più precisamente la cucina del ristorante, ristorante che, a
volte, continua a funzionare, magari all’esterno, in piazza, come bar, come
vendita lattine e bottiglie quando vi siano feste o festeggiamenti per strada,
con musiche, balli, chiacchiere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il primo giorno, venerdì 19/07/2013, inizio a lavorare verso le 11. Un
poco prima dell’ora di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>piena, per il
pranzo, Arturo mi dà una sbobba che lui si vanta non gli sia costata nulla.
Sono avanzi del giorni prima cucinati come a minestrone, un minestrone scotto, che
dà come pasto ai dipendenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Arturo non dice nulla sull’orario di uscita. Finisco quando il ristorante
chiude. Vado via alle 22:40. 11 ore e 40 minuti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Arturo e l’alcolizzato sembrano i ladri di
Pisa che litigano di giorno e vanno a rubare assieme la notte. Più urlano, e
pesantemente, più, poi, la sera e la notte, li si vedono chiacchierare assieme
affabilmente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La sera del venerdì, quando sto andando via,
chiedo ad Arturo a che ora devo andare il giorno dopo. Mi dice alle 8:30. Tutti
mi dicono che fino alle 9:30 è tutto chiuso. Grande gentilezza, mi fa dare 5
reais dalla cassiera, la figlia, come rimborso bus anche se sa che si va a
piedi da dove abito fino a lì. Saranno gli unici soldi che vedo. L’alcolizzato
abita di fianco a dove abito io, nell’altro ostello. Ovviamente, non riceve nulla.
Gli dà 25 reais al giorno e poi lo paga a percentuale. Deve incassare tra i 50
e gli 80 reais al giorno, sembrerebbe. Sta lì da mane a notte, anche se con
lunghi intervalli per fumare, o non si capisce bene per fare cosa (a volte fa
pure il cameriere, con la gerente, una che di tanto in tanto compare, che dice
che lui si comporta come un folle e lui la ricambia dicendo che la gerente è
del tutto inetta), ed a volte sparendo anche per ore. Dice che guadagna bene.
Ma lo spende mangiando tutti i giorni in altro ristorante, sembra in Lapa, per
10 reais dice lui, ed in alcolici e sigarette. Un tipo colle mani bucate. Anche
l’evangelico ha una paga a percentuale perché, dopo la piena del pranzo, passa
ore a fare i conti di quello che ha prodotto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quel venerdì, mentre stiamo uscendo,
l’alcolizzato urla con Arturo che gli deve dare di più perché ha fatto il conto
degli incassi e la sua percentuale è più di quello che ha ricevuto. Arturo non
risponde, e non gli dà nulla, sul momento, di quello lui reclama. Poi, per
strada, gli chiedo se lì siano precisi a pagare. Mi dice che con lui sono
sempre stati precisi. Chissà di che urlava, allora. Deve essere il costume del
luogo. Urlare sempre e su tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’alcolizzato mi dice pure che il giorno dopo
mi farà vedere le preparazioni di apertura, lo standard che lui fa tutti i
giorni per il buffet, patate, pesce etc. che dispone su vassoi e poi inforna
per alcuni minuti per la parte non già cucinata completamente. Non mi farà
vedere nulla. Sono tutti gelosi di quelle quattro cazzate spetta a loro di
fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sabato, inizio alle 9:30. Quando arriva
Arturo, pretende che io faccia la sfoglia per pizza bianca e pizzette. In
realtà, vuole solo una sfoglia sottile per fare come delle tartine croccanti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Solita ‘logica’ non cooperativa. Non mi danno
il lievito. Mi danno solo del lievito chimico per dolci quando ho già fatto
l’impasto, acqua, farina, un poco di olio, sale. Prima avevano detto che non ne
avevano. Lo aggiungo in qualche modo ma il tutto non lievita. Uso lo stesso l’impasto.
Non hanno il mattarello. Ma usando un bastone che usano per battere il coltello
per fare a pezzi il pollo, chi non usi il coltello come una mannaia, faccio una
bella sfoglia fina fina e, miracolo, senza buchi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lui urla di fare la sfoglia. Gli altri urlano
di altre impellenze. Poi ci sono da fare i soliti pastel. Pure altre cose,
incluso lavare piatti e stoviglie.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Gli altri non si preoccupano. Quando piatti e
vassoi puliti sono finiti, usano quelli sporchi dai clienti precedenti, anche
senza neppure passare un panno. Ah, un po’ dappertutto fanno a quel modo, a Rio
de Janeiro. Non hanno un minimo di etica, né di igiene. Quando hanno grandi
quantità di piatti, gli altri (non io) fanno un lavaggio unico, senza
prelavaggio. Restano unti e sporchi. Quando li asciugano, li puliscono pure. Se
alcuni sono proprio sporchi sporchi, vengono ridati in cucina per rilavarli. Ma
anche quelli ‘puliti’ restano inevitabilmente unti. Economizzano... Una bella
porcheria.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’alcolizzato, nel momento delle pulizie di
fine giornata, sposta tutte le cose del suo e di altri spazi presso il
lavandino dove sono io ed esclama: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Hai visto che in cinque minuti ho finito
mentre tu hai ancora tutto da fare”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Certo scarichi le tue cose a me da
lavarle... Io ho qui tutte le cose tue, ...che dici che hai finito in cinque
minuti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Troppo difficile. Mi guarda ebete. Dubito
riesca a connettere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esco alle 23:10. 13 ore e 40 minuti. Pasto,
misero, di cinque-dieci minuti prima che inizi la piena del pranzo. Quando
esco, fuori vi è grande festa, già da varie ore. Arturo è fuori, vicino ad un
freezer usato come frigo con all’interno ghiaccio in via di disfacimento e
bottiglie in gran quantità. I tavoli, dall’interno, alcuni anche dallo spazio
sopra, sono stati mossi fuori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Come già il giorno prima, ed i giorni
seguenti, mi avevano chiamato per aiutare a portare tavoli dentro, fuori,
sopra, sotto. Idem casse di bottiglie. Culturismo per ristoranti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche l’alcolizzato esce quando esco io. Prima
mi aveva detto che il sabato era il giorno di paga. Gli avevo chiesto paga per
chi. Mi aveva risposto: “Per tutti.” Mentre stavo uscendo, avevo salutato, come
sempre, tanto per farmi vedere, la cassiera, la figlia. Per cui chiedo
all’alcolizzato, quando siamo fuori, perché mi abbia detto che era il giorno di
paga, se non hanno pagato. Mi dice che lui va da Arturo, che sta seduto in
mezzo alle bibite ed alle folle beventi, e chiacchieranti o danzanti, per farsi
pagare. Gli dico casual che a me non ha detto nulla, che sono più di 13 ore e mezza
di fila, che è una pazzia, per cui Arturo, per me, può pure andare a farsi
fottere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mentre me ne vado via, lui corre da Arturo e
gli dice che gli ho detto una cosa come se magari mi fossi rotto i coglioni e
sparissi. Arturo gli dice di chiamarmi. Io sono già ad una cinquantina di
metri, forse più, che lui mi raggiunge correndo dicendomi che Arturo mi ha
chiamato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con lui, vado da Arturo che è stravaccato su
una sedia. In realtà, non ha nulla da dirmi. Gli dico che se mi ha chiamato...
Lui resta come inebetito. Gli chiedo del giorno dopo. Lui mi dice che posso
anche andare 1ì alle dieci. Io guardo l’orologio. Sono le 23:10. Gli dico: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Ah la legge delle 11 ore. OK, alle 10:10”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In Brasile, è previsto un intervallo di almeno
11 ore tra un turno di lavoro ed il successivo. E me ne vado. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il giorno dopo, domenica 21 luglio 2013, sono
lì alle 10:10, anzi i soliti almeno cinque minuti prima. Solito trantran
delirante. Solite urla tra Arturo e gli altri. Poi, lui vuole che gli prepari
la solita sfoglia per pizze, pizze un po’ sui generis dato che lui colloca
sulle stesse solo un po’ d’aglio, sale, basilico, perché formaggi ed altro
costano troppo, dice.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando Arturo arriva con la spesa del giorno,
come già i giorni precedenti, idem il successivo, mi dice di andare a scaricare
la macchina, col suo solito: “Rapido! Rapido!”, cui io sempre rispondo:
“Rapidissimo!”. Mentre la scarico, raggruppandomi i sacchetti che tengo colle
dita, Arturo si mette ad urlare che la spesa si scarica più facilmente caricando
tutto su delle cassette. A parte che non è detto che sia più funzionale, a fare
quel lavoro da soli, ...non ci sono cassette! Glielo dico che non ci sono
cassette. Scantona. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Finita l’ondata del pranzo, se ne vanno tutti.
Arturo per i cazzi suoi. L’alcolizzato a fumare ed a fare chissà che altre sue
cose fuori dalla vista mia. L’evangelico passa ore a fare i conti per la sua
percentuale. Poi sparisce probabilmente a farsi la doccia all’ultimo piano.
Scaricano tutte le pulizie di chiusura su di me. Quando esco, l’alcolizzato è
seduto con Arturo a ciapettare. I ladri di Pisa. Ristorante e strada ormai
deserti. Mi dice di restare lì a chiacchierare con loro, che la vita reale è
lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Arturo e lui, un lungo tavolo, buio e deserto
attorno. Atmosfera desolata. Che “vita reale”! Mi allunga una sedia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Hai fretta?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Certo, ho molta fretta!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Resto in piedi e solo per chiedere a che ora
andare il giorno dopo. Arturo dice di andare, il giorno dopo, alle 8:00. Lo
guardo strabuzzando gli occhi. Alla fine, si concorda, con l’alcolizzato, che
andiamo lì alle 9:00, anche se fino alle 9:30 ed oltre è tutto chiuso. È il
giorno di riposo pure di quella che di solito apre alle 9:30. Ma l’alcolizzato
dice che si fa aprire da quelli del piano superiore, dell’altro spazio ristorante,
staccato seppur della stessa azienda. OK, alle nove. Sono le 18:10. Altre 8 ore
che, essendo domenicali, festive, dovrebbero essere pagate come 16. Ma tanto
non vedrò nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lunedì 22 luglio 2013, io sono lì alle 9:00,
anzi i soliti cinque minuti prima. L’alcolizzato se ne arriva alle 9:20. Suona
al campanello che, ovviamente, non funziona. Poi, urla a lungo dalla strada
finché dal piano superiore non aprono. Si sale su. Poi, per scale interne, si
scende giù. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non vi è nulla da fare. Anzi, lui, l’alcolizzato,
il grande esperto della vita del ristorante, è abituato a lavorare, lui, alle
sue cose del giorno per cui io sono lì a non avere nulla da fare, ora, in
cucina. In realtà, lui è deconcentrato pure relativamente a sé stesso, per cui
si muove sconnesso ma senza fare nulla. Lunedì è pure il giorno che
l’evangelico è di riposo. L’alcolizzato, al contrario, lavora tutti i giorni.
Per cui, dovrebbe essere lui, o lui ed io, a fare il lavoro suo e pure il
lavoro dell’altro di riposo. No, si muove lento e non inizia a fare nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Dato che non c’è la ragazza che di solito apre
e che prepara il caffè per sé stessa e per gli altri presenti, l’alcolizzato si
va a fare una mezza lattina di coca-cola. Lo guardo. Penso sia una birra. No, è
coca-cola e ne passa l’altra metà a me, che me la bevo felice.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Dato che la domenica non passa il camion della
spazzatura, ora, lunedì, c’è la spazzatura del sabato e della domenica. La
portiamo sulla soglia. Il camion della raccolta non passa. Quando il
proprietario arriva comincia ad urlare con l’alcolizzato che la spazzatura non
deve stare all’ingresso. La riporto dentro. Essendo da solo, struscio il
contenitore sul pavimento che, invero, è di legno ma con la vernice sparita
ormai da tempo, per cui non è che si rovini nulla. Arturo urla che rovino la
vernice del parquet, vernice che non c’è. Se devo trasportarlo da solo...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’alcolizzato mi dice di pulire il salone. Non
è lavoro dei camerieri? Do una spazzata. Sarebbero da sbattere e rimuovere le
tovaglie, rovesciare le sedie sui tavoli e passare un aspirapolvere che,
naturalmente, non hanno. Non usa, in Rio de Janeiro. Amano complicarsi la vita.
Costa tutto caro, ma non la manodopera. Ramazzo, alla cazzo, la più grossa.
Tanto nessuno si preoccupa di nulla. Le tovaglie sono sporche. Ai clienti loro
piacerà così... Meglio un tavolaccio rude ma pulito.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Poi, l’alcolizzato mi dice di pelare le
patate. Chiedo dove sia il pelapatate. Urla che non devo chiederglielo. Alias,
lui lo sa dove sia ma deve essere un grande segreto per chi sia nuovo della
cucina. Comunque lo trovo ed inizio a pelare le patate.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pelatele, gli chiedo che si debba fare. Mi
dice di tagliarle in quattro. Siccome quella che lui taglia in quattro è
piccola, quando sono grandi le taglio in sei. Arturo dirà poi che sono troppo
piccole. In realtà, è la dimensione giusta delle patate grandi al forno, per
esempio. Anche quelle lesse che usano per guarnire il pesce, se le cuociono
poco, se sono grandi non lessano nell’interno. Boh, se non ti dicono per cosa
siano...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando ho finito di tagliarle, l’alcolizzato
si mette ad urlare e, sceneggiando, lo dice pure al cameriere che nel frattempo
è arrivato, che, orrore!, le ho tagliate tutte. Non è che lui mi avesse detto
di tagliarne solo un po’... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non è un gran danno perché, quelle che lui non
necessita a pezzi grandi, sono da tagliare come affettate ché le usano per
frittate, e torte di uova, patate e cipolle, e cose simili. Per cui, quelle che
lui non usa, inizio ad affettarle sottili sottili.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando arriva Arturo, l’alcolizzato è senza
l’uniforme, anzi senza l’unico pezzo degli abiti da lavoro che lì diano, una
maglietta con righe bianche e blu, una maglietta alla marinara. Il giorno
prima, Arturo la aveva vista appesa in un angolo della cucina ed aveva detto
che non si poteva lasciarla lì. Dato che l’alcolizzato non era lì, era già
pronto ad andarsene via, cioè a starsene fuori a fumare e chiacchierare col
proprietario, avendo scaricato la pulizia della cucina tutta su di me, avevo
rimosso la maglietta appesa e la avevo messa in un sacchetto che avevo portato
al piano sopra, dove si accede con una scala a chioccola dalla cucina, dove si
cambiano coloro che non vogliano andare all’ultimo piano, che è pure un po’
pericoloso da raggiungersi con la scala più interna e diretta, che è una scala
ripida metallica da cui è facile scivolare.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Arturo nota subito che l’alcolizzato non ha la
maglietta e la cuffia per i capelli. Inizia ad urlargli di andarsene dalla
cucina. Lui dice di no, che non se ne va. Arturo continua ad urlare di
andarsene subito, di sparire. Quando hanno finito di gridare, gli dico che è
tutto in un sacchetto al piano di sopra. Si cambia. Troppa fatica chiedere, per
lui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Finite le sue preparazioni di base di
giornata, l’alcolizzato sparisce. Restiamo io ed Arturo mentre arriva una
grande quantità di ordini. Arturo ordina cose contraddittorie ed incompatibili.
Urla. Urla che, anche se siamo andati presto, non abbiamo fatto nulla. Glielo
dico che se l’altro mi ha detto di pulire il salone anziché cominciare subito a
lavorare in cucina... Non potevo dirgli che l’altro era arrivato in ritardo e
che poi non aveva voglia di fare nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ma non è neppure quello. È così sempre.
L’alcolizzato, o l’alcolizzato e l’evangelico, visto che quest’ultimo è di
riposo solo un giorno la settimana, preparano le loro cose per il buffet. Poi è
un po’ tutto lasciato all’improvvisazione. Per cui, quando i clienti sono molti
diviene un problema, e pure tra urla auto-giustificatorie ed auto-assolutorie
(urlano per accusare l’altro o gli altri, quando la colpa di fondo è della
disorganizzazione voluta dal padrone, da Arturo, oltre che da loro che gli
danno corda isterico-servili), star dietro a tutti gli ordini. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ho l’impulso di cambiarmi ed andarmene via
senza neppure salutare nessuno. Paziento, ai continui insulti di Arturo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Finiscono le patate da friggere in sacchetti,
quelle che si conservano nel freezer. Si devono fare, ma rapidissime, con le
patate normali. Gettate, e pure in grandi quantità, in una padella media, cioè
piccola per quel lavoro, ne esce una schifezza. Le patate da friggere
andrebbero ricavate, ma tagliate calmi e regolarissime, dopo averle squadrate,
dopo averle pelate (ma in Canada, alla scuola culinaria, facevano delle ottime
patate fritte senza pelarle e senza squadrarle, colla friggitoria standard,
...non in padella!), dalle patate normali. Lì vogliono tutto in fretta e furia.
Escono una schifezza dalla padella. Fritte irregolarmente, con Arturo che urla
se le mescolo. Se non si muovono, alcune sono bruciate ed altre crude. Mentre
la padella è occupata, urla di friggere i pastel. Se c’è solo una padella per
friggere... I clienti, intanto, protestano che stanno aspettando troppo e che
le portate sono mal cucinate. Alcuni, stufi di aspettare, se ne vanno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Arturo, ad un certo punto, urla di fare della
farofa. Gli chiedo come la voglia. Mi dice che devo saperlo. OK, lì a Rio c’è
chi la fa facendo prima un soffritto aglio e pezzetti di pelle di pollo oppure
con del ladro o simili. In realtà, la fanno ricchissima, con mille cose, al
ristorante dei poveri, quello dove si paga un real a pasto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Inutile immaginare che lì, a <i>Spazio Roma</i>,
con quell’Arturo,possano avere del lardo o che possano usare del bacon. Vado a
spellare un paio di polli e poi ne faccio a pezzetti la pelle. La fanno a
questo modo istruttori di scuole culinarie pubbliche di Rio de Janeiro.
Soffritto con aglio e grasso (la pelle del pollo), e poi farina di mandioca.
Intanto lui la ha già fatta gettando delle uova nell’olio e poi gettando la
farina di mandioca. Me lo poteva dire che la voleva con base di uova. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">- “Hai visto che me la sono fatta da solo?!
Come ho fatto presto?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Me lo avesse detto che era l’unico ristorante
di Rio de Janeiro dove la facevano con le uova e solo colle uova... prima della
solita farina di mandioca. E che era per un solo cliente, non come fanno
dappertutto che ne preparano un quantitativo per la giornata od anche per più
giorni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Poi urla di fare del riso bollito. Preparo
dell’aglio, dato che lì a Rio fanno il riso bollito a questo modo. Lo brillano
con aglio e olio, e poi lo bollono. Ah, no, lui voleva del riso bollito puro
per un solo cliente. Urla senza dire come voglia le cose e senza che uno lo
abbia potuto previamente vedere. Mentre tagliuzzo l’aglio, lui se l’è già fatto
da solo. Poteva dirmelo che voleva del riso in acqua e per una sola persona... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’alcolizzato è sparito per tutta la giornata.
Ritorna quando sto andando via, alle 17:40, altre otto ore e 40 minuti, quando
l’orario settimanale di 44 ore dovrebbe implicare 7 ore e 20 minuti al giorno,
ma lì nessuno segna gli orari. Non sanno quando le persone arrivino né quando
vadano via. Appunto, disorganizzazione a tutti i livelli, da tutti i punti di
vista. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando esco, vedo Arturo in un bar affianco
che guarda, seduto come un barbone, la televisione tra altri clienti di quel
locale. Gli chiedo del giorno dopo. Mi dice di andare alle 8:30. Gli dico che è
tutto chiuso. Mi dice che mi aprono quelli del piano superiore che sono già li
a lavorare. Gli dico OK. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">8:30, fino a che ora? Che gliene frega a
lui... È tutto indefinito ed alla cazzo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">A casa, che poi sarebbe in quella stanzetta
angusta, angustissima, mi dico che il giorno dopo vado alle 10. Tanto lui
arriva poi con la spesa e non sa neppure a che ora si sia iniziato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Poi, mi dico che non ha senso. Cucina afosa.
Deliranti furiosi. Incertezza se paghi per le ore fatte, anzi certezza che poi
frega pure. Lavorare con l’impulso costante di andarsene sul momento? E perché?
Che senso ha? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mi dico che è meglio perdere quattro giorni e
50 ore (la domenica vale il doppio), anzi un po’ di più perché le ore notturne,
ve ne sono un paio, non sono di 60 minuti bensì di 52.5 per legge. Lavo i
calzoni usavo per lavorare. Impossibile siano asciutti per la mattina. Mi
dimentico pure di sciacquarli dall’ammollo. Lo farò e li stenderò poi il giorno
successivo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">No, non ho ripensamenti. Il giorno dopo non
vado. Me ne vado di nuovo a mangiare al ristorante dei poveri, il Ristorante
Popolare, quello da 1 real. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Martedì passa. Mercoledì 24 luglio 2013, mi
inviano una email, alle 14:24, ma quelli della prima email, quelli del piano
superiore, dicendo che mi richiamano per un colloquio di lavoro (da farsi con
Ana o Osmar), dato che io mai comparii, perché hanno necessità urgente di un
cuoco con esperienza in pasta, sfoglie. È scritta sgrammaticata e confusa. Un
po’ perché sono brasileiri, un po’ perché glielo ha detto Arturo di
ricontattarmi, dato che ero sparito e per vedere se e cosa rispondevo. Non
rispondo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Io non mi faccio più sentire. Neppure lui,
Arturo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ovviamente sa dove abito perché l’alcolizzato
glielo ha detto che abito nell’ostello attaccato al suo. Il mio nome e cognome
lo conoscono sia dalla email sia dal fatto che il primo giorno, forse era
quella la funzione dei 5 reais “per rientrare in taxi che sei stanco”, la
figlia, alla cassa, mi aveva chiesto il mio nome ed io avevo mostrato la mia
patente di guida inglese con nome e cognome, che lei avrebbe dovuto avere
trascritti sulla ricevuta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Beh, non gli sarà sembrato vero, ad Arturo,
che uno abbia lavorato lì per quattro giorni (per più di 50 ore da pagargli, ma
lui non lo sa non segnandosi nulla) e lui neppure abbia avuto l’incomodo di
dargli qualche soldo di salario. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-60555853762340192252013-07-16T20:31:00.000+02:002013-07-16T20:31:37.480+02:00mashal-071. Carabinieri a Sanduba de Buteco, Tijuca, RJ, 20/06..10/07/2013<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-071.
Carabinieri a <i>Sanduba de Buteco</i>, Tijuca, RJ, 20/06..10/07/2013 </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Leggo l’annuncio di lavoro come aiutante di
cucina e scrivo, alle 23:08 di martedì 18/06, che, se è possibile lavorare
senza libretto di lavoro, sono subito disponibile. Bruno Barros mi risponde
alle 23:19, di passare il giorno dopo, tra le 10:00 e le 14:00, </span><span lang="IT">in rua Jurupari 46/a,</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> e di parlare con Junior.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Passo mercoledì 19/06, verso mezzogiorno.
Sono lì la madre Gloria ed il figlio Junior, manager del turno di giorno. Il
colloquio di lavoro è con la madre, Gloria. Cosa che significa che la capa
reale è lei, almeno quando vi siano solo lei ed il figlio minore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il tutto si svolge e si conclude in pochi
minuti. L’orario è dalle 9:00 alle 17:00, dice lei, “con pausa mensa”. Dal
martedì alla domenica. Il lunedì sono chiusi. R$900 al mese tutto compreso, più
la percentuale sugli incassi. È meno del salario minimo della categoria che è
di R$725. I festivi sarebbero da pagare doppi, a termini di legge. Invece lì
non li pagano, né le domeniche, né eventuali altri festivi, a quel che dice
Ênio il cuoco capo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I padroncini non sono capaci a fare i conti.
Per cui si inventano quei salari tutto compreso che alla fin fine sono meno del
salario minimo legale. Sono ignoranti ma abbastanza delinquenti da fregare
sempre il prossimo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quel mercoledì, il cuoco del turno di giorno,
Ênio, non è lì. Mi dirà poi che la madre aveva le batterie del pacemaker
cardiaco scariche, per cui ha dovuto accompagnarla d’urgenza all’ospedale.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Comincio dal giorno dopo, giovedì 20/06/2013.
Chiedo ed il figlio, Junior, dice che giovedì 20/06 apre alle 9:30. Per cui,
arrivo lì prima di quell’ora. Aspetto, dato che, in realtà, aprono un poco
prima delle 10:00. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gloria, che passa sempre di lì poco dopo
l’apertura, dice ad Ênio, il mio primo giorno di lavoro:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ha visto che le abbiamo trovato un aiuto.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Segno che lui gliela menava quotidianamente
pure su quello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi dirà poi Ênio che l’orario di lavoro non è
9:00..17:00, bensì 10:00..18:00. Gloria non conosce i dettagli organizzativi. È
troppo concentrata ad arraffare i soldi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando gli farò notare che l’orario di lavoro
è di 7h20, perché altrimenti sarebbe più di 44 ore settimanali, lui quasi si
offende. Ne sarà poi tutto risentito. Lui si fa lunghe pause per fumare e
chiacchierare, arriva dopo anche se talvolta passa prima per negozi per il
ristorante, dato che lui critica in continuazione l’inettitudine di chi fa gli
acquisti, i figli della proprietaria in genere. Poi, continua a lavorare anche
dopo le 18:00 se ha cose da completare. Prima si fa lunghe pause. Poi si
lamenta che ha troppo lavoro e che deve fare più ore. Lavorano alla brasileira.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In Brasile, pressoché nessuno sa far di
conto. Non è questione di matematica ma di aritmetica elementare. Nessuno sa
fare di conto. Ogni logica elementare, perfino il far di conto, è stata
soppressa. Nessuno sa che 8x6 non fa 44, ma di più. Nessuno sa che 7h20x6 fa 44
ore. Per cui, se sono 8x6, la pausa mensa e riposo deve essere di 40 minuti.
Troppo difficile per un brasileiro. Oppure si fanno 7h20 filati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT">Sanduba de Boteco</span></i><span lang="IT"> è un lanchonete, un
bar-ristorante (forse si chiamerebbe </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">“tavola calda”, in italiano, sebbene il confine tra le varie
denominazioni possa essere labile</span><span lang="IT">), in rua Jurupari 46/A,
Tijuca, Rio de Janeiro, RJ. I proprietari abitano nella stessa via, più su.
L’impresa è a gestione familiare. </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gloria, la madre, passa di lì per prelevare
conti e soldi. A volte, si ferma un po’ per guardarsi attorno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Bruno, il figlio maggiore, fa o faceva il
manager del turno di notte. Il nome completo è Bruno Monteiro de Barros. </span><span lang="IT"><a href="mailto:brunomonteirodebarros@gmail.com">brunomonteirodebarros@gmail.com</a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Junior, l’altro figlio, faceva il turno di
giorno. Ora gli è subentrato, sembrerebbe, Sergio come para-manager.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">V’è poi una figlia ma che non lavora lì. O
studia. O non fa nulla. O lavora altrove. Di tanto in tanto, compare per
mangiare</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il cuoco principale è Ênio Rodrigues Pezzella,
napoletano da parte di padre, anzianotto (nato il 25/05/1955), nevrotico,
chiassoso ed agitato. Lui dice di essere di origini sicule. Gli sembrerà che
faccia più chic. In realtà, il cognome è napoletano e la personalità sua pure.
Aveva frequentato vari corsi come cuoco, fornaio e pizzaiolo. Era poi divenuto
istruttore, “professor de gastronomia”, dal 2006 al 2012, in una delle scuole
dove aveva studiato, la Faetec.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un suo annuncio online per cercare lavoro,
del 29 aprile 2013, ha attirato l’attenzione di Bruno Barros. Lo hanno
accalappiato lì, per quattro soldi. Prima avevano un cuoco sbagasciato e
sporco. Non che ora sia molto più pulito, né i proprietari se ne curano. Lui
conclama che gli occorreva un luogo dove gli pagassero i contributi per la pensione.
Giustificazione debole, a 58 anni, se uno, oltre a saper cucinare, avesse un
poco di iniziativa. Lì è veramente un buco. Né lui si mostra felice della
sistemazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Spesso impreca apertamente che non vece l’ora
di andarsene, dice. Dice che non gli hanno neppure ancora restituito il
libretto di lavoro, che non dovrebbero trattenere più 48 ore, a termini di
legge, il tempo per annotare che uno lavora lì ed eventuali dettagli del
rapporto di lavoro. Lì, glielo trattengono da un paio di mesi, forse. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Jajà è un forse quarantenne con aria da
modello, alto e scolpito, che arriva lì in bicicletta. Si veste da grande
cuoco, ma se lo si osserva appena lo si vede che è impacciato e non
particolarmente formato nei lavori di cucina. È insicuro, insicuro in procedure
del tutto errate, neppure l’insicuro di chi sappia quel che deve fare e
necessiti solo di pratica. Non è stato ben impostato come futuro cuoco. Conosce
quei quattro piatti che gli chiedono di fare. È stato allievo del ‘professor’
Ênio Pezzella che ne parla male ora, ma non in sua presenza quando invece
ostenta grande amicizia, pur dicendo “ma non era così, prima”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sergio, che quando io arrivai lì faceva il
turno di notte con Jajà, è un anzianotto, con doppia nazionalità ma non parla
italiano, né lo conosce. È ampolloso quanto vuoto, di ignoranza nera brasileira
tipica come del resto gli altri. Comunque è una persona in apparenza affabile e
in apparenza ragionevole. Più o meno da venerdì 5/07, comincia a lavorare come
para-manager. Sta alla cassa, e si atteggia e lo fanno atteggiare a manager del
turno di giorno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Luis è il cameriere di giorno, che si
indirizza a Ênio chiamandolo ‘professore’ e, talvolta, ‘maestro’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il primo giorno di lavoro, non vi sono abiti
di lavoro, per me. Quando poi arriva Ênio, questi mi dà un paio di calzoni
bianchi sudici. Niente maglietta. Niente zoccoli chiusi da lavoro. Neppure i
giorni successivi. Mi dovrò portare io una maglietta nera, per far vedere che
non è la bianca in genere danno nei ristoranti. Me la porto via tutti i giorni,
dato che è mia e solo mia. Pure gli altri, non hanno abiti da lavoro. Se li
portano loro. In genere, si portano una maglietta od una giacca da lavoro
bianca, mentre usano gli stessi calzoni che usano per strada. Usando il
grembiule di materiale sintetico, quello vi è, lì, sono parzialmente
protetti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gloria, la proprietaria, fa intendere che
compreranno magliette da lavoro per me. Non è vero. Dovrebbero comprarle pure
per gli altri.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi, dirà ad Ênio che
compra zoccoli chiusi da lavoro. Non è vero. Non si vede nulla. I proprietari
tirano solo ad arraffare soldi, sia come sia. Non se ne fregano di nulla. Fanno
pure fatica a comprare le cose per cucinare e gli altri generi che occorrono
per lavorare e produrre. Corrono ad acquistare solo l’essenziale, all’ultimo
momento, e neppure sempre.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I proprietari, il che è un vantaggio per i
dipendenti, non sono particolarmente oppressivi su niente. Sono solo sciatti e
trasandati. Non si preoccupano che la cucina sia pulita o che sia ben attrezzata.
Del resto, è piccola. Sebbene la cucina abbia sei fornelli, le originali
procedure culinarie di Ênio, fanno sì che i fornelli sia sempre tutti occupati.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio non ha una vera esperienza di
ristoranti, avendo sempre fatto l’insegnante, almeno nei suoi cinquantanni.
Mistero che abbia fatto prima. Da studente ad insegnante di arti culinarie. Non
ha neppure una mentalità teorica. Si è creato le sue realtà che riproduce lì
che si sente padrone della cucina ed uomo di fiducia dei proprietari cui
interessa solo fare soldi sfruttando al massimo lui cuoco principale e
chiedendogli il massimo possibile. Lui cucina tutto sul momento, del resto non
hanno neppure un forno a microonde, e complicandosi tutto. La qualità è bassa e
tutto è ulteriormente complicato dalle mille inettitudini brasileire che lui ha
assorbito come studente di cucina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio inizia la giornata di lavoro imprecando
contro quelli della notte che gli hanno consumato tutto, tagliato cose che non
dovevano, dunque privandolo di materie prime essenziali, avariato alimenti con
collocazioni errate nel frigorifero, lasciato più sporco di quanto già la
cucina non lo sia pure quando è ‘pulita’.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Arrabbiatosi ed imprecato contro quelli della
notte, ecco che inizia ad imprecare contro i proprietari. Mancano le cose per
cucinare. Allora si affanna ad ordinarle anche se comprano quello fa comodo a
loro. A volte si resta senza detergente. Il caffè per i dipendenti evitano di
comprarlo anche se lo si chiede. Vi sono sono pure errori e dimenticanze in
altre cose di prima necessità per produrre i piatti. Comunque, v’è da dire che,
sollecitati da Ênio, poi corrono a comprare riso, fagioli, carne, pollo etc
finiti in corso d’opera.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alcuni utensili se li deve comprare
direttamente Ênio, perché i proprietari non provvedono. Oltre ad essere
sciatti, essi non sono del ramo. Fanno i proprietari. Ma non conoscono il
lavoro, né si affannano a conoscerlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non v’è neppure un angolo dove i dipendenti
possano cambiarsi e collocare le proprie cose che restano appese nel piccolo
gabinetto interno cui si accede diretti dalla cucina. Il pavimento della cucina
è di brillanti mattonelle bianche bianchissime ma su cui si scivola. Geometri
non del ramo fanno ‘magnifici’ progetti e ristrutturazioni che si rivelano del
tutto a-funzionali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In cucina, v’è una sola acqua e pure con
lavandino non funzionale. Il bacino è metallico, perfetto, sebbene piccolo, ma
incastonato in una struttura di marmo o similare dove è facile rompere piatti e
similari. Io non ho rotto nulla in tre settimane. Ma altri, a cominciare da
Ênio, sbattono e rompono cose. Tra la cucina e l’area bar, v’è una sola
apertura, una sola finestra, quando sarebbe uno standard averne due, una per
piatti in uscita ed un’altra per piatti in entrata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, Ênio passa a bestemmiare contro il
cameriere, che pur lo tratta amichevolmente, reo di non chiedere ai clienti i
minimi dettagli sul grado di cottura della carne. Una paranoia continua. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Impreca perché l’area fornelli sarebbe poco
illuminata. In realtà, è un suo problema di occhi. Se usa gli occhiali da
presbite, in cucina è facile si annebbino coi vapori. Non è solo quello. Non
vede bene né senza occhiali né con gli occhiali da presbite. Se bruciacchia
delle bistecche, eccolo che accusa la luce insufficiente. Non è che possano mettergli
un riflettore dell’antiaerea. Alla fine, il giorno di chiusura, lunedì 8/07,
estraggono la lampadina al neon che stava incastonata nella cappa. Bella fuori,
penzolante, illumina di più. Lui continua ad imprecare che non basta. Il
problema sono i suoi occhi ma non riesce ad ammetterselo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Verso le 17:00, a volte, arrivano ordini del
turno di sera-notte. Ma quelli del turno di notte o non sono ancora arrivati o
se ne stanno a cazzeggiare. Ecco che Ênio, pur preparando le portate, urla che
lui è cuoco e non dovrebbe fare portate da lanchonete. Tali sono da lui
evidentemente giudicate quelle del menù della sera-notte. Differenze bizantine.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A parte tutto ciò, non è che sia una cattiva
persona. È più prossimo ad una macchietta. Non solo per il carattere, ma pure
per le procedure culinarie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Vederlo fare un suo ‘sugo’, per completare la
cottura del pollo alla pseudo-parmigiana e per scaldare l’arrosto, con un
pomodoro da tavola annacquato all’estremo, anziché facile e gustoso per esempio
con della pasta di pomodori pelati e del dado in polvere e qualche spezia, è
una di quelle cose che danno la dimensione del Brasile profondo, della sua
ignoranza nera. L’arrosto non è arrosto perché, dopo una rosolata iniziale, lo
fa lessare immergendolo in acqua che poi porta ad ebollizione. Sa fare tutto,
ma fa tutto secondo stravaganze gli sono state insegnate e senza usare il
cervello per fare qualcosa di sensato. Tanto, poi, il cliente brasileiro mangia
tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Invece di imporsi per avere un microonde,
occupa due fornelli con bagnomaria per riso e purè. Il riso lo usano al posto
del pane. Il purè per chi non voglia le patate fritte, e viceversa. Il purè lo
fanno con le patate, e solo con esse. Non hanno quelle confezioni con polvere
che basta combinare con acqua bollente quando vi siano emergenze e sia
impossibile fare rapidamente del purè supplementare. Originali i ravioloni in
friggitoria o, altrove, al forno. Ma è uno standard brasileiro. Divengono
secchi e pastosi, almeno fuori. Ma al brasilico piacciono così, dicono e si
dicono. Il raviolone lo chiamano ‘pastel’, ma è un raviolone. In realtà,
riacquisterebbe sofficità<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>immerso in un
purè od in un sugo. Troppo difficile per dei brasileiri. ‘Eresia’ indicibile,
per loro! Preferiscono servirlo così, secco e magari o bruciacchiato o crudo
dentro, visto che è imposibile farlo al punto giusto, a quel modo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inoltre, come ex-‘professore’, e per
carattere, è abituato a lavorare da solo, pur non essendo sufficiente una sola
persona, anche quando vi sia meno lavoro. Poi, quando i clienti premono, è una
pazzia solo uno in cucina. Infatti, impreca pure per quello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli avevano affiancato una ragazza. Ma alla
fine deve essersi stufata di quello che imprecava e la insultava. Interrogato,
lui di che che un giorno è sparita. Segno che la ha fatta licenziare o che è
lei che si è stufata e lo ha mandato affanculo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio insulta tutti. Per cui, basta aspettare
che la crisi passi. Un momento dopo, non appena la pressione dei clienti passi,
è affabile, gentile, servizievole, cooperativo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non appena io inizio a lavorare lì, gli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira agli ordini del governo
(su solita sollecitazione compradora Carabinieri-NATO) contattano Bruno, per il
solito </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (persecuzione di Stato, terrorismo
di Stato) anche sul loro di lavoro. Solito schema operativo di questo tipo di
terrorismo di Stato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">I proprietari, sciatti (e qui è un vantaggio!), non hanno testa per
quelle cose. Infatti evitano qualunque forma di mobbing. Passano la cosa a <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio. Ma anche lui non ha testa per quelle
cose. Eppure diventa lui la prima linea del funzionario della Polizia Segreta. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Diviene l’unico che dovrebbe mobbizzarmi e,
al contempo, quello che dovrebbe controllare il mobbing e riferire all’agente
speciale in parallelo ai proprietari, secondo la teoria e la pratica dei
controlli incrociati sugli </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> sul campo.
I proprietari scaricano tutto su di lui. Lui non c’è per quelle cose. L’agente
speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira lo
minaccia. Lui non regge. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli Squadroni della Morte / Polizie Segrete
non è che la storia la contino subito e tutta. Occorre una progressione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Qui la Polícia Federal [in realtà gli
Squadroni della Morte / Polizia Segreta, che sono cosa differente e del tutto
particolare, ma si coprono dietro sigle innocue di polizie e forze armate]...” </span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dica...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Quell’Athos... ...ci dovreste far sapere...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “C’è qualche problema?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “No, è solo che abbiamo bisogno di notizie. Poi, vi contattiamo di
persona, a voce. Ah, riservatezza! Che lui non sappia e non sospetti di nulla,
che vi abbiamo contattato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ma noi come facciamo? Non è che gli stiamo attorno in cucina.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Beh, lavorerà con qualcuno...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Nel turno del mattino sono solo in due...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come si chiama l’altro?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio Pezzella...</span>”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dite a lui di scoprire... poi vi facciamo sapere...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Inizio a lavorare lì di giovedì. Pressione di clienti del fine
settimana. Già venerdì o sabato, <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio
mi dice che “martedì si inizia la formazione”, un modo un po’ retorico per dire
che martedì 25/06 mi fa vedere e fare i vari piatti. In realtà, ho già visto
tutto. Sono quattro cazzate, mal fatte, alla brasileira.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira ricontattano di nuovo sia i proprietari che Ênio, varie volte, anche
durante i giorno di riposo, che è lunedì 24 giugno:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Avete scoperto nulla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Sembra una persona a modo, che lavora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa fa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “In cucina, i lavori di cucina, dai lavori più di base a prepararsi a
sostituire il cuoco principale, <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio,
il suo gio</span>rno di riposo domenicale o quando dovesse assentarsi per ferie
od altro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Ah, una prima cosa... Non deve assolutamente cucinare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E come facciamo? Lo abbiamo assunto anche per quello. Del resto ha
detto di essere pratico.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Come, vi ha detto di essere un cuoco?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Perché non lo è?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È un intellettuale, un filosofo, uno scienziato, uno che studia e
scrive sempre, in continuazione!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “E non possiamo farlo cucinare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “È una cosa difficile a spiegare... Abbiamo ordini..., ...ordini
dall’alto, da molto in alto... Non deve cucinare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Cosa deve fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">- “Dovete fargli fare le cose peggiori. Maltrattarlo.”<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come facciamo? È un piccolo ristorante...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono ordini dall’alto, della
presidenta..., del governo..., ...dalle potenze occidentali!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Addirittura? E fanno queste cose?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, è che vi sono richieste dall’estero,
richieste cui non possiamo dire di no.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Davvero? È uno così importante. Ma che ha
fatto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non ha fatto nulla. Va obbligato ad
andarsene dal Brasile. Per cui, ora che lo avete assunto, grava su di voi
di...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Di fare che?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dovete spingerlo a licenziarsi... Sì,
maltrattarlo, fare mobbing!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, non fecero nulla. I proprietari assunsero
un’aria sospettosa e terrificata, ma nulla più. Scaricarono tutto su Ênio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’agente speciale degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira insisteva con lui:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Allora come va il mobbing?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosa posso fare io. Siamo solo in due. Ci
sono i clienti da servire. Che posso fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lui che dice?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lui fa tutto senza problemi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “O lo mobbizzate alla disperazione o dovete
licenziarlo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’agente speciale lo ripeté ai proprietari: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dovete umilialo e spingerlo a licenziarsi
quanto prima! Oppure...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non sapevano cosa fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ênio, al rientro, martedì 26/06, evitò
qualunque ‘formazione’. In realtà, avrei potuto cucinare anche senza la sua
‘formazione’. È che c’erano fornelli solo per uno. Non si può cucinare in due,
in ambienti piccoli, tanto meno lì. Poi, lui, aveva l’ordine degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutte le volte che parlava con l’agente
speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, Ênio
reagiva quasi istericamente o con lo stesso, o poi coi proprietari:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ed io che posso fare?! Che posso fare?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’agente speciale lo minacciava che se lui
non mi mobbizzava, potevano montare le stesse cose contro di lui:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ênio, lei è ormai anziano. ...Se perde
quel posto e se poi non ne trova un altro... Se i miei superiori, come ora mi
ordinano di fare questo contro quello, se magari se la prendono, si risentono,
con lei, e fanno le stesse cose contro di lei...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I due figli, Bruno e Junior gli dissero che
doveva dire che lui era solo in cucina, che io non facevo nulla:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non posso dire che non fa nulla. Posso
dire che sono solo, perché se quelli del governo mi vietano di fargli fare il
mio lavoro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui, quando c’era pressione di pubblico
ed io ero indaffarato coi piatti e le posate, che erano in quantità piuttosto
limitata e, se si esaurivano, i clienti non potevano esser serviti, o con altre
incombenze come tagliate cose o cucinare riso e purè od altro che erano finiti
(dato che facevano tutto in quantità insufficienti) lui urlava verso l’area
bar, dove v’erano il cameriere, Junior, o altro, e, poi, gli ultimi giorni,
Sergio:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io sono solo! Io sono solo!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, i proprietari, sempre più in
difficoltà con quello degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
che premeva perché o mi inducessero a licenziarmi o mi licenziassero loro,
apparentemente spariscono dalla gestione sul campo e, più o meno da venerdì
5/07, si fanno sostituire da Sergio come para-manager. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In pratica, lui sta alla cassa. Loro compaiono
per le compere principali del giorno, a dare un’occhiata e, poi, dopo che io ho
finito l’orario di lavoro:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sergio, bisogna che lei subentri come
manager al turno del mattino. Quelli degli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira insistono perché si faccia mobbing contro Athos. Noi non
possiamo. L’unica cosa è licenziarlo al più presto. Se ne deve occupare lei.
Noi non possiamo. Se Athos sospetta, chissà che cosa ci fa... Abbiamo paura.
Noi non possiamo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sotto la pressione dell’agente degli degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, Ênio è sempre più
sconvolto, in autentico stato confusionale. Fuma in continuazione. Allunga le
sue pause. Straparla. Agisce in modo incoerente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 4/07 o venerdì 5/07 arriva la proprietaria
dalla porta della cucina verso l’esterno, che è sempre aperta, fa finta di
chiedergli che cosa lui stia ancora facendo verso le 18:00</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho varie cose da finire! Non mi bastano le
ore normali!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se ne era stato un paio d’ore complessive tra
fumare e chiacchierare con l’uno o l’altro tra cui Jajà. Poi, senza senso
logico e senza collegamento, come una cosa già preparata, montata, con la
stessa Gloria, ma da lui mal recitata dato che suonava chiaramente falsa,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>urla a me, cui aveva già detto di andare a
casa e che stavo dunque cambiandomi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Va via! Va via! Puoi andare via!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Come a dire che faceva tutto lui e solo lui.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Agitatissimo, sconnesso, sabato 06/07, Ênio
mi brucia la mano, nella parte oltre il pollice, poco prima del polso, col la
padella che usa per completare il pollo alla pseudo-parmigiana e per riscaldare
l’arrosto. Neppure se ne accorge, né io gli dico nulla. Una ferita che
occorrono più di due settimane perché la crosta vada via e qualche mese perché
ne scompaia traccia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 06/07/13, chiedo alla padrona quando
paghino. Arrossisce appena ed, imbarazzata, risponde che se occupa il figlio.
Ma di arraffare i soldi e controllare quotidianamente i conti se ne occupa lei.
Poi, annuncia a Ênio che starà “in viaggio” per alcuni giorni. Se ne va per un
breve vacanza. Non hanno i soldi per pagare gli stipendi perché li spendono
tutti per loro stessi! Anzi, li hanno ma fa loro fatica pagare il dovuto ai
dipendenti,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Domenica 7/07/13, organizzano la sceneggiata
che, forse verso le 11, compare Jajà, come a far vedere che sono obbligati a
far venire un’altra persona. Si è in tre, in una cucina piuttosto piccola. Ênio
impreca in continuazione contro Jajà anche se poi ostenta gentilezza. Gli fa
fare delle cazzate e che Jajà fa pure in modo maldestro disvelandosi un
principiante. In pratica, Jajà lavora nel turno del mattino e poi si fa pure il
suo solito di notte, da solo, ora che Sergio lo hanno mosso alla
cassa-gestione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Jajà cucina al posto di Ênio, cioè
Ênio lo fa cucinare al suo posto, lo stesso se ne sta a far nulla. Non è una
grande sceneggiata. Organizzata su richiesta dell’agente degli degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira, non è che dimostri nulla, se non
che stanno montandosi delle auto-giustificazioni fasulle per licenziarmi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando
Ênio mi aveva detto che la domenica successiva avrebbe dovuto essere il suo
giorno di riposo addizionale (una domenica al mese), gli avevo detto tranquillo
che magari cucinavo pure meglio, anche se è vero che uno solo un basta nelle
ore di piena. Non c’è solo da cucinare ma, per esempio, piatti e simili si
esauriscono presto dato che ne hanno quantità molto limitate. Beh, se li
riusano semi-sporchi... ma vanno lo stesso un po’ lavicchiati. Avendo già
deciso di licenziarmi, hanno fatto fare la prova a Jajà, per la sostituzione
della domenica successiva. O magari lavorano entrambi visto che uno solo, nelle
ore di piena, è un azzardo. Il cliente brasileiro se ne va, se non lo servono
subito.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 10/07/13, chiedo al figlio minore,
Junior, quando paghino. Dice che pagano venerdì 12/07/13. Gli faccio soavemente
notare che dovrebbero pagare entro i primo cinque giorni lavorativi del mese.
