OligarkiaCentraffrikkana.40. Silviosconi s’illude mentre il Camorrista lo fotte
by Georg Rukacs
Col chip bionico e prolunghe dentro di loro ed in quelli attorno a loro, non hanno segreti per noi.
Il Silviosconi è in piena eccitazione, pur alternata da depressioni che in pubblico cerca di nascondere, eppure è sempre un po’ in pubblico, sempre con l’uno e con l’altro, essendo incapace di ritirarsi in lunghi rinvigorenti periodi di isolamento che sono i soli, se usati bene, che fanno l’essere davvero creativo e superiore. “Si va alle elezioni!” “Le vinciamo di sicuro!” “Io governo altri cinque anni!” “Dopo, divento io il Presidente di Quirrianaliozia!” Eppure se lo sente che c’è qualcosa, o molto, gli sfugge. È quello l’ucciderà, perché è uno che somatizza le difficoltà, invece che sfruttarle per cercare soluzioni vere. Infatti, di tanto in tanto, s’oscura: “Dici che poi riusciremo a farlo un Governo?!” Essendosi circondato di lecchini e di coglioni, nessuno osa parlargli chiaro e diretto. Solo pochi, pochissimi, lo fanno. Lo sanno tutti che non governerà mai più. Eppure lui s’illude e conta balle ai suoi sostenitori. Del resto, pure governasse, lo Stato è irriformabile ed è totalmente controllato, anche grazie al nullismo d’un Silviosconi acquiescente e complice, da questo punto di vista, da burocrazie ultrafeudalizzate e frammentatissime di dementi maniaci delinquenti corrotti. Nessuno controlla nulla. Tutto delinquono, perseguono le proprie manie e perversioni, rubano alla grande. Il Silviosconi lo sa, lo sente, che non governerà mai più. Nonostante ciò, insiste con quei “sicuri” quanto falsi: “Si va alle elezioni!”, “Le vinciamo di sicuro!”, “Io governo altri cinque anni!”, “Dopo, divento io il Presidente di Quirrianaliozia!”
Il Camorrista Presidente è ben sicuro d’una cosa. Gli scappa pure detto, di tanto in tanto, in privato, magari in forma indiretta ed allusiva. Il Silviosconi non vincerà mai più un’elezione politica, non controllerà mai più nessuna legislatura parlamentare, anche vincesse elezioni non sarà mai più capo d’un Governo, né sarà mai più parte d’alcun Governo. Certo che le burocrazie quirrianalizie sono composte da cialtroni ed inetti burocrati dementi maniaci delinquenti corrotti. Tuttavia, il capo del Governo lo nomina il Presidente e solo il Presidente. I Ministri, di fatto, pure.
Il Camorrista non ha un grande futuro. Non sarà mai il dittatore né capo assoluto di nulla. Tuttavia si prenderà la sua vendetta personale e per conto delle burocrazie ultrafeudalizzate e frammentatissime di dementi maniaci delinquenti corrotti che non vogliono mai più trovarsi un Silviosconi che anche minimamente le possa intralciare.
Hanno in progetto grandi nomi, nel senso che sono nomi di delinquenti furbastri che hanno tuttavia servito oligarchie estere e sottosviluppiste interne per cui sono stati creati, sui media, come grandi ed autorevoli personaggi. I media han già fatto così con altri recenti e presenti. Governeranno ancora peggio del Governo d’inetti e di delinquenti maniaci e corrotti c’è ora, anche se i media cercheranno di dipingerli con le tinte più seducenti. Eppure, la percezione di massa di quel che saranno, e di quel che è e continuerà ad esse il Camorrista che ne apparirà inequivocabilmente come boss (anche se sarà solo un boss di facciata) e garante, si farà subito avanti tra i sudditi di Quirrianaliozia.
Intanto, tutti gli altri, “la sinistra”, sapendo che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, almeno per parte di loro, rubano e fanno rubare dai loro a man bassa tutto il possibile e pure l’impossibile. Non è che nelle fogne uno ci vada per pulirsi né per profumarsi. Non si coopera con dementi maniaci delinquenti corrotti per fare opere di bene.
Tutto si sta avvitando sempre più e sempre più irreversibilmente. La radiazioni che bruciano progressivamente parti chiavi delle loro crape vuote certo contribuiscono, per quanto non siano decisive. Sarebbe comunque avvenuto l’affondo di tutto ciò non può non affondare. Nessuno, là, sa certo come fare per evitare l’autodistruzione generalizzata. In un manicomio d’incurabili, nessuno certo rinsavisce per prodigio, né riesce a sganciarsene. Nessuno può farci nulla.
by Georg Rukacs
Col chip bionico e prolunghe dentro di loro ed in quelli attorno a loro, non hanno segreti per noi.
