mercoledì 28 marzo 2007

Chinese Asylums 20. Taiwan. Taichung. Avvitamento nella tortura-linciaggio bianchi di Stato in 篤行路90巷12號303室

Chinese Asylums 20. Taiwan. Taichung. Avvitamento nella tortura-linciaggio bianchi di Stato in 篤行路90巷12號303室
by Georg Rukacs

篤行路90巷12號, 404 Taichung City / 台中, Taiwan / 臺灣.
Il padrone è 林彥哲, Lín YànZhé.

Mercoledì, 21 marzo 2007.

Nel pomeriggio di mercoledì 21 marzo 2007, poco prima delle 18, ero andato sotto perché aveva ceduto un pezzo dell’unica sedia di questa stanzetta piccola-piccola. Uno sgabello, più che una sedia, abbinato ad un mobile con cassetti, cassetti che non uso, ed un grande specchio. Una cosa da trucco femminile forse. Io l’uso per il computer e per contenitori penne e simili.

林彥哲, Lín YànZhé, era lì con dei parenti in visita anche se era preso in cose sue. Una ficazza. Il marito. Un figlio piccolo brutto. Quelle cose alla familiare-cino-taiwanese. La famiglia. Si va in visita dai maggiori. Poi si sta lì. È più una cosa simbolica che altro. La famiglia cino-taiwanese è ancora più alienata che altrove. È ancora più ossesso-paranoico-malata che gran parte delle famiglie. Non lo dico da contrario alle famiglie. Non ho nulla contro le famiglie. Le famiglie possono essere un’ottima cosa anche se poi spesso, di fatto, non lo sono. Le famiglie di pidocchi, in più manical ossessi come in estAsia, non han proprio nulla di neppur minimamente sano.

Datogli lo sgabello, 林彥哲, Lín YànZhé, s’è messo subito a ripararlo. Ha messo la colla oltre ad altre cose, del fil di ferro, per tenere assieme stabilmente i vari pezzi. Visto che metteva la colla, una cosa come il vinavil, ho chiesto quanto ci voleva. M’ha detto un’ora. Ho detto che tornavo dopo un’ora, dunque alle 19:00. Intanto m’ha buttato lì se c’erano problemi. Ecché, non lo sa che hanno aperto e fanno su è giù da sopra, altrimenti disabitato, per battere di giorno e di notte. La mafia di Stato li ha riempiti di soldi perché stanno sgomberando l’edificio. Hanno militarizzato tutti e stanno mandando via tutti i disturbati dalle operazioni di battitura loro.

Già che ci siamo mettiamo qui una sfilza di targhe. Solo qualcuno c’entra direttamente nel lavoro illegale di Stato qui. Ma mettiamo tutto lo stesso. D’auto: 5U6-108, 689-5HW, 6Q-3683, 946-9DS, 9E-3799, LR-0725, PE-4915, RH-3410, X69-560, X9S-112, X9-5112, Y2-7088. Di scooter o moto: 6GA-780, 6GM-635, 6GM-930, CH7-122, F2U-820, G3P-629, G9U-902, HH9-595, ICY -123, ILX-163, IUP-916, KA2-987, KMB-536, KZG-390, L6B-520, L6F-339, MY6-392, P2J-602, P2T-067, ,P78-793 QU6-391, SS7-470, TET-808, TFM-771, TGV-071, TQ2-736,UF7-318, U6F-339, VNK-216, WEW-742, XVA-335, YBE-803, ZTK-372. Se mettono tutti dei loro nell’edificio, che non è grande, magari, dato che mentono sempre, sono capaci di dire che i loro erano qui da sempre e che non c’è mai stato nessun altro.

Dunque, il padrone, 林彥哲, Lín YànZhé, mi butta lì quel tipico “Ci sono problemi?” Ecché non lo sai quello che stai facendo?! Vuoi fare pure il viscido?! Deluso che oltre alla sedia avessi solo richesto loro se per caso avevano il telecomando della tv (la moglie m’ha detto di comprarmelo, se ho ben capito), finito di riparar la sedia, è corso sopra a battere il pavimento di sopra. Doveva essere sotto in pausa dal lavoro di guardonaggio tortura bianca sopra.

