mashal-056. Brasile di imbroglioni e di ladroni. Giudiziario manipolato dagli Squadroni della Morte del governo brasiliano
by Georg Moshe Rukacs
Quando RSkaru parlò con l’avvocato della
Caritas, a febbraio 2012, questi gli disse che non solo poteva restare in
Brasile come irregolare, ché non gliene fregava nulla a nessuno, ma che andando
alla Defensoria Pública da União
poteva in pratica fare causa contro il governo e farsi dare la residenza
permanente per via giudiziaria.
Il cosiddetto potere giudiziario, anche se
poi sia i magistrati che la Polícia Federal dipendono dal Ministro della
Giustizia, dunque dal governo e dalla Presidenza, può dunque cambiare per via
giudiziaria decisioni amministrative del governo, ...almeno in teoria. In
Brasile, sono naturalmente tutte balle.
Quando ti danno un’informazione di questo
genere, magari in teoria sarà vera. In teoria.. Ma in pratica non lo è
pressoché mai. Sono tutti lì solo a rubare lo stipendio, a fingere di lavorare,
a coprire gli abusi del governo e dei Squadroni della Morte, ora come durante
la cosiddetta dittatura militare, come durante prima della cosiddetta dittatura
militare, durante altre dittature militari, o civili di copertura. Il Brasile è
sempre stato una dittatura poliziesco-militare.
Anzi, più che una dittatura è sempre stato
uno spazio di guerra per bande, dove frazioni burocratiche si affrontavano in
armi e poi convergevano contro altri loro nemici, in sostanza tutti gli altri,
‘il popolo’, quello basso e bassissimo. Ognuno si batte per la propria tasca,
per le proprie ruberie. Ora lo fanno ottimamente, come sempre, con in più
frotte di altri civili di copertura che rubano pure loro alla grande e che
dunque fanno concorrenza alle vecchie mafie burocratiche.
Le varie Defensoria
Pública, che siano federali o locali, sono in fondo solo macchine
burocratiche per distribuire soldi. File interminabili. Impiegati che non si sa
bene che facciano. Avvocati che lo si sa di sicuro che sono lì solo per fare
nulla. L’importante è, per tutti, produrre pezzi di carta, per far figurare di
avere lavorato. Le code interminabili mostrano che nulla funzioni in tali
uffici, come in un po’ tutti gli altri. Chiamano la gente e la richiamano solo
per far risultare, loro, di avere lavorato! La gente parla con impiegati. Gli
avvocati restano dietro, nell’ombra, spesso altrove, a farsi i fatti propri, o
nulla.
Quando RSkaru va alla Defensoria Pública da União, di Rio de Janeiro, la prima metà di
febbraio 2012, i computer non funzionano. Problemi col database. Avrà avuto
qualche correlazione col Carnevale... Per cui gli dicono di andare a Carnevale
finito. Riesce ad entrare, dopo lunga fila, verso la fine di febbraio. Espone
il caso e gli dicono che l’avvocato sarà Vladimir Corrêa.
Il Corrêa è uno molto occupato. Insegna in
corsi vari. Di quelli dove si ciancia. Poi, la pratica del diritto è un’altra,
il diritto come copertura.
Appena poco dopo RSkaru fa la sua richiesta
di assistenza per causa contro il governo, per cui espone il caso e tutto viene
registrato nel sistema della Defensoria
Pública da União, gli chiedono, questione di uno o due giorni, documenti
sulla cosa ed anche di dimostrare che ha la residenza permanente in Brasile,
cosa che evidentemente non ha, visto che è l’oggetto della causa.
...Ed è qui il sofisma. Se dimostri di avere
la residenza permanente, non v’è ragione di fare causa al governo per
ottenerla. Se non la hai, ti dicono che loro non hanno gli elementi per
contraddire la decisione contro del governo. In pratica, qualunque cosa tu dica,
non ci sarà nessuna causa.
Con la dittatura militare ultima, e poi il
populismo civile successivo, ultimi cattocomunisti del PD inclusi, hanno
definitivamente affossato il pensiero logico in Brasile. Sennò non si sarebbero
inventati delle scuse così illogiche. Avrebbero magari fatto la causa
scaricando la decisione negativa su un giudice, o su più giudici.
Ma avevano ordini, ordini di mettere tutto a
tacere subito. Tuttavia, pensandoci, potevano inventare qualcosa di plausibile.
Come pensare quando sono stati ammaestrati a non pensare?
Tra l’altro, RSkaru ha tirato pure in ballo
episodi contro di lui del governo (quello parallelo, occulto, del governo
brasileiro, che è il braccio nascosto del governo ufficiale, sebbene
coincidano; nascosto solo per i polli). Nessuno voglia fare carriera, fascista
o comunista, cristiano od ateo, tollererà mai che si risappiano crimini del
governo brasileiro.
Inoltre, non appena il nome di RSkaru è stato
inserito nel sistema, gli Squadroni della Morte della Polícia Federal sono
stati allertati e sono subito intervenuti sulla Defensoria Pública da União, dunque pure, in quel caso, su Vladimir
Corrêa.
I superiori lo chiamano:
- “Corrêa, vedi di mettere a tacere questa
faccenda. ...Interventi dall’alto...”
- “Agli ordini!”
Appunto, chiedono a RSkaru la documentazione
che lui abbia la residenza permanente. Se la ha, la causa non avrebbe ragione.
Lui presenta documentazione che la sua richiesta ha basi dato che lo stesso
governo brasiliano ha operato e sta operando, su richiesta dall’Italia, contro
di lui (argomento chiave per un intervento del Poder Judiciário per cambiare una decisione del governo, governo
che anziché applicare la legge la viola).
A parte questo, una regolarizzazione lo
agevolerebbe sostanzialmente, anche se il governo brasileiro sia per il momento
in guerra segreta contro di lui, ma su richiesta esterna non avendo esso alcuna
ragione sua, ...a parte la subordinazione compradora e la solidarietà tra
governi di tutto il mondo quando vi siano da commettere crimini e pazzie. Non
che la Polizia Segreta
CC abbia ragioni. Ha solo torti, la sua delinquenzialità e follia burocratiche.
Per cui, con grande rapidità, sollecitati dalla intimazione del governo
brasileiro, tramite gli Squadroni della
Morte della Polícia Federal, la Defensoria
Pública da União annuncia, prima ancora della fine di marzo 2012, che la
richiesta è stata archiviata dato che RSkaru non ha dimostrato che ha la
residenza permanente (cosa che avrebbe reso nulla qualunque causa contro il governo,
causa che sarebbe stata proprio per avere la stessa!) e che i materiali da lui
prodotti ed indicati sono anche in lingue (italiano ed inglese) cui il Vladimir
Corrêa non ha accesso, scrivono. Ve ne erano anche in brasiliano. Ma, appunto,
avevano ordini omertosi dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal.
Un capolavoro di demenza. Degli avvocati, pur
di Stato, avrebbero potuto e dovuto fare meglio. Sebbene come brasileiri... Si
sono abbassati al livello, anche nella fretta, degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal, al comando della Polizia Segreta CC-NATO, che aveva loro ordinato di fare presto a
chiudere quell’inutile, ma pericolosa, pratica.
Non che gli avvocati privati siano meno
collaborazionisti non appena sopraggiungano gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal ad ordinare di essere aiutati perché hanno avuto l’ordine di
perseguitare e rovinare qualcuno.
RSkaru (bersaglio degli Squadroni della Morte dei CarabiNeri, con
cooperazione NATO, per cui in qualunque paese del mondo vada organizzano subito
lo State/government-organized stalking
su richiesta della Polizia Segreta CC-governo italiotico) era incappato in uno
di quegli opuscoletti della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
quando, fuori da un ufficio di collocamento, in centro, ad aprile 2011, perdeva
il suo tempo, dal punto di vista di trovare un lavoro per quella via. Anche
quando trova lavoro per altre vie, ecco che arrivano subito gli Squadroni
della Morte della Polícia Federal brasileira, attivati dai
CC-governo italiotico, che o prevengono l’assunzione o ordinano, a chi lo ha
assunto, di organizzare mobbing e di indurlo a licenziarsi, o di licenziarlo
poi comunque, visto che lui non si licenzia.
Il 2 aprile 2011, RSkaru era stato licenziato
dal Sambavilla Hostel di ElvisKojcic, dopo che costui era stato mandato dagli
Squadroni della Morte della Polícia Federal a dirgli di andare subito via dal
Brasile, e RSkaru aveva subito scritto e pubblicato tutto, e ne aveva informato
la Caritas-Rifugiati, cioè il governo che, a sua volta, aveva informato
l’ElvisKojcic. Ovvio! ElvisKojcic ne era stato informato dagli Squadroni della
Morte della Polícia Federal e, nel tardo pomeriggio del 2 aprile 2011, aveva
fatto mettere RSkaru in mezzo ad una strada, e senza neppure pagargli 322.40
reais gli doveva.
Incappato, forse pochi giorni dopo quel 2
aprile, in quell’opuscoletto di quegli avvocati che lavoravano al 30%
sull’incassato, che sarebbe il 43% su quello va al denunciante se vince, in un
modo o nell’altro, la causa, RSkaru era andato da loro già il 25 aprile 2011.
Serjio aveva scantonato con la scusa che Alesciandra sapeva l’inglese. Vanta un
marito americano, sebbene sembri un nero brasiliano forse transitato dagli USA.
Infatti, in casa, non parlano inglese, e neppure altre lingue straniere. Per
cui, RSkaru era stato preso in carico dalla stessa.
Appena, a fine maggio o inizio giugno, era
stata recapitata al Sambavilla Hostel la convocazione per il 26 luglio 2011 al
Tribunale del Lavoro, ElvisKojcic era andato, con l’interprete, a piagnucolare
dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Mi avevate detto che ero coperto. Ora
questo mi chiama per una causa di lavoro...”
- “Avevamo degli ordini. ...Comunque vediamo
quel che possiamo fare...”
Gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal avevano subito contattato la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati,
ed avevano poi parlato con Alesciandra:
- “Ci occorre il suo aiuto...”
- “Certo! Sempre a disposizione della
Patria!”
- “Quel RSkaru...”
- “Lavorava in Sambavilla Hostel e poi lo
hanno messo in mezzo ad una strada per questioni non di lavoro, del tutto
estranee ad esso, per cose ha scritto, una cronaca, sembrerebbe, non un
libello, per quella sua domanda col governo, e senza neppure pagargli quello
che a lui ingenuamente sta solo a cuore, 322.40 reais per ore da lui fatte, che
si era segnato, ma che non gli sono mai stati corrisposti... In realtà, a
termini di legge, ci sarebbe ben altro.”
- “Appunto, il governo... il governo non ha
intenzione... Noi siamo qui per questo...”
- “Io non mi occupo di quelle sue cose.
Questa è solo una causa di lavoro.”
- “Sì, ...ma bisognerebbe... Meno viene
pagato, meglio è... ...Il governo...”
- “In realtà, lui non chiede la copertura
totale delle ore anche perché, se ho ben capito, era stata una cosa come tra
amici per cui aveva l’alloggio, che poi era solo un letto, seppure ben costoso... ...Era come un baratto... Poi
c’erano delle ore ulteriori pagate appunto come ore. Ultimamente, era passato
effettivo, per cui...”
- “Il governo... ...Noi abbiamo degli
ordini... Bisogna che non prenda soldi o, ...se proprio..., proprio pochi
pochi...”
- “Vedremo quel che possiamo fare. Ma anche
noi lavoriamo al 30%. Non è che il cliente qui paghi una parcella. ...Con tutte
le spese che abbiamo... Ci resta solo il 30% di quello il denunciato paga. In
fondo, anche il denunciato è uno straniero. ...Qui, se si va in tribunale...”
- “Capisco. Ma abbiamo degli ordini...”
- “Vedrò. Sento anche l’altra parte. Vediamo
di combinare le varie esigenze...”
- “Ma, a parte questo, quello RSkaru che le
ha detto?”
- “Solo della causa. Non è che abbia parlato
di altro. Anzi io gli ho fatto un commento sulla Presidenza Federale. Ma lui
non ha detto nulla.”
- “Che tipo le è sembrato.”
- “Quieto e tranquillo. Perché, ci sono delle
cose che dovrei sapere?”
- “No, no. Ordini. È che ci chiedono delle
cose. Noi poi dobbiamo riferire...”
- “Io non ho proprio elementi per poter dire
nulla...”
- “Ecco, se potesse parlargli... A volte con
gli avvocati...”
- “Non è che io abbia l’opportunità di
incontrarlo. Ora, fino al giorno dell’udienza...”
- “Ecco, se potesse sfruttare l’occasione.”
- “Posso vedere. Ma a voi cosa interessa? Chi
è? In cosa è coinvolto? ...Mi ha solo detto che ha quella pratica per la
residenza...”
- “Non sappiamo. In realtà, non sembrerebbe
coinvolto in nulla. È che noi abbiamo ordini. Poi dobbiamo riferire. Ci
chiedono. E noi abbiamo da chiedere l’aiuto ad altri, a bravi cittadini come
lei. Non è che possiamo andare da lui... Al governo interessa che se ne vada,
ma non abbiamo il potere di..., ...non possiamo..., non possiamo mandarlo via a
forza... Vorremmo sapere lui che intenzioni abbia.”
- “Va bene, posso vedere di farlo parlare.”
- “E poi ci fa sapere.”
- “Certo!”
Tra giugno e luglio, Alesciandra
fa telefonare un paio di volte almeno, da un loro impiegato, per controllare
che RSkaru sia ancora lì, all’indirizzo ha dato. È allarmata per quella mezza
frase degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che lo vogliono via dal
Brasile. Lei pensa al suo 30%.
