Chinese Asylums 40. Cina, continente di menzogna e di menzogne
by Georg Rukacs
Le Cine e spazi limitrofi sono un continente di menzogna e di menzogne. I pidocchi, o scarafaggi, o simili, sono in genere, insetti con riflessi estremamente limitati e ripetitivi.
È lo schema “nazista” solito. Esistono singoli scarafaggi, gruppi di scarafaggi, popolazioni di scarafaggi, che, malati, anzi semplicemente veri e normali normalissimi scarafaggi, provano piacere o trovano naturale o di fatto si trovano a praticare genocidi, persecuzioni, altre perversioni individuali e collettive. Ecco che dicono e si dicono che lo vuole la patria, che obbediscono agli ordini, che così loro è stato detto e loro devono credere quel che loro è stato detto. Beh, son solo pidocchi, scarafaggi, o altri insetti. Normale “pensino” e si comportino a questo modo.
Nelle Cine, ma anche altrove, la specie è dominante. Nelle Cine è dominantissima. L’abbiamo verificato e lo verifichiamo quotidianamente. La nostra missione era ed è proprio questa, per ora. Siamo andati nelle Cine proprio per verificare ciò, oltre a seguire la trama di scarafaggi italioti, francofoni, europei, latianomericani ed altri. Se ne troveremo, in gran massa, d’altra aggettivazione ed altrove lo diremo senza problemi. Ci sono luoghi dove o non ne abbiamo trovati o hanno avuto ostruzioni a manifestarsi e dunque non si sono manifestati. Nelle Cine, come nell’Italiozia quirinalizia ed annessi, scarafaggi, pidocchi e simili sono nel loro humus naturale. Nelle Cine sono in un humus davvero perfetto, per loro. Pure per noi, che divertiti li abbiamo studiati ed usati per la Profezia che contempla la loro distruzione ed autodistruzione, lì come ovunque esistano.
Se nelle Cine vi sono essere umani, qualcuno talvolta v’è, se ne vanno e divengono, anche formalmente, altro. Qualcuno, che era lì umano, è divenuto anche di recente formalmente giudeo in Israele dopo esservi da giudeo (ma non certificato e non dimostrabile secondo le regole codificate, per cui hanno dovuto passare attraverso processo formale di conversione), pur con apparenza cinesoide, emigrato. Appunto, non erano cinesi. Erano altro. Hanno voluto distinguersi, anche come documenti formali e passaporti, dai cinesi e cinesoidi. Beh, hanno fatto, in quel caso, ben di più, con la dichiarazione pubblica d’appartenenza ad una nazione altra da quella d’appartenenza apparente precedente. Se uno è individuo, umano, e sa di non essere cinese, non rischia di essere confuso coi cinesi. Come uno che, se è individuo, persona, non rischia di essere confuso con gli italioti. Almeno, afferma d’essere persona, individuo, ed agisce altrimenti da un italiota. Ah, quanto diciamo vale per moltissime altre aggettivazioni “nazionali”. L’individuo non è massa. La massa non è umana. È altro, infimo. Insetti. Gli umani sono sempre a sé e come tali facilmente identificabili. È lo scharafaggio che, semmai, cerca di mascherarsi, sebbene non sempre per esso sia semplice. Spesso non può neppure un po’. Nelle Cine non possono. Anche l’italiota che cerchi da mascherarsi da umano è facilmente riconoscibile come pidocchio, come scarafaggio. Ah, sì, la menano, ma se si ha un minimo di pratica di queste cose si vede subito che sono solo scarafaggi che cercano di mascherarsi. Gli umani sono invece umani, persone, individui. Conoscibili e riconoscibili.
Se sono cinesi e cinesoidi non sono individui. Sono insetti ossessi. Per essi l’apparenza è tutto. Il loro Stato è ossesso da quello che “gli altri” possano pensare di esso, di loro. Ciascun insetto è ossesso da ciò che l’altro vede e pensa. In genere, se guardi un insetto, vedi un insetto, vedi quel che è e quel fa. Ecco, l’insetto, è ossesso che lo si veda. Deve celarsi. Non può davvero. Sebbene creda di poter celarsi. Ci prova. Fa di tutto per celarsi e per sembrarsi e sembrare altro.
