domenica 4 marzo 2007

Chinese Asylums 14. Taiwan. Taichung. Tortura-linciaggio bianchi di Stato in 20, 大聖街, 16 maggio 2004..16 giugno 2005

Chinese Asylums 14. Taiwan. Taichung. Tortura-linciaggio bianchi di Stato in 20, 大聖街, 16 maggio 2004..16 giugno 2005
by Georg Rukacs

Quando da Tainan devo andare a Taichung perché mi sono iscritto alla scuola di cinese di una delle università lì, la Providence University [靜宜大學 ], mi rivolgo alla segreteria della cosiddetta “city branch” del centro di cinese per stranieri dell’università stessa. La “city branch” è una scuola privata, BizHouse, con annessa ditta commerciale Go Asia (commercio pellami per scarpe, sembrerebbe), proprietà dei coniugi Matt Leve e JenniferWu [伍純樺/Wǔ Chún Huà/Wu Chun-hua], apparentemente cordialissimi quanto falsi, ipocriti e maniaci, oltre che collaboratori di qualunque criminale di stato li attivi per luridi affari come le cose qui narrate. Lei viene da una famiglia di sbirrri e di mignotte, lui da una famiglia di torturatori ora disoccupati nel Sud Africa non più bianco. ...Ora magari avranno torturatori neri, ...non voglio dire che basti cambiare colore della pelle perché s’apra il regno della perfezione... BizHouse è al 32, Tasheng Street / 大聖街, 408 Taichung City / 台中, Taiwan. Prima, al 32, Tasheng Street / 大聖街, Matt aveva un locale tipo bar, CosmoCafé, aperto dalla 11:00 alle 23:00. BizHouse, scuola privata, è convenzionata con la Providence University [靜宜大學], una delle università del sistema d’istruzione taiwanese. BizHouse mette gli edifici ed il personale amministrativo in loco, che è poi JenniferWu [伍純樺/Wǔ Chún Huà/Wu Chun-hua] ed eventuale sostituto o sostituta. La Providence University [靜宜大學 ] s’occupa dell’insegnamento e di trasmettere dal campus, in Shalu, una località lì vicino, appena fuori Taichung, eventuali documenti amministrativi richiesti dagli studenti. Infatti, per i permessi di soggiorno e per i visti, la documentazione per le autorità taiwanesi è provvista dalla Providence University [靜宜大學 ]. In pratica, per lo studente, lì è la Providence University.

Siccome avevamo delle ragioni per andare proprio lì, per essere supersicuro che non manchino di sottopormi ai loro programmi manicali di Stato e paraStato, quando dalla RPC li contatto, mi faccio la sceneggiata. Dico la verità, in realtà. Faccio la domanda di iscrizione via web. Viene accolta. Nella corrispondenza che ho con loro dico che non sono sicuro di preciso quando andrò, perché in Cina sono sottoposto a tortura-linciaggio bianchi (accenno, con qualche dettaglio, al guardonaggio-pedinamento da camera costante con toc-toc e tonfi soprattutto quando dormo o sembro dormire) e, siccome non me ne frega nulla, i cinopopolari sono all’isteria per cui vogliono me ne vada ma non so ancora con precisione quando mi chiederanno d’andarmene. La cosa viene trasmessa a Matt Leve and a JenniferWu [伍純樺], che sono poi attivati pure dai maniaci ossessi delle psicopolizia segreta. Del resto, i due sono avventurieri esaltati e corrotti al servizio di tutti, ingleses, nazimaoisti della RPC, naziamoisti taiwanesi. Non è matrimonio tra due che si sono innamorati davvero. Ma tra uno che doveva mettersi in affari e dunque necessitava d’una locale, ed una locale fanatica naziamaoista pancinese che usa l’inglés che è riuscita ad accalappiare per il proprio benessere materiale e per spionaggio ed operazioni a favore della “Grande Cina”. Conoscerò un’altra di queste prostitute di Stato, una spia di Stato poi usata per operazioni anche in Cina (RPC), che era in concorrenza per la stessa posizione, per divenire moglie di Matt, ma che, delusa, era stata battuta da JenniferWu. Piccolina, più raffinata in apparenza, ma con la stessa indole rancorosa ed ossessa, di chi abbia una “missione” ...di dannarsi la vita, dannandola a tutti, perché il cinese e cinesoide deve essere un ossesso sadomaso oppure non è. ...Altrimenti, sarebbe umano.

