mashal-078. Carabinieri-NATO S/G-OS in Deutschland. Antica Pizzicheria
(Berlin-Marzahn), Marzahner Chaussee 85-87, 12681 Berlin
by Georg Moshe Rukacs
Keywords: Carabinieri,
Polizia Segreta CC, State/government-organized stalking, S/G-OS,
Antisemitismus, deutsch Antisemitismus, anglo-amerikanischen Antisemitismus,
Anti-Semitism, German anti-Semitism, Anglo-American anti-Semitism, NATO,
Terrorismo di Stato, State Terrorism, Staatsterrorismus, Carabinieri-NATO death
squads, Squadroni della Morte dei Carabinieri, Quirinale. governo italiano,
Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano di Savoia, Angela Merkel
Solito State/government-organized stalking
(persecuzione di Stato, terrorismo di Stato) degli Squadroni della Morte della
Polizia Segreta CC-NATO, ora in Germania, a Berlino.
Le strutture
dell’insicurezza, del terrorismo di Stato, tedesche sono ovviamente sotto
totale controllo NATO cui devono obbedire, nella sostanza. La Germania è un
paesucolo occupato, che non conta una pippa, dettagli parte, a livello politico-militare. Sì, è una
potenza economica, sebbene del tutto burocratizzata, per cui non possa
competere con l’efficienza anglofona.
Non che la
Germania non avesse una tradizione sua, anche prima, quando sembrava
indipendente. Razzismi, antisemitismi, Squadroni della Morte, Terrorismi di
Stato, Polizie Segrete di Stato, loro appendici paramilitari,
socialdemocratiche, comuniste, fasciste, cattoliche, protestati, nazionaliste,
filo questo o filo quello. Il tedesco è un pecorone. La sola differenza tra il
tedesco e le razze slave, slave fa assonanza con schiave, è la lingua,
ringhiante. Ringhiante quando la si vuole tale. Nelle canzoni può anche essere
estremamente musicale e delicata.
Insomma, il
pidocchio è una categoria che trascende nazionalità, culture ed inculture,
moralità ed immoralità ostentate.
Appena arrivo in
Germania ed a Berlino, il 27 ottobre 2014, si attiva l’allarme delle Polizie
Segrete NATO.
- “Qui il MAD [Militärischer
Abschirmdienst - Servizio di Protezione Militare]. Capitano Hans...”
- “Colonnello
Picone [della Polizia Segreta CC - gli Squadroni della Morte CC, i CC
mafioso-terroristi, quelli che, agli ordini delle istituzioni (Presidenza della
Repubblica, Governo formale, Parlamento), creano e gestiscono mafie e
terrorismi, e si occupano di stragi, assassinii e persecuzioni]! Heil Merkel!”
- “Non occorre...
Mi dica piuttosto che è questa cosa... Si è acceso l’allarme S/G-OS ma non si
capisce... Questo Athos non sembra un pericolo per nessuno. Per preparare un
fascicolo per la Bundeskanzlerin Merkel ci occorrerebbe qualche elemento...
...Per giustificare una tale enormità:
Non deve abitare, lavorare, studiare... Non deve vivere!”
- “Mi scusi,
capitano, ma che cazzo gliene frega... Sono cose fatte a questo modo. Hanno il
codice NATO. Noi dobbiamo solo eseguire. Se dobbiamo eseguire, eseguite!”
- “Sì certo.
Tuttavia, per la reciproca buona intesa... ...Vorremmo saperne un po’ di più
perché dalla schermata sul computer non si capisce quale ragione ci sia.
Secondo i regolamenti di queste operazioni, dovreste mandarci il fascicolo...”
- “Lo mando
subito, come file in pdf...”
- “Appena lo
abbiamo visionato, facciamo sapere.”
- “Bene, dal
fascicolo vedrete tutto.”
- “A presto!”
Poco più tardi.
- “Colonnello
Picone, sono di nuovo io, Hans.”
- “Da quel che ho
visto... - dovrei dire: non ho visto - è più urgente che mai ci dica quale è il
problema, che ci diate delle informazioni. ...Dobbiamo ben scrivere qualcosa
nel dossier da sottoporre alla Cancelliera...”
- “Lo sapete che,
come operazioni NATO, sono cose automatiche. Per cui non dovete che fare quanto
richiesto...”
- “Sono cose
automatiche ma occorre pur sempre la firma del governo...”
- “Per cui, ve la
fate mettere e procedete...”
- “Abbiamo visto
che gliene avete fatte di tutti i colori ed in tutto il mondo, anche in Stati
fuori dalla NATO, pure in Stati ufficialmente nemici, di campo avverso, ma non
si capisce il motivo. O si capisce... Non c’è motivo, sembrerebbe. Per cui ci
viene il dubbio che ci siano delle cose che non volete dirci.”
- “Non è che non
vogliamo... Non abbiamo altro da dire...”
- “Come dire che
non c’è nulla...”
- “Guardi, sono
cose che io mi trovo, preparate da altri che ora sono chissà dove e pure non
più da noi...”
- “Per cui c’è
una persecuzione senza motivo e che va avanti in tutto il mondo senza
motivo...”
- “Non sono
autorizzato a discutere a questo livello. C’è il codice NATO, per cui va
eseguito.”
- “Il codice NATO
c’è perché lo avete chiesto voi...”
- “E ci è stato
accordato...”
- “Lo sa,
colonnello Picone, che, quando si chiede, alla NATO sono ben felici di
acquisire nuovi nominativi per queste operazioni...”
- “E noi dobbiamo
eseguire. Voi dovete eseguire...”
- “Io devo
egualmente preparare un dossier per il governo...”
- “Lo prepari.
Tanto sono obbligati a firmare e pure subito. Ed anche non firmassero, dovete
obbedire lo stesso dato che c’è il vincolo NATO per cui le operazioni già Gladio, ora Ax, vanno implementate comunque...”
- “Devo lo stesso
preparare un dossier per il governo. Perciò devo scrivere che dobbiamo fare
quel che dobbiamo fare sulla base di nulla...”
- “Scriva quel
che vuole. Non posso dire nulla. Non so nulla. Ed ora ho pure altre cose da
fare.”
Sono operazioni
di Polizia Segreta militare-NATO, ma la firma la deve mettere il Ministro
dell’Interno e il/la Capo/a del Governo, e pure il Presidente dove questi abbia
qualche potere reale. Quest’ultimo non conta nulla in Germania. Del resto,
l’attuale Presidente della Germania, Joachim Gauck, è pure un povero illuso
della già RDT, eletto proprio per questo, come pura copertura, non avendo egli
capito che la differenza fra Polizie Segrete della RDT e della RFT non era su
questioni di libertà ma solo che le due Germanie avevano differenti
posizionamenti geopolitici e geoeconomici.
Se la RDT era
apertamente poliziesca e repressiva, la RFT lo era più selvaggiamente ed
illegalmente. Le Polizie Segrete della RDT seguivano la logica legalitaria
della Gestapo. Le Polizie Segrete della RFT seguivano e seguono la tradizione
di Terrorismo di Stato totale ed assoluto, senza alcun condizionamento
legalitario, dell’Intelligence Service
britannico e dell’FBI. Beh, le propagande ufficiali non possono raccontarle
queste cose... Ma i termini della questione, in queste cose, sono proprio
questi. All’Est si stava peggio perché c’erano meno soldi e meno beni di
consumo. Mentre all’Ovest abbondava il superfluo. Non si stava certo peggio su
questioni di libertà, aspetti che fregano a pochi, cioè non fregano a nessuno.
Dove il superfluo scarseggia e l’industria pubblicitaria è rozza, ecco che è
facile dipingerlo e farlo ritenere più illiberale. Mentre sono banali
differenze di beni di consumo. Gli umanoidi sono pidocchi sufficientemente
elementari cui si fra credere tutto con lo stipendio, col reddito. Più alto è
lo stipendio, il reddito, e ciò con esso si può comprare, più si può far
credere al pidocchio medio quel che si vuole. La differenza tra aree
geopolitiche e geoeconomiche è tutta qui. Il resto attiene alla sfera della
propaganda, degli insozzi delle chiorbe vuote dei pidocchi.
Per cui, le firme
sul dossier di Athos, l’autorizzazione operativa per lo S/G-OS in Germania
furono apposte, il 28 ottobre 2013, da Angela Merkel e da Hans-Peter Friedrich.
Thomas de Maizière confermò quando subentrò a quest’ultimo. L’autorizzazione
conteneva tuttavia l’indicazione che dovesse essere tutto assolutamente
discreto concentrandosi sull’essenziale, tanto più che il bersaglio era noto per
amare la pubblicità per cui scriveva e diffondeva tutto. Dato che Athos era
alloggiato in un ostello dove sarebbe stato troppo chiassoso ed aperto, forse
perfino operativamente costosissimo, un continuo ticchettaggio di muri,
soffitti e pavimenti, veniva per il momento sospesa questa opzione, questa
attività. Anche il non deve studiare
formalmente veniva per il momento tralasciato non essendosi iscritto Athos
a nulla, nulla di formale. Veniva tutto concentrato sul non deve lavorare, guadagnare, vivere.
Il MAD [Militärischer Abschirmdienst - Servizio
di Protezione Militare] aveva consigliato che l’implementazione
dell’operazione, delle persecuzione-annientamento, venisse affidata al BND [Bundesnachrichtendienst - Servizio
Informazioni Federale]. Il BND aveva obiettato che non era sua competenza
trattandosi di una pura persecuzione-annientamento senza possibile profitto per
le operazioni ed attività del Servizio. Avevano dunque suggerito che della cosa
se ne occupasse il BfV [Bundesamt für
Verfassungsschutz - Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione],
che già aveva pratica da sempre di persecuzioni, assassinii e peggio.
...In effetti le
strutture del Terrorismo di Stato hanno un po’ tutte nomi orwelliani... Il caso
venne dunque affidato all’Abteilung 1 -
Grundsatz [Dipartimento 1 - Servizio Centrale e supporto] del BfV.
Una ridicola
“agente speciale” del BfV, Linnéa, con la testa imbottita di propaganda da
università crucche, quanto viscida e servile, grassoccia sformata, venne
incaricata di seguire il caso in tutte le sue implementazioni.
Lo stesso lunedì
28/10/2013, Athos va ad Arbeit Sofort,
walking distance da dove alloggia.
