sabato 15 settembre 2007

Chinese Asylums 57. Nella RPC, con le finte riduzioni di condanne capitali, ora li sgozzano vivi in infermeria per estrazione organi da trapianto

Chinese Asylums 57. Nella RPC, con le finte riduzioni di condanne capitali, ora li sgozzano vivi in infermeria per estrazione organi da trapianto
by Georg Rukacs

In Cina, le statistiche sulle condanne a morte comminate ed eseguite non esistono, non pubblicamente. Vista la disorganizzazione dello sfasciato Stato cinese, dati sicuri non li hanno neppure i cinesi stessi. Tutti mentono. Si mentono pure tra di loro, soprattutto dove vi sono profittevoli speculazioni. Quando “trapelano” dei dati, sono dati inventati o di comodo passati da funzionari di Stato o delle Province (alias Regioni, anche grosse, come dimensioni e popolazione, come i maggiori Stati europei occidentali talvolta) a fonti estere.

Dato che ogni Provincia (Regione) ha, di fatto, larga autonomia, su tutto, fanno quello che vogliono. Le statistiche sono inventate un po’ su tutto. A maggior ragione su cose di cui i cinesi si vergognano e su cui hanno malaffari vari.

Ora, la Corte Suprema ha raccomandato di comminare ed eseguire meno condanne a morte. In gran parte, è solo propaganda per le Olimpiadi 2008. Le varie Province (Regioni) si sono comunque già organizzate.

Nella RPC, le condanne a morte sono comminate un po’ per tutto. Non esistono reati gravi e reati lievi. Sono tutti gravi ed un po’ tutti passibili di condanna a morte. In pratica dipende da procure e giudici, che in Cina significa dai Comitati del PCC cui partecipano i boiardi delle varie burocrazie civili e militiari. Il PCC, “lo Stato”, sono mafiosi delinquenti e corrotti che fanno quello che vogliono. I loro tavoli mafiosi decidono le condanne a morte, i quantitativi necessari, raccomandati da salvare, etc.

Le esecuzioni di Stato sono legate al commercio internazionale ed interno di organi da trapianti. A seconda delle necessità degli organi da espiantare si producono condanne a morte. Un colpo alla nuca, di solito, salvo spettacolari esecuzioni pubbliche cui scolaretti ed adulti assistono sadicamente e pidocchiescamente eccitati, e si espiantano organi da vendere a chi, ricco, o ben posizionato nello Stato, ne ha bisogno e può permetterseli. Oppure li si mandato a acquirenti esteri.

Col nuovo corso, il minor numero di condanne a morte, le Province, le varie prigioni, si sono subito organizzate. Con la riduzione dei condannati a morte, gli organi da trapianto verrano estratti da corpi ancora vivi e senza anestesia (tanto uno, di solito, sviene subito).

Hanno già cominciato. Sbattono il malcapitato su un letto di contenzione ben legato e con la gola ben tamponata per sopprimere urla, gli cavano occhi, cuore, fegato, coglioni, e tutto quello di cui abbiano bisogno in un certo momento. Poi, lo lasciano lì. Appena è deceduto chiamano il medico che ne certifica il decesso. I medici certificano che s’è suicidato od è morto per cause naturali. Nessun colpevole. Tutti contenti. Le condanne a morte si sono ridotte. I decessi sono sempre gli stessi, a seconda delle necessità dell’industria dei trapianti.

I pannellari italioti daranno il prossimo Premio Kagame ai boia della RPC?

A Taiwan fanno lo stesso, ma senza usare detenuti. C’è la condanna a morte pure a Taiwan, ma il numero delle esecuzioni è scarso. Allora usano immigrati illegali che a Taiwan sono numerosi e giovani. Estratti loro gli organi senza anestesia in infermerie clandestine presso catene alimentari, li lasciano morire dissanguati. Le catene alimentari usano la carne purissima (com’è la carne da cui si facca scolare, defluire, il sangue a corpo ancora vivo) come cibo per i loro clienti. L’immigrato illegale ufficialmente non esisteva da vivo. Continua a non esistere da morto. Non è successo nulla. I cinesi-taiwanesi hanno avuto i loro lauti profitti sui corpi degli usati, uccisi e spariti, dopo averli ben usati pure da vivi come prostitute, domestiche-schiave o per altri servizi. Qualcuno osasse mai cercare di interferire in questi crimini, ci pensa la polizia (lo Stato, il governo) a coprire i delinquenti cinesi-taiwanesi. Le polizie, a Taiwan come in tutte le Cine e Cineserie, sono a protezione della delinquenza di Stato e paraStato. Nessuna polizia oserebbe mai intervenire a difesa di stranieri, per giunta clandestini. Sarebbe alto tradimento della “razza” ...dei pidocchi locali.