Infatti, quando vado lì, la prima volta, a BizHouse, per cercare casa, sanno già tutto. Fanno una sceneggiata, ma poi mi danno la camera già predisposta per la tortura-linciaggio bianchi alla grande. Vado lì la settimana prima del giorno devo trasferirmi a Taichung, che sarà poi il 16 maggio mattina, il giorno devo comunque lasciare la stanza a Tainan. Vado due volte. La prima volta, Matt, fingendo naturalezza, ma tesissimo, dato che sapeva tutta la storia e sapeva dovevo essere sottoposto al programma maniacale locale mi chiede cosa ne pensi dei taiwanesi. È implicito che me lo chiede alla luce di quello che avevo scritto sugli ossessi cinipopolari e perché sa che sono sottoposto al programma di tortura-linciaggio bianchi pure a Taiwan. Con naturalezza, non dico nulla di Tainan e dico che i tawanesi sembrano persone normali. È vero, li sembrano, anche se sono pidocchi ossessi come i cinipopolari.

Lui finge di aiutarmi. Raccatta un vecchio annuncio sulla bacheca degli avvisi, chiaramente non più valido. Telefona. Gli dicono che il posto è già stato preso. Allora resto con “la segretaria”, in realtà la direttrice e proprietaria vera, la moglie di Matt, JenniferWu [伍純樺]. Mi dice che non ha nulla sotto mano. Mi dà una rivista dove ci sono degli annunci. Il giorno che ero andato lì, ero andato per vedere un posto trovatomi da una cinese della Malaysia con cui ero in contatto. Costei, tramite una sua amica, che lavorava o conosceva qualcuno lavorava in una agenzia immobiliare, mi aveva trovato un posto nella zona della scuola. Andatolo a vedere, era senza finestra. Cosa corrente per i cinesi. Ci sono spesso strani edifici con monolocali senza finestre o senza finestre esterne. Non che al giorno d’oggi li affittino con facilità, ma taluni li affittano. Ottimo, forse, se uno ci va solo a notte. Ma per uno che di debba stare magari anche tutto il giorno, un posto senza neppure una finestrucola per sapere che tempo faccia fuori e per avere almeno qualche ora di luce naturale è proprio una cosa deprimente. Per cui, non l’avevo preso.

Ero andato via, per preparare un’altra venuta, dopo pochi giorni, per trovare, in un modo o nell’altro, un posto. Sarei eventualmente andato in un’agenzia, se proprio non avessi trovato in altro modo. Tra la prima e la seconda venuta, un giorno, JenniferWu [伍純樺] mi manda un’email invitante per sapere se l’avessi poi trovato un posto. Voleva sapere se poteva preparare la trappola di 20, 大聖街, oppure dovesse dire ai suoi camerati delle milizie di Stato naziamoiste di agganciarmi ad altro indirizzo. Rispondo di no, che non ho ancora trovato nulla, e dico che comuque passerò lì per farmi aiutare dopo un paio di giorni. Sul sito web della rivista indicatami da JenniferWu [伍純樺], avevo infatti poi trovato degli annunci utili. Cosa rara. Gli annunci per stranieri, a Taiwan, non in genere fasulli. Avevo anche dato un’occhiata ad un tabellone con annunci nei pressi d’uno stadio lì vicino.