In Cina, nelle Cine, in ogni Cina, esistono migliaia, nella RPC milioni e decine di milioni, di insetti di Stato e di paraStato, che si occupano dell’apparenza. Funzionari pagati per l’apparenza. Per far vedere, per far raccontare, le cose differenti da come sono. Sembrano burocrateria e sbirraglia quirinalizia. Non sono per nulla differenti, in effetti, per chi abbia avuto pratica degli uni e degli altri. Gli insetti sono dappertutto basicamente identitici. Non sono individui. Non sono umani. Non hanno individualità, né spiritualità, né religiosità. Sono pidocchietti...
...Pidocchietti ossessi. Sono ossessi e si incrementano le ossessioni l’un altro. Qui vediamo un attimo l’ossessione dell’apparenza. Nella RPC ci sono milioni e decine di milioni di scarafaggi che si preoccupano di far sembrare quello che non è. Si creano (nelle crape vuote) dei modelli di quello che dovrebbero essere, di come dovrebbero essere, per far finta di non essere scarafaggi, e cercano di far sembrare che la realtà, la loro realtà, si uniformi a questo loro modello. Gli altri devono vederli come loro vogliono essere visti, come vogliono far credere d’essere. Sì, proprio come la scarafaggeria quirinalizia! Censurano i media, censurano le voci, censurano il pensiero, censurano la vista, censurano come gli altri, da altrove, li vedono. Non solo li abbiamo osservati e li osserviamo quotidianamente. Abbiamo fatto degli esperimenti specifici addizionali. Non inventiamo nulla. Non facciamo ipotesi. È proprio così. Essi sono proprio così. Fanno proprio tali cose.
Quando hanno a che fare con lo straniero, l’altro per loro è sempre “straniero”!, si ossessionano l’un all’altro per non sembrare insetti. Sanno di esserlo. Ecco che si devono immaginare d’essere umani e dunque far finta d’essere umani. Devono pensare come un umano possa essere e dunque farsi sembrare, percepire, loro insetti, come umani. Un insetto non sa come un umano sia. Non può dunque fingere. Cerca. Ma non riesce. Dovreste vederli, nelle situazioni più differenti...
Se hanno a che fare con istituzioni internazionali è ancora peggio per loro. Sono ancora più ossessi tra di loro e con le istituzioni con cui hanno a che fare. Appena rischia d’uscir fuori qualcosa possa metter la Cina, la RPC in questo caso, in “cattiva luce”, ecco che s’ossessionano all’estremo tra di loro ed ossessionano l’istituzione o altro con cui hanno a che fare.
Essì, perché, concettualmente, bisogna distinguere due fasi. [1] Gli insetti in rapporto sadomaso tra di loro e col loro lavoro d’apparire. È una comica ulteriore vedere come s’ossessionino e cerchino, ora di farsi coraggio, pur nel rapporto sadomaso, ora d’angariarsi e deprimersi reciprocamente per normale sadomasochismo istituzionale, di Stato, loro. Poi, [2] loro che, ora assieme, ora in ordine sparso, agiscono verso l’altro, verso il mondo, per il loro lavoro di inganno, di truffa, verso il mondo esterno.
“No, questo bisogna che non si dica.”, “Se questo esce fuori, i nostri capi se la prendono con noi.”, “Se voi scrivete o dite questo, noi andiamo in campo di concentramento.”, “Se questo sia sa, i nostri superiori se la prendono con noi e noi siamo rovinati.”, “Cosa possiamo fare?!”, “No, no, proprio non deve sapersi questa cosa, sennò danno la colpa a noi. Siamo noi, poveri funzionari che paghiamo perché la notizia è uscita, la cosa s’è risaputa.” E così via.
Cominciano a telefonare, a presentarsi direttamente, di giorno, di notte, per gli uffici, per strada, a casa: “No, la preghiamo, bisogna dilazionare questa cosa. Non ora. Poi vediamo se si può rimediare. Ma ora si deve bloccare la notizia. Bisogna non si sappia. Bisogna non si dica. Del resto sono cose da verificare bene, da studiare.” Poi si confondono. Ossessi, si confondono, pasticciano, dicono agli altri non solo quello confezionato da dire agli altri “per convincerli”, ma pure quello che si dicono tra di loro e che non sarebbe dovuto trapelare.
