OligarkiaCentraffrikkana.37. Dalemutu [sbi]lanciato all’ONU contro la pena di morte
by Georg Rukacs
Dalemutu è uno suscettibilissimo. Ve lo ricorderete guando lo investirono con quel “mafioso che non capisce un cazzo e che non parla neppure inglese”. Non siamo sicuri che abbia cervello, perché continua a non capire un cazzo. Però, di certo, ha lingua. Perché l’inglese l’ha imparato. Da zero a parlarlo e leggerlo, prima di lanciarsi nelle nuova professione di MinistrEsteri di Centraffrikkozia.
Ah, certo, è restato un mafioso. Di quelli per cui il fare è nulla ma il movimento è tutto. Deve parlare, parlare, incontrarsi, farsi riverire, riverire. Poi quando è stufo di tutti, ed anche per status perché è uno vanitoso, se ne va per panfili e per ville. “La mia barchetta”, “Il mio monolocale”, “...che non sono neppure nostri...”, dice lui.
Ora, lo faranno fuori, seppur lentamente, sebbene lui sia convinto che il Presidente Giorgiutu, un lecchino viscido ed opportunista, sia uomo suo, secondo una strampalata teoria dei cappelli. Dalemutu è infatti convinto, è la sua teoria “politica” (molto mafiosa, ma pure molto illusoria nel contestao dato), d’averglielo messo lui il cappello di Presidente. Lui gli ha messo solo i voti. Divenuto Presidente, il Giorgiutu ha subito visitato l’armeria del Palazzo. Sebbene i miliziani siano dei burocrati corrotti, nullafacenti ed inetti, dei mandati di cattura con connessa diffamazione mediatica e sbattere in galera o costringere all’esilio, lo sanno pure fare, tra una dormita e l’altra. Immaginate un Giorgiuto che ha passato, altezzoso e servile, la vita a mangiare merda oltre che ad angariare altri secondo ordini di partito ed altre convenienze. Non sogna altro che liquidare quello che resta del suo partito, compreso chi gli ha raccolto i voti per farlo diventare Presidente. Tra l’altro, Giorgiutu deve solo applicare lo schema suo solito. Leccare il culo al più forte. I più forti non sono, proprio neppure un po’, i compagnuzzi del suo partito, che era già da sempre un partito di leccauli esteri (leccavano ufficialmente i russi, di nascosto inglesi, americani, francesi, tedeschi, etc. e relativi servizi di spionaggio) ed interni (all’interno, il suo partito “proletario” era il partito del grosso capitale parassitario cui asserviva i lavoratori, che sono tuttora i meno pagati del mondo). I più forti sono proprio quelli che vogliono liquidare i compagnuzzi del suo partito e che, se s’ingegnassero, potrebbero liquidare pure lui. I magistrati di Centraffrikkozia sono certo agli ordini del Presidente, ma solo finché altri più potenti non mandino loro dei killer o chiudano i rubinetti bancari. E quelli della GalazziaNordika (sebbene non ci siano solo nordici), possono mandare killer agli stessi magistrati, anche ai protettissimi, oltre a chiudere loro i rubinetti dei soldi sottobanco. ...Potere dei soldi. Il potere reale va ben oltre quello pur istituzionalmente fortissimo (sempre considerando che è fondato su burocrati maniaci e corrotti, oltre che delinquenti e malati di mente, dunque “fortissimo” con qualche limite decisivo) Presidenziale. Dalemutu e compagnuzzi li farà dunque fuori il “loro” Presidente ed i poteri reali che non tollerano antagonisti, soprattutto antagonisti inetti e codardi che non sanno neppure resistere e contrattaccare, che non snano battersi. Dalemutu con tutti gli altri bamba di contorno, Fazzinutu in testa (anzi ora del tutto fuori di testa), è ridotto a farsi difendere, che è un modo per farsi umuliare, dal Silviosconi. Non che il Silviosconi sia un grandissimo combattente, eppure ha combattuto e resistito a Presidenti ed oligarchia. Oggi difende Dalemutu ed altri bamba, che è pure un modo per difendere sé stesso.