Una ragazzetta veneta, sveglia, simpatica e servizievole, ed un ragazzo
tedesco, con cui probabilmente forma una coppia anche fuori dal lavoro [se
invece hanno vite distinte, fa lo stesso], e che ha il compito di sorvegliarla,
dato che i crucchi che non si fidano degli stranieri, fanno la front line relativamente ai clienti,
essenzialmente stranieri, almeno etnicamente, usano il servizio.
I due sono
controllati da un’anziana capoufficio tedesca che li guarda in permanenza da
uno sgabuzzino laterale vetrato che usa come ufficio. La direttrice del tutto è
un’anziana tedesca che sembrerebbe insegni pure. V’è pure un responsabile degli
insegnanti, un signore appena anziano, tra l’isterico ed il farsesco, che
controlla le classi siano coperte, vende i libri agli studenti, ed urletta
disperato se qualcuno beve o mangia in stanza computer agitando un foglio che
fanno firmare a tutti, e che ovviamente nessuno legge né ricorda, dove,
appunto, uno dichiara di impegnarsi a non bere e mangiare dove vi siano
computer. Poi, vi sono, appunto, gli insegnanti. Altri appaiono
occasionalmente.
La ragazza
italiana parla e scrive pure in tedesco, spagnolo, inglese. Forse pure in
altro. Il ragazzo tedesco è convinto di conoscere l’italiano [comunque, lo si
capisce e lui, più o meno, capisce] e si esprime pure in inglese. Può essere
pure in altro. Del resto, gli utenti sono
stranieri dell’ovest, dell’est, turchi, extra-europei. Basta che uno
abbia un visto o status legale permette di lavorare in Germania, ed ecco che
può usare i servizi di Arbeit Sofort.
A parte, di solito, italiani e spagnoli, e qualche portoghese, molti sanno già
un tedesco di base o possono comunicare in inglese. In pratica, la ragazza ed
il ragazzo, possono comunicare con chiunque bussi da loro. Anche molti degli
insegnanti. Il francese è più diffuso di quanto credessi, tra gli insegnanti,
anche se per ora, lì, non hanno clienti francesi o, se ne hanno, ne hanno
proprio pochi. Vi sono anche insegnati di madrelingua polacca e/o che sanno
pure il russo. Non sembrerebbe comunicativamente così versatile la capoufficio
dei due della front line che, comunque, dispone dei due sottoposti.
Magari non conosceranno tutte le finezze dei CV. Soprattutto il ragazzo, a
volte ti manda in qualche ufficio che non c’entra nulla. A parte ciò, del resto
sono giovani, sono due intelligenti, sufficientemente efficienti od efficaci, e
che conoscono le problematiche cui devono far fronte i nuovi arrivati e non si
tirano indietro a richieste di fotocopie, stampe, informazioni.
La capa loro, la
loro diretta superiore, complessata ed arrogante, li usa anche per terrorizzare
gli insegnanti, obbligandoli ad entrare nelle aule a lezioni in corso per
parlare con l’uno e l’altro studente. A parte quegli dettagli, rendono un
servizio utile al nuovo arrivato che è così orientato nei dettagli
amministrativi della vita in Germania.
V’è la poi la
parte didattica. Offrono corsi di tedesco ma uno, per ripagarli [così ti
dicono, quando è invece solo una questione normativo-burocratica], deve, in
cambio, lavorare gratis per aziende tedesche che uno si deve trovare di suo.
Sono i cosiddetti Praktikum, che
letteralmente significa apprendistato. Un’impresa potrebbe anche
pagarti. Non è vietato. Vi sono molti che, invece, ti assumono per un Praktikum, non ti pagano, non ti fanno
imparare nulla, poi ti ringraziano e se ne cercano un altro. Certo, vi sono
aziende serie che usano i Praktikum
per provare e selezionare futuri dipendenti. Così come ci sono piccoli
padroncini che ci speculano.
Per Arbeit Sofort funziona a questa maniera.
Devi avere la residenza che si chiede ed ottiene sulla base o dell’affitto di
un appartamento o di qualcuno dichiari abiti presso di loro. La cosa si risolve
in una mezz’ora se hai il requisito, od anche in un minuto se non c’è coda e
dopo che hai già il modulo (che in alcuni uffici di quartiere del comune ti
danno senza problemi mentre in altri, da evitare, altezzosi non ti danno e ti
inventano procedure impossibili). Poi devi registrarti ad un Ufficio di
Collocamento, che sono sia pubblici che privati convenzionati [i job centres]. Fogli, anche un po’
ostici, da compilare. Ma qualunque cosa uno scriva, anche se non nel posto
giusto [il formulario dell’Ufficio di Collocamento pubblico è piuttosto confuso
e ripetitivo, in alcune parti], non sembrano formalizzarsi troppo. Infine,
trovandoti un Praktikum di almeno 10
ore la settimana, ti offrono, lì ad Arbeit
Sofort, 20 ore scolastiche, una quindicina di ore effettive [se iniziano e
finiscono in orario], la settimana di scuola gratuita di tedesco.
C’è da dire che
ad Arbeit Sofort non son
particolarmente fiscali, per cui ti fanno iniziare le lezioni di tedesco anche
senza nulla, senza avere ancora alcuno dei requisiti richiesti. Basta che uno
sia nella situazione legale per poterli avere. Se dopo che hai residenza e
registrazione all’Ufficio di Collocamento o al job centre, se in qualche settimana o qualche mese non ti trovi un Praktikum,
chiaramente ti chiedono di non andare più. Io potevo andare a sbafo per tre
mesi. Ho poi smesso un paio di settimane prima, a metà gennaio perché, dopo
essermi guardato attorno, mi sembrava una perdita di tempo.
Non che non abbia
cercato un Praktikum. È che non l’ho trovato. In realtà, avrei potuto
chiedere la dichiarazione, per il tempo vi ho lavorato, dove ho lavorato 5
settimane. Non lo ho fatto sia perché non mi interessava riprendere la scuola
ormai abbandonata, sia per non dare alibi a chi non mi ha messo in regola
quando invece avrebbe dovuto e dovrebbe. Se ti fai fare la dichiarazione che
stai facendo un Praktikum, quando in realtà lavori normalmente, gli
legalizzi il lavoro nero. Meglio lasciarli dalla parte del torto, i coniugi
Kerger ed Angelo!
Ai fini del Praktikum, basta una dichiarazione di
qualche azienda. C’è chi lavora, magari in nero, ma comunque regolarmente
pagato, e si fa fare la dichiarazione che sta facendo un Praktikum. C’è chi lo fa davvero.
Appena hai un Praktikum, loro hanno finanziamenti sia
dalla UE che dal governo tedesco. La cosa deve rendere. In pratica, basta che
su due o tre loro fanno iniziare la scuola, oltre a dare loro assistenza
amministrativa, uno porti la dichiarazione che sta facendo un Praktikum, e loro, con quei soldi, fanno
funzionare tutta la macchina.
Non che gli
impiegarti e gli insegnanti magari ne abbiano colpa, o non necessariamente.
Tutte le macchine criminali sono costruite con parcellizzazione di funzioni per
cui nessuno è poi responsabile di nulla. Tutti “obbediscono agli ordini”. E poi
sei tu che ti fai fregare in cambio di lezioni di tedesco apparentemente
gratis; basta fare il conto di dieci ore la settimana, cioè 43,33 al mese, di
lavoro pagate e di quanto costa una scuola di tedesco: il tutto è vantaggioso
solo per chi non faccia veri Praktikum ma semplicemente lavori in nero o
gratis [chessò, sei un attore od attrice, non hai o non hai ancora la
possibilità di poter trovare delle posizioni pagate in Germania, e frequenti un
teatro dove comunque non ti pagherebbero ma sono ben felici di farti la
dichiarazione che stai facendo un Praktikum]. Ma il tutto sa di truffa
legalizzata organizzata dallo stesso governo tedesco. Pagano impiegati amministrativi,
insegnanti, fitti etc. con soldi pubblici. In più, pagano i burocrati pubblici
che speculano sulle politiche di trasferimenti di fondi. In cambio, tu,
immigrato, lavori gratis per aziende tedesche, od aziende che ti fanno lavorare
in nero si coprono da controlli o da future rivendicazioni perché, se tu chiedi
loro ed ottieni dichiarazioni che stai facendo un Praktikum, dunque ufficialmente non pagato, o non necessariamente
pagato [per cui se ti danno qualcosa è una liberalità loro, ufficialmente], un
domani non puoi dire che ti hanno fatto lavorare in nero. L’economia tedesca si
regge su queste cose, inclusi i Minijob, che consistono in stipendi
mensili massimi di 450 euro. È un regime vantaggioso per le aziende perché è
defiscalizzato coprendo lo Stato, in vari modi, quello che non dà il padrone.
Tecniche burocratiche per giustificare alte tasse e burocrazie elefantiache.
Senza trasferimenti di questo tipo, il sistema sarebbe più leggero, efficiente
e ricco, ed pure il lavoratore più tutelato. Basterebbe un salario orario
minimo e spietatezza verso chi non lo paga. Inoltre, una cosa è se sono Minijob
di 10 o 15 ore la settimana, oppure di 40. Se sono di 40, che fa 40x4.33 ore al
mese, fate il conto quanto uno prende l’ora, anche ipotizzando il massimo di
450 euro al mese. Certo, se uno ha redditi bassissimi, può chiedere sussidi
pubblici. Te li danno dovo averti controllato tutto, a cominciare dal conto in
banca. Chessò, se hai un’auto o se vedono che hai spese superflue, per cui
possono legittimamente sospettare che tu abbia entrate in nero, non ti danno
nulla. Ti danno sussidi solo se conduci un’esistenza realmente misera oppure se
uno capisce come il tutto funziona e riesce, avendone la possibilità, a
fregarli. Le burocrazie prosperano su questi meccanismi per cui privati ti
pagano anche solo 1.5 o 2 euro l’ora ma poi lo Stato ti sussidia ma solo se
proprio non ha altri soldi, né risparmi. Appunto, non esiste un salario minimo
orario, in Germania. Sarebbe troppo semplice. Le burocrazie prosperano sulle
regole, soprattutto su quelle insensate, sulle complicazioni. Da un lato, si
lavora regolarmente solo con regolare contratto individuale scritto.