Proprio la mattina, la moglie era corsa dietro ad un ragazzetto, il figlio, che s’era assentato dal servizio sopra per andarsi a comprare da mangiare, verso le 10:30 Dev’essere uno che ha finito le superiori e non ha superato l’esame per l’università per cui gli hanno trovato un grande lavoro, l’apprendista tortura-linciaggio bianchi da camera. Le figlie saranno occupate o non sempre disponibili a questa grande impresa. Il ragazzetto era tra quelli, molti, di qui e passati da qui che avevamo fatto inculare dai cani. Se l’era goduta, tra l’altro. Anche se a livello cosciente non se ne ricordano, se ne ricordano ad altri livelli. S’atteggiano a grandi maschi, magari in erba come questo, ma sanno, seppur non a livello cosciente, che se la son goduta a cuccarselo nel di dietro.

Tra le 18:00 e le 19:00 ho messo l’isolatore ambientale ed i confusometri. Sopra hanno cominciato a sentire le voci. Battevano, ma io non sentivo. Sentiva una sotto affianco che giorni prima aveva passato la notte a battere il muro confinante con me da sotto, senza che io avessi sentito granché in realtà. Questa ha allora telefonato sopra che le stavano facendo saltare i nervi. Infatti, poi, la notte tra domenica 25 e lunedì 26 marzo 2007 se n’è andata da qui. Ha traslocato altrove. Partecipano eccitatate ed eccitati al lavoro di tortura. Poi vanno in sbattimento che ad uno non gliene freghi nulla delle loro demenze ossesse. E finiscono per andarsene distrutte dai lro stessi ticchettii.

Quando, alle 19:00, vado sotto a prendere la sedia (o sgabello) ormai seccata della colla, suppongo (l’ho usata senza controllare), c’è sotto il ragazzetto, il figlio, in serrata conversazione con la madre. Mi guarda come “il nemico”. Ah, stronzo, ma sei tu che sei un pidocchio demente ossesso che collabora con gli altri dementi-ossessi della famiglia! Poi, guarda ansioso la madre come a chiedere se può continuare a far presente che non può continuare a battere perché ad una dei loro saltano i nervi. Cercano di parlare in modo serrato. Presa la sedia e tornando sopra, allora dico loro divertito. “Ma andate a lavorare sopra, pidocchi! Andate a fare il vostro solito lavoro di toc-toc.” La moglie del padrone, fa un riso isterico. Prima li vedevo da una porta che è sull’esterno dato che la sedia era fuori, nella strada, col vinavil ad asciugare. Andando sopra, entrati nella porta, il portoncino dell’edificio, si deve attraversare un corridoio, dove c’è una porta sulla sinistra che dà egualmente in casa loro e che era aperta. Rivedo il ragazzetto che è lì tutto teso e si crede non sappia che è uno dei pidocchi dementi ossessi che batte da sopra. Lo guardo diritto e fisso fisso e gli dico, a lui che si crede lo veda per la prima vola: “Pidocchio va a fare il tuo lavoro sopra.” Glielo dico sicuro sicuro. Lo conosco anche se lui non conosce me. L’abbiamo fatto inculare dai cani, come tutti gli altri, con lui, come tutti gli altri, ipnotizzato. Poi, me ne vado e mi faccio una sonora risata. Restano lì, come paralizzati. Parlano a lungo. Poi, il pidocchietto deve riprendere servizio sopra. La sera, il padrone, il pidocchio 林彥哲, Lín YànZhé, va sopra anche lui a farsi delle battutine sul pavimento e poi ridiscende sotto, e poi di nuovo su e giù. Sotto, a casa loro, quella sera, c’è gran traffichio di pidocchi a consulto. Arrivano. Se ne vanno. Qualcuno resta. La moglie del padrone di tanto in tanto esclama: “Lo straniero era tutto allegro, nonostante sia da 20 giorni che battiamo pavimenti e muri... C’ha dato dei pidocchi e c’ha chiesto perché non andavamo sopra a “lavorare”. Ma che seccatura! Noi battiamo e saltano i nervi ai nostri, ed a noi stessi, nell’edificio, invece che a lui!. Che seccatura! [很麻煩!]”