Che c’è di male, o di strano, che, se un’area s’industrializza, o se su di essa viene trasferita industrializzazione da altrove, si crei o si trasferisca pure inquinamento? Nulla. È normalissimo. L’inquinamento ha delle conseguenze. Che c’è di male se qualcuno stima che l’inquinamento da industrializzazione o da altro aumenti i decessi da inquinamento? Nulla. È la normalità delle cose. Il progresso salva delle vite e ne rovina delle altre. Magari sono più quelle che salva di quelle che rovina, se la vita s’allunga e le popolazioni proliferano. Se statistiche possono rilevare il prolungamento della vita, altri studi possono studiare quanto, invece, l’inquinamento accorci vite. Uno è curioso. Alcuni sono curiosi. Hanno i dati sui vantaggi. Si mettono pure a studiare, con numeri, gli svantaggi, dunque li quantificano.
Ecco, per lo scarafaggio cinese, per il funzionario di Stato ossesso della RPC, che si dica che l’inquinamento dell’aria e dell’acqua abbia accorciato la vita ad un 750'000 cinesi l’anno, e che il costo dell’inquinamento equivalga, nella RPC, ad un 5.8% del PIL, è una cosa intollerabile. Non si può dire. Non deve essere detto. Potrebbero promuovere altri studi. Magari le conclusioni potrebbero essere differenti. O potrebbero essere pure peggio, sebbene faccia parte delle normalità delle cose. Magari il danno in un area è beneficio per altre. Anche il riscaldamento invernale crea un inquinamento davvero massiccio, per esempio, a Pechino. E, tuttavia, anche stare al freddo non è che sia salutare dove e quando la temperatura è davvero bassa. Comunque, se le cose si sanno, si possono trovare rimedi, oltre a scoprire perché non si sia ancora rimediato, se si può rimediare. Invece, no... ...il pidocchio, lo scarafaggio, ancor più se in servizio di Stato, vive tutto come accusa, come colpa, come ossessione del “parlano male di noi”, “ci mettono in cattiva luce”, “come possiamo tollerare ciò?!” Il pidocchio, lo scarafaggio, vive davvero tutto come ossessione, come accusa a sé od allo Stato, alla “nazione” che rappresenta o di cui è o si considera parte.
È sempre difficile fare i conti in queste cose. Può essere che chi, alla Banca Mondiale, ha fatto questi calcoli abbia sbagliato qualcosa. Magari numeri e percentuali sono inferiori. Magari sono maggiori. Se c’è chi vive meno, ce ne sono tanti altri che vivono di più. Magari quelli che vivono meno, non è l’inquinamento, ma il mangiar troppo. Mannò, per lo scarafaggio di Stato cinese era intollerabile che qualcuno potesse dire una cosa del genere. Non si deve approfittare dall’interesse e della notizia per lasciare libero campo ad altri studi. “Ci accusano!”, “Ci calunniano!”, “Ci insultano!”, “Ci smerdano!”, “Non possiamo tollerare che ci trattino così!”
Gli scarafaggi della RPC in servizio di Stato hanno allora premuto, hanno ricattato, hanno perseguitato, hanno pianto, si sono disperati, hanno supplicato, hanno fatto gli arroganti, hanno finto sconcerto e desolazione. Fino a che la notizia è stata rimossa. Fino a che sono stati censurati quei dati dai testi della Banca Mondiale. Perché avrebbero “messo in cattiva luce” i cinesi. Così vedevano e vedono la cosa gli insetti di Stato della RPC. Ciò era per essi intollerabile. Non si doveva sapere. Le notizie, le valutazioni, le ipotesi, non dovevano circolare. Già gli scarafaggi stavano e stanno male perché c’è comunque chi sapeva e sa. Li avrebbero eliminati ed inceneriti, ...ma non sapevano come fare...
