venerdì 19 ottobre 2012

mashal-052.
Stalking-Saga di Regime. Lì a Ledo5

mashal-052. Stalking-Saga di Regime. Lì a Ledo5    

by Georg Moshe Rukacs


RSkaru arrivò in Ledo5, a Rio de Janeiro, il 19 aprile 2011. Dopo un paio di giorni, gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, in concreto un agente speciale dell’Ufficio Stranieri della Polícia Federal (ma con tesserino e regolamenti speciali per poter commettere pazzie e crimini con la copertura del Segreto di Stato), contattarono il padrone, Faustino Ribeiro Fernandez.
- “Abbiamo bisogno della sua collaborazione...”
- “Comandi!”
- “Quello RSkaru...”
- “Ci sono problemi?!”
- “Una cosa del governo...”
- “Cosa devo fare?”
- “Le facciamo sapere...”

Ovviamente FRF, apprensivo e depresso, si mise subito in agitazione. ...Che è una delle funzioni di tali sceneggiate ‘di polizia’.

Lo richiamarono dopo un paio d’ore.
- “Guardi, stiamo venendo... ...Le dobbiamo parlare faccia a faccia... Ci dica dove è...”
- “Chi RSkaru?”
- “No, lei.”
- “Vi aspetto qui nell’ufficio, in Via della Costituzione.”
- “Stiamo arrivando.”
Era uno. Ma usava sempre il plurale maiestatis Tecniche di base da sbirro.

Si incontrarono dopo un paio d’ore, nell’ufficio, che è a pochi metri da Ledo5:
- “Abbiamo bisogno di persone fidate da mettere nelle stanze affianco e prossime a RSkaru... ...anche sopra e sotto...”
- “La 64 confina con una sola stanza e sopra non c’è niente... ...c’è il tetto...”
- “Ehm...”
- “Chi posso mettere?”
- “Mi dia l’elenco dei clienti...”

Quando arrivò a Marco Antonio de Azevedo ebbe un sobbalzo:
- “Ma questo lo conosciamo già...”
- “Lavora per voi?”
- “...Lo conosciamo...”
- “Dice di essere un pastore evangelico...”
- “...Un pastore... ...Lo muova nella stanza affianco a RSkaru e mi dia il suo numero di cellulare che intanto vado a parlare con lui.”

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Ad onor del vero, dopo Rua Evaristo da Veiga 147, in Lapa, RJ, dove l’australiano scemo coi suoi sguatteri brasileiri ed un argentino, più altri forniti dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal, si era ingegnato in inconcludenti molestie varie (su richiesta del governo brasileiro prostituito ad italioti e anglo-‘meregani) e poi ne era uscito pubblicamente sputtanato (RSkaru aveva pubblicato tutto) dopo essersi fatto portavoce diretto dei deliri e delitti del governo brasileiro contro RSkaru (invitandolo ad andare immediatamente via dal Brasile come richiesto dai CC italioti; si era a marzo 2011), già all’Hospedagem Flor do Campelo, Rua dos Inválidos 189, gli Squadroni della Morte della Polícia Federal brasileira si erano fatti la stessa parte infame.
RSkaru era arrivato lì il 3 aprile 2011. Dopo pochi giorni erano arrivati gli Squadroni della Morte della Polícia Federal dicendo al proprietario che dovevano creare incidenti ed obbligarlo ad andare via, ma che doveva sembrare tutto casuale.
Il più giovane, dei portieri, disse che non voleva saperne nulla, che erano cose che non capiva. Un vecchio disse che lui non sapeva cosa fare, che non era pratico di queste cose.
L’anziano proprietario era sempre più livido. Gli Squadroni della Morte della Polícia Federal insistevano che avevano ordini dal governo (Ministro di Giustizia e Presidenta). Al che, l’anziano proprietario mobilitò alcuni scemi sfaccendati brasileiri autentici di mezza età che occupavano alcune stanze dal lato opposto, rispetto alla finestra esterna, della stanza di RSkaru. Riempì questi brasileiri di mezza età di alcolici e sigarette drogate, disse loro che si trattava di una cosa molto delicata del governo brasileiro, che gli Squadroni della Morte della Polícia Federal premevano per cui non si poteva dire di no e che insomma..., ....sembrava offrisse delle belle fiche a dei culattoni..., ...dovevano passare alcune notti con le televisioni ad alto volume.
Visto il clima, le finestre sono sempre aperte. Disse che erano ordini perentori degli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Sennò doveva mandarli via e rimpiazzarli con miliziani procurati dagli stessi. Questi minchioni di mezza età passarono le notti del fine settimana a froceggiare in discorsi da comari, oltre che colle TV a tutto volume. Vari ospiti dell’ostello nel raggio delle TV e delle chiacchiere notturne si lamentarono che non riuscivano a dormire. RSkaru dormì senza alcun problema ed anzi, avendo subito capito la situazione, dato che aveva intercettato le conversazioni col pidocchio degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, era pure piuttosto divertito.
L’anziano proprietario continuava ad essere agitatissimo e livido, dato che il pidocchio degli Squadroni della Morte della Polícia Federal lo aveva insultato dicendogli che non era proprio capace a fare nulla. Allora il proprietario gli disse, tra l’isterico e l’esaltato, che lui era furbissimo e che si sarebbe liberato di quello RSkaru come gli era stato richiesto. In realtà, era solo sempre più agitato e spaventato. Si impasticcava di calmanti. Fumava droga. Ma l’agitazione cresceva. Dopo alcuni giorni si fece la parte.
Una mattina, un martedì, dopo un paio di fine settimana di quelle sceneggiate inconcludenti, dopo che RSkaru aveva fatto la doccia, il proprietario gli disse che essa era sporca. Aprì la grata dello scolo che aveva in precedenza ben bloccata e disse che dentro c’era della melma. Dato che fuori era pulita, se dentro la grata ben bloccata c’era del luridume poteva solo essere la terra abbondante che lasciavano dei muratori dopo che si facevano la doccia. Non che fosse colpa loro. La colpa era dello scarico che non scaricava bene e dell’acqua che fluiva scarsa e lenta, dunque si sedimentavano del terriccio e della sporcizia. RSkaru obiettò che se fuori era tutto pulito, che ci fossero dei sedimenti nella scatola ben bloccata dello scarico non dipendeva da nulla e da nessuno, tanto meno da lui. Ma il proprietario si agitava e fremeva da invasato non ascoltando alcuna obiezione, continuando ad urlare che era sporca, che era colpa sua e che doveva andare subito via.
Ormai, quel poveretto si muoveva e delirava come un invasato. L’anziano proprietario, terrorizzato dal pidocchio degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, oltre che codardo ed infame medio brasileiro, era in agitazione incontrollabile, incontrollabilissima:
- “Ed ora cosa mi dice l’agente speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal? Mi ridice che sono un incapace... È tutta colpa tua! Chissà che cosa hai fatto che sono arrivati gli Squadroni della Morte della Polícia Federal! È tutta colpa tua! Sì, tua a solo tua! Te ne devi andare! Te ne devi andare! Te ne devi andare subito! Ora! Ora! Subito!”
RSkaru provava disgusto e pena per quei pidocchi. E poi era un luogo senza attrattive. Sembrava un ricovero di froci in pensione ed in attesa del trapasso. Alla fine gli disse che se ne andava via a mezzogiorno.
Il vecchio proprietario, quando fu l’ora:
- “La chiave! La chiave! L’agente degli Squadroni della Morte della Polícia Federal mi ha detto che devo fregarti! Sì, me l’ha ordinato! Mi ha detto che te ne devi andare via dal Brasile, che dobbiamo lasciarti senza soldi, che devi fuggire tu dalla disperazione. Vattene! Vattene! La chiave! La chiave! Sennò poi se la prendono come me. Mi sgridano! Mi sgridano! Oh, come faccio... Mi sgridano! Mi sgridano! Mi dicono che non sono capace...”
Era proprio del tutto fuori di testa. Alla fin fine, fregò a RSkaru un giorno, 13 o 14 reais che non gli rimborsò.
RSkaru risparmiò, perché senza la sceneggiata di quel folle, e dei malati di mente e delinquenti del governo brasileiro e dei suoi Squadroni della Morte della Polícia Federal, non avrebbe trovato delle soluzioni migliori ed, alla fine, pure globalmente risparmiando. Così il 19 aprile 2011 fu fuori e raggiunse Ledo5 che già aveva adocchiato in giri effettuati la mattina presto.  

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FaustoRufFé era di famiglia di ignoranti avventurieri, ladroni ed assassini, al servizio del governo, che avevano fatto i soldi facendo man bassa di quello trovavano e li avevano investiti in immobili. Avevano quest’edificio, ora un po’ fatiscente, che tremava tutto al passare di mezzi pesanti e quando v’erano lavori stradali, nel centro di Rio, che usavano come ostello di cui affittavano stanzette. I locali al piano terra erano con negozi, ...se appartenevano allo stesso proprietario... Vi erano anche altri pezzi dell’edificio, ...se appartenevano al proprietario dell’ostello.

Nell'ostello, servizi (gabinetti, docce e acqua corrente) in comune, senza spazi comuni, dunque senza cucine, TV etc. Non cose confortevoli all’inglese. Le solite merdate latine. O uno si arrangiava in stanza (c’era chi vi cucinava, sebbene fossero locali così piccoli...) od andava fuori. I prezzi erano al livello del salario minimo brasiliano, per cui un operaio poteva lavorare solo per pagarsi una stanzetta in quel luogo. O guadagnava di più del salario minimo, o la stanza gliela pagava la ditta magari per lavori temporanei in centro. Infatti abitavano lì temporanei cui la ditta offriva la stanza, e personaggi vari che, pur con mestieri proletari (posteggiatori, intermediari, piccoli faccendieri, prostitute che esercitavano in prossimità, pensionati non di reddito bassissimo, domestiche forse con altri redditi, uomini e donne appena andati via di casa o appena arrivati a Rio, qualche turista in genere non straniero etc) rimediavano più dei R$20 (R$25 con TV) per una stanzetta lì. Tra l’altro, una metà delle stanzette era senza finestra esterna. Per cui, col caldo opprimente che v’è la stragrande maggioranza dell’anno, non bastava il ventilatore ad avere una temperatura tollerabile.

