ItalicChinese Asylums 96. I torturatori [bianchi] di CarabinieriPsOVRA e PoliziaSegretaTaiwanese supplicano disperati
by Georg Rukacs
I torturatori bianchi, così come i vari altri miliziani di supporto linciaggio-pogrom-torturaBianca, sono dei pidocchi elementari.
Se ne arrivano bandanzosi da giovani nazifasciocomunisti, o talvolta pure da vecchi e vecchissimi (quelli della sbirraglia ora in pensione o delle milizie che prima delinquevano di notte e poi venivano trovati i cadaveri la mattina, che ora con la legge marziale occulta non possono più ammazzare apertamente ma solo con tecniche bianche o non rilevabili), fanatici coi loro apparecchi Finmek da guardonaggio attraverso muri e con la loro dotazione di mattoni, pietre, bastoni, scale, trapani [ma non per trapanare né lavorare normalmente], martelli [idem] e, naturalmente, di mille paranoie ed ossessioni tipiche dei pidocchi.
Noi, con la nostra strumentazione, che va dai simulatori, agli ipnotizzatori rapidi, agli irroratori di onde ed altro, li aiutiamo ad autopsicotizzarsi, autosodomizzarsi, autoabusarsi ed a “vivere” il loro “lavoro” di miliziani psicoticodelinquenziali, commissionato dalla sbirragliaOVRA “romana” e dalla loro Polizia Segreta militare e che figura nel loro fascicolo segreto centrale, nel modo più devastante per loro e per tutti gli altri pidocchi del mondo.
Noi ce ne andiamo in giro, viviamo in altri posti, ci intercambiamo, oppure siamo lì con gli isolatori ambientali chi ci isolano da chi e cosa vogliamo essere isolati. Solo occasionalmente diamo occhiate dal vivo. Ci basta guardare dopo, sulla nostra strumentazione, le demenze da loro fatte ed altro. Noi in pratica non ci siamo. Mentre loro, con la loro strumentazione da guardonaggio, con relativo schermo e lucine, vedono sempre lo stesso obiettivo fare cose nostri programmi, nostri film di fatto, fanno loro vedere, nei loro apparecchi da guardoni ed a loro, per la loro massima autopsicotizzazione ed autodistruzione.
Ora siamo nella fase del panico, per loro. Ah, lo vedete pure per i loro capi pubblici, i Napulità, i Berlù, i Lett, etc o quelli nelle Cine. ..Torniamo ai “nostri” pidocchi operativi sul campo... Li aiutiamo ad autopanicarsi. Loro sono lì, con lo strumento e con tutto il loro armamentario d’ossessioni che “acquano”, battono, strusciano, s’agitano o si fingono assenti. I nostri programmi li panicano. Sodomizzazioni contro di loro coi cani, radiazioni verso di loro, così come loro attività di tortura “contro” di noi [nelle loro intenzioni pidocchiche] sul campo: tutto è funzionalizzato al loro autopanicamento. Sono i nostri esperimenti del periodo sui pidocchi. Ci servono per eventuali rettifiche e miglioramenti dei nostri programmi planetari di autodistruzione dei pidocchi via onde bioniche e chip bionici nelle loro crape vuote.
Ecco che loro avvertono un senso di inutilità e di vuoto, di disperazione. In certi momenti, cominciano, davvero disperati, a sms-essarsi, o parlano tra di loro, o da soli, o virtualmente (con battitini ansiosi di chi vorrebbe un cenno di risposta, per esempio) con noi che loro credono al di là del muro o del pavimento: “Perché non reagisci? Perché non riusciamo a darti noia? Perché noi ti torturiamo ma tu non sembri fregartene? Perché facciamo-facciamo ma non serve a nulla? Dai ti supplichiamo... dacci qualche segno che ti stiamo ammazzando... ...che soffri...”
Ha! Ha! Ha! Ha! Ha! Ha! Ha!
Come siete ridotti!
by Georg Rukacs
I torturatori bianchi, così come i vari altri miliziani di supporto linciaggio-pogrom-torturaBianca, sono dei pidocchi elementari.
Se ne arrivano bandanzosi da giovani nazifasciocomunisti, o talvolta pure da vecchi e vecchissimi (quelli della sbirraglia ora in pensione o delle milizie che prima delinquevano di notte e poi venivano trovati i cadaveri la mattina, che ora con la legge marziale occulta non possono più ammazzare apertamente ma solo con tecniche bianche o non rilevabili), fanatici coi loro apparecchi Finmek da guardonaggio attraverso muri e con la loro dotazione di mattoni, pietre, bastoni, scale, trapani [ma non per trapanare né lavorare normalmente], martelli [idem] e, naturalmente, di mille paranoie ed ossessioni tipiche dei pidocchi.
Noi, con la nostra strumentazione, che va dai simulatori, agli ipnotizzatori rapidi, agli irroratori di onde ed altro, li aiutiamo ad autopsicotizzarsi, autosodomizzarsi, autoabusarsi ed a “vivere” il loro “lavoro” di miliziani psicoticodelinquenziali, commissionato dalla sbirragliaOVRA “romana” e dalla loro Polizia Segreta militare e che figura nel loro fascicolo segreto centrale, nel modo più devastante per loro e per tutti gli altri pidocchi del mondo.
Noi ce ne andiamo in giro, viviamo in altri posti, ci intercambiamo, oppure siamo lì con gli isolatori ambientali chi ci isolano da chi e cosa vogliamo essere isolati. Solo occasionalmente diamo occhiate dal vivo. Ci basta guardare dopo, sulla nostra strumentazione, le demenze da loro fatte ed altro. Noi in pratica non ci siamo. Mentre loro, con la loro strumentazione da guardonaggio, con relativo schermo e lucine, vedono sempre lo stesso obiettivo fare cose nostri programmi, nostri film di fatto, fanno loro vedere, nei loro apparecchi da guardoni ed a loro, per la loro massima autopsicotizzazione ed autodistruzione.
Ora siamo nella fase del panico, per loro. Ah, lo vedete pure per i loro capi pubblici, i Napulità, i Berlù, i Lett, etc o quelli nelle Cine. ..Torniamo ai “nostri” pidocchi operativi sul campo... Li aiutiamo ad autopanicarsi. Loro sono lì, con lo strumento e con tutto il loro armamentario d’ossessioni che “acquano”, battono, strusciano, s’agitano o si fingono assenti. I nostri programmi li panicano. Sodomizzazioni contro di loro coi cani, radiazioni verso di loro, così come loro attività di tortura “contro” di noi [nelle loro intenzioni pidocchiche] sul campo: tutto è funzionalizzato al loro autopanicamento. Sono i nostri esperimenti del periodo sui pidocchi. Ci servono per eventuali rettifiche e miglioramenti dei nostri programmi planetari di autodistruzione dei pidocchi via onde bioniche e chip bionici nelle loro crape vuote.
Ecco che loro avvertono un senso di inutilità e di vuoto, di disperazione. In certi momenti, cominciano, davvero disperati, a sms-essarsi, o parlano tra di loro, o da soli, o virtualmente (con battitini ansiosi di chi vorrebbe un cenno di risposta, per esempio) con noi che loro credono al di là del muro o del pavimento: “Perché non reagisci? Perché non riusciamo a darti noia? Perché noi ti torturiamo ma tu non sembri fregartene? Perché facciamo-facciamo ma non serve a nulla? Dai ti supplichiamo... dacci qualche segno che ti stiamo ammazzando... ...che soffri...”
Ha! Ha! Ha! Ha! Ha! Ha! Ha!
Come siete ridotti!