Lui, 林彥哲, Lín YànZhé, già grassottello, depresso, s’agita, mangia ed ingrassa. La moglie, da quando hanno iniziato il lavoro sporco di battiture “si tiene”. Ora che devono ricevere i pidocchi esterni che li assitono e controllano la tortura-linciaggio bianchi... Infatti, il primo giorno (la notte del trasloco, dato che hanno un portoncino senza serratura e la vigilanza la fanno loro tenendo aperta la porta di casa, al pian terreno, e poi occupando anche alcune stanze, credo un paio, dell’edificio: in estAsia vivono così), aveva qualche pur minima attrattiva. Da quando “si tiene”, è tesa e falsa ed è priva di qualunque attrattiva. Sembra invecchiata di colpo, con gli occhi scavati, anche se cerca di darsi un contegno e lei crede di darselo davvero.

In effetti, in estAsia hanno la sindrome del guappo. Si sentono più furbi, più furbastri, degli altri. Come se essere furbi o furbastri sia una virtù.... Per loro la è! Devono affermare, di fronte a sé stessi ed agli altri, di essere più furbastri degli altri.

Inoltre, in estAsia, fin dalla tenera età, dalla famiglia, come dalla scuola, vengono “educati” al disprezzo per lo straniero, soprattutto per l’occidentale combinato con la falsità di dissimularlo. Si dicono tra di loro: “Dobbiamo fregarli, soprattutti gli occidentali, fingendo la massima disponibilità ed apertura. Bisogna che non se n’accorgano neppure, neanche lo sospettino, che li freghiamo.” Su questo, nelle Cine, hanno costruito la loro identità razzial-nazionale. Sono educati, da famiglie e Stato, ad un rancore irriducibile verso il mondo esterno e verso il “superiore” mondo occidentale. Anche quando lavorano chiaramente come prostituti e prostitute si servizi e poteri occidentali, i loro fanno credere loro che in realtà stanno fregando l’occidentale e “l’occidente”. Di questo si esaltano. Non sanno, neppure lo immaginano, che sono stati los ingleses a far loro distruggere l’Impero, con la motivazione che era debole verso gli occidentali, per rimpiazzarlo con la Repubblichetta delle mafie, mafie che erano al servizio inglés. E meno male che in estAsia fono furbi, furbastri, furbastrissimi!

Non pensate d’essere meglio quando, verso lo straniero, “inferiore” o “superiore”, avete di fatto gli stessi sentimenti in Italiozia o giù di lì... Non faccio sconti ai pidocchi dementi ossessi d’ogni dove. Se non sono cinesi, né cinesoidi, non sono meglio, né hanno giustificazioni, se si comportano, allo stesso modo. Sono identici.

Qui, ora, si sentivano smerdati, giocati. E pure colpiti, colpiti da loro stessi, visti che le loro battiture li stavano e li stanno distruggendo. Come sempre, del resto. È solo la replica di quello che ho visto succedere loro da sette anni, ovunque abbiano praticato queste demenze ossesse. Fate la prova voi, ad esempio, a colpire con rabbia il pavimento a calci (c’è chi lo fa tra i pidocchi dementi ossessi). Tra rabbia e meccanica dell’atto, vi rintronate e vi rovinate innanzitutto voi e chi dorma nella stessa stanza. Che poi arrechiate qualche disturbo o danno a chi sta sotto, o affianco, non è affatto sicuro. Idem, qualunque cosa facciate, con in più le demenze prodotte dagli strumenti di guardonaggio ed origlionaggio.