FaustoRufFé era stato mandato dal padre alla scuola dei benedettini. In Brasile, divengono preti e frati, suore e monache, per pure ragioni di status e stipendio. È un’ottima sistemazione, pur coi vincoli della categoria. Più liberi quelli che hanno accesso a posti nelle chiese protestanti od altre. Sebbene, se siano froci o pervertiti, la Chiesa Cattolica sia una sistemazione splendida pure negli accessori. In Brasile, non esistono ‘scandali’ delle perversioni o di pedofilie. Non esistono azioni penali obbligatorie, né facoltative, per queste cose, e neppure di parte, se non è la famiglia della vittima a promuoverle, e v’è abbondanza di gente, infanti inclusi, che si vende per nulla. In pratica, si vedono ragazzette poverissime restate incinta anche solo attorno ai dieci anni. Nessuno se ne occupa. C’è la legge dell’età del consenso ma, se non è la famiglia della vittima ad attivarsi, nessuno può fare nulla. Se sono il padre ed i fratelli che se le fanno, o è la famiglia che le ha vendute o prestate, nessuno promuove cause. E vi sono pure giovani randagi e randage che vivono e dimorano per strada... Basta che un religioso, se tira ad infanti, eviti famiglie che possono, ed è sicuro al 100% che può fare quel che vuole senza ‘scandali’. Non a caso, il ‘grande’ sacerdote pedofilo de I Ricostruttori, Pierangelo Bertagna, dopo aver fatto finta di scaricarlo in Italia, lo hanno mandato ‘in missione’ in Brasile, con la cooperazione della Polizia Segreta CC per cui il Cappelletto ed I Ricostruttori lavoravano e lavorano. ...Sennò nessun dava un passaporto ad uno con procedimenti in corso, né evitava il carcere ad un violentatore seriale. In Brasile, può farsi tutti i bimbi che vuole e nessuno se ne preoccupa.

La scuola dei benedettini ha pure funzioni di status. Le famiglie pagano... più pagano, più il discepolo ha ‘successo’ negli studi. Paghi e, in un modo o nell’altro, ti danno diplomi e lauree, anche se il titolato non capisce un cazzo. Era stato il caso di FaustoRufFé  che, senz’alcuna vera formazione culturale e professionale, si era messo poi a fare l’ostellatore come il padre. Tira su un paio di migliaio di reais al giorno. Dedotte le spese, sono tutti profitti, anche se tiene più personale del necessario, ma pagato meno dello stipendio minimo legale. Fa infatti fare un mucchio di ore, senza preoccuparsi di maggiorazioni per straordinari, festivi, ore notturne, etc. Può convenire, più o meno, a chi dovrebbe comunque pagare la retta della stanza, che viene abbuonata se uno lavora lì. Gli altri, che abitano altrove, sono in perdita e per un quantità spropositata di ore durante le quali non è che ci sia veramente sempre da lavorare. Con meno persone e meno ore potrebbe egualmente fare tutto, per ciò che riguarda le pulizie. Dato che paga quel che paga,  non se ne preoccupa. Chi lavori lì, anche i rari che divengono froci di grande confidenza col padrone, dopo un po’ se ne va. Di sicuro, un luogo dove anche solo paghino il minimo e facciano fare le ore minime, che in Brasile sono 44, per cui non è che siano poche per chi voglia fare qualcosa uscito dal lavoro, attira di più di queste situazioni di padroncini maniacali ed imbroglioni. ...Magari per ignoranza... Non sanno non solo come organizzare (anche nelle grandi strutture non sanno organizzare con efficienza nulla, ...solo disorganizzare alla cazzo e dunque sovraccaricandosi di personale)... ...Non hanno le minime nozioni legali generali, legali alberghiere e di legislazione del lavoro. Finché non sbattono la faccia, pensano di poter fare quel che vogliono, incluso sequestrare e vedersi le cose di clienti morosi, cosa in realtà non potrebbero fare dato che, ovviamente, esistono procedure legali. Tra l’altro, come farebbe ad esservi un cliente moroso se, alle 12:00, liberassero la camera di chi non ha pagato, ...salvo casi particolari. Appunto, padroni pieni di soldi, ignoranti e che non sanno fare un cazzo, neppure pensare appena!

Alla scuola dei benedettini, FaustoRufFé, smilzo e timido, venne inserito nel club dei danarosi, dato che il padre era piuttosto ricco. Facevano feste, tra maschi. Si raccontavano che seguivano le tradizioni greche per crescere sani e forti, e quelle britanniche per creare lo spirito d'élite... Erano incoraggiati, sotto sotto, da alcuni benedettini, che comunque se ne restavano ben distanti, mai fosse venuta fuori la cosa. Di tanto in tanto venne fuori. Dissero che erano intemperanze giovanili, che loro benedettini non potevano averne responsabilità dato che avveniva in genere fuori dalla scuola e dal complesso benedettino.

Sì, insomma, in questo club dei danarosi, reclutavano i più predisposti, verificavano poi se lo erano davvero, e si dedicavano a reciproche masturbazioni, sbaciucchi, inculamenti. Per salvare reciprocamente la faccia, si dicevano che erano normali, veri maschi e che si dedicavano a quelle attività perché le femmine dei loro giri non la davano, per cui... Poi, dato che erano tutti messi bene di soldi, andavano anche, tutti assieme, a puttane, che abbondano a Rio. Omo e puttane... ...Puttane o anche travestiti e transex... Se uno non riusciva a concludere nulla, bastava pagasse di più per far dire agli altri che lui era un gran macho.

...Poi, crescendo... FaustoRufFé  si era avvicinato, o lei s’era avvicinata a lui dato che aveva fama di essere uno di soldi e serio (‘serio’ paranoico dato che in famiglia era cresciuto abusato sistematicamente e, sospettosissimo, parlava poco) ad una un po’ scialbina, ma non sgradevole, della stessa scuola dei benedettini. S’erano così accasati. Matrimoni tra gente più o meno della stessa classe ed età, o comunque degli stessi ambienti, garanti i benedettini. Lei era già stata chiavata in famiglia ed altrove. A lui avevano detto che se l’era ‘rotta’ facendo ginnastica. ...I benedettini garantivano...

Sì, lui, FaustoRufFé  era cresciuto in un ambiente piuttosto rozzo, pur danaroso. Il padre, un ignorantone volgare, lo trattava da pezzo di merda. La madre faceva la madre comprata da uno danaroso, volgare e che andava regolarmente a puttane. Lui era cresciuto a quel modo... Il padre già gestiva quegli immobili, ostello incluso. Lui pure, appena cresciuto. Successioni familiari senza variazioni, dove s’atteggiano a gran furboni ma poi fanno solo gli usurai del giorno per giorno senza visioni e progetti. Stanzette per proletari seppur al prezzo dello stipendio giornaliero, soprattutto quando, in vista delle Olimpiadi del 2012, la rendita fondiaria è cresciuta dappertutto a Rio. FaustoRufFé  ha rapidamente aumentato i prezzi da un 12-13 reais nel primo 2011 a 20 reais (il 25% più con TV, che se uno se la compra per strada, risparmia valanghe di soldi, ma molti non c’arrivano) nel 2012.

Dal matrimonio, sono usciti due figli, entrambi cresciuti come era stato cresciuto lui, per cui, abusati dal padre paranoico ossesso, sono due cretinotti ignoranti, obbedientissimi e pronti a rimpiazzarlo nell’ostello e nella gestione immobili. Se li porta dietro di tanto in tanto, o li manda per una cosa o per per l’altra. Agli stessi, i benedettini garantiscono titoli di studio in cambio di abbondanti donazioni alla congregazione. Non hanno bisogno di neppure fingere di studiare. E non è che abbiano interessi culturali loro, fuori dalla scuola. Sono sempre a mangiare cibo-spazzatura ed il computer lo usano solo per videogiochi. In Brasile, si riproducono tutti collo stampino nell’ignoranza, furberia e corruzione dominanti. In genere, nessun sa far nulla. Obbediscono agli ordini di altra gente che, in genere, non sa fare una pippa né organizzare alcunché.   

MarcAntò era uno cresciuto nella strada alla ricerca di un qualche modo per fare i soldi fregando il prossimo. Aveva razzolato per tutti gli ambienti possibili ed immaginabili. Aveva frequentato pure, occasionalmente, il partito comunista sebbene senza poi aderirvi. Non vi aveva visto vere possibilità di far carriera ed era pure un po’ pericoloso, anche se lui è di quelli che se arrivano un militare od uno sbirro si mette subito al loro servizio come informatore e provocatore.

MarcAntò è cordiale e sorridente, all’apparenza, ma posticcio, non ben costruito. Con voce in apparenza calda, ma che dopo un po’ fa senso. Se uno si fida del proprio istinto, lo percepisce subito che è tutto falso, inconsistente. Non a caso, appena lo si contrari, o lo si destabilizzi anche solo un po’, panica e reagisce isterico. Anche senza arrivare a ciò, si lascia andare ad isterie con la figlia urlandole ordini dettagliati non appena cadano quattro gocce, o faccia meno caldo del solito, od altre sciocchezze quotidiane. È di quelli che, subito, anche se vi sono 25 o 30 gradi di temperatura, appena vi sia un poco di pioggia impone che chi è a lui prossimo indossi impermeabili, maglie ed altre ridicolaggini. E lo fa urlando anche di fronte ad altri. Urla isterico dato che, ovviamente, l’oggetto di tali attenzioni si rende conto che sono follie per cui non gradirebbe. Dunque, lo si capisce che la sua cordialità solita è falsa. E se lui, che si vorrebbe ben controllato, non riesce a controllarsi in pubblico, quando tratta con suoi prossimi, e che dunque lo conoscono bene, significa che la sua natura profonda, rozza ed isterica, preme con forza incontrollabile e lui deve cederle. La sua è solo affettatezza. È una tecnica da strada, da commerciante, per fregare il prossimo. Se poi sente che l’altro è un mano sua (se le crea, in genere, perché ha una percezione borderline dell’altro), eccolo che si fa invasato, pervaso dalla frenesia e fretta incontrollabile di fregare. Anche qui, l’oggetto delle sue attenzioni lo vede subito, se già non lo sapeva, che il figuro ha problemi e pesanti. Finge, finge, ma non sa neppure fingere perché atteggiandosi a troppo sicuro, pur essendo insicuro, si disvela a pie’ sospinto. Inoltre, mitomane, per accattivarsi l’altro si uniforma subito a quello pensa l’altro gradisca e mostra interesse per quello pensa all’altro possa piacere. Il punto è che è d’una ignoranza totale per cui, anche quando mostra interessi culturali e di apprendimento, e poi non fa il minimo passo per apprendere alcunché dichiari voler apprendere, si mostra per quel che è, solo una finzione per fregare. ...Un bluff. Anche sul terreno che infine dichiara suo, ora lo vedremo, la sua ignoranza e disinteresse sono abissali. Si limita a qualche mezza frase ispirata. ...Ridicolo.  

