sabato 13 aprile 2013

mashal-063.
Psicosi al computer. Liberio ed il PC ‘deconfigurato’

mashal-063. Psicosi al computer. Liberio ed il PC ‘deconfigurato’

by Georg Moshe Rukacs

Rio de Janeiro. Brasile. Un altro pianeta. ...Non del tutto...

Liberio mi dice che sul suo computer non compare nulla. Gli dico che sul mio, pur ora con internet lentissima, facebook compare per cui dovrebbe comparire pure sul suo.

Gli faccio notare che il proprietario, il demente Faustino, ha sostituito il vecchio wireless, se l’ha sostituito davvero (dopo aver contato per due mesi balle su tecnici che aveva chiamato... ...ma non comparivano; aveva solo alterato i parametri del wireless sì che la connessione non fosse più possibile), con uno ancora più vecchio o che magari ha solo riconfigurato, ora, sì da bloccare tutto e da farlo rilanciare in continuazione, lo stesso router di sempre. Nelle caratteristiche tecniche dello stesso spunta un 802.11g, come radio signaling. Oggi come oggi, chiunque dovrebbe avere almeno un 802.11n.

Gli chiedo di dare un’occhiata al suo PC. Gli sostituisco il suo Avira gratuito con un AVG piratato per cui ora lui si trova, gratis, un ottimo antivirus con ‘regolare’ registrazione. Quando faccio per aggiornarlo scopro che il suo computer era settato al 2009. Oh, con tanti grandi specialisti di cui si avvale, visto che piagnucola sempre con tutti... Marcelo che si limita a fissare lo schermo del suo [di Liberio] PC senza fare nulla (non ci capisce un cazzo), o il negoziante che gli spilla soldi solo per ricordarsi la password di Liberio, o altri che a volte chiama nella sua stanza per problemi col suo PC...

Intanto gli cancello alcune cazzate come barre varie che possono sottrarre memoria e introdurre virus o trojans. In pratica, lui usa il PC solo per facebook, per comunicare con la figlia negli USA, per studiare un po’ d’inglese on-line e poco altro.

All’improvviso scopre che dalla sua pagina dei link di Google Chrome sono scomparse le foto degli stessi. Controllo. Ah, sì, deve fare il sign in. Idem con Facebook. Deve fare il log in. Gli dico che io esco dalla stanza, ché non voglio vedere nulla, e di scrivere la sua email e la password. Mi dice che non le conosce e comincia ad urlare che gli ho deconfigurato il PC, che ora deve riandare dal suo caro negoziante a farselo rimettere a posto. Chi quello che non gli ha caricato nulla, neppure Acrobat Reader, che gli ha lasciato una data del 2009, e che neppure gli ha spiegato che deve ricordarsi la email dei login e la password?! In pratica, con la data del 2009, il sistema operativo non si aggiornava e l’antivirus neppure.

Lui lo adora, quel suo negoziante-‘papà’. Normale. I brasilici adorano solo quelli che li fregano.

È furioso, ma con me. I giorni successivi mi evita, nero.

Non conosce email e password dei suoi log in. Deve esser colpa mia, per lui. Ché gli ho ‘deconfigurato’ il suo PC. Internet, censurata per me dal governo brasilico etc (su richiesta estera), tramite il demente e delinquente FaustinoRF, continua a non funzionare (o piuttosto male), dunque neppure per lui ed altri. È di certo colpa mia, anche se lui urla che me lo invento quando gli dico che la stanno censurando a me o per me. Sennò le internet, bene o male, devono funzionare, non rilanciarsi ogni 2 minuti o restare staccate (ma solo la Wi-Fi; la terrestre del ‘proprietario’ ben funzionava e funziona) per due mesi etc.