Pochi metri più in là, dalla mia finestra, vedo la luce della loro [la famiglia di 林彥哲, Lín YànZhé] porta aperta nella notte, oltre la mezzanotte, col parlottio dei pidocchi in visita, così come vedo quest’altro posto davvero pochi metri più in là, forse un cinque metri, non più di dieci l’entrata, dall’altra parte di questi vicoli stretti (l’edificio qui, dal lato mio, è come ad un incrocio ma strettissimo), dove c’è egualmente gran traffico di gente a tutte le ore. Da qui, tuttavia, non vanno lì. Così come da lì non vengono qui. Sono come due comunità (qui di pidocchi, da quando sono arrivato io; non ho idea se prima facessero tale vita “sociale”, forse no) non comunicanti. Là passa ben più gente. È una specie di tempietto buddista con qualche annesso sempre dello stesso genere, e con abitazione della famiglia. In realtà, in questa zona, anche in altre, sono in molti ad avere il proprio tempietto nell’anticamera di casa, per cui non credo sia un tempio vero. I tempi veri sono grandi e sfarzosi. E, tuttavia, questo è più di un tempietto di famiglia. È come d’un sacrestano che si sia messo in proprio. Nella sua famiglia, oltre a lui, il capo famiglia, sembrano tutti religiosissimi, con continue preghiere sia dentro che all’aperto, talvolta con almeno una in tenuta come da monaca buddista. Forse è una che viene di tanto in tanto da fuori, o forse è della famiglia. Il capofamiglia sembra fare come il toglimalocchi. Vengono persone da sole od in coppia. Lui fa una rapida cerimonia. Prega con loro e dice qualcosa come di rimbrotto rivolto a spiriti, mentre loro recitano qualche preghiera con ceretti in mano, quegli stecchi sottilissimi e profumati. Poi prende fasci di questi ceretti accesi e batte simbolicamente i cattivi spiriti attorno a loro. Da anche loro pacchi di finti soldi da mandare ai loro morti nell’aldilà. E loro gli lasciano buste rosse piene di biglietti azzurri da 1'000 taibi. Come bigliettoni da 50'000 vecchie lire, che visto gli stipendi locali sarebbero come bigliettoni da 100'000, o da 50 euro, in Italiozia.

Appena si stanno allontanando, il capo-famiglia che ha fatto la divinazione ed ha preso la busta, la apre vorace. Si mette veloce i bigliettoni in tasca, mentre s’esclama: “Ecco un altro stronzo che ha pagato!” Usa la busta come carta per asciugarsi la faccia sudata dalla “fatica” della breve divinazione. Poi la butta in un bruciatoio che è fuori dalla porta perché appena qualcuno brucia qualche pacchetto di banconote dell’aldilà si bruci pure la busta rossa vuota. E via sotto altri. Di giorno e di notte. All’aperto, in mezzo alla strada, nel vicolo. Ed altre cose le deve fare in casa o nel retro del tempietto si vede da fuori. Con tutti che lasciano buste rosse con bigliettoni. Cacchio, come si fanno i soldi, sulla “religione”!

Il mondo cinese e cinesoide e tutto basato sulle apparenze. ...Mandare i soldi ai propri morti... Seppur non credano davvero in dii, dunque neppure davvero nell’aldilà. Lo fanno perché così fan tutti, o, almeno, molti. Comuque i pidocchi da tortura-linciaggio, si trovano indifferentemente tra gli atei, i buddisti, i cristiani (cattolici inclusi). È una questione di identitifcazione razziale loro (la razza dei pidocchi), che trascende le fedi dichiarate. Chi si sente cinese, si sente pidocchio, evidentemente. Si sentono pidocchi di “polli”, essendo per loro gli altri, soprattutto gli occidentali, od i non cinesizzanti, dei polli. Tranquilli non ve lo diranno mai... ...Noi lo sappiamo perché li interroghiamo sotto ipnosi.

Giovedì 22 marzo 2007.