Il giorno
dell’udienza, il 26 luglio 2011, Alesciandra era già lì, un’ora prima. In
realtà, la fa più sporca, perché non gli manda un’email per ricordagli
dell’udienza. Se lui non fosse andato, sì lei avrebbe perso il suo 30%, ma
avrebbe potuto vantare cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal che la causa era caduta.
Appena RSkaru
arriva, Alesciandra inizia un serrato interrogatorio dello stesso, anziché
parlare dei dettagli dell’udienza, con RSkaru che le dà delle risposte del
tutto casuali e vuote. Sincere, ma non è che avesse nulla di piccante da dire.
A lei sembra di avere chiacchierato a lungo e chiesto tutte le cose possibili
immaginabili. In realtà, non ha nulla da riportare, ...nulla che meriti di
essere riportato.
Quando
all’udienza, Alesciandra si era già accordata con l’altra parte. “Guarda ci
accordiamo su 1’000. Vedrai che lui non fa obiezioni. Anche l’australiano
vedrai che è contento, che se si va al processo lo sai che lui deve pagare ben
di più.” Per cui, all’udienza fanno un po’ di sceneggiata. Lei finge di
insistere per avere di più. ElvisKojcic sa che su 1’000 non dovrebbero
esserci problemi, a meno che RSkaru non s’impunti, ma gli hanno detto che così
non dovrebbe essere, per cui lui resiste sui 1’000, che già gli ruga
terribilmente dover sborsare.
Quando gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal lo avevano mandato, a marzo 2011, a dire a RSkaru di andar via
dal Brasile, RSkaru glielo aveva detto che loro tutti, lui incluso, erano una banda di cretini. Ora glielo
dimostrava.
A RSkaru interessava solo vederlo in
tribunale per quei R$322.40 che si era illuso di potergli truffare. A RSkaru
non interessava, né interessa mai, strafare. Certo, con una applicazione
precisa della legge, andando in tribunale, poteva regolarizzarsi tutto il
lavoro lì, ma in fondo era un accordo informale che a RSkaru aveva fatto comodo
per non pagare il letto, piuttosto costoso soprattutto a fine anno e sotto il
Carnevale. Mentre l’ElvisKojcic lo aveva usato per i deliri pazzoido-delinquenziali
degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, di cui si era fatto felice
strumento. Credono di fare i sadici, e con copertura di Stato, e poi finiscono
colle palle schiacciate...
Infatti, un mese prima dell’udienza,
ElvisKojcic era tornato all’attacco cogli Squadroni della Morte della Polícia
Federal:
- “Vorrei sapere se e andato tutto posto.”
- “...Ora dipende dal potere giudiziario.”
- “Sì, ma voi...”
- “Non è che
possiamo...”
- “Ma mi avevate
garantito che ero coperto...”
- “Certo che lei è
coperto. Ma non è che possiamo... Vedrà comunque che tutti saranno comprensivi,
a meno che non si impunti lo RSkaru...”
- “Per cui dovrò
comunque pagare?”
- “Il meno
possibile.”
- “Ah, dunque devo
pagare... Speravo mi copriste.”
- “Sono cose di
lavoro... Ci sono delle norme... Meglio che senta con gli avvocati che comunque
vedranno di venirle incontro...”
- “A me, poi,
interessava che quelle cose che ha scritto sparissero. Anzi, speravo che
fossero già sparite.”
- “Su quel lato
lì, purtroppo... ...In queste cose, abbiamo l’ordine di evitare i tribunali... ..Anche perché se ci chiamano
non possiamo che dire la verità, cioè dire che c’è il segreto di Stato. ...Il
governo non può permettersi.... Già sono cose che facciamo su richiesta
esterna...”
- “Questo vuol
dire che non c’è nulla da fare?”
- “Non sappiamo. È
che le nostre procedure... Lei ci capisce... Abbiamo le mani bloccate...”
- “E se io lo
denuncio?”
- “Noi non
possiamo che sconsigliarla, anche se non possiamo impedire a nessuno...”
- “Insomma non mi
aiutate.”
- “Certo, lei ha
cooperato con noi, per cui ha tutta la nostra riconoscenza. È solo che certe
cose non possiamo farle. Le nostre procedure ci dicono di evitare i tribunali.”
Per cui l’ElvisKojcic,
alcune settimane prima dell’udienza di conciliazione al Tribunale del Lavoro,
andò con l’interprete suo, che vantava pure di leggere, un po’, l’italiano,
perché di discendenza italica, in un commissariato di polizia, della Polícia
Civil, nel centro di Rio, a denunciare RSkaru per diffamazione, per quel suo
scritto, cui poi se ne era aggiunto un altro, per cui lo aveva licenziato e
messo per strada, visto che RSkaru abitava al Sambavilla Hostel.
L’interprete gli aveva raccontato delle cose
un po’ fantasiose sul contenuto di quei due scritti. Inoltre, i poliziotti che
raccolgono le denunce a volte scrivono un po’ quello che voglio. Né
l’ElvisKojcic, né il ragazzotto che gli faceva da interprete, sapevano come
comportarsi in quelle situazioni. Del resto, l’ElvisKojcic aveva voluto
evitarsi l’assistenza di avvocati, che gli sarebbero costati. Già gli sarebbe
costato successivamente, se la cosa fosse andata avanti. Sebbene avesse fatto
quella denuncia solo sperando che RSkaru corresse a cancellare i testi. Avevano
firmato entrambi delle cose non molto sensate da loro stessi dichiarate e più o
meno riportate da chi aveva verbalizzato la denuncia.
Pochi giorni dopo l’udienza del Tribunale del
Lavoro, la polizia chiama RSkaru per comunicargli la denuncia e raccogliere una
sua dichiarazione. Siccome lui dice che la questione è tutt’altra, che la
Polizia Segreta brasileira aveva mandato ElvisKojcic per intimargli di andare subito
via dal Brasile, che lui l’aveva scritto e pubblicato, e poi aveva trasmesso il
tutto al CONARE perché chiedesse un’indagine di polizia, i vari poliziotti
presenti rifiutarono di raccogliere qualunque sua dichiarazione. Appena avevano
sentito “polizia segreta”, avevano subito ribattuto allarmati:
- “No, no, noi non vogliamo sapere nulla di
queste cose. Meglio che ne parli col giudice, che loro capiscono tutto.”
RSkaru non firmò nulla, dato che loro non
avevano poi scritto nulla, nulla di quello lui aveva dichiarato. Infine, il più
paziente dei poliziotti aveva battuto un verbale, una cosa un po’ fantasiosa, per
cui RSkaru si era messo a correggerlo. Il poliziotto lo aveva lasciato fare,
mentre serviva altri clienti. Tuttavia, alla fine, non ne aveva voluto sapere
di correggerlo. Gli disse di andare al commissariato per stranieri, a Leblon,
dopo una decina di giorni, perché avrebbero trasmesso tutto lì. Il classico
scarica barile.
I suoi superiori erano stati più sbrigativi
di lui. In realtà, non trasmisero nulla come RSkaru verificò quando vi si recò. Per cui tornò al commissariato dove era stato
inizialmente convocato. Trovò lo stesso agente, tra i moltissimi vi erano quel
mattino. Costui gli disse che avevano mandato tutto in Procura. Nel verbale
RSkaru non aveva firmato, vi era in pratica già la convocazione in Procura, per
la conciliazione, con giorno, ora, sezione, indirizzo.
Dopo pochi giorni,
RSkaru andò in Procura a sentire. Lì, la pratica risultava a terminale ma non
avevano il fascicolo cartaceo. RSkaru disse che dato che lui non aveva firmato
nulla, aveva lì la sua dichiarazione. Lo mandarono dagli avvocati d’ufficio.
Trovò una nera. Lei riverificò che non ci fosse nulla di cartaceo. Senza il
cartaceo non poteva raccogliere ed inserire in esso una sua dichiarazione.
Comunque lesse egualmente quello che RSkaru voleva dichiarare. Vide che era una
questione di Polizia Segreta, non le scemenze che ElvisKojcic aveva
proposto.
Siccome l’avvocata, giustamente, per
giustificare il suo lavoro (una mezz’ora forse), aveva preso nota della cosa e
dei dati di RSkaru, è del tutto ovvio, o possibile, che disse a qualcuno di
quella faccenda. E qualcosa doveva forse avere scritto informalmente la polizia
per giustificare che lo RSkaru, quietamente, non aveva firmato nulla. O, ancor
più verosimilmente, a voce, un dirigente della Polícia Civil aveva allertato
gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che avevano ordinato ai vertici
della Procura di mettere tutto a tacere.
Il giorno dell’udienza di conciliazione, in
Procura, giorno predefinito dalla polizia, il nome di ElvisKojcic e di RSkaru
non v’erano tra le udienze del giorno. RSkaru chiese conferma nell’ufficio
competente, che controllò e confermò, e disse che magari la fissavano più in
là, previa comunicazione scritta alle parti. RSkaru non ricevette mai nulla
(dopo più di un anno senza avere mai mutato indirizzo), per cui il tutto è
stato archiviato senza udienza (o buttato via), ...a meno che ElvisKojcic,
visto che il bluff non era riuscito, perché il tutto era restato online senza
variazioni, e che lì v’era solo da perdere tempo, oltre che far venire alla
luce la questione di lui agente per conto di una Polizia Segreta del governo
brasiliano, non abbia ritirato la denuncia.
Verificato che l’udienza non c’era, RSkaru se
ne andò, mentre ElvisKojcic e l’interprete (sarà poi arrivato pure l’avvocato),
che evidentemente non avevano controllato (o aspettavano comunque l’avvocato),
erano in fiduciosa attesa. ...A meno che non fossero felici di restare
stravaccati su delle sedie dei corridori della Procura, per cui stavano lì per
puro piacere.
A dicembre 2011, dal 7/12 al 2-3/01/2012,
RSkaru lavora presso il Restaurante e Pizzaria Cenarium Carioca Ltda
(già Pizzaria Italia, e già Pizzaria Capri), in Rua Barão de Mesquita 663,
lojas A/B/C, di Dimitrio Dos Santos Gregório (un brasileiro di discendenza
napoletana) e Andréa Fonseca Gregório. Marito e moglie. Due ladroni. Non pagano
i dipendenti. Più o meno pagano solo il pizzaiolo perché senza di lui
potrebbero chiudere, mentre il guadagno vero è lì nei pochi giorni ed ore in
cui la pizzeria si riempie a sera e notte.
Ovviamente hanno tutti i giorni un cantante
od un’orchestra, nonostante il ristorante sia piccolo. Lì, devono pagare
subito, sennò non tornano più. Nei giorni di piena, hanno i soldi anche per la
musica. Ma, alcuni giorni che non c’è nessuno, il cantante suona a canta a
nessuno. Poi, interrompe ed, infine, smette, disperato, prima del tempo. Ma
deve ben essere egualmente pagato. Cretini loro che, invece che mettere della
musica registrata, pretendono di strafare pur non avendone i mezzi. Sono fatti
così. Ladroni ed inetti.
Hanno urgenza perché il cuciniere se ne va
avendo trovato dove gli danno un vero salario. E se ne va proprio mentre stanno
aprendo anche a mezzogiorno. Il 5/12/2011, Andréa Fonseca risponde ad un
annuncio di RSkaru dove costui cerca lavoro come aiuto-cuoco. RSkaru ha messo
annunci per le cose più diverse, cose comunque che può fare. Loro rispondono a
quello. RSkaru risponde subito e, via email, si accordano per un colloquio di
lavoro il giorno dopo alle 14:00 al ristorante. Gli dicono che è assunto, che
il giorno dopo deve andare da un medico del lavoro in centro, alle 8:30 (gli
fissano loro l’appuntamento e gli danno il foglio coi dati del ristorante con
cui presentarsi dal medico), e, subito dopo, al ristorante a lavorare.
Il demonio li fa e poi li accoppia. Dimitrio
Dos Santos Gregório e Andréa Fonseca Gregório si erano detti l’un l’altra (si
mettono ad un tavolino l’uno di fronte all’altra e fanno come delle riunioni
formale, dove fingono di credersi) che ora che aprivano pure a mezzogiorno si
avviavano a divenire un grande ristorante, per cui cominciavano a metter le
persone in regola. ...Se le contano... Ma poi non ne sono capaci di essere
onesti.
I soldi li sperperano e li spendono forse in
droghe. ...Non è che se ne vadano via da soli... Non hanno neppure un forno a
microonde, né dei tostapane. L’area bar è senza acqua. Ci sarebbe ma non ha lo
scarico, eppure ci sarebbe un qualche scarico ad allungare un tubo... Troppo
difficile. Non servono caffè. Tè neanche a parlarne in Brasile, nella
stragrande maggioranza dei locali. Di bevande hanno solo quelle in lattina ed
in bottiglia. I frigo sono insufficienti. Il magazzinetto, ed una specie di
ufficietto in mezzo alla stanzetta, al piano superiore, in cui non si può stare
sempre eretti perché basso, cui si accede da una scala ripida, traballante,
pericolosissima, ...con buchi nel pavimento di quel mezzanino attraverso cui
una persona può cadere giù, di cui uno sopra la cassa per passare cose, non
casse di bottiglie che le portano su e giù attraverso la scala appoggiata,
ripida e traballante. Pur appena ristrutturato, è davvero tutto alla cazzo. Non
ci stanno colla testa.
A RSkaru chiedono il libretto di lavoro. Lo
mandano alla visita medica (intanto non gliela hanno poi rimborsata, anche se
avrebbero dovuto, per cui...). Ma poi non lo mettono in regola. Non sono
neppure capaci a segnarsi l’orario di lavoro dei dipendenti. Non hanno fogli di
presenza. Tutto alla super-cazzo. Tanto poi non pagano. Eppure i soldi se ne vanno
e sono sempre senza, dicono.