La bozza del rapporto “Cost of Pollution in China”, distribuita ad una conferenza, a Pechino, nel marzo 2007, non conteneva dunque le informazioni giudicate più scabrose, censurate a seguito di pressanti, ossessivi, interventi di scarafaggi delle burocrazie della RPC. Non si doveva sapere della valutazione sui 750’000 decessi prematuri annui. Non si doveva sapere che ricercatori valutavano che l’inquinamento ambientale nella RPC avesse dei costi equivalenti al 5.8% del PIL. Bisogna sempre vedere cosa fosse stato incluso in tale danno ambientale. La percentuale è alta, ma non stupefacente. Sarebbe da discutere e da far discutere con cognizione di causa, che è l’opposto del rimuoverla, che denota solo un insano terrore ossesso da pidocchi, da scarafaggi, da imbroglioni, da malati di mente.
Sebbene, in realtà, non vi fosse e non vi sia nulla davvero di stupefacente, in quei dati. Meglio sempre che tali informazioni si sappiano e circolino, sia si voglia provvedere in qualche modo, sia non lo si voglia. Ma lo scarafaggio di Stato e da censura ed autocensura vede le cose non da umano. Vive tutto come attacco a sé ed ai suoi, oltre che come ossessione. Il malato non vuole rimuovere l’ossessione. Vuole rimuovere che si sappia, che gli altri lo sappiano, che gli altri vedano e li vedano. Deve censurare.
Alla fine, le informazioni sono uscite egualmente. Le ha rivelate per primo, sembra, il Financial Times di martedì 3 luglio 2007. Qualcuno, disgustato, gliele ha passate, con la notizia pure delle pressioni cinesi per censurarle.
Gli scarafaggi di Stato cinesi, della RPC in questo caso, già usi a qualunque pidocchiera e bassezza criminale, fanno pure questo. Censurano pure tali banali ed elementari informazioni. Informazioni innocue. Loro sono così. Non riescono ad essere altro. Non stupisce che abbiano grandi sostegni e complicità dappertutto nel mondo, pure alla Banca Mondiale. Anche se poi c’è pure chi, talvolta, ha l’interesse a far uscire e conoscere qualcosa di quello loro vorrebbero tenere occultato.
I pidocchi cinesi e cinesoidi, come i quirinalizi ed altri, sono comunque sotto avanzata autodistruzione. Certe patologie ossessive ne sono solo qualcuna delle mille manifestazioni.
by Georg Rukacs
Le Cine e spazi limitrofi sono un continente di menzogna e di menzogne. I pidocchi, o scarafaggi, o simili, sono in genere, insetti con riflessi estremamente limitati e ripetitivi.
È lo schema “nazista” solito. Esistono singoli scarafaggi, gruppi di scarafaggi, popolazioni di scarafaggi, che, malati, anzi semplicemente veri e normali normalissimi scarafaggi, provano piacere o trovano naturale o di fatto si trovano a praticare genocidi, persecuzioni, altre perversioni individuali e collettive. Ecco che dicono e si dicono che lo vuole la patria, che obbediscono agli ordini, che così loro è stato detto e loro devono credere quel che loro è stato detto. Beh, son solo pidocchi, scarafaggi, o altri insetti. Normale “pensino” e si comportino a questo modo.
Nelle Cine, ma anche altrove, la specie è dominante. Nelle Cine è dominantissima. L’abbiamo verificato e lo verifichiamo quotidianamente. La nostra missione era ed è proprio questa, per ora. Siamo andati nelle Cine proprio per verificare ciò, oltre a seguire la trama di scarafaggi italioti, francofoni, europei, latianomericani ed altri. Se ne troveremo, in gran massa, d’altra aggettivazione ed altrove lo diremo senza problemi. Ci sono luoghi dove o non ne abbiamo trovati o hanno avuto ostruzioni a manifestarsi e dunque non si sono manifestati. Nelle Cine, come nell’Italiozia quirinalizia ed annessi, scarafaggi, pidocchi e simili sono nel loro humus naturale. Nelle Cine sono in un humus davvero perfetto, per loro. Pure per noi, che divertiti li abbiamo studiati ed usati per la Profezia che contempla la loro distruzione ed autodistruzione, lì come ovunque esistano.