Per cui, la seconda volta che ero tornato lì, per concludere, avevo dei contatti. Due con due stanze affittabili in appartamento con altri. La coabitazione con altri è la condizione peggiore per chi debba praticare la tortura-linciaggio bianchi, infatti implica che ci siano dei testimoni, oltre a rendere più difficile seguire con precisione l’obiettivo e solo l’obiettivo. I coabitanti, alla fine lo vedono che non sei tu che tonfi ma sono altri, da altri appartamenti, che tonfano in tua prossimità. Andato lì, a BizHouse, chiedo a JenniferWu [伍純樺] di telefonare, cosa che lei fa. Erano un paio di posti, a due passi da lì, di appartamenti divisi tra vari affittuari. Erano delle femmine credo, ma comuque disposte a darmi una stanza che evidentemente avevano libera. Una mi sembra non si trovasse, lì per lì, mentre un’altra c’era. C’era solo il problema di aspettare perché lavorava in una ditta giapponese ed era libera solo sul tardi. Faceva caldissimo, ma dovevo comunque risovere il problema dell’alloggio. Mentre si stava concludendo con questa a due passi della scuola, ecco che JenniferWu [伍純樺] comincia a dirmi che è un posto dove gli affittuari stanno per andarsene tutti nel giro di pochi mesi, per cui rischio di dovermi accollare solo io il fitto di un grande appartamento a meno che non trovi io altri inquilini. Non è proprio vero, perché c’è sempre un affittuario formale, chi ha firmato all’inizio il contratto, e chi partecipa dopo alla condivisione lo fa sulla parola senza contratto e poi, comunque, soprattutto a due passi da una scuola di cinese, altri coinquilini si trovano sempre. Se, poi, l’affittuario formale decidesse di lasciare perdere tutto, magari si resta tutti senza casa, ma non è vero che uno vada e, se poi non resta nessuno, si trovi il fitto di un appartamento grande tutto sulle sue spalle. JenniferWu [伍純樺] drammatizza comunque la cosa. A quel punto le dico che, se è proprio così, non è una buona soluzione per me. Non con naturalezza, ma fingendo naturalezza, eppur imbarazzata e tasa, mi dice si seguirla. È la trappola aveva praparato con la psicopolizia segreta ed i suoi pidocchi delle milizie. Io stavo solo attendendo di vedere che avessero escogitato i maniaci ossessi.

Lì, alla scuola, si era al 32, Tasheng Street / 大聖街. Andiamo al 20, Tasheng Street / 大聖街. Due minuti da lì. Fa finta di chiedere all’uomo della vigilanza, una brava persona (infatti poi lo licenziano), se abbiano una stanza libera nel palazzo. Lui, appena la vede, ha un soprassalto, anche se cerca di mascherarlo. Finge di non conoscerla. In realtà avevano già fatto lo stesso giochetto con altri, proprio in quel locale e con JenniferWu di mezzo. Dice che, sì, c’è un appartamento libero. Ci porta a vederlo. È un grande monolocale moderno con bagno ed angolo cottura. Davvero ottimo. Lei mi dice che il fitto sarà magari sui 4,000 taibi. Evidentemente, era quello il valore commerciale. Si fa dare il telefono della proprietaria e torniamo alla scuola. Il fitto è 6,500 più quasi 800 di spese di sicurezza (la ditta di vigilanza, di cui è il guardione sempre presente all’ingresso, notte esclusa, e che si alterna con altro) ed amministrazione. Dico che va bene. La proprietaria viene. Abita lì vicino. Firmiamo il contratto ed ho il posto dal 16 maggio 2004. La proprietaria mi vuole dare le chiavi subito. Io faccio il formale. Le lasciamo alla sicurezza, al guardiano. E dico che andrò lì domenica, 16 maggio 2004, pochi giorni dopo, come da contratto.

