venerdì 6 aprile 2007

MaximaImmoralia. Hóngshé Huódòng / 紅蛇活動. Sgozzamenti. 02.04.2007

MaximaImmoralia. Hóngshé Huódòng / 紅蛇活動. Sgozzamenti. 02.04.2007
by Georg Rukacs

Lo sgozzamento ve lo racconto dopo. Alla fine.

Giorni fa, più o meno, abbiamo condotto un esperimento su un milione di pidocchi, una percentuale davvero piccola della nostra popolazione di pidocchi sotto trattamento, sebbene il numero assoluto sia certo grande.

Invero, l’operazione ce l’avevano chiesta quelli dell’astronave. Le solite loro beghe con chi ha prigionieri loro ed ha preso loro materiali. A loro bastava colpire qualche centinaio di unità, usando il nostro sistema di radiazioni. Già che c’eravamo, abbiamo colpito circa un milione di pidocchi, in vari luoghi, con alta percentuale di decessi ed altri danni. ...Con tutti coloro che muoiono ogni giorno nel mondo, nessuno c’ha fatto caso...

Siamo solo intervenuti sul nostro sistema di radiazioni per raggiungere i prescelti con delle radiazioni supplementari e davvero particolari, l’Adagio di Albinoni, in versione tagliente, sebbene esso sia sempre un ariete, anche quando in versioni dolci, fatto pervenire ai destinatari in modo subliminale.

Il bello distruggerà le Cine, così come tutto il mondo dei pidocchi. Il bello è un’arma di combattimento. Proprio per questo, l’Adagio di Albinoni è un prodotto altamente annichilente, contro di loro. È una possente arma a doppio taglio. Il giusto ne trae calma e forza. Mentre il malato di mente ne viene distrutto. Ascoltatelo, centinaia, migliaia di volte. Soprattutto nelle versioni più taglienti, meno dolci all’apparenza. Se la vostra testa ha dei problemi non resisterete. Percepirete subito un disagio che vi obbligherà a lasciar perdere. Nulla di male. È quello che succede alla stragrande maggioranza. Nel caso, non preoccupatevi. A meno che non siate dei pidocchi militanti, probabilmente non attirerete mai le nostre attenzioni e, probabilmente, le nostre radiazioni non vi raggiungeranno mai in modo continuo e sistematico.

Se, invece, siete dei giusti, è una musica ferma, sicura, possente che vi darà più calma e più forza. Può servire. Sentitelo all’infinito. E, poi, ditemi, se credete.

Lo abbiamo sparato per migliaia di volte nelle crape vuote di un milione di pidocchi dementi ossessi. I risultati sono stati devastanti, come in effetti volevamo fossero.

...Appunto, trovate l’audio-file gratuito. Scaricatelo. Ed ascoltatelo all’infinito. Capirete da voi sia chi e cosa siete voi, un po’. Sia capirete quale effetto possa avere su pidocchi dementi ossessi cui lo si spari in modo subliminale per migliaia di volte nelle loro crape marce.

A proposito di Adagio d’Albinoni, il fine settimana 31 marzo-1 aprile 2007, lo abbiamo sparato sentibile, non solo in modo subliminale, migliaia di volte, nelle crape dei pidocchi in loco, qui in 篤行路90巷12號, 404 Taichung City, 台中, Taiwan / 臺灣, alla famiglia di 林彥哲 (Lín YànZhé), il pidocchio capo. Io non ero qui. Avevo lasciato in azione i confusometri ed i simulatori. Erano in tortura-linciaggio formato famiglia, con tutti i figli, ed anche loro giovani conoscenti, mobilitati, per turni sopra, dove altrimenti non abiterebbe nessuno. Col solito apparecchio per cui devono intensificare le battiture quando sembra che sotto uno abbia chiuso gli occhi. Hanno cominciato a sentire più intensamente di prima le voci. Sentivano battere e sentivano scrosci dell’acqua, senza riuscire tuttavia ad identificare da dove, nonostante le numerose stanze vuote (dove quindi possono entrare, sostare e mettersi in ascolto), e nonostante siano sopra in appostamento coi loro strumenti (del cazzo; non funzionano, ma loro non lo sanno; ne hanno anzi, come tutti i pidocchi dementi ossessi, fede cieca). Il padrone, 林彥哲 (Lín YànZhé) continuava ad entrare ed uscire da sopra, e così gli altri della famiglia e parenti e conoscenti, che si alternavano nei turni di guardonaggio-origlionaggio con turtura bianca. Lui, 林彥哲 (Lín YànZhé), ha preso a muoversi con una torcia come da esploratore (lo deve avere visto in qualche film americano e deve avere concluso che la cosa dia lui tono). Continua a girare per tutto l’edificio. Dorme un attimo, in una delle varie stanze ai vari piani (4, terreno e sopra inclusi) e sente battere i muri. È sveglio, sente battere pavimenti e soffitti. Loro sono lì, un gran numero, in guardonaggio-origlionaggio e servizio battitura e non riescono ad individuare da dove vengano tonfi e scrosci dell’acqua da loro prodotti. È che non vengono da nessuna parte. Sono ormai nelle loro crape vuote di pidocchi dementi-ossessi. Non possono dormire, non possono star svegli, che sentono questi tonfi, questi fruscii, questi scrosci d’acqua o folate di vento. Piaceva loro. Se lo godano.