Se nelle Cine vi sono essere umani, qualcuno talvolta v’è, se ne vanno e divengono, anche formalmente, altro. Qualcuno, che era lì umano, è divenuto anche di recente formalmente giudeo in Israele dopo esservi da giudeo (ma non certificato e non dimostrabile secondo le regole codificate, per cui hanno dovuto passare attraverso processo formale di conversione), pur con apparenza cinesoide, emigrato. Appunto, non erano cinesi. Erano altro. Hanno voluto distinguersi, anche come documenti formali e passaporti, dai cinesi e cinesoidi. Beh, hanno fatto, in quel caso, ben di più, con la dichiarazione pubblica d’appartenenza ad una nazione altra da quella d’appartenenza apparente precedente. Se uno è individuo, umano, e sa di non essere cinese, non rischia di essere confuso coi cinesi. Come uno che, se è individuo, persona, non rischia di essere confuso con gli italioti. Almeno, afferma d’essere persona, individuo, ed agisce altrimenti da un italiota. Ah, quanto diciamo vale per moltissime altre aggettivazioni “nazionali”. L’individuo non è massa. La massa non è umana. È altro, infimo. Insetti. Gli umani sono sempre a sé e come tali facilmente identificabili. È lo scharafaggio che, semmai, cerca di mascherarsi, sebbene non sempre per esso sia semplice. Spesso non può neppure un po’. Nelle Cine non possono. Anche l’italiota che cerchi da mascherarsi da umano è facilmente riconoscibile come pidocchio, come scarafaggio. Ah, sì, la menano, ma se si ha un minimo di pratica di queste cose si vede subito che sono solo scarafaggi che cercano di mascherarsi. Gli umani sono invece umani, persone, individui. Conoscibili e riconoscibili.
Se sono cinesi e cinesoidi non sono individui. Sono insetti ossessi. Per essi l’apparenza è tutto. Il loro Stato è ossesso da quello che “gli altri” possano pensare di esso, di loro. Ciascun insetto è ossesso da ciò che l’altro vede e pensa. In genere, se guardi un insetto, vedi un insetto, vedi quel che è e quel fa. Ecco, l’insetto, è ossesso che lo si veda. Deve celarsi. Non può davvero. Sebbene creda di poter celarsi. Ci prova. Fa di tutto per celarsi e per sembrarsi e sembrare altro.
In Cina, nelle Cine, in ogni Cina, esistono migliaia, nella RPC milioni e decine di milioni, di insetti di Stato e di paraStato, che si occupano dell’apparenza. Funzionari pagati per l’apparenza. Per far vedere, per far raccontare, le cose differenti da come sono. Sembrano burocrateria e sbirraglia quirinalizia. Non sono per nulla differenti, in effetti, per chi abbia avuto pratica degli uni e degli altri. Gli insetti sono dappertutto basicamente identitici. Non sono individui. Non sono umani. Non hanno individualità, né spiritualità, né religiosità. Sono pidocchietti...
...Pidocchietti ossessi. Sono ossessi e si incrementano le ossessioni l’un altro. Qui vediamo un attimo l’ossessione dell’apparenza. Nella RPC ci sono milioni e decine di milioni di scarafaggi che si preoccupano di far sembrare quello che non è. Si creano (nelle crape vuote) dei modelli di quello che dovrebbero essere, di come dovrebbero essere, per far finta di non essere scarafaggi, e cercano di far sembrare che la realtà, la loro realtà, si uniformi a questo loro modello. Gli altri devono vederli come loro vogliono essere visti, come vogliono far credere d’essere. Sì, proprio come la scarafaggeria quirinalizia! Censurano i media, censurano le voci, censurano il pensiero, censurano la vista, censurano come gli altri, da altrove, li vedono. Non solo li abbiamo osservati e li osserviamo quotidianamente. Abbiamo fatto degli esperimenti specifici addizionali. Non inventiamo nulla. Non facciamo ipotesi. È proprio così. Essi sono proprio così. Fanno proprio tali cose.
Quando hanno a che fare con lo straniero, l’altro per loro è sempre “straniero”!, si ossessionano l’un all’altro per non sembrare insetti. Sanno di esserlo. Ecco che si devono immaginare d’essere umani e dunque far finta d’essere umani. Devono pensare come un umano possa essere e dunque farsi sembrare, percepire, loro insetti, come umani. Un insetto non sa come un umano sia. Non può dunque fingere. Cerca. Ma non riesce. Dovreste vederli, nelle situazioni più differenti...