Alla fine, dopo tanto razzolare, non per curiosità culturale che non ha, non avendo cultura, bensì solo per opportunismo e ansia di imbrogliare, MarcAntò si era gettato nelle nuove chiese, quelle create e diffuse in America latina ed altrove dagli anglo-americani, le evangeliche, specificatamente nella Assembléia de Deus, pentecostali con adattamenti brasileiri. Dato che era una congregazione in rapida crescita, era un luogo dove si poteva tentare si arraffare, aveva pensato. Aveva anche frequentato una scuola teologica (o pseudo tale) evangelica a Rio, una delle tante, dove non aveva appreso nulla di teologia, ma dove aveva visto quali procedure e routines si usino per fregare il prossimo col mercato delle religioni.

Da allora, si vanta pastore. Sebbene, in realtà, abbia un negozietto di telefonia (ora anche laptop) dove tuttavia non è che lavori molto. Giusto per fregare qualcuno e tirare su qualche soldo, ‘alla napoletana’, anzi alla tipica brasileira dove tutti tirano a fregare tutti. Certo, frequenta la congregazione con grande intensità dove figura tra il clero o para-clero, ma non quello pagato, quello, numerosissimo, che i regolari usano per mille servizi. Sono tecniche sia far percepire la congregazione più grande che per far sentire generali, o colonnelli, o ufficiali, o sergenti, o caporali, i molti che vogliono farsi avanti. Sfilano a decine, tutti irrigiditi, eventualmente con giacche e cravatte, o comunque appena più formali degli altri, dietro al pastore vero (idem nelle chiese cattoliche, dietro al prete), ed ecco che si sentono tutti potenti rispetto alla massa. E poi che fanno? Fanno i servizi più vari dal portare i pezzetti di pane per la comunione evangelica a mille altre sciocchezze. ...Ma loro si sentono tutti capi o capetti! Più sono malati, più si muovono con grande sussiego per queste banalità.

Infatti, MarcAntò si abbinda di gran gala, e con la bibbia in bella evidenza, tutte le volte che va in chiesa. Non sa neppure quel v’è dentro, nella bibbia, né ne ha alcuna idea generale. Se qualche volta deve parlarne ad altri, estrapola un passo, in precedenza cercato a caso, sì che sembri che lui conosca chissà cosa. Funziona con chi ne sappia meno di lui. Il tutto, condito con un gran sussiego... ...Utile per darsi un contegno. ...Come quelli che citino i classici del ‘movimento operaio’ inventandosi le citazioni. Ve ne sono... ...O ve ne erano quando era di moda essere rossicci. ...Stessa logica. I truffatori usano tutti gli stessi metodi di base in qualunque campo od ambiente si applichino. Le persone si mettono un cappello... ...Poi vi si uniformano. ...Se uno deve mostrare applicazione,  nella fede od altro che ostenta...   

Dato che cerca di vendersi bene un po’ con tutti, sebbene sia inibito con le donne in quanto tali, usa la chiesa per crearsi la fama di uno che vive di soldi suoi, non come funzionario della congregazione, e, specificamente, come venditore di telefonini ed annessi. Per cui... Usa la congregazione per procacciare clienti. Vanta condizioni di gran favore, ma sono tutte chiacchiere. Sia MarcAntò che tecnici o pseudo-tali, cui si appoggia per cose più specialistiche, sono dei gran ladroni che contano balle pur di truffare il prossimo. Lo fa col cliente di passaggio, come col cliente fisso, come coi clienti della congregazione. Siccome i ladroni abbondano, ed è pure tipico delle are più povere del mondo farsi fregare (meno si hanno soldi, più li si sprecano!), ecco che se un fedele non esperto necessita di un telefono et similia, si rivolge a lui che fa il viscido con tutti. Si fanno fregare da quello che conoscono e che hanno sotto il naso, anziché da uno sconosciuto e di differente fede. La congregazione come luogo di marketing, ...e di truffe. Già vi sono le truffe dei pastori che dicono che si deve dare il 10%, la decima, a dio e subito aprono il loro portafoglio per accettare le offerte, ...pur senza mostrare alcuna delega divina né le ricevute della trasmissione delle offerte sul c/c di dio. Passano le prediche, alcuni, ad insistere sulla decima da donare, che è la precisa volontà di dio, ...dicono. Però la vogliono per la chiesa, per loro. Altri fanno addirittura le sfilate all’inizio del servizio religioso, dove tutti devono recarsi alla cassa delle offerte, lasciando ben scoperti alla vista coloro che non vi si rechino. O vi si reca l’altro della famiglia o uno si trova come denunciato come spilorcio che non partecipa alle necessità della congregazione. ...Lì in mezzo alla chiesa, mentre tutti gli altri fanno il ‘loro dovere’. E se uno arriva dopo l’orario dell’offerta, tutti lo guardano come quello che va in chiesa auffo. ...Ma che pastori ben panciuti!

Certo, MarcAntò racconta (racconta a chi sia logisticamente prossimo, lì dove vive ...per giustificare che non è che sia molto accogliente, ...molto cristiano, pur vantandosi come pastore) che in camera, ora che vive in Ledo5, ha materiale della congregazione e che passa tutto il tempo a studiare. Tutte balle. Non ha nulla. Solo cose sue. ...Sono stanzette di neanche due metri per tre... Non apre mai un libro, tanto meno qualche titolo che qualcuno gli ha messo sul computer. Il computer lo ha sempre acceso ma non lo sa usare. Lo usa solo per guardarvi la televisione. Dormicchia. Mangia. Si tocca l’uccello che gli resta mollo anche quando tenta qualche vigorosa manipolazione. Si infila un vibratore in culo quando si sente troppo eccitato. E poi sta sempre a lavare, a fare il bucato, a tutte le ore.      

Nella strada era cresciuto tra prenderselo nel culo e tra infilarlo in qualunque buco trovasse, nelle ‘migliore’ tradizione degli scugnizzi brasiliani. Era una delle tecniche correnti per fregare il prossimo. Si era poi sposato con una troia che pensava di sistemarsi con uno che si dava da fare a fregare gli altri. Quando lui cominciò a frequentare la scuola teologica e ad arrampicarsi per tentare di scalare l’Assembléia de Deus e portandosi al seguito pure le figlie, lei continuò ad usare la congregazione per rimorchiare.

Lui tra lavoro ed ossessioni, o loro finzione, religiose non è che le dedicasse molto tempo. Anzi, già prima, si era gettato su varie cose, infine sulla religione, perché non gli interessava molto scopare con donne, tanto meno con la moglie. Prodotto qualche figlio da programma, cercava di scantonare. Alla fine, la religione era divenuta una scusa ottima, o così sembrava a lui. Tutte le cose lui vuole evitare, le stigmatizza con toni ispirati: “Queste sono cose per gli uomini. Non per dio.”, “La Parola (la Bibbia) dice...”. ...Inventa...  

Aveva cominciato a farlo pure con la moglie.
- “Sei un po’ porca. Non capisci dio. Devi dedicarti di più alla preghiera. Pensare a dio e prepararti per arrivare santa al traguardo del giudizio e della vita eterna. Devi coinvolgerti di più in attività della chiesa.”

Lei si coinvolgeva nelle attività della chiesa, dove si era creata la fama di una in cerca. Per cui, gli capitavano i cazzi. Quelle situazioni dove tutti trattavano MarcAntò da cornuto, ma lui che ha una faccia pubblica cordiale (del tutto costruita perché la sua indole è aggressiva, violento-paranoica) arrossiva pur negandosi che lui potesse essere cornuto. Alla fine, alcuni anni fa, tornò a casa ad un’ora che non doveva tornare e trovò la moglie che si stava sollazzando con un ragazzotto che aveva rimorchiato in chiesa ed ardente di infilarlo in qualunque buco gli si offrisse, con la tipico attitudine ‘napoletana’-pseudomacha dei brasileiri.

MarcAntò ebbe una violento attacco isterico ed iniziò ad urlare. Lei pure e lo aggredì sia a parole, che fisicamente. Mentre il ragazzotto, pur forte, ma giovane e con senso di colpa, si defilava sparendo velocemente dall’appartamento. Lui, MarcAntò, reagì a sua volta e lasciò qualche segno su di lei. Lei andò alla Delegacia de Proteção a Mulher della Polícia Civil e disse che lui l’aveva picchiata. Quando lo chiamarono, lui si mise a gridare che lei era a letto con un altro e che lo aveva pure aggredito. Lei disse che non era vero e che lui lo faceva solo per tentare di discolparsi. Lui urlò ancora di più. Lei disse che lui la terrorizzava e la picchiava sistematicamente ed imbastì una separazione per colpa sua.

Alla fine, lui fu obbligato a pagarle un mensile ed a lasciarle la casa e tutto ciò conteneva. Che lui si separasse non fu neppure visto bene alla Assembléia de Deus dove lui tentava di divenire pastore stipendiato. Fu obbligato a trasferirsi in Ledo5, dove paga R$20 al giorno, da più di un anno pure R$20 per la figlia che sta nella stanza affianco. ...1'200 al mese... Gli costerebbe meno un locale suo ma non c’arriva. E poi, ben presto gli Squadroni della Morte della Polícia Federal lo reclutarono contro RSkaru, per cui ora non può andarsene, fino a che non lo rimuovano dall’incarico.  
    