Quando, su richiesta degli Squadroni della
Morte della Polícia Federal, gli avvocati di RSkaru e dei Gregório-Fonseca,
complice pure il giudice della sezione 51 del Tribunale del Lavoro, si
metteranno d’accordo per comprare ed esibire un finto testimone che dichiara,
mentendo (in quel periodo non è mai comparso al ristorante; vi avrà lavorato
dopo, se mai vi ha lavorato), di avere conosciuto lo RSkaru al ristorante, e
che lo stesso ha lavorato lì solo una settimana come giornaliero, dunque pagato
ogni giorno, e non in cucina, bensì come aiuto-cameriere, o quel che significa copeiro
in brasiliano, gli avvocati di RSkaru, della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati,
avevano le prove materiali, mentre costruivano il finto testimone in accordo
con l’altro avvocato dei Gregório-Fonseca, complice il giudice pure chiaramente
comprato, che era tutta una montatura, che il testimone era un finto testimone,
comprato da Dimitrio Gregório....
Sì, gli
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati avevano tutta la documentazione.
Avevano copia delle email di cenariumcarioca@gmail.com
che lo RSkaru veniva assunto per la cucina, e non per altro. Sapevano che, il
07/12/2011, alle 8:30-8:40, RSkaru aveva passato, in Rua Sen. Dantas 117, la
visita medica per lavorare in cucina, e che la prova è nei database delle
ricevute fiscali della prefettura di Rio de Janeiro. Invero, anche le sue
segretarie del medico se ne ricordano. E sapevano pure che le telecamere dell’edificio
avevano immortalato RSkaru che entrava nel ristorante per lavorare e vi usciva,
spesso dopo lunghissime giornate lavorative, dal 7/12/2011 al 3/01/2012.
Dopo alcuni giorni che lavora lì, appena gli
infami Faustino Ribeiro Fernandez & Marco Antonio de Azevedo, con annessa
Leda Gracia Dias ed altri, vedono che RSkaru ha orari compatibili con un
lavoro, per cui informano subito gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal, gli stessi contattano subito Dimitrio Gregório:
- “Ci occorre la sua collaborazione...”
- “Comandi! Sono un patriota brasileiro.”
- “Quello RSkaru...”
- “Che devo fare?”
- “Deve vedere se le dice qualcosa e
riferirci...”
- “È tutto?”
- “Abbiamo degli ordini... ...Il governo...
...Cose un po’ riservate... È una questione internazionale. ...Non possiamo
dire nulla...”
- “Che devo fare?”
- “Organizzare mobbing degli altri contro di
lui, sì che lui sia spinto ad andarsene e non fargli fare nessun lavoro
qualificato sì che lui si senta dequalificato, incapace, frustrato... ...Sono
ordini del governo...”
- “OK!”
- “Ah, ci sarebbe anche da fare in modo da
pagarlo il meno possibile...”
- “Ottimo. Già lo faccio con tutti. I
dipendenti meno li si pagano, più si affezionano al ristorante...”
Tra l’altro, quando Marco Antonio de Azevedo
va a riportare agli Squadroni della Morte della Polícia Federal, nella sua
consueta telefonata del mattino, che RSkaru potrebbe star lavorando, gli
dicono:
- “Grazie dell’informazione... Ma a parte
questa generica sorveglianza, pur essenziale, ci hai detto che te lo sei fatto
amico ma non ci hai mai riportato nulla su cosa lui dica...”
- “Cosa deve dire?”
- “Non sappiamo... Dovresti dircelo tu...”
- “Insomma, non è che si metta a
discutere...”
- “Se sei lì per farci sapere...”
- “Cosa posso dirvi...”
- “Oltre a guardare se esce o non esce per
apparentemente lavorare, possibile che nessuno sappia nulla di lui...”
- “In realtà, non si esprime. Anche quando fa
delle battute sono delle cose neutre, che non significano gran cosa, che non
danno nessuna notizia di rilievo su di lui...”
- “Non è possibile. Ti paghiamo la stanza per
te e figlia. Datevi da fare.”
Marco Antonio de Azevedo si era messo in
agitazione. Voleva far vedere che strafaceva. Si era rivolto a RSkaru, più
volte, con un’aria come fosse stato in calore:
- “RSkaru devi dirmi l’indirizzo di dove
lavori... Sì, devi dirmelo!”
RSkaru se ne era allontanato con disprezzo.
Lui aveva riinsistito altre volte. Voleva far vedere agli Squadroni della Morte
della Polícia Federal che lui poteva scoprire tutto.
In realtà gli Squadroni della Morte di area
NATO e clienti, e l’operazione RSkaru era ed è un’operazione CC-NATO, hanno dei
sistemi di rilevazione satellitare. Rilevano il bersaglio con un satellite.
Hanno l’importa cerebrale del bersaglio. Per cui il satellite localizza dove si
trovi in quel certo momento. Localizzatolo, controllano di chi sia il locale
dove il bersaglio si trovi, i telefoni cellulari negli immediati paraggi, ed in
quel modo localizzano il possibile proprietario dell’azienda dove RSkaru stia
suppostamente lavorando. Telefonano. Se hanno conferma di avere trovato le
persone giuste, poi vanno di persona.
Sono tecniche che hanno da vari anni, oramai
in tutto il mondo. Anche se in realtà non le usano per la protezione delle
persone, non le usano per la sicurezza pubblica. Le usano solo contro gli
obiettivi del terrorismo di Stato, dunque contro la sicurezza pubblica, per
persecuzioni.
Dimitrio Gregório è di quelli che fanno i
‘democratici’ a parole. In realtà, è un truffatore, come la moglie. Arraffano
per loro stessi. Piange sempre miseria. La moglie idem. Sì che gli stessi
genitori e parenti arrivano al ristorante con pacchetti di soldi:
- “Dimitrio..., per gli acquisti della
giornata...”
- “Grazie, pa’... Grazie, xy.”
Quando, a fine giornata, ha pacchetti di
soldi, se è stato un giorno di piena, non che restituisca nulla: “Abbiano tante
spese...”
- “Come è andata ieri, Dimitrio?”
- “Giornata difficile... Mi tocca anche
pagare i dipendenti... I passaggi bus... Le bollette... A casa, la famiglia...
L’asilo di nostra figlia... Le spese della casa... Quando andiamo al mare, oh,
quanto costa...”
In tasca ha sempre rotoli di soldi. ...Che si
droghino, oltre ad essere dei gran spendaccioni?
Lui è sempre sordidamente depresso. Lei pure.
Paiono d’un calmo surreale, da calmanti presi in grande quantità. Ne parlano
spesso quando fanno battute che loro credono umoristiche. Chi non usi farmaci
non fa in genere battute sull’uno o sull’altro farmaco, seppur si tratti di
prodotti ben noti nella letterature e sui media. I farmaci devono essere il
loro mondo ‘alternativo’, cioè il loro vero unico mondo.
Dimitrio Gregório riferisce subito alla
moglie di quello che gli hanno chiesto gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal relativamente a RSkaru:
- “Quelli della Polícia Federal mi hanno
detto che dobbiamo vedere se lui ci dice qualcosa da poter riferire loro. E poi
dicono che si deve organizzare mobbing per indurlo ad andarsene, che gli vanno
fatti fare solo i lavori più bassi e che non bisogna pagarlo.”
- “Va
bene non pagarlo, ché qui i soldi non ci bastano mai, ma non lo avevamo assunto
per cucinare la mattina sì da poter tenere aperto già per pranzo?”
- “Dobbiamo rivedere tutto. Ora che pure
l’altro se ne va... ...Bisogna che ci lavori tu, Andréa, in cucina al mattino.
Lui lo mandi a pulire i gabinetti, poi a lavare per terra e infine a fare
qualche altro lavoro marginale in cucina.”
- “Ma è dura... Non so quanto potrò
reggere...”
- “Tu al mattino ed io la sera. Certo, vengo
pure io a mezzogiorno, e pure tu la sera se vuoi... Facciamo maturare le cose e
poi vediamo.”
- “E come facciamo a farlo parlare, Dimitrio?
Io non c’ho testa di mettermi a fare grandi discorsi, in questa situazione che
mi hai prospettato...”
- “Oh, Andréa, lo sai che io sono
astutissimo. Vedrò di dirgli qualcosa e dalle risposte capiamo tutto.”
La cucina di Andréa era piuttosto casereccia,
casereccia disgustosa. Cose fatte e fatte bruciare. Oppure lasciate per ore
alle temperature brasileire, ed ancora più alte in quella cucina. Qualche
cliente abboccava ma senza che il ristorante si riempisse o che gli ordini a
domicilio arrivassero, a parte pochi pochi. Certo, per fagioli lessi, riso e
qualche pezzetto di carne... Ma chi vada in un ristorante, o chi ordini in un
ristorante, vorrebbe qualcosa di più.
Cercano anche di assumere un cameriere
professionale, Rafael, anche per l’apertura di mezzogiorno, ma poi lo fregavano
sulle percentuali, per cui lui se ne è andato. Dopo, non gli hanno pagato
neppure il fisso. Lui è andato, a gennaio 2012, per il saldo. Dimitrio Gregório
si è fatto le sue solite parti che ha da fare, che non sa bene quanto debba
corrispondere, che comunque era un momento difficile per cui lui non aveva i
soldi disponibili. Rafael, che sa come la menino certi padroni brasileiri, e
che poi abitava pure piuttosto distante, se Dimitrio Gregório non lo ha pagato
quando gli aveva detto di andare, ha capito che magari avrebbe speso di più in
bus e telefono che quello che avrebbe forse preso. Ha evitato di farsi il
sangue cattivo, ed ha lasciato perdere. Non è di quelli che vadano per
tribunali del lavoro.
Dimitrio Gregório fa così con tutti. Il
salario minimo è R$720, in ristoranti, a Rio de Janeiro, oppure R$678, con un
minimo di R$780, per chi paghi la percentuale sugli incassi. R$685 e R$671 (con
un minimo di R$685), per i camerieri; più per altre categorie. Lui dice che è
R$600 al mese e di R$2 e qualcosa l’ora. Imbroglione ed ignorante. Dice che le
ore straordinarie le paga in giornata, ma poi non le paga. Siccome non si segna
le ore, alla fine dice che non si ricorda e che comunque non ha i soldi per cui
può solo dare un acconto, se lo dà. Infatti, poi la gente se ne va. Perché
dappertutto, pur variamente ladroni, pagano di più e li mettono pure in regola,
in molti posti.
Resisteva solo, in un legame sado-maso, sado
il Gregório, maso lui, il ragazzo delle consegne con moto (sua), Anderson
Cavalcante da Conceição, sposato. In genere chi consegni con moto è pagato
benino anche perché ha da ammortizzare e mantenersi la moto. Quando è il
momento dello stipendio, il Dimitrio Gregório, che non lo ha messo neppure in
regola, estrae dalla tasca rotoli di soldi, ne estrae qualche biglietto da 100,
invece degli 800 o più dovuti e gli dice che è un momento difficile, che lo
pagherà più in là. Passano le settimane, e nulla. Stessa scena tutti i mesi.
Anderson si reca al lavoro giustamente livido per essere preso per il naso a
quel modo, ma non ha il coraggio di andare da un avvocato, magari mentre continua
a presentarsi al lavoro. Poi, proprio per quella situazione, talvolta, a casa, beve, qualche volta troppo,
e sta ancora peggio.
Dimitrio Gregório vive a quel modo.
Ovviamente, si lamenta con la moglie Andréa Fonseca, che i dipendenti
brasileiri non hanno voglia di applicarsi, che se ne fregano, che pretendono
perfino di essere pagati. Lei, con aria assente, pensando a chissà cosa, mai
pensi a qualcosa, magari impasticcata più di lui, assente e consente. Sono
complici. L’inferno li fa e poi li accoppia.
Ecco che allora Dimitrio Gregório,
furbastrissimo, impatta lo RSkaru, subito dopo il solito intervento
pazzoido-delinquenziale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.
Pomeriggio. Un momento che c’era nulla da fare e tutti lo invitavano ad uscire
dalla cucina angusta e calda. Ma non è che fuori fosse fresco. RSkaru si siede
ad tavolo esterno dove c’è pure Dimitrio Gregório, forse invitato dallo stesso.
Dimitrio Gregório si fa uno dei suoi soliti
show. Ripete sempre le stesse cose.
- “Quando mio nonno è venuto qui, i
brasiliani lo hanno aiutato. Ed io, ora, aiuto gli altri. Lo sai ora che cosa
ti dico? Che se vengono quelli della Polizia Segreta a chiedermi delle cose
contro di te, io li mando affanculo.”
RSkaru non rispose nulla. Era chiaro, anche
non lo avesse già saputo per altre vie, che gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal lo avevano contattato per le loro solite attività
pazzoido-delinquenziali, su richiesta dei soliti Squadroni della Morte dei CarabiNeri-governo
italiota, e che quello squallido Dimitrio
Gregório, il grande astuto, era roso da un irreprimibile impulso a confessare.
RSkaru non disse nulla. Lo guardava pensando “Povero scemo. Poveri scemi.”
Allora sempre più roso, poco dopo, Dimitrio Gregório gli disse:
- “RSkaru tu sei comunista?”
- “No.”
Chiusa la ‘discussione’. Dimitrio Gregório,
il solito scemo psicotico e delinquenziale, stava cercando di crearsi delle
giustificazioni per le pazzoido-delinquenzialità dei Squadroni della Morte
della Polícia Federal e
di chi li aveva attivati in patria e dall’estero.