Dato che la madre, la capa, è “in viaggio”, pagano quando lei torna.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Prima avevo chiesto a Sergio che, pomposo e
retorico mi aveva detto: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Possono pagare il 10 ma, se non hanno
disponibilità di cassa, possono pagare anche l’11 od il 12.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli avevo risposto secco che, per legge, il
salario si paga entro i primi cinque giorni utili del mese.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, Sergio era sempre stato
formalmente gentile. È uno un po’ scemotto e senza cultura, ma comunque il tipo
che non cerca guai né conflitti col prossimo, e che tenta sempre di darsi un
contegno. Ênio sparlava sempre di lui, anche di Jajà, dicendo che facevano
tutto sbagliato, che gli consumavano le cose etc, ma poi non aveva il coraggio
di dirlo loro in faccia. Anzi, con loro si fingeva grande amico.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Uno dei giorni che Sergio era arrivato prima
delle 10:00, per apprendere il nuovo lavoro di para-manager, in pratica per il
passaggio delle consegne visto che non è che vi fossero grandi cose da
apprendere, ed aspettava che i proprietari aprissero, prima che gli dessero la
chiave ed aprisse lui, mi aveva detto non so cosa su ciò che stavo in apparenza
leggendo o scrivendo. Gli avevo risposto che, in realtà, scrivevo parole per
memorizzarle, null’altro. Al che stava dicendo che per memorizzare parole
portoghesi di poteva leggere Kardec.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, non sono portoghesi. Sono tibetane e
su base spagnola...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che libro è?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lo uso come quaderno. Lo avevo letto solo
per la lingua portoghese. Era praticamente nell’immondizia... Lo vidi e lo
presi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che libro era?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sullo spiritualismo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, ti interessi di spiritualismo? Posso
portarti in una chiesa spiritualista qui vicino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Se ti ho detto che ho trovato il libro
nell’immondizia e che lo ho letto solo per la lingua...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Si, un giorno posso portarti in una chiesa
spiritualista qui vicina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La logica non è il punto forte dei brasileiri
che capiscono a vanvera e parlano senza sapere quel che dicono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quel mercoledì, Sergio era poi venuto in
cucina, mentre stavo lavorando, e tornando sulla faccenda dello stipendio che
deve essere pagato entro i primi cinque giorni lavorativi del mese, se ne era
uscito pomposo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ci sono regole differenti per brasiliani e
per stranieri.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Le leggi sono uguali per tutti. Ci sono
solo differenze amministrative, su talune questioni.”, gli avevo replicato
secco alle sue insensatezze ignoranti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ci sono delle regole precise. Per esempio
per il soggiorno in Brasile.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “In realtà, non ci sono regole. Uno può
restare qui quanto vuole...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vorrai dire che ci sono leggi ma che non
sono applicate.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, no, è che per esempio ci sono stati,
nel mondo, dove c’è la deportazione se uno eccede la permanenza prevista. In
Brasile, per esempio, per espellere uno straniero con visto scaduto, occorre un
decreto del governo che sia pericoloso. Per cui, uno, una volta entrato, a meno
che non commetta crimini e sia preso, può restare quanto vuole, anche per
sempre.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo avevo guardato ultimativo. Non sanno le
cose e se le inventano. Lui aveva infine taciuto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quel mercoledì 10/07/13, Ênio era più nero
del solito. Era arrivato quasi senza salutare. In effetti, già la mattina del
giorno prima... Se ne era andato allo stesso modo, frettoloso come fuggendo,
mentre io aspettavo che si liberasse il gabinetto da uno che si era messo lì a
farsi la doccia proprio in prossimità delle 18:00. Avevo poi preso le mie cose,
il bagno è piccolissimo, per cui basta allungare una mano dopo avere chiesto
permesso, e mi ero cambiato nel gabinetto clienti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Durante la giornata lavorativa, quando vi era
la pressione dei clienti, Ênio si era fatto la sua solita parte, come già gli
altri ultimi giorni del “sono solo in cucina.” Prima mi aveva detto di non fare
alcune cose, poi si era messo ad urlare agitato che le stesse cose mi aveva
detto di non fare lo avevano portato a restare senza alcuni ingredienti
essenziali, per cui, in fretta, io avevo preparato quello che mancava.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Glielo avevo sottolineato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Prima mi dici di non fare le cose, poi
dici che mancano...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Pomodori e cipolle affettati erano gelati
e dunque inservibili.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Chi, il giorno prima, li ha messi in
un’area del frigo dove sono gelati? Certo, non io! Perché non mi hai detto che
li hai gettati via?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono abituato a lavorar da solo! Sono
abituato a lavorar da solo!”, aveva troncato imbarazzato e dunque aggressivo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Era in realtà nero perché Bruno gli aveva
detto che data la pressione dell’agente speciale degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira non potevano tenermi più e dovevano dunque
licenziarmi. Gli avevano detto che assumevano, in realtà, forse, per il fine
settimana, come cameriera aggiuntiva, non in cucina, una che già aveva lavorato
lì in quella posizione, per servire ai tavoli. Lui lo sapeva che una cosa era
uno o una che, quando c’erano troppi piatti e la pressione dei clienti, lavasse
qualche piatto, altra avere uno o una che facesse con lui anche i vari lavori
strettamente culinari. Era proprio nero, nerissimo ed imbarazzatissimo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 11/07/13 mattina, quando sto
entrando, Sergio mi dice che il padrone ha detto che sono licenziato, di
passare martedì 16/07, alle 10:30, per essere pagato. Io non gli ho chiesto
nulla, cosa che ha subito riferito:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, non ha obiettato nulla. Sembrava lo
sapesse...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 16/07, dovrebbero pagare gli
11/30simi di giugno ed i 10/31simi di sabato, e la commissione (la frazione di
percentuale sugli incassi), più, sulla somma totale, 1/12+(1/11)+(1/11)*(1/3)
sul tutto, che sono le frazioni di tredicesima e ferie a termini di legge (la
legge brasiliana prevede che le ferie di paghino 1/3 in più del salario medio),
in pratica un 20.45% in più del salario lordo, visto che si tratta della
liquidazione per cessazione del rapporto di lavoro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma sono ignoranti alla brasileira, per cui
non conoscono la legge e non sanno fare qualche calcolo elementare. Sono poi
delinquenti alla brasileira, per cui non solo sono ignoranti di leggi e di
aritmetica elementare ma si ‘sbagliano’ sempre e solo a loro favore per rubare
soldi al prossimo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inoltre, ovviamente, l’agente degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira ha detto loro: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non pagatelo o, comunque il meno
possibile”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A loro non sembrava vero... Pagare salari,
per quanto miseri, è per loro come levarsi il pane di bocca. Il padroncino
brasileiro si sente come derubato quando deve pagare i dipendenti, che pur gli
fruttano grandissimi profitti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 16/07, arrivo lì alle 10:30
precisissime. Sergio sta facendo un colloquio di lavoro con un ragazzotto.
Gentilmente mi dice che Bruno ha telefonato che aveva avuto un improvviso
impegno col figlio, a scuola, ed era dovuto scappare senza poter lasciare i soldi.
Ovviamente era passato per depositare gli acquisti del giorno. Troppa fatica
lasciare il conto ed i soldi per pagarmi. Mi chiede se posso passare di nuovo
alle 13:00.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo guardo perplesso e seccato. Gli dico che
passerò alle 13:00 o più tardi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In realtà, alle 13:00 esatte sono di nuovo lì.
Alla cassa c’è Gloria, la padrona. Io saluto. Lei neppure mi guarda e dà la
mazzetta dei soldi colla ricevuta a Sergio che arriva dopo pochi secondi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ci sediamo ad un tavolo. Sono 600 reais e la
ricevuta dice che è per 20 giorni. In effetti, al peggio non v’è mai limite, in
Brasile. I padroncini ti rubano sempre più di quanto non ti aspetti,
soprattutto in quell’area ricchissima che è Tijuca. Non è la prima volta, bensì
la terza, lì a Tijuca, e senza eccezioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">I miei giorni di lavoro sono 21, non 20.
Mancano poi le frazioni della commissione (la percentuale sugli incassi), della
tredicesima e delle ferie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Gli dico che mancano commissione, tredicesima
e ferie. Sergio farfuglia qualche demenza da ignorante. Lascio cadere il
discorso, dato che c’è il rischio che non mi paghino nulla, con la scusa di riferire
e controllare i conti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mi dà i soldi da contare. Li conto. Sono
giusti, 600 reais. Gli dico che comunque i giorni sono 21 non 20. Gli scrivo la
formula: (11/30 + 10/31)*900. Mi guarda non capendo. Gli spiego che se sono 11
giorni di giugno e 10 di luglio... Prima fa resistenza. Lo guardo freddo. Poi
lascia i soldi lì e va a parlare con Gloria, la padrona. Io mi metto in tasca i
600. Meglio quelli piuttosto che ci ripensino e non mi paghino nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In Brasile, alla vista di una formula da prima
elementare panicano. Applicando la formula avrebbero dovuto essere 620.30. I
brasileiri non sono in grado di fare un conto. Sergio torna con 30 reais e con
una ricevuta da 630. Firmo. Mi chiede il codice fiscale. Glielo mostro e glielo
scrivo. Sergio, cordialissimo, mi stringe la mano. E me ne vado. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando ti stanno rubando un 200 reais, non è
che dici loro, che comunque non capirebbero, che te ne stanno rubando 9.70 meno
di quelli che avrebbero voluto rubarti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In tutto, avrebbero dovuto pagarmi, come
salario base e liquidazione sullo stesso, 747.20 reais + la commissione e la
liquidazione sullo stessa (+20.45%), forse un 100 reais, può essere pure di più
a seconda del giro d’affari, o può essere meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Fossero stati altri ~100 reais, si andava a
850. Mi hanno pagato 630. Mi hanno rubato, conto approssimato (solo loro hanno
tutti gli elementi per fare il conto preciso), un 220 reais. Delinquenti e
ladroni, come lo Stato brasileiro li aizza e li copre! </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-27710741602503803112013-07-13T22:07:00.002+02:002013-07-13T22:07:38.711+02:00mashal-070. Brasile del sottosviluppo cronico ed irreversibile. Offrono perfino salari di 230 reais (77 euro) al mese, per 44 ore di lavoro settimanale, ma i prezzi nei negozi sono europei e pure superiori<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-070.
Brasile del sottosviluppo cronico ed irreversibile. Offrono perfino salari di
230 reais (77 euro) al mese, per 44 ore di lavoro settimanale, ma i prezzi nei
negozi sono europei e pure superiori<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 11 luglio 2013, leggo un annuncio di
lavoro come vigile, notturno e diurno, e rispondo dicendo che se si può
lavorare senza libretto di lavoro, sono interessato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Neemias Gonzaga [neemiasgonzaga@hotmail.com]
mi risponde venerdì 12 luglio alle 09:35, dicendomi di andare in Rua Alberto de
Siqueira (nelle vicinanze della stazione della metropolitana Afonso Pena),
nella garitta di guardia, di chiedere di Francisco, e di affrettarmi che resta
un posto libero per sostituzioni nei giorni di riposo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Vado là verso le 11. La garitta è oscura. Ma
a pochi metri, all’aperto, sta Francisco, la guardia della strada, e,
sembrerebbe, responsabile della vigilanza pure di aree connesse. Mi dice che il
lavoro è per 12 ore il sabato notte e 12 la domenica notte, e che pagano 40
reais a notte, che non pagano il bus ma che forniscono il pasto. Dato che il
bus è 5.5, andata e ritorno, pagano, di fatto, 34.5 reais per 12 ore notturne e
festive, festive relativamente alla domenica e ad eventuali sabati e lunedì [il
notturno di domenica grava in realtà più sul lunedì] festivi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A termini di legge brasiliana, le ore
notturne sono da pagarsi il 20% in più. Inoltre, l’ora notturna è di 52,5
minuti (non di 60), a termini di legge. Le ore festive sono da pagarsi il
doppio, a termini di legge. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">987.07 è il salario minimo legale a Rio de
Janeiro (per un massimo di 44 ore settimanali; le ore straordinarie sono pagate
il 50% in più), per tale lavoro, più un minimo di 10,10 (meno il 20% che lo paga
il dipendente) di buono mensa per ogni turno di lavoro, più il rimborso bus
(meno il 6% del salario base che è a carico del dipendente). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui, 34.5 reais per 12 ore notturne ed,
eventualmente, festive, è un vero salario di super-merda. I prezzi brasiliani
sono come quelli europei ed anche maggiori, non sono certo prezzi ‘cinesi’
sebbene il salario sia questo, almeno in questo caso che tuttavia riflette
comunque le logiche padronali brasileire. Per il padrone brasileiro, pagare il
lavoratore è una seccatura. È già un favore che lo facciano lavorare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per curiosità, ed essendo prossimi sabato e
domenica, dico che posso farlo, che può andare bene. A questo punto, Francisco
rilancia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi dice che ha bisogno anche dalle 18:00 alle
22:00, per la chiusura dei negozi che sono nelle strade prossime, per gli altri
giorni della settimana, e che offrono 400 reais in tutto. Stupito, gli chiedo
se siano 400 reais la settimana. No, sono 400 reais al mese. In pratica
offrivano prima, 347 reais su scala mensile (40x2x4.3333), 299 in realtà visto
che illegalmente devo pagarmi io il bus, per 24 ore la settimana. Ora mi offre
400 al mese per 44 ore la settimana, senza rimborso bus e con il pasto i soli
due giorni di lavoro notturno. 400 meno un 167 reais di bus, fa 233 reais. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">299 se lavoro 24 ore la settimana, 233 se
lavoro 44 ore la settimana. I brasileiri sono notoriamente analfabeti e non
sanno neppure fare di conto, salvo quando rubano per loro stesi!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">233 reais di salario mensile per 44 ore la
settimana! Una media di 1.22 l’ora! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Del resto, avevano messo un annuncio
precedente, il 9/07/2013, dove cercavano un “vigia autônomo”, un vigile
indipendente, 12 ore al giorno, 10:00..22:00, sei giorni la settimana, dal
martedì alla domenica, per 900 più pasto. 72 ore la settimana per 900 reais al
mese (evidentemente senza pagare il bus, 143 reais, se è 5.5), fa una media di
quasi 2.43 reais all’ora [(900-143)/72/4.3333], largamente al di sotto di
qualunque salario minimo. Una miseria. A me ne offrirono pure la metà, la metà
di una miseria, già largamente al di sotto di qualunque salario minimo, locale,
di categoria, ed anche federale (che è ora di 678 reais mensili, per 44 ore la
settimana, 3.556 reais l’ora, se sono ore normali e non festive, né notturne). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il lavoro consiste in una vigilanza di strada
residenziale. Le amministrazioni degli edifici della strada pagano per essa. In
pratica, la sola presenza della garitta e di un vigile (disarmato senza
uniforme), poi, di fatto, seduto nella strada e ben visibile, disincentiva
eventuali criminali. In più, per il lavoro 18:00..22:00, vi è la chiusura
negozi evidentemente negli altri lati del blocco di edifici.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Francisco non ha alcuna autonomia, per cui,
per tutto, è in comunicazione telefonica con gli uffici, Neemias Gonzaga
verosimilmente, e mi dice quello che gli dicono di dire. Fa solo
l’intermediario ed il capoccia di strada. Infatti, mi chiede l’età che comunica
e, su domanda, informa che, sì, appaio atto al lavoro. Necessitano, sia di
notte che di giorno, solo di fessi per fare gli spaventapasseri. Per tale
servizio sono lautamente pagati (l’amministrazione verosimilmente, che
chiaramente fa abbondantemente la cresta sul tutto), ma non chi fa il lavoro
che è pagato come detto. Lo stesso Francisco [7776-0981] ha una grande pancia
ma è senza vari denti anche davanti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rientrato a casa, scrissi ed inviai, alle
13:14 di venerdì 12/07, una email di risposta a quella di convocazione dove
ringraziavo e dicevo (come già Neemias Gonzaga sapeva, visto che all’altro capo
del telefono vi era verosimilmente lui) che mi avevano offerto 400 reais senza
rimborso bus, per cui, in pratica, 230 reais al mese, per 44 ore la settimana
di cui 24 notturne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 19:17, lui mi risponde che hanno anche
solo turni notturni di 12 ore, per 40 reais, evidentemente il sabato e la
domenica come già detto. Ma con me, erano subito scivolati dalla proposta di 24
ore (40+40 reais, di fatto 34,5+34.5), a quella di 44 per 400 al mese, senza
rimborso bus, dunque circa 230 [233]. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dove abito, un luogo per operai, non per
ricconi, pago 570 per 30 gg, per una stanzetta di metri2x3. Chi paghi giorno
per giorno, la stragrande maggioranza, paga 22 reais al giorno, per quelle
stanzette senza TV; con TV è 5 reais aggiuntivi al giorno, per cui costa meno
comprarsi una vecchia TV per chi la necessiti. I prezzi nei negozi sono prezzi
europei e superiori, non prezzi cinesi. Sono i salari che sono cino-popolari e
pure inferiori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tale è il Brasile. I BRICS non esistono, o
comunque senza la B. Probabilmente pure senza la S. Gli stessi RIC, chissà se,
oltre forse alla China, abbiano un qualche futuro globalmente competitivo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il Brasile non solo ha tali regimi salariali,
ma non ha neppure mezza industria competitiva. Ha solo industrie protette. Ciò
significa che, per esempio, se si compra un lucchetto cinese in Nord America lo
si paga l’equivalente di due reais, in Brasile e “made in Brazil” costa
dieci-quindici reais. Il protezionismo lo paga chi abbia già salari da fame. È
un protezionismo che copre solo inefficienze e sottosviluppi, non un
protezionismo tattico per creare competizione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I <i style="mso-bidi-font-style: normal;">developmental
States</i> sono altra cosa. Essi sono alla testa degli indici tecnologici. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-76062325104222465122013-07-11T06:10:00.001+02:002013-08-10T04:08:08.419+02:00mashal-069. Carabinieri al Forno. Ordinarie follie <div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">mashal-069. Carabinieri al <i>Forno</i>. Ordinarie follie
</span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Solito </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized
stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (persecuzione di Stato, terrorismo di Stato) degli <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, su solita
sollecitazione compradora Carabinieri-NATO, secondo il solito schema.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos RSkaru viene assunto a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i> di RJ, Brasile, </span><a href="http://www.ofornorio.com.br/">http://www.ofornorio.com.br</a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> , venerdì 21/12/2012, dopo un colloquio di lavoro con Fabiano (“il
cuciniere”, lo definisce Fatima Pinheiro), chiamato da Fatima Pinheiro, la
responsabile ufficiale del personale (una con una universucola privata indigena
in management), e Mauricio [José Mauricio Fonseca Lessa, nato in California, a
San Jose], il responsabile del personale parallelo e forse di fatto, invero
usato come informatore essendo uno terra-terra, pure senza istruzione né
cultura, ma furbastro, per cui adatto per trattare col personale di fatica. Col
maggio 2013, in corrispondenza dell’incendio dell’11/05, un poco dopo, Mauricio
sparisce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fabiano, residente a São Paulo, dove ha moglie, è
un pizzaiolo che sia lavora sul campo (in pratica fa il tappabuchi;
supervisiona e corre dove vi sia bisogno), sia fa misteriosi lavori direzionali
nell’ufficio centrale di Avenida Paulo de Frontin 463, Rio Comprido, Rio de
Janeiro, RJ, dove è stato assunto come irregolare, cioè con libretto di lavoro
non firmato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il salario offerto ed accettato da Athos è di
1'000 reais al mese, come pizzaiolo. Ovviamente, Fabiano gli disse di non
parlare del salario con nessuno. È un grande segreto di Stato. A <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>, nessuno deve parlare di
salario cogli altri. I salari sono un grande segreto. Sono alla costante
ricerca di pFersonale. Cosa che significa che i salari non sono eccelsi, per
quanto siano al di sopra dei minimi di legge e, globalmente, non sia un’azienda
disprezzabile da questo punto di vista. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Complicato... Non finisce qui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Vi è una direttora, </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Simone Ferreira Leitão. Forse senza neppure studi
universitari, deve essere moglie, o simile, di uno riccastro (un ingegnere
informatico dirigente d’impresa) che le procura posti ‘prestigiosi’ tanto
perché lei si senta realizzata e si eviti di fare la casalinga. Prima era
direttora amministrativa da un’altra parte. Ora è direttora-direttora, almeno
formalmente, qui. Per quanto non abbiamo una sede in qualche centro
direzionale, è sempre un’impresa con ‘fabbrica’ e servizi centrali e un sette
filiali, sembrerebbe. Quando Fatima scende tra le masse lavoratrici a
comunicare qualche cambiamento gerarchico o organizzativo di comune interesse,
scende pure lei. Essendo di grado superiore, lei la affianca e tace mente
Fatima parla. Insomma, lei compare per darle autorità. In pratica, si
sostengono l’un l’altra.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E vi sono i proprietari. Misteriosi... No, non
troppo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando transita </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Otacilio Misael Corrêa Pereira, che da qualche
parte figura come direttore (ma non v’è già la direttora?), tutti dicono sia il
proprietario. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando transita </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alda Ester Picoli/Piccoli, che si definisce come
la Responsabile Eventi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>,
tutti la definiscono come “la proprietaria”. Fratello e sorella, nonostante
quei cognomi apparentemente così differenti. Probabilmente lei usa quello del
marito saltando gli altri originari. Lei ha l’aria tra il ridanciano e
l’ombroso. Lui tra il cordial-formale e lo schivo-ombroso. Non dovrebbe esserci
una grande differenza di età tra i due. Lui sembra appena più giovane o, che è
lo stesso, lei appena più vecchia. Lui ha l’aria tra lo schivo ed il depresso,
ma non sempre. Lei da opere in parrocchia, pur con un culo che agogna di chiavo
ma forse ormai troppo vecchia. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Invero, quando
scappi qualche riferimento alle pretese degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, relativamente ad
Athos, a qualche kapó scappa detto che se non si fa come voluto si mette nei
guai “il proprietario”. Non usano né il plurale né il femminile. Lui con
quell’aria stanca, forse. Lei, Alda, con quell’aria tra il ridanciano ed il
teso-annoiato, con un tocco ebete-presuntuoso.</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Magari, dal vero, in
altre situazioni, lui sarà uno allegrissimo ed oltre, e lei una genia ed
affabilissima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ve ne sono pure
altri, sembrerebbe, o di proprietari, o che si atteggiano a tali, o che li
coadiuvano, o che ora li rimpiazzano quando gli stessi siano via, o che
semplicemente l</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’uno o l’altro qualifica come
tali quando passano</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">. Appunto,
una cosa alla brasileira.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In Avenida Paulo de Frontin 463, sia hanno gli
uffici centrali della piccola rete di pizzerie, sia gestiscono centralmente la
preparazione dei materiali per le stesse. Con la tipica disorganizzazione
brasileira, in Avenida Paulo de Frontin 463 arrivano i materiali, alcuni
vengono processati e vengono poi inviati alle pizzerie. Per alcune cose vi sono
i vantaggi della centralizzazione, per molte altre v’è solo un grande spreco di
energie e soldi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Diseconomie di scala rilevanti. Forse, ma non è
sicuro, qualche economia di scala. ‘Organizzazione’ alla cazzo, alla
brasileira.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutto è organizzato come un ministero latino,
dunque piuttosto male, senza veri specialisti con veri poteri manageriali. I
proprietari non si preoccupano molto, né ne sarebbero capaci. Guadagnano
comunque coi prezzi alti (più alti che in Nord America) ed i salari cinesi.
Tutto il Brasile è così.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti tengono una valanga di impiegati a fare
nulla. Ciò tanto nella sede centrale che nelle filiali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per esempio, alcune filiali abbondano di
telefoniste. La ricezione degli ordini potrebbe essere gestita centralmente, in
una qualche località, ed usando personale part-time, visto che ad alcune ore
centrali si sommano ore mosce. In pratica, gli ordini si concentrano in 3-4
ore. Non serve assumere persone per 7-8 ore al giorno, come invece fanno. In
alcune filiali, alcuni giorni, sono senza fattorini per le consegne, per cui le
pizze preparate aspettano ore per essere consegnate. Incredibile ma vero!
Immaginarsi uno che riceva una pizza tiepida. Beh, con temperatura esterna
elevata... Uno con la testa sulla spalle se la va a comprare per quanto si
facciano in giro di quelle schifezze che magari uno dovrebbe prima identificare
una bella pizzeria di qualità, supposto che ad uno interessi una pizzeria di
qualità, sempre che ve ne sia qualcuna. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella sede centrale hanno perfino un paio di
addetti alla ‘propaganda’ (così la chiama il kapó Marcelo, per quanto non è che
sia un fine linguista anche se si atteggia a tentare di parlare da presentatore
TV) che sarebbe la pubblicità, il marketing. Basta vedere quello che taluni,
forse la concorrenza, scrivono su facebook nella pagina di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>, e lì resta, per capire che se neppure controllano
facebook per cancellare sputtanamenti che certo non portano clienti... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo stesso venerdì 21/12/2012, Athos inizia a
lavorare nella filiale di Ipanema, in Rua Teixeira de Melo, 42/d. Organizzazione
di tipo industriale, ...almeno nelle intenzioni. I materiali arrivano quasi
tutti pronti dalla sede centrale. L’impasto viene preparato secondo una ricetta
standard. Il tutto viene buttato nella impastatrice senza preoccuparsi di
procedure tradizionali o standard. A parte il modo selvaggio in cui è
preparato, le pizze non sono poi male. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La pasta viene stesa col matterello, fina fina.
Non hanno delle forme, come in altri luoghi, per cui i 25-30-35-40 cm dei vari
formati, quattro, a volte, o spesso, sono più grandi e non entrano nelle
scatole se non a forza. È ovvio che per evitare di fare pizze più piccole,
tendono a farle più grandi. Il lavoro è in gran parte per consegne in moto.
Hanno pure un ristorante o semi-ristorante a Tijuca. Mentre a Rio2 hanno una
pizzeria-bar, con tavoli all’aperto, ma coperto, in un grande condominio di
lusso. Misterioso che vantaggi possano mai avere a trasportare tutto da Rio
Comprido fino a lì. Nessuno sa fare conti, in Brasile. Andare e tornare da lì
comporta anche un paio d’ore di furgone, nelle condizioni del traffico di Rio.
Poi, occorre almeno una mezz’ora per scaricare. Si calcoli la benzina, il costo
del furgone, le due persone sul mezzo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella pizzeria di Ipanema, quel venerdì
21/12/1012, lavorano, oltre ad Athos, il capetto della cucina Ivaldo Rodrigues,
il genio yiddish che sa fare tutto Edilson, Cicero, e il selezionatore
(pizzaioli e cuochi) e tappabuchi Fabiano. Chi arreda la sfoglia deve
conoscersi le ricette di una sessantina di pizze differenti. I primi tre, nel
tempo libero, si toccano reciprocamente culi e palle. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non sono capaci (ciò vale per tutte le filiali,
essendo una cosa decisa o non decisa centralmente), sulla ricevuta, a far
comparire, in piccolo, pure la lista degli ingredienti, cosa che eviterebbe
perdite di tempo ed errori da parte di chi arredi la sfoglia. Tra l’altro, vi
sono pure variazioni perché, a volte, qualche cliente vuole la tale pizza ma
senza uno o taluni degli ingredienti standard della stessa. Sarebbe tutto
facilitato dalla lista degli ingredienti sulla ricevuta che prima transita
nella pizzeria, tra chi produce la pizza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Claudio Ferraro, un grassone nella stanza cassa,
fa il para-gerente. In effetti è esatta la definizione di responsabile, dato
che in una struttura tutta predeterminata non è che ci sia nulla da gestire se
non piccoli dettagli. Claudione è come un personaggio che venga da un altra
vita, che abbia una qualche altra vita, e che, per qualche ragione misteriosa,
si sia ora installato lì, e non da poco, sembrerebbe dal 2004. Claudio è spesso
nella sede centrale. Ciò sarà indubbiamente dovuto al burocratismo brasileiro.
Sennò a che servirebbe che fosse spesso nella sede centrale? A meno che non
abiti vicino e gli sia concesso pranzare lì... Sì, sembra proprio che abiti in
prossimità. Va lì a mangiare, essendo un grassone dunque necessitante di
mantenersi tale. Tre ragazze stanno ai telefoni. Una mezza dozzina, almeno, di
fattorini motorizzati si occupa delle consegne. Rare le pizze acquistate in
loco. La filiale, come altre, non tutte, è una struttura soprattutto per
ordinazioni telefoniche e consegne a domicilio. Non v’è la possibilità del
consumo in loco.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dal giorno dopo, a Ipanema, sparisce Fabiano e
compare Raimundo. Fabiano era lì solo come tappabuchi. Il primo giorno,
Raimundo si dedica alla predisposizione delle sfoglie che passa a chi le arreda
a seconda della specifica pizza e le inforna. Un altro le sforna. Lo stesso od
altro le completa, se necessario, e le taglia. V’è poi una breve procedura per
avviare la scatola con la pizza, eventualmente con bibite o dolcetti, con resto
in contanti o con macchine per carte di pagamento (se non pagata on-line), ai
fattorini motorizzati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lo stesso venerdì 21/12/2012, gli infami di
Ledo5, Faustino Ribeiro Fernandez & Marco Antonio de Azevedo, con annessa
Leda Gracia Dias, notano che Athos manca per un orario compatibile con un
lavoro, per cui allertano subito, come loro infame e maniacale dovere, gli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Questi, già sabato 22/12/2012, contattano la
proprietà di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i> intimando
che Athos deve essere sottoposto a mobbing ed indotto a licenziarsi quanto
prima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 22/12/2012, Athos viene informato che,
passate le feste verrà trasferito alla sede centrale, dove possono prendersi
cura ravvicinata di lui. Ivaldo viene incaricato di trovare qualche pretesto
per un licenziamento e di riferire quotidianamente. Riferirà quotidianamente ma
non troverà nessun pretesto. Tra lo scemo, l’arrogante ed il ridicolo, ogni
giorno chiede ad Athos se abbia proteste da fare. Proteste de che? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’agente degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira implementa la procedura standard come ormai da altri
ristoranti per cui “Athos non deve assolutamente cucinare. Va sottoposto a
procedure di umiliazione. Per cui deve fare solo lavori di fatica.” Il tutto è
secondo loro, ovviamente. Applicano il loro concetto di ‘umiliazione’. Essendo
burocrati, implementano ordini che non capiscono. Neppure chi li dà li capisce.
Sanno solo che devono scrivere rapporti dove sembri che facciano ciò è stato
loro ordinato su richiesta carabiniero-italiota e NATO.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome la storia, del tutto vaga e fantasiosa,
viene pure raccontata loro a rate, in pratica non sanno cosa raccontare e lo
rateizzano pure. Non appena gli Squadroni della Morte contattino un’azienda, il
responsabile di edificio o di istituzione formativa, o altri, inizialmente
dicono quel dicono e solo poi si fanno più espliciti. Il giorno dopo, il
22/12/2012, Ivaldo se ne esce con un: “Siccome sei intelligente, vai alla sede
centrale dove puoi fare carriera.” Dal tagliare i pomodori ad Ipanema e
predisporre le cipolle per “gli specialisti” della stanza tagli a Rio Comprido!
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Capiscono poco. Se le inventano sul momento.
Essendo idioti, le inventano pure male. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, sia Fabiano che Ivaldo che Claudio,
informano Athos che: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Athos, c’è uno strano interessamento del
Servizio Segreto. ...Ci è stato detto che sei un generale di armata sovietico,
o russo o come si chiamano adesso, o inglese, forse delle CIA,...non abbiamo
capito bene..., e che sei un esperto di questioni scientifiche e di
sviluppo..., ...sei mica un fisico nucleare? ...Ingegneria genetica?! ...Non
abbiamo capito se eri accademico presso l’Accademia delle Scienze. Dov’è? ...Ma
sei davvero italiano? ...Non capiamo... Cinese? E che parli giapponese...
...Beh, basta che uno si rifaccia gli occhi... Ti sei rifatto gli occhi?
...Tedesco? Ah, ci hanno detto che forse sei tedesco o che parli tedesco...
Lavoravi a Berlino? ...Di Gerusalemme? Ma sei giudeo? ...Del Mossad?! Che
lingua parlano laggiù, l’arabo? Dove è Gerusalemme, in Iran? ...O che sei di
Mosca, là in Russia... Ma esiste ancora? Non è che sei americano? Scusa ma ci
hanno detto... Forse non hanno capito bene, così pure noi siamo confusi...
...Non sono fatti nostri, ma non comprendiamo perché ci hai detto di essere un
pizzaiolo.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Scusate, ma ora ho da lavorare... ...I
pomodori da affettare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, lavora lì il 21-22-23/12. Lunedì 24/12,
sia è suo giorno di riposo, sia la filiale è chiusa. Si riapre il 25 fino al
30. Il 31/12, di nuovo, sia è suo giorno di riposo, sia la filiale è chiusa. In
genere, invece, sembra siano sempre aperti di lunedì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella settimana lavorativa 25..30, Fabiano,
ritelefona, come tutti i giorni, alla filiale. Una volta chiede parlare con
Athos: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Athos, quelli del Servizio Segreto continuano
a romperci i coglioni. All’inizio ci hanno detto che avevano solo bisogno di
avere informazioni, insomma di tenerti d’occhio. Ora insistono che dobbiamo
mobbizzarti e costringerti a licenziarti. È perché sei della CIA o sei cinese?”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fabiano, è la procedura standard degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal quando si imbarcano in queste
persecuzioni su richiesta di clienti della CIA-SIS come è il caso dei
Carabinieri italioti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Athos, perché hai detto Squadroni della Morte?
Sono pericolosi?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dovresti chiederlo a loro...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “In realtà, hanno parlato col proprietario e
colla direzione. Sono tutti molto agitati... ...Ci hanno detto che dobbiamo
mobbizzarti ed obbligarti a licenziarti. Scusa ma dobbiamo trasferirti qui
quanto prima...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dimmi quando...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “L’anno prossimo [dopo pochi giorni...] ...In
realtà, ti ho chiamato perché, appunto, qui, sono piuttosto agitati e mi hanno
detto che forse è perché ti devi regolarizzare... Ecco, vorremmo aiutarti...
...Magari, ora che lavori qui...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “La persecuzione, mondiale, non è per questioni
di regolarizzazione. Non lo sanno neppure loro per che cosa sia. Infatti non è
per nulla. È che non hanno nulla da fare, se non fare disastri. Comunque,
regolarizzarsi ora non è possibile. La legge è quella che è. Per fare domanda
al Ministero del Lavoro..., ...certo la si può fare ma per professioni non
competitive con brasiliani, dunque non per lavori in pizzerie e ristoranti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, ottimo! ...Ora che mi ricordo... Fatima mi
ha detto che il Servizio Segreto ha detto a lei ed ai proprietari che sei anche
un esperto informatico, in reti, protezione ed interferenze di sistemi
computerizzati, ...insomma quelle cose lì... Ma non eri un fisico nucleare o un
ingegnere genetico?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Allora è semplice Fabiano... Se gli Squadroni
della Morte della Polícia Federal vi fanno una dichiarazione che sono generale
di armata, scienziato, super-informatico, forse vi dichiarano pure che sono
Napoleone o Sant’Antonio... Ma allora, scusa, fatemi ‘prelevare’ dal SIS e
della CIA... In Gran Bretagna e negli USA si vive meglio che in Brasile, costa
tutto meno e pagano almeno cinque volte di più..., uno come me, ...come dite di
me..., cinquanta o cinquecento volte di più... Preferirei Londra a Rio de
Janeiro, per vivere e lavorare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Di sicuro, qui, ci si diverte di più...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non conosci Londra... Al confronto, qui è un
convento di clausura...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’1/01/2013, giorno di lavoro. Verso le 18:00,
Fabiano chiama Claudio ché Athos e Raimundo devono subito andare alla filiale
di Botafogo, dove lui li sta aspettando. Athos è subito felicissimo del
cambiamento improvviso. Raimundo fa qualche storia. Infine si avviano. Raimundo
conosce la localizzazione e come arrivarci. Dopo avere aspettato il bus giusto
per un tempo impossibile, ne prendono un altro, camminano ed arrivano alla
filiale di Botafogo, un po’ sul lurido, sembrerebbe. Non che sia importante.
Chi riceve la scatola con la pizza, la paga profumatamente e se la mangia con
gusto...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos s’è già cambiato che Fabiano gli dice che
deve, con lui, raggiungere la filiale di Grajaú. Mal organizzata, troppo grande
come locali, e pure con un numero insufficiente di fattorini motorizzati, la
raggiungono verso le 20:30, in Rua Nossa Senhora de Lourdes 45. Pizze che
aspettano anche un’ora di essere recapitate perché non ci sono fattorini.
Incredibile! Sarebbe stato più serio l’avessero chiusa. Beh, chi spende quelle
cifre per una pizza deve avere il forno a microonde. Ma non deve far piacere
ricevere una pizza dopo più di un’ora dalla telefonata e scoprire che è fredda
o tiepida...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il giorno dopo è un altro giorno di riposo di
Athos (tutti ne hanno avuti due, un sistema legalissimo per non pagare il
festivo 1/1 o il Natale), che alle 11:00 ha un appuntamento con lo stesso
Fabiano in Avenida Paulo de Frontin 463.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il 2/01/2013, presso la sede centrale, Fabiano
mostra ad Athos la cucina e la stanza macchine (per tagliare dalle mozzarelle
alle cipolle ai salumi etc). Dal 3/01, Athos lavora lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In cucina, v’è uno panciuto, tozzo, ottuso quanto
agitato, che si fa chiamare Umberto o Berto, dice lui. In realtà lo chiamano
Betão. Sì, ma il suo nome legale è Umberto (che in realtà sarebbe </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Humberto G.F. do Nascimento</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">) dato che qualcuna degli uffici si riferisce a lui col nome ufficiale. A
volte, dice di avere qualche ascendenza italiana od argentina. Balle
d’occasione. Il cognome dovrebbe essere del nordeste, ma non necessariamente.
Forse di Natal. Il brasileiro, anche se non lo dice e lo copre con lo
sciovinismo, si vergogna di esser brasileiro. Di lì </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">l’isteria sciovinistica,
l<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">’anticamera della disperazione
manifesta. Qui siamo poi ad un brasileiro rozzo e gretto appena alfabetizzato
ma già con difficoltà a fare due più due e con la stessa ortografia piuttosto
difettosa. Pretenzioso quando parla con superiori, ma solo per servilismo.
Resta ignorante perso, che finge di non esserlo. ...Per chi se la beve...
Dubito che se la bevano. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nella stanza tagli, v’è uno ancor più panciuto,
obeso ed ilare, che chiameremo Bibendum (Jardel Barbosa da Costa) che lavora
con una, una troia forse sposata con uno di origini pugliesi, del tutto svitata
e putrescente, senza culo e senza poppe, ossuta, e con una bocca che sembra una
fogna puzzolente, che si chiama Janaina de Souza Bello che, però, giovedì 3/01
non v’è. È una abusata dall’infanzia ed ora con personalità fobico distruttiva.
Non sa lavorare, anche se lavora veloce, quando lavora, non più di cinque minuti
consecutivi, ma sempre disorganizzata, e fa di tutto per scombinare pure il
lavoro degli altri. Lei stessa manca di concentrazione. Spesso inizia lavori,
per poi passare ad altri, se passa ad altri e se non invece semplicemente se ne
va di qua e di là ad agitarsi ed urlare. Arriva in ritardo. Se ne va prima. A
volte non viene. Deve essere una grande lecca-culi se ancora non la hanno
licenziata. O probabilmente fa pena. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Umberto sembra la versione maschile di Janaina.
Janaina quella femminile di Umberto. Sono due personalità fobico-animalesche
del tutti identiche, nella sostanza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando vede Athos, si eccita sia
fobico-distruttiva che di desiderio di essere chiavata. Lui la guarda gelido
mentre lei confabula con altri per criticare tutto e tutti. Lei, cui si bagna
il culo se uno solo la fissi per un attimo, gli controbatte eccitata ed urlante
mostrando l’anello: “Sono sposata! Sono sposata!” Lo è da un anno, dal
24/04/2012. Dice di avere quattro figli, ma essendo sempre in giro non si
capisce chi se ne prenderebbe cura.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È una chiaramente abituata ad essere presa a
forza, magari con due ceffoni pesanti, cosa vorrebbe le facesse Athos. È che
lei proprio non presenta attrattive, né Athos opera a quel modo. V’è anche un
altro elemento... Siccome si fa di quelle parti anche a tavola, in presenza
della direttrice che resta silente a tali deliri, significa che è stata montata
a comportarsi a quel modo e che è parte del mobbing richiesto dagli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira, dunque che si sente coperta.
Sennò sono tutti dei codardi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão fa vedere ad Athos i vari lavori. In
sostanza, si cuociono polli e gamberetti e poche altre cose, e si predispongono
in sacchetti di un certo peso gli stessi ed altre cose ancora. L’altro o gli
altri due, nell’altra stanza, tagliano con macchine. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira tornano all’attacco: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non siamo stati abbastanza chiari, forse...
Abbiamo ordini precisi. Deve essere indotto a licenziarsi... Mettetelo a
tagliare cipolle a mano e non pagatelo! Deve licenziarsi, deve andarsene!
Ordini del governo federale!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Già quel giovedì 3/01, Fatima chiama Felipe
[Felipe Gomes Bueno Peçanha] che sovrintende ad un po’ tutti i lavori del pian
terreno che sono la fornitura alle filiali di tutto quello necessitano:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Felipe, abbiano ordini precisi dal Servizio
Segreto, dal governo federale... Quell’Athos va messo a tagliare cipolle a
mano.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma se sta lavorando in cucina con Betão...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ci hanno ordinato di perseguitarlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Le cipolle le tagliano quelli della stanza
macchine... Sono in due... Non è che abbiano molto da fare. Già si fanno
aiutare da Adalberto. Prima le predispongono a mano, poi le tagliano ad anelli
con l’affettatrice... ...Hanno tempo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma non capisci. Dobbiamo mobbizzare Athos!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io sono qui per lavorare. Mi scombina il
lavoro. Non posso fare una cosa che mi scombini il lavoro. Diteglielo voi, ad
Athos, che sembra una persona a modo, a posto, che suo dovere è di tagliar
cipolle a mano prima del passaggio nelle macchine...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti rifiuti di obbedire?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi scombina il lavoro... Non posso
disorganizzare tutto perché mi si dice che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Questa la paghi. Ti sostituiamo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono un professionista e sono qui per
lavorare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">D’altro canto, Marcelo aveva già cominciato lo
sputtanamento di Felipe, suo capo, oltre a fargliene di tutti i colori. Felipe,
superiore, non reagiva né se ne lamentava, cosa che Marcelo prendeva per
debolezza, per cui si ringalluzziva sempre più anche coi superiori degli uffici,
proprietario incluso, cui accennava cose contro Felipe.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Allora, Fatima chiama Germano José da Silva:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, Germano, abbiamo un problema... È la
tua occasione per far carriera... Il Servizio Segreto ci ha ordinato di fare il
culo a quell’Athos. Tu gli ordini che deve tagliare cipolle e noi ti mettiamo
al posto di Felipe, almeno fino a che non obblighiamo quello a licenziarsi come
ci è stato ordinato dal Servizio Segreto della Presidenta... Accetti?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo! Certo! Io non ho problemi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Allora, vai, ordinaglielo e torna qui a
riferire.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Germano, verso la fine della giornata lavorativa,
va tutto esaltato da Athos:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu, da domani mattina, primo lavoro, devi
tagliare le cipolle sì che siano pronte per la macchina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “OK, ottimo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos butta lì anche che forse avrebbe dovuto
prima accennarne a Betão. Germano fa una sbruffata come a dire che quello non
conta un cazzo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão sghignazza, mentre Germano va da Bibendum:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, da domani le cipolle le predispone
quell’Athos. Abbiamo ordini dal Servizio Segreto della Presidenta di fargli il
culo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, lo dicevo che quello...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I tre sono variamente malati. Betão neppure
tollera la finestra aperta se all’esterno qualcuno sta pulendo le cipolle, in
pratica togliendo la pelle alle stesse. In verità, non tollera la finestra
aperta in assoluto. Dice che satelliti spia possono scoprire i suoi segreti
culinari. Far le uova sode?! Tanto meno tollera le cipolle in cucina. Beh, a
contarla tutta sarebbe pure peggio. Dice che la finestra aperta raffredda le
cose che cucina o spegne il fuoco, sebbene non vi sia corrente d’aria e vi sia,
alla finestra, una fitta rete protettiva. Dice pure che fuori v’è polvere. Non
è vero. Ama nascondersi. Tra l’altro, cucina tutto, pure quando bolle l’acqua
(che, infatti, con lui mai bolle), senza usare coperchi, neppure quando sarebbe
indispensabile. Quando lo sostituisce Janaina, lei chiude pure un’imposta
aggiuntiva. Sono solo manie e contagiose. Bibendum è alcolizzato e bulimico,
cosa lo porta ad avere una pancia davvero opprimente. Janaina De Souza Bello
non tollera l’odore delle cipolle che da tempo le ha bruciato il cervello se
mai ne ha avuto uno. Neppure gli altri odori. Gli occhi li ha protetti, quando
taglia cipolle colla macchina. Non il naso. Appena comincia a tagliare cipolle
alla macchina, le vengono vomito e si acuiscono suoi disturbi al cervello che
lei si sente come bruciare dall’odore delle cipolle. Eppure la stanza tagli è
ben refrigerata e ventilata. Lei si tira su la maglietta sul naso in prossimità
di qualunque odore. Non ci sta colla testa. Non che le sue manie finiscano qui.
Sono a 360 gradi ed in tutte le direzioni dello spazio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena, il giorno dopo, venerdì 4/01, Janaina De
Souza Bello riappare, Bibendum esaltato le dice:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “A quell’Athos, quello nuovo, il Servizio
Segreto della Presidenta ci ha ordinato di fargli il culo. Ora le cipolle le
taglia lui...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome, non avendo più da tagliare le cipolle,
Bibendum e Janaina hanno poco fa fare, ecco che passano venerdì, anche sabato,
andando in giro e dallo stesso Athos: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, hai problemi col Servizio Segreto della
Presidenta. Ora ti facciamo il culo. Ha! Ha! Ora ti facciamo il culo. ...Tu hai
problemi col Servizio Segreto della Presidenta...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, Bibendum è uno che ride di tutto e di
tutti. La malata di mente e di spirito, e che lo fa vedere senza ritegno, è
Janaina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato, i due sono andati via prima. Non avevano
nulla da fare... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì, Fatima chiama Germano, anche altri: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che sta facendo quell’Athos?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Taglia le cipolle, senza problemi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E non ha detto nulla?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dice che fuori fa meno caldo che nella
cucina...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In effetti, Betão è un ossesso agorafobico che
tiene la cucina tutta chiusa, come già detto. Pure peggio quando ritarda od è
assente e chiamano Janaina a sostituirlo. Fuori fa più fresco ed è ventilato,
anche quando la temperatura sia alta. Lì, in cucina, è un forno.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fatima chiama ogni giorno gli Squadroni della
Morte della Polícia Federal: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Nulla da segnalare. Va tutto bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come, va tutto bene?! Che dice, che fa,
Athos?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fa tutti i lavori gli si dice...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E le cipolle?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi dicono che sembra molto felice...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Bastardo! Bastardo! Non pagatelo! Dovete
obbligarlo a licenziarsi!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì hanno pagati tutti. Non Athos. Sabato
neppure. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per legge, devono pagare lo stipendio entro i
primi cinque giorni lavorativi del nuovo mese. L’ultimo giorno utile era lunedì
7/01. Lunedì, non lo hanno pagato. Gli altri li avevano già pagati venerdì...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutte le volte che Athos chiede a Mauricio che
prima, il primo giorno, gli aveva detto che per qualunque cosa chiedesse a lui,
di stipendio, rimborso biglietti del bus, scarpe da lavoro etc, lo stesso
arrossisce e sbotta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non posso fare nulla. È stato tutto avocato da
Fatima Pinheiro. Il Servizio Segreto della Presidenta ha ordinato di
licenziarti, anzi di obbligarti a licenziarti. Ora le hanno ordinato di non
pagarti stipendio ed altre cose...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mauricio è in realtà il factotum, quello che
controlla tutto e tutti, e riferisce. Non avendo nulla da fare, è sempre in
giro, guarda, parla, riporta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lunedì 7/01, arrivano in gran pompa la direttora
e Fatima Pinheiro, convocano tutti per un grande annuncio e comunicano che
Felipe “ha problemi ad ambientarsi ed a trattare colle persone, per cui lo
trasferiamo agli acquisti. Il nuovo capo, per ora, è Germano.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, Germano è solo un ragazzone sanguigno,
che lavora lì da un paio d’anni, che segue le burocratiche procedure del luogo.
Anzi, è pure più informale del predecessore. A lui interessa che il lavoro sia
finito. Poi possono tutti andare a casa anche prima della fine dell’orario
formale. Athos no, per ora, ma gli altri timbrano il cartellino. Quello di
Athos arriverà solo verso la fine di gennaio. È da vedere come poi
l’amministrazione consideri ore in meno. Alcune volte, si devono fermare di più
perché c’è qualche emergenza, facile vista la totale disorganizzazione
nonostante il lavoro non sia molto. Per cui, è in effetti in apparenza saggio
che qualche sabato in cui si finisce prima, Germano mandi via prima il
personale della cucina e dei tagli. Sebbene, se poi, nei giorni successivi,
devono disperarsi perché non tengono dietro alle ordinazioni dalle filiali...
Per esempio, il pollo che producono in grandi quantità, si conserva a lungo nel
freezer. Lì, invece, ignoranti, lavorano nell’ottica di pochi giorni. Per cui,
ogni giorno cuociono il pollo, un popolare arredo per pizze quando frantumato
in filini sottili (che è come esce dalla cottura lì), per pochi giorni
successivi. Anzi, a volte saltano la produzione dello stesso. Poi, alcuni
giorni hanno bisogno di cucinarne due pentoloni straripanti, perché hanno
bisogno di una settantina di chili. Se un sabato v’è carenza di lavoro per cui
si arriva a stento a mezzogiorno od all’una, non sono capaci a produrre altro
pollo per allungare le scorte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lunedì, Bibendum aveva le vertigini, mentre
Janaina aveva mal di stomaco e problemi di circolazione, oltre ai soliti deliri
manifesti. Pure Betão... Sabato 5/01, Betão arriva dopo. Martedì 8/01 non si
vede. Va spesso dal medico ed all’ospedale, come del resto Janaina. Più sono
ignoranti, più confidano in fonti di autorità come i medici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Pubblicato quanto sopra, la notte tra il 7 e
l’8/01/2013, l’8/01 gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
ordinano di pagargli stipendio e bus, “per ora”. Il bus, un 80 reais
anticipati, sotto forma di tessera prepagata, in attesa di fare i conti
dettagliati, fanno perdere ad Athos una mezz’ora ad orario di lavoro terminato
dato che Fatima lo fa chiamare proprio quando lui sta andando via, alle 16
dell’8/01. Quante segate per un rimborso bus di un mese! Lei capisce poco per
cui è logorroica se deve trattare col personale. Non che lì ci fosse nulla da
trattare. Ah, sì, doveva raccogliere gli elementi per calcolare un’integrazione
per via dei giorni a Ipanema. Ma non sapendo fare i conti, neppure due più due
e neppure colla calcolatrice... Allora fa discorsi per non fare conti...
Mezz’ora quando sarebbero bastati due minuti per fare i conti, se lei li avesse
saputi fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">...Magari saranno stati a i raggi cosmici o
radiazioni telepatiche... Per quanto, quando vi sia un’operazione di </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (persecuzione
di Stato, terrorismo di Stato), il caso (avvenga ciò per caso, per qualche
legge fisica o divina, o per altre cause o non cause) non esista più. Tutto
diviene strettamente deterministico. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">No, no. Hanno pagato perché hanno ricevuto l<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">’ordine degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Solo i colpi, oscuri e pesantissimi,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>che i targets/bersagli dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/government-organized
stalking</i> portano allo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/government-organized
stalking</i> stesso sono avvolti da un’aurea di indeterminatezza e seguono
logiche cosmiche incomprensibili coi paradigmi correnti. Inutile parlarne...<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> Il resto, quello fanno loro, è strettamente
deterministico. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 8/01/2013, vari deliranti vengono
mandati, o si mandano da soli, a fargli domande deliranti. Athos li scarica
gelido. I pidocchi sono quelli che sono. Talora hanno la faccia delle persone,
a volte disarmante e talvolta sul momento in apparenza credibile. Ma restano
pidocchi. Basta far passare un po’ di tempo e continuare ad osservarli ché ogni
eventuale dubbio si dissipa presto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nel frattempo, si è attivata Janaina. Non che
sappia fare un cazzo neppure come provocatrice. È l’indivia irriducibile contro
tutto e tutti che la ha portata a... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo i primi giorni di esaltazione: “Ah, abbiamo
avuto l’incarico di fargli il culo”, e mentre gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira facevano il solito reclutamento parallelo per non
dipendere solo da padroni e direzione, ma anzi da avere controlli ed interventi
incrociati, Janaina era un turbinio di pulsioni animalesche. Voglia di cazzo
(sebbene provi disgusto dai cazzi reali: è frigida, ma frigido-disgustata),
convulsioni distruttive, invidie sordide, si combinavano pur nell’elementarità
e rozzezza delle sue pulsioni pidocchiesche. La frigidità non le ha tolto dalla
testa che il cazzo potrebbe dare godimento, un godimento che altre le
raccontano e che vede al cinema ed in TV. Per cui, ha disgusto del cazzo reale
mentre continua a sognare cazzi immaginari... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena apparve Athos cominciò a dire a tutti che
avrebbe subito studiato italiano e che sarebbe andata a vivere in Italia. Con
il figlio ed il marito? Poi, cominciò a conclamare: “A quello gli facciamo il
culo come voluto dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira”.