Dall’altro, possono pagarti quello che vogliono sempre che uno accetti. Quello
delle grandi imprese [non tutte, ci sono pure quelle che prosperano sui salari
bassissimi], o del settore pubblico, è un altro mondo, ovviamente. Ma il
piccolo che prospera tra lavoro non pagato, fatto passare come apprendistato, e
salari ridicoli eppur accettati da molti che possono poi chiedere ed ottenere
sussidi pubblici...
La scuola di
tedesco di Arbeit Sofort è quella che
è. Anche i partecipanti sono quel che sono. C’è chi passa di lì un’ora al
giorno o la settimana. A loro di Arbeit
Sofort va evidentemente bene così. Difficile essere nella testa degli
insegnanti. Sono tutti competentissimi nella lingua, anche se non sono sicuro
che abbiano idea di come insegnarla. Non avendo io esperienza di altre scuole,
devo pensare che siano dappertutto così, in Germania. I tedeschi sono anche
piuttosto disorganizzati e conformisti. Si confonde spesso la disciplina per
organizzazione. No, la disorganizzazione tedesca non vale un cazzo. Non è vero
sappiano far funzionare organizzazioni in maniera efficiente. Essendo tutti gli
insegnanti disorganizzati e sconnessi allo stesso modo, devo pensare che
abbiano un modello standard di insegnamento appreso a scuola, all’università,
secondo cui una lingua si impara apprendendo la grammatica. In realtà, la
grammatica è un punto d’arrivo. Come punto di partenza per apprendere una
lingua, non serve a nulla. Fa solo perdere tempo ed energie e lo studente medio
non progredisce.
È vero che, alla
fine, dipende dal singolo. Ma se al singolo che se la beve viene insegnato che
il tedesco è difficilissimo e si apprende solo attraverso la grammatica...
Dicevo che anche gli studenti sono quel che sono. Ci sono classi dove
nell’orario di inizio non c’ è nessuno e pure nell’ora di conclusione, a meno
che non finiscano un poco prima. Del resto, pure loro di Arbeit Sofort, per avere i finanziamenti, devono far figurare che
tutto marci bene, almeno sulla carta. È pure loro interesse che le persone non
imparino sì che la loro permanenza nella scuola si prolunghi se sono buoni
clienti, cioè portino le loro belle dichiarazioni di Praktikum. Nello stesso studente si crea una Sindrome di Stoccolma per cui la scuola entra nella propria routine
quotidiana. C’è chi ne profitta almeno un po’. C’è chi viene come ormai
un’abitudine, una cosa da fare. Taluni spariscono per settimane. Basta che ad Arbeit Sofort sappiano dove siano e che
poi tornino. Funzionano come una caserma di polizia per tenere sotto controllo
stranieri. Una delle tante. Ed intanto hanno bisogno dei loro pezzi di carta
per succhiare soldi pubblici. Del resto, la scolarizzazione, a tutti i livelli,
in tutto il mondo, è in espansione progressiva. Alla base di tutto sta che lo
studente pensi gli sia di una qualche utilità od appaghi qualche sua sindrome.
Ad Arbeit Sofort è la Sindrome di
Stoccolma. Lo studente si dice che se imparerà il tedesco troverà un buon
lavoro. Ma il tedesco non lo impara o progredisce proprio a ritmi strascicati.
Chi lo impara, lo impara di suo, non per la scuola. Qualcuno poi sparisce.
Altri subentrano. Altri ancora fanno apparizioni saltuarie ma per il loro
sistema di finanziamenti pubblici va evidentemente bene così. Poi vi sono
taluni studenti, anche anziani, che devono venire per avere i sussidi
dell’Ufficio di Collocamento.
Appena ad Arbeit Sofort immettono i miei dati nel
sistema informatico, la Polizia Segreta tedesca-NATO li intercetta e li
contatta. Parla con la direttrice e poi con la capa dell’amministrazione, in
pratica la capa del ragazzo e della ragazza della front line, la
macchina per creare dipendenza, Praktikum
e finanziamenti pubblici.
Il sistema che
Linnéa del BfV usa è il solito. Innanzitutto c’è l’effetto richiesta. Il fatto stesso che una Polizia Segreta chieda
di qualcuno crea immediatamente un clima negativo, di sospetto, attorno alla
persona oggetto delle sue attenzioni. Poi, dopo qualche vaga ma insistente
richiesta se abbiano nulla da segnalare sul soggetto, ed ovviamente dopo avere
ben chiarito che ogni dettaglio le debba essere riferito e che, naturalmente,
vadano attivati pure gli insegnanti dicendo loro che il BfV ha bisogno di
informazioni, espone, il più confusamente possibile, il ‘programma’:
- “Non so come
dirvelo... Abbiamo ordini precisi. Noi non le facciamo queste cose, per cui
devono rimanere riservatissime... Ma abbiamo ordini precisi. Athos deve essere
indotto ad andarsene. Va spinto ad andarsene dalla Germania. Anzi siamo sicuri,
sicurissimi, che se andrà, magari, subito, subitissimo, a giorni. Ad ogni modo
si deve evitare che lavori, che abbia redditi... Per cui, ogni informazione che
ci permetta di intervenire per evitare che lui possa fare qualcosa, qualunque
cosa gli possa far avere reddito, deve essere ricercata e ci deve essere subito
trasmessa. Non possiamo dirvi tutto... Sappiate solo che ciò è essenziale per
la prosperità del nostro stato democratico e delle nostre libertà.” ...Che uno
resti senza lavoro e soldi, e debba rivolgersi alla carità pubblica o privata,
o morire per strada...
Del resto, tutte
le macchine criminali ad organizzazione e protezione di Stato funzionano perché
tutti obbediscono e nessuno si sente responsabile di nulla. Anzi, la persona
malata si sente come dotata di una identità che non ha proprio per il fatto
stesso di essere chiamata a partecipare ad un linciaggio e di
parteciparvi.
Me lo dicono
subito sia gli insegnanti che qualche altro studente di Arbeit Sofort.
- “Sai, ci hanno
detto che... Hanno fatto circolare strane voci.”
- “Ah, sì, lo so.
Sono le solite Polizie Segrete CC che volevano pagassi loro euro-milioni di
tangenti che dicono a tutti, e la hanno fatta perfino divenire un’operazione
NATO, per cui con assistenza mondiale degli Squadroni della Morte
anglo-americani, e dei loro clienti ed anche dei loro apparenti nemici, che non
devo abitare, lavorare, avere redditi, vivere... È il solito. Lo fanno da una trentina
di anni... Ora, anche in Germania, con assistenza degli Squadroni della Morte
del governo e dello Stato tedeschi. ...E qui dei compagnuzzi, o di quel che
sono, di Arbeit Sofort.”
La prima metà di
dicembre 2013, faccio domande a pioggia a tutte le ristorazioni dell’area di
Warschauer Straße che abbiano un indirizzo email. L’11/12/2013 01:39:33 ne invio una a
info@scheers-schnitzel.de [http://scheers-schnitzel.de - Scheers Schnitzel, Warschauer Platz 18, 10245 Berlin, tel. 01578
8948011]. Jakob Scheer,
scheer_j@msn.com, un ragazzotto con l’aria sudicia, da compagnuzzo o
fascistuzzo forse nato e cresciuto nella già RDT, ne è il proprietario. Mi
risponde il 12/12/2013. Passo il 13/12. Il locale è piccolo, sporco e con una
mini cucina. Del resto, il tutto consiste nel preparare patatine fritte e
cotolette impanate, cotolette alla milanese, che si servono con qualche
condimento. Basta un piatto con qualcosa dentro ed il cliente è felice. Del
resto, se uno vuole altro se ne va in un altro posto dove magari hanno più
varietà ma i ristoranti sono un po’ tutti quello che sono. Meglio non farsi
troppe domande. L’area è di passaggio e con turisti visto che vi sono ostelli
ed hotel, stazioni e capolinea di mezzi pubblici, oltre che un inizio di un
pezzo del Muro. Jakob Scheer mi dice di passare lunedì 16/12/2014 per una
prova. Passare cotolette nell’uovo sbattuto, poi nella farina e pane
grattugiato, e friggere il tutto. L’ora me la dice sia in inglese che in
tedesco, le 12:30. Del resto, gli avevo detto prima che, fino alle 12:30, ero a
scuola di tedesco. O non ci sta colla testa e s’è sbagliato senza poi
correggersi (poteva inviare una email)... No, in queste cose il caso non
esiste...
So che ad Arbeit Sofort sono stati messi in
allarme da Linnéa del BfV che ha detto loro chiaro-chiaro che non devo
assolutamente lavorare, non con stipendio. Decido di testare la loro solerzia
ed i tempi di intervento del BfV. Lunedì mattina, prima della scuola, dunque
prima delle 9, passo da Arbeit Sofort
fingendo di voler chiedere un’informazione. Chiedo loro che significhi in
tedesco una certa espressione, “Probearbeiten vereinbaren können”, che
significa una prova di lavoro. In cima al foglietto ho segnato il nome del
ristorante, Scheers Schnitzel, che lì
già conoscono, dato che il proprietario è uno che usa stranieri, spesso non in
regola, per poterli pagare poco. Chiedo pure alcune informazioni sulla
legislazione del lavoro dicendo che alle 12:30 ho un colloquio di lavoro. La
ragazza, che si ritiene astutissima, una grande agente segreta, vede il nome
del ristorante, riferisce e l’informazione viene passata al BfV: “Alle 12:30 ha
una prova di lavoro presso Scheers
Schnitzel”. Dal BfV lo chiamano subito dicendo che non devo assolutamente
lavorare lì. Quando arrivo lì, prima della 12:30, Jakob Scheer ha un’aria
alterata ed arrogante. In realtà è allarmato. Dal BfV lo hanno spaventato. Il
luogo è davvero sudicio e con dipendenti in nero. Un’ispezione distruttiva e,
in 10 minuti, lo possono chiudere per sempre. Mi chiede che sia successo. Gli
dico che mi aveva detto di andare lì alle 12:30 per una prova. Lui insiste che
erano le 11:30 e che comunque ha già un altro. Non è verosimile. Aveva comunque
gli altri due dipendenti e c’era pure lui. Il luogo è piccolo. In genere,
bastano in due. Lì erano in quattro! Per questo, non si era fatto problemi a
dirmi 12:30, anche se aprono prima. Ha raccattato in fretta in furia (in quelle poche ore di
lunedì mattina) un altro, e poi si è fatto la sceneggiata. La cosa fosse nata i
giorni prima, mi avrebbe mandato un’email di disdetta. Quando me ne vado, lui,
sempre nervosissimo, chiama subito, servile, il BfV per dire che la cosa è
risolta. Comunico la cosa alla ragazza di Arbeit
Sofort che mi aveva fatto gli auguri per la prova dicendo che lì facevano
pure senza problemi le dichiarazioni utili per la scuola [significa che assume
in nero e che poi fa, per coprirsi, false dichiarazioni che uno sta facendo un Praktikum!].
