lunedì 29 gennaio 2007

Chinese Asylums 6. Taiwan. Taichung. Un altro weekend d’ossesso in 篤行路85號

Chinese Asylums 6. Taiwan. Taichung. Un altro weekend d’ossesso in 篤行路85號
by Georg Rukacs

In altre parti del mondo si farebbero i weekend, ed anche gli altri, giorni di sesso. Non nelle Cine, ed anche in altri luoghi invero. Lì ogni giorno, ed il weekend ancor più, è d’ossesso.

Abbiamo progressivamente dato le coordinate di questa incredibile storia vera. Familiari ed altri ossessi mi hanno infine inventato come superterrorista e/o superdelinquente in superclandestinità. Sismi e Sisde dei governi D’Alema, pur non credendoci, c’hanno creduto. Per cui all’estero, dove studiavo e solo studiavo, è iniziata, prima in Belgio poi nelle Cine, la tortura ed linciaggio da camera. 7 anni fa. Ininterrottamente. Qualche giorno in cui non sapevano dove trovarmi, a parte. Nelle Cine, lo scopo specifico, me l’hanno detto più fonti in vario modo, è che me ne torni in Italia. Vorranno riiniziare il mobbing sul lavoro, appena ne avrò uno, oppure s’inventeranno qualcos’altro. Le risorse dei paranoici ossessi sono infinite. Anche quelle dei paranoici invidiosi ossessi, anche se non credo d’aver nulla da invidiare. Ed i paranoici ci credono e sono spontaneamente solidali tra di loro. Si sostengono l’un altro. In termini generali, funzione della tortura bianca da camera è il crollo in poche ore o pochi giorni. Qui dura da 7 anni. In genere, uno non capisce cosa succede e, comunque, la tortura rumorica mirata [con apparecchi da guardonaggio-localizzazione e conseguente pedinamento centimetro per centimetro] da svegli e la sua intensificazione nel sonno [gli apparecchi hanno la detezione delle posizione degli occhi ed anche delle altre rilevazioni elementari], conduce al crollo psicologico e fisico. In poche ore od in pochi giorni. Ho visto vari casi. I colpiti se ne vanno e restano con danni vari.

Non si pensi che sia un’invenzione questa degli apparecchi che attraverso i muri vedono la posizione degli occhi. Qui li usano perfino per dirigere rientri ed uscite dalle stanze d’operazioni segnalando uno, magari vigile, che stia dando loro la caccia, in che direzione stia guardando. Certo, se poi io m’alzo in piedi di scatto ed apro la porta dietro la quale quatto quatto deve passare uno per andare alla sua, od uscirne, e lo sorprendo nonostante loro lo rassicurassero che ero occupato in altre cose e con gli occhi fissi in altra direzione.... ...non possono prevedere quello che uno, soprattutto se dà la caccia a loro, farà un attimo dopo. Però, vedono in che posizione sia ed in che direzione abbia gli occhi. E, naturalmente, vedono se uno li abbia aperti o chiusi: ma questa era la base della tortura del sonno.

...questa è la realtà, quando i politicanti e gli statistucoli va la menano con torture, pene di morte, diritti umani. Tutte balle, con cui amano abbellirsi!

Dunque, Taichung, Taiwan, Cine, e relative milizie nazicomuniste. Qui, a Taiwan, sotto la direzione della polizia segreta. In Cina sotto la direzione del Partito.

Dopo i trambusti precedenti ci sono dei cambiamenti, forse solo momentanei. Gli ossessi restano sempre ossessi. Non rinunciano mai ad essere ossessi. Fino a quando non saranno eliminati, tutti. Visto che i colpi ossessivi non m’hanno demolito, ora forse puntano a menare dei colpi di tanto in tanto. Pensano dorma e menano un colpo per svegliarmi. Uno è nel risveglio, sente un colpo, e si dice “ecco m’hanno svegliato” e si riempie di rabbia. Mannò, chissà quanti ne hanno menati ed uno continuava a dormirsela. Non è il caso d’arrabbiarsi perché si pensa t’abbiano svegliato Nessuno può svegliarti se dormi. Poi li menano pure da sveglio, per cui o lo fanno per ricordarti che esistono oppure perché non ti vedono gli occhi e dunque non sanno bene che tu stia facendo. Questo succede soprattuto quando operano da sotto o quando metto delle difese, oppure quando il confusometro li confonde e fa loro credere quello che non è. .

La notte tre mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio 2007, i pidocchi restano più o meno inattivi. Continuano i ticchettii durante la giornata di giovedì 25 gennaio 2007. La notte tra giovedì 25 e venerdì 26 gennaio 2007, i pidocchi restano più o meno inattivi. Venerdì 26 gennaio 2007 mattina, i pidocchi apparentemente se ne vanno. Tuttavia “il dovere” ossesso chiama. Infatti, pidocchi ritornano poco dopo. La pidocchia è sempre più depressa, dunque non ama restare sola nella stanza silenziosa e buia quando viene buio. Ho usato di frequente l’ipnotizzatore rapido che funziona anche attraveso i muri. Poi, sono andato di là e l’ho inculata, anche se a livello cosciente lei non può ricordarsene.