Oh, quanto ci siamo dilungati!
Non è di questo che volevamo parlare qui.
Dalemutu, come MinistrEsteri, s’è da qualche tempo, su induzione altrui, “lanciato”, tra le varie cose che fa anche se non lo piscia nessuno all’estero, nella campagna per la sospensione della pena di morte. Non che sospendano nulla. Nessuno più sospendere nulla, se non chi comanda i boia. Vogliono far approvare all’Assemblea Generale dell’Onu una risoluzione dove, dopo le solite fanfaronate retoriche, si dica che si invitano tutti gli Stati a sospendere la pena di morte, nella prospettiva, poi, d’una sua abolizione formale. Tutto lì. Una dichiarazione d’intenti.
A Dalemutu non gliene frega nulla. Anzi sta operando per farsi bello sia che fallisca sia che riesca nell’operazione. Tra l’altro, sarebbe già bastato, ma Dalemutu ha fatto di tutto per farsi scappare l’occasione, presentare una tale risoluzione e sarebbe già passata. C’era la maggioranza. C’è ancora la maggioranza. Dalemutu si sta ingegnando per dissolverla pur fingendo d’impegnarsi al massimo. Ve l’abbiamo detto. Per Dalemutu, il movimento è tutto. Il concludere è nulla. È un chiacchierone tipicamente alla centraffikkiota. Da spanciarsi dal ridere a sentire Dalemutu. “Per ragioni di principio vogliamo l’unita centraffikkana, di tutta la vasta area dei GrandiLaghi.”, “Contattiamo, vediamo, proponiamo, raccogliamo.”, e così via. Le solite fandonie dei politicanti che devono farsi vedere e mangiano di più sui fallimenti che sui successi. Infatti già s’è fatto sfuggire un’Assemblea Generale Onu dove avrebbero già ottenuto tutto. Ma se avessero concluso, il Dalemutu non avrebbe potuto continuare ad agitarsi vanamente.
Oggi o ieri ha continuato a vantarsi, su questa faccenda: “Nei nostri recenti viaggi nei paesi circostanti abbiamo ottenuto ulteriori consensi.”, “Er Kongo c’appoggia...” Cose da scumpisciarsi dalle risate. Lo sapete cosa gli hanno detto in Kongo? Lui, timido: “...vorrei poi accennarvi... ...a quella cosa... ...della risoluzione...” E loro: “Uh, Ministro Dalemutu, neppure a chiedercelo. Siamo entusiasti! En-tu-sia-sti! Davvero! Siamo tutti contro la pena di morte... ...sa, noi preferiamo eliminarli col machete appena arrestati o senza neppure arrestarli. Li trovano, poi, per strada e diciamo che sono stati dei banditi notturni... ...magari vogliamo infognare qualche d’un altro, accusiamo qualche nostro nemico d’averli ammazzati...” Dalemutu non s’è scomposto. In Centraffrikkozia fanno lo stesso. Cercano solo di non far vedere il sangue. Che non si sappia. Certo, se proprio devono, per eleminare uno fanno pure una strage alla libanese od anche peggio. È già successo. Sono delinquenti abituali, oltre che del tutto pazzi, pure gli statisti ed i burocrati di Centraffrikkozia.