Il giorno dopo, la mattina, si fece dire
dalla moglie di far vedere a RSkaru la macelleria. Pensavano che, in cinque
minuti di passeggio, RSkaru avrebbe disvelato chissà cosa. Non si occupava di
nulla, RSkaru. Che doveva disvelare?! L’astutissimo Dimitrio Gregório cercò di
fare conversazione. RSkaru dava risposte ovvie e sincere. Cose di nessuna
rilevanza.
Dimitrio Gregório chiamò poi gli Squadroni
della Morte della Polícia Federal, cui doveva telefonare ogni giorni, riferendo
che non aveva nulla da riferire.
- “Ed il mobbing come va?”
- “Ah, ottimamente!”
In realtà tentò ma...
Dimitrio Gregório parlò di nuovo con la
moglie:
- “Andréa, allora lo hai messo sotto?”
- “Fa tutto quello che gli si dice. Non si
allarga. Chiede il permesso perfino per mangiare...”
- “Eh, ma mi hanno detto...”
- “Dì loro che va tutto bene, tanto come
fanno a controllare...”
Tentò poi di parlare coi camerieri, o con
taluni, i più anziani sebbene non ci fossero grandi anzianità lì, a parte la
cassiera della sera-notte ed il marito o pseudo-tale, uno con l’aria da giovane
buzzurro che avevano lavorato lì un anno o poco più:
- “Ci sarebbe da... Oh, è una cosa... ...che
sono venuti quelli della Polícia Federal... Se si potesse indurre quello RSkaru
ad andarsene... ..magari vi posso poi dare un R$20 di premio...”
- “Perché non va bene?”
- “No, anzi...”
- “Ed allora?!”
- “Sono venuti quelli a dirmi...”
- “Perché, ha fatto qualcosa?”
- “No, è che vogliono che stia male, che non
lavori, che resti senza soldi.”
- “Davvero? ...Comunque non ho capito nulla.
Non ne voglio sapere nulla... Lo licenzi, se non lo vuole. Non è che quando si
lavora possiamo metterci a fare risse.”
...E Dimitrio Gregório cominciò a licenziare
tutti i camerieri. Ad uno, quello davvero professionale, Rafael, truffava
visibilmente sulla percentuale. Il cliente paga una percentuale di servizio.
Dimitrio Gregório prima agli aveva detto che gliela data tutta. Poi, gli disse
che se la teneva per sé e dava a lui solo una parte minima. Se ne andò. A
gennaio 2012, si accordarono per vedersi al ristorante, Dimitrio Gregório per
pagarlo e Rafael per essere pagato. Dimitrio Gregório, come suo solito, non lo
pagò. Piange sempre miseria. Avrà speso tutto in coca a Natale ed a
Capodanno... Anzi, ha i soldi in tasca. Ma è un ladrone di natura.
Una giovane culona, sessuosa e
chiavabilissima, non si vide più. Altri idem. La cassiera, che anzi veniva
presentata come manager seral-notturna, delle ore seral-notturne, quando la pizzeria
comincia sfornare pizze (in realtà i clienti non arrivano mai prima delle
20:00, spesso verso le 21:00, i giorni che arrivavano, ma lei ed il marito
iniziavano a lavorare, cioè ad essere lì presenti, verso le 17:00), fu da lui
informalmente accusata di avergli rubato, così lui disse allo RSkaru e ad
altri, 4-5’000 reais al mese per un anno. Era una scusa perché il pizzaiolo,
sempre più nero, pur senza il coraggio di andarsene, ventilò che Dimitrio
Gregório gli rubava sulla percentuale sui ricavi. Evidentemente, Dimitrio
Gregório gli rubava in proporzione a quello che dichiarò essergli stato rubato
dalla cassiera di sera-notte. Andandosene lei, pure il marito, o pseudo-tale,
il buzzurro, si licenziò con lei.
La coppia dovette presentarsi varie volte per
essere pagata. Il buzzurro era già uno che si serviva da solo sia in cibo che
bevande e non si faceva mai mancare nulla. In realtà, rispetto alle bevande,
che dipendevano da lui essendo, come cameriere, nell’area bar, era generoso
pure con gli altri, con tutti, anche con RSkaru. Per cui, ogni volta che la
coppia si presentava per vedere se la pagavano, come prima cosa i due si
facevano servire gratis da mangiare.
Loro erano tutti sorridenti. Pure Dimitrio
Gregório, che non è che li cacciasse via. L’Andréa Fonseca dalla cucina, per
farsi sentire da RSkaru diceva, riferendosi ai due: “Canaglie! Canaglie!.” Ma
poi, faccia a faccia, li trattava gentilmente. Era tutta una sceneggiata. Lei
che fingeva di appoggiare la tesi ufficiale del marito, il delinquente
‘furbissimo’ Dimitrio Gregório. Il marito che aveva detto a tutti che lo
avevano ridotto alla fame, come scusa per truffare le percentuali al pizzaiolo,
e pure per truffare tutti gli altri come suo costume, secondo la ‘logica’
delinquenziale: “Oggi mi sono inventato questa. Domani me ne farò venire in
mente un’altra.”
Licenziata la ‘ladra’,
avrebbe dovuto avere 4-5’000 reais in più al mese. Ed, invece, piangeva ancor
più miseria che il ristorante era sull’orlo del fallimento. La pommarola per la
pizza la faceva fare coi pomodori da tavola. Tanto ne spalmavano uno schizzetto
simbolico. Avesse usato i pelati o la pasta di pomodoro, forse avrebbe avuto
qualche cliente in più anche i giorni di morta.
Dimitrio Gregório aveva parlato pure in
cucina di organizzare il mobbing contro RSkaru, ma anche lì... Un cuoco se ne
stava andando dove gli davano sia un salario più alto che altri benefici
(mentre da Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca non aveva nulla, neppure il
salario minimo). Avendo loro progressivamente chiuso il ristorante di
mezzogiorno, dopo che prima stavano lanciandolo, RSkaru era passato, l’ultima
settimana, o poco più, che lavorò lì, all’esclusivo lavoro
pomeridiano-serale-notturno, che consisteva nell’area cui pizzeria ed,
ovviamente, anche ristorante se clienti chiedevano altri piatti del menù oltre
alle pizze delle varie varietà.
Il pizzaiolo e l’aiuto-pizzaiolo, Claudio,
che in realtà non aveva nulla di meno del pizzaiolo ed anzi cucinava pure senza
problemi tutti i piatti del menù, gliela avevano menata quando Dimitrio
Gregório aveva riproposto pure a loro i deliri pazzoido-delinquenziali degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Non abbiamo capito... Cosa c’entriamo noi?
...Non è che possiamo... Eppoi non abbiamo capito che cosa dovremmo fare...”
Dimitrio Gregório, l’astutissimo, non sapeva
che dire, né come mettergliela. Per cui lasciò perdere pure con loro. Insomma,
non fecero nulla e neppure si impegnarono a fare alcunché. I camerieri li aveva
progressivamente fatti fuori tutti. Il ragazzo delle consegne a domicilio, non
pagato regolarmente, era più che mai frustrato. Comunque genialmente, tipica
disorganizzazione brasileira, arrivava alle 17 e si sedeva aspettando che,
verso le 20:00 o le 21:00, ci fosse la prima pizza da consegnare. Certo, se
c’era magari qualche commissione da fare, lo potevano mandare. Ma, in genere,
se ne stava lì ad aspettare. Che geni, Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca!
Ma tanto, non pagando poi gli stipendi, non ne fregava loro nulla di tenere lì,
anche per un numero spropositato di ore, un mucchio di persone che, per parte
del tempo, non avevano nulla da fare. È così dappertutto. Prezzi altissimi ma
salari bassi (perfino inferiori ai minimi di legge) e talvolta, come lì,
neppure pagati.
Mentre Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca
si autodistruggevano il ristorante-pizzeria, ma senza poter licenziare i due
pizzaioli-cuochi, Carlos e Claudio, perché sennò potevano davvero chiudere del
tutto, Dimitrio Gregório raccontava agli Squadroni della Morte della Polícia
Federal che il mobbing, la persecuzione, contro RSkaru procedeva in modo
eccellente.
Gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal gli avevano detto, questo già i primi giorni dell’operazione, che
volevano essere messi in contatto diretto con altri del ristorante, sia in
cucina che nell’area bar-camerieri. Dimitrio Gregório farfugliava che in cucina
c’erano sempre lui e la moglie, per cui se ne occupavano direttamente di
mobbizzare RSkaru. Non poteva dire che i camerieri, anche i camerieri, non ne
avevano voluto sapere di fare porcate da psicopatici.
Per cui, licenziandoli, poté ‘rassicurare’
gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che non aveva più camerieri,
che si erano licenziati tutti. In effetti, licenziatili, cercava di fare tutto lui,
oppure di far venire un forse giornaliero, un ragazzo magro e lungo, i giorni
di piena. Ma era davvero lui, Dimitrio Gregório, con la moglie Andréa Fonseca
alla cassa (dopo che aveva licenziato, di fatto in tronco ma senza giusta
causa, la cassiera; è che sono ignoranti, sennò la coppia poteva andare in
tribunale e lei poteva farsi pagare i 30 gg retribuiti di preavviso, ma anche
tutto il resto avevano loro rubato, dal salario minimo in realtà ben più alto,
alle ore straordinarie, notturne e festive), che, agitandosi come un pazzo,
stava dietro a quello che prima facevano quattro o cinque camerieri. Coca?
Stava comunque scoppiando.
Nonostante il furbastrissimo Dimitrio
Gregório rassicurasse gli Squadroni della Morte della Polícia Federal che il
mobbing contro RSkaru andasse per il meglio, loro pretendevano ad ogni sua
telefonata quotidiana di essere messi in contatto diretto con altri. È la
procedura standard, in Brasile, sapendo tutti che tutti fottono tutti, per cui
non ci si può fidare di un solo informatore, o provocatore o miliziano
occasionale o meno. Costoro stessi vanno controllati e devono controllarsi tra
di loro, e senza che possano mettersi d’accoro magari per vantare, con rapporti
incrociati, alias concordati, di aver
fatto cose in realtà non hanno fatto.
Dato che Dimitrio Gregório stava chiaramente
mentendo agli Squadroni della Morte della Polícia Federal, dilazionò la loro
richiesta di metterli in contatto con altri da nominare co-responsabili dello State/government-organized stalking sul
luogo di lavoro licenziando tutti. Restavano i due pizzaioli, Carlos e Claudio,
ma che non volevano saperne. Con la scusa delle feste, Dimitrio Gregório
rimandò tutto a gennaio.
A RSkaru, in quattro settimane, aveva fatto
fare un’ottantina di ore straordinarie, concentrate in alcuni periodi, non
uniformemente distribuite, senza neppure un giorno di riposo, dunque lavorando
anche tutti i fine settimana e festivi. Lavorava la mattina-pomeriggio, fino a
che non hanno rinunciato, verso fine dicembre, all’opzione dell’apertura a mezzogiorno. Poi, pure, non sempre, il pomeriggio-sera, per la pizzeria. Quando
era l’ora di pagare il bus, magari alle due di notte, Dimitrio Gregório diceva
che era occupato, ...a guardare la TV, o che aveva da correre a fare una
consegna. Cose da non credersi.
Chiuso a fine anno, doveva riaprire il 2
gennaio 2012, alle 16:00.. Erano troppo depressi dalle feste per cui restano a
letto. Ovviamente, RSkaru alle 16:00 era già lì, ...ad aspettare come altri
giorni, a quella o ad altre ore (quando aprivano il mattino) in cui dovevano
aprire ma poi aprivano sempre in ritardo. Alle 17:40, arriva Carlos Valentim
Fernandes da Costa, il pizzaiolo, che abita non distante, per dire a RSkaru che
i padroni sono stanchi ed il ristorante non apre. Dimitrio Gregório gli aveva
telefonato alle 15:00. Alle 15:00, avrebbe potuto telefonare pure a RSkaru
all’ostello, il cui numero aveva. Troppo difficile. Eppoi gli Squadroni della
Morte della Polícia Federal gli avevano ordinato di mobbizzarlo.
Il 3 gennaio 2012, Dimitrio Gregório &
Andréa Fonseca arrivano al ristorante in auto, col solito ritardo, forse
un’ora, lividi perduti. RSkaru era lì che aspettava leggendo. Andréa restò
sull’auto con la faccia tiratissima. Lui scese per aprire il ristorante. RSkaru
gli disse subito che era meglio che il passaggio bus glielo pagasse prima
dell’orario di chiusura, perché non è che lui (RSkaru), alle due di notte,
potesse aspettare lui (Dimitrio Gregório) che, come fece l’ultima volta, gli
diceva che doveva fare una consegna e spariva.
Dimitrio Gregório, che non aspettava altro
che un appiglio, eppoi era nervosissimo perché con l’inizio del mese era tempo
di stipendi, cioè, per lui, di inventarsi nuove balle per non pagare i
dipendenti, rispose che era un problema di RSkaru se alle due di notte non
poteva aspettare i suoi comodi che invece che pagare, od invece che aver già
pagato, i cinque reais di passaggio bus, se ne correva via o conclamava le
scuse più inverosimili.
RSkaru disse che era al contrario un problema
suo, di Dimitrio Gregório, se non sapeva come comportarsi, e che gli doveva
pure un’ottantina di ora di straordinario, più notturni e festivi, oltre al
salario. Lui tentò di fare dei conti mentalmente. Ma non li sa fare. Si vedeva
che si sforzava, ma il cervello restava ingrippato. Comunque si disse tra sé e
sé che era davvero troppo dover pagare tutti quei soldi.
