mashal-057. Dalla Tosi a Buratto Mola. Solito Brasile di ladruncoli alla giornata
by Georg Moshe Rukacs
...Son tutti così. Quando invece si
atteggiano a persone rispettabili è perché rubano più alla grande: banchieri,
usurai, avvocati che truffano i clienti, ‘imprenditori’ che neppure pagano il
salario minimo, impiegati pubblici e privati che rubano su tutto e tutti,
politicanti etc.
Se non si vergognano loro... Devo vergognarmi
io a parlarne?
Marisa Tosi, dell’Italia
centrale, Umbria-Lazio, insomma quell’area, a giudicare dall’accento. Cresciuta
e vissuta sia lì che in Brasile, e con la doppia cittadinanza. Nata a Rio de
Janeiro. Residente a Perugia prima della fuga.
Mi contatta sabato 17 marzo 2012, rispondendo
ad un mio annuncio con cui cerco una socia brasiliana per aprire una qualche
attività nel settore alimentare. Visto che i brasiliani, ignoranti in tutto,
spendono e spandono in mangiare e bere... E visto che io come straniero
irregolare non è che possa fare alcunché come indipendente, se non vendere per
strada al caldo opprimente e col rischio che ti sequestrino tutto, come di
tanto in tanto fanno, a seconda del vento degli ordini superiori...
Italo-brasiliana, sul disgustoso, forse sui
45 anni, torna in Brasile nel dicembre 2011 dato che in Italia deve avere una
qualche condanna esecutiva, credo per un assegno scoperto rifilato ad un prete,
credo di Bologna. Così dice lei. Usando la cittadinanza brasiliana, si evita la
detenzione in Italia, andandosene.
La sua filosofia è: “Colpa sua che mi ha dato
soldi per un assegno scoperto e che mi ha creduto quando gli avevo raccontato
una storia pietosa.” Sindrome paranoica per cui si sente una perseguitata da
coloro truffa?
Una si trova a Bologna per lavoro, lavoro da
‘grande informatica’, e che fa? Truffa un prete con assegni a vuoto. Per fare
che? Alcolici e droghe?! Boh. O una è fuori di testa o peggio...
Se torna in Italia la incarcerano, anche solo
per pochi anni. Per truffa, non dovrebbe esserci l’ergastolo. Al farsi qualche
mese o qualche anno di prigione, preferisce il Brasile, dove non ha nulla da
fare e dove a lavorare non si guadagna nulla, sebbene in Italia dovesse aver
avuto un lavoro nel settore informatico. Nulla di grandioso. Gestione di un
particolare sistema di databases. Non sembra abbia una grande passione per
approfondire le cose. Per cui deve avere studiato, alle superiori, quelle cose
lì, si è trovata un lavoro su quello aveva più o meno studiato ed ha tirato
avanti.
La madre, che non si fida di lei, le passa
mille reais al mese tramite il portinaio del palazzo, dove dunque lei si
ritrova un bell’appartamento di 120 mq gratis. Deve essere della madre. Ha
l’alloggio, in Copacabana, e si trova 1’000 reais al mese senza far nulla.
Siccome è megalomane, mitomane ed alcolizzata, oltre che paurosa,
fobico-paurosa su tutto, le vanno via rapidamente.
Rispondendomi, racconta che ha grande
esperienza in hotels etc. Non è importante. Non è neppure vero. È che in realtà
non ha voglia di far nulla, a parte truffare il prossimo.
Dopo scambi di email dove dice di avere idee
dove aprire un ristorante, mi invita il 19 marzo a pranzo alle 13:30. Aveva
fatto un pollo in un fornetto elettrico su un supporto sul muro, come hanno
molti in RJ, ma a lei si rompe e cade tutto, quando lo ha usato per cucinare il
pollo. O lo ha rifatto altrove, o lo ha comprato sotto. Quando arrivo a casa
sua, con una bottiglia di vino, tanto per non giungere a mani vuote, senza
passare attraverso il portinaio che non c’era in quel momento, lei è tutta
spaventata che io sia arrivato alla porta dell’appartamento senza che dalla
portineria la abbiano avvisata.
Dice che ha investitori che arrivano pieni di
soldi. Loro mettono i soldi. Noi due lavoriamo. Siccome è fissata di Búzios, un
centro turistico sulla costa, a un 170 km da RJ, mi dice che si può fare tutto
subito. Dormo lì, in altra stanza. Ed il giorno dopo, il 20/03/2012 andiamo a
Búzios dove ha un appuntamento con una immobiliare.