Quel giorno di aprile 2011, il funzionario della Polizia Segreta della Polícia Federal gli telefonò e andò subito in negozio da lui.
- “MarcAntò c’è lavoro per te... Devi muoverti affianco ad uno che ci interessa, uno che abita dove te, pure allo stesso piano, e devi...”
- “Devo che...”
- “...Un po’ di mobbing e di raffinata intelligence...
- “Ma io sono un pastore...”
- “Ma che pastore... Non ci rompere il cazzo. Abbiamo già parlato col proprietario. Tu riporti a lui ed a noi. Anzi, a noi e a lui solo per cose lo riguardino direttamente. A noi, ci chiami tutti i giorni a questo numero.”
- “Sì, ma che devo fare con esattezza?”
- “Tu ci chiami. ...Ti dice FaustoRufFé.... È una cosa che stiamo iniziando. ...Riceviamo ordini... E che dobbiamo fa’...”
- “Se non mi dice di cosa si tratta...”
- “Sono cose del governo. Noi dobbiamo solo eseguire.”
- “Ma chi è quello?”
- “Tu devi solo fare quello che ti diciamo e ci chiami tutti i giorni.”
- “Mi date qualcosa?”
- “Certo! L’onore di servire la Patria!”
- “Ma io ho dei costi...”
- “Pure noi...”

Tornato a Ledo5, la sera, MarcAntò fu mosso nella stanza affianco a RSkaru, nella 65. Nella 66 gli metteranno un’idiota degli Squadroni della Morte, che fingeva di essere sua assistente quando andava alla funzione la domenica, ed egualmente un idiota spilungone nella 62  nella 59 o 60, che si fingerà muratore, pur senza averne gli orari né altro, ma era uno mandato dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal e che lo chiamava, pomposamente, “pastore” e pure fingeva di accompagnarlo alle funzioni domenicali, quando era lì. ...Poi, la figlia, nella 66.

FaustoRufFé, che è un idiota, pur ritenendosi furbissimo, ed anche uno con cattivi sentimenti verso tutti, troverà subito il modo di dimostrare e rendere pubblico il suo disprezzo a MarcAntò.
- “MarcAntò, lo sai che è venuto quello... Ora che sei nella 65, puoi tenere la chiave, nel caso avessi cose riservate... ...Mi hanno detto che tu sei il responsabile delle attività d’edificio, ...anche se passano pure attraverso me. Ma io non ci sono sempre. Nel caso avessi cose riservate, nella tua stanza, è bene che nessuno le veda. Per cui, la chiave, della 65 e pure della 66, la devi avere tu e solo tu. Inoltre, per favorirti, diamo sia te, sia a eventuali altri di appoggio per questo lavoro, un rotolo di carta igienica la settimana.”
Era un modo per rendere pubblico che MarcAntò era differente, che ora stava lì per sporcaccionate di Stato, non da normale cliente. A quel punto, tutti i lavoranti dellostello, sia pulitori che portieri, sapevano che... FaustoRufFé era proprio furbo...  MarcAntò anche... Idem l’agente degli  Squadroni della Morte della Polícia Federal...

Insomma, RSkaru (da più di una dozzina d’anni sottoposto a State/government-organized stalking anche d’edificio) è in Ledo5 ed ecco che l’unico favorito, col diritto di tenersi la chiave (lì, tutti, devono consegnare la chiave alla portineria quando escono dall’edificio), sta, oh che caso!, proprio affianco a lui. Dato che queste cose le hanno fatte in tutti luoghi del Brasile dove RSkaru ha abitato, e pure prima in altri Stati, per più di dodici anni ed oltre... ...e sempre con le stesse procedure... FaustoRufFé, che pur coopera senza problemi cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal, ha voluto dire a tutti che affianco a RSkaru c’è un infame, MarcAntò, mandato lì per fare cose sporche, crimini e pazzie di Stato.

Inoltre gli [a MarcAntò] dà la carta igienica (un rotolo la settimana a lui ed accompagnatrice, ora la figlia)... ...piuttosto schifosa. Ai piani, ci sono dei rotoloni di carta igienica bianchissima, soffice e resistente. A lui, ‘come favore’, da un rotoletto di carta ruvida, che si rompe subito e che, se usata per il gabinetto, va via piuttosto rapidamente ed in grande quantità... ...Che favore... Tra l’altro, di tanto in tanto, FaustoRufFé ha degli scatti di disprezzo verso MarcAntò, per cui, trovandosi nei pressi della sua stanza, strappa, e pure con rabbia, dei ridicoli autoadesivi “Viva Gesù Cristo” che lo stesso si affigge, nel corridoio, sul vetro della finestra interna della sua stanza e dell’altra, ora occupata dalla figlia. Non che FaustoRufFé sia meno infame, delinquente e pazzo di MarcAntò. Ma lo disprezza apertamente (e disprezza pure sé stesso, evidentemente) a questo modo e con tutti questi chiari comportamenti. Impulso a confessare di sé, e pure di quelli con cui coopera e che cooperano con lui.   

A FaustoRufFé che lo aveva spostato di stanza, e gli aveva comunicato quelle scarne informazioni-ordini, MarcAntò subito chiese:
- “Ma che devo fare?”
- “Ce lo dicono loro... È per questo della 64. Dicono che devono obbligarlo ad andare via dal Brasile...”
- “Chi è?”
- “Non me l’hanno detto.”
- “Che ha fatto?”
- “E che ne so...”

Il giorno dopo MarcAntò telefonò all’agente degli Squadroni della Morte:
- “Non è che ci sia nulla da segnalare, per ora...”
- “E certo, che vuoi che ci sia?”
- “Ma allora...”
- “MarcAntò... ma allora non hai capito...”
- “...Se non mi dite...”
- “Guarda, MarcAntò, tu devi rumoreggiare un po’, quando sei nella tua stanza... ...Noi non facciamo queste cose. ...Ma, sai, ...quando il governo ordina... ...Tu devi rumoreggiare e, se lui dice qualcosa, cerca di provocare incidenti e poi ci dici... Inoltre, organizziamo dei rumori da sotto per cui... ...Poi ti diciamo o ti dice il proprietario... ...Anzi, ti mettiamo in carico pure di quello, quando tu sei lì... ...Dobbiamo vedere come congegnare la cosa...”

L’agente della Polizia Segreta aveva già avvisato FaustoRufFé:
- “Guardi, MarcAntò deve vedere se quello della 64..., ...se si lamenta di qualcosa. Se lui si lamenta, dovete dirgli che si immagina tutto e di andare via se non sta bene.”
- “Ma, perché, che deve fare MarcAntò?”
- “Niente. Noi non facciamo queste cose. Ma il governo ci ha ordinato... ...Ah, la stanza sotto dovete subito liberarla. ...E dovere vedere che produca del rumore... Poi, mettere qualcuno fidato e che riferisca a MarcAntò... ...Insomma, che si coordinino per ottenere qualche risultato...”
- “Ma cosa con precisione?”
- “Bisogna che io venga a vedere...”

L’agente degli Squadroni della Morte arrivò dopo un paio d’ore, dopo avere consultato di nuovo il manuale di State/government-organized stalking della NATO. Controllò la stanza sotto la 64, con FaustoRufFé e col suo frocio di fiducia, Fabio. Vide che v’era un vecchio ventilatore da soffitto.
- “Ecco dovete arrangiare questo ventilatore in modo che faccia rumore e che chi sta sopra non possa dormire... Se dice qualcosa, gli dite che sono tutti così e che, se non sta bene, vada via. ...Non vi preoccupate, lo facciamo anche in altri posti. Se lui insiste, gli dovete dire che evidentemente è lui che sta male, che soffre di nervi, che nessuno si lamenta...”
- “...Ma è regolare?”
- “...mmh... ...Noi non facciamo queste cose... ...Sono ordini... ...Sono delle procedure fatte così... ...Dobbiamo farlo...”

Fabio tentò, ma non riuscì a fare nulla di efficace. Il giorno dopo fecero venire un altro frocio, un amichetto di FaustoRufFé e di Fabio che fa il riparatore quando vi siano cose da riparare, da lavoretti idraulici ad opere di muratura ed altro. Si misero a battere sui muri ed poi a manipolare il ventilatore da soffitto in modo che, secondo loro, facesse un qualche terribile rumore. Anche da questo lato, RSkaru non ha mai sentito nulla... Di tanto in tanto, l’agente degli Squadroni della Morte, stupito dell’assenza di risultati veniva a controllare e batteva sui muri... E domandava:
- “Gli specialisti NATO e anglo-americani ci hanno garantito che... Ma non è possibile che RSkaru non si sia mai lamentato e che possa dormire senza problemi.”
- “Quello sembra uno che non gliene freghi nulla di nulla e che ci sorrida sottilmente in faccia come si fa con dei delinquenti e dei malati...”
- “Ma siete sicuri?”
- “...Se non dice nulla e se sembra dormire quando e come vuole senza problemi...”

Nella stanza sotto, furono messe delle pazze furiose che attaccavano e spegnevano il ventilatore in modo che dava noia solo a loro stesse. Furono messe in contatto e coordinamento con MarcAntò che venne nominato, certi periodi, pure responsabile del ventilatore ‘rumoroso’ sotto. In pratica, quando MarcAntò arrivava la sera, nello stesso momento veniva acceso il ventilatore sotto la 64. Oppure, non appena se ne ricordava. Restava spento quando faceva caldo torrido. Veniva improvvisamente acceso anche col freddo più intenso, i rari giorni che dell’anno che faccia appena freddo ...solo perché MarcAntò era sopraggiunto ed aveva chiesto come fosse la situazione del ventilatore ...o perché l’agente speciale degli Squadroni della Morte della Polícia Federal si era ricordato e gli aveva detto di ricordarsi pure di quel fronte di mobbing e tortura o supposti tali. Quando le pazze della stanza sotto la 64 incontravano RSkaru, cominciavano a tremare e scappavano... Il caso non esiste, in queste cose, per RSkaru. ...L’unico che non consegna la chiave affianco. Quelle che scappano sotto...

MarcAntò cominciò presto ad agitarsi. RSkaru aveva subito saputo dei traffici dei bamba maniaci degli Squadroni delle Morte, per cui lo guardava come un infame. Un po’ gli dette corda. Poi si disse che era meglio tenere le distanze, con assoluta freddezza, e che lui lo percepisse appieno.

RSkaru manipolò MarcAntò in vari modi, con tecniche varie, mutandole a seconda del momento. Il paranoico si destabilizza quando viene in continuazione spiazzato ed al di fuori dei suoi schemi gretti e ripetitivi. Usando i chip bionici ed altri dispositivi venivano manipolati pure governi e Squadroni della Morte della Polícia Federal, dei CC ed altri. ...Meglio non si conoscano i dettagli della cosa.

