mashal-060. L’apparenza è tutto?
by Georg Moshe Rukacs
Rodrigo aveva deciso. “Da oggi faccio
l’intellettuale, forse lo scrittore.”
Aveva chiesto quale fosse una tipica auto per
intellettuali. Gli avevano detto che una volta avrebbe potuto essere una Citroën
2CV, una due cavalli. Che ora non sapevano. Forse una vecchia Volkswagen. Lui
aveva infine rimediato una vecchia Mercedes da immigrato turco. Ottimo motore
ma con la carrozzeria che sapeva di vecchio. “Fa abbastanza proletario”, si era
detto.
Aveva traslocato dalla casa di famiglia, una
grande villa in collina, ed aveva comprato un vecchio attico, piuttosto
spazioso, con solida mobilia antica, in un vecchio palazzo del centro. Gli era
costato un occhio della testa, era anche piuttosto grande, ma sapeva abbastanza
di bohemién. Lo aveva riempito di vecchi libri comprati in bancarelle ed anche
di nuovi titoli. Oggi si trova tutto on-line, ma lui non lo sapeva. Usava
internet per facebook e per navigare un po’, chattare, pornografia per
segaioli. A volte restava dinnanzi al computer e si diceva: “Che si potrà mai
fare con questi aggeggi che un po’ tutti dicono essere il prodigio del vecchio
secolo, del nuovo e del futuro?” Si era comunque aperto un blog, pur senza
scrivervi nulla.
Come telefonino si era scelto uno dei più
accessoriati e costosi sul mercato, cosa del resto comune. Ma non aveva avuto
voglia di leggersi il manuale e di scoprirne le mille opzioni.
Come vestiti aveva concluso che il meglio
fossero scarpe costose ma non luccicanti (bastava non spazzolarle) e poi un
abbigliamento magari costoso ma apparentemente casual. Per cui si attrezzò a
quel modo.
Aveva rispolverato qualche vecchia conoscenza
anche se molti si dicevano troppo occupati per vite sociali. Si era poi messo a
razzolare per librerie, cinema, trattorie, bar, ristoranti, giri di conferenze
dove avevano reputazione andare intellettuali o supposti tali, ed altri
sfaccendati. A questo fine aveva scovato qualche informazione su internet. Per
tale attività si portava dietro alcuni libri tra i più venduti e si era
comprato un Apple, dato che gli avevano detto che fa più progressista, più
trendy, che un IBM-compatibile. A casa aveva invece un computer da tavolo
IBM-compatibile. Aveva tentato con Linux (qualcuno gli aveva detto che era più
elitario), ma poi Windows funzionava meglio od era di migliore apparenza,
almeno per le poche cose servivano a lui.
Era riuscito a conoscere qualcuno e ad
aggregarsi a tavolate dove se la menavano su quello qualcuno stava
leggiucchiando, o su notizie del giorno, o su programmi TV e cinematografici.
Più che altro ascoltava. A volte tentava di dire qualcosa ma non gli usciva
nulla da dire. Si limitava allora a qualche domanda, spesso idiota.
Un giorno aveva deciso. “Ma che me frega di
questi scemi che non capisco, che non mi considerano e con cui perdo solo tempo
e soldi! Ora mi concentro... Sì, farò lo scrittore! ...Forse il blogger!” Aveva
acceso il computer. Era andato sul suo blog. Non era riuscito a scrivere nulla,
neppure una riga, neppure una parola.