Il lunedì 2 aprile 2007, i pidocchi dementi-ossessi erano in sbattimento avanzato. Il pidocchio demente-ossesso 林彥哲 (Lín YànZhé) continuava ad andare su e giù dalla soffitta e con lui vari dei suoi familiari ed altri complici. Battevano. Battevano. In aggiunta, v’era il cigolìo del cancello metallico della soffita in continua apertura e chiusura. Ad alcuni dell’edificio sono venute crisi isteriche. Loro non lo sanno, ma era l’effetto-Albinoni. La situazione del pidocchio demente-ossesso 林彥哲 (Lín YànZhé), con famiglia e complici, non era più sostenibile. Ha telefonato al locale comando pidocchi dementi ossessi dello Stato taiwanese. Di lì hanno detto a 林彥哲 (Lín YànZhé): “Ottimo. Ecco il nome ed il telefono della segretaria della sua scuola, una nostra complice. Telefoni e ti fai dare il numero di telefono della sua insegnante. Dici alla sua insegnante che nessuno dell’edificio può dormire perché lui batte i muri. Poi, lo fai parlare con la sua insegnante [sulla base che lui batterebbe i muri] e su quello che lui dice alla sua insegnante montiamo un caso contro di lui.” Lui era eccitatissimo. M’arriva, verso le 14:30 del 2 aprile 2007, con questo suo telefonino. Mi dice che devo parlare con la mia insegnante. Dico di no. M’entra lo stesso nella stanza e pretende che io parli con la mia insegnante. ...Così ha detto lui. Io non ho idea chi ci fosse al telefono. Gli ho semplicemente detto, al pidocchio demente-ossesso 林彥哲 (Lín YànZhé), che è lui ad avere problemi, non io, che io non ho bisogno di parlare con nessuna mia insegnante. Stop. Panico del pidocchio demente-ossesso 林彥哲 (Lín YànZhé). Va sopra, nella soffitta da cui operano la tortura. Scendono, correndo, vari che erano sopra per il lavoro di guardonaggio-origlionaggio e tortura-linciaggio bianchi. Loro sono dei delinquenti e dei bari. Io, il tavolo da gioco, lo avevo già rovesciato prima che loro fingessero di giocare. Non si gioca con delinquenti e dementi ossessi. Alle 15:00, dopo che ha ritelefonato al locale comando pidocchi dementi ossessi dello Stato taiwanese per dire che la grande manovra di farmi parlare con la mia insegnante era andata buca, il pidocchio demente-ossesso 林彥哲 (Lín YànZhé) è ritornato sopra per continuare il loro lavoro maniacal-criminale. Ecché, non li conosco?! Ha eseguito anche gli altri ordini. Internet l’aveva già tagliata, subito in mattinata. Visto che non era successo nulla, allora gli hanno detto di tagliare l’acqua. L’ha chiusa, per tutti, a metà pomeriggio. Di fronte, nell’edificio del “santone” l’acqua c’è. C’è un rubinetto all’esterno. Sono andato a prenderne un po’. Pioveva a dirotto. Nessuno m’ha visto, oltra alla guardona, la moglie di 林彥哲 (Lín YànZhé), in servizio portineria. Se il pidocchio capo famiglia 林彥哲 (Lín YànZhé) voleva dimostrare a se stesso, alla sua famiglia di pidocchi dementi ossessi come lui, ed ai pochi inquilini del luogo che era demente ossesso, lo sta dimostrando. Ma sono tutti così. Non che lui sia più demente ossesso degli altri dei luoghi. Va sopra. Guardona e batte con gli altri della famiglia e gli altri dementi venuti da fuori. Scende. Risale. Guardonano. Battono. Dato che non so che debba mai succedere per un’acqua chiusa, chiusa a tutti, se ne inventerà un’altra. Magari stacca l’elettricità. La madre di merda in Italiozia, il fratello di merda, la sbirraglia di merda, nelle Cine hanno abbondanda di dementi ossessi di merda come loro. Che fortuna!