Una sera, MarcAntò si fece sotto:
- “Se ti da noia la televisione alta, devi dirmelo.”   
A RSkaru non ne fregava nulla di televisioni alte. Ma comunque, nel caso specifico, non sentiva nulla. 

MarcAntò sempre più agitato, quando arrivava cominciava a dare colpi sui muri, sbattere il letto. Poi, col suo passo goffo, psicotico e pesante cominciava a percorrere avanti ed indietro il corridoio per controllare i suoi bucati e panni, o per lavare stoviglie ed altro. A RSkaru non ne fregava nulla.

Successe a ottobre 2012. MarcAntò era sempre più agitato. Scoppiava in pianti, nella sua stanza. Si lamentava colla figlia che non stava riuscendo a fare nulla. Faceva il frocio con tutti quelli che incontrava. Lavorava di vibratore. Poi mangiava e beveva come un porco, e sprofondava in sonni tanto profondi quando agitati. Solo per poco profondi, perché era uno che sobbalzava per nulla e correva a bussare alle 66 per chiedere se lo avessero chiamato da lì ...e per controllare che la figlia fosse sola. ...Con la figlia si lamentava sempre con gli stessi stereotipi, per quella disperazione lo pervadeva ed affondava... 
- “Mi hanno dato un grande incarico... Del resto, è scritto anche nel vangelo di dare a dio quel che è di dio ed al potere quello che il potere ti chiede...”
- “Ma sei sicuro...”
- “Certo! E chi siamo noi... Se la patria ci chiama...”
- “...La patria...”
- “Sì, la patria! ...Noi non possiamo sapere... ...Se loro ci chiedono...”
- “...Devono essere un po  spostati, a volte...
- “Che ne sappiamo noi?! Lo dice il vangelo che ognuno deve portare la sua croce! Se il nostro governo ci ordina... ...Se ognuno potesse fare quel che vuole... La Parola lo dice che si deve servire il prossimo...”
- “...Il prossimo...”
- “Per noi patrioti il prossimo è il nostro governo, i nostri fratelli che noi abbiamo eletto...”
...Lei lo guardava...

MarcAntò guardava RSkaru in modo falso e timoroso. Alla fine lo affrontò:
- “RSkaru posso parlarti?”
- “Ma va a cagare...”
- “Perché mi apostrofi in tal modo?”
- “Fottiti infame!”
E se ne andò.

MarcAntò lo stava aspettando. Non appena RSkaru uscì per andare e bere un po’ d’acqua ed a pisciare, MarcAntò si fece trovare in mezzo al corridoio:
- “RSkaru...”
 RSkaru lo schivò e tirò dritto.

Quando RSkaru tornò indietro:
- “RSkaru, ma che cosa ti ho fatto...”
- “Ma che me frega... Cagati in bocca!”
E RSkaru tirò diritto ed entrò nella propria stanza chiudendo la porta.

MarcAntò era tutto rosso, sudaticcio, con la voglia di sparire e pensava: “Ma allora sa tutto... ...Non è possibile... Gli Squadroni della Morte mi hanno garantito che... Mannò mi ha scoperto... ...Gli Squadroni della Morte mi hanno fatto parlare anche col loro specialista di queste loro operazioni coperte... ...Strano che facesse il professore di veterinaria alla PUC-Rio [Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro]... Ma se la Polizia Segreta mi ha detto che era un loro specialista che era stato formato anche dagli americani per queste liquidazioni bianche... ...Se anche lui mi ha invitato a stare tranquillo che era impossibile essere scoperti in queste cose... Eppure da come si comporta RSkaru... Sa tutto! E perché lo fa vedere solo ora? ...Che io non sia in pericolo... Ma se mi hanno detto di stare tranquillo. Eppure è un po’ che RSkaru mi tratta da merdacchia e chiaramente mi evita. ...Ma se sia gli Squadroni della Morte che lo specialista mi hanno assicurato che... No, non può essere... Io sono furbo... ...Ora lo scopro...”

Appena ne ebbe l’occasione, MarcAntò si parò nuovamente davanti a RSkaru transito, esibì uno dei suoi sorrisi da quando frega clienti e correligionari e la buttò sui convenevoli:
- “Come va il lavoro?”
- “O figlio di puttana e di frocio sifilitico, vuoi scoprire se lavoro per andare a riferire di nuovo, col tuo frocio ed amichetto di delinquere e demenze FaustoRufFé, agli Squadroni della Morte della Polícia Federal per farmi licenziare di nuovo come già avete fatto tutte le altre volte? Cagatevi in bocca, figli di una puttana e di un frocio. Inculatevi tra di voi, ma statemi alla larga!”
E RSkaru sparì. Appena fuori dalla vista di MarcAntò, RSkaru scoppiò in una lunga risata silenziosa dato che RSkaru aveva previamente accuratamente preparato quella sceneggiata. MarcAntò era di nuovo tutto avvampato e sudaticcio per l’affronto, ed in preda a crisi di panico.

Di nuovo, quando riincocciò RSkaru:
- “Dopo tutto quello che ho fatto per te...”
- “Oh, certo... ...Quando stavano pitturando le stanza, appena tu e tua figlia mi diceste che voi aiutate gli altri e che mi avreste rapidamente trovato lavoro, come prima cosa mi avete rubato il materasso perché sembrava migliore... ...tanto per indicarmi che siete congenitamente ladroni... Poi faceva schifo, al di là delle apparenze, ed ora tua figlia si sta rompendo la schiena. Ha! Ha! Ha! Froci e froce! ...E pure scemi!”
- “Ma poi ti ho trovato lavoro...”
- “Dove?”
- “João...”
- “Bono quello... Mi chiama per un lavoro una tantum presso un suo grande amico... per un centinaio di reais in un paio d’ore, disse... ...Mi compare un portoghese gretto, un anzianotto. Passiamo a prendere il suo furgone con i computer... ...Lo scarichiamo veloci. Poi mi dice di restare lì che quelli, e pure altri che erano già lì, un 150 pezzi tra schermi vecchi pesanti, e computer egualmente vecchi pesanti, vanno portati ai piani superiori. E se ne va lasciando i soldi ad un impiegato lì. Giornata caldissima che stavo morendo, mentre stavo portando i pezzi al piano superiore e a due piani superiori, senza ascensori etc. Il responsabile dell’edificio, in quel momento in ristrutturazione, che poi arriva, si rende conto che una sola persona non può portare tutto ai piani superiore a mano ed in una giornata. Fa pure la prova lui, con uno. Allora,  mi dice che sono vecchi pezzi da regalare in beneficenza e che basta spostarli allo stesso piano, in una stanza, ed ammassarli lì. Tra l’altro mi fa aiutare da un altro che lavorava lì. Finito il lavoro, dopo varie ore, il ragazzo che aveva ricevuto i soldi per me mi da un 40-50 reais e mi devo pure pagare il biglietto del ritorno. Altro che cento reais in due ore per uno scarico semplice semplice e veloce veloce da un furgoncino. Di lì, è chiaro che siete una banda di infami generosissima ...con culo degli altri. ...Non a caso, la sera, il tuo amico, quello che mi procurò quel lavoro, mi chiese... Quando gli dissi, disse ruffianesco che era tutto ottimo. Certo, prima aveva prospettato ben altre cose. ...Stavo morendo a portare 150 pezzi pesanti ai due piani superiori... ...Se il cielo non mi avesse improvvisamente ed inaspettatamente soccorso... Siete tutti così, maligni e truffatori. Generosissimi... ...col culo degli altri. Quello che procurò quel lavoro impossibile (che fa il posteggiatore abusivo, perché non è di quelli del comune con la divisa, e che va in giro con tizi che sembrano luridi magnaccia da travestiti di infimo valore di scambio), non era lo stesso che diceva che quello di fronte a me, quello che prima lavorò per il bancarellaio di frutta e verdura grassone qua sotto, e poi si mise a fabbricare degli aggeggini impossibili, vendeva quei ridicoli aggeggini per bimbi a centinaia al giorno e con grandi profitti?! Dove? A chi? ...E poi, infatti, se ne è andato perché non aveva si soldi per pagare il fitto... ...Meno male che guadagnava a palate! Ma quello (il posteggiatore abusivo) sembrava cointeressato a quella fabbricazione di quegli aggeggini. Era sempre lì come a controllare. Gli avrà fatto fornire le materie prime da qualche compare suo. ...Sarà per quello che sembrava come cointeressato all’impresa... ...Che gente... ...A vendere il culo degli altri... Aiutano, aiutate, ...la gente ad affondare!”
 
MarcAntò, rosso, nero, livido:
- “Ma poi...”
- “Certo, pezzo di merda, infame... Tu e l’altro frocio, il tuo fidanzato FaustoRufFé, avete l’ordine dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal di molestare e riferire, in particolare riferire se sembra che io esca per lavoro. Tutte le volte che voi avete riferito, ecco che un maiale con l’aria da frocio ridente e cordiale come te, un altro infame brasileiro autentico, un pidocchio degli Squadroni della Morte della Polícia Federal è subito arrivato dove lavoravo ed ha ordinato di organizzare un intenso mobbing, e di cercare di non pagarmi per spingermi a licenziarmi. Siccome non mi licenziavo, dato che non me ne fregava nulla di voi pidocchi ignoranti e scemi, ha ordinato di licenziarmi, cosa che hanno fatto. Ora ho due cause per un diecimila reais, tre agli avvocati e sette a me... ...se mai arrivano alla fine, perché lo stesso frocio infame degli Squadroni della Morte della Polícia Federal ha contattato avvocati e magistratura del lavoro, per cui, sia avvocati che giudici, ora fingono di avere sbagliato i conti e non di conoscere le procedure, ora dicono che all’indirizzo per notificare la cause non c’era nessuno, ...se vanno quando è chiuso e non telefonano per chiedere a che ora aprano..., per cui anche le cause sono in alto mare. Ecco, col tuo lavoro da infame che cosa fai. ...Tu e l’altro frocio malato di mente ed infame FaustoRufFé...”
- “Ma io... ...ma io... ...ma io... non potevo sapere.”
- “O pezzo di merda figlio di una sifilitica e di un culattone. Ma se ti pagano per fare l’infame e calunniare, molestare e cercar di rovinare il prossimo!”
E RSkaru se ne andò.