Mi porta poi a visitare la ‘sua’ Copacabana
Mi dice cose della sua vita vissuta. Non faccio domande, ma sembra dipingere un
quadro tra prostituzione e droghe, anche se lei non sembra avere qualità
esterne possano attrarre clienti. Saranno state sue ‘amiche’ ed amanti... Lei
si sarà occupata della parte truffe.
Dipinge la sua vita a Copacabana come fosse
una mafiosa: “Quando cammino sulla passeggiata principale tutti mi conoscono e
mi rispettano. ...Mi rispettano tutti!” ...Sì, come una cliente. Quando poi mi
porta a far due passi, ci sediamo in un posto dove si bevono bevande moderatamente
alcoliche a prezzi piuttosto esosi. Lei finge confidenzialità, col
proprietario, ma è solo la normale gentilezza del proprietario o gestore col
cliente che porta soldi. Poi, incontra un suo ‘amico’, un giovane che lavora in
un ristorante. Altra occasione per sbevazzare, in un altro luogo.
In pratica, non compra grandi quantità di
alcolici da consumare in casa per non essere vista dal portinaio che secondo
lei riferisce alla madre. Così spende il doppio od il triplo per bere in giro.
Ha il rossore a la pelle spessa, come di porco, degli alcolizzati, o di coloro
con problemi di circolazione, anche se non sembra sbronza. Ha comunque il
bisogno insopprimibile di farsi una od un paio di birre ogni qualche ora. Lo
vedrò in altre occasioni.
La conta... La conta... Investitori che
aspettano solo di arrivare lì appena li chiama, amici, amiche, grandi vite
passate e pure recenti... Se le crea nella sua testa, ...e sulla punta della
lingua.
A Búzios, vediamo un locale nuovo in un’area
nuova ma fuori città ed isolata, dove potrebbe anche crearsi una vita notturna
in alcuni periodi ed arrivare gente, se ci si crea un nome, del tipo “andiamo a
farci una pizza da...” o “questa sera andiamo a mangiare i ravioli alla panna
da...”, ma con fitti esosissimi.
Migliaia di reais per qualche decina di metri
quadrati. 3'500 quello che adocchiamo e tra l’altro da completare visto che lo
affittano piuttosto grezzo, per nulla finito e rifinito. Occorre un progetto di
un geometra, per finirlo, che costa come lo si ristrutturasse. A quel punto si
chiedono i permessi. Fiumi di soldi da investire.
E non su un luogo di transito ma in un luogo
dove il cliente deve andare intenzionalmente. In pratica, l’immobiliare, con un
anno di fitti, si ripaga l’investimento in terreni e costruzioni immobiliari.
Se poi l’area rende, aumenta i fitti. Tutto alla brasileira.
Le dico che lì occorrerebbe la patente, ed un
veicolo, perché non è che un ristorante lontano da supermercati si veda
arrivare le cose a domicilio, od anche se le vedesse recapitare, uno deve
andare al supermercato etc, non prossimi, a vedere quel che si possa
acquistare. Solite reazioni isteriche. I dettagli operativi la irritano
mortalmente.
Le accennerò più tardi, ancora, che se ha la
patente da rinnovare, come lei dice, è bene la rinnovi perché serve per un
ristorante, soprattutto in aree isolate come quel luogo abbiamo visto.
Qualunque principio di realtà la rende furiosa. Idem se le dico perché non apre
un conto in banca visto che non lo ha. Lei vive nel suo mondo immaginario di
parole e di idee dette ma mai concretizzate.
Lei vanta, vanta. Ma nella stessa Búzios,
quel giorno, non è che i locali fossero pieni. Anzi, sono sul vuoto, pur con
moderato passeggio di persone. Lei vanta che di notte... Addirittura dice che
se dormiamo lì la notte, possiamo vedere che... Che logica! Un locale a una
decina di chilometri o più da Búzios, ma a Búzios ci sarebbe un gran traffico
di notte. Ed anche se fosse...
Appunto... Che c’entra?! La Tosi non riesce a
connettere. E io avrei dovuto pure buttare via i soldi per la notte, per me e
per lei, visto che lei è la solita chiacchierona senza soldi perché dissipa
tutto quello che ha e chiede prestiti che non restituisce...