Non risponde nulla né per email né di persona.
Le settimane
successive la ragazza di Arbeit Sofort
mi ‘aiuta’. Annunci dove chiedono perfetto tedesco, donne, giovanissimi,
disponibilità di una bicicletta... Mi dà solo annunci di status intermedio, o
basso ma non bassissimo, mentre nell’area bassissima avrei magari avuto più
possibilità. Un po’ è magari gentile, un po’ fa la timida, un po’ è una che
lavora [troppo] veloce, un po’ conosce la missione loro, relativamente a me, su
incarico del BfV. Poi, ma questo è formalmente regolare, mi dice che, senza Praktikum, posso arrivare solo alla fine
di gennaio 2014. E mi butta lì che, come altri, posso ricorrere a “soluzioni di
emergenza”, appunto come altri che lavorano gratis come sguatteri, dice.
...Basta che chieda ai ragazzotti spagnoli, che in realtà non sono così fessi
da lavorare gratis e che, comunque, non aiutano nessuno... Beh, lo sguattero
uno lo può fare senza problemi [salvo gli altezzosi/e, ve ne sono alcuni/e, che
cercano lavori solo per la “loro professione”, e solo per essa, e si riducono a
Praktikum dove non imparano nulla e da
cui si trovano poi scaricati senza averne dunque ricavato nulla – c’è una
ragazza catalana sui trent’anni, del tutto fuori di testa, di quelle sul
paranoico furioso, che è da più di un anno che cerca di fare l’architetta a
Berlino; nulla!; ha trovato solo un Praktikum di un paio di mesi in cui
faceva itinerari turistici, girando in bicicletta perché non sa usare i
computer; le hanno poi dato qualche soldo come auguri di Natale 2013 e l’hanno
dimessa...; non ha capito che senza un master in tedesco, e se non comincia da
dove trova, anche solo a fare la sguattera, può continuare a farsi inviare i
soldi dalla mamma], ma non non pagato, non come Praktikum! Non è né morale, né ha alcun senso. Mancano un paio di
settimane alla fine del mese. Mi sembra che lì perdano solo tempo, il tempo
nostro. Ora fanno anche lezione di computer, il mercoledì. Vado alla prima, il
15/01/2014. Una mattinata. Tre ore e mezza lì per cosette da cinque minuti.
L’insegnante, il dr. Eckhard Hammel, è bravo e con esperienza ma, a seguito
della situazione che trova lì, è obiettivamente disperato, al limite
dell’isteria: è il suo primo giorno di lavoro lì. È pure uno con qualche
attitudine ed esperienza culturale, e si trova a fare istruzioni di cinque
minuti ma in tre ore! ...Pensava di fare lezione ad adulti, si trova come a
cambiare i pannolini a infanti in fasce... Smetto di andare. Dopo avermi fatto
contattare da altri studenti, che non ne cavano nulla, mi scrivono che se non
vado entro la fine del mese sono dimesso. Beh, lo sarei egualmente. O sperano
che vada da qualche parte a fare lo sguattero gratis per l’onore della loro
scuola, o sperano che risponda loro qualcosa da interpretarsi poi come credono?
Meglio il basso profilo. Grazie per l’assistenza amministrativa, e chi si è
visto si è visto!
Il 10/02/2014
rispondo ad un annuncio per un Minijob. 450 euro per 15 ore la
settimana, 3x5, la mattina. È presso un giardino d’infanzia mattutino,
cosmopolitanschool.de, visto che hanno bambini piccoli cui servono pasti, sia
la colazione che il pranzo. Il luogo è lindo e ben attrezzato ma le stoviglie e
le posate le fanno uscire non proprio linde visto che non se ne curano troppo.
Assumono uno/a per tre ore al giorno forse proprio per rimediare. Dorothea
Diallo, che deve essere la capa dei servizi, mi chiama prima per lunedì alle
10:00, che poi sposta a martedì 18/02. Vado. Devo solo mettere nella
lavastoviglie stoviglie e posate, e poi asciugarle. Le tazze sono anzi appena
uscite dalla macchina, quando arrivo. Sono luride visto che non devono avere il
costume di bagnarle, e nel caso dare ad esse una passata, prima di metterle in
macchina dopo che le hanno fatte seccare dopo averle usate per il caffè. Vanno
rifatte a mano. Loro non se ne curano, ma io lo faccio. Dopo poco più di un’ora
mi chiamano. La prova è finita. Non mi è sembrata una cosa di una qualche
complicazione. Può darsi che chiamassero persone per la prova, per farsi lavare
gratis le varie cose per un’oretta. Mentre Dorothea Diallo mi accompagna
all’uscita mi chiede con aria imbarazzata che cosa faccia io in Germania dopo
avere girato il mondo [nel CV avevo messo lavoro in quattro ristoranti e
pizzerie in quattro paesi differenti]. Che mi abbia chiamato per la prova solo
per vedermi di persona? O li aveva intimiditi il BfV? ...Il caso non esiste in
queste cose...
Il 6/01/2014, faccio domanda per un Praktikum
presso http://sensanostra.com. Rispondo ad un loro annuncio di ricerca autori.
Vogliono persone che facciano interviste e poi le trascrivano sotto forma di
una narrazione sulle 1'000-1'500 parole. Si deve fare il tutto in inglese che
comunque sarà corretto, solo negli aspetti linguistici, da personale di
madrelingua inglese. Cercano volontari non pagati. Tuttavia accennano che non
appena avranno degli introiti (il sito è divertente e vario, e con struttura
professionale) retribuiranno. Mi risponde, il giorno dopo, Dorothée Grevers di
scriverle qualcosa di più. Lo faccio l’8/01. Poi, più nulla. Stupefacente,
anormale, non è un eventuale rifiuto. È che non abbiano scritto più nulla.
Quando non si risponde più nulla, in un contesto in cui una risposta è
naturale, è come per inviare un messaggio e per evitarsi menzogne. È
intervenuto il BfV per intimare che il postulante non dovesse assolutamente
essere ammesso?
E veniamo all’oggetto
centrale di questa narrazione.
Antica
Pizzicheria Berlin UG [Haftungsbeschränkt - Società a Responsabilità Limitata],
numero di registrazione HRB143122 Berlin (Charlottenburg), del 16/07/2012. La
direttrice amministrativa è Claudia Kerger, coniugata (forse dal 17/09/2005)
con Andreas Kerger, che tuttavia può essere contattata solo in Marzahner
Chaussee 85-87, 12681, Marzahn, Berlin, Germany. In effetti, dove figura
direttrice, nel sito http://antica-pizzicheria.com/ [ancora al 14/03/2014 - se
poi lo cambieranno, non lo posso sapere], presso l’Antica Pizzicheria
(Berlin-Charlottenburg), Wilmersdorfer Strasse 21, 10585 Berlin, sembra non
esserci più nulla, almeno non con quel nome.
Claudia e Andreas
Kerger dovrebbero essere i proprietari formali. Ma chi si atteggia a
proprietario è Angelo, il cuoco, uno con l’aria da camorrista del già Stato
Borbonico. 47 anni di età sembrerebbe, e che conclama di lavorare e di abitare
in Germania da 35. Dice di avere avuto ristoranti pure in Spagna, non è chiaro se
in un’altra vita od in parallelo all’esistenza in Germania. Racconta di averne
avuti almeno un paio anche a Berlino di cui poi si sarebbe disfatto, dice, per
lavorare come ‘tranquillo’ ‘dipendente’ a 13 euro l’ora, ...un 80 ore la
settimana od anche più, di fatto facendo il direttore ed atteggiandosi a
proprietario! … Che dovrebbe fare un 4’500 lorde al mese, se gliele fanno
figurare tutte formalmente.
I due proprietari
formali, Claudia e Andreas Kerger, hanno l’aria da ex-camerieri, e che
continuano a fare i camerieri, in quanto compaiono solo quando c’è lavoro vero,
cioè un paio di giorni la settimana o poco più, oppure quando è il giorno di
riposo dei due camerieri fissi, Sasha e una vecchia troia raggrinzita della
Stasi, che si alternano per coprire l’apertura, dal mattino a sera e, a volte,
notte. Sono aperti tutti i giorni. Angelo, che è uno che non la conta mai tutta
né giusta, racconta che il ristorante in Marzahner Chaussee 85-87, 12681
Berlin, è aperto da una decina di anni. È una balla. Lo inaugurano il
19.10.2012. Pur senza grandi volumi di produzione, è ben attrezzato e con abbondanza di vasellame etc.
Vi hanno trasferito il materiale di altri ristoranti, quelli che Angelo dice di
avere venduto a prezzo di saldo. Angelo dice di lavorare lì solo da un paio di
anni che, in realtà, sono uno e mezzo. Dato che è uno del tutto fuori di testa,
come si vedrà, potrebbe essersi disfatto di tutto dopo che la moglie, magari
fattasi abusare da lui per un paio di decenni, ha trovato il coraggio, o la disperazione
oltre ogni possibile limite, di andarsene. Quelle cose del tagliarsi le palle
per fare dispetto alla [ex-]moglie. Sì, lui è proprio il tipo! Ora, quando va a
casa, e non ha nessuno da abusare, si sente sperduto. Per cui passa la vita al
ristorante, ...ed al telefono, quando, occasionalmente, si prenda un giorno di
riposo.
Lui, Andreas, ha
un’aria sempre molto gaia, oltre che in rapido invecchiamento. Lei, Claudia,
che dichiara, su facebook, di vivere negli USA, a Seattle, dall’agosto 1995, ha
l’aria da bodona interessata solo a riempirsi la pancia. La figlia, forse di 8
anni, ha la faccia da culo della madre anche se i tratti sono quelli del padre.