Infine, assaltò Mauricio: “Io sono una grande patriota ed agente segreta... Se
ci sono delle cose da fare...” </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mauricio, pur scemotto ed infame che s’atteggia a
gran furbone, era disperato. Ma lei insisteva: “L’agente segreto degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira ha già parlato con
altri... Voglio anch’io...” E continuava a dibattersi tra agogni di cazzo
immaginario, disgusto per la sua vita reale, invidie, infamie: “Io sono una
grande agente segreta. Sono una grande patriota. Se c’è da difendere la
patria... Magari poi mi fanno andare in Italia per sempre in viaggio premio...”
Ossessionava tutti. Non solo Mauricio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alla fine Mauricio ne accennò all’agente speciale
degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “C’è una che insiste, per partecipare anche lei
al mobbing in diretto contatto con gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira... ...Visto a che a voi non bastiamo noi della direzione e
volete pure gli agenti/controlli plurimi sul campo, in basso, al pian
terreno...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che tipa è?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Una disperazione...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È intelligente...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Impossibile saperlo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che lavoro fa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Nelle cucine... ...Non è che lavori molto... È
incostante ed agitata...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lavora dove Athos?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Nell’area tagli. Ma all’occorrenza pure in
cucina-cucina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, ottimo! È una sveglia?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “La sembra anche se non capisce un cazzo... Più
che altro è nevrotica...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Perché non l’avete licenziata?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Nessuno ne ha il coraggio... Fa pena a
tutti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- “Ah,
ottimo! Ha delle qualità?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È una gran ciapettara, pettegola, infame...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! ...È fika?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ha un figlio... ...Lei ne vanta quattro...
Qualcuno l’avrà montata. Lei si atteggia, ma non è che abbia grandi
attrattive...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! È una che ha iniziativa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fa quello che le si dice, più o meno, se
capisce quello che deve fare, ”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! È una concentrata?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È piuttosto distratta. Comincia mille cose e
non ne finisce mezza... Ma se le si urla, poi fa, più o meno, quel che le si
dice, se capisce quel che debba fare...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! È brava a riferire?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se capisce quel che debba riferire...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! E come provocatrice, è una che ha
iniziativa, coraggiosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È piuttosto codarda, direi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo! Ma visto che gli altri due dell’area
cucine hanno detto l’uno che lavora in un’altra stanza, l’altro che non capisce
che debba e possa mai fare... Mi faccia parlare con lei. Me la mandi domani, in
centro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La fecero andare negli uffici in centro: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono Janaina. Sono venuta per mettermi a
disposizione per le attività patriottiche degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Brava Janaina. Lo sai che devi fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hanno detto che quell’Athos...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti hanno detto che?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hanno detto gli si deve fare il culo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E a te piace fargli il culo?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non lo so... Ma se il Brasile...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ed a te sembra che il Brasile faccia il culo
ad uno straniero?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non lo so. Così mi avevano detto..”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, per ragioni che non possiamo dire,
dobbiamo solo obbligarlo ad andarsene via dal Brasile e lui non deve neppure
sospettare che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma se Athos ha già detto a tutti, e lo ripete
ogni giorno, che c’è una persecuzione contro di lui da parte degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira su richiesta italiota-NATO...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Appunto. Lui lo dice. E noi abbiano ordine di
operare come se lui non dicesse e come se non succedesse nulla, cioè come se si
dovesse pensare... ...come se gli si dovesse far pensare che non sta succedendo
nulla. Per cui, tu devi fare come se non succedesse nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non ho ben capito... Ma allora non devo fare
nulla?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu devi prendere ordini lì da Mauricio e dagli
altri... Se c’è qualcosa di particolare, ci chiami e corri qua. ...Ma la regola
è che noi operiamo tramite Mauricio da cui tu dipendi. Anche da Germano e
Marcelo [Marcelo de Carvalho Romão]. Solo se c’è qualcosa di eccezionale ci
contatti direttamente. ...Se proprio è qualcosa che gli altri non ci possono
dire o che tu non puoi dire a loro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non ho ben capito, ma obbedisco. ...E cosa
devo fare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Loro ti dicono i dettagli... Athos non deve
assolutamente cucinare. Deve sentirsi sorvegliato, per cui tu devi andare in
continuazione a guardare dove lui lavora. Se poi riesci a creare qualche
incidente per comprometterlo, sarebbe l’ideale. Deve essere spinto ad andarsene
di lì e ad andarsene dal Brasile. Ma lui non deve sospettare nulla. Per
esempio, se tu ciapetti con gli altri per cercare di denigrarlo in tutto quel
che fa, deve apparire come una cosa spontanea...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Va bene... ...Credo di aver capito anche se
non sono sicura... Io sono una grande agente segreta, come nei film. E sono
molto furba. Per cui poi faccio quel che si deve...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Ci hanno detto... È per questo che ti
abbiamo chiamata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E fu così che dopo i primi giorni che Janaina
aveva detto a tutti che dovevano fare il culo ad Athos perché così richiedevano
quelli degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, ecco che
la stessa cominciò a dire che lei era ora divenuta una grande agente segreta
perché si doveva obbligare Athos ad andarsene via dal Brasile. Poi le dissero
di non fare quei discorsi che potevano sentirla, ...o lo stesso Athos o
qualcuno che riferisse a lui..., per cui passò a non dire nulla. ...per quel
che riusciva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, sbottava in continuazione, con rabbia:
“Va via! Va via! Devi andare via! Torna in Italia! Polícia Federal! Polícia
Federal!” La sua malattia mentale era ed è più forte di qualunque ordine. Solo,
come le venne poi ordinato di nuovo, ogni cinque minuti compariva dove Athos
lavorava per guardonare etc etc. Del resto, essendo fannullona e disturbata, ha
il bisogno di muoversi in continuazione. Uno spasso patetico e di impotenza sia
della stessa che degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
che alla fin fine non possono non usare pidocchi scemi e marci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il livello professionale degli pseudo-cuochi ed
aiutanti di quella sede centrale di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O
Forno Rio</i> è quel che è. Non sanno neppure, e reagiscono istericamente
all’idea/informazione, che il buon caffè si faccia con un pizzico di sale
nell’acqua per lo stesso. Questo elemento, apparentemente di dettaglio,
illumina sulla psicologia del brasileiro medio: un pidocchietto ammaestrato e
pure male, privato di ogni pensiero logico e di ogni attitudine ad apprendere
autonomamente. Essendo tutti analfabeti informatici, non possono neppure cercare
conferme o smentite a quanto loro detto.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Le biblioteche sembrano non esistere in Brasile. Se ve ne è qualcuna, ha
libri vecchi di secoli... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra l’altro anche non sapessero che il sale
valorizza il sapore e/o toglie l’acido, come asserito da varie fondi, è di
comune e diffusa conoscenza che, in tutte le cose dolci, liquidi inclusi, un
po’ di sale è sempre una base che facilita la dolcificazione, oltre ad avere
altre funzioni. Mentre non esistono controindicazioni all’uso del sale, un
pizzico ovviamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lì, se usano i pelati in scatola evitano di usare
zucchero e sale. Il sale non lo usano mai, a parte che, con l’aceto, per
cuocere le uova. Incredibile! Sale e aceto solo per fare le uova sode... Perché
l’aceto? Perché sennò Betão è ossessionato dall’alone creato dal sale nelle
pentole! Se cucinano le melanzane per la pizza, producono solo una poltiglia
che sembra passata a frullatore e pure senza un pizzico si sale per il
sapore.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sono pazzi. Betão non usa il sale perché sporca
le pentole. Non usa l’aceto perché non ne conosce l’uso, se non per sbiancare
le pentole in cui si usa il sale. Non usa il coperchio neppure per bollire
l’acqua che infatti mai bolle perché sennò si sporcano i fornelli, dice.
Direttori, proprietari, né altri, non sono mai entrati in cucina per
controllare che e come si cucini. Le ricette ufficiali affisse sono errate ed
inventate. Infatti non vengono seguite. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Però..., però..., però..., se Betão cucina per
sé, o per sé e per altri, nella cucina dipendenti, per esempio il sabato, fa
tutto salatissimo. Perché? Semplice! Perché non ha timore che la padella della
cucina dipendenti divenga scura a causa del sale!!! Della serie, “psicosi in
cucina” o “psicotici in cucina”. Una pazzia totale! Pesce fritto salatissimo
per sé e per altri, ma assenza di sale nel lavoro quotidiano, ...per non
sporcare le pentole!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’igiene è sconosciuta. Sono state loro dette
alcune regole che non capiscono. Tutto lì. Usano tutti lo stesso bicchiere per
l’acqua fredda, per bere. Nessuno lo lava col sapone. Solo Raimundo, quando
lavorerà lì. A tavola, i cucchiai per il caffè sono usati in comune mettendoli
nell’acqua dopo l’uso. Diffusione di microbi. Seguono prassi sono state loro
dette. Non capiscono il senso di quel che fanno, né sono capaci di apprendere.
Tipico del sottosviluppo senza uscita. Dicono loro cose errate. Loro le fanno.
Non hanno spirito critico per correggere né migliorare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A tavola, un tavolo piccolo, nella cucina per i
dipendenti, bicchieri, posate e piatti sono al centro della tavola dove si
mangia e tra persone che spesso parlano animatamente, per cui inevitabilmente
sputacchiano su tali bicchieri, posate e piatti. Beh, Athos si prende sempre un
piatto sotto. Le posate ed il bicchiere se li deve lavare, ...con vari della
direzione che sembra detestino che si lavi le cose da solo!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I brasileiri sono specie gregaria fin dalla più
tenera età. La più malata di mente dà la linea che i minchioni seguono come in
un pogrom auto-castratorio. Imparano dall’asilo nido, con le maestre ed inservienti.
Poi con le ‘professore’ e ‘professori’ della scuola elementare e delle altre.
Ovviamente c’è sempre qualcuno che, con disprezzo, li manda affanculo e,
silente, non si uniforma ai pogrom delle e dei deliranti. Neppure i brasileiri
sono tutti infami, né tutti scemi! Ma la stragrande maggioranza è quel che è.</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dicevamo che brasileiro medio è un pidocchietto
ammaestrato, e pure male, privato di ogni pensiero logico e di ogni attitudine
ad apprendere autonomamente. Tutta l’America Latina è così. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Statunitensi ed inglesi dominano l’America
Latina, e la tengono arretrata, tramite i relativi militari. I militari assieme
ai gesuiti, ora pure all’Opus Dei, sono strumenti chiave di corruzione
materiale e psicologica. Il militare va nelle scuole statunitensi. Nelle stesse
non impara un cazzo, a parte torture e tecniche di assassinio che già conoscono
benissimo. Però è lì che vengono reclutati, in un modo o nell’altro. In patria,
fanno carriera proprio perché hanno frequentato le scuole militari USA dove non
hanno appreso un cazzo e sono stati reclutati dall’Impero. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I civili, quando gli USA hanno deciso le svolte
civili, sono le facce. Gli USA ordinano ai civili che ordinano ai militari ed
ai militari che impongono ai civili. O i civili dirigono gli Squadroni della
Morte militari sotto supervisione USA, od i militari impongono comunque ai
rispettivi civili gli Squadroni della Morte militari sotto supervisione USA.
L’Impero britannico è un impero parallelo a quello USA ma che manipola
variamente quello USA. Tedeschi, francesi ed altri sono un potere parallelo ed
inferiore, e sono comunque clienti USA e britannici.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tramite questo
loro potere reale, gli USA ed i britannici hanno imposto la distruzione di
qualunque pensiero logico, creativo, critico. Ciò almeno a livello generale e
nei centri chiave della formazione scolastica e culturale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Qualunque
pensiero critico è uno strumento sovversivo per distruggere il potere di voi
eroici militari. Senza disciplina cieca, voi ed i vostri Stati sparite.”, hanno
raccontato e raccontano gli USA ai militari indigeni [locali, ‘nazionali’]
d’America Latina. Corrotti ed idioti, i militari dei vari Stati dell’America
Latina se la sono bevuta e se la bevono. Se qualcuno non se la beve, deve
fingere di bersela e comunque obbedire all’ordine imperiale. Del resto, i
militari che distruggevano il pensiero logico, ne erano essi stessi privi. Non
vi sono geni che manipolino imbecilli, bensì imbecilli che manipolano
imbecilli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per cui, a
livello di massa (scuole di tutti gli ordini e gradi, media, centri di
produzione culturale etc) è stato rimosso ogni ‘pericolo’ di pensiero logico,
creativo, critico. Il pidocchio deve obbedire. Il punto è che obbedisce ad
altri pidocchi, non a dei geni. È un po’ come le scienze sociali USA e
britanniche dove la scienza, se mai era apparsa, è stata sostituita dalla
propaganda. Oggi questo è chiaro, chiarissimo, a tutti. Per cui gli USA e l’UK
sono divenuti vittime della propria propaganda salvo, a livello operativo,
inventarsi delle scuse da bar che finiscono per chiarire che i loro ‘valori’
erano tutte balle, che l’unica cosa che esiste sono Stati delinquenziali e
psicotici che si coprivano e si coprono con propagande di guerra. Loro sono i
capofila imperiali di questa realtà di Stati delinquenziali e psicotici.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In America
Latina, tutto è stato corrotto dall’assenza di pensiero logico. “La scienza” è
l’obbedienza, in America Latina. Gli Squadroni della Morte militari sono ben
attivi ed operanti in tutti gli Stati ‘democratici’. Colpiscono tutte le forme
di pensiero e cultura indipendenti. Gli stessi controllano le magistrature
indigene. Le investigazioni sulle loro esecuzioni non vengono fatte. Ai media
viene passato l’ordine di dire che si tratta di azioni di mafiosi o di qualche
vendetta privata, quando si tratta di operazioni di Squadroni della Morte
militari, di terrorismo di Stato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se in Asia
esistono oligarchie militari sviluppiste, che sono alla radice dei cosiddetti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Developmental States</i>, in America Latina
i militari sono solo kapó da fogne. La rimozione di qualunque pensiero logico,
a tutti i livelli, è la precondizione dell’arroganza dell’ignoranza, del
patriottismo dei pidocchi, siano essi pidocchi brasileiri o con altra
aggettivazione ‘nazionale’. Il latinoamericano, anche di classi alte e
suppostamente colte, semplicemente non riesce a connettere logicamente, e ciò
su tutto. Agisce sulla base di riflessi condizionati pavloviani imposti dai
centri imperiali per mantenere sottosviluppo cronico e dipendenza cronica da
essi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì 12 gennaio 2013, Betão si finge
cospiratorio e suadente. È che proprio non è capace: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Piero, Paolo, o come ti chiami... Come hai
detto che ti chiami? Ah, ti chiami Athos... Ma me lo devi proprio dire... Come
fai a conoscere il nome completo di Janaina?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos apre il palmo della mano e traffica in
esso:</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ecco, ho qui
tutti i nomi che voglio...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma lo hai
trovato su facebook?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “A parte che
lei non usa computers, non è che uno vada su facebook e gli spuntino i nomi
delle persone...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Come, no. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Janaina usa il computer...</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, guarda
Betão, ti assicuro che proprio non sa usare né usa nulla. Quella, quando va a
casa, fa quello che fa qui, urla e si agita. Usa solo facebook e per
connettersi coi proprietari e quelli della direzione ed uffici. È la classica
ruffiana.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutte le volte
che passa Mauricio, che avvicina Betão per permettergli di riferire, per cui
per farlo sbottonare lo fa sentire importante, lo monta un po’, lui (Betão) è
poi tutto esaltato. Il giorno dopo, sabato, Betão è tutto montato. ...Ne
approfitta col primo lavoro del mattino, una cosa tra l’altro senza nessun
senso. Ma del resto, lì, molte cose sono senza senso... Spostano le cose di
decine di metri solo per pesarle e contarle e poi le rispostano da dove
provenivano o oltre, per le filiali. Il magazzino sta nel lato più profondo
dell’edificio e l’auto sta in prossimità dell’uscita. Arrivano le merci. Le
spostano all’interno. Alcune le rispostano fuori per pesarle, anche quando
basterebbe pesare un pezzo (formaggi, salumi etc sono in formato standard anche
quando non vi sia il peso, per cui...) e fare una moltiplicazione. Troppo
difficile per dei brasileiri, soprattutto per chi dirige e per chi ha la
proprietà formale ma non s’affanna a tagliare costi ed aumentare o creare
efficienza. Perfino prelevano il cartone per le scatole delle pizze da un
magazzinetto a metà strada, lo portano nell’interno più profondo per contarlo e
poi di nuovo fuori, sulla strada, nella vettura per le consegne. Non sarebbe
più semplice fargli fare la via più breve e diretta, dal magazzinetto alla
vettura? Troppo difficile... Anzi, sarebbe più semplice ed economico farlo
consegnare direttamente dalla produzione alle filiali, come molte altre cose, e
dunque con gran risparmio. Troppo difficile per dei brasileiri. Non si capisce
davvero come possano avere dei profitti... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’insacchettamento
del basilico è una comica. Non l’unica. Il basilico viene comprato in casse che
ne contengono vari mazzetti. Basterebbe smistare i mazzetti alle filiali, dato
che non è che venga processato davvero nella sede centrale. Ciò che fanno è
disfare i mazzetti, pesarlo in quantità di 150 gr. e metterlo in sacchettini di
plastica chiusi ermeticamente. Dato che non viene né lavato né privato dei
gambi, è solo tempo perso. Basterebbe inviarlo alle filiali dicendo di lavarlo,
privarlo dei gambi e congelare la foglie (se ne avanza), che è un eccellente
mezzo di conservazione. Non ne sono capaci. Per cui, lì, si occupano del
basilico, in cucina. Lo pesano ed insacchettano. Quando il basilico avanzato
viene collocato nella camera frigorifera, essa non è un vero freezer, per cui
esso appassisce e si deteriora rapidamente.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão dice ad
Athos di disporlo sul tavolo, e poi pesarlo ed insacchettarlo. Un certo
quantitativo lo vuole in sacchetti chiusi ed altro in sacchetti aperti dato che
lo rimettono in frigorifero, parte insacchettato ed altro come era, nella cassa
di polistirene espanso e coperto con un foglio di plastica. Visto il limite dei
sacchetti usati, non esistono problemi a piegare i gambi dato che alla fine se
ne usano solo le foglie e non è che il gambo steso o non steso, flesso, abbia
una qualche funzione, neppure per la conservazione. Che senso abbia
insacchettare ed a mazzetti da 150 gr. il basilico è un mistero. ...Folli decisioni
burocratiche... Serve solo ad aumentare i costi. Si conserverebbe meglio subito
inviato tutto alle filiali, visto che è lì che lo lavano (se lo lavano) e
sfogliano. Chissà se, alla fin fine, non sarebbe più economico e più fresco,
pure di migliore qualità, come talune altre cose, comprato nel negozio
all’angolo anziché centralmente... Anche quando talune cose sono di buona
qualità, si rovinano tra frigo, trattamenti e spedizione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão, come molti
altri, sì è costruito nella sua testa delle procedure, sulla base di altre
usate in precedenza, senza senso né utilità, anzi danneggiando le cose. Tra
l’altro è uno agitato che dice di fare un cosa, mentre uno si mette i guanti
‘chirurgici’ dice di farne un’altra e mentre uno si avvia a farla se ne inventa
un’altra ancora a seconda delle tempeste della sua piccola mente animale o di
quello gli dicano </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Janaina e Bibendum cui lui urla
e che urlano a lui. Dà ordini di fare cose secondo lui basse. Se uno si mostra
felice di farle, ecco che si mette a farle od a completarle lui. Relazioni
nevrotico-distruttive. A casa è lo stesso. Urla. La moglie gli urla. Si rifugia
nel bere, nelle medicine, nella TV. Poi va dal medico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma Athos è lo straniero e gli hanno detto che
lui, Betão, ha ora una qualche missione speciale da parte degli Squadroni della
Morte della Polícia Federal brasileira, anche se lui, quando gli dicono cose
appena complicate, o anche solo complesse, si blocca e non segue. Ha capito che
la direzione-proprietà vogliono che... e che lui, pidocchio, deve implementare
l’ordine non ha capito. Allora si agita e pasticcia più del solito. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato, 12 gennaio 2013. Ecco che allora dice ad
Athos di insacchettare il basilico. È solo una scusa. È lui Betão che è
agitato. Betão si mette ad urlare che lui è una persona importante, molto
considerato dalla direzione-proprietà e che lui ha il potere di far licenziare
o meno le persone. In realtà, non conta un cazzo. Semmai chiedono a ora
Germano, o chi sia, ma oggi è lui, il capo del magazzino-forniture alle
filiali. Di grado equivalente, ma lavora da solo, è il responsabile
approvvigionamenti, chi tratta coi fornitori. Prima era Germano. Ora è Felipe,
dopo l’inversione operata tra i due. Anche se a volte uno sostituisce l’altro
oppure lavorano assieme. ...Sebbene parallelo ai due sia Marcelo e che è tanto
ambiziosissimo quanto idiota ed ignorante neri. Ma ha sedotto Otacilio, il
proprietario che, coglione, lo crede un genio nell’organizzazione. Marcelo, si
muove secondo sue piccole convenienze di kapó e terrorista di Stato. Cerca di
usare un linguaggio forbito, nel parlare, sebbene ciò non lo renda meno
semianalfabeta. Immaginarsi un semianalfabeta che, per quanto abile, cerchi di
usare un linguaggio forbito... V’è pur da dire che proprio non le capisce le
cose, neppure quelle di cui pretende di ciarlare, di pontificare. Immaginarsi
uno che non capisca le cose e che dunque neppure capisca di non capirle, data
l’arroganza furiosa... Eppur si lancia continuamente in generalizzazioni e
specificazioni verbali vuote di qualunque minima logica e pertinenza. Non ha
alcuna competenza manageriale. Neppure alcuna attitudine banalmente
micro-organizzativa. Fa il facchino tra cose che arrivano ed altre che devono
essere consegnate, quando non stia a far nulla, magari guardonando sullo schermo
del computer ciò che facciano gli altri, o fissando perduto numeri per lui
troppo ostici, o gironzolando con fogli e taccuini tenuti con grande
prosopopea. E con la passione di molestare il prossimo, quanto di essere
servile verso i superiori degli uffici amministrativi. Un nulla merdacchioso,
pur credendosi un mastro puparo insostituibile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão urla che lui è una persona ascoltata, che
lui è il Brasile e che in Brasile si deve lavorare come dice lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Devi guardarmi con attenzione! Il basilico si
dispone qui in questo modo! Poi si pesa senza sacchetto [[sì che le foglie che
si perdono quando si insacchetta alterino il peso che dunque non è quello si
suppone sia!!! ...non che sia un gran danno ma allora perché perdere tempo a
scomporre, ricomporre e pesare quando basterebbe inviare i mazzetti già belli e
pronti quando si comprano?]]. Pesatolo si infila nel sacchetto a questo modo.
Ed ora si chiude [[se non si è flesso prima per qualche idiosincrasia del pazzo
ed ottuso Betão, si deve spingere giù ora]] e sigilla a questo modo. Qui siamo
in Brasile e le cose si fanno alla brasileira, cioè come dico io grande
brasileiro importante!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui mostra che va disposto su un foglio di carta
para-assorbente. Naturalmente, se quel lavoro lo fa (anzi lo inizia, perché
lascia tutto appena iniziato od a meno di metà) Janaina, dispone il basilico,
disfatti i relativi mazzetti, sul tavolo magari sudicio senza nessun foglio di
carta para-assorbente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ben sigillato ed umido dalla camera frigorifera,
il processo di decomposizione del tutto si accelera. I pidocchi delle filiali,
così come quelli della sede centrale, non sanno che il basilico si conserva
ottimamente, lavato e asciugato, nel freezer in barattoli o sacchetti
sintetici. Per cui, grandi quantità vengono poi gettate via, come del resto
avviene con altre cose. Sprechi per ignoranza e per incapacità. Oppure,
appunto, se lo vuoi fresco e profumatissimo, lo compri al negozio all’angolo.
Tra trasporti e ritrasporti, spostamenti, insacchettamenti, le economie di scala
dell’acquisto all’ingrosso, se lo acquistano all’ingrosso, se ne vanno. La
fragranza del basilico fresco pure. Costi più alti e qualità peggiore.
Costerebbe molto meno comprato, già pulito ed in foglie, al negozio all’angolo,
da parte delle varie pizzerie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, ridendosela, ma senza farlo minimamente
trasparire per non urtare le nevrosi isteriche di Betão, si mette a fingere
serio-serio, e con un po’ di prosopopea, di ben predisporre il basilico nel
punto esatto del tavolo dove vuole Betão. Cerca di imitare l’aria pomposa di
Betão nella sua arte del basilico. Lui, Betão, lo ripaga poi con un sorriso
tutto soddisfatto della serie: “Oh, bravo, hai disposto il basilico come lo
volevo io, io grande brasileiro importante che sa come fare le cose!” Che pidocchio
elementare e ridicolo quel Betão! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Costi più alti. Prezzi più alti. Profitti più
bassi. Chi compri una pizza se la potrebbe fare, al 20% del prezzo, in una
vecchia padella. ...Una padella con coperchio per creare l’effetto-forno!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’ossessione per i furti porta a frammentare
tutto, con rilevanti costi di lavorazione, trasporto ed amministrativi. Non è
che uno che voglia non possa rubare solo perché le confezioni sono più piccole.
Che senso ha, da un saccone di origano, passare a piccoli sacchetti? Non è un
prodotto deteriorabile. Come si conserva nel magazzino centrale, si potrebbe
conservare nel magazzino della filiale in un saccone cui attingere fino ad
esaurimento. Costa meno la distribuzione centralizzata o costerebbe meno
farselo consegnate dal fornitore alle filiali? Non sanno fare calcoli,
comparazioni, né reali valutazioni di costi. Non sanno neppure organizzare
nulla. Ti dicono pure che alcuni prodotti non possono essere consegnati
direttamente dal fornitore alla filiali perché alcune filiali che non hanno un
certo codice di registrazione fiscale dovrebbero pagare in contanti. Hai costi
magari doppi per non pagare in contanti?<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per esempio, comprano quantità di bevande, in
realtà non quantità grandissime. Personale per portarle poi all’interno del
magazzino centrale, che non è sulla strada, bensì ad un trenta metri. Percorso
a ritroso quando debbano essere distribuite alla filiali. Le confezioni, alla
brasileira, si rompono in continuazione. Distribuzione alle filiali da parte di
un furgoncino piccolo-piccolo, un fiorino, con due persone su di esso. Ne hanno
pure uno appena più grande ma sempre piccolo. Magari costerebbero molto meno da
un distributore di zona che te le porta nella filiale in quantità maggiori che
il furgoncino non può contenere. Controlli il venduto ed il comprato e lo vedi
subito se qualcuno s’è rubato bevande, che del resto possono essere rubate
anche col sistema ora centralizzato. In fondo, l’azienda ha 7 filiali. Una
consegna, una filiale. Che economie di scala possono avere dall’acquisto di
vari articoli con poi ridistribuzione centralizzata, dopo incredibili procedure
interne. Per alcune cose, magari, conviene, o potrebbe convenire, la
preparazione o predisposizione centralizzata. Non per molte altre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Eppoi vi sono le procedure interne, del tutto
dispersive e quindi costose. Non sono capaci ad organizzarsi il lavoro. Tanto
meno sono capaci di organizzare quello altrui. V’è qualcuno ricettivo, come
Augusto, non a caso uscito da una università, ma non solo lui. Produce o
vorrebbe produrre cortometraggi. Solo tre, ma è già un grande salto culturale
rispetto all’ignoranza dilagante ed arrogante del brasileiri. Uno che sappia
produrre cortometraggi e faccia l’aiuto magazziniere e autista consegne non ha
neppure l’arroganza della classi alte o di chi le imiti. Gli manca l’arroganza
dell’ignoranza del popolino ignorante come gli manca quella degli
intellettuali, che in Brasile sono in genere raffazzonati. Non a caso è subito
ricettivo se uno gli fa osservare come si possano ottimizzare anche singoli
lavori. Anche se poi, giustamente, non gliene frega nulla, dato che tutti
lavorano alla cazzo e ti guardano male se lavori in fretta e bene. Certo, se
poi grandi capi gli fanno trasportare avanti-indietro cose su cui basterebbe fare
dei conti di peso approssimati, non è che si metta a fare inutili discussioni
contro strambe ma consolidate procedure. Mite ad apprendere e mite a lasciare
che si sfanculino. È giusto così. Per cui, anche chi capisca che potrebbe fare
meglio e più veloce, se non vuole essere liquidato o rovinarsi la vita deve
adattarsi all’andazzo della disorganizzazione assoluta, dove se uno sta pesando
ed etichettando ad una bilancia, subito un altro si intromette ad intralciargli
il lavoro con altre pesature ed insacchettamenti. Non sanno organizzarsi e
devono pure intralciare il già disorganizzato lavoro altrui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato, attorno a mezzogiorno, il lavoro è finito
e Germano dice che loro, i quattro dell’area cucina e tagli, possono andarsene.
Athos, cambiatosi ed in prossimità dell’uscita, vede che Betão sta arrivando,
per cui quando Bibendum, che è con Janaina a cambiarsi in prossimità
dell’entrata (...dove non si potrebbe; ma loro, che sabato hanno lavorato a
piedi scalzi, sono della mafia dei brasileiri infami e pazzi), gli offre la
chiave, Athos dice che non gli serve. ...Aspetta un attimo... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mentre Bibendum apre la porta, ora che anche
Betão è arrivato (evidentemente lo stavano aspettando), Janaina urla, mentendo,
che Athos non può uscire e che Germano lo sta chiamando. Athos li lascia uscire
e mentre Bibendum sta chiudendo (senza troppa convinzione) la porta per non far
uscire Athos, lui si infila lo stesso ed esce egualmente. Con passo veloce li
lascia a delirare tra loro, Janaina coi due suoi froci del momento, Betão e
Bibendum.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Janaina arriva a casa, il marito o
pseudo-marito la picchia perché le dice che lei deve lasciarlo in pace a
guardare la TV e lei deve fare i lavori di casa, oltre che occuparsi del figlio
(di lei, non di lui), un ragazzetto sui forse quindici anni con la faccia da
culo come la madre. Poi, la ripicchia perché lei starnazza che non vuole essere
picchiata, che se ne va di casa, che fugge in Italia etc. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão e Bibendum passano il resto di sabato e la
domenica davanti alla TV, con birre e cibarie. Betão ha una moglie con cui non
si parlano da decenni, se non per battibeccare sordidamente. Bibendum è un gay
celato ed anche sul lavoro sta col culo mezzo fuori dai pantaloni da lavoro. Si
accontenta dell’aria che gli si infila tra le chiappe non particolarmente
tonde.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’altro frocio che ronza sempre intorno a
Janaina, per abbeverarsi dalla merda che le esce dalla bocca, è Adalberto
[Adalberto Gomes de Jesus]. Uno dei primi giorni che Athos era lì, e se ne
stava leggendo durante la pausa pranzo di un’ora, Janaina, che sembra
ossessionata da Athos, glielo manda a mostrargli foto porno di donne che lo
stesso ha sul telefonino. Tipico di un frocio celato farsi di quelle parti. Il
giorno prima, nella pausa pasto, Janaina si appiccicava ad Athos che stava
leggendo, toccandolo, cercando di mostragli la foto del figlio sul telefonino e
cercando di fotografarlo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lunedì 14/01/2013, Germano arriva tardi. Tuttavia
telefona presto agitatissimo a Marcelo che da alcuni giorni ha la chiave per
aprire sia la porta esterna che l’accesso diretto ai magazzini, essendosi
dichiarato disponibile a collaborare alle grandi attività
‘patriottico’-compradore degli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira contro Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo è un alto nero ignorante ed arrogante che
tuttavia si cela, un po’, dietro una freddezza rancorosa. Abita in Ledo5 come
Athos, sullo stesso piano, un poco più in là, al numero 76. Aveva una ditta di
stesura reti informatiche, diceva, sebbene non avesse grande dimestichezza coi
computer, anche se solo per stendere delle reti fisiche non è magari
indispensabile. È finito a fare l’aiuto magazziniere ed autista a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>. Passa il tempo libero
stando nella sua stanzetta 2x3 mq come le altre di Ledo5, con un video acceso,
TV o computer (ma di computer capisce poco e non sa che farsene; ha un vecchio
laptop ma solo per status), e come in riunione permanente con un ragazzotto sui
40 od oltre che fa il posteggiatore abusivo e con Rodrigo [il periodo che
questi lavora ed alloggia lì], l’inserviente da cui Leda cerca di farsi
chiavare quando lui non preferisce andare a puttane. Anche altri gravitano
attorno alla stanzetta di Marcelo. Si atteggia ad informatore e provocatore
dell’Abin in missione speciale. Guardandolo bene, ha gli occhi come strabici,
spupillati ed ognuno torvo per conto suo. Austero visto da lontano, assume
un’aria da deficiente visto da vicino. Se poi apre bocca, uno ne ha la
certezza. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Germano lo chiama da casa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Marcelo, Marcelo, vengo dopo che ho delle cose
da fare. Lo sai che dobbiamo tenere sotto pressione quell’Athos. ...Ordini...
Mi raccomando, cipolle e cipolle e digli pure che lavori rapido.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non è che le pentolone di pollo disossato,
gettato su una base di olio ed aglio, polvere per brodo, poi con origano ed una
spezia rossa, i gamberetti idem, simili gli champignons, od i vari
insacchettamenti siano poi un lavoro di grande qualificazione. Per non parlare
dei lavori di taglio della sala macchine.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Athos scende in orario dai primi 20 minuti
(Betão che non capisce un cazzo neppure di orari di lavoro, gli aveva detto che
c’erano venti minuti di colazione per cui si iniziava a lavorare alle 8:20.
almeno ufficialmente), che sono di fatto<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>in cucina dipendenti per il caffè [gli altri vi restano anche quasi fino
alle 9; quando Athos scopre che l’orario di lavoro è di 44 ore dunque senza
quei 20 minuti, evita di farli, e provvede alla colazione prima delle 8],
Marcelo gli dice pomposo che le cipolle sono già fuori pronte per essere
pulite. Ripassa poi e gli dice altezzoso che gli raccomanda di essere rapido.
Athos risponde ironicamente con un: “Certo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos non lavora più velocemente del solito sulle
due cassette di cipolle. Anzi... Il quantitativo è sbagliato, perché una
cassetta verrà poi lasciata al sole a deteriorasi. Meglio, ne avrà di più il
giorno dopo. È il lavoro migliore, all’aria aperta. Betão, ossesso, se ne sta
nella cucina con le finestre chiuse a rimestare quei suoi pentoloni strapieni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão è davvero uno tutto scoordinato e che deve
immerdare pure il lavoro altrui, come un po’ tutti lì. Invece, Athos si
organizza e fa le cose in maniera seriale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “‘Taliaano, devi riempire i sacchetti, pesarli
subito e chiuderli subito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, non si lavora a quel modo. ...Li peso
appena la bilancia è libera. ...Inoltre, prima si fa un’operazione e poi le
altre, e coi materiali disposti in maniera ergonomica.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non che lui abbia alcuna idea che significhi
“ergonomico”. È appena annichilito dalla parola e non osa dire che non sa di
che si tratti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lì tutti si intralciano l’un l’altro e non sanno
organizzarsi. Collocano nei luoghi più incredibili le cose su cui stanno
lavorando, le raggiungono con difficoltà, le trattano, le collocano in altri
luoghi scomodi e distanti. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il sottosviluppo cronico è quello. L’assenza di
organizzazione. Sottosviluppismo e sottosviluppo da cui i brasileiri ed altri
latinoamericani non usciranno mai. USA ed UK non vogliono. Loro stessi
neppure.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Athos finisce la pulitura cipolle e va
ironico a chiedere a Marcelo se non ne abbia altre, che forse erano poche, e
poi va in cucina, Marcelo lo raggiunge in cucina e sghignazzando d’intesa con
Betão (“...abbiamo l’ordine di fargli il culo...”), con l’ebete Betão che
risponde allo sghignazzo, dice ad Athos di fare lui il suo lavoro di
riempimento delle bottigliette di olio. Altra cazzata, fatta solo per sprecare
tempo, dunque soldi, di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>,
è il riempimento centralizzato di bottigliette di olio luride, evidentemente
usate in talune cucine (se ne hanno) della rete, o chissà dove. Nelle pizzerie
usano solo olio di semi per l’impasto della pizza. Non v’è poi altro uso di
olio. Non usano oli, sulle pizze. Mescolano, per quelle bottigliette luride,
nelle intenzioni al 50%, olio di oliva e di semi. Siccome non tutte hanno il
tappo, ecco che hanno inventato un sistema piuttosto scemo per cui stendono una
striscia creata tagliando un sacchetto leggero per alimenti, che attorcigliano
sia da un lato che dall’altro del collo della bottiglia e che poi legano
attorno al collo. Athos trova subito una soluzione che evita il 50% di quel
lavoro-tappi. Fa un nodo da un lato e poi attorciglia brevemente dall’altra
prima di legare il tutto. Quanto a riempire le bottiglie, Marcelo usava il
metodo scemo alla brasileira: una per una. Athos le riempie prima tutte a metà
con l’olio di semi che è in bottiglie da un litro. Poi passa con l’olio d’oliva
che è in bottiglioni più grandi. Fa piuttosto rapidamente quello che prima
sembrava una grande e complicata operazione del giorno: Marcelo che riempiva
luride bottigliette con due oli.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos va a dirgli ironico che ha finito, se ne
vuole altre, che è un’ottima attività. Lui, Marcelo, si sente un po’ coglione e
coglionato da quello che lui, grande agente segreto, dovrebbe contribuire a
sfondare e che invece...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Più tardi Marcelo mostra ad Athos dei peperoni
verdi e gli chiede se sappia come si chiamino. Certo che lo sa. Lui ironizza.
Athos pure, sulla sua ironia. Gli indigeni brasileiri si montano l’un altro, e
poi si smontano cagandosi addosso ed in bocca. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando, dopo, Marcelo compare con un giaccone e
con cappuccio in testa ben stretto, nonostante la temperatura alta della
cucina, Athos gli chiede che stia andando ad ammazzare qualcuno per conto di
ComandoVermelho-Abin. Punto sul suo, Marcelo resta inebetito dentro quel
cappuccio pesante sulla testa vuota. Non riesce a rispondere che è l’uniforme
per la stanza frigorifera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti sono le uniformi di taluni quando
lavorano a lungo nella camera frigorifera. Figuriamoci... Dovrebbe essere un sollievo
stare nella stanza frigorifera. Eppoi, solo in un ambiente disorganizzato si ha
necessità di stare a lungo in una piccola stanza frigorifera. Che debbono mai
fare...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão cerca di fare conversazione. Accenna alla
musica italiana. Athos gli dice che non la conosce. Betão nomina Pavarotti.
Athos gli chiede chi sia mai. Allora passa a dire che in Italia non si
troverebbe lavoro. Athos gli dice che la TV brasileira fa solo propaganda e
lavaggio del cervello. Gli risponde che comunque lui lavorava a Mosca, non in
Italia. Betão quando gli dici qualcosa fuori dai suoi schemi subito si chiude,
per cui neppure recepisce ciò gli viene detto. È il classico ottuso che si
crede intelligentissimo, anzi furbissimo. Non capisce un cazzo. Lo si vede così
chiaramente che suscita pietà umana. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 16:00 ed un poco oltre, Betão continuava a
strusciare per la cucina, mentre Janaina, che era arrivata ore dopo l’orario
ufficiale, giusto per il pranzo, era entrata in cucina da 5-10 minuti, aveva
strusciato col culo che non ha per l’area lavandino, aveva preso il latte in
polvere di Betão e s’è messa a leccarlo, mentre gli annunciava che se ne andava
a casa. Lui ribatteva che lei era arrivata in ritardo e come potesse pensare di
andarsene. Lei rispondeva con frasi senza senso cui lui ribatteva con altre
frasi insensate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, dopo avergli chiesto quattro volte,
ironicamente, se ci fosse altro da fare e non ottenendone risposta, visto che
erano passate le 16:00 s’era andato a cambiare. Era poi transitato dalla porta
cucina dove i due continuavano a delirare. Janaina la pazza se ne era uscita
con uno dei suoi soliti: “Guarda questo che sta andando a casa!”, come per
lanciare Betão contro Athos come fa sempre sia con lui sia con gli altri suoi
froci, il clan dei froci di Janaina laida, frigida e perversa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos li aveva mandati entrambi affanculo con un
sonoro: “Signori, buona notte”. E se ne era andato via. Quando aveva chiesto
alla ragazzetta della portineria di aprirgli la porta esterna, erano le
16:07.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 15/01/2013, niente cipolle. Ne avranno
fatto indigestione. Per cui Athos deve sorbirsi la cucina chiusa e calda,
caldissima. Betão deve aver paura che chi transiti possa guardarlo, se lascia
le imposte aperte. V’è pure una grata fitta. Non vi sono ragioni di lavoro, né
sanitarie, per quelle imposte sempre chiuse. Solo manie. Paranoie folli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Già prima, dopo essersi fatto un caffè solo per
sé, prima che arrivassero gli altri a fare il caffè per la giornata e sostare
nella cucina per la colazione o pseudo tale, s’era dovuto sorbire Janaina che
come al solito transita senza salutare nessuno e s’era poi messa a cianciare
fitto con tutti, Athos escluso che non la piscia neppure quando lei lo chiami.
Gli infami perduti meglio evitarli quanto più possibile. Era ossessa che
Bibendum se ne andasse a lavorare altrove, sembrerebbe, e dunque, invidiosa di
tutto e di tutti, parlava lei stessa di dimettersi o di farsi trasferire in una
pizzeria. Lo stupefacente e che, pur molti ridendo, la stessero a sentire
invece di ignorarla. Sbraita in continuazione con urla e battiti sonori di
oggetti. Chi la ascolti e le dia corda è psicotico come lei. Semplice. Sennò la
eviterebbero con disgusto. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Hanno problemi
coi numeri, con l’aritmetica elementare. Athos scopre solo mercoledì 16/01/2013
che l’orario di lavoro non è di 40 ore e che l’orario di uscita non sono le
16:00 ma le 16:20. Se sono le 16:20, l’orario di lavoro è di 42 ore. Felipe
dice che è di 44, ma il conto non torna, a meno che i venti minuti quotidiani
per il caffè o colazione non siano regalati. No, non è così, non sono regalati,
perché le persone devono timbrare il cartellino per essi. Infatti, molti
ritardano e, inoltre, timbrano il cartellino come non avessero fatto i 20
minuti per la colazione del mattino e può pure essere che taluni non li
facciano. O qualcuno li fa senza timbrare che li ha fatti e poi esce alle 16:00
invece che alle 16:20, come fanno spesso i due dell’area tagli. In realtà,
nessuno timbra per la colazione del mattino.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sì, è tutto alla
brasileira. I 20 minuti della colazione ci sono ma non ci sono. Previsti da
pubblico proclama, nessuno timbra il cartellino per essi. Anzi, si prendono
pure ben più di 20 minuti. Ma intanto quelli degli uffici arrivano tardi, per
cui nessuno vede nulla... Per cui, dalle 8 alle 16:20, con un’ora d’intervallo,
sei giorni la settimana, sono 44 ore. Anche se v’è una regola parallela, dicono
e si dicono, che ci se ne può andare via a lavoro finito. Dipende da chi lo
faccia, a parte il sabato quando c’è la copertura del kapó, ora Germano o
Marcelo se Germano non è presente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 16/01,
compare, la mattina, Fabiano con Ivaldo. Il giorno (l’1/01/13) che, con Athos,
Fabiano stava andando alla pizzeria di Grajaú, lo stesso aveva chiesto ad Athos
se Ivaldo fosse un buon capo (Athos, frastornato, non aveva risposto nulla) ed
aveva aggiunto che pensava di farsi sostituire da lui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fabiano annuncia sempre che sta partendo per
l’Italia per dei corsi per super-pizzaioli. Che sia arrivato il momento...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il 16/01,
Bibendum si mostra straordinariamente servizievole. Che sia perché se ne sta
andando. Mannò, alla fin fine è uno cosi di natura. Se lo tratti schietto, ti
tratta schietto, almeno di facciata. Poi, non si può sapere, semmai gli
chiedessero cose strane dalla proprietà e direzione. ...Come quasi tutti...
Quando chi comanda chiami... Non riesce a non fare il frocio che la segua solo
quando Janaina lo chiami come copertura ad alcune delle sue continue puntate in
cucina per cercare di trovare da ridire ad Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È il 17/01 che succede
un caso esilarante e peggio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">V’è la solita
politica delle cipolle. Marcelo ha ricevuto l’ordine di prepararne, per Athos,
una quantità spropositata. Senonché, Betão non compare. Agitazione. Tutti sanno
che hanno l’ordine dagli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira di non far avvicinare Athos ai fornelli, non per
cucinare. Ordini Carabinieri-NATO e della Presidenza Federale brasileira. Non
devono avere nulla da fare, per occuparsi di tali cose... Beh, fa parte delle
attività delinquenziali e psicotiche degli Stati, e dei loro statisti, politici
e burocrazie, organizzare persecuzioni ed assassinii...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui, tutto agitato che Betão non venga, e non
essendo ancora giunto Germano, Marcelo dice ad Athos di fare solo un
quantitativo limitato di cipolle “perché poi c’è da lavorare in cucina. Devi
bollire le uova.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, ma se è per questo, posso anche preparare
il pollo [di cui ogni giorno se ne fanno grandi quantità per la pizza al
pollo].”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, il pollo no.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Bollire le uova è semplice ed occorre poco
tempo. Mentre se non si imposta il pollo... [che poi si frantuma tutto in
filini per la pizza].”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda, il pollo proprio non puoi perché poi
il proprietario va nei guai...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, ho capito, gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, come già ti avevo detto ma tu avevi fatto l’aria
incredula, allora, hanno ordinato al proprietario che non devo cucinare per cui
mi hanno trasferito qui dalla pizzeria e poi qui mi hanno messo a tagliare
cipolle...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, veramente, volevo dire che bisogna che
prima chiediamo l’autorizzazione a Betão...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Prima dice che il proprietario va nei guai, poi
la butta su un povero pseudo-cuciniere che nessuno ha consultato quanto il
proprietario ha mandato Germano di corsa a dire tutto agitato che Athos era
assegnato alle cipolle. Il proprietario deve chiedere l’autorizzazione allo
pseudo-cuciniere, quando non c’è, per un banale pollo su base di olio ed aglio,
e che si frantuma in filini mentre si cuoce ancora semi-congelato e con polvere
da brodo, una spezia rossa ed origano? Mannò è l’ulteriore conferma
dell’intervento degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti, anche quando arriva Germano, lo stesso
conferma ad Athos che deve stare lontano dai fornelli. Ordini superiori. Degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira al padrone, e del
padrone a loro tutti e che tutti sanno complici. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Senonché le cipolle erano una quantità
spropositata, i due della stanzi tagli avevano poco da fare ma non aiutavano
Betão poi giunto (anzi la pazza Janaina intralciava come sempre il lavoro
altrui, di tutti, mentre Bibendum si agitava ansioso a cercare cose da fare ma
solo per la stanza tagli, dopo essere stati tutti e due fino alle nove a far
colazione e ciapettare), per cui lo stesso era agitatissimo che non riusciva a
finire il lavoro della giornata. Athos e Betão hanno dovuto lavorare fino alle
17:00. Betão era arrivato in ritardo... Ma comunque il sabato prima avevano
lavorato alcune ore in meno, e magari pure il successivo... O, forse, già il
venerdì successivo, ci sarà poco da fare ed il tutto sarà completato prima
della fine dell’orario formale... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Agitatissimi che Athos abbia fatto riferimento
agli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, Marcelo riferisce
subito a Germano quando arriva. E Germano va a riferire agli uffici. Mauricio
che è sempre in giro a guardonare tutto, Athos in particolare, per poi riferire
a direzione e proprietà, manda Silvana [</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Silvana Vieira de Sousa, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">alias</i></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> Sylvana Cristinne], la receptionista, a chiedere ad Athos dove avesse la
residenza in Italia. Athos, che capisce che è in corso una fase di agitazione
sconnessa da eventi del primo mattino, risponde serafico: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Perché in Italia? Prima abitavo in Canada.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Silvana riferisce a Mauricio che allora se ne
inventa un’altra. Arriva coi fogli dell’assunzione e dice che mancano dei dati.
E ne accorge dopo più di 25 giorni? No, è solo agitazione sconnessa neppure
loro sanno perché. Anzi lo sanno. L’agitato si agita perché è agitato quando
sta delinquendo e neppure sa perché. Per cui si illude, finge a sé stesso di
illudersi, di trovare delle spiegazioni razionali del proprio delinquere
demente nella tranquillità dell’altro, qui di Athos.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco che allora Athos dà a Mauricio, perché
annoti tutto, il libretto di lavoro che essendo scaduto è del tutto
irrilevante, il passaporto che il primo giorno non avevano neppure voluto
guardare e perfino, con stupore di Mauricio, il CPF, il codice fiscale
brasileiro. Ilarissimo... </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì 18/01/2013.
Per Athos, 62 kg cipolle da fare in 1h40, in 100 minuti. Athos c’ha messo il
tempo che ci voleva senza affannarsi... Lo stesso giorno spunta, per Athos, il
cartellino presenze. Ce ne hanno messo di tempo, per ‘produrlo’...