Il contratto era per sei mesi, con possibilità di rinnovo. Possibilità che userò fino a che non saranno loro, disperati dai loro crescenti malesseri e scoppiature da insuccesso di tortura-linciaggio bianchi, a supplicare la padrona, nel nome della “razza cinese”, a non rinnovarlo più. Sono 13 mesi in tutto, perché l’ultimo mese non avevo chiesto il rinnovo scritto. Avevo semplicemente pagato. La padrona, sotto pressione dei pidocchi delle squadre di tortura-linciaggio, mi aveva poi comunicato che aveva deciso di venderlo e dunque le occorreva sfitto. Una balla. Non l’ha mai messo in vendita. È che torturatori e torturatrici erano tutti scoopiati e senza possibilità di successo anche in caso di rimpiazzi. Allora, la prassi, è che dopo circa un anno provochino lo sfratto. Poi, scrivono sui loro fascicoli che uno se ne andato battuto dalla loro grande tortura-linciaggio bianchi. Ma sono loro, battuti, che hanno fatto sfrattare la “preda” che ha trasformato loro in polli e vittime di loro stessi.

La padrona di casa dell’appartamento 6B/6-2, 劉秀菊 / Liú XiùJú / Liu XiuJu, è perfettamente al corrente che il suo appartamento è camera di tortura con torturatori sopra ed affianco, entrambi con strumentazione ed istruzioni operative per il loro lavoro pidocchiesco. Tipica cinese furbastra, le volte andrò a rinnovare il contratto commenterà sarcastica che proprio mi piaceva. ...Se piace a voi essere pidocchi maniaci ossessi... ...Ed a lei essere complice.

Il piano è il penultimo. Sopra l’ultimo. Al penultimo piano, il mio, ci sono tre appartamenti. Uno dal lato opposto delle scale e dell’ascensore (che è di fronte alle scale), e due dal mio lato. All’ultimo piano ci sono solo due appartamenti. Quello sopra di me copre sia il mio che quello affianco a me ed è ufficialmente disabitato. È una serra, o in parte una serra, ben visibile dall’esterno per il tetto particolare nella forma e di di materiale trasparente. Ha delle divisioni che, in pratica, sopra, spezzano il mio appartamento che, invece, è un monolocale senza altri muri, bagno-gabinetto a parte. Sopra al mio bagno, loro non hanno un bagno, ma una sezione della serra. Il bagno lo hanno tra il mio angolo cottura e l’appartamento confinante. Quando io mi muoverò liberamente nella stanza, loro saranno costretti a correre da una stanza, o da una ripartizione, all’altra del locale-serra sovrastante per le loro battiture e strusci di massi, mattoni, bastoni, tavole, martelli. Nulla di casuale, né di occasionale, dalla serra “disabitata”.

Nel monolocale affianco a me, c’è una famiglia di un insegnante, un direttore di scuola. Fanatici nazicomunisti ossessi, con una bimbetta forse di quattro o cinque anni ed un bimbo in fasce che piangerà in continuazione come effetto del loro lavoro di tortura e delle continue battiture da sopra. Entrambi i bimbi resteranno menomati dai quei 13 mesi “contro” di me. Cresceranno pidocchi ossessi e dementi come i genitori. Anche quelli affianco cercheranno di consolarsi che era in corso la liquidazione d’un uomo, ma i liquidati saranno loro, loro pidocchi e pidocchietti. Mentre l’uomo sarà in ottime condizioni, pur obbligato ad occuparsi di pidocchi quando avrebbe voluto studiare solo altre cose e non particolarmente interessato a far indagini su dementi ossessi e dar loro la caccia ed eliminarli. Il maestrino/direttore di scuola affianco, appartamento 6A/6-1, è 张月端 / Zhāng Yuè Duān / Zhang Yue Duan.