Il ragazzetto, il figlio, sta davvero “partendo”. Quando io sono arrivato da scuola, come al solito non ho guardato in casa loro. Magari loro s’offendono perche non guardono. La prendono come altezzosità. A parte che coi pidocchi è meglio tenere le distanze, ed anche farle pesare, nel caso. La porta di casa loro, aperta quando sono lì, è proprio affianco al portoncino per entrare qui. Attaccato. Chi entra qui, di certo guarda in casa loro. Poi, c’è pure la porta che attraversando il corridoietto per poi salire, è sulla sinistra, prima delle scale, a volte aperta, a volte no. Oggi, alle 14:30 era aperta. Uno un’occhiata la lancia anche da lì. Non io. Ma come si fa?! Che loro tengano aperto per controllare va bene. Ma che uno che arriva guardi dentro la porta o le porte aperte è guardare in casa loro. Cose da cinesi e taiwanesi. ...Da tamarri. Io non posso farlo. A meno che non abbia qualche motivo per cercarli e debba dire loro qualcosa. Il motivo lo ho avuto appena salito in stanza. Si sentiva uno scoscio. Lo sciacquone s’era venato ed aperto. Non ho idea come. Non è in un punto dove possa prendere colpi. Sta di fatto che s’era spaccato e l’acqua usciva da una fessura. Qualche assestamento, o l’avessi scontrato io proprio non me ne sono accorto. Quando sono andato a scuola non c’era quel rumore d’acqua che colava. Sono allora sceso in fretta. C’era il figlio, il pidocchio in servizio sopra, che se la dormina su una sedia per le fatiche del pidocchiaggio sopra. C’era la moglie del padrone. E c’era lui, il piccolo ma tarchiato o comunque grassottello squadrato 林彥哲, Lín YànZhé. ...In servizio sopra ci saranno state le figlie... È subito venuto ed ha subito messo della colla. Se non regge, faccio prima a pagarglielo, sì che lo sostituisca, anche se non so proprio come possa avere fatto io a romperlo. Comunque prima non avevo mai notato alcuna fessuna, per cui, in coscienza, inutile mettersi a fare storie.

In effetti, la colla non ha tenuto. Ma messo poi io di quella gomma sigillante in tubetti. Una cosa tedesca che ho comprtao qualche giorno dopo. Poi, il giorno ho pagato il fitto, è comparsa, di fronte alla mia porta, una scatola con un altro sciacquone della stessa marca. Sarà per me. Nessuno m’ha detto né scritto nulla. Se lo vuol cambiare sa some fare.

Solito traffico sopra, per il lavoro pidocchiesco. ...Chi entra, chi esce... Alla sera, il figlio, forse verso le 20:00, ha ricominciato a sentire le voci. Pure loro da sotto. Ormai hanno così interiorizzato i loro ticchetti, ...veramente abbiamo pure fatto degli interventi noi con le radiazioni..., per cui se sentono il loro cuore che batte, od il pulsare del sangue, si sentono come se qualcuno li stia colpendo con tonfi in prossimità delle orecchie e sulla e nella testa. Quando li abbiamo fatti inculare dai cani, e le fikette da noi, abbiamo fatto pure degli interventi sulle loro teste vuote. Questo giovedì, hanno dunque ricominciato a sentire rimbombi. Sia sopra che sotto. Tutta la famiglia dei pidocchi. Il ragazzetto era sopra. Da sotto, lo hanno chiamato. La madre. Dalla strada alla finestra. Tanto, dopo che ieri, ho dato a loro, e soprattutto al ragazzetto, dei pidocchi che vanno sopra a battere, lo sanno che lo so, che era il “lavoro” del ragazzetto star sopra quando non ci sono altri, ed anche quando ci sono altri, anche se lui credeva non ci fossimo mai incontrati, guardonare e battere. Quando l’abbiamo fatto inculare da un cane, lo abbiamo ipnotizzato attraverso il pavimento, poi ci siamo fatti aprire, e gli abbiamo fatto il servizio sopra. Dicevo che la madre lo chiamava... ...Dopo che la madre l’ha chiamato dalla strada, è andato su il padre, il padrone, 林彥哲 (Lín YànZhé). Non ho idea se abbiamo continuato a sentire le voci, assieme. Il primo mese del loro lavoro pidocchiesco-demente-ossesso s’approssima. Le prime demenze manifeste s’approssimano.

Che comica!

Intanto, venerdì 23 marzo 2007, ho dato un’occhiata alla strumentazione ed ai listati dei satelliti e delle intercettazioni.

La famiglia di merda in Italiozia, con la sbrirraglia corrotta ed inetta di merda in Italiozia ed altrove, tutti egualmente dementi ossessi, sono in sbattimento. Devono negare d’essere malati, irrrimediabilmente ed irreversibilmente malati. Hanno messo di nuovo sotto pressione qui. Qui, hanno messo sotto pressione i pidocchi dementi ossessi locali.