Le riaccenno che la mia idea era un locale
economico in un’area marginale, dove magari si potesse pure aprire senza
licenze. Reagisce istericamente. Prima faceva la tosta, quella che non ha paura
di nulla e di nessuno. Ora mi piagnucola che non so in che area marginale di RJ
la stavano per rapire quando lei era piccola e che lei ne ha terrore.
Insiste che arrivano gli investitori pieni di
soldi in dieci giorni, appena lei li chiama. Dice che la cosa più importante è
ora la mia regolarizzazione. Le dico che non è possibile. Dice che lei risolve
tutto. Vanta di conoscere, di essere grande amica, di una grande giurista, che
me la fa incontrare. Non riesce neppure a contattarla. Quella non si fa
trovare...
Allora se ne esce col perché non la sposo. A
parte il disgusto anche solo di un matrimonio bianco con una simile, semplicemente
non è possibile col visto scaduto. Si arrabbia. Mi dice di andare ad abitare
lì, visto che ha spazio, così si lavora meglio al progetto. Balle. Le getta lì.
Poi se le rimangia. Si rende conto, a livello subcosciente, che non lei non ha
voglia di fare nulla. Nessun comune progetto di affari veri ed onesti è
possibile. Si deve lavorare, non cianciare né far truffe. Per lavorare, lei non
c’è.
Ah, naturalmente, per andare a Búzios non
aveva i soldi. Per cui pago anche il suo biglietto. 80-90 reais. A due terzi
del mese è già senza soldi. Spende tutto a sbevazzare. La casa non le costa
nulla perché copre tutto la madre. Dice che me li restituisce appena le arriva
il nuovo mensile dalla madre. Balle. Non me li restituirà mai. Sono passati ora
più di nove mesi...
Insiste con la mia regolarizzazione
impossibile. Le persone non capiscono di legge e neppure sanno informarsi. Mi
scrive addirittura dandomi il telefono della sua ‘amica’ giurista da chiamare
per incontrarla per dirmi... Dirmi che cosa, se già conosco le leggi nel campo
e se la sua ‘amica’ non vuol saperne di lei. ...Non ci sta colla testa.
Vaneggia. Tipico di truffatori di mezza tacca.
Il 22/03/2012 deve andare per un colloquio di
lavoro in centro. Dice sicura che trova la sua ‘amica’ giurista, “parola di
Marisa”, e che lo stesso 22/03 andiamo a parlare con lei, dopo che io la ho
accompagnata al colloquio di lavoro. Balle. Le dico che è un’occasione per andare in un negozio specializzato qui in centro a vedere i
prezzi delle cose per ristorante.
Il 22/03, il ‘colloquio di lavoro’ è la
solita cosa alla brasileira. Le chiedono un mille reais con la garanzia che le
trovano lavoro in sei mesi. La garanzia non è proprio al 100%, ma i soldi li
vogliono subito.
La porto nel negozione di cose per ristoranti
a vedere i prezzi, dopo che lei naturalmente si è fatta un paio di birre.
Solita reazione isterica di fronte al principio di realtà. Vede le
attrezzature. Vede i prezzi. Ed esplode. Non tollera concretizzazioni. Arrivano
i suoi investitori pieni di soldi dall’Italia, dice. Insiste che le compagnie
di bevande danno gratis frigoriferi. Non è vero. O non subito. No, non li
danno.
È convinta che la Sebrae (un’agenzia
pubblica) le risolva tutti i problemi e le dia pure soldi. Balle. Dice che ha già
contattato il geometra per il progetto di completamento del locale che ha solo
i muri senza intonaco ed in inizio di gabinetto che è tutto da completare.
Fantasie, senza i soldi per il fitto e senza i soldi per il resto. E pure senza
i soldi per trovare casa a Búzios, anzi nei pressi del locale da affittare.
...Ma arrivano i suoi investitori, dice.
Tutte balle. Si resta in contatto qualche
giorno. Lei continua a delirare, che trova un lavoro strapagato e che coi soldi
del lavoro finanzia il ristorante. Ma non aveva gli investitori pronti a
sopraggiungere? Comunque, quando una ditta la contatta e le promette il lavoro
subito, poi assume informazioni e non la chiama più... Magari ora qualcuno
l’avrà chiamata, sebbene io non ne abbia indizi. In Brasile, dove tutti
lavorano alla cazzo... No, lei neppure la chiamano per lavorare alla cazzo.