Di fronte a me, sullo stesso piano, appartamento 6C/6-3, abitava invece 劉志忠 / Liú ZhìZhōng / Liu Zhi Zhong, una ragazza, forse separata o divorziata, con figlia che non sembrava avere alcun ruolo della tortura. Era semmai lei stessa vittima delle violente battiture e delle costanti ossessive sbattiture di porte operate da sopra. Da un appartamento all’altro, in continuazione, solo per far sembrare casuale quello sbattere ossessivo di porte. ...Se non dava noia agli altri dell’edificio... No, la dava, eccome!!! Una testimone, dunque, quella affianco, se non fosse che i cinesi sono tutti mafiosi ed omertosi tra loro, ...fino a che non si trovino fronte ad un potere che giudichino superiore alla loro galassia cino-mafiosa.

Sopra, quello di fronte, così come altri, operava dal locale immediatamente sopra a me, a parte quando andava in continuazione dal suo all’altro e dall’altro al suo, sbattendo ogni volta violentemente la porta. Fingere di fare cose normali, solo caricate, è una fissazione dei torturatori-linciatori bianchi da camera. Per cui, invece che sbattere semplicemente la porta ripetutamente, quello sopra spesso camminava da un appartamento all’altro ed ogni volta sbatteva la porta. Beh, quando [sempre!] battevano ossessi per ore e ore con martello, mattoni, pietroni, bastoni pesanti, piedi, sul pavimento, non potevano dirsi che erano attività normali né fatte casualmente, né cose normali appena caricate per “l’occidentale” che, secondo il loro stereotipi dementi, avrebbe dovuto lamentarsi. Anche l’andare da un appartamento all’altro solo per sbattere violentemente la porta non aveva proprio le caratteristiche della normità né della naturalzza. Ma il pidocchio è un demente ossesso con percezione del tutto particolare. Non capisce sé stesso. Non capisce gli altri. Non ha idea che “l’occidentale” sia. Sa solo [no, non lo sa, me lo è!] che esso/a pidocchio/a è un/a sadomaso, che si danneggia credendo di danneggiare il prossimo e così facendo “gode” dannandosi e soffrendo.

Sopra-sopra a me, appartamento 7A/7-1, il locale era di 賴湧明/ Lài YǒngMíng / Lai YongMing. Sopra-opposto a me, appartamento 7C/7-3, il locale era di 陳懿寧 / Chén Yì Níng / Nìng Chen Yi, un grassottello da sbrirraglia psicomaniacale standard con l’aria ed il sorrisetto ebete. Tra i vari operanti sopra, oltre al grassoteelo ebete di fronte, v’erano due pidocchietti bellocci che s’inculavano a vicenda sopra nelle pause, una coppia (uno e una) che poi alle 4 del mattino andava al lavoro, vari pidocchi istruttori, varie pidocchie ossesse, altri pidocchi. Una pidocchia piccoletta disgustosa e deforme, con due pidocchietti piccoli, che talvolta si portava con sé per il lavoro di tortura, aveva uno scooter targato XKN-992. Mentre un’altra, con l’aria da ossessa esaltata, con sorrisetto furbastro aveva uno scooter targato NOI-163. Studenti falliti. Disoccupati. Militarizzati vari. Infermiere. Prostitute dismesse. Magnaccia della psicopolizia segreta. Altri dementi ossessi. C’era un po’ tutto l’assortimento solito. Alcuni compariranno su altri teatri di tortura-linciaggio dopo periodi di cure psichiatriche ed altri impasticcamenti. Alcuni erano già inseriti nel nostro programma di psicoradiazioni con cui distruggiamo le Cine e los ingleses e soci oramai nel giro di pochi anni. Altri li identificheremo grazie al loro lurido lavoro pidocchiesco lì. ...Qualcuno ha poi avuto strani incidenti e strani crolli. ...buon per loro... Tutti sono e saranno comunque finiti, con la loro “grande” cloaca cinese, cinesoide e inglés.