Per cui gli dette R$12: R$5 per l’ultimo
giorno di dicembre, R$5.5 [aumento del costo del bus dall’1/01/2012]
per il giorno prima, quando loro non avevano avuto voglia di aprire, R$1.5
perché non era capace neppure di fare un’addizione, e non gli pagò il bus di
quel giorno. Ed aggiunse che era licenziato. Era chiaro che era per non
pagargli lo stipendio, oltre che perché non sapeva quali altre balle raccontare
agli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Per cui, licenziandolo, i
suoi doveri con gli stessi venivano a cessare, almeno rispetto all’operazione
RSkaru.
RSkaru gli disse solo che si sarebbero
rivisti al Tribunale de Lavoro e se ne andò. Almeno un paio delle telecamere
del palazzo li immortalarono (non quando parlavano sulla soglia del
ristorante), come tutti i giorni. Una è proprio sopra l’ingresso del
ristorante, ai margini. Un’altra è in una lunga galleria con negozi che sta a
lato dello stesso, dove RSkaru aspettava. Ma magari ve ne sono altre ancora da
quel lato del grande edificio.
Dimitrio Gregório raccontò agli Squadroni
della Morte della Polícia Federal che RSkaru si era licenziato. Lo stesso disse
alla moglie che intanto era come lui, per cui non gli credeva, ma faceva finta
di credergli su tutto perché erano due delinquenti alla stessa maniera. Agli
Squadroni della Morte della Polícia Federal disse pure che lo aveva pagato
seppur il minimo indispensabile e chiese loro se potesse contattarli ci fossero
mai stati problemi:
- “Perché, Dimitrio, che problemi? ...Perché
non lo hai pagato?”
- “No, lo ho pagato. Ma se magari va al
Tribunale del Lavoro?”
- “E perché dovrebbe andare al Tribunale del
Lavoro? Ecco, non lo hai pagato...”
- “Voi mi avevate detto che doveva fregarlo,
che tanto era coperto. Io lo ho pagato. ...Ma voi mi avete detto che comunque
sono coperto...”
- “Allora, non lo hai pagato...”
- “Lo ho pagato! Lo ho pagato! ...Ma mi
avevate detto che ero coperto... ...Se ci sono problemi vi chiamo...”
- “Certo, certo. Noi siamo sempre qui...”
Dimitrio Gregório non ce la fece a
trattenersi:
- “Quando lo ho licenziato...”
- “Ah, ma lo hai licenziato tu? Perché ci hai
detto che s’era licenziato lui.”
- “Sì..., no..., ma..., cioè... Non mi sono
spiegato bene. La telefonata è, ...era, disturbata... Qui c’è confusione...
Volevo dire... Se ne è andato in pratica, perché mi ha detto che voleva il
passaggio bus in anticipo, in pratica...”
- “Guarda, Dimitrio, che dovrebbe essere la
legge... Non è che il bus glielo paghi a fine mese... Va anticipato. A mia
sorella addirittura danno, come da legge, la card pre-caricata. Ah, tu li
freghi i tuoi dipendenti. Anche il bus lo paghi quando ti fa comodo... Dunque lo
hai licenziato?!”
- “No..., sì..., forse. Gli ho detto di
andare via perché ero incazzato. Dopo le feste, i parenti, pure in casa, sono
sempre tutti a menarmela...”
- “E che ci possiamo fare noi? Se poi tu ci
menti, noi che ci fidavamo di te, ...noi che ti avevamo dato un incarico
importante...”
- “Dai, non fate così. Io ho fatto quello che
mi avete richiesto. Mi avevate detto che mi coprivate. Lui, quando è andato
via, mi ha detto che ci saremmo rivisti al Tribunale del Lavoro.”
- “Ecco, non lo hai pagato!”
- “Come che lo ho pagato... Voi mi avevate
detto di non pagarlo...”
- “Allora ci hai disubbidito?! Noi che ci
siamo fidati di te...”
- “No, io ho fatto quello che avete detto. E
che ora se quello mi fa causa.”
- “Se non lo hai pagato...”
- “Quello è uno che ha studiato e che studia.
Sa pure il cinese. E sa pure di legge. Chissà che cosa si inventa... Mi avevate
detto che voi potevate...”
- “OK, proprio perché sei tu... Vediamo
quello che possiamo fare. Tu chiamaci appena hai notizie di cause...”
- “Grazie! Grazie!”
Anche se era chiaro che non lo avrebbe
pagato, RSkaru aspettò i giorni di rito. Chiaramente i ladroni Dimitrio
Gregório & Andréa Fonseca non di fecero vivi per il salario. Per cui, il
16/01/2012, RSkaru andò alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati.
Una ficona, che
poi sparì, scrisse tutto e lo scrisse bene, anche se poi cercarono di fare
carte false su sollecitazione degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.
Comunque, RSkaru ripetette poi il tutto, varie volte (come già aveva fatto con
la ficona), alla dottora Alesciandra, chiarendo bene che
non era stato pagato, a parte più meno tutti i passaggi bus e R$130. Riconsegnò
(lo aveva già dato alla ficona il 10/01/2012) anche un file Excel con tutti i
dettagli giorno per giorno, e tutti gli elementi aveva potuto raccogliere.
V’era pure chiaramente scritto quello che gli era stato corrisposto e quando:
il bus + R$130 in quattro volte, ben dettagliate nel foglio Excel.
Alla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati sanno tutto, sia perché lo ha detto
loro, varie volte, a due avvocate differenti, RSkaru, sia perché è tutto nel
file Excel. Sanno che il primo giorno di lavoro, il 7/12/11, alle 8:30-8:40,
RSkaru ha passato la visita, per lavorare in cucina, presso il medico del
lavoro, che la prova è del database delle ricevute fiscali della prefettura, e
che i due delinquenti Dimitrio Gregório & Andréa Fonseca non hanno
rimborsato neppure quella, ...una quindicina di reais. La ha pagata RSkaru e
non ha mai visto i soldi, sebbene siano stati loro a mandarcelo, e sia loro
dovere pagarla. Hanno il dettagli dei quattro pagamenti per R$130. Hanno i
dettagli dei pagamento dei passaggi bus. Hanno il dettaglio delle ore. Hanno
alcuni dei nomi di chi lavorava lì. Hanno tutto per una causa. L’onere della prova
dei pagamenti è comunque dell’azienda, che non ha nulla.
Alla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati hanno i dati precisi del medico,
forniti da RSkaru, con email, il 25 gennaio 2012: ÉTICA SERVIÇOS MÉDICOS em
Medicina do Trabalho, Rua Senador Dantas 117, s 1118, Centro, Rio de Janeiro,
RJ | CEP: 20031-911.
Avevano tutto, e
ripetuto anche per iscritto (via email), sebbene poi, su sollecitazione degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal, e complice pure il giudice, fingeranno di
non avere nulla.
RSkaru aggiunse
pure, alla dottora Alesciandra, lì alla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, che, se non pagano il salario, non è
questione di Tribunale del Lavoro, bensì da Procura, da azione penale, perché è
truffa. Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati tirano solo a far cassa ed
in fretta. Per loro è più comodo evitare di far le cose come si dovrebbe. Non
ne frega loro nulla del cliente che è solo un pollo per il loro 30% il più in
fretta possibile. La loro linea di condotta è: meglio poco oggi, che magari molto di più ma chissà quando.
Il primo ostacolo è che sebbene il nome
Cenarium Carioca (esiste un omonimo, in centro, e, sempre in centro, pure un
altro identico come fonetica, ma chiaramente non era quello) sia giusto, non lo
hanno nei databases delle aziende. O così dicono alla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati. RSkaru tenta dal medico del lavoro,
due volte, ma gli dicono che non conservano nulla e che è tutto nei databases
della prefettura cui non hanno accesso. Ovviamente, la magistratura potrebbe
averlo. Per cui, occorrono mesi, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati,
per trovare il numero dell’azienda (CNPJ). Incredibile...
RSkaru trova dei procedimenti in corso della
stessa azienda o sue precedenti denominazioni e li comunica a Alesciandra. Nel foglio Excel, fornisce pure, indirettamente
(Dimitrio Gregório era stato candidato ad un’elezione, per cui è in un certo
database online) dati precisi per identificare Dimitrio Gregório & Andréa
Fonseca: http://noticias.uol.com.br/politica/politicos-brasil/2006/deputado-estadual/01111975-dimitrio-gregorio.jhtm , che sono
pure su facebook seppur, lui, non coi dati precisi, e dove verosimilmanete
abita [Rua José Higino, 254 - Apt. 101- Bloco: Ii- Tijuca- Rj = è nel link,
...è pubblico]. Alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
non sanno davvero fare un cazzo. Non sanno e non vogliono. Ah, altri sarebbero
uguali o pure peggio.
I mesi passano.
Ovviamente,
trattandosi di procedimento contro un brasiliano, e comunque sapendo
dell’interesse degli Squadroni della Morte della Polícia Federal contro
RSkaru, Alesciandra, non appena RSkaru va lì per la causa,
chiama gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, che le chiedono i dati
generali della cosa e le raccomandano che vedesse di non far prendere soldi a
RSkaru o proprio pochi pochi, ma meglio nulla, e che comunque la avrebbero
ricontattata dopo aver focalizzato la questione. In pratica, volevano aspettare
che Dimitrio Gregório li chiamasse piagnucolante per essere coperto.
- “Grazie,
dottoressa Alesciandra, per averci subito chiamati... Avevamo saputo della
cosa...”
- “Come mi devo
comportare?”
- “Mi dica in due
parole la situazione...”
- “Licenziato senza
giusta causa, per cui ci sono i trenta giorni. Ci sono quattro settimane di
lavoro non pagate con abbondanza di ore straordinarie, serali e notturne, per
cui la cifra sale e tira su pure i trenta giorni di preavviso. Ci sono le
frazioni di tredicesime e ferie. Più settimane senza il riposo settimanale. In
pratica, gli avrebbero pagato solo il bus e R$130 dati in quattro volte.
...RSkaru è uno che si segna tutto. Ho tutti i giorni con gli orari precisi e
le somme date. ...Qui non date, perché avrebbe ricevuto solo R$130, quando si
potrebbe andare facilmente su qualche migliaio... Più le spese legali,
ovviamente, che è un altro 43% in più sul tutto.”
- “Qualche
migliaio?!”
- “Eh, a fare i
conti anche solo col salario minimo della categoria...”
- “Guardi, il
governo non vuole che RSkaru abbia soldi. ...Ordini... Il Gregório dice che
ha pagato tutto. ...Anche se... Ma se è quello che sostiene in tribunale.”
- “Che devo fare?”
- “Magari vi metto
in contatto quando il tribunale gli manda la convocazione e lui mi chiama...”
- “Ma noi, quando
iniziamo l’azione giudiziaria, dobbiamo formulare delle richieste...”
- “Il meno
possibile. Meglio nulla.”
- “Ma qui sono
alcune migliaia più le nostre parcelle...”
- “Siete
avvocati... Inventatevene qualcuna per non fargli avere nulla.”
- “Vediamo...
Potremmo fare richiesta solo per i 30 gg ed anche lì tenerci bassi... Non è
che...”
- “E non fargli
avere nulla?”
- “Questa è solo
la conciliazione. Noi chiediamo. Basta che poi il ristorante dica che non
intende pagare nulla... Dopo magari possiamo vedere se ristorante è disposto
a... Magari con dei testimoni contro lo RSkaru... Questa è solo la
conciliazione. È solo l’inizio... Se le due parti non si accordano, poi... Può
anche essere che lo RSkaru vada via, per cui la causa cade...”
- “OK. Ma si
ricordi bene quali sono gli orientamenti del governo su questa questione. Lo
RSkaru non deve avere soldi, o pochi, pochissimi. ...Meglio nulla.”
Il 25/01/2012,
RSkaru presenta denuncia all’Ispettorato del Lavoro contro Cenarium Carioca.
L’ispettore va a maggio. Chiaramente Dimitrio Gregório chiama subito gli Squadroni
della Morte della Polícia Federal e, come fa con tutti gli ispettori, di
qualunque genere, arrivino al ristorante, lo unge. Corruzione. L’ispettore dice
che è tutto regolare ...anche se il ristorante ha un solo dipendente, il
pizzaiolo. Non ha camerieri. Ah, ha il ragazzo delle consegne con la moto che
non è in regola (sebbene lavori lì regolarmente, da tempo, e sia pure pagato al
di sotto del salario minimo). Vede questo che sta montando il box col nome
della pizzeria sulla sua moto... Certifica poi che la cucina è fresca. La
controlla prima che il ristorante sia in funzione. No, anzi, gli arriva la
telefonata degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che Dimitrio
Gregório è un amico, e che si devono chiudere tutti e due gli occhi. C’è poi
una scala appoggiata, stretta, ripida e traballante che dà accesso ad un
piccolo pseudo-magazzino, l’unico del disorganizzato ristorante, e su cui fanno
su è giù pure con casse di bottiglie. Certifica che è tutto regolare ...anche
se è un po’ atipica e del tutto irregolare. Dice, glielo dice Dimitrio
Gregório, che non si potrebbe costruirne una fissa, normale, in muratura, che
non c’è spazio. Non è vero e poi non è una grande giustificazione. Il suo
verbale di ispezione è un capolavoro di ipocrisia perché dice che tutto è in
regola ...ma, nulla lo è. Tuttavia gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal gli hanno ordinato di non fare nulla, di lasciar perdere.