Naturalmente, Germano e Felipe non sono neppure capaci di comprare gli
approvvigionamenti in tempo. Sono spariti dalle 9 alle 15:20 per comprare un
po’ di fragole e di cavoli. Saranno andati a puttane... Quando arrivano, c’è
l’emergenza broccoli, da tagliare in fretta per gettarli in acqua bollente,
insacchettarli ed inviarli alle filiali. Betão, cupo, sbraita, ma senza farsi
sentire, che deve uscire dopo a causa dell’incapacità altrui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato 19/01/13,
era tutto finito poco dopo mezzogiorno. Giornata corta... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano conosce le
regole sanitarie come Betão. Cioè non ci capisce nulla ma ha mille fissazioni
su ciò debba essere fatto. Solo fissazioni. Ma le ha solo con Athos. I
brasileiri usano le spugne del cesso per i piatti, pisciano sui muri, si
denudano nei pressi dell’entrata, portano fuori le spugne che dicono si
dovrebbero usare solo in cucina, e lui, Germano, non dice nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lo si gioca come
si vuole. Basta non contraddirlo ed evitarlo. Sono un po’ tutti così in
Brasile. Non conoscono le cose ma sono stati riempiti di ogni genere di
fissazioni. La distruzione del pensiero logico operata dai militari, tutti
compradori, su ordine USA-britannico, e continuata coi civili di facciata.
Naturalmente si scatena solo contro Athos. Coi suoi compari brasileiri non dice
mai nulla, neppure se gli cagano sotto il naso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Hanno una stanza
frigorifera (la temperatura è intermedia tra un<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>frigo ed un freezer canadesi) in cui passano ore a contare e ricontare.
Significa che regna la confusione più completa e non sanno come lavorare. Sennò,
già contabilizzano tutto, perché sono ossessionati dai furti. Se contabilizzano
tutto che necessità hanno di contare e ricontare? È che contabilizzano alla
cazzo. Per cui non sanno mai quello che hanno. Ecco, allora, che devono contare
e ricontare mille volte, sebbene abbiamo chiaramente problemi pure con
l’aritmetica elementare. Per fare due più due meno uno hanno bisogno di una
calcolatrice, sempre che non sbaglino ad usarla. Un foglio elettronico come
Excel risolverebbe tutto. Troppo difficile per dei brasileiri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In pratica, dagli
uffici al primo piano mandano al pian terreno gli stessi fogli con le giacenze
da loro [al pian terreno] dichiarate e loro [al pian terreno] ricontrollano ciò
che loro stessi avevano dichiarato e che, nell’ufficio, hanno trascritto coi
computer. In pratica, al piano terra, controllano che gli uffici abbiano
trascritto giusto quel che loro hanno in precedenza dichiarato. Non lo fanno
sul cartaceo, bensì ricontando tutto. Lo fanno e rifanno tutti i giorni. Tali
ridicole procedure servono solo a far finta di lavorare ed a giustificare
personale negli uffici che in realtà non ha nulla da fare. Per cui si inventano
lavori inutili. Non che i lavori inutili riempiano le loro giornate. Ma danno
l’impressione che loro adempiano a qualche funzione utile per l’azienda. Il
proprietario ha l’illusione di avere una vera azienda perché si è creato un
apparato di persone che fanno cose inutili.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Non sanno
usare i fogli elettronici. Neppure immagino esistano, inventati proprio per
queste cose... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Figuriamoci che
perfino il cartone per le scatole per la pizza, che sta in una stanza
intermedia fra la strada e l’interno, prima lo portano nell’interno per
contarlo e poi lo riportano sulla strada nella vettura per le consegne alle
filiali. Significa che fanno i mucchi delle cose per le varie filiali e poi
caricano su quella base sulle vetture-furgone, che stanno a trenta metri di
distanza. Non è proprio quello il modo di lavorare. Proprio per nulla.
Proprietari, direttori e direttrici, direttori e direttrici del personale, i
vari impiegati ed impiegate con le mansioni più differenti ed inutili, nessuno
ci capisce nulla. Nessuno immagina che loro dovere sarebbe proprio interrogare
continuamente le procedure usate e che gli altri usano. Distruzione del pensiero
e del raziocinio operata dai militari, tutti compradori, su imposizione
USA-britannica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sono brasilieiri.
Non sanno fare un cazzo. Ed anche se qualcuno fosse capace di organizzare ed
organizzarsi, dovrebbe celarsi perché sennò i proprietari si offenderebbero e
lo licenzierebbero. Invece, se tutto procede alla cazzo, sono tutti
contenti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lunedì
21/01/2013. Janaina si fa una delle sue solite da troia squallida. Betão non
viene per cui mandano lei ad avviare i lavori della cucina, in particolare la
solita fregnaccia del pollo. Quando Athos finisce il suo splendido lavoro
all’aria aperta, grazie alla fissazione degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira &
Carabinieri-NATO per le cipolle, e deve rientrare in quella cucina opprimente e
calda, visto che blindano tutto, ecco che la troia si fa una delle sue solite
parti. Passata la domenica col marito attaccato alla TV e che non la scopa (sì,
insomma, le salta sopra e la sborra con lei frigida e disgustata, mentre le
dice: “Dai, troia, fammi godere e fammi vedere che anche tu stia godendo...
Dai, lo so che ti piace... Dai, troia, fa vedere che godi od ora ti do due
ceffoni!” e la picchia mentre la monta veloce), ed il figlio teppa ebete (con
la faccia stampata come la sua) tra calcio e seghe..., il lunedì continua a
sognare di cazzo, cazzo immaginario... Si avvicina ad Athos. Gli si struscia.
Lo tocca. Gli tocca le chiappe ed il cazzo. Athos che ha disgusto di quella
troia senza culo e senza poppe, e pure con quella voce stridula di maniaca,
oltre ad essere del tutto maniaca, non solo nella voce, e quella faccia
disgustato-alienata, si sottrae. Ecco, che allora lei esce dalla cucina e </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">va a dire a Germano che Athos la violenta
nella cucina. Germano, divertito dall’occasione, chiama solenne Athos in una
stanza appartata, la stanza di Felipe a cui chiede di uscire, e poi gli dice
che Janaina gli ha detto che lui Athos la violenta nella cucina. Athos, che
stava osservando tutta quella solennità e già si immaginava che Germano si
lamentasse solennemente di essere divenuto famoso on-line dove si trova
denunciato/esposto come miliziano degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira, è estasiato da quella ‘informazione’. Resta
del tutto indifferente, mentre segretamente si scumpiscia dalle risate, e
risponde serafico che sarebbe meglio visionare le registrazioni delle
telecamere dato che lui non tocca nessuno, sul lavoro, né donne né uomini.
Janaina osserva Athos che rientra in cucina del tutto indifferente dalla
conversazione con Germano e che continua ad ostentare indifferenza. Poco dopo,
Germano la avvicina e le dice che è andata buca, che bisogna inventarne qualche
altra. Allora, dopo qualche mezz’ora, Janaina si </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">fa la parte con Germano che il pollo frantumato
non è ben mescolato ed ha chiazze di colore (spezie o forse bruciato) dicendo
che è colpa di Athos. Germano tenta di rimproverare Athos che lo ha
insacchettato. Athos fa notare che deve prendersela con chi lo ha cucinato. Se
strariempiono i pentoloni (metodo-Betão) e poi non sono neppure capaci di
mescolare del pollo... Tra l</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’altro, in pentoloni
meno pieni, si cucina più rapidamente, e si frammenta e amalgama meglio e più
facilmente. Troppo difficile, per loro, arrivarvi. Inoltre, per il coloral (la
polvere rossa), seguono la demenziale procedura Betão: lo mettono nella pentola
del pollo quando lo stesso comincia ad essere secco, per cui non si scioglie
bene. Pazzi ed incompetenti! </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì
22/01/2013. Janaina va nella stanza frigorifera, ruba come suo solito una
banana, corre in cucina e si mette affianco al lavello dove sembra che la
telecamera non arrivi. Athos la vede subito e fa grandi segni alla telecamera
che Janaina è lì che si sta mangiando una banana e che è proprio pazza. Deve
essere la banana più indigesta si sia mai mangiata.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mercoledì
23/01/2013. La troia Janaina parla con Betão che è poi agitatissimo. Lei gli
dice che lei è una grande agente segreta che opera per la patria e che non è
concepibile che Athos la smerdi come una ladruncola. Lei gli dice che lui Betão
deve punirlo... Betão non sa che fare... A freddo, Betão sbotta con Athos che
le telecamere sono lì per figura. Allora perché si agitano tanto e vanno nelle
zone ombra, non coperte dalle telecamere, quando devono mangiare cose
rubacchiate? Tra l’altro, ogni volta che ad Athos capita di lavorare nella
stanza tagli, Bibendum gli offre, proprio sotto la telecamera, di mangiare
grandi fette di cose, ...una volta mozzarella, un’altra prosciutto cotto,
un’altra ancora blocchi di cioccolato... Athos ogni volta dice di no, con
Bibendum che continua ad insistere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giorno storico,
perché, dopo grandi insistenze di Athos, finalmente Mauricio riesce a fare i
conti del rimborso bus di gennaio. Glieli fa Athos. Silvana alla calcolatrice.
Athos li fa a mente in un attimo. Silvana mette minuti, usando il telefonino
come calcolatrice, per confermarli. Mauricio dice che ‘domani’, il giorno dopo,
lo pagano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì
24/01/2013. ‘Domani’ arriva, ma ad Athos non lo pagano. È troppo difficile per
la disorganizzazione alla ministeriale di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O
Forno Rio</i>. Eppoi hanno gli ordini degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira di cercare di non
pagarlo o di tirarla per le lunghe. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Hanriette Pio,
consultora/consulente, cioè addetta a far niente, per cui deve inventarsi che
fa qualcosa, se ne arriva agitata ad ispezionare perché sia salita
drasticamente la spesa delle cipolle. Naturalmente non lo dice a nessuno che
sia per quello. Finge solo di essersi accorta che le cipolle giacciano
abbandonate vicino al lavello esterno. Siccome non ci capisce un cazzo,
conclude che i costi sono nettamente lievitati perché le cipolle restano al
caldo ed al sole dopo che sono state sottoposte alla prima pulitura. Possibile,
ma non è quello il motivo. Lei conclude comunque che sia quello e, dopo ore di
vana agitazione, riesce a dire a Germano, che alla fine lei individua come il
responsabile delle cipolle e di Athos, per conto degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">che forse devono stare all’ombra.
Sciocchezze, sebbene non è che il caldo ed il sole giovino alla conservazione.
Germano inventa la scusa che non è che possano stare vicino al gabinetto fuori
dalla stanza tagli. Concludono, sebbene ciò porti ad occupare spazio per altre
cose, che debbano stare nella stanza frigorifera. Due imbecilli non è possano
produrre una soluzione sensata. La soluzione sensata sarebbe stata un’altra più
semplice. Non ve la diremo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se questo è un
uomo. Betão, il grassone maniaco e rabbioso della cucina, si fa scrivere sulla
bilancia, al posto di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio, la
migliore pizzeria del Brasile</i>, un roboante: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dio è tutto nella mia vita. E nella tua?</i>. Si applicano in tre (lui,
Bibendum e Janaina) su un biglietto scritto da qualcuno che forse sa scrivere.
Avrà chiesto al figlio... Ciò nonostante fanno due errori per una frase banale,
oltre all’illegalità di scrivere una frase ideologica e pure su una bilancia
altrui, visto che è della ditta e non la loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos, dato che
la ruffiana Janaina era tutta presa mentre Bibendum scriveva la frase sulla
bilancia, in pratica, riprogrammava la testata della bilancia, ironizza.
“Qualcuno o qualcuna s’è comprato un vibratore che si chiama <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dio è grande e mi fa godere</i>...” Janaina
non sa che fare per fare qualche altra troiata delle sue. All’uscita, aspetta
Athos per strada. Lui neppure la piscia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo, in
risposta ad una delle solite battute ironiche di Athos, per mostrare che lui sa
che sia l’analisi matematica, si mette a scrivere la formula della superficie
del cerchio. Geniale! Da pisciarsi addosso. Ma è uno tutto così... La scrive ma
non è detto che sappia che sia, se pensava fosse analisi matematica...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì
25/01/2013. In realtà Dio è grande e fa male al pidocchio brasileiro. 4 casse
di cipolle per Athos che così può starsene tranquillo all’aria aperta, mentre
Betão è oppresso di lavoro in cucina e con Janaina che gli fa perdere tempo in
deliri. Lei gli ronza attorno e gli spettegola tutto il tempo. Lui si confonde,
ma non sa resistere ad ascoltare pettegolezzi e sentirsi blandito. Athos, visto
che finisce le cipolle dopo mezzogiorno, se ne va diretto a mangiare. Betão è
offesissimo che Athos non gli abbia detto che va a mangiare. Glielo dice già in
cucina dipendenti di fronte a Mauricio che ribatte che Athos deve avvertire
Betão. Athos dichiara solenne che la prossima volta farà un pubblico proclama.
Betão è uno di riflessi elementari, ma se è rabbioso resta rabbioso. Poi, più
tardi, in cucina, gli spruzza con rabbia acqua in faccia. Athos reagisce con
una totale indifferenza intima oltre che esteriore. Come te lo avesse fatto un
essere incomparabilmente inferiore per cui neanche puoi pensare di offenderti,
come dice un proverbio cinese, e come effettivamente è. Meno male che Betão
dice che dio sia tutto nella sua vita! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’ora di
uscire, Janaina, che è in continua e nevrotica agitazione cercando di
interferire con tutti, smarrisce le chiavi nella stanzetta spogliatoio e
comincia bussare furiosa mentre Athos si sta cambiando, per cui Athos se la
prende ancora più comoda mentre lei e Betão fuori aspettano. Poi, esce senza
salutarli. Lei lo insegue, urlando. Alla porta esterna Silvana che gli apre e
la cassiera che è nei paraggi, gli dicono che Janaina dice di avere perso le
sue chiavi nello spogliatoio e che ora le vuole da lui. Athos si offre paziente
per essere perquisito, dicendo che lui di chiavi ha solo le proprie. Le due gli
dicono che può andare. Siccome, il giorno dopo, ad Athos nessuno dice nulla
delle chiavi, le devono avere ritrovate. Chissà dove. Janaina è tutta una
nevrosi invidiosa di tutto e tutti, e pure contagiosa. Quelli come lei non
riescono ad evitarla, anzi se ne fanno coinvolgere, perché se la sentono loro
anche se lei, oltre ad essere chiaramente una tesa squilibrata, lo fa pure
vedere, mentre in genere altri lo celano. La sindrome dell’identità
antropologica chiaramente scatta inequivocabile. La sostanza prevale sulle
forme.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La cassiera prima
aveva detto di essere del settore finanziario. Quando non ti pagano, la cosa
migliore è menarla a tutti. Cosa che Athos aveva fatto anche con la cassiera,
un momento che lei transitava nei paraggi, chiedendole se lei lavorasse alla
cassa. E lei aveva detto che sì era del settore finanziario. Athos ironizza,
non con lei ovviamente, che la cucina è il settore culinario ed i magazzinieri
ed i trasportatori la logistica. Marcelo chiede, per cogliere in fallo Athos,
che sia mai la logistica. È uno ignorante e che non capisce un cazzo ma che si
crede sempre più intelligente e colto degli altri. Athos lo irride sottilmente
facendo credere di non sapere che sia la logistica (in Brasile è la
distribuzione). Meglio, lasciandolo nel dubbio se non lo sapesse o se lo stesse
solo canzonando, irridendolo pesantemente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sadomaso. Quando
Athos sta andando via, Germano esaltato che sta trafficando con merci, dice che
ci sono altri quintali di cipolle per Athos. Germano è felice di trovarsi
denunciato on-line come coinvolto in terrorismo di Stato. ...Essendo analfabeta
informatico, non lo sa, ...non lo sa ancora... Gli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira hanno informato il
proprietario che è e sono on-line con nomi e cognomi, ma non lo hanno detto a
tutte le scartine per non terrorizzarle. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Finalmente pagano
28.50 reais, di rimborso bus, ad Athos. Ignoranza nera. Non sanno neppure fare
le approssimazioni, non solo i calcoli. 28.85 fatti divenire 28.50. Ma siccome
gli stavano pagando 3 reais in più, in pratica gli hanno pagato 2.65 in più.
Mauricio corre, zoppo (essendo tale), avanti ed indietro per fare prima firmare
la ricevuta e poi pagare, quando la cassiera rientra dalle fumate dall’esterno
e chissà da quale altro giro. I soldi glieli getta dal primo piano, quando li
ha. Essendo zoppo... Beh, quando ci sono da fare i giri per spionaggio, per
guardonare, si muove... È tutta una comica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato 26/01/13.
Germano, tutto esaltato, espone a Daniel [de Jesus] la sua <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Teoria del Compagnerismo</i>: “Se deve tutti collabborra’ come veri
compari. Facciamo in fretta. Finemo prima dell’una e ce n’annammo tutti
accassa... Compagnerismo! Compagnerismo! Semo tutti cumpa’. Tutti si collabora
l’un l’altro e si fa tutto meglio e prima. Questo, qui come fuori di qui, deve
essere una lojica de vita per progredire tutti felici.” Non a caso il Brasile
sprofonda nel sottosviluppo cronico da cui neppure prova ad uscire, propagande
TV a parte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Daniel, che
almeno due più senza calcolatrice riesce a farlo, anche se non è che sia uno
che abbia alcuna particolare cultura, lo guardava esterrefatto... Dopo pochi
giorni sparisce. Avrà trovato un lavoro dove lo pagano di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo che si
atteggia a grande sotto-kapó del magazzino-logistica, non è neppure capace di
separare rapidamente i fogli in continuo della stampante, che lì usano per
produrre fogli singoli A4 dopo avere rimosso la forellatura laterale e dopo
averli separati. Si inventa procedure inefficienti per fare questo semplice
lavoro. Beh, da un minchione che quando sente parlare di equazioni
differenziali ti scrive la superficie del cerchio, per mostrare una cultura
matematica che non ha... Sabato mattina scarica tale complicato lavoro [la
separazione dei fogli] ad Athos, prima delle cipolle. Farà parte del mobbing...
Athos si inventa subito un modo più semplice per produrre fogli separati dalla
striscia continua... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il sabato, i vari
cucinieri lavorano semi-scalzi e Janaina perfino in abiti normali, senza abiti
da lavoro. Siccome sono mafiosi brasileiri, a loro tutto è concesso. Il kapó
mafioso Germano non dice nulla, a loro. Neppure altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì e
mercoledì 29-30/01/13, senza cipolle da pulire, per Athos. Ne hanno accumulato
quantitativi tali che ne sono intasati, e le varie controllore sono
preoccupatissime per la lievitazione del costo complessivo della voce cipolle.
O magari stanno pianificando qualche giornata futura con 100 o 200 chili “da
pulire in un’ora e mezza”. Follie...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì, Marcelo
si fa, con Athos, una delle sue solite parti da scemo analfabeta. Gli rivà
sotto, durante l’intervallo per chiedergli se legga solo per il portoghese, o
perché vi creda, un certo libretto con testi religiosi cristiani. Tipica
domanda da analfabeta. Ridicolo chiedere ad uno che legga un libro se lo legga
perché vi creda o per altre ragioni. Da analfabeti chiedere se uno legga un
libro o raccolte di testi religiosi perché vi creda o meno. Non sanno cosa sia
un testo considerato sacro. Se ne dovrebbe vedere la storia. Altrettanto
ridicolo e da ignoranti sarebbe chiedere se uno legga od usi la Torah perché vi
creda o per altre ragioni. Che significa credere o non credere? Perché si legge
o si studia, per credere o per non credere? ...Sarà la visione che gli
ignoranti hanno delle cultura... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Le persone sono
ignoranti. Non sanno di che stiano parlando. Dunque vaneggiano. Come si fa a
rispondere a domande senza senso. Senza linguaggi comuni non si può comunicare.
Uno ti chiede una cosa e non sa che ti chiede. Se l’altro risponde, chissà che
viene capito, di sicuro non capito, della risposta. Meglio lasciare che la
comunicazione si areni anche formalmente. Non è possibile nessuna vera
comunicazione quando le varie parti non abbiano qualche base comune rispetto
all’oggetto dell’eventuale comunicazione. Meglio restare ai convenevoli
innocui, o neppure quelli. Tutto viene frainteso. Pidocchi e pidocchie si fanno
associazioni arbitrarie su tutto, associazioni pavloviane per pidocchi indotte
dei mass media, che in effetti servono proprio a quello, anche a quello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo, un
fascista (o un comunista, od altro, o nulla) ottuso ed ignorante, butta lì ad
Athos che il Brasile è uno Stato laico. Se lo dice lui. Il Brasile, come tutti
gli Stati pseudo-etici, come tutte le dittature militari e di bande armate,
avversava i religiosi che promuovevano (per interesse di categoria; se hai un
adepto lo devi far figurare come umano e non come animale o cosa...) la causa
degli indigeni e degli schiavi, ma ovviamente vedeva e vede di buon ed ottimo
occhio i religiosi che ne benedicevano e ne benedicono le bande armate o che,
comunque, non le avversino. Tutti gli Stati sono laici anche quando si
rivendichino religiosi. E tutte le religioni registrate sono di Stato. Solo in
situazioni instabili, o di crisi, o di sommovimenti, vi sono forme statuali e
religioni con altre connotazioni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mercoledì,
Germano, il grassone sanguigno e vano, si fa un altro paio di parti da bamba.
Ah, se ne fa in continuazione dato che è un bamba di natura. Diciamo, che si fa
due parti da super-bamba. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mercoledì, Betão
arriva più di un paio di ore dopo. Germano arriva verso le 10. Athos che non ha
nulla da fare in quel momento, dato che il giorno è moscio, sta fingendo di rimestare
il pollo nei due pentoloni del giorni. Germano lo guarda allarmato, ma si
contiene e finge, e gli chiede se lo abbia preparato lui, ...cosa vietata dagli
</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira agli ordini di Dilma e Cardoso ed in contatto diretto coi
Carabinieri italioti etc.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos lo guarda scettico. Germano gli dice,
mentendo, che lo potrà fare quando sarà lui, Athos, in grado di farlo da solo.
A parte che chiunque è in grado perché è una cosa che si apprende in due
minuti, e poi v’è pure affissa al muro la ricetta con le quantità, ...se hanno
vietato a Betão ed altri di insegnargli formalmente come farlo, vietato di
abilitarlo a farlo, anzi proprio vietato di farglielo fare, è chiaro,
tautologico, che Athos non sarà mai in grado, almeno ufficialmente, di farlo.
Lo sa fare senza problemi, in realtà meglio di come lo facciano lì sottomessi
alle pazzie di Betão, ma nessuno gli chiederà mai di farlo. Anzi gli diranno,
come già gli dicono, tutte le volte che manca Betão, di non farlo. Se chiamano
subito altri, cioè la pazza od il grassone... La pazza non sa fare nulla. È
solo una pappagalla dato che Betão la ha strapazzata per anni per insegnarle le
quattro cazzate della cucina. Bibendum preferisce ritirarsi nelle sue
triturazioni di alimenti per pizzerie. Poi, ora che ha programmato di
andarsene... Sempre che Janaina non insista che deve andare con lei nella
cucina per vedere se vi sia qualcosa da criticare ad Athos... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena, Germano si allontana, Athos dice a
Augusto, presente per la solita etichettatura di alimenti: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Che ipocrita! Ma se hanno ordine dagli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira agli ordini di Dilma e
Cardoso di non farmi cucinare...”</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Augusto, lo
guarda allibito, per cui Athos rinforza: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sì, sembrano
pazzie. Sono pazzie. Ma è proprio così... Ovunque io vada, il secondo giorno
arriva la Polizia Segreta a ordinare di licenziarmi, anzi di indurmi a
licenziarmi, e dà ordini dementi come quello di non farmi cucinare, ed anzi di
organizzare mobbing, con misure per loro di umiliazione. Per questo mi hanno
trasferito qui da Ipanema. Per questo qui mi hanno messo fisso a pulire cipolle
anche se la cosa ha scombinato qui tutto il lavoro dato che era meglio come
facevano prima per cui le cipolle le pulivano quelli della stanza tagli...
...Ma ora avevano l’ordine perentorio della Polizia Segreta della Presidenta...
etc etc” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Augusto è di
quelli che non commentano mai, ma che poi ci pensa e eventualmente butta lì
brevi domande successivamente. Lui è uno degli autisti. La moglie lavora in
qualche filiale e/o lì nella sede centrale. Hanno un paio di figli. Quando non
fa consegne, fa il lavoro preparatorio di facchinaggio e connessi come
raccogliere i materiali ed apporre le etichette con peso e scadenza. Per cui è spesso
nella cucina, come altri che fanno lavori simili o connessi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Anzi, già
martedì, quando Marcelo cercava di scoprire la religione e o meno di Athos,
facendo domande idiote se leggesse perché credesse, o per altre ragioni, apparì
Augusto nell’area stipetti. Il kapó o sotto-kapó Marcelo, come tutti i pidocchi
del terrorismo di Stato, è di quelli che deve inventarsi una qualche
giustificazione per fare il malato di mente ed il delinquente in servizio
terrorismo di Stato ...salvo essere snobbato per cui percepisce solo la sua
inferiorità assoluta ed infima. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Comparso Augusto,
Marcelo lo indirizzò dicendo che lui, lui Augusto, era un massone. Poi aggiunse
che era un templare. Augusto non disse nulla limitandosi a guardarlo con occhi
spenti, come fa sempre con tutti e su tutto. Athos egualmente non disse nulla
limitandosi ad un ovvio: “Se a lui piace...”, oltre a commentare che forse
massone e templare potevano non essere la medesima tipologia, o forse potevano,
a seconda del contesto. Marcelo si trovò di nuovo smontato e smerdato. Va
avanti a battute da bar che gli si ritorcono contro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il brasileiro,
quando è ignorante, si deve fingere furbo con una ‘cultura’ da bar, da strada,
quell’essere o fingersi svegli di lingua. Sì, insomma, il brasileiro deve sempre
fingersi imbroglione.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ah, mercoledì,
Germano si fece poi un’ulteriore parte da scemo, anzi mostrando come sia un
kapó considerato del tutto esecutivo, senza che gli arrivi alcuna informazione
e senza che lui, come Marcelo analfabeta informatico, sappia/possa procurarsene
di suo. Vaneggia su Athos ma non è stato capace di controllare su internet. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Affissero dei
volantini che, per via di un paio di tipologie di topi, uno norvegese ed uno
d’altra etnia, si doveva sia pulire, sia lasciare tutto senza possibili
attrattive per topi. Ovvietà. Infatti, poi, come gli altri giorni, lasciarono
zucchero, farine etc (cose per la cucina dipendenti) esposte su un bancone, per
cui basta che un topo notturno le raggiunga e poi può ben banchettare. Alla
vista del volantino, Athos si mise a leggerlo. Germano gli chiese se leggesse
il portoghese. Domanda proprio scema e da scemo... Ma anche indice che è un
kapó che fa quello gli venga detto senza farsi problemi e senza alcuna
curiosità. Intellettualmente nato morto... Sennò bastava che controllasse
on-line di Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Germano, come
Marcelo, è uno che si eccita solo a vedere stranieri che si stanno cambiando di
abiti. Chissà se vanno in spiaggia a guardonare foresti in costume e magari a
masturbarsi mentre li guardonano. L’incredibile è facilmente vero quando si ha
a che fare con certi elementi. Adalberto, uno un po’ cafone e che ti ruberebbe
qualunque cosa lasciassi incustodita per un secondo, invidioso di tutto e di
tutti, con aria da pugliese da strada, si stava spogliando, era già spogliato,
stava in mutande, nei pressi dell’ingresso principale, quando Germano era lì.
Germano a lui non ha detto nulla, cioè non ha detto che ci si debba spogliare
lontano da dove “transitano donne” come disse ad Athos. Anche Bibendum si spoglia
sempre lì, nell’area stipetti nei pressi dell’ingresso principale. Loro, i
mafiosi brasileiri, possono. “Le donne”, Germano e Marcelo idem, non si
eccitano a vederli in mutande. Neppure Silvana, che si fa sempre le parti da
isterica con Athos, che era passata proprio in quel momento, quando Adalberto
era seminudo, non gli ha detto nulla. Solo un ‘oooh’, ridacchiando. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì e venerdì
31/01-01/02/2013. Silvana in crisi di nervi. Le due mattine arriva presto ed
incoccia Athos che sta inzuppando in una scodella il pane fresco che ogni
mattina Marcelo compra prima di arrivare al lavoro proprio per permettere la
pseudo colazione del mattino per i dipendenti. Athos, non essendoci tazze, usa
come scodella un pentolino. Con aria isterica Silvana urla che alla direttrice
non piace si faccia ciò. È pazza. La direttrice non arriva prima delle nove,
almeno un’ora dopo, ed è del tutto improbabile si affanni per quelle cose,
anche fosse un po</span>’ <span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>perturbata. Ad Athos non ne fregò nulla.
Continuò e continua ad adoperare un pentolino per quell’uso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Solita
sceneggiata per il rimborso bus. Athos comincia chiedere il 31/01, dato che è
il rimborso, anzi l’anticipo, per febbraio. Il 31/01 sono tutti troppo
occupati, ...a far nulla! L’1/02, naturalmente Mauricio si sbaglia e gli dà di
più di quello che gli ha fatto firmare. Athos glielo fa notare ma lui reagisce
isterico e rozzo come sempre, da brasileiro ignorante ed arrogante. Poi, lo
scopre lui, che gli aveva dato i soldi per Janaina cui pagano pure i viaggi
agli uffici, in centro, degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira. Due andate e ritorno. Per cui Mauricio
ritorna colla coda tra le gambe a domandare ad Athos quanto gli abbia dato.
Athos glielo aveva detto che non erano giusti, bensì di più...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos chiede come funzioni il fatto che nella
tessera prepagata inevitabilmente avanzino dei soldi... </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nessuno sa spiegare che quando la tessera da 80
reais è terminata (o esaurita o con meno di 2.75, dunque di fatto non usabile)
va restituita al bigliettaio per cui ci si guadagna una corsa supplementare. In
pratica, dato che di 80 reais avanzano 0.25, se si fanno corse da 2.75, è come
se pagassero 82.50 anziché 80. Sentendo di 25 cents, Mauricio farfuglia, per
mostrare di non capire un cazzo, che se uno usa il bus refrigerato costa di
più. Che c’entra con l’avanzo, matematico, anzi banalmente aritmetico, che se
dividi 80 per 2.75 c’è necessariamente un resto? Non capiscono nulla e lo
devono mostrare ad ogni passo. Athos scopre poi tutto di suo, sul sito del servizio
bus di Rio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Janaina è la
solita nevrotico-compulsivo-distruttiva. Dato che Betão arriva dopo, giovedì,
deve fare lei i vari lavori della cucina. In realtà, è un giorno che ci sono
solo da bollire le uova e da mettere nei sacchetti qualche confezione di
palmito. Urla a Marcelo che ha bisogno di aiuto... “Sono una grande agente
segreta... Mi devi mandare quell’Athos che gli devo fare il culo. Quello crede
di potere starsene tranquillo a tagliare cipolle. Qui c’è troppo da fare, ho
bisogno di aiuto.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non c’è da fare
un cazzo, quel giorno, come già detto. È tutta pazza e le danno corda per la
sindrome della identità antropologica. Poi, ora che è una ‘grande’ “agente
segreta” degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, sia Marcelo che Germano la sentono come parte di un
grande disegno. ...Cipolle e pseudo-mobbing... Germano soprattutto, con la sua
aria da pugliese, o piemontese o veneto, esuberante ed ottuso, pur con qualche
sprazzo da intelligenza da salumiere, quando finge di avere qualche sprazzo
di.... Marcelo ha invece della ruggine con Janaina, dato che non gli piace
essere preso per il culo. Per cui, un po’ la asseconda ma solo fino a che non
accorga che quella se ne sta approfittando di lui, lui che ha radici
nell’Africa islamica cosa che la induce a disprezzarlo come uno per lei
estraneo anche se in Brasile evitano assolutamente di parlare delle rivalità
etniche ma che pur ben esistono nel silenzio e nonostante i mescoli di
razze.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos dice a
Marcelo di sì, che arriva subito. Poi, continua un’altra ora a finire le
cipolle del dì. Sono tutti pazzi. Janaina è nella cucina a fare nulla. Tra
l’altro, nel frattempo è arrivato Betão. Ma non c’era egualmente più nulla da
fare. Alcuni giorni v’è troppo. Mentre altri ci si devono inventare delle cose,
oppure aiutare gli altri. Athos, vedendo che non c’è nulla da fare, va ad
aiutare Bibendum che sta affettando grandi quantità di salumi, che sono poi da
insacchettare per la distribuzione alle filiali. Così lascia i due a far nulla
in cucina. Janaina ha sempre da spettegolare con Betão che l’ascolta estasiato.
Ciapetti dalla favela... Due cretini che si sostengono l’un l’altra. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lunedì
04/02/2013. Alla pausa pasto, Adalberto, con quell’aria da segaiolo sporco che
si è appena masturbato e sborrato nelle mutande, oppure che ha appena inculato
un gatto che lo ha immerdato, chiede ad Athos se abbia mai avuto dei capelli.
Stanno male per cui devono inventarsi dei difetti negli altri. Athos è reduce
dalla sua solita rasatura di rapa a zero della domenica. Per cui gli risponde,
di fronte a tanta genialità, che è una domanda difficile e che deve pensarci,
fare studi sulla questione. Adalberto va subito a dire in giro che ha chiesto
ad Athos dei capelli e che lui gli ha detto che è davvero una domanda difficile
e che deve pensarci. Meglio così. Chissà che avrebbe mai capito e raccontato se
Athos gli avesse risposto nel merito... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos tratta un
po’ tutti con ironia sottile, talvolta pure aperta e pesante a seconda dei tipi
e delle circostanze. Incluso Marcelo che reagisce con dei sorrisi sarcastici, o
a volte con isteria, dato che non capisce l’ironia. Troppo difficile per lui.
Non ha ancora scoperto di essere famoso in rete, nonostante si creda un grande
esperto informatico ...perché usa il computer dell’ufficio dove legge gli
ordini delle filiali e guardona gli altri colle telecamere. Infatti, Liberio,
il malvagio demente, con pensioni per 4'000 reais al mese (avrà fatto
l’assassino per i militari, pur ufficialmente riparatore di televisori), che
abita di fronte ad Athos (Liberio è andato via dalla sua casa, che ha lasciato
al figlio ufficialmente malato di mente che cercava, dice lui, di ammazzarlo)
chiama sempre Marcelo per [non] risolvere problemi computeristici veri od
inventati. In genere, inventati. Fa così con tutti. Marcelo si siede di fronte
allo schermo (del computer di Liberio) che fissa ebete. Liberio gli parla. Poi,
se ne va senza aver risolto nulla. Liberio è felice così. Lo adora. Quando non
lo incoccia per qualche tempo, poi passa dalla sua stanza a salutarlo
amorevolmente. La sindrome dell’identità antropologica. Liberio ha anche una
forte omosessualità latente per cui si immagina che Marcelo, alto
nero-islamico, lo prenda e lo inculi. Magari Marcelo si sogna lo stesso col
grassone Liberio, che gli butti la pancia sulla schiena e... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’uscita,
Janaina, che si era appena infilata nella stanzetta affianco alla cucina, dove
Athos si stava cambiando, e lui aveva continuato a spogliarsi come la troia non
ci fosse, stava parlando fitto fitto con Silvana. Avevano un’aria di gran
segreto ed erano entrambe tese tese. Silvana stava entrando nel sistema
dell’impresa e gli passava informazioni... Chiaramente, dato che sono due
nevrotiche scemotte, Janaina gli stava chiedendo di stronzate e Silvana gli
stava rispondendo scemenze irrilevanti. Sennò non sarebbero state così serie
serie e tese tese. Che volete da pidocchi? Janaina, ora se ne va via ore prima,
ora trascina l’attesa dell’uscita passeggiando avanti ed indietro oppure
imboscandosi nei posti più incredibili a far nulla (a dormire tra i cartoni
delle scatole per pizze o in cucina dipendenti a ciapettare fitto con tutti).
Tutti fanno finta di non vederlo e di non saperlo... Sindrome dell’identità
antropologica.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì
05/02/2013. Athos tende uno dei soliti trappoloni per polli scemotti. Dice a
Bibendum di aver controllato il facebook di Janaina e che la stessa lo usa solo
per ruffianaggine. Si connette coi vertici dell’azienda, cosa che, per esempio
negli USA, è considerata una pazzia. Bibendum glielo riferisce subito, alla
pazza, durante la pausa mensa, dato che Athos glielo ha detto subito prima. Lei
agitatissima comincia a dire, a ripetere, alta voce, ad urlare, dunque per
essere sentita, che nessuno deve parlare di lei. Splendido! Tipico complesso di
persecuzione. Ciapetta di tutti e su tutti. È sempre rosa da indivia
incontrollabile. Ovviamente le dà noia che altri possano sapere di lei. Poi va
da Silvana che, come receptionista, ha il computer. Le fa controllare il nome
di Athos. Silvana le dice: “Ma è dottore...” Janaina ha un tracollo nervoso:
“Ma come è dottore?! Non è possibile!!! Nooo... Ma allora che ci fa qui?! Sta
qui a prenderci per il naso. No, non è possibile... Non parlarne con nessuno,
che...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nel pomeriggio,
Janaina neppure attacca a lavorare. Si cambia subito, anzi ha già i vestiti
sotto quelli da lavoro. Timbra il cartellino di uscita e corre subito negli
uffici, in centro, degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira. Lì non trova nessuno. Si negano. Non hanno nessuna
intenzione di perdere tempo con quella.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma ho informazioni urgentissime.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosa?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Athos è dottore...”</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Lo sappiamo
già. A noi interessa mandarlo via dal Brasile. Bisogna che ci monti qualcosa...
Come informazioni, ...celarle o farle emergere..., quello ti fotte come
vuole... Anche in tutto il resto. Ma dobbiamo comunque tentare. Ordini dalla
Presidenza...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ecco che,
mercoledì 06/02/2013, Janaina è tutta esaltata, incattivita dall’invidia
livida... Gli rode pure che altri controllino le cose sue, come il suo
facebook, dato che è paranoica folle. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Monta la testa
vuota di Adalberto che comincia a delirare con Athos: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “La Presidenza
federale ti trasporta in Italia.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non sa usare la
parola “deportazione”, per cui... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ignorante Janaina.
Ignorante Adalberto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos gli
risponde tranquillo che lui, Adalberto, non conosce la legge. Adalberto insiste
in quei vaneggi, tipici di chi abbia complessi di inferiorità. Dato che non
ottiene nulla, poi varia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ora, Dilma
manda via tutti gli stranieri.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Perché non se ne
vanno via tutti loro visto che di brasileiri-brasileiri ci sono solo quelli
nelle foreste?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ora insiste,
fingendo di parlare cogli altri, ma di questo solo quando Athos è in
prossimità:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Oh, certo, la
Polizia Federale controlla che tutti gli stranieri lavorino”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Figurati che
gliene frega... Significa che Janaina gli ha montato la testa ma senza avere
alcuna particolare informazione da vendergli. Per cui vaneggiano. Se le
inventano. Rozzamente. Non è che di più sappiano né possano fare. Provano il
nulla si sono inventati e sulla base della loro ignoranza pressoché totale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Adalberto guarda
con rabbia Athos tutte le volte che lo incontra, mentre Athos gli dice
sorridente, un po’ ironico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Dai, dimmi
tutto...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto, alle 9:30,
gli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira chiamano la direzione che, come mascheratura, devono far cucinare
Athos. Come già detto, tra bollire la uova, far squagliare il pollo,
champignons e melanzane, non è che ci siano poi grandi cose da cucinare. Solo
quattro schifezze per pizze per brasileiri riccastri ma di gusti vili e che si
mangerebbero qualunque immondizia, purché cara. Allertano subito il kapó del
momento, che è Marcelo, dato che Germano non si vede mercoledì.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un’altra comica. Alle cipolle, ve ne è da finire
il 50% esatto. Mandano di corsa Adalberto che le mozza come con tagli di
sciabola e le squarta senza pietà. Athos deve restare in cucina a vedere tutto,
perché il giorno dopo deve saper far tutto da solo, dice Marcelo. Figurati che
dramma... Sono quattro cazzate che ha già visto il primo giorno. Poi ci sono
pure le ricette sul muro (seppur zeppe di errori anche piuttosto gravi, 250 gr.
invece di 2.5 kg. di pelati per 8.5 chili di melanzane! ...e che usano pure
senza zucchero e sale come invece si dovrebbe per tutto lo scatolame e dove vi
siano conservanti; un po’ di sale lo si dovrebbe sempre usare con tutto...),
con quantitativi per fare tutto sufficientemente insapore. Assente il sale, sia
dalle ricette sia dalle pratiche concrete di Betão che evidentemente non sa
cucinare...Se a lor piace così... Betão è uno ottuso cui qualcuno ha ficcato
nella testa quattro procedure che lui non ha capito. Infatti non sa proprio
cucinare. Finge. Ha fatto per dieci anni l’assistente in cucina dove gli hanno
fatto il culo tutti i giorni. Poi, in un cinque/sei anni a <i>O Forno Rio</i>
si è creato una posizione leccando e schifeggiando. Sapesse appena cucinare, e
come brasileiro, dunque senza problemi di libretto di lavoro etc, o lavorerebbe
per qualche grande rete dove strapagano o si sarebbe aperto lui almeno una
trattoria.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì,
07/02/2013. Ecco che dopo tante storie che oggi Athos avrebbe dovuto fare tutto
da solo, Betão arriva puntualmente. Era tutta una finta. Janaina confabula
agitata con Marcelo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma non
dovevamo fargli il culo ed obbligarlo ad andare via dal Brasile a
quell’Athos?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Certo. È solo
che abbiamo nuove direttive dai nostri grandi esperti in guerriglia psicologica
degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira.
Oggi le cipolle le fai tu...</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma quali sono
le nuove direttive?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Sono sicuri
che possiamo creare degli incidenti. Così risolviamo tutto. Lasciami fare che
io sono astutissimo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E se la tirano
decine di minuti con questi ciapetti tra grandi strateghi ed agenti segreti sul
campo... Lei insiste. Lui, che la disprezza e lo fa vedere, è sempre più
irritato da questa scema che interferisce col suo lavoro sia ufficiale che
segreto. D</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’altro canto,</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> nel contempo, le da corda perché se la sente
simile. Oh, la sindrome dell’identità antropologica! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos deve andare
da Marcelo per chiedere degli ingredienti ed incoccia Adalberto e, riferendosi
ai suoi vaneggiamenti del giorno prima che tutti gli stranieri saranno
obbligati andarsene... ...già prima gli aveva detto che aveva controllato sulla
Gazzetta Ufficiale brasileira, che il suo nome non c’era per cui poteva
continuare a stare in Brasile...: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, ho
telefonato a Dilma per chiederle se torna in Bulgaria e quando... Perché è
bulgara...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo, lì
vicino, sente. Ah, quel bisogno insopprimibile di mostrare in continuazione che
non capisce un cazzo e che è pure malato folle: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, no,
nessuno può parlare male della mia Presidenta. Tu se ‘taliano. Io sono
brasileiro. Nessuno può parlare male della mia, della nostra, Presidenta. Se
uno ne parla male, se ne va via subito di qui. Non possiamo tollerarlo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...E continua ad
urlare su questo tono per vari minuti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano che è
tornato e che sente, sorride e se ne va più in là... Athos guarda il delirio di
Marcelo senza dire nulla e poi gli chiede l’ingrediente era andato lì per
chiedergli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Ah,
quell’insopprimibile bisogno dei brasileiri di farsi sempre delle parti da
ignoranti e da bamba, da ignoranti arroganti. Vengono indottrinati fin
dall’infanzia, dalla scuola della dittatura militare compradora che continua.
Poi, sempre, a tutte le età, dalla TV, infima, che tutti guardano ed ascoltano
ipnotizzati. I più coglioni se le bevono. E poi cercano di propagarle. “Noi
semo brasileriri. Semo li miglioni do mundo. Nessuno ce pò critica’ né dire
nulla di negativo su di noi. Meglio, nessuno può dire nulla in assoluto, perché
non capiamo se sia negativo o positivo, o neutro. Noi facciamo a pezzi chiunque
osi dire qualcosa. ...Perché c’ombriamo subito...” Arroganza dell’ignoranza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se lo prendono
poi in quel posto da sempre da anglo-americani e da tutti, da tutto il mondo.
Ma alla TV, tipicamente alla sovietico-cinese, senza le raffinatezze del
totalitarismo anglo-americano, rozza alla brasileira, nessuno lo dice loro. Più
sprofondano nella merda, più la TV dei militari, ora con copertura civile, dice
loro che sono una grande potenza mondiale. Il Brasile?! Non ha neppure mezza
industria d’avanguardia. Solo industrie protette per cui tutto è di qualità
infima e costa cinque volte di più che in Nord-America. Il Brasile è solo un
mercatino di 200 milioni di segoni che vale quei 200 milioni, cioè poco poco
anche se gli organismi internazionali montano il Brasile ma solo perché è il
più grande valletto compradoro in quello che USA considerano il loro
retro-rifiuti, l’America Latina. Tra l’altro, il real continua ad andare giù
relativamente alle principali valute mondiali, euro incluso. Non avendo
tecnologie... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ecco, per dirla
tutta, è proprio così. Qualunque paese asiatico, anche con popolazione
inferiore, è ben più consumista, e consumista di tecnologie, oltre che di
tutto, di qualunque Stato latinoamericano. E quelle dell’Asia sono pure aree a
crescita maggiore e più stabile, oltre che, in vari casi, con punte tecnologiche
o già affermate o con possibilità di sviluppo. Il Brasile non ha nulla, né
cultura, né possibilità di svilupparsi in alcun modo avendo materiale umano
scadente, scadentissimo, e per di più arrogante. L’arroganza dell’ignoranza. E
non è mai riuscito a creare nulla di una qualche avanguardia o mondiale o di
area, né di importarlo o di farselo importare. Altrove, in Asia, attirano
industrie d’avanguardia. Non in Brasile. Il protezionismo forsennato,
protezionismo dell’arretratezza, attira solo turisti, sebbene il turismo non
sia particolarmente economico. Solo il protezionismo, che implica prezzi
interni altissimi per molti articoli da poco, permette qualche parvenza di
stabilità, ma in settori tradizionalissimi. Solo una parvenza. Tutto lì. V’è
poi l’esotismo delle visite guidate e protette alle favelas... In Asia
potrebbero, in qualche luogo, portarvi a visite guidate e protette alle tigri
od agli elefanti... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tuttavia, essendo
ricco di materie prime poco sfruttate... Beh, un normale corteggiamento per puttane
da poco, e comunque tenute sottomesse coi legami USA-militari brasileiri e la
loro corruzione cronica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo s’è
esibito. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La sindrome dell’ignorante
arrogante, mitomane, psichicamente disturbato ed instabile, e scemo</i>. E che
per giunta si crede così furbo da poter creare incidenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Uno si crede “il
Brasile”. Gli hanno detto che questo ‘Brasile’ è una grande potenza mondiale.