Prima ancora d’arrivare fisicamente lì, visto che la nostra strumentazione indica che stavano preparando la camera di tortura operativa contro di me, intensifichiamo subito le psicoradiazioni mirate alle crape vuote dei pidocchi operativi contro di me ed area di complicità diretta. Incrementiamo anche le psicoradiazioni contro tutti i pidocchi dell’area. ...Famiglie, bimbi, anche piccolissimi, inclusi. Del resto se uno fosse, casualmente, mai sano di mente, le nostre psicoradiazioni non funzionano. Sono psicoradiazioni etiche!

Dunque, prime due notti con intenso martellamento su tutto il pavimento sopra. Mi dico “ecco il solito” e me la dormo tranquillamente, mentre da sopra tengono sveglio tutto il palazzo, che tuttavia non osa lamentarsi perché è tutta colpa della presenza d’un foresto da liquidare che obbliga alla tortura-linciaggio bianchi. Sopra, hanno, naturalmente, sia il localizzatore (l’apparecchio da guardonaggio con discernimento facciale) che le istruzioni operative solite. Tra l’altro, ora possiamo dirlo, le loro istruzioni operative sono state, in parte, scritte da noi. Dato che avevamo ed abbiamo la possibilità di entrare nei loro databases, abbiamo corretto le loro istruzioni operative di base per rendere più demente e più autodistruttivo il loro lavoro pidocchiesco. Li aiutiamo ad ammalarsi meglio e più rapidamente col loro stesso insano “lavoro”! ...Ed anche altro...

Per tutto un periodo iniziale, vanno avanti con battiture sostenute fino alle 4 od oltre del mattino, quando si lavano ed escono, uno ed una, con grande risate per la grande impresa realizzata, per andare a lavorare. Per il resto, la copertura è assicurata da quello di fronte e da altri che cambiano di frequente. Il repertorio è il solito. Seguono ovunque uno vada, con particolare eccitazione quando uno è nel gabinetto-doccia, e battono. Se uno dorme, battono più forte, con rintocchi ossessivi e continui sentiti da tutto il palazzo. E forsennati suoni di campanello, a tutte le ore.

Da affianco, dove hanno egualmente la strumentazione, la moglie del maestrino batte o rimesta per quel che può, compatibilmente con le esigenze della cura dei due figli. Il piccolo, il futuro capofamiglia, piange in continuazione per via delle battiture da sopra ed ora, anche grazie alle nostre radiazioni, ha tare permanenti che si aggraveranno col tempo. Se lo sono voluto! ...Il futuro capofamiglia dei pidocchi affianco!

Seppur da affianco si sentisse tutto, e fossero essi stessi pidocchi da tortura-linciaggio bianchi contro di me, cerco di favorirli. Un periodo, comincerò a muovere il materasso (stile giapponese non c’è il letto, ma solo il materasso) da un angolo non confinante con nessuno all’ingresso in un punto direttamente confinante con l’appartamento affianco e dormirò con la testa in prossimità del muro. Quando da sopra batteranno sulla verticale della mia testa, mentre io dormo tranquillamente, batteranno in pratica nell’appartamento affianco dove tesissimi saranno loro i veri torturati, con vistosi incrementi, non solo per via della nostre psicoradiazioni, delle loro turbe ed ossessioni pidocchiesce. Il marito, il maestrino, è solo saltuariamente a casa. Una volta, si metteranno con un trapano acceso a sbatterlo contro il muro in prossimità di dove avevo il materasso e la testa. Un’intera mattina. Non era un trapano per forare o fresare. Non forerà né freserà nulla. Erano solo ossessi che io dormissi contro il muro confinante col loro locale, perché da sopra erano costretti a torturare, in realtà, la loro famiglia e loro stessi, maestrino con moglie e figli. Continuerò a dormire lì. Pidocchi che, credendo di torturare un uomo, torturano, in realtà, altri pidocchi. Anche quel mattino, quando “lavorano” di trapano per indurmi a spostare il letto da lì, resterò lì, sul letto. Anzi, mi metterò a dormire con loro che battono e sbattono il trapano. Quella mattina, saranno ancor più fuori di testa da quella sfida ancora vinta da me. Vedranno, dai loro strumenti, che loro sbattevano il trapano in prossimità della mia testa, ed io, con la testa attaccata al muro, proprio dove sbattevano il trapano, mi metterò a dormire. Non capiranno. Ossessi! I pidocchi non possono capire gli umani.