Loro sono dei “grandi” strateghi. Tendono sempre delle grandi trappole. Ora, al punto in cui sono le cose, con tutto noto ed io che loro sanno so pressoché tutto di loro hanno solo due soluzioni. O m’ammazzano, ma non è detto che ciò non crerebbe loro ben altri problemi senza sopprimere quelli che già hanno sia qui, che in Italia, che altrove. Siano pidocchietti o presidenti o re, stiamo bruciando la testa vuota ed andando alla distruzione di tutti i pidocchi, sia nelle Cine che altrove. Li obblighiamo ad autodistruggersi. Se m’ammazzano non risolvono nulla. Anzi, perdono pure la speranza che qualcuno di loro [non come pidocchio, perché come pidocchi saranno tutti liquidati] possa salvarsi. Comunque non è difficile ammazzare uno come me. Anche in questo momento. È un attimo. L’altra soluzione, per loro, ed è quello stanno ora coscientemente tendendo [li intercettiamo, sia qui che altrove], è che mi metta ad urlare sì da poter chiamare un’ambulanza. Infatti si riempiono di rabbia se faccio altro, ma senza parlare. In realtà, un’ambulanza possono chiamarla comunque. Telefoni, la chiami e in 5 o 10 o 30 dichiarano, mentendo, che stavi urlando fuori di testa. Puoi anche farlo dichiarare, comprandoli agli ambulanzieri e poliziotti. Glielo ordini e loroo mentono. Tuttavia, che possano indurmi ad urlare, e pure fuori di testa, è del tutto escluso. Anche perché mi fanno solo ridere. ...ma mi trattengo dal ridere con schiamazzo.

Tanto per aumentare il loro nervosismo e le loro ossessioni, tutte le volte che la paurosa Lin, che gestisce i tre piani, è salita qui, ho usato l’ipnotizzatore rapido e l’ho inculata con mia grande soddisfazione ma anche sua. Anche con altre, che operano qui. Ho già raccontato che la pidocchia, anche non ricordandosene a livello cosciente, interiorizza i godimenti, ed ancor più quelli corsari, in ansie autodistruttive. Del tipo: “Me la son goduta davvero dunque sono colpevole di fronte al Potere che non avrebbe approvato tale godimento che mi ha liberato, pur per un breve intervallo, dalla sua soggezione e m’ha fatto intravedere altri mondi. Dunque sono colpevole ed ora devo star male, o peggio di quanto già non stessi.” Ecco, i pidocchi cinesi, e non solo, [s]ragionano così. Alle pidocchie qui ho fatto questo. Coi pidocchi abbiamo operato in altri modi.

Venerdì 26 gennaio 2007. Alle 14:30, la paurosa Lin, che gestisce i tre piani, sale per aprire la stanza di svincolo. Poi sale un pidocchio. Prima nella stanza di svincolo. Poi affianco, dove assieme alla mignotta-pidocchia [quella che ha la stanza sotto affianco] si mettono a ticchettare, con ticchetti sottili, fino alle 18:00. Poi, profittando che il pidocchiotto non ci sia, il pidocchio si fa una sborrata con la mignotta-pidocchia che quando lui la ringrazia gli dice “dovere, compagno!” A fine lavoro, la sera tardi, torna il pidocchiotto affianco. Notte con tonfeggi intenzionali solo occasionali e tuttavia con un nervosismo che rileviamo montare nella sua testa vuota dei pidocchi.

Il sabato il pidocchiotto affianco lavora, certo con la sua stanza a disposizioni delle milizie se devono entrarvi guidate dalla paurosa Lin, e comunque con qualche pidocchio sempre in vigilanza contro “il nemico”, io. Ah, se la sono creata tutta loro. Non chiedete a me di cosa io sia nemico. Neppure loro lo sapevano, né lo sanno. Lo sapete come sono i pidocchi. Dai loro uno da torturare, da linciare, da ammazzare e sono felici: una [s]ragione se la trovan sempre. Te ne freghi e dunque resisti?! Ecco, la dimostrazione che devi essere colpevole di qualcosa. Uno qualunque, ed innocente, non se ne frega, non reiste. Anzi, si danna e corre a mettersi a disposizione. “Ditemi che devo fare...” E, poi, lo fa, naturalmente.

Sabato 27 gennaio 2007. Alla 19:00, rientra il pidocchiotto affianco. Alle 20:30, esce. Alla 20:40, l’equipe di tortura e linciaggio notturni si mette in azione. Non con grandi azioni sostenute a dire il vero. Sono “sottili”. Dei “grandi” strateghi e dei “grandi” tattici. Sgomberano la parte di muro in corrispondenza del mio tavolo e del mio letto, che non sono comuque attaccati al muro affianco. Mettono lì un apparecchio e ci si mettono loro stessi. Ossessivamente attaccati al muro, come un’ansia d’esserti addosso. Fino al mattino tambureggiano con le dita sulla parti di legno o rotolano oggetti leggeri in prossimità del muro. Parlottii da delusione. Poi alle 9:30, qualcuno esce, simulando il controllo dell’acqua calda. Mentre il pidocchiotto affianco con altra la mignotta-pidocchia cercano di dormire senza riuscirci.