Il 21/08/2011, il Procuratore, Juliane
Mombelli, comunica l’archiviazione delle denuncia, con facoltà, ovviamente, di
opposizione da parte del denunciante, RSkaru. Ispettore e Procura non riescono
neppure a scrivere come si chiami l’azienda. A RSkaru non ne frega nulla di
impugnare l’archiviazione. Tra l’altro, la certificazione che in cucina lavora
un solo dipendente, implica che, se mai qualcuno facesse loro pagare il giusto,
la parte del salario a percentuale sugli incassi dovrebbe essere ben alta, per
quelle quattro settimane che RSkaru ha lavorato lì. Se era da dividere solo tra
due persone, anziché una decina! Quando RSkaru va a lavorare lì, ci sono in
tutto quattro persone in cucina, la cassiera della sera-notte e, alcuni giorni,
anche una mezza dozzina di camerieri.
Il 21 maggio 2012, RSkaru riceve la
comunicazione di Serjio, l’altro titolare della
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati che l’udienza
contro Restaurante e Pizzaria Cenarium Carioca Ltda., processo n.
0000559-29.2012.5.01.0051, è fissata per il 7 agosto 2012, alle 11:30, presso
la 51a Sezione del Tribunale del Lavoro, in Rua do Lavradio, 132, Centro, RJ.
Infatti, visto che
tanto, come da ordini degli Squadroni della Morte della Polícia Federal,
c’è da guadagnare forse proprio nulla, la dottora Alesciandra preferisce
coprirsi dietro al suo collega. Inoltre, ora, RSkaru sembra appena più
spigliato con la lingua brasileira, per cui Serjio non può giocare allo scarica
barile dicendo che non capisce. Lui glielo ha scaricato all’inizio. Lei glielo
restituisce ora che potrebbe anche essere che c’è da fregarlo apertamente e
dunque non guadagnare neppure nulla per la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati,
visto che il 30% di zero, oppure di cifre basse, è quel che è.
Ovviamente, pure Dimitrio Gregório ne è
informato dal messo del Tribunale che consegna i mandati di comparizione alle
udienze. Aveva appena piagnucolato cogli Squadroni della Morte della Polícia
Federal per l’Ispettore del Lavoro. Ed ecco che li deve chiamare di nuovo per
la convocazione per l’udienza:
- “Pronto, sono Dimitrio Gregório. ...È per
RSkaru. Mi è arrivata una convocazione del Tribunale del Lavoro.”
- “...Se non lo hai pagato...”
- “Come non lo ho pagato? Io pago tutti,
tutti! Oh quanto mi costano questi dipendenti. Sono tutti così esosi. Tutti i
giorni sono sempre a pagare l’uno o l’altro...”
- “In concreto, quanto gli hai fregato?
Quanto ti chiede?”
- “Non lo so quanto mi chieda. ...Io non
frego nessuno. Pago sempre tutti.”
- “E noi che ci possiamo fare se non paghi i
dipendenti?”
- “Io pago tutti i giorni, tutti. ...Tutti!”
- “Guarda, già ti abbiamo salvato
dall’ispezione. L’Ispettore ha dovuto fare carte false perché in pratica tu hai
un solo dipendente. ...Abbiamo dovuto far figurare che... ...Lui ti ha dato
corda perché gli avevamo parlato. Sennò ti chiudeva il ristorante. Scusa ma
dove li hai nascosti tutti gli altri? Comunque non poteva dire che non avevi il
ragazzo delle consegne. Da quanti anni lavora da te? Non è in regola. E siamo
pure venuti a sapere che non lo paghi. Lavora gratis? Ci dicono pure che la
cucina è piccola senza niente e che quando il forno è acceso... Gli abbiamo
fatto dichiarare che è perfetta. E quella scala appoggiata e ripida, sugli 80
gradi per trasportare su e giù casse di bottiglie? ...Dovete essere pazzi. Gli
abbiamo fatto scrivere che la metti a posto. In pratica ora ti archiviano tutto
come se tu fossi un santo. Senza di noi, ti facevano cinquantamila reais di
multa e ti chiudevano il ristorante fino a che non avessi fatto tutti i lavori.
E meno male che lo avevi appena ristrutturato. Ma come lavorano? Hai chiamato
un geometra e dei muratori col cervello sghembo? Quanto paghi agli ispettori
che non ti revocano la licenza a tenere aperto?”
- “Ma io... Ma io... Sono senza soldi per
fare andare avanti questo ristorante. Mi rubavano pure. O dovuto licenziare
una, col marito che pure lavorava qui, che mi rubava R$5'000 al mese per un
anno... Io... Io...”
- “Lascia perdere, che non ti crede nessuno!”
- “Ma Voi mi avevate detto, mi avevate
promesso, che mi avreste coperto...”
- “Appunto. Siamo qui...”
- “Ma allora...”
- “Certo, noi non dimentichiamo i nostri
amici. Ti facciamo chiamare dagli avvocati di RSkaru...”
Alesciandra chiamò
Dimitrio Gregório.
- “L’agente
speciale mi ha detto di chiamarla...”
Si accordarono per
vedersi in modo riservato.
C’era anche Serjio
cui Alesciandra aveva scaricato il caso. Ma era Alesciandra a parlare:
- “Guardi, signor Gregório,
qui ci sono quattro settimane di stipendio, un 80 ore straordinarie, ore
notturne e festive. Abbiamo i dettagli precisi. E poi ci sono i trenta giorni
di preavviso quando si licenzia un dipendente senza giusta causa. Senza
dimenticare la frazione di tredicesima e di ferie. Qui, poi, che non gli faceva
neppure fare il riposo settimanale... Sono giorni che vanno aggiunti ai giorni
che ha lavorato effettivamente. Infine, c’è il 43% in più per le spese
legali...”
Dimitrio Gregório, che stava per abbattersi
affranto sul tavolo, si fece una delle sue solite scene da truffatore abituale:
- “No, non è possibile. Io non ho debiti.
Pago tutti!”
- “Quando lo ha pagato? Dove ha le ricevute?”
- “Io pago subito! ...Tutti!”
- “Dunque lo licenzia il 3 gennaio e lo aveva
già pagato quanto si paga nei primi cinque giorni lavorativi del mese, in
genere l’ultimo giorno utile, se una ditta è precisa. Ci sono tanti che pagano
a fantasia... Lei lo paga quando lo licenzia? Aveva già i conti pronti?”
- “Ora non mi ricordo, ma...”
- “Dove ha i fogli di presenza ed i conti di
quel che gli ha pagato?”
- “Io mi fido. Non tengo fogli di presenza.
Non faccio conti. Io pago...”
- “Guardi... Lei non ha fogli di presenza.
Non ha conti. Non ha statino dello stipendio. Non ha ricevute e ovviamente mi
dirà che paga in contanti...”
- “Sì, esatto, io pago solo in contanti!”
- “Appunto... Tra l’altro, è tutto ben
documentato e dettagliato, dallo RSkaru. Anche se lei non fa firmare nulla
quando dà dei soldi, lo RSkaru ha dichiarato che i passaggi bus sono più o meno
stati corrisposti. E che poi lei gli ha dato, ho qui le date, in quattro volte,
un totale di RS130. Avesse voluto truffarla avrebbe detto che non gli ha mai
dato nulla. Tanto lei non potrebbe provare il contrario mentre per legge è lei
che deve provare i pagamenti. Io credo a lui. Giù un’altra volta si è mostrato
affidabile e neppure ha voluto profittare della situazione.”
- “L’agente speciale mi ha detto che voi mi
avreste aiutato.”
- “Siamo qui solo perché il governo...”
- “Allora mi aiutate...”
- “L’agente speciale ha insistito... Sennò
non saremmo qui...”
- “Ah, mi ero spaventato. Io sono una persona
onesta. Oh, questi dipendenti che non sono mai contenti.”
- “Qui poi che sembra una questione di
Stato... Pure di relazioni internazionali...”
- “Eh, mi hanno detto...”
- “Intanto noi vediamo di presentare
[l’avevano già presentata come da accordo cogli Squadroni della Morte della
Polícia Federal] solo una richiesta per i 30 giorni di preavviso. Ma anche
questo non significa nulla... È solo la conciliazione. Se non si concilia, poi
ci se la può giocare in tanti modi.”
- “Mi devo pure trovare un avvocato?”
- “A meno che non presenti una richiesta di
povertà per cui glielo danno d’ufficio...”
- “Oh, chissà quanto mi costa. Non ho soldi.
È un periodo critico. Non so se... Non è che voi...”
- “Il nostro Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
non è che possa curare gli interessi di chi promuove la causa e quelli
dell’accusato. Tuttavia, essendo un caso speciale, possiamo metterla in
contatto, il giorno dell’udienza, con un avvocato non esoso e con cui noi si
abbia una buona intesa. Così, per gli sviluppi, possiamo orientare il tutto
come suggerito dal governo...”
Il 7 agosto 2012, giorno dell’udienza,
ovviamente si erano telefonati qualche giorno prima, fecero trovare, a Dimitrio
Gregório, un’avvocata cui erano stata mostrate le foto dello stesso su
facebook. Il riferimento lo aveva dato RSkaru allo Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati,
specificamente ad Alesciandra. Non si erano mai visti prima, con l’avvocata. La
delega all’avvocata, Dimitrio Gregório la firmerà quando sono già nell’aula
ad udienza in pratica iniziata. Ovviamente, Dimitrio Gregório si farà, con
l’avvocata, la solita parte del poveretto taglieggiato dai dipendenti che
vogliono solo sottrargli soldi.
Lo Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
manderà, per l’udienza, uno che non capiva un cazzo, che non conosceva il caso
e cui era stato detto di ignorare il salario non pagato (Alesciandra aveva
falsificato la pratica, fingendo che tutti si fossero sbagliati quando RSkaru
aveva insistito varie volte su tutto, oltre ad avere mandato varie cose via
email), e di fare un ‘conteggio’, per i 30 gg, di R$800, cifra senza alcuna
correlazione col salario di quelle 4 settimane, da trasformarli in mensile, che
era considerevolmente più alto visto l’abbondanza di straordinari, ore notturne
ed ore festive, salario a percentuale, più i riposi settimanali non fatti fare.
Ah, circa un mese
prima dell’udienza, RSkaru era andato un giorno che Alesciandra era in ufficio,
alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, a chiederle di vedere i conteggi.
Lei, che mente sempre, da buona brasileira, ed improvvisa, se ne era uscita con
un imbarazzato ed esaltato:
- “Stiamo
aspettando la documentazione dall’azienda!”
Non avevano
chiesto nulla. Non aspettavano nulla da nessuno. Non avevano nulla da aspettare.
Si erano già messi d’accordo con gli Squadroni della Morte della Polícia Federal
e, su lor richiesta, con lo stesso Dimitrio Gregório, il delinquente truffatore
che non paga i dipendenti e contro cui RSkaru stava facendo causa. Miserabile!
Miserabili!
Serjio non ha il coraggio di presentarsi lui,
per la truffa contro RSkaru preparata da
Alesciandra in accordo cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal e
collo stesso Dimitrio Gregório. Per cui, hanno mandato un avvocatucolo, non
giovane, ma che non capisce un cazzo di quelle cose. Si sarà occupato di altro,
nella sua vita professionale, se mai si è occupato di qualcosa.
Quando RSkaru chiede all’avvocatucolo il
conteggio, costui dice che ha calcolato R$800 ed è lì che RSkaru scopre che
hanno falsificato il tutto facendo sparire che non gli è stato pagato il
salario. Non era solo questione di quei 30 gg di preavviso, comunque mal
calcolati. Lui telefona agitato a Alesciandra che gli dice che basta fare la
rettifica in udienza. È una balla. L’avvocatucolo tenta. Vero o meno (ma non è
vero), la giudice della 51a sezione dice che non è possibile, per cui lì si
discute solo di 30 gg. RSkaru dice all’avvocato che non se ne fa nulla. Che si
deve discutere di tutto. Se sul momento non è possibile che si vada ad altra
data.
Intanto Dimitrio Gregório, generoso, offre
R$500. La seduta si chiude. RSkaru riparla con l’avvocatucolo. Anche Dimitrio
Gregório parla con la sua, che vede per la prima volta, procuratagli da
Alesciandra con cui s’era esso d’accordo. Dimitrio Gregório racconta
all’avvocata ora sua, poi anche all’avvocatucolo della Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
che, dopo riaver telefonato ad Alesciandra (che gli riconferma, mentendo, che
si può fare la rettifica in udienza), s’avvicina ai due per concordare non si
sa bene cosa, che lui aveva sempre pagato, che pagava tutti i giorni, R$35 al
giorno. Menzogna miserabile.
Arriva RSkaru, che
era restato un momento in disparte, che dice all’avvocatucolo, anche gli altri
due presenti (il corridoio lì, quasi davanti alla porta dell’aula delle
udienze, è stretto, per cui gli altri due sono uno di qua ed una di là quando
RSkaru si frappone per dire al ‘suo’ avvocato che non si possono discutere i 30
gg senza discutere contestualmente delle quattro settimane di salario), che lì
non c’è nulla da discutere. Che occorre un’udienza per tutto, salario di
quattro settimane (e con un mucchio di ore e senza riposo settimanale) non
pagato e 30 gg di preavviso. Allora si rientra in udienza, dopo che se ne è
tenuta un’altra con altri, a la giudice riconvoca le parti per il 6 novembre
2012 alle 13:30.
L’avvocatucolo
dice a RSkaru di andare subito a parlare con Alesciandra, alla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati. Alesciandra è lì, a far nulla. Finge
stupore. Ma si vede che è a disagio ed irritata. Dice che si poteva fare la
rettifica seduta stante, che è colpa dell’avvocatucolo che non è pratico, che
loro erano occupati. Fa teatro. Mente. Ma se lei era lì? Eppoi è verosimilmente
lei che non conosce le procedure e sta solo, come sempre, sparandole alla
cazzo.