Se hanno a che fare con istituzioni internazionali è ancora peggio per loro. Sono ancora più ossessi tra di loro e con le istituzioni con cui hanno a che fare. Appena rischia d’uscir fuori qualcosa possa metter la Cina, la RPC in questo caso, in “cattiva luce”, ecco che s’ossessionano all’estremo tra di loro ed ossessionano l’istituzione o altro con cui hanno a che fare.
Essì, perché, concettualmente, bisogna distinguere due fasi. [1] Gli insetti in rapporto sadomaso tra di loro e col loro lavoro d’apparire. È una comica ulteriore vedere come s’ossessionino e cerchino, ora di farsi coraggio, pur nel rapporto sadomaso, ora d’angariarsi e deprimersi reciprocamente per normale sadomasochismo istituzionale, di Stato, loro. Poi, [2] loro che, ora assieme, ora in ordine sparso, agiscono verso l’altro, verso il mondo, per il loro lavoro di inganno, di truffa, verso il mondo esterno.
“No, questo bisogna che non si dica.”, “Se questo esce fuori, i nostri capi se la prendono con noi.”, “Se voi scrivete o dite questo, noi andiamo in campo di concentramento.”, “Se questo sia sa, i nostri superiori se la prendono con noi e noi siamo rovinati.”, “Cosa possiamo fare?!”, “No, no, proprio non deve sapersi questa cosa, sennò danno la colpa a noi. Siamo noi, poveri funzionari che paghiamo perché la notizia è uscita, la cosa s’è risaputa.” E così via.
Cominciano a telefonare, a presentarsi direttamente, di giorno, di notte, per gli uffici, per strada, a casa: “No, la preghiamo, bisogna dilazionare questa cosa. Non ora. Poi vediamo se si può rimediare. Ma ora si deve bloccare la notizia. Bisogna non si sappia. Bisogna non si dica. Del resto sono cose da verificare bene, da studiare.” Poi si confondono. Ossessi, si confondono, pasticciano, dicono agli altri non solo quello confezionato da dire agli altri “per convincerli”, ma pure quello che si dicono tra di loro e che non sarebbe dovuto trapelare.
Che c’è di male, o di strano, che, se un’area s’industrializza, o se su di essa viene trasferita industrializzazione da altrove, si crei o si trasferisca pure inquinamento? Nulla. È normalissimo. L’inquinamento ha delle conseguenze. Che c’è di male se qualcuno stima che l’inquinamento da industrializzazione o da altro aumenti i decessi da inquinamento? Nulla. È la normalità delle cose. Il progresso salva delle vite e ne rovina delle altre. Magari sono più quelle che salva di quelle che rovina, se la vita s’allunga e le popolazioni proliferano. Se statistiche possono rilevare il prolungamento della vita, altri studi possono studiare quanto, invece, l’inquinamento accorci vite. Uno è curioso. Alcuni sono curiosi. Hanno i dati sui vantaggi. Si mettono pure a studiare, con numeri, gli svantaggi, dunque li quantificano.
Ecco, per lo scarafaggio cinese, per il funzionario di Stato ossesso della RPC, che si dica che l’inquinamento dell’aria e dell’acqua abbia accorciato la vita ad un 750'000 cinesi l’anno, e che il costo dell’inquinamento equivalga, nella RPC, ad un 5.8% del PIL, è una cosa intollerabile. Non si può dire. Non deve essere detto. Potrebbero promuovere altri studi. Magari le conclusioni potrebbero essere differenti. O potrebbero essere pure peggio, sebbene faccia parte delle normalità delle cose. Magari il danno in un area è beneficio per altre. Anche il riscaldamento invernale crea un inquinamento davvero massiccio, per esempio, a Pechino. E, tuttavia, anche stare al freddo non è che sia salutare dove e quando la temperatura è davvero bassa. Comunque, se le cose si sanno, si possono trovare rimedi, oltre a scoprire perché non si sia ancora rimediato, se si può rimediare. Invece, no... ...il pidocchio, lo scarafaggio, ancor più se in servizio di Stato, vive tutto come accusa, come colpa, come ossessione del “parlano male di noi”, “ci mettono in cattiva luce”, “come possiamo tollerare ciò?!” Il pidocchio, lo scarafaggio, vive davvero tutto come ossessione, come accusa a sé od allo Stato, alla “nazione” che rappresenta o di cui è o si considera parte.