Qui, il 28 febbraio 2007, non appena i poliziotti di merda del loco, non solo hanno coperto i pidocchi ladroni, oltre che dementi ossessi, di 篤行路85號, ma hanno dato loro il mio nuovo indirizzo, i pidocchi di 篤行路85號 hanno subito avvisato le loro milizie di Stato che hanno subito contattato e dato la strumentazione e le istruzioni, lo stesso 28 febbraio 2007, alla famiglia pidocchiesca di 篤行路90巷12號 e del capofamiglia 林彥哲, Lín YànZhé. Qui, non ne avevano troppa voglia, e poi, il luogo, è tale che se ticchetti in un punto, si sente in tutto il non grande edificio. Per cui, sono partiti mosci. ...La famiglia e qualche demente locale, innanzitutto un tubercolotico che tossisce sempre e sputa in continuazione. E qualcuno mandato loro. Guardonavano nell’apparecchio di guardonaggio, ma battevano in modo un po’ saltuario. Hanno liberato sopra di me dalle cose che ostruivano la soffitta, sì da poter battere sulla verticale, come da manuali ed istruzioni, ed hanno organizzato i turni lì. Ma appunto senza battiture ossessive, anche perché se battono ossessivamente, saltano i nervi a loro ed agli altri dell’edificio. Mentre a me non fa né caldo né freddo. Dormo con la radio accesa senza problemi. Poi hanno liberato le due stanze affianco a me, si da poter mettere pidocchi lì. Ma, anche in ciò, sono andati avanti settimane. Se la sono presa comoda, a metterle in ordine. Ora, dopo quasi quattro settimane che io sono qui, le due stanze sono occupabili. Ma se battono sui muri, come se battono da sopra, sono loro stessi al pian terreno, e nelle altre stanze occupano, ad essere disturbati. Mentre a me, non me ne frega nulla. Lo sanno che io so tutto. Per cui...

Poi sono stati progressivamente messi sotto pressione, visto che progredivano sciatti. S’erano organizzati per questo fine settimana, venerdi, sabato e domenica 23-24-25 marzo 2007. Nelle attività di tortura-linciaggio bianchi pidocchieschi, il fine settimana hanno sempre grandi speranze. ...Sempre deluse, con me che me la rido.

Li abbiamo comunque prevenuti. Abbiamo fatto inculare di nuovo dai cani il figlio finocchietto latente, che se l’è di nuovo guduta alla grande nel culo, il padrone (林彥哲, Lín YànZhé), la moglie, il tubercolotico, altri che avevano mobilitato per la tortura-linciaggio bianchi. Alle due figlia, ed anche altre del giro, abbiamo provveduto noi.

Come conseguenza delle violenze con ipnotizzatore, erano tutti piuttosto agitati, più del normale. Il figlio finocchietto s’è sganciato. La figlia non vedeva l’ora d’andarsene e di sparire anche lei. La moglie ha l’aria sempre più sfatta ed abulica. Il padrone, 林彥哲 (Lín YànZhé), quando so che è nei paraggi, se ho un attimo libero, apro la porta, lo guardo, e richiudo senza dire nulla e senza che neppure lui dica nulla. Lui lo sa quello che fa. Io lo so.

Domenica, è restato solo il tubercolotico a guardonare ed a battere sopra, oltre al padrone ed alla moglie, che devono controllare anche l’ingresso e, di tanto in tanto, hanno da fare altre cose. Il tubercolotico, che era sopra a battere, ha cominciato a sentire un fruscio nella crapa vuota, fruscio prodotto dalla nostra strumentazione. Ha chiamato il padrone, che ha sentito pure lui dei fruscii. Man mano che arriveranno gli altri pidocchi, pure loro cominceranno a sentire rimbombi e fruscii nelle crape pidocchiesche. Le battiture di quello sopra, che io non ho neppure sentito dato che avevo attivato l’isolatore ambientale ed i simulatori-confusometri, e poi sono uscito anche se il loro strumento da guardonaggio mi vedeva qui, hanno innervosito un po’ tutti i presenti. Alcuni se ne sono andati. Uno del piano, il terzo [secondo occidentale] s’è messo ad urlare. I pidocchi presenti danno segni di agitazione. Vanno sopra vanno sotto. Hanno un nervosismo crescente.