Il Dalemutu tradiva autentica soddisfazione a raccontare alle masse, tramite i media, che aveva raccolto pure il consenso del Kongo. Per quanto non si sa, perché cercheranno di tirarla ancora per le lunghe fino a che perfino quelli che avrebbero già da tempo dato il loro voto a favore si stufino. Sapete, ci sono i soliti cinesi, che sono grandi acquirenti, un po’ dappertutto, di materie prime ed altro, che non vedono di buon occhio quella risoluzione. A loro la pena di morte serve perché è il modo migliore, per loro, d’alimentare la loro l’industria dei trapianti. Farlo di nascosto crea troppe complicazioni. Serve un fegato negli USA?! Se pagano bene, aprono il malcapitato, gli tolgono il fegato ancora vivo e poi dicono che è morto per condanna a morte. I cinesi son malati persi, ben più della media, per cui sono attentissimi alle forme, e che nessuno sappia pubblicamente dei loro crimini da malati di mente pericolosi incurabili... Ma, appunto, a parte loro, non gliene frega nulla a nessuno d’opporsi sul serio a tale risoluzione. Non è ancora passata perché ne hanno tanto cianciato ma poi non è stata mai presentata, neppure di recente, pur potendo, dal Dalemutu. Beh, Dalemutu ha comunque, ora, pure il consenso del Kongo, tanto là i condannati non arrivano neppure davanti al boia formale, non arrivano neppure in tirbunale, non li arrestano neppure. ...Colpi di machete nella notte... Se proprio vogliono fare i non violenti, li arrestano, ...poi, un po’ di veleno nel mangiare... ....oppure un serpente in apposite celle, le celle con serpente annesso, congegnate in modo che non vi siano rischi per i carcerieri.
Il Dalemutu era comunque contentissimo che pure il Kongo lo avesse rassicurato. Quando s’esalta, il dalemutu non bada a spese. Tanto pagate Voi. Ha subito annunciato che all’apertura della prossima sessione Onu, organizzareà un gran banchetto, il Banchetto della Sospensione Esecuzioni. Risoluzione o meno, magnà piace sempre a tutti. Magnà, sbevazzare, mignotte per tutti a carico del servizio diplomatico di Centraffrikkozia... ...Sapete come sono i banchetti, le conventions, a NewYork... Un bel banchetto contro i boia ufficiali di Stato. Tanto... i crimini li fanno senza bisogno di dirlo, né di sentenze. Un 50% dei bilanci degli Stati se ne va in attività delinquenziali contro i propri sudditi. Per voi lo chiamano il welfare. Non è vero. Ne fanno di tutti i colori. E Voi pagate.
by Georg Rukacs
Dalemutu è uno suscettibilissimo. Ve lo ricorderete guando lo investirono con quel “mafioso che non capisce un cazzo e che non parla neppure inglese”. Non siamo sicuri che abbia cervello, perché continua a non capire un cazzo. Però, di certo, ha lingua. Perché l’inglese l’ha imparato. Da zero a parlarlo e leggerlo, prima di lanciarsi nelle nuova professione di MinistrEsteri di Centraffrikkozia.
Ah, certo, è restato un mafioso. Di quelli per cui il fare è nulla ma il movimento è tutto. Deve parlare, parlare, incontrarsi, farsi riverire, riverire. Poi quando è stufo di tutti, ed anche per status perché è uno vanitoso, se ne va per panfili e per ville. “La mia barchetta”, “Il mio monolocale”, “...che non sono neppure nostri...”, dice lui.