Ci sono due principi di base quando ci si trova di fronte a pidocchi di quel, od anche d’altro, genere. (1) Se uno [Io] non è sicuro, nessuno deve essere sicuro. Alias, se uno è sotto attacco, tutti devono essere sotto attacco. (2) I pidocchi devono essere aiutati a demolirsi attraverso quello che loro stessi fanno per demolire te che sei superiore a loro miseri e miserabili ossessi.

Andranno avanti per 13 mesi, con battiture che si faranno sempre più ossesse e sempre più con lavoro di squadra. Avranno perdite considerevoli, con pidocchi che vedranno drammatici peggioramenti delle loro già precario-ossesse condizioni psicologiche. Per cui, dovranno cambiare i pidocchi in continuazione. Alcuni di loro avranno incidenti di vario genere. Tutti hanno ora malattie croniche. Qualcuno di loro o dei loro familiari, su cui abbiamo intensificato le nostre psicoradiazioni, è ora, come conseguenza d’esse, deceduto. Tutti hanno avuto peggioramenti drammatici. Se lo son voluto loro...

Colpi continui e mirati di giorno. Battiture continue e mirate, per ore ed ore, di notte. In realtà, coi loro complici e pidocchi da tortura-linciaggio affianco a me, veri torturati, oltre che loro stessi obbligati a passare notti e giorni a martellare, a rimbalzare sul pavimento sopra, a sbattere violentemente centinaia di volte di seguito la porta di casa. E con tutto l’edificio, guardioni inclusi, che hanno sempre sentito.

Una coppia sotto a me, stroncata dalle loro battiture, se ne è andata, dopo aver cercato di dire che ero io. Altri hanno avuto malesseri vari. I guardioni collaboravano suonando il campanello di sotto mio e non sentendo quello che i loro camerati facevano, anzi agevolandoli. Tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla tortura-linciaggio sono ora affetti da sovralimentazione, da forti dolori alla testa, perdita di memoria, mancamenti improvvisi. A tutti coloro hanno sentito e taciuto abbiamo accorciato, come già agli altri pidocchi, la vita di 20 anni e sono affetti da ansie e panici crescenti. ...Grazie alle nostre psicoradiazioni.

Ad un certo punto, verso la fine, si crearono l’ossessione che fossero loro pidocchi da tortura-linciaggio ad essere attaccati. Allora fecero mettere le telecamere al loro piano a loro difesa. Appena messe le telecamere, fecero delle battiture più intense e quello affianco a me, il direttore di scuola, era eccitatissimo. Continuava ad uscire ed entrare divertito e gongolante da casa sua, con la figlia per mano, convinto che io sarei salito sopra a fare non so cosa ed, immortalato dalle telecamere, mi avrebbero smascherato come uno che attaccava gli appartamenti, o le porte blindate dagli appartamenti, altrui. Noi intercettavamo tutte le loro comunicazioni... Io, naturalmente, non feci nulla. Nessuna telecamera mi riprese mai attaccare le porte, o non so cosa, del piano di sopra.