Il padrone, batte, dorme, mangia, va su e giù per l’edificio, si ferma affianco ai muri ed alle porti ad origliare perché sente le voci, sente fruscii, flussi, echi. La moglie, idem, ma restando sotto, all’ingresso, nel locale loro, parte di casa loro, affianco all’ingresso. I figli mandati via, perché era il giorno che doveva succedere qualcosa. Traffico di estranei. Mentre il tubercolotico fa servizio ossesso ma stracco, senza impegno. L’unico che fa davvero qualcosa di utile è il fattucchiere del tempietto buddista che frusta con fasci di stecchetti-ceri accesi malcapitati che gli lasciano fior di quattrini per tale prezioso servigio di cacciata spiriti maligni. In un giorno, come questa domenica, chissà quanti stipendi d’un mese si fa!

Lunedì 26 marzo 2007, Anna, una polacco-americana della mia classe, dopo giorni di silenzio mi riviene sotto, per chiedermi di quale parte d’Italia sono. Me l’avevano già chiesto... Maniaci! Le ho fatto l’albero genealogico, con le provenienze da vari parti d’Italia dei 4 nonni che venivano da tre località diverse e non vicine. Deve avere riferito e fatto controllare, perché il giorno dopo era piccata. Come delusa che fosse vero. Infatti...

...Infatti, martedì 27 marzo, il canadese, mi viene sotto. Voleva sapere quando me ne vado. Uno simpatico e cordiale, che non è che faccia mai grandi domande inquisitorie. Glielo avranno chiesto... Mi chiede da quanto sono a Taiwan. E subito dopo, mi chiede quando me ne vado. E che ne so quando me ne vado?! Lo fa in modo meccanismo. Come stesse facendo un compito richiestogli. Non ho contatti, nessuno, col mondo dei pidocchi. Non hanno più nessuno attorno a me cui far chiedere. Ecco che devono usare saltuari.

Sempre quel martedì 27 marzo, quando pago il fitto, verso le 14:30, cercano di farmi pagare pure due mesi di cable-TV. Ma se m’aveva detto che era già nel fitto?! Infatti, poi, ha lasciato perdere. Sotto c’era la parte di famiglia che non era sopra in servizio tortura-linciaggio bianchi. C’era la moglie di 林彥哲 (Lín YànZhé) in progressivo deperimento. C’era il figlio in demenza galoppante. Un altro ragazzo che fa i turni sopra e la madre di lui. Pidocchi, parenti dei pidocchi di qui. Il figlio se ne stava sdraiato su una specie di panca con la testa e le spalle avvolte strette in una coperta mentre attorno c’erano i tre vocianti ed una radio accesa. Reso rapidamente più demente dal servizio pidocchiesco sopra, cercava, con quella coperta con cui si era avvolta tutta la testa, di sottrarla ai rumori circostanti ed alla luce per cercare di dormire senza riuscirvi. Sopra, in servizio tortura-linciaggio bianchi non appena fossi arrivato in stanza, v’erano 林彥哲, Lín YànZhé, e le due figlie, la maggiore in rapido ulteriore disfacimento, la fichetta giovane con aria da arrabbiata. Sotto, quando ho fatto presente che i 400 di cable-TV, prima è scesa la fichettina. Poi è scesa la ficazza sfatta pur giovane. Infine, il padre 林彥哲 (Lín YànZhé) che ha poi detto che quei 400 taibi per due mesi (il passato e l’anticipo del nuovo) di cable-TV non erano dovuti, che s’era sbagliato. Tanto possono poi inventarsi qualcosa sulla cauzione alla fine, anche se sono solo 4'000 taibi meno l’elettricità del mese. Quelli con quel cognome hanno già pratica di quelle truffe...