Quando vengono lì non interferiscono minimamente con la cucina. Appunto, il
padrone è Angelo. Lui, che si crede furbo, a volte si copre dietro un “il capo
mi ha detto...”, ma sono tutte balle. Sì, la coppia, potrebbe anche essere di
gente del partito, la SED, della RDT, scappati colla cassa quando è svanito il
muro. Ma in tal caso, si sarebbero presi dei veri cuochi, non avrebbero avuto
bisogno di inventarsi una “cucina italiana”, e farebbero loro i veri capi. Lì è
Angelo che si decide i menù con castronate da analfabeta come “la mozzarella di
bufalo”. Deve essergli venuto il dubbio, per la prima volta in vita sua, quando
mi ha sentito dire “di bufala”. Dovrebbe essere noto che i maschi hanno lo
sperma e le femmine il latte. Le mozzarelle si fanno col secondo. Certo,
essendo formalmente i padroni, un po’ li fanno, ma senza allargarsi troppo.
Angelo, un folle nato, si è creato un’altra situazione nevrotica anche se lì
deve stare attento perché è più semplice di quello lui creda sostituirlo anche
se è il padrone, o co-padrone di fatto. Può essere ci sia dell’altro... A fare
i conti, è un mistero come possano non essere in passivo cronico, tanto più che
i due padroni formali amano un’agiatezza da classi medie.
Il ristorante è
localizzato in una zona tranquilla senza grande traffico anche se, in epoca di
motorizzazione, può non essere decisivo. Sebbene lì non sappiano farsi neppure
un po’ di marketing. Angelo dice che il miglior marketing è il passaparola.
‘Logiche’ paesane. È restato all’età della pietra. Infatti hanno solo clienti
del quartiere, che è un quartiere di villette. A volte, uno arriva, trova “il padrone”
nella penombra, seduto, cogli occhi sbarrati nel vuoto, oppure il cameriere di
turno in analogo atteggiamento, ed Angelo e Jana nel retro a fumare una
sigaretta dopo l’altra ed a fare giochini stupidi sul computer o sul
telefonino. Non hanno idea di quanto marketing potrebbero fare in quei ritagli
di tempo, unendo l’utile ad dilettevole. Appunto, non sono del mestiere. Sono
camerieri che non sanno fare i manager, non manager che sappiano fare anche
lavori bassi. Uno è solo uno sporcaccione che si è trovato a fare il cuoco e
gli altri degli ex-camerieri trovatosi padroni grazie ad un nevrotico che ha
voluto tagliarsi le palle per far dispetto all’ex-moglie cui non voleva pagare
gli alimenti, od il meno possibile.
Lì è come una
villona, al cui pian terreno c’è quasi solo il ristorante. Più in là, non
vicinissimo, ma pur sempre walking distance, ci sono dei casermoni
sebbene non con l’aria da case povere per operai. A Lindenberg c’era il
quartier generale della Stasi. Lì è solo una fermata di treno-metropolitana più
in là. Nessuno si chiede mai dove abitassero i militi, gli ufficiali, gli
ufficiali superiori, i generali. Od anche categorie simili. Potevano stare
proprio lì. Non erano, né sono, villette né casermoni per operai o piccoli
impiegati. Potrebbero anche essere costruzioni successive al 1989, ma pure
precedenti. Non è comunque rilevante.
Sasha, il
barista-cameriere, è un ragazzotto con l’aria di uno che vive con la madre
oppure che, fuggito di casa, la va a trovare tutte settimane. L’altra deve essere una che abita proprio
vicino-vicino. Anche lei accanita fumatrice, la chiamano, ed arriva lì subito,
appena abbiano un qualche afflusso di clienti per cui occorra un aiuto anche
quando sia fuori dai suoi orari di turno. Ha l’aria da vecchia troia ottusa e
raggrinzita della Stasi. Troia, non perché abbia qualche attrattiva, né
l’avesse mai avuta, bensì per il servilismo e lo squallore.
In cucina v’è una
aiuto-cuoco, e pure sguattera quando non vi sia uno sguattero, Jana [Яна]. Una
nevrotica sadomaso, una spilungona bulgara, che prova piacere ed essere abusata
e nevrotizzata, oltre quello la è già di per sé, da Angelo, il cuoco e
padrone-di-fatto che è uno tutto fuori di testa. Quando trovano sguatteri per 6
euro l’ora, lei se ne sta con Angelo nel retro a fumare in continuazione ed a
raschiare compulsivamente lo schermo del suo telefonino. A volte, hanno anche
cosette da fare nel retro, come sbucciare patate senza sbucciatore ed altri
servizi. Di tanto in tanto, spariscono tutti e due nel gabinetto, sporco ed
angusto. Il cameriere dice che lui la obbliga a prenderglielo in bocca,
dicendole che così apprende meglio il mestiere della cuoca e può far carriera,
e poi a insulta perché non gli diventa duro sebbene lei glielo succhi. Sta di
fatto che la finestra del gabinetto è stata ‘oscurata’ con delle strisce di
carta. Ciò suscita le invidie della vecchia troia della Stasi che dice a tutti
che vorrebbe averlo lei l’onore di ciucciarlo ad Angelo che lei vede come un
vero capo e padrone, un vero “mafioso italiano” pur alto più dei crucchi.
Non li contatto a
seguito di un annuncio formale. Ne parlavano su facebook dicendo che lì stavano
nuovamente cercando uno. Chi ne scriveva diceva di avere fatto un paio di
settimane di prova e di avere deciso di non restare. Non diceva che Angelo era
pazzo furioso. Gli avrebbero offerto un regolare contratto di quaranta ore la
settimana per 6 euro l’ora. Su quella base, li contatto. È l’occasione giusta
per vedere quello che faranno gli Squadroni della Morte delle Polizie Segrete
del governo e Stato tedeschi-NATO, su richiesta dei CC mafioso-terroristi
italici.
Il 28/01/2014,
mando una email offrendomi come aiuto di cucina, col mio solito CV quando
faccio domanda per questo specifico lavoro. Non esiste un CV ‘ideale’. Esistono
CV funzionalizzati al posto per cui si concorre, per cui ci si offre. ...Se
concorri per un posto di sguattero non dici che hai frequentato università, o
ne accenni appena. Se concorri per una posizione accademica non dici che hai
lavorato in ristoranti... L’importante è, secondo me, non candidarsi per cose
non si sanno fare, sebbene c’è chi dica che a volte ciò non sia rilevante.
Meglio ancora, ma soprattutto per grandi aziende, un CV focalizzato anche
relativamente all’azienda cui ci si rivolge. Mi risponde subito Claudia. Alcune
email interlocutorie dove lei ha un tono del tutto casual e di chi non gliene
frega nulla. Non ha neppure particolari doti organizzative né empatiche, o se
la ha non le mostra. Infine, il 30/01, mi dice che sì posso andare quando
voglio chiedendo di Angelo. Non mi dice dove. Il sito dà due indirizzi. Non
sono neppure capaci ad aggiornare un sito. Indago rapidamente con facebook e
realizzo che è in Marzahner Chaussee 85-87. Vado, nel tardo pomeriggio, senza
aspettare che lei confermi. Faccio male i conti delle fermate, che mi sembrano
tre da qui, invece che quattro, e cerco vanamente l’indirizzo dove non può
esserci. Vado infine il 31/1, per mezzogiorno nelle intenzioni. Arrivo dopo un
lunghissimo giro in area innevata perché anche se google maps indica la
strada giusta (meno di dieci minuti dalla stazione della metropolitana), dalla
cartina sembra ve ne sia un’altra equivalente che invece non v’è essendovi
grandi complessi industriali frapposti. Invece di arrivare prima di
mezzogiorno, arrivo verso le 12:30. C’è la vecchia troia della Stasi. Non ci
sono clienti. Costei mi chiama Angelo. Costui guarda il libro delle
prenotazioni e mi dice di andare lunedì e martedì, il 3-4/02 alle 17:00 fino
alla chiusura per una prova.
Angelo non
sarebbe neppure una cattiva persona, nonostante l’aria accigliata da bambino
sodomizzato in collegio o cresciuto troppo in fretta sulla strada. È che è del
tutto fuori di testa, isterico, semianalfabeta ma, tipico in questi casi, con
la sindrome di Mr. Perfezione e di quello più furbo degli altri. Ha anche,
ultimamente, chiari segni di arteriosclerosi. Le persone approdano lì, al
ristorante, restano un po’, e poi se ne vanno appena possono. L’unica che resta
è Jana, che lui brutalizza quotidianamente ma lei è felice di esserlo. Siccome
lei ha resistito più degli altri, lui si scarica soprattutto suoi nuovi venuti
che passano di lì e, poi, appena possono, spariscono lasciando i due sadomaso e
connubiare scontenti, acidi. Non che la risparmi ovviamente. Battibecca in
continuazione pure con lei.
Intanto la
Polizia Segreta del governo tedesco parla con Claudia. Il solito. Prima, l’effetto richiesta. “C’è presso di voi
un certo Athos? Ci occorre sapere... informazioni. Lui non deve neppure
sospettare...” Poi dicono chiaramente che devono pagarmi il meno possibile e
licenziarmi. Anzi: “Non deve sospettare nulla. Va indotto ad andarsene via di
sua iniziativa.” Claudia ne accenna subito ad Angelo. Poi, la stessa Polizia
Segreta parlerà direttamente con lui.
Angelo è fuori di
testa di suo e con tutti. Fa solo il normale coi proprietari formali perché
alla fine, se cozzano davvero, è lui che se ne deve andare. Un cuoco, anche se
proprietario reale, alla fine lo si sostituisce. Mentre se loro hanno titoli o
quote decisive di proprietà formale, non è che lui possa mandarli via dicendo
che era una sceneggiata per fregare la ex-moglie.
Lui si mette in
tasca un 3'000-4'000 euro netti al mese, visto il numero spropositato di ore
che fa. O magari pure di più se ci sono altre cose. È sempre lì. La ragazza,
obbligata a stare lì anche 12-13 ore di seguito, cerca di non superare di
troppo le 40 ore settimanali, per cui fa anche 3 giorni di riposo la settimana.
Ma lui ha bisogno di avere gente attorno da sgridare, persone che facciano le
cose al posto suo quando possibile e con cui urlare. Per cui cerca di farle
fare più ore che può anche se lei si è inventata di essere malata. In realtà,
Jana ha solo problemi di cazzo con connesse isterie e problemi psicosomatici di
circolazione. I primi giorni che io sono lì, loro se ne stanno nel retro a
fumare e lui a giocare, coi giochini più stupidi del mondo, su un notebook Asus
e lei sul telefonino che è di quelli a schermo grande. Poi lui si compra un
telefonino nuovo e costosissimo, e passa a giocare stupidamente su esso.