Sta male qualunque cosa senta da altri sul questo suo ‘Brasile’ immaginario. È
facile alle esplosioni di nervi ed a straparlare, auto-giustificandosi con
argomentazioni senza alcuna base razionale. È ignorante di legge visto che,
formalmente, uno può dire quel che vuole di chi vuole, e, dato che le
discriminazioni sono formalmente vietate, cui nessuno può arguire che uno non
brasileiro abbia limiti nella libertà [formale] di espressione. Sono loro
brasileiri che non possono dire nulla perché sennò vengono colpiti dai loro
Squadroni della Morte ai vari livelli. Per cui hanno invidia che uno straniero
possa parlare liberamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Essendo cresciuto
nel Brasile degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte del
governo, Marcelo ne rappresenta la parte più lobotomizzata e psicolabile. Ad
altri non ne frega nulla, o comunque non obiettano nulla, se ascoltino cose
umoristiche od ironiche su presidenti o governo. Ah, siccome Marcelo proprio
non ci sta colla testa, anche se si atteggia a genio, la mattina presto, dato
che doveva aver sentito qualcosa in TV, incontrando Athos se ne era uscito con
un “Silvio Berlusconi...”. Athos non aveva mostrato alcuna reazione e se ne era
continuato per la sua strada, per cui Marcelo non aveva potuto sbottare su
chissà quali minchiate che avrà sentito in TV sul tema. Ma anche si fosse
dedicato alle considerazioni avesse voluto, non è che Athos si sarebbe mai
sognato di farsi delle parti-reazioni isteriche alla Marcelo... Che dica o<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pensi quel che gli pare. Che cambia?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’unico aspetto
positivo è che tutti gli altri se la ridevano. Segno, che pur terrorizzati
dalla lobotomizzazione operata dal regime militare compradoro, ora con
copertura civile, non se le bevono del tutto le stronzate loro insegnate fin
dalla più tenerà età. Quello che affligge comunque tutti i brasileiri è il
complesso di inferiorità contro gli stranieri, qualificati tutti come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gringos</i>. In effetti, sia Nord-America,
che Europa, che est-Asia, sono nettamente superiori in tutto... Il Brasile ha
importato (volontari od a forza come schiavi) gente dall’Europa e dall</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’Africa </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">ma non ne ha
importato le culture, né ha creato alcuna cultura nuova, brasileira. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo è
discendente di schiavi islamici importati dall’Africa. Li hanno privati della
cultura originaria senza dargliene davvero un’altra. Hanno una lingua, la
brasileira, ed i luoghi comuni della spazzatura scolastica e mediatica
brasileira. Ecco che dementi come Marcelo si aggrappano a quel nulla. Non sono
capaci di ricercare le loro radici né di darsi una qualche vera cultura. Da
schiavi a nuovi schiavi e pure lobotomizzati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì,
08/02/2013. Germano ha passato la notte a tormentarsi. Si ripeteva: “Sto
invecchiando. Come è che quel Marcelo riesce farsi di quelle parti da bamba,
mentre io che sono più bamba di lui non afferro la palla al balzo e mi faccio
un bella sucata? Eppure da piccolo mi piaceva farmi sborrare in bocca.” Poi,
ancora più tormentato, disperato: “Però quell’Athos... Non si scompone mai. Un
vero muro di gomma. Io, però, che sono più furbo di Marcelo, lo faccio a pezzi
quanto prima...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La mattina
comincia con Janaina con cinque casse di cipolle di pelare. Siccome la stessa
non ha voglia di fare un cazzo si fa assistere da Adalberto. Poi, lui a
lavorare e lei a guardarlo, si stufa pure di lui e corre da Germano:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Germano, ma
sei un debole... Io sono una grande agente segreta. Abbiamo l’ordine dagli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira di fare il culo a
quell’Athos, di mandarlo via dal Brasile. Come è che tu tolleri che lui se ne
stia tranquillo in cucina, mentre a noi grandi brasileiri tocca pelare le
cipolle.</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma abbiamo
ricevuto altri ordini... Anzi, non so bene...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No, è
intollerabile. Quel Marcelo me la ha contata, ma io non gli credo...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Janaina, ora
ci penso io...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano comincia
allora ad agitarsi. Poi corre a cercare Betão. Infine dice ad Athos che deve
lui pelare cipolle. Adalberto deve andare con Augusto per una consegna. Mentre
Janaina non sa fare un cazzo e non ha voglia di fare un cazzo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos,
felicissimo, se ne esce all’aria aperta ed, alle 10:30, fino alle 15:30,
inframezzato da un’ora di intervallo, se ne sta tranquillo, verso mezzogiorno
pure allietato da un sole mite, a pelare cipolle, mentre resta aperta la
questione stipendio. Il solito teatro. Prima Athos chiede a Mauricio che dice
che deve parlare con Fatima. Poi, dice che non la ha ancora vista. Athos cerca
la receptionista, unico modo per comunicare con gli uffici, che è invece
sparita chissà dove per ore. Infine, alle 15:30, finito il lavoro e con Betão
che ha già lavato e chiuso la cucina, alla fine trova Mauricio nella cucina
dipendenti coi soldi dello stipendio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano, il
grassone coi passetti stretti come avesse un cazzo nel culo attento a non
farselo scappare, ronza nell’area alla ricerca di qualche stronzata per
distinguersi. Alla fine la trova. Athos sta pulendo una cassa in cui mettere le
ultime cipolle pelate. Usa una spazzola che tutti usano per quello specifico
adempimento. Germano ne approfitta e si lancia:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È la spazzola
del gabinetto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutti la usano
per pulire le casse. Nel gabinetto ve ne è una differente. Germano non ha mai
detto nulla quando la usavano gli altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos risponde
serafico:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “È quella che
usano tutti per le casse...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma sei sicuro
che non sia quella del gabinetto?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Non posso
sapere se durante la notte...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano se ne va
rodendo. Sta male. Poi, va a casa, mentre arrivano compere da forniture da
mettere a posto. Per cui, Marcelo si fa aiutare per una buona ora e mezza, fino
alle 17:30, da Athos e Betão. Betão, in preda alle convulsioni, urla tutto il
tempo: “Oh, ‘taliaaano... Oh, ‘taliaaano...” Lo sentono tutti dagli uffici. La
direttora manda Silvana a vedere che cosa stia succedendo. Silvana riporta che
Betão sta delirando. La direttora lo chiama:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Betão, delira
pure. Il brasileiro ha diritto a delirare... Ma cerca di non farti sentire
troppo che stavamo tutti male a quelle urla. E poi, se ti sentono dagli edifici
vicini o dalla strada, che figura ci facciamo? E Athos che diceva?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Diceva che
sono pazzo, che siamo tutti pazzi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Beh, in
effetti...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Adalberto, che ha
tutti i tipici complessi di inferiorità brasileiri cerca di dire, mentre
scaricano, che i brasileiri sanno lavorare e sono gran lavoratori. Athos gli
riafferma che non sanno fare un cazzo e si sbagliano in tutto. Anche Marcelo
cerca di dire che lui è un grande organizzatore. Athos gli piscia in bocca.
Beh, se arrivano con acquisti e forniture alle 16:00 e dopo che la fannullona
pazza malata Janaina e Bibendum se ne sono già andati alle 15:30... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La direttrice si
fa la parte, alle 17:00, di cercare Janaina che sparisce fino a venerdì
15/02/2013, quando ricompare per un’oretta</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ecché, la direttrice
non li conosce gli orari? Non è capace di guardare i cartellini delle presenze
se sia ancora lì o se ne sia già andata? Oppure è costume di tutti andarsene e
farsi timbrare il cartellino poi da qualche d’un altro?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì
14/02/2013. Germano annuncia indirettamente ad Athos che costui deve sapere
fare tutto nella cucina, perché Betão verrà a mancare. Non è vero che Betão
verrà a mancare, visto che ha l’intenzione di andare in pensione lì e gli
mancano ancora un po’ di anni, una quindicina, anche se forse sta tentando la
pensione di invalidità dato che è pieno di acciacchi. Hanno ricevuto ordini
esterni, ‘governativi’, e non sanno bene come interpretarli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì
14/02/2013. Janaina ricompare per un’oretta, giusto il tempo di quattro
ciapetti con Betão e Bibendum. Siccome c’è da lavorare, se ne va disgustata.
Dice che lei, grande agente segreta sul campo, deve andare a parlare con gli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira per importanti
questioni. Annuncia che va via, e sparisce a metà mattinata, dopo essere giunta
in ritardo. Bibendum, come il giorno prima, non può andarsene prima perché ha
grandi quantità di triturazioni. Sebbene magari lui lavori più veloce quando
non vi sia lei che gli giri intorno alla cazzo e, qualunque cosa faccia, la fa
ancora più disorganizzata di lui. Lì, nessuno ha nozioni, anche solo pratiche,
di organizzazione del lavoro. Il principio è ostruirsi reciprocamente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lei, poi, ostruisce gli altri sia perché
brasileira, sia perché psicotica folle con sindromi distruttive ed
auto-distruttive.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Germano si mette,
con Adalberto, a squartare casse e casse di cipolle. Secondo il principio che
sabato sia meglio andarsene via prima, chiaramente il venerdì si hanno grandi
accumuli di tutto. Siccome non sono capaci di una qualche programmazione
(basterebbe un foglio elettronico, Excel od altro, con le produzioni precedenti
e, su quella base fare delle previsioni, dunque muovendosi con logiche
proattive), ecco, per esempio, che venerdì se ne arrivano con un 500 uova, per
cui occorrono tre pentole per farle bollire ed averle sode. La cucina a gas ha
solo quattro fornelli, e neppure potentissimi, e chiaramente ci sono altre cose
che attendono di essere trattate. Poi, con quello che non usa coperchi e che
usa le pentole giuste giuste e strabordanti di uova, per cui la cottura è
lentissima... Nel contempo arrivano grandi quantità di tutto dagli champignons
alle fragole. Beh, le fragole basta impacchettarle, tanto per rovinarle dato
che sono già ben impacchettate da 300 grammi ma si trasferiscono in sacchetti
da 100 gr. Gli champignons andrebbero cucinati, ma il ‘genio’ Betão finge e si
limita a mescolarli con la polvere di pollo e col coloral. Quando spegne la
pentola, ovviamente senza coperchio, sono ancora freddi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mercoledì,
20/02/2013. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Syndrome of
antropological identity</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Syndrome de
l’identité anthropologique</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sindrome da
identidade antropológica</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sindrome de la
identidad antropológica</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sindrome
dell’identità antropologica </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La pazzia e le
perversioni sono contagiose.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La folle Janaina,
rientrata, sembra mobilitare tutti i malati di mente e ignoranti ottusi come
lei sull’assalto alle melanzane. Vaneggia, ed urla a tutti, che Athos le ha
tagliate troppo grandi. In realtà, Betão, fuori di testa, il giorno prima aveva
detto ad Athos, facendosi mostrare il suo dito per dirgli le dimensioni, di
tagliarle grandi il doppio (due falangi dell</span>’indice<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">) di come le tagli lui, Betão, usualmente. In
realtà, vanno bene lo stesso. Sono pure migliori visto che servono per pizze e
non per sughi. Meglio che si vedano, che farne una pappetta che il cliente non
si gusta, o non se ne gusta la vista. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, Janaina
passa ore a cercare di convincersi che le melanzane, cucinate, non vadano bene,
mentre sono le migliori melanzane abbiano mai prodotto. Le ha fatte Athos, il
migliore dei migliori! Mentre lì vi sono solo cucinieri alla cazzo. Una buona,
ottima, era quella della cucina interna, che se ne è andata sostituita da una
inetta, sudicia, rozza, isterica e che si ruba tutto per lei. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Umberto cucina le
melanzane senza coperchio per cui non raggiungono una temperatura accettabile.
Poi, a star lì si macerano e sembrano cucinate egualmente. Ma il sapore ne
soffre inevitabilmente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutti, increduli,
squadrano il prodotto finito di Athos alla ricerca di qualche difetto non v’è e
che, alla fine, neppure più riescono a trovare. Janaina va a sollevare il
coperchio ogni cinque minuti e le guarda incredula. Ogni volta spera che siano
sparite. Sono sempre lì, ottime. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì, 21/02/2013.
Betão prepara delle melanzane piccolissime che inizia a cucinare in modo
orrendo. Non è capace. Soffre pure di turbe evidenti. Il giorno dopo non sa
spiegare, neppure e Germano che giovedì è assente, perché ad Athos abbia detto
di fare le melanzane di dimensioni quadruple (il lato doppio le rende poi
quattro volte maggiori di volume) le faccia lui, che le fa in modo orrendo, in
pratica una poltiglia. In realtà, anche ancora più grandi, sarebbero ottime.
Uno sprazzo di lucidità subito rimangiatosi? S’era messo d’accordo con Janaina?
No, sono entrambi troppo coglioni per poter organizzare qualunque trappolona.
Viene comunque fuori che le ricette affisse sul muro, preparate secondo sue
indicazioni, sono gravemente errate. Come già detto, hanno scritto di usare 250
gr. di pelati, invece di 2'500, per 8.5 kg. di melanzane. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì,
22/02/2013. Riunione direzione per discutere che Betão e Janaina sembrano
affetti da chiare turbe mentali e che non sanno fare un cazzo, oltre a battere
un po’ la fiacca, tra continue assenze, ritardi, auto-riduzioni dell’orario
giornaliero. Inoltre, Marcelo ed altri sono andati a riferire che alle 8:00
Athos comincia a lavorare mentre gli altri tre stanno a fare nulla fino alle
8:30-9:00, a delirare in cucina attorno al caffè. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo, che il
proprietario adora come il suo schiavetto negro servile ed obbediente era
andato dallo stesso: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Signor
padrone, signor Otacilio, come è che Athos, il gringo, arriva sempre puntuale,
anzi in anticipo, ed alle otto è già al lavoro mentre i nostri eroici
brasileiri se ne stanno fino alle nove<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a
fare nulla, a mangiare e stramangiare, ed a ciapettare, in cucina?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non solo. Fatima,
un’altra con turbe depressive, la direttora, gli impiegati degli uffici, sono
tutti piuttosto schifati di trovarsi, fino alle 9, Janaina che sbraita in
cucina con la scusa del caffè. Sono pure disgustati di trovarsela alle 16,
quando c’è il dolce, ed anche quando non c’è, ma lì non si può evitare. Per il
pranzo, sanno a che ora va, anche se spesso lei, finito di mangiare, si attarda
a sbraitare. Si siede su una sedia alle spalle degli altri e sputa demenze su
tutto e su tutti, anche in presenza di proprietari e direttore. Se non la
licenziano significa che è una troia che hanno usato e usano abitualmente per
lavori sporchi come il mobbing contro Athos. Semplice! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Durante un
intervallo della riunione, mandano Mauricio a sentire Janaina e Betão. Mauricio
spalma loro la vaselina e loro si sentono importanti, per cui delirano.
Mauricio torna in riunione a riferire che i due sono realmente fuori di testa e
che sono ossessionati da Athos perché questi sa lavorare e lavora. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">I due che non
capiscono di essere disprezzati, e che li tengano solo perché in carenza di
personale, e perché sono due animalotti infami usabili per ogni porcheria, sono
tutti montati. Non capiscono che quando Mauricio va a parlare loro è solo per
fotterli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Nella pausa
mensa, quando Athos va al suo box a prender il suo libretto da leggere, Janaina
è sdraiata sul muretto prossimo a cercare di dormire (ma non può), dato che
Marcelo l’ha sbattuta fuori del magazzino dei cartoni delle scatole delle
pizze. Vedendolo ed agognandone il cazzo che non può avere perché a lui lei non
interessa, si mette ad urlare: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Vattene via,
torna in Italia! </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Va via! Va via! Devi andare
via! Torna in Italia! Polícia Federal! Polícia Federal!</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Parla a questo
modo. Parlano a questo modo. Del tutto sconnesso. I brasileiri ignoranti, gli
altri non sono molto meglio, non sanno quel che dicono. Parlano a pezzi di
frasi sconnesse. Se sono appena istruiti, che poi significa qualche titolo
formale senza vera cultura, imparano che è meglio tacere. Invece, gli
ignoranti-ignoranti devono mostrare di essere ignoranti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos le risponde
calmo che lei è ignorante, non capisce un cazzo ed è pure malata di mente. Lei,
poi, dice furiosa a Betão che Athos va fatto fuori. Betão sta male. Poi, butta
lì ad Athos che lo licenzia. Delira. È fatto così.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poco dopo,
direttora e direttora del personale, Simone e Fatima, chiamano tutti per dire (come
sempre, Simone fa presenza e Fatima parla) che, da lunedì, il caffè viene
preparato dalla cuoca alle 7:30 e che alle 8:00 devono cominciare tutti a
lavorare. Per cui, o tutti fanno colazione prima oppure nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão e Janaina,
che non hanno capito che la nuova regola è contro di loro, perché qualcuno ha
detto in direzione che loro non stanno facendo un cazzo ed inoltre sono tutti
schifati di trovarseli per la cucina interna, alle 15:00 hanno già chiuso
cucina e stanza tagli e stanno stravaccati a far nulla nella e sulla porta
della stanzetta spogliatoio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In direzione,
hanno usato il loro (di Betão e Janaima) deliro che Athos “fa il caffè col
sale” [loro, ignoranti, non sanno che si debba fare con un pizzico di sale!],
per fotterli, ...un poco. Li usano ma li disprezzano. E pure per compiacere
Marcelo, il nuovo quacquaracquà e schiavetto negro del proprietario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Sabato,
23/02/2013, Marcelo butta lì, serio-serio, cioè furioso malcelato, a Betão, che
il suo orario di lavoro è fino alle 16:20. Betão non capisce. Poi Marcelo dice
a Janaina che deve lavorare, che non può andarsene a casa alle 10 del mattino.
Lei si mette ad urlare che lei è una grande agente segreta, che la direzione la
ha in grande considerazione, e che lei fa quello che vuole. E continua ad
urlare contro Marcelo tutte le volte che questi passa con carichi sta
trasportando a spalla fino alla vettura per una consegna ad una filiale. Lui le
riurla a sua volta di finirla di fare sceneggiate. Germano ha appena detto ad
Athos di pulire il gabinetto, un po’ di sapone al volo sulle mattonelle, cosa
che si fa il sabato. La psicologia di Germano è elementare. Mentre transita (il
gabinetto è affianco alla camera frigorifera) deve vedere del sapone spruzzato
in giro, deve sentirne l’odore e poi deve vedere acqua dappertutto.
L’importante è che pensi che il cesso sia stato pulito. Per anni lo hanno
‘pulito’ a quel modo, anzi, peggio, colla pompa dell'acqua.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ma Marcelo
interrompe Athos prima che inizi. Gli dice di mettere i pomodori in sacchetti
da due chili. Mandano Janaina a pulire il gabinetto. Poi Germano dice a Betão
di pulire la cucina dipendenti. Betão cerca si scaricare su Athos che si
sottrae e se ne va dopo il pranzo frugale, dato che aveva stramangiato prima
delle 8:00. Per mostrare che non avevano capito un cazzo, Janaina e Betão
(anche Bibendum, ma tanto lui se ne va col nuovo mese), la mattina erano stati
in cucina per la colazione fino alle 8:30. Non ci stanno colla testa e neppure
con tutto il resto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Lunedì
25/02/2013. La cuciniera ‘nuova’ (saranno un paio di settimane che lavora lì di
nuovo, dopo essere stata sostituita dall’altra; in realtà lavora lì da un
cinque anni), Maria do Carmo,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>africana,
sui sessant’anni portati male (o forse sui 45-50 portati malissimo), arriva
dopo le 7:30 ed è fuori di testa. La precedente, sui quarant’anni, era dolce ed
affabile e cucinava piuttosto bene. Questa urla a tutti e con tutti. È
competitiva colla precedente solo nei dolci. Per il resto, uno schifo. È pure
del tutto disorganizzata per cui la cucina è lurida e nel caos. Nelle ore del
pranzo dipendenti, non riesce neppure a tenere dietro al lavaggio piatti e
bicchieri per cui mancano costantemente. Eppure non mangiano più di una ventina
di persone. Gli alimenti scarseggiano mentre lei controlla tutto in modo
para-poliziesco. Significa che è una che ruba. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão è sul
furioso. Athos evita collisioni. Janaina arriva un poco prima delle otto e si
fa vedere dalla telecamera della stanza tagli. Poi, non fa nulla tutta la
giornata, come sempre. Arriva un poco prima delle otto e si fa la sceneggiata
di far finta di agitarsi in sala tagli, dove alle otto non c’è nulla da fare,
solo perché sabato Betão le ha riferito quello che Athos le aveva detto:
“Umberto, tu non hai capito che la riunione di ieri era contro te e la pazza...
Sono andati in direzione a dire che, alle otto, Athos già lavora mentre voi ve
ne state fino alle 8:30-9 a ciapettare in cucina... Ci sono pure altre cose...”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão delira
durante la mattinata ma Athos fa finta di nulla. La rabbia di Betão monta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dopopranzo, verso
l’ora dell’uscita, in presenza della pazza che non ha mai nulla da fare, Betão
ritorna coi suoi deliri sul caffè col sale. Athos gli riconferma che il caffè
ottimo si fa davvero con una punta di sale, che loro sono brasileiri ignoranti
che non sanno neppure quello: “Guarda che quelli della direzione hanno
controllato su internet ed hanno scoperto che il caffè da bar si fa davvero con
una punta di sale. Sono restati stupiti che nessuno lo sapesse e si sono detti
che hanno proprio dei cuochi o pseudo-cuochi brasileiri ignoranti... Tu e la
pazza siete analfabeti per cui non potete neppure controllare su internet come
si faccia il caffè...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Verso le 15:30
arriva Mauricio che si piazza di fronte dalla cucina dove c’è Janaina a far
nulla mentre Betão e Athos stanno pulendo la cucina. Athos, visto che Mauricio
se ne sta nel punto sbagliato e con pure Janaina che ostruisce, getta ad
entrambi una bella spazzolata di acqua, che va su un calzone di Mauricio (con
cui si scusa e gli dice che tanto è solo acqua pulita) sì che lo stesso ben si
ricordi. Mauricio va subito a riferire in direzione che Janaina sta come sempre
senza nulla da fare e che Betão chiude la cucina verso le 15:30. Betão, che non
sa non farsi parti da scemo, insiste con Athos che vada in cucina a farsi un
caffè. Che glie frega a lui? Ad Athos non interessa. Per cui Mauricio e gli
altri degli uffici continuano a vedere, pure all’ora dell’uscita e prima, che
Betão e la pazza stanno in cucina dipendenti a delirare e ad insozzare, perché
lasciano sempre tutto sporco dove passano loro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">All’uscita, Betão
e Janaina si avviano assieme (lei a volte lo aspetta pure la mattina
all’entrata per ciapettare con lui per strada). I loro bus sono in aree di
partenza ed arrivo prossime. E Betão si esibisce in sghignazzi da vecchio
bacucco vedendo, voltandosi, che Athos è venti metri dietro di loro. Attende di
essere raggiunto per farsi le sue solite parti da scemo. Betão è di quelli che
parlano con la voce cupa e volgare dell’analfabeta scemo e rozzo. Inframezza
con sghignazzi catarrosi e sputi densi. Quando pensano che Athos dovrebbe
averli oramai raggiunti, si voltano e Athos è sparito. La pazza, correndo,
prenderà il bus dove Athos è già seduto.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Martedì
26/02/2013, Marcelo si fa una delle sue solite parti da infame, su ordine degli
</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira che hanno pure ordinato, in Ledo5, al proprietario Faustino Ribeiro
Fernandez, di staccare il cavo di internet oramai da una ventina di giorni. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão come al
solito sta male. Beve troppo, mangia troppo e si agita. Per cui deve andare
all’ospedale ed arriva dopo. Ovviamente nessuno sa che arriverà dopo. Ci sono
una cinquantina di chili di pollo che dovrebbero essere cucinati. Marcelo dice
a Germano che dovrebbe chiamare o Janaina o Bibendum per cucinarli. Germano
dice che si può fare il giorno dopo. Quando Betão arriva, verso le 11:30,
chiede ad Athos perché non abbia cucinato il pollo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutta la
produzione delle giornata la fa rapidamente Athos mentre Janaina dice a
Bibendum che lei è una grande agente segreta e che devono andare in cucina per
trovare difetti in quello Athos sta facendo e conclamarlo. Vengono varie volte
entrambi, od il solo Bibendum, con aria inquisitiva, a guardonare. Athos li
guarda gelido da pezzi di merda quali sono. Se ne vanno colla coda tra le
gambe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo che è
sempre più scemo ed ha l’impulso irrefrenabile di farlo vedere, cerca di
uscirsene di nuovo coi suoi problemini da prima elementare. Athos glielo dice
esplicitamente che sono scemenze, che può tenersele per sé e che non può
neppure pensare di competere intellettualmente con lui, Athos, visto che lui,
Marcelo, non sa neppure fare, spesso neppure impostare, banali moltiplicazioni
od altra aritmetica elementare. E non solo quello. Non è certo questione di
calcoli ma di ignoranza e cultura. Tanto per creare disturbi destinati a
crescere esponenzialmente nelle mente malato-paranoica di Marcelo, Athos gli
butta lì che lui, Athos, ha un tre milioni di ricorrenze su internet mentre
lui, Marcelo, ne ha al massimo una decina per problemi penali a Niteroi. Poi,
per non infierire, in realtà per inferire maggiormente, gli dice che magari
saranno, nel caso suo, di Marcelo, omonimie. Lui dice secco che sì sono
omonimie. No, non le sono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La mattina,
all’entrata, per poter fare colazione (che è poi un panino col burro col
caffè), Bibendum è obbligato ad arrivare prima delle otto e guarda furioso
Athos come se fosse colpa sua. Janaina, che capisce ancora meno, arriva dopo le
otto e, terrorizzata da Betão che non ha capito i termini delle questione, non
si fa neppure un caffè. In realtà, il disgusto di Fatima, la direttora del
personale, ed altri (tra cui Marcelo che era andato a riferire per farsi bello
di fronte alla direzione) era per quelli che stavano a starnazzare in cucina
oltre le 8:30, ed oltre, e che fanno l’impossibile per andare via prima, e
rispondono picche e fanno i grandi aristocratici se devono fare anche cose che
a loro competono ma che loro considerano vili. Se uno va un momento a prendersi
un po’ di caffè, nessuno dice loro nulla, tanto più che quelli degli uffici
sono sempre in giro e pure per la cucina dipendenti a fare nulla. La pazza non
c’arriva. Tutti loro non c’arrivano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Intanto, nel suo
lavoro quotidiano di facchinaggio, Marcelo, come tutti gli altri, continua a
prelevare quantitativi di cartoni per scatole pizza, portarli all’interno, di
una ventina di metri. Li contano, come se non potessero contarli già nel
magazzinetto degli stessi, poi li ritrasportano fuori, per una trentina di
metri fino alla vettura per le consegne. Non è che per scaricarli dalle
giacenze contabili abbiano bisogno di averli affianco al computer. Non ci
arrivano. Fanno così con tutto con grandi perdite di tempo da duplicazioni di
lavoro. Non sanno proprio organizzarsi le cose più elementari. In cucina,
quando dovevano etichettare, avevano costume di lavorare in due o tre colla
stessa bilancia. Incredibile! Ora, Athos, quando vede che arrivano per
etichettare cose da consegnare, prende un’altra bilancia e lavora con essa.
Loro hanno l’impulso irrefrenabile di intralciarsi l’un l’altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tra l’altro,
etichettano cose della camera frigorifera. Spostano dunque quintali di cose da
lì alla cucina. Anche se è a solo pochi metri sono cassette su cassette che
fanno avanti ed indietro. In realtà, basterebbe spostare la bilancia sulla
porta della camera frogorifera, se all’interno la temperatura è troppo bassa
per il buon funzionamento della stessa. Non c’arrivano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão si fa
un’altra parte da scemo. Se Athos comincia l’intervallo mensa alle 13:24 è
chiaro che esso vada fino alle 14:24. In realtà, Athos fa sempre qualche minuto
meno. Betão non c’arriva. Per cui manda a chiamare Athos da Silvana, la
receptionista. Athos se ne frega. Se Betão sta male o non capisce, fatti suoi.
Quando Athos arriva in cucina, Betão, come già il giorno prima, dice che è
tardi. Athos gli dice che ha appena timbrato, per cui se ha problemi che chieda
all’amministrazione. Betão non capisce. Non ci sta colla testa. Non capisce le
più banali procedure amministrative. E non sa calcolare un’ora, 60 minuti!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos, qualunque
cosa gli chiedano, non di lavoro, non risponde, anzi dà risposte apparentemente
interlocutorie, ma di fatto di totale chiusura, di assoluta non risposta. Come
si fa a parlare realmente, dunque a rispondere, quando manca un linguaggio
comune? Il colto capisce l’ignorante, se non è un colto altezzoso e scemo.
L’ignorante non capisce il colto. L’ignorante capisce solo linguaggi stereotipati
ed elementarissimi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">...Cultura e
conoscenze <i style="mso-bidi-font-style: normal;">versus</i> ignoranza totale ed
arrogante. Ignoranza totale ed arrogante <i style="mso-bidi-font-style: normal;">versus</i>
cultura e conoscenze. Per cui non si può neppure far finta che ti possano
capire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Già tra persone
colte non è detto che sia sempre possibile una reale e proficua comunicazione
quando le culture non collimino, almeno relativamente all’oggetto della
conversazione. Ma, di certo, le possibilità comunicative sono maggiori, anche
perché magari capiscono dove non si possa inter-comunicare nulla/alcunché o
poco. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Paradosso dell’impossibilità comunicativa</span></b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">O, meglio, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">paradigma dell’impossibilità comunicativa</b>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Paradox of
incommunicability: if they understand it already, they don’t need us to tell
them; if they can’t understand it, it doesn’t matter if we tell them. So there
is a narrow and self-vanishing space for useful kibitzing.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Nonostante la
pretesa chiarezza e incisività della saggezza popolare, ci sono proverbi che
lasciano letteralmente interdetti, perché non si capisce a cosa vogliano
alludere o perché alludono a qualche cosa di diverso da ciò che dichiarano. Si
diceva una volta che una parola è poca e due sono troppe. Più che salomonica,
questa è una sentenza che apparentemente non lascia alternative, se non il
silenzio. Ma anche il silenzio spesso nasconde le intenzioni, dicendo in altro
modo ciò che per definizione non dice.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Alla fin fine,
tra la possibilità, o la certezza, che venga frainteso quello che si dice
oppure il silenzio, sempre meglio che l’altro fraintenda il silenzio. Tanto più
se gli è fatto capire, od almeno intuire, che non lo si considera in grado ci
capire un cazzo, o che non ci tocchi minimamente quello possa capire o non
capire. Per cui si passa dal <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">paradigma
dell’impossibilità comunicativa</b> alla connessa <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">trappola dell’impossibilità comunicativa</b> in cui si getta l’altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Disprezzo?! Ogni
indifferenza lo è. Non c’è nulla da fare. Inutile cercare di spiegare quello
che l’altro non ha le basi per capire. Guido Carli raccontava che un giorno
stava parlando (deve essere stato in una Commissione Parlamentare) di
ineluttabili compatibilità di bilancio e che un tizio lo stava ascoltando
apparentemente con grandissima attenzione per poi candidamente chiedergli, alla
fine, se non si fosse potuto fare un’eccezione per un caso gli stava a cuore
(sarà stato per il suo collegio elettorale). Di certo, con quello, non v’era
possibilità di comunicazione reale. Non a caso, Carli si era inventato i
vincoli internazionali. “Mi impegno in tuo nome di fronte al padrone inglese.
Quando poi tu, idiota italiota, vorresti fare il peggio del peggio, ti sbatto
in faccia che il padrone proprio lo vieta.” Non hanno evitato lo sfascio, ma
almeno hanno evitato di far finta di colloquiare tra chi sapeva solo sfasciare
e chi avrebbe voluto forse far dell’altro, o almeno simulato di aver forse
voluto far dell’altro. Anche chi avrebbe voluto far dell’altro poi, o simulato
di aver forse voluto o potuto far dell’altro... ...Non è che la Bankitalia di
Carli e dei Carli non fosse un capolavoro di crescenti privilegi para-feudali,
inefficienze, ruberie, corruzione e sprechi. Ma almeno si sono risparmiati di
far finta di intendersi. “Voi ci dite che se si è sfasciato a 110 si può
sfasciare anche a 115 e così via. Noi vi diciamo che c’è il vincolo estero per cui
almeno truccate i conti, per quel che si può e che il padrone inglese ci lascia
fare. Poi noi, nella liturgica relazione annuale del governatore, prima del
rituale banchetto-abbuffo, vi diciamo che proprio non si può andare avanti
così. Voi continuate a fare peggio. Noi pure. Ma almeno noi ve lo diciamo che
proprio non si può o non si sarebbe potuto e dovuto.” Com’è quella cosa che
quando c’è la ripresa si deve rubare e sperperare per non frenarla, e che
quando c’è crisi si deve continuare a rubare e sperperare per non aggravare la
crisi? Ecco, basta trovare la formula giusta. È la chiave della propaganda da
bar. Eppure tutti si bevono proprio le propagande da bar. Ti buttano giù mentre
ti tengono su a chiacchiere. Poi, un bel giorno, ti dicono che erano tutte
balle. ...Se ne inventano subito altre... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“L’incomunicabilità
è stata la grande ossessione del pensiero forte, quello debole accontentandosi
di una generica e incontrovertibile porosità del discorso, che forse non riesce
a dire tutto, ma, proprio perché senza pretese, riesce comunque a farsi
intendere.” Dipende. Pensieri forti o deboli, perché tanto l’altro capisca
quello che vuole e solo per usarlo contro chi dica o spieghi, meglio gettare
l’altro nelle trappole dell’incomunicabilità: “Non capisci un cazzo. Sei pure
marcio. Anzi, per non offenderti, sono io che sono incapace di spiegarti un
cazzo, per cui... ...Lasciamo perdere!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Il paradosso
della incomunicabilità. Il rapporto tra l’idea della comunicabilità e quella
della incomunicabilità è così stringente che quanto più si afferma la prima
tanto più si afferma la seconda e che, paradossalmente, gli studi più
intelligenti e interessanti sulla comunicazione, al di là di quelli puramente
descrittivi e tassonomici, sono proprio quelli sulla comunicazione fallita o
quanto meno sulla comunicazione distorta: in una parola sulla sostanziale,
anche se enigmatica identità tra la comunicazione e quello che Claude Shannon,
l’inventore del codice digitale, chiamava il “rumore”.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">No! No! No! Il
rumore od errore è quello che si aggiunge ad un’equazione probabilistica per
designare un margine di ambiguità, un disturbo. Qualunque segnale arriva
disturbato. Fino a che il disturbo non prevalga, possiamo goderci la
trasmissione. Nell’incomunicabilità prevale il disturbo per cui non v’è
comunicazione. V’è solo disturbo. È pure assolutamente disturbato l’altro.
Magari noi stessi siamo del tutto disturbati, almeno relativamente alle
possibilità di comunicazione in un contesto dato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non capirsi, ma
potersi incontrare, ...dice qualcuno. Nella comunicazione scritta, forse, dove
accantoniamo quello non capiamo ma vorremmo capire e, molti, lo lasciano in
eterna attesa. Comunque, il messaggio è lì. Anche il lettore lo capisce e lo
interpreta come vuole</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci si incontra quando
si rinunci a capirsi e si sia puri di cuore. Oppure, se non si è puri di cuore,
ci sono solo rapporti per cui qualcuno frega e qualche d’un altro è
fregato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“(A) il paradosso
della comunicazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“Il paradosso è
stato formulato da Dummett nella sua versione semantica che qui riporto: se non
vi è distinzione tra enunciati analitici e sintetici, e il significato dipende
dalla totalità del linguaggio, allora il significato di ogni parola sarà
relativo all’idioletto del singolo parlante (infatti non esistono in linea di
principio due gemelli semantici). Ma se il significato dipende dalla totalità
dell’idioletto del parlante, allora due parlanti non possono condividere
significati. Se due parlanti non possono condividere significati, allora non vi
è né accordo né disaccordo, quindi la comunicazione è impossibile. Il paradosso
in pratica mostra che, seguendo strettamente l’olismo, non solo si può ricavare
la tesi dell’incommensurabilità delle teorie, ma si ricava la tesi
dell’incomunicabilità a livello di singoli individui.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“(AD) La risposta
di Davidson al paradosso della comunicazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">“La critica di
Dummett all’olismo non è una refutazione dell’olismo, ma una indicazione delle
sue cattive conseguenze. La risposta di Davidson consiste nel rifiutare una
premessa nascosta (ma non tanto nascosta) dell’argomentazione di Dummett e cioè
l’idea che per comunicare abbiamo bisogno di significati condivisi. Per salvare
l’olismo occorre cioè cambiare la nostra visione della comunicazione. Se
l’olismo è incompatibile con l’idea che la comunicazione necessita di
significati condivisi, allora tanto peggio per questa visione della
comunicazione. In una visione alternativa, comunicare non è condividere
significati, ma convergere verso gli stessi significati. Dato che il significato
di una parola dipende dall’intero linguaggio, ovverossia dall’intera teoria del
significato per un linguaggio, e ciascun parlante ha la sua teoria, nella
comunicazione si converge verso una teoria comune. In un dialogo un interprete
ha una teoria preventiva su quello che intende il parlante; a seconda dei
proferimenti del parlante, l’interprete aggiusterà la sua teoria in una teoria
provvisoria (o “transitoria”) che funziona localmente per quel particolare
dialogo. Se il parlante dice “ci sono tre elefanti nel frigo; me ne spremi
due?”, l’interlocutore interpreterà “elefanti” come “arance”, e la parola
“elefante” assumerà localmente il ruolo della parola “arancia” (Davidson, 1984,
p. 78). Il dialogo diventa così un aggiustamento reciproco di teorie del
significato. Ciò che i parlanti condividono non è un linguaggio comune
governato da regole o convenzioni, ma una teoria transitoria, determinata
localmente nel corso di un dialogo. Ma cosa condividono i parlanti prima di
arrivare a questa teoria transitoria? La risposta è che condividono «l’abilità
nel convergere su teorie transitorie», ovverossia una “strategia” che viene
definita da Davidson 1986 come «il processo misterioso mediante cui un parlante
o un ascoltatore usa ciò che conosce in anticipo più i dati del momento per
produrre teorie transitorie» (p. 82). Il risultato non è eclatante: la teoria
della comunicazione di Davidson si regge su un processo misterioso. La risposta
al paradosso della comunicazione è una spiegazione a metà (cfr. Penco, 2005). È
comunque un tipo di possibile risposta al paradosso della comunicazione, e
trova in ogni caso una via d’uscita apparente alle conseguenze non volute
dell’olismo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’approccio
olistico è l’approccio realistico. Le proprietà di un sistema non si possono
spiegare con le proprietà dei suoi elementi. Un sistema è un’entità superiore e
complessa, dunque differente dagli elementi la compongono. Se uno Stato è
composto di stronzi, non è detto che sia stronzo. Magari è peggio, o può pure
essere meglio, può essere pesce marcio. I suoi stronzi lo compongono restano
comunque tali. Gli inglesi, sugli stronzi, hanno costruito imperi. I brasileiri
sugli stronzi di varie razze, soprattutto europee ed africane, hanno solo
costruito il Brasile. Tutta l’America Latina è largamente simile. Gli italioti,
su varie etnie col 1860-61 costrette ma non amalgamate, si sono visti
somministrare da Londra uno staterello compradoro ora chiaramente predatorio,
provincia inglese, e poi pure tedesca. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Al brasileiro
(anche all’italiota) manca “l’abilità nel convergere su teorie transitorie”. Un
avvocato che sta andando in Italia per un corso di specializzazione e che
dichiara di avere già studiato l’italiano, ecco che ti rifiuterà come
insegnante perché alla seconda lezione gli dici che si può dire sia “ci sono”
che “vi sono”. “Vi sono” lui non lo ha mai sentito dunque tu devi essere
incompetente. Se ad uno così dici di spremere elefanti dal frigo, ti fa delle
uova al tegamino; non capisce che sono o arance, o limoni, o simili. Costui andò
poi al corso senza capire un cazzo ma comunque scorrazzò per l’Italia in auto a
spendere decine di migliaia di euro senza capire né essere capito. Del resto,
per pagare la benzina, o in un hotel o ristorante, basta mostrare i soldi. Per
aggiungere al tuo curriculum che hai frequentato un corso di specializzazione,
basta esserci stato anche senza capire un cazzo. È quello capitò a costui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Costui pretendeva
un corso, di una o due volte la settimana, per un paio di mesi, per imparare,
prodigiosamente, l’italiano che aveva già studiato, diceva lui. O studi e
leggi, o non è che un insegnante possa darti più che il ritmo e correggerti.
Lui voleva il corso magico per non studiare, anzi per neppure prendere lezioni,
ma sapere tutto. Non esiste la tecnica magica per percorrere mille chilometri a
piedi in un giorno. Od uno si avvia, ma sapendo che non arriva né in un giorno
né in dieci. Oppure tanto vale non partire neppure. Uno sceglie. E poi sa quel
che succederà. Inutile pretendere la tecnica magica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se tu dici a dei
brasileiri che il caffè si fa con un pizzico di sale, idem i dolci, ti diranno
schifati ed isterici che è un’aberrazione. Ignoranza brasileira. Per convergere
su teorie transitorie occorre la capacità di registrare ed analizzare, di
esplorare possibilità, e poi di tentare una qualche via ed anche di
rettificare, variare, le scelte precedenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per i brasileiri,
la loro ignoranza è la verità. Ciò vale anche per pretesi intellettuali in
qualunque campo disciplinare e culturale. Avvocati che non sanno di legge.
Accademici che scopiazzano e pure male. Del resto, pure per copiare occorre
abilità. Sennò ti scoprono, come succede a politicanti tedeschi con dottorati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il brasileiro
copia e male perché copia per restare ignorante non per sviluppare abilità. O
neppure copia ritenendo onniscenza la propria ignoranza arrogante. I coreani ed
i brasiliani si lanciarono nel campo dei computer in contemporanea. È solo che
i brasileiri sbatterono la faccia nella merda e vi restarono. La Corea del Sud
(pure quella del Nord) è ora avanguardia, o co-avanguardia, o si destreggia
competitiva, in molti campi d’avanguardia, nuove tecnologie incluse. I computer
coreani funzionavano. Quelli brasileiri, no. Ora, il Brasile ti offre, sul
proprio suolo, non certo per esportazione, solo scarpe ed abiti di cattiva
qualità delle sue industrie protette ad almeno cinque volte i prezzi asiatici.
Idem in altri settori tradizionali. In quelli d</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’avanguardia non ha nulla. Um lucchetto cinese lo compri in Canada per
l’equivalente di 2 reais. In Brasile compri un lucchettino brasileiro per 15!
Protezionismo della merda e di merda. Lo chiamano “difendere l’industria
nazionale”. Pagare 15 quello costerebbe 2! </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È come quando le
stesse lampadine fatte in Germania funzionavano e mentre nell’Ungheria
socialista no. La Corea del Sud costruì computers, e molto altro. Quelle
brasileiri non funzionavano per cui dovettero rinunciare. Ora, al massimo, ne
assemblano di altrui. Pochi, perché non sanno lavorare, né organizzare nulla.
Per cui, nonostante la manodopera a due dollari l</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">’ora, </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">costa meno
importarli. I brasileiri non sanno fare nulla e continueranno in eterno a non
sapere fare nulla. Mancano della “abilità nel convergere su teorie
transitorie”. Non possono intendersi con nessuno, neppure tra di loro.
Praticano solo truffe e latrocini. Così non si può mai andare troppo lontano.
Anzi!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Peggio... Il
brasileiro (l’italiota pure) è convinto di capirsi tra simili. Invece, tutti si
disprezzano reciprocamente e disprezzano gli altri usando la categoria
brasileiro solo come difesa dal mondo che neppure li caga e che caga loro in
bocca. La rozzezza reciproca non è comprensione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Gli inglesi hanno
inventato i linguaggi dello scetticismo e dell’indifferenza. Nelle Asie
cinesoidi, i linguaggi sono solo strumento del potere per trasmettere ordini.
Le etnie latine, idem i greci, usano i linguaggi per pisciarsi addosso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 27/02/2013. La ‘nuova’ cuoca della
mensa personale, la sudicia e pasticciona Maria do Carmo, l’africana, è furiosa
che la facciano andare alle 7:30 per preparare il caffè. Veramente è furiosa a
tutte le ore, per tutto. Prima delle 8, urla ad Athos che, se pretende di usare
un piatto, deve poi lavarselo. Tutti gli altri imbrattano dappertutto di caffè,
burro e briciole. Lo sozzume a lei, a loro, piace. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos si divertiva colle cipolle. Adalberto, come
la pazza Janaina, ne è ossessionato. Arriva urlando ad Athos che “Dilma ora
manda via tutti gli stranieri.” È rabbioso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos gli fa infidamente vedere la sua patente di
guida britannica. Adalberto subito urla: “È falsa! È falsa!” Poi, va a dire a
Janaina che Athos ha un passaporto britannico con scritto che è dottore.
Janaina gli urla, come già fece con Silvana quando scoprirono che...: “Non è
possibile! Non è possibile! Che ci fa qui tra di noi?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È bastato che quando loro dicevano “gringo”,
Athos dicesse “gringo imperialista<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>nell’America Latina compradora degli USA, prostituita agli inglesi ed a
tutti”, che loro arrossissero e cessassero di dire “gringo”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il giorno prima, Janaina aveva notato come Athos
continuasse ad usare la seconda bilancia per non intralciare il lavoro altrui
con la prima, la bilancia-etichettatrice. Siccome è fobico-distruttiva, si fa
dare la stessa dall’idiota Betão e la imbosca. Athos si rifiuta di fare come
tutti che si intralciano reciprocamente lavorando in due e tre con la stessa
bilancia. S’arrangia Betão che, essendo scoordinato ed ebete, non sa lavorare
in maniera seriale. Si intralcia per pesare le sue cose mentre Augusto, od
altri, etichetta. Le chiude ed etichetta a sua volta, quando l’etichettatrice
sia già occupata da altri, solo per la libidine malata di intralciare il lavoro
altrui ed il proprio. Ai pidocchi piace intralciarsi l’un l’altro. È un modo
per perdere tempo e fingere maggiori carichi di lavoro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo ha rinunciato ai suoi problemi idioti da
prima elementare. Del resto, sarà perché è fine mese, o per qualche controllo
ordinato dal padrone che è ricomparso sfuggente e depresso, ha intensificato la
sua presenza una certa Patricia, una culona e tettona degli uffici, che ha
avuto l’ordine di controllare le giacenze. Solo numeri da verificare. Ma a loro
richiedono, stancamente, giorni e giorni mentre le pesano sotto il naso grandi
quantità che Germano e Marcelo spostano fuori e dentro la camera frigorifera ed
altri depositi ed anfratti. Già perdono ore tutti i giorni a controllare e
ricontrollare ciò che basterebbe avere su un computer ed in fogli elettronici,
di cui lì non conoscono l’esistenza o non ne conoscono l’uso, se non per fare
moduli con liste di prodotti. Ma poi fanno tutto manualmente. E siccome non
sanno far di conto, devono usare calcolatrici elementari per cui, essendo le
stesse senza carta, loro non sanno poi se hanno inserito i numeri giusti. Di
conseguenza, fanno e rifanno banali somme.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">All’uscita, dopo che Betão ansioso come sempre ha
chiuso la cucina con largo anticipo, è uno di quei giorni che è arrivato un
carico di qualcosa, quel mercoledì di cartone per scatole da pizza. Marcelo,
che non è meno disorganizzato e confusionario degli altri, chiama Athos e Betão
a cooperare alla cosa. Betão urla in continuazione mentre fa grandi sforzi per
lanciare pacchi di cartoni: “Itaaalia”. Athos gli risponde, a bassa voce:
“Baluuuba.” Poi si aggiunge Janaina con le stesse urla isteriche mentre alla
fine Athos se ne va. Prima che se ne vada, dato che Athos sta coi piedi su dei
cartoni, Janaina, che è sempre ossessionata da Athos, dice a Germano di
dirgliene due. Germano prudentemente tace, dato che lavorano correntemente coi
piedi sui cartoni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il livello di ignoranza di Betão e Janaina è
tale. Se vedono Athos che, nella pausa mensa, scrive in cinese o in altre
lingue di cui loro neppure discernono l’alfabeto, Janaina dice a Betão,
Bibendum, Adalberto e sui eventuali altri froci: “In Itaaalia scriveranno a
quel modo.” I suoi froci commentano, annoiati: “Essì...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E così su tutto:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “In Itaaalia faranno a quel modo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Essì...”<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Dopo lanci di
cartoni ed urla, sia Betão che Janaina sono strafatti di stanchezza. Betão, che
avrebbe voluto andarsene prima, se ne sta seduto stravaccato ad aspettare non
si sa bene cosa, e con gli occhi spiaccicati sulle chiappe di Patricia. Dato
che è ormai ora di andar via, Athos lava in fretta calzoni e maglietta, li
appende nello spogliatoio e se ne va. Janaina, nel tempo che Silvana si attarda
ad aprire la porta esterna, si leva calzoni e maglietta, ha già sotto i vestiti
e si lancia dietro ad Athos.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Essì, perché
Janaina ha sempre già sotto i vestiti. Marito, o pseudo marito, suocera o
pseudo-suocera, le telefonano ogni dieci minuti e le urlano:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Troia, stai
facendoti chiavare da tutti quegli uomini.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “No! No!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Fa vedere i
jeans!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E lei, con la
telecamera del telefonino, deve far vedere che ha i jeans ben chiusi sotto i calzoni
da lavoro. Quando arriva a casa, la picchiano comunque perché le dicono che
allora deve aver fatto lavori di bocca e di mani.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Silvana apre la
porta esterna con le chiavi. Si vede che il sistema telefonico non funziona. In
genere aprono con un codice nel telefono. Athos va visibilmente dalla parte
opposta. Janaina si avvia al proprio bus, per la favela, con quella sua aria
disgustata, gettando i piedi uno di qua e l’altro di là come una papera
scoordinata e stanca, col culo ossuto ed inesistente, petto ossuto e quel suo
karma da pazza sfatta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">In Ledo5, Liberio
urla disperato che lui lui abita lì, a 570 reais al mese, mentre pagherebbe 300
in altri posti, solo perché c’è internet. Ma che ora, col pazzo Fausto che la
stacca... Athos gli dice che lui, Athos, scrive, che dall’estero chiamano il
governo brasiliano, che manda gli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> ad ordinare al vile Fausto di staccare il cavo... Che ce voi fa’?! Un
codardo sfroscio Fausto con due figli codardi e sfrosci come lui, sudditi di
uno staterello compradoro...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì
28/02/2013, Betão cerca di conciliare curiosità col fingere di farsi la parte
di chi sa costruire un’interazione retorica. Alla fin fine, si fa solo la parte
dello scemo, come sempre:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Posso fare una
domanda?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos lo guarda
gelido senza dire nulla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ma vivi qui
con tua moglie?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Perché?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Perché ieri
hai lasciato qui le tue cose sgocciolanti. Non hai nessuno a casa che ti lavi
gli abiti da lavoro?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">- “Ah, sì, me lo
ha già detto Marcelo stamattina, di non lasciarli nello spogliatoio.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Per Betão, una
moglie serve per farsi lavare le cose... Lui occupa tutta la stanzetta
spogliatoio con sue cose puzzolenti, asciugamani inclusi dato che si fa la
doccia lì ogni giorno tanto per riempire il tempo libero e poi per fingere di
uscire dopo tutti, che occupano tutte le tre pareti della stessa. Athos non può
lasciare le sue cose ad asciugare sennò lui si sente in dovere di fare
schiamazzi con Marcelo e Germano. Che scemotti idioti! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Giovedì, non v’è
nulla da fare. Bibendum, è il suo ultimo giorno, e Janaina vanno a dormire nel
magazzino scatole pizze. Poi Janaina, tanto per non pulire le cipolle, se ne va
a casa dopo pranzo. Intanto, arrangiano con Germano che le cipolle le pulisca
Athos da mezzogiorno. Athos è felicissimo di lasciare Betão completare da solo
le pulizie della cucina.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Betão finisce
tutte le pulizie per cui deve giustificare cosa fare il pomeriggio quando non
c’è proprio più nulla da fare per lui. Di conseguenza, si mette con Athos a
pulire le cipolle. Solo che nel pulire le cipolle lascia un intacco, un
trancio, nella forma sfereggiante delle stesse.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Venerdì
01/03/2013, sciopero dei bus. Betão non viene. È una scusa, perché coi mezzi
sostitutivi privati, che sono pure più economici, lì, si viaggia lo stesso e
pure più veloci. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Janaina, appena
arriva, in ritardo, prima va a prendere il caffè e poi lascia il bicchiere
sporco nel lavello della cucina, quando potrebbe tenerselo nel lavello della
stanza tagli. Freud. Offre la sua fica sporca ad Athos... Athos lo mette fuori
dalla cucina, sì che chi passa veda che lei lascia sempre il ‘suo’ bicchiere in
giro e pure sporco. Poi, la pazza si mette ad urlare, con Marcelo, che le
cipolle hanno quello strano intacco che rovina, in parte, gli anelli che
producono. Manie perché non sta scritto da nessuna parte che le pizze con la
cipolla, la debbano avere ad anelli. Urla ed urla ossessionata da quelle
cipolle con l’intacco. Tace solo quando Marcelo gli dice che le cipolle le ha
pulite Betão, per cui...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, ossessa,
entra ed esce dalla cucina, ogni cinque muniti, come fa quando Betão non c’è e
squadra tutto con gli occhi fuori dalla testa alla ricerca spasmodica di
qualche cosa che secondo lei sia imperfetto sì da poter urlare ad Athos che la
squadra trattenendo visibilmente il riso alla presenza dell’ossessa
ossessa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Mentre Marcelo
riempie la cucina intasandola di tutto, arriva lì, a lavorare per qualche ora,
Ivaldo, quello di Ipanema, il bisex che si toccava cazzi e culi cogli altri
due. Anche se lui nega, ha qualche incarico per cui sta rimpiazzando Fabiano.
