domenica 31 luglio 2011

mashal-016. Trasgressivo de che, e A Serbian Film

mashal-016. Trasgressivo de che, e A Serbian Film

by Georg Moshe Rukacs

Ho casualmente scaricato A Serbian Film, di cui neppure sapevo l’esistenza fino a poche ore prima, solo perché lessi che era un film che era stato tagliato/censurato dato scene troppo cruente o sconvenienti. Lessi pure che era un film sulla pedofilia. Ma il tema non è che mi attragga. Preferisco ‘sani’ film d’azione, od anche d’introspezione e simili, con altre cose sull’altra metà dello schermo del computer mentre sento e sbircio un film. Per cui, ho scaricato la versione integrale del film che ho ovviamente quasi subito visto.

Mi ricordo film considerati d’avanguardia, cose di un trentennio fa ed oltre forse, o forse pure più recenti (è da molto che non frequento cinema, né nessuno mi ci trascina), dove si vedeva sesso esplicito, nel senso di organi sessuali e penetrazioni e stantuffaggi del tutto visibili, seppur, ovviamente, non a lungo (la lunga fissazione della telecamera su tali atti e sugli organi genitali in azione suppongo sia da filmografia porno).

In A Serbian Film, non v’è sesso esplicito e visibile. V’è ma non visibile. Lo si deve immaginare. Si vedono corpi che si dimenano ma, se non m’è sfuggito, non si ha la prova visiva diretta (che può essere illusoria, ma non importa) che veramente venga fatto ciò che sembra.

Il film è piuttosto scabroso ed anche disgustoso in vari punti. Forse ben descrive un avvitamento degenerativo distruttivo ed autodistruttivo funzionalizzato a prodotti (il tipo di film di cui quel film fa vedere, non so se realisticamente non essendo consumatore di quel tipo di film per perversi, la produzione) che evidentemente fruttano e bene. Se il film è realistico, si intravvedono degli imprenditori ed operatori del settore che, a giudicare da immobili, auto e scorte, non sembrano languire nella povertà.

Avevo letto che dalla versione censurata era stata tagliata, tra l’altro, la scena col bimbo appena nato. Se quella da me visionata era veramente quella completa, si intuisce un qualcosa col bimbo appena nato ma non si vede cosa succeda. A voler fare un film orrido e trasgressivo, sarebbe stato opportuno far vedere tutto, ovviamente non usando un infante vero. Magari molti spettatori avrebbero chiuso gli occhi (o magari si sarebbero eccitati; chi può dirlo?!), ma un regista che si sia lanciato su tali orridi temi non dovrebbe preoccuparsene. Visto che il film veniva presentato come un film sulla pedofilia... Ho letto, in passato, di violenze con penetrazione su infanti di quattro anni, sebbene, prima di leggere la testimonianza, non avessi mai immaginato potesse essere possibile né qualcuno potesse provarne piacere. Non ho idea se la cosa sia fattibile o praticata su infanti appena nati o di pochi giorni o meno. Ma visto che il regista s’era avventurato nel tema ed aveva creato una scena (pur visivamente criptica) proprio su ciò... Anzi, pensando ad altre scene, il film m’è sembrato una rassegna di varie degenerazioni o pratiche sessuali, visto che la pedofilia non è che ne sia, direi, il nucleo centrale. Probabilmente è stato opportuno minimizzarne il ruolo, nel film, sennò sarebbe sembrato un film per pedofili sotto la copertura di un film sul tema.

Non so se, al giorno d’oggi, le frontiere del macabro si siano estese, visto che nel film ci sono davvero scene piuttosto macabre. Non frequentando il settore mi mancano termini paragone certi. Probabilmente sì. Film molto molto vecchi erano ben più criptici. Mi stavo solo chiedendo se non si fossero ristrette le frontiere della trasgressione visiva, della trasgressione fatta direttamente vedere (trasgressione del vedere, anche di cose nel privato del tutto correnti e normali), relativamente ad alcuni decenni fa. Infatti, il film si lancia forse verso frontiere ulteriori della rappresentazione di degenerazioni mentre, dal punto di vista della visibilità, la macchina da presa sembra essere arretrata rispetto a quello film di decenni fa e non censurati facevano, anche se solo per alcuni secondi, vedere perfino in film considerati d’avanguardia.

Visto che un po’ tutto viene lasciato all’immaginazione (non i corpi che si dimenano, né le teste tagliate), non ho neppure capito la necessità di produrre edizioni censurate del film. Bastava mettere sull’avviso il potenziale spettatore ed usare i classici divieti per fasce d’etá basse. Il senso della censura ‘protettiva’ dello spettatore mi sfugge.