È sempre difficile fare i conti in queste cose. Può essere che chi, alla Banca Mondiale, ha fatto questi calcoli abbia sbagliato qualcosa. Magari numeri e percentuali sono inferiori. Magari sono maggiori. Se c’è chi vive meno, ce ne sono tanti altri che vivono di più. Magari quelli che vivono meno, non è l’inquinamento, ma il mangiar troppo. Mannò, per lo scarafaggio di Stato cinese era intollerabile che qualcuno potesse dire una cosa del genere. Non si deve approfittare dall’interesse e della notizia per lasciare libero campo ad altri studi. “Ci accusano!”, “Ci calunniano!”, “Ci insultano!”, “Ci smerdano!”, “Non possiamo tollerare che ci trattino così!”
Gli scarafaggi della RPC in servizio di Stato hanno allora premuto, hanno ricattato, hanno perseguitato, hanno pianto, si sono disperati, hanno supplicato, hanno fatto gli arroganti, hanno finto sconcerto e desolazione. Fino a che la notizia è stata rimossa. Fino a che sono stati censurati quei dati dai testi della Banca Mondiale. Perché avrebbero “messo in cattiva luce” i cinesi. Così vedevano e vedono la cosa gli insetti di Stato della RPC. Ciò era per essi intollerabile. Non si doveva sapere. Le notizie, le valutazioni, le ipotesi, non dovevano circolare. Già gli scarafaggi stavano e stanno male perché c’è comunque chi sapeva e sa. Li avrebbero eliminati ed inceneriti, ...ma non sapevano come fare...
La bozza del rapporto “Cost of Pollution in China”, distribuita ad una conferenza, a Pechino, nel marzo 2007, non conteneva dunque le informazioni giudicate più scabrose, censurate a seguito di pressanti, ossessivi, interventi di scarafaggi delle burocrazie della RPC. Non si doveva sapere della valutazione sui 750’000 decessi prematuri annui. Non si doveva sapere che ricercatori valutavano che l’inquinamento ambientale nella RPC avesse dei costi equivalenti al 5.8% del PIL. Bisogna sempre vedere cosa fosse stato incluso in tale danno ambientale. La percentuale è alta, ma non stupefacente. Sarebbe da discutere e da far discutere con cognizione di causa, che è l’opposto del rimuoverla, che denota solo un insano terrore ossesso da pidocchi, da scarafaggi, da imbroglioni, da malati di mente.
Sebbene, in realtà, non vi fosse e non vi sia nulla davvero di stupefacente, in quei dati. Meglio sempre che tali informazioni si sappiano e circolino, sia si voglia provvedere in qualche modo, sia non lo si voglia. Ma lo scarafaggio di Stato e da censura ed autocensura vede le cose non da umano. Vive tutto come attacco a sé ed ai suoi, oltre che come ossessione. Il malato non vuole rimuovere l’ossessione. Vuole rimuovere che si sappia, che gli altri lo sappiano, che gli altri vedano e li vedano. Deve censurare.
Alla fine, le informazioni sono uscite egualmente. Le ha rivelate per primo, sembra, il Financial Times di martedì 3 luglio 2007. Qualcuno, disgustato, gliele ha passate, con la notizia pure delle pressioni cinesi per censurarle.
Gli scarafaggi di Stato cinesi, della RPC in questo caso, già usi a qualunque pidocchiera e bassezza criminale, fanno pure questo. Censurano pure tali banali ed elementari informazioni. Informazioni innocue. Loro sono così. Non riescono ad essere altro. Non stupisce che abbiano grandi sostegni e complicità dappertutto nel mondo, pure alla Banca Mondiale. Anche se poi c’è pure chi, talvolta, ha l’interesse a far uscire e conoscere qualcosa di quello loro vorrebbero tenere occultato.
I pidocchi cinesi e cinesoidi, come i quirinalizi ed altri, sono comunque sotto avanzata autodistruzione. Certe patologie ossessive ne sono solo qualcuna delle mille manifestazioni.