La prossima volta che RSkaru ricomparì nel corridoio per andare o a pisciare o a bere un po’ d’acqua, MarcAntò stava lì a cercare di...:
- “Ma se io ti ho trovato tutti quei lavori...”
- “Quali?”
- “Beh, non è mica colpa mia se...”
- “Appunto sei un ladrone ignorante e borderline, oltre che infame, delinquente e malato di mente incurabile. Tu le immagini... Anzi, sei una carogna che si convince che sono vere pur sapendo che se le è immaginate. ...Ma sei un infame carognone di natura... Tu lo fai per far del male al prossimo. Lo fai con tutti! Ecco che, qui, ti inventi lavori immaginari per far perdere tempo al prossimo e cercare di fregarlo. Per cui tu fingi di interessarti, mentre lo sia benissimo che hai l’ordine degli Squadroni della Morte della Polícia Federal  che non devo lavorare.”
- “Ma come... Ma come...”
- “ L’unico lavoro vero è quando volevi che ti mettessi a posto gratis i computer, in cambio di qualche caffè e di qualche pandolce da uno o due reais.”
- “Avevo... ...avevo bisogno... ...Perché il mio tecnico non sa...”
- “Però è espertissimo, come te, a fregare il prossimo!
- “Siamo sempre ad aiutare tutti...”
- “Oh, certo! ...Quando ti dissi che avevo la ventola del portatile rotta, subito simulaste di averne una nuova sotto mano e vi offriste di cambiarmela ed installarla a prezzo triplo, 100 reais. Quella ventola non esiste a Rio de Janeiro, per cui chissà che cosa mi avreste combinato dentro al computer.”
- “Noi cerchiamo di aiutare...”
- “Certo, aiuto brasileiro! Rubare soldi al prossimo, truffare!”
- “Epperò ci ho provato ad aiutare...”
- “Ma che aiutare, pezzi di infami!. Quando ti ho messo a posto tre portatili eri tutto contento e pretendevi che continuassi ...gratis! Hai pure fatto l’offeso quando ti ho detto che potevi andare affanculo, che il fitto non lo pago con le tue chiacchiere deliranti, il vitto neppure, che se volevi altri computer messi a posto erano 500 reais l’uno oppure che potevi tenerteli, e venderli a quelli che truffi, come li ricevi, che tanto per qualche ignorante brasileiro come  te che li usa solo per il messenger e facebook, o per vedere filmini porno... L’ignoranza si paga. Se volete la qualità, pagate. Sennò restatevene nella merda che ci vivete benissimo e felici. ”
- “...Ma poi...”
- “Ma poi che? Pseudo lavori di merda, truffe, e pure immaginari!”
- “Perché truffe?”
- “Perché tutti sanno che sei un delinquente e che hai l’ordine di stare nella stanza affianco a me per truffarmi! Quando mi hai trovato il lavoro immaginario come muratore, su indicazione del ragazzotto degli Squadroni della Morte della Polícia Federal della stanza 62, il tuo amichetto frocio capo-muratore avrebbe pagato, disse, un 750 al mese, mentre a tutti gli altri pagava 750 + la stanza, per cui erano 1250 ...per gli altri, ma a me non li avrebbe dati, grazie alla tua raccomandazione del cazzo. Inoltre, guarda caso, era già completo, per cui si trattava, come al solito, di un lavoro futuro, alias immaginario. Infatti, non s’è mai fatto più vivo... Ecco il primo dei tuoi lavori’! Quando, in precedenza, il tuo amichetto FaustoRufFé mi aveva assunto per un mese, disse all’inizio, a fare il pittore, tu, lui pure, siete subito andati a riferire agli Squadroni della Morte della Polícia Federal che hanno ordinato ‘molestatelo e licenziatelo’, per cui per cinque giorni mi ha fatto pitturare tutti i luoghi più impossibili, perfino la finestra interna della prostituta bianca, senza spostare nulla, neppure la camicetta bianca sul letto. Il frocio di fiducia, Fabio, del tuo amichetto FaustoRufFé era sempre più ansioso e livido che facessi tutto veloce e senza problemi. Fatto tutto ciò volevano, dopo cinque giorni al tuo amichetto FaustoRufFé è scappato detto che non aveva avuto il permesso di farmi lavorare di più... ...Lui è il proprietario... Il permesso di chi? Chiaro! Dei tuoi e vostri compari degli Squadroni della Morte della Polícia Federal!”
- “Ma perché insisti sempre con queste cose... Non ci sono Squadroni della Morte in Brasile... Noi siamo qui per aiutare...”
- “Oh, bugiardone marcio, quando ammazzate gente e poi bloccate indagini e magistrature, per cui non ci sono colpevoli, significa una sola cosa, che ci sono di mezzo governi e polizie sia degli Stati che centrale. Loro assassinano. Loro coprono. Voi assassinate. Voi coprite. Per le altre operazioni è lo stesso. Tu fai parte, come infame informatore e provocatore, di quella macchina...”
- “Ma io non ammazzo nessuno.”
- “Ahnnò?! Quale è la differenza, in una gang, in una cosca?! Tu riferisci quello che non capisci perché, tra l’altro sei un povero ignorante montato ma senza la minima cultura, neppure biblica anche se conti di essere pastore. ...Nella tua congregazione, devono essere tutti ignorantoni come te... Su di me, tu hai l’ordine di riferire quello che non sai, per cui inventi, e di calunniare il prossimo secondo gli ordini che ricevi dagli Squadroni della Morte della Polícia Federal. ...Quando ammazzate, molestate, rovinate persone, sono tutti come te. Nessuno fa nulla. Nessuna sa nulla. Nessuno si reputa colpevole di nulla. Voi rubate e rovinate gli altri, li ammazzate pure, ma vi reputate innocenti. Tu sei solo un verme senza moralità come tutti i tuoi compari del governo e delle milizie parallele degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che come te, e come tutti gli ignoranti ed infami brasileiri che abboccano, cooperano e danno corda alle vostre stronzate ...brasileiro-compradore in questo caso.”
- “Ma cosa c’entro io...”
- “Sei così mollusco ed ignorante che non c’arrivi. E sei così ladro ed imbroglione che ti credi furbo.”
- “Ma io... ...Ma io...” 
- “Quando i primi dell’anno, ora del 2012, ti dissi che internet era stata bloccata su ordine degli Squadroni della Morte della Polícia Federal, e che gli stessi avevano ordinato al tuo amichetto FaustoRufFé di non darmi lavoro all’ostello sebbene avesse sempre bisogno di personale, dato che la gente lui continuamente arruolava per lavorare se ne andava da un luogo così schifoso e da un padrone così malato, tu sei andato subito a riferire agli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Quelli hanno gli ordini del governo che nessuno deve sospettare di nulla. Si credono astuti... Vi credete astuti, voi minchioni... Si sono subito sentiti smascherati che sapessi tutti. Allora, subito, ...come copertura... ...Dopo due ore internet era riattivata e il giorno dopo dopo il tuo amichetto FaustoRufFé  mi offre un lavoro quanto prima. Poi mi chiama 45 giorni come portiere di notte durante i quali, su ordine della Squadroni della Morte della Polícia Federal, mi molesta in tutti modi possibili immaginabili. Pure col figlio furioso, l’Alex, quello che aggredisce anche i clienti per farli scappare prima ancora che arrivino... ...tanto è pazzo e montato dal padre... Infine, ‘colpa’ supplementare, che io ero l’unico a tenere una mini-contabilità regolare mentre gli altri non sapevano fare un cazzo coi soldi, per cui ora non segnavano che i clienti avevano pagato, ora ne mancavano ...a loro non a me!, a parte che cacciavano pure via clienti (vedi la Leda furiosa, la frocia non a caso tutta gentile con te, ...tra infami..., e l'Oliva scialbo che dicono che è tutto occupato quando non è vero), e su richiesta degli Squadroni della Morte della Polícia Federal che gli ordinano di fare un ultimo tentativo di creare incidenti, il tuo amichetto FaustoRufFé, all’improvviso, dopo i primi 45 giorni di prova, ecco che una mattina mi licenzia senza neppure inventarsi una ragione. A quel punto, gli scemi degli Squadroni della Morte della Polícia Federal ti dicono di venire da me e dirmi che FaustoRufFé mi aveva licenziato perché si era creato un clima sfavorevole a me. Tu arrivi, col sussiego viscido da ignorante mitomane che ti caratterizza, a farti la parte. Scusa, ma solo un idiota viscido e demente come te può anche solo immaginare che io mi possa bere tali pseudo-argomentazioni sconnesse e senza senso. Solo un ignorante, truffatore e malato come te può immaginarsi che uno possa bersi tali sconclusionatezze! Come era, ...che si era creato un clima sfavorevole? E che vuole dire? Che significa, bamba?! ”
- “Ma a me l’hanno detto di dirlo...”
- “E poi vai in chiesa e predicare a degli altri delinquenti froci come te?!”
- “Ma che c’entra?”
- “Ah, sei schizofrenico, pure. In chiesa predichi e nella vita quotidiana fai il delinquente. Ti senti più dissociato ed irresponsabile perché lo fai per gli Squadroni della Morte della Polícia Federal? Sei proprio un merdacchione diarroico da decine di generazioni...”
- “Ma che ne posso io? ...Però, poi, dopo mi sono dato da fare per trovarti...”
- “Trovare che?”
- “Le ho provate tutte...”