Come già all’inizio, quando erano passati dall’eccitazione delle prime ore e giorni alle depressioni paranoico-ossesse successive, la cosa si ripeteva ad ogni loro furbata, telecamere incluse. Ogni loro iniziativa demente si dissolveva in dei flop. L’unico mio immortalamento nelle telecamere è quando ho tolto i giornali che ostruivano la luce della finestra esterna delle scale vicino alla mia porta, appena sopra, a mezzo piano. Lo sapevo c’era una telecamera da sopra. Semplicemente, non avevano in diritto di ostruire una finestra senza motivo. Possono avere scritto quello che han voluto nella foto e commento affissi nell’ascensore, ma i dementi erano loro, quelli dell’ultimo piano, quelli affianco, ed i guardioni che hanno stampato la foto ed affisso commenti su di me ...reo di rimuovere giornali illegali ed abusivi che ostruivano che la luce entrasse da una finestra delle scale, finestra che dava del tutto verso l’esterno. Non c’era davvero nessuna giustificazione per il loro ostruirne la luce, a parte le loro ossessioni da pidocchi dementi in operazione tortura-linciaggi.

Loro sono alla fine crollati. Hanno supplicato la padrona che non rinnovasse il contratto dopo quel clamoroso fallimento della tortura-linciaggio di cui la padrona era al corrente fin dall’inizio. Per cui, il 16 giungo 2005 mattina me se sono dovuto andare. Quando la pidocchia in quel momento in servizio sopra ha visto (dalla tv via cavo; c’era un canale libero per poter vedere la telecamera dell’ingresso) che avevo ormai finito il trasloco delle mie cose sotto, per poi caricarle su un taxi, è andata dal guardione, con sorriso demente pidocchiesco-tipico gli ha chiesto se me ne stessi andando definitivamente, lui ha detto di sì, lei ha inforcato il suo scooter NOI-163 e se ne è andata. Ho preso la targa in modo fa farmi ben vedere dal guardione che è vistosamente arrossito pur rabbioso di non potermelo impedire. Era da alcuni giorni che non salutavo più né lui né il suo collega.

Per un 3 mesi e mezzo abiterò con altri, in due posti differenti, con le milizie in sbattimento che mi faranno agganciare da ulteriori dementi delle milizie nazimaoiste per indurmi a farmi trovare un alloggio in posto da loro controllabile sì da poter riprendere subito il loro lavoro pidocchiesco. La tortura-linciaggio li riprenderanno alla grande dopo quei 3 mesi e mezzo, ma con ulteriori rovesci ed ulteriori loro perdite. Appunto, ogni volta s’esaltano all’inizio e poi si deprimono quando è chiaro che andranno incontro ad altre disfatte. ...I pidocchi che non riescono neppure a dar noia!

La stessa JenniferWu, nel panico che le milizie nazimaoiste di cui lei stessa è miliziana ossessa mi abbiano perso, mi farà chiedere dall’insegnante, il 22 giugno 2005, dove abitassi. Dirò che abitavo alla stazione. Lo stesso giorno, mi farà contattare da degli islamici d’area sub-continente indiano con la scusa d’offrirmi il lavoro di portare in giro dei clienti italiani. Rifiuterò. Li tratterò così freddamente che eviteranno ogni ulteriore fraternizzazione. Useranno allora tre disgustose dementi di stabilimenti d’export e di ditte d’import-export, e dei pastori calvinisti pervertiti quanto miserabili, oltre a tanti altri. Scopriranno i miei nuovi indirizzi quando saranno nei computer della polizia e dunque, in pratica, a disposizione di chiunque, visto che loro milizie parallele sono sotto il controllo d’un ufficio della polizia. Tuttavia, i pidocchi delle milizie nazimaoiste amano i duplicati per dimostrare ognuno, e farsi dimostrare da ognuno, d’aver fatto la propria parte del lavoro di spionaggio da passare alle squadre di tortura-linciaggio bianchi. Poi, nell’autunno 2005, mi farò trovare casa delle tre pidocchie disgustose, per andare così all’identificazione e sfondamento di altri miliziani nazimaosti e relative famiglie e conoscenze, oggi più rapidamente rovinati dalle nostre psicoradiazioni intensificate e focalizzate nei loro casi. Se le vogliono... Loro sono andati incontro ad altri fallimenti. Noi abbiamo ampliato l’area dei pidocchi sotto liquidazione accelerata.