mashal-029. Gianni e Luisa
by Georg Moshe Rukacs
Claudio, l'allievo che per certi aspetti quasi lo venerava, era passato da Luisa, la convivente di Gianni.
Gianni era ormai da sette mesi in galera dove faceva finta di non essere nella merda atteggiandosi a modesto intellettuale, ma pur sempre accanito macinatore di riviste e di libri. Lo avevano accusato di insurrezione contro l’Arma. Poi, per prolungare la detenzione, di sodomizzazione di una caramba tuttora ignoto ma le cui ricerche erano in corso.
Claudio passava spesso da Luisa per avere notizie di Gianni, e per farne avere. Quella volta aveva portato una sua pubblicazione che voleva che lui avesse e leggesse. Naturalmente, si era annunciato prima ed era arrivato in perfetto orario.
Luisa era andata ad aprirgli tutta trafelata e con l'aria di fa finta di non voler far vedere che c’era qualcosa. In realtà, voleva farsi vedere perché a quell’ora sapeva che Claudio sarebbe passato.
Mentre stavano parlando, nello studio di Gianni, e lei conservava quell'aria, con Claudio aveva il suo solito atteggiamento di chi si sente sulle spine e teme sempre, o così lasciava intendere, di essere un intruso, passò davanti alla porta Mino nudo, in punta di piedi, a piccoli passi, leggermente racchiuso su sé stesso, con le mutande in mano, per coprirsi l'uccello, quasi boffonchiando, ed entrò in bagno, che era due porte più in là.
La cosa poi si riseppe, non per Claudio, che non disse mai nulla, ma per lo stesso Mino (che tra l’altro era, od era anche, un notorio finocchio) che raccontò l'episodio, quasi vantandosene.
Booh...!