- “Tutte che? Tu sei uno schizofrenico e borderline che, oltre a truffare, se le inventa pure. Il primo luogo dove mi mandi, da una della tua chiesa, per lavorare alla reception di un hotel... Oh, guarda caso!, era malata. L’avevi sentita. Ti aveva detto di sì e poi era sparita! Tu non mi hai detto più nulla. Voi brasileiri siete così. Non sapete dire di no e poi vi date malati. Un popolo di merdacchie. Poi, mi mandi da uno qua vicino che cerca uno a fare consegne di cibarie. Mi chiede un curriculum vitae, ...per consegnare panini a domicilio! Ma siccome è un ‘manager’ ignorante, un vero brasileiro!, non posso mandarlo per email. Lo vorrebbe cartaceo. E meno male che mi avevi detto che aveva urgenza... Non era uno serio. Tu non sei serio. Ti eri di nuovo inventato tutto, visto che tu stesso arrossisti quando te lo dissi. Poi mi mandi da uno qua sotto che, chiaramente, non dava lavoro ad uno con permesso di lavoro rinnovato di due mesi in due mesi, visto che era un bar-ristorazione grande. Ma tu non capisci un cazzo di legge di base e, quando uno te le dice, ti chiudi le orecchie perché sei abituato a vivere in un mondo di truffe. ...Eppoi quando, già prima di Natale 2011 mi dicesti, dopo avere chiesto ad altri delinquenti come te, che nel giro di poche settimane, per le feste di fine anno, avrebbero assunto decine di persone, e di certo pure me in centri commerciali che stavano aprendo a pochi metri da qui. Quello te lo diceva... Ti teneva informato... Nessuno ti ha più detto nulla? A me hai più detto nulla?! Sei uno che vive di truffe sul momento... Tu le butti lì, tanto per sentire il suono della tua voce, garantisci che uno lo chiamano, che il tale ti dice, che il tal altro segnala e, poi..., poi più niente. Sei uno schizo-borderline tra altri schizo-borderline che vaneggi e vaneggiate in continuazione. Però, per rubare per te, lo tiri su il bottino tutti i giorni. Quando ti hanno mandato gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, ossessionati dai CC-SIS-CIA che io non abbia il telefono, a suggerirmi, con la tua aria frocia di chi è sicuro di metterlo nel culo al truffato del momento, che per poche decine di reais mi potevi fare la registrazione telefonica e che con essa potevo usare internet pressoché gratis senza dipendere da quella qui di Ledo5, ti luccicavano già gli occhi per i soldi mi avresti rubato. Primo, senza residenza non è possibile nessuna registrazione telefonica, ...a parte quella che ti avrebbero dato gli Squadroni della Morte della Polícia Federal, forse. Ma tu non capisci un cazzo di legge elementare... Secondo, per avere una vera internet, senza linea telefonica fissa o mobile, ...cose da turisti..., costa 130 reais al mese ma non da te che non sei delle imprese possono fornirla. Terzo, ti saresti truffato i soldi per poi dirmi che non avevi potuto neppure fare nulla ma che avevi avuto dei costi. Un classico. Comunque, era così evidente che il tuo miraggio di fornire internet pressoché gratis col trucco del telefono non stava né in cielo né in terra... Anzi, il trucco di internet per rifilare un telefono che non mi serve, e se mi serve non lo compro certo da un ladruncolo come te... ...Era solo una manovretta degli Squadroni della Morte della Polícia Federal per appiccicarmi un para-GPS. Se devono localizzarmi, che fatichino. Devo pagare per farmi localizzare, poi che neppure vado da nessuna parte?! Sei solo un maniaco delinquente e malato, e che non capisce una minchia come quelli che ti danno gli ordini... Loro non sanno che belino ti ordinano. Tu non capisci che ti abbiano ordinato. Sai solo che devi fare del male agli altri, a me qui, ora.”
- “Ma se quando l’altro giorno ti ho chiesto se volevi lavorare in un ristorante che conoscevo mi hai detto di no!”
- “Visti i precedenti... Sei qui per molestare e truffare. Mi fai licenziare quando lavoro. Ti inventi scuse deliranti ti hanno detto di suggerirmi con voce suadente da grande frocio. Lì, ti eri inventato un altro lavoro inesistente. Lo hai fatto sperando di dicessi se stavo lavorando o meno. Non sei credibile in nulla. Mandaci tua figlia a fare la sguattera in un ristorante, così impara un mestiere.”
- “Ma mia figlia ha fatto le scuole secondarie! Può fare l’impiegata...”
- “Ma che cazzo dici... Ma se ha vent’anni ed è analfabeta informatica, ché quando gli dai computer da mettere a posto non sa fare nulla, neppure cercare le informazioni per fare qualcosetta. Comunque, io ho studiato in sette università, ufficialmente, ...forse pure di più, per cui che una abbia fatto una scuoletta secondaria non mi impressiona, né mi sembra una grande referenza. Forse vuoi dire che siccome ha fatto solo la scuola secondaria, sarebbe troppo difficile per lei fare la sguattera in un ristorante... Ed allora vacci tu invece che truffare il prossimo, così impari un lavoro. Vuoi mandarci me, a parte che ti sei fatto quella parte solo per sapere se lavoravo e dunque riferire agli Squadroni della Morte della Polícia Federal?! Tu sei qui per molestare e rovinare, Non trovi lavoro a nessuno. ...Sei pure invidioso di tutto e di tutti... Ma se hai pure detto a quell’altro ignorante e montato che stende reti informatiche, il nero alto, di non darmi il lavoro che mi aveva promesso, ...promesso per un futuro indeterminato, ma è passato più di un anno... Ecco uno dei tuoi altri lavori immaginari. Prima dici che mi hai raccomandato per un lavoro. Il tipo mi dice che è tutto OK ...ma che per ora ha già collaboratori per stendere i fili. Dicono tutti di sì, ma sempre per futuri indeterminati, qui tra voi merdosi brasileiri. Poi, tu parli cogli Squadroni della Morte della Polícia Federal. Quelli ti ripetono che non devo lavorare. Tu vai dallo stesso cui mi avevi ‘raccomandato’ e gli dici che gli Squadroni della Morte della Polícia Federal ti hanno detto che ci sono problemi per cui quello non si sogna di contattarmi quando ha bisogno, sebbene abiti qui dieci stanze più in là e mi incontri tre volte al giorno nel corridoio.”
- “Ma come fai a saperlo?”
- “Va in culo infame!”
- “Te lo ha detto lui...”
- “Fottiti maiale.”
- “Mi ero raccomandato che non dicesse nulla. Sono cose segrete. A me danno ordini.”
- “Ti danno ordini di rovinare il prossimo, porco evangelico della Assembléia de Deus.”
- “Che c’entra la mia congregazione?”
- “Racconti a tutti, mentendo, di essere un pastore e poi vai quasi tutti i giorni in chiesa con gran sussiego a pare il ciucciacazzi dei pastori veri ed a truffare gli altri fedeli adescando polli cui vendere i tuoi telefonini ed allacciamenti a prezzi maggiorati... ...Tranquillo, lo sanno pure nelle tua chiesa che sei un infame degli Squadroni della Morte della Polícia Federal.”
- “Ma io cerco si aiutare.”
- “Ma se scarichi tutti. La volta che mi si era bloccato google, e mi occorreva un numero di telefono, appena te l’ho detto sei scappato dicendo che dovevi vedere. Vedere cosa? ‘Na minchia?! Tu vuoi solo persone che lavorino gratis per te, scroccare soldi al prossimo, fare l’infame degli Squadroni della Morte della Polícia Federal contro di me e altri, e se ho bisogno di una cosa elementare e che non ti costa nulla, scappi perché vivi di piccole truffe quotidiane contro chi ti sgancia grana, mentre io non sgancio nulla a dei criminali malati ed infami come te. ...Cagati in bocca, oh MarcAntò di merda!”
- “Come ti permetti?!”
- “MarcAntò di merda, primo chi è affianco alla mia stanza è messo dagli Squadroni della Morte della vostra Polícia Federal merdosa. Secondo, con me il caso non esiste e tu sei l’unico dell’ostello che non consegna la chiave. E, guarda caso!, sei affianco a me. Questo significa sia che tu sei un paranoico furioso, sia che il tuo amichetto FaustoRufFé, che si crede furbo ma è scemo e pure maligno, ti ha concesso lo pseudo privilegio del cazzo per far sapere a tutti che sei degli Squadroni della Morte della vostra Polícia Federal merdosa. Ma se ti dà pure la carta igienica più schifosa che c’è sul mercato per dirti che non vali una cicca e che ti disprezza pure lui, ...pure lui che è quel che è...”
- “Ma io sono un pastore evangelico. Nella stanza ho materiale riservato della congregazione.”
- “Tu sei un maniaco ed un bugiardo. Non hai nulla di riservato nella stanza. Hai solo il vibratore che ti ficchi nel culo quando sei in calore. È che sei un paranoico cui disturba altri possano entrare nella stanza a pulire quando non c’è. Inoltre, proprio perché sei scemo, pure tu, non solo il tuo amichetto FaustoRufFé, hai una comune sindrome psicologica che si chiama ‘impulso a confessare’. Insomma, pure tu, inconsciamente, volevi far sapere a tutti che sei un infame degli Squadroni della Morte della vostra Polícia Federal merdosa. Infatti... ...tutti lo sanno.”
- “Ecco mi hai sputtanato.”
- “Sei tu che ti sputtani da solo, ...bamba!. Tu ridono tutti dietro e davanti. FaustoRufFé ti ha perfino dato la carta igienica, la più schifosa, come supplemento ulteriore, come ulteriore pseudo-privilegio, perché tutti i lavoranti vedano e sappiano che tu sei una striscia di cacca sciolta. Per cui, sei l’unico dell’ostello che si tiene la chiave invece di consegnarla in portineria e sei l’unico dell’edificio cui viene dato un rotolo di carta igienica schifosa a settimana. Uno a te ed uno all’altra che ora è la figlia, prima erano altre bamba della congregazione che ti avevano dato come copertura per il tuo lavoro infame di informatore del cazzo e di provocatore ignorante ed incapace. E, guarda caso!, appena io arrivo qui ti muovono nella stanza affianco come responsabile governativo di molestie e infamie, qui all’ostello, contro di me.
- “Mi hanno concesso queste cose perché FaustoRufFé mi rispetta.”
- “Ah, scemo! Guarda, al tuo amichetto FaustoRufFé fai solo schifo. È lui che ti strappa di tanto in tanto quegli adesivi di Gesù Cristo che ti sei appiccicato sulla finestra interna come copertura, per fingere di essere uno religioso. È lui che dice a tutti che sei un pseudo-pastore. E come privilegio del rotolo di carta igienica, che dà pure a Leda, la maniaca infame e furiosa del quarto piano che comunque è sua dipendente, non casualmente ti dà della carta schifosa e da quattro soldi. Solo tu, che sei scemo e mitomane, puoi averla richiesta ed accettata. È mille volte meglio la carta bianca e solida che potresti srotolarti affianco ai lavatoi fuori dai gabinetti. Ma siccome tu ha la sindrome dell’impulso a confessare, ecco che pur ti mostrare che sei un infame pseudo-informatore e pseudo-provocatore, ti sottoponi a quel rito ridicolo del ritiro della carta igienica ogni settimana. Avesse davvero voluto favorirti di cuore, ti avrebbe dato un maxi rotolo della stessa carta usa per i gabinetti, che è l’unica davvero ottima, resistente e soffice. A te dà quella ruvida e che si squaglia subito.”
MarcAntò era più che mai di tutti i colori e come i del tutto imploso.