I deliri di
Angelo con me iniziano subito, anche se hanno un crescendo. Comincia che lui
spende il suo tempo e le sue vaste conoscenze a dirmi le cose, ma che io devi
apprendere subito. Già se gli chiedo una seconda volta, urla. Non solo urla.
Ogni volta, sente il bisogno di pontificare lungamente. Siccome io sono
gentile, non me la prendo ed ho un certa pratica nel trattare con dementi, lui
si sente subito inferiore. Si sente deriso e non considerato. Gode se uno
piagnucola e s’arrabbia. Diviene furioso quando questo non succede.
Il ristorante è
del tutto disorganizzato, senza alcuna conoscenza della psicologia del
consumatore né di tecniche elementari di marketing. Fanno un po’ di affari il
fine settimana, non non tutte le domeniche, dato che, inspiegabilmente hanno
offerte speciali o che sembrano tali solo una domenica sì ed una no. A volte,
creano eventi che attirano anche un centinaio di persone. Altre restano sul
floscio per cui preparano troppo e non sanno come riciclarlo. Non sanno come
procurarsi un flusso continuo di clienti: Neppure sanno come usare gli avanzi.
Ci sono giorni, troppi, in cui non coprono neppure i costi del personale col
ricavo. E non è che i pochi giorni di piena compensino i giorni moschi. Eppure
i costi li hanno. Devono pagare le ore dei dipendenti inclusi loro stessi per
il tempo che spendono lì. Il fitto di quel pian terreno e cantine di quella che
sarà stata la villa di un generale o di un ministro, sebbene sembra che sia basso
[ma non so quanto basso], dovranno pure pagarlo. Ci sono i costi dell’energia.
Tra l’altro, sebbene non è che abbiano poi grandi riserve di cibarie, non sanno
nulla di tecniche di conservazione per cui buttano via troppe cose, anche
costose, per avaria. Ci sono poi gli ammortamenti. Non vedo che profitti
possano avere. È vero che in Germania c’è un fisco che fa le pulci in tasca a
tutti per cui i delinquenti devono coprirsi dietro ad attività come appunto i
ristoranti. Se non hanno soldi da fonti strane, non vedo, come ristorante, che
utili possano avere. A occhio e croce, dovrebbero essere in perdita cronica.
Non credo neppure che la buona stagione possa portare grandi incrementi del
giro di affari anche se lì hanno il vantaggio di avere come un giardino dove le
persone possono consumare all’aperto. Ma essendo digiuni di psicologia del
consumatore, anche solo di intuito, non sanno come creare un ambiente attraente
per il cliente. Tutta la promozione è risolta in un pieghevole trimestrale con
date e supposti eventi che a volte vanno bene ed altre del tutto buchi. Se poi
chiamano qualche cantante di canzoni italiane, sono altri costi, che incidono
sui profitti delle serata che non è per nulla detto bastino a compensate le
perdite dei giorni mosci. Chissà che se ne fa il mangione tedesco di canzonette
italiane e pure dal vivo... È tutto fatto seguendo degli stereotipi, delle
manie dell’Angelo, non secondo logiche imprenditoriali di soddisfazione del
cliente.
Ci sono fornitori
di prodotti ‘etnici’ che mostrano solo come loro non siano neppure capaci di
passare da un supermercato per comprare dai savoiardi ai salumi. Eppur ve ne
sono di economicissimi a Berlino, dappertutto. Glieli fanno pagare meno perché
altri italiani li portano loro a domicilio e pure in piccole quantità ogni
volta? Improbabile. Idem le verdure, in quantità infime e che trovano pure il
modo di fare andare a male. Ci saranno altre cose... Tra l’altro, hanno un
supermercato vicino e loro passano ore a far nulla i giorni di moscia. Non
sanno inventarsi modi di produrre per fare profitti quando non hanno nulla da
fare. Ma come già detto, non hanno neppure alcuna idea di come fare del
marketing senza costi e per farsi conoscere in giro, oltre il vicinato.
Già i primi
giorni che Claudia gli accenna che è stata allertata dalla Polizia Segreta,
Angelo comincia a fare discorsi strani anche se non stranissimi. Non è il suo
terreno. Gli rispondo in modo semplice ed ovvio. La prima settimana faccio una
trentina di ore che mi paga non 6, come agli altri dipendenti precedenti nello
stesso lavoro, ma 5 euro l’ora e pure in nero dunque senza assicurazioni e
contributi. Gli hanno detto che deve pagarmi il meno possibile e che se me ne
vado è meglio... Fa discorsi deliranti che se mi impegno poi diventano 5.5 e
forse, un giorno pure 6. Evito di far commenti. Mi paga a fine settimana. La
domenica, se mi dice di andare pure la domenica.
Angelo è
allettato da uno che può pagare ancora meno dei già sottopagati altri. Si finge
preciso ed onesto ma è un ladrone, un guappetto, un mariuolo. Si dice che frega
me e che frega pure la Polizia Segreta grazie a cui mi paga meno degli altri
precedenti. I primi giorni la butta sulla retorica che quella è una grande
occasione, che uno guadagna bene, e mi dice di fare tutti i documenti [codice
fiscale e carta rossa (la carta sanitaria)] che faccio rapidamente. Però,
quando ha tutti i documenti, non accenna neppure più alla messa in regola. La
Polizia Segreta preme perché io non guadagni nulla e venga mandato via. Lui
vuole solo coprirsi perché, venisse mai un’ispezione, potrebbe dire che aveva
tutto per mettermi in regola, che si è trattato solo di un ritardo. Appunto, è
il solito ladruncolo.
Intanto Claudia
gli ha trovato un altro, un albanese. Va lì lunedì 10/2 per una prova. Non
devono essersi trovati. Eppoi, dato che in Germania sono burocratizzati e fanno
a tutti contratti individuali scritti fin dal primo giorno, questi gli avrà
chiesto di essere messo in regola subito. Se uno fa il lavoratore ad ore, la
paga dovrebbe essere doppia di uno che fa un numero minimo di ore, abbiano o
non abbiano lavoro per tutte le ore per cui ti assumono. Lì non la hanno la
necessità di una persona in più per 40 ore fisse la settimana. Anche nell’area
camerieri, raddoppiano e pure triplicano e più coi proprietari (o pseudo tali)
solo i giorni di punta e per alcune ore. Non che chiamino uno/a per 4 o 5 ore
la domenica, o per un qualche evento, e gli o le diano 5 euro l’ora... Lo fanno
solo con me su ordine della Polizia Segreta e perché loro sono delinquenti e
psicopatici obbediscono ad ordini di delinquenti e psicopatici di Stato.
Intanto i deliri
di Angelo progrediscono in crescendo. Come se alle sue sindromi solite fosse
subentrata un’evidente arteriosclerosi. Mi dice gli ingredienti sbagliati. Pur
di contraddirmi, perché io le pizze le terrei in forno il meno possibile (anche
dopo solo un minuto, una pizza non è mai cruda; anzi, il cliente si gusta di
più la sfoglia soffice, pur sottile perché oramai le pizze le fanno un po’
dappertutto schifosamente sottili; ma quando è “ben cotta”, dura, il cliente si
mette in bocca un wafer), lui le fa uscire stracotte, bruciacchiate, durissime.
Dà ordini sconnessi. Ma lo fa pure con Jana. Si inventa le cose e le procedure
sul momento pur di contraddire l’altro. Qualunque cosa ti dica la trasforma in
sproloqui senza senso. Si fabbrica tragedie in continuazione, come solo una
mente malatissima ed irrecuperabile, e pure masochista, può fare. Non gli
piacciono le risposte ovvie e razionali, veritiere e rapide. Adora quando Jana
reagire con scenette isteriche alle sue isterie. Deve fabbricare dei rapporti
nevrotici con l’altro, sennò non sta bene-male. Come tutti i sadomaso si sente
a posto solo a stare male in permanenza ma con l’altro che sta al suo gioco.
Con me si sente spiazzato.
Le seconda
settimana sono egualmente una trentina di ore. Anche la terza. Scendono ad una
ventina la quarta. La quarta ha ricevuto l’ordine dalla Polizia Segreta che
devo essere obbligato a licenziarmi subito, che non possono più aspettare, che
ho già lavorato e guadagnato troppo. Lui
dice a Linnéa del BfV, che preme, che lui è furbissimo e mi obbliga a
licenziarmi i prossimi giorni, le prossime ore. Mi chiama sabato 01/3, un momento
che non c’è nulla da fare, e mi chiede che io faccia quando non vada lì. Come
tutti gli infami del Terrorismo di Stato arzigogola ossessivo nella sua mente
malata e poi, da infimo delinquente, deve crearsi delle giustificazioni di
quello sta facendo. In effetti, i due giorni precedenti me li aveva dati di
riposo. E pure rodendosi perchè ogni volta che lui mi diceva di non andare io
gli buttavo lì un: “Ottimo che ho da fare!” Io, tanto per non raccontagli nulla
[che gli devo dire che leggo, studio e scrivo?! ..ad un semianalfabeta
complessato e rancoroso?!], gli dico che i due giorni precedenti sono stato
occupatissimo a passare 300 giga di dati e configurazioni da un computer ad un
altro. Lui mi chiede se io abbia un computer nuovo. Per evitare altre sue
scemenze a catena, come è solito fabbricarsi e proferire, gli dico che erano
computer di altri. Lui si costruisce da solo, e lo dice pure agli altri [è così
insicuro di sé che ha sempre bisogno del sostegno altrui, per cui dice subito
tutto agli altri, secondo quello che capisce, cioè non capisce, ovviamente],
che sono un programmatore e che ho passato gli ultimi due giorni a mettere a
posto il computer “di un amico”. Appunto, uno non capisce, e si dice quel che
si dice, quel che vuole.
Poi, dato che si
crede astutissimo, si sposta sulla missione datagli dalla Polizia Segreta:
- “Ma se tu sai
fare tutte queste cose ed hai pure studiato in università, perché fai il
lavapiatti ed il pizzaiolo a cinque euro l’ora? No, devi dirmelo. Devi dirmelo!