Siccome mente
sempre e sputa stronzate incoerenti inventate sul momento, dice, le scappa
detto, che lei non fa mai calcoli prima [non li sa fare?!]. Dice che i calcoli
li fa dopo il tribunale [per cosa? Li fa al massimo solo per i contributi e
tasse, se ve ne sono, perché se la conciliazione si basa sull’accordo delle
parti, per cui uno potrebbe anche solo accettare cento pur con un diritto di
mille, e restano cento...]. Dice che gli altri clienti non controllano i conti.
Che solo RSkaru li controlla. E lo dice spazientita. Ecco è colpa di RSkaru che
non si fa fregare sui conti. Sì, insomma, loro sputano cifre alla cazzo per
avere un mille reais ed incassarsi il 30%. Certo non può dire a RSkaru che
erano intervenuti gli Squadroni della Morte della Polícia Federal e che
era tutto combinato con lo stesso truffatore Dimitrio Gregório.
Dopo l’udienza, Dimitrio Gregório telefonò
subito agli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Lo RSkaru vuole tutto. Vuole essere
pagato. Vuole le quattro settimane che ha lavorato da me e pure il preavviso...
Io che ne sapevo di preavvisi?! È la prima volta che ne ho notizia!”
- “Se non lo hai pagato...”
- “Ed ora mi tocca pure pagare l’avvocata...”
- “Quanto ti ha chiesto?”
- “Dice dai 1’500 [doveva pure dare la
tangente agli Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati che,
lavorando per perdere la causa, rinunciavano al loro 30%, ben più, in quel
caso, di quello avrebbero percepito, indirettamente, da Dimitrio Gregório]
in su... Dipende se la cosa va per le lunghe, dal lavoro che devono fare.”
- “Vuol dire che a quello RSkaru devi avere
fregato un mucchio di soldi. Ti rendi conto che in pratica gli avvocati di
RSkaru non guadagnano nulla e solo perché siamo intervenuti noi?”
- “Ma mi avevate detto che mi coprivate! È
tutta colpa vostra!”
- “...Perché gli altri dipendenti non li
paghi?! Che c’entriamo noi?”
- “Mi avevate
ordinato, con quello RSkaru...”
- “Certo, è solo
per quello che ti aiutiamo, anche se tu truffi tutti dipendenti. ...Non ti eri
messo d’accordo con la dottora Alesciandra?”
- “Certo. Ma quello RSkaru ha subito capito che
c’era un imbroglio... Anche se tra tre mesi, c’è una nuova udienza.”
- “Richiamiamo la
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati e vedrai che troviamo la maniera di
mettere tutto a posto.”
Gli Squadroni
della Morte della Polícia Federal richiamarono Alesciandra
dicendole che dovevano giocare al ribasso. Meglio se lo RSkaru non prendeva
nulla. Per il suo 30% poteva vedersela con l’avvocata di Dimitrio Gregório.
Che se lo facessero pagare da lui. Disse che non era importante che Dimitrio
Gregório pagasse. Lo sapevano che era un truffatore. L’importante era che non
arrivasse nulla a RSkaru.
Per cui, l’
Alesciandra si era subito risentita sia con l’avvocata di Dimitrio Gregório
che con lo stesso. Si erano detti che bastava comprare un testimone che dicesse
che RSkaru aveva lavorato lì pochi giorni, e come giornaliero, e che era stato
pagato. Così, a quel punto, cadeva sia la causa per il salario non pagato che
la causa per i 30 gg. La Alesciandra, che è una che le spara alla cazzo e senza
pensare, preoccupandosi solo della presunta arguzia del momento, ben sapeva
(...avrebbe dovuto sapere...) che c’erano già solide prove materiali.
Il testimone comprato poteva funzionare,
forse, con un giudice comprato, ma non in conciliazione. Smontato il testimone
comprato per la conciliazione, chiunque Dimitrio Gregório compri poi al
processo, o qualunque cosa dica, non vale più un cazzo.
Ecco le solide prove materiali:
1. La visita medica del 7 dicembre 2011 per
lavorare in cucina e di cui v’è traccia nei databases della prefettura.
2. Il pizzaiolo mandato ad avvisarlo il 2
gennaio 2012 che avevano deciso di non aprire.
3. Le telecamere
dell’edificio che potevano testimoniare sulle ore e sui giorni. Ed anche lo
stesso portinaio che guardava le telecamere, a parte i negozi attorno, visto
che lo RSkaru aveva spesso da aspettare che il delinquente Dimitrio
Gregório aprisse ed, il trasandato, era spesso in ritardo
anche notevolissimo. Tutti vedevano RSkaru che aspettava.
Il truffatore Dimitrio
Gregório era riandato a piangere, dicendo che RSkaru lo voleva affamare, coi
due pizzaioli, Carlos e Claudio, insistendo che gli occorreva assolutamente che
venissero a testimoniare, ma testimonianze fasulle sì che lui potesse non
pagare lo RSkaru che in pratica mai aveva pagato (a parte il bus e R$130).
Loro gli dissero che loro avevano visto
RSkaru quattro settimane in cucina e che non lo avevano mai visto pagare.
Dimitrio Gregório controbatté che lo pagava nel retro. Loro dissero che
talvolta lo videro pagare il passaggio bus. Per cui, se gli pagava il passaggio
bus era perché né era giornaliero né gli pagava soldi che loro non vedessero.
Lui promise ‘valanghe’ di soldi:
- “Vi do 100 reais... No, ve ne do 200 a
testa...”
Loro dissero che non potevano andare a
raccontare storie solo perché lui non pagava i dipendenti. Dimitrio Gregório
ribatté che era una grande questione di Stato, che erano coinvolti gli
Squadroni della Morte della Polícia Federal. Loro dissero che non gli
credevano, che quello lui diceva fosse un agente degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal poteva essere un mitomane. E che, comunque, loro non
volevano saperne nulla di quelle cose.
Dimitrio Gregório era disperato. Anche perché
non è che potesse licenziali. Se licenziava loro, poteva anche chiudere il
ristorante-pizzeria. E non è che fosse neppure semplice trovare altri. Perché
con quello che lui non pagava, la gente magari abboccava, sul momento, ma poi
se ne andava presto in posti migliori. Il pizzaiolo, Carlos, resisteva perché
abitava vicino. Claudio, pur capacissimo, era appena uscito da una scuola
culinaria. Era lì di passaggio.
Alla fine, Dimitrio Gregório raffazzonò un
infame, un cameriere giornaliero (forse, se ha mai lavorato in vita sua), cui
dette quattro soldi per la falsa testimonianza. Come nel suo stile, lo trovò in
fretta e furia, pochi giorni prima l’udienza, piangendo
con tutti che v’era uno RSkaru che lo voleva affamare.
E lì fu il suo errore. ...E di quelli, a
cominciare da Alesciandra, lo avevano consigliato. Per far saltare la
conciliazione, non era necessario. Era sufficiente che lui, Dimitrio Gregório,
dicesse le stesse cose aveva messo in bocca al comprato, od anche che non
dicesse nulla. Bastasse continuasse ad offrire 500, od anche meno, o nulla.
La ‘sua’ avvocata lo aveva capito. Ma quel
Dimitrio Gregório le aveva suscitato uno spontaneo disgusto fin dalla prima
volta lo aveva incontrato. Neppure le piaceva l’arrogante Alesciandra. Per cui,
si era ben guardata dall’obiettare alcunché. Che si rovinasse con la sua stessa
corruzione ed infamia! ...E grazie a quella grassona volgare e cazzona
dell’Alesciandra.
Fu lì dunque il suo errore, l’errore di
Dimitrio Gregório, l’ansia di strafare, perché dopo avere comprato un
testimone, o ora riescono a bloccare tutto, per cui la Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
non va avanti con la causa, ma RSkaru può trovare un altro avvocato, oppure
RSkaru va al processo dichiarando che il testimone era comprato. Lo ha già
comunicato per iscritto al Tribunale del Lavoro... La cosa è facilmente
dimostrabile. A quel punto, Dimitrio Gregório perde ogni credibilità,
anche ne comprasse altri.
Parlato con Dimitrio
Gregório e la sua avvocata, per combinare, truccare, la successiva udienza,
dove speravano di esibire un testimone comprato (da usare poi come scusa per
dire a RSkaru che non andavano avanti con la procedura giudiziaria, ...ma lo
RSkaru può trovare altri avvocati), l’Alesciandra aveva
richiamato l’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Guardi, qui
stiamo facendo del nostro meglio per fregare RSkaru, cui in realtà spettano,
con le spese legali, il nostro 30%, varie migliaia di reais visto che c’erano
molte ore straordinarie, notturne e festive ed anche numerose illegalità perché
vi sono giornate di lavoro lunghissime e senza neppure il giorno di riposo
settimanale. Il riposo era quando hanno tenuto chiuso a Natale ed a
Capodanno...”
- “Allora va tutto
bene?”
- “Per essere
sicuri, ci vorrebbe la cooperazione della giudice della 51a sezione. Questa non
è una cosa che possiamo fare noi.”
- “Ho capito. Ci
pensiamo noi. Che dovrebbe fare?”
- “Il Dimitrio
Gregório si presenterà con un testimone comprato. Bisogna che il giudice gli
dia credito. Deve sembrare che almeno lui gli creda. Anche se è solo la
conciliazione per cui vale poco. Ma una causa ci costruisce a strati, uno
sull’altro.”
“Va bene. Parliamo
coi giudici.”
L’agente degli Squadroni
della Morte della Polícia Federal era andato alla 51a
sezione. La giudice aveva detto che lei non poteva. L’agente insisteva che era
un grande questione di Stato. Lei insisteva che cooperare col governo va
benissimo, ma lei non poteva sentirsi dire che la parte perseguita arrivava lì
con un testimone comprato e lei fingere che non lo fosse ed anzi dargli
credito.
Allora l’agente
degli Squadroni della Morte della Polícia Federal andò a parlare coi vertici
del Tribunale del Lavoro. Disse che era una grande questione di Stato e di relazioni
internazionali, e che non potevano non collaborare. Per cui la giudice era
stata sostituita con un rampollo che avrebbe collaborato con le richieste
dell’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Costui è uno che
non sa nulla di legislazione del lavoro, né di regimi salariali. E lo fa pure
ben vedere di non capirci un cazzo.
In genere, dalla
Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, telefonano o mandano una email il
giorno prima prima dell’udienza, per ricordare al cliente della convocazione.
Se una delle parti non si presenta, se è il denunziante ciò equivale a
rinuncia, mentre se è il perseguito costui perde automaticamente la causa: è
misterioso come facciano i conti, sulla sola parola del denunciante?
Per l’udienza del
6 novembre 2012, speravano, o Serjio sperava, che lo RSkaru non di presentasse
e così cadesse tutto. Infatti come avvocato viene, questa volta, Serjio. Dimitrio
Gregório arriva quasi a filo dell’orario col testimone comprato, uno con l’aria
anche fisica dell’infame, uno che RSkaru non aveva mai incontrato. Il giudice è
avvisato che stanno montando il testimone per cui ritarda l’inizio dell’udienza
anche se non ha nulla da fare. Sta lì ed aspetta che l’avvocata di Dimitrio
Gregório gli mandi un segnale che hanno imboccato a sufficienza il testimone
comprato.
Prima, interroga
lo RSkaru su periodo ed orari, cercando di metterlo in difficoltà. Ma non gli
chiede come possa essere provato quel che lui gli dice. Gli avvocati avevano
tutti gli elementi, e pure il giudice avrebbe dovuto averli... Anche se RSkaru
non si aspettava che ci fosse un interrogatorio, si ricorda a sufficienza e
risponde sciolto. Scrivono un verbalino corto corto e glielo fanno firmare.
Poi, la avvocata di Dimitrio
Gregório sussurra che contestano periodo e mansioni, cosa
che il giudice già sapeva, e chiama uno che è già nella stanza, per cui ha
sentito quello che RSkaru ha detto. Strana prassi per un testimone. Questo dice
che lui lavorava lì come cameriere giornaliero nel periodo in oggetto e che in
realtà ha visto RSkaru solo una settimana e non in cucina. Dice che lavorava
come supporto dei camerieri, in una speciale mansione che in brasiliano si
chiama copeiro. Copo è il bicchiere. Copeiro è uno che
lava e serve bicchieri e simili. Dice che lavorava come giornaliero e che era
pagato R$35 al giorno tutti i giorni che ha lavorato. Questa la sostanza.
Il giudice gli fa
domande su domande, anche domande come fosse un grande esperto di cose di
diritto del lavoro (quando, sempre che abbia mai lavorato davvero, era solo un
lavoratore evasore fiscale, come tutti i giornalieri, e senza giustificazione
essendo brasiliano e con regolare libretto di lavoro), come unica scusa per
scrivere tante cose anche vuote, senza alcuna vera informazione su RSkaru, che
quell’infame comprato non ha mai neppure visto, se non il giorno dell’udienza.
Gli fa pure qualche domanda senza senso, ma non per metterlo in difficoltà,
l’avvocato Serjio. Alla fine, dopo che il testimone comprato ha firmato il
foglio del verbale, Serjio fa un sorriso di intesa all’avvocata di Dimitrio
Gregório come a dirsi che hanno fatto quello erano stati mandati lì a fare
secondo le direttive degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.
Invero, non avevano fatto un gran lavoro. Era
ed è facilmente dimostrabile, con
qualche banale controllo, che il testimone fosse comprato. RSkaru lo dice già
in udienza che il testimone è comprato, ma il giudice fa finta di non sentire
le sue parole né di vedere i sui gesti. Si limita a certificare che le parti
non si sono messe d’accordo.