RSkaru se ne andò. ...A spanciarsi nuovamente dal ridere, senza farsi udire da alcuno.

Dopo, RSkaru sentì MarcAntò che piangeva di rabbia ed aveva crisi isteriche nella sua stanza. Batteva la testa contro il muro. Dava pugni sul letto. Si impasticcava di calmanti. Poi, scendeva giù a vedere se c’era il suo amichetto FaustoRufFé. Non lo trovava. Allora andava a telefonare al suo contatto degli Squadroni della Morte della Polícia Federal:
- “Quello sono due giorni che mi fa il culo. Me ne ha dette di tutti colori...”
- “Ottimo! ...Allora...”
- “Allora cosa?”
- “Abbiamo qualcosa per poterlo cacciare?”
- “Ma che cacciare... Quello sa tutto di me, di voi, di tutti...”
- “Ti sei fatto scoprire?”
- “Quello sa tutto da sempre, prima ancora che iniziassimo...”
- “Davvero?! ...E che posso farci...”
- “Mi avevate detto che era una cosa facile...”
- “Ordini del governo...”
- “Ma mi avevate garantito che era una cosa pulita... ...Io sono un pastore... ...Non posso permettermi...”
- “Ma che pastore del cazzo... Tu sei un pupazzetto nostro... MarcAntò, piscia più corto!”
- “Ma mi avevate detto...”
- “Abbiamo ordini... Non è che possiamo raccontare...”
- “Mi avevate detto che era una cosa coperta... Che nessuno sapeva...”
- “Noi abbiamo delle procedure...”
- “Sì, ma lo RSkaru sapeva tutto fin dall’inizio. Si è preso gioco di me, di noi, del Brasile e pure dei mandanti esteri, dei nostri amici....”
- “MarcAntò, noi abbiamo delle istruzioni. Neppure noi sappiamo come stiano le cose. Siamo soldati. Ci ordinano...”
- “Ma mi avevate detto che era una cosa liscia liscia, che lo distruggevamo e che nessuno ne sapeva nulla. Quello mi ha detto che ora lo sanno tutti, anche la mia congregazione.”
- “Ordini... Sopporta... Tutti dobbiamo sopportare la sorte, quando le cose non vanno come si vorrebbe. Devi essere disciplinato.”
- “Io ero convinto di giocarmelo. Così voi mi avevate detto. Mentre quello mi ha giocato fin dall’inizio.”
- “Ma tu non hai fatto quelli che ti abbiamo detto?”
- “Eccome no. Dò colpi, batto, ...di tanto in tanto, come mi avete detto... ...Mi agito... ...Entro ed esco...”
- “E RSkaru?”
- “A quello non gliene frega una pippa.”
- “Ma ti sei fatto aiutare da Leda e delle altre, da sotto.”
- “Certo!”
- “E loro che dicono?”
- “Leda è dovuta andare dal dottore perché si sono aggravati tutti i suoi disturbi, sia l’agitazione, che i problemi di circolazione, che le vene varicose alle gambe... Anche le altre stanno male. Eppoi, Leda è andata a dire a FaustoRufFé, perché lo dicesse a voi, che è tutta colpa mia...”
- “In effetti, ci hanno detto che lei dice che è RSkaru sordo. Ma FaustoRufFé dice che è lei che è ‘nervosa’, che non deve essere capace... A te risulta che sia sordo?”
- “In realtà, sembra uno che senta tutto... Quando vuole sente tutto e quando non vuole non sente più nulla. ...A comando, forse. Un giorno gli ho chiesto se non sentiva il ventilatore che abbiamo ‘aggiustato’ da sotto per dargli noia e i colpi sia di fianco che da sotto...”
- “E lui che ti ha detto?”
- “Si è messo a ridere... ...Ridere proprio di cuore... ...Sta di fatto che sia io che Leda che gli altri stiamo male...”
- “Che avete?”
-  “Sentiamo ronzarci le orecchie, non riusciamo a concentrarci su nulla, abbiamo dal di testa e collo, altri disturbi fisici, problemi di stomaco e necessità di mangiare sempre di più. Mia figlia si rotta il femore ed è stata tre mesi ingessata. Neppure lei sa come le sia successo... ...Lui sembrava ridesse tutte le volte che la vedeva... I medici mi hanno detto che era impossibile si fosse rotta il femore quasi senza urti...”
- “Mi hanno detto che è comune quando si fanno queste cose... Anche altri hanno disturbi... Anch’io
- “Ma allora se siamo noi che cerchiamo di dare noia a RSkaru ed invece siamo noi che stiamo male...”
- “Sono gli ordini...”
- “Non è che quello ha degli strumenti o sa fare delle cose per cui...”
- “Come sarebbe a dire...”
- “Una volta, RSkaru mi ha buttato lì che siamo troppo ignoranti e malati per sapere che cosa sia un cabalista...”
- “E tu non gli hai chiesto?”
- “Sì, io gli ho chiesto... Lui si è messo a ridere di gusto e se ne è andato.”
- “Perché non provi a richiederglielo?
- “Ora è impossibile...”
- “Perché?”
- “Perché quando lo incontro sembra che non mi veda. Come se non esistessi. ...Mi sento una merda... Eppoi, non è che sia uno che gli chiedi e ti risponda quello che ti aspetti...”
- “Come sarebbe a dire che non risponde quel che ti aspetti?”
- “Che conduce sempre lui il gioco. Ti dice quel che vuole dirti non quello che tu vorresti sapere.”
- “Non gli hai chiesto perché ti ignora?”
- “Ho provato ma mi ha guardato in silenzio come senza vedermi, come guardasse attraverso di me, e mi sono sentito un pezzo di merda. ...Me ne ha dette quattro ma poi mi ignora...”
- “Ma non hai detto che eravate amici?”
- “Mi era sembrato.”
- “Lui mi ha come scavato sotto una pozza di merda e mi ci ha gettato dentro.”
- “Ma mi avevi detto che eravate amici.”
- “Siete voi che mi avevate detto che mentre lo molestavamo, io dovevo fingermi amico.”
- “Ed allora?”
- “Io mi fingevo, ma lui non ha abboccato. Me lo ha fatto credere.”
- “Ma mi avevi detto che tu conducevi il gioco.”
- “RSkaru si comporta come uno che sapeva tutto fin prima che iniziassimo... ...Uno che sa sempre le cose in anticipo... Quando gli fa comodo per fotterci finge si avere abboccato e di non sapere nulla. Quando decide lui, ti tratta da pezzo di merda...”
- “In effetti...”
- “Prima ci avete ordinato di molestarlo ed ora pure voi ci date del pezzo di merda.”
- “Io obbedisco agli ordini. Di volta in volta, mi dicono l’iniziativa del momento.”
- “E mandate avanti noi...”
- “Non possiamo operare in prima persona. Dobbiamo solo dirigere e controllare. Sono gli ordini per queste cose... Pero vi abbiamo mandato i nostri specialisti ad orientarvi...”
- “Il ragazzotto psicofolle dell’università non è che...”
- “Non vi è stato d’aiuto?!”
- “Ci ha spiegato le procedure NATO di molestie organizzato-ossessive ma poi...”
- “Ma poi che?”
- “Quello..., ...voi, fate tutto facile... È che poi queste cose non funzionano.”
- “Eppure ci hanno detto che pure all’estero le hanno usate con successo contro RSkaru.”
- “Se non lo avete ancora ammazzato vuol dire che non le avete usate con successo!”
- “Eppure mi hanno detto che...”
- “Se lui non reagisce e se ne frega, per cui non avete potuto né infognarlo legalmente né chiamare ambulanze, che è quello il vostro esperto psicofolle dell’università mi ha detto essere l’obiettivo delle molestie organizzato-ossessive, significa che non avete concluso niente... Da quanto è che vanno avanti con queste cose?”
- “Da molto. ...C’è il segreto di Stato.”
- “Da molto, quanto?”
- “C’è il segreto di Stato.”
- “Da quanti anni?”
- “Sarebbe segreto... Più di dodici come voi, anzi peggio perché all’estero usano strumenti e sono ben più aggressivi... Più di tre decenni nel complesso...”
- “Come?! ...Decenni?! Ed ora sarebbe colpa nostra, mia, che...”
- “Sono gli ordini... Dicono... Sta scritto... ...qui nei manuali NATO... che l’obiettivo crolla e viene distrutto in pochi giorni...”
- “Tre decenni?!”
- “Dicono che sono procedure scientifiche e che in pochi giorni si distrugge chiunque...”
- “Ma non è che state facendo esperimenti su di noi, invece che noi molestare quello?”
- “Io obbedisco agli ordini del governo...”
- “Ma allora state facendo esperimenti su di noi?”
- “Mannò, dicevo che a noi dicono ed ordinano... ...il governo... il ministro... la presidenza federale...”

Al che, MarcAntò ebbe un ingozzo in gola, sobbalzò, chiuse la comunicazione, si gettò sul letto, in posizione fetale, con culo fuori e l’ano sfrigolante che avrebbe desiderato di essere penetrato, e scoppiò in singhiozzi che cercava di smorzare tra le palme delle mani aperte per non essere udito.

In effetti, RSkaru era provvisto di strumenti vari. L’isolatore acustico ambientale, che tuttavia non sempre usava, permetteva l’isolamento acustico di tutta l’area attorno a sé. Come essere in una capsula insonorizzata. Poteva poi vedere su uno schermo le rumoriche casuali od intenzionali, ma lui me restava completamente isolato quando si verificavano. Il chip bionico permetteva di raggiungere chiunque e di farne ciò voleva. Può essere usato sia su singoli che su categorie, gruppi, grandi masse localizzate o selezionate secondo altri criteri. ...È quello viene fatto.... Disponeva, disponevano, pure di altri strumenti e tecniche per produrre terremoti, maremoti, disastri naturali ed altro ancora. Li usavano correntemente per le cose più diverse.

Un criterio etico di base è che quando non vi sono più regole, non vi siano più per nessuno. Per cui devastavano a largo raggio, senza problemi, ...visto il contesto. Basta guardarsi in giro e lo si capisce... Con che logica, è bene che non si sappia.