...Verso le 11:30 del 2 aprile 2007, c’era la polizia sotto. Un poliziotto che conosco, nel senso che c’ho avuto a che fare una volta. Forse l’unico serio della polizia di Taiwan anche se non fa un cazzo come tutti gli altri: sono come vigili urbani, i poliziotti in divisa a Taiwan, e gli altri sono dei delinquenti che fanno quel che dicono i capi, capi che sono pure capi-mafia. All’incrocio tra il tempietto del santone-esorcista-di-malocchi e quest’edificio, ci sono la comare di 林彥哲 (Lín YànZhé), lo stesso 林彥哲 (Lín YànZhé), il “santone” ed altri, che vociferano, su non so che tombino e che fontanella dell’acqua vicino ai bruciatoi per soldi-dell’aldilà del business del “santone” stesso, ed altri bidoni già bruciatoi ora in disuso ed altra ferraglia. Sembrano che indichino non so chi e non so cosa. E parlano, parlano, parlano. Poi, qualche ora dopo, sgomberano un po’ di ferraglia loro che ostruiva la strada già piuttosto stretta e dove transitano presoché solo motorette. ...Appunto, il poliziotto va via un’ora dopo. Ho la conferma che è solo, non più in coppia. È in moto. Una moto della polizia della strada....Appunto, dato che si richiamava alle legge e non faceva il mafioso come gli altri poliziotti, anche in divisa, l’hanno spostato al traffico.

Lo sgozzamento è un’altra cosa, anch’essa di questi giorni. Serpente Rosso / Hóngshé Huódòng / 紅蛇活動, in operazione estero, al di fuori delle Cine. In effetti, non è la prima volta che si sia stati obbligati ad uno sgozzamento non previsto.

Eravamo appena usciti dal... ...dall’arrivo dei mezzi di trasporto da noi usati, lasciamo perdere quali e dove, per raggiungere il teatro d’operazioni. Si trattava d’un intervento diretto sulla famiglia d’un papaverone. Fuori dalle Cine. Da qualche parte nel mondo. Se le vogliono, e noi interveniamo. Le solite azioni di inculamento coi cani ed, eventualmente, di persona se vogliamo sollazzarci su qualcuna passabile. Usando gli ipnotizzatori rapidi, per bloccare i pidocchi, ed altra strumentazione per altre azioni. Se le vogliono...

In effetti, i cani per queste cose cerchiamo di sceglierli sempre piccoli e non di razze troppo vigorose e brutali... ...Il soggetto, lasciamo perdere se pidocchio o pidocchia, è uscito dall’ipnosi. Forse, il cane stava facendo ad esso troppo male... Gli ipnotizzatori rapidi sono ottimi. Però, qualche volta, succedono questi incidenti. Continuava ad uscire dall’ipnosi, c’ha visto, cercava d’andarsene. Abbiamo interrotto il lavorio del cane ed abbiamo dovuto sgozzare il soggetto. In fondo era solo un pidocchio. Se li aveste conosciuti e sperimentati in prima persona, quel che fanno i pidocchi...

S’agitava troppo. L’abbiamo stretto al collo con braccio piegato al gomito e poi abbiamo torto ad esso la testa. Mai essere troppo sicuri. Con un coltello gli abbiamo tagliato la giugulare. E poi tutta la testa. Il pidocchio è ossessionato dalla testa degli umani. Ed, allora, la cosa migliore è bruciarla loro. Cosa che facciamo con le psicoradiazioni. Ma, in quei casi, la cosa migliore è staccarla del tutto dal pidocchio. Ah, da farsi, possibilmente, in un bagno, od in una vasca, in un luogo, insomma, dove si possa pulire senza lasciar tracce. Ed anche purlirsi se si venga mai a contatto, cosa sempre da evitarsi, col sangue del pidocchio. L’abbiamo dissanguato e poi fatto a pezzi in un bagno.

In prossimità c’era una fonderia. L’ideale per incenerire il corpo dello scrafaggio. Il problema era la distanza incolmabile tra noi e l’altoforno. Così abbiamo dovuto procedere in modo artigianale. Con una mannaietta da cucina abbiamo fatto a pezzi il corpo del pidocchio. Fortuna che c’era un tritacarne non grandissimo, ma neppure di quelli piccoli piccoli. L’abbiamo passato, pezzo dopo pezzo, al tritacarne. Dal tritacarne pressoché direttamente al vaso del cesso. Una cosa disgustosa, ma si doveva fare. Abbiamo poi lasciato il tritacarne, lavato con acqua e sapone, in sostanze acide.

Finito il lavoro e finito l’inculamento dei presenti coi cani, altra cosa disgustosa ma che andava fatta, abbiamo lasciato il posto e siamo rientrati. Un lungo viaggio. Per uscire dallo Stato dove avevamo eseguito la rappresaglia. Si piomba sull’obiettivo. Poi, ci si sgancia. Senza passare da frontiere od altri luoghi dove resti traccia. Mai divagare, ad operazione in corso e finché lo sganciamento non è realizzato.