sabato 12 ottobre 2013

mashal-077.
Brasileiri gioiosi

mashal-077. Brasileiri gioiosi

by Georg Moshe Rukacs


La povertà rende depressi e cattivi, in Brasile. Non certo migliori.

Poi, vi sono i ladroni (imprenditori, ma pure tutti gli altri) che non sono molto più allegri. Certo, ostentano talvolta una felicità di facciata. Una cosa ‘tesa’. Saltano poi su per un nulla. Una persona felice non vive a quel modo.

Se si guarda bene, sono più sinceramente gioiosi gli inglesi.

Se poi si ha a che fare con la burocrazia e la legislazione, si capisce che il malessere è ancora più profondo. Si osserva il non saper far nulla ed il vantarsene. L’arroganza dell’ignoranza.

Nel settore privato, è lo stesso. Disorganizzazione totale ed assoluta. Modello ministeriale generalizzato. 

Trovar lavoro è facile. È che non amano pagarti, nonostante gli orari di lavoro da schiavismo. Si sentono in debito col mondo. Per cui, vorrebbero prendere senza dare. Senza dare neppure il salario minimo, ma neppure meno se possono. Già ti fanno il favore di farti lavorare. Non è che puoi pretendere di essere pagato!

Se poi sei straniero, sei un ‘gringo’. Lo hanno copiato dalla lingua messicana senza capirne l’etimologia. Troppo difficile. Ogni non brasiliano è un ‘gringo’. Non ti tollerano. Loro hanno uno staterello corrotto e dipendente perfino da qualunque altro staterello del mondo. Una classica repubblichetta compradora. Eppure, si sono dimenticati di dirlo alla popolazione che si crede super-potenza mondiale. 

Banditi di un impero in crisi che sono restati tali. Schiavi importati dall’Africa che continuano a sentirsi schiavi seppur senza neppure poterlo dire, essendo ferocemente bandita ogni possibile ricerca, riscoperta, riappropriazione delle culture d’origine. 

Ora, sono pure in crisi economica irreversibile. Non hanno nulla, oltre agli spazi. Persino petrolio e gas naturale li stanno sfruttando al peggio. Mi riferisco al sotto-sale, che loro chiamano, il pré-sal, a sette chilometri sotto la superficie del mare e qualche centinaio dalle coste.

Si sono concentrati sullo sfruttamento degli idrocarburi interni, ed ecco che le agenzie internazionali hanno giustamente subito declassato Petrobras. Appunto, non sono capaci. Petrobras è un altro ‘ministero’ di ignoranti, inetti e ladroni. Lasciamo stare chi sembra stiano per fare ministro delle miniere e dell’energia. Che uno sia più o meno delinquente, cambia poco, alla fin fine.

Nessun possibile paragone col sud-est asiatico (quello dei Developmental States), neppure con la Cina, da nessun punto di vista. Sono altri mondi.