Marcelo lo mette, ridicolmente, a riempire le bottiglie di olio, mentre dice
indirettamente ad Athos di non fare lui gli champignons. Solito mobbing degli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mentre si sta facendo tutto il resto tra ammassi
di roba, Janaina viene e riaccende il fuoco di uova Athos aveva appena spento.
Athos lo rispegne e rimuove le uova. Poi Janaina arriva e spegne un fuoco era
ancor acceso di altre uova. Athos calcola che sono già sode, per cui lascia
perdere ridendo della pazza. La furia della stessa monta esponenzialmente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dall’1/03, cioè da quel venerdì, lavora lì
Raimundo, quello che era già ad Ipanena. Lui non toccava, né si faceva toccare,
cazzi e culi per cui non piaceva agli altri tre... Lavora nella stanza tagli
con Janaina. Lui lavora. Lei va in giro a dimenare il culo che non ha ed a
starnazzare. Siccome hanno poco da fare, lui conclude tutto in fretta. Allora
lei lo trascina in cucina per coprirsi con lui. Lui non è in realtà uno che si
faccia usare, anche se è un po’ scemotto. Arrivata in cucina, la pazza infilza
con violenza un pacchetto di basilico con coltello, e lo squarta mentre grida:
“Errato! Errato!” Era un sacchetto preparato da Betão il giorno prima e che
come d’uso si era ora chiuso come parte delle produzione della giornata. Si
getta allora sull’altro basilico e fa vedere a Raimundo, che già lo sa, come si
seleziona. In realtà, non c’è nulla da selezionare perché è di buona qualità.
Comincia lei attaccatissima a dove sta etichettando Augusto e dove pure Athos
si è messo ad etichettare le 36 confezioni di uova della giornata. Come al
solito, lei ha bisogno di intralciare il lavoro altrui. Athos le sposta la sua
salvia appena più in là, perché lei non continui a strusciarlo mentre lui
lavora all’etichettatrice. Lei con violenza si ricolloca attaccata ad Athos
strusciandolo. Lui, allora, né uno né due, sposta di colpo il tavolo,
staccandolo dal piano dell’etichettatrice, e si mette lui tra il tavolo e
l’etichettatrice. Lei, idiota, resta a bocca aperta e gabbata. Tutti i presenti
guardano ammirati questo modo di risolvere rapidamente i problemi e di trattare
con una pazza. Lei, sbagliando, fa fare confezioni basilico di pesi fantasiosi,
e fa chiudere ed etichettare pure quelle non di giornata. Lo fa pure per le
fragole. Scopriranno i giorni successivi tutti i pasticci che lei ha fatto ed
ha fatto fare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, ciapetta esaltata con Ivaldo che lei
vuole lavorare alle 16:00, in Ipanema od in un’altra pizzeria, ché lei è una
grande pizzaiola. Lo dice sempre che vuole andarsene da lì. Più tardi, quando
Ivaldo scende dalla direzione, le dice che ci sono buone possibilità. Ivaldo è
un ballista e falso, per cui... Lei urla a tutti che va divenire capa di
qualche piccola pizzeria. Se le trovano un paio che lavorino per lei, mentre
lei non fa nulla, delira, grida, conversa al telefono, intralcia il lavoro
altrui, non si presenta, oppure arriva in ritardo e se ne va via prima... <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi urla ad Athos se lui sappia fare gli
champignos. Lui le dice di parlare con Marcelo. Lei urla ed urla che non
capisce. Athos ripete e siccome lei insiste che non capisce, Athos chiede agli
altri come si dica, il linguaggio da favela, “parla con Marcelo”. Tutti le
dicono che le ha detto: “Parla con Marcelo.” Lei urla che lei è una grande
agente segreta e che non deve chiedere niente a nessuno. Si getta allora sugli
champignons. È un lavoro da pochi minuti. Li cucina senza lavarli e nella
maniera rozza di Betão, senza zucchero per eliminare l’acido dei conservanti e
senza sale. Appena finiti, senza neppure lasciarli raffreddare un po’, li
insacchetta tutti in fretta e furia. Avranno un marcato sapore di plastica,
oltre ad esse insapori come al solito, solo con quell’amaro di base che risulta
da tale rozza preparazione. Del resto, anche Betão li fa in modo schifoso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos la osserva divertito mentre lei ha la furia
che le sprizza dappertutto. Dopopranzo, lei mette Raimundo a fare qualche
lavoro nel frattempo sopraggiunto (sono arrivati grandi quantitativi di
mozzarella) mentre lei urla e non fa nulla in giro per il piano terreno. Poi,
entra nella cucina, ruba delle spugnette, sebbene ne abbia pure nella stanza
tagli, le usa per pulircisi le scarpe nel lavello fuori e, naturalmente, le
lascia fuori. Athos le vede fuori abbandonate e se ne fa dare altre da Marcelo.
Il giorno dopo, od il giorno stesso, tutti vedranno le sue spugne della cucina
da lei rubate e lasciate in giro come fa sempre con tutte le cose. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, Ivaldo, che era stato mandato in cucina
proprio per riferire (non a caso, prima di mandarlo, sia la direttora Simone
che Mauricio vengono ad informarsi se Betão non sia venuto; non potevano
guardare il cartellino presenze?), va in direzione a riportare quello che ha
visto. Dice che Athos è calmissimo e se ne frega delle provocazioni della pazza
Janaina, e che anzi la smaschera di fronte a tutti come una psicotica furiosa.
Telefonano subito agli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
che attendevano il rapporto di Ivaldo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Athos va nello spogliatoio a cambiarsi,
poco dopo le 16, che trova? Le scarpe nuove di Janaina sulla sedia della
stanza. Freud. Lei vorrebbe farsi montare da Athos di fica e di culo. Per cui
gli lascia la sua fica ed il suo culo lì, sulla sedia, sotto forma di scarpe.
Lui, alla vista di quella scarpe sulla sedia (non è proprio il luogo dove
lasciarle), le getta in un anfratto dove forse lei faticherà a trovarle. Se ne
va mentre lei sta urlando nella cucina interna dove il venerdì c’è il dolce. Se
ne avanza per il giorno dopo, Athos se ne abbufferà col caffè. Sennò fa lo
stesso. Non dà molta soddisfazione mangiarlo nella cucina personale affollata
da tutti attratti dallo stesso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 02/03/2013. Athos non riesce a trattenere
le risa tutte le volte che Janaina entri nella cucina, con passo spastico, con
la sua aria da pazza in azione. L’alienata se ne va prestissimo mentre lascia
Raimundo a lavorare. Anzi, dopo che lo stesso ha lavato la loro stanza, qualcuno
gli aveva detto di lavare pure la cucina. Athos glielo dice che non è suo
dovere, che se Janaina se ne è già andata da tempo, lui stesso, se crede,
magari che lo dica a Marcelo (Germano alle 7:30 era già lì, ma nel giro di
un’ora se ne era già andato a casa), se ne può andare via pure lui. Raimundo
era un po’ sull’incazzato dall’andazzo. Siccome, pur quieto, non è uno che si
faccia mettere i piedi in testa, saranno presto scintille con la pazza, e coi
pazzi alla Betão ed alla Marcelo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La pazza è andata via presto perché, aveva detto
ai suoi froci, doveva andare a riportare agli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira del suo grande mobbing contro Athos ma che lo stesso
sembrava fregarsene e pure molto divertito. Lei dice a tutti, anche lì, a <i>O
Forno Rio</i>: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma na ‘talia se ne fregano?! Non sono come noi
che ci incazziamo?!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;">Agli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Squadroni della
Morte della Polícia Federal brasileira, non si fanno trovare. Le fanno dire di
non preoccuparsi e di seguire gli ordini di Mauricio, Germano e Marcelo. </span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Marcelo, a
tavola, nella cucina interna, dice a tutti che Germano è un coglione e pure un
tirchio. Tirchio perché non vuole dare cose per il pranzo dipendenti. Mangerà
tutto lui... Marcelo continua il suo assalto per divenire il kapó numero uno. È
che gli manca la scuola secondaria. Però ha dalla sua che arriva prestissimo,
anche se poi non fa nulla, visto che alle 8 non ci sono ancora le cose da fare
in cucina ed in stanza tagli, sebbene ora arrivi lì prima delle 7. Fissa a
lungo lo schermo. Che non capisca quei quattro numeri?!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Janaina, ulteriormente depressa che l’agente
speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira si sia
fatto negare, va a cercare il suo psichiatra per farsi dare altri calmanti e
sonniferi dato che sta male, non riesce a vivere tra i mille problemi che si
crea da sola. Anche lì, non trova nessuno. Sono tutti via per il fine
settimana. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lunedì 04/03/2013. Brasileiri del tutto
disorganizzati e che non capiscono un cazzo. Oltre al solito tentato mobbing
contro Athos.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão, tutto agitato, quando passa di provenienza
dalla cucina interna dunque ancora in pausa mensa, dice ad Athos di mettere il
pollo insacchettato nella camera frigorifera non appena ha finito. Prima non se
ne preoccupava. Ora gli crescono le fissazioni. In realtà, la destinazione
finale di quelle confezioni è un certo freezer ad una decina di metri, affianco
all’ufficio del magazziniere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos ve ne mette una prima tranche di 20
sacchetti da un chilo verso le 13:10 e li colloca, essi stessi in una cassetta,
sopra delle cassette che poi si riveleranno per una consegna a Botafogo. In due
mesi, nessuno aveva mai detto ad Athos che nella stanza frigorifera ci sono sia
le cose accantonate, sia, nel centro della stessa, le cose impilate per le
consegne del giorno ad una, due o tre (per più non c’è spazio) filiali. Anzi
tutte le volte che entrava nella camera frigorifera con cose da sistemare in
essa, e vi era qualcuno, gli dicevano di mettere la cose dove capitava.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo le 14:30, appena va avanti col lavoro, verso
la fine dello stesso, Athos sistema, ma il posizione laterale, in uno scaffale,
altri 20 sacchetti egualmente un un cassetta. Intanto finisce di insacchettare
altri 6 o 7 sacchetti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão compare poco dopo, agitatissimo, che ha
trovato (per collocarli nel freezer; la stanza frigorifera era solo una
destinazione intermedia) 20 sacchetti ma non gli altri 20. Viene poi fuori che
sono sull’auto che è sulla strada per Botafogo, o forse li ha già hanno
lasciati lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il solito Marcello si lancia in grida irrisorie e
deliranti contro “il gringo [imperialista]”, mentre al telefono ha già
assicurato (delirando) che Athos pagherà una coca-cola a loro ed a tutti. Ciò
non accadrà mai. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche gli altri si associano ai deliri di Marcelo.
Sindrome dell’identità antropologica. In realtà, è lui che tiene tutto
disorganizzato e non controlla nulla. Idem i suoi compari del magazzino e
consegne.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In pratica, hanno visto, sulla pila delle
cassette per la filiale di Botafogo, un’ulteriore cassetta con 20 (20!; non 4,
5, 6, 7; ...20!) sacchetti da un chilo cadauno di pollo sfilacciato, gli stessi
non erano etichettati (dunque chiaramente non per consegne) e non stavano in
nessuna lista delle consegna a quella filiale. Anzi, non l’hanno vista. L’hanno
caricata sul Fiorino con le altre, senza vederla. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non solo. Nessuno delle consegne, quando ha
caricato l’auto ed ha visto (no, non hanno visto nulla) 20 (20!) chili di pollo
per una sola filiale, e pure senza targhette, etichette, ha avuto alcun
sospetto né ha controllato se fossero davvero sulla lista delle cose da
consegnare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nessuno controlla nulla. Nessuno vede nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Disorganizzazione totale! È manodopera senza il
minimo raziocinio, dunque che non si pone nessun problema di fronte a ben 20
chili di pollo, senza le debite targhette sulle confezioni e senza averli sulla
lista della consegna! ...Se mai hanno una lista! Prendono quel che trovano e
caricano senza controllare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La distruzione del pensiero logico e critico,
operata dai militari compradori, su ordine anglo-americano, la pagano ogni
giorno. Il sottosviluppo cronico è fatto di queste piccole cose. Il
sottosviluppo cronico è sottosviluppo organizzativo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Janaina arriva tardi, giusto per il pranzo,
quando Raimundo ha già fatto tutto. Doveva andare dalla psichiatra. Ha il viso
tirato ed affranto. Lo ha sempre lungo, sfatto ed inespressivo. Ma ora è
peggio. Poi, quando l’effetto dei sedativi svanisce, ritorna sul delirante
solito. Intanto, Raimundo ha pulito le cipolle senza fare storie. È il loro
lavoro, dato che le devono poi affettare ed impacchettare loro. Lei non era lì
a montargli la testa che le cipolle loro non devono pulirle. Poi, quando
Janaina gira per la cucina, Athos mostra a Betão un sacchetto di basilico da
lui, Betão, appena selezionato dicendogli che quello che la pazza aveva
squartato venerdì urlando “Errato! Errato!” era migliore di quello da lui,
Betão, ora selezionato. Lei, che è solo una ignorante, idiota e pazza, montata
per tentare il mobbing contro Athos, fa finta di nulla. Betão pure. Poi, tanto
per fare danni, Janaina prende una cassa con una dozzina di cipolle avanzate a
Raimundo e le colloca fuori ben al sole. Restano lì per ore ed ore senza che
Germano e Marcelo, sempre aggressivi quando lavora Athos, le dicano nulla.
Sindrome dell’identità antropologica. Tra pazzi si coprono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo dice a Betão che la mattina alle 7 ha
incontrato un topo in cucina. Oh, sai che notizia! ...Dopo un giorno di
festa... In realtà, non ci sono tracce di escrementi né altre, per cui... Betão
è tutto agitato e chiama quello della manutenzione per chiudere proprio gli
anfratti da cui non può essere passato o da cui ripasserà comunque, visto che
in effetti la grata della finestra esterna conserva uno spazio sufficiente e
quella dello scarico acqua ha gli stessi buchi di prima pur ora fissata con
viti. Betão è poi ossessionato dai fori di ventilazione. Che si immagini un
topo equilibrista od assaltatore?! A fine giornata, uno, quello con la ventola,
lo chiude spostando il frigo. Così il giorno dopo di deve rispostare il frigo
per riaprire l’infisso. In realtà, un topo entra senza problemi dalla porta
dato che resta sempre una fessura abbastanza larga. Non appena un pazzo, ora
(di nuovo) Marcelo, si è bevuto il cervello, tutti gli altri pazzi gli vanno
subito dietro. Sindrome dell’identità antropologica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 05/03/2013. Nuovo delirio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Come procedura usuale, Betão prepara le
confezioni del basilico aperte, per esempio a decine il venerdì, pure altri
giorni, e poi si usano senza ulteriori selezioni del prodotto per una
settimana. Si chiudono e si etichettano, e sono pronte per la consegna. Proprio
il giorno prima, aveva selezionato del basilico ormai semi-marcio e, dunque,
preparato confezioni con evidenti foglie scure e deteriorate in grande
quantità, che erano state mandate alle pizzerie. Nessuno aveva detto niente
perché lo aveva fatto lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì, Betão ritarda perché sta male e va
sempre all’ospedale a farsi visitare e dare medicine che lo fanno stare peggio.
Athos segua la stessa procedura standard di Betão. Scandalo! Gli dicono che lui
è responsabile. Ecco se è lui responsabile, lui squarta tutte le confezioni già
pronte e svuota quelle preparate, in attesa per i giorni successivi. Siccome
tutte le foglie hanno macchie, piccole o meno, nere per cui i pizzaioli poi le
scarterebbero od utilizzerebbero proprio di malavoglia se in assenza di
basilico buono, Athos getta tutto nell’immondizia. Non c’è basilico da salvare.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi il genio Marcelo, che ha tentato di montare
l’ennesima tragedia, va a comprare del basilico di cattiva in qualità
insufficiente per le sei confezioni richieste per il giorno. Basta per tre. Che
organizzazione! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos spiega, di certo non ha capito, a Germano,
il capo ufficiale delle consegne, acquisti (deve essere in ferie Felipe) e
connessi, che la rúcula [una verdura saporita usata per ricoprire la pizza dei
clienti ordinino la pizza alla rúcula] lì si selezioni e riselezioni tutti i
giorni (anche in questo caso con sprechi enormi perché si deteriora da un
giorno all’altro), mentre il basilico si fa a quel modo e che, acquistato una
volta la settimana, è ottimo il primo giorno ma poi si deteriora rapidamente.
Tra l’altro, Athos questo non lo dice a Germano, viene conservato, nella camera
frigorifera, in maniera orrenda, o troppo pressato od, a volte, perfino in
casse di plastica forate, coperto sopra ma non lateralmente, per cui appassisce
e marcisce piuttosto rapidamente. Tutti si attengono alla forma, che si
immaginano, ma non hanno alcuna idea di come si conservino gli alimenti. Né si
sognano di documentarsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Solito condimento di Marcelo che urla da ossesso
e che manda Janaina a cucinare, questa volta del ragù, in modo orrendo. Germano
poi chiama Athos per dirgli che lui deve guardare Janaina per vedere come si
faccia. Lui guarda, mentre fa altre cose. Cosa guarda? Un po’ di carne tritata,
prima di fatto lessata e cui poi vengono aggiunti pelati, senza zucchero contro
l’acido dello scatolame e senza neppure un pizzico di sale! Arrogante, lei urla
ad Athos di aprirgli una scatola grossa di pelati. Lui le risponde quieto se
lei non lo sappia fare od abbia altri problemi. Lei riurla. Lui le richiede che
problemi abbia ad aprirsela. Alla fine, lei se la apre da sola.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ah, Betão arriva, quando il contenzioso sul
basilico è in corso, poco prima di mezzogiorno. “Ferma tutto”, urla Marcelo.
Ennò, il basilico era tutto rovinato, Athos lo aveva appena gettato
nell’immondizia e vi resta tutto. La cucina schizofrenica alla Marcelo e
Germano proprio non funziona. Il luogo per certi tizi è il manicomio. Il primo
a finirci dovrebbe essere il proprietario che, essendo evidentemente pazzo, non
può non circondarsi di pazzi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 06/03/2013. Altra tragedia montata da
Marcelo e che gli esplode in bocca. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos vede che nella richiesta del giorno vi sono
gli champignons. Si getta su di essi in via prioritaria mentre Marcelo, poi
pure Germano, gli dice di aspettare Betão, che di nuovo passa in ospedale a
farsi imbottire di medicine, questa volta contro il mal di testa. Athos li fa a
modo suo e sono ottimi. È il primo giorno che si fanno col coloral che è una
spezia rossa che dà colore oltre, forse, ad un po’ di sapore. Athos si ricorda
di che intensità di colore li fecero quando venne fatto (da Betão ed Ivaldo) il
primo ed ultimo esperimento poi sottoposto alla direzione che approvò. Per cui
lo aggiunge. Poi, Betão arriva. Dice che è gustoso. Capisce che ci sono altre
cose, differenti, lui non usa, ma non capisce cosa. Come già la volta
precedente, chiede ad Athos che abbia usato. Athos elenca le cose standard
ufficiali della ricetta ufficiale. Sebbene siano già ottimi ed Athos abbia
usato un po’ più di ‘dado’, di polvere di gallina, di quello contemplata dalla
ricetta, Betão ne aggiunge un altro paio di etti per quei 12 chili di
champignons. Lo fa solo per l’arroganza di correggere quello non necessita di
essere corretto perché già ottimo. Anzi rischia di rovinare tutto facendolo
troppo salato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo è depresso nero che la sua tragedia
montata si sia del tutto sgonfiata. La mattina era arrivato alle 6:30 (il suo
orario è ora alle 7:00). Aveva rotto albanelle di vetro vuote riposte contro il
muro investendole con un trailer metallico a due ruote per trasportare
materiali. Continua a stramaledire tutto il giorno Germano, che lui vorrebbe
rimpiazzare dato che si giudica il migliore di tutti perché arriva la mattina
presto e lavora più ore degli altri. È solo disorganizzato come tutti ed in più
è fesso, sennò cercherebbe di farsi le sue 44 ore settimanali e non di più che
probabilmente non gli pagano neppure. In fondo, devono solo vedere le richieste
al computer e predisporre le cose poi inviate alle filiali. Continua a portare
dentro e fuori chili e chili di cartone per scatole-pizze perché non lo sanno
contare dal magazzinetto alla vettura ma lo devono contare in prossimità del
computer, all’interno dell’edificio!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Athos esce, alle 16:20, Betão sta parlando
ormai da una mezz’ora con Patricia inviata in missione a farlo chiacchierare.
Lui si arrapa appena solo la pensa. Ovviamente lei parla e lo fa parlare di
cazzate aspettando che Athos se ne vada. Mentre Betão parla con Patricia,
Janaina, che è stravaccata nello spogliatoio, è evidentemente gelosa-invidiosa
(la solita fobico-distruttiva!) per cui lo chiama maleducata e rozza tanto che
lui le deve rispondere se lei non lo veda che lui sta parlando. Eccome, se lo
vede! Sono a due metri da lei e senza ostacoli visivi. Chissà se poi Patricia
riporterà pure di Janaina stravaccata nello spogliatoio in orario di lavoro e
che pure cerca di interferire rozza e maleducata con lei che parla con Betão. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì, 08/03/2013. Solito teatro per lo
stipendio. Fatima è troppo occupata a fare nulla. Athos deve aspettare un’ora
oltre l’orario di lavoro. Non che ci siano grandi calcoli da fare. È lo
stipendio mensile concordato, né più ne meno. Solo che lo hanno ridotto come da
ordini degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. Infatti vi
è la solita decurtazione del 6% di rimborso all’azienda del rimborso trasporto.
Perché ti pagano il bus come da legge brasileira ma dicono che tu devi dare
loro il 6% del tuo salario ...perché loro ti paghino il bus! In pratica, ti
pagano il bus, come da legge, ma poi ti prendono il 6% del salario per rifarsi
di ciò. È la prima azienda che faccia ciò. Le altre davano il rimborso bus più
o meno senza storie. Magari truffavano in altri modi e con altre scuse. </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo, ignorante che non capisce un cazzo, ma
che ha l’indole dell</span>’imbroglione<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> brasileiro, dice che
agli irregolari (“non registrati”, li chiama lui) decurtano il 6%. Delira come
al solito. È nel suo DNA di scemotto arrogante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, sta in qualche legge che possono
trattenersi fino al 6% e pagarti la differenza, come rimborso bus. È che
nessuno lo fa. Dalla stessa faccia imbarazzata della contabile, quando Athos le
chiese, non sembrava lo facessero neppure lì ad altri. Mauricio disse poi ad
Athos, che gli chiese, che lo fanno per legge a tutti. O nessuno lo sa, neppure
la contabile... Booh! Solito regime speciale per Athos, come da ordini degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira! </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira stanno censurando l’internet di Athos ormai da varie settimane
tramite il solito Faustino e figli. La sconnettono. Liberio, che abita di
fronte ad Athos, è disperato. Athos glielo dice che è per lui, lui Athos, ma
Liberio non capisce un cazzo, come tutti i brasileiri fissati da lavaggio del
cervello dalla nascita col loro patriottismo da delinquenti e malati di mente.
Lunedì 11/03/2013, Liberio dice tutto montato ad Athos che ha parlato chiaro
(“o internet, o me ne vado da un’altra parte”) con Faustino che gli ha risposto
che deve solo cambiare il router ed aggiusta tutto in poche ore. Infatti il
giorno stesso compare internet, ma solo per un paio di ore. Athos scrive e
subito viene dunque risconnessa. Athos glielo aveva detto a Liberio che erano
solo balle e che Faustino agiva su ordine degli<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira. I giorni successivi,
compaiono, al secondo e terzo piano, prima un apparente cavo internet ma senza
la spina, poi, un altro giorno, una presa della corrente. Liberio dice che
quelli sono per il wireless. Athos glielo dice che è solo sceneggiata, che
Faustino obbedisce agli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
che devono censurargli internet su ordine CIA-CC. Liberio è in depressione
sempre più nera. Si droga di calmanti e sonniferi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, Athos non lo dice a Liberio che tanto
non capirebbe, gli <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira hanno garantito a Faustino che è questione di
ore e loro hanno informazioni sicurissime dai loro psico-specialisti che è
certissimo che, senza internet, Athos gli sfascia l’ostello come rappresaglia, per
cui poi Faustino può sia mandare via Athos dall’ostello che presentare una
denuncia che loro usano per mandarlo via dal Brasile, od almeno ci provano.
...Sono sicurissimi... Il solito! Sono tutti mobilitati, con servizi di
sorveglianza in tutto l’ostello, ormai da settimane, pronti a cogliere Athos
sul fatto. Non succede nulla.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 20/03/2013, Athos pubblica su siti sia
brasiliani, che italici, che internazionali:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">******************</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 18.0pt; mso-ansi-language: IT;">BRAZILIAN-STYLE
CENSORSHIP </span></b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">part of a worldwide <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/government-organized stalking</i> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">of the Italian Carabinieri Secret Police<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">(with Italian Presidency of the Republic, formal
government and Parliament [CoPaSiR] authorization & cover)<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Brazilian-style censorship <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> [in practice, now, more than one month
(February-March 2013) of internet censorship]<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">@ ...I write...<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">@ The CarabinieriSecretPolice-CIA calls the
Brazilian government (Dilma-Lula lefts’ Presidency/government and the military
real government).<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">@ The Brazilian Presidency/government [and the
military real government] calls the Death Squads [the Secret Police Department]
of the Brazilian Federal Police.<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">@ The Death Squads of the Federal Police order Mr.
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Faustino Ribeiro Fernandez [ </span></span><a href="http://www.hospedagemledo.com.br/">http://www.hospedagemledo.com.br</a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> ] to cut “my” [and other people; 3-4, here] internet.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“...He invents (and ‘sells’ to his fellow
Brazilians) imaginary “technical problems”... More than one month of “technical
problems”!!! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“...It is not the first time! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“ [[Routers and modems are indestructible.
Anyway, they can be replaced in 5 minutes, even from a Brazilian illiterate.
No, it is not that! The Secret Police orders him...]]</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“Please, lawsuit me for slander if it not true! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“Do you want to go on with this show?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">And I’ll go on telling it!<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-size: 18.0pt; mso-ansi-language: IT;">BRAZILIAN-STYLE
CENSORSHIP </span></b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">part of a worldwide <i style="mso-bidi-font-style: normal;">State/government-organized stalking</i> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">of the Italian Carabinieri Secret Police<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (with Italian Presidency of the Republic, formal
government and Parliament [CoPaSiR] authorization & cover)<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> “Quando uno stupido fa qualcosa di cui si vergogna, <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">dice sempre che è suo dovere.” <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (George Bernard Shaw)<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">...Idem maniaci e delinquenti, soprattutto se di
Stato.”</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;">******************</span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 21/03, gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
informano Faustino che è di nuovo famoso, e gli dicono di stare tranquillo, ché
è questione di poche ore e Athos gli sfascia l’ostello, per cui lo prendono ed
è tutto risolto, e può ricollegare internet per i clienti (i pochi che la
usano, almeno un po’, per cazzate). ‘Loro’ sono sicuri. Sono sempre sicuri,
sicurissimi. Ma non succede nulla. In realtà, Faustino e famiglia hanno già
avuto e stanno avendo vari ingenti danni, altrove, da fonte non nota, mentre
all’ostello è tutto in apparenza tranquillo, tranquillissimo, a parte questi
psicopatici e delinquenti ora con internet ben attiva ma con collegamento
disattivato (per cui è visibile ma non vi si può collegare), e con quel filo
penzolante per conclamati ‘routers’ </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">‘<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">nuovi’, “già comprati”, ma che non
vengono installati. CENSURA ALLA BRASILIANA! Più continuano in questa storia,
più si sputtanano mondialmente. </span></span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;">Lunedì 25/03, come tutti i lunedì, Faustino va a rapporto diretto e
personale con l’agente speciale degli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira. Gli altri giorni si telefonano. Costui lo informa di nuovo,
ora personalmente, che è sputtanato in Brasile ed all’estero dal messaggio in
inglese sopra riportato. Faustino, che non ci sta colla testa, ancora più in
stato confusionale dopo il colloquio, dice in giro che il tecnico che doveva
venire ha rinunciato per cui deve ora cercarne un altro, ...per quei fili
internet e quelle spine elettriche al secondo e terzo piano! In realtà,
l’internet di sempre funziona perfettamente. È solo che lui ha cambiato la
password, per cui i parametri delle connessioni dei quella cinquina di clienti
dell’ostello sono ora differenti e la connessione non è dunque più possibile.
...Athos lo ha detto a tutti, anche se i brasileiri sono troppo idioti per
comprendere tale banalissima verità. Ora Faustino ha montato tutta la
sceneggiata dei fili e del wireless nuovo solo per salvare la faccia. Perché
l’idiota pensava di avere una faccia, una faccia di merda e che tutti sanno di
essere di merda. Ogni giorno che tenta di salvare la faccia tutti vedono che ha
solo un pezzo di merda come faccia. Di ritorno dal colloquio con l’agente
speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, Faustino
ha subito detto disperato a Oliveira ed a Leda che Athos lo ha sputtanato in
Brasile ed all’estero per questa fandonia del wireless, in realtà una censura
di Stato e di Stati, le solite persecuzioni contro Athos cui lui si è
nuovamente prestato. Oliveira è nero. Leda pure. Leda ha passato il lunedì a
controllare i gabinetti tutte le volte che Athos andava a pisciare, ed a
camminare per in corridoio per guardonare quando Athos aveva la porta aperta.
Guardonare che?! Athos tranquillo col suo computer...</span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì 28/03, Faustino Ribeiro Fernandez riconnette internet, la solita
di sempre, raccontando ai coglioni gli credono che ha sostituito il router.
...Dopo un mese e mezzo?! Una grande e difficile operazione!!! Balle da
brasileiro scemo! Ha solo ripristinato la vecchia password od altri parametri
del wireless. Domenica 31/03 mattina, gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira gli telefonano allarmati di risconnetterla, cosa che lui fa
subito, alle 9:30. Rialtera i parametri sì che il wireless resti ben visibile
ma la connessione sia impossibile. </span></div>
<div class="western" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Martedì 19/03/2013, Janaina cominciò a lavorare
in una pizzeria delle rete di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>.
O così dice. In realtà, siccome non faceva nulla e bisticciava con tutti, la
usano tra pizzerie e il settore eventi/ricorrenze/feste (dove lavorano
soprattutto festivi e prefestivi, per cui, con meno ore, si rimedia lo stesso
salario di prima o magari pure di più). Dopo due giorni, giovedì 21/03, era di
nuovo lì ad intrallazzare coi due suoi froci Betão e Bibendum. Ah, Bibendum lo
hanno riassunto per quattro giorni la settimana, dal mercoledì al sabato. Poi,
uscito di lì, lavora in una pizzeria, sembrerebbe non della rete, fino all’una
di notte. La pizzeria è ora il suo primo lavoro. Lì, il secondo, ora. Pazzie.
Infatti la mattina arriva stanco e si stravacca a dormire in qualche anfratto.
Pazzo sia lui che chi lo ha assunto a quel modo e non per un paio d’ore al
giorno, fosse mai stato occasionalmente necessario. Ha già un pancione più che
trasbordante, nonostante la giovane età, sintomo di gravi squilibri fisici e
psicologici. Come fa ora a reggere lo stress di, in pratica, tre giornate e
mezzo (il sabato si riduce, di fatto, a mezza giornata) lavorative
supplementari anche se, in parte, è solo presenza? A volte, chiaramente, non ha
nulla da fare e neppure riesce a mascherarlo. Lo hanno riassunto per coprire
che Janaina non faceva un cazzo e che, anche senza di lei, Raimundo da solo
poteva fare tutto e perfino di più. Proprietari e direzione non hanno
chiaramente alcuna idea delle necessità di personale, né sanno organizzare
nulla, per cui qualunque cretinotto li può infinocchiare a piacere. Anche
venerdì 22/03 ricompare Janaina ma senza salutare i suoi due froci né altri. Va
direttamente negli uffici. Avrà denunciato, il giorno prima, tutta la pizzeria
dove ora lavora di violentarla e di farla lavorare, anziché nominarla dirigente
della pizzeria e lavorare tutti per lei a far nulla... Visto la tipa... Come
tutte le volte che direzione e proprietà sono agitati, stanno convocando decine
di candidati all’assunzione. Licenziano non per ragioni di lavoro ma solo per
coprire gli imbecilli di cui si circondano e a cui danno potere. Per cui,
licenziano in continuazione chi sa magari almeno un po’ lavorare ma fa ombra ai
loro picciotti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão sempre più maniacale ed isterico. Come
sempre, non cucina ma amalgama gli ingredienti per esempio nel caso di
champignons e gamberetti. Già le cose che in qualche modo è obbligato a
cucinare, lo sono in modo penoso. Perfino il pollo, che è obbligato a cucinare,
si ingegna a farlo nel modo peggiore possibile aggiungendo all’ultimo momento,
per cui non si amalgamano bene, sia la polvere di pollo (il dado in polvere)
che il coloral. Poveri clienti! Non usa sale per non sporcare le pentole. Si è
perfino creato la fissazione che le spezie facessero deteriorare gli alimenti
(ignoranza nera!), per cui comincia a non usarle più. Usa l’aceto non per
cucinare ma per gettarlo quando bolle (cioè non bolle dato che non usa coperchi
per non sporcare i fornelli, ed il gas è insufficiente relativamente alle
pentole troppo grandi) le uova col sale per far sì che il sale non lasci un po’
di scuro nelle pentole. Non usa i coperchi per nulla, per non sporcare i
fornelli, dice, e chissà per che altra paranoia. Per cui Athos fa le uova sode
in una mezz’ora, lui in tre ore. Martedì 19/03 o mercoledì 20/03 pulisce i
fornelli col coltello e poi, con un pennellino, li spalma di olio di semi.
...Olio di semi! Colano olio per giorni. L’olio per ingranaggi protegge, non
l’olio per cucinare! Ignoranza nera. E così via su tutto. Ah, gli hanno ora
detto che le melanzane vanno messe sotto sale per renderle meno amare (lui non
lo sapeva!), per cui ora le immerge in acqua e sale. Le immerge in acqua
salata! Non deve avere capito che l’acqua si usa dopo per rimuovere il sale!
Mancano di qualunque base culturale generale, per cui non capiscono quello
viene loro detto. Non sanno quello che in tutto il mondo si sa e fanno tutto
alla cazzo. Basterebbe consultare internet per vedere come si mettano sotto
sale le melanzane per privarle di un po’ di amaro, se non ne hanno la più
pallida idea. Ma essendo tutti analfabeti, nessuno sa procurarsi informazioni.
Ah, no, è uno standard brasileiro. In Brasile, unico paese al modo, usano acqua
salata per ‘spurgare’ le melanzane. Ignoranza nera brasileira! Non uno che
inserisca il cervello e capisca che, con acqua, è come buttare via il sale,
visto che l’effetto si riduce ad un 1%.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcello si crede Napoleone. Delira sempre e su
tutto, e si comporta come fosse il direttore generale. Germano dice che
Marcello non conta un cazzo, ma nessuno lo dice allo stesso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giorni che non c’è nulla da fare e giorni che
caricano di tutto. Non sono capaci di programmare nulla. Fanno tutto nel numero
esatto ordinato dalle filiali, per cui se poi occorre loro di più... Ah, no, fanno
di più le cose che si deteriorano come fragole, basilico e rúcula per cui ne
comprano grandi quantità che finiscono rapidamente nell’immondizia, a volte già
il primo giorno se non sanno quel che comprano o se qualcuno ci mangia (prende
bustarelle dai fornitori) per cui si fa rifilare rifiuti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Controllano i conti formali, ma nessuno controlla
il prodotto, i prodotti intermedi, le procedure, né le procedure organizzative.
Tutto è disorganizzato. Non sanno bene quale sia il vero prodotto finito
forniscono. Sì, sono pizze, a parte talune altre cose (qualche cosa da
ristorante classico [per esempio, 160 gr. di pasta, con 100 gr. di prosciutto
cotto e 100 gr. di pseudo mozzarella, null’altro!, che chiamano ‘lasagne’] più
‘eventi’). Nessuno ha il controllo di quello vi finisca dentro quando si tratti
di cose cucinate lì alla sede centrale o di ortaggi (che transitano dalla sede
centrale solo per deteriorarsi ed aumentare i costi visto che c’è chi li
compra, chi controlla chi li compra, chi li insacchetta anche quando sarebbero
migliori le confezioni originarie, chi li conserva in frigo etc). Tutto viene
dato per scontato. Ma chi dovrebbe essere al comando non sembra avere il
controllo di nulla. Giovedì 21/03, Athos preparò degli champignons eccellenti
(solo un kg. 4.5). Venerdì 22/03, Betão né mescolò una trentina di chili con
gli ingredienti, senza realmente cucinarli (con la pentola aperta, senza
coperchio, e ‘cucinati’ solo per alcuni minuti!) e finirono insacchettati. Ah,
sì, li mise proforma sul fuoco per qualche manciata di minuti dove al massimo
si scaldarono appena quelli che erano nella parte bassa, bassissima, della
pentola. Quando Athos li insacchettò, nella parte bassa vi erano delle croste
come di dado in polvere non dissoltosi e non amalgamatosi col prodotto. Troppi
chili fino al bordo di pentoloni fino a 40-50 litri (Betão sceglie sempre il
pentolone più piccolo, relativamente a quel che deve fare, sì che tutto
strabordi) rendono difficile anche solo mescolare il tutto. Ma intanto il
brasileiro mangia tutto. Più è schifoso, più è felice. Non sarebbe allora più
semplice far comprare direttamente alle filiali gli champignons, con
l’acqua/conservante di protezione, e gettarli sulla pizza a quel modo magari
spolverandoli con qualche polvere per il sapore? Troppo semplice. Hanno bisogno
di un Betão maniaco ed ignorante per fingere di cucinarli. E di tutta la
costosissima struttura conservazione e trasporto, e per giustificare una
quindicina di impiegati amministrativi della sede centrale che fingono di lavorare
a controllare tutto ciò, l’organizzazione dello sperpero!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì 22/03, comparve una macchina splendida
per supermercati ma del tutto inutile in quel contesto, che trasformava
sacchetti di cento grammi di broccoli in confezioni sottovuoto. Fortuna che si
ruppe, dissero, prima che si cominciasse ad usarla. Impiegava un 30 secondi a
sacchetto. Comodo per Athos che avrebbe dovuto usarla, dato che era nella
stanza tagli, che è refrigerata. Ma del tutto inutile per fornire porzioni di
cento grammi di broccoli alle pizzerie. Forse utile per la conservazione del
pollo in filini sebbene, quando il pollo finisca avariato, è perché vi sono
errori nella catena della conservazione. Ah, lì vi sono delle procedure
stabilite da qualcuno per la conservazione. Ma poi nessuno ne capisce nulla,
nessuno controlla nulla e tutto va avanti, o non va, a seconda degli umori
dell’uno o dell’altro, dove isterie, incompetenze e miserie per giochi di
‘potere’ si combinano letali. Betão non usa le pentole per non sporcarle. Ve ne
sono due grandi che Betão dice essere sue personali, ma dato che è un ballista
(anche lo spogliatoio disse che era suo personale ma poi non era vero)...
Quando Athos disse alla proprietaria o ‘proprietaria’ (Alda, la sorella del
proprietario) che Betão diceva che i due pentoloni erano suoi personali, lei
ridacchiò. Marcelo pomposo diceva che non poteva dare nulla della cucina perché
serviva per la produzione: se non altro lui, megalomane, la buttò sul
professionale. Di fatto, a volte, uno o tutti e due i pentoloni spariscono (per
qualche ‘evento’) e poi ritornano. Appunto, Betão delira, sta male, sempre e su
tutto. Dice a Marcelo, che megalomane chiede sempre aiuti (“fammi questo, fammi
quello”), che sì Athos può fare un certo lavoro, poi quando Athos va a farlo si
lamenta con Germano che Athos è andato a fare quel certo lavoro gli era stato
detto di fare. E si lamenta pure con Mauricio di passaggio che subito fugge
dato che capisce che sono tutti pazzi e che non c’è proprio nulla da ridire ad
Athos. Non ci stanno colla testa, né con nulla. Betão è ancor più
arteriosclerotico della media perché dice ad Athos di fare una cosa, quando lui
comincia a farla gli dice di farne un’altra, e subito un’altra ancora. Urla con
tutti, ora anche con Raimundo che ingoia infelice. Disordine istituzionale.
Disordine personale. Disordine mentale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Giovedì, 28/03/2013. Un vecchio pazzo e due
giovani pazzi. Betão, e Germano e Marcelo. Betão è agitatissimo. Getta per aria
i coperchi delle pentole perché non tollera che l’acqua bolla. Prima aveva
detto ad Athos che due pentoloni erano suoi personali e di non usarli. Ora urla
che si devono usare perché le altre pentole gli servono per cucinare altre
cose. Non tollera che Athos usi i guanti tipo chirurgico mentre lui tocca tutto
con le mani sudice e non si protegge quando maneggia carni variamente
sanguinolente. Urla che Athos non può lavorare coi guanti protettivi perché si
rovina il cibo. Germano e Marcelo hanno accusato Betão che cibi avariati erano
colpa sua e lui che non capisce un cazzo se la è bevuta. In realtà, le cose si
avariano perché lui non le cucina (champignons e gamberetti li fa crudi, in
pratica, solo mescolandoli con gli ingredienti per cui acquistano colore e un
po’ di sapore e sembrano cucinati), e non usa sale, aceto e olio che sono
ottimi conservanti. Non lava il pollo dal sangue perché per lui il sangue è poi
sugo. Athos glielo ha detto che la cucina kosher, senza sangue, è prelibata ma
lui, dalla sua ignoranza nera, prende tutto come un’offesa alla sua arroganza
dell’ignoranza. Marcelo, furioso che Athos lo mandi affanculo tutte le volte
che lui se ne esca col suo eloquio da frocio o coi suoi problemini da demente
che vorrebbe fare sfoggio di una ‘cultura’ numerica da seconda elementare, non
ne tollera più la presenza. Se ne sta bene solo coi suoi ignoranti brasileiri
per lui rassicuranti. Betão urla che Athos non può lavorare coi guanti
protettivi perché gli rovina i cibi. Marcelo urla che Athos è licenziato. Gli
‘ordina’ di andarsi a cambiare e di andarsene via. Cerca di spintonarlo in
portineria. Marcelo, che non capisce un cazzo, ed è stato montato dagli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira e dal proprietario, è
convinto che se licenziano Athos lo stesso sia obbligato ad andare via dal Brasile.
La stessa convinzione la avevano Betão, Janaina, Adalberto etc. Ignoranti neri,
montati da altri, ma che restano cretinotti che non sanno le cose né posso
informarsi di questioni legali dato la loro ignoranza nera. Marcelo, che si
crede furbissimo, è convinto di poter licenziare, e pure in tronco, Athos.
Delira come sempre. Lì, poi, che sono organizzati come un ministero e con
frotte di impiegati... Athos va allora da Germano che è il kapó ufficiale. Alla
fine, dopo discorsi ed urla senza senso di Betão (che si dice pure offeso che
Athos mangi non con lui ma in altro orario, pur durante l’intervallo) e
Marcelo, Germano dice ad Athos che può restare a lavorare lì ma che deve
assolutamente mangiare ad inizio intervallo e solo poi fare il resto
dell’intervallo. In pratica, alle 12:30 di quel giorno, in cucina dipendenti,
sono in 7 quando il tavolo è al massimo per cinque. Athos mangia in piedi una
grande quantità di cose e rapidissimo, mentre Betão, pancione e con difficoltà
motorie, si fa fare spazio comprimendo gli altri. Poi, Athos se ne va a leggere
come sempre. Risultato, per Betão, è che ora non ha la sedia per sedersi
durante l’intervallo visto che la occupa Athos per tutta l’ora di intervallo.
Che grande successo dei suoi deliri! Athos, la sera, scrive a Fatima che gli
hanno detto che lo licenziano se non mangia con Betão, cosa che a lui sembra
una pazzia dato che una cosa è imporre l’ora di intervallo ma imporre un orario
preciso per il pasto, durante l’intervallo, è chiaramente una demenza. Il problema
è sollevato. Decideranno quel che vogliono. Fatima, sciatta e codarda, non
risponderà mai. Lei è lì per coprire i folli e ladroni, non per altro. Betão va
continuamente a chiedere ad Adalberto se Athos gli abbia detto cose su di lui e
cosa. Idem Marcelo. Athos li ridicolizza. Sono troppo idioti per capirlo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Venerdì, 29/03/2013, Marcelo è nero per la parte
che si è fatto il giorno prima, mentre Betão continua a stare male. Non getta
lontano i coperchi (messi da Athos) di alcune centinaia di uova, due pentoloni,
dato che ha fretta di andarsene a casa essendo Pasqua, ma è egualmente sul
demente folle. Appena l’acqua dei pentoloni accenna a bollire, rimuove
frettolosamente i coperchi e corre a lavarli, col risultato che l’acqua smette
di bollire. Lui soffre a vedere l’acqua bollire ed i fornelli e coperchi che si
‘sporcano’. Sta male. Va fuori di testa. Per lui, è tutto così. Ogni cosa
elementare si trasforma in lui, per lui, in un trauma psicologico. Coloro che
gli danno corda nelle sue demenze è perché sono pazzi come lui. In cucina
dipendenti, per il caffè, Betão e Marcelo (che sta filandoselo contro Athos)
stanno iniziando discussioni ‘filosofiche’ su che sia la Pasqua. Demenze da
ignoranti. Augusto è seduto che sta mangiando. Athos, che era andato su (la
cucina dipendenti è in alto) per portare delle uova rotte, si indirizza un
momento, mentre se ne sta andando, ad Augusto che mangia e gli dice rapidamente
che la Pasqua/Pesach è la festa giudaica della fuga dalla schiavitù Egitto. I
due scemi Marcelo e Betão, che non dubitino Athos abbia ragione, dato che loro
non hanno idea che la Pasqua possa mai essere, urlettano annoiati e di nuovo
smerdati, umiliati, da un po’ di conoscenza ‘gringa’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 11 maggio 2013, verso sera, incendio
nell’area magazzino di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>.
La presa della corrente di un freezer si surriscalda e si incendia. L’incendio
si propaga. Sebbene non vi sia molto materiale infiammabile, ne escono
danneggiati alcuni freezer e la camera frigorifera che non è in mattoni, oltre
che annerito tutto l’interno dell’edificio, fino, in parte, agli uffici che
sono al primo ed ultimo piano. L’edificio si compone del solo piano terreno e
del primo piano.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rogerio, il responsabile della manutenzione, è un
quarantenne con pancia deforme e dall’aria maniacale e rozza. Fraseggia da
pervertito mentre si aggira per l’edificio e cazzeggiare con tutti quelli
incontra. Ma non sa fare un cazzo e non ha voglia di fare un cazzo, per cui non
si è mai preoccupato di controllare la struttura elettrica di alimentazione dei
freezer e frigoriferi che ovviamente assorbe molta elettricità e che dunque
dovrebbe essere controllata per verificare se vi siano problemi di sicurezza.
In condizioni minime di sicurezza, non è affatto detto che una presa od un filo
che si brucino danneggino altre cose prossime o meno.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’incendio di materiale elettrico, seppur non
devastante, si mangia decina di migliaia di reais di materiali (freezer, frigo,
fili etc) che devono essere sostituiti e riparati. Un proprietario coglione e
dei dirigenti altrettanto inetti, che non sanno fare nulla e non si preoccupano
di nulla, che selezionano responsabili al loro livello, si dilettano a sprecare
soldi per la disorganizzazione di tutti i giorni e, quando si verificano tali
incidenti, sprecano senza senso altri soldi per disorganizzare pure
l’emergenza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato sera, Augusto, che evidentemente transita
nell’area od è stato allertato, vede i vigili del fuoco chiamati da qualcuno
del vicinato che ha visto il fumo uscire dall’edificio e telefona a Marcelo
che, con Germano in partenza, sta facendo il kapó del magazzino e consegne.
Così, con un tale imbecille e maniaco furioso, alle perdite per l’incendio se
ne aggiungono ulteriori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il proprietario </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Otacilio</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> non ci capisce nulla.
La direttora Simone ancora meno. Fatima, la direttora del personale che non sa
farla, e che essendo inetta come direttora del personale mette il naso pure nel
resto dando così anche il suo contributo mefitico alla disorganizzazione ed
agli sperperi dell’azienda, non manca di ocheggiare pure in questa occasione.
Marcelo non sa fare nulla e sguazza nella disorganizzazione perché col telefono
in mano, a coordinare il caos cui lui stesso contribuisce, ed a dare ordini pur
sconnessi (di meglio non sa fare), si sente un grande dirigente, un comandante,
e, megalomane, pure centro rilevante e principale di interesse e dell’azienda. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutti costoro ovviamente concordano per
disorganizzare ulteriormente il tutto, e buttar via altri soldi ed energie. La
domenica, comprano d’urgenza un doppio freezer, come quelli dei gelati.
Starebbe tranquillamente nella sede centrale, dove è scoppiato l’incendio. V’è
spazio in abbondanza. Basterebbe vederlo, lo spazio, nonostante il disordine
creato dai vigili del fuoco, o altri al seguito, che hanno portato all’esterno
un po’ tutto, ma non nelle due aree cucina, la cucina vera e propria e la
stanza tagli, né nelle aree prossime all’uscita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcello si sente importante a creare
disorganizzazione e poi a troneggiare su essa col telefono per coordinare i
pasticci da lui stesso creati o cui lui stesso contribuisce. Sebbene il freezer
potrebbe essere facilmente collocato in aree neppure toccate dall’incendio o
nelle stesse aree annerite, ma la struttura dell’edificio è intatta, lancia
l’idea più idiota cui tutti immediatamente si associano: usare la pizzeria di
Grajaú, dove v'è spazio in abbondanza, per collocare quel freezer doppio (tipo
gelati per cui nulla di eccessivamente ingombrante, infatti starebbe
tranquillamente nella sede centrale) e spostare là pure la stanza tagli, che in
realtà è del tutto intatta. Per cui proprio non si capisce che ci faccia a
Grajaú, demenze loro a parte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I pazzi e gli imbecilli hanno un grande seguito a
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>. Più sono tali, più
restano lì ed acquistano potere. O si creano ottime referenze per altri posti
simili. Le pizze devono produrre profitti enormi se permettono di pagare
strutture da ministero sbagasciato, e con coglioni e ladroni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira, non appena vengono informati dell’incendio, vanno a parlare con
Otacilio, il proprietario dicendogli, con l’aria mafiosa che contraddistingue
l’agente speciale si occupa di quelle cose, che è tutto successo perché lui non
ha ancora costretto a licenziarsi o licenziato Athos, dunque lasciando nello
stesso il dubbio che l’incendio sia stato causato dagli stessi Squadroni della
Morte della Polícia Federal brasileira come rappresaglia per ciò, e che possa
essere ripetuto magari ben più devastante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Otacilio, già
scosso per l’incendio, va in ulteriore sbattimento. Parla subito agitatissimo
con Simone, la direttora, dicendole, diretto e rozzo, arrossendo, che si deve
risolvere la questione Athos “ché sennò ci distruggono” e che lui riattiverà di
nuovo Marcelo, perché così vogliono gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira ma che quella è una via che è improbabile porti a qualcosa.