Ma ti sembra normale?! No, non è normale! Deve esserci qualcosa che non va!!!
Rispondimi.”
- “Mi scusi, ma
che me frega di quello che possano pensarne gli altri?!”
Non posso neppure
tentare di dirgli che uno resta quello che è qualunque cosa faccia. Sono quelli
che non valgono un cazzo che hanno bisogno di posizioni formali per darsi delle
arie, un’autorità, per darsi una identità che non hanno. ...Discorso troppo
lungo e con troppe sfaccettature... Lasciamo perdere...
Poi, vorrebbe gli
raccontassi i dettagli di dove sono stato e di cosa ho fatto. Gli dico che la
mia biografia è su linkedin. Per cui, se la guardi e studi se crede. Nessun
mistero. Siccome lui tenta di buttarla su lui grande agente segreto che scopre
i misteri altrui io gli dico diretto-diretto che è tutto pubblico e che può
accedervi pure lui. Non su facebook dove uno può raccontare quel che crede,
anche fantasie ma su linkedin dove se uno non scrive cose veritiere lo si vede
subito e si sputtana. Non sa che sia linkedin. Neppure Jana. Poi lo trova, dopo
avermelo chiesto, ma non sa entrare. Preferisce i suoi giochini scemi per
analfabeti sullo schermo del telefonino. Gli ho smontato in partenza l’ennesima
tragedia. Non ha più interesse di andarsi a vedere cose che anche il BfV, la
Polizia Segreta, può vedersi!
Va avanti un po’
su questo tono. Infine si sposta sull’irrisorio avendo sottomano la vecchia
troia raggrinzita della Stasi che, fumatrice accanita, era nel retro a
succhiare sigarette sognando cazzi nessuno le dà:
- “Dice che sa
usare i computer, che ha fatto l’università, e lavora qui per cinque euro
l’ora!!!”
Angelo lo dice e
lo ripete.
E siccome lo
butta lì col tono di chi voglia ridicolizzare, ecco che la vecchia troia
raggrinzita della Stasi comincia, come per riflesso condizionato, a eiaculare
una lunga risata isterica, da vecchia troia rinsecchita, ignorante e che non
capisce nulla di nulla.
Io li guardo
altezzoso e senza alcuna emozione. In effetti, non me frega proprio nulla di
quel semianalfabeta isterico in servizio di Terrorismo di Stato
italo-tedesco-NATO e con accoliti attorno.
Allora
serio-serio mi fa:
- “Devi essere un
terrorista.”
- “I terroristi
sono solo di Stato... ...Certo! Il governo tedesco mi dà 10'000 euro al mese e
poi di manda da dei ladroni come voi a 5 euro all’ora come copertura.”
- “Ora telefono
alla polizia...”
- “Ottimo! Sono
incensurato. Se li chiama vengono con una ambulanza per ricoverarla subito...”
Smerdato, non
riesce a dire nulla. Non è il suo terreno. È perduto.
Lui, dopo che me
sono andato, telefona a Linnéa del BfV:
- “Io sono astutissimo,
un vero agente segreto... ...Ho pratica di queste cose... È solo che a
quell’Athos gliene ho dette, gliene abbiamo dette, di tutti i colori, lo
abbiamo ridicolizzato, ma lui non se ne frega di nulla e di nessuno. Che devo
fare?”
- “Se non se ne va
lui, dovete licenziarlo voi. Ha già guadagnato troppo lì!”
La stessa cosa,
Linnéa del BfV, la telefona a Claudia.
Angelo insiste
anche i giorni successivi.
- “No, non è
normale. C’è qualcosa che non torna. Tu sai fare delle cose ma lavori qui a
cinque euro l’ora. Ecco sei di quelli che si buttano giù per non pagare il
dazio.”
- “Qui i ladroni che non pagano il dazio siete solo
voi.”
- “Ma allora
perché lavori per cinque euro l’ora invece che fare altre cose?”
È il classico
pidocchio ignorante e demente che cerca di costruirsi delle giustificazioni per
il lavoro sporco è stato incaricato di fare dagli Squadroni della Morte del
governo tedesco-NATO.
È un classico. Il
pidocchio deve dimostrarsi e dimostrarti che la colpa della sua viltà e delle
sue bassezze, delle sue demenze e dei suoi crimini, è tua, non sua. In effetti,
il pidocchio non può avere una moralità. Per cui, il pidocchio straparla e
delira.
Mi dice di non
andare, il giorno dopo, domenica 2/03/2014. Ah, una domenica, due domeniche
prima, mi aveva detto di andare, poi quando ero arrivato lì mi aveva detto che
non c’era lavoro, per cui... Lo avevo ringraziato della passeggiata. Vado
invece lunedì, martedì e mercoledì, il 3-4-5/03.
In realtà,
domenica avevano uno in prova, un altro, uno che lavorava da qualche altra
parte gli altri giorni. Si impegna ad andare anche la domenica successiva, il
9/03/2014. Visto che ora hanno l’ordine operativo di licenziarmi, hanno bisogno
di altri, almeno nei momenti di piena.
Lunedì 3/03/2014,
c’è lui, Angelo. Comincia coi deliri aveva già iniziato e che si faranno più
insistenti i giorni successivi. Deve far finta, e fingere pure con sé stesso,
di avermi licenziato per colpa mia.
- “Devi
concentrarti. Devi mostrare dedizione. Ti devi ricordare tutto. Non posso
credere che tu sappia fare altre cose e poi qui te ne freghi del lavoro.”
Le solite balle
ossessive che dice a tutti con sproloqui di minuti e minuti per dimostrarsi che
lui è meglio di ogni altro.
Io mi limito ad
un:
- “Ah, c’è lei.
Io avevo mangiato abbondante ieri. Mi ero preparato ad una giornata di digiuno
come l’altra volta che c’era Jana. Gli slavi sono anarcoidi ma servili. Fanno
solo quello si dice loro e non fanno quello non si dice loro...”
Lui non dice
nulla, ma poi telefona a Jana che devo mangiare anche quando siamo soli io e
lei. Infatti, il giorno dopo, lei mi prepara un’abbondante e ricca pasta, delle
penne.
Martedì
4/03/2014, siamo soli io e Jana. Angelo, come già da qualche giorno, mi aveva
preparato delle pulizie generali. Angelo, quando è di riposo, non ha nulla da
fare... La sua vita è il ristorante, a cucinare ed a giocare con giochi idioti
che ora ha nel telefonino quando non ha nulla da fare. Per cui, a casa si sente
sgomento. Ecco che quel martedì è più agitato del solito dopo che è andato a
parlare con Linnéa del BfV. Telefona a Jana, sul telefonino di lei. Le ripete
ossessivamente:
- “Io ora sono un
grande agente segreto. Perfino il Servizio Segreto mi chiama per avere la mia
collaborazione come agente in operazioni speciali. Tu devi tutto a me. Mi devi
obbedire. Non ti impegni abbastanza. Devi fare tutto come me. Devi dirmi tutto.
Devi dirmi tutto quello che fai e tutto quello che pensi. Perché io posso farti
fare carriera ma anche distruggerti. Siamo un grande ristorante, perché io sono
il più grande cuoco del mondo. Se non vengono abbastanza clienti è perché tu
non cucini bene come io ti ho insegnato. Non ti ricordi le cose. Fai sempre
degli errori. Quando non ci sono io, tu sei responsabile. Devi fare la capa.
Devi imparare. perché io non posso venire tutti i giorni. Devo anche riposarmi
un po’. Tu non lavori abbastanza. Non mi sostieni abbastanza. Non mi capisci.
Invece tra colleghi deve esserci cooperazione. Io ti ho già insegnato tutto, ma
tu devi fare sempre meglio. Invece non ti vedo abbastanza partecipe. Sbagli in
continuazione. Devi dirmi perché, che c’è che non va. Devi dirmelo! Dai,
dimmelo!”
Lei gli risponde
irritata e nevrotica. Del resto con lui che la nevrotizza e lei che si fa
nevrotizzare... Lui le urla. Lei reagisce ancora più isterica. Vanno avanti per
un paio di ore. Alla fine, quando lei riesce a mettere giù quella telefonata
infinita, quella pazzia dell’Angelo, si indirizza al cameriere che appena può
corre nel retro a fumarsi una sigaretta. Tutta scossa, sbotta:
- “Angelo mi ha
tenuto per ore al telefono per ore per insultarmi.”
Lui risponde con
un secco:
- “Angelo è
paranoico.”
Intanto, mentre
Jana ed Angelo sono a nevrotizzare al telefono, arriva un ordine. Io vado a
chiamare Jana, come è corretto fare. Lei mi dice di preparare la pizza, una
quattro stazioni, e mi dice, di sua iniziativa, gli ingredienti della stessa
che comunque io avevo già guardato, per sicurezza, su un foglio appeso al muro
vicino a dove si preparano le pizze. A parte che la si può fare con ingredienti
differenti, a seconda dei luoghi e del pizzaiolo, lì non la sanno fare, Angelo
non la sa fare. Gettano tutti assieme olive nere, champignons, salame e prosciutto cotto. Li gettano mescolati invece che fare quattro
quarti differenti, ciascuno col proprio ingrediente specifico, naturalmente
sulla base standard di pomodoro e mozzarella.
Il giorno dopo,
mercoledì 5/03/2014, quando arrivo, poco prima delle 16:00, Angelo mi blocca in
cucina, prima ancora che io raggiunga il retro per cambiarmi. S’è creato
un’altra nevrosi. Ci ha pensato dal giorno prima, tutta la notte, ed il giorno
stesso, finché non arrivo. Non ha nulla da fare. Rimugina e rimugina e si crea
cose che non esistono. Urla:
- “No, non si può
andare avanti così! Si vede che non ti applichi, che non ti interessa lavorare
qui... Ieri sei andato a chiedere a Jana come si fa la quattro stazioni!
...Dopo che l’hai fatta centinaia di volte! [che significa due o tre volte
magari con loro che preparavano gli ingredienti sì che uno, non facendo tutto
il processo, poi non si ricordasse - inutile dire loro che non sono capaci ad
insegnare alcunché, se non nella maniera isterica e del tutto inefficiente ed
inefficace usano]”
- “Non è vero.”
- “Ero al
telefono con Jana e ti ho sentito.”
- “Non è vero.”
- “Ti ho sentito
che le chiedevi come si fa la pizza.”