Qui, come altrove nel mondo, abbiamo bruciato loro parti delle loro teste vuote, sì che i pidocchi dementi ossessi che hanno generato, dirigono, svolgono questa operazione di tortura-linciaggio bianchi qui, sentano voci, fischi nelle orecchie, abbiamo rapidi progressivi problemi delle loro teste vuote e del comportamento, crescenti agitazioni, sonno impossibile e peggio. L’han chiesto... L’abbiamo dato loro! I risultati, anche solo su questi scemotti ho qui direttamente sottocchio sono evidentissimi, pure dopo pochi giorni.

La ragazzetta giovane era proprio una fichettina gustosa. L’avevo già inculata in precedenza. A rivederla lì, quel giorno del fitto, mi è rivenuta voglia. Con l’ipnotizzatore li ho tutti bloccati con l’intenzione di incularla. Aveva le sue cose. Per cui, mentre stava godendo dietro, non ho resistito a sbatterglielo davanti, deflorarla e venirle nella fichetta. Proprio gustosissima. Gli altri li ho fatti inculare tra loro. Padre con figlio. Figlio con padre. Il ragazzo la madre e la zia e cugina. Loro ditalini nel culo suo. Se le vogliono... Credono di torturare il prossimo. Brutializziamo loro.

Lunedì. Martedì. Mercoledì...

Mercoledì 28 marzo. Christine, la canadese gigante, mi segue. Ha una moto potente. Bastava che, invece che le viuzze che faccio io, prendesse i corsi e desse di manetta. Invece mi segue. Forse. Non che avessi voglia di fermarmi per vedere se proprio mi stesse seguendo. Lavora in una scuola cattolica dalle parti mie. Ma, appunto, si infila in tutte le viuzze in cui mi infilo io. La semino passando coi rossi, nonostante la sua possente moto... Con la moto non possono. Hanno la targa. Invece, in bicicletta, senza targa, si può fare quel che si vuole. Bastava mi chiedesse a scuola l’indirizzo preciso, se proprio lo voleva. Come se fosse un segreto... Lo sanno tutti dove abito. Lo sa la polizia di Taiwan che è un colabrodo di imbecilli e di chiacchieroni! Lo sa l’FBI che ha i suoi maniaci ossessi in loco in servizio di tortura-linciaggio bianchi e che intercetta tutto e tutti, computer inclusi...

Qui, sempre più nervosi, quando il simulatore fa sembrare io abbia chiuso gli occhi, iniziano a battere di martello ed a strusciare mattoni o pietroni sul pavimento sopra. È lo standard indicato dai manuali e dai pidocchi-supervisiori dei pidocchi sul campo. Ma stanno male. Si sentono presi alla testa e sono sempre più agitati, come del resto qualli distanti (anche in altri continenti), a seguito dei nostri interventi con radiazioni ed altro. Mai accanirsi solo sul piccolo. Chi ordina o promuove è pidocchiesco tanto quanto il maniachetto in loco. Quando colpiamo, colpiamo tutti. Un’altra famiglia con parenti e conoscenti che s’è rovinata irreversibilmente da sola, per non aver rifiutato d’essere pidocchi. Come potevano?! Se sono pidocchi, non potevano che sfruttare l’occasione di manifestarsi come tali. Anche i dementi ossessi altrove sono in demenza e decadenza rapida progressiva come questa famiglia con parenti ed “amici” qui.

In effetti, nessuno nelle Cine può rifiutarsi d’essere pidocchio demente-ossesso. ...Certo, possono sempre andarsene... È uno spazio mafioso con stretto controllo mafioso del territorio. Il cinese dei territori cinesi, disprezza gli altri cinesi, i cosiddetti cinesi d’oltremare, proprio perché altrove il controllo mafioso che hanno sui loro territori non è sempre né sicuramente possibile, per cui non sanno mai se possono davvero fidarsi dove non hanno il controllo mafioso del territorio e dei suoi pidocchi. Il pidocchio, alla fine, è “affidabile” solo quando schiavo strettamente controllato.

Sono davvero così... Che mondo!
...Tra pidocchi dementi ossessi cinesi e cinesoidi, pidocchi dementi ossessi familiari di merda, e sbrirraglia corrotta, inetta e demente ossessa di vari luoghi!