Poi, assume pure il tono di chi abbia gli
investitori strapieni di soldi già in casa, ma non li ha. Nessuno la piscia.
Vaneggia. Si rifugia su Facebook dove fa la morale al prossimo e si finge
zuccherina.
Sparita senza rimborsare i soldi miei,
R$80-90 della ‘gita’ a Búzios. Naturalmente è di quelle che fingono buoni ed
onesti sentimenti. Mente pure a sé stessa.
Già ad aprile 2012 cerca di affittare una
stanza dell’alloggio di 120 mq, a Copacabana, dove abita, per 25 reais al
giorno. I 1'000 reais della madre le vanno tutti in alcolici... Alla fine del
2012, tenta di affittarlo, per una settimana, per 5'000. Vaneggi... Su Facebook
continua a somministrare ipocrite pazzie quotidiane per sentirsi viva.
Artur Gildo Buratto Mola, un
truffatore originario di São Paulo, di origini lombardo-pugliesi, a giudicare
dai cognomi, ora in Nova Iguaçu (RJ), nel quartiere di origine della ora
moglie, dove ha, in Rua Sul 66, poco distante da dove lui abita (Rua Estocolmo,
121/c2), un locale inutilizzato prima adibito a sala di playstations. Può
essere che l’attività fosse stata sua, che avesse in qualche modo raccattato
computers e che poi abbia chiuso visto l’area desertica e con pochi clienti per
quel tipo di cose. Oppure, semplicemente che ne abbia in qualche modo le chiavi
e lo usi per tentare truffe piuttosto rozze e non credibili.
Il 3/12/2012, rispondo io ad un suo annuncio.
In esso dichiara di avere già investito 7'000 reais, per una trattoria, ma ne
chiede solo 2'500 per completare il tutto e partire subito.
Lo stesso partire subito era una gran balla.
Lo contatto il 3/12, ma ci si vede solo venerdì 7/12. Ha da fare. Altre
truffe?! Da come scrive, si vede che non ha confidenza né con l’ortografia, né
con la sintassi, né con la punteggiatura. ...Neppure con la logica più
elementare. A parlargli, si vede immediatamente che bluffa e che non sa nulla
di lavori di ristorazione.
Che aveva fatto? In Rua Sul 66, Nova Iguaçu
(RJ), in questo locale prima adibito a sala di playstations, di cui in qualche
modo ha le chiavi, un locale grande ma del tutto inadatto ad un ristorante, e a
cose di alimenti, ha infilato, nella reception dello stesso, alta un paio di
metri, dove v’è pure un piccolo lavandino, una cucina da casa a quattro
fornelli piuttosto vecchia (che si trova a 50 reais, se funziona), un piccolo
frantuma forse-uova-sode nuovo da pochi reais, una friggitoria nuova da pochi
reais non adatta a ristoranti, e un vecchio fornetto piccolo tutto arrugginito
e non funzionante. All’esterno della reception, alta un paio di metri (e vi si
dovrebbero usare le bombole del gas!) e del tutto inadatta ad una cucina (senza
neppure aspirazioni etc), ha collocato un frigorifero non funzionante, senza
neppure i fili per connetterlo all’elettricità. Dichiara che il tutto vale
7'000 reais, ma che lui, in pratica, accetta un socio che gli dia, subito ed in
contanti, 2'500 reais. Una cosa da prendo i soldi e fuggo, anzi resto lì
e ci riprovo con altri dopo averti fatto tirare fuori i soldi per comprare
qualche attrezzatura vera.
Nessuno si beve una cosa del genere. Neppure
io. Se gli chiedi dove siano i 7'000 reais, visto che non c'è nulla, reagisce
alterato ed isterico che lui ben li ha investiti per lavori vari. Li avrà
investiti anni prima per le playstations, se l’attività era sua... Ma neppure
per quella. Dice che ha la documentazione. Ma non la mostra. Pure il gabinetto
è tutto sfasciato.
Gli dico che per partire subito si deve
comprare tutto, perché non ci sono cose utili per un ristorante, né per
preparare alimenti, che occorre altra acqua e che ci sarebbe pure il problema
di scarichi perché il locale, grande, non ha un solo scarico dell’acqua nel
pavimento, mentre in Brasile tutti i locali hanno scarichi nel pavimento.