Ora, lo faranno fuori, seppur lentamente, sebbene lui sia convinto che il Presidente Giorgiutu, un lecchino viscido ed opportunista, sia uomo suo, secondo una strampalata teoria dei cappelli. Dalemutu è infatti convinto, è la sua teoria “politica” (molto mafiosa, ma pure molto illusoria nel contestao dato), d’averglielo messo lui il cappello di Presidente. Lui gli ha messo solo i voti. Divenuto Presidente, il Giorgiutu ha subito visitato l’armeria del Palazzo. Sebbene i miliziani siano dei burocrati corrotti, nullafacenti ed inetti, dei mandati di cattura con connessa diffamazione mediatica e sbattere in galera o costringere all’esilio, lo sanno pure fare, tra una dormita e l’altra. Immaginate un Giorgiuto che ha passato, altezzoso e servile, la vita a mangiare merda oltre che ad angariare altri secondo ordini di partito ed altre convenienze. Non sogna altro che liquidare quello che resta del suo partito, compreso chi gli ha raccolto i voti per farlo diventare Presidente. Tra l’altro, Giorgiutu deve solo applicare lo schema suo solito. Leccare il culo al più forte. I più forti non sono, proprio neppure un po’, i compagnuzzi del suo partito, che era già da sempre un partito di leccauli esteri (leccavano ufficialmente i russi, di nascosto inglesi, americani, francesi, tedeschi, etc. e relativi servizi di spionaggio) ed interni (all’interno, il suo partito “proletario” era il partito del grosso capitale parassitario cui asserviva i lavoratori, che sono tuttora i meno pagati del mondo). I più forti sono proprio quelli che vogliono liquidare i compagnuzzi del suo partito e che, se s’ingegnassero, potrebbero liquidare pure lui. I magistrati di Centraffrikkozia sono certo agli ordini del Presidente, ma solo finché altri più potenti non mandino loro dei killer o chiudano i rubinetti bancari. E quelli della GalazziaNordika (sebbene non ci siano solo nordici), possono mandare killer agli stessi magistrati, anche ai protettissimi, oltre a chiudere loro i rubinetti dei soldi sottobanco. ...Potere dei soldi. Il potere reale va ben oltre quello pur istituzionalmente fortissimo (sempre considerando che è fondato su burocrati maniaci e corrotti, oltre che delinquenti e malati di mente, dunque “fortissimo” con qualche limite decisivo) Presidenziale. Dalemutu e compagnuzzi li farà dunque fuori il “loro” Presidente ed i poteri reali che non tollerano antagonisti, soprattutto antagonisti inetti e codardi che non sanno neppure resistere e contrattaccare, che non snano battersi. Dalemutu con tutti gli altri bamba di contorno, Fazzinutu in testa (anzi ora del tutto fuori di testa), è ridotto a farsi difendere, che è un modo per farsi umuliare, dal Silviosconi. Non che il Silviosconi sia un grandissimo combattente, eppure ha combattuto e resistito a Presidenti ed oligarchia. Oggi difende Dalemutu ed altri bamba, che è pure un modo per difendere sé stesso.
Oh, quanto ci siamo dilungati!
Non è di questo che volevamo parlare qui.
Dalemutu, come MinistrEsteri, s’è da qualche tempo, su induzione altrui, “lanciato”, tra le varie cose che fa anche se non lo piscia nessuno all’estero, nella campagna per la sospensione della pena di morte. Non che sospendano nulla. Nessuno più sospendere nulla, se non chi comanda i boia. Vogliono far approvare all’Assemblea Generale dell’Onu una risoluzione dove, dopo le solite fanfaronate retoriche, si dica che si invitano tutti gli Stati a sospendere la pena di morte, nella prospettiva, poi, d’una sua abolizione formale. Tutto lì. Una dichiarazione d’intenti.
A Dalemutu non gliene frega nulla. Anzi sta operando per farsi bello sia che fallisca sia che riesca nell’operazione. Tra l’altro, sarebbe già bastato, ma Dalemutu ha fatto di tutto per farsi scappare l’occasione, presentare una tale risoluzione e sarebbe già passata. C’era la maggioranza. C’è ancora la maggioranza. Dalemutu si sta ingegnando per dissolverla pur fingendo d’impegnarsi al massimo. Ve l’abbiamo detto. Per Dalemutu, il movimento è tutto. Il concludere è nulla. È un chiacchierone tipicamente alla centraffikkiota. Da spanciarsi dal ridere a sentire Dalemutu. “Per ragioni di principio vogliamo l’unita centraffikkana, di tutta la vasta area dei GrandiLaghi.”, “Contattiamo, vediamo, proponiamo, raccogliamo.”, e così via. Le solite fandonie dei politicanti che devono farsi vedere e mangiano di più sui fallimenti che sui successi. Infatti già s’è fatto sfuggire un’Assemblea Generale Onu dove avrebbero già ottenuto tutto. Ma se avessero concluso, il Dalemutu non avrebbe potuto continuare ad agitarsi vanamente.