Il Silviosconi è in piena eccitazione, pur alternata da depressioni che in pubblico cerca di nascondere, eppure è sempre un po’ in pubblico, sempre con l’uno e con l’altro, essendo incapace di ritirarsi in lunghi rinvigorenti periodi di isolamento che sono i soli, se usati bene, che fanno l’essere davvero creativo e superiore. “Si va alle elezioni!” “Le vinciamo di sicuro!” “Io governo altri cinque anni!” “Dopo, divento io il Presidente di Quirrianaliozia!” Eppure se lo sente che c’è qualcosa, o molto, gli sfugge. È quello l’ucciderà, perché è uno che somatizza le difficoltà, invece che sfruttarle per cercare soluzioni vere. Infatti, di tanto in tanto, s’oscura: “Dici che poi riusciremo a farlo un Governo?!” Essendosi circondato di lecchini e di coglioni, nessuno osa parlargli chiaro e diretto. Solo pochi, pochissimi, lo fanno. Lo sanno tutti che non governerà mai più. Eppure lui s’illude e conta balle ai suoi sostenitori. Del resto, pure governasse, lo Stato è irriformabile ed è totalmente controllato, anche grazie al nullismo d’un Silviosconi acquiescente e complice, da questo punto di vista, da burocrazie ultrafeudalizzate e frammentatissime di dementi maniaci delinquenti corrotti. Nessuno controlla nulla. Tutto delinquono, perseguono le proprie manie e perversioni, rubano alla grande. Il Silviosconi lo sa, lo sente, che non governerà mai più. Nonostante ciò, insiste con quei “sicuri” quanto falsi: “Si va alle elezioni!”, “Le vinciamo di sicuro!”, “Io governo altri cinque anni!”, “Dopo, divento io il Presidente di Quirrianaliozia!”
Il Camorrista Presidente è ben sicuro d’una cosa. Gli scappa pure detto, di tanto in tanto, in privato, magari in forma indiretta ed allusiva. Il Silviosconi non vincerà mai più un’elezione politica, non controllerà mai più nessuna legislatura parlamentare, anche vincesse elezioni non sarà mai più capo d’un Governo, né sarà mai più parte d’alcun Governo. Certo che le burocrazie quirrianalizie sono composte da cialtroni ed inetti burocrati dementi maniaci delinquenti corrotti. Tuttavia, il capo del Governo lo nomina il Presidente e solo il Presidente. I Ministri, di fatto, pure.
Il Camorrista non ha un grande futuro. Non sarà mai il dittatore né capo assoluto di nulla. Tuttavia si prenderà la sua vendetta personale e per conto delle burocrazie ultrafeudalizzate e frammentatissime di dementi maniaci delinquenti corrotti che non vogliono mai più trovarsi un Silviosconi che anche minimamente le possa intralciare.
Hanno in progetto grandi nomi, nel senso che sono nomi di delinquenti furbastri che hanno tuttavia servito oligarchie estere e sottosviluppiste interne per cui sono stati creati, sui media, come grandi ed autorevoli personaggi. I media han già fatto così con altri recenti e presenti. Governeranno ancora peggio del Governo d’inetti e di delinquenti maniaci e corrotti c’è ora, anche se i media cercheranno di dipingerli con le tinte più seducenti. Eppure, la percezione di massa di quel che saranno, e di quel che è e continuerà ad esse il Camorrista che ne apparirà inequivocabilmente come boss (anche se sarà solo un boss di facciata) e garante, si farà subito avanti tra i sudditi di Quirrianaliozia.
Intanto, tutti gli altri, “la sinistra”, sapendo che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, almeno per parte di loro, rubano e fanno rubare dai loro a man bassa tutto il possibile e pure l’impossibile. Non è che nelle fogne uno ci vada per pulirsi né per profumarsi. Non si coopera con dementi maniaci delinquenti corrotti per fare opere di bene.
Tutto si sta avvitando sempre più e sempre più irreversibilmente. La radiazioni che bruciano progressivamente parti chiavi delle loro crape vuote certo contribuiscono, per quanto non siano decisive. Sarebbe comunque avvenuto l’affondo di tutto ciò non può non affondare. Nessuno, là, sa certo come fare per evitare l’autodistruzione generalizzata. In un manicomio d’incurabili, nessuno certo rinsavisce per prodigio, né riesce a sganciarsene. Nessuno può farci nulla.