Gli dico che si può partire subito ma si
devono fare rapidamente dei lavori e che io ho bisogno di abitare in
prossimità. Se la cosa si rivolvesse subito, mi sta proprio scadendo il mese
dove abito. Sarebbe ottima per trasferirmi lì dove i fitti sono, sembra, ben
più bassi. Chiediamo. C’è una possibilità di fronte, affianco al numero 65 e
della proprietaria dello stesso, dove preparano e vedono cose salate e simili.
Lì, si libera un locale piuttosto sudicio, ma il 5 gennaio 2013, non prima, due
stanze più bagno, per R$250 (il cliente precedente pagava R$200).
Dato che il locale di Rua Sul 66 ha pure una
piccola area mezzanino, non utilizzata, e non utilizzabile checché lui ne dica
visto la complicazione di salire e scendere con casse pesanti, gli dico che
potrei alloggiare provvisoriamente in quel mezzanino. C’è lo spazio per un
letto o simile.
Il truffatore mi dice che conosce uno che
vende letti per 200 reais. In realtà, dovrebbe solo essere uno che (oppure uno
che conosce uno che, ...oppure è lui che ha una poltrona letto sottomano) lavora in una ditta che fa letti,
per cui lo deve ordinare. Mi dice che il cuscino costa 20 reais. Lui dice che
può fare tutto subito. Gli do i 220 per concludere il tutto subito e potermi
trasferire lì subito.
L’8/12 alle 10:06 mi dice che la cosa del
letto non si può fare subito, ma lunedì, e che il prezzo non è 200 ma 280. Per
lui, il 40% in più è una differenza minima. Usa la classica tecnica da
truffatori dicendo che il prezzo vero è di molto superiore, 350, e che a me
sarebbe piaciuto molto quello che mi avrebbero rifilato. Magari sarebbe pure
stato usato. Su internet si trovano persone che si disfanno di letti nuovi e
con materasso per 50 reais, proprio lì a Nova Iguaçu, ma lo scopro poche ore
dopo. Alle 10:37 gli dico che è OK. Alle 12:42 lui mi dice che posso
trasferirmi lì martedì ed intanto aggiunge che ha i soliti ‘amici’ che, con urgenza, vendono freezer e forni usati in ottime
condizioni a prezzi ottimi, dice lui. Se sono come la ferraglia senza valore
che lui ha piazzato nel locale e che avrebbe voluto rifilare come del valore di
7'000, da lui generosamente ‘svenduta’ a 2'500 subito... Voleva solo riempirsi
il locale di cose di qualche valore coi soldi miei. O farmi tirare fuori soldi
per suoi complici, per poi dire che ‘ci’ avevano truffati, et similia.
Il 9 dicembre alle 17:21, domenica, dunque
quando può bloccare il tutto, se hai mai fatto qualcosa, gli scrivo che vorrei
vedere il letto prima di comprarlo dato che li vendono, senza il suo sconto, a
ben 30 reais meno del suo con lo sconto, e proprio in prossimità di lì. Che
sconto è se costa più di quelli senza sconto, nella stessa Nova Iguaçu?
Lui risponde alle 21:23 che lo ha già
comprato e che la consegnano martedì 11 dicembre. Non è vero. Vuole solo
rubacchiarci sopra e, forse, farci rubacchiare sopra altri, se davvero ci sono
altri di mezzo.
A quel punto, alle 21:28 gli scrivo che
preferisco perdere 220 reais che poi migliaia o decine di migliaia, se quello è
il suo modo di fare affari. Inoltre, gli faccio notare che non capisce nulla di
ristoranti perché il locale non è adatto e non c’è nulla di utile per cucinare
o preparare alcunché.
Lui non ha alcuna intenzione di aprire
alcunché. Vive di truffe e facendo il rappresentante, maniera eccellente per
truffare il prossimo in quelle latitudini e per tali figuri. Infatti, dice che
lunedì ha una riunione che dura tutto il giorno proprio a Rio de Janeiro.
...Rappresentanti da gasare per qualche campagna truffaldina...
A quel punto inizia una fitta corrispondenza
dove lui e la moglie ora scrivono insulti, ora che non restituiranno mai i 220
reais, ora che sono ansiosi si lavorare e che sono onestissimi, anzi che lui
non ha intenzione di lavorare in alcun ristorante ma che la hanno la moglie ed
una delle figlie della stessa.