Oggi o ieri ha continuato a vantarsi, su questa faccenda: “Nei nostri recenti viaggi nei paesi circostanti abbiamo ottenuto ulteriori consensi.”, “Er Kongo c’appoggia...” Cose da scumpisciarsi dalle risate. Lo sapete cosa gli hanno detto in Kongo? Lui, timido: “...vorrei poi accennarvi... ...a quella cosa... ...della risoluzione...” E loro: “Uh, Ministro Dalemutu, neppure a chiedercelo. Siamo entusiasti! En-tu-sia-sti! Davvero! Siamo tutti contro la pena di morte... ...sa, noi preferiamo eliminarli col machete appena arrestati o senza neppure arrestarli. Li trovano, poi, per strada e diciamo che sono stati dei banditi notturni... ...magari vogliamo infognare qualche d’un altro, accusiamo qualche nostro nemico d’averli ammazzati...” Dalemutu non s’è scomposto. In Centraffrikkozia fanno lo stesso. Cercano solo di non far vedere il sangue. Che non si sappia. Certo, se proprio devono, per eleminare uno fanno pure una strage alla libanese od anche peggio. È già successo. Sono delinquenti abituali, oltre che del tutto pazzi, pure gli statisti ed i burocrati di Centraffrikkozia.
Il Dalemutu tradiva autentica soddisfazione a raccontare alle masse, tramite i media, che aveva raccolto pure il consenso del Kongo. Per quanto non si sa, perché cercheranno di tirarla ancora per le lunghe fino a che perfino quelli che avrebbero già da tempo dato il loro voto a favore si stufino. Sapete, ci sono i soliti cinesi, che sono grandi acquirenti, un po’ dappertutto, di materie prime ed altro, che non vedono di buon occhio quella risoluzione. A loro la pena di morte serve perché è il modo migliore, per loro, d’alimentare la loro l’industria dei trapianti. Farlo di nascosto crea troppe complicazioni. Serve un fegato negli USA?! Se pagano bene, aprono il malcapitato, gli tolgono il fegato ancora vivo e poi dicono che è morto per condanna a morte. I cinesi son malati persi, ben più della media, per cui sono attentissimi alle forme, e che nessuno sappia pubblicamente dei loro crimini da malati di mente pericolosi incurabili... Ma, appunto, a parte loro, non gliene frega nulla a nessuno d’opporsi sul serio a tale risoluzione. Non è ancora passata perché ne hanno tanto cianciato ma poi non è stata mai presentata, neppure di recente, pur potendo, dal Dalemutu. Beh, Dalemutu ha comunque, ora, pure il consenso del Kongo, tanto là i condannati non arrivano neppure davanti al boia formale, non arrivano neppure in tirbunale, non li arrestano neppure. ...Colpi di machete nella notte... Se proprio vogliono fare i non violenti, li arrestano, ...poi, un po’ di veleno nel mangiare... ....oppure un serpente in apposite celle, le celle con serpente annesso, congegnate in modo che non vi siano rischi per i carcerieri.
Il Dalemutu era comunque contentissimo che pure il Kongo lo avesse rassicurato. Quando s’esalta, il dalemutu non bada a spese. Tanto pagate Voi. Ha subito annunciato che all’apertura della prossima sessione Onu, organizzareà un gran banchetto, il Banchetto della Sospensione Esecuzioni. Risoluzione o meno, magnà piace sempre a tutti. Magnà, sbevazzare, mignotte per tutti a carico del servizio diplomatico di Centraffrikkozia... ...Sapete come sono i banchetti, le conventions, a NewYork... Un bel banchetto contro i boia ufficiali di Stato. Tanto... i crimini li fanno senza bisogno di dirlo, né di sentenze. Un 50% dei bilanci degli Stati se ne va in attività delinquenziali contro i propri sudditi. Per voi lo chiamano il welfare. Non è vero. Ne fanno di tutti i colori. E Voi pagate.