Prima della certificazione da parte del
giudice, la parte perseguita chiede alla parte denunciante di quanto sia la
richiesta. L’avvocato Serjio dice a RSkaru di dirla. RSkaru dice che è sui
5’500 con conti fatti a salario minimo ed, ovviamente con le spese legali, che
sono il 43% sul dovuto a RSkaru, il 30% all’Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati
sulla somma totale pagata dal perseguito. È facile. Si faccia 30/70: 42.86 etc.
Il truffatore Dimitrio Gregório si sente
mancare. Continua ad esserne sconvolto per quanto gli avessero detto che
comprandosi un testimone avrebbe risolto tutto. Telefona agitatissimo
all’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Lo RSkaru Vuole 5’500
reais...”
- “Ma non avete messo tutto a posto col
testimone comprato?”
- “RSkaru rideva. Ha detto e fatto segno che
lo ho comprato. Ed è restato tranquillissimo.”
- “Ed allora?”
- “Quando abbiamo chiesto la cifra, ha detto
tranquillo che a salario minino, con spese legali, sono sui R$5’500...”
- “Ma intanto non hai mica pagato nulla...”
- “Ho già dovuto dare qualche soldo
all’avvocata...”
- “Solo qualche soldo? Stai facendo debiti
pure con gli avvocati?!”
- “Me la vedo male...”
- “Ma se non gli hai dato nulla...”
- “Ora c’è la causa in tribunale..., la causa
vera...”
- “Potrebbe anche non esserci. Vedremo...”
Il conto preciso, salvo errori, di RSkaru era
di R$5’257. Potrebbe essere anche di più, a seconda della commissione, della
percentuale sugli incassi. Infatti, l’Ispettore del Lavoro aveva certificato, a
maggio 2012, che in cucina v’era solo il pizzaiolo, unico dipendente del
ristorante. Con RSkaru secondo dipendente, anche se solo per quattro settimane,
se il delinquente Dimitrio Gregório non aveva messo in regola nessun altro, la
percentuale sugli incassi deve essere particolarmente alta, anche a dividerla
in due. Sì, i effetti ci sono degli errori in quel R$5’257. Non sono stati
inclusi i risposi settimanali non fatti che divengono dunque giorni pagati
aggiuntivi. Si va davvero sui R$5’500.
Serjio non aveva conti, dato che li aveva già
comunicati RSkaru, il 9 settembre 2012, alla vigilia di un’altra causa. O non
aveva trovato grandi errori, o si era detto che il conto doveva essere più o
meno giusto. V’era l’incognita della percentuale sugli incassi che potrebbe,
per soli 2 dipendenti ufficiali, essere ben più alta della già non bassa
calcolata da RSkaru. Per cui, il dovuto potrebbe anche essere superiore, ...o
magari un po’ inferiore. È solo che il truffatore Dimitrio Gregório non tiene
alcuna contabilità, neppure alcuna nota delle spese né degli incassi, per
cui... ...Che è per lui un modo per truffare per esempio il pizzaiolo che
dovrebbe percepire una percentuale sugli incassi. Ma non sa quanto gli incassi
siano davvero.
L’ordine della cifra da essere corrisposta a
RSkaru dovrebbe essere quella, sui R$5’500. Non è una somma sparata. Deriva da
calcoli dettagliati sulle ore al salario minimo ed applicando tutte le
maggiorazioni di legge. Più le spese legali.
Il giorno dopo, il 7 novembre 2012, RSkaru
scrive all’unica email sia riuscito a trovare del Tribunale del Lavoro: ouvidoria@trt1.jus.br La
regola universale, nelle strutture burocratiche, è che l’ufficio che riceva una
comunicazione la faccia pervenire all’ufficio giusto.
RSkaru mette,
nell’oggetto: “Per favore, per la 51a sezione dei Tribunale del Lavoro, in
relazione alla causa del 6/11/12 contro Cenarium Carioca.”
E nel testo:
“Signori,
“* Se il Poder Judiciário può avere accesso al
database delle ricevute fiscali della Prefettura, il giorno 07/12/2011, alle
8:30, ho passato la visita medica, nel centro di Rio di Janeiro, per lavorare
in cucina.
“* Gli avvocati
dell’Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, io pure, hanno
le email della moglie di Dimitrio Gregório che mi avevano contattato per
lavorare in cucina.
“Ciò può dimostrare che il ‘testimone’ del 6/11/2012, che io non conosco, fu comperato. Chi lo comprò?
“Inoltre, il
giorno 2/01/2012, Dimitrio Gregório
mandò il signor Carlos Valentim Fernandes da Costa
(il pizzaiolo, unico dipendente secondo l’Ispettore del Lavoro), che vive in
prossimità, per dirmi, alle 17:40, che era molto stanco dopo i giorni festivi
per cui quel giorno non avrebbe aperto. Anche il signor Anderson Cavalcante da
Conceição (l’addetto alle consegne con moto, egualmente identificato
dall’Ispettore del Lavoro, fls. 63/64 de maio de 2012), potrebbe testimoniare,
se chiamato dal potere giudiziario.
“Cordiali saluti”
Invece che aprire
un’azione penale, come di dovere, l’hanno ignorata e fatta sparire? Una falsa
testimonianza, e resa da un testimone comprato da Dimitrio Gregório,
ed eventuali altri, è un crimine contro il sistema giudiziario, non una
questione privata tra lui e RSkaru.
Intanto, a luglio 2012 si aggiunge la causa
contro il Portella Bar-Ristorante. RSkaru va, il 6 luglio 2012, alla Alesciandra&Serjio.LeguleiAssociati, dove trova Alesciandra per
aprile la nuova pratica. I dettagli sono in altri scritti. Come soldi, basti
dire che il contro di RSkaru è di R$4’656, salvo errori probabilmente non
rilevanti.
Comunque, quello è un ristorante che, a parte
le prime due settimane, in aprile, senza foglio di presenza, ha poi tutti i
conti precisi, se non li fanno sparire. Se non altro, fanno firmare tutto
quello che corrispondono. Sono organizzati come un ministero, inefficiente, con
impiegate e pseudo-managers che non fanno nulla se non fumare, bere, mangiare e
far confusione. Ma tengono i conti, anche se pagano illegalmente, a tutti, meno
del salario minimo e per un numero di ore spropositato, dato che non sanno
organizzare nulla, dunque neppure l’utilizzazione del personale.
La padrona, di San Paolo, anzianotta, è al
livello delle prostitute da favela che ha assunto come pseudo managers. Non sa
fare nulla e non capisce nulla. Mistero come possano avere dei profitti sebbene
i prezzi siano piuttosto alti, per cui quando il bar-ristorante è pieno e
strapieno, prefestvi e festivi, forse fanno pure i soldi per quando non v’è
nessuno
Finito di dare i dettagli, RSkaru vuole
vedere che faccia faccia Alesciandra su cose che lei già ben sa, anche se lei
non sa che RSkaru sappia che lei ne sia coinvolta e pure di brutto:
- “Qui, come in tutti gli altri luoghi dove
lavoro e abito, c’è subito stata l’interferenza degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal... Mi hanno mobbizzato ed infine licenziato su ordine
loro...”
Lei se ne esce coi suoi soliti deliri da
fuori di testa:
- “Ah, è normale per uno straniero che voglia
restare in Brasile.”
Un avvocata?!
Alesciandra telefona subito all’agente degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal per informarlo della nuova causa.
Lui:
- “Grazie di avermi subito chiamato. Ci
faccia subito sapere quando deposita la richiesta della causa al Tribunale del
Lavoro ed i riferimenti.”
Non appena la Alesciandra aveva fatto questa
prima telefonata di allerta all’agente degli Squadroni della Morte della
Polícia Federal, per questa nuova causa, costui aveva subito chiamato il
Portella Bar, le varie bagasce dello stesso che sono lì come nomenclatura,
nomenclatura di cazzone isteriche. Costoro, tra l’avvisare la proprietaria,
aspettare che lei dicesse e consultarsi tra di loro, avevano fatto passare
qualche mezza settimana.
Carburate, avevano avuto tutte un vero crollo
nervoso, che avevano riversato sull’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Ma come, noi ci siamo prestate per tutto
quello che ci era stato richiesto. Abbiamo mobilitato tutto il ristorante per
il mobbing, per linciare quello RSkaru, cui tra l’altro non ne fregava una
pippa, per cui noi, non lui, siamo, una dopo l’altra, uscite ed usciti di
testa. Ed ora ci venite a dire che quello ha fatto causa, che sarebbero pure
alcune migliaia di reais almeno. No! No! Non ne vogliamo sapere. Non possiamo
tollerare una tale umiliazione, che quello ci trascini in tribunale. Se si va
in tribunale non sappiamo quello che può succedere. E se noi diciamo tutto?”
Avevano starnazzato, minacciato, urlato, sia
per telefono che dopo avere fatto venire l’agente degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal là al Portella, in riunione con loro, dove s’erano
confrontati tra l’isterico e lo sconclusionato. Avevano anche tentato,
inutilmente, di far tornare lo RSkaru al Portella per qualche penosa
sceneggiata sul punto.
Senza possibilità di una reale comunicazione
razionale (il pensiero razionale non esiste, in Brasile; ...poi tra le bagasce
ignoranti ed inette del Portella...), lui [l’agente] non ne era più [in]capace
di loro, l'agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal ne era
uscito davvero provato e pure terrorizzato. “E se quelle non tengono e si
mettono a dire tutto di fronte ad un giudice?”, si era detto tremando.
Appena Alesciandra deposita la richiesta di
apertura di procedimento, allerta gli Squadroni della Morte della Polícia
Federal, che intervengono sul Tribunale. Costoro vedono come poter fare perché
non vi sia alcuna causa, alcuna udienza, pur facendo sembrare il tutto come
casuale. S’accordano perché il messo per comunicare della causa, e del giorno
ed ora dell’udienza, vada al Portella Bar quando esso è chiuso e non v’è
nessuno. È quello che viene fatto. Il messo scrive che all’indirizzo non v’è
nessuno e che non v’è modo di comunicare la convocazione dell’udienza.
...Ridicolo...
Il 30 luglio 2012, RSkaru riceve la
convocazione per l’udienza che è il 10 settembre 2012, alle 8:35, nella 32a
sezione del Tribunale del Lavoro, RSkaru contro il Portella Bar che,
legalmente, si chiama Luz CFR Lanchonete
Restaurante e Cultura Ltda. ...Ignoranti persi, con impiegate e gerenti
reclutate nei bassifondi peggiori, che infilano il termine ‘cultura’ nella
ragione sociale!
Il 10 settembre 2012, v’è, come avvocato,
Serjio. RSkaru vuole testare anche lui. Un momento che si sono spostati in
un’area quieta e dove si può parlare, RSkaru lo guarda e gli dice:
- “In tutti i luoghi dove lavoro, anche dove
abito, c’è subito l’interferenza degli Squadroni della Morte della Polícia
Federal.”
Lui risponde in modo chiarissimo, inequivocabile.
Con sguardo assente, ruota letteralmente sui tacchi e se ne va. Va a sedersi
nell’aula dell’udienza ad aspettare che chiamino. Che avvocato!
Chiamano. La parte perseguita non v’è. La
giudice comunica all’avvocato che all’indirizzo del Portella Bar non c’era
nessuno per consegnare la convocazione. ...Se, dal martedì al venerdì, apre
verso le 17:00... Chiaramente, se vanno di mattina non c’è nessuno. E neppure
confina con altri che possano dare informazioni o prendere per loro una
convocazione giudiziaria. La mia l’avevano lasciata, senza neppure darmela di
persona, alla reception dove abito. Non potevano telefonare al Portella Bar ed
accordarsi per la consegna manuale? O mandarla per posta?
No, era tutto combinato. L’agente degli
Squadroni della Morte della Polícia Federal aveva ordinato al Tribunale di
trovare il modo che non vi fosse alcuna udienza.
L’avvocato Serjio chiede a RSkaru se
l’indirizzo sia giusto. Certo che è giusto, a parte che è dovere loro
controllare. Ma è giusto, alle ore in cui aprono che sono quelle RSkaru ha già
comunicato loro. Serjio dice che non c’è problema. Che basta fare un
convocazione sulla Gazzetta Ufficiale, il Diário
Oficial da União, e vale come fosse stata consegnata di persona. A parte
che non è che le persone vadano a controllare il Diário Oficial da União,
anzi proprio per questo, non è più onesto, oltre che più semplice, telefonare e
poi consegnare l’avviso di convocazione?
Un paio di mesi dopo, il 6 novembre 2012,
all’udienza dell’altra causa, RSkaru chiede all’avvocato Serjio se abbiano
notizie. Serjio ripete che si deve fare la convocazione tramite il Diário Oficial da União... Come dire che
non hanno fatto nulla. È tutto come sospeso. Gli Squadroni della Morte della
Polícia Federal non vogliono nessuna udienza.
RSkaru deve essere affamato. Se lavora,
ordinano mobbing e che lo licenzino. Se ci sono contenziosi legali (provocati
dagli stessi ordini insulsi dei maniaco-delinquenti degli Squadroni della Morte
della Polícia Federal, e dai maniaco-delinquenti si pongono al loro servizio)
da cui verosimilmente potrebbe incassare, intervengono perché sia tutto
bloccato.
Tale è lo Stato brasiliano, anche sotto le
presidenze e governi di Lula e Dilma. Tale è la Repubblikina Carabiniera, ora
(dal 1992) CC-Quirinalizia d’Italiozia, qualunque governo vi sia, coi suoi
padroni anglo-americani che danno ad essa assistenza mondiale per i suoi
crimini, per il suo terrorismo di Stato, in Italiozia ed all’estero.