Poi ci ripensa, pensa di nuovo alla cosa, e le dice che lui non vorrebbe ma è
obbligato e che lei, Simone, deve fare in modo che neppure si sospetti quel che
sta succedendo (il mobbing) e succederà (il licenziamento loro imposto), anche
se hanno notizie certissime che Athos sa tutto e ha già scritto gran parte di
ciò, troppo, decisamente troppo, sia “per il Brasile” che per l’azienda.
Simone, chiama Fatima, la direttora del personale, e le dice diretto diretto
che il proprietario ha ordinato di risolvere il caso Athos quanto prima. Si
dicono l’un l’altra che gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira avevano ordinato, fin dall</span>’inizio<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">, di comportarsi in modo che apparisse tutto come
casuale, per cui di fare il tutto nel modo più soft possibile pur agendo
rapidamente. Al che, Simone le dice che si deve fare ancor più attenzione
perché, Athos che sa già tutto, sembra che abbia già pubblicato tutto, troppo.
Per cui, se fallisce di nuovo il mobbing di Marcelo ed altri, “ci vorrebbe che
Athos accoltellasse qualcuno” sbotta Simone, si deve trovare il modo di
comprare, comprare innanzitutto psicologicamente, Athos.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, Otacilio parla con Marcelo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Marcelo, è il tuo grande momento. Ma si deve
rivolvere il problema Athos. Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira hanno insistito di nuovo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo già si vede responsabile dell’area
magazzino e consegne, ora che Germano se ne sta andando via. Sì, insomma, lui,
Marcelo, deve subito incrementare il mobbing sì che Athos si licenzi o reagisca
in modo violento. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo, che già si comportava da psicopatico
furioso e folle xenofobo (lui, un islamico d’Africa che si è convinto di essere
brasileiro!) tutte le volte che trattava con Athos (sempre gentile e formale),
cerca di accentuare la sua rozzezza e demenza innate. Athos reagisce con
indifferenza e formalità, anzi non reagisce. Marcelo diviene sempre più
furioso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Betão, altrettanto demente, ma con
caratteristiche formali differenti, sta ora leccando Marcelo come il nuovo
capo, sebbene formalmente questi non sia nessuno anche se si atteggia. Ma è una
sua caratteristica. È un mitomane che ovunque e qualunque cosa faccia si
comporta come fosse un grande capo.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Inoltre, Betão, un opportunista e lecchino che non sa fare nulla, sa che
può restare capo della cucina fino alla pensione (deve aspettare un 15 anni, se
non gli danno l’invalidità!) solo liquidando tutti gli aiutanti che gli vengono
dati per cui resti lui l’esperto (tale è creduto da proprietario e direzione)
anche se non sa fare un cazzo, né cucinare, né organizzarsi ed organizzare
nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos viene mandato lunedì 13/05/2913, con altri
due, più Rogerio (il capo della manutenzione) che sta in pratica lì (a Grajaú)
a far nulla (a ‘controllare’ uno esterno che ripara la camera frigorifera;
figuriamoci!!!), a Grajaú, per via della genialata di muovere lì la stanza
tagli. In quattro, più i vari autisti ed aiutanti che vanno e vengono da
Grajaú. Prima collochi a Garjaú quattro cazzate. Poi mandi gli autisti con
aiutante a prenderle per la relativa consegna del momento. Il lunedì ed il
martedì, nella stanza tagli, lavora di solito solo una persona. Marcelo si
eccita a disorganizzare quanto più possibile. Chiama in continuazione Grajaú
dove non v’è quasi nulla da fare, in realtà. Quel giorno, il lavoro della
stanza tagli era lavoro complessivo per meno di una persona. Ed in più, invece,
manda avanti ed indietro furgoni da lì. Un delirio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Intanto, nella sede centrale, dove è scoppiato
l’incendio ed è tutto sudicio ed in disordine, Betão se ne sta a fare nulla,
con Marcelo anche lui a fare nulla nella sostanza mentre, in apparenza, è
occupatissimo al telefono a coordinare la disorganizzazione già esistente più
quella da lui stesso creata. Ora, ha pure creato la sezione staccata di Grajaú,
che sopravviverà fino a giovedì. Venerdì sono tutti di nuovo a lavorare, come
sempre, nella sede centrale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Beh, Athos lo richiamano subito. Martedì è di
nuovo nella sede centrale. Lì, è tutto sudicio come martedì. Betão sta a fare
nulla. Perché, chiaramente, ora che i freezer principali sono disattivati,
devono esaurire quello che è restato prima di lanciarsi in nuove produzioni. Ed
ora si produce solo per la giornata, fino a che non sia ripristinata la solita
struttura di freezer e frigoriferi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, di fronte al sudicio ed a Marcelo che si
agita pretendendo di dare ordini inconsulti, mentre si atteggia a grande
manager con quelli degli uffici, glielo dice che non sa fare un cazzo oltre a
disorganizzare tutto al peggio. E lo dice a tutti che aprire Grajaú è stata una
demenza da imbecilli, quali evidentemente lì sono. E poi lui, Athos, pulisce e
mette in ordine tutta l’area antistante la cucina ed esterna sì che finalmente
assuma, come in effetti assume, un’apparenza normale. Le cose basta farle! Un
paio d</span>’ore... <span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo, demente usa poi Athos, durante la
settimana, per aiutare le consegne. Figurarsi che immagine d’impresa vedere uno
con l’uniforme della cucina a fare consegne alle pizzerie con l’autista del
furgone. E comunque, se uno è assunto per la cucina, per cucinare, che c’entra
con le consegne, lavoro per autisti e facchini?! Idioti come Marcelo, Fatima,
Simone ed il proprietario Otacilio non possono certo arrivarci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La settimana successiva, martedì 21/05/2013,
Athos disse a Betão che visto che quel giorno non c’era grande lavoro, ma solo
il lavoro giusto-giusto, che non s’inventassero boiate che lui, Athos, se ne
sarebbe andato via alle 16:20, che aveva degli impegni. Betão, coglione e
infame [dice a tutti che Dio è tutto nella sua vita; ...da ‘buon’ brasileiro
deve essersi sbagliato, perché questo suo dio immaginario deve averlo reso
pazzo e marcio...] va subito a dire a Marcelo che Athos se ne va alle 16:20.
Figurati che novità! È l’orario normale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 15:30, Marcelo, mentendo, va a dire ad Athos
che ha bisogno di lui per aiutare le consegne alle pizzerie. Athos gli dice che
il suo orario è 16:20 e che quel giorno ha degli impegni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lì, quelli delle consegne li tengono a fare poco
o nulla fino all’ora di uscita. Poi, quando sarebbe l’ora di uscita, si
inventano che hanno consegne da fare. Oppure li tengono a fare poco o nulla
tutta la mattinata e dilazionano l’inizio delle consegne a dopo che gli autisti
ed aiutanti abbiano mangiato. Sono ‘logiche’ illogiche, senza senso, del tutto
folli. Marcelo non ha nulla da fare nella vita, se non amoreggiare con un altro
frocio come lui e stendersi davanti alla TV a dormire. Per cui, è invidioso
folle che gli altri possano avere una vita, dunque delle cose da fare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo reagisce isterico ad Athos che gli dice
che il suo orario è fino alle 16:20 e che quel giorno si è già preso degli
impegni dopo le 16:20. Comincia a spintonare Athos dicendogli di andare a
cambiarsi che è licenziato. Poi gli dice di andare da Fatima, la direttora del
personale, con lui. Athos, freddo, gli dice che sta vaneggiando e che se la
direttora del personale ha bisogno di lui lo manderà a chiamare lei, che lui non
va da nessuna parte, che ha da lavorare e che sta lavorando. Marcelo è livido.
Comincia ad urlare con Athos e Betão che Athos timbra il cartellino con ampio
anticipo la mattina. Marcelo è un ignorante ed un deficiente. Il problema
sarebbe se uno timbrasse in ritardo, non se timbra quando arriva eventualmente
in anticipo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Delirante, continua ad urlare ed arguire su ciò
pure i giorni successivi, con Athos che indifferente timbra l’ora quando arriva
sempre prima delle 8:00, anche più di mezz’ora prima, se arriva con tale
anticipo. Del resto, la regola ufficiale è che si possa fare colazione solo
prima delle 8:00, anche se poi tutti la fanno pur arrivando in ritardo. Simone
e Fatima fanno le regole è poi non hanno la faccia per farle rispettare,
essendo tutto regolato alla brasileira, cioè da transazioni mafiose.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Divorato da comprensibili complessi di
inferiorità non avendo alcuna istruzione formale, né altra cultura in qualche
modo assorbita, Marcelo continua urlando che non può tollerare che lui, Athos, sia
con istruzione accademica e di vasta cultura. Urla arrogante che lì per
lavorare bastano degli schiavi senza pretese, che non servono persone istruite
e colte. Grida disperato che lui non può tollerare uno straniero e che ne
sappia mille volte di più di loro poveri asini brasileiri sottosviluppati e
poveri. Una litania incredibile! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 25/05/2013, Marcelo obbliga Betão,
coglione, a restare fino alle 16:20 con la brillante argomentazione che Athos
deve restare lì fino alle 16:20. Glielo dice chiaramente che deve fare da
copertura al mobbing. Il sabato, invero anche gli altri giorni, quando il
lavoro è finito ci se ne va via. Marcelo dice ad Athos di fare l’intervallo di
un’ora. Athos se lo fa leggendo come al solito. Marcelo è livido che Athos reagisca
tranquillamente. Poi, poco dopo le 16, nonostante il codardo Betão la tirasse
per le lunghe, quando Betão se ne va, se ne va pure Athos anche se Betão gli
aveva detto che Marcelo pretendeva restasse fino alle 16:20. Quando le cucine
sono chiuse, tutti quelli delle cucine se ne vanno. Perché proprio Athos,
unico, doveva restare, ...a far nulla ma aspettando solo per le manie deliranti
di Marcelo?! Mobbing. Discriminazione. Ordinati dal proprietario su precisa e
rinnovata richiesta degli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Si arriva poi ad un festivo infrasettimanale,
giovedì 30/05/2013. Solita sceneggiata di Marcelo che dice che Athos, solo lui
Athos, deve restare fino alle 16:20. Tutti se ne vanno alle 13:20. Pure Athos
se ne va con Marcelo che urla che il suo orario è fino alle 16:20. Tutti stanno
andandosene via... È tutto finito e non c’è più nulla da fare. Athos lascia che
Marcelo urli. Timbra il cartellino ed esce. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il giorno dopo, il 31/05/2013, il cartellino di
Athos è sparito. Mentre Athos si cambia, Marcelo arriva urlante con Athos che
ha preso lui il suo cartellino e tenta un qualche dialogo delirante. Si mette a
dire che se fosse per lui, lo avrebbe già licenziato. Che ora parla con Fatima
e col proprietario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, Marcelo vorrebbe una qualche abiura di
Athos. Marcelo, in crisi di nervi, mostrando tutta la sua ignoranza e demenza
si mette a dire ad Athos che nessuno apprezza il suo lavoro (ma se è gentile
con tutti e lavora mille volte meglio di quel minchione inetto, arrogante ed
ignorante di Betão! ...idem degli altri), che se lo licenziano da lì non ha i
soldi per pagare l’alloggio (e che ne sa Marcelo delle finanze di Athos?!). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos si limita a ripetere calmamente a Marcelo
col cartellino di Athos in mano: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi stai rubando il cartellino delle presenze.”
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo lo rimette poi al suo posto. Athos può
timbrare alle 7:45. E scrive sul cartellino che, fino a tale ora, è stato
rubato da Marcelo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, quando arriva Betão, Marcelo comincia ad
urlare, in presenza di Athos, contro Athos con Betão, dicendogli che si deve
licenziare Athos. Betão, codardo ed annichilito, grida che lui non difende
nessuno, ma che se licenziano Athos, lui pretende subito un sostituto perché
non può lavorare da solo. Come fa, da solo, a continuare ad arrivare in
ritardo, stare mezz’ora a far colazione quando non si potrebbe dopo le 8:00,
presentare in continuazione certificati medici per giustificare giorni di
assenza ed ore di ritardo per ragioni mediche? E, poi, a vedere come lavora...
Senza sapere far nulla, senza sapere organizzare nulla, passando da una cosa
all’altra senza concludere nulla, interferendo morboso col lavoro altrui e
spargendo immondizia attorno a sé anche quando abbia il secchio dell’immondizia
a dieci centimetri di distanza. Uguale a Janaina.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E lei uguale a lui. Due facce della stessa
demenza e vuotezza brasileira. Li fanno collo stampino.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo poi, disperato e piagnucolante, va a
parlare col proprietario e con Fatima che lo hanno montato contro Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho cercato di fare mobbing, come mi avete
ordinato, ma quell’Athos non se ne frega di nulla... Reagisce, sarebbe meglio
dire che non reagisce, calmo e tranquillo, come di chi conosca bene quel che
fa.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Va bene. Ora ci pensiamo noi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fatima va a parlare con la direttora Simone per
la conferma finale. Simone chiama il proprietario Otacilio, che chiama gli
Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira, che confermano che loro
hanno ordini precisi che se non sono riusciti a far sì che Athos si dimettesse,
lo stesso debba essere licenziato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un poco prima dell’ora di chiusura della cucina,
Fatima chiama Betão, e gli conferma che lui non conta un cazzo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Betão, dobbiamo avvisarti che oggi è l’ultimo
giorno di Athos.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma io come faccio? Non posso lavorare solo!
Sono malato! C’è troppo lavoro per una persona.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì, Betão... Lo sappiamo... Ma è una cosa già
decisa...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ed io come faccio?! Se almeno mi pagaste di
più. C’è comunque bisogno di un’altra persona, in cucina. Ora Athos sapeva già
fare tutto. Si deve formare un altro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Betão, ora vediamo. Intanto, si può usare
Jardel i giorni che ci viene ad aiutare qui. O troviamo qualche altra
soluzione.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ed io come faccio? Se devo andare dal
medico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ora ci pensiamo... Ah, per favore, dì ad
Athos, quando si è cambiato, di passare qui da me...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Invero, un paio di giorni prima ne avevano già
parlato anche con Patricia, la culona che non ha nulla da fare ma neppure sa
fare nulla. Non che ve ne sia bisogno, per il lavoro che fa, che è stare da
qualche settimana nell’ufficio di Felipe (l’addetto agli acquisti) a far nulla.
Prima stava nel piano uffici a fare nulla. La mandavano a controllate i numeri
del magazzino con Marcelo che, forte della sua complicità criminale col
proprietario Otacilio nel mobbing contro Athos, le sghignazzava in faccia. Lei
se ne stava ore, con fogli in mano, sulla porta del magazzino... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Patricia arriva sul lavoro verso le 10:30. Dà
un’occhiata a facebook, se ne va un po’ a spasso. Dà di nuovo un’occhiata a
facebook. Non capisce nulla di organizzazione. Il che è un vantaggio, per lei,
perché se ne avesse capito qualcosa l’avrebbero subito licenziata. Invece, non
sapendo far nulla, e messa a far nulla, ecco che può sopravvivere. Prima
lavorava presso un sindacato padronale. Ora lì, presso un’azienda vera e
propria ma organizzata come un ministero ridondante ed assolutamente
inefficiente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sì, ha fatto l’università, ma se non sa fare
nulla, non capisce che non sa fare nulla, è stata messa a fare nulla e non
capisce che è stata messa a fare nulla mentre pensa che sia lì per dare
suggerimenti che nessuno ascolta, e che lei neppure dà... Un giorno parlò per
ore con Betão per dirgli che lei stava facendo dei corsi dove suggerivano di
stare attenti all’igiene. Betão continua a lavorare con carni sanguinolente
accanto e sopra a fragole, verdure, cioccolate, prodotti cucinati o
pseudo-cucinati che si stanno insacchettando. Un altro giorno gli parlò per ore
per dirgli che poco a poco si devono migliorare le cose, ma senza dirgli che
mai fosse questo miglioramento secondo lei (in realtà inventato) in atto.
Sembra una massaia ignorante incaricata di atteggiarsi a scienziata, ...ma tra
brasileiri ignoranti, inetti, e resilienti a qualunque innovazione positiva che
del resto nessuno propone loro. Una pena, vederla far finta di lavorare...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non fu una grande conversazione, quella tra
Fatima e Patricia: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Patricia, è solo per informarti che
quell’Athos non lavora più qui col nuovo mese.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, se ne va?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “C’erano dei problemi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, siete voi che...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ordini.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sembrava un gran lavoratore, serio,
dedicato...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosi è stato deciso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Athos stava aspettando per cambiarsi, per
uscire alle 16:20, Betão gli disse con aria formale, forse imbarazzata, e
viscida di andare da Fatima ma dopo che si fosse cambiato per uscire. Da come
glielo disse, era chiaro, chiarissimo, che non era per pagargli il bus per
giugno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos si cambiò e salì da Fatima, la direttora
del personale. Quando lei apri la cartella di Athos, fu sicuro che non era per
il bus. Athos aveva da fare e non aveva voglia delle sceneggiate viscide di una
Fatima del cazzo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Athos, lei ci aveva già detto nelle email,
quando la avevamo assunto, che era irregolare...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi licenzia?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma non si è regolarizzato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono cose lunghe...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma come...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Oggi, è il mio ultimo giorno qui?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Eh, sì.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ottimo!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dovrebbe consegnare l’uniforme lavata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Una lavata è qui fuori appesa. L’altra la
trova sotto nella stanza spogliatoio. Quando posso passare per lo stipendio?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Si dovrebbe pagare l’8. Ma è sabato. Per cui
si va al 10/06.” [Che logica!!! ...Da accattoni!!!]</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “A che ora?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È lo stesso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi dica a che ora.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Alle 15:00.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fatima va a riferire alla direttora che riferisce
al proprietario ed agli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira
che Athos sapeva già tutto ed era allegro alla notizia di essere stato
licenziato all’improvviso. Della serie: non se l’è bevuta che un qualunque
Marcello lo avesse preso di punta per idiosincrasie sue. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’agente speciale degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal brasileira sbottò: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma cosa gli avete detto?! Non glielo avete
detto che era solo perché era irregolare?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Certo! Ma lui non sembrava crederci o non
darvi peso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E non si è messo a sbraitare contro chi avete
ed abbiamo incaricato di mobbizzarlo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Neppure ne ha accennato. È come sapesse già
tutto per cui pareva avere solo fretta di andarsene.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Quando deve tornare lì per essere pagato?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Il 10 giugno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Bisogna che gli facciate la sceneggiata di
coloro hanno dovuto licenziarlo perché irregolare e fargli credere che anzi lo
vorreste riassumere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lo avevamo già assunto sapendo per era
irregolare... Da un lato, sembra uno che non sappia mai nulla... Ma sembra pure
uno cui non la si possa dare a bere con facilità.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Simone, lei deve fare del suo meglio!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lo abbiamo licenziato, come ci avete detto.
Non è che ora lo possiamo riassumere.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Questo no. Ma lui deve credere che vorreste.
Che voi vorreste aiutarlo a regolarizzarsi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma non ci avete detto che è illegale? È
entrato clandestinamente?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, è tutto regolare. È regolarmente
registrato. È solo che abbiamo ordini di farlo andare via. È per questo che non
vogliamo possa lavorare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E noi che ci possiamo fare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Deve essere convinto che voi siate dalla parte
sua. Lei, Simone, si deve fare una parte di grande levatura. Lui deve esser
convinto che lo vorreste tenete lì a lavorare. E che la colpa è sua perché non
si è regolarizzato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma alla fin fine, a noi, adesso, che importa?
Lo paghiamo e poi sono fatti suoi.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Perché non lo conoscete quello! Noi lo
facciamo mobbizzare e licenziare, su ordini del governo, e lui scrive tutto con
nomi e cognomi di persone come lei e gli altri lì da voi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosi siamo pure rovinati.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Già lo siete, in effetti. A meno che non lo
convinciate che voi non ne sapete nulla e lo avete licenziato solo perché
pensavate si sarebbe regolarizzato in poche settimane o mesi. Se lui si
convince che è tutto successo per caso, o per qualche sghiribizzo di qualche
idiota lì da voi, nella bassa manovalanza, può essere che la smetta di scrivere
che il governo, con l’aiuto di brasiliani come voi...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 15:00 di lunedì 10/06/2013, Athos è là. È
solo che entra col cancello aperto, per cui Fatima o non lo sa o fa finta di
non saperlo che sia lì. Athos incoccia Augusto ed Adalberto che stanno
caricando un furgone con Marcelo che sta in mezzo ad atteggiarsi a grande capo
e supervisore. Athos entra dove poi si sale nell’area uffici e direzione, e si
siede in fronte a quella dovrebbe essere la scrivania di Silvana che non è lì,
quel giorno in quelle ore, se pure lei non è sparita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il primo che arriva a farsi una sceneggiata è
Augusto che si esibisce in un: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti sei dimesso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hanno licenziato!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Va ad avvisare Betão che arriva tutto bagnato e
con le mani pure bagnate a farsi la parte di quello che non ne sapeva
nulla:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sei sparito...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sparito?! Perché tu non ne sapevi nulla?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, non ne sapevo nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sei proprio un ipocrita!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosa hai detto che sono?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Un ipocrita”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">E Betão se ne va colla coda fra le gambe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome è un ipocrita, se ne va a piagnucolare
con Augusto: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Augusto, Athos mi ha detto che sono un
ipocrita. Per favore, va a dirgli che io lo ho perfino difeso.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti Augusto arriva subito dove è seduto
Athos: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda che Betão non ne sapeva nulla...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Impossibile!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti ha perfino difeso...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Infatti... Impossibile!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche Augusto se ne va con la coda tra le gambe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma se tutti non ne sapevano nulla... Se nessuno
ne sapeva nulla, cioè se nessuno ne sapeva alcunché, come è che Betão “lo ha
difeso” e che tutti sanno che lo ha difeso. Tutti fingevano di credere che si
fosse licenziato, ...dicevano. Sono tutti degli ipocriti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos si rivede Betão che gli dice di andare da
Fatima e quando lui accenna ad avviarsi gli dice infido e saputo di andarci
dopo che si è cambiato. Se Fatima gli ha detto di mandarglielo cambiato era
chiaro che era per licenziarlo, si dice Athos. E se Betão non lo avesse saputo,
o gli avrebbe detto che Fatima gli aveva detto di andare su da lei, dopo
cambiato, oppure gli avrebbe semplicemente detto, ma già ben prima dell’ora di
uscita, senza aspettare la chiusura, di andare da Fatima prima di andar via.
Certo che poi Betão “lo ha difeso”. Si è di sicuro fatto la sceneggiata di
piagnucoli di quello che ha bisogno di uno schiavo per lavorare, anzi da far
lavorare, per lui sentirsi grande capo della cucina! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Infatti, sabato 1 giugno 2013, sebbene il sabato
ci sia poco da fare, essendo convenzione andarsene prima, Betão aveva
ricominciato le solite sceneggiate, con tutti quelli entravano in cucina. Da un
lato aveva visto di ben attardarsi a far le cose, inventandosi difficoltà
inesistenti. Poi si lagnava con tutti quelli si presentavano a chiedergli di
etichettare per il magazzino-consegne, che è il lavoro principale del sabato: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, non lo posso fare. Mi avete lasciato solo.
Ho tante cose da fare. Prima le faceva Athos. Ora devo fare tutto io. Semmai
siete voi che dovete aiutare me. Non io voi. Ora che sono solo non posso fare
tutto il lavoro. Bisogna che troviate subito un sostituto di Athos che se ne è
andato.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma non dicevate che tanto non faceva nulla.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come?! Anzi! Come faccio ora senza di lui che
ormai sapeva fare tutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Aveva continuato lunedì 3 giugno 2013, dopo avere
aperto la cucina col solito ritardo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “C’è troppo da fare. Non posso fare tutto!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma non dicevi che Athos ti faceva disperare!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Anzi, faceva tutto! Senza di lui non posso
lavorare. Dovete darmi subito un altro!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La aveva continuata tutta la giornata, su questo
tono, con tutti quelli incontrava. Gli avevano rimediato d’urgenza un
ragazzotto di quelli fanno tutto senza obiezioni e poi un giorno spariscono
perché hanno trovato un posto migliore oppure si mettono in proprio. Ovviamente
se ne usciva a lavoro finito, non alle 16:20, ma prima se il lavoro finiva
prima. Solo con Athos avevano ordine di fare mobbing e di inventarsi
inesistenti obblighi di uscire alle 16:20, perfino il sabato ed i festivi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, dopo avere aspettato un’ora, dalle 15:00
alle 16:00, senza che nessuno lo chiamasse ed anzi con altri gli erano stati
fatti passare avanti, ne aveva approfittato per uscire cinque minuti a farsi la
fotocopia del suo cartellino di lavoro. Nessuno si era preoccupato di
ritirarlo. Tipica sciatteria dei luoghi. ..Nel caso, pur improbabile (non che
Athos ne avesse intenzione, per il momento, ma è sempre meglio essere
previdenti, si era detto), di qualche causa futura dove magari se ne fossero
usciti fuori che nessuno lo conosceva o gli avvocati [prezzolati/intimiditi
“dal governo”, cioè dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira] gli avessero detto che senza testimoni non si poteva fare nulla.
Almeno, ora, con la fotocopia del cartellino, aveva la prova di fino a quando
avesse lavorato, oltre che di aver lavorato lì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Poi, forse verso
le 16:30 lo avevano fatto salire da Fatima. Con la sua solita aria da maestrina
si era messa a spiegare le voci del conto, mentre Athos le diceva che conosceva
la legislazione del lavoro e faceva notare che mancava il pagamento di un
festivo. Lei, che deve avere un cervello strettamente sequenziale, aveva
continuato con la lista e solo arrivata all’ultimo punto, i giorni festivi,
aveva insistito che v’era un solo festivo, il primo maggio, mentre Athos le
diceva che c’era pure il trenta maggio, Corpus Cristi e festivo in Brasile ma
di lavoro in quell’azienda. Lei non se ne ricordava dato che è per loro troppo
difficile pagare il mese intero per cui fanno il conto solo fino al 26. Se vi
sono festivi od altre cose dopo il 26, le pagano non il mese successivo ma due
mesi dopo. Chiese a Monica, la nuova dell’ufficio, che controllò al computer e
le disse che in effetti il 30 giugno era festivo nel calendario. A quel punto,
Fatima disse ad Athos di uscire che dovevano rifare i conti e riprocurarsi i
soldi. Chiaramente non voleva far vedere dove tenessero i soldi. Li devono
tenere lì, od in parte lì, perché le cartelle coi soldi inviate alle pizzerie
sono nella stanza dell’ufficio personale. Poi le lanciano dalla finestra
all’autista che fa le consegne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Altra attesa che
facciano i conti. Finalmente lo chiamano di nuovo. Quando Athos sale, questa
volta c’è Simone, la direttora che ‘pattuglia’ l’area. Scende giù. Guarda verso
l’uscita. Si guarda attorno. Si sofferma. Poi, evidentemente, risale. Quando
Athos è nella stanza di Fatima, arriva pure Simone che, senza dire nulla, si
siede alla scrivania con computer di Monica che non è lì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Athos copia i dettagli
del conto con salario, festivo e liquidazione, con Fatima che commenta
sospettosa. Questa volta, Fatima si è dimenticata la detrazione bus, in pratica
quel 6% di bus a carico del dipendente. Tipico della disorganizzazione ed
impreparazione dei luoghi. Ma del resto, pure i conti sono sbagliati perché
fatti su cinque mesi e non su cinque mesi e 11 giorni, per ciò che concerne la
frazione di ferie e tredicesima. Poi è tutto calcolato sul salario base. Invece
andrebbe tutto calcolato sul salario reale lordo. Pure i festivi sono calcolati
alla cazzo, con un calcolo semplificato del tutto fantasioso. Athos non se
preoccupa. Già è tanto che gli abbiamo dato le frazioni di tredicesima e
ferie.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Fatima è quanto
mai sospettosa a dargli i soldi per contarli. Lui le dice che lei ha una
testimone (la direttrice Simone seduta alle spalle), se lui mai fuggisse coi
soldi. Athos conta i soldi. Le dà il resto che Fatima gli aveva già chiesto se
lui avesse e lui le aveva già mostrato di avere. Ed infine firma la ricevuta.
Fatima è quanto mai agitata e maldestra in questioni di soldi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando è tutto
finito, Simone, fino ad allora silenziosa, invita Athos a sedersi affianco a
lei. E si fa la parte da grande agente segreta mandata a scoprire ciò che
neppure lei sa ed a convincere Athos che non lo hanno licenziato ma è capitato
tutto per caso, come se non lo avessero saputo che aveva il libretto di lavoro
scaduto per cui era stato assunto come irregolare. Del resto, lì, lo fanno pure
con brasiliani di assumere alcuni senza firmare loro il libretto di lavoro,
sebbene la cosa non abbia alcun senso con brasiliani. Appunto, inetti ed
inetti, dal proprietario a scendere.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Se dopo cinque
mesi si sono ‘svegliati’, ed in coincidenza con l’accentuato mobbing ordinato a
Marcelo e da costui attuato, è perché hanno ricevuto precisi ordini dagli </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira e dal
proprietario. Ora mandano Simone a convincere Athos del contrario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Simone si muove
abilmente, abilmente secondo schemini suoi da arrampicatrice sociale usando la
figa. Senonché le manca la cultura per fare queste cose in modo credibile.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">La prima cosa che
dice è che ha chiesto informazioni su Athos alla </span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Polícia Federal, che gli ha detto che lo stesso è registrato. Da qual
‘registrato’ lei conclude che sia regolare e che basti chieda il rinnovo del
permesso del lavoro. Athos glielo dice che non funziona a quel modo ma lei non
capisce e fa finta di non capire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Lei insiste ed insiste. È solo un trucco per
farsi dire. Athos le dice senza dire nulla di rilevante. Del resto, non c</span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">’è nulla da dire.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Simone insiste perché lui Athos si regolarizzi.
Come? Athos le dice come sia la legge. Lei, ignorante, se ne esce con mille
fantasticherie. Gli chiede perfino perché non si iscriva ad una qualche scuola
per figurare dunque come studente. A parte che non funziona a questo modo e non
è che uno possa passare da irregolare a studente, ma, anche uno fosse studente
‘riconosciuto’, il visto per studio non comporta il libretto di lavoro. Anzi, in
genere, in tutto il mondo, il visto come studente esclude che uno possa
lavorare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Simone non capisce pressoché nulla di questioni
anche solo genericamente legali. Ma parla per assonanza. Su questo si è
costruita la vita e la carriera. Chiede ad Athos se abbia il CPF, che è il
codice fiscale. Certo, che lo ha. Su questo monta un’altra sceneggiata dicendo
a Fatima di firmargli il libretto di lavoro. Fatima glielo dice che se è
scaduto... Lei insiste. Non capisce i termini legali delle questioni e, in parte,
fa finta di non capirli ancor di più. Sta recitando. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma che bisogno ne hanno del libretto di lavoro?
Athos glielo dice che gli ispettori del lavoro non se ne fregano di nulla, a
Rio de Janeiro. Lei dice che, anzi, ben controllano. Controllano quello fanno
loro vedere. E non vi sono sanzioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alla fine, il discorso cade sul preavviso di
licenziamento. Simone dice che lo pagheranno. Si fanno lasciare l’email di
Athos, nel caso decidano davvero di pagargli il mese di preavviso non dato.
Chiaramente ne devono parlare col proprietario. Gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non
vorrebbero che Athos avesse qualche soldo, ma pur di fargli credere che lì non
fosse successo nulla... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Insomma, la direttora Simone conferma che sono in
contatto con gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira per
Athos, che vogliono dargli a bere di un licenziamento per ragioni burocratiche
(anzi, per ‘colpa’ sua che non si è regolarizzato; non è possibile per il
momento), ma dopo un mobbing intensificato, e che vogliono o comprarselo o
darli l’illusione che vorrebbero comprarselo, forse, coi 1'000 reais del mese
di preavviso che gli fanno balenare dinnanzi agli occhi. Comprarselo perché
tutto sparisca nel silenzio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Mercoledì 12/06/2013, verso sera, convocano
Athos, via email, per il successivo venerdì alle 15:00.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ne avevano parlato prima, Simone ed il
proprietario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Otacilio, con quello che costano gli
avvocati... Quell’Athos sembra saperla lunga... Anche non la vincesse, tra
conciliazione, tribunale, ricorsi, gli avvocati ci mangiano una fortuna. Se,
poi, la vince, dobbiamo pagarlo lo stesso e magari pure di più...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non lo sapevate, prima?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Fatima...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fatima non ci ha detto nulla?! Potevamo dargli
il suo preavviso di un mese...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se ne sarà dimenticata...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Avevano dato la colpa a Fatima, che avrebbe
dovuto conoscere la legislazione ed avvertirli. Così si sarebbero risparmiati
un mese, dando il preavviso e facendo lavorare Athos fino a fine giugno anziché
fino a fine maggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fatima era nera. Quando venerdì, poco dopo le
15:00, aveva pagato il preavviso a Athos, e con le frazioni aggiuntive di
tredicesima e ferie, non solo vi era il solito errore (un bias, dato che
evidentemente fanno così per tutti) di base su cui fare il calcolo. Si erano
‘dimenticati’ l’1/3 su 1/12 di ferie, in pratica 1/36, ~28 reais. Sciatteria o
provocazione? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos lo aveva subito visto, lanciando
un’occhiata ai conti prima di controllare e firmare. Si era detto che, dato che
pagavano, meglio prendere ~28 reais in meno che rischiare che ci ripensassero. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Probabilmente era stata la soluzione per lui
migliore, perché Fatima continuava ad essere nera nerissima e tesa tesissima.
Meglio non fare discussioni, in quelle condizioni e con tali personaggi. </span><br />
<br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><b><a href="http://rukacs.blogspot.com.br/2013/07/mashal-069-carabinieri-al-forno_11.html">http://rukacs.blogspot.com.br/2013/07/mashal-069-carabinieri-al-forno_11.html</a></b> </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-18952477116912737002013-07-11T06:06:00.004+02:002013-07-11T06:06:43.604+02:00mashal-068. L’incendio e dintorni <div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-068.
L’incendio e dintorni </span></b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe
Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta. ...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto, musofobo, aveva sfruttato la campagna topi e ratti sia degli
sfaccendati che dei folli di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>
per tappare tutti i buchi della cucina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Essì, perché vi sono i solo sfaccendati o che comunque celano le loro
follie, se ne hanno. Vi sono invece i folli aperti, sfaccendati od affaccendati
che siano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I proletari tendono ad essere folli aperti, almeno quel 80-90% di brasileiri
folli. Devono mostrarlo di essere pazzi, e pure furiosi. Non possono farne a
meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena si salga nella scala sociale, che non è necessariamente, né sempre,
scala di guadagni, tendono a celarlo di essere folli, se e quando lo siano.
Tendono, tentano, cercano, ma sono maldestri pure in quello. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per esempio la receptionista, Silvana, una ragazzetta sculettante sebbene
non abbia belle gambe etc e neppure un grande e formoso culo, né chiappette
gustose etc, ma solo un culino minimalista, è folle e lo mostra. Ma gli altri
impiegati amministrativi e simili si celano o, almeno, non lo ostentano.
Cercano di darsi un contegno, per quanto non molto bene.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’ultimo buco di areazione in uscita della cucina restato era una ex
ventola di uscita o di entrata, ora rimasta senza l’elica. Humberto aveva adesso
usato il pretesto dei topi e dei ratti per chiudere pure quello. Se ne sentiva
tutto fiero! “Finalmente ho tappato l’ultimo contatto col mondo”, si ripeteva
ebetamente felice mentre gonfiava tronfio la pancia già obesa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Come era iniziata la cosa? Il solito Marcello, maniacal-arrogante quanto
ignorante e tarlucco, la domenica si dedica a trincare bottiglie mentre guarda
la TV e si masturba. Il lunedì arriva al lavoro col cervello ancora fumeggiante
di alcolici, e sogni ad occhi aperti e chiusi, mentre s’immagina grande
comandante (forse un giorno, dato che per il momento è un altro e lui non ha la
scuola media superiore) di quel pian terreno di magazzini della sede centrale
di quella piccola rete inefficiente e sbagasciata di sette pizzerie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un lunedì, si imbatte in un topolino, giusto nella cucina, e dice a tutti
di avere visto grandi ratti. Invero, escrementi di ratti si rinvenivano
abitualmente appena fuori dalla cucina, esattamente sopra un grande contenitore
di acqua usato per lavare e disinfettare cose varie (dalle cassette ai
pomodori), che sta attaccato alla finestra della cucina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un’altra comica, un’altra pazzia: quando disinfettavano i pomodori, con
disinfettanti regolamentari, poi Marcello li riponeva in cassette luride.
Follie alla brasileira. E poi Marcello dice, mentendo, che altri ‘accusano’ i
brasileiri di essere asini. ...Impulso a confessare! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Del resto, che vi siano topi e ratti in giro, per Rio de Janeiro, non è
che sia un mistero. Li si vedono ed incontrano abitualmente. Se sono fuori, a
maggior ragione ve ne sono dove vi siano cibarie od odore di cibarie. È così in
tutto il mondo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Chiaramente, Marcelo disse a tutti, proprietario incluso, di aver visto
un grande ratto. Di lì, e per idiozia congenita, l’agitazione subito diffusasi.
Sennò non è che persone equilibrate si agitino o si agiterebbero per dei ratti.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sindrome dell'Identità o Similarità Antropologica. Anthropological
Identity Syndrome or Anthropological Similarity Syndrome. I pazzi si sostengono
reciprocamente nelle loro specifiche pazzie.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Chissà che dramma che vi fosse un topo od un ratto dove vi sono cibarie
in abbondanza anche se in genere ben protette in frigo, freezer ed altri luoghi
chiusi! Appena il pazzo Marcelo raccontò la cosa a tutti, ecco che tutti si
agitarono. In un luogo normale e tra gente normale, avrebbero solo riso della
sua agitazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il proprietario Otacilio disse a Germano e Marcelo che tutto, cartoni
inclusi, andava immediatamente riposto in sacchi subito chiusi. Germano si
vergognava a convocare una riunione per tali cazzate senza senso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Delegò a Marcelo che chiamò tutti quello del pian terreno ed annunciò con
enfasi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“Da oggi, non appena vi sia un rifiuto, anche solo cartone, lo si mette
subito nei sacchi dell’immondizia che vanno subito chiusi!”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dato che il pazzo ci tiene a propagare le proprie pazzie ma poi, quando
confliggano colla propria fannulloneria, si dedichi a pazzie ulteriori, ecco
che lo stesso Marcelo non si attenne alla ‘sua’ disposizione di mettere tutto
nei sacchi. Anzi neppure faceva il suo lavoro, dato che gettava il cartone alla
rinfusa e non frammentato, e poi caricava su altri l’onere di frammentarlo e
riporlo nei sacchi neri, mentre lui si sentiva importante seduto alla scrivania
del magazzino a far nulla, cioè a guardonare sul computer collegato alle
telecamere che cosa facessero gli altri.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome Marcelo non solo è pazzo, ma è pure un pazzo che non capisce un
cazzo, abitualmente lasciava tranquillamente abbandonati, per giorni e giorni,
pomodori ed altre cose in casse aperte a marcire nell’area immondizia che è
fuori dalle cucine e ad esse prossimissima. Tutti predicavano norme vane e
vaneggianti per evitare il supposto assalto dei topi e ratti, e nessuno diceva
nulla per quelle casse di pomodori ed altri vegetali lasciati a marcire, senza
senso, per giorni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto era nel suo. Ovviamente usava le pazzie altrui per supportare le
proprie. Che di meglio della campagna topi e ratti per innestare su di essa le
proprie fobie usuali. Affisse pure cartelli dove scriveva che dato l’assalto
drammatico di ratti vietava di collocare casse di cibarie su un certo ripiano
prossimo alla bilancia-etichettatrice. Era proprio dove, inevitabilmente, si
mettevano le casse con le cose da etichettare. Chiaro che tutti continuarono
come prima. Non è che potessero sopprimere alimenti e loro etichettatura etc
perché dei pazzi vedevano topi dappertutto, innanzitutto nelle loro chiorbe
vuote e malate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Naturalmente, lo stesso Humberto lasciava, anche dopo il lavoro, nella
cucina del pian terreno, pacchi di generi alimentari per la cucina dipendenti
tranquillamente risposti in aree aperte, per qualunque topo o ratto fosse
transitato lì. Infatti restavano all’aperto per giorni, dato che Maria do Carmo,
la vecchia cuoca grassona d’etnia africana, pur brasilica, della cucina
dipendenti, aveva problemi, problemi di grasso e d’età, a muoversi, per cui non
è che prelevasse subito, con solerzia, le cose per la sua cucina. Le lasciava
lì per giorni. E Marcelo si sentiva troppo aristocratico per portarli dal
magazzino alla cucina dipendenti che stava esattamente sopra il magazzino.
Preferiva fare la strada più lunga e lasciarli nella cucina del pian terreno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il sottosviluppo ed il sottosviluppismo sono questo! Patologie collettive
ed individuali. La somma algebrica di patologie individuali.
L’individualizzazione di patologie sistemiche. Ma poi, “il sistema” sono sempre
singoli, per esempio classi dirigenti che non dirigono, se non il sottosviluppo
e sottosviluppismo, e malate pazze, ignoranti e corrotte. Preferiscono
organizzare squadroni della morte anziché tecnologie ed industrie avanzate. I
primi li organizzano pure gli Stati più avanzati, ma sull’eccellenza
tecnologica, per altre patologie congenite allo Stato, non per restare
arretrati. Le forme possono sembrare comuni a tutti, Stati sviluppati e Stati
sottosviluppati. Sono le sostanze che cambiano. Lo sviluppo o la sua assenza
fanno la differenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">L’imbecillotto Humberto è convinto che a finestre aperte le cose non
cuociano (neanche si fosse al Polo Nord!) e che coi coperchi esploda il
contenuto delle pentole. Così lui dice in continuazione. Dice che bollire la
uova con l’acqua che bolle, dunque col coperchio, fa esplodere le uova. Per
cui, getta via i coperchi per esempio delle cose da bollire mentre chiude
finestre e pannelli per impedire finanche alla luce di entrare. La cucina,
nonostante la ventola che immette aria, ma che non esce avendo Humberto tappato
il foro di uscita dell’aria con del cartone, si riempie ora di vapore piuttosto
caldo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per queste sue pratiche perverse, il cretinotto maniacale Humberto ha adesso
una nuova giustificazione, che qualunque buco o bucherello per l’aria potrebbe
permettere ai topi ed ai ratti di entrare nella sua amata cucina di lavoro.
Chiaramente non sa di che parli, ma questo è tipico per lui come per molti
altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non appena si accendano i fornelli, e l’Humberto sia presente e tappi
tutte le entrate ed uscite d’aria (ventola di entrata a parte), la cucina si trasforma
in un bagno turco. Lui, depresso, mangia sempre più. La pancia, già enorme, gli
si gonfia ancor di più. Il pippo gli tira ancora meno. Si imbottisce ancor più
di ogni genere di farmaci che lo deprimono ancora di più. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Soddisfatto di aver chiuso tutti buchi, sta lo stesso ancora più male nel
fisico, pur non capendone il perché da lui stesso provocato in mille modi tra
cui questo. Non contento del caldo, si copre pure con abiti spessi e grembiuli
impermeabili, sì che il suo disagio sia ancora più intenso. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poteva la natura reggere, senza alterarsi, a contatto di tale ed altro
irrompere di pazzie in rapida lievitazione? No, non poteva! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sabato 11/05/2012 sera, due mesi esatti, esattissimi, dopo il compleanno
di Athos, da una presa di un freezer cominciarono ad uscire scintille che
sboccarono in un piccolo incendio tuttavia sufficiente ad affumicare ed
annerire tutta la struttura di quella sede centrale di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i> in Rio Comprido ed a distruggere o danneggiare vari
congelatori piccoli e grandi con danni per decine di migliaia di reais. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I proprietari, inetti e depressi, panicarono e, alla vista di quel
disastro, fuggirono in preda al mal di testa. La direttora principale, quella
del personale, altri assistenti loro, non ci capivano un cazzo, non sapendo
neppure come fosse organizzata, anzi disorganizzata, tutta la struttura. La via
era spianata ai pazzi furiosi, a cominciare da Marcelo che, con Germano assente
ed in partenza, faceva il kapó dell’area magazzino e consegne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La prima pazzia. Aprono subito una sezione staccata a Grajaú dove
spostano la stanza tagli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La giustificazione: nella fretta della domenica comprano un freezer che
collocano a Grajaú. Non avevano spazio a Rio Comprido? Certo che ne avevano. E
la stanza tagli era intatta dall’incendio. È che il brasilico non sa fare un
cazzo e lo fa pure male. Quanto a pensare, non riesce neppure ad immaginarselo.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Aprono a Grajaú perché, non soddisfatti dei danni dell’incendio, vogliono
sprecare altri soldi. Collocano il freezer nuovo a Grajaú, mentre avevano
spazio in abbondanza a Rio Comprido. Spostano a Grajaú, lunedì 13/05/13, ben
quattro persone più il continuo traffico di magazzinieri da Rio Comprido a Grajaú
e viceversa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il lunedì, nella stanza tagli, v’è solo una persona. Lì, a causa dell’incendio
(cioè a causa della loro inettitudine di fronte ad un piccolo e limitato
incendio), chiamano d’urgenza Jardel. Muovono Athos, oltre a Raimundo che è
l’addetto alla stanza tagli. Rogerio, un pervertito disgustoso e rabbioso,
responsabile della manutenzione, va pure lui là a fare nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Jardel, convocato d’urgenza a lavorare quel lunedì, mentre, in genere
lavora solo dal mercoledì al sabato, e lì è il suo secondo lavoro dato che di
sera-notte lavora fisso in una pizzeria non di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>, è sul nervoso. Lavora troppe ore. Dorme poco. Ha
sempre sonno. Invece che lavorare un numero spropositato di ore per guadagnate
di più, un pizzaiolo o cuciniere potrebbe aprirsi una sua piccola pizzeria od
un piccolo ristorante ed arricchirsi. Non c’arrivano. Non ne sono capaci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In quattro, a Grajaú non hanno nulla da fare. Rogerio, il capo (capo di
un altro visto che sono in due, lui e Joe) della manutenzione, va a Grajaú a
controllare un tecnico esterno che aggiusta una camera frigorifera. Il tecnico
ripara. Lui sta lì a guardare. All’inizio non funziona. Poi, quando funziona,
vi mettono quattro casse di cose. Figuriamoci! Una camera frigorifera più
grande di quella della sede centrale. Che spreco! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In pratica, Rogerio passa la giornata lì. Poi, si sdraia per terra,
previamente ricoperta da un sacco grande dell’immondizia, a dormire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Raimundo e Jardel mettono due macchine, un’affettatrice per salumi ed una
frammentatrice per mozzarella (così la chiamano, ma è un formaggio fuso), su un
ripiano, per il lavoro della giornata che consiste in alcune casse di
mozzarella, una decina di sacchetti di cipolle affettate da un chilo l’uno, dei
salumi affettati ed insacchettati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Potevano fare tutto nella sede centrale di Rio Comprido, senza traslochi
temporanei di macchine e lavoratori. Il lunedì ed il martedì, Raimundo fa tutto
da solo. Lì, ora, il lavoro era pure estremamente ridotto dato che, coi frigo
bruciati, lavorano solo per la giornata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quel lunedì, Athos, con Raimundo, pulisce una cassetta di cipolle. Che
gran lavoro! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi, Athos, che non ha più nulla da fare, finito di pulire la cipolle con
Raimundo, si avvicina a Raimundo e Jardel che le hanno rapidamente affettate
(ad anelli; mistero perché non usino le cipolle non ad anelli, che finiscono
nell’immondizia come scarti) e le stanno pesando ed insacchettando. Athos,
tanto per fare qualcosa, prende i pacchetti e li colloca in una cassetta.
Siccome è più facile, per contarle, disporle in file ordinate e regolari, Athos
fa due file da 4 e mezza fila da due. Sono dieci in tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco che Jardel, che deve essere fuori di testa per cose sue, e dunque
incapace di mascherare sue patologie latenti come di solito fa, si indirizza a
Athos:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Contale!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Le ho già contate...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Contale!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Le ho già contate...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti ho detto di contarle!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Le ho già contate. Sono dieci...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">A quel punto, del tutto fuori di testa e di nervi, Jardel prende un
coltellone e comincia a batterlo di piatto, con violenza, su un tavolo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ti ho detto di contarle! Ti ho detto di contarle!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sono dieci. Non diventano né di più né di meno.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Jardel fuma di rabbia. Perché? Perché lui, Jardel, non sa vedere che non
è capace di lanciare un colpo d’occhio e di fare 4+4+2 che ovviamente fa dieci.