Un ragazzo ed una ragazza avrebbero passato la notte ed il giorno a trombare. Loro, invece, con la luce accesa, messisi ben in prossimità del muro confinante con la mia stanza, eccoli lì ed esaurirsi in ticchettii, tamburelli e rollii d’oggetti senza reazioni nella mia stanza. La mattina di domenica sbadigliano e commentano svogliati l’inconcludenza di tale geniale lavoro notturno cui la preda, io, avrebbe dovuto reagire mettendosi ad urlare oppure a battere, sì che la paurosa Lin apparisse dicendomi che stessi mai facendo e montando un incidente col “tranquillo” vicino ...in servizio di battitura per dare un saggio pratico della “millenaria cultura cinese” di dementi ossessi. E di lì a catena, chessò polizia, ambulanza, “devi andartene da qui”, “devi andartene da Taiwan”, “devi andartene dalle Cine”, “devi ritornare da dove sei venuto”. Nell’immaginazione... ...perché feccia da galera e da manicomio sono tutti quello hanno montato ed eseguito questa storia, e, di mestiere o di demenza privata, vivono montando ed eseguendo queste storie. Tutti, nelle Cine, basta Il Potere lo chieda loro. Nella realtà, poi, lo schemino “obblighiamolo a creare un incidente dove alla fine il colpevole è lui e solo lui, e lo si grazia se se ne va subito” magari non sempre funziona.

Domenica 28 gennaio 2007. Per loro, si trascina così. Dopo una notte di rumoreggi inconcludenti, la giornata si trascina in appostamento per guardonaggio. Ben attaccati al muro, che hanno sgombrato da cose precedenti erano lì e contro cui hanno messo un apparecchio da guardonaggio-origlionaggio. Guardonaggio di nulla. Io non ci sono neppure. Non c’ero neppure il sabato. Ero andato altrove. Loro devono “controllare” me che credono sia lì. Non proprio controllare perché non c’è nulla da controllare e neppure sanno che dovrebbero controllare. Devono essere sempre presenti a guardonare e cercare di innervosire e far uscire di testa. ...il tutto secondo criteri loro, da pidocchi. E con strumentazione da guardonaggio fornita da governi e loro strutture. Nulla che si trovi al mercato od in negozzi specializzati. .

Un po’ prima delle 23:00 la mignotta-pidocchia, col pidocchiotto che non sa che fare (lui è la copertura subito messasi a disposizione perché il Potere potesse operare dalla sua stanza), ha una crisi di nervi, dopo una giornata in cui è ancor più depressa del solito, e stacca l’apparecchio di guardonaggio. Il simulatore di presenza le stava mostrando un cazzo enorme che la invitava a venire a farsi trombare, pagando pure, 40,000 taibi, e le sussurrava che visto che era pidocchia lavorasse a far toc-toc invece che cianciare e cianciare depressa ed ossessa. Lei ha avuto una crisi di nervi da pidocchia incompresa. “Maccome io sono una pidocchia messasi subito a disposizione per un lavoro da pidocchia e la mia preda, invece che esplodere, o crollare, o crollare ed esplodere, mi dice che mi ama, che mi ringrazia, ma che comunque, visto che sono una troiazza scema e malata, lavori, faccia toc-toc, invece che cianciare del guardonaggio del nulla.” Poteva trombarsi il pidocchiotto da copertura. Ma lei non prova nulla, mentre lui, appena se lo sente duro, glielo mette dentro e viene dopo quattro strofinbate oppure gli s’ammoscia per questa che gli apre le gambe senz’ardore e con aria da fapprestochedobbiamolavora’, e lascia perdere con aria imbarazzata. No, la pidocchia ha avuto una crisi di nervi da impotenza: “Maccome, io devo distruggerlo, distruggere una Persona, e la Persona mi deride e se la ride?”

Notte coi due pidocchi in depressione che restano inattivi. Poco prima delle 8:00 sia il pidocchiotto che la pidocchia se ne vanno.

Vedo questo loro fine settimana d’ossesso nella nostra strumentazione quando torno, poco fa.

Nulla che si possa neppure immaginare quando ve li rappresentano al cinema od in TV, oppure li vedere per strada con aria ed atteggiamenti come fossero esseri umani. Una cosa è sembrare. Ben altra ciò che si è. Non diamo comunque lezioni a nessuno. Se ai pidocchi piace esser pidocchi è certo ottimo per loro. Nostra missione è distruggerli. Anche la loro rispetto agli umani.

ST6-631
G56-678
ALG-552