- “Non è
possibile, anche perché potevo guardare da solo.”
- “Ma io ti ho
sentito.”
- “Non è
possibile. È arrivato un ordine ed io la ho chiamata dato che lei era nel
retro.”
- “Ma io vi ho
sentito, quando voi eravate in cucina.”
- “Lei ha detto
gli ingredienti. Non può avere sentito io che li chiedevo perché li ha detti
lei di sua iniziativa quando mi ha detto di fare la pizza.”
- “Dopo tanto che
lavori qui non conosci ancora gli ingredienti delle pizze.”
- “Lei si è solo
inventato un’altra cosa che non esiste.”
- “Ora vado a
telefonare a Jana per chiederglielo.”
- “Faccia come
crede.”
- “Ecco, tu sei
come l’altro che se ne è andato dopo sei mesi, che aveva sempre la risposta
pronta per tutto! Non tollero più questa situazione!”
Angelo è davvero
tutto e sempre così. Ora è solo nevrotizzato un po’ di più dalla Polizia
Segreta crucca. Uno dei primi giorni che ero lì mi dice brutto-brutto:
- “Ma ieri sera
hai sbagliato metropolitana?”
- “E perché
mai?!”
- “Ti hanno visto
andare nella direzione opposta.”
- “Ma
figuriamoci! C’è una linea con due direzioni. Come farebbe uno a sbagliarsi?”
- “Ti hanno visto
andare nella direzione opposta. Allora non è vero che vivi dove mi hai detto.”
- “Ma figuriamoci!”
Tutto agitato va
a chiamare Sasha, che quando chiudono va alla metropolitana con la bicicletta e
che in effetti mi aveva superato mentre ero in prossimità della stessa. Non so
che si dicano. Ma non insiste più con quei deliri che si era chiaramente
fabbricato.
Siccome non
capisce nulla di organizzazione, non tollera che uno faccia le cose meglio
degli schemini lui si è fabbricato nella sua testa malata. La sera, quando si
lava il pavimento, lì gettano l’acqua con il tubo flessibile del lavandino e
con un altro che sta dall’altra parte che ha solo un filino di acqua. Poi
gettano il sapone direttamente dal contenitore. Ne fanno spreco e lo spargono
pure male. Il sapone si sparge meglio annacquato e gettandolo direttamente da
un secchio d’acqua. L’acqua egualmente si getta meglio e con più precisione con
secchi. Per esempio, mentre uno sta facendo altre cose, come raschiando per
terra, intanto il secchio si riempie ed uno può poi gettare l’acqua. Col
sistema del tubo flessibile che è fisso presso il lavandino, ed un altro dal
lato opposto, molti punti non si raggiungono o si raggiungono male, oltre che
si perde più tempo. No, lui è fissato col suo metodo inefficiente ed inefficace
e non ammette variazioni. La ragazza bulgara, nevrotica e da lui ulteriormente
nevrotizzata, non si permette variazioni e si sottomette supina a qualunque
scemenza del rincoglionito dalla nascita.
Forse la prima
settimana, forse la seconda, Andreas mi chiede di fargli una pizza al salmone.
Lo prendo, lo taglio e lo mescolo agli spinaci, dato che lì la fanno a quel
modo. Arriva Angelo.
- “Che stai
facendo?”
- “Il padrone mi
ha chiesto una pizza al salmone.”
- “Che salmone
hai preso?”
- “Ho preso
quello sopra, chiaramente.”
- “Quello è
avariato.”
- “Ma
figuriamoci...”
- “Sì, puzzava.
Ed ora gli fai una pizza col salmone andato a male...”
Tentava di andare
avanti con una delle sue discussioni infinite, per impedirmi di fare la pizza
quello stava aspettando...
- “Primo, non ho
sentito alcun cattivo odore. Secondo, se era avariato non doveva stare lì.
Doveva buttarlo via. Ora faccio la pizza e se poi il padrone si sente male
vorrà dire che mi licenzierà!”
Poi tenta di
dirmi che se ho messo un po’ d’olio, col sale ed una spezia in polvere usano lì
in cucina, non si amalgama con lo schizzo di panna per cucinare che egualmente
usano quando amalgamano salmone e spinaci per quella pizza.
Deliri! Menzogne
per impedire all’altro di lavorare. In realtà, lì, mettono aglio ed olio, prima
di aggiungere la panna da cucinare, quando preparano la pizza al salmone.
- “Ho fretta.
Quello sta aspettando la pizza... ...Ottimo! Vorrà dire che mi licenzierà il
padrone!”
Ho preso ed ho
finito di farla, con lui che smontato se ne andava. Il salmone non aveva alcun
problema. Psicosi distruttive dell’Angelo!
Angelo è così in
tutte le cose. Nevrosi, complessi, isterie ci accatastano e si combinano nella
sua persona malata. I malati e delinquenti delle Polizie Segrete ci marciano su
simili figuri. Così come anche sui malati e delinquenti freddi e silenziosi
alla Claudia ed Andreas Kerger, e con e gli stessi delle Polizie Segrete del
Terrorismo di Stato, che mandano avanti gli agitati come quell’Angelo facendo
finta di non saperne nulla, loro.
Giovedì mi dice
di fare il giorno di riposo, ché c’è già Jana. Vado Venerdì. È sparito il
grembiule con cui mi copro un po’ per non insozzarmi troppo. Chiedo se ce ne
sia uno. Mi dice che a lui non ne frega nulla che io abbia o non abbia un
grembiule. Cerco finché non ne trovo uno, mentre lui, Angelo, esibisce il suo
migliore atteggiamento da infame per poi concludere:
- “Oggi, comincia
male. Hai perso un mucchio di tempo per il grembiule.”
...Se lo ha fatto
sparire... In realtà, siccome arrivo in anticipo, inizio solo alle 17:05, dopo
aver cercato il grembiule per una decina minuti.
È rabbioso che io
eviti tutti i suoi trappoloni, che faccia cadere tutte le scemenze che
proferisce e, dunque, di non riuscire a creare incidenti. È così rabbioso e
tutto preso dall’ordine della Polizia Segreta che devono obbligarmi ad andare
via ma che deve sembrare che sia una scelta mia, che piccato non mi dà neppure
da mangiare quel giorno. Fa lo stesso. Siccome lo capisco che non mi darà nulla
quel giorno, pizzico di tutto in abbondanza senza che nessuno mi veda. Nessuno
mi vede, in effetti.
Soliti deliri
nevrotici di lui che cerca di contraddire in tutto, facendo pure le cose
sbagliate pur di far vedere che si fanno in modo differente da come uno le stia
facendo.
Sabato 8/03/2014
è l’ultimo giorno, dato che il giorno dopo hanno già combinato con un altro
fesso. Ovviamente nessuno me lo ha detto, per cui Angelo deve fare le sue
solite sceneggiate da camorrista malato furioso, appena arrivo, prima ancora
che mi cambi:
- “Guarda, ci ho
pensato tutta la notte. Ma così non si può continuare. Io mi sento
continuamente preso in giro e ridicolizzato da te. Non si può continuare a
questo modo! Oggi è l’ultima possibilità!”
Io non dico
nulla, tanto tutti sanno che sarà l’ultimo giorno, come da ordini di Linnéa del
BfV, anche se deve essere tutto un gran segreto. Lui si fa le solite parti da
bamba. Anche Jana, da lui nevrotizzata, è tutta tesa. Sa ma non può far vedere.
Eppoi, lui non le ha contato tutta la storia, né lei c’arriva di suo. Non che
neppure lui, Angelo, ci abbia capito nulla, Neppure gli altri due delinquenti
malati Claudia e Andreas Kerger. Pidocchietti esecutori.
Vorrebbe trovare
qualche pretesto. In momenti di quiete che non c’è nulla da fare manda Jana,
che come una scema obbedisce, in cucina a vedere che cosa io stia facendo.
Nulla di sospetto. Non riesce a trovare pretesti per montare tragedie.
Angelo continua
coi suoi deliri, anche con Jana, non solo con me. È uno così con tutti. Poco
prima delle 8 sbotta, a freddo:
- “Se continui
così ti mando via, ti mando via!”
- “Tanto lo sanno
tutti che è l’ultimo giorno. Posso andare via anche ora, sono giusto 8 ore,
oggi.” [Avevo iniziato a mezzogiorno.] È a loro che si fa un favore a lavorare
sottopagati. È che poi sono così disorganizzati ed inetti che non sanno neppure
sfruttare appieno il lavoro di coloro pagano né il loro stesso lavoro. Non sono
certo loro che fanno un favore a chicchessia. A parte che ha l’ordine degli
Squadroni della Morte della Polizia Segreta del governo tedesco-NATO, ha già
trovato un altro che magari pagherà 6 euro l’ora e che poi manderà via per non
dargli di più.
- “Vado a
preparare il conto delle ore!”
Ma siccome sono
due fannulloni, io resto poi lì fino alle 22:30. Sennò sarebbe toccato a loro
lavare e pulire tutto.
Dato che è
semianalfabeta, ed anche coi numeri ha problemi, chiama Jana di là per fare un
banale foglietto con 5x4 + le ore della giornata che poi saranno 10 e mezza.
Lui e Jana vanno via alle 22:00. Mi dice che, quando vado via, Sasha mi paga.
Controllo poi di là ed in effetti c’è, sul tavolino del retro, il ‘pomposo’
prospetto delle ore della settimana. ...Che s’è fatto scrivere da Jana!
Sia Angelo che
Claudia Kerger telefonano poi a Linnéa del BfV, i delinquenti malati di mente
delle Polizie Segrete dei Terrorismi di Stato:
- “No,
tranquilli... Voi c’avete detto che è uno intelligente e che capisce tutto ma
noi siamo più astuti. Di sicuro non s’è accorto di nulla. Noi siamo dei veri
professionisti. Noi siamo dei grandi agenti segreti... Lui ha pensato di sicuro
che sia tutto successo per caso o magari, come ci avevate suggerito, per colpa
sua. Sicuri, che non ha avuto neppure l’ombra del sospetto che ci fosse di
mezzo la Geheimpolizei der Bundesrepublik Deutschland! Sicuri! Sicurissimi!”
- “Comunque,
rassicuratevi... Anche avesse capito qualcosa e tentasse di renderlo pubblico
vi garantiamo che siete tutti ben protetti dalla legislazione sulla privacy,
sulla Datenschutz.”
Appunto...