mashal-077. Brasileiri gioiosi
by Georg Moshe Rukacs
La povertà rende
depressi e cattivi, in Brasile. Non certo migliori.
Poi, vi sono i
ladroni (imprenditori, ma pure tutti gli altri) che non sono molto più allegri.
Certo, ostentano talvolta una felicità di facciata. Una cosa ‘tesa’. Saltano
poi su per un nulla. Una persona felice non vive a quel modo.
Se si guarda bene,
sono più sinceramente gioiosi gli inglesi.
Se poi si ha a che
fare con la burocrazia e la legislazione, si capisce che il malessere è ancora
più profondo. Si osserva il non saper far nulla ed il vantarsene. L’arroganza
dell’ignoranza.
Nel settore
privato, è lo stesso. Disorganizzazione totale ed assoluta. Modello
ministeriale generalizzato.
Trovar lavoro è
facile. È che non amano pagarti, nonostante gli orari di lavoro da schiavismo.
Si sentono in debito col mondo. Per cui, vorrebbero prendere senza dare. Senza
dare neppure il salario minimo, ma neppure meno se possono. Già ti fanno il
favore di farti lavorare. Non è che puoi pretendere di essere pagato!
Se poi sei
straniero, sei un ‘gringo’. Lo hanno copiato dalla lingua messicana senza
capirne l’etimologia. Troppo difficile. Ogni non brasiliano è un ‘gringo’. Non
ti tollerano. Loro hanno uno staterello corrotto e dipendente perfino da
qualunque altro staterello del mondo. Una classica repubblichetta compradora.
Eppure, si sono dimenticati di dirlo alla popolazione che si crede
super-potenza mondiale.
Banditi di un
impero in crisi che sono restati tali. Schiavi importati dall’Africa che
continuano a sentirsi schiavi seppur senza neppure poterlo dire, essendo
ferocemente bandita ogni possibile ricerca, riscoperta, riappropriazione delle
culture d’origine.
Ora, sono pure in
crisi economica irreversibile. Non hanno nulla, oltre agli spazi. Persino
petrolio e gas naturale li stanno sfruttando al peggio. Mi riferisco al
sotto-sale, che loro chiamano, il pré-sal, a sette chilometri sotto la
superficie del mare e qualche centinaio dalle coste.
Si sono
concentrati sullo sfruttamento degli idrocarburi interni, ed ecco che le
agenzie internazionali hanno giustamente subito declassato Petrobras. Appunto, non sono capaci. Petrobras è un altro ‘ministero’ di ignoranti, inetti e ladroni.
Lasciamo stare chi sembra stiano per fare ministro delle miniere e
dell’energia. Che uno sia più o meno delinquente, cambia poco, alla fin fine.
Nessun possibile
paragone col sud-est asiatico (quello dei Developmental
States), neppure con la Cina, da nessun punto di vista. Sono altri mondi.