Alla moglie, con cipiglio decisamente
arrogante-troieggiante lo unisce solo la passione per le truffe. Paranoici, si
sentono perseguitati dalle ‘maldicenze’ altrui,
che poi sono solo la verità su quel che sono. Vedere il Facebook della
statuaria Nanci Fernandes dietro cui lui si copre. E lei, si copre dietro lui,
mister truffe. Tra l’altro, dal vero, lui sembra un altro, non quello delle
foto, capelli brizzolati a parte.
Lei non ha voglia di far nulla. Si è sempre
coperta dietro ad uno che la mantenesse. L’ultimo trovato è lui che vive di
espedienti. Lui è uno con l’aria moscia. Lei è una che si atteggia a gran
ficona. La darà senza goderci... Li unisce lo spirito, non certo i corpi, cioè
truffare il prossimo.
Lui dice che la moglie è una gran specialista
di cose salate e che aspetta solo di cominciare a lavorare. E che hanno già una
fitta rete di clienti cui consegnare cibarie a domicilio. Vanta il solito
parente pronto a fare consegne. ...Che tra l'altro sono costosissime, per
cui... Sono balle raffazzonate messe su da due cretinotti come lui e la
consorte. Perché non hanno cominciato se, come lui dice, avevano già tutto in
Rua Sul 66? Lei non ha in realtà voglia di fare nulla.
Promettono che sono onestissimi, che non
ruberanno nulla. E che stanno facendo? Delirano, si montano la testa l’un
l’altra. Lei gli dice di scrivermi che vogliono trasferirsi in altra località e
che mi danno sia locale che la loro casa. Gli dico che il locale vale solo il
fitto, sempre che lui ne disponga realmente. Era solo un’altra
‘grande’ idea dei due per sviluppare la truffa contro altri. Fingere che stanno
traslocando. La provano con me.
Martedì mattina, l’11/12, scrive che sta andando in Rua Sul 66 e che mi
aspetta fino a mezzogiorno. Delira. Fa il giochetto di quello che ti truffa 220
reais e che tu, per non perderli, ne rimetti poi migliaia. Lui non ha tempo né
voglia di lavorare lì. La moglie e una delle figlie della stessa nemmeno. Sennò
si sarebbero loro messe in contatto diretto con me.
Io già avevo loro scritto che prima
rimborsavano i 220, secondo venivano qui (moglie e/o chi avrebbe lavorato
veramente) a vedere in un negozio specializzato le cose che occorrono in una
cucina ‘industriale’, poi si sarebbe fatta una società di lavoro 50%-50%, che
io anticipavo i soldi e che poi me li riprendevo. Dopo di che si ripartivano i
profitti.
Ma no, lui cercava uno cui truffare 2'500
reais e poi altri. ...Già la follia di concepire che uno gli potesse dare 2'500
reais... Non casualmente l’hanno mandato tutti a stendere, anche se lui
continuava a vantare con me che aveva numerosi pretendenti interessati
all’affare e che premevano. Figuriamoci! S’è dovuto accontentare di aver
truffato 220 reais, gli unici che s’è trovato in mano dato che pensavo di
alloggiare provvisoriamente lì.
Non a caso, il 17 dicembre 2012, la sera, con
la moglie, usando un altro nome, mette un altro annuncio: “Causa trasferimento
cedo una piccola trattoria pienamente equipaggiata. Ho investito 6'500 ma, per
motivi di urgenza, cedo tutto a 4'800. Accetto, in cambio, un’automobile di
valore inferiore dato la fretta. Esamino proposte.” Nuova truffa cui non
abbocca nessuno, come nessuno aveva abboccato alla prima. Nell’elenco della
grande attrezzatura della ‘trattoria’ omette il frigo non funzionante e senza neppure i fili. Deve essere per
quello che passa da 7'000 a 6'500.
Ma ora non chiede 2'500 per entrare in
società paritaria con lui. Chiede 4'800 più il fitto del locale, sempre di 300,
per cedere il tutto. ...Ferraglia che non supera i 100 reais, sempre che
qualcosa funzioni, per cui ne chiede 4'800!!!
Sono malati e vivono di truffe. Poi, la moglie, che usa Facebook, si
lamenta quotidianamente che tutti sparlano di lei. Sparlano? Ma figuriamoci. Li
conoscono tutti come truffatori. Come tutti i ladroni brasileiri sono perché
non ci sia tolleranza contro i criminali, ...truffatori come loro a parte!
Tipico!!!