Per cui, furioso, brasileiro semi-analfabeta e demente folle, ecco che deve
ruggire di rabbia contro “il gringo”, “colpevole di saper usare il cervello e
di usarlo”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il giorno dopo, martedì 14 maggio 2013, la mattina alle otto, Jardel va
alla sede centrale di Rio Comprido a riferire che Athos lo ha fatto uscire di
testa: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io gli avevo detto di contare i sacchetti delle cipolle e lui mi
rispondeva che li aveva già contati...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dunque si è rifiutato di lavorare?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, li aveva già contati e sapeva quanti erano... Ma io gli dicevo di
contarli...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, questi gringos ci offendono sempre perché loro hanno studiato e
sanno le cose, mentre noi poveretti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ecco, sì, è proprio quello...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sono così fuori di testa e lobotomizzati relativamente ad ogni pensiero
appena appena logico che i brasileiri non riescono neppure a comprendere quello
che dicono e quello che fanno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos intravede Jardel venuto lì a riferire e lamentarsi, dato che lui,
Athos, è stato richiamato a Rio Comprido, visto che a Grajaú non è che vi fosse
nulla da fare per tre persone, in realtà neppure per due, ma i coglioni della
direzione ed i loro kapó non è che sappiano fare di conto, né organizzare
alcunché. Athos lo squadra tranquillo. Jardel è visibilmente ancora agitato dal
giorno prima. Non c’ha dormito la notte.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non solo a Grajaú... Anche a Rio Comprido stanno senza fare nulla,
anziché rimediare ai danni dell’incendio. Chiaramente, con i freezer bruciati o
bruciacchiati, devono smaltire quel che già hanno, non dedicarsi a preparazioni
ulteriori. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Potrebbero lavorare a ristabilire la normalità dopo l’incendio. No. Si
agitano. Si muovono qua e là. Commentano. Fingono apprensione. Ma nessuno fa
nulla per ristabilire la normalità, da una pulita a ripristinare tutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il padrone è come assente. Le direttore (quella generale, e quella
amministrativa e del personale) pure. Un imbecille e psicopatico furioso, come
il nuovo kapó del momento, Marcello, è in delirio megalomane. Ordina ai furgoni
di andare a Grajaú per depositare delle confezioni di basilico ed altre di rucula.
Poi, telefona per farli rientrare per preparare i mucchietti delle cose per le
varie consegne. Ancora, li rimanda a Grajaú per prendere alcune delle
confezioni di basilico e di rucula, poco prima depositate, più contenitori di
mozzarella frammentata (mozzarella alla brasileira che è come le sottilette, un
formaggio fuso) etc. Un delirio! Lui non fa nulla, facendo finta di coordinare
il caos da lui stesso prodotto. Altri non fanno nulla con altre finzioni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sarà poi Athos, il martedì, a dare una riordinata nell’area dell’uscita
dalle cucine dove era tutto bruciacchiato e ricoperto di cose bruciacchiate, o
solo annerite, lasciate disordinatamente là. Humberto, il lunedì, non aveva
fatto nulla. Il martedì, Marcelo non sa neppure come lavare i pomodori tutti
scuri di polvere da incendio. Lo fa Athos, dopo aver detto a Marcelo che
proprio non sa fare un cazzo, a parte l’agitarsi con grande prosopopea. Marcelo
è ovviamente livido. Ma dato che lo è sempre e comunque, non è che sia una
novità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo sguazza nel far nulla e nel disorganizzare quel che fanno gli
altri. Siccome disorganizzano tutto, poi devono stare continuamente al telefono
per provvedere egualmente agli approvvigionamenti. Marcelo si esalta nello
sbraitare e nel pisciarsi addosso pomposo al telefono. Più disorganizza, più
sta al telefono, più si sente grande ed affermato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La distanza tra la sede centrale di Rio Comprido e la pizzeria di Grajaú
è di un venti minuti, se il traffico non è eccessivo. Per due, fa quaranta. Per
cui, l’avere mosso a Grajaú l’immagazzinamento di quattro cose, e il taglio di
alcune altre, comporta che si debbano comporre le spedizioni alle varie
pizzerie tra Rio Comprido e Grajaú. Una ‘genialata’, una ‘genialata’ davvero! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Cazzata più grande non potevano fare. Caricano le bevande, le
preparazioni della cucina ed altre cose a Rio Comprido. Poi il furgone
raggiunge Grajaú per le cose affettate o frammentate ed eventuali altri
prodotti lì immagazzinati. Infine, parte per la consegna. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo quattro giorni di quel regime demenziale, col venerdì 17/05 la
stanza tagli torna alla sede centrale di Rio Comprido. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome non sono capaci, fanno gara a chi sia più demente ed inetto,
anche con la chiusura della stanza tagli, trasferita a Grajaú per quattro
giorni, ecco che lasciano lì, a Grajaú, l’immagazzinamento di quattro cose,
qualche sacchetto di basilico e rucula, delle banane ed altre cazzate che
potrebbero immagazzinare senza problemi a Rio Comprido. Per cui, anche se ora i
carichi dei furgoni sono preparati al 90-95% a Rio Comprido, ecco che per quei
piccoli dettagli, per quei prodotti ‘marginali’, i furgoni continuano a dover
andare a Grajaú. Tutto come prima! ...Cioè, come subito dopo l’incendio. Alla
disorganizzazione ed agli sprechi non v’è limite, lì a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Una volta inventata un’ulteriore fonte di disorganizzazione e spreco,
hanno davvero problemi a poi sopprimerla. Per cui, in genere, la rendono
permanente. Beh, lì, una volta ripristinata la funzionalità, del tutto non
funzionale, della sede centrale, hanno alla fine ri-mosso quasi tutto lì.
Quasi...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quasi, perché ora che si sono inventati Grajaú, per disorganizzare
l’emergenza-incendio, continuano ad usarla in ogni possibile occasione per
immagazzinare nuovamente qualcosa, qualcosina, poco, sì da potersi complicare
la vita ulteriormente ed estendere i costi già ben oltre ogni qualunque
tollerabile inefficienza. È l’unica cosa sappiano fare... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Erano così soddisfatti di avere affrontato l’emergenza incendio nel
peggiore dei modi che hanno insistito in quella illogica [non-]logica in tutti
gli aspetti. Domenica 12/05, a caldo, si inventano quel freezer doppio fatto
portare a Grajaú. Lunedì 13/05, anziché chiamare qualche muratore e simili per
aggiustare tutto in uno o due giorni, vanno avanti col muratore che già da
tempo stava dedicandosi ad imbiancare e ad alcune piccole ristrutturazioni.
Uno! Solo uno, per fronteggiare l’emergenza incendio! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Insomma, stavano bene con tutto bello sudicio e non funzionante. Un
muratore che piano piano aggiustasse tutto in settimane e mesi era per loro
perfetto. Minchione il proprietario Otacilio. Minchiona la direttora Simone.
Minchiona la direttora amministrativa e del personale Fatima. Minchione il
nuovo, o forse solo temporaneo, kapó del magazzino & consegne, il malato
furioso ed ignorante nero Marcelo, essendo in partenza e come
auto-disattivatosi l’ambizioso grassone Germano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La culona e tettona Patricia aveva dato il meglio di sé nella
super-disorganizzazione del post-incendio. Era sparita per alcuni giorni. Poi
si era riaffacciata, arrivando in ufficio non prima delle 10:00-10:30 tutte le
mattine, quando veniva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ah, Patricia, quella che prima lavorava al piano impiegati e che, da
alcune settimane prima dell’incendio, era stata mossa nella stanza di Felipe,
il responsabile acquisti, come fosse la sua segretaria, in realtà, o per
finzione, per supervedere non si sa bene cosa visto che non supervedeva nulla e
nessuno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il proprietario le aveva detto di controllare un po’ tutto il pian
terreno. Lei si aggirava a ciarlare. Certo, lo faceva con molto sussiego, con
la sua aria tra la bimba e la matrona. Chiunque la vedesse aggirarsi, od anche
solo ferma nel suo ufficio, dietro allo schermo del suo computer, oppure in
azione, cioè stazionare qua e là mentre parlava con la sua aria supplicante e
sussiegosa, pensava che sarebbe stato gustoso chiavarla. In genere, le
sorrideggiavano in faccia per cui loro pensavano di chiavarla e lei vedeva quei
sorrisetti idioti di chi le diceva che era bona solo per essere scopata e che,
non attribuendole alcuna autorità, glielo facevano pure vedere quel che
pensavano di lei. Lei ingoiava, in apparenza felice. Non ci arrivava. O ci
arrivava intuitivamente e se lo negava a livello razionale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Patricia arguiva, parlando con Humberto, semi-analfabeta, ma al suo
stesso livello culturale pur lei con titolo universitario:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io per esempio parlo con Marcello [Germano, il capo ufficiale del pian
terreno, le sorrideva malizioso in faccia, poi la evitava e la scaricava a
Marcelo]. Possiamo avere punti di vista differenti, ma... Comunque, tutto deve
migliorare e migliorare ogni giorno...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto assentiva ebete. Poi, lei usciva farsi una birra in qualche bar
del vicinato.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Oppure, di nuovo con Humberto, lei gli raccontava per ore che partecipava
a dei seminari. Alla fine lei concludeva: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“Si deve cercare di fare tutto con igiene.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto assentiva. Poi continuava a toccare tutto con le mani sudice,
senza guanti sanitari, ed a lavorare carni sanguinolente affianco a prodotti
destinati a finire diretti, senza cotture, nel piatto del cliente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Patricia parlava, chiacchierava, vaneggiava, suggeriva lei neppure ben
sapeva che. Non controllava. Non diceva. Rispettava... ...il non saper lavorare
altrui. Del resto, non è che lei sapesse lavorare. L’avesse mai saputo,
l’avrebbero licenziata dopo pochi giorni per irriducibile antagonismo
ambientale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena l’agente speciale degli Squadroni della Morte della Polícia
Federal brasileira aveva saputo dell’incendio, era subito giunto nella sede
centrale a parlare, mafioso, col proprietario Otacilio: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Signor </span><span lang="IT">Otacilio abbiamo saputo dell’incendio...</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Essì, è stato proprio un brutto colpo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Glielo avevo detto che quell’Athos era pericoloso...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosa c’entra lui? È successo di sera.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Magari, se lui non fosse stato qui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vuol dire che avete informazioni che il fuoco sia stato provocato?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Noi non possiamo saperlo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Allora perché mi parla di Athos proprio ora?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Facevo così per dire. Glielo avevamo detto che era pericoloso e che
avreste avuto danni a dilazionare la sua partenza dall’azienda...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Avete qualche informazione sull’incendio e non me la volete dire?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, dicevo solo che bisogna che decidiate qualcosa perché avevamo
l’ordine che quall’Athos fosse liquidato quanto prima...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come liquidato?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sì. che voi lo induceste a dimettersi o, in mancanza di ciò, che voi
ve ne disfaceste.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ci avete detto di fare tutto nel modo più discreto possibile.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È che sembra che non stia succedendo nulla, incendio a parte.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Perché mi parla di Athos e ritorna sempre su questo incidente
dell’incendio?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “No, nulla. Questa volta non la ha prodotto nuovi danni. Ma se un’altra
volta va a fuoco tutto l’edificio.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Otacilio l’aveva presa come una minaccia. Tutto scuro era corso a casa a
bere ed a dormire. Poi, riavutosi, s’era affrettato a parlare con Simone, la
direttora. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Simone, mi hanno contattato di nuovo quelli... ...quelli del governo,
...quelli degli... ...quelli degli Squadroni della Morte della Polícia Federal
brasileira... per quell’Athos...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E che possiamo fare noi... Già cerchiamo di dissuaderlo dal continuare
a lavorare qui...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È venuto il momento di...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Cosa dobbiamo fare?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Bisogna allontanarlo ora.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Non si potrebbe... Ma se questi sono gli ordini del governo
centrale e delle potenze estere, che ne possiamo noi...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Simone corse a parlare con Fatima: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fatima, Otacilio è venuto a parlarmi ...per Athos... Dice che la cosa
va risolta quanto prima.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Aveva detto che doveva sembrare che fosse lui a volersene andare.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Quello è uno che ha carattere e cervello. Se non siamo riuscite fino
ad ora...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Va bene. Possiamo fare qualche ultimo tentativo... Poi, a fine mese...
L’ultimo del mese cade di venerdì. Il lunedì successivo possiamo vedere di
trovare qualche d’un altro...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Otacilio parla di nuovo con Marcelo. Ma se non son riusciti fino ad
ora a...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Chiudiamo la cosa con la fine del mese?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dovrebbe andare bene...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo, un codardo e ruffiano nato, relativamente a figure di potere,
oltre a mille altre ‘qualità’ negative, usava ogni possibile occasione per
parlare con voce frociamente suadente e apertamente servile col proprietario,
Otacilio. Soprattutto ora che Germano, il responsabile magazzino-consegne, era
in partenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Una delle volte che salì da Otacilio, questi lo fece entrare nel suo
ufficio: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Marcelo, già eri al corrente, fin dall’inizio, di quella cosa con
Athos... ...Ordini del governo centrale...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Purtroppo, le abbiamo tentate tutte. Ma quello sembra divertirsi. Sono
veramente di un’altra specie questi gringos...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “È venuto il momento di... Ma si dovrebbe tentare egualmente di
indurlo... ...spingerlo fuori ma che sembrasse che fosse lui a... ...se si
riesce.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ho capito. Dobbiamo tentare di nuovo? Io ho tentato già tutti i giorni
come mi aveva ordinato fin dall’inizio. Ma quello sembra proprio che se ne
freghi, che sappia già tutto e che si prenda lui gioco di noi.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Si dovrebbe. Anche se oramai...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Farò il possibile e l’impossibile, per l’azienda e per la patria!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo si sentiva in ascesa. Prima parlava male di Germano, il suo capo,
ma su sciocchezze, su cose nelle quali lui stesso non è che eccellesse. Anzi,
lo criticava per essere parsimonioso, mentre, per esempio, lui, Marcelo, faceva
colazione a prosciutto cotto, latte ed altre cose. Ora, che vedeva in apparenza
libera la strada tra lui e la posizione di responsabile magazzino-consegne,
anche se lì preferivano persone con diploma, non con la sola scuola
dell’obbligo come lui, cominciò a parlare male pure di Felipe, che lui aveva
già discretamente mobbizzato, quando questi era il suo capo, per spingerlo via
dal magazzino-consegne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Ora, Felipe stava agli acquisti. Siccome cercava di comprare tutto al
prezzo più basso, ecco che Marcelo cominciò a cercare di trovare a ridire pure
su quello, a criticare chessò che Felipe aveva comprato della cioccolata andata
a male, cosa quasi impossibile e, comunque, in quel caso, non vera. Sì, ne
aveva acquistata una partita a prezzo basso. Ma era eccellente. Non era né
scaduta né deteriorata. Marcelo aveva detto a tutti che era cioccolata
avariata. Figuriamoci! È che lo temeva perché di grado più alto di lui, oltre
che con diploma di scuola media superiore, anche se lui Marcelo, megalomane, si
ostentava mentre Felipe era di carattere tranquillo e non aggressivo. Marcelo
faceva pure il possibile per usarlo come autista e addetto consegne, quando
necessitava. Un modo per metterselo sotto i piedi, o così la viveva lui,
Marcello, per cui l’apparenza era tutto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo intensificò subito il mobbing contro Athos, anche se non è che
potesse fare molto peggio di quello già facesse. Lo </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">State/government-organized
stalking</span></i><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">
(persecuzione di Stato, terrorismo di Stato, praticati in modo assolutamente
coperto ed usando, sul campo, pressoché solo irregolari) è possibile perché il
mondo abbonda di feccia come proprietari, direttori, e di lecca-culo maniaci e
delinquenti alla Marcelo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Tra,
l’altro, Marcelo è uno distratto e deconcentrato, essendo troppo concentrato su
sé stesso, sul cercare sempre di darsi un contegno ed un sussiego. Si dimentica
le cose, anche quando cerca di puntare qualcuno. <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome Athos dipendeva, in qualche modo, da un imbecille come Umberto,
l’anziano della cucina dato che lavora lì da un cinque-sei anni, ed essendo
Marcelo un pretenzioso, tra le altre cose, ecco che Marcelo, alla prima
occasione, parlò a lui, lui Humberto, che ormai da settimane (non appena seppe
che Germano era in partenza) lo leccava vedendolo come il nuovo responsabile
magazzino-consegne, ed in qualche modo preposto pure alla cucina ed ai tagli
dato che lavorano per il magazzino-consegne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In realtà, il magazzino-consegne passa gli ordini alla cucina ed ai tagli
che provvedono. E fornisce pure i materiali necessari perché possano lavorare.
Il responsabile magazzino-consegne è formalmente preposto a tutto il piano
terreno che include la cucina ed i tagli, che sono poi tre o quattro persone.
Oltre ciò, dipende dal servilismo di un Humberto, o di altri, che il
responsabile magazzino-consegne possa pretendere cose oltre il dovuto od
angariare chi lavori in cucina ed ai tagli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra maniaci, più le persone sono gentili più i maniaci tentano di
abusarle. Anche, più sono servili, più i maniaci se ne approfittano. È il caso
di un Marcelo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo è uno che, in modo maniacale, pensa solo a scaricare i proprio
lavoro sugli altri. Della serie: “Fammi questo! Fammi quello!”, con tutti
quelli che incontra. Dice a sé stesso che, così facendo, conquista potere sugli
altri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Invero, un po’ tutti i brasileiri hanno la mania di chiedere sempre aiuto
agli altri anche quando non necessario. Viene insegnato loro nella scuola e la
chiamano ‘cooperazione’, cooperazione alla brasileira. Nessuno coopera
realmente col prossimo dato che tutti tendono a fottersi l’un l’altro. Ma tutti
sembrano fare fatica ad allungare finanche un braccio per cui tutti chiedono
alla persona prossima di fare l’una o l’altra cosa per loro. Il sottosviluppo
cronico è pure quello, perdere tempo a chiedere al prossimo quello che si
farebbe prima direttamente senza sollecitare l’altro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Marcelo, già prima dell’incendio aveva chiesto ad Humberto se
potesse usare Athos per una consegna, Humberto, servile, non è che avesse fatto
notare che fare consegne con la divisa della cucina, e che fare consegne per
chi fosse stato assunto per cucinare e non come facchino, fosse una cosa del
tutto stravagante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando Marcelo si indirizzò ad Athos, costui era solo eccitato per
l’esperienza nuova, andarsene un po’ in giro e lasciare Humberto a cucinarsi
nella sua cucina afosa, buia e puzzolente. Infatti, si va in giro col furgone
(uno può guardarsi attorno, portarsi da leggere oppure dormire, se non ha
voglia di parlare con l’autista) e, quando si arriva, si scarica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos disse a tutti, scherzando, che poteva guidare ed andare in
spiaggia. Humberto, al solo sentire questo, si era fatto nero. Quando il giorno
dopo le consegne, Athos disse a Humberto ed altri, per canzonarlo, che erano
andati in spiaggia e che, nelle pizzerie, avevano mangiato gelati e bevuto cose
speciali, Humberto era ancora più nero e si era messo ad urlare che era stata
l’unica volta, che mai e mai più avrebbe autorizzato che Athos fosse usato per
delle consegne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome dare il culo è una vocazione, non appena Marcelo si era
reindirizzato frocesco ad Humberto per chiedere che Athos andasse con gli
autisti per altre consegne, Humberto aveva subito detto di sì, salvo urlare
disperato quando vedeva Athos felice e che gli diceva, per farlo uscire di
testa, che aveva mangiato gelati, bevuto cappuccini ed altre cose, e che era
contento di essersi evitato la pulitura della cucina che, di conseguenza,
gravava sul solo Humberto. Non che fosse una grande cosa, ma Humberto si
sentiva come ad ingoiare merda. Ingoiava merda da Marcelo, come da tutti coloro
per lui erano una qualche fonte di autorità, e poi urlava con Athos come fosse
colpa sua che lui, lui Humberto, ingoiasse merda da Marcelo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fare consegne dopopranzo significava ritornare all’ora dell’uscita o
sforare la stessa. È quello era successo quando Athos era andato per delle
consegne con gli autisti. Una volta Athos era rientrato che era l’ora
dell’uscita e Humberto stava in cucina con la culona Patricia, un tecnico per
settare la bilancia-etichettatrice nuova, Marcelo a starnazzare, Felipe a
guardare, un altro della direzione idem. Chiaramente, Athos si era cambiato e
se ne era andato. Humberto se ne era lamentato il giorno dopo. Fesso lui che,
per uno che sta lì a settare la bilancia nuova, ha aspettato questi avesse finito
per pulire la cucina. Doveva lavare tutto prima ed andarsene in orario, ché un
pavimento sozzo si può pulire in due minuti il giorno dopo. Nella cucina, in
continuazione, quando si lavora, se il pavimento è sporco si dà una passata
rapida. Humberto è uno che vende sempre il suo culo. Vorrebbe poi vendere pure
quello altrui, come rivalsa. Un’altra volta, Athos e l’autista erano tornati
che era già tutto chiuso, per cui Marcelo neppure era lì a far finta di
lavorare. Questo significa che la consegna con l’autista poteva farla lui. Era
il suo lavoro, dato che l’hanno assunto per quello. E così via. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alla fin fine, Athos aveva partecipato a quattro consegne. L’ultima con
Felipe, una consegna doppia alla pizzeria-ristorante di Tijuca. Felipe guida
veloce e cerca di fare tutto veloce. La penultima con Alexei, uno nuovo, in
realtà coll’idea di mettersi in proprio e fare soldi, ma lì colla testa montata
da Marcelo (che a volte lo aspettò all’uscita per fargli ‘lezione’ e tentare
reclutarlo al suo clan del brasileiri frosci e stalkizzatori) che gli ha detto
che il potere consiste nel cercare di non far nulla simulando di fare tutto ma
facendo lavorare gli altri al proprio posto. Per cui, si dimenticò, o si
‘dimenticò’, perfino di caricare il carrello e poi fece scaricare tutto ad
Athos, sebbene a Rio-2 ci fossero da percorrere alcune decine di metri tra il
furgoncino e la pizzeria-bar. Lui era troppo occupato a fingere di trafficare
senza fare nulla. Altre due con Augusto che lavora serio e veloce sebbene, per
fare benzina, avesse fatto un giro incredibile che aveva fatto perdere un
quaranta minuti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo, come parte del mobbing contro Athos, quando questi gli chiedeva
cose per la cucina, per lavorare, rispondeva abitualmente: “Non hai altro da
fare? Va a fare altre cose!” oppure “Chiedi meglio a Humberto che cosa
voglia!”, anche quando la richiesta era del tutto chiara e dettagliata. Era
parte del suo mobbing. Quello sbottare in tali frasi senza senso lo faceva, lui
malato, sentire tutto importante. Si faceva tali parti pure in presenza della
culona Patricia o di altri, cosa che significa che aveva ricevuto l’ordine dal
proprietario e dalle direttore. Impulso a confessare. Non è che gli idioti...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Successe una decina di giorni dopo l’incendio. Era stata una giornata di
intenso lavoro, e si stava avviando alla conclusione giusto un poco prima
dell’orario di uscita. Giusto il tempo di finire tutto, di cambiarsi e di
andarsene via. Athos lo aveva odorato nell’aria che Marcelo era più fuori di
testa del solito.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È martedì 21/05/2013. Athos ha un impegno professionale suo per cui non
può attardarsi per i deliri di Marcelo o di altri. Non è solo quello. Lo sa che
han deciso di farlo fuori e che si stanno coprendo dietro quello scemotto, ed
arrogante folle ed ignorante, di Marcelo. Per cui, Athos gliela tira, tira loro
come una pietra in mezzo agli occhi per vedere come si sconquassino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Sono le 15:30. Sicuro si indirizza a Humberto: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Humberto. Qui, ora, ordiniamo la cucina, magari pure fuori anche se
sarebbe compito di quei bamba alla Marcelo, e si può chiudere in orario. Ah,
che non si inventino delle storie di consegne.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto che è tra l’impotente ed il maniacale, scatta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“Ah, devi andare a scopare? Dove? Con chi? Quante volte?” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos lo guarda gelido e pensa: “Ecco, vecchio porco, ora corri a fare il
delatore con Marcelo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">È quello subito succede. Humberto corre, col suo passo pesante da frocio
alcolizzato da bar e TV, fino alla scrivania dell’area magazzino, dove Marcello
è a far nulla con gli occhi spiaccicati sullo schermo del computer a spiare
nelle varie telecamere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Marcelo, mi hai detto di informarti di tutto... Athos mi ha detto che
oggi deve uscire in orario... ...Se può esserti utile saperlo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena Humberto tornò in cucina, anche Marcelo piombò subito nella stessa
e disse, con aria sussiegosa, a Humberto: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Humberto, oggi ho bisogno di Athos...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos, che era ovviamente lì, disse netto: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Oggi devo uscire in orario, perché ho delle cose da fare.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo visibilmente alterato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Come ti permetti?!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Il mio orario è 16:20, a meno che non ci siano delle emergenze in
cucina. Il mio lavoro è comunque in cucina e solo in cucina.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu dunque ti rifiuti di...?!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Lavoro in cucina ed il mio orario è fino alle 16:20, a meno che
proprio non ci siano delle emergenze vere.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ma allora...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Dì quel che ti pare. Oggi, io esco alle 16:20, che del resto è il mio
orario di lavoro.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu, tutte le mattine, già timbri prima delle 8:00!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Appunto, prima non dopo. Lo vedi che non capisci un cazzo.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Tu devi timbrare il cartellino alle 8:00 precise!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non sono fatti tuoi, che comunque stai mostrando di nuovo la tua
solita ignoranza ed incapacità di comprendere le cose.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vai a cambiarti e vai a casa! Sei licenziato!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dato che Athos non andava da nessuna parte, Marcelo, del tutto fuori di
testa, cominciò, come già altre volte, a strattonarlo: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vai via! Sei licenziato! Vai da Fatima [la direttora amministrativa e
del personale]!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Sto lavorando. Tu non puoi proprio licenziare nessuno. Ed io sto
lavorando.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vai subito da Fatima!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Non vado da nessuna parte.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Vieni con me da Fatima.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “A fare che? Se mi vogliono mi chiamano.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo tornò furioso nel suo magazzino. Poi, quando Humberto, sempre a
leccare, passò da quelle parti lo chiamò: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Humberto, tu sei un brasileiro come me. Io lavoro per la patria. Tu
devi fare quello che io ti dico...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “...Certo...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Guarda Humberto tu devi uscire alle 16:20, non prima... Ma anche se
esci prima, bisogna che Athos sia obbligato a stare nella cucina, anche se non
c’è nulla da fare. Humberto, io sto lavorando per la patria contro quell’Athos.
Tu che sei brasileiro devi collaborare con me.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos che sapeva tutto di questi deliri, e di questo tramare ridicolo e
pazzoide di Marcelo, osservava da vicino Humberto. Quando questi era in doccia,
Athos si cambiava. Quando Humberto se ne andava, anche Athos se ne andava. O se
ne andava pure prima, se aveva minuti in più da bilanciare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Con la collaborazione di Humberto, che poi diceva a Athos che era
obbligato, Marcello si rifà una di queste parti sabato 25/05/2013. Si era già
accordato con Humberto per tirarla fino alle 16:20. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto, che non sa cucinare, si improvvisa, non è la prima volta, cuoco
del personale, su mandato del da-di-lui-leccato Marcelo. Athos, che lo marca da
vicino, si infila nella cucina del personale, mentre lui sta cucinando, e
sfrutta la sua [di Humberto] mole tozza e lenta, dunque con difficoltà di
movimento e di visione, per cucinargli alle spalle, mangiargli alle spalle, e
poi pure pranzare velocissimo, di nuovo, mentre lui si allontana dunque non da
lui visto ed, invero, neppure visto da altri che mangiano nella piccola cucina.
Athos si mette in un area appena separata, visivamente separata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando poi Marcelo si indirizza a Athos per dirgli di andare a mangiare e
di fare l’intervallo, Athos risponde elusivo che non necessita di mangiare (ha
già mangiato doppio, ma loro non lo sanno), e, sempre con aria del tutto
casual, dice che è perfetto e si avvia dunque a farsi l’intervallo coi suoi
soliti libri. Marcello gli lancia delle occhiate livide mentre Humberto,
agitato, mangia e poi torna a lavorare. Athos si fa la sua ora. Poi,
ovviamente, torna al lavoro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto la tira per le lunghe, con Athos che lo osserva e se la ride
mentalmente. Ma proprio non ce la fa, Humberto, a tirarla fino alle 16:20. Se
ne va verso le 16, dicendo a Athos che Marcelo vuole che lui, Athos, resti fino
alle 16:20. Dato che la regola, soprattutto il sabato, è che ci se ne vada a
lavoro finito e dato che, quando Humberto se ne va, la cucina è chiusa, Athos
aspetta che Humberto vada via, e se ne va via pure lui. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I montati arroganti e vani come Marcello, pur su mandato padronale e
governativo, hanno la meglio solo finché uno dia loro autorità. Una cosa è il
lavoro. Gli abusi non meritano tolleranza da parte del bersaglio, qui Athos
che, infatti, non ha mai dato a tali psicopatici e criminali nessuna autorità.
Ciò rende quelli sul campo, qui Marcelo, sempre più ansiosi ed agitati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo va a riferire, la fa tutti i giorni, a Otacilio, il proprietario,
che il suo mobbing contro Athos non sta funzionando. Lui si incensa dicendo che
lui, Marcelo, è un grande patriota, e pure molto astuto, ed anche attento agli
interessi dell’azienda, ma che, sebbene ce la metta tutta, quell’Athos lo
tratta in modo che lo fa infuriare, lo spiazza, creandogli continue ansie e
tormenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Otacilio tira un sospiro di grande apprensione e gli dice di tentarne
qualche d’un altra e che tanto, anche senza scuse formali, vedono poi loro di
risolvere la cosa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo torna all’assalto finale contro Athos giovedì 30/05/2013, giorno
festivo. Assalto finale nel senso che è l’ultimo, od il penultimo. Ma Marcelo
non ha alcun ruolo. Glielo fanno forse credere, solo credere, che lui abbia
avuto un qualche ruolo ed un qualche potere. Lui non conta un cazzo, pure meno.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo comincia ad urlare che Athos, solo Athos, deve restare fino alle
16:20:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Deve restare uno, anzi Athos e solo lui, perché se ho bisogno di
qualcosa dalla cucina...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Una balla colossale! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Gli ordini sono tutti evasi. Non ne arrivano altri. Tutti i festivi, come
il sabato, tutti se ne vanno poco dopo mezzogiorno. Giovedì 30/05/2013, c’è
così poco lavoro che Marcelo non può neppure farsi la sceneggiata di dire ad
Athos di fare l’intervallo pasto che, del resto, il sabato non si fa mai, o
quasi mai. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alle 13:00 cucina e stanza tagli sono chiuse e tutti hanno già mangiato e
stramangiato. Alle 13:20 tutti se ne vanno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo blocca Humberto al cancello d’uscita mentre se ne sta andando. Ad
Humberto piace prenderselo nel culo, per cui fa buon viso a cattivo gioco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Humberto, fermati, che devo dire a Athos che non deve uscire, fermarlo
qui e costringerlo a restare fino alle 16:20... Per cui, ora, aspetta... Pure
tu Jardel. Per la patria...”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto si ferma, ovviamente già cambiato, proprio mentre sta uscendo.
In effetti, pure Jardel che stava per per cambiarsi nei pressi del cancello
d’uscita (lui può; per lui, “le donne che transitano” da lì non si
scandalizzano). Si stravacca su una sedia, con gli abiti da lavoro, ed aspetta
le pazzie di Marcello che sta lì, vigile, ad aspettare Athos per farsi una
qualche sceneggiata per cui necessita di pubblico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos sopraggiunge alle 13:20 esatte. Vede che il cancello è aperto, con
Humberto che chiaramente stava uscendo ma è stato bloccato, chiaramente solo
per poco, visto che è in abiti da strada, non in abiti da lavoro, e con Jardel
stravaccato che aspetta solo qualche sceneggiata in corso per poi cambiarsi ed
andarsene via. Raimundo si sta cambiando per uscire, pure lui, nel giro di
pochi minuti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Per cui, Athos timbra il cartellino e si avvia veloce all’uscita.
Marcello sbotta: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Il tuo orario è fino alle 16:20.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos squadra i tre e cordiale: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Molte grazie. Buona giornata.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo resta di merda. Dopo pochi minuti di vane chiacchiere pure
Humberto e Jardel se ne vanno. Humberto timbra il cartellino alle 13:30. Era
una balla, e pure mal costruita, che ci fosse bisogno di qualcuno “di guardia”
in cucina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo è furioso. La notte non dorme. Rimugina e rimugina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Agitatissimo, il giorno dopo, venerdì 31/05/2013, arriva prestissimo al
lavoro. La prima cosa che fa è prendere il cartellino di Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos arriva verso le 7:30. Non trova il cartellino dell’orario ma ha
comunque tempo fino alle 8:00. E, comunque, se il cartellino non c’è... Si
cambia. Mentre si sta cambiando, arriva Marcello tutto agitato e con in mano il
suo cartellino. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Fosse per me, ti avrei già licenziato.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Athos lo guarda freddo senza dire nulla. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Il tuo cartellino delle presenze lo ho io.”, insiste Marcelo </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Ah, mi hai rubato il cartellino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Devi andartene! Devi andartene! Fosse per me, saresti già fuori di
qui.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hai rubato il cartellino.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “In Brasile, non abbiamo bisogno di persone colte, di intellettuali!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hai rubato il cartellino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Se ti licenziamo, come fai a pagare il fitto della camera?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hai rubato il cartellino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Abiti nello stesso ostello dove me. Come fai a pagare la camera, se ti
licenziamo?”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hai rubato il cartellino.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Appena arrivano, vado su a parlare coi dirigenti...”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Mi hai rubato il cartellino.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Marcelo va rimettere il cartellino delle presenze di Athos dove avrebbe
già dovuto essere, dove v’è l’orologio con la marcatrice per timbrarlo.
Infatti, quando Athos transita per mettere i suoi vestiti nel suo box, lo trova
lì, ora. Lo timbra alle 7:45. Ah, già, perché lì, a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">O Forno Rio</i>, non sono stati neppure capaci di combinare spogliatoio
e stipetti o box dove chiudere le proprie cose! Per cui ci si spoglia a trenta
metri da dove si possono poi collocare le proprie cose, a meno di lasciarle
esposte a manipolazioni altrui.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando, verso le 8:30-9:00, Humberto è arrivato, ha fatto colazione nella
cucina dipendenti ed è rientrato nella cucina di lavoro, ecco che sopraggiunge
Marcelo e lo investe urlando, con Athos presente che non dice nulla e se la
ride, senza mostralo, di quei folli:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “E tu, Humberto, devi appoggiarmi al 100%, senza tentennamenti. Non
possiamo tollerare un gringo, uno straniero, più istruito, intelligente e
capace di noi. È un’umiliazione per il Brasile e per noi tutti. Athos deve
essere licenziato. Guarda! Guarda! [Corse a prendere il cartellino delle
presenze di Athos] Guarda! Si permette di timbrare tutti i giorni alle 7:30!
[L’orario di lavoro è dalle 8:00] Ora vado a parlarne in direzione!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto, frastornato, cominciò ad urlare a sua volta:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Io non difendo nessuno! Non difendo nessuno! Dico solo che se lui viene
a mancare deve esserci, nello stesso momento, uno che lo rimpiazzi. Qui c’è
troppo lavoro. Io non posso lavorare solo. Non posso!” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Appena Marcello ebbe nozione che il proprietario fosse arrivato, andò su:
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Signor Otacilio, le ho tentate tutte. Ma quell’Athos... Non ce nulla
da fare... Non riusciamo a spuntarla di solo mobbing...” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Bene, ci pensiamo noi, ora.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Otalicilio, dopo avere parlato cogli gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal brasileira, chiamò la direttora Simona e le disse che si doveva
procedere al licenziamento immediato di Athos. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">- “Improrogabili ragioni di Stato!”, le disse. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-8095144111138323622013-05-12T16:42:00.003+02:002013-05-12T16:42:57.573+02:00mashal-067. Musofobia e Sindrome dell'Identità Antropologica <div style="text-align: justify;">
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<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-067.
Musofobia e Sindrome dell'Identità Antropologica </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto di svegliò di notte tutto sudato.
Era in preda ad un incubo. Vedeva topi che lo assalivano da tutte le parti e
che lo penetravano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Humberto è pure una macchietta. Sui
cinquant’anni, ha un specie di accordo con la moglie, accordo che si è
costruito lui per mostrarsi di essere virile, di trombarla una volta alla
settimana, al sabato pomeriggio. Esce dal lavoro. Annuncia a tutti che va a
trombare. Arrivato a casa dice alla moglie, con voce roca e volgare, e col
sorrisetto del demente: “Dai, apri le gambe che ti sguazzo dentro.” Si tira giù
i pantaloni e gli resta mollo. Le dà un ceffone urlandole che è lei che non lo
eccita, e si ritira davanti alla TV ad imprecare ed a trincare birre. Il
lunedì, va poi dal medico a dire imbarazzato che ha problemi di erezione, oltre
che di agitazione. Il medico gli dà calmanti che lo deprimono ancora di più,
anche nel pene già floscio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Alcune settimane prima, Marcelo gli aveva
detto di aver visto un topo in cucina. Ne aveva pure incontrato un altro nella
cucina del personale e cacciato via tra grandi starnazzi. Avevano poi trovato,
forse un paio di volte, degli escrementi di topo, piccoli, proprio di topolini,
non di grossi ratti di cui invece vi erano talvolta tracce all’esterno.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Beh, la differenza tra topo e ratto è troppo
difficile per il brasilico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Avevano subito riferito alla direzione, che
ne capisce come loro, cioè nulla. L’agitazione era progressivamente cresciuta.
La direttora Simone [in italiano sarebbe Simona, ma in brasilico è come scritto
e si pronuncia ‘simoni’], una buona donna, e pure bonazza, ma che non capisce
un cazzo, sostiene sempre le demenze dei dipendenti dementi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Arrivato al lavoro, nella cucina, Humberto
aveva subito affisso un foglio su cui aveva scritto che, per via
“dell’invasione di ratti”, lui vietava di appoggiare cassette su un certo
ripiano. Quale la logica? Le sue ossessioni. Quale l’autorità di uno
pseudo-cuoco, per inventarsi regole e pure senza senso? Solo la sua follia
arrogante, la follia di uno ossessionato “dai ratti”. Le misero lo stesso. Non
è che per lavorare potessero sempre seguire i vaneggi di un folle. Dopo qualche
giorno, qualcuno, pietoso, e pure impietoso, stracciò quel foglio folle di un
folle.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Poi Humberto si diresse ad uno dei due fori
di areazione, quello di uscita. Da uno entra l’aria con una ventola elettrica.
Da un altro, vicino ai fornelli, esce l’aria spinta dentro dalla ventola dal
lato opposto. Lui lo chiuse con del cartone. Ovviamente anche la finestra della
cucina, che è in prossimità dei fornelli, lui la teneva continuamente chiusa.
Era convinto che non si potesse cucinare “col freddo” dall’esterno. È lo stesso
Humberto che non mette il coperchio alle pentole perché sennò le uova sode
‘esplodono’, dice lui, e che non cucina realmente nulla per non sporcare le
pentole, per chissà che altre follie della sua testa vuota, e perché non ne è
davvero capace.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Qualcuno dette dei colpi a quel cartone che
tappava in pratica l’areazione della cucina. Lui, Huberto, cominciò come un
ossesso ad agitarsi imprecando contro chi mai gli avesse stappato quel buco
d’areazione. E lo ricollocò al suo posto. Anzi, ne collocò un altro, dato che
il primo era pure sparito. Marcello, un folle come lui, ovviamente lo sosteneva
pienamente come già facevano altri, del tutto in violazione delle regole
sanitarie locali che prevedono cucine areate. Infatti, l’addetto alla
manutenzione, sollecitato a tappare il foro, non aveva fatto nulla, pur essendo
solerte e capace. Anzi, proprio perché solerte e capace. Aveva subito capito
che non è che si possa tappare, di propria iniziativa, un foro di areazione e
perché te lo chiede un demente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tra simili, seguono le stesse follie da cui
sono pervasi. C’è pur da dire che i rari dissimili, invece, scantonano. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-28111720261741893972013-05-05T03:34:00.001+02:002013-05-05T03:34:37.540+02:00mashal-066. I media brasiliani hanno instillato nelle teste vuote dei brasiliani che il Presidente Clinton fosse un violentatore abituale di ragazzette <div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-066.
I media brasiliani hanno instillato nelle teste vuote dei brasiliani che il
Presidente Clinton fosse un violentatore abituale di ragazzette </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Incredibile, ma giovedì 25/04/2013, del tutto
casualmente, scopro che è proprio così. Tutti brasiliani in età per essere
stati sottoposti ai vaneggi dei media brasiliani nel 1997..1999 sono convinti
che Bill Clinton, da Presidente, adescasse e violentasse ragazzette. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un piccolo campione. Una mezza dozzina di
persone di età, professioni e istruzione formale differente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutti (il 100% di un campione pur piccolo)
con questa immagine ficcata nella testa dai media brasiliani, in prevalenza
radio e TV, con servizi dall’estero: Clinton si affacciava alle finestre della
Casa Bianca, adocchiava una bambina o ragazzetta di passaggio, l’afferrava lui
stesso o se la faceva portare a forza dai suoi del Servizio Segreto (il guardia
Presidenziale, alla e della Casa Bianca, della Presidenza e del Presidente
degli USA) e la stuprava. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Un vaneggio, una pazzia totale. Eppure, tale
era la realtà, l’immagine saldamente ficcata nelle teste vuote di tutti i
brasiliani e che se la sono bevuta, TUTTI! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Le precondizioni stanno nella soppressione di
qualunque spirito o senso critico o logico. I media dicono o scrivono, ma la
stampa costa troppo, lì sono TV o radio cui nessuno rinuncia e rinunciava.
Tutti se le bevono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La Casa Bianca non ha finestre cui un
Presidente si affacci per vedere chi passi anche perché non passa nessuno.
Immaginarsi poi che uno adocchi ed afferri o si faccia afferrare dalla scorta,
la guardia Presidenziale, la malcapitata... E che poi la violenti. Anzi, le
violenti in gran numero sì da divenire “uno stupratore”. Uno che abbia magari
violentato una volta od occasionalmente sarà uno che ha stuprato. No, Clinton
è, per il brasiliano, “uno stupratore”. Condanna inappellabile e perpetua! </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I Presidenti degli USA usufruiscono di altri
servizi, nel campo. Fanno cose peggiori, forse, eventualmente. No, al
brasiliano lobotomizzato medio è stata ficcata proprio questa immagine nella
chiorba vuota: “Clinton stupratore”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">In più, l’immagine interiorizzata dai
lobotomizzati non è, ovviamente, quella di balle montate in Brasile e propinate
ai brasileiri. No, l’immagine è, ovviamente, che tutto il mondo sappia ciò
perché loro hanno ascoltato i loro inviati esteri che dagli USA riferivano
quelle notizie certe, certissime, sicure, sicurissime. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Inspiegabile come uno così ‘condannato’ senza
appello abbia potuto rimanere Presidente. I Presidenti USA, e gli altri, fanno
eventualmente cose peggiori, in quel campo, ma comunque in altro modo. Non
escono sui massa media. Troppo difficile, per il coglione brasileiro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Fosse almeno stata venduta come una verità
nascosta e scoperta da loro acuti giornalisti d’investigazione. ...Beh, non ne
hanno... No, no, lì era una cosa solare, acclarata. Clinton pubblicamente
accusato di essere uno stupratore abituale, irrimediabilmente condannato dai
media e tranquillamente restato Presidente e pure senza condanne successive per
questo, secondo i brasileiri. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nessun brasileiro che avesse alcun dubbio...
Qualcuno magari, ma nessuno di questo piccolo eppur probabilmente
sufficientemente rappresentativo campione. La TV e la radio le ascoltano tutti.
Tutti sono stati sottoposti alle stesse suggestioni. Se la saranno poi
rafforzate con commenti reciproci. Per cui, una quindicina di anni dopo,
avevano tutti, ancora, nitidissima, quell’immagine, senza dubbi d’alcun genere.
Nessuno che abbia provato ad inserire il cervello, ...bisognerebbe averlo...,
che abbia pensato alla cosa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Si potrebbero anche dire cose peggiori di
Clinton, ma non questa balla brasilica (non ho idea se tutta l’America Latina
sia stata sottoposta alla stessa suggestione, allo stesso insozzo del cervello;
probabilmente, sì) di “Clinton violentatore”.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Vediamo o supponiamo il contesto anche se non
importante, qui. Clinton, già in stretta relazione con traffici di narcotici
della CIA quando governatore (può essere anche già da Procuratore Generale)
dell’Arkansas), è poi Presidente democratico dei repubblicani, essendo stato
coltivato, per ciò, da Bush padre, il già direttore, per quasi un anno, della
CIA. Ma, lì, volevano altre cose ancora da lui Presidente.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il blocco poliziesco-militarista voleva da
Clinton ciò che lo stesso non era disposto a concedere, se non in modo
parziale, dunque giudicato insufficiente dallo stesso blocco. Per esempio,
sottopone l’Iraq a embargo ed a limitati bombardamenti quotidiani. V’erano
ambienti volevano molto di più. Clinton godeva di un vasto consenso popolare
perché, merito suo o meno, sotto di lui l’economia andava bene, o così era
reputato. Infatti, alla fine si salva, trova il modo di destreggiarsi sotto la pressione
dell’assalto ‘sessuale’. Anche il contesto ipotizzato fosse stato del tutto od
in parte differente, qui non è importante. Può essere vi fossero altre
questioni in ballo, oltre all’affaire Iraq. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quello che è chiaro è che l’operazione contro
di lui, negli USA, è montata anche se i vari elementi possono essere veri. Anzi
supporremo siano veri, come magari erano. Vediamoli, in estrema sintesi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nel 1998, quando era Presidente, spunta
un’accusa di stupro relativa al 1978, quando era Procuratore Generale
dell’Arkansas. Ma tutto finì nel nulla. Probabilmente qualcuno ne aveva già
accennato in precedenza ma la cosa non era stata sfruttata. Inoltre, vi sono
alcune accuse di molestie ed alcune altre di adulterio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Eppure i media brasileiri avevano saldamente
piazzato nella chiorba vuota del brasileiro medio che Bill Clinton, Presidente
degli USA dal 20/01/1993 al 20/01/2001, fosse uno stupratore abituale,
addirittura quando Presidente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">I media scritti, se questo articolo [ </span><span lang="IT"><a href="http://veja.abril.com.br/030399/p_052.html">http://veja.abril.com.br/030399/p_052.html</a>
</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">] è rappresentativo, non sembrano avere acceduto. L’immagine di Clinton
stupratore è stata ficcata nelle teste vuote dei brasileiri dai media
audio-visivi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La dittatura militare brasileira, ora con
facce di copertura civili, aveva evidentemente interesse a fare ciò. Avranno
avuto qualche problema con Clinton, od avranno, allora, acceduto nel servilismo
al blocco poliziesco-militarista USA, anche se fosse irrilevante, negli USA,
ciò che i brasileiri potessero pensare del loro [degli USA] Presidente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il brasileiro si beve tutto, purché venga da
fonti formali od informali di potere. Evidentemente, i media audio-visivi
brasileiri sono tali, ed il brasileiro medio un minchione. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-18916385.post-32939277696338505892013-04-29T11:29:00.000+02:002013-04-29T11:29:02.388+02:00mashal-065. “Lavorare veloci”, ...totalmente disorganizzati!<div style="text-align: justify;">
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</div>
<h3 style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<b><span lang="IT" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;">mashal-065.
“Lavorare veloci”, ...totalmente disorganizzati! </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;"></span></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt;">by Georg Moshe Rukacs</span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta.
...Non del tutto... </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">“A view shared by all the perspectives on
development [...] is that industrial and developing countries are on different
production functions and are organized in different ways. Development is no
longer seen primarily as a process of capital accumulation but rather as a
process of organizational change.” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Karla Hoff
and Joseph E. Stiglitz</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">La permanenza nel sottosviluppo, la sua
cronicizzazione, è proprio l’incapacità, qualunque ne siano le ragioni o
sragioni, di organizzarsi ed organizzare in modo efficiente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">*******</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se devono impacchettare delle cose in dei
sacchetti, si collocano tutto nel modo più inefficiente, distante e
sconfortevole, riempiono un sacchetto, lo pesano, lo etichettano, lo chiudono
con la pressa a calore per chiuderlo più o meno ermeticamente. Se dici loro che
prima si preparano le confezioni pesate, poi si chiudono, poi si etichettano,
ti controbattono che tu fai il lavoro tre volte, che la procedura veloce è
preparare una confezione, poi etichettarla, poi chiuderla, e così via una dopo
l’altra. Non hanno idea che sia il fordismo, l’organizzazione scientifica del
lavoro. Tra l’altro se poi devono fare delle correzioni, per non lasciare resti
o per far uscire una confezione in più, dove i pesi suggeriti non siano
vincolanti, la cosa è impossibile con tutte le confezioni preparate e già
subito chiuse una dopo l’altra anziché alla fine. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Iniziano a fare una cosa, dopo un minuto
passano ad un’altra e poi ad un’altra ancora. Ciò anche dove ciò non è per
nulla necessario ed abbia come unico risultato di scombinare tutto il lavoro.
Una cosa è se devi mettere sul fuoco, in fretta, quattro cose differenti, in una
cucina. Altra se stai lavorando a cose che richiedono di essere fatte una dopo
l’altra. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se uno sta usando la bilancia, ecco che
invece che dedicarsi ad altre cose, si gettano sulla stessa bilancia così da
intralciarsi reciprocamente il lavoro. Se uno sta pesando ed impacchettando
fragole, o pasta, o sughi, ecco che si mettono a gettare sulla stessa bilancia
fette sanguinolente di carne od altre sozzerie, invece che o fare altro od ad
aiutare a finire il lavoro dell’altro per poi dedicarsi efficientemente ad
usare la bilancia così liberata. Carni sanguinolente le affiancano ad altri
prodotti del tutto incompatibili con esse e volano sopra gli stessi per
raggiungere la bilancia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Non solo non sanno organizzarsi, ma neppure
conoscono le regole più elementari di igiene. Sono pieni di mille fissazioni
relative alla supposta igiene, ma dell’igiene vera non conoscono nulla. Usano
coltellini da cucina per pulirsi le unghie. Lavorano, in cucina, in ciabatte
aperte (da spiaggia) senza che nessuno dica loro nulla. Però si mettono tutti subito
il copri-testa anche solo per entrare un momento anche in aree dove non vi sia
cibo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Se un tagliere bianco prende del colore, ecco
che lo raschiano col coltello sì da rovinarlo e da renderlo più infettivo se
poi usato per cibi infettivi. Si introducono dita nel naso e scatarrano senza
farsi problemi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Il lavoro serve loro solo per dar libero
corso alle loro psicosi, non per fare il dovuto bene e con efficienza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 14.15pt;">
<span lang="IT" style="mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Tale è il sottosviluppo cronico. L’arroganza
dell’ignoranza. </span></div>
Georg Rukacshttp://www.blogger.com/profile/